Ferro di cavallo due

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MAIGRET E IL PAZZO DI BERGERAC

FERRO

DI

CAVALLO

DUE

di 

Giancarlo Ripani

04 febbraio 2014

Seconda versione


Personaggi (in ordine di apparizione)

SANTA COURBELLIN        mogliegelosa

MIMÌ LEFEBRE               suocero    

               

RODOLFO COURBELLIN   agentedicambio     

GLORIA LEFEBRE            padronadicasa     

NINETTE KALZ                servetta   

OTTO KALZ                      trainer             

CESARE DESCHAMPS     procuratore                     

ALFREDO LEFEBRE         allevatore              

MARTA LEPIC                 marchesa                

CARLOTTA LEPIC            marchesina              


L’ambientazione: Un cottage vicino l'ippodromo di Chantily in Francia negli anni venti/trenta.

Lascena:Un soggiorno elegantemente arredato: un divano, due poltroncine, un tavolo tondo con quattro sedie un’étagère con la ribalta aperta, un séparé, una pedola, una radio, una lampada a stelo.

Il trovarobato: bottiglie di liquore e relativi bicchieri, una bottiglia di Champagne, un vassoio con nove calici, una pistola, un kepì, un frustino, tazza, piattino e zuccheriera, un candeliere, una bugia con candela, un copritavolo,

Le proiezioni:

Filmato 1 Titoli di testa Esterno notte casa Lefebre Filmato 2 esterno + interno casa Ninette Esterno notte casa Lefebre Filmato  3 fuga di Cesare esterno notte Esterno notte casa Lefebre Filmato 4 arrivo macchina Alfredo esterno notte Esterno notte casa Lefebre Filmato 5 arrivo di Otto a casa Lefebre esterno notte Esterno notte casa Lefebre Filmato 6 sparatoria esterno notte Esterno notte casa Lefebre Filmato 7 Ricerca di Rodolfo esterno notte Esterno notte casa Lefebre Filmato 8 repertorio scuderie esterno giorno Esterno giorno casa Lefebre Filmato 9 repertorio ippodromo al peso Esterno giorno casa Lefebre Filmato 10 inseguimento di Cesare esterno giorno Esterno giorno casa Lefebre Filmato 11 repertorio ippodromo partenza gara di galoppo Esterno giorno casa Lefebre Filmato 12 repertorio ippodromo cerimonia di premiazione Esterno giorno casa Lefebre

Titoli di testa (Film 1)

Sipario.

Proiez.1 (ext. notte casa Lefebre)

Luci  in Pz1 (interno notte).

Intorno al tavolo siedono: Rodolfo con di fronte Gloria e Santa con di fronte  Mimi.

Sono al termine di una partita a carte e Santa sta facendo i conteggi delle fiches.

Contando.

SAN:

... Diciotto, diciannove, venti.

Caro don Mimì, mi dovete venti franchi e quaranta centesimi.

Gettando sdegnosamente i soldi sul tavolo canta da Traviata.

MIM:

Qui testimoni vi chiamo ch’ora pagata io l’ho …

A Rodolfo, con cattiveria.

SAN:

Tu Rodolfo, sei sotto di duecento ottanta franchi e dodici centesimi.

Stupito.

ROD:

Perbacco, non credevo di aver perso tanto !

Canta da Traviata.

MIM:

Sfortuna nell'amore. Vale fortuna al giuoco!

Sotto il tavolo, visibile dal pubblico Gloria fa un insistito piedino a Rodolfo.

Acida.

SAN:

Già, mi piacerebbe  sapere chi è la fortunata di turno!

Lanciando un bacio a Santa.

Suadente.

ROD:

Ovviamente tu mia cara !

Sempre e soltanto la mia adorata mogliettina !

Canta dalla Madama Butterfly.

MIM:

Cara mogliettina, olezzo di verbena, sono i nomi che mi dava al suo venir ...

Non convinta.

Determinata.

SAN:

Caro il mio uomo, non mi incanti con le tue smancerie.

Sono sicura che mi tradisci !

Stizzito.

ROD:

Santa, ti prego non ricominciare con questa assurda gelosia !

Canta da Cavalleria rusticana.

MIM:

Bada Santuzza schiavo non sono di questa vana tua gelosia ...

Spazientita

GLO:

Papà, da bravo, prendete un drink e date un taglio alle opere liriche !

Canta da Traviata.

mim:

Libiam ne' lieti calici, che la bellezza infiora ...

Mimì va a servirsi un liquore, poi siede sul divano e si appisola.

Precisando, con ostentata sicurezza.

SAN:

Una moglie certe cose le sente nell’aria !

Gloria arriva con il piede sulla coscia di Rodolfo.

Persuasiva.

GLO:

Via mia cara, sono sicura che Rodolfo è il più fedele dei mariti.

Pensierosa.

SAN:

Sarà! Ma questa notte ho fatto uno strano  sogno o meglio un incubo !

Destandosi canta da Turandot, poi torna a sonnecchiare.

mim:

Nessun dorma !

Tu pure, o principessa, nella tua fredda stanza.

Riprende infervorandosi nel racconto del sogno.

SAN:

Ho sognato che, mentre io dormivo, Rodolfo si alzava e veniva qua, proprio in questa stanza e  baciava una donna, che somigliava a te Gloria  come due gocce d’acqua.

Cercando di sdrammatizzare.

GLO:

Era soltanto un sogno !

Deciso.

ROD:

Santa, stai annoiando i nostri amici !

Determinata.

SAN:

Mio caro, aspetta che abbia le prove e ti renderò pan per focaccia !

Destandosi canta da Rigoletto, poi torna a sonnecchiare.

mim:

Sì, vendetta, tremenda vendetta, di quest’anima è solo desio.

Preoccupato.

ROD:

Ti dispiacerebbe spiegarti meglio ?

Con cattiveria.

Lascia in sospeso.

SAN:

Non farò passare un minuto per prendermi per amante il primo che capita, bello o brutto, giovane o vecchio che sia!

Uomo avvisato ...

Destandosi canta da Cavalleria, poi torna a sonnecchiare.

mim:

M’aspetta a casa Lola,

che m’ama e mi consola,

ch’è tutta fedeltà.

Entra Ninette da destra.

Servile.

Sbrigativa.

NIN:

Signora Gloria ho finito di rigovernare in cucina.

Con il vostro permesso me ne tornerei a casa .

Accondiscendente.

GLO:

Grazie Ninette. Vai pure.

Congedandosi.

Maliziosa

NIN:

A domani.

Vi auguro di passare una notte stuzzicante come, spero, sarà la mia !

Ninette esce da sinistra.

Drizzando le antenne.

san:

Cosa voleva dire ?

Ironico.

rod:

Via, lo sanno tutti in paese, che la nostra Ninette è un tipino che, come dire, si accende facilmente !

Guardando l’orologio.

GLO:

Penso che ormai sia inutile aspettare Alfredo.

Prendendo atto dell’ora.

SAN:

Già .  Si è fatta quasi mezzanotte.

Riflessivo.

ROD:

Sicuramente avrà fatto ritardo il traghetto della Manica e lui, con Cornelius Platt, si saranno fermati a dormire a Calais.

Con rammarico.

GLO:

Peccato !

Avrei voluto conoscere, questa sera stessa, il famoso fantino.

Perplessa.

SAN:

Non capisco la smania di tuo marito di far montare la sua cavalla da un inglese !

Con scarsa convinzione.

GLO:

A sentir lui, con Cornelius  in sella,  Margot de Pavillon  vincerà sicuramente il Gran Prix di domani.

Destandosi canta da Cavalleria, poi torna a sonnecchiare.

mim:

Il cavallo scalpita, i sonagli squillano, schiocchi la frusta. Ehi là !

Intervenendo, con convinzione.

ROD:

Sono perfettamente d’accordo con Alfredo.

Il Platt quest'anno ha già vinto dodici corse, compreso Ascot e la Coppa del re !

È, forse, il miglior fantino che ci sia in circolazione.

Interessata.

glo:

Lo pensate davvero ?

Saccente.

ROD:

Certo che sì, e poi ha la taglia giusta per montare la cavalla di Alfredo: altezza un metro e cinquanta cinque, peso quaranta chilogrammi e sei etti.

Ammirata.

glo:

Complimenti per la vostra competenza !

Modestamente.

ROD:

Che volete, essere al corrente di tutto ciò che accade nel mondo dell’ippica, fa parte della mia professione.

Con acidità additando Rodolfo.

SAN:

 A sentir lui è uno dei più apprezzati giornalisti sportivi del Moniteur !

Stupita a Rodolfo.

glo:

Io che credevo voi foste un agente di cambio !

Confidenziale.

ROD:

Alla borsa la cosa non sarebbe vista di buon occhio, cosi scrivo con lo pseudonimo di Louis d’Armagnac.

Piacevolmente sorpresa.

glo:

Complimenti, avete proprio una bella mano !

Destandosi canta da Tosca, poi torna a sonnecchiare.

mim:

O dolci mani mansuete e pure …

Astiosa.

Perplessa.

SAN:

Non riesco a spiegarmi come ti sia saltata fuori questa competenza del mondo ippico.

Prima di conoscere Alfredo e Gloria riuscivi a malapena a distinguere un bue da un asino !

Faceto.

ROD:

Sono tante le mie doti nascoste mia cara !

Destandosi canta da Barbiere di Siviglia, poi torna a sonnecchiare.

mim:

Fortunatissimo
per verità. Bravo!

Picchiandosi sulla fronte.

Dispiaciuto.

ROD:

Cristo l’articolo !

Mi sono dimenticato di spedire l’articolo !

Rammaricata.

glo:

Che peccato !

Sono sicura che domani  ci saranno migliaia di lettori in lacrime !

Destandosi canta da Turandot, poi torna a sonnecchiare.

MIM:

Non piangere Liu se in un lontano giorno ...

Come colto da un’idea.

Determinato.

rod:

Non è detto !

Sono ancora in tempo per portarlo al vagone postale del treno di mezzanotte  !

Sospettosa a Rodolfo.

Aspra.

SAN:

Senti un po’, anche ieri sera è stata la stessa storia.

Chissà quale puttanella devi incontrare !

Alzando la mano destra, si affretta a smentire.

Stiracchiandosi.

ROD:

Giuro che non ho nessun appuntamento alla stazione.

E poi una passeggiatina serale mi aiuterà a digerire !

Destandosi canta da Traviata, poi torna a sonnecchiare.

MIM:

De' miei bollenti spiriti il giovanile ardore …

Gloria va al divano e fa alzare Mimi.

Decisa, mentre lo accompagna.

glo:

Papà è ora che vi ritiriate nella vostra stanza

Canta da Cavalleria Rusticana

MIM:

Andiamo ! Andiamo !

Qui non abbiamo a che fare.

Mimi esce da destra.

Santa si alza e lascia il tavolo.

Con tono afflitto.

SAN:

Ho i nervi a pezzi !

Rodolfo lancia un’occhiata a Gloria e prende sottobraccio Santa.

Persuasivo.

ROD:

In questi casi quello che ci vuole e una bella tisana di tiglio, di quelle speciali che prepara la signora Gloria !

Divincolandosi, non convinta.

Determinata.

NOR

Sono sicura che da sola non mi farà effetto.

È meglio che faccia un salto in camera a prendere le pasticche di Veronal.

Santa esce da destra.

Cercando di abbracciare Gloria

ROD:

Un bacio presto !

Sottraendosi, preoccupata.

GLO:

Sei pazzo  ?

Baciandola con trasporto, infatuato.

ROD:

Si pazzo, pazzo di te !

Cercando di allontanarlo.

GLO:

Calmati Rodolfo !

Eccitato.

Mettendosi in ginocchio.

Rod:

E come potrei, dopo che quel tuo intrigante piedino mi ha provocato per tutta la serata !

Voglio baciare anche quel birbante !

Cercando di rialzare Rodolfo.

Inquieta.

GLO:

Ma cosa fai ?

Santa potrebbe tornare da un momento all’altro !

Condiscendente.

Con sottintesa malizia.

ROD:

Hai ragione !

Perché accontentarsi delle briciole, quando il destino ci regala un’altra notte tutta per noi !

Dissentendo.

Con un piccolo brivido

GLO :

No, questa notte no.

Ho come un presentimento !

Minimizzando.

ROD:

Sciocchezze !

Ansiosa.

GLO:

Tua moglie potrebbe scoprire che quel suo sogno era pura realtà !

Deciso.

Furbescamente.

Rod:

Vorrà dire che raddoppierò la dose di sonnifero nella tisana.

Appena Santa avrà bevuto, farò finta di andare alla stazione per l’articolo e invece ...

Pensandoci su.

GLO:

Se quel povero d’Armagnac sapesse che ci serviamo del suo nome per ingannare tua moglie !

Convinto.

Con ammirazione.

Esortativo.

 ROD:

Sono sicuro che capirebbe.

Uno che scrive cosi bene sui cavalli, non può che essere un uomo di mondo.

Adesso, da brava, vai a preparare la tisana.

Remissiva.

GLO:

 D’accordo, ma ti ripeto che non mi sento tranquilla.

Gloria esce da destra, entra Otto da sinistra.

Interessato.

OTT:

Gud nacth zignor Rodolfo, herr Alfredo non ezzere ancora arrivato ?

Distratto

ROD:

No.

Ormai non lo aspettiamo prima di domattina.

Prendendola alla larga.

La butta lì.

OTT:

Ich pazzato per dire lui che Margot ezzersi addormentata come piccolo angelo.

Approfittare per fare zorpresa a mein frau.

Con tono di rimprovero.

ROD:

Se fossi in voi non lo farei.

Alla vigilia di una gara, il vostro dovere è di stare accanto alla cavalla: giorno e notte.

Otto estrae dalla tasca un biglietto e lo porge a Rodolfo.

Con tono costernato.

OTT:

Ich trovato biglietto in biancheria di Ninette !

Prego leggere !

Distrattamente.

ROD:

Dopo, lo leggerò dopo.

Rodolfo intasca il biglietto.

Precisando con astio.

Risoluto.

OTT:

Die nacht, grande figlio ti prostituten che chiamarsi: Cesare Dechamp,  tare appuntamento galante a main frau.

Io tovere azzolutamente  controllare !

Con tono ammonitorio.

ROD:

Sentite a me, meglio di no.

Se Alfredo scoprisse che avete lasciato sola Margot potreste dire addio al vostro lavoro !

Con folle determinazione.

OTT:

Ich ze trovare mia moglie con ganzo, tirare fuori  pistola ti ordinanza e pum, pum, vendicare zubito main onore !

Otto esce da sinistra, da destra entra Gloria con un vassoio con tazza e zuccheriera.

Posando il vassoio sul tavolo.

Curiosa.

GLO:

La tisana è pronta.

Cosa voleva Otto ?

Con un risolino di scherno.

ROD:

È in agitazione, perché sospetta che la moglie gli mette le corna !

Rodolfo tira fuori dalla tasca un tubetto di veronal e mette due pasticche nella tazza della tisana

Con malizia.

Interessata.

GLO:

Come se fosse una cosa nuova !

Ma cosa stai facendo ?

Mostrando il tubetto.

Mentre mette altre pasticche nella tisana.

ROD:

Sono le pasticche di Veronal di Santa.

Per stare tranquilli mettiamone tre ... forse è meglio quattro ... facciamo cinque e non se ne parla più !

Perplessa.

GLO:

Ma non saranno troppe, c’è il rischio che le prenda un collasso !

Mescolando con il cucchiaino, ostenta sicurezza.

ROD:

Nello stato in cui è Santa, mi sembrano il minimo indispensabile !

Entra Santa da destra.

Angosciata.

SAN:

Scusate se ci ho messo tanto, ma non sono riuscita a trovare il mio Veronal .

Accattivante.

Porgendole la tazza

ROD:

Lascia stare il sonnifero, adesso ti prendi una bella e calda tisana che ti farà fare sogni d’oro.

Bevi prima che si raffreddi.

Santa accosta la tazza alle labbra poi la depone sul tavolo.

Con sicurezza.

SAN:

No. Sono sicura che senza il Veronal non riuscirò a chiudere occhio.

Intervenendo, cerca di rabbonire Santa.

GLO:

Rodolfo, perché non comprate il Veronal alla farmacia della stazione, che è aperta tutta la notte ?

Accogliendo il suggerimento.

Porgendole di nuovo la tazza.

ROD:

Buona idea ! Lo farò senz’altro.

Adesso da brava bevi la tisana !

Santa accosta la tazza alle labbra poi la depone sul tavolo.

Con ferocia.

SAN:

Prima giurami che non esci per incontrare qualche donnina .

                        

Accondiscendente.

Porgendole di nuovo la tazza.

ROD:

Te lo giuro !

Forza bevi !

Santa accosta la tazza alle labbra poi la depone sul tavolo.

Con atteggiamento infantile.

SAN:

Devi farlo come quando eravamo fidanzatini: incrociando il medio e l’indice e con il bacetto !

Rodolfo spazientito esegue.

Remissivo.

Incentivante.

ROD:

Ecco fatto !

Ma prendi la tisana, altrimenti il treno parte senza il mio articolo !

Assaggiando la tisana, disgustata.

SAN:

È terribilmente amara !

Gloria si affretta a mettere altro zucchero.

Con sollecitudine.

glo:

Ci mettiamo subito altre due zollette di zucchero !

Sul punto di perdere la pazienza.

ROD:

Bevi una buona volta !

Santa beve di un fiato, poi depone la tazza sul tavolo.

Con un sospiro.

SAN:

Fatto !

Con sollievo.

Congedandosi.

ROD:

Finalmente !

Allora io vado !

Premurosa.

SAN:

Sarebbe prudente che prendessi l’ombrello, sembra che stia per piovere !

Dissentendo.

ROD:

Macché, ci sono ancora le stelle !

Rodolfo fa per uscire da sinistra.

Richiamandolo.

SAN:

Rodolfo ?

Bloccandosi, innervosito.

ROD:

Ancora !

Minacciosa.

SAN:

Ricordati: occhio per occhio ...

Sbuffando.

ROd:

Uuuuuuh !

Rodolfo esce da sinistra.

Via proiez.1

Buio.

Proiez.2 (Filmato 2 gelosia)

Esterno del cottage di Kalz, la TC inquadra Otto che percorre a grandi passi il vialetto d’ingresso del cottage.

Urla a perdifiato.

OTT:

Ninette, moglie infetele …

Stacco. Interno stanza da letto cottage. La TC inquadra in totalino Ninette e Cesare a letto sotto il lenzuolo.  

Spaventata, si mette le mani al volto.

nin:

Mio Dio ! Questa è la voce di mio marito !

Stacco. La TC inquadra Ninette che si alza avvolgendosi nel lenzuolo scoprendo Cesare in mutande.

Terrorizzato.

ces:

Ma non avevi detto che avrebbe passato tutta la notte nella stalla ?

Stacco. Esterno del cottage. La TC inquadra in PA  Otto che estrae la pistola.

Con violenza.

OTT:

Ich fare strage !

Stacco Interno stanza da letto cottage. La TC inquadra Ninette che  spinge fuori della finestra Cesare.

Apprensiva.

nin:

Presto fuggi che quello è un pazzo scatenato !

Agitato.

ces:

Almeno fammi prendere i vestiti !

Determinata.

nin:

Non c’è tempo !

Fuori ! Fuori !

La TC inquadra Cesare che salta dalla finestra.

Fatalista.

ces:

Ci mancava anche questa !

Stacco. Esterno del cottage, la TC inquadra Otto sulla soglia che punta la pistola.

Con atteggiamento feroce.

OTT:

Main Got, ich uccitere bastardo che me cornificare !

Stacco. Esterno giardino. La TC inquadra Cesare che corre come un dannato.

Stop Proiez.2

Proiez.3 (ext. notte casa Lefebre)

Luci in Pz1

Gloria e Santa, visibilmente assonnata, stanno proseguendo la loro conversazione.

Sbadigliando.

SAN:

Mio Dio che sonno, mi si stanno chiudendo gli occhi !

Invitante.

GLO:

Allora che aspetti ad andare a letto.

Determinata.

Prendendo una decisione.

SAN:

No, voglio attendere che torni Rodolfo.

Sai che faccio: mi sdraio un attimo sul divano.

Santa si alza e fa per andare al divano.

Con un grido, la ferma.

GLO:

No !

Perplessa.

SAN:

Perché no ?

Butta una giustificazione.

GLO:

Perché … perché facendoti trovare alzata gli daresti troppa importanza.

Poco convinta.

SAN:

Tu dici ?

Ostentando sicurezza.

GLO:

Sicura !

Gli uomini va bene tenerli al guinzaglio, ma più importante è farsi desiderare .

Accondiscendente.

Congedandosi.

SAN:

Questa volta penso che tu abbia ragione.

Allora io vado.

Santa esce da destra.

Con un sospiro di sollievo.

GLO:

Finalmente si è decisa !

Gloria va verso sinistra.

Chiama a bassa voce.

GLO:

Rodolfo … Rod …

Gloria si scontra con Ninette che entra affannata da sinistra con indosso la sola vestaglia.

Agitatissima.

nin:

Aiuto ! Aiuto !

Stupita.

Preoccupata.

GLO:

Ninette !

Cosa ti succede ?

In apprensione.

nin:

Quel pazzo furioso di Otto  lo vuole uccidere !

Interessata.

glo:

Vuole uccidere chi ?

Cerca di inventare una scusa plausibile.

NIN:

Uno sconosciuto che ha bussato a casa nostra per chiedere la strada per il paese !

Semplicemente.

GLO:

Non vedo cosa ci sia di male ?

Precisa con enfasi.

NIN:

Kalz è terribilmente geloso !

Frastornata.

SAN:

Cosa c’entra lo sconosciuto ?

Esitante

NIN:

Ecco ... quel poverino era, come dire, un po’ in deshabillé, infatti aveva indosso solo le mutande !

Ironica.

GLO:

Ma guarda !

Da la sua spiegazione.

Precisando.

NIN:

Perché era stato aggredito da due malfattori che lo avevano spogliato di tutto !

Vestiti compresi !

Con poco celato sarcasmo.

GLO:

Sei sicura che a spogliarlo fossero stati proprio i ladri ?

Risentita

NIN:

Cosa vorreste insinuare ?

Offre il suo punto di vista con una punta di canzonatura.

glo:

Beh, mettiti nei panni di tuo marito, vederti, nel cuore della notte, intrattenerti con uno sconosciuto:  lui in mutande e tu in camicia da notte …

Giustificandosi.

NIN:

Veramente non avevo neanche quella, fa talmente caldo in queste notti !

Dimostrando impazienza e incredulità.

glo:

Insomma mi vuoi far credere che, nonostante fossi in quelle condizioni, hai fatto entrare ugualmente quel tipo in casa ?

Con slancio.

A mo di giustificazione.

NIN:

Cosa dovevo fare ?

Sbattergli la porta in faccia ?

Sono una donna di cuore io !

Ironica

GLO:

Su questo non c’è dubbio !

Cercando di tirare Gloria dalla sua parte.

NIN:

Vi scongiuro, se doveste vedere Otto cercate di calmarlo, spiegategli che non è successo nulla di quello che si è messo in quella zuccaccia dura di alsaziano !

Con scarsa convinzione.

glo:

Farò il possibile .

Con tono dimesso.

nin:

Ancora un grande favore: potrei dormire nella stanza di Agatina per questa notte ?

Negando con determinazione la possibilità.

GLO:

Impossibile, aspettiamo Cornelius Platt, il fantino, e quella stanza è destinata a lui.

Rassegnata.

nin:

Allora mi rifugerò da mia madre.

Scusate ancora per il disturbo.

Ninette esce da sinistra.

Infastidita.

GLO:

Ci mancava solo avere Ninette tra i piedi !

Vado a prendermi un bicchiere d’acqua.

Gloria esce da destra, da sinistra entra furtivamente Rodolfo completamente bagnato.

Molto infuriato.

Cercando di togliere l’acqua dagli abiti.

ROD:

Maledizione, proprio mentre ero la fuori, doveva mettersi a piovere !

Mi sono infradiciato come un pulcino …

Se non voglio prendermi un malanno conviene che mi tolga questi abiti di dosso.

Rodolfo va dietro al séparé Si spoglia fino a restare in mutandoni e appoggia gli abiti ben visibili sul bordo superiore del séparé.

Sogghignando, fa capolino.

ROD:

Tanto prima o poi …

Entra Gloria da destra.

Sottovoce.

GLO:

Rodolfo ? Dove sei ?

Rodolfo esce dal séparé va vicino a Gloria e pian piano la spoglia fino a lasciarla in guepiere.

Con slancio amoroso.

ROD:

Sono qui, amore mio, tutto per te !

Con falsa ritrosia.

GLO:

Cosa fai !

Abbracciando Gloria

ROD:

Ogni secondo senza abbracciarti è un secondo perduto !

Cercando di calmare gli ardori di Rodolfo.

GLO:

Frena gli ardori. 

Tua moglie si è appena addormentata !

Rassicurante.

ROD:

Dai, con quella dose di sonnifero possiamo stare tranquilli fino a dopodomani !

Con un brivido di paura.

GLO:

Pensa se tornasse mio marito !

Non preoccupato.

Con malignità.

ROD:

Se anche fosse ?

Stai sicura che il suo primo pensiero sarebbe di correre alle scuderie, per vedere come sta la  sua adorata cavalla !

Tranquillizzata.

GLO:

Forse hai ragione.

Con sincera ammirazione.

ROD:

Sei splendida !

Rodolfo cerca di far sdraiare Gloria sul divano.

Facendo resistenza.

Preoccupata.

GLO:

No ! Non qui ! 

Qualcuno potrebbe vederci dal giardino !

Prendendola per mano.

ROD:

Giusto. Andiamo in camera tua.

Dissentendo.

Offre un’altra possibilità.

GLO:

No ! Lì non me la sento !

Meglio nella camera di servizio.

Con smaccato ardore.

ROD:

Vada per la camera di servizio, l’importante che ci sia un letto !

Rodolfo e Gloria escono da destra.

Stop Proiez.3

Buio.

Proiez.4 (Filmato 3 Corsa nella notte)

La TC inquadra in campo lungo Cesare, sempre in mutande, che correndo si avvicina a villa Lefebre.

Stacco. La TC inquadra Cesare che prova aspingere il portoncino, constata che è aperto, scavalca e si introduce in casa.

Sollevato.

ces:

Toh, è aperta ! Io entro !

Stop Proiez.4

Proiez.5 (ext. notte casa Lefebre)

Luci in Pz1

Dopo alcuni istanti da sinistra   si affaccia la testa di Cesare che poi furtivamente sgattaiola dentro.

Senza fiato.

Ancora atterrito.

CES:

Odiodiodiodio !

Che paura ... che corsa ... che paura !

Portando la voce.

GLO:

(FC) Aspetta un attimo tesoro ...

Gloria entra da destra  sempre in guepiere.

Si interrompe bruscamente alla vista di Cesare.

GLO:

Mi sono dimenticata di chiudere la porta a chia ...

Con un urlo strozzato.

GLO:

Aiuto ! Aiuto un la ...

Sottovoce, implorante, cercando di avvicinarsi a Gloria.

CES:

Vi scongiuro signora non gridate !

Afferrando un candeliere, minacciosa.

GLO:

Non vi avvicinate, altrimenti vi do questo in testa !

Timidamente

CES:

Posso spiegarvi ...

A tutti polmoni, grida.

GLO:

Rodolfo ... Rodolfo vieni presto !

Accorre Rodolfo da destra paludato in una goffa vestaglia da donna. Cesare si rifugia dietro il divano.

Preoccupato.

ROD:

Che succede ?

Indicando il divano, impaurita.

GLO:

Là, dietro il divano c’è un uomo nudo !

Presto fai qualcosa !

Rodolfo afferra una sedia brandendola a mo di domatore.

Con tono di comando.

ROD:

Corri a telefonare alla gendarmeria, mentre io cerco di tenerlo a bada !

Sbuca con la sola testa dal divano, supplice.

CES:

No ! La polizia no, vi prego !

A Rodolfo, atterrita.

Con un brivido di disgusto.

glo:

Non lo stare a sentire !

Guarda che faccia da assassino che ha !

Implorante, venendo fuori del divano.

CES:

Per carità non mi rovinate !

Sono un gentiluomo !

Con disprezzevole sarcasmo.

ROD:

Da quando i gentiluomini se vanno in giro in mutande, e si introducono furtivamente nelle case altrui ?

Si giustifica dimostrando di essere ancora impaurito.

Seguendo un suo pensiero.

CES:

Quando si è inseguiti da un marito inferocito e per giunta  armato, tutto è consentito pur di salvare la pelle !

Proprio oggi doveva succedere !

Incuriosita

GLO:

Cosa ha di speciale questo sabato notte ?

Racconta con tono mesto.

CES:

Ero andato ad assolvere alla dolorosa incombenza  di dare l’estremo saluto a una cara amica !

Costernata

GLO:

La poverina è morta ?

Facendo gli scongiuri.

Sorridendo al ricordo.

CES:

No, no per carità !

È vivissima e più frizzante che mai !

Interessata.

GLO:

Allora quale era la dolorosa incombenza ?

Spiega pacatamente.

CES:

Vedete, il mese prossimo è deciso che io sposi una signorina di buona famiglia, cosi era gioco forza che io prendessi congedo da quella signora.

Ironico.

ROD:

Voi, solitamente, questo genere di visite le fate  vestito come mamma vi ha fatto ?

Esitante, cerca le parole per dare una giustificazione.

CES:

Ecco ...  la signora in questione è molto espansiva e voleva che mi restasse di lei un buon ricordo !

Eravamo lì lì per salutarci quando ...

Interrompe con saccenza.

ROD:

È arrivato il marito !

Sorridendo.

GLO:

Credo di aver capito di chi era la generosa signora !

Confermando.

La butta lì.

ROD:

Ed io il marito becco !

Così voi sareste Cesare Dechamp ?

Fa per accennare un inchino, poi si interrompe sconcertato.

ces:

Sostituto procuratore …

Ma come fate a sapere il mio nome ?

Glissando.

ROD:

Lasciate stare, è una storia lunga.

Condiscendente.

GLO:

Accettiamo la vostra spiegazione e non vi denunceremo.

Sollevato.

Con slancio.

CES:

Grazie, grazie !

Signora voi siete un angelo !

Imperioso.

ROD:

Ma adesso fuori dei piedi !

Implorante.

Terrorizzato.

CES:

Abbiate pietà !

Non vorrete che torni a farmi impallinare !

A mo di rimprovero.

ROD:

Potevate pensarci prima !

Possibilista.

GLO:

Cosa possiamo fare per voi ?

Di un fiato.

CES:

Permettetemi di passare la notte qui .

Deciso.

Con enfasi.

ROD:

Non se ne parla neppure !

Questa è una casa di gente timorata di Dio !

Drammatico.

CES:

Se mi cacciate avrete sulla coscienza la vita di un uomo, di un futuro procuratore distrettuale!

Spietato.

ROD:

Chi è causa del suo mal pianga se stesso !

Interviene per placare Rodolfo.

Con sottinteso.

GLO:

Calmati Rodolfo !

Può capitare a tutti di aver bisogno di aiuto !

Sollevato.

Andando verso il divano espone la sua soluzione.

CES:

Parole sante !

Ecco io mi arrangerò qui, sul divano, e vi giuro che domattina all’alba prenderò il primo treno.

Arrendevole.

GLO:

Sia. Vado a prendervi un cuscino.

Gloria va verso destra.

Prendendo coraggio.

CES:

Posso chiedervi un altro grosso favore?

Stizzito.

ROD:

Adesso mi sembra che stiate esagerando !

Con un gesto delle mani.

A Gloria, indicando Rodolfo.

CES:

Non posso andare alla stazione conciato cosi !

Signora, vi scongiuro, prestatemi un abito di vostro marito.

Presa di contropiede.

GLO:

Di mio marito ?

Squadrando Rodolfo. Possibilista.

CES:

Anche se non abbiamo la stessa taglia, mi arrangerò e provvederò a rimandarvelo, non appena sarò a casa.

Tagliando corto.

GLO:

Vedrò cosa posso fare.

Gloria esce da destra.

Confidenziale.

CES:

Amico mio, vi auguro, da uomo a uomo, di non cacciarvi mai in una situazione come la mia!

Facendo le corna.

ROD:

Ci mancherebbe altro !

Stop Proiez.5

Buio.

Proiez.6 (Filmato 4 arrivo macchina)

La TC inquadra in campo lungo i fari di una macchina in avvicinamento.

Si odono due colpi di clacson.

Stop Proiez.6

Proiez.7 (ext. notte casa Lefebre)

Luci in Pz1

Rientra di corsa  Gloria da destra.

Allarmatissima.

GLO:

Poveri noi ! Questa è la macchina di Alfredo !

Seccatissimo.

ROD:

Cristo !

Incuriosito.

CES:

Chi è questo Alfredo ?

Drammatica.

GLO:

Mio marito !

Indicando Rodolfo ridendo.

Con palese ironia.

CES:

Allora il signore ...

Alla faccia della casa dei timorati !

Mentre Rodolfo e Gloria discutono Cesare ne approfitta per mettersi i vestiti di Rodolfo nascosto dietro il séparé.

Presa dal panico.

GLO:

Appena messo la macchina in garage, Alfredo sarà qui !

Presto Rodolfo, dammi la vestaglia !

Rodolfo si toglie la vestaglia restando in mutande.

Porgendole la vestaglia

ROD:

Tieni !

Con tono di comando.

GLO:

Tu cosa aspetti ad andare di là a vestirti ?

Rodolfo va verso il separé.

Accondiscendente.

ROD:

Lo faccio su …

Rodolfo si accorge che gli abiti non sono più sul bordo del séparé.

Con grande disappunto.

rod:

Porca miseria !

Spazientita.

GLO:

Che altro succede ora ?

Atterrito.

ROD:

Non ci sono più !

Interessata.

GLO:

Che cosa non c’è più ?

Di un fiato.

Dimostrando sicurezza.

ROD:

I miei vestiti !

Li avevo messi sul séparé, mi ricordo benissimo !

Tranquillizzante.

Collaborativa.

GLO:

Ti sarai sbagliato.

Su cerchiamoli assieme !

Mentre Gloria e Rodolfo si affannano a cercare in tutta la stanza, Cesare esce dal paravento vestito con l’abito di Rodolfo.

Con un sospiro di sollievo.

ces:

Ora mi sento meglio !

Scagliandosi contro Cesare.

Inveisce con forza.

ROD:

Se li è messi lui !

Criminale, ladro ! Rendetemi i miei abiti !

Sicuro.

CES:

Non ci penso neppure !

Gloria si affaccia a sinistra.

Agitatissima.

Con tono concitato.

GLO:

Arriva !

Presto Rodolfo vai in camera tua !

Dissente con forza.

Con panico.

ROD:

Fossi matto !

Se, per caso, Santa si sveglia cado dalla padella alla brace!

Spingendolo verso destra.

GLO:

Corri in camera di Agatina e cerca qualcosa da metterti addosso !

D’un fiato.

ROD:

Vado, vado !

Rodolfo esce da corsa da destra.

Imperativa a Cesare.

GLO:

Voi nascondetevi sotto il tavolo, presto !

Cesare va a nascondersi sotto il tavolo.

Rassegnato.

CES:

È la serata dei mariti questa !

Entra Alfredo da sinistra.

Cerca di abbracciare Alfredo.

GLO:

Caro, che bella sorpresa !

Sottraendosi all’abbraccio, cupo.

ALF:

Bella ? Bella non direi proprio !

Simulando uno sbadiglio.

GLO:

Stavo per mettermi a letto, ormai non ti aspettavo più.

Amaro.

ALF:

Sarebbe stato meglio se non fossi tornato !

Cominciando a preoccuparsi.

Apprensiva.

GLO:

Hai una faccia che non mi piace per niente !

È successo qualcosa di spiacevole?

Mestamente.

ALF:

Dovresti immaginarlo !

Crede di capire che Alfredo ha scoperto la sua tresca con Rodolfo.

GLO:

Alfredo ascoltami …

Drammatico.

ALF:

Davanti a te c’è un uomo finito !

Preoccupata.

GLO:

Ma cosa dici ?

Singhiozzando

ALF:

La mia vita è spezzata !

Cercando di correre ai ripari.

GLO:

Alfredo non fare cosi, alle volte le apparenze ingannano !

Funereo.

ALF:

Domani ... Se per me ci sarà un domani !

Colta dal panico.

GLO:

Alfredo io ... io ti giuro che ...

Non ascoltandola, con tono tragico.

ALF:

Domani Margot de Pavillon terza non vincerà il Gran Prix!

Con un sospiro di sollievo.

GLO:

Tutto qui ?

E io che …

Lamentoso.

ALF:

Anni di appassionato lavoro, un fiume di danaro speso ... più niente !

Tentando di rabbonire Alfredo.

GLO:

Ti prego, calmati !

Scuotendo la testa, prosegue sullo stesso tono

ALF:

Diventerò lo zimbello di tutti gli allevatori di cavalli di Francia !

Non capendo.

GLO:

Ma perché tutto questo pessimismo ?

Disperato.

Con malanimo.

ALF:

Non è arrivato !

Non è arrivato capisci !

Ho aspettato sino all’ultimo traghetto, ma quel maledetto Cornelius Platt non è sbarcato !

Alfredo si mesce un cordiale e va al tavolo.

Va vicino a Alfredo e lo carezza.

GLO:

Non la prendere cosi !

Vedrai che una soluzione uscirà fuori.

Con astio.

ALF:

Se avessi per le mani quel farabutto di un inglese gli darei un bel calcione  sul sedere !

Cosi !

Sferra un calcione sotto il tavolo colpendo Cesare sul posteriore.

Con un grido soffocato.

CES:

Ahi !

Confuso.

ALF:

Chi ha detto ahi ?

Tranquillizzante.

GLO:

Io non ho sentito niente !

Accettando la spiegazione.

Con foga.

ALF:

Me lo sarò immaginato.

E poi un altro ...

Sferra un secondo calcio colpendo di nuovo Cesare.

Con un grido soffocato.

CES:

Ahi !

Con furia.

ALF:

E un altro ... e un altro !

Con una serie di calci va a segno ancora su Cesare.

Non si trattiene più.

CES:

Ahi ! Ahi ! Ahi !

Con forza.

Sicuro.

ALF:

E no !

Questa volta ho sentito benissimo una voce e per giunta  maschile, dire,  per tre volte, ahi !

Alfredo alza la tovaglia del tavolo scoprendo Cesare.

Allibito.

Determinato.

ALF:

C’è un uomo sotto il tavolo !

Gloria esigo una spiegazione !

Prendendo tempo.

GLO:

Caro, non è quello che pensi ...

Furioso.

Con acredine.

ALF:

Ah no ?

Torno a casa e trovo un tizio nascosto sotto il tavolo e, secondo te, cosa  dovrei pensare ?

Fatalista.

ces:

Era destino che finisse male !

Con un urlo di rabbia.

ALF:

Mascalzone, vieni fuori se ti è cara la pelle !

Con esagerate ilarità.

A Alfredo gaiamente.

GLO:

Sorpresa !

Prova ad indovinare chi è !

Severo.

ALF:

Attenta Gloria, io sono buono e caro, ma non scherzo su certe cose !

Indicando Cesare, invita Alfredo a indovinare.

GLO:

Il signore qui presente è il tuo  Corn ... Corn ...

Spazientito.

ALF:

Almeno un po’ di creanza. Cribbio !

Trionfante.

GLO:

Cornelius Platt !

Colpito, piacevolmente.

ALF:

Il mio fantino inglese !

Confermando.

GLO:

Proprio lui !

Confuso, indicando il tavolo.

ALF:

E cosa ci faceva lì sotto ?

Inventando al momento.

GLO:

Dormire sotto un tavolo, prima delle corse importanti, sembra che sia una scaramanzia delle sue parti.

Sorpreso.

alf:

Sai che non lo sapevo !

Gloria aiuta Cesare ad alzarsi.

Sottovoce a Cesare, implorante.

GLO:

Per l’amore di Dio parli inglese !

Sottovoce a Gloria, imbarazzato.

CES:

Come faccio ? Non so una parola di inglese !

Sottovoce a Cesare, rassicurante.

GLO:

Nemmeno lui. Inventi!

Con la mano tesa e con trasporto.

ALF:

Caro, caro il mio uomo venite a stringermi la mano !

Cesare parlando con Alfredo ed Otto userà solo frasi composte da marche di liquori o di sigarette dando loro l’intonazione adatta.

Porgendo la mano a Alfredo, come dicesse “piacere”.

CES:

Philip Morris !

Perplesso.

ALF:

Ma non si chiama Cornelius ?

Prontamente.

GLO:

È  un modo di salutare inglese.

Con enfasi a mo di complimento.

CES:

White Horse !

Non realizzando.

ALF:

Cosa ha detto ?

La butta lì.

GLO:

È felice di conoscere un così famoso proprietario di cavalli da corsa !

Tronfio

ALF:

Voi non sapete quanto mi rende orgoglioso apprendere di essere conosciuto anche in Inghilterra !

Come se dicesse “me cojoni”

CES:

Marlboro !

Incuriosito.

ALF:

Come è mai che non vi ho incontrato allo sbarco del traghetto ?

Facendo il verso dell’aereo.

CES:

Fly Dochman !

Traduce.

GLO:

Ha preso l’aereo.

Rammaricato.

ALF:

Mi potevate almeno avvisare, sarei venuto a prendervi in aeroporto !

Come “Impossibile”

CES:

Luke stright !

Squadrando Cesare.

ALF:

A guardarvi bene mi sembrate un po’ sovrappeso.

Come “lo so io il perché”.

ces:

Benson & Hedges american !

Incuriosito.

ALF:

Che dice ?

Spiega.

GLO:

Che è il nuovo metodo americano.

Accattivante.

ALF:

Visto che non è poi cosi tardi, che ne pensate di andare a fare una visitina  alla piccola Margot?

Come “cosa dici?”

CES:

Camel ?

Fraintendendo, aggiunge con orgoglio.

ALF:

Ma quale cammello, Margot de Pavillon  è la cavalla che voi condurrete alla vittoria !

Come:” Domani”

CES:

Mahanattan !

Credendo di capire domani.

Con tenerezza.

ALF:

Perché rimandare a domattina.

È meglio subito e poi sapete, non le ho neanche dato il bacino della buona notte !

Come “chi se ne frega”

CES:

Chivas Regal !

Entra Rodolfo da destra vestito e truccato sommariamente da donna e va vicino a Gloria.

Sottovoce.

ROD:

Sono io.

Sottovoce, trasecolando.

GLO:

Ma come ti sei conciato ?

Girandosi verso Rodolfo, chiede.

ALF:

La signora chi è ?

Non sapendo cosa dire.

GLO:

È ... È ... La moglie di Cornelius !

Come presentandola.

CES:

Virginia Tobacco !

Baciandole la mano.

ALF:

Cara signora Virginia è un vero piacere conoscervi ...

Rodolfo rimane muto.

Non ottenendo risposta, insiste.

AlF:

Ho detto che è un vero piacere conoscervi.

Intervenendo per salvare la situazione.

GLO:

Caro, ti prego non insistere: la poverina non può risponderti, purtroppo ha perso la parola.

Drammatico come “destino”

CES:

Rothmans !

Impietosito.

A Cesare interessato.

ALF:

Che cosa terribile !

Com’è successo ?

Simulando un calcio di cavallo

CES:

Pall Mall !

Spiegando inventa.

GLO:

La signora è stata colpita da un calcio di un cavallo e da allora non ha più parlato.

Rammaricato.

ALF:

Che peccato una cosi bella signora !

Lamentoso.

CES:

Glen Grant, Glen Grant !

Rincuorante.

ALF:

Non fate cosi ! Oggi la medicina fa miracoli.

Tragico, come “non c’è nulla da fare”

CES:

Cutty Sark, Cutty Sark !

A Gloria, con commiserazione.

ALF:

Poverino. Le deve volere molto bene !

Cesare fa per baciare Rodolfo che si ritrae inorridito.

Simulando affetto.

CES:

Four roses !

Schifato.

ROD:

Puah !

Rivolto a Cesare e Rodolfo a mo di giustificazione.

ALF:

Miei cari, vi prego di scusarmi per qualche istante. Vado a rinfrescarmi un po’.

Alfredo esce da destra.

Soddisfatta

GLO:

Bravissimo continuate cosi !

Risentito.

Aggressivo.

CES:

Bravissimo un corno !

Cosa vi è saltato in mente di farmi passare per un fantino ?

Fornendo la sua spiegazione.

Con determinazione.

GLO:

Mi è sembrata l’unica scappatoia possibile per giustificare la vostra presenza in casa.

Adesso è gioco forza continuare nella finzione.

Deciso va verso sinistra.

CES:

Non ci penso neppure !

Io me ne vado di corsa !

Bloccando Cesare, con aggressività.

ROD:

Voi da qui non vi muovete, se prima non mi restituite i miei vestiti !

Con sarcasmo.

CES:

Però, state proprio bene vestito da donna !

Inorridito.

ROD:

Al ricordo che avete anche tentato di baciarmi, mi vengono ancora i conati di vomito !

Decisa.

A Cesare con forza.

GLO:

Basta discutere !

Non vorrete avere sulla coscienza l’onore di una donna ?

Con un brivido di terrore.

Giustificandosi.

CES:

Con tutto il rispetto, signora, mi ci vedete in groppa a una purosangue imbizzarrita ?

Io che non sono mai salito neanche su di un cavallo a dondolo ?

Aggressivo.

ROD:

E io cosa racconto a Santa quando domattina si sveglia ?

Stop Proiez.7

Buio.

Proiez.8 (Filmato 5 arrivo Otto)

La TC inquadra Otto che, con la pistola nella mano destra e gli abiti di Cesare nell’altra, a grandi passi si dirige verso casa Lefebre.

Determinato.

Furbescamente.

Chiama a gran voce.

OTT:

Ich Otto Kalz, zergente a riposo ti cavalleria pruzziana non potere lasciare impunito affronto a mein onore !

Visto grandissimo fetente venire ta questa parte.

Herr Alfred ... Frau Gloria !

Stacco. La TC inquadra Otto che suona ripetutamente il campanello.

Insistendo.

OTT:

Aprire! Ezzere ich: Kalz Otto!

Aprire ! Presto !

Stop Proiez.8

Proiez.9 (ext. notte casa Lefebre)

Luci in Pz1

Facendo il gesto delle corna.

Spaventato.

CES:

Mio Dio è lui il marito !

Se mi becca sono un uomo morto !

Cercando di strappare i vestiti di dosso a Cesare

ROD:

Problemi vostri !

Ridatemi i miei abiti !

Interviene con decisione.

Mentre va verso sinistra, con tono che non ammette replica.

GLO:

Smettetela di litigare !

Andate sul divano e comportatevi come marito e moglie.

Gloria esce da sinistra.

I due vanno al divano e si abbracciano coprendosi a vicenda.

Sottovoce, con malanimo.

rod:

Prima o poi questa me la pagate !

Da sinistra entra Otto come una furia seguito da Gloria.

Guardandosi intorno, con la pistola spianata, urla come un forsennato

OTT:

Tove ezzere !

Venire fuori bastardo, io fare te kaput !

Otto gira per la stanza spostando tende aprendo armadi ecc.

Cercando di fermare Otto.

GLO:

Signor Kalz, cosa fate siete impazzito ?

Lamentoso.

OTT:

Main Got ! Io pazzo ! Pazzo di gelosia !

Entra Alfredo da destra e si ferma sulla soglia.

Con tono di rimprovero.

ALF:

Otto ti sembra questo il modo di entrare in casa mia ?

Angosciato.

OTT:

Zuccezzo fatto terribile !

Allarmatissimo

ALF:

Margot de Pavillon !

Sta male la mia cavalla !

Drammatico.

OTT:

Molto peggiore !

Angosciato.

ALF:

È stato rapita !

Lugubre.

OTT:

Molto peggiore assai !

Cadendo sulla poltrona, affranto.

ALF:

È morta !

Funereo.

OTT:

Molto più peggiore azzai !

Scrollando Otto in preda a una crisi

ALF:

Parla non vedi che mi stai tormentando ?

Scandendo.

OTT:

Ich portare corna !

Tirando un sospiro di sollievo.

ALF:

Tutto qui ?

Piagnucoloso.

OTT:

Scuzare se poco !

Ironica.

GLO:

Dovreste esserci abituato ormai.

La signora non è nuova a certe esperienze !

Dissentendo.

OTT:

Questa volta non stezza cosa !

Sentenzia.

ALF:

Le corna sono sempre corna !

Con foga crescente.

OTT:

Ich potere tollerare che postino, fornaio, parrucchiere fare occhi dolci a main frau, ma zignorino ti città, nain !

Incuriosita.

GLO:

Come fate ad essere sicuro che si tratta di un cittadino ?

Srotola l’involto e mostra gli abiti di Cesare, poi li posa su una sedia .

OTT:

Guardare qua !

Vestito lusso, camicia piqué, calzini  seta!

Sottovoce, stupito.

CES:

I miei abiti !

Impugnando la pistola, determinato.

OTT:

Ze non lavare onore con zangue non avere più pace !

Stoppando Otto.

Minaccioso.

Preoccupato.

ALF:

Adesso basta !

Se non vuoi perdere anche il posto torna subito alle scuderie.

Domani si disputerà il Gran Prix e io non voglio correre rischi !

Dissentendo.

OTT:

Noi non potere gareggiare, non avere fantinen!

Con forza.

Con orgoglio.

Chiama.

ALF:

Sbagliato ! Abbiamo il migliore !

Adesso te lo faccio conoscere.

Mister Platt ?  Cornelius ?

Saluta con la mano restando con il volto nascosto da Rodolfo.

CES:

Chesterfield !

Indicando Otto con enfasi.

ALF:

Mio caro, questo è il nostro prezioso allenatore, il signor Kalz.

Come dicesse un saluto.

CES:

Ballantine !

Otto gira attorno al divano e vede Cesare.

Perplesso.

ott:

Ich già vista zua faccia in qualche parte ...

Cercando di dare le spalle ad Otto

CES:

Ascot ... Longchamp ...

Dissentendo.

OTT:

Nain.  Mai stato in perfita Albione .

Intervenendo prontamente.

GLO:

Forse avrete letto di lui su qualche giornale.

A parte, drammatico.

CES:

Se fosse stato per lui ci finivo davvero sul giornale !

Insicuro.

OTT:

Bah, prima o topo zicuramente ricordare !

Sottovoce.

CES:

Meglio dopo !

A Cesare, non capendo.

ALF:

Diceva caro ?

Simulando uno sbadiglio.

CES:

Night cap, night cap !

Comprensivo.

ALF:

Capisco volete andare a dormire, ma prima, caro Cornelius, dobbiamo  fare quel salutino a Margot de Pavillon.

Come “fossi scemo “

CES:

Mc Callan !

Con tono di comando.

ALF:

Otto precedici alla scuderia e non muoverti di lì per tutta la notte.

Avviandosi, rimugina tra se.

OTT:

Ich mettere su porta ti stalla così ezzere ti vedetta, se vedere sporco traditore, non tare lui tempo nemmeno per ultima preghiera !

Otto esce da sinistra.

Confidenziale a Cesare.

alf:

Caro Cornelius, aspettatemi un attimo che vado a prendere uno zuccherino per la piccola Margot, sapete è un po’ golosetta !

Alfredo esce da destra.

Aggressivo.

ROD:

Avete  visto in che casino ci avete messo ?

Rispondendo per le rime.

CES:

Beh, mi sembra che anche voi abbiate contribuito del vostro !

A Rodolfo, con acredine.

GLO:

Ha ragione  il procuratore !

Ti avevo avvisato che avevo un presentimento!

Da destra  entra Santa in camicia da notte camminando e agendo come una sonnambula.

Accattivante.

SAN:

Rodolfo ... piccolo caro dove sei ?

Con un grido di disappunto.

ROD:

Porca miseria,  Santa !

Zittendolo.

Ammonendo.

GLO:

Non gridare !

Non vedi che è in uno stato di sonnambulismo?

Santa accarezza Cesare scambiandolo per Rodolfo.

Facendo la gattina.

san:

Rodolfo, amore mio, finalmente sei tornato !

A Cesare, sottovoce.

GLO:

Assecondatela, mi raccomando, assecondatela!

Mettendogli le braccia al collo.

SAN:

Lo dai un bacino alla tua piccola Santa ?

Cesare guarda perplesso Rodolfo e Gloria che gli fa cenno di stare al gioco.

Cesare bacia la mano Santa.

Delusa.

SAN:

Tutto qui ? Come sei freddo !

Cesare bacia Santa sulla guancia.

Portando l’indice alle labbra.

SAN:

Voglio un bacio vero, sulla bocca !

Cesare allarga le braccia poi bacia Santa sulla bocca.

Sottovoce, infastidito.

ROD:

Ehi, dico ! La signora è mia moglie !

Fermandolo, lo mette in allarme.

GLO:

Zitto ! Non la vorrai svegliare, può essere molto pericoloso !

Trascinando Cesare sul divano.

SAN:

Su, da bravo, vieni vicino a me !

Remissivo esegue.

CES:

Che serata !

Lasciva.

SAN:

Spogliami !

Cerca di intervenire, spazientito.

ROD:

Adesso è troppo !

Santa stammi bene a sentire ...

Accorgendosi di Rodolfo.

Stupita.

Salutando.

SAN:

Che sorpresa !

Guarda Rodolfo è arrivata tua sorella !

Ciao Amelia cosa ci fai qui ?

Non sa cosa dire, con voce in falsetto.

ROD:

Ecco ...  io …

Venendo in soccorso

glo:

Santa, da brava torna in camera che  Rodolfo ti raggiungerà subito !

Baciando di nuovo Cesare,

con voce lussuriosa.

SAN:

Fai presto tesorino.

Ho voglia di fare l’amore tutta la notte !

Santa esce da destra.  

Avviandosi verso destra.

CES:

Allora io vado ...

Bloccandolo, aggressivo.

ROD:

Dove credete di andare ?

Spazientito.

Rinfacciando.

CES:

Mettevi d’accordo.

Poco fa mi avete detto di non contraddirla e poi la camera della signora mi sembra il miglior rifugio dove passare la notte !

Avventandosi su Cesare.

ROD:

Verme !

Constatando.

CES:

Tutto sommato è un tipo !

Non giovanissima, ma sicuramente di grande esperienza  !

Abbraccia Cesare per lottare con lui

ROD:

Io ti ...

Entra Alfredo da destra e vede i due abbracciati.

Fraintendendo le intenzioni dei due, con tenerezza.

ALF:

Che carini !

Fa sempre piacere vedere due persone che si amano !

Accarezzando Rodolfo.

CES:

John Player Special !

A Gloria, invitante.

ALF:

Cara perché non vai ad accertarti che tutto sia in ordine nella stanza dei nostri ospiti ?

Assecondando Alfredo.

GLO:

Subito !

Gloria esce da destra.

A Cesare, con entusiasmo.

ALF:

Allora si va ?

Remissivo, come “e sia”

CES:

Dunhill !

Alfredo e Cesare escono da sinistra.

Adiratissimo

ROD:

Maledizione, maledizione e poi maledizione !

Come ne vengo fuori da questo casino !

Entra Mimi da destra e scambia Rodolfo per una donna.

Canta da Cavalleria

MIM:

Lola che di latte hai la camisa, sei bianca e rossa come una cerasa ...

Tra se, spazientito.

ROD:

Ci mancava anche don Mimi !

Mimì prende e bacia la mano di Rodolfo.

Canta da Bohème.

MIM:

Che gelida manina se la lasci riscaldar ...

Ritirando precipitosamente la mano in falsetto, non sa che dire.

Rod:

Ma cosa vuole ? Chi è lei ?

Tentando di abbracciarla canta da Bohème.

MIM:

Mi chiamano Mimì ...

Divincolandosi, con finto sdegno.

ROD:

Mi lasci sono una donna onesta io !

Canta da Cavalleria

MIM:

Fior di giaggiolo gli angeli belli stanno a mille in cielo, ma bella come lei ce n’è uno solo ...

Con forza.

ROD:

La smetta !

Canta da Carmen, tenta di abbracciare di nuovo Rodolfo.

MIM:

Se tu non m’ami ebben io t’amo ...

Spingendo Mimi verso destra.

ROD:

Un’altra volta eh ?

Sulla porta mandando un bacio canta da Madama Butterfly.

MIM:

Un bel di vedremo ...

Mimi esce da destra.

Rientra  Cesare da sinistra.

Sconvolto.

CES:

Quel pazzo voleva che dessi il bacino della buona notte a quella specie di mostro a quattro zampe !

Beffardo.

ROD:

Così cominciavate a fare amicizia visto che domani  dovrete starle in groppa  !

Entra Gloria da destra.

Scandendo.

Prendendo la decisione.

CES:

Non ci penso neppure !

Anzi sapete cosa vi dico: io me ne vado di corsa!

Minacciosa.

GLO:

Visto che appellarsi alla vostra cavalleria non serve a nulla, non mi resta che chiamare Otto e lasciarvi nelle sue mani !

Rassegnato.

Ribadendo.

CES:

Sia, cedo al ricatto !

Resta però inteso che io in groppa a quella montagna puzzolente non ci monto !

Entra Alfredo da sinistra.

Preoccupato.

Sbrigativo.

ALF:

Cosa  fate ancora alzato ?

Via a letto di corsa  tutti e due!

Salutando.

CES:

Black and Withe !

A Rodolfo, premuroso.

Con energia.

ALF:

Signora mi raccomando fate in modo che vostro marito riposi bene.

Lo vogliamo in gran forma domani !

A Alfredo, premurosa.

GLO:

Caro ti dispiace se trattengo ancora un attimo la signora Virginia, voglio mostrarle la cucina, caso mai ne avesse bisogno.

Consenziente.

ALF:

D’accordo ma fai presto.

Voi venite con me.

Alfredo e Cesare escono da destra.

Molto in apprensione.

GLO:

Rodolfo fai qualcosa, non puoi farti trovare da Santa vestito da donna, quando le sarà passata la crisi di sonnambulismo !

Impotente.

Vedendo i vestiti di Cesare sulla poltrona, trionfante.

ROD:

Non posso nemmeno andare in giro nudo !

Evviva !

Finalmente la fortuna è dalla nostra parte !

Non capendo, risentita.

GLO:

Ti sembra il momento di mettersi a scherzare !

Indicando i vestiti sulla poltrona, con entusiasmo.

ROD:

Guarda ! Quel pazzo di Kalz ha lasciato i vestiti del procuratore sulla sedia !

Rodolfo prende gli abiti e va dietro il paravento a vestirsi.

Curiosa.

GLO:

Cosa vuoi fare ?

Parla da dietro al paravento.

ROD:

Adesso me li metto.

Così caso mai Alfredo mi vedesse gli posso dire che sono di ritorno dalla stazione !

Ansiosa.

GLO:

Come ti vanno ?

Sdrammatizzando.

ROD:

Un po’ strettini ma pazienza !

Impaziente

GLO:

Sbrigati che Alfredo può tornare da un momento all’altro !

Con un grido di disappunto.

ROD:

Accidenti ! Accidentaccio cane !

Preoccupata.

GLO:

Che altro succede ?

Sconsolato.

ROD:

Mancano i pantaloni !

Sorridendo.

GLO:

Kalz li avrà trattenuti come trofeo !

Rodolfo esce dal paravento vestito di tutto punto, ma senza i pantaloni.

Da destra, portando la voce.

ALF:

(FC) Sogni d’oro. Penserò io a svegliarvi alle sei in punto !

Allarmatissima spinge Rodolfo verso sinistra.

GLO:

Presto  fuori sta arrivando Alfredo !

Opponendo resistenza.

ROD:

Ma ...

Con tono che non ammette repliche.

GLO:

Fuori! ... Fuori !

Gloria spinge Rodolfo fuori a sinistra.   Appena uscito entra Alfredo da destra.

Porge il braccio a Gloria, affettuoso.

Con un sospiro.

ALF:

Vieni cara, andiamo anche noi a dormire.

Domani ci aspetta una grande giornata !

Gloria e Alfredo escono da destra.

Stop Proiez.9

Buio.

Proiez.10 (Filmato 6 sparatoria)

La TC inquadra Rodolfo sempre in mutande che si batte le mani sul corpo per riscaldarsi.

Molto rammaricato.

rod:

Ma tu guarda come doveva andare a finire la mia seratina di sesso sfrenato !

Stacco. La TC inquadra Otto che furtivamente si avvicina a Rodolfo e quando lo ha a tiro gli spara due colpi di pistola.

Con ferocia.

Soddisfatto.

ott:

Beccare questo e questo !

Onore ezzere vendicato !

Stop Proiez.10

Proiez.11 (ext. notte casa Lefebre)

Luci in Pz1

Da destra  entra Mimi in camicia da notte, berretta con una candeliere in mano.

Canta dal Trovatore

MIM:

Quale d’arme fragore poc’anzi intesi ?

Da destra  entra Cesare.

Imita i colpi di pistola.

CES:

Big Ben ... Big Ben !

Da destra  entra Alfredo.

Preoccupatissimo.

ALF:

Sbaglio, o erano due colpi di rivoltella ?

Da destra  entra Gloria.

Terrorizzata.

GLO:

Mio Dio ci stanno rapinando !

Da sinistra entra Otto ancora con la pistola in mano.

Disperato.

OTT:

Mein Got ! Io ezzere  azzazzino !

Spaventato.

CES:

Bloody Mary ... blood Mary !

Canta da Rigoletto

mim:

Come fulmin scagliato da Dio, il buffone colpirti saprà.

Alfredo toglie la pistola a Otto.

Calcando il rimprovero.

ALF:

Disgraziato cosa hai fatto ?

Esitante.

Con sollievo.

ott:

Ich visto lui uscire ti porta ... avere rosso tavanti occhi ... non capito più nicth !

Bang bang tue colpi di pistola per vendicare mein onore !

Canta da Traviata.

MIM:

M'avrai securo vindice; quest'onta laverò.

Dubbioso.

ALF:

Sei sicuro che fosse proprio il tizio che ...

Con convinzione.

OTT:

Zu questo non ezzere dubbio !

Visto maiale in mutande !

Le sfugge.

GLO:

Mio Dio !  Rodolfo !

Stupito.

ALF:

Che cosa c’entra Rodolfo ?

Recuperando.

GLO:

Volevo dire che Rodolfo non è ancora tornato!

Decisionista.

Speranzoso.

ALF:

Invece di perderci in chiacchiere andiamo a vedere .

Può darsi che quel poveretto sia solo ferito !

Sicuro.

Con orgoglio.

OTT:

Impozzibile !

Mira ti zergente pruzziano ezzere infallibile!

Canta da Bohème.

MIM:

Andiam !

Tutti escono da sinistra.

Stop Proiez.11

Buio.

Proiez.12 (Filmato 7 ricerca)

La TC inquadra in totale il gruppo che esce da casa Lefebre e si mette alla ricerca del ferito allontanandosi dalla casa.

Canta dal Barbiere di Siviglia.

MiM:

E il meschino calunniato,
avvilito, calpestato,
sotto il pubblico flagello,
per gran sorte va a crepar.

Gridando.

glo:

Siamo qui !

Gridando.

alf:

Rispondete, vi vogliamo aiutare !

Gridando.

ces:

Mercedes ! Mercedes !

Stacco. La TC inquadra Rodolfo che si guarda attorno poi rientra in casa.

Stop Proiez.12

Proiez.13 (ext. notte casa Lefebre)

Luci in Pz1

Rodolfo entra da sinistra.

Impreca.

rod:

Porcaccia miseria, questa notte non ne va bene una che è una !

Rodolfo va dietro il séparé per rivestirsi da donna.

Da sinistra   rientrano Alfredo, Cesare, Mimi, Otto e Gloria.

Perplesso.

OTT:

Non capire perché non trovato catavera !

Ich zicuro ti avere fatto lui zecco !

Con sollievo.

ALF:

Si vede che la tua mira non è cosi infallibile!

Insistendo.

OTT:

Potere ezzere che lui trascinato lontano ...

Dissentendo.

ALF:

Avremmo sicuramente visto delle tracce di sangue, pezzi di budella, materia celebrale ...

Disgustata.

GLO :

Alfredo ti prego !

Rammaricato.

A Cesare, preoccupato.

ALF:

Scusa cara, hai ragione.

Cornelius, in tutto questo trambusto non ho più visto vostra moglie.

Sapete dove si è cacciata ?

Colto alla sprovvista come “chi sa”

CES:

Cutty Sark ?

Dal séparé esce Rodolfo vestito da donna.

Con un sospiro di sollievo abbracciando Rodolfo.

GLO:

Che gioia rivederla cara signora !

Conclusivo.

ALF:

Bene, possiamo andare tutti a riposare per essere pronti domani a celebrare la vittoria di Margot de Pavillon !

Canta da Turandot.

MIM:

Dilegua o notte ! Tramontate stelle !

All’alba vincerò !

Vinceroooooooooo !

Stop Proiez.13

Buio.

Proiez.14 (filmato 8 giorno scuderia)

La TC descrive il lavoro in una scuderia con stallieri che governano i cavalli con brusca e striglia.

Stop Proiez.14

Proiez.15(ext. giorno casa Lefebre)

Luci in Pz2

Entra Santa da destra seguita da Gloria.

Disperata, si asciuga gli occhi con un fazzolettino

SAN:

Non ci sono più speranze !

Gli è successo qualcosa di terribile, lo sento !

Consolando Santa, l’accompagna al divano e siede vicino.

GLO:

Non mi sembra ancora il caso di drammatizzare !

Risentita.

SAN:

Rodolfo non rientra in casa dopo tutta la notte e tu l’unica cosa che sai dire è: “Non drammatizzare” ?

Rassicurante.

GLO:

Vedrai che si farà vivo da un momento all’altro.

Scoraggiata.

SAN:

No. No! È morto !

Quell’assassino di  Kalz me lo ha ucciso !

Rassicurante.

glo:

Non abbiamo trovato nessuna traccia di sangue e ti garantisco che abbiamo guardato dappertutto !

Sicura.

SAN:

È andato a morire di nascosto, perché sapeva che non gli avrei mai perdonato di avermi tradita !

Entra Alfredo da sinistra.

Fregandosi le mani, contento.

ALF:

Margot de Pavillon ha dormito come un cherubino !

Disgustata.

SAN:

Cosa volete che me ne importi !

A parte a Gloria, interessato.

ALF:

Ancora nessuna notizia di Rodolfo ?

Scuotendo il capo.

GLO:

Nessuna !

Cambiando discorso.

ALF:

Cornelius è già sceso a colazione ?

Laconica.

GLO:

Non lo abbiamo visto.

Con disappunto.

Deciso.

ALF:

Cribbio, dovrebbe essere già in sella, da almeno due ore, per familiarizzare con la cavalla e lui che fa ?

Se la spassa a letto con la sua mogliettina !

Vado subito a chiamarlo !

Alfredo esce da destra.

Piangendo.

SAN:

Rodolfo, amore mio non ti vedrò mai più !

Entra Ninette da sinistra.

Timidamente.

nin:

Sono venuta a scusarmi per l’inutile spavento di ieri notte procuratovi da quella testa matta di mio marito.

Acida.

GLO:

Inutile non direi.

Potrebbe aver ucciso un uomo !

Sicura.

NIN:

Anche volendo non poteva farlo.

Stupita.

glo:

Perché mai ?

Rassicurante.

NIN:

La sua pistola era caricata a salve.

Perplessa.

glo:

Come a salve ?

Puntualizza con orgoglio.

nin:

L’avevo fatto io stessa, ieri mattina, conoscendo il suo carattere focoso .

Ironica.

glo:

Prudente  la nostra Ninette !

Servile.

nin:

Se alla signora non dispiace vado in cucina a preparare la colazione, visto che Agatina è ancora fuori.

Congedando Ninette.

glo:

Grazie Ninette.

Ninette esce da destra.

Alzandosi decisa.

SAN:

Non mi resta che telefonare alla gendarmeria !

Cercando di trattenerla cerca di fornire una probabile spiegazione.

GLO:

Aspetta ! Può darsi che Rodolfo abbia avuto un contrattempo con il suo articolo e sia andato di persona a Parigi a recapitarlo.

Non convinta.

Determinata.

SAN:

Impossibile !

Avrebbe almeno telefonato per avvertirmi.

Chiamo anche l’ospedale!

Santa esce da destra.

Spazientita.

GLO:

Accidenti, è proprio vero che un guaio tira l’altro !

Da destra  entrano Alfredo, Cesare e Rodolfo ancora vestito da donna.

Alfredo trascina Cesare per un braccio

Sbrigativo.

Entusiasta.

ALF:

Su, Su !

Salutate vostra moglie e andiamo !

Margot de Pavillon è in una forma smagliante. Vi sta aspettando, con le nari frementi, quasi presagisse  che ha condurla alla vittoria sarà il miglior fantino del mondo !

Dubitativo, come “chi?”

CES:

Kent ?

Esaltato.

ALF:

Voi perbacco ! Cornelius Platt, il vincitore di Ascot e di Longchamp !

Come “col cavolo”

CES:

Cognac !

Non capendo.

ALF:

Dicevate caro ?

Come “t’attacchi”

CES:

Merit !

Da sinistra entra Otto con un giornale in mano.

Battendo una mano sul giornale.

OTT:

Avere letto ?

Interessato.

ALF:

Cos’è successo ?

Lugubre.

OTT:

Grave lutto per mondo ti cavalli !

Preoccupato.

ALF:

Mio Dio chi è morto ?

Funereo

OTT:

Herr Louis d’Armagnac !

Colto alla sprovvista, gli sfugge.

ROD:

Merde !

Allibito.

ALF:

La signora parla ! E francese per giunta !

Come “addio !”

ces:

Salem !

Interviene fornendo una spiegazione.

GLO:

Di sicuro è stato lo shock !

Una forte emozione può produrre questo effetto.

Con entusiasmo.

ALF:

È un segno del destino ! La fortuna è con noi !

Questa giornata è cominciata bene e finirà meglio !

Laconico.

OTT:

Non potere tire stezza coza povero herr d’Armagnac !

Con rammarico.

alf:

Quello che più mi dispiace è che la sua splendida penna non potrà scrivere della vittoria di Margot nel Gran Prix !

Comprensivo, propone.

OTT:

Per rispetto a herr giornalista, noi fare correre fantinen con lutto in braccio.

Da una pacca sulla spalla di Otto.

Rivolto a Cesare con entusiasmo.

ALF:

Bravo Otto ! Mi sembra un’ottima idea.

Adesso, amico mio, di corsa a fare una galoppatina di tre miglia, tanto per sgranchire i garretti della cavalla.

Esterrefatto, come “cazzo!”

CES:

 Vodka !

Squadrando Cesare, perplesso.

OTT:

Prima tare lui pezatina.

Zembrare troppo in carne herr Cornelius !

Otto abbandona il giornale sul tavolinetto e assieme a Alfredo, che letteralmente trascina Cesare, escono da sinistra.

Sconsolato.

ROD:

Ci mancava che quel d’Armagnac andasse a morire proprio oggi !

A Rodolfo risentita.

GLO:

Tutta colpa tua che ti vai ad inventare le scuse più assurde !

Piuttosto spiegami cosa ci fai ancora conciato da donna ?

Disgustato.

ROD:

Tuo marito ha chiuso la porta a chiave e mi è toccato dormire fianco a fianco con quel becero di procuratore, che, per giunta, russa come un trombone sfiatato !

Da destra  entra Santa.

Scuotendo la testa, con mestizia.

SAN:

Alla gendarmeria non ne sanno nulla !

Rodolfo non è all’ospedale e nemmeno alla morgue !

Rodolfo fa gli scongiuri.

Rassicurata.

GLO:

Visto ? Cosa ti dicevo ?

Santa prende il giornale.

Interessata.

SAN:

Vediamo se c’è qualche cosa sul giornale.

All’unisono, con un grido.

RO-gl:

No ! Il giornale no !

Gloria e Rodolfo fanno per strappare il giornale dalle mani di Santa che lo difende e si mette a leggere.

A parte sconsolato.

ROD:

È la fine !

Lanciando un grido.

Disperata.

SAN:

È morto !

Il mio cuore non sbagliava !   

Il mio Rodolfo è mor ... to !

Santa crolla sul divano svenuta.

Preoccupata.

Portando la voce.

GLO:

Mio Dio è svenuta !

Ninette, porta i sali che la signora Santa ha avuto un mancamento !

Rodolfo tenta di far rinvenire Santa con una serie di piccoli ceffoni e sventolando il giornale.

Esortativo.

ROD:

Su, su che non è nulla !

Cogliendo l’occasione.

GLO:

Svelto, approfitta che Santa è priva di sensi, per andare cambiarti nella tua stanza !

Rodolfo esce da destra scontrandosi con Ninette con l’aceto.

Col fiato corto.

NIN:

Ecco i sali !

Afferrando la bottiglietta.

GLO:

Brava dai qui.

Gloria fa fiutare i sali a Santa.

Rassicurante.

nin:

Guardate, si sta riprendendo !

Sollevata.

Sapendo cosa l’aspetta.

GLO:

Meno male.

Ninette, vai a preparare una  camomilla, molto forte, che tra poco ce né sarà bisogno !

Con sollecitudine.

NIN:

Come la signora comanda !

Ninette esce da destra.

Rinvenendo.

Con un singulto.

Piangendo.

SAN:

Cosa mi è successo ?

Povera me, ora ricordo !

L’amore mio mi ha lasciato per sempre !

Cercando di tranquillizzare Santa.

GLO:

Calmati ti prego !

Lamentosa.

SAN:

Ed io che sono stata tanto cattiva con lui ... cattiva ... cattiva !

Gli ho reso la vita impossibile con la mia gelosia !

Con forza.

GLO:

Non è vero !

Perplessa.

SAN:

Cosa non è vero ?

Categorica.

GLO:

Rodolfo non è morto !

Sconcertata.

SAN:

Ma il giornale dice ...

Confidenziale.

GLO:

Senti, è arrivato il momento di confidarti un innocente segreto: Rodolfo e d’Armagnac sono due persone diverse !

Con slancio.

Ripensandoci.

SAN:

Davvero !? Signore ti ringrazio !

Ma tu come lo sai ?

Presa di contropiede.

La butta lì.

GLO:

Come lo so ...

Lo so perché lo scorso anno Alfredo mi ha presentato il vero Louis d'Armagnac.

Aggressiva.

SAN:

Ah ! È cosi ! Proprio una bella amica sei !

Mio marito mi riempie la testa di bugie per coprire le sue scappatelle, e tu non mi metti nemmeno sull’avviso !

Cercando di giustificarsi.

GLO:

Conoscendo quanto sei gelosa, temevo di provocare una catastrofe.

Con cattiveria.

san:

Io sto qui a piangerlo morto, mentre lui se la starà  spassando con qualche sgualtrinella da quattro soldi !

Risentita.

GLO:

Adesso stai offendendo !

Stupita.

SAN:

Perché  te la prendi tanto  ?

Presa alla sprovvista.

GLO:

Io ? Figurati !

Decisa.

SAN:

Me la dovrà pagare e molto cara, quanto è vero che mi chiamo Santa !

Adesso so cosa mi resta da fare !

Entra, da destra, Rodolfo vestito da uomo.

Con eccessivo entusiasmo.

ROD:

Santa ! Finalmente !

Ma dove ti eri cacciata ?

Sono ore che ti cerco !

Gelida.

SAN:

Sono sempre rimasta nell’unico posto dove dovevo essere: a letto nella nostra camera.

Defilandosi.

GLO:

Penso che voi due abbiate qualcosa da dirvi, vi lascio.

Gloria esce da destra

Il seguente dialogo a “a canne d’organo” ognuno parla da solo.

Superficiale.

ROD:

Tempo balordo.

Non ha fatto che piovere tutta la notte.

Feroce

SAN:

È nulla in confronto a quello che sta per piovere sulla tua testa !

Costatando.

ROD:

La pista sarà sicuramente molto pesante !

Aggressiva.

SAN:

Sono io che ci andrò pesante !

Riflessivo.

ROD:

Potrebbe agevolare Margot de Pavillon !

Bellicosa.

SAN:

Mio caro, sarai tu a non essere agevolato !

Cercando di rabbonirla.

ROD:

Ascolta, a volte le apparenze ingannano.

Isterica.

Determinata.

SAN:

Sei tu che hai ingannato me e con la moglie di uno stalliere per giunta !

Ho deciso !

Allarmato

ROD:

Deciso cosa ?

Con malvagità.

SAN:

Ricordi ? Occhio per occhio dente per dente !

Ti faro becco con il primo che entrerà da quella porta !

Entra Mimi da sinistra.

Canta dalla Tosca

MIM:

E lucean le stelle ed olezzava la terra  e stridea l’uscio dell’orto ...

Tra se, rammaricata.

SAN:

Che sfortuna !

Proprio don Mimì mi doveva capitare !

Canta da Traviata

MIM:

Un dì felice, eterea mi balenaste innante ...

Lusingante.

SAN:

Caro don Mimì vi trovo in gran forma quest’oggi !

Canta dalla Bohème

MIM:

Vecchia zimarra, senti, io resto al pian, tu ascendere il sacro monte or devi ...

Prendendo Mimi a parte, sottovoce con fare cospiratorio.

ROD:

Don Mimì, vi prego non fateci caso.

Sapete come sono fatte le donne ...

Canta da Rigoletto

MIM:

La donna è mobil qual piuma al vento, muta d’accento e di pensier ...

Adulatrice.

SAN:

Ce ne fossero di uomini che, alla vostra età, sanno essere virili come voi !

Canta dalla Tosca.

MIM:

Scherza con i fanti e lascia stare i santi !

Maliziosa.

SAN:

Non siate modesto, lo sappiamo tutti che vi siete goduta la vita!

Canta da Tosca

MIM:

Vissi d’arte vissi d’amore, non feci mai male ad anima viva !

Intrigante.

SAN:

Chissà quante belle signore ancora sospirano per voi!

Canta da Turandot.

MIM:

Ma il mio mistero è chiuso in me il nome suo nessun saprà ...

Curiosa.

SAN:

Mi sono sempre chiesta  perché non vi siete mai risposato.

Canta da Traviata

MIM:

Sempre libero deggìo trasvolar di gioia in gioia.

Passionale.

SAN:

Voi mi intrigate molto don Mimi !

Canta da Traviata

MIM:

Signora d’Alfredo il padre in me vedete ...

Minimizzando.

Con voce roca di erotismo.

SAN:

Che importanza ha età !

Voglio riscoprire con voi le gioie dell’amore.

Canta da Lucia di Lammermoor.

MIM:

Chi mi frena in tal momento ...

Cercando di far smettere Santa.

ROD:

Santa da brava,  non fare scandali !

Lasciva.

SAN:

Baciatemi !

Gettandosi addosso a Santa canta da Madama Butterfly.

MIM:

Bimba dagli occhi pieni di malia ora sei tutta mia ...

Adiratissimo

ROD:

Basta ! Adesso si sta passando il segno !

Canta da Cavalleria Rusticana.

MIM:

Dell’ira tua io non mi curo !

Con sensualità.

SAN:

Presto, dolce Mimì, venite  nella mia stanza !

Canta da Manon Lescaut.

MIM:

Ah quelle trine morbide nell’alcova dorata ...

Intrigante.

SAN:

Brinderemo al nostro amore !

Canta da Cavalleria.

mim:

Viva il vino spumeggiante,

nel bicchiere scintillante

come il riso dell’amante;

Correndo dietro i due, supplicante.

ROD:

Santa aspetta, non farlo !

Giuro che non ti tradirò mai più !

Cantando Mimi e Santa escono da destra.

SA-mi:

Viva il vino ch’è sincero

che ci allieta ogni pensiero …

Implorante.

rod:

Santa ti prego …

Rodolfo esce da destra.

Entra da sinistra   Cesare  con aria distrutta.

Con un grido straziante.

CES:

Aiuto !

Salvatemi !

Entra Gloria da destra.

Zittendo Cesare.

GLO:

Cosa avete da gridare in questo modo ?

Ancora atterrito.

ces:

Quei due pazzi volevano che salissi su quella specie di mostro, alta quasi come un palazzo di tre piani,  che appena mi ha visto si è messa a scalciare da tutte le parti !

A mo di rimprovero.

GLO:

Cosa dovrebbe dire allora il povero Rodolfo che, per causa vostra, ha rischiato di prendersi due pallottole nella schiena ?

Prosegue con angoscia.

CES:

Non basta !

Prima di farmi salire sul quadrupede, mi hanno voluto pesare .

Curiosa.

GLO:

Come è andata ?

Drammatico.

CES:

Sono risultato trenta chili di troppo !

Rasserenata.

GLO:

Allora niente corsa ?

Sull’orlo di una crisi di nervi.

CES:

Magari !

I due aguzzini hanno deciso che li devo perdere prima di oggi pomeriggio !

Da sinistra   entrano Alfredo e Otto.

Esultante.

ALF:

Eccolo il nostro Cornelius !

Con feroce determinazione.

OTT:

Zentire me herr Alfredo, quello che necessario a zignorino ezzere digiuno azzoluto, bottiglia ti olio di ricino e molto lungo bagno a zezzanta gradi !

A Gloria  sottovoce, piangendo.

CES:

Mi vogliono morto !

Ad Otto, soddisfatto.

A Gloria invitante.

ALF:

Bravo Otto ! Questo si chiama ragionare !

Gloria vai a cercare la signora Platt e pregala di preparare un bagno bollente per il nostro fantino !

A Cesare, imperativo.

OTT:

Tu scattare in cucina a bere olio !

Otto e Cesare escono da destra.

Ragionandoci su.

ALF:

Faccio un salto in farmacia a comperare una busta di sale inglese.

Meglio abbondare, non si sa mai !

Alfredo esce da sinistra.

Un po’ rammaricata.

GLO:

Poveraccio un po’ mi fa pena, ma in fondo se l’è voluta lui !

Entra Rodolfo da destra.

Affannato.

ROD:

Gloria, presto facciamo qualcosa !

Preoccupata.

GLO:

Cosa ti è successo ?

Hai una faccia da far spavento !

Irritatissimo.

ROD:

Santa, per vendicarsi,  sta facendo una corte spietata a don Mimì !

Minimizzando.

GLO:

Non vedo cosa ci sia da agitarsi tanto, quel povero vecchietto non ce la fa neppure a respirare !

Perplesso.

Riflettendo.

ROD:

Non ne sono più tanto sicuro !

È tutto ringalluzzito.

Beve champagne, canta e allunga le mani!

Decisa.

GLO:

Lascia stare Santa e spicciati a rimetterti nei panni dalla signora Platt.

Spazientito.

Rod:

Ancora !

Con un sorrisetto maligno.

GLO:

Alfredo vuole che prepari un bagno cado per il suo fantino.

Disgustato.

ROD:

Magari gli devo strofinare anche la schiena!

Dandoci un taglio

GLO:

Non mi sembra il caso di fare lo schifiltoso, altrimenti Alfredo potrebbe insospettirsi !

Risentito.

ROD:

Stiamo esagerando, qui stiamo esagerando !

Rodolfo esce da destra.

Stop Proiez.15

Buio.

Proiez.16 (filmato 9 giorno panne)

La TC inquadra in totale Marta e Carlotta al fianco di una macchina ferma. (non si dovrà vedere il modello della macchina)

Stacco. La TC inquadra in totalino Carlotta che sbatte il cofano della macchina.

Infuriata.

car:

Questo catorcio non ne vuol sapere di ripartire!

Stacco. La TC inquadra in PP Marta.

Possibilista.

mar:

Dai prova ancora !

Stacco. La TC inquadra in totalino Carlotta che da un calcio ad una gomma.

Rassegnata.

Risentita.

car:

È inutile, è bella che andata !

Quello che mi fa più rabbia è che rischiamo di perdere il Gan Prix !

Stacco. La TC  inquadra Marta in PA per poi paronamicare a scoprire l’esterno di casa Lefebre.

Colta da un’idea.

MAR:

Proviamo a chiedere agli abitanti di quella bella villa se ci fanno usare il telefono per chiamare un meccanico.

Stacco. La TC inquadra Carlotta in PA.

Con malanimo.

car:

Tutta colpa di quel  buono a nulla di Cesare ! Se ci veniva a prendere, come promesso, non avremmo preso  il  ferro vecchio di papà e non ci saremmo cacciate in questo pasticcio !

Stacco. La TC inquadra Marta e Carlotta in totalino.

Esortativa.

MAR:

Allora si va ?

Rassegnata.

Aggressiva.

car:

Va bene andiamo !

Ma quando lo avrò tra le mani mi dovrà stare a sentire il signorino, e come se mi dovrà stare a sentire !

Stacco. La TC inquadra Marta e Carlotta in totale che si avviano verso casa Lefebre e suonano alla porta.

Campanello.

Stop Proiez.16

Proiez.17(ext. giorno casa Lefebre)

Luci in Pz2

Sollecita.

GLO:

Vengo ... vengo !

Gloria esce da sinistra,   per poi rientrare con Marta e Carlotta.

Con sussiego.

MAR:

Buongiorno signora, permettete che mi presenti: Marta Lepic dei marchesi di Monserrat e questa è mia figlia Carlotta.

Dando la mano a Marta e Carlotta.

GLO:

Piacere Gloria  Lefebre. Accomodatevi.

Con imbarazzo.

Mar:

Vi prego di perdonare il disturbo.

Purtroppo abbiamo avuto una panne all’autovettura.

Con malagrazia.

car:

È andato a puttane lo spinterogeno !

Scandalizzata.

MAR:

Carlotta ti prego !

Usa un linguaggio adatto ad una signorina !

Con disappunto, mostra le mani.

car:

Ho provato a farlo ripartire con l’unico risultato di sporcarmi le mani.

Sollecita.

glo:

Cosa posso fare per voi ?

Timidamente.

mar:

Cara signora, se non vi disturba troppo, vorremmo poter usare il telefono per chiamare un meccanico.

Comprensiva.

Andando verso destra.

Riflettendo.

GLO:

Per carità nessun disturbo.

Anzi  provvedo subito io stessa.

Per quanto oggi, essendo la domenica del Derby, sarà assai difficile trovare uno.

Implorante.

mar:

Vi prego fate il possibile !

Da destra entra Cesare con andatura incerta. Si ferma appena entrato.

Afflitto.

Con tono schifato.

CES:

Povero me !

Quell’olio di ricino non finiva mai!

A Carlotta, servizievole.

GLO:

Se intanto la signorina vuole lavarsi le mani, abbiamo dell’ottimo sapone che faccio fare apposta per me.

Riconoscente.

CAR:

Grazie. Ne approfitterò volentieri.

Accorgendosi di Marta e Carlotta, tra se.

CES:

Per la miseria ! Carlotta e la madre !

Cesare fa per rientrare precipitosamente a destra.

Vedendolo lo ferma.

GLO:

Cornelius dove andate?

Stupita.

Mar:

Cornelius ?

Allibita.

CAR:

Che mi venga un accidente !

Cesare fa cenni disperati a Marta e Carlotta per farle tacere.

Timidamente.

CES:

Scusate. Cercavo il signor Alfredo.

Facendo una carezza a Cesare, con orgoglio.

GLO:

Permettetemi di presentarvi Cornelius Platt, il celebre fantino.

Più che sorpresa.

CAR:

Fantino ?

Cercando una giustificazione.

CES:

No. È che ...

Interrompendo.

GLO:

Mie care vado a fare quella telefonata per voi.

Gloria esce da destra.

Severa

MAR:

Signor Dechamps ?

Aggressiva.

CAR:

Guarda chi c’è !

Lo smemorato di Collegno !

Con falso entusiasmo.

CES:

 Signora Lepic ... Carlotta !

Che piacere vedervi !

Ironica.

CAR:

Senti un po’, bel tomo, stiamo ancora aspettando che tu ci venga a prendere !

Cercando di cambiare discorso.

CES:

So di essere imperdonabile.

Purtroppo ho avuto un grave, gravissimo contrattempo !

Severa e minacciosa.

CAR:

Avanti fatti uscire il fiato e fa che sia una ragione  valida altrimenti ...

Cercando di prendere tempo.

CES:

Ecco è tutto molto semplice ... e nello stesso tempo complicato ...

Dispregiativa.

Impaziente.

CAR:

Sei il solito quaquaraquà !

Deciditi una buona volta: semplice o complicato ?

Sottovoce, con fare cospiratorio.

CES:

Mi dispiace  non posso parlare.

Segreto professionale !

Non abboccando.

CAR:

Inventane un’altra !

Sullo stesso tono.

CES:

Posso solo dirvi che sono qui, sotto la copertura di fantino, per un’indagine molto riservata che mi ha trattenuto in questa casa tutta la notte !

Caustica.

CAR:

Sei sicuro di non stare a raccontare balle come al solito ?

Messa in curiosità.

MAR:

Via non fatevi pregare !

In fondo siamo quasi di famiglia, vi promettiamo che saremo mute come pesci .

Accondiscendendo.

Lascia in sospeso.

CES:

Va bene !

Questa non è una villa come tutte le altre, è ...

Incalzante.

car:

È ?

Di un fiato la butta lì.

CES:

Una casa di cura per malati di mente !

Allibita.

mar:

Un manicomio !?

Precisando.

Con fare drammatico.

CES:

Per l’esattezza un manicomio criminale.

Qui tutti gli ospiti sono soggetti a rischio per la comunità.

Impaurita.

MAR:

Mio Dio !

Persuasivo.

Cercando di intimorire.

CES:

Ascoltate il mio consiglio: andate via subito.

Potreste rischiare la vostra incolumità restando qui !

Angosciata.

Decisa.

MAR:

Povere noi dove siamo capitate !

Vieni Carlotta, scappiamo via !

Dubbiosa, a Marta.

Rivolta a Cesare, acida.

Indicando a destra.

CAR:

Aspetta un momento mamma.

A  me questa sembra una panzana delle tue.

Quella bella signora che ci ha accolto pareva del tutto normale.

Cercando di essere convincente.

Con tono cospiratorio.

CES:

Apparenze, soltanto apparenze !

Scommetto che vi ha parlato di un suo sapone speciale .

Sorpresa.

MAR:

È vero !

Trionfante.

Sottovoce.

CES:

Che vi dicevo !

La poverina crede di essere Giuseppina Cianciulli, la famosa saponificatrice !

Sconcertata.

MAR:

Quella che, dopo aver ucciso i suoi amanti, li bolliva facendoci il suo sapone da toilette ?

Confermando.

CES:

Proprio lei !

Dispiaciuta.

MAR:

Che peccato !

Sembrava una persona cosi perbene !

Poco convinta.

CAR:

Senti un po’, eravate molto in intimità voi due.

Giustificandosi.

CES:

Per la buona riuscita dell’indagine ho dovuto conquistarmi la sua confidenza.

Messa in sospetto.

CAR:

Non è che con la scusa della confidenza ...

Interrompendo con slancio

CES:

Carlotta che dici ! Lo sai che amo solo te !

Si affaccia da destra  Rodolfo vestito da donna.

In falsetto, con voce lasciva.

ROD:

Vieni cocchino mio bello, che il bagnetto è pronto !

La tua passerottina ti insaponerà tutto tutto !

Rodolfo si ritira a destra.

Malevola.

CAR:

E la passerottina chi è ?

Pronto a inventare

Confidenziale.

CES:

Una storia tristissima!

Quella poveretta, o meglio quel poveretto, perché si tratta di un uomo, è entrato in fissa e crede di essere Carlotta Cordey !

Allibita.

MAR:

Quella che ha ucciso Marat nella vasca ?

Confermando.

Rincara la dose.

CES:

Esatto !

Cerca di convincere chiunque gli capiti a tiro a fare il bagno con lui, per poi pugnalarlo alla schiena !

Impressionata

mar:

Mamma mia !

Da sinistra  entra Alfredo.

Con allegria.

ALF:

Caro Cornelius  stanno strigliando la nostra regale cavallina, vedrà, sarà uno splendore !

Schifato.

CES:

Rothmans !

Prendendo Cesare sottobraccio.

ALF:

Ancora nessun effetto ?

Scuotendo la testa, nega.

CES:

Daviloff !

Preoccupato.

ALF:

Quando è cosi, vado subito a  prepararvi  il sale inglese.

Alfredo esce da destra.

Incuriosita.

mar:

E questo chi crede di essere ?

Pronto, inventa di nuovo.

CES:

Caligola ! È fissato di essere l’imperatore romano.

Impressionata

Mar:

Quello che adorava i cavalli, tanto da eleggerne uno senatore ?

Da destra  entra Mimi che si dirige con l’indice puntato verso Marta.

Canta da Un ballo in maschera

MIM:

Eri tu che macchiavi quell’anima, la delizia dell’anima mia ...

Sconcertata.

Mar:

Io non … non ho fatto nulla di tutto ciò !

Canta da Tosca.

MIM:

Nel tuo cuor s’annida Scarpia !

Mimi esce da destra.

Sicuro.

CES:

Catone !

Stupefatta.

CAR:

Catone il censore ?

Confermando.

CES:

Esattamente. In chiunque che incontra vede un nemico di Roma.

Rassicurata

Mar:

Almeno è innocuo ?

Precisando, con aria tragica.

CES:

Non tanto, visto che, se lo lasciassero fare, vorrebbe prima torturare e poi giustiziare il malcapitato.

A Cesare con compatimento.

MAR:

Povero caro, deve essere molto difficile trattare con questa gente !

Entra Santa da destra.

Guardandosi attorno

Lamentosa

SAN:

Avete visto don Mimi ?

Perché fugge da me ?

Ha forse paura di brindare con me al nostro amore ?

Santa esce da destra.

Confermando.

C confidenziale.

Ces:

E ha ragione ad aver paura !

Quella poverina è convinta di essere Lucrezia Borgia !

car:

Quella che dopo aver goduto con i suoi amanti,  li avvelenava con una coppa di vino !

Esterrefatta.

MAR:

Oh santa pace !

Entra da destra Otto con un bicchierone in mano.

soddisfatto

OTT:

Finalmente avere te  beccato !

Alza le mani, come “mi arrendo”

CES:

Luke Stright !

Avanza minaccioso.

Imperativo.

OTT:

Tu piccolo uomo, non potere sfuggire a testino!

Bere immediatamenta !

Remissivo, come “sia fatta la volontà”.

CES:

Calvados !

Cesare beve di un fiato tappandosi il naso, poi Otto esce da sinistra.

Indicando dove è uscito Otto.

CES:

Socrate !

Sconcertata.

CAR:

Tedesco ?

Precisando.

CES:

Per l’esattezza alsaziano, un ex sergente della cavalleria prussiana !

Preoccupata.

mar:

Cosa vi ha fatto bere quell’energumeno ?

Con disgusto.

CES:

Dal sapore si direbbe sale inglese !

Con sarcasmo.

CAR:

Una purghetta non può farti che bene, se non altro servirà a calmarti certi bollori !

Costernata.

Comprensiva.

mar:

Ma è terribile !

Povero caro come fate a resistere in mezzo a tutti questi pazzi !

 

Cesare accompagna Marta e Carlotta verso sinistra.

Con un sospiro.

Invitante.

CES:

Non me ne parlate !

È per questo che insisto che la cosa migliore è che voi lasciate questa casa immediatamente !

Entra Alfredo da destra.

Galante.

ALF:

Care signore …

Agitata.

Mar:

Povere noi, ecco di nuovo Caligola !

Andando verso Marta  e Carlotta

ALF:

Mi duole informarvi che la vostra petizione non potrà essere presa in considerazione prima di domattina.

Costernata.

mar:

E adesso come facciamo ?

Cesare si contorce tenendosi la pancia

Lamentoso, come “ che dolore”.

CES:

J  & B ... J & B .

Cortese.

Accorgendosi Cesare

ALF:

Nulla di più semplice, sarete nostre gradite ospiti fino ad allora.

Cornelius ? Cosa  succede ?

Tenendosi la pancia, con voce strozzata.

CES:

Water closet . Water closet !

Soddisfatto.

Con sicurezza.

ALF:

Bene !

Sono contento che la terapia d’urto cominci a fare effetto !

Vedrete che per la corsa vi avremo riportato al peso forma !

Sottovoce.

CES:

Se ci arrivo vivo !

Cesare si avvicina a Marta e Carlotta.

Sottovoce, preoccupato.

CES:

Mi raccomando non lo contraddite !

Cesare esce da destra.

Sicuro.

ALF:

Allora è deciso ?

Dissentendo.

Decisa.

mar:

Non se ne parla neppure !

Noi torniamo subito a casa !

Se vorreste essere tanto cortese da chiamarci un taxi ...

Impermalito.

ALF:

Un vostro rifiuto lo riterrei un affronto insopportabile alla mia ospitalità !

Sottovoce a Marta.

Non convinta.

CAR:

Mamma, hai sentito Cesare: bisogna dargli corda !

E poi voglio vederci un po’ più chiaro !

Rassegnata

mar:

Grazie,  accettiamo !

Soddisfatto.

Con impeto.

ALF:

Finalmente !

Sono sicuro che anche a lor signore piacciono i cavalli.

Con scarso entusiasmo.

mar:

Beh , si ...

Man mano accalorandosi.

ALF:

Ah ! Io li adoro ! Specialmente le puledre !

È più di un anno che ho per le mani una cavallina che mi fa impazzire !

Sottovoce a Marta, schifata.

CAR:

Meno male che se lo dice da solo !

Con trasporto.

Infervorandosi man mano.

ALF:

Dovreste conoscerla !

Che classe ! Che portamento !

Una vera purosangue degna di un imperatore !

Le sue forme sono perfette, credetemi.

Le zampe: lunghe slanciate e allo stesso tempo muscolose come quelle di una danzatrice!

Il treno posteriore: sodo, armonioso, arrogante che sembra dire: “frustami sì ma con tanto amore” !

A Marta sottovoce, disgustata.

CAR:

Pure sadico il porco !

Determinato.

ALF:

Quanto prima voglio toglierla dalle corse e tenerla tutta per me.

Nauseata.

mar:

Cosa ci tocca sentire !

Sognante.

alf:

Non vedo l’ora di poterla coccolare dalla mattina alla sera e farle avere tanti, tanti puledrini !

Così che il mio nome sia tramandato alle generazioni future !

Conclusiva.

CAR:

Questo è il più matto di tutti !

A Marta con tono che non ammette rifiuto.

ALF:

Care signore, dovete puntare un bel po’ di sesterzi sulla mia cavalla, che, montata da Cornelius Platt, ve ne farà intascare almeno dieci volte tanto !

Schernendosi.

Mar:

Ecco al momento non penso di ...

Aggressivo.

ALF:

Non mi vorrete dire che non vi fidate di me ?

Tirando fuori della borsetta le banconote, impaurita.

MAR:

Per carità !

Non volevo assolutamente offendervi .

Solo che  ho con me  tremila franchi  che mi occorrono per pa ...

Alfredo afferra i soldi.

Ostentando sicurezza.

ALF:

Non ve ne pentirete !

Vado subito a piazzare la vostra scommessa !

Alfredo esce da sinistra.

Da destra entra Cesare pallido e malfermo sulle gambe.

Con un filo di voce.

CES:

Mamma mia ... mamma mia !

Preoccupata.

car:

Cesare come sei pallido !

Hai un aspetto strano ... come svuotato !

Cadendo stremato su di una sedia.

Con fare distrutto.

CES:

Brava lo hai detto !

Svuotato è il termine esatto !

Preoccupata.

CAR:

Senti, quel tizio che si crede Caligola ha voluto che mamma scommettesse per forza sulla sua cavalla.

Interessato.

CES:

Quanto gli avete dato ?

Mostrando la borsetta, dispiaciuta.

Mar:

Tutto quello che avevo: tremila franchi !

Cesare emette un sibilo

Con sicurezza.

CES:

Fischia !

Beh, potete metterci una croce sopra.

Margot non vincerà mai quella corsa !

Agitata.

Mar:

Perché ?

Fa per dire poi s’interrompe, si copre la pancia con le mani e corre verso destra.

CES:

Perché ...

Oddio ! Un’altra volta !

Stupita.

CAR:

Cesare dove vai ?

Sull’uscita, con un grido di dolore.

CES:

A svuotarmi ancora un po’  !

Cesare esce di corsa da destra.

Lamentosa.

Preoccupata.

Mar:

Povera me ! Sono rovinata !

Tuo padre non me la perdonerà mai !

Da destra entra Mimi.

Cantando da Cavalleria Rusticana

MIM:

Ad essi io non perdono, ad essi io non perdono ... 

Infastidita.

CAR:

Riecco Catone !

Canta da Pagliacci

MIM:

Scusate se da sol mi presento !

Io sono il prologo !

Non sapendo cosa dire.

Mar:

Piacere !

Canta dalla Bohème

MIM:

Or che mi conoscete parlate voi . Chi siete ...

Indicando Carlotta

mar:

Marta Lepic e questa è mia figlia Carlotta.

Canta da Traviata

MIM:

Pura siccome un angelo Iddio mi die una figlia.

Rientra Cesare da destra  ancora più traballante sulle gambe.

Con voce ingolata.

Drammatico.

CES:

L’Apocalisse !

Un’eruzione dell’Etna !

Mimi sostiene Cesare per un braccio.

Canta da Turandot

MIM:

Tu che di gel sei cinto da tanta fiamma vinto !

Torcendosi dal dolore al ventre.

Correndo verso destra.

CES:

Proprio cosi ! Ho le fiamme nell’intestino !

Gesummaria mi sta scappando di nuovo !

Cesare esce di corsa da destra.

Canta da Tosca

MIM:

L’ora è fuggita io muoio disperato !

Riflessiva.

car:

Vorrei proprio saper che gli sta succedendo a quell’imbranato di Cesare !

Con rimprovero.

A Mimì con tono rassegnato.

Mar:

Carlotta un po’ di contegno !

Caro signore, i giovani d’oggi  non sanno più dove siano di casa le buone maniere !

Canta da Traviata.

MIM:

Ah il tuo vecchio genitor, tu non sai quanto soffrì !

Mimì esce da destra.

Con commiserazione

CAR:

Poveraccio è fuso totale !

Entra Cesare da destra.

Abbandonandosi su di una sedia

CES:

Anche questa è fatta !

Entra Gloria da destra con una divisa da fantino.

Affabile.

glo:

Cara signorina ha provato il mio sapone ?

Repulsiva.

car:

Non l’ho neppure toccato !

Dispiaciuta.

glo:

Peccato !

Non sa cosa si è persa !

Con un grido disperato.

ces:

Sono io che me la sto perdendo di nuovo !

Cesare esce di corsa da destra.

Sconcertata.

glo:

Ma dove sta andando Cornelius ?

Sottovoce

CAR:

Credo in bagno.

Preoccupata.

Con slancio.

GLO:

Nulla di grave spero ?

Lo vogliamo in grande forma !

Incuriosita.

mar:

In forma per cosa ?

Scandendo.

GLO:

Montare che diamine ! Montare !

Insospettita.

CAR:

Vi dispiace spiegarvi meglio ?

Con enfasi.

GLO:

Oggi è il giorno in cui  finalmente potrà far sua la Gloria !

Pensando di non aver capito bene.

CAR:

Come ?

Fiduciosa.

Con un sospiro, lascia in sospeso.

GLO:

Spero tanto che si dimostri all’altezza mentre cavalca.

Altrimenti ...

Incalzante.

Mar:

Altrimenti ?

Tragica.

GLO:

Tutto finisce in una bolla di sapone !

Terrorizzata.

MAR:        

No ! Il sapone no !

Con trasporto.

GLO:

Mio marito non sta nella pelle al pensiero  di  assistere alla performance!

Esterrefatta.

CAR:

Perché lui guarda ?

Con orgoglio.

GLO:

Che diamine, in queste occasioni il suo posto è sempre in prima fila !

Scandalizzata

CAR:

Ah !

Spiega con pacatezza.

GLO :

E poi, come potrebbe essere diversamente, se è stato proprio Alfredo ad ingaggiarlo !

Sottovoce a Carlotta.

MAR:

Oltre che pazzi, sono anche degenerati !

Entra Cesare da P1  trascinandosi.

Lamentoso

CES:

Non mi restano che gli occhi per piangere !

Sollevata.

GLO:

Oh bravo voi siete qui !

Laconico.

CES:

Quello che resta !

Interessata.

Con enfasi.

GLO:

Siete pronto ?

Il momento è arrivato !

Impaurito

CES:

Non se ne potrebbe fare a meno ?

Porgendo a Cesare la divisa da fantino, con fierezza.

GLO:

Questa è la vostra casacca, ha i colori della nostra scuderia, di cui oggi voi entrate a far parte.

Sconvolta.

CAR:

Anche la divisa gli fa mettere !

Ammonendo Cesare.

GLO:

Sbrigatevi ad indossarla e, mi raccomando, non mettete niente sotto, altrimenti potreste passare il peso.

Cesare va dietro il séparé ad indossare la divisa.

Sconcertata.

MAR:

Perché, prima di fare certe cose, voi li pesate pure ?

Spiega con pacatezza.

GLO:

Ma certo, che diamine, diversamente sarebbe squalificato allora addio Gran Prix !

Allibita.

 car:

C’è anche un concorso ?

Confermando.

Fornendo ulteriori dettagli.

GLO:

Certamente!

Al vincitore andrà, oltre che un cospicuo premio in danaro, una coppa ed una coccarda da appuntare sul cavallo.

Amaramente ironica.

CAR:

Mi sembra il posto più adatto !

Prendendo congedo.

Ammonisce, minacciosa.

GLO:

Bene io vado a mettermi la mia divisa.

Mi raccomando, caro Cornelius, venite, venite subito !

Gloria esce da sinistra.

Carlotta si avvicina al séparé

Aggressiva.

CAR:

Senti un po’ bello mio, a me questa faccenda di cavalcare la Gloria, non mi suona niente bene !

Uscendo dal séparé.

ces:

Carlotta, ti chiarisco ancora una volta che ...

Entra Santa da destra.

Andando verso Cesare, entusiasta.

san:

Eccolo ! Finalmente l’ho trovato !

Curiosa.

mar:

Trovato chi ?

Indicando Cesare.

Rammaricata.

Tasta i bicipiti di Cesare, soddisfatta.

san:

Il mio numero due !

Il numero uno non ha funzionato: troppo vecchio !

Tu mi sembri ben più gagliardo !

Con un lamento.

Solita tenuta di pancia

CES:

Aspettate a dirlo !

Debbo andare di nuovo !

Cesare esce di corsa da destra.

A Marta e Carlotta, con preghiera.

Tra se, feroce.

san:

Vi dispiace dirgli, quando torna, che lo attendo, impaziente, nella mia stanza !

Occhio per occhio dente per dente !

 

Santa esce da destra.

Molto infastidita.

Vendicativa.

CAR:

Pure questa ! Quel figlio di puttana non se né lascia scappare una !

Ma dovrà fare i conti con me!

Da destra entra Cesare di corsa inseguito da Otto.

Implorante.

CES:

Aiuto ! Salvatemi !

Cercando di acchiappare Cesare

OTT:

Fifonen, vigliacco ti inglese fermarsi !

Come dicesse Marameo

Ces:

Mc Callan !

Cercando di frapporsi tra  Otto e Cesare, imperativa.

MAR:

Ehi, dico !

Lasciatelo in pace !

Con determinazione.

OTT:

Inutile scappare, quando mossiere chiamare, nezzuno potere dire nain!

Supplice.

CES:

Presto fate qualcosa !

Cesare esce di corsa da sinistra inseguito da Otto.

Con slancio.

car:

Corriamo ad aiutarlo !

Marta e Carlotta escono di corsa da sinistra.

Stop Proiez.17

Buio.

Proiez.18 (filmato 10 inseguimento)

La TC inquadra in totale Cesare che fugge.

Grida terrorizzato.

ces:

Aiuto !

Mi vogliono uccidere !

Stacco. La TC inquadra in totalino Otto che insegue Cesare.

Con ferocia.

ott:

Ich te prendere, non potere battere in corza zergente di cavalleria Pruzziana.

Stacco. La TC inquadra in PA Cesare

Disperato.

CES:

Non voglio morire  !

Stacco. La TC inquadra in totalino Marta e Carlotta che si sono fermate.

Con voce affannata.

mar:

Non ce la faremo mai a raggiungerli.

Prendendo la decisione.

car:

Torniamo in casa e chiamiamo la gendarmeria.

Stacco. La TC inquadra in totalino Otto che raggiunge Cesare e lo afferra per la collottola.

Soddisfatto.

OTT:

Preso !

Implorante.

ces:

Abbiate pietà !

Stop Proiez.18

Proiez.19 (ext. giorno casa Lefebre).

Luci in Pz2

Entra, da destra, Gloria in divisa da crocerossina che di spalle all’entrata di sinistra riassetta il tavolo.

Chiama a gran voce.

Infastidita.

glo:

Ninette ! Ninette !

Rispondesse mai quella buono a nulla !

Da sinistra rientrano Marta e Carlotta e si fermano all’ingresso.

Indicando Gloria.

CAR:

Guarda mamma, quella deve essere la caposala!

Con alterigia.

mar:

Ehi voi, dico, si può sapere dove vi eravate cacciata ?

Sorpresa.

glo:

Prego ?

Stupita.

car:

La signora Gloria ?

Confusa.

mar:

Che ci fate in divisa da infermiera ?

Sottovoce a Marta.

car:

Deve essere un travestimento per adescare le sue vittime !

Concitatamente.

A Gloria con forza.

mar:

Chiamiamo la polizia !

Deve arrestarvi tutti, branco di pazzi criminali!

Perplessa.

glo:

Temo che ci sia un equivoco.

Aggressiva.

Con foga.

CAR:

Equivoco un paio di balle !

Il mio futuro marito è nelle mani di un  energumeno tedesco fuggito proprio da qui !

Dubbiosa

glo:

Signore, siete sicure di sentirvi bene ?

Ironica, a Marta.

Car:

Sta a vedere che per questa le matte siamo noi!

Con sarcasmo, indicando la divisa da crocerossina.

mar:

Non vorrete raccontarci che vi siete mascherata per carnevale !

Con orgoglio.

glo:

Io sono una crocerossina onoraria e faccio parte di un gruppo di volontarie che raccolgono le offerte durante il Gran Prix

Sconcertata.

Mar:

Allora dov’è il personale paramedico di questo manicomio ?

 

Sicura

glo:

Ma questo non è un manicomio !

È la residenza estiva mia e di mio marito che è uno dei più noti allevatori di cavalli di Francia.

Sempre più frastornata.

mar:

E non siete fissati di essere la Cianciulli e Caligola ?

Smentisce con forza.

Incuriosita.

glo:

Assolutamente no !

Ma chi vi ha messo queste idee in testa ?

Cominciando a capire.

Inveisce con veemenza

car:

Credo di saperlo io !

Brutto figlio di madre ignota, ma dove scappa, prima o poi lo becco !

Confusa.

Mar:

Allora quella cavalla ... Monique ... Margaret ...

Puntualizza con fierezza.

glo:

Margot de Pavillon terza è il pezzo più pregiato della scuderia di Alfredo.

Interessata.

Speranzosa.

Mar:

Mi faccia capire.

Sta dicendo che potrebbe davvero vincere il Gran Prix ?

Sicura

glo:

Senza dubbio, è tra i favoriti.

Con un sospiro di sollievo.

Mar:

Voi mi ridate una speranza !

Consultando l’orologio.

Costernata.

Concitatamente.

glo:

Mio Dio, sono quasi le quattro !

Non farò più in tempo a raggiungere le tribune.

Presto accendiamo la radio.

Gloria si precipita verso l’apparecchio radio e lo accende.

Voce dello speaker.

SPE:

Gentili signore e signori all’ascolto, un cordiale saluto dal vostro Gaston Prevert che vi parla dall’ippodromo di Chantily.

Stop Proiez.19

Buio.

Proiez.20 (filmato 11 repertorio ippodromo)

Voce dello speaker.

SPE:

 I cavalli sono ormai tutti nelle gabbie di partenza ... cioè quasi tutti perché Margot de Pavillon, montata dal celebre fantino inglese Cornelius Platt, che. a dire il vero, troviamo stranamente ingrassato, non ne vuol sapere di prendere posizione.

Stop Proiez.20

Proiez.21 (ext. giorno casa Lefebre).

Luci in Pz2

Affranta.

mar:

Addio ai miei mille franchi !

Zittendo Marta.

glo:

Silenzio ascoltiamo la radio.

Voce dello speaker.

SPE:

Ma, con un astuta mossa, Platt alleggerisce il peso dalla sella  scivolando sotto la pancia della cavalla che entra nella gabbia.

Partiti !

Scatta al comando New England, il cavallo della regina d’Inghilterra, seguito ad una incollatura da Turbillon, recente vincitore dell’Arc de Trionfe.

Appena più staccati Fra Diavolo, della razza del Soldo, e Carramba, del marchese di Estremadura.

Margot de Pavillon, su di cui Cornelius Platt non è riuscito a recuperare la corretta posizione di sella, chiude la fila staccata di otto lunghezze e francamente ci sembra tagliata fuori dalla competizione ...

Preoccupata

glo:

Accidenti cosa gli sta succedendo a quel balordo fantino inglese ?

Interviene sicura.

Con preoccupazione.

CAR:

Ma quale fantino inglese!

Non avete ancora capito che in sella a quella stramaledetta cavalla c’è il mio Cesare !

Sconcertata.

Mar:

Ma cosa stai dicendo ?

Con rammarico.

CAR:

Noi non gli abbiamo creduto, invece a quel poverino lo hanno costretto davvero a fare il fantino !

Voce dello speaker.

SPE:

Siamo all’ultima curva quella che immette nella dirittura di arrivo.

Le posizioni sembrano ben delineate con Turbillon che ha preso decisamente la testa seguita da New England, terzo Fra Diavolo. Margot de Pavillon è sempre ultima.

Ma che cosa succede ... Cornelius Platt con una tecnica del tutto nuova  si è avvinto alla criniera della cavalla con il corpo davanti al collo.

La cavalla sembra come scossa da una scarica elettrica e scatta, scatta come un fulmine.

Ha  guadagnato quattro posizioni e continua a galoppare come una furia ... ora è terza.

Siamo duecento metri all’arrivo e Margot va all’assalto di New England  ... lo supera … è a una sola incollatura da Turbillon.

Mancano  pochi metri al palo ...

Passa prima Margot de Pavillon del signor Lefebre, montata da Cornelius Platt, secondo New  England, terzo Turbillon.

Applaudendo.

CAR:

Bravo Cesare !

Voce dello speaker.

Spe:

Quote pagate dal totalizzatore: vincente dieci ad uno, piazzato due ad uno ...

Passiamo la linea a Charles de la Croix per la cerimonia di premiazione …

Abbandonandosi sul divano.

Con voce rotta dall’emozione.

Mar:

Oddio mi sento male !

Ho vinto trentamila franchi !

Fregandosi le mani.

Contenta.

CAR:

Bel colpo !

Ci escono tutte le spese del matrimonio ed un auto nuova !

Sollevandosi, allibita.

Mar:

Non mi dire che vuoi ancora sposare quel conta balle  !

Con sicurezza.

Maliziosa.

CAR:

Ora più che mai !

Il buon Cesare la sua cavallina l’ha corsa alla grande, e questa gli deve bastare per il resto dei suoi giorni !

Stringe la mano a Carlotta, assentendo.

glo:

Sono d’accordo con voi.

Come si fa a rinunciare ad un marito che ha vinto il Gran Prix !

Stop Proiez.21

Buio.

Proiez.22 (filmato 12 repertorio cerimonia di premiazione)

Voce dello speaker 2.

spe:

Siamo alla cerimonia di premiazione di questo entusiasmante e imprevedibile Gran Prix. Cavalli, fantini e allevatori si avvicinano alla tribuna d’onore per ricevere dalle mani del presidente dell’Unione ippica internazionale i meritati premi.

Stop Proiez.22

Proiez.23 (ext. giorno casa Lefebre).

Luci in Pz2

Gloria va a spegnere la radio.

Con un filo di voce.

mar:

Come sono emozionata !

Pregustando la scena.

glo:

Alfredo non starà più nelle pelle per la contentezza !

Sognante.

car:

Non vedo l’ora di abbracciare quel mascalzone di Cesare.

Entrano da sinistra  Mimi, Otto, Alfredo, Santa e Rodolfo che portano sulle spalle Cesare che ha una coppa in una mano e una bottiglia di champagne nell’altra

Canta da Aida

MIM:

Ritorna vincitor !

Entusiasta

GLO:

È stato magnifico !

Abbracciando Cesare, con trasporto.

ALF:

Amico mio vi sarò debitore in eterno !

Dando delle possenti pacche sulle spalle di Cesare, ammirato

OTT:

Ich visto mai nezzuno cavalcare in rovescio, neanche in grande cavalleria pruzziana!

Campanello.

Autoritaria.

glo:

Otto vi dispiace vedere chi è ?

Servizievole.

ott:

Nain ich andare !

Otto esce da sinistra.

Entusiasmato.

ROD:

Non ha fatto mai ricorso alla frusta, eccezionale!

Da sinistra  entra Otto con un telegramma che porta ad Alfredo.

Porgendo il telegramma.

OTT:

Scuzare herr Lefebre telegramma per voi.

Aprendo il telegramma, eccitato.

ALF:

Perbacco già arrivano le congratulazioni !

Alfredo legge il telegramma.

Dopo aver letto, esterrefatto.

alf:

Ma ... ma cosa significa ?

Intervenendo, premurosa.

GLO:

Cosa c’è caro ?

Sconcertato.

Porgendo il telegramma a Gloria

Alf:

Non capisco ...

Leggi tu stessa !

Leggendo il telegramma

GLO:

Impossibilitato partire, causa improvvisa malattia, invio sentite scuse e sinceri auguri.

Firmato Cornelius Platt.

Puntando l’indice contro Cesare

ALF:

Ma ... ma allora voi chi siete ?

Inchinandosi, con modestia.

CES:

Cesare Dechamps, sostituto procuratore per servirvi !

Con un grido.

OTT:

Lui ezzere uomo ti biglietto!

Rassegnato.

CES:

Questa volta è finita davvero !

Lanciandosi contro Cesare

OTT:

Io fare lui kaput con main manen !

Rodolfo estrae dalla tasca il biglietto di Cesare e lo porge a Otto.

Bloccandolo.

A mo di rimprovero.

rod:

Fermo !

Caprone di un Alsaziano avete letto bene quel biglietto ?

Sicuro di ricordare bene.

ott:

Ja, mascalzone fizzare  appuntamento galante con main frau !

Serafico.

rod:

Si, ma quando ?

Confuso.

OTT:

Coza volere dire?

Invitante.

rod:

Controllate bene la data.

Leggendo.

Allibito.

Ripensandoci.

Sollevato.

OTT:

Quindici maggio 1912 !

Ezzere più ti tieci anni fa !

Ich non avere ancora spozato Ninette !

Allora non ezzere becco !

Buttandosi in ginocchio.

Ces:

Signore ti ringrazio ! Sono salvo !

Sottovoce a Rodolfo.

glo:

Ma come …

Sottovoce con ironia.

rod:

La scolorina fa miracoli mia cara !

Con tono che non ammette repliche.

glo:

Otto dovete fare le vostre scuse a Ninette.

Rincara la dose.

rod:

Magari unite a un bel regalo !

Remissivo.

ott:

Ja, ja io fare !

Tenendo Cesare sottobraccio, con gaiezza.

car:

Bene visto che l’equivoco si è chiarito colgo l’occasione per invitarvi tutti alle nostre prossime nozze !

Applaudendo.

Tut:

Bravi ... felicitazioni … auguri ...

Andando verso sinistra.

CES:

Allora noi vi salutiamo e vi aspettiamo.

Alfredo si frappone tra la coppia e l’uscita bloccandoli.

Deciso.

Inquisitorio.

ALF:

E no !

Caro il mio signor procuratore, mi dovete spiegare perché vi siete spacciato per Cornelius Platt!

Esitante, cerca una scusa.

CES:

Ecco ... vedete fin da bambino avevo un sogno, quello di diventare un famoso fantino e correre il Gran Prix.

Intervene in aiuto di Cesare.

ROD:

Avendo saputo, incidentalmente, da me della defezione di quell’inglese ha colto l’occasione per sostituirlo.

Ad Alfredo, conclusiva.

GLO:

Ed io ho dato il mio consenso per evitare che tu, amore mio, avesse un dispiacere !

Abbracciando Gloria, con slancio affettivo.

ALF:

Cara cosa farei senza di te !

Signori qui ci vuole un bel brindisi !

Alfredo aiutato da Gloria e Otto mesce e distribuisce i calici.

Sollevato.

ROD:

Finalmente abbiamo fugato tutti gli equivoci !

Acida.

san:

Non tutti caro mio. Non tutti !

Facendo finta di non capire.

ROD:

Cosa altro c’è ancora ?

Aggressiva.

san:

Devo ancora capire cosa hai fatto fuori di casa tutta la notte.

Pacatamente.

ROD:

Nulla di più semplice !

L’ho passata a spiegare al nostro signor Dechamps tutti i segreti del Gran Prix !

Associandosi.

CES:

Confermo !

Remissiva.

san:

Facciamo finta di crederci !

Cogliendo l’occasione.

ROD:

Piuttosto come è finita con il tuo: “Occhio per occhio dente per dente”!

Con rammarico.

san:

Purtroppo al nostro caro don Mimì non sono rimasti che i pensieri !

Canta da Nabucco

MIM:

Va pensiero sull’ali dorate ...

Stappando lo champagne con entusiasmo.

Alf:

Signori un brindisi per la grande Margot de Pavillon terza e per il suo straordinario fantino!

Stop Proiez.23

Buio.

Tutti escono.

Parte M1(brindisi della Traviata)

Luci in Pz3

Entrano a coppie, alternativamente da destra e sinistra ballando il valzer: Otto da solo; Mimì con Marta; Cesare con Carlotta; Rodolfo con Santa; Alfredo con Gloria. Nello stesso ordine raggiungono il centro palco e ringraziano il pubblico.

Stop M1

Buio

Sipario

FINE