ESOPO OPERA ROCK
Musica di Bruno Coli
Libretto di Stefano Curina
1. LA CICALA E LA FORMICA
- Grandi lavoratrici, le formiche!
- Le formiche?
- Le formiche! Avete mai visto una formica oziosa? O addormentata? No, in questo mondo non esiste stagione in cui una formica possa fermare il suo incessante lavoro anche solo per un attimo. E lo sapeva bene la cicala, che passava l’estate cantando e guardando il lavoro delle operose formiche...
NARRATORE
Tutte in fila indiana le formiche si muovevano
Come soldatini di un esercito minuscolo
Per portare a casa qualche avanzo e qualche briciola
Senza mai fermarsi, perché questa era la regola
E costantemente camminavano così per tutto il giorno
Sotto un sole torrido facevano provviste per l’inverno
Ma lassù guarda chi c’è
La signora cicala
Si riposa come un pascià
Gorgheggiando da sola…
Ma lassù guarda chi c’è
La signora cicala
Si riposa come un pascià
Gorgheggiando da sola…
Se ne stava la’...
... tranquilla, pacifica... si era posata su una grossa foglia di sicomoro, e si dondolava come fosse su un’altalena, trillando spensieratamente... le formiche lavoravano, e lei... cantava!
CICALA
La la la la la…
FORMICA
Aaaaah!! Baaastaa! Fermatela, sopprimetela, annullatela, arrestatela, portatela viaaa!
NARRATORE
Povere formiche, lavorare era impossibile
nelle vicinanze di una tale rompiscatole
tutto il santo giorno i suoi gorgheggi continuavano
piene di pazienza le formiche sopportavano
poi l’estate terminó e le foglie cominciarono a cadere
arrivó l’inverno e tutti i campi si coprirono di neve
Ma lassù guarda chi c’è
La signora cicala
È un po’ strana in verità
sembra un poco nervosa
Ma lassù guarda chi c’è
La signora cicala
È un po’ strana in verità
sembra un poco nervosa
Non gorgheggia più...
...anzi, volava disperatamente da un albero all’altro, come se fosse alla ricerca di qualcosa. Le formiche la videro, ma non se ne preoccuparono tanto. Se non altro ora c’era… silenzio!
Finché un giorno, un freddissimo mattino di dicembre, mentre le formiche stavano sistemando nelle dispense le provviste raccolte con tanta fatica durante l’estate, qualcuno bussò alla porta del formicaio.
FORMICA
Chi va là?!
CICALA
Sono la Cicala, aprite!
FORMICA
Ooh, ma che sorpresa, signora Cicala. Cosa la porta al nostro formicaio?
CICALA
Beh, intanto mi chiedevo “Chissà come stanno quelle care e simpatiche formiche...”
FORMICHE
Siiì…
CICALA
E poi, a dire il vero, ero un po’ preoccupata per voi: con questo freddo...
FORMICHE
Siiì…
CICALA
Ah, e poi, così… casualmente… pensavo: “Chissà se hanno cibo a sufficienza...”
FORMICHE
Ooooh! La signora Cicala si preoccupa del nostro cibo!! Ah ah...
CICALA
C’è la neve dappertutto e il cibo non si trova più
FORMICA
Quindi è per la fame che sei giunta fino a noi quaggiù
CICALA
non è mio costume andare a chieder l’elemosina
Io vorrei soltanto qualche avanzo e qualche briciola
FORMICA
Ma che cosa hai fatto quest’estate mentre noi lavoravamo?
CICALA
Me ne stavo in pace tutto il giorno sopra gli alberi e cantavo
FORMICA
Se hai passato i giorni a cantare
Cara signora cicala
Ora tu puoi pure ballare
Fino alla primavera
CORO
Se hai passato i giorni a cantare
Cara signora cicala
Ora tu puoi pure ballare
Fino alla primavera
Se hai passato i giorni a cantare
Cara signora cicala
Ora tu puoi pure ballare
Fino alla primavera...
...vattene da qua!
2. IL LUPO E L’AGNELLO
LUPO
Guardate quell’agnello
che beve alla sorgente
guardate là
si specchia nel ruscello
gioioso e spensierato
tranquillo ed innocente
lui non lo sa
che il lupo sta in agguato…
no, lui non sa che dietro l’angolo
chi ha fame si nasconde
pieno di avidità
no, lui non sa che questo è un
mondo di carnivori
chi morsica più forte vivrà…
ehi, tu, stupida pecora!
io potrei divorarti, sai!
non ho tempo da perdere!
stai sporcando l’acqua e voglio bere un po’ anch’io!
AGNELLO
Questo non può essere:
se hai sete, qui puoi bere quanto vuoi
non innervosirti…
l’acqua è fresca e limpida
c’è tanto posto qui per tutti e due
vieni a dissetarti…
lo sai che il fiume scorre sempre, non si può fermar:
discende le montagne fino a quando giunge al mar!
LUPO
Eppure son convinto
che col pretesto giusto
io mangerò quel tenero boccone…
ehi, tu che fingi che non sia successo niente,
solo adesso mi ricordo chi sei!
Tu l’anno scorso mi accusasti ingiustamente
grazie a te conobbi un mare di guai
AGNELLO
Questo non può essere:
non ero ancora nato un anno fa!
te lo garantisco…
LUPO
Non è possibile
che possa controbattermi
con tanta sciocca semplicità…
AGNELLO
forse mi hai scambiato per un altro,
e poi non l’avrei fatto mai
io non ti conosco…
LUPO
…è così giovane
eppure così abile
ma giuro che non si salverà…
AGNELLO
…son solo un agnellino che si vuole dissetar
se ti disturbo me ne andrò, ma non mi spaventar!
LUPO
No, tu non te ne andrai di qua!
Le tue scuse non servono!
Non m’importa chi tu sia!
se ho deciso di mangiarti, ti mangerò!
(Il lupo mangia l’agnello)
3. LA SCIMMIA E IL CAMMELLO
NARRATORE
Un giorno le bestie di tutta la terra
Si vollero unire in un’assemblea
il cervo e la lepre, la capra e la tigre
l’antilope e il corvo, la vipera e il boa
quando poi arrivò la scimmia
tutta piena di euforia
diede inizio ad una danza
per cantare la sua gioia
SCIMMIA
danzate insieme a me
voi animali dell’assemblea
è una nottata magnifica
non c’è nemmeno una nuvola
danzate insieme a me
mentre ogni stella si illumina
Sarà un notte da favola
se danzerete con me!
NARRATORE
davanti alle bestie di tutta la terra
la scimmia così la sua danza iniziò
e tutti rimasero fermi a guardarla
persino la luna il suo moto fermò
soltanto lo sciocco cammello
invidioso più che mai
(tutti sanno che ha poco cervello!)
pensava di ballare meglio di lei…
che bestia stupida!
Fu proprio un gesto ridicolo,
e infatti appena lo videro
tutte le bestie imprecarono
“Che idiota!” “Smettila!”
tutti gridavano addosso a lui
e tra gli insulti dell’assemblea
dovette andarsene via!
voi che vi fate assalir dall’invidia
voi che vi rodete per la gelosia
attenti perché sono serpi che mordono
e tutti conducono alla follia
Non lo scordate mai
e se dovesse succedere
che siano gli altri a distinguersi
andate e complimentatevi
Non lo scordate mai
non fate come il cammello che
non accettava di perdere
da chi era meglio di lui…
4. LA VOLPE E L’UVA
NARRATORE
Un mattino di settembre
una volpe a pancia vuota
se ne andava per la via
senza alcuna compagnia
per trovare un po’ di cibo
arrivata a un pergolato
pieno d’uva appetitosa
soddisfatta si fermò
i bei tralci contemplò
e guardandoli diceva così:
VOLPE
ma guarda quell’uva
che pende lassù
quei grappoli d’oro
son proprio un bijou
adesso io voglio
gustarmeli un po’
li mangerò tutti
finché scoppierò
NARRATORE
e saltando verso i tralci
lei cercava di agguantarli
fece un altro tentativo
per raggiunger l’obiettivo
ma lassù non ci arrivava!
le studiò davvero tutte
per riuscire nell’impresa
mille volte lei provò
ma delusa, dopo un po’
se ne andava via dicendo così:
VOLPE
Quei grappoli acerbi
non fanno per me
guardandoli bene
non sono un granché
ne posso trovare
di meglio, lo so
qui spreco il mio tempo
perciò me ne andrò
5. IL TOPO DI CAMPAGNA E IL TOPO DI CITTÀ
TOPO DI CAMPAGNA
Ay ay ay pobrecito que son
Esta vida da topo me fiaca
Yo me siento una gran depresion
Quando miro esta trista baraca
Yo soy stufo de star siempre aqui
A pasar todo el tiempo a far siesta
Y me sueño de andar a bailar
A la fiesta…
ANIMALE-AVVOCATO
Signor Topito Topon?
TOPITO
Por servirla!
ANIMALE-AVVOCATO
Vengo dalla città. La vostra lontana zia Topiña è morta improvvisamente. Il decesso è avvenuto nello stomaco del terribile gatto Caronte! La zia ha lasciato in eredità a voi e al vostro cugino Topazius Manimpàst la sua ricchissima residenza cittadina. (parte)
TOPITO
Ah, muy bien, se la zia… (riflettendo) Ehi, soy rico, soy richisimo, soy rico sfondado. Chi l’avrebe mai deto che avevo dei parenti in città. Io faccio fagoto e me ne vado via subito: domani sarò un rafinatisimo señor de città.
(Entra Topazius Manimpàst con un codazzo di tope-segretarie adulanti. È una sorta di procacciatore d'affari rampante.Parla contemporaneamente a due telefoni)
TOPAZIUS (al telefono)
Io non tratto niente che non sia redditizio…
(a una segretaria)
Portami un gin-tonic, anzi un martini dry!
(al telefono)
Basta solo attendere il momento propizio…
(all’altro telefono)
Solamente un attimo, poi sono da lei…
(all’altra segretaria)
Fai chiamare subito il mio personal trainer:
quello che mi serve adesso è un po’ di relax!
(al telefono)
cinquecento scatole son già nel container
ma per un anticipo, mandatemi un fax!
Che storia! Che mondo pazzo e strano
è questo che gira e non t’aspetta
ma quelli che vanno contromano
quelli come me…
quelli intraprendenti come me
non si rovinano mai…
(Arriva Topito, e subito lo agguantano facendolo forzatamente ballare)
TOPAZIUS + SEGRETARIE
Che storia! Che mondo pazzo e strano
è questo che gira e non t’aspetta
ma quelli che vanno contromano…
TOPAZIUS
…quelli come me…
TOPAZIUS
…quelli intraprendenti come me…
TOPITO
quelli como usted …
TUTTI
…non si rovinano mai…
SEGRETARIA 1 (a Topito)
Ha un appuntamentoo?
SEGRETARIA 2
Possiamo esserle utilee?
SEGRETARIA 1
Ha bisogno di qualcosaa?
TOPITO
Ehm, yo soy el cugino Topito…
TOPAZIUS (alla segretaria 1)
Ehi, è tuo cugino Topito!
TOPITO (a Topazius)
Ma no, ma no, yo soy tuo cugino Topito
TOPAZIUS
Noo! Mio cugino, questo rustico sottosviluppato tappezzato di sacchi?
TOPAZIUS
Sssssh! Smettila! Sveglierai Caronte!
TOPITO
Caronte? Aah! El terrible gato che ha matado la zia Topiña!
TUTTI
Sssh!!!
SEGRETARIA 1
Una furia della natura!
SEGRETARIA 2
Un carnefice!
TOPAZIO
Una macchina annienta-topi!
Dì le tue preghiere se lo senti arrivare
Perché il tempo per fuggire non ci sarà
lui può sbudellarti come meglio gli pare
Non ci sono limiti alla sua crudeltà
Sai cos’è successo alle altre sei segretarie?
Son finite tutte nel suo stomaco, ahimè!
le ha mangiate a pranzo insieme ad altre cibarie,
se non tieni aperti gli occhi, povero te!
TOPAZIO + SEGRETARIA 1
povero te!
TOPAZIO + SEGRETARIE
povero te! povero te! povero te! povero…
(Si sente uno spaventoso miagolio. I personaggi scappano nascondendosi)
TOPAZIUS
Scampato pericolo!
TOPITO
Ehi, sapete que ve dico? Ci starete voi aqui, col vostro luso lusosisimo e il vostro Caronte! Io me ne torno al mi paesito!
TOPAZIUS
Non vorrai andartene via ora che sei appena arrivato!
TOPAZIUS
Seguro!
es muy meglio restare laggiù
e mangiare formagio e verdura
che abitare tra il lusso e s-ciopar
de paura…
Salutateme el micio: meglio eser un topo de campagna tranquilo che un topo de città col batticuore. Adiooos! (Parte)
6. LA GATTA E AFRODITE
NARRATORE
Un tempo, un giovane aveva una gatta, che era a lui molto legata. Al punto che lei finì per innamorarsi del suo padrone, e sconvolta dalla passione, si mise a pregare Afrodite, la dea dell’amore…
GATTA
Dolce Afrodite,
tu che vedi le lacrime
di un cuore che chiede
più di quel che gli spetta
Volgi lo sguardo
Ascolta il mio pianto
Splendida dea,
che proteggi chi ama
non lasciarmi a un destino
che avvelena il sorriso
Dammi la felicità
Fa che io possa confessargli
la fiamma che brucia nel mio cuore
Fa che io possa diventare come lui
solo per un attimo!
NARRATORE
La dea dell’amore, commossa da un’invocazione così appassionata, decise di accontentare la gatta, e la trasformò in una bellissima ragazza. Quando il giovane la vide restò senza fiato…
GIOVANE
Chi sei?
io non ho mai veduto un fiore più splendido di te!
Qual è il nome tuo?
GATTA
non chiedermi questo!
GIOVANE
da dove vieni?
non ti ho mai visto prima,
anche se c’è qualcosa nel tuo volto
che mi è familiare…
GATTA
Io vengo da molto lontano…
GIOVANE
la notte è appena iniziata…
GATTA
…la notte
che guida i nostri passi
la notte
ci porterà una stella
GIOVANE
io sento il tuo respiro
che mi accarezza il viso
e fugge via…
GATTA
un sogno
che illumina il tuo viso
e fugge via…
GATTA
…corre in mezzo ai fiumi
vola sopra al mare…
GIOVANE
…attraversa il cielo
fino a scomparire…
GATTA + GIOVANE
…luce che non muore,
brilla nell’oscurità!
NARRATORE
Ma Afrodite volle fare una prova, per vedere se la gatta, cambiando sembianze, aveva cambiato anche le sue abitudini, e lasciò cadere un topo vicino ai due innamorati: quando la gatta lo vide, tra l’orrore e lo sgomento del giovane, si mise a inseguirlo e lo mangiò! Il giovane fuggì via spaventato, e Afrodite, sdegnata, ridiede alla gatta le sue sembianze originarie.
7. LA VOLPE CON LA PANCIA PIENA
NARRATORE
Eran tempi duri per la volpe,
non aveva proprio niente da mangiare
dopo lungo meditare
lei decise che era meglio andare via
e così la volpe a pancia vuota
cominciò a gironzolare senza meta
sempre più ossuta, sempre più affamata
le mancava l’energia
era quasi alla pazzia
VOLPE
ma nel cavo di una quercia
un bel dì posai lo sguardo
era pieno di cibarie,
non credevo agli occhi miei!
Ma non era una visione
quel gustoso panorama
misi al collo il tovagliolo
e nel cavo mi infilai
VOLPE + NARRATORE
È la storia della volpe con la pancia piena
Troppo grande la sua fame
Troppo grande la sua cena
Troppo gonfia la sua pancia
per uscire di là!
È la storia della volpe con la pancia piena
Troppo grande la sua fame
Troppo grande la sua cena
Troppo gonfia la sua pancia
per uscire di là!
NARRATORE
Qualche contadino doveva avere nascosto il proprio pasto nel cavo di quella quercia. E la volpe, davanti a quel ben-di-dio comparso dopo tanti giorni di digiuno, non riuscì a trattenersi, e mangiò, mangiò, mangiò... Finché lei stessa non si accorse… di aver mangiato… un po’ troppo!
terminato il pranzo
lei tentò di venir fuori dalla quercia,
ma qualcosa non sembrava funzionare,
lei si chiese…
VOLPE
…cosa c’è ora che non va?
Non sarà che mentre mangiavo
questo cavo si è ristretto?
No, non si è ristretto il cavo,
Sono ingrassata io!
Ora non potrò venir fuori
Finché non sarò tornata
come quando sono entrata,
ah che triste il caso mio!
VOLPE + NARRATORE
È la storia della volpe con la pancia piena
Troppo grande la sua fame
Troppo grande la sua cena
Troppo gonfia la sua pancia
per uscire di là!
Ascoltate tutti quanti questa strana storia
che ci dice chiaramente
di fissar nella memoria
che col tempo si sistema
ogni difficoltà!
8. L'ASINO CHE LODAVA LA SORTE DEL CAVALLO (268)
ASINO (al cavallo)
Se io fossi un audace destriero,
un purosangue come te
me ne andrei cavalcando
per tutto il mondo
con finimenti
d’oro e d’argento
ah, che bella vita che farei!
CAVALLO
Vincere in ogni battaglia
non arrendersi mai!
questo è il destino
che la fortuna
ha stabilito
quando son nato
e che per nulla al mondo cambierei!
ASINO
tutti mi deridono…
CAVALLO
tutti mi rispettano…
ASINO
quante fatiche da sopportare…
CAVALLO
quante vittorie da decantare…
ASINO
quanta polvere da inghiottire…
CAVALLO
quanto alloro da conquistare…
vincere in ogni battaglia!
non arrendersi mai!
quante vittorie…
ASINO
…quante fatiche…
CAVALLO
…quanti trionfi…
ASINO
…quante frustate…
(La canzone è interrotta dall’arrivo affannato di un soldato)
SOLDATO
Quante falangi nemiche! Siamo circondati!
(Il cavallo viene condotto alla battaglia, dove troverà la morte)
ASINO
Vincere in ogni battaglia…
Non arrendersi mai…
che brutta fine,
povero amico!
niente più glorie,
tutto è finito!
non ho nulla,
proprio nulla
da invidiare a te!
9. IL LEONE E IL TOPO RICONOSCENTE
LEONE
Ah, che cena davvero gustosa per il re della foresta!
la mia nobile pancia è gonfia, son pieno fino alla testa!
prima un caprone, poi un bel montone e per dolce un gallo cedrone!
nel mio pancione c’è come un polpettone, non sarà mica indigestione?
Ah, sono proprio una gran bestia,
ah, mangio proprio come un re
sì, perdonate l’immodestia
ma qui nessuno mangia più di me…di me…
e adesso di meglio di un bel pisolino non c’è…
(si addormenta)
TOPO
che fatica sovrumana
quadagnarsi del formaggio
per trovare un po’ di cibo
ce ne vuole di coraggio!
ho rischiato la mia vita
per avere questa fetta
stavo quasi per finire
sotto i colpi di un’accetta.
me ne andavo alla fontana
sulla piazza del mercato
quando arriva un pastorello
con del cacio profumato
svelto svelto mi introduco
all’interno del suo carro
prendo il cacio e me la squaglio
più veloce di un ramarro!
ma finisco tra le grinfie
di un famelico gattone
ed è chiaro che costui
vuole me per colazione
lui mi insegue ma lo sfuggo
nascondendomi all’emporio
e mi accuccio svelto svelto
in una ciotola d’avorio
ma la ciotola finisce
tra gli acquisti di una vecchia
che conduce topo e cacio
in una rozza catapecchia.
piano piano vengo fuori
dal rifugio, e poco dopo
lei mi vede e allora grida
“santo cielo, qui c’è un topo!!”
(Si siede sulla pancia del leone addormentato)
TOPO
ed è qui che tira fuori
un’accetta ben aguzza
lei mi insegue, io galoppo
per salvare la cocuzza
col formaggio in mezzo ai denti
me la svigno dal balcone
ed arrivo qui ansimando
sulla pancia di un…
LEONE
… leone…
TOPO
…leone...
Aaaaah!
LEONE
Roarrrr! Inizia a dire le tue preghiere, topastro, perché in un attimo sarai il mio spuntino di mezza sera!
TOPO
Ti prego, risparmiami!
LEONE
Ah, ah, ah…
Dammi una sola valida ragione
per cui non dovrei mangiarti!
Caro spuntino di mezza sera
Perché dovrei risparmiarti?
Io sono il re della foresta…
TOPO
No, ti scongiuro, abbi pietà!
LEONE
Ah, ma che favola è mai questa!
io ti cucino al barbecue …
TOPO
pietà!
LEONE
… forse è meglio arrosto…
TOPO
pietà!
LEONE
… o rosolato?…
TOPO
A volte anche i re manifestano un po’ di bontà!
Se non mi mangerai, ti prometto che un giorno ti dimostrerò la mia riconoscenza!
LEONE
Tu, piccolo, esile, insignificante topolino, potrai dimostrare la tua riconoscenza a me, il leone, il re di tutti gli animali?E va bene, solo per oggi non ti manderò all’inferno dei topastri. Ritieniti… estremamente fortunato!
E vedremo che razza di riconoscenza mi potrai dimostrare!
(Il leone ritorna a dormire, ma due cacciatori si avvicinano a lui)
CACCIATORI
Zitti zitti, avviciniamoci senza far rumore
basterebbe un ramo spezzato per farlo risvegliare
Zitti zitti, prendiamolo vivo, come vuole il padrone
Ecco, fermiamoci, questa è proprio la giusta posizione…
Uno… due… tre!
(I cacciatori prendono il leone, lo legano e fuggono con lui. Il topolino sbuca e li insegue)
LEONE
Ah, ma che cosa mi è successo?
ah, cos’è questa novità
Ah, cosa posso fare adesso
che ho perduto la mia libertà!
TOPO
Ih ih… Ti hanno impacchettato ben bene!
LEONE
Tu qui!
TOPO
Te lo dissi, ti ricordi
quando tu mi hai risparmiato
che un bel giorno, nel mio piccolo
ti avrei contraccambiato
Per tagliare quelle corde
ci vorrebbe un coltellino,
ma se questo non si trova…
basta il dente di un topino!
(Il topo rode le corde che tengono il leone prigioniero)
TOPO + LEONE
E con questo bel finale
sembra chiara la lezione
Perché a tutti può succedere
un’uguale situazione
LEONE
un amico non ha prezzo…
TOPO
…che sia grande o piccolino…
TOPO + LEONE
…nella gioia e nel dolore
ti starà sempre vicino!
10. LA DONNOLA E LE GALLINE
NARRATORE
State a sentire un po’ la storia che vi sto per raccontar
ho anche una maxigang di pollastrelle che mi può aiutar
poi c’è una donnola e proprio lei sarà la nostra superstar
perché per causa sua qui stava per esplodere una gran bagarre
quando la videro raggiungere il pollaio sul suo sidecar
ogni pollastra si vide in alto mare…
GALLINA 1
meglio fuggire…
GALLINA 2
o meglio battagliare?
GALLINE
qui l’importante è star lontani da lei
perché se si avvicina qua è finita per noi!
ma basta aver cervello
per non andare a fondo
per rimanere al mondo
perché un tranello sul più bello ti trascinerà giù
sì, basta aver cervello
per evitare il crollo
perché anche tu te ne accorgerai…
GALLINA1
muoviti come vuoi…
GALLINA2
…ma ti rosoleranno se non userai…
GALLINE
…tutto il cervello che tu hai!
NARRATORE
ma ritornando a noi, la storia che vi sto per raccontar
se è vero quel che so rischiava di finire a tinte noir
perché ci fu una spia che disse “nel pollaio c’è la rosolia”
la nostra donnola se l’era già beccata, quella malattia
quindi si camuffò da luminare del sapere medico
arrivò al pollaio e cominciò a bussare…
DONNOLA
Per fafore aprire! Io zono kran doktore!
NARRATORE
Ma nel pollaio
qualcuno sospettò
e insomma quando aprirono le dissero “no”!
GALLINE
…No!
Qui stiamo tutte bene
se tu ci stai lontano
sì, sì, l’ambiente è sano
se in un baleno togli il freno e te la squagli di qua
scoppiamo di salute
caro signor dottore
e quindi addio, arrivederci, bye bye
e non tornare mai
intanto lo sappiamo tutte quante chi sei
prendi il tuo sidecar e vai!
(Le galline mandano via la donnola)
sì, basta aver cervello
per rimanere a galla
il mondo è fatto a palla
e se la palla fa una falla ti sballonzola via
e quindi la morale è proprio congeniale
NARRATORE
Non l’ho capita nemmeno io!
GALLINA1
Il mondo è fatto a scale…
GALLINA2
…c’è chi scende e c’è chi sale
NARRATORE
Questo cosa c’entra? Sei proprio una gallina
GALLINE
No, non c’entra niente, ma almeno fa la rima!
GALLINE + NARRATORE
Qui la morale c’è,
e adesso la diremo in coro tutti e tre
usa il cervello se ce l’hai!
11. LE RANE CHE CHIESERO UN RE
ZEUS
Nel fondo di uno stagno
vivevan dei ranocchi,
non erano contenti
e adesso vi dirò perché:
passavan le giornate
tra liti e battibecchi,
e i loro ambasciatori
un giorno vennero da me
io dissi: “chi disturba il grande zeus?”
“chi sta bussando alle porte dell’olimpo?
RANE
Noi, noi vogliamo un re!
Un re che ci governi,
che regni su di noi
e dia luce ai nostri giorni,
che sia pieno di bontà
di pace e di giustizia,
sì, noi vogliamo un re!
Noi vogliamo un re!
Padre degli dei!
Non mandarci via,
ora che tu sai
quel che ci ha spinto
quassù ai piedi tuoi !
Padre degli dei!
dacci il nostro re!
se ci esaudirai
saremo degni del sovrano
che ci concederai!
ZEUS
Popolo delle rane, soddisferò la vostra richiesta: vi concederò un sovrano. Ecco il vostro re!
(Zeus lancia alle rane un pezzo di legno. Le rane esultano e si prostrano)
Ad essere sinceri
il re da me concesso
non era proprio il massimo
in fatto di maestà
le rane dello stagno
guardandolo dal fondo
speravano che salutasse
la comunità
ma videro che lui non si muoveva
e piene di rancore ci saliron sopra…
RANE
Noi volevamo un re
dinamico e deciso,
ma con un re così
siamo un popolo deluso!
noi torneremo a zeus
e gli restituiremo il re,
quel fantoccio che
lui ha dato a noi!
Padre degli dei!
dacci un altro re!
quel che hai a dato a noi
è troppo insulso, non ha qualità!
ZEUS
Come osate voi
disturbare zeus?
che insolenza è mai?
con un serpente per sovrano
tutto migliorerà!
(Zeus getta alle rane un serpente d’acqua, che in un baleno le divora)
12. L’ULTIMA FAVOLA
L’ultimo sole torna a dormire
nel suo vestito di porpora fiammante
Sopra un cuscino di nubi d’oro
dietro l’oceano si addormenterà
L’ultima favola sta per dissolversi
e come un balsamo diffonde il suo profumo
Ogni animale va nel nascondiglio suo
ma in qualche modo sa che resterà con voi
Li vedrete arrivare distanti
come un gruppo di intrepidi eroi
E saranno festosi e contenti
perché in fondo non si sono mai scordati di voi
Ci sarà l’invidioso cammello
con le rane che chiesero un re
le galline col lupo e l’agnello
poi la donnola, il leone, i topi e lo scimpanzé
la cicala e le formiche ed ogni bestia che c’è,
con la volpe e tutti gli altri che avventure stupende per noi
Sarà tempo di favole nuove
sarà tempo di nuove poesie
sarà un viaggio per terre lontane
un cammino ad occhi chiusi tra certezze e magie
Ogni storia ha un passaggio segreto
per trovare la bestia che c’è
dentro quelli che pensano l’uomo
come un essere perfetto che animale non è
ma non vedono la loro presunzione perché
lupi e volpi, rane, topi e scimpanzé sono dentro di noi
L’ultima favola non si può scrivere
è un incantesimo antico più del mondo
Come una fiaccola che non si spegne mai
sfida le tenebre e nella notte sempre splenderà.