E’ morto Pumì

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E’ MORTO PUMI

E’ MORTO PUMÌ

Commedia in un atto

di Gerri Dolfen

Personaggi

Gemma, casalinga, amante di Pumì

Giacomo, intellettuale squattrinato, inquilino di Gemma

Anna, tabaccaia, vedova di Pumì


Stanza povera, divano letto, tavolo, sedie, armadio, al muro orribili quadri

Giacomo seduto al tavolo con una bottiglia di birra, carta con avanzi di cenetta.

Si sentono strilli provenienti dalla stanza accanto, poi ancora più vicini.

Si spalanca la porta e entra Gemma, sconvolta, in vestaglia.

Gemma            E’ morto Pumì! Oh mio dio! Si è accasciato d’improvviso, poi è morto. Sicuro che è morto. Oh mio dio, perché mi ha fatto questo? Non poteva morire a casa sua come fanno le persone perbene? Oh mio dio! E mò, che faccio?

Giacomo         Signora, si calmi. Chi è morto? Ma chi è?

Gemma           E’ Pumì, il signore che mi paga le bollette. Aiutatemi, signor Giacomo!

Giacomo         Dovrebbe chiamare il 118, mi pare.

Gemma            E perché non la polizia? Ma voi non capite! Quello è sposato. Non vorrei uno scandalo. Lo devo alla memoria del povero, caro Pumì. Era una persona perbene, Pumì. Niente scandalo! Pensate alla povera vedova, signor Giacomo. E ai figli! Vi prego, portatelo in camera vostra e dite che era un amico vostro, per favore, signor Giacomo.

Giacomo          Ma cara signora Gemma, io che c’entro? Non lo conosco, cioè non lo conoscevo nemmeno.

Gemma            Ma non fa niente! Vi dico io quello che dovete sapere. E’ il tabaccaio all’angolo giù, il signor Antonio Pomicino, moglie e tre figli. Il grande fa il carabiniere, la ragazza studia all’università e l’ultimo studia per geometra.

Giacomo          E come l’ho conosciuto, uno così?

Gemma            Questo lo decidiamo dopo. Vi prego, signor Giacomo! Fate presto perché lo dobbiamo vestire prima che diventi rigido. Ha ancora gli occhi aperti. Gli dobbiamo chiudere gli occhi e anche la bocca. Non lasciarmi sola con lui. Venite, venite, vi prego!

Giacomo          Signora Gemma, siccome me lo chiede lei ... e siccome le devo due mesi d’affitto... Va bene, chiudiamo gli occhi e chiudiamo anche la bocca .... e portiamolo qua.

Gemma            Grazie, grazie! Venite!

Lo spinge fuori dalla stanza.

Musica tipo requiem.

Gli stessi, tirando dentro la stanza un uomo vestito frettolosamente.

Lo sistemano sul divano letto.

Gemma            Lasciamo la camicia sbottonata e la cintura aperta. E’ normale quando uno si sente male. Eccolo qua, così va bene. Ah! Ora dobbiamo chiamare la moglie.

Giacomo          Prego. Faccia lei.

Esce Gemma.

Gemma            (da fuori) Pronto. La tabaccheria Pomicino? Il signor Pomicino non si sente bene. Sta dal mio inquilino, il signor Giacomo. – Qua vicino, al civico 22, bussate al campanello Russo Gemma. - Russo, sì.

Entra Gemma.

Gemma            La moglie viene subito. Allora, sentite. Non mi avete detto che siete stato dentro per fatti politici? Pumì ha fatto politica pure lui. Da giovane stava con Ordine Nuovo.

Giacomo          E io dall’altra parte..... se ricordo bene.

Gemma            Ehm... Allora diciamo che vi siete presi a botte, avete fatto pace e siete finiti a prendere un bicchiere insieme... Ah! (mettendo due bicchieri sul tavolo e versandoci un po’ di birra) Ecco, così va bene.

Giacomo          Un’amicizia rosso-nera? Non mi pare plausibile.

Gemma            Con uno come Pumì invece mi pare possibile. Povero Pumì, era così buono.

Si sente il citofono. Esce Gemma.

Gemma            (da fuori) Terzo piano, interno 8.

Gemma passa la testa attraverso la porta.

Gemma            Antonio Pomicino, tabaccaio, tre figli .... Dio mio, mi devo mettere qualcosa addosso!

Giacomo          Il grande fa il poliziotto .... no, sta nell’Arma, fa il carabiniere. La figlia fa l’università, il piccolo va ancora a scuola. Il mio amico si chiama Antonio Pomicino, detto Pumì.

Suona il campanello.

Giacomo          La figlia studia all’università! Bravo, Pumì! E probabilmente finirà a vendere sigarette....

Gemma            (da fuori) Eccomi! Arrivo.

Anna               (da fuori) Ch’è successo? Dove è?

Gemma            (da fuori) Sta sul divano del signor Giacomo. Dice che si è accasciato all’improvviso. Secondo me è il cuore, signora. E’ di qua, venite.

Entrano Gemma e Anna.

Anna               Oh Dio mio, papà! Papà, papà! Mi senti? Niente! – Ma è morto! Mio marito è morto.

Giacomo          Penso proprio di sì, cara signora. Giacomo Scarlatti. Permetta che le porga le mie sentite condoglianze. Mi dispiace veramente. Per consolarla, le posso dire che ha avuto una morte invidiabile. Non ha sofferto.

Gemma            (sottovoce) Anzi!

Anna               Ma come mai mio marito si trova qui? Lei chi è?

Giacomo          Sono una vecchia conoscenza di suo marito, cara signora. C’eravamo persi di vista dopo gli anni di attivismo politico e, di recente, abbiamo scoperto che siamo vicini di casa e .... ogni tanto, il vecchio Pumì saliva a salutare il suo vecchio Jack.

Anna               Il suo vecchio chi? Non ho capito il nome.

Giacomo          Giacomo Scarlatti, signora, Jack per gli amici.

Anna               E come mai non l’ho mai vista alla tabaccheria, signor Giacomo?

Giacomo          Non fumo, signora.

Anna               Ah. - Allora avete menato insieme a mio marito, signor Giacomo? Come era forte, il mio, e coraggioso. Stava così bene! Mangiava di tutto, dormiva senza pillole, mai un raffreddore. Chi avrebbe pensato di lui una cosa simile? Lasciarmi sola senza preavviso! Come faccio a dirlo ai figli? Di cui due ancora da sistemare! Poveri orfanelli! Che disgrazia! - E mò che faccio? Una donna sola per tenere la tabaccheria con il Superenalotto, ma non è possibile!

Giacomo          Certo, certo, cara signora. Una situazione difficile. Compatisco, mi creda. .... Ma suo figlio più grande non potrebbe lasciare l’Arma e ....

Anna               Mio figlio? Lasciare l’Arma per lavorare? Lavorare in proprio, voglio dire. Non ci pensare!  Quello sta già calcolando la pensione! Solo alla pensione pensa.

Giacomo          Umm. E sua figlia? Forse gli studi non le lasciano il tempo?

Anna               Eh! Quella non ci capisce niente, E poi, due donne non si fanno rispettare. Ci vuole un uomo, caro signore. Ci vuole un uomo!

Gemma            Beh, scusate, dobbiamo fare qualche cosa. Non è il caso di telefonare alle pompe funebri? Il signore mica può stare qua tutta la notte.

Anna               Ha ragione. Sono tanto confusa. Che disgrazia! Ci saranno un sacco di cose da fare. Non so da dove cominciare.

Gemma            Se permettete, me ne occupo io.

Anna               Grazie, signora, molto gentile da parte di un’estranea.

Gemma            Per un amico del signor Giacomo lo faccio volentieri.

Esce Gemma, asciugandosi gli occhi.

Anna               Che disgrazia! Ci hanno dato appena il Superenalotto, e ora questo! Una donna sola.... Ci vorrebbe un uomo.

Giacomo          Cara signora, se posso esserle utile... Per esempio per sbrigare certe formalità...

Anna               Ah, lei è una persona perbene, signore, si capisce subito. D’altronde, mio marito frequentava solo persone perbene. Se no, come facevamo per avere il Superenalotto? Mica lo danno a tutti!

Giacomo          Non ne dubito, signora.

Anna               E lei, signor Giacomo, come mai .... Voglio dire che conosce senz’altro la stessa gente di mio marito. Francamente non capisco... Non ci ha saputo fare? Come mai vive in questa camera ammobiliata e .... chiedo scusa, abbastanza squallida? Un uomo così distinto.

Giacomo          Una soluzione transitoria, cara signora. Mi sono trovato in una situazione d’emergenza e....

Anna               Ah, capisco... Separato?

Giacomo          Diciamo : liberato, sì, è questo il termine che conviene. Finalmente libero!

Anna               Ah! Bene, bene... - E che lavoro fa, caro signore?

Giacomo          Facevo ... diciamo che faccio il giornalista, freelance, capisce.

Anna               Come? Non ho capito il nome del giornale.

Giacomo          Nessun giornale in particolare. Cerco di vendere i miei testi a diverse testate e...

Anna               Ho capito, è piuttosto disoccupato, vero? Non c’è da vergognarsi, caro signore. Per fortuna, mio figlio l’hanno preso nell’Arma, se no.... Sta nei Carabinieri, e sta bene dove sta. – Senta, non vorrei essere invadente, ma …

Giacomo          Dica pure.

Anna               Stavo pensando … Voglio dire se lei ha un po’ di tempo libero …. Ecco : le direbbe di darmi una mano con il Superenalotto? Ho bisogno di qualcuno di chi fidarmi e visto che lei è un vecchio amico di mio marito... Gioca, signor Giacomo?

Giacomo          No, signora, non fumo e non gioco.

Anna               Meno male! Lei è l’uomo per me, fatto apposta per me.

Giacomo          Non so. Non è precisamente il mio mondo, sa...

Appare Gemma sull’uscio, senza entrare.

Anna               Sciocchezze! Il Superenalotto si impara in fretta. Fa tutto la macchinetta.

Giacomo          Non è per questo....

Gemma, dalla porta, fa il gesto di contare soldi e gli fa segni di accettare l’offerta.

Giacomo          Cara signora, mi vede in un momento della mia vita un po’ delicato, di estrema incertezza. In queste condizioni, la sua offerta non mi può certo lasciare indifferente. - Ma, si può sempre vedere...

Anna               Mi farebbe veramente piacere se volesse accettare la mia offerta. Dormirei più tranquilla. Su, coraggio, non è poi così complicato. Di sicuro per uno come lei, signor Giacomo, vedrà. - Allora la aspetto domani mattina alle otto. Va bene? - Ma stiamo qui a chiacchierare … Devo andare, devo parlare con i figli, poveretti (ci asciuga gli occhi).. E giù chissà che succede! Devo tornare alla cassa.

Gemma            Ma fra poco arriva il signore delle pompe funebri.

Anna               Me lo mandi alla tabaccheria, per piacere. Grazie tante, signora. Grazie anche a lei, signor Giacomo, per tutto ciò che ha fatto per il mio povero marito. Ci vediamo domani mattina, .... Jack. - Allora vi lascio. Buona sera!

Esce Anna, dopo un saluto veloce alla salma.

Gemma            Povero Pumì! Una donna senza cuore, aveva ragione lui.

Giacomo          Diciamo una donna con i piedi per terra. Niente moine, niente ipocrisie. Una roccia.

Gemma            Eh! - Mo che ci penso : Pumì mi deve ancora l’ultima bolletta del telefono.

Fruga nelle tasche del morto e prende alcune banconote.

Gemma            Che roccia? Una donna senza cuore! (stringendo le banconote contro il petto) Sono sicura che Pumì me le avrebbe date con piacere.

Giacomo          Senz’altro!

Gemma            Signor Giacomo, perché non prendere anche i soldi che mi dovete per la camera? Visto che date una mano alla vedova, mi pare giusto.

Giacomo fa un gesto che esprime il suo disagio, ma si dà per vinto.

Gemma prende altre banconote dalla tasca del morto, poi un’agendina.

Giacomo          Ma che sta facendo?

Gemma            Cerco nella sua rubrica, E, F, G. Eccolo, il mio numero di telefono. Scrivete dopo questa G che sta per “Gemma”, scrivete “iacomo S.” Lo spazio c’è.

Giacomo          (con un riso ironico) Brava! (scrive) Così sono diventato un vecchio amico del signor Antonio Pomicino. Chi l’avrebbe mai pensato? (mettendo l’agendina nella tasca del morto) Caro Pumì, amico postumo, ti auguro buon viaggio.

Gemma            Non ti preoccupare, Pumì, della tua vedova se ne occupa lui. – E chi si occuperà di me? Povera me! Una donna sola, sola. - Grazie, signor Giacomo! Non so che avrei fatto senza il vostro aiuto. E ora mi lasciate pure voi! - Sì, sì, mi lascerete di sicuro, lo so. Ma sarete sempre il benvenuto in questa casa. E se un giorno avete bisogno di una spalla .... di svuotare il vostro sacco, voglio dire .... e quel giorno verrà, con una come quella lì! .... potete sempre contare su di me. Chi meglio di me vi capirà, che ho già sentito tutto dal povero Pumì! (stringendo le banconote al petto) Grazie, Pumì! Addio! Dove troverò uno come te? (piangendo) Scusatemi, è più forte di me!

Esce Gemma.

Giacomo          Mai stato così ricercato dalle donne! Mi vogliono tutte. Ahi, nella vita, tutto arriva quando è troppo tardi. Troppo tardi per loro due di sicuro. – (guardandosi nello specchio) Bene, pare che domani cominci una nuova vita, vecchio mio. Dietro la macchinetta del Superenalotto... Ti vedo bene, (imitando la voce di Anna) Jack! Entrerai alla grande nel tempio delle scommesse, quasi da padrone, dipende solo da te. - Quando penso che venti anni fa ci sarei entrato con il passamontagna e la pistola in mano .... La vita è piena di sorprese, Pumì!

FINE