FACCIAMO L'AMLETO. L'AMLETO DI SHAKESPEARE? SI, PERCH?
due atti di
Di Franco Mantega (n. posizione SIAE: 220148)
e
Alessandro Stringa (n. posizione SIAE: 198497)
GIUDICE |
PERSONAGGI |
Presiede il tribunale dellaldil |
|
CANCELLIERE |
Vecchio e malandato |
PUBBLICO MINISTERO |
Accusa Amleto di tutti gli omicidi |
AVVOCATO DIFENSORE |
Difende Amleto |
AMLETO |
Principe di Danimarca |
ORAZIO |
Suo amico |
SPETTRO DI RE AMLETO |
Padre di Amleto |
CLAUDIO |
Zio di Amleto e regicida |
POLONIO |
Ciambellano di corte |
OFELIA |
Figlia di Polonio |
GERTUDE |
Madre di Amleto, sposa Claudio |
LAERTE |
Fratello di Ofelia |
ROSECRANZ |
Amico di Amleto |
GUILDENSTERN |
Amico di Amleto |
FORTEBRACCIO |
Cugino di Amleto e autore della macchinazione |
OSRIC |
Nuovo ciambellano di corte |
SERVI DI CORTE |
In numero variabile |
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SCENA. La stessa per entrambi gli atti. Palco di dimensioni normali, con fondale e quinte, completamente nere.
A destra scrivania del pubblico ministero che fronteggia, a sinistra, la scrivania dellavvocato difensore. Al centro, in fondo, la scrivania del giudice, in posizione sopraelevata rispetto al resto. Alla sua desta il tavolino del cancelliere. Poco discosta sulla sinistra una sedia per i testimoni. Le tre scrivanie sistemate sul fondo, in modo da permettere a imputati e/o testimoni e al flash-back di occupare la parte anteriore del palco, proscenio compreso). Ovviamente, le luci debbono essere tali, da lasciare al buio le parti di palco dedicate alla Corte quando la scena si svolga avanti.
LUCI. Sono auspicabili gruppi luci che possano illuminare separatamente le diverse zone del palco, con la possibilit anche di luce diffusa.
COSTUMI. Abiti moderni per i membri del tribunale. I personaggi shakespeariani nel primo tempo sono in costume depoca, nel secondo possono avere abiti corrispondenti alla loro personalit.
ATTO PRIMO
SCENA 1 Allapertura del sipario, musica, buio con la luce diffusa che si alza gradualmente, entrano dai lati opposti quelli delle loro scrivanie il PUBBLICO MINISTERO (PM) e lAVVOCATO DIFENSORE (AD), indossano delle toghe nere e portano in mano delle cartellette e quando sincontrano si fanno ripetuti inchini ma si guardano in cagnesco. In realt si conoscono molto bene e fuori dalla Corte si danno del tu. Entrano anche GIUDICE (GIUD) che saluta gli avvocati allo stesso modo, e CANCELLIERE (CANC); questultimo un vecchietto dal passo malfermo e porta una montagna di scartoffie. I saluti si ripetono in maniera cerimoniosa e insistita per quasi tutta la durata della musica, poi tutti raggiungono le proprie scrivanie. Stanno seduti salvo quando si rivolgono a Giudice e/o contro-parte.
GIUD. Cancelliere, vogliamo cominciare?
CANC. (con voce monotona) Procedimento numero 7.987.654.321: lAldil contro Amleto, principe di Danimarca.
AD. Signor Giudice, mi oppongo!
GIUD. (sbalordito) Ma avvocato, nessuno ha ancora fiatato a che cosa si oppone?
AD. Mi oppongo al processo, Signor Giudice, questo processo non sha da fare, n oggi, n mai!
PM. (ironico)Lavvocato della difesa deve aver sbagliato libro, questo lAmleto di Shakespeare, non I promessi sposi
AD. Il Pubblico Ministero tira inutilmente in ballo una storia gi conclusa da molti secoli, Shakespeare ha scritto
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PM. Ah! Lo sappiamo tutti che cosha scritto: un resoconto tutto dalla parte dellimputato! Sar anche un capolavoro, ma non molto imparziale
GIUD. (picchia col martelletto) Silenzio o faccio sgomberare laula! (accorgendosi della gaffe) Beh, in effetti il pubblico non sta facendo casino... Hemm... Il Pubblico Ministero ha chiesto un supplemento di indagini perch avrebbe, a suo dire, riscontrato delle irregolarit nelle indagini stesse, e dato che noi siamo il tribunale dellaldil, dovremmo applicare la giustizia, quella vera, mica come i tribunali gi, sulla terra, che spesso hanno un occhio di riguardo verso i potenti. Quindi datevi una calmata, sedetevi buoni e zitti e proseguiamo. Cancelliere, faccia entrare limputato Cancelliere!
CANC. (si era assopito, si risveglia bruscamente) Eh? Ah s Entri Amleto principe di Danimarca, figlio di
AD. Obiezione, Vostro Onore! Questa una violazione della privacy dellimputato! E non attinente al procedimento in atto.
PM. Ma che sono solo le generalit dellimputato, che peraltro molto conosciuto! GIUD. (picchia col martelletto) Piantatela voi due! Entri limputato
AMLETO. (entra lentamente con fare molto vacuo e atteggiamento decadente, si siede mollemente sulla sedia dei testimoni con le gambe accavallate) Ah, la caducit della vita!
PM. Caduca proprio, dato che morto da un pezzo! Ma ci dica, principe, comodo?
AMLETO. Essere o non essere comodi, intendo ah saperlo comunque non mi lamento, grazie. Ma ditemi voi, nobili signori, che cosa si desidera da me?
GIUD. Principe, in corso un supplemento di indagini sulla vicenda che lo ha visto coinvolto.
AMLETO. Ah s, mi pare di ricordare
GIUD. Lo spero Cancelliere, legga latto di accusa
CANC. (legge tutto dun fiato con voce monotona, e quando il fiato finisce aspira con una specie di fischio sotto lo sguardo stupito degli avvocati) Amleto principe di Danimarca figlio di Amleto re diDanimarca accusato di omicidio plurimo aggravato come esecutore nelle persone di Polonio ciambellano di corte, di Laerte figlio del succitato Polonio e di Claudio re di Danimarca fratello del succitato Amleto-padre non figlio al quale era succeduto sul trono dopo la morte di questi; come mandante nelle persone di Rosencrantz nobile danese e di Guildenstern nobile danese; e di concorso nella morte di Ofelia figlia del succitato Polonio nonch fidanzata di Amleto-figlio non padre e di Gertrude moglie del succitato Amleto-padre non figlio e madre di Amleto-figlio non padre. (quando finisce gli avvocati tirano un sospiro di sollievo)
GIUD. Principe Amleto, ha capito bene le accuse? Come si dichiara: colpevole o innocente?
AMLETO. (che ha ascoltato il cancelliere con aria assente, come se il tutto non lo riguardasse) Colpevole o innocente questo il problema, se sia pi nobile tollerare le percosse e gli strali dellavversa fortuna, oppure levarci a combattere le nostre tribolazioni e risolutamente finirle.
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PM. Ho latroce sospetto che ci stia pigliando per i fondelli!
AD. Ma no, un principe, fatto cos.
GIUD. Insomma, si ritiene colpevole o innocente?
AMLETO. Essere o non essere
PM. (si alza) Ah no, eh! (si siede)
AD. (si alza precipitosamente) Ehm.. limputato si dichiara innocente! (si siede)
PM. (si alza) Innocente? Ma se ci sono tante di quelle prove... Sono sette morti ammazzati e tutti per colpa dellimputato. tutto scritto proprio in quellopera gi pi volte citata! (si siede)
AD. (si alza ) vero, ma la difesa vuole dimostrare che ci sono tante di quelle attenuanti che limputato di fatto innocente. E poi potremmo anche invocare la seminfermit mentale. (si siede)
PM. (si alza) Ma se lo sanno tutti che si finto pazzo per
GIUD. Basta! (PM si siede. Poi, tra s) Io non credo che arriver alla fine di questo processo Cancelliere, per chiarire i termini della questione, vuole leggere gli atti relativi alle indagini?
CANC. Va bene Signor Giudice: pagina 1 di 1834 GIUD. Fermo! Il riassunto, solo il riassunto
CANC. Ah, eh, s pagina 1 di 1. (giudice e avvocati tirano un sospiro di sollievo, lui legge come prima) Amleto padre non figlio re di Danimarca mor in circostanze poco chiare la versioneufficiale parl di un morso di serpente. Il di lui fratello Claudio gli successe sul trono e ne spos la di lui vedova Gertrude. Il di lui figlio riteneva invece che il re fosse morto per avvelenamento, di ci ritenendo responsabile lo zio Claudio, asserendo che tale versione gli sarebbe stata raccontata dallo spettro del defunto genitore, che lAmleto figlio non padre avrebbe incontrato sulle mura del castello di Elsingor. In seguito a tale rivelazione il principe avrebbe cominciato a dare segni di pazzia mentre secondo altre versioni si sarebbe invece finto pazzo per vendicare la morte del padre (si siede ormai senza fiato)
GIUD. Cancelliere, non mi... muoia... proprio adesso! Ah ah, vuole bere un po dacqua?
CANC. Eh, ah s, grazie (beve, si fa aria, riprende)
GIUD. Dunque, dicevamo?
CANC. Il principe cominci a dare segni di pazzia, finta o reale che fosse, con laiuto di una compagnia di attori girovaghi organizz una rappresentazione teatrale nella quale inscen il supposto assassinio del padre con il di lui fratello, di Amleto padre non figlio, che gli versava una fiala di veleno in un orecchio, questo allo scopo di osservare la reazione del re e della regina sua madre. Dopo tale spettacolo lAmleto figlio non padre lasci la fidanzata Ofelia e durante un colloquio con la madre uccise forse involontariamente il padre di Ofelia che si era nascosto dietro una tenda per spiare il colloquio
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PM. (parla al telefonino) S dunque, una quattro stagioni, una margherita e una prosciutto e funghi s, per le 20 e 30, grazie
GIUD. Dottore!
PM. Eh? Ah, mi scusi Signor giudice, ma la storia la conosco gi
GIUD. Ma no. E che si stava dimenticando la quattro stagioni con pochi funghi. Sa la sera, fanno peso.
AD. Questo inqualificabile. Laccusa si sente tanto sicura delle sue tesi da snobbare la lettura degli atti
PM. Ah, avvocato, lei cosa prende da bere? Una birra anche per lei?
AD. Piccola, grazie.
GIUD. Ehm, insomma dottore, si sbrighi con questordine. Andiamo avanti, cancelliere, vi prego!
CANC. Dopo la morte di Polonio il re decise di mandare Amleto figlio non padre in Inghilterra accompagnato dai due nobili Rosencrantz e Guildenstern con una lettera indirizzata al re di quel paese nella quale pare si chiedesse che il principe fosse ucciso, ma avendone avuto il sentore, questi comp un abile scambio di lettere e ad essere messi a morte furono i due malcapitati nobili.
PM. E tre
AD. Che cosa?
PM. Cadaveri, ovviamente!
AD. Obiezione!
GIUD. Respinta, andiamo avanti!
CANC. Nel frattempo la figlia del defunto Polonio impazzita a sua volta per il dolore si suicidava annegandosi
PM. E quattro
AD. Obiezione!
GIUD. Respinta, andiamo avanti!
CANC. Tornato in patria Amleto
AD. Figlio non padre
PM. Obiezione!
GIUD. Respinta, andiamo avanti!
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CANC. Incontra il fratello di Ofelia Laerte che cova propositi di vendetta. Durante un ricevimento il re Claudio organizza un duello tra i due ma da a Laerte un fioretto dalla punta avvelenata e tiene pronta un coppa di veleno destinata a al principe, che resta ferito, ma nella concitazione le armi si scambiano e Laerte viene ferito a sua volta col fioretto avvelenato e muore, mentre la regina Gertrude beve per caso il veleno e muore. Capita la macchinazione Amleto s lui, uccide re Claudio e muore a sua volta
PM. Cinque, sei e sette, anzi otto con Amleto stesso tombola!
AD. Obiezione!
GIUD. Respinta, andiamo avanti!
CANC. Mentre arriva il principe di Norvegia Fortebraccio, cugino degli Amleti, che come unico erede al trono rimasto in vita diventa re di Danimarca.
GIUD. Un po come uno che trova per la strada il biglietto vincente della lotteria Comunque meno male che siamo arrivati alla fine. La parola alla pubblica accusa.
PM. Signor Giudice, lo scopo dellaccusa dimostrare che tutti gli omicidi sopra esposti furono frutto della fredda premeditazione del principe Amleto, che quindi dovrebbe essere condannato ai pi profondi gironi infernali.
GIUD. Grazie dottore, la parola alla difesa.
AD. La difesa dimostrer senza alcun ragionevole dubbio che il principe rimase sconvolto per la morte del padre e per il rapidissimo matrimonio della madre con lo zio che si sarebbe poi rivelato lassassino di suo padre, perdendo in parte la ragione, e che rimase vittima di una serie di circostanze casuali, quindi al massimo un po di purgatorio...
PM. E magari un encomio solenne per il record di omicidi nel pi breve tempo possibile, ma andiamo! Mi oppongo!
AD. E io faccio obiezione!
GIUD. Smettetela tutti e due o vi caccio dallaula! Oddio mi sento male
CANC. Vuole un po dacqua?
GIUD. Eh, ah s, grazie (beve, si fa aria, riprende) Insomma, andiamo avanti: cominciamo con linterrogatorio dellimputato. Principe Amleto ci dica tutto quello che ricorda.
AMLETO. Ricordare o non ricordare, questo il problema, se sia pi nobile
GIUD. (affranto) Non ci posso credere (allavvocato difensore) Avvocato, ci provi lei, che lo conosce meglio
AD. S signor giudice, ma deve capire, le circostanze attenuanti GIUD. Avvocato!
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AD. Eh? Ah s, va bene Dunque principe, vogliamo ricordare lepisodio che secondo me fu lorigine di tutto? E cio le repentine, ma che dico repentine subitanee nozze di sua madre con suo zio subito dopo il funerale del defunto marito. Ricorda, vero?
AMLETO. Certo Orazio caro compagno di studi mi fece notare che non si era atteso molto per questo matrimonio e io risposi testualmente: Economia, Orazio, economia! Gli arrosti del banchetto funerario sono serviti a guarnire, ancora caldi, la tavolata di quello nuziale.
SCENA 2 (Scena che si svolge come nel cinema muto degli anni venti, sottofondo musicale al pianoforte: Marcia funebre di Chopin. GIUD, AD e PM al loro posto; AML, con il buio, si porta dietro le quinte, a sx. Luci appropriate si accendono sul palco. Da sx appare un corteo lentissimo: degli uomini portano a spalla la bara di Re Amleto, uno di questi Amleto, e sono seguiti da Gertrude, Claudio, Polonio e Ofelia. Gertrude piange, vestita di nero. Quando il feretro sta per entrare nella quinta di dx la scena inizia a svolgersi con i movimenti delle comiche del cinema muto. La musica diventa la marcia nuziale di Wagner, Claudio prende per mano Gertrude, le sfila l'abito nero e, con l'aiuto di comparse, le infila l'abito nuziale, Gertrude sorride ed esce con Claudio, Amleto rimane a guardare sbalordito.)
AMLETO. Fragilit, il tuo nome donna! Un mesetto! Prima che fossero vecchie quelle scarpe con le quali ella segu il corpo del mio povero padre, come Niobe, tutta lacrime, ebbene lei proprio lei - o Dio! Una bestia, a cui manca il discorso della ragione, avrebbe pianto pi a lungo - sposata a mio zio, il fratello di mio padre, ma non pi simile a mio padre che io ad Ercole. Entro un mese! prima ancora che il sale di quelle inique lagrime avesse lasciato il rossore nei suoi occhi gonfi, ella si sposata. Oh, malvagia fretta, accorrere cos lestamente a lenzuola incestuose! Non
bene e non pu venire a bene; ma spezzati, mio cuore, perch io debbo frenare la lingua! (le luci tornano normali)
AD. Capito Signor Giudice perch le parlavo di attenuanti...
PM. Attenuanti che portano alla premeditazione?
AD. Possono portare ad uscire di senno!
PM. Quindi per lei basterebbero un paio di giri sul monte del Purgatorio...
GIUD. Richiamo Accusa e Difesa ad attenersi alla linea del dibattimento. A questo proposito vorrei chiedere al Principe Amleto se ha qualche cosa da dire.
AMLETO. (come rincretinito) Il punto che allora non sapevo come fossero andate le cose...! Il giorno dopo per, Orazio mi disse di aver visto mio padre sulle mura del castello... era il fantasma del Re Amleto, per in quel momento io non lo sapevo, io non ci credevo ma lui mi disse di andare a vedere io stesso...
AD. (comprensivo) Sappiamo anche che, in seguito il fantasma ha parlato...
AMLETO. Avvenne la notte seguente. Mi rivolsi a lui dicendogli: Sii tu un benigno spirito o un folletto, scendano con te soffi celesti o raffiche d'inferno, intenti buoni oppure malvagi, tu ti avvicini, quasi per farti interrogare. E ti chiamer Amleto, padre, Re di Danimarca. Ti prego, parla!
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SPETTRO. (entra con le luci come per la scena del funerale. la luce di Wood far brillare il suo manto) quasi giunta l'ora in cui devo fare ritorno al mio tormentoso fuoco di zolfo. Noncompassionarmi, ma sta ben attento a ci che ti sveler. Io sono lo spettro di tuo padre, condannato finch non saranno purgati e bruciati i delitti compiuti nei miei giorni terrestri. Ascoltami dunque! Se hai amato mai tuo padre, vendica il suo orribile e snaturato assassinio! Ascolta Amleto, si preteso che, mentre dormivo nel mio verziere, un serpente mi avesse punto; e cos tutti gli orecchi di Danimarca furono vilmente ingannati da questo falso racconto della mia morte. Ma sappilo, figlio mio, il serpente che ha punto la vita di tuo padre, porta ora la sua corona! Quell'incestuosa e adultera bestia... attrasse alla sua vergognosa lussuria il desiderio di quella regina che pareva tutta virt Vendica il suo infame e snaturato assassinio. (Spettro esce, Orazio accompagna Amleto a sedersi in tribunale)
SCENA 3 (Luce flebile, colorata, sul palco. Anche questa scena si svolge con i movimenti delle comiche del cinema muto. Re Amleto sta passeggiando, assorto nella lettura di un grosso libro. Porta la corona in testa. Si siede in terra, continua la lettura; la testa si fa pesante, si sdraia, di lato, con la testa sul libro. Appare Claudio. Raggiunge il fratello, apre il tappo di una boccetta di vetro e versa il contenuto nell'orecchio del Re. Il Re si sveglia, guarda interrogativamente Claudio, quindi crolla. Claudio ritorna dal fratello, lo scuote, vede che morto. Entra Gertrude che disperatasi si sbraccia sul corpo del marito. Claudio si frega le mani, cercando di consolarla, lui sta pregustando la vittoria, si prendono per mano ed escono. A quel punto, si accende la luce di Wood e Re Amleto si alza ed esce, in versione fantasma)
AD. Mi sembra di poter dire che, visti i fatti, una qualche attenuante gli vada riconosciuta PM. Ma si finto pazzo, e questo significa premeditazione!
AMLETO. Fingere o non fingere, questo il problema Forse ho un po calcato la mano, ma tanto bene non stavo. Cera davvero del marcio in Danimarca! E poi Ofelia che mi molla di punto in bianco
PM. Fu per ordine di suo padre!
AMLETO. S, ma io che cosa ne sapevo? Le avevo mandato delle lettere, le avevo fatto dei regali, le cose sembravano promettere per il meglio e invece allimprovviso mi restituisce tutto e mi dice di lasciarla in pace. Io ero innamorato di lei!
PM. E questo vi diede un buon pretesto per la vostra finzione!
AD. Obiezione!
GIUD. Respinta: Shakespeare a dirlo.
AMLETO. Forse, per ci stavo male davvero.
SCENA 4 (cambiano le luci,CLAUDIO, GERTRUDE, POLONIO, poi AMLETO, ROSENCRANTZ e GUILDENSTERN)
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POLONIO (entrando da sx ). Mio sovrano, e signora, io sar breve. Il vostro nobile figliuolo pazzo: pazzo io lo chiamo; perch, a definire la vera pazzia, che se non esser pazzo e nient'altro?
REGINA. Pi sostanza, e meno arte.
POLONIO. Signora, io giuro ch'io non uso punto arte. Ch'egli sia pazzo vero; vero che sia un peccato; ed un peccato che sia vero, ed ora rimane che noi scopriamo la causa di questo effetto. Ponderate: io ho una figlia che, per suo dovere e obbedienza, osservate, m'ha dato questo; ora ascoltate e deducete. (Legge) "Alla celestiale, e idolo dell'anima mia, la molto abbellita Ofelia". Questa una cattiva espressione, "abbellita" una vile espressione, ma voi dovete udire. Ecco: (legge) "Nel suo eccellentemente bianco seno, queste, eccetera".
REGINA. E venuto questo da Amleto a lei?
POLONIO. S, buona signora
RE. Ma come ella ha accolto il suo amore?
POLONIO. Che pensate voi di me?
RE. Che siete un uomo fedele e onorato.
POLONIO. Io vorrei pur mostrarmi tale, e alla mia damigella tenni questo discorso: "Monsignor Amleto un principe, fuori della tua stella; questo non dev'essere"; e poi le prescrissi ch'ella dovesse appartarsi dalle sue visite, non ammettere alcun messaggero, non accogliere alcun pegno d'amore. Fatta la qual cosa, ella colse i frutti del mio consiglio; ed egli, respinto, per far breve la storia, cominci a delirare.
RE. Credete voi che sia questo?
REGINA. Potrebbe essere
RE. Come potremo provarlo?
POLONIO. Guardate, sta arrivando, nascondetevi
(Claudio e Gertrude si nascondono a dx, dietro le quinte. Entra AMLETO leggendo un libro)
REGINA: Ma guardate come il povero infelice viene leggendo triste triste. (Escono il Re, la Regina)
POLONIO. Come sta il mio buon principe Amleto? AMLETO. Bene grazie a Dio. POLONIO. Mi conoscete, mio signore? AMLETO. Ottimamente, voi siete un pescivendolo. POLONIO. Non io, mio signore.
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AMLETO. Poich se il sole genera vermi in un cane morto, ch' una carogna buona a baciarsi... Avete voi una figlia?
POLONIO. S, mio signore.
AMLETO. Non la fate camminare al sole: il concepire una benedizione; ma siccome vostra figlia potrebbe concepire, amico, stateci attento.
POLONIO. (a parte, verso il re) Che ne dite? sempre batte sulla mia figliuolaGli parler di nuovo... Che cosa leggete, mio signore?
AMLETO. Parole, parole, parole.
POLONIO. Qual la questione, mio signore?
AMLETO. Calunnie, signore: perch questo briccone satirico dice qui che i vecchi han la barba grigia, che le loro facce sono rugose, i loro occhi spurgano una densa ambra, perch voi stesso, messere, sareste vecchio come me, se come un granchio poteste andare all'indietro.
POLONIO. (a parte) C' del metodo in questa pazzia Mio onorato signore, io voglio molto umilmente prender congedo da voi.
AMLETO. Voi non potete, messere, prendere da me cosa alcuna da cui io pi volentieri mi separi; fuorch la mia vita.
POLONIO. Statevi bene, mio signore. (Esce a dx)
AMLETO. Questi noiosi vecchi scemi!
SCENA 4bis si torna in tribunale
PM. Andiamo avanti ancora. Dopo tutto questo, i vostri genitori si preoccuparono
AD. Obiezione! Il re non era un genitore!
GIUD. Accolta.
PM. E mandarono a chiamare dei vostri vecchi amici.
AMLETO. Rosencrantz e Guildenstern, ma mi accorsi subito che dovevano controllarmi.
SCENA 4tris Entra Osric, che presenta ROSENCRANTZ e GUILDENSTERN)
OSRIC. Principe Amleto, ci sono qui fuori due giovani signori che affermano essere vostri compagni di studi a Wittenberg.
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AMLETO. Ah, si.
OSRIC. Principe, li faccio entrare?
AMLETO. Chi?
OSRIC. Sono elegantissimi...
AMLETO. Buon per loro. Osric, non farmi perdere la pazienza, Dimmi chi sono. OSRIC. Due giovani signori che affermano essere vostri compagni di studi a Wittenberg. AMLETO. Osric, questo l'hai gi detto; arriva al sodo: chi sono?
OSRIC. I nobili signori Rosencrantz e Guildenstern AMLETO. (fra s) ...quante parole... Falli dunque entrare.
(Entrano ROSENCRANTZ e GUILDENSTERN da dx. Guilderstern davanti, Rosencrantz dietro, verso linterno)
GUILDENSTERN. Mio onorato signore!
ROSENCRANTZ Mio carissimo signore!
AMLETO. Miei ottimi amici! Come stai, Guildenstern? Ah, Rosencrantz? Buoni ragazzi, come state voi due?
ROSENCRANTZ. Come i comuni figli della terra.
AMLETO. Che notizie?
ROSENCRANTZ. Nessuna, mio signore, se non che il mondo diventato onesto.
AMLETO (gira in mezzo ai due). Allora vicino il finimondo; ma la vostra notizia non vera. Chi
vimanda in prigione qui? GUILDENSTERN. In prigione, mio signore? AMLETO. La Danimarca una prigione.
ROSENCRANTZ (gira dietro e prende Amleto in mezzo tra lui e Guilderstern). Allora anche il mondo una prigione.
AMLETO. Una vaga prigione, in cui vi sono molte celle, carceri, e segrete; e la Danimarca una delle peggiori. Ho cattivi sogni.
GUILDENSTERN. I sogni stessi non sono che ombre.
AMLETO. vero. Vogliamo andare alla corte? Perch, per la mia fede, io non so ragionare.
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ROSENCRANTZ e GUILDENSTERN (Indietreggiano di un passo, fanno un saluto militare ed esclamano assieme): Ci mettiamo al vostro fianco.
AMLETO. Che fate voi ad Elsingor?
ROSENCRANTZ. Siam venuti a visitarvi, mio signore: nessun altro motivo.
AMLETO. Mendicante com'io sono, io sono povero anche di grazie; ma io vi ringrazio; e certo, cari amici, le mie grazie son troppo care per mezzo soldo. Non foste mandati a chiamare? la vostra propria inclinazione? una libera visita? Via, comportatevi con me giustamente, andiamo, su, parlate.
GUILDENSTERN. Che dovremmo dire, mio signore?
AMLETO. Ebbene, c' una sorta di confessione nei vostri sguardi, che la vostra modestia non ha arte bastevole a colorare: io so che il re e la regina v'han mandati a chiamare.
ROSENCRANTZ (indeciso): A che scopo, mio signore?
AMLETO. Questo dovete dirmelo voi, se siamo stati amici: siete stati mandati a chiamare o no?
ROSENCRANTZ. (a Guildenstern): Che dite voi?
AMLETO. (a parte) Ah s? Allora io vi tengo docchio.
GUILDENSTERN. Mio signore, noi fummo mandati a chiamare.
AMLETO. Io vi dir perch. Io ho ultimamente perso tutta la mia allegria.
ROSENCRANTZ. Allora gli attori che stanno arrivando giungono a proposito!
(Uno squillo di tromba)
AMLETO. (ha come unilluminazione, a parte) S, forse arrivano davvero a proposito!
SCENA 5 (le luci tornano quelle del tribunale, R e G escono a sx. Amleto, invece, rimane in scena, a met tra il proscenio ed il tribunale)
PM. Ah, giusto, gli attori E qui metteste davvero in opera la vostra macchinazione, mettendo in scena la morte di vostro padre. Ma prima pronunciaste il vostro famoso monologo.
AMLETO. (sillumina) Oh s, e ne vado fiero! Lo volete sentire? Essere o non essere, questo il problema. Se sia pi nobile
PM. No, vi prego, risparmiatecelo!
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AMLETO. (deluso) Peccato, sarebbe stata una grande interpretazione. Ma fui interrotto da Ofelia che voleva restituirmi i regali che le avevo fatto.
SCENA 6 (cambio di luci , AMLETO e OFELIA)
OF. Mio buon signore, come siete stato in questi lunghi giorni?
AMLETO. Vi ringrazio umilmente. Bene, bene, bene.
OF. Mio signore.... ho dei ricordi vostri che a lungo ho desiderato restituirvi. Vi prego di accettarli.
AMLETO. Ma no! Non v'ho mai dato niente di prezioso...
OFELIA. Lo sapete bene, mio onorato signore. Per un animo nobile, anche i doni poveri divengono ricchi. Eccoli mio signore.
AMLETO. Ah, ah. Voi siete onesta?
OF. Mio signore?
AMLETO. Siete bella?
OF. Che vuol, dire vostra signoria?
AMLETO. Onesta e bella... bah, la vostra onest non dovrebbe permettere discorsi con la vostra bellezza.
OF. Ci potrebbe essere miglior rapporto di quello tra la bellezza e l'onest?
AMLETO. Certo: perch la bellezza far dellonest una ruffiana. Non il contrario. Io vi amavo un tempo.
OF. In verit, mio signore, me l'avete fatto credere.
AMLETO. Non avreste dovuto crederlo.
OF. Fui dunque tanto pi ingannata.
AMLETO. Chiuditi in un convento. Io sono onesto pressappoco eppure potrei accusarmi di qualche cosa di grosso. Siamo tutti dei furboni: non prestare fede a nessuno. Se vuoi, puoi andare in convento. Dov' tuo padre?
OF. A casa, mio signore.
AMLETO. Procura che le porte siano ben chiuse su di lui e non possa fare lo stupido altro che in casa sua. Addio.
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OF. Aiutatelo, cieli!
AMLETO. Se ti sposi, sposa un gonzo, perch gli uomini che capiscono sanno bene che cosa voi fate di loro. Ma se proprio vuoi andare in convento... Addio!
OF. Guaritelo voi, potenze del Cielo!
AMLETO. Quanto a me, mi hanno fatto impazzire. Ordiner che non ci siano pi matrimoni; quelli che si sono gi sposati vivano pure..., meno uno.
OF. Oh, il nobile spirito che va in rovina! Speranza e fiore del nostro regno. Specchio della moda e modello delle forme. O me sciagurata per ci che ho veduto e per ci che mi tocca vedere.(corre fuori, Amleto rimane in scena, indietreggiando, poi si siede al suo posto in tribunale)
SCENA 7 (le luci tornano quelle del tribunale)
PM. Torniamo agli attori e allo spettacolo.
AMLETO. Mostrai al re che sapevo, facendogli rivedere il suo stesso delitto e questo lo sconvolse, tanto da farlo scappare via prima della fine della recita. Fu divertente!
PM. Ma questo fece precipitare la situazione
AMLETO. Oh s, tutti volevano parlare con me, i miei due finti amici, il ciambellano, mia madre
AD. Vostro onore, non vorrei che laccusa sorvolasse sul fatto che il principe ebbe loccasione di uccidere il re, ma non lo fece e questo depone a suo favore.
SCENA 8 (cambio di luci , CLAUDIO e AMLETO)
CLA. (solo, entra da sx) Oh, putrido il mio delitto! Appesta anche il Cielo! E porta il segno dell'antica e originaria maledizione: l'assassinio di un fratello! Pregare? Vorrei ma non posso; la colpa pi forte di me e sconfigge la mia volont. Ma quale forma di preghiera pu valermi? Perdona il mio orrido delitto... non serve perch sono ancora in possesso degli oggetti per i quali ho ucciso: la corona, la regina, la mia ambizione stessa. Piegatevi dunque, caparbie ginocchia! E tu, cuore di pietra, sii tenero come le membra di un neonato! Forse tutto ancora possibile... (si inginocchia. Entra Amleto,da sx, non visto)
AMLETO. (Non sentito) Sarebbe proprio a tiro, ora che sta pregando. Lo spedisco in Cielo e sar vendicato. Devo rifletterci, per. Un furfante ha ucciso mio padre, e io, unico figlio di quel padre, in cambio, lo mando in Cielo? Ma questo un regalo, non una vendetta! Torna al tuo posto, spada, e sappi che dovrai colpirlo in modo pi orribile; ubriaco o nel piacere incestuoso, o in qualche azione che non abbia sapore di salvezza.- E possa l'anima sua essere nera e maledetta come l'inferno dove ,
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andr. (Esce, non visto).
CLA (Si alza a sua volta). Grande la misericordia del cielo. Sono pentito. Mi sento perdonato (esce).
SCENA 9 (le luci tornano quelle del tribunale, poi ricambiano: AMLETO, GERTRUDE e POLONIO)
PM. S, ma poi segu il primo dei delitti, quello di Polonio. (cambio luci entrano Polonio e Gertrude),
POL. Vostra maest, ci vuole una strigliata. (va a prendere la sedia di AML e la offre alla Regina, girata verso dx) Ditegli che le sue stravaganze sono andate troppo oltre perch si possa pisopportarle, e che vostra maest s' dovuta interporre tra lui e la forte esasperazione destata. Io me ne star zitto qui dietro. Parlategli chiaro e tondo.
AMLETO. (di fuori) Madre, madre, madre!
GER. (a Polonio) State certo, Ritiratevi (Polonio si nasconde a dx).
AMLETO (entra da dx). Che c' dunque, madre?
GER. Hai molto offeso tuo padre, Amleto!
AMLETO. Anche voi avete molto offeso il mio.
GER. Andiamo, queste sono risposte oziose.
AMLETO. E le vostre sono domande maligne.
GER. Suvvia, Amleto.
AMLETO. Ebbene?
GER. Hai dimenticato chi sono?
AMLETO. No davvero! Siete la regina, la moglie del fratello di vostro marito e anche cos non fosse mia madre!
GER. Vedremo se trover qualcuno che sappia parlarti. (accenna ad alzarsi, ma AML la ferma)
AMLETO. Oh, state seduta, non muovetevi d'un palmo, prima che vi abbia messo davanti uno specchio in cui possiate vedervi fino in fondo!
GER. Che intendi fare? Vuoi assassinarmi? Aiuto!
POL. Ol, aiuto! Aiuto!
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AMLETO. Come? C' dunque un topo! (colpo di spada allarazzo) Per un ducato! Eccolo bell'e morto!
POL. Sono finito.... (crolla a terra, dietro le quinte)
GER. Povera me, che hai fatto?
AMLETO. Non lo so proprio. il re?
GER. Oh furia sanguinosa e inconsulta! Non il re
AMLETO. Un gesto sanguinoso davvero, madre mia. Quasi perverso come uccidere un re e sposarne il fratello! (torna a sedersi senza uscire)
SCENA 10 (le luci tornano quelle del tribunale, poi ricambiano: AMLETO, CLAUDIO, ROSENCRANTZ, GUILDENSTERN)
PM. (si alza, va a prendere la sedia e la rimette al posto di prima) E unooo.........
AD. In questo caso non mi potrai dire vi sia stata premeditazione!
PM. Beh, potresti avere ragione, per... la quaglia infilzata....
AD. Principe Amleto, debbo convenire con la mia... collega che, pur trovando un po' pesante l'accusa di premeditazione, si debba pensare, come minimo, ad un omicidio volontario.
AMLETO. chiaro che, per uno come me, sia un po' difficile da difendere la storia che il colpo di spada io l'abbia tirato ad un topo, inteso come animale che..., come noto, ..... di piccola taglia.
PM. Appunto.
AMLETO. Vedete, io non sapevo che dietro allarazzo ci fosse Polonio, tipo notoriamente inoffensivo, pensavo ci fosse un sicario o addirittura in re in persona, e allora per me sarebbero stati dolori, dato che il re sapeva che io sapevo e me laveva giurata.
AD. Invoco la legittima difesa!
GIUD. Questo lo decideremo poi, andiamo avanti.
PM. C anche la questione delloccultamento di cadavere. Voi nascondeste il corpo di Polonio
AMLETO. Cosa volevate che facessi, che lo lasciassi l? I topi cerano davvero!
(cambio di luci, entrano CLAUDIO, ROSENCRANTZ, GUILDENSTERN)
CLA (entra da dx). Ho ordinato che cerchino Amleto e che trovino anche il cadavere di Polonio. un pericolo lasciare libero quell'uomo! Eppure dobbiamo guardarci dal gravare la mano su di lui.
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troppo amato dalla stoltezza del popolo, che giudica con gli occhi, non con la ragione. Perch tutto vada, bisogna che il suo allontanamento sembri frutto di ponderata decisione.
ROS (entra da dx). Mio sovrano, dove abbia nascosto il cadavere non abbiamo potuto cavarglielo di bocca.
CLA. Ma lui, dov'?
ROS. Qui fuori, sotto buona guardia.
CLA. Conducetelo qui. (entrano Amleto e Guild)
ROS. Guildestern, fa entrare Lord Amleto.
CLA. Suvvia, Amleto, dov' Polonio.
AMLETO. A cena.
CLA. A cena? Dove?
AMLETO. Dove non mangia, ma viene mangiato. Il verme il vero imperatore della dieta.
CLA. Suvvia, Amleto!
AMLETO. Un uomo pu pescare con un verme che ha mangiato un re e mangiare il pesce che si
nutrito di quel verme....
CLA. Dov' Polonio!
AMLETO. In Cielo; mandate a cercarlo. E se non lo trovano la, cercatelo voi stesso... nell'altro
posto....
CLA. Amleto, la tua sicurezza ci sta a cuore quanto ci affligge profondamente l'azione che tu hai compiuto. Preparati dunque: la nave pronta, il vento propizio, i tuoi compagni ti attendono. Tutto disposto per salpare verso l'Inghilterra.
AMLETO. Verso l'Inghilterra?
CLA. Si, Amleto.
AMLETO. Bene.
CLA. Certo che bene, se tu comprendi i nostri intenti.
AMLETO. Vedo un angelo che li vede. Ma via! Andiamo in Inghilterra. (rivolto al re) Addio cara madre.
CLA. Sono il tuo premuroso padre, Amleto.
AMLETO. Mia madre! Padre e madre sono marito e moglie... e sono una carne sola. Siete dunque mia madre.
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CLA. (a Ros e Guild, che si sono avvicinati per confabulare con lui) Stategli alle costole. Rapidamente conducetelo a bordo. Non indugiate. Lo voglio via di qui, stanotte stessa. Via! Tutto il resto suggellato; prego, affrettatevi. (A parte) E tu, Inghilterra, se tieni al mio amore, come pu consigliare la nostra potenza... da te sperimentata... non potrai accogliere con freddezza il nostro mandato: la morte immediata di Amleto (Esce).
ROS. (ad Amleto) Venite dunque, signore?
AMLETO. (Tra s.) Quale accusa mi fanno le occasioni che spronano la mia lenta vendetta! Sar subito con voi. (AML esce, scortato da ROS e GUILD: ROS davanti, AML in mezzo e GUILD dietro, virata, passo ed uscita a sx. Buio)
SCENA 11 (le luci tornano quelle del tribunale, poi ricambiano: GERTRUDE,OFELIA, CLAUDIO, LAERTE)
PM. Veniamo a un episodio particolarmente doloroso, la morte di Ofelia. Principe che cosa ci dite in proposito? Principe(si accorge che AML non c). Ma dov finito?
GIUD (spazientito). Insomma! Dov limputato!?!?
AD. Ehm, un attimo (guarda dietro le quinte). principe, insomma, aspettiamo solo lei! (AML rientra)
AMLETO. Quando lo seppi ci rimasi malissimo, ma come sapete non cero.
AD. Fu qualcosa tra il disgraziato incidente e il suicidio, il principe non centra.
PM. E invece io sostengo che fu induzione al suicidio.
AD. Se fosse per lei limputato sarebbe responsabile anche dellomicidio di Giulio Cesare
AMLETO. (assume unaria ispirata) Amici, romani, compatrioti, ascoltate! Sono venuto per seppellire Cesare, non per lodarlo!
PM. Siamo a posto: adesso si crede Marco Antonio
GIUD. Principe, non che avete sbagliato tragedia?
AMLETO. Il male che gli uomini fanno sopravvive a loro, con le ossa spesso sepolto il bene
PM. Lo abbiamo perso
GIUD. Principe, riprendetevi e torniamo a Ofelia.
(cambio di luci, entrano GERTRUDE, OFELIA, CLAUDIO e poi LAERTE)
OF. Dov' la bellissima maest di Danimarca?
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GER. Come va Ofelia?
OF. (canta)Come potrei fra i tanti
distinguere il tuo bello?
distinguere il tuo bello?
Dal bordone dei sandali
e dalle conchigliette del cappello.
GER. Ahim, dolce Ofelia, che vuol dire questa canzone?
OF. Dite cos? Sentite questa, allora (canta):
morto e spedito, signora, morto e sotterrato:
sul capo ha un prato fiorito,
e alle calcagna un sasso... / Oh! Oh!
GER. Suvvia, Ofelia...
OF. Vi prego, state attenta: (canta)
Bianco come la neve
il suo sudario... (entra il re)
coperto di fiori
GER. Ahim, guardate, mio signore.
OF. (canta)... innaffiato non fu sulla tomba
da lacrime d'amore.
RE. Come state mia gentile Ofelia?
OF. Bene. Il Signore vi rimeriti! Dicono che il gufo era la figlia di un fornaio.
RE. Farnetica intorno a suo padre.
OF. Non parliamone, vi prego: se vi domandassero di che si tratti, rispondete: (canta) Di buonora domani sar
la giornata di San Valentino
ed al tuo balcone verr,
la tua Valentina sar.
Lui si leva e si veste di scatto,
la ragazza fa entrar di soppiatto
nella stanza e lei nesce dun tratto
che ragazza ormai non pi
RE. L'ho gi sentita questa canzone.
GER. Da chi?
RE. Da lei, qualche giorno fa.
OF. Voglio finirla. (canta)
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Per la Santa Carit,
quest' invero una grande vergogna!
Il galletto il giovane fa
e pensiero per lei non si da.
Piange lei:
Prima chio mi butti di sotto
di sposarmi m'avevi detto.
Dice lui: ti sposavo davvero
se non venivi a letto con me.
RE. Ah, perch tu...
OF. Lasciamo perdere... Non posso far a meno di piangere a pensare che abbiamo dovuto metterlo nella fredda terra. Mio fratello lo sapr. Buonanotte, dolci signore, buonanotte. (Esce.)
RE. Dar ordine che sia seguita da vicino.
(Dal di fuori, un urlo, la regina esce, entra subito, con la faccia nelle mani. Da un altro lato, entra Laerte)
GER. Un dolore calpesta l'altro, tanto essi si succedono. Tua sorella annegata, Laerte.
LAERTE. O, no! Anche lei!
RE. Laerte, debbo dividere con te questa sventura, o tu mi neghi un diritto?
LAERTE Cos sia. Ma il modo della sua morte, i segreti funerali, senza trofeo o spada, o insegna sulle sue ossa! Ed ora Ofelia! Dal cielo alla terra ch'io debba chiederne conto!
RE. Cos farai! E dove l'offesa, li piombi la tua scure! Vieni con me. (Escono tutti a dx)
SCENA12 (le luci tornano quelle del tribunale, poi ricambiano: AMLETO, ORAZIO)
AD. Vorrei sottolineare questo punto, vostro onore: da quel momento in avanti la sorte del principe Amleto era segnata, anzi, lo era anche da prima con il viaggio in Inghilterra di cui parleremo tra poco, ma evidente lunione di intenti tra il re e il fratello di Ofelia.
PM. Non giriamo la frittata, limputato in questo processo il principe Amleto. AD. Finora ci sono stati mostrati un omicidio per legittima difesa e una disgrazia. PM. Sa come la penso, ma come la mettiamo con Rosencrantz e Guildenstern? AD. Ancora legittima difesa!
PM. Eh, gi ricordate che cosa disse il principe a Orazio quando torn dallInghilterra, nella famosa scena del teschio, nel cimitero dove due becchini scavavano la tomba di Ofelia?
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(Entrano Amleto che tiene in mano un teschio e Orazio)
AMLETO. Eh, cos si finisce! Povero Yorik! L'ho conosciuto, Orazio. Un tipo estroso e pieno di squisite trovate; m'ha portato in spalla mille volte. Dove sono i suoi sberleffi? Le sue piroette? I suoi sprazzi di allegria che si diffondevano a scoppi sulle tavolate? E ora gli direi d'andare dalla mia padrona per dirle che ha un bel mettersi un dito di cerone sul viso; anche lei deve arrivare a ridursi cos, come te. Falla ridere... Ma di questo basta. Veniamo al resto. Ti ricordi i particolari della mia partenza per l'Inghilterra, accompagnato meglio scortato; meglio ancora: trascinato da Rosencrantz e Guildestern?
ORAZ. Eccome me ne ricordo!
AMLETO. Mentre la nave veleggiava verso l'Inghilterra, il mio cuore era in lotta. Una lotta che non mi lasciava dormire; mi pareva di star peggio di un prigioniero in ceppi. Di colpo e sia lodata l'avventatezza quando val meglio dei piani pi meditati e ci mostra l'esistenza di un Dio che d forma ai nostri propositi qualunque sia il profilo che ne sbozziamo noi... -
ORAZ. Questo certo!
AMLETO. Ebbene, mi alzai dalla mia cabina e buttandomi qualche cosa indosso, nell'oscurit, a tastoni, riuscii a trovare i loro fagotti, ne tolsi ci che m'interessava e mi ritirai di nuovo in cabina, dove, col timore superando i ritegni, dissuggellai la missiva del re; nella quale trovai sovrana canaglieria un ordine perentorio, infarcito di ragioni riferite alla salvezza del Re di Danimarca e pure del Re Inglese: appena aperta la lettera, senza tante storie e senza neppure attendere che si affilasse la scure, mi si dovesse tagliare la testa.
ORAZ. Possibile?
AMLETO. Ecco la missiva; leggila, con comodo. E ora vuoi saper che cosa ho fatto?
ORAZ. Ve ne prego.
AMLETO. Mi sedetti, pensai a una nuova missiva e la stilai come si deve. Una volta mi pareva che fosse una sciocchezza saper scrivere... Ma ora... mi servito, eccome! E sai che cosa ho scritto?
ORAZ. Dite, mio signore.
AMLETO. Una calda preghiera da parte del re nostro, nella quale, considerando che il Re d'Inghilterra suo fedele tributario, e che l'amore deve tra loro fiorire e formare il migliore legame della loro amicizia; dopo molti altri eccetera... di gran peso, gli si chiedeva che non appena avesse letta la missiva, senza tante parole e senza pi e meno, dovesse mandare a morte i due latori, prima che avessero tempo di dire un amen.
ORAZ. E la lettera fu suggellata?
AMLETO. Anche in questo mi aiut il Cielo. Avevo nella borsa l'anello di mio padre, sul quale stato fatto il sigillo danese; piegai il foglio come l'altro, lo firmai, lo suggellai e lo rimisi a posto senza che nessuno si accorgesse della sostituzione. Il giorno successivo avvenne la battaglia navale e tutto ci che gi conosci.
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SCENA13 (le luci tornano quelle del tribunale)
PM. Legittima difesa, eh? Piano diabolico! Ma che dico: doppio omicidio premeditato freddamente progettato e messo in atto! Il massimo della pena!
AD. Vogliamo ascoltare il principe?
AMLETO. Avrei voluto vedere voi avevo una pessima sensazione ma che cosa avreste fatto se aveste scoperto che colui che si dichiarava vostro padre voleva farvi tagliare la testa!
PM. Potevate cambiare la lettera senza causare la morte dei vostri amici!
AMLETO. Amici? Come facevo a sapere se erano amici e non erano invece daccordo col re?
AD. Chiarissimo! Legittima difesa!
PM. Ma non scherziamo!
GIUD. Smettetela di fare casino o faccio sgomberare laula! Ci manca ancora una parte se non mi sbaglio
PM. S, la strage finale.
Scena 14 - La musica e il suo volume assumono una fondamentale importanza, in assenza di sufficienti basi mimiche, per rendere le azioni pi credibili.
Tutta la parte perci andr parlata, sia pure a volume basso, per vivere in modo corretto le varie fasi.
1 - Parte, leggera, la musica, per poi aumentare gradualmente.
2 Amleto si muove dall'aula verso la quinta a livello telone. Guarda fuori e fa entrare Orazio.
Orazio e Amleto, lentissimamente, parlottando.
AM: Orazio giunto il momento
OR: Principe siete pronto?
AM: S, sono pronto, ma c del marcio in Danimarca
OR: Siate coraggioso
A M: Sar fatto, Orazio, ma prima penso che dovr consegnarti questa spada 3 - Amleto consegna la propria spada ad Orazio, che la porta fuori.
3 bis - Osric fa disporre a due servitori (all'estrema dx del palco, arretrato di 1 m rispetto il telone) Osric ad lib., parla coi servitori per tavolo, 2 sedie, calici.
Essi portano: un piccolo tavolo, due sedie e due coppe di vino.
4 - Osric esce, per rientrare subito, seguita da Gertrude, Claudio e, poi, da Laerte OS: Prego maest, andiamo ad accomodarci, seguitemi.
5- Osric fa accomodare Gertrude, va verso a Laerte e fa capannello con lui e con Claudio. OS: Laerte, giunta lora di andare.
6 Amleto e Orazio hanno raggiunto la met-palco; Amleto porge la mano per salutare Laerte. AM: Accetta la mia amicizia, Laerte.
7- Laerte non gliela da allora Osric si gira verso Claudio per chiedere cosa fare.
8- Claudio fa un cenno perentorio a Osric. Osric comunica a Laerte il volere di Claudio. OS: Laerte, il re ti ordina di comportarti da gentiluomo...
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9- Si danno la mano; Osric esce.
AM: Tu lo sai, non stato Amleto a farti questo... ma la pazzia di Amleto! Dammi il tuo perdono e torniamo amici.
10 Laerte stringe , con astio, la mano di Amleto.
11 Osric rientra tenendo in mano i due fioretti dall'elsa colorata: quello nero, avvelenato, l'altro rosso.
12 - Amleto (essendo il suo colore preferito) sceglierebbe il nero ma Claudio gli consegna il rosso.
AM: Avrei preferito il nero, il mio colore.
CL: No, prendi quello rosso, meno funereo.
13 - Amleto lo prende lo soppesa, ne confronta la lunghezza rispetto quello nero e lo accetta.
AM: Sono della stessa lunghezza?
CL: Certo che lo sono
14 - Laerte a dx (destro) Amleto a sx (mancino) incrociano i fioretti, sotto l'arbitraggio di Osric (che si posta a centro palco). [Per combinare una certa lunghezza dello scontro, si prediliger il gioco di gambe].
15 Non deve essere chiara la prima stoccata di Amleto, che esulta. Infatti Laerte non d'accordo; Osric (guarda Claudio, che annuisce) e assegna il punto ad Amleto.
16 - Osric sta per dare l'avvio al secondo scontro ma viene interrotto da Claudio che propone un brindisi ad Amleto
CL: Bevo al tuo successo.
AM: Vi ringrazio, mio re.
17- Claudio beve, appoggia la coppa sul tavolo, estrae dal taschino un cofanetto di velluto. Da questo solleva una perla, tenendola tra indice e pollice in modo da essere ben visibile x il pubblico mostra ad Amleto la perla,
CL: la perla pi preziosa di Danimarca. La metto nella coppa. tua.
18 - La getta nella coppa e gliela offre.
CL: Bevi al tuo colpo, Amleto.
19 - Amleto, scalpitante ed euforico fa cenno di volere prima fare un secondo scambio. AM: Grazie, mio re, preferisco continuare
20 Osric da il via; dopo uno lungo scambio (soprattutto di gambe: si deve avere l'impressione che stiano sudando) Amleto tocca per primo, Laerte ammette e Osric assegna.
OS: Punto per il principe Amleto. Evidente.
21 Claudio ripropone la coppa ad Amleto, Amleto rimanda.
AM: Chiedo venia mio Sire, preferisco non perdere la concentrazione.
22 Claudio guarda sorridente Gertrude per il successo di Amleto, ripone la coppa sul tavolino. GE (a Claudio): Non ho timori, il migliore.
CL: Certo.
23 Claudio si gira a sx verso un servo, per ordinare qualche cosa.
Cl: Portami un mazzo di fiori per la Regina. Disponi il salone d'ingresso secondo quanto ti ho detto prima.
24- Gertrude (non vista da Claudio) rioffre la coppa (quella con la perla) ad Amleto, che rimanda ancora il momento.
GE: Tieni Amleto, ristora la tua sete
AM: Grazie madre, ma preferisco continuare a combattere.
GE: Allora, brinder io alla tua salute.
25 - Gertrude beve dalla coppa con la perla. Quando Claudio si gira, vede e inorridisce. Osric prova ad intervenire, ma non arriva in tempo.
CL: Che hai fatto?!?
26 Osric, sconvolta e incerta, tarda a dare il via per il terzo scontro, Gertrude sta per svenire,
Amleto la guarda e, sia pure incerto, fa x andare verso di lei. Nel frattempo Gertrude...
GE: Che hai fatto? Assassino! Traditore!
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AM: Ma che succede?
27 - Laerte colpisce a tradimento Amleto.
28 Amleto assale Laerte pi in una lotta che con i fioretti; vanno in terra, si contorcono, perdono i fioretti. Amleto il pi lesto a raccoglierne uno: quello nero e, prima che Laerte sia in grado di difendersi, lo colpisce.
29 Amleto chiede al re il perch dello svenimento di Gertrude. Claudio dice che per il sangue che stanno versando loro due.
AM: Cosa sta succedendo?
CL: E svenuta alla vista del vostro sangue.
30 Gertrude gli urla che no...
GE: La coppa... la coppa avvelenata!
31 - Crolla in terra.
32 Amleto imbufalito, cerca il traditore, si china su Laerte per sapere qualche cosa: riceve la risposta che sappiamo....
AM: Chi il traditore, Laerte, dimmelo!
LA: E stato il re ad organizzare tutto.
33 Imbestialito, col fioretto nero, infilza il Re. Amleto abbandona il fioretto
33 - Torna da Laerte e si scambino il perdono (Orazio gli vicino).
AM: Dammi il tuo perdono, Laerte!
LA: Sono io che debbo chiedertelo.
34 Laerte crolla, sostenuto da Amleto.
35 - Amleto, sostenuto da Orazio, crolla pure lui (si deve potere chiudere il telone).
36 La musica raggiungere il massimo del funereo triste e vira in una marcia militaresca.
37 Entra Fortebraccio, vede il putiferio, gira per il palco, parla con Orazio per conoscere la storia (Orazio si alza, sempre vicino ad Amleto).
FO: Dimmi, che cosa successo
OR: Tutti morti, il re ha avvelenato il vino nella coppa ed i fioretti
FO: Ma questi il principe Amleto...
38 - Fort. si assicura che siano morti, quindi:
FO: Voi siete il ciambellano?
OS: S, mio signore
FO: Allora sapete gi cosa dovete fare.
39 - Osric capendo al volo - va verso Claudio, gli sfila la corona, la pone i testa a Fortebraccio, (che nel frattempo si presa la sedia di Gertrude) e gliela pone sul capo. Tronfio, a centro palco, solleva Orazio, lo invita a uscire da sx.
FO: Puoi andare, ora
40- Orazio si inginocchia ed esce, da sx
OS: Vi prego di seguirmi, vi mostrer la vostra nuova dimora..
41 - Fortebraccio, preceduto da un Osric strisciante, esce da sx.
42- La musica si conclude, prima del ritorno in tribunale.
SCENA 15- (tribunale. AML rimane in scena, cadavere)
PM. E con questo cala la tela: sette omicidi pi lo stesso principe. Et voil, les jeux sont faites!
AD. Rido di gusto: chi aveva avvelenato il fioretto e il vino? Il re! Chi stato ferito per primo? Amleto! Signor giudice, chiedo che limputato sia prosciolto da tutti i capi daccusa!
PM. Lavvocato le spara grosse come al solito, e poi dobbiamo ancora sentire tutti i testimoni.
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GIUD. Questo purtroppo vero ma volete illustrare che cosa rischia il principe se riconosciuto colpevole?
PM. Con piacere, vostro onore. Dunque, abbiamo ricostruito tutti gli omicidi. per cui, non si tratta di esaminare l'eventualit di finire in Paradiso o all'Inferno; quest'ultimo, infatti il solo luogo che gli spetta.
AD. Parlate, parlate, lo vedremo alla fine...
PM. (Ignorando AD) Quello che noi vogliamo discutere ora la collocazione: in parole povere in quale girone.
AD. Cominci...
PM. Secondo me la zona che gli spetterebbe sarebbe, tra gli omicidi, cio il settimo girone...
AD. Grazie... per il Principe.
PM. Ma, da un po' di tempo a questa parte la democrazia entrata anche qui definito il girone, lasciamo scegliere la zona o, meglio, i tenutari della zona.
PM. Ad esempio non gli consiglierei la zona orientale: sono un po'... sadici ma..., soprattutto...
(ride) piccanti.... Da Nordico, consiglierei la zona tedesca; ci si pu organizzare... gli orari sono
precisissimi! Solo a titolo d'esempio: ore sei apnea di cinque minuti e respiro di due secondi nel letame; questo per due ore. Rilassamento sui cocci di bottiglia per un'ora. Sulla graticola per quattro ore - deve capire... siamo all'Inferno -. Pranzo con pece bollente. Pennichella di un'ora, con strappo dei peli. Pomeriggio: una sola mezz'ora di martellamento degli alluci... e..., e cosi via....
AD. Perch non gli presenti la zona italiana?
PM. (inorridito) La zona italiana!!! Per un Uomo di stato come lui, ritengo sia improponibile! Il letame non mai nella fossa... altrove... Alla graticola spesso manca il combustibile... Quello che deve martellare... sull'incudine, ogni tanto fa sciopero... poi c' il TAR... i sindacati... No! uno schifo!
CANC. Signor giudice, mi permetto di intervenire vista lora e dato che dobbiamo ascoltare numerosi testimoni non si potrebbe sospendere la seduta per qualche minuto? Avrei delle necessit fisiologiche da espletare
GIUD. Gi, la prostata per il cancelliere ha ragione.. Andiamo a bere qualcosa, e anche il gentile pubblico che siede in sala ha diritto a una pausa, ma mi raccomando: tra 15 minuti ricominciamo con la parte dedicata alla Difesa che, finalmente potr liberare la sua fantasia... E nel frattempo, lei, avvocato, rimetta in piedi il Principe, che qui abbiamo bisogno di lui per tirare avanti il processo
FINE ATTO PRIMO
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ATTO SECONDO
SCENA 1 Allapertura del sipario, come nel primo tempo, musica, buio con la luce diffusa che si alza gradualmente, entra il GIUDICE che parla al telefonino, poi il PUBBLICO MINISTERO con lAVVOCATO DIFENSORE e poi il CANCELLIERE.
GIUD. (parlando al cellulare fa un sacco di moine e non si accorge dellingresso degli altri) Ma mi ami? Ma quanto mi ami? Ma mi pensi? Ma quanto mi pensi? No, non vero che mi pensi, ti penso di pi io (entrano il PUBBLICO MINISTERO con lAVVOCATO DIFENSORE ma il GIUDICE non se ne accorge e continua nella sua conversazione mentre gli altri, quando capiscono che cosa sta facendo ridacchiano e commentano tra loro) Ma ti manco? Ma quanto ti manco?Ci vediamo stasera? Non vedo lora (si accorge di essere osservato e allora cambia tono e assume un atteggiamento professionale) Non vedo lora di esaminare quelle pratiche, me le preparie me le sottoponga al pi presto s, questa sera stessa, la vedremo chi la spunta! Ora la devo lasciare perch devo riprendere ludienza s, arrivederci. (a parte) Pucci pucci pucci bacino (agli altri) Ehm siete qui da molto?
PM. Da ...quanto basta...
GIUD. Ehm la mia segretaria sempre nuove pratiche, sempre nuovi processi
AD. Da esaminare con la massima attenzione
PM. E con la massima urgenza
GIUD. S ecco, appunto
AD. Ma suo marito (o moglie, a seconda se il giudice sia uomo o donna) lo sa?
GIUD. Mio m Che cosa c'entra adesso mio marito (come sopra) Dobbiamo ricominciare, a che punto eravamo rimasti? Cancelliere! Dov il cancelliere? Quando serve non c mai!
CANC. Eccomi (entra trafelato e carico di scartoffie) eccomi eh, quanta furia, tanto sono morti, mica scappano
GIUD. Cancelliere!
CANC. Eh s, ecco stato esaurito linterrogatorio dellimputato, Amleto - figlio non padre - principe di Danimarca.
GIUD. Bene. A questo punto, la parola passa alla Difesa. Avvocato, ha dei testi a discarico da produrre?
AD. No Vostro Onore. Non sono necessari, visto che la realt nella quale si sono svolti i fatti si presenter da s di fronte a questa Corte. Lascer il futile compito di produrre dei testimoni allAccusa, riservandomi il diritto di controinterrogarli, ove fosse necessario. Anche se, allo stato delle cose, lo ritengo del tutto inutile.
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GIUD. Inutile?
AD. Crediamo che linnocenza e la buona fede dellimputato siano state dimostrate dalla nota storia e dalla parte di processo che abbiamo appena vissuto ed al termine della quale il mio collega PM si arrostito le mani pensando gi al giusto girone... con gestione nordica oppure italiana... Se vuole lasciamolo pure continuare...
PM. La nota storia... Di William Shakespeare figuriamoci! Ma se proprio da questa che si evince in maniera inequivocabile Piuttosto lei... caro Difensore... che vorrebbe mettere il suo assistito tra i putti della Cappella Sistina...
AD. Dottore! Lei...
GIUD. (interrompendo) Ah, non ricominciate, eh! Basta; qui comando io! A proposito, dov limputato?
AD. Sar qui a momenti e comunque comparir se evocato dai testi non miei.... Sapete, come tutti i
personaggi letterari, soprattutto teatrali, non resiste quando c da comparire in scena!
PM. Tutte scuse Dunque, signor giudice, dopo che grazie alla solerte collaborazione di Sir William Shakespeare il principe Amleto ha potuto cantarsela e suonarsela, direi che il caso di ascoltare anche la voce degli altri protagonisti dei fatti in questione
GIUD. Va bene dottore, ma cerchiamo di essere stringati.
PM. Ma come, vostro onore, il principe ha recitato quasi tutta la tragedia e noi dovremmo essere stringati?
AD. Mi oppongo vostro onore, il principe stato preciso ed esauriente nelle sua esposizione e io
GIUD. Signori, quando dico che qualcuno deve essere stringato non mi riferisco ai testimoni, che hanno la pi ampia libert di espressione, ma a voi due che interrompete continuamente con le fregnacce pi assurde! Per, lo confesso... Il nostro Avvocato poggia sempre la sua difesa su un sacco di fesserie, ma... ma... almeno fa divertire; non come lei caro PM che fa venire il latte alle ginocchia...
PM. Ma Signor Giudice...
SCENA 2 (oltre ai personaggi gi in scena: SPETTRO DI RE AMLETO)
GIUD. Allora passiamo ad esaminare i testi dellaccusa. Dottore PM. Chiamo a testimoniare lo spettro di re Amleto.
CANC. O mamma mia! (si nasconde sotto la scrivania ma il giudice non se ne accorge per lintervento dellavvocato difensore)
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AD. Mi oppongo! un familiare
PM. La testimonianza spontanea.
GIUD. Obiezione respinta. Cancelliere ma dov finito? Cancelliere!
CANC. (da sotto la scrivania piagnucola e fa gli scongiuri) Ho paura un fantasma!
GIUD. Beh, anche tutti gli altri sono morti I testimoni, io, lAvvocato Difensore, il Pubblico Ministero, lImputato persino lei!! Lo chiami.
CANC. S, ma lui pi morto degli altri devo proprio?
GIUD. Cancelliere!
CANC. Entri lo spettro di Amleto padre non figlio, fu re di Danimarca oh mamma santa!
SPETTRO. (entra da sx, saltando con un lenzuolo addosso, urlando) Buuu buuu tremate mortali!
GIUD: Mortali? (quasi tra s ) Ci si mette anche questo, adesso. (Solenne) Questo il Tribunale dellAldil. Siamo tutti GIA morti da parecchio tempo.
PM: (pi stupito che spaventato) Ehm perdonate, Vostra Maest, potreste togliervi il lenzuolo? Non vi si addice molto
SPETTRO. Non vi siete spaventati? (vede che il PM gli fa segno di no, deluso) Lo sapevo, ormai non incuto terrore pi a nessuno
CANC. Beh, a me... s (il GIUD gli fa segno di tacere)
SPETTRO. (si ricompone, si guarda in giro con aria di regale superiorit) Chi mi chiama? Che cosa si vuole da me? Perch si turba il mio regale riposo?
PM. Maest, desidero rispettosamente, ovvio rivolgervi alcune domande riguardo a vostro figlio Amleto.
SPETTRO. Quel buonannulla
PM. Gli ordinaste voi di vendicarvi?
SPETTRO. Certamente! E chi se no!
PM. E in che termini?
SPETTRO. Perentori, ovvio. Gli dissi chiaro e tondo: lo zio Claudio mi ha assassinato. Mi DEVI vendicare, lo DEVI uccidere.
PM. Pi chiaro di cos
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SPETTRO. Mio figlio talmente imbranato che se gli avessi lasciato il minimo margine di scelta avrebbe cominciato a farsi tali e tante menate che ma commisi un errore
PM. E cio?
SPETTRO. Non gli dissi come; pensavo fosse ovvio: un bel colpo di spada e via andare! Pensare che ne aveva anche avuto loccasione, quando Claudio era a pregare nella cappella, e invece guardate il casino che ha combinato (esce a sx)!
SCENA 3 (cambiano le luci, oltre ai personaggi gi in scena: ORAZIO e AMLETO)
AMLETO. (entrano Orazio e Amleto molto timorosamente e con prudenza) Orazio, non so che cosa ti sia bevuto o fumato questa sera, ma io non rester qui un minuto di pi!
OR. Ma dai mi ha detto che deve parlarti, e poi di che cosa hai paura?
AMLETO. Di ch siamo qui di notte sugli spalti del castello di Elsingor, col rischio di cascare in mare perch non si vede un tubo e per giunta aspettiamo uno spettro, e tu mi chiedi di che cosa ho paura? (nel frattempo lo spettro entrato non visto da Amleto ma visto da Orazio che non riesce ad avvisare Amleto perch resta senza voce per lo spavento ed esce di corsa) Lo sai che soffro divertigini e poi c un vento mi beccher sicuramente una bronchite, hai capito Orazio? Orazio, dove ti sei cacciato? (lo vede rintanarsi in fondo) Orazio, vieni subito qui! (OR si avvicina, timoroso)
SPETTRO. Amleto
AMLETO. (si volta, vede il fantasma e urla terrorizzato) Aaaaaah!!!!!! (AML si volta, vede OR e urla ancora. OR urla a sua volta e scappa. AML si gira di nuovo, ri-vede lo spettro e ri-urla)
SPETTRO. (urla a sua volta) Ma sei scemo? Che cosa gridi, che mi hai fatto prendere un colpo!
AMLETO. Ma tu sei il mio papi! Come stai papi?
SPETTRO. Lo sai che sono morto! E poi non chiamarmi papi che mi fa venire lulcera
AMLETO. Va bene papi.
SPETTRO. Ecco, appunto Ascoltami bene, figlio mio, non ho molto tempo prima che alle luci dellalba il gallo canti, e allora dovr ritornare nellaldil. Tu sei sempre stato un disastro di imbranataggine, ma devi fare qualcosa per me: tu sai come sono morto?
AMLETO. Lo zio dice che ti ha morso un serpente.
SPETTRO. Mente! stato lui!
AMLETO. Il serpente?
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SPETTRO. Lo zio, mio fratello Claudio: lui che mi ha ucciso!
AMLETO. Lo zio ti ha morso?
SPETTRO. Non ci posso credere Lo zio mi ha ucciso versandomi del veleno in un orecchio!
AMLETO. Chiss come ci rester la mamma quando lo sapr lo ha persino sposato!
SPETTRO. Lascia perdere tua madre che di lei ci occuperemo unaltra volta. Tu devi vendicarmi!
AMLETO. Vendicarti?
SPETTRO. S. devi uccidere lo zio Claudio!
AMLETO. Ucc dai papino tu stai scherzando (guarda lespressione corrucciata dello spettro) no eh Ma papi, io non sono capace!
SPETTRO. Purtroppo lo so! Ma dovere di ogni buon figlio quello di vendicare il padre ucciso!
AMLETO. Uffah papi ma io non so come si fa non ho voglia e poi non ho tempo: devo giocare a rubamazzetto con Orazio, bravo sai!
SPETTRO. (vorrebbe strangolarlo) Non me ne frega niente di Orazio e del rubamazzetto! Devi fare quello che ti ho detto!
AMLETO. E va bene e come devo fare?
SPETTRO. Sta sorgendo il sole, il gallo canta, io devo andare Scegli tu il modo, ma vendicami! Addio figlio mio (esce)
AMLETO. Ma tu guarda che cosa mi deve capitare addio partita a rubamazzetto chiss come ci rester Orazio quando lo sapr! (esce)
SCENA 4 (le luci tornano quelle del tribunale, lo spettro riprende posto al banco dei testimoni)
SPETTRO. Avete capito adesso?
PM. Uhm (a parte) mi sa che questo sia una manipolazione del mio collega difensore... che sta pensando solo alle attenuanti... (allo Spettro) Beh, per avere capito, ho capito... o, penso di s E che cosa potete dirmi riguardo al comportamento di vostra moglie?
SPETTRO. Ah, buona quella! Se lavessi saputo in tempo Vatti a fidare delle donne Lei tutta casa chiesa e famiglia e merletto Ma che volete: morto un marito se ne fa un altro! Per (si illumina) adesso anche loro sono morti: morti loro, morto io, siamo pari calcioni nel sedere a tuttiquanti, questo si meritano!
PM. Ehm grazie vostra Maest, credo di avere finito con le mie domande.
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GIUD. (allavvocato difensore) Avvocato, vuole controinterrogare il teste?
AD. Grazie vostro onore, ma la difesa non ha domande da fare, perch mi pare evidente che anche dietro un ordine preciso e perentorio del suo defunto genitore, il principe non abbia voluto eseguirlo pur avendone avuto la possibilit. Il resto fu una concatenazione di eventi casuali.
PM. Ma via, andiamo!
SPETTRO. No, ha ragione! Erede al trono Principe delle delusioni, ecco che cos mio figlio! Ma la colpa tutta di sua madre io avrei voluto crescerlo come un principe guerriero che si rispetti, nella tradizione dei miei avi vichinghi, con una sana educazione a base di spada e di birra! Lei invece (scimmiotta la moglie) ma no, poverino, quelle cose sono passate di moda, facciamolo studiare che cos si far una cultura, che al giorno doggi senza un diploma o una laurea non si va da nessuna parte, e poi la birra, un alcolico, che se gli fanno la prova del palloncino gli sequestrano il cavallo, molto meglio lorzata (riprende il suo tono) e cos il poverino cresciuto sotto le sgrinfie della mammina e guardate che cos diventato: un pappamolla buono solo a giocare a a rubammazzetto!
PM. Ehm grazie Maest, non abbiamo altre domande. (lo spettro esce con solennit, il cancelliere si rianima)
SCENA 5 (oltre ai personaggi gi in scena: POLONIO)
GIUD. Dunque Dottore, il prossimo teste?
PM. Veniamo al primo dei misfatti del principe Amleto: lassassinio del ciambellano di corte Polonio.
AD. Misfatti? Assassinio? Obiezione!
GIUD. (che aveva cominciato a fare le parole incrociate) Allora 7 verticale: mandata indietro hemm... hemm... :respinta!
AD. Ma signor giudice, sono esterrefatto!
GIUD. Eh cosa ah, s: accolta, accolta Cancelliere
CANC. Si faccia avanti Polonio, ciambellano del regno di Danimarca. (entra Polonio, parla velocemente, con tono mellifluo, gesticolando) Le vostre generalit per favore.
POL. Ma certamente e con sommo piacere. Sono Polonio, figlio di Polonio, proveniente da una famiglia al servizio come ciambellani dei sovrani di Danimarca da molte generazioni, compito che noi Polonio abbiamo sempre svolto con impegno e dedizione. Io stesso sono stato ciambellano fin dai tempi del defunto re Amleto, di cui sono stato devoto e umile servitore e poi, dalla ahim dipartita di quel grande sovrano, che il Signore nostro misericordioso abbia piet della sua anima e gli renda gli onori che merita, servitor umile e devoto di re Claudio e poi e poi basta dato che le circostanze della vita mi hanno impedito di proseguire nel mio servizio che ritengo benemerito,
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poich nessuno dei miei padroni ha mai avuto di ch lamentarsi n per la mia fedelt, n per la mia onest, moralit e rettitudine e
PM. Ehm basta, basta, credo che sia sufficiente, grazie. Volete per favore raccontare a questa corte, in modo conciso, ve ne prego, le circostanze che hanno portato alla vostra dipartita?
POL. Certamente mio signore. Cercher di essere il pi possibile esauriente in questa mia deposizione perch vorrei rendere un buon servizio a questa corte di cui sono devoto e umile servitore
GIUD. Ciambellano (fa segno di stringere, il PM idem, di rimando)
POL. Credo che il tutto sia da ricondurre a quando mia figlia Ofelia, una ragazza di integerrimi principi, sempre cresciuta nei limiti della buona educazione e della religione si accorse delle attenzioni che il principe Amleto le rivolgeva. Lo dissi ai sovrani, come ritenevo mio dovere
SCENA 6 (cambiano le luci, oltre ai personaggi gi in scena: Claudio, Gertrude)
CLA (entra da dx). Tuo figlio sta uscendo di senno, te lho detto!
GER. Ma no, solo un po stanco, vedrai che passer Polonio, voi che conoscete il principe fin da bambino, che cosa ne pensate?
POL (esce dal banco dei testimoni). Ahim maest temo di conoscere la causa del malessere del principe
GER. Voi? Ditecelo, ve ne prego.
POL. Prima di tutto vi dico che vostro figlio pazzo, ma se dico che pazzo non voglio dire che sia pazzo davvero ma che pazzo perch diventato pazzo perch la pazzia non sarebbe tale se lui non fosse pazzo e invece... pazzo
GER. Che cosa diavolo state dicendo? Venite al dunque!
POL. Ah s. Avrete forse notato che il principe da qualche tempo aveva cominciato a rivolgere le sue attenzioni a mia figlia Ofelia
GER. Il mio bambino? E voi?
POL. Che cosa pensano di me le loro maest?
CLA. Che siete un uomo che sa qual il suo posto.
POL. Precisamente maest. Io ho detto a mia figlia che non avrebbe dovuto accettare le attenzioni del principe, in quanto troppo grande la differenza di condizione sociale che lo separa da lui e che poteva essere il capriccio di un momento e che quindi la storia avrebbe potuto lasciarla delusa, alla larga da principi, re, regine e altra gentaglia del genere (si accorge della gaffe e dello sguardo
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inceneritore dei sovrani) volevo dire che gentaglia del genere nostro non pu in alcun modoaccompagnarsi con persone come principi, re e regine la cui nobilt rifulge nel firmamento come il pi luminoso degli astri e questo del tutto evidente anche a uno sguardo superficiale. Le ho anche detto che se il principe le aveva mostrato un qualche interesse nei suoi confronti, di non incoraggiarlo in alcun modo perch si sa che il cuore dei giovani
CLA. Ciambellano (fa segno di stringere come il giudice prima)
POL. Eh? Ah s. e poi le ho detto che se il principe le avesse fatto qualche regalo, di restituirlo assolutamente, perch si sa che il cuore dei giovani
GER. Non potremmo ascoltare la ragazza?
POL. Certamente! Se questo il desiderio delle loro maest, vado subito a chiamarla (esce)
CLA. Che cosa ne pensi?
GER. Il mio bambino sta diventando grande, si innamorato! Che tenero
CLA. Ma se ha quasi trentanni!
GER. Per me sempre il mio bambino. Piuttosto non credo che quella ragazza faccia per lui
SCENA 7 (oltre ai personaggi gi in scena: POLONIO e OFELIA, che una ragazza molto scafata)
POL. Ecco mia figlia.
OF. Ehi, ma allora vero che il re e la regina mi volevano parlare forte! Come va, gente?
GER. E questa sarebbe la ragazza gentile ed educata, cresciuta nei sani principi della moralit?
POL. Eh, si sa, i giovani doggi
GER. Ascolta Ofelia, ci puoi dire quali sono i tuoi rapporti con mio figlio Amleto?
OF. Eh, mi faceva il filo, roba sul tipo: Ma mi ami? Ma quanto mi ami? Mi pensi o non mi pensi, questo il problema
GER. S, questo proprio lui. E tu?
OF. Che non il mio tipo. Lui allora se n andato con la coda tra le gambe.
GER. Ah e lultima volta che vi siete visti?
OF. tornato alla carica, ma doveva essere un po su di giri, mi guardava strano, faceva discorsi sconclusionati, allora gli ho detto:Ehi bello, stai alla larga!. Secondo me uscito di melone!
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GER. (a Claudio) Non proprio la ragazza giusta per il mio bambino! Grazie Ofelia, puoi andare
POL. Perdonate vostra Maest, se posso permettermi di dare un suggerimento a voi che certamente nella vostra infinita saggezza non ne avete bisogno, e se ne aveste bisogno non lo chiedereste certo ad un umile e devoto servitore che
CLA. Parlate, ve ne prego
POL. Pensavo che potremmo fare in modo che Ofelia incontri il principe Amleto e noi potremmo osservare di nascosto il loro colloquio in modo di capire che cosa affligge il principe.
CLA. una buona idea, vi avevo sottovalutato Polonio.
OF. Non direte mica sul serio, vero? Se lAmle mi vede ricomincia a farmi le menate!
POL. Ma s, bambina mia, faremo cos, hai visto che il re daccordo, gli dirai che gli restituisci i regali che ti ha fatto.
OF. Uffah!
CLA. Lupus in fabula, sta arrivando, nascondiamoci. (si nascondono)
SCENA 8 (AMLETO, poi OFELIA, poi POLONIO, CLAUDIO e GERTRUDE)
AMLETO. Essere o non essere, questo il problema, se sia pi nobile prendere al volo gentil farfalletta come fece la vispa Teresa, oppure lasciarla volare via, come in effetti poi fece Morire, dormire, sognare forse, ah, ma qui sta lintoppo, perch se la sera hai mangiato troppo, come diavolo fai a dormire coi bruciori di stomaco e se sogni ti vengono gli incubi ah saperlo, saperlo ai posteri lardua sentenza! (entra Ofelia) Oh ciao Ofelia.
OF. Ciao Amle, come stai?
AMLETO. Bene o non tanto, questo il problema
OF. (a parte) Eh che palle! (ad Amleto) Senti ti devo restituire il libro sulla filosofia teoretica da Aristotele ai tomisti che mi hai regalato. (a parte) Tanto chi lha aperto!
AMLETO. Ma tu mi ami o non mi ami?
OF. Eccolo che ricomincia no, non ti amo.
AMLETO. Davvero non mi ami?
OF. No, non ti amo.
AMLETO. Ecco, lo sapevo ti dovresti chiudere in convento!
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OF. In convento? Io? Ma che, sei scemo?
AMLETO. Oppure trovarti un gonzo che ti sposi
OF. Ma tu sei fuori come un balcone con la grandine! Ma chi ti vuole sgombra va, che meglio!
AMLETO. Sgombrare o non sgombrare, questo il problema (esce, gli altri rientrano)
GER. Povero il mio bambino!
CLA. Direi che tutto chiaro, impazzito per amore.
POL. Per c del metodo in questa pazzia!
OF. Pap, ma che scemate dici: fuori e basta!
GER. Per forza, visto come lhai trattato il mio ciccio!
OF. Ma se me lavete detto voi!
GER. S, ma un po di tatto!
CLA. Va bene, per me tutto chiaro. Mandate a chiamare qualche suo amico perch si distragga:
non cerano mica quei due Rosen cant e Ghil Guild o come diavolo si chiamano!
POL. davvero una splendida idea mio Sire provvedo subito.
GER. (mentre escono, a Claudio) No, no, non proprio la ragazza giusta per il mio bambino questa qui, ma hai sentito come si esprime! (escono tutti)
SCENA 9 (le luci tornano quelle del tribunale, Polonio riprende posto al banco dei testimoni)
PM. del tutto evidente che il principe si finto pazzo allo scopo di conseguire i suoi turpi e premeditati obiettivi!
AD. Obiezione! Dal racconto di Polonio risulta invece del tutto evidente che il principe non si per nulla finto pazzo, il rifiuto di Ofelia lo aveva davvero sconvolto, quindi invoco la seminfermit mentale!
PM. Ohhh, ecco... aspettavo che la tirasse fuori!
GIUD. Smettetela di saltare alle conclusioni. Quello che invece vorrei ascoltare dal teste sono le circostanze della sua morte.
POL. Ahim signor giudice, vorrei tanto potervi accontentare, ma non cero.
GIUD. Come! Quando siete morto non ceravate?
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POL. S, no, cio, cero ma non ho visto perch ero nascosto per ascoltare e non ho visto come siano andate effettivamente le cose, ho solo sentito un fortissimo dolore proprio qui, che mi fa male ancora adesso quando cambia il tempo. Credo che in questo caso la regina Gertrude possa essere molto pi esauriente di me perch lei s era presente e ha visto tutto e potr raccontarvelo in tutti i particolari.
GIUD. Va bene, va bene, se non ci sono altre domande credo che il teste possa ritenersi libero.
POL. Grazie vostro onore, che il Signore vi conservi sempre in buona salute, spero che la testimonianza del vostro umile e devoto servitore vi sia stata utile
GIUD. Ciambellano (fa segno di stringere) Vada
POL. Vado?
GIUD. Vada! (Polonio esce a sx) un po dacqua per favore anzi, del whiskey, per me
GLI ALTRI. Anche noi (tutti bevono)
SCENA 10 (oltre ai personaggi gi in scena: REGINA GERTRUDE)
AD. Oh, adesso va meglio
GIUD. A chi tocca?
PM. Alla regina Gertrude.
GIUD. Prego, cancelliere.
CANC. La regina Gertrude, entri Gertrude, regina di Danimarca.
GER. (entra con un atteggiamento da diva del cinema e parla come se si concedesse alladorante ammirazione dei suoi fans) Eccomi miei cari grazie, grazie dove sono i fotografi? Nienteautografi per ora Dove mi siedo? Qui? (delusa) Ah (si siede dando di spalle al giudice che stupito sta per intervenire ma verr bloccato dal PM, mentre lAD ride divertito alle performance della regina) Scusate, ma questo il mio lato migliore.
PM. Mi scuso vostro onore ma la capisca, una regina Mia signora, oggi avete un aspetto veramente splendido!
GER. Grazie, troppo gentile, ma non ho avuto neppure il tempo per prepararmi adeguatamente per loccasione sapete, tutti i miei impegni mondani e mi sono messa la prima cosa che ho visto nellarmadio.
PM. Oh non importa, siete comoda, volete qualcosa da bere?
GIUD. Dottore!
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PM. Mi scusi, cerco solo di mettere la regina a suo agio.
GER. Grazie, sto bene cos. Possiamo cominciare lintervista.
GIUD. Intervista!?
PM. Ehm vorrei che ci parlaste di vostro figlio Amleto.
GER. Del mio bambino un bravo ragazzo, studioso, ubbidiente Certo, ultimamente mi ha dato qualche preoccupazione, ma sono state le cattive compagnie. QuellOrazio ad esempio non mi
mai piaciuto. PM. E Ofelia?
GER. Non me ne parli! Una maleducata insolente e neanche nobile! Ma io glielho detto ad Amleto: quella l non fa per te, punta solo ai tuoi soldi! E poi tu sei troppo giovane, devi studiare, c tempo per farti una famiglia
PM. Va bene, ma ci racconti qualcosa della morte di Polonio.
GER. Ah quellepisodio terribile se ci penso mi vengono ancora i brividi.
SCENA 11 (cambiano le luci, scende un telo con un bersaglio, oltre ai personaggi gi in scena:
POLONIO, poi AMLETO)
POL. Allora, vostra maest, aspetteremo il principe qui nella sala darmi in modo che voi lo possiate interrogare perch certamente il cuore di una madre conosce il suo figliuolo meglio di chiunque altro e ovviamente pu capire se dice la verit e i motivi per cui dovesse eventualmente mentire perch se dice la verit allora
GER. Va bene Polonio, basta cos, ho capito.
POL. Chiedo umilmente perdono alla vostra maest se il mio zelo mi porta a volte a
GER. Siete scusato, ma adesso nascondetevi l dietro.
POL. Dietro al bersaglio?
GER. S, l dietro al bersaglio.
POL. Ma un bersaglio normalmente non un posto molto sicuro
GER. In questo caso s. Lo usa mio figlio per esercitarsi con la spada, ma Amleto non molto bravo con le armi, anzi, per la verit una vera schifezza. Lo fa unicamente perch era desiderio di suo padre, e anche il re Claudio ci tiene, ma a lui non gliene potrebbe importare di meno e il bersaglio non lo prende mai, ma proprio mai.
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POL. Ah lastuzia di vostra maest veramente encomiabile.
GER. Zitto adesso, sta arrivando.
POL. Obbedisco. (si nasconde)
AMLETO. (entra con una spada fingendo degli affondi) Ah! Colpito, vile marrano! GER. Amleto
AMLETO. Ciao mammina, che cosa ci fai qui? Ah! (affondo a vuoto)
GER. Ti aspettavo, sono molto arrabbiata con te e anche molto preoccupata per la tua salute.
AMLETO. (ogni tanto ripete laffondo ma manca sempre il bersaglio)Ah! E perch?
GER. Il re tuo padre rimasto molto male per la recita che hai organizzato.
AMLETO. Ma mammina, lui non il mio papi, solo tuo marito! Ah colpito! (affondo a vuoto) mannaggia!
GER. Amleto, non ti permetto, da quando mi ha sposato diventato tuo padre!
AMLETO. (poco convinto) Va bene mammina
GER. Lo hai praticamente accusato di avere ucciso tuo padre!
AMLETO. Ma scusa, se lui mio padre, come fa ad aver ucciso mio padre? Si suicidato?
GER. Amleto, tu mi stai facendo inquietare! E poi in questi giorni hai un comportamento davvero strano: si direbbe che tu sia uscito di senno!
AMLETO. Ma no mammina, sar il caldo
GER. O sar che quella Ofelia ti ha trattato male?
AMLETO. (imbarazzato) Beh, ecco Ah! (affondo a vuoto)
GER. Quella ragazza non fa per te, lasciala perdere.
AMLETO. Va bene mammina Ah! (affondo a vuoto)
GER. E poi chiederai scusa a tuo padre.
AMLETO. Quale, quello vivo o quello morto?
GER. Amleto! Chiederai scusa al re Claudio!
AMLETO. Va bene mammina Ah! (affondo casuale, ma questa volta colpisce in pieno il bersaglio) Grande! Colpito in pieno!
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POL Complimenti, Sire. Un colpo perfetto!
Polonio cade di botto, morto stecchito. Gertrude sconvolta, Amleto stupito.
AMLETO Oh, oh credo di averla fatta grossa, non vero mammina?
GER Oh Amleto, quante preoccupazioni ancora vuoi aggiungere a tua madre ed al re! (pausa) adesso dovremo trovarci un altro ciambellano!
SCENA 12 (le luci tornano quelle del tribunale, Gertrude riprende posto al banco dei testimoni)
AD. Signor giudice, direi che questa testimonianza scagiona completamente il principe Amleto per la morte di Polonio!
PM. Non lo scagiona per niente, la testimonianza di sua madre.
AD. Ma se lha voluta lei!
PM. S, va bene, ma ovvio che una madre giustifica sempre il figlio, anche se un assassino. GER. Assassino mio figlio? Il mio bambino? Ma come vi permettete? Io vi faccio mettere ai ferri,
vifaccio sbattere nelle pi profonde segrete di Elsingor, io, io (furibonda) DECAPITATELO!!! GIUD. Silenzio o faccio sgomberare laula! E voi calmatevi, vostra maest.
GER. Calmarmi? Non rester qui un minuto in pi a sentire della gente che calunnia il mio bambino! Io vi mando i gendarmi, vi dichiaro guerra, vi mando contro tutto lesercito di Danimarca, la marina, laviazione, e poi DECAPITATELO!!! (esce lasciando tutti sbigottiti)
PM. Ehm chiedo che la testimonianza della regina Gertrude sia stralciata e non venga ritenuta valida.
AD. Eh no, mi oppongo!
GIUD. (guarda per un attimo tutti e due gli avvocati) Obiezione accolta. La testimonianza valida. PM. Ma
GIUD. Dottore, doveva pensarci meglio e attento alla testa, quella non scherza!
SCENA 13 (oltre ai personaggi gi in scena: OFELIA)
GIUD. Andiamo avanti, sotto a chi tocca: chi il prossimo?
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POL (timido, ancora da terra, alza una mano). Ehm, scusate, se la mia presenza in questo nobile tribunale non pi richiesta, chiederei il permesso di ritirarmi.
GIUD. Andate!
POL. Grazie, sapete, ho un certo bruciore di stomaco in questi giorni sar stato laglio c un medico nellaldil? (esce, strisciando)
GIUD. Allora riprendiamo, stavamo dicendo? Ah s, chiamiamo il prossimo testimone
PM. Sarebbe Ofelia.
GIUD. Cancelliere
CANC. La signorina Ofelia, si faccia avanti la signorina Ofelia.
OF. (tipico look da metallara con chiodo, maglietta nera con disegni macabri, jeans e anfibi, capelli sciolti e trucco pesante, entra masticando un chewing gum e canta a squarciagola una canzone punk, si siede disinvolta a gambe accavallate) I love rock and roll
GIUD. Signorina, un po di contegno per favore.
OF. Ohe vecchia, ce lhai con me?
GIUD. Vecchia? Moderi i termini, sa!
OF. Senti, dacci un taglio, ok? Dimmi cosa vuoi da me e falla finita.
GIUD. Ma io la faccio sbattere fuori
PM. Signor giudice, mi scuso, ma questa una testimonianza importante, direi fondamentale per laccusa.
GIUD. Va bene, ma alla prima intemperanza la faccio arrestare per oltraggio alla corte!
CANC (ha un moto e si riprende). Signorina Ofelia, mi permetta di farvi i complimenti per il vostro bellaspetto.
OF. (strana espressione contrariata) Ehm oh, cosa fai, ci provi? Guarda che io...; comunque grazie, sei gentile
PM. Signorina, volete per favore chiarire i vostri rapporti con il principe di Danimarca?
OF. Chi, lAmle? Muffo
PM. Muffo? E cio?
OF. S, vecchio, anche se tipo non aveva tanti anni pi di me, moscio insomma, noioso. S, carino e poi era un principe, insomma mica poco, ma non era il mio tipo.
PM. Ah, e glielo diceste?
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OF. Come no? Ma lui insisteva tipo a farmi la corte, regalini, bigiotteria, o libri assurdi che al mondo hanno letto tipo solo lautore e la sua mamma io gli ho detto tipo: ehi bello, stammi alla larga che non mi va!
PM. E lui?
OF. Una tragedia! Ha cominciato tipo ad andar fuori di melone, a dirmi cose tipo che dovevo andare in convento e che palle! E poi sempre l a farsi le menate tipo e povero me, e quanto sono sfigato, e adesso cosa dico, e adesso cosa faccio E datti una mossa, no?
PM. Insomma non ne eravate innamorata?
OF. Oh, ma allora sei tonta, te lho detto, mi solleticava lidea di farmela tipo con un principe, ma a me piacciono ragazzi pi svegli.
PM. Ah, e questo vostro padre lo sapeva?
OF. Scherzi? Lui era sempre l a farsi menate tipo sani principi morali, gli sarebbe preso un colpo chiariamo: era il mio vecchio e tipo gli volevo anche bene, ma era palloso forte anche lui!
PM. E che cosa pensaste quando fu ucciso?
OF. La solita mania del mio vecchio di impicciarsi tipo negli affari altrui! Ma stattene alla larga, no? Che ti frega di mettere il becco nelle beghe dei nobili! Lui no! E cos si fatto infilzare tipo come un pollo allo spiedo al posto di un altro!
PM. Per alla sua morte vi siete suicidata
OF. Chi?
PM. Ma voi, non siete annegata?
OF. (ride di gusto) Scialla zia, sei mitica! Non dirmi che ti sei bevuta tutte le fregnacce del vecchio William! Suicidarmi per quel muffo dellAmle o per le cavolate del mio vecchio? Senti, va bene, te lo dico, tanto ormai che mi costa? Ero strafatta.
PM. (sbalordito) Strafatta?
OF. S, fumata, mi ero fatta una canna con un mio amico, ero fuori e volevo prendere una ninfea nello stagno, ma sono scivolata in acqua e non son riuscita a rialzarmi. Laltro era anche lui fatto come una biscia e non si mosso, quando si accorto ha fatto la bella. Fine della storia.
PM. (rimane fisso a bocca aperta come tutti gli altri) Ehm e si potrebbe ascoltare anche questo vostro amico? Chi sarebbe?
OF. Scordati che lo metta nei casini!
AD. Vostro onore, direi che alla luce delle dichiarazioni della signorina Ofelia, laccusa di averla indotta al suicidio andrebbe stralciata.
GIUD. Eh? Rimandiamo a dopo le conclusioni. Signorina, potete andare.
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OF. Ok. (canta ed esce) I love rock and roll
AD. Complimenti collega, unaltra testimonianza come questa e il processo si potrebbe chiudere prima, per manifesta inferiorit come certi incontri di boxe!
PM. Non canti vittoria troppo presto, collega, ho altre frecce al mio arco!
SCENA 14 (oltre ai personaggi gi in scena: AMLETO, poi ROSENCRANTZ e GUILDENSTERN)
PM. (entra Amleto) Oh, chi si rivede, il principe di Danimarca ci degna della sua augusta presenza
AMLETO. Essere presenti o non essere presenti, questo il problema PM. A me pare che troppo presente non sia
AD. Ecco signor giudice, vede che anche l'Accusa ammette la malattia dellimputato? Chiedo la seminfermit mentale!
PM. (si accorge della gaffe e cerca precipitosamente di correggersi) Finge! La difesa mi ha interrotto. Volevo dire che a me pare che non sia troppo presente per fingere di essere pazzo!
GIUD. Smettetela voi due
AD. Bentornato principe, state bene? Accomodatevi, vi prego.
AMLETO. Grazie. (si siede e assume unaria totalmente assente)
PM. Una lustratine alle scarpe?
AD. Lironia dellaccusa fuori luogo, il principe Amleto uno dei personaggi pi famosi al mondo, merita rispetto!
GIUD. Basta! Il pubblico ministero chiami altri testimoni se ne ha, in caso contrario chiudiamo il dibattimento.
PM. No, no signor giudice, devo chiamare coloro che sono morti in seguito a una diabolica macchinazione dellimputato
AD. Obiezione! (il giudice fa segno di andare avanti)
PM. I nobili ROSENCRANTZ e GUILDENSTERN, che per comprensibili motivi entreranno insieme.
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ROSENCRANTZ e GUILDENSTERN. (entrano da sx, sono vestiti in maniera identica e si dovrebbero anche somigliare, camminano, si muovono e parlano allo stesso modo, luno finisce le frasi dellaltro. Prima di andare a sedersi canticchiano Andiam andiam, andiamo in tribunal!)
CANC. I testimoni sono pregati di declinare le loro generalit.
GUILD. Io sono Rosencrantz
ROS. No guarda che Rosencrantz sono io.
GUILD. Ah s? Ne sei sicuro?
ROS. S, io sono Rosencrantz e tu sei Guildenstern.
GUILD. Ma guarda, ero convinto del contrario!
GIUD. (si mette le mani nei capelli) Oh mamma mia!
PM. (a Guildenstern) Dunque signor Rosencrantz
GUILD. No, io sono Guildenstern, almeno credo
PM. Eh? Ah, va bene, allora mi rivolger a tutti e due. Dunque signori Rosencrantz e Guildenstern, volete per favore farci un resoconto dei vostri rapporti col principe Amleto?
ROS. Eravamo amici
GUILD. Di vecchia data
ROS. Amici!
GUILD. Per questo quando il principe
ROS. Amleto
GUILD. Cominci a dare segni di squilibrio mentale
ROS. Di pazzia
GUILD. Il re
ROS. Il re Claudio
GUILD. Ci chiese di tenerlo docchio.
ROS. Il principe
GUILD. Amleto
ROS. E di riferire i suoi movimenti
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GUILD. Del principe
ROS. A lui
GUILD. Al principe
ROS. Amleto Ma che cosa mi fai dire?
GUILD. Eh? Ah s, a lui il re
ROS. Il re Claudio.
GIUD. Voglio morire!
ROS. Ma guarda ero convinto lo fosse gi.
GUILD. E comunque, signor giudice, non dica cos, non tanto bello
ROS. Essere morti, noi lo sappiamo
GUILD. Vero Guildenstern?
ROS. No, io sono Rosencrantz.
GUILD. Ah gi!
GIUD. (esplode) Basta! Adesso parla uno per volta e quello che parla, cio voi Rosencrantz
GUILD. No, io sono Guildenstern.
GIUD. lo stesso! Parlate solo voi e mi spiegate per filo e per segno le circostanze che hanno portato alla vostra morte!
GUILD. Dunque signor giudice, quando il re (ROS fa per intervenire ma il giudice lo fulmina) GIUD. Zitto! Ho detto che parla lui!
GUILD. Il re Claudio, dicevo, ci ordin di accompagnare il principe in Inghilterra e ci diede delle lettere di cui non conoscevamo il contenuto, ma il principe Amleto
AMLETO. (si riscuote dal torpore) Ma io vi conosco, voi siete i miei vecchi amici GUILDENCRANTZ e ROSENSTERN
GUILD. Ehm, no mio principe
ROS e GUILD (si indicano lun laltro). Rosencrantz
ROS e GUILD (ognuno indica se stesso). E Guildenstern.
AMLETO (sempre pi confuso). Ah gi Rosencrantz o Guildenstern, questo il problema, se sia pi nobile essere luno, laltro oppure tutti e due Ma poi chi Rosencrantz e chi Guildenstern?
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Non lho mai capito. Ma che importa, voi siete i miei vecchi amici di giovent, come state miei cari?
ROS. e GUILD. (I due si guardano) Morti mio principe.
ROS. vedete mio principe, non stato carino
GUILD. Lo scherzetto che ci avete fatto
ROS. Sostituendoci le lettere col sigillo reale.
GUILD. Sapete? Siamo stati decapitati per questo!
ROS. Proprio cos, non vero Guildenstern?
GUILD. (guarda stupito laltro) Ma vero, io sono Guildenstern!
ROS. Ma allora io sono Rosencrantz! Amico mio! (si abbracciano)
GIUD. (sempre pi disperato fa il gesto di flagellarsi)
AMLETO. Amici miei, fu colpa del caso e della mia dabbenaggine. Dovete sapere che sbadatamente versai una coppa di vino proprio sopra la lettera del re e per riparare al danno cercai di ricopiarle come meglio potevo in calligrafia, chiudendola poi col sigillo reale di mio padre che avevo con me. Solo che non sono del tutto sicuro di averla ricopiata fedelmente perch il vino aveva reso incomprensibili alcune frasi. Ve ne chiedo scusa: non me ne volete, vero? Dato che ora siamo tutti morti.
ROS. e GUILD. (I due si guardano) No mio principe.
ROS. Non ve ne vogliamo.
GUILD. Dato che siamo morti.
ROS. Tutti morti, non vero Rosencrantz?
GUILD. Ma no, ti ho detto che io sono Guildenstern!
ROS. Ah gi
GIUD. (non ne pu pi) Fuori! (i due si guardano e si alzano)
ROS. Che caratteraccio signor giudice
GUILD. Davvero un brutto carattere! Andiamo Guilderstern!
ROS. Ma no, Guilderstern sei tu! (pausa). Andiamo Rosencrantz!
GUILD Ma hai appena detto che io sono Guilderstern! (pausa. Poi, ad Amleto) Giusto?
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ROS e GUILD escono sempre parlottando tra loro, discutendo animatamente su chi sia luno e chi laltro
AMLETO. Arrivederci amici, cio addio! Sono stanco addio anche a voi. (esce a sua volta)
SCENA 15 (oltre ai personaggi gi in scena: LAERTE)
GIUD. (al PM) Dottore, se mi fa ancora uno scherzo del genere la faccio espellere da tutti i tribunali della galassia, ma che dico della galassia: delluniverso intero!
PM. Mi scusi signor giudice, non potevo sapere
AD. Beh, direi che in questo caso risulta dimostrato al di l di ogni ragionevole dubbio che il principe ha agito in buona fede!
PM. Lo dice il principe! La storia del vino se la pu essere inventata in questo momento, infatti nella famosa tragedia, che finora stata la versione ufficiale viene sostenuta la tesi della legittima difesa, ma non mi convince neppure quella. Che cosa gli impediva infatti di cambiare la lettera senza causare la morte di quei due disgraziati? Poteva scrivere che volevano passare le vacanze in Inghilterra
AD. S, in un hotel a cinque stelle
GIUD. Caro il mio Pubblico Ministero, lei ha deciso di servirsi di testimoni che... manipolati o no
dal Difensore, stanno rendendo il processo meno palloso di quanto abbia fatto invece lei. Per cui: zitto! Perci vi ripeto di tenere tutte le vostre argomentazioni per le arringhe finali. Ci sono altri testimoni?
PM. Ho capito... (urlando) Lei un giudice di parte... forse anche politicizzato. Hemm...entri il prossimo testimone particolarmente importante: chiamo Laerte al banco dei testimoni.
CANC. Entri Laerte, figlio di Polonio.
LAE. (entra a ritmo di musica tecno, il classico tipo lampadato, rasato, tatuato palestrato, porta maglietta aderente, bigiotteria vistosa, occhiali scuri, berretto) Cio sbrighiamoci con sta robache cho il SUV parcheggiato in terza fila devo andare a farmi la lampada
GIUD. Ah, cominciamo bene
PM. Ehm, signor Laerte, volete chiarire a questa corte i motivi del vostro dissidio col principe Amleto?
LAE. Dissidio? Ma senti un po questa! Senti bello, cio, torno dalla vacanza in Francia dove ero andato a rilassarmi e a rimorchiare un po di gnocca che non guasta, non faccio a tempo a mettere il piede a terra che mi dicono che mio padre morto accoppato da quel molliccio del principe che cio, sar anche stato un rompipalle ma era pur sempre il mio vecchio, non vi pare E per di pi vengo a saper che la Ofi, s cio mia sorella che sar anche stata una metallara, cio un genere che
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ai tipi come me ci sta come lorticaria, ma era pur sempre mia sorella, s annegata per il dispiacere beh, cho visto rosso che se non me lo toglievano dalle mani me lo sbriciolavo seduta stante il principe! Cio voi che cosa avreste fatto? No cio ditemi voi che cosa avreste fatto!
PM. Ecco, beh, effettivamente
LAE. Ecco cio lo vedi che mi dai ragione? Che cos poi quando il re viene l e mi dice: guarda che lAmleto da fuori di matto e me ne sta combinando di tutti i colori, cio facciamo in modo di dargli una calmata! Io cho detto: e vai re che sei un tipo giusto! Dimmi che cosa dobbiamo fare che cio gli facciamo il mazzo a quel pistolotto!
PM. E fu in quella occasione che vi propose di usare un fioretto avvelenato?
LAE. (risentito) Cio senti bello, guarda che io lAmle lo faccio nero anche bendato e con una mano legata dietro la schiena, capito? Quella stata unidea del re che se facevamo a modo mio, cio dellAmle a questora non ci rimanevano neanche le carie dei denti! E invece bisogna fare le cose alla maniera dei nobili che guarda com andata a finire!
PM. Vogliamo rievocare laccaduto?
LAE. Cio ma senti questo come parla! E vabb
SCENA 16 (cambiano le luci, oltre ai personaggi gi in scena: AMLETO, GERTRUDE, CLAUDIO, ORAZIO, OSRIC, infine FORTEBRACCIO)
AMLETO. (entra portando i fioretti, il vassoio con le coppe, il tavolino, le sedie insomma, tutto!!!) Eh, ma tutto io devo portare?
GER. Oh povero ciccio, dammi che ti aiuto (prende la cosa pi leggera) Orazio, Osric, prendete (Orazio prende i fioretti, Osric il vassoio)
AMLETO. E questo chi ?
OSR. (decisamente effeminato) Sono davvero imperdonabile, non mi sono ancora presentato al principe
GER. Ah s, scusami, me nero completamente scordata: la Signora Osric il nuovo ciambellano.
AMLETO. (a parte) Mi antipatica Ah, e fa delle buone ciambelle?
OSR. Eh, eh, il principe in vena di facezie Certo, buonissime!
GER. Vuol dire che la sostituta di Polonio.
AMLETO. Perch viene dalla Polonia?
OSR. Eh, eh, il principe davvero spiritoso.
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CLA. (a Gertrude) Unaltra battuta cos cretina e lo strangolo!
GER. Sii comprensivo, ti prego.
CLA. Umpf va bene. Dunque ragazzi, lo so che negli ultimi tempi avete avuto dei piccoli problemi, ma credo che possiate mettervi daccordo, no?
LAE. Cio, piccoli problemi li chiama
CLA. E allora mi sono detto: che cosa di meglio di un po di movimento per scaricare la tensione?
GER. Ma non sar pericoloso?
CLA. Ma no, la scherma uno sport salutare, e poi le punte dei fioretti sono state arrotondate, pi pericoloso attraversare la strada nellora di punta! E poi ho fatto preparare una bevanda dissetante, una cedrata, sapete, il caldo, si suda
AMLETO. S, s, mi piace la cedrata!
CLA. Ma prima voglio che vi diate la mano.
LAE. Cio, che io ci devo dare la mano al molliccio?
AMLETO. Ma mamma, cos che si attaccano le malattie: il cimurro, la peste bubbonica, lAIDS
GER. Amleto, fai come ti ha detto lo zio, dai subito la mano a Laerte.
AMLETO. (vergognoso) Va bene mamma (tende la mano) Diamoci la mano, Laerte (quando Laerte fa per dargliela la ritrae di colpo, ridendo) Op, op, passi in ufficio! Scherzetto! Piaciuto?Bello eh?
LAE. Ma io a questo
CLA. Calma calma. Ma che spiritoso il mio nipotino Amleto (lo prende per un orecchio e glielo torce) Ora che ci siamo divertiti datevi la mano!
AMLETO. Ahia, s, s
LAE. E vabb. (si stringono la mano ma Laerte molto pi forte)
AMLETO. Ahia piano che me la stritoli!
CLA. Oh bene, adesso che la pace fatta divertiamoci un po! Amleto, scegli il fioretto.
AMLETO. Ma non si potrebbe giocare a rubamazzetto? Sono bravo sai, e anche Orazio
CLA. No, fioretto, scegli.
LAE. (a Claudio) Ma non era meglio se facevate scegliere me?
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CLA. (a Laerte) Non preoccuparti, solo per non destare sospetti, talmente indeciso che
AMLETO. Scelgo questo col manico nero; un colore che mi si addice!
CLA. (trasale) Ehm, no, scegli laltro.
AMLETO. Ma a me piace questo!
CLA. S, ma scegliendo questo hai deciso che lo scarti, quindi prendi laltro AMLETO. Ma io
GER. Ma su, caro, fai come ti dice lo zio-pap.
AMLETO. Va bene mammina.
LAE. (a Claudio) Indeciso, eh? (prendono i fioretti, Laerte toglie il tappino alla punta) CLA. Ehm e adesso: in guardia!
OSR. Che bello, che emozione, un duello
AMLETO. (si mette in guardia con uno stile un po discutibile, per non dire abborracciato, ma subito Orazio lo ferma)
OR. Aspetta, aspetta un attimo!
CLA. Che cosa c adesso?
OR. Il fioretto di Laerte troppo appuntito! (Amleto e il re si avvicinano per vedere)
AMLETO. Ha ragione, guarda
CLA. Ma no, sono uguali.
LAE. Cio ma che dici? come il tuo!
GER. Amleto, sei sempre il solito pignolo!
AMLETO. Oh insomma, guarda! (esaminando il fioretto prende la mano di Laerte e gli schiaccia la mano sulla punta, gli avvenimenti seguenti si svolgono con estrema rapidit, in maniera convulsa, sovrapponendosi)
LAE. Ahia! (si contorce per un po e muore)
CLA. Oddio, non sopporto la vista del sangue, mi sento svenire (barcolla)
GER. Oh caro, bevi un po di orzata. Osric, dammi una coppa. (gliela fa bere a forza)
CLA. Noumpf (si contorce per un po e muore)
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GER. Per bella fresca, buona! (beve, si contorce per un po e muore)
AMLETO. Visto? Ve lo avevo detto che pungeva. (tocca la punta e si punge) Ahia mi sono punto! ho bisogno di bere. (beve, si contorce per un po e muore)
OR. Ma santo cielo, sono tutti morti!
OSR. Mi toccher cercarmi un altro posto di lavoro.
FOR. (entra) Buongiorno a tutti, sono Fortebraccio, principe ed erede al trono di Norvegia e sono venuto per Ma che cos successo?
OR. Non ho capito bene il perch ma sono tutti morti.
OSR. Che tragedia che tragedia, di nuovo senza lavoro!
FOR. Cio, ricapitoliamo: vuoi dire che il re, la regina e lerede al trono di Danimarca sono morti?
OR. S.
FOR. Tutti?
OR. S.
FOR. Dunque, facendo un po di conti: io sono il loro parente pi stretto questo significa che sono il nuovo re!
OR. Eh S.
FOR. E contando che ero venuto a dire che il mio vecchio zio, re di Norvegia, che era gi decrepito e scalcagnato morto giusto ieri sera, io sarei il re sia di Norvegia che di Danimarca!
OR. (sbigottito fa segno di s)
FOR. Du regni in una bbotta sola Me cojoni, non c male come giornata!
OSR. (si inchina deferente) Le mie felicitazioni, maest! Sono Osric, il ciambellano di corte e avrei giusto un paio di proposte migliorative da sottoporre alla vostra attenzione (esce con Fortebraccio lasciando Orazio sbigottito in mezzo ai morti)
GIU. Cancelliere, richiami immediatamente il testimone!
CANC. (molto intimorito e quasi sottovoce) Laerte Laerte Laerte.
GIU. (sbotta) Ma cosa fa!! Vada a prenderlo!
CANC. Ma morto!
GIU. Ancora con questa storia!? Le ordino di andare a prenderlo!
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CANC. (si avvicina titubante) Ehm, signor Laerte, se non le troppo di disturbo la sua presenza sarebbe richiesta.
LAE. (si sveglia allimprovviso). Ma va a mor ammazzato anche tu! (CANC sobbalza allindietro. Poi si porta dietro il GIUD) Beh, insomma, cio, avete capito adesso com andata? Mi sonostufato, saluto la compagnia! (Fa per uscire, poi torna indietro e rifila un calcio ad Amleto)
AML. (svegliandosi) Ahia! (LAE esce a sx ballando al ritmo di musica tecno)
GER. Ma come ti permetti! Fare male al mio bimbo! Povero piccolo, ti sei fatto la bua?
AML S mammina.
GER. Ecco. ben ti sta! Cos impari a fare sport pericolosi!
AML. Ma, ma, mamma io volevo giocare a rubamazzetto, non tirar di scherma
GER. (recuperando tutto il suo regale contegno ) Il rubamazzetto non da principe. (prende per un orecchio AML e lo porta fuori. Oltre alla corte, in scena ci sono solamente Orazio, che se rimane in disparte ad osservare la scena e Claudio, ancora morto)
SCENA 17 (oltre ai personaggi gi in scena: CLAUDIO)
GIU Ma insomma, cos tutto questo baccano!!! Avvocato, a lei la parola.
AD. Ehm Vostro onore, da questa testimonianza risulta in maniera inequivocabile linvolontariet delle morti e lassoluta buona fede del principe Amleto, che anzi stato vittima
GIUD. Effettivamente
PM. Contesto decisamente! Secondo me il principe ha invece sospettato che il fioretto e lorzata fossero avvelenati e ha cercato di trarne vantaggio, ma lui il vero colpevole!
AD. Ma via, andiamo
GIUD. Bisogna dire che le versioni dei vari personaggi divergono decisamente tra loro.
PM. In effetti sembra di essere in una commedia di Pirandello.
GIUD. Dunque dottore, se ho ben capito manca ancora un testimone.
PM. S vostro onore, chiamo a deporre re Claudio.
AD. Re usurpatore direi.
GIUD. Questione di lana caprina, avvocato. Cancelliere
CANC. Si faccia avanti Claudio, re di Danimarca.
Nessuno si muove
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AD. Ehm, Vostro Onore, il teste ancora morto!
GIU. Cancelliere (CANC fa ampi cenni che ne ha avuto abbastanza, GIU si volta e vede Orazio) Allora tu, ragazzo. S, tu, che sei in fondo a fare nulla.. rimetti in sesto il re. (OR esegue) Ecco, bravo, ed ora, gi che ci sei, metti un po in ordine, qui. (OR porta fuori fioretti, tavolo e coppe e poi esce)
CLA. (entra molto scocciato) Si pu sapere, di grazia, che cosa si vuole da me?
GIUD. Vi richiamo allordine, questo il legittimo tribunale dellaldil che deve riesaminare la posizione di vostro nipote Amleto. La vostra gi stata abbondantemente chiarita in precedenza.
CLA. Voi dite?
GIUD. Avete ucciso vostro fratello Amleto, ne avete usurpato il trono, ne avete sposato la vedova, avete complottato per uccidere vostro nipote e per tutte queste colpe siete finito nei pi profondi gironi infernali. Direi che basta e avanza.
CLA. Voi non avete capito niente!
GIUD. Ma come vi permettete!
CLA. Voi credete di sapere tutto ma invece vi siete fatti menare per il naso da quello sciocco poeta inglese. La verit totalmente diversa.
GIUD. E illuminateci allora!
CLA. Ma s, tanto che cosa mi costa ormai. Avreste dovuto vedere un incontro che avvenne qualche settimana prima della morte di mio fratello.
SCENA 18 (cambiano le luci, oltre ai personaggi gi in scena: FORTEBRACCIO)
FOR. (entra) Principe Claudio
CLA. Principe Fortebraccio, a che cosa devo lonore?
FOR. Sssst sono qui in incognito, nessuno deve sapere della mia presenza, soprattutto il re.
CLA. Perch tanta segretezza?
FOR. Principe Claudio, come ci si sente ad essere il numero due?
CLA. Mah, io giocavo centrocampista, non terzino
FOR. Ma che cosavete capito non parlavo di calcio, ma di dinastia: il re vostro fratello e non molla lo scettro, esattamente come il vecchio Fortebraccio e voi ed io, che sappiamo di meritare la
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corona perch siamo pi forti, pi intelligenti, insomma pi in gamba dei nostri regali parenti, siamo costretti a restare a guardare sapendo che saremmo dei re migliori di loro.
CLA. (lo guarda meravigliato) Ma guarda il cuginetto Non ha mica tutti i torti!
FOR. Quello che vi sto proponendo di allearci e prenderci quello che ci spetta di diritto!
CLA. (batte le mani convinto) Mi piace, mi piace! E che cosa vorreste fare?
FOR. Io vi aiuto a sbarazzarvi di vostro fratello, voi mi aiutate a sbarazzarmi dello zio.
CLA. E vai! Ma come?
FOR tira fuori dalla tasca la boccetta scura, la passa a CLA che la mostra al pubblico
SCENA 19 (le luci tornano normali)
CLA. Avete capito adesso?
PM. Non ci posso credere
AD. Io sono allibito Questa non la mia linea difensiva!
GIUD. Ma c una cosa che non mi torna: Fortebraccio vi ha dichiarato guerra.
CLA. (ride) Gi, proprio cos, ma dichiarandoci guerra faceva solo la figura del nipotino esuberante, e lo zio, che gi stava male, lo avrebbe sgridato. Quello che non sapevo era a che cosa puntava davvero.
AD. Spiegatevi
GIUD. Volete dire al trono di Danimarca!
CLA. E bravo giudice, ci siete arrivato, eh? Laltra cosa che invidiavo a mio fratello era sua moglie! Tolto di mezzo lui non mi parso vero di poterla sposare subito, anche perch, detto fra noi, lei ci stava Solo che nella fretta non abbiamo tenuto conto della gelosia di mio nipote, che attaccato a sua madre come una cozza allo scoglio.
GIUD. Una classica regressione edipica acuita dalla morte del genitore.
CLA. Eh?
GIUD. Niente, niente, proseguite.
CLA. Ma come parla questa? Dicevo di mio nipote, imbranato lo di certo, ma fesso proprio no, e poi ci si messo anche il fantasma di suo padre a complicare le cose. E cos cominciato il casino:
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mio nipote voleva vendicare suo padre, io dovevo fermarlo e abbiamo finito con lo scannarci a vicenda. E chi ci ha guadagnato?
GIUD. Fortebraccio!
CLA. Colpito ed affondato!. Il resto fatevelo raccontare da lui perch c una cosa davvero carina che non vi dico. Io vi saluto, mi aspetta una partita a carte col conte Ugolino. (esce, canticchiando). Il conte Ugolino, il conte/Governator di Pisa/Avea la barba grisa/Di fame dovette morir
GIU, AD, PM, CANC: Eh op! La crva!
SCENA 20 (cambiano le luci, oltre ai personaggi gi in scena: FORTEBRACCIO, poi OFELIA)
PM. (Tutti si agitano) Mandate subito a chiamare Fortebraccio, arrestatelo, portatelo qui!
FOR. (entra con assoluta calma) Che cosa avete tutti da agitarvi in quel modo, sono qui.
PM. Principe Fortebraccio, siete in arresto perch accusato di essere il mandante dellomicidio di Amleto, re di Danimarca!
FOR. Re Fortebraccio, prego, e non mi potete arrestare.
GIUD. Come no! Questo il tribunale
FOR. Dellaldil. Io, anzi... noi siamo gli unici personaggi ancora vivi alla fine di questa storia, quindi voi ci fate un baffo!
AD. (tutti sono basiti) Un momento avete detto: noi!
FOR. (ride) Vieni avanti mia cara.
OF. (entra vestita come una in partenza per le vacanze ai tropici)
TUTTI Ofelia?!?!?!?!
AD. Ma ci volete spiegare?
FOR. Certo, tanto ve lho detto che non ci potete fare proprio niente perch siamo vivi e voi vi potete occupare solo dei morti.
AD. Ma Ofelia era morta!
OF. No, non sono morta. Conoscevo gi Fortebraccio e mi piaceva: lui s che un vero macho, mica quella pappamolle dellAmle! Il mio vecchio era morto, il pappamolle era sbroccato e cos mi sono fatta consolare dal Fortebraccio. Ah, a proposito, la storia del fumo era una balla: mai fatta una canna in vita mia. Ma qui che viene il bello Mentre eravamo l a ehm chiacchierare in giardino che cosa ti capita? Una sfigata lavapanni scivola nel torrente e.. pluf! affoga... Oh, bella l, la tipa era tale uguale a me.
FOR. E allora ci venuta unidea: abbiamo messo alla sfigata i vestiti di Ofelia
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OF. Tutti hanno pensato che fossi morta di dolore per la morte di mio padre.
FOR. Abbiamo aspettato che Laerte tornasse dalla Francia furibondo per la perdita dei suoi familiari e che tutti insieme si massacrassero allegramente
OF. E il trono di Danimarca caduto nelle nostre mani come una pera matura
FOR. Insieme a quello di Norvegia perch intanto lo zio era morto con un aiutino. (mostra la boccetta nera)
GIUD. E adesso?
FOR. Adesso ci sposiamo e andiamo a festeggiare in qualche isoletta tropicale.
OF. Ciao belli, vi manderemo una cartolina! (escono)
SCENA ULTIMA (membri del tribunale)
PM. (tutti si guardano attoniti) Roba dell'altro mondo! Avete anche voi la sensazione che ci abbiano fatti fessi?
AD. Ma, in fine dei conti: quale l'altro mondo? Tornando a noi: fessi? Ci hanno preso per il naso alla grande!
GIUD. Naso? Direi che ci hanno preso per il
CANC. Signor giudice, un po di contegno!
GIUD. E ora sentite: prima lei, caro Dottore, mi sembra risulti chiaro a tutti che l'ipotesi accusatoria che ha test presentato sia da gettare nella monnezza... Ma anche lei, caro Avvocato... Beh...
lasciamo perdere... A questo punto per mi sento d'affermare che quel poveraccio del principe Amleto DEVE essere dichiarato innocente.
PM. Mi spiace doverlo ammettere ma s!
AD. Dovrei essere contento ma no!
GIUD. E basta! Limputato assolto. Ludienza tolta! (pausa) Che cosa ne direste di andare a mangiare qualcosa?
CANC. Non ho mai letto l'Amleto... mi avete fatto venire voglia di leggerlo... Posso venire anchio?
GIUD. Certo cancelliere, venga, ma non mi tiri le cuoia proprio adesso, eh, che di morti per oggi ne abbiamo abbastanza! (tutti escono, musica, sipario)
FINE
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