Far teatro, che grande illusione!

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FAR TEATRO, CHE GRANDE ILLUSIONE!

ATTORI:

–   Alberto Arrighi, attore che nella piece fa il pastore

–   Lucio Feliciani, che è il secondo pastore (comparsa)

–   Adele Ruggeri, la prima contadina (comparsa)

–   Annalisa La Macina, la seconda contadina

–   Elisa Favalli, la contadina/principessa

–   Anselmo D'Aquila, il nobile

–   Umberto Fortezza, il vecchio re

–   Gertrude Parisi, la regina

–   Saverio De Cesaris, il regista

–   2 tecnici (comparse)

–   ragazza del provino in prosa (comparsa)

–   cantante lirica (comparsa)

PROLOGO

Si apre il sipario e il palco è vuoto, dietro lo sfondo di un bosco.

Gli attori escono a turno, uno ad uno,e fanno l'inchino, come se fosse appena finito uno spettacolo. A turno entrano: due uomini vestiti da pastori, due donne vestite da contadine, un uomo vestito da nobile, una terza donna vestita da contadina, ma con una corona di diamanti in testa, una coppia sull'età vestita da coppia regale.

C'è una musica di chiusura, si applaudono, alzano le braccia ai due protagonisti, il nobile e la contadina col diadema, come in segno di vittoria, quindi il sipario si riabbassa e si riaccendono le luci in sala.

ATTO PRIMO

Si apre il sipario. I tecnici stanno smontando la scena e le luci e la signorina Favalli e il signor D'Aquila stanno litigando sul palco.

EF: quando mi hai messo la corona è ovvio che ho fatto una faccia strana! Mi hai infilzato un orecchio e adesso è incastrata nei capelli! Ho sofferto come una cagna per mezz'ora di spettacolo incapace! E' venuto tutto uno schifo! Tutto!

AD: Incapace sei te che non sai nemmeno rimediare a un banale imprevisto! Che carriera pensi di fare così?

EF: nessuna se lavorerò ancora con voi!

AD: nessuna in ogni caso! Eppure la bisbetica è una parte che dovrebbe venirti bene, sei più finta nella vita reale che su queste assi!

EF: Non osare parlare così a una signora di classe come me, screanzato!

Gli dà uno schiaffo ed entra il regista.

REG (ai tecnici): piano con quelle luci! Che ci servono ancora! Non si possono lasciare su? Domani sera andiamo in scena ancora!

TECNICO: il direttore del teatro ha detto di no, che non ha mai visto uno spettacolo così brutto in vita sua!

REG: come si permette quell'imbecille? La storia è fantastica e mi sembra che sia filato tutto liscio!


AD: ma se questa qua mentre mi sposava aveva la faccia di una con la gastrite! E quei contadini lì, parlano così piano che serviva il corno da sordi a me che ero accanto a loro! Il pubblico non capiva nulla! C'è stata una signora che ha scartato una caramella e ha creato il panico in sala, ci urlavano di rifare la scena che non si era capita!

REG: sono scuse! Scuse! Non capiscono perchè non capiscono il contenuto, non le parole in sé!

EF: ma quale contenuto! Questo testo è una stronzata! Ha capito? Una stronzata!

REG: e allora lo scriva lei il prossimo! Cretina! E ha ragione lui, la sua recitazione è pessima, da soap opera, nemmeno, da recita dell'asilo!

EF: andate tutti al diavolo! Io vado in camerino a struccarmi e a togliermi questo diadema. Lo sapevo che non dovevo più fare la regina, questa parte mi sta stretta ormai!

REG: che se ne vada, che non la sopporto più! Arrogante e tanto brava a parole, ma solo dopo gli spettacoli, perchè sul palco senza suggeritore si sarebbe fermata almeno due volte, muta come una ragazzina a scuola interrogata su qualcosa che non ha mai nemmeno letto!

Voi aspettate a togliere tutto per dio! Lo convinco io quel direttore che la serata la si rifà! Quanti

posti prenotati abbiamo Anselmo?

AD: credo un paio.

REG: un paio?

AD: già.

REG: mia moglie e mia figlia.

Pausa.

E va bene. La vita di questo testo forse finisce qui! Ma non la nostra carriera, nossignori! Esce stizzito e incrocia Gertrude che entra furibonda.

GP: dov'è quella cretina di Elisa?

AD: non ne ho idea! E' fuggita incazzata nera per la storia del diadema!

GP: Il diadema! Santo cielo, in uno spettacolo de La Bella e la Bestia l'attore che faceva il mostro mi ha dato fuoco al vestito con un candelabro e mica ho interrotto lo spettacolo! Quella continua a far scenate per una coroncina del cavolo! Che figura abbiamo fatto per colpa sua?

AD: a chi lo dice! C'era il lieto fine e lei che fa quella faccia...Il pubblico per forza non avrà capito, pensava fosse una cosa programmata e non si spiegano il turbamento di lei! Forse è anche per questo che lo spettacolo non è piaciuto!

GP: figurati! Questa è una minima parte! I contadini sembravano recitare la parte delle pecore, per come belavano sul palco, balbettando come due idioti!

E la regia era assurda! La scena del torrente credo sia stata la cosa più imbarazzante che io abbia mai visto in vita mia!

AD: non che la storia in sé fosse fantastica...

GP: una gran boiata e niente di più! Smontate, smontate tutto voi, facciamolo a pezzi e bruciamolo, chè nella mia carriera non voglio una simile macchia! Ho cercato di rimediare in qualche modo cambiando e improvvisando la recitazione per farla come vuole la decenza, e non la demenza, ma credo di aver salvato poco.

AD: è stata una falsa mossa, però! Umberto ha avuto problemi e ha parlato a fatica, inventando pure lui!

GP: amen. Tutti i re sono succubi delle consorti e parlano in base alle loro parole. Così c'era più realismo.

Comunque sia, domani ci troviamo tutti qua, nel pomeriggio, per decidere le sorti della compagnia. Quale compagnia poi, mi chiedo? Dopo questa figuraccia siamo spacciati!

Escono tutti e resta il regista con un tecnico.

REG: lasciate su queste cose, andate anche voi, parlerò io con quel cretino del direttore del teatro! “Mandiamoli in pensione i direttori artistici” diceva una canzone. Quanta verità santo cielo! Che canzone era, lo sapete?

I tecnici negano.

REG: andate andate. Si lavora per l'arte in mezzo all'ignoranza. Come si può andare avanti così? Il testo non sarà stato l'Amleto,ma per tutti i santi, ha una sua dignità! Ridurlo così sulla scena è


problema degli attori, che non hanno fatto nulla di quanto previsto, non mio!

Ah, andiamo a sentire il direttore, avrà molte cose da spiegarmi prima della riunione con gli attori.

Esce anche il regista e sul palco vuoto calano le luci.

SCENA SECONDA

Il regista è in piedi e ha tutti gli attori tranne AR e LF seduti attorno a sé su delle sedie. Il palco è

vuoto, ci sono solo due scatoloni sigillati.

Due sedie sono vuote.

REG: bene, aspettiamo ancora cinque minuti e poi cominciamo, se non arrivano affari loro!

AA:io inizierei anche subito...ritardare ad una riunione così fa capire quanto gliene freghi della compagnia!

GP: insomma, io vorrei andar a casa presto, domani mattina ho il parrucchiere alle 8!

UF: io avrei un certo mal di schiena...

Irrompe in scena, di corsa,AR.

AR: scusate il ritardo, è tanto che non guido io e ho perduto la strada! Al buio poi, mi stava prendendo una tal paura!

REG: e Lucio dov'è? Perchè non è venuto con te?

AR: stasera è a San Siro. C'è l'Inter in Champions.

REG: santo dio! Lo sapeva da una settimana e va allo stadio? Senza dire nulla? Il regista mostra rabbia crescente.

REG: iniziamo che è meglio, vah! E spegnete i cellulari! Rivolto ad EF che messaggia.

Lei trasale e mette via in fretta imbarazzata. Tutti spengono il telefono.

REG: perfetto. Prima domanda, chi di voi ha intenzione di lasciare la compagnia assieme a Lucio?

AR: ma lui non la lascia!

REG: no, lo taglio fuori io Adele, non esiste saltare la prima riunione generale della stagione per una partita, mi dispiace!

AR: come osi decidere tu per gli altri?

REG: è la MIA compagnia, comando io!

AR: bene, allora me ne vado anch'io. Addio! Esce stizzita.

REG: qualcun altro?

UF: Io ho una certa età, dunque credo di continuare solo se si fa qualcosa di serio, non vorrei rovinarmi la carriera alla fine!

GP: quale carriera? Io posso fare un discorso così, non tu!

UF: ti ricordo che ho più di 200 spettacoli all'attivo, carina!

GP: pff, banalità in teatrini di provincia. Io lavorai con gente come Strehler!

UF: avrai fatto la maschera a un suo spettacolo!

GP: recitai, screanzato!

REG: e basta diamine! Voi allora rimanete tutti? Alberto? Annalisa? Anselmo? Tutti fanno un cenno d'assenso col capo, anche se poco convinti.

REG: bene, che cosa avete da dire sullo spettacolo di settimana scorsa? Non mi interessa sapere di chi è la colpa e per cosa, voglio solo sapere da voi le impressioni generali dello spettacolo in sé. Era davvero così scontento il pubblico?

GP: senz'altro! Rumoreggiava già dall'inizio!

REG: forse c'è stato qualche problema con luci, sipario o c'era qualche errore nei vostri vestiari?

AA:no di certo, all'inizio c'eravamo solo io e Lucio ed eravamo vestiti in modo corretto. Forse la tracolla di lana era eccessivamente kitsch...Magari hanno riso per quello!


REG: baggianate. Il pubblico a volte si inventa qualcosa per ridere e basta. Magari qualche ritardatario al buio si è seduto senza accorgersi su un altro spettatore o è inciampato in qualche gradino dove si è rotta la luce di segnalazione. Capitano cose così. La sala ride, ma voi non ne avete colpa!

Gli attori si guardano perplessi e assai poco convinti della risposta del regista.

UF: a parte questo, è stato un continuo rumoreggiare! La scena del sogno, con gli attori mascherati non è piaciuta, così come la storia! Lamentavano che era banale, che solo leggendo gli attori e le parti che avrebbero fatto si era già capito la vicenda: sembrava di essere tornati ai tempi della commedia dell'arte o nel melodramma settecentesco, dove accadono sempre le stesse cose a quelli che in fondo sono sempre gli stessi personaggi!

AD: il pubblico deve piantarla, però, di voler cose nuove e originali, se poi ogni volta che succede la novità non la accettano! Guarda le critiche che piovvero a Beckett, Pinter o Brecht!

GP: a me risulta avessero successo! Quando misi in scena Brecht con Strehler piacque! Il Piccolo si alzò in un'ovazione!

AD: Gerturde,tu vedi ovazioni ovunque nella tua carriera cara. Forse è il caso di far tornare a galla i pensieri e le cose reali.

GP: Grazie Anselmo, ma la mia mente e la mia memoria non sbagliano!

REG: d'accordo signori, quindi dobbiamo mettere in scena qualcosa di nuovo e innovativo, è così?

ALM: può essere un'idea!

AA: tentar non nuoce. Siamo all'ultima spiaggia Saverio!

REG: lo so, lo so purtroppo. Non ditelo a me, che oltre a esser vostro regista e direttore tengo i conti di questa compagnia che ha il mio nome! Miracolo sarebbe già togliere il segno meno dal conteggio di fine anno!

Quindi che si fa? Che cosa possiamo innovare ora? Cos'è che nessuno ha mai sperimentato nel teatro?

AA:flusso di coscienza? Magari con un attore che fa monologhi in disparte e sul resto del palco si inscenano le varie situazioni...

REG: buona. Pazienza un momento, che prendo carta e penna e appunto le varie idee. Il regista esce un secondo.

UF: il problema è lui! Qualunque cosa si faccia verrà uno schifo con le sue pacchiane idee di regia e il suo modo di scriver testi, orribile!

AD: sgraziato, mai consono nel linguaggio a trama e attori!

GP: non ha un briciolo di arte nel sangue e ancora insegue questo sogno come un ragazzino. Sta a noi destarlo forse!

AA:non si può! Se la prenderebbe e in fondo è nostro padrone, così stanno le cose. Diamogli un'altra opportunità e poi vedremo! Io sono già in contatto con altre due compagnie, almeno ho possibilità anche in caso di un altro fallimento di non perdere la giusta strada. Come attori valiamo, ma siamo una squadra senza un vero allenatore capace!

EF: silenzio che torna. Io comunque, lo sapete, parlo poco, ma sto con voi su tutto.

Torna il regista con carta e penna. Da ora in poi prenderà appunti sulle idee di ogni attore. REG: bene, brainstorming! Ognuno di voi dica la sua idea, in ordine.

Alberto?

AA:non lo so Saverio...io ho poca fantasia. Direi qualcosa di divertente e basta! Concordo sul fatto che ci vogliono novità, ma prima di stravolgere le cose bisogna saper gestire bene le basi. Picasso si inventò il cubismo, ma sapeva disegnare divinamente anche paesaggi o persone in modo tradizionale! Io opterei per una storia amorosa con parecchie situazioni di equivoci, qualche canzonetta orecchiabile dalla tipica melodia italiana e basta. Una cosa leggera, ma che piaccia, diverta e invogli il pubblico a venire in sala. Insomma, il teatro è svago!

REG: Annalisa?

ALM: il teatro per me prima di tutto è passione! Mettiamo in scena una storia d'amore, ma che sia d'impatto, rivisitata, ma collaudata! Un Romeo e Giulietta o cose così, di modo che abbiamo un titolo forte in cartellone che attiri pubblico e poi mettiamo in scena la storia a modo nostro.


REG: non è ingannare il pubblico così?

ALM: O no! Faremo le cose per bene e lo scriveremo che è una nostra versione. Così uniamo il vecchio e il nuovo e anche chi conosce la storia potrà venire! REG: bene, tu, Elisa?

EF: io vorrei qualcosa di intellettuale, onestamente. Basta amore...Non so, una storia sulle difficoltà della classe operaia adesso che c'è la crisi mondiale o una storia ambientata nel terzo mondo...

AA:così avremo ancora 3 spettatori! ALM: concordo!

EF: non ho commentato le vostre fesserie, quindi ora state zitti grazie!

AA:fesseria è la tua! Facciamo teatro sugli operai, sì, così ci accuseranno anche di far politica dalla scena!

REG: silenzio per favore. Io segno tutto e poi decideremo con votazione segreta! Anselmo?

AD: io metterei in scena alcune favole come quelle dei Grimm. Qualcosa si stuzzicante sia per adulti che per bambini!

REG: Umberto?

UF: Io voto per un misto. Una storia magari di stampo goldoniano, divertente, ma con una morale. Come “La locandiera”, che piacciono sempre.

EF: quelle si recitavano quando eravate giovani voi due!

GP: cosa mi tiri in mezzo, ragazzina cafona? Impara a recitare anziché frignare, quando sei sul palco! Cretina!

EF fa per alzarsi, ma è bloccata da ALM.

REG: basta voi due! Come si può collaborare se c'è così tanto astio?

GP: lo dica alla giovinetta! Dar dell'anziana a me. La mia età avanzata si chiama lunga carriera, cara. E comunque io voto qualcosa di cavalleresco e romantico. Stile Lancillotto e Ginevra. REG: d'accordo.

Pausa di silenzio.

REG: Insomma, tutti parlavate di novità, ma qui vedo solo cose già fatte...

UF: massì, non rischiamo! Facciamo qualcosa di collaudato almeno per far qualche entrata e alzare il prestigio del gruppo. Poi se dopo un po' di spettacoli le cose andranno bene potremmo osare. Che dice?

REG: dato che io pago e non incasso, concordo! Scendiamo a un piccolo compromesso!

Bene, ora preparo i foglietti per la votazione. Scrivete il nome di colui del quale promovete l'idea. Da ad ognuno un foglietto, quindi scrivono e a turno si alzano a portarlo al regista. Finito tutto, fa i conteggi.

REG: bene vediamo, il primo che pesco dice...Umberto! Poi abbiamo...Alberto!

Poi abbiamo...Annalisa!

Qui c'è...Gertrude...qui Elisa e qui deduco Anselmo. Il regista ridacchia e tutti scuotono il capo.

REG: ognuno ha votato sé stesso, immagino...

EF: non era difficile da capirsi...Abbiamo tutti idee diversissime!

REG: ebbene, io farò uno spettacolo che mischi tutte queste cose!

UF: e come?

REG: si fidi di me! Ho già un'idea fantastica!

ALM: speriamo bene!

Il regista si mostra felice e si mette la giacca per andare. GP: finito?

REG: finito!

Mormorii soddisfatti degli attori che si salutano e se ne vanno.

Il regista resta solo e fa un ispezione del palco e guarda la sala, sorridendo felice per l'ispirazione.


SCENA TERZA

Il regista ancora è in piedi, con un copione in mano, e tutti gli attori sono seduti.

REG: bene, ho finito con i preamboli. Vi leggo la trama del testo!

Ehm...Eh...Sono emozionato!

Risatine dagli attori.

Allora...Favola: Cenerentola! Però, la ragazza conosce il Principe sin da bambina ed egli fa la corte a tutte le ragazze del paese, sorelle comprese, senza badare troppo a lei. E' un po' come la locandiera girata al maschile.

UF: par più il Dongiovanni!

Scettico in partenza.

REG (invece euforico): bravo! Anche, anche!

Il principe parte per la guerra, un giorno e quando Cenerentola è andata per campi a cogliere dei fiori trova il principe steso a terra ferito presso un ruscello.

Qui avviene l'incontro: lei lo cura e scopre che loro hanno perso la guerra e il principe si è salvato a malapena, ma il regno è in pericolo.

Qui c'è una dichiarazione d'amore del principe alla ragazza, che si dichiara innamorato.

Lei però gli dice che non può essere sua, conscia della sua posizione, quindi lo aiuta a rimettersi, ma poi lo abbandona e fugge a chiamare qualcuno a cavallo che lo venga a prendere.

Poi, andando avanti, la storia procede come quella di Cenerentola, solo che il principe sceglie lei perchè la ama già.

Va come sapete, quindi ci sono le nozze e finisce il primo atto.

Abbiamo la fiaba, l'amore e un retroscena cavalleresco.

Secondo atto: dopo anni di matrimonio, la casata del principe è fallita e così il regno, messo a ferro e fuoco. Ora sono sotto una dominazione nemica e il principe è stato costretto a diventare un artigiano. Ha una bottega, ma una carestia rende molto povere le persone e nessuno compra i suoi prodotti di vasellame. La crisi e il discorso della ricchezza e dei titoli nobiliari illusori.

Molti litigi con Cenerentola e alla fine il principe decide di riprendere in mano le sorti del paese. Finisce che sfida a duello l'attuale re e lo vince, ma egli per vendetta, appena prima di morire, ordina a due sicari di uccidere il principe nel sonno dopo esser diventate sue guardie. Suo fratello li pagherà.

Avviene il pagamento e Cenerentola sospetta la cosa.

Una sera, quando i due arrivano e lei capisce come sono andate le cose, resasi conto di essere incapace come principessa, con una scusa manda via il principe dal suo letto e vi entra lei, che rimane uccisa.

Nel finale i sicari comprendono l'errore e il principe di aver perso l'amata.

Vuole cedere il trono per disperazione, ma il popolo lo acclama e allora continua a regnare da solo e

al meglio fino alla sua morte in età avanzata.

Fine.

ALM è molto scettica, come tutti, ma è la prima a parlare: e la novità registica e innovazione? REG: C'è, c'è! Perchè infatti nelle scene corali come il ballo nel salone regale, nella scena della guerra dove il principe è ferito e fugge e nella scena delle nozze chiameremo sul palco 5 spettatori. Essi reciteranno come comparse per fare numero, diciamo, ma avranno alcune battute da improvvisare. In pratica, a fine serata, il pubblico applaudirà in base alla bravura ognuno dei cinque. Chi ha avuto l'applauso più forte e ha dunque vinto avrà il rimborso della spesa del biglietto! Che ne dite?

AA: mi pare ridicolo.

REG: e perchè? Fondiamo spettatore e spettacolo, finzione e realtà, prendiamo Pirandello, ne seguiamo le orme e lo superiamo!

EF: non bestemmiamo per favore! Questa cosa può funzionare ed è carina, ma Pirandello partiva da basi teoriche e filosofiche, non dall'idea di un puro divertissement!

REG: qual che è conta ben poco! La critica poi ci vedrà queste cose, sicuro. Loro complicano


sempre tutto per far vedere al popolo che non capiscono mai tutto quello che c'è da capire, per mostrarsi superiori. Poi vedono cose che non ci sono, ma che le vedano pure, dico io, perchè sono loro a stabilire il grado artistico di una creazione!

AD: mi rende perplesso, comunque, il passaggio dal principe all'artigiano. Mi pare forzato e

abbastanza ridicolo...

REG: è metaforico!

GP: e la storia dei sicari è un po' tirata per i capelli...

REG: il pathos non darà tempo al pubblico di pensare a queste sciocchezze!

ALM: questa cosa è un minestrone che potrebbe scontentare tutti...sia chi cerca la favola di Cenerentola, chi la storia d'amore cavalleresca, chi la storia di intrighi e soprattutto chi cerca teatro intellettuale...

REG: perchè il pubblico è mentalmente chiuso! Con un'opera del genere, una summa di così tante cose, si aprirà, vedrete!

La sola questione è che ci servono nuovi attori, dunque dovremo fare un casting!

Le parti che ho pensato sono queste: Elisa tu sei Cenerentola. Anselmo il principe, Gerturde e Umberto i suoi genitori, quindi Alberto, tu sei il tiranno e il rivale del principe, Annalisa la Fata Turchina. Ci mancano le due sorelle e la madre di Cenerentola e i due sicari. Le comparse poi saranno prese, come dicevo, dal pubblico.

Volevo avere a fianco te, Gertrude, per scegliere le due sorelle, e anche te Elisa.

Per i sicari, invece, te Umberto e te Anselmo.

Va bene?

AA:ma perchè sempre lui protagonista? Dopo quello che ha combinato con la coroncina, gli ridiamo una scena simile?

AD: almeno il pubblico sentiva cosa dicevo e non dei belati caprini!

REG: faremo le prove e poi vedremo, su. A voi va bene per i provini? Assenso dei chiamati in causa.

REG: bene, partiremo da settimana prossima, al mercoledì e al venerdì, dalle nove qui. Ok? Per le prove ho l'accordo col teatro, che ci dà l'ultima chance. Tanto siamo l'unica compagnia attualmente ospitata, dunque hanno vantaggio anche loro a tenerci, poiché se non ci fossimo non prenderebbero i fondi.

Perfetto...Per stasera a posto, alla prossima! Vi manderò per mail i copioni!

FINE ATTO I


ATTO II

SCENA PRIMA

Ancora la scenografia è il semplice palco, stavolta con tre sedie.

Il regista, Gertrude ed Elisa faranno il provino a un'aspirante attrice, che dovrà recitare molto bene, di modo che salti all'occhio l'inadeguatezza del testo sin da subito.

REG: ecco la prima delle tre aspiranti che vi dicevo e di cui vi ho già spiegato tutto. Direi di partire. Mi raccomando, guardate anche la fedeltà al testo!

GP: ammetto di non averlo letto Saverio, avevo tanto da fare!

EF: pure io!

REG: ma come? Le giudicate senza saper che recitano? Ma così non va! Eh no! Vabbè vabbè, giudicherò io da solo!

EF: ma scherzi? So vedere se una sa recitare o meno!

GP: dopo una vita in teatro, ci mancherebbe che non si vedere un talento o meno! Leggete, leggete!

REG: ok, è la scena in cui vede il principe a terra, ferito. Lo riconosce e corre da lui per curarlo. Si

immagini il principe a terra, in quel punto.

Prego!

TESTO: Chi è quel giovanotto che giace supino nell'erbetta? Oh cielo, è il figlio di nostra maestà! Principe, principe! Accorro in tuo soccorso! Ih, quanto sangue che bagna quest'erba, macchiandola del rosso acceso dei papaveri.

Forse ho con me delle bende per fasciarti l'arto ferito.

Sanguini molto, ma ora ti farò passare ...(pausa) l'effluvio.

(Qui GP scoppia a ridere e tutti la guardano male. Con la mano fa segno che dopo spiegherà) Oh anima, o cuore! Perchè sembrate svanir anche voi con gli aliti vitali di questo corpo così perfetto? Colore, non lasciare questi capelli corvini. Luce, non cambiar dimora da quest'occhi celesti e calore, non fuggire da questa pelle liscia come marmo di Carrara! Ah, principe, un colpo di tosse udii? C'è ancora vita in te?

Ecco, prendo fresche acque da questa pozza e così imperlo la tua fronte accaldata. Non posso portarti via, però, ché le mie braccia son esili ...(pausa)grissini di pane. (qui ride EF)

Corro a chiamarti aiuto, più veloce di questo zefiretto che cerca infano di portar pace qui dove sta arrivando l'inferno sulla terra.

Si ferma, quindi va in proscenio a fare un inchino finale.

I tre della compagnia applaudono, il regista convinto, le altre due poco.

REG: che avevate da ridere?

GP: bè, quando ha improvvisato ha cercato di mantenere stabile il tono lirico delle parole, ma quell' “effluvio” per quanto riguarda il sangue non si poteva sentire...Reciti bene (alla ragazza) , ma è importante sapere la parte, specie ad un provino. Ci stanno i vuoti di memoria, ma su mezza paginetta di testo per un attore è abbastanza grave, ammetto.

La ragazza fa per replicare, ma lei la ferma e continua.

Finisco solo dicendo che comunque sei molto talentuosa, a parte questa caduta di stile, così come il paragone braccia- grissini, credo che Elisa ridessi per questo, giusto? EF: eh sì, diciamo che nelle due improvvisazioni hai un po' toppato.

RAGAZZA (un po' stizzita): posso?

GP: prego!

RAGAZZA: volevo solo dire che forse qui siete voi a non conoscere il testo, perchè l'ho citato alla lettera! Non ho improvvisato nulla!

Guardano il regista sconcertate.

REG: ha ragione, dice così!


EF: scusa? Dice “Effluvio di sangue” e “braccia esili come grissini di pane”?

GP: è una presa in giro?

REG: no e non ci trovo nulla di divertente.

EF: la metafora è la più ridicola della storia del teatro e il termine effluvio per una ferita è...Demenziale!

REG: ehm, signorina grazie, le faremo sapere! Vada pure...

Uscita la signorina i tre continuano la discussione.

REG: se leggevate il testo mi evitavate questa figuraccia! Ve l'ho detto di leggerlo diamine!

EF: non avevo avuto tempo ed è stato un bene per te, perchè appena avrei letto quelle porcheria ti avrei chiamata!

GP: stessa cosa. Quella parte va riscritta Saverio, è orrida!

REG: e va bene, la cambierò! Cambierò quelle due parole, non è difficile!

GP: per me è tutta la scena che è troppo inverisimile ed esagerata. Cioè, questa è una ragazza di umilissimo rango e non può parlare così, senza spaventi né nulla: ha davanti un ferito santo cielo, panico, pathos, ansia nel pubblico, non questa dichiarazione d'amore folle e sdolcinata! EF: sì, è una scena terribile Saverio. Forse conviene che tu ci mandi l'intero copione.

Giusto per dare un'occhiata...

REG (sbuffa): e va bene...Ma sappiate che le cose cambieranno ben poco! In fondo lavorate per me

e quello che faccio deve piacere a me!

GP: d'accordo, però c'è un limite a tutto!

EF: lo facciamo per il bene di tutti, anche il tuo, non solo il nostro!

REG: va bene, va bene! Adesso vi porto l'altra ragazza che si è candidata...

Si alza ed esce, quindi cala il buio sulle due donne che scuotono il capo sconfortate.

SCENA SECONDA

Accanto al regista c'è un personaggio nuovo, vestito in modo elegante. Entra una ragazza.

REG: bene, lei è la prima oggi! Io sono Saverio De Cesaris, il regista e lui è il maestro Luca Ravasi.

RAGAZZA: piacere, io sono Lucia Belfiore.

Strette di mano e saluti.

REG: bene, lei sa che nello spettacolo abbiamo, durante le nozze, un intervento suo, poiché durante la festa dopo il sacro rito lei canta una poesia messa in musica come fosse una tipica aria Settecentesca di lirica. Quindi struttura a due strofe e da capo con molte coloriture vocali.

La musica la scriverà il maestro Ravasi stesso, che la accompagnerà sul palco suonando dal vivo il flauto traverso.

RAGAZZA: bene, io vorrei cantarvi...

Qui l'attrice che ne interpreterà il ruolo sceglie l'aria che vuole, preferibilmente un'aria d'amore. Si metterà un cd in un registratore e canterà sulla base.

Il regista e il maestro applaudiranno entusiasti, quindi calerà il buio.

SCENA TERZA

Il maestro Ravasi e i due tecnici sono a teatro e parlottano.

RAV: non ho grandi facoltà poetiche, ma il testo dell'aria che mi ha proposto e che ha composto lui fa accapponare la pelle! E' solo che è un mio amico e non so come dirglielo! Metterò il maggior numero di coloriture possibili, di modo che le parole si comprendano il meno possibile Sogghigna.

TECNICO1: questo va cacciato e basta! Dico, se non sai fare teatro non farlo, perchè qui si fanno cose serie, non si accontentano i capricci di un bambino che gioca con l'arte! Che faccia i suoi spettacoli nel giardino di casa sua!

TECNICO2: tanto è l'ultimo che gli fanno fare. O fa un incasso stratosferico o qui non lo fanno più


recitare e non danno più nemmeno il palco per le prove. La dirigenza del teatro è abbastanza stufa!

RAV: direi! Vabbè, io volevo chiedervi delle cose tecniche...

TECNICO1: prego...

Cala il buio.

SCENA QUARTA

Sul palco ci sono tutti gli attori, disposti in semicerchio e seduti. Mancano solo la cantante lirica e il maestro di Musica.

REG: bene signori, proviamo il momento in cui il principe chiama a sé Cenerentola e le confida di aver scelto lei come futura sposa, ma ella lo rifiuta perchè sa di essere di rango troppo umile.

EF e ADsi alzano e vanno al centro del palco.

AD: tu, fanciulla che mi salvasti la vita, vuoi ballare con me?

EF: con...con piacere sua altezza!

Ballano un valzer e si fermano per parlare.

AD: conosci la ragione per cui mio padre organizzò questo ballo?

EF: certo, scegliere la tua sposa.

AD: esatto. E io ho scelto. Te.

EF sobbalza.

EF: come?

AD: sembri scossa, ma non di gioia.

EF: in effetti...Non posso!

AD: che vuol dire? Non puoi dirmi di no. Ti amo troppo anche se non so quale sia il tuo nome. Il tuo rifiuto mi ucciderebbe, avresti dovuto lasciarmi in quei campi! EF: io ti amo altezza, ma...

AD: e allora baciami!

EF fa per baciarlo, ma scocca la mezzanotte. Lei fugge divincolandosi uscendo dalle quinte.

REG: perfetto! Qui perdi la scarpetta, ok?

EF: ok.

GP: pare “Beautiful”.

UF: c'è troppa poca nobiltà nelle parole del principe! Io rivedrei anche questa scena Saverio! REG: e basta lamentarvi! Ogni cosa non va bene per voi! Pensate a recitare, che scrivere è affar d'altri e anche il criticare!

UF: pensala come vuoi, queste critiche arriveranno a te tanto. Noi ce ne infischiamo.

REG: ben detto!

ALM: io allungherei il momento del ballo. Darei spazio alla sensualità del valzer a due.

REG: no no! Così va bene! Troppo annoia e il pubblico si stufa poi!

ALM: come vuoi...

REG: perfetto, vediamo anche la scena in cui voi due litigate per la cena.

I due attori si preparano di nuovo. EF si siede al centro del palco su una sedia, AD arriva da fuori e la saluta con un bacio sulla guancia.

AD: ciao tesoro.

EF: ciao.

AD: che c'è per cena?

EF: solito.

AD: ancora?

EF: amore, siamo ancora senza un soldo e la carestia sta colpendo l'intero paese. Più che patate non

si trovano. Stavolta nella minestra ho messo anche qualche foglia d'ortica e un po' di pane secco.

Magari è più buona!

AD: spero bene!

EF: non prendertela con me,sai? In fondo è l'uomo che dovrebbe portare in casa il pane da mangiare...


AD: la crisi sta uccidendo l'economia del paese e nessuno compra vasi per olio adesso!

EF: fai altro!

AD: non c'è nessuno che ha bisogno ora! Non riescono a mangiare lavorando ognuno per conto suo, figurati con altri da pagare! E' il sistema purtroppo. Gli invasori ci schiacciano e stanno mettendo tutto a ferro e fuoco. Il nuovo re è un tiranno e io non posso ancora mostrarmi per chi sono veramente, altrimenti sarei ucciso come tutto il resto della mia famiglia.

Il sistema economico purtroppo traballa e il povero subisce inerme non solo l'andamento delle stagioni e del clima, ma anche il volere dei padroni.

Siamo marionette mosse da due mani: quella della natura e quella dei sovrani. Entrambe, purtroppo, ora sono mani controllate da menti tiranne.

EF: se non si può far nulla allora è inutile che ti lamenti con me!

AD: cuci, raccogli frutta o fiori e vendi queste cose, non lo so io cosa puoi fare!

EF: certo, durante la carestia tutti pensano ad abbellire le loro case con ghirlande di fiori,no?

AD: era solo un consiglio!

EF: stupido!

AD: non parlare così a un principe!

EF: non si può essere principi solo in casa, quando fa comodo! Se vuoi esserlo vai fuori e riprendi in mano le redini del paese che è tuo, anziché lamentarti e nasconderti come un coniglio!

AD: va bene! Va bene! Lo farò, andrò fuori, combatterò il nemico, lo batterò e riprenderò il paese. Vedrai chi comanderà qui! Vedrai chi sono io davvero!

Il principe esce di scena, quindi rientra.

REG: bene bene! Anche questa funziona direi, siete d'accordo?

ALM: bah...anche questa mi sembra un po' assurda...Cioè, cavolo, un principe che passa a mangiare pan bagnato...Va bene il crollo della casata e il fatto che sia fuggito e sia nascosto, ma non ha portato nulla con sé? Bastava vendere i vestiti che aveva indosso per fare soldi, penso...O la corona o la scarpetta di Cenerentola...

REG: ma così non ci sarebbe enfasi sulla povertà e sul discorso della fortuna a cicli!

ALM: certo, ma per dare enfasi a questa cosa la storia non sta in piedi!

REG: che idiozia! Nessuno del pubblico pensa a queste cose! Il principe è fallito punto. Non ci si chiede cosa succede in mezzo, chi se ne frega?

AA: comunque non è una cosa così da poco, l'unità logica della vicenda!

REG: nessuno si lamentava prima, adesso anche questa non vi va bene? Se continuiamo a perdere tempo in chiacchiere lo spettacolo non si fa più per dio! UF: continuiamo allora, che facciamo?

GP: io vorrei provare la mia parte,dato che poi non ci sarò per due settimane!

REG: sì bene bene. Proviamo la vostra scena e poi quella delle nozze!

Cala il buio.

SCENA QUINTA

Si riaccendono le luci e tutti sono in piedi attorno ad EF e AD, al centro, girati di profilo rispetto al pubblico e con le mani unite, alzate dal re UF che sta celebrando le nozze.

UF: vuoi tu, figlio mio, prendere Cenerentola come tua futura sposa?

AD: sì, lo voglio, con tutto me stesso!

GP scoppia in lacrime.

UF (ridendo): la madre si è commossa.

Risatine dagli altri attori.

REG: voi altri parlottate qui, non siate statici come statuine!

ALM: tanto non è una nostra scena, lo devono mica fare i volontari del pubblico?

REG: sì, ma io devo capire come possa venire! Comunque continuate, rifate la battuta e ripartiamo da lì.

UF: la madre si è commossa.


GP: chiedo scusa, ma è la cipria negli occhi.

Altre risatine forzate.

UF: vuoi tu Cenerentola prendere Ludwig come tuo sposo?

EF: sì, lo voglio!

I due sposini si guardano.

UF: vi giurate amore eterno, fedeltà e cura reciproca, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in

malattia?

EF e AD: sì!

UF: io allora vi dichiaro marito, moglie e...Che si aprano le danze e le bottiglie!

Scoppio di urla e applausi! Parte un valzer, quindi il maestro di musica batte le mani e richiama l'attenzione.

RAV: signori, per voi ospiti ho preparato un breve momento di intrattenimento musicale. Una nota cantante reciterà alcuni versi da me composti su alcune musiche che ho scritto.

Applausi ed entra una ragazza vestita come la sposa e truccata in modo da assomigliarle.

Risatine tra gli invitati.

RAV: la nostra cantante intonerà l'aria “quanto amore, quanto amore!” facendo finta di essere la sposa.

Silenzio, parte l'aria che avrà il seguente testo:

Quanto amore, quanto amore!

Questo giorno ci regalò! Ora son sposa

di un grand'uomo che del regno sarà signore!

Oh che gran dì, son sì radiosa

che mi par mi esploda il cor!

Quanto amore, quanto amore!

Questo giorno ci regalò! Ora son sposa

di un grand'uomo che del regno sarà signore!

Oh che gran dì, son sì radiosa

che mi par mi esploda il cor!

Osservate lor signori questo dito!

Vi brilla un anello d'aurea fattura

che mi lega a chi ora è mio marito

uomo di gran spirito e grande levatura!

Oh mi sento sì leggera che vanni stenderei

per volar come augellin!

La mia gioia contener non si puote

festa dev'esser e che festa prenda avvio!

E' come l'aere che arbori percuote

e raggrinza dolcemente il cheto rio:

inaspettato cambio di stagione ed era

caccia inverno per primavera!

Quanto amore, quanto amore!

Questo giorno ci regalò! Ora son sposa

di un grand'uomo che del regno sarà signore!

Oh che gran dì, son sì radiosa

che mi par mi esploda il cor!

SCENA SESTA


GP, UF, RAV e la cantante lirica sono ancora in teatro.


RAV: avete sentito che roba? Cioè, non vorrei che qualcuno pensasse che quel testo sia davvero mio! E' aberrante! Non ha una logica metrica, non ha nulla di poetico se non paroloni messi lì a vanvera e forzatamente. Le rime poi...Che dite?

GP: l'aria è bella di per sé, ma in effetti se uno capisce il testo è uno strazio! Il pubblico capirà?

RAV: Saverio vuole mettere gli schermi per il momento! Così le persone leggono in sovrimpressione i suoi orrori!

CANTANTE: aumenterò le coloriture per distrarli al massimo con le parole, ma non so quanto sarà utile...

UF: e non va meglio con le parti recitate. Davvero sono pessime sia per scelta di regia che per scrittura.

CANTANTE: ho visto qualche scena e in effetti sembrano molto amatoriali...

GP: Già! Io non faccio certo la sceneggiata di quella che scoppia a piangere e poi dice che è per la cipria! Ascoltami bene, ho una dignità, sono una regina, mica una pezzente! Si gioisce con ritegno! RAV: che possiamo fare? Per me è un amico e collaboro solo marginalmente, ma per voi è un fardello esservi legati a lui...

GP: io ho già un contratto con un altro regista. Dopo questo spettacolo lo lascio.

RAV: dai? Sempre qui a Milano?

GP: sìsì.

UF: io credo di ritirarmi. Forse mi fanno fare da responsabile del casting per un teatro di Bergamo,

però. Certo anch'io lascerò De Cesaris.

RAV: capisco. Comunque ho un piano...

UF: di che tipo?

RAV: tanti tipi...

I tre bisbigliano e cala il buio.

SCENA SETTIMA

La scena si apre col duello di spada tra il principe e l'antagonista. Il regista osserva dal corridoio in mezzo alla sala, gli altri attori si dispongono facendo o le comparse o i loro ruoli e a seconda di essi a sostenere l'uno o l'altro duellante.

Alla fine del duello il tiranno viene ucciso e corrono a soccorrerlo le sue due guardie.

TIRANNO (sussurrando): ora che siete nelle sue mani, vendicatemi...c'è una sacca d'oro appesa alla sella del mio cavallo. E' vostra. Giuratemi su dio che lo ucciderete, prima o poi! GUARDIA: te lo giuro padrone. E ora mi faccia vedere la ferita.

L'uomo tossisce con vigore.

Le guardie fingono di guadare la ferita e sbiancano. Dall'altra parte esultano trionfanti i sostenitori del principe.

AD: finalmente posso vendicare lo sterminio della mia famiglia! Il sangue lava via il sangue,no?

TIRANNO: chi laverà via il tuo?

Colpo di tosse, ancora, quindi si accascia a terra, circondato da tutti i suoi sostenitori.

AD va in proscenio e alza la spada e gli occhi verso il pubblico.

Le guardie intanto escono.

AD: popolo! Io, principe Ludwig, ho battuto il tiranno che aveva insediato il nostro territorio, sterminato la mia famiglia e preso il potere per sottometterci con la sua ferocia e le sue leggi disumane, nonché con le sue continue tasse e le sue razzie dei beni che voi avete conquistato col vostro sudore!

Ora vi ho liberati dalla schiavitù, ho rivendicato la mia famiglia e ripreso il mio palazzo e modificherò le leggi affinchè diventino più eque, toglierò le tasse e le offerte obbligatorie affinchè

visia più facile superare la carestia e prometto a voi tutti di governare il regno con il massimo delle mie virtù e qualità, aiutato dalla donna che anni fa mi rubò il cuore, mia moglie Cenerentola, che qui nomino regina del regno!

Applausi da tutti, dal regista compreso.


REG: bene, qualcuno ha da ridire anche su questa scena?

ALM: no no, a parte che un duello così fa più incontro di box che una lotta tra due aspiranti al trono, col pubblico diviso nelle due fazioni così...Comunque non regge il fatto che lui poi prenda come sue guardie le stesse che erano fedeli al tiranno! E' logico che potrebbero vendicarsi! REG: ma no! Così c'è l'umiliazione per i servitori del tiranno di lavorare servendo ora chi l'ha ucciso! E poi ai tempi erano mercenari, bastava pagarli! Il principe non sa, infatti, che sono già stati pagati dal suo rivale.

UF: io dico che questa forse può andare...Speriamo che non ce la rovinino le comparse!

REG: per carità! Non siamo così pessimisti, pensiamo a non rovinarla noi per ora!

GP: non è pessimismo. E' realismo! Chiamare sul palco qualcuno per fargli fare parti così importanti è più che un azzardo!

REG: e noi azzarderemo! Forza, liberiamo il teatro che è l'ora. Vado alla toilette, voi sistematemi le sedie per favore e riponete i costumi nei camerini.

Il regista esce.

Tutti sul palco si chiudono attorno a GP che li chiama a sé. Fanno un cerchio e si sussurra qualcosa.

Qualcuno borbotta stupito, qualcuno si mostra agitato.

Cala il buio.

FINE ATTO II

INTERMEZZO

Il regista esce dal sipario e parla alla sala.

REG: Signori, prima di cominciare il terzo atto e lasciarvi andare a bere un caffè, a mangiare qualcosa, a fumare una sigaretta o a fare la coda per la toilette, volevo dirvi che avremo davvero bisogno di alcuni di voi che faranno da comparsa in alcune scene, dunque chi di voi volesse fare questo esperimento potrà farsi guidare dalla maschera addetta, che si metterà qui davanti al palco, dietro le quinte con noi. Vi ringrazio e spero che qualcuno voglia accettare la sfida!

FINE INTERMEZZO


ATTO III

SCENA PRIMA

Siamo nel salone da ballo del castello del principe.

Tutti danzano a ritmo di valzer, comprese le comparse prese dal pubblico.

Al centro il principe e Cenerentola, che non stanno ballando.

AD: tu, fanciulla che mi salvasti la vita, vuoi ballare con me?

EF: con...con piacere sua altezza!

Ballano un valzer e si fermano per parlare.

AD: conosci la ragione per cui mio padre organizzò questo ballo?

EF: certo, scegliere la tua sposa.

AD: esatto. E io ho scelto. Te.

EF sobbalza.

EF: come? Siamo solo a metà della serata e non hai ancora conosciuto tutte le aspiranti! Troverai senz'altro ragazze più degne di me della tua mano!

AD: Ho capito dalla tua voce chi eri, l'altra volta, quando mi hai salvato la vita.

Ti avevo spesso udita cantare e la tua voce riusciva a far star cheto e silente persino il mio destriero, che quando siamo in battuta di caccia non smette mai di nitrire ed esser nervoso.

Hai incantato da subito il mio cuore anche se non ero mai riuscito a vedere il tuo viso prima d'ora,nel bosco, e in realtà ho organizzato questo ballo sperando venissi proprio tu, per rivederti ancora, perchè anche il tuo aspetto mi incantò tanto quanto la tua voce e mi infuse un'energia che pensavo di aver perduto per sempre.

E' stata quell'energia che mi ha ridato la vita.

Così, ho pensato alla festa per una nuova occasione d'incontro. Per farti la mia proposta, e ballare con te, sapendo che non saresti mancata!

EF: io...non ci posso credere! Non sono degna di diventar principessa!

AD: è vero. Sei degna infatti di diventar da subito regina!

La ragazza non risponde e riprendono a ballare.

AD: sembri scossa, ma non di gioia.

EF: in effetti...Non posso!

AD: che vuol dire? (turbato) Non puoi dirmi di no. Ti amo troppo anche se non so quale sia il tuo nome. Il tuo rifiuto mi ucciderebbe, avresti dovuto allora lasciarmi in quei campi a morire! EF: io ti amo altezza, ma...

AD: e allora baciami!

Dopo il bacio lui fa per dirle qualcosa, ma si ode la pendola che batte la mezzanotte. La ragazza terrorizzata si divincola dalla presa del principe e scappa fuori dalla scena, perdendo una scarpetta di cristallo.

Il principe la segue urlandole dietro e tutti in scena si fermano a osservarli.

AD: dimmi almeno chi sei!

Poi vede la scarpetta e si ferma a raccoglierla.

Presa questa rimane turbato, poi la porta al padre, parlotta con lui, quindi si rivolge alla sala. AD: chiedo scusa per l'interruzione. Riprendiamo le danze!

Riparte la musica e cala il buio.

SCENA SECONDA


Si riaccendono le luci e tutti sono in piedi attorno ad EF e AD, al centro, girati di profilo rispetto al


pubblico e con le mani unite, alzate dal re UF che sta celebrando le nozze tra il figlio e Cenerentola. Seduto accanto al re, c'è la regina. E' la fine del primo atto dello spettacolo interno .

UF: vuoi tu, figlio mio, prendere Cenerentola come tua futura sposa?

AD: sì, lo voglio, con tutto me stesso!

GP si soffia il naso e trattiene le lacrime a stento.

UF (ridendo): facciamo in fretta, prima che la regina non trattenga le lacrime!

Risatine dagli altri attori.

GP: chiedo scusa, ma è la cipria negli occhi.

Altre risatine forzate.

UF: vuoi tu Cenerentola prendere, mio figlio, il valoroso principe Ludwig come tuo sposo?

EF: sì, lo voglio!

I due sposini si guardano.

UF: vi giurate amore eterno, fedeltà e cura reciproca, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in

malattia?

EF e AD: sì!

UF: io allora vi dichiaro marito e moglie e...Che si aprano le danze e le bottiglie!

Scoppio di urla e applausi! Parte un valzer, quindi il maestro di musica dopo un po' batte le mani e richiama l'attenzione.

RAV: signori, vi chiedo scusa per la brusca interruzione,ma per voi ospiti ho preparato un breve momento di intrattenimento musicale. Una nota cantante reciterà una celebre aria d'amore accompagnata dal mio flauto traverso!

Applausi ed entra una ragazza vestita come la sposa e truccata in modo da assomigliarle.

Risatine tra gli invitati.

RAV: la nostra cantante intonerà l'aria “Sol da te, mio dolce amore!” presa dal primo atto dell' “Orlando Furioso” di Vivaldi. L'aria era di Ruggero, un uomo che in origine era un castrato, ma la nostra cantante saprà senz'altro deliziarci e farci emozionare alla stessa maniera!

Silenzio, parte l'aria sostituita.

Dopo di essa grandi applausi, continuano le danze e cala il buio.

SCENA TERZA

Siamo ora sul palco buio. In scena c'è solo un letto nella penombra.

Qualcuno dorme. Si sente un cigolio, dei bisbigli, una porta si apre ed entrano due persone.

GUARDIA 1: bene, possiamo compiere la vendetta del nostro padrone.

GUARDIA2: eppure io non ne sono convinto...

GUARDIA1: che dici?

GUARDIA 2: Ludwig sta regnando bene, non trovo giusto ucciderlo. Il nostro padrone era un tiranno in fondo! Un meschino incapace di regnare. Con lui il popolo è tornato a sorridere e a vedere il sole.

GUARDIA1: è solo perchè è passata la carestia che sono più sereni!

GUARDIA2: forse è un segno del cielo. Non uccidiamolo!

GUARDIA1: non possiamo ora!

La guardia 2 estrae la spada e si mette davanti alla Guardia1.

La persona nel letto mugugna.

Le due guardie si osservano, quindi la guardia1 mette via la spada, fa un cenno di assenso chinando il capo e fa per andare.

La guardia 2 abbassa la spada e gli si avvicina, ma la guardia1 estrae di nuovo la spada e lo

ferisce al ventre, quindi colpisce affondando la lama nel suo corpo anche la figura sdraiata.

Un urlo femminile riempie la scena.

Passi, rumori da fuori.

GUARDIA2: che hai fatto vigliacco!


GUARDIA1: perchè c'è la regina nel letto del principe?

Il principe irrompe sulla scena brandendo la spada.

Duella con la guardia1 e a un certo punto viene disarmato, ma la guardia 2 estrae la spada e colpisce alle spalle l'ex amico, uccidendolo, quindi muore anch'egli.

Il principe va sul letto della sposa, si china su di lei e lancia un urlo di dolore.

AD: lo sapevi! Ecco perchè mi hai fatto chiamare dalla serva, sapevi che dovevano uccidermi e mi hai fatto allontanare prendendo il mio posto. Perchè? Perchè?

Arriva la servitù (comparse del pubblico) e urlano.

Cala il buio e si chiude il sipario.

SCENA QUARTA

Si riapre il sipario.

Gli attori dello spettacolo interno escono per i saluti finali e sono ringraziati anche coloro che hanno collaborato come comparse. E' la fine dello spettacolo. Esce anche il regista. Finiti i saluti cala il buio.

SCENA QUINTA

Il regista è circondato dagli attori e dialogano.

REG: siete impazziti? Continuavo a farvi cenni da dietro le quinte! Non vi siete accorti che anche in questo atto avete cambiato un sacco di cose? E l'aria! Perchè l'avete sostituita riciclandone una già scritta?

RAV: Saverio, calmati e ti spiegheremo.

ALM: esatto, siediti, tecnici, portategli una sedia, già che oggi pare non dobbiate smontare nessuna scenografia!

REG: che è successo?

Silenzio imbarazzato.

REG: ripeto, che è successo?

GP: parlerò io. Vedi, siamo onesti con te, al pubblico lo spettacolo è piaciuto per metà, ma dai borbottii in sala non sono piaciute alcune cose... REG: come sempre! Tipo?

GP: la storia della morale sulle tasse, la politica, una sorta di critica al sistema economico mal messa e mal spiegata nella vicenda...

AD: la scena della morte di Cenerentola! La servitù che arriva alla fine e la guardia morente che uccide l'amico, ma non si degna di andare dalla regina, che viene trafitta, tira un urlo e muore subito senza più gemere...E' irreale!

ALM: anche la storia della casata fallita e della povertà del principe con le litigate varie è piaciuta poco...

CANTANTE: la mia aria sembra esser piaciuta invece...

UF: tutta la scena delle nozze è piaciuta molto!

EF: anche quella in cui salvo il principe, secondo me...

REG: bene, dove volete arrivare?

GP: lo spettacolo è andato bene, ma capisci che le cose che sono andate meglio sono state i cambi

che abbiamo fatto?

REG: in che senso scusa?

UF: nel senso che, perdonaci, abbiamo capito subito che la storia funzionava già poco, ma che ancora di più il testo a volte era davvero inadeguato. Così abbiamo riscritto in segreto alcune parti del copione e abbiamo recitato quelle sul palco.

Il regista sbianca.

REG: cosa che cosa? Ma come avete osato voi fare una cosa simile? E' come ammutinarsi su una


nave! Uccidere il proprio generale di guerra! Volevate rovinarmi forse?

RAV: Saverio, è l'opposto! Il testo della tua aria era imbarazzante e non aveva alcun senso metrico né alcuna dolcezza! Era assolutamente impossibile da musicare bene! Per questo ho deciso con la signorina di proporre un'aria non famosissima, ma di grande impatto, soprattutto per la parte di flauto. Non mi andava onestamente di musicare e mettere il mio nome su un'aria come quella pensata da te...

REG: anche tu! Anche tu stai con loro!

UF: cerca di capire! Se lo spettacolo fosse stato fatto come dicevi tu sarebbe venuto uno schifo!

Oggi hai avuto qualche applauso, perchè noi siamo stati applauditi moltissimo, ma tu qualche

fischio l'hai preso comunque...

REG: i soliti quattro scemi!

UF: erano i critici! Alcune scelte scenografiche erano molto pacchiane, così come le luci...Quei rossi e verdi durante il ballo sembravano più consoni a una discoteca anni '80 e a YMCA che a un ballo con valzer ambientato nel medioevo!

REG: e va bene, e va bene! Quindi domani sera non andiamo in scena! Le cose o si fanno come dico io o non si fanno! Cosa volete fare?

Silenzio.

REG: allora? O domani fate come dico io o non si fa.

EF: io allora vado. Ho già contatti con altre compagnie. E' stato un piacere.

Stringe la mano al regista e se ne va a struccarsi.

UF e GP si alzano.

UF: anche per me è lo stesso. O come diciamo noi o non vado in scena.

GP: idem. Mi dispiace Saverio.

Il regista è incredulo.

AD: io resterei anche...

ALM: io pure, scendiamo a un compromesso, ma siamo in 2...

REG: Luca?

RAV: no Saverio. Quest'aria era perfetta e ti consiglio di non cambiarla...

CANTANTE: mi viene anche molto bene ed esalta le mie doti, perchè non riproporla? Esalta anche

quelle del maestro al flauto!

Silenzio,il regista si siede con una mano sulla fronte, quindi si alza.

REG: va bene. Andate tutti. La compagnia è finita e la serata non si rifarà.

Silenzio.

RAV: Saverio, ragiona! E' la tua occasione!

REG: no. E' un'occasione. Ma non è la mia, Luca. E' finita, ho capito.

Esce di scena.

Gli altri attori si guardano perplessi, quindi AD si alza.

AD: bè, vado a struccarmi anch'io a sto punto.

Esce di scena e lo seguono tutti.

Cala il buio.

SCENA SESTA

Tutti gli attori ormai hanno lasciato il palco, sul quale vi è il regista da solo, col copione dello spettacolo appena andato in scena in mano.

Dietro i tecnici stanno smontando tutto e pian piano, durante il monologo, il palco si svuota fino a restare completamente vuoto.

REG: Come potete fare questo a un uomo di teatro? Distruggere la sua creatura, la sua scena, così in fretta, senza pensieri, sotto i suoi occhi? Un figlio state torturando fino alla sua morte, e sotto l'occhio del padre che nulla può fare, perchè ha le mani legate! Maledetti!


Qui io devo dare vita a storie e personaggi incredibili e invece voi fate tornare questo luogo magico un cubo vuoto con tessuto alle pareti e un po' di parquet rovinato sul pavimento. Che malessere che mi assale!

E cosa devo fare ora di questo testo? Per la seconda volta i miei lavori sono fermati in pratica alla loro partenza. Nessuna seconda possibilità, come se non valesse nemmeno la pena. Bocciatura istantanea, estrema, perenne e crudele. Ahì, quanto crudele! Che fare? Che fare col mio sogno?

Rilegge in silenzio il testo, scuotendo il capo e ridacchiando malinconicamente.

Sapete che vi dico, signori? E' orrendo.

Orrendo!

Facevate bene a fischiare e ad urlare, mai si è vista una simile sozzeria su una scena.

Errori nei tempi e nella proporzione tra le scene, momenti di pathos calcolati male e assolutamente non riusciti, errori e buchi nella trama e linguaggio elementare! Come ho potuto? Come ho potuto?!

Inutile intestardirsi su certi sogni, signori miei, chè ognuno nasce per far quello che le stelle o chi tra esse vi dimora ha progettato per lui.

Il difficile, spesso, è capire cosa sia, perchè in fondo pochi di noi sanno che cosa loro stessi sono. Cantanti? Attori? Ballerini?

Si può esser tutto e niente, ma in fondo nella vita volere non è per nulla potere, dimenticate questo detto a volte molto sciocco.

Vorrei esser uomo di teatro, sceneggiatore e regista, ma non posso, così non è stato scritto per me, non ne ho le capacità innate necessarie e il mio sogno ora davvero comprendo essere utopia. E che utopia sia!

Scriverò per me stesso, farò teatrini di marionette solo in casa, come chi adora cantare e lo fa in solitudine sotto la doccia, sapendo che la sua voce par più quella del corvo che dell'usignolo. E sarò felice, forse, allo stesso modo. Cercherò di esserlo, almeno. Non v'è alternativa.

Strappa il copione.

Cancelliamo questa robaccia e con esso la mia vita teatrale attiva.

Smontate, smontate tutto! Volete una mano? Volentieri vi aiuto a far finire questo supplizio e questa illusione.

Eccola, l'unica vera illusione che seppi creare in teatro: quella di essere scrittore e regista.

Il regista da una mano a smontare la scenografia e a portare fuori le cose.

I tecnici , dopo, escono tutti. Il palco è ormai spoglio e loro se ne vanno spegnendo anche le luci, tranne quella centrale che illumina il regista, solissimo.

Signori, per carità, vi prego, fatemi dimenticare a breve tutto questo, la mia vita teatrale è finita e nel peggiore dei modi. Questo faro illumina i protagonisti, gli eroi e i vincitori, non gli sconfitti. Tecnici? Spegnete questa luce accecante! Per sempre. Ve ne prego.

Si spegne la luce. Cala il sipario.

FINE