E il gioco incominciò

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TITINA DE FILIPPO

E IL GIOCO INCOMINCI

di

TITINA DE FILIPPO

SCHERZO COMICO IN UN ATTO

Tratto dalla novella:

FANTE DI FIORI

di

Giorgio Scerbanenco

PERSONAGGI

SAS

GIOVANNA

ANTONIO

CARLA

VINCENZIA

Napoli, oggi.

ATTO UNICO

Un salottino elegante, civettuolo stile modemissimo. Un tavolo da giucco con tappeto verde in un angolo a destra degli attori con tutto l'occorrente: portacenere,fiches, meno le carte. E sera. Un gran lampadario diffonde l'allegra luce su tutto.Al lato opposto del tavolo sono seduti comodamente chiacchierando Giovanna, Antonio e Sas Pirindelli.

SAS (elegante, monocolo, stringatissimo. Mostrando una certa impazienza) Adesso potrebbero pure ven... Che diavolo!... Un pranzo che dura quattro ore! E che stanno mangiando cu 'e spengu lelle?

GIOVANNA (graziosa signora sui trent'anni, moglie ad Antonio. Sta fumando una sigaretta mentre sfoglia distratta mente una rivista) Comincia la via crucis della citt, mio caro Sas!... Che ci volete fare? finita la bella libert della villeggiatura! Cominciano gl'impegni, le visite, i pranzi...

SAS (sospirando) Ah! Vivaddio i pantaloni corti e le magliette! Che volete da me, io vivo soltanto nei mesi caldi! (come sognando) La spiaggia... la tintarella... le signore in costumini succinti...

ANTONIO (trentasette anni, fuma anche lui una sigaretta e dice ironico) Non sempre come dici tu. Si sono visti certi spettacoli quest'anno sulle spiagge!...

SAS (dandogli subito ragione) Questo vero. Ant, hai ragione! Io non capisco come una signora debba perdere i lumi della ragione al punto che, pesando settantotto, settantanove chili, se mette in costumino a va passiando pecopp' 'arena, facennose mettere in ridicolo da tutti. Ma come si pu fare, Dio mio? S. Dici benissimo. Solo per questo la spiaggia, in certi momenti, diventa teatro dello spettacolo pi pietoso! La spiaggia fatta per le figurine snelle, slanciate, ben fatte...

GIOVANNA (ride) Questa bella! Allora una donna grassa si deve privare pertutta la vita di fare un bagno di mare, perch pesa settantotto chili?

SAS Che c'entra s'ha da priva? Non si priva. Se fa nu bello custume lungo fino a cc, (si tocca il ginocchio) nu bello mantiello ncuollo, nu paro di calze e 'e stivalune. Po' s'accova in quattro metri quadrati, add nisciuno 'a vede, e se fa 'o bagno.

GIOVANNA (ride)

ANTONIO (alla moglie) Comincia a fare le passate, almeno si trova una cosa fatta.

SAS Brava. Cominciamo a fare qual che cosa. (guarda l'orologio che ha al braccio) Sono quasi le dieci.

GIOVANNA (si alza, va al tavolo ed incomincia a dividere le fches)

SAS Non sono affatto puntuali i coniugi Vincenzi.

ANTONIO Mai. Arrivano in ritardo dappertutto.

SAS (abbassando la voce, sorride maliziosamente) Neanche la signora, quando veniva da t?...

ANTONIO (preoccupatissimo guarda dalla parte di Giovanna che non sente, occupata com ' a contare le fiches) Ma sei pazzo?

SAS (c.s.) Quando veniva da t non si faceva aspettare!

ANTONIO (non si muove per non dare sospetti a Giovanna, ma dice a denti stretti) Ma la vuoi finire, si o no?

SAS (c.s.) Tiene na bella faccia tosta! E che core che hai tenuto! Vincenzin un scemo, non affatto stupido. Poi anche geloso...

ANTONIO (parla senza gestire) Una cosa terribile! Ho rischiato la vita, per otto mesi di fila, ogni momento, ogni attimo! Cosa da morire!

SAS E stata una passione frenetica allora: una raffica.

ANTONIO (alzando le spalle) Che raffica! Fu un capriccio qualunque! Tu lo sai, io adoro mia moglie.

SAS Me ne sono accorto! Le fai questo tradimento sotto gli occhi...

ANTONIO Tu non puoi capire. Ti ripeto: ho sempre adorato mia moglie.

GIOVANNA (voltandosi sorridendo) Che state confabulando voi due? Parlate di me?

SAS Niente affatto signora Giovanna. Parlavamo del poker.

GIOVANNA Io ho finito. Siamo cinque, no? Ci vogliono le carte. Dove le terranno? (con familiarit apre molti tiretti per cercare)

SAS (ricordandosi) Oh Dio!... Chestupido!... Ma io sta capa che ne faccio,vurria sap? Volevo portare due mazzi di carte dal Circolo e me ne sono dimenticato! Quelle che ci sono saranno vecchie.

ANTONIO Io non sapevo niente, sino 'e ppurtavo io.

GIOVANNA Ma aspettate, ci devono essere. Abbiamo giocato ultimamente, prima di partire per la villeggiatura. Erano ancora buone, mi ricordo, e poi...siamo fra di noi. (mentre parla cerca nei tiretti dei mobili che sono nel salotto)

SAS Sign, cercate d"e truv. E se non sono quasi nuove , io non gioco. Non per niente, 'o tengo pe scaramanzia: con le carte vecchie perdo.

GIOVANNA Quasi nuove no, ma erano buone insomma.

SAS Ho capito. Stasera 'a serata'e cinquecento lire.

ANTONIO (ironico) Ca t puorte! Non ti ho mai visto perdere! Tu tiene tutt"e denare miele. Ma si me capite sotto...

SAS Seh! Stai frisco! Io me chiudo!Io tanno gioco quanno tengo 'a cupola'e San Pietro mmano.

ANTONIO (con rabbia scherzosa) E allora baie ragione tu! Ma non si sa mai.

GIOVANNA (che ha trovato nel tiretto del tavolo da gioco un mano di carte)Ecco le carte. Stavano qua. (le sfoglia sommariamente) Sono ancora buone. Si pu giocare benissimo, (le da ad Antonio) Vedi se ce ne manca qualcuna, io vado a fare una telefonata a casa. Ho dimenticato di dire a Clara che mi rimandasse la macchina, (via per la comune).

ANTONIO (divide le carte ad una ad una e parla riprendendo il discorso d iprima) Ho passato dei momenti terribili! Che ne vuoi sapere! (accennando all'altra met di carte che Sas ha in mano e che distrattamente mischia parlando)Damme sti ccarte.

SAS (gliele da per riprenderle distrattamente) Ma tua moglie, la signora Giovanna, non ha mai sospettato niente? Carla la sua migliore amica, stanno sempre insieme... Non s' mai accorta?...

ANTONIO Giovanna? E chi la pu capire! Tu sai che tipo . Pure accorgendosi di qualche cosa, ha un carattere cos orgoglioso che sarebbe morta prima di accennarmi qualche cosa. E una donna di spirito, (c.s.) Me vu da' sti ccarte o no?

SAS (c.s. gliele da e le riprende) Gi. Voi poi eravate cos stupidi da farvi ncucci cu 'o lardo ncuollo! Ghisa come vi stavate attenti!...

ANTONIO Tu che dici? Quella era di un'audacia incredibile! Se sapisse che s' fidato 'e fa' durante otto mesi di relazione! T l'ho detto: m'era venuta 'a malatia 'e core.

SAS E adesso finito tutto?... Proprio?

ANTONIO Tutto. Per carit! Io non ne potevo pi. E pure lei s'era stancata. Troppe paure, troppi palpiti.

SAS E adesso?

ANTONIO Siamo amici. Io la stimo pi di prima e statevi bene. Ringrazio Iddio che me la sono cavata cos e buonanotte. (ripigliando le carte dalle mani di Sas) Ti ho pregato...

SAS Scusa, (le riprende pi tardi).

ANTONIO (dopo piccola pausa resta perplesso con una carta fra le mani. La fissa, poi, scrollando il capo, la porge a Sas) Leggi qua. A proposito di quello che ti ho detto prima. Cose da pazzi! Stunata, nun l'ha luvata manco 'amiezo.

SAS (comincia a leggere forte, poi terrorizzato abbassa la voce man mano)Non partire, domani sar da te, (con terrore) Sopra il fante di fiori?

ANTONIO Fu una sera che giocavamo qua tutti insieme come al solito. E siccome io le avevo detto che all'indomani sarei partito, essa, non avendo altro mezzo per trattenermi, mi disse alla presenza di tutti: Vedete Paresi che bel gioco tenevo?... E mi mostr le carte. Naturalmente non partii.

SAS Vedete che imprudenza! E se il marito se ne accorgeva? (distratto mischia il fante di fiori assieme a tutto il mazzo che ha preso parlando. E mischia,mischia...)

ANTONIO T l'ho detto che quella donna era di un'audacia tremenda. Figurati che una volta...

SAS (interessatissimo) Racconta... racconta... (entrano Giovanna, Carla e Vincenzi rumorosi ed allegri. Interrompono col loro apparire ogni discorso dei due. Sas, all'entrata dei tre, resta perplesso conle carte in mano. Antonio terrorizzato cerca di fargli capire di far sparire il mazzo ad ogni costo. Sas non sa lui stesso che pesci prendere. Non sa cosa fare.Guarda tutti con occhi spaventati e incosciente mostra il mazzo stesso)

GIOVANNA (lo vede, glielo toglie svelta dalle mani mostrandolo ai due) Le carte ci sono. Vi dobbiamo aspettare pi?

CARLA (giovane, elegante. Entra togliendosi il mantello. Sas e Antonio,con gesti, vorrebbero farle capire quanto successo) Buona sera Sas. (gli offre la mano) Caro Paresi, un pranzo che mi parso eterno! (gli fa un grazioso saluto con la mano).

SAS (balbetta) Ma come siete entrati?

VINCENZI (quarantenne, aspetto elegante) Donna Giovanna, mentre telefonava, ci ha visti salire e ci ha aperto la porta, (ad Antonio stringendogli la mano) Comme staie Ant?

ANTONIO (sfinito, fssa la moglie che ha il mazzo di carte in mano e le mischia mentre parla e ride con Carla) Non c' male... Ma le carte... Ce ne manca una... Non possiamo giocare...

VINCENZI Qua' carte?... Ah! Le carte per il poker? E chi 'e ttene?

ANTONIO Ce ne manca una, non si pu giocare...

GIOVANNA Aspetta, forse sar rimasta nel tiretto, (va a guardare).

CARLA (aggiustandosi davanti allo specchio) L'ultima volta che abbiamo giocato stato prima di partire per la villeggiatura.

SAS Gi... (fa dei segni d'intelligenza a Carla che non gli bada affatto)

GIOVANNA (tornando) Mancava il setto di cuori. Era rimasto nel tiretto. Le carte sono al completo. Vogliamo?...

VINCENZI (sedendo al tavolo ed invitando gli altri ad imitarlo) Su, sediamo. (siede soddisfatto) Ah! Non c' niente di pi bello che il ritorno alle vecchie abitudini. La campagna, il mare, s... mala casa propria, il proprio letto...

CARLA Non ti puoi lamentare per. Nella nostra pensione c'era un servizio inappuntabile.

GIOVANNA (sceglie cinque carte e le mette coperte sul tavolo) Faccio i posti.

ANTONIO E SAS (si guardano attenti)

GIOVANNA (a Sas sorridendo) Prendete prima voi.

SAS (stralunato) Io?... (ad Antonio che si asciuga un sudorino gelato) E se prendo fante?

VINCENZI Ti accodi alla dama. chiaro. Lasciami l'asso per. Ci tengo. Si nun piglio l'asso brutto segno.

SAS (che non sa decidersi a prenderela carta) E brutto per t o per gli altri?

VINCENZI Per me, s'intende. Perdo pur "a cammisa.

CARLA (arrivando e mettendo la mano su di una carta, mentre chiude gli occhi sorridendo) Io prendo l'asso.

SAS (tremando le prende la mano per la paura che ha di vedere comparire il fante di fiori) Per carit!

VINCENZI E CARLA (lo guardano stupiti)

VINCENZI Che stato? Che ti senti?

SAS (cerca di ridere) La signora stava mettendo 'a mana sopra 'a carta mia. Ho paura che mi prende il posto.

CARLA (ride di nuovo e prende la carta dicendo) A voi non deve far paura niente. Tenete na fortuna a questo gioco!... (guarda la carta che ha preso fra l'ansia di Antonio e Sas, che si ottura le orecchie, come temesse uno scoppio) Dama! (con indifferenza) Io volevol'asso.

ANTONIO E SAS (respirano di sollievo)

VINCENZI (sorride) L'asso 'o piglio io.E scelto gi il posto add m'aggi"a mettere. Il posto fortunato.

GIOVANNA A me adesso, (a Sas stupita) Ma voi non prendete?

SAS Dopo. Prendo quello che resta.

GIOVANNA (prende la carta) R. M'accodo all'asso. Dove si mette l'asso?

VINCENZI (deciso. Posando la mano su di una carta e facendo un certo rumore che fa saltare Antonio e Sas che sono sfiniti dall'emozione) Ecco l'asso! (guarda la carta ma resta male. La guarda ancora di cattivo umore. Poi dice agli altri, guardando sempre la carta) Fante.

ANTONIO (a Sas, piano) Nu poco d'acqua, mi sento male! 'A sparato?Vide, ha sparato?

SAS (facendosi coraggio domanda) Fante di?...

VINCENZI (buttando con indifferenza la carta e accendendosi una sigaretta) Che saccio... mi pare di quadri... ma questo non ha importanza.

SAS Come non ha importanza? Lo dici tu?!...

ANTONIO (a Sasa, piano) M ce ho rai capi!

VINCENZI Vide che t dico, Am: sta sera per me una brutta serata. Il fante per me una carta fatale.

ANTONIO Sono idee...

CARLA (vedendo che Sasa le fa dei cenni, lo guarda stupita mentre parla) un fatto, sapete. Sar un'idea ma per lui una carta di cattivo augurio. Sar una combinazione ma si avverato sempre

GIOVANNA Quante sciocchezze! (ad Antonio) Vuoi prendere la carta, si o no?

ANTONIO Sicuro, (un poco rinfrancato si avvicina al tavolo. Ormai tifante lo ha gi trovato Vincenzi. Volta la carta e dice) Asso. Ho preso l'asso.

VINCENZI (scuotendo la testa) E va buo... Add se mette l'asso?

ANTONIO (premuroso) Ma se 'o p stoto vu scegliere tu, io per me, con (piacere...

VINCENZI Grazie, sei molto gentile ma non voglio urtare il poker. 'O po' ker m'ha miso cc? E qua devo stare, n Mi voglio attenere alle regole. Pu darsi d ca pierde e po' dice ca pe causa d"o a posto. No, queste sono cose delicate Dunque, add t miette?

ANTONIO (guarda la porta e sceglie il posto pi vicino ad essa) lo mi metterei qua. (a Sasa, piano) Almeno uno zumpo vi e me trovo fore 'a porta!

GIOVANNA Io vado alla sinistra dell asso. (siede come a concerto)

CARLA Io mi metto vicino a te (siede)

VINCENZI Ed ecco qua il fante

ANTONIO E SAS (fanno un salto)

ANTONIO (a Sas) Madonna io moro. E chi tene o curaggio e sassett? Muoviti, fai qualche cosa per Dio!

SAS Che vuoi da me?... Tu sei grande sa'!... (trascinandolo) Io sono illo dieci ed eccomi qua. Sediamo, (ad Antonio)Non temere, appena mi capita il fante di fiori, m'agliotto... che t pozzoite dicere?!

ANTONIO (con le lacrime nella voce) Sas, amico mio, salvami... (il gioco comincia. Antonio, che asso, mischia e distribuisce le carte con tremore. Tutti ritirano le cinque carte, osservati attenta la mente da Antonio e Sas che cercano di capire dalle espressioni di ognuno di essi se hanno il fante. Carla, nell'aprire le sue cinque carte, allibisce. Guarda disperata Antonio, facendogli capire di avere avuto e i fante. E tramortita. Sas le fa segno di buttar via la carta, di nasconderla, di farla sparire. Ma Carla non pu. Tutti la guardano. Le tremano le mani. Guarda disperatamente intorno come in cerca d'aiuto. E l'aiuto infatti le viene da Giovanna che dice)

GIOVANNA N, io ho sei carte sapete

VINCENZI (che ha cattivo gioco ed ha piacere di mischiare, toglie le carte dalle mani di tutti dicendo) Maldon! Mal don!... (prende le carte, le mischia e le da a Giovanna dicendo) Passa la mano. Signo, fate voi.

GIOVANNA (da le carte a tutti)

ANTONIO E SAS (non hanno pi fiato in gola. Guardano terrorizzati le carte che girano dinanzi ai loro occhi. Vorrebero fermarle, distruggerle)

CARLA (che la prima a parlare, dice afona) Passo.

VINCENZI Passo.

SAS Passo.

ANTONIO (assentisce per far capire che passa pure lui ma non ha la forza di parlare. Fa un gesto con la mano) Passo...

SAS (che lo vuole aiutare) Non apri? Non puoi aprire? (agli altri) Non pu aprire, non tiene l'apertura. Io nem meno tengo niente... mb, non si apre. (vorrebbe mischiare)

GIOVANNA (guarda le carte che ha in mano, poi dice) Apro io.

CARLA (avvintissima abbandona le carte sul tavolo e si asciuga la fronte con il fazzolettino) Non gioco.

VINCENZI Gioco io. (mette le fches sul tavolo) Quant'? Cento? (a Sas che distratto) Tu che fai?

SAS Io?

VINCENZI S. Giochi o no?

SAS Ah!... No!... Non gioco, non posso.

VINCENZI (ad Antonio) E tu?

ANTONIO (fa cenno di no) Non ho carte.

GIOVANNA (a Vincenzi) Siamo in due. Quante cane?

VINCENZI Tre. (mentre Giovanna gli da le tre carte) Tengo due assi, donna Giova, e voglio tentare di pescare il terzo. Il gioco chiaro! (a Giovanna) E voi? Quante ne prendete?

GIOVANNA (servendosi) Prendo due carte.

VINCENZI (apre lentamente le sue carte, mentre aspetta che Giovanna liciti il punto)

GIOVANNA II cip andato.

VINCENZI (ride soddisfatto dopo aver visto il suo punto) Cip? Donna Giova, io faccio cinquanta lire.

GIOVANNA (si guarda un poco le carte che ha in mano, poi dice calma) Tr fanti aprirono, (mischia tutte le carte. Antonio, Sas e Carla si guardano pi morti che vivi)

ANTONIO (con voce che cerca di mantenere ferma, domanda alla moglie) Avevi tr fanti?

GIOVANNA Di partenza.

VINCENZI (complimentoso) Io tengo tr assi, per l'amor di Dio! Facevo 'o bluff a voi? Andavo per il terzo asso e l'ho trovato! (poi, incredulo) Ma voi non l'avevate i tr fanti... 'E voglio vede! (terrore dei tr)

CARLA (pronta) A che scopo? E poi, Giovanna ha abbandonato il colpo.

GIOVANNA Io non sto parlando. Sono passata. Che altro dovevo fare? Ho creduto ai tr assi.

VINCENZI Ho vinto il primo colpo. M n'aggi"a fa' tr uno appriesso a n'ato, si no porta male.

CARLA (che in questo momento ha date le carte, tremando e guardando attenta mente tutti, dice al marito) Apri?

VINCENZI 'A scala inferiore?

GIOVANNA Certo, siamo in cinque.

VINCENZI Allora nun voglio arap.

ANTONIO (livido) Tieni scala?

VINCENZI Fino a fante. Ma nun arapo e si arapeno passo proprio. Che gioco a ffa'? Tr carte piccole mi vincono.

SAS Tieni scala fino a fante? E che fante scusa?

ANTONIO (tirandolo per la giacca) Vulesse sap a tte che t ne preme.

VINCENZI (a Sasa) Che fai? Apri?

SAS Io?... S.

ANTONIO (gli fa disperatamente segno di non aprire)

SAS (che lo guarda) Allora nundamme audienza, va...

VINCENZI Ma vu arap, si o no? Mache staie cumbinanno stasera?!

SAS (guardandosi le carte) M nunarapo. Me pozzo sent nu rilancio...(vorrebbe buttare via le carte, ma Vincenzi gliele guarda curvandoglisi sulla spalla)

VINCENZI (agli altri stupito) Ma chillo tene poker mmano e nun v arap!...

SAS Che tengo mmano?

VINCENZI Poker, hai poker, nun 'o vvide?

GIOVANNA Ma siete passato al buio?

VINCENZI Che buio! Chillo s"e sta guardanno 'a tr ore 'e ccarte. Ce v nu core a passa cu nu poker!

SAS (storcendo il muso) Nu poker di dame.

VINCENZI (al colmo dello stupore) Quattro dame pe tte so' niente? Ma t siente buono?

SAS Amici miei voi avete ragione, ma io si nun tengo 'a scala reale mmano nun me vaco a impegola! (mischia le carte e vorrebbe, non visto, cercare fra di esse)

VINCENZI E quanno maie he giucato accuss stritto?

SAS E m gioco stritto, che vu fa'? Cu poker servito mmano io passo. Sono fatto cos.

VINCENZI (raccogliendo le carte) Damme cc, faccio io.

ANTONIO (a Sas) Io non ne posso pi! Me gira 'a stanza tuorno tuorno. Facciamo qualche cosa! Insomma aggi"a muri accuss? (fa cenno a Sasa di fngere uno svenimento)

SAS (lo guarda ma non capisce) Io?... Che cosa?...

VINCENZI Sissignore. Tu parli. Apri? .

SAS (che ha gli occhi fissi in quelli di Antonio) Posso aprire?

VINCENZI Apertura semplice. Ba 1stano due fanti.

ANTONIO (vedendo che Sasa non capisce, finge di sentirsi male) Sentite... Io non posso... Io mi sento male.

SAS (che finalmente ha capito, lo imita immediatamente) Ah!... Ecco! Io non sapevo che era... Mi sento male pur'io! Madonna!...

ANTONIO (lo guarda torvo) S, un poco d'acqua, prego... (si alza fngendo di barcollare)

SAS (si alza pure lui) Acqua!... Acqua!...

ANTONIO (gli da un pugno nei fianchi).

SAS (che non se l'aspetta) E che d', ne?!... Aiutatemi!... (tutti si alzano andando in soccorso dei due)

VINCENZI (prendendo un bicchiere con dell'acqua che sul tavolino, l'offre ad Antonio) Bevi, bevi. 'O caldo 'o bb?... (alla moglie) T lo dicevo io? Il fresco non venuto ancora. Putevemo sta' n'ato ppoco a Torre Gaveta. 'A stagione nun fernuta ancora.

SAS Chello ca dicevo pur'io. Che site turnate a ffa'?

GIOVANNA (al marito) Ma tu che t siente?

ANTONIO (vedendo che Carla, inosservata, cerca febbrilmente fra le carte che sono rimaste sul tavolo da gioco, e volendola lasciar libera di cercare, stringe al suo petto la testa di Giovanna, facendole voltare le spalle a Carla) Me sento 'a febbre addosso... Giovanna, non ti muovere, sfatte accuss.

SAS (fa lo stesso con Vincenzi che presso di lui) Ah!... Me sento male! Amico mio non ti muovere.

VINCENZI Ma strana sta cosa, sapete... Ve venuta a tutt' e duie nzieme? Ma avete mangiato qualche cosa che vi ha fatto male?

ANTONIO (quasi a Carla) L'hai trovata?... No?... (poi alla moglie) L'hai trovato nu rimedio pe me fa' sta' meglio? Allora? Non c' niente? E sparito tutto? Maledetto il momento... Maledetto il momento che so' uscito!

SAS (c.s.) Fosse iuto n terra?

VINCENZI Che cosa?

SAS 'O fazzoletto, 'o fazzoletto mio. Era di seta. Mi dispiace se non si trova.

CARLA (tragica ai due) Non c' niente! Io esco pazza, sapete...

ANTONIO (alzandosi si tira su il bavero della giacca. Infila il braccio in quello di Giovanna) Giova, io me ne voglio andare. Sudo freddo, me sento male. Stasera non cosa. Sas, tu vieni, (batte i denti) Mi dovete scusare.

VINCENZI Mettiti dentro 'o letto e nun hav appaura. Cheste so' cose gastriche.

SAS S, hai ragione, sono cose gastriche. (ad Antonio) Io vengo con t. Mi dai un passaggio in tassi, (poi pian) Ma 'a carta sparita? (a Carla) Sign, voi mi dovete scusare...

VINCENZI Peccato! S' perduta nebella serata! Era incominciata cos bene.

GIOVANNA (che andata in fondo aprendere il cappello del marito, torna, glielo da, poi, mentre Antonio fa per appoggiarsi al suo braccio e uscire, lo ferma,caccia dal petto il fante di fiori e glielo porge, dicendo calma e orgogliosa) Tieni. Cos sarai pi tranquillo. Mi capitato alla prima passata. Vincenzi non l'ha visto! (afferra Antonio per il braccio e lo trascina, mentre questi, felice, vorrebbe fare dei segni a Sas che non capisce. Via tutti con saluti cordialissimi da parte di Vincenzi che ripete ad Antonio in tono di augurio) Ci vediamo domani sera! E non t'impressionare ca cosa 'e niente!... (cala la tela come a concerto)

FINE DELLA COMMEDIA
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