Farsa in un atto
dell’ultimo Seicento
attribuita a Tirso de Molina
Traduzione di Cesco Vian
da FARSE SPAGNOLE del secolo d'oro
Edipem Novara 1974
PERSONAGGI
PIEROTTO
LUCREZIA
CARRIZO
Uno SBIRRO
UnoSCRIVANO
UnSERVO
SUONATORI
FARSA DELLO STUDENTE[1]
Entrano pierotto, lucrezia e carrizo.
lucrezia Sarò lieta, Carrizo, che vendichi anche me, per la parte che mi riguarda.
carrizo Anche se tu, Lucrezia, fossi la celebre casta Romana, non avresti vendetta altrettanto completa.
pierotto Per la mia vita, mi sembra una grande sciocchezza adoperare le mani e la spada, dove si può adoperare l'ingegno. Senza contare, Carrizo, che gli sbirri non escono mai disarmati per le vie di Salamanca, e c'è il rischio di andar per suonare e rientrare suonati.
lucrezia Perché mai quello sbirro si sarà messo a infastidirmi?...
pierotto Sei donna, e penso che tu lo sia, chi vuoi che vada dietro alle donne? Ti dice parole amorose?
lucrezia No, non mi parla d'amore.
pierotto Pensa allora all'aforisma veritiero: quei che non cerca amor, cerca denaro.
carrizo Sta bene, stanotte io lo ammazzo!
pierotto Proprio stanotte?
carrizo Questa, oppure la prossima.
pierotto Per la prossima avrà il tempo di disporre per la sua anima e per i suoi beni! Ma, in fede mia, se la cosa venisse affidata a me, mi basterebbe andarlo a cercare e a dargli fastidio, e l'uomo dovrà andarsene da Salamanca.
lucrezia Questo è meglio, Carrizo, che non il rischio di perderti, e non mi ha offesa così gravemente da dargli la morte.
pierotto Passeggiavo io su e giù per una via, innamorato di una bella argentiera, ma cosf stupida, che si ostinava a conservarsi pulzella. Il poliziotto degli studenti si piazzò lì varie sere e continuava a portarmi via la chitarra. Dopo la terza che mi portò via, domando in prestito ad una amico un levriero, alla coda del quale attacco la chitarra per i collabi. Avevo appena intonato la seghidiglia[2], ed eccoti lo sbirro che vuol farsi consegnare la chitarra. Tiro un calcio al cane e quello parte al galoppo con la chitarra e, sentendo i suoni che produceva sui sassi della strada, abbaiava in tal modo, che il poliziotto, spaventato, se la diede a gambe. E il giorno dopo c'era gente che giurava di aver visto un demonio che suonava la chitarra e cantava!
lucrezia Uno scherzo di questo genere vorrei per colui.
pierotto Gli studenti ne fanno continuamente scherzi del genere, a Salamanca, quando qualcuno gli dà noia. Hai mai visto di quelle carrucole che servono per alzare la legna fino alle terrazze alte delle case? Ebbene, uno studente si attaccò alla corda e ne fece salire dieci o dodici fino alla terrazza. Lo sbirro degli studenti, che aveva l'abitudine di sequestrare a quello la spada, una notte lo riconobbe, (era l'una passata), e gli balzò addosso afferrandolo strettamente e dicendogli: « Ora ci sei! » Subito gli altri tirarono la corda, e il poveraccio salì in aria gridando, andando a finire sulla terrazza dove gli avevano preparato un ricevimento a base di bastonate.
carrizo Ebbene: io lascio perdere la mia collera, e lascio a te, Pierotto, la scelta della vendetta.
pierotto Andate con Dio, e aspettatemi poi in casa. Presto saprete in tutti i particolari quello che succede.
Se ne vanno.
Entrano lo sbirro degli studenti, lo scrivano e un servo.
sbirro Ti si è spenta la lanterna?
servo Il vento rinfresca.
scrivano Sei nuovo di Salamanca, e non sai che è capace di strappare alberi e case.
sbirro Valla ad accendere a quella lampada laggiù.
servo Vado e torno. (Esce.)
sbirro Giriamo da questa parte.
scrivano Qui c'è un ammantellato. Chi è?
pierotto Vi riconosco! Fermatevi, non vi avvicinate! Viva Cristo, è don Diego Vittorio, a dispetto anche dei più bravi e dei più bulli! Non sentite fischiare la lama? Fuori di qui, via, fuori, che vi sbudello!
sbirro Che cosa dici, uomo? Fermati, aspetta un momento, senti!
pierotto Taglio e affetto in circoli pacecchi[3] cappelli piumati a bastoni di sbirri come cardi secchi!
sbirro Attento, che rischi grosso!
pierotto Sono della Mancia!
Entra il servo.
servo Eccomi con la lanterna.
sbirro Presto, portala qui.
pierotto Calma, signori, calma. Che cosa succede?
sbirro Dov'è la spada? Dove l'hai messa?
pierotto Spada, io? Che spada? Perquisitemi pure da tutte le parti!
sbirro Non facevi mulinelli che uno spadone da due mani?
pierotto Che cosa state dicendo? Siete matti? O tanto sbronzi da vedere babau dappertutto? Io uno spadone? Si può essere più tonti di così?
sbirro Chi sei, dunque?
pierotto Che domanda furba! Uno studente che se ne va a letto! (Esce.)
sbirro Giurerei d'averlo visto con lo spadone.
scrivano Sono mezzo stregoni e fattucchieri, questi studenti!
sbirro Vivaddio, ho sentito due volte sotto il naso il vento della lama che faceva mulinelli! Andiamo per questa strada, che ci devono essere pernici!
pierotto (dentro) Giustizia, in nome di Dio!
sbirro Altolà! Che succede?
scrivano Una donna che si lamenta su quella cantonata.
sbirro Coprite la lanterna, finché non siamo lì.
pierotto (dentro) Ah, fermatevi, che sono pulzella: fermatevi, fermatevi! (Con altra voce.) Non mi fermo, stia quieta, oppure, viva Cristo, le scortico la faccia!
scrivano Le fanno violenza!
srirro Povera ragazza!
pierotto Che tradimento!
sbirro Apri la luce! Chi va là?
Entra pierotto.
pierotto Io.
sbirro Briccone, insolente, rispondete da sfacciato! Dov'è la ragazza?
pierotto Che ragazza?
sbirro La ragazza a cui stavate facendo violenza, qui.
pierotto Oh, guarda, quello che poco fa mi accusava di maneggiare a due mani uno spadone! Ragazza, io?... Si può essere più tonti di così?
sbirro Chi siete, dunque?
pierotto Che domanda intelligente! Uno studente che se ne va a letto! (Esce.)
scrivano Arrestatelo!
sbirro Se n'è andato, ormai, e mi ha beffato. Che un briccone abbia osato prendermi in giro due volte!
scrivano Non ho più voglia di fare la ronda stanotte.
sbirro Andiamo a casa a cenare, allora, se no quello continua a cuculiarmi per tutta la notte, e mi costringerà ad ammazzarlo, quel farabutto!
scrivano Lo scherzo dello spadone è stato abbastanza buono; ma quello della violenza alla ragazza, con le voci cambiate, è stato eccellente. Pareva che fosse proprio vero, quando il birbante strillava: «Ah, fermatevi, ché sono pulzella, fermatevi, fermatevi!»
Escono, ed entra pierotto solo.
pierotto È andato a cena, ed io voglio continuare fino alla fine gli scherzi che ho cominciato a giocargli. (Bussa alla porta della casa dov'è entrato il poliziotto.) Ehi, di casa!
sbirro (dentro) Accidenti, che modo di bussare!
pierotto Ehi, di casa, signori! Ehi, messer poliziotto, guardi che si tratta di cosa importante, pia e utile! Ehi, di casa! Dormono, senza dubbio. Oh, dura vacanza dei sensi! Ehi! In nome di Dio, venga almeno qualcuno alla finestra!
sbirro Che seccatore! Chi è?
pierotto Io.
sbirro Chi?
pierotto Domanda intelligente! Lo studente che va a casa a dormire! (Esce.)
sbirro Briccone, aspetta un attimo! Persino a casa mia! Quello studente mi farà uscir pazzo! Dammi la spada e il mantello, che, se mi aspetta, lo farò coricare anche se non vuole! (Esce.)
Entrano lucrezia e carrizo.
lucrezia Pierotto tarda molto. Non vorrei che lo scherzo fosse finito male per lui.
carrizo Di notte gli scherzi sono sempre pericolosi.
Entra pierotto.
pierotto Evviva, evviva! Pierotto ce l'ha fatta!
lucrezia Bravissimo! Entra e racconta com'è andata.
pierotto Ti ho altamente vendicato, Lucrezia!
carizzo Raccontaci dunque quello che è successo, mentre preparano la tavola e aspettiamo la cena.
pierotto Dovete dunque sapere...
sbirro (dentro) Bussate ed entriamo!
scrivano Aprite! Aprite!
lucrezia Chi è?
sbirro La polizia!
pierotto È lo sbirro che mi ha seguito. Furbo, l'amico!
carrizo Ormai è entrato. Dicevo io che lo scherzo finiva male!
Entrano lo sbirro e lo scrivano.
sbirro Nessuno si allarmi, state tranquilli! Vengo solo, da amico, in cerca dello studente che va a casa a dormire.
pierotto Sono io, e ve ne chiedo scusa! Sono amico di questa signora e ho voluto punire il poco riguardo che avete avuto per lei.
sbirro Ma io sono venuto solo per conoscervi, e vi prometto di non molestarla più, bensì di servirla. Mi avete preso per il bavero, ma gli uomini di spirito mi sono simpatici. Ho saputo che la signora è molto brava a ballare, e desidero che mi ripaghi la visita.
lucrezia Molto volentieri. Ehi, Margherita!
sbirro C'è anche una vicina?
lucrezia Per servirvi! Una vicina, le nacchere e le seghidiglie!
sbirro Starò a sentire e vi servirò con molto piacere, purché non ci siano scherzi di spadoni a due mani!
pierotto Adesso balleranno per voi; e non vi rincresca se io me ne vado.
sbirro Perché ve ne andate?
pierotto Bella domanda! Non sa forse che io sono lo studente che se ne va a casa a dormire? (Esce.)
Entrano i suonatori e i ballerini.
Cantano:
Le donne di spirito
maneggiano gli spadoni,
perché sono abilissime
nel giocare a due mani.
Uccidendo gli uomini
con fendenti e a fondo,
nonché con stoccate,
quelle donne vivono.
I tuoi occhi belli
ahi, mi trapassano,
ché tagliente sciabola
è la gelosia.
carrizo Basta così, signore.
sbirro Come, è già finita?
lucrezia Dovete cercare lo studente che è andato a coricarsi!
suonatori
Cercate lo studente
che a coricarsi è andato!
Fine della farsa de lo studente che va a dormire.
[1] Farsa attribuita a Tirso de Molina.
[2] Ballo famoso del tempo; ma, originariamente, e qui ne è appunto il caso, strofa di quattro versi composta da due settenari e da due quinari alternati.
[3] Aggettivo burlesco, formato dal nome del famoso spadaccino Luis Pacheco de Narvàez, autore anche di importanti trattati di scherma.