…e uno per la teiera

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…E UNO PER LA TEIERA

di Ray Cooney

traduzione di Maria Teresa Petruzzi

Personaggi:

BILLY HICKORY WOOD, un timido, amabile giovane del North Country

RUPERT HICKORY WOOD, un giovane raffinato nel parlare, che quando si agita balbetta

MICHAEL HICKORY WOOD, un furfante irlandese senza scrupoli ma simpatico

PIERRE HICKORY WOOD, un francese capriccioso

CHARLIE BARNET, un londinese di media età, pieno di humour e di astuzia

JUGG, il maggiordomo, nato a Stepney, ma ora si considera un servitore di alta classe

JONATHAN HARDCASTLE, un proprietario di mulino del Nord; temperamento irascibile, forte bevitore abituale, fa di tutto per ascondere la sua naturale generosità

CINZIA HARDCASTLE, l’attraente figlia di Hardcastle; simpatica e piena di entusiasmo

AMY HARDCASTLE, la sorella di Hardcastle, nubile; È una timida signora sopravvissuta all’era edoardiana

ARNOLD PIPER, un avvocato privo di umorismo che nutre una tacita ammirazione per Amy

WINNIE, la moglie di Billy

CLIFTON WEAVER, un abile, delizioso critico d’arte

I quattro Hickory Wood sono tutti interpretati da un unico attore con l’aiuto di controfigure.

Note dell’autore:

HICKORY WOOD E LE CONTROFIGURE

Al Whitehall Theatre si sono impiegate tre controfigure identiche, ma questo non è necessario, e si raccomanda quanto segue: le parti di Billy, Rupert, Michael e Pierre possono essere interpretate dall’attore principale e una controfigura. Questa dovrebbe essere approssimativamente della stessa statura dell’attore principale. Farà solo brevissime apparizioni. Sarebbero necessarie altre due controfigure, ma poiché compaiono brevemente, lasciano il bar nel terzo atto e prima, nel secondo atto, quando si vedono braccia e gambe, dovranno essere semplicemente della stessa altezza. Quel che è importante è che le controfigure abbiano parrucche rosse e l’attore principale solo riflessi rossi. Le parrucche dovranno essere tali da imitare il colore naturale dei capelli dell’attore principale. Per la maggior parte della commedia, tutti i fratelli indossano abiti da sera. Billy porta la giacca sbottonata, un berretto sul capo e i capelli svolazzanti sulla fronte. Rupert è impeccabile, i capelli ben acconciati. Michael porta la giacca sbottonata e fuma la pipa.

Quando la controfigura è in scena, deve apparire solo di spalle, ma ciò basta per dare l’illusione. Per la prima apparizione di Billy, l’attore principale indossa pantaloni grigi, impermeabile, sciarpa e berretto. Sotto porta l’abito da sera, già pronto per la prima apparizione di Rupert. Per la prima apparizione di Michael, atto III, metterà pantaloni e cappotto sopra il vestito da sera. Nel terzo atto, dove Michael imita Billy, il suo accento dello Yorkshire è molto accentuato.

Scena:

L’azione si svolge interamente nel salotto della casa di campagna di Jonathan Hardcastle, presso Londra, in una calda notte di mezza estate. L’azione è continua. La stanza si trova al piano terreno ed è luminosa ed accogliente. Il pezzo più importante dell’arredamento è costituito dall’ampio camino disposto al centro in primo piano. Esso ha i lati rivestiti da pannelli e la metà inferiore è nascosta da un’ampia poltrona a braccioli con lo schienale volto al pubblico, posta davanti al camino. A destra della poltrona e in direzione della parete di proscenio, un grande paravento mobile, ed alla sinistra un piccolo tavolino. Vi sono tre accessi visibili al pubblico nella stanza:

1. L’ingresso: a destra del camino in un angolo obliquo, una porta ad arco chiusa da una tenda, che comunica col retro della casa; proprio di fronte c’è la porta d’ingresso e il pianerottolo. Dalla ribalta, si va verso le stanze da letto.

2. La biblioteca: a fianco dell’arco c’è una porta che si apre verso l’interno e conduce nella biblioteca.

3. Porte-finestra: le porte-finestra occupano una zona a sinistra del caminetto.

Sulla ribalta, a sinistra della porta-finestra, c’è un ampio angolo bar, incassato nella parete. Non è un pezzo d’arredamento, ma un piccolo armadio che è stato riadattato a mobile bar, e dovrebbe essere abbastanza grande da contenere due persone. Quando lo sportello di esso si apre verso il proscenio, mostra all’interno una rastrelliera di bottiglie e un servizio di bicchieri. L’arredamento è discreto, né moderno né antico. Oltre il bar, a sinistra, una scrivania con cassetto a sorpresa azionato dal retro per cui può essere aperto dal tecnico di scena. Su di essa un antiquato grammofono con cornetta amovibile, dischi vari, un vaso di fiori e un posacenere. Sulla parete di fronte alla scrivania, una colona con un piccolo busto femminile. Sul proscenio, a destra della porta della biblioteca e lungo la parete, c’è un tavolo refettorio, ricoperto in tutta la sua lunghezza da una bianca tovaglia apparecchiata per un party. Tra la porta-finestra e la sinistra del caminetto, una grossa cassapanca ricoperta da un’ampia mantiglia spagnola. Al centro, una poltrona con accanto uno sgabello poggiapiedi e alla sinistra un tavolinetto a due piani. Un’ampia panca rotonda al centro, con cuscini. Un piccolo sgabello davanti al tavolo refettorio a destra. Il telefono è sul tavolinetto a sinistra della poltrona a braccioli; sulle pareti, numerosi quadri e disegni. Ci sono armi incrociate, vere, di fronte alla panca a sinistra, e un pannello per riscaldamento, vero, appeso a destra della porta della biblioteca. Dietro la poltrona c’è un tappeto. Poiché è sera, la stanza è abbondantemente riscaldata da quattro lampade a doppio braccio sul caminetto. Analoghe lampade sono disposte sul tavolo refettorio e sulla scrivania. Gli interruttori sono a destra della porta della biblioteca. Ci sono deboli luci accese sul portico fuori della porta-finestra e due candelabri sul tavolo refettorio a destra.

Quattro sono gli accessi alla scena, dissimulati:

1. lungo la parete alla destra del caminetto, dissimulato dalla poltrona a braccioli e dal paravento;

2. sotto il tavolo refettorio, dissimulato dal bordo dell’ampia tovaglia;

3. lungo il retro della cassapanca;

4. lungo il retro del mobile bar.

Le indicazioni date si intendono a destra e a sinistra della scena.


ATTO PRIMO

Il sipario si alza. Il campanello suona due volte, mentre Amy Hardcastle entra dall’ingresso portando una grande torta di compleanno che posa su un tavolo a destra. Il campanello suona di nuovo.

AMY - (Chiamando) Jugg? Oh, santo cielo, Jugg? (Va nell’ingresso in fondo e chiama verso l’interno) Jugg! Jugg! (Cinzia entra dalla porta-finestra portando telaio e tela da ricamo)

CINZIA - (Chiamando) Jugg! Dov’è Jugg? Non c’è mai quando lo cerchi. Di questo passo non saremo mai pronte! (Di nuovo il campanello. Cinzia attraversa l’arco. Amy rientra)

CINZIA e AMY - Amy, hai visto Jugg? Cinzia, cara, hai visto Jugg?

CINZIA - Non l’ho mai visto in tutta la sera.

AMY - Oh, santo cielo: dovresti essere già vestita. I tuoi ospiti stanno arrivando. Ho detto loro di usare lo studio di tuo padre come guardaroba.

CINZIA - Ci ho messo dentro i musicisti.

AMY - Credevo che ci pensasse Jugg a tutto questo. Lo dissi a tuo padre, vent’anni fa, che non avrebbe dovuto assumerlo. Ed ora… cosa dicevo? (II campanello d’ingresso) Oh, santo cielo.

CINZIA - Lascia, zia, vado io.

AMY - Si e vedi se riesci a trovare Jugg. Forse sta aiutando la cuoca in cucina.

CINZIA - È più facile che la stia sbaciucchiando nell’office.

AMY - Cinzia! (Cinzia esce nel vestibolo di fondo) Oh Dio, sarà meglio che vada a dare un’occhiata. (Amy esce nel vestibolo del proscenio. Fuori) Jugg! Jugg! (Da dietro alla poltrona a braccioli spunta la faccia sorridente di Jugg. Ha un bicchiere semivuoto in mano)

JUGG - Ah, ah! Molti furono i chiamati, ma pochi risposero. Ah, ah! Questa si che è bella. Credo che dovrò prendere un altro… (Vuota del tutto il bicchiere e va verso il bar. Si guarda furtivamente attorno e poi si versa un altro drink. Quindi va al cassetto della scrivania ma lo trova chiuso a chiave. Retrocede di un passo, batte un piede e il cassetto si apre da solo. Jugg prende un sigaro e lo annusa, apprezzandone il profumo. Beve un sorso del suo drink, proprio mentre Amy rientra dal corridoio)

AMY - Jugg! (Jugg richiude il cassetto con un solo colpo di mano, mentre il drink gli va di traverso, e versa il bicchiere di brandy nel vaso di fiori, con il precedente) Jugg, ma che stai facendo!

JUGG - Stavo dando acqua ai fiori, Miss Amy.

AMY - Vai a cambiarti e occupati degli ospiti di Miss Cinzia.

JUGG - (Va verso l’ingresso) Si, Miss Amy.

AMY - E dì ai musicisti di incominciare, appena sono pronti.

JUGG - Si, Miss Amy.

AMY - E telefona a Davis e vedi che fine ha fatto il mio regalo per Miss Cinzia. Non è ancora arrivato.

JUGG - Si, Miss Amy. (Jugg va di nuovo verso l’ingresso)

AMY - Oh, Jugg… (Jugg si ferma) Porta questo in sala da pranzo. (Gli porge la torta che stava sul tavolo refettorio) E vedi se la cuoca ha tutto pronto.

JUGG - (Sorridendo) Si, Miss Amy. (Jugg va verso il corridoio)

AMY - Anzi, no, Jugg, alla cuoca ci penso io.

JUGG - Oh! Peccato. (Cinzia entra dall’ingresso portando numerosi soprabiti)

CINZIA - Jugg, per piacere, pensa tu questa roba. (Gli deposita i soprabiti sulle braccia. Ad Amy) A proposito, papà insiste per alzarsi.

AMY - Oh, no!

CINZIA - Il dottore l’ha convinto ad usare la poltrona a rotelle.

AMY - Dio mio! Speravo che la gotta lo avrebbe tenuto a letto fino a domani! Jugg…

JUGG - (Rassegnato) Si, Miss Amy?

AMY - Se il signor Hardcastle si alza, bada che non beva e non fumi.

JUGG - Questo mi terrà occupato per la maggior parte della serata, Miss Amy. (Jugg esce verso il proscenio)

AMY - E se fossi in te, Cinzia, terrei tuo padre lontano dai tuoi amici artisti. Ricordi cosa successe l’ultima volta che desti un ricevimento…

CINZIA - Se lo ricordo! (Amy va verso la porta ad arco)

AMY - Jugg, Jugg, porta quel telaio nello studio e vuota quei posacenere.

JUGG - Vuota i posacenere… Porta il telaio nello studio!… Ci penso io! (Jugg prende il posacenere pieno dal tavolo, va per vuotarlo sotto il tappeto, poi ci ripensa e lo vuota nella cassapanca. Suona il campanello d’ingresso. Jugg esce. Hardcastle entra dal proscenio sulla sedia a rotelle. Arriva al centro della scena, spingendosi da solo)

HARDCASTLE - Ah! (Scende dalla sedia a rotelle e va verso la scrivania. La trova chiusa) Maledizione! (Torna indietro e batte il piede. È quello gottoso, ed egli grida per il dolore. Batte sul pavimento col bastone e il cassetto si apre. Hardcastle si accende un sigaro mentre Jugg entra dall’ingresso, alle spalle di Hardcastle)

JUGG - Ah! Ah! (Hardcastle sussulta)

HARDCASTLE - Non strisciare in quel modo, Jugg. Versami un brandy, piuttosto.

JUGG - Crede che sia il caso, signor Hardcastle?

HARDCASTLE - Fai come ti dico. Se mia sorella scopre che hai scialacquato la metà del tuo stipendio alle corse dei cani, senti che musica!

JUGG - Verissimo, signore. Se però scopre che lei ha bevuto e fumato, la rimanda dritto a letto.

HARDCASTLE - Così va meglio. (Jugg va al bar e, strada facendo, chiude il cassetto)

JUGG - Devo confessare che mi ci voleva. (Versando da bere) È inutile, un cicchetto fa sempre bene… (Andando verso Hardcastle con il drink) Il suo brandy, signore. Non è che lei può darmi un piccolo acconto, vero?

HARDCASTLE - No, non posso.

JUGG - Peccato ho un’informazione sicura per la corsa di stasera, “Jumbo”.

HARDCASTLE - È un cane o un elefante?

JUGG - Un cane, signore. Per quanto, conoscendo la mia fortuna, è probabile che corra come un elefante.

HARDCASTLE - Guarda fuori, idiota!

JUGG - Arriva qualcuno!

AMY - (Fuori) Jonathan! (A tutti e due va di traverso il drink)

HARDCASTLE - Presto, leva via questo! (Jugg prende il sigaro di Hardcastle e gli dà il proprio. Hardcastle ora ha tutti e due i drink e Jugg un sigaro) No! (provano di nuovo. Hardcastle finisce con il sigaro di Jugg con i drink) No! (provano di nuovo. Questa volta Hardcastle rimane con i due drink e il sigaro. Jugg va verso il bar a mani vuote) No! (Jugg prende il sigaro di Hardcastle e un bicchiere; viene avanti e caccia il sigaro nella tromba del grammofono) Disgraziato! È il cimelio di mia sorella!

JUGG - Bene, allora lo daremo a Zia Flo. (piazza il sigaro nella bocca della statuetta che è sulla scrivania e rapidamente finisce di bere)

AMY - (Fuori) Sei qui, Jonathan? (Hardcastle nasconde il bicchiere dietro la schiena. Amy entra dall’ingresso) Come stai, Jonathan? Bene?

HARDCASTLE - Ottimamente. (Amy si sporge dietro la schiena di Hardcastle e trova il bicchiere)

AMY - Che roba è questa?

HARDCASTLE - La medicina di quel ciarlatano nauseante! (Fa per bere, ma Amy prende il bicchiere, lo annusa e lo porge a Jugg)

AMY - Porta via questa roba, per favore, Jugg.

JUGG - Subito, signora. (Jugg volta le spalle ad Amy e beve, mentre va a posare il bicchiere vuoto nel bar)

AMY - Jugg, hai telefonato a Davis?

JUGG - Oh, si Miss Amy. Ma era il loro giorno di riposo settimanale. (Squilla il campanello d’ingresso. Jugg esce)

AMY - Dio mio! E adesso come faccio, per il regalo di Cinzia!

HARDCASTLE - Che ne diresti di darle quel maledetto grammofono?

AMY - Se non riesci a comportarti civilmente, Jonathan, dovrò dire al dottore di rimandarti a letto. E ricordati che ti ha detto di non bere e non fumare. (Rientra Jugg)

JUGG - Il signore e la signora Bowater Smith. (Jennifer Bowater Smith entra correndo nella stanza, seguita da suo marito Stanley. È molto espansiva, mentre lui è piuttosto imbarazzato)

JENNIFER - Signor Hardcastle! Ho detto a Cinzia che dovevo vederla! Poverino! Papino ha anche lui la gotta, ed è ridotto in uno stato pietoso. Si ricorda di me? Certo che si ricorda! Jennifer Bowater Brown. Cinzia ed io andavamo nella stessa scuola, artistica. Ora naturalmente mi chiamo Jennifer Bowater Smith Lei non conosce Stanley. (Stanley stringe la mano a Jugg, Hardcastle e Amy; ad ogni stretta di mano emette un timido: “Ah-ah”) Simpatico, vero? Il party è divertente da morire. Stavo dicendo a Cinzia che devo mandare il mio figlio più grande a quella scuola. Lo sa che ho avuto quattro figli? Stanley dice che il corpo è rimasto tale e quale, vero, Stanley? Due femmine e un maschio. Sono molto intelligenti, dicono. Hanno preso da me, dicono. Bene, ci vedremo in sala da ballo. Non se ne stia qui da solo. Mi ha fatto molto piacere rivederla. Andiamo, Stanley. (Stanley stringe la mano a Amy, Hardcastle e Jugg. Ripete il suo inespressivo “Ah-ah”. Jennifer e Stanley escono)

HARDCASTLE - Una conversazione molto interessante. Quanti figli ha detto che ha?

AMY - Quattro, mi pare.

HARDCASTLE - Oh, allora vuol dire che ogni tanto smette di parlare. (Campanello d’ingresso)

AMY - Un’ondata degli amici di Cinzia. Va da loro, Jugg. (Si sente la musica dalla sala da ballo)

JUGG - Si, Miss Amy.

HARDCASTLE - E tieni gli artisti lontano da qui, stasera. Devo discutere alcuni affari.

JUGG - Sissignore.

HARDCASTLE - E tieni chiusa quella porta della sala da ballo. E se quel maledetto dottore gira ancora da queste parti, digli che non voglio rivederlo fino a che non sarò morto.

JUGG - Bene, signore. (Jugg esce, ridacchiando) Fino a che non sarà morto!

AMY - Penso che avresti fatto meglio a rimanere a letto.

HARDCASTLE - Ah, si? Beh, devo occuparmi di certi affari importanti. Il mio avvocato verrà stasera, apposta per parlarne.,

AMY - Il signor Piper?

HARDCASTLE - Ahi, il tuo spasimante!

AMY - Jonathan! Il signor Piper è stato invitato al ricevimento, non per parlare di affari.

HARDCASTLE - Non temere, avrà tutto il tempo per flirtare con te.

AMY - (Ridendo) Ma insomma!…

HARDCASTLE - Metteremo a punto l’accordo Hickory Wood. Ho ricevuto un telegramma dall’avvocato di Bill Hickory Wood. Verranno qui stasera.

AMY - Oh, questo è troppo! Il giorno del compleanno di Cinzia!

HARDCASTLE - Non posso farci niente, tesoro. Ci sono volute settimane per rintracciare Billy Hickory Wood.

AMY - Jonathan, devo parlare.

HARDCASTLE - Lo so, ed è peccato. (Cinzia entra, portando una grossa cornice con quadro, che tiene con il retro verso il pubblico)

CINZIA - Ciao, papino. Come ti senti? Stai meglio? (Lo bacia)

HARDCASTLE - Piantala con queste smancerie.

CINZIA - Papino, voglio presentarti una persona. (Entra Clifton Weaver dall’ingresso, portando una grossa valigia) Questo è Clifton Weaver.

CLIFTON - (Con la mano tesa) Ho sentito molto parlare di lei.

HARDCASTLE - E io di lei, mai.

CINZIA - Non far caso a papino, Clifton. Abbaia, ma non, morde. Questa è zia Amy.

HARDCASTLE - Lei non abbaia e non morde.

CLIFTON - Molto lieto.

CINZIA - Ho invitato Clifton per il weekend.

HARDCASTLE - Ah, si? (Vede il quadro) Che cos’è?

CINZIA - Clifton l’ha fatto incorniciare per me, per il mio compleanno. (Lo gira e mostra il ritratto. È impressionista e orripilante)

HARDCASTLE - Che cos’è?

CINZIA - È il mio ultimo quadro.

HARDCASTLE - Magari lo fosse!

CINZIA - È un autoritratto. Appendiamolo da qualche parte…

HARDCASTLE - Qualcosa ne faremo.

CLIFTON - Lascia che ti aiuti, cara.

CINZIA - Che ne diresti di metterlo qui, caro? (Va verso destra)

HARDCASTLE - Beh, se non mi costringe a bere, non lo voglio. (Lo appendono sopra il tavolo-refettorio)

CLIFTON - Potrebbe distribuire biglietti a pagamento per… (Espansivo) Vede, è un nuovo movimento artistico.

HARDCASTLE - Beh, ben venga il vecchio. Ad ogni modo, che cosa ne sa?

CINZIA - Clifton è uno dei nostri più quotati critici d’arte.

HARDCASTLE - Oh, davvero? Prende qualcosa, giovanotto? (Jugg entra dall’ingresso, dietro Weaver)

CLIFTON - Oh, molto gentile. Ha un gin e French?

HARDCASTLE - Intendevo dire qualcosa da bere, non un volgare profumo. (A Cinzia) Dove l’hai rimediato?

CINZIA - Sarà meglio che vai a cambiarti, Clifton. Jugg ti farà strada.

CLIFTON - Jugg, oh, il tuo cameriere. Ha l’aria di un buon diavolo. (Jugg sussulta)

HARDCASTLE - Ahi, li troviamo tutti noi!

JUGG - C’è il signor Piper: chiede di vedere il signore.

HARDCASTLE - Fallo entrare.

CINZIA - Jugg, accompagna il signor Weaver nella sua stanza.

JUGG - Subito, signorina Cinzia.

CINZIA - Scusa, Clifton. È la mia famiglia. (Jugg prende la valigia di Weaver e gliela porge. Gli fa col capo un cenno di seguirlo, ed escono insieme. Weaver lo segue)

CINZIA - Il signor Piper è in anticipo, no?

HARDCASTLE - Ahi. Arde dal desiderio di rapire tua zia Amy e portarsela a Gretna Green.

AMY - Oh, Jonathan, sei terribile!

HARDCASTLE - È venuto per mettere a punto quell’affare di Billy Hickory Wood. Per quanto, credo che non sarà mai messo a punto, se ci mette tanto tempo quanto ne ha messo a proposito di tua zia. (Piper entra dall’ingresso, con una cartella)

AMY - (Confusa) Signor Piper…

HARDCASTLE - Non scomodarti per lui. Avrebbe dovuto portarti all’altare già da anni.

CINZIA - Papino, guarda chi…

HARDCASTLE - (Voltando le spalle a Piper) Non è altro che un prolisso, imbecille e perdi giorno.

AMY - Non dovresti parlare in questo modo al dottore.

HARDCASTLE - Non sto parlando al dottore. Parlo di quel miserabile, asmatico, deficiente vecchio… (Vede Piper) Salve Piper.

PIPER - Buona sera, signor Hardcastle… signorina Amy.

AMY - (Timidamente) Non la vediamo spesso, signor Piper.

HARDCASTLE - Pensa per te. Ha portato il contratto, Piper?

PIPER - Si, signor Hardcastle. (Va verso Cinzia) Signorina Cinzia, ha passato un buon compleanno?

CINZIA - Si, grazie, signor Piper. Molto gentile. Non vado a molti ricevimenti, di questi tempi. (Piper si siede in poltrona a destra)

HARDCASTLE - Non mi sorprende. Andiamo, svelto.

PIPER - Nossignore… sissignore. (Leggendo il contratto) Contratto per l’assegnazione di diecimila sterline a favore di William Hickory Wood.

HARDCASTLE - Esatto.

PIPER - …che d’ora in poi sarà indicato come parte della prima parte da Jonathan Hardcastle, d’ora in poi…

HARDCASTLE - Lascia perdere i preamboli.

CINZIA - Ma chi è William Hickory Wood?

HARDCASTLE - Il padre di Billy, Samuel, era il mio socio e il mio migliore amico, vent’anni fa, a Brierly Mill. Suo figlio Billy ha lavorato come un negro per me.

AMY - Ma diecimila sterline sono un mucchio di soldi, Jonathan.

HARDCASTLE - È un mucchio di soldi. Ma Samuel è stato autore del mio successo a Mill, e quel poveretto è morto senza un soldo. Voglio ricambiare Samuel, occupandomi di suo figlio Billy. È l’unica cosa onesta e giusta da fare. E poi lo posso detrarre dalle tasse. Piper! Ci ha messo che Billy avrà il denaro purché sia l’unico parente vivente del defunto Samuel Hickory Wood?

PIPER - (Leggendo il contratto) …purché egli sia l’unico parente vivente del defunto Samuel Hickory Wood.

AMY - Ma perché hai fatto questo, Jonathan?

HARDCASTLE - Il motivo per cui Samuel è morto povero è che i suoi parenti fannulloni e vagabondi lo hanno ripulito fino all’ultimo centesimo. Non mi dispiace dare a Billy diecimila sterline. È stato un buon lavoratore, ma un incapace. Non sapeva mettere insieme due più due. Se campa ancora qualcuno degli Hickory spendaccioni, si avventeranno su questi soldi come hanno fatto con Samuel. (A Piper) Che cosa ha messo esattamente sull’inserzione?

PIPER - Oh, si, ecco un ritaglio. (Riferendosi al ritaglio di stampa) Che qualsiasi parente vivente si metta in contatto con lei, qui.

HARDCASTLE - Non vedo come un morto avrebbe potuto farlo.

PIPER - Nessun altro Hickory Wood si è messo in contatto con lei?

HARDCASTLE - No. Billy e il suo avvocato arrivano stasera. Se entro stasera non è arrivato nessun altro Hickory Wood, potrà firmare il contratto e gli consegnerò il denaro. Lo ha con sé?

PIPER - Si, signor Hardcastle. (Piper tira fuori dalla cartella un fascio di banconote)

AMY - (Si alza turbata) Jonathan, non gli darai mica la somma in contanti?

HARDCASTLE - Perché no?

PIPER - Oh, si, ai fini delle tasse è meglio. (Piper ripone la somma nella cartella)

HARDCASTLE - Bene, ora si renda utile. Faccia ballare mia sorella.

PIPER - (porge il braccio a Amy) Ne sono lusingato.

HARDCASTLE - E dica all’orchestra di suonare.

PIPER - Sissignore.

HARDCASTLE - Dovrebbe sentirsi a casa sua tra tutti quei violinisti. (Il sorriso di Piper scompare. Lui ed Amy escono verso l’ingresso)

HARDCASTLE - Mi ubriacherei.

CINZIA - Non cambierai mai.

HARDCASTLE - Sto bene come sto. Se c’è qualcuno di cui mi preoccupo, sei tu. Sempre alle prese con quegli artistoidi. Non si distinguono gli uomini dalle donne.

CINZIA - Via, papino, lascia perdere.

HARDCASTLE - Tutte quelle stupidaggini sull’arte.

CINZIA - Credo che ne valga la pena.

HARDCASTLE - E io no. Dovresti Startene più tranquilla. È ora che ti sistemi.

CINZIA - Cioè dovrei mettere al mondo figli e sposarmi.

HARDCASTLE - Invertendo l’ordine, magari…

CINZIA - Bene. Se sei così ansioso di vedermi sposata, ti farà piacere sapere che IN questo weekend potrei fidanzarmi.

HARDCASTLE - Oh, davvero… e con chi?

CINZIA - È venuto per questo. Clifton Weaver.

HARDCASTLE - Clifton! Per carità!

CINZIA - Non gli ho ancora dato una risposta.

HARDCASTLE - Non me ne importa di quel che dirai, basta che sia no.

CINZIA - Ha personalità e fascino.

HARDCASTLE - Forse è questo il nome del profumo che usa. (Cinzia si volta di scatto verso di lui) Se ti sposi quello, i tuoi figli verranno simili ai tuoi quadri?

CINZIA - Perché, che hanno di strano?

HARDCASTLE - Se credi che mi faccia piacere aver nipoti come quella… (Indica il ritratto di Cinzia. Escono. Campanello d’ingresso. Jugg entra dalla hall e va verso il bar. Si versa un brandy. Il campanello suona di nuovo. Jugg fa una smorfia e finisce di bere. Di nuovo il campanello)

JUGG - Arrivo! Eccomi! (Va al centro)

CHARLIE - (Fuori) Stammi vicino, Billy. (Charlie Barnet entra ostentando un’andatura esageratamente “elegante”. Entrando) Non c’era nessuno alla porta. C’era scritto “benvenuto” sullo zerbino. E così siamo entrati. Non cercate più il beneficiario, si è trovato! (Charlie fa schioccare le dita. Billy Hickory entra) Vi presento il signor Hickory Wood. (Charlie si volta e cerca Billy, che si è nascosto nervosamente dietro di lui) Billy?… (Charlie rapidamente torna in ingresso e guarda fuori. Billy lo segue. Charlie si volta di nuovo senza vederlo e va alla porta-finestra. Billy lo segue nervosamente) Billy?… (Billy lo tocca delicatamente su una spalla) Ah, ah, sei qui, William. (Jugg ha osservato sconcertato la scena) Sia così gentile da informare il signor Hardcastle che il signor Billy Hickory Wood è qui con il suo legale, Charlie Barnet. (Charlie si toglie il cappello con un gesto ampolloso. Billy lo imita con il suo berretto)

JUGG - (A Charlie) Vuole consegnarlo a me, signore?

CHARLIE - (Gli consegna la cartella) Grazie, buon uomo. (Gli dà l’ombrello) Grazie, buon uomo. (Gli dà la sciarpa) Grazie, buon uomo.

JUGG - Un momento, signore. (A Billy) Lei, signore.

BILLY - (Imitando Charlie, gli dà la valigetta) Grazie, buon uomo. (Billy si toglie una lunghissima sciarpa da intorno al collo, e la caccia nell’ombrello) Grazie, buon uomo.

JUGG - (Indicando il berretto di Billy) Non se lo tolga, il cappello, mi raccomando.

BILLY - Infatti. (Jugg esce)

CHARLIE - Ora, Billy, io mi faccio passare come il tuo avvocato.

BILLY - Perché?

CHARLIE - Loro ti hanno cercato tramite inserzione sul giornale. Molto probabilmente vorranno darti qualcosa. Tu devi essere rappresentato legalmente. Ora, a che pro spendere tutti i nostri soldi per procurarsi un avvocato, quando tutto questo mi è costato solo un vestito e un cappello adatti?

BILLY - Ma non sappiamo di che si tratta. Non vedo il signor Hardcastle da quando lavorai per lui, da ragazzo.

CHARLIE - (Mostrandogli il giornale) Perché credi che si sia preso la briga di cercarti?

BILLY - Forse ha dimenticato di timbrarmi la tessera.

CHARLIE - Il signor Hardcastle deve avere grandi mezzi. Tu devi avergli fatto impressione, perciò, per l’amor del cielo, non fargli capire che fai solo l’imbianchino della mia ditta.

BILLY - Perché no?

CHARLIE - Beh, un imbianchino non è chic. Come vedi, lui naviga in buone acque.

BILLY - (Va verso la scrivania) Oh, per questo, si. Qui, anche le statue fumano sigari.

CHARLIE - (prendendo il sigaro) Dammelo.

PIPER - (Dall’ingresso entra Piper con una cartella) Oh, scusate…

CHARLIE - Ah, signor Hardcastle…

PIPER - No, lo sto cercando anch’io. (Tendendo la mano) Sono Arnold Piper, il suo avvocato.

CHARLIE - (preoccupato) Oh?

PIPER - Dello studio Piper & Morden.

CHARLIE - Bene, che coincidenza. Io rappresento Barnet e… ehm… Barnet e… ehm… ehm…

BILLY - Edgware?

CHARLIE - No, non Edgware! La vecchia ditta inglese di Barnet & Cohen.

PIPER - Oh, davvero? Lei quale è dei due?

CHARLIE - Ah. lo sono Barnet.

PIPER - (A Billy) Allora lei deve essere Cohen.

BILLY - Oh, no, io sono appena arrivato.

CHARLIE - (Ridendo) No, no. C’è un equivoco. Questo è il signor Billy Hickory Wood, il ben noto beneficiario.

PIPER - Oh, ottimamente.

CHARLIE - Già, io sono il suo legale.

PIPER - (A Charlie) Strano che non ci siamo mai visti prima.

CHARLIE - Sono stato al Nord.

PIPER - E che ci faceva?

BILLY - L’avvocato.

CHARLIE - No, no. Lavoravo sul caso della camera da letto di Scarlet.

PIPER - Interessante. Dove siete alloggiati?

BILLY - Nella camera da letto rossa. (Charlie rapidamente mette il cappello davanti alla bocca di Billy)

CHARLIE - Ha un senso dell’umorismo molto spiccato.

HARDCASTLE - (f. c.) Qui, dici?

PIPER - Ecco il signor Hardcastle.

CHARLIE - (a Billy) Fai attenzione, figliolo, fai attenzione. (Hardcastle entra dall’ingresso, Charlie spinge avanti Billy)

HARDCASTLE - (Entrando) Fuori dai piedi, Piper. Allora, Billy Hickory Wood. (Vedendo Charlie) L’avrei giurato che eri tu. E questo chi è?

CHARLIE - Charles Barnet, il suo legale.

HARDCASTLE - Il suo avvocato, eh? Bene, Billy, hai fatto strada, da quando lavoravi con me. In che ramo d’affari sei, ora?

BILLY - Faccio il pittore. (Charlie fa una smorfia)

HARDCASTLE - Anche lui, Oh, bene, sempre meglio che lavorare in un mulino. Che cosa fai, colori a olio o a tempera?

BILLY - Né l’uno né l’altro.

CHARLIE - (Rapido) No, fa di tutto: olio, tempera…

BILLY - Sciolgo… imbianco… soffitti… emulsione…

CHARLIE - Ah, ah, dovrete abituarvi alla sua vena artistica comica.

HARDCASTLE - Mi fa piacere che abbia un così spiccato senso dell’umorismo. Avrà qualcosa in comune con la mia Cinzia. Anche lei dipinge. Bene, ed ora veniamo al sodo.

CHARLIE - (Prende Billy da parte) Ci siamo, figliolo. Se offre dieci, tira per venti.

HARDCASTLE - Billy Hickory Wood, ho intenzione di darle dieci…

BILLY - Io ne voglio venti.

HARDCASTLE - Diecimila sterline. (Charlie sussulta. Billy cade in ginocchio. Charlie tira su Billy) In contanti. (Hardcastle gli mostra la somma mentre Billy cade di nuovo) Purché lei sia l’unico parente vivente di Samuel Hickory Wood.

CHARLIE - Vivente, figliolo, vivente! (Aiuta Billy a tirarsi su e lo pilota fino a farlo trovare in ginocchio a sinistra di Hardcastle)

HARDCASTLE - Le sto offrendo una somma rilevante. Si tiri su, non mi piacciono i rettili! Qualcuno dei parenti di suo padre è ancora vivo?

BILLY - Non che io sappia, no!

CHARLIE - È stato uno shock, per William. Credo che sia meglio che lui ed io discutiamo la cosa a quattr’occhi. Tanto per esaminare il lato legale della questione.

HARDCASTLE - Buon’idea, Barnet. Piper, lasciamoli soli. Voi due resterete qui per il fine settimana. Stasera c’è un ricevimento. E a proposito, dobbiamo vestirci. (Hardcastle esce, seguito da Piper)

BILLY - Sarebbe un po’ fresco senza vestiti!

CHARLIE - Fresco. Con diecimila sterline, ragazzo mio, puoi avvolgerti di banconote.

BILLY - Ma Charlie, non sono sicuro di non avere parenti.

CHARLIE - Niente paura, ragazzo mio. Finché non si presenta nessuno qui, noi siamo in regola, e tu sei l’unico che possa riscuotere i soldi. A proposito, hai trovato il certificato di nascita?

BILLY - Eccolo! (Billy lo tira fuori di tasca)

CHARLIE - (Annuisce) Bene. Potremo averne bisogno. Ed ora, se ci fermiamo al ricevimento, vado a procurarmi un paio di vestiti adatti.

BILLY - E io devo andare a casa. (Billy si avvia verso la finestra. Charlie lo tira indietro)

CHARLIE - A casa?

BILLY - Ho promesso alla mia ragazza che sarei tornato presto.

CHARLIE - Non avresti dovuto promettere niente al quel budino di paese!

BILLY - La mia Winnie è un’autentica bellezza. (Si batte la fronte) Verrà qui.

CHARLIE - Tanto per cominciare, non verrà né qui né altrove. E tu stai qui, finché non hai preso i diecimila. Come posso tenerti a bada per cinque minuti? (Charlie apre la porta della biblioteca e Jugg entra di corsa. Ha due abiti da sera)

JUGG - Non ho potuto fare a meno di ascoltare. Stavo lucidando le maniglie…

CHARLIE - Con che cosa con le tue orecchie?

JUGG - È una maledetta abitudine, a volte utilissima. Ho pensato che questi abiti vi sarebbero stati utili.

CHARLIE - Fantastico! Proprio quel che ci serve.

JUGG - Se lei mi consente, signor Barnet, trovo questa situazione estremamente comica.

CHARLIE - Già.

JUGG - Già. Voglio dire che lei lo sta facendo passare per un pittore di quadri… (Charlie e Jugg ridono) E si fa passare per un avvocato. (Ridono entrambi. Jugg tende la mano) E io allungo la mano per ricevere una moneta da cinque per tenere la bocca chiusa. (Charlie e Jugg ridono, mentre Billy è molto perplesso. Jugg, sempre ridendo, tende la mano. La risata di Charlie muore nel vedere la mano di Jugg)

CHARLIE - (Ridendo) Questo è un ricatto!

JUGG - (Ridendo) Nossignore, estorsione. (Billy scoppia a ridere)

CHARLIE - (A Billy) Che cos’hai da ridere?

BILLY - Non lo so.

CHARLIE - Ti rendi conto che è una bella somma?

JUGG - Ho bisogno di una trasfusione.

CHARLIE - (Si fruga in tasca) Questo è l’ultimo pezzo da cinque che avrai.

JUGG - Non si preoccupi. Li investirò bene, signore. Ho avuto una dritta per la corsa di stasera. (porge a Billy la giacca da sera) Eccole la sua giacca da sera.

CLIFTON - (Fuori) Qualcuno ha visto Jugg?

CHARLIE - Chi è?

JUGG - Mi sembra il signor Clifton Weaver. È un critico e conoscitore di pittura. (A Billy) Si renderà subito conto che lei non è un vero artista.

BILLY - Santo cielo! Io scappo a casa! (Billy esce fuori dalla porta-finestra ed è sostituito dalla controfigura. Charlie tira indietro Billy, la controfigura, per il pizzo della giacca, dentro la stanza. Il volto in questo momento non è visibile. N.B.: l’attore principale ora si sta cambiando per la sua parte di Rupert)

CHARLIE - Stai qui e stattene tranquillo. (Spinge Billy “controfigura” sulla sedia dietro Charlie e Jugg) Non permetteremo che ci chiedano nulla.

CONTROFIGURA - Aiuto! (Charlie e Jugg stanno in piedi di fronte a Billy “controfigura”. Clifton Weaver entra dall’ingresso)

CLIFTON - Oh, Jugg. Non trovo la mia giacca.

JUGG - (Con la giacca dietro la schiena) Davvero, signore?

CLIFTON - Già non è quella?

JUGG - Eh? Oh, si, certo. La stavo appunto spazzolando per farle prendere aria. (Scuote la giacca)

CLIFTON - Bene, e i calzoni?

JUGG - Cosa, i calzoni?

CLIFTON - Dove sono?

JUGG - Li avevo appena stirati. (Charlie porge a Jugg i calzoni sui quali era seduto)

CLIFTON - (Vedendo i calzoni) Ma non posso metterli in questo stato.

JUGG - (Agitandoli) Beh, può sempre sventolarli così. Ora non ci pensi, signore, glieli stiro e glieli faccio tornare nuovi.

CLIFTON - Grazie. (A Charlie) Oh, non mi sono presentato. Mi chiamo Weaver.

CHARLIE - (Guarda Jugg) Ci serviamo dello stesso sarto.

CLIFTON - Ah, si!

CHARLIE - Si.

CONTROFIGURA - (La mano di Billy “controfigura” appare tra Charlie e Jugg) Charlie! Charlie!

CHARLIE - (Svelto) Mi chiamo Charlie Barnet.

CLIFTON - Già, lei è qui con un amico artista, il signor Hickory Wood. Mi piacerebbe vedere qualcosa di lui. Sta esponendo qualcosa in questo momento?

CHARLIE - (Billy “controfigura” sta sempre lottando) Spero di no.

CLIFTON - Beh, lo vedrò più tardi. Jugg…

JUGG - Si, signore!

CLIFTON - Non dimenticare i pantaloni. (Clifton esce)

CHARLIE - Vieni un po’ qui, tu. (Charlie trascina la controfigura verso la porta ad arco)

JUGG - Di sopra.

CHARLIE - (prendendo la giacca da sera) Prendi questa roba. Fai un miracolo e torna giù con l’aspetto di un gentiluomo.

JUGG - Il che sarebbe già un miracolo. (Billy “controfigura” si alza e, con le spalle al pubblico, esce dalla stanza mentre Rupert entra a ritroso dalla porta-finestra)

RUPERT - (Voltandosi) Oh, b-buona sera.

CHARLIE - Buona sera. (Charlie sta per parlare a Jugg, quando lui e Jugg reagiscono alla vista del nuovo venuto. I loro sguardi vanno da Rupert all’altro che è uscito. Finalmente lo guardano attoniti)

RUPERT - Mi chiamo Hickory Wood. Rupert Hickory Wood. (Charlie e Jugg avanzano verso di lui, mentre Rupert retrocede) Sono venuto qui in seguito all’inserzione sul g-giornale. (Charlie e Jugg gli si avvicinano ancora mentre Rupert retrocede sempre di più) Mi-mi ero quasi perduto qui intorno e ho gironzolato per… (Indica il giardino) Spero che è qui, vero? (Charlie e Jugg gli si avvicinano ancora. Rupert retrocede e si guarda attorno imbarazzato e non è sicuro di cosa sia meglio fare) È una b-b-bella serata. (Ancora nessuna reazione. In piedi accanto alla scrivania) P-posso vedere il signor Hardcastle?

CHARLIE e JUGG - (Insieme) No! (A questa risposta, Rupert lascia cadere la valigetta a terra. Il cassetto si apre nascondendo Rupert. Charlie e Jugg corrono a porsi ai due lati di Rupert. Charlie guarda il volto di Rupert. Jugg fa lo stesso)

JUGG - Questa faccia. Questa faccia… è impossibile!

CHARLIE - (Guardando in faccia Rupert) È terribile!

RUPERT - Non è poi tanto male, no? P-posso vedere il signor Hardcastle?

CHARLIE e JUGG - (Insieme) No!

CHARLIE - Jugg, stai attento alla porta.

JUGG - Lascia fare a me. (Verso la porta)

CHARLIE - Forse avrei dovuto presentarmi. Sono Charlie Barnet, il legale di qui.

RUPERT - Oh, capisco.

CHARLIE - Lei è proprio sicuro di chiamarsi Rupert Hickory Wood?

RUPERT - Indubbiamente… Rupert Hickory Wood.

CHARLIE - Rupert! Chi era suo padre?

RUPERT - Ehm… Samuel Hickory Wood.

CHARLIE - E come mai Billy non sa niente di lei?

RUPERT - Billy?

CHARLIE - Si, Billy, il suo fratello di sangue.

RUPERT - (Colpito) Il mio… lei vuoi dire che io ho un… (Alzandosi) Ma è meraviglioso!

CHARLIE - Fantastico! Mi sento male. Vuol dire che lei non sapeva di avere un fratello?

RUPERT - Beh, no. Vede, papà mori prima che io nascessi, e la famiglia dovette separarsi. Io sono stato allevato da una lontana zia di Wapping.

JUGG - (Sulla porta) Eccellente… Wapping!

CHARLIE - Beh, questo sistema tutto. Lei ha fatto tutta questa strada inutilmente. Arrivederci. (Charlie si accinge a ricacciare Rupert fuori della porta-finestra)

RUPERT - Ma quell’avviso sul giornale… Credevo che mi spettasse qualche somma.

CHARLIE - E invece no. Hardcastle dà al mio Billy diecimila sterline. Purché non ci siano altri parenti. Ora lei non vuole mica rompergli le uova nel paniere, no?

RUPERT - Beh, no di certo ma…

CHARLIE - E allora perché non gira al largo?

JUGG - Se qualcuno lo vede andarsene ora, lo prenderanno per il signor Billy e gli faranno delle domande. Perché non lo nascondiamo qui fino a dopo il ricevimento, e poi lo facciamo andare via di nascosto?

CHARLIE - Nasconderlo, dove?

JUGG - Ho trovato, in cucina.

CHARLIE - Qualcuno potrebbe trovarlo.

JUGG - Credo di no, signore, io e la cucina siamo stati sempre fortunati. Lo troverà il posto più adatto. Lo riempirò di caffè e sandwiches.

CHARLIE - O.K. Ed ora vada con Jugg. (Jugg tende la mano)

RUPERT - Posso prende la valigetta?

CHARLIE - Non si preoccupi della valigetta. E se incontra qualcuno, faccia finta di essere Billy.

RUPERT - Come faccio?

CHARLIE - Faccia lo stupido e basta.

JUGG - Andiamo. (Rupert e Jugg escono. Hardcastle entra dall’ingresso)

HARDCASTLE - Barnet. Dov’è Hickory Wood?

CHARLIE - Ehm… di sotto… di sopra.

HARDCASTLE - Non può stare in due posti contemporaneamente.

CHARLIE - Questo lo dice lei.

HARDCASTLE - Tenga questo, Barnet! (I braccioli della poltrona a rotelle di Hardcastle sono amovibili, quello di destra contiene whisky e il sinistro la soda. Il whisky esce da un tubo di acciaio dopo che se ne è tolto il tappo, e la soda esce dall’altro bracciolo per mezzo di un tubo di gomma e aspirando. Hardcastle porge a Charlie un bicchiere mentre si versa da bere. Bevendo) Alla salute. Venga, Barnet, mi stia a sentire bene. Ho bisogno di aiuto. Mia figlia sembra che si sia incapricciata di quel Weaver. Voglio che Billy si assicuri che lui non abbia la possibilità di farle una regolare proposta di matrimonio durante questo weekend.

CHARLIE - E cosa dovrei fare?

HARDCASTLE - Non importa. Deve fare in modo che quei due non restino mai soli. Deve ballare sempre con Cinzia. Tenerla occupata. Erediterà un mucchio di soldi, un giorno. Non voglio che quel ciocco di Weaver ci metta le mani su.

CHARLIE - (Torcendosi le mani) No!

HARDCASTLE - (Andando verso la porta) Gli spieghi le cose. Io vado a dire a Cinzia che è qui.

CHARLIE - Si… Ehm… com’è la signorina Cinzia?

HARDCASTLE - (Ridacchia) È così. (Indica il ritratto ed esce. Charlie si volta e guarda il ritratto. Sussulta e cambia posto al cappello. Billy entra dal fondo, vestito da sera)

BILLY - Charlie! Charlie!

CHARLIE - Che ti prende?

BILLY - Ho visto Jugg che mi portava via verso le scale.

CHARLIE - Billy non eri tu.

BILLY - Beh, era uno stupido con la mia faccia.

CHARLIE - Pare che sia un tuo fratello gemello.

BILLY - Non sapevo di avere un fratello gemello.

CHARLIE - Beh, ce l’hai. Ma non preoccuparti, è stato messo al sicuro. Ora, Hardcastle ti chiede un piccolo favore.

BILLY - (Sorridendo) Oh, davvero?

CHARLIE - Devi far colpo su sua figlia Cinzia e tenerla occupata.

BILLY - Non posso. La mia Winnie dice che devo rimanere celibe.

CHARLIE - Celibe! Se hai successo con Cinzia, tornerai dalla tua signora con un bel gruzzoletto.

BILLY - Che cosa?

CHARLIE - Con un bel gruzzoletto.

BILLY - Avevo capito con un bel frugoletto.

CHARLIE - E se non riesci con Cinzia non avrai un bel niente.

BILLY - Di un po’, com’è questa Cinzia?

CHARLIE - (Indica il ritratto) È lei. (Billy guarda verso la porta-finestra. Charlie lo tira indietro) Torna qui. Devi far colpo su di lei.

BILLY - A quanto pare qualcuno deve averlo già fatto.

CHARLIE - Senti ragazzo. Se ti dà tanto fastidio, mettila con la faccia contro il muro.

BILLY - (Attonito) Quella è la sua faccia?

CHARLIE - Non aver paura, figliolo, sarà affascinante. Affascinante. (Guarda di nuovo) Oh, accidenti!

BILLY - Oh, beh, se lo dici tu, Charlie, a me non dispiace darle un bel colpo.

CHARLIE - Un colpo! Devi essere molto più sottile con Cinzia. È diversa dalla tua signora.

BILLY - (Guardando il quadro) Oh, si, tanto per cominciare, ha due nasi.

CHARLIE - Vedo che devo cominciare dal principio, con te. Ora, Cinzia è seduta qui… (Charlie indica la sedia vuota) Ora, come la vedi, tu ti avvicini e le dici, molto elegantemente: “Sono felice di fare la sua conoscenza”… Avanti, ripeti.

BILLY - (Indicando la poltrona vuota) A questa?

CHARLIE - Si.

BILLY - (Imitando Charlie) Sono felice di fare la sua conoscenza.

CHARLIE - Bene, e comportati come se fossi affascinato. E sorridi mentre dici così. (Billy guarda biecamente Charlie)

CHARLIE - Accidenti, e che è un sorriso, quello? (Billy annuisce) Beh, non dimenticare di sorridere, per l’amor di Dio.

BILLY - Mi dispiace, Charlie.

CHARLIE - Va bene, figliolo. Dopo tu dici: (Ad alta voce) “Confido nella sua benevolenza…”

BILLY - A me basta la tua.

CHARLIE - Nella sua di lei, benevolenza.

BILLY - Nella sua benevolenza.

CHARLIE - E poi dici: “spero che mi sarà possibile conoscerla meglio durante il weekend”.

BILLY - Confido nella sua benevolenza. Spero che mi darà modo di conoscerla meglio durante il weekend. Poi che cosa le dico?

CHARLIE - Poi ti metti tranquillo alle sue costole.

BILLY - (Alla sedia) Ti metti tranquillo alle sue costole.

CHARLIE - Ti limiterai a chiederle scusa e ad andare in giardino. (Billy reagisce)

BILLY - A far che?

CHARLIE - Dici che vai ad ammirare i fiori.

BILLY - I fiori, me lo ricordo.

CHARLIE - Non sforzarti. Dunque, ti congedi dalla signorina Hardcastle e io ti aspetterò qui fuori in giardino. Ora, assumi un contegno, tieniti dritto, cerca di avere un’aria intelligente a adagiati con noncuranza in poltrona. (Charlie indica la poltrona accanto al caminetto. Billy esegue tutto in una volta e inciampa)

BILLY - Sono caduto! (Charlie esce dalla porta-finestra. Billy va alla porta e ci offre la sua versione di un’aria noncurante. Amy entra dall’ingresso)

AMY - Sono la signorina Hardcastle. (pausa. Billy guarda prima Amy, poi il ritratto e poi di nuovo Amy)

BILLY - Oh, caspita! (Ricordando la lezione) Sono felice di fare la sua conoscenza.

AMY - Grazie.

BILLY - Posso confidare nella sua benevolenza per questo weekend?

AMY - Prego?

BILLY - Ma farà bene a starsene tranquilla.

AMY - Starmene tranquilla?

BILLY - Ehm… chiedo scusa, ma devo assentarmi in giardino. (Billy corre verso la porta finestra ma i ricompare rapidamente sorridendo, tra i fiori. Charlie costringe Billy riluttante a tornare sui suoi passi) Sono felice di fare la sua conoscenza.

AMY - Io sono la signorina Hardcastle.

CHARLIE - (Vede Amy) Oh…

AMY - La sorella di Jonathan.

CHARLIE - Sua sorella? (Ride) Deve esserci stato un equivoco. (Accenna a togliersi il cappello) Permette? Charlie Barnet.

AMY - Molto lieta.

CHARLIE - Lei conosce già il signor Hickory Wood. (Billy ripete le mosse di Charlie)

BILLY - Sono felice di fare la sua conoscenza.

AMY - Jonathan mi ha detto che lei è un artista.

CHARLIE - Un artista? Lei, signora, ha davanti a sé un autentico Leonardo da Vinci. Non vede il genio sul suo volto lo sguardo intelligente, la bocca decisa? (Billy si comporta come se volesse esprimere tutto ciò) Non vede la sua fronte alta che denota un cervello…

AMY - (Suggestionata) Oh, si, certo.

CHARLIE - Davvero?!

AMY - Mi stavo chiedendo se il signor Hickory Wood non mi farebbe un piccolo favore.

BILLY - Può certo contare sul signor Hickory Wood, come no?

CHARLIE - Qualsiasi cosa, cara signora, qualsiasi cosa.

AMY - Bene, vede, il mio regalo per Cinzia non è ancora arrivato, e mi chiedevo se il signor Hickory Wood sarebbe disposto a farmi un ritratto? Giusto un bozzetto ad acquerello. Non vorrei che mi giudicasse presuntuosa, ma sono sicura che per Cinzia sarebbe proprio una sorpresa.

CHARLIE - Ha ragione.

BILLY - Ma io non so dipingere…

CHARLIE - Al momento no. Vede, il povero figliolo ha perduto la spatola…

AMY - Eh? (Billy si mordicchia le labbra. Charlie lo prende per la mano)

CHARLIE - Voglio dire, che ha perduto la scatola dei pennelli.

AMY - (Alzandosi) Non importa, signor Barnet. Prenderemo quelli di Cinzia. (Amy esce verso l’ingresso)

CHARLIE - Eh? Lo vedi che hai combinato? Se fai un passo falso con Cinzia, non vorrà più saperne di te, fossi anche l’ultimo uomo al mondo!

BILLY - Se fossi l’ultimo uomo sulla terra, avrei troppo da fare per occuparmi di lei.

CHARLIE - Ah, ah, William! (Jugg entra dall’ingresso)

JUGG - Chiedo scusa, signor Barnet, ma c’è una persona, una donna, che chiede del signor Billy. Dice che è la sua signora! (Jugg esce)

BILLY - Ehi, è la mia Winnie!

CHARLIE - Winnie! Che cosa ci fa qui?

BILLY - Le avevo lasciato un biglietto, dicendole dove eravamo andati. (Billy va verso l’ingresso)

CHARLIE - Torna qui. Da quando sei qui ha già detto una o due bugie. Ora, la tua Winnie ha una stomachevole passione per la verità. Vorrà sapere quel che sta succedendo. E se la conosco bene, finirà per scoprire ogni cosa. E parlerà. Ora ascolta, ragazzo mio, tu rintanati qui, io le dirò che sei andato a casa.

BILLY - Non ho segreti con mia moglie.

CHARLIE - Non dovresti avere una moglie come Winnie. (Charlie spinge Billy nella biblioteca. Jugg entra seguito da Winnie)

JUGG - Da questa parte, signora.

WINNIE - Salve, Charlie. (Jugg sospira) Grazie, buon uomo. (Winnie gli dà una mancia)

JUGG - (Sarcastico) Non vuole il resto, vero? (Jugg esce)

WINNIE - Dov’è il mio Billy?

CHARLIE - Sapevo che lo avrebbe chiesto.

WINNIE - Allora non è sorpreso. Oh, Charlie Barnet, in che pasticcio lo ha cacciato, questa volta?

CHARLIE - Pasticcio? Stavamo semplicemente qui a dipingere la facciata della casa.

WINNIE - Allora, dov’è il mio Billy?

CHARLIE - Oh, è andato a casa. Non voleva fare lo straordinario.

WINNIE - Non credo una parola. Ho visto tutte quelle belle donne nella sala da ballo.

CHARLIE - Belle donne?

WINNIE - Ehi, sta cercando di incastrare il mio Billy con un mucchio di donnine!

CHARLIE - Oh, Winnie, no!

WINNIE - Speriamo di no. Ad ogni modo, lui è qui in giro, e io non me ne vado finché non l’ho trovato. Ecco. (Winnie esce)

CHARLIE - (Fa per seguirla) Winnie… (La porta della biblioteca si apre. Compare la testa di Billy)

BILLY - Posso vedere la mia Winnie?

CHARLIE - No, non puoi vederla. (Charlie ricaccia Billy nella biblioteca e chiude la porta. Charlie va verso l’ingresso, quando la porta della biblioteca si apre e ricompare la testa di Billy “controfigura”)

CONTROFIGURA - Posso vedere la mia Winnie?

CHARLIE - Tornatene lì dentro. (Charlie spinge di nuovo Billy “controfigura” indietro e chiude la porta. Charlie esce in ingresso mentre Rupert entra dalla stessa porta)

RUPERT - Dico, signor Barnet, potrei avere la mia valigetta? (va alla sua valigetta e la prende. Amy entra dal disimpegno con pennelli e colori)

AMY - Oh, signor Hickory Wood… (Rupert sussulta) Ho portato tutto l’occorrente… Ora, come mi preferisce? (Rupert è esterrefatto. Amy va verso l’ingresso) Prendo tutto quel che serve, così può prendermi come vuole. (Amy esce dall’ingresso, Winnie entra dal proscenio)

WINNIE - (Vedendo Rupert) Amore mio! (Corre verso Rupert e gli salta al collo. Rupert lascia cadere la valigetta e il cassetto si apre, colpendo Winnie sul didietro. Chiude il cassetto) Ti ho cercato dappertutto. Ehi, ma che ci fai vestito da sera? (Rupert vorrebbe parlare, ma Winnie gli mette un dito sulla bocca) Niente bugie. (Timidamente) Non vuoi sapere perché sono venuta? (Rupert apre la bocca per parlare) Ho avuto il tuo biglietto e volevo dirtelo subito. Ce l’abbiamo fatta! (Lei dondola le braccia. Rupert ha l’aria annichilita. Winnie dondola le braccia di nuovo, Rupert ha l’aria affranta e dondola a sua volta le braccia. Winnie indica se stessa, poi Rupert, e dondola le braccia. Rupert indica lei, poi se stesso, dondola le braccia e si ferma inorridito. Retrocede) Si! Dopo tanto tempo. Non è meraviglioso?

RUPERT - È miracoloso! Voglio dire, io non ho potuto, non avrei… Non sono stato io! (C’è una pausa)

WINNIE - Ripeti un po’…

RUPERT - Ripetere cosa?

WINNIE - Perché parli così?

RUPERT - Così come?

WINNIE - Come il notiziario delle dieci.

RUPERT - Credo che ci sia un equivoco… (Lui dondola le braccia) A proposito di molte cose. (Winnie scoppia in lacrime e si siede sullo sgabello. Rupert nervosamente si allontana. Charlie rientra)

CHARLIE - Io… (Vedendo Rupert) Billy o Rupert?

RUPERT - Beh, ecco…

CHARLIE - Due più due?!

RUPERT - Quattro.

CHARLIE - Allora è Rupert! (Winnie si alza e va verso Charlie e Rupert)

WINNIE - Oh, Charlie Barnet, lei sta cercando di mettere il mio Billy contro di me.

CHARLIE - Sei Billy? Accidenti!

RUPERT - Insomma, qualcuno vuole spiegarmi, per cortesia…

WINNIE - Tutti questi discorsi strani… scommetto che hai detto a quelle ragazze eleganti di essere scapolo. Non vuole ammettere di essere il padre del mio… (Dondola le braccia)

CHARLIE - Il padre del… (Charlie dondola le braccia e poi realizza) Oh, Winnie, mia cara… (Charlie si toglie il cappello e lo getta sulla sedia)

RUPERT - Sentite, io vorrei dire…

CHARLIE - (Rapidamente) Anch’io: congratulazioni! (Scuote la mano di Rupert)

RUPERT - Senta, signorina… cioè signora, certo. Lei è senz’altro affascinante. È un grande onore, e vorrei ringraziarla. Ma sicuramente io non sono il padre del suo… (Dondola le braccia e imita il pianto di un bambino. Winnie geme. Charlie svelto le pone un braccio intorno alle spalle)

WINNIE - (piangendo) Non so che cosa gli è successo.

CHARLIE - Avere un bambino è uno shock, sa?

WINNIE - Ma perché tutte quelle chiacchiere? Era così dolce, ed ora è così duro! (Geme. Billy entra dalla biblioteca)

BILLY - Winnie, amore, cosa c’è, perché piangi?

WINNIE - Oh, hai finito, eh?

BILLY - (Gli occhi sbarrati) Finito cosa?

WINNIE - (piangendo) Ed io pensavo che ti avrebbe fatto piacere, lo sai. (Dondola le braccia)

BILLY - Eh?

CHARLIE - Lo sai! (Charlie dondola le braccia. Billy ripete)

BILLY - (Realizzando) Vuoi dire…? (Charlie annuisce) Sono padre! (Crolla sulla poltrona a destra)

WINNIE - Va tutto bene, amore. Calmati.

BILLY - Winnie, mio dolce amore!

WINNIE - Non sembravi tanto contento, la prima volta.

BILLY - Vuoi dire che questo è il secondo che abbiamo?

WINNIE - Andiamo, amore, torniamocene a casa.

CHARLIE - No! Lui resta qui. Lei va a casa e ci resta!

BILLY - Ecco. Charlie dice che devo occuparmi di Cinzia.

WINNIE - Cinzia?

BILLY - Esatto, tornerò a casa appena avrò fatto colpo su di lei.

WINNIE - Lo sapevo che tu eri qui alle prese con le belle donne. Ma non preoccuparti, sai. Scoverò questa Cinzia e ci penserò io. (Winnie esce)

BILLY - Oh, Charlie, ora come la acchiappiamo?

CHARLIE - Corrile dietro e tienila occupata.

BILLY - Come?

CHARLIE - Oh, chiamala dolce amore.

BILLY - Va bene. (Corre verso l’ingresso) Winnie, sei un amore! (Billy esce. Da dietro l’arco compare Jugg)

JUGG - Le cose si sono fatte molto complicate, signor Barnet, molto complicate davvero.

CHARLIE - Mi sei di gran conforto. Ci sarà un modo più semplice per aggiudicarsi diecimila sterline?

JUGG - Perché non prova col bingo?

CHARLIE - Senti, non potresti procurarmi un altro abito?

JUGG - Proverò con un altro fornitore. Ma prima… (Tende la mano)

CHARLIE - Non posso averlo a credito, vero?

JUGG - No. Assolutamente per contanti. Anzi, mi viene in mente che lei mi deve una sterlina per i sandwiches del signor Rupert.

CHARLIE - (Aprendo il portafogli) Una sterlina? Che cosa c’era dentro, due banconote da due scellini?

JUGG - No, signore, sugo d’arrosto. (Jugg prende la banconota ed esce per la biblioteca. Rupert entra furtivamente dal fondo)

CHARLIE - Billy o Rupert? Due più due?

RUPERT - Quattro.

CHARLIE - Rupert! (Realizzando) Che cosa è tornato a fare qui?

RUPERT - Voglio recuperare la mia valigetta.

CHARLIE - Non si preoccupi della valigetta. Si nasconda in cucina.

CINZIA - (Fuori) Sei qui, papi? (Charlie si pone davanti a Rupert. Cinzia entra dal proscenio. A Charlie) Papino mi ha detto che lo avrei trovato qui e volevo presentarmi. Sono Cinzia Hardcastle. (Rupert fa capolino sopra la spalla di Charlie. Ed è immediatamente preso di lei)

RUPERT - Ah si?

CINZIA - (Ridendo) Il signor Hickory Wood?

RUPERT - Si, grazie.

CINZIA - Molto lieta.

RUPERT - Piacere mio, grazie. (Si guardano)

CHARLIE - Io sono Charlie Barnet. (Nessuno dei due gli fa caso) Sono Charlie Barnet!

RUPERT - (Si volta e gli stringe la mano) Piacere! Oh! (A Cinzia) Questo è il signor Barnet, l’avvocato di Billy, cioè il mio avvocato.

CINZIA - Piacere! (Rupert e Cinzia si stanno ancora stringendo la mano)

RUPERT - Molto, molto, molto, molto piacere. (Pausa. Mentre continuano a stringersi la mano)

CHARLIE - Avete scoperto un pozzo di petrolio?

CINZIA - Signor Hickory Wood. Venga, stanno servendo i drinks, vicino alla piscina.

CHARLIE - Ma prenderà freddo, là fuori.

CINZIA - Va bene, mi metterò uno scialle.

CHARLIE - Buona idea. Non si precipiti. Il signor Hickory Wood sarà qui al suo ritorno. (Cinzia esce dal fondo) …ma non questo. (A Rupert) E lei, fili di sotto.

RUPERT - Ehi, dico, mica male, eh? (Charlie spinge Rupert verso l’ingresso mentre la zia Amy entra. Charlie dirotta Rupert verso la porta finestra. Amy porta una grande tela)

AMY - Ah, signor Hickory Wood, è pronto per me?

RUPERT - P-prego?

AMY - Ho portato tutto l’occorrente di Cinzia.

RUPERT - Cosa vuole che faccia?

CHARLIE - Il suo ritratto.

RUPERT - Il suo ritratto ma, ma io sono un dilettante.

CHARLIE - Lo faccia da dilettante. Farà meglio di quanto possa fare Billy.

RUPERT - Billy? (Rupert ride)

AMY - Prendo il telaio. (Vedendolo dietro il paravento) Oh! Eccolo. Oh, quello Jugg! Oh, Billy, le dispiace prenderlo? Billy?

CHARLIE - (Dandogli una gomitata) È lei.

RUPERT - Oh, si, con piacere. (Rupert va dietro il paravento ed è sostituito dalla controfigura)

CHARLIE - Si accomodi qui, signora. (Charlie fa accomodare Amy sullo sgabello di faccia. Rupert “controfigura” ritorna, portando il telaio e si dispone al centro. Billy arriva correndo dallo studio)

BILLY - Charlie, Charlie, non trovo da nessuna parte la mia Winnie. (Charlie va verso Billy, poi afferra Rupert “controfigura” per il colletto e i pantaloni e lo proietta fuori della finestra)

AMY - (Voltandosi) Chi era?

CHARLIE - Jugg. È andato a fare una passeggiata. Bene William, metti su la tela.

BILLY - Salpiamo?

CHARLIE - Ah, ah. No, ora dipingerai. Metti la tela sul telaio. (Billy inorridito esegue)

BILLY - (A Charlie) Che cosa faccio prima?

CHARLIE - Prima mettila dove vuoi dipingerla. (Billy fa del suo meglio per imitare un artista, facendo muovere Amy finché questa si trova con gli occhi al cielo e le braccia aperte)

BILLY - Che cosa fa, dirige il traffico?

CHARLIE - (A Billy) Mettile qualcosa addosso. (Billy drappeggia lo scialle di Amy attorno alla sua testa) Mi scusi, signora… Signora! Ora è diventata sorda. Di bene in meglio.

BILLY - Cosa faccio, ora?

CHARLIE - Tirati indietro, figliolo, ti faccio vedere io. Prendi il pennello, così. Lo intingi nella tinta. Scuotine il superfluo e sei a cavallo. (Charlie si muove con ostentazione, intinge un immaginario pennello nella tinta, lo posa. Billy lo imita. Intinge un vero pennello nella tinta e lo passa sulla faccia di Charlie. Billy gli sorride. Poi vedendo la tinta sulla faccia di Charlie gli fa i baffi e le basette)

CHARLIE - (Dolcemente) Hai dimenticato la barba. (Billy esegue. Charlie prende un panno e si asciuga la faccia)

BILLY - Ed ora! (Charlie tende il braccio con il pollice in alto)

CHARLIE - Pollice. Pollice prospettiva. Pollice prospettiva!

BILLY - Del pollice!

CHARLIE - Prendi la prospettiva della sua faccia con il pollice, ora dipingila. (Billy dipinge il pollice di lui) La faccia di lei! (Billy avanza su Amy con un pennello) Torna qui! Oh accidenti, qui che te lo comincio io. (Charlie disegna un ovale, indicando gli elementi di una faccia) Metticeli dentro. (Billy, prendendo in parola Charlie, riempie l’ovale di pittura nera) L’unico artista vivente che sappia dipingere un buco. (Charlie gira la tela dall’altra parte e disegna un altro ovale) Questo in basso è il suo mento. Comincia con gli occhi come se stesse guardando in su. (Billy dipinge due occhi convergenti in cima alla faccia. Aggiunge lunghe ciglia) Sembrano due pulci in un secchio. (Billy riempie gli occhi di tinta rossa) Perché rosso?

BILLY - Ha bevuto troppo.

CHARLIE - Bene, ed ora mettile sopra i capelli. (Billy disegna tre capelli in cima alla testa) Hai dimenticato i paletti! (Billy aggiunge i paletti) E le orecchie? (Gridando) Dove sono le orecchie?

BILLY - Ci sta seduta sopra!

CHARLIE - Le orecchie qui, non le orecchie lì! (Billy dipinge un grosso orecchio dal lato sinistro della faccia di lei e poi aggiunge un orecchino, una barretta con tre palline) Non fare anche l’altro, figliolo, altrimenti diventa troppo pesante. Meglio passare alla bocca.

BILLY - (Dipinge una piccola bocca) Sta fischiando.

CHARLIE - E i denti?

BILLY - Se li è fatti tirar via.

CHARLIE - Ed ora, il naso. (Billy dipinge il naso rosso, che sporge dal lato destro della faccia. Billy aggiunge gocce al naso. Charlie raccoglie l’ultima nel cappello) Il naso va qui! (Disegna due segni perpendicolari in mezzo alla faccia. Billy traccia due linee orizzontali attraverso i segni, e disegna una crocetta nel quadretto superiore, prima che Charlie realizzi che sta giocando. Si volta verso Amy) Signora, per lei sarà un colpo più di quanto lo sia stato per me.

AMY - È finito?

BILLY - (Fiero) Già. (Amy viene avanti e guarda il ritratto. Lancia un grido e sviene tra le braccia di Billy. Winnie entra dall’ingresso)

WINNIE - Ah, lo sapevo che eri alle prese con le donne.

BILLY - Ma Winnie, amore… (Billy svelto cede Amy a Charlie, Winnie rincorre Billy attraverso la stanza. Billy inciampa e finisce con la testa nella tromba del grammofono. La tromba si stacca e Billy barcolla all’indietro verso la porta-finestra)

SIPARIO


SECONDO ATTO

L’azione è continua. Billy “controfigura”, con la tromba del grammofono sempre in testa, esce dalla porta-finestra.

WINNIE - Billy! Billy!

CHARLIE - È un malinteso, Winnie.

WINNIE - Con lei ce la vedremo poi, Charlie Barnet! (A Amy) E quanto a lei dovrebbe vergognarsi, piccola gatta! Billy! Billy! (Winnie esce dalla porta-finestra dietro Billy, seguita da Charlie. Hardcastle e Piper, con la cartella, entrano dall’ingresso)

HARDCASTLE - Perché non sei nella sala da ballo? (Vedendo il ritratto) Che diavolo è?

AMY - È il ritratto che mi ha fatto Hickory Wood, Jonathan.

HARDCASTLE - Il tuo ritratto, Amy? Ah, capisco che cosa voleva dire.

PIPER - Penso che dovremmo citarlo per diffamazione. (Si sente un valzer proveniente dalla sala da ballo)

AMY - Dirò a Jugg di metterlo in cornice.

PIPER - Ci penso io. Signorina Amy, stanno suonando un valzer, non vuole concedermi l’onore?

AMY - Oh. grazie, signor Piper. (Piper tira giù il quadro dal telaio)

HARDCASTLE - Piper, non perda di vista il malloppo. (Piper guarda Amy)

PIPER - Signor Hardcastle!

HARDCASTLE - (Indicando la cartella) Il malloppo!

PIPER - Oh. (Piper ed Amy escono. Hardcastle dà una rapida occhiata per controllare se il campo sia libero, poi svita il pomo del bastone e si versa da bere dentro il pomo rovesciato a mo’ di bicchierino e beve)

HARDCASTLE - Jugg! (Jugg entra dalla biblioteca)

JUGG - Sempre di guardia, signore.

HARDCASTLE - Jugg, riforniscimi.

JUGG - Con piacere, signore! Brandy?

HARDCASTLE - Si. E leva da mezzo quel maledetto telaio.

JUGG - (prendendo il telaio) Con piacere, anche questo. (Jugg esce col telaio. Charlie entra dalla porta finestra)

HARDCASTLE - Billy tiene occupata la mia Cinzia?

CHARLIE - Oh si, signore.

HARDCASTLE - Bene, vado a salutare gli altri ospiti. Sarebbe un vero peccato per lei se tra loro ci fosse qualche altro Hickory Wood.

CHARLIE - Per carità, non lo dica. (Hardcastle esce ridendo. Rupert entra dalla porta-finestra)

RUPERT - Dico…

CHARLIE - Oh, due più due?

RUPERT - Quattro.

CHARLIE - Rupert, che cosa è tornato a fare qui?

RUPERT - Fa freddo là fuori.

CHARLIE - Perché non se ne torna in cucina? (Cinzia entra dal fondo con uno scialle)

RUPERT - Oh dico…

CINZIA - L’ho fatta aspettare?

RUPERT - No certo.

CINZIA - Che ne direbbe se bevessimo qualcosa in giardino?

CHARLIE - No, non può.

CINZIA - Perché no?

CHARLIE - Guardi che cosa è successo ad Adamo ed Eva. (Cinzia ride)

CINZIA - (Offrendo il braccio) Billy?

RUPERT - (Sospirando) Magari lo fossi. Sono lieto di esserlo. (Rupert fa per seguirla e Charlie lo richiama. Mentre Cinzia si volta, Rupert vola tra le sue braccia e tutti e due cadono sullo sgabello. Winnie rientra dalla porta-finestra)

WINNIE - Oh! Ci risiamo! Ti ho cercato in giardino. E dov’è quell’affare che avevi in testa?

CHARLIE - Senta, Winnie…

WINNIE - Mi lasci stare lei. Quella ragazza… quella ragazza che stava abbracciando…

RUPERT - Mi abbracciava?

WINNIE - Beh, ed io?

RUPERT - Non credo che voglia abbracciarla.

CINZIA - Posso chiederle che cosa ci fa lei qui?

WINNIE - Voglio portarmi via il mio Billy.

RUPERT - Il suo Billy? Oh, capisco appartiene a Billy. (Dondola le braccia)

WINNIE - Ah, così lo ammetti, eh?

RUPERT - Si… no!

CINZIA - Senta, credo che lei si sbagli. (Winnie va verso Cinzia)

WINNIE - Lei non si impicci. (Billy “controfigura” entra dalla porta-finestra con la tromba del grammofono in testa. Rupert è in piedi vicino alla porta del bar. Charlie svelto spinge Rupert nel bar e chiude la porta)

CINZIA - Lei deve essere matta.

WINNIE - Si, buona e matta. Invitare il mio Billy qui per fargli dipingere la sua facciata e poi mettergli gli occhi addosso.

BILLY - (Controfigura) Aiuto! (Si voltano e vedono Billy “controfigura” nella tromba)

CINZIA - Ma che diavolo…?

WINNIE - Ma perché ti sei rimesso quel coso?

CINZIA - Finirà per soffocare!

CHARLIE - (prendendo Billy per mano) Lo porto in cucina e vedrò con un apriscatole… (Voce soffocata dalla tromba. Hardcastle entra dal fondo)

HARDCASTLE - Ma che è tutto questo rumore? (Vedendo Billy) Chi è?

CHARLIE - È Billy, signor Hardcastle. (Billy “controfigura” si agita)

HARDCASTLE - Billy! Che stai facendo?

CHARLIE - La sirena del megafono quando parte.

HARDCASTLE - Idiota! (Bussando sulla tromba) Esci fuori.

CONTROFIGURA - (Con voce soffocata) Che cos’è?

CHARLIE - La voce del padrone.

WINNIE - (Gridando nella tromba) Billy! (Billy “controfigura” saltellando retrocede)

CINZIA - Vuole star fermo per favore?

HARDCASTLE - (Arrabbiandosi) Volete starvene zitti tutti quanti! (Va verso il tavolo) Lei, signorina, venga qui, e anche tu, Cinzia. Ora vediamo un po’, signorina…

WINNIE - Signora, se non le dispiace. (Cinzia e Winnie vanno verso il tavolo mentre Rupert bussa alla porta del bar. Charlie si precipita alla porta finestra e spinge Billy “controfigura” giù dietro la cassapanca e rimane in piedi davanti a lui)

CHARLIE - (A Rupert) Presto, il giardino.

RUPERT - P-prego?

CHARLIE - G-giardino.

HARDCASTLE - (Si volta e vede Rupert) Oh, finalmente si è liberato!

RUPERT - Liberato?

HARDCASTLE - La tromba del grammofono che aveva in testa! Ricorda?

RUPERT - Oh! Oh, si. (Ridendo) Non credo che mi stesse bene. Lei… lei deve essere il signor Hardcastle.

HARDCASTLE - Certo che sono il signor Hardcastle.

RUPERT - Sono felice di fare la sua conoscenza.

HARDCASTLE - Ma che diavolo sta dicendo? E dove ha preso quella voce strana? (Billy “controfigura” comincia ad alzarsi e Charlie rapidamente fa sedere Rupert sulla tromba)

RUPERT - (Spinto su e giù da Billy “controfigura” che si agita) Voce strana?

CHARLIE - (Svelto) Sono contento che lei chieda questo, signor Hardcastle. È stato durante la guerra. Si trovava ad Arrow a quell’epoca e lo mandarono all’Università di Halifax.

RUPERT - Si, esatto Halifax! (Salta su)

HARDCASTLE - Che ha da fare su e giù?

RUPERT - Deve… ehm… devono essere i fagioli che ho mangiato a pranzo.

HARDCASTLE - Fagioli?

RUPERT - Si, fagioli che vanno su e giù!

HARDCASTLE - Non capisco che cosa abbiate tutti quanti. Venga qui, Barnet.

CHARLIE - (A Rupert, in disparte, indicando Billy) Si liberi di quell’individuo. (Rupert riesce a portare Billy “controfigura” con la tromba in testa fuori dalla porta-finestra)

HARDCASTLE - Quanto a lei, signorina, vuol dirmi che cosa ci fa in casa mia?

WINNIE - Sono venuta a portarmi via il mio Billy.

CINZIA - Lui dice che non la conosce.

WINNIE - È mio marito. (Rupert, nel suo sforzo di spingere Billy “controfigura” fuori dalla porta-finestra, colpisce la tromba, che emette un suono profondo e proietta Billy in giardino)

HARDCASTLE - (Voltandosi) Che sta facendo ora?

RUPERT - Ehm, guardo la luna.

HARDCASTLE - Cos’era quel rumore?

RUPERT - Il lupo mannaro.

HARDCASTLE - Sul serio… questa ragazza dice di essere sua moglie.

WINNIE - Si.

RUPERT - No, non lo è.

WINNIE - Cosa?

CINZIA - (A Rupert) Ma è sicuro?

RUPERT - Assolutamente… è sposata… ehm… con il signor Barnet. (Indica Charlie)

CHARLIE - Eh?

WINNIE - Cosa?

CINZIA - Beh, perché non l’ha detto?

CHARLIE - (Timidamente) Beh, volevo mantenere il segreto. (Winnie scoppia a piangere) Su, su, Winnie, non agitarti. (La prende tra le braccia e le copre il volto. Folgora con lo sguardo Rupert che sorride)

HARDCASTLE - Sua moglie sembra un po’ sconvolta, fareste meglio a fermarvi per il weekend

CHARLIE - Si eh!

HARDCASTLE - Così potrà occuparsi un po’ di lei.

CHARLIE - Oh, si, certo. (Winnie geme) Forse farai meglio a rimanere, Winnie, mio dolce amore.

WINNIE - Non so che ti prende, Charlie Barnet. (A Rupert) Allora ci fermiamo!

RUPERT - Oh, si, credo. (Dal fondo entra Amy con una scatola. Va verso Hardcastle)

AMY - Jonathan hai promesso di estrarre il biglietto vincente della lotteria.

HARDCASTLE - Oh, si. Amy, questa ragazza si ferma per il weekend. È la moglie del signor Barnet.

WINNIE - Sono la moglie di Billy. (Si aggrappa a Rupert) Non è vero, Billy!

HARDCASTLE - (A Amy) In questo momento è un po’ sconvolta. Il signor Barnet è molto paziente con lei.

AMY - Oh, povera ragazza. (A Winnie) Ad ogni modo, c’è una festa stasera. Si divertirà.

WINNIE - Non sono vestita da festa.

CINZIA - Non si preoccupi. Le presterò uno dei miei vestiti. Venga.

HARDCASTLE - (Ridendo) Già, balleremo tutti, e lei e il signor Barnet avrete una seconda luna di miele. (Winnie geme mentre esce con Cinzia dal fondo. Amy e Hardcastle sono vicino al tavolo e scelgono i biglietti della lotteria. Billy “controfigura “ entra dalla porta finestra con la tromba sempre in testa. Charlie e Rupert fanno per agguantarlo, ma non fanno a tempo. Charlie apre la porta del bar e svelto vi caccia dentro Rupert che protesta. N.B.: durante il dialogo che segue, l’attore principale e la controfigura cambiano posto come segue: Billy “controfigura” con la tromba in testa cade dietro la poltrona al centro destra; Charlie afferra la tromba ancora visibile dietro lo schienale della poltrona mentre Billy “controfigura”, non visto dal pubblico, sfila la testa dalla tromba e striscia dietro Hardcastle; Amy è alla destra del tavolo. Abbandona la scena grazie ai passaggi dissimulati nella parete tra la biblioteca e il tavolo. L’attore principale entra quindi con lo stesso mezzo nella tromba)

HARDCASTLE - (Voltandosi) Ma che…

CHARLIE - Rieccolo. Sciocco ragazzo.

AMY - Il signor Hickory Wood sta lì dentro?

CHARLIE - Si, è il suo cornetto acustico.

AMY - È grande!

CHARLIE - Beh, è molto sordo.

HARDCASTLE - Ma non è sordo affatto! Fa di nuovo il matto.

AMY - Indubbiamente, è un pezzo del mio grammofono.

CHARLIE - Gli piace molto la musica.

AMY - Ma come diavolo se l’è messo in testa?

CHARLIE - Oh, si agita sempre in lungo e in largo.

HARDCASTLE - Lo tiri fuori di lì. (Charlie si dà da fare per tirare via la tromba dalla testa di Billy e la rimette sul grammofono)

BILLY - Ho fatto il giro del giardino.

HARDCASTLE - Ma se non hai mai lasciato la stanza!

BILLY - Beh, se non ho mai lasciato questa stanza, ci devono essere un bel po’ di alberi qui dentro. (Dal fondo entra Cinzia)

CINZIA - Ho prestato un bell’abito alla signora Barnet.

HARDCASTLE - Beh, procura a tutti delle giacche. Andiamo tutti alla festa. Io berrò qualcosa. (Hardcastle va verso il bar)

CHARLIE - (Sussulta) No!

HARDCASTLE - Come sarebbe a dire, no?

CHARLIE - Lei non deve bere… deve guidare. (Spinge via Hardcastle) Billy, servi il brandy al signor Hardcastle. (Billy apre la porta del bar e Rupert “controfigura” allunga con la mano il brandy. Billy lo prende, reagisce, grida e fila via per la porta-finestra)

HARDCASTLE - Barnet, dove è scappato con il mio brandy?

CHARLIE - A prendere la soda.

HARDCASTLE - Soda? E dove?

CHARLIE - Alla fontana. Ci penso io. (Charlie esce dal giardino)

AMY - Il comportamento del signor Hickory Wood è molto strano, Jonathan. Non credi che beva?

CINZIA - Non direi. Penso piuttosto che sia eccitato per via del denaro. (La porta del bar si apre e Rupert si avvia in punti di piedi verso la finestra)

HARDCASTLE - (Voltandosi) Oh, è tornato?

RUPERT - Io? Oh, si, avevo bisogno di un po’ d’aria.

HARDCASTLE - In giardino?

RUPERT - Ero lì?

HARDCASTLE - Che ne ha fatto del mio brandy?

RUPERT - Non ho toccato niente.

HARDCASTLE - Ma se se l’è portato appresso in giardino.

RUPERT - Perché l’ho fatto?

HARDCASTLE - Beh, non lo so. Vada a riprendere il mio brandy e anche Barnet.

RUPERT - Si, dov’è?

HARDCASTLE - Era con lei, no?

RUPERT - (Aprendo la porta del bar) Non mi sembra, no.

HARDCASTLE - In giardino!

RUPERT - Oh, si. (A Cinzia) Mi dispiace di essermi comportato in modo un po’ strano.

CINZIA - Va bene. Torni presto e raggiungeremo la festa.

RUPERT - Mi dispiace. Vado a prendere il signor Brandy e una bottiglia di Barnet. (Si precipita fuori dalla porta-finestra)

AMY - Non so se è un’idea mia, ma mi sembrava che il signor Hickory Wood parlasse con un accento settentrionale.

CINZIA - Ah, si? Beh, suppongo che stia cercando di migliorare la sua parlata, ma qualche volta si dimentica.

HARDCASTLE - Beh, non so.

CINZIA - Devo dire che a volte sembra un po’ distratto.

AMY - (Da intenditrice) Ma è un bel giovane, cara. (Charlie e Billy entrano dalla porta-finestra. Billy tiene la bottiglia di brandy)

BILLY - Ehi, non mi hai dato neanche il tempo di salutarlo.

HARDCASTLE - Salutare chi?

BILLY - Mio fratello.

CHARLIE - (Svelto) Jugg.

HARDCASTLE - Jugg? Che ci fa in giardino?

CHARLIE - Sta piantando le bacche.

HARDCASTLE - Ma è buio.

BILLY - Già, sono bacche nere. (Winnie entra dal fondo in abito da sera bianco) Oh, Winnie, amore!

WINNIE - Che te ne pare del vestito, Billy?

BILLY - Sembri un cornetto alla panna.

WINNIE - L’orchestra sta suonando.

CINZIA - Vuoi ballare, Billy?

BILLY - Si, andiamo, Winnie. (Winnie sorride a Cinzia e esce con lui)

CINZIA - Bene, davvero! Farò meglio a concedere a Clifton il ballo che gli ho promesso!

AMY - Non preoccuparti, Cinzia, cara. (Amy e Cinzia escono)

HARDCASTLE - Barnet, Billy non dovrebbe fare il cicisbeo con sua moglie.

CHARLIE - Ha ragione, signor Hardcastle.

HARDCASTLE - Beh, gli dica di lanciarsi con Cinzia sul terreno della danza. Sa ballare, no?

CHARLIE - Non per niente lo chiamano Fred Astaire.

HARDCASTLE - Dirò a Cinzia che lui l’aspetta per il prossimo ballo. Potrei provarci anch’io. (Hardcastle esce dl fondo. Charlie va verso la porta-finestra. Weaver entra dalla biblioteca)

CLIFTON - Ah! Signor Barnet. Cercavo Cinzia. Mi aveva promesso questo ballo.

CHARLIE - È sfortunato, figliolo. L’ha prenotato il mio Billy. E anche i successivi.

CLIFTON - Il suo Billy comincia a darmi un po’ fastidio, signor Barnet. Io ho i miei piani per Cinzia.

CHARLIE - Padronissimo.

CLIFTON - Ed essi non includono il signor Hickory Wood. Sarei molto seccato se sapessi che lui… ehm… sta cacciando nella mia riserva.

CHARLIE - Bene, che vinca il migliore.

CLIFTON - Cioè io, certo. Ho speso molto tempo e denaro dietro a Cinzia. Non intendo rimanere a mani vuote. (Sorridendo e smoccolando la cenere della sigaretta nel cappello di Charlie) Credo che lei capisca il mio punto di vista.

JUGG - Che guaio, signor Barnet. Che guaio!

CHARLIE - Che c’è?

JUGG - Quella Winnie. Sta dando spettacolo in sala da ballo, per sapere dal signor Billy che cosa sta succedendo!

CHARLIE - Oh, Dio! Dobbiamo cercare di levarla di torno a Billy.

JUGG - Ho un’idea migliore. Leviamola di torno del tutto…

CHARLIE - Ma come?

JUGG - (Tirando fuori una scatola di compresse) Sonnifero!

CHARLIE - (Colpito) Sonnifero? (Pensieroso) Sono pericolose?

JUGG - Al contrario, fanno bene. Si risveglierà dopo un paio di ore fresca come una rosa!

CHARLIE - Meraviglioso, dopo tutto ha bisogno di un po’ di riposo…

JUGG - Farò credere che la festa è troppo faticosa.

CHARLIE - Jugg. Jugg, tu vali tant’oro quanto pesi.

JUGG - Faremo il conto quando avremo finito. (Tende la mano. Charlie smette di ridere e paga) Ed ora andiamo a tirar su il morale della festa. (Jugg esce. Rupert entra dalla porta-finestra)

RUPERT - Dico…

CHARLIE - Billy o Rupert?

RUPERT - Beh… ehm… due più due?

CHARLIE - Quattro.

RUPERT - Sono Rupert. Stavo cercando lei e una bottiglia di brandy.

CHARLIE - Non si preoccupi del brandy, ragazzo mio. Ho una buona idea per lei.

RUPERT - Non mi fido troppo delle sue idee.

CHARLIE - Senta, vogliono che Billy faccia colpo su Cinzia e la tenga occupata. Io credo che Cinzia preferisca che sia lei a fare colpo su di lei con il suo fascino e i suoi modi, invece che Billy.

RUPERT - Grazie.

CHARLIE - Non solo questo. Weaver è di cattivo umore. Lei tratterà la questione con lui meglio di Billy, perciò noi terremo Billy lontano dalla pista mentre lei si dà da fare con Cinzia.

RUPERT - Ottima idea.

CHARLIE - …nei panni di Billy sul terreno della danza.

RUPERT - Questa di idea è un po’ meno buona. Non ballo molto bene.

CHARLIE - Bene. Eh? Deve solo andare a tempo con l’orchestra.

RUPERT - Lo faccio, ma l’orchestra non va a tempo con me. Onestamente, signor Barnet, il mio piede sinistro non sa cosa fa il destro. (Dal fondo entra Cinzia)

CINZIA - Oh, Billy. Papi mi dice che a lei piace ballare.

RUPERT - Posso scusarmi?

CINZIA - Certo.

RUPERT - Bene, mi scusi.

CHARLIE - È così timido. Non gli piace ballare con tutta quella gente intorno.

CINZIA - (Ridendo) Capisco. Va bene, metteremo su un disco, qua. (Cinzia ride e va a scegliere un disco)

RUPERT - (A Charlie) Onestamente, signor Barnet, farei meglio ad andare.

CINZIA - Andare? (La musica comincia)

RUPERT - Oh, andare a bere qualcosa, non un bicchiere d’acqua, ho bisogno di un drink. (Rupert esce. Cinzia va a cambiare il disco)

CHARLIE - (Gli grida dietro) Ritorni zoppicando e dica che si è slogato una caviglia. (la musica si arresta) Ritorni zoppicando… (A Cinzia) Si è calmato, eh? Quel ragazzo è pieno di fascino e di eleganza, non trova?

CINZIA - (Ridendo) Si, certo è diverso. (Billy entra dal fondo)

BILLY - È una festa sensazionale.

CHARLIE - Rupert è stato sostituito da te.

CINZIA - (Voltandosi) Oh, non avevi poi tanta sete.

BILLY - Eh?

CHARLIE - L’acqua era troppo fredda… cos’è, zoppichi?

BILLY - Perché?

CHARLIE - Zoppica! (Gli pesta un piede)

BILLY - Ahi!

CHARLIE - Oh, santo cielo, si è slogato una caviglia

BILLY - Ma no. Sei tu che mi hai pestato un piede!

CHARLIE - Comunque, adesso non puoi ballare… peccato! (Il disco comincia a suonare il tango “Gelosia”)

BILLY - Ma no, sto benissimo. Ehi. Che bella musichetta. Che ballo è?

CHARLIE - Non puoi camminare, come pensi di ballare!

CINZIA - (Regolando il grammofono) È un tango.

BILLY - L’ho visto in TV. Sto bene, andiamo.

CHARLIE - Esci fuori dalla porta.

CINZIA - Pronto, Billy?

BILLY - Pronti. (Billy si avvicina a Cinzia con le braccia tese)

CHARLIE - No, non farlo, figliolo.

BILLY - Ecco, questo è il ballo dove si fa dondolare il didietro.

CHARLIE - Oh, Dio! (Si lascia cadere sulla sedia e scuote la testa. Billy e Cinzia si lanciano in un tango figurato. Ad un certo punto, il disco si impunta. Billy picchia sul pavimento. Il cassetto si apre di colpo e li proietta attraverso la scena. Cinzia cade su una sedia esausta. Billy afferra Charlie che cade a terra. Billy lo prende come un invito a giocare alla corrida. Con una rosa tra i denti e lo scialle rosso, si pone davanti a Charlie che è a terra, stacca una lancia dalla parete, la lancia tra le gambe di Charlie e con un “olè” fugge per la porta-finestra) È andato in giardino. Forse sarà meglio che lo segua, prima che si lanci in una danza floreale. Lo ucciderò. (Charlie si precipita fuori dalla porta-finestra nel giardino)

CINZIA - (Ridendo va ad arrestare il disco e a chiudere il cassetto della scrivania. Clifton entra dal fondo)

CLIFTON - Ah, sei qui, Cinzia.

CINZIA - (Distante) Eh?

CLIFTON - Ti ho cercata dappertutto, cara.

CINZIA - Ah, si?

CLIFTON - Si, non ti ho vista per tutta la sera.

CINZIA - Ho ballato con il signor Hickory Wood.

CLIFTON - Oh?

CINZIA - Si, è fantastico.

CLIFTON - A quanto pare ti ha dedicato molto tempo. (Va verso di lei) Non dimenticare che sono anche io tuo ospite. (Clifton le si avvicina di più)

CINZIA - (Allontanandosi) Via, Clifton…

CLIFTON - Capisco. Questo Hickory Wood ti interessa parecchio!

CINZIA - Lo conosco appena.

CLIFTON - (Sogghignando) Amore a prima vista?

CINZIA - (Sedendosi) Non essere sciocco.

CLIFTON - Sei tu la sciocca, mia cara. Non è abbastanza per te.

CINZIA - Davvero?

CLIFTON - Che cos’ha da offrirti? Nessuna posizione, niente soldi… (Charlie entra dalla porta-finestra)

CINZIA - (Allontanandosi) Forse sono cose che non mi interessano.

CLIFTON - (Avvicinandosi) Mia cara, io so leggere in te come in un libro aperto.

CHARLIE - (Dietro di loro) Beh, la smetta di girare le pagine. Disturbo, per caso?

CINZIA - No, credo anzi che il signor Weaver si stesse congedando.

CLIFTON - (Andando verso l’uscita) Benissimo, forse mi concederà un ballo, stasera.

CHARLIE - (Timidamente) Oh, si vedrò di sbrigarmela. (Weaver reagisce ed esce) Sa, signorina Cinzia, non me ne importa di quel tipo.

CINZIA - Forse non è il suo tipo, signor Barnet.

CHARLIE - Quel che voglio dire è questo che non può paragonarlo con l’elegante e simpatico Billy. Non è così?

CINZIA - No. Devo ammettere che il signor Hickory Wood è diverso.

CHARLIE - Oh, si, eccome.

CINZIA - In effetti, sembra diverso, ogni volta che lo vedo.

CHARLIE - (Allusivo) Si. (Jugg entra dal fondo con l’abito da sera)

JUGG - Signor Barnet, penso che le farà piacere sapere che ho combinato con Winnie.

CINZIA - Oh, che cosa c’è. Jugg?

JUGG - Mi sono occupato dell’occorrente per il sonno della signora Barnet.

CINZIA - Oh, bene, ha sistemato tutto?

JUGG - (Annuendo) Si. (Rupert entra dal fondo zoppicando onestamente)

RUPERT - Dico, Cinzia, ho battuto con la caviglia…

CHARLIE - Non ci pensare!

CINZIA - Lei è stato meraviglioso!

RUPERT - Ah, si?

CINZIA - Mi mostri di nuovo quel passo.

RUPERT - Quale passo?

CHARLIE - Il passo nel giardino, sono sicuro che devi essere molto assetato.

CINZIA - Si, ora andiamo nella piscina a bere un bel drink.

RUPERT - Non sono poi così assetato. (Rupert e Cinzia escono dalla porta finestra)

CHARLIE - Il mio avvenire è nelle sue mani.

JUGG - Il nostro avvenire. Eccole la sua giacca da sera.

CHARLIE - Bene. Questa volta non ci saranno complicazioni, vero?

JUGG - Oh. no, signore. L’ho preso in prestito dal secondo tamburino.

CHARLIE - Eh?

JUGG - Tutto a posto. Lui può sempre nascondersi dietro il suo triangolo. (Jugg esce per la biblioteca. Billy entra in volata dal fondo)

BILLY - Charlie! Charlie!

CHARLIE - Che c’è?

BILLY - Si tratta della mia Winnie. Ha un aspetto che non mi piace.

CHARLIE - Neppure a me.

BILLY - Ha bevuto un sorso di punch ed è svenuta.

CHARLIE - Non preoccuparti, ha sempre avuto la testa pesante. Penserò io che non le succeda niente. Tu ora fila fuori dai piedi, mentre Rupert pensa al resto. (Charlie spinge Billy nella biblioteca)

BILLY - Non c’è niente da fare qui.

CHARLIE - Leggi.

BILLY - Che cos’è?

CHARLIE - L’elenco del telefono. (Charlie gli dà l’elenco del telefono e lo spinge nella biblioteca. Piper entra dal fondo spingendo Hardcastle)

HARDCASTLE - (A Charlie) Barnet! Barnet! Il suo Billy sta facendo un buon lavoro, Barnet. Quel Weaver non fa altrettanto bene con la nostra Cinzia.

CHARLIE - È bravo il mio Billy.

HARDCASTLE - Si potrebbe firmare anche subito il contratto. Non vedo nessun altro Hickory Wood in circolazione.

CHARLIE - Per fortuna.

HARDCASTLE - Piper, lei ha sempre a portata di mano la sua cartella?

PIPER - Oh, si, signor Hardcastle. (Piper mostra la borsa di Amy)

HARDCASTLE - Questa è la borsa di Amy.

PIPER - Oh, Dio!

HARDCASTLE - Idiota che non è altro! C’erano diecimila sterline, in quella cartella.

PIPER - L’avevo, quando ballavo con Miss Amy. Dobbiamo averle scambiate.

HARDCASTLE - Beh, ora torniamo in sala da ballo. Se lei ha perso quel denaro, Piper, per prima cosa domattina la costringerò a sposare Amy.

PIPER - Oh, signor Hardcastle.

HARDCASTLE - E dirò in giro il perché di tanta fretta. (Piper e Hardcastle escono per il fondo. Entra Jugg dalla biblioteca, ridendo)

CHARLIE - Che hai da ridere?

JUGG - Beh, sarebbe veramente da ridere, dopo tutto il denaro che lei mi ha regalato, se loro avessero perduto i suoi diecimila.

CHARLIE - Lo sai che hai un senso dell’umorismo alquanto sadico… (Rupert e Cinzia entrano dalla porta-finestra tenendosi per mano. Non vedono Charlie e Jugg)

RUPERT - Cinzia.

CINZIA - Si.

RUPERT - È stata bella la passeggiata.

CINZIA - Anche per me.

RUPERT - Cinzia…?

CINZIA - Si? (Jugg sussulta)

RUPERT - Non sempre mi piace passeggiare.

CINZIA - Ah, no?

RUPERT - No, vedi, ci sono passeggiate e passeggiate.

CINZIA - Si. (Charlie, osservando Rupert e Cinzia, mette il braccio intorno a Jugg che reagisce ancora)

RUPERT - Ah si, si, con te mi piace passeggiare. (Charlie ora stringe il collo di Jugg. Jugg si libera facendo scrocchiare la mano. Rupert e Cinzia sussultano)

CHARLIE - Già! Bene, vedo che siamo sulla buona strada. Credo che salirò in camera. Vediamo come sono le cameriere. (Charlie esce con l’abito da sera)

JUGG - Bene. Ed io… ehm… metterò a nanna la cuoca e darò alla gattina il bacio della buona notte. (Jugg esce. Cinzia si siede)

CINZIA - Dove eravamo?

RUPERT - A passeggiare? Non l’ho mica rapita, vero? Dal party?

CINZIA - No, anzi…

RUPERT - Si.

CINZIA - Preferirei riposarmi!

RUPERT - Si. (Sedendosi) Fa bene un riposino dopo una passeggiata!

CINZIA - Si. (Di colpo) Billy…

RUPERT - (Salta su) Dov’è?

CINZIA - (Più calma) Billy…

RUPERT - Oh, si?

CINZIA - Sai, con te non so esattamente dove sono.

RUPERT - Va bene. A volte non lo so neppure io.

CINZIA - (Sorridendo) Che dici?

RUPERT - (Sedendosi) Non lo so. Ma so che ti trovo terribilmente attraente. (Sta per baciarla ma si arresta) Cinzia, posso chiederti una cosa? (Lei annuisce) Bene, se non fossi quello che tu pensavi che fossi, ma qualcuno che tu non credevi che fossi… ti piacerei lo stesso, se fossi un altro?

CINZIA - Chiunque tu sia, mi piaci un sacco.

RUPERT - Davvero, dici davvero? (Rupert va per baciarla ma si arresta) Cinzia, lo so che non ci conosciamo da molto tempo, ma devo farti una proposta.

CINZIA - Si.

RUPERT - Io… ehm… ho bisogno di qualcuno…

CINZIA - Si?

RUPERT - Che mi stiri la roba…

CINZIA - (Sorpresa) Che ti stiri la roba?

RUPERT - Si. Oh, che mi cucini, anche.

CINZIA - Perché non ti prendi una donna a ore?

RUPERT - Non va bene. E la notte? Voglio dire mi sento terribilmente solo.

CINZIA - Beh, forse ti ci vorrebbe un cane.

RUPERT - Ah! Ma il cane ha bisogno di una padrona e anch’io. (pausa) Cinzia, ti piacciono i bambini?

CINZIA. Molto.

RUPERT - Beh, ho sempre pensato che… I miei figli devono avere una madre.

CINZIA - Mi sembra una cosa fattibile.

RUPERT - Tu non vuoi che i tuoi figli abbiano una madre?

CINZIA - Che cosa stai cercando di dire?

RUPERT - Quel che cerco di dire è che io sono io e tu sei tu e questo comporta una grande differenza. E quello che ho io come io e tu come tu sono cose utilissime per i bambini.

CINZIA - Con una famiglia così abbondante, dovremo prima sposarci.

RUPERT - Non vedo perché! (Si alzano tutti e due) Dio Santo, si! Tesoro, vuoi dire…

CINZIA - Dammi due minuti per rifletterci. Billy, ti occuperesti di me, se non fosse per i soldi?

RUPERT - Io… io mi sono innamorato dite appena ti ho vista.

CINZIA - Oh, Billy! (Lei lo bacia)

RUPERT - (Folgorato) Ehi, dico è meglio che passeggiare, non trovi?

CINZIA - Resta qui, tesoro. (Va verso l’ingresso) Credo che sia un’idea meravigliosa darti diecimila sterline, Billy. (Corre via, lasciando Rupert annichilito)

RUPERT - Sicché, io Billy? Io non sono Billy! E non riceverò diecimila sterline. (La rincorre) Cinzia! (Charlie entra dal proscenio)

CHARLIE - Com’è andata, figliolo?

RUPERT - C-credo che si sia innamorata di me.

CHARLIE - Meraviglioso! Questo sistema Weaver e il contratto è già pronto per la firma.

RUPERT - E io dirò la verità al signor Hardcastle.

CHARLIE - Meraviglioso. Ora dobbiamo fare in modo da tenerla fuori dai piedi d’accordo?

RUPERT - Ho deciso.

CHARLIE - Ma non può farlo. Se lei dice la verità, nessuno prenderà più un soldo. E Billy? Ed io?

RUPERT - È l’unica cosa che un gentiluomo possa fare e anche se non sono un gentiluomo la farò lo stesso. (Rupert esce. Charlie va alla biblioteca, l’apre. Jugg è in ginocchio, con l’occhio al buco della serratura)

CHARLIE - Jugg! Jugg! Dov’è Jugg? (Jugg cade dentro. Charlie abbassa gli occhi e lo vede) Ma che fai laggiù?

JUGG - (Alzandosi) Mi sto alzando.

CHARLIE - Hai sentito che cosa ha detto, vero?

JUGG - Ha qualche idea, signor Barnet?

CHARLIE - Beh, senti, visto che il sonnifero ha avuto tanto successo con Winnie, perché non usi lo stesso sistema anche con Rupert?

JUGG - Temo che siano finite quelle compresse. Però potremmo usare quelle pillole K.O.

CHARLIE - Pillole K.O.?

JUGG - Si.

CHARLIE - E funzionano?

JUGG - Con i levrieri funzionano!

CHARLIE - I levrieri?

JUGG - Beh, signore, i cani che dormono non abbaiano.

CHARLIE - (Comincia a ridere) I cani che dormono non abbaiano! Ah, ah! Mi piace! (Jugg e Charlie ridono)

JUGG - L’immaginavo. Versi. (Tende la mano. Jugg e Charlie continuano a ridere finché Charlie vede che Jugg tiene la mano tesa. Charlie smette di ridere e prende la banconota da una sterlina)

CHARLIE - Perché non ci ho pensato?

JUGG - Ed ora andiamo ad iscrivere il signor Rupert tra i soci del Morfeo Club. (Intasca il denaro. Jugg esce, mentre Billy entra dalla biblioteca con l’elenco del telefono)

BILLY - Oh, Charlie, questo l’ho finito. Posso averne un altro?

CHARLIE - Dammelo. Vieni qui, figliolo, debbo parlarti.

BILLY - Brr-brr-brr-brr.

CHARLIE - Che cosa c’è, Billy, che ti prende? Stai male?

BILLY - Brr-brr-brr-brr. (Si ferma) Nessuna risposta.

CHARLIE - Ci penso io. (Charlie prende l’elenco) Vieni qui, figliolo. Ho pensato a te. Tuo fratello è malaccorto. Devi essere Billy.

BILLY - Sono Billy, no?

CHARLIE - Certo che lo sei.

BILLY - Per un momento mi sono preoccupato.

CHARLIE - Io sono preoccupato da un pezzo. (Jugg entra dal fondo)

JUGG - Signor Barnet, il signor Rupert sta salendo.

CHARLIE - Ha già detto la verità al signor Hardcastle?

JUGG - Non ancora. Mi sono presa la libertà di suggerirgli che il signor Hardcastle poteva trovarsi in questa stanza.

CHARLIE - (Afferra Billy) Presto, al bar.

BILLY - Quando potrò uscire?

CHARLIE - Al momento buono. (Spinge Billy nel bar) Speriamo che non sia troppo tardi. Hai preso le pillole? (Jugg gliele mostra)

JUGG - Ho preso le pillole per il K.O. Sarà bene tenere pronto il brandy e soda ed aspettare.

CHARLIE - Buona idea. (Va al bar e apre la porta) Billy, dacci il brandy. (Billy “controfigura” porge la bottiglia del brandy) Ora dammi la soda. (Uno spruzzo di soda investe in faccia di Charlie bagnandolo) Il sifone! (II sifone viene dato e Charlie, che dispone brandy e soda sul tavolo, mentre Rupert entra dal fondo)

RUPERT - Jugg mi ha detto che avrei trovato qui il signor Hardcastle.

CHARLIE - (Gli va incontro e gli pone il braccio intorno alle spalle) No, figliolo, era qui, ma è andato in sala da ballo. (Rupert vede il cappello di Charlie bagnato)

RUPERT - Piove per caso, signor Barnet?

CHARLIE - No, sono andato in piscina e ho dimenticato di togliermi il cappello.

RUPERT - Oh, non deve essere stato divertente, signor Barnet!

CHARLIE - No di certo. Beviamo qualcosa per festeggiare. (Una breve pausa mentre Jugg caccia un dito nel tubetto delle pillole. Fa cadere una compressa in uno dei bicchieri. Intanto Charlie intrattiene Rupert)

RUPERT - Beh, sono contento che lei la prenda in questo modo.

CHARLIE - Che cosa sono diecimila sterline, dopotutto. (Ride)

CHARLIE - (A parte a Jugg) Qual è?

JUGG - Quello in mezzo. (Rupert va a prendere il bicchiere sbagliato)

CHARLIE - No, credo che quello sia leggermente crinato. Lo prendo io. Non vogliamo che corra rischi. (porge il bicchiere a Jugg. Poi vede che Rupert ha preso un drink lasciando a Charlie quello drogato. Svelto) Temo che abbia preso il mio. No, questo è suo, e quello e il mio… no.

JUGG - Signor Barnet, pemette. (Indica i bicchieri) Questo è mio, questo è suo e questo è del signor Rupert.

CHARLIE - (Frustrato) No, no li levi. (Charlie cerca di prendere il bicchiere, ma ora si trova in un giro senza speranza. Rupert ne piglia uno, Jugg svelto ne prende un altro)

RUPERT - Questo è mio.

CHARLIE - Lo spero sinceramente.

JUGG - Vuol fare un brindisi, signor Barnet?

CHARLIE - (prendendo il bicchiere che resta) Per quello che stiamo per ricevere… (Bevono. Jugg versa il bicchiere dietro le spalle. Charlie esamina ansioso Rupert. Nervosamente) Si sente bene?

RUPERT - Benissimo.

CHARLIE - (Lasciandosi andare in poltrona:) Mi sono drogato da solo. Diventerò idrofobo.

RUPERT - Bene, ed ora torniamo agli affari.

JUGG - (preso dal panico) È sicuro di sentirsi bene?

RUPERT - Certo. (Comincia a barcollare) Oh!

CHARLIE - (Saltando su) Meglio così. Ha l’aria un po’ strana.

RUPERT - Mi sento un po’ strano.

CHARLIE - Strano? (Rupert crolla tra le braccia di Jugg. Jugg lo sostiene alla maniera dei pompieri. Aprendo il bar) Questa sarà la bomba. (Jugg deposita Rupert nel bar. Si sente un tonfo sordo. Poi Jugg esce dal bar. N.B.: osservare che questi tonfi fuori scena sono molto forti. Una piccola pattumiera piena di bottiglie rotte e scatolame vuoto rovesciata in un’altra pattumiera costituisce un eccellente rumore)

JUGG - Ho urtato un bicchiere. (Dal bar vengono risate)

CHARLIE - Andiamo, Billy, vieni fuori, figliolo. (Billy esce con una bottiglia di gin in mano) Non lei, Rupert.

BILLY - No, no, sono io, Charlie. (Billy esce, col singhiozzo. È euforicamente drogato)

CHARLIE - (Inorridito) Billy! Ma che hai combinato?

BILLY - Mi sono vuotata mezza bottiglia di limonata.

CHARLIE - Non è limonata, è gin!

BILLY - Gin? Gin-gin! (barcolla)

CHARLIE - Che si fa, adesso? Un Hickory Wood drogato là dentro e uno ubriaco qua fuori. (Charlie riporta la bottiglia nel bar. Billy viene al centro, prende una rosa da un vaso)

BILLY - Jugg, ti piacerebbe dire qualcosa alla B.B.C.?

CHARLIE - Che si fa?

JUGG - Se Hardcastle lo vede in quelle condizioni, finirà per cambiare idea a proposito delle diecimila sterline.

CHARLIE - Dobbiamo farlo tornare in sé, al più presto.

JUGG - Ho trovato. Caffè nero.

BILLY - Caffè nero! (Jugg va al tavolo refettorio e prende del caffè)

CHARLIE - Billy, tu sei ubriaco!

BILLY - Non sono ubriaco! E per dimostrartelo, telefonerò alla A.A.

CHARLIE - A.A.? (Billy prende il ricevitore)

BILLY - Brr-brr-brr. Pronto. Mi dia la Anonima Alcoolisti. (Jugg torna da Billy col caffè e suona un piccolo campanello da tavolo)

JUGG - Caffè, per il signor Hickory Wood. Cicoria per Hickory! (Jugg suona di nuovo il campanello. Billy prende una banana dal cesto della frutta)

BILLY - (Tenendo la banana vicino all’orecchio) Metti giù, sono occupato sull’altra linea…

CHARLIE - Posala. Bevi questo. (Billy lo prende; poi caccia la banana in bocca di Jugg che protesta. Charlie lo costringe a berne un po’) Billy! Come ti senti? (Billy singhiozza)

JUGG - Ora lo portiamo in giardino e gli facciamo prendere un po’ d’aria. (Charlie e Jugg afferrano Billy che sta ancora bevendo il caffè e, sostenendolo, per le braccia lo conducono fuori della porta-finestra. Billy va con loro ma i suoi piedi si trascinano. Riprovano di nuovo. Billy cerca di afferrare la bottiglia sul tavolo. Finalmente la prende)

CHARLIE - No! Ora passeggiamo, lasciala qui. (Fanno passeggiare Billy su e giù per la scena. Billy non si controlla)

BILLY - (Cantando) Daisy, Daisy, dammi una risposta…

CHARLIE - (A Billy) Via, non sta bene. Non si controlla proprio. Billy, come ti senti? (Billy pone le braccia intorno al collo di Charlie mentre le gambe gli si piegano)

BILLY - Deliziosamente.

JUGG - Ho capito: Alka Seltzer.

BILLY - (Cantando) Alka Seltzer. Velocemente Alka Seltzer! (Jugg va al tavolo. Torna con due compresse. Versa della soda in un bicchiere)

CHARLIE - (Prendendo le compresse di Alka Seltzer) Billy, manda giù questo.

JUGG - (Con soda) E bevi questo. (Billy prende una sorsata, ma non può mandarla giù e comincia a risputarla. Poi ridendo rovescia tutta la soda su Charlie. Jugg versa altra soda nel bicchiere. Porge a Billy il secondo bicchiere e si ritrae. Billy beve la soda. Tiene le compresse davanti a sé e le osserva a lunghezza di braccio. Le esamina. Chiude l’occhio destro e sembra voglia mettere in bocca la compressa, poi la porta all’occhio, come un monocolo. Billy non capisce che fine ha fatto la compressa. Charlie gliela toglie)

CHARLIE - Tira fuori la lingua. (Billy esegue. Charlie fa per appoggiarsi ma Billy ritrae la lingua e la compressa cade per terra) Guarda me, Billy, così! (Charlie tira fuori la lingua e vi mette sopra la compressa. Billy lo guarda, ridacchia e dà una pacca sulle spalle di Charlie. Charlie sussulta e inghiotte la compressa)

JUGG - (Severamente) Signor Hickory Wood! Tiri fuori la lingua! (Billy esegue. Charlie sceglie un’altra compressa e muove verso Jugg pronto col sifone. Sono ai due lati di Billy. Charlie pesta il piede di Billy. Billy apre la bocca, caccia un grido e Charlie gli mette in bocca la compressa. Jugg pesta l’altro piede di Billy. Billy grida, Jugg spruzza la soda nella sua bocca ed entrambi gli battono sulla spalla. La compressa schizza via. N.B.: per tutto questo traffico si consiglia di usare grosse pasticche) Signor Hickory Wood, come si sente? (Billy singhiozza)

BILLY - Bene.

JUGG - Ho capito: cubetti di ghiaccio sul collo. (Jugg va verso il bar)

CHARLIE - Cubetti di ghiaccio lungo la schiena. (Si pone davanti a Billy) Billy! (Charlie disfa il nodo della cravatta e slaccia il colletto di Billy. Billy comincia a colpire Charlie. Charlie sta attento a difendersi. Billy fa una finta con la sinistra e poi allunga la mano destra fino a colpirlo sulla testa, mandandogli il cappello fino sugli occhi. Jugg porta il ghiaccio. Va verso Billy e gli fa scivolare il ghiaccio lungo la schiena. Billy salta, lancia un grido mentre il ghiaccio gli scivola lungo la schiena)

BILLY - Ohhhh! (Billy si agita selvaggiamente. Piper entra dal fondo. Charlie si unisce a Billy e imita i suoi movimenti selvaggi. Jugg fa altrettanto dall’altra parte, cercando di trasformare l’insieme in una danza. Piper osserva attonito, poi si unisce ai tre. Piper lascia cadere il contratto. Mentre si china per raccoglierlo, Billy schizza di soda il suo didietro. Piper si ferma, si tasta i pantaloni. Piper esce dal fondo mentre Winnie entra dal proscenio)

WINNIE - (Sbadigliando) Qualcuno ha visto il mio Billy? Oh! Ciao, amore. Sono stanchissima. Non potremmo andare a letto?

BILLY - Winnie, amore. (Winnie va alla poltrona avanti a destra. Si siede. Billy va verso Winnie e le si siede in grembo)

CHARLIE - No, tu non puoi andartene a letto. Non possiamo lasciare che ti vedano in questo stato.

JUGG - Non possiamo permettere che lo vedano in questo stato.

CHARLIE - Sarà meglio che vada in biblioteca.

BILLY - Preferirei andarmene a letto.

CHARLIE - E io preferisco che tu vada in biblioteca. (Charlie e Jugg lo spingono in biblioteca e chiudono la porta)

JUGG - C’è una porta che comunica dalla biblioteca con l’ingresso. Vado a chiuderla. (Jugg esce verso l’ingresso. Billy “controfigura” e Winnie cercano di uscire dalla biblioteca. Sempre sbadigliando)

WINNIE - (Sbadigliando, sulla porta) Charlie, Chiarlie, non ho una camicia da notte.

CHARLIE - Non ti serve. (Charlie li spinge nella biblioteca. Rupert spunta dal bar. Jugg rientra dalla hall. Va verso il bar e vede Rupert che fa capolino)

RUPERT - Dico, signor Barnet…

JUGG - Da questa parte, signor Rupert.

RUPERT - Non voglio andare… (Jugg spinge Rupert di nuovo nel bar e si sente il rumore di cocci)

JUGG - Oh, il mio brandy! (La porta della biblioteca viene spinta e Charlie tenta disperatamente di tenerla. Clifton entra dal fondo. Le due porte della biblioteca e del bar si aprono contemporaneamente, spinte alternativamente dalle controfigure. Charlie e Jugg le tengono entrambe. N.B.: fuori scena intanto l’attore principale si sta cambiando per la parte di Michael)

CLIFTON - Ha visto il signor Hickory Wood?

CHARLIE - Sta appunto entrando e uscendo.

CLIFTON - Cinzia mi ha appena detto del loro fidanzamento.

CHARLIE - Gli mandi il telegramma di auguri.

CLIFTON - Al contrario, signor Barnet. Ho intenzione di farla finita con lui, stasera. (Clifton esce dal fondo)

CHARLIE - Accidenti! (La porta della biblioteca viene spinta. Jugg va verso Charlie per aiutarlo. La porta del bar si apre e Rupert “controfigura” comincia a barcollare di fuori)

CHARLIE - No, tu occupati di quello. Con questo me la vedo io.

BILLY - (Fuori) Charlie! Charlie! (Jugg spinge Rupert “controfigura “ di nuovo indietro. Piper entra dal proscenio. Jugg ha spinto la schiena di lui contro la porta del bar. Charlie sta cercando di mantenere un’aria indifferente mentre tiene la porta della biblioteca)

PIPER - Oh, signor Barnet, il signor Hickory Wood è pronto per firmare Il contratto?

CHARLIE - Si.

PIPER - Ottimamente. (Piper fa per andare. La porta della biblioteca viene spinta con estrema forza)

CHARLIE - Indietro!

PIPER - (Voltandosi) Prego?

CHARLIE - Ho detto “indietro”!

PIPER - Indietro da dove?

CHARLIE - Da dove è andato.

PIPER - Non sono andato.

CHARLIE - Ah no? Beh, avrebbe dovuto andare.

PIPER - Insomma, signor Barnet. (Piper esce dal proscenio. Rupert “controfigura” si sporge per metà dal bar. Jugg gli chiude la porta in faccia, schiacciandogli piedi e braccia in mezzo alla porta. La porta della biblioteca si apre e spunta Billy “controfigura”)

CHARLIE - Tu resta lì. Ma non hanno chiavi, queste porte?

JUGG - Devo averne una da qualche parte! (La scena continua con le controfigure di Billy e Rupert che si affacciano alternativamente dal bar e dalla biblioteca e Charlie e Jugg che vi si appoggiano contro con la schiena. All’ottava volta che la scena si manifesta, si sente un suono di risa venire dal giardino. La risata si fa più forte e un giovanotto, ridendo chiassosamente, entra dalla porta finestra. Indossa una palandrana impermeabile e fuma la pipa. È un altro identico Hickory Wood. Tutti si voltano e vedono il nuovo venuto. Ognuno ha una doppia mossa. Charlie e Jugg scivolano a terra)

SIPARIO


ATTO TERZO

Scena: come prima. L’azione è continua. Charlie sta chiudendo freneticamente la porta della biblioteca. Michael sta ancora ridendo.

MICHAEL - (Irlandese) Certo, siete la più buffa coppia di attori che abbia mai conosciuto!

CHARLIE - Dio, che vedo!

MICHAEL - Non ho riso tanto da quando i ragazzi O’Malley sposarono le gemelle Shaunnesy. Ah, che casino! Quei due ragazzi erano talmente ubriachi, il giorno delle loro nozze, che non riuscivano a distinguere quale fosse la rispettiva moglie. (Ride)

JUGG - Molto comico!

MICHAEL - Infatti non sono sicuri che sia toccata a quella giusta, quel giorno.

CHARLIE - Non ci credo.

MICHAEL - È vero, eccome! E se ci fu un errore, quelle due ragazze non l’hanno mai lasciato capire. Sono state brave.

JUGG - Lasciamo perdere loro, la sua faccia piuttosto…

MICHAEL - È la faccia con cui sono nato.

CHARLIE - Non credo che la risposta mi piacerà… ma lei, chi è?

MICHAEL - Michael Hickory Wood, irlandese.

JUGG - Suo padre era un rappresentante di commercio?

MICHAEL - Non ho visto mai il vecchio. Finì in miseria prima che nascessi e sono stato allevato dal caro vecchio zio Patrick. Ah, il mio vecchio zio Patrick. Un uomo tanto caro. Sta anche scritto sulla lapide. Mai mentito, mai ingannato nessuno, mai fumato, mai bevuto in tutta la sua vita, per poi morire ubriaco fradicio, fumando marijuana in un bordello di Hong Kong.

JUGG - È la fine che faremo tutti.

CHARLIE - (A Jugg) Mettiti di guardia là fuori, e bada che nessuno entri. (Jugg tende la mano)

JUGG - In queste circostanze, credo che costerà un po’ di più. (Charlie porge il denaro) Sa, non mi sarei dato tanta pena per i cani, se avessi immaginato che avrei potuto farmi una fortuna col triplo scambio. (Esce verso l’ingresso)

MICHAEL - Certo, dovete avergli mollato un bel po’ di denaro a quel volpone! (Rende a Charlie la sterlina)

CHARLIE - Come lo sa?

MICHAEL - Complice a mezzo tempo, ruffiano e imbroglione… il suo portafogli! (porge a Charlie il portafogli)

CHARLIE - Nient’altro?

MICHAEL - Vediamo un po’… (Si fruga in tasca) I calzini! (Li mostra a Charlie che si tira su i pantaloni mostrando i piedi nudi) Ed ora, ragazzo, veniamo agli affari.

CHARLIE - Non ci saranno affari.

MICHAEL - Shhhhhhh!

CHARLIE - Eh?

MICHAEL - Shhhhhh. Qualcuno può ascoltarci. (Michael va in punta di piedi alla porta ad arco e solleva leggermente la tenda, facendo vedere i piedi di Jugg. Michael prende uno scaldino dalla parete e colpisce Jugg dietro la tenda. Jugg entra dal fondo in condizioni disastrate)

JUGG - Ha chiamato, signore? (Corre via per il fondo)

MICHAEL - (A Charlie) Ed ora veniamo allo scopo della mia visita. Ho letto quell’inserzione sul Dublin Echo e sono partito immediatamente per venire a vedere quanto mi spetta.

CHARLIE - Niente.

MICHAEL - Beh, questo non è gentile da parte sua, tanto più che stavo ascoltando lì fuori, da mezz’ora.

CHARLIE - Lei ha ascoltato fuori dalla finestra…

MICHAEL - E la mia presenza qui sarebbe molto imbarazzante per tutti quanti voi. Specialmente se dichiarassi che siamo tre!

CHARLIE - Mica pochi!

MICHAEL - (Gridando) Gemelli!

CHARLIE - Shhh! Va bene, se lei se la fila, le darò il dieci per cento.

MICHAEL - La proposta mi attira. Sono commosso. Mi ha veramente toccato il cuore, ma preferisco prendermi il malloppo.

CHARLIE - Eh?

MICHAEL - Ho intenzione di farmi passare per mio fratello Billy. Prendermi i diecimila e la ragazza con un colpo solo.

CHARLIE - Oh! (Dal fondo entra Clifton)

CLIFTON - Ah, signor Hickory Wood!

CHARLIE - (A Michael) Billy, questo è uno degli ospiti di Cinzia. Ti vuol parlare. È uno specialista in arti.

MICHAEL - (Toccandosi braccia e gambe) Sto benissimo, grazie, dottore. (Charlie ride falsamente. N.d.T.: l’originale dice “art”, che suona simile a “heart”, cuore. Ho cambiato in “arti” e ho messo “braccia e gambe”)

CLIFTON - (Stringendo la mano di Michael) Così finalmente ci siamo conosciuti.

MICHAEL - Il dottor Livingstone, immagino?

CLIFTON - No, Clifton Weaver. Credo che dovrei congratularmi con lei.

MICHAEL - Congratularsi?

CLIFTON - Per il suo successo con Cinzia.

MICHAEL - Cinzia! Lei mi lusinga!

CLIFTON - Beh, penso che abbia vinto il migliore.

MICHAEL - Ne sono convinto.

CLIFTON - Comunque, veniamo agli affari.

MICHAEL - Affari?

CLIFTON - La sua pittura.

MICHAEL - La mia pittura?

CHARLIE - Che storia è questa?

CLIFTON - Glielo dico subito, signor Barnet. (A Michael) Mi riferisco al suo ritratto di Miss Amy.

MICHAEL - Ah! Il mio ritratto di Miss Amy.

CLIFTON - Già, sembra tradire un certo conflitto di stili. Sotto quale influenza crede di averlo eseguito?

MICHAEL - In genere, dell’alcool.

CLIFTON - (Sorridendo) Già, un caso occupazionale. Bene, mettiamo le carte in tavola, se non le dispiace.

MICHAEL - Carte! Useremo le mie. (Michael tira fuori un mazzo di carte e le mischia con destrezza)

CLIFTON - No, no. Gli affari. Dopo aver studiato il ritratto molto attentamente, sono venuto ad una sola conclusione.

CHARLIE - Si, ma…

CLIFTON - Il signor Hickory Wood ha un gran talento.

CHARLIE - Si… il signor Hickory Wood ha un grande talento?

CLIFTON - Ed io vorrei commissionargli un quadro per la mia galleria d’arte. Va bene cento sterline?

CHARLIE - Eh?

CLIFTON - E se non le dispiace, firmi questa ricevuta.

MICHAEL - Ma si figuri, si figuri! La penna, Charlie, e la schiena, prego. (prende una penna dal taschino di Charlie. Prende una ricevuta e firma appoggiandosi sulle spalle di Charlie. Nel segnare il punto, punge Charlie che salta su) È un piacere fare gli affari con lei, signor Weaver. (Michael gli dà una pacca sulle spalle mentre Weaver si caccia la ricevuta in tasca)

CLIFTON - Altrettanto con lei. A presto. (Weaver esce dal fondo)

MICHAEL - Ah! La fortuna degli irlandesi!

CHARLIE - Cento sterline per quel quadro. Che ne ho fatto?

MICHAEL - A titolo di commissione, il portafogli del signor Weaver. (Michael gli dà il portafogli)

CHARLIE - Cosa? Sono già nei guai! (Charlie ha il portafogli in mano quando rientra dal fondo Clifton)

CLIFTON - Permette, signor Barnet! (Clifton prede il portafogli ed esce dal fondo)

MICHAEL - Ed ora veniamo all’impersonazione di mio fratello Billy.

CHARLIE - Lei non può impersonare Billy.

MICHAEL - Perché no?

CHARLIE - Tanto per cominciare, il suo accento irlandese.

MICHAEL - Ah, si, il mio accento irlandese. (Imitando Billy) Io non mi preoccuperei, Charlie.

CHARLIE - Ecco e i vestiti? I miei due Billy sono vestiti da sera.

MICHAEL - Vestiti. Questo è un particolare senza importanza. (Adocchia l’abito di Charlie) Sa, credo che faremmo meglio a continuare fuori la nostra chiacchierata… ehm… tanto per evitare che arrivi qualcuno della famiglia… (Michael guarda fuori)

CHARLIE - (Con un lampo negli occhi) Ottima idea. Saremo soli, fuori. (Senza farsi vedere da Michael, Charlie prende un attizzatoio a manico lungo dal caminetto e lo nasconde dietro la schiena)

MICHAEL - Sono sicuro che troveremo una soluzione amichevole. (Senza farsi vedere da Charlie, Michael prende un altro attrezzo e lo tiene nascosto dietro, la schiena) E non si preoccupi, amico mio, so dove posso mettere le mani su un abito da sera. (Ridono entrambi ed escono in giardino. Dal fondo entrano Hardcastle e Jugg che protesta)

JUGG - Mi occupo di lei da vent’anni, e le dico (Guardandosi intorno) questa stanza è troppo fredda per lei.

HARDCASTLE - Ma se si crepa di caldo!

JUGG - Volevo appunto dire troppo calda, signore.

HARDCASTLE - Il mio brandy incomincia a farle effetto, Jugg. Finirai per sentire delle voci. (Dal giardino viene rumore di colpi e di un grido. Hardcastle e Jugg si guardano l’un l’altro)

JUGG - Non saprei, signore. Vado a vedere.

HARDCASTLE - (A se stesso) Ho la sensazione che stia succedendo qualcosa che io non so. (Jugg rientra dal giardino con l’attizzatoio)

JUGG - Non c’era nessuno, signore, solo questo.

HARDCASTLE - Non crescono in giardino.

JUGG - No, certo non coltiviamo attizzatoi!

HARDCASTLE - Dov’è Hickory Wood?

JUGG - Potrebbe essere in due o tre posti.

HARDCASTLE - Beh, allora vai a cercarlo.

JUGG - Bene, signore. (Hardcastle prende il contratto e lo legge. Charlie entra dalla porta-finestra in mutande e molto espressivamente chiede a Jugg abiti nuovi. Charlie si nasconde dietro il paravento. Jugg esce mentre Cinzia e Piper entrano dal fondo conversando)

HARDCASTLE - Ah, sei qui, papà?

PIPER - Vedo che ha lei il contratto, signor Hardcastle.

HARDCASTLE - Manca solo la firma di Billy. (Rupert esce barcollando dalla porta del bar)

RUPERT - Oh, ohi, la mia testa!

HARDCASTLE - Accidenti, ma lei è ubriaco!

RUPERT - No, no…

CINZIA - (prendendo il braccio di Rupert) Papà è felice della notizia, tesoro.

RUPERT - Quale notizia?

CINZIA - Che ci siamo fidanzati, ricordi?

RUPERT - Oh si, mi sembra di aver perduto il contatto con la realtà…

HARDCASTLE - Stupidaggini. Venga e firmi questo contratto.

PIPER - Un momento, signore. Ora ci vuole un testimone. Signorina Cinzia, se non le dispiace…

RUPERT - E devo dirle qualcosa, prima. Io non sono…

PIPER - Un momento.

HARDCASTLE - Che c’è adesso?

PIPER - Come vedrete… (Cinzia, Rupert ed Hardcastle si siedono intorno al tavolo. Piper sta indicando le clausole del contratto. Jugg entra dal fondo con degli abiti e li porge a Charlie che si trova dietro il paravento e va verso lo sgabello. Hardcastle lo vede. Jugg finge di spolverare lo sgabello)

JUGG - Stavo spolverando il puff. (Jugg esce dal proscenio)

PIPER - Come stavo dicendo, benché tutti sappiamo che il signor Hickory Wood è realmente il signor Hickory Wood, la prova della sua identità eviterebbe un mucchio di pasticci.

HARDCASTLE - Che cosa vuole, allora?

PIPER - Se egli avesse con sé il suo certificato di nascita, potrebbe bastare come documento di identità.

HARDCASTLE - (A Rupert) Ha un certificato di nascita?

RUPERT - Signor Hardcastle, lei si sta preoccupando inutilmente. (Charlie si affaccia al di sopra del pavimento e minaccia Rupert con l’attizzatoio. Rendendosi conto che è troppo lontano per colpirlo, Charlie scompare di nuovo) Vede, io non sono…

HARDCASTLE - Non è cosa?

RUPERT - Beh, vede ho un certificato di nascita, ma non servirà, perché non sono… (Charlie ha spostato il paravento dove stava Rupert, ma questi ora si trova a sinistra di Piper. Charlie fa per colpire Rupert, ma vedendo che questi si è spostato, scompare di nuovo)

PIPER - Al contrario, signor Hickory Wood, le servirà. (Rupert torna da Hardcastle)

RUPERT - Ecco Signor Hardcastle, devo confessarle, vede, io non sono… (Charlie ha spostato il paravento a sinistra. Purtroppo non si accorge che Rupert si è mosso ancora e l’attizzatoio finisce sul capo di Piper. Charlie torna indietro con il paravento e Piper crolla sulla sedia)

HARDCASTLE - Che le prende?

PIPER - (Scuotendo la testa e guardando in su) Qualcosa mi ha colpito.

HARDCASTLE - Bene, sentiamo dunque…

PIPER - No, no qualcosa mi ha colpito.

CINZIA - Si sente bene, signor Piper?

PIPER - Si, grazie si.

HARDCASTLE - Quante chiacchiere. Via, firmiamo questo contratto. (Charlie apre da dietro il paravento. Ora indossa una tenuta da caccia. Porta ancora l’attizzatoio)

RUPERT - Signor Hardcastle, devo proprio…

CHARLIE - (Da dietro il paravento con forzata allegria) Salve, salve, salve…

HARDCASTLE - Barnet, perché diavolo si è combinato a quel modo?

CHARLIE - Sono appena stato a una partita di caccia.

RUPERT - Signor Hardcastle, davvero, devo…

CINZIA - (A Rupert) Hai il tuo certificato di nascita, caro? (Charlie minaccia Rupert con l’attizzatoio. Charlie si toglie la giacca e il cappello e li getta dietro il paravento. Ora indossa calzoni da cavallerizzo e camicia sportiva)

RUPERT - (Guardando ansiosamente Charlie) Si, ehm… credo che sia di sopra.

HARDCASTLE - Bene, vada a prenderlo.

RUPERT - Cinzia…

CINZIA - Si, caro?

HARDCASTLE - E faccia presto.

RUPERT - Si, caro. (Rupert esce. Si sente bussare freneticamente alla porta della biblioteca)

CONTROFIGURA - (Billy “controfigura” da dentro la biblioteca) Charlie! Charlie! (Charlie ride e si guarda attorno)

HARDCASTLE - Che è quel rumore?

CHARLIE - Credevo che fosse andato di sopra. Fatelo uscire!

BILLY - (Fuori) Indietro! (Charlie apre la porta della biblioteca mentre Billy si proietta contro essa e cade tra le braccia di Hardcastle)

CHARLIE - Molto divertente, Billy.

CINZIA - Caro, credevo che fossi andato di sopra.

BILLY - A fare cosa?

HARDCASTLE - A prendere il certificato di nascita.

BILLY - Perché? L’ho qua con me.

PIPER - Grazie. (prende il certificato)

BILLY - E poi ho anche una voglia: posso sempre dimostrare chi sono, basta guardare la voglia.

HARDCASTLE - Dov’è?

BILLY - Che cosa?

HARDCASTLE - La voglia.

BILLY - Ci sono seduto sopra. (Hardcastle lo allontana da sé. Winnie entra dalla biblioteca)

WINNIE - Ah…

CHARLIE - Oh, accidenti, s’è svegliata.

WINNIE - Io l’ammazzo, Charlie Barnet. Chiudermi a chiave nella biblioteca!

HARDCASTLE - Chiuderla a chiave, signora Barnet?

WINNIE - Non sono la signora Barnet.

HARDCASTLE - (Calmandola) No, certo, non lo è. Ora però vada a fare un riposino.

WINNIE - Il mio Billy, non lo lascio. (A Billy) Andiamo, su, diglielo.

BILLY - Via, Winnie, amore.

CHARLIE - (A Winnie) Vai a dormire, cara. (Sorride guardandosi intorno)

WINNIE - Via, Billy, che cosa decidiamo…

BILLY - Beh… vedete, Winnie dice che debbo dire la verità… (Una mano, la controfigura di Michael, appare tenendo la pipa, intorno alla porta della biblioteca e le luci si spengono di colpo. Nel buio, l’attore principale prende la pipa dalla controfigura e assume la parte di Michael. Billy “controfigura” viene spinto nel bar e si sente rumore di cocci)

CHARLIE - Qualcuno si sta facendo un bicchierino.

PIPER - Che è successo alla luce?

HARDCASTLE - È andata via.

PIPER - Ecco, ho trovato l’interruttore, signor Hardcastle. (Piper ha afferrato l’orecchio di Hardcastle)

HARDCASTLE - Lasci stare le mie orecchie! (Tutto è come prima, salvo Michael che ha preso la pipa e ha sostituito Billy)

HARDCASTLE - Non capisco che cosa stia succedendo qui, stasera.

CINZIA - (Freddamente) Billy stava appunto per dirci la verità a proposito di qualcosa.

WINNIE - (Trionfante) Ecco!

MICHAEL - (Con accento dello Yorkshire) Dire la verità? La verità è che sono lusingato che il signor Hardcastle mi abbia concesso l’onore di fidanzarmi con la sua adorabile figlia.

CINZIA - (Sedendosi) Oh, tesoro.

WINNIE - (Vacillando) Ohhhh! (Winnie si precipita fuori)

HARDCASTLE - A proposito, Barnet, c’è un bel gruzzolo da portar via. Coraggio, Piper, tiri fuori i soldi.

MICHAEL - Vigilerò su Cinzia, signor Hardcastle. E farò in modo che non le manchi nulla.

CHARLIE - (Un braccio intorno a Michael) Caro ragazzo.

MICHAEL - (In irlandese, a parte, a Charlie) E con diecimila sterline non avrò davvero bisogno di niente neppure io.

CHARLIE - Eh?

MICHAEL - (In irlandese, a parte, a Charlie) E grazie per il suo vestito. È molto bello.

CHARLIE - Michael! Dov’è Billy?

MICHAEL - (Indicando verso il bar) Sta dormendo tranquillamente nel bar.

CHARLIE - Oh, Dio!

HARDCASTLE - Siamo pronti. Firmi, Billy. (Piper tira fuori il denaro)

MICHAEL - Io firmo, Charlie. (Michael prende la penna e si accinge a firmare. Charlie afferra il contratto)

CHARLIE - (prendendo la penna) No! Aspettate, obiezione, vostro onore…

HARDCASTLE - Cosa?

CHARLIE - Voglio dire, signor Hardcastle, sollevo obiezione formale.

PIPER - Perché? (Tirando indietro il denaro)

CHARLIE - Perché? È un altro il titolare della successione.

PIPER - Titolare della successione?

CHARLIE - Si ricorda il caso di… ehm… Mark versus Spencer?

PIPER - Mark versus Spencer? Non mi sembra.

CHARLIE - No, no. Era Freeman contro Ardy e Willis.

PIPER - Non ricordo né l’uno né l’altro.

CHARLIE - Come? Il più eccitante… Freeman mise a terra Willis al primo round… ehm… Willis era l’arbitro. (Charlie prende a pugni Piper)

PIPER - (Difendendosi) Insomma, signor Barnet.

HARDCASTLE - Se non si firma questa carta, me ne vado a bere. (Jugg entra dal fondo. Michael si accinge a firmare. Piper tira fuori il denaro)

CHARLIE - No! (Disperato) Oh, ah! Ahi!

PIPER - Che cosa c’è ora? (Charlie prende il contratto mentre passeggia)

CHARLIE - (Saltellando) Le mie vecchie ferite di guerra mi fanno male di nuovo… ahi! Ero stato colpito da una pallottola alla gamba sinistra.

CINZIA - Firma, Billy, così possiamo andare a ballare.

MICHAEL - (Yorkshire. Prendendo il contratto) Magari. Dove devo firmare?

JUGG - Signori e signore, scegliete il compagno per la gara di “Spot Valtz”.

HARDCASTLE - Eh?

JUGG - La gara di “Spot Valtz”. Il primo premio è una pelliccia di visone.

CINZIA - Fantastico. Andiamo, tesoro.

MICHAEL - (Irlandese) Che ti frega del ballo… ehm… (Yorkshire) E il contratto?

CINZIA - Può aspettare cinque minuti. Sarebbe bello una pelliccia di visone.

MICHAEL - (Yorkshire) Non lo so.

CINZIA - Ti prego, tesoro, ho solo una specie di coniglio… il visone mi piacerebbe.

CHARLIE - (A parte a Michael) E il coniglio va bene per lei.

PIPER - Signorina, non crede…

CINZIA - Solo un minuto. (A Michael) Andiamo, amore.

MICHAEL - (Lasciandosi sfuggire l’irlandese) Lo so. Ma il contratto… (Cinzia afferra e trascina Michael fuori dal fondo)

HARDCASTLE - (Accondiscendente) Andiamo Piper, diamo un’occhiata a questo “Spot Valtz”.

PIPER - Davvero, io credo…

HARDCASTLE - Silenzio! Si trovi Amy e andate… le starà bene il visone. (Escono dal fondo)

CHARLIE - Jugg, Jugg, questa gara di “Spot Valtz” è stato un capolavoro.

JUGG - Grazie a lei ho capito che cercava di perder tempo.

CHARLIE - È stato merito della pelliccia di visone. (Ridendo) Chi l’ha fornita, Hardcastle?

JUGG - No, lei. (Jugg esce dalla biblioteca. Weaver entra dalla finestra e va verso Charlie)

CLIFTON - Ah, signor Barnet. Speravo di trovare qui la signorina Cinzia.

CHARLIE - Sfortunato, figliolo. È stata prenotata dal mio Billy.

CLIFTON - Ah si? Obietto. Non dopo che avrà visto questo piccolo documento.

CHARLIE - Quale piccolo documento?

CLIFTON - (Tirandolo fuori) Il mio contratto con il signor Hickory Wood…

CHARLIE - Eh?

CLIFTON - Come suo avvocato, lei lo troverà certamente valido. Non vorrei commettere niente di illecito. (Weaver mostra a Charlie il documento)

CHARLIE - Ma quella è la ricevuta per le cento sterline del quadro.

CLIFTON - Davvero, signor Barnet! Cento sterline per quella porcheria? No, purtroppo, quello che il signor Hickory Wood ha firmato era questo contratto con me. (Tiene il contratto in modo che Charlie lo veda)

CHARLIE - (Leggendo) “io, Billy Hickory Wood, con la presente mi impegno a porre termine alla mia relazione con la signorina Cinzia Hardcastle. In cambio di ciò accetto dal signor Clifton Weaver la somma di sterline cento”. (Charlie vorrebbe strappare il contratto, ma Weaver lo ripone nel suo portafogli)

CLIFTON - Non credo che Cinzia proverà gli stessi sentimenti per lui, quando realizzerà che lui attribuisce alla loro relazione il valore di cento sterline.

CHARLIE - Ma non è vero!

CLIFTON - (Alzandosi) Ma questo dà certamente questa impressione, signor Barnet. Tutto è lecito, in amore come in guerra. E quando le cose vanno di traverso perdo la bussola.

CHARLIE - Deve averla persa da un pezzo!

CLIFTON - Non sono venuto qui per farmi insultare.

JUGG - (Entrando dalla biblioteca) Dove va di solito, signore? (Weaver si volta verso Jugg e Charlie gli strappa il portafogli di mano. Weaver si fa contro Charlie. Questi lo lancia a Jugg che lo lancia a sua volta a Charlie. Il gioco continua finché Jugg tira il portafogli sotto la scrivania. Weaver si piega per raccoglierlo. Il cassetto si apre di colpo mentre Weaver batte la testa e cade a terra. Charlie e Jugg si stringono la mano)

CHARLIE - (A Jugg) Bene, ho quel che volevo. Questo è compito tuo?

JUGG - La rimozione spazzatura? Penso di si.

CHARLIE - Ti darò una mano. (Trascinando Weaver verso la biblioteca)

JUGG - Tutto a posto. Signor Barnet, devo ricordarle quella storia dell’olio di fegato di merluzzo. Signor Barnet, lei ha la sensazione che tutto questo sia già successo prima?

CHARLIE - No.

JUGG - No. (Tende la mano)

CHARLIE - Si. (Charlie fa una smorfia e tira fuori il portafogli. Charlie apre la porta della biblioteca)

CHARLIE - Bel lavoro, per un spazzino.

JUGG - Spazzino! La prego, signor Barnet, funzionario operatore ecologico. (Jugg caccia Weaver nella biblioteca)

CHARLIE - (Gridando fuori a Jugg) Liberatene una volta per tutte! (Rupert appare dal fondo)

RUPERT - Dico, signor Barnet, non so che cosa stia succedendo…

CHARLIE - Non è il solo, ragazzo mio.

RUPERT - Ho bevuto un solo drink in tutta la sera e mi sono preso la più solenne delle sbronze. Credevo che Cinzia si fosse fidanzata con me, ma sta ballando con Billy.

CHARLIE - Forse posso venirle in aiuto, quello fuori non è Billy è Michael.

RUPERT - Capisco… chi è Michael?

CHARLIE - Suo fratello gemello… un altro.

RUPERT - Signor Barnet questo è troppo!

CHARLIE - Sono tre che sono troppi! (Michael “Contro figura” canta fuori dalla scena nella sala da ballo “The garden where the prat grow”)

RUPERT - (Indica il bar) Nel bar. (Jugg entra dalla biblioteca cantando e trascinando un astuccio da contrabbasso)

CHARLIE - Accidenti, ti metti a suonare?

JUGG - No, il signor Weaver va via prima. Andiamo giovanotto, andiamo… (Jugg dà un colpetto sull’astuccio, sospira ed esce per la porta-finestra)

CHARLIE - (A Rupert) Impari la lezione, figliolo. Basta con le sciocchezze o farà una brutta fine. (Cinzia entra dal fondo e, senza vedere Rupert, va verso Charlie)

CINZIA - Signor Barnet, Billy corre troppo. Sta bevendo e flirtando con tutte le belle ragazze della festa e canta canzonacce irlandesi…

RUPERT - (A lei) Dico, Cinzia…

CINZIA - Come osi seguirmi.

RUPERT - No, non capisci…

CINZIA - Ebbene?

RUPERT - Ho cercato di spiegartelo tutta la sera, tesoro. Non sono quello che ho detto di essere…

CINZIA - Ah no?

RUPERT - No. Quando sono arrivato la prima volta ho detto chi ero. Quando l’ho conosciuta, sono stato costretto a dirle che ero chi non ero. Poi ho dovuto essere quello che avevo detto di essere, mentre non lo ero, quando avrei voluto essere quello che ero quando avevo detto di esserlo. Ora voglio che lei sappia che io non sono quello che ho detto di essere quando non ero altro che quello che ero quando ho detto di essere quello che ero. (Pausa)

CHARLIE - Ripeta ancora.

RUPERT - Quando sono arrivato la prima volta…

CHARLIE - No! (Michael “controfigura” canta fuori “Dear old Donegal”) C’è solo una cosa per questo. Venga qui. (Charlie conduce Cinzia verso la porta ad arco e indica fuori verso la sala da ballo)

CINZIA - Signor Barnet, ne ho abbastanza… (Cinzia guarda fuori e guarda contemporaneamente la sala da ballo e Rupert. Il canto si arresta)

CHARLIE - Ora guardi: non è lui, non le pare?

CINZIA - Non posso crederci, Billy.

RUPERT - Ah, questo è il punto, io non sono Billy.

CINZIA - Non è Billy?

RUPERT - No, il signor Barnet mi ha chiesto di esserlo, ed io non sapevo che cosa essere o non essere.

CHARLIE - Citare Shakespeare non serve a niente.

CINZIA - Beh, se non sei Billy, chi diavolo sei?

RUPERT - Sono… ehm… (A Charlie) Chi sono?

CHARLIE - Ho dimenticato anch’io: due più due?

CINZIA - Quattro.

CHARLIE - Sei Rupert.

CINZIA - Rupert!

CHARLIE - Billy è il fratello gemello.

RUPERT - Ed è Michael.

CINZIA - Sentite, resterò calma: i nomi del fratello sono o Michael o Billy.

RUPERT - Si.

CINZIA - Bene.

RUPERT - Tutti e due.

CHARLIE - Un momento, un momento. Ce ne sono tre.

CINZIA - (Sedendosi) Tre?!

RUPERT - Così dice il signor Barnet, ed è uno che sa contare.

CINZIA - Ma saprai pure quanti fratelli siete!

RUPERT - No. Non si riesce a risalire all’albero della famiglia Hickory Wood. (Pausa)

CINZIA - (Alzandosi) Ed immagino che tutti e tre abbiate amoreggiato con me.

RUPERT - (Baciandola) Solo io, tesoro.

CINZIA - Già, e immagino che tutti e tre teniate ai soldi di mio padre.

CHARLIE - (Baciandola) Solo io, amore.

RUPERT - (Baciandola mentre Winnie entra dal fondo) No, solo io, cara.

WINNIE - Ci risiamo!

CHARLIE - (Interrompendola) Silenzio! Ed ora mi ascolti, Winnie, ora le spiegherò tutto una volta per tutte! (A Rupert) Lei ha rovinato tutto l’ultima volta. Questo è Rupert, il fratello di Billy. Io sono venuto qui con Billy, il fratello di Rupert. Rupert si innamora di Cinzia, che crede che Rupert sia Billy. Lei crede che Billy sia Rupert. Michael arriva e si vuol far passare per Billy. Michael stordisce Billy nel bar. A Rupert viene richiesto il certificato di nascita di Billy. Michael sta facendo da spaccone irlandese lì fuori. E io sono Charlie! (pausa)

WINNIE - Beh, perché non l’ha detto subito?

CHARLIE - (Colpito) Eh?

WINNIE - Lei dice che sono tre. Rupert ama Cinzia, il mio Billy ama me. Michael si sta dando da fare con tutte e lei è il vero Charlie.

CHARLIE - Ecco perché: diecimila sterline sull’unghia!

CINZIA - Oh, perché?

CHARLIE - Perché suo padre ha detto che se ce ne fosse stato più d’uno, nessuno avrebbe avuto niente.

CINZIA - Ma papà non lo sa.

CHARLIE - Ma lei, si.

CINZIA - Non vedo perché dovrei dirglielo.

RUPERT - Ma Cinzia, non puoi farlo!

CINZIA - L’unica cosa da fare è liberarsi di… ehm… di Michael. (A Rupert) Levati da torno e lascia che Billy firmi il contratto.

RUPERT - Sei meravigliosa, amore.

CHARLIE - Perché non glielo abbiamo detto prima?

RUPERT - Giusto. Il primo obiettivo è l’operazione Michael. Dobbiamo prepararla strategicamente… una campagna militare.

CHARLIE - E quali sono le sue credenziali?

RUPERT - Devo dirle che ero un pirata!

CHARLIE - Accidenti, questa è vera guerra!

RUPERT - Michael deve essere eliminato al più presto. Mi metto d’accordo con Jugg perché lo faccia venire qui.

CHARLIE - Ti costerà qualcosa.

RUPERT - (A Cinzia) Useremo questo tappeto. Appena Michael compare, tu attiri la sua attenzione, mentre il signor Barnet gli solleva il tappeto sotto i piedi. Intesi?

CINZIA - Si, tesoro. (Lo bacia)

CHARLIE - Si, tesoro. (Bacia Winnie. Lei gli dà uno schiaffo)

RUPERT - Bene, sincronizzate gli orologi. L’ora zero si avvicina. Hip hip hip. (Fa il gesto degli scout. Rupert esce dal fondo)

CHARLIE - Deve essere stato espulso dal corpo dei giovani esploratori!

CINZIA - Per me è un ottimo programma.

WINNIE - Beh, sempre meglio delle vostre pillole per dormire. Oh, supponiamo che Michael entri nella biblioteca.

CINZIA - Oh, si, allora lei e Billy dovete ripetere il processo di là.

WINNIE - Buona idea. Ehi, dov’è il mio Billy?

CHARLIE - Oh, accidenti, l’ho dimenticato. È ancora nel bar. È diventato la residenza ufficiale della famiglia Hickory Wood. Andiamo, Billy, esci, figliolo. (Apre il bar e Billy esce barcollando)

BILLY - Signor Hardcastle, dice Winnie che debbo dire la verità…

CHARLIE - Sveglia!

BILLY - Sono sveglio! Mi dispiace, Cinzia…

CHARLIE - Lo porti qui, Winnie, e gli spieghi di Michael.

BILLY - Chi è Michael?

CHARLIE - Tuo fratello gemello.

BILLY - Credevo fosse Rupert.

CHARLIE - Non ricominciare, non lo sopporterei!

BILLY - Non mi piace essere tenuto all’oscuro delle cose.

CHARLIE - È stato così per anni.

BILLY - Preferisco sapere ogni cosa cos’è.

CHARLIE - Beh, guardalo sul “Chi è”. (Charlie spinge Billy nella biblioteca)

CINZIA - Oh, signor Barnet, non è caro, Billy?

CHARLIE - Tesoro, si accontenti del fratello!

CINZIA - Non si preoccupi, signor Barnet, è quel che faccio.

CHARLIE - Bene, facciamo una piccola prova. (Cinzia solleva il tappeto e Charlie cade per terra) No, io tiro il tappeto mentre lei attira la sua attenzione. In guardia, Michael! (Cinzia siede. Charlie sta in piedi vicino al tappeto. Rupert entra dal fondo)

RUPERT - Non riesco a trovare Jugg… (Charlie tira il tappeto. Rupert cade. Charlie e Cinzia si stringono la mano congratulandosi)

CINZIA - Ben fatto, signor Barnet. È Rupert!

CHARLIE - (Irritato) È sicuro? (Cinzia avanza e bacia Rupert)

CINZIA - Assolutamente. (Charlie va a baciare Rupert)

CHARLIE - Le credo sulla parola. (Lo schiaffeggia)

HARDCASTLE - (Fuori) Andiamo, Billy. A tutto gas, Jugg.

CHARLIE - Suo padre con Michael!

CINZIA - Presto, al bar.

CHARLIE - Una seconda casa!

RUPERT - (Avvilito) Ci ho passato la metà della serata. (Spingono Rupert nel bar e si sente rumori di cocci. N.B.: l’attore principale si prepara ad entrare dall’ingresso nei panni di Michael fumando la pipa)

CHARLIE - Non si preoccupi di lavare i piatti!

CINZIA - Che facciamo, ora?

CHARLIE - Prendiamo tempo.

CINZIA - E Billy e Winnie?

CHARLIE - Oh, accidenti! (Bussa alla porta della biblioteca) Rimanetevene lì, voi due. C’è stato un contrattempo. (Jugg spinge Hardcastle attraverso la porta di fondo; seguono Piper e Michael)

HARDCASTLE - Beh, non era un granché, quella gara di “Spot Valtz”.

MICHAEL - (Yorkshire) Questo è un momento di grande forma per me, signor Hardcastle, di grande forma. (A Charlie in irlandese) Salve, amico!

HARDCASTLE - Sai, cara, è cotto di te, poverino. Dovevi sentir le cose che mi ha detto di te.

CHARLIE - E lei doveva sentire quel che abbiamo detto di lui! (Jugg dispone il tappeto al centro)

PIPER - Crede che possiamo sistemare la cosa, adesso, signor Hardcastle? (Si siedono intorno al tavolo)

CHARLIE - (A parte a Jugg) Jugg, svelto, le pillole K.O. per Michael.

JUGG - Arriva un’altra rata… (Tende la mano e Charlie paga)

CHARLIE - Tirerò un sospiro quando la stagione delle corse sarà chiusa! (Jugg esce)

HARDCASTLE - Barnet, venga e faccia firmare a Billy al posto giusto.

CINZIA - No, aspettiamo che torni Jugg.

HARDCASTLE - Jugg! È solo un cameriere!

CHARLIE - Per lei sarà solo un cameriere, ma per me è un dono del cielo! (Charlie prende di nascosto il contratto)

HARDCASTLE - Firmiamo il contratto. Dov’è?

CHARLIE - Non mi dica che l’ha perduto! (Piper tira fuori i soldi. Charlie mostra il contratto a Michael e poi se lo caccia nei pantaloni)

HARDCASTLE - Dov’è il maledetto?

PIPER - C’è un’altra copia nella biblioteca.

MICHAEL - (Alzandosi) Vado a prenderla (Michael va nella biblioteca)

CHARLIE - Vengo con te. (A parte Cinzia) Hai voglia ad aspettare Jugg! (Charlie corre nella biblioteca, cogliendo al volo l’attizzatoio, passando)

HARDCASTLE - Sai, cara, è proprio cotto di te. (Si sente un colpo sordo venire dalla biblioteca) Che cos’è stato? (Cinzia corre verso la porta della biblioteca)

CINZIA - Dieci e trenta.

PIPER - Ah, io faccio solo le dieci e venti.

CINZIA - Dovrai far vedere l’orologio della biblioteca, papi.

HARDCASTLE - Non c’è nessun orologio, nella biblioteca.

CINZIA - Alloro bisognerà mettercene uno. (Billy e Charlie escono verso la biblioteca)

CHARLIE - (A Billy) Winnie si occuperà di Michael.

BILLY - Ehi, ma non li ha presentati.

HARDCASTLE - A chi?

BILLY - All’altro fratello.

CHARLIE - (Svelto) A mia nonna.

HARDCASTLE - Sua nonna che ci fa in biblioteca?

BILLY - Sta leggendo al nonno.

HARDCASTLE - Nonno?

CHARLIE - Si, ora se ne sono andati via.

HARDCASTLE - Parola mia. Non ho mai visto tanta gente in questa casa.

CHARLIE - Grazie a Dio! Ecco il contratto!

PIPER - (prendendo il contratto) Benissimo. Ora serve un testimone. Signorina Hardcastle, si metta alla mia destra. Signor Hickory Wood, lei si metta alla mia sinistra. Io starò al centro.,

HARDCASTLE - Non sta mica celebrando un matrimonio! (A Cinzia) Sei pronta, piccola?

CINZIA - Si, papino.

HARDCASTLE - Pronto, figliolo?

BILLY - Si, papà. (Hardcastle sussulta. Jugg entra con un bicchiere di brandy nel quale lascia cadere una compressa e va a porsi alla sinistra di Hardcastle)

PIPER - Vuole firmare qui, signorina Hardcastle?

JUGG - (A Billy) Gradirebbe un bicchierino di brandy, signore?

BILLY - Oh, oh si!

JUGG - Napoleon!

CHARLIE - (Alzandosi, realizzando) Stasera no, Josephine!

JUGG - (A parte a Charlie) È pieno di droga per cani.

CHARLIE - (A parte a Jugg) Hai drogato il favorito.

JUGG - Oh, Dio!

CHARLIE - (prendendo tempo) Sento una canzone. (Cantando a Jugg) “Quando gli occhi irlandesi sono nella biblioteca, questo è Billy e Rupert è nel bar perciò levati dai piedi…” (Billy va a bere di nuovo. Rapidamente a Billy, cantando) “Non bere più, mio Billy…” (Sullo stesso tono di “Weep no more, my lady”)

BILLY - Solo un sorso.

CHARLIE - “Firma, prima…”

HARDCASTLE - Lasci che beva, se ne ha voglia. Propongo un brindisi.

BILLY - Si, brindiamo, a… ba… ba… (Billy di colpo vacilla e scivola sotto il tavolo a destra)

HARDCASTLE - Che altro sta combinando? Se non firma ora, Barnet, lascio tutto il mio denaro alla casa del cane. (La testa di Billy spunta, con la lingua di fuori, e ricade)

CHARLIE - Lo porterò a fare una passeggiatina. Non è mai uscito in tutta la giornata.

BILLY - Bau, bau, bau! (Charlie spinge Billy, che cammina a quattro zampe, fuori dalla porta-finestra)

HARDCASTLE - Dio mio, ne ho abbastanza… Non darò dieci mila sterline a un uomo che non regge i liquori.

BILLY - (Fuori) Bau, bau!

HARDCASTLE - Guardatelo, adesso, si avvia verso quel lampione.

CINZIA - Via, non esagerare.

HARDCASTLE - E tu, non sposerai un pazzo lunatico. È deciso. È finita. (Charlie entra dalla porta-finestra)

CHARLIE - Eh?

HARDCASTLE - Mi ascolta, Barnet? Piper, mi spinga in sala da ballo. Voglio bere un secchio di quel miscuglio che sta avendo un effetto così deleterio su tutti quanti! (Piper lo spinge fuori. Cinzia lo segue. Charlie e Jugg si siedono, distrutti, mentre dalla sala da ballo viene una musica “Drammatica moderna”)

CHARLIE - Non tornerò più a casa.

JUGG - Niente paura, signor Barnet. Le procurerò un bob.

CHARLIE - Sto pensando ad Hardcastle.

JUGG - Hardcastle avrà cambiato idea, domani.

CHARLIE - E domani avrà scoperto tutto sui miei Hickory Wood. Devo far firmare quel contratto stasera.

JUGG - Il vecchio Piper l’ha messo al sicuro nella sua cartella.

CHARLIE - Piper. Credi che potremmo convincerlo a perorare la nostra causa?

JUGG - Perché no? Purché la signorina Amy lo solleciti un po’.

CHARLIE - Allora ci siamo. Dobbiamo attirarla dalla nostra parte.

JUGG - Temo di no. È in stato di incoscienza.

CHARLIE - Beh, che aspetti a svegliarla?

JUGG - Non posso.

CHARLIE - Perché no?

JUGG - Inavvertitamente le ho dato un drink.

CHARLIE - Hai la proprietà di drogare sempre la persona sbagliata.

JUGG - Sta stesa nel suo spogliatoio.

CHARLIE - Eh!

JUGG - E Dio sa quando si riprenderà.

CHARLIE - Un colpo… è l’ultima speranza che ci resta.

JUGG - A meno che non facciamo vestire qualcuno da zia Amy. Voglio dire, Piper ha la vista corta e se io gli faccio sparire gli occhiali…

CHARLIE - E gli dai un paio di drink…

JUGG - Si. Ci vuole solo qualcuno che impersoni la signorina Amy. (Una pausa. Mentre si guardano l’un l’altro, la musica dalla sala da ballo si spegne. Rapido) Io sono troppo basso.

CHARLIE - (In piedi sulle punte) Ed io sono troppo alto.

JUGG - Ci vuole qualcuno che abbia una voce acuta.

CHARLIE - E un leggero accento del Nord.

BILLY - (Fuori) Charlie! (Billy arriva dal giardino) Charlie. (Charlie e Jugg si guardano e annuiscono)

JUGG - Vado a prendere uno dei vestiti della signorina Amy. (Jugg esce)

BILLY - Che si fa ora?

CHARLIE - Ora ti impegnerai in un travestimento.

BILLY - Io?

CHARLIE - Si. Ti travestirai. Da zia Amy.

BILLY - Ma non posso. Non ho l’aspetto di una donna.

CHARLIE - Ma si. Hai i lineamenti di tua madre.

BILLY - E gli accessori di mio padre.

CHARLIE - (Spingendo Billy) Vai in biblioteca e spogliati. (Spinge Billy nella biblioteca. Cinzia entra dal fondo)

CINZIA - Mi scusi, signor Barnet. Non riesco a far cambiare idea a mio papà.

CHARLIE - Non si preoccupi. Abbiamo architettato un piccolo piano. Billy si traveste da zia Amy per convincere Piper a consegnare il contratto, così posso incassare i soldi.

CINZIA - Mi sembra molto complicato.

CHARLIE - Visto che non si possono fare le cose in modo più semplice… (Jugg entra con un altro abito di zia Amy)

JUGG - Eccoci, signor Barnet. È il primo che ho trovato. (Charlie prende il vestito)

CHARLIE - Meraviglioso!

JUGG - Ora io faccio in modo da far mandare giù a Piper un paio di bicchierini.

CHARLIE - Siamo qui, Jugg. (Charlie mette mano al portafogli)

JUGG - No, no, questo è a carico mio. (Jugg entra nella biblioteca)

CHARLIE - Bene, signorina Cinzia, lei stia qui di guardia. Io vado a dare istruzioni a Billy. (Winnie esce dalla biblioteca)

WINNIE - Perché il mio Billy è in mutande?

CHARLIE - Si traveste.

WINNIE - Perché?

CHARLIE - Da Orfeo.

WINNIE - Oh! Ehi, quel Michael va in giro.

CHARLIE - Michael va in giro? Dov’è la mia arma? (Charlie prende l’attizzatoio ed esce dalla biblioteca seguito da Winnie. La porta del bar si apre e Rupert “controfigura” esce barcollando. Cinzia gli corre incontro)

CINZIA - No, caro. Stai qui ancora, amore. (lo spinge indietro mentre Hardcastle entra dal fondo)

HARDCASTLE - Accidenti al giorno che mi è venuta in mente un’idea simile! Se avessi avuto la testa a posto, non l’avrei fatto. (Dalla biblioteca viene un rumore di “gong’) Che è stato?

CINZIA - Di nuovo l’orologio della biblioteca.

HARDCASTLE - C’è un suono di diavolo d’orologio, che non abbiamo. (La porta del bar si apre e Rupert “controfigura “ comincia a uscire all’indietro barcollando. Cinzia lo spinge indietro. Un rumore sordo di cocci e Cinzia corre a chiudere la porta) Che cos’era? (Dal bar vengono fuori rumori di bicchieri rotti)

CINZIA - Io non sento niente. (Pausa. Un altro rumore di cocci)

HARDCASTLE - (Tendendo l’orecchio) Ah no? (piccolo suono di un bicchiere che si rompe)

CINZIA - No.

HARDCASTLE - Sto dando i numeri. Portami in sala da ballo. Prenderò un paio di drink prima che mi portino in manicomio. (Cinzia lo spinge fuori per il fondo. La testa di Charlie si è affacciata dalla porta della biblioteca)

CHARLIE - (Verso la biblioteca) Pronto?

BILLY - (Fuori scena) Si. C’è nessuno lì fuori?

CHARLIE - Via, fai come ti ho detto. Jugg è andato a cercare Piper. Io starò di guardia in giardino. (Charlie esce per la porta-finestra. Billy entra riluttante vestito da zia Amy, con uno scialle sulla testa. Attraversa e va a sedersi, tirandosi su la gonna mentre cammina, facendo vedere i calzoni arrotolati, e tirando fuori il fazzoletto dalla tasca. Nel suo travestimento da zia Amy, ha una ciocca di capelli fissata con un nastro intorno alla testa e se la tira giù sulla faccia disponendola prima a uso baffi e poi a uso barba. Mentre giocherella così, entra Piper alle sue spalle, con un cappello da Carnevale e con un bicchiere di brandy in mano. Vede quella che crede sia Amy e un lampo d’amore gli accende gli occhi. Posa il bicchiere, si avvicina a Billy e gli siede accanto)

PIPER - Ciao! (Billy sussulta e subito tira giù la gonna e rimette a posto la ciocca di capelli) Amy, finalmente siamo soli!

BILLY - (Con voce acuta) E quel contratto…

PIPER - Oh no, prima il piacere e poi gli affari! (Piper pone una mano sulle ginocchia di Billy)

BILLY - Come vai lontano! (Billy schiaffeggia la sua mano)

PIPER - Oh, ma stiamo bene, stasera, vero? (Piper vezzeggia Billy)

BILLY - (Respingendolo) Oh, no!

PIPER - (Attirando Billy) Oh, si!

BILLY - (Respingendolo) Oh, no!

PIPER - (Attirandolo) Oh, si, che lo siamo!

BILLY - Oh no, no! (Billy dà una spinta a Piper e questi cade a terra)

PIPER - Oh, hai il diavolo in corpo, stasera, e anch’io! (Comincia ad inseguire Billy. Billy e Piper cadono. Hardcastle dal fondo)

HARDCASTLE - (Gridando) Piper! Piper! Non preoccuparti, Amy. Ora dovrà sposarti! (Hardcastle esce dal fondo. Billy sfugge a Piper e corre per la stanza inseguito da lui. Gli sfugge gettandogli lo scialle in testa e Piper afferra la coda dell’abito da sera “staccabile”. Billy esce per la porta finestra)

PIPER - Sventolando il pannello dell’abito di Billy) Amy, Amy, torna indietro, torna indietro! (Piper esce per la porta-finestra. Zia Amy entra e va verso la porta finestra. Billy ricompare e corre verso la porta della biblioteca per nascondersi. Nel vedersi, i due sussultano gridando, e Billy si rifugia nel la biblioteca)

AMY - Oh, non mi sento ancora bene. Ho le visioni. (Piper rientra dalla porta finestra)

PIPER - (Vedendo Amy) Ah! Ah! Amy!

AMY - Ah! (Piper le si avvicina, con le braccia tese) Arnold che succede?

PIPER - Voglio la mia ricompensa. (L’afferra)

AMY - Arnold, sei ubriaco…

PIPER - Si, ubriaco di te… (lei si allontana verso la porta) Oh, Amy, Amy! (Cantando) Oh, Amy, “il mio cuore arde. Le fiamme si levano alte…” (Piper, ballando, esce dal fondo)

AMY - (Mormorando) Ah, Arnold. (Charlie entra dalla porta-finestra. Amy gli volta le spalle)

CHARLIE - Piper se n’è andato, vero? Bene, spogliati.

AMY - P-prego?

CHARLIE - Via, non perdiamo tempo. (Comincia a sbottonarla)

AMY - Oh!

CHARLIE - Ti do una mano. (Allunga una mano per afferrarla, ma lei lo schiaffeggia) Non fare lo spiritoso con me, altrimenti ti faccio vedere io.

AMY - Oh!

CHARLIE - Levati il vestito, prima.

AMY - Oh!

CHARLIE - Beh, nessuno vedrà le tue mutande di lana.

AMY - Oh! (Sviene tra le braccia di Charlie)

CHARLIE - (Realizzando che è Amy) La copia sbagliata. (La solleva e la guida verso il bar. Rupert esce con una bottiglia di whisky in mano)

RUPERT - (Vede il didietro di Amy) Oh, con le vesti per aria! (Rupert torna nel bar. Charlie la porta in braccio mentre Jugg entra dal fondo)

CHARLIE - (A Jugg) Una gabbia di matti! (Charlie esce con Amy in braccio)

JUGG - (A se stesso) Spero che qualcuno venga a farci visita nei giorni prescritti. (Cinzia entra dal fondo)

CINZIA - Jugg, che succede?

JUGG - Credo che andrò a fare il capocameriere alla Fulgida. (Jugg esce per la biblioteca. Charlie rientra dal proscenio)

CHARLIE - Beh, l’abbiamo eliminata.

CINZIA - (A Charlie) Come si è comportalo Billy nei panni di zia Amy?

CHARLIE - (Sarcasticamente) Oh, benissimo. Sono quasi in luna di miele.

CINZIA - Meno male che Piper ha la vista corta.

CHARLIE - Ad ogni modo, grazie a Dio, Michael è fuori dai piedi.

CINZIA - Invece no. Michael sta bevendo con papà in sala da ballo.

MICHAEL - (Fuori, in Yorkshire) Ehi, signor Hardcastle, questo è proprio buono.

CHARLIE - (A parte, a Cinzia) Michael? (Cinzia annuisce. Michael entra dal fondo spingendo Hardcastle. Segue Piper)

MICHAEL - (A Charlie) Qua vicino, ragazzo.

CHARLIE - (A parte a Michael) Che ne ha fatto di Winnie?

MICHAEL - (A parte, in irlandese) È in biblioteca, ben legata e impacchettata.

CHARLIE - In qualsiasi altro momento gliene sarei stato grato.

HARDCASTLE - Il suo Billy mi ha rovinato, Barnet. Credevo che non reggesse l’alcool. (A Michael) Firmi quel contratto, e poi andremo ad ubriacarci. (Vanno al tavolo)

MICHAEL - (Yorkshire) Firmo, Charlie. (Piper tira fuori i soldi)

CHARLIE - Alt!

HARDCASTLE - Che altro c’è ancora?

CINZIA - (Vicino alla porta-finestra) Guardate, c’è una stella cadente.

HARDCASTLE - Non me ne importa, che cada anche tutto il mondo, basta che si firmi!

CINZIA. No, Billy ed io vorremmo esprimere un desiderio.

MICHAEL - (Irlandese) Prima firmo.

CHARLIE - (Tirandolo) No, prima fai un desiderio. (Charlie afferra la penna. Michael lo segue. Charlie si volta per vedere se Hardcastle li guarda, poi rapidamente solleva il coperchio della cassapanca e ci sbatte dentro Michael. Chiude il coperchio. Charlie e Cinzia vi si siedono sopra)

HARDCASTLE - (Alzando lo sguardo) Dov’è Hickory Wood?

CHARLIE - Non si sente bene.

HARDCASTLE - È andato via?

CHARLIE - Magari!

CINZIA - Vado a cercarlo e lo riporto qui. (Cinzia esce dalla porta-finestra. Billy entra dalla biblioteca)

HARDCASTLE - (Guardando fuori dalla porta-finestra) Billy! Billy! Billy!

BILLY - (Dietro Hardcastle) Cucù?

HARDCASTLE - Com’è entrato?

BILLY - Sono venuto da lì a qui.

HARDCASTLE - Per l’ultima volta, che si firmi questo contratto  Non venite a dirmi che avete perduto il contratto di nuovo? Piper!

PIPER - Oh, cielo! Niente paura, useremo la copia. Leggerò solo le clausole che lei deve sottoscrivere. (La porta del bar si apre piano. Charlie accorre e vi si appoggia) …Purché non ci siano altri parenti vivi… se lei vuol firmare qui. (Il coperchio della cassapanca si apre e Charlie corre dal bar e vi si siede sopra)

HARDCASTLE - (Alzando lo sguardo) Barnet, venga qui, beva un goccio. (porge a Charlie un drink)

CHARLIE - (Bevendo) Solo un goccetto.

HARDCASTLE - È il drink che ha mandato Billy sotto il tavolo. (Charlie lo risputa. Fa per tornare alla cassapanca ma cade a terra fuori della porta-finestra)

PIPER - L’ultima sigla qui… (il coperchio della cassapanca si apre e Michael “controfigura” si accinge ad uscirne. Billy accorre, vi salta su e si siede)

HARDCASTLE - Dove…? Torni qui. (Piper conduce Hardcastle verso Billy. La porta del bar si apre e appare il braccio di Rupert “controfigura”. Billy accorre e vi si appoggia contro con un’occhiata di orrore sul volto) Ma che diavolo sta combinando? (Piper spinge Hardcastle verso la cassapanca mentre la porta del bar si apre ancora. Billy accorre in quella direzione. La cassapanca si apre e questa volta Hardcastle se ne accorge) Ma che…? (Vi guarda dentro e salta completamente fuori della sedia. Nel far ciò chiude di colpo il coperchio sulla testa di Michael “controfigura” e si siede sulla cassapanca) Ci vedo doppio. (Indicando il bar) Mi dia un brandy, Piper. (Piper va verso il bar. Billy è in piedi con un’espressione di orrore in volto. Di colpo, Billy corre fuori dalla porta-finestra)

BILLY - Oh, Charlie! Charlie! (Piper apre la porta del bar e la richiude immediatamente. Guarda fuori dalla porta-finestra, apre la porta del bar e la chiude di nuovo)

PIPER - Signor Har… Har… Har…

HARDCASTLE - Che ha da ridere?… Mi dia il brandy.

PIPER - Credo di averne bisogno anch’io. (Piper timidamente va verso il bar per aprirlo, ma Rupert esce un po’ ebbro)

RUPERT - Buona sera, buona sera, buona notte. (Li vede, barcolla e torna al bar. Piper ed Hardcastle si guardano l’un l’altro)

HARDCASTLE - Piper, ha visto quello che io credo di aver visto?

PIPER - (A bocca aperta) Che cosa pensa di aver visto?

HARDCASTLE - Credo di aver visto Billy precipitarsi in giardino.

PIPER - Anch’io!

HARDCASTLE - Allora chi diavolo c’è li dentro? (Il coperchio della cassapanca si apre facendo saltare su Hardcastle)

PIPER - Oh. Lei sta sussultando, signor Hardcastle. (Hardcastle salta su, il coperchio si apre e Michael spunta fuori)

HARDCASTLE - (Crollando sulla sedia a rotelle) Vergine santa!

MICHAEL - (Tenendosi la testa) Oh… qualcuno deve avermi dato una botta in testa. Dove sono i drink? (Michael va al bar e vi entra. Si sente rumori di cocci)

HARDCASTLE - Ora ce ne sono due lì dentro.

PIPER - Crede che abbiamo le allucinazioni?

HARDCASTLE - Lo vedremo subito. Uno di noi due apra quella porta. (Charlie entra dal giardino tirandosi dietro Billy)

BILLY - No, no, Charlie!

CHARLIE - Ecco, l’ho trovato che vagava in giardino, ragazzaccio. (Hardcastle e Piper sono inorriditi)

BILLY - Non capisci, Charlie!

CHARLIE - Suvvia, William. Lascia fare a me. Devi ancora firmare il contratto.

HARDCASTLE - E gli altri due?

CHARLIE - Quali altri due?

HARDCASTLE - Gli altri due pazzi che vagano in giro con quell’aria da pazzi.

CHARLIE - Vuol dire… (Charlie va alla cassapanca e vi guarda dentro) Se n’è andato!

PIPER - È qui. (Indica il bar)

CHARLIE - E allora?

HARDCASTLE - È lì anche quello, Barnet, apra la porta!

CHARLIE - Questa, così? (Charlie va al bar e apre la porta. Rupert e Michael “controfigure” cadono all’indietro in modo da rimanere nascosti dallo sgabello. Cinzia entra dalla porta-finestra)

CINZIA - Signor Barnet, non trovo Billy… Oh!

HARDCASTLE - Cinzia, sai niente di questi due buffoni?

CINZIA - (Inciampa nelle controfigure) Beh, si… sono fidanzata con quello di sinistra.

HARDCASTLE - Allora è lui, BilIy?

CINZIA - No, è Rupert.

HARDCASTLE - E quello immagino sia Billy.

CHARLIE - No, quello è Michael. (Billy ridacchia)

HARDCASTLE - (A Billy) Che ha da ridere?

BILLY - Io sono Billy.

HARDCASTLE - Credevo che lei fosse matto… devo esserlo io. (Winnie entra dalla biblioteca, ha le mani legate)

HARDCASTLE - E questa è la sorella?

WINNIE - Dov’è Michael?

HARDCASTLE - Si levi la benda.

WINNIE - (A Billy) Oh, Billy. (A Charlie) È il mio Billy?

CHARLIE - Due più due?

BILLY - Cinque.

CHARLIE - È lui. (Billy e Winnie si baciano. Jugg entra dal fondo)

JUGG - Chiedo scusa, signore. (Afferra la situazione) Chiedo scusa, signore. (Fa per andare. Billy si ferma fuori della porta-finestra ed è sostituito dalla controfigura che rimane con le spalle al pubblico abbracciato a Winnie. NB.: Jugg deve fare un’entrata in grande stile e attirare l’attenzione in modo da nascondere lo scambio)

HARDCASTLE - Vieni qui, Jugg. Sai niente di questo congresso degli Hickory Wood?

JUGG - Niente, signore.

HARDCASTLE - E questo Barnet, ci sta dentro anche lui?

CHARLIE - Beh… (Jugg fa scivolare a Charlie una banconota) Beh… (Jugg gli tende un’altra banconota) Ehm… (Jugg gli dà il portafogli) No!

HARDCASTLE - Non ci credo.

JUGG - Signore!

HARDCASTLE - Jugg sei licenziato!

JUGG - Grazie, signore. È la seconda volta, da stamattina, signore.

HARDCASTLE - Già. (Jugg esce dal fondo) Piper, scriva… A Billy Hickory Wood diecimila sterline. A Rupert Hickory Wood diecimila sterline. A Michael Hickory Wood diecimila sterline. Fanno trentamila sterline. A proposito, Piper, sono fortunato che ce ne siano solo tre… (Entra Jugg dal fondo seguito da un giovanotto con la mano tesa)

PIERRE - Bonsoir, je suis Pierre Hickory Wood… (È un altro fratello identico. Bacia Hardcastle su tutte e due le guance. Caos)

SIPARIO