Festa in famiglia

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in

famiglia”

due atti

di

Alan Ayckbourn

Personaggi

Emma e Edward

Polly e David

Jenny e Oliver

Deirdre e James

Salotto di casa Gray in un fine-settimana d’Agosto


ATTO I

Scena I

SABATO POMERIGGIO

Salotto dei Gray.  Agiata borghesia.  EMMA, una donna amabile anche se un po’ ansiosa.   Circa sessantenne.  Sta lavorando a maglia.  Dopo poco entra suo marito Edward, circa sessantacinquenne.  E’ tornato da un passeggiata.  Porta il cappello ed un nodoso bastone.

ED

-

(vede Emma)  Hah!

EMMA

-

(senza guardarlo)  Hai fatto una bella passeggiata, caro?  Ti è venuto appetito?  Il tè è quasi pronto.

(ED guarda dalla finestra.  Continua EMMA)

Stai pensando di tagliare l’erba?  Hai ragione, sono d’accordo!  Ho preparato “le delizie della mamma”, quei dolcetti che faccio io.   Quelli che piacciono tanto alle ragazze.  Anche a te piacciono se non ricordo male.  Hai visto la nuova macchina di Oliver sul vialetto?  E’ enorme.   Beh!  ne avranno bisogno.  Con tutta quella famiglia.  Lui è in giardino da qualche parte.  L’hai visto?  E Jenny sta imburrando i tramezzini.  Troppo gentile, vero?  Mi dice che tra loro le cose vanno un po’ meglio.  E’ una bella notizia, vero?

ED

-

Chi?

EMMA

-

Jenny e Oliver, caro!  Sembra che abbiano risolto alcuni dei loro problemini.

ED

-

Disastroso.

EMMA

-

Mmm?  Cosa dici, caro?

ED

-

Tra tutti gli uomini che Jenny poteva scegliere, a parte il fatto che in fin dei conti non ha potuto scegliere, ma perchè doveva scegliere proprio quello?

EMMA

-

Oliver è uno che sa’ il fatto suo.

ED

-

Precisamente.  E’troppo in gamba per lei.  E’stupida come....

EMMA

-

Non è una cosa molto carina.  E’ tua figlia!

ED

-

Oh, lei è carina.  Molto carina.  Ma!  Io non lo so.... C’`e una sola cosa che si può dire sul matrimonio: “La persona con la quale decidi di dividere la tua vita, inevitabilmente, si rivela la peggiore scelta possibile”.   Presenti esclusi, naturalmente.  E’una verità di vita.

EMMA

-

Qualcuno dice che Oliver sia un po’ troppo barboso per lei.

ED

-

Barboso?

EMMA

-

Comunque, lei è una ragazza molto premurosa.

ED

-

Si premurosa troppo, come sua madre, ecco tutto.  Io vado a scambiare quattro chiacchiere con Oliver.  Gli faccio vedere le mie dalie.

EMMA

-

Ah, si, bravo!

ED

-

Barboso o no, certamente apprezza le mie dalie, più di quanto si possa dire di alcuni altri.

(entra JENNY, porta due piatti di tramezzini.  E’ evidente che è incinta)

JENNY

-

Ciao papà, come stai?

ED

-

Ciao Jenny.

JENNY

-

(baciandolo)  Tanti, tanti, tantissimi auguri.

ED

-

Mmm?

JENNY

-

Auguri

EMMA

-

Per il nostro anniversario Edward!

ED

-

Oh, si.  Si grazie.  Altrettanto.  Vado a dare una lezione a tuo marito.  Ad insegnargli come coltivare le dalie.  Non come I “non ti scordar di me”che coltiva lui.   Altrimenti non le chiamasse “dalie”.

(ED esce)

JENNY

-

(a lui)  A più tardi!   Mamma, non sò se hai comperato abbastanza burro.  Ho l’impressione che cominci a scarseggiare.

EMMA

-

(riflettendo)  Forse ne trovi un po’ nel portapane.

JENNY

-

Nel portapane?

EMMA

-

Si!  Mi sembra di ricordare di averlo messo li’.  Non so perchè l’ho fatto.   Avevo un buon motivo per farlo.  Ah!  si mi ricordo... era per ricordarmi di comperare altro burro.

JENNY

-

Si, mamma.  Se solo ti facessi la lista .....

EMMA

-

Carissima tu mi conosci.  La prima cosa che faccio è di perderla.

JENNY

-

Oliver ed io ti abbiamo regalato apposta quell’agendina d’argento per il tuo compleanno...

EMMA

-

Ah, si.  Devo ricordarmi di usarla, che bella idea.  Mi domando dove l’ho messa...

JENNY

-

Mamma....

(entra DEIRDRE,  una ragazza di ventiquattro anni.  Entra rumorosamente.  E’seguita da JAMES, uomo di venticinque anni dall’aria persa, che porta tutti i bagagli di Deirdre.  Indossa bermuda bianchi.)

DEIRDRE

-

Fermi tutti.  Niente paura.  Siamo arrivati.

EMMA

-

(con tanta gioia)   Deirdre....!

DEIRDRE

-

Ciao mamma....

EMMA

-

(abbracciandola)  Che bellezza!  Per un momento ho temuto che te ne fossi dimenticata ..... (vede James)   Oh...

DEIRDRE

-

Oh.  Butta lì Jas.  Mamma, questo è Jas.

EMMA

-

Jas? 

JENNY

-

(a Deirdre, guardando i bagagli)  Vi fermate molto?

JAS

-

Piacere di conoscerla, signora Gray.  (le stringe la mano con difficoltà)

EMMA

-

Si, piacere (a Deirdre).... Jas, hai detto, cara?

(James posa i bagagli nell’ingresso)

DEIRDRE

-

James.  Ma io lo chiamo Jas.  James è un nome noioso quasi come Deirdre.

EMMA

-

(un po’ sorpresa)   Oh bene.  Che bello.  Abbiamo un’altro ospite per il thè, Jenny...

JENNY

-

Ed anche per cena, presumo.

DEIRDRE

-

Cena?

JENNY

-

Andiamo fuori a cena stasera.  Te l’ho detto nella lettera...

DEIRDRE

-

Oh Dio, è vero...

JENNY

-

Oliver ed io abbiamo prenotato un tavolo.

EMMA

-

Bene, non cambia nulla.  Se Deirdre vuole portare il suo ragazzo la serata sarà anche più divertente.  Perchè no?  Otto invece di sette.  Non c’è nessun problema.

JENNY

-

(ferocemente a Deirdre)  Beh!  Potevi almeno telefonarmi o scrivermi che portavi qualcuno...

DEIRDRE

-

Ma non lo sapevo quando mi hai scritto.  Ho conosciuto Jas solo giovedì.  Vero Jas?

JAS

-

Si, chiedo scusa se....

JENNY

-

D’accordo chiedo scusa anch’io, non vorrei farti sentire di troppo... (si avvia verso la cucina)... solo che diventa tutto molto più difficile quando ti accadono degli imprevisiti all’ultimo momento... (Esce)

DEIRDRE

-

E’ sempre la stessa, vero?

EMMA

-

Devi capirla, cara, ha tante preoccupazioni in questo momento...

DEIRDRE

-

Che c’è?  Ollie l’ha sgridata di nuovo?

EMMA

-

Non so, cara.  Con il bambino che arriva e... Bhè!  Io non mi intrometto in queste cose.  Tu mi conosci?!  Finchè siete tutti felici non mi intrometto.  Ora sedetevi!  Jas fai come se fossi a casa tua.

JAS

-

(ancora un po’ imbarazzato)  Grazie.  Chiedo scusa.  Ho l’impressione che il mio abbigliamento non sia consono alla situazione.   Chiedo scusa.  Forse.....

EMMA

-

Certamente, no?  La sorella di Deirdre è un pochettino agitata....

DEIRDRE

-

Ah!

EMMA

-

... ma in fondo è buna.  Mi dovete scusare un attimo, io devo preparare il thè.

JAS

-

Certo signora!

DEIRDRE

-

Come sta papà, allora?

EMMA

-

Sempre quello, cara, sempre quello.

(Emma va in cucina)

DEIRDRE

-

(tra sè e sè)   Che peccato!  (a James)  Eccoci qua a casa!  Questo ti spiega perchè mi sveglio durante la notte gridando?

JAS

-

Non mi hai detto che era tutta una cosa di famiglia.  Non posso venire a cena vestito così!

DEIRDRE

-

Stai benissimo.

JAS

-

Pensavo fosse solo un tranquillo week-end...

DEIRDRE

-

No.  Beh!  Per la verità  è il loro anniversario.  Di solito ci riuniamo tutti.  Specialmente se capita nel week-end, ed in questo caso.... Oh Dio!...

JAS

-

Cos’è?

DEIRDRE

-

Non ho portato niente.  Maledizione!  Volevo comprare qualcosa alla stazione.  Cioccolatini... salatini... qualcosa del genere.  Me ne sono completamente dimenticata.

JAS

-

Potremo sempre tornare giù in paese e....

DEIRDRE

-

No, non preoccuparti, avranno già un sacco di regali.   Jenny avrà portato qualcosa.  Presine da cucina con sù scritto “Alla mia cara mamma”.  Senza dubbio.   E Polly, probabilmente le regalerà un bel fucile.   Non se ne accorgeranno.

JAS

-

(preoccupato)  Però... avremmo dovuto... sai un pensierino...

DEIRDRE

-

Oh, non fare il noioso.  Li sopporto appena, ed io non voglio fare l’ipocrita.  Senti,  ti posso lasciare un attimo?  Dovrei andare a rallegrare quella faccia lunga di mia sorella in cucina. Comunico a mamma che tu dormi quà.

JAS

-

Non sarebbe meglio che io andassi via (indica l’abbigliamento)... Voglio dire, non posso...

DEIRDRE

-

No, tu puoi.   Ho bisogno di te, qua!   Se no rischio d’impazzire.   Perchè pensi ti abbia fatto venire?   C’è la camera degli ospiti.  E’ piena di grammofoni e vecchie uniformi di papà, ma è ancora abitabile.  E poi... è accanto alla mia (gesto d’intesa).  Un attimo solo.  Divertiti.  Sfascia qualcosa.

(Esce DEIRDRE.  JAMES “annusa” intorno.  Dopo un po’ entra OLIVER, un uomo sui quaranta, ma il suo comportamento suggerisce che non vede l’ora di averne cinquanta.  Guarda James senza parlare)

JAS

-

(dopo un po’)  Buongiorno, James!

OLIVER

-

Oliver, buonasera!

JAS

-

(pausa)  Io sono un amico di Deirdre.

OLIVER

-

Ah, si?  (annuisce)

JAS

-

Bellissimo il panorama da questa finestra!

OLIVER

-

Si, certo.  Splendido.  (poi, verso il giardino)  Secondo, te sono al tonno?

JAS

-

Prego?

OLIVER

-

Puzzano di tonno. Speriamo proprio che lo siano.  Perchè altrimenti l’alternative sarebbe impensabile  (ride)

JAS

-

(cerca di ridere)  Già....

OLIVER

-

Stavo guardando le dalie di Edward.  Bisogna ammertterlo, sono belle.  Bellissime però lui è uno specialista,  non sà coltivare nient’altro.  Il prato, per esempio... l’hai visto?

JAS

-

Penso ... di esserci passato.

OLIVER

-

Era in uno stato terribile prima che si decidesse a chiamare il giardiniere.   Bene hai scelto il week-end giusto.

JAS

-

Comincio a capirlo.   Deirdre non mi aveva detto che....

OLIVER

-

Probabilmente vivrai per rimpiangerlo.  Sai come sono queste riunioni di famiglia... Specialmente di una famiglia come questa, si lasciano andare.  Non tanto un bordello, quanto... (non finisce la frase, guarda in lontananza – riflessivo)

JAS

-

(pausa)  Si.

OLIVER

-

Comunque...

JAS

-

Si.

OLIVER

-

Chiedo scusa, ti sei accorto che sei in bermuda?

JAS

-

Si.

OLIVER

-

Si.  Fa piuttosto caldo, penso.  Sei venuto in macchina.

JAS

-

No, in treno.  Con Deirdre.

OLIVER

-

Ah, si.   Sai non sono convinto che siano al tonno.  

Ho sposato sua sorella, sua sorella Jenny.  Hai conosciuto mia moglie?

JAS

-

Si.  Proprio ora.

OLIVER

-

In fondo è buona.  Devi solo parlarle lentamente, o non afferra....

JAS

-

(sorridendo, incerto)  Oh...

(Entra DEIRDRE in fretta.  Si tiene la lampo dei pantaloni con una mano)

DEIRDRE

-

(gridando verso la cucina)  Dove?   (a loro)  Scusatemi ragazzi....

JAS

-

Ciao.

DEIRDRE

-

(tornando alla porta)  Dove, mamma?

EMMA

-

(da fuori)  Nel primo cassetto.

DEIRDRE

-

(a James)  Tutto bene, caro?  Ciao Ollie.  Dio, sei costretto a parlare con Ollie.  E’peggio che stare con papà....

JAS

-

No, stavamo solo....

DEIRDRE

-

(gridando)  Primo cassetto hai detto?

EMMA

-

(da fuori)  Si cara, nella scatoletta blu....

DEIRDRE

-

(a James)  Le spille di sicurezza...  Ho rotto la lampo.

JAS

-

Oh. No.  Oliver stava...

DEIRDRE

-

(frugando nel cassetto)....scatoletta blu... Mamma ha scatolette rosse, scatolette verdi, scatolette blu sparese per tutta la casa.  E solo lei sà cosa c’è dentro....  (trova la scatoletta giusta).... Ah, bene “Operazioni spille d’emergenza” .  (gridando verso la cucina)  Trovato!

(ESCE)

OLIVER

-

Complimenti!  Come fai con quella?

JAS

-

E’molto divertente...

OLIVER

-

Si, come un torcicollo.   Sei in affari?

JAS

-

No, nel gioco!  (sorride)

OLIVER

-

Non ho capito!

JAMES

-

Lo dico sempre.   Quando la gente mi chiede “Sei in affari?” Io dico sempre “No, nel gioco!”

OLIVER

-

Ah, si?

JAS

-

Vendo attrezzatura sportiva.

OLIVER

-

Ah.  Attrezzatura sportiva.

JAS

-

Così ho conosciuto Deirdre, infatti.

OLIVER

-

Intendi .... scarpe da calcio? .... Questo tipo di cose?

JAS

-

Si.  Questo tipo di cose!  Lei è venuta a comperare una racchetta da squash ed io gliene ho venduta una.

OLIVER

-

Deirdre gioca a squash?

JAS

-

Questo è il punto.  No.

OLIVER

-

No?

JAS

-

Voleva imparare.  Io mi sono offerto di insegnarglielo.... Ieri sera.

OLIVER

-

Eh?

JAS

-

Squash....

OLIVER

-

Ah!

JAS

-

Però quando sono andato a prenderla, lei ha scoperto di non avere le scarpe adatte.  Quindi.... siamo andati al cinema.

OLIVER

-

Ah!

JAS

-

Beh!  Per la verità, meno male.  Io non ho mai saputo giocare a squash in vita mia.

OLIVER

-

No?    

JAS

-

E’ stata la prima volta che sono andato a vedere un film in pantaloncini corti, però.

OLIVER

-

Cos’è  che vendi di più?

JAS

-

Al negozio?   Palle .... da tennis, credo.... e magliette.  Cinquanta e cinquanta...

OLIVER

-

La misura o la quantità?

JAS

-

La quantità.

OLIVER

-

Mmm!   Sorprendente.  E’ una moda, immagino.  Dovrei averne un paio in macchina....

JAS

-

Prego?

OLIVER

-

Pantaloni, se ne senti il bisogno....

JAS

-

Oh si, grazie!

OLIVER

-

(al tavolo)  Mi sembra ribes rosso.

JAS

-

Non importa il colore...

OLIVER

-

(irritato, indicando i tramezzini)  No, no, no... parlo dei tramezzini!

(JENNY entra con altri piatti di cibo.  Agitata, nervosa, stanca)

JENNY

-

Sono arrivati Polly e David?

OLIVER

-

Non ancora.

JENNY

-

Beh, questo è troppo.  Mamma è lì.  Tutta sola.  Ci sono solo io ad aiutarla.    Ha tagliato una sola fetta di pane, e l’ha sbriciolata tutta, e per di più ha rotto I pantaloni.   Se ho capito bene lei resta qui, signor....

JAMES

-

Se non crea problemi?...

JENNY

-

Per niente.  A me non crea problemi.  Sono sicura che Deirdre penserà a tutto.

JAMES

-

(indicando i pantaloncini)  Mi stavo chiedendo se.

JENNY

-

(ad Oliver)  Ho detto a mia madre che dobbiamo andarcene da qui entro le sette, Oliver.  Se arriviamo tardi perdiamo la prenotazione.

OLIVER

-

Non c’è fretta.  Se andiamo verso.... (non finisce la frase, schiocca le dita)

JENNY

-

(dolcemente)  Non farlo, caro.

OLIVER

-

Cosa?

JENNY

-

Quel gesto.... (schiocca le dita)

OLIVER

-

Perchè non dovrei farlo?

JENNY

-

Perchè  è un pochettino irritante, caro, sembra che tu voglia imitare David che lo fa in continuazione. 

(Oliver la guarda)   Telefonerò  alla signora Curtis dopo il thè, per accertarmi che i bambini si stiano comportando bene.

OLIVER

-

Dimenticali.  Lontano dagli occhi, lontano dal cuore.

JENNY

-

Lo so, caro.  Ma qualcuno deve pur preoccuparsi di loro, no?

OLIVER

-

Non vedo perchè.  Loro mica si preoccupano di noi.

JENNY

-

Sul serio, è troppo.  Sono l’unica lì che aiuta.  L’unica.  E c’è tanto da fare.   (confidenziale)  E poi... c’è un problema.

OLIVER

-

Un problema?

JENNY

-

Si, mia madre non ha detto niente di preciso, solo un accenno, ma io sò cogliere le sfumature.  E non ti ho detto, anche... (contando i piatti)  ... due, quattro, cinque...

OLIVER

-

Sono al tonno, quelli?

JENNY

-

Pasta d’acciughe!  No, non ti avevo detto che... Oh no, non ti piace la pasta di acciughe, vero?

OLIVER

-

Speravo che oramai tu avessi afferrato questo concetto. 

Comunque...

JENNY

-

Vedo se c’è qualcos’altro.  C’è del formaggio fuso credo...

OLIVER

-

Calma, non entrare iin crisi.  Non li mangio, va bene?

JENNY

-

Sicuro?

OLIVER

-

Sicurissimo.  Mangio quelli al ribes rosso.

(Rientra DEIRDRE)

DEIRDRE

-

Eccoci qui.  Sono di nuovo decente.  Mi dovrete sepellire in questi pantaloni, adesso.  Non posso togliermeli più.   Ma sono decente, e la decenza è tutto, da queste parti.

JENNY

-

Deirdre, perchè non vieni ad aiutarci?  Tua madre sta facendo tutto da sola.

DEIRDRE

-

Mamma fa sempre tutto da sola.  Le piace fare tutto da sola.  Solo così può arrivare, alla fine, a tavola, pallida ed esausta e ricevere l’applauso a scena aperta.

JENNY

-

Non dire sciocchezze.  Questa dovrebe essere la sua festa.

DEIRDRE

-

Trentadue anni gloriosi...

OLIVER

-

Festeggiati con tartine alla pasta d’acciughe.  Proprio ad hoc!

DEIRDRE

-

Pasta d’acciughe?  Super!

JENNY

-

Sei sempre stata più pigra di una marmotta...   Allora tu laverai     i piatti.  Mi sta venendo una terribile emicrania.  Lo sento.  (ESCE – va in cucina)

JAS

-

Sentite, io.....

DEIRDRE

-

Ciao, Jas, amore.   Ti sei annoiato tanto?

JAS

-

No...

DEIRDRE

-

Oliver?  Stavi annoiando Jas?

OLIVER

-

(prende il giornale)  Non ho detto quasi niente!

DEIRDRE

-

Appunto!  Parlare con Oliver è come parlare al muro.

OLIVER

-

(rivolgendosi verso la porta d’ingresso)   E’ molto pericoloso lasciare tutto questo bagaglio quà.  Ci sono quasi caduto sopra.

DEIRDRE

-

Questo bagaglio è tutto ciò che possiedo al mondo.

OLIVER

-

Oh, è tuo?  Allora viaggi pronta per qualsiasi emergenza.

DEIRDRE

-

In questo momento stò cambiando domicilio.

OLIVER

-

Oh, hai trovato qualcosa di meglio?

DEIRDRE

-

Non proprio.  All’improvviso mi è stato chiesto di andare via.  Tutto qui.

OLIVER

-

Quando è stato?

DEIRDRE

-

Ieri notte.  Il padrone di casa ha avuto da ridire sull’uso della vasca da bagno.

OLIVER

-

Mi sembra un pò esagerato....

DEIRDRE

-

Infatti, io e Jas siamo rimasti lì a discutere con lui, finchè l’acqua non è diventata fredda.

(James sorride imbarazzato a Oliver.  Deirdre si è avvicinata al tavolo)

Oh, Dio.  Mamma ha fatto ancora i suoi terribili dolcetti:  “Le delizie della mamma”   (a James)  Evitali a tutti i costi.  Fanno schifo.

OLIVER

-

Io non glielo direi in faccia.  Mi sembra di ricordare che ne và particolarmente orgogliosa.  (si siede col giornale)

DEIRDRE

-

Li fa ogni volta.  La prima volta che li ha fatti, noi tre li abbiamo assaggiati... e quando mamma è uscita dalla stanza, Polly, ha versato l’intera guantiera in una busta di carta e l’ha nascosta sotto il sofà.   Mamma torna e dice “Oh!  Già tutti finiti?”  dice  “dovrò farne degl’altri!”    E da allora ... sempre!   Non ricordo come riuscimmo a farli spareire... Ah?  Si... li utilizzammo come proiettili contro il ragazzo della porta accanto.  Si!  Erano proprio efficaci.  Polly lo colpì in mezzo agli occhi e lui smise di fare la pipì attraverso la staccionata.   Piccolo zozzone!

A proposito ..... sono arrivati?

OLIVER

-

Chi?

DEIRDRE

-

Polly e David?

OLIVER

-

No.

DEIRDRE

-

Con un pò di fortuna... non verranno.

JAS

-

Perchè?

DEIRDRE

-

Oh, vedrai.  David è pieno di “tic” e quando non ha i “tic” è nevrotico.   E Polly non è mai veramente contenta se non litiga con qualcuno... specialmente con papà.

JAS

-

(sorridendo)  Molto divertente!

OLIVER

-

(senza alzare gli occhi dal giornale)  C’`e stato qualche problema, a quanto pare.

DEIRDRE

-

Che cosa?

OLVIER

-

Me lo ha detto Jenny.  Badate, probabilmente si è sbagliata.  Problema... con tua madre e tuo padre...

DEIRDRE

-

E che c’è di nuovo?

(JENNY entra agitata)

JENNY

-

Mamma si è tagliata con i sott’aceti!

OLVIER

-

Ha fatto cosa?

JENNY

-

Mamma si è tagliata con i sott’aceti, ed io non ce la faccio più.  Oliver, per favore, fà in fretta, stò per svenire....

OLIVER

-

(abituato a questo)  Non fare la sciocca!  Jenny, siediti.  Siediti.  (la guida su una sedia)

DEIRDRE

-

Cerotto.  (apre il cassetto)  Chissà di quale colore sarà la scatoletta questa volta.... (cerca)

JENNY

-

(mentre Oliver le tiene la mano)   Oh mio Dio!

OLIVER

-

(tranquillo)  Devi smetterla di entrare in crisi per ogni sciocchezza, Jenny.  Non ti rimarrà niente per quando scoppierà la terza guerra mondiale....

JENNY

-

Per favore, Oliver, fà qualcosa.  Si stà dissanguando...

OLIVER

-

(stanco)  Sono nella credenza in cucina.  Se non vado errato.  Ci penso io.  Non vi preoccupate.  L’ho fatto altre volte....  (Esce)

DEIRDRE

-

Come ha fatto a tagliarsi con un sott’aceto.  E’ una prima assoluta, anche per mamma.

JENNY

-

(a denti stretti)   Stava cercando di aprire la scatola.  Le avevo detto di lasciarla a me.  Le sono scivolate le mani e si è tagliata sul coperchio. 

DEIRDRE

-

No è il massimo?!  (applaudendo)

JENNY

-

Per l’amor di Dio, Deirdre. Sta inondando di sangue tutto il piano di cottora.... (e poi corre in cucina)

DEIRDRE

-

Hai capito com’è casa nostra?  Panico istantaneo.  Se l’acqua non scorre nel water, chiamano i pompieri.

JAS

-

Pensi che tua madre stia bene?

DEIRDRE

-

Un taglietto.  Ti giuro!  Mamma ha una capacità meravigliosa di infondere insicurezza.  E’ lei l’unica responsabile delle nevrosi di tutta la famiglia.

JAS

-

Tu non sei nevrotica, vero?

DEIRDRE

-

No.  Io no!  Io sono diversa.  Se crolla l’intera casa non me ne frega niente.

JAS

-

... Con loro dentro?

DEIRDRE

-

Preferibilmente.  Ti scandalizza?

JAS

-

(incerto).... No.  Stavo solo pensando come cambiano le persone quando tornano in famiglia.

DEIRDRE

-

Non dirmi che sei uno di quelli, furoi moda, con l’infanzia felice?

JAS

-

.... Si.   Suppongo di si.

(OLIVER torna dalla cucina con la borsa per la pipa)

DEIRDRE

-

Bene!   (a James)  Visita guidata....

JAS

-

Cosa?

DEIRDRE

-

... Per la proprietà, lungo le siepi, due volte intorno al rabarbaro, e poi torniamo per il thè.

JAS

-

Ma, Deirdre, devo trovarmi un paio di pantaloni....

DEIRDRE

-

Con permesso...

OLIVER

-

Prego.

(torna JENNY)

JENNY

-

Ora dove andate?

DEIRDRE

-

Fuori.

(DEIRDRE E JAMES Escono dalla porta principale)

JENNY

-

Non ha preparato quei piatti.

OLIVER

-

(sempre dietro il giornale)  Piatti?

JENNY

-

Bisogna mettere I tovaglioli su ogni piatto, in modo che siano pronti per il servizio.

OLVIER

-

Buona idea.

(Jenny comincia a farlo)

JENNY

-

Ho un’emicrania che mi spacca la testa.

OLIVER

-

Io prenderei qualcosa!

JENNY

-

Dovresti parlare un pò con mamma.

OLVIER

-

Eh?

JENNY

-

Noi siamo gli unici a cui si può rivolgere....

OLIVER

-

Cosa?

JENNY

-

Il punto è questo.  Ho telefonato a Polly, stamattina, per ricordarle di portare le lenzuola, e mi ha detto....beh, non è entrata nei dettagli, ..... Dio non voglia... ma.... forse dovremmo cercare di interdire papà.

OLVIER

-

(alzando gli occhi dal giornale)  Cercare di fare cosa?

JENNY

-

(agitata)  Forse dovremmo.... Dio.... forse dovremmo....

OLIVER

-

(briscamente)  Jenny, per favore, siediti là di nuovo e calmati un pò.

JENNY

-

Non volevo dirtelo prima, per non affliggerti....

OLIVER

-

(arrabbiato)   Affliggermi?  Affliggermi hai detto?   (si alza)

(EMMA esce dall cucina con altri piatti)

EMMA

-

Dov’è papà?  Pensavo fosse con te.

OLIVER

-

L’ho lasciato che scacciava le farfalle dalle sue dalie col cappello e litigava con il Dott. Cartwright, il suo strano vicino.

EMMA

-

(guardando il tavolo)  Oooh!  Pensi che ne abbiamo fatto abbastanza?

JENNY

-

Tanto, mamma, hai fatto tanto.

EMMA

-

Ci aspetta un lungo viaggio.  Quindi

OLIVER

-

Come va la mano?

EMMA

-

Oh, lo sento appena!

JENNY

-

Siediti, mamma, almeno per un minuto, per favore. 

EMMA

-

Si, me lo merito.  Ma solo per un secondo (si siede)    Guarda, Oliver.  Stiamo usando i cucchiaini nuovi, vedi?

OLIVER

-

Oh, si carini.  Chi te li ha regalati?

JENNY

-

Noi!!!!

EMMA

-

Polly e David non sono ancora arrivati?

OLIVER

-

Non ancora.  Quando arriveranno, senza dubbio li vedremo.

EMMA

-

Oh!  Non sarà successo qualcosa?

OLIVER

-

Con David che guida a 60 all’ora sul ciglio della strada, è improbabile.

JENNY

-

E’ improbabile, mamma.

EMMA

-

Quella vecchia e orribile macchina che hanno.  Non è mai sicura.  Qualche volta mi sveglio di notte,  Jenny, e penso.... mi spaventa pensare quello che penso.

OLIVER

-

Potrei ricordarti, un’altra volta, che non mi piace la pasta d’acciughe?

EMMA

-

Ora.  Voglio, che stasera, siate tutti molto, molto corretti.  Fatelo per me.

JENNY

-

Io lo sono sempre.

OLIVER

-

Qualsiasi cosa tranne la pasta d’acciughe.

EMMA

-

Sapete.  A volte penso che Polly cerca deliberatamente di irritare papà... poi quando Deirdre ha quello sguardo cattivello... non so perchè .... dopo tutti questi anni non avete imparato che l’unica maniera di trattare con papà è .....ignorarlo completamente.

JENNY

-

Da quello che ho saputo... non è sufficiente!

EMMA

-

Che vuoi dire, cara?   Da quello che hai saputo?

JENNY

-

Io ho saputo.  Non dico altro.

OLIVER

-

Io non cercherei di indagare, mamma.  Jenny sta cercando di dirci qualcosa.  Ma ci vorrà un pò di tempo, come al solito.

EMMA

-

Dico solo questo.   Cercate di essere corretti.  Dovete stare con vostro padre solo una volta all’anno.

JENNY

-

Che stai dicendo?  Oliver ed io siamo qui quasi tutti i week-end, con i bambini.

EMMA

-

Si.... cara.

JENNY

-

(arrabbiata)   Allora dillo a Polly e Deirdre.  Non ho bisogno di lezioni di correttezza.  Quando penso alle volte...

OLIVER

-

....Jenny....

JENNY

-

No.  Questo è troppo.  Chi si è dato da fare per organizzare questa serata?  Noi!  Non Deirdre e Polly.  Loro non hanno mosso un dito nè una nè l’altra.  Niente.  Io sto lì da stamattina e tu lo sai, Oliver, a mettere la crema nei tramezzini e la pasta d’acciughe sulla torta...

OLIVER

-

Jenny, calmati....

EMMA

-

E non essere così suscettibile, cara.  E’ terribilmente suscettibile, non trovi Oliver?  Anche da bambina era sempre lei a piagnucolare.

JENNY

-

Io?.... Piagnucolare?   Era Deirdre!  Deirdre piagnucolava.

EMMA

-

Non è vero Jenny!  Deirdre aveva un carattere dolcissimo.  Tutti l’adoravano.  Aveva un delizioso grembiulino blu, Oliver, e le calzette rosse...

JENNY

-

Deirdre strillava sempre “Io voglio!  Io voglio!” Così era lei.

EMMA

-

Se faceva così era solo perchè voi due la trattavate male.  Sai, Oliver, cos’hanno fatto a Deirdre un giorno al parco, queste due bestioline?

JENNY

-

(si alza per andare)  Beh!  Se vuoi ancora tirar fuori un’altra volta questa storia....

EMMA

-

... Le avevo lasciate solo per un secondo...

JENNY

-

Non voglio sentire questa storia un’altra volta....

(Esce)

EMMA

-

..... Dissi “Polly e Jenny, badate alla piccola Deirdre, mamma và ad incipriarsi il naso”  e sai che hanno fatto?  Hanno preso la bambola di Deirdre che lei adorava, le hanno legato una pietra ai piedi e l’hanno gettata nello stagno.

OLIVER

-

(annoiato)  Troppa televisione.

EMMA

-

Beh!  Quando sono tornata.... “Mamma, mamma” diceva “hanno buttato bambola di Diddy” ripeteva piangendo, affranta.   “Hanno buttato bambola di Diddy” per tutta la strada del ritorno.  Beh!  Quelle due sono andate a letto senza cena quella volta, te lo assicuro.  Se fossi stato il loro padre le avrei dato qualche schiaffo, ma lui non era il tipo.  Erano veramente bambine difficili.  Trovi Jenny un tipo difficile, Oliver?

OLIVER

-

Beh!  Io non le dò modo di crearmi troppi problemi.  Mi spiego.  Io vedo le cose alla maniera di papà:  “Ci sposiamo sempre con le persone sbagliate” non c’è niente da fare.

Mi ricordo quando ho chiesto ad Edward se gli dispiaceva liberarsi di una delle sue figlie.  E lui ha risposto “Puoi scegliere fra tre mali.  Se sposi Polly non arriverai mai da nessuna parte.  Se sposi Deirdre non scenderai mai dalle nuvole.  E se sposi Jenny non sarai nè carne nè pesce”.

E’ troppo tardi per fare cambio.  Io la lascio stare più che posso.  Questa è la mia filosofia.

EMMA

-

Sono proprio felice che tu l’abbia sposata, Oliver.  Sei una persona così saggia....

(JENNY rientra con la faccia sconvolta e dice)

JENNY

-

Polly e David sono arrivati.

EMMA

-

Oh, grazie a Dio.

OLIVER

-

Non è il caso di farla tanto tragica....

EMMA

-

Allora, metto l’acqua per il thè. 

JENNY

-

Polly ha la faccia dell’uragano.

EMMA

-

Oooooh!  

OLIVER

-

E’ la sua solita faccia, no?

(EMMA Esce)

JENNY

-

Oliver?

OLIVER

-

Si?

JENNY

-

Le hai accennato qualcosa... del problema?

OLIVER

-

Quale problema?

JENNY

-

Di... di papà!  Vi ho lasciati soli apposta!  Per parlarne!

OLIVER

-

Ah, per questo ci hai lasciati soli!  E perchè non mi lasci solo adesso.  Vattene!

JENNY

-

Devi parlare con mamma.  Tu sei l’unico che...

(Entra DAVID.  Circa quarantenne.  Agitato e nevrotico)

DAVID

-

Dio mio, Dio mio, che viaggio.  Ciao Olly.  Jenny.  Devo sedermi.  Assolutamente.  (si siede)

JENNY

-

Ciao David.  Il thè è quasi pronto.  Vado a dare una mano a mamma.

DAVID

-

(si alza)  Jenny, cara, mi porteresti un bicchiere d’acqua?  Sono proprio scosso.  Sto tremando tutto.  (cerca nella tasca un tubetto di pillole)

JENNY

-

Poverino!

DAVID

-

Devo prenderne un paio....

JENNY

-

Beh!  Siediti là.    Cerca di calmarti.  Respira profondamente.  Torno subito.   (Esce in fretta)

DAVID

-

Non sai quanto sei fortunato ad aver sposato un’infermiera.

OLIVER

-

Una ex infermiera.

DAVID

-

Non importa.  Si tiene ancora in esercizio.

OLIVER

-

Non tanto.  Quando faceva l’infermiera era sempre in malattia.

DAVID

-

Polly oggi è insopportabile.  Non hai idea, Oliver, assolutamente insopportabile.  Di punto in bianco si è rifiutata di lasciarmi guidare fin qui.   Non so perchè.  Sono un ottimo guidatore, sono anni che guido.  Ma no!  Deve guidare lei.  E’ passata tre volte col rosso, non ha rispettato due stop... per non parlare del limite di velocità.  I miei nervi Oliver sono a pezzi.

OLIVER

-

Non doveva guidare poi tanto veloce, visto che siete arrivati con un’ora di ritardo.

DAVID

-

Solo perchè siamo partiti con due ore di ritardo.  Te lo immagini?  Il problema di fondo è che non è colpa sua.  Solo che io ho un effetto negativo su di lei.  E’ terribile ammetterlo, ma è così.

OLIVER

-

A me sembra che sia lei ad avere un effetto negativo su di te.

DAVID

-

Non son mai all’altezza, per lei.  In tutti i sensi.  Qualsiasi cosa faccia, è chiaro che non le va bene.  E allora, perchè lo faccio?

(JENNY entra col bicchiere d’acqua)

JENNY

-

Ecco qua!

DAVID

-

Sei un angelo, Jenny.   (Mostra il tubetto di pillole)  Queste sono l’unico rimedio.  Almeno per me.  Proprio eccezionali.

JENNY

-

Cosa sono?

DAVID

-

Para-idro-neutro-valisterin composto.  Non le conosci?

JENNY

-

No. Sono nuove?

DAVID

-

Mi fanno rinascere.  Sono straordinarie per I nervi.

JENNY

-

Devo provarle anch’io.

DAVID

-

Praticamente sono dei sedativi.

OLIVER

-

Significa che stai per addormentarti?

DAVID

-

Oh, magari! Polly, oggi, è fuori di se.  Per tutto il tragitto non mi ha rivolto la parola.  A centoventi all’ora sempre borbottando tra se e se....

OLIVER

-

Borbottando che cosa?

DAVID

-

Non lo so.  Non riuscivo a sentire.  Cose tipo.... “Sistemeremo quella strega una volta per tutte”.  Cose del genere.

JENNY

-

Ma a chi si riferiva?

DAVID

-

Che divaolo ne so.  A te?... tua madre?... Deirdre?.... Figurati se lo dice a me.  Per quanto mi risulta, mi tiene in casa solo per aprire bottiglie e spaventare I ladri.

OLIVER

-

E tu ci riesci?

JENNY

-

Bene!  Il the è quasi pronto.  Vado a chiamare papà!

(va su per le scale)

DAVID

-

Tra un minuto starò meglio.  Queste sono ad azione rapida.  (va al tavolo)   Che c’è dentro?

OLIVER

-

(amaramente)  Pasta d’acciughe!

DAVID

-

Oh, Dio mio, questo è il colmo.... Sono arrivati gli altri?

OLIVER

-

Si, Deirdre ha portato un’altro tipo...

DAVID

-

Non un’altro di quelli....?!

OLIVER

-

No.  Questo è abbastanza presentabile.

DAVID

-

Non dimenticherò mai la faccia di mamma l’ultima volta.  Quando la mattina ha aperto la finestra e li ha visti tutti e due seduti sul prato a guardare l’alba completamente nudi.

OLIVER

-

Penso che fosse più preoccupata per i reumatismi.

DAVID

-

Beh!   Ha ragione.   Questa famiglia ha già abbastanza problemi....

OLIVER

-

Vuoi dire, normalmente?  O ti riferisci a qualcosa in particolare?

DAVID

-

Polly ti racconterà tutto.   Io non saprei nemmeno da dove cominciare.

OLIVER

-

Tutti accennano a qualcosa di oscuro.   Pare che io sia l’unico a non saperne nulla.

DAVID

-

Saprai, non temere, saprai.   Stiamo perdendo anche olio.

OLIVER

-

Mmm?

DAVID

-

La macchina.  Perde olio.   Ne stiamo consumando a litri.

OLIVER

-

Sarà il caso di ripararla, allora!

EMMA

-

(Entra con la teiera)  Il thè è pronto!  Ciao David.  Dov’è Polly?

DAVID

-

E’ qui.

EMMA

-

Jenny è salita a chiamare papà.

DAVID

-

Come sta, papà?

EMMA

-

Bene, credo.  Benissimo.

OLIVER

-

Che diavolo combina chiuso in quella stanza,  me lo sono chiesto spesso.

EMMA

-

Non ho mai osato chiderglielo, per la verità.  E’ molto riservato a questo proposito, e questa è una cosa positiva, direi.  Penso che legga.  Oliver, potresti chiamare Deirdre e il suo ragazzo?

OLIVER

-

Certo.  Gli dico di venire a prendere il thè ... vestiti! 

EMMA

-

Ah... si!  Che non succeda mai più...

(esce Oliver)

L’altra volta abbiamo ricevuto una petizione, sai David, del vicinato con in testa Cartwright ed altre quattordici firme.

DAVID

-

Quattordici?... Ma non ci sono così tante case intorno al nostro giardino!

EMMA

-

Si, hai ragione.  Allora vieni a prendere il thè.   Come state?

DAVID

-

Oh, abbastanza bene.

EMMA

-

Polly sarà molto occupata in questo periodo?

DAVID

-

Si, si.

EMMA

-

Non mi scrive molto spesso.

DAVID

-

Vorrei che scrivesse a me, qualche volta.   Non la vedo quasi mai.  Lavora anche di sera...

EMMA

-

Anche di sera?

DAVID

-

Avevano un lavoro da completare in fretta.  Il capo le ha chiesto se.... ha avuto lo straordinario, naturalmente!

EMMA

-

Ah, bene, bene.

(JENNY torna)

JENNY

-

Mi ha tirato un libro in testa!

EMMA

-

Cosa dici, cara?

JENNY

-

Papà mi ha tirato un libro in testa!  Mi sono affacciata alla porta, dicendo  “Ciao papà, il the è pronto.  Non tardare...” e lui mi ha tirato un libro in testa.

EMMA

-

Ti avevo detto, cara, di non entrare.   Devi solo bussare e poi dire “E’ pronto il the, papà”.

JENNY

-

Ma io sono sua figlia, mamma, sua figlia.  Se non posso nemmeno chiamarlo per il the....

DAVID

-

Da quello che ho saputo, è meglio essere la figlia che non la moglie.

EMMA

-

Questo è del tutto fuori luogo, David.   E poi che cosa vorresti insinuare?

DAVID

-

Niente.

JENNY

-

(agitata)  Non voleva insinuare niente, mamma, proprio niente.

DAVID

-

Niente.

EMMA

-

Bene, bene.  Sarà proprio una bella serata.   E non vi permetto di rovinarla.   Parlo anche per te, David.   So che hai dei problemi, ma....

(torna OLIVER)

OLIVER

-

Vengono.  Sono anche decenti.  Sono completamente vestiti e giocavano a palla sul prato.

EMMA

-

Non dietro la casa... !?

OLIVER

-

Si, proprio là.

EMMA

-

Spero che non abbiano dato fastidio a papà.... Proprio sotto la sua finestra.

OLIVER

-

Senza dubbio glielo avrebbe fatto notare.

JENNY

-

Il tuo the, Oliver.

EMMA

-

Fai girare le tartine.  Non aspettiamo gli altri.  Dove sarà andata Polly?

DAVID

-

E’ andata in giardino, credo.  E’ andata a vedere... qualcosa....

EMMA

-

A veder cosa?

DAVID

-

La serra.

EMMA

-

La serra?   Perchè mai voleva vedere la serra?

(appena Davi apre la bocca per rispondere, entra DEIRDRE)

DEIRDRE

-

(Entrando)   Ta-ta-ratà... Signore e Signori, vi presento Jas!

(Entra JAMES con un gran mazzo di fiori)

Discorso di Jas!

JAS

-

(imbarazzato)  Da parte di noi due, signora Gray.   Tanti auguri a lei e a suo marito per questo anniversario.

EMMA

-

Oh, che bello!

DEIRDRE

-

Tanti auguri, mamma.

EMMA

-

(commossa)  Sono splendidi!.... Guardate... guardate...

Oh, Dio!!... Sono quelle di papà!

JENNY

-

Oh, no!

OLIVER

-

Deirdre!

DAVID

-

Santo Dio!

EMMA

-

Deirdre!  Monellaccia!  Sapevi che erano di papà.  Diventerà  una belva.

JENNY

-

(a Deirdre)   Cretina!

OLIVER

-

Non lo dimenticherà mai.

DEIRDRE

-

Ma che c’è?  Non ce li ha mica contati!

EMMA

-

Si.  Sai benissimo che li conta ogni mattina.

JAS

-

Mi dispiace tanto....

DEIRDRE

-

Se dicessimo che è stato un uccello?

OLIVER

-

Che tipo di uccello?  Un’aquila reale?

EMMA

-

Non so proprio.  Che possiamo fare?

DAVID

-

... Oppure che è stata la brina....?

JENNY

-

In questa stagione?

EMMA

-

Oh, zitto David.  Non fare lo stupido.  Darà la colpa a me, come sempre.  Lui ti adora, Deirdre, lo sai.  E darà la colpa a me!

JENNY

-

Li tolgo di mezzo, mamma.  Dammeli.

EMMA

-

No, li porto in cucina, li metto nell’acqua e li nascondo da qualche parte.  C’è una minima possibilità che non se ne accorga.  Ma quanto sei biricchina Deirdre.

JAS

-

Mi dispiace tanto, non avevo idea.....

EMMA

-

Proprio biricchina..... (Esce)

DEIRDRE

-

(a James)  Ti ho detto che avrebbe fatto impressione!

JAS

-

Si.  Grazie tanto.

DAVID

-

Beh, oramai è fatta, no?  Ci mancava solo questo.  Sarà  proprio una bellissima serata, ora.  (A James)  Piacere, io sono David.

OLIVER

-

Prendi un altro tramezzino, David!

DAVID

-

Non so perchè te ne stai seduto tutto soddisfatto.  Noi contiamo su di te per risolvere tutto questo...

OLIVER

-

Risolvere cosa?  Vorrei che qualcuno mi spiegasse....

DAVID

-

Non lo sai?  Allora sei l’unico.  (passeggia su e giù)   L’unico.  Se vuoi sapere veramente....

(entra Polly.  Molto elegante)

POLLY

-

David, siediti per l’amor del cielo.  Smettila di sbattere le ali.

DEIRDRE

-

Ah, madame è arrivata.

OLIVER

-

Finalmente.

POLLY

-

Ciao Oliver;  Jenny (guardandola con disapprovazione indicando la pancia)..... oh, guardati!.... Non hai letto nessuno degli opuscoli che ti ho mandato?

JENNY

-

Senti, non....

POLLY

-

Ciao, Didì.   Anche tu?..... (a James)  Oh, ciao!

JAS

-

Salve, James

POLLY

-

Ah si?   Polly.

OLIVER

-

Ora che ci avete onorato della vostra presenza, potrei sapere quello che sta succedendo?

DEIRDRE

-

Anch’io.

POLLY

-

Oh, non vi ha ancora detto?  E’ abbastanza semplice!  A quanto pare, papà, sta cercando, per ora senza successo, di far fuori la mamma.

(una pausa)

OLIVER

-

Santo Dio!

DEIRDRE

-

Cosa?

DAVID

-

Si, è incredibile.  Ollie, anch’io non ci volevo credere...

POLLY

-

Gli racconto tutto io, David.  Tu finiresti col esagerare e sbagliare tutto.... (fruga nella borsetta)    Lo scorso giovedì ho ricevuto questa lettera dalla signora Cartwright.  Per chi non conosce la signora Cartwright, è la vicina di casa che abita là (indica).

DEIRDRE

-

La “signora Ficcanaso....”

POLLY

-

In questo caso particolare, è meglio che lo sia stata.  Comunque vi leggo la lettera:

“Cara Polly, ti scrivo perchè mio marito non si sente molto bene e non è in grado di farlo lui.  Non so come dirtelo, ma sento il dovere di riferirti il fatto e spero che tu mi capirai.

Mercoledì scorso mi è capitato di pulire il vetro della finestra che da sul vostro giardino...”

DEIRDRE

-

Ah, si.  Sappiamo quale finestra.....

JENNY

-

La finestra più pulita di tutta la casa....

POLLY

-

(riprende) “.... vostro giardino.   Quando, volgendo accidentalmente lo sguardo verso la vostra serra, mi è capitato di vedere tua madre lì dentro.   Barcollava avanti e indietro respirando con difficoltà,  in un’apparente stato di soffocamento...”   (guarda il tavolo)   Dio mio!  Ha fatto di nuovo quei terribili dolcetti!

JENNY

-

Continua!

POLLY

-

“.... Stato di soffocamento, battendo con i pugni contro la porta che, in quel momento, era chiusa.   L’ho fatto notare a mio marito e, insieme, siamo rimasti ad osservare per un pò, nella speranza che il fenomeno assumesse una qualche spiegazione logica.   Quando tua madre è crollata in ginocchio...”

DAVID

-

Crollata in ginocchio, avete sentito, crollata in ginocchio.....

POLLY

-

(bruscamente)  Per favore, David!  Non interompere mentre sto leggendo!   “Subito siamo accorsi in suo aiuto.  Per tutto questo tempo, tua madre impallidiva a vista d’occhio.  Una volta all’aria aperta, la signora Gray ha cominciato a riprendersi, ma da un accurato sopralluogo, mio marito è giunto alla conclusione che le sue condizioni erano dovute al fatto che il regolatore della temperatura era stato messo, da qualcuno, ad un livello pericolosamente alto....”  sottolineato.

DAVID

-

(sottovoce)   Sottolineato.

POLLY

-

“.... Stranamente, tuo padre, durante tutto questo, non aveva sentito nulla dal suo studio.  E quando noi, più tardi, siamo andati ad informarlo della tragedia appena evitata, lui sembrava completamente indifferente.  Mentre spero che tu non pensi che io stia traendo delle conclusioni affrettate da tutto ciò, sentivo il dovere di informarti... ecc, ecc.

DEIRDRE

-

Accidenti!....

DAVID

-

Non riuscirò a mangiare niente, stasera.

OLIVER

-

Potrebbe essere stato un incidente.

JENNY

-

Non mi sembra....

DEIRDRE

-

Probabilmente la vecchia Cartwright si è inventata tutto.  Conoscendola...

JENNY

-

Non essere ingenua....

OLIVER

-

Magari... se andassimo a chiarirlo con loro?

DEIRDRE

-

Buona fortuna.

OLIVER

-

(dubitoso)  Si.

JENNY

-

Sapete un’altra cosa?  E’esplosa la pentola a pressione.  Me lo ha detto mamma.  C’è unámmaccatura sul soffitto della cucina.  Pensate che lui.... ?

OLIVER

-

Mamma fa questo genere di cose tutti i giorni.   Quel soffitto è tutto rovinato per i barattoli che le esplodono in continuazione....

JENNY

-

Era il nostro regalo di Natale....

OLIVER

-

Huuuff!  Jenny!

DEIRDRE

-

Bene, che spasso.... (a James)  .... divertente, vero?

POLLY

-

(a James)  Mi dispiace che tu sia coinvolto in tutto questo.    Chiunque tu sia.

DEIRDRE

-

E’ mio!   Lascialo stare.

POLLY

-

Sei certamente al di sopra del livello medio solito di Deirdre.

JENNY

-

Qualcuno deve fare qualcosa.  Mamma è in grave pericolo. Probabilmente, in questo momento, lui è lassù a costruire delle bombe.  

DAVID

-

Il problema, a mio avviso è come fare in modo che la situazione non degeneri.

POLLY

-

(applaude ironica)  Bravo.

JENNY

-

Dobbiamo proteggerla da quell’uomo.  E’ proprio una bella cosa quando tua madre non è al sicuro a casa sua.  Col proprio marito.

POLLY

-

O in altre parole,  è proprio una bella cosa quando tuo padre è ridotto a cercare di far fuori la propria moglie per disperazione.

DAVID

-

Non vorrai dire che tutto questo è colpa di mamma?

POLLY

-

Certo che lo è.   Se lui sta cercando di farla fuori la colpa può essere solo sua.  E’ semplicemente il suo modo di dire “grazie” per tanti anni di squallido matrimonio.

DEIRDRE

-

Che diavolo!  Non è meravigliosa?

JENNY

-

Questa le batte tutte!   Non resterò qui ad ascoltare queste cose.  Come puoi essere così sleale verso tua madre?

POLLY

-

E tu verso tuo padre.

JENNY

-

E’ virtualmente un assassino.

POLLY

-

E’ una vittima a lunga scadenza di quella stupida donna in cucine.

JENNY

-

Come osi....

OLIVER

-

Ehi, ehi, ehi!

DAVID

-

Sssh!

(torna Emma)

EMMA

-

Li ho nascosti nella credenza.  Là non li troverà....  Oh, Polly, che bello vederti.... finalmente.

POLLY

-

Mamma....

EMMA

-

Tutti hanno preso il the?  An no, Polly no!  Non è da te, Polly.  Sei sempre la prima a servirti.   Come usava dire Jenny quando Polly tornava da scuola?....

DEIRDRE

-

(imitando) “.... Polly è una teiera....”

EMMA

-

“Polly è una teiera...” sì era così... (ride)....

Spero che abbiate ammirato I nuovi cucchiaini.  Un regalo da Oliver e Jenny.  (porgendo il the a Polly)  A te, Polly.  (sedendosi)  Bene, bene.  E’ bellissimo.  Tutti qua, insieme, le mie tre figliole.  Tutte con i lororagazzi.  Polly e David, Jenny e Oliver, la piccola Deirdre e... ehm... Jas.

(momento di imbarazzo)

Che pace?  Come si dice?..... E’ passato un angelo.

(entra EDWARD dalla cucina con i fiori in mano.   Guarda tutti minacciosamente)

EDWARD

-

Quali di voi miseri cretini è responsabile di questo?

(Pausa)

EMMA

-

Devo confessare che sono stata io, Edward.

ED

-

Tu?

EMMA

-

Si.  Sono stata stupidissima.  Ero senza occhiali e non ho visto che erano i tuoi fiori preferiti.

ED

-

Presumibilmente, quindi, li hai portati qua dentro, sempre senza occhiali, li hai messi nell’acqua e poi li hai messi dentro la credenza?

EMMA

-

Beh, non esattamente.....

ED

-

E’ stato uno di questi qua.  Tu stai cercando di proteggerli, come al solito, Emma.  E sappiamo di chi, di solito, si tratta in queste occasioni, vero?

DEIRDRE

-

Ciao papà.

ED

-

Allora?

DEIRDRE

-

Si, papà.  Beh, vedi, sono arrivata, e appena entro nel giardino vedo tutti questi fiori, così belli, innocenti..... tutto all’improvviso mi sono commossa.....

OLIVER

-

(sottovoce)  Santo cielo!

DEIRDRE

-

Stavo lì, papà, con i fiori accanto a me, e mi è venuto il desiderio di correre con i fiori qua dentro, così che tutti potessero condividere la gioia del momento.  E in quel momento di follia, li ho colti.

OLIVER

-

(sottovoce)  Stai esagerando.

DEIRDRE

-

Sono terribilmente dispiaciuta, papà.  Sul serio.

ED

-

(dopo un attimo di pausa, grida, e cerca di darle uno schiaffo che lei riesce ad evitare)   Bugiarda!

EMMA

-

Edward!  Non vedi che è tutta sconvolta?  Dai, li metto in acqua.  Dalli a me.  (prende i fiori)

DEIRDRE

-

Lo faccio io, mamma.

EMMA

-

No, no io.

ED

-

Lascia che lo faccia lei, Emma.  E’ il minimo che può fare date le circostanze.

DEIRDRE

-

E’il minimo che posso fare, mamma.  (prende i fiori da Emma)

ED

-

E questa volta non nasconderli nella credenza.  Mettili in vista da qualche parte.  Così possiamo sederci e guardarli mentre muoiono.

(DEIRDRE esce)

Sei sempre stata incapace di tenere sotto controllo tua figlia.

EMMA

-

Non mi è mai stato possibile, Edward.  Nemmeno per altri, però, eh?  Deirdre non è soggestta alle leggi naturali.

ED

-

L’unica soluzione con una donna come questa, è tenerla con la catena.

EMMA

-

Eddy!  Il tuo the.

ED

-

Grazie, cara

EMMA

-

Polly cara, la sedia di papà.

POLLY

-

(si alza)  Chiedo scusa.

ED

-

(vedendo James)  Non credo che ci conosciamo.

JAS

-

James, piacere!

ED

-

James?

EMMA

-

E’ il ragazzo di Deirdre.

ED

-

Di Deirdre?

EMMA

-

E’ venuto per il week-end.

ED

-

Con Deirdre?

POLLY

-

Si.

ED

-

Poveretto!   Bene.  Come state, tutti?

(ognuno mormora “bene”)

Sai, ti trovo pallido, Oliver.  Mancanza di aria fresca?  Tua moglie ti vizia troppo.  Avete entrambi un aspetto decisamente flaccido.

EMMA

-

Jenny ha dei buoni motivi, Ed.

ED

-

Ah, si?  E quali sono?..... Dio mio, non me lo dire! ... un’altra volta?

EMMA

-

Papà, lo sapevi benissimo.

ED

-

Delle volte perdo il conto, però.

POLLY

-

Giusto.

ED

-

Comunque lui non deve partorire.  La scusa non vale per lui.  Mettilo a dieta strettissima, mandalo a fare lunghe passeggiate.  Così, forse, vivrà oltre i quarant’anni.  Perchè non gli compri un levriero, potrebbe corrergli dietro.

JENNY

-

Non credo ne sarebbe entusiasta.  E comunque Oliver fa già una dieta molto rigida.

ED

-

E tu David?

DAVID

-

Un po’ di problemi allo stomaco.  Niente di grave.

ED

-

Così dicono tutti.

DAVID

-

Cosa?

ED

-

Tommy Granger diceva la stessa cosa, vero Emma, “niente di grave”.  Seduto lì, sul sofà, con i dolori fortissimi allo stomaco, quasi cadendo a pezzi per gli spasmi, rimpinzandosi di torta fatta in casa.  “Niente di grave” diceva.  E lo diceva ancora, mentre lo seppellivano.

DAVID

-

Oh, mio Dio!

EMMA

-

Si, è stato tristissimo.   E la vecchia signora Lamb?  Te l’ho detto Jenny?  Finalmente è passata a miglior vita.  Stava passeggiando in casa e, poi, un minuto dopo.....

ED

-

Morta stecchita.

EMMA

-

All’istante.

ED

-

Rapida e pulita.

EMMA

-

Meglio così!

ED

-

Molto meglio.

POLLY

-

Mamma, ci sarebbe qualcosa da mangiare?

EMMA

-

Oh, si, certo.

Oh, ho dimenticato di portare I tramezzini speciali.  Jenny, ci siamo scordate I tramezzini speciali per papà!

OLIVER

-

Ma che cos’è?  Un trattamento speciale?

EMMA

-

Abbiamo scoperto che il burro normale non gli piace.

ED

-

Non quello che compri tu, comunque.  Non so dove lo trovi.

EMMA

-

Gli ha provocato un prurito tremendo.  Proprio terribile.

ED

-

Non esagerare non era tanto grave...

DAVID

-

Così dicono tutti.

(Edward gli lancia uno sguardo)

DEIRDRE

-

(torna con i fiori)  Eccoci qua.

EMMA

-

Amore, perchè non hai usato quel vaso di cristallo?  Quello che la zia Susanna ci ha regalato...

DEIRDRE

-

Ehm... il fatto è... mamma... che è successa una cosa strana, mentre lo portavo al....

EMMA

-

Deirdre, non l’avrai....

ED

-

Ogni benedetta cosa che tocca....!

EMMA

-

Deirdre?  Io amavo tanto quel vaso.

DEIRDRE

-

Non ti preoccupare, te ne comprerò un’altro.

EMMA

-

(mentre esce)  Non è questo il punto.  Zia Susanna ce lo aveva portato dalla Scozia.   (Va in cucina)

ED

-

Senti Jenny, i tuoi figli...

JENNY

-

Si?

ED

-

Ho alcuni soldatini per loro.  Li ho da sempre.  Basta cercarli.

DEIRDRE

-

Non sapevo che tu giocassi con i soldatini, papà.

ED

-

Non erano per me.  Li ho comprati quando tua madre aspettava Polly.  Pio desiderio da parte mia.

POLLY

-

Mi spiace essere stata una delusione per te.

ED

-

Forse piaceranno ai tuoi figli.  Non li avete portati, vero?

JENNY

-

(più allegra)  No, non potevamo.  Visto che ceniamo fuori, stasera.  Quindi ho chiesto alla signora Graves di fare la baby-sitter, e lei è stata così gentile... dovrebbero stare bene con lei, anche se Jason si comporta sempre un po’ male, quando non ci siamo.  Credo che veramente abbia bisogno di affetto in continuazione, vero Oliver?

OLIVER

-

E’ vero.

JENNY

-

Proprio l’opposto di Mark, che quasi quasi non dimostra mai affetto, vero Oliver?

OLIVER

-

Si.  Ma probabilmente si tratta solo di una fase che sta attraversando.

JENNY

-

Non ha la stessa natura di Jason, affatto.  Jason è sempre allegro, non ci ha mai creato problemi.

OLIVER

-

Mai.  La cosa che mi preoccupa di Mark è che lo troviamo sempre a piangere in qualche angolo della casa.  Se solo mi venisse a parlare...

JENNY

-

Ha solo quattro anni, caro.

OLIVER

-

Potrebbe venire a parlarcene lo stesso.  E’ un essere umano, santo cielo!  Sono un essere umano anch’io.

JENNY

-

Bagna il letto, pure.

ED

-

Oh.

JENNY

-

Credo che vada peggiorando.  C’è stata una notte... quante volte?.... Tre volte, vero Oliver?

OLIVER

-

Si.  Almeno.

JENNY

-

Non avevamo più lenzuola.  Mi sono alzata due volte.

Alla terza ho detto  “Oliver non ce la faccio più!”

OLIVER

-

E poi quante volte lo portiamo in bagno a fare pipì.

(pausa)

ED

-

Ma a parte questo, stanno bene?

JENNY

-

Si.  Benissimo.  Oliver ha girato un altro filmino.

DEIDRE

-

Di Mark che fa la pipì?  Che bello.  Non vedo l’ora di vederlo.

JENNY

-

Tu puoi anche ridere, Deirdre.  Quando avrete figli, tu e James, troverete che non è tanto facile.  Prova ad essere svegliata alle tre di notte tutti I giorni.

DEIRDRE

-

Quando decideremo di fare figli, la prima cosa che avrò, è una ragazza alla pari.

OLIVER

-

Preferirei quella, che non un figlio!

(Deirdre ride)

JENNY

-

A mio avviso, un matrimonio senza figli è un matrimonio incompleto.  Non so come fanno le persone a rimanere sposati senza figli.

DEIRDRE

-

E’ molto facile.  Ti spiegherò come, un bel giorno.

ED

-

Basta con questo tipo di porcherie a casa mia.

DEIRDRE

-

Scusami.

POLLY

-

Anche se rischio di essere punita per aver aperto bocca, io sono d’accordo.  Ammiro la gente che decide di non fare figli.

ED

-

Dov’è andata a finire tua madre con i miei tramezzini.....

POLLY

-

(insiste)  Li ammiro molto.

JAS

-

Stai pensando al problema del sovra-popolamento, o cose del genere?

ED

-

Buon Dio.  Parla.

DEIRDRE

-

Non farlo cominciare con quei discorsi o restiamo qui fino a mezzanotte.

POLLY

-

Per una volta non volevo fare “quei discorsi”.  Parlavo di gente che fa figli ma che non è in grado di avere una famiglia.

JENNY

-

Se tu vuoi insinuare che io e Oliver....

POLLY

-

Ma perchè pensi che voglia insinuare una cosa simile?

JENNY

-

Ne ho fin qui delle vostre continue allusione.

POLLY

-

(innocente)  Ma che cosa ho detto?

JENNY

-

Noi non ci mettiamo a discutere i particolari della tua vita privata, o di quella di Deirdre.

DEIRDRE

-

Che cosa c’entro io?

JENNY

-

Ci sono tante di quelle cose... io ho figli si, ma voi avete tanti altri problemi!

POLLY

-

Jenny!

ED

-

Hey, hey, hey.

DEIRDRE

-

(pericolosa)  Cosa vuoi dire?

JENNY

-

Per esempio, è diverso che andare con dei vecchi bavosi,

immagino!

POLLY

-

Stai zitta.

JAS

-

Vecchi bavosi?

DEIRDRE

-

E’ solo una battuta tra sorelle, James...

ED

-

Basta.

DEIRDRE

-

Comunque, parlando di uomini...

ED

-

(gridando)   Ho detto basta!

(Silenzio)

Ma che c’è in questa famiglia?  Non si può nemmeno prendere una tazza di the in santa pace.  Voi tre siete il colmo.  In tutta la mia vita non ho mai visto o sentito tre femmine più nevrotiche, maligne e incontentabili.

POLLY

-

Proprio quello che stavo dicendo io, papà!

ED

-

Eh?

POLLY

-

Ci sono certe coppie totalmente incapaci di allevare figli.

(Pausa)

ED

-

(minaccioso)  Ho capito bene?

DAVID

-

I nuovi video dei bambini sono venuti bene, Jenny?

ED

-

Ho capito bene?

POLLY

-

Credo di si.

OLIVER

-

Un pò sottoesposti.... forse....

ED

-

Hai la sfacciata impudenza di sederti qui sotto il mio tetto.... (Deirdre comincia a canticchiare) .... e dirmi in faccia... quando penso ai sacrifici che tua madre... zitta Deirdre! .... Ai sacrifici che tua madre ed io abbiamo fatto....

POLLY

-

Eccoci qua.  La solita storia.  (fa per allontanarsi)

ED

-

Non ti allontanare quando sto parlando con te.

DEIRDRE

-

Chiacchere.... chiacchere!

ED

-

Se non stai molto attenta, ragazza mia,.... io....

DEIRDRE

-

Non mi minacciare, papà.  Io ho un galante cavaliere che senza dubbio accorrerebbe in mio aiuto...

JAS

-

Io....

ED

-

Ah!  Hai qualcosa da dire?

DEIRDRE

-

Non lo spaventare, papà!

ED

-

(a James)  Ti do un consiglio.  Vai verso quella porta e comincia a correre, prima di ritrovarti sposato con quella.

DEIRDRE

-

Sono sicura che James non ha nessuna intenzione di sposarmi.

ED

-

No.  Se ha un minimo di buonsenso.

POLLY

-

Cosa dici sempre tu, papà?  Che tutti noi ci sposiamo sempre con la persona sbagliata, vero?

DAVID

-

Polly!

DEIRDRE

-

Io vorrei sapere.   Includeresti il tuo matrimonio in questa categoria?

ED

-

Se pensi che mi metta a discutere il mio....

DEIRDRE

-

Perchè, se così fosse.... mettiamo che scoprissi di aver sposato la persona sbagliata... cosa faresti?

ED

-

Eh?

OLIVER

-

Deirdre.....

POLLY

-

Io intanto levo di mezzo “Le delizie della mamma”.

DEIRDRE

-

Divorzio?  No.  Pensa ai bambini.

POLLY

-

Busta di carta?  Qualcuno ha una busta di carta?

DEIRDRE

-

Cosa faresti per sciogliere un rapporto fallito?

ED

-

Cosa?

JENNY

-

Non darle retta, papà!      Polly, quello è il lavoro a maglia della mamma.

POLLY

-

(estraendo il lavoro a maglia dalla busta)  Che sfortuna.

JENNY

-

Comunque, lei che ne sa del matrimonio?

DEIRDRE

-

Allora, papà?

JENNY

-

Quando sarai sposata da molto tempo come Oliver e me.....

DEIRDRE

-

Ta-ta-ratà!  “Vi presentiamo il caso dell’infermiera di notte isterica....”

JENNY

-

Deirdre!

DEIRDRE

-

“..... era così spaventata del buio, che doveva andare a letto col paziente....”

JENNY

-

Come ti permetti?

OLIVER

-

Finiscila Deirdre!

ED

-

Zitti!

DEIRDRE

-

“.... una grande storia d’amore, a base di termometro, iniezioni... e giù con le mutande...”

ED

-

Basta!   Finito.  Fuori.  Fuori.  Non vi permetto di usare questo linguaggio in casa mia.  Non mi importa quanti anni avete.

POLLY

-

Papà!...

ED

-

Fuori!...

POLLY

-

(arretrando verso la scala)  Papà.... (lancia il sachetto a Jenny) ...Prendi!

ED

-

Fuori!

POLLY

-

(su per le scale)  Esilio!  Esilio!  (Esce)

ED

-

Allora Deirdre?

DEIRDRE

-

Si, papà?

ED

-

Andiamo, non cercare di cambiare discorso.  Dicevate?  Che ci sono persone.... Andiamo... che ci sono persone che non sono in grado di tirare su i figli.  Era così, vero?

DEIRDRE

-

Si, tanto per cominciare, papà.

ED

-

Allora, forse, mi spiegherai questa osservazione.  Mi piacerebbe sapere....

JENNY

-

Papà, perchè non ti siedi con noi e io ti servo un’altra tazza di the... Oliver ed io abbiamo delle bellissime foto delle nostre vacanze.  Ti piaceranno sicuramente....

ED

-

Tu stai zitta.  Voglio sentire quello che ha da dirmi Deirdre.

JENNY

-

Va bene, va bene.   Non resterò qui ad essere insultata da lei e sgridata da mio padre.... Tieni.... (dà la busta con i dolcetti a Deirdre)

ED

-

Jenny...

JENNY

-

(sale in camera)  Ho fatto il possibile.  Se non basta, mi dispiace.  Tutto qua.  Non posso fare di più.  (Esce)

DEIRDRE

-

Una di meno.

ED

-

Dovresti vergognarti, signorina.

DEIRDRE

-

Proprio tu dovresti saperlo.  Io mi aspetto questo comportamento dagli altri, ma da te....

(ED va verso la scala)

Non vuoi sentire quello che avevamo da dirti, papà?...

ED

-

No, non voglio.  Jenny ha ragione.  Tu stai lì a suscitare problemi....

DEIRDRE

-

Di solito dietro questo c’è un motivo.

ED

-

(a James)  Spero solo che tu sappia con che tipo di donna hai a che fare, giovanotto.  Non posso dire di più.   (ED sale)

DEIRDRE

-

(contenta)  Hah!  Bene, chiedo scusa, signori, devo andare a farmi bella prima di uscire per la nostra serata.   (dando la busta a James)  Levali di mezzo.

(DEIRDRE va su e i tre uomini sono in piedi un po’ imbarazzati.   Silenzio.)

OLIVER

-

Sentite.  Ci sono delle cose da chiarire con mamma e papà, prima di andare a cena.

DAVID

-

Che c’è da chiarire?

OLIVER

-

Tutto questo... affare del capanno...

DAVID

-

La serra...

OLIVER

-

Si.

DAVID

-

Cercare di aiutarli.

OLIVER

-

Si.  Meglio farlo presto.  Perchè sarà una gara tra noi e le nostre donne.   Tra carezze e calci.

DAVID

-

Oh, santo cielo!

OLIVER

-

(a James)  Tanto di cappello se riesci a stare con lei.

(EMMA torna con le tartine per ED)

EMMA

-

Deirdre, quanto sei cattiva.  Hai lasciato tutto quel macello, là.   Vasi rotti e petali sparsi....  Oh.... (vede che c’è meno gente)... Dove sono andati tutti?

OLIVER

-

Beh!  Ci siamo noi.

EMMA

-

Si.  Ma tutti gli altri? .... Hanno finito?

JAS

-

Penso siano corsi a cambiarsi...

OLIVER

-

Si, sono corsi....

DAVID

-

... A cambiarsi....

EMMA

-

Bene.  Forse è meglio.  Così possiamo parlare tra noi a quattr’occhi.  Solo tra uomini...

OLIVER

-

Eh?

DAVID

-

Ah!

EMMA

-

Ogni tanto lo facciamo, James.  Troviamo che sia utile.  Certo, sono delle ragazze meravigliose, ma ciò non toglie che possano essere... a volte...

DAVID

-

Meglio tener d’occhio l’orologio.

EMMA

-

Si, caro.  E come vanno le cose tra te e Polly?  Tutto bene?

DAVID

-

Splendidamente bene, mamma!  Un paradiso!

EMMA

-

Davvero?

DAVID

-

Non siamo mai stati così contenti!

EMMA

-

(con disappunto)  Oh.  Bene.  E tu Oliver?

OLIVER

-

Ottimamente, direi, mamma che le nostre cartelle cliniche sono l’immagine della salute.  Vero, David?

DAVID

-

Oh, si, certo.

OLIVER

-

Se siamo in cerca di qualcuno che ha dei problemi, non credo che abbia bisogno di guardare lontano...

(Oliver guarda James. David segue lo sguardo di Oliver e arriva a James)

EMMA

-

(guarda James)  Oh.

JAMES

-

Prego?

EMMA

-

(con simpatia)  Problemi, James?

JAMES

-

Problemi?

EMMA

-

Con Deirdre.

JAMES

-

Deirdre?  Ehm... No... No... Davvero.

EMMA

-

(verso gli altri)  Oh, è la solita vecchia storia...

DAVID

-

Solita vecchia storia...

EMMA

-

Se sapeste le notti insonni che abbiamo passato io ed Ed, per quella ragazza, James...

DAVID

-

Penso che anche lui ne abbia passato un paio.

EMMA

-

Cosa hai detto, caro?

DAVID

-

Niente, niente...

EMMa

-

Dovresti parlare più chiaro, David, borbotti sempre...

DAVID

-

Scusa...

EMMA

-

Bene.  meno male che James non era qui l’anno scorso.  Con quel...

OLIVER

-

Ah,...

DAVID

-

Quello grasso?

EMMA

-

Zitto. Zitto.

DAVID

-

No, no, no...

JAMES

-

Il vecchio bavoso, intendete?

EMMA

-

Ah.  Lo sai?

JAMES

-

Un pò.

OLIVER

-

Io l’ho trovato abbastanza simpatico.  Un buon senso dell’umorismo... ci ha raccontato quella del....

EMMA

-

Fino a quando è arrivata la moglie con tutti I figli, proprio durante la prima colazione...

OLIVER

-

Oh, Signore, è vero.  La bionda....

EMMA

-

...Tinta!  ma una bellissima pettinatura.  I bambini erano adorabili, James, così bene educati.  Sempre “per favore”qua, “grazie” la...

OLIVER

-

Si.  Anche “per favore possiamo riavere il nostro papà, grazie!....”

DAVID

-

E’ stato lui che ci ha mostrato quella cicatrice spaventosa?

EMMA

-

No, no. Quello era l’anno prima.  Era appena stato scarcerato.  No, no, era completamente diverso.  Ha minacciato Edward... James, è molto meglio qualcuno come te, caro.

JAMES

-

Grazie.

EMMA

-

Non voglio pensare chi porterà la prossima volta...

DAVID

-

Se ci sarà una prossima volta...

EMMa

-

Non essere pessimista, David...

DAVID

-

Scusa.

EMMA

-

Cerca di essere un pò più allegro.

OLIVER

-

Mamma, ora che siamo a quattr’occhi.... volevamo parlare con te un attimo...

EMMA

-

Ah, davvero?

OLIVER

-

Vero, David?

DAVID

-

Cosa?

OLVIER

-

Parlare... con mamma

DAVID

-

Oh, si... si.

JAMES

-

(cerca di alzarsi).... Forse.... io... (vuole andare via)

OLIVER

-

Rimani qui!..... Va bene....

EMMA

-

Che cos’è?  Un segreto?

OLIVER

-

No, mamma.  Ci stavamo chiedendo, in via del tutto generale, come vanno le cose tra te ed Edward... per quanto riguarda la... convivenza.... insieme...

EMMA

-

(confusa)  Beh!....

OLIVER

-

Se non ti dispiace...

EMMA

-

Solo che non sono sicura di quello che vuoi....

DAVID

-

Stiamo chiedendo.... come state?....

EMMA

-

Benissimo, grazie.

DAVID

-

Bene.

OLIVER

-

Splendido!  Entrambi in buona salute?

EMMA

-

Si!  Edward ha solo avuto una fitta... sai?

OLIVER

-

Ah!

EMMA

-

Ma ha le sue pillole...

OLIVER

-

Bene.

EMMA

-

E io... qualche volta... ma solo quando è umido.

DAVID

-

Splendido.

OLIVER

-

Bene.  Vuol dire che riuscite a mantenere in buono stato il corpo e...

DAVID

-

La mente?

EMMA

-

Cosa, caro?

DAVID

-

Ehm... la mente... sai il tempo passa e...

EMMA

-

Ah, si, giusto.   Cielo!  Non bisogna far tardi.  Dobbiamo andare fuori....

OLIVER

-

Si.  Prima di correre via, Emma, niente di nuovo sul fronte... di casa?

EMMA

-

No, no. Niente....

OLIVER

-

Splendido.

EMMA

-

... Un silenzio di tomba....

DAVID

-

Cosa?

OLIVER

-

Ah, bene.  Era tutta qua la nostra preoccupazione.  Falso allarme, quindi...

EMMA

-

Falso allarme?

OLIVER

-

C’era una voce che girava.... niente di importante, Emma.  Non ti preoccupare.

EMMA

-

Una voce?  Su di me?

OLIVER

-

No, non è il caso di parlarne....

DAVID

-

Niente, niente....

OLVIER

-

Rigardava più Edward che te, veramente.....

EMMA

-

Edward?  Una voce su Edward?

OLIVER

-

Beh!  Voglio dire, con il massimo rispetto, Ed più invecchia e più strano diventa.

EMMA

-

No, no.  E’ sempre stato un pò strano anche da giovane...

DAVID

-

Ah! 

OLIVER

-

Davvero?

EMMA

-

Oh, si!  Anche noi abbiamo avuto i nostri piccoli problemi all’inizio.

DAVID

-

Ah!

EMMA

-

Smettila di dire “ah”, David.  E’  terribilmente irritante.  Quando dico che era un pò strano, un pò misogino, non intendo dire che non gli piacessero le donne, solo che non le voleva tra i piedi.

OLIVER

-

E come hai fatto ad accalappiarlo, ti sei travestita da dalia?

EMMA

-

Devo confessare che ho dovuto circuirlo.  Amava fare lunghe passeggiate... ed anch’io, così ci siamo conosciuti.  Passeggiando...

DAVID

-

In due direzioni opposte?

EMMA

-

(un pò irritata)  No, caro.  Insieme.  Lui veniva a casa mia, bussava alla porta e via.... escursioni di chilometri e chilometri.

DAVID

-

E che facevate quando pioveva?

EMMA

-

Beh, non veniva a prendermi, no?  Non essere sciocco!

OLIVER

-

Un buon metodo per fare conoscenza.  Far escursioni insieme...

EMMA

-

Si, ma non aveva un grande senso dell’orientamento.  In genere finivamo col tornare sempre al punto di partenza.  Riuscivo a malapena a stargli dietro.  “Sempre avanti”.  Non sapeva star fermo.  Ed anche ora se capita di trovarci soli, lui si alza e se ne va.  E’ proprio questo che mi ha attratta in lui:  amo gli uomini attivi.

OLIVER

-

Dipende da come agiscono...

EMMA

-

Comunque, Edward ed io, siamo un esempio perfetto di quello che ho sempre detto sul matrimonio.   “Non importa chi sei, in questa vita.  Quando finalmente ti sposi, è sicuramente con la persona che tu meriti”.

OLIVER

-

Questo è proprio un atto d’accusa, mamma....

EMMA

-

Anche se hanno i loro piccoli difetti.... devi esaminare bene te stessa.  Perchè, probabilmente, li hai anche tu.   E tocca ad entrambi aiutarsi a vicenda.  Scappare via sarebbe la soluzione più facile del mondo.  Ma non è la soluzione guista....

DEIRDRE

-

(è apparsa sul pianerottolo qualche secondo prima ed ha seguito tutto il discorso.  Ora è vestita in abito da sera)

Restare e combattere fino alla morte?  Stai dicendo questo, mamma?

DAVID

-

Oh, mio Dio...

OLIVER

-

Deirdre!

EMMA

-

Oh, Deirdre cara.

OLIVER

-

(guardando l’orologio)  Oh, caspita!  Mamma, mi dispiace interrompere questi bei discorsi....

DAVID

-

Oh, si, si è vero!

OLIVER

-

Devo darmi una rinfrescata, prima di andare....

DAVID

-

Devo controllare un attimo la macchina.... la perdita d’olio....

OLIVER

-

Dovresti affrettarti un pò anche tu, Emma.   Scusatemi....

DAVID

-

Scusateci!

(Escono)

EMMA

-

(alzandosi per andare)  Si, si giusto... guarda un pò.  Hanno mangiato tutti i dolcetti.   Sai James, i ragazzi li chiamano “le delizie della mamma”....  (Esce)

JAS

-

(cercando di nascondere la busta)  Ah.

EMMA

-

Cos’hai lì, caro?

JAMES

-

Ehm...

EMMA

-

(la prende)  Dalla a me; te la porto sù.  Altrimenti qualcuno ci si siderà sopra...

(EMMA esce)

JAMES

-

Mio Dio...

DEIRDRE

-

Che hai?  Una overdose di famiglia?

JAS

-

Che ho?  Mi inviti qui per un tranquillo week-end e poi mi fai trovare in questo terremoto. 

Tu sapevi dell’esistenza della lettera?

DEIRDRE

-

Pensavo che non ti interessassero le banalità di questa famiglia...

JAS

-

Penso che dovrei andarmene ora!

DEIRDRE

-

Sta a te decidere, certo.  Perderai tutto il divertimento...

(E’ rientrata POLLY con indosso un vestito di gran lusso)

POLLY

-

Ciao piccioncini!    (mostrando il vestito)  Beh?

DEIRDRE

-

Cosa?

POLLY

-

Ti piace?

DEIRDRE

-

Da togliere il fiato.

POLLY

-

L’ho preso oggi all’insaputa di David.

DEIRDRE

-

Gli sarà costato un bel pò.

POLLY

-

Probabilmente.

DEIRDRE

-

Quanto?

POLLY

-

Non ho guardato.  E’ di cattivo gusto leggere i conti altrui.  Chiedilo a lui.

DEIRDRE

-

Ti scoprirà un bel giorno...

POLLY

-

Perchè dovrebbe?  Lo tratto molto bene.

DEIRDRE

-

Buon per te.

POLLY

-

Se ti annoi puoi sempre consolarti con David.

DEIRDRE

-

David?

POLLY

-

Una bella sfida.  Ogni volta che ti svegli la mattina accanto a lui, e scopri che respira ancora, provi un senso di trionfo personale.

(ridono e poi si bloccano vedendo James)

C’è qualcuno che non ride.   Non sorride mai?  Ha sempre quella faccia?

DEIRDRE

-

No, no.  Gli capita pure di sorridere.  Ha tutto un repertorio una volta che lo metti in moto.  Ti sorprenderà.

POLLY

-

Davvero?  Raccontami tutto.

JAS

-

Mi spiace.  Secondo me ci sono cose troppo importanti per scherzarci su.

Le ragazze in coro:  Uuuuuhhh!

POLLY

-

Davvero?  Dimmene almeno una.

(DAVID entra dalla porta principale)

DAVID

-

La pompa dell’olio è andata.

POLLY

-

Cosa?

DAVID

-

Ho dato uno sguardo alla macchina, e la testata è andata.  Oddio, che facciamo?  Dove diavolo la troviamo?  Eh?  Dove diavolo.... ho bisogno di una pillola.   (Cerca)  Maledizione, le hai tu Polly?

DEIRDRE

-

Dagli una pillola, la testa è andata.

(POLLY sorride)

DAVID

-

Dammi una pillola.   Dammi una delle mie pillole.  Quelle rosse.

(POLLY cerca nella borsetta)

(entra OLIVER)

OLIVER

-

Eccoci qua.  Tutti pronti?

DAVID

-

Ollie!  Dio mio, quella dannata auto...

OLIVER

-

Ah, si.  Hai trovato cos’era?

DAVID

-

La testata.

OLIVER

-

(ride)  Che sfortuna.  (peccato)

DAVID

-

Le pillole, amore, dove sono le pillole?

POLLY

-

(spazientita)  Un momento, amore.  Eccole.

DAVID

-

Grazie.  Acqua... non c’e acqua..... (va in cucina)

JENNY

-

(rientrando con un vassoio)  Beh!  Mentre aspettiamo comincio a sparecchiare....

POLLY

-

Qua ce n’è un’altro!  (le passa un piatto)

JENNY

-

Le tartine di papà!.... Chissà se ne vuole!

POLLY

-

Ne dubito.

DEIRDRE

-

Potremmo sempre portarle con noi in una busta.

POLLY

-

Si.  Probabilmente, là, odierà il menu.

JENNY

-

A papà non piace la cucina dei ristoranti.

(Torna DAVID con un bicchiere d’acqua e le pillole in mano)

(esaminando le tartine)  Lui insiste sempre sulla margarina vegetale.  Dice che non può...  Aah!!

POLLY

-

Che è successo?

JENNY

-

Niente, niente.  Mi sono tagliata su una tartina.

POLLY

-

Oh!

(Pausa)

JAS

-

Ti sei taglita su una tartina?

JENNY

-

Si.  Era tagliente.

OLIVER

-

Fammi vedere.

(TUTTI convergono sul piatto)

DEIRDRE

-

Cos’è?

OLIVER

-

E’ piena di schegge.

JAS

-

Schegge di vetro.

JENNY

-

Ma chi potrebbe?.....

(SILENZIO)

OLIVER

-

Lo sta facendo anche lei!  Non ne posso più ... non ne posso più!

JENNY

-

Calma, amore, calma.

DEIRDRE

-

Attenti!!

(Si allontanano all’istante dal tavolo sparpagliandosi per la stanza.  Oliver cerca di tenere nascosto il piatto, mentre entrano Emma e Ed, sottobraccio e vestiti per la serata)

EMMA

-

(sorridendo)  Oh, come siete carini, tutti.  Deirdre che bel vestito.

(si sente bussare)  Chi sarà?

POLLY

-

(va alla porta)  Il signor Cartwright!

DOTT.CART.

-

(da fuori)  Permesso?  Oh, buona sera.  Cercavo il signor Gray.  Spero di non disturbare.  Tutto bene signora Gray?

EMMA

-

Si grazie.  Cosa possiamo fare per lei?

DOTT.CART.

-

Volevo parlare con il signor Gray di quell’albero pericolante; non vorrei che cadesse abbattendo il muretto.  Ho appena finito di sistemare I rampicanti.  Oh, ma vedo che state uscendo, meglio un’altra volta, forse.

ED

-

Si, molto meglio.

DOTT.CART.

-

Comunque sono contento di vederla bene signora Gray... e anche tutti loro.  Tolgo il disturbo.  Buona serata.

ED

-

Altrettanto.

POLLY

-

Forse non riuscivano a vedere bene dalla finestra!

EMMA

-

Mah.  Beh?  Siamo tutti pronti?

POLLY

-

Pronti, mamma.

EMMA

-

Bene.  Abbiamo tanta voglia di divertirci, stasera, vero Edward?  Andiamo allora.

(OLIVER passa il piatto a DEIRDRE che non sa a chi passarlo)

Mentre escono si abbassano le luci fino al buio completo, quando risalgono, entra Deirdre un pò brilla.

FINE ATTO I


ATTO II

Scena I

DEIRDRE

-

Casa, dolce casa.

(Cerca di sfilarsi la giacchina/golf, ma finisce col cadere sul divano, con ancora un braccio infilato nella manica)

Vorrei chidere alla persona che sta facendo dondolare questa stanza di smetterla all’istante.  Questa è la casa dei miei genitori e a loro non piace che la stanza dondoli.

(EMMA, JAMES e JENNY entrando)

Mamma, qualcuno sta facendo dondolare la stanza di proposito....

EMMA

-

A proposito, signorina.....

JENNY

-

Mamma siediti e lascia che io....

EMMA

-

Non mi sono mai sentita tanto imbarazzata.  Che diavolo pensavate di fare?.... Grazie per il passaggio in auto, James.

Hai guidato molto bene.  Un pò troppo veloce per i miei gusti... ma molto bene.

JENNY

-

Mamma, vado a fre il caffè per...

EMMA

-

Basta così, Jenny.   Non voglio sentire un’altra parola.  Che serata!.... Tutta quella gente che si girava a guardarci dai tavoli vicini, e il cameriere che ci fissava e che poi voleva parlare a papà...

DEIRDRE

-

E’ stata una serata splendida.   Splendido il mangiare, splendida la compagnia, splendido quel maledetto vino....

EMMA

-

Deirdre!

DEIRDRE

-

Pensate che David abbia avuto un incidente per la strada?

JENNY

-

Non scherzare su queste cose.

DEIRDRE

-

Ma è partito venti minuti prima di noi.   Stavano litigando a morte, lui e Polly, per decidere chi doveva guidare.

EMMA

-

Deirdre, basta!  Sei troppo eccitata.  Chiaramente non sei abituata a.... Vado a fare il caffè.

JENNY

-

Faccio io, mamma.

EMMA

-

No, siediti.  C’è un ospite.  Preferisco farlo io.  Non mi fiderei di nessuno di voi in questo momento.  (Va in cucina)

DEIRDRE

-

Avete visto quel deficiente di David?  Deficiente, deprimente e deludente....

JENNY

-

Non ha potuto farci niente... era sopraffatto dal caldo....

DEIRDRE

-

Svenire durante una cena.  (Ride).... Direi, indimenticabile.... “ancora vino, David....” e CRASH!  Gambe all’aria... (ride)

JENNY

-

Non c’era da ridere...

DEIRDRE

-

E invece si.  Io ho riso!

JENNY

-

Abbiamo sentito!  Sarebbe stato il caso di accompagnarlo.  Polly avrebbe potuto aiutarlo.

DEIRDRE

-

Non è pagata per seguirlo come un cane.  Lei non è una di quelle donne che hanno istinti canini.  ... A cuccia, scondinzolando per chiedere quattro soldi... (li guarda)...  Va bene, ho capito, me ne vado.   Ho recepito il messaggio.   Me ne vado.

JENNY

-

Dove?

DEIRDRE

-

Ad aiutare mamma.  Non sei l’unica che può aiutare mamma.   Io sono molto brava ad aiutare mamma.   Vado ad aiutarla a macinare un altro pò di vetro per il caffè.

JENNY

-

Smettila di scherzarci su.  Deirdre non sei nelle condizioni adatte.

JAS

-

Deirdre.

JENNY

-

Quando penso a tutto ciò che ho fatto per organizzare questa serata... mi sento male!   Vado ad aiutare la mamma.

(POLLY entra dalla porta d’ingresso senza una parola e ESCE.  Sbatte la borsetta sul mobile e si siede)

JAS

-

Ciao.  Sei tornata?

JENNY

-

E’ inutile parlare con lei adesso.  Conosciamo bene questo rumore. (uscendo sulla porta)(ESCE)

JAS

-

Deirdre!

DEIRDRE

-

(irritata)  Cosa vuoi, James?

JAS

-

Quando pensi che sarebbe il momento giusto per parlare con tuo padre?

DEIRDRE

-

Di cosa?

JAS

-

Di noi!   Perciò sono venuto!

DEIRDRE

-

Come possiamo pensare seriamente al matrimonio ora?  Dopo quello che è successo?

JAS

-

Successo?

DEIRDRE

-

Tra mamma e papà...

JAS

-

Motivo in più perchè tu abbia bisogno di me, qui!  Per stare vicino a te.  (le accarezza la mano con affetto)  Ma se sei troppo preoccupata per i tuoi genitori.....

DEIRDRE

-

Preoccupata? .... Stò proprio male dalla paura.

POLLY

-

(tra se e se)  Non dovevo sposarmi con quell’uomo.  Ha l’intelligenza di una gallina, la sensibilità di un mattone e I modi di un maiale.

DEIRDRE

-

Nessun altro qui dentro fa il minimo sforzo..... nessuno.

(entra EDWARD dalla porta d’ingresso con espressione arcigna)

JAMES

-

Chiedo scusa, signore, DEIRDRE ed io volevamo...

(ED li ignora completamente e va verso la cucina)

DEIRDRE

-

Papà, per favore, potremmo...

ED

-

Certamente no!  (Entra in cucina e sbatte la porta)

DEIRDRE

-

Mi spiace, James.   Ma così come stanno le cose, ora, non posso sposare ne te, ne nessun altro.

JAS

-

Ma perchè, Deirdre?   Da quando hai messo piede qui dentro non mi hai rivolto nemmeno una parola.   Perchè?  Dopo tutto quello che c’è stato tra noi?

DEIRDRE

-

Una notte, James.  E’ tutto quello che c’è stato.  Una notte.

JAS

-

E’ una notte che non dimenticherò mai più per tutta la vita.

DEIRDRE

-

No, neanch’io!

(POLLY esce mentre OLIVER entra dalla porta d’ingresso sorreggendo DAVID)

OLIVER

-

Qualcuno mi da una mano?

JAS

-

Deirdre!

OLIVER

-

(a James)  Mi dai una mano?

JAS

-

Oh Dio, che famiglia..... (aiuta Oliver)

OLIVER

-

Mettiamolo qui.  Fra poco starà meglio.  E’solo il caldo in macchina dopo il ristorante....

JAS

-

(tornato da Deirdre)  Deirdre.....

DEIRDRE

-

Sono loro figlia, James.   Loro carne ed ossa.  Qualunque cosa siano loro, io....

DAVID

-

Il comportamento di Polly è stato così imbarazzante... non l’avete trovato imbarazzante?

OLIVER

-

Nessuno si è accorto di niente....

DAVID

-

Nessuno?  Ma se c’era una specie di assembramento là, fuori dal ristorante che ci guardava mangiare.

DEIRDRE

-

Se ci sposassimo ora, come fai a sapere che tra sei mesi non tenterei di farti fuori?

JAS

-

Beh!  Il matrimonio è sempre un rischio.  Io sono disposto a correrlo....

DAVID

-

..... Ero seduto lì pensando:  “Dio mio, è mia moglie!”

OLIVER

-

Eh, si, ti capisco!  Vuoi una pillola?  O qualcosa?

DAVID

-

Oh, grazie.  Le ha Polly da qualche parte....

JAS

-

Deirdre!

OLIVER

-

Chissà dov’è!   Polly.

DEIRDRE

-

Per favore.... va via James!

JAS

-

.... E lasciare te alle prese con questi problemi?

OLIVER

-

(grida)  Polly!

DEIRDRE

-

E’ di sopra.

DAVID

-

Come mai?

JAS

-

Deirdre.....

POLLY

-

(Entrando)  Guardatelo un pò mio marito, in che condizioni è ridotto!

DEIRDRE

-

Va via, James.   Per il tuo bene.  Prima che sia troppo tardi.

JAS

-

(esplode all’improvviso)  Non me ne vado, non me ne vado, non-me-ne-vado!

(Silenzio.  Gli altri li stanno guardando)

OLIVER

-

Siamo di troppo?

DEIRDRE

-

No.

(Pausa)

OLIVER

-

Sicuro?

DEIRDRE

-

Si.

OLIVER

-

Possiamo fare qualcosa?

DEIRDRE

-

No, grazie, niente.

POLLY

-

Per favore, non esitate ad avvalervi del Servizio di Pubblico Soccorso dello zio Oliver.  Pubblico, naturalmente.  Non si sognerebbe mai di farlo in privato.

OLIVER

-

Senti.  Sto veramente per perdere la pazienza con te.

DAVID

-

Oh, no.  Non ricominciate....

POLLY

-

Non preoccuparti, David, solo schermaglie tra parenti.

DAVID

-

Stai zitta, per favore.

POLLY

-

Anche lui è come te, che non hai il coraggio di perdere il controllo se non quando siamo da soli.   E poi passi il resto della notte ad implorarmi di dire agli altri che ho sbattuto contro lo spigolo della porta.

DAVID

-

Polly....

POLLY

-

Mi prendono per una deficiente, in ufficio.  Perchè sembra che passi le mie serate a sbattere contro gli spigoli delle porte. 

DAVID

-

Per favore, potresti prendere le mie pillole?   Ti ho picchiata una sola volta, ed è stato per auto difesa!

POLLY

-

(con derisione)  Auto difesa!

DAVID

-

Sto avendo difficoltà a respirare.    Polly, per l’amore del cielo, hai le mie pillole da qualche parte?

POLLY

-

Pillole?

DAVID

-

Si cara, le pillole.  Le mie pillole.

POLLY

-

Si, probabilmente.  Da qualche parte.  Vado a cercarle fra un pò.

DAVID

-

Ne ho bisogno ora.

POLLY

-

Allora devi trovarle tu.  Saranno nella borsetta, ma chissà dov’è.

JENNY

-

(Entra col servizio da caffè)   Eccomi qua!  Arriva il caffè...  (a Oliver) Prendi il vassoio...

OLIVER

-

 O-o-o-oplà!  ( lo prende e lo offre in giro)  Certo!

DEIRDRE

-

Grazie, signore!

DAVID

-

Per favore, Polly... cerca di comportarti con un pò di dignità.  Solo un pò.  Per favore.

OLIVER

-

(a Deirdre)  Meglio che ti sieda, prima di cadere.

DEIRDRE

-

Ha! Guarda chi parla.

POLLY

-

Giusto, brava.

OLIVER

-

Non so perchè tutti insistono nel dire che io sono ubriaco.

DEIRDRE

-

(buttandosi sul sofà)  Comunque così va meglio.

DAVID

-

Perchè mia moglie non sa comportarsi in modo dignitoso?  Le mogli degli altri lo fanno.  Gli altri uomini possono accompagnare le loro mogli,e presentarle alla gente.  L’ho visto fare!  Ma io, no!  Io devo nascondermi dietro alle piante e agli attaccapanni.

DEIRDRE

-

Che stai porbottando?

DAVID

-

Polly, per l’amor del cielo, hai le mie pillole da qualche parte?

POLLY

-

Pillole?

DAVID

-

Si, cara, le pillole.  Le mie pillole.

POLLY

-

Si, probabilmente.  Da qualche parte.  Vado a cercarle fra un pò.

DAVID

-

Ne ho bisogno ora.

POLLY

-

Allora devi trovarle tu.  Saranno nella borsetta, ma chissà dov’è.

JENNY

-

Ecco qua.

POLLY

-

Grazie.

OLIVER

-

Meglio prendere il caffè prima che si freddi.   Cosa sta facendo mamma?

JENNY

-

Sta preparando il latte caldo per papà...

POLLY

-

Non le ho portate.

DAVID

-

Cosa?

POLLY

-

Non le ho portate... le pillole... non c’era spazio.

DAVID

-

Ma ne ho bisogno urgentemente!

POLLY

-

Oh, dai.... sopravviverai.  Come quella volte che, per sbaglio, le portai via con me....

DAVID

-

Già.  Ma come ero ridotto poi al tuo ritorno alla fine del week-end?  Non ero in grado di fare niente.

POLLY

-

Non ho notato la differenza.

OLIVER

-

Sentite.  Penso sia il caso, come precauzione, di dirottare quel latte caldo che mamma sta preparando per papà.

JENNY

-

Lo stavo pensando anch’io.

DAVID

-

Perchè mai?.... Ah, si... il latte caldo di papà, si.

POLLY

-

A proposito.... dov’è papà?

DEIRDRE

-

Si è precipitato in cucina, è balzato su a cambiarsi, e poi, è straripato fuori.

OLIVER

-

Dov’è andato, insomma?

DEIRDRE

-

Nel capanno, presumo.

OLIVER

-

Cosa ci può essere là?

JENNY

-

Attrezzi vari.

OLIVER

-

Attrezzi da giardinaggio?  Beh, non credo che possiamo .... (David fa schioccare le dita)

POLLY

-

David!  Se lo fai un’altra volta... lo sai che mi da fastidio!

DAVID

-

Cosa?

POLLY

-

Quel maledetto schioccare le dita.

JENNY

-

Che sta facendo papà là fuori, a quest’ora?  Nessuno lo sa?  O a nessuno importa?

DEIRDRE

-

Per me, possono uccidersi a vicenda se lo vogliono.

JENNY

-

Oh!

OLIVER

-

Penso che dovremmo intercettare il latte.

DAVID

-

Si, giusto.

DEIRDRE

-

Chi se ne frega!  Lasciateli fare.

JENNY

-

Smettila di parlare così.  Non fa ridere nessuno.

DEIRDRE

-

Significherebbe che non dovremmo soffrire mai più di questo tipo di week-end.   Suggerirei non soltanto di non dirottare il latte, ma anche che qualcuno andasse a dare una mano a papà a costruire le sue bombe.

DAVID

-

Basta, Deirdre.  Questa doveva essere una discussione intelligente, non....

DEIRDRE

-

Oh, bang, bang.... (fingendo di sparare)

JENNY

-

Deirdre, per l’amore di Dio, perchè non vai a letto?

(entra EMMA col latte per Edward e una scatola di biscotti)

EMMA

-

Ecco.   Ho avvisato che il suo latte è pronto.  Chissà cosa sta facendo, là fuori, come al solito.  Jenny, ti sei dimenticata i biscotti.

OLIVER

-

Ci penso io, mamma.  (prende il latte)

EMMA

-

Va bene, Oliver.  Nessun altro deve toccare quel latte.   E’ per papà. (tutti la guardano)

(Oliver mette il latte sul tavolo e ESCE)

Edward non prende mai il caffè a quest’ora.  Latte caldo con un pò di miele.  E l’unica cosa che beve.  Lo fa dormire come un sasso.

OLIVER

-

Lo credo.

EMMA

-

Allora.... non vi ho perdonato per stasera.  Che figura!

JENNY

-

Mi dispiace, mamma.

EMMA

-

Tu e David... Polly, non ho mai visto una cosa simile.

POLLY

-

E non hai visto niente!

EMMA

-

David può essere scusato....

DAVID

-

Mi dispiace tanto.

EMMA

-

Non puoi farci niente se ti senti male, caro.

POLLY

-

Si sente sempre male.  Gli viene naturale. (canta) “Gli vien spontaneo esser così...” (da My Fair Lady)

DAVID

-

Oh, Dio, ricomincia...

EMMA

-

Non darle retta.  E’ l’unico modo....

DAVID

-

Il signor Grinstead, il nostro direttore di marketing, è passato da casa l’altro giorno.  Quattro chiacchere, sai.  E lei si mette nell’ingresso a gridare “Grinstead vattene, Grinstead vattene”.

EMMA

-

Beh, si.   Fa così a volte.  Ma poi le passa.

DEIRDRE

-

(canticchia)

DAVID

-

Deirdre, stiamo cercando di conversare.

EMMA

-

Lo faceva sempre da bambina.  Meglio far finta di niente.

JENNY

-

(gridando)  Tra poco la strozzo.

DEIRDRE

-

(cantando) ... Jenny vuole strozzarmi....

DAVID

-

(gridando)  Polly falla smettere!

POLLY

-

Stai diventando molto, molto noiosa, Deirdre.

DEIRDRE

-

(aggressiva)  Niente affatto!  Sto diventando.... molto, molto allegra, invece.  Una parola che non si usa molto da queste parti.

EMMA

-

Oh, che bello, cara.

DEIRDRE

-

(prende il latte di papà)  Saluti a tutti.

EMMA

-

(calma)  Non berlo, cara.  E’per papà.

DAVID

-

(quasi gridando)  Non toccarlo, accidenti, fermatela.

(OLIVER strappa la tazza a DEIRDRE prima che possa bere)

DEIRDRE

-

Che c’è?  Volevo soltanto un goccio di.... (sta per svenire)  Oh... oh mio.... oh, che mi sta succedendo?

OLIVER

-

Reggetela, sta per cadere.

JENNY

-

James!

(JAMES riesce a prenderla e con l’aiuto di OLIVER la porta sul sofà)

OLIVER

-

Stendiamola qua.  Così, va bene.

POLLY

-

Lasciala dormire.

JENNY

-

Lo fa apposta.

EMMA

-

Ci vogliono i sali, i sali..... 

JENNY

-

Mamma, non ha bisogno di sali.   E’ solo un pò brilla!

EMMA

-

No, no è solo troppo eccitata.  L’ho visto non so quante volte.

JENNY

-

Si è ubriacata!  Apposta!  Voleva rovinare la serata sin dall’inizio.

EMMA

-

Vai a prendere i sali.  Sono in cucina.

JENNY

-

Non ci vado!  Dopo tutto quello che ho fatto per organizzare questa serata....

POLLY

-

Lasciatela dormire, così, almeno, stiamo in santa pace.

EMMA

-

Siete veramente senza cuore, ragazze.

JAS

-

Vado a prenderli io?

EMMA

-

Molto gentile.  Grazie James.  Sono sull’ultimo scaffale sulla credenza d’angolo.   Se hai bisogno, c’è una piccola scaletta che uso sempre io.

JAS

-

Va bene.  (Esce)

EMMA

-

Allontanati un pò, Oliver.  Lasciale prendere un pò d’aria.  (chiama)  Tutto bene, James?

JAS

-

(da fuori)  Penso di si.  Ultimo scaffale?

EMMA

-

Proprio l’ultimo.  La scatoletta rossa.

JAS

-

Va bene.

EMMA

-

Avrebbe dovuto andarci una di voi.  Lui è un ospite....

(a James)  Trovati?

JAS

-

Si, sto per...

(Entra EDWARD dall’altra parte, con un seghetto)

EMMA

-

Ciao, papà.  Che stavi facendo col seghetto?

(un grido e un CRASH tremendo dalla cucina.  Tutti guardano)

OLIVER

-

La scaletta.

JENNY

-

Oh, no!

POLLY

-

Oh, Dio!

DAVID

-

Lo sapevo!

OLIVER

-

Corriamo!

JENNY

-

Oh, no.... no.... no....

(OLIVER corre in cucina, seguita da JENNY)

EDWARD

-

Cos’è questo chiasso?

EMMA

-

Penso che James abbia avuto un piccolo incidente.

ED

-

Dobbiamo vedere se si è fatto male, allora.

EMMA

-

(mentre escono)  Ho sempre pensato che quella scaletta era pericolosa....

(Escono EDWARD e EMMA)

DAVID

-

Non posso guardare.   Non posso guardare.

POLLY

-

Non è caduto da molto in alto.

DAVID

-

Papà ... seghetto.... scaletta.... crash...!

DEIRDRE

-

Diddy fa la nanna.... Diddy fa la nanna....

POLLY

-

Conviene mettere Deirdre a letto, prima che mamma le dia del brandy come medicina per lo shock.

DAVID

-

E’ destino.  Prima o poi doveva accadere qualcosa.  Polly come hai fatto a dimenticare le mie pillole.  Le ho provate tutte, con te, tutte.  Sono stato sempre molto paziente, sollecito.  Ti ho dato tutto quello che volevi.   Tutto.   Un marito ineccepibile...   Ho la gola secca (beve del latte).   Beh, ti do una mano.

POLLY

-

Bene.

DEIRDRE

-

Diddy nanna, non toccare.... Diddy nanna....

(appena comincia a sollevare Deirdre, David grida e la lascia cadere)

POLLY

-

Cosa c’è?

DAVID

-

(indicando il latte)   Il latte di papà.   Ho bevuto il latte di papà....

POLLY

-

E allora?

DAVID

-

Un antidoto, subito, un emetico qualsiasi....

POLLY

-

David, su, coraggio....

DAVID

-

Se arriva alle pareti dello stomaco, non c’è più niente da fare.

POLLY

-

(reggendo Deirdre)  David, aiutami per favore, stai perfettamente bene.

DAVID

-

Dio!  Deve essere arsenico.   Sento che mi sta avvelenando il sangue....

POLLY

-

David, vuoi venire ad aiutarmi....

DAVID

-

Non riesco più a muovere le braccia.

(OLIVER ed EDWARD portano JAMES)

ED

-

Mettiamolo sul sofà.

OLIVER

-

Va bene.

JAS

-

(sottovoce)  Ti amo, Deirdre.

POLLY

-

(ancora reggendo Deirdre)  Ma che devo fare di questa?

ED

-

Mettila da qualche parte.   Ha già avuto il suo turno sul sofà.

(JENNY torna correndo)

JENNY

-

Perchè tutto questo doveva accadere proprio oggi?   Doveva essere una giornata felice....

JAS

-

Ti amo, Deirdre....

POLLY

-

Questa famiglia è proprio ridicola.

DAVID

-

(tra se e se)  Devo rimanere assolutamente immobile, per rallentare la circolazione del sangue.  E’ l’unica soluzione.

OLIVER

-

Che sta dicendo?

(torna EMMA)

EMMA

-

Ho portato un panno umido.

DAVID

-

Quello si usa per il morso di vipera, mamma!

JENNY

-

Dopo che avevo preparato tutto.... perchè, perchè?!

EMMA

-

(applicando il panno umido sulla fronte di James) 

Non ti agitare, caro.   Ora stai meglio?

ED

-

Pericolosissima quella scaletta.  Poteva capitare a te, Emma.

JAS

-

Ti amo, Deirdre.

EMMA

-

Oh, non è carino?

OLIVER

-

Dobbiamo chiamare un medico?  (citando)  “In caso di commozione cerebrale, tenere il paziente caldo, e chiamare un medico”.

POLLY

-

Grazie, dottore?

OLIVER

-

Stai zitta, tu.

DAVID

-

Penso che sto....

JENNY

-

Questi individui l’hanno fatto apposta.   Svengo.  (mette la testa tra le ginocchia)

DAVID

-

Io non so se è questo che si deve fare in caso di commozione cerebrale.  Può darsi, invece...  (schiocca le dita...schiocca le dita)

POLLY

-

(infuriata)   Smettila!!!..... Mi fai mpazzire!  (colpisce David in testa con la scatola dei biscotti)

(Oliver lascia di colpo Deirdre)

ED

-

Oy, oy, oy.

EMMA

-

Polly!  Quello è un regalo della zia Susanna!

DAVID

-

Avete visto?  Avete visto?   Mi ha colpito.  Siete testimoni.  Testimoni.  L’avete visto tutti.   Avrò bisogno di voi in tribunale!   Mio Dio.... devo trovare un cerotto.  (Esce)

EMMA

-

David!

JAS

-

Ti amo, Deirdre.

ED

-

(A Polly che va nella direzione opposta a quella di David)   

Dove vai?

POLLY

-

A fare un passeggiata.  A cercare un precipizio.

(POLLY Esce)

JENNY

-

Apposta.  L’hanno fatto apposta.....

EMMA

-

Jenny.....

ED

-

Senti, non sopporto più questo tuo piagnisteo.   Vai fuori, se devi piagnucolare.

JENNY

-

Ecco!   Non mi hai mai voluto bene,  mai!  Dopo tutto quello che ho fatto.... non mi hai mai voluto bene..... (mentre Esce)

EMMA

-

Oh, caro.   Stanno diventando noiosi.

JAS

-

Ti amo, Deirdre!

EMMA

-

Pensi sia il caso di andare a chiamare il medico?   Il dottor Cartwright che abita proprio qui vicino.  Potrebbe dare n’occhiata a James, caro.

ED

-

Non permetterò che quel Cartwright metta piede in questa casa.  Non sa comportarsi come si deve nemmeno in giardino.   Butta sempre tutte le sue erbacce dalla mia parte.   Quel ragazzo ha solo bisogno di un bel riposo.

DEIRDRE

-

Mamma....

EMMA

-

Oh, cara....

DEIRDRE

-

Non mi sento bene.   Penso che sto per....

EMMA

-

Oh, cara, corri....

DEIRDRE

-

Mamma....

EMMA

-

(accompagnandola in fretta)  Cerca di arrivarci.....

(Vanno in cucina)

JAS

-

Ti amo, Deirdre!

ED

-

Dio mio.  Che famiglia!

DAVID

-

Aiuto!  aiuto!

ED

-

Che cos’hai?  

DAVID

-

(indica la gola)   Aaaaagghh!!

ED

-

Qualcosa alla gola?  Beh, non stare li come un incapace.  Devi bere qualcosa.   (gli offre il latte)

DAVID

-

(tirandosi indietro)  No, no, non puoi costringermi a berlo.   Non lo prendo.   Non lo prendo....

(DAVID corre fuori.   JAMES si è alzato)

ED

-

(a James)  Sono tutti incompatibili tra loro.   Ogni maledetto individuo....

JAS

-

(a Edward)  Ti amo, Deirdre!

(crolla.   Edward rimane stupefatto)

(Oliver raccoglie James)

ED

-

Oh, no!!

Buio


Scena II

DOMENICA MATTINA

Lo stesso.   La mattina successiva.

EMMA entra dalla cucina, per apparecchiare la tavola per la prima colazione.

Poi entra EDWARD dalla porta principale.  Ritorna dalla sua passeggiata.

EMMA

-

Buon giorno, Eddy.  Bella passeggiata?  Hai preso i giornali della domenica?   La colazione è quasi pronta.   Hai dormito nello studio, stanotte, vero?   Per non disturbarmi.   Molto gentile da parte tua.   Grazie anche per aver acceso la mia termocoperta.   Però, dovresti dirmelo la prossima volta.   Ho dormito l’intera notte senza accorgermi che era accesa.   Non è che ci sia pericolo, lo so, ma dicono che è meglio spegnerla.   Specialmente dopo quel piccolo incendio, l’altra volta.   (Va in cucina)

ED

-

Io non ho dormito affatto.

EMMA

-

(fuori)  Cosa dici, caro?

ED

-

Ho detto che non ho dormito affatto.

EMMA

-

(fuori)  Si, caro.

ED

-

Tutto quel chiasso dalla camera delgi ospiti.   Proprio sopra la mia testa.    Gemiti..... tonfi.... cigolii.....

EMMA

-

(tornando)   Oh, il suo ragazzo, forse, non ha dormito bene.

ED

-

Forse tutti e due.   Avrei dovuto buttargli addosso un secchio d’acqua fredda!

EMMA

-

La colazione è quasi pronta.   C’è qualcosa d’interessante da leggere sul giornale?

DEIRDRE

-

Buon giorno....

EMMA

-

Buon giorno, cara.

DEIRDRE

-

Bellissima giornata.   Non è morto nessuno durante la notte?  (comincia a scendere)

EMMA

-

Deirdre!  Che domande.  Vuoi dei fiocchi d’avena, per cominciare?

DEIRDRE

-

Jas!  Vieni!  (arriva giù)   Buon dì, papà!

EMMA

-

.... Oppure un bel piatto di budino?

DEIRDRE

-

Papà, sarai contento di sapere che ho deciso di toglierti il fastidio dell’ospite indesiderato.

EMMA

-

Corn flakes o budino, cara?

DEIRDRE

-

Si, grazie, mamma.  Perfetto.   Jas!

EMMA

-

(confusa)  Va bene, cara.

(JAMES che porta sempre i pantaloni corti, scende con tutte le valigie.  Inciampa e le valigie cadono.  Deirdre ride)

JAS

-

Scusate.  Buon giorno signora Gray, buon giorno signore.

ED

-

Che imbranato.

EMMA

-

Buon giorno, James.  Dormito bene?

DEIRDRE

-

Finalmente.  Come mai?

JAS

-

(sottovoce)  Deirdre, non credi che sarebbe mglio se restassimo un altro pò, per vedere se....

EMMA

-

James ci sono delle uova alla cocque, se le vuoi.   Oh, mio Dio.... le uova... saranno sode ormai....

ED

-

Le possono portare con loro e mangiarle lungo il viaggio, a mò di pic-nic.

Stavo scherzando, donna.  E’ inutile zavorrarli di uova sode.

(EMMA va in cucina)

DEIRDRE

-

Andiamo, andiamo....

(OLIVER entra dalla porta d’ingresso)

OLIVER

-

(chiama)   Jenny!.... Jenny!   Qualcuno ha visto mia moglie?   Credo di averla smarrita....

DEIRDRE

-

Jenny?   allora, probabilmente, è lei che sta gemendo nel bagno.   E’ lì da stamattina.  Nessun altro può entrare.  Siamo tutti sporchi e prossimi all’incontinenza.

OLVIER

-

Sa benissimo che abbiamo fretta.  (chiama)  Jenny!  Ah, buon giorno Edward.  Hai letto i risultati?  Come sono andati i nostri?

ED

-

Non ne ho idea.

DEIRDRE

-

Vai verso la stazione, Oliver?

OLIVER

-

Se mai riusciamo a partire, sì!

DEIRDRE

-

Ci dai uno strappo, allora?

OLIVER

-

A chi?

DEIRDRE

-

A me e a Jas.  Solo fino alla stazione....

OLIVER

-

Oh, va bene.   Se insisti....

DEIRDRE

-

Grazie.  Vieni, Jas, ho trovato un passaggio.

JAS

-

(ha preso di nuovo le valigie) 

Deirdre, non devi andare via senza.....

(esce POLLY dalla camera da letto)

POLLY

-

David?  David?

OLIVER

-

E’ fuori, sta facendo non so che cosa alla vostra macchina.

POLLY

-

Oh, Dio.

OLIVER

-

Perde olio da tutte le parti.... sul vialetto di Edward.  (ride)

(EDWARD gli lancia uno sguardo)

POLLY

-

Beh, digli che c’è un’altra valigia, qua sopra.   Non capisco cosa stia combinando.  Sa che abbiamo fretta.

(POLLY torna nella camera da letto)

OLIVER

-

Sì, anche noi.  Jenny!

JAS

-

Deirdre, io....

DEIRDRE

-

Le puoi buttare nella macchina di Oliver, Jas....

OLIVER

-

Si buttale.... (vede le valigie per la prima volta)   Ti rendi conto che io ho una macchina, non un tir?    Aspetta, devo prendere le chiavi.    (cerca nella tasca)

(DAVID entra dalla porta d’ingresso, macchiato di olio e agitato)

DAVID

-

Santo cielo!   Quella maledetta macchina!!

OLIVER

-

Calmati, che fretta hai?

DAVID

-

Non sono io ad avere fretta, ma Polly!   Io avrei tutto il tempo che vuoi, ma ha invitato delle persone a pranzo:  tre sconosciuti e niente da mangiare;  sarà divertentissimo.

DEIRDRE

-

Che carino!  Chi viene?  Qualcuno che conosco?

DAVID

-

Non credo.   Sai lei si sporge dalla finestra e invita la gente a pranzo.   (va verso la cucina)  Mi servono delle pinze.

DEIRDRE

-

Dice che c’è un’altra valigia di sopra.

DAVID

-

Chi lo dice?

DEIRDRE

-

Polly.

DAVID

-

Come se non bastasse!

JAS

-

Deirdre!  Non possiamo andare via ora.   Non....

DEIRDRE

-

Oh, Jas.   Non essere noioso.

JAS

-

Non importa a nessuno quello che è successo qua?  (con le valigie in mano)   Partite tutti.... e nessuno.....

(OLIVER gli mette le chiavi in bocca)

OLIVER

-

Tieni!

(JAMES esce parlando sempre tra i denti)

OLIVER

-

.... Devi inserirle così (gesto)  e attenzione alla carrozzeria....

(JAMES esce definitivamente dalla porta d’ingresso)

OLIVER

-

(avvidinandosi a Edward)  Arrivederci Edward.

ED

-

Cosa?

OLIVER

-

Arrivederci, ho detto.

ED

-

Ci dobbiamo rivedere?

OLIVER

-

Cerca di fare qualcosa per quei cespugli, eh?   O tra poco non si vedranno più le finestre dall’esterno.

ED

-

Vattene.

OLIVER

-

Jenny!... Oh, caspita....

JENNY

-

(si vede la testa per un secondo)   Vengo Oliver caro!  (Sparisce)

(David arriva sul pianerottolo)

DAVID

-

Nessuno ha delle pinze?

DEIRDRE

-

Ciao, papà.  (chiama in cucina)  Mamma.... ciao!

(EMMA esce dalla cucina)

EMMA

-

Deirdre, tesoro.  Hai detto che vuoi corn flakes o budino?

DEIRDRE

-

Mi spiace, mamma.  Dobbiamo andare....

EMMA

-

Ma la colazione?

ED

-

Non vuoi prenderti anche gli altri miei fiori?

DEIRDRE

-

Ciao! (Esce dalla porta d’ingresso)

EMMA

-

Dove posso rintracciarti?....

DAVID

-

Pinze....

EMMA

-

Buon giorno, David.

OLIVER

-

Oh, mi dispiace, mamma, ma dobbiamo fare a meno del budino anche noi.   Abbiamo fretta.

DAVID

-

E’ un’emergenza....

OLIVER

-

Hai detto la parola giusta.  Siamo in ritardi di un’ora.  Jenny!  (Esce arrabbiato)

EMMA

-

Tu e Polly restate per la colazione, vero David?   Corn flakes o budino?

DAVID

-

Io voglio delle pinze.  Nient’altro.

EMMA

-

Va bene, te lo preparo in un secondo, David.  

(seguendo Deirdre)  Deirdre cara, il tuo nuovo indirizzo....

(Esce dalla porta d’ingresso)

DAVID

-

Santo cielo.   (prega)  Un paio di pinze....

ED

-

(a voce bassa)   Nel capanno.

DAVID

-

(sorpreso)  Cosa?

ED

-

Le pinze.   Nel capanno.

DAVID

-

Davvero?

ED

-

Scaffale a destra.  Nella scatola.

DAVID

-

(eternamente grato)  Oh, grazie, grazie papà.

(POLLY compare sul pianerottolo con una valigia)

POLLY

-

David!  La valigia!

DAVID

-

Un attimo solo, cara....

POLLY

-

Ho un appuntamento, lo sai...

(POLLY esce dalla porta d’ingresso.  DAVID anche.   Entra EMMA)

EMMA

-

(tra se e se)   Vediamo.  Quanti vogliono la colazione?  C’è....

ED

-

.... E mettile a posto, quando avrai finito.

EMMA

-

Si caro.... allora due, tre... quattro che non vogliono niente, e.... temo che ci avanzerà un sacco di budino.  Ne ho fatto troppo.

ED

-

E uno che vuole qualcosa.

EMMA

-

Chi è, caro?

ED

-

Io.

EMMA

-

Ah, si.   Ma non ti sto contando per ora, caro.

OLIVER

-

(chiama)  Jenny, per favore, vieni?

JENNY

-

(fuori)  Vengo, caro.

(entra JENNY)

OLIVER

-

(a Edward)  Ora, Edward, mi raccomando.  Devi comportarti bene se vi lasciano soli.   D’accordo?  (ride un pò incerto)

ED

-

Cosa vuoi dire?

OLIVER

-

Niente, niente.

(JENNY è scesa)

Jenny, cosa diavolo hai fatto nel bagno fino a quest’ora?  Ti lavi i denti uno alla volta?

JENNY

-

(accusa un pò di nausea)  Scusami.

OLIVER

-

Non è giusto nei confronti della signora Curtis, che deve tenersi i bambini per l’intera domenica.

JENNY

-

(a Oliver)  Mi preoccupa moltissimo l’idea di lasciare mamma e papà da soli.

OLIVER

-

Si, lo so, non è la soluzione ideale, ma (sottovoce)  che ci possiamo fare?

JENNY

-

Deirdre rimane, o no?

OLIVER

-

No.  Viene con noi.  E’già salita in macchina.  Ad aspettare te.   Come tutti noi....

JENNY

-

Allora va bene.  E’deciso.  Telefono alla signora Curtis e chiedo che si occupi di te e dei bambini per qualche giorno....

OLIVER

-

Bello.  Splendido....

JENNY

-

Sono sicura che non le dispiacerà....

OLIVER

-

Jenny, se mi stai proponendo di divorziare da te e andare a vivere con la signora Curtis....

JENNY

-

Oh, Dio.

OLIVER

-

La prenderò in seria considerazione, ma....

JENNY

-

Va bene, va bene.  Ho capito.  Come non detto.   Ma ti rimarrà sulla coscienza!.... (stridula)... Ti rimarrà sulla coscienza!

ED

-

(alza la testa)  Eh?

JENNY

-

(subito per tranquillizzarlo)  Niente, papà, niente.   Vado a salutare mamma.   (In silenzio ad Oliver) ..... Sulla coscienza....

(Va in cucina)

OLIVER

-

Oh mamma mia.... fammi vedere le notizie finanziarie.... (prende il giornale che Edward sta leggendo) ... grazie.

(JAMES entra dalla porta d’ingresso)

JAS

-

Deirdre ha dimenticato la borsetta....

OLIVER

-

(furioso)  Oh, no.  finiremo col passare qui l’intera giornata.  (Esce dalla porta d’ingresso)

JAS

-

(a Oliver)  Solo un secondo.

(JAMES comincia a cercare la borsetta.   EMMA entra seguita da JENNY)

JENNY

-

Mamma, sei sicura....

EMMA

-

Certo che sono sicura, cara.   Ora che stavo cercando....? Ah! Sale....

JENNY

-

Ne stavo parlando con Oliver, mamma, e lui dice che....

EMMA

-

Oh, ciao, Jas.  Stai bene?

JAS

-

(cercando sotto una poltrona)  La borsetta, la borsetta di Deirdre, signora.

EMMA

-

Ah, vedo!

JENNY

-

Mamma, sarebbe facilissimo chiedere alla signora Curtis di prendersi cura dei bambini....

(entra DAVID dalla porta d’ingresso, agitato)

DAVID

-

Uno straccio.   Ho bisogno di uno straccio.

EMMA

-

Perchè, caro?

DAVID

-

C’è una macchia d’olio sul vialetto.... temo!

EMMA

-

(avviandosi verso la cucina)   Vieni che te ne trovo uno.

DAVID

-

(seguendola)  Grazie.... (a Ed ansiosamente)  Solo una goccia....

(DAVID va in cucina.  JENNY si avvia verso EDWARD, ma JAMES sta cercando la borsetta vicino alla sua poltrona)

ED

-

Che diavolo stai facendo?

JAS

-

La borsetta.... la borsetta di Deirdre...

ED

-

Io non ce l’ho.  Valla a cercare su!

JAS

-

Su?

ED

-

Non sei molto pratico delle borsette delle donne, vero?

JAS

-

Ehm....

ED

-

Se tu sei qua giù, la borsa sicuramente è su.   Se tu ti trovi su, sicuramente la borsa è giù.

JAS

-

Ah... su.  Ho capito.   (va verso le scale.  Mentre le sale, a Jenny)  Mi spiace farvi aspettare... la borsetta... su... giù...

JENNY

-

Non ti preoccupare.

(JAMES sale.  JENNY va vicino a EDWARD.   DAVID entra dalla cucina con uno straccio)

DAVID

-

Trovato!

ED

-

Buon per te!

DAVID

-

(mentre esce)  Solo una macchia... non ci vuole molto.... verrà via subito.... (Esce)

JENNY

-

Arrivederci, papà.   Spero che tutto vada bene.

ED

-

Anch’io.

JENNY

-

Mi è venuta un’idea.  Non vorresti venire a pranzo da noi?  Lasci la mamma, una volta tanto... chiacchieriamo un pò.   Ti farebbe bene cambiare aria ogni tanto...

ED

-

L’aria qua mi piace, grazie.  Ed una volta era anche sufficiente...

JENNY

-

Ah, va bene.  Pensavo, sai... beh, allora... ciao!

ED

-

Ciao.

JENNY

-

Ciao... (esitando ad andar via.   Poi va verso la porta)  ...Ciao. (EDWARD reagisce irritato.  POLLY esce sul ballatoio)

POLLY

-

(chiama)  David!  (comincia a scendere)

(JAMES avendo trovato la borsetta, corre giù precedendola)

JAS

-

Trovata.  (A Edward)   Grazie, signore.

(JAMES esce dalla porta d’ingresso.  EMMA entra dalla cucina con del succo di frutta e le uova sode in alcuni sacchetti)

POLLY

-

(mentre scende)  David!

EMMA

-

Eccoci qua, Edward un pò di succo di frutta per cominciare.  Dov’è andata Jenny?

ED

-

Non lo bevo se non è allungato con un pò d’acqua.  Brucia lo stomaco.  Lo sai benissimo.   Aspetterò il mio budino.  Prima o poi....

POLLY

-

David!

EMMA

-

E’ quasi pronto, caro.

POLLY

-

Mamma, hai visto David?

ED

-

Si sta dando da fare ad inondare d’olio il vialetto.

POLLY

-

Lo sa che ho un appuntamento....

EMMA

-

Oh, un altro?

POLLY

-

Si, mamma...

EMMA

-

Corn flakes o budino, cara?

POLLY

-

Ci penso io, mamma.... (va in cucina)

EMMA

-

Senti, se tu passassi un pò più di tempo a casa con David, forse troveresti..... (ma Polly è già uscita) .... che avete qualcosa in comune....

(JAMES torna con la borsetta)

JAS

-

(a Edward)  Non era questa, signore.

EMMA

-

Oh, Jas.  Quella è la mia borsetta.

JAS

-

Oh. Le chiedo scusa.  Mi spiace.  (le da la borsetta e corre di nuovo su)

EMMA

-

Che strano.

ED

-

Controlla bene i soldi.

EMMA

-

Perchè?

ED

-

Quello lì ha bisogno di comprarsi i pantaloni.

(torna POLLY dalla cucina, con caffè e corn flakes)

POLLY

-

Non appena trovo David, ce ne andiamo.  Ciao, papà.

EMMA

-

Ti basta, cara?

POLLY

-

Si certo, grazie.

EMMA

-

Stavo pensando, se tu e David vi trovaste un hobby, qualcosa da fare insieme....

POLLY

-

Buona idea, mamma.

EMMA

-

Per esempio... conosci il Colonnello Wilkins e moglie?  Beh... stavano per separarsi, pensa... alla loro età!  Poi hanno comprato due biciclette.   Ora vanno insieme, dappertutto.  L’estate scorsa sono arrivati anche in Cornovaglia.

POLLY

-

(bacio)  Ciao, mamma.

EMMA

-

Non è che dovete per forza comprarvi le biciclette...

POLLY

-

Sto andando via, eh.   Posso lasciarvi soli, senza pericolo?

ED

-

Eh?

EMMA

-

qualche piccolo hobby in comune, cara....

POLLY

-

Allora, comportatevi come due adulti, va bene?

EMMA

-

Ecco qua.  (le dà un sacchetto con le uova)

POLLY

-

Cos’è?

EMMA

-

Uova sode, cara.  Per il viaggio....

POLLY

-

Oh, grazie tante.   Saranno.... utili.   Ciao.  Ciao, papà.  Mi raccomando.... con mamma, intesi?

ED

-

Buona fortuna con la bicicletta...

POLLY

-

Ti mando una cartolina dalla Cornovaglia.... (Esce)

EMMA

-

Qualche piccolo hobby in comune, cara....

Ora, quanti vogliono Corn Flakes e quanti il budino...

ED

-

Emma.... a proposito di budino, visto che io sono l’unica persona, in questa casa, che lo vuole, potresti spiegarmi perchè sono anche l’unico che non riesce ad averne?.... C’è forse un complotto per farmi morire di fame?

(entra DAVID dalla porta d’ingresso)

DAVID

-

Polly è scesa?

ED

-

E’possibile.

DAVID

-

Che giornata.   Prima Polly, poi la macchina.  Ah, ho rimesso le pinze a posto, e anche la cassetta del pronto soccorso.

ED

-

Cosa?  Che?

DAVID

-

Non l’ho toccata!  Papà ... se tu hai in mente di fare qualcos’altro.  Qualunque cosa tu abbia in mente.. ti prego di non farla.   Non potrei sopportarlo.  Sul serio.

ED

-

(con aria confidenziale)  Ti confido un segreto.

DAVID

-

Oh, che cosa?

ED

-

Tra poco diventerò estremamente violento....

DAVID

-

Oh no, no...

ED

-

E vuoi sapere perchè?  Perchè è da stamattina che sono seduto qui ad ascoltare dei pazzi scatenati come te, e in tutto questo tempo non ho avuto assolutamente niente da mangiare!  Vorrei sapere perchè è così difficile, in questa casa, avere un semplice piatto di budino...!  EMMA!...

(DAVID fugge dalla porta d’ingresso.   EMMA e JENNY entrano di corsa dalla cucina.  JAMES compare sul pianerottolo)

EMMA

-

Edward, caro, cosa c’è?

ED

-

Ho fame, EMMA.   Fame.   E non sono un uomo da sottovalutare, quando ho fame...

EMMA

-

E’quasi pronto, Eddy.  Jenny vai a prendere il budino per papà.

JENNY

-

Si, mamma. (va in cucina)

EMMA

-

Arriva, caro.  Ciao James.  Tutto bene?

JAS

-

Si, grazie.  Oliver non è partito, vero, signore?

ED

-

Tutto è possibile....

EMMA

-

No, senza di te.

JAS

-

Ah, va bene. Grazie.

(JAMES comincia a scendere.  JENNY entra dalla cucina con un piatto di budino ed un succo di frutta)

JENNY

-

Ecco qua, papà, il tuo budino.  Attento che scotta.

(EDWARD comincia a mangiare... sputa immediatamente)

ED

-

Emma, hai fatto tu quest’intruglio?

EMMA

-

Si, caro.

ED

-

Sa di vecchi stivali di gomma!

JENNY

-

Oh!

(JENNY mette il dito nel budino di Edward e l’assaggia con cautela)

ED

-

(grida)  Togli quelle sporche mani dal mio piatto!

EMMA

-

Jenny!?

(JENNY corre in cucina)

ED

-

Cosa fa quella piccola bestiola?

EMMA

-

Non lo so davvero.  Non riesco ad immaginare dove abbia preso queste cattive abitudini...

ED

-

C’è qualcosa di strano in questo succo di frutta....

(POLLY rientra dalla porta d’ingresso)

EMMA

-

Oh, caro....

POLLY

-

Non berlo, papà... non berlo.

ED

-

Decisamente qualcosa di strano....

POLLY

-

Davvero?  (preoccupata)

ED

-

(da il bicchiere ad Emma)  Assaggialo.... Che ne pensi?

EMMA

-

(annusando)  Mah...

POLLY

-

No, mamma, non lo bere.   Forse è andato a male... Lo assaggio io.  (porta il bicchiere verso le labbra)

EMMA

-

(riluttante)  Tu?  Neanche per idea.  Lo butto e ne apro un altro.

ED

-

E’ la cosa migliore.

POLLY

-

Faccio io, mamma.  Tu resta qui.

EMMA

-

Grazie, cara.

(POLLY va in cucina col bicchiere)

ED

-

Probabilmente è stata Deirdre.  Ci si sarà lavata i piedi.

(POLLY rientra con un bicchiere d’acqua e il succo di frutta)

EMMA

-

Cara, ma perchè sei tornata indietro?

POLLY

-

Dovevo prendere un bicchiere d’acqua, mamma.

EMMA

-

Oh, cara... non stai bene?

POLLY

-

No.  E’ per David.  Ha un pò di febbre e stanotte non ha dormito molto bene...

EMMA

-

Ma c’era acqua di sopra!

POLLY

-

Si, ma non l’ha voluta, per via delle tubature.  Preferisce quella di giù.

ED

-

Se sapesse da dove viene, non vorrebbe neanche quella.

POLLY

-

Oh, non glielo dire... d’altra parte non riesce ad inghiottire le pillole senza acqua.

EMMA

-

C’è dell’aspirina nell’armadietto del bagno, se ti occorre.

POLLY

-

No, grazie mamma.  David ha le sue pillole.

ED

-

(considerazione ad alta voce)  La scelta peggiore che lei potesse fare.

POLLY

-

(a Edward porgendo il succo)  Ecco.  Prova questo.

ED

-

C’è qualcosa di strano...

POLLY

-

Probabile.

(DAVID si affaccia gemendo.  POLLY gli porge l’acqua)

EMMA

-

Oh, poverino.  Come ti senti?

ED

-

Sembra il paziente dell’anno!

POLLY

-

Starà meglio a casa, mamma.  Si tranquillizza quando arriva a casa.

ED

-

Ci arriverà secondo te?

POLLY

-

Papà!..

DAVID

-

Ho solo la bocca secca.  Sono tutto...

EMMA

-

Devi bere ancora.  Ecco qua!  (gli porge il succo di grutta di Edward)   Va meglio?

DAVID

-

Un pò...

POLLY

-

Jenny rimane?

EMMA

-

Si, ma solo lei.

POLLY

-

Bene.  Mi toglie un pensiero.

EMMA

-

Credo che David abbia bisogno di un pò di vacanza, vero Edward?  Potrebbe venire qua per un pò...

POLLY

-

Oh, no, mamma.

ED

-

Prima di programmare il suo futuro, assicuratevi che respiri ancora!

POLLY

-

Cosa?   Si, si certo.  (prende il succo di frutta e continua a darlo a David)

DAVID

-

Questo succo di frutta è un pò strano...

EMMA

-

Oh, hai bevuto il succo di frutta di papà?   Non dovevi...

DAVID

-

Eh?

ED

-

Chissà cosa ci avrà messo quella stupida...

DAVID

-

(spaventato)  Davvero?

POLLY

-

David, quanto ne hai bevuto?

DAVID

-

Il succo di frutta di papà!  Oh, mio Dio!... (si alza)

POLLY

-

Vieni, David.

DAVID

-

Portami via...

POLLY

-

Si... si...

DAVID

-

Portami via di qui.  (Si slaccia il colletto della camicia)

POLLY

-

Che hai?

DAVID

-

Niente... niente... ti dico dopo.

EMMA

-

C’è qualcosa che non va?

DAVID

-

Non riesco a muovere le gambe.

POLLY

-

(aiutandolo)  Presto, caro...

DAVID/POLLY

-  Ciao mamma, dobbiamo andare.

EMMA

-

Ciao, cara.  Riguardati, David.

POLLY

-

Papà...

ED

-

Si?

POLLY

-

Stiamo andando.  Ciao.  Mi raccomando.

ED

-

Oh.  Allora ciao.

DAVID

-

(si avvia verso la porta)  Arrivederci.

POLLY

-

(seguendolo)  Dammi le chiavi, David.  Guido io.

DAVID

-

(uscendo)  Oh, no!  Sull’autostrada no!

POLLY

-

(in modo imperioso)  David, per favore, dammi le chiavi!

DAVID

-

Mi dispiace.  Non ho nessuna intenzione di fare di nuovo l’autostrada con te alla guida.

POLLY

-

David!  David!  (Escono)

ED

-

Sempre peggio!

(DEIRDRE rientra dalla porta d’ingresso)

DEIRDRE

-

(chiamando)  Jas!  Papà hai visto Jas?

ED

-

Chi?

DEIRDRE

-

Il mio ragazzo, papà.  L’hai visto?  (chiama sopra)  Jas!!  E’ venuto a cercare la mia borsetta, mezz’ora fa.  Ed io sono rimasta in macchina con Oliver che si innervosisce sempre più.  Jas!!

(JAMES compare sul pianerottolo con la borsetta)

JAS

-

E’ questa?

DEIRDRE

-

Che ti è successo?   Ollie è infuriato come una belva!

JAS

-

Deirdre, non pensi che sia molto meglio che tu rimanga?

DEIRDRE

-

Andiamo....

JAS

-

Dove andrai a vivere, quando torneremo in città?

DEIRDRE

-

Tu dove pensi?..

JAS

-

Da me?

DEIRDRE

-

Ti scandalizzi?

JAS

-

No, no.  Ma non faresti meglio a restare qui?

DEIRDRE

-

Sei in debito con me di un appartamento.  Se il padrone vorrà cacciarci, sarà dal tuo, questa volta!

JAS

-

Va bene.  Se non ti dispiace dividere la camera...

DEIRDRE

-

Perchè ci verrei, sennò?

JAS

-

.... con mia zia...

DEIRDRE

-

Tua zia?  .... Tu dormi insieme a tua zia?

JAS

-

No.  Lei ha l’altra camera.  Mio zio, sta con me.  Non si parlano in questo periodo...

DEIRDRE

-

Ma tu mi avevi detto che l’appartamento era tuo...

JAS

-

Si, è mio.  Loro ci stanno temporaneamente....

DEIRDRE

-

Temporaneamente.... quanto?

JAS

-

Fin quando mia nonna non si riprenderà....

DEIRDRE

-

....Tua nonna?....

JAS

-

Lei dorme nel salotto.  Ha la gamba ingessata.  Ma possiamo trovare un pò di spazio anche per te.

DEIRDRE

-

Oh, grazie!

(OLIVER entra dalla porta d’ingresso)

OLIVER

-

(furibondo)  Ora sentite, voi due.  Sono venti minuti che vi sto aspettando sul vialetto col motore acceso.  Se non venite entro dieci secondi, scarico i vostri bagagli e parto.  Chiaro?  (fa per andarsene)

DEIRDRE

-

Penso che sia meglio fare così, Ollie.

OLIVER

-

Cosa hai detto?

DEIRDRE

-

Puoi scaricare le mie valigie, per piacere?

OLIVER

-

Scaricarle?... Hai detto, scaricarle?

DEIRDRE

-

Si.  Purtroppo i miei programmi sono cambiati, e devo restare qui.

OLIVER

-

Mio Dio!   Venti minuti!  Venti minuti... (a James)  Vuol dire che resti anche tu?

DEIRDRE

-

No.  Solo io.

OLIVER

-

Bene, bene!  Basta saperlo.  Mi darete almeno una mano a scaricare, spero.  Ci ho messo dieci minuti per sistemarle, ma... non importa, non importa...  (Esce)

(DEIRDRE Esce)

JAS

-

Ehm... arrivederci, signor Gray.

ED

-

Arrivederci.  i miei più cordiali saluti a sua nonna.

JAS

-

Oh, grazie...

ED

-

Dovunque sia...

JAS

-

Arrivederci...

ED

-

Ritenta.   Sarai più fortunato!

(JAMES esce.  EMMA compare sul pianerottolo)

EMMA

-

No. Non c’è nessuno qua sopra.  Non so cosa faremo con tutto quel budino...

(JENNY entra dalla cucina.   Porta un grembiule e dei guanti da cucina)

JENNY

-

Allora, mamma....

EMMA

-

Oh, Jenny.  come sei indaffarata...

JENNY

-

Ho dato solo una pulitina alla cucina.  Niente di drastico,

comunque.

(dalla porta d’ingresso entra POLLY, con una valigetta in mano.  Con tono un pò sommesso/imbarazzato)

POLLY

-

Beh, nulla in contrario se mi fermo?  Non avevo voglia di litigare con David tutto il viaggio, perciò l’ho spedito.   Lo raggiungerò appena possibile.  (Va a sedersi più sollevata)

EMMA

-

Resti per un pò, vero?

POLLY

-

Si, solo per un pò!  (si siede vicino a JENNY)

EMMA

-

Che bello!

(torna DEIRDRE con due valigie)

DEIRDRE

-

Maledizione!  Ciao, mamma.

EMMA

-

Deirdre.  Pensavo che fossi già partita.

DEIRDRE

-

No, per la verità, ho leggermente cambiato programma.  (si siede vicino a POLLY e JENNY)

EMMA

-

Resti per un pò, spero!

DEIRDRE

-

Ehm... un paio di giorni.

EMMA

-

Che bello!

DEIRDRE

-

Ho pensato che saresti stata contenta...

EMMA

-

Sicuro.  Ehm.... Jas, resta anche lui?

DEIRDRE

-

No.  Lui, no.  Mi ha praticamente lasciata.

EMMA

-

E’da ieri che ti voglio parlare di questo.   Ora che siamo a quattr’occhi, te lo dico...

DEIRDRE

POLLY

-

(insieme) Si, mamma

JENNY

EMMA

-

Sai che ti voglio molto bene, ma... in un certo senso, siamo più preoccupati per te di quanto non potremmo esserlo per le tue due sorelle insieme.

POLLY

-

(si alza e)  Mamma, ora che sono qua, è meglio che faccia qualcosa di utile. (Esce e va al piano superiore)

JENNY

-

(si alza e)

Molto meglio che torni alle faccende in cucina.

(Esce e va in cucina)

DEIRDRE

-

(si alza e)  Scusami mamma!  Vado a prendere le altre valigie.

(Esce dalla porta d’ingresso)

(Pausa)

EMMA

-

Una buona idea, cara.   Si!  E’ bello che tu abbia deciso di rimanere per un pò.

ED

-

Non c’è niente da leggere, su questo giornale.  Beh.  Dal momento che ho abbandonato ogni speranza di fare colazione, penso che andrò a fare un’altra passeggiata.  Mi farà venire appetito per il pranzo.   Che ne dici?  Vuoi venire a fare una passeggiata?

EMMA

-

Io?  Oh, si!  E’una splendida mattinata.

ED

-

(alzandosi)  ... E allora, andiamo.  Prendo il mio bastone.

EMMA

-

Dove stavi pensando di andare?

ED

-

Non lo so.  La solita passeggiata: attraverso i campi là dietro, fino alla cava di marmo e tornare poi per la diga.... è bello lo spettacolo di lassù.... lo strapiombo... il vortice dell’acqua sotto la chiusa....

EMMA

-

Attraverso il ponte della ferrovia e poi per la vecchia segheria?

ED

-

Se vuoi.

EMMA

-

Mi affascinano tutti quegli attrezzi comandati elettricamente...  oh, si.    Una bella passeggiata.   Andiamo!

(vanno verso la porta del giardino)

Pensi che staranno bene?

ED

-

Chi?

EMMA

-

Le ragazze.

ED

-

E’ possibile.

EMMA

-

Dovrebero darsi più da fare, nei loro rapporti... penso sia questo il segreto....

ED

-

Disastrosi.

EMMA

-

Noi ci siamo sempre dati da fare, vero Edward?   Non abbiamo mai smesso.

ED

-

Mai smesso.   Nemmeno per un minuto!

EMMA

-

(con un leggero non-so-che che le brilla negli occhi)

Andiamo allora?

ED

-

(con lo stesso sguardo di lei)   Andiamo.

(Escono dalla porta che da sul giardino.   POLLY esce dalla stanza da letto con fodere e lenzuola)

POLLY

-

Mamma, dove devo mettere le.... (non vede nessuno)  Mamma?.... (va verso le scale)

(JENNY esce dalla cucina sfilandosi i guanti di gomma)

JENNY

-

Mamma, quei vecchi tegami dove li metto?.... (non vede nessuno)   Mamma?

(Jenny rimane in ascolto.   Torna DEIRDRE dalla porta d’ingresso con altre valigie)

DEIRDRE

-

E’ tipico di Oliver e lasciare.... (non vede nessuno)   Mamma?..... (rimane in ascolto)

(A questo punto le tre ragazze dicono quasi simultaneamente le seguenti battute)

Mamma.... Papà.... Dove siete? ...  Papà.... Che state facendo?.... Mamma.... Dove siete andati?..... Papà.... Dove siete... (ecc.ecc.)

(Mentre dicono queste battute, le tre ragazze si dirigono, molto lentamente, verso tre luoghi diversi, ed esattamente, POLLY va verso la porta d’ingresso, JENNY verso lle scale e sale, DEIRDRE va verso la cucina.

Continuano a chiamare, camminando sempre lentamente, e la loro voce si fa sempre più incerta e preoccupata)

B U I O