Faccìno buffo
Monologo
Di
Giorgio Barlotti
(La donna entra già parlando con i personaggi cui si rivolge . Età indefinibile : fra il giovane ed il maturato dagli eventi . Non eccessivamente cialtrona, ma una sua forma di povera eleganza. Manca la cura di tenere rinfrescato il vestito , che una volta doveva essere un abito da pomeriggio , sicuramente bello . Parla quasi come se desse per scontato che chi l’ascolta non ha argomenti da controbattere , e , soprattutto , lei stessa non ne vuole sentire . Il suo tono , solitamente pacato , va via via accentuando una carica di rimprovero e di risentimento . Viene da domandarsi se , pur indirizzato agli altri , questo risentimento , ma soprattutto questo rimprovero , non siano indirizzati invece a lei stessa . )
Papà , vieni papà . Di qua . E non farti tirare . Muoviti , non ti porto mica ..... ma lasciala perdere a mamma ! ( sibilando sottovoce all’altro personaggio , con malefatta impazienza e nel tentativo di non farsi sentire da altri ) Mamma ! ( si guarda intorno ; ha un gesto di insofferenza ) mamma , e non guardarti in giro così . Si vede subito che non sei della città . Madonna che fatica mi fate fare .... papà , io ... ( con un misto di vanità e di orgoglio ) ... io lavoro . Tu mi hai perso di vista , ma ... io sono cambiata . Da allora . E’ passato tanto tempo che a volte confondo addirittura i ricordi . Ci siamo visti così di rado .... vi ho visti così di rado a mamma e a te dopo la partenza ..... abbi pazienza, quasi ci siamo. Ti ricordi che partisti .... , anche mamma ......, e ….e …. e la mia sorellina . (pausa pensosa ) Come sta’ ?
Un ‘ eternità .
Non la vedo da un ‘ eternità.
Da quando partiste .
Tutti .
( recupera l’attenzione verso papà ) Ti ricordi , io rimasi perché ..... una vita mia. Ho sempre voluto una vita tutta per me . Voi andavate a destra e io a sinistra , voi giravate l’angolo e io tornavo indietro , voi andavate a cinema e io ... che so , a fare spese , così tanto per non essere ..... per non sentirmi parte di voi .Una vostra appendice . Come la mia ( a fatica , quasi non volesse , inconsciamente , ricordare ) ...sorellina . Lo so papà tu dicevi che era piccola ed era giusto .....
( velocemente come ad interrompere il discorso di giustificazione che papà tenta )......... si , si ,si : era mamma che lo diceva , ( in una esplosione di rabbia ) ma lascia stare mamma ! non c’entra ! ( rendendosi lentamente conto della verità ) Anzi si , c’entra . Anche troppo . ( si gira verso un terzo personaggio , con la stessa rabbia di cui era presa un attimo prima , che via via sale fino ad un violento sfogo ) Mamma sei sempre stata ...... in mezzo ! Stò parlando a papà ! Lasciaci parlare !! Non parliamo mai !! Ci sei sempre stata tu , in mezzo ! ( sibilante, con gli occhi socchiusi a focalizzare tutto il suo odio ) Tu e i tuoi patetici tentativi di risparmiare a tuo marito le discussioni con me . Tu e la tua cattiveria a portarmelo sempre via . “Non dirgli così ! Lo farai arrabbiare ! Papà è stanco , lascialo in pace ! Oggi no , non discutere è tornato dal lavoro da poco ! Chiedi a me ,non chiedere a lui ! ...” Sempre , sempre ! ( la rabbia sale ad un urlo stridulo ) In mezzo ! Ma che vuoi ? E adesso che ci fai qui ? Ti ho chiamata ? No.!
( recupera a fatica la gestione di se stessa. Poi con calma tragica, quasi scandendo le parole ) Papà . Ho chiesto di papà . Voglio stare con papà . Almeno questo posso averlo ? Lasciala perdere , papà , per favore . Ecco , fai come quando ero anch’io come la mia +sorellina : piccolapiccola .
( un subitaneo attacco di triste ilarità ) Mi chiamavi “ Faccìno buffo “ ! Ricordi ?
“ Vieni qui Faccìno Buffo . Sorridimi Faccìno Buffo .....
...... come è andata a scuola il mio Faccìno Buffo .... “
Perché non mi chiami adesso Faccìno Buffo !
( guatando di sbieco la madre ) Io lo so .
Colpa sua .
Lei !
Sempre lei che ti .......
(precipitosamente , in un accorato e patetico tentativo di recuperare un amore perduto ) Non ero io che ti volevo stare lontano, era lei che si metteva sempre in mezzo . Per proteggerti . Per ... per ... Tutto per lei ti voleva . Io ero quella che ti faceva salire la pressione , che ti chiedeva i soldi per uscire , che non voleva mai stare con te .... no! questo non è vero . E’ che c’era sempre lei con te. Io non volevo stare con te e “con lei”! Io non sono più stata con te .... non sono più stata per te ... ( pausa dolorosa ) Faccìno Buffo . Colpa sua . ( si rivolta con la solita violenza alla madre ) Si , colpa tua . E anche quando partiste è stata per colpa tua. Fosti tu ad avere l’idea , fosti tu a decidere di andare .... ( imitando un parlare grottesco ed acido che lei attribuisce , a torto ? a ragione ?, alla madre ) “ Hai bisogno di una vacanza , finalmente ora puoi permettertela . La pensione in fondo ha i suoi vantaggi, no? …… Chi? Lei ? Mah , non so se vuole venire.Vero che non ti va’ di venire con noi ? “ ( lei stessa risponde alle domande , ricordando ciò che il quel giorno tragico avrebbe voluto gridare ) Si, si. Si ! Voglio venire . Volevo venire .
(al padre ) Fu il suo sguardo , ( rapidamente torna sulla madre ) fu il tuo sguardo così protettivo verso di lui , così apprensivo per chissà quali conseguenze gli avrei portato venendo anch ‘ io , fu quello che mi fece restare . Va’ bè ! (provocatrice e con rabbia verso entrambi , rimproverando al padre la colpa di aver subito la moglie e non aver compreso il famelico bisogno di solidarietà che trabocca dalla figlia ) Siete partiti . E allora ? Buon pro vi faccia ! Mi dispiace solo …… nel tempo che è passato piano piano ho dimenticato il volto delle mia .... ( si accorge che un altro tassello del mosaico della sua vita passata è svanito ) ..... e anche il nome.Come si chiama , la mia sorellina . ( tenerissima ) Sarà grande ormai. No. E’ rimasta così . (Si ferma e guarda intorno ) Ecco , papà eccoci qua . E’ una sorpresa , non ti ho mai portato qua . Sorpresa ! Ricordi , prima di partire lei mi disse ... stavate per salire sull’aereo .... lei mi disse che sperava , o tu speravi ... o forse che speravate ... non so , è passato troppo ... non ricordo esattamente. Ricordo però , come fosse ieri , .. oggi , ... ora ! ricordo che lei disse del posto “...trovati un posto....mettiti a posto .... chissà se almeno per quando torniamo.... “
Ecco la sorpresa , papà : questo è il mio posto . ( guardandolo ansiosamente negli occhi sperando di leggervi la sua approvazione ) Non ti piace ? ( Pausa . Lentamente la speranza svanisce insieme al sorriso. Poi mestamente : ) non ti piace . Lo vedo dai tuoi occhi . Papà , non fare così , mi umili . Ti prego , mi stai ...... ( ha un improvviso slancio a fermarlo ) Dove vai ? Papà ! Ferma papà . Non andare . Dove vai ... dove ......( Si blocca come se lui fosse ineluttabilmente più rapido ad allontanarsi da lei di quanto lei possa avvicinarlo) E va’ bene ! Và ! Và pure . ( sguaiatamente gli urla dietro , a metà fra la risata folle ed il pianto trattenuto ) Non hai fatto altro per tutta la vita : andartene ! Con lei ! Piantarmi in asso . ( quasi un urlo di dolore verso il cielo : ) Mi hai sempre piantata in asso !! Vattene , va’ pure . Ma chi ti vuole ? Io faccio da me . Questa è la mia vita , questo è il mio posto ! E anche tu , vai con lui , va’ va’ ! Scappate ! Chi vi cerca ? ( con sarcasmo )Che paura avete ? ( di colpo il tono crolla in un sommesso biascicare di parole ) ..che paura avete ....Non vi porto mica .... ( Pausa . Si guarda alle spalle , ha un ampio gesto della mano come a mostrare loro la mestosità del “posto” ) ... è una chiesa . Bella . Grande . La più bella che ho trovato quando il vostro aereo .... la più bella che ho trovato per voi . Anche se non c’eravate , anche se non vi hanno mai ritrovato ...... io ho voluto lo stesso la chiesa più bella , la più grande. E una grande cerimonia . Con i fiori e tutto il resto. Come se ci foste per davvero, tutti e tre . E poi sono tornata spesso, sempre più spesso . E mi riposo , qui , seduta . Sui gradini . E’ il mio posto . E’ il mio lavoro . Ho un posto di lavoro . Fisso . Come volevi tu , papà ( nel dire “papà“ allunga istintivamente il braccio con la mano aperta e tesa per appellarsi a lui .Si ferma a soppesare la posizione . Si rimira lentamente la mano come se fosse un oggetto estraneo . Con un estenuante sforzo interiore prende coscienza della realtà, rialza il busto con dignità e con gesto preciso tende nuovamente il braccio, ma questa volta con la mesta accettazione del proprio stato . Il resto sarà cantilenante , con distacco )
Grazie , grazie signore , vuole una immagine sacra , le porterà fortuna ........ che Dio le renda merito ...... grazie ... grazie signore ....... grazie bella bambina . Che faccìno buffo che ...... (Viene colpita da un ricordo che la paralizza con gli occhi spietatamente dilatati ) ....ecco ! Ecco come si chiamava la mia sorellina . Era lei .....papà ! era lei , non io , Faccìno Buffo ! ( reclina il capo sulle ginocchia scossa da violenti singhiozzi ) .
FINE
Roma 11/4/1997