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fiammetta.veneziano@fastwebnet.it    SIAE  403/2012

                                               FATE

PERSONAGGI

TANIA

TECLA

ANGELA

GIORGIO

DUE RAGAZZE  (PRIMA E ULTIMA SCENA, sono Tania e Tecla da giovani))

Ambiente: deve dare l’idea di un bosco nella prima e ultima parte, poi una cucina.

                                           

                                                           Atto Unico

 Tania è seduta in terra  guarda in alto sognante, alla vista di Tecla scoppia a ridere in modo sguaiato.

1

TECLA- Smetti, ho detto smetti!

TANIA- Non posso, non posso ah ah ah...

TECLA- Vattene, sparisci...

TANIA -(continuando  a ridere)  Non è possibile, tu? .... Mi sto sentendo male....

TECLA- Che cosa ridi eh? (strofinandosi il naso)

TANIA- Mi fai ridere. Ti hanno già visto le altre?

TECLA- No. Credo di no.(si guarda intorno e affretta il passo )

TANIA- Dove vai ?

TECLA- Non voglio farmi  vedere (esce o si nasconde dietro un cespuglio, o una grotta ecc. )

TANIA- Non puoi restare lì in eterno.

TECLA- (piangendo) Lasciami stare, non posso farmi vedere!

TANIA- Prima o poi dovrai venire fuori no?

TECLA- Devo riprendermi...(sospira e piange) Sono finita, finita! Che vivo a fare perché vivo. Voglio morire!

TANIA-Shhhh, non dire così ...non puoi(guardando in alto)

TECLA- Dico quello che mi pareeeeee!(strillando)

Si sente un suono (gong o campana o tuono....)Poi una voce dall’alto.

VOCE- Nessun clamore, clangore, strepito, frastuono, fracasso, grido, urlo, schiamazzo!

TECLA- Non voglio sentireeeee!!!

VOCE-(più decisa) Nessun clamore, clangore, strepito, frastuono, fracasso, grido, urlo, schiamazzo!

TECLA- Pianto?(piano piano Tecla esce dal nascondiglio)

VOCE- No

TANIA- Gemito?

VOCE- No

TECLA- Lamento?

VOCE- No

TANIA-Singhiozzo?

VOCE- No

TECLA- Singulto?

VOCE- No

TECLA e TANIA- Ueh?(mimando il pianto di un bambino)

TUONO

TECLA- Non si può!

TANIA-  Te l’avevo detto! Shhh.

TECLA- Ueh!(mentre fa il pianto torna nel  nascondiglio)

TANIA- (aspetta di udire la voce che non parla) Il silenzio ti farà  bene.

TECLA- Come hai fatto tu? Come ti è passata?

TANIA- Mica mi è passata, non ci devo pensare! 

TECLA- Come fai a non pensare? Io, io.....

TANIA- Shhh, vedrai che tra un po’  starai meglio.

TECLA- Un po’? E quant’è un po’? Tu da quando stai...

TANIA- Da’ un po’. ( si ferma, comincia a pensare e si mette a piangere anche lei, piangono entrambe cercando di non farsi sentire)

TECLA- Ti piaceva tanto?

TANIA- Sì.

TECLA- Lo vedi che non riesci a dimenticarlo?

TANIA- Ma io non piango per questo, io ho dimenticato...o almeno credo.

TECLA- E allora perché stai piangendo ?

TANIA- Perché...che vita è , ora? Non sei né l’una, né l’altra!

TECLA- Oh sì sei l’altra. (ricomincia a frignare)

VOCE- Frigno, gemito, vagito!

TECLA- Uffffaaaaaa!

TUONO

TECLA- Ufffaaa!

TUONO

TECLA- Uf!

TANIA- Shhhh, non farti sentire!

TECLA- Perché ti ha lasciato?

TANIA- Non mi ha lasciato lui, l’ho lasciato io!

TECLA-Cosaaaaaaaaaaaa? Uaooo!

VOCE-Nessuno schiamazzo, clamore, clangore, strepito, urlo , pianto frastuono fracasso grido.

TECLA- E ora, che facciamo?

2

BUIO

Cucina di una casa. Tania e Tecla non sono più delle fate, ma delle donne  attempate.

TANIA- Vieni a mangiare, è pronto.

TECLA- Vengo.

TANIA- (siede ad un tavolo) Teclaa!

TECLA- Eccomi eccomi, arrivo.

TANIA- Che stavi facendo?

TECLA- Ero in bagno.

TANIA- Stai sempre al bagno!

TECLA-Se sto al bagno, si vede che ho bisogno di stare al bagno!

TANIA- Io non ho tutta questa necessità.

TECLA- Beata te, me lo rinfacci pure?

TANIA- E’ solo una questione di tempi, possibile che non ti sia ancora abituata?

TECLA- No che non mi sono abituata: è tutto uno schifo. Essere una ...cosa...

TANIA- Donna

TECLA- Siì beh, donna, uomo...è uno schifo!

TANIA- Noi siamo fortunate...mi hanno raccontato che quelle più giovani(si abbassa a raccontare all’orecchio)

TECLA- Nooooo! Non è possibile! Dici davvero? Ma perché?

TANIA- E’ una roba misteriosa. Loro tutti i mesi... e poi se non...

TECLA- Se non...?

TANIA- O fanno i figli o sono vecchie!

TECLA- Vecchie come noi ?

TANIA- Noi pelo pelo.

TECLA- Cioè?

TANIA- L’abbiamo scampata, perché non siamo così vecchie, ma neanche giovani.

TECLA- Non siamo vecchie? Guarda qui guarda? Le rughe, i capelli, il bagno. Ci devo andare. Sempre.

TANIA- Si vede che a te ha preso così.

TECLA- Io non ci sto, non ci sto. Perché devo stare dentro questa scatola?

TANIA- Casa.

TECLA- Questa non è la mia casa. La mia casa è dove gli alberi creano ombra con le loro chiome, dove il ruscello gorgheggia tra le radici, dove gli uccelli cinguettano beati, dove i funghetti crescono pienotti, dove...

TANIA- Lo stai facendo di nuovo.

TECLA- Che cosa?

TANIA- Ricordare, non devi ricordare.

TECLA- Come posso non ricordare il profumo dei fiori a primavera, le foglie dorate d’autunno, la coltre candida d’inverno, il vento tra i capelli, la frutta sugli alberi d’estate?

TANIA- Non ti far sentire, non ti far sentire. Mangia.

TECLA- Io non mangio basta!

TANIA- Nella credenza ci sono queste cose, vuoi che vadano a male?

TECLA- Non vanno a male lo sai: quando finisce la roba, il giorno dopo ritroviamo la credenza piena.

TANIA- Se la consumiamo, non se rimane lì.

Presa da un impeto Tecla apre la credenza e getta in terra pacchi di pasta e barattoli di sugo.

TANIA-(raccogliendo) Sono stanca di starti dietro  e rimediare ai tuoi danni!

TECLA- E certo perché io sono solo quella che combina danni vero? Che non è buona a nulla.

TANIA- Smettila di piangerti addosso. Lo fai sempre. Non è possibile tornare indietro chiaro? Ti devi adattare. Per fortuna noi non dobbiamo lavorare per mantenerci. Però abbiamo le stesse esigenze delle altre persone, quindi per vivere dobbiamo mangiare, dormire, lavarci, e anche andare in bagno.

TECLA- Io non voglio andare sempre al bagno!

TANIA - Allora usa i pannolini!

TECLA- Cosaaaaaa? Mi vuoi umiliare? Io che avevo quelle lunghe gambe affusolate, quei meravigliosi capelli lucenti, e quelle a....

TANIA- Zitta! Taci

VOCE- Nessun ricordo, memoria, pensiero, nostalgia, reminiscenza, rimpianto, rievocazione, ricordanza, rimembranza.

TANIA- Ecco lo sapevo!

TECLA- Era da tanto che non la sentivo. Parla parla ancora!

TANIA- Shhhhhh.

TECLA- Non sto zitta, tanto che può succedermi di più? Il peggio già lo sto vivendo, quindi che mi importa.

TUONO

VOCE- Puoi morire!

TECLA- (guardando in aria)Già sono morta, non vedete? Io sono morta.

VOCE-  Non è vero, vi è stata offerta un’altra opportunità.

TANIA- Senza ritorno?

VOCE- Conoscevate  le regole!

TANIA- Sì.

TECLA- E allora? La regola era che potevamo anche morire. Perché non siamo già morte?

TUONO

TECLA- Basta, me ne vado.

TANIA- Dove? Dove vuoi andare?

TECLA - A casa mia, la ritroverò .

TANIA- Non possiamo lo sai. Anche se dovessi ritrovare il nostro bosco, non potresti restarci. Non abbiamo più la possibilità di viverci. Moriresti di fame, o peggio, gli animali potrebbero aggredirti.

TECLA- Ma io sono Tecla.

TANIA- Non sei più “quella” Tecla. Sei una vecchia strega incontinente!!!!

TECLA- E me lo dici pure, e me lo...(strilla e piange)

VOCE- Nessun.....

TECLA e TANIA- Lamento, pianto, clangore, strillo...

Suonano alla porta.

TECLA- Cos’è, hanno cambiato suono?

TANIA- Sembra

Suona ancora il campanello.

3

TECLA- Mi sembra che non sia(indica su)

TANIA- E allora che cos’è?

Squillo. Tecla e Tania si guardano tra il sorpreso e le terrorizzato, girano in tondo si scontrano. Suona di nuovo il campanello. Aprono. Entra un tale tutto azzimato col sorriso stampato in faccia.

GIORGIO- Salveeee! Buongiorno come la si va? Mi presento sono Giorgio Guarnaccia e vengo da Milano.(o da un altro posto, si deve sentire la cadenza)

TANIA- Eeeeembe’?

GIORGIO- Con chi ho il piacere di parlare? (bacia la mano a Tania) Le è la signorina....

TANIA- Tania.

GIORGIO- Piacere Giorgio Guarnaccia, e lei è la signorina....

TECLA- Tecla.

GIORGIO- Piacere, Guarnaccia Giorgio. Scusate l’intrusione il disturbo l’invasione, l’occupazione, l’usurpazione, l’irruzione...

Tecla e Tania si guardano, guardano in alto, e istintivamente cercano di spingerlo fuori, ma Giorgio mette il piede  e non riescono a chiuderlo fuori della porta.

GORGIO- Scusate.

TANIA- Che cosa vuole?

GIORGIO- Sono dell’agenzia immobiliare “Vado, Vedo, Vendo o  Compro”. Volevo sapere: E’ in vendita questo appartamento? No chiedo, è in vendita. Potremmo darvi una bella sommetta.

TECLA- Ma di che parla? Quale sommetta?

GIORGIO- Ma per questa casa.

TECLA- Questa non è una casa.

GIORGIO- Ha ragione mia bella signora, questa non è una casa, è una super casa, un appartamento di lusso, rifinito elegante, raffinato. Parlare di casa è offensivo.(lo dice in realtà facendo capire tutt’altro)

TECLA- Ehi( a Tania) che ti avevo detto: questa non è una casa.

TANIA- Non c’entra: il signore vuole dire che questa è meglio di una semplice casa.

GIORGIO- Ma certo mie belle signore e posso capire come voi vogliate disfarvene per l’impegno veramente eccessivo che vi procura. La nostra agenzia è pronta ad acquistare in contanti, o con un vitalizio, la vostra abitazione. Se volete potremmo offrirvene una più piccola e il resto darvelo in bei soldoni .

TECLA- Soldoni...(fa il gesto di non capire)

TANIA- Noi non vogliamo niente.

GIORGIO- Ah, simpatica la signora qui. Volete dire che vi accontentate di poco. Benissimo. Allora, mettiamoci a tavolino e sparate una cifra, che poi ci mettiamo d’accordo.

TECLA- Di che sta parlando? Cifra di che?

TANIA- Possibile che non capisci mai niente? Mi dispiace signore noi non possiamo venderle la casa.

GIORGIO- Perché? La prego rifletta, potreste avere il denaro necessario per tutte le esigenze della vostra vecchiaia. Un bel vitalizio o un fondo, in modo da non dover pensare più a nulla.

TANIA-  Lei non ha capito non...

TECLA- Perché, lascialo parlare, sentiamo che vuole dirci.

GIORGIO- Vedo che la signora qui è molto più disponibile. Ecco sediamoci un momento e vi illustro tutti i vantaggi di una vendita immediata pro vitalizio o fondo o casa in permuta più contante .(siede ed apre una cartellina)

TECLA- Ci dica ci dica, questa cifra, a quanto ammonterebbe?

TANIA- Noi non possiamo...

GIORGIO- Ecco facendo tutti i conti e permutando una casa del genere con una catapec..., ehm casa più piccola, potremmo aggiungere la cifra   in contanti di..

TANIA- Noi non permutiamo nessuna casa.

GIORGIO- Allora vi interessa un fondo?

TECLA- Perché no?

TANIA- Tecla! Non sappiamo neanche cos’è!

GIORGIO- Perfetto allora contante(usando la calcolatrice) Togliendo il 5% aggiungendo il 19%, le spese contrattuali, quelle di agenzia ...ecco uguale a  150 mila euro spese comprese.

TANIA- E’ troppo poco e poi noi non vendiamo.

GIORGIO- Possiamo arrotondare all’incredibile cifra di, ascoltate bene che mi sto rovinando. All’incredibile, eccezionale inarrivabile cifra di ...170.000 euro!

TECLA- Be’, già va un po’ meglio

GIORGIO- Io e la signora ci comprendiamo perfettamente. Chi è la proprietaria di questo appartamento, lei o tutte e due.

TANIA- Nessuna delle due.

GIORGIO- Come? Volete scherzare?

TANIA- Non è nostra abitudine scherzare!

 GIORGIO- Non è possibile.  Sono stato male informato? Mi risulta da questo elenco che siete le proprietarie.

TANIA- E’ stato male informato.

GIORGIO- Siete in affitto? Chi è il padrone? Quanto pagate mensilmente. Sicuramente vi stanno derubando.

TECLA- Chi ci deruba Tania?

TANIA- Nessuno. Noi non paghiamo nessun affitto. La casa non è nostra ma è come se lo  fosse.

GIORGIO- Ah, il proprietario è uno stretto parente. Come si chiama, posso contattarlo?

TECLA- Parente? E che è?

TANIA- No. La prego esca.

GIORGIO- Posso parlare  col vostro parente e vedere se ha intenzione di vendere, permutare, cedere affittare ad altri che non siate voi stesse...

TECLA- Quale parente?

TANIA- Va bene, ci lasci parlare al nostro parente e poi la ...

GIORGIO- Contatteremo.

TECLA- E che cos’è?

GIORGIO- Che simpatica questa signora! Ecco firmi qui.

TECLA- Va bene...(si appresta a firmare e Tania le leva la penna)

TANIA- Ora basta! Nessuno desidera vendere! Esca di qui!

GIORGIO- Ma signore mie belle. Non potete parlare per il vostro parente. Potrebbe  essere interessato alla mia proposta...

TANIA- No...

TECLA- Tania, questo non si muove, non esce!

VOCE- (tuono)Le signore non vendono, svendono, alienano, liquidano, offrono, cedono, permutano, contrattano, mollano, consegnano, devolvono.

GIORGIO- (guardandosi in giro) Va bene signore, è stato un piacere. Rifletteteci in po’.  Vi saluto alla prossima!

TECLA- Che essere tremendo!

TANIA- Perché gli hai dato spago.

TECLA- Io non gli ho dato nessuno spago. Ti assicuro non gli ho dato niente.

TANIA- Uhhh! Le penne si saranno freddate.

TECLA- Tanto non le volevo!

TANIA- Sei  proprio ....non  mi far parlare...

TECLA- Perché che vorresti dire eh? Che cosa mi vuoi dire signora perfettina,  eh perfettina: lei non commenta, non piange, non strilla, non schiamazza, non si lamenta, non critica....

VOCE- E fa bene!

TECLA- Ma quella(indicando la voce) non se ne va più?

TANIA- Ti riscaldo la pasta.

TECLA- Sei cambiata, sì ecco sei cambiata! Prima ridevi, giocavi mi prendevi in giro. Chiacchieravi.

TANIA- Prima era prima. E poi non sono cambiata.

TECLA- Tu non ti vedi, ma sì che sei cambiata: sei sempre seria.

TANIA- E tu sei sempre arrabbiata! Ascoltami. Pensi veramente che non mi importi di essere diventata una donna adulta, quasi vecchia? Pensi che non soffra per l’inizio dei dolori alla schiena, alle gambe, che sicuramente peggioreranno? Per il fatto che a volte mi sveglio pensando che possa ancora volare tra le nuvole, aprire le corolle soffiandoci sopra delicatamente, aiutare gli uccellini  a spiccare il primo volo, cantare la sera al tramonto e ballare nei prati all’alba pieni di rugiada, leggera esile, quasi invisibile? Delicata e incantevole? (TUONO) Quando guardo il mio corpo così cambiato, così pesante, pensi davvero che non abbia rimpianti? E poi la morte. Non riesco neanche ad immaginare che cosa sia: ne ho paura, per non dire terrore!  Ma che cosa posso fare eh? Lamentarmi in continuazione, urlare e piangere, forse è meglio? Questa è la mia punizione ed io lo sapevo. Lottare come fai te, sempre arrabbiata e  scontenta penso che sia peggio. Allora smetto di pensare e cerco di fare qualcosa, come cucinare, visto che tra i bisogni primari degli umani c’è anche questo!

4

Suona di nuovo il campanello. Le due si guardano, poi guardano la porta. Tecla si  dirige verso la porta e fa per aprirla.

TANIA- No, se è quel Giorgio di prima? Siediti.(squilla di nuovo) Prima o poi se ne andrà.

Il campanello suona con sempre più insistenza. Da fuori una voce di donna.

ANGELA- Aiuto  aprite, presto aiuto....

Tecla velocissima apre prima che Tania possa impedirglielo. Entra una ragazzetta magra e male in arnese. Entrando cade addosso a Tecla per come si era attaccata alla porta.

TECLA- Ehi! Che fai?

ANGELA- Chiuda la porta  presto...

Tecla chiude. Si sentono colpi battuti con violenza e una voce maschile. Carmine non si vedrà mai, si sentirà solo la sua voce.

CARMINE- Inutile che ti nascondi, se ti prendo ti ammazzo. Prima o poi dovrai uscire! 

ANGELA- Non aprite per carità, non aprite!

TANIA- Chi sei, che ti è successo?

ANGELA- Vi prego scusatemi, fatemi stare un po’ qui. Poi me ne andrò.

TECLA- Chi era quello che bussava?

ANGELA- Carmine, il mio fidanzato.

TANIA- Stai tremando tutta. Vuoi bere qualcosa di caldo?

ANGELA- No grazie.

TECLA- Abbiamo delle squisite penne al sugo. A me non piacciono e stavo per buttarle, ma se le vuoi tu!

TANIA- Eh, che modi! Non le dar retta. Ti preparo qualcosa.

ANGELA- Solo un bicchiere d’acqua. Non mi sento bene. (sta per svenire)

Tania e Tecla la sorreggono.

ANGELA- Grazie, scusatemi. Fra un po’ vado via.

Si sente ancora bussare con violenza

CARMINE- Angela! Apri! Tanto sono qui e non mi muovo. Dovrai uscire prima o poi!

ANGELA- Mi sento male(sviene)

TANIA- Portiamola in camera e mettiamola sul letto.

TECLA- Perché? Mica la conosciamo! Tante storie con quello di prima e questa te la vuoi tenere dentro casa?

TANIA- Mi fa pena.

TECLA- Eh sì, già, a lei le fa pena. E io mica ti faccio pena io eh, mica!

TANIA- Aiutami a portarla di là.

Escono.

CARMINE- Angelaaaa(battendo sempre alla porta)

TECLA- Ehi hai visto come si è messa a ronfare? Sembra che non dorme da una vita.

TANIA- Hai visto che lividi ha sul corpo?

Ancora bussano alla porta

CARMINE- Angelaaa!

TECLA- Questo mica se ne va.

TANIA- Si stancherà sicuramente.

TECLA- E se fossero due delinquenti? Se fossero venuti qui per derubarci?

TANIA- Che cosa devono derubarci. Noi non abbiamo niente.

TECLA- Solo le cose della credenza già. Loro però non lo sanno.

TANIA- Io non credo che Angela sia una poco di buono.

TECLA- E te che ne sai? Guarda che cosa ci doveva capitare, io dico! Non basta stare qui chiuse dentro queste mura a cercare di non pensare. Non ci lasciano neanche in pace. Prima quello, poi questa. Quante altre persone busseranno alla nostra porta?

TANIA- Dai, mangiamoci le penne.

TECLA- Scaldale prima  almeno. A quella le avresti preparato qualcosa di caldo e io devo mangiare la pasta fredda. Io non conto niente, non conto io .

TANIA- Non dire sciocchezze. Dai te la riscaldo...

Continuano a bussare

CARMINE- Apriii Angela! Ti aspetto qui fuori. Non crederai di sfuggirmi!

TECLA- Questo Carmine mi fa andare le cose di traverso. Non ho fame. E poi non mi piacciono le penne riscaldate al sugo.

TANIA- Sai che ti dico? Non mangiare! Io ho fame!

BUIO

5

ANGELA-(entrando) Devo essermi addormentata, scusatemi tanto.

TECLA- Addormentata? Sei svenuta per  tutto il giorno.

ANGELA- Perché che ore sono?

TANIA- Non lo so, ma è sera.

TECLA-  Dovrai spiegarci qualche cosa mia cara.

ANGELA- Io.... Carmine si è arrabbiato quando ha saputo del bambino.

TECLA- Quale bambino?

ANGELA- Il nostro bambino.

TECLA- Il nostro bambino? Io non ho nessun bambino.

TANIA- Un bambino? Un bambino!? Un bambino!!!!

ANGELA- Sì, aspetto.

TECLA- Ma dov’è? L’hai lasciato fuori? Fallo entrare.

ANGELA- No, sono incinta.

TECLA- E cos’è?

ANGELA- Il bambino sta crescendo dentro di me.

TANIA- Davvero, oh bambina, ma perché scappavi?

ANGELA- Ecco io... sono andata via di casa per vivere con Carmine. Lui è di una gelosia morbosa e poi non vuole bambini. Quando gli ho detto che aspettavo si è messo a urlare  che il figlio non è il suo, che l’avevo tradito. Mi ha picchiata ed io sono scappata. Mentre correvo ho visto che mi stava inseguendo e  sono entrata nel primo portone che ho trovato.

TANIA- Ma ci conoscevi?

ANGELA- No

TECLA- E con che coraggio ti sei messa a bussare alla porta di due sconosciute?

TANIA- Il coraggio della disperazione.

TECLA- Bene, ora penso che se ne possa anche andare.

TANIA- Ma dove vuoi che vada a quest’ora. E’ pericoloso.

TECLA- Il fidanzato si sarà stufato di stare fuori ad aspettarla.

ANGELA- No vi prego, non mi cacciate via. Non ho una casa dove andare. I miei stanno troppo lontano e poi sanno che vivo con Carmine. Ho paura di incontrarlo di nuovo, potrebbe picchiarmi ancora o peggio far del male al bambino.

TECLA- Noi non possiamo tenerti! Non abbiamo il posto.

TANIA- Tecla.

ANGELA- Dormirò anche per terra , se necessario!

TECLA- (guardando Tania)Lo sai che non possiamo....

ANGELA- Vi prego, almeno per qualche giorno. Poi vi lascerò ve lo prometto. Ora non so dove andare e non ho un soldo. Farò quello che volete...

TANIA- Angela, noi ti terremmo volentieri ma....

CARMINE- (bussando)Credevi che me ne fossi andato eh? E invece no, invece no!

Si sentono colpi sempre più violenti alla porta.

TANIA -Oddio, è capace di sfondare la porta. Ho paura!

Tania e Tecla abbracciano Angela guardando timorose la porta.

 VOCE- Nessun colpo, rumore, battuta, botta, urto,  cozzo, impatto,  scossone, scrollata, botto.

Buio

6

Qualche tempo dopo.

Tania canticchia mentre prepara un dolce.

TECLA- Sei così felice?

TANIA- Mi sto divertendo a preparare il ciambellone.

TECLA- Eh sì, lei si diverte...

TANIA- Non dicevi che ero diventata troppo seria? Sarai contenta.

TECLA- Ma tu stai dimenticando...

TANIA- Io cerco di dimenticare e dovresti farlo pure te. Perché non cucini qualcosa?

TECLA- Perché non lo so fare! Sei tu la perfettina, tu sei la perfettina.

TANIA- Tu non lo vuoi fare!

TECLA- Io non mi riesco ad abituare, chiaro? Io voglio volare! Voglio salire tra le nuvole e scendere in picchiata tra i rami del faggio grosso. Io la notte sogno sempre di essere ancora a casa mia e quando mi sveglio per un attimo non riesco a capire dove mi trovo e tutti i giorni mi crolla il mondo addosso.

TANIA- Non devi ricordare. E poi a che serve?

TECLA- Credi che ritorneremo mai come prima?

TANIA- Questo non lo so.

TECLA- Hai mai conosciuto qualcuna che è ritornata?

TANIA- No.

TECLA- Quindi non diventeremo più FATE?

TUONO

Squillano alla porta.

Aspettano di sentire Carmine urlare, ma niente. Squillano di nuovo.

TECLA- Secondo te è lui?

TANIA- Non so, però lui non suonava il campanello, bussava con violenza.

TECLA- Vado ad aprire!

TANIA- No Tecla , no! (Tecla apre piano piano ed entra Giorgio Guarnaccia)

GIORGIO- Buongiorno mie dolcissime signore. E’ qui per voi Giorgio Guarnaccia, per gli amici Guarnaccia Giorgio!

TANIA- Oh No!!!

TECLA- Perchééé?

GIORGIO- Vedo che siete felicissime di vedermi! Bene ne sono felice. Posso accomodarmi? Avreste un caffettino per il vostro  agente preferito?

TECLA- Agente? E che è?

GIORGO- Colui che agisce, participio presente del verbo agire, terza coniugazione, modo indefinito. E’ passato qualche anno, ma ancora mi ricordo la mia insegnante.

TANIA- Insegnante?

GIORGIO- (commuovendosi) Oh sì...Voi me la ricordate sapete? Così dolce, materna, affettuosa. Era come una mamma....ma intransigente eh sì, intransigente.  Con quegli occhi  azzurro cielo...freddi, glaciali mi guardava, mi  sfidava, mi terrorizzava! E poi con la bacchetta! ( si alza in preda ad una crisi nervosa) Una strega, sì, una megera! Vorrei poterla incontrare un giorno per dargliene quante ne ha date a me! Ormai sarà morta, seppellita ahimé (si calma)

TANIA- Ecco il caffè.

GIORGIO- Non avete la caffettiera elettrica?

TECLA- E che è?

GIORGIO - Io il caffè ormai lo prendo solo con la caffettiera elettrica o al bar!

TANIA- Noi abbiamo solo questo. Lo beva e poi  ci possiamo anche salutare.

Giorgio beve in fretta il caffè.

GIORGIO- Signorie mie, vi ho fatto perdere tempo, avete ragione. Ecco vado via subito prima però voglio sottoporvi la nuova proposta della mia agenzia.

TANIA- Signor Guarniccia.

TECLA- No Guarnaccia, si chiama Guarnaccia.

TANIA- Tu  non capisci mai niente  però il nome l’hai capito.

TECLA- Perché non si chiama Guarnaccia?

GIORGIO- Esattamente, esattamente:Giorgio Guarnaccia, per servirvi.

TECLA- Bene, signor Giorgio Guarnaccia per servirvi. Se ne può andare. (guarda Tania per essere approvata e Tania annuisce) Chiaro?

GIORGIO- Vi faccio subito la nostra proposta: 190.000 euro, eh? Non vi sembra una cifra eccezionale per questa casa?

TECLA- Non aveva detto l’altra volta che non era una casa?

TANIA- Non ci interessa, neanche al proprietario.

GIORGIO- Non mi avete dato il suo indirizzo però.

Entra Angela

ANGELA-  Buongiorno.

TANIA- Tesoro.  Come ti senti?

GIORGIO- Non ho il piacere di conoscere la signorina. Sono Guarnaccia Giorgio, agente immobiliare. E’ lei per caso la proprietaria di questa casa?

ANGELA- No. Perché volete vendere la casa?

GIORGIO- Allora non è lei la padrona.

TANIA- Le ha detto di no. Ascolta quando uno le parla?

TECLA- Si vede che è un po’ sordo. Vuole lasciarci in pace?

ANGELA- Le signore qui non vendono nulla. Se la cosa ci interessa le faremo sapere. Grazie arrivederci.

GIORGIO- Le signore non possono decidere perché non sono le padrone.

TECLA-(alzando notevolmente la voce) Le abbiamo detto che non ci interessano le sue proposte né a noi né a nessun altro ed ora esca fuori!

ANGELA- Altrimenti chiamiamo la polizia!

TECLA- E che è?

GIORGIO- Va bene, va bene. Vi lascio il mio biglietto da visita, se caso mai vi venisse il ghiribizzo di contattarmi

TECLA- Ghiribizzo?

TANIA- E che è?

 GIORGIO- Ricordatevi però che 190.000 euro non sono bruscolini!

TECLA- E che sono i bruscolini?

GIORGIO- Arrivederci! (esce)

TANIA- Grazie cara, non la finiva più. Vuoi un po’ di latte?

TECLA- Una cioccolata?

TANIA- Grazie , assaggerò un po’ di te.

(Le due donne si alzano insieme  e si precipitano a preparare scontrandosi)

TECLA- Stai sempre in mezzo! Faccio io.

TANIA- No, io.

TECLA- Ti ho detto che preparo io!

TANIA- Se prima hai detto che non sai fare niente!

TECLA- Il tè lo so fare, mi sono applicata.

ANGELA- Ehi, non litigate per me. Sedute buone che preparo io stessa.

TANIA- Non devi stancarti.

ANGELA- Non sono malata, sono solo incinta!

TECLA- Sì, ma non ti devi affaticare.

Angela si  muove,   comincia ad avere le nausee. Si blocca con i conati.

TECLA- Sta male sta male!

TANIA- Lo dicevamo che non dovevi muoverti.

Angela esce e va in bagno.

TECLA- Che avrà eh? Che sarà!

TANIA- Non lo so. Non lo so. Io non credo che  possiamo aiutarla più di tanto. Avrà bisogno di qualcuno esperto.

TECLA- E chi? Noi non conosciamo nessuno!

ANGELA-(entrando)Ora sto meglio.

TECLA- Ci hai fatto spaventare , ecco.

ANGELA- E’ normale avere le nausee quando aspetti un bambino.

TECLA- Davvero?

TANIA- E per quanto dovrai averle?

ANGELA- Penso che passati i primi tre, quattro mesi dovrebbero smettere.

TANIA- Non pensi che dovresti farti vedere da qualcuno?

ANGELA- Un dottore dite?

TECLA- Un dottore? E chi è?

TANIA-  Eh, bambina, non credi?

ANGELA- No. Ho paura di farmi vedere. Carmine starà in agguato e se dovessi mettere il naso fuori di casa...No, qui mi sento protetta. Capisco che ho invaso la vostra casa e voi mi dedicate tutto il tempo che avete, ma vi prego, io  ho paura.

TANIA- Tesoro mio, prima o poi dovrai uscire. Soprattutto quando nascerà.

ANGELA- Lo farò nascere qui con voi.

TECLA- Cheee? Stai scherzando? No, assolutamente no. Non so nulla di far nascere i bambini. Io non sono capace e neanche Tania.

ANGELA- Tanti bambini ancora nascono in casa. Mia nonna ne ha messi al mondo 6 tutti  a casa sua.

TANIA- Forse c’era qualcuno che l’ assisteva.

ANGELA- La levatrice.

TECLA- E chi è? Che fa?

ANGELA- Voi mi sorprendete. Conoscete alcune cose, ma a volte sembrate delle bambine.

TANIA- Sai, noi viviamo in questa casa da parecchio tempo, non vediamo mai nessuno.

TECLA- Siamo recluse.

TANIA- Tecla!

TECLA- Siamo in prigione, in punizione.

TANIA- Noi abbiamo deciso di fare una vita riservata.

ANGELA- Perché? Vi è successo qualcosa? Non avete famiglia?

TECLA- Ecco noi vedi in realtà...

ANGELA- Eppure uscite a fare la spesa. La dispensa è piena di roba.

TECLA- No, e chi è mai uscito da qua.

TANIA- Ce la portano, ecco ce la portano.

ANGELA- E come la ordinate se non c’è neanche il telefono?

TECLA- Io sono uscita qualche volta e sono d’accordo con il fornaio.

ANGELA- Uhm non capisco. Ditemi...non avete figli, altri fratelli? Avete lavorato, state già in pensione? E i vestiti, come ve li procurate? Non ricevete posta, bollette. Non avete un televisore.

TECLA- E che è?

ANGELA- E  poi la notte sento Tecla lamentarsi, “non posso più volare”. Posso capire una notte, un sogno, ma non tutte le notti. Non c’è  una fotografia, un libro, un giornale, un quadro. Tutte cose che si trovano normalmente in un’abitazione. Perché?

TECLA- Ehi bella, un po’ troppe domande per i miei gusti. Se non ti stiamo bene, quella è la porta!

TANIA- Tecla! Sai cara, siamo persone molto riservate e non abbiamo più nessun familiare. Comprendiamo la  necessità di essere circondata dalle cose che hai elencato, però...abbi pazienza. Noi viviamo bene così.

ANGELA- Scusatemi, avete ragione. Però, mi sembra tutto molto strano e vorrei capire...

TANIA- (sottovoce)Come facciamo? Sta facendo troppe domande. Dovremmo mandarla via, a meno che non le diciamo tutto.

TUONO

VOCE- Niente rivelazione, confessione, confidenza, delazione, indiscrezione, svelamento, annuncio, comunicazione SOFFIATA

Angela è come non avesse sentito nulla e dimentica le sue domande.

TANIA- Allora quella bella tazza di te’?

TECLA E TANIA- Subito!!!

BUIO

7

Mesi dopo

TECLA- Hai visto, è ingrassata tutta qui.

TANIA- Lì cresce il bambino

TECLA- E’ una cosa incredibile, perché a noi non succede?

TANIA- Lo sai come nasciamo noi!

TECLA- Perché gli uomini sono diversi anche se ci somigliano?

TANIA- Noi non siamo esseri umani. Veniamo al mondo già adulte. 

TECLA- Perché allora per punizione ci fanno essere umane, senza essere umane?

TANIA- Perché, perché....Lo sapevamo, noi lo sapevamo. Qualora ci fossimo innamorate di un uomo e un uomo si fosse innamorato di noi, avremmo perso tutti i nostri poteri, la giovinezza, la freschezza, le ali, fino a morire.

TECLA- E’ tutta colpa tua. Tutta colpa tua che hai deciso di innamorarti ed io ti ho seguito.

TANIA- Colpa mia? Io ho sbagliato e tu hai sbagliato come me!

TECLA- Io ti avevo vista felice, ridevi sempre. Avevi gli occhi luminosi eri splendida.

TANIA- Mi hai spiato?

TECLA- Sì, io ti ho spiato e ti ho visto felice. Anch’io volevo essere felice e così l’ho cercato. Felice! Che sciocca! Io già ero felice com’ero! E poi...

TANIA- E poi, già.

TECLA- Tu  mi hai detto che lo hai lasciato, perché.

TANIA- Perché mi sono resa conto che stavo sbagliando. Io non ero un essere umano, non avrei mai potuto avere dei bambini, mai potuto fare un lavoro e prendermi cura di una casa...Non sapevo nulla, non conoscevo niente!

TECLA- Ma lo stai facendo ora!

TANIA- Che cosa sto facendo eh? Nulla. Solo pulire un po’, cucinare. Abbiamo l’armadio con i vestiti e la credenza sempre piena.

TECLA- Lui lo sapeva?

TANIA- Che cosa?

TECLA- Sapeva chi eri?

TANIA- Sì.

TECLA- Non gli importava?

TANIA- Non capiva, stava vivendo un sogno.

TECLA- Anch’io stavo vivendo un sogno. Pensi che gli uomini ci ricordino?

TANIA- No(indicando in alto) C’è chi li ha fatti dimenticare.

TECLA - Già, ed eccoci qua. Loro dimenticano e noi...

TANIA-E’ colpa nostra.  In fondo non si sta così male.

TECLA- Non si sta così male? Siamo in libertà vigilata.

TANIA- Shhh, ora basta. Abbiamo parlato già troppo .

ANGELA- (entrando con la pancia già evidente) Sentite, sentite i calci che dà.

TECLA- Sì, che impressione! Ti fa male?

ANGELA- Oh no!

TENIA- E’ bellissimo. Desideri un maschio o una femmina?

ANGELA- Vorrei una bambina. Una tenera affettuosa bambina.

TECLA- E come la chiamerai?

ANGELA- Sono indecisa tra due nomi.

TANIA- Dicci, dicci.

ANGELA- Tecla o Tania!

TECLA- Davvero? Davvero le metterai il mio nome?

ANGELA- Il tuo o il tuo.

TANIA- E’ un vero onore.

ANGELA- Siete state la mia salvezza.

TANIA- Ma dopo? Hai pensato a quello che farai? Perché non ritorni dai tuoi?

TECLA- E perché ci dovrebbe ritornare? Siamo noi la sua famiglia ora!

TANIA- Non essere egoista. Dico davvero. Perché non cerchi di metterti in contatto con i tuoi genitori?

ANGELA- E’ troppo tempo che sono sparita. Se dovessi chiamarli, mi sbatterebbero il telefono in faccia! E poi voi non avete il telefono.

TANIA- Nessun genitore lo farebbe. Certo, dovresti chiedere loro scusa.

TECLA- O inventare una storia. Dì che sei stata rapita. Che un uomo ti  ha preso e...

TANIA- Se pensi che una bugia possa servire.

ANGELA- Non voglio ritornarci, sarebbe imbarazzante. E poi così (si guarda la pancia) Sai che figura farei e loro si vergognerebbero di me.

TANIA- Non hai una sorella un fratello?

ANGELA- Ho un fratello che non vive qui. E’ all’estero.

TANIA- Potresti andare da lui.

ANGELA- Sarei solo di peso.

TECLA- Non puoi dire ai tuoi genitori che il padre del bambino è morto?

ANGELA- Carmine sa dove vivono i miei, potrebbe rintracciarmi.

TECLA- Tu non hai detto che Carmine pensa che il bambino è di un altro? (ANGELA ANNUISCE) E tu lasciaglielo credere.

TANIA- Tecla, questo è mentire!

ANGELA- Così se lui volesse ancora picchiarmi...ne avrebbe tutte le ragioni.

TECLA- Niente affatto. Nessuno ha il diritto di picchiare un altro.

ANGELA- Comunque tornare dai miei non è una bella idea. Capisco però che vi sono di peso.

TECLA- Non è vero, non è vero!

TANIA- Angela, noi ti vogliamo bene. Da quando sei arrivata siamo più allegre, abbiamo trovato un motivo per vivere. Però credo che per te sia  giusto tornare a casa.

 TECLA- Per tutti sarebbe meglio tornare a CASA!

TANIA- Un giorno di questi scriveremo una lettera ai tuoi e io ...uscirò per spedirla.

TECLA- Tu usciresti? Lo sai che non puoi.

TANIA- Non lo faccio per me.

ANGELA- No!

TANIA- Così non ritorneresti  all’improvviso. Leggendo la  lettera, i tuoi  genitori saprebbero come sono andate le cose, avrebbero modo di riflettere e decidere se accoglierti di nuovo. Non racconteresti delle bugie.

ANGELA- Al paese, però, di qualche bugia ce ne sarà bisogno.

TANIA- Tu ne saresti fuori. Saranno i tuoi a decidere, se proprio sarà necessario raccontare agli altri qualche storia... In fondo sarebbe a fin di bene.

ANGELA- Tu dici?

TECLA- Perché deve scrivere, perché devi uscire, perché deve raccontare storie , perché...

TECLA- Basta! Ti ho detto che è a fin di bene.

ANGELA- Ci penserò.

8

Un paio di mesi dopo Tania entra piena di pacchi.

TECLA- Ci hai preso gusto eh? Ci hai preso gusto ad uscire! Prima era solo per spedire la lettera e appena imbucata sei tornata. Dopo ti sei messa a spendere soldi.

TANIA- Nulla per me, tutto per Angela. Non le entrava più niente. Non ho mai visto una pancia così grossa.

TECLA- Noi non abbiamo mai visto pance. E quelli che sono?

TANIA- Questo è un dizionario.

TECLA- E che è?

TANIA- Angela se ne esce sempre con parole che non conosciamo, così mi sono informata e ho acquistato questo. Se non sai una cosa, qui c’è scritta.

TECLA- Davvero? Fammi vedere? (si mette a sfogliare)

TANIA- Questo invece è un libro sulle mamme in attesa, ti dice tutto. Così sapremo meglio quello che succede ad Angela e alla bambina.

TECLA- La bambina, che ne sai che sarà una bambina?

TANIA- Angela ne è convinta.

TECLA- Angela non sa nulla e se vuoi saperlo, secondo me si sta approfittando di noi.

TANIA.- E a noi che ci cambia? (sfogliando il libro)Ecco lo dicevo io.   “Crampi muscolari”

TECLA- E che sono?

TANIA- Hai il dizionario, cerca.

Tecla comincia a sfogliare, ma non sa cercare su dizionario.

TECLA- Non lo trovo.

TANIA- Hai ragione aspetta . Tira fuori dalla tasca un foglietto. Ecco devi seguire l’ordine alfabetico. ABCDEFGHILMNOPQRSTUVZ e poi cercarne uno.

TECLA- Uno.

TANIA- Sì, un crampo no tutti i crampi.

TECLA- Ah.

TANIA- Dai, lo cerco io?

TECLA- No ecco ecco. Meno male che siamo imparate. Leggiamo, dico.‘Crampo s. m. (boh) spasmo dolore muscolare improvviso, violento e doloroso causato dalla contrazione involontaria di uno o più muscoli. Sono tipici i crampi notturni alle gambe Più frequenti con l'avanzare dell'età, ma possono colpire chiunque.

TANIA- (sul libro delle gestanti)Possono presentarsi soprattutto dopo essersi coricate. Probabilmente sono dovuti ad affaticamento, riduzione della circolazione e ad un relativo eccesso di fosfati rispetto al calcio. Capitano in particolare al polpaccio e il trattamento sintomatico consiste nella flessione del piede sulla gamba, con lieve massaggio e applicazione di calore.” Ecco vedi, sono i dolori alle gambe che Angela ha quando si sdraia. Presto presto facciamo delle pezze calde.

TECLA- Come?

TANIA- Prendi un pentolino, metti a bollire l’acqua e poi bagnaci degli asciugamanetti. Io chiamo Angela. Angela? (esce)

TECLA- Le pezze calde, le pezze calde. In testa se le deve mettere. Le si è congelato il cervello. Pensa solo ad  Angela. 

Entra Tecla con Angela in avanzato stato di gravidanza.

ANGELA- Ahhh che male alle gambe, non riesco a stare sdraiata.

TECLA- Mettiti qui ecco,  che adesso ti facciamo le pezze calde. Hai fatto Tecla?

TECLA- Ecco ecco.

Tecla posa gli asciugamanetti sulle gambe di Angela

ANGELA- Ahaia, ma  scottano ahai ahia! Bruciano.

TANIA- Che hai fatto, mica dovevi bollirle, solo scaldarle.

TECLA- Ho usato il pentolino del tè che già bolliva.

Angela si alza e comincia ad agitare le gambe in modo da far passare il calore.

TECLA- Però, non pensavo che fossero così efficaci!  Guarda come balla. Ti sono passati i crampi eh?

ANGELA- Che male, mi sono ustionata.(soffia e loro si mettono a sventolarle le gambe)

TANIA- Scusaci scusaci, volevamo farti passare il dolore.

Suona il campanello. Mentre Angela cammina velocemente e Tecla le va dietro, Tania apre. E’ Guarnaccia.

TANIA- Oh, che sciocca!

GIORGIO- Salve, come la si va come. Guarnaccia Giorgio per servirla.Oh vedo che c’è un po’ di movimento bene bene.

TECLA- Che movimento, si è bruciata le gambe per colpa mia!

GIORGIO- Oh, ma la signora è in dolce attesa. Complimenti.

ANGELA- Grazie, non abbiamo tempo per lei.

GIORGIO- (mettendosi a seguire le tre donne che girano intorno) Volevo dire che la mia agenzia ha aumentato la proposta di 5000 euro. Così avrete la bellezza di ben 195.000 euro.

TANIA- Non ci interessa non vede che siamo occupate?

GIORGIO- Qual è il problema, questa cifra iperbolica non può che farvi piacere perché così avrete  di più da mettervi da parte per la vostra vecchiaia e per la vostra nipotina che aspetta...

TECLA- Una bambina, dicono.

TANIA- Basta esca fuori, abbiamo un problema da risolvere. Angela si è ustionata.

GIORGIO- Calma, fate vedere? (ferma Angela e le guarda le gambe) Io sono un esperto in rimedi naturali per tutto. Avete la calendula?

TECLA- E che è?

TANIA- Cerca nel vocabolario.

GIORGO- In casa dovrebbe sempre esserci un preparato alla calendula: pomata, polvere, lozione od olio che sia! La calendula rinfresca, lenisce, rigenera il tessuto cutaneo guarisce!

ANGELA- Miracolo

TANIA- (apre la credenza e trova una crema alla calendula, guarda in alto in segno di ringraziamento) Miracolo!

GIORGIO- Perfetto. Ecco sieda. La spalmo un po’.

TECLA- Faccio io!(scansa Giorgio gli toglie di mano la crema e la spalma sulle gambe di Angela)

ANGELA- Già va meglio, grazie.

TANIA- Per fortuna. Grazie signor Guarniccia.

TECLA- E’ sempre Guarnaccia. Lo cerco sul libro.

TANIA- Che fai , mica ci sono i nomi.

TECLA- Perché crampo non è un nome?

TANIA- Sì , ma....

GIORGIO- Eh io e mia moglie siamo dei veri appassionati di rimedi naturali contro tutto. Avete mai provato l’aloe. L’aloe è una pianta miracolosa. La sua essenza è in grado di guarire un tale numero di malanni che...

ANGELA- Signor Guarnaccia. Lei è stato veramente prezioso, ma la prego...Ora sono stanca vorrei riposare.

GIORGIO-(imbarazzato) Capisco, allora...le 195.000 euro.

TANIA- Ci penseremo

TECLA- Si, ecco ci penseremo.

GIORGIO- Allora levo il disturbo. Bene Scusate, vado, conosco la strada. (esce)

TECLA- Ehi, stavolta è stato facile.

ANGELA- Come facevate ad avere la pomata nella credenza se non sapevate neanche che cos’era?

TANIA- Me l’hanno regalata. Sì, al negozio.

ANGELA- In erboristeria o in farmacia?

TUONO. Come al solito Angela non ricorda più di che cosa stava parlando.

ANGELA- Oddio, mi è venuto mal di schiena!

TANIA- (leggendo il libro) “Mal di schiena:quasi tutte le donne in gravidanza sperimentano vari gradi di dolore lombare, che dipende solitamente da affaticamento, spasmo muscolare e dal maggior rilassamento legamentoso causato dagli ormoni steroidei presenti in questo periodo. Boh

TECLA- Che cerco, ormone o stero...boh

TANIA- Shh, nulla. Il miglioramento del mal di schiena può essere raggiunto attraverso l'impiego di posture adeguate del corpo nei vari momenti della giornata: in generale la gestante deve vincere il peso uterino che tende a portarla in avanti, cercando di raddrizzare la schiena a livello lombare (tenendo dentro la pancia e ruotando le natiche verso il basso). Se i disturbi lo richiedono potrà essere previsto un programma di ginnastica medica”.Bene, allora ti faremo fare ginnastica.

TECLA- Medica.

TANIA- Noi non siamo mediche. Possiamo fare quella normale.

TECLA- E che è?

TANIA- Cerca.

TECLA- Ginnastica. Ehi, l’ho trovato subito! “La ginnastica è uno sport che prevede l'esecuzione da parte degli atleti di sequenze più o meno lunghe di movimenti che richiedono forza, elasticità e abilità cinestetica.” Ma è difficile.

ANGELA- Sono solo dei movimenti da fare col corpo, braccia, gambe collo per tenerle in funzione e sciogliere la muscolatura.

Tania- Bene, allora è facile, dai facciamo un po’ di ginnastica.

ANGELA- (spaventata)Forse è meglio che vada a letto.

TANIA- No, che dici è peggio. Vieni qui. Stai dritta. Appoggia le mani sulle mie spalle. Facciamo ginnastica insieme. Dai.

TECLA- Io vi do il tempo.(si mette ad inchinarsi pure lei) Unoo, duee. Uno duee. Stringi i muscoli della pancia e ruota le natiche verso il basso.

ANGELA- Non ce la faccio...

TANIA- Vai benissimo. Tieni dentro la pancia e ruota le natiche.

TECLA- Natica. “gluteo, volgarmente detto chiappa, sedere, culo”Deve ruotare il culo.

TANIA- Culo? Dai ruota le natiche, il sedere, le chiappe.

ANGELA- Come faccio a ruotare le chiappe verso il basso. Non lo so fare.

TECLA-(girandosi e sporgendo il sedere) Fa’ come me guarda, guarda fa’ come me!

TANIA- Ruotare, devi ruotare.  Sì, così.

TECLA- Ruota ruota.

ANGELA- Sì, sì.

TANIA- Meglio eh? Stai meglio?

ANGELA- Oh sì, mi è passato tutto, crampi e mal di schiena(fingendo)

TANIA - E’ che ti dicevamo eh? (Si danno grandi pacche sulle spalle e Tecla dà una pacca alla pancia di Angela che urla)

TANIA- Tecla!

TECLA- Oh scusami, scusami per carità (inchinandosi sulla pancia di Angela) Scusami Tecluccia.

TANIA- Tecluccia? Che cosa ne sai se non si chiamerà Tania!

TECLA- Io credo che lei la chiamerà Tecla.

TANIA- No invece, Tania.

TECLA- Tecla!

TANIA- Tania!

ANGELA- Per carità non litigate. Vado a sdraiarmi , forse riesco a dormire un po’. (esce)

TANIA - Hai visto? Si è  scocciata.

TECLA- E’ colpa tua, ti sei messa a leggere quel libro che le ha fatto peggio.... Fammi vedere...”Edema delle caviglie...

TANIA- Edema? Che significa?

 TECLA- Lo dice qui. “Il gonfiore si sviluppa in circa i due terzi delle gravide nel terzo trimestre. Quando l'edema non è eccessivo ed è limitato alle caviglie è solitamente fisiologico, dovuto a ritenzione di liquidi e all'aumento del ristagno venoso spiegato al punto precedente. Un edema più generalizzato a tutto il corpo deve essere approfondito con la misurazione della pressione arteriosa e prove di funzionalità renale, poiché potrebbe essere la spia di una gestosi “

TANIA- (Le strappa il libro e legge anche lei )  “Il trattamento dei casi fisiologici potrà essere costituito dall'elevazione delle gambe ed eventualmente dall'uso di calze elastiche e dalla restrizione dietetica del sale .”

TECLA- Ti sembra che lei abbia un edema in tutto il corpo?

TANIA- No

TECLA- Neanch’io penso. Però le caviglie...

TANIA- Uh. Dovremo cucinare senza sale!

TECLA- Tanto tutto quello che fai tu non sa né di me né di te.

TANIA- Grazie, però lo mangi.

TECLA- E se no come campo. Mi tocca mangiare, invece prima....

TANIA- Ancora! Le calze elastiche. Vado a comprargliele.

TECLA- I soldi, ce li hai?

TANIA- Guardo (apre il borsellino) Sì, sono apparsi altri soldi.

TECLA- Per fortuna. Angela ci sta costando un sacco. Perché nelle credenza non appare anche la roba per lei?

TANIA- Lo sai perché. Le cose appaiono solo per noi. (esce)

TECLA- Uhm...Però i soldi per lei appaiono, Boh. Ah deve tenere i piedi alzati. Angela, adesso tiro un po’ su le gambe (esce)

 Buio

9

TANIA- Giù nella posta c’era una lettera.

TECLA- Sarà dei genitori di Angela

TANIA- Sì.

TECLA- La apriamo?

TANIA- Non sta bene!

TECLA- Dobbiamo sapere che cosa dicono.

TANIA- Ce lo dirà Angela.

TECLA- E se non ce lo dice? Se quello che scrivono la ferisce e lei strappa la lettera? Dobbiamo saperlo Tecla. In fondo lei ora fa parte di noi!

TANIA- Non mi sembra corretto, ma...

TECLA- Secondo me dobbiamo leggerla.

TANIA- Non so, non so.

TECLA- Aprila!

TANIA- Non so se possiamo!

VOCE- E’ giusto!!!!!

TECLA- Hai sentito? Possiamo. (si precipita sulla lettera per aprirla)

TANIA- Non ne ho il coraggio. Se non dovessero volerla più a casa?

TECLA- Meglio, rimarrà sempre con noi!

TANIA- Ma non è giusto, non è giusto per lei e per la bambina.

TECLA- Leggiamo

Tania legge usando la cadenza che si immagina sia de padre di Angela

TANIA-“ Angela mia, perché sei scomparsa? Perché non ti sei fatta più sentire? Tua madre ha pianto tutte le sue lacrime quando Carmine è tornato in paese e ha detto a tutti che  eri incinta di un altro. Che vergogna figlia mia. In paese tutti ci guardavano di traverso o ci sfottevano. Pure quel ruffiano di Calogero ci guardava ridendo sotto i baffi, con che coraggio, dico io, visto che sua figlia Rosalia si è dovuta sposare con quel vecchio di don Mimì  visto che è stata mollata da Toniuzzo dopo la fujtina!  Sono tutti falsi e ipocriti. Ma a noi non ci importa Angela mia. Quello che è successo non lo sapevamo, ma ora che ci hai spiegato che Carmine si è messo a dire che il figlio non è suo perché non lo vuole, abbiamo capito tutto. E’ una altro balordo, come ce ne sono tanti. A noi non c’è mai piaciuto ma a te ti piaceva tanto. Pure se il figlio che tieni in pancia non è suo a noi non ce ne importa. Anzi meglio! Tesoro mio torna da noi. Con mamma che è rifiorita da quando abbiamo ricevuto la lettera,  abbiamo deciso che vendiamo tutto e ci trasferiamo al paese di zia Carmeluzza. Lì ti piaceva, ricordi? C’è il mare. Sarà un bel posto per far crescere il bambino, no? Ti veniamo a prendere al più presto. Intanto riguardati e ringrazia quelle due signore che si stanno prendendo cura di te. Appena sistemo tutto vengo. Non voglio che metti piede qui neanche una volta. Li mandiamo tutti a quel paese eh che ne dici? Papà.

TANIA- Lo sapevo io che l’avrebbero ripresa con loro.

TECLA- Io non voglio!  Non gliela voglio ridare. Angela è nostra.

TANIA- Non possiamo tenerla anche se(scoppia a piangere) Che faremo senza di lei?

TECLA- E’ tutta colpa tua. Una volta tanto che questa vita aveva un senso, con la bambina in arrivo. Almeno potevo smettere di ricordare. Strappiamo la lettera dai!

Da fuori Angela comincia a gridare.

ANGELA- Ahhh, O Dio! Mi si sono rotte le acque. Ahhh, le doglie!

Le due come al solito si alzano di scatto e si girano intorno scontrandosi, poi Tecla prende il libro

TECLA- “Quando arrivano le contrazioni, quelle giuste, sono sempre più ravvicinate e dolorose, e la paura aumenta.”  A chi lo dice, io  c’ho una paura. “Paura è quella ovviamente di non farcela” e quella c’ho io. Io non ce la faccio.  “Il travaglioè sicuramente una tappa molto impegnativa soprattutto negli ultimi tratti,  quando le forze possono ridursi davvero di tanto.” Già mi sento svenire.

TANIA- Sì va bene, ma che dobbiamo fare che cosa dobbiamo fare????

TECLA- Vediamo, vediamo” Il parto a casa è un’alternativa sicura per le donne selezionate” E che è?

TANIA- Non so vai avanti!

TECLA-” Non tutte le donne possono partorire a casa con tranquillità” Hai capito?

TANIA- (prendendo il libro e continuando a leggere sempre più agitata) Il parto in casa risulta essere tranquillo però ci possono essere delle complicanze. Ad esempio: se il bambino si presenta podalico. può esserci bisogno del cesareo!

TECLA- Podalico, cos’è podalico?

TANIA- Tuttavia una buona ostetrica con una lunga esperienza ospedaliera sarà in grado di affrontare qualsiasi problema ed eventualmente essere pronta a trasportare la donna in ospedale...

TECLA- Come faremo?

ANGELA- Ahhhhh!

VOCE- Andate da Angela e non vi preoccupate.

Angela continua a gridare. Tania e Tecla si precipitano dentro la stanza.

BUIO

10

Angela ha in braccio la bambina avvolta in una coperta. Tania e Tecla sono piagnucolose e accarezzano sia Angela che la bambina.

TANIA- Salutaci tuo padre eh, è tanto una cara persona.

TECLA- Sì. Salutacelo.

ANGELA- Grazie, grazie di tutto. Venite presto a trovarmi. Grazie.

TANIA- Va’ va’ giù, sarà impaziente.

ANGELA- Non ti preoccupare starà sistemando i bagagli e il seggiolino per la bambina.

TECLA- Quanto ci dispiace che te ne vai.

TANIA- Abbi cura della bambina e non fare più sciocchezze.

ANGELA- Non ci penso proprio. Per ora devo prendermi cura solo della mia bambina.

TANIA - E’ bellissima.  Ci mancherete tantissimo.

TECLA- Io non riesco a parlare.

ANGELA- Fatevi istallare un telefono e finalmente potrò chiamarvi tutti i giorni.

TANIA- Sì, va bene. Ah dimenticavo, è passato ieri il signor Guarniccia.

TECLA- Accia.

TANIA- E ci ha portato questo cestino pieno di rimedi naturali per te e la bambina. Sono tutti a base di Aloe.

ANGELA- Oh ringraziatelo da parte mia. Non vuole più che vendiate la casa?

TECLA- No, ha capito adesso. Però è una brava persona anche se un po’ invadente. Hai deciso poi come la chiamerai?

ANGELA- Lucia, come mia mamma.

TECLA- Ah!

ANGELA- Le farà piacere e se lo merita.

TECLA- Lei....eh?

TANIA- Brava fai bene.

TECLA- Avevi detto...

TANIA- Lascia stare Tecla.

ANGELA- Lo so. Ma non potevo fare torto ad una di voi, non mi sembrava giusto. Siete state eccezionali entrambe, non potevo scegliere uno dei vostri. Allora ho deciso che al battesimo, dopo il nome di Lucia le darò anche i vostri nomi Tecla e Tania.

TANIA- Davvero?

TECLA- Prima il mio allora.

TANIA- No, prima il mio

TECLA- Ha detto Tecla e Tania.

ANGELA-(ridendo) Siete alla pari. Vi saluto un bacio. E grazie. Siete state le mie buone fate! (esce)

Tania e Tecla si guardano.

VOCE- E così sia!

BUIO

11

L’ambiente iniziale

Improvvisamente appaiono Tania e Tecla di nuovo giovani fate con le ali.

VOCE- E ricordate. Qualsiasi contatto di qualunque tipo con un essere umano vi farà perdere tutti i poteri, le ali e l’eterna giovinezza, fino alla morte.

TECLA- Lo sappiamo., ma perché ce lo ripete in continuazione?

TANIA- Tecla lo sai , sembra che ogni tanto qualcuna ci caschi.

TECLA- Mi hanno raccontato delle cose terribili degli umani. Invecchiano come le querce, ma non durano così a lungo, diventano rugosi. Mangiano sempre.

TANIA- Già e nascono piccoli piccoli e stanno dentro la pancia di quelle che chiamano mamme.

TECLA- E come fanno ad uscire?

TANIA- Con grande dolore.

TECLA- Terribile Tania. Brrr

TANIA- Ma a noi che c’importa? Eh’  Tecla. A noi  non ci capiterà mai, mai!

 

                                                     FINE

fiammetta.veneziano@fastwebnet.it