E’ MEGLIO RIPOSARE CHE LAVORARE
Scheda copione
Titolo Sottotitolo |
E’ meglio riposare che lavorare |
Autore ed aventi diritto |
Giuliano Angeletti poetangeletti@gmail.com tel. 3317115597 |
Genere |
Commedia brillante |
Atti |
1 o 2 ( a discrezione della regia) |
Durata (min) |
70 |
Lingua |
italiano |
Personaggi maschili |
7 |
Personaggi femminili |
7 |
Minimo attori maschili |
7 |
Minimo attrici femminili |
7 |
Premi e riconoscimenti |
|
Depositato S.i.a.e. |
Sezione DOR Numero Posizione SIAE 198563 Codice Opera 897425A |
Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto Da effettuarsi dalla SIAE |
100% 100% |
SINOSSI: la divertente drammaturgia si snoda attraverso la storia di una famiglia : i Camporeale “poca voglia di lavorare” una storia vera ma portata in scena con paradosso ed esasperazione , la trama non ha pause ed ha un susseguirsi di vicende ogni volta sempre più comiche.
E’ MEGLIO RIPOSARE CHE LAVORARE
COMMEDIA BRILLANTE
DI GIULIANO ANGELETTI
Numero Posizione SIAE 198563
Codice Opera 897425A
Atto unico o due atti ( a discrezione della regia)
Personaggi:
ROSSANO CAMPOREALE (padre di Arianna e di Alice)
LAMBERTO PARENTI (convivente di Arianna)
ARIANNA CAMPOREALE (convivente di Lamberto)
ALICE CAMPOREALE (sorella di Arianna)
MAGDA FATTORI(vicina di casa)
CARLETTA FOSSATO (cliente della tabaccheria)
EGIDIO FORAGGIO(cliente tabaccheria)
MIRELLA COMANDOME(maestra querelata)
LINDA BARTALINI (querelante)
SANDRINO (figlio di Linda)
FAUSTO TASSANELLI(avvocato e marito di Magda)
FEDORA MARTINI(Direttrice didattica, moglie di Filippo)
FILIPPO TORTORELLA ( marito di Fedora)
MARZIO MANTELLI (dipendente dell’agenzia)
SCENA1
(ROSSANO CAMPOREALE – ARIANNA CAMPOREALE – LAMBERTO PARENTI – ALICE CAMPOREALE)
(salotto, Rossano guarda la tv, Lamberto sdraiato sul divano Alice legge un rotocalco…)
LAMBERTO PARENTI: datemi un numero
ALICE CAMPOREALE: 19 -78
ROSSANO CAMPOREALE: 34
LAMBERTO PARENTI: 36
ROSSANO CAMPOREALE: 62 - 88
ALICE CAMPOREALE: me lo sento, questa è la volta buona
LAMBERTO PARENTI: e se vinciamo!
(posa la schedina sul tavolo)
E adesso chi gioca! Io non ho tempo
ALICE CAMPOREALE: neppure io
ROSSANO CAMPOREALE: io vedrò se ho tempo
ALICE CAMPOREALE: ma se sei in pensione
ROSSANO CAMPOREALE: meritata
(e tutti sonnecchiano)
ALICE CAMPOREALE: (sfoglia un rotocalco) ma guarda! Valeria Marini cosa ci troverà in questo poi , ha gli anni di mio nonno, è proprio vero che i soldi …
(alza il volume della tv, si sente una canzone)
(sentendo il volume della tv alto, Arianna entra in salotto visibilmente alterata)
ARIANNA CAMPOREALE: Alice, disgraziata abbassa quel volume e poi la devi finire di fantasticare (strappa il rotocalco dalle mani della sorella e lo getta in platea, la ragazza si alza di scatto si altera ma non risponde)
(Rossano smette di vedere la televisione, Lamberto sonnecchia, sbadiglia rigirandosi sul divano)
ROSSANO CAMPOREALE: (alterato) basta voglio vedere la tv, c’è un programma interessante
ARIANNA CAMPOREALE: un programma interessante! Ma smettila è un’ora che perdi gli occhi a vedere la Canalis senza mutande
(si alza di scatto Lamberto)
LAMBERTO PARENTI: (ad alta voce) la Canalis senza mutande…
(si alza di scatto e si siede in poltrona vicino al nonno)
Rossano potevi anche svegliarmi!
(Alice cerca di defilare guadagnando l’uscita dalla stanza)
ARIANNA CAMPOREALE: (alterata) Basta! (spegne la televisione)
Per chi mi avete preso! Non sono la vostra serva, questa casa non è un albergo, voi dovete andare a lavorare, la-vo- ra -re … ca-pi-to …
ALICE CAMPOREALE: (prendendo le parti alla sorella)
Si … ha ragione, quando Arianna ha ragione, ha ragione
ARIANNA CAMPOREALE: E tu fai silenzio ! … silenzio ho detto…. Noi due facciamo i conti dopo …
(Alice si ritira in un angolo sgomenta)
ROSSANO CAMPOREALE: Io non posso: sono in pensione
ALICE CAMPOREALE: tu Rossano però un lavoretto potresti farlo
ROSSANO CAMPOREALE: stai zitta impicciona
ARIANNA CAMPOREALE: Rossano silenzio …. Altrimenti leggo la vita anche a te!
ROSSANO CAMPOREALE: facevo così per dire
ARIANNA CAMPOREALE: Silenzio, ho detto che non voglio sentire volare una mosca
(Rossano rimane in silenzio, Arianna rivolta a Lamberto)
Brutto tamburo, la devi finire di bighellonare devi trovarti un lavoro
LAMBERTO PARENTI: (sorridendo si alza di scatto) Non c’è lavoro … non c’è lavoro …
ARIANNA CAMPOREALE: cercalo!
LAMBERTO PARENTI: e dove vado a cercarlo
(fa l’atto di cercarlo sotto il tavolo, per la stanza, lo chiama )
Non c’è lavoro
ARIANNA CAMPOREALE: e dove lo cerchi il lavoro? … mi prendi anche in giro … smettila
(tutti lo cercano per la scena e lo cerca anche Arianna … per pochi secondi poi quando si accorge di quello che sta facendo… grida)
Basta! Adesso tutti a cercare un’occupazione, in casa abbiamo bisogno di soldi
(tutti defilandosi escono di scena, Arianna ferma la sorella)
ARIANNA CAMPOREALE: Dove vai Alice!
ALICE CAMPOREALE: si !
ARIANNA CAMPOREALE: Brutta deficiente, tu per prima, ti sei iscritta all’università e poi hai abbandonato ed ora invece di cercarti una occupazione stai a bighellonare e a leggere Novella 2000. Guarda che da me non avrai più un centesimo.
Da domani a lavorare !
ALICE CAMPOREALE: Si ho capito ma smettila di urlare mi spacchi i timpani!
(Arianna esce di scena in quel momento Alice fa un gestaccio nei confronti della sorella, che si volta di scatto e in quel momento Alice minimizza il gesto)
(squilla il telefono, risponde Lamberto)
LAMBERTO PARENTI: Pronto
(staccano la comunicazione)
ALICE CAMPOREALE: chi era!
LAMBERTO PARENTI: non so? Hanno staccato
ARIANNA CAMPOREALE: chi era ?
LAMBERTO PARENTI: hanno staccato
ARIANNA CAMPOREALE: sarà qualcuno che si diverte! Non preoccupatevi, prima o poi prendo anche lui
SCENA 2
(ARIANNA CAMPOREALE – MAGDA FATTORI)
(bussano alla porta)
ARIANNA CAMPOREALE: chi è!
MAGDA FATTORI: sono io! Magda, apri bella che ti devo parlare
ARIANNA CAMPOREALE: ci mancava anche questa a rompere le scatole
(apre la porta)
MAGDA FATTORI: a rompere le scatole! Così io rompo le scatole, questo è un condominio serio … stai attenta che se io sento di nuovo tutto quel casino … perché casa tua è un casino, io chiamo i vigili … chiaro!
(sbatte la porta e se ne va)
(riapre la porta)
E non voglio più sentire la voce di quell’oca di tua sorella, mi da i nervi
(sbatte la porta)
(riapre la porta)
E poi con quella minigonna è proprio scostumata, dirgli di vestirsi in maniera decente
(sbatte la porta)
ARIANNA CAMPOREALE: Magda vai via e non ti fare più vedere brutta befana , (tra se e se) ma guarda un po’ questa, vuole venire a comandare a casa mia, e poi mia sorella si veste come le pare
(breve pausa)
(grida) Alice … levati quella minigonna e vestiti in modo decente …
(silenzio) ti rispondesse, da chi avrà preso questa qui …
( Alice voce fuori campo)
Ari ho trovato lavoro al tabacchino … ma part –time
ARIANNA CAMPOREALE: Part in … e dov’è questo tabacchino … fuori città?
ALICE CAMPOREALE: no mezza giornata in inglese
ARIANNA CAMPOREALE: Vai mezza giornata con un’inglese! Mia sorella una di quelle … la mia è una famiglia onorata, io qualche giorno questa l’ammazzo!
(esce di scena infuriata)
(squilla il telefono)
(fuori scena)
ALICE CAMPOREALE: (alza la cornetta)
ARIANNA CAMPOREALE: Chi era!
ALICE CAMPOREALE: hanno staccato
ARIANNA CAMPOREALE: sarà qualche perditempo che si vuole divertire
ALICE CAMPOREALE: vuoi che chiamo la polizia per far mettere il telefono sotto controllo
ARIANNA CAMPOREALE: (alterata) ma scherziamo! Vedrai che prima o poi smette
SCENA 3
(MIRELLA COMANDOME - ALICE CAMPOREALE – CARLETTA FOSSATO – EGIDIO FORAGGIO- FEDORA MARTINI – LINDA BARTALINI)
(tabacchino, musica )
MIRELLA COMANDOME: (rivolta ad Alice) mi raccomando Alice adesso devo andare ti lascio in mano il tabacchino,e la cassa: attenta ai resti, dietro c’è il prezzo delle sigarette, lì sotto c’è la cancelleria, là ci sono le buste e ricorda il cliente ha sempre ragione …
ALICE CAMPOREALE: che palle!
MIRELLA COMANDOME: cosa hai detto
ALICE CAMPOREALE: niente
MIRELLA COMANDOME: allora io vado, ciao Alice
ALICE CAMPOREALE: ciao
(Mirella esce di scena)
(entra un cliente, Alice è appoggiata al banco sente una canzone )
CARLETTA FOSSATO: Buona sera!
( Alice troppo presa dalla canzone non risponde)
(Carletta ripete)
Buona sera…
Buona sera, bella giornata
Buona sera
(finisce la canzone, la ragazza risponde)
ALICE CAMPOREALE: Buona sera
CARLETTA FOSSATO : se comincia così non può essere una buona sera
ALICE CAMPOREALE: signora desidera!
CARLETTA FOSSATO : io vorrei un …
ALICE CAMPOREALE: (interrompe) secondo lei chi vincerà il Festival di Sanremo
CARLETTA FOSSATO : io il festival non lo seguo per principio, ma cosa vuole che mi interessa chi vince il festival io sono venuto per …
ALICE CAMPOREALE: (sorridente) non mi dica niente che indovino?
Lei è venuta per …
CARLETTA FOSSATO: (alterata) per un piatto di gnocchi
ALICE CAMPOREALE: (sempre sorridente) allora questo non è il posto giusto … la trattoria è …
(si alza e mima le indicazioni stradali per raggiungerla)
CARLETTA FOSSATO : io non voglio la trattoria
ALICE CAMPOREALE: (alterata) allora lei è matta: io sono qui per lavorare non per perdere tempo con delle perdigiorno
(entra Egidio)
EGIDIO FORAGGIO: vorrei un pacchetto di Marlboro
(Alice da le sigarette ed Egidio paga)
ALICE CAMPOREALE: Ciao Egidio
EGIDIO FORAGGIO: ciao e buona giornata Alice
ALICE CAMPOREALE: tieni il resto
(Egidio prende il resto)
(Egidio esce di scena)
CARLETTA FOSSATO : (alterata) ma come, non capisco Egidio doveva mettersi in coda! Io c’ero prima di lui!
ALICE CAMPOREALE: (alterata) e allora … come si permette, che modi e per di più … alza anche la voce
CARLETTA FOSSATO: Ma Egidio
ALICE CAMPOREALE: che cosa le interessa di Egidio
CARLETTA FOSSATO: mi dia le sigarette che me ne vado
ALICE CAMPOREALE: basta dirlo, e non ci sono problemi
CARLETTA FOSSATO: io vorrei
( entra Linda)
ALICE CAMPOREALE: (esce dal banco ed abbraccia Linda)
Linda bentornata, quanto tempo è che non ti vedo
(rivolta a Carletta) Linda è mia cugina …
CARLETTA FOSSATO: ci mancava anche la parentela adesso … mi dia le sigarette
ALICE CAMPOREALE: Cerchi di fare silenzio, questo è un esercizio pubblico, noi non siamo al mercato! Continua Linda
LINDA BARTALINI: passavo di qua e allora sono passata a salutarti
ALICE CAMPOREALE: e hai fatto bene
LINDA BARTALINI : sono contenta che finalmente hai trovato un lavoretto
ALICE CAMPOREALE: purtroppo, mi annoio a morte
LINDA BARTALINI: comunque qualcosa bisogna fare
ALICE CAMPOREALE: si ma che palle
CARLETTA FOSSATO: ma che bella riunione familiare, voglio le sigarette
LINDA BARTALINI: adesso vado, vedo che hai da fare
ALICE CAMPOREALE: ciao
(Linda esce di scena)
ALICE CAMPOREALE: però è bella mia cugina, ho visto che la guardava con certi occhi …
CARLETTA FOSSATO: come sarebbe a dire la guardava con certi occhi ! io sono una donna e mi piacciono gli uomini e poi se si assomiglia a lei non è una gran cosa! Mi dia le sigarette che ho la macchina in seconda fila
ALICE CAMPOREALE: ma lei è proprio maleducata: non si stia ad offendere e poi i suoi appetiti sessuali non solo non mi toccano ma mi lasciano indifferenti e riguardo alla macchina in seconda fila, deve sbrigarsi altrimenti oltre alla multa gli e la portano via con il carro attrezzi.
CARLETTA FOSSATO: io me ne sarei già andata
(entra la Professoressa Fedora)
FEDORA MARTINI: (entra euforica) Alicina dammi la sigarettina che devo andare
ALICE CAMPOREALE: Ecco le sigarette, buon lavoro professoressa
FEDORA MARTINI: buon lavoro anche a te Alice
ALICE CAMPOREALE: grazie professoressa
FEDORA MARTINI: un bacione tesoruccio, solo! Lascia che te lo dica: un talento come te dietro il banco di una tabaccheria è proprio sprecato
ALICE CAMPOREALE: purtroppo, bisogna pur lavorare
FEDORA MARTINI: ciao Alicina … ciao
(Fedora esce di scena)
CARLETTA FOSSATO: (grida) signorina cominci a lavorare …mi dia le sigarette! Voglio un pacchetto di MS morbide
ALICE CAMPOREALE: piano, non alzi la voce, io non ne voglio di piazzaioli nel tabacchino
Ecco le sigarette
(da le sigarette a Carletta)
(Carletta prende le sigarette e da i soldi a Alice)
CARLETTA FOSSATO: Vorrei anche una scatola di fiammiferi
ALICE CAMPOREALE: fiammiferi di che genere
CARLETTA FOSSATO: l’importante è che servano per accendere il fuoco
ALICE CAMPOREALE: con il fusto in legno o in cera
CARLETTA FOSSATO: basta che si accendono
ALICE CAMPOREALE: e cosa vorrebbe accendere
CARLETTA FOSSATO: le sigarette e il gas e con quelli che avanzano una tabaccaia
ALICE CAMPOREALE: ha sempre voglia di scherzare lei
(Egidio si affaccia dalla porta)
EGIDIO FORAGGIO: ci sono i vigili!
(Egidio esce di scena)
CARLETTA FOSSATO: guardi, ho la macchina in seconda fila, mi dia la prima scatola che le passa per le mani
ALICE CAMPOREALE: ( prende due scatole di fiammiferi una di colore rosso e una verde, le esamina)
Faccia vedere (guarda attentamente Carletta)
Lei dunque ha un vestito nero, quindi la scatola di fiammiferi rossa le dona molto di più … (guarda la scatola)
(Si sente il rumore di ferraglia)
(Egidio si affaccia alla porta)
EGIDIO FORAGGIO: stanno portando via una Ford con il carroattrezzi
CARLETTA FOSSATO: di che colore
EGIDIO FORAGGIO: Bianca
ALICE CAMPOREALE: targata
EGIDIO FORAGGIO: ASP12345BB
(Egidio esce di scena)
CARLETTA FOSSATO: E’ la mia (prende i fiammiferi e le sigarette lascia lì i soldi e scappa)
ALICE CAMPOREALE:( vede i soldi) il resto … il resto …
(perplessa) va bene … mancia …
(ad alta voce)
Che tipa strana, poteva dirlo subito che aveva fretta …
(guarda l’orologio)
Ho finito, ho finito …
(entra Mirella infuriata)
MIRELLA COMANDOME: Alice cosa mi hai combinato, i clienti si lamentano, sei un danno … sei licenziata …
ALICE CAMPOREALE: meno male, sono contenta di andarmene via da questo posto … non ho bisogno di essere licenziata me ne vado via io!
MIRELLA COMANDOME: Alice il sangue non mente, sei proprio una Camporeale: meglio riposare che lavorare
(escono di scena)
SCENA 4
(ARIANNA CAMPOREALE – LAMBERTO PARENTI - ALICE CAMPOREALE)
(salotto di casa, Lamberto sonnecchia sdraiato sul divano , entra Arianna)
ARIANNA CAMPOREALE: (infuriata entra con la scopa) brutto deficiente, farabutto , sei un uomo senza dignità
(Lamberto si alza di scatto scappa per la stanza inseguito dalla moglie, si trova con le spalle al muro e si arrende )
ARIANNA CAMPOREALE: (minacciandolo con la scopa)
Dimmi cosa ci fai in casa a bighellonare
LAMBERTO PARENTI: (pimpante) non c’è lavoro!
ARIANNA CAMPOREALE: come sarebbe a dire … non c’è lavoro
LAMBERTO PARENTI: sono andato a cercarlo ma non l’ho trovato
ARIANNA CAMPOREALE: e dove l’hai cercato?
LAMBERTO PARENTI: per strada … ho chiesto ….
ARIANNA CAMPOREALE: e a chi hai chiesto?
LAMBERTO PARENTI: a nessuno! Perché … non ho incontrato nessuno
ARIANNA CAMPOREALE: non c’era nessuno in giro…
LAMBERTO PARENTI: no!
ARIANNA CAMPOREALE: impossibile!
LAMBERTO PARENTI: allora sono andato al “ bar della Jole” , e li ho incontrato Valerio e Osvaldo, anche loro cercavano lavoro, ma non l’hanno trovato … così ci siamo presi un aperitivo e abbiamo aspettato il mezzogiorno: piuttosto cosa si mangia…
ARIANNA CAMPOREALE: (infuriata) basta! Basta! Brutta bestia, delinquente perdigiorno: dovresti ringraziarmi perchè io ho trovato lavoro a te …
LAMBERTO PARENTI: ringraziarti per avermi trovato lavoro, ma sei esaurita e poi … cosa dovrei fare?
ARIANNA CAMPOREALE: domani
LAMBERTO PARENTI: domani mattina non posso … ho promesso a Fausto che …
ARIANNA CAMPOREALE: domani mattina ti presenti in questo ufficio … alle ore otto
LAMBERTO PARENTI: alle otto (ride) e chi si sveglia!
ARIANNA CAMPOREALE: ti sveglio io
LAMBERTO PARENTI: e cosa dovrei fare
ARIANNA CAMPOREALE: il giudice di pace per un giorno
LAMBERTO PARENTI: completo
ARIANNA CAMPOREALE: sei ore lavorative
LAMBERTO PARENTI: speriamo passino presto … ma come hai fatto a trovarmi … questo lavoro
ARIANNA CAMPOREALE: sono andato a raccomandarmi alla moglie del pretore
LAMBERTO PARENTI: ma non sapevi proprio dove andare!
(Lamberto esce di scena, entra Alice)
ARIANNA CAMPOREALE: Alice come mai sei già a casa e come è andato il primo giorno di lavoro
ALICE CAMPOREALE: terrificante, non lo auguro a nessuno
ARIANNA CAMPOREALE: come sarebbe a dire è un lavoro pulito e tranquillo
ALICE CAMPOREALE: tranquillo! Ma scherziamo, proprio no adesso me ne torno a letto
(entra Rossano)
ROSSANO CAMPOREALE: non si riesce a dormire in questa casa!
ARIANNA CAMPOREALE: e tu fai silenzio tornatene a letto, mangia sugo
ROSSANO CAMPOREALE: va bene … bene
(escono di scena ognuno dalla parte opposta)
(squilla il telefono)
LAMBERTO PARENTI: telefono !
ARIANNA CAMPOREALE: (risponde) pronto !
LAMBERTO PARENTI: (fuori scena) chi è?
ARIANNA CAMPOREALE: (alza la cornetta, parla sottovoce ) sono cose che non ti riguardano … aria … aria
(continua a parlare sottovoce al telefono)
(chiude la comunicazione)
LAMBERTO PARENTI: (fuori scena) chi era?
ARIANNA CAMPOREALE: sono cose che non ti riguardano
LAMBERTO PARENTI: ma sono il tuo compagno
ARIANNA CAMPOREALE: era uno che ha sbagliato numero!
(Arianna esce di scena)
SCENA 5
(LAMBERTO PARENTI – MIRELLA COMANDOME – LINDA BARTALINI – SANDRINO - FEDORA MARTINI)
(gabinetto del Giudice di pace )
(Lamberto prende posto dietro la scrivania)
LAMBERTO PARENTI: ma guardate, che posto mi ha trovato mia moglie, non è che mi piaccia e neppure sono entusiasta, ma cosa volete se non lavoro Arianna urla come una sirena, meno male che è solo per pochi giorni… il lavoro non fa per me … mi sono dovuto svegliare alle otto … come è dura la vita del lavoratore… ma ora non ci voglio pensare, oggi io sono il giudice di pace … io sono un’autorità
(si alza e si abbottona la giacca)
un uomo di prestigio … vediamo questa causa
Linda contro Mirella … Mirella … Comandome
La causa è … “ La bocciatura del figlio della Bartalini ” Sandrino
Ma guarda che mondo questa donna, questa Bartalini mette in discussione le valutazioni della maestra … questa poi … ai miei tempi se io prendevo un brutto voto, mio padre a casa mi dava il resto … ora invece … che tempi … che tempi … ma adesso vediamo … sarò spietato
(si mette gli occhiali e con tono legale a voce alta)
Martinelli e Comandome in aula …
(le due donne entrano in aula guardandosi in cagnesco)
LAMBERTO PARENTI: (fa cenno di sedersi) Sedete
(le donne si siedono)
LINDA BARTALINI: (si alza minacciosa)disgraziata, questa volta la paghi !
MIRELLA COMANDOME: (risponde per le rime) Fai silenzio brutta oca
LINDA BARTALINI: brutta strega chiudi quella boccaccia
LAMBERTO PARENTI: fate silenzio e sedetevi … io sono l’autorità … io sono il giudice … il padreterno … io … deciderò il colpevole
(Laura e Mirella si accusano a vicenda dicendo in unisono –
colpa sua )
LAMBERTO PARENTI: (ad alta voce) lo devo decidere io di chi è la colpa (legge) Laura Bartalini contro Mirella …. Mirella
MIRELLA COMANDOME: Comandome
LAMBERTO PARENTI: No comando me …
MIRELLA COMANDOME: ma quello è il mio cognome
LAMBERTO PARENTI: il mio cognome è Parenti e ora cerchiamo di fare silenzio (legge) causa Bartalini – Comandome ( con il martello picchia contro la scrivania) lei signora Comandome è stata citata in causa per aver bocciato in quarta elementare il piccolo Sandrino per la quarta volta, ma non si vergogna, bocciare senza remissione un ragazzino così, provocando in lui frustrazione e scarsa fiducia verso la Pubblica Istruzione ( breve pausa ) adesso voglio sapere e voglio vedere tutta la documentazione… la mostri signora Comandome … la mostri …
MIRELLA COMANDOME: ( fruga nella borsa) io signor giudice, mi permetta, ho tutta la documentazione e non solo di quest’anno ( mette tutta la documentazione sulla scrivania)
(il giudice prende la documentazione la guarda e la posa sulla cattedra)
LINDA BARTALINI: signor giudice, mio figlio così volenteroso, così bravo … povero piccino (alterata) bocciato un’altra volta da questa strega …
MIRELLA COMANDOME: strega a me … badi a come parla perché io le faccio, una contro querela … la casa io le mangio, la casa …
LINDA BARTALINI: e lei che non sa neppure dove sta di casa, bocciare un bambino così dolce, affettuoso, rispettoso
MIRELLA COMANDOME: rispettoso proprio no!
LAMBERTO PARENTI: un ragazzino, un bambino in quarta elementare è affettuoso … dolce … timido …
LINDA BARTALINI: ecco il ritratto di mio figlio Sandrino, questa arpia si è accanita contro di lui … gli ha fatto un quaderno di note
LAMBERTO PARENTI: lei Mirella ha fatto un quaderno di note al piccolo Sandrino
LINDA BARTALINI: povero piccolino, tutte le volte che prendeva una nota: a casa … piangeva, e scappava nella sua cameretta,
LAMBERTO PARENTI: disgraziata, ma io la faccio esonerare da ogni incarico, io la faccio retrocedere a bidella … si inserviente la faccio diventare
LINDA BARTALINI: quando prendeva un brutto voto il mio piccolino, non voleva neppure giocare con Winnie the Pooh, (piange) gettava il pupazzetto in un angolo … e non lo voleva più (piange) povero piccino
MIRELLA COMANDOME: (con disappunto) alla sua età, giocare ancora con i pupazzetti, questa poi, ne devo vedere di tutti i colori.
LAMBERTO PARENTI: non le permetto di fare dell’ironia, queste sono cose serie
MIRELLA COMANDOME: io dico quello che voglio!
LAMBERTO PARENTI: silenzio altrimenti chiamo i pompieri, i carabinieri e le guardie giurate e: la faccio allontanare dall’aula
LINDA BARTALINI: signor giudice mandi via, questa aguzzina
MIRELLA COMANDOME: fai silenzio, brutta vipera
LAMBERTO PARENTI: silenzio!
LINDA BARTALINI: e poi, il mio piccolo Sandrino (piange) deluso da una maestra così quando viene a casa mi mangia più
neppure i formaggini …
MIRELLA COMANDOME: per forza, i formaggini Sandrino li mangia agli altri!
LAMBERTO PARENTI: Signora Mirella, le ho detto di fare silenzio e ringrazi la mia bontà altrimenti avrei già telefonato al telefono azzurro.
MIRELLA COMANDOME: ma vogliamo scherzare!
LINDA BARTALINI: si faccia rispettare signor giudice, chiami il telefono azzurro e tuteli quanti come il mio povero bambino subiscono tutti i giorni angherie … in galera la voglio vedere questa donna
LAMBERTO PARENTI: io sono il giudice … io sono il tutore della legge, signora Laura io sarò inflessibile, e spietato.
Adesso sentiamo cosa ha da dire la querelata …
MIRELLA COMANDOME: (ad alta voce) io Martino l’ho bocciato … e finché ci sarò io lo boccerò sempre quel delinquente … ipocrita irrispettoso …
LAMBERTO PARENTI: signora moderi i termini
MIRELLA COMANDOME: ma lo sa che non studia!
LAMBERTO PARENTI: (rivolto alla madre) è vero che non studia
MIRELLA COMANDOME: non studia! Non studia!
LINDA BARTALINI: (a bassa voce) studia … quanto un bambino della sue età
MIRELLA COMANDOME: Non ha mai fatto i compiti!
LINDA BARTALINI: i compiti, insomma … (ad alta voce) non li faceva perché non gli e ne davano …
MIRELLA COMANDOME: non davo i compiti! Ma questa è matta! Chiamo come testimone il Direttore Didattico, chiedo che venga a fare la sua deposizione
LAMBERTO PARENTI: e sia! entri il Direttore Didattico
(entra Fedora)
LAMBERTO PARENTI: giuri di dire tutta la verità, io sono il giudice
FEDORA MARTINI: lo giuro
LAMBERTO PARENTI: veniamo ai fatti
MIRELLA COMANDOME: si io ho portato lei a testimoniare, e ora si che la verità uscirà fuori
LAMBERTO PARENTI: da dove deve uscire
MIRELLA COMANDOME: ma è un modo di dire
LAMBERTO PARENTI: questo lo devo dire io, allora è vero che la signora Mirella non dava compiti
FEDORA MARTINI: io in qualità del rango che mi compete e nel pieno esercizio delle mie funzioni posso confermare la tesi
LINDA BARTALINI: si signor giudice … questa signora non dava compiti al mio Sandrino
LAMBERTO PARENTI: cerchiamo di non alzare la voce, altrimenti chiamo le guardie carcerarie e vi mando tutte e due in galera, specialmente lei Mirella …
LINDA BARTALINI: approfittarsi così di un bambino, annullate la bocciatura e condannate questa aguzzina
FEDORA MARTINI: permettete! posso interrompere ed entrare dando il mio modesto contributo a questa feconda conversazione
MIRELLA COMANDOME : dica Direttrice
FEDORA MARTINI: io per quanto sono responsabile del buon andamento della scuola e nella mia profonda esperienza di educatrice posso
LAMBERTO PARENTI: potete
FEDORA MARTINI : posso … mi permette
Tutti : siiii!
FEDORA MARTINI: in alcuni giorni le maestre davano compiti … in altri giorni no
LAMBERTO PARENTI: direttrice ho capito, io sarò spietato …
MIRELLA COMANDOME: (si alza apre le cartelle e tira fuori le pagelle, le apre davanti agli occhi del giudice) anch’io sarò spietata, guardi signor giudice, guardi, il giovane Sandrino che fior fiore di pagelle che ha
Storia 4 … italiano 4 … matematica 4
Sandrino il bambino modello non riesce a rispondere alle domande più semplici …
Io ho i suoi test… i test che ha fatto suo figlio … il ragazzo modello … Sandrino non sa neppure le tabelline
(apre la borsa e legge )
Non sa neppure la tabellina dell’otto … esempio 6 X 8 quanto fa!
LAMBERTO PARENTI: ormai non si fanno più le tabelline !
MIRELLA: e cosa si fa adesso?
FEDORA MARTINI: la scuola è cambiata, modestamente con tutta la mia esperienza e questa scuola con la mia grande professionalità ho avuto anche per merito delle educatrici, non vorrei ma cito la qui presente
LAMBERTO PARENTI: ma le tabelline si fanno o non si fanno
FEDORA MARTINI: si fanno
MIRELLA COMANDOME: si alle scuole elementari fanno le tabelline non esami trigometrici
LAMBERTO PARENTI: esami trigometrici … che cos’è un altro tipo di colesterolo
LINDA BARTALINI: la trigometria è …
LAMBERTO PARENTI: si ci mette anche lei … questa è offesa a pubblico ufficiale … guardie … guardie
(breve pausa)
Ma non viene nessuno … guardie …
LINDA BARTALINI: si calmi signor giudice si calmi …
FEDORA MARTINI: non si alteri la trigonometria non è un’offesa ma è una scienza matematica inglese che fa TRI – GO – TRI – GO
(tutti mimano e ripetono TRI – GO – TRI – GO )
LAMBERTO PARENTI: basta adesso torniamo alle tabelline
MIRELLA COMANDOME: (beffarda) ma dove sono capitata, ma da chi sono giudicata … questo giudice va a finire che non sa neppure la tabellina dell’otto
LAMBERTO PARENTI: ma scherziamo
MIRELLA COMANDOME: Quanto fa 6x8
FEDORA MARTINI: ma è una domanda demenziale
LAMBERTO PARENTI: (perplesso) dunque 6x8 … 6x8 …
MIRELLA COMANDOME: quanto fa 6x8
LINDA BARTALINI: Signor giudice forza 6x8
LAMBERTO PARENTI: fate silenzio … mi devo concentrare
MIRELLA COMANDOME: ma la risposta deve essere immediata
LAMBERTO PARENTI: silenzio… 6x8 …
LINDA BARTALINI: quarant … quaran …
MIRELLA COMANDOME: non stia a suggerire
FEDORA MARTINI: io taccio
LAMBERTO PARENTI: 49
MIRELLA COMANDOME: ma lei è pazzo!
LINDA BARTALINI: più giù … più giù
LAMBERTO PARENTI: 49
LINDA BARTALINI: più giù … giù …
LAMBERTO PARENTI: ( guarda sotto il tavolo) cosa c’è qua … non capisco …
LINDA BARTALINI: più giù …
LAMBERTO PARENTI. Ma cosa devo guardare, sotto il pavimento …
LINDA BARTALINI: no! 6x8
LAMBERTO PARENTI: 49
MIRELLA COMANDOME: non è la risposta giusta
LAMBERTO PARENTI: e quale è la risposta giusta
MIRELLA COMANDOME: 48
LAMBERTO PARENTI: (ad alta voce) 48 asino cotto … e l’ inflazione dove la mette …
MIRELLA COMANDOME: l’inflazione questa è buona!
LAMBERTO PARENTI: si l’inflazione, io devo calcolare inflazione chiediamo alla Direttrice
FEDORA MARTINI: dunque mi è sembrato di dover capire che ci sono dei problemi, diciamo di numerologia e questo 6x8 ci sta a puntino
LINDA BARTALINI: si l’inflazione, bravo signor giudice il mio caro Sandrino … rispondeva in modo giusto… lui calcolava anche l’inflazione
FEDORA MARTINI: permettete ascoltate la voce della scienza, io sono il depositario della verità, e come si suole dire la matematica non è un’ opinione ed io non sono opinionista
MIRELLA COMANDOME: direttore la verità … noi vogliamo sapere la verità
FEDORA MARTINI: così su i due piedi
Tutti: siii!
FEDORA MARTINI: sicuri … sicuri
LAMBERTO PARENTI: ora ve la chiedo io che sono Pubblico Ufficiale
FEDORA MARTINI: ricordate che la verità fa male
LAMBERTO PARENTI: noi siamo pronti
FEDORA MARTINI: potrebbe essere doloroso
LAMBERTO PARENTI: io metto tutto agli atti
MIRELLA COMANDOME: forza deve dire solo quanto fa 6x8
FEDORA MARTINI: io allora lo dico
LAMBERTO PARENTI: avanti
FEDORA MARTINI: la verità sta nel mezzo
MIRELLA COMANDOME: no ma cosa dice
LAMBERTO PARENTI: condivido pienamente, questa accusa è caduta … il ragazzo è assolto …
MIRELLA COMANDOME: ma come assolto… ma Sandrino non mi ha saputo dire neppure il nome della Capitale d’Italia …
lei signor giudice sa quale è la Capitale d’Italia
LAMBERTO PARENTI: (ride) ma la Capitale d’Italia lo sanno anche i bambini …
LINDA BARTALINI: (ride) lo sanno anche i bambini
(breve pausa)
MIRELLA COMANDOME: lei signor giudice … lo sa!
(silenzio)
LINDA BARTALINI: dai signor giudice … dica la Capitale d’Italia
LAMBERTO PARENTI: la capitale d’Italia è … … è ….
LINDA BARTALINI: (suggerisce) Ro… Ro… Ro…
LAMBERTO PARENTI: (euforico) Rometta di Fivizzano …
MIRELLA COMANDOME: questa poi! Io voglio sapere chi le ha dato l’abilitazione Direttrice dica qualcosa
FEDORA MARTINI: io … insomma, se non è Ro…
LAMBERTO PARENTI: Rometta…
LINDA BARTALINI: più giù … più giù …
LAMBERTO PARENTI: (guarda verso il basso) mi è caduto qualcosa
LINDA BARTALINI: più giù …
LAMBERTO PARENTI: cosa ho, i calzoni sbottonati
MIRELLA COMANDOME: siete un incompetente signor giudice
LAMBERTO PARENTI: guardi che faccio scattare la denuncia
MIRELLA COMANDOME: ma non sapete neppure qual è la Capitale d’Italia
LAMBERTO PARENTI: si che la so! Volevo sapere se lei era preparata… la capitale è Ro… Ro…
LINDA BARTALINI: più giù … Rom…
LAMBERTO PARENTI: Romito Magra … Romito Magra …
LINDA BARTALINI: ma scherziamo!
MIRELLA COMANDOME: ma dove ha tirato fuori Romito Magra
FEDORA MARTINI: si Romito Magra, bravo
LINDA BARTALINI: Romito Magra … questa poi
MIRELLA COMANDOME: lei è un ignorante signor giudice, un grande ignorante …
LAMBERTO PARENTI: Silenzio altrimenti faccio scattare le manette …
(silenzio, batte il martello sul tavolo)
Quanto a lei signora Mirella io la denuncio per maltrattamenti nei confronti di quella povera creatura
MIRELLA COMANDOME: (sarcastica) povera creatura … ma lo sa quanti anni ha …
LAMBERTO PARENTI: se è in quarta elementare avrà … 9 anni
LINDA BARTALINI: di più!
LAMBERTO PARENTI: 10 anni
LINDA BARTALINI: di più!
LAMBERTO PARENTI: 16 anni
MIRELLA COMANDOME: di più
LAMBERTO PARENTI: (perplesso) quanti!
LINDA BARTALINI: ha ripetuto qualche anno!
LAMBERTO PARENTI: quanti anni!
LINDA BARTALINI: 45!
LAMBERTO PARENTI: come 45!
MIRELLA COMANDOME: a 45 anni è ancora in quarta elementare quel discolo…
LAMBERTO PARENTI: voglio vederlo, ma insomma quanti anni ha?
FEDORA MARTINI: e mi guarda me! Io cosa ne so
MIRELLA COMANDOME: ma se io l’ho chiamata a testimoniare
FEDORA MARTINI: testimoniare cosa
MIRELLA COMANDOME: ma a questo processo
FEDORA MARTINI: quale processo
LAMBERTO PARENTI: ho capito, fate entrare il bambino
LINDA BARTALINI: posso farlo entrare …
MIRELLA COMANDOME: deve entrare
LAMBERTO PARENTI: fate entrare il piccolo Sandrino
LINDA BARTALINI: tesoruccio della mamma entra…
(entra un adulto vestito da bambino che getta nello scompiglio l’aula, fa i dispetti al giudice e a Mirella )
LINDA BARTALINI: tesoro di mamma fai il bravo …
(continua a fare i dispetti)
MIRELLA COMANDOME: signor giudice allontani questo delinquente
FEDORA MARTINI: calma … calma, io sono il Direttore della scuola e questo ragazzino è un mio allievo
LINDA BARTALINI: Sandrinuccio vai a giocare nell’altra stanza
SANDRINO: mamma io voglio giocare con te e con questo scemo … (indica il giudice)
LAMBERTO PARENTI: calmate questa peste
LINDA BARTALINI : calmati bamboccio
MIRELLA COMANDOME: portatelo in riformatorio
SANDRINO: riformati te brutta strega
MIRELLA COMANDOME: levatemelo di torno
FEDORA MARTINI: ha bisogno di un’insegnante di sostegno
SANDRINO: (saltando con il pallone) si io voglio una insegnante di sostegno perché io voglio studiare
LINDA BARTALINI: che tesoruccio ha sentito signor giudice, come è caro
MIRELLA COMANDOME: non vi fidate!
SANDRINO: io voglio un’insegnante di sostegno perché voglio studiare perché da grande voglio fare il dottore
MIRELLA COMANDOME: è falso come Giuda
LINDA BARTALINI: che tesoruccio
FEDORA MARTINI: cerchiamo di recuperare questo ragazzino volenteroso, allora bel bambino ti daremo un’insegnante di sostegno
SANDRINO: si ma io la voglio bella di vent’anni e con la minigonna perché con lei voglio giocare al dottore
MIRELLA COMANDOME: avete visto che tipo che è
LINDA BARTALINI: che gioia di mamma
SANDRINO: la voglio … la voglio e tu (rivolto al giudice) brutto scemo trovamela subito
LAMBERTO PARENTI: adesso basta levatemelo di torno, no anzi me ne vado (esasperato si allontana dall’aula) Vale la sentenza di prima
( scappa, inseguito da Sandrino, Mirella alterata e Laura che cerca di calmare Sandrino) (escono tutti di scena)
SCENA 6
(ARIANNA CAMPOREALE – FAUSTO TASSANELLI - LAMBERTO PARENTI)
(casa di Lamberto)
(si getta sul divano)
LAMBERTO PARENTI: (stanco si lamenta) che giornata … che giornata faticosa … il lavoro non fa proprio per me, adesso mi riposo un’oretta
(entra Arianna)
ARIANNA CAMPOREALE: (entra di scatto) ti riposi un’oretta, brutto fannullone, stupido perdigiorno … te la do io un’oretta…
Ti hanno pagato, fammi vedere!
(Lamberto tira fuori il portafogli, Arianna gli e lo strappa di mano, lo apre )
100 Euro, questi li prendo io
LAMBERTO PARENTI: lasciami qualcosa
ARIANNA CAMPOREALE: niente, non ti lascio niente! io ti conosco
LAMBERTO PARENTI: lasciami qualcosa
ARIANNA CAMPOREALE: niente, no anzi: voglio essere brava, ti lascio 2 Euro per i vizi
LAMBERTO PARENTI: ma 2 Euro si lasciano ad un bambino
ARIANNA CAMPOREALE: tu sei peggio che un bambino
(esce di scena)
LAMBERTO PARENTI: ma con 2 Euro non ci viene neppure un caffé
ARIANNA CAMPOREALE: i caffè fanno male
(Arianna esce di scena)
(suonano alla porta)
LAMBERTO PARENTI: chi sarà? Arianna … la porta
(Arianna, voce fuori campo)
Alzati e vai ad aprire
LAMBERTO PARENTI: i lavori sporchi capitano tutti a me
(si alza e va ad aprire, vede Fausto con una bottiglia di vino)
LAMBERTO PARENTI: entra Fausto, vieni
(vede la bottiglia) ma cosa hai portato, non dovevi
(prende la bottiglia) accomodati…
(Fausto si siede Lamberto mette via la bottiglia)
Posso offrirti qualcosa?
FAUSTO TASSANELLI: no grazie, io sono venuto
LAMBERTO PARENTI: dimmi
FAUSTO TASSANELLI: non so se posso
LAMBERTO PARENTI: dai
FAUSTO TASSANELLI: avrei bisogno di un favore
LAMBERTO PARENTI: se posso esserti utile
FAUSTO TASSANELLI: sai che le cose tra me e Magda non vanno bene
LAMBERTO PARENTI: lo so
FAUSTO TASSANELLI: sai che domani abbiamo un’udienza e tu
LAMBERTO PARENTI: io non so se sono il giudice
FAUSTO TASSANELLI: sei tu il giudice
LAMBERTO PARENTI: domani saprò se sono il giudice
FAUSTO TASSANELLI: io so che sei il giudice
LAMBERTO PARENTI: le cose le sanno tutti meno l’interessato
FAUSTO TASSANELLI: i domani vorrei un occhio di riguardo
LAMBERTO PARENTI: non si può! Il giudice è il giudice
FAUSTO TASSANELLI: si può … se vuoi
LAMBERTO PARENTI: non posso
FAUSTO TASSANELLI: si che puoi…
(tira fuori delle banconote da 100 Euro)
LAMBERTO PARENTI: (le prende le esamina controluce, poi le intasca) forse si può!
FAUSTO TASSANELLI: lo sapevo … lo sapevo
LAMBERTO PARENTI: a domani … a domani! Ma visto che sai tutto: la causa quale è ?
FAUSTO TASSANELLI: Magda mi tradisce continuamente, ed io sopporto … sopporto … sopporto …
LAMBERTO PARENTI: pensa un po’ … abitiamo vicini ed io non sapevo niente …
FAUSTO TASSANELLI: anch’io non sospettavo niente … invece , lei di continuo
LAMBERTO PARENTI: (si alza e tocca la testa a Fausto)
Però … non si sentono e non si vedono
FAUSTO TASSANELLI: cosa fai dell’ ironia
LAMBERTO PARENTI: no … facevo così per sdrammatizzare
(alterato) domani gli voglio dare una lezione a quella lì. Approfittarsene di un uomo così bravo, onesto, tutto lavoro e famiglia,
(gli da una pacca sulle spalle)
Adesso vieni andiamo al bar voglio offrirti uno Jeghermaister
FAUSTO TASSANELLI: ma no è l’amaro del cervo
LAMBERTO PARENTI: siamo tutti dei cervi
FAUSTO TASSANELLI: tu no! Arianna non è così
LAMBERTO PARENTI: è petulante ma corna non me ne fa!
FAUSTO TASSANELLI: tu si che sei un uomo fortunato
(squilla il telefono, Lamberto risponde, riattaccano)
FAUSTO TASSANELLI: chi era!
(era un’interferenza)
(escono di scena)
SCENA 7
(MAGDA FATTORI – FAUSTO TASSANELLI – LAMBERTO PARENTI - ARIANNA CAMPOREALE)
(gabinetto del Giudice di pace)
(entra Lamberto con una cartellina piena di fogli, si siede, sparge i fogli sulla scrivania cerca il martello, lo trova batte un colpo)
Causa Magda, Fausto entrino…
(entra prima Magda)
MAGDA FATTORI: io signor giudice sono stata convocata, senza sapere il perché
(sorpresa, riconosce Lamberto)
E tu cosa ci fai qua!
LAMBERTO PARENTI: io sono il giudice insindacabile io sono!
MAGDA FATTORI: e da quanto!
LAMBERTO PARENTI: (titubante) da ieri questa è la mia seconda causa
MAGDA FATTORI: io non mi faccio giudicare da te
LAMBERTO PARENTI: e invece si… ti farò pagare anche per tutte le volte che ti lamenti per il casino che facciamo a casa
(si alza in piedi e mima)
La signora Magda … protesta per la televisione accesa …
La
signora chiama i vigili … la signora Magda di qua … la signora Magda … di la …
ora le cose cambiano …
(alterato)
Ora comando io …
(breve pausa, entra Arianna vestita da donna di pulizia e scopa per la scena e intanto ascolta)
MAGDA FATTORI: cosa ci fa qua, questa donna mandatela via,io non la voglio vedere!
ARIANNA CAMPOREALE: io invece signora mia, non me ne vado … anzi è il momento che le paghi tutte! La signora Magda di qua … la signora Magda di là (ride)
MAGDA FATTORI: io non la voglio, mandatela via
ARIANNA CAMPOREALE: via io, povera scema ( ride) io lavoro qua!
LAMBERTO PARENTI: adesso basta, questa è un’aula di tribunale, non un mercato
(silenzio)
(entra Fausto)
LAMBERTO PARENTI: accomodati Fausto, dovresti darmi del lei ma visto che siete i miei vicini ( si guarda intorno) e non c’è nessuno vi autorizzo a darmi del tu
(Fausto si siede)
MAGDA FATTORI: Ma si può sapere il perché sono stata convocata, io non ho fatto niente …
MAGDA FATTORI: non ha fatto niente, proprio lei (ride)
LAMBERTO PARENTI: silenzio
FAUSTO TASSANELLI: (rivolto al giudice) Signor giudice devi sapere che sono sei anni che sono disoccupato
LAMBERTO PARENTI: sono disoccupato anch’io, però non ti vedo tanto in giro
FAUSTO TASSANELLI: cosa vuoi … sempre in casa … guardo la televisione … non ho una grande vita sociale
LAMBERTO PARENTI: ma il lavoro lo hai cercato
FAUSTO TASSANELLI: no!
LAMBERTO PARENTI: neppure io!
FAUSTO TASSANELLI: io sono venuto qua da te per avere chiarimenti
LAMBERTO PARENTI: capisco
MAGDA FATTORI: capisco! Cosa avete fatto l’inciucio voi due
ARIANNA CAMPOREALE: fai silenzio tu pettegola
MAGDA FATTORI: mandatela via altrimenti l’ammazzo
LAMBERTO PARENTI: cerca di fare silenzio … chiaro
MAGDA FATTORI: se avete fatto qualcosa di losco, io vi denuncio tutti e due,anzi tutti e tre
ARIANNA CAMPOREALE: stai attenta che non prendi il lesso
LAMBERTO PARENTI: silenzio, ho detto silenzio…
MAGDA FATTORI: bene allora cominciamo
LAMBERTO PARENTI: si espongano i fatti (batte il martello sul tavolo) la parola all’accusa
FAUSTO TASSANELLI: io sono disoccupato, sono anni che non trovo lavoro
MAGDA FATTORI: mio marito aspetta che il lavoro trovi lui.
ARIANNA CAMPOREALE: a questo perdigiorno gli e lo trovato io
LAMBERTO PARENTI: silenzio … non siamo i piazza ma in un’aula del tribunale
FAUSTO TASSANELLI: non è vero io il lavoro lo ho sempre cercato.
MAGDA FATTORI: dove!
FAUSTO TASSANELLI: ho fatto anche dei concorsi
MAGDA FATTORI: ippici … gioca ai cavalli
FAUSTO TASSANELLI: finiscila
LAMBERTO PARENTI: silenzio ed esponete i fatti
MAGDA FATTORI: si esponi … esponi …
FAUSTO TASSANELLI: e cosa dovrei esporre
LAMBERTO PARENTI: i fatti … i fatti …
FAUSTO TASSANELLI: io non ho fatto proprio niente … niente
LAMBERTO PARENTI: ma insomma che cosa ha fatto tua moglie
MAGDA FATTORI: che cosa avrei fatto io …
ARIANNA CAMPOREALE : lo so io cosa hai fatto!
MAGDA FATTORI: silenzio altrimenti espongo denuncia,io sono innocente
LAMBERTO PARENTI: che cosa ha fatto
MAGDA FATTORI: chi io … niente
LAMBERTO PARENTI: coraggio dimmi … dimmi …
FAUSTO TASSANELLI: ( prende coraggio) io sono disoccupato
LAMBERTO PARENTI: questo lo hai già detto, andiamo avanti
FAUSTO TASSANELLI: (si alza) dove devo andare
LAMBERTO PARENTI: siediti
FAUSTO TASSANELLI: allora non devo andare da nessuna parte
MAGDA FATTORI: mio marito è un citrullo
ARIANNA CAMPOREALE : anche il mio
LAMBERTO PARENTI: esponi i fatti
FAUSTO TASSANELLI: io sono disoccupato, ed ho sempre la solita giacca lisa (mostra il buco nella giacca) mentre mia moglie va in giro vestita all’ultima moda
LAMBERTO PARENTI: e allora!
MAGDA FATTORI: e allora!
FAUSTO TASSANELLI: io soldi non ne porto
MAGDA FATTORI: però li spendi
FAUSTO TASSANELLI: ma io non faccio entrare in casa neppure un Euro.
E lei è disoccupata
MAGDA FATTORI: (vantandosi) io non ho mai lavorato
FAUSTO TASSANELLI: anche Magda è disoccupata
LAMBERTO PARENTI: (rivolto a Fausto) anch’io sono disoccupato ,a me il lavoro fa male, dopo il secondo giorno non digerisco e più delle volte mi viene la nausea
FAUSTO TASSANELLI: anche a me, a volte mi succede anche dopo il primo giorno
LAMBERTO PARENTI: una volta dopo la prima ora sono dovuto andare a casa di corsa e sdraiarmi sul divano
FAUSTO TASSANELLI: la nostra è una malattia patologica
LAMBERTO PARENTI: io ho provato a fare domanda di pensione
FAUSTO TASSANELLI: e come hai fatto
LAMBERTO PARENTI: (tira fuori i moduli) ecco … basta compilare dove sono i trattini
FAUSTO TASSANELLI: ma danno qualcosa
LAMBERTO PARENTI: noi ci proviamo
FAUSTO TASSANELLI: ma qualcuno la prende già
LAMBERTO PARENTI: a Follo due persone di sicuro la prendono
FAUSTO TASSANELLI: ma deve venire una commissione
LAMBERTO PARENTI: una commissione pari tecnica
FAUSTO TASSANELLI: pari che!
LAMBERTO PARENTI: pari tecnica ho detto
FAUSTO TASSANELLI: e cosa vuole dire?
LAMBERTO PARENTI: Pari … insomma, lasciamo perdere… vengono a fare una visita
FAUSTO TASSANELLI: ci vuole del tempo
LAMBERTO PARENTI: certo sono stanchi anche loro
FAUSTO TASSANELLI: allora ci posso contare
LAMBERTO PARENTI: bisogna fidarsi!
MAGDA FATTORI: ma che bella combutta, cerchiamo di fare alla svelta … altrimenti … me ne vado …
ARIANNA CAMPOREALE: dai facciamo alla svelta, io voglio vedere come va a finire
LAMBERTO PARENTI: silenzio voi due … Fausto esponi i fatti …
FAUSTO TASSANELLI: mia moglie è disoccupata, ma hai visto come è vestita, tutta roba di prima scelta
LAMBERTO PARENTI: (guarda la donna che lo provoca) ho visto, ho visto
ARIANNA CAMPOREALE: smettila di provocare brutta civetta
FAUSTO TASSANELLI: vedi quel vestito… costa …
LAMBERTO PARENTI: quanto costa?
FAUSTO TASSANELLI: costa 5000 Euro … 5000 Euro ed io non li ho mai visti 5000 Euro, eppure lei che non lavora li ha?
LAMBERTO PARENTI: (guarda la provocante Magda ne rimane infatuato) Magda costa veramente 5000 Euro quel vestito che indossa
MAGDA FATTORI: (facendo sfoggio del vestito) Lamberto non dare ascolto a quel mitomane di mio marito
FAUSTO TASSANELLI: costa 5000 Euro, mi sono informato, anzi ho visto il prezzo esposto
LAMBERTO PARENTI: Magda: allora è vero !
MAGDA FATTORI: vero e non vero
LAMBERTO PARENTI: Magda io voglio la verità
MAGDA FATTORI: io l’ho preso in saldi e l’ho pagato …
FAUSTO TASSANELLI: dillo d… dillo al giudice
LAMBERTO PARENTI: avanti … coraggio …
MAGDA FATTORI: io insomma l’ho pagato non proprio 5000 ma 4099 Euro
LAMBERTO PARENTI: in questo caso non sono 5000 ma 4099 Euro
(batte il martello) prova non messa a verbale
FAUSTO TASSANELLI: prova non messa a verbale ma scherziamo, Lamberto mia moglie mi tradisce
ARIANNA CAMPOREALE: sua moglie lo tradisce
LAMBERTO PARENTI: basta suggerimenti altrimenti faccio sgomberare l’aula
ARIANNA CAMPOREALE: sgomberare l’aula! Ma scherziamo , e a me chi lo paga lo straordinario
MAGDA FATTORI: questa è matta
ARIANNA CAMPOREALE: (tocca il vestito a Magda) questo con che soldi lo hai pagato
MAGDA FATTORI: questo a te non ti deve interessare
ARIANNA CAMPOREALE: io mio marito non lo ho mai tradito
MAGDA FATTORI: per forza non te la chiede nessuno
ARIANNA CAMPOREALE: sapessi in quanti mi fanno gli occhi dolci ma io …
( e tutti ) ma tu!
(squilla il telefono di Arianna, sei si guarda in giro e poi in intimità risponde)
ARIANNA CAMPOREALE: (al telefono) Amore …
(e tutti) amore!
MAGDA FATTORI: sentito !
ARIANNA CAMPOREALE: adesso devo andare
(Arianna esce di scena)
MAGDA FATTORI: visto la santa!
LAMBERTO PARENTI: lasciamo perdere, Magda con chi consumeresti i tradimenti
FAUSTO TASSANELLI: con tutti!
LAMBERTO PARENTI: ( batte il martello) prova non messa a verbale
MAGDA FATTORI: bravo giudice
FAUSTO TASSANELLI: perché no!
LAMBERTO PARENTI: con me no!
FAUSTO TASSANELLI: ma io ho le prove!
LAMBERTO PARENTI: mostrale
MAGDA FATTORI: mostrale
FAUSTO TASSANELLI: a casa arrivano migliaia di telefonate, e tutti cercano lei
MAGDA FATTORI: sono conosciuta
LAMBERTO PARENTI: è una donna conosciuta
FAUSTO TASSANELLI: ma tutti cercano mia moglie
MAGDA FATTORI: per forza faccio volontariato
LAMBERTO PARENTI: bene … bene, davvero Magda fai volontariato
FAUSTO TASSANELLI: ma dove lo fa volontariato … una volta sono entrato in casa e ho trovato un uomo nudo sul letto
LAMBERTO PARENTI: un uomo nudo sul il letto!
MAGDA FATTORI: era l’idraulico
LAMBERTO PARENTI: e cosa ci faceva l’idraulico sul letto
MAGDA FATTORI: c’era un tubo che perdeva
FAUSTO TASSANELLI: ma non ci sono mai stati tubi sul letto. Io non ne ho mai visti
MAGDA FATTORI: per forza non vedi neppure più il tuo di tubo
LAMBERTO PARENTI: (batte il martello) Fausto non hai visto il suo tubo, prova non da mettere agli atti
FAUSTO TASSANELLI: non è vero il tubo c’era io l’ho visto e mia moglie
MAGDA FATTORI: (ridendo) io l’ho sentito
LAMBERTO PARENTI: basta andiamo avanti
FAUSTO TASSANELLI: ma l’ho visto bene
LAMBERTO PARENTI: Fausto un briciolo di pudore siamo in fascia protetta
FAUSTO TASSANELLI: ma io …
LAMBERTO PARENTI: basta ho detto …
FAUSTO TASSANELLI: una volta sono entrato in casa e nella camera degli ospiti ho trovato mia moglie nuda con l’orologiaio
LAMBERTO PARENTI: con Mimmo
FAUSTO TASSANELLI: si con Mimmo
LAMBERTO PARENTI: come con Mimmo, pensavo che fosse tutto casa e chiesa
MAGDA FATTORI: voleva farmi vedere l’orologio che mi ha regalato
FAUSTO TASSANELLI: al buio!
LAMBERTO PARENTI: per far vedere le lancette fosforescenti
FAUSTO TASSANELLI: ma erano nudi
MAGDA FATTORI: e allora non stavamo facendo niente
FAUSTO TASSANELLI: ma avevano già fatto
LAMBERTO PARENTI: queste , sono solo supposizioni
FAUSTO TASSANELLI: macché ! Supposizioni, cosa ci fanno a letto nude due persone
(MAGDA FATTORI si avvicina al giudice in maniera provocante)
LAMBERTO PARENTI: perché … lei signor Fausto va a letto vestito
FAUSTO TASSANELLI: no!
LAMBERTO PARENTI: (batte con il martello sul tavolo) allora il fatto non costituisce reato
FAUSTO TASSANELLI: ma allora
LAMBERTO PARENTI: allora non sussistono i fatti per la querela
FAUSTO TASSANELLI: ma non è possibile …
LAMBERTO PARENTI: in questa causa Magda è prosciolta per assenza di reato : anzi dovete ringraziare quella santa di tua moglie, che non ha intenzione di sporgere denunzia … altrimenti ti potrebbe mangiare, anche la casa.
FAUSTO TASSANELLI: non capisco, ma che giustizia è questa…
LAMBERTO PARENTI: la legge è legge, e tu Magda mostra qualcosa
(Magda fa vedere il seno prosperoso al giudice, il giudice si sporge talmente tanto che cade dalla sedia, Fausto cerca di rianimarlo)
LAMBERTO PARENTI: non ho visto bene
FAUSTO TASSANELLI: ti sente bene
LAMBERTO PARENTI: si … ma mi gira la testa
(Magda mostra il seno)
MAGDA FATTORI: così va bene, però se vuoi vederlo meglio e in privato
LAMBERTO PARENTI: sei libera stasera
MAGDA FATTORI: liberissima
LAMBERTO PARENTI: per che ora
MAGDA FATTORI: facciamo per le otto
LAMBERTO PARENTI: ma se mi vede Arianna
MAGDA FATTORI: entri dalla porticina del garage
LAMBERTO PARENTI: ma le chiavi?
MAGDA FATTORI: (passa le chiavi al giudice)ecco le chiavi, vedrai che non ti vede nessuno
LAMBERTO PARENTI: si briosciona …
FAUSTO TASSANELLI: ma cosa confabulate … e io
LAMBERTO PARENTI: ( alterato) io ti ordino stasera di andare a cena con gli amici e di ritornare a casa il più tardi possibile … anzi, lo scrivo nella sentenza.
FAUSTO TASSANELLI: ma per organizzare una cena ci va tempo
LAMBERTO PARENTI: allora vai a cena da solo ( gli da una pacca sulle spalle) tu Fausto hai bisogno di ritrovarti.
(Lamberto e Magda escono abbracciati di scena, Fausto esce mestamente seguendoli a testa bassa)
SCENA 8
(ARIANNA CAMPOREALE – ROSSANO CAMPOREALE - LAMBERTO PARENTI)
(Rossano sta vedendo la televisione, il volume è alto, entra Lamberto, si getta sul divano)
LAMBERTO PARENTI: sono stanco morto, abbassa il volume
ROSSANO CAMPOREALE: finiscila tu altrimenti ti abbasso il cervello
LAMBERTO PARENTI: io ho lavorato tutto il giorno …
(entra Arianna infuriata)
ARIANNA CAMPOREALE: (rivolta a Lamberto) brutto mangia pane a tradimento, cosa ci fai a casa a questa ora… dovresti essere ancora in tribunale
(Lamberto si alza di scatto, Arianna lo rincorre per tutta la stanza)
ROSSANO CAMPOREALE: (alterato) finitela voi due
ARIANNA CAMPOREALE: (sempre rivolta al marito) come mai sei a casa … come mai!
LAMBERTO PARENTI: (titubante) mi … hanno licenziato
ARIANNA CAMPOREALE: (furiosa) ti hanno licenziato! Come licenziato … hai lavorato solo due ore e poi ….
LAMBERTO PARENTI: e poi mi hanno licenziato e ora …
ARIANNA CAMPOREALE: e ora …
LAMBERTO PARENTI: me ne vado al bar, perché non voglio più sentire la tua voce nelle orecchie …
(fugge via di corsa , Arianna rimane allibita, Rossano spegne il televisore ed esce )
ARIANNA CAMPOREALE: ( nel vedere Rossano uscire) e tu dove vai?
ROSSANO CAMPOREALE: ho trovato un lavoretto ….
ARIANNA CAMPOREALE: tu un lavoretto? Ma se sei in pensione
ROSSANO CAMPOREALE: ma solo per un’oretta
ARIANNA CAMPOREALE: vai pure dove vuoi …
(Rossano esce di scena)
(squilla il telefono, Rossano alza la cornetta, dall’altro capo riattacca)
ROSSANO CAMPOREALE: c’è qualcuno che si diverte
ARIANNA CAMPOREALE: a te non deve interessare . ciao Maurizio
ROSSANO CAMPOREALE: come mi hai chiamato!
ARIANNA CAMPOREALE: mi sono sbagliata, a forza di stare con voi vado fuori di testa
SCENA 9
(FILIPPO TORTORELLA - FEDORA MARTINI)
(salotto della casa di Filippo, Fedora e Filippo sono visibilmente preoccupati)
FILIPPO TORTORELLA: (gira per la stanza agitato)
FEDORA MARTINI: (sconvolta) ma la vuoi finire, sembra che ti ha morso una tarantola, calmati … calmati
FILIPPO TORTORELLA: in questa casa, non funziona niente … prima di tutto, abbiamo un giardino che fa schifo: tutto pieno di erbacce …
FEDORA MARTINI: (alterata) la colpa di questo è solo tua, perché tu invece di fare qualcosa, tu arrivi a casa e la tua vita è la televisione e il giornale… e poi la vedessi la televisione, appena ti metti sulla poltrona dormi come un tasso … cosa ho sposato io … un tasso!
FILIPPO TORTORELLA: amore mio, calmati lo sai che … io non ci capisco niente di giardinaggio, io basta che entro in un giardino e faccio dei danni, l’ ultima volta ho persino sbagliato concime
FEDORA MARTINI: hai dato lo stallatico ai gerani … e sono seccati tutti, neppure un bambino
FILIPPO TORTORELLA: ma io cosa ne sapevo!
FEDORA MARTINI: quando si compra qualcosa, bisogna leggere e vedere i componenti, e sopratutto capire che non siano dannosi per le piante
FILIPPO TORTORELLA: ho fatto un danno, lo ammetto … però non ne ho fatti altri …
FEDORA MARTINI: non sei neppure entrato mai più in giardino, neppure le erbacce hai tolto, e le foglie … sembra di essere in una giungla
FILIPPO TORTORELLA: amore mio, ho preferito chiamare un giardiniere: è il suo mestiere: lo pago; ma mi hanno assicurato che trasformerà la nostra come chiami tu giungla in un giardino che sarà l’invidia dei vicini …
FEDORA MARTINI: non si è ancora visto: doveva arrivare ieri … non ha neppure telefonato ! Ma … chi te lo ha consigliato!
FILIPPO TORTORELLA: è un amico di Sandro Dispigna
FEDORA MARTINI: allora sarà come lui, se è un suo amico
FILIPPO TORTORELLA: no! Ma lui non beve
FEDORA MARTINI: lo conosci!
FILIPPO TORTORELLA: no!
FEDORA MARTINI: è come lui … non si vede …
FILIPPO TORTORELLA: non alterarti, se ha detto che viene … viene …
FEDORA MARTINI: (agitata) ma come sono agitata
FILIPPO TORTORELLA: ti capisco sono agitato anch’io!
FEDORA MARTINI: e il telefono non squilla … non chiama nessuno
FILIPPO TORTORELLA: capisco che sei agitata, ma ora calmati
FEDORA MARTINI: amore mio, finalmente, ma ci pensi … potremo avere un figlio, un figlio tutto nostro
FILIPPO TORTORELLA: (abbraccia Fedora) tutto nostro, ma ci pensi: ci daremo il biberon
FEDORA MARTINI: gli farò il bagnetto
FILIPPO TORTORELLA: lo porterò all’asilo
FEDORA MARTINI: lo accompagnerò a scuola
FILIPPO TORTORELLA: lo chiameremo Robertino
FEDORA MARTINI: e se fosse una bambina
FILIPPO TORTORELLA: Paolina
FEDORA MARTINI: si Paolina che bel nome, vorrei tanto che fosse bionda e si assomigliasse a te
FILIPPO TORTORELLA: e se fosse un maschio, che sia tutto uguale a te topolina
(i due si abbracciano)
FILIPPO TORTORELLA: certo che la fecondazione artificiale è una bella cosa.
FEDORA MARTINI: finalmente anche noi saremmo mamma e papà
FILIPPO TORTORELLA: devono telefonare, hanno detto che telefonano
FEDORA MARTINI: oggi, telefonano oggi
FILIPPO TORTORELLA: non vedo l’ora
FEDORA MARTINI: sono tutta emozionata
(squilla il telefono)
(i due in preda all’emozione)
FILIPPO TORTORELLA e FEDORA MARTINI: (in unisono) Il telefono
FEDORA MARTINI: squilla
FILIPPO TORTORELLA: rispondi
FEDORA MARTINI: rispondi tu io sono troppo emozionata
FILIPPO TORTORELLA: cara io non me la sento
FEDORA MARTINI: rispondo io
FILIPPO TORTORELLA: coraggio
(Fedora risponde al telefono)
FEDORA MARTINI: pronto
(dall’altro capo del filo)
Signora Fedora, siamo noi del Centro volevamo comunicarle che abbiamo trovato un donatore
FEDORA MARTINI: (rivolta a Filippo) un donatore, finalmente è stato trovato un donatore
FILIPPO TORTORELLA: finalmente … finalmente
(dall’altro capo del filo)
Signora Fedora, mi ascolta abbiamo trovato un donatore che corrisponde alle vostre caratteristiche
FEDORA MARTINI: (risponde) biondo … io lo voglio biondo, io voglio un figlio biondo
(dall’altro capo del filo)
Teutonico … un uomo teutonico, un vero in seminatore, sano e clinicamente testato
FEDORA MARTINI: (rivolta a Filippo) il donatore è sano e clinicamente testato
FILIPPO TORTORELLA: sano lo deve essere per forza … sono io che pago
(dall’altro capo del filo)
Con voi due, per evitare traumi … abbiamo pensato di sperimentare una tecnica nuova
FEDORA MARTINI: (rivolta a Filippo) una tecnica nuova
FILIPPO TORTORELLA: sentiamo … sentiamo …
(dall’altro capo del filo)
Il donatore non sarà più anonimo, ma verrà a conoscervi
e la fecondazione avverrà in modo naturale …
FEDORA MARTINI: (rivolta a Filippo) ha detto che l’inseminatore vuole conoscerci e l’inseminazione sarà fatta in modo naturale
FILIPPO TORTORELLA: ma come !
(dall’altro capo del filo)
Mando subito l’ inseminatore a casa vostra, arrivederci e grazia
FEDORA MARTINI: (risponde) grazie… lo aspetto …
(riattacca il telefono)
FILIPPO TORTORELLA: (rivolto alla moglie) a me questo non mi sta bene, il donatore deve essere anonimo, altro che venire qui!
Io non lo faccio entrare…
FEDORA MARTINI: non essere cosi retrò … le cose cambiano
(alterata) adesso io vado a mettermi in sesto … e tu lo fai entrare e lo tratti con tutto rispetto, perché lui è il padre di nostro figlio …
(esce di scena)
SCENA 10
(FILIPPO TORTORELLA – ROSSANO CAMPOREALE - FEDORA MARTINI)
(si sente il campanello della porta d’ingresso)
FILIPPO TORTORELLA: ecco sarà lui ma non apro….
(voce fuori campo di Fedora)
Apri tesoro … non fare attendere il padre di nostro figlio
FILIPPO TORTORELLA: ( emozionato) apro io … no apri tu…
FEDORA MARTINI: (emozionata) no apri tu … chissà che fusto, sarà alto un metro e novanta, biondo e con gli occhi azzurri
FILIPPO TORTORELLA: (geloso) adesso ricominci …
FEDORA MARTINI: (abbracciando il marito) ho detto alto perché volevo un figlio alto, ho detto biondo, perché volevo un figlio biondo, ho detto con gli occhi azzurri perché volevo un figlio con gli occhi azzurri …
FILIPPO TORTORELLA: ( geloso) ma allora io per te …
FEDORA MARTINI: io ti amo, ma un figlio è un figlio (lo bacia) e poi è figlio nostro
(suona il campanello)
Vai ad aprire tesoro …
FILIPPO TORTORELLA: vado …
FEDORA MARTINI: io vado di la a darmi una ritoccatina
( Filippo apre la porta, Filippo vede Rossano: il padrone di casa rimane perplesso)
ROSSANO CAMPOREALE: posso entrare
FILIPPO TORTORELLA: ma lei è quello che ha mandato l’Agenzia
ROSSANO CAMPOREALE: in un certo senso
FILIPPO TORTORELLA: insomma lei è ….
ROSSANO CAMPOREALE: l’ inseminatore
FILIPPO TORTORELLA: l’inseminatore! Ora entri … entri
ROSSANO CAMPOREALE: posso …
FILIPPO TORTORELLA: faccia come se fosse a casa sua … io sono il marito
ROSSANO CAMPOREALE: a me hanno detto di rivolgermi solo alla signora
FILIPPO TORTORELLA: la signora mia moglie si sta preparando
ROSSANO CAMPOREALE: la chiami, la chiami io non ho tempo da perdere
FILIPPO TORTORELLA: Fedora … amorino vieni che c’è una sorpresa per te
FEDORA MARTINI: cosa c’è tesoruccio
FILIPPO TORTORELLA: indovina chi è arrivato
FEDORA MARTINI: dimmelo tu!
FILIPPO TORTORELLA: è arrivato
ROSSANO CAMPOREALE: l’uomo dell’Agenzia
(Fedora arriva di corsa e abbraccia suo marito)
FEDORA MARTINI: (rivolta al marito) ma dov’è l’uomo dell’Agenzia
FILIPPO TORTORELLA: è questo (indica Rossano)
FEDORA MARTINI: (meravigliata) questo!
ROSSANO CAMPOREALE: Si, sono io !
FEDORA MARTINI: ma doveva essere (mima) un uomo alto, muscoloso, prestante, con i capelli biondi e gli occhi azzurri
ROSSANO CAMPOREALE: (gonfia il petto e si atteggia) ma io sono … alto … prestante, ho i capelli biondi,
FEDORA MARTINI: ma se sono bianchi
ROSSANO CAMPOREALE: (mima) bianchi no! Sono mesciati …
FEDORA MARTINI: ma gli occhi!
ROSSANO CAMPOREALE: ho le lenti a contatto scure …
FILIPPO TORTORELLA: io protesto all’Agenzia non era questo l’inseminatore
ROSSANO CAMPOREALE: come non sono buono ad inseminare, la mia sementa non sbaglia mai, la mia sementa attecchisce sempre
FILIPPO TORTORELLA: ma è testato
FEDORA MARTINI: io voglio sapere se è testato
ROSSANO CAMPOREALE: testato, ma scherziamo … io ho una testa
( mima ) spropositata
FEDORA MARTINI: spropositata!
FILIPPO TORTORELLA: la smetta … la smetta … non vede che mia moglie si impressiona
FEDORA MARTINI: spropositato quanto
ROSSANO CAMPOREALE: basta che metto una pastiglietta e faccio diventare un bulbo, grosso così e duro come il marmo
FEDORA MARTINI: (gridolino)
FILIPPO TORTORELLA: (alterato) come sarebbe a dire, come si permette …. mia moglie
FEDORA MARTINI: (interrompendo ) lascialo parlare, come diventa grosso?
ROSSANO CAMPOREALE: (mima) così , rosso e così …
FILIPPO TORTORELLA: mandalo via questo buffone
ROSSANO CAMPOREALE: moderi le parole, non offenda … chiaro! Altrimenti io glielo faccio vedere qui … e non lo faccio diventare solo rosso, ma anche arancione
FEDORA MARTINI: ( gridolino) arancione … arancione
FILIPPO TORTORELLA: (grida) ma questo cos’è un camaleonte
FEDORA MARTINI: ma le dimensioni
ROSSANO CAMPOREALE: le dimensioni le decido io, quello arancione è leggermente più piccolo … ma piace lo stesso, e le donne ne vogliono confezioni!
( suonano alla porta)
FEDORA MARTINI: confezioni addirittura ( suonano alla porta)
FILIPPO TORTORELLA: ho sentito! basta
FEDORA MARTINI: allora vai ad aprire
FILIPPO TORTORELLA: vado … vado ma cerchiamo di mantenere la calma
(va ad aprire entra un uomo alto e piacente)
FILIPPO TORTORELLA: buona sera desidera
MARZIO MANTELLI: Buona sera immagino che lei sia il signor
FILIPPO TORTORELLA: si!
MARZIO MANTELLI : Io sono l’uomo dell’Agenzia
FILIPPO TORTORELLA: finalmente
MARZIO MANTELLI : posso!
FILIPPO TORTORELLA: prego
MARZIO MANTELLI : vorrei parlare con sua moglie riguardo all’ inseminazione
FILIPPO TORTORELLA: entri … entri … Fedora è arrivato anche l’altro signore dell’Agenzia
FEDORA MARTINI: (alterata) finalmente è arrivato … accompagnalo in giardino
ROSSANO CAMPOREALE: cosa avete chiamato gente di un’altra Agenzia, questo è mancanza di fiducia … io me ne vado
FEDORA MARTINI: no cosa fai … rimani, quel signore non si occupa delle sue cose
FILIPPO TORTORELLA: io allora accompagno il signor Marzio al suo posto di lavoro
MARZIO MANTELLI : al posto di lavoro … io non capisco
FILIPPO TORTORELLA: mi segua e si sbrighi, se non vuole che lo faccia licenziare
FEDORA MARTINI: quindici giorni ci ha messo quel tipo a venire
MARZIO MANTELLI : posso spiegare!
FEDORA MARTINI: non c’è niente da spiegare accompagnalo
FILIPPO TORTORELLA: mi segua …
MARZIO MANTELLI : ma ci deve essere un disguido
( Marzio e Filippo escono di scena, subito dopo rientra Filippo)
ROSSANO CAMPOREALE: allora io le consiglierei quello rosso, con quello rosso nessuna donna si è mai lamentata
FEDORA MARTINI: per me va bene rosso
ROSSANO CAMPOREALE: basta dirlo
FILIPPO TORTORELLA: ma le dimensioni … io voglio sapere le dimensioni
ROSSANO CAMPOREALE: cosa le interessa a lei delle dimensioni, io devo parlare solo con la signora
FILIPPO TORTORELLA: io lo devo sapere! Io voglio vedere le dimensioni
FEDORA MARTINI: Filippo basta … basta …
ROSSANO CAMPOREALE: 25 diametro x 30 di lunghezza
FEDORA MARTINI: questo non è un uomo 25 x 30 ha le dimensioni di un animale
ROSSANO CAMPOREALE: sarà lei un animale il mio è un fiore bello e duro come il ferro
FILIPPO TORTORELLA: nooo!
FEDORA MARTINI: (rassicurante) adesso solo perché il suo è più grosso è più duro … non essere isterico … io devo
FILIPPO TORTORELLA: tu no!
FEDORA MARTINI: ricorda che noi due, amore vogliamo un figlio
FILIPPO TORTORELLA: io devo sapere … devo sapere
ROSSANO CAMPOREALE: io a lei non le devo niente, a meno che lei non sia interessato al mio bulbo ( si tocca l’orecchio)
FILIPPO TORTORELLA: no il suo bulbo non mi interessa … però devo sapere per filo e per segno che cosa vuol fare
ROSSANO CAMPOREALE: guardi, io glielo dico solo perché paga
FEDORA MARTINI: lascialo stare amore lascialo stare
FILIPPO TORTORELLA: lasciamo perdere, Fedora lascia perdere, mandiamolo via questo è una bestia, questo ha la malattia dell’asino.
ROSSANO CAMPOREALE: il mio bulbo quello rosso è talmente grosso che le fioraie se lo litigano
FILIPPO TORTORELLA: basta … basta …
FEDORA MARTINI: (interessata) le fioraie se lo litigano! Bene ma allora è testato
ROSSANO CAMPOREALE: se è testato … ma scherziamo
FEDORA MARTINI: ma l’ultima sua inseminazione
ROSSANO CAMPOREALE: mi ha chiamato Marietta
FILIPPO TORTORELLA: ma Marietta ha ottant’anni
FEDORA MARTINI: ( gridolino)
ROSSANO CAMPOREALE: mi ha portato in giardino
FEDORA MARTINI: neppure sul letto
ROSSANO CAMPOREALE: io non capisco cosa voglia dire, Marietta mi ha portato in giardino, e li ha voluto che facessi il fatto
FILIPPO TORTORELLA: quest’uomo è senza morale
FEDORA MARTINI: lascialo parlare
ROSSANO CAMPOREALE: io insomma mi ha fatto vedere il foro, ho dovuto si allargarlo
FEDORA MARTINI: sul giardino
FILIPPO TORTORELLA: e la gente che passava!
ROSSANO CAMPOREALE: la gente che passava mi diceva bravo Rossano e le donne mi dicevano domani passi da me
FILIPPO TORTORELLA: basta … basta
FEDORA MARTINI: non sei un uomo ma una bestia e tu Filippo impara
FILIPPO TORTORELLA: (tira fuori 50 Euro e li da a Rossano) tenga questo per il disturbo e se ne vada …
(Rossano intasca i soldi)
ROSSANO CAMPOREALE: grazie ma io sono venuto, quindi devo finire il lavoro
FEDORA MARTINI: basta Filippo! Io signor Rossano, volevo sapere come intende fare la prestazione
ROSSANO CAMPOREALE: prima di tutto devo toccare con mano e fare una bella pulizia
FILIPPO TORTORELLA: non ce ne è bisogno
FEDORA MARTINI: non ce ne è bisogno
ROSSANO CAMPOREALE: questo lo devo dire io
FEDORA MARTINI: ogni quindici giorni vado dall’estetista
ROSSANO CAMPOREALE: dite tutte così … poi quando vado a vedere sembra di entrare in un bosco
FEDORA MARTINI: io non ho un bosco
ROSSANO CAMPOREALE: io devo vedere e toccare con mano, dopo con le mani allargo
FEDORA MARTINI: (gridolino)
FILIPPO TORTORELLA: e dopo
ROSSANO CAMPOREALE: dopo metto dentro e copro
FILIPPO TORTORELLA: per quanto tempo
ROSSANO CAMPOREALE: ci metto il tempo che ci vuole
FILIPPO TORTORELLA: quanto tempo
ROSSANO CAMPOREALE: (pensa) (guardando Fedora) sicuramente c’è da lavorare
FILIPPO TORTORELLA: quanto tempo
ROSSANO CAMPOREALE: non mi piace quantificare …
FILIPPO TORTORELLA: quanto tempo
ROSSANO CAMPOREALE: quattro ore
FILIPPO TORTORELLA: e come fa per quattro ore
FEDORA MARTINI: visto come si … fa! Tu ci metti due minuti
ROSSANO CAMPOREALE: e voglio anche la pausa caffè …
FEDORA MARTINI: (interessata) cominciamo subito
ROSSANO CAMPOREALE: quando vuole …
FILIPPO TORTORELLA: (rivolto a Fedora) amore non andare ti prego
FEDORA MARTINI: bisogna che vado, pensa al figlio che avremo
FILIPPO TORTORELLA: amore … amore
(Fedora tira per la giacca Rossano )
FEDORA MARTINI : andiamo … andiamo
ROSSANO CAMPOREALE: con calma … con calma …
FEDORA MARTINI: andiamo …
(Fedora trascina Rossano fino dietro le quinte)
(fuori scena)
ROSSANO CAMPOREALE: che cosa mi fa, ma lei è matta …
FEDORA MARTINI: dai … dai … vieni
ROSSANO CAMPOREALE: ma dove mi porta … dove mi porta
(si sentono gemiti, Filippo gira nervosamente per la scena)
(entra Rossano sconvolto)
FILIPPO TORTORELLA: ma ha fatto presto
ROSSANO CAMPOREALE: e quanto dovevo metterci, pensi che tutte le volte che mi chiamano al massimo mi offrono un caffè, invece qua che accoglienza… adesso posso riprendere il lavoro
FILIPPO TORTORELLA: ma non aveva finito!
ROSSANO CAMPOREALE : devo ancora cominciare, mi accompagni in giardino
FILIPPO TORTORELLA: ma lei è
ROSSANO CAMPOREALE: il giardiniere
FILIPPO TORTORELLA: (inferocito insegue Rossano che fugge per il parco) se lo prendo lo ammazzo
ROSSANO CAMPOREALE: non capisco … non capisco ( esce di scena correndo)
FILIPPO TORTORELLA: Fedora … Fedora
( entra in scena Marzio e si rivolge a Filippo)
MARZIO MANTELLI : signor Filippo io non capisco il perché mi avete portato in giardino
FILIPPO TORTORELLA: la smetta, si ci mette anche lei … vada a lavorare
MARZIO MANTELLI : ma io non sono il giardiniere, ma colui che si occupa dell’inseminazione artificiale
FILIPPO TORTORELLA: ma se ne vada via anche lei …
(entra in scena Fedora affamata di sesso )
FEDORA MARTINI: è lui l’inseminatore
MARZIO MANTELLI : si calmi signora … si calmi
FEDORA MARTINI: no non mi calmo
(trascina Marzio dietro le quinte)
FILIPPO TORTORELLA: ma cara … ma cara … anche lui
(esce di scena)
SCENA 11
(ARIANNA CAMPOREALE– ROSSANO CAMPOREALE – LAMBERTO PARENTI - ALICE CAMPOREALE)
(tutti sdraiati o in poltrona o sul divano, sonnecchiano)
(entra Arianna con una valigia)
ROSSANO CAMPOREALE: dove vai!
LAMBERTO PARENTI: siamo di partenza
ALICE CAMPOREALE: hai cambiato lavoro
LAMBERTO PARENTI: spero che vai a lavorare fuori città, così non rompi per cinque giorni la settimana
ROSSANO CAMPOREALE: lasciaci qualcosa per la settimana
ALICE CAMPOREALE: noi siamo disoccupati
LAMBERTO PARENTI: caccia fuori la grana
ARIANNA CAMPOREALE: la grana, va scherziamo! Io non sono neppure la vostra serva, anzi mi risulta che noi due non siamo neppure sposati
LAMBERTO PARENTI: per sposarsi ci vogliono i soldi, e noi non ne abbiamo
ALICE CAMPOREALE: e io non ne ho proprio più, anzi avrei bisogno di un prestito
ARIANNA CAMPOREALE: un prestito, ma cosa sono io scema come una gallina
ROSSANO CAMPOREALE: ma si può sapere cosa vuoi fare?
ARIANNA CAMPOREALE: me ne voglio andare …
(e tutti ) ma dove vuoi andare
Mi sono stufata di voi, io lavoro … e sono l’unica e con i miei soldi vi mantengo tutti … Adesso basta … me ne vado
LAMBERTO PARENTI: e noi cosa facciamo
ROSSANO CAMPOREALE: come viviamo
ALICE CAMPOREALE: come mangiamo
ARIANNA CAMPOREALE: vi svegliate, e andate a lavorare
LAMBERTO PARENTI: ma dove vuoi andare
ARIANNA CAMPOREALE: ti ricordi quelle telefonate
ALICE CAMPOREALE: quelle telefonate che sfinivano
ROSSANO CAMPOREALE: e staccavano appena sentivano la mia voce
LAMBERTO PARENTI: a me dicevano che avevano sbagliato numero
ALICE CAMPOREALE: ma allora!
ARIANNA CAMPOREALE: a telefonarmi era un mio vecchio spasimante, adesso vado a raggiungerlo e vado via con lui … vi saluto branco di leggere
(raggiunge la porta)
(LAMBERTO PARENTI la segue)
LAMBERTO PARENTI: ma dove vai … dove vai! Siamo stati una vita insieme
ARIANNA CAMPOREALE: una vita , non mi risulta
LAMBERTO PARENTI: un anno
ARIANNA CAMPOREALE: meno
LAMBERTO PARENTI: nove mesi
ARIANNA CAMPOREALE: meno
LAMBERTO PARENTI: sei
ARIANNA CAMPOREALE: cinque mesi
LAMBERTO PARENTI: però io ci sono stato bene
ARIANNA CAMPOREALE: io no, e me ne vado
LAMBERTO PARENTI: no tu rimani con me, ti prometto che vado a lavorare
ARIANNA CAMPOREALE: promessa da marinaio
LAMBERTO PARENTI: prometto
ALICE CAMPOREALE e ROSSANO CAMPOREALE : se promette … promette
(Arianna lascia cadere la valigia )
ARIANNA CAMPOREALE: allora vai a lavorare
LAMBERTO PARENTI: si
ARIANNA CAMPOREALE: adesso
LAMBERTO PARENTI: domani
ARIANNA CAMPOREALE: domani! Ora basta … me ne vado addio!
LAMBERTO PARENTI: allora se vuoi andare vai, ma non mi stare più a cercare
ARIANNA CAMPOREALE: quello sicuro
LAMBERTO PARENTI: magari quel tipo ti farà lavorare come una schiava mentre lui starà in casa a bighellonare , e tu ti pentirai
ARIANNA CAMPOREALE: no con Maurizio ho smesso di lavorare
(e tutti ) e cosa fa!
ARIANNA CAMPOREALE: l’ ufficiale di marina
(e tutti ironici) ma navigherà sempre!
(ridono)
ARIANNA CAMPOREALE: sarà …ma io me ne vado!
ALICE CAMPOREALE: auguri, anzi se ha qualche amico ricordati di me
ARIANNA CAMPOREALE: vedremo
(si sente una macchina suonare )
Mi aspetta … saluti a tutti meno che uno
(esce di scena)
SCENA 12
( ROSSANO CAMPOREALE – LAMBERTO PARENTI - ALICE CAMPOREALE)
(si gettano sgomenti sul divano e litigano tra loro)
ROSSANO CAMPOREALE: ha visto che cosa hai combinato
LAMBERTO PARENTI: adesso la colpa è mia
ALICE CAMPOREALE: sarà mia!
ROSSANO CAMPOREALE: io sono un pensionato
LAMBERTO PARENTI: allora ci mantieni tu
ROSSANO CAMPOREALE: aspetta e spera
ALICE CAMPOREALE: io non ho voglia di lavorare
LAMBERTO PARENTI: io proprio non ci penso neppure
ROSSANO CAMPOREALE: va bene adesso non pensiamoci
ALICE CAMPOREALE: si domani
LAMBERTO PARENTI: adesso riposiamo
(Alice accende la televisione)
(estrazioni del super enalotto tutti ascoltano i numeri distrattamente)
19 – 34 – 36 – 62 – 78 – 88 – numero jolli 55
LAMBERTO PARENTI: come abbiamo vinto
ALICE CAMPOREALE: abbiamo vinto
ROSSANO CAMPOREALE: allora non serve più cercarci un lavoro
ALICE CAMPOREALE: ma Arianna
ROSSANO CAMPOREALE: cosa te ne frega di Arianna
(tutti cantano … nella famiglia Camporeale … poca voglia di lavorare)
SIPARIO