Farsa
di Lucio De Felici
da COSA DITE?
Editrice Tusculum Frascati
PERSONAGGI:
Comico
Spalla
È FUGGITA MIA MOGLIE
Scena: Una camera qualunque, in una città qualunque, oggi.
Spalla (è agitato, nervosissimo. Cammina su e giù per la stanza parlando da solo. Ogni tanto si ferma di scatto, per continuare poi, quasi subito, a camminare. Tutta la scena va recitata con enfasi tragicomica) Oh, povero me! In che terribile stato mi trovo! Tutta colpa di quell'ingrata di mia moglie: mi ha abbandonato con otto figli a carico, di cui uno anche lattante. Disgraziata, lasciarmi così, di botto, senza una lettera, senza una spiegazione... Sicuramente è stato per i miei sigari infernali! Oh, povero me! E adesso come faccio? Cosa faccio? Non posso mica allattarlo io il bambino! Eppoi la casa, la cucina... (Di scatto) Oh, ma mi vendicherò! Quanto è vero che esisto che mi vendico! La voglio veder crepare sotto il fetore di dieci sigari... venti sigari... (Con i pugni tesi) Incosciente! Idiotaaa...
Comico (entrando, con un leggero inchino, da ebete) Ha chiamato, commendatore?
Spalla (furioso) Che vuoi tu? Non rompermi il fegato! (Piagnucolando) Non vedi come sono ridotto? Otto figli a carico...
Comico (avanzando) Eh, lo vedo... lo vedo... appunto glielo dico: è un po' sporco, infatti! Vuole che gli prepari il bagno?
Spalla Come? Il bagno?
Comico Il... il bagno... forse con un po' di bagno schiuma.
Spalla Va' al diavolo!
Comico (avviandosi) Vado... al diavolo!
Spalla (di scatto) No, aspetta! Portami...
Comico Il bagno schiuma.
Spalla Sì, il bagno schiuma. Che dico! Portami... portami il coso...
Comico Le pillole per il fegato?
Spalla Ecco, sì, le pillole. Macché pillole, cretino! Ho detto il... il coso... sì, il...
Comico Calomelano vermifugo?
Spalla Sì, calomifugo verla... Che mi fai dire? Vattene, vattene, altrimenti ti piglio a calci. Sei malato, curati!
Comico Vado, vado...
Spalla No, aspetta! Portami...
Comico ...il coso, ho capito!
Spalla Che coso d'Egitto! Chi ha detto il coso?
Comico Lei, un momento fa.
Spalla Sei malato, come te lo debbo dire? Ho detto semplicemente: portami la rubrica dei treni in partenza e la pistola a tamburo.
Comico (uscendo) Subito. (A se stesso) La pistola dei treni in partenza e la rubrica a tamburo.
Spalla (continua a muoversi agitatamente sul proscenio) Quella maledetta donna non può essere andata che da mia suocera, a Roma. La conosco abbastanza, io, mia moglie! Altro se la conosco. Non può essere andata che a Roma. (Si ferma di botto, verso il pubblico in modo velenoso) Sì, vado a Roma con il primo treno. Appena giunto, comincio subito a cercarla, in ogni casa, da tutti i parenti, in ogni locale: metto in disordine mezza Roma, faccio un macello, faccio un macello! Poi... quando l'avrò pescata...
Comico La rubrica e la pistola.
Spalla ... la rubrica e la pist... (Voltandosi) Imbecille! Cosa mi fai dire! Sei malato, curati!
Comico Mi curerò.
Spalla Vieni qua: dammi la pistola. (Prende la pistola e se la mette in tasca) Su, sbrigati, svelto. Vedi sulla rubrica quando parte il primo diretto per Roma.
Comico Per Roma... sì, subito. (Sfogliando) Ancona-Aquila... Bergamo...
Spalla Fai in fretta, lumaca!
Comico Cagliari, Enna, Genova...
Spalla Roma, ho detto.
Comico Lecce: 12,33, 16,46...
Spalla Roma!
Comico Milano: 6,48, 9,33...
Spalla Idiota, non parlo mica cinese?
Comico Modena...
Spalla (urlando) Roma!
Comico Roma...
Spalla Finalmente! Tu sei proprio malato!
Comico Partenze per Roma: 6,15, 10,22, 12,55, 16,44...
Spalla Ecco: 16,44. Proprio quello che fa per me: (Guarda l'orologio) Mancano dieci minuti. Corri, sbrigati! Portami qualcosa da mettere sotto i denti. Vedi quello che trovi pronto in cucina, ma presto, presto, presto.
Comico Commendatore, in cucina è una settimana che non c'è niente, solo un po' d'insalata.
Spalla Insalata? Va bene. Coll'essere vegetariano sarò più crudele. Ma corri, come te lo debbo dire?
Comico Subito, commendatore. (Via di corsa).
Spalla (si frega le mani, quasi soddisfatto dei suoi piani, gli occhi gli brillano sinistramente) Ah, se riesco ad acciuffarla! Che soddisfazione voglio prendermi: la più ' grande in tutta la mia vita. (Feroce) Se ti piglio, Carolina, ti ammazzo! (Brandisce la pistola) Sì, ti ammazzo con un sol colpo, con un... (Nell'agitare l'arma improvvisamente parte un colpo; allora dalla paura, con un grido, lascia cadere la pistola in terra e precipita svenuto su una poltrona).
Comico (accorrendo) Commendatore, che succede? Cosa è stato? (Vede la pistola, gli passa un dubbio) Ah, s'è ammazzato! Non ha retto al dolore, poveretto! (Disperatamente piagnucolando) E adesso chi mi pagherà! Commendato’, s'è fatto male? Porto un po' d'aceto? (Lo scrolla vigorosamente) Commendato', dove s'è ammazzato? Vuole i sali?
Spalla (riprendendo i sensi) Dove... dove sono? Oh, la mia testa!
Comico S'è fatto male assai, commendato’? È morto?
Spalla No, no, grazie al cielo! (Scansando il comico, con uno scatto) Niente, niente... Non è successo niente. Porta via subito quell'arma.
Comico Su... su... subito. (Non si decide a prendere la pistola né lui né la Spalla. Scena a soggetto. Finalmente si mette lungo per terra e con due dita prende il calcio e va via tremando).
Spalla Oh, che paura! Che colpo per i miei poveri nervi già tanto tesi. Ci mancava anche questo! (Stanco si siede presso il tavolo, che si troverà in mezzo al palcoscenico. China la testa sulle braccia, rimanendo in tale posizione per tutta la breve scena seguente).
Comico (entra con un' ampia terrina colma di insalata) Ecco pronta l'insalata!
Spalla Bravo... (Alludendo all'insalata) Gira, gira...
Comico Co... come?
Spalla (sempre a capo chino) Gira, ho detto.
Comico (comincia a girare intorno al tavolo).
Spalla Sbrigati, su, sbrigati.
Comico (si mette a girare sempre più forte).
Spalla (alludendo sempre all'insalata) Sale, sale...
Comico (sale sopra una sedia vicina al tavolo).
Spalla Sale, ancora sale! Mi piace così!
Comico (sale sopra il tavolo).
Spalla Hai fatto?
Comico Sono pronto.
Spalla Versala, allora!
Comico (versa tutta l'insalata in testa alla Spalla).
Spalla (alzandosi e urlando) Scendi subito, idiota! Cosa hai combinato? Non capisci mai niente. Come te lo debbo dire che sei malato? (Urlando istericamente) Curati, curatiii... Vattene via, se non vuoi che ti prenda a calci. Mi hai seccato da un pezzo, un giorno o l'altro ti licenzio, vattene!
Comico Mi scusi... credevo... io... Vado, vado.
Spalla No. Aspetta. Portami subito un caffè, in fretta, mi raccomando.
Comico Il tempo di riscaldarlo. (Via).
Spalla Va bene. (Viene sul proscenio, dinanzi al pubblico) Bisogna che mi affretti, altrimenti rischio di perdere il diretto per Roma: mancano solo sette minuti, ma per fortuna la stazione è a due passi. Una volta a Roma, ci penso io! Se la piglio, la sistemo a dovere. (Pensando acutamente) Ma come? Come? Con la pistola mai, potrei morir io dal terrore. Ho trovato! (Prende dalla tasca un sottile stilo) La ucciderò con questo pugnale, che avevo ' preparato per il mio amico Vincenzino. Sì, ho deciso! (Pensando) E se poi fallisse? Se, all'atto pratico, quando sto lì lì per sferrarle il colpo, mi tremasse la mano? (Getta l'arma) No, niente pugnale. Ci vuole un'arma più sicura, infallibile, violenta. Toh, ecco qui! (Prende dal taschino della giacca una bustina) Del veleno. Lo conservavo per mia suocera. Questo non fallisce davvero ed è facile anche somministrarlo. In tal caso bisogna agir bene, per non creare sospetti... Farò così: appena la ritroverò, l'accoglierò gentilmente, con il più gaio dei sorrisi, poi la condurrò in un bar dove ordinerò due caffè: uno per lei e uno per me. Di nascosto, approfittando di un attimo di distrazione, le verserò dentro il contenuto di questa bustina: topicida. (Risata satanica) Ah, ah, ah! Quel momento sarà il migliore della mia vita!
Comico (entra e rimane sulla porta mentre mescola il caffè) Ecco fatto, commendatore!
Spalla (continua sempre a parlare al pubblico) Ed allora le dirò sorridendo amaramente, così: bevi! bevi!
Comico (fra sé) Che vuole?
Spalla Bevi! Bevi, ti dico!
Comico (impaurito) Subito, subito! (Beve d'un sorso il caffè bruciandosi pure la gola).
Spalla (sempre al pubblico e all'immaginaria moglie) Bevi! Bevi!
Comico Ho leccato pure lo zucchero!
Spalla Bene. (Ridendo satanicamente) Ah, ah, ah! Ed ora ti dirò: quel caffèè avvelenato!
Comico (lancia via la teiera e con una piroetta cade in terra).