Farsa in un atto
di Luis Quiñones de Benavente
Traduzione di Cesco Vian
da FARSE SPAGNOLE del secolo d'oro
Edipem Novara 1974
PERSONAGGI
GIAN RANA
ISABELLA, sua sorella
Un GALANTE (Juan Pérez)
SANMIGUEL
SÀNCHEZ, un vecchietto
ANTONIA, cortigiana
SUONATORI
ANNA, serva
FARSA DEI MORTI VIVI
Entra Juan Pérez, nella parte del galante, inseguendo rana con la spada sguainata.
rana Aiuto, soccorso, ausilio!
galante Fermo, cane!
rana Confessione, testamento, estrema unzione, funerale! Aiuto, che mi vuol sforacchiare il deposito del pane!
galante Mi par d'esser diventato un giaguaro!
rana Ed io una gazzella [1]! Povero Gian Rana!
galante Osate ricusarmi la mano di vostra sorella? Mi siete forse pari, cammello?
rana È facile verificarlo: basta che ci misuriamo.
galante Dite un po', un cognato come me, non vi sta piuttosto largo?
rana Non lo so, per Dio; dovrei indossarvi in prova.
galante Siete voi degno di togliermi le scarpe, razza di scimunito?
rana Secondo le scarpe e le calze che portate.
galante (alzando la spada) Viva Cristo, io vi uccido!
rana (gli cade in ginocchio davanti) Fermati, o Abramo!
galante Vorrei parlarvi senza collera.
rana E io vorrei... Per cortesia, rinculi un po', come sanno fare i cocchieri.
galante (lascia cadere la spada e gli va addosso a braccia aperte) Gian Rana, il più bell'uomo ch'io mai abbia visto!
rana (fuggendo spaventato) Questo è molto peggio, vivaddio!
galante Vita dell'anima che il tuo amore celebra!
rana Gesù, costui mi corteggia! Basta!
galante Angelo mio!
rana Mio demonio!
galante Mia fedele verità!
rana Mio falso testimonio!
galante Il mio amore è buono.
rana Mi sembra pessimo.
galante Fa’ il favore di darmi...
rana Con un bastone!
galante Devi darmi la mano...
rana Se vuoi che te la sbatta in faccia, eccola, fratello!
galante ...di vero amico...
rana Ahi, come stringi, ti porti satanasso!
galante Dandomi in moglie la tua bella sorella!
rana Ah, è questo?
galante Sicuro.
rana Solo questo, e nient'altro?
galante Che altro avevate pensato?
rana Se anche a voi avessero fatto tanti complimenti, avreste pensato lo stesso.
galante Vi chiedo vostra sorella in moglie.
rana La volete subito subito?
galante Tale è il mio desiderio.
rana Ben messa e ben vestita?
galante Per l'appunto.
rana Con una buona dote?
galante Proprio così.
rana Che ve la conducano il padrino e la madrina? Che si faccia un pranzo da sfasciare la cucina? Che si organizzi un ballo, una gita, un sollazzo, e che il curato poi vi unisca le mani con le sue che odorano di battesimo[2]? Tutto cotesto volete, sul serio?
galante Esattamente. E che mi parliate chiaro e senza sotterfugi.
rana Ebbene, se proprio volete che parli chiaro: non ve la voglio dare!
galante Satanasso ti porti, sputabùbbole! Vivaddio, la mia spada!
rana (che ha afferrato la spada del Galante, gli corre dietro minaccioso) Fermati, cane!
galante Bel freddurista. State quieto vi dico!
rana Mi par d'essere diventato un giaguaro!
galante Gian Rana, amico mio, calmatevi.
rana Osate ricusarmi la mano di vostra sorella?
galante State fermo, non ammazzatemi, ché non lo merito!
rana Mi siete forse pari, cammello?
galante (fra sé) Mi ripaga con la mia stessa moneta!
rana Dite un po', un cognato come me, non vi sta piuttosto largo?
galante Sembra che voglia colpirmi davvero.
rana Siete voi degno di togliermi le scarpe?
galante Oh, accidenti a te, omuncolo d'acqua e di lana! (Gli balza addosso, e rana getta la spada e fugge.)
rana Aiuto, aiuto, il diavolo mi rapisce! Sorella, sorella!
serva Uccidono il padrone! Presto, corra vossignoria!
isabella Oh, fratellino mio! Chi ti uccide? Chi ti uccide? (Abbraccia il galante e gli dice sottovoce.) Vattene, e torna poi a fare quel che abbiamo combinato insieme.
rana Ehi, vostro fratello sono io!
isabella (abbracciandolo) Il gran dolore mi ha accecato! O fratellino mio, chi ti ha ucciso? Chi mi lasciò senza conforto?
rana Giuro a Cristo che sono vivo!
isabella Non lo credo, non lo credo!
rana Né Dio te lo faccia credere.
isabella Anna, porta fuori un lenzuolo per avvolgere il cadavere, e un candeliere con candela accesa.
rana Sei sbronza, demonio?
anna Ah, sì, signora, subito!
rana Sono vivo!
isabella Chi ti uccise, lasciandomi senza difesa? Che cosa farò mai, povera orfana sola?
rana Gesù mi aiuti! Sarò morto senza accorgermene?
anna Ecco qui, tutto pronto. (Porta il lenzuolo e il candeliere acceso).
isabella Non ho denaro per il funerale, ma sta scendendo la notte, e cosi possiamo star qui sull'uscio a chiedere l'elemosina, per poterlo seppellire. Suvvia, coprilo col lenzuolo funebre.
rana Dev'esser proprio vero, sorella! (Lo distendono per terra e lo coprono col lenzuolo.)
isabella Piacesse a Dio che non fosse vero!
rana Anna, sono morto per davvero?
anna Altroché! Morto quanto mio nonno!
rana Beh, ci sono anche nonni vivi! (Si stende.) Ma se tutti lo dicono, dev'esser vero. Buono, moriamo pure; ma sia chiaro che muoio malvolentieri, e che muoio per incantamento, perché non ero altro che veniale e mia sorella mi ha fatto diventar mortale.
Entra sànchez vestito da vecchietto vedovo, con un orcio di vino e una pagnotta in mano.
sànchez Se il pane e il vino sono una seconda vita per i vecchi, viva la mia pagnotta e viva il mio quartuccio!
isabella Un'elemosina per l'anima di quest'uomo, ucciso senza confessione!
sànchez Chi l'ha ucciso?
isabella Un uomo.
rana La fame, piuttosto[3]!
sànchez Denaro non ne ho, ma prendete questo pane e questo vino.
rana (si mette a sedere di scatto e prende il pane e il vino) O santo vecchio, che fai risuscitare i morti!
sànchez Ti scongiuro! Vade retro! (Fugge di corsa.)
rana Chi è questo retro? Vattene, ubriacone! Per Dio, non c'è male a esser morti. Si rimedia anche del pane!
isabella Coprilo, che sento venir gente.
sanmiguel (entra cantando):
Conosco un confettiere
così famoso,
che mille dolci vende
e fa miracoli![4]
anna Per l'anima di quest'uomo che è stato ucciso senza confessione!
sanmiguel Poteva non muoversi di casa, e non lo facevano fuori!
rana E se proprio doveva uscire?
sanmiguel Aiuto, il morto parla! (Fuggendo inciampa su Rana.)
rana Ahi, mi ha pestato!
sanmiguel Ahi, che mi sento venir meno! (Fugge di corsa).
rana Poteva non muoversi di casa, e non gli succedeva niente!
Entrano cantando Antonia e due suonatori.
i tre Ah, che disgrazia, signori!
isabella Chi canta?
rana Dev'essere il funerale e il « non ricordatemelo ». Fratelli, voi che siete morti nei confronti delle vostre sorelle, lasciandole senza sostegno, condoletevi vedendo che, non riuscendo a trovare la strada maestra, muoio per una scorciatoia.
antonia Questo è il posto per cantare un poco, amici. Grattate gli strumenti, gargarizzate le voci, fate il solletico ai gargarozzi!
isabella Un'elemosina, in nome di Dio, per sotterrare questo defunto!
antonia Giusto a tempo! Se vossignoria vuole che cantiamo una canzonetta alla moderna, mezza romanza e mezza jàcara[5], eccoci qui per darle soddisfazione. (Canta.)
Crepi il demonio in persona,
muoia lo stesso lucifero,
barabba se ne stia zitto,
e il diavolo altrettanto;
ché non sono indiavolati
quanto lo è la jàcara
fin dalla stessa sua infanzia.
Suonate dunque codeste chitarre,
che già mi pizzicano e saltano i piedi.
rana (si alza e si mette a ballare) Sacrestano, mettete giù un momento le croci, ché questo balletto non dobbiamo perdercelo!
antonia Gesù, i morti ballano! (Fuggono spaventati.)
rana Satanasso si prenda le tue ossa! Quella musichetta non deve far ballare i morti in persona? Sono stufo di esser morto. Per togliermi la fifa, mangiamo un boccone, ché, tutto sommato, fin che c'è pane c'è speranza. Venga la mia offerta!
isabella Eccola. (Gli dà il vino e la pagnotta.) Su, Pierino, vieni fuori che è il momento!
Juan Pérez, il galante, entra con un lenzuolo e si corica accanto a rana, senza che questi se ne accorga.
galante Ah, Isabella, per poterti vedere, devo morire davvero!
rana Un brindisi, signori defunti!
galante Grazie, accetto. (Prende l'orcio, beve e torna a sdraiarsi.)
rana San Disma, san Babila, io mi corico piano, perchéè spuntato un altro morto. (Si corica.) Ehi, sorella, sorella!
isabella Che cosa c'è?
rana Un altro morto!
isabella Che c'è di strano? Quello era stato sotterrato prima di voi nella vostra tomba stessa. Voltatevi da questa parte.
rana Sì, ecco, mi volto.
isabella Anna, distrailo un po'. (Passa dalla parte del Galante.)
anna Va bene. (A Rana.) Come va?
rana Paura non ne ho più.
isabella (al Galante) È possibile che io ti parli?
galante È possibile che io ti veda?
rana Che cosa state facendo, sorella?
isabella Cerco di allontanarvi questo corpo.
rana Lasciate che ci pensi io, che mi pare che stia un po' troppo appiccicato al vostro. (Si alza e va a mettersi in mezzo ai due.)
galante Non allontanarti, Isabella! (La tira a sé.)
rana Messer morto, stia fermo, se non vuole che le pesti due morti.
galante Io sto nella mia tomba. Parliamo da morti dabbene.
Si stendono tutti e due e parlano.
rana Parliamo in buon'ora. Di che cosa è morto, messere?
galante Di terzana.
rana Io di fame. E dove si trova?
galante All'inferno.
rana Chi c'è anche, da quelle parti?
galante Gian Rana.
rana Mentite, morto scostumato, perché Gian Rana fu un santo che sopportò i « moschettieri »[6]. (Vengono alle mani.)
isabella Signori defunti, quieti! (Si mette in mezzo a loro.) Mi metto in mezzo io; tornino ai loro posti.
galante (Si corica di nuovo) Ecco, son tornato.
rana (si corica di nuovo) Son tornato a posto anch'io.
galante Tesoro mio!
isabella Dimmi, mio bene!
galante Chi si oppone alle nostre nozze?
rana (si alza e va a mettersi in mezzo ai due) Sono io che mi ci metto di mezzo!
Entra sànchez vestito da demonio.
sànchez Fregarmi il mio pane e il mio vino, con trucchi di morti della malora! Vivaddio, mi sono mascherato ben bene, e adesso li accomodo io! A morto fasullo, demonio fasullo.
isabella Fratello, vedi chi c'è?
rana Magari non lo vedessi!
anna È perlomeno un demonio.
rana Se è un demonio perlomeno, che sarà mai perlopiù?
galante Castigo per i miei peccati!
sànchez Adesso i morti son due, mentre prima ce n'era uno solo. Ma se fossero veri?
rana San Liberanosamalo!
Si vanno alzando e mettendo in ginocchio, e così sànchez, pieno di paura.
galante Signor mio, prometto di farmi frate, se stavolta me la cavo!
rana E io di farmi oste! (I morti si alzano.)
sànchez Vivaddio, si alzano! (Si avvicina.)
rana Aiuto, si avvicina!
galante Venite un po' qui. (Afferra Rana.)
rana Ahi, mi acchiappano!
sànchez È un castigo del cielo.
rana Scappiamo! (Si mettono a correre per il palcoscenico.)
sànchez Io voglio fuggire!
rana Guarda il segno della croce!
sànchez Gesù buono!
rana Come? Il diavolo dice Gesù?
sànchez Come? I morti hanno fifa?
Entrano i suonatori cantando.
suonatori Basta, finiscano i timori! I morti lascino i lenzuoli e il diavolo il travestimento.
anna Io tolgo il lenzuolo al giovane.
rana Io le canizie al vecchio, senza andare al Giordano[7].
antoniaPerché nega la mano di sua sorella a quest'uomo, che geme e piange e vuole morire?
rana Perché temo che, una volta divenuto mio cognato, mi spari saette con la scusa della fratellanza.
galante Non tutti i cognati sono come li dipinge il proverbio[8].
rana Parenti di rimbalzo, chi ci si fida è un gonzo.
galante Io non voglio portarvi via nulla. Al contrario, desidero regalarvi qualcosa.
rana Chi da morto mi buschera il vino, da vivo che cosa non mi buggererà? Sta bene la cognateria, ma in casa non ha da entrare. Ostessa, mi ammazzi codesto cognato, che solo il nome mi dà fastidio!
antonia Non c'è peggior gente che uomini e donne.
rana Cognati e maiali son migliori da morti.
tutti Delle farse e degli scemi si è sempre soliti ridere. Ridete anche di questa, per amor del cielo, o perchéè scema o perchéè spiritosa, o per tutt'e due le cose. Per amor del cielo, ridete, ridete!
[1] Nel testo un intraducibile gioco di parole fra onza (lonza e oncia), e adarme (misura di peso, uguale a grammi 1,79).
[2] Sic nel testo.
[3] Nel testo c'è un gioco di parole fra hombre (uomo), e hambre (fame).
[4] Nel testo, gioco di parole fra mil dulces e mil-agros.
[5] Canzone a ballo, su fatti e personaggi della malavita, molto in voga nel '600.
[6] Nel linguaggio teatrale dell'epoca, i « moschettieri » erano i turbolenti spettatori della platea, temutissimi da attori e commediografi.
[7] Secondo la superstizione popolare, l'acqua del Giordano faceva diventar biondi i capelli.
[8] Sui cognati correvano proverbi di questo genere: « cognati e vomeri stan bene sotto terra ».