Febbre

Stampa questo copione

Febbre - Sarah Kane

A: Tu sei morta per me.

B: Il mio testamento dice, mettimi nella merda e ti perseguiterò per il resto del tuo cazzo di vita di merda.

C: Lui mi segue.

A: Cosa vuoi?

B: Morire.

C: Da qualche parte fuori città, dissi a mia madre, tu sei morta per me.

B: Non è vero.

C: Se potessi liberarmi di te senza doverti perdere.

A: Non sempre si può.

M: Continuo a raccontare alla gente che sono in cinta. Loro dicono Come hai fatto, prendi qualcosa? E io dico ho bevuto una bottiglia di porto, ho fumato qualche sigaretta e scopato uno straniero.

B: Tutte bugie.

C: Lui vuole a tutti i costi avere un segreto ma non riesce a tenere la bocca chiusa. Crede che non lo sappiamo. Lo sappiamo lo sappiamo.

M: Una voce nel deserto.

C: Colui che viene dietro di me.

M: Sulla strada c’è un ostacolo

A: Ancora qui.

C: Tre estati fa ero a lutto. Non era morto nessuno ma avevo perso mia madre.

A: Lei se l’è ripreso.

C: Io credo negli anniversari. Credo che si possa ricreare una certa atmosfera anche se l’evento che l’ha prodotta è banale o dimenticato. In questo caso non è nessuna delle due cose.

M: Invecchierò e sarò, sarà, diverso.

B: Fumo fino a star male.

A: Nero su bianco e blu.

C: Mi sveglio e penso che mi sono venute le mestruazioni o forse non mi sono mai andate via mi sono finite appena tre giorni fa.

M: Il calore mi abbandona.

C: Il cuore mi abbandona.

B: Non sento niente, niente.
Non sento niente.

M: È Possibile?

B: Prego?

A: Non sono un violentatore.

M: Davide?

(Un tempo)

B: Siiii.

C: Sembra tedesco,

A: Parla come uno spagnolo,

C: Fuma come un serbo.

M: Hai dimenticato.

C: È il massimo.

B: Non credo

M: Si.

C: Non riesco a dimenticare.

M: Ti ho cercato. Per tutta la città

B: No davvero

M: Si. Si.

A: E invece si.

M: Si.

C:Per piacere basta.

M: E ora ti ho trovato.

C: È morta una persona che non è ancora morta.

A: E ora siamo amici.

C: Non è colpa mia, non è mai stata colpa mia.

M: Tutto ciò che succede deve succedere.

B: Dove sei stata?

M: Un po’ qua un po’ là.

C: Vattene.

B: Dove?

C: Ora.

M: Là.

A: Perché è nella natura dell’amore desiderare un futuro.

C: Se lei se ne fosse andata –

M: Voglio un bambino.

B: Non ti posso aiutare.

C: Non sarebbe successo niente.

M: Il tempo passa e io non ho tempo.

C: Niente di niente.

B: No.

C: Niente.

A: Su una corsia di emergenza dell’autostrada che si allontana dalla città, o si avvicina, dipende da che parte si guarda, una bambina scura è seduta sul sedile accanto al guidatore in una macchina parcheggiata. Il suo vecchio nonno si sbottona i pantaloni e gli schizza fuori dalle mutande, grosso e viola.

C: Non sento niente, niente.
Non sento niente.

A: E quando lei piange, suo padre dal sedile posteriore dice scusa, di solito non fa cosi.

M: Non l’abbiamo già sentita questa?

A: E anche se non ricorda lei non può dimenticarlo.

C: E da allora ha sempre cercato disperatamente di fuggire da quel momento.

B: Dai vieni qui e seducimi. Ho bisogno di essere sedotto da una donna più vecchia.

M: Io non sono una donna vecchia.

B: Più vecchia di me, non vecchia in assoluto

C: Ti sei innamorato di una persona che non esiste.

A: Una tragedia.

B: Davvero.

M: Eh già.

A: Cosa vuoi?

C: Morire.

B: Dormire.

M: Ora basta.

A: E l’autista da di fuori. Ferma il bus in mezzo alla strada, scende dal posto di guida, si toglie tutti i vestiti e si incammina già per la via, con il culetto che brilla sotto il sole.

B: Bevo fino a star male.

C: Dovunque vada, lo vedo. Conosco la targa, conosco la macchina, crede che non lo sappia?

A: Non si è mai cosi forti come quando si sa di essere deboli.

B: Tremo e resto senza.

M: Perdendo sangue.

B: La testa mi parte se ce l’ho.

M: Traversai di corsa il campo di papaveri dietro la fattoria di mio nonno. Piombai in casa dalla porta di cucina, stava seduto con nonna sulle ginocchia. La baciava sulle labbra e le carezzava il seno. Si girarono e mi guardarono, ridendo del mio imbarazzo. Quando lo raccontai a mia madre oltre dieci anni dopo lei mi guardò in modo strano e disse “Non è successo a te. E’ successo a me. Mio padre è morto prima che tu nascessi. Quando quella cosa è successa io ero in cinta di te, ma non lo sapevo. L’ho saputo solo il giorno del suo funerale.”

C: Ci trasmettiamo questi messaggi.

M: Qualcuno da qualche parte piange per me, piange la mia morte.

B: Le mie dita dentro di lei, la mia lingua nella sua bocca.

C: Voglio vivere con me stessa.

A: Nessuno testimone.

M: E se ti sembra incomprensibile allora hai capito perfettamente.

A: Non è come pensi.

C: No è vero.

M: Ogni giorno qualche cazzo di scusa nuova.

C: VATTENE.

A: TORNA

TUTTI: RESTA.

C: Non lo reggo più.

A: Questo stordirsi.

B: Questo ubriacarsi.

M: C’è una parte di me che è nera nera, lo so. C’è una parte di me che è cosi verde, non lo saprai mai.

B: Fatti un altro bicchiere, un’altra sigaretta.

M: Certe volte la sagoma della mia testa mi preoccupa. Quando mi ci cade l’occhio sopra mentre si riflette sul finestrino scuro del treno, e il paesaggio corre veloce attraverso l’immagine della mia testa. Non che ci sia niente di strano o… preoccupante… nella sagoma della mia testa, però… mi preoccupa.

A: Perché fai cosi?

C: Mi sembra preoccupante.

M: C’è cosi poco tempo.

C: Odio l’odore della mia famiglia.

B: Base 1.
Base 2.
Base 3.
Bingo.

C: Quando sarai morto avrai un odore migliore di adesso.

A: Un’americana traduceva un romanzo dallo spagnolo in inglese. Chiese ad un compagno di classe spagnolo cosa pensava del suo lavoro. La traduzione era orribile. Lui disse che l’avrebbe aiutata e lei si offrì di pagarlo per il lavoro. Lui rifiutò. Lei gli disse che l’avrebbe invitato a cena. Lui ritrovò la proposta ragionevole e accettò. Ma lei se ne dimenticò. L’ispanico aspetta ancora la sua cena.

B: El dinero viene solo.

C: Solo.

M: Se arrivasse l’amore.

B: Non sono io.

A: Non ti è mai capitato di cercare nel posto sbagliato?

M: Ora.

B: Mai.

C: No.

B: È molto carino. Me ne fai uno?

M: È fatto di gusci d’uovo e cemento.

B: Me ne fai uno?

M: Cemento, colori, gusci d’uovo.

B: Non ti ho mai chiesto di cosa è fatto, ti ho chiesto se me ne fai uno.

M: Ogni volta che mangio un uovo attacco il guscio li sopra e lo tingo.

C: Lei vede attraverso i muri.

B: ME. Ne. Fai. Uno.

C: Altre vita.

A: Una madre picchia brutalmente il figlio perché traversa la strada senza guardare.

M: Smetti di dire io, di noi.

B: Dai andiamo a / letto.

C: no no no no no no no no no

A: Desideri pressanti.

C: Grida disperate.

M: Non toglietevi i guanti finché non sarete usciti dall’ultima città.

B: Sei lesbica?

M: Oh per favore.

B: Pensavo che magari è per questo che non hai figli.

A: Perché?

M: Non ho mai incontrato un uomo di cui mi potevo fidare.

C: Perché cosa?

B: Di me ti fidi.

M: Che c’entri tu.

C: Perché cosa?

M: Tu non mi interessi.

C: Perché cosa, perché cosa?

M: Non mi interessa un cazzo di te.

A: Non bevo. Odio il fumo. Sono vegetariano. Non scopo qua è là. Non sono mai stato con una prostituta e non ho mai avuto malattie di origine sessuale a parte la candida. Tutto questo, temo, fa di me una rarità, anzi un essere unico.

B: Guarda.

C: Ascolta.

B: Guarda. Il mio naso.

M: Che c’è.

B: Come ti sembra?

C: Rotto.

B: Non mi sono mai rotto un osso in nessuna parte del corpo.

A: Come Cristo.

B: Ma mio padre si. Si è rotto il naso a diciott’anni in un incidente d’auto. Ecco da dove l’ho preso. Geneticamente impossibile, eppure eccolo qua. Ci trasmettiamo questi messaggi più in fretta di quanto non crediamo e in modi che sembrano impossibili.

C: Se fossi.
Se
Se fossi

M: SENTI SBRIGATI PER FAVORE È TARDI

B: Non credi che un bambino concepito in uno stupro soffrirebbe?

C: A quanto pare.

M: Credi che ti voglia violentare?

C: Si.

A: No.

B: Si.

M: No.

A: no.

B: Si.

C: Si.

M: Ti sembra possibile?

C: Non vedo più niente di buono in nessuno oramai.

B: Okay, io ero, okay, ero, okay, okay. Io ero, okay, due persone, va bene?

A: Okay.

B: Uno di questi giorni,

C: Presto molto presto,

M: Adesso.

A: L’apparenza non è tutto.

B: Non sono io.

A: Un ragazzino aveva un’amica immaginaria. La portava sulla spiaggia e giocavano nell’acqua. Arrivò dal mare un uomo e la portò via. La mattina dopo le onde lasciarono sulla spiaggia il corpo di una bambina.

M: E questo che c’entra?

A: Stringeva una manciata di sabbia.

B: C’entra.

C: Cosa c’entrano le cose con il resto?

M: Niente.

A: Appunto.

B: È questo il guaio.

M: Niente.

C: È proprio cosi?
È cosi?

M: Quanto tempo ancora

B: Quante volte ancora

A: Quanto ancora

C: Corrotto o inetto.

B: Non sono la manna di nessuno.

A: Scusa

C: Vattene.

M: Ora.

C: Vattene.

B: Scusa.

C: Vattene.

A: Scusa. Scusa. Scusa. Scusa. Scusa. Scusa. Scusa.

C: Di cosa?

M: Hai mai violentato nessuno?

A: Scusa se ti seguo.

B: No.

M: Perché no?

A: C’è di peggio che essere grassi ed avere cinquant’anni.

M: Perché no?

A: Essere morti ed averne trenta.

M: Sono il tipo di donna di cui la gente dice Chi era quella donna?

A: Il problema è dove vivi e dove vorresti vivere?

M: Di notte l’assenza si addormenta tra le case.

C: Non morire.

B: Questa città cazzo se l’amo, non vorrei vivere da nessun’altra parte, non potrei.

M: Tu dove la trovi?

C: Da dove devo iniziare?

A: Un giapponese innamorato della sua ragazza virtuale.

B: Hai l’aria abbastanza felice per essere una che non lo è affatto.

M: Dove devo fermarmi?

A: Spade in subbuglio.

B: Qui.

C: Cerco un tempo e un luogo che siano liberi da cosa che strisciano, volano e pungono.

M: Dentro.

A: Qui.

M: Non voglio diventare vecchia e fredda e non avere i soldi per tingermi i capelli.

C: Ricevi messaggi confusi perché i miei sentimenti sono confusi.

M: Non voglio ritrovarmi a sessant’anni in un monolocale, col terrore di accendere il riscaldamento perché non posso pagare la bolletta.

C: Quello che mi tiene legata a te è il senso di colpa.

M: Non voglio morire sola ed essere ritrovata quando avrò le ossa bianche e l’affitto arretrato.

C: Non voglio restare.

B: Non voglio restare.

C: Voglio che ti te ne vada.

M: Se arrivasse l’amore.

A: Dagli tempo.

C: No.

M: Mi ha già superata.

B: No.

C: No.

M: Si.

B: No.

A: Si.

C: No.

M: Si.

B: Lasciami andare.

C: Non ho più voglia di comprarti nessun regalo di Natale .

B: Un nome sarebbe già qualcosa.

M: Sei davvero un ingenuo se pensi di avere ancora delle chance.

B: Mi fa male la schiena.

C: Mi fa male la testa.

A: Mi fa male il cuore.

M: Non dovresti dormire accanto al radiatore.

B: Dove dovrei dormire?

M: Vuoi un massaggio?

C: Non mi toccare.

M: Non dovrei farlo.

A: Una leggera pressione.

B: Non ti metti mai nei casini?

A: Una semplice azione.

M: No, io non mi devo affezionare.

A: È una cosa naturale.

B: Vedendo un altro essere umano che soffre.

C: Mi sento
Mi sento soltanto

M: Mi hai chiesto di sedurti.

B: Non di incastrarmi.

A: Un po’ di gratitudine.

C: Da bambina mi piaceva fare la pipì sul tappeto.
Il tappeto si rovinò e detti la colpa al cane.

M: Non riesco a capirti.

C: Non mi vuoi capire.

M: Assolutamente incomprensibile.

A: Ancora qui.

M: Ho bisogno di un bambino.

B: Tutto qui?

C: È tutto.

M: Tutto qui.

B: Meni ni iz duepa,ni u džep.

C: Madre.

A: Il re è morto, viva il re.

B: Se potesse essere un atto d’amore.

C: Non mi ricordo più

B: Di chi

C: Ormai

A: Perché cosa credi che sia?

C: La mia mente è un foglio bianco.

M: Perché ridi?

C: Qualcuno è morto.

B: Secondo te rido?

M: Perché piangi?

C: Qualcuno è morto.

B: Secondo te rido?

M: Perché piangi?

C: Tu sei morta per me.

B: Secondo te piango?

C: Se ridi piango.

B: Potresti essere mia madre.

M: Non sono tua madre.

A: Tesoro.

M: ora ora ora ora ora ora ora

C: Sono una complicazione inutile?

B: Una tossica di serie B.

A: Solo tu.

B: Malattie-dipendente.

A: Non sei tu, sono io.

C: Sono sempre io.

A: Voglio dormire accanto a te e farti la spesa e portarti le borse e dirti quanto mi piace stare con te ma quelli continuano a farmi dire stupidaggini.

M: Non sono io, sei tu.

B: Scopate inutili.

M: Foglio presenze.

C: Piano semestrale-

A: E voglio giocare a nascondino e darti i miei vestiti e dirti che mi piacciono le tue scarpe e sedermi sugli scalini mentre fai il bagno e massaggiarti il collo e baciarti i piedi e tenerti la mano e andare a cena fuori e non farci caso se mangi dal mio piatto e incontrarti da Rudy e parlare della giornata e battere a macchina le tue lettere e portare le tue scatole e ridere della tua paranoia e darti nastri che non ascolti e guardare film bellissimi e guardare film orribili e lamentarmi della radio e fotografarti mentre dormi e svegliarmi per portarti caffè brioches e ciambella e andare da Florent e bere caffè a mezzanotte e farmi rubare tutte le sigarette e non trovare mai un fiammifero e dirti quali programmi ho visto in tv la notte prima e portarti a far vedere l’occhio e non ridere delle tue barzellette e desiderarti di mattina ma lasciarti dormire ancora un po’ e baciarti la schiena e carezzarti la pelle e dirti quanto amo i tuoi capelli i tuoi occhi le tue labbra il tuo collo i tuoi seni il tuo culo il tuo

e sedermi a fumare sulle scale finché il tuo vicino non torna a casa e sedermi a fumare sulle scale finché tu non torni a casa e preoccuparmi se fai tardi e meravigliarmi se torni presto e portarti girasoli e andare alla tua festa e ballare fino a diventare nero e essere mortificato quando sbaglio e felice quando mi perdoni e guardare le tue foto e desiderare di averti sempre conosciuta e sentire la tua voce nell’orecchio e sentire la tua pelle sulla mia pelle e spaventarmi quando sei arrabbiata e hai un occhio che è diventato rosso e la’ltro blu e i capelli tutti a sinistra e la faccia orientale e dirti che sei splendida e abbracciarti se sei angosciata e stringerti se stai male e aver voglia di te se sento il tuo odore e darti fastidio quando ti tocco e lamentarmi quando sono con te e lamentarmi quando non sono con te e sbavare dietro ai tuoi seni e coprirti la notte e avere freddo quando prendi tutta la coperta e caldo quando non lo fai e sciogliermi quando sorridi e dissolvermi quando ridi e non capire perché credi che ti rifiuti visto che non ti rifiuto e domandarmi come hai fatto a pensare che ti avessi rifiutato e chiedermi chi sei ma accettarti chiunque tu sia e raccontarti dell’angelo dell’albero il bambino della foresta incantata che attraversò volando gli oceani per amor tuo e scrivere poesie per te e chiedermi perché non mi credi e provare un sentimento così profondo da non trovare le parole per esprimerlo e aver voglia di comperarti un gattino di cui diventerei subito geloso perché riceverebbe più attenzioni di me e tenerti a letto quando devi andare via e piangere come un bambino quando te ne vai e schiacciare gli scarafaggi e comprarti regali che non vuoi e riportarmeli via e chiederti di sposarmi e dopo che mi hai detto ancora una volta di no continuare a chiedertelo perché anche se credi che non lo voglia davvero io lo voglio veramente sin dalla prima volta che te l’ho chiesto e andare in giro per la città pensando che è vuota senza di te e volere quello che vuoi tu e pensare che mi sto perdendo ma sapere che con te sono al sicuro e raccontarti il peggio di me e cercare di darti il meglio perché è questo che meriti e rispondere alle tue domande anche quando potrei non farlo e cercare di essere onesto perché so che preferisci così e sapere che è finita ma restare ancora dieci minuti prima che tu mi cacci per sempre dalla tua vita e dimenticare chi sono e cercare di esserti vicino perché è bello imparare a conoscerti e ne vale di sicuro la pena e parlarti in un pessimo tedesco e in un ebraico ancora peggiore e far l’amore con te alle tre di mattina e non so come non so come non so come comunicarti qualcosa dell’assoluto eterno indomabile incondizionato inarrestabile irrazionale razionalissimo costante infinito amore che ho per te.

C: (a bassa voce fintanto che A non finisce di parlare) ora basta ora basta ora basta ora basta ora basta ora basta ora basta ora basta (Poi a volume normale) ora basta ora basta ora basta.

A: Non lo capiscono? Ho cose più importanti da fare.

C: È sempre peggio

A: Sono perso, cazzo sono completamente perso in questo cesso di donna.

B: Lei vuole un bambino ieri

A: Che farò quando mi getterai via?

C: Ascolta

B: Guarda.

C: Ascolta. Sono qui per ricordare. Ho bisogno di… ricordare. Ho questa tristezza addosso e non so perché.

A: Sei sempre bellissima, ma quando vieni sei ancora più bella.

C: Quella bambina terrorizzata paralizzata violenta.

A: Visto che più si arrabbia più abiti scivolano a terra via via che la cosa diventa spiacevole è sempre più probabilmente che mi lasci avvelenare.

B: Ho una brutta brutta sensazione riguardo a questa brutta brutta sensazione.

A: Sono solo cazzo, sono cosi solo.

C: Non avevo

A: Non ho

C: Capito

M: Controllati, controllati, rilassati e controllati.

A: Per questa donna dagli occhi disperati sarei pronto a morire.

C: Ha i capelli bianchi – non so quanti anni ha.

M: Paesaggi assolati. Muri color pastello. Il fresco dell’aria condizionata.

A: Continuo a cercare di capire ma non ci riesco.

C: Guardo il grande cuscino beige, cerco di capire, di decifrarmi nella trama chiara e pulita della stoffa.

A: Quando finirà?

C: E poi nel cuscino verde smeraldo, un cuscino assolutamente incapace di rappresentare una qualsiasi parte di me, specie le parti che le mostro.

M: Hai difficoltà nei rapporti con gli uomini?

A: impegnato felice impegnato felice impegnato felice

M: Hai rapporti con gli uomini?

B: L’unica cosa che avevo da dire l’ho già detta, e cazzo è noioso ripeterla, anche se è vera, anche se è il solo pensiero unificante del genere umano.

A: COME FAI A LASCIARMI COSI?

C: La mia tristezza non c’entra niente con gli uomini. Sono depressa perché sto per morire.

A: Prima di avere la possibilità di adorarti tutta, adoravo le parti di te che riuscivo a vedere.

B: a donna dagli occhi di drago.

A: Blu e verdi.

C: Tutti blu.

A: Non ho musica, Cristo vorrei avere musica e ho solo parole.

B: Du bist die Liebe meines Lebens.

A: Non mi cacciare via.

B: Ho qualcosa dentro che tira calci come un bastardo.

C: Un dolore cupo al plesso solare.

B: Benedetta sigaretta.

M: Sei mai stato all’ospedale?

A: Dolore per associazioni di idee.

C: Solo un miracolo può salvarmi.

M: Da cosa?

A: Pazzia.

C: Anoressia. Bulimia.

B: Di tutto.

C: No.

M: Mai.

C: Scusa.

A: La verità è facile.

C: Sono cattiva, sono malata, e nessuno può salvarmi.

A: Una possibilità è morire.

B: Mi faccio schifo.

C: Una depressione non basta. Un crollo emotivo totale è il minimo richiesto perché mi perdonino di averli traditi.

A: La scorciatoia dei vigliacchi,

C: Non ho il coraggio.

B: Ti penso.

A: Ti sogno

B: Parlo di te

A: Non riesco a eliminarti dal mio sistema.

M: Va bene.

B: Mi piace averti dentro il mio sistema.

M: Nessuna presentazione richiesta.

C: Una bella mattina del mese di Maggio.

B: No, non è questo.

C: Potresti essere mia madre.

M: Non sono tua madre.

C: Ho questo senso di colpa e non so perché.

A: Solo l’amore mi può salvare ed è l’amore che mi ha distrutto.

C: Un campo. Una cantina. Un letto. Un’automobile.

B: Tra un giorno o due mi farò un’altra storia, anche se questa storia va avanti da cosi tanto che è diventata quasi un rapporto.

M: Vai avanti.

B: Se non vuoi che venga non verrò. Dillo, non importa. Cioè importa ma è meglio non dirlo. Cosi lo saprò. Quindi.

M: Al di la di ogni limite.

A: Al di la di ogni dolore.

M: Decidi, concentrati, chiedi.

B: Mi do ancora qualche chance.

C: Compero un nuovo registratore e nastri vergini.

B: Lo faccio sempre.

C: Ne ho di vecchi che andrebbero altrettanto bene in realtà, ma la verità c’entra ben poco con la realtà, e lo scopo (se ce n’è uno) è registrare la verità.

A: Sono cosi stanco.

C: Ho fame di bianco su bianco e nero, ma i miei pensieri corrono in un magnifico technicolor, strappandomi al sonno, tirando via la calda coperta dell’invisibilità ogni volta che minaccia di annegare la mia mente nel nulla.

A: La maggioranza della gente,

B: Va avanti,

A: Si alza,

B: Avanti.

A: Il mio cuore deserto è fitto di tenebre.

C: Una leggera pressione registro.

M: pieno di vuoto.

B: Impossibile saziarlo.

M: Una leggera pressione.

A: Registro.

C: Mi viene da vomitare quando mi tocca.

A: Povero, povero amore.

C: Non sento niente, niente.
Non sento niente .

B: Sono tornato.

C: Se lei se ne fosse andata –

A: Sto per morire.

M: Questo abuso è andato avanti anche troppo.

C: Vermi dappertutto.

B: Come te non c’è nessuno.

C: Ogni volta che guardo una coda da vicino, brulica di larve bianche.

A: Un buoi che ti afferra.

C Apro la bocca e anch’io sono piena di larve, mi si aggrappano giù per la gola.

B: È successo qualcosa.

A: Davvero terribile.

C: Cerco di tirarne fuori una ma diventa sempre più lunga, non finisce mai. La ingoio e faccio finta che non ci sia.

B: Incredibilmente piano ma in un attimo.

A: Niente di straordinario.

B: Continuo a tornare.

A: Un orrore cosi profondo può essere frenato solo da un rito,

M: Raccontalo,

B: Spiegalo,

A: E resterà li.

B: Besos brujos que me matan.

C: L’abito di jeans che indossavo a sei anni, la cintura elastica rossa e blu stretta in vita, i calzini di nylon, quelle croste dure sulle ginocchia, la struttura di metallo, per arrampicarsi in mezzo alla mie gambe, Davide –

A: No.

M: Non ti posso amare perché non riesco a rispettarti.

C: Vita nuova, amori nuovi.

M: Stavo per prendere un aereo. Una sensitiva mi predisse che non avrei preso quel volo ma il mio amante si. L’aereo sarebbe caduto e lui sarebbe rimasto ucciso. Non sapevo cosa fare. Se non prendevo il volo avrei fatto avverare la profezia mettendo a rischio la vita del mio amante. Ma per rompere la profezia sarei dovuta salire su un aereo che sembrava destinato a cadere.

A: Cosa hai fatto?

M: Ricominciare.

A: Ricominciare.

C: La rossa erica che mi graffia le gambe.

A: Tutto qui.

C: Un bel quattordicenne biondo, i pollici conficcati nei jeans che gli scoprono mezze natiche, gli occhi azzurri pieni di sole.

B: Sono stufo, chiaro, cazzo sono davvero stufo.

A: Cosa hai fatto?

B: Niente, niente, non ho fatto niente.

M: Non importa tanto non sono innamorata di te.

A: Ed io tremo, singhiozzo al ricordo di lei, di quando mi amava, prima che diventassi il suo carnefice, prima che dentro di me non ci fosse più posto per lei, prima che non ci capissimo più, si il primo momento in cui la vidi, con gli occhi sorridenti e pieni di sole, e tremo di dolore per quel momento da cui ho sempre cercato di fuggire.

B: Ricominciare, ricominciare.

M: Sbrigati.

A: Le guardo i seni

C: Due palloni pieni di latte,

M: Prima o poi,

C: Una bolla di sangue,

B: In un modo o nell’altro,

C: Gorgoglio di sangue,

B: Che mi entra in bocca,

C: Sangue denso giallo,

A: Il mio dolore è nulla in confronto al suo.

C: ma ma ma

A: (e questo è molto importante)

B: Non mi dire di no.

C: Continuo a tornare.

B: Mi fai questo effetto.

M: Non puoi dire di no.

A: Nero angelo divino,

C: Non è lui che voglio.

A: Cazzo se mi manchi.

C: È la mia verginità.

B: Cazzo mi manca scoparti.

C: Un quattordicenne che si prenda la mia verginità in un campo e mi violenti fino a farmi venire.

M: Uno di questi giorni

B: Presto molto presto

A: Ti amerò fino ad allora

M (e dopo?)

C: Ho dei figli, arrivano questi uomini, io lotto ma loro me li prendono, mi rendo conto, gli uomini, sono venuti, hanno detto, nella notte, hanno detto

A :non dirmi di no non mi puoi dire di no perché è un tale sollievo avere ancora amore e stare a letto ed essere abbracciato e toccato e baciato e adorato e il cuore ti salterà dalla gioia quando sentirai la mia voce e vedrai il mio sorriso e sentirai il mio respiro sul collo e il cuore ti batterà forte quando vorrò vederti e ti mentirò fin dal primo giorno e ti userò e ti fotterò e ti spezzerò il cuore perché tu hai spezzato il mio e mi amerai ogni giorno di più finché il peso non sarà insopportabile e la tua vita non sarà mia e morirai sola perché io mi prenderò quello che voglio e poi me ne andrò e non ti dovrò niente è sempre li è sempre stata li e tu non puoi rinnegare la vita in culo a quella vita in culo quella vita ti ho persa ormai

C: SONO TUA

B: Ora che ti ho trovata posso smettere di cercarmi.

C: Lei mi toccò il braccio e sorrise.

B: Una faccia che non avrei mai detto.

A: Entrammo in albergo fingendo di non aver intenzione di fare sesso.

C: Sguardi, bisbigli, ombre e oscurità.

M: Non lo sopporto più.

A: Abbiamo fatto l'amore, poi lei ha vomitato.

C: Nessuno che mi aiuti, neanche quella stronza di mia madre.

A: Ho attraversato due fiumi e su uno ho pianto.

M: Chiudo gli occhi e vedo lei che chiude gli occhi e lei vede te.

A: Il grido di un narciso.

M: La macchina di un grido.

C: Ho visto mio padre che picchiava mia madre con un bastone da passeggio.

A: Una macchia,

C: Un'eco

A: Una macchia,

B: Mi dispiace che tu l'abbia visto.

C: Mi dispiace che lui l'abbia fatto.

A: Dispero di ogni disperazione.

M: Niente rimpianti.

A: Giuro che non ce la faccio a guardarti.

C: Non ho fatto niente, niente.

B: Non ho fatto niente.

C: Vorrei sentirmi fisicamente come mi sento emotivamente.
Affamata.

M: Picchiata.

A: Spezzata.

C: Lui mi compera una confezione di trucchi, cipria rossetto matita. E io mi disegno in gfaccia lividi e sangue e tagli e botte, e scrivo sullo specchio in rosso scuro, BRUTTA.

A: La morte è la mia amante e vuole venire a stare da me.

B: Che significa, che significa, che significa quello che mi stai dicendo?

C: Sii una donna, sii una donna, VAFFANCULO.

M: È davvero umiliante essere desiderate quando l'altro è cosi ubriaco che non se ne accorge nemmeno.

B: Vaffanculo.

C: Ho cercato di spiegargli che non voglio andare a letto con uno che la mattina dopo non capirà quanto è stato duro per me, ma è svenuto prima che finissi la frase.

M: CVD.

C: Ancora a letto con papà.

A: I giochi li facciamo,

M: Le bugie che diciamo.

B: I tuoi capelli sono un dono di Dio.

A: Una ragazza vietnamita, la sua esistenza acquista senso una volta per sempre in quei trenta secondi in cui scappa dal suo villaggio, la pelle squagliata, la bocca aperta.

C: Nessuno può odiarmi più di quanto non mi odi io.

A: Non sono ciò che sono, sono ciò che faccio.

M: È terribile.

C: È vero.

A: La cosa che giuravo non avrei mai fatto, la cosa che giuravo non -

M: Tutto quel dolore

C: Sempre

B: Fino ad oggi,

A: Sulla vita dei miei figli, l'amore dei miei figli.

M: Perché bevi cosi tanto?

B: Le sigarette non mi uccidono abbastanza in fretta.

C: La mia risata è una bolla di disperazione.

M: Regola numero uno.

C: Niente registrazioni.

M: Niente lettere.

A: Niente carte di credito per i pomeriggi in albergo, niente ricevute per i gioielli di lusso, niente chiamate a casa per riabbassare il silenzio.

C: Niente sentimenti,

B: Niente emozioni,

M: Scopate veloci e una memoria da pesce rosso.

C: Ho cominciato a non controllare più l'intestino.

A: In un fremito di vergogna e di sensi di colpa.

C: Cazzo. Cazzo.

A: Lo sa.

B: Non sono io.

A: Mai conservare i souvenir di un delitto.

M: È tutto chiaro.

C: Un'altra ragazza.

B: Un'altra vita.

C: Non ho fato niente, niente.

B: Non ho fatto niente.

M: Al di la di ogni limite.

A: Dio perdonami voglio essere puro.

C: Lui mi sgrida per vedere cosa sono diventata.

M: Vai avanti.

C: Perché nessuno fa l'amore con me come voglio io?

M: Potrei essere tua madre.

B: Non sei mia madre

M: Presto molto presto.

B: Ora.

C: Mi è capitato di far finta di avere un orgasmo, ma è la prima volta che faccio finta di non avere un orgasmo.

A: Da sotto la porta filtra una nera pozza di sangue.

M: Perché?

C: Cosa?

B: Perché cosa?

A: Cosa?

M: Quando è generoso, gentile, pensieroso e felice, so che ha una storia.

C: Lui pensa che siamo stupide, pensa che non lo sappiamo.

M: Nel mio letto una terza persona di cui mi sfugge il volto.

B: Sono cosi,

A: Sono fatto cosi,

C: Non c'è niente da fare.

M: Dai, sii comprensivo, controllati.

B: Ora.

C: Sono stanca di segreti.

M: Non sono io.

C: Ora ho una specie di esaurimento nervoso e vorrebbe essere nata nera, maschio e più attraente.

B: Io mi do.

C: O almeno più attraente.

B: Io do il mio cuore.

C: O quantomeno, diversa.

M: Quello non è dare.

C: Insomma cazzo un'altra persona.

A: Fragile e sconvolgente.

C: Lei decide di farla finita con la commedia quotidiana del tiro avanti per le prossime ore che serve solo a nascondere il fatto che non sa come tirare avanti per i prossimi quarant'anni.

A: Io ti amo ancora.

B: Contro la mia volontà.

C: Lei parla di se in terza persona perché l'idea di essere ciò che è, di capire che è se stessa, è un colpo insopportabile per il suo orgoglio.

B: Cazzo se è vero.

C: Non ne può davvero più di sé e spera spera spera tanto che succeda qualcosa che faccia ricominciare da capo la sua vita.

A: Sono molto più simpatico da quando ho una storia.

C: Puoi ucciderti solo se non sei ancora morto.

M: Ci pensano i sensi di colpa.

A: Perché ora lo so tradimento non significa nulla.

C: Due donne ai piedi di una croce.

B: Un fiore si apre sotto il calore del sole.

A: Un volto grida nel nulla più deserto.

B: È vero, è vero, vero da morire, vero da morire.

M: Un’iconografia segreta che non riesco a decifrare,

A: Al di là della mia comprensione,

C: Al di là della mia

A: Al di là

B: C’è differenza tra capacità di spiegare le cose e intelligenza. Non riesco a spiegarla, ma la differenza c’è.

M: Vuoto.

A: Ammalato.

C: Bianco.

B: Amami.

A: Il senso di colpa rimane nell’aria come un dolore di morte e niente può salvarmi da questo nuvola di sangue.

C: Tu hai ucciso mia madre.

A: Era già morta.

M: Se vuoi che abusi abuserò di te.

A: È morta.

B: La gente muore.

M: Succede.

C: Passo la vita aspettando di incontrare la persona di cui sono infatuata questo momento, affamando le settimane che mi separano dal prossimo appuntamento di un quarto d’ora.

A: MNO

C: Io scrivo la verità e lei mi uccide.

B: In fuga.

M: Nessun posto dove nascondersi.

C: Odio queste parole che mi tengono in vita
Odio queste parole che non mi lasciano morire

B: Che raccontano il mio dolore senza alleviarlo.

C: Ah ah ah

B: Oh oh oh

M: Eh eh eh

C: Per me è inaccettabile l’idea di essere me.

A: Stai perdendo la ragione davanti ai miei occhi.

M: La situazione poco a poco ci sfuggita di mano.

B: Lasciami.

M: Andare.

A: Una bambina era sempre più paralizzata dalle continue violente liti dei suoi genitori. Certe volte restava ore ed ore in piedi immobile nel bagno, perché magari era li che si trovava quando la lite era cominciata. Poi, nei momenti di calma, prendeva delle bottiglie di latte dal frigo o dal pianerottolo e le lasciava nei posti in cui poteva rimanere intrappolata. I suoi genitori non riuscivano a capire perché trovavano bottiglie di latte andato a male in ogni stanza della casa.

M: Perché?

C: Cosa?

B: Perché cosa?

C: Cosa?

M: Perché piangi?

A: Qui nessuna novità.

B: Eri cosi testarda.

C: Sono sempre io.

M: L’hai sempre saputo.

B: Ci è sfuggita di mano.

C: Come ho fatto a perderti?

A: Mi hai gettato via.

C: No.

M: Si.

B: No.

A: Si.

B: No.

C: No.

A: Si.
(Un tempo)

B: No.

C: No.

M: Si.

B: No.

C: No.

A: Si.

C: No.
(Un tempo)

A: Si.

C: No.

B: No.

M: Si.

A: Si.

M: si

C: (emette un breve grido monosillabico)
(Un tempo)

C: (emette un breve grido monosillabico)

B: (emette un breve grido monosillabico)

M: (emette un breve grido monosillabico)

B: (emette un breve grido monosillabico)

A: (emette un breve grido monosillabico)

M: (emette un breve grido monosillabico)

C: (emette un breve grido monosillabico)
(Un tempo).

M: Se non vuoi parlare non posso aiutarti.

B: Questo posto.

C: ES3.

A: Sono la bestia all’estremo del guinzaglio.

C: Silenzio o violenza.

B: A te la scelta.

C: Non riempirmi lo stomaco se non sai riempirmi il cuore.

B: Mi riempi la testa come solo una persona assente sa fare.

M: Confusione mentale, disfunzioni sessuali, ansia, cefalee, nervosismo, insonnia, agitazione, nausea, diarrea, prurito, tremori, sudorazione, convulsioni.

C: Ecco di cosa soffro per ora.

M: Va bene.

B: Non sarà niente di grave.

A: Non è niente di grave.

C: O mi sopprimi o mi rinchiudi.

A: Nessuno sopravvive alla vita.

C: E nessuno può sapere come è la notte.

M: Non hai mai pensato che forse eri nel posto sbagliato?

C: No.

B: Mai.

A: No.

C: Se muoio qui mi hanno uccisa i programmi tivù.

A: Ho mentito per te ecco perché non ti posso amare.

M: Non chiedere,

A: Non implorare,

B: Imparare, imparare, perché non imparo mai?

C: Mi accendono la luce ogni ora per controllare se respiro ancora.

B: Ancora.

C: Io gli spiego che la privazione del sonno è una forma di tortura.

B Ancora ed ancora.

M: Se ti suicidi dovrai ritornare e farlo di nuovo.

B: Ancora la stessa storia, sempre quella.

A: Che tu non rivolga mai la mano contro te stesso.

C: Le cose futili, non quelle utili, mi terranno insieme.

M: Senti ancora le voci?

B: Solo quando mi parlano.

A: Le stanche anime con le bocche asciutte.

C: Non sono malata, so che la vita non vale la pena d’esser vissuta.

A: Ho perduto la fede nell’onestà.

B: Ho perduto la fede nel

M: Avanti, su, oltre,

C: Perduta.

B: 199714424

M: Forza avanti.

C: Non credo

M: Non importa

C: Fuori, fuori dove?

A: Un orrendo buco nero di mezzo-amore.

M: Sbrigati.

A: Odio il consolato e il consolatore.

C: Sono molto più incazzata di quello che credi.

A: Non mi fido di te e non ti rispetto.

C: Non sono più onesta ormai.

A: Hai preso da me e non posso amarti.

M: Ritornare alla vita.

C: Un parcheggio deserto da cui non riesco ad uscire.

B: La paura rimbomba sul cielo della città.

M: Di notte l’assenza si addormenta fra le case,

C: Tra le macchine nelle corsie di emergenza,

B: Tra il giorno e la notte.

A: Devo stare dove sono destinato a stare.

B: Lasciate

C: Mi

M: Andare

A: Il mondo esterno è decisamente sopravvalutato.
(Una pausa).

C: Fate che il giorno in cui sono nata muoia
Fate che l’oscurità della notte lo spaventi
Fate che le stelle della sua alba siano buie
Che non possa vedere le ciglia del mattino
Perché non sbatté la porta del grembo di mia madre

B: La cosa di cui ho paura mi piomba addosso.

C: Ti odio,

B: Ho bisogno di te,

M: Ancora,

C: Ho bisogno di cambiare.

A: Questo futile e disgustoso nulla che è diventato ormai il nostro rapporto.

M: Voglio una vita vera,

B: Un amore vero,

A: Un amore che abbia radici robuste e cresca alto sotto il sole.

C: Cosa ha lei che io non ho?

A: Me.

B: Le cose che voglio, le voglio con te.

M: Non. Sono. Io.

A: Niente segreti.

M: Solo cecità.

A: Ti sei innamorata di una persona che non esiste.

C: No.

M: Si.

B: No.

A: Si.

C: No.

B: No.

M: Si

C: Lo sapevo,

B: Lo sapevo,

C: Perché non imparo mai?

A: Non mi accontenterò di una vita al buio.

B: Non guardare il sole, non guardare il sole.

C: Ti amo.

M: Troppo tardi.

A: È finita.

C: (emette un informe grido di disperazione)

(Un silenzio).

A: Non sappiamo di essere nati.

C: Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto? Cosa mi hanno fatto?

M: Cresci e smetti di dare la colpa a tua madre.

A: La vita succede.

B: Come i fiori,

C: Come la luce del sole,

A: Come il tramonto.

C: Un movimento per allontanarsi,

B: Non per avvicinarsi.

A: Non è mai stata colpa mia.

M: Hai continuato a ritornare.

B: Ora e per sempre.

A: Non lotto più per te.

B: La visione.

M: La perdita.

C: Il dolore.

A: La perdita.

B: La conquista.

M: La perdita.

C: La luce.

B: Se tu morissi sarebbe come se le mie ossa venissero rimosse. Nessuno capirebbe perché, ma avrei un crollo.

C: Se potessi liberarmi di te,

B: Se potessi liberarmi,

M: No non è questo,

A: No niente affatto,

B: Non intendevo affatto questo.

A: Le ho spezzato il cuore, cosa voglio di più?

C: La visione.

M: La luce.

C: Il dolore.

A: La luce.

M: La conquista.

B: La luce.

C: La perdita.

B: Il cerchio è l’unica forma geometrica che è definita dal suo centro. Niente uovo e gallina qui, il centro è nato prima, la circonferenza è venuta dopo. La terra, per definizione, ha un centro. E solo il pazzo che lo sa può andare dove vuole, perché tanto sa che il centro lo terrà giù, impedendogli di volare via fuori orbita. Ma quando la percezione del centro diventa confusa, arriva sibilando in superficie, l’equilibrio si è rotto. L’equilibrio si è rotto. L’equilibrio cara mia si è rotto.

C: Quando lei se ne andò –

B: La spina dorsale è la mia vita spezzata.

A: Perché viene data luce a chi è in disgrazia

C: Riportatela qui.

A: E vita alle anime infelici

B: Se tu fossi qui –

M: Sono qui.

A: Come un’ombra profonda d’estate.

C: Io la amo mi manca.

B: per me è finita.

M: Avanti forza.

C: perché non sono morta il giorno che sono nata.

M: Uscire fuori dal ventre

B: E tirare l’ultimo respiro.

A: Muoversi tra le ombre, una volta nella nebbia.

M: Il dolore è un’ombra.

A: L’ombra della mia bugia.

C: Rossa roccia di secoli

B: Non sei una cattiva persona, solo pensi troppo.

C: Lasciate che mi nasconda.

M: Puoi

C: Vorresti

B: Vuoi

M: Muoviti.

A: Mai più lo giuro su Cristo.

B: Se perdo la voce sono finito.

M: Sempre qui.

B: Non succederà,

C: Questa volta no,

B: Non io.

C: Non ancora.

M: È come stare ad aspettare che ti crescano i capelli.

B: Estas astravesada come el di Miercoles.

C: Sono cosi. Esisto in questo oscillare. Mai ferma, mai solo una cosa o un’altra, mi muovo costantemente da un lato al limite più estremo dell’altro.

B: Dolce.

M: Una leggera pressione.

B: Sei cosi dolce.

A: Registro.

C: Dov’è finita la mia personalità?

A: Sono troppo vecchio per queste cose.

M: Non potrei amarti meno.

B: Non potrei amarti più.

M: Ad essere del tutto onesta,

C: (quando mai sono “del tutto onesta”?)

B: Non ce la faccio più.
(Un tempo).

C: Mai successo.
(Un silenzio).

A: Quella che certe volte mi sembra estasi è solo assenza di angoscia.

M: Non temere niente.

B: Tutto o niente.

C: Niente di tutto ciò,

B: Tutto quanto,

M: Niente.

C: Sono un pirata delle emozioni, che ruba il dolore degli altri, e lo nasconde sotto il suo finché

A: Non ricordo più

B: Di chi è

C: Ormai

A: Forse avete ragione voi,

C: Forse sono cattiva,

A: Ma Dio mi ha marchiato con il segno di Caino.

C: Peso.

B: Non so.

M: Data.

A: Non so.

B: Destino.

C: Non so.

A: È una punizione per averti coperto le spalle.

M: Continuo a ritornare.

B: Ancora e ancora.

A: L’eterno ritorno.

B: Se perdo la voce sono finito.

C: Merda nel piatto. Mostrati entusiasta o anche tua madre ti farà a pezzi.

M: Fai entrare gli Uomini della Notte.

A: La mia vita non è niente di speciale,

C: Un fiume di eventi casuali come tutte le altre,

A: Un fiume in un oceano salato che brucia, brucia, ma non uccide.

M: Tu sei morta per me.

B: Un atto d’amore.

C: Non sei mia madre.

A: Eravamo tante cose.

B: È successo qualcosa.

M: Ma non potrei mai dire che ci siamo amati.

B: L’ho trovata

A: L’ho amata

C: L’ho perduta

M: Fine.
(Un silenzio).

C: Qualcosa si è levato in alto,

A: Fuori della città,

B: Prima che iniziasse la merda,

A: In alto sulla città,

C: Un altro sogno,

M: Ho attraversato un fiume che scorre nell’ombra,

B: In de Bergen, da fühlst du dich frei,

M: Un unico desiderio,

C: Un’estate fresca e un inverno mite,

B: Niente lotte, niente diluvi,

C: L’oscurità abbraccia una stella morente,

A: Un lungo sonno con te fra le braccia,

B: Nessuno niente nessun problema,

C: Assorbita ma non cancellata,

A: Pace,

M: Un livido bagliore senza una fonte di luce,

A: Un pallido mare dorato sotto un pallido cielo rosa,

M: Una campana lontana attraversa il mare deserto,

B: Le nuvole si fanno fitte e io so di essere su di un globo,

C: Le onde singhiozzano in un battito.
(Un tempo)

B: Eccomi qua, ancora una volta, eccomi qua, eccomi qua, nell’oscurità ancora una volta,

A: Sulla soglia del nulla,

B: Eccomi qua,

C: Tienimi la mano,

A: Sia gloria al Padre,

M: La verità è alle tue spalle,

B: Rinuncerei a tutto per te,

C: Dentro la luce,

A: Com’era all’inizio,

C: Al di là delle tenebre,

M: E come sempre sarà,

B: Dentro la luce,

A: Alla fine del giorno questo rimane,

B: Guadagnando tempo,

A: Mi rimane questo,

M: Ma perdendo luce,

A: Questo rimane,

C: Grasso e luminoso e morto morto morto sereno,

M: Non posso salvarti,

A: E puro

C: Altre vite

B: Nemmeno uno stronzo lo farebbe.

M: Ridotto ad una palla.

A: Libera la mia anima dalla spada.

B: Mi sveglio quando sogno,

M: Sola.

A: Che possa superare ogni conoscenza.

C: Non sogno più,

A: Non ho più sogni.

B: Conquistando luce,

C: Ho attraversato un fiume,

M: Ma perdendo tempo.

B: Non posso dirti di no.

C: Per essere liberata dai ricordi,

M: Libera dal desiderio.

C: Stare buona, non fare nulla,

B: Non dire nulla.

A: Invisibile.

C: Se neanche i sogni restano segreti

B: È meglio dimenticare.

A: Espressioni casuali di una gioia insensata.

M: Hai fatto l’amore vicino al fiume.

TUTTI: Dimentica.
(Un tempo).

B: Violentami.
(Una pausa)

M: È possibile?

C: Ho curato il mio corpo ma non riesco a curare l’anima.

A: Sono molto stanco.

B: Continuo a tornare.

M: Puoi essere tu.

C: Modella dipingi incolla un’espressione sul mio viso.

B: La mia vita in bianco e nero all’incontrario.

M: Fallo.

A: Fai ciò che credi giusto sarà la parola della legge.

M: Ora.

A: L’amore è legge, l’amore secondo volontà.

C: Non sento niente, niente.
Non sento niente.

A: Satana, mio signore, sono tuo.

B: (Di seguito, con tono pacato, fino a che A non termina il suo discorso) no no no no no no no / no no no no no no no no no

A: E non dimenticare che la poesia è un linguaggio per sé e grazie a sé.
Non dimenticare quando vengono sancite parole nuove nuovi altri atteggiamenti sono richiesti.
Non dimenticare il decoro.
Non dimenticare il decoro.
(Un tempo)

B: Uccidimi.
(Un tempo)

A: In caduta libera

B: Dentro la luce
C: Bianca accecante luce

A: Mondo senza fine

C: Tu sei morta per me

M: Gloria. Gloria.
B: E per sempre sarà

A: Felice

B: Molto felice

C: Felice e in libertà.