Festival della canzone napoletana

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FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA

FESTIVAL DELLA CANZONE NAPOLETANA

di Achille Campanile

Personaggi:   4u – 2d

Donna Concetta Capozzelli

Don Gennaro Capozzelli

Nicola Capozzelli – loro figlio

Il Dottore

Alfredo – segretario di Don Gennaro

La Fidanzata

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CONCETTA

Ah, dottore, vi ringrazio tanto di essere venuto subiti alla mia chiamata.

DOTTORE

Eh, figuratevi! Questo è il mio mestiere. Ouè, ouè, ma che fate, niente niente state preparando un ricevimento?

CONCETTA

Eh si. Sono gli amici di mio marito, che lo vogliono festeggiare nel primo ventennale della sua attività artistica.

DOTTORE

Eh, bravi! Ma … mi avete chiamato come medico, o come invitato?

CONCETTA

Dottore, io vi ho chiamato come medico, ma se dopo la visita ci volete far l’onore di gradire… un goccètto…

DOTTORE

E  perché no! Perché no! Un doveroso omaggio al re della canzone napoletana.

CONCETTA

Eh, troppo buono dottore. Diciamo uno dei più attivi.

DOTTORE

Eh no. Il più originale. A lui si deve il rinnovamento della canzone partenopea, a cui infuse nuova vita, segnando l’inizio della novelle vague. Eh… mi ricordo il chiasso che fece la sua prima canzone…

CONCETTA

“L’Ultima Canzone”

DOTTORE

No, no, la prima.

CONCETTA

Si, ho capito, era la prima ma s’intitolava “L’Ultima”.

DOTTORE

Già… è o vero…quant’era bella!

(canta)

…E questa è l’ultima canzoneee…

…che io canto per te…

…e poi non ne canterò piùuuu…

…stai sicuro credi a me…

…ma adesso non più…

CONCETTA

Dottore…senta dottore…

DOTTORE

(sempre cantando)

…ti giuro mai piùuuu…

CONCETTA

Dottore, io volevo spiegare che sta succedendo a mio marito…

DOTTORE

…Sotto l’ultimo balcone…

… l’ultimo balcone…

… l’ultimo balcone…

CONCETTA

Dottore… un minuto solo…io l’ho chiamata..

DOTTORE

…Sopra l’ultimaaaa…..canzone!

CONCETTA

Eh, bravo! Bravo! Però io adesso vi vorrei parlare dell’ultima canzone di mio marito.

DOTTORE

La prima?

CONCETTA

No, l’ultima.

DOTTORE

S’intitolava “L’Ultima” ma era la prima. L’abbiamo già detto.

CONCETTA

Adesso vi sto parlando proprio dell’ultima.

DOTTORE

Ah! La “Prima Canzone”.

CONCETTA

Mmm! Ma vi ho detto l’ultima!

DOTTORE

L’ultima s’intitolava “Prima Canzone”.

CONCETTA

Ma no! Quella era la penultima. Poi ne ha scritta un’altra.

DOTTORE

Ah! E come s’intitola?

CONCETTA

“Me So Scurdata”. Dunque dottore…

DOTTORE

Eh, vabbè… il titolo non ha una grande importanza…

CONCETTA

Ma come? Proprio per il titolo che vi ho fatto chiamare.

DOTTORE

E allora, signora mia, cercate di ricordarvelo.

CONCETTA

“Me So Scurdata”.

DOTTORE

E cercate lo spartito.

CONCETTA

Ah, dottore! Qua facciamo a non capirci! “Me So Scurdata” è o’  titolo, la canzone.

DOTTORE

Ah! Io credevo v’eravate scordata voi. Ouè! … Bel titolo! Originale !

CONCETTA

Si… si…

DOTTORE

Sapete quella che fa:  (canta)

… Io pensavo notte e giorno…

… Io pensavo notte e giorno…

… solamente a te…

… e ti pensavo andando attooorno…

… eri tutto per me…

CONCETTA

Dottore…  io vi volevo parlare di mio marito…

DOTTORE

…adesso più…

…ti giuro mai più…

…me so scurdato… scurdato… scurdato…

CONCETTA

…Dottore!

DOTTORE

…Me so scurdato e’ …te! …Zan! Zan!

CONCETTA

Non vi facevo così canterino dottore!

DOTTORE

Eh… Io tengo un debole per le canzoni di vostro marito.

CONCETTA

Si vede.

DOTTORE

Eh… Per questo ho accettato di curarlo. Altrimenti lo avrei lasciato morire come un cane.

CONCETTA

(fa le corna) Tiè!

DOTTORE

Ove non fosse stato malato; se non avesse avuto quella salute di ferro che scoraggerebbe qualsiasi medico.

CONCETTA

Ma quale salute di ferro, dottore mio? Quale salute di ferro?! Per questo vi ho fatto chiamare. Adesso vi faccio vedere gli ultimi suoi recenti successi, e poi mi direte! Altro che salute di ferro! Guardate qua!

DOTTORE

Fate vedere.

CONCETTA

Dunque: (tira fuori degli spartiti)

“Te Si’ Scurdato”.

“Scordatella”.

“Scurdammoce o’ Presente”.

“Scurdammoce o’Passato”.

“Nun te’ Scurdà”.

“Scordate”.

Che ve ne pare, dottore?

DOTTORE

Signora mia, come posso dare un giudizio, se non sento le canzoni?

CONCETTA

Ah, dottore: Io vi ho chiamato non come intenditore di musica, ma come medico, uomo di scienza. Ditemi francamente che vi pare…

DOTTORE

Signora mia, vi ripeto, se io non sento…

CONCETTA

Ma  anche i semplici titoli, non vi dicono niente?

DOTTORE

MI sembrano tutti molto originali.

CONCETTA

D’accordo, d’accordo, ma non avete notato qualcosa?

DOTTORE

Non saprei… Vediamoli… Dunque…

CONCETTA

Si basano tutti sullo scordare, sulla dimenticanza.

DOTTORE

E con questo?

CONCETTA

Dottore! Mio marito se sta scurdanno e’ tutto! Non sarà una malattia?

DOTTORE

Ah! Una forma di amnesia, volete dire?

CONCETTA

Di questo ho paura… evidentemente, soffre di amnesia. E attribuisce anche agli altri lo stesso male, una specie di fissazione sullo scordare.

(suona il telefono)

Ah, o’ telefono… Scusatemi tanto dottore, vengo subito da voi, intanto cercate di studiare questo caso, eh?

DOTTORE

Si, si. Quant’è bella questa! ….la,la la, la, la, la,la…..

CONCETTA

Pronto, casa Capozzelli, chi è?

VOCE NICOLA

Mammà! Mammà!

CONCETTA

O Nicolino bello e’ mammete! Che c’è?

VOCE NICOLA

Papà acconsente!

CONCETTA

A che acconsente?

VOCE NICOLA

Alle nozze!

CONCETTA

Ma te sei impazzuto! Tuo padre non vuole neppure sentirne parlare, che dici Nicò?

VOCE NICOLA

Ha cambiato idea, sono stato all’ufficio da lui e gli ho detto: “Oggi per festeggiare il primo ventennio della tua attività artistica, faremo il fidanzamento ufficiale!”.

CONCETTA

Eh… va a capire cosa intendeva tuo padre. Chilo tiene sempre la testa inte nuvole, figlio mio!

VOCE NICOLA

Eh, non mi importa.

CONCETTA

Come, non ti importa!

VOCE NICOLA

Io colgo la palla al balzo e faccio venire lì la mia innamorata!

CONCETTA

No!

VOCE NICOLA

E una volta qui, così la conoscerete e papà non potrà rimangiarsi la promessa.

CONCETTA

No! No! No! No! No, figlio mio! Non essere impulsivo. Aspetta, Nicolì… Nicolì…Nic…Mannaggia… Vedete? Vedete? Questo succede per le dimenticanze di mio marito. Si scorda oggi quello che ha detto ieri! Mannaggia! Mannaggia!

DOTTORE

Si è scordato che non acconsentiva? Ma del resto, se è una brava giovane…

CONCETTA

Ma chi ne sa niente! Chi l’ha vista mai! Speriamo! Ma io ho paura, dottore, che mio marito di qui a poco si scordi di essersi scordato! Cioè si ricordi. Insomma che si scordi di quello che ha detto poco fa a Nicolino e allora succederà un pasticcio. Dottore?

DOTTORE

Che c’è?

CONCETTA

Voi dovete salvare mio marito, vi prego, non gliela faccio ‘cchiù!

DOTTORE

Mano, non è niente, non è niente di grave, non vi dovete allarmare così. Un’alta percentuale delle canzoni napoletane si basa sulla dimenticanza.

CONCETTA

Ah, si?

DOTTORE

Si. E’ cosa di poco conto. In certi casi sarebbe sufficiente un semplice nodo al fazzoletto.

CONCETTA

Dottore, cosa dite?

DOTTORE

Ma con quali risultati?

CONCETTA

Quali?

DOTTORE

Si ridurrebbe al silenzio, gran parte della canzone partenopea. Tuttavia per vostra tranquillità…

CONCETTA

Grazie!…

DOTTORE

Io posso prescrivere a vostro marito delle iniezioni ricostituenti.

CONCETTA

No!

DOTTORE

Gli elimineranno del tutto qualsiasi inconveniente.

CONCETTA

No, no, no er carità dottore, sarebbe peggio. Mio marito un tempo fece queste iniezioni. E fu il periodo della sua prima maniera.

DOTTORE

E cioè?

CONCETTA

Compose tutta una serie di canzoni basate sull’impossibilità di dimenticare.

DOTTORE

E come sarebbe?

CONCETTA

Non riusciva più a dimenticare niente!

DOTTORE

Ecco, questo, in ogni caso, sarebbe un vantaggio.

CONCETTA

E fino a un certo punto! Dottore mio, guardate qua, ecco guardate… si, sono queste:

“E Chi Te Vo’ Scurdà”.

“Me Vulisse Scurdà”.

“Te Vulisse Scurdà”

“Comme me Scordo e’ Te”.

“Io Nun Me Scordo Cchiù”.

“Io Nun Me Scordo e’ Niente”.

DOTTORE

Ouè, ouè, da un eccesso all’altro! Chisto è un fatto grave.

CONCETTA

Ssssht! Ssssht! Eccolo che arriva! Eccolo! Mmmm! Al solito con quel morto di fame del suo segretario appresso. Quell’antipatico, scroccone di Alfredo. Mi raccomando dottore, cercate di studiare le sue condizioni, senza fargli capire che vi ho chiamato io.

DOTTORE

State tranquilla! State tranquilla!

GENNARO

Buongiorno!… Caro dottore! Che bella sorpresa! Ma, niente niente, stesse malato qualcuno in casa?

DOTTORE

Nooo… Cosa andate pensando, Don Gennaro?

ALFREDO

Buongiorno dottore! Donna Concetta, riverisco!

CONCETTA

Si, si, buongiorno! Gennarino, hai ordinato i gelati?

GENNARO

Me so’ scurdato!

CONCETTA

Dottore! Dottore! Che vi dicevo? Avete visto. E’ una malattia. Si è scordato anche di ordinare i gelati, che rimedio consigliate?

DOTTORE

Mandate la donna di servizio. Per me doppia cassata e paste.

CONCETTA

Ma no! Dico, che rimedio consigliate per mio marito!

DOTTORE

E… pure a lui il gelato non può fargli male.

CONCETTA

Ma che gelati, dico, che rimedio consigliate per mio marito! E non gli si può dare un incarico che se ne scorda!

GENNARO

Ma non è vero, dottore! E’ il lavoro, il lavoro, capite?

CONCETTA

Il lavoro, il lavoro. Vorrei sapere cosa hai fatto oggi, Gennà.

GENNARO

Ma come cosa ho fatto oggi? Alfredo, dammi lo spartito, viè qua, eh? Guarda qua! Ho abbozzato una nuova canzone.

DOTTORE

Bravo!

CONCETTA

Siete impazzito dottore? Sono molto nervosa, sa?

DOTTORE

E… si può, si può sapere almeno il titolo?

CONCETTA

Calmatevi.

GENNARO

Come “Si può sapere il titolo?”, ma certamente! “ Me So Scurdato E’ Napule”!

CONCETTA

Aaaah!

DOTTORE

Donna Concetta!

ALFREDO

Proprio così, Donna Concetta, per questo ho dovuto accompagnarlo a casa!

CONCETTA

Eh si, voi dovete sempre accompagnarlo a casa quando è l’ora del pranzo!

ALFREDO

Signora, il maestro non riconosce più la città, gira per le strade come un forestiero! Stenta a orizzontarsi, si sperse e non devo lasciarlo solo.

CONCETTA

Che vi dicevo, dottore? E’ una malattia, avete visto? Adesso si è scordato pure di Napoli. Ma questa è l’ultima. Lo giuro. Questa è l’ultima. Mannaggia a te!

DOTTORE

Ma no, ma no, Donna Concetta, calmatevi! Non è colpa sua, non è colpa sua. Certo che questa è un po’ grossa.

CONCETTA

Vi domando come si fa a dimenticarsi di una città d’oltre un milione d’anime.

DOTTORE

Eh, una città di così vasta rinomanza… Io capirei, che so, Caivano, Caloria, Afragora, ma Napoli…. Aspettate, eh!

CONCETTA

No… no…

DOTTORE

Don Gennaro, carissimo…

GENNARO

Ouè! Caro dottore! Ah! Ma che bella sorpresa, ah! (Lo bacia) Oh ma, niente niente, stesse malato qualcuno in casa?

DOTTORE

No, no, ma che andate pensando, Don Gennaro? Rispondete a me. In che città ci troviamo?

GENNARO

In che città ci troviamo, noi?

CONCETTA

Si…

GENNARO

Non mi ricordo più che città è questa.

CONCETTA

O madonna mia!

GENNARO

Mi pare che ci sia una distesa d’acqua.

CONCETTA

Si… c’è!

GENNARO

Mi pare, ma non ne sono sicuro.

CONCETTA

Si…

GENNARO

E’ un’ acqua di un colore speciale.

CONCETTA

Si…

ALFREDO

Il mare, si è scordato il mare.

GENNARO

E poi mi pare che ci sia sopra quest’acqua, una grande distesa d’aria.

ALFREDO

Oh, si.

CONCETTA

Anche questo hai scordato, Gennaro?

GENNARO

Me so’ scurdato u’ mare e u’ cielo.

CONCETTA

Disgraziato! Se scurdato u’ mare e u’ cielo, disgraziato! Madonna mia!

DOTTORE

Aspettate! Aspettate! Facciamo una prova! Facciamo una prova. Don Gennaro, volete guardare un momento fuori dalla finestra?

GENNARO

Ah! Ma che bello!

DOTTORE

E… questo panorama, non vi dice niente, eh?

GENNARO

E questo che cos’è?

CONCETTA

Mamma mia! Mamma Mia!

DOTTORE

Ma come, non la riconoscete?

GENNARO

No.

DOTTORE

La città che avete tante volte cantato.

GENNARO

No.

DOTTORE

La città che vi ha dato i natali.

ALFREDO

E’ la sirena del Golfo, la perla del Tirreno, la Regina del mare.

DOTTORE

L’antica Partenope degli Elleni.

ALFREDO

Il paese del sole.

CONCETTA

Il suol beato, dove sorridere volle il Creato.

GENNARO

E’ Tripoli!

CONCETTA

Ah! Gennà! Non ti ricordi più! Gennà!

ALFREDO

Eh, si. E ci va a fare queste domande così difficili! Non lo sapete nemmeno voi!

CONCETTA

(Gridando) Io t’accido! Disgraziato!

DOTTORE

Calmatevi! Lasciate fare a me! Don Gennà, rispondete a me, quali sono le più importanti città della Campania?

GENNARO

Ah! Ma tutto sulla geografia, eh?

ALFREDO

Allora: Bari, Foggia…

CONCETTA

Sta zitto! Sta zitto!

GENNARO

Salerno!

CONCETTA

Bravo.

GENNARO

Catanzaro.

CONCETTA

No!

GENNARO

Matera.

CONCETTA

No, no, no. Stai attento, Gennaro. Ricapitoliamo. Per esempio: qual è la capitale della Campania? La capitale della Campania è … è…Naaa….po… llll…

GENNARO

Stai male, Concetta?

CONCETTA

E’ inutile! E’ tutto inutile, dottore!

DOTTORE

Calmatevi! Calmatevi! No è il solo.

ALFREDO

Donna Concetta, a chi lo dite, io me so’ scurdato e’ casa mia!

CONCETTA

Ah, lo so. Ma casa mia, non ve la scordate, quando è l’ora di mangiare, eh!

ALFREDO

Signora, voi mi volete offendere? Io me ne vado, per sempre! (Si siede).

DOTTORE

Lasciate stare, Donna Concetta, occupiamoci del nostro caro. E certo che la cosa grave è che non capita mai in questa canzone di sentire “me so scurdato e’ Caserta” o “me so’ scurdato i pantaloni”. Don Gennaro, vi ricordate di Benevento?

GENNARO

E come non mi ricordo di Benevento, io?

ALFREDO

E di Nocera Inferiore?

GENNARO

Mi ricordo benissimo.

CONCETTA

Ecco, ecco, si ricorda di Nocera Inferiore e s’è scurdato della sua città.

DOTTORE

Ma Donna Concetta, non è niente! Un poco di dimenticanza, Don Gennaro ha scurdato ammè. Andate a riposare.

GENNARO

No dottore, io oggio aggio a faticà, io debbo comporre per il Festival della Canzone Napoletana.

CONCETTA

Oh, a proposito, Gennaro, matu, per caso, hai detto a Nicolino del fidanzamento per stasera?

GENNARO

Nicolino? Chi è?

CONCETTA

O maronna! Ma è tuo figlio!

GENNARO

Ah, si! Io me so’ scurdato!

CONCETTA

Eh, figuriamoci…

GENNARO

E qui, tra poco, arriva pure la fidanzata!

CONCETTA

Ecco.

GENNARO

E io debbo far venire i rinfreschi e la musica! Mi raccomando, dottore, ricevete la fidanzata con i dovuti onori. Noi andiamo di là, torniamo subito, eh Concetta?

CONCETTA

Mettiamo in ordine.

GENNARO

Concettina?

CONCETTA

Eh?

GENNARO

Di dove siete?

CONCETTA

O mamma mia! Dottore, questo è grave! Non ce la faccio più. Pure la fidanzata. Si può fare affidamento su un uomo simile? Si era pure scordato del fidanzamento di Nicolino.

DOTTORE

Ma poi se ne è ricordato subito… Oddio.. s’è scordato dei rinfreschi…Bè, sembra che tutto si metta per il meglio.

FIDANZATA

Buongiorno!

DOTTORE

Chi è?

FIDANZATA

Io sono la fidanzata!

CONCETTA

Ah, voi! Siete la fidanzata di mio figlio.

FIDANZATA

Ah, voi siete la madre. Io vi facevo più vecchia.

CONCETTA

Oh, grazie. Mio figlio non c’è ancora.

FIDANZATA

Ah, lo so, lo so. Mi ha detto: vai avanti tu, che io vengo subito. Così intanto conosci i miei.

CONCETTA

E i vostri, se non sono indiscreta?

FIDANZATA

Eh, i miei! Io non ho i miei. Sono indipendente. Sono una celebre paroliera.

CONCETTA

Oh! Che combinazione! Scrivete canzoni anche voi, dunque! Prego, accomodatevi e fateci sentire qualcosa, mentre s’aspetta il fidanzato.

FIDANZATA

“Io Nun Saccio Cantà”.

CONCETTA

Bè… allora non insistiamo.

FIDANZATA

Questo è il titolo della canzone.

CONCETTA

Oh, scusate, scusate, io credevo che voi non sapeste cantare, che gaffa! Se sapete cantare, ma perché vi svalutate in partenza con un titolo simile? Sarebbe stato meglio o’ titolo “Io saccio cantare”.

DOTTORE

Eh, o’ vero…

FIDANZATA

No, no, non sarebbe stata la stessa cosa perché queste sono faccende di poesia.

DOTTORE

Bè, andate avanti allora, fateci sentire qualche cosa.

FIDANZATA

“Non  tengo  voce stasera”

CONCETTA

Non vi preoccupate, canterete un’altra volta.

FIDANZATA

Signora, questo è il primo verso.

CONCETTA

Ah, scusate, il primo verso, e continuate allora… il primo verso…

FIDANZATA

“Sta voce è abbrugata”.

CONCETTA

 

E perché volete cantare?

DOTTORE

Avete provato con qualche gargarismo per la gola?

FIDANZATA

E’ sempre il primo verso:

“Non  tengo  voce stasera”.

“Sta voce è abbrugata”.

E’ un endecasillabo.

DOTTORE

Ah, un endecasillabo!

FIDANZATA

“E la chitarra è scurdata”.

CONCETTA

Ah, è una doppia disgrazia. Pure questa ha scurdato. E non potete accordarla?

FIDANZATA

“C’è una corda sola”.

CONCETTA

E bè ve presentate a sunà in coppa a una chitarra con na corda sola. Capirei o’ violino!

DOTTORE

Diceva Paganini che faceva miracoli con na’ corda sola!

FIDANZATA

“Sona chitarra, sona!”

CONCETTA

Eh, fa un bel concerto!

FIDANZATA

Sono sempre versi, signora!

DOTTORE

Però effettivamente, in queste canzoni, mi pare che raccontiate in particolare fatti che indurrebbero qualsiasi persona di buonsenso, a tacere piuttosto che a cantare. E voi vi ostinate a cantare.

FIDANZATA

“Io non pozzo cantà”.

“Io non voglio cantà”.

CONCETTA

E non cantate, chi vi obbliga!

FIDANZATA

“Io nun canto pe’ te”.

“Io canto pe’ Ciro”!

CONCETTA

Ah, sfacciata! Viene a casa mia a cantà pe’ n’altro!

FIDANZATA

Signò, chista è la canzone! Va bene!

CONCETTA

Ma che canzone e canzone!

NICOLA

Mammà! Mammà! Mammà! Tra poco vado a prendere la fidanzata!

CONCETTA

Ma che dici figlio mio, la tua fidanzata eccola là. E’ quella.

NICOLA

Quella? E chi la conosce mammà!

CONCETTA

E’ venuta poco fa, dicendo di essere la tua fidanzata, che tu le avevi detto di precederti, che saresti subito arrivato.

NICOLA

Io?

CONCETTA

Si.

NICOLA

Ma nemmeno per sogno, mammà. Ci deve essere un equivoco. Ma lo chiariremo. Signora?

FIDANZATA

Signorina, prego!

NICOLA

Va buò, signorina, voi avete detto di essere la mia fidanzata?

FIDANZATA

Io? Nemmeno vi conosco.

NICOLA

Avete visto mammà?

FIDANZATA

Siete stata voi, appena mi avete visto entrare, a dire che ero la fidanzata di vostro figlio. E io ho creduto che voi foste la madre del mio fidanzato.

CONCETTA

Ma quando voi avete detto “Io sono la fidanzata”, ho creduto che alludeste a mio figlio.

FIDANZATA

E quando voi avete parlato di vostro figlio, ho creduto che alludeste al mio fidanzato. Cuntè?

CONCETTA

Eh, va bè, è stato un qui pro quo. E sia ringraziato il cielo!

DOTTORE

E cosicché, voi siete libera, eh?

FIDANZATA

E cioè?

DOTTORE

E cioè non siete fidanzata.

FIDANZATA

E certo che sono fidanzata.

DOTTORE

Peccato, va bè…

CONCETTA

E scusatemi tanto eh? Se sono indiscreta, ma visto che vi trovate in casa mia, si può sapere di chi siete la fidanzata?

FIDANZATA

Del maestro, Don Gennaro Capozzella.

CONCETTA

Aaaaaah!

GENNARO

Calma! Calma! Che io vi spiegherò tutto. Io mi sono fidanzato con la signorina, e sono qui per la cerimonia ufficiale…

NICOLA

Ah, ma allora il fidanzamento di cui mi avete parlato, non era il mio!

GENNARO

No, era il mio.

NICOLA

Accidenti!

CONCETTA

Disgraziato! E mi porta in casa la sua truda, mi porta!

FIDANZATA

Signore, calmatevi, calmatevi, perché ha promesso di sposarmi.

CONCETTA

Ma che sposarvi, se è mio marito! Disgraziato! Criminale! Adesso te la faccio vedere io la fidanzata!

FIDANZATA

Aaaaaaah! (Grida e piange)

GENNARO

Ouè! Ouè! Ouè! Ouè! Ma si può sapere chi siete voi, signora?

CONCETTA

Come, chi sono io?

GENNARO

Ma dico, chi vi conosce, a voi?

CONCETTA

Io sono Concettina! Tua moglie!

GENNARO

Eh!   (parte musica napoletana)

CONCETTA

Non mi riconosce più!  Non mi riconosce più!

DOTTORE

Don Gennaro, che vi sentite?

CONCETTA

Gennarino mio bello. Che hai?

GENNARO

“Comme te scordo e’ Napoli”

“Comme te scordo e’ mammete”

“Comme te scordo e’ te”

(Tutti ballano e cantano)

FINE