Effetti collaterali

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Effetti Collaterali

di Alessandro Martorelli

soggetto di Antonio Pellegrini

Personaggi:

Arturo1

Ragazzo sui 35 anni, timido e un po’ insicuro,  ha un aspetto abbastanza anonimo.

Arturo2

Ragazzo sui 35 anni, di bell’aspetto, molto sicuro di sé stesso.

Scarlett               

Ragazzo sui 40 anni, molto ironico e pieno di vita.

Giusy   

Ragazza sui 25/30 anni, allegra e carina, la tipica ragazza della porta accanto.

Atto Primo

Sipario chiuso.

Unica luce al centro scena.

Voce Fuori Campo

- Avanti il prossimo.

Entra da dx Arturo, appare abbastanza teso ed impacciato. Indossa una camicia a quadri e dei pantaloni beige che sembrano di una misura in più. Mentre si dirige verso il centro scena inciampa.

Voce Fuori Campo

- Stia attento! S'è fatto male?

Arturo si rialza di scatto, fa cenno di no con la testa e cerca di assumere un'aria dignitosa.  Arriva al centro scena.

Voce Fuori Campo

- Nome e Cognome.

Arturo1

- (balbettando) A-A-Arturo Pa-Passalacqua.

Voce Fuori Campo

- Da dove viene?

Arturo1

- Za-za-zaga-zaga. (esasperato) ROMA!

Voce Fuori Campo

- Scusi la domanda indiscreta, ma lei balbetta?

Arturo1

- (annuendo) Q-Quando s-sono te-teso, sì.

Voce Fuori Campo

- E vuole fare l'attore?

Arturo1

- (come se si aspettasse questa domanda) S-se re-recito no!

Voce Fuori Campo

- Come Filippo Timi?

Arturo1

- Chi?

Voce Fuori Campo

- Filippo Timi, l'attore... va bene, lasci perdere. Cosa ci ha portato?

Arturo1

-  Il mo-monologo di Shylock. Da "Il Me-mercante d-di Ve-ve-venezia" di Sha-Sha-Sha-

Voce Fuori Campo

- Shakespeare. Lo sappiamo. Ok Prego. (poi sottovoce, pensando di non essere ascoltato) Mamma mia che palle!

Arturo1

- C-come scusi?

Voce Fuori Campo.

- Niente niente, prego cominci pure.

Arturo1

- (si concentra e poi inizia a declamare impeccabilmente) “Ecco per me un altro cattivo affare! Un fallito, uno scialacquatore, uno che ora osa appena mostrare la faccia a Rialto, uno straccione che era solito venire sulla piazza del mercato tutto agghindato! Pensi alla sua obbligazione! Aveva l'abitudine di chiamarmi usuraio. Pensi alla sua obbligazione! Aveva l'abitudine...”

Voce Fuori Campo

- (Interrompendolo, con voce neutra) Bene perfetto, grazie le faremo sapere.

Arturo1

- M-ma neanche ho i-iniziato...

Voce Fuori Campo

- Si fidi, era più che sufficiente. Grazie e le faremo sapere. Avanti il prossimo!

Arturo1

- Ma... ma...

Voce Fuori Campo

- (più incisivo) Grazie e le faremo sapere. Avanti il prossimo!

Arturo esce a testa bassa da sx.

Buio.

Si apre il sipario.

Interno di un appartamento piccolo, con un tavolino e due sedie in fondo a dx, un piccolo divano al centro con un tavolino. Una finestra centrale e un mobile con un'ampia cornice/specchio  e con stereo sulla sx. Ci sono due uscite laterali: a dx c'è una porta, a sx un arco che porta nelle camere. Tutto l'ambiente però è arredato con gusto, con colori molto sgargianti e fiori. Nell'ambiente risuonano le note di "I love the nightlife" di Alicia Bridges (Op: "Yes sir, i can boogie" delle Baccara)

NdA: La scenografia può essere anche semplificata lasciando lo sfondo nero, con il tavolo con due sedie, il mobile con lo specchio e l’asse da stiro. L’ambiente può essere ravvivato con tovaglie e mazzi di fiori molto colorati.

Entra Scarlett. È un uomo, indossa una vestaglia di raso rossa. Si muove seguendo le note della canzone. Entra ed esce dalla scena portando in mano vestiti da donna molto sgargianti che distende sul tavolino. Ogni tanto prende il centro della scena e balla cantando in playback.

Entra Arturo dalla porta di dx. Ha la faccia funerea. La stanza al momento è vuota, sente la musica, sbuffa, si dirige sul tavolino, afferra un telecomando e spegne la musica.

Scarlett

- (da fuori scena) Ancora "Grazie e le faremo sapere" eh?

Arturo non risponde. Sbuffa e sprofonda sul divano.

Scarlett

- (c.s.) Hai balbettato di nuovo?

Arturo non risponde.

Scarlett

- (c.s.) Figurati, che domanda cretina. Certo che l'hai fatto. (entra ha un vestito in mano che spazzola) Maledetta parrucca di Cher, ma con che l'hanno fatta? Guarda qui, i capelli non si tolgono. (rivolto ad Arturo) Almeno questa volta ci sei arrivato al pezzo del "mezzo milione"? (si pone al centro scena, si avvolge con il vestito che ha in mano, utilizzandolo come un mantello e comincia a recitare con tono esageratamente impostato) "Egli mi ha vituperato, mi ha impedito di guadagnar mezzo milione, ha riso delle mie perdite, si è burlato dei miei guadagni, ha insultato il mio popolo, osteggiato i miei affari, ha raffreddato i miei amici, riscaldato i miei nemici. E per qual motivo?"

Arturo1

- Smettila dai!

Scarlett

- Uh... poverino. Non hai finito nemmeno le prime tre righe, vero?

 

Arturo1

- (seccato) Mi lasci stare per favore? Non ho voglia di parlare.

Scarlett

- Va bene, va bene. Come vuoi tu. Io volevo solo sdrammatizzare un po'...

Arturo1

- Scusami, non volevo essere scortese. È che questa volta ci speravo proprio.

Scarlett

- Come ogni volta, del resto. A che numero di audizioni sei arrivato? 60? 70?

Arturo1

- 134.

Scarlett

- (stupito, prende una sedia e la pone di fianco al divano) Che cosa?  E quanti ne sono andati bene finora?

Arturo1

- (si distende sul divano e ci pensa su) Se escludiamo le comparsate... tre. Due televendite ed una pubblicità.

Scarlett

- (assumendo un atteggiamento da psicoterapeuta) Ah già, quella della "Non mandare la tua giornata in vacca, usa la Preparazione H". Me la ricordo bene, è andata alla grande qualche tempo fa.

Arturo1

- (precisando) TUTTI, se la ricordano bene!

Scarlett

- E non sei contento?

Arturo1

- Ma di cosa? Che per circa un anno tutti mi hanno indicato come il ragazzo con le emorroidi? Figurati che una volta in un ristorante mi hanno offerto una ciambella di gomma da mettere sulla sedia! Ti rendi conto? Hai la minima idea di cosa significhi essere guardato, fissato, deriso e preso in giro da degli sconosciuti?

Scarlett

- (sorpreso) Tesoro! Veramente lo stai chiedendo a me? Veramente mi stai chiedendo se so come ci si sente?

Arturo1

- (comprendendo la gaffe) No, scusami. Hai ragione, tu puoi capirmi. E non sai quanto ti invidio. Sei sempre così forte, allegro, deciso. È per questo che sei la migliore drag queen della città.

Scarlett

- (fintamente modesto) Non dire assurdità adesso, sbagli di grosso... Sono la migliore della nazione!  Ma ci sono voluti anni di gavetta per arrivare dove sono adesso. (si alza) Adesso tu mi conosci come Scarlett la Divina, ma un tempo ero solo Annibale Lacavalla. E di certo il mio cognome non mi ha aiutato, anzi. E non sai quante ne ho passate. Ma con la determinazione, e tanta gavetta... e tanti compromessi, diciamo così, mi sono tolto le mie soddisfazioni. Anche io ho avuto tanti rifiuti all'inizio.

Arturo1

- Ma non è solo quello, dai, tu hai molto di più. Tu hai il talento, e quello non si impara, si ha o non si ha.

Scarlett

- Uhhhhhh Santa Marilyn... adesso inizia la fase dell'autocommiserazione. Per favore, non ricominciare! Anche tu hai talento... Magari leggermente inferiore al mio, ma di certo superiore a quello del 90% di chi fa questo mestiere. Ormai sono stufo di ripeterlo di continuo.

Arturo1

- Ti ringrazio, sei un amico. Ma tanto è inutile. La carriera dell'attore non fa per me. Non sono adatto. È giunto il momento di fermarsi e di cercarsi un lavoro. (demoralizzato) Magari così posso anche pagarti l'affitto della stanza, visto che sono sei mesi che non partecipo alle spese...

Scarlett

- Falla finita! Sai benissimo che da te non voglio nulla. Tua madre per me è stata un faro nella notte quando ormai ero alla deriva. Quindi ospitarti in casa mia è il minimo che possa fare per sdebitarmi. Potrai restare qui fino a quando vorrai. E per favore non ricominciare con quelle stronzate sul cercarsi un lavoro vero. Fare l'attore, questo è il tuo lavoro e la tua vocazione.

Arturo1

- (sconsolato) No fidati...è meglio che io lasci perdere. C'ho provato e riprovato ma non è andata. La mia carriera di attore, non è mai decollata... O meglio, non ho neanche mai acceso i motori. Domani faccio le valigie e ritorno in paese. È meglio per tutti e due.

Scarlett

- Uhhh... Santa Marilyn, siamo di nuovo sprofondati del buio cosmico. (malizioso) Mi sa che è giunto il momento di tirar di nuovo fuori l'aspirapolvere.

Arturo1

- No, Annibale, lascia stare... Non è il caso.

Scarlett

- Mi hai chiamato Annibale? Allora qui ci vuole PER FORZA l'aspirapolvere. (prende il telecomando dello stereo ed esce a sinistra)

Arturo1

- No, dai... Lasciami stare. Questa volta non basterà l'aspirapolvere.

Scarlett

- (da fuori scena) Ne sei sicuro?

Arturo1

- Si. Ormai ho deciso. Non puoi farmi cambiare idea. Me ne torno a casa.

Scarlett

- Vedremo...

Si vede il braccio di Scarlett che sporge dall'uscita di sx. Ha in mano il telecomando dello stereo. Partono le note di "I want to break free" dei Queen. Scarlett entra in scena trascinando un aspirapolvere. È vestito e si muove come Freddy Mercury nel video stesso. Maglione rosa, minigonna, parrucca a caschetto mora e baffi neri. Improvvisa un balletto attorno al divano. Arturo dapprima è ritroso, poi si lascia andare e comincia a ridere allegramente.

Arturo1

- Ok, ok, basta così! Mi hai fatto ridere. (spegne lo stereo)

Scarlett

- Sicuro? Non vuoi anche qualche secondo di Tina Turner?

Arturo1

- (continuando a ridere) No, no. Guarda Freddie Mercury è stato più che sufficiente! Io non so come fai, ma sei un genio! Se non ci fossi tu...

Scarlett

- Io non ho fatto nulla, è lo spirito di Freddie che mi si insinua dentro, è lui che vuole che non ti butti giù. Io sono solo il suo tramite. Sono solo un corpo, bellissimo certo, ma senz’ anima.

Arturo1

- E anche Cher, Tina Turner, e tutti gli altri si insinuano dentro di te ogni volta che ti esibisci?

Scarlett

- Certo che si! Io sono il contenitore preferito per il loro spirito.

Arturo1

- Ma se gli altri sono ancora vivi!

Scarlett

- Se intendi che respirano ancora ti do ragione, ma artisticamente sono ormai defunti, e io offro loro l'immortalità!

Si sente bussare.

Scarlett va ad aprire la porta a dx. Entra Giusy, è  molto carina, vestita con jeans e maglietta che però lasciano trasparire il suo gusto per il vestiario e la sua femminilità. Ha in mano un flacone. Appena si apre la porta Scarlett e Giusy si esibiscono in esclamazioni ed urletti volutamente esagerati. Si capisce che è una scenetta che ripetono sempre.

Giusy

- Nooooo!!!! Stavi facendo Freddie? Adoro questo numero!Lo sai che devi chiamarmi quando ti esibisci in casa!

Scarlett

- Tesoro mio, mi spiace, ma è stata una cosa improvvisata. Diciamo che è stata una necessità (indica con un cenno della testa Arturo che è rimasto seduto e che ha assunto un'espressione seria).

Giusy

- (sottovoce a Scarlett) Un altro "Le faremo sapere" vero?

Scarlett annuisce.

Giusy

- Questa volta al "mezzo milione" ci è arrivato?

Scarlett fa cenno di no con solennità.

Giusy

- Poverino. (poi ad Arturo) Arturo! Ciao! Come va?

Arturo1

- (visibilmente in difficoltà) B-bene. C-ciao Giusy! Tu co-come stai

Giusy

- Non mi posso lamentare. Il lavoro in questo periodo non mi manca, ho una serie di eventi da organizzare e giro come una trottola tutto il giorno, ma riesco a ritagliarmi lo spazio per lo shopping con le amiche (indica Scarlett).

Arturo1

- (c.s.) Eheheheh giàgiàgià!

Scarlett

- Non vedo l’ora di far piangere la mia carta di credito!

Giusy

- Puoi scommetterci. A proposito, ti ho riportato quest'integratore che mi hai dato (lo consegna a Scarlett). È un portento. Sono tornata ieri che mi sentivo uno straccio, con le occhiaie, e le ossa a pezzi. Un bicchiere, una dormita, e stamattina quando mi sono svegliata ero più carica di un pupazzo a molla. Mi sono vista allo specchio e quasi non mi riconoscevo! Ma che roba è?

Scarlett

- (maliziosa) Una ricetta fatta in casa, segreta ovviamente. Me l'ha tramandata la mia nonnina. E tesoro mio, non sai quanto mi serve dopo certe serate... (ripone il flacone sul tavolino)

Arturo e Giusy si fissano perplessi.

Scarlett

- E toglietevi quell'espressione dalla faccia. Non mi riferisco a quello che state pensando, ma alle mie esibizioni, che a volte sono sfiancanti.

Giusy

- Ah, ecco. Ma che c'è dentro? Non sarà mica qualche sostanza...

Scarlett

- Ma che ti salta in mente? È tutta roba naturale! Ma è una ricetta segreta bella mia... e adesso se mi dai un secondo mi tolgo questa roba. (esce a sx)

Giusy

-  A parte il fatto che sei bella anche con i baffi, non ti preoccupare vado via subito.

Arturo1

 -(alzandosi improvvisamente) NO! Aspetta!

Scarlett e Giusy lo fissano incuriosite.

Arturo1

- (cercando di rimediare) C-cioè, vo-volevo dire, re-resta… se v-vuoi.

Giusy

- Non posso Arturo, ho ancora dei giri da fare, sono rientrata per farmi una doccia al volo ed esco subito.

Arturo1

- Puoi farla qui! La d-doccia in-intendo…

Giusy

- Ma Arturo, abito a tre metri da voi, per quale motivo dovrei usare il vostro bagno? Sono venuta solo per riportare l’integratore di Scarlett, prima che io lo dimentichi chissà in quale hotel. (poi addolcendosi) Comunque grazie lo stesso per l’invito.

Scarlett

- Perdonalo cara, oggi è un po’ sfasato. Sai com’è, questi attori ogni tanto lasciano la testa tra le nuvole e non sanno quello che dicono.

Giusy

- Già (sorridendo) poi soprattutto dopo un provino andato male (si accorge di aver fatto una gaffe).

Arturo1

- (rabbuiandosi) Eh già…

Giusy

- (cercando di rimediare) Ma dai Arturo, non abbatterti, sono sicuro che l’occasione giusta è dietro l’angolo. Anzi, probabilmente ce l’hai davanti e ancora non la vedi.

Scarlett le fa segno che è meglio non continuare.

Scarlett

- È quello che gli ripeto sempre anche io dolcezza, ora vai vai, prima che qualche cantante, politico, calciatore o chiunque altro sia, necessiti della tua preziosa collaborazione.

Giusy

- Si è vero. Allora ciao, ci vediamo (esce a dx imbarazzata mormorando uno “scusa” a Scarlett)

Scarlett

- (togliendosi la parrucca e i baffi) Così non va tesoro mio, non va proprio.

Arturo1

- Che intendi?

Durante il dialogo seguente Arturo resta sempre seduto sul divano, mentre Scarlett entra ed esce dalla stanza cambiando l’abito. A fine dialogo uscirà dalla casa in jeans e maglietta e con un paio di vestiti lunghi in mano.

Scarlett

- Capisco che questa storia del balbettare non dipende da te, posso capire che ti capita per la tensione, lo posso capire per i provini, ma possibile che è un anno che continui ancora a  balbettare davanti a Giusy?

Arturo1

- Non ci posso fare niente! Quando la vedo mi agito!

Scarlett

- E secondo te perché?

Arturo1

- E che ne so? Mi rende nervoso.

Scarlett

- Oh Santa Marylin, ma come non lo sai? Lo capirebbe anche un cieco che sei cotto di lei.

Arturo1

- Ma che dici…

Scarlett

- Panzerottino mio, ma vuoi darla a bere a me? A Scarlett la Divina che a tutti l’amore propina?

Arturo1

- Propina cosa?

Scarlett

- Vabbé mi è uscita male la rima, ma il concetto è lo stesso. Ti sei innamorato di Giusy e non lo ammetti a te stesso.

Arturo1

- Guarda che ti sbagli! Non sono assolutamente innamorato di lei.

Scarlett

- Ah no? Allora smetti di balbettare quando la vedi, tra l’altro lei crede che tu balbetti sempre. E soprattutto smettila di dire idiozie da innamorato.

Arturo1

- (risentito) Ma quali idiozie? Quando mai avrei detto idiozie in sua presenza?

Scarlett

- (esageratamente scandalizzata) L’hai appena invitata a fare la doccia a casa nostra! E abita qui di fronte!

Arturo1

- Ma io… (arrendendosi) E va bene è vero lo ammetto. Mi piace, e allora?

Scarlett

- Come allora? Invitala ad uscire, ci vuole tanto? E secondo me, sta aspettando solo questo! Ho questa impressione.

Arturo1

- Ma che dici, per favore, ma hai visto come è lei?

Scarlett

- Bellina, un pochino troppo femmina per i miei gusti, ma è indubbiamente bellina.

Arturo1

- E hai visto me?

Scarlett

- (fermandosi) Uhhhh… Santa Marylin ecco che ricomincia la lagna! Ma la smetti con questa autocommiserazione? Ti ho visto, va bene? Anzi ti so a memoria. E con questo? Certo non sarai Bradley Cooper, chediolobenedica, ma mica sei un mostro! Il tuo problema è che non ti prendi cura di te. Guarda che capelli che hai, guarda come vai in giro vestito, guarda che flaccidume. Insomma quand’è che decidi di innamorarti di te stesso? (esce a sx)

Arturo1

- La fai facile tu, mica sono come te…

Scarlett

- E ci mancherebbe! (rientra con i vestiti in mano) Io sono unica. Comunque puoi sempre migliorarti. Ma è tutto inutile se continui a guardarti allo specchio e a non piacerti. (si avvicina alla porta d’ingresso)Comincia a vedere quello che vorresti essere e non quello che sei. Dentro di te c’è un Arturo migliore di quello che pensi. Ed è ora che tu lo faccia venire fuori. Uhhh… com’è tardi, stasera ho pure il doppio spettacolo. Devo fare Liza e Celine. Vieni, così la smetti di pensare a vuoto.

Arturo1

- No grazie, non sono in vena di lustrini e pagliettes stasera.

Scarlett

- Come vuoi, ma per favore, non restare sul divano a crogiolarti tra le tue paturnie e le pene d’amore (esce).

Arturo si alza e si posiziona a centro scena

Arturo1

- La fa facile lui. Paturnie e pene d’amore mah… Che ne sa poi lui dell’amore? Che ne sa? L’amore… (si abbassano le luci, e resta illuminato solo da uno spot centrale)  “ L'amore è la più saggia delle follie, un'amarezza capace di soffocare, una dolcezza capace di guarire. L'amore non è amore che cambia quando incontra qualcosa che cambia. È un'impronta incancellabile che combatte tempeste e non si agita mai. L'amore non si trasforma in poche ore o in settimane… ma resiste... anche sull'orlo della morte.”

Scarlett

- (da fuori la porta) Ti ho sentito! (si alzano le luci e Scarlett si affaccia alla porta) Sei bravo tesoro. Mi hai quasi fatto piangere. Se tu riuscissi a cambiare il tuo atteggiamento faresti faville con il talento che hai. Fai venir fuori il tuo vero io, e lascia perdere Shakespeare che è morto, e non può aiutarti. (esce)

Arturo1

- Già, dice bene lui... Fai venir fuori il vero io. (si avvicina allo specchio) Eccolo il mio vero io. (si fissa e comincia a rivolgersi allo specchio) Guarda che schifo che fai. Mah... Che schifo. Se solo avessi un po’ più di... un po' più di... grinta...determinazione...che ne so. Magari con un viso un po' più interessante. E invece guarda qua. Insignificante. Ecco il termine giusto, insignificante. Ma dove voglio andare con questa faccia? (comincia a camminare per la stanza) Che poi, fosse solo la faccia il problema. Cioè, Dustin Hoffman di certo non è un sex symbol però... È che lui c'ha il carisma. (afferra distrattamente il flacone lasciato da Giusy) Avessi almeno un decimo della sua sicurezza, della sua grinta. Ma non sono cose che s'imparano. O ce l'hai o non ce l'hai. E ormai a trentasei anni difficile che mi vengano fuori. Meglio che vada a dormire (stappa il flacone) Mah... vediamo un po' se funziona. Magari riesco a fare una lunga dormita e domattina a mente lucida, mi verrà qualche idea. (da qualche sorsata e richiude il flacone, prima di uscire a sx si volta di nuovo verso le specchio) Trova il tuo vero io... Eccolo qua. E quanto vorrei che non fosse lui. (esce)

Buio.

Luce.

Scarlett è in vestaglia di seta, sta sorseggiando una tazza di tè fa alcuni esercizi per la voce.

Ogni tanto tra sé accenna il testo di "Cabaret" di Liza Minnelli.

Dalla sinistra entra Arturo2, indossa dei calzoncini e una t-shirt, si dirige direttamente sul tavolino dove c'è una moka di caffè e dei biscotti. Scarlett gli dà le spalle e non avverte la sua presenza, troppo preso a ripassare il testo della canzone.

 (NdA: Come specificato all’inizio, l'attore che impersona Arturo2 è un ragazzo sui trentacinque anni, di bell'aspetto, o quanto meno deve apparire più curato, più sicuro e con più carisma di Arturo1 . Non è necessario che i due attori si assomiglino, possono esserci anche varie diversità fisiche, tra cui l'altezza. Le caratteristiche psicologiche di Arturo2 devono venir fuori poco a poco.)

 Arturo2

- 'ngiorno... (si siede e si versa il caffé)

Scarlett

- (sempre dandogli le spalle) Buongiorno a te. Hai dormito parecchio eh?

Arturo2

- Mmm... infatti... ho mandato giù un paio di sorsate di quell'intruglio di tua nonna, e devo dire che ho dormito bene.

Scarlett

- Eh lo so, è un toccasana. Non sai quante volte mi... (si volta verso Arturo2 e si blocca perplesso)

Arturo2

- (dopo qualche istante) Che c'è? Che guardi?

Scarlett

- Ma che hai fatto?

Arturo2

- In che senso?

Scarlett

- (gli si avvicina e lo fissa incuriosito) Sei... sei così... strano.

Arturo2

- Strano in che senso,(si tocca il viso) ho qualcosa che non va?

Scarlett

- No, anzi! Non hai proprio nulla che non va, ed è questo che è strano.

Arturo2

- Ma si può sapere cosa stai dicendo? Che c'è, sei di nuovo tornato fatto stanotte?

Scarlett

- No tesoro mio, questa volta il problema non sono io, piuttosto sei tu. Anche se nel tuo caso non mi sembra un problema.

Arturo2

- Oh, per favore la pianti? Posso sapere cosa vuoi da me? Cosa c'è? Non ti piace la mia faccia? Non ti piace la mia maglia? Beh sono sempre le stesse, quindi non capisco che...

Scarlett

- Ti sei visto allo specchio?

Arturo2

- Che?

Scarlett

- Ho detto se ti sei visto allo specchio. Ma no, sicuro non lo hai fatto.

Arturo2

- (spaventato si alza di scatto e va verso le specchio) Che c'è? Qualche eritema? Qualche bolla strana? (si mette davanti allo specchio e resta qualche secondo a fissarsi perplesso)

Scarlett

- (ghignando) Hai visto adesso?

Arturo2

- (continuando a fissarsi con meraviglia) Cavolo. Sono così strano... Cioè, voglio dire, sono sempre io, ma c'è qualcosa che... qualcosa...

Scarlett

- Esatto. C'è qualcosa.

Arturo2

- (c.s.)Sembro diverso... Sembro...

Scarlett

- Bello.

Arturo2

- (c.s.) Già! Sembro bello.

Scarlett

- Non che prima fossi un cesso eh? Intendiamoci. Ma questa mattina sembri apparire sotto una luce diversa. Mettiamola così.

Arturo2

- Qualsiasi cosa tua nonna ci metta in quell'intruglio, beh, dille che è un genio.

Scarlett

- Alla prossima seduta spiritica lo farò senz'altro. È morta quindici anni fa. Comunque tutti mi hanno sempre detto che è una sostanza portentosa, ma una cosa del genere non è capitata a nessun altro. Ma siamo seri, quello è un banale integratore. Eccellente, per carità, ma pur sempre un miscuglio di erbe. Probabilmente sei solo più riposato del solito. Hai un certo vigore in più.

Arturo2

- Forse. Oppure qualcosa di quel beverone nel mio organismo funziona meglio che in altri.

Scarlett

- O magari ti ha rimesso in funzione qualcosa che prima non funzionava. E se fosse veramente così posso fartene una bella scorta.

Arturo2

- Mi dici cosa c’è dentro?

Scarlett

- Te lo ripeto. È un segreto. (prendendo il flacone) Forse dovrei brevettarla questa roba. E se funzionasse con altri come con te potrei diventare moooolto ricco. (sognante) Magari... (poi riprendendosi) Ma che sciocchezza!

Arturo2

- (tornando a fissare lo specchio) Sarà anche una sciocchezza, ma non è solo che mi vedo bello, mi sento anche bene. Mi sento un leone! Mi sento con un energia strana dentro.

Scarlett

- Tipo?

Arturo2

- (c.s.) Non so spiegarmi. Sai quando ti senti carico? Non teso però. È come se la mia mente fosse più lucida.

Scarlett

- Arturo, smettila. È solo un infuso a base di erbe.

Arturo2

- Sarà. Eppure...

Squilla un cellulare sul tavolo. È di  Arturo2 che  lo afferra, legge il nome sul display e lo guarda stupito.

Arturo2

- Non ci credo. È Pasquinacci.

Scarlett

- (meravigliato) Pasquinacci, il tuo agente?

Arturo2

- Si. Non mi ha mai chiamato di sua iniziativa prima d’ora. (continua a fissare il telefono inebetito)

Scarlett

- E probabilmente non chiamerà più se non rispondi.

Arturo2

- (destandosi) Si, si vero. Pronto? Pasquinacci buongiorno, ha trovato la mia chiamata di ieri? Ah, no? Non se ne è neanche accorto che avevo chiamato? Allora a cosa dev… Si…Certo… Ovvio. Veramente? Ma questa è una bellissima… Certo certo! Ovvio. Non mancherò. Puntualissimo. Grazie Pasquinacci. Grazie!

Scarlett

- (che ha osservato la scena incuriosito) Beh… allora? Cosa è successo? Che ti ha detto? Vuoi parlare o devo prendere la mia frusta da domatrice?

Arturo2

- Non ci credo. Mi ha appena detto che sono stato scelto per una parte in una fiction su Raiuno.

Scarlett

- (sventolandosi platealmente con le mani) Oh Santa Marilyn Monroe da Beverly Hills! Stai dicendo la verità?

Arturo2

- Si! Dice che non è una grande parte. Qualche battuta. Ma molto di più delle comparsate che ho fatto finora.

Scarlett

- Ma come… voglio dire quando… chi… insomma capito no?

Arturo2

- Dice che non se lo spiega nemmeno lui. Non sa per quale motivo tra i vari book che ha proposto c’è finita una mia foto e hanno scelto me.

Scarlett

- (saltellando istericamente) Ahhhhh! Ma questa è una notizia bomba! Lo sapevo che prima poi sarebbe successo! Il mio Arturo diventerà una stella della TV! Vieni qui! (fa per abbracciarlo, ma Arturo2 lo blocca)

Arturo2

- (secco) Ok, ma non esagerare adesso.

Scarlett

- (visibilmente stupita dal gesto) Oh… certo… (cercando di nascondere la delusione) Scusa, mi sono lasciato andare… Non volevo…

Arturo2

- (rendendosi conto) No, perdonami, non volevo essere brusco. Sinceramente non so perché l’ho detto.

Scarlett

- Fa niente, non preoccuparti. Però in ogni caso dobbiamo festeggiare! Questa sera ci ubriachiamo fino a svenire. (tra sé) Non che per me sia una novità…

Si sente bussare. Arturo2 apre ed entra Giusy.

Arturo2

- Giusy! Che fantastica sorpresa, non potevi capitare in un momento migliore. Vieni vieni, accomodati! Scarlett hai visto chi è venuta?

Giusy resta meravigliata dall’espansività di Arturo2 e si lascia accompagnare sul divano.

Scarlett

- Ciao petalo di rosa! Perdonami se ancora non sono pronto, ma abbiamo avuto dei piacevoli contrattempi stamattina!

Giusy

- (confusa) Ma cosa sta succedendo?

Arturo2

- Succede, cara la mia bella Giusy, che a volte, certe mattine hanno l’oro in bocca, e ti svegliano con un bacio appassionato!

Giusy

- Non credo di afferrare il senso. (a Scarlett) Ma che cosa gli è successo?

Scarlett

- Non ne ho idea cara mia, ma sembra che questa giornata sia iniziata nel migliore dei modi.

Giusy

- (ad Arturo) Sono felice per te. (si blocca e comincia a fissarlo con aria perplessa) Sei, sei diverso…

Arturo2

- Esatto cara Giusy. Sono diverso. Mi sento diverso! (poi cambiando tono) O mio Dio, ma io sto in pigiama! Scusami Giusy, vado subito a cambiarmi.

Giusy

- Ma non ti preoccupare, sei a casa tua. Piuttosto sono io che mi sono presentata così, senza preavviso.

Arturo2

- (serio) Non dire sciocchezze! Tu non hai bisogno di preavviso per entrare in questa casa. (prendendole la mano e fissandola) "Nulla, nulla è più triste che il trovarsi in una casa dove le persone e le cose che dovrebbero essere le più intime, ci sono quasi sconosciute".

Scarlett

- Oh Santissima Marylin...

Giusy

- (affascinata ed in imbarazzo) Io non... come... come vuoi tu...allora.

Suona il telefono di Arturo2

Arturo2

- (al telefono) Si pronto? Si sono io. Ah... Davvero? Ok! Benissimo! Quando sarebbe? Certo certo! Nessun problema. Grazie. (poi a Scarlett e Giusy che lo fissano incuriosite) Era l'ufficio casting del provino di ieri. Dicono che per una serie di problemi che hanno avuto devo ripetere il provino.

Giusy

- Problemi di che genere?

Arturo2

- Non ho ben capito, diceva tecnici, e poi c'ha messo dentro il sindacato attori. Boh...

Scarlett

- Ma chissenefrega dei problemi. Hai un'altra chance! Ti rendi conto? Hai un'altra opportunità per far vedere chi sei!

Arturo2

- (sorridendo) A quanto pare!

Giusy

- Sono sicura che stavolta li stenderai!

Scarlett

- (a Giusy) E non solo, a quanto pare il nostro attorino diventerà una star del cinema!

Giusy

- Cioè?

Arturo2

- Non esageriamo adesso... (fintamente modesto) A quanto pare il mio agente mi ha procurato una particina in una nuova fiction di Raiuno. Ma come si dice, da qualche parte dovrò pur iniziare.

Giusy

- Ma è fantastico Arty!

Arturo2

- Fantastico sì! E ora se permettete, vado a vestirmi perché tra poco devo incontrare il mio agente per  i dettagli e come diceva Sartre "L'eleganza è quella qualità del comportamento che trasforma la massima quantità di essere in apparire". Con permesso. (accenna un inchino ed esce a sx)

Giusy

- Ma cosa ha fatto?

Scarlett

- Che Madonna Ciccone mi fulmini se lo so!

Giusy

- È così strano! Ha qualcosa, qualcosa che non riesco a capire, ma che lo fa apparire diverso. È anche più... più...

Scarlett

- Sexy!

Giusy

- (vergognandosi) Ma che dici, smettila! Comunque è un anno che lo conosco, (leggermente imbarazzata) è sempre stato così dolce e carino con me, ma sinceramente non l'avevo mai visto così... così...

Scarlett

- Maschio!

Giusy

- (sospirando) Si... Ma non solo, è anche più, come posso dire, sicuro, carismatico, ecco sì, carismatico e magnetico! O mio Dio, mi sento confusa. E poi non balbetta. Perché non balbetta più?

Scarlett

- Beh, quello tesoro mio, è un discorso a parte. Fidati.

Giusy

- Ma cosa gli è successo stanotte?

Scarlett

- Dice che prima di dormire ha bevuto la mia bevanda e si è svegliato così.

Giusy

- Ma dai! Anche io l'ho bevuto, ha funzionato bene, ma non è che la mattina dopo mi sono vista più bella!

Scarlett

- Tesoro, non sarebbe mai potuto accadere, perché oltre la perfezione c'è solo la divinità!

Giusy

- Oh Scarlett! Ti adoro!

Scarlett

- (maliziosa) Ovvio bambolina, io sono una divinità!

Ridono.

Rientra Arturo, ma è Arturo1. È vestito con camicia e giacca, che però sembrano più grandi di una taglia e lo rendono goffo. Anche i suoi movimenti sono impacciati. Giusy e Scarlett lo fissano confuse.

Arturo1

- Ecco così va meglio! (notando le loro espressioni) Che c'è?

Scarlett

- Scusa, ma che ti è successo?

Arturo1

- Perché?

Giusy

- Hai qualcosa di diverso.

Arturo1

- Il vestito. Non va bene?

Scarlett

- Tesoro, non so se è il vestito, o come ti sei pettinato, ma sei orrendo. Hai perso tutto ciò che c'era di bello fino a pochi minuti fa.

Arturo1

- (corre a fissarsi allo specchio) Ma cosa... (fissandosi) Oddio! È vero. Ma che diavolo succede?

Giusy

- Ma dai, Scarlett, non esagerare, probabilmente è il vestito sbagliato.

Arturo1

- (a Giusy, imbarazzato) Eh s-sì. Pro-proba-bil-me-mente è il ve-vestito. (si porta la mano alla bocca inorridito dal fatto che sta balbettando)

Giusy

- Ah ecco! Adesso ti riconosco! Prima mi stavo meravigliando del fatto che non balbettassi più.

Arturo1

- M-ma io non ba-balbetto!

Giusy

- Ok, ok, scusa non volevo offenderti. (in imbarazzo) Sono io che a volte sento cose che non esistono.

Scarlett

- (tagliando corto) Balbuzie a parte, questo vestito ti sta veramente male, quindi vai a cambiarti di corsa. O Pasquinacci ti caccia fuori dalla sua agenzia a calci.

Arturo1

- (remissivo) Si va b-bene.

Squilla il telefono di Arturo1

Arturo1

- Pronto! Si, Pasquinacci, stavo giusto per... (in tono dimesso) Ah... Capisco... Certo... Grazie.

Giusy

- Cosa è successo?

Arturo1

- Niente fiction.

Scarlett

- Come niente fiction?

Arturo1

- Pasquinacci dice che hanno sbagliato a scrivere il nome.

Giusy

- Hanno sbagliato a scrivere il nome? In che senso?

Arturo1

- C'era il m-mio no-nome sulla fo-foto di un altro.

Scarlett

- Ma che manica di incompetenti!

Giusy

- Oh Arturo, non sai quanto mi dispiace! Ma non ti preoccupare, vedrai che ci sarà un'altra occasione! Vero Scarlett?

Scarlett

- Certo! E poi chi se ne frega di una squallida fiction di Raiuno? Chi le guarda più ormai le fiction? Solo vecchiette e casalinghe represse!

Giusy

- Esatto! Io non ne ho mai visto una in vita mia!

Scarlett

- Piuttosto preferisco passare una notte con Platinette!

Arturo1

- (sconsolato) Grazie.

Giusy

- Dai Arturo, stai tranquillo. (a Scarlett) Senti cara, facciamo così, tu preparati con calma, io ti aspetto a casa. Dai un colpetto alla porta ed esco. Ok? (si alza ma Arturo1 la afferra per un braccio)

Arturo1

- No! Non andare! (lascia di colpo la presa) Scu-scusami, volevo di-dire, puoi re-restare qui. "Nulla è più triste che..."

Giusy

- (interrompendolo) Si si, Arturo, già me lo hai detto. (a disagio) Però ancora devo finire di prepararmi…

Arturo1

- Ma no! Tu stai be-bene anche nuda! (Scarlett e Giusy trasalgono) Cioè, vo-volevo di-dire che sei pe-perfetta anche con que-questi stracci addosso. (rendendosi conto della gaffe) Oh cazzo! Io no… cioé

Giusy

- Ho capito Arturo, ho capito! Ad ogni modo adesso è meglio che vada! (quasi correndo) Ci vediamo dopo allora. (esce)

Scarlett

- (allibita) Non ci posso credere! Davvero le hai detto che indossa degli stracci?

Arturo1

- (sconsolato) Non era mia intenzione! Volevo solo farla restare qui!

Scarlett

- E se volevi mandarla via che le dicevi? Già che c’eri potevi anche dirle che nonostante fosse zitella è ancora un bel bocconcino!

Arturo1

- Smettila. Già mi sento abbastanza idiota senza i tuoi commenti.

Scarlett

- Togli l’abbastanza. Ma posso sapere cosa è successo? Voglio dire, pochi minuti fa sembravi una versione in scala di George Clooney, poi vai a cambiarti e quando ritorni assomigli al fratello lobotomizzato di George Clooney.

Arturo1

- Non lo so! (guardandosi allo specchio) Poco fa mi sentivo e mi vedevo diverso. Adesso invece guardo lo specchio e vedo solo la mia solita faccia depressa.

Scarlett

- (osservandolo) Sicuro che il vestito sia della tua taglia?

Arturo1

- Si.

Scarlett

- Hai cambiato pettinatura?

Arturo1

- No.

Scarlett

- Hai messo qualche crema particolare?

Arturo1

- No, no e no. Non ho fatto assolutamente nulla. Sono andato in bagno, e poi sono andato in camera a vestirmi. Non ho fatto niente di particolare.

Scarlett

- Mah… È come se improvvisamente quell’aurea di positività che avevi attorno fosse svanita. Ma non buttiamoci giù, ricordati che hai ancora un provino da fare. O meglio da rifare! E devi stare in palla!

Arturo1

- Si, hai ragione. Questa volta sono sicuro che farò centro.

Squilla il telefono. Arturo1 fissa Scarlett abbattuto, come se già sapesse di cosa si tratta.

Arturo1

- Pronto? Si, sono io. Si… Ah, capisco. No no, nessun disturbo. Sarà per un'altra volta… Grazie.

Scarlett

- Niente ripetizione, eh?

Arturo1

- Già. Pare che hanno ritrovato il filmato del mio provino, e non è necessario ripeterlo. (si guarda il vestito) Vabbé, oggi non ho nessun motivo per uscire. Mi rimetto il pigiama. (esce)

Scarlett rimasto solo in scena, comincia a camminare per la stanza, borbottando tra sé.

Scarlett

- Eppure è strano. È davvero strano! Come è possibile che improvvisamente una persona possa migliorare la sua immagine così dal giorno alla notte? Sembra quasi che quella bellezza e quel fascino che emanava gli siano piovuti dal cielo… Peccato che gli siano anche scivolati addosso come l’acqua… (si illumina)  Arturo! Aspetta a cambiarti! Vieni qui!

Arturo1

- (fuori scena)  Lasciami stare, non mi va di venire a fare shopping con voi!

Scarlett

- Ma che shopping! Vieni un secondo per favore?

Entra Arturo1. Indossa l’abito di prima ma è senza giacca, la camicia fuori dai pantaloni sbottonati. È scocciato.

Arturo1

- Beh? Che vuoi?

Scarlett

- Mamma mia che scena penosa! Sembri uno che ancora non ha capito di essere morto!

Arturo1

- Mi hai fatto venire qui per dirmi che assomiglio ad uno zombie? Che c’è, non ti sembravo già abbastanza depresso?

Scarlett

- No no, scusami. Ti volevo chiedere una cosa importante e voglio che ci pensi bene prima di rispondere. (pausa) Hai fatto la pipì?

Arturo1

-(sconcertato) Ma… ma… ma che cazzo di domanda è?

Scarlett

- Si, aspetta, lo so che può sembrare una domanda stupida. Ma prima, quando sei tornato in stanza per metterti il vestito, hai detto che sei andato in bagno. Hai fatto la pipì per caso?

Arturo1

- Ma tu sei rincoglionito! Non sentivo una domanda del genere da quando avevo sei anni. “Hai fatto la pipì?Ti sei lavato i denti? Hai lavato le orecchie?” . Ma senti questo… Io me ne vado.

Scarlett

- Fermati un attimo testone! Che forse ho trovato la soluzione al tuo problema. Però mi devi rispondere. Ti ripeto la domanda, allora, prima, hai fatto la pipì? Rispondimi.

Arturo1

- (rassegnato) Si, l’ho fatta, ma non vedo questo che c’entra con…

Scarlett

- (l’interrompe esultando) Lo sapevo, ecco qual’ è il problema! (corre a prendere il flacone) Tieni bevi!

Arturo1

- Ma si può sapere cosa stai dicendo?

Scarlett

- Il mio integratore! È il mio integratore! (serio) Ascolta, io non so per quale motivo, ma sono sicuro che c’entra in tutto quello che ti è accaduto stamattina. Tu ieri hai bevuto prima di andare a letto, giusto no? Poi stamattina sei uscito, e sembravi più bello, determinato, carismatico, e non l’ho notato solo io. E poi ci sono state le telefonate per quei provini.

Arturo1

- Non capisco dove vuoi arrivare.

Scarlett

- Un momento che ci arrivo! Poi sei andato in bagno, hai fatto la pipì, e d’improvviso tutto è tornato nella normalità. Ci sei adesso?

Arturo1

- Non che non ci sono! (poi comprendendo) Aspetta aspetta… Tu mi stai dicendo che quell’intruglio è una sorta di pozione magica che esaurisce l’effetto quando faccio la pipì?

Scarlett

- (entusiasta) Siiiiii!!!

Arturo1

- (fingendo entusiasmo) E quindi mi basterebbe berla per tornare affascinante come prima?

Scarlett

- (c.s.) Oh siiiiiiii!!!

Arturo1

- (c.s.) E che tutta la mia vita cambierebbe solo con poche sorsate?

Scarlett

- (c.s.) Santa Marilyn, sììììììì!!!!

Arturo1

- (serio) Non dovresti drogarti di prima mattina. Io vado a letto.

Scarlett

- (spiazzato) No, aspetta. Il mio ragionamento non fa una piega. Se ci pensi è tutto logico.

Arturo1

- Tutto logico? Ma ti rendi conto che mi stai parlando del tuo intruglio come se fosse la pozione di Asterix?

Scarlett

- Senti, io non so per quale motivo su di te abbia questo effetto, ma se ci pensi bene è l’unica spiegazione che possiamo darci a questo fenomeno. Razionale o irrazionale che sia. (porgendogli il flacone) Prova, che ti costa? (Arturo1 tentenna) E dai, male non ti fa. Non ha mai ucciso nessuno… almeno finora! (Arturo1 c.s.) E dai, fallo per me…

Arturo1

- Ok ok, basta che la smetti (afferra il flacone e manda giù un paio di sorsi). Ecco fatto. Contento ora? E adesso che si fa?

Scarlett

- (si accomoda sul divano) Adesso aspettiamo che faccia effetto.

Arturo1

- Ma tu sei fuori di testa! Io me ne vado a dormire, e per favore, se ti viene in mente qualche altra idea, tienitela per te. (esce a sx, continua a parlare ad alta voce a Scarlett che rimane impassibile sul divano) Senti Annibale, io ti voglio bene, tu per me sei come un fratello, ma fattelo dire, alcune volte sei proprio fuori di zucca. (rientra cominciando a sbottonarsi la camicia) Ti ricordi quando hai voluto per forza cambiare l’arredamento perché dicevi che i vecchi mobili emanavano cattive vibrazioni? (esce a sx) Per una settimana ho dormito dentro la vasca perché non avevo un letto! (rientra) E quella volta che ti sei cosparso di lumache vive perché dicevi che così si ringiovaniva la pelle? (esce) Quando camminavi per casa lasciavi la scia per terra…

Rientra, ma è Arturo2, è vestito nella stessa maniera di Arturo1, ma ha la camicia in mano. Scarlett comincia a ridere e battere la mani.

Arturo2

- E quella volta che sei entrato in quel negozio… Che c’è? Perché ridi?

Scarlett

- Perché ho un cervello soprannaturale!!! Guardati un po’ allo specchio, miscredente!

Arturo2 corre allo specchio e comincia a fissarsi allibito.

Scarlett

- Santa Marilyn, qui faccio un mucchio di soldi davvero!

Arturo2

- (si rimette la camicia) Ma è incredibile! Guarda qui, niente pieghe agli angoli della bocca, pelle lucida, occhi belli vispi! Allora avevi ragione! Quell’integratore su di me fa davvero un effetto speciale!

Scarlett

- E non solo sul tuo aspetto fisico.

Arturo2

- Che intendi dire?

Squilla il telefono. Scarlett sorride compiaciuto. Arturo2 afferra il telefono e legge il display.

Arturo2

- (a Scarlett) È Pasquinacci. (Scarlett fa un gesto come per dire “ovvio”) Pronto, si Pasquinacci mi dica… A-ha… Si… Bene… Ottimo! Arrivo subito. Mezz’ora e sono da lei.

Scarlett

- Scommetto che si tratta della fiction.

Arturo2

- Infatti, l’assistente dell’ufficio casting ha fatto un casino con le foto e i nomi, ma in realtà la foto era giusta, il numero era quello sbagliato. Quindi hanno proprio scelto me!

Scarlett

- Lo sapevo! Lo sapevo! (inizia a ballare in mezzo alla stanza cantando “The Best” di Tina Turner)

Arturo2

- Senti, non saltiamo a conclusioni affrettate, magari è solo una coincidenza.

Scarlett

- E cosa avresti fatto oltre ad aver bevuto il mio integratore... O meglio, (con enfasi) la mia pozione magica?

Arturo2

- Beh... effettivamente, nulla. Ma non è detto che...

Scarlett

- Ok, ok, allora visto che ancora sei scettico facciamolo! (si rimette a sedere)

Arturo2

- Cosa?

Scarlett

- Aspettiamo.

Arturo2

- Che cosa dovremmo aspettare?

Squilla il telefono. Scarlett sorride compiaciuta e strappa il telefono di mano ad Arturo2

Scarlett

- Si pronto, sono la segretaria dell'attore Passalacqua. Scommetto che state chiamando perché deve tornare da voi per fare di nuovo il provino. Oh, non ha importanza come faccio a saperlo, diciamo che ho uno spiccato intuito per queste cose... Certo, glielo passo subito. È molto impegnato in questo periodo, ma credo che un buco riuscirà a trovarlo. (porge il telefono ad Arturo con aria maliziosa) Dottore, vorrebbero parlare con lei.

Arturo2

- (meravigliato) Si? Oh, certo... Si ho  una segretaria, da pochissimo. Già, ho molti impegni... Cosa dice? No no no, riuscirò a liberarmi. Ok, perfetto. Sarò puntuale! (guarda Scarlett e sorride) Non ci credo...

Scarlett

- E invece devi! E secondo me ancora non è finita.

Arturo2

- Che intendi dire?

Bussano alla porta.

Scarlett

- (sempre più maliziosa, indicando la porta) Questo!

Arturo2 va ad aprire ed entra Giusy che lo fissa per un qualche secondo con ammirazione.

Arturo2

- Oh, Giusy, prego, accomodati.

Scarlett

- (a Giusy, con fare allusivo) Sbaglio o avevi detto che sarei dovuto venire io a chiamarti?

Giusy

- (con imbarazzo) Sì... Vero. Però in realtà sono venuta per scusarmi con Arturo.

Arturo2

- Per cosa?

Scarlett

- (allusiva) Ahhhh… Allora mentre voi vi chiarite io vado a prepararmi. (uscendo a sx, tra sé) Ma questa non è una pozione magica! È l'elisir della felicità!

Arturo2

- Vieni Giusy, accomodati. (si siedono sul divano) Allora cos'è questa storia delle scuse?

Giusy

- Si Arturo, prima sono stata veramente una cafona con te.

Arturo2

- In che senso?

Giusy

- (in difficoltà) Ecco, vedi, tu sei sempre così gentile con me, e anche questa mattina lo sei stato. Ed io invece sono fuggita via. Non so perché è successo. Un attimo prima ero completamente a mio agio con te, ed un attimo dopo non riuscivo a starti vicino. Non so spiegarti il motivo.

Arturo2

- Ma Giusy, non preoccuparti. Non devi darmi nessuna spiegazione

Giusy

- Ma il problema è che vorrei darla a me stessa. Vedi Arturo, ci conosciamo da un anno, e ti ho sempre visto come un ragazzo molto gentile e molto timido. Ma questa mattina, improvvisamente ho visto altro. Qualcosa di cui non mi sono mai accorta.

Arturo2

- Ed era qualcosa che non ti è piaciuto?

Giusy

- No, anzi! Come posso spiegarmi... Quando ti ho visto questa mattina, ho avuto una strana sensazione. Sono rimasta... come posso dire... Affascinata da ciò che vedevo. Eri così sicuro, brillante... Sembravi avvolto da un'aurea speciale.

Arturo2

- E poi però sei andata via. Perché?

Giusy

- Non lo so e non riesco a spiegarmelo. Ma quando ti sei cambiato e sei tornato, È come se mi fossi svegliata da un sogno ad occhi aperti. E improvvisamente ho avvertito un certo disagio nello stare qui dentro. È per questo che sono fuggita. Poi, pochi minuti fa ho realizzato ciò che avevo fatto e me ne sono vergognata tantissimo. E sono dovuta tornare per chiederti scusa.

Arturo2

- (le afferra le mani, recitando) "La gioia ineffabile di perdonare e di essere perdonati costituisce un'estasi che potrebbe suscitare l'invidia degli dei"

Giusy

- (affascinata) O mio Dio! Eccolo...

Arturo2

- Cosa?

Giusy

- Quello che avevo visto stamattina in te... e che poi ho perso...

Si avvicina per baciare Arturo2.

Arturo2

- L'importante è che tu adesso l'abbia ritrovato...

Si avvicina anche Arturo2, ma il momento viene interrotto da Scarlett che entra da sx, è vestita in jeans e una maglietta nera molto aderente.

Scarlett

- È l'ora dello shoooooopppping! (poi rendendosi conto) Oh Santa Marilyn, ho interrotto qualcosa?

Giusy

- (ricomponendosi ed alzandosi di scatto) No, nulla... stavamo solo parlando.

Arturo2

- (fulminando con gli occhi Scarlett) Già, stavamo solo parlando! (sarcastico) Sei proprio arrivato nel momento giusto.

Giusy

- Eh già. Ok, allora si va a fare shopping. Arturo vieni con noi?

Arturo2

- No, non posso, devo vedere il mio agente, per quella parte nella fiction.

Giusy

- (stupita) Ma non avevi detto che c'era stato uno sbaglio di nomi.

Scarlett

- (intromettendosi) E invece a quanto pare non c'è stato nessuno sbaglio, vogliono proprio lui per la fiction. Non è fantastico? Tuuuutti adorano le fiction!

Giusy

- Ma questa è una bellissima notizia!

Scarlett

- E non solo, il provino che prima doveva rifare e poi non doveva rifare più, adesso lo deve rifare!

Giusy

- (di slancio abbraccia Arturo) Oh Arty, sono così felice per te!

Scarlett

- (maliziosa) Scusa, Arty, ma fino ad ora di che cosa avete parlato visto che gli ultimi scoop li ho comunicati io?

Arturo2

- (duro) Niente che debba interessarti! (poi rendendosi conto) Cioè, niente di particolare...

Scarlett

- (spiazzato dalla risposta dura) Ok, lasciamo perdere. Hai ragione, non mi deve interessare. Ora Giusy andiamo perché sapete che ora è? It's shopping time!!!!!

Giusy

- È vero! Io sono pronta, devo solo prendere la borsa a casa. (ad Arturo) Allora ciao Arturo.

Arturo2

- Ciao Giusy, fate dei buoni acquisti.

Scarlett

- Ci puoi giurare tesoro! E mi raccomando, se vai dal tuo agente cerca di non andare in bagno. Ci siamo capiti no?

Arturo2

- Oh, stai tranquillo che riuscirò a trattenermi. (a Giusy, che non capisce) È un gioco tra me e lui, (a Scarlett, con decisione) e per ora è meglio che rimanga tra me e lui. Mi raccomando, divertitevi.

Giusy

- Certo. (con leggero imbarazzo) Ci… ci vediamo dopo allora. Spero di non far troppo tardi.

Arturo2

- Io ti aspetterò. (recitando) “L'attesa attenua le passioni mediocri e aumenta quelle più grandi”.

Giusy e Scarlett fanno un sospiro profondo di ammirazione ed escono. Arturo2 è al centro della stanza mantenendo l’atteggiamento da divo del cinema. Accenna un saluto e quando resta solo in scena si esalta:

Arturo2

- Ma chi sono! Ma chi sono! (si guarda allo specchio) Tu si che ci sai fare amico mio! Sei un grande! Ma dove sei stato per tutto questo tempo? E adesso andiamo a spaccare il culo al mondo. (fa per uscire, poi torna indietro e prende il flacone) Tu vieni con me! (lo bacia, se lo mette in tasca ed esce)

Buio.

Sipario.

Fine Atto Primo

Atto Secondo

Il sipario si apre sulla stessa scena. Solo che adesso appare più spoglia e meno colorata. Lo specchio è stato sostituito con una cornice uguale ma vuota. Sono spariti fiori e tovaglie colorate.  Arturo2 si trova al centro della scena è vestito con camicia e pantaloni di un abito scuro. Ha una scarpa slacciata ed è al telefono visibilmente alterato

Arturo2

- No Pasquinacci! Non me ne frega un cazzo di quanto mi danno. Non la faccio quella pubblicità! Lo so che mi impiega solo mezza giornata, ma non è per il tempo. Adesso che le cose girano per il meglio non voglio rovinarmi con una squallida pubblicità. Piuttosto hai confermato per quel provino per il film di Michele? Come Michele chi? Placido, ignorante di una capra! Michele Placido. Hai presente? Bene, allora datti da fare! (chiude il telefono con rabbia) Ma pensa tu, mi sa proprio che devo trovarmi un altro agente.

Entra Scarlett da dx. Ha delle buste della spesa in mano che poggia sul tavolo. È vestito in modo molto morigerato, jeans e maglietta. Ha l'aria seria.

Scarlett

- Con chi stavi urlando? Si sentiva dalla tromba delle scale.

Arturo2

- Con quell'idiota di Pasquinacci, mi ha telefonato per dirmi che c'è una "prestigiosa" azienda di gelati che mi vuole per una pubblicità! Ma ti rendi conto?

Scarlett

- (mentre poggia le buste sul tavolo) Beh, mi sembra una cosa buona no?

Arturo2

- Ma che cazzo dici? Secondo te vado a mettere la mia faccia su uno stupido gelato?

Scarlett

- Mah... Non vedo cosa c'è di male. Se ti pagano...

Arturo2

- Pure tu fissato con questa storia dei soldi! Lo capisci che non è una questione economica? È un problema di immagine. Hai mai visto Di Caprio, o che ne so, Johnny Depp fare una pubblicità per un gelato? O per delle patatine? Secondo perché non lo fanno?

Scarlett

- Forse l'hanno fatto e tu non lo sai. Tanti attori fanno le pubblicità. Ti ricordi Stefano Accorsi quando faceva il Maxibon? "Two gust is megl che one!" (sorride)

Arturo2

- (duro) Da quando Stefano Accorsi lo si può definire attore? (comincia a rovistare nelle buste) Piuttosto hai comprato tutto quello che ti serve per l'integratore? A breve di sicuro avrò il provino con Placido e voglio essere in forma.

Scarlett

- (sospirando) Senti Arturo, vorrei parlarti proprio di questo.

Arturo2

- (senza dare troppa importanza) Di questo, cosa?

Scarlett

- Del mio integratore.

Arturo2

- (con enfasi) Hai trovato il modo di mantenere l'effetto anche se vado al bagno?

Scarlett

- No, non è questo.

Arturo2

- E allora non so di cosa vuoi parlarmi.

Scarlett

- (si siede sul divano con aria composta) Ecco, non so come dirtelo, quindi te lo dico e basta: non penso che il mio integratore ti stia facendo bene.

Arturo2

- Ma di cosa diavolo parli? Non mi sta facendo bene? Annibale ma mi hai visto? Hai visto bene la mia faccia? Ti sei reso conto di tutto quello che mi è accaduto in pochi mesi? Ho girato una fiction che ha sbancato l'Auditel, e il mio personaggio è quello che è piaciuto di più, sono stato scritturato per due film in ruoli importanti, ho fatto apparizioni in tutti i canali nazionali e sono stato invitato in tutte le trasmissioni più popolari comprese quella della D'Urso e di Chiambretti, e se riuscirò ad avere quella parte nel film di Michele Placido la mia carriera prenderà il volo... e tu mi dici che non mi sta facendo bene?

Scarlett

- Certo, non posso negarlo, sei il personaggio del momento, ma... (in imbarazzo) come posso spiegarmi... Va tutto bene fuori... ma dentro non è così.

Arturo2

- (fraintendendo) Ed è quello che ti ripeto e che non vuoi ascoltare. Devi trovare il modo di far mantenere l'effetto. Non posso sempre stare attento a quando e come pisciare.

Scarlett

- Ma non mi riferisco a quello! Intendevo dire che sei... sei cambiato ecco! Quando sei così (lo indica) Quando bevi il mio integratore, non sei l'Arturo che conoscevo. Sei diverso. Sei... sei...

Arturo2

- Sono?

Scarlett

- (sbottando) Uno stronzo! Ohhhh Santa Marilyn, ecco l'ho detto! E non fissarmi così! Sei uno stronzo, sì! Sei arrogante, menefreghista ed egocentrico. Scusami, ma dovevo dirtelo. Sono tuo amico e quindi è giusto che sia io a dirtelo prima degli altri.

Arturo2

- (sconcertato) Ma... Ma che diavolo stai dicendo? (aggressivo) Tu sei completamente fuori di testa! Ma lo capisci il senso delle parole che hai appena pronunciato? O parli a casaccio? (squilla il telefono, Arturo2 lo estrae dalla tasca e fissa il display, poi sbuffa) Ancora? Ma quando la finisce di rompermi i coglioni? (risponde) Sì, ciao Giusy... No... Scusami non ho potuto rispondere prima perché sono un po' occupato. Sì, sai i film e tutto il resto. Certo che mi manchi! No, no, adesso non sono in casa. Sono... sono... sono negli uffici di Repubblica. Sì esatto, sto facendo un servizio fotografico... No, no, sono in pausa e posso rispondere, ma adesso devo scappare, mi stanno chiamando. Certo che passo a trovarti. Appena mi libero... Questo week end? Non te lo posso promettere, ma ci proverò. Adesso scusa ma devo proprio chiudere. Ciao ciao ciao! (Sbuffa e poi incrocia lo sguardo di Scarlett che fissava la scena con disapprovazione)

Scarlett

- Sei proprio uno stronzo! (esce a sx)

Arturo2

- Ma dove vai? Ancora non abbiamo finito di parlare! Ma che mi tocca sentire... Stronzo, egocentrico, menefreghista... Questo è andato fuori di testa... (nota la scarpa slacciata e si abbassa per allacciarla, quando si rialza nello specchio vede Arturo1)

NdA: L'attore che impersona Arturo2 al momento di allacciarsi la scarpa deve trovarsi esattamente davanti al mobile con il finto specchio. Quando si alza, dall'altro lato della cornice apparirà l'attore che impersona Arturo1. I movimenti che dovranno fare i due attori,sono dettati dallo stupore e dallo sconcerto, e dovranno essere esattamente speculari. Durante i dialoghi si udirà solo la voce di Arturo2, ma Arturo1 dovrà comunque articolare le frasi senza emettere suoni.

Arturo2

- O mio dio! Ma che cazzo succede? Di nuovo la mia faccia sfigata? Ma non ci sono andato in bagno! (urlando allarmato verso sx) Annibale! Annibale vieni qui! Corri!

Scarlett

- (affacciandosi da sx con riluttanza) Che c’è? Ti si sono macchiate di nuovo le tue scarpe di Prada?

Arturo2

- (continuando a fissarsi) Ma che scarpe! Guardami, guarda la mia faccia, e non sono andato in bagno!

Scarlett

- (non comprendendo) E che cosa dovrei vedere?

Arturo2

- (c.s.) Ma come che cosa? Non lo vedi? È passato l’effetto dell’integratore anche se non sono andato a pisciare! Non la vedi la mia faccia?

Scarlett

- Sinceramente a me sembra sempre la stessa faccia di prima. Quella da stronzo per intenderci. (esce a sx)

Arturo2

- (c.s.) Ma che stai dicendo? Guarda! Le pieghe della bocca, le rughe, gli occhi spenti! Anche i capelli! È tutto sbagliato. (si abbassa per aprire i cassetti del mobile, Arturo1 sparisce dietro il mobile) Dov’è? Dove l’ho messo?  Ah, la giacca! (corre verso in divano e afferra la giacca, prende il flacone e lo beve avidamente). È quasi finito! (urlando) Annibale! Annibale!!!

Scarlett

- (rientrando da sx) Ma si può sapere che vuoi! Non so cosa hai visto nello specchio, ma stai tranquillo, non hai perso il tuo “carisma”!

Arturo2

- (esagitato) Ho bisogno di un nuovo flacone. Il mio sta per terminare. E adesso non me lo posso permettere! (disperato) Proprio adesso che tutto va a meraviglia! No no no!!! (afferrando Scarlett) Dai, muoviti! Fanne subito un flacone, anzi fanne un litro. Anzi due litri!

Scarlett

- E lasciami! Mi fai male! Ma stai calmo! Si può sapere cosa ti sta succedendo?

Arturo2

-(indicandosi il volto, sempre più agitato) Ma non lo vedi? Non vedi che ho di nuovo il mio aspetto da sfigato! Il tuo intruglio non funziona più. NON FUNZIONA PIU’!!!

Scarlett

- Arturo, datti una calmata! Non riesco a capire di cosa stai parlando! Hai sempre lo stesso aspetto.

Arturo2

- No, tu mi stai fregando! Mi vuoi far credere che è così. Non so per quale motivo, ma vuoi fregarmi!

Scarlett

- (con stupore) Io fregare te? È perché mai? Ascoltami Arturo, fidati, sei sempre bello! Non hai il tuo “vecchio aspetto da sfigato”. (tra sé) Anche se non sai quanto mi piacerebbe.

Arturo2

- Ma questa è una tragedia! È una tra… (rendendosi conto delle parole di Scarlett) Che cosa hai detto? Ripeti quello che hai detto!

Scarlett

- (affrontandolo) Ho detto che mi piacerebbe! Sì, mi piacerebbe ritrovare il mio vecchio amico Arturo, e non questa surrogato di attore ripieno di boria e stronzaggine!

Arturo2

- “Surrogato di attore”!!! (acido) Adesso si spiega tutto… Adesso ho capito! C’ho messo un po’, ma finalmente ho aperto gli occhi. Tu sei invidioso di me. Sei invidioso del mio successo. È per questo che mi stai fregando!

Scarlett

- Arturo, ma tu non sai cosa stai dicendo! Io invidioso di te? E perché mai? Ma sei impazzito?

Arturo2

- (agitatissimo) No, non sono pazzo! So quello che dico. Tu sei invidioso perché mentre io sto facendo una vera carriera da attore tu continui a truccarti da pagliaccio ogni sera per racimolare qualche spicciolo.

Scarlett scandalizzata di porta una mano alla bocca.

Arturo2

- E smettila di fare la checca con me. Dì la verità, stai manipolando la pozione in modo  che non funzioni vero? Che cosa vuoi? Soldi? (afferra un rotolo di soldi dalla tasca e comincia a gettarglieli addosso) Tieni, eccoteli, quanti ne vuoi. E adesso fila di corsa a prepararmi il flacone nel modo giusto!

Scarlett

- (puntandogli il dito addosso) Piccolo e insulso sacco di merda di verme! Come osi? Come ti permetti di trattarmi così? Sono io che ti ho accolto in casa mia, senza farti pagare un centesimo, per permetterti di raggiungere il tuo sogno di fare l’attore! Sono io che ti ho sempre spronato e tirato su dopo i tuoi fallimenti. E sono sempre io che ti ho dato da bere il mio decotto che ti ha trasformato in quello che sei oggi. E non sai quante volte me ne sono pentito! E tu osi trattarmi come se fossi un tuo servo? Sai che ti dico allora? Visto che sei così in gamba, preparatela da solo la pozione. E poi vediamo come decolla la tua carriera. Voglio proprio vedere se farai il film con “Michele” o se andrai ancora in tv.

Arturo2

- (rendendosi conto del rischio, cerca di calmarsi) No, aspetta, non saltiamo a conclusioni affrettate. Ascolta Scarlett…

Scarlett

- Scarlett? Ora non sono più Annibale? Che c’è, improvvisamente riconosci il mio lavoro? Sai che ti dico Arturo, che hai ragione a darmi del pagliaccio, ma sai qual’e la differenza tra me e te? Che io, da pagliaccio, mi ci travesto solamente. (fa per uscire da dx)

Arturo2

- (trattenendolo) No, Anni… Scarlett, aspetta, sono stato troppo impulsivo. Hai ragione, scusami. Non saltiamo a conclusioni affrettate. Io ho molto rispetto per il tuo lavoro. E so che ho bisogno del tuo decotto. E guarda, anche se mi sono espresso male, veramente ho intenzione di pagarti per il servizio. Dimmi tu la cifra, ti pago tutto quello che vuoi. Vado anche via da qui se è questo quello che vuoi. Ma non mi abbandonare. Noi siamo una squadra no? Siamo una squadra!

Scarlett

- (divincolandosi) Arturo…

Arturo2

- (speranzoso) Si?

Scarlett

- (con atteggiamento da diva) Vai…a fare… in culo! (esce a dx)

Arturo2

- Aspetta! Fermati! (rimasto solo) E vai vai allora! Vattene! Non ho bisogno di te! Sai cosa sei tu? Sei solo un surrogato di donna, una sottospecie di invertito!

Da dietro il mobile si sente un applauso.

Arturo2

- (spaventato) Chi è? Chi c'è qui dentro?

Arturo1

- (da dietro il mobile, sarcastico) "Sottospecie di invertito", complimenti, davvero un insulto originale.

Arturo2

- (c.s.) Chi è che ha parlato? Chi ha parlato?

Arturo1

- (alzandosi e comparendo dietro la cornice) E  chi vuoi che sia? Dio?

Arturo2

- (correndo davanti al mobile) Tu??? Ma come diavolo... Che sta succedendo?

Arturo1

- E me lo chiedi? Ne so quanto te.

Arturo2

- Non è possibile! Sto sognando! Tutto questo non può essere vero!

Arturo1

- Ah, perché, tutto il resto invece sì?

Arturo2

- Ma tu non puoi... Non è possibile che... Non è qualcosa che...

Arturo1

- Che dici, almeno una frase la finisci o restiamo con i puntini di sospensione fino a stanotte?

Arturo2

- Senti, non so cosa succede, ma sono sicuro che questo non può accadere. È irreale!

Arturo1

- Ancora? E invece posso assicurarti che è la realtà. Non ti so spiegare il perché, forse c'entra il fatto che hai... o meglio, abbiamo abusato della bevanda del nostro amico, ma adesso siamo qui tutti e due, e non è un sogno.

Arturo2

- (si muove freneticamente per la stanza) Non può essere! Questo è del tutto illogico!

Arturo1

- E allora facciamo così, fai finta che ti sei calato un acido ed adesso hai un allucinazione in cui vedi il tuo riflesso che ha vita propria. Ti può essere d'aiuto questa ipotesi?

Arturo2

- Ma io non mi sono calato un bel niente!

Arturo1

- Forse a tua insaputa, in uno di quei cocktail party che frequenti adesso.

Arturo2

- Ma no! Me ne sarei accorto!

Arturo1

- E allora non ti restano che due possibilità: una disfunzione al cervello che ti sta portando alla pazzia, o che tutto ciò sia reale. Inspiegabile, ma reale. Che preferisci?

Arturo2

- Ok, ok, facciamola finita! Facciamo finta che sia tutto reale...

Arturo1

- (ironico) Ahhh! Paura eh? Meglio accettare un'illogica realtà, che una più che plausibile malattia.

Arturo2

- Falla finita. Si può sapere chi sei?

Arturo1

- (stupito) Come chi sono? Ma che cazzo di domanda è? Sono te, mi sembra ovvio!

Arturo2

- Ti sembra ovvio? Ma non è possibile, io sono qui!

Arturo1

- E io sono qua! E se viene pure Quo facciamo una festa!

Arturo2

- Ma ti sembra il momento di fare battute idiote?

Arturo1

- Perché? È morto qualcuno?

Arturo2

- Smettila! Ok ok... Prendiamo il tutto sotto un'altra angolazione. Allora visto che sei qui, che cosa vuoi da me?

Arturo1

- Io? E che ne so? Io sto qui dentro, ma mica l'ho deciso io. Ad un certo punto mi sono reso conto che potevo parlare e l'ho fatto. Tu che avresti fatto al mio posto?

Arturo2

- Probabilmente sarei stato zitto.

Arturo1

- (sarcastico) Si... Immagino. Conoscendoti poi... E poi provaci a stare rinchiuso per giorni e mesi qui dietro. Addirittura per evitare il mio ritorno bevi la pozione mentre pisci! Sai che ti dico? Che secondo me, il tuo vero io, che poi sarei io, alla fine si è stancato di questa storia ed ha deciso di vivere di vita propria.

Arturo2

- Il mio vero io? E saresti tu?

Arturo1

- (serio) Perché? Chi altri sarebbe?

Arturo2

- Come chi sarebbe? Sono io!

Arturo1

- Ma sei sicuro di quello che dici? A me sembra che tu abbia solo qualche mese di vita. Mentre io sono presente da più di tre decadi.

Arturo2

- (trionfante) E qui ti sbagli bello mio! Tu avrai calpestato le strade di questo mondo, avrai vissuto una vita, avrai fatto delle esperienze per trentasei anni, ma se non ricordo male, non ti sei mai sentito a tuo agio con te stesso.

Arturo1

- Non ti seguo.

Arturo2

- Ah, non mi segui? È facile da capire. Per tutta la vita hai desiderato essere quello che sono io adesso. Volevi dimostrare al mondo chi era il vero Arturo, e adesso che lo sei, hai il coraggio di dire che io non sono il tuo vero io? Adesso che Arturo è l'Arturo che sognavi, vorresti tornare ad essere l'Arturo che non volevi?

Arturo1

- (riflettendo sulle ultime parole) Credo di essermi perso al primo Arturo.

Arturo2

- Io invece penso che tu abbia capito perfettamente.

Arturo1

- Ok, te lo concedo. Giochiamo a carte scoperte. Io volevo essere te. Ma adesso che ti ho visto non voglio più esserlo. Contento adesso?

Arturo2

- (meravigliato) Non vuoi essere me? Ma ti ha dato di volta il cervello? Adesso che hai raggiunto lo scopo della tua vita, quello per cui hai studiato tanto, e per cui hai ingoiato amaro per tanto tempo, te lo vuoi scrollare di dosso come se fosse un insetto sulla spalla? È perché?

Arturo1

- Facile. Perché sei uno stronzo.

Arturo2

- Anche tu ti ci metti? Ma ti sei messo d'accordo con Annibale? E perché sarei stronzo?

Arturo1

- Se non te ne accorgi, significa che la questione è più grave di ciò che pensassi! Ma ti sei sentito prima con Annibale? Gli hai detto che è un surrogato di donna, una sottospecie di invertito!

Arturo2

- Se hai sentito tutta la conversazione avrai capito che lui non intende più aiutarmi. Non vuole più prepararmi la pozione. Cioè, prepararci…

Arturo1

- E ti meravigli? Lo tratti come un servo! Poi ti stupisci se ti dice che sei stronzo.

Arturo2

- Ma falla finita! Ma che ne vuoi sapere tu! La verità è che invidioso del fatto che le cose mi stanno andando bene, mentre lui ancora sbarca il lunario in quella topaia di locale.

Arturo1

- Tu sei proprio un idiota!

Arturo2

- Un idiota sì, ma di successo! Ok, ammetto che sono stato un po' duro, ma ogni tanto ci vuole. E poi sai com'è fatto no? Mette il muso per un paio di giorni e poi gli passa. E tu vorresti farmi credere che solo perché per una volta sono stato un po’ duro con una persona, posso essere chiamato "stronzo"?

Arturo1

- Una sola persona? E con Giusy come la mettiamo?

Arturo2

- Giusy? Adesso che c’entra Giusy?

Arturo1

-Guarda che lo so come la stai trattando. Ti neghi al telefono, dici che non ci sei. La stai evitando, e sai benissimo che lei ormai è innamorata di te. Che poi neanche ho capito perché non le hai voluto dire nulla dell’integratore.

Arturo2

- Perché non voglio che in giro si sappia questo mio segreto! Sai che fine farebbe la mia carriera? Annibale addirittura voleva rivolgersi alle riviste di scienza! L’ho dovuto obbligare a desistere. E per quanto riguarda Giusy non dire idiozie, non la sto evitando. E poi tu che ne sai che è innamorata di me? Solo perché usciamo assieme da qualche tempo non significa che debba per forza innamorarsi di me.

Arturo1

- Dimentichi il fatto che io sono te. Quindi non puoi mentirmi. E per logica quindi, non puoi mentire a te stesso.

Arturo2

- Falla finita. Non ho intenzione di stare qui a sentirti mentre spari pillole morali senza senso. E adesso ti saluto caro mio (indossa la giacca) perché IO e non TU, vado a fare un provino per una parte da protagonista. Infatti, se ricordi bene, dopo il successo che IO ho avuto ne “Il mercante di Venezia” , dopo il tuo colossale fiasco, adesso vogliono ME anche ne “La tempesta”. Oppure vuoi farlo tu? Magari cercano qualcuno per fare il balbuziente. (afferra il flacone e ne finisce il contenuto)

Arturo1

-(tra sé) Che stronzo. (ad Arturo2) Non credo tu debba berla tutta. Potresti pentirtene.

Arturo2

- Non sono affari tuoi. (si avvicina alla porta di dx) Io vado, tu intanto resta qui a fare la guardia. Ciao, sfigato. (apre la porta di dx e fa per uscire, ma sull’uscio compare Giusy)

Giusy

- (è in evidente stato di agitazione) Allora eri tu. Stavo uscendo quando ho sentito le voci che provenivano da qui dentro, e mi sono detta, magari se c’è Arturo passo a salutarlo.

Arturo2

- Si, ciao Giusy, gran bel pensiero, ma purtroppo sono di fretta. Stavo…

Giusy

- Ah si, il servizio fotografico per Repubblica. Ma come hai fatto a tornare qui così velocemente?

Arturo2

- Repubblica? (poi ricordandosi) Ah, si certo. Ehhhh… sono, cioè mi hanno accompagnato loro… Loro possono utilizzare le corsie preferenziali. E così abbiamo fatto subito, ma ora devo scappare di nuovo. Ricordi il provino per “La tempesta” di Shakespeare? (fa per uscire, ma Giusy, sempre sul’uscio, lo blocca)

Giusy

- Certo che lo ricordo. Il mio Arturo adesso è uno che conta. Sono proprio felice. Ti ho mai detto quanto sono fiera di te? (abbraccia Arturo2 che si fa stringere con riluttanza)

Arturo2

- Si me l’hai detto e già ti ho ringraziato. Ma adesso se non ti dispiace dovrei andare. (si scioglie dall’abbraccio, ma resta ancora bloccato da Giusy) Giusy, dovrei andare.

Giusy

- Oh, si certo, che stupida. Tu hai così tanti impegni (si sposta entrando in casa) Scusami è solo che non ci vediamo quasi mai, e allora ho pensato che… (guardando la stanza vuota) Ma prima stavi parlando da solo?

Arturo2

- Io? Eh, sì. In realtà stavo provando alcune battute e…(tagliando corto) Bellissima sorpresa la tua, davvero, ma ora scusami Giusy, perché devo proprio andare. (le da un bacio in fronte e fa per uscire)

Giusy

- Arturo!

Arturo2

- (scocciato) Che c’è ancora?

Giusy

- Ci vediamo domani sera? O stasera? O venerdì?

Arturo2

- Non so dirtelo così su due piedi, devo controllare l’agenda, ma ti prometto che ci vediamo. Ti chiamo io eh? (esce, lasciando Giusy sola in casa)

Arturo1

-(che è rimasto a guardare tutta la scena disapprovando) Mia piccola Giusy…

NdA: Giusy non può sentire Arturo1, perciò si comporterà come se si trovasse da sola in stanza.

Giusy cammina un po’ per la stanza, poi si siede sul divano e comincia a piangere sommessamente.

Arturo1

- Credo sia giunto il momento di fare qualcosa (esce da dietro la cornice, si avvicina a Giusy che resta seduta afflitta sul divano e le accarezza la testa dolcemente) Giusy… amore mio, non piangere.

Giusy si alza e si asciuga le lacrime, poi sistema la maglia, cerca di ricomporsi ed esce passando accanto ad Arturo1 senza vederlo, ed esce a dx

Arturo1

- E sì, credo proprio che sia giunto il momento di una “riunione di famiglia”!(si avvicina alla porta di dx, la apre e poi, sarcastico) Trema Arturo!!! Sta arrivando la tua Nemesi! (esce)

Buio.


Sipario.

A sipario chiuso, sul proscenio a dx ci sono Arturo1 e Arturo2  seduti su due sedie. Arturo2 ha dei fogli in mano e ripassa la parte a mente. Arturo1 è stravaccato sulla sedia accanto a lui e sbuffa, palesemente annoiato.

Arturo2

- (sottovoce) La smetti, mi fai perdere la concentrazione.

Arturo1

- (con voce normale) Mi annoio. Siamo qui da due ore ormai.

Arturo2

- (c.s.) E allora perché non te ne torni da dove sei venuto? Nessuno ti ha obbligato a seguirmi.

Arturo1

- (c.s.) Ho la vaga idea di essere stato costretto. Visto i casini che stai combinando, ti devo tenere d’occhio.

Arturo2

- (trattenendo le urla) Ma che casini? Ma perché non la fai finita con questa storia? (sorridendo al pubblico, come se si trattasse di altri attori) E smettila di farmi parlare, che a questi che sono qui in attesa sembra che stia parlando da solo.

Arturo1

- Beh, se ci andiamo a fondo, agli occhi di tutti tu stai veramente parlando da solo, visto che nessuno eccetto te può sentirmi e vedermi. Quindi…

Arturo2

-(sottovoce) Ancora non riesco a capire come tu abbia fatto ad uscire dallo specchio.

Arturo1

- Ehhhh, caro mio. Non lo so, ma d’altronde mica si può dare una risposta a tutto. È un mistero. Il quarto mistero di Fatima.

Arturo2

- Quelli sono tre.


Arturo1

- Questo lo dici tu! Magari sono quattro. (solenne) Il mistero dei tre segreti di Fatima che in realtà sono quattro!

Arturo2

- Va bene, va bene, basta che stai zitto (sorride di nuovo al pubblico, e continua di nuovo a ripassare il testo a memoria. Comincia  a cambiare di continuo posizione sulla sedia e a massaggiarsi il basso ventre)

Arturo1 sbuffa di nuovo

Arturo1

- Ma quanto tempo ci vuole ancora?

Arturo2

- (sottovoce) Ma la smetti? Ma che non hai mai fatto un provino? Che non lo sai?

Arturo1

- Certo che lo so! Ma un conto se lo devi fare tu, un altro se accompagni qualcuno a farlo. Che palle! Ma non avevi detto che ti avevano richiamato loro, e questo provino era poco più che una formalità?

Arturo2

- (c.s.) Certo e allora? Però queste false selezioni le devono fare lo stesso, altrimenti addio ai finanziamenti. E la fila la devo fare per non destare sospetti!

Arturo1

 -(fintamente stupito) Ahhhh, adesso ho capito. (resta qualche secondo in silenzio) Però mi rompo le palle lo stesso.

Arturo2

- (c.s. e comincia ad intensificare i suoi spostamenti sulla sedia e a massaggiarsi il basso ventre) E leggi una rivista allora!

Arturo1

- E no! Se la prendo in mano poi tutti quanti vedranno il giornale fluttuare nell’aria da solo. Però forse in questo modo elimineremmo un po’ di concorrenza. (notando i movimenti di Arturo2 sulla sedia comincia a ridere)

Arturo2

- (c.s.) Che cazzo hai da ridere?

Arturo1

- (non riuscendo a controllarsi) Lo sapevo! Lo sapevo! (ad Arturo1) T’avevo avvisato di non berla tutta. E adesso te la stai facendo sotto. A quanto pare qualcuno qui ha i minuti contati.

Arturo2

- (c.s. con rabbia) Ti sbagli di grosso! Riesco a resistere fino a domani se voglio. Non ti farò prendere il mio posto! Faresti solo casini.

Arturo1

- Di certo meno di quanti ne abbia fatti tu fino ad ora. E comunque fai come vuoi. Per quanto mi riguarda puoi anche tenerla fino al prossimo diluvio universale. Ma dubito che ci riuscirai.

Arturo2

- (agitandosi sempre di più sulla sedia) Ci riuscirò, tranquillo.

Arturo1

- Vedremo… (resta un po’ in silenzio poi) Ti ho mai parlato delle cascate del Niagara? Sono immense lo sai? E fanno un rumore tremendo (imita il suono delle cascate).

Arturo2

- (c.s.) Falla finita!

Arturo1

- Ehilà come siamo suscettibili! Dovresti provare a rilassarti un po’. Sai a me cosa mi rilassa? Quelle fontanelle che si mettono sui tavolini delle scrivanie. Lo scroscio sottile dell’acqua che si libera dall’alto mi calma tutti i nervi (imita lo scroscio dell’acqua).

Arturo2

- (c.s.) Smettila!

Arturo1

- Ma io lo faccio per te, sembri così teso. Dovresti fare un po’ di meditazione yoga. Dai fai come me (chiude gli occhi, unisce l’indice e il pollice di entrambe le mani e comincia bisbigliare) Psssss!Pssssss!

Arturo2

- (sbottando, si alza in piedi) Vuoi chiudere quella cazzo di bocca! (si rivolge imbarazzato verso il pubblico abbozzando un sorriso) No...è che sto provando il pezzo ad alta voce...

Voce Fuori Campo

- Passalacqua, Arturo Passalacqua, può entrare.

Si alzano tutti e due contemporaneamente. Arturo2 fulmina con lo sguardo Arturo1 e questi si risiede.

Arturo2

- Eccomi.

Buio.

Luci sul proscenio.

Arturo2 è al centro della scena, mentre Arturo1 è fuori.

Voce Fuori Campo

- Ah, Arturo Passalacqua, come va?

Arturo2

- Bene, benissimo. (muove vistosamente il bacino, e saltella da un piede all’altro)

Voce Fuori Campo

- Bene Arturo, scusaci se ti abbiamo fatto attendere, ma come sai, per questi spettacoli fatti con i finanziamenti statali si devono giustificare un po’ di costi. Ma ti senti bene?

Arturo2

- (c.s.) Certo, sto solo… scaricando la tensione.

Voce Fuori Campo

- Ma quale tensione! Sai benissimo che questa selezione è fittizia. Noi vogliamo te.

Arturo2

- (agitandosi e saltellando sempre di più) Bene, allora magari vado via subito, così non vi faccio perdere tempo, ci vediamo alle prove. (fa per uscire ma viene bloccato)

Voce Fuori Campo

- Ma dove scappi? Aspetta. Arturo, il provino lo dobbiamo sempre registrare, per avere una testimonianza nel caso ce lo chiedessero. Ti ho detto prima che è uno spettacolo fatto con soldi dello Stato! Gli stiamo proprio svuotando le casse, mica ci vorrai mettere nei guai?

Arturo2

- (c.s. alla parola “svuotando” ha un gemito e comincia a contorcersi) Chi io? Ma ci mancherebbe.

Voce Fuori Campo

- E poi cosa vuoi che sia per te? È come bere un bicchier d’acqua. Il tempo di una pisciatina di gallina e sei fuori. (alle parole “acqua” e “pisciatina” Arturo 2 si contorce e geme ancora di più) Ma sei sicuro di sentirti bene? Cos’hai?

Arturo2

- (sofferente) Niente, devo solo… andare in bagno.

Voce Fuori Campo

- E vai allora!

Arturo2

-(allarmato) NO!

Voce Fuori Campo

- No? E perché? Noi tanto siamo qui. Dai, vai e torna subito.

Arturo2

- NO!!!

Voce Fuori Campo

- Ma come no! Sembra che hai ballo di San Vito. Dai su, vai e sbrigati a tornare che ci sono altri che aspettano il loro turno.

Arturo2

- (sempre più sofferente) No… resisto. Faccio il mio pezzo e… e… vado.

Voce Fuori Campo

- Bah! Contento tu. Dai allora, inizia.

Arturo2 cerca di darsi un tono, ma la pressione è sempre più forte.

Arturo2

- (comincia ad eseguire il brano ma è visibilmente in difficoltà) Dal monologo di...Prospero. "Figlio...Figlio mio, hai l'aria stra...stravolta, sembri sssspaventato. Sii sssssssereno. Il nostro ssspetta...colo è finito.
Questi... Oddio!... nostri attori, come ti avevo detto, non ce la faccio... diodiodiodido... erano tutti ssspiriti...

Voce Fuori Campo

- (alterandosi) Ma per piacere! Ma che roba è questa? Sembra il monologo di una donna in travaglio. Arturo, per favore, finiamola con questa pagliacciata. Vai in bagno.

Arturo2

- (ormai allo stremo) No... ce la...faccio... ce la... ce la... Non ce la faccio più! (esce di corsa) Torno subito!!!

Voce Fuori Campo

- Questa mi mancava! Poi uno dice che gli "artisti" sono tutti fuori di testa. E ci credo! Allora Passalacqua, hai finito?

Rientra Arturo1. Ha un atteggiamento remissivo e impacciato.

Arturo1

- Eccomi qui. Scusate.

Voce Fuori Campo

- Ragazzo, fattelo dire, ma tu hai qualche problema.

Arturo1

- (imbarazzato) Ehm... si... scusate. Allora riprendo il mo-monologo?

Voce Fuori Campo

- E certo! E facciamo una cosa rapida. (pausa) Ma cos'hai fatto?

Arturo1

- Io? Niente. P-perché?

Voce Fuori Campo

- Perché sei strano. Hai qualcosa di diverso. Hai cambiato vestito?

Arturo1

- No.

Voce Fuori Campo

- Hai fatto qualcosa ai capelli?

Arturo1

- Io... no.

Voce Fuori Campo

- Mah. Non so perché, ma sembri diverso, non sembri quasi tu. Vabbé dai, fai il pezzo che qui facciamo notte.

Arturo1

- Ok. (si concentra e poi inizia a declamare) "Figlio mio, hai l'aria stravolta, sembri spaventato. Sii sereno. Il nostro spettacolo è finito. Questi nostri attori, come ti avevo detto, erano tutti spiriti, e si sono dissolti nell'aria sottile. E, come l'edificio senza fondamenta di questa visione, le torri ricoperte dalle nubi, i palazzi sontuosi...

Voce Fuori Campo

- (interrompendo) Si, ok. Va bene. Anzi no non va bene per niente.

Arturo1

- Ma... non ho neanche fi-finito.

Voce Fuori Campo

- E lo so, ma c'è qualcosa che non va. Manca qualcosa. Il testo non si sposa con la tua faccia. Non mi comunichi niente. Sicuro di stare bene? Mi sembri... come posso dire… ah sì, ecco, mi sembri spento.

Arturo1

- (mortificato) Ok...

Voce Fuori Campo

- Ma di sicuro abbiamo sbagliato noi. Forse questa parte non è per te. Forse abbiamo fatto delle valutazioni affrettate.

Arturo1

- Eh, forse...

Voce Fuori Campo

- Facciamo così. Noi adesso ci riuniamo tra noi, ci consultiamo di nuovo e poi ti facciamo sapere. Ok?

Arturo1

- Ok. Grazie. (esce a testa bassa, ma mentre esce comincia a sorridere)

Voce Fuori Campo

- Avanti il prossimo!

Buio

Si apre il sipario entra Arturo1 seguito da Arturo2. Quest'ultimo è furioso. Arturo1 resta indifferente.

Arturo2

- Sei un coglione! Ma come si fa? Ma come si fa a fare così schifo? Facevi pena. Sembravi un bambino delle medie durante una recita scolastica!

Arturo1

- Vorrà dire che il prossimo provino lo faremo per una recita scolastica.  Come faccio io Pulcinella non lo fa nessuno. (comincia ad imitare Pulcinella) Ué... Tengo fame... (Ad Arturo2) Balanzone, dov'è la mia Colombina?

Arturo2

- (con rabbia) Ma bravo! Bravo. Scherza, scherza pure. Ma non ti rendi conto del guaio in cui mi hai cacciato?

Arturo1

- Io? E cosa avrei fatto?

Arturo2

- E me lo chiedi? Mi hai fatto fare una figura di merda! Ecco che hai fatto!

Arturo1

- Per la precisione, la figura di merda l'ho fatta io. Non tu. E poi non ritengo di aver fatto una brutta figura.

Arturo2

- Ah no? Ti rendi conto che quel posto era riservato a me? Che i provini erano una farsa? E tu sei riuscito a mandare tutto all'aria con un’ interpretazione da schifo.

Arturo1

- Ma se neanche mi hanno fatto finire. In pratica non mi hanno proprio ascoltato.

Arturo2

- Ed è proprio questo il punto! Nessuno ti ascolterà mai se ti presenterai così! Ma guardati, potrai anche recitare la Divina Commedia al contrario, ma non hai la giusta personalità per farlo! Il pubblico non vuole sentire solo delle vaghe parole, ma vuole qualcuno che catturi la sua attenzione, che crei il vuoto attorno a sé, che abbia un magnetismo particolare nello sguardo e nelle movenze. Il pubblico è come una donna che sa di essere bella e per questo è molto esigente. Non puoi conquistarla solo offrendole un semplice drink!

Arturo1

- Mi stai dicendo che non so conquistare una donna?

Arturo2

- (sarcastico) Me lo stai chiedendo sul serio? Comunque vedi che sei un imbecille, non hai afferrato il senso. Quello che volevo dire è...

Arturo1

- (interrompendolo) So benissimo quello che volevi dire! (sarcastico) E sì, tu sei migliore di me. Hai gli occhi magnetici, le calamite nelle mani, il carisma di un dio in terra. Ma ti manca una cosa fondamentale.

Arturo2

- Che cosa?

Arturo1

- Il cuore. Non ce l'hai.

Arturo2

- (ride) Il cuore. Mi manca il cuore! E che ci dovrei fare con il cuore? (serio) Guarda che non viviamo più nell'ottocento, non sei l'ultimo dei neoromantici! Nel nostro mestiere il cuore non ti porta da nessuna parte. Quanti attori hai visto pagarsi l'affitto e le bollette con il cuore? Ma poi parli proprio tu. Che cosa ci hai fatto tu fino adesso con il cuore?

Arturo1

- (secco) Ci ho vissuto.

Si sentono delle voci da fuori scena. Sono Scarlett e Giusy che parlano e ridono tra di loro. Scarlett entra per primo seguito da Giusy,dalle buste che hanno si capisce che sono rientrate dallo shopping. Per qualche secondo non si accorgono di Arturo1.

Scarlett

- ...ma hai visto la faccia di quella cicciona quando si è accorta che stavo provando il suo stesso vestito?

Giusy

- O Dio mio! Ma tu non hai visto la sua espressione quando si è resa conto che stava meglio addosso a te!

Scarlett

- E che ci vuoi fare, solo in pochi si avvicinano la perfezione.

Giusy

- E tu sei tra questi pochi, vero?

Scarlett

- (fintamente scandalizzata) Ma che ti salta in mente tesoro! Certo che no! Io SONO la perfezione.

Ridono, poi Scarlett si volta e nota Arturo1. Improvvisamente diventa serio. Anche Giusy lo nota, e comincia ad agitarsi.

NdA: Scarlett e Giusy non vedono e non sentono Arturo2

Arturo2

- Perfetto, adesso la famiglia è al completo.

Arturo1

- (a Scarlett e Giusy) Ciao.

Scarlett

- (freddo, sistemando le buste sul tavolo) Ah... già di ritorno?

Giusy

- (imbarazzata) Come è andato il provino?

Arturo2

- (ad Arturo1) Non gli dire che è andato male! Digli che hai rinunciato tu.

Arturo1

- (guardando Arturo2 e sorridendo) Uno schifo!


Arturo2

- Ma che testa di cazzo!

Arturo1

- (ad Arturo2) Silenzio.

Giusy

- Ma non ho detto nulla.

Arturo1

- No no no, Giusy, non dicevo a te.

Scarlett

- Neanche io ho parlato. Quindi con chi ce l’hai?

Arturo1

- (correndo ai ripari) No, non ce l’avevo con voi. Dicevo che c’era molto silenzio in questa casa.

Arturo2

- Che idiota.

Scarlett

- (sarcastico) Scusaci se abbiamo disturbato la sua quiete, mio signore!

Arturo1

- (in difficoltà) No, non volevo dire questo… Vabbé lasciamo perdere, scusatemi, non era mia intenzione offendervi. Pensavo a voce alta.

Scarlett

- (stupito dalla risposta) Aspetta un attimo. Fatti vedere… (illuminandosi) Ma sei tu!

Arturo1

- (sorridendo) Già, sono io.

Giusy

- Non capisco, ma a cosa vi riferite? Perché, chi dovrebbe essere?

Scarlett e Arturo1 si fissano con sorpresa. Anche Arturo2 è sorpreso.

Scarlett

- (a Giusy, con sospetto) Arturo, ovvio. Però non noti niente di diverso in lui?

Giusy

- Che cosa dovrei notare?

Scarlett

- No, niente. Intendevo che magari lo vedi che è lui, ma non proprio lui.

Giusy

- Scarlett, non capisco, ma cosa stai dicendo?

Arturo2

- Non ci credo!

Arturo1

- Giusy, quello che ti sta dicendo è se per caso mi vedi un po' diverso. Che ne so, un po' meno brillante, meno affascinante, meno bello...

Arturo2

- Un cesso insomma.

Arturo1 si volta di scatto in direzione di Arturo2 e lo fulmina con lo sguardo

Giusy

- (allarmata) Cosa hai visto?

Arturo1

- (rendendosi conto che si riferisce al suo gesto) No, niente, scusa, mi era sembrato di vedere qualcosa. (duro verso Arturo2) Ma è di sicuro qualcosa di insignificante. (a Giusy) Quindi tornando a noi, mi stavi dicendo che non noti nulla di strano in me.

Giusy

- (in difficoltà) Ma... io veramente, no...

Scarlett

- Nemmeno una luce diversa negli occhi?

Giusy

- Ma non capisco di cosa parlate! Io non vedo nulla. Vedo solo il mio Arturo. Cos'altro dovrei vedere?

Arturo2

- (ironico) A quanto pare, l'amore è proprio cieco!

Arturo1 fissa Scarlett e sorride stupito.

Scarlett

-(ad Arturo1) Sono felice per te (poi freddo) Meglio così, perché ciò che ho detto questa mattina è ancora valido. Io non preparo più nulla per te.

Arturo2

- (a Scarlett) Non facciamo scherzi eh? Annibale non puoi farmi questo! (Ad Arturo1) Digli qualcosa! Questo ci vuole rovinare!

Arturo1

- (a Scarlett) Lo so.

Arturo2

- E allora digli di non fare cazzate. Il fatto che Giusy ti vede sempre uguale non significa nulla lo sai no? Quella pozione ci serve!

Arturo1

- (verso Arturo2 ghignando) Lo so. (a Scarlett) Lo so che non vuoi preparare più nulla. E per questo motivo devo dirti una cosa.

Arturo2

- Bravo. Fai vedere chi è l'uomo di casa. Anche se non è così difficile.

Arturo1

- Ti dico che va bene Annibale. Sono d'accordo con te.

Scarlett

- (stupito) Cosa hai detto?

Arturo2

- Cosa hai detto?

Giusy

- Ma si può sapere cosa dite?

Arturo1

- Ho detto che va bene così, amico mio. Non mi interessa. Avevi ragione tu. Sono stato un idiota in questi ultimi tempi, ma adesso ho capito.

Arturo2

- (allarmato) Ma tu sei matto! Tu sei completamente fuori di testa!

Scarlett

- Io… non lo so… Non sono sicuro che stai dicendo il vero.

Giusy

- (confusa e imbarazzata) Ok… io non riesco a seguirvi ma è chiaro che state parlando di cose vostre. Io torno a casa ragazzi. Ci sentiamo dopo.

Arturo1

- No aspetta Giusy, non andare, per favore.

Arturo2

- Ma si può sapere cosa hai in mente?

Giusy

- (ad Arturo1) Credimi Arturo, è meglio che vada.

Arturo1

- No, ti prego, aspetta. Dobbiamo parlare.

Arturo2

- Ma la smetti di pensare a lei? Vuoi fermarti a ragionare per un attimo su ciò che stai combinando?

Arturo1

- (ad Arturo2, ma guardando Giusy) Non ora!

Giusy

- (confusa, ad Arturo) Si certo. Allora parleremo più tardi.

Arturo1

- (A Giusy) Non dicevo a te, scusami.

Scarlett

- Non ora cosa, scusa?

Arturo1

-(A Scarlett) Non mi stavo riferendo neanche a te, perdonami.

Scarlett

- Ah no? E allora con chi ce l'hai?

Giusy

- Arturo, ma ti senti bene? Sembri strano.

Arturo2

-(a Giusy, che non può sentirlo) Non è strano. È rincoglionito!

Arturo1

-(a Arturo2) Non sono rincoglionito!

Scarlett

- Sicuro tesoro? Perché stai dimostrando esattamente il contrario.

Giusy

- E io non ho detto che sei rincoglionito.

Arturo1

-(a Giusy) Sì sì sì, lo so Giusy. Comunque mi sento bene, sono solo un po' stanco...

Arturo2

- Non ti perdere in chiacchiere, torna in te! Abbiamo bisogno della pozione!

Arturo1

- (ad Arturo1) Ho detto di no! (accorgendosi delle reazioni di sorpresa  di Scarlett e Giusy) Cioè voglio dire, non sto male.

Giusy

-(interdetta)  Si, ho capito. Non serve che ti arrabbi.

Arturo1

- (a Giusy, con dolcezza)  Non sono arrabbiato Giusy.

Arturo2

- La smetti di pensare a lei?

Scarlett

- (sarcastica) Arturo, ma sei fatto?

Giusy

- Ma perché, tu ti droghi?

Arturo2

- (a Giusy) Si.

Arturo1

- (ad Arturo2) Non dire cazzate!

Giusy trasale.

Scarlett

- Ma che razza di modi sono?

Arturo1

- (Girandosi verso Scarlett) No no no… non volevo dire a voi!

Arturo2

- (ad Arturo1) Ipocrita!

Arturo1

- (ad Arturo2) Idiota!

Scarlett

- Ma come ti permetti!

Arturo1

- (di nuovo a Scarlett) No, non tu. Io, io sono un idiota! Cioè non proprio io… Oddio non ne esco.

Giusy

- Arturo, ma sei sicuro di sentirti bene?

Arturo1

- (esausto) Mica tanto…

Giusy

- Vieni qui, questo lavoro ti sta stressando troppo. Devi stare più calmo. (fa per avvicinarsi)

Arturo2

- (ad Arturo1) Ma perché non la mandi via  ‘sta palla al piede?

Arturo1

- (ad Arturo2) Non ti permettere!

Giusy

- (sconcertata) Ma Arturo! Io volevo solo…

Arturo1

- Non ce l’ho con te Giusy.

Scarlett

- Oh Santa Marilyn! Ma si può sapere che ti succede? Con chi stai parlando? Sembri schizofrenico!

Arturo2

- (ridendo) Sei completamente andato!

Arturo1

- Ok ok! Un attimo per favore! Datemi solo un secondo per riprendere fiato. E per favore fatemi parlare senza interruzioni (ad Arturo2) Chiaro? Senza interruzioni.

Giusy

- Hai visto di nuovo qualcosa?

Arturo1

- (a Giusy) No. Cioè sì, ma non è nulla. Torniamo a noi, posso parlare adesso?

Tutti annuiscono

Arturo1

- (fa un respiro profondo) Annibale, Giusy, mi rivolgo a voi solamente…

Scarlett

- Grazie, ci siamo solo noi.

Arturo1

- (tra sé, fissando Arturo2) Magari. Ma avevo detto senza interruzioni per favore. Dunque dicevo, mi rivolgo a voi, perché è necessario che io vi debba delle scuse. In questi ultimi mesi mi è successo di tutto. (Arturo2 sbuffa) E non potete immaginare quanto io sia felice. Tutto ciò che sognavo si è avverato, soprattutto grazie a qualche aiutino del mio amico fraterno Annibale, che non riuscirò mai a ringraziare abbastanza per tutto quello che ha fatto per me. (a Scarlett) Amico mio, grazie. Mi hai sempre sostenuto e sospinto in questa mia folle passione. Senza di te non sarei mai arrivato dove sono adesso (Scarlett cerca con difficoltà di  restare indignato). Perciò perdonami se in questo periodo ho avuto atteggiamenti da stronzo. Sai benissimo che quello che hai visto in realtà non sono io, ma nonostante tutto io ti chiedo scusa.

Scarlett

- (nascondendo l’emozione) Oh vai vai! Smettila che mi vengono gli occhi rossi e poi sembro Britney Spears quando è strafatta.

Arturo1

- Prima ho detto che tutto ciò che sognavo si è avverato. Ed in questi mesi sono stato fortunato di vedere realizzato anche il mio sogno più grande.(a Giusy) Quello di incontrare te. (le prende le mani) Sei una persona fantastica Giusy. Sono felice di averti incontrato. Ti ho cercata per anni, in ogni viso che incontravo, in ogni luogo in cui sostavo, in ogni stella che, nelle notti insonni, osservavo dalla mia finestra. E finalmente adesso sei qui, accanto a me. (ad Arturo che sbuffa di nuovo) Mi accetti per come sono in realtà e non per come voglio apparire. E ti ringrazio per questo (Giusy si commuove) Ti ringrazio per essere l’altra metà che completa il mio mondo (Scarlett comincia a piangere) E scusami se mi sono comportato da stupido in quest’ultimo periodo. Ogni tua lacrima è un battito in meno del mio cuore. E credimi io voglio continuare a vivere per poter godere anche solo della tua semplice presenza.

Giusy scoppia a piangere e l’abbraccia.

Scarlett

- Questo mi costerà un chilo di fondotinta, ma… al diavolo! (e si unisce all’abbraccio)

Arturo2

- (osserva la scena allibito) Ma che è una puntata di “C’è posta per te”? Che schifo!

Squilla il telefono ma nessuno sembra accorgersene tranne Arturo2.

Arturo2

- Telefono! (vedendo che nessuno si muove, comincia ad urlare) Telefono! Telefono! (si avvicina all’orecchio di Arturo1) TELEFOOONOOOOOOO!!!

Arturo1

- E ho capito, ho capito! (prende il telefono dal mobile) Si pronto Pasquinacci! Dimmi… Ah-a… Si… Bellissima notizia! E quando sarebbe? Quando? Tra un ora? Ma non so se… Ok ok… ce la faccio. Perfetto. Ah Pasquinacci? Grazie. Sei un ottimo agente.(Guarda incuriosito Scarlett e Giusy) Si è messo a piangere…

Arturo2

- O santiddio! Non ci posso credere! Vabbé che ti ha detto?

Arturo1

- Mi dispiace lasciarvi così su due piedi, ma devo correre a fare il provino per il nuovo film di Michele Placido!

Giusy e Scarlett esultano e lo abbracciano di nuovo.

Arturo2

- Si! Sono un grande! Sono troppo forte! Adesso vado lì e gli spacco… (si rende conto) Oh no! Nononono! Non ci posso andare io! Ci andrà lui e rovinerà tutto! Non può rovinarmi così! Non può!

Arturo1

- Adesso fatemi andare, altrimenti non ce la faccio ad arrivare in tempo.

Giusy

- Certo, vai vai!

Scarlett

- E mi raccomando, quando ti troverai davanti al Commissario Cattani, fagli vedere chi sei.

Arturo1

- Ci puoi scommettere.

Arturo1 si volta e ritrova davanti Arturo2 che guarda con rabbia. I due restano a fissarsi immobili.

Giusy

- Al Commissario chi?

Scarlett

- Ma solo io qui dentro ho superato i quaranta? (notando Arturo1) Beh? Che c’è? Sei rimasto immobilizzato per l’emozione?

Arturo1

- (abbassando la testa) Non funzionerà.

Arturo2

- Ah, allora te ne rendi conto. Non sei così deficiente.

Giusy

- Ma che stai dicendo? Vedrai che farai un figurone!

Arturo1

- No, non accadrà. (si gira verso Scarlett che afferra al volo)

Scarlett

- Ma dai, non è detto… Se ci fai caso la proposta è arrivata nonostante tu sia… così!

Arturo1

- Si, hai ragione, ma di sicuro quando sarò lì la tensione rovinerà tutto e sarà un fallimento. Come sempre.

Arturo2

- Adesso ci dovrei essere io al posto tuo!  (a Scarlett con rabbia) Ma non posso perché qualcuno non ha voluto preparare il suo intruglio!

Giusy

- Ma io non capisco, che cosa c’è che non va? Arturo, io sono sicura che otterrai quella parte!

Arturo1 sorride tristemente. Scarlett prende Giusy per un braccio e la porta con sé verso l’uscita.

Scarlett

- Vieni tesoro, non ti preoccupare per lui, spesso gli capitano questi momenti di sconforto, ma poi, se resta da solo (alludendo) riesce sempre a trovare una soluzione, una piccola riserva di idee, magari rovistando nel primo cassetto in alto a destra del comò. (esce a sx, trascinandosi dietro una Giusy attonita)

Arturo1 e Arturo2 restano per un attimo a fissarsi e poi corrono verso il mobile dove c’è lo specchio.

Arturo1 apre il cassetto ed estrae un piccolo flacone con la bevanda di Scarlett.

Arturo2

- Brutto bastardo di un invertito. Aveva una sua riserva personale. Dai, bevila che si sta facendo tardi.

Arturo1 la apre e poi si blocca.

Arturo1

- Non posso.

Arturo2

- Ma che stai dicendo? Lo sai anche tu che devi!

Arturo1

- Lo so che dovrei, ma non voglio farlo.

Arturo2

- Ma sei impazzito? È la nostra grande occasione e tu la vuoi bruciare così? Stiamo parlando di Michele Placido! Perché non vuoi farlo?

Arturo1

- Non voglio farlo perché non voglio diventare te! Tu non sei me! Io non sono te! E ‘fanculo Michele Placido (alza il flacone e fa per scagliarlo a terra ma Arturo2 lo blocca)

Arturo2

- Aspetta! Aspetta ti prego! Non farlo. (lascia lentamente il braccio di Arturo1 e comincia a parlare con calma) Senti, io non ti sono simpatico, lo so. E tu non sei simpatico a me. Ma dobbiamo sopportarci perché siamo una persona sola. Te ne rendi conto? Io posso portarti dove tu non potrai arrivare mai. Ma non è questo il tuo sogno? Non è quello di vivere facendo ciò che più ami e ciò per cui hai fatto tanti sacrifici?

Arturo1

- (cominciando a cedere) Si ma non a queste condizioni.

Arturo2

- Ma non ci sono condizioni! Ragiona! Io sono solo una tua proiezione. Io esisto solo quando tu bevi la pozione di Annibale. Per il resto del tempo sono solo un’ idea di te stesso. Una brutta idea se vuoi, ma pur sempre una semplice idea. Prima di scagliare a terra questo flacone e distruggere anche la nostra carriera, ti offro un patto.

Arturo1

- Che intendi?

Arturo2

- Questo è tutto ciò che rimane della bevanda di Annibale, poi non ce ne sarà più, no? E lui non ha intenzione di aiutare me, ma vuole aiutare te. Quindi vuole che tu beva questa pozione per fare quello che è il provino più importante della nostra… della tua vita. Sa perfettamente che se ci sarò io a quel provino tutto andrà bene. E sa anche che io sparirò tra poco, di nuovo e per sempre. Appena tu sarai andato in bagno. Quindi, ecco il patto, fai fare a me questo provino, lascia che ti aiuti a costruirti una vera carriera, e poi andrai con le tue gambe. Devi solo farmi esistere per qualche ora, e poi ti lascerò perdere. Ci stai?

Arturo1 sposta lo sguardo tra il flacone e Arturo2 per qualche secondo non sapendo cosa fare.

Arturo1

- Ok! Facciamolo. Ma è l’ultima volta! (beve)

Arturo2

- È stata la scelta più sensata che tu abbia fatto. Grazie Arturo, non te ne pentirai.

NdA: per dare effetto visivo della trasformazione i due attori si scambiano di posto.

Arturo2

- Sapevo che avresti fatto questa scelta. (diabolico) Davvero. La scelta dell’idiota. Perché solo un idiota come te poteva credere alle mie parole.

Arturo1

- Ma che stai dicendo?

Arturo2

- (afferra d’improvviso Arturo1 da dietro la schiena e comincia a strangolarlo con il braccio) Davvero credevi che ti lasciassi rovinare la mia carriera? Sei un povero ingenuo, ed è per questo che non farai mai strada in questo mestiere.

Arturo1

- (soffocando) Ferm... Fermati... mi... stai... uccidendo!

Arturo2

- È proprio questa la mia intenzione idiota. Non voglio più averti tra i piedi! D'ora in poi ci sarà un solo ed unico Arturo Passalacqua. Quello vero!

Dopo qualche accenno di resistenza Arturo1 si accascia esamine a terra. Arturo2 lo guarda, poi si sistema il vestito guardandosi allo specchio. Dove non vede nessuno. Resta stupito e avvicina la mano, quasi a voler toccare l’immagine che non c’è. Poi scrolla le spalle ed esce a dx sorridente

Buio.

Sipario.

Luci sul proscenio a sipario chiuso.

Voce Fuori Campo 2

- Passalacqua. Arturo Passalacqua!

Entra Arturo2 da dx.

Voce Fuori Campo2

- Bene Signor Passalacqua. Quando vuole.

Arturo2 si mette in posizione, si concentra per qualche secondo e poi apre la bocca ma non esce alcun suono.

Voce Fuori Campo2

- Beh? Allora? Che cosa sta facendo?

Arturo2 impaurito cerca di articolare delle frasi ma escono solo mugugni disperati.

Voce Fuori Campo2

- Che cos'è uno scherzo? Senta, non so cosa sta facendo, ma il Dottor Placido deve chiudere entro oggi, pertanto non abbiamo tempo da perdere.

Arturo2 è in preda al panico. Riesce ad esprimersi solo con mugugni insensati.

Voce Fuori Campo2

- Va bene, se ne vada per cortesia. Non ci faccia sprecare altro tempo. Avanti il pr...

Arturo1

- (da dietro le quinte) "«Su,» mi dissi, «andiamo!»"

Arturo1 compare da dietro le quinte. Arturo2 lo guarda con sgomento, ma ben presto si rende conto che Arturo1 pronuncia le parole che dovrebbero uscire dalla sua bocca. Pertanto Arturo2 recita in "playback" il monologo di Arturo1

NdA: gli attori possono eseguire anche gli stessi movimenti

Arturo1

- "Andai, con gli occhi chiusi, le mani avanti, a tentoni. Quando toccai la lastra dell’armadio, ristetti ad aspettare, ancora con gli occhi chiusi, la più assoluta calma interiore, la più assoluta indifferenza. Ma una maledetta voce mi diceva dentro, che era là anche lui, l’ estraneo, di fronte a me, nello specchio. In attesa come me, con gli occhi chiusi. C’era, e io non lo vedevo. Non mi vedeva neanche lui, perché aveva, come me, gli occhi chiusi. Ma in attesa di che, lui? Di vedermi? No. Egli poteva esser veduto, non vedermi . Era per me quel che io ero per gli altri, che potevo esser veduto e non vedermi. Aprendo gli occhi però, lo avrei veduto cosi come un altro? Quel che vedevo sarebbe stata realtà? No. Perché ogni realtà è un inganno. La realtà che ho io per voi è nella forma che voi mi date; ma è realtà per voi e non per me; la realtà che voi avete per me è nella forma che io vi do; ma è realtà per me e non per voi; e per me stesso io non ho altra realtà se non nella forma che riesco a darmi. Ma la mia forma la posso solo immaginare, e se la vedo nello specchio non la riconosco. Perché quando uno vive, vive e non si vede. E non si conosce. Ma è meglio così, perché conoscersi… conoscersi è morire."

Dopo qualche secondo di silenzio in due i due Arturo si fissano a centro scena.

Voce Fuori Campo2

- Beh ragazzo… Complimenti. Mi hai fatto venire i brividi. (verso un’ipotetica assistente) Romina, manda tutti a casa. Abbiamo quello che ci serve. (ad Arturo2) Caro Arturo Passalacqua, tu sei un attore. Lasciatelo dire, tu sei un vero attore. Ci vediamo lunedì negli studios, noi andiamo ad avvisare il Signor Placido, ma tu resta qui fino a quando torna Romina, lei ti fornirà tutte le informazioni necessarie. Sei in gamba Passalacqua, davvero.

Arturo2 cerca di esprimersi, ma le parole non gli escono dalla bocca. È sconcertato.

Arturo1

- (sarcastico)Che c’è? Sembra che tu abbia visto un fantasma. Oh, è vero, io sono un fantasma ormai. E per favore, è inutile che ti sforzi, dalla tua bocca non uscirà più un suono. Non so darti una spiegazione valida, perché è tutto così bizzarro. Ma mi sono fatto un idea, la vuoi sentire?

Arturo2 borbotta qualcosa, ma alla fine esasperato annuisce con il capo.

Arturo1

- Innanzitutto perché sei un bastardo, ma questo lo sai. E poi perché, a mio avviso, non hai ben capito come e in che modo noi eravamo suddivisi. Io invece l’ho capito, e sai quando? Quando mi hai ucciso. O meglio, quando pensavi di avermi ucciso. Ma hai fatto due piccoli errori di valutazione:primo, io non posso morire, almeno fino a quando vivrai anche tu. Secondo, uccidendo me, tu non hai fatto altro che uccidere una parte di te. A quanto pare la più importante. Lo so è complesso, ma cerco di spiegarmi meglio. Vedi, caro Arturo, senza pozione, io sono solo un ottimo attore, ma sono pieno di ansie e di paure che non mi permettono di esprimermi come vorrei. E così nella vita, sono un bravo ragazzo, ma troppo timido e incerto. Ma per qualche motivo a noi ignoto, quell’intruglio del nostro amico fa apparire te, bello, determinato, carismatico, magnetico. E queste nostre qualità si uniscono, creando una macchina all’apparenza perfetta. Solo all’apparenza però, perché in realtà tu hai anche un'altra dote, che annienta la maggior parte delle mie: la tua bastardaggine immensa, che ti trasforma, ci trasforma in dei perfetti stronzi arroganti pieni di sé.  Ora, tu, vittima di un ego spropositato, hai pensato che potevi benissimo fare a meno di me. E mi hai eliminato. Ma, sorpresa! Che cosa hai ucciso? Le mie ansie, le mie paure è vero… Ma con esse hai ucciso anche il talento e la capacità espressiva. È buffo no? Hai ucciso tutto ciò per cui volevi vivere. E adesso che è rimasto? Solo un guscio vuoto. Un bel guscio fatto di determinazione, carisma, magnetismo, ma che è completamente inutile poiché gli manca l’elemento fondamentale: la parola. È che cos’è un attore senza parola? Semplice, non è un attore.

Arturo2 all’inizio cerca di controbattere, ma poi si rende conto che ciò che dice Arturo1 è vero e comincia a fissare la platea con disperazione.

Arturo1

- Già, non avrai mai più un tuo pubblico. A meno che non tornino di moda i film muti (ride) Oppure a meno che…

Arturo2  si volta speranzoso.

Arturo1

- Quando mi hai ucciso, tu eri quello visibile. Perciò, a causa tua io non tornerò mai ad essere “vivo”. Nessuno pozione magica potrà invertire i nostri ruoli. Resteremo sempre entità divise, che per sopravvivere dovranno trovare un accordo.

Arturo2 lo afferra per la camicia con rabbia.

Arturo1

- Se fai così non ci sarà nessun accordo e tu non avrai nessuna possibilità. Hai bisogno di me deficiente! Lo capisci o no? (Arturo2 molla la presa) Vuoi continuare a vivere la tua vita da attore? (Arturo2 annuisce) Allora lascia fare a me…

Buio.

Si apre il sipario ci sono Giusy e Scarlett. Sul tavolo e sulla credenza sono tornati i fiori. L’atmosfera è molto più colorata. Scarlett ha un abito lungo e si sta provando delle parrucche dai capelli lunghi, una bionda ed una mora, davanti a Giusy che ride divertita. In sottofondo c’è “Dancing Queen” degli Abba.

Scarlett

- (divertita) Ma la smetti di ridere? Io sono in pieno dramma esistenziale e questa svergognata qui davanti non si degna di aiutarmi.

Giusy

- (trattenendo a stento le risate) Non è che non voglio… non ce la faccio… o dio mio! Sei incredibile Scarlett.

Scarlett

- Oh Santa Marilyn, ma lo so che sono incredibile! Je suis l’incroyable Scarlett! Mica mi serve che me lo ricordi. Allora la bionda o la mora?

Giusy

- (c.s.) Ecco… io dico la… la… non ne ho la più pallida idea (ride).

Scarlett

- E ride lei, ride. Io mi gioco la carriera e lei ride. Eppure non mi sembra di averti fatto una domanda così difficile: per lo spettacolo di questa sera, sono più credibile come la mora o come la biondina degli Abba? Ci vuole tanto a rispondere? Ah se potessi fare tutte e due… (si illumina) Perché non fai con me lo spettacolo stasera?

Giusy

- Cosa? Io? Ma non se ne parla nemmeno!

Scarlett

- E dai Giusyna, dai dai dai! Guarda, ti lascio scegliere il personaggio che vuoi.

Giusy

- Neanche sotto tortura! Non mi vedrai mai su quel palco. Lo sai che sono una frana.

Scarlett

- Ma in due viene meglio! E non ho nessuno con cui duettare! Tu dovrai solo far finta di cantare, è tutto in playback!

Giusy

- Non riuscirai mai a convincermi. Chiama qualcuno dei tuoi colleghi no?

Scarlett

- No, sono tutti impegnati, e poi questa è un’idea che mi è venuta adesso. Chi trovo così su due piedi adesso?

Entra da dx Arturo2 seguito da Arturo1. Quest’ultimo parla, mentre il primo muove solo la bocca.

NdA: I due attori possono anche eseguire gli stessi movimenti, e comunque deve essere palese che chi “muove i fili” sia Arturo1. Arturo2 ogni tanto si rivolge ad Arturo1 con lo sguardo e con le espressioni facciali.

Arturo1/2

- Ciao ragazze! Che cosa fate di bello? (Arturo2 da un bacio a Giusy, poi si rivolge ad Arturo1 e insofferente alza gli occhi al cielo. Arturo1 gli fa un sorriso compiaciuto)

Scarlett e Giusy si scambiano un occhiata maliziosa e divertita.

Giusy

- Scarlett questa sera deve fare un nuovo numero. Gli Abba.

Arturo1/2

- Ah, bello!

Scarlett

- Già, ma non posso farlo da sola, perché non so decidere se fare la biondina o la moretta.

Arturo1/2

- (distrattamente) E fatti aiutare da qualcuno no?

Giusy e Scarlett sorridono e fissano Arturo2

Arturo1/2

- (comprendendo l’allusione) Ah no… no no! (Arturo2 si gira verso Arturo1 e lo ringrazia con lo sguardo) Non ci pensate proprio. Gli Abba no!(esce a sx)

Giusy

- E dai… Non essere così cattivo! Fai un favore a Scarlett!

Scarlett

- Ma sì Arturo. Dopo il successo del film di Placido, ormai solo pronunciare il tuo nome, fa riempire i locali. Pensa se si venisse a sapere che partecipi allo spettacolo.

Arturo1

- (da fuori) No, gli Abba no!

Giusy

- Ma faresti un figurone! Pensaci!

Scarlett

- Diventeresti un mito nella nostra comunità. E i giornali parlerebbero di te come di un uomo fantastico che sa divertirsi e sa far divertire!

Arturo1

- (da fuori) Ho detto di no! Gli Abba no!

Giusy

- Uffa… che peccato.

Scarlett

- Mmm… Però anche se non vuoi fare lo spettacolo stasera, posso almeno spargere la voce che sarai presente in sala?

Arturo1

- Ma io non ho mai detto che non voglio fare lo spettacolo stasera! Ho detto solo che non farò gli Abba!

Scarlett e Giusy si guardano stupite.

Scarlett e Giusy

- Cioè?

Appare da sx un braccio con il telecomando dello stereo. Partono le note di “I want to break free” dei Queen. Esce Arturo2 che indossa la parrucca e i baffi come Freddie Mercury nel video (NdA: calcolando i tempi scenici potrebbe presentarsi vestito esattamente come lui). Ha in mano l’aspirapolvere. Ha l’aria affranta. Arturo1 esce dopo di lui e mima gli stessi movimenti del balletto. Ha l’aria divertita e soddisfatta.

Giusy e Scarlett ridono entusiaste.

Arturo1

- (divertito ad Arturo2) E non fare quella faccia! Dovevi saperlo no? Il successo, quello vero, ha sempre degli effetti collaterali!

Buio.

Sipario.