E’ tornata Marisella!

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E TORNATA MARISELLA !

commedia brillante in italiano con ambientazione napoletana

di Luigi Aversa


In una casa borghese di Mergellina, nel celebre quartiere di Napoli, tra il mare e la collina di Posillipo, all’ora della pennichella, una serie di eventi grotteschi turba la tranquillità della famiglia Di Pasquale. Lo spunto dell’evento principale, dovuto alla crisi economica che ombra i nostri giorni, innesca una situazione farsesca. L’avvocato Di Pasquale e la sua famiglia, sono i protagonisti di quello che, non per scelta, accade nel loro soggiorno. Prima vittima, poi eloquente burattinaio, l’Avvocato passa da un evento delittuoso a una carambola di equivoci. L’atmosfera di Napoli si compie con un segreto tra moglie e

marito, l’andirivieni della pettegola vicina di casa e degli altri personaggi che arricchiscono la storia. Il bouquet così composto, per le sue situazioni, ci fa affermare: “cose che sulo a Napule succerono!”.


posizione SIAE n°    221609

ERNESTINA moglie di Gigino ROSA una vicina di casa di Ernestina GIGINO Di Pasquale avvocato FEDERICO garzone del vinaio

SILVANA Quaranta giovane moglie del barone

IL RAPINATORE

OSVALDO Camera - barone

MATTEO nipotino dei Di Pasquale

FIORDALISO figlioletta di Silvana

Età dei personaggi

2 donne (Ernestina e Rosa)                      tra i 50 e i 60 anni

1 donna (Silvana)                                          tra i 25 ed i 30 anni

2 uomini (Osvaldo e Federico)               tra i 30 e i 40 anni

1 uomo (Gigino)                                            tra i 50 e i 60 anni

1 uomo (Rapinatore)                                    tra i 25 ed i 35 anni

1 bambina (Fiordaliso)                                tra i 6 ed i 7 anni

1 bambino (Matteo)                                     tra i 6 ed i 7 anni

Durata 1 ora e 30 minuti


LA SCENA E’ UNICA

Casa dell’ avvocato Luigi Di Pasquale (detto Gigino). Una porta a sinistra; una a destra, sul fondo la comune. Nel soggiorno un tavolo tre sedie e un divano. Una mobile con telefono e alcuni quadri

N.B. Le bussate al campanello della porta sono a cura di ciascun personaggio che entra in scena.

L’ultima bussata (a fine commedia) viene fatta da un  incaricato


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ATTO UNICO IN TRE QUADRI

PRIMO QUADRO

SI ODONO LE SIRENE DELLA POLIZIA.

SI ACCENDONO LE LUCI E SI APRE IL SIPARIO

Scena prima – Ernestina e Rosa

ERNESTINA

(sta riordinando il soggiorno)

ROSA

bussa il campanello della porta

ERNESTINA

(si avvia ad aprire) Questa è  Marisella

(si sente da fuori) A signora, siete voi, accomodatevi!

ROSA

(entra con Ernestina) signora Ernestina, vi ho portato una raccomandata che

mi ha dato giù al palazzo don Salvatore: (pausa) il postino. È per vostro

marito. Ho firmato io la ricevuta. (pone la raccomandata sul tavolo)

ERNESTINA

a grazie Signora Rosa!

ROSA

Avete sentito che confusione che c’è per la strada?

ERNESTINA

Ho sentito delle sirene! Ma non ho capito che cosa è successo.

ROSA

Che è successo? Signora! Quello è successo il putiferio! Io non ho visto

niente, ma il postino mi ha detto che poco fa è stata sventata una rapina alla

filiale numero 36 del Banco di Napoli, proprio qui sotto.

ERNESTINA

propri qui, alle tre di pomeriggio e in pieno centro di Mergellina?

ROSA

Si! E don Salvatore mi ha detto pure che il vigilantes è riuscito a recuperare la

sacca con la refurtiva mentre il malvivente è riuscito a scappare.

ERNESTINA

ma il rapinatore era armato?

ROSA

Si! Hanno detto che teneva  un coltello e due bottiglie, (interdetta) cacalof?

Sinalof..  non so come si chiamano!

ERNESTINA

(ride) ma che cacalof…. Forse bottiglie molotov?

ROSA

Si! Proprio così….. Ma che sono bottiglie di liquido puzzolente?

ERNESTINA

(ridendo)ma quale puzzolente! Le bottiglie molotov sono bottiglie riempite di

benzina … si da fuoco ad uno straccio che sta avvolto attorno, si lancia, e

questa ai rompe. Quando si rompe, la benzina che c’e dentro esce, e tutto

quello che c’è attorno piglia fuoco!

ROSA

Ah..  Si…  è  come  una  bomba  atomica?...io  non  lo  sapevo!  Comunque,

signora, hanno detto di non aprire a nessuno perché il mariuolo potrebbe pure

rifugiarsi in qualche casa della zona!

ERNESTINA

e.. addirittura?

E’ TORNATA MARISELLA !

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ROSA

e come no! …. Signò, oggi giorno, con tutto quello che succede, non si sa se

svegliandosi la mattina possiamo arrivare alla sera  senza aver passato un

guaio !

ERNESTINA

(pausa … guarda Rosa sottocchio e fa le corna per scaramanzia) E come

siete catastrofica! Addirittura uno passa un guaio?

ROSA

Proprio un guaio no! Ma vi dovete stare attenta che il salumiere vi da il peso

giusto di quello che avete comprato! Fa il conto esatto che so (pausa) che

sull’autobus non vi fregano il borsellino dalla borsa. Che non vi trovate un

contratto dopo aver risposto ad una telefonata …. ..

ERNESTINA

(interrompendola) avete proprio ragione,

ROSA

Stai tranquilla solo quando arrivi a casa! Anzi, vi dico che proprio oggi non si

può stare tranquilli nemmeno a casa propria.

ERNESTINA

già,  (pausa)   oggi  bisogna  assolutamente  non  aprire  a  nessuno.  Ti  puoi

trovare il rapinatore!

ROSA

A proposito, vado ad avvertire mio figlio di non aprire a sconosciuti …..

permettete? Torno subito e vengo a cucire la piega ai pantaloni di vostro

marito.

ERNESTINA

si andate, andate e fate con comodo.  (con evidente preoccupazione prende il

telefono e compone un numero)  Pronto, Marisella………… si… si… sono

io…. Mamma…………Marisella. vieni subito a casa…………Ma come non

puoi!..... dove sei?....................no… no… ma devi tornare perché hanno detto

che c’è un pericoloso rapinatore in giro ………….come io? (Fa un gesto di

sopportazione)……….Si   ho   capito

non   faccio

entrare   nessuno   in

casa!..............… ma tu vieni subito………lascia perdere i dolci…… ……Ah!

gli hai già ordinati!...................No papà sta riposando,

è tornato con il nervo

sciatico infiammato ………. Si Matteo ha già terminato i compiti e ora sta

giocando……Si, ciao… ciao!........ A Marisella,…… Pronto, Marisella…, mi

senti? …….bussa cinque volte alla porta, così so che sei tu…. Perché io oggi

non apro la porta a nessuno… ciao!....... (chiude la telefonata)

Scena seconda – Ernestina e Federico

FEDERICO

bussa il campanello della  porta

ERNESTINA

Uh …. (sconvolta) Mamma mia è adesso chi è? (decisa) No, no io non apro a

nessuno!

FEDERICO

(bussa nuovamente alla porta, poi da fuori balbettando) Si…Signora

ERNESTINA

U madonna mia! (mentre agitatissima

si nasconde dietro al tavolo, dalla

comune entra Federico con due bottiglie in mano)

FEDERICO

(balbettando con voce bassa e sibilante) Si…Signora

ERNESTINA

(sempre da dietro al tavolo. Con voce bassa e quasi da oltretomba strozzata

in gola) chi è?

FEDERICO

(Pausa) que_questa non mi sente! (Gridando) Si… Signora (Pausa Urlando)

Io sto qua!

ERNESTINA               (terrorizzata caccia la testa da dietro il tavolo e subito afferra una sedia, in difesa come un domatore. Balbettando anch’essa ) Chi .. Chi siete?


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FEDERICO                    (si spaventa e con voce alta) Si_signora ma che_che ci facite la sotto?

ERNESTINA                (tremante) uh Madonnamia… eperché gridate tanto?

FEDERICO                    Si_signora, allora mi sentite! Peeerciò non sie_siete sooo_sorda?

ERNESTINA                No, non sono sorda (con voce tremante) ma che volete… chi cercate?

FEDERICO                    si_signora sono il ra…. il ra….

ERNESTINA                (sbatte la sedia con violenza a terra) mamma mia questo è il rapinatore.

FEDERICO                    (fa un salto per il rumore) si_signora sono ilra…. il ra

ERNESTINA                (interrompendolo indicando le bottiglie) ho capito chi siete, (supplichevole)

ma non fate cadere le bottiglie che avete in mano.

FEDERICO                    (rivolto al pubblico) ma questa se non è sorda è scema. (agitando le Bottiglie

per l’inceppamento delle parole)     le ho po_ portate…..

ERNESTINA                (riprende la sedia come un domatore) fermo … fermo … state calmo….fate

piano

FEDERICO                    (agitando ancora le Bottiglie per l’inceppamento delle parole) Si_signora io

sto ca_calmo.. siete voooi che stata_te appa_appaaurata….

ERNESTINA                (con voce tremante e anch’essa balbettante) vi do_do que_quello che volete

basta che ve ne andate.

FEDERICO                    Signò… io non vo_voglio niente    e   non de_devo avere niente! Vi devo solo

co_consegnare le booottiglie che ha già pa_pagato vo_vostra fi.. vostra figlia!

ERNESTINA                (interdetta lascia la sedia che preso per difesa)Mia figlia?

FEDERICO                    Si vo_vostra Figlia.

ERNESTINA                scusate ma voi chi siete?

FEDERICO                    So_sono Fe_fe so Fe_fe

ERNESTINA                siete fetente?

FEDERICO                    No Sono Fe_fe

ERNESTINA                Ah vi chiamate Fefè?

FEDERICO                    No So Feeedeeerico il nuovo ra..ra .. inso_somma     sono il nu_nuovo   aiu aiu

aiutante di Don _Ca_ca, Carmine il vinaio!

ERNESTINA                Federico! Possiate passà nu guaio…. Mi avete fatto prendere uno spavento!

FEDERICO                    Eh ….. ad_addirittura signora… so così brutto?

ERNESTINA                a parte questo, pensavo che eravate il rapinatore della banca ………

FEDERICO                    (ridendo) Eh …..Signò..‘Ora..rapi_pinatore!

ERNESTINA                (pausa e accigliata) Ma a proposito come siete entrato?

FEDERICO                    Si_signora que_quella la poooorta era aperta!

ERNESTINA                (tra  se)  quella  sciagurata  della  signora  Rosa  ha  lasciato  la  porta  aperta!

(rivolta a Federico) Va bene Federico posate le bottiglie sul tavolo e andate!

FEDERICO                    Si_signora me_me… Si_signora me_me

ERNESTINA                Giovanotto io non mi chiamo Meme…


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FEDERICO                    No…Voo_ levo solo co_consigliarvi di me_me_mettere le bo_le bottiglie in

frigo, me l’ha de_etto don Ca_ca_ca Carmine!

ERNESTINA                va bene, ringraziatemi don Carmine e portateci i miei saluti

FEDERICO                     Saaarete ser_servita! ….Arri_arrri… (Si avvia oltre la comune)

ERNESTINA                si.. si ho capito arrivederci e chiudete la porta! (lo segue con lo sguardo dalla

comune e, mentre Federico esce, entra la signora Rosa)

ROSA                                (da Fuori) ciao Federico!

ERNESTINA                (anticipano l’entrata di Rosa) Mamma mia, mi ha fatto venire i torcinelli

nella pancia… ma qui ci vuole un interprete!

Scena terza – Ernestina e Rosa

ROSA                                (entra) signora Ernestina si è svegliatol’avvocato? (prende i pantaloni sul

divano)

ERNESTINA                (interrompendola) ma come signora Rosa, avete lasciata la porta di casa mia

aperta?

ROSA                                (mortificata) si,ma solo un attimo per avvertire mio figlio…

ERNESTINA                (interrompendola) ma quale attimo…. quella          è stata un’eternità! Mi sono

presa uno spavento quando all’improvviso è entrato quell’ommo curioso che adesso è andato via.

ROSA                                ma chi Federico?....

ERNESTINA                si proprio lui

ROSA                                Ma quello è un brav’uomo. Garbato ed educato …… Quello è pure un mio

lontano parente!

ERNESTINA                Ah è un vostro parente? (prende un lenzuolo e cerca di piegarlo)

ROSA                                Si ed è anche un uomo intelligentissimo!

ERNESTINA                (interrompendola perplessa) veramente a me non mi pare!

ROSA                                non vi pare; ma vi dico che lo è! Pensate che da bambino, era sempre il primo

a scuola. (prende un lembo del lenzuolo e aiuta Ernestina a piegarlo)

ERNESTINA                ( perplessa) veramente? (sorridendo) Ma che mi state dicendo?

ROSA                                e vi dico la verità….. Federico è stato molto sfortunato perché a quindici anni

ebbe un incidente di macchina…….

ERNESTINA                ( incuriosita) e allora?

ROSA                                Fu un brutto incidente, ne parlarono anche i giornali. Pensate che i genitori

che stavano d’avanti, si salvarono per miracolo…. Stettero per tre mesi in

ospedale! Di cui uno in terapia intensiva.

ERNESTINA                Uh Madonna mia!

ROSA                                e il ragazzo rimase traumatizzato per la paura!

ERNESTINA                ma chi Federico?


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ROSA                                Si Federico ed è da allora gli si è inceppata la parola….. come devo dire…

parla curioso…in somma è un poco cacaglio!

ERNESTINA                no Signora Rosa, quello è tutto cacaglio, anzi il termine esatto è balbuziente.

ROSA                                Beh, allora diciamo che è un poco balbuziente!

ERNESTINA                (con un sospiro di asserzione) e diciamo un poco. Comunque povero giovane!

ROSA                                Quello, Federico, dopo l’incidente, continuò a studiare, mi pare che si è pure

diplomato. Ma comunque non è facile trovare un lavoro in quelle condizioni!

ERNESTINA                (assertiva) e…..certamente!

ROSA                                I genitori fecero di tutto perché    Federico tornasse a parlare normale ma non

ci fu niente da fare!

ERNESTINA                Gesù mio! ma come è possibile?

ROSA                                E  Signò….  La  cosa  pare  impossibile!  Ma  invece  è  vero!  Interpellarono

diversi dottori e questi dissero che ci voleva un trauma o una paura ancora più forte per fargli tornare la parola normale!

ERNESTINA                Ebbene, e non ci provarono?

ROSA                                (con fare rassegnato) E… No, perché nessuno se la sentì di aiutarlo!

ERNESTINA                E perché?

ROSA                                E…(sospira) perché il poveretto è pure malato di cuore     e ci poteva rimanere

secco!

ERNESTINA                uuuu…. mamma mia….. povero disgraziato!

ROSA                                quella povera mamma di Federico, dopo tanti anni non se ne è fatta ancora

una ragione.

ERNESTINA                Poverella! (pausa)

ROSA                                e  adesso  Federico guadagna  qualche  soldo facendo le consegne  per Don

Carmine, il vinaio, e qualche volta da una mano pure a Don Peppe il pasticciere.

ERNESTINA                e questa è la vita! Per qualcuno è lunga e facile e piana di successo! Mentre…

ROSA                                (interrompe) mentre per altri è come la scala del pollaio!

ERNESTINA                (accigliata) ScusateRosa. Ma com’è la scala del pollaio?

ROSA                                Come non lo sapete? La scala del pollaio è corta e piena di merda!

ERNESTINA                (piccolo sorriso) avete  ragione!  (pausa)  Be,  signora  Rosa  adesso  vado a

svegliare mio marito per la misura dei pantaloni. Dopo pranzo s’è messo a

fare la pennichella e non si è ancora svegliato! (pausa) A proposito prendete

anche la misura alla giacchetta di Matteo, quella per la prima comunione,

bisogna accorciare le maniche …. (esce con i pantaloni per portarli a Gigino)

ROSA                                Si… io intanto preparo ago e filo!

(mentre Ernestina sta entrando in camera dal marito)

SILVANA                      bussa convulsamente cinque e più volte il campanello della porta

ERNESTINA                (si rivolge a Rosa) Signora hanno bussato cinquevolte! E’          il segnale che è

mi figlia Marisella! Volete andare ad aprire per cortesia?

ROSA                                vado subito!


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Scena quarta – Rosa e Silvana poi Ernestina

Silvana entra come una Furia velocemente inseguita da Rosa


SILVANA

ROSA

SILVANA

ROSA

SILVANA

ROSA

SILVANA

ROSA

SILVANA

ROSA

SILVANA

ROSA

SILVANA

ROSA

SILVANA

ROSA

SILVANA

ROSA

SILVANA

ROSA

SILVANA

ROSA

SILVANA

ROSA

SILVANA

ROSA

SILVANA

ROSA

SILVANA

ROSA


(Girando lo sguardo a destra e a sinistra)        C’ è l’ avvocato?

Ma signora …

(interrompendola e affannando) vi prego aiutatemi ……aiutatemi…..

che vi sta succedendo?

(prende fiato e deglutisce) Quaranta in Camera

Come?

(freneticamente) ho detto Quaranta in Camera

e mamma mia! Come vi sottovalutate! E senza camera quanto prendete?

(freneticamente) ma che ha capito?

che vi prendete per gli incontri amorosi quaranta euro in camera.

ma è pazza?.... E già… io poi, se era così, lo venivo a dire a lei!

appunto!..... Mica questa è una casa di appuntamento!

Mi sono presentata. Io sono la Signora Silvana Quaranta, coniugata Camera!

oh Signora perdonatemi avevo capito un’altra cosa!

(nervosamente) e… me ne sono accorta!

Ebbene signora Quaranta in Camera, calmatevi, perchè state così agitata?

perché mio marito mi vuole ammazzare (inizia a piangere)

No … no signora! Non fate così. Calmatevi, qui state al sicuro.

(più calma) si.. si ha ragione (pausa) mi calmo! (pausa, prende un fazzoletto

dalla borsetta e si asciuga le lacrime) Lei è la mogliedell’avvocato?

No signora io sono la vicina di casa

(come sopra a pensiero) ah… brava!

(restando un attimo interdetta), e poiché da ragazza facevo la sarta…

(ora pacatamente come se volesse prenderla in giro) ah… brava…. brava

(più interdetta e tutta di un fiato) per arrotondare lo stipendio di mio marito

faccio qualche lavoretto di cucito in casa.

(stesso tono) ah… brava…. brava

(più interdetta e minimizzando) Per così dire privatamente, per guadagnare

qualche euro.

(stesso tono) ah… brava…. brava

(preoccupata) scusate signora …. Ma voi siete agente delle tasse?

(ridendo) ma che dice?

(sicura) ma allora perche dite: brava… brava… pare che mi volete sfottere!


E’ TORNATA MARISELLA !

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SILVANA


No! (pausa) Io dicevo così perché stavo pensando che anche io ho bisogno di qualche lavoretto di cucito


ROSA


(rasserenata, lusingata e adulatrice) e come no, signora. Quando volete.


Io sono sarta finita. Posso farvi anche un vestito intero, un cappottino!


SILVANA


per il momento il fatto è che mi si sta staccando il bottone della camicetta. Me lo può rinforzare lei?


ROSA


si, ma dopo. Adesso devo fare la piega dei pantaloni all’avvocato. Voi accomodatevi e intanto staccate il bottone, vi do le forbici. Ma fate attenzione a non tagliare il tessuto. (gli consegna le forbici)


SILAVANA


Grazie  (si  siede  sul  divanetto  e  inizia,  con  fare


maldestro,


a  tentare


di


staccare il bottone con le forbici senza riuscirci)

Entra Ernestina


ERNESTINA


(rivolta   a Rosa) Ho


sentito un po’ di vociare! Cosa è successo?


Ah…. ma


non era Marisella?


ROSA


no! Non era vostra figlia.


ERNESTINA


Ah… (a voce bassa) E chi è quella signora?


ROSA


(a bassa voce) vuole parlare con l’avvocato.


ERNESTINA


bene ci penso io. …..Ah signora Rosa, mio marito ha già infilato i pantaloni, potete entrare nella stanza.


ROSA


va bene. (entra nella stanza attigua)


Scena quinta – Ernestina e Silvana


ERNESTINA


(avvicinandosi a Silvana e sedendole accanto) cosa posso esserle utile?


Buongiorno signora, in che


SILVANA


Signora lei è l’avvocato Di Pasquale?


ERNESTINA


no, sono sua moglie!


SILVANA


senta signora io ho bisogno di un consulto urgente.


ERNESTINA


volete prendere un appuntamento con l’avvocato?


SILVANA


No, gli vorrei parlare subito perché è questione di vita o di morte.


ERNESTINA


In questo momento, l’avvocato è occupato con la sarta, ma se è questione di vita o di morte, può cominciare a riferire a me. È una questione di corna?


SILVANA


Si (la guarda incuriosita ed esterefatta) e come lo avete capito?


ERNESTINA


(con fare da principe del foro) dell’avvocheto! Io vicino a lui ditemi!


Signora cara, sono o non sono la moglie ho fatto una certa esperienza …..Dunque


SILVANA


Signora, io sono Silvana Quaranta e


ho una figlia.


ERNESTINA


a brava!


SILVANA


Una bella bimba ed è per lei che ho preso una decisione.


E’ TORNATA MARISELLA !

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ERNESTINA


quale decisione?


SILVANA


Signora (con tono confidenziale) io devo uccidere mio marito!


ERNESTINA


ma perche vi ha tradito?


SILVANA


No signora, altrimenti è lui che uccide a me corna!


perche dice che gli ho messo le


ERNESTINA


Signora questa è una brutta affermazione. Perché le corna sono una cosa grave e possono essere di due tipi per chi le riceve.


SILVANA


come di due tipi?


ERNESTINA


ci sono le corna vere, cioè, quelle che quando uno ne viene a conoscenza, capitemi, quelle basate su prove certe, che anche se fanno male le si affrontano nella maniera più idonea, a seconda della sensibilità di ciascuno.


SILVANA


e le altre?


ERNESTINA


quelle altre: ovvero, dove no ci sono le prove e quindi, quelle che nel dubbio ti logorano la vita, sono le supposte, che si insinuano subdolamente e fanno ancora più male!


SILVANA


(con aria complice e assertiva) eh, ha ragione le supposte fanno malissimo!


ERNESTINA


a voi come sono?


SILVANA


credo supposte…!?


ERNESTINA


Ah, Comunque in tutte e due casi la cosa si può affrontare serenamente con una separazione, con il divorzio, mica si può ammazzare uno per le corna? mica si può invocare il delitto d’onore? Non siamo più nell’ottocento. Signora la pene per omicidio sono punite con minimo trent’anni di galera. Se non addirittura con l’ergastolo!


.SILVANA


E, no signora, e qui sta il punto. Mio marito dice che con la giustizia che c’è oggi, conviene più uccidere la moglie che iniziare una pratica di divorzio. L’ha detto pure un giornalista alla televisione!


ERNESTINA


A, si quel bravissimo giornalista. L’ho sentito anch’io. Ma per i comuni mortali la cosa è ben diversa! Ci vogliono conoscenze e la possibilità economica di pagarsi, non uno, ma una squadra di avvocati pronti a tutto. E non credo che vostro marito possa avere questa disponibilità!


SILVANA


Non lo crede perché non conosce mio marito.


ERNESTINA


ma perché chi è vostro marito?


SILVANA


(pausa e la guarda) E’il barone Camera!


ERNESTINA


Il barone Camera? il nuovo proprietario dell’attico è vostro marito?


SILVANA


Si è mio marito! E solo a Napoli ha altri quattro appartamenti affittati qui a Mergellina ed un intero palazzo al Vomero. Vi ripeto che ha detto che mi ammazza e che non farà neanche un giorno di galera! Ma come è possibile?


ERNESTINA


Signora visto che vostro marito ha grandi disponibilità economiche e molte conoscenze (pausa e la guarda con aria preoccupata) è possibile, anzi è possibilissimo.


SILVANA


Ah….


E’ TORNATA MARISELLA !

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ERNESTINA


Signora, quello vi ammazza. E poiché sarà ben consigliato, si andrà a costituire. Dunque, visto che è reo confesso, gli danno i domiciliari, sia perché non può inquinare le prove, sia perché non può reiterare il reato visto che di moglie ne aveva una sola. E’ vero rischia minimo trent’anni, ma gli avvocati dimostreranno che c’è la provocazione dovuta al tradimento e già la pena si abbassa quasi del trenta percento. Poi ci sono le attenuanti e si abbassa ancora di un altro trenta. Poi invocano le attenuanti generiche, e si sconta un altro trenta percento. Poi si risarciscono i parenti della vittima e si abbassa ancora di altri quattro anni. In somma signora, alla fine, dopo tre gradi di giudizio, gli rimangano tre o quattro anni che vengono scontati dai domiciliari che ha già fatto. In definitiva vostro marito in galera non ci andrà mai.


SILVANA


Ma la giustizia è uguale per tutti! Quindi anche io ammazzandolo posso avere lo stesso trattamento?


ERNESTINA


Signora, ma avete i soldi che tiene il barone vostro marito per pagare gli avvocati?


SILVANA


Adesso no, ma quando l’avrò ammazzato si!


ERNESTINA


Signora, quando lo avrete ammazzato, il giudice farà il sequestro dei beni di vostro marito e voi, scema, scema finite in galera per trent’anni!


SILVANA


ma se dico che l’ho ammazzato per legittima difesa, allora le cose non cambiano?


ERNESTINA


e, no! (con fare da principe del foro) perché è difficile dimostrare la legittima difesa. Mica state con il coltello in mano aspettando che lui vi aggredisce per ammazzarvi?


SILVANA


Insomma devo aspettare che lui mi ammazza e io non posso fare niente?


ERNESTINA


No, qualche cosa potete fare.


SILVANA


Finalmente e che cosa?


ERNESTINA


Dovete trovare testimoni che confermano le minacce di vostro marito. Magari fargli pure una diffida. Mettere tutto nelle mani di un avvocato e iniziare le pratiche per il divorzio.


SILVANA


e quindi suo marito mi può aiutare?


ERNESTINA


Certamente. (pausa, incuriosita) Ma tornando alle corna, com’è che vostro marito si è fatta la convinzione del vostro tradimento?


SILVANA


Lui aveva già dei dubbi. Le famose corna supposte. Poi mentre aprivamo i pacchi del trasloco, ha trovato delle vecchie buste paga di quando facevo la segretaria di un dottore cinese agopunturista! (comincia a frugare nella borsa)


ERNESTINA


beh …E allora?


SILVANA


allegati alle buste paga, c’erano anche annotati gli emolumenti extra per prestazioni particolari. (tira fuori dalla borsa un cedolino paga e lo porge a Ernestina) Legga… legga


ERNESTINA


(prende la cedolina e legge)


E’ TORNATA MARISELLA !

10/40


_________________________________________________________________________________ STUDIO MEDICO DI AGOPUNTURA CINESE

Dott. Cin Cio Un Cao                                                                 Via Merulana, 15 - 00100 Roma Tel. 06 56789043

Emolumenti mese di febbraio 2005

Signorina Silvana Quaranta - segretaria

Paga sindacale

1.050,87

Acconto IRPEF

90,00

Ritenute previdenziali

280,00

Totale netto

680,87

________________________________________________________________________________

(gira pagina e legge sul foglio allegato)

PRESTAZIONI PARTICOLARI

SERVIZI AL DOTTORE

4 x 10 €

= 40 €

SERVIZI AI CLIENTI

6 x 30 €

= 180 €

TOTALE SERVIZI AGGIUNTIVI

= 220 €

TOTALE COMPLESSIVO

= €  900,87

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(pausa e guarda Silvana) caspita!

SILVANA

Ha visto?

ERNESTINA

Si, e per quanto tempo avete fatto la vita?

SILVANA

Come?

ERNESTINA

cioè volevo dire, per quanto tempo avete lavorato dall’agopunturista?

SILVANA

Ho lavorato solo quattro mesi nell’ambulatorio. E dopo due mesi dall’inizio

del lavoro ho fatto la conoscenza di mio marito.

ERNESTINA

il barone Camera?

SILVANA

si proprio lui. E dopo altri due mesi ci siamo sposati.

ERNESTINA

proprio un colpo di fulmine!

SILVANA

proprio così… un coup de foudre. E io lasciai il lavoro.

ERNESTINA

E come mai?

SILVANA

lo lasciai perché ero un poco in cinta!

ERNESTINA

come un poco incinta?

SILVANA

si proprio così….. un poco incinta! Si figuri che neanche io me ne ero accorta.

ERNESTINA

(con ironia) e già, giustamente era solo un poco.

SILVANA

(annuisce come fosse una cosa ovvia) E poi mi licenziai anche perché, il

barone,  mio  futuro  marito,  mi  aveva  detto  che,  data  la  sua  posizione

finanziaria, non c’era più bisogno che io lavorassi.

ERNESTINA

E.. certamente!


E’ TORNATA MARISELLA !

11/40


SILVANA                      Signora! per farla breve, dopo sette mesi dal matrimonio ho messo alla luce

una bella bambina!

ERNESTINA                ah…. bene…e allora?

SILVANA                      e  allora,  dopo  un  paio  di  anni  della  nascita  della  bambina,  lui  iniziò  a

dubitare che non era sua figlia perche la bimba non gli somigliava.

ERNESTINA                (con aria da principe del foro) ma questo non vuol dire niente….

SILVANA                      e poi, questo suo dubbio si trasformò ben presto in una convinzione.

ERNESTINA                e com’è che il barone si fece questa convinzione?

SILVANA                       perché si accorse che man mano che la bambina cresceva, le si notavano

sempre di più i suoi  begli occhioni un po’ a mandorla.

ERNESTINA                ah… la piccola ha gli occhi a mandorla?

SILVANA                      Si! E’ perciò dice che la bimba non può essere figlia sua.

ERNESTINA                 ah… ho capito!

SILVANA                      Signora mia! (pausa) E oggi che ha trovato quelle vecchie buste paga…. Si è

convinto ancora di più (pausa e con voce piangente) che la piccola è frutto di quelle prestazioni particolari.

ERNESTINA                 Ma quali erano queste prestazioni particolari?

SILVANA                       Signora! (pausa e guarda Ernestina) cose innocenti ….     aiutavo il dottore  a

verificare l’efficacia dell’agopuntura con una particolare terapia sotto sforzo.

ERNESTINA                 e questa terapia chi ve l’aveva insegnata?

SILVANA                       Signora! (pausa e guarda Ernestina) il dottore agopunturista!

ERNESTINA                 il cinese?

SILVANA                       Si, proprio lui! Si (pausa, poi con aria professionale)       Ma solo dopo averla

sperimentata su di se!

ERNESTINA                (ironica) E già… molto scrupoloso!

SILVANA                       E poi signora! a me non mi pesava (pausa guarda Ernestina            con malizia)

anzi! (pausa) Mi pagavano pure!

ERNESTINA                (guardando Silvana con ironia) quindi oltre che molto scrupoloso anche un

benefattore!

SILVANA                       Mi creda Signora! Uno scienziato! Pensate mi disse che avrebbe voluto fare

anche delle foto durante queste prestazioni per una sua pubblicazione!

ERNESTINA                E voi le avete fatte?

SILVANA                       No perche io poi mene andai!

ERNESTINA                 Ah… meno male (pausa. Poi la guarda incredula e sconcertata) scusate

signora, vi posso fare una domanda?

SILVANA                       certo, dica pure!

ERNESTINA                 (pausa. Poi la guarda sconcertata) ma non vi ha detto niente la mamma?

SILVANA                      Signora cara, io sono rimasta orfana e sono stata allevata dalle monache in un

collegio a Reggio Emilia.


E’ TORNATA MARISELLA !

12/40


ERNESTINA                (breve pausa guardandola nuovamente perplessa e indispettita) e le monache

di Reggio Emilia non vi hanno detto niente riguardo…. (fa un gesto unendo

due dita delle mani)?

SILVANA                      Si mi hanno detto che prima del matrimonio non dovevo mai baciare un

uomo!

ERNESTINA                (tra l’assertivo e l’interrogativo ironico) e voi lo avete fatto!

SILVANA                      certamente non baciai mai nessuno!

ERNESTINA                (la guarda perplessa) e le monache Di Reggio Emilia vi hanno detto solo

questo?

SILVANA                       Mi pare di si! (pausa) Signora  vuole la verità?      (guarda Ernestina)

ERNESTINA                Si, certamente

SILVANA                      (abbozza un pianto) Non mi ricordo!.

ERNESTINA                E va bene! Dunque. (non piangete)  assodato che a baciare non avete baciato!

(pausa) E allora…. (pausa imbarazzata )

SILVANA                       (con aria da maliziosetta) e allora?

ERNESTINA                 E allora il fatto è grave ….

Scena sesta – Ernestina, Silvana poi Rosa, Gigino, Osvaldo, Fiordaliso e Matteo

In quel momento entra Rosa con l’avvocato con le pieghe dei pantaloni rivoltate

ROSA                                 avvocato salite sulla sedia, qui c’è più luce e cosi prendo meglio le misure.

GIGINO                            (esegue riluttante) e va bene! Datemi una mano che ho la sciatica!

ROSA                                 (Rosa lo aiuta)

GIGINO                            (adesso è in piedi sulla sedia con un braccio allargato ed una mano al fianco

dolente)) ora sembro proprio la statua di Garibaldi

ERNESTINA                 (rivolto a Silvana) Signora, voi restate comoda, intanto anticipo il fatto a mio

marito, così appena si libera sa già qualche cosa della faccenda.

SILVANA                        (Intanto,  non  riuscendo  a  staccare  il  bottone,  si  sfila  la  camicetta  per

lavorare meglio)

OSVALDO                    bussa cinque volte convulsamente il campanello della porta

ERNESTINA                 ah meno male è tornata Marisella (e va ad aprire la porta di casa)

(In questo momento Rosa, volta le spalle all’ingresso e si trova con il viso all’altezza della patta dei pantaloni di Gigino che è in piedi sulla sedia apparentemente soddisfatto, con una mano regge i pantaloni mentre l’altra è braccia alzate)

(dopo un animato vociferare all’ingresso, entra il barone Osvaldo Camera come una furia portando per mano una bambina di circa sei anni inseguito da Ernestina)

ERNESTINA                          ma dove andate… fermatevi


E’ TORNATA MARISELLA !

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OSVALDO                     (additando Silvana) Ah, eccoti qua! ah….Ti stavi spogliando? Mi hai fatto

suonare a tutte le porte del palazzo! E stai Qua! (con aria da pazzo) Ma io ti

sparo….hai capito… (a Ernestina) Io la sparo!

SILVANA                      (Silvana si alza e, impaurita si ripara dietro il divanetto)

Madonna  mia aiutatemi. (a Ernestina) Signora, mi faccia da testimone.

OSVALDO                     (vedendo la posizione equivoca di Gigino e Rosa) mamma, mia dove sono

capitato (rivolto a Ernestina) Voi siete la tenutaria di questa casa di appuntamento nel mio palazzo? Ma io vi denuncio!

GIGINO                            Ma,   egregio   signore…   calmatevi…..che   state   dicendo?   (gli   cadono   i

pantaloni e subito gli ritira su aiutato da Rosa)

OSVALDO                     (a Gigino) Zitto voi… sporcaccione…..(a Silvana) Ti sei venuta a rifugiare

dal tuo amante?

ERNESTINA                (allibita) Gigino!?

GIGINO                            (rivolto alla moglie) Ma chi la conosce! (rivolto al barone) Signore, io sono

l’avvocato Di Pasquale !

OSVALDO                     (a Gigino) e chi è questo Pasquale? (rivolto a Silvana) il tuo amante?

GIGINO                            No, Io sono Di Pasquale!

OSVALDO                     ah, pure bisessuale! Siete  l’amante di Pasquale!

GIGINO                           Ma quale amante! Che state dicendo, siete impazzito. Vi ho detto che sono

l’avvocato Di Pasquale.

OSVALDO                     Ma chi se ne frega che voi siete l’avvocato di questo Pasquale?

GIGINO                            No, NO.. No Io sono Di Pasquale! Sono l’avvocato Luigi Di Pasquale!

OSVALDO                    (rivolto a Silvana) Aaah, allora l’avvocato è il tuo amante? (fa per afferrarla)

Ma io ti sparo, hai capito! Io sono il barone Camera e devo salvaguardare il

buon nome delle mia famiglia, perciò, prima sparo a te e poi a lui. (lascia la

bambina che corre dalla mamma. Estrae una pistola dalla tasca della giacca)

ROSA                                (si allontana dalla sedia) UUUU Madonna mia

SILVANA                       (prende  la  bimba  e   passando  dietro  a  farsi     scudo  con  Rosa  le     grida

nell’orecchio) Signora Rosa fatemi da testimone!

OSVALDO                     (a Gigino) io vi ammazzo! (a Silvana) sgualdrina!

ERNESTINA                Ma   signor   barone,   calmatevi!    Sicuramente   c’è   un   equivoco!    Riponete

quell’arma… e poi, proprio davanti alla banbina….

OSVALDO                    Ma quale equivoco! Allora (indicando Gigino) se non è quello sporcaccione

l’amante di quella sciagurata? (si avvia verso l’uscio delle due stanze per sbirciare)dove è, dove si è nascosto il maiale?

GIGINO                           (scende con dolore dalla sedia) ma dove state andando? Chi cercate! Qui non

c’è nessuno e tantomeno un maiale!

OSVALDO                     (a Gigino) a.. non c’è nessuno? Allora perché mia moglie si trova qui, perché

è venuta in questa casa equivoca?

GIGINO                           ma quale casa equivoca! Come vi permettete.


E’ TORNATA MARISELLA !

14/40


OSVALDO

no, no…. io mi posso permettere tutto perché sono il barone Camera e il

barone Camera le corna non se le tiene. (estrae una pistola) tirate fuori il

maiale o ammazzo a tutti quanti…. Faccio una strage.

GIGINO

Ma siete impazzito? Non fate sciocchezze.  Vi ho detto Noi non nascondiamo

nessuno. Questa è una casa onorata.

OSVALDO

(a Gigino) se questa è una casa onorata lo si deve vedere! (rivolto a Silvana)

perché sei qua, parla

sgualdrina.

SILVANA

Osvaldo, Osvaldo… (estrae un fazzolettino dalla tasca e inizia a piangere)

OSVALDO

(non avendo avuto risposta dalla moglie si rivolge a Gigino) Allora lo ripeto

a voi: (scandendo) voglio - sapere - perché - mia moglie - si trova - qui?

GIGINO

(rivolto alla moglie) già, perché la signora è qui?

ERNESTINA

Perché e qui!... Perché è qui! (imbarazzata guarda Rosa)

ROSA

(afferrando il discorso) perché è venuta da me, che faccio la sarta, e a casa

mia le hanno detto che stavo di fronte della signora Ernestina!

ERNESTINA

Già le hanno detto che stava a casa mia!

GIGINO

(poco convinto, rivolto a Osvaldo) vedete,a tutto c’è una spiegazione siete

convinto?

OSVALDO

(più calmo) come faccio ad esserne convinto se vedo dalla vostra faccia che

neppure voi lo siete?

GIGINO

(guarda perplesso prima la moglie poi Osvaldo. Poi  convinto) No, no!  Io mi

fido di quello che dice mia moglie!

OSVALDO

Aaah …. la signora è vostra moglie! …. E voi vi fidate?

GIGINO

certamente!

OSVALDO

Guardate che le donne sembrano tutte pecorelle …. Poi …. sotto sotto …

(indicando le donne) Vedete, vedete!

GIGINO

(le guarda accigliato) che cosa devo vedere?

OSVALDO

Hanno il sorriso della Gioconda ma, di dietro, (con enfasi cattiva ) si vede che

spunta la coda del diavolo!

ROSA e ERNESTINA

(istintivamente guardano l’una alle spalle dell’altra)

GIGINO

Ma egregio barone a me sembra che voi siete un pò prevenuto verso le donne!

OSVALDO

io prevenuto? Siete voi che siete uno sprovveduto!

GIGINO

Ma che state dicendo. Voi farneticate.

OSVALDO.

È mai possibile che non sapete niente? o fate finta di non sapere niente?

GIGINO

Ma signor barone che devo sapere!……

OSVALDO

(riprendendo con rabbia) Zitto… Qui sicuramente c’è sotto qualche cosa e io

devo scoprirlo (a voce più alta minaccia le  donne) avanti parlate che cosa mi

state nascondendo?

ROSA, ERNESTINA e SILVANA

(istintivamente si stringono e indietreggiano)

GIGINO

(lo  ferma)  Ma  barone  ……  fermatevi,  e  riponete  quell’arma,  non  fate

sciocchezze


E’ TORNATA MARISELLA !

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OSVALDO                    lasciatemi devo fare giustizia.

GIGINO                           Ma quale giustizia! Siete impazzito?

OSVALDO                    Si. Si. Sono pazzo di gelosia. (pausa e con voce lacrimosa) Aveva ragione la

buonanima di mammà che diceva che (indicando Silvana) quella donna non faceva per me!

GIGINO                           Ma tutte le mamme lo dicono ….. anche la mia lo diceva. (sorridendo)  Tutte

le mamme credono che i figli sposandosi riducono il proprio affetto per loro.

Ma non è così.

OSVALDO                    Voi dite!? Ma io mi sento cornuto tra i cornuti! Se prendo quel Maiale…

GIGINO                           Su barone calmatevi, ragionate.

OSVALDO                     Mi devo calmare… mi devo calmare? Come faccio a calmarmi se i fatti sono

evidenti!

GIGINO                           Ma quali fatti. Spiegatevi

OSVALDO                    Ma insomma voi continuate a fare lo gnorri? Non vedete l’eloquente scena

che ho trovato in questa casa?

GIGINO                           Signor Barone. Non fatevi influenzare dalle apparenze. Ragionate. Voi siete

istruito e pure  un nobiluomo.

OSVALDO                     (si   calma   alla   parola   nobiluomo   e   assume  un   aspetto   fiero)    E  allora

spiegatemi. Come giustificate questa situazione.

GIGINO                           Signor barone, se vi calmate ve lo spiego.

OSVALDO                     E mi dovete spiegare anche perché mia moglie si stava spogliando

GIGINO                           certamente.

OSVALDO                     E sentiamo. E non cercate di prendermi per fesso riempiendomi la testa di

chiacchiere perché già pesa assai per le corna.

GIGINO                           Signor barone, credetemi, state prendendo un abbaglio, io vi assicuro che non

sono l’amante della signora. Anzi, io non la conosco proprio. Vi ho detto che

sono   l’avvocato   Luigi   De   Pasquale.   Se   ricordate   ci   siamo    incrociate

nell’androne del palazzo! E ci ha pure presentati il vostro architetto che è mio

amico.

OSVALDO                     a già, l’architetto Pandolfi.

GIGINO                           dunque  ricordate!  Credetemi,   qui   non  nascondiamo  nessuno.     (indicando

Ernestina)  Vi  ripeto  questa  signora  è  mia  moglie  e  (indicando  Rosa)  la

signora                                                                                                   qui presente è la nostra vicina, che come lei stessa vi ha detto, fa la

sarta, e sta qui perché è venuta a prendere le misure per cucire le pieghe ai

mie pantaloni!

SILVANA                      ….. e il bottone alla mia camicetta.

Intanto Ernestina e Rosa, in controscena, carezzano e scherzano con la piccola

OSVALDO                    (rivolto a Silvana) zitta tu e rivestiti. (realizza e comincia a piangere accasciandosi su una sedia) Scusate avvocato ma sono accecato dalla gelosia.Certamente la scena che ho intravisto mi ha fatto perdere i lumi della ragione!

GIGINO                           beh almeno vi siete sfogato! Su accomodatevi


E’ TORNATA MARISELLA !

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OSVALDO                    (si siede e pone l’arma nella tasca della giacca) Comunque avvocato miamoglie mi ha ingannato. E pensare che aveva fatto il collegio dalle monache!... Io anche per questa l’ho sposata!

GIGINO                           dunque è una donna bene educata e piena di moralità!

ERNESTINA e ROSA              (si guardano annuendo ironicamente)

OSVALDO                    questo è quello che pensavo anch’io quando l’ho conosciuta, sei anni fa.

Faceva la segretaria nello studio di un agopunturista cinese a Roma! (pausa e

indicando Silvana) Faceva la santarellina e nel frattempo mi metteva le corna.

GIGINO                           ma come fate ad avere oggi questa certezza a distanza di sei anni?

OSVALDO                    Ho le prove.

GIGINO                           ma quali prove?

OSVALDO                    Avvocato, Facendo il trasloco sono saltati fuori da una scatola alcuni          ruoli

paga di mia moglie quando lavorava da quel medico cinese.

GIGINO                           e bene… e con questo?

OSVALDO                    Con la busta paga c’erano anche annotazioni di pagamento di prestazioni

equivoche extra e i relativi importi.

GIGINO                           caspita. E queste note erano allegate alla busta  paga?

OSVALDO                    si, si avvocato!

GIGINO                           e quindi su queste prestazioni ci pagava anche le tasse?

OSVALDO                    (con aria da competente) E no, avvocato! Erano prestazioni in nero! non si

possono pagare le marchette sulle marchette!

GIGINO                           e già!....(correggendosi) no volevo dire: ma chi vi dice che erano proprio

quelle, …. cioè quelle la le prestazioni, ….capitemi!

OSVALDO                    Perchè il fatto è evidente. Ci sono pure le prove! Nelle note ci      sono elencate

le tariffe di quelle prestazioni extra! Quindi per il buon nome della mia famiglia ora la devo ammazzare. (tenta di alzarsi per gettarsi su Sivana))

GIGINO                            (afferrando Osvaldo e rimettendolo a sedere) Aspettate! Ragionate. A tutto

c’è rimedio!

OSVALDO                    il rimedio è lavare il disonore con il sangue.

GIGINO                           ma che state dicendo. Siamo nel ventunesimo secolo e voi credete ancora a

queste sciocchezze? Vi ripeto che il rimedio si trova sempre.

OSVALDO                    ma avvocato, quale rimedio volete trovare? La vedete quella li (indicando la

moglie)? Per sei anni mi ha fatto credere che quella povera creatura era mia

figlia….

GIGINO                           ma come fate ad affermare che non lo è?

OSVALDO                    perchè, oltre le prove che vi ho detto (pausa) voi la vedete quella bambina?

GIGINO                           certo che la vedo!

OSVALDO                    Guardatela bene! (pausa) che vedete?

GIGINO                           che cosa devo vedere?

OSVALDO                    come che cosa! Guardate (pausa) Non mi somiglia proprio!


E’ TORNATA MARISELLA !

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GIGINO                           (con aria da arringa) ma, egregio barone! Questo non vuole dire niente!

OSVALDO                    ma come non vuol dire niente!

GIGINO                           non è una prova che non è figlia vostra.

OSVALDO                    (a Gigino in tono confidenziale a voce più bassa) e allora guardatela meglio

GIGINO                           (volge lo sguardo alla bimba. Pausa) e allora?

OSVALDO                    che notate?

GIGINO                           che cosa devo notare?

OSVALDO                     Non vedete ha pure gli occhi a mandorla!

GIGINO                           ma cosa centra!... Barone, quella può essere una conformazione ereditaria

relativa a qualche generazione fa!

OSVALDO                    (in tono fiero) ma io sono di razza pura italica, anzi romana. Un mio trisavolo

fu nominato barone dei conti Capitolini da papa Leone Sesto!

GIGINO                         ma, signor barone… i figli si fanno in due! potrebbe essere un antenato della

signora vostra moglie! (pausa) Barone, per avere una prova certa ci vuole l’esame del DNA!

OSVALDO                    lo so. Ma non è cosa

GIGINO                           e perché non è cosa. Fatelo questo esame e vi levate il pensiero.

OSVALDO                    (preoccupato) mai io non voglio andare in un laboratorio a fare questa prova.

Anche se c’è la privacy, (tono complice) voi capirete! Qui siamo a Napoli! la

cosa si verrebbe a sapere …. E addio buon nome del Barone Camera!

GIGINO                           e non potete fare l’esame in un’altra città. Dove nessuno vi conosce? Per

esempio a Roma?

OSVALDO                    No, no! A Roma certamente no! Per carità (indicando Silvana) A conoscono

tutti quanti a quella sciagurata!

GIGINO                           allora andate al nord. O magari all’estero. Li certamente non vi conosce

nessuno.

OSVALDO                    avvocato, (pausa) volete sapere la verità?

GIGINO                           certamente.

OSVALDO                    perché sinceramente mi imbarazza. (pausa) Insomma mi metto vergogna ad

andare in un laboratorio a confessare il mio dubbio, il mio tormento.

GIGINO                           Caro barone, se volete me ne posso occupare io e senza farvi muovere da casa

vostra.

OSVALDO                     Ma voi che dite?

GIGINO                           Dico proprio così e naturalmente agirò con molta discrezione.

OSVALDO                     Veramente potete farmi questa cortesia?

GIGINO                           Certamente. Un mio carissimo amico, il professore Saverio Lo Trovo, è un

luminare della ricerca specializzato proprio sull’esame del DNA ed ha un laboratorio, qui a Napoli, che fa al caso vostro.

OSVALDO                     che fortuna!


E’ TORNATA MARISELLA !

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GIGINO                            Barone, le corna sono una brutta cosa tra i cristiani (detto questo, guardando

con aria complice il pubblico, si pone alle spalle del barone e comincia a carezzargli la fronte e i capelli) Povero barone!

OSVALDO                     vedete, avvocato, ne siete convinto anche voi            (pausa e dopo interdetto)

Avvocato, ma perché mi massaggiate?

GIGINO                           perché  vi  massaggio?  Perche  vi  massaggio!  (guarda  Ernestina  con  fare

interrogativo)

ERNESTINA                (senza essere vista dal barone, fa il gesto di strappare un capello)

GIGINO                           (afferrando al volo il suggerimento) vi massaggio perché adesso vi strappo un

capello per l’esame del DNA e vi massaggio per non farvi sentire dolore.

(strappa un capello al barone e lo ripone accuratamente in un fazzoletto che

avrà preso dalla tasca)

OSVALDO                     Ma quale dolore. Il dolore è qui, nel mio cuore …. Perché, malgrado tutto, a

quella creatura io voglio veramente bene. L’amore per lei è grande quanto il disprezzo che provo per la madre!

GIGINO                           Barone! Beh adesso non mettiamo il carro davanti ai buoi…. E prendiamo,

per così, dire il toro per le corna

OSVALDO                     (con malcelata irritazione)Ma che centrano i buoi. A cosa volete alludere con

le corna?

GIGINO                           No, no scusate. Nessuna allusione! Volevo dire di non precipitare le cose…..

Non anticipiamo i risultati! Facciamo la prova del DNA e poi si prenderanno le giuste decisioni.

OSVALDO                     (rassegnato) e  va bene!

GIGINO                           Signora Rosa, voi che siete cosi precisa, volete tagliare con le forbici un

capello della bimba e riporlo con cura.

ROSA                                Si Avvocato (prende le forbici dalle mani di Silvana, esegue e lo consegna a

Ernestina)

ERNESTINA                 date a me (prende il capello e lo ripone in un fazzolettino)

GIGINO                           Su barone, fate per così dire…..  un armistizio! Adesso tornate serenamente a

casa con la vostra famiglia e aspettiamo pazientemente la prova.

OSVALDO                     (alzandosi e stringendo la mano a Gigino) Grazie avvocato, metto le mie

nobili corna nelle vostre mani. (rivolto duro ad Silvana) Prendi la bimba e andiamo.

ERNESTINA                 Signor Barone, aspettate! Lasciate la bimba qui così gioca un poco con il mio

nipotino!

GIGINO                           Questa è una buona idea.

OSVALDO                    va bene. Grazie avvocato.

SILVANA                      (rivolta  alla bimba) vuoi restare qui a giocare con il nipotino della signora?

FIORDALISO              Si mamma!

ERNESTINA                 Matteo... Matteo. Vieni, qui c’è una bimba che vuole giocare con te!

MATTEO                         (Matteo entra in scena)  nonna che vuoi?

ERNESTINA                Matteo, vuoi far giocare un poco con te questa bella bimba?


E’ TORNATA MARISELLA !

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MATTEO                         si, nonna. (Prende la bimba per mano e si avvia da dove e entrato) come ti

chiami? (mentre i due parlano escono di scena)

FIORDALISO              Fiordaliso

ERNESTINA                Signora Silvana, venite a riprenderla quando volete voi.

SILVANA                      grazie, verrò fra un oretta.

GIGINO                           Mi raccomando a tutti e due. (guarda i presenti) E lo dico davanti a testimoni.

Cercate di stare calmi. Vi nomino entrambi responsabili ciascuno dell’incolumità dell’altro.

OSVALDO                    Si avvocato e grazie ancora (va verso l’uscita seguito da Silvana)

SILVANA                      A più tardi (si ferma un attimo prima di uscire) a… Signora Rosa, quando

vengo a prendere mia figlia le scendo una gonna da accorciare.

ROSA                                Grazie signora baronessa! Va bene!

OSVALDO                    ma quale accorciare! signora Rosa! Allungare, allungare la dovete la gonna.

GIIGINO                         (guardando il barone con aria di sufficienza)….Barone…

OSVALDO                    Arrivederci (esce con Silvana)

Scena settima – Ernestina, Rosa e Gigino

ERNESTINA                 (accompagnata la coppia alla porta rientra) Ma queste so cose da pazzi!

GIGINO                           è veramente una Follia. (pausa) Signora Rosa, vi prego, voi non parlate di

questo a nessuno. Voi non avete visto niente e non avete sentito niente.

ROSA                                Avvocato, non vi preoccupate. Vostra moglie mi conosce! Io sono come le tre

scimmiette. (con sussiego) Non vedo. Non sento. Non parlo!

GIGINO                           Bene signora. Adesso vado a togliere i pantaloni (rientra in camera)

ERNESTINA                grazie Signora Rosa! Mi raccomando, come ha detto mio marito, mi aspetto

da voi la massima discrezione!

ROSA                                Signora (pausa e sorriso) state tranquilla.

ERNESTINA                Signora Rosa, sono tranquilla, ma voi sapete che con le corna non si scherza!

ROSA                                già, e poi quel barone mi sembra un pazzo!

ERNESTINA                Certo a me ha fatto veramente paura! Figuriamoci alla moglie ed a quella

povera anima innocente della bambina.

ROSA                                povera cinesina….. cioè, volevo dire povera creatura.

ERNESTINA                Quella teneva gli occhi sgranati quando il barone gridava!..........  si trovava in

mezzo tra il padre e la madre e non capiva niente.

ROSA                                un anima innocente in mezzo ad un inferno!

ERNESTINA                immaginatevi che cosa succede in casa loro quando litigano marito e moglie!

ROSA                                 (si accosta e confidenzialmente a Ernestina) Ma secondo voi, la moglie del

barone, è ingenua o fa l’ingenua?

ERNESTINA                la verità è che non l’ho capito! Quella ha detto che è rimasta orfana ed è stata

in collegio dalle monache fino alla maggiore età….      e poi si è ritrovata a 18

anni da sola in questo mondo di lupi.


E’ TORNATA MARISELLA !

20/40


ROSA                                chi sa come ha fatto a trovare lavoro dall’agopunturista quando ha lasciato

l’orfanatrofio?

ERNESTINA                certo è un mistero! Probabilmente quelli che lasciano l’orfanatrofio hanno

delle corsie preferenziali per trovare un impiego!

ROSA                                e chi sa perché a Roma!

ERNESTINA                e perché a Roma c’è lo stato del vaticano e le monache la hanno sicuramente

delle conoscenze! (con aria maliziosa) Magari fanno anche loro l’agopuntura.

ROSA                                Comunque il barone ha avuto la fortuna di trovare la verginella bella Pronta

pronta!

ERNESTINA                voi  dite  la  verginella  pronta  pronta?  io  invece  dico  che  ha  trovato  una

signorina, (confidenza ) no credo  verginella (pausa) ma tonta tonta!

ROSA                                Ma io però dico che tanto tonta non lo è. È riuscita ad accalappiare il barone e

si è fatta pure sposare..

ERNESTINA                Già questo pure è vero.

ROSA                                e potrà fare la signora a vita! Certo è una bella giovane e, oggi giorno le

ragazze non si lasciano sfuggire le occasioni!

ERNESTINA                 (con aria preoccupata) Ma a proposito di ragazze….. Marisella non è ancora

tornata e io comincio a preoccuparmi!

ROSA                                Signora state tranquilla! Quando sono andata a casa, mio figlio già sapeva

tutto della rapina. Infatti l’amico che è venuto a casa poco fa, ci ha detto che

la polizia ha anche circondato il quartiere. Controllano i documenti a tutti

quanti e si perde tempo!

ERNESTINA                Ma il malvivente era un uomo! Non dovrebbero fermare le donne!

ROSA                                Signora, oggi fra maschi, femmine, masculone e femminelli non si capisce

più niente. Quindi è bene che controllano a tutti quanti!

GIGINO                           (rientrando  in  scena  con  i  pantaloni  in  mano)        Signora  Rosa,  grazie   e

arrivederci. La piega dei pantaloni riuscite a farmela per questa sera?

ROSA                               per stasera?! Ah…… ho capito (comprende che deve andare via) si avvocato,

certamente. Arrivederci.

GIGINO                           grazie. Ah Signora Rosa! (fa il gesto con la bocca come per dire acqua in

bocca) Acqua in bocca!

ROSA                                state tranquillo! (sorride) Sarò muta come una pescia!

ERNESTINA                 (a Rosa che si è già allontanata)… mi raccomando……

ROSA                                (interrompendola) ho capito busso il campanello della porta cinque volte.

ERNESTINA                e questa volta chiudete le porta!

ROSA                                (da fuori) non vi preoccupate

Scena ottava – Ernestina - Gigino poi il rapinatore

ERNESTINA                (rivolta al marito) Gigino, comunque ti sei messo in un bel pasticcio con

questa prova del DNA!


E’ TORNATA MARISELLA !

21/40


GIGINO

Ernestì, vuoi sapere la verità? Io farò in modo che l’esame dia un esito di

compatibilità.  Quello,  in  fondo,  il  barone  vuole  bene  alla  bambina  e

certamente tutto si metterà a posto.

ERNESTINA

E come fai a convincere il professore Lo Trovo a cambiare i risultati

se

l’esame dimostrerà il contrario?

GIGINO

Ho pensato ad uno stratagemma!

ERNESTINA

E sarebbe?

GIGINO

Poiché  Saverio  Lo  Trovo  deontologicamente  non  potrà  che  certificare  la

verità, ho pensato di prendere due capelli: quello di un uomo e quello di una

donna, dove sicuramente si riscontra la compatibilità del DNA e consegnarli a

lui. E lo farò in qualità di legale di fiducia del barone!

ERNESTINA

(incuriosita) e dove pensi di trovarli due capelli sicuramente compatibili?

GIGINO

(accigliato) già, non ci avevo pensato…

ERNESTINA

(incalzante) è questo che dico!

GIGINO

(pensieroso ) e dove li trovo.. dove li trovo i capelli per Lo Trovo?

ERNESTINA

(quasi per prenderlo in giro) E dunque dove li trovi?…

GIGINO

(incavolato)  e  un  momento  …dove  li  trovo..  dove  li  trovo  (colto

improvvisamente da un lampo di genio) Eureka! Sono un genio! Ho trovato.

Prendo una capello dalla spazzola di nostra figlia Marisella ed uno mio e

glieli  consegno.

ERNESTINA

(leggermente accigliata) Ah!

GIGINO

(con la boria dell’avvocato vincente) Che te ne pare?

ERNESTINA

(con voce tremante e bassa) mi sembra un pessima idea!

GIGINO

(che non ha sentito) Come hai detto?

ERNESTINA

(si schiarisce la voce tremante e a voce più alta ) ho detto che mi sembra una

buona idea!

GIGINO

Ernestina, adesso vado  a fare la barba. Tu, nel frattempo me lo prepari un

buon caffè? (Va verso la stanza  e prima di uscire rivolto al pubblico) Sono

un genio… sono un genio. (esce)

ERNESTINA

si lo preparo anche per me. (Accertato che il marito è in bagno sbirciando

oltre la comune)  Altro che caffè! Mi ci vorrebbe una camomilla. Ci mancava

pure  l’esame  del  DNA  sul  capello  di  Marisella!  (prende  la  rubrica  del

telefono, cerca un numero) Sotto Lo Trovo non c’è…. Vediamo nella esse….

Saverio…. E no, non c’è… …. ah ecco Studio lo Trovo….. l’ha nesso sotto

studio… Pronto. (compone il numero) È lo studio del professor Lo Trovo?

….. c’è il professore? …. Ah.. no!.... non è in  studio? ….. Mi Scusi signorina

e quando è che Lo Trovo? ….. si a Lo Trovo! Cioè volevo dire quando è che

posso trovare il professore Lo Trovo in studio? …… fra un’oretta? ……

Allora  chiamo più tardi!........ ……… ………..  No lui  certamente  non si

ricorda di me ……….  Però……… Va bene gli dica che sono la signora

Di…Di.. (la dice a caso) Di Martino! (realizzandone poi la necessità) Sono

una sua vecchia compagna delle scuole elementari!.........No…… no non

si

preoccupi ………. È inutile che lascio il mio numero!   Richiamo più tardi

….. si…  Grazie! (riattacca pensierosa).


E’ TORNATA MARISELLA !

22/40


intanto entrano i bimbi parlando animatamente

MATTEO                         vogliamo giocare a palla prigioniera?

FIORDALISO              Ma io non so giocare!

ERNESTINA                No! No! bambini con la palla in casa non si può giocare !

MATTEO                         nonna e a che giochiamo?

FIORDALISO              (Rivolta a Ernestina) possiamo fare un gioco che mi ha insegnato la mamma?

ERNESTINA                Si, si brava (poi dubbiosa ci ripensa) no… no è meglio di no! Matteo trova un

cartone animato alla TV e fate i bravi. Io intanto preparo il caffè al nonno!

(Ernestina e i bimbi entrano  in cucina per la TV e per fare il caffè)

GIGINO                           (va verso il telefono cerca il numero sulla rubrica e compone il numero)

Pronto sono l’avvocato Di Pasquale…… buon pomeriggio anche a lei. C’e il

professore Lo Trovo ? …… a Bene …..    e quando Lo Trovo? fra una decina

di minuti? ………. No, volevo sapere se questo pomeriggio il professore è in

studio. …… a Benessimo ……… Dunque cortesemente gli riferisca che verrò

a consegnarli due campioni per l’esame del DNA di un mio cliente…….. si,

di un mio cliente. Bene, grazie. A proposito, fino a che ora il professore si

trattiene? A, va bene. A più tardi ……..       (prende dal mobiletto del telefono

una busta da lettera, la apre, taglia con le forbici lasciate da Rosa sul tavolo

un capello e lo inserisce nella busta ed esclama) e questo è uno! Adesso

manca solo il capello di Marisella! (rientra in camera)

ERNESTINA                 (rientra in scena e prende le bottiglie che ha lasciato Federico, per portarle

in frigo. Scimmiottando Federico) Si_signora ha de_detto      Don _Ca Don

Ca_caaaacarmine di metterle in frigo!..... (con sufficienza) Che pazienza! E

mettiamole in frigo!

GIGINO                           (dall’interno) Ernestì, ma con chi stai parlando

ERNESTINA                 parlavo tra me e me! Riflettevo a alta voce.

GIGINO                           (dall’interno) a proposito è pronto il caffè?

ERNESTINA                si, sta uscendo! (si avvia verso la cucina canticchiando)

RAPINATORE            bussa convulsamente cinque e più volte il campanello della porta

ERNESTINA                (da dietro le quinte) Gigino vai ad aprire, finalmente è tornata Marisella!

GIGINO                           Va bene (Esce dalla camera si avvia ad aprire la porta di casa e dopo poco si

sente un animato parlottare)

entrano in scena Gigino con il rapinatore. Il rapinatore ha un coltello in una mano e con l’altra serra la bocca di Gigino per non farlo gridare .

ERNESTINA                (entra in scena con la tazzina del caffè per il marito, vede i due e gli cade la tazza di mano) Madonna mia aiutami!

SI CHIUDE IL SIPARIO E  SI SPENGONO LE LUCI

FINE PRIMO QUADRO


E’ TORNATA MARISELLA !

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SI APRE IL SIPARIO E SI ACCENDONO LE LUCI

SECONDO QUADRO

Scena nona – Ernestina - Gigino e il rapinatore

La scena si apre con Gigino legato alla sedia con una corda


GIGINO


(a voce bassa e leggermente tremante) Ma in somma si può sapere chi siete ecosa volte da noi?


ERNESTINA


(ad alta voce) se non ve ne andate subito apro la finestra e mi metto a urlare


RAPINATORE


(con determinazione) Signora, come ho detto a vostro marito, non gridate seno vi faccio fare la fine delle galline. (pausa e gesto con il coltello) Vi taglio la gola.


ERNESTINA


(tra se, ma inevitabilmente il rapinatore sente) Ma perché proprio in casanostra doveva capitare il rapinatore della banca?


RAPINATORE


(con curiosità) Allora sapete chi sono!


GIGINO


Ma come tu conosci questo energumeno?


RAPINATORE


(guarda torvo Gigino e gli fa il segno di minaccia del taglio della gola) comeavete detto?


GIGINO


(a voce bassa e tremante) no volevo dire questo….. galant’uomo?


RAPINATORE


ah.. bene


ERNESTINA


(tremante) È quello della rapina al banco di Napoli. Me l’ha detto lasignoraRosa.


RAPINATORE


(rivolto a Ernestina) basta così! State zitta! (rivolto a Gigino) oltre a voi duechi ci sta adesso in casa?


(inizia adesso una convulsa conversazione basata sugli equivoci)


GIGINO


c’è mio nipote con…. Con…. Come si chiama! In somma con la cinese!


RAPINATORE


ho capito sta a letto con la febbre!


ERNESTINA


ma quale febbre! La cinese è la figlia della signora dell’ultimo piano!


RAPINATORE


ho capito sta a letto con la figlia della signora dell’ultimo piano!


GIGINO


ma che state dicendo? Quelli stanno di la a giocare!


RAPINATORE


ho capito stanno giocando a letto!


ERNESTINA


ma come…. Quelli sono due bambini!


RAPINATORE


a…. sono due bambini? (a Gigino) E non pensate che è un poco presto per giocare a letto?


GIGINO


ma chi vi ha detto che stanno a letto?


RAPINATORE


lo avete detto voi! … avete detto: sta con la cinese!


ERNESTINA


si …. ma vi abbiamo anche detto che la cinese e la bambina della signora dell’ultimo piano!


E’ TORNATA MARISELLA !

24/40


RAPINATORE

dell’ultimo piano!? Ah … si trattano bene questi cinesi… Abitano al piano

attico con vista sul golfo!

GIGINO

ma la signora dell’ultimo piano non è cinese è una bella giovane italiana!

RAPINATORE

che si è sposata con un cinese! ….. E bravo o’ cinese!

ERNESTINA

ma il marito non è cinese!

RAPINATORE

allora hanno adottato una bambina cinese!

ERNESTINA e GIGINO

no!

RAPINATORE

allora l’hanno trovata!

GIGINO

ma quale trovata!

RAPINATORE

(spazientito) adesso basta! Non me ne frega niente! (pausa) Dunque non ci

sono altre persone in casa?

ERNESTINA

no, ma sta per tornare mia figlia Marisella che è……!

RAPINATORE

(interrompe) cinese!

GIGINO

ma quale cinese!

RAPINATORE

(tra se) a, già la cinese è a letto con vostro nipote!

ERNESTINA

poi aspettiamo la signora dell’ultimo piano che viene a riprendersi sua figlia

RAPINATORE

(tra se) già,  a mamma da cinese!

GIGINO

e poi deve venire la signora Rosa, la sarta a consegnarmi i pantaloni.

RAPINATORE

comprati al mercatino cinese!

ERNESTINA

ma in somma vi siete fissato con la Cina!

RAPINATORE

e no, signora la Cina l’ha messa in mezzo vostro marito!

GIGINO

basta. Dimenticate la cinese…. Cassatela….. cancellatela

RAPINATORE

io la cancello. Ma scusate questa casa mi pare il porto di Sciangai! Se sapevo

bussavo ad un’altra porta (pausa)

Adesso la conversazione si porta a un ritmo più lento

GIGINO

Appunto non capisco perché siete venuto in casa mia!

RAPINATORE

perché fuori al palazzo c’è la scritta avvocato Luigi De Pasquale.

GIGINO

E allora?

RAPINATORE

Allora  ho  pensato:  quello  l’avvocato  è  uno  a  che  ha  a  che  fare  con  i

delinquenti. Dunque non si spaventa e poi mi può sempre servire!

GIGINO

Bella trovata!

RAPINATORE

Dicevo ho letto la targa e mi sono infilato nel portone. Ho salito le scale e ho

aspettato il momento opportuno per bussare!

ERNESTINA

cinque volte?

RAPINATORE

signora, non mi ricordo quante volte! Ma mettetemi nei miei panni!

ERNESTINA

(tra se) uuu …che schifo

RAPINATORE

Signora io mi sento braccato, voi al posto mio vi mettereste a contare quante

volte bussate il campanello della porta? Cinque, dieci, cento volte!


E’ TORNATA MARISELLA !

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GIGINO                            Ma scusa Ernestì… ha ragione!

RAPINATORE             (guarda compiaciuto Gigino) Dunque avvocato mi date ragione? È quindi un

buon segno.

GIGINO                            quando uno … ha ragione .. ha ragione!

RAPINATORE             Ben detto. Avvocato! Io non voglio far male a nessuno. Devo stare da voi

fino a quanto fa buio. Adesso telefono ad un mio amico per farmi venire a

prendere più tardi con la macchina! (attimo di riflessione)Avvocato, a me a

stento mi hanno visto! Ma se qualcuno in seguito mi riconosce e mi denuncia,

quanti anni di galera mi devo fare?

GIGINO                            incominciamo    a   dire   che   vi   posso   denunciare   anche   io    per    serietà

professionale!

RAPINATORE             e no avvocato. Voi non potete, perché vi scelgo come avvocato e proprio per

serietà professionale non mi potete denunciare e non penso che lo farà vostra moglie per mettersi contro a voi! (guardando Ernestina) Dico bene?

ERNESTINA                 (rassegnata) E, si!

RAPINATORE             Come dice l’avvocato: quando uno … ha ragione .. ha ragione!

GIGINO                            E sta bene. Allora slegatemi e parliamo come da avvocato al suo cliente!

RAPINATORE             Giusto. Comunque devo legare un poco la vostra signora perché non posso

badare a tutti e due!

GIGINO                            e non sta bene. Quando uno ha fiducia ha fiducia.

RAPINATORE             Giusto  (pausa di riflessione guardando a tutti e due)  quando uno … ha

ragione .. ha ragione! (inizia a slegare Gigino) Signora restate buona buona sulla sedia.

ERNESTINA                 (annuisce rassegnata)

GIGINO                            (massaggiandosi i polsi indolenziti) Cominciamo dall’inizio. Dunque avete

rapinato la banca.

RAPINATORE             e diciamo che ho tentato!

GIGINO                            Ma eravate armato?

RAPINATORE             E diciamo armato. Avevo un coltello e due bottiglie Molotov.

GIGINO                            Comunque via hanno visto a mano armata a fare una rapina.

RAPINATORE            (guarda torvo Gigino) avete detto rapina?

GIGINO                           scusate e come la volete chiamare? Tentativo di prelevamento forzato?

RAPINATORE            Già. Bella rapina! Il fatto è che sono scalognato. Ho lanciato una bottiglia

molotov, riempita solo per un quarto di benzina giusto per creare un pò di panico, ma quella non si è rotta!

GIGINO                           non si è rotta?

RAPINATORE            E… non si è rotta perché era fatta con vetro infrangibile (pausa)

GIGINO                           infrangibile?

RAPINATORE            Avvocato, avete visto quando fanno il varo di una nave che la bottiglia non si

rompe? Proprio Uguale!

ERNESTINA                 e capita, quello però è un brutto segno per la nave! La nave nasce scalognata!


E’ TORNATA MARISELLA !

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RAPINATORE            Appunto! Signò, avete  detto bene! E  quello  perciò son dovuto scappare!

(pausa) Una rapina nata scalognata! (pausa. Espressione cattiva e rabbiosa)

poi quel fetente della guardia è pure riuscito a sfilarmi la sacca con i soldi che

avevo sul braccio! Ho fatto la fine del cornuto e mazziato! E pensare che sono

incensurato!

GIGINO                           (con tono da principe del foro) Eravate incensurato. Adesso però, oltre a non

esserlo più, siete pure fesso …. E! scusate!

ERNESTINA                (subito imitando il marito con lo stesso tono) .. siete pure fesso..E! scusate!

RAPINATORE            (guarda torvo prima     Gigino poi Ernestna) come avete detto? (ci ripensa)

Avete ragione so’ pure fesso!

GIGINO                           Come? Uno prepara due bottiglie molotow e non si accorge che le bottiglie

sono infrangibili?

ERNESTINA                (subito c.s.) … e non si accorge che le bottiglie sono infrangibili?

GIGINO e il RAPINATORE (guardano Entrambi stupiti Ernestina)

RAPINATORE

No, non me ne sono accorto! E pensare che ho studiato la preparazione delle

bottiglie su internet.

GIGINO

Queste so cosa da pazzi, guardate che si trova su internet!

ERNESTINA

(subito c.s.).. guardate che si trova su internet!

GIGINO

(guarda Ernestina) Ma la vuoi finire di ripetere tutto quello che dico io?

RAPINATORE

signò, vostro marito ha ragione! ……. mi state facendo girà la testa!

ERNESTINA

ma quella è la foga…….

GIGINO e il RAPINATORE

(la guardano interrogativi) la foga?

ERNESTINA

è l’ansia di sapere!

I tre si guardo interrogativi per qualche secondo

RAPINATORE

comunque ve l’ho detto. Io non voglio far male a nessuno. Devo stare da voi

fino a quanto fa buio. Adesso telefono ad un mio amico per farmi venire a

prendere più tardi con la macchina!

GIGINO

e  come  intendete  uscire  da  questo  palazzo,  perché  credo  che  vi  stanno

cercando e la zona sicuramente è circondata?

ERNESTINA

e già….. la zona è circondata dalla polizia!

GIGINO

(fulmina con uno sguardo Ernestina)

ERNESTINA

(con fare da oca giuliva guardando i due) e, no…sta volta non ho ripetuto.

Ho detto la zona è circondata dalla polizia!  … è stato una precisazione!

RAPINATORE

avvocato, la signora ha ragione e quando uno ha ragione ha ragione!

GIGINO e ERNESTNA

Dunque, e come intendete uscire da questo palazzo?

GIGINO

(guarda la moglie con irritazione)

ERNESTNA

(alza  le  spalle  con  stizza  e  noncuranza  e  dopo,  sopra  pensiero  inizia  a

muovere la testa continuamente come se volesse dire no.. no..)

RAPINATORE

Adesso vediamo, intanto telefono al mio amico. (Rivolto ad Ernestina) Dove

sta il telefono?


E’ TORNATA MARISELLA !

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ERNESTNA

(ancora sopra pensiero continua a muovere la testa come se volesse dire no)

RAPINATORE

(con uno sguardo al pubblico) a signora non ha il telefono. (poi rivolto a

entrambi) come non tenete il telefono?

ERNESTNA

(risvegliatasi dai pensieri) a, si, si il telefono…è la, vedete?

RAPINATORE

(Va  al  telefono  e  compone  un  numero)  Pronto,  signora  mi  chiamate  a

Peppino?........... Si grazie ………… Peppino so io. Peppì mi so cacciato in

un brutto guaio! …… Che ho combinato? Dopo te lo spiego. Mi sta cercando

la polizia .. (pausa) e si la polizia! ……… Tu questa sera vienimi a prendere

con l’auto al numero 15 di via Toti a Mergellina. ……. Hai capito bene?  via

Toti  15,   il  palazzo  alle  spalle  del  banco  di  Napoli.  …..  Alle  sette  in

punto……prima che chiudono i negozi così diamo meno nell’occhio! Come

hai detto? … A quell’ora sei di servizio? …Si….  Allora vienimi a prendere

con l’auto di servizio……. A bene, benissimo, che fortuna! fai cosi!..... si, si,

così mi accorgo che stai arrivando! Ciao, ciao. (chiude la conversazione)

GIGINO e ERNESTNA

E allora?

RAPINATORE            finalmente un po’ di fortuna. Quello Peppino lavora per la croce verde e alle sette inizia il turno insieme al cugino. Ha detto che mi viene a prelevare con l’ambulanza a sirene spiegate. E a sirene spiegate ce ne andiamo.

GIGINO e ERNESTNA

A!

ERNESTNA

Nessuno controlla un ambulanza a sirene spiegate con un ammalato!

RAPINATORE

avvocato, la signora ha ragione e quando uno ha ragione ha ragione! (pausa)

Signora, la tenete una parrucca?

ERNESTNA

(sopra pensiero scuote la testa)

RAPINATORE

come non avete una parrucca?

ERNESTNA

(tornata in se) si ce l’ ho. È un poco vecchia ma ce l’ho.

RAPINATORE

(rivolto a Gigino) è un pocovecchia, ma ce l’ha.

GIGINO

(ironicamente) e diciamo un poco!

RAPINATORE

e già! Avvocato allora, siccome ho visto giù al palazzo una sedia a rotelle,

facciamo che voi stasera accompagnerete la vostra vecchia madre, sulla sedia

a rotelle dall’androne del palazzo fino all’ambulanza. E chiaramente su quella

sedia ci sarò io e nell’ambulanza Peppiniello che mi aspetta.

GIGINO

eeee ma che state dicendo?

SQUILLA  IL TELEFONO E SI INTERROMPE QUANDO SI ALZA LA CORNETTA

ERNESTNA

(fa un sobbalzo,  poi fa per alzarsi  per andare a rispondere)

RAPINATORE

no signora, lasciate stare. Non rispondete!

ERNESTNA

ma scusate, se non rispondo si possono insospettire. Potrebbe essere mia

figlia, Marisella!

RAPINATORE

avete ragione… e quando uno ha ragione ha ragione! Ma state attenta a quello

che dite.

ERNESTNA

(si alza e va a rispondere)

Pronto……. Chi è?..... Lo studio del professor

Lo trovo? (diventa imbarazzatissima)

GIGINO

(fa segno che viene lui a rispondere)


E’ TORNATA MARISELLA !

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ERNESTNA                  (fa cenno di no e imbarazzatissima) no, non è qui…..signorina avete sbagliato

numero! (riattacca il telefono)

GIGINO                           ma Ernestina!?

Scena decima – Ernestina - Gigino – il rapinatore e Rosa

ROSA                                bussa cinque volte il campanello della porta

ERNESTNA                  Proprio adesso doveva tornare Marisella!

RAPINATORE            e adesso come la mettiamo?

GIGINO                           già come la mettiamo?

ERNESTINA                (al marito) adesso sei tu che fai il pappagallo? (spavaldamente) La mettiamo

che il signore qui presente ha tutta la famiglia in ostaggio! (pausa, guarda il

pubblico e   con tono da melodramma) se dobbiamo morire dobbiamo morire

tutti quanti assieme! (esce)

(Un attimo dopo si sente parlottare alla porta)

RAPINATORE            (con  voce  minacciosa)  e  no…..  adesso  che  siete  entrata,  venite  avanti!

(pausa) Signora fate venire qua vostra figlia altrimenti sapete che succede!

Entra Ernestina rassegnata seguita dalla signora Rosa

ROSA                                (tremante e con i pantaloni di Gigino) Madonna mia aiutami tu!

RAPINATORE            (perplesso ed incuriosito) Signò, ma tenete una figlia così grande? Ma quanti

anni avete?

GIGINO                           ma quale figlia! Quella è la signora Rosa, la sarta.

RAPINATORE            (si avvicina Rosa e la guarda accigliato e interrogativo) a! e la sarta? (rivolto

a Ernestina) Quella che vi ha dato la notizia della banca! Non è veroSignora!? (Riguardando Rosa, mette una mano in tasca)

ROSA                                (prontamente) No, no.. fatelo per la bella mamma vostra. Non mi uccidete!

RAPINATORE            (estrae lentamente dalla tasca un passamontagna) mi date un punto di cucito

a questo? Quel fetente della guardia giurata me lo ha strappato!

ROSA                                (rilassata  ma  in  tono  obbedienza)  Si…  certamente,  come  volete  voi  …

datemi qua.

RAPINATORE            grazie!

ROSA                                (abbozza un sorriso di convenienza) Serva vostra! (Prende il passamontagna,

va verso il divanetto, prende ago e filo che ha appuntato in petto e inizia a cucire)

ERNESTINA                (tornana sedere sulla sedia dove era seduta prima)

RAPINATORE            Dunque, dove eravamo rimasti?

GIGINO                           eravamo rimasti che questa sera io prendo a mammà mia e la porto sulla sedia

a rotelle dall’androne del palazzo all’ambulanza

ROSA                                (fa un cenno con la mano a Ernestina come per dire ma che sta dicendo?)

ERNESTINA                (fa un cenno con la mano a Rosa come per dire dopo ve lo spiego)

RAPINATORE            (si accorge dei gesti e voltato verso Rosa) signora! Fatevi i fatti vostri e

cucite….


E’ TORNATA MARISELLA !

29/40


ROSA                                (fa un cenno con la testa assertivo come per dire va bene)

SQUILLA  IL TELEFONO E SI INTERROMPE QUANDO SI ALZA LA CORNETTA

ERNESTNA

(fa un sobbalzo  poi si per alza per andare a rispondere)

RAPINATORE

no signora, lasciate stare. Non rispondete!

ERNESTNA

ma ve l’ho già detto se non rispondo si possono insospettire.

RAPINATORE

già avete ragione… e quando uno ha ragione ha ragione! Però state attenta a

quello che dite.

ERNESTNA

(si alza e va a rispondere)

Pronto

…….  Chi?.....  ancora  lo  studio  del

professor Lo trovo?..... ma io

già detto che avete sbagliato numero!

già vi ho

…….come dite?......... È il numero che segna il display sul vostro telefono?

GIGINO

E già…(fa segno che viene lui a rispondere)

ERNESTNA

(fa cenno di no) no…signorina, non è possibile! Evidentemente il vostro

display è guasto o c’è un contatto telefonico……….

GIGINO

(tenta di alzarsi per andare al telefono)

RAPINATORE

(ferma Gigino con un alt della mano e un dito sul suo naso ad indicare di

fare silenzio)

ERNESTNA

vi ho già detto che da qui nessuno ha chiamato! (stizzita) E non disturbate più

(riattacca il telefono e va a risedere)

GIGINO

ma Ernestina ma come ti viene in mente…..!?

ERNESTNA

(lo manda a quel paese con un gesto della mano)

RAPINATORE

(subito interrompendolo) Dunque, dove eravamo rimasti?

GIGINO

(rassegnato) al fatto di mammà! (pausa) ma scusate, visto che devo essere il

vostro avvocato…

ROSA

(fa un cenno con la mano a Ernestina come per dire ma che sta dicendo?)

ERNESTINA

(fa un cenno con la mano a Rosa come per dire dopo ve lo spiego)

RAPINATORE

(si accorge dei gesti e voltato verso Rosa) signora! Vel’hogià detto. Fatevi i

fatti vostri e cucite.. cucite.

ROSA

(fa un cenno con la testa assertivo come per dire va bene)

GIGINO

visto che devo essere il vostro avvocato… scusate, ma io ve lo devo dire!

RAPINATORE

avanti parlate!

GIGINO

(con tono da principe del foro) siccomevi vedo un po’ maldestro come

rapinatore! Mi chiedo: ma come vi è venuto in mente di intraprendere questo

mestiere? Così… come devo dire….. senza una preparazione!

RAPINATORE

Signor Giudice! (si corregge) pardon… Signor avvocato! E’ appunto qua che

sta il dramma! Mica l’ho scelto io! Mi ci sono trovato!

ERNESTINA

Come sarebbe a dire, vi siete trovato?

RAPINATORE

e..  si  signora  (sospira)  io  avevo  un  sicuro  e  buon  mestiere  a  Roma!...

(sognante) Nella capitale


E’ TORNATA MARISELLA !

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ERNESTINA                a bravo! A Roma!

RAPINATORE            si a Roma ….. caput mundi!

GIGINO                           A bene. Vedo che siete anche istruito!

RAPINATORE            e  come  no… conosco anche  un poco di  inglese  e  di francese  (pausa) e

pensare che stavo imparando anche qualche parla di tedesco!

ERNESTINA                facevate la guida turistica?

RAPINATORE            No!

ROSA                                allora facevate il tassista?

RAPINATORE            (pausa, si gira verso Rosa) Signò. Fatevi i fatti vostri e cucite! Cucite.

ROSA                                (fa un cenno con la testa assertivo come per dire va bene)

GIGINO                           dunque che facevate?

RAPINATORE            (con tono fiero) lavoravo nella cooperativa portabagagli della stazione di

Roma Termini!

GIGINO                           e come mai proprio a Roma e non a Napoli che è la vostra città?

RAPINATORE            (con tono nostalgico) perché papà mio era un macchinista delle ferrovie e

guidava spesso il treno a Roma. E li si era fatto amico, (con tono magnifico)

nientedimeno                                                                               che  il          segretario         nazionale         del                                                                                                     sindacato    dei         macchinisti.

(pausa)  Quando  papà  morì,  poiché  i  soldi  della  pensione  che  prendeva

mammà erano pochi, lui mi trovò un posto nella cooperativa portabagagli….

Mamma mi disse: accetta… accetta perché è un posto sicuro! Furono parole

sante (con commozione) infatti di li a poco morì pure mammà e dopo un anno

pure il segretario del sindacato: il mio protettore! Pace all’anima sua!

ERNESTINA                mamma mia povero giovane!

ROSA                                 e si, proprio sfortunato!

RAPINATORE            (pausa, cambia tono,   si gira verso Rosa) Signò. Fatevi i fatti vostri e cucite,

cucite.

ROSA                                (fa un cenno con la testa assertivo come per dire va bene)

GIGINO                           Ma poi perché avete lasciato il posto sicuro a Roma?

ERNESTINA                E già perche?

RAPINATORE            E mica l’ho lasciato io! (pausa, guarda a tutti e due quasi e piangendo) mi

hanno licenziato!

ROSA                                mamma mia! E perché

RAPINATORE            (pausa, cambia tono, si gira verso Rosa) Signò. Fatevi i fatti vostri e….

ROSA                                (interrompendo) e cucite, cucite (accompagnando con un cenno della testa

assertivo come per dire va bene)

ERNESTINA                giusto   e   perché   vi   hanno   licenziato?   Perche   rubavate   dalle   valige    dei

viaggiatori?

RAPINATORE            (stizzito)  Ma  quale  rubare!  Io  ero  un  onesto  lavoratore  (ritrova  il  tono

lacrimoso precedente) signò, perché mi sono ammalato.

ERNESTINA                pure?


E’ TORNATA MARISELLA !

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RAPINATORE

Signora! Io sono nato scalognato …. Perché, porta i bagagli oggi, porta i

bagagli domani, porta i bagagli ogni giorno e all’improvviso una maledetta

mattina mi bloccai con il colpo della strega!

GIGINO

ebbene e perché non vi siete curato?

RAPINATORE

e… come non mi sono curato?  Sono andato avanti per sei anni con iniezioni,

pillole,  pomate,  unguenti,  olio  di  sant’Antonio….niente.  Pensate  che  mi

aiutavano pure i compagni di lavoro. Mi evitavano i lavori più pesanti! Ma

aimè dopo quasi quatto  anni di questa vita, con la crisi sono stato tra i primi

ad essere messo in cassa integrazione. Quando è finita la cassa integrazione

sono rimasto senza lavoro. (sospira) ed eccomi qui.

ROSA

(improvvisamente scoppia a piangere) mamma mia povero giovane!

RAPINATORE

(pausa) Signò….

GIGINO

(subito) Fatevi i fatti vostri e cucite, cucite.

RAPINATORE

no,  no…Signora!  fate,  fate  pure.  Piangete,  piangete.  Ormai  siete  della

famiglia!

ROSA

(fa un cenno con la testa assertivo e si asciuga le lacrime) grazie!

ERNESTINA

io mi domando come è possibile che al giorno d’oggi non abbiate trovato un

rimedio definitivo al vostro mal di schiena!

GIGINO

e, giustamente mia moglie ha ragione!

RAPINATORE

E lo so. Quando uno ha ragione ha ragione…. Signora ma che vi devo dire!

Ho provato anche con l’agopuntura che mi faceva un medico cinese.

ERNESTINA GIGINO e ROSA

(si guardano interdetti poi guardano il rapinatore) A Roma?

RAPINATORE

e, si a Roma

ERNESTINA GIGINO (si guardano interdetti e poi assertivi) A Roma!

ROSA                                 A Roma!

RAPINATORE            E pensate che mi ero pure innamorato della segretaria del dottore! (sognante)

Una bella ragazza. Una povera orfanella …Un visino d’angelo…

ERNESTINA GIGINO e ROSA        (si guardano interdetti poi guardano il rapinatore) A Roma?

RAPINATORE            E si a Roma…ma perché vi meravigliate?...

ERNESTINA GIGINO e ROSA        (si guardano interdetti) ci meravigliamo?

GIGINO

Ernestì tu ti meravigli?

ERNESTINA

Nooo!

GIGINO

signora Rosa voi vi meravigliate?

ROSA

Nooo!

GIGINO

e siccome io non mi meraviglio (rivolto al rapinatore) andate pure avanti.

RAPINATORE

Dunque dicevo……(sognante) Un visino d’angelo (pausa e si rattrista) Poi

lei andò via con uno…. mi pare un  nobile ….

ERNESTINA GIGINO e ROSA

(guardano il rapinatore tra l’interrogativo e l’assertivo)

A Roma!?


E’ TORNATA MARISELLA !

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RAPINATORE            E… si a Roma… Certo la ragazza trovò la sua convenienza… Mi sa che se l’è pure sposato! (sospira) chi sa che fine a fatto!

ERNESTINA GIGINO (insieme guardandosi tra loro) E.. chi sa che fine a fatto!

ROSA                                (con un sospiro) E.. chi sa che fine a fatto!

Scena undicesima – Ernestina - Gigino – il rapinatore – Rosa e Federico

(si sente una voce dalla porta d’ingresso)

FEDERICO                    Si_signora, E’ è pe_permesso?

ERNESTINA                ma come Rosa, avete lasciato un’altra volta la porta aperta?

ROSA                                Signora, e chi ci ha pensato! Io stavo tutta impaurita!

RAPINATORE            (rivolto  a  Rosa  concitato)  Signora       datemi  il  passamontagna.    (prende   il

passamontagna, lo calza e si nasconde al lato dell’ingresso alla stanza con il coltello in mano)

FEDERICO                    E’ è per_permesso?

ERNESTINA                Madonna mia! Questo sta un'altra volta qua! … Entrate Federico.

FEDERICO                    (entra e no si accorge del rapinatore) Si_signò ho po_portato i do_oolci  che

ha ordinato Vo_vostra fffiglia.

RAPINATORE            (aggredisce  alle  spalle  Federico)  Non fiatate  e  state  buono  altrimenti  vi

ammazzo!

FEDERICO                    Maaaamma del ca_carmine aiutami tu! (Lascia cadere i dolci, si mette le

mani sul cuore, si accascia e sviene nelle braccia del rapinatore)

ERNESTINA e ROSA (accorrono, sorreggono Federico e lo adagiano sul divano)

GIGINO                           (accorre  al  divano e  da due  buffetti a Federico)  Giovanotto, Giovanotto

(rivolto agli astanti) non è morto….respira ancora!

RAPINATORE            A meno male! ci voleva anche il morto e poi stavo proprio inguaiato. (toglie il

passamontagna dalla testa)

ROSA                                (preoccupata) ma quello è malato di cuore!

Scena dodicesima – Ernestina - Gigino – il rapinatore – Rosa – Federico e Silvana

(si sente una voce dalla porta d’ingresso)

SILVANA

Permesso? Signora Ernestina!

RAPINATORE

mamma mia ma questo è peggio del porto di Sciangai!

SILVANA

(con voce più alta) Posso entrare, sono venuta a prendere mia figlia.

ERNESTINA GIGINO e ROSA

(si guardano imbarazzati)

RAPINATORE

(corre a nascondersi al lato dell’ingresso della comune)

ERNESTINA

accomodatevi


E’ TORNATA MARISELLA !

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SILVANA

(entra e non si accorge del rapinatore) I bambini sono stati bravi o vi hanno

fatto disperare?

RAPINATORE

(trasalendo in volto) Silvana!

SILVANA

(si gira e guarda il rapinatore al fianco della comune. I due si guardano fissi

per cinque secondi

SILVANA

Tu qui?

ERNESTINA

adesso mi sembra il caso che vada io a chiudere bene la porta!

SI CHIUDE IL SIPARIO E SI SPENGONO LE LUCI

FINE SECONDO QUADRO

--

SI ACCENDONO LE LUCI E SI APRE IL SIPARIO

TERZO QUADRO

Scena dodicesima – Ernestina - Gigino – il rapinatore – Rosa – Federico e Silvana

La scena si apre con Silvana e il rapinatore che parlano seduti sulle sedie vicino al tavolo mentre Gigino e la signora Rosa cercano di rianimare Federico che è ancora svenuto sul divano. Si ode il suono di una sirena di ambulanza che si avvicina

ERNESTINA                (entra in scena portando tra le mani una parrucca, un plaid ed un paio di

occhiali scuri da donna) Perfetto tempismo!

RAPINATORE            (accarezza un attimo la mano di Silvana! Si alza e rivolto all’avvocato)

Avvocato! è ora ….. dobbiamo andare!

GIGINO                           (rassegnato) e va bene andiamo! (prende dalle mani di Ernestina il plaid)

RAPINATORE            (prende dalle mani di Ernestina la parrucca e gli occhiali e gli indossa)

grazie signora (si gira verso Rosa) grazie a tutte e due! (Da un ultimo sguardo a Silvana ed esce con Gigino)

SILVANA                      (in controscena estrae un fazzoletto dalla borsetta Si asciuga gli occhi e

soffia il naso. Ripone il fazzoletto e prende uno specchietto e la matita per aggiustare il trucco)

Scena tredicesima – Ernestina - Rosa – Silvana – Federico - Gigino – Matteo e Fiordaliso

ROSA                                Signò e adesso che facciamo con Federico!

ERNESTINA                adesso vado a prendere un poco di aceto per rianimarlo (va in cucina)

(Silvana e Rosa si guardano un paio di volte con un poco di  imbarazzo)


E’ TORNATA MARISELLA !

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ROSA                                (rivolta a Silvana rompe l’imbarazzo. E sospirando ) Signora baronessa……

Questa è la vita!

SILVANA                      (annuisce con il capo) quali sorprese ci riserverà ancora il nostro destino?

ROSA                                Signora (pausa) lo sa solo Iddio

SILVANA                      (annuisce con il capo) si solo Iddio!

ERNESTINA                (entra con la bottiglietta dell’aceto e si avvia al divano dove Rosa è accanto

a Federico) Ecco Qua!

Si sente il suono di una sirena di ambulanza che si allontana

ERNESTINA                (passa   due   volte   la   bottiglietta   sotto   il   naso   di   Federico)    giovanotto,

giovanotto..

ROSA                                Federico? Federico? Ue Federì svegliati!

ERNESTINA                (passa ancora due volte    la bottiglietta sotto il naso di Federico) giovanotto,

giovanotto.. mi sentite?

FEDERICO                     (da qualche pallido segno di risveglio) E.. E…. Umm… (poi        ripiomba nel

sonno)

ROSA                                Signò che facciamo, continuiamo con la boccettina o aspettiamo a vostro

marito?

ERNESTINA                no, aspettiamo che torna lui, l’avessa fa male tutto questo aceto? (va verso il

tavolo e posa la bottiglietta)

SILVANA                      (indicando Federico) ma cosa gli è successo?

ROSA                                Signora  baronessa,  ha  avuto  un  incontro  non  tanto  amichevole  con  quel

giovane che conoscete voi. Quello che adesso se ne è andato con l’avvocato.

SILVANA                      e   forse   sarà   stato  pure   per   colpa   mia    (si   alza,   va   verso   Federico,    si

inginocchia, si rimpettisce provocatoriamente e pone il suo volto quasi a

contatto   col   volto   dell’uomo   svenuto   e   mentre   l’accarezza     )       su,   su

Federico….. Federico si svegli!

FEDERICO                     (da  un  segno  di  risveglio.  Per  qualche  attimo  guarda  serafico  la  bella

giovane. Fa un sorriso. E mentre richiude gli occhi dice senza balbettare) no,no non mi svegliate sto facendo un bel sogno.

Si ode una sirena di ambulanza che si allontana

GIGINO                           (rientra con la coperta in mano e con la fronte arrossata e medicata con una

fasciatura) mamma mia che botta!

ROSA                                avvocato ma che vi è successo?

GIGINO                           mentre scendevo le scale sono inciampato nella coperta proprio all’ultimo

gradino.

ERNESTINA                uh… Madonna mia guarda che sì è combinato!

GIGINO                           La  medicazione me l’ha fatta Peppino nell’ambulanza, ma qua ci voleva

almeno un punto!

ROSA                                avvocato! Addirittura…

GIGINO                           Comunque pure questa è fatta. La storia è finita. (poi rivolta a Rosa) Signora

Rosa qui non è successo niente, è vero?


E’ TORNATA MARISELLA !

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ROSA                                ma perché è successo qualche cosa?

ERNESTINA                Gigì, tu dici niente…. Evidentemente la botta ti ha fatto male.

GIGINO                           perché?

ERNESTINA                come perché! Come  la mettiamo con Federico?

GIGINO                           (battendosi una mano sulla fronte dolorante) ahhhh.. Già,m’ero scordato        di

quest’altro  guaio.  (si  volta  verso  il  divano  e  vede  Silvana  che  carezza

Federico e, ad alta voce) no, no Signora levatevi da la. Non sia mai torna il

barone qui facciamo Piedigrotta e pure i fuochi a mare.

SILVANA                      avvocato ma  io volevo collaborare,  mi sento responsabile. (poi  rivolta a

Ernestina) Signora, gli posso fare la terapia riabilitativa che mi ha insegnatol’agopunturista?

ERNESTINA                (subito) No, no signora! Ma vi siete ammattita?

GIGINO                           Ernestì e che ha detto di male, quello i cinesi sono maestri in queste cose!

SILVANA                      signora quella la terapia fa svegliare pure i morti. Fa alzare anche chi non

cammina più.

ERNESTINA                (subito) ma se ho capito bene, adesso non  mi sembra proprio il caso!

SILVANA                      come vuole!

ERNESTINA                Ma a proposito della terapia: poi com’è che non siete riuscita a guarire dal

mal di schiena l’amico vostro che era qui poco fa?

SILVANA                      Signora Ernestina, quello quando venne all’ambulatorio, a stento camminava

e a stento aveva i soldi per le applicazioni di agopuntura. A lui il dottore le terapie extra non glie lo propose proprio.

GIGINO                           Signora baronessa, ma in che consistono queste terapie che sapete fare voi,

perché io ho un poco di risentimento al nervo sciatico.

SILVANA                      dunque…

ERNESTINA                (la interrompe subito) no, no baronessa non vi preoccupate, gli faccio io due

belle siringhe di voltaren e muscoril..

ROSA                                però a me sembra che il giovanotto camminava bene, quindi l’agopuntura gli

ha  risolto   il   problema   anche   senza   la   vostra   terapia..   diciamo   così…..

aggiuntiva…..

SILVANA                      Signora Rosa che dice? Quello dopo l’agopuntura appena muoveva i piedi. Io

poi, di nascosto del dottore, lo andai a trovare a casa sua e gli feci un paio di

applicazioni! E voila….

GIGINO                           (accigliato) come sarebbe a dire e voila.

SILVANA                      (con aria provocante inarcando la schiena e aprendo le braccia) e voila.

GIGINO                           (realizza) AAaaaa…adesso capisco.

ERNESTINA                (lo guarda di traverso) ah ….finalmente

ROSA                                 (annuisce)

ERNESTINA                 (prende dal tavolo la borsa di Silvana e gliela consegna) dunque signora

Silvana, adesso è meglio che tornate a casa con la bambina, così evitiamo di dare altre spiegazioni a questo disgraziato adesso che si sveglia.


E’ TORNATA MARISELLA !

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SILVANA                      Si, ha ragione.

ERNESTINA                (va verso la porta di destra e chiama) Matteovieni qui con l’amichetta tua

che c’è la mamma che è venuta a prenderla.

MATTEO E FIORDALISO   (escono dalla camera)

SILVANA                      vieni tesoro. E ringrazia Matteo e la Signora.

ERNESTINA                ma signora per favore. Non è il caso… lasciate stare…

FIORDALISO              (va dalla mamma e rivolto a Ernestina) grazie signora (e fa un inchino)

MATTEO                         ciao, (si avvicina e da un bacino alla piccola e ritorna in camera)

SILVANA                      grazie ancora e arrivederci. (sta per andar via)

GIGINO                            Signora,  a  proposito,  mi  hanno  detto  che  il  barone,  suo  marito  ha  una

scuderia dalle parti dell’ippodromo di Agnano. È vero?

SILVANA                       si perché?

GIGINO                           Mi serviva solo questa informazione. Dopo salgo un attimo su,  a casa vostra,

perché devo chiedere una cortesia al barone.

SILVANA                       si con piacere. Adesso che vado su, gli anticipo la sua venuta.

GIGINO                           Grazie.  (prende  la mano di Silvana tra  le  sue) Signora, comunque  state

tranquilla perché sono sicuro che l’esame del DNA andrà bene. (affascinato dalla bella donna, le bacia la mano con aria complice)

ERNESTINA                 (Ernestina  sentendo  del  DNA  con  lo  sguardo  nasconde  a  stento  la  sua

preoccupazione e si torce le mani)

SILVANA                       grazie, grazie ancora e arrivederci.

ROSA                                 arrivederci (rivolta poi a Ernestina assorta nel pensiero dell’esame del DNA)

signora…. la baronessa se ne va.

ERNESTINA                 (si sveglia dai pensieri) a, scusate signora, adesso vi accompagno. (va verso

la porta accompagnando Silvana e la bimba)

Scena quattordicesima – Ernestina - Rosa – Gigino e Federico

GIGINO                            (dopo aver seguito con lo sguardo interessato la baronessa, si avvicina a

Rosa accanto a Federico) e adesso con questo come la mettiamo?

ROSA                                 avvocato quella, vostra moglie gli ha messo l’aceto sotto al naso per dieci

minuti e non si è svegliato.

RNESTINA                     (Ernestina rientra) scusa Gigino ma checos’è questo fatto della scuderia del

barone, ti voi dare all’equitazione?

GIGINO                            No stavo pensando di trovare un posto di lavoro come stalliere a quel povero

disgraziato. In fondo mi fa pena.

ERNESTINA                 Gigì per cortesia, levati di mezzo! Fatti i fatti tuoi! Non vorrai fare mica la

seconda edizione dell’amante di Lady Chatterley?

GIGINO                            Ma che centra! Quello l’amante della lady era un guardiacaccia non uno

stalliere!


E’ TORNATA MARISELLA !

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ERNESTINA

si… va bene, guardiacaccia o stalliere è più o meno la stessa cosa. Quelle che

contano sono le corna!

GIGINO

eeeh?

ERNESTINA

Cioè volevo dire, ma come ti viene in mente di creare una situazione così

scabrosa?

GIGINO

Tu dici?

ERNESTINA

Certo. Ma tu ha visto quei due come si guardavano? Come lui le accarezzava

le mani! Quello il barone finisce che ammazza a loro e pure a te!

FEDERICO

(pian piano si risveglia) Chi è? Dove sono! (non balbetta più)

(Ernestina si pone al fianco al divanetto)

GIGINO

siete a casa mia e io sono l’Avvocato Di Pasquale!

FEDERICO

ma cosa mi è successo?

GIGINO

(cercando con lo sguardo l’assenso delle presenti) siete venuto a portare i

dolci e all’improvviso siete scivolato e poi siete svenuto.

FEDERICO

(si strofina gli occhi, si mette seduto, si guarda attorno e poi con voce decisa)

ma che state dicendo?

ERNESTINA

si Federico è proprio così

ROSA

(convincente) credimi Federico, sei scivolato e poi svenuto.

FEDERICO

Ma quale scivolato. Avvocato io mi ricordo bene! sono stato aggredito. Qui.

Proprio qui in casa vostra! (pausa) No, no avvocato qui bisogna chiamare la

polizia. Dove sta quello scornacchiato che mi ha messo le mani a dosso?

GIGINO ERNESTINA e ROSA

(si guardano preoccupati e perplessi)

ROSA

(prende l’iniziativa) Uuuh….Federico, Tu non balbetti più!

ERNESTINA

Uuuuh… veramente

ROSA

ma questo è un miracolo!

FEDERICO

come?

ERNESTINA

si don Federico voi adesso parlate bene!

ROSA

e quello è stato lo spavento!

FEDERICO

(contento) uuh

veramente! (inizia la prova come un automa) mammà – papà

–  Federico - precipitevolissimevolmente. (con un bel sorriso) Uh ..Come

sono contento!

ERNESINA

e figuratevi mamma vostra quando tornate a casa!

FEDERICO

povera mammà non so quanti ceri ha acceso alla madonna di Pompei (torna

serio) comunque avvocato: miracolo o non miracolo quello scornacchiato va

denunciato!

GIGINO

Giovanotto ma lasciate perdere, infondo quello vi ha fatto pure un piacere!

Non complicate le cose!

ROSA

E si Federico. Hai sentito che ha detto la Signora Ernestina? Pensa a mamma

tua e a quanti soldi spese papà in consulti medici.

FEDERICO

insomma devo far finta di niente?


E’ TORNATA MARISELLA !

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ROSA

Si Federico

FEDERICO

ma perché voi state cercando di difenderlo?

GIGINO

Perché in fondo quell’uomo è vittima di questa nostra società sempre più

egoista. Dove chi ruba per fame va in galera e chi ha i soldi la fa sempre

franca. Si, quell’uomo ha commesso dei reati e dovrebbe andare in galera.

Ma ha delle attenuanti perché tutto ha origine dalla sua disperazione. (pausa)

Federico, quando ho accompagnato quel disgraziato all’ambulanza tremava

come una foglia e credo che non ci riproverà più. Se lo volete denunciare io

per  dovere  non  vi  fermerò;  anche  se  poi  sarò  io  stesso  a  difenderlo  in

tribunale. Però, amico mio riflettete: infondo quell’uomo non ha fatto male a

nessuno.

FEDERICO

non ha fatto male a nessuno?

GIGINO

No. il danaro è stato recuperato e quindi nessuno ha perso niente. Nessuno è

rimasto ferito. La guardia giurata diventerà sicuramente  un eroe intervistato

dalle televisioni. E poi, (rivolto a Ernestina) Ernestina a te quell’uomo ha

fatto qualche cosa?

ERNESTINA

No niente!

GIGINO

(rivolto a Rosa) e a voi Signora Rosa, vi ha torto per caso un capello?

ROSA

No, niente!

GIGINO

e a voi Federico non vi ha fatto tornare la parola?

FEDERICO

E si!

GIGINO

e allora Federico: sapete come si dice?  tutto è bene….

ERNESTINA E ROSA

…… ciò che finisce bene!

FEDERICO

(fa più volte cenno di si col capo)

SI CHIUDE IL SIPARIO E SI SPENGONO LE LUCI

Dopo pochi secondi quando Ernestina rimane sola sulla scena

Scena quindicesima – Ernestina

SI APRE IL SIPARIO E SI ACCENDONO  LE  LUCI

ERNESTINA                 Uuuuh (con la mano in fronte) adesso mi dimenticavo dell’esame del DNA

sul capello di Marisella (va al  telefono e fa per prendere la cornetta, poi)) A

no, è meglio col cellulare, altrimenti la signorina legge il numero sul display

(prende il cellulare sul mobiletto, compone il numero e stringe il naso fra le

dita  per  camuffare  la  voce)  Pronto  Signorina  è  tornato  il  professor  Lo

trovo?.... Sono la Signora Di Martino, si… quella che ha telefonato circa

un’ora fa……. Si, Si la compagna delle scuole elementari del professore!

……. Ah …….. Il Professore si è incuriosito e mi vuole parlare?             A Bene

passatemelo    (fa un gesto di contentezza e di ansia con la mano)……Pronto,


E’ TORNATA MARISELLA !

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Caro  Professore,  anzi,  se  permetti…  caro  Saverio…..  Ti  ricordi  di  me?

……(pausa)… ma come, sono Di Martino!.... Marisa Di Martino, eravamo

nella stessa classe. …… Come, Marisa! Stavo al banco dietro al tuo!..........

….Ah ma ti incuriosisce?....... e allora dimmi quando posso venire a salutarti cosi mi riconosci e ricordiamo i bei tempi di quando eravamo bambini…… come dici? …. domani alle 15 ? ….. Si allora facciamo domani. …. A pronto, pronto! Scusa Saverio….. già che ci sono. C’è una mia amica che vuole sapere se tra sua figlia e lo zio c’è la compatibilità del DNA……..: come

quale zio? ……… no no….. tra la ragazza e il fratello del padre…            come?

…a si? (emette un sospiro di sollievo) Meno male……. No, no dicevo così per lei…….. si, si per la mia amica!.... Va bene… Si ciao, ciao a domani alle tre. (chiude il telefono, guarda il pubblico) mi sono tolta questo pensiero! (pausa) adesso si che finisce bene!

Si sente suonare cinque volte il campanello della porta

ERNESTINA

Ah….finalmente… È tornata Marisella (si avvia verso la comune ad aprire la

porta)

SI CHIUDE IL SIPARIO E SI SPENGONO LE LUCI

F I N E


E’ TORNATA MARISELLA !

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