Farsa in un atto
di Lope De Rueda
Traduzione di Cesco Vian
da FARSE SPAGNOLE del secolo d'oro
Edipem Novara 1974
PERSONAGGI
lucio, medico
martino de villalba, scemo
barbara, sua moglie
geronimo, studente
FARSA INTITOLATA «CORNUTO E CONTENTO»[1]
lucio O miserabilis doctor, quanta pena patiuntur propter miseriam! Che iella è la mia, che in tutta la giornata odierna neppure una ricetta ho potuto rifilare! E guarda là chi spunta per alleviare il mio dolore! Quel tizio è un somaro che sua moglie gli ha fatto credere di essere malata, e lo fa per spassarsela con uno studente, e lui è così seccante che non vuole meno di due o tre visite al giorno. Ma finché gli dureranno i polli nel pollaio, venga pure, sua moglie continuerà ad aver la febbre! (Entra Martino.) Oh, sia benvenuto il nobile messere Alonso di...
martinoNo, no, signor dottore. Martino di Villalba mi chiamo, per servire all'onor suo.
lucio Salus atque vita in qua Nestoreos superetis dias! Ma perché avete voluto disturbarvi, messer Martino di Villalba?
martino(porgendogli dei polli) Perdoni vossignoria che sono ancora piccolini. Ma quando guarirà mia moglie, le prometto un papero che sto facendo ingrassare.
lucio Dio vi conceda salute.
martinoNossignore, prima la conceda a mia moglie, così piacesse a Dio!
lucio Ragazzo, prendi questi polli, e chiudi quella gelosia.
martinoNossignore, non sono polli da dar gelosia[2], vossignoria può star tranquillo! Sa come li deve mangiare?
lucio No, in verità.
martinoStia a sentire: prima li deve ammazzare e spiumare, e buttare le piume e le interiora, se le avesse marce.
lucio E poi?
martinoE poi li mette a cuocere e se li mangia, se ha voglia.
lucio Tutto ciò mi sembra molto bene. Ma dite un po', come si è sentita vostra moglie questa notte?
martinoSignore, è stata tranquilla per un po' di tempo, perché siccome ha dormito in casa quel suo cugino studente, che ha la miglior mano di risanatore che sia al mondo, in tutta questa notte non ha detto un solo « ahi » di dolore.
lucio Lo credo bene.
martino Dio ci guardi dal diavolo.
lucio E il cugino rimane in casa?
martino Se non ci fosse lui, sarebbe morta da un pezzo.
lucio Ha preso regolarmente il purgante?
martinoAh, mamma mia, neppur fiutarlo ha voluto, ma noi ci demmo da fare perché la medicina le giovasse ugualmente.
lucio E come mai?
martinoSignore, quel cugino è un gran letterato, e ne sa più del diavolo in persona!
lucio In che modo?
martinoMi disse: « Sentite, Martino di Villalba, vostra moglie è svogliata e non è possibile che beva questa roba. Voi dite di amar molto vostra moglie». «Altroché, — ci dico io — mamma mia, potete dirlo, che giuro a mio che le voglio bene quanto i cavoli al porco salato ». Dice allora lui: « Bene, allora vi ricorderete che quando vi sposarono con lei, disse il prete che diventavate due in una carne sola ». E io ci dico: «È vero ». E lui mi fa: « Se è dunque vero ciò che disse il prete, e voi due siete la stessa carne, vi prendete voi questo purgante e farà tanto bene a vostra moglie come se l'avesse preso lei stessa».
lucio E voi che cosa faceste?
martinoPermìo, aveva appena terminato di dire l'ultima parola, e già la scodella del purgante era più vuota e pulita che se l'avesse leccata il gatto di Maria Jiménez, che non c'è bestia più affamata in tutta la terra!
lucio Le avrà fatto molto bene!
martinoDio ci aiuti, fui io che non potei chiudere occhio! Lei invece dormì fino alle undici, e siccome a me lo stomaco mi si era svuotato tutto per via di quella scodella, a lei gli fece tanto bene che si svegliò con tanto appetito che avrebbe divorato un vitello, se glielo avessimo messo davanti.
lucio E poi?
martinoE poi, messere, siccome io non ne potevo più dal male che mi facevano le budella, il cugino suo mi dice: « Suvvia, che siete davvero un uomo senza cuore! Per un purgantino da niente, siete lì che parete un gufo bagnato! » E dicendo e facendo, messere, acchiappa una gallina per il collo, che mi pare ancora di vederlo, e in un santo-amen era bell'e cotta e se la fecero fuori fra loro due.
lucio Io avrei fatto il terzo volentieri, come chi gioca a primiera d'Allemagna[3].
[1] Anche questa farsa fa parte de El Deleitoso col titolo di « Scena comica terza ».
[2] Gioco di parole sul doppio significato del termine gelosia: finestra e preoccupazione (oltre che gelosia nel senso italiano del termine).
[3] Sorta di gioco di carte molto in uso nel Rinascimento anche in Italia.