E le mie sei mele?

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ITALO CONTI

E LE MIE SEI MELE ?

COMMEDIA PALINDROMO - BRILLANTE IN DUE ATTI

ITALO CONTI

POSIZIONE SIAE 135763

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E’ GRADITA COMUNICAZIONE IN CASO DI RAPPRESENTAZIONE


E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

E LE MIE SEI MELE?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

Personaggi:

PROSPERO FUSA                                                                   MARITO LAZIALE

ASCENZA VITALE IN FUSA                                         LA MOGLIE

SALAS                                                                                            I TIPICI BICIPITI

ANILINA                                                                                      ANGOLO BAR A BOLOGNA

IGOR ROGI                                                                                 IL BURINO CON I RUBLI

IRENE NERI                                                                               AVIDA DIVA

ROBERT TREBOR                                                                  IL LAVA CAVALLI

OIDIO                                                                                              ATEO POETA

OTTONE BONAPARTE                                                      NE TRAPANO’ BEN OTTO

1-3 INSERVIENTI                                                                   COMPARSE

PRIMO ATTO

La scena si svolge nella hall del piccolo pensionato due stelle a conduzione familiare: “Aromi di Mora” di cui sono proprietari Prospero Fusa, sfegatato tifoso Laziale e Ascenza Vitale appassionata enigmista specializzata in palindromi, di cui spesso ne fa sfoggio e che ha trovato ovviamente il nome alla pensione. Hanno un figlio maschio a cui è stato imposto il nome di Salas in onore del giocatore laziale Marcelo Salas condiviso da Ascenza solo per via della palindromia, un ragazzo sveglio e intelligente ma con poca voglia di lavorare e che pensa solo alla sua forma fisica. La piccola pensione consta solo quattro camere singole occupate da Igor, Robert, Oidio e Irene rispettivamente un ricco burino russo, un ex stalliere della regina in pensione, un poeta e una ex diva cinematografica. Alla sgangherata truppa di albergatori e di clienti si aggiunge Anilina, una ragazza che possedeva un Bar a Bologna e Ottone Bonaparte, un veterinario ormai in pensione famoso per aver innestato in un solo giorno 8 chiodi nell’osso del suo cavallo.

Il palco è attrezzato con un bar all’americana con macchina del caffè bicchieri, bottiglie ecc… ed un piccolo angolo chiavi e buchette della posta. Davanti al bar due sedie altre da banco e nella stanza due tavolini con seggiole. Poco più distante un divano e qualche poltroncina, una televisione e quanto altro presente in una hall. Ben visibile ma lateralmente ci deve essere un uscita con porta girevole a vetri e centralmente un’altra uscita che porta alle camere e alla sala da pranzo. Si lascia a regista e scenografo ulteriore abbellimento con particolari.

In scena entrerà Ascenza che preoccupata parla tra se e se e si siede. Ha un foglio di carta e una penna in mano, seguirà Prospero.


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(All’apertura del sipario sul primo brano un inserviente sta spolverando il bancone del bar e lucidando lo corrimano in ottone sotto il bancone; un’altro spolvera la tv e aggiusta il divano… un terzo entra portando un vassoio con sopra dei bicchieri puliti e li mette al bar: insomma si crea movimento e lavoro silenzioso dentro questa hall. Usciranno tutti e tre al termine del brano iniziale ed entrerà Ascenza parlando con il marito che la segue)

ASCENZA    Lasceme perde oggi per carità che non è aria… E tuttu prontu mo se permetti me

pijio un po’ de tempu per me e me riposo! Oggi po’ me barrico drento casa a

chiusura stagna, anzi te dirò de più: quasci quasci jamo anche un’ esorcista.

Entra Prospero e si dirige all’angolo bar per fare il caffè

PROSPERO  Ma chi te dice gnente: aco solu proatu a nominatte fijitu ma hai dormitu scoperta!

ASCENZA    None: so’ solu aggitata!

PROSPERO  Aggitata de che?

ASCENZA    Ma non ce lo sai se che giorno è oggi?

PROSPERO  Lunedì

ASCENZA    No a lettere: a numero!

PROSPERO  Che giorno è oggi? l’11 Ottobre: me scordo ‘che onomasticu?

ASCENZA    Non te scordi gnente: apparentemente è un giorno normale

PROSPERO  Ah ecco: invece?

ASCENZA    E’ un giorno nefastu… lo dice pure lu palindromo romanesco: “Er botto d’ottobre.”

PROSPERO  Nefastu? Ma oggi è lu giornu de la goduria: jeri la Lazio ha pipatu sei mele a la

Roma… è una data storica!

ASCENZA    Ma statte zittu: pe’ la pena non aco chiusu occhiu.

PROSPERO  Ohhhhhhh! No dico… non me sarai a diventata Romanista no?

ASCENZA    Tu riduci tuttu a ddu zampate a lu pallone? Capirai che me frega a me de lu pallone

io non ago chiusu occhi per andri mutivi

PROSPERO  Ma l’hai chiusi l’hai chiusi!

ASCENZA    Ma che ago chiusu sci!!!

PROPRERO  Te dico che l’hai chiusi! Li tenevi bendati come sempre… vistu mai che te sveja un

filu de luce… parevi Moshe Dajan!

ASCENZA    Chi parevo?


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PROSPERO  Moshe Dajan! In ebraico significa Mosè il Giudice…

ASCENZA    Mosè il Giudice è mortu da un pezzu!

PROSPERO  E sci nell’ 81

ASCENZA    Avanti Cristo?

PROSPERO   Ma chi?

ASCENZA    Mosè!

PROSPERO  Sci… tu nonnu

ASCENZA    Veramente mi nonnu se jamava Girolamo

PROSPERO  (Sufficiente) Moshe Dajan è mortu nell’81… ma del 1900

ASCENZA    Ah! Allora mesà che non è lu stessu mosè che dico io!?

PROSPERO  E me sa de no… anche se co’ Mosè una cosa in comune ce l’hai: issu ha fattu la

spartizione de le acque e tu quella de lu lettu!

ASCENZA    Ma me spieghi se che stai dicenno che io non te capisco?

PROSPERO  Te spiego? Smaniavi, te scotevi, sbuffavi, cianfrujavi le parole, te di menavi:  so io che non ago chiusu occhiu no tu! Te lamentavi ccucì tantu che me so’ pure

avvicinato pe’ capì se che t’era pijatu: quanno a un certu puntu….

ASCENZA    A un certu puntu?

PROSPERO  Hai cacciatu unu strillu che se lu storzu non m’ha fattu pijà un corbu non me pija più!

ASCENZA    Esaggeratu: tutto questo mentre dormivo?

PROSPERO  Eh! L’occhi ce l’ei bendati come…

ASCENZA    Mosè ago capitu…che po’ chi sarebbe statu?

PROSPERO  Lu 4° capo de Stato Maggiore delle Forze de Difesa Israeliane: non so se te basta!

ASCENZA    (Impaurita) Per carità sa?… Non me fa penzà a Israele, Iran, Iraq, terroristi e cavuli

vari che ancora sto aggitata da lu sognu …

PROSPERO  E lo vedo! Ma io che parlo a fa co’ te? Quante vorde te l’aco dettu non guardassi

certa robba in televisione che te impressioni?

ASCENZA     “E' letale la tele?”

PROSEPRO  Andru che se è letale!


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ASCENZA    Era un palindromu, somaru! Comunque ha parlatu l’omo tranquillu…

PROSPERO  A me la televisione non m’aggita!

ASCENZA    Eccerto: non te vidi quanno trasmettono la partita de la Lazzio!

PROSPERO  Ah! A propositu de Lazio: doppo pranzu a Mr.Robert je devo fa trovà 6 mele pe’

frutta! Quelle che ieri sera la Lazio ha pipatu a la Roma… Six Apples vistu che è

stato stalliere de la Reggina l’inglese lu capisce mejiu… six big apples a la faccia

sua… tiè

ASCENZA    Guarda come te trafurmi? Quanno se parla de pallone diventi un’andru!

PROSPERO  (Geloso) No! Io veramente divento un’andru quanno se parla de Ro-bert A-dam Tre-

bor lu gentiluomo inglese…. Un ex stalliere hai Capitu?

ASCENZA    Ma perché che t’ha fattu?

PROSPERO  (Geloso) Aooooo: l’acu vistu sa le attenzioni che cià per te!

ASCENZA    Ma cammina… giustu attenzioni sci! E’ solu delicatezza: dicemo che cià un occhiu

de riguardu!

PROPRESO  No no che unu?      Te guarda e te riguarda ma no co’ un occhiu solu! Ieri poi s’è

superatu: ha fattu lu ganzu!

ASCENZA    Ancora co’ sta storia? Ma vammettene va! Sa che so’ amante dell’enigmistica, s’è

presentato co’ una frasetta palindroma: “Madam I’m Adam!”

PROSPERO  (Pausa) E sti cazzi non ce li metti? Che me frega a me se fa Adam de secondo nome

e se quella è una frase palindroma?

ASCENZA    Si sempre lu solitu! Ma che io staco ancora aggitata da lu sognu non te frega niente?

PROSPERO  Sendimo: Che sognu avresti fattu?

ASCENZA    Aco sognatu unu che me dicea una frase palindroma

PROSPERO  T’ammazzo a te e a issu!

ASCENZA    Ancora?

PROSPERO  Compro ddu brije da cavallu e ce lu impiccu!

ASCENZA    Ripijate che non me so sognata Mr. Trebor!

PROSPERO  Ma me so preparatu sa’! Tantu stanotte non aco durmitu, l’ho studiata pure io una

frasetta da legge in tutti e dui i versi a Mister Robert?

ASCENZA    Una frasetta? Che frasetta?


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PROSPERO  Me javvicino a pranzu calmu calmu… lu guardo con un sorrisu a centotrentaddu

denti e je dico: “Risotto Sir?”

ASCENZA    (Pensando) Bravu…. Risotto sir… è palindromo…. E poi?

PROSPERO  E poi pijo lu piattu e je lu sfragno su la faccia!

ASCENZA    Si propiù un incivile! Damme qua ‘stu gocciu de caffè.

PROSPERO  Ecculu ecculu teh: vidi se se la smette de fa lu ganzu lu stalliere!

ASCENZA    (Beve poi si blocca prende il foglio di carta e scrive) Ah! E a questa non c’eo

penzatu! Appuntamocela a dimostrazione che oggi è propiu un giorno nefastu!

PROSPERO   Tu me pari pascia: Ma se pole sapè de che stai a parlà…?

ASCENZA    De lu sognuuuuu! Ma allora non hai capitu?

PROSPERO  E non aco capitu? Non l’aco capitu no: Non me l’hai dettu che te si sognata!

ASCENZA    Un omo che me dicea: “Ove viveva Osama soave vivevo”.

PROSPERO  Palindromo scommetto

ASCENZA    Palindromo sci che scoperta te l’ago dettu io!

PROSPERO  Beh che significherebbe?

ASCENZA    E’ un segnu de lu destino!

PROSPERO  Ma de che destinu stai parlanno?

ASCENZA    Oggi è 11: lu numeru maledettu

PROSPERO   Senti è Asce… non me starai pure a diventata superstiziosa ?

ASCENZA    Macchè! So’ mesi che staco a studià su testa cosa e ago scopertu che è propiù un

segnu de lu destinu!

PROSPERO  Che l’11 è un numero maledettu?

ASCENZA    Esattamente

PROSPERO   E perché? Sindimo: so propiu curiosu.

ASCENZA    Ciò tuttu scrittu qui: lu risurdatu de mesi de riflessione…

PROSPERO  Ah te lo si pure appuntatu… e stai messa bene sci!

ASCENZA    Non me credi è… allora sendi: New York City cià 11 lettere. Afghanistan cià 11

lettere. Ramsin Yuseb…


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PROSPERO  Yu che?

ASCENZA    Ramsin Yuseb

PROSPERO   E chi sarebbe?

ASCENZA    Lu terrorista che ha minacciatu de distrugge le torri gemelle nel ‘93

PROSPERO  E beh… che avrebbe fattu?

ASCENZA    Cià 11 lettereeeeee

PROSPERO  Ahhhhhhhh ma allora te si propriu fissata

ASCENZA    Di un po’ quello che te pare intanto:  George W Bush cià 11 lettere… New York è

l’11° stato e la traggedia è successa il 9/11 data americana che guarda caso è anche lu

numeru dell’emergenza 911.

PROSPERO  Asce… tu stai annanno fori de capoccia… so’ coincidenze…

ASCENZA    E come no! Allora anche lu versu del corano che recita: “E’ scritto che un figlio

d’Arabia sveglierà una terribile Aquila e la collera dell’Aquila se sentirà” è ‘na

coincidenza?

PROSPERO   E’ no! Testa no, ciai raggione è successu!

ASCENZA    Ahhhhhhh… lo vidi? Manco a dillu è lu versu 9 punto 11

PROSPERO  Ammazzala che previsione oh! Cià pijatu in pienu… ieri

ASCENZA    Ieri?

PROSPERO  Ieri sci: la collera de la grande Aquila s’e’ svejata e ha pipato 6 mele a li figli

d’Arabia: doppo sei pallini andru che ‘A rabbia! so rusci incazzati e gialli de bile!

(Cantando) Vola un’aquila nel cielo: Forza Lazioooooooooooo!

ASCENZA    (Disillusa) Non c’è niente da fa co te non ze pole fa un discursu seriu: butti tuttu su

lu pallone.

PROSPERO  Ancora: si monotona Asce’… monotona e ripetitiva come l’eco!

ASCENZA    E ciai raggione! Perché io dico che drento li palindromi ci sta una grande verità:

“Eco… vana voce!”

PROSPERO  Ma sendi si che robba: Che senzu cià parlà a palindrumi? E’ difficile e pocu praticu!

ASCENZA    Difficile pole esse, ma pocu praticu no: anzi se tutti parlassimo ccucì sarebbe la

sarvezza dell’umanità!


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PROSPERO  Ohhhhh! Mo semo arrivati a lu deliriu d’onnipotenza! Tu invece de Ascenza Vitale

te dovevi chiamà Ascenza Divina! (Pausa)  Ma     se   fosse   statu   più   praticu   Dio

riavrebbe fattu parlà ccucì no? (Pausa) E po’ addirittura la salvezza dell’umanità, ma

penza ‘n po come te ggira la capoccia a te! (Serio)  Forza sindimo perché parlà a

palindromi sarebbe la salvezza dell’umanità!

ASCENZA    Ma perché la gente se capirebbe pe’ forza! Non ciavrebbe più scuse! Gniciunu

potrebbe dì: “scusa aco capitu all’incontrariu” perché se pure fosse avrebbe capitu

giustu comunque!

PROSPERO  (Riflette) Ma io proprio non lo so come te vene voja de fa certi discurzi a te!

ASCENZA    A me? Guarda che me l’hai chiestu tu è!

PROSPERO  Scccccccc… vabbeh mo basta però… tantu più che sta arrivanno Ottone Bonaparte

Entra Ottone con l’inseparabile borsetta da medico veterinario.

PROSPERO  Carissimo Dottore… come va la vita?

OTTONE         Mah… Come jeri… l’andru jeri… e tre ggiurni fa…

ASCENZA    Ossia?

OTTONE         Unu schifu grazie!

ASCENZA    Prego! Quanno ci sta l’ottimismo non serve andru!

PROSPERO  Ma via dottò: tocca fasse forza e coraggio

OTTONE         Infatti ogni giurnu che passa me ringiovanisco!

PROSPERO  Ce scerzi lei! Pare un gioanottu: obbiettivamente sta propiu bbene se vede da la

faccia soprattutto da quanno ha smissu de fumà!

OTTONE         E pole pure esse eh? A la fine camperò una settimana de più: ma quella settimana

pioverà!

PROSPERO  E ma ccucì ve schiaffate drento la cassa prima de lu tembu

OTTONE         Me cianno schiaffatu: se fosse statu per me sarebbe rimastu a curà le bestie che so

anche meju dell’omini!

ASCENZA    Eh Già! Chi non se ricorda lu Vetrinariu Ottone Bonaparte e la sua immancabile

borsa degli attrezzi?

OTTONE         (Mostrandola) Eccola: è stata co me tant’anni e la porto sempre appresso!

ASCENZA    Ma che ce tenete ancora li drento?


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OTTONE         Robba de prima necessità: Qualche bolo antigas, Un termometro per vacche, una

siringa per cavalli, un forcipe pe’ le pecore…

PROSPERO  (Ridendo) La cassetta de lu prontu soccurzu insomma!

OTTONE         E beh certu: in pratica tutto quello che pole sarvà una vita!

ASCENZA    Ma vui volete sempre lavorà? E godeteve la pinzione che mo ciavete lu tembu pe’

riposavve e fa baldoria co l’amici!

OTTONE         Sci giustu baldoria sci! M’ honno leatu tuttu: magno meno de un monacu tibbetanu!

PROSPERO  (Ironico) Eh ma lo beve però è rimastu intattu…!

OTTONE         Levateme pure ddu dita de vinu co un po’ de spuma vojio sapeè che ciarmane…

PROSPERO  Ddu dita? Ddu dita pe’ vorda! Eh! sete rinomatu pe’ favve un cicchettu ogni barre

dell’isolatu.

OTTONE         E allora? Io finchè dura vojio da guadambio a tutti… è una questione de principiu

PROSPERO  Ma guardi che per testo fate bene, ce mancherebbe! Diceo solo de stacce un po’

attentu …

OTTONE         Ma io ci staco attentu: non ne sprecu manco un guccittu

PROSPERO  (Arrendendosi e preparandola) Ho capitu… je preparo lu solitu?

OTTONE         Scine: mezzu bicchiere de spuma e ddu dita de vinu?

PROSPERO  Come ordina dottò… spuma al moscato e vinello bianco! Un euru!

OTTONE          Ecculu qui: bellu sonante!

PROSPERO  E grazie! Ehhhhhhhh… se tutti facessero tutti come vui ero miliardariu… anche se

l’euru è una moneta che non me da tanta sicurezza!

ASCENZA    Mo che novità è questa?

PROSPERO   Oh! Non me dà sicurezza che devo fa?

ASCENZA    Erano meju le lire?!

PROSPERO  100.000 vorde meju! Scusa è su le 1.000 lire ce stea raffiguratu un omo distintu, co’

la barba bianca, giacca e cravatta: questo sci che dava sicurezza!

ASCENZA    Perché mo sull’euru che ci sta?

PROSPERO  E beh: su un euru ce sta un omo nudu (pausa e amiccando) a gambe larghe, (pausa)

con dietro un andru omo nudu a gambe strette (pausa) e questo, se permetti, non me

da tanta sicurezza!


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OTTONE         Eh mica ciai tutti li torti! Li segni tocca sapelli cojeli a volu

ASCENZA    So’ li tempi che cambiano, non è più come una vorda: Se ricorda quanno passava co

lu cavallu e lu calesse pe’ le vie de la città? Oggi chi vedi più co’ calesse e cavallu?

OTTONE         Cambiano le cose, la ggente e l’animali: è normale che cambino anche l’ abitudini, lu

custume e la moneta. Andra cosa è speculacce su li cambiamenti!

PROSPERO  Comunque quanno passava lei Dottò sembrava da vede un condottiero. A quella

bestia je mancava la parola: era l’unicu cavallu a avecce un nome un soprannome?

ASCENZA    Come sarebbe?

PROSPERO  Ah no’ la sai? (Poi rivolto ad Ottone) Je lu racconti un po’ llu fattu che successe lu

ggiornu de la fiera!

OTTONE         Ehhhh… successe una ventina de anni fa ancora te ne ricordi?

PROSPERO  E beh ma una cosa ccucì come fai a scordattela… lu cavallu se jamava Goran vero?

OTTONE         Goran sci… ciai bbona memoria!

PROSPERO  Non se tratta de memoria: portava lu nome del grande Sven Goran Erikson allenatore

de la Lazio…

ASCENZA    (Rivolta ad Ottone) No lu consideri… parli co’ me… allora che successe lu ggiornu

de la fiera?

OTTONE         Successe che lu portai a rifà i ferri de li zoccoli!… Goran era un baiu bonu come lu

pane,  e quindi per arrivà da lu fabbru passai tra le bancarelle tenennulu a capezza!

Insomma pe’ falla breve… non so come fu o come non fu… se sentì un rumore, se

vide chiccosa de stranu o se lu pizzicò la mosca la ‘nculu… me sse scappo’ da le

mano e attaccò a curre in discesa lungu la via come un ossesso!

ASCENZA    Ossesso è palindromo…

PROSPERO  Sci ma lu cavallu correa da ‘na parte sola… in discesa!

OTTONE         Capirai la gente: chi se sfugava a destra, chi a sinistra e issu più correa e più pijava

velocità! (Pausa… sorseggia) A un certu puntu se vede che inciampicò… fijiu de

ddio… ce l’hai presente ‘na valanga? Due, tre, quattru ruzzuluni e se va a schiantà

drittu pe drittu su la bancarella de li pistacchi semisalati e croccantini…

ASCENZA    E che successe?

OTTONE         (Ridendo) Che li monelli magnarono nocchie a sbafu pe’ ddu giorni e lu cavallu lu

ribbattezzarono Strike (leggi Straic): Goran detto Strike

PROSPERO  E pe’ forza: parea ‘na palla da bowling!

ASCENZA    E la bestia che se fece?


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OTTONE         Se scocciò come una cannuccia: unu statu pietusu tant’è veru che tutti penzarono che

l’avrebbe soppressu!

ASCENZA    E l’ete soppressu?

OTTONE         Ohhhhhhhh… E che faceo lu macellaru? Lu compitu de un vetrinariu è quillu de

sarvalle le bestie, no de sopprimele: jaco fattu un interventu che è passato a la storia!

Otto chiodi jaco infilatu ne l’ossi de le cianche: otto chiodi dico mica unu!

PROSPERO   Oddio da allora lu poru goran camminò come unu che s’è magnatu una scopa!

OTTONE          E va beh… però è campatu!

ASCENZA    Cavuli testa no’ la sapeo

PROSPERO  Sci sci! In ricordo de quella mitica operazione se disse: “Ottone Bonaparte ne

trapanò ben otto” .

ASCENZA    Cavuli… ma è palindromo!

PROSPERO   Che?

ASCENZA      “Ottone Bonaparte ne trapanò ben otto”… ciaco raggione o no che li palindromi

racchiudono grandi verità?

PROSPERO  Oh senti Ascè per carità eh… non arcominciassi!

OTTONE         (Preparandosi ad uscire) Signori… io levo il disturbo!

ASCENZA    Ma che disturbo… ce mancherebbe… do se ne va?

OTTONE         A casa! Me preparo lu pranzu… (con sufficienza) pranzo: che parola grossa! Me

riposo un pajio d’ore e po’ me metto a lu barre qui di fronte come tutti li pomeriggi a

guardà de giocà a carte e bee un guccittu!

PROSPERO  Ce vada piano dottò…

OTTONE         Tranquillu: lu manno ggiu co’ molta calma! Signori grazie de tuttu e a la prossima…

(esce)

ASCENZA    Arivederci e bon pranzo…

PROSPERO  Bona giornata! Che soggettu…

Entra Salas

SALAS             A maaaaaa… stanotte me mittu una copertà più lunga su lu lettu ?

PROSPERO  Ohhhhh! Da un soggettu a un andru!


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ASCENZA    (Alzandosi) Ma certu fiju mia ce mancherebbe… te ce la mette subbitu mamma ccucì

non me ne scordo; (Riflessiva) ma come ti si arzatu un’ora prima oggi, so’ le 11.00

(impaurita) ah ah… 11 riecculu stu numeru che risbuca fori.

SALAS             (Si avvicina al banco e stuzzica qualche oliva) Veramente a sbucà forì so’ stati li

piedi mia: un friddu! Tutta stanotte a tremà co la coperta corta (Non curante cerca un

paio di salatini li prende e si avvicina al tavolo per sedersi) e famme anche un

cappuccinu per favore!

PROSPERO  Salatini e olive l’hai già sbacchiati perché non te piji un aperitivu?

SALAS             (Non curante verso il padre) Come dice sempre mamma: “E’ raro passare per

assaporare!!

PROSPERO  (Alla moglie) Ecculu è? Quistu è un andru capolavoru tuu! Ce manca solu che

attacca a palindromi pure issu e emo fattu bingo! (Poi rivolto al figlio)… e comunque

non è raru mancu mancu pe’ niente: so trent’anni che passi drento sta casa

(gestualizzando il mangiare) e assapuri!

SALAS             Ma’: Lu cappuccinu, tiepidu e senza schiuma è?

ASCENZA    Ce lo so tu assettate e sta tranquillu

PROSPERO  Ma sci… assettate: te duvissi brucìà li polpastrelli pe’ fattelu da solu?

SALAS             E non te scordassi una sbuffatela de cacao…

PROSPERO  (Al figlio) Senti ‘n po’… ma doppo lu bei da solu o tocca anche imboccatte?

SALAS             (Al padre) Oh! Se impiccio lasciate perde scappo e me lu piju da un’andra parte!

ASCENZA    No no che impicci fiju mia…

PROSPERO  Hai capitu lu miliardariu? Scappa e se lu va a pija da un andra parte: non è che se lu

fa da solu… lui scappa e se lu va a pija da un andra parte!

SALAS             (Fa per uscire) Ahhhhh ce risemo … ago capitu… non me lu piju…

ASCENZA    Come sarebbe? colazione la devi da fa! Veni qua tiè! (prende 10 euro dal cassetto)

eccoli li sordi.

SALAS             (Prendendo i soldi) Grazie ma’…

PROSPERO  E se capisce, se capisce! Doppo dice che unu se incazza: già me jamo Prospero e pijo

fucu per attitude in più te ce mitti pure tu… hai cresciutu unu smidollatu. (poi rivolto

al figlio) Grazie ma’? … GRAZZIE MA? Guarda che metà de quilli sordi l’ago

guadagnati anche io co’ lu sudore de la fronte!

ASCENZA    Mo rinfacciaje anche testo! lo sapeo io, lo sapeo che oggi era un giornu nefastu, un

segnu de lu destinu: vidi tu se quistu 11 non ce lo ricordamo è?


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Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

PROSPERO  (Al figlio Salas) Senti un po’ tu… quann’è che te trovi un lavoru visto che qui dentro

non movi una paja?

SALAS             Che lavoru?

PROSPERO  Unu! Unu qualunque: che te lo devo di io ? Ce starà un lavoru che te piace?

SALAS             (Pausa lunga e pensierosa) No!

PROSPERO  Eccertu lu lavoru è fatica: “a li cojioni”!

ASCENZA    Senti tu si che modu da esprimese!

PROSPERO  Quanno parlate a palindromi vui va bene e quanno lo faccio io no?

SALAS             Ma quello che hai dettu non è palindromo

PROSPERO  Come no? Li vedi a drittu o a rovesciu, li cojioni sempre cojioni so’!

ASCENZA    Ma sendi si che discurzi: Io non me pozzo sindì male pe’ vui già staco aggitata pe’

cuntu mia…

SALAS             Com’è ma’?

ASCENZA    Troppo lungu da spiegatte: ago sognatu lu numeru maledettu…

SALAS             E giocatelo a lotto!?

ASCENZA    Sci giustu a lotto, pe’ pari lotto….(Ripensandoci)  L.o.t..t.o: se lu sognu invece de

nefastu era premonitore? (Al marito) In che anno è mortu mosè…

PROSPERO  Sci… e Tutankamon… Moschè… no Mosè: nell’ 81

ASCENZA    11 e 81… ma è un ambittu da pocu…

PROSPERO  (Ironico) Mettece anche lu 6

ASCENZA    Lu 6? E che centra lu 6?

PROSPERO  Co’ le mele de la Lazio diventa un ternu: io no lo so’ ma qui drento me sa che ce

semo impaciti tutti per davero!

SALAS             (Alla madre) 6.11.81 lu giocamo ma’?

PROSPERO  (Al figlio Salas) Pjate pure li vizziu de giocà a lotto invece de cercatte un lavoru!

ASCENZA    (Avviandosi per uscire) Lu troverà un lavoru lu troverà non cissi prescia!

PROSPERO  Eh se sa! Davanti all’eternità! Ma gari per casu…

SALAS             Come per casu?


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

PROSPERO  E beh giustu se te trova issu, perché tu non me pare che lu circhi…

SALAS             Lu gioco io ‘stu ternu ma’… tantu stasera devo scappà e quanno ritorno te daco lu

bijettu!

PROSPERO  E beh se capisce: lu dovere innanzi tuttu!

ASCENZA    E quanno arturni?

PROSPERO  All’ora canonica non ce lo sai? L’una e mezza ce poli armette l’orologio: quanno

senti sfugà li gatti qui davanti e sveja’ tutti, è issu che artorna!

SALAS             “Assalir i mici mi rilassa”

ASCENZA    (Sulla quinta d’uscita) Spettacolare! Un palindromo naturale. Ma tu si un geniu fiuju

mia! (Al marito) e tu je vurristi fa trovà un lavoru qualunque? Ma quisto dovrebbe da

sta’ a la Nasa (ed esce)

PROSPERO  (A salas) Lu stessu linguaggiu partate tu e tu madre! Si propiù lu capolavoru che je

riuscitu meju! Pe’ stabilì che sete madre e fiju basta sintivve parlà: non serve manco

la prova del DND.

SALAS             De lu DNA vorrai di’!

PROSPERO  No no aco dittu bbene DND: se v’analizzano ciavete palindromi anche li geni… ma

perché si vinutu a lu contrariu de come penzao io?

SALAS             Come sarebbe a lu contrariu… oh… e mica so… (intende invertito)

PROSPERO  Io t’aco messu lu nome de un campione de la lazzio: Marcelo Salas…

SALAS             La so’ la storia: Cresciuto in Cile e scoperto nel 1980 anno de la mia nascita, all’età

di 6 anni da un osservatore laziale che lo portò a roma del ‘97. So tuttu!

PROSPERO  T’aco missu quillu nome apposta!

SALAS             Allora: tantu pe’ dilla tutta non m’hai missu lu nome ma lu cognome; e lo so io da

picculu quante vorde m’honno pijatu pe’ culu. Non me poteate mette un nome normale no?

PROSPERO  Guarda che io a tu madre jeo propostu: Fiorenzo in onore de Di Benedetto; Arcadio

in onore de Spinozzi e Ilario in onore del grande, mitico, e unico Ilario Castagner!

SALAS             Ma porca zozza ladra: un nome normale no è? Che ne so’: Paolo, Bruno, Francesco!

PROSPERO  (Fingendo malore) Oddio Mio,  Dio mio aiuteme tu: me tremano le cianche! Tu me

voli fa murì de spasimi: quilli tre nomi appartengono a tre giocatori de…

SALAS             De che ?


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

PROSPERO  De quella squadra… che sta in quella città… tra Monterotondo e Ciampino!

SALAS             Ahhhhhhhh… Roma!

PROSPERO  Ehhhhhhhh… E se lo voleo di lo diceo io: comunque tu madre tantu per esse chiari

ha impostu un nome palindromo quindi SALAS te annatu de lussu perché te pozzo

assicurà che l’alternativa era SIDIS lu supermarcatu sotto casa.

Entrano Igor e Irene

IGOR                 можно войти? (mòshna vaitì)… è permesso

PROSPERO  Prego prego… accomodateve.

IGOR                 (Ad Irene) Posso offrire piccolo aperitivo prima di pranzo signora Irene

IRENE              Grazie: me ce serve propiu pe’ aripijamme!

IGOR                 Quale essere di suo gradimento?

IRENE              Unu qualunque: purchè anarcolicu…

IGOR                 (A prospero) Allora due niet alcool

PROSPERO  (Mentre li prepara) Fanno 5 euri…

IGOR                 (Indifferente) Mette pure su conto di mia stanza spassiba… grazie

PROSPERO  Eh! Prego: qui veramente l’usanza sarebbe pagà subbitu…

IGOR                 Ma io avere cuonto di mia stanza aperto da tre settimane!

PROSPERO  E ce lo so… lu contu de tre settimane: sarebbe anche l’ora de chiudelu!

IGOR                 (Superiore) Denaro…! Io non dare più importanza così bassa consuetudine umana…

PROSPERO  Eh sci, ma non tutti semo elevati come lei e la bassa consuetudine umana, come se

dice, (gestualizzando) ce da da magna!

IGOR                 Da! Io capito… tu scrive pure 30 ieuro su conto di mia camera invece di 5… resto

mancia

PROSPERO  (Deluso e sfastidiato) Scrivo è? E scrivo! Ce vorrebbe che tutti facessimo ccucì:

quanno vado a comprà la carne invece, lu macellaru, no me l’accetta un pezzu de carta scrittu… Comunque ecco l’aperitivi e ben arzati!

IRENE              (Con aria da consumata diva) Eh… Veramente io me sarebbe arzata da un pezzu…

SALAS             Sete stata mattiniera?


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

IRENE              Forzatamente: ma non capisco come posso esseme ridotta a vive’ qui! (Enfatica) Io

che ho carcato li parcoscenici de mezzu monnu… io che ho recitatu co l’atturi de mezzu monnu… io… che so stata ospitata nell’arberghi de mezzu monnu

SALAS             E beh sora Irè… non sarebbe ora de annà all’andru monnu?

IRENE              Come sarebbe!?

PROSPERO  (Riparando) E no… e no… lu bardasciù s’è espressu male… (Caustico nei confronti

di Salas) volea di’ che sarebbe ora de visità quell’andru mezzu de monnu…

IRENE              Ha lo farò… lo farò prima o poi

SALAS             Mejiu prima sor Ire’… perché poi…(intendendo che è vecchia e non ha tempo)

PROSPERO  (A salas) Ma te cce stai zittu o non te cce stai eh?… (Ad Irene) Ma percè dicte

ccuci… non ve troate bbene qui dda nui?

IRENE              Ma si, ma si… voi siete gentili, il servizio è buono e il mangiare di qualità… se non

fosse per i muri sarebbe tutto perfetto!

PROSPERO  Perché che cionno i muri? Le stanze l’aco fatte rimbiancà da pocu!

IRENE              Sono sottili: così sottili, ma così sottili che non ho potuto far a meno di sentire

(Guardando Igor) quel trattore acceso in giardino tutta questa notte…

SALAS             Un trattore in giardinu?… Ma stanotte a che ora?

IRENE              (Sempre guardando Igor) Ha attaccatu che erano le 3… Capirai… col il mio sonno

leggero fino a stamatina a le 8…. 5 ore a pienu ritmu!

SALAS             Ah ecco a le tre! Perché io so’ rientratu all’una e non me so accortu de gnente…

PROSPERO  Ma de che te devi accorge tu zittu per carità zittu… (poi a irene) il signor Igor ha

ronfato…?

IRENE              Ronfato?… Un trattore a pienu ritmu!

IGOR                 пожалуйста [pashàlsta]… prego io spiegare daaaaa!

SALAS             E che voli spiegà… un trattore è un trattore…

PROSPERO  Falla finita e va a vedè se a tu madre je serve una mano: sta a rifà la stanza tua…

almeno testo!

SALAS             (Uscendo di scena) E vado vado sci… ma comunque un trattore è sempre un

trattore…

PROSPERO  (Gli tira dietro qualcosa che non si può rompersi) Ops… m’è scappatu da le mani:

chiedo scusa… che dicevate sor Igor?


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

IGOR                 Da! Io spiegare:  Ieri sera uscito con mio vecchio amico russo, mangiato in buono

ristorante e non fatto caso troppo a quantità!

PROSPERO  Insomma ha caricatu.

IGOR                 (Ridendo) Da da: caricato! Un po’ bevuto e dopo cena fumato sigaro.

PROSPERO  Sci ho capitu, ma che centra co’ lu trattore?

IGOR                 Ora io arriva. Finita cena uscito per tornare qui in stamberga!

PROSPERO  Aoh! E bonu mo è! Che stamberga? Testa è una penzione!

IGOR                 Da da: penzione stamberga….

PROSPERO  Ah ah! Allora non ce semo capiti… (gestualizzando) via stamberga…

IGOR                 (Chiarendo stupito) Niet! Io no andato a via stamberga: io venuto qui e incontrata

guovane ragazza che chiesto me: “Sfusi Sisiose se ose soso?”

PROSPERO  Che j’avrebbe chiesto?

IGOR                 Scusi signore che uore sono…

PROSPERO  Ah… e come je l’avrebbe detto ?

IGOR                 “Sfusi Sisiose se ose soso?”

PROSPERO  E de nazionalità era?

IRENE              Già… de che nazionalità era?

IGOR                 Niet nazione… era Italiana…. Ma aveva pircig su lingua!

PROSPERO  Ah eccooooooo! Vabbeh insomma strignenno ?

IGOR                 Stringendo io tornato qui in stamberga…

PROSPERO  Aridaje

IGOR                 … e appena messo a dormire mio corpo steso su letto… come dire…

PROSPERO  E che ne so… come dire?

IGOR                 Galleggiante tra stomaco e gola avere avuto qualche problema di Russo…

PROSPERO  Ner senzo de la lingua…

IRENE              No no ner senzo che ha attaccatu a russa’ come un trattore a tutta callara pe’ 5 ore…

parea un mantaciu!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

Entra Ascenza

ASCENZA

(Rivolta al marito) Pro’…

PROSPERO

Che c’è?

ASCENZA

In cammera de Mr. Trebor non s’appicca più lu lampadariu… se veni su te reggo lu

calandrino vedemo se che è successu.

PROSPERO

E che sarà successu se sarà abbruciata ‘che lampadina: no la potei fa vedè a Salas?

ASCENZA

Salas?

PROSPERO

Eh! tu fiju… o te ne si scordata de aveccene unu?

ASCENZA

Ma chi l’ha vistu per niente?

PROSPERO

(A Igor e Irene) Scusate se ve lascio, ma vado a fa ‘sta riparazione: con permesso!

IRENE

Ce mancherebbe vada pure!

IGOR

(Sorseggiando) Prego! Prenda pure tutto tempo necessario…

PROSPERO

(Rivolto ad Ascenza mentre si dirige all’uscita) Oh! Salas non s’adatta a lavorà

mancu se ce lu pieghi!

ASCENZA

Annamo de sopra e non pensassi a Salas

PROSPERO

E non ce penzamo no: vedrai tu che bella fine che fa!

ASCENZA

Farà la fine che je tocca: tantu la vita è tuttu un destinu! (ed escono)

In scena restano Igor e Irene.

IGOR

(Alzando il bicchiere) Nasdrovnia signora Irene

IRENE

‘Na sbornia? No grazie… e poi so’ signorina prego!

IGOR

Da! Signorina si… ma tu non capito… Nasdrovnia in mia lingua è saluto di

brindisi… come dire qui da voi?

IRENE

Ahhh!: cin cin?

IGOR

Da! Tu fare cin cin con me?

IRENE

In che senzu scusa…

IGOR

Nuoi avvicinare e unire per creare contatto, fino a raggiungere apice, e farsi

trasportare da gusto intenso e profuondo Da!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

IRENE               A bellu sisu!!! E io giusto a te steo aspettano pe’ famme trasportà da gusto intenzo e

profonnu… e annamo?

IGOR                 Vero peccato perché cin cin essere muolto frizzante…

IRENE              Ah no lo metto in dubbiu!

IGOR                 Tu sa che è muolto piacevole anche per palato…

IRENE              Oh! Ma sendi un po’, ma che vai cercanno rogna oggi?

IGOR                 (Bicchiere alzato) Niet: Io veramente cerca solo brindare a nuostra conoscenza !

IRENE              Ahhh! Un brindisi veru? E beh perché no… cin cin (beve)

IGOR                 Nasdovinia! (beve e poi sempre rivolto a Irene) Chiedo perdono per notte agitata…

io quasi mai russare …

IRENE              Eh quasci mai, ma quanno succede armetti in paru!

IGOR                 Da io imparo! Imparo e pruometto di non ripetere cuosa così sgradevole…

IRENE              Speramo! Se la notte non dormo me sse fanno tutte pellanciche su la faccia…

IGOR                 Nooo! Tuo viso sempre bello come alba in mia terra Russia…

IRENE              Grazie… si propriu galante

IGOR                 Da… io calante Da! Calante! Essere venuto di paese di nord…

IRENE              Galante no calante: significa gentilomo, co’ modi da nobbile inzomma… e dimme un

po’… ma come mai un signore ccucì distintu come te è arriatu propiu in quistu pustu l’andra settimana?

IGOR                 Vita è cuosa strana… io operaio in russia… impiegato in grande fabbrica…

IRENE              A vedette ccuci non sembrerebbe

IGOR                 Uora non più! Io passato grossi problemi denaro, mia giovane moglie muorta di

stenti!

IRENE              Addirittura! Ma quann’è ccucì non potevate fa sciopero… aggità lu sindacutu…

IGOR                 Sindacalisti? Vivono in perenne contraddizione: sono uniche persone che per poter

lavorare organizzano scioperi.

IRENE              E questo pure è vero: ma addirittura murì de stenti me immagino se cche vita dura!

IGOR                 Da!… Vita insostenibile con uno solo lavoro e stipendio

IRENE              Dillo a noi qui in Italia dillo! E poi?


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

IGOR                 Poi io avuto grande buotta di culo!

IRENE              Ohhh… testo sci che è un linguaggiu da gentiluomo… complimenti!

IGOR                 Complimenti per mia immensa, grande, enorme, devastante e stratosferica fogna

scoperchiata e più ancora più ancora?

IRENE              (Appoggiando il bicchiere disgustata) Aooo! Eh! Zarre! E damoje una chiusa no?

Tantu più che staco pure a beve! Aco capitu è? Non servono tutte ‘lle specifiche:

bastava botta de culu che già de per se non è una gran finezza.

IGOR                 Niet! No finezza ma rende idea… io vinto rubli in lotteria russa.

IRENE              (Interessata) Ah vinto rubli? Tanti?

IGOR                 Tanti da!

IRENE              Ho capitu… ma… tanti quanti?… se se pole sapè è?

IGOR                 Al cambio con vostra moneta sono 100 milioni di euri

IRENE              Ammazza che culu!

IGOR                 E io cosa avere detto fino ad ora!?

IRENE              (Interessata assestandosi) Quindi tu saresti un vedovu: miliardario!

IGOR                 Da io miliardario vedovo Da!

IRENE              (Incredula) E senti un po’ scusa è: ma un vedovo miliardario vene in questa…

stamberga come la jami tu? Non potevi ji all’Hilton?

IGOR                 Posso essere con te sincero fino a fuondo… tu non riferire quello che sente uora?

IRENE              Dimme dimme ce mancherebbe…

IGOR                 Io venuto Italia proprio per trattativa acquisto Grande Hotel…

IRENE              (Sempre incredula) Eh beh motivu de più… ce dormivi e po’ te lu compravi

IGOR                 Niet… no possibile! Necessario essere incognito per buon esito di operazione: se tutti

sapere che ha tanto denaro questo no buono per affare!

IRENE              (Comincia a crederci) Ma tu davero dici o stai scherzanno?

IGOR                 Io non scherza mai su cuosa seria come affare!

IRENE              (Ridendo nervosa) 100 milioni de euri… eh eh eh … ma so propiu tanti tanti sordi!

IGOR                 Da! Io avere risuolto ogni mio problema di vita… ora penso a fare investimiento!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

IRENE              (Accostandosi) Ah ecco: e sendi un po’ Igorucciu! Ciai mai penzatu a risposatte?

IGOR                 Da!… Ma io non trovato ancora altra anima gemella!

IRENE              Oh! Ce lo sai che da quanno si arrivatu, come di, t’aco subbitu buttatu l’occhi

addossu: pe l’aspettu, la simpatia…

IGOR                 Ah si? Io creduto non essere te simpatico anche per via di russo…

IRENE              No no… io non ciaco niente contro i Russi

IGOR                 Niet…. Russo… come dire…. Tu non dormire io (fa il verso del russare)

IRENE              Ahhh Russo! Ma non te preoccupassi non è un difettu! E po’ io dormo pocu: la notte

ciaco sembre l’ormoni scorvorti!

IGOR                 Quindi io essere te simpatico…

IRENE              Tantu tantu simpaticu… 1.000 vorde simpaticu… ma che dico 100 miliuni de vorde

simbaticu…

IGOR                 E… avere speranza di invitare te pranzo oggi?

IRENE              (Alzandosi) E me lo chiedi? Ma con piacere fiju mia: do jemo all’Hilton?

IGOR                 (Alzandosi) Eh no: io gia detto no possibile! Io pensava pranzo qui… in stamberga!

IRENE              (Delusa) Ah! (Riprendendosi) E beh va beh: se non se po’ fa de mejio accetto con

piacere!

IGOR                 In attesa facciamo due passi fuori?

IRENE              (Dirigendosi all’uscita) E perché no? E’ pure ‘na bella giornata…

IGOR                 (Seguendola) Bene allora si va: puosso prendere suo braccio?

IRENE              (Porgendolo) Prego! Anzi facemo ccucì: te ce pijio io sotto braccio… (pausa) e che

chi te molla più a te? (ed escono assieme)

(Entrano Ascenza, Robert e Prospero. Robert e Ascenza entrano appaiati e Prospero è leggermente

dietro. Robert cerca di cingere Ascenza con il braccio.)

ROBERT         (Cingendola e con accento Inglese) Lady Ascenz! Vorrei esprimerle tutta la mia

gratitudine per la solerzia con cui è intervenuta sul guasto…

ASCENZA    Sci va beh… prego, ma bbonu co’ le mani però…

PROSPERO  (Da dietro bussandogli su le spalle) Picchio! Guarda che su lu guastu ce so

intirvinutu io no Ledi Ascenz!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

ASCENZA    Beh ma che mutivu ciai de precisà ste cose?

PROSPERO  (Sculettando e imitando rivolto a Trebor) Preciso perche armeno sor Trebor sotto

bracciu ce pija Mister Prosper… o no?

TREBOR         (Guardando Prospero e tentando di ricingere Ascenza) Sorry, ma lei non essere mio

tipo!

PROSPERO  (Togliendo il braccio di Trebor da Ascenza) E ce rifai! Ah ma allora si de durazzo

amicu mia!

TREBOR         Durazzo? Cosa essere Durazzo?

PROSPERO  Lu contrariu de Ammosciazzu: quello che te capiterà se no la fai finita!

TREBOR         Tu Umbro geloso?

PROSPERO  Io? IO?

TREBOR         (Ricingendo) Wonderfull! you dont jelous

PROSPERO  (Ritogliendo il braccio) Ah ah! Me sa che quistu io oggi lu spreco: dicevo che io non

so Umbro no non so’ gelosu! (Poi spingendolo verso un tavolino e una sedia lui…

spinge la moglie dietro il banco) E mo mettite qui bonu…

TREBOR         (Ad Ascenza) Il solito please con soda!

ASCENZA    (A Prospero) Che nuvità sarebbe che non sì Umbru?

PROSPERO  Nuvità…? Io so Abruzzese da la nascita!

ASCENZA    Questa propriu non ce la sapevo

TREBOR         Abruzzo I don’t know Abruzzo… bella regione?

PROSPERO  Bella? Bellissima: Cià le meju città de lu monnu…

TREBOR         Ma città essere tutte belle!

PROSPERO  E ma in Abbruzzu de più!

TREBOR         Ah si? E quale essere migliore città di Abbruzzo?

PROSPERO  L’Aquila! (cantando) Che vola su nel cielo… forza Lazioooooooo…

ASCENZA    A ecco mo aco capitu…

TREBOR         (Lucidandosi le unghie) Sono superiore a forme di fanatismo…

PROSPERO  6 mele v’avemo incartate, pesate e portate a casa! Six Big apples!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

TREBOR         (Alzandosi e dirigendosi al banco per prendere l’aperitivo e sporgendosi per

ammirare Ascenza sospirando) Io resto superiore e sorseggio questo aperitivo alla

salute del vincitore!

ASCENZA    Lo vidi come se fa Pro’: testo e l’applombe inglese; non s’è scompostu mancu de una

virgola!

PROSPERO  Beh dije all’applombe che tra pocu lu ribardo co’ tuttu lu bancone se non se tira su!

ASCENZA    (Verso Robert)    Eh… Mr. Robert quanno cià raggione cià raggione!         Tirete su e

pijàte testu aperitivu “A dosi di soda”: piaciuto il palindromo?

TREBOR         Very nice:. ora che ricordo pure io preparato piccola frase per allietare your Job…

PROSPERO  Ah Mister Robert!? Qui l’unicu Giobbe che ci stà so io: solu la pazzienza che ciò e

po’ nient’andru!

TREBOR         Job… Job…. Lavoro!

PROSPERO  E l’aco capitu a che lauru te riferisci tu, ma sta attentu: se Prosperu s’appiccia te

bruci!

TREBOR         Ma  essere  gioco  innocente:  io,  come  Lady  Ascenz,  cercare  palindromi  per

divertimento. Ad esempio: “A sera lupo, copulare sa!”

PROSPERO  Se non me n’accorgo! Perché se me n’accorgo, quann’è matina, lu lupu ha perzu sia

pelu che vizziu!

ASCENZA    E sta zittu: e che sarà mai! Non ciaco parole guarda (poi a Robert sorridendo) Mi

dica mi dica: ha trovato una fratina, piccolina, bellina…

PROSPERO  Senti un po’ Asce’: ma se io tessi un cazzuttinu su la faccettina la smittiristi?

ASCENZA    (Sufficiente) E’ propiu veru che “Essere: non eresse!”

TREBOR         Splendido questo palindromo… My compliments Lady è di profonda cultura

PROSPERO  Eh beh: ha parlatu ‘A scenza!

ASCENZA    Non raccolgo… piuttosto me dica lei il suo Mr.Trebor…

TREBOR         L’ho pensato questa notte per lei… e dice: “Ella fra farfalle”

ASCENZA    Splendido

PROSPERO  (Prendendo Trebor sotto braccio e accompagnandolo all’uscita) Aco capitu eh! Su Mr. Trebor se faccia un girittu prima de pranzo che nui qui c’emo da fa!

TREBOR         Ma io non dovere fare giro di quartiere!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

PROSPERO  Meju: se no lu devi fa de quartire fallu de regione tantu pe lu pranzu c’è tembu…

TREBOR         Ma scusi: perché dovere fare giro…

PROSPERO  Perché è una bella giornata, li cillitti fischiettano e le farfallette se pusano su li fiuri!

Forza uscita!

TREBOR         Ma io non capisco…

PROSPERO  (Accompagnandolo alla porta girevole) E lo vedo che non capisci: e artorna pe’

pranzu! Non se pole di che si un Aquila! (Ripensandoci) Aquila? Beccate stu

palindromo: “Amorale è la Roma”: Forza Lazioooooooo (rientra in scena e vede la

moglie con sguardo sognante)

PROSPERO  E vai… je l’ho cantate è hai vistu? Oh dico: hai vistu? Ma che te si incantata?

ASCENZA    Bellissimo

PROSPERO  Che?

ASCENZA    Lu palindromu de Mr. Robert: “Ella fra farfalle”

PROSPERO  Sendi un po’ Vispa Teresa: lu lasci retinu e canestru e vedemo de fa lu pranzu?

ASCENZA    Ma guarda che è tuttu prontu da mo…

PROSPERO  Pure apparecchiatu de lla?

ASCENZA    Eccertu che li faccio magnà senza piatti?

Entra Oidio leggerissimamente quasi impercettibilmente alticcio un po’ di guarce rosse

OIDIO               (Con accento tedesco) Ponciorno signora Ascenza

ASCENZA    Buon giorno signor Ovidio.

OIDIO               Per errore ortocrafico di Ufficiale Anacrafe la V sparita! Mio nome Oidio, ma può

togliere anche DIO e chiamarmi confidenzialmente Oi: sono poeta ateo!

PROSPERO  Eccertu: poeta ateo levamo Dio! Ma tutti nui l’emo ardunati dentro sta penzione?

OIDIO               Ponciorno anche a lei signor Fusa…

PROSPERO  Eh ponciorno ponciorno!

ASCENZA    Ha dormito bene stanotte?

OIDIO               Tormito proprio non tirei: più che altro, tremato!

ASCENZA    Ha sentito freddo?


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

OIDIO               No! Sentito rumore… forte rumore come di trattore in giardino e mio letto tremare

PROSPERO  C’emo avutu i lavori in corso stanotte!

OIDIO               Qualche cosa rotto

PROSPERO  Sci! Lu galleggiante del signor Rogi

OIDIO               Ja! Igor Rogi: simpatico, affapile fero signore! (Poi cambiando discorso a Prospero)

Si può afere piccolo aperitifo che concilia anima con monto?

PROSPERO  E se pole avè si: tanto pe scambiacce la cortesia potemo parattà con tenaro contante?

OIDIO               Preco?

PROSPERO  (Alla moglie) Lu sendi tetesco ti cermania… quanno no’ je sfasciola lu discursu ciaà

la  recchia  sorda!  (A  OIDIO)  Volevo  sapè  come  c’ete  intenzione  de  pagallu

l’aperitivu: segnamo su la stanza come lu vizziu de tutti oppure che ne so’… ce da’

du quartine e un endecasillabu?

ASCENZA    (Preparando  l’aperitivo)  Ma  sendi  tu  quantu  si  aridu!  L’arte  va  premiata  e

incoraggiata e tu pinzi solu a guadagna! E offri ‘che cosetta!

PROSPERO  Offrimo? E offrimo! Eccolo qua caro Oidio offerto da la casa!

OIDIO               Crazie   signor Fusa: io crato a sua centilezza tanto che sento ispirazione prendere

forza tentro mia anima…

PROSPERO  E ringraziamo Dio!

OIDIO               Ah no… io Ateo… rincrazio Lei

PROSPERO   Un poeta Ateo non se pole sindì!

OIDIO               E perché mai?

PROSPERO  Ma perché un poeta è portato a carpì la bellezza sublime! Come se fa a non crede in

Dio che per definizione è sublime?

OIDIO               La mia è corrente di pensiero: Caproni!

PROSPERO  Aooo! A cruccu de sti ciufuli, ma che offendi? T’allungo un cinquinu te ribardo da la

sedia sa!

OIDIO               Qui essere fraintentimento io spieco ja? Filone ti poeti atei che hanno afuto confronto

con Tio e fete racciunce suo massimo con Ciorgio Caproni.”

ASCENZA    Ah ecco rilassate Pro’: Giorgio Caproni!

PROSPERO  Ma non ce starà a per culu è?


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

OIDIO               (Con l’aria di chi intende “Ma che dici”) Ciorgio Caproni poeta e critico letterario!

PROSPERO  (Rilassandosi) Ok Ok… te si sarvato in carcio d’angolo amicu: (incredulo) dimme un

po’ chiassosa de più?

OIDIO               Turante incontri con difinità, c’è prova di qualità della parola poetica: In particolare,

coraccioso confronto di Caproni con Tio produce quasi una contro-preghiera. Ecco:

io seguo questa corrente!

PROSPERO  Aco capitu! Asce’: mettece un po’ una pezza mo co’ un palindromo su un poeta ateo!

ASCENZA    E che ce vole? Se fosse solo quistu lu problema eccote sirvitu: “Era poeta e di nome

Semonide: ateo, pare!”

PROSPERO  (La guarda allibito) A postu: come non detto! (rivolto a OIDIO) chiedo umilmente

scusa e brindo a la salute Sua caro Oidio e de tre quarti de lu monnu!

ASCENZA    No Questa spiegamela: perché ¾ de monnu?

PROSPERO  Perché su ‘stu monnu de Caproni ce ne sarà statu unu solu, ma de pecore: a volenne!

OIDIO               Ja ja… tu fatto battuta!

ASCENZA    Io però so’ ccuriosa de capì che pole scrive un poeta ateo: (poi a Oidio) Me scusi

tantu se la mia ignoranza non è pari a la sua: me pole fa un esembiu?

OIDIO               Posso declame poesia di Ciorgo Caproni

ASCENZA    (Interessata) Magari… ccucì potrebbe capì che se intende per qualità della parola

poetica!

PROSPERO  (Interessato) Eh… mica ciai tutti li torti: So’ curiusu anch’io!

OIDIO               La poesia si intitola: “DEUS ABSCONDITUS” silenzio preco.

ASCENZA    (A prospero voce bassa) Mo zittu che sennò non se concentra!

PROSPERO  (Voce Bassa) E che aco dittu? So’ curiusu anch’io!

OIDIO               Sccccccccccccccccccccc! (Pausa dove Prospero e Ascenza si ammutoliscono e lo

guardano interessati OIDIO chiudendo gli occhi) ”Un semplice tato: Dio non si è nascosto, Dio si è suicitato”.

(Pausa lunghissima Ascenza e Prospero continuano a guardare OIDIO fisso aspettando che continui. OIDIO conta fino a 3 e apre gli occhi vede che gli altri due lo stanno guardando in trepida attesa… li guarda… si guarda indietro come trapassato dai lo sguardi ma poiché loro non cambiano posizione comprende che non hanno capito)

OIDIO               E’ finita!

ASCENZA    Finita?


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

PROSPERO  (Convinto) Cavuli ragazzi sicchè robba: Stu Caproni è un capu!

ASCENZA    Sci come no: Espiatoriu!

PROSPERO  Ago dittu capu no capru… ma non hai sinditu che concettu filosoficu!

OIDIO               Sicuro!

ASCENZA    Eh: come no! Filosoficu addirittura!

PROSPERO  Ma non capisci, Caproni non cade nella contraddizione del Dio non esiste, perché se

sa: se non esiste come fai a sapè che se tratta de Dio? No: Caproni ne ammette

l’esistenza iniziale, ma poi dichiara la successiva sparizione con un espediente che

l’uomo assume come scomparsa definitiva dalla faccia della terra: il suicidio!

OIDIO               Posso stringere mano Lei è stato perfetto

ASCENZA    Ammaza Pro’ se che concettu profunno che hai espresso non te ce faceo: e quindi?

PROSPERO  Quindi il grande Caproni ha dimostratu che se pole parla, ragiona,  scrie anche su quello che non esiste, non cia senzu, è sparitu o conta meno de niente!

OIDIO               Esatto

PROSPERO  (Ringalluzzito e pensoso) Senta un po’ sor Oi?

OIDIO               Tica!

PROSPERO  Visto che lei appartene a ‘sta corrente che appuntu pole scrie anche de quello che

conta pocu o gnente (pausa) a pagamento se intenne (pausa) Me la scriverebbe ‘na

bella puisia su la Roma che l’appicco davanti a la cassa?

(Da questo momento i tre si mettono a vociare insieme tutti e tre dicendo contemporaneamente le battute sotto)

OIDIO               Nooooooo! No possibile… io non scrife ti squadra di calcio… questo sminuisce mia

arte… infrance corrente letteraria…

PROSPERO  Una copia la regalo a Mr. Trebor! Daje su sor Oi… non te facissi prega!

ASCENZA    Ma sendi ndo’ si annatu a parà: riduci tuttu a lu pallone… e io che penzao che una

vorda tantu issi dettu chiccosa de inteliggente…

Parte il brano musicale n.2

FINE PRIMO ATTO

SIPARIO


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

SECONDO ATTO

E’ passato un mese e tutti si ritrovano nella hall a festeggiare il matrimonio fatto in comune tra Igor e Irene.

IRENE               Grazie, grazie a tutti sete stati tantu gindili me so’ commossa armeno 100 vorde!

TREBOR          (Cingendola) E’ un vero piacere brindare alla sua felicità

PROSPERO  (Ad Ascenza) Ohhh la piovra cià sempre lu stessu vizziu eh? Vidi come s’attacca?

Pare un pianta rampicante!

IGOR                 (Guardando l’Orologio da ora in poi nervosamente) Come dice!  Cerimonia molto

toccante?

PROSPERO   Ehhh! Dormi cagnone che te rubano le mele!

IRENE               E io che non credevo al colpo di fulmine: è giusto un mese che ce semo cunusciuti

ricordi caro?

IGOR                 Da! 11 Ottuobre e noi voluto sposare esattamente stesso giuorno 11 Novembre.

ASCENZA    Ovvero 11/11! No dico una data meno sfigata no’ la poteate sceje no?

SALAS              A propopositu ma’: e scappatu lu ternu 6.11. e 81?

ASCENZA    (Adirata) No l’hai visti li pizzitti de la cedola scinicati?

SALAS             Non è scappatu ago capitu!

ASCENZA    Su Roma è sortitu 6.12.81: l’11 è propiu maledettu non c’è gnente da fa!

PROSPERO   Beh ma tu lu vai a giocà su la rota de Roma… e annamo: forza lazio!

IRENE               Quanno ce sposeremo in chiesa sarete tutti miei invitati è: vojo fa un pranzo pe’ 1000

persone, un viaggio de nozze de 10.000 km e a Igorucciu mio je vojio da 100.000 baci!

PROSPERO                                                                                                                    (A SALAS) Questa dovea fa la professoressa de matematica no l’atrice: senti come

mortiprica pe’ 10? Po’ guardali si come se so vistiti: Essa pare una sora e lui un frate!

SALAS             A parte che ognunu misura co lu metru che cià ma po’ è chiaru che:                “A Sorelle

russe, fraticello, seppe sollecitar fessurelle rosa”.

ASCENZA    (Buffetto da dietro a Salas sorridendo imbarazzata) Scusate era sporcu… (poi a salas)

va bene che è palindromo, ma che se dicono ste cose? (poi agli altri) comunque me

associo: è stata davero una bella cerimonia!

SALAS              Anche lu sindacu, grande e grossu comè è statu propiu ganzu


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

OIDIO               E’ fero! Ricortato puoni rapporti tra Italia e Russia con ottimo discorzo…

SALAS             Veramente io me riferivo a quanno s’è assettato e ha scacchiatu la sedia: si che bottu

che ha fattu!

IRENE               Igorucciu?

IGOR                 Da?

IRENE               Si felice la metà de quantu so’ filice io?

IGOR                 Non saprei mia cara: tu quanto felice?

IRENE               100 milioni de vorde felice

ASCENZA    Signor Oidio perché non ci declama una bella poesia per l’occasione?

OIDIO               Ma io non zo se essere il caso!

IRENE              Oh si signor Oidio lo faccia per me: suggelli questo momento! Igor diglielo anche tu!

IGOR                 Da prego: succelli succelli!

OIDIO               (Pausa di riflessione) Su uccelli? Ja: io afere poesia su uccelli ti cielo!

TREBOR         (Sempre cingendo) Ascolteremo con vivo interesse

PROSPERO  E sci! L’interesse se vede tuttu…

ASCENZA    Zittu mo.. faje di sta poesia… prego!

OIDIO               Ti Ciorcio Carboni… “Ricorto”

ASCENZA    (A prospero) Zittu è? Fallu concentrà!

PROSPERO  E chi ha dittu niente!

OIDIO               Scccccccccccc… (pausa e tutti fanno silenzio e recita)

Ricorto una chiesa antica,

romita,

nell’ora in cui aria s’arancia

e si scheccia ogni foce

sotto l’arcata del cielo.

Eri stanca,

e ci sedemmo sopra un cratino

come due menticanti.

Infece il sangue ferfeva

di meraviglia, a federe

ogni uccello mutarsi

in stella ti cielo.


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

(Tutti applaudono e si complimentano con Oidio il quale ringrazia)

PROSPERO   Troppu forte: stu Caproni è un capu! (a Trebor) Carpita l’essenza Mr. Robert?

TREBOR          Perché proprio io scusi?

PROSPERO  Ma come: seduti sopra un gradinu co lu sangue che ferve da la meraviglia nel vedè

un uccellu tramutasse in stella del cielo…

TREBOR         Yes I understand, ma che quale essere essenza?

PROSPERO  Lu gradinu è quillu dell’Olimpicu e l’uccello è l’aquila Laziale stella del firmamento

calcistico… e forza lazioooooooo!

ASCENZA    Ma vidi tu se che se deve sindì? Lu perdoni Oidio…

IGOR                 (Avviandosi per uscire prende Irene) Chiedo scusa, ma forse è caso che io e mia

signuora ci ritiriamo in nuostra stanza per cambiare di abito

IRENE              (Seguendo Igor) E sci! Me vojio mette chiccosa de più comodo: ringrazio ancora

tutti!

TREBOR         (Anticipando Igor e Cingendo) Wonderful! Anche io salire e stare più fresco!

IRENE              E stai frescu: stai frescu sci! Bonu co ste mano lellu eh! So ddu ore che tocchi!

IGOR                 Signuora Ascenza in nuostra camera tapparella non scende!

ASCENZA    Allora salgo con voi e la vedemo subbitu!

TREBOR         (Cincendola) Very Nice! Lady Ascenz posso salire con Lei?

PROSPERO  Ma che si struppiu? Guarda che se jama Ascenza no Ascensore: se propiu te voli

attaccà ci sta lu scorrimano!

OIDIO               Anche io salire ja! Afere bisogno di ripozino che non cuasta prima ti cena!

PROSPERO  (A Salas sulla quinta) Salas, nui ce mettemo 10 minuti: per quanti casini tu pozza fa

in 10 minuti non farai cascà lu monnu no? Ce poli aspettà?

SALAS             Non casca niente jete tranquilli…

PROSPERO  Allora forza: Mr. Trebor? Avanti a me… (scandendo il passo militarmente) Unò..

duè… unò… duè… unò… duè… (ed escono)


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

SALAS             (Preparandosi un aperitivo si taglia una fettina di arancio e mette un po’ di ghiaccio

nel bicchiere) Un po’ de pace finalmente: se se sposava la Reggina d’Inghirterra ci

stea menu casinu! E li telegrammi che doveva spedì, e la truccatrice che doveva

arrivà, e la sartà che venia a aggiustà, e la fioraja pe’ lu bouche, e lu taxi che la

doveva portà, e lu giornalista che la deve intervistà: un calvariu! (Pausa)

Non parlamo de quello che ha fattu passà a lu maritu: Lu vistitu niru no che fa luttu,

lu gessato no che fa carceratu, lu spezzatu no che fa troppu giovane a la fine cea

raggione papà: essa parea una sora e issu un frate!

SALAS             Però è propiu vero che le pareti divisorie so’ suttili è: se sente tuttu. Speramo stanotte

ciabbiano un pelu de creanza. (Cercando la bottiglia) Mo me preparo un bell’ aperitivo come dico io: du olivette, li salatini un guccittu de… do sta?

(Si gira in cerca della bottiglia e non si accorge che entra dalla porta girevole Anilina.

Porta un    trolley si avvicina al bancone e colpisce il campanello al suono del quale

Salas si spaventa e per poco fa care la bottiglia. Riesce a salvarla, tira un sospito di

sollievo e poi guarda chi ha suonato il campanello restando folgorato dalla bellezza.)

ANILINA       Buona sera chiedo scusa se l’ho spaventata!

SALAS             Non ze preoccupi dica!

ANILINA       (Allungando la mano) Piacere De Robertis

SALAS             Piacere Salas… De Robertis e di nome?

ANILINA       “Anilina…” e lei?

SALAS             Salas!

ANILINA       Non capisco: lei si chiama Salas Salas

SALAS             (Guardandola incantato) No! Me chiamo Salas Fusa: Salas è lu nome: palindromo

come lu sua!

ANILINA       Ossia?

SALAS             Lu nome nostru se legge lo stessu da tutte e due li versi!

ANILINA       E vero! Ci ha fatto caso? Lei deve avere una particolare predisposizione!

SALAS             (Estasiato) E sci! io sarebbe molto predispostu. Dimme: che pozzo fa’ per te? Oh

scusi le ho dato del tu!

ANILINA       Non c’è problema ci mancherebbe diamocelo pure: io sono venuta qui perché cerco

una persona.

SALAS             Se te posso da una mano volentieri! Ma visto che steo a preparamme un aperitivo

posso offrillo anche a te?


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

ANILINA       Va bene con piacere

SALAS             (Facendo il ganzo) Ok baby… che aperitivo te preparo?

ANILINA       Un Kalipso può andare!

SALAS             (Sempre ganzo) Ok! Un Kalipso alla signora! Dunque un Kalipso… (Insicuro)

Sarebbe un aperitivo giustu?

ANILINA       Si certo!

SALAS             Eccertu lu Kalipsu che dentro cià tutta robba che se pole beve dicemo…

ANILINA       Già… ma se non ce l’hai va bene anche…

SALAS             Ma che scherzi… il Kalipso… il mitico Kalipso… il famigerato Kalipso che annava

de moda su le spiagge qualche anno fa…

ANILINA       Un parte di brandy una di prosecco una spruzzata di angostura e una fetta d’arancio!

SALAS              (Perplesso) Scusa è? Ma lu Kalipso non era quillu ghiacciolu e se spignea da sotto…

ANILINA        Quello era il Calippo

SALAS             Ahhh ecco perchè ago fatto una po’ de confusione! Invece lu Kalipso è l’aperitivo…

e sci: brandy, prosecco, angostura e arancio!

ANILINA        Esatto!

SALAS             (Schioccando le dita) Quanno se dice la sfiga: semo a cortu de Angostura! Ha

telefonatu lu rappresentante dovea passà dice che la nave cià avuto una falla e l’angostura sta inondando le coste dell’oceano… un disastru!

ANILINA        Va bene ho capito prendo quello che prendi tu

SALAS              Una spumetta al cedro?

ANILINA        Ma si va bene!

SALAS             (Servendo) Eccola qua: Spuma al cedro del libano con pistacchio di Bronte. M’avevi

messu quasi in crisi co lu Kalipso, ma come conosci ccucì bene l’aperitivi?

ANILINA        Eh beh avevo un “Angolo bar a bologna”

SALAS              Ma daiiiiiiiii!

ANILINA        Ti sembra strano?

SALAS              No! E che Angolo bar a bologna… è palindromo!

ANILINA        Come palindromo?


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

SALAS              Guarda te lo scrivo qui… leggi un po’ al contrario?

ANILINA       An… go… lo bar… a…. bo….lo…. gna…. È vero… ma sei straordinario…

SALAS             Eh straordinariu: pure tu no scherzi però è? Salute! (Brindano e devono) Senti un po’

perché ciavei, mo non ce l’hai più?

ANILINA       No: non ce lo più!

SALAS             E come mai, se posso?

ANILINA       Storia lunga non vorrei farti perde tempo… so quante cose hai da fare in un attività

come questa!

SALAS             (Spaesato) E sci: effettivamente le cose so’ tante guarda non do lu restu (trovando la

soluzione) Ma che giorno è oggi?

ANILINA       11 Novembre

SALAS             No numero: giorno de la settimana!

ANILINA       Giovedì

SALAS             Che furtuna che ciai avuta: oggi ciò lu giornu libberu e quindi ciago tuttu lu tembu

che voli… se voli!

ANILINA       Il punto è che parlare della mia vita personale mi imbarazza un po’!

SALAS             Centrano i genitori? Te capisco guarda pure a me mi padre me fa ddu scatole…

ANILINA       No loro non centrano nulla il problema è mio marito!

SALAS             (Deluso) Ah perché si sposata?

ANILINA       Felicemente divorziata, ma economicamente distrutta!

SALAS             Allora lu problema è stato tu maritu?

ANILINA       Quel truffatore di mio marito!

SALAS             In che senso truffatore!

ANILINA    (Piagnucolando) Falsificò la mia firma su un atto di proprietà e si fece prestare soldi da uno strozzino per giocarseli ai cavalli! M’ha messo a terra, ridotta sul lastrico, succhiata fino al midollo e poi svanito! Ho dovuto vendere attività e appartamento e con il resto che t’assicuro è stato davvero poco ho fatto della ricerca di questo delinquente la mia ragione di vita! Prima o poi lo trovo e quando lo trovo: Lo castro!

SALAS             Azzarola… ce l’hai propiu a morte e te capisco!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

ANILINA       Gli sto a le calcagna da 1 anno:            Quando ci siamo sposati disse di essere un

Diplomatico Italiano all’ambasciata Inglese. Poi s’è spostato al sud spacciandosi per

un proprietario terriero Svizzero, infine in Corsica dove sembra abbia millantato una

carica polita nel governo Francese.

SALAS             Praticamente se spaccia sempre per un personaggiu diversu e de una certa levatura!

ANILINA       Proprio così! E dalle ultime notizie in mio possesso dovrebbe essere qui!

SALAS             Qui? Come qui? Ne lu penzionatu mia?

ANILINA       No che centra: qui intendo in questa città!

SALAS             Ahhh! M’hai fattu pija un corbu! Se ciai una fotografia magari te pozzo aiutà se l’aco

vistu!

ANILINA       Come no? La porto appresso proprio per mostrarla a tutti: ora la prendo!…

Entra Irene

IRENE              Scusate se disturbo

SALAS             (Ad Anilina) Aspetta non è lu momentu: fammela vedè dopo!

ANILINA       (Smettendo di cercare) Va bene!

IRENE              Signor Salas in camera ho finitu l’acqua: me ne da mezzu bicchiere pe’ la pasticca?

SALAS             Come no subbito sora Ire’!

IRENE              (Rivolta ad Anilina) Scusi tanto il disturbo è?

ANILINA       Ci mancherebbe signora: io l’ho vista da qualche parte? Hai una faccia conosciuta!

SALAS             Beh la signora è la famosa attrice… Irene Neri

ANILINA       Irene Neri come no: la diva che faceva impazzire mio padre! (Irene si scioglie)

IRENE              Lei mi lusinga: non sono così giovane come sembro!

SALAS             La sendi? E’ pure modesta!

ANILINA       (Riparando) C’è poco da essere modeste quando si è così belle!

IRENE              (Lusingata) Ma grazie cara sei davvero gentile: con chi ho il piacere di parlare?

ANILINA       Anilina De Robertis piacere (si stringono la mano)

IRENE              Piacere mio!

SALAS             La signora Irene è convolata a giuste nozze proprio oggi!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

ANILINA       Tanti auguri: spero che il suo matrimonio sia più felice del mio!

IRENE              In che senso?

ANILINA       Lasciamo correre

SALAS             (A Irene) La signorina purtroppo è stata sposata… lo pozzo di ccucì magari vede la

foto pure essa e te potemo da una mano in due?

ANILINA       Certo: io non ho nulla da nascondere!

SALAS             La signorina purtroppo è stata sposata… da un truffatore

IRENE              Davero? Oh quanto me dispiace!

ANILINA       M’ha rovinato la vita quel maledetto!

IRENE              Figlia mia oggi tocca sta attente pure all’aria che se rispira! Io ringrazianno Dio aco

troatu un miliardario vedovo Russo e c’è statu subbitu un bellu rapportu!

ANILINA       Anche per noi sembrava tutto rose e fiori: mi sono fidata come una scema!

SALAS             Com’era stu cristianu?

ANILINA       Ve faccio vedè la foto?

SALAS             Doppo doppo, intanto diccelo a voce che finisco de preparà l’aperitivo!

ANILINA       Un bell’uomo! più vecchiu de me sulla cinquantina!

IRENE              Anche lu miu è un bell’omo sulla cinquantina però è un po’ più giovane de me!

ANILINA       Parlava l’Italiano con stile: aveste sentito che inflessione Inglese era perfetto!

IRENE              Anche lu mia parla Italiano con stile, ponderato e amabile solo che è Russo!

ANILINA       Ben piazzato: un tipo muscoloso

IRENE              Si si anche Igor come dire: ha il suo peso!

ANILINA       E poi quel fare da gentiluomo che proprio coinvolge

IRENE              Ah pe’ testo non ciago niente da di’! Un gentiluomo in tuttu e per tuttu! Calmu e

riflessivu!

ANILINA       “La calma è la virtu dei forti”

IRENE              Lo diceva sempre mi nonno Otello quanno se ‘ncazzava co la pora nonna: “Calma

Ote’, la calma è la virtù dei forti!” e doppo con calma e metodo spaccava prima li piatti piani e poi quilli funni!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

SALAS             Ah! E pe’ fortuna che era carmu!

ANILINA       Il mio ex non si è mai lasciato andare all’ira!

IRENE              La fotocopia de lu mia: Igor è ccucì!

ANILINA       Caspita! Neanche stessimo parlando della stessa persona!

IRENE              E no? Come deve esse la vita? Quante cose in comune: Sbalorditivu!

ANILINA       Ma io vi sto annoiando! Non so neanche perché vi racconto queste cose! Siete due

persone sconosciute eppure mi avete subito ispirato fiducia!

SALAS             Dai allora brindamo che l’aperitivu è prontu!

IRENE              Io brindo co’ l’acqua che ciò la capoccia sotto sopra

ANILINA       Tolgo il rossetto da le labbra e bevo anche io alla salute: un attimo solo!

Entra Igor e Trebor ed Anilina non li vede

IGOR                 Mia cara se tu presa pillola per testa salire in camera io uscire per prendere giornale e

poi essere da te!

IRENE              Si caro, ma prima vorrei presentatte una persona che ho appena conosciuto!

IGOR                 Da….. tu presenta me poi fare come io detto…

ANILINA       Arrivo subito!

IGOR                 Faccia con comodo io aspetta senza problema…

IRENE              (Anilina si gira e Irene presentandolo) Mio marito!

ANILINA       (Si gira con la mano tesa e vede Igor e Trebor) Piacere (le si strozza in gola…

insieme all’aperitivo e sbarra gli occhi)

IGOR                 (Impacciato) Lei mia moglie! (Poi guardando Anilina come se colpito da un

moscerino in un occhio) puorca… io muoscerino in uocchio non vede più bene.

TREBOR         (Imbarazzato) Ehm posso aiutare? Faccio salto in farmacia qui davanti?

Anilina resta senza fiato se ne accorge Salas

SALAS             Anilina, Anili? Che hai fattu Anili? O porca zozza questa non rispira!

IRENE              Damoje una mano: Igor, aiutala!

IGOR                 Io non può! Mio uocchio lacrima: fuorte bruciore ho bisogno di collirio!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

TREBOR         L’accompagno io in farmacia non si preoccupi! (escono)

IRENE              Ma tu guardali che omini tutti e dui se so squajati come ladri: (A Salas)  chiama lu

dottore che questa è diventata un puffu!

SALAS             Un puffu?

IRENE              No la vidi com’è Blu?

SALAS             Telefono subbitu lei intanto la metta seduta su lu divanu

IRENE              Qua fija mia qua… assettate qui! Mo te ce volea pure questa, aspetta che te faccio un

massaggiu su la schiena se smovesse l’intoppu?

SALAS             (Facendo il numero) E forza rispunni dotto’, ma ddo sta quistu? Lu cellulare squilla

ma non risponde… ecco fattu: (imitando la disconnessione) Tu ri ru! Non ci sta! Mo come facemo?

(Anilina sbuffa tutto il fiato trattenuto e Salas le si avvicina)

SALAS             Beh armeno ha rispiratu già è chiccosa… (poi ad Anilina) je la fai a parlà? Su fa un

discurzu… (Anilina fa per parlare ma non ci riesce, poi ad Irene che è al cellulare) Sta provanno a jamà quarcunandru?

IRENE              (Al cellulare) Sci lu mia de muedicu, ma anche issu no’ risponde…

SALAS             Cavuli: mancu ce fosse un epidemia!

(Anilina sviene)

SALAS             Anili’, Anili’ porca zozza questa ce more qui!

IRENE              (Chiudendo il cell) Squilla ma non risponde: è svinuta ma tocca troà una soluzione!

Entra Prospero e Ascenza

PROSPERO  Che è tuttu stu casinu? Da sopra se sente un bordellu…

ASCENZA    (A salas che sta scappando) E quella chi è?

SALAS             Troppu lungu da spiegatte ma’: corro a chiama un medicu (Ed esce di corsa)

IRENE              Je lo spiego io! Je lo spiego io: la cosa è successa tutta all’improvvisu; dunque: io

non so chi è l’aco conosciuta tre minuti fa!

PROSPERO  Perfettu spiegazione esauriente!

ASCENZA    Se sa o non se sa che ne dite de proavo a falla rinveni è? (si avvicina e le muove la

testa) signorina, signorina: forza, coraggio… (non si riprende va a prendere aceto)


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

IRENE              Mamma mia che paura che m’ha messu: stessimo parlanno de matrimoniu e a un

certu puntu je annata de traverso l’acqua propiu mentre je steo presentanno mi maritu! E’ ‘rmasta impietrita come je fosse pijata na paralise: chissà perché?

PROSPERO  E beh Oddio sor Ire’… Igor a guardallu non propiu Tom Cruise: una certa

impressione la fa, ma comunque tocca telefonà a lu medicu questa non arpija!

ASCENZA    Prova un po’ co’ l’acetu teh! se smovesse chiccosa?

PROSPERO  Da qua… (lo fa annusare) su signorina… signorina… si riprenda …

(Anilina si muove)

ASCENZA    S’e mossa pare che funziona…

IRENE              Gesu’ Cristu mia pozzi esse benedettu!

PROSPERO  Se ripija sci! L’ annusi un’ andru po’… eccola brava!

ASCENZA    Come si chiama signorina… qual è il suo nome?…

(Anilina prova a parlare ma gli esce solo un mugolio strano e indica la gola)

IRENE              Je dole la gola: non parli stia tranquilla tra poco arriva lu dottore!

Entra Salas trafelatu…

SALAS             Lu medicu sta arrianno: l’aco troatu qui davanti ha dittu che tocca preparalla!

PROSPERO  Come preparalla? In che senzu?

SALAS             Intantu che issu arriva tocca mettela sdraiata a panza per aria sopra un tavolinu!

ASCENZA    A panza per aria? Ma supina dici?

SALAS             Sci ccucì ha dittu!

PROSPERO  E beh forza su! Che ce mettemo a discute quello che ha stabbilitu lu medicu? Magari

ccucì la visita mejio !

ASCENZA    Beh va beh ma supina su un tavulu? Un tavulu non regge: mettemola su lu divanu1

SALAS             Mettetela do ve pare, ma mettetela supina: e una vorda sdraita ha detto de preparaje

una scodella d’acqua pe’ falla beve!

ASCENZA    Ma come scodella? Vorrai di’ un bicchiere!

PROSPERO  Ao! Ma devi mette bocca su tuttu quello che dice lu medicu? Ma ne sai più de lui? Lu bicchiere sarà troppu picculu : Salas pia una scodella che usamo pe lu consommè!

SALAS             Va bene: vado e torno! (esce per la cucina)


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

(Mentre aiutano a sdraiarsi Anilina commentando con forza su dai… mettila giù ecc… entra dalla porta girevole Ottone Bonaparte ubriaco perso con l’immancabile valigetta)

OTTONE         Buona sera a tutti! So’ a… so’ arriatu… e …. E…. eccome qua… so arriatu!

ASCENZA    Si buonasera… ce scusi ma stemo in un momentu particolare per lu cicchettu passi

più tardi…

OTTONE           (Girando su se stesso e ridendo) Ah ah ah! Attento Ottone: lu cicchettu invece de

dattelu te l’anno fattu lu cicchettu: non ce semo capiti… io so’ arriatu…

PROSPERO  Hai voja se l’emo capitu! E’ un pezzu che è arriatu, anzì, ccucì a occhiu e croce se

n’è anche passatu!

OTTONE         Ma de che state parlanno: so’ arriatu, so’ passatu! Pe’ forza: pe arrià deo passà sennò

come facciu?

IRENE              Forse non ha capito lei ma in testu momentu stemo aspettando lu medico!

Entra Salas con la scodella

SALAS             E issu lu medicu: bonaserà dotto’

PROSPERO ASCENZA IRENE      Ottone lu veterinariu?

SALAS             Oh! un andru non c’era: issu stea de fori a beve!

PROSPERO  Ce ne semo accorti!

SALAS             Sempre medicu è: ci sta un andra soluzione?

PROSPERO  Beh forza allora su aiutatelu a arrivà qui sennò non ne venimo a capo!

IRENE              (Spingendolo) Forza dotto…

OTTONE         (A Irene) Buona sera bella signora… dov’è l’animale che non sta bene?

PROSPERO  L’animale? Sta qui: supinu!

OTTONE         (A Irene) Mi regge la borza per favore? Grazzie! (Si rimbocca le maniche) Allora

vediamo vediamo: che cosa è mai successo per essere chiamato così di fretta nelle

prime ore pomeridiane… è gravida?

IRENE              Come sarebbe è gravida?

OTTONE         No dico… tocca daje una manu a partorì?

ASCENZA    Ah jemo bbene… quistu sta fori de capoccia…

SALAS              Non è gravida dottò è solo indisposta dicemo…


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

OTTONE          Ah ecco: indisposta aco capitu! De che razza è?

ASCENZA    A beh stemo a postu: Un medicu ccucì non lu auguro mancu a un cane!

OTTONE         Cavuli pe’ essse un cane invece è bellu grossu: quistu deve “Inalare pappa per

Alani”…

IRENE               In che senzu inalare dotto’: masticà semmai…

ASCENZA    Ah beh! Anche lu veterinariu ‘mbriacu fa li palindromi robba da non crede: non è un

alano?

OTTONE         (Si ferma, si guarda introno, si accuccia leggermente e guardandola da sotto) Alano o

non Alano… è sempre un gran bellu culu

PROSPERO  (Scotendolo) Ah Dottò non è un cane non è una bestia.

OTTONE          E allora de che razza è scusa?

SALAS              Umana!

OTTONE         Ahhhhh ecco Razza Umana… (riflette) Razza umana?… (realizza… si gira per

andarsene e viene afferrato da IRENE) Arivederci a la prossima…

IRENE               Do vai veni qua, l’hai capitu o no che ci sta bisognu de te!

OTTONE          Ma io non curo razze umane!

PROSPERO   Ma testa è un emergenza de vita o de morte.

OTTONE         De vita o de morte? (si riggira poggia le mani sulle spalle per auscultare e battendo) e

va benne se è un emergenza di vita o di morte vediamo cosa si può fare: (Ad Anilina)

Abbaia!

(I presenti in coro) Come abbaia?

OTTONE         E me so sbajatu: voleo di tossisci!

(Anilina tossisce e ottone gli si mette davanti… la guarda gli accarezza la testa)

OTTONE         Basta ccucì: cia un po’ de cimurru…

SALAS             Che cià?

OTTONE         Raucedine! Bona bona su fatte visità: (gli apre la bocca guarda i denti) Denti forti: 32

anni (poi ci penza) 32 anni? (fa per andarsene e viene di nuovo bloccato) Ce vedemo

non fa per me!

SALAS             (Fermandolo) Dottò se lei non fa chiccosa questa ce lascia le penne!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

OTTONE         (Ritornandosi) Ahhh! E dillo subbitu no! Se lascia le penne sta facenno la muta.

PROSPERO  E infatti è quistu lu problema: sta zitta non fa un fiatu!

OTTONE         (Aprendo la sua borsa e cercando dentro) Vediamo se si può fare qualche cosa….

Eccolo… (tira fuori un termometro per vacche) Misuriamo la febbre da dietro!

IRENE              Ma quisto e mattu: mo che ji vole fa?

OTTONE         (Tira fuori il termometro per vacche) Mettiamo il termometrino

IRENE              Mamma mia del carmine fate chiccosa!

ASCENZA    Dottò non è il caso!

OTTONE         Niente termometrino?

ASCENZA    No: non me pare propriu opportunu famo in unadru modu.

OTTONE         Ma il termometrino era un valido metro

PROSPERO  Eh! Andru che: pure un metru e mezzu!

OTTONE         Va bene vabene non è il caso di scaldarsi: possiamo aggirare l’ostacolo!

SALAS             Ecco bravu aggiramo l’ostacolo: che potemo fa?

OTTONE         Controllamo il pelo!

PROSPERO   Ale! Mejio me sento!

OTTONE         Se è lucido, opacu, ricciu o mancante potemo capì quello che cià

IRENE              Dottò non se po’ tocca trova un’andra maniera!

OTTONE         Perché l’avete tosata?

IRENE              Scusate è ma je lo spiega quarcunu a quistu che è una femmina?

OTTONE         (Riprende la borsa in mano e si avvia all’uscita) Ma l’aco capitu che è una femmina:

anche in età de accoppiamentu me pare e da quello pocu che ho pututu vedè… e da quillu pocu che ago potutu toccà… non cià niente…

ASCENZA    Ma come niente?

IRENE              Da quanno ciavutu quella specie de collasso non cià più la voce!

OTTONE         Se ripija da sola: basta falla tranquillizzà e vedrete che riabbaja come prima… (Si

ferma sulla porta girevole) ah me raccomando èh: pe’ li prossimi tre giorni niente

crocchette e risu soffiatu… (esce)


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

IRENE               Sarà lu caso de chiamallu un medicu veru che pozza fa chiccosa o no?

PROSPERO  Magari oltre che vero se fosse anche sobbriu!

ANILINA       (A voce bassa) Non fa niente grazie: mi sento un po’ meglio!

SALAS             Ha parlatu! (Si avvicina premuroso)

ASCENZA    Come va signurì?

IRENE              Come se sende?

ANILINA       Un po’ meglio: per favore un sorso d’acqua!

SALAS             La scodella sta li…!

PROSPERO  (Scappellotto da dietro) La scodella? E ggiustu la scodella! Artornamo ai metodi

Bonaparte?

SALAS             Pijio un bicchiere?

PROSPERO  E me sa è…. Che dici tu? (Salas va al bar e riempie un bicchiere d’acqua)

ASCENZA    Si ricorda come si chiama?

ANILINA       Brando

IRENE              (Stupita) Brando? E de cognome…

ANILINA       Bonelli

IRENE              Ma lei prima ha detto di chiamarsi Anilina De Robertis chi sarebbe mo stu Brando

Bonelli…

ANILINA       Mio marito

ASCENZA    Suo marito? E che centra suo marito scusi?

ANILINA       Appena conosciute con la signora Irene: mio marito è entrato da quella porta!

IRENE              No! Te sbaji: da quella porta c’è entrato lu mia!

(Insieme ognuno dice il suo) Igor… Brando

IRENE              Igor… Brando?

SALAS             (A Prospero) Ecco l’acqua!

PROSPERO  Beh la dai a me? dalla a essa! (Salas gle la da e anilina beve)

IRENE              (Ripensandoci) Igor e Brando la stessa persona? Non è possibile!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

ANILINA       C’era mio marito: l’ho riconosciuto! Inconfondibile anche se faceva l’indifferente e

si era truccato!

PROSPERO   E perché non l’hai dettu subbitu?

SALAS             S’era sturbata non l’hai vista?

IRENE              Igor è Brando? Oh madonna mia!

ASCENZA    Se è ccucì tocca jamà la polizzia!

ANILINA       No… no! Meglio di no!

SALAS             Come sarebbe meju de no?

ANILINA       L’unico modo di prenderlo è non insospettirlo: deve credere che io me ne sia andata

senza averlo riconosciuto: in questo caso è possibile che torni qui per rubare qualcosa

di valore a sua moglie prima di dileguarsi!

IRENE              Ah beh! Giustu ciaco tuttu l’oro drento la borza: me lu so missu pe la cerimonia,

collana orecchini e bracciale faranno 20.000 euri de robba!

ANILINA       Un bottino perfetto per Brando: lei trovi il modo di lasciarlo solo per un attimo con la

sua borsa e appena tenta di rubare…

ASCENZA    Ma perché: aspettamo che ruba?

ANILINA       E si è importante coglierlo sul fatto!

IRENE              Cojelu su lu fattu: io su lu fattu ce lu lasciu! Issu non me conosce, ma se me ‘ncazzo

io so l’ira de Dio!

SALAS             L’euru de Dio vorrà dì: lira non ce sta piu!

PROSPERO  (Scappellotto) Ma te pare testu lu momentu pe’ fa le battute eh scemu?

SALAS             E che è oh: sdrammatizzavo! Ci sta un’aria tesa!

ANILINA       Avete una stanza dove io possa nascondermi e far finta di essere andata via?

ASCENZA    Certo: la nostra perché?

ANILINA       E dove sta?

ASCENZA    A pian terreno: è quella co’ le finestre sul retro della strada, ma perché?

ANILINA       Se voi mi nascondete lui penserà che io sia andatata via, si sentirà tranquillo e

potremo coglierlo sul fatto. Quanti uomini ci sono nell’Hotel?

PROSPERO  Io, Salas, il sor Oidio e Mr. Trebor!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

SALAS             No: Mr. Trebor è uscito co’ Igor… sci inzomma Brando pe’ accompaganllu in

farmacia.

PROSPERO  A già allora Io, Salas e il sor Oidio!

ANILINA       Bene: Nascondetemi: voi tre vi appostate e la signora prepara la corda!

SALAS             E’ una bona idea me pare…! (Guardando attraverso il vetro della porta girevole) ma

tocca sbrigasse perché ecculu sta de lla da la strada e attraversa!

ANILINA       Allora è meglio che ci diamo da fare!

PROSPERO  Salas tu accompagna la signorina in cammera nostra, avvisa il sor Oidio e poi

scenni… che se ci sta da acchiappallu quillu è bellu grussu tocca esse in tre!

SALAS             Va bene forza allora uscita… Via Via… che sta arrivanno!

(Salas, Anilina, Prospero e Ascenza vanno verso la quinta di uscita)

ASCENZA     “Aria da ira”.

SALAS             (Portandola fuori) E forza ma’… te pare quistu lu momentu de fa li palindromi?

IRENE              Lu cojio Lu cojio: lo vidi se lu cojio… Ciaco una mira che issu manco se immagina!

(Poi vedendo che sta entrando con aria da consumata diva cambia atteggiamento e

diventa amorosa) (Igor si guardandosi intorno quasi sospettoso col gornale in mano)

Igoruccio? ero in grande preoccupazione per te… come va l’occhiuccio?

IGOR                 Spassiba! Io ora un poco meglio: mio occhio prima rosso Da!

IRENE              E pole esse che tra pocu diventa niru!

IGOR                 Niet! Tranquilla non essere stato colpo così forte…

IRENE              Fidete! Pole esse che diventa niru! Prima si scappatu via come un ladru!

IGOR                 Io dispiaciuto: tua amica non più qui?

IRENE              E no è jita via: che peccatu è?

IGOR                 Peccato Da! Io piace conversare con tue amiche magari fuori al fresco!

IRENE              Ma guarda che se succede quello che penzo io, de tempo pe’ conversà al fresco ce

n’avrai quantu te ne pare… Igorucciu caru!

IGOR                 Ah bene muolto bene a me piace questo, magari quando uocchio essere passato: ora

noi salire in camera?

IRENE              Veramente io ciavevo un’andra idea


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

IGOR                 Tu dice me, io ascolta!

IRENE              Te voleo fa una bella sorpresa!

IGOR                 Ah io muolto amante di sorprese.

IRENE              E ma no’ lo so se la sorpresa che t’aco preparatu te piace o no?

IGOR                 Se bella sorpresa io essere felice!

IRENE              Ahhh tranquillu! Per esse bella: una meju non ci sta!

IGOR                 Da allora tu fa me!

IRENE              Va bene: aspetteme qui che la vado a pija! (E se ne va senza borsa poi si gira sulla

quinta d’uscita) E me raccomando: guardeme la borza che drento ce stanno lu bracciale, la collana e l’oricchini! (esce)

IGOR                 Da da tranquilla: borza rimanere in buone mani!

(prende la borsa e si avvicina al divano. Si siede e si sfrega le mani! Salas, Prospero e

Oidio si avvicinano pianissimo da dietro: Salas ha una padella in mano. Entrano

anche Ascenza e Irene. Ascenza ha una corda. Igor tranquillamente si mette la

borsetta sulle gambe, la apre, infila una mano dentro e Salas lo stende con una

padellata. Igor resta svenuto sul divano con una mano nella borsetta)

SALAS             Presuuuuuuuuu!…

PROSPERO  Porca zozza non l’avrai fattu seccu no?

OIDIO               (Dubbioso) Secco proprio non semprare anzi piuttosto in carne!

SALAS             Cordu co’ le mani nel sacco… ancora ce n’ha una dentro!

PROSPERO  Forza femmine legateje le mani dietro!

SALAS             (Con la padella come fosse un fucile) Ce la famo una bella foto de gruppu?

PROSPERO  E che emo fattu caccia grossa?

SALAS             Strigni strigni ma… non se deve da scioje!

ASCENZA    E strigno strigno sci (poi rivolta a Igor svenuto): “Ora dille: io i gioielli darò!”

SALAS             Strigni ma’ lascia perde li palindromi!

PROSPERO  E tu madre è Ascenza in Fusa… quanno po’ sfoggià!

IRENE              Ecco fattu è legato come un salame…

PROSPERO  Mo svejatelo con l’acetu forza! (Irene gli passa l’aceto sul naso e Igor si sveglia)


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E LE MIE SEI MELE ?

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OIDIO               (Dubbioso) Tanto furpo tanto furpo e poi frecato come zalame!

IGOR                 (Svegliandosi) Ohi Ohi… che male a mia testa…

SALAS             E ce credo… co’ quella straccia de chachet che t’è arriatu tra capu e collu!

IGOR                 Ma io mani legate.. mia testa scoppia Irene tu aiuta me…

IRENE              Io aiuto a te? Razza de un delinquente assassinu me stavi pe fregà li gioielli da la

borza… ma io mica so Anilina!

IGOR                 Io non capito chi essere Anilina?

SALAS             Lo senti fa finta de non conoscela: abbrucete! Forza signor Brando si statu scopertu!

OIDIO               Io fedo cufesta situazione non chiara!

IGOR                 Io confuso, io non capire…

ASCENZA    E si confusu sci! Non te l’aspettavi de esse smascherato eh?

PROSPERO  Un blizze perfetto andru che i Risse!

IGOR                 Irene tu dice qualcosa in mia difesa: io non capire chi essere Brando e chi Anilina?

IRENE              E basta co’ le bbuscie confessa: che ce facei co le mani drento la borza mia è?

IGOR                 Cercavo specchietto per controllare mio uocchio!

(I presenti si guardano tra loro)

IRENE              (Interdetta) Lu spe-cchiettu?

OIDIO               Dicefo io che stato troppo fascile!

PROSPERO  Azzo!… che figura de merda!

IGOR                 Mia testa dolore: io non capire cuosa essere successo…

IRENE              Lu spe-cchiettu pe controllà l’occhiu?

IGOR                 Da… io vede se mio occhio ancora rosso o diventato nero come tu detto me!

IRENE              (Colpendosi la fronte) Che deficiente: Aco capitu tuttu non è issu Brando: sciojetelu!

ASCENZA    Come sarebbe sciojetelu!

PROSPERO  Ma se doppo scappa via?

IRENE              Ma che scappa… sciojetelu che me sse so aperte le cateratte de lu cielu!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

(Lo sciolgono)

SALAS             (Al padre) Hai capitu papà… non è issu!

PROSPERO  C’ero arriatu pure io!

OIDIO               Feramente l’afefo detto subito che essere troppo fascile…

ASCENZA    Ma se non è issu allora chi è lu truffatore?

IRENE              Mr. Trebor!

(TUTTI ASSIEME) Mr. Trebor?

IRENE              Mr. Trebor sci… ci stea pure lui quanno Igor cia avutu male all’occhiu… è statu lui

che s’è offertu da ji in farmacia… vidissi come ha fattu del tuttu pe’ dileguasse ccuci mosciu mosciu… e po’ scusate è ma Mr. Lorèn non s’era spacciatu per un inglese?

PROSPERO  Hai capitu lu stalliere?

SALAS             Eccertu: stalliere, cavalli… è lui che s’è fattu prestà li sordi da lu strozzinu e se l’è

giocati?

ASCENZA    Ma che sordi? Che struzzinu!

SALAS             Niente ma’… niente… un particolare che Anilina m’ha raccontatu su lyu maritu!

PROSPERO  Cavuli… allora non fa un piega!

IRENE              Igor arzete che t’accompagno in camera… (Igor si alza dolorante)

PROSPERO  (Quasi soddisfatto) E’ Mr. Trebor? Damme un po’ qua sta padella?

OIDIO               Ma che fa signor prospero… non esacceri!

PROSPERO  Noooooooo che esagero… je do tre padellatucce: una a lu ladru… una a la piovra e

una a lu romanista!

SALAS             (Guardando fuori dalla porta a vetri) Lasciamo perde le padelle papà… piuttosto

preparamoce a acchiappallu quanno arria!

IGOR                 (Mentre va all’uscita) Ma io non capito cuosa essere tuttu questo maciello?

IRENE              Te lo spiego io mentre t’accompagno… se i signori permettono…

ASCENZA    Permettemo sci doppo sta figura…

IGOR                 (Mentre escono) Io sento ancora campane in mia testa avuto malore?  Forse legato

perché provato a fare male su me?


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

IRENE              Te spiego tuttu… mentre salimo… daje che t’aiuto (ed escono portando la borsetta)

ASCENZA    E allora mo che facemo?

SALAS             (Guardando fuori dalla porta scorrevole) Preparamoce a pija lu razzu che arria…

PROSPERO  In che senzo lu razzu?

SALAS             Mr. Trebor… sta arrianno a 200 all’ora ecculu deve esse braccatu! Forza: Io, papà e

il sor Oidio ce piazzano qui vicino a lu bar! Tu ma’ attaccate a la porta e appena entra cianchettalu che nui ce lu ‘rtroamo tra le braccia e lu gioco è fattu… pronti è…!

(Entra Trebor… Ascenza lo sgambetta lui corre inciampando e gli altri tre lo prendono)

SALAS             Presuuuuuuuuu!…

PROSPERO  Porca zozza un andru po’ me scrocia!

OIDIO               Ja… pistato mio piede che tolore!

TREBOR         Sorry… io inciampato…

SALAS             No … tu no inciampatu: nui cianchettatu!

ASCENZA    (A trebor che stava mezzo a terra) “Ergiti Tigre”!

TREBOR         Lady Ascenz… lei sa trovare sempre palindromi opportuni!

PROSPERO  ‘Ndo sta la padella che te ne avanzo tre?

OIDIO               Ora io chiamare polizia ja! (E va al telefono)

TREBOR         Yes sir… e con molta velocità…

SALAS             Che non vedi l’ora de ji in galera Mr. Lorèn?

TREBOR         Please?… Who is Mr. Lorèn?

PROSPERO  Tu si Mister Loren… confessa…!

TREBOR         Call to police… chiamate polizzia… Io corso qui per avvisare che donna scavalca

finestra di camera con sacco in spalla!

PROSPERO  (Bloccandosi) Donna?

ASCENZA    Saccu?

OIDIO               Finestra?

SALAS             Porca puttana… Anilina! (e corre di sopra)


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

PROSPERO  Porca zozza li sordi ne lu cassettu…(e corre di sopra)

ASCENZA    Porcaccia ladra l’oro!… (E corre di sopra)

Si incorociano con Irene e Igor che rientrano di corsa irene ha un tacco rotto

IRENE              Correte correte sulla strada Anilina sta scappanno anche co’ la borsetta mia!

IGOR                 Forze ancora in tempo per prendere se tutti corriamo… (poi si ferma) Ma io non

puosso mia testa tutta sballata… (e siede sul divano)

OIDIO               Come foi accorti ti furto?

IRENE              Anilina    Scenneva    le   scale    mentre    nui   salivamo…    l’emo    incrociata    su   lu

pianerottulu… è stata più sverda de un furmine ‘mha strappata la borza da le mano e

ha cambiatu strada! Chiami li carabinieri armeno… che sta a fa li impalatu io non

pozzo corre ciaco lu taccu rottu!

OIDIO               Ja io telefonare ma non zapere numero!

IRENE              Fa lu 113 e dije de vinì subbitu… che se sbrigassero… immediatamente…

OIDIO               (Alza la cornetta poi l’abbassa e la rialza più volte il dito) Pronto… prontro…

Telefono essere isolato ja…!

IRENE              Abbruciala faccetta d’Angelu… ha pensatu a tuttu… anche li fili ha tajatu!

TREBOR         I think… that it’s impossibile prendere il ladro. Ormai troppo tempo scappata con

car… macchina!

IRENE              Ma sicuru che piji più oramai! Oh quanno v’ha vistu a fianco a me mica s’è

scomposta de niente… ha elaborato un piano al volo… a bon bisugnu era da tempu che studiava tutta la situazione!

OIDO                 Uno piano… intente organizzata forma per tare frecatura?

IRENE              Esattamente: ha cominciato piagnucolanno… e mi maritu m’ha fregatu de qua… e

mi maritu m’ha fregatu de la…

TREBOR         Ovvio: ha stimolato istinto materno per abbassare vostra guardia…

IRENE              Abbruciala una vera professionista… cià infinocchiatu per bene!

OIDIO               Ma che stranezza è la fita! Dofefa accatere tutto proprio occi in kufesto momento?

TREBOR         Probabilmente si… ogni cosa che accade nella vita porta un giusto insegnamento!

(Rientrano Prospero, Salas, Ascenza)

ASCENZA    Ehhhh! E’ dura ammettelo ma chiccosa ce l’ha inzegnatu per davero!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

PROSPERO  Tuttu ha portatu via: tuttu quello che potutu! Non cià lasciatu mancu lu picucciu de la

colla je potesse pija un frunculu do dico io!

OIDIO               Tutto?

SALAS             Tuttu tuttu… l’oro de mamma, li sordi dell’incassi, li libretti al portatore… ha fattu

un’operazione chirurgica: ha asportato quello che serviva in pochi minuti!

OIDIO               Ma kfe sfortuna! Ha tetto ciusto lei signora Ascenza: 11 numero maletetto!

IRENE              Andru che maledettu… sarebbe da cancellallu da lu calendariu!

ASCENZA    Me dispiace contraddivve ma non è ccucì… è tutta corpa nostra!

OIDIO               Nain… io non afere colpa: solo kufestione ti sfortuna!

ASCENZA    A non ciai corpe tu è? E Beatu te! Un ateo che non crede in Dio crede ne la sfurtuna?

No dico! Ci starà chiccosa che non va nel genere umano?

IGOR                 Io nuon capisco dove lei vuole arrivare!

SALAS              Infatti: che stai a di Ma’?

PROSPERO  (A Salas) Sendila è… mo parla Ascenza!

ASCENZA    Sci esattu: Mo parla propiu Ascenza! E dico che emo imparatu a crede ne la sfiga

ccucì tantu che qualunque cosa ce inventamo ce sta pocu da fa’ a meno che non

intervenga una fede certa che se pole toccà.

OIDIO               In che senzo fete che zi può toccare?

ASCENZA    Non lo dicevamo prima no sor Oi? Lei ce crede lei in Dio?

OIDIO               Nain:. Tio non eziste!

ASCENZA    Vistu: per lei testa è una fede certa ! E’ più facile di che non esiste, piuttosto che

crede in quello che non se tocca: emo perzu lu bonsenzu!

PROSPERO  Ma sendi ‘n bo’: ma che veni a fa la morale a nui? E tu?

ASCENZA   E l’aco perzu anch’io! Ho credutu come tutti che Igor fosse un ladru, doppo che Mr. Trebor fosse un ladru e invece lu ladru veru l’emo pijatu pe’ ‘un cristianu onestu:

appena la vita ce propone de utilizzà lu bonsenzu arriva lu primu furbo che ce cambia le carte in tavola e ce fotte!

IGOR                 Da! Ma in questo caso io puensa che insegnamento di vita è muodo di fare non

morale!

OIDIO               Non ezistono fenomeni "morali", ma zolo interpretazioni "morali" di fenomeni:

Dicefa Nietzsche!


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E LE MIE SEI MELE ?

Commedia palindromo brillante in due atti di Italo Conti

TREBOR         Sure: Per raggiungere felicità nulla è bene e nulla e male se non si penza di fare bene

o male!

ASCENZA    Anche quistu è Nicce?

TREBOR         No! This is Sheakespare.

ASCENZA    In teoria è tuttu ggiustu… ma la vita cari signori, della teoria, qualche vorta se ne

sbatte e lu busillissu de la questione è chiedese: se ricercamo la felicità in testu modu

l’umanità perde o non perde la sincronia?

IGOR                 Cara Signora io puosso parlare di me: In mia vita sincrunia è sempre stata utòpia!

Pura aritmetica, fatalità! Truovarsi li quella duomenica in quel muomento, ne prima

ne poi. Se perdi l’appuntamiento un’altra occasione magari non hai; se nascerai fuori

tiempo, tutto in ritardo vivrai, giente che schiva la giente, non è mai presente ne uora

(pausa) ne mai! Che sia felicità? Ci domandiamo noi? Nel dubbio, siamo qua: involontari eroi ci convinciamo sia il giorno il posto e il mondo giusto! Mentiamo per questo: Viviamo tutti in favola!

OIDIO               Ja! E fafole spesso servono più ad atulti che a pampini: tonano illuzione che vita…

(pausa lunga) sia diferza!

FINE

SIPARIO


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