… e poi dicono dei matti!

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Ròbb da métt!

... e poi dicono dei matti!

tre atti brillanti di Lilia Flamigni e Francesco Pirazzoli

Posizione SIAE 839083A

Checco Calderoni Il proprietario di un salumificio

Maria Sua moglie

Grazia La figlia

Riccardo Greco Il Direttore Commerciale ed e barese

Sara La fidanzata di Riccardo

Isabella La cameriera

Alex Il figlio del magazziniere

Marco Il massaggiatore

Cecilia La nuova cameriera

Pippo Quello della valigia

Il presente copione e stato tradotto in italiano, mantenedo pero’, per quanto possibile, nella costruzione della frase, la grammatica e la sintassi romagnola.

Atto primo

Suonano alla porta d'ingresso. Isabella va nel vestibolo per aprire.

Scena 1   Riccardo - Isabella

ISABELLA – Io sono Isabella, lei chi è?

RICCARDO - (dalla voce si intuiscono le chiare origini baresi) Vorrei veder il signor Calderoni.

ISABELLA - Il signor Calderoni? Mocche mai! E poi ce l’ha un appuntamento?

RICCARDO - No, ma ho una cosa importantissima da dirgli... (Entra sul finire della battuta, seguito da Isabella).

ISABELLA – Sono le otto del mattino... e il signor Checco dorme ancora.

RICCARDO - Quello che devo dirgli è roba della massima importanza.

ISABELLA – Ho capito, ma ieri sera è andato a letto tardi e se lo sveglio adesso me ne dice di tutti i colori!

RICCARDO - (deciso) Me la prendo tutta io la responsabilità. Lo vada a svegliare, e gli dica che c’è Riccardo Greco che ha bisogno “urgentissimo” di parlare con lui...

ISABELLA – Se è così... (esce. Riccardo si guarda in giro per la stanza. Si sentono dalle quinte come dei grugniti che giungono dalla camera da letto dei Calderoni. Dopo un momento Isabella ritorna trafelata).Signore Benedetto come è arrabbiato... (nuovi grugniti di Checco). A bhe, io vado via.. (sta per uscire)

RICCARDO - Signorina... Il signor Calderoni fa colazione al mattino?

ISABELLA - Certo! E perchè?

RICCARDO - (si guarda intorno e, timoroso di poter essere udito da altri) Allora porti una tazza di caffè anche per me.

ISABELLA - (incerta e rassegnata) Ah, va bene! (Isabella esce, Riccardo siede sulla poltrona. La porta si apre bruscamente ed appare Checco in veste da camera. Si e svegliato male, e di cattivo umore ed inquieto).

Scena 2   Checco - Riccardo

CHECCO – Cos’è successo? Chi è che mi rompe le scatole da quest’ora di notte?

RICCARDO - Oh, no, signor Calderoni, sono le otto del mattino. (Frattanto si e alzato).

CHECCO - (alterato ed arrabbiato) Proprio così... le otto del mattino e io sono andato a letto alle sei... Non potevi aspettare?

RICCARDO - Era impossibile, signor Calderoni.

CHECCO - (Riccardo siede e siede anche lui) Allora cosa c’è? E fa presto perche voglio tornare a letto subito!

RICCARDO - Signor Calderoni, io so che lei e un uomo con un cuore grosso così e quando saprà il motivo...

CHECCO – Facci poco manico e parla in fretta. (sarcastico) E allora perchè sei venuto a casa mia a quest’ora di notte?!?!

RICCARDO - Ecco... io volevo chiederle... Io... sono venuto a chiedergli un aumento di stipendio.

CHECCO - (sorpreso ed esplodendo) Cosa? Ma tu hai intenzione di prendermi in giro?

RICCARDO - (si e alzato) Per carità, non mi permetterei mai... Quando saprà....

CHECCO - (sempre alterato) Non voglio sapere niente. (spingendo) Niente!!! Mi hai capito bene!

RICCARDO - (accorato) La mia vita dipende dalla sua risposta, signor Calderoni...

CHECCO – Non voglio sapere niente! (spingendo sempre piu) E se non hai capito bene te lo torno a ripetere “Non voglio sapere niente”!!! Sono stato chiaro?

RICCARDO - Se mi permette di spiegargli perch mi sono comportato così...

CHECCO - (sbrigativo) Me lo spiegherai oggi pomeriggio in ufficio... (fa per uscire).

RICCARDO - Se capisco bene la sua risposta è negativa...

CHECCO - (ritorna su Riccardo) Ascoltami bene. Stamattina ci deve essere qualcosa nella tua testa che non funzione bene. (avvicinandosi con fare minaccioso) Io ti consiglio di andartene, e alla svelta...

Scena 3   Checco - Riccardo - Isabella

ISABELLA - (entra spingendo il tavolino con la colazione) Ho portato la colazione...

CHECCO – Appoggia pure li sopra. (nota due tazze) Perchè hai portato due tazzine?

ISABELLA - (timidamente) Per il signore... mi ha detto che avrebbe fatto colazione anche lui... (esce)

Scena 4   Checco - Riccardo

CHECCO - Cosa? Ma a te ha dato di volta il cervello?

RICCARDO - Eh, caro lei, l'amore delle volte combina dei bei guai...

CHECCO - (soffocato) L'amore?

RICCARDO - Si, signor Calderoni, sono innamorato...

CHECCO - E io cosa posso farci?

RICCARDO - E' una ragazza adorabile ed è per questo che sono venuto a chiedergli l'aumento dello stipendio. Ieri sera le ho chiesto se voleva sposarmi e, dato che le mie possibilita economiche non mi permettono di garantirle un tenore di vita che le danno i suoi genitori...

CHECCO – Dacci un taglio! (siede e si serve una tazza di caffe).

RICCARDO - Ecco proprio quello che le voleva... un buon caffè... soprattutto calma i bollenti spiriti.

CHECC0 - (mugolando a causa del caffe bollente) Scotta il caffè, altrochè! (altro tono) Un aumento di stipendio... perchè adesso quanto prendi?

RICCARDO - Tre milioni al mese piu i rimborsi spese...

CHECCO - (prende una sorsata di caffe). E quanto vorresti prendere?

RICCARDO - 6 milioni più gli extra... (Checco ha ingoiato di traverso e tossisce. Riccardo gli batte la schiena). Alzi le braccia, signor Calderoni, è un rimedio infallibile. Guardi l’uccellino... (Checco abbassa gli occhi. Riccardo prende la mano di Calderoni e gli alza il braccio tenendoglielo in alto. Checco si libera il braccio e affronta arrabbiato Riccardo).

CHECCO – Tieni giù quelle mani, barese del mio cappero...

RICCARDO - Quando lei mi chiama "barese" io capisco che ha un rimprovero da farmi e, prima di rispondermi vorrei riflettesse un pochino...

CHECCO - (interrogativo) Cosa dovrei fare?

RICCARDO - (obbligandolo a sedersi) Si sieda signor Calderoni, e faccia uno sforzo per seguire i miei ragionamenti...

CHECCO - (cerca di rialzarsi) Mi sono andato a letto alle sei e tu mi fai delle zuppe con i tuoi ragionamenti!...

RICCARDO - Riconosco che mia domanda l'ha un pochino adirata... prendiamo il caffè insieme e poi potremo parlare con più calma... (Si serve una tazza di caffe).

CHECCO - A me sembra di sognare...

RICCARDO - Signor Calderoni, io sono stato assunto nella sua ditta come impiegato di terza categoria a 1.400.000 al mese. Da uomo intelligente come è, lei ha visto che sono serio e in gamba e mi ha messo in un posto di responsabilita.

CHECCO - E allora?...

RICCARDO - Quando quattro anni fa sono venuto nella sua ditta i suoi affari andavano come andavano, ma da quando ci ho messo le mani io l'azienda ha moltiplicato i suoi affari! Non è vero forse?

CHECCO - (ironico) Grazie a te...?

RICCARDO - Grazie ad una poderosa campagna pubblicitaria che ho messo in piedi io. Il nostro slogan "I salumi Calderoni sono meglio dei panettoni!!!”

CHECCO - 300 milioni mi hai fatto spendere...

RICCARDO - Si, ma tutto è andato bene e lei ha fatto una montagna di soldi...

CHECCO - Bhe, insomma.. (sarcastico) Si poteva guadagnare di più...

RICCARDO - Devo farle presente anche che la mia nuova organizzazione ha ridotto al minimo il suo lavorare. Lei adesso si limita solo a fare qualche firma e basta!

CHECCO – Vuoi vedere che fra cinque minuti mi tocca licenziarmi dalla mia ditta!

RICCARDO - Ma parliamo del mio amore. Non è all'uomo d'affari che mi rivolgo, ma all'uomo di cuore che può rovinare oppure fare la felicità di due giovani...

CHECCO – Riguardo a questo non hai mica tutti i torti... Io, nella mia vita, ho aiutato tanta gente...

RICCARO - Come le dicevo prima, ieri sera ho chiesto alla mia ragazza di sposarmi e, siccome è abituata a vivere in un certo lusso... ecco perchè mi sono permesso di chiederle un aumento di stipendio.

CHECCO - (fra se, colpito dall’adulazione) Un uomo di cuore... (riprendendosi) Però il mio cuore non può arrivare a darti sei milioni al mese!.

RICCARDO - La vita è difficile per una giovane coppia... E' quello che mi diceva, poco tempo fa, il signor Fusari...

CHECCO - Fusari?

RICCARDO - Si, il padrone del macello "Roberto Fusari & C. s.n.c.", il suo piu grosso concorrente..

CHECCO - Ma tu come l’hai conosciuto?

RICCARDO - E' stato lui che ha voluto conoscermi. Capirà... è un po' agitato per la concorrenza che gli stiamo facendo... mi ha chiesto quanto guadagno al mese.

CHECCO - Si, si... li conosco i sistemi di Fusari... Ma se crede di farmi paura si sbaglia! Osta se si sbaglia!!

RICCARDO - Certo che un Fusari non sarà mai un Calderoni... Allora, per venire alla mia richiesta...

CHECCO - (prendendosela col Fusari) Riuscirò un giorno a vederlo schiacciato come una formica...!!! (mima l’atteggiamento)

RICCARDO - E quel giorno non è lontano... Intanto, vorrei vedere la faccia che farà quando verrà a sapere che lei mi ha cresciuto lo stipendio... diventarà bianco come il muro

CHECCO – Vorrei vederla anch’io la sua faccia! (scoppia a ridere. Altro tono) E allora la tua morosa...

RICCARDO - (sospirando) Ah, signor Calderoni, è un amore!

CHECCO - E i suoi genitori?

RICCARDO - In gambissima.

CHECCO - E a soldi come stanno?

RICCARDO - Benissimo. E' per questo che io insisto per l'aumento. Capirà, col mio stipendio...

CHECCO - Ma tu prendi una montagna di soldi... parchè poi dovrei crescerti?

RICCARDO - Fusari mi ha fatto capire che per lui non sarebbe questione di soldi...

CHECCO – Ah, sì! Ti ha detto così? E allora, sai cosa faccio io? Ti dò 5 milioni al mese e non se ne parla più!

RICCARDO - Oh, grazie signor Calderoni, è di piu di quello che speravo...

CHECCO – Come di più? Ma non hai detto che Fusari ti aveva offerto 6 milioni al mese?.

RICCARDO - Io? Mai detta una cosa simile...

CHECCO - Porca miseria.... ma alora...

RICCARDO - Il signor Fusari era pronto a darmi quello che volevo, ma preferisco rimanere con lei... (Riccardo si alza, si mette in posizione eretta e troneggiando dal’alto della sua imponenza) Adesso che abbiamo sistemato la questione dello stipendio, le voglio dire la vera ragione per cui sono venuto da lei stamattina... Signor Calderoni... Ho l'onore di chiederle la mano di sua figlia...

CHECCO - (cade sul divano) Cosa?

RICCARDO - Si, signor Calderoni, è di lei che si tratta...

CHECCO - (a Riccardo) E tu dove l’hai conosciuta mia figlia?

RICCARDO - Ci siamo incontrati, per caso, un anno e mezzo fa a ballare.

CHECCO - (allucinato) Mo io, per mia figlia, avevo pensato a una sistemazione diversa, a una persona molto più importante di te… cosa vuoi… un misero impiegatuccio...

RICCARDO - E ha perfettamente ragione! Ed è appunto per questo che adesso le chiedo la carica di Direttore Generale della sua ditta!

CHECCO - (sconcertato) Direttore Generale? (ridendo) Ma se anche ti faccio Direttore Generale e se ti do 5 milioni al mese, tu non puoi mica far fare a mia figlia la vita che fa qui in casa mia.

RICCARDO - Avevo sentito dire che lei aveva intenzione di darle 500 milioni di dote...

CHECCO – Lei, chi?

RICCARDO – Sua figlia!

CHECCO - E chi ha detto questa baggianata?

RICCARDO - Sua figlia...

CHECCO – Prima di tutto non è vero... e poi tu cosa vuoi sposarti mia figlia per fare un interesse...

RICCARDO - Signor Calderoni, per provarle che io non faccio questo matrimonio per interesse, io regalo a sua figlia tutta la mia ricchezza.

CHECCO - (ridendo) Ma cosa vuoi avere, tu! Quattro soldi!.

RICCARDO - (serioso) 384 milioni e 723 mila lire.

CHECCO - Cosa?

RICCARDO - 384 milioni e 723 mila lire.

CHECCO - Tu?

RICCARDO - Io!

CHECCO - Cosa hai vinto al superenalotto?

RICCARDO - Ma neanche per sogno... (si dirige dalla parte di Isabella e la chiama ad alta voce) Signorina può venire di qua un attimo, per favore...

VOCE DI ISABELLA - Un momento... finisco di qua e arrivo subito.

CHECCO - E allora da dove saltano fuori ‘sti soldi?

RICCARDO - Li ho rubati a lei!

CHECCO - (sprofondando in poltrona) Rubati a me!

RICCARDO - Sicuro! Adesso glielo spiego...

CHECCO – E’ uno scherzo, vero?

RICCARDO - Signor Calderoni, non mi permetterei mai di scherzare con lei...

Scena 5   Checco - Riccardo - Isabella

ISABELLA - (appare) Eccomi... Sono venuta appena mi è stato possibile.

RICCARDO - Si, porti d'urgenza due aspirine per il signor Calderoni...

ISABELLA – Sta poco bene?

RICCARDO - Si, non troppo bene...

ISABELLA – Vado subito... (esce).

Scena 6   Checco - Riccardo

CHECCO - Se tutto quello che mi hai raccontato è vero, io ti denuncio... ti rovino... ti faccio sbattere in galera... ti faccio fare la fine di Cagliostro...

Scena 7   Checco - Riccardo - Isabella

ISABELLA - (rientra con un vassoio). Ecco pronte le aspirine! Le ho trovate subito.

RICCARDO - Prenda due aspirine e le passera tutto...

CHECCO – Fatti dare nel sacco te e le tue aspirine!

ISABELLA - Allora le devo portare indietro...?

RICCARDO - Si, ma le tenga pronte fra un minuto. Devo dire ancora qualcosa al signor Calderoni.

ISABELLA - E va bene... se lo dice lei... tanto in questa casa io sono la serva... (esce).

Scena 8   Checco - Riccardo

CHECCO - 384 milioni e 723 mila lire.

RICCARDO - Per essere piu precisi, sono 400 milioni. Ma lei capisce che da un anno e mezzo in qua ho dovuto fare una qualche spesuccia...

CHECCO - (si dirige verso il telefono).

RICCARDO - Cosa fa?

CHECCO – Chiamo la polizia.

RICCARDO - Ci rifletta, signor Calderoni, io non ho nessuna intenzione di tagliare la corda, anzi sono venuto qui per vedere se, tra di noi, riusciamo a trovare un accordo...

CHECCO – Con un ladro?

RICCARDO - Ascolti. La ditta Calderoni ha avuto un utile di 2.800 milioni, nell'ultimo esercizio (Checco tiene la cornetta del telefono contro il collo nel timore che qualcuno possa sentire quello che dice Riccardo). Come riuscira a spiegare al fisco che in un anno e mezzo ha potuto realizzare un guadagno extra di 1.600 milioni, tutta roba in nero... Suvvia non faccia così con me che sono il suo uomo di fiducia...

CHECCO - (riponendo la cornetta del telefono) Ah, bela fiducia!

RICCARDO - Sì, di fiducia!. Lei mi ha dato il compito di studiare i prezzi e i guadagni ed io, dopo tanti studi sul processo di lavorazione, sono riuscito a far calare di 8.000 lire il prezzo di fabbricazione ed aumentare di 6.000 lire il prezzo di vendita.

CHECCO - E allora?

RICCARDO - Allora, signor Calderoni, mi sono accorto che mi sono sbagliato...

CHECCO - Ah!

RICCARDO - Un piccolo errore di addizione: non erano 6.000 le lire di guadagno, ma 8.000! Avrei voluto parlargliene subito, ma ho pensato che, riuscendolo a tenerlo nascosto, questo errore poteva servire per la nostra felicita. Sicchè, da quel giorno ad oggi, dalla fabbrica Calderoni, alla quale ho l'onore di appartenere, sono usciti 400.000.000, lira piu, lira meno!

CHECCO - E che sono entrati nelle tue tasche.

RICCARDO - E adesso che sono il suo Direttore Generale a 6 milioni al mese...

CHECCO - (sconcertato e travolto, fra se) Ma non erano solo 5...

RICCARDO - Si è verissimo... ma quattro mesi fa ho trovato la maniera di calare ulteriormente i costi di fabbricazione e dato che lei recupera fino ad oggi i soldi che nemmeno si aspettava, credo sia d'accordo sui 6 milioni al mese.

CHECCO – Io, con tutte ‘ste cifre, non ci capisco più niente...

RICCARDO - Ma torniamo al nocciolo della questione, io mi permetto di rifarle la domanda di matrimonio per la bellissima signorina Calderoni.

CHECCO – Dare mia figlia a un’avventuriero... No e poi no! Per mio conto è no! Ma mia figlia lo sa di questo bel “ponghino” che hai combinato?

RICCARDO - Scherzeràa!. E le chiedo di non dirglielo. Le ho fatto credere di essere il Direttore Commerciale di una grossa azienda, senza naturalmente dirle che era la sua.

CHECCO – Ma mia figlia ti vuole proprio così tanto bene...?

RICCARDO - Sono sicuro, signor Calderoni, (insinuante) anzi m'ha gia dato le prove... (si dirige dalla parte di Isabella e la chiama ad alta voce) Ecco, adesso è il momento...

CHECCO - Cosa vuoi ancora dall’Isabella?

RICCARDO - Faccio arrivare l'aspirina! Beh ascolti, tra uomini possiamo dirlo: io vado a letto con sua figlia...

CHECCO - Cosa???

Scena 9   Checco - Riccardo - Isabella

ISABELLA - (entrando) Ecco pronte le aspirine....

CHECCO – Fuori di qui!

ISABELLA – Come vuole... Mi pareva di saperlo! (fa per andarsene).

CHECCO – No, te! Lui!!! (Rivolto a Riccardo)

ISABELLA - (ritorna).

RICCARDO - Io? (fa per andarsene).

CHECCO - (rivolto a Riccaro) No, te! Lei!!! (rivolto a Isabella)

ISABELLA – Io, proprio io?.

CHECCO – Te ne vuoi andare si o no?!?!

ISABELLA – Scusi sa… ma non ci capisco niente... chi è che deve andarsene, io o lui?

CHECCO - (rivolta a Isabella) Te!

ISABELLA - E le aspirine?

CHECCO - (trattenendo a fatica un’esclamazione grassa) Fatti dare nel sacco te e le tue aspirine... e alla svelta!!! (Isabella esce).

Scena 10   Checco - Riccardo

CHECCO – Mia figli viene a letto con te!!! Se lo sapesse sua madre! Avrete intenzione, spero, di sposarvi subito?

RICCARDO - Proprio così.

CHECCO – Ma perché mia figlia non mi hai mai detto niente?

RICCARDO - Perchè avrà paura di lei.

CHECCO - Paura di me? Adesso la chiamo perché voglio sentire... (si dirige verso l'anticamera).

RICCARDO - No, signor Calderoni. Lei non sa della mia visita e visto che lei non si decideva a parlargliene, ho preferito farlo io per primo.

CHECCO – Bisogna che ci parli io con mia figlia...

RICCARDO - Oh, grazie, signor Calderoni. Mi permette di chiamarla "Checco"?

CHECCO - (allucinato) Checco?!?!?

RICCARDO - (si dirige dalla parte di Isabella e la chiama ad alta voce) Signorina, le aspirine...

CHECCO - (preoccupatissimo) Non ci sarà mica ancora qualcosa di nuovo....

RICCARDO - No, stavolta è per me. Tutta questa vicenda mi ha fatto venire un mal di testa...

Scena 11   Checco - Riccardo - Isabella

ISABELLA - (appare col vassoio. Riccardo prende le aspirine e le ingoia). Ho portato ancora le aspirine...

CHECCO – Mia figlia si è svegliata?

ISABELLA – Vado a vedere.

CHECCO – Dille che ho bisogno subito, subito di parlare con lei!

ISABELLA - Va bene, agli ordini. (esce).

Scena 12   Checco - Riccardo

RICCARDO - Io vi lascio soli, tornero fra un quarto d'ora. A ben rivederla, Checco! (esce).

Scena 13   Checco

CHECCO - (rimasto solo) Chi l’avrebbe mai immaginata una cosa del genere! Quel delinquente d’un barese mi ha rubato 400 milioni e in più si va a letto con mia figlia...

Scena 14   Checco - Grazia

GRAZIA - (entra e abbraccia alle spalle Checco) Buon dì, pappuccetto mio. Hai dormito bene?

CHECCO - Eh... dormito! E poi quante volte devo dirtelo di non chiamarmi “pappuccetto mio”?

GRAZIA – Perché non è bello "pappuccetto mio"! Babbo è troppo vecchio...

CHECCO – Tu invece sei diventata troppo moderna... almeno da quanto mi hanno raccontato...

GRAZIA - E cosa ti hanno raccontato?

CHECCO - (solenne) Io so tutto!

GRAZIA - Tutto cosa, pappuccetto?

CHECCO - Non fare la stupida... lo sai benissimo quello che ti voglio dire, e adesso voglio delle spiegazioni! (passeggia nervosamente per la scena).

GRAZIA – Spiegazioni su cosa?

CHECCO – Sul tuo moroso. Se tua nadre sapesse...

GRAZIA - (abbassa la testa e scoppia in singhiozzi acuti).

CHECCO - (continuando) Dai chiudi il rubinetto... (Grazia urla di piu). La vuoi finire... (Grazia ad ogni frase urla di piu. Checco urla piu forte). E’ venuto adesso, adesso a chiedermi di poterti sposare!

GRAZIA - (smette di botto di piangere) E’ venuto a chiederti il permesso di sposarmi?

CHECCO – E’ andato via da poco...

GRAZIA - (riscoppia in singhiozzi).

CHECCO – Cominci ancora?

GRAZIA - Stavolta piango sul serio, pappuccetto. Non avevo più sue notizie da quindici giornu. Credevo mi avesse lasciata.

CHECCO – Ci mancherebbe solo questa...

GRAZIA - Mamma volela parlare con te di questo...

CHECCO - Ah, perché tua madre sa tutto di questa vicenda?

GRAZIA - Si!

CHECCO – Io, dunque, sono l’ultima ruota del carro in ‘sta casa... Sono l’ultimo ad essere informato!

GRAZIA – Allora sei contento che diventi sua moglie? (ricomincia a piangere).

CHECCO - No! (Grazia urla piu forte). Ma cosa ho fatto di amle per meritarmi una famiglia del genere...! (esce sbattendo la porta).

Scena 15   Grazia - Isabella

ISABELLA - (che ascoltava dietro la porta, introduce la testa) Grazia, hai dei problemi, poverina?

GRAZIA - (smette di piangere) Il mio pappuccetto non vuole che mi sposi...

ISABELLA - Ma tu sei innamorata, o no?

GRAZIA - (seccata) Non lo so... però mi voglio sposare ugualmente!. Voglio essere padrona di fare quello che mi pare, senza dover sempre rendere conto a qualcuno!.

ISABELLA - (insinuante) Grazia mettiti seduta che ti voglio dire una cosa. Ho letto in Bolero... no, era Grand Hotel... No, forse era Confessioni Donna... no, mi sbaglio, era Intimità... ho letto una storia di una ragazza che ha fatto credere ai suoi genitori di essere incinta per obbligarli a dare il consenso...

GRAZIA - E allora?

ISABELLA - Allora cosa? Non è forse una bella idea? Perché non fai còsì anche te?

GRAZIA - Ma se dico una cosa del genere al mio pappuccetto gli viene un infarto...

ISABELLA - Bhe, finito l’infarto sarà obbligato a darti il coinsenso... Credi a me è la soluzione più facile... (Grazia rimane un attimo perplessa. Isabella esce poi riappare dalla porta, solo con la testa) Ci vuole coraggio nella vita... E io ti darò una mano. (esce)

GRAZIA - Fare credere al mio pappuccetto di essere incinta? Oh, povero il mio pappuccetto...

Scena 16   Checco - Grazia

GRAZIA - (vedendo rientrare Checco ricomincia a piangere).

CHECCO – Lunga la favola!...

GRAZIA - (incerta e temporeggiante) Pappuccetto... pappuccetto bello... avrei una cosa da dirti... Però non so se faccio bene...

CHECCO – Da, parla... è da stamattina che me ne stanno capitando di tutti i colori!

GRAZIA - (c.s.) Tu sai tutto del mio moroso...

CHECCO - Si, mi ha raccontato tutto... dall’A alla Z. E sono robe da matti!!! (esce sbattendo la porta).

Scena 17   Grazia - Isabella

ISABELLA - (mettendo la testa tra la porta) Allora, Grazia, glielo hai detto?

GRAZIA – Non ho mica avuto il tempo. E’0 nervoso stamattina.

ISABELLA – Di questo me ne sono accorta anch’io. Prova ancora. Dai... forza...

GRAZIA - (apre la porta della camera di Checco poi, lagnosamente) Pappuccetto... pappuccetto mio bello... Avrei bisogno di parlare con te... (ricomincia a piangere).

Scena 18   Checco - Grazia

CHECCO - (rientrando, stufato) Insomma, cosa vuoi?

GRAZIA - Pappuccetto caro... dovrei parlarti.

CHECCO – Più tardi... più tardi... (fa per uscire, Grazia si mette ad urlare, Checco ritorna) E va bene, ti ascolto.

GRAZIA - Pappuccetto... vero che Andrea è un bel nome...

CHECCO – Si, non c’è malel.

GRAZIA – Sono proprio contenta... perché noi lo chiameremo Andrea.

CHECCO - Andrea? Chi?

GRAZIA – Il bambino.

CHECCO – Il bambino di chi?

GRAZIA – Il nostro. Ma proprio non capisci niente!

CHECCO - No!, no... non è possibile. Questo no! Stamattina è troppo... Dimmi che non è vero... dimmelo! (si dirige dalla parte di Isabella e la chiama ad alta voce) Isabella...

Scena 19   Checco - Grazia - Isabella

ISABELLA - (entra immediatamente) Eccomi... pronta...

CHECCO – Portami tre aspirine...

ISABELLA – Sono già pronte... anzi ne avevo previste di più...

CHECCO - (inghiotte le aspirine) Che robe...

GRAZIA - Allora, pappuccetto mio bello adorato... cosa mi rispondi?

CHECCO - (rassegnato) Fa quello che ti pare!...

GRAZIA - Grazie, pappuccetto. (Grazia lo abbraccia lungamente, mentre Checco cerca di nascondersi agli occhi di Isabella che guarda la scena compiaciuta.

Campanello di ingresso

Suonano alla porta. Checco lancia un’occhiata minacciosa a Isabella che continua imperterrita a contemplare la scena). Hanno suonato! Sei sorda? Va a vedere chi è!

ISABELLA - Vado... vado... Non c’è bisogno di trattarmi così! (Esce)

Scena 20   Checco - Grazia

GRAZIA – Io vado a dare la bella notizia alla mamma... (esce)

Scena 21   Checco

CHECCO - Ah, la gioventù di oggi!

Scena 22   Checco - Isabella

ISABELLA - (ritorna) Signor Calderoni... C’è una signorina che chiede di lei...

CHECCO – Non è mica il suo momento...

ISABELLA – Anche lei ha detto che era urgente e così l’ho fatta accomodare... (Appare Sara).

Scena 23   Checco - Isabella - Sara

SARA - Buon giorno. signore.

CHECCO - (seccato e scorbutico) Buon giorno!

SARA - Lei e proprio il signor Calderoni?

CHECCO – Fino a prova contraria si, anche se da stamattina non sono proprio più così sicuro!

SARA - Mi spiace disturbarla, ma e proprio urgente.

CHECCO - (a Isabella) Quando poi tu sei nel comodo, te ne puoi anche andare...

ISABELLA - Uffa sempre sul piùà belloll! (Isabella, impettita, esce)

Scena 24   Checco - Sara

Allora se si vuol decidere... io avrei fretta!

SARA - Ecco, signor Calderoni... Io mi trovo in una situazione disperata...

CHECCO – Anch’io!

SARA - E non so come venirne fuori

CHECCO – Anch’io!

SARA - Mi sono chiesta “Cosa posso fare”

CHECCO – Anch’io!

SARA - Vede io amo un giovane.

CHECCO – Anch’io! (alla perplessita si Sara, prontamente) Poverina non mi dia mica retta... ho la testa nel pallone!

SARA – E questo giovane si chiama Riccardo Greco.

CHECCO - Cosa? Avanti, vanti che c’e del posto!...

SARA - Perche dice così?

CHECCO – Parchè quel giovanotto è appena venuto a chiedermi di potersi sposare con mia figlia.

SARA - Accidenti, io speravo di arrivare prima... e di avvertirla...

CHECCO - Ah, cara la mia signorina, se aveva intenzione di svelarmi dei segreti su Riccardo Greco, poteva fare a meno... io so tutto.

SARA - Devo farle una confessione. Io ho mentito a Riccardino. Gli ho fatto credere di essere sua figlia.

CHECCO - Cosa vuol dire mia figlia?

SARA - Ma lei proprio non capisce... La domanda di matrimonio che e venuto a farle... Era per me.

CHECCO - (crolla sulla poltrona) Oh, poveretto me... E perché ha fatto questo?

SARA - Non ho avuto fortuna nella vita, signor Calderoni, sono una orfanella e mia mamma lavora per vivere. E io faccio l’impiegata…

CHECCO – Non c’è mica da vergognarsi di questo.

SARA - Quando sono venuta a conoscenza che Riccardo era Direttore Generale di una grossa ditta, mi sono sentita piena di complessi.

CHECCO - E perché ha scelto me come babbo?

SARA - Ah... e successo tutto per caso... Ho sentito nella TV locale la pubblicita "I salumi Calderoni son meglio dei panettoni!!!” e ho detto di chiamarmi Sara Calderoni. Quando mi ha chiesto: "E' la figlia di quello delle mortadelle?" io non ho saputo resistere...

CHECCO – Effettivamente il mio nome fa ancora un certo effetto!

SARA - Allora, non vorrei che sapesse la verita da qualcun altro. La supplico, non lo faccia.

CHECCO - Senza contare che se gli raccontassi tutta la verità, rischierei di perdere i miei soldi...

SARA - Come dice? Non capisco!

CHECCO – Non importa. Facciamo così, signorina, io non dico niente a Riccardo... ad una condizione. (indicando la porta di destra) Adesso lei andrà di la, si nasconderà e verrà di qua solo quando la chiamerò io...

SARA - E lei non gli dira niente?

CHECCO - Se farà quello che le ho detto, no!

SARA - Oh, grazie, signor Calderoni. (esce)

Scena 25   Checco

CHECCO - (chiude la porta) E adesso voglio sapere chi è quel beb “gigio” che ha messo incinta mia figlia! (chiama) Maria!

VOCE DI MARIA - Chi è che mi chiama?

CHECCO - Babbo Natale! Dai va la, vieni di quà!.

VOCE DI MARIA – Vengo subito... (entra).

Scena 26   Checco - Maria

CHECCO – Ho una cosa da dirti che è molto grave... Tua figlia ha un uomo!

MARIA – Anch’io.

CHECCO - Cosa?

MARIA – Anch’io ho una cosa da dirti...

CHECCO – Dai, parla, allora...

MARIA – Tua figlia ha un uomo!

CHECCO – Questo l’ho già detto io!

MARIA – Ma io lo sapevo prima di te!

CHECCO – Però non sai mica che è incinta?

MARIA – Certo che lo so!

CHECCO – Come, sai anche questo?. (entra Grazia)

Scena 27   Checco - Maria - Grazia

(rivolto alla figlia) Proprio te! Tu non hai detto che stamattina sarebbe venuto il tuo moroso a chiedermi di poterti sposare?

GRAZIA - No, pappuccetto mio, è il contrario... Sei stato tu a dirmi che è venuto!

CHECCO - Ah, è vero, certo!. Però adesso voglio che tu abbia il coraggio di dirmelo, chi è?

GRAZIA – Ma lo sai benessimo, se è venuto a parlare con te!...

CHECCO – Sicuro che lo so, ma voglio che sia tu a dirmelo!. Allora chi è?

GRAZIA - Ma pappuccetto mio, è Alex!

CHECCO - E chi è ‘sto Alex?

MARIA - Ma su, Checcuccetto mio, hai la memoria corta. Alex, il figlio di Poldo, il tuo magazziniere...

CHECCO - Cosa? Quel soggetto che va in giro tutto ricoperto di ferro e che al posto dei capelli ha una criniera rossa...

GRAZIA - Ma no, pappuccetto mio, è un pank...

MARIA - Ma no, checchuccetto mio, è un punck!

CHECCO – Pank… punk… punc… quello va a raccogliere il ferro e poi lo va a vendere...

MARIA - Mo, va la, Checchuccetto mio, è un bravo ragazzo... è solamente un po’ moderno... Ma cosa vuoi capire tu di queste cose, tu che sei antico come le berrette!

GRAZIA - (piange).

MARIA - Ecco, hai visto, l’hai fatta piangere! Sei proprio senza cuore! Ma che razza di babbo sei?

GRAZIA - (piange ancora piu forte).

MARIA - (adulatrice) Su, Checchuccetto mio, fagli una bella telefonata... Sei poi buono... (Grazia raddoppia il pianto). Non piangere poverina, vedrai che adesso il tuo pappuccetto ti farà contenta...

GRAZIA - (smette di colpo di piangere e si avvicina al padre adulandolo ed accarezzandolo). Proprio, pappuccetto mio, lo chiami. Sei il pappuccetto pio buono del mondo...

CHECCO - (si fa convincere e compone un numero telefonico. Fra se) Si è fatta mettere incinta da un leone (a voce alta) Sono io... passami il magazzino... Poldo?... sono io... dì un po’, tuo figlio che fine ha fatto... no Luciano, quell’altro, quello dalla criniera rossa... E’ andato in Africa! E quando... dieci giorni fa... Ho capito... Se per caso dovesse telefonare, digli che ho bisogno urgentissimo di parlargli... come? Non telefona mai... Ho capito… però se dovesse chiamare... Mi raccomando! (rivolto a Grazia e Maria) E’ scappato in Africa...

GRAZIA - (piange).

MARIA - Ecco, sei contento che l’hai fatta piangere! (a Grazia) Vai a piangere nella tua camera, poverina... (Grazia esce).

Scena 28   Checco - Maria

CHECCO - (ridendosela sonoramente) Con quella criniera non poteva far altro che andare tra i leoni!...

MARIA – Mi meraviglio che non ti vergogni a fare questi discorsi! Te, proprio te, che volevi che la Grazia si mettesse con Gustavino, il figlio di Pelliconi, che sarà alto un metro e mezzo al massimo!

CHECCO – Sarà alto un metro e mezzo, però è uno dei più ricchi di Lugo!...

MARIA – I soldi… Ecco tu pensi sempre e solo ai soldi! Ma nella vita ci sono solo quelli?

CHECCO – Nò, ci sono anche tante altre cose, però se non hai i soldi non le compri mica!

Scena 29   Checco - Maria - Riccardo

RICCARDO - (entra di corsa) La signora Calderoni, vero? (all’accenno di assenso di Maria) Mi permette di chiamarla "mamma" (l'abbraccia).

MARIA - E parchè mi vuol chiamare mamma?

RICCARDO - Il signor Calderoni le avrà già certamente detto che sono venuto a chiedere la mano di sua figlia..

MARIA - La Grazia?

CHECCO - No, quell’altra...

MARIA – Quell’altra, quale?

CHECCO - La... la... la Sara.

MARIA – Ma di su, ti ha dato di volta il cervello per caso?

CHECCO – Ti spiegherò... Adesso vai di la che ho bisogno di parlare con questo giovinotto qui...

MARIA – Io vado... però tu questa mattina non ci prendi coi discorsi! (mette il dito alla tempia) Sei matto!!! (salutando Riccardo). Arrivederci. (esce).

Scena 30   Checco - Riccardo

RICCARDO - Io non lo sapevo mica che lei avesse due figlie..

CHECCO – Neanche io!

RICCARDO - Come?

CHECCO – Ma niente... è mia moglie, la poveretta, che non sa quello che si dice... Non capisce più niente per via di questo matrimonio... Farnetica... Ha perso latesta... Non vuole assolutamente…. Bisognerebbe trovare la maniera per farle cambiare idea. Forse, per convincerla… se tu le facessi un assegno...

RICCARDO - Caro il mio futuro suocero: lei non credera mica che io abbia messo questi soldi in banca...

CHECCO - Ah no? E dove li hai messi?

RICCARDO – Li ho investiti! Ho comprato dei gioielli.

CHECCO - E dove sono?

RICCARDO - In una valigia, in un posto sicuro...

CHECCO - Riccardo! Mi è venuta un’idea... Fa una cosa… va a prendere quella valigia piena di gioielli, la porti qui e la regali a mia figlia… così vedrai che mia moglie non potrà più rifiutarsi di dare il consenso alle nozze!...

RICCARDO - Lei e convinto?

CHECCO – Sono sicuro!

RICCARDO - Allora volo...

CHECCO - Va piano... piano... Sta attento a non abbandonare la valigia... guarda che sia chiusa bene… prima di attraversare la strada guarda bene a destra e poi anche a sinistra…

RICCARDO - Non tema nulla! (via).

Scena 31   Checco

CHECCO - Se almeno potessi recuperare i gioielli…!. (ha un'idea e va alla porta chiamando) Riccardo.

VOCE DI RICCARDO - Cosa c'e. (ritorna).

Scena 32   Checco - Riccardo

CHECCO – Volevo chiederti una cosa... Tu conosci Alex...

RICCARDO – Il figlio di Poldo, il magazziniere?

CHECCO – Proprio lui!

RICCARDO - Certo che lo conosco! E’ sparito una decina di giorni fa e, sembra, a causa di una grossa delusione d'amore.

CHECCO - Toh! E chi l’avrebbe mai detto!.

RICCARDO - Non ha mai voluto dire il nome della ragazza, ma solo che era una gran bella ragazza e in gambissima. Il fatto era che il padre era matto..

CHECCO - Matto?

RICCARDO - Povero ragazzo... arrivare ad una soluzione del genere! E noi che non abbiamo fatto niente per impedirlo...

CHECCO - Ehi, non sarà mica morto, per caso?

RICCARDO - No, ma e come lo fosse. Pensi e andato in Africa... all’avventura... e partito per andare a conoscere mondi nuovi, a scoprire le piu antiche tribu... E ha detto ai suoi che non tornera mai piu a casa... E' la vita! Le delusioni d’amore fanno fare questo ed altro. Arrivederla. (via).

Scena 33   Checco

CHECCO - (ridendo a squarciagola) E’ andato tra i leoni... e quello è proprio il suo posto. E mia figlia diventareà una ragazza madre... Sono robe da matti!!! (ha un piccolo risolino nervoso che termina in singhiozzi, poi crolla sul sofa).

Fine primo atto

Secondo tempo

Scena 1   Checco

CHECCO - Dunque... Dove eravamo rimasti... A me sembra che le cose si ingavagnino sempre di più! (entra Isabella).

Scena 2   Checco - Isabella

E te cosa vuoi?

ISABELLA - Signor Calderoni, io dovrei parlare con lei...

CHECCO – Non vedi che adesso ho cos’altro da fare...

ISABELLA – Volevo dirle che io ho deciso di andarmene.

CHECCO – Te ne vai! E noi come facciamo, qui i n casa, senza la serva... E perché te ne vai?

ISABELLA – Mi sposo.

CHECCO - Ah! Ascoltami, Isabella, io ti voglio fare una proposta. Il tuo moroso ha voglia di lavorare?

ISABELLA - Sicuro.

CHECCO - Ecco allora tu puoi continuare a fare la serva qui con noi e io assumo il tuo moroso nel mio salumificio...

ISABELLA - Ma scherzerà! Il mio moroso è un signore!

CHECCO - (fra se) Siamo a posto!... Mia figlia va con un leone e la mia serva con un signorone!…

ISABELLA – Lei, poi, il mio moroso dovrebbe conoscerlo bene... viene spesso qui...

CHECCO - E chi è?

ISABELLA - (solenne) Il signor Gustavo Pelliconi.

CHECCO – Quello alto un metro e mezzo? (scoppia a ridere).

ISABELLA - (piccata) Da quando va in palestra è cresciuto di cinque centimetri... e poi non era lei che moriva dalla voglia che si fosse preso sua figlia!

CHECCO - (seccato) Come ti permetti, lingua lunga! Dai, vattene, vai subito a preparare la tua roba e vai subito fuori di qui, non ti voglio più vedere!.

ISABELLA - (andandosene) Come vuole lei!.

Scena 3   Checco

CHECCO - (furioso) Robe da matti! (va nervosamente ad aprire la porta della camera della moglie) Maria!

Scena 4   Checco - Maria

MARIA - (entra) Cosa c’è?

CHECCO – La sai l’ultima?

MARIA - No!

CHECCO - Gustavino Pelliconi è cresciuto di cinque centimetri!

MARIA – Tutte le volte che ti vedo mi chiedo se la tua testa funziona bene o no!

CHECCO - E poi ti voglio dire ancora che ho, adesso, adesso licenziato l’Isabella.

MARIA - Bravo! Pensi di aver fatto una cosa intelligente?

CHECCO - E poi vorrei ricordarti anche che il leone… Alex, il ragazzo di nostra figlia, è scappato in Africa fra i leoni.

MARIA – Questo lo sapevo. Noi, allora, diventeremo i genitori di una ragazza madre... fatt scandal... E visto che la colpa è la tua, alto, forza, datti mo da fare per trovare un altro marito alla Grazia!

CHECCO – Di solito si comprano i bambini… invece noi dobbiamo comprare un padre al figlio di nostra figlia… che poi è “usata”!

MARIA – Perché non chiedi un consiglio a Riccardo...

CHECCO - Se chiedo un consiglio a quello là, quello è capace di chiedermi un aumento di stipendio!. E poi, basta, quando mi avrà restituito la mia valigia, ho intenzione di licenziarlo!

MARIA – Ma di quale valigia stai parlando?

CHECCO – Tu, di queste cose, non capisci proprio niente!

MARIA – Parla uno che straripa di intelligenza! Ma insomma, te non hai detto che c’era uno che aveva chiesto di sposarsi con nostra figlia?

CHECCO - Si, ma...

MARIA - E chi è?

CHECCO – E’ Riccardo Greco...

MARIA – Ma allora è poi tutto a posto!.

CHECCO - No, perché è già fidanzato...

MARIA – Ma se è già fidanzato perché ti ha chiesto di potersi sposare con nostra figlia?.

CHECCO - (si prende la testa fra le mani) Queste sono cose complicate da spiegare...

MARIA - E quel giovanotto che è venuto prima, come si chiama?

CHECCO - Riccardo...

MARIA - (divertita) Anche lui?

CHECCO – Ma n! Ma non capisci che è sempre lui?

MARIA - Ecco allora perché mi chiamava mamma. Ricapitolando, questo Riccardo ha chiesto di sposarsi con la Grazia, si o no?

CHECCO - Si, però non poteva mica immaginare che...

MARIA - E no! Se è un galantuomo se la deve prendere!.

CHECCO - Ma non poteva mica immaginare che doveva fare da babbo anche al figlio del leone... di Alex!

MARIA – Tu allora preferisci che il figlio di tua figlia sia figlio di padre ignoto?... Scherzi o fai sul serio! (apre la porta e chiama) Grazia! (rivolta a Checco) E visto che tu sei una pappamolle e che non sei capace di prendere delle decisioni, da questo momento sono io che dirigo i lavori... e poche storie!. (appare Grazia)

Scena 5   Checco - Maria - Grazia

Grazia, tu ti sposerai con Riccardo!.

GRAZIA - Ma, mamma...

MARIA - (autoritaria) Così ho detto e così si fara! E adesso va di corsa nella tua camera!. (Grazia esce)

Scena 6   Checco - Maria

In quant a te, visto che hai licenziato l’Isabella, vai subito in cucina a preparare la colazione, e svelto!.

CHECCO - Cosa?

MARIA – Non sei stato tu che hai licenziato la serva?

CHECCO – Si, Maria, ma...

MARIA - Da oggi subirai tutte le conseguenze dei tuoi atti inconsulti. Su, sbrigati... e mettiti anche il grembiule, che tu non ti sporchi!.

CHECCO – Ma Maria...

MARIA - Alto sbrigati! Cocomero... (se ne va sbattendo la porta).

Scena 7   Checco

CHECCO - Ma cosa ho fatto di male per meritarmi una famiglia del genere

Campanello di ingresso

 (suonano alla porta. Checco va ad aprire) Se fosse la mia valigia... Prego, Riccardo, vieni avanti! Ho proprio piacere di vederti... (entrano).

Scena 8   Checco - Riccardo

RICCARDO - Anch'io, papa, sono contento. Ho portato la valigia.

ENTRA  GIOIELLI

CHECCO - Grazie, ma tu sarai stanco... lascia che la prenda io... (prende la valigia).

Scena 9   Checco - Riccardo - Maria

MARIA - (entrando) Grazia mi ha detto che di la c’è una signorina...

CHECCO – Per piacere, Maria, vai di la!.

MARIA - Oh! Ma è il signor Riccardo. Mio marito mi ha già raccontato tutto. Venga fra le mie braccia...

RICCARDO - (la prende fra le braccia) Mamma...

CHECCO - (prende Maria per le braccia e la tira verso la porta) Maria, adesso per piacere, dovrei parlare con lui... per piacere va di la...

RICCARDO - Stiamo preparando una sorpresa.

CHECCO – Proprio così...

MARIA – Io lo sapevo che voi mi stavate nascondendo qualcosa! Biricchini. (esce).

Scena 10   Checco - Riccardo

CHECCO – Dobbiamo stare più attenti... (si guardano in giro per vedere se non ci sia qualcuno che spia). C’è nessuno?

RICCARDO - No. (Checco va ad aprire la valigia). Aspetti è chiusa.

CHECCO - (a valigia aperta, guarda tutti i gioielli) Ma hai fatto una rapina a una gioielleria...

RICCARDO - Si, abbiamo proprio l'aria di due ladri...

CHECCO - Te parla per te!... Chiudiamo questa valigia, è più prudente. (altro tono) In quanto, poi, al nome del bambino, ci penseremo...

RICCARDO - Il nome del bambino? Che bambino?

CHECCO – Il vostro! Ma, come non capisci?

RICCARDO - (pazzo dalla gioia) No! Ma e proprio vero? Oh! Io sono l'uomo piu felice di questo mondo...

CHECCO – Però io pensavo... ecco... se a te ti prende un colpo secco... se vai sotto a una macchina... (Riccardo reagisce con corna o quant’altro di scaramantico. Alla faccia perplessa di Riccardo) facevo per fare un esempio... Ecco, mio nipote rimarrebbe senza babbo. Io mi chiedevo cosa si possa fare?

RICCARDO - E' facilissimo. Vado dal notaio a fare un riconoscimento di paternità...

CHECCO - No, è inutile andare da un notaio per così poco... facciamo così... una bella scrittua privata...

RICCARDO - D'accordo.

CHECCO - (Gli porge carta e penna) Ecco, scrivi mo, non si sa mai... è una precauzione... Ecco... scrivi... "Il sottoscritto Riccardo Greco riconosce di essere il padre del figlio, dello Spirito Santo… (Subito) No, questo non c’entra!… Il padre del figlio che aspetta la signorina Calderoni", ci metti una bella firma e poi siamo a posto. (Riccardo firma. Checco prende la carta e la mette in tasca). Ecco fatto. Così il bambino, in tutti i casi, avrà un babbo. (altro tono) Mi è venuta un’idea... Per piacere va in giardino un attimo... (l'accompagna). Io andrò a cercare mia figlia e le farò una bella sorpresa...

Scena 11   Checco

(si dirige verso la porta di sinistra e l'apre). Signorina!

Scena 12   Checco - Sara

(Sara entra). Mi dispiace di averla fatta aspettare... Riccardo è in giardino. Lo chiami, gli dica la verità e lo ringrazi, da parte mia, per la valigia.

SARA - Che valigia?

CHECCO – Non si preoccupi... lui capirà subito! Lo chiami pure... io vi lascio da soli!

(esce portandosi via la valigia coi gioielli)

ESCE  GIOIELLI

Scena 13   Sara - Riccardo

SARA - (si dirige verso il giardino) Riccardo!

RICCARDO - (appare nel fondo e la prende fra lo braccia) Amore mio!

SARA - Riccardo del mio cuore...

RICCARDO - Tuo padre è l'uomo più simpatico di questa terra...

SARA - (triste) Riccardo, bisogna che ti dica una cosa. (nasconde il suo viso sulla spalla di Riccardo)

RICCARDO - Sì, lo so. Fa adagio, non stancarti, siediti. (la fa sedere). Ecco... (la fa sedere sulle sue ginocchia) noi lo chiameremo...

SARA - Cosa?

RICCARDO - Ti voglio tanto bene, cuccioletto mio...

SARA - Riccardo, amore mio: forse non mi vorrai piu bene dopo quello che ti diro, ma... preferisco dirti subito la verità.

RICCARDO – Anch’io bisogna che ti faccia una confessione.

SARA - No, prima io.

RICCARDO - No, io... Ecco, io lavoro nella ditta di tuo padre...

SARA - E io non sono sua figlia. Ti ho fatto credere di essere una Calderoni perche tu eri così lontano, con la tua posizione di Direttore Generale, che non ho potuto far altro che inventarmi questa storia... ma sono solo una semplice impiegata..

RICCARDO - Ma il signor Calderoni sa che tu non sei sua figlia?

SARA - Sì.

RICCARDO - E' formidabile. E cosa ha detto?

SARA - Mi ha detto di ringraziarti per avergli restituito la valigia.

RICCARDO - Ah. brutto porco! Robe da matti, mi ha bidonato.

SARA - E questo sarebbe tutto l'amore che hai per me! (se ne va piangendo).

RICCARDO - (cerca di trattenerla) Ma no, Sara, non è questo che volevo dire, non si tratta di te...

SARA - Lasciami. (esce).

Scena 14   Riccardo

RICCARDO - Sara, ascoltami... (corre verso Sara).

Scena 15   Checco - Riccardo

ENTRA  GIOIELLI

CHECCO - (rientrando con la valia dei gioielli) Allora... tutto a posto?

RICCARDO - Lei ha fatto questo ed è contento?

CHECCO - Oh, Dio, non sono scontento del tutto!

RICCARDO - Lei sapeva che Sara non era sua figlia!

CHECCO - (sogghigna).

RICCARDO - Bravo, proprio in gamba...

CHECCO – Mai come te.

RICCARDO - Come me, no di certo...

CHECCO - Riccardo, io ti darò indietro i gioielli ad una condizione: che tu ti sposi con mia figlia!

RICCARDO - E perche vuole che me la sposi?

CHECCO – Perché tu sei il babbo del figlio di mia figlia!

RICCARDO - Ma lei è matto! Perchè non la sposa il papa vero?

CHECCO – Perché è andato in Africa.

RICCARDO - E lei vorrebbe che io... Lei scherza?

CHECCO – Adesso te la faccio conoscere (chiama) Grazia! (a Riccardo) E’ una bella ragazza, sai… piange un po troppo, ma questo non c’entra… (entrano Grazia e Maria).

Scena 16  Checco - Riccardo - Grazia - Maria

Ecco, Grazia, ti presento Riccardo, quello che diventerà tuo marito!

MARIA - (a Sara) Non è bello come Alex, però è meglio di niente!

RICCARDO - Alex? Dunque è Alex il responsabile...

CHECCO - Poche storie... Hai firmato la carta... (Maria si e avvicinata alla valigia con la chiara intenzione di curiosare. Checco gliela strappa di mano). E tu lascia stare questa valigia!. Adesso bisogna lasciare i due ragazzi da soli... vieni di là con me!

MARIA - E dove dobbiamo andare?...

CHECCO – Vieni con me, ti dico! (l'obbliga a uscire tenendo la valia in mano).

ESCE  GIOIELLI

Scena 17   Riccrado - Grazia

RICCARDO - Tu trovi normale che io diventi, in questa maniera, il padre di tuo figlio? (Grazia si mette a ridere). Beh, sia quel che sia, mi trovo davanti ad un ricatto. Ma ti avviso subito, noi non ci vedremo mai, hai capito, mai...

GRAZIA - Oh, che bello! Così finalmente potrò essere una donna libera e fare tutto quello che mi pare!.

RICCARDO - Se ho capito bene, tu vorresti sposarti, ma non importa con chi...

GRAZIA - Basta che vada fuori di casa... e comunque è meglio farlo con un bel giovanotto.

RICCARDO - Allora io non vado bene per te.

GRAZIA - Ma no, ce ne sono dei peggio!.

RICCARDO - Grazie. (suonano).

Campanello di ingresso

GRAZIA - Scusa, sai, ma bisogna che vada ad aprire… non abbiamo più la cameriera!.

RICCARDO - Prego. (Grazia esce).

Scena 18   Riccardo

VOCE DI MARCO – Svigliacata della miseria ho fatto tardi!. (Marco entra di corsa seguito da Grazia, Marco e un massaggiatore).

Scena 19   Riccarado - Grazia - Marco

GRAZIA – Stia calmo... Il babbo non è ancora uscito. (a Riccardo) E' il massaggiatore del mio pappuccetto... Vado a chiamarlo.

RICCARDO - No, aspetta un momento, non credo che tuo padre abbia tanta voglia di farsi massaggiare in questo momento. A me però farebbe piacere parlare un po’ con lui. (a Marco) Mi presento: Riccardo Greco, direttore commerciale del Salumificio Calderoni.

MARCO - Marco Valenti, detto Bambasone! (stringe la mano al Riccardo energicamente, il quale ha una reazione e si frega la mano perche Marco gli ha fatto male).

RICCARDO - Bamb... che?

MARCO - Bambasone colui che ti rimette a nuovo con un massaggione! Oila... mi sento anche poeta!

RICCARDO - Lei è un uomo in gamba (pacca amichevole sulla schiena), proprio così. Non ho mai visto un uomo così forte. Mi scusi sa ma io dovrei parlare cinque minuti col signor Checco. Se fosse così cortese di accomodarsi in quella stanza.

MARCO - Ma...

RICCARDO - (Io spinge verso la porta) Ne avremo per poco. Li dentro troverà da leggere, intanto che aspetta... (Marco esce)

Scena 20   Riccardo - Grazia

Non ho mai visto un uomo così forte. Se fossi una donna e dovessi scegliere fra lui e me, sceglierei senz’altro lui!

GRAZIA – Anch’io.

RICCARDO - E allora perche non lo sposi al posto mio? Non bisogna mica farsele scappare le occasioni Voglio dirlo a tuo padre. (chiama) Signor Calderoni...

Scena 21   Checco - Riccardo - Grazia

ENTRA  GIOIELLI

CHECCO -  (entra tenendo sempre in mano la valigia) Allora vi siete messi d’accordo?

RICCARDO - Grazia è follemente innamorata! Non è vero, forse, Grazia?

CHECCO - Ma allora siamo poi a posto!

RICCARDO - Sì, innamorata del suo massaggiatore!

CHECCO - Cosa?

RICCARDO - Stsss... E’ in quella stanza. Dato che la Grazia si trova, diciamo così, nella condizione di doversi sposare, lei preferisce il signor Marco.

CHECCO – E’ vero, Grazia?

GRAZIA - Oh sì, pappuccetto mio!.

RICCARDO - Quindi, prima di andare via vorrei sapere se lei poteva restituirmi la mia carta...

CHECCO - Un momento, un momento... stiamo calmi!. E se mi figlia non dovesse andar bene con quello là? Niente carta... la tengo io!. Nel pomeriggio, se tutto sarà a posto, te la darò indietro...

RICCARDO - A proposito…. bisogna che lei mi firmi delle carte...

CHECCO - Più tardi, più tardi...

RICCARDO - Signor Calderoni, è urgente. Due minuti e scappo di corsa in ufficio. (trae delle carte dalla tasca e le mostra a Checco. Da la penna a Checco che si siede per firmare). Lei deve firmare qui, nel certificato per ottenere la licenza di esportazione. (Checco firma tutte le carte che Riccardo gli porge). Questa è la dichiarazione per la dogana... Questa è la richiesta di finanziamento per la banca...

CHECCO – Così tanta roba?

RICCARDO - Ancora qui. Qui deve scrivere “letto e approvato”.

CHECCO - (scrivendo) “Letto e approvato”.

RICCARDO - (riprendendo le carte firmate) Ecco lei è a posto e io me ne vado in ufficio. (a Grazia) Arrivederci, signorina, le faccio le mie felicitazioni. (esce).

Scena 22   Checco - Grazia

CHECCO – E’ quasi un peccato che non ti prenda Riccardo, dop tutto e’ un bravo diavolaccio!.

GRAZIA – Preferisco il massaggiatore!

CHECCO - Va bene, allora adesso va di la che ci parlo io con Marco... (Grazia esce. Checco va ad aprire la porta dove si trova Marco). Marco, vieni di qua...

Scena 23   Checco - Marco

MARCO – Svigliacata della miseria sono in ritardo questa mattina... (gli stringe la mano con forza). Come andiamo?

CHECCO – Non c’è male...

MARCO - (gli leva la giacca) Li abbiamo fatti muovere questi muscoli? (gli picchia fortemente sul ventre).

CHECCO – Non ho mica avuto tempo...

MARCO – Si vede! (gira e rigira Checco in tutti i modi tastandogli i muscoli, poi lo fa stendere sul tavolino) Bisogna ascoltarlo e darci retta a Bambasone...

CHECCO - Marco, io avrei una cosa da dirti...

MARCO – Dica pure...

CHECCO – Vuoi un Wiski?

MARCO - L’alcool è un veleno... e poi io sono astemio!

CHECCO - Allora un caffè?

MARCO – Il caffè ha la caffeina... ed è un veleno!

CHECCO - Una limonata?

MARCO - La limonata è fatta col limone... e il limone altera i succhi gastrici e quindi è un veleno!

CHECCO - Bhe, allora lasciamo perdere... (altro tono) Caro il mio Marco, ho un problema grave da risolvere...

MARCO - Ancora quei dolori alle spalle? Adesso le faccio un bel massaggio. (si toglie la camicia, rimane in canottiera, prende Checco con forza, lo stende sulla tavola e gli leva la vestaglia da camera ed inizia il massaggio). Con Babasone non c’è dolore che tenga!

CHECCO - (lancia un grido) Ahi... Vai piano...

MARCO - (meravigliato) Io vado pianino, pianino...

CHECCO – Alla faccia!

MARCO - “Bambasone è potente come un ciclone e delicato come il sapone… il cortisone è il sorrugato di Bambasone...” Stia calmo perché adesso vado alla radice del male!

Scena 24   Checco - Marco - Isabella

ENTRA  REGGIPETTO

CHECCO - (entra Isabella con un vestito alla spagnola. Tiene la sua valigia tra le mani e guarda Checco che si lascia massaggiare).

E te cosa vuoi? Sei ancora qui?

ISABELLA – Il mio Gustavino mi porta in Spagna a ballare il “paso doble” e due, tre soldi per le piccole spese mi vogliono. Per questo vorrei che mi pagasse il mio mese!

CHECCO – Quanto devi avere?

ISABELLA - 1.000.000 tondo, tondo... e non sto neanche a guardare alle ferie!

CHECCO – Bambasone, dammi il portafoglio che è la. (Marco passa il portafogli a Checco che prende i soldi e li da a Isabella). Ecco, sei a posto!. E chiuso, non ho più tempo da perdere con te!

ISABELLA – Non deve fare così... e per rimanere in buoni rapporti vi voglio invitare a fare un fine settimana nella nostra casa a Milano Marittima...

CHECCO - A Milano Marittina?

ISABELLA - Altrimenti a Cortina... o a Taormina, fra i vips...

CHECCO - (sarcastico) Senz’altro!

ISABELLA - A poi voglio anche venire al matrimonio della Grazia...

CHECCO – Ti manderemo la partecipazione...

ISABELLA - Allora, arrivederci, e mi saluti sua moglie.

CHECCO – Sarai servita. (Isabella, nell’uscire, sbaglia valigia. Lascia la sua e prende quella con i gioielli).

ISABELLA - (sulla porta) Adios... Ole! (esce).

ESCE  GIOIELLI

Scena 25   Checco - Marco

CHECCO - (scoppia) Meno male che se n’è andata...

MARCO - Eh le donne sono una razza a parte...

CHECCO – Eh, poverino… l’animale madoco è una brutta bestia! A proposito… lo sai perché le donne hanno un cervello così (Indicando la punta dell’indice)… perché è gonfio!!!!

MARCO - (ad alta voce) Buona questa! E… mi dica con quella bionda com’è andata? Mi sembra si chiamasse...

CHECCO - (con un balzo si mette seduto e pone la sua mano sulla bocca di Marco). Parla piano... mia moglio è di la.

MARCO - (parlando a bassa voce) Mi scusi ma non lo sapevo... E allora con quella bionda come è andata?

CHECCO - Cosa dici?

MARCO - (ad alta voce) Con quella bionda com’è andata?

CHECCO – Ti ho detto di parlare piano!.

MARCO - (reagisce alla situazione spingendo nel massaggio che provochera reazioni di dolore in Checco)

CHECCO - (parlando a bassa voce) Marco, io vorrei parlarti di mia figlia... (Il dialogo si terra tra un massaggio e l’altro).

MARCO - (anch’egli a voce bassa) Qualcosa che non va?

CHECCO - (c.s.) No... va bene tutto… però vorrebbe sposarsi...

MARCO - (c.s.) Con chi?

CHECCO - (c.s.) Con te!

MARCO - (c.s.) Con me? Farà per ridere!

CHECCO - (c.s.) No, no... Dico sul serio… con te! (ricomincia a parlare a voce alta) Non capisco perché stiamo parlando così a bassa voce... queste sono cose che possiamo parle a voce normale...

MARCO - (parlando forte) Abbiamo cominciato a parlare piano quando parlavamo della bionda...

CHECCO – Allora fai a posta! Stssss... Parla piano!... (Marco lo guarda senza capire niente. Poi ricomincia a massaggiare fortemente. Checco grida) No, non così forte!

MARCO - (non riesce a capire) Ma io, stavolta, non ho detto niente!

CHECCO – Ti ho detto di parlare piano e di non massaggiarmi così forte...

MARCO - (incerto, decide di proseguire con un massaggio dolce) Va bene così?

CHECCO - (ride)

MARCO – Le faccio prurito?

CHECCO - No ridevo da solo... pensavo... Marco a te piacciono i bambini? (Marco fa no con la testa) No? (Marco fa sì). Si o no? (Marco fa sì). Ti piacerebbe averne? (Marco fa sì). Allora?

MARCO – Non posso averne.

CHECCO - E perchè?

MARCO – Perché ho avuto glio orecchioni da grande.

CHECCO - E allora siamo poi a posto! I bambini ti piacciono... (Marco fa sì). E allora potremmo ragionarci sù...

Scena 26   Checco - Marco - Maria

MARIA - (entra) E’ vero che Grazia ha rotto con Riccardo...

MARCO - Buongiorno, signora... (le stringe la mano).

MARIA - Buongiorno. Ahi! (si tasta la mano. Con allusione provocatrice) Se tanto mi da tanto...

Scena 27   Checco - Marco - Maria - Grazia

GRAZIA - (entra).

MARIA - (a Grazia) E’ questo quello che ti vuole sposare?

GRAZIA - Si, proprio lui.

MARIA – E’ un bel giovane... proprio un gran bel giovane! (a Grazia) E’ molto meglio di tuo padre da giovane...

CHECCO - (rispondendo alla provocazione). Però anch’io non sono mica da buttare via... (Marco si rimette la camicia).

MARIA - Allora bisogna brindare per festeggiale l’avvenimento (prende Checco a parte). Gli hai spiegato la situazione?

CHECCO – Stavo per farlo prima che arrivassi tu...

MARIA – Cerca di non fare l’imbecille come il tuo solito!

CHECCO – Questo è il nome della domenica! Lascia fare a me... (spinge sua moglie verso la porta).

MARIA - Andiamo, Grazia. (esce con Grazia).

Scena 28   Checco - Marco

CHECCO - E allora come ti sembra mia figlia...

MARCO – Bisognerebbe che coltivasse un po’ di più i muscoli...

CHECCO - E tu saresti disposto a coltivarglieli?

MARCO – Non chiedo di meglio...

CHECCO – Però legalmente, mi hai capito, vero?

MARCO - Non del tutto...

CHECCO – Con un bel matrimonio. Non faccio per dire ma con quello che darò di dote a mia figlia, tu potresti aprire un supermercato del settore, assumere tutti i migliori massaggiatori d’Italia...

MARCO - Oh, mi piacerebbe tanto...

CHECCO - E te, in camice bianco, a dirigerli tutti!

MARCO - (estasiato) No?

CHECCO – Si!. (prende la valigia e la mostra a Marco) Qui dentro c’è quello che potrà far diventare realtà il tuo sogno... (mette la valigia sulla tavola. Marco guarda senza comprendere). Aprila... dai aprila... Una cooperativa di massaggiatori... (Marco apre la valigia ed estrae un reggipetto). E questo cos’è?

MARCO - A me sembra un reggipetto....

CHECCO - Mo questa è la valigia dell’Isabella!.

MARCO - L’Isabella? E chi è una nuova?...

CHECCO - No, è la vecchia..., volevo dire che è la nostra vecchia serva. Vuoi vedere che ha portato la mia valigia a casa di Gustavino?

MARCO - E chi è Gustavino?

CHECCO - L'ex moroso di mia figlia...

MARCO – Sua figlia è fidanzata con questo Gustavino?

CHECCO - Ma no, lei ha preferito Alex.

MARCO - E chi è questo Alex?

CHECCO – E’ il figlio del mio magazziniere. Mia figlia spetta un figlio da lui, e lui è andato in Africa.

MARCO - In Africa?

CHECCO - Si in Africa, tra i leoni! E poi ti dirò che il mio Direttore mi ha rubato 400 milioni per sposarsi con mia figlia che poi non è mia figlia.. (avanza su Marco che rincula spaventato, credendo di avere a che fare con un pazzo) e adesso la serva se ne è andata con i gioielli. Hai capito perché voglio che tu ti sposi con mia figlia?

Scena 29   Checco - Marco - Maria - Grazia

MARIA - (entra con una bottiglia di spumante, seguita da Grazia) Signor Marco, ho il piacere di farle sapere che io e mia figlia siamo d’accordo. Lei si è messo d’accordo con mio marito?

MARCO – Ma io...

MARIA - Allora è tutto a posto! Grazia va ad abbracciare il tuo moroso. (Grazia si precipita su Marco e lo bacia. La Maria fa saltare il tappo della bottiglia di champagne). Allegria! (tende il bicchiere a Marco, che lo beve d'un fiato).

CHECCO - Osta cio, il nostro futuro genero beve come una spugna! (porge un altro bicchiere a Marco). Ma aveva detto che era astemio…! Forza un altro bicchiere... (suonano alla porta).

Campanello di ingresso

MARIA - Grazia va a vedre chi è (Grazia esce)

Scena 30   Checco - Marco - Maria

(Quasi scusandosi). Siamo senza cameriera perché quel cretino di mio marito...

MARCO - Cretino?

CHECCO – Questo è il nome del sabato!

MARIA - (correggendosi) Si fa così per dire... è tutto bene che gli voglio!

VOCE DI GRAZIA - Alex!

VOCE DI ALEX - Bionda sono tornato! Che voglia che avevo di vederti!

VOCE DI GRAZIA – Anch’io!

MARIA – E’ Alex. Ma tu non avevi detto che era andato in Africa e che non sarebbe più tornato... Ah, ma allora questo cambia le cose… (a Checco). Un bisogna che si incontrino… (a Marco) Venga con me... si accomodi di qua un momento… (mette la bottiglia nelle mani di Marco e lo spinge fuori)

Scena 31   Checco - Maria

CHECCO – E’ tornato il leone!

MARIA - (rivolta a Checco). Gli diremo tutto più tardi... E te, con Alex, non fare l’imbecille come il tuo solito!

CHECCO – E questo è il nome del venerdì!

MARIA -  E ricordati che nostra figlia porterà il suo nome!

CHECCO – Farà “Leoni” di cognome!

Scena 32   Checco - Maria - Grazia - Alex

GRAZIA - (entrando) Mamma, Alex è ritornato.

ALEX - (entrando) Vi saluto tutti... Mi ha detto il vecchio che mi avete cercato...

MARIA - (allarga le braccia) Bentornato! Alex vieni qui tra le mie braccia. (lo abbraccia e lo bacia). Sono così contenta di vederti... Checco, su forza, dai saluta anche tu Alex...

CHECCO - (rivolgendosi) Io lo saluto da qui… Ohi, sei qui... Come vai?

ALEX – Non c’è malaccio... Potrebbe andare meglio! (altro tono) E allora cosa volete da me?

CHECCO – Sono stato io che ti ho cercato... Niente d’importante... E allora, dimmi,. Come si sta in Africa?…

ALEX - (schifato) Per carità non parlatemi dell’Africa! Si è mai visto un posto così? Tutta piena di negri... che poi non si vestono mica... vanno in giro mezzi nudi!

CHECCO – Ci sono poi anche quelli che mettono gli uomini a mollo nel pentolone e poi se li mangiano?

ALEX - Se ci sono? A momenti mi mettevano pure me!

CHECCO – Ah, sì! Stavolta siamo stati sfortunati!

MARIA - (interrompendolo, curiosa) E poi, Alex...

ALEZ - E non parliamo degli aniomali... Vanno in giro dei fatti animalacci, senza che nessuno li custodisca... (continuando) E la polvere… Una montagna di polvere... Non c’è un filo d’acqua da nessuna parte! E il caldo? Io un caldo così non l’ho mai sentito nella mia vita, neanche qui da noi per ferragosto! Pensate che dal caldo che faceva, le vacche facevano il latte in polvere! E siccome io non sono scemo del tutto...

CHECCO – Nò… E’ scemo!!!...

ALEX – Sono scappato subito! Ciò, ma si stà meglio  qui da noi!

MARIA - (ostentando allegria) Mio Dio che racconto divertente. Hai sentito Checco, Alex, aveva caldo...

CHECCO – Anche a San Lorenzo… sulla graticola, gli era venuto caldo! Ogni tantoi lo giravano però aveva caldo!...

MARIA - (interrompendolo) E perché eri scappato in Africa?

ALEX - (rivolto a Checco) Ma io credevo che lui non volesse che io facessi l’amore con Grazia...

MARIA - Ma dico te a pensare una cosa del genere... Ha fatto a posta. Non è vero, Checco?

CHECCO - Eh già, ho fatto a posta... (fra se) Ma non potevano metterlo nel pentolone!

MARIA - (tagiando corto) E adesso, Checco, lasciamoli da soli... chissà quante cose hanno da dirsi... A presto, piccioncini. (Maria trascina via Checco).

CHECCO - (nell’uscire) Però se lo avessero messo sulla graticola come San Lorenzo, ci saremmo liberati di lui…! (Maria lo trascina fuori)

Scena 33   Grazia – Alex

GRAZIA - (abbracciando Alex) Alex... E io che credevo che tu mi avessi abbandonata...

ALEX – Io, invece, credevo che tu non mi volessi più...!

GRAZIA – Adesso però sei qui!

ALEX - Ma dì un po’... perché i tuoi mi hanno accolto così bene?

GRAZIA – Avevo paura che non volessero e così ho fatto credere di essere incinta.

ALEX - (tono meravigliato e sorpreso) Proprio sul serio sei incinta?

GRAZIA - Ma no...

ALEX - E allora, non sei incinta...?

GRAZIA - Per i miei genitori, si! Glielo ho fatto credere a posta!

ALEX - Come a posta?

GRAZIA - A loro ho detto di essere incinta, però non è vero!

ALEX - (che finalmente afferra) Osta come sei furba!

GRAZIA - E tu mi vuoi sempre bene?

ALEX - Ma sono domande da fare? (siede sulle ginocchia di Alex)

GRAZIA - (indicando il proprio naso) Di chi è questo bel nasino?

ALEX – E’ il tuo!

GRAZIA - Ma no! (Ripetendo, rimarcando) Di chi è questo bel nasino?

ALEX - Ah... è vero! E’ il mio!

GRAZIA - (indicando la propria bocca) Di chi è questa bella boccuccia?

ALEX – E’ la tua!

GRAZIA - Ma no! (Ripetendo, rimarcando) E di chi è questa bella boccuccia?

ALEX - Ah... è vero! E’ la mia! (Grazia lo bacia)

Scena 34   Grazia - Alex - Marco

MARCO - (Marco entra, ha la bottiglia vuota in mano, traballa leggermente, vede i due che si baciano) Oh! Questo è troppo (prende Alex per il bavero e lo getta fuori scena con un fracasso notevole).

GRAZIA – Brutto animalaccio che non sei altro! (prende lo slancio per dare un pugno a Marco che si abbassa: ella gira su se stessa e Marco la riprende fra le sue braccia e l'abbraccia di prepotenza. Maria e Checco entrano).

Scena 35   Checco - Maria - Grazia - Marco

MARIA - (vede Marco e lancia un grido) Come mai non è Alex?

CHECCO - (si avvicina) Hai ragione… Non è mica il leone.

MARIA - Ma dove è andato a finire Alex?

MARCO - (si tira la giubba fin sopra la testa) Ha fatto sparire i gioielli della serva che era andata in Africa perché aveva trovato un reggipetto in una valigia. Ecco quello che faccio dei vostri milioni... (mette in testa a Checco la valigia della Isabella ed esce come un pazzo).

MARIA – E’ matto... E’ matto da legare...!!!

CHECCO – E poi dicono dei matti!!!

Fine secondo atto

Terzo atto

(Stessa scena)

Scena 1   Grazia - Isabella

ENTRA  GIOIELLI

ISABELLA - Oh, Grazia sono proprio contenta per te...

GRAZIA – Ti ringrazio Isabella, il tuo è stato un buon consiglio. Ci sposeremo il più presto possibile.

ISABELLA - Cosa ti dicevo? Le cose finiscono per aggiustarsi... Adesso però bisogna che scappi, sono venuta a portare indietro la valigia e a prendere la mia.

GRAZIA - (va a prendere l'altra valigia) E’ questa, vero?

ISABELLA – Si è proprio questa! Grazie e arrivederci...

GRAZIA - Arrivederci, Isabella (si abbracciano).

ISABELLA - Tanti auguri...

GRAZIA – Anche a te. Aspetta che ti accompagno.

ISABELLA – Mo vala... la conosco la strada (escono).

ESCE  REGGIPETTO

Scena 2   Checco

CHECCO - (entra furioso e si dirige verso il telefono) Se avessi fra le mani quell’imbecille che ha portato via la mia valigia... Pronto casa Pelliconi? Sono Checco Calderoni. Oh... ciao, come va? Per prima cosa volevo congratularmi per il tuo fidanzamento. E' la donna che ci voleva per te. Ma dimmi, non e che sia in casa? E' che mi sono accorto che e andata via con la valigia sbagliata. Si, mi ha lasciato al sua vuota e ha portato via la mia piena di... Si, si, una svista... Allora volevo chiederti se potevi farmela riavere indietro. Mi raccomando diglielo! Grazie... ciao!

Campanello di ingresso

 (hanno suonato alla porta).

Scena 3   Checco - Grazia

GRAZIA - (entra). Pappuccetto mio, c’è Riccardo.

Scena 4   Checco - Grazia - Riccardo

RICCARDO - (entra).

GRAZIA - (esce).

Scena 5   Checco - Riccardo

RICCARDO - Sono disperato.

CHECCO - (minimizzando) Mo vala...

RICCARDO - E lei e il responsabile della mia disperazione.

CHECCO - Io? E Perchè?

RICCARDO - Sara è scomparsa.

CHECCO - Oh, la troverai...

RICCARDO - Come vuole che faccia... col fatto che credevo fosse sua figlia, non mi sono neanche fatto dare il suo indirizzo... La vita non ha piu senso per me. E poi c'è un'altra cosa che mi fa disperare...

CHECCO - E quale?

RICCARDO - Bisogna che le dica la verita.

CHECCO - Allora aspeta che mi sieda. Tutte le volte che mi hai fatto una confessione è stata tempesta secca! (siede). Parla...

RICCARDO - (molto annoiato) Ho rubato 400 milioni...

CHECCO - Si, si, ma me li hai poi già restituiti...

RICCARDO - Ne ho rubati altri 400...

CHECCO - (si alza) Cosa?

RICCARDO - Rimanga seduto che le spiego.

CHECCO - No, non è possibile...

RICCARDO - Glielo assicuro! E, quello che è terribile, è che questa volta li ho proprio rubati (Checco si precipita al telefono). Ma cosa fa?

CHECCO – Chiamo la polizia.

RICCARDO - Mi lasci almeno finire di spiegare, dopo potrà telefonare alla polizia.

CHECCO - Ma come hai fatto a rubarmi altri 400 milioni???

RICCARDO - Si ricorda che poco tempo fa mi ha firmato delle carte?

CHECCO - Si, e allora...

RICCARDO - In mezzo alle carte le ho detto di scrivere "letto e approvato".

CHECCO - Si, e allora...

RICCARDO - Quel foglio in bianco è diventata una procura a mio favore dove lei mi dava tutti i poteri.

CHECCO - (prende la cornetta del telefono).

RICCARDO - Ma cosa fa?

CHECCO – Chiamo la polizia.

RICCARDO - (supplicando gentilmente) Ma per carità, mi lasci almeno finire la mia storia...

CHECCO - (si e seduto) Va avanti...

RICCARDO - Dunque con la sua procura sono andato in banca, gli ho cacciato sotto il foglio e ho prelevato tutto quello che c'era sul c/c. Stia tranquillo, le ho lasciato qualcosa tanto per non farlo andare in rosso.

CHECCO - E la banca ti ha dato quella montagna di soldi, così a “corna morta”?

RICCARDO - Lei sa bene che da tanti mesi ero io che andavo in banca a fare le sue operazioni. Questo mi ha permesso di diventare amico del direttore. Oh Dio, è rimasto un pochino meravigliato e mi ha detto: "Col signor Calderoni c'e d'aspettarsi di tutto. E' matto..."

CHECCO - (si alza) Ah, bene!.

RICCARDO - Prima di precipitarsi al telefono mi lasci arrivare fino in fondo...

CHECCO – Perché non hai ancora finito?

RICCARDO - No, Perche dopo essere andato in banca, sono andato a grattare nella sua cassaforte altri 28.000.000...

CHECCO – C’è altro?

RICCARDO - Perchè le sembra poco?

CHECCO - (ostentando calma) E’ finita la storia? Posso telefonare alla polizia?

RICCARDO - Ma la polizia l'ho gia avvisata io!

CHECCO - Tu?

RICCARDO - (toglie di tasca una lettera e la consegna a Checco) Ecco la copia della lettera che ho mandato al commissario (legge la lettera) "Signor Commissario, tengo ad avvertirla che il proprietario della Ditta Calderoni mi ha dato l'ordine di ritirare tutto il danaro che aveva, sia in banca che in ditta (Checco non puo trattenere una esclamazione. Continuando a leggere) lo credo, Signor Commissario, da quello che ho potuto comprendere, che il Signor Calderoni sia sul punto di fuggire all'estero dopo aver trasformato tutto questo danaro in gioielli, che ha rinchiuso in una valigia...

CHECCO - No, la valigia è la tua!

RICCARDO - (continua la lettura) "Tutto questo si può spiegare soltanto con una depressione mentale di cui il Signor Calderoni sembra soffrire da qualche tempo e che io ho potuto notare da diverse proposte incoerenti fattemi di recente".

CHECCO - Cosa vuoi farmi passare per matto?

RICCARDO - (ridendo) Aspetti, non siamo mica ancora in fondo. (continua a leggere) "Ed è per questo, Signor Commissario, che mi permetto di segnalarle i fatti nella speranza che lei possa agire, prima che sia troppo tardi. Firmato: Riccardo Greco, direttore commerciale del Salumificio". Ecco tutto qui! (ride).

CHECCO - Se gli racconto la verità, vedrai che crederanno a me!

RICCARDO - Penso di no. Cosa racconta alla polizia che io le ho rubato 400 milioni senza che lei se ne accorga? Si ricordi che nei suoi conti non c'e neanche una lira. In più che voleva farmi sposare sua figlia, che in realtà non è sua figlia, che io le avrei restituito la valigia piena di gioielli, che mi avrebbe firmato un pezzo di carta, nella quale mi dava tutti i poteri, magari dicendo che aveva firmato una carta così, tanto per firmare?. Ma andiamo...

CHECCO -  (si precipita al telefono) Vedrai se mi crederanno o no! Pronto? Polizia? Signore... io volevo dire che... avete ricevuto una lettera stamattina... però io non sono matto... Ah, scusi... sono Checco Calderoni... si, proprio io, quello del salumificio... come? Ah, sì... abito in viale Rossini 28... va bene, allora farò una denuncia (riattacca). Hai visto?

RICCARDO - Caro il mio signor Calderoni, io le propongo una transazione... Se lei mi da indietro i gioielli, io le restituisco i 400 milioni... Dato che la ritengo il responsabile della sparizione della Sara...

CHECCO - Aspetta un attimo (Prende la valigia che pensa sia quella della Isabella e si mette a ridacchiare). Pensandoci bene, la tua è una proposta ragionevole. Se mi dai indietro i soldi ti darò i gioielli...

RICCARDO - E la Sara?

CHECCO – Ti darò l’indirizzo...

RICCARDO - Affare fatto. Ho lasciato in giardino una valigia con dentro 400 milioni di biglietti di banca. (Riccardo esce di corsa)

Scena 6   Checco

CHECCO – L’ho in pugno! Gli darò indietro la valigia dell’Isabella coi reggipetti... In quanto all’indirizzo della Sara, che non so... me ne inventerò uno...

Scena 7   Checco – Riccardo

ENTRA  SOLDI

RICCARDO - (ritorna con una nuova valigia) Ecco, signor Calderoni (Checco vuol prendere la valigia). E l'indirizzo della Sara?

CHECCO - Via Foro Boario 13!

RICCARDO - E il cognome?

CHECCO - Grossi... Grossi Sara.

RICCARDO - E la mia carta?

CHECCO - (la toglie di tasca) Ecco qua! (vuole ancora prendere la valigia).

RICCARDO - Non gli resta che darmi i gioielli.

CHECCO - Ah, si, è vero... i gioielli... (ridacchia nuovamente e tende la valigia a Riccardo: scambiano le due valige).

RICCARDO - Grazie, signor Calderoni, lei è un uomo onesto.

CHECCO - Allora siamo a posto?

RICCARDO - Arrivederci e grazie (esce).

ESCE  GIOIELLI

Scena 8   Checco

CHECCO - (ridendosela) Si, grazie!. (apre la valigia e guarda i soldi). Quasi quasi mi dispiace di averlo imbrogliato un’altra volta!

Scena 9   Checco - Riccardo

RICCARDO - (mette dentro la testa dalla porta) Vorrei tranquillizzarla, signor Checco: la lettera al Commissario non l'avevo mandata (scompare).

Scena 10   Checco

CHECCO – Non l’avevi mandata? Ma allora io cosa sono andato a dire alla polizia... (compone un numero e poi molto amabilmente al telefono) Mi scusi sa... sono di nuovo Calderoni... Senta, io l'ho chiamata per dirle di non tenere conto della mia telefonata di prima. Era un errore, adesso è tutto a posto... la ringrazio... (riattacca).

Scena 11   Checco - Grazia

CHECCO - (Grazia entra in lacrime dalla comune).

MARIA - Beh! Cosa è successo ancora?

GRAZIA - (piangendo a squarciagola) Ho ricevuto una lettera.

CHECCO – Non è un buon motivo per mettersi a piangere.

Scena 12   Checco - Grazia - Maria

MARIA - (che e entrata richiamata delle urla della figlia. Scagliandosi contro Checco) Mi scommetto che sei stato tu che l’hai fatta piangere!

CHECCO - Io? No! Piange perché ha ricevuto una lettera!

GRAZIA - (da la lettera alla mamma, mentre certi passagi saranno sottolineati con pianti ed urla) Leggi.

MARIA - Una lettera... (leggendo) "Mia Coccò".

CHECCO - E chi è questa Coccò?

GRAZIA - Sono io.

MARIA - (leggendo) Ho pensato che, non essendo dello stesso mondo…

CHECCO – Non sarà mica un extra comunitario che scrive…!

MARIA - (leggendo) Preferisco allontanarmi. Parto con una spedizione al Polo Nord. Addio, e questa volta per sempre. Tuo Alex. P.S.

CHECCO – La pubblica sicurezza l’ho appena chiamata io!

MARIA – Ma no! Vuol dire Post scriptum! P.S. Ti mordo il naso.

CHECCO - Cosa vuol dire “ti mordo il naso”

MARIA – Ma niente è un atteggiamento affettuoso...

CHECCO - (sconcertato) Morsicandosi il naso! Io e te non ce lo siamo mica mai morsicato! E così dopo l’Africa è scappato al Polo Nord. E tu sei ancora senza marito!

MARIA - Aspetta un attimo. Staremo a vedere (stacca il telefono).

CHECCO - Cosa fai?

MARIA – Telefono alla polizia.

CHECCO - Par far cosa?

MARIA - Vedrai. Pronto, polizia? Sono la signora Calderoni... sì la moglie di quello che ha il salumificio... si tratta di una cosa un po' spiacevole, il ragazzo di mia figlia è scappato al Polo Nord... non potrebbe mica bloccare tutti gli areoporti, le stazioni... mettere dei blocchi per le strade?... Sì... Sono la moglie di Checco Calderoni...

CHECCO - Calmati Maria.

MARIA - Ho capito... grazie comunque... veda di fare l’impossibile (riattacca il telefono. Rivolta a Checco) Ma la colpa è la tua!

CHECCO - La mia.

MARIA – Si la tua! Se tu l’avessi trattato un po’ meglio... invece di continuare a dire che sembrava un leone...

CHECCO – Adesso non ne posso proprio più! Me ne vado! Però quello assomiglia proprio ad un leone!!! (Checco esce sbattendo la porta)

Scena 13   Grazia - Maria

MARIA - Ah, gli uomini! E, questo Alex è ancora più stupido degli altri!

GRAZIA – Io non lo voglio più vedere! (piange).

MARIA – Hai ragione! Io ho più fiducia nel massaggiatore...

Campanello di ingresso

 (suonano). Ma cosa cosa c’è ancora? (esce per rientrare poco dopo con Pippo, uomo di fiducia di Gustavo Pelliconi).

Scena 14   Grazia - Maria - Pippo

ENTRA  REGGIPETTO

PIPPO - (alquanto incerto) Mi deve scusare, signora, ma questa è la casa del signor Checco Calderoni...

MARIA – S’, è proprio questa!

PIPPO - Il signor Calderoni, quello del salumificio...

MARIA – Si, proprio lui!

PIPPO – Quello che fa i prosciutti, i salami, la salsiccia...

MARIA – Perché, secondo lei, in un salumificio cosa si fa, della cioccolata!

PIPPO - E ha una cinquantina di anni?

MARIA – All’incirca...

PIPPO - E ha anche un po’ di pancia?

MARIA – Si, ha anche quella...

PIPPO – Proprio il signor Calderoni... quello che chiamano Checco?

MARIA - Si!!!

PIPPO - E perché lo chiamano Checco?

MARIA – Scusi, sa, ma a lei cosa importa?

PIPPO - A me niente. Parò volevo saperlo per essere sicuro che fosse proprio lui...

MARIA – E per essere sicuro vuol sapere anche quanti denti cariati ha? Oh, insomma! Cosa sono tutte queste domande? Lei chi è?

PIPPO - Chi sono io? (rimarcando) Chi sono io? Mi guardi bene... Mi ha visto! Io sono l’uomo di fiducia del signor Gustavo Pelliconi...

MARIA – Ah! Ho capito... Gustavino...

PIPPO - Prego... il signor Gustavo Pelliconi!

MARIA - E va bene! E cosa vuole?

PIPPO – Io niente. Lui... ma non il signor Calderoni, il signor Pelliconi... mi ha detto: “fammi il piacere di andare da quel matto di Checco Calderoni a portargli questa valigia da parte mia!” Proprio così mi ha detto... e quindi capirà che io voglio essere sicuro!

MARIA – La ringrazio...

PIPPO - E poi mi ha detto ancora... (puntualizzando) Lui... ma non il signor Calderoni, il signor Pelliconi... mi ha detto: “fatti restituire la valigia dell’Isabella, mia moglie... (puntualizzando) non la mia... quella sempre del signor Pelliconi... Proprio così mi ha detto... e quindi capirà che io voglio essere preciso!

MARIA – E fa bene! (posa la valigia dell’Isabella ed consegna quella dei biglietti di banca). Ecco, tegna! E ringrazi tanto il signor Pellicani…

PIPPO – Sarà servita, signora!. Arrivederci Signora...

MARIA - Arrivederci, signor...

PIPPO – Io mi chiamo... cioè io non mi chiamo da solo... volevo dire che mi chiamano Pippo...

MARIA - Ah, Pippo! Bel nome...

PIPPO – Però il mio nome vero è Ercole... Non so neanche il perché mi chiamino Pippo...

MARIA – A noi non è che interessi più di tanto...

PIPPO - Allora, io la mia ambasciata l’ho fatta e sono a posto... Buongiorno (esce)

ESCE  SOLDI

Scena 15   Grazia - Maria

MARIA - (prende la valigia e la guarda) Chissà come sarà contento tuo padre!

Scena 16   Checco - Grazia - Maria

CHECCO - (entra come un pazzo e cerca dove aveva lasciato la valigia coi soldi) Dov’è?

MARIA - Cosa?

CHECCO - (vedendo che sua moglie tiene la valigia) La mia valigia! Ah, meno male. (Le strappa la valigia dalle mani e rientra nella sua camera sorridendo).

ESCE  REGGIPETTO

Scena 17   Grazia - Maria

MARIA - Par me, tuo padre è matto da legare!

Campanello di ingresso

 (suonano). Da quando siamo senza la serva è una processione continua... (esce).

Scena 18   Grazia - Maria - Marco

MARIA - (introducendo Marco) Oh, caro Marco, come sono contenta di vederla!

MARCO – Sono venuto a scusarmi col signor Checco per tutto quello che è successo...

MARIA - (civetta) Ma è gia scusato, mio caro Marco! C'e stato un piccolo ingavagno, ma non è poi così grave. Lei conosce già mia figlia... ma prego si sieda... mio marito arriva subito. Grazia, va a chiamare tuo padre. (Grazia esce).

Scena 19   Maria - Marco

MARCO – Quando ho visto sua figlia sulle ginocchia di quel giovinotto, il sangue mi è andato alla testa!

MARIA - (adulatrice) E aveva tutte le ragioni per arrabbiarsi... però era un nostro parente che era tornato dall’Africa...

MARCO – Ed io, invece, che avevo creduto...

Scena 20   Checco - Maria - Marco

ENTRA  REGGIPETTO

CHECCO - (entra con in mano la valigia. Marco si precipita da lui)

MARCO – Sono venuto a scusarmi con lei...

CHECCO - Dai, vala... tutto dimenticato...

MARIA - (adulatrice) La riverisco caro signor Marco... al piacere di ben presto rivederla...

MARCO - Signora mi scusi ancora...

MARIA - Tutto dimenticato...

CHECCO – Questo l’avevo già detto io, non era sufficiente!

MARIA - (piccata) Perché io non lo posso dire! (esce impettita)

Scena 21   Checco - Marco

MARCO – Glielo avevo detto che non potevo bere... perché dopo il sangue mi va alla testa e non capisco più niente.

CHECCO – Parliamo d’altro che è meglio... Del matrimonio con mia figlia cosa ne dici?

MARCO – Stavo dicendo a sua moglie che quando l’ho vista che baciava suo cugino...

CHECCO – Mio cugino? Ma io non ho mica dei cugini...

MARCO – Quello che è tornato dall’Africa.

CHECCO - Ah, il leone!.

MARCO - (che non ha capito) Il leone?

CHECCO - Eh, lo so poi io!...

MARCO - (c.s.) Sua moglie mi ha detto che è suo cugino che veniva dall’Africa...

CHECCO - Si, si... Adesso però è andato al Polo Nord!.

MARCO - (c.s.) Io non ci capisco niente...

CHECCO – Lascia perdere che è meglio... Dunque, per tornare al discorso di prima... io parlavo della dote di mia figlia... una partita di gioielli che io avevo dentro una valigia. La mia serva, che è stata licenziata, nell’andarsene si è sbagliata valigia e ha preso quella coi gioielli e ha lasciato qui la sua. Mi capisci?

MARCO - (stordito) Si, si, le vengo dietro piano piano...

CHECCO - Se c’è qualcosa che non capisci dimmelo subito! (altro tono) E quindi ecco spiegato parche tu, aprendo al valigia, hai trovato il reggipetto dell’Isabella!

MARCO - E l’Isabella sarebbe la sua serva?

CHECCO - Si, quella che io ho licenziato.

MARCO - E che se n’è andata con la valigia...

CHECCO - Quella dei gioielli.

MARCO - Ah... quella dei gioielli!

CHECCO - Chiaro, no!

MARCO - Chiarissimo!

CHECCO - Allora vado avanti. Il mio Direttore mi ha rubato 400 milioni...

MARCO - No?!

CHECCO - Purtroppo si. Però me li ha dati indietro.

MARCO – Meglio così...

CHECCO – Dentro una valigia...

MARCO - La valigia della serva?

CHECCO - (s'impazientisce) Ma no! Cerca di capirmi. La valigia della serva me l’ha fatta riportare indietro Gustavino, quello che si è sposato con l’Isabella...

MARCO - Che dovrebbe essere la sua serva..

CHECCO - Bravo! Hai visto che hai capito!

MARCO - (titubante) Si, si... però è molto complicata tutta questa storia...

CHECCO - A prima vista sembrerebbe complicata, invece è semplice semplice. Ecco, vedi, qui, in questa valigia, ci sono 428 milioni di soldi cambi.

MARCO - Ma lei non parlava di gioielli...

CHECCO - (spazientito) Ascolta... qui, in questa valigia ci sono 428 milioni di soldi cambi e saranno i tuoi se ti sposerai con mia figlia! Non mi credi?

MARCO - (guarda Checco con inquietudine) Ma io... (esita ad aprire la valigia).

CHECCO – Aprila e vedrai... vedrai se ti ho detto la verità o no!

MARCO - (apre la valigia e trae nuovamente il reggiseno)

CHECCO – (Allibito, vedendo il reggiseno) Secondo te, Marco, sono mazzette da 50 o da 100 mila lire?

MARCO – Per me è un reggipetto!

CHECCO – Ma cosa dici, non vedi che sono mazzette da 100.000…

MARCO – Per me, lei è matto!

CHECCO - (lancia un urlo). No, no! Non può essere vero! Allora sono proprio matto... matto da legare. (esce come un pazzo abbandonando la valigia in scena).

Scena 22   Marco

MARCO - (si precipita al telefono) Pronto? Polizia? Telefono dalla casa del signor Calderoni, quello delle mortadelle. Mi creda è diventato matto... Cosa vuol dire ancora io... Ha messo giù... (riattacca).

Scena 23   Marco - Maria - Grazia

MARIA - (entra con Grazia) Cosa è successo ancora?

MARCO - Signora... ho l’impressione che suo marito sia matto...

MARIA – Questo lo so da un pezzo!

MARCO – Fa dei fatti discorsi... parla di una valigia piena di gioielli... un’altra piena di soldi... di una serva che ha un reggipetto...

MARIA – Ma lasci perdere che è meglio… parli un po’ con la mia bambina... (rivolta a Grazia). Vi lascio da soli... però fate i bravi... (rivolta a Marco) Lei, dalla faccia, mi sembra un gran biricchino... (esce).

Scena 24   Marco - Grazia

GRAZIA - Se Pappuccetto mio ti ha detto che aspetto un figlio, non è vero!

MARCO - Mo allora perchè?

GRAZIA – Gliel’ho fatto credere per potermi sposare.

MARCO – Scusami se te lo chiedo... ma tuo padre c’è tutto... (toccandosi la testa).

GRAZIA – Ma lo sanno tutti che è matto da legare!

MARCO - E quindi non ci prende neanche quando parla della tua dote...

GRAZIA - No, quella è vera!

MARCO - In una valigia?

GRAZIA – Ma che valigia? Ma non sarai mica matto anche te?

Scena 25   Checco - Marco - Grazia

CHECCO - (entra come un pazzo) Dov’è tua madre?

GRAZIA – Nella sua camera.

CHECCO – C’è qualcosa che non capisco... Maria... Maria... Vieni di qua subito!

Scena 26   Checco - Marco - Grazia - Maria

MARIA - (entra). Cosa urli ignorantaccio che non sei altro!

CHECCO - (trafelato) C’era una valigia...

MARIA - Cos’è l’inizio di una favola?

CHECCO – Con dentro dei gioielli…

MARIA – Ma allora sei proprio matto da legare!

CHECCO - Silenzio!

GRAZIA - Pappuccetto...

CHECCO – Stai zitta anche tu!

GRAZIA - Pappuccetto... Quando ti sarai calmato un pochettino... ti devo dire che l’Isabella ti ha riportato indietro la tua valigia...

CHECCO - Ma quando?

GRAZIA - Poco tempo fa... e ha preso la sua!

CHECCO - (con un grido) Un accidente!

MARIA – Perché urli così forte? Le cose sono poi andate al loro posto!

CHECCO – Al loro posto un cappero!. Quella era la valigia che mi aveva riportato Riccardo. E poi Riccardo mi aveva portato un’altra valigia... Dove sono andate a finire tutte queste valigie?

MARIA – Ma non hai telefonato tu, prima, a Gustavino che ti rimandasse indietro la tua valigia?

CHECCO – E’ già venuto?

MARIA – Due minuti fa.

CHECCO - (gridando) No!

MARIA – Andiamo di la... credo che tu Checco, abbia bisogno di stare un po’ da solo... (Checco e sprofondato sul sofa con la testa fra le mani).

MARCO - Ma, signora... sarebbe meglio che io me ne andassi...

MARIA – Lei rimarrà qui da noi a mangiare! (usciti Marco e Grazia si rivolge a Checco con atteggiamento di commiserazione e di ribrezzo) Fai schifo! (esce.

Campanello di ingresso

Suonano alla porta).

Scena 27   Checco

CHECCO - (si alza bruscamente) La mia valigia... Signore Benedetto fai che sia la mia valigia... (si precipita verso l'entrata).

Scena 28   Checco - Sara

(facendo entrare Sara) Ancora lei?

SARA - Si, buongiorno signor Calderoni.

CHECCO - Buongiorno...

SARA - Signor Calderoni, sono disperata...

CHECCO – Anch’io sono disperato!

SARA - Non so' piu come trovare Riccardo.

CHECCO – Non si preoccupi perché se le cose vanno come penso io fra poco Riccardo sarà di nuovo qui…

SARA - Lei crede?

CHECCO – E lei mi servirà un’altra volta come ostaggio... Adesso va di la e si nasconde un’altra volta... (la spinge verso la porta).

SARA - Ma signor Calderoni.

CHECCO – Poche storie, altrimenti chiamo la polizia! (Sara esce)

Scena 29   Checco - Riccardo

  Campanello di ingresso

Oh, Dio mio, fa che sia la  ia valigia...

ENTRA  GIOIELLI

(Poi si dirige all'entrata). Ehi! Proprio te...

RICCARDO - Ho fatto andata e ritorno (Riccardo ha la valigia che posa a terra vicino all’altra).

CHECCO - Allora?

RICCARDO - Signor Calderoni, quello che è successo è terribile...

CHECCO - E cioè cosa è successo?

RICCARDO - L'indirizzo che mi ha dato lei... E' una casa di appuntamenti.

CHECCO - No! Questo non lo sapevo (Fra se) Bisogna che ci faccia un salto anch’io…

RICCARDO - Adesso capisco perchè non voleva darmi il suo nome vero. Signor Calderoni, la vita per me non ha piu senso e le ho riportato i gioielli, non m'interessano piu... (prende una valigia e la tende la valigia a Checco).

CHECCO - (prende la valigia) Finalmente! (apre la valigia, e la prende tra le braccia). E visto che sei stato un galantuomo... ti voglio dire la verità. Sara non abita all’indirizzo che ti ho dato ed è la più brava ragazza del mondo!

RICCARDO - E' vero?

CHECCO - Si! E’ di la che ti aspetta...

RICCARDO - Ma no!

CHECCO – Te lo giuro!

RICCARDO - Signor Checco, lei è un angelo... Sara… (Riccardo esce precipitosamente. Checco strige al petto la valigia.

Campanello di ingresso

Suonano alla porta Appoggia la valigia e si dirige verso l'entrata).

Scena 30   Checco - Cecilia

CHECCO - (Cecilia entra seguita da Checco) Prego, sgnora, s’accomodi pure...

CECILIA - Buon giorno. Mi manda l’ufficio di collocamento... Lei è il signor Checco?

CHECCO - Ah... ho capito è per il lavoro da serva... E, mi dica, ha già fatto servizio presso altre case?

CECILIA - Ma proprio sono cambiata così tanto? Proprio non mi riconosce più?

CHECCO – Io no!

CECILIA – Sono la Cecilia...

CHECCO - Cecilia!… Chi è ‘sta Cecilia….

CECILIA – Sono poi stata a servizio a casa sua quasi trent’anni fa...

CHECCO – Cecilia! Tu! Lascia che ti guarda! Tu, sei la Cecilia… quella bella biondina con quelle due belle… e quel bel… (Facendole fare una piroetta su se stessa) 35 e 35 kili fa!

CECILIA – Ma anche lei è cambiato… mi ricordo che aveva una bella testa di cappelli, con due basette lunghe lunghe… e poi era molto più magro!

CHECCO - Cecilia... Ma dimmi… dopo la morte di mamma dove sei andata a finire?

CECILIA – Sono andata a servizio a Ravenna, a casa di una signora che è morta la settimana scorsa…

CHECCO – Osta! Tutte quelle che assiste te muoiono! Hai fatto bene a venire qui, ho mia moglie da darci un’occhiata….

CECILIA – Lei è il solito mattacchione di sempre!

CHECCO – Che piacere che ho di vederti!

CECILIA – Anch’io, signor Checco.

CHECCO - Signor Checco cosa... E dammi del tu... ci mancherebbe altro...

CECILIA - Se proprio hai piacere...

CHECCO - E dimmi, dimmi… sei sposata?

CECILIA - No!... Però ho una figlia che presto si sposerà.

CHECCO – Ho proprio piacere! E il suo moroso?

CECILIA – E’ un tipo in gamba e ha anche una bella posizione. Pensa che guadagna più di tre milioni al mese...

CHECCO – Lavora per conto proprio?

CECILIA - No, è Direttore di una grossa ditta...

CHECCO – Tre milioni al mese... Una grossa ditta... Dì un po’, non è che per caso si chiama Riccardo Greco?

CARLO – Perché lo conosci?

CHECCO – Se lo conosco! Allora tu sei la mamma della Sara!

CECILIA – Conosci anche mia figlia?

CHECCO – Ah, pert forza che la conosco! E’ mia figlia!

CECILIA - Come? E tu lo sapevi?

CHECCO - Cosa?

CECILIA - Che la Sara è tua figlia!

CHECCO - Eh!!!!!

CECILIA – Io non ho mai voluto dirtelo... ma visto che sai già tutto...

CHECCO - (gli occhi rivolti al cielo) Cosa?!?! Signore Benedetto perché mi hai fatto capitare tutto oggi? (altro tono) E perché non me lo hai detto prima?

CECILIA – Non ho avuto il coraggio… (piange).

CHECCO - Oh, Cecilia... (Cecilia si getta tra le braccia di Checco).

CECILIA - Checco... (tutti e due sono in singhiozzi).

Scena 31   Checco - Cecilia - Maria

MARIA - (entra e vede lo spettacolo) Beh! Cosa succede qui? E questa signora chi è?

CHECCO - (sempre piangendo) E’ la nuova serva.

MARIA - E perché fa la serva si mette a piangere?

CECILIA - No, signora, piango dalla contentezza...

CHECCO – Anch’io...

MARIA – Ed è così contenta di venire a servizio da noi?

CECILIA - Oh, si, signora.

MARIA - E sei contento anche tu?

CHECCO - (asciugandosi le lacrime) Oh, si.

MARIA - Chissa come diventerà allegra questa casa se vi divertite a questa maniera! (esce).

Scena 32   Checco - Cecilia

CHECCO – E’ di là.

CECILIA - La Sara?

CHECCO - (va ad aprire la porta e chiama) Sara... (a Cecilia) E’ proprio una gran bella ragazza!

Scena 33   Checco - Sara - Cecilia - Riccardo

SARA - (Sara appare con Riccardo) Mamma. Cosa fai qui?

CECILIA - Sara... Io, Sara... devo dirti una cosa importantissima... Ti ho sempre detto che tuo padre era morto prima che tu nascessi... Non è vero! Vedi, questo signore è tuo padre...

SARA - Mio padre? (rivolgendosi a Checco) E' vero, signor Calderoni? (al gesto di assenso col capo di Checco, Sara si getta tra le braccia di Cecilia e piange)

CHECCO – E’ poi anche facile da capire… Tu sei una gran bella ragazza, e una gran bella ragazza come te non poteva essere che la figlia di un gran bel uomo come me!

CECILIA – Lei è Riccardo? Venga fra le mie braccia... (si abbracciano e tutti sbottano in singhiozzi).

Scena 34   Checco - Sara - Cecilia - Riccardo - Maria - Grazia

MARIA - (ritorna con Grazia) Cos’è questo? Un lacrimatoio...?

SARA - Signora, permetta che mi presenti...

Scena 35   Checco - Sara - Cecilia Riccardo - Maria - Grazia - Alex

ALEX - (entrando in scena a tutta velocita) Dove sei Grazia?

GRAZIA - (meravigliata) Mamma, Alex è ritornato.

ALEX - (entrando) Vi saluto tutti... Sono qui di nuovo!

GRAZIA - (abbracciandolo).Caro!

ALEX - Ohi, bionda, come vai?

MARIA - (allarga le braccia) Bentornato! (lo abbraccia e lo bacia). Sono contenta di vederti... Checco, su forza, di qualcosa anche te...

CHECCO - (meravigliato) Ma tu non eri andato al Polo Nord?

ALEX - (schifato) Per piacere non parlatemi del Polo Nord! Si è mai visto un posto del genere? Ghiaccio... c’è solo del ghiaccio! E gli uomini? Tutti coperti dalla testa ai piedi! Si vedeno, tra si e no, appena gli occhi!

CHECCO – Hai visto anche le case fatte di ghiaccio?

ALEX - Se le ho viste? A dormirci dentro mi è venuta la febbre a 40!

CHECCO – E se l’è cavata anche questa volta!

MARIA - (interrompendolo, curiosa) E poi, Alex...

ALEX - (continuando) Ghiaccio... freddo... e poi ancora ghiaccio... e ancora più freddo! Io un freddo del genere non l’ho mai patito, neanche qui da noi, in inverno! E siccome non sono scemo del tutto...

CHECCO – Nò, nò! E’ proprio scemo!

ALEX – Sono scappato subito! Ciò, ma si sta meglio a casa!

MARIA - Oh, finalmente sei tornato a casa...

ALEX – Domattina, però, vado via ancora... vado in Australia... mi hanno detto che la non è ne troppo caldo, ne troppo freddo...

GRAZIA - (piangendo) Allora mi lasci ancora!

ALEX - No, stavolta ti porto con me...

GRAZIA - Con te? Oh! Come sono contenta!

CHECCO – Ti do anche il rimorchio… (Reazione alterata di Maria)

Scena 36   Checco - Sara - Maria - Riccardo - Cecilia - Grazia - Alex - Isabella

ENTRA  SOLDI

ISABELLA - (entrando con la valigia). Venite a vedere... venite... C’è un mucchio di gente... poliziotti... infermieri... croce rossa...

CHECCO - (si precipita sulla valigia) La mia valigia! Lascia che ti abbracci... (abbraccia la valigia).

ISABELLA - (correndo fuori scena) Io vado a vedere cosa è successo... (esce dopo aver scambiato la valigia)

ESCE  GIOIELLI

Scena 37   Checco - Sara - Maria - Alex - Riccardo - Cecilia - Grazia - Marco

MARCO - (esce dalla camera) Signora mi dispiace ma bisogna che vada via... lei capirà… il mio lavoro…

MARIA – Va già via… Mi dispiace...

CHECCO - Ah, Marco... Io sono un galantuomo e tutto quello che prometto lo mantengo... e visto che tu non ti sposi più con mia figlia, voglio comunque portare avanti il nostro progetto con te! Prendi questa valigia… è piena di soldi... Apriremo un supermercato di massaggiatori… Ah, mi raccomando prendi anche un paio di tailandesi

MARCO – Un paio? Solo?

CHECCO – Prendine 50, 100 tailandesi…

MARCO e CHECCO – Bambasone e Checcone s.p.a.

CHECCO - Ecco la valigia con i soldi!

Scena 38   Checco - Sara - Maria - Alex - Riccardo - Cecilia - Grazia - Marco - Isabella

ISABELLA - (trafelata) Che robe... Venite a vedere... Ci sono tre poliziotti e due infermieri della croce rossa...

CHECCO - E cosa debbono fare?

ISABELLA – Dicono che c’è un matto che continua a telefonare... (esce velocemente)

Scena 39   Checco - Sara - Maria - Alex - Riccardo - Cecilia - Grazia - Marco

MARCO - Allora io vado via... Ah grazie signor Checco!

CHECCO – Ti saluto!... E mi raccomando le tailandesi!

ESCE  SOLDI

Scena 40   Checco - Sara - Maria - Alex - Riccardo - Cecilia - Grazia

Un matto... E chi sarà mai?

VOCE DI MARCO - No. Non sono io... io sono il massaggiatore... Aiuto! Se vi dico che non sono io... (tutti si precipitano a guardare, poi silenzio).

TUTTI - Oh!

SARA - Ecco, l'hanno portato via.

CHECCO – Il poveraccio!

RICCARDO - Signor Checco: posso avere il grande onore di diventare suo genero...

CHECCO - Si... con tanto piacere!

ALEX - Ah, no! Sono io che...

CHECCO – Anche te, leone, con tanto piacere!

MARIA - Ma Checco...

CHECCO – Anche te, con tanto piacere!

RICCARDO - Allora... posso riprendermi la mia valigia?

CHECCO - Ecco... è la tua... Sarà il mio regalo di nozze... (da la valigia a Riccardo, l'apre e si trova ancora con in mano il reggiseno della Isabella).

CHECCO - (al centro della porta centrale, urlando) Isabella, Isabella... Marco... Marco.... Le mie valigie!… E poi dicono dei matti!!!

Sipario