FERMATA A RICHIESTA
Atto unico
di
RENATO FIDONE
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EDIZIONE SETTEMBRE 2013
FERMATA A RICHIESTA
Atto unico
di
Renato Fidone
P e r s o n a g g i
Un signore
Una signora
Suo marito
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Epoca presente. In un qualsiasi posto della Sicilia.
Ogni riferimento a fatti o a persone puramente casuale e dettato dalla fantasia dellAutore.
Donnalucata/ Scicli (Rg) settembre 92
Renato Fidone via Lido 47 0932.937912 ab. 0932.830008 ab.estate e festivi 333.6016300
Edizione 2013 aggiornata e riveduta in forma telematica
TUTTI I DIRITTI RISERVATI E TUTELATI DALLA SIAE
Si diffida chiunque voglia apportare all Opera delle modifiche parziali o sostanziali senza lautorizzazione dellAutore
FERMATA A RICHIESTA
Atto unico
La scena molto essenziale, rappresenta una fermata del bus. Una panca, un lampione, un cartello che indica le corse. Su di essa seduto un signore di mezza et, indossa un impermeabile alquanto logoro, un cappello nelle medesime condizioni, una borsa di finta pelle con dentro la colazione. La luce molto fioca. Sono le sette, fa freddo.
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( Il signore apre la borsa, tira fuori un panino con intenzione di mangiarlo prima per lo annusa, disgustoso, lo ripone dentro la borsa, ne tira fuori un altro, inforca gli occhiali ed attentamente guarda cosa contiene, lo annusa come il primo, con lidentica espressione disgustata, lo ripone dentro la borsa. Poi con rassegnazione si alza e si avvicina al proscenio, guardando un punto indefinito, verso lalto, saluta con la mano abbozzando un tenue sorriso. Subito dopo abbassa lentamente la mano e lespressione diventa triste. Si risiede sulla panca con la testa tra le mani e i gomiti appoggiati alle ginocchia. E assorto nei suoi pensieri, ma il suono di un clacson lo distrae, si avvicina velocemente verso il proscenio)
SIGNORE : Grazie, quasi arrivato! (si siede nuovamente e incomincia a pulire gli occhiali, spessi, dal telaio nero, fuori moda, poi ancora un clacson, il signore corre nuovamente verso il proscenio) Grazie , quasi arrivato! (subito dopo , dalla sua sinistra si ode sbattere lo sportello di una macchina, poi un altro e ancora delle voci concitate; appare una bella donna, infuriata, sulla 30na, indossa una pelliccia su una vestaglia da camera, pantofole e un beauticase; la segue il marito, sulla 40na, ha il cappotto sulle spalle, sotto ha il pigiama, in pantofole, stanno litigando di brutto, alla loro vista il signore visibilmente stupito, la coppia non si accorge della sua presenza)
SIGNORA : (alterata) E finita! Ti ho detto che finita. (inviperita) E non venirmi appresso, mi fai schifo, non sopporto nemmeno la tua presenza. (gridando) Viavai via, ti ho detto)
MARITO : (cercando di carmarla) Ma cara, cerca di ragionare! Alle sette di mattinacon questo freddo, che ci facciamo qua?
SIGNORA : Alle sette di mattino che cosa? Sei un mostro, ecco quello che sei, un mostro!
MARITO : Cerca di capire che non potevo
SIGNORA : Tu non volevi, questa la verit! (istericamente) Non toccarminon toccarmi..grido!! (lancia un urlo e togliendosi una pantofola, la tira contro il marito , che scansandosi, va a colpire il signore in faccia; i due si accorgono solo ora della sua presenza)
SIGNORA E MARITO : (senza scomporsi) Ci scusi! (poi nuovamente ricominciano a litigare, ma questa volta, per, uno scontro fisico violento, una colluttazione infernale, il signore guarda impietrito)
MARITO : Non tirarmi i capelliti ho detto non tirarmi i capelli.ahiahiiiii! (alla donna rimane in mano il parrucchino del marito) Maledetta stregaBrutta arpa! Ridammi il parrucchino! (il marito rincorre la moglie ed entrambi girano attorno alla panca dov seduto il signore) Brutta strega
SIGNORA : (istericamente) Non dirmi streganon dirmi strega(si fermano)
SIGNORE : (timidamente) Signora, la pantofola! (gliela porge)
SIGNORA : Ma cosa vuole? Perch si immischia?
MARITO : Non conosce il proverbio?
SIGNORE : (c.s.) Scusi, ma quale?
SIGNORA : Tra moglie e marito
MARITO : non mettereilil ..?
SIGNORE : (con un leggero sorriso compiacente) il dito! Giscusate! ( ritrae il braccio con la pantofola, stringendola in mano; i due ricominciano la colluttazione, subito dopo si sente il clacson di un pulman, il signore si prepara per salirvici, ma rimane di stucco, quando si accorge che il bus passa senza fermarsi) Ma perch non si fermato? (tra se) (inforca bene gli occhiali, si avvicina al cartello che indica gli orari delle corse) Che stupido, mi sono dimenticato che questa fermata a richiesta! Se non alzi il braccio, quello non si ferma. (i due sfiniti si stirano sulla panca)
SIGNORA :Laria, mi manca laria! Datemi aiuto! (il signore interviene)
SIGNORE : Signora, si sente male?
MARITO : Ma cosa vuole lei? Vada al suo posto
SIGNORE : Ma la signora!
MARITO : E unattrice, non le dia peso! Vadavada!
SIGNORA : Aiutatemi, vi pregovi supplico (il signore c.s.)
MARITO : (con una pistola in mano) Fermo!! (il signore morto dalla paura e nel frattempo la signora, con un grosso coltello appuntito in mano, si avventa alle spalle del marito, trafiggendolo con tutta la forza che aveva, questi si accascia a terra sparando in aria un colpo di rivoltella; il signore sgomento)
SIGNORA : E la fine che meritavi, carogna! (il signore nel frattempo si era nascosto dietro la panca) Hai finito di tormentarmidi umiliarmi, di violentarmistronzo! Lurido verme schifoso.
SIGNORE : Mamasignora, suo marito morto! ( chinandosi sul cadavere e prendendo in mano il coltello)
SIGNORA : Emb, tutti, prima o poi dobbiamo morire. Lei forse no? (togliendogli il coltello e conservandolo nel beauticase)
SIGNORE : Ioeccopreferirei una morte meno dolorosa, naturale.
SIGNORA : La sua stata, una morte naturale! Pi che naturale, direi.
SIGNORE : Se mi permette, con tutto il rispetto, non mi parsa tale!
SIGNORA : E naturale, perch dopo tutto quello che mi ha fatto passare, non poteva fare una fine diversa! Ha capito, adesso? (apre la borsetta del trucco e incomincia a truccarsi come se niente fosse accaduto)
SIGNORE : Sisi, adesso ho capito! (timidamente) E ora come far a. (indicando il cadavere)
SIGNORA : Come far? Come faremo, vuole dire!
SIGNORE : (spaventato) Noi chi?
SIGNORA : Noi, io e lei!
SIGNORE : (sudando freddo) Io? Ma che centro io?
SIGNORA : (continuando a truccarsi) Ah, lei non centra?
SIGNORE : Appunto, io che centro? Io ero qua che
SIGNORA : Si..si, lei era qua, e con questo? Mentre lei si trovava qua, siamo arrivati noi!E con questo? Ha visto tutto, no?
SIGNORE : Ecco, insommami sembra
SIGNORA : Vuole forse dirmi che non ha visto niente?
SIGNORE : Nonoquesto no! Ma io che cosa dovrei fare? Devo sorse testimoniare?
SIGNORA : (decisa, smettendo di truccarsi) Ma si capisce! Lei ha visto che mi sono dovuta difendere, aveva una pistola, lha vista pure leio me la sono inventata io?
SIGNORE : Si..si, la pistola lho vista
SIGNORA : Quindi, mi sono dovuta difendere! Logico, no!
SIGNORE : Veramentelui, suo marito, la pistola laveva puntata contro di me e non contro di lei
SIGNORA : Ma cosa vuol dire? Ha visto come mi ha picchiata? Guardi, ho ancora i lividi.
SIGNORE : Si, per anche lei, insommave le siete date!
SIGNORA : In poche parole vuole dirmi che non stata legittima difesa? Lo dicalo dica!
SIGNORE : Si, non me la sento di dire altrimenti!
SIGNORA : E se le avesse sparato? Mettiamola cos. Io, spaventata che le facesse del male, lo uccidolo uccido, per salvare la sua vita! Come le pare cos, credibile? (silenzio, poi lei lo scuote) Diavolo, mi risponda!
SIGNORE : Vuole che le dica la verit? (lei annuisce) No! Non credibile! ( la signora si accascia sulla panca accanto alluomo e scoppia in un pianto straziante)
SIGNORA :(piangendo) Ha ragioneha ragione, mi scusi. Solo ora mi rendo conto di quello che ho combinato!
SIGNORE : (vorrebbe consolarla, coccolarla, ma non riesce a toccarla e n a dirle niente) Si sfoghi pure, signora, le far bene! (vorrebbe accarezzarle la testa, ma poi ci ripensa)
SIGNORA : (appoggiando la testa sul petto del signore e stringendolo forte) La prego mi aiuti!
SIGNORE : (imbarazzato) Mimi dica come! Io non so se sar capace di
SIGNORA : Lei penser che io sia una pazza?
SIGNORE : (mentendo) Ma no, cosa dice?
SIGNORA : Lei lo pensa, suvvia, sia sincero, non lo nasconda. (Stringendosi sempre pi alluomo, accavalla la sua gamba destra alla gamba sinistra delluomo, voltando quasi le spalle al pubblico, cingendolo con le braccia alla vita e con la testa sempre sul petto, imbarazzatissimo)
SIGNORE : (guardandosi attorno con la paura di essere visto in quella imbarazzante posizione) In effetti a prima vista, specie quando non ci
si conosce(poi deciso) Signora, mi deve perdonare, ma lei ha ucciso una persona!
SIGNORA : (stringendolo sempre pi) La pregola prego, non me lo ricordi! (piange) Mi stringami stringa pure lei!
SIGNORE : (c.s.) Ma non so se .mi scusi! ( si alza e va a guardare un punto indefinito, in alto, come se avesse paura di essere visto dalla moglie, che lo aspetta sempre davanti alla finestra, poi ritorna a sedersi, ma la signora si era alzata e aveva afferrato per le gambe il cadavere e stava cercando di trascinarlo) Ma cosa fa?
SIGNORA : Mi aiuti, invece di fare domande! L dietro c un contenitore dellimmondizia
SIGNORE : Ma questo occultamento di cadavere?
SIGNORA : Ma non dica fesserie, per non averlo tra i piedi. Mi aiuti, la prego. Giuro che mi costituir ! (il signore a malincuore laiuta, scompaiono sul fondo, dopo appena un attimo ritornano, lei si siede sulla panca, mentre luomo pensieroso)
SIGNORE : Forse abbiamo fatto male! (lei lo tira a se con una mano)
SIGNORA : Si sieda vicino a me e mi stringa. (lui esegue e la stringe forte, le accarezza i capelli, glieli annusa, le spalle, i fianchi e la stringe sempre di pi, in estasi)
SIGNORE : Com profumata, che pelle vellutata
SIGNORA : Cos, mi stringa cos, forte.fino a farmi male! Lui non lo fa maimi scusi, volevo dire non lo faceva mai! Era duro, spietato, violento, cattivo!
SIGNORE : Ma come pu una donna come lei, cos bella, cos dolcetutto sommato, arrivare ad uccidere?
SIGNORA : Lo vuole proprio sapere?
SIGNORE : Si, se a lei non dispiace! ( la donna assume un atteggiamento pi serio, di circostanzadato largomento)
SIGNORA : Dovrei partire da lontano..(si ode il clacson del bus)
SIGNORE : Forse sar il mio!
SIGNORA : (supplicandolo e afferrandolo per la mano) La pregola prego, non mi lasci! Laccompagner con la mia macchina, l dietro!
SIGNORE : Ma s, dopo tutto quello che successo, non me la sento di andare in ufficio! (si siede) Dicadica, si sfoghi pure!
SIGNORA : Il mio matrimonio con quello l(indicando il cassonetto, dietro le loro spalle) non stato tutte rose e fiori, anzi, diciamo che le spine sono state pi dei fiori
SIGNORE : Lo avevo capito, sa! (una battuta scontata)
SIGNORA : Ma non da ora, da sempre. Pensi che quella carogna, la prima notte di nozze mi ha rispedita dai miei! E lo s perch?
SIGNORE : No, come potrei saperlo?
SIGNORA : Provi ad indovinare?
SIGNORE : Le giuro che non mi viene in mente niente!
SIGNORA : (singhiozzando) Il verme mi ha accusata di non essere come lui voleva!
SIGNORE : In che senso, scusi?
SIGNORA : Ma come, non capisce? Mi accusava di non essere integra, capisce, integra! Si rende conto?
SIGNORE : Era malata?
SIGNORA : Allora lei lo fa apposta, non vuole capire?
SIGNORE : Le giuro che non comprendo, signora.
SIGNORA : (arrabbiata) Mi ha detto che non ero vergine, ha capito adesso? Vergineha capito? (il signore ha come un malore, diventa pallido, si slaccia il nodo della cravatta) Ma cosa le prende, si sente male?
SIGNORE : Nono sto bene, sto bene!
SIGNORA : Vuole che continui?
SIGNORE : Si, la prego, continui pure!
SIGNORA : E proprio sicuro?
SIGNORE : Certo, minteressa!
SIGNORA : Quella nottequella notte fu per me la notte pi lunga della mia vita. Ero distrutta, non sapevo cosa pensare. Mi fece fare un borsone, apr il portone e mi spinse fuori di casa, la mia casa, che mio padre aveva comprato per noi due. Pioveva a dirotto, ero a piedi, non mi volle accompagnare, mi disse che tanto mia madre abitava a pochi passi. Quando arrivai a casa di mia madre, mi vide bagnata fradicia, mi fece mille domande e io, sapendo che era ammalata di cuore, non le volli dire il vero motivo di quella situazione. Le dissi che avevamo litigato perch lui era geloso. Mi ospit con tanto affetto, mi consigli di lasciarlo da solo. Lei me lo aveva sempre detto, non le piaceva, non le era mai piaciuto. Ah, ci fosse stato mio padre, gli avrebbe dato una bella lezione, a quello stronzo! Mia sorella si era sposata in America con un bravuomo, aveva una bella famiglia. Quante volte mi diceva di andare da lei, ma non volevo lasciare sola mia madre. (Stringe sempre di pi il signore)
SIGNORE : Suo padre era morto di cancro ai polmoni?
SIGNORA : Come fa a saperlo?
SIGNORE : Unintuizione, niente di pi!
SIGNORA : Non mi dica che un veggente?
SIGNORE : E come mai poi ritornata da suo marito?
SIGNORA : (desolata) Gi, da mio marito. Rimasi due settimane da mia madre. Lui, il verme, mi telefonava ogni giorno, allora di pranzo, ma io gli riattaccavo il telefono in faccia. Poi un giorno decisi di sentire quello che aveva da dire e fu la mia rovina
SIGNORE : (continu lui il racconto con grande semplicit come se fosse la storia della sua vita) Le disse di sentirsi un povero diavolo, un essere spregevole(la signora rimane allibita) Le disse che lui non era mai stato con una donna, che non sapeva. Che gli avevano fatto capire alcune cose sulla prima notte di nozzedelle cose assurdeLe chiese perdono!
SIGNORA : Ma..ma, scusi, lei sta leggendo la mia vita?
SIGNORE : Ho provato a indovinare, continui!
SIGNORA : Continui lei, piuttosto.
SIGNORE : Va bene, se lei vuole. (si alza e passeggia lentamente) Dopo poco tempo che ritorn a vivere con suo marito, sorsero dei problemi di comunicabilit. Lui si chiuse in un silenzio totale. Dopo qualche mese fu vittima di una grave forma di depressione. Il vostro rapporto era quasi finito. Poi dun tratto, si riprese da quella grave malattia e tutto sembrava andare per il giusto verso. Purtroppo, per, qualcosa in lui era cambiato, irrimediabilmente(china il capo come se provasse vergogna) Eraera diventato impotente! E cos?
SIGNORA : (sbalordita) Fenomenale!
SIGNORE : Il matrimonio tira avanti per 5 lunghi anni, lui tenta due volte il suicidio..
SIGNORA : senza mai riuscirci, purtroppo!
SIGNORE : Ma ha sofferto tanto, per! Sono stati lunghi anni di sofferenza, di vergogna interiore. Un uomo distrutto, finito, che cercava aiuto nella morte. Morte che per non veniva mai, che lo scherniva, che lo ammaliava. Sarebbe stata la medicina per tutte le sue malattie! Pensi alla sua solitudine, ai suoi tormenti
SIGNORA : E lei pensi ai miei! Non mi dica che vuole dargli ragione? Pensi a quello che mi ha fatto passare, quel pazzo! (istericamente) Sa dove mi portava quel verme? Ma gi, lei sa tutto! Ma glielo dico lo stesso, nel caso non fosse informato. Mi portava a vedere i film porno, quel maiale, ha capito? Non mi costringa a pensare al resto, la prego.
SIGNORE : Ma cosa ne sa di quello che provava lui? Lei pensa solo a se stessa, abbia piet di quel povero uomo!
SIGNORA : Io avere piet di quellessere immondo! Lei, piuttosto, perch non prova piet di me? Ma lei sta dalla sua parte, vero? Lho capito subito!
SIGNORE : (minaccioso, quasi fosse unaltra persona) Sisi, lei una donna perversa, come tante altre! Siete tutte uguali. Con la vostra insaziabile sete di sesso! (sempre pi minaccioso, tanto che la signora ha paura) Lei non ha capito suo marito, lei pensava solo a soddisfare se stessa e lui, suo marito, con tutta la sua forzacercava didisi insomma, di accontentarla, mamaDio Santo(si accascia sulla panca, si prende la testa tra le mani, poi grida..) Non potevanon potevanon poteva! (scoppia in un pianto straziante, la signora dopo un attimo di esitazione lo consola)
SIGNORA : Si calmi, si calmi, la prego. Si ha ragione lei, ma si calmi. ( il signore trae di tasca un fazzoletto e si asciuga le lacrime, dopo un atimo si ricompone)
SIGNORE : (sommessamente) Mi scusi, ma io stamattina ero venuto come ogni mattina, a prendere il bus e invecee invecemi sono trovato davanti ad un omicidio di un signore che non conosco e a raccontarle questa storia
SIGNORA : ...la mia storia!
SIGNORE : La sua storia la mia, signora!
SIGNORA : Ma lei non morto, per? E sua moglie?
SIGNORE : Ecco, si. Le uniche due cose che non combaciano, io che non sono morto e mia moglie, che non bella come lei e che da due anni su una sedia a rotelle. Non vivevegeta! La vede? (le mostra un punto in alto) Vede? Vede quella finestra illuminata, al terzo piano? Vede unombra dietro di essa? E lei, mia moglie! Sta l fino al mio rientro, non si pu muovere!
SIGNORA : Poverina!
SIGNORE : Non la compianga. Lei vive meglio di me che sono morto dentro.
SIGNORA : Ma come fa a dire queste cose? Lei senza cuore!
SIGNORE : (a denti stretti, minaccioso) Le ho detto di non compiangerla!
SIGNORA : Lei come mio marito!
SIGNORE : (afferrandola per il collo) E tu sei una cagna maledetta! (dalla destra appare un uomo con impermeabile e cappello e occhiali scuri, assiste per un attimo alla scena)
UOMO : (deciso) Fermo!!
SIGNORE : ( di colpo si ferma e si ricompone) Mi scusiio volevo
UOMO : Lei voleva compiere un altro omicidio, suppongo!
SIGNORE : Cosa? Un altro omicidio, ma cosa dice?
UOMO : (mostrando un tesserino) Polizia! Lei il signor Munari, Aristide Munari?
SIGNORE : Si.
UOMO : Un quarto dora fa, una donna, una certa Silvia DAmbrosio, ha telefonato in centrale asserendo che mentre era affacciata alla finestra, ha visto lei, con in mano un grosso coltello,pugnalare alle spalle un uomo! Confessa?
SIGNORE : Ma lei vuole scherzare!
UOMO : Io non scherzo mai, figuriamoci in servizio.
SIGNORE : Ma lo capisce che Silvia DAmbrosio mia mogliemia moglie! Non pu averle detto che io
UOMO : Ha anche detto che si disfatto del cadavere buttando il cadavere l dietro, dentro un cassonetto della spazzatura. (perentorio) Mi dia larma del delitto!
SIGNORA : (il signore sgomento, si siede sulla panca, la signora apre la sua valigetta e fuoriesce il coltello porgendolo alluomo) Eccolo, con la forza mi ha costretta a metterlo in borsa. Ci sono ancora le sue impronte.
SIGNORE : (fra se, incredulo) Ma Silvia non potevanon poteva telefonare. Silvia su una sedia a rotelle da due anni, non riesce a muoversi nemmeno di un centimetro. Le sue manile sue belle mani, non hanno la forza nemmeno di salutarmi quando vado via. La guardila guardi ancora alla finestra, si vede solo la sua testolina(la mostra alluomo, entrambi guardano, poi) Mamanon c pi? (sbigottito) Ma come pu essere? Glielo giuro, Silvia non si mai mossa da l, come poteva telefonarle? E poiincolpare proprio suo marito di un reato che non ha commesso. ( poi deciso verso la signora) Quel signore, che non so come si chiamasse, litigava con sua moglie, ossia, questa donna, poi mi tira una ciabatta, io la prendo e cerco di restituirgliela, e quel signore mi punta una pistolagi, una pistola, a me che non centro niente. Quindi, non appena gli gira le spalle, lei, la moglie, con un enorme coltello da macellaio lo infilza! E stata lei a ucciderlo, alle spalle, a tradimentoio non centro niente una pazzaSi figuri, una che va in giro alle sette del mattino con un coltello di quelle dimensionimi dica lei se non ha premeditato lomicidio! Due pi due fanno quattro, eh!
UOMO : I conti li faccio io e lasci perdere le sue considerazioni. Ha parlato di una pistola, dov?
SIGNORE : Non lo so, era qua a terralavr presa lei(indica la donna)
SIGNORA : E dove lavrei nascosta, bugiardo? (fa vedere la borsetta del trucco alluomo) Dovnelle mie mutande? ( apre la pelliccia)
UOMO : E il cadavere? Dove lo ha nascosto?
SIGNORE : Io non ho nascosto un bel niente, stata questa donna a pregarmi di aiutarla aanasconderesi, insomma, a nasconderlo, almeno provvisoriamente. Mi disse che gli faceva senso. Capisce, prima lo ammazza e poi gli fa senso! Decisi di aiutarla a togliere da l il cadavere di quel povero malcapitato e poi mi promise che si sarebbe costituita, e ioio le ho creduto!
SIGNORA : Ma cosa si inventa? Io lavrei pregata di Ma lei pazzo da legare!
UOMO : Le conviene collaborare, altrimenti la sua posizione si aggrava sempre di pi.
SIGNORE : Mi scusi, ma tutto questo mi sta sembrando un sogno, un terribile sogno! Io, stamattina, come tutte le mattine, ero venuto per prendere lautobus. Questaquesta una fermata a richiesta, se non alzi la mano, lui, lautista non si ferma! Poipoi, arriva questa signora con suo marito, litigano, io cerco di mettermi in mezzo per calmarli, ma non ne vogliono sentire! Poi accade quello che ho detto prima e abbiamo nascosto il cadavere nel cassonetto l dietro. Poi diventa molto dolce, affettuosa, cerca la mia comprensione, mi stringe forte, vuole il mio conforto e mi racconta una strana storia che ioio conoscevo molto bene, perchperchperch era la mia storia. La mia e quella di Silvia. La vede? ( indicando la finestra) E ritornata alla finestra. Si sar appisolata un attimo e avr abbassato la testolina, ecco il mistero! Non credo che le abbia telefonato lei, mi ama ancora, dopotutto! ( luomo si toglie limpermeabile, il cappello, gli occhiali, rimane in pigiama, il marito della signora, si abbracciano; il signore che ha la testa tra le mani e parla verso la finestra, non si accorge della trasformazione) Se lei mi arresta, chi aiuter la mia piccola Silvia, chi le far da mangiare, chi la vestir, chi le accarezzer la testolina e le cantersulle note di un malinconico violino DormidormiSilvia belladormi dormi stella belladormi dormi gioia bella. DormidormiSilvia be.( di colpo abbassa il capo, rimanendo immobile in quella posizione)
SIGNORA : ( con eccessiva sicurezza gli afferra la testa per i capelli, gli osserva gli occhi e gli tasta la vena giugulare, poi molla la testa e in modo spietato dice) E andato!
MARITO : Sei stata bravissima. Volevamo dargli una bella lezione, ma non avrei mai immaginato che finisse cos. Tutto sommato mi fa pena
SIGNORA : E mia sorella cosa ti fa? Lascia stare. Lui voleva morire, in fondo, e noi labbiamo aiutato, non ho alcun senso di colpa. Ha avuto quello che meritava. (stringendosi al marito) abbiamo recitato una bella parte, mio
caro! (poi rivolta alla finestra) Ciao, sorellina, hai avuto giustizia, finalmente!! ( le manda un bacio, poi i due stretti in un tenero abbraccio vanno via sulle stesse note malinconiche di un violino, escono sulla destra dello spettatore che guarda; continua la musica fin quando si ode il clacson del bus)
VOCE : (al signore) Signore, deve salire? Se non alza la mano, rischia di rimanere a vita su quella panca! Questa una fermata a richiesta. (pausa) Ha sentito? ( pausa) B?! (riprende la marcia, e pian piano cala il sipario sulle note del solito violino)
FINE
BIOGRAFIA DI RENATO FIDONE
SETTEMBRE 2014
RENATO FIDONE nato a Scicli (Rg) il 13.4.1950. Laureato in Scienze Sociali alluniversit DAnnunzio di Chieti/Pescara, ha lavorato presso il di D.S.M di Modica (Rg) coordinando dal 1990 il Servizio Sociale Dipartimentale della AUSL 7, oggi ASP Ragusa. Dall 1.10.2011 in pensione.
Da oltre 40 anni impegnato con il Teatro Amatoriale e dal 1984 dirige la Compagnia Teatrale Gli Amici di Matteo, di cui ne il Presidente/Legale Rappresentante.
Nel 1988 fonda, assieme agli altri componenti dellepoca della compagnia, il Teatro Piccolo Stabile, una struttura teatrale di 99 posti, adiacente alla sede della compagnia, utile per le prove degli spettacoli e per eventuali rappresentazioni.
Come autore ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui:
Premio Speciale alla Carriera dal Comune di Scicli per il 60 anno det 2010 Primo Premio al Concorso Internazionale Teatro di Locarno 1998 Premio Regionale Alessio Di Giovanni sez. Teatro Raffadali (Ag) 1999 Premio Ulivo dOro Catania 1995 Premio Ulivo dArgento Ragalna 1991 Secondo classificato al Premio Scena Zafferana Etnea 1992 Premio Speciale del Comune di Agnone (prov. di Isernia) 1992 Targa di Riconoscimento Speciale dalla Compagnia Le 4 C di Agnone (Is) 1992 Secondo Premio al Concorso Internazionale San Giuliano Milano 1989 Terzo Premio al Concorso Regionale Scrivere in Dialetto Catania 1988 Terzo Premio al Concorso Regionale Ulivo dArgento Ragalna 1998 Migliore Testo di Autore Meridionale Soveria Mannelli (Cz) 1988 Migliore Novit Teatrale al Festival Nazionale di Termini Imerese 1987 Premio Speciale come Miglior Autore alla Rassegna Nazionale di Rosarno (RC) 1988 Premio Speciale come Miglior Autore alla Rassegna Nazionale di Rosarno (RC) 1989 Premio Sezione Cultura Giornale di Scicli 1985Ha ricoperto per conto della F.I.T.A. ( Federz. Italiana Teatro Amatori ) la carica di Presidente Provinciale e Regionale. Al Congresso Nazionale FITA del 16.5.2000 stato eletto Presidente del Collegio dei Sindaci.
Nel 2008 viene eletto Consigliere Regionale con la delega di Direttore Artistico e responsabile delle attivit teatrali e dei rapporti con le compagnie affiliate. Nellultimo congresso FITA SICILIA del giugno 2012 a Pergusa, stato rieletto Consigliere Regionale e riconfermato Direttore Artistico regionale
Ha scritto diversi monologhi recitati dallattore Enrico Guarneri, in arte Litterio e ha svolto in alcune occasioni le funzioni di esperto nei progetti PON delle scuole pubbliche e di direttore artistico in particolari avvenimenti artistici e teatrali. Viene chiamato di sovente, vista la sua ampia conoscenza ed esperienza nel panorama teatrale siciliano, dalle compagnie amatoriali, come consulente per gli allestimenti dei cartelloni teatrali.
Autore, tra laltro, di poesie dialettali e in lingua, collabora con un gruppo di musica folk , scrivendo i testi di alcune canzoni, racchiuse in un cd e recentemente pubblicato e regolarmente registrato alla siae.
I suoi lavori teatrali, rappresentati in Sicilia, Puglia, Calabria, Basilicata, Toscana, Lombardia, Belgio, Svizzera, Francia, Canada, e N.Y., da numerose compagnie della Sicilia e oltre, sono tutelati dalla SIAE, cui iscritto dal 1984, divenendone Socio il 12.3.1997. Dal 22 maggio 2010 ha acquisito il diritto allassegno mensile di professionalit, riconoscimento riservato agli autori ultra sessantenni pi rappresentativi. Da oltre 25 anni socio del sindacato ANART, associazione nazionale autori radiotelevisivi e teatrali.
Elenco dei suoi lavori depositati alla SIAE :
1.AMURI DI FRATI (1981) commedia brillante in 3 atti (scena unica) 10 personaggi
2.E TUTTA UNA CONGIURA (1982) commedia brillante in 3 atti (scena unica) 11 personaggi
3.LA CASA POPOLARE (1982) commedia in 1 quadro e 3 tempi (scena unica nei 3 tempi) 9 personaggi
4.ALLE DONNE PIACE COLA (1980) commedia in 3 quadri e 2 tempi (3 scene in un unico spazio)11 personaggi
5.LA COSCIENZA NON BASTA (1980) commedia in 2 tempi ( scena unica )9 personaggi
6.LA POESIA E UNA COSA SERIA (1986) commedia in 3 atti ( scena unica )12 personaggi
7.LA POSIZIONE SOCIALE (1984) commedia in un atto (scena unica) 6 personaggi
8.IL PROBOVIRO (1986) da G.Fava rid. e adatt.in 3 atti (3 scene in un unico spazio) ( 50% dei diritti) 12 personaggi e 3 comparse
9.SOLI SULLA NAVE DEL PIACERE AVVINTI DAL DESTINO (1987) commedia brillante in 3 atti (scena unica) 13 personaggi
10.LO SPIRITO DI MIA MOGLIE (1988) commedia brillante in 2 tempi (scena unica)7 pers.
11.I SOLITI IDIOTI COLPISCONO ANCORA (1989) commedia brillante in 3 atti (scena unica) 10 personaggi
12.VI PRESENTO MIA SORELLA (1991)commedia in 3 atti (scena unica)versione in lingua italiana di Amuri di Frati 10 personaggi
13. MEGLIO UN UOMO VERO CHE UN PRETE FINTO (1992) commedia brillante in 3 atti (scena unica) 11 personaggi
14.FERMATA A RICHIESTA (1992) atto unico grottesco (scena unica) 3 personaggi
15.DONNA PIACENTEQUASI VEDOVA, CERCA MARITO (1993) commedia brillante in 2 quadri e 3 atti (scena unica)11 personaggi
16.UN PRONTO SOCCORSO QUASI PRONTO (1993) farsa in un atto (scena unica) 8 pers.
17.IL FILO SPEZZATO (1994) dal romanzo di Nicola Caporale Lamica dinfanzia commedia drammatica (due scene in un unico spazio) 6 personaggi
18.NON TI PAGO (1994) da E.De Filippo- riduzione dialettale e adattamento in 3 atti- (30% dei diritti) 12 personaggi-scena unica
19.IL PARACADUTE, ovvero, come intrappolare un taccagno (1995) commedia brillante in 3 atti (scena unica) 10 personaggi
20.AVANTI A CHI TOCCA , storia tragicomica di un avvocato (1997) atto unico brillante (scena unica) 5 personaggi
21.LEREDI UNIVERSALI (1998) commedia brillante in 3 atti (scena unica) 10 personaggi
22.ASPETTA ESPERA (2002) commedia brillante in 3 atti (scena unica) 10 personaggi
23.IL RITORNO DEI SOLITI IDIOTI (2002) commedia brillante in 3 atti e 1 quadro (scena unica) 12 personaggi
24.U PARANINFU SICILIANU (2004) da Lu Paraninfu di L.Capuana, riduzione e adattamento-11 personaggi-(due scene)
25.MA CHE BELLA FAMIGLIA!! (2005)commedia tragicomica in 3 atti, 10 personaggi in unica scena
26.ALLOMBRA DELLA TORRE (2010) trasposizione teatrale e libero adattamento dal romanzo di M. Giardina La Risacca ( tre scene in un unico spazio con giochi di luci)
27.EMPORIO LOMAZZO, tutto a met prezzo (2012) commedia brillante in due tempi (scena unica) 12 personaggi
28.LULTIMO ESAME (2012) atto unico con finale a sorpresa (scena unica) 4 personaggi
29.ALBERGO SPLENDOR, storie di donne sole (2013) commedia in due tempi (scena unica) 12 personaggi
RENATO FIDONE
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