Campionato di calcio
ovvero
Far l'amore non è peccato
Due tempi in sette quadri
1935
Non rappresentata
PERSONAGGI
(in ordine di apparizione)
Gerolamo
Attanasio
Goffredo
Jolanda
Barbarossa
Felzinelli
Signora Alberimi
Signor Albertini
Il Portalettere
Il Capotreno
Un Contadino
Luigi
Il Parroco
Lucia
Tremalaterra
Primo pastore
Secondo pastore
Tito
Innamorati
Il Controllo
Primo
Secondo
Terzo
San Pie di Leone
Angioletto
Cherubino
Angeli
Prima Anima
Anima d'un gelataio
Seconda Anima
Angioletti
In ogni città dove si rappresenta questa commedia, i nomi delle due squadre di calcio possono essere sostituiti con nomi di squadre locali, o comunque di squadre realmente esistenti e antagoniste fra loro, che particolarmente interessino il pubblico locale.
primo tempo
Quadro primo
Salotto in casa di Goffredo e Jolanda (eventualmente siparietto)
I.
Gerolamo e Attanasio.
Gerolamo (steso in una poltrona, con le gambe appoggiate su un tavolinetto) Che vita da cani, però, la mia! I padroni se la spassano e io sto qui a faticare. Io sfacchino e loro si divertono.
attanasio Sono lussi che si possono permettere i signori che hanno due servitori.
Gerolamo Hanno un solo servitore, e sono io. Tu dimentichi troppo facilmente che sei soltanto un mio servitore privato. I padroni mi consentono di tenere un servitore e io, da quello che essi mi pagano, pago te. Potrei non farlo e accollarmi tutto il servizio.
ATTANASIO E invece fai fare tutto a me. Questo è uno sfruttamento, però.
Gerolamo Caro, nessuno ti vieta di prendere a tua volta un servitore. Potresti pagarlo con una parte del salario che io pago a te.
attanasio Sì, c'è da scialare! Poi il mio servitore se ne pagherebbe un altro per conto proprio e andremmo avanti all'infinito. Vai, vai.
Gerolamo Intanto, io sgobbo e loro si divertono.
Attanasio E dàgli! Sono io che sgobbo. Tu non fai niente tutto il giorno.
Gerolamo È lo stesso, caro. Tu sgobbi per conto mio. Io sgobbo per interposta persona. Anche oggi che è domenica. Sono andati alla partita di calcio. Tra poco torneranno a casa neri. Perché se lui parteggia per una squadra, lei parteggia per l'altra, allo scopo di fargli rabbia; e viceversa. Ognuno dei due non desidera tanto la vittoria della propria squadra, quanto la sconfitta della squadra per cui parteggia l'altro. Ognuno dei due gode a veder soffrire l'altro e soffre se l'altro canta vittoria. Eh, i padroni non se l'immaginano, ma noi servitori li conosciamo molto bene!
ATTANASIO E come!
Gerolamo Tu non sei il servitore loro. Sei il servitore mio, vuoi capirlo, sì o no? Uso il plurale, ma mi riferisco a me: i padroni sono, per noi servitori, come un libro aperto e noi siamo per essi delle sfingi, degli enigmi.
ATTANASIO Proprio così.
Gerolamo Ma che c'entri tu?
Attanasio E va bene: tu sei una sfinge per i tuoi padroni, io sono una sfinge per te.
Gerolamo Vuoi vedere come li conosco io? Scommettiamo che appena tornano a casa litigano?
Attanasio Bella scoperta, litigano sempre, dopo la partita.
Gerolamo Ma scommettiamo.
Attanasio Scommettiamo pure. Mille lire. Io dico che litigheranno.
Gerolamo Anch'io. Se litigano, tu mi dai mille lire.
Attanasio E tu ne dai mille a me.
Gerolamo E se non litigano? perdiamo tutt'e due la scommessa.
ATTANASIO Allora, speriamo che litighino. Rumore di porta che s'apre.
GEROLAMO Eccoli.
S'alzano e fingono di rassettare.
II.
Detti, Goffredo e Jolanda. Poi Servitori via.
Goffredo (tra sé, entrando con Jolanda) Quello che mi fa più rabbia è il pensiero che quest'imbecille vicino a me è felice e fiera, manco avesse vinto lei. Come non potevo sopportare i suoi scatti di trionfo per i successi della «Roma»! E quello che addirittura mi faceva imbestialire era quando mi guardava con ipocrita costernazione, esultando in cuor suo a ogni punto dei vincitori.
Jolanda (tra sé) Voglio godere un più raffinato piacere attizzando con arte l'ira di mio marito. (Forte) È stata proprio sfortunata la «Lazio»: perdere, malgrado i favori dell'arbitro!
Goffredo L'arbitro parteggiava in un modo vergognoso per la «Roma». È stato pagato.
Jolanda Caro, quel che è giusto è giusto. Non si può negare che oggi l'arbitro non aveva occhi che per le colpe della «Roma».
Goffredo Ma se ha lasciato passare un fallo di mano in area di rigore! Se il primo punto della «Roma» era un fuori giuoco evidentissimo!
Jolanda Andiamo! Credi che non vedessi anch'io? E credi che il pubblico l'avrebbe sopportato?
Goffredo Questo pubblico è camorrista e anticavalleresco per eccellenza.
Jolanda Ma tutti i pubblici si appassionano.
Goffredo Nelle altre città c'è una ben diversa educazione sportiva, mia cara. Qui siete tutti maleducati e prepotenti. Gli arbitri lo sanno e hanno paura d'essere bastonati. Del resto, basta vedere il popolo: tutti ubriaconi delinquenti.
Jolanda (riscaldandosi) Non cominciare a offendere, al solito, tutta la città. Dovresti almeno rammentarti che appartengo anch'io a questa città. Idiota!
Goffredo Arbitro cornuto!
Jolanda Basta! Ne ho fin sulla cima dei capelli della tua volgarità.
Goffredo E io della tua insolenza
Jolanda Allora finiamola.
Goffredo Vado a chiamare un avvocato. (Via.)
III.
Gerolamo e Attanasio, poi Jolanda.
Jolanda Ne chiamo anch'io uno. (A Gerolamo, che entra seguito da Attanasio) Un avvocato, subito! (Via.)
Gerolamo indica il telefono ad Attanasio.
Attanasio Qual è il numero per le chiamate agli avvocati?
Gerolamo Zero quattro.
Attanasio (fa il numero) Un avvocato in Via Garibaldi al 10... 21-315. (Riaggancia. Il telefono squilla.) Sì. Grazie. (A Jolanda) Viene subito.
Gerolamo (ad Attanasio) Tira fuori mille lire.
Attanasio Eccole. E tu tirane fuori mille per me.
Gerolamo Tieni. Adesso scommettiamo che fanno pace?
attanasio Scommettiamo. Se fanno pace tu mi dai mille lire.
Gerolamo E tu ne dai mille a me.
attanasio Ma possibile che devi scommettere sempre la stessa cosa che scommetto io?
Gerolamo E tu scommetti che non fanno pace.
attanasio Già, per perdere!
Gerolamo E vuoi che perda io?
attanasio Ma allora non c'è gusto.
Gerolamo Be', c'è meno gusto, ma un po' di gusto c'è sempre.
Suonano alla porta.
Jolanda (entrando) Gerolamo, ma non sentite suonare?
Gerolamo (ad Attanasio) Attanasio, ma non senti? Va' ad aprire. (Attanasio via.)
Questi servitori sono una disperazione!
Jolanda A chi lo dice!
IV.
Jolanda, Gerolamo, Attanasio, l'avvocato Barbarossa. Poi Gerolamo e Attanasio via.
attanasio (annunzia a Gerolamo) L'avvocato Barbarossa.
Gerolamo (Annunzia a Jolanda) L'avvocato Barbarossa. (Via con Attanasio, che gli cede il passo servilmente, gli apre la porta, ecc. Gerolamo si dà sempre grandi arie col suo servitore privato.)
Barbarossa Buongiorno, signora. Che è successo? Me lo dica a poco a poco perché io sono ipersensibile e un'impressione troppo forte potrebbe essermi fatale.
Jolanda Niente di grave.
barbarossa Non vuol dire. Anche una buona notizia, se data all'improvviso, può uccidermi. È un male di famiglia: mio nonno morì quando sua moglie gli disse d'aver perso un portafogli; mio padre morì quando mia madre gli disse d'aver trovato un portafogli. Avevo due zii: l'uno morì quando seppe ch'ero stato promosso agli esami, l'altro morì l'anno successivo quando seppe ch'ero stato bocciato. Mi restava un cugino: un giorno seppe d'aver vinto 80 milioni alla lotteria, e gli si paralizzò tutta una metà del corpo; l'indomani seppe che s'era perduta la matrice del biglietto e gli si paralizzò l'altra metà.
Jolanda Ma io non debbo darle né una buona né una cattiva notizia. È una cosa semplicissima.
barbarossa Non significa. La minima emozione può darmi una sincope.
Jolanda (tra sé) Io non ho il coraggio di dirglielo. Dovesse morirmi in casa?
barbarossa Mi prepari con una certa forma.
Jolanda è una responsabilità troppo grande. Preferisco aspettare mio marito.
barbarossa (comincia ad agitarsi) Ma allora mi fa pensare che si tratti d'una cosa grave. Vede? Già comincio ad agitarmi.
Jolanda No, no, per carità. Si tratta di... (Esitante) Separa...
Barbarossa (tenendo le mani pronte per tapparsi le orecchie) Avanti.
Jolanda (spaventatissima) ... zione legale. (Barbarossa resta impassibile.) Non le
fa male?
Barbarossa (olimpico) E che mi frega?
Jolanda Sia lodato il cielo.
Barbarossa (pronto a tapparsi le orecchie) Ed ora, il motivo della separazione. (Comincia ad agitarsi) Adul...
Jolanda No, niente adulterio.
barbarossa Respiro. Ho avuto paura per un momento d'una crisi. Bene, bene; allora, niente di grave. Temevo peggio. Incompatibilità? Litigi?
Jolanda Una discussione.
barbarossa Violentissima?
Jolanda Non le farà male se le dico di sì?
Barbarossa No, se è stata soltanto una discussione.
Jolanda È stata la goccia che fa traboccare il vaso.
Barbarossa E a proposito di che, questa discussione? Piano piano.
Jolanda A proposito (esita) della partita di oggi.
barbarossa Guardate un po' se si deve mettere a repentaglio la pace familiare
per simili bazzeccole.
Jolanda Ha cominciato mio marito. Per provocarmi, non per altro, ha detto che l'arbitro parteggiava per la «Roma».
Barbarossa Certo, non era troppo tenero per la «Lazio».
Jolanda Ma come? Se le ha concesso un punto non valido! L'hanno visto tutti.
Barbarossa Non dica sciocchezze, signora mia. La «Roma» ha vinto unicamente per i favori dell'arbitro, il quale, evidentemente, aveva avuto disposizioni superiori per agire nel modo scandaloso come ha agito. C'ero anch'io alla partita. E sebbene non abbia guardato, perché mi fa male, pure sono stato informato di tutto.
Jolanda E vedo che anche lei è un camorrista.
Barbarossa (agitandosi) La sincope!
Voci all'esterno.
Jolanda Zitto. Credo che sia arrivato mio marito. Almeno non mi dia torto con lui. barbarossa Io farò il mio dovere di avvocato, ma come uomo e come cittadino debbo dirle che la «Roma» è un'accolta di palloni gonfiati.
Jolanda La «Lazio» è una squadra di cani.
barbarossa (agitandosi) La sincope!
Jolanda Crepi!
V.
Detti, Goffredo, l'avvocato Felzinelli, e i coniugi Albertini.
Goffredo (entrando con l'avvocato Felzinelli e coi coniugi Albertini) Ecco il mio avvocato. Ho incontrato anche gli Albertini che venivano da noi a prendere una tazza di tè. Così, mentre gli avvocati discutono, noi possiamo prendere il tè nel salottino.
felzinelli Permetti, permetti, se affidi la cosa agli avvocati, sarebbe opportuno evitare i contatti diretti. Prendete pure il tè, ma l'uno da una parte e l'altra dall'altra. (A Jolanda) Latte o limone?
Jolanda (con mal garbo) Latte.
felzinelli Benissimo. Goffredo lo piglierà col limone. (Agli Albertini) Latte o limone? Latte con la signora, limone col signore.
signora albertini (abbracciando Jolanda con slancio) Io latte!
signor albertini (a Goffredo, in tono di sfida per le donne) E noi limone.
Via Jolanda e la signora Albertini a destra; Goffredo e il signor Albertini a sinistra.
VI.
Barbarossa e Felzinelli.
Felzinelli Dunque, sei stato messo al corrente?
barbarossa Sì, una cosa ridicola. Lei ha detto che l'arbitro della partita di oggi parteggiava per la «Lazio».
felzinelli Cosa falsa, falsissima.
Barbarossa D'accordo.
felzinelli Come, d'accordo?
Barbarossa Senti, io sostengo il punto di vista di lei, è naturale, ma a quattr'occhi debbo dirti che sono perfettamente d'accordo con te, circa il contegno dell'arbitro, e che le tue leali e coraggiose parole...
felzinelli Piano, piano, carissimo. Se la prendi su questo tono, debbo dirti che m'ero adattato a sostenere il mio cliente; ma, visto che tu dividi la sua stolta opinione, sento il dovere di insorgere per dirvi che avete torto marcio. Se partigianeria oggi c'è stata, è stato a favore della «Lazio» che, mettitelo bene in testa, non sa giocare. Barbarossa Ah, ah! Dopo che ha vinto col sole in faccia e il vento...
felzinelli Se non tirava vento!
barbarossa Voialtri neghereste Cristo sull'altare. Tirava un vento furioso contro il campo della «Lazio».
VII
Detti, Attanasio, Gerolamo, Jolanda e la signora Albertini, Goffredo e il signor Albertini. Poi il Portalettere.
signor albertini (entrando dalla sinistra con Goffredo) Ma, caro, come si fa a sostenere che la «Roma» non ha meritato la vittoria?
signora albertini (a suo marito) Ha ragione. Non l'ha meritata!
signor albertini (saltando come un grillo) L'ha meritata, giuro che l'ha meritata. Jolanda Bravo. (Gli stringe la mano.)
Goffredo (al signor Albertini) Finiscila, buffone. Non l'ha meritata.
signora albertini Bravo. To'! (Gli getta un bacio.)
felzinelli Tutto sarebbe risolto se i due mariti si scambiassero le mogli.
barbarossa Ma no, ma no, la questione è molto semplice. Si tratta di sapere se c'era vento o no. C'era?
tutti E come!
barbarossa (a Felzinelli, trionfante) Vedi?
Jolanda C'era vento contro la «Roma»!
felzinelli (a Barbarossa, trionfante) Vedi?
Goffredo Le solite falsificazioni. Il vento era contrario alla «Lazio».
felzinelli Non dire sciocchezze!
Goffredo Tu, proprio tu, mio avvocato di fiducia! Oltre tutto è disonesto.
barbarossa Goffredo non ha tutti i torti.
Jolanda Come? Voi mio avvocato! Mascalzone!
Goffredo (a Jolanda) Fanatica!
felzinelli (a Goffredo) Carogna!
barbarossa (a Felzinelli) Venduto!
signor albertini (a sua moglie) Idiota!
signora albertini (a suo marito) Imbecillone!
Le rispettive ingiurie sono quasi contemporanee. S'ode a un tratto il campanello di casa.
ATTANASIO (entrando) Silenzio! Silenzio! (Tutti tacciono.) C'è di là il portalettere.
Tutti si guardano in faccia stupiti.
barbarossa Che vorrà?
Goffredo (ad Attanasio) Fallo passare, mettete un po' d'ordine.
VIII
Detti e il Portalettere.
Il Portalettere, vecchiotto, nella divisa un po' trasandata con occhiali e borsa, si presenta come
una chanteuse sul palcoscenico e canta con slancio.
portalettere
Il portalettere
io son per dire il vero
porto le lettere e giro il giorno intero.
Vo spensierato
con la borsa della posta
per quei l'angelo son
che attendono risposta.
Quando un dì
trovai qui
nella borsa un bigliettin
diretto a me
che diceva:
o bel postin,
muoio per te!
Che diceva:
o bel postin,
muoio per te!
tutti (in coro)
O bel postin;
che vai suonando tutti i campanelli,
se non compete mancia al fattorino,
un bel bacino - io te lo voglio dar.
Intermezzo e danza del postino.
portalettere
Dopo vent'anni sol
noi diventammo amanti, c
repar facendo allor
d'invidia tutti quanti.
E quando passeggiavo
con colei dagli occhi belli
per forza d'abitudine
suonavo i campanelli.
Finché un dì
trovai qui
nella borsa un bigliettin
diretto a me
che diceva:
«0 bel postin
dobbiamo smettere,
vo' l'anel che ti donai
voglio le lettere».
tutti (in coro)
0 bel postin...
portalettere Ssss! (Tutti tacciono, il postino canta)
Io poverin,
quando lei disse a me: «Voglio le lettere»,
distrattamente e senza dar risposta
le consegnai la borsa della posta.
felzinelli Che strano portalettere.
Goffredo Già, è un po' strano. Ma è tanto buono.
felzinelli Tienitelo caro. è così difficile, al giorno d'oggi, trovare un portalettere che canti!
portalettere Ho una lettera per la signora. (Consegna una lettera a Jolanda che s'apparta a leggere.)
Goffredo (al Portalettere) E per noi non c'è niente?
portalettere Niente. Ma, se volete... (Presenta la borsa aperta) Servitevi.
Goffredo (frugando nella borsa) Prenderò questa. È bella pesante. E mi dia anche una cartolina. (Si serve di posta.)
portalettere (presentando la borsa a Barbarossa) Lettere, lettere! Chi vuole lettere?
barbarossa (cerimonioso) Grazie.
portalettere Senza complimenti.
barbarossa (c.s.) Prenderò un semplice biglietto di visita. Tanto per gradire. (Si serve.)
attanasio Una lettera anche a me.
portalettere Come la vuole? D'auguri? D'affari? Di licenziamento?
Attanasio (eccitatissimo) D'amore.
Gerolamo Che ne fai, alla tua età?
attanasio Sarò padrone di ricevere le lettere che mi pare e piace?
Gerolamo Va' là, sei ridicolo. (Al Portalettere) A me un vaglia, prego.
portalettere Esauriti. I vaglia vanno via subito. Se vuole un biglietto d'auguri...
Gerolamo Non saprei che farmene.
portalettere (circola con la borsa aperta) Chi vuole una lettera? Chi vuole
una cartolina?
voci A me, a me!
Goffredo Non fate gli scostumati.
portalettere Là, prendete! (Getta sul gruppo lettere e cartoline.)
Jolanda (che ha finito di leggere, dà un grido straziante) Ah!
Mio padre mi scrive che Lucia...
Goffredo Tua sorella!
Jolanda S'è innamorata d'un giovane scavezzacollo e vuole sposarlo.
barbarossa Ah! La crisi cardiaca!
Goffredo Ma che gliene importa a lei?
Jolanda È ipersensibile. (A Barbarossa) Coraggio.
barbarossa Un cordiale.
Goffredo Bisogna impedire queste nozze.
tutti Assolutamente!
Goffredo (al Portalettere) Voi che ne pensate?
portalettere Per me, faccia come crede.
Goffredo Ho piacere che siamo tutti d'accordo.
attanasio Ma scusate, se i due giovani si amano...
Gerolamo Non fare, al solito, il dissenziente. Devi essere con noi.
barbarossa Dobbiamo essere uniti. Guai se ci sono delle crepe. Dobbiamo fare un fronte comune.
portalettere Un blocco.
Goffredo (a Jolanda) Allora partiamo subito.
Gerolamo via con Attanasio.
barbarossa (anche a nome di Felzinelli e degli Albertini) Noi non possiamo abbandonarvi in questo momento. Veniamo con voi.
Goffredo Grazie, amici, da voi non m'aspettavo di meno.
portalettere Io conto ben poco ma sento che il mio dovere è d'essere al loro fianco. Goffredo (commosso) Grazie. Fa bene non sentirsi abbandonati nei momenti gravi. (Vede rientrare Gerolamo in tenuta da viaggio) Anche tu parti con noi? Sei un uomo di cuore, Gerolamo.
Entra Attanasio con le valige in tenuta da viaggio.
Gerolamo Eccolo lì: il primo lui. S'è messo il cappellino, pronto a partire. Ma tu che vieni a fare? Che c'entri?
Attanasio Come, che c'entro? E gli altri che c'entrano?
Jolanda Presto ché il treno parte.
Goffredo Che treno? Andiamo in aeroplano.
Jolanda Ma ci sono linee aeree?
Goffredo Noleggeremo un apparecchio.
Gerolamo E se andassimo in dirigibile?
Goffredo Ma che dirigibile! Fammi il piacere. Arriviamo in dirigibile.
Per far ridere i polli.
barbarossa E poi il dirigibile è facile bersaglio delle artiglierie.
portalettere Iopropongo un razzo.
Attanasio Scusate se interloquisco, ma io non vedo perché tutta questa fretta.
Goffredo Non lo vedi, eh? Beato te. Beato te.
attanasio (che è rimasto per ultimo, con Gerolamo) Ma tu la vedi la necessità di tutta questa fretta?
Gerolamo (spoetizzato) Vai, vai, non capisci niente, allora.
Goffredo Io direi di andare in pallone alla stazione e lì prendere il treno.
Dall'alto cala una mongolfiera. Tutti prendono posto. Fondali discendenti in modo da dare l'illusione del pallone che sale.
quadro secondo
L'interno d'uno scompartimento ferroviario
Seggono ai vari posti Goffredo, Jolanda, l'avvocato Barbarossa, l'avvocato Felzinelli, i coniugi Albertini, Gerolamo, Attanasio e il Portalettere.
Musichetta.
I.
Goffredo, Jolanda, Barbarossa, Felzinelli, i coniugi Albertini, Gerolamo, Attanasio e il Portalettere.
Goffredo Speriamo d'arrivare in tempo.
Jolanda Speriamo. A che ora si arriva a Colleperso?
Goffredo Adesso domandiamo. Tira il campanello d'allarme.
Jolanda tira il segnale d'allarme.
Schianto di freni.
II.
Detti e il Capotreno.
capotreno (entrando) Comandi.
Goffredo Senta, capo, a che ora s'arriva a Colleperso?
capotreno Dipende dalla velocità del treno, signore.
Goffredo E che velocità abbiamo?
capotreno Questo bisognerebbe domandarlo al macchinista.
Goffredo Ma press'a poco lei non sa a che ora s'arriva?
capotreno Caro signore, non sono profeta.
Goffredo Zitti. Il treno si ferma. Dove siamo?
Cessa la musichetta. Tutti s'affacciano a sinistra.
Jolanda Non c'è nessuna stazione. È stranissimo.
capotreno Una fermata in piena campagna.
Goffredo (guardando a destra) Ma la stazione è da questa parte!
Jolanda Come si chiama?
Goffredo Non c'è nessuna scritta. Tutto quel che posso dirvi è che non è Milano. Conosco la stazione di Milano e posso escludere nel modo più assoluto che sia questa.
barbarossa È già qualche cosa: sappiamo che non è Milano.
felzinelli E nemmeno Roma, perché veniamo da Roma.
Goffredo Vedrete che per via d'eliminazioni arriveremo a sapere che paese è.
ATTANASIO (a Gerolamo) Scommettiamo che non è Colleperso?
Gerolamo Maledizione, io volevo scommettere proprio questo. Ma possibile che non ti venga mai di scommettere una cosa differente da me?
Jolanda Non è Colleperso perché lo conosco bene.
Gerolamo Che scommessa sarebbe stata!
capotreno Ah, ora lo riconosco. è un paese di delinquenti, che si divertono a cancellare il nome sulla stazione e, quel che è peggio, certe volte si divertono a metterci nomi di altre città.
barbarossa Roba da codice penale.
capotreno Pensi che una volta ci scrissero «Parigi». Il macchinista credé d'aver sbagliato strada e tornò indietro.
Goffredo A rischio di far succedere uno scontro.
III.
Detti e un Contadino.
contadino (entrando) Scusi, è la terza questa?
Goffredo (offesissimo) La terza! Poverino! Ci si saprebbe adattare. Questa è la prima. contadino Scusi, credevo. (Si ritira.)
Goffredo La terza! Razza di cretino! Non ci vede.
capotreno Con permesso. Vado a dare il segnale della partenza.
Goffredo Si ricordi di far fermare a Colleperso. E scenda anche lei. Facciamo tutta una spedizione.
capotreno Chi sa? Potrebbe darsi. Ci penserò.
Goffredo Lo dica anche al macchinista.
capotreno Sarà un po' difficile. Lui ha da pensare al treno.
Goffredo Ma al diavolo il treno.
Capotreno via.
IV.
Detti meno il Capotreno, poi il Contadino di poc'anzi.
Ricomincia la musichetta.
contadino (torna coi suoi sacchi) Dicevo bene, questa è la terza.
Goffredo Ma le dico che è la prima.
contadino C'è un cartello attaccato fuori con la scritta «Funge da terza».
Goffredo (allibisce) Possibile? Abbiamo viaggiato con questo cartello senza saperlo? barbarossa (dopo essersi affacciato) Sicuro che c'è. Questa vettura di prima fa servizio di terza.
Goffredo Cambiamo subito!
Tutti s'alzano e prendono i bagagli.
Attanasio II treno è tutto pieno; non troveremo posto.
Goffredo M'importa poco. Staremo in piedi nel corridoio.
contadino Guardate che c'è in coda una terza che funge da prima.
Goffredo Sia lodato il cielo, andiamo andiamo. Via tutti.
contadino (rimasto solo si stende sul sedile soddisfatto; tra sé) Il sistema del falso cartello funziona sempre.
quadro terzo
Salotto nella casa di Luigi e di sua figlia Lucia a Colleperso (eventualmente siparietto)
I.
Luigi e il Parroco.
luigi Capite, ogni sera, quando s'avvicina l'ora dell'Ave Maria, si mette in ghingheri e mi dice: «Papà, vado a portare i fiori a san Piè di Leone». I primi giorni non ci ho fatto caso. Ma poi ho detto: da dove è uscita tutta questa devozione? Mia figlia è stata sempre religiosa, ma questa storia di fare alcuni chilometri fuori del paese per portare i fiori a un santo di cui nessuno si occupa...
parroco Come? È il santo protettore del paese.
luigi Lo capisco, ma è un santo poco noto. Inter nos, credo che nemmeno in Paradiso lo conoscano.
parroco Chi lo dice? È un santo medievale non troppo conosciuto, ma ha la sua importanza.
luigi Basta, ho indagato e che cosa ho scoperto? Con la scusa di portare i fiori, va a far l'amore. Ci vanno tutte le coppie del paese, perché è un luogo solitario.
parroco Ecco perché trovo sempre i fiori freschi davanti all'altare.
luigi Ma adesso questo scandalo deve finire. Niente più fiori.
parroco (indignato) Come?!
luigi Ma non capite che è un pretesto per andare a far l'amore?
parroco Benissimo. Proibitele di fare l'amore, se credete.
luigi Ma allora lei non porterà più i fiori e continuerà a far l'amore di nascosto. La conosco. Provate a dirglielo voi. Per questo vi ho pregato di passare da me. Un vostro discorsetto... Un divieto alle coppie di andarci.
parroco Ah, no, caro signor Luigi. Qui non c'è più religione, tutti se ne infischiano. Quel povero san Piè di Leone se ne sta laggiù abbandonato, nessuno si ricorda di lui. C'è qualcuno che gli porta i fiori e io dovrei proibirlo? No, no. Da me non può partire una simile iniziativa. D'altronde se ci togliamo quest'ultima risorsa, san Piè di Leone resterà del tutto abbandonato. Se non volete che ci vengano le coppie, veniteci in molti. Organizzate un pellegrinaggio e non sarà più un luogo solitario.
luigi Zitto. Ecco mia figlia.
II.
Detti e Lucia.
Lucia (entra in ghingheri, con un fascio di fiori tra le braccia) Buonasera, reverendo.
parroco Buonasera, cara.
lucia Papà, vado a portare i fiori a san Piè di Leone.
luigi (al Parroco, con un 'occhiata piena di significato) Che le dicevo?
parroco (a Lucia) Brava, cara.
luigi (dominandosi a fatica) Ma giacché c'è qui il reverendo, non potresti mandarli per mezzo suo?
lucia Ho promesso di portarli io personalmente tutti i giorni.
luigi A chi l'hai promesso, cara?
lucia Diamine. A san Piè di Leone.
luigi (c.s.) Ah sì, eh? Sicché lui ti aspetta.
lucia Lui chi?
parroco (bonaccione) San Piè di Leone. Se gliel'hai promesso. Va', cara, non lo far aspettare.
lucia Buonasera, reverendo, ciao papà. luigi Torna subito.
Lucia II tempo di mettere i fiori. parroco Di' anche qualche prece.
lucia Non dubiti. (Via.)
III.
Detti meno Lucia.
luigi (scattando) Ma voi le tenete mano! parroco Niente affatto.
luigi Come no? (Gli fa il verso) «Vai, non lo fare aspettare.» Mi meraviglio
di voi, reverendo. parroco Ma io parlavo di san Piè di Leone.
luigi Invece di farle una ramanzina, la esortate persino a dire qualche prece.
parroco E’mio dovere.
luigi Gliele darò io le preci.
parroco Non serve a niente prendere di punta una ragazza. Lei s'incapriccia e fa peggio. Troverà un altro mezzo per vedere l'innamorato e san Piè di Leone resterà senza fiori. Almeno, finché porta i fiori, voi sapete dove va, e, per quanto sia, non credo che sotto gli occhi del santo possano fare qualche cosa di male.
luigi Ah, sì, per la soggezione che incute san Piè di Leone, c'è proprio da stare tranquilli.
parroco Certo dai suoi concittadini è ben poco tenuto in considerazione. Nessuno si ricorda di lui.
luigi (sardonico) A eccezione delle coppie che vanno a fare l'amore. Bella devozione! Si vede che è un santo piuttosto liberale.
parroco Caro signor Luigi, che volete farci. Oggigiorno anche i santi non possono pretendere troppo.
luigi (riscaldandosi sempre più) Ma, ma, ma glielo farò vedere io di che cosa sono capace.
parroco (alterandosi) Eh! Non vi riscaldate tanto. Del resto se proprio vi preoccupate di vostra figlia, sorvegliatela: quando ci va la ragazza, andate anche voi, ogni sera, dal santo, con un pretesto, portate magari, che so io, un po' d'olio per la lampada. O una candela. Arrivederci. (Via sbuffando.)
IV.
Luigi solo e poi Bettina.
luigi (irato) Sicuro che ci vado. E porterò pure l'olio per la lampada. E la candela. Vedranno che candela. (Chiama) Luca! Luca! Dove accidenti ti sei ficcato?
Bettina Fratello mio, Luca sta facendo lo spiritismo, non lo disturbare.
luigi Guardate se è ammissibile che io debba fare tutto da me perché il cameriere sta facendo lo spiritismo.
Bettina Avevo bisogno di parlare con la buonanima di Filiberto, mio secondo marito, e siccome quando io chiamo, non se ne danno per intesi né lui né la buonanima di Francesco primo...
luigi Re di Francia?
Bettina Ma no, mio primo marito. Così ho incaricato Luca di chiamarlo lui e di avvertirmi quando risponde.
luigi T'ho già detto di provvederti d'uno spiritista, se non puoi fare tutto da te.
Bettina Sono in parola con uno che deve arrivare.
luigi Luca deve pensare al servizio. Fammi portare il cappello, e il bastone. Quello grosso.
Bettina Ti servo io. Luca deve chiedere un parere urgente a Filiberto. (Mentre l'aiuta a vestirsi) È da ieri che lo chiama. Ora viene Garibaldi, ora Cristoforo Colombo, ora Dante, di cui non so che farmi, e quel benedetto'uomo di Filiberto al solito, starà in giro a perder tempo in chiacchiere.
luigi Perché non consulti Carlo terzo?
Bettina Col mio terzo marito siamo in freddo. Oggi Rossini era di buon umore. Mi ha fatto far le matte risate. (Allacciando le scarpe al fratello) L'altro giorno ho avuto una discussione con Leopardi. M'è parso un po' nervoso. Quell'uomo lì non cambia nemmeno all'altro mondo. Quando si mette in testa di non voler dire una cosa, non la
dice nemmeno se lo ammazzano. Ieri Filiberto, invece di rispondere, mi mandò Napoleone. Perché lui fa così. Manda gli altri.
luca (entrando, alla signora Bettina) Signora Bettina c'è un certo signor Carlo Rossi. Bettina (a Luigi) Lo vedi? (A Luca) Mandalo via, io voglio Filiberto.
voce del signor rossi (dalla stanza accanto) Ma come? Prima mi chiamate telegraficamente e poi mi scacciate? (Entra il signor Rossi.)
Bettina Scusi, credevo fosse l'anima di un trapassato.
rossi (fa scongiuri) Salvognuno. No, per fortuna. Io sono lo spiritista che avete chiamato.
Bettina Oh, bene. L'aspettavo. Vorrei domandare alla buonanima del mio secondo marito Filiberto come dobbiamo regolarci per la faccenda di Lucia con quello scavezzacollo.
rossi Benissimo. Sediamo a distanza dal tavolino a tre gambe per garantire la serietà dell'esperimento. (Seggono, lo spiritista chiama) Filiberto! Se ci sei dà un colpo.
Colpo, impressione.
luigi Filiberto, che mi consigli di fare con questa storia di mia figlia?
Bettina Ma non s'interroga così. Lascia parlare me. Filiberto, se non è bene che Lucia sposi quello scavezzacollo, dà un colpo solo. Se è bene, danne due.
Due colpi.
luigi (al tavolino) Ma guarda, Filiberto, che si tratta d'uno spiantato scavezzacollo. (Due colpi.) Mi pare che tu rispondi troppo precipitosamente. Sei sempre il solito leggerone. Rifletti prima di fare i colpi. (Due colpi di nuovo.) Imbecille! (Gridando.)
voce di Goffredo (dall'esterno) Imbecille sarai tu! Aprite la porta!
Tutti restano sorpresi.
luigi (apre la porta; vedendo all'esterno) Che sorpresa! eri tu che bussavi!
voce diGoffredo Eravamo noi.
Entrano Goffredo, Jolanda e gli altri ad libitum.
Sipario.
secondo tempo
quadro primo
Davanti alla chiesetta o edicola di san Piè di Leone
Luogo campestre e poetico: radura in cima a una collina; specie di piazzetta belvedere; molto verde intorno. In fondo c'è la piccola chiesa, o edicola, di san Piè di Leone con l'immagine del santo dipinta sul portale.
Al centro, un vecchio cannocchiale marino su un treppiedi, con la scritta «Cannocchiale, lire 20». Vicino al cannocchiale, il vecchio Tremalaterra, che lo noleggia.
È pomeriggio inoltrato, di primavera. Qua e là, sul greppo, coppie d'innamorati che tubano, seduti sull'erba.
La scena, con i fiori, l'erba, la chiesetta e le coppie, deve risultare un poetico e pittoresco quadro.
I.
Tremalaterra, Pastori.
tremalaterra Non c'è più religione! Una volta questo era un luogo di pellegrinaggio e facevo affari d'oro. Oggi è diventato un luogo talmente solitario, che non ci vengono altro che gli innamorati, i quali s'interessano relativamente dei fenomeni celesti e del panorama. Guardali là. Tutti occupati e nessuno vuol usare il cannocchiale. Ma ecco i pastori che rientrano col gregge. (S'ode avvicinarsi un suono di cornamusa sul motivo del «Bel Danubio Blu» ed entrano cinque pastori.) Al cannocchiale, al cannocchiale!
primo pastore (smettendo di suonare) Noi siamo poveri pastori e non possiamo permetterci questi lussi. Pensa che con la crisi della pastorizia abbiamo dovuto consorziarci. Ecco qua: siamo cinque pastori consorziati con una sola pecora da guardare, fra tutti. (Guardandosi intorno) Dov'è la pecora? Al solito sarà scappata.
secondo pastore Io credevo che ci badassi tu. Andiamo a cercarla. (Via con gli altri pastori).
II.
Tremalaterra, Tito e Lucia. Voci.
Entrano Lucia coi fiori e Tito a braccetto.
lucia Vado a mettere i fiori. (Entra in chiesa.)
tremalaterra (a Tito) Oggi si vedono cose straordinarie, mai viste.
tito II panorama, che io sappia, non è cambiato.
tremalaterra Ma oggi l'aria è eccezionalmente limpida. Si vede nell'interno delle abitazioni. Scene piccantissime. Belle donne svestite.
tito Ho capito, vuol spillarmi venti lire. Tassa quotidiana.
(Gli dà i soldi. Guarda col cannocchiale.)
tremalaterra Vede quel gregge sulla montagna?
tito (guardando col cannocchiale) No.
tremalaterra Vede quei due ometti che vengono su per la salita?
tito (staccandosi dal cannocchiale) Dove sono?
tremalaterra Laggiù.
tito (guardando senza cannocchiale) Ah, sì, eccoli. (Guarda col cannocchiale) Non li vedo più.
Lucia esce dalla chiesa, s'unisce a Tito e s'appartano sedendosi sull'erba, come le altre coppie.
tremalaterra Stasera luna piena. Prenotarsi in tempo! (Annuncia con tono professionale) Domani sera Saturno con i suoi colossali anelli. Sono aperte le prenotazioni. Tre colossali anelli che girano vorticosamente intorno a un pianeta!
NB. Quando parla una coppia, le altre coppie tubano a bassa voce per conto loro. Sono semplici voci che si sentono.
tito Stasera ho poco da stare con te. Ho una partita contro la «Biscottini, gallettine e affini».
lucia Non puoi non andare?
tito Ti pare? Sono il portiere della squadra.
lucia Che peccato! Si sta così bene qui, a quest'ora! Non potreste giocare più tardi?
tito Ma più tardi sarà notte.
lucia Già, è vero. Il sole sta per tramontare. Tra poco spunteranno le stelle. La prima spunta sempre là. È la mia stella.
tito (sospirando) Ognuno ha la propria stella!
lucia La mia è Venere.
tremalaterra Venere non è una stella, è un pianeta.
lucia Che peccato!
Proseguono a bassa voce.
Parla una seconda coppia.
prima ragazza (al suo innamorato, come proseguendo un discorso, mentre gli altri fingono di parlare a bassa voce) E le lasagne alla bolognese ti piacciono?
primo innamorato Uh! Non me ne parlare. Un altro piatto squisito sono i piselli col prosciutto
prima ragazza (golosa) Uh! Ne vado pazza. Carlo mio, mi fai svenire con questi discorsi.
Proseguono a bassa voce.
Parlano Tito e Lucia.
Lucia (a Tito) E la tua stella qual è?
tito (timido) Emir, detta «il Cavaliere».
Lucia Non l'ho mai sentita nominare.
tito (un po' vergognoso) è una stella piccola piccola.
Lucia Buona?
tito Così così.
lucia Però speravo che la tua stella fossi io.
tito Ah, già, è vero. Non ci avevo pensato.
Continuano a bassa voce. Parla una terza coppia.
una ragazza (a un giovanottone, suo innamorato) E la tua stella qual è?
il giovanottone Sirio.
voci di protesta dalle altre coppie All'anima dello scostumato! S'è accaparrato la stella più luminosa! Una stella di prima grandezza!
il giovanottone Fatevi i cavoli vostri!
Continuano a bassa voce.
Parla la seconda coppia.
la ragazza (all'innamorato, come proseguendo un discorso) E vediamo, vediamo. Il polpettone col sugo di pomodoro ti piace?
l'innamorato (languido) Uh!
Proseguono a bassa voce.
Parla una quarta coppia.
fidanzato (alla fidanzata, tipo esile, diafano, liliale) E dimmi, quando saremo sposati, non ingrasserai un giorno, non diventerai una palla?
Proseguono a bassa voce.
Parla una quinta coppia.
signorina (tenendo a bada l'intraprendente compagno) Non mi piacciono le cose fatte tanto in fretta!
l'intraprendente compagno Ma abbiamo soltanto un quarto d'ora di tempo, signorina mia!
Continuano a bassa voce.
Parla una sesta coppia.
un giovincello(a una signorina) Di' un po', tu hai molto di dote?
la signorina Ma che modo è questo! Me lo domandi così cinicamente!
il giovincello Meglio parlarsi chiaro no?
la signorina Lo capisco, ma un po' di forma!
il giovincello Che vuoi forma, di questi tempi! Ce l'hai o non ce l'hai? Perché tante volte si sente dire: «la tale ha tanto, la tal altra ha tanto», poi, vai a vedere, si pigliano certe fregature da alzar l'idea.
la signorina Che discorsi!
Continuano a bassa voce.
tremalaterra (guardandoli) Come tubano i due innamorati! Fa piacere vederli.
Tito e Lucia s'alzano.
lucia (a Tito) Ora va', se no fai tardi per la partita. Vedo già i giocatori che arrivano.
tito Hai ragione, scappo.
lucia Io seguirò la partita da qui. Fatti onore.
Tito e Lucia s'alzano.
lucia (a Tito) Ora va', se no fai tardi per la partita. Vedo già i giocatori che arrivano. tito Hai ragione, scappo.
lucia Io seguirò la partita da qui. Fatti onore.
tito Sarò sbalorditivo. Ciao. (Via di corsa.)
III.
Detti meno Tito.
tremalaterra Signorina, se vuol seguire la partita col cannocchiale marino, siamo qua.
lucia Ma non si vede niente.
tremalaterra Chi lo dice? Si vedono i giocatori più grandi del naturale. Provi.
Lucia (paga) Vediamo. (Si mette al cannocchiale.)
tremalaterra (guardando dalla parte opposta) Per mille diavoli, arriva un pellegrinaggio! voci
dalle varie coppie Quanta gente sta arrivando! Non si può stare un momento tranquilli. Nascondiamoci!
Via tutti, meno Lucia e Tremalaterra.
IV.
Lucia, Tremalaterra, Luigi, Goffredo, Jolanda, Attanasio,. Gerolamo, Barbarossa, Felzinelli, i coniugi Albertini, il Portalettere, il Capotreno, il Contadino, il Macchinista del treno.
I nuovi venuti entrano quatti quatti.
luigi (che guida la colonna, impugnando il bastone, indica agli altri Lucia, che sta sempre al cannocchiale e non li vede) Eccola là. (A Lucia) Che stai guardando?
Sarò sbalorditivo. Ciao. (Via di corsa.)
III.
Detti meno Tito.
tremalaterra Signorina, se vuol seguire la partita col cannocchiale marino, siamo qua.
lucia Ma non si vede niente.
tremalaterra Chi lo dice? Si vedono i giocatori più grandi del naturale. Provi.
lucia (paga) Vediamo. (Si mette al cannocchiale.)
tremalaterra (guardando dalla parte opposta) Per mille diavoli, arriva un pellegrinaggio! voci
dalle varie coppie Quanta gente sta arrivando! Non si può stare un momento tranquilli. Nascondiamoci!
Via tutti, meno Lucia e Tremalaterra.
iv.
Lucia, Tremalaterra, Luigi, Goffredo, Jolanda, Attanasio,. Gerolamo, Barbarossa, Felzinelli, i coniugi Albertini, il Portalettere, il Capotreno, il Contadino, il Macchinista del treno.
I nuovi venuti entrano quatti quatti.
luigi (che guida la colonna, impugnando il bastone, indica agli altri Lucia, che sta sempre al cannocchiale e non li vede) Eccola là. (A Lucia) Che stai guardando?
Lucia (si volta sorpresa) Niente, papà, non si vede niente.
tremalaterra Come, non si vede niente? Si vedono cose bellissime, cose straordinarie!
Goffredo (dopo aver guardato col cannocchiale) Effettivamente questo cannocchiale è sporco. (Comincia a smontarlo).
tremalaterra (allarmato) Che fa?
Goffredo Lo smonto per pulirlo, caro. Io me ne intendo. Poi mi ringrazierai. (Continua a smontare il cannocchiale durante tutta la scena.)
luigi Lo so io, quello che stava facendo: certamente guardava quelloscavezzacollo con cui fa all'amore! (Indica la direzione in cui guardava Lucia.)
Goffredo Bè, finché lo guarda col cannocchiale!
Luigi (a Lucia) Credi che non sappia ogni cosa? Svergognata! Tu fai l'amore di nascosto.
Lucia Sì, papà, te lo confesso. Ma da oggi non farò più l'amore di nascosto...
luigi Brava!
lucia ... perché tu lo sai.
luigi Hai intenzione di continuare, dunque. Ma ti sbagli, cara. Fra te e quello scavezzacollo deve finire ogni rapporto.
lucia Ah! (Sviene.)
tremalaterra Acqua! (Via correndo.)
Gerolamo Scusate, signor Luigi, se mi immischio in queste faccende. Ma spiegatemi una cosa: che importa a voi se questa povera ragazza fa all'amore con uno scavezzacollo?
luigi Come, che me ne importa?è mia figlia.
Gerolamo E voi siete ancora rimasto a questa vecchia mentalità d'altri tempi? Che c'entra il padre con gli amori della figlia?
Goffredo (continuando a smontare il cannocchiale) Gerolamo, non dire sciocchezze. Gerolamo Ma io sono un uomo moderno! Il padre si occupi degli amori propri e lasci vivere!
Goffredo (c. s.) Gerolamo, non mi piace d'avere un servitore con idee così evolute. Sei licenziato e da oggi assumo al mio servizio Attanasio.
Gerolamo E io resto sul lastrico?
attanasio A te provvederò io. Se il signor padrone mi consente, come faceva col mio predecessore, di tenere un servitore privato...
Goffredo (c. s.) Certo, caro.
attanasio (a Gerolamo) Allora, tu resti in casa al mio servizio.
Tremalaterra torna con un bicchiere d'acqua e lo spruzza in faccia a Lucia, che rinviene.
luigi (a Lucia) Guai a te se rivedrai costui.
lucia Ah! (Sviene di nuovo.)
tremalaterra Acqua! (Via correndo.)
luigi Mia figlia non deve sposare un giovane di condizione inferiore alla sua.
attanasio (a Luigi) Ma mi sapete dire tutta questa dignità da dove l'avete cacciata? Invece di ringraziare il cielo che vostra figlia ha trovato un marito.
luigi (indignato) Eh?!
Goffredo (c. s.) Attanasio, sei licenziato, riprendo Gerolamo.
Gerolamo (indicando Attanasio) Posso assumerlo io al mio servizio?
Goffredo S'intende.
tremalaterra (torna con un altro bicchiere d'acqua) Ecco l'acqua.
Jolanda (a Luigi) Papà, lascia parlare me, se no tu la fai svenire un'altra volta e questo povero vecchio va e viene per l'acqua.
tremalaterra Ma ora ne porto un secchio. (Via, volonteroso.)
voci (dal gruppo degli altri che intanto stavano seguendo la partita) Bravo! Magnifico!
Goffredo Che c'è?
Barbarossa Stiamo seguendo una partita di calcio. Sono bravi. Specialmente il portiere.
Lucia (rinviene di colpo, del tutto ristabilità) È il mio fidanzato.
tremalaterra (torna di corsa con un secchio d'acqua) Ecco l'acqua.
Goffredo Non serve più. È rinvenuta senz'acqua.
Jolanda Ma papà, se il fidanzato di Lucia è un giocatore di calcio, non c'è ragione di opporsi. Può avere un grande avvenire.
luigi (scettico) Un grande avvenire in questo paesetto? Via, via.
Barbarossa (che segue attentamente la partita) Datemi un momento il cannocchiale.
tremalaterra (angosciato) È smontato. Venti lire perdute.
Jolanda (a Barbarossa) Non guardate, voi, che poi vi sentite male.
Barbarossa Che sciocchezze, io mi sento male soltanto alle partite di campionato. Starei fresco se dovessi sentirmi male anche a quelle di serie C.
Goffredo (che segue la partita sempre armeggiando coi pezzi del cannocchiale smontato, ch'egli ripulisce accuratamente) Quel portiere è davvero straordinario. Se potessimo fare qualcosa per lui!
Lucia Oh, sì, lo merita.
luigi Ma fatemi il piacere! Buffonate!
Goffredo Però, non vedo cosa si potrebbe fare per lui.
Jolanda (a Goffredo) Pensa che romanzo sarebbe: capitati qui per caso, scopriamo un giocatore ignorato, lo lanciamo, diventa un grande campione... Che gloria per noi!
Goffredo Lo capisco ma, per quanto mi scervelli, non trovo che cosa si potrebbe fare. Peccato. È un bel sogno. Destinato a rimaner tale... Torniamocene a casa. (Sospira.)
Tutti, pensierosi, tacciono. Nel silenzio perfetto, risuona chiara e forte la voce del Portalettere, che era arrivato con gli altri e ha assistito a tutta la scena precedente.
portalettere (col suo grido caratteristico) Posta!
Tutti si voltano sorpresi verso il Portalettere che dà una lettera a Goffredo.
Goffredo Oh, guarda, una lettera per me.(Apre e legge.)
tremalaterra (a Goffredo) Rimontatemi il cannocchiale!
Goffredo Aspetta un momento, caro, non aver paura. (Continua a leggere; gli altri seguono la partita, gridando ogni tanto: «Bravo!».)
Goffredo (terminata la lettura) Che fortunata combinazione! Il presidente della grande squadra di calcioInvitta, mio buon amico, mi scrive chiedendomi se so indicargli un buon portiere da acquistare per non più di 100,120...
luigi Lire?
Goffredo Milioni!
luigi (boccheggiando) Acqua.
Jolanda Ma guardate che tuffi! Che respinte! Che uscite tempestive!
È straordinario!
barbarossa È un kamikaze.
luigi Sentite, non voglio saper niente di tutto questo. Potete aiutare finché volete quel ragazzaccio, io non permetterò mai che mia figlia lo sposi.
Jolanda Nemmeno se guadagnasse milioni?
luigi Che ragionamenti. Vorrei vedere chi non acconsentirebbe in questo caso.
Lucia (a Goffredo) Oh, sì aiutalo!
Goffredo Andiamo a parlargli.
tremalaterra E il cannocchiale?
Goffredo Sono subito da te. (S'avvia per andarsene.)
tremalaterra(mentre tutti si avviano, in tono declamatorio, con voce potente e lamentosa) Sono povero, signori, sono vecchio! Rimontatemi il cannocchiale! Barbarossa Ma che vuole questo seccatore?
Goffredo Aspetta un momento. Vedi che abbiamo cose più urgenti da fare.(S'avvia, discutendo con gli altri) Io direi di portar via senz'altro il giocatore...
tremalaterra (come una macchina) Tutte le mie risorse erano in questo cannocchiale! Ho famiglia. Ho figli! Rimontatemelo!
Goffredo (continuando la discussione) E così, facendo un telegramma per arrestare ulteriori pratiche...
Barbarossa Ma non c'è pericolo. Piuttosto... (Continuando a discutere.)
tremalaterra (aggirandosi dall'uno all'altro coi pezzi del cannocchiale smontato, mentre nessuno gli dà ascolto) Mi è stato smontato il cannocchiale!
Jolanda Prima bisogna avere il consenso...
Attanasio Ma il consenso lo dà, state tranquilli.
Goffredo Io direi...
tremalaterra (c.s.) Sono povero, signori, sono vecchio. Rimontatemi ilcannocchiale! (Via tutti. Calano le prime ombre della sera. Il vecchio è rimasto solo coi pezzi del cannocchiale in mano. S'avvia dietro il gruppo e s'ode ancora una volta il suo grido lamentoso) Rimontatemi il cannocchiale!
v.
Coppie d'innamorati e Pastori.
Il cielo è punteggiato di stelle. Le coppie degl'innamorati tornano fuori dai nascondigli e riprendono i loro posti. Un usignolo comincia a cantare.
una ragazza (al suo innamorato) E perché hai aspettato tanto tempo prima di chiedermi un appuntamento?
l'innamorato Avevo paura d'innamorarmi. Perché sei troppo bella.
la ragazza (con un sospiro) Eh! Oggigiorno, troppi giovanotti hanno paura d’innamorarsi? Schiocchino dammi un bacio.
Schiocco di bacio. I cinque pastori preceduti dalla pecora attraversano la scena accennando sulla siringa, in sordina, il «Bel Danubio Blu». Schiocchi di baci qua e là e trilli d'usignuoli fanno l'accompagnamento, mentre cala il sipario.
quadro secondo
Sottopassaggio che dà accesso alle tribune dello stadio
Vasto androne che ha per soffitto la parte interna delle gradinate - sorretta da pali di cemento - la quale si abbassa a zig-zag verso il fondo della scena, fino a terminare in una stretta apertura per la quale si entra nello stadio.
A metà c'è la staccionata a transenne, con un cancelletto al centro, vigilato dal Controllo.
La partita, che si svolge nell'interno, sta per finire. S'odono ogni tanto i caratteristici urli collettivi della folla e le grida isolate di incitamento.
Piove a dirotto.
All'alzarsi del sipario è in scena il vecchio Tremalaterra che cerca di forzare la consegna del Controllo per entrare nello Stadio.
I.
Controllo e Tremalaterra, poi Dirigenti.
controllo (tragico, a Tremalaterra) Non si può entrare senza biglietto! Come glielo debbo dire?
tremalaterra (coi pezzi del cannocchiale in mano) Mi hanno smontato il cannocchiale. Tutte le mie risorse erano in questo cannocchiale. Sono venuto dal paese.
controllo (c. s.) Non so che farci. Qui, senza biglietto, non passa nessuno.
tremalaterra È un'esagerazione. Nei principali teatri entrano gratis porci e cani, e sì che certe volte recitano celebri attori che persino in vecchiaia sono costretti a lavorare per vivere. E qui, per veder dare quattro calci a un pallone, non si passa se non si paga.
controllo (c.s.) A chi lo dite! Io sono un vecchio attore.
tremalaterra Decaduto?
controllo Niente affatto.
tremalaterra Non vorrete dirmi che questo posto sia un avanzamento.
controllo Che c'entra? Io sto a questo posto per vedere un po' di gente. Sono attor tragico. Se sentiste che intonazioni ho! Fatemi una domanda qualunque.
tremalaterra Non saprei... Che avete mangiato oggi?
controllo (declamando magistralmente e in tono altamente drammatico) Pasta e fagiuoli, insalata, oh, sì, insalata, patate fritte... fritte... fritte... senza olio... e un bicchiere, uno solo, di vino, (tragico e lagrimoso) uno!
tremalaterra Bravo!
controllo E se con queste frasi ottengo simili effetti, pensate di che son capace con Alfieri. Purtroppo, il pubblico non viene a sentirmi. E qui, per vedere quattro calci, pagano l'ira di dio e senza biglietto non passa nessuno.
primo (passa in fretta ed entra nello stadio senza biglietto annunziando la propria qualità) Dirigente!
secondo (c.s.) Stampa!
terzo (c.s.) Coni!
tremalaterra E questi?
controllo Questi sono sbafatori.
tremalaterra Fate passare anche me come sbafatore.
controllo Non posso. Ci vuole la tessera con la foto. Del resto, la partita sta per finire. Aspetti fuori.
Tremalaterra via, desola
II.
Controllo e Barbarossa.
Barbarossa (viene fuori dallo stadio in istato di grande sovreccitazione) Io non posso assistere. Sempre così. Troppo nervoso. Mi fa male. (S'odono urla dall'interno dello stadio. Barbarossa ha un sussulto e si copre gli occhi: al Controllo) Guardi, per favore: che è successo?
controllo (guarda) Niente, stanno sempre zero a zero.
una voce potente (dall'interno) Cornuto!
Barbarossa (sussulta e si tappa le orecchie. Al Controllo, senza guardare) Con chi l'hanno? Guardi, per favore.
controllo (senza guardare) Con chi vuole che l'abbiano?
Barbarossa (passeggia avanti e indietro torcendosi le mani, in preda a grande agitazione) Queste partite una volta o l'altra mi daranno una sincope.
controllo Ma scusi, forse lei è pagato per venirci?
Barbarossa (offeso) Prego, caro, sono io che pago!
controllo (tra sé) E si offende anche.
III.
Detti, Lucia e Jolanda.
lucia (viene fuori dallo stadio agitatissima, con Jolanda) Zero a zero e la partita sta per finire.
Jolanda Sii calma. La condizione perché il tuo fidanzato abbia un buon contratto è che oggi non si perda la partita.
lucia Ma io avrei voluto la vittoria. Il contratto sarebbe stato migliore.
Jolanda Contentati del pareggio. È già molto. Gli avversari sono fortissimi. Contro una squadra quasi imbattibile, siamo riusciti a pareggiare.
controllo (tra sé, indicando le due donne) Sono state loro a pareggiare!
lucia Ma capisci che gli avversari potrebbero farci un punto.
Jolanda È difficile. Noi vigiliamo. E fra poco sarà finito. Andiamo ad aspettare i giocatori all'uscita.
S'avviano.
urlo della folla Rigore!
Le due donne si fermano e tendono l'orecchio allibite.
Barbarossa (che continuava a passeggiare avanti e indietro torcendosi le mani, sussulta e si copre gli occhi. Al Controllo, che sta guardando dentro) Che è successo?
controllo (con indifferenza) Fallo di mano. Rigore contro la Invitta.
Jolanda, con le mani nei capelli, guarda dentro lo stadio: Lucia resta come paralizzata.
lucia Siamo rovinati! Quanto manca alla fine?
controllo (c.s.) Due minuti.
Barbarossa Oddio, la sincope! Che è questo silenzio sepolcrale?
controllo Stanno discutendo con l'arbitro. Ma non c'è che fare. Il calcio di rigore è fuori discussione.
Jolanda Oh, poveri noi! È la catastrofe.
Lucia (che era rimasta come paralizzata, alza le braccia al cielo) San Piè di Leone, tu sai che ti abbiamo portato sempre i fiori. Soltanto tu puoi salvarci. San Piè di Leone, fa' il miracolo! (Cade in ginocchio.)
Immediatamente, tre o quattro vividi lampi abbagliano il pubblico, s'ode uno schianto e di colpo cambia la scena; l'effetto è affidato per prima cosa alla rapidità del cambiamento, che deve dare un'impressione di sorpresa.
quadro terzo
In Paradiso
Appare una scena luminosissima. È un angolo del Paradiso. Qua e là sulle nubi sono degli Angioletti. In primo piano c'è san Piè di Leone, un bel vecchio, in manto da santo, con sandali e aureola.
I.
Angioletto, san Piè di Leone, Cherubino e Angeli.
angioletto San Piè di Leone, dicono a voi. Chiedono un miracolo.
san piè di leone Un miracolo? Da me? E da quando in qua? Mai, parola d'onore, mi è stato chiesto un miracolo. Si saranno sbagliati. Io faccio finta di non aver sentito.
angioletto San Piè di Leone, dicono a voi, chiedono un miracolo.
cherubino Via, fatelo, si tratta di due giovani che vi sono stati sempre devoti. angioletto Fate questo miracolo, san Piè di Leone. Lucia vi ha portato i fiori tutti i giorni.
san piè di leone Veramente, era un pretesto.
angioletto Via, non state a guardare tanto per il sottile. Se i santi dovessero pensare alle vere ragioni della umana divozione, non farebbero più miracoli. cherubino Guardate sant'Antonio. Lo invocano a ogni momento e gli tocca di ritrovare gli utensili domestici, i mestoli, gli aghi, le forbici e persino gli occhiali.
angeli (in coro, con effetti di terza e quinta) Via, san Piè di Leone, non vi fate troppo pregare!
san piè di leone Non mi pregano mai, una volta che lo fanno me la voglio godere. angeli Non c'è tempo, san Piè di Leone, fate il miracolo!
san piè di leone Ma io non m'intendo di giuoco del calcio.
angioletto Ve ne intenderete sempre un po' più dei vostri concittadini.
san piè di leone Bene, vedrò, ci penserò.
angioletto Che volete pensarci? Stanno per tirare il calcio di rigore.
san piè di leone No, ho fermato momentaneamente il corso del tempo. Benedetto il Cielo. E facciamo questo miracolo. (Ordina) L'aureola grande, il manto buono.
angioletto Tutta quest'eleganza è sprecata perché sarete invisibile.
san piè di leone Lo so, ma ci tengo. È la prima volta che mi chiamano giù. (Indossa il manto che gli Angioletti gli hanno portato.)
angioletto (aiutandolo a calzare i sandali) I vostri sandaloni silenziosi. Ma fate presto.
san piè di leone Presto, presto, datemi il tempo di vestirmi, no? E poi sapete che qui il tempo non esiste, non passa. (Aiutato dagli Angioli si veste in fretta e s'avvia: mentre sta per uscire si volta) Dimenticavo l'aureola.
Un Angelo gliela mette sul capo, san Piè di Leone raccoglie le pieghe del suo candido vestito e col manto svolazzante si tuffa dal fondo e scompare. Alcuni Angioletti stanno affacciati dall'orlo delle nubi a guardare. S'ode la campanella della portineria.
angioletto Suona la campanella del Paradiso.
una voce dall'interno Arrivi!
angioletto (con candore e una vena appena appena accennata di mestizia) Anche la domenica si muore.
II.
anima dell'avvocato barbarossa (entra, un poco intimidita)
Permesso?
angioletto Avanti. Voi arrivate adesso?
anima dell'avvocato barbarossa Sì, una sincope.
Entra un gruppo di Anime.
prima anima Ma è vero che san Piè di Leone fa un miracolo?
angioletto Sì, è sceso adesso. Sta per arrivare sulla Terra.
Partita di calcio.
prima anima Magnifico. Io ero tifoso. Vediamo, vediamo.
Gli Angioli e le Anime prendono posto per vedere di sulle nubi.
anima dell'avvocato barbarossa (tra sé, agitata) Partita di calcio anche qui! (All'Angioletto) Guardate; per favore, che succede?
angioletto(che sta guardando) Per prima cosa san Piè di Leone fa un cenno con la mano e smette di piovere. Un raggio di sole illumina lo stadio.
cherubino Ma che si occupa della pioggia, invece di fare il miracolo!
angioletto Lasciatelo arrivare, no? Ancora sta svolazzando tra le nubi. Eccolo che cala dolcemente, col manto al vento, nel campo da giuoco.
cherubino È in tempo per il miracolo?
angioletto Sì, finora hanno discusso; il calcio di rigore sta per essere tirato proprio adesso. (Allarmato) Ma che fa san Piè di Leone? (Gli altri Angioletti ridono.) Ha assestato un potentissimo calcio dietro le reni al giocatore che deve tirare il rigore.
cherubino Ma non è così che si fanno i miracoli. angioletto Non è pratico del giuoco. D'altronde, che volete che faccia un buon vecchio santo medievale in questi casi?
anima d'un venditore di gelati (arrivando con un vassoio luminoso su cui sono gelati impalpabili, fosforescenti, in coni di vetro) Coni gelati!
anima dell'avvocato barbarossa A me! (Assaggia, sputa) Sono anime di gelati!
angioletto (con le mani nei capelli) Cielo, san Piè di Leone ha dato un calcio all'arbitro! (Gli altri Angioletti ridono e battono le mani festosi, divertendosi un mondo.) Fortuna che è invisibile! L'arbitro crede che sia un reuma. (Guardando) Oh, finalmente! San Piè di Leone ha preso il pallone appena è stato tirato il calcio di rigore e l'ha depositato delicatamente tra le braccia del portiere.
Dal basso giunge il tuono delle acclamazioni della folla entusiasta, che empie lo stadio.
cherubino Ma guarda adesso che cosa sta facendo! Piglia a calci tutti i giocatori avversari!
angioletto Guarda, guarda, come litigano fra loro.
III.
Detti e Anime.
seconda anima (entrando) C'è fra lorsignori l'anima di tal Filiberto?
prima anima Sono io!
seconda anima Vostra moglie vi chiama mediante lo spiritismo.
prima anima Mia moglie mi ha afflitto per tutta la vita e mi perseguita anche dopo morto.
seconda anima Non dovreste parlare così. Pensate che in fondo vi ha fatto guadagnare il Paradiso. Dunque? Vi sta aspettando.
prima anima Sentite, ditele che sto all'inferno.
seconda anima (severa) Ah, ah, ah, non si dicono le bugie.
prima anima Già, è vero. Dimenticavo che siamo in Paradiso. Ma io voglio vedere la partita. (Alla Seconda Anima) Senta, ci vada lei, che è tanto gentile.
seconda anima Santa pazienza! (Via.)
IV.
Detti, meno Seconda Anima.
angioletto(che con gli altri ha continuato a guardare la partita dall'alto) Oh, adesso? Che fa san Piè di Leone?
cherubino Zitti. Non gli basta d'aver salvato la situazione. Vuol far vincere la squadra del suo protetto. Ha preso il pallone e corre verso la porta.
angioletto Ahi, ahi!
seconda anima (rientrando, alla Prima Anima) Signor Filiberto, sua moglie vuol sapere come va la partita.
prima anima (seccamente, continuando a guardar la partita) San Piè di Leone sta per fare un punto.
La Seconda Anima via.
angioletto (con le mani nei capelli) Sbaglia! Sbaglia! non ha la più lontana idea
del giuoco.
anima di barbarossa (agitata, senza guardare) Che fa?
angioletto S'avvia a tirare il pallone dentro la porta custodita dal fidanzato
di Lucia, invece che in quella degli avversari!
anima di barbarossa Disgraziato!
cherubino E manca soltanto un minuto alla fine!
anima dell'avvocato barbarossa (agitatissimo) Oddio, risuscito! Oddio, risuscito! (Boccheggiando, annaspando con le braccia, cade, rotola giù dalle nubi e scompare dal fondo, risuscitato.)
angioletto (sporgendosi dall'orlo delle nubi, a san Piè di Leone, che non si vede, naturalmente) San Piè di Leone! Ps! Ps! Dall'altra parte! Dall'altra parte!
cherubino Ha sentito?
angioletto Guarda in su. (Strilla) Dall'altra parte! Finalmente!... Torna indietro... dribla... scavalca gli avversari... Sciabolata... Passa all'ala sinistra... riprende la sfera... corre verso la porta avversaria. Ecco che sta per arrivare... sta per entrare in porta lui stesso col pallone in mano... Eccolo...
gli angioletti (a san Piè di Leone) Forza!
Dal basso sale l'urlo della folla: Goal! Gli Angioletti saltano e s'abbracciano per l'entusiasmo, con grida di: «Bravo! Viva san Piè di Leone!», mentre dal basso balza fin sulle nubi il pallone lanciato nella partita.
seconda anima (rientrando, alla Prima Anima) Signor Filiberto, sua moglie la chiama. prima anima (sta per imprecare ma si trattiene in tempo) Accid... Che inferno! Non mi lascia tranquillo nemmeno in Paradiso. È terribile, quando si ha la disgrazia d'una moglie spiritista, si è perseguiti anche all'altro mondo.
Via tutti, meno il Primo Angioletto. Cala un siparietto con paesaggio celeste, per dar modo di preparare la scena successiva.
V.
Siparietto con paesaggio celeste.
San Piè di Leone e il Primo Angioletto.
angioletto (a san Piè di Leone che toma) Bravo!
san piè di leone (raggiante) Presto, la doccia!... Negli spogliatoi non voglio nessuno... È andato bene?
angioletto Siete stato un centr'attacco meraviglioso.
san piè di leone Cominciavo a pigliarci gusto. È un giuoco grazioso, quando se ne penetra lo spirito.
angioletto Non vorrete mica darvi al giuoco del calcio, per caso?
san piè di leone Macché! L'ho fatto per quei ragazzi.
angioletto Lucia ve ne sarà eternamente grata.
san piè di leone Se non sbaglio! Mi pare di vederla!
angioletto Come? Non avete sentito che razza di sacrificio vi ha offerto quando vi ha chiesto la grazia?
san piè di leone No.
angioletto Non l'avete sentito perché c'era chiasso. Ha fatto voto di restar zitella e farsi monaca. Come Lucia dei Promessi Sposi.
san piè di leone Ma brava! Io faccio i miracoli per accomodarle il matrimonio, e lei mi va a far voto di non sposare. Davvero, non si sa queste ragazze che cosa hanno al posto del cervello.
angioletto Era tutto quello che poteva offrirvi, povera ragazza.
san piè di leone Ma poteva offrirmi un cuore d'argento, andiamo! O, anche meglio, poteva far fare un bel quadro con la scena di quando io ho lanciato il pallone in rete. angioletto Non sarebbe stato un sacrificio.
san piè di leone Ma mi sapete dire che me ne viene in tasca a me, se resta zitella? Questi sono affari suoi. Be', fortuna che non manterrà il voto. Vedrete che sposerà. angioletto Non sposerà. L'ha promesso.
san piè di leone (scettico) Conosco i miei polli. Passata la festa, gabbato lo santo. Del resto, ci penso io: le mando un'ispirazione.
angioletto Ma lei la capirà?
san piè di leone Queste sono ispirazioni che le ragazze capiscono a volo. Volete vedere? Mando l'ispirazione: là!
voci dal basso Evviva gli sposi!
san piè di leone (raggiante) Che vi dicevo?
angioletto All'anima, come hanno fatto presto a capire!
San Piè di Leone e l'Angioletto si ritirano, il siparietto s'alza.
quadro quarto
Davanti alla chiesa di san Piè di Leone
Stessa scena del quadro terzo: è mattina e il luogo ha un aspetto festoso. In mezzo alla piazza c'è Tremalaterra con un grandissimo cannocchiale nuovo, che ha la scritta: «Dono degli sposi». Tremalaterra è tutto ripulito. Paesani in festa attendono l'uscita degli sposi dalla chiesa.
Gerolamo, Attanasio, Tremalaterra, Lucia e Tito.
attanasio Ma come? Diceva che voleva farsi monaca?
Gerolamo E bè, ci ha ripensato.
attanasio Tu avevi scommesso che non sposavano, e hai perso. Mi devi cento lire.
Gerolamo E tu ne devi cento a me. Anche tu avevi scommesso che non sposavano e hai perso. Eccoli.
Si scambiano cento lire.
Lucia (in bianchi veli esce dalla chiesa a braccetto di Tito suo marito, seguiti dal corteo nuziale: a Tito) Sai perché mi sono decisa a sposare? Perché mi è apparso in sogno san Piè di Leone e mi ha ordinato di dare il suo nome al primo figlio maschio che avrei avuto. Capirai che, come monaca, ubbidire sarebbe stato un pasticcio.
Tito San Piè di Leone è un gran santo!
voci Evviva gli sposi!
Dall'interno della chiesa, suono di organo che intona una Marcia Nuziale, mentre cala il
SIPARIO