Faust e Yorick

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FAUST E YORICK

 


di Jean Tardieu

Titolo originale   Faust et Yorick

Traduzione di Gian Renzo Morteo

da Teatro Giulio Einaudi Editore Torino - 1976

Persone

LO SCIENZIATO

dapprima giovane, invecchia rapidamente du­rante lo sketch

Il Cronista

giovane alla prima entrata in scena, vecchio alla seconda

LA BALIA

senza età

La Moglie dello Scienziato

giovane (in seguito troppo occu­pata dalle numerose maternità per ricomparire in scena)

MADDALENA

dapprima sotto le spoglie di neonato, poi di ragazzetta, poi di giovane donna

QUATTRO GIOVANI SCIENZIATI


Sulla scena si vede soltanto, verso destra, un tavolo da lavoro molto largo, molto alto - quasi come un bancone o un tribuna­le - sul quale è posato un tappeto che lo ricopre interamente fino a terra.

Sul tavolo, molti libri, carte, un calamaio, una bilancia, un map­pamondo - e un cranio.

Lo Scienziato, che sta seduto dietro l'alto tavolo, di fronte al pubblico, sembra quasi seppellito fra i libri: la lampada gli il­lumina il volto e il busto; il resto della stanza è immerso nell'o­scurità.

Lo Scienziato non si muoverà dal tavolo sino alla fine.

scienziato   (appare nel vigore delle forze) Ho lavorato tutta la vita. Ho lavorato moltissimo. Ho cominciato col leggere tutto ciò che gli altri hanno scritto, in tutti i rami dello scibile - poi ho cercato per mio conto. Siccome l'uomo ritorna sempre al­l'Uomo dopo aver fatto il giro della creazione, mi sono specializzato nella scienza che studia questo strano animale. E sicco­me la parte più nobile dell'uomo è quella dove, per l'appunto, tutti i buoni autori pongono la sede del sapere, ho indirizzato le mie ricerche verso la testa e il cervello dell'Uomo. Finalmen­te, poiché vi è uno stretto rapporto fra contenuto e contenente, ho posto gli occhi sul cranio umano: il cranio, ecco il vero pro­blema! (Prende il cranio dal tavolo e lo esamina).

cronista      (sorgendo dall'ombra, con in mano un taccuino e una matita) Maestro, si dice che lei sia sul punto di scoprire «il gradino superiore» del cranio umano. Che cosa intende per gra­dino superiore?

scienziato   Per la verità, non l'ho ancora scoperto: lo cerco, lo intuisco. Il gradino superiore, un complesso di constatazioni e di indizi mi ha indotto a ritenere che il cranio umano fosse in via di trasformazione e che fosse pronto a contenere un cervello infinitamente superiore al nostro.

cronista      Maestro, la ringrazio di questa preziosa informazione. (Scompare nell'ombra).

scienziato   Ah! Il gradino superiore. Quante nottate mi è co­stato! Quanti lavori, quanti viaggi! Ho misurato migliaia e mi­gliaia di crani sotto tutte le latitudini, ho accumulato le osser­vazioni, ho criticato tutte le ipotesi ed ora mi accorgo, dopo tanti sforzi, di essere ben lontano dalla meta. Il cranio, il cranio meraviglioso, il cranio geniale dell'Uomo Futuro, dov'è, dov'è? Quando lo avrò finalmente scoperto?

balia           (comparendo) Ma come, povero bambino mio, ancora al lavoro, in una giornata simile!

scienziato   (contrariato)    Come? Cosa? Che c'è dunque?

balia           Ma è il giorno delle tue nozze, bimbo mio! Su, svelto! Pre­parati! La tua fidanzata ti sta aspettando col velo in testa. I te­stimoni, gli invitati sono nell'atrio della chiesa. Sbrigati!

Si ode naturalmente, per qualche minuto, la Marcia nuziale di Mendelssohn! Tuttavia lo Scienziato non si è mosso dal posto.

scienziato   Il giorno dopo le nozze, mi sono rimesso al lavoro. Mia moglie era gentile e dolce. Assisteva, silenziosamente, alle mie ricerche...

Un fascio di proiettori fa sorgere dall'ombra la giovane donna. È seduta accanto al tavolo del marito e lavora a maglia. Un cam­panile suona mezzanotte.

giovane donna Non credi, mio caro, di aver lavorato abbastan­za per oggi? Si è fatto tardi.

scienziato   (con dolcezza) No, tesoro! Devo ancora stabilire certe correlazioni fra diverse misure che mi hanno appena man­dato da parecchi punti del globo. Ma tu, va' a letto, ti prego. Ti stanchi troppo a restare alzata cosi, nelle tue condizioni!... Va'! (La giovane donna scompare). I giorni, gli anni passarono. Intravedevo già la curva ascendente del cranio umano, dalle origini più lontane fino alle prime età civilizzate, e il tracciato doveva far apparire, con una linea punteggiata, il seguito della prodigiosa avventura. Era uno spettacolo commovente!

balia           (sbucando dall'ombra, tiene fra le braccia un neonato rico­perto di veli)    Guarda! Guarda com'è bello!

scienziato   (come se uscisse da un sogno) Eh! Cosa! Che c'è?... Ah sì, è il piccolo Magdaleniano che mi era stato preannuncia­to? Lo metta là, per favore!

balia           (ridendo) Ma no! È il tuo primo rampollo! Il ritratto di suo padre! E spero che ne avrà, di fratelli e sorelle! (Scompare).

scienziato   I miei lavori cominciarono ad attirare su di me l'at­tenzione del mondo scientifico. Parecchie accademie straniere mi accolsero nel loro seno. Unico, il mio paese natale nutriva ancora dubbi su di me.

Bussano dolcemente.

voce di maddalena (bambina) Papà, posso venire un momen­tino vicino a te?

scienziato      Ma certo, Maddalena, entra!

maddalena    (comparendo in piedi accanto al padre) Povero pa­palino! Come lavori!... E come la gente è ingiusta verso di te!

scienziato      Perché dici questo?

maddalena    (scoppiando a piangere)    Oh, papà, se tu sapessi!

scienziato      Che c'è? Parla! (Con dolcezza) Sei stata bocciata all'esame?

maddalena      Non si trattasse che di questo! È molto più grave!

scienziato      Cosa dunque?

maddalena    Il mio fratello maggiore è tornato stasera dall'Uni­versità. Era sconvolto. Pare che abbiano organizzato una cagna­ra terribile... contro di te!

scienziato      Contro di me?

maddalena    Sì! Un corteo! Gli studianti portavano un grosso cranio di cartone illuminato da lampioncini veneziani e canta­vano una canzone volgare, che mette in ridicolo i tuoi lavori!

Si ode la voce degli studenti che si avvicinano cantando, e poi si allontanano.

voce degli studenti

Ah, il cranio, cranio, cranio!

Che guazzabuglio, che guazzabuglio!

Ah, il cranio, cranio, cranio!

Che brutto imbroglio, che brutto imbroglio!

scienziato   (ridendo)  Ah! È tutto qui? Mia povera Maddalena, che importanza vuoi che abbia? Lasciali cantare, sono giovani! Non potranno certo impedire alla mia opera di compiersi! Un giorno, vedrai, tutti si inchineranno davanti alle mie scoperte. Sono sulla buona strada! (Maddalena scompare). Nessuna delusione, nessuna ingiustizia potevano fermarmi. La mia vita trascorreva, pacifica in definitiva, e la mia collezione di crani aveva preso tale ampiezza che fu necessario comprare un capan­none per contenerla...

maddalena    (sbucando dall'ombra, fuori di sé; è diventata una bella giovane donna).    Papà! Papà! Oh, papà!

scienziato   (infastidito)    Cosa c'è di nuovo?

maddalena    Papà, non ne posso più! La vita con mio marito è impossibile! Ha un carattere insopportabile. Me ne sono venu­ta via con i bambini. Cosa devo fare, oh, mio Dio, mio Dio!

scienziato   Ma insomma, divorzia, bimba mia! Che diamine! Ti pare il caso di agitarti cosi! È talmente semplice!

maddalena      Ah, lo trovi cosi semplice, tu! Sì! Sempre in mezzo ai libri, alle misure e ai crani! Ma non ci sono mica solo i crani! I crani sono morti! C'è anche la vita, la nostra vita! Ah! tu non te ne accorgi nemmeno! (Scompare).

scienziato   (alzando le spalle) Era curioso osservare fino a qual punto gli uomini attribuissero importanza ad avvenimenti in­fimi! Che mai significava la nostra piccola storia familiare a con­fronto della colossale avventura dell'uomo! Ne ha viste ben al­tre, l'Uomo, dalla sua creazione! E ne vedrà ben altre, prima che il suo cranio abbia raggiunto il massimo volume!... Vedia­mo... a che punto ero?... Ma dove diavolo ho ficcato il libro... Una preziosa monografia del mio migliore allievo, un danese!...

Il libro dev'essere caduto sotto il tavolo!...

(Si china un momento sotto il tavolo e riappare invecchiato, con i capelli tutti bianchi. Durante questo tempo, si è udita un po' di musica - pos­sibilmente romantica. Poi con voce flebile)

Dov'è finito il tempo in cui smarrivo i libri, tanto ne erano ingombri il tavolo e lo studio! Adesso, la mia biblioteca occupa un intero piano della casa e il mondo intero viene a consultarla! (Bussano). Avanti!

cronista      (invecchiato pure lui) Maestro! Sono parecchi anni che non vengo più a salutarla! Mi dispiace che la mia seconda visita sia avvenuta in circostanze così penose: sua moglie, ahi­mè!

scienziato   (con angoscia) Eh! Cosa! Che dice, mia moglie!... (Riprendendosi) Ah sì, è vero, dimenticavo!... Povera cara com­pagna della mia vita!... Eh sì, se n'è andata com'era venuta, con discrezione, senza rumore!... In quarant'anni di vita in comu­ne, non ho avuto che da rallegrarmi di lei! Mi ha dato dieci figli, di cui sei, ahimè, sono morti prima di lei. Gli altri quattro ades­so sono sistemati ed ho sette nipotini che sono il sorriso della mia vecchiaia!

cronista      Sicché, nel lutto, ha almeno qualche consolazione! Ma la migliore, maestro, forse è la consacrazione che il nostro paese ha appena dato al suo lavoro... (Scompare).

scienziato   In effetti, i miei colleghi francesi, dopo quelli degli altri paesi, avevano finalmente riconosciuto l'interesse delle mie ricerche: un corso al Collegio di Navarra, l'Accademia, un alto grado nell'Ordine al Merito - ero ricoperto d'onori!... E tuttavia, una certa amarezza sussisteva nel fondo del mio cuo­re: ero vicino alla meta, certamente, ma non l'avevo ancora rag­giunta. Tutti parlavano del «Gradino Superiore» e tuttavia nes­suno - neppure io! - aveva ancora la prova definitiva della sua esistenza! Quanti anni mi sarebbero ancora occorsi, prima di avere fra le mani il Cranio tanto cercato? Finché un giorno, mentre lavoravo come al solito, sentii un'improvvisa vertigi­ne! ... la testa... mi parve pesante... pesante... e... (Si accascia sul tavolo, con la testa in avanti. Essendo nascosto dai libri, scom­pare completamente).

voce dell'annunciatore (alla radio) ...La Francia ha per­duto uno dei suoi più illustri scienziati: egli si è spento ieri se­ra, al suo tavolo di lavoro, consumato da sessant'anni di fatiche, mentre stava per giungere al termine delle sue ricerche...

Un po' di musica funebre. Subito dopo appaiono quattro giova­ni scienziati in finanziera. Uno di loro - quello che parlerà agli altri - depone sul tavolo un pacchetto avviluppato in carta di giornale.

giovane scienziato Signori, non senza profonda commozio­ne veniamo a rendere omaggio, proprio in questo luogo, alla venerata memoria del nostro maestro. La sua vita ci offre l'e­sempio di una totale dedizione alla Scienza. Dirò di più: non solo la sua vita, ma la sua stessa morte - la sua morte soprat­tutto! - ci hanno dato la prova dell'enorme scoperta che egli - e ben a ragione! - aveva appena potuto intravedere! Come ben sapete, signori, il nostro illustre maestro, prima di morire, aveva raccomandato che si facesse l'autopsia del suo corpo e, più precisamente, che si prendessero le misure del suo cranio. Ebbene, signori, quel cranio ch'egli aveva cercato per tutta la vita, quel futuro cranio umano, o meglio sovrumano, capace di contenere tutta la Scienza, quel cranio, signori, eccolo: era il suo! (Mentre dice le ultime parole, scioglie il pacco ene estrae un cranio, che mostra ai colleghi).

Costoro applaudono. Si odono - naturalmente! - le prime bat­tute della Danza macabra di Saint-Saéns.