Figli e nepute

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“FIGLI E NEPUTE

                     “FIGLI E NEPUTE…

               ....CHELLE CH’E’ FAJE E’ TUTTO PERDUTO”!!

Commedia in 2 atti

                               di

THOMAS  MUGNANO

                                            

                 “PENSIERI”

ROCCARAINOLA

21 MARZO 2008                                  

   Hanno le ali rosEe dorate,

le menti sono sempre invitate,

portano con loro gioia e tristezza…

ritorni bambino con la tua tenerezza.

Hanno le ali rosee dorate.

con profezie mai avverate,

portano con loro odio e rancore,

guardi al futuro…dov’è l’amore??

Hanno le ali rosee dorate,

con ragazzine da sempre amate;

portano con loro fragranza e passione,

sento il corpo “vibrar” di tensione.

E quelle ali rosee e dorate….

…diventano a volte nere e spietate.

La vita ci offre problemi drastici e seri,

“calpestando” i nostri bei pensieri!!

(THOMAS MUGNANO)

PERSONAGGI                                                                               

   In ordine di apparizione

-Michele Coppeta                           Capo-famiglia 80enne, ricco

-Antonio                                                                             Il portinaio amico, e un po’ pettegolo

-Amalia                                                Sua moglie, di oltre 10 anni più giovane

-Gennarino                                        Garzone della salumeria

-Ciruzzo                                              Scugnizzo di 7-8 anni

-Arturo                                                 Amico d’infanzia di Michele

-Diavolo delle allucinazioni   Visto solo da Michele

-Valerio                                   Parrucchiere ed estetista di Amalia

-Rita                                                     Moglie di Ennio, gelosissima

-Ennio                                                  Figlio di Michele ed Amalia, infedele

-Carletta                                                                           Nipote di Michele (figlia di Rosa)

-Diodato                                             Figlio Latin-lover di Michele ed Amalia

-Gigetto                                              Nipote di Michele (figlio di Ennio)

-Rosa                                                                    Figlia di Michele ed Amalia

-Pippo                                                                           Marito “sordo” di Rosa

-Elena                                                                                 Nipote “tutto pepe” del portinaio

-Leopoldo                                Incaricato delle “pompe Funebri”

-Susy Black                                      Cantante rap e fidanzata di Gigetto

-Pakita                                                                               Domestica della famiglia Coppeta

-Carletta “bimba”                   Nipotina di Michele figlia di Rosa

-Voce solista                         

-Ballerino

FIGLIE E NEPUTE…

        …CHELLE CH’E’ FAJE E’ TUTTO PERDUTO”!!

PRIMO ATTO

 

IL SIPARIO SI APRE E LA SCENA, ARREDATA CON MOBILI ED OGGETTI DI ALTISSIMA QUALITA’, E’ COSI’ COMPOSTA: IN FONDO C’E’ LA COMUNE, A SX LA PORTA CHE ACCEDE NELLA CAMERA DA LETTO E A DX  LA PORTA DELLA  CUCINA. SULLA PARETE DI FONDO TROVIAMO UN MOBILE CON DUE ANTE PIENO DI MEDICINALI DIVISI PER SCAFFALI ED ETICHETTATI  SECONDO LA TIPOLOGIA DEL FARMACO .USCENDO DALLA  COMUNE A  SX  C’E’ IL BAGNO E ALTRE STANZE . AL CENTRO DEL SOGGIORNO: DIVANO , TAVOLO E SEDIE. ALTRI PARTICOLARI VERRANNO SUGGERITI DALLE ESIGENZE DELL’ AZIONE. ALL’APERTURA DEL SIPARIO C’E’ MICHELE CHE SI E’ APPENA ALZATO.

MICHELE

MICHELE:(vecchietto 80enne, lento nei movimenti, e sempre alle prese conmedicinali per cercare

di curare i guai fisici) Mamma mia, mamma mia che male ‘e capa… ieri sera me’ sentevo accussi  bello, po’ m’aggia mangiato ‘o zuffritto, m’aggia  bevuto nu’ litro e ½ ‘e vino e mo’ me’pare che se sta arapenne a’ capa meta’ e metà……………(pausa)mò faccio na’ cosa, me’piglio nu’ pinnolo (va in un mobile dove c’è un’intera scorta difarmaci) …male ‘e capa…male ‘e capa…ecco qua “Moment” ( lo scarta e lo ingerisce)…speriamo che me passa. (si siede al tavolo, apre un giornale e starnutisce).Azz!! Aggio pigliato pure ‘o catarro? E pè forza, chella dint a’ nuttate quande se gira se tire tutte ‘e coperte a cuollo…mò saje che faccio? Me piglio na’ Vivin-C (prende il farmaco,lo versa in un bicchiere d’acqua ) ecco  fatto, ‘o tiempe che se squaglia e ma bevo. (sisiede, fa una smorfia di dolore) Ahi!! Ma ched’è stu male ‘e stomaco?? O è stato ‘o zuffritto…oppure e friarielli ch’e sasicce!! (mima dolore) e comme pizzica!! Mo’ me’ piglia nu’ pinnolo(va di nuovo alla credenza)…male ‘e stommaco…..male ‘e stommaco (pausa) “Maloox” (lo mette nello stesso bicchiere della vivin-c) mò me piglio tutte doje!! Sperammo che sti doje medicine ammiscate non me fanne male…aspè, famme vedè ‘e controindicazioni(si         mette        gli occhiali)…posologia,        dosi                 da………somministrare….controindicazioni…eccole qua..(lentamente) “sciatalgia”, “nausea”, “cefalea”, “vomito”, “stitichezza”. Sciatalgia…sarrà ‘a scemaria…e io nun a tengo. Nausea…e chelle ‘a tenene e femmene incinte…io tengo a panza, ma non so’ incinto. Cefalea…io ‘o cefalo non mò mangio pecchè sape e petrolio…vomito…si avessa avuto vomità già l’avess fatt da ieri sera e po’ …. Stitichezza…e già me putesse veni’ a stitichezza…mo’ saje che faccio? me piglio na bella magnesia San Pellegrino accussi’ primma che me vene a stitichezza me trovo fatto a prevenzione. ‘O dice pure a televisione:<<prevenire è meglio che curare>>. (scarta una magnesia San Pellegrino e la ingerisce).

                                               ANTONIO, GENNARINO, CIRUZZO, AMALIA E DETTI

ANTONIO: C’è permesso??...don Michè…so’ Antonio…aggio sagliuto ‘a spesa…

MICHELE: Uhè, Antò buongiorno….e mugliereme?

ANTONIO: Sta saglienne cu’ Angelina…chelle è na’ capera, mò sa mette sotto e le conte ‘e fatte ‘e tutto

 “via Petrarca”.

MICHELE: Antò, beato a te, che si giovane e te fide ‘e saglì ‘e buste cà spese m’mano.

ANTONIO:Don Michè, io tengo nu segreto. Vuje v’è mangiate e verdure?

MICHELE: A verità? Non tanto!!

ANTONIO: E chist è ‘o problema…v’avite mangià ‘e scarole!!

MICHELE- E scarole? E pecchè , chelle non me piacciono proprio!!

ANTONIO- (solenne) Chi mangia scarole…mai more!!

MICHELE- Se, se, chi mangia scarole…subito more…

ANTONIO-Don Michè…chi mangia scarole…mai more…

MICHELE- Antò, abbi pazienza, sarò chine ‘e difetto….ma preferisco  e purpette!!

ANTONIO- Eccola qua, è arrivate pure  a mugliera vosta … donna Amà, io me ne scengo abbasso.

AMALIA- (sulla porta) Grazie Antò, …grazie assai.

ANTONIO- Grazie ‘e che…a disposizione. (ESCE)

AMALIA: (Moglie 68enne di Michele, molto più energica del maritoentrando con le buste della

spesa) Trase Gennarì…puose e buste loco n’copp.

GENNARINO- (garzone 13enne) Buongiorno don Michè! Donna Amà, mo ve  accommincio a levè

 a roba a dint e buste…..

CIRUZZO-(Classicoscugnizzo napoletano di 7-8 anni) Gennari, dopp, fatte dà ‘a mazzetta!!

AMALIA- Eh, grazie!! (al marito) Uhè, tu te si scetate? (ironica) E comme maje, chelle non songo

 manco e 10 e ½?                                                                                                                                    

MICHELE: Hè visto?? Stammatina m’aggio scetate ‘e notte!!

AMALIA:(c.s) Ma guardate…’o ninno  è caduto ‘a dint ‘o lietto!! Comunque io aggio visto che

stive dormenn e so’ scesa pe ghi’ a fa a spesa.

MICHELE: Hai fatto bene …e che accattat??

AMALIA: Mo’ t’interessa pure chello c’aggio accattato? Ma pecchè qualche volta t’aggio fatte sta             digiuno?

MICHELE : Nossignora, non m’ha fatt sta mai digiuno, né a me….e soprattutto ‘e figli tuoi, ma

                mo’ pozzo sapè ch’ accattato?

AMALIA: (sbuffando) Ecco qua, mo’ accommincia a litania jsso e i figli….(prende lo scontrino) ‘o sale

                   ‘o  pepe,‘o zucchero, ‘a pasta, ‘o sapone pe mane, ‘e stuzzicadenti, l’uoglio pe frivere, ‘e

        patatine, ‘e pop corn, ‘a maionese, nu’ coniglio paesane e 2 cavuliciore pe’ fa ‘a n’zalata 

        …soddisfatto??

MICHELE: ‘O sapevo!! E  cerotte n’ accattat?                                                                                                                                       

AMALIA- E cerotte!! Nata vota cu sti cerotte?? Ma ch’a fa ??

MICHELE- Comme c’aggia fa?? E si po’ me servono??

GENNARINO(intervenendo)E si ve servono…donna Amalia n’ce fa na telefonata e io e Ciruzzo ve

                  venimme a purtà!!

CIRUZZO-Eh, aggio capito, ma nuje saglimme e scennimme, scennimme e saglimme, ma chiste dopp

                  n’ce a dà  a mazzetta??

MICHELE- Ecco qua, ha rispuoso l’avvocato d’è cause perse!! E si me faccio male ‘a dommeneca? E

                puteche stanne chiuse…’e farmasanitarie pure….io addò ‘e trove sti cerotte??

GENNARINO- Ma io non aggio capito, vuje già sapite che v’avite fa male??

MICHELE- Pecchè, non putesse essere?

AMALIA- ...e allora statt accort, va chiano, e vide che non  te scuorteche ‘a nisciuna parte.

MICHELE- (nervoso) E stentine n’cuorpe, chelle me macina ‘e stentine n’cuorpe. Ma io t’aggio

                ditt  accattammell, e pecchè non l’accatte? E invece no…e pop corn…. ‘a maionese…..  ‘e 

                 patatine pe  nepute non s’à scurdate….’e cerotti si!!

AMALIA- Vuò sapè pecchè?..pecchè llà dint n’ce sta già ‘na farmacia ambulante (va verso il

       mobile, lo apre e poi) tiene mente, creme pe’ mani, creme pe’ piedi, creme pe’ rucioli, pumate pe’ recchie , gocce pe’ l’uocchie, creme pe’ marroide….quando mai hai tenute ‘e marroide ?? Che te serveve a te sta crema??                                                               

MICHELE- Non me serveve, però steve in offerta co’ 50% ‘e sconto.!!

AMALIA- L’ha pigliato po’ panettone dopp natale…

GENNARINO- A creme p’è marroide? Vuje sti juorne passate perciò camminavate accussì (lo imita)

AMALIA-(continuando) Sciropp pa’ tosse, pastiglie p‘o’ diabete, capsule pa’ panza, “control”( pausa)

            guarda cca’ , s’ha fatto accattà ‘ ‘o scatolo che preservativi…(ironica) che te miette paura che io

             a 68 anni esco incinta?? (gira la  confez.) 20 euro….(si allontana) ….t’avesser almen servuto!!

MICHELE- Servono, servono, nun te preoccupà, e femmene e mò e piacciono  l’uommene maturi …

             (borioso)

GENNARINO-Maturi….don Michè…non n’fracetati…

AMALIA-Fresca l’anima e tutti e muorti, c’ha ditt!! Piuttosto, te l’hè  pigliato’o  pinnolo pa’ pressione?

MICHELE- (mette le mani in fronte) No, hai visto?...dicevo io che me scordavo na cosa…

              (Amalia gli porta il farmaco, lui lo ingerisce…pausa) Amà, ‘o pinnolo pà pressione me

 l’aggio pigliato, a Vivin-C  p’o’ catarro me l’aggio pigliato, me faceva male a capa e

m’aggio  pigliato nu “Moment”,  tengo na fitta dint ‘o stomaco e m’aggio pigliato nu “Maloox”, e Maloox fann venì a stitichezza e pà  prevenì m’aggio pigliato na Magnesia san Pellegrino…c’avessa fa chiù né Amà??

AMALIA- A lavanda gastrica!! …che vuò fa chiù?? Tu t’abbuffe e medicine, che te piensi che

                 te fanne bene? (saggia) E medicine so comme e politici…te danno 50 euro e aumento

                 n’copp a pensione e po’ te metteno 200 euro e tasse…e medicine t’acconciono a panza

                 e te scassano ‘o fegato e a milza…quanta volta t’aggia dicere?? (CAMPANELLO)

GENNARINO - …. donna Amà, ‘o sapite che a mugliere e d’o’ nuovo inquilino e talmente brutta,

                 ma talmente brutta che quando fa a  genovese…non chiagne essa….chiagnene e cipolle.

                        Ah, ah, ah (Amalia va ad aprire)

CIRUZZO- Ma mò n’ce ne jammo? Ma allora sì proprio nu maccarone? A mazzetta non t’à fatt dà?

GENNARINO- Ma io me mette scuorno!!

CIRUZZO- Levete, n’ciò dico io!! (a Michele) Don Michè, me vulite dà a mazzetta?

MICHELE- Azz, chist pezzerillo pezzerillo già va pe’ soldi (prende 1 euro dalla tasca)Tiè, sì contento?

CIRUZZO-Grazie assai don Michè!! (poi a Gennarino) Guagliò, m’ha dato n’euro…si non fosse pe

me, a mò n’cia arapesseme sta puteca!!(ESCONO Gennarino e Ciruzzo)

                                                            ARTURO E DETTI

  

MICHELE- (Tra se) Chi o sa si primma che m’more a inventano na medicina pe suppurtà mugliere.

AMALIA- ( entrando) Michè, è Arturo, l’amico tuoio..

ARTURO-(Persona anziana con tremolio al braccio destro, amico intimo d’infanzia di Michele, un po’

                 farfallone, entrando) Buon giorno Michè, …tutto a posto?? Comme te siente stammatina?

MICHELE-Artù, a verità …na’ “fetenzie”, ieri sera m’aggio mangiato qualcosa e chiù, mò me sento

               na’ schifezza!!

ARTURO- Pure tu? Io ieri sera pure aggio esagerato co’ mangià e mo’ me sente comme si me

               avesse passata na mandria e bufali pe cuollo.

MICHELE- (Lo osseva) E ringrazia a Dio!!

ARTURO- Aggia ringrazià a Dio??....E di che??

MICHELE- Io te veco asciutto e profumato…pensa si e bufali tenevano a diarrea…passann

                 passanne pe cuolle a te …sai comme t’avessere combinato?? (ride)

AMALIA- (tra se) Evvilloco, mò accommencia a collezione d’e scemenze!! ( A Michele) Io

                 vaco dint a cucina a pusà a spese dint e mobili. (ESCE)

MICHELE- (Si alza, origlia verso la cucina e poi) Artù…Artù, l’he accattate chill cose?

 

ARTURO-(Tirafuori un paio di scatole di viagra) Eccoli qua…te l’aggio pigliati!! Chist so’ meglio d’ò

                cafè Lavazza…..più li mandi giù…e più aumenta a “stazza”!! (ride)

MICHELE- Embè n’ce l’ha ditt a farmacista che chill che m’ha dato a vota passato so difettati?

ARTURO- Sissignore n’ce l’aggio ditto, però m’ha risposto che se cu’ te non funzionano

                     non dipende d’a’ lloro, ma dipende a te!! E m’ha fatto pure l’esempio…ha ditt accussi:

<<quando uno tene probleme e miopia…se mette e lente e vede buone…se uno è cecato e lente

se mette o non se mette , sempe ‘o scuro rimane>>, po’ ha aggiunto …si l’amico vuost cu sti

pinnoli manco va buon a prossima vota non venite a farmacia…. ma portatelo dirattamente

addo’ meccanico…

MICHELE- Addò meccanico??

ARTURO- Eh, accussì prova ad alzarlo co’ crick!!

MICHELE- O fatte e chest chelle pure e non turnà e solde arrete non sape manco essa che s’adda

                    inventà….(pausa), ma io t’aggio ditt 5 pacchi…ccà n’ce ne stanne sule duje….

ARTURO- (con fare complice) Michè statt zitte…mò ca sò ghiute accattà’o viagra, 5 pacchi me l’avev 

                    chieste tu??...3 me cercaje Vicienzo e so’ 8,…2 me cercaje Nicola e so’ 10,….2 Luigi e so’ 12,

                    …e 3 Carminiello e  so’ 15,….insomma quando so’ trasuto dint a farmacia aggio ditt:

    << dottoressa …me servono 15 scatole e viagra…chella primma m’ha guardata d’a’ capa ‘o pere….po’ ha  risposo:<<mi dispiace, tengo solo 9 scatole >> ed io aggio ditto :<< dottorè e va

 buono …accomminciateme a me dà chist 9 pacchi loco che arrangio pe oggi…’o riesto me

vengo a piglià domani!!...Michè (ride) si vedisse a faccia che ha fatto…chissà che ha pensate!!      

MICHELE- Ma che ha pensate?? Artu’, tu si  carta conosciuta po’ paese!!

ARTURO- Non dà retta Michè, io a parta mia m’a’ faccio ancora (ride) ( CAMPANELLO)

                                                                                               ANTONIO E DETTI

MICHELE- A porta, famme vedè chi ha bussato (ESCE)

ARTURO- (Tra se) A parta mia m’a’ faccio ancora? (guardando giù) Che ‘o pozzono accidere, chille  

                    pare che sta in letargo!!

MICHELE- (Entrando) Trase Antò…

ANTONIO- Don Michè, tengo na notizia pe vuje fresca fresca….

ARTURO- Dice Antò!!

ANTONIO-L’avvocato Benetti do’ 7° piano so’ già 7-8 juorne che se sta purtanne na bella guaglione a

                    casa…e dice che è a femmene d’è pulizie..

MICHELE- E comm’è a guaglione, comm’è??

ANTONIO- Comm’è?? E che vo’ dico a fa, è a fine d’ò munno…tene 24-25 anni e tene nu’ piette me

                    pare a centrale d’o latte!!

ARTURO- Anto’, e allora a guagliona e fa ‘e servizie??

MICHELE- Eh, eh, secondo me, prime e fa e servizie e po’ e fa ‘o servizio……dimme na cosa…ma

                     quando venene…sagliano a piedi??

ANTONIO-A piedi?…Comme sagliano a piedi?? Chill l’avvocato tene 70 anni! Salgono ca’ ascensore!!

MICHELE- E tu a prossima volta…quand e vide e arrivà e a dicere…<< avvocà, vi posso dare un

                    consiglio da amico?...Saglite a piedi!!

ANTONIO- E pecchè??

MICHELE- Pecchè dopo 7 piano a piedi…Anto’….si pure non cià fa ca’ guaglione...almeno arriva

                    n’copp a tutto cu  na lengua tanta!! (ridono)

                                                                               AMALIA E DETTI

AMALIA- (entrando) Cherè, avite fatto 13, io ve veco accussi allere…

MICHELE- (ricomponendosi) Ma tu qua allere allere…io tengo nu male e schiena!!

ANTONIO- (togliendosi dagli impicci) Io me n’aggia scennere…n’ce vedimme dopp!! (ESCE)

ARTURO- Te piglio na bella supposta?? (va verso il mobile dei farmaci)

MICHELE- A supposta a faje mettere a soret….(si trattiene) guarda mo’ che me faceva dicere…

                    Artù non me fa innervosì…Io e supposte non me mette a quando ero creaturo…me ricordo

                    na vota che mammà facenne e pulizie truvave dint a nu cassette na scatola e supposte…

    guardaje a  scadenza e me dicette:<< guagliò, cheste scadono fra 15 giorni …è nu peccate

    a d’è jattà…t’hè vuò mettere>>??   (CAMPANELLO)                

                                                                ANTONIO E DETTI

ANTONIO- Donna Ama’,  giù n’ce sta ‘o parrucchiere vuosto…’o pozzo fa trasì?

AMALIA- Si, si…io ‘o stevo aspettanno!

ARTURO-(sottovoce)Antò, saje che stavo pensann?? Vulimme mandà ‘o parrucchiere addò

                    l’avvocato Benetti e facimme venì a guaglione ccà??(ridono)

AMALIA- (contrariata) Uhè, ve site fatte viecchi e manco vo’ levate ‘o vizio, eh? Vuje putisseve

                    essere manco ‘o nonno ma o bisnonno e chella guaglione e state sempe comme e cane…

                    che bava a vocca, (rimproverandoli) ma non ve mettite scuorno??

ARTURO- Ama’, ma io non aggio ditt niente!!

AMALIA- Guardate, chill ‘o creaturo e 1000 mise non ha ditt niente, ed io l’aggio n’famate…(decisa)

                     Artù, ma ve conosco a tutte 3 si o no? (ad Antonio) E a te, a Valerio ‘o vuo’ fa trasì oppure

                     ‘o vuo’ fa sta tutta a matinata dint a portineria?

ANTONIO- Mo’ ‘o faccio trasì…(ad Arturo e Michele) Guagliù io c’aggio provato…ma chella a

                    mugliera vostra, me pare nu cane e presa!! (ESCE)

                                                                                             

                                                                                              VALERIO E DETTI

VALERIO- (Parrucchiere ed estetista a domicilio di Amalia) Buon giorno don Michele, buondì don

                 Arturo …come va? Tutto bene? Avete visto che splendida giornata piena di sole ed aria

                profumata?

MICHELE- (sottovoce) Artù, falla a mettere a chiste a supposta!!

VALERIO- Come dite, prego??

ARTURO-(ironico) Passate p’a’ posta??No..siccome Michele ha delle bollette scadute….

VALERIO- No, mi dispiace, dopo devo tornare immediatamente al negozio che mi aspetta un’altra

                    cliente per fare una tintura di capelli e un manicure.

AMALIA- Mi vado a preparare un attimo, Valè, noi oggi facimme sulo ‘o pedicure, e capille e facimme

                    a semmana prossima. (ESCE)

VALERIO- Donna Amà, non c’è problema…come volete…mettete i piedi in ammollo che io vi faccio

                    un bel   servizio.

ARTURO- (A Michele) Siente Michè, chist è nato che fa  e belle servizie!! (ridono)

MICHELE- (complici) Valè, ma tu e “servizi”..e faje sulo e femmene o e faje pure a l’uommen?

VALERIO- Alle femmine ed ai maschi!! Per me l’uno vale l’altro, mi danno entrambi la stessa

                    soddisfazione!!

ARTURO- Pecchè quando faje e servizie è na soddisfazione?

VALERIO- E certo, una grande soddisfazione…economica e professionale!!

MICHELE-(ridono) Quindi è proprio na professione? E ti gratifica??

VALERIO- Certamente, mi gratifica, mi fa vivere bene, felice e agiato… anche se all’inizio ho

                    dovuto rimboccarmi le maniche, investire dei soldi per le attrezzature, i soldi che vi devo

                     versare mensilmente per l’affitto del vostro locale, battere la concorrenza…come si suol dire

                    …ho dovuto farmi un mazzo così (mima il gesto)…a carciofi…

MICHELE- (ridono) T’e’ si fatto ‘o mazzo a carcioff?? Uhà che bello…me piace ‘o mazzo a carcioff

                    …e a te Artù te piace ‘o mazz a carcioff??

AMALIA- (entrando con una bacinella e pantofole pronta per il pedicure) ‘O mazz e carcioff?? e

                    che a fa  cu ‘o mazz e carcioff?? Chi l’arroste?  E po’ e carcioff arrustute fanno ‘o fumm

                    pe tutto ‘o quartiere, lievatelle a  dint capa che non è cosa!!

MICHELE- (ride) Overe Amà,  ‘o mazz a carcioff fa fa ‘o fummo??

AMALIA- Nientidimen? o fummo?...Na nuvola e fummo!!

ARTURO- (ride) Hè capite Michè, …povero guaglione…sai comme e bruciava…!!!

AMALIA- (acida) Chiste me parene 2 scieme…ma che è na nuvità che e carcioff n’copp a brace

                    bruciano e fanno ‘o fummo??

VALERIO- Donna Amalia , lasciateli perdere perché, su alcune cose che ho detto, sgradevolmente,

                     stanno solo facendo del lurido sarcasmo!!

AMALIA- Stanno avenne e “spasmi”??

VALERIO- (tra se) Ahè, stann avenne a respirazione bocca a bocca!! ( ad Amalia) Lasciamo per-

                    dere donna Amà,…mettete la bacinella a terra e mettete il piede in ammollo per 2 minuti

    (Amalia esegue) Avete sentito il telegiornale ieri sera??A Verona è stata “trovata” una donna 

   “sposata” ad un albero “impiccata”!!

AMALIA- Uh Dio, che disgrazia!! E ‘o marito che ditto??

MICHELE- (ad Arturo,solenne)<< Gli alberi tutti, dovrebbero portar simili frutti>>!! (ridono) Valè, io

                    invece aggio sentuto nata notizia.

VALERIO- Ah si? E quale??

MICHELE- Nu marito a Caserta è turnata a casa più presto dal lavoro e ha truvato a mugliera

                    dint ‘o lietto cu l’amante…d’à nervatura ‘a pigliata e ha buttato do’ 5° piano!

VALERIO- Uh Dio!! Ed è morta?

MICHELE- No, pecchè cadendo e ghiuta a fernì ca capa dint a nu comulo e spazzatura che stev sott ‘o

                    palazzo…Stann ca’ capa dint a munnezze teneve e cosce all’aria e siccome steve annura se

                    vedeva tutto  ‘o quarte e reto….A femmene pe se fa aiutà sbacchettiava e cosce a cca’

                     e a lla’…proprio in quell’istante s’è truvato a passà nu m’briaco…ha visto a femmene annura

                    e ha ditto:<< po’ dice che io sto m’briaco….ja…dicite vuje…è culo a jettà chillu lla’??(ridono)

AMALIA – (indispettita) Giesu’ Crì…se io mo’ che me faccio chiù vecchia aggia diventà accussì

                    famme murì primma…chist pare che chiù jamme annanze e chiù se n’zallanisceno e pensano

                     sempe a stessa cosa…

VALERIO- Donna Ama’ datemi il piede (Amalia esegue e Valerio comincia a fare il pedicure) ah ,

                    ecco qua, togliamo questi strati di cute ispessiti e poi facciamo un bel massaggio al piede e

                    al polpaccio.

ARTURO- Miche’ …l’hè sentuto?? Chist se massaggia a mugliereta!!

MICHELE - Lasso ‘o fa!!

ARTURO- E non si geloso??

MICHELE- Artù, tu te l’he visto ‘o film …”O’ turco napulitan”?

ARTURO- E comme no??

MICHELE- E st’estetista è innocuo…è  comme ‘o turco , pure si tocca e femmene ne fa niente!!

ARTURO- Si Michè, però si t’arricuordo buono, o film faceve vedè che ‘o turco innocuo fu attaccato

                 e ‘o posto suo n’ce jette Totò…e Totò quando tuccava e femmene, faceva finta che non e

                n’teressava, ma n’cuorpo a isso  se allegreava sano sano pecchè chill non era un eunuco ma

                era frisco e tuosto!!

MICHELE- Tu mo’ stai dicenne che Valerio potesse fa finta e tenè a botta, e ca scusa e cheste

                    se tocca e femmene co’ permesse d’è mariti??

ARTURO- E tu che ne può sapè, Michè?

MICHELE- (si gira e comincia ad osservare Valerio che nel frattempo tocca con le 2 mani il

                    polpaccio di Amalia, si tocca in testa come per toccarsi le corna, poi, come ringiovanito,

                    si alza di scatto) Lieve e mani a coppe e cosce e muglierema , lievi e mani a cuolle a mu-

                    gliereme che te rompo a faccia!”!

****************************1°  ALLUCINAZIONE (diavolo)************************

AMALIA- Michè ma che hai?? Ma non stai buono? Stisse ascenne pazzo??

VALERIO- Ma io la sto’ solo massaggiando!!

MICHELE- E va a massaggià a chella stuppola e soreta!!

VALERIO-Uhè , ma come vi permettete?

MICHELE- Hè capito ne Artù? Come mi permetto!! Chill vene dint a casa , fa finta e essere amico

                    nostro , e fittamm ‘o negozio addò svolge l’attività, po’ dint a na vutate d’uocchie

                    se addonocchia n’terra e se mette a manià a muglierema…e chest’ata schifosa ca’ non

                    dice niente…e comme le piace…!!

AMALIA-(arrabbiatissima) UUhèèè!! Ma comme te permiett? Mo piglio na seggia e t’ha sbancuea

                    n’capa!!  Ma   pe chi me pigliata??

VALERIO-Questo è pazzo!! Non è possibile, questo è pazzo!!

MICHELE-Io so’ pazzo?? Mo’ te faccio vedè io se so’ pazzo!!

ARTURO-(così come si incita un cane a mordere) Peglia Michè, peglia!! Dalle nu muorzo n’capa!!

                    Pegliaaa…….

MICHELE- (si scaraventa su Valerio) Pervertito, veziuso, maniaco, te scass  a capa …malatone(lo

                     dirige fuori)

VALERIO- (Uscendo) Avete obbligazioni che siete vecchio e siete il padrone di casa, altrimenti

                    già vi avrei messo le mani addosso.

MICHELE- E vatteme, vatteme, …famme vedè comme me vatt??

ARTURO-Michè lascia sta…sennò fai a fine e chille che dice:<< Cornuto e mazziate>>(ValerioEsce)

AMALIA-(iraconda) Ma cornuto chi? Mo’ ve faccio capa e capa a tutte 2!! Io songo na femmina

                    onesta da 10 generazioni…e i miei genitori la religione me l’hanno sempe insegnato e

                     in più tra i miei parenti antenati illustri figurano na “monaca” e nu “prevete”!! 

MICHELE-(acido) Si, Gertrude, a “monaca e Monza”, e  padre “Ralph” e “uccelli di rovo”!!!

ARTURO-Calmati Michè, calmati…tu non ce a faje manco a respirà!!

MICHELE- E pe forza…io quando me n’tosseco me vene l’affanno…(si dirige verso il mobile)aspè,

                    mo’ me piglio na medicina!!

AMALIA-Mo’ te pigli nata medicina?? Ma che vuò murì??

MICHELE-Non so’ fatte de tuoje…moro…e tu cheste vaje truvanne!! Chille more e io me metto co parrucchiere!!

AMALIA- Co’ parrucchiere?? Chille putesse essere mio figlio!!

MICHELE-Putesse essere tuo figlio?? E perciò mettete scuorne …”pedofila”!! (CAMPANELLO)

AMALIA- Pedofila a me? Ringrazia a Dio che hanno sunato a porta , sennò guai a te. (ESCE)

ARTURO-Azz, Michè, hè visto comme s’è n’quartata muglierata??

MiCHELE-S’è n’quartata? Artù, chelle veramente addà ringrazià che hanno sunato a porta…

                    sennò facevo chelle che facette “pateme”!!

                                                                             

ARTURO- Michè, t’à pozzo fa na domanda? Ma si turnass arrete, te spusass???

MICHELE- Artù a me spusà …me spusass!! Però facesse chiù attenzione a non fa e stessi sbagli!!

 ARTURO- Famme capì!!

MICHELE- Artù…se io dint a casa teneve e mattonelle …quando mugliereme me dava fastidio, io

                pigliavo jà scommavo e sango, ‘o sango schizzava e jeve pure n’faccia e mure…tenenne e

mattonelle bastava che dopp pigliavo na spugne pulizzavo …invece tenenn e parete ca pittura

non può vattere a nisciuno sennò pe na paliata te tocca e pittà  tutta a casa….e pe chell che costa,

non ne vale a pena!!!

ARTURO- Tu mo’ me vulisse fa credere che si tenive e mattonelle a mugliereta a scommavi e sang?

MICHELE- (deciso) Eh, hai capit buon!! (simula una lite) …questo si, questo no, t’aggio ditt si, e io

                t’aggio ditt no!!  Ah no??  E io te scommo e sango!!!

AMALIA- (entrando con tono impetuoso)  Chi scomme e sango??

MICHELE-(sobbalzando insieme ad Arturo)  ‘O chianchiere!! ‘o chianchiere,

                 si non scomme e sango ‘o puorco comme e fa e salame?? (CAMPANELLO)

 

CARLETTA E DETTI

ARTURO- ‘O campanello, vaco ad arapì io!! (tra se) Famme levà a miezz a tutto stu sango!!

AMALIA- Chi ‘o ssà chi è che ha bussato? Fosse na vota e N’tonio ‘o portinaio annunciasse chi sta

abbasso!!

MICHELE-Chi po  essere o Enniuccio o Rosetta oppure o sciupafemmene che venene a cercà soldi.

AMALIA- Si sempe “acido” ed “egoista”, non faje bene manco e figli tuoje!!

CARLETTA- (entra saltellando) Nonno, nonna, ciao, comme state? Sentite ccà, fora a porta n’ce

                sta don Arturo, mò che m’ha aperto l’aggio sparato ca’ pistola ad acqua …ah, ah, ah, si ‘o

                vide sta tutto n’fuse!! (ride)

ARTURO- (entrando) Sta pimmece, si t’acchiappo te faccio ‘o mazzillo russo russo.

MICHELE- Ah, ah, ah, chè Artù chiove fore a porta? Carlè , ‘o nonno, famme vedè comme hai fatt?

CARLETTA- (spruzza di nuovo Arturo) ‘O no’ aggio fatto accussì!!

ARTURO- Sta fetente, Michè, azz, tu ‘o posto d’à richiamà n’ce ‘o faje fa nata vota? (rincorre Car-

                letta piano piano)

CARLETTA- Uhà, troppo divertente!! (cantando MORANDI) Scende la pioggia ma che fa…………….

ARTURO- (minaccioso) Tu canti?? E canti!!

CARLETTA- (sempre cantando) …. “piove” senti come piove…(JOVANOTTI)

ARTURO- (nervoso) Si t’acchiappo te faccio chiagnere!!

AMALIA- Artù, chelle a pistola e a pazzia!!

ARTURO- Eh, ma l’acqua è overe!!

AMALIA- Carlè, basta mò..puosa sta pistola (gliela toglie e la pone sul tavolo)

CARLETTA- Nonna , ma io voglio giocà!!

ARTURO- Vuò pazzià, ….e spruzza a nonnete (porge la pistola a Carletta per far spruzzare Michele)

 MICHELE- Ma che vuò spruzzà?? Statte ferma,….  io già tengo a brunchita…

ARTURO- Non d’à rette ,  spruzza!!

MICHELE- Artù, vedimme d’à fernì sennò faccio chelle che facette pateme!!

ARTURO- Michè, ma tu dice sempe…chelle che facette pateme (2 volte)……ma che facette patete??

MICHELE- Niente, alzaje n’cuolle e se ne jetta!!

ARTURO- Michè, io me ne vaco, me vaco a cambià che sto tutto bagnato…n’ce vedimme chiù tardi

(ESCE)

CARLETTA- Nonna, te piace? ‘O telefonino nuovo!! Tene pure ‘o bluetooth, gli infrarossi, a fotoca-

                mera digitale, a connessione ad internet e 148’ suonerie!

AMALIA- Bello e chi te l’hè accattat, mammà??

CARLETTA- Se, se… mammà!!, A no’, tu ‘o saje ‘o proverbio che dice:<<e’ talmente tirchio che spacca

o pilo  co’pagliuoccolo>> mammà chillu “pilo” dopp spaccato o divide 4 parti , ‘a no’…’o telefon

l’avimme vinto co’ sorteggio e natale…però non funziona!!

MICHELE- Azz, non funziona!! E che telefono è??

CARLETTA- Non funziona non pecchè è scassato…è che n’ce manca a scheda!!

MICHELE-  Embè, e mettancella!!

CARLETTA- Eh, ‘o no’, e chill è ‘o problema….pe n’cià mettere!!

MICHELE- Damme ccà ‘o nonno, famme vedè….è capace che n’ce a saccio mettere io!!

CARLETTA- (tra se) Ahè, ma chist non capisce? (a Michele) Nonno,… io a scheda dint ‘o telefono

                n’cià saccio mettere e a saccio pure levà…è che na pozzo caricà!!

MICHELE- Ma pecchè è pesante?

CARLETTA-(seccata) ‘O no’, ma te pensasse che a scheda pesa comme a na sacchette e cemento??

Chelle e leggera, eccola qua!!

MICHELE- Cheste è a scheda?? Embè e che n’ce vo’ pe caricà sta cusarelle??

CARLETTA-(vispa ed ironica) Nonno, prova a strofinà pollice ed indice…….(il nonno esegue)

MICHELE- Ah, aggia strofinà….(altrettanto ironico)…e tu prova a girà…pollice ed indice…(fasegno

di chi non ha niente)

AMALIA- (prendendo il borsellino) 50 euro!! 50 euro e a scheda se carica!! (a Carletta) N’cià faje

                a nonna ‘o te serve chiù assai??

CARLETTA- Grazie nonna, me bastano!! 50 euro me bastano…(pensa) pe’ 10 juorne (abbraccia e

                 bacia la nonna) …grazie …grazie..

MICHELE-Oj!! Comme a vuote e comme a gire, non ce sta niente a fa, sempe a solde jamme a fernì!!

CARLETTA-(Carletta che stava andando verso il nonno per salutarlo a tal parole ci ripensa e…) No, a te

no, tu si comme a mammà, si puricchiuso…

AMALIA- Ciao a nonna, uhè, me raccomando fa a brava!!

CARLETTA- ( alla nonna) A no’, hai visto, m’aggio miso l’apparecchio pe me addirizzà e denti…(poi

 guarda ilnonno e…) Nonna,  ‘o nonno s’è fatto vecchie e tene sempe e mani “arrugnate”(mima)

                …ì che pippa appilata!! (ESCE)  

MICHELE- So’ puricchiuso? Chelle perciò è venuta, non pecchè vuleva sapè comme stevene e nonni

                …e servevene e soldi po’ telefono…

AMALIA- (sbuffa) Mamma e che ciste!!(SQUILLA IL TELEFONO)

MICHELE-Pronto? Si? Guè Rosè,(alla moglie) è figliata, stamma a casa, eh, e chi n’ce smove da ccà…

stongo io e mammata, no, Carletta mo’ è scesa.. è venuta, si, si , m’ha fatta a sorpresa…

eh che sorpresa?? Comme no, 50 euro me costato sta sorpresa (la moglie gli toglie in malo

 modo il telefono di mano)

AMALIA- (Telefonando) Rosè, non te preoccupà, non ‘o dà rette…tu ‘o saje papà comm’è…vieni

                quando vuoi. Ah, stai già venenne? Fra mezz’ora?... E si, t’aspetto…viene che tengo pure

na cosa pe’ te. N’ce vedimme chiù tardi, ciao.

MICHELE-A casa e “Fatebenefratelli” (CAMPANELLO)

AMALIA-Santa pazienza!!!  Famme ì arapì!!

 DIODATO E DETTI

MICHELE- (tra se) “Dare”…”dare”….e mai  “avere”….”avere”!!

AMALIA- (entrando) Michè, …è Diodato!!

DIODATO- (Ultimo figlio di Michele ed Amalia, non sposato, ben vestito, crede di essere un latinlover  

ma è evidente che non lo è…..entrando) Buongiorno papà!!

MICHELE- E’ venuto pure Giacomo Casanova!!

DIODATO-(convinto) Papà, se vuoi fare un accostamento, fallo con Dongiovanni, che è stato

un grande latin-lover e che è più attinente al mio affascinante modo di apparire e di essere.

MICHELE- Amà, piglia nu’ poco e acqua!!

AMALIA- Che te muore e sete?

MICHELE- No, m’aggia bagnà nu poco a mano…sennò ‘o pernacchio non esce buono!!

DIODATO- Papà, pensa quello che vuoi…ma ti posso assicurare che io dalle donne sono molto ambito

 e richiesto!!

MICHELE- Diodà, io te crede, chell secondo te pecchè n’ce sta ‘o proverbio che dice: << E femmene

                non se coccono co’ ciuccio pe’ paura e straccià e lenzole>>???

DIODATO- (ironizzando) Simpatico!!

AMALIA- E’ overo a mammà!! (Indicando il marito) Io però sta paura non l’aggio mai tenuto!!

Mamma mia m’accattaje nu’ bell  corredo, eppure sapenne che se stracciavano e lenzole, io

co’ “ciuccio” m’aggio sempe cuccato!!

MICHELE- Amà, è overe che ogni scarafone e bell a mamma soje, ma guardalo buone!! E’ tropp

curius,…pelle e ossa, neh, ma e che s’annammoren sti femmene?

DIODATO- Del fascino, si innamorano del fascino! Poi della cultura, dell’intelligenza, dello charme..

               

MICHELE- Vattenne a ccà …sennò overe te sciarme!!

AMALIA- E meno male che è figlio a te!!

MICHELE- Si, ma assomiglia a patete, pure patete era brutto e curioso!!

AMALIA- Dioda’, comme mai sì venuto??

MICHELE- (pronto) E serve coccose e solde!!

DIODATO- No, non mi serve niente…mammà, sto corteggiando una ragazza splendida, fantastica,

                è davvero un gioiello, per la 1° volta mi sento coinvolto sentimentalmente e le ho scritto una

                poesia……

MICHELE- N’ata?? Ahò, ma tu ogni volta che cunusci a na ‘vrenzola e femmina e scrivi na poesia?

DIODATO- Si!! Perché tu non sei un sentimentale e non hai mai avuto nella tua vita “carisma”!!

MICHELE- No, però aggio tenuto na Fiat Uno e N’Opel Astra!!

DIODATO- (alla mamma) Lasciamo stare….mammà se ti accomodi ti faccio sentire la poesia.

AMALIA- (si siede) Si, si, fammella a sentì…

DIODATO- Papà, almeno un piacere me lo fai?? Mi servirebbe un po’ di musica soft (mima)

MICHELE-Siente, io a musica saccio fa solo chelle ca’ botte (mima un peto)  ( Dopo che il figlio lo guarda

 maleprendeun cd lo posiziona e poi ) va bona chesta?? (parte Gigione con “A campagnola”)

DIODATO- (contrariato) Papà, ma che è na canzone soft questa? Toglila!!

MICHELE- Pecchè non te piace chesta??

DIODATO- No, non mi piace…lascia stare la declamo senza sottofondo….il  titolo è: (solenne)

<< Amore sono disperato>>.

MICHELE- …nel senso che staje senza solde??  Amo’  sto disperat!!

DIODATO- (loguarda male senza replicare e mentre sta iniziando a recitare la poesia)……..

                          

MICHELE- (scimmiottando la solennità del figlio) Il mio nome è Diodato…

DIODATO- (seccatissimo) L’hai già letta??

MICHELE- No, e quando a leggeve ??

DIODATO- E comme facevi a sapere l’inizio??

MICHELE- Ihii, comme facevo, cheste è a 50° poesia che n’ce porte a leggere  e l’accumminci tutte

                accussì.

DIODATO- Mammà, ma a papà  la lingua non gli fa male?

AMALIA- (adirata) No, Diodà, tene male pè tutte parte ma a lengua a tene sempe fresca e tosta…aspè,

 famme ì primma arapì nu poco a porta, facimme cambia nu’ poco e aria, e

po’ doppo continui…(esegue) continua..

DIODATO- (Amalia si siede, e comincia la declamazione):IL MIO NOME E’ DIODATO,

                                                                                                                                                                                             SONO BUONO,   EDUCATO,

                                                                                                                                                                                             LA PRIMA VOLTA CHE

                                                                                                                                                                                             TI HO INCROCIATO…..

MICHELE- (interrompendolo) Na freccia aggio appicciato!!

DIODATO- Papà, la vuoi smettere???

MICHELE- Scusa, ma si stive dint’ ‘a l’incrocio avevi appiccià a freccia ‘o giravi accussi??

DIODATO- (sbuffa visibilmente, poi si ricompone e):LA PRIMA VOLTA CHE T’HO INCROCIATO,

DI TE, MI SONO PERDUTAMENTE INNAMORATO.

                                                                                                              LA NOTTE TI……………HO SOGNATO,

                                                                                   I TUOI OCCHI ……………..HO NOTATO,

                                                                                                              LE TUE PUPILLE……HANNO BRILLATO,

                                                                                                              I TUOI PASSI HO……….. CALPESTATO…

MICHELE- e Ciack!!  Na merda aggio “schiattato”!!!

AMALIA- (acida) Ma a vuo’ fernì??

MICHELE- Chille songo e cane randagi, fanno e bisogne e ‘o lasciano llà!!

AMALIA- E vide si non sei sempre tu!!!

ANTONIO E DETTI

ANTONIO- (Entrando) Mò veco …. Michè,  addò stà??

AMALIA- Addò sta chi?

ANTONIO- ‘O bisogno d’ò cane!!

DIODATO- Ma quale bisogno di cane?

ANTONIO- Michè, e tu hè ditto: << na merda aggio schiattato>>.

DIODATO- Ma quella era la mia poesia!!

ANTONIO- A poesia? E cheste è na poesia zuzzosa??

AMALIA - Anto’, ma pecchè non te faje e fatte tuoje??

ANTONIO- Fa ‘o bene a gente e vide che te succede…neh, scusate steve a porta aperta, io stavo

                levanno e muzzune e sigarette a dint e scale, aggio visto ‘o cane d’a’ signore n’coppo sciolto,

                po’ sente  a Michele che dice “na merda aggio schiattato”…neh, ma vuje c’avesseve pensate?

AMALIA- Antò, vabbuò avimme capite tutto cose, mo’ statte zitte che Diodato sta leggenne a poesia…

ANTONIO- Embè, a pozzo sentì pur’io sta poesia…siccome io vaco nu poco stitico…è capace che

                sentenne  sentenne me vene ‘o stimolo!!

DIODATO- Ma se non vi piace, ma pecchè non ve ne andate di là??

MICHELE- Non ce piace??  Chille Giosuè Carducci e Giacomo Leopardi t’hanno fa nu’ baffo a te.

                Continua a papà, continua….facce arrecreà…

 

DIODATO- (Declamando)     dicevo…….I TUOI PASSI…….. HO CALPESTATO,

                       NEL COSMO TI …..…..HO CAPTATO.

                                                                                                                                               IL PROFUMO TUO……….. E’ FATATO,

                                                                                                                                              E QUANDO………. IL DIO “NETTUNO”,

                                                                                                                                              E’ SCESO  DALL’OLIMPO …INCANTATO,

                                                                                                                      E   DAL MARE TI……….. HA PESCATO…

                                                                                               TI HA PORTO A ME, ED HA ESCLAMATO…  

MICHELE- Tiè chiste è nu’ “purpo” fallo affucato!!

DIODATO- (bilioso) Basta, basta, non ce la faccio più!! Che ignorante!!

ANTONIO- Diodà, ave ragione Michele, chella a morto d’o’ purpo ….è “affucato” !!  Io me ne 

scengo (ESCE)

DIODATO- Non leggerò più nulla!!

MICHELE- E io mò me scippe tutte e capille a capa!!

DIODATO-(a proscenio)  Mammà, scusami, a te t’è piaciuta??

AMALIA- E’ troppo bella a mammà!!

DIODATO- Siccome questa ragazza è veramente bella …avevo pensato e regalarle una bella

collana di perle…

AMALIA- Si, bravo, faje buone, sai comme rimane contenta??

DIODATO- (Tentennando) Si, però, mammà, sono andato dal gioielliere e mi ha detto che per la

                collana ci vogliono 1800 euro, io 900 li tengo, me ne mancherebbero altri 900!!

MICHELE- Oj, che è venuto pe soldi!!

DIODATO- (Offeso) Guarda che da mamma voglio solo un prestito…..

MICHELE- ‘O prestito se chiamma Pietro…dai una cosa e torna indietro…pe vuje ‘o prestito se

                chiamma Marilù…dai una cosa e non torna chiù!!

AMALIA- A mussarola, a prossima vota che scengo t’aggia accattà a mussarola accussì te staje nu’

poco zitto. (Si dirige verso un mobile, preleva dei soldi da un cassetto e poi) 100, 200, 300 ecc. ecco

 qua a mammà, so’ 900 euro, ti bastano ‘o te serve qualche altra cosa??

DIODATO- Mammà, io non vorrei crearti problemi….

               

MICHELE- (annuendo) E servene…e servene!!

AMALIA- 100, 200…tiè ccà n’ce stanne altre 200 euro, pigliatelle!!

MICHELE- E che n’ce ‘o dice a fa…chille s’à già pigliate!!

DIODATO- Grazie mammà, grazie, sei una mamma dolce, buona e deliziosa (la bacia)

MICHELE- (Tra se) Chist a mamma l’ha pigliate pe na sfogliatella!! (CAMPANELLO) Diodà, va

 arapì!!

GIGETTO E DETTI

AMALIA- Chesta sarrà Rosa, aveva pure telefonato…

DIODATO- Mamma, è Gigetto!!

AMALIA- (nipote 20enne  di Michele ed Amalia figlio di Rita) Guè, Gigè, ciao a nonna, comme stai??

                 (esegue) Mammata e patete a poco se ne so’ ghiute.

MICHELE- Gigè, vieni ccà…damme nu bacio pure a me (Gigetto esegue)

GIGETTO- ‘O no’, comme te siente oggi?

MICHELE- E comme me sente ‘o nonno, na fetenzie!! E tu che fai e belle??

GIGETTO- ‘O no’,  me songo iscritto ‘o festival d’è canzone napulitane!!

MICHELE- Ma pecchè, tu sai cantà?

GIGETTO-Saccio cantà? ‘O nò, chill sì Sal Da Vinci, Gigi Finizio e Nino D’angelo me sentessere e

cantà, me chiammassere “professò”!!

DIODATO- Ah, bravo, allora non cresci di statura, ma cresci di cervello…bravo…ma dimmi  pensi tu

                di saper cantare, oppure sai solo canticchiare, perché se sai solo canticchiare posso insegnarti io

 a cantare.

MICHELE-E’ arrivato a buonanima e Pavarotti!! Ma io non aggio capito, tu può dicere chelli poesie,

e ‘o  guaglione non po’ cantà??

AMALIA- Eh bravo a Gigetto, è diventato nu’ cantante!!

GIGETTO- Cantautore, a no’!! (sottolineando) Cantautore!! ‘O cantante e canzone e canta sulo e

cantautori, primma a scrivene e po a cantano…

DIODATO- Ah, si?? Sono proprio curioso, canta , fammi sentire se sei intonato, se vai a tempo…e

fammi il “refrain” in si-bemolle

GIGETTO- Na sibamolle?? No ‘o zi, a canzone e ritmata e orecchiabile , Aspè, mo’ t’à faccio sentì!!

…’o titolo d’à canzone se chiamma “Marì”, ed è un testo jazz-metal-rap, che va nel pop -classicheggiante , ma con riferimenti al rock-tecno-neomelodico.

MICHELE- Azz Gigè!! E’ fatte sta n’zalata?? 

GIGETTO- (Solenne) L’opera  che genialmente e magistralmente ho composto fa più o meno così…

MICHELE- (alla moglie) L’opera?? Ma chiste se pensasse che ha scritto a “Traviata”??

GIGETTO-  (Cantando)   -    Marììììì….non me lassà

                                               non t’è… scurdà,

                                               fa ambresse a turnààà….(pausa)

                                             - Mariììì…fa ambresse a turnà,

                                                non te scurdà,

                                                non me lassà!! (pausa)

                                               -Marììììì….non me lassà,

                                                non t’è scurdà,

                                                               fa ambresse a turnààà……

MICHELE- Gigè, ma che dice sempe a stessa cosa??

GIGETTO- (borioso) ‘O ‘No’, se vede che non hai seguito con attenzione…a 1° strofa dico:<<non me

 lassà, non te scurdà, fa ambresse a turnà….nella 2° strofa , accommincia tutto ‘o contrario,

primm dico “fa ambresse a turnà”, po’ “non te scurdà”, e infine “non me lassà” a 3° strofa

è uguale a primm….hai capito mò addò sta a finezza??

DIODATO- Io lo sapevo che eri una frana a cantare!!

GIGETTO- ‘O zì, statte zitte che non hai capito niente!!

MICHELE- Gigè, ‘o zio ha ragione…la canzone non dico che fa schifo…ma poco ci manca!!

GIGETTO- Tu dici accussì perché non hai sentuto ‘o ritornell …’o ritornello è chiù orecchiabile..

DIODATO- E’ il genere che non va Gigetto…tu devi essere più melodico…

AMALIA-Né penzà, a nonna, a canzone non è bella, è bellissima e tu tiene a voce chiù bella e Celentano.

MICHELE- Gigè, cambia sta specie e canzone che sennò ‘o festival t’abboffano e pummarole

AMALIA- (rimproverandolo) Ma lascio ‘o sta, non ‘o scoraggià!!

MICHELE- (al nipotesottovoce) Gigè, cambia che so’ pummarole e cavuliciore

GIGETTO- ‘O no’ , in tutta onestà, allora tu dice che aggia cambià canzone??

MICHELE- In tutta onestà? Cambi mestiere!!

AMALIA- (prende il nipote per un braccio) Neh penzà ‘a nonna…chelle è tutta invidia…tutta gelosia

…fa na cosa, va a chella parte, chiuditi dint a stanza solo solo, concentrati, e cerchi e cambià

nu’ poco e parole e sta canzone!!

GIGETTO- E allora, ‘a no’, vo’ dicere che ‘o nonno tene ragione, a canzone non va bone??

AMALIA-Nossignore, va bone, va bone...però si l’accuncia nu poco, malamente non fai. Va a nonna,

                va. (lo accompagna alla stanza a fianco e GigettoESCE)

DIODATO- Mamma, tu sbagli, così lo illudi, e non è giusto, Gigetto sta inguaiato…è talmente ina-

                scoltabile che mentre cantava sono andato in “apnea”!!

MICHELE-Si ghiuto in apnea?? Amà, hè visto?? Che solde mieje va giranne pe tutto ‘o munno!!

DIODATO- Apnea, papà, apnea….significa che mi mancava il respiro!!

MICHELE- (ricordandosi) Mancà ‘o respiro? Bravo, m’hè fatt ricurdà , (andando veso il mobile)

                Amà, addò sta a macchinetta cu’ l’aerosol che con st’asma me manca ‘o respiro??

AMALIA-Ma che ha fa mo’ cu’ st’aerosol?

MICHELE- Comme c’aggia fa? Miette  a capa in petto a mmè...(Amalia esegue)’o siente? ‘o siente?

AMALIA- Ma ch’aggia sentì?

MICHELE- Non ‘o siente nu’ siscariello??

AMALIA- (seccata) No, sente a trumbettella!!

MICHELE- (infastidito) Vabbuò, a me non interessa, io me ne vaco dint a cucina a fa l’aerosol!!(ESCE)

AMALIA- (imprecando) ‘O malato immaginario, “l’aerosol”…….. ogni malatia a tene isso!!

DIODATO- Mammà, (cacciando i soldi che la mamma gli aveva dato) ma io questi soldi veramente te li

debbo restituire??

AMALIA-(guardando se entra Michele) Nossignore, non me l’hè ha d’à chiù!!

DIODATO- Eh, ma hai sentito papà?…”Il prestito si chiama Pietro”…”dai una cosa e torna indietro”.

AMALIA- E tu quando te impari? Quando te serve qualche cosa …dimmello sulo a mmè!!

DIODATO- Ma io non capisco…noi siamo sempre stata una famiglia ricchissima, voi tenete 2 ottime

pensioni, questa casa è di vs. proprietà, 8 appartamenti al centro in affitto, il negozio di

Valerio il parrucchiere che pure è vostro, 15-16 ettari di terreno  dati in lavorazione che ogni

anno vi fruttano un bel po’ di soldini…senza parlare delle liquidità bancarie…e papà è

sempre un taccagno??

AMALIA- Azz guagliò, n’ce fatte e cunte n’cuollo!!

DIODATO- Ma no, quali conti…se io e i miei fratelli vi chiediamo i soldi e’ perché sappiamo benissimo

 che ve lo potete permettere.

AMALIA- Eh, ma simme pure 2 persone anziane…non t’hò scurdà…che ne sapimme a vecchiaia che

n’ce riserva?

DIODATO- Mammà, ma che dici?? Io e i miei fratelli saremo sempre vicini ai ns. genitori, voi ci

avete dato la vita, ci avete cresciuto, ci aiutate…in caso di necessità figurati se vi abbandoniamo!

                Non dirlo neanche per scherzo!

AMALIA- E sperammo che è comme dice tu!! (CAMPANELLO)

VALERIO E DETTI 

 

AMALIA- Hanno sunato, aspè, mo’ vaco arapì (ESCE)

DIODATO- (vain un mobile, apre un cassetto, prende un borsello della mamma e preleva altre

                banconote e lo richiude velocemente)100, 200, 300 ecco fatto!!

AMALIA-(entrando a Valerio) Ma no, Valerio, me faje piglià collera, ma che discorso è questo qua?

VALERIO- No donna Ama’, sono troppo mortificato, dispiaciuto e amareggiato…vs marito non si

                doveva permettere. Questo è l’affitto del negozio di questo mese e vi comunico che sto già

                provvedendo a trovarmi un altro locale per svolgere la mia attività perché con vs. marito non

                ci voglio più avere niente in comune!!

DIODATO- Ma che è successo??

VALERIO- E’ successo che tuo padre è un villano!! Io ero venuto qui per fare un pedicure a donna

                Amalia a domicilio, e tuo padre, senza alcun motivo , mi ha letteralmente riempito di botte

perchè….ha  avuto un attacco di gelosia.

DIODATO- (Ride) Gelosia? Papà geloso di Valerio? Mamma porta papà da un dottore…questo

                veramente non sta bene….pazzesco (poi)…mamma io vado via….(a Valerio) calmati Valerio,

                non ci pensare, stai tranquillo e soprattutto non ci pensare….

VALERIO- Eh, non ci penso, e come faccio a non pensarci?? Io, ci penso …ci penso…io più ci penso…

AMALIA- (Cantando G. Bella) …..e più mi viene la voglia di te…anche se nella mia mente……

VALERIO- Donna Amà, e non scherzate, non mi pigliate in giro, io sto nervoso…io lo sa che voi

                siete un donna onesta e corretta…ma vostro marito è insopportabile!!

AMALIA- (ride) Vieni ccà, …non te piglià collera (restituisce i soldi a Valerio)…mancano ancora 10

juorne p’à rate e fine e mese, quando è ‘o 31 m’è puorte …  (CAMPANELLO)

ROSA, PIPPO E DETTI 

 

VALERIO- Donna Amà, hanno bussato!! State comoda. Vado ad aprire io.

AMALIA- Eh, bravo famme ‘o piacere. (tra se) Guarda llà’, chill è nu buone guaglione e quel fetente

                e mariteme l’ha abbuffate e mazzate.

VALERIO- (entrando) Donna Amà, è vostra figlia Rosa con il marito Pippo.

ROSA- PIPPO(entrando) Buongiorno!

AMALIA- Ciao Rosè, ciao Pippo, comme jammo?

ROSA- …Dicimme tutto a posto??

AMALIA- Ma pecchè che è succieso?? Qualche problema?? Che te serve??

ROSA- (indica Valerio) Mammà, mò non è ‘o mumento t’ò dico doppo!!

AMALIA- (si alza e va verso Valerio) Valè, vuò nu poco e cafè??

VALERIO- Donna Amà, grazie, meglio di no…già sto nervoso!!

AMALIA- E non te preoccupà allora, tu statte tranquilla e vattenne a faticà…non me dicere niente

                ma è venuta Rosetta co’ marito e voglio vedè che vonno…va , va cà mano d’ò signore.. e non

                te preoccupà, n’ce simme capite?? (lo abbraccia)

MICHELE E DETTI

MICHELE- (entra e vede Amalia e Valerio) Chiste sta nata vota ccà??...abbracciate cu’ muglierema?? 

Ma allora io t’aggia accidere overe??  Uhè, chill mò fanno aumm aumm sotto a l’uocchie.

VALERIO- (uscendo) Donna Amà, me ne vado, arrivederci, è arrivato “l’orco assassino”…scappo

                …io voglio vivere “senza pene”!!

MICHELE- A fuje, a fuje, fai buone …meglio si non t’acchiappo, beato te che vivi “senza pene”……..

                (pausa) (ad Amalia ) e a te… svergognata!! Mò me faje e corne pure annanze a figliate??

AMALIA- Michè, vide e non te fa schiaffà na cosa n’faccia, io già aggio stato n’ora p’apparà e guai

tuoje!!

**************************  3° ALLUCINAZIONE  (diavolo)***********************

PIPPO- (Sordo come una campana) Ma che è successo??

ROSA-(cercando di minimizzare) Niente, stai zitto, non parlà che non ce siente buono!!

MICHELE- Che succieso? E’ succieso che mia moglie è una “traditrice”…

PIPPO- Che peccato….(pausa)….s’è rotta a “friggitrice”?

MICHELE-S’hè rotta a friggitrice? (scimmiottandolo) Eh, bravo mo’ non pozzo frivere chiù e patane!!

PIPPO- Tenite e rucioli n’coppe e mane?

AMALIA- Eh!! Tene e rucioli arrete e recchie!!

PIPPO- (ad Amalia) Scorre l’acqua a dint e secchie?

AMALIA- (a Rosa) Ahò, ma chiste è peggiorato?? Chill non sente proprio chiù??

ROSA- No, mammà, s’è rotto “l’amplifon” che tene dietro e recchie…n’avimme ordinato nato ..ma

                arriva fra 15-20 juorne, e chill senza apparecchio è surdo comme  “una campana”…

PIPPO- (a Michele) E tenite a na semmana?? Embè e site jute addò dottore??

MICHELE- (ironico) Comme..ha ditto che n’coppe e rucioli c’aggia mettere a pumata!!

PIPPO- Uh Dio!! Veramente? N’ce avite mettere a marmellata??

MICHELE- Se, se, a marmellata e ‘o mascarpone,  accussì facimme e film a luci rosse…

PIPPO- Ah, chest me dispiace, tenite a bronchite e pure a tosse!!

MICHELE-(esausto) Rosè, puortatenne a chist a ccà, che non mò fido neanche d’ò guardà!!

PIPPO- Ah, mò so cuntent, v’avite mangiat ‘nu  piezzo e  “baccalà”!!

MICHELE-(c.s.) No, ‘o baccalà è salato,…m’aggio mangiato ‘o stocco e ‘o capitone!!

PIPPO- Site allergico ‘o purpettone??

MICHELE- Siente,  siccome m’è asciuto pure l’herpes, vide buono, foss allergico pure a mulignana??

PIPPO- (si guarda intorno) Comme cacchio s’è rotta mo  sta persiana?

ROSA- Pippo , amore,  sssttt (fa segno di tacere) …ti manca l’amlifon, non senti bene, e meglio che non

parli.

PIPPO- Ma no, amore!! Non ti preoccupare, io n’ce sente, chelle che ha ditto patete , aggio capite

tutte cose!!

MICHELE- Meno male che n’ce sente, e si era surdo che faceva??

ROSA- Mammà, io te volevo chiedere nu’ favore, però si t’ho chiedo non m’è ha piglià co’ bastone…

MICHELE- Amà, piglialle cu’ “coppe e denare”!!

ROSA- Mammà, mò che è venuta Carletta hai visto che m’mocca teneva l’apparecchio??

AMALIA- E comme non l’aggio visto!!

ROSA- Mammà, chill’apparecchio costa nu sacco e solde e tu ‘o saje addò so’ ghiute addò piglià??

MICHELE- A Capodichino….è n’apparecchio e l’Alitalia!!

ROSA- Papà, non pazzià, chill’apparecchio m’mocca a Carletta m’hè custato 5 mila euro!!

MICHELE- E truovatenne contente a papà, mò vide quando s’addirizzano e denti comme pare bella!!

ROSA- (alla mamma) Mammà, papà fa ‘o “gnorro”…..

PIPPO- (come  uno spadaccino) Stanno facendo ‘o film e Zorro??

MICHELE- (imitando Pippo) No, stanne facendo chill e Dartagnan!!

AMALIA-(guardandoli) Te giuro, e vote me sbattesse ca capa n’faccio ‘o muro.(a Rosa) Che te serve??

ROSA- Mammà, a fine e mese, me servessere (pausa) “2500” euro!!

MICHELE- Evvilloco, ‘o sapevo!!! ….Te servessere….’o te servene??

PIPPO- (pronto) Ci servono, per la verità ci servono!!

MICHELE- (ironico) Azz, Amà, hai visto?? N’faccia e solde l’è scomparse tutta a “surderia”!!(adirato)

Non è cose, non è cose, ma vuje che n’ce avite pigliate pe’ na finanziaria che preste e solde e se fa

dà l’interesse?? Io non dico l’ interesse, ma almeno ‘o capitale!! Vuje n’ciò turnate ’o capitale??

ROSA- E come no!! Ve lo torniamo.

MICHELE- Tanto vulesse murì io quando e figli miei tornano e soldi a mamma.

ROSA- (offesa) Papà, ed io invece te prumette che ce torno!!

MICHELE- Ah si?? E quando??

ROSA- Quando mio marito co’ lavoro nuovo, chiano chiano, riesce addè apparà!!

MICHELE- (a Pippo) Bene!! E quando riesce add’è apparà??

PIPPO- Ve vulite ricoverà??

MICHELE- (sarcastico) Chist appena ha sentuto che add’a’ caccià e solde… è “n’surduto” nata volta!

AMALIA- Non te preoccupà, te do’ io, figurati si pe chella zuccarella mia non t’è do’ e 2500 euro pe

denti. Passa a fine mese, io me trove recuovete pure l’affitte e case e t’hè do’!!

ROSA- (contenta) Grazie mammà, grazie, ‘o saccio che sei na mamma speciale, grazie, grazie (a Pippo)

mammà è troppo bella, è la nostra “ancora di salvezza” ci dà sempre una “ mano”….

PIPPO- (esulta) E vai,  cu’ nu cross e “Lavezzi” ha signato “Gargano”??

AMALIA- (choccati) Rosè, a mammà, io a bocca a Carletta n’ce acconcia…ma e recchie e maritate

non voglio sapè niente…loco chiù e accuncià, s’hann fa direttamente addò capo!! 

                                                                              GIGETTO E DETTI

GIGETTO- (Entrando) A no’ aggio cambiato a canzone (notando gli zii) uhè, a zì, tu stai ccà?? …

                ciao…’o zì (pausa) aggio scritto na’ canzone po’ festivallo …aspè, mò t’à faccio sentì!!

Primma ‘o titolo era “Marì”…poi ho pensato, ho riflettuto, ho meditato e l’aggio cagnato

                …mò ‘o titolo è:<<Catarì>>!!

MICHELE-(ironico) Che bello….me stai facenne fa ‘o freddo n’cuolle!! (Amalia lo guarda male).

GIGETTO- (cantando)                          Catarìììì….non me lassà,

                                                           non te scurdà,

                                                           fa ambresse a turnà….(pausa)

                                                           Catarìììììììì ….fa ambresse a turnà

                                                           non te scurdà,

non me lassà (pausa)

Catarììììììì…..non me lassà,

                                                           non te scurdà

                                                           fa ambresse a turnà……….

MICHELE- Neh, Gigè, ma che hai cambiato??

GIGETTO-  Comme c’aggio cagnato?? Primma io dicevo (cantando) Marììììì…. (ripete la canzone),

                mò ‘o posto e Marì dico:<< Catarìììììì  non me lassà>>.

MICHELE-(incredulo) Nientemeno tu stai a chella parte a 1 ora e ½ pe cambià Marì cu Catarì??

GIGETTO- ‘O no’ ma tu non capisci niente, io mica pozzo “snaturà” a struttura dà canzone??

                A no’ tu che ne piensi?

AMALIA- Gigè, a verità, non ‘o saccio!!

GIGETTO- A zì, tu che ne piensi??

ROSA- Gigè, io non ne capisco, però me pare che dice sempe a stessa cosa, troppo ripetitiva,

vide d’à accuncià nu poco.

MICHELE- Ma che addà accuncià?? Chill s’addà accuncià a capa …non ‘a canzone!!

GIGETTO- ‘O zì, tu che si ‘o chiù esperto a ccà m’miezz…. l’hè sentuto??

MICHELE-(ironico) Comme na’ sentuto??....’O fatt e chest ‘o zio tene ‘e recchie bone!!

GIGETTO- Ma che c’entra?? Pecchè Bethoowen non era surdo e pure è stato nu grande musicista

…‘o zì, dimme a verità, ‘a sacra verità, pe’ te era brutta….. o era bell??

PIPPO- Vai a fa ‘o concerto dint e “trulli” e Alberobello??

GIGETTO- (scocciato) No, vaco a sunà n’copp e scoglie e Mergellina…

PIPPO- Che schifo, n’ce stanne e surice dint a cantina??

MICHELE- E chest è niente!! A vedè quand “zoccole” stanne n’copp a Domiziana!!

PIPPO- E comme sò fernute e surice dint a damigiana??

ROSA- (intervenendo) Statt zitto, statt zitto!! (mimando) Stanno dicendo nata cosa, non rispondere

                sempe m’mieze!!

PIPPO- Ma che sto facenne e male?? Nuje n’ce stamme facenne 2 chiacchiere!!

ROSA- (alterata) Chi se sta facendo sti 2 chiacchiere?? Chill parlano e na cosa e tu rispunn e nata!!

PIPPO- Uhè!! Aggio capito, te vuò fa na’ camminata??

ROSA- (nervosa) Sosete, sosete, non ce a faccio chiù!! (ai genitori) Ma possibile che non sente na

parola e parla sempe?? Non tene manca a cazzimma e dicere:<< sto senza macchinetta, non

 sento buono, famme sta zitto accussì non faccio nisciuna fiurella>>.Nooo!! Schiocca

sempe m’miezz e chist songo e risultati!!

GIGETTO- A zì, ma mò che t’arraggi a fa?? Io me ricordo quando te mettiste a fa ammore co’ zio…

                papà t’ho diceva sempe …Rosè…lass ‘o sta a mezza recchia, lass ‘o sta a mezza recchia… e tu

comme dicevi?? No ma chillo non è surdo, è che tene nu tappett e cerume dint e recchie…a zì’

secondo me non era nu tappett…era nu’ “suro” tanto.

PIPPO- (Ride a crepapelle) Gigetto durante ‘o concerto e Alberobello ha rutto e molle d’è mutante?

(poi alla moglie) Rosè’ ma che hai fatto?? M’ha fatte sosere pe n’ce fa na camminata

e mo’ non te muove?

GIG ETTO –A  Nò, vaco n’attimo dint ‘o bagno!!(ESCE)            

ROSA-(Rassegnata) Mammà, nuje n’ce ne jammo…e grazie pe’ solde..pò passo a fine e mese e me

vengo a piglià!!

MICHELE- (Pungente) Segnatell n’copp a l’agenda…”a fine mese prendere i soldi da mammà”, presa

                da tante cose, te l’avisse scurdà??

ROSA- Non te preoccupà, non mò scordo!! (scimmiottando il padre) Ma sì te po’ fa sta chiù tranquillo

                .mò segno n’copp a l’agenda, sì contento?? Bona jurnata.

MICHELE- A vide?? Chell me sfotte pure!! 

AMALIA- (Sbuffando) Che manicomio, Rosè, aspè, tengo na cosa pe te (prende una busta da un mo-

                bile e la porge alla figlia) tiè, so’ 2 funghi , t’è cucin domani…

ROSA- Grazie mammà, grazie assai (CAMPANELLO) (a Pippo ) Hanno sunato ‘o campaniello!

PIPPO- No, non me moro e sete!!

ROSA-E c’aggia fa che non te muore e sete??

PIPPO- Tu hè ditto:<< Hanno purtato ‘o Gaudianello>>.

ROSA- (alza gli occhi al cielo) Mammà, mo’ apro io!! (ESCE per aprire la porta)

                                                                               ENNIO, RITA, ARTURO E DETTI

(Rita è la nuora gelosissima di Michele ed Amalia, Ennio, loro figlio. avendo avuto tantissimo tempo

                    a una relazione extra-coniugale è ormai succube della moglie)

ARTURO- Buongiorno Michè, (Rita entra come una furia urtandolo vigorosamente) Uhèè, e tu me pare na

                    ‘ufara…chiano chiano!!

RITA-(entra urlando) Non truvà scuse, hè capito?...io non me faccio piglià pe fesso a nisciuno…non 

                trovà scuse!

AMALIA-Che succieso mò??

ENNIO-(Entrato insieme ad Amalia) ‘O solito mammà, ‘o solito, mia moglie ogni tanto sclera, ha

                    avuto nat’attacco e gelosia…

RITA –(furiosa) Attacco e gelosia?? Eh già, io mo’ songo a fissata…songo a visionaria…io sto

                    sclerando…’o pover’omme non sape niente!! E’ innocente, è overe??

 

 MICHELE- E’ innocente?? E allora se sei innocente Enniù statt tranquillo … non vaje in galere!!

RITA- Senza che facite l’ironia…chill, ‘o vedite? E’ veziuso!! E’ tale a quale a vuje!!

MICHELE- Tale e quale a me? Veramente io ‘o veco chiù sicco …..e po’ tà pozzo dicere na cosa?

                     Magari!! Chill si fosse comme a m’me…e che mancasse?? (Amalia alle spalle gesticola per

                     disapprovare) E senza che faje e mosse arrete tu!!...tanto ‘o saccio che staje facenne. Neh,

                    ma putimmo capì  pure nuje?           

RITA-  ‘O figlio vuoste è asciuto d’à casa per andare a prendersi nu caffè ‘o bar!!6 ore…pe se piglià nu

                     caffè n’ce mise 6 ore!!

MICHELE- 6 ore? (ad Ennio) E che si ghiuto a t’ò piglià ‘o Brasile?

               

ENNIO- Ma quale Brasile , papà, aggio n’contrato 2 amici miei che non vedevo a parecchio tempo.

                     n’ce simme mise a ricurdà e tiempo passate!!

RITA- (arrabbiatissima) Bugiardo, n’fame, traditore…non dicere fesserie…”e capille” e “capill”…

                    non te scurdà…io voglio na spiegazione n’copp e “capill”!!

ARTURO- (pensa) E capille?? (poi illuminandosi) “ O parrucchiere!!! Michè , chiste figliate Ennio

                    s’à fa co’ parrucchiere!!

MICHELE- (ad Arturo) Ma che dici?? Figlieme è omme!!

ARTURO- Michè , chill ha ditt che servizie e fa pure a l’uommene!!

MICHELE-Ma statte zitto!! (a Rita) E capille?? Che c’entrano e capille??

RITA- Che c’entrano?? Mo’ che ‘o farabutto è turnat a casa , n’coppe a giacca n’ce steve nu capill

                     luongo e biondo…

ENNIO- Ma quando mai….

RITA- (apre la borsetta) Quando mai? Eccolo qua (lo mostra) ‘o vedite??....la prova del reato!!

ENNIO- (incredulo) Nientedimeno è tenuto ‘o coraggio  e se stipà  ‘o capille dint a burzetta!! (alla

                    mamma) Mammà io aggio passato nu guaio …comme aggia fa’…comme aggia fa???

AMALIA- Eh, guagliò, t’è piaciuto e te fa a scappatella? Hai sbagliato? E mo’ suppuorte …chi pe

                    mare va , chist pisce piglia ( ad Ennio sottovoce)

ENNIO- A scappatella? Mammà, ma cheste è succieso chiù e 25 anni fa…e so 25 anni che non me lascia

 nu mumento libero, aggio perso ogni libertà, tutte l’amicizie, chell me pare na sanguett!

RITA- Na sanguetta? Song na sanguetta? eh, già , tu vulisse a libertà accussi può ghì facenn ‘o

                farenelle tuorne tuorne.

ENNIO – Ma quala libertà? Tu m’è levate tutte e diritti civili, umani e politici…

 

RITA- (calcando) ‘O capille, e chi è stu capille biondo?

MICHELE- Sicuramente non è d’a’ brasiliana…chelle so tutte scure e tenene e capille nire!!

Jammuncenne Artù, levammece a miezz a stu m’bruoglio.

ARTURO- Michè, io me ne vaco, cheste tua nuora è capace che n’ce schiaffa qualcosa n’faccia.

(Escono MICHELE nell’altra stanza e Arturodalla comune)

AMALIA-(facendo da paciera) Vedite da fernì mo’…forza e chi sarrà (pensa)…e sarrà d’à cammerera

                 d’ò bar quando ha purtato ‘o cafè!

RITA- (categorica) Nun è possibile!! E cammerere dint ‘o bar tenene a bustina n’capa!!

AMALIA- E forse e qualche cliente dint ‘o bar?

RITA- Eh già, chelle e cliente quando trasene dint ‘o bar fanno ca capa accussì e accussì (scuotendo la

                 testa)

AMALIA- E sarrà stata a cassiera quando ha fatt ‘o scuntrino! Si , si Alice a cassiera…è bionda.

RITA- (pensa) A cassiera??...’o capille e Alice a cassiera? (minacciosa)  Siente io mo’ vaco a controllà

                 dint ‘o bar e si sta Alice a cassiera non è bionda , guai a te!!

AMALIA- E si a cassiera s’è ghiuta a fa a tintura?

RITA- Peggio pe te!! E chest è a primma cosa e a seconda?? Forza dincell a mammata… forza…na

                vota tanta fa  l’ommo …parla….

AMALIA- Ma che altro è succieso mò??

GIGETTO- (entrando) Mamma, ma pecchè stai alluccanno, che è stato?

RITA- ‘O solito!! ‘O solito!! Io mi sono messa ad indagare e l’infame l’aggio acchiappato, pur senza

                “movente”, pure ieri con la prova del “reato” addosso…stavolta non hai “l’alibi”…confessa..

ENNIO- Ma che m’aggio spusato ‘o tenente Colombo?

RITA- Non fa ‘o spiritoso….confessa…confessa…!!

PIPPO- Ma oggi mica è Dommenaca?

RITA- E che c’azzecca??

PIPPO- Comme che c’azzecca, chella ha ditto…a messa…a messa..!!

RITA- E allora?

ENNIO- (risentito) Siente io non tengo niente a confessà…n’ce simme spiegati? Tu devi tenere più

fiducia in me, e ca me pare che ogni cosa ne fai na tragedia e me puort addò mammà, ma che so

fatto ‘o creaturo e 10 anni??

RITA-  Ah, si?? Te miett scuorno e mammà?? ‘O capillo, ‘o capillo…e chi è ‘o capillo??

AMALIA- (stufa) Nata vota co’ capillo?? Avimme ditte ched’è e Alice a cassiera??

PIPPO- So bone!! So bone!! Me piacciono alice n’turtiere!!

RITA- No ‘o capillo e primm, ma chist’ato capillo è nu capillo russo…io e capille e tengo biondi, tu nire…

                mammete e patete so’ nire…e miei ‘o stesso…neh, ma e chi è stu capillo russo??

ENNIO- (prontamente) E Gigetto!!

GIGETTO- ‘O mio??

ENNIO- (pizzicandolo) Eh, bravo…..’o tuoje!!

RITA- Non po’essere!! (estrae dalla borsa un altro capello)…vedi?? Chiste è russo, ma è luongo, Gigetto

                e capille ha sempe tenuto curte!!

ENNIO- (tra se) Manca a “scientifica” e accussì precisa!!  (poi molla un schiaffo al figlio….sottovoce)

 

RITA- (Biliosa) ‘O sce’, vide e non girà a frittata comme faje sempe, che te ceco l’uocchie comme quan-

                do faccio e “strangulaprievete” (mima il gesto). E chi è ‘o capillo russo??

PIPPO- Avite calate e spaghetti d’ò “Mulino Russo”??

GIGETTO- (ride) Ah,ah,ah, papà, ma chist ‘o zio risponde m’miezzo comme a na “samenta”??

PIPPO- Esatto, bravo, è un toccasana pure ‘o thè alla “menta”!!

AMALIA- (Nervosissima) Mezza recchia, mò mi ha fa uno piacere…(urlando) t’ha sta zitto!!

PIPPO-(Faccia schifata) Che gusti barbari…’o thè alla mente…che patatine fritte!!(CAMPANELLO)

                                                                              ANTONIO E DETTI

GIGETTO- (uscendo) Vaco ad arapì io.

AMALIA- Uhè, non alluccate, non facimme sentì e fatte nuoste a gente…è chiaro??

GIGETTO-(entrando) E’ zì N’tonio ‘o portinaio….

ANTONIO- (entrando) Amà, n’ce sta stu pacco per te, aggio pensate che era na cosa che te puteve servì

perciò te l’aggio sagliuto…uhè (ai figli), vuje state tutti quante ccà?? E po addò site sagliute che

io non v’aggio proprio visto??

ENNIO- No, ma nuje non simme sagliute…simme scise!!

ANTONIO- Comme site scise??

ENNIO- Eh!! A copp a l’elicottero (mima le eliche) Avimme atterrato n’coppe all’asteco e simme scise

                ccà, tutti quanti addò mammà!!

ANTONIO- Senza che faje ‘o spiritoso , hè capito??

ENNIO- Antò, tu dint a portineria nun ce stai maje, …pare che te scarrupa n’capa!! Staje sempe

a n’ciucià pe’ dint e quartini!!

ANTONIO- Statte zìtt, non parlà che mugliereta te dà…piuttosto diciteme…(pettegolo) state

facenne qualche  riunione??

PIPPO- (si alza e va alla finestra) Sta passanne a prucessione??

GIGETTO- Eh, sta passanne ‘o Bambiniello”!!

PIPPO- Curre,  N’to’, curre…hanno sunato ‘o campaniello!!

ANTONIO- E chist n’hè nato!! Mezza re’ va a fa a domanda pa’ pensione (ESCE).

ROSA- (gesticolando a Pippo) Ce ne vogliamo andare??

PIPPO- Aspè, mò jamme, famme sentì ‘o fatto che m’interesse!!

ENNIO-(despotamente) Voglio sapè pecchè Gigetto è russo??(Polemico) Io non m’arricordo

nisciuno pilorusso dint a famiglia…

RITA- (acida tra se)  Mò a chiste e schiaff ‘a burzetta n’faccia!!

 

GIGETTO- (come chi ha un lampo di genio) Papà, secondo me aggio risolto!! Mammà, a 1° notte e

nozze addò l’avite fatte?

RITA- In Egitto, a Sharm e Shayk n’copp ‘o mare.

ENNIO-Eh,  dopp 10 anni e digiuno e astinenza…

GIGETTO-Ecco qua!! N’copp ‘o mare…ma ’o mare llà  ‘o sapite comme se chiamma?? “Mar Rosso”

…e io comme sò nato?? Russ!! (moderando) Ora è tutto chiaro?? N’ce simme capite?

 

PIPPO- A rose e mammata s’è  appassite??

AMALIA- E ‘o garofano e patete s’è n’fracetato!!

ROSA- (arrabbiata) Cammina, jammuncenne, jammuncenne che è meglio (prende il marito per il brac-

                cio e fa per uscire, poi alza lo sguardo e..)Pataterno, tu sei unico, giusto e perfetto però e vote pure

                faje e cose storte…(indicando Pippo) a chist l’è fatt luongo luongo e senza recchie…e a me

                peccerella peccerella….signò, tu facive a mme’ 15 cm chiù longa, a chist 15 cm chiù curte ma che

                recchie bone….accunciave a 2 persone!!

PIPPO- Nu limone?? E fatt’è d’à a mammeta che e sprimmimme n’copp a n’zalata!!

ROSA- Jammuncenne, Jammuncenne, mammà, salutammillo  tu a papà!! (ESCE ROSA E PIPPO))

GIGETTO- (compiaciuto)  Allora, v’ha convinto a spiegazione??

RITA- Gigè, statte zitto che sto nervosa…

AMALIA-  Madonna, ma possibile che vuje 2 facite sempe cheste??

RITA- E pe forza …io ve vulesse vedè a vuje che dicesseve si acchiappassev ‘o marito vuote a vasà

 nata femmene!!

ENNIO- Ma cheste dice sempe a stessa cosa?? Mamma e “Pumpei” famme a grazie…ma tu stai

parlanne e nu’ bacio “vecchio” e “sureticcio” ch’aggio dato 30 anni fa!!

RITA- Si, ma e “corne” m’è sente “fresche” e “toste” ancora oggi!!

AMALIA- Ma quali corna??...Ritù…quali corne…non dicere scemenze…Ennio te vò bene e ti ama.

GIGETTO- Mammà, ma e che te preoccupi….chill a papà si non t’ò pigliavi tu chi so pigliava??

ENNIO- (ceffone) Ha parlato Brad Pitt….!!

GIGETTO- (cantando  C. CASELLI e allontanandosi)……… la verità ti fa male lo so……

                Ciao a nò, me ne vaco.

RITA- (verso la porta) Gige’va a casa che fra poco me ne vengo pur’io………(Gigetto  ESCE)

ENNIO- Ed io???

RITA- (irosa) Tu?? Ancora non ‘o saccio se te faccio trasì!!

AMALIA- (moderando) Venite ccà tutte 2…datevi la mano…(tentennano, poi eseguono) …e

mò abbracciatevi…ma vuje pecchè me vulite pe forza fa piglià collere?? Io non sto in pace

quando ve veco appiccicate..(sono un po’ restii) uhè, ho detto abbracciatevi…(eseguono) ah, ecco

qua, mò so’ contenta!! (tira fuori ilborsellino, prende delle banconote) Enniù, siente a mammà,

 mo’ facimme na cosa, mò scennimme, n’ce fermammo ‘o meglio negozio e facimme nu’ bello

 regalo a Rituccia, po stasera portala a mangià chell che vo’ essa, offrile nu’ bell gelato, jateve a

vedè nu bell film e facite pace, n’ce simme spiegata? (mentre Ennio e Rita si guardano)…N’ce

simme spiegata??

ENNIO- Grazie mammà, grazie, comme te voglio bene!!

RITA- Ma vuje ve pigliate troppo fastidio…

AMALIA- Ma qua fastidio, so’ contenta!! Accussì me piace e ve vedè…felici…….!! Ià scennimme..

ENNIO- Mammà, quando tuorni n’ce ‘o saluti tu a papà??

                                                                              ARTURO E DETTI

AMALIA- Mò veco io , non te preoccupà (CAMPANELLO) e chi è mò? (fanno per uscire) Guè,

Artù,tu stai cà?

ARTURO- (entrando)Ve site calmate? Pozzo trasì ‘o a battaglia è ancora aperta?  Michele addò stà??

AMALIA- Sta a chella parte, Artù, io scengo che guaglione, fammo ‘o piacere avvisalo tu a Michele

(ESCEAmalia, Ennio E Rita).

ARTURO- Mo’ veco io, (chiama) Michele, Michelino, Micheluccio, Micheletto, (urlando)Scurnacchiato!!

MICHELE- (entrando) Guè, Artù , ma cher’è??

ARTURO- Ma che hai perze e recchie pure tu? Vide che mugliereta mò che è venuta ad arapì a

porta ha ditto che t’avevo avvisà che scenneva cu’ Enniuccio e c’à mugliera!!

MICHELE- Pecchè se ne so ghiute??

ARTURO- E penso e si, so’ scise tutte 3!!

MICHELE- Ahò, manca a forza e me venì a salutà….(dondola la testa) ….

ARTURO- Michè, n’ce a facimme na partitella a carte??

MICHELE- Artù, me vulesse fa primma a barba…aspetta lloco, io mo’ subito faccio  e po’ dopp

n’ce a facimme!!

ARTURO- E va va, io me faccio nu’ solitario (Michele ESCE) ( comincia a giocare

a carte) (CAMPANELLO) Famme ì arapì, (ESCE, e subito entra).

                                                                ELENA E DETTI

ELENA- (Ragazzina bella, scollata, spigliata e con minigonna vertiginosa) Vuje site don Michele??

ARTURO-No, io songo n’amico, e tu chi sì??

ELENA- Io songo Elena, a nepote e don Antonio ‘o portinaio, ha ditto ‘o nonno che abbasso n’ce

sta na signorina che vò parlà con don Michele Coppeta!!

ARTURO- Na signorina??  E chi è sta signorina??

ELENA- E chi a sape??

ARTURO- E che vò??

ELENA- E io che ne saccio??

ARTURO- Guè, ma tu non saje niente??

ELENA-E che faccio a portinaia io?? Nuje simme venute a truvà ‘o zio!!   E mentre stemm abbasso

 m’ha ditto:<<Elena famme nu piacere, va ad avvisa’ a don Michele che n’ce sta na signorina

che ‘o vò>>!!

ARTURO- Embè, non poteva citofonà??

ELENA- Infatti n’ce ha pruvato, ma dice che  stammatina ‘o citofono non funziona buono!!

ARTURO-E non puteva telefonà??

ELENA- Eh già, c’aveva accapezzà pure a telefonata!!

ARTURO- Accorta, avessa ì miezza a na via?? E pecchè non è sagliuto isso??

ELENA- Pecchè ha detto:<<Elenu’, ‘o zio, nun me fa saglì a me che me fanne male e cosce>>!!

ARTURO-(malizioso) Eh già, tu si giovane, tu e cosce e tieni bone…(guardandola)…e comme e tiene bone e

cosce!

ELENA-(civettuola) Embè, ‘o vulite chiammà a don Michele??

ARTURO- Non è possibile, Michele se sta facenne a barba!!

ELENA- E io c’aggia dicere  ‘o nonno??

ARTURO- Ha dicere:<<‘O no’, complimenti, ha ditto zì Arturo che tiene nà bella nipote>>….siente

 ma comm’è sta guagliona che sta abbasso??

ELENA- Comme, comm’è??

ARTURO- Eh, dico, è alta, è bassa, è bionda, è bruna….è bella , è brutta…insomma comm’è??

ELENA- Azz, e cheste me pare nu 3° grado!!...... manco sì ve l’avesseve spusà!!

ARTURO- Spusà?? Magari m’a’ putesse spusa!!

ELENA- Sentite don Artù, io a guaglione che sta abbasso ‘o palazzo aggio visto sulo nu’ mumento

e me pare na Polacca…ma pe’ comme se presente, e pe comme parla  e pe comm’è, a vuje chiù

che ve spusà, v’appenne  pe ciondolino!!

ARTURO-Guè, e chi t’à dà sta confidenza ?? Ma tu guarda st’insolente..e cheste n’ce mancava…comme

hè ditt che te chiammi??

ELENA- Elena, mi chiamo Elena, tengo 17 anni e ½   e song a figlia d’o’ frate e Antonio ‘o portinaio.

ARTURO- (ricordandosi) Aspè, tu sì a figlia e Luigi?? Gesù, Gesù, tu eri na cusarella tantella e mò

te si fatte grosse, stai crescendo proprio b’bona (la guarda) brava, brava …’o saje che quando

 eri piccerella te teneve n’coppo e cosce e te cantavo a ninna nanna, te facevo e smorfiette,

e te cantavo Sega-Sega Mastu-Ciccio…brava…brava ( e mette la mano sulla spalla di Elena

 mentre molto platealmente continua a guardarla).

ELENA- (tra se) Ma tu vide si stu viecchie rattuse  a fernisce e me squadrà!! Chill non ce a fa

manco a respirà e se permette pure e fa ‘o pappagallo…guarda ll’à quando è brutto…chille si

 chiudi l’uocchio è muorte a nu mese!! (seducente ed ammaliante) Mo’ l’acconcio io pè feste!!

ARTURO- Comme dicevi??

ELENA-(riprendendosi) Dicevo, a guaglione, abbasso ‘a posso fa saglì o adda restà in attesa??

ARTURO- Aspè, non ghì e presse!! (CAMPANELLO)

ELENA- Chist sicuramente è ‘o zio!! (va ad aprire girando intorno ad Arturo e pavoneggiandosi)

ANTONIO E DETTI

ARTURO- (la segue con lo sguardo e fa un gesto con la mano di apprezzamento) Po’ dice che uno passa

 nu’ guaio!!

ANTONIO- (entrando ad Elena) Guè, ma che n’ce vò ad avvisà a Michele??

ELENA- (cambiando radicalmente atteggiamento e linguaggio)Zio, perdonami, è stato questo signore che

 mi ha fatto una serie di domande, io gentilmente e cortesemente ho risposto e perciò mi

sono trattenuta.

ARTURO-Guè, e cherè, mo’ ha misa a lengua dint ‘o pulito? Anto’, ma cheste è tua nipote? Benedica,

e che bella nipote, meno male che non t’assomiglia!! Brava, bella e “buona”…aggia dicere a

verità, proprio na bella peccerella.

ANTONIO-Artù, cheste è a figlia e frateme Luigi, è na creatura, vide e non te fa vuttà a copp abbasso,

 eh capito??

ARTURO- Ma io non l’aggio fatto niente, non l’aggio manco sfiorata….

ANTONIO- ‘E’ overo ?? T’ha detto qualcosa?? T’ha tuccato??

ELENA- Zio, mi ha messo una mano sopra la spalla, ha detto che da piccola mi teneva sulle sue gambe

e mi cantava Sega-Sega Mastu-Ciccio, ma la cosa che più mi ha imbarazzato e mi ha

 fatto vergognare è che mi……che mi…..mi……..guardava in continuazione le gambe!!

ANTONIO- E guardave e cosce??

ARTURO- (imbarazzato) Ehh, embè, e che fa?? …..l’aggio guardate nu poco e cosce…ma poco però…

ANTONIO-(arrabbiato) Ma comme, pover’omme,  guardave e cosce a nepoteme??

ARTURO-Antò, chelle s’è schiaffato chesta piezze e minigonna…po’ dice che guardave e cosce…ma si

non se vuleva fa guardà, neh, ma pecchè s’à mise??

ELENA-Perché è alla moda!! E poi si, è vero, la minigonna la metto per farmi guardare….ma per farmi

guardare dai ragazzi “giovani”,“belli”, “freschi” e “pimpanti”….e non dai “vecchi”

“mosci”  “molli” e con le “pellecchie” appese!!

ARTURO-Eh già, chille e viecchi musci e che pellecchie appese m’miezz a via vanno

camminanno accussì!!(copre gli occhi con le mani)

ANTONIO-(ad Elena) Culumbrì, statt zitta (Elena fa una smorfietta ad Arturo)(poi ad Arturo) Addò sta

don Michele?

ARTURO-Se sta facenne a barba!!

ANTONIO- Famme a vedè ‘o lato a llà’ si è fernuto!!(ESCE )

ELENA- (ricambiando atteggiamento) Cherè, annanz ‘o zio ‘o pappavallo non l’avite fatte chiù?? Ve

site mise scuorno?

ARTURO-Ah capito, a nenna innocente, mo’ parla nata vota napulitano??Ma tu ‘o saje che sì proprio

na figlie e   n’trocchie?

ELENA-E cheste e niente!! Nuje femmene a vuje uommene…ve sciuglimme e v’attaccamme comme

piace a nuje.

ARTURO- E tu che ne sai?

ELENA- Che ne saccio?? ‘O sport preferito mio sapite qual è?? Me mette a fa a m’more che guaglione,

 e faccio innamorà buone buone…e quando so cuotte e lascio…sulo po’ sfizio d’è vedè

chiagnere annanze a me!! Loro chiagnene e si disperano…e io vaco a casa e che cumpagne

meje,  n’ce mettimme a leggere e messaggi:<<amò, non mi lasciare…amò, io muoio senza

di te…amò, sto soffrendo>> e n’ce facimmo nu sacco e risate!!

 ARTURO- (ironico) Bello sport, brava, e po’ nun faje nisciuno sport chiù??

ELENA- Comme, ‘o secondo sport preferito è chille e me mettere a minigonna e fa fa’ l’uocchie tante

 e vecchie rattusi (ride) (ESCE)

ARTURO- (tra se) Ma tu guarde che figlie e mappina!!

ANTONIO-(entrando) Artù, Michele se sta facenne a barba, io mò scengo e faccio saglì a chella

guagliona, mò che saglie, m’arraccumanne, fa a persona seria e  cerca e non te fa venì niente!!

ARTURO- Ma pecchè è bona??

ANTONIO- E’ bona?? Chella è na “muntagna”…altro che nepoteme che è na creaturella…mò che

vide a cheste te scimunisci!! (ESCE)

ARTURO-A creaturelle?? Eh, chiammala creaturelle tu…chelle tene a faccia d’è “zoccole”

                vecchie!! (chiamando)  Michè, Michè a che stai??

MICHELE- (da fuori) Nu quarto d’ora e aggio fatte!!

ARTURO- Michè, miettete ‘o profumo!! (si aggiusta i capelli, e si mette i lprofumo ovunque).

ELENA E DETTI

ELENA-(entrando) Permesso?? Posso entrare??

ARTURO-Ma cherè? Mò stai nata vota ccà? E a signorina che aveva saglì addò sta? Non saglie chiù?

ELENA-(allusiva) E me dispiace assai assai!!  Site jute a Roma senza vedè ‘o papa          ……a signurina

e n’è ghiuta, ha detto che jeve e presse e m’ha lasciata sta lettera per don Michele, ha detto che è

                molto importante e che ripassa fra qualche giorno pe sapè a risposta…don Michele s’à

fatt a doccia??

ARTURO- Non ancora, ma dalle a mmè sta lettera n’cià donco io!!

ELENA- (Elena prende la borsa dove vi è la lettera, si siede, accavalla le gambe…la cerca nella borsa

 e poi gliela consegna) Eccola qua, guè, m’arraccumanne, na perdite!! (si alza, si dondola un po’

 ed  ESCE)

  ARTURO- Mamma e ch’è stato!! Io pare comme si mò stesse ascenne a sotto anestesia…famme ì a

cambià che chelle m’ha fatte fa na spunzata d’acqua senza fa niente!! (ripone la lettera sulla

tavola ed ESCE)                                      

MICHELE

MICHELE-(Entrando)Artù!! Artù!!..addò stai Artù?? Ma che fatte se n’è ghiuto?(pausa) Ahò, ccà

n’ce fosse uno che primme e se ne ì, venesse a salutà!! Eh, ma chell ‘o pesce fete d’à

capa, muglierama chelle è l’esempioc’à dato e chill accussì se comportano…ma dico io ‘o

governo ha mise tanti agevolazione, niente più tasse n’copp e straordinari, niente

chiù ICI, rottamazioni pe macchine….ecco, pecchè non mettene na bella rottamazione

n’copp e mugliere?? Tu tiene na mugliera e 60 anni??...a puort arrete te ne danno 2 e 30….ne

 tiene una e 70, 2 e 35!! Allora si che se putesse arragiunà!! Dice, ma allora si maschilista??

N’ce a tiene che femmene?? Non è overo!! Songo e femmene che N’cià tenene cu

nuje uommeme…ecco, piglia per esempio quando na coppia e giuvane s’hanno spusà,‘o juorne

 d’è nozze tutte e femmene c’à guantiera m’mano…<<”sta passann a sposa!! Ahò, hà vist

comm’è bella a sposa!! Facimme ‘o nastro a sposa!! Pigliammo e confetti d’à sposa! >> ……..e

‘o sposo??? Cherè STRUNZ ‘o sposo?? Accussì pure quando vann a parlà che professori

 a scuola..…<<Io sono la mamma di Diodato Coppeta>>….Diodato Coppeta??? E quello è

il più bravo della scuola, è un piccolo genio!!........E a mamma tutta contenta…professò, chill è

 tale e quale a me…è figlio a me!! Po’ magari turnava a casa, metteve ‘o

piatto a tavola…accidentalmente ‘o guaglione faceve cadè ‘o piatte n’terra…’o piatt se scassava,

e subito a mamma….”Puozzo passà nu guaio”, si tale e quale a patete!! E chest’è n’esagerazione!!

AMALIA E DETTI

AMALIA- (entrando) Ma che parle solo tu??

MICHELE- Eh, comme e scieme, parlo sol’io!!

AMALIA- E Arturo??

MICHELE- E che ne saccio, io me steve facenne a doccia, quando so asciuto non l’aggio truvato chiù!!

               

AMALIA- Certo ch’è curioso Arturo e vote!!

MICHELE- Isso è curioso??...Amà cà o chiù normale e vuje è curioso!!

AMALIA- (Notando la lettera sul mobile) Cher’è sta lettera?

MICHELE- Quala lettera??

AMALIA- Sta lettera che sta ccà n’copp!!

MICHELE- Io che ne saccio??

AMALIA- Comme che ne saje?? Quando aggio scese non ce steve…

MICHELE-Ma mò ce avesseme appiccicà pe mezze e na lettera…aprila e vide cher’è!! (prende un

 giornale e comincia a leggere)

AMALIA- (apre la lettera, la legge, e comincia a sbiancare…) No, non è possibile!!

MICHELE- Cher’è Amà??

AMALIA- (disperata) Non è possibile, e mò comme se fa, comme se fa?? Che guaio, che guaio!!

MICHELE- Calmati Amà, ma che è succieso??

AMALIA- (strappa la lettera in mille pezzi) Nu guaio gruosso, nu guaio gruosso (comincia a sentirsi

male) Che disastro, e mò comme a mettimme nomme….(piange)

MICHELE- Amà, ma che n’ce steve scritto dint a sta lettera….forza, parla…parla!!

AMALIA- (Mette la mano sul petto e  tiene appoggiata ad una sedia, poi si accascia a terra)

 MICHELE-(urlando) Amà, Amà,  rispunne Amà che te siente, che te siente?? (va alla porta) Aiuto,

Aiuto, Anto’curre, curre, chiammate n’autoambulanze che Amalia non se sente bona, aiuto…..

Amà, non me fa mettere paura…Amà….Amà!!(entra in scena Angelina e cerca di

 soccorrere Amalia,….Michele piange….mentre il sipario si chiude )                                         

                                                             

 FINE PRIMO ATTO

“FIGLIE, E NEPUTE…

                                   …chelle ch’è faje è tutto perduto!!             

2 ATTO

(si apre il sipario e al centro della scena ci sono Ennio, Rita, Rosa, Pippo e Diodato. Amalia, a seguito

del malore avuto è stata portata in ospedale ma lì al replicarsi dell’infarto è deceduta. Sono ormai passati

25 giorni e i figli stanno ancora  discutendo sul da farsi riguardo la sistemazione del padre).                                 

ROSA-E chi so’ pensave, guardate io non ce pozz credere! So’ 25 juorne che è morta mammà e io non

 me facce capace…chelle stava na’ bellezza

ENNIO- Non ne parlammo! Io se penso che ero venuto ccà, e che dopp ‘o poco ‘e battibecco che avevo

avuto cu’ Rituccia, mammà n’ce aveva fatto fa pace e doppo poco è succieso chella che è succieso…n’ce sta a ì ‘o manicomio.

ROSA- Comme me dispiace, comme me dispiace!! ( abbraccia Ennio chinando la testa sulla spalla di

                quest’ultimo)

ENNIO- Rose, famme ‘o piacere, vide addò mitte sti capille che non sia mai a Dio ne perdi uno n’copp

 a giacca mia, ccà cu muglierema succede a fine d’ò munno.

DIODATO- Ennio, ti prego… non mi sembra il caso ….

ENNIO- Diodà, lascia stà,  tu non hai idea. Sti sera passate me so arritirate a case… primme e trasì

m’aggio controllato a giacca pili-pili, embè quando ha visto che non ce steve manco nu’ capillo … non s’è mise lo stesso a fa casino!!

DIODATO- E perché??

ENNIO- Pecchè dice che mò ma faccio pure che femmene co’ mullone!!

DIODATO- Ennio, per favore, …ma vi rendete conto che con mamma morta siamo rovinati? Ma

come, dico io, mamma aveva 15 anni meno di papà, sempre energica, dinamica, papà invece, sempre con le medicine in mano…chi si immaginava che papà campava e mamma moriva

di infarto in ambulanza durante il trasporto in ospedale.

ROSA-E po’ vulite mettere ‘o rapporto che n’ce steve cu’ mammà rispette a chille cu’ papà? Mammà

era sempe disponibile, sempe pronte a te venì incontro, a te d’à na parola e confuorto…

PIPPO- (interrompendola) E’ vero Rosè…s’adda ì a pagà “ ‘o schiattamuorto”!!

ENNIO- (a Pippo) Guarda che nuje ‘o schiattamuorte l’avimme già pagato!!

PIPPO- Vuò sapè ‘e ghirlande chi n’cià mannato??

ROSA- (urlando) Ma non parlà sempe…statte nu poco zitte!!

ENNIO- Rosè, non alluccà!! A llà n’ce sta papà che sta dormendo…si allucchi accussì ‘o faje scetà!!

ROSA-(decisa)E se sceta, che fa? Songo già e 4 passate, sta dormendo da dopp mangiato, è ora che

 se sose!!

RITA- (Va verso la stanza da letto del suocero, apre la porta, origlia e poi..) Eh, se sose, e quando se

sose??Chille non ‘o scetene manco e cannonate!! ( rimane la porta socchiusa)

DIODATO- Certo che adesso con papà è proprio una brutta gatta da pelare..

ROSA- E’ vero Diodà…mammà ‘o curava, ‘o cucinava, l’assecondava…

ENNIO- (continuando) ‘O suppurtavo!!

ROSA- Ecco, bravo!! ‘O suppurtavo, e mò chi ‘o passa stu guaio??

ENNIO- Rosè, stamme a sentì ‘o frate, tu sì l’unica femmina d’à famiglia, e secondo me tu, sì l’unica

che po’ fa stu sacrificio.

ROSA- Overo?? E chi t’à fatta st’imbasciata??

ENNIO- Rosè, a sore, rifletti! Non è pe cattiveria, papà se va facenne sempe chiù vecchie , sì s’adda

mettere nu’ pannolone, chi n’ce l’adda mettere mugliereme  che è a nuora?? Papà se sentesse in imbarazzo, e muglierema se mettesse scuorne. (Intanto Michele si è svegliato e, dalla porta socchiusa,  origlia di nascosto)

RITA-E’ vero!! Sai che scuorne a vedè a tuo padre annuro??

ROSA- (ride forzatamente) Ma comme site belle tutte 2!!

 …comm’è a papà me l’aggia tenè sul’io?? Pecchè chillo è pate sulo a mme??

DIODATO- No, è padre a tutti e tre, però Ennio ha ragione, non sta dicendo affatto una baggianata…

PIPPO- (intervenendo) T’aggia accattà à n’zalata?? (c.s.)

ROSA-(furiosa)No, accatt l’evere “vasciulella”…mezza rè, mò jà ciuncà a lengua!! (a Diodato)  Azz!! Vuje ‘o piano l’avite studiate proprio che cacchio, non esiste…non esiste, noi simme 3 figli e a papà n’ce l’avimme tenè tutte e 3!

ENNIO- Ma mia moglie è la nuora….

ROSA- (di getto) E tu si o figlio!! Quando la tua mogliettina (scimmiottando Rita) “si mette scorno di

lavare tuo padre”, te miette tu, che sì ‘o figlio, e ‘o sciacquarie buono buono!!

RITA- (acida) E sì se fa sotto mentre sta a faticà?? C’aggia fa? ‘O piglio, o sceng abbasso a cantina, e

                ‘o faccio sta che merde a  sotto fino a sera??

ROSA- Neh, scusate, ma quando mai papà s’è fatto sotto??

ENNIO- Mo’ no!! Ma chiù appriesse che ne saje?? Che te piensi che papà se va facenn giovane??

ROSA-Uuèè, che papà s’è  debosciato e che te fa piglià a nervature, è overo!! Ma cheste non significa

che pe forza adda ciuncà dinto ‘o lietto…e po l’esperienza insegna…oj, mammà non è morta e subito??

DIODATO- Appunto, può darsi pure che non ce ne sarà bisogno…e le cose per te saranno più facili!!

ROSA- Ma tu qua pe’ te chiù facile?? Guagliù, non ve lusingate, ‘o viecchie n’ce l’avimme “sciruppà”

                tutte 3!!         

DIODATO- Ma io ho i miei impegni lavorativi….

ROSA- (interrompendolo) E io che t’aggia fa?? (sarcastica) Ti disimpegni!!

 (su di giri) Guagliuuù, io non mò tengo, nun mo tengo….manco nu juorne mo tengo…o se

fanne e turne oppure…scurdativello…avite appise ‘o quadro a nu male chiuove!!

RITA- Enniù, io a patete dint a casa non ce ‘o voglio…ma manco pe pazzià,…e chi‘o supporte?…Vide

 comme e a fa tu e frate tuoje (scandendo le parole) ma io non faccio a servitù a “nisciuno”…

ROSA-A servitù a nisciuno? Ma quando venive a mungere a vacca sapevi venì, tanto papà era buono?

RITA-Azz!! Io venevo a mungere a vacca?? Ma vuo’ vedè che mò l’accattona d’à famiglia foss’io?

ROSA- Accattona?? Ah, bene!! Cheste è chella che pensate e me??...Che io song n’accattona?(con

finto sorriso) Sentite, dite quello che volete, offendete, sbraitate, imprecate, jastemmate …io

a papà sul’io non mò tengo, manco se me mettite nu curtiello ccà (alla gola)mo tengo, è chiaro?

DIODATO- (moderando) Forza, calmatevi, non c’è bisogno di urlare, facciamo una cosa…Rosa, tu ti

prendi cura di papà e ti riscuoti anche la pensione, io ed Ennio, invece, la domenica, a turno, ce lo portiamo a casa nostra così ti diamo un po’ di respiro anche a te!!

               

ENNIO- Ecco bravo!! Questa mi sembra un’ottima soluzione!

RITA-(acida)Ma qua ottima soluzione? E certo! Essa se piglia a pensione e io a dummenaca m’aggia

subì a patete. Nun ‘o voglio, Enniù, io a chillo viecchio n’zallanuto pe dint a casa nun ‘o voglio!! Comme te l’aggia dicere…ostrogoto?

ENNIO- (insorgendo) Ritùù…basta!! Guarda che chillo viecchio “n’zallanuto” ….è pateme!!  

RITA-(prevaricando)Ah si? E’ patete? E trasferisciti ccà, statte cu jsso e falle e servizie!!…Eh già, io

non aggio fatto a servitù mammam, mò me mette appress a patete pe me ruvinà l’esistenza.

ENNIO- Ma se tratta e na’ vota a semmana…

RITA- Manco mezz’ora!!

ROSA-Ma tu qua na’ vota a semmana e na’ vota a semmana…vo’ ripeto …se a papà me l’aggia tenè

sul’io…io‘o piglio e porto sotto a stazione e P.zza Garibaldi e ‘o lascio miezz e barbune!

PIPPO- (come prima) E maccarune?? Ok!! Mò m’ò segno… accattare pure e i maccaruni!! (c.s.)

ROSA- (a Pippo, furiosa) T’aggio ditt statte zitto!!

DIODATO- Papà in mezzo ai barboni?? Dio mio che debbo udire…se ci sentisse mammà….

ROSA- Ecco, bravo, fallo pè mammà, ‘o post e te mettere a fa ‘o chionzo appresso e femmene

                 …mettete ccà e “sfiziate” cu patete!!

ENNIO- Rosè, t’aggia dicere a verità, io non me pensavo che eri accussì….Senza amore, senza cuore,

                fredda, cinica, ahò, ma nuje stamme parlanne e papà!!

ROSA- Aspetta, aspè…famme capì??  Io song cinica e senza core pecchè aggio ditt che a papà pe

                n’ciò tenè avimme fa e turni?? Guagliò, guarda che stu “cuoppe” e mugliereta, a papà, l’ha chiammata nu minuto fa “vecchio n’zallanuto”…e tu si eri n’ommo buono…anzi se eri sulo “n’ommo”, alzavi e mani e facive cadè e denti a vocca a sta “vrenzola”, n’ce simme spiegati?

                E po’ se sei tanto affettuoso…tienatill tu a papà tutt ‘a semmana e a dommenaca mo’ tengo io!!

ENNIO- Pe mmè non ce sta nessun problema!!

RITA- (intervenendo) Pe mme si!! A casa mia non è o’spizio !! Si ‘o viecchio vene a casa mia, è meglio

                 che lo sai Enniù,…isso trase e io me ne esco…e a te “specie e femmena”, bada a comme parle

                sennò e denti, te faccio cadè a te, e po’ dopp te faccio aunà cà lengua ad uno ad uno a terra!!

DIODATO- Casa tua?? Guarda che quella casa te l’hanno data i miei genitori..

RITA-Bravo! Me l’hanno data!!…E mò è a mia!! N’ce faccio chell che voglio io…e pò “friariè” a casa,

                 patete, t’ha dato pure a te…tu non tiene figli, (offensiva)non sapimm manco se sì capace d’è fa …si scapolo… perciò a patete tienatill cu’te, è chiaro?

 

DIODATO-(Snob) Non ti rispondo per le rime perché sono una persona seria, e sappi che se io avessi

                avuto più tempo disponibile, papà, lo avrei ospitato senza problemi a casa mia.

ROSA- Aheeè, se avessi, se potessi, se facessi….se…se…se…ccà guagliù, che “se” e che “ma” non se

                risolve niente…avimme fa e turni…punto e basta!!

DIODATO- Ma Rosa, non insistere, io i turni non li posso fare…

RITA- ….tu nun e può fa!! E io  che song a nuora non e voglio fa!!

ROSA- No, vuje e turni e facite sennò ve faccio vedè che succede!!

RITA- (ironica) Eh, me mette ‘o sale n’copp a coda… 

ENNIO- Ma a vulite fernì??…Alluccate comme e pazze…ma che bisogno n’ce sta e alluccà ??

ROSA- Allucco pecchè io già sto piena e problema…in tutto questo me voglio tenè “o viecchie” pe na

                 semmana a turno…no!!…Mò vulite affibbià a mè e vuje ve ne vulite ascì pe porte e l’uorto!

PIPPO- Stanno suonanne e campane a muorte??

ROSA- (acida) Stanne suonanne e campane e chi t’è vivo!!

RITA-Ma io no aggio capito na cosa, n’ce stanne tanti vecchi chius dint o’ spizio, …chiuditelo dint ‘o

                spizio e risolvimm ‘o probleme!!

DIODATO- Nell’ospizio?? Papà nell’ospizio?? E che figura ci facciamo davanti alla gente??

ROSA- A gente?? Tu pensi a gente?? Sai quando costa ‘o spizio d’o’ Vommero ogni mese??

ENNIO-Vabbuò, però e solde sò e papà!! Sì pure costa 3-4 mila euro ‘o mese che fa??

RITA-3-4 mila euro al mese? Ma site pazzi? Pecchè l’avimme chiudere pe forza dint ‘o spizio e lusso

                 d’ò Vommero?? Chiudimmelo dint ospizio e Fuorigrotta e cu’ quatt solde n’ce ne ascimme!!

DIODATO- Ma io a mamma avevo promesso che li avremmo accuditi fino alla morte… io non mi

                sento con la coscienza a posto a portarlo in un ospizio…e poi un ospizio dei “poveri”…

RITA-Ecco qua!! Bastian contrario!! Tu e sti manie e grandezze…me pare Berlusconi …a casa toje

                 no, o’ spizio no, chest no, chell no…guaglio’  tu ti ha decidere  a patete che fine e vuò fa fa!! 

DIODATO- Una soluzione ce l’ho…mettiamogli una badante!!

ROSA- A badante?? Mammà non a vuleva, non e faceva piacere e tenè  n’estranea pe dint a casa!!

DIODATO- Si, ma questo lo diceva perché lei  era una donna dinamica e si sentiva autosufficiente…

ENNIO- Bravo!! A badante può essere na’ bona soluzione, pigliammo na’ guagliona giovane, e ‘a

                mettimme vicino a papà …che ne pensate??

RITA- Che penso?? Penso che a badante adda essere vecchia e non giovane…sennò risolvimme ‘o

                probleme e patete e n’ce mettimme ‘o tuoje..

ENNIO- Vecchia non va bona!!

RITA-Eh certo, non va bona! Chelle si è vecchia comme ‘o faje ‘o “splucito” appresso a essa?…invece

                 va bona…adda essere vecchia e racchia…..racchia e vecchia, ohj, fa pure rima!!

ENNIO-Ma rifletti nu’ poco…si a badante è vecchia, non ce a fa manco essa a sta allerta…comme fa a

                se occupà e papà?? Dopp che facimme, avimme mettere una badante alla badante??

PIPPO- (intervenendo) Si, si è vero!! Patete ha sempe vutato po’ partito ‘e Almirante!!

 

DIODATO- E allora facciamo un annuncio ad una agenzia specializzata per l’assistenza agli anziani

                del tipo:<< A.A.A.cercasi badante per la famiglia Coppeta>>…quando l’agenzia ci risponderà, ci fornirà la badante…poi se sarà una persona giovane o una persona matura lo stabilirà solo il caso…che dite??

TUTTI- ( Si guardano tra loro …e dopo un po di indecisione annuiscono)

DIODATO- Ok!! Tutti d’accordo. E allora facciamo una cosa, visto che stiamo tutti qua, andiamo

                insieme a questa agenzia e facciamo questo annuncio.

ROSA- E lasciamm a papà da solo??

RITA- Pecchè so mangia ‘o “mammone”??

ROSA- (Gesticolando al marito) Pippo, nuje scennimme, …tu rimani ccà cu’ papà…

PIPPO- V’avite ì accattà nu’ babà??

ENNIO- No, n’ce jamme accattà e cannoli siciliani!!

ROSA- Aspè, mò n’ciò scrivo n’copp a nu piezz e carta…(esegue) …tiè, leggi

PIPPO- (Leggendo) Ah, scendete?? E fra quando tiempo turnate??

ROSA- E più o meno fra n’oretta…

PIPPO- Turnate co’ vaporetto??

ENNIO- Eh, turnamme cu’ l’aliscafo!! Oretta!! Oretta!! Qua vaporetto!! Tiè, ca sta a chiave d’a casa

                e papà…nuje subito venimmo (gliela porge e fanno per uscire Rita, Ennio, Rosa e Diodato)

PIPPO-Aspettate, mò scengo  pur’ìo…m’accatto nu’ giurnale e po’ torno a saglì (ESCONO TUTTI)

                                                                                              MICHELE

MICHELE- (Entra in piena crisi di pianto) Che fallimento, a vita mia è stata nu fallimento, tanta

                sacrifici, tante sofferenze, tante preoccupazioni…e in cambio e che?? In cambio di che?? (ESCEcon il pigiama e sopra il braccio gli abiti per vestirsi

(Le luci si abbassano, sulla scena appare un ballerino vestito da  vecchietto che sulle note di “Spalle al muro” di R. Zero esegue una coreografia. Man mano che la canzone va avanti il ballerino sveste i panni di persona anziana e lascia spazio alla gioventù eterna che regna in ogni essere umano al di là dell’età anagrafica).

MICHELE- (Entra vestito e con un asciugamano si pulisce il volto…poi con gli occhi al cielo)

                Amà..Amà…hai visto? Dicevi che io ero esagerato? Che ero troppo severo nei confronti d’è figli nuoste, che non l’apprezzavo...e che, invece, erano buoni…che erano ‘e core…che erano affettuosi…Amà … Amà …(deludo) chill sò “viscidi”, sò disamorati, song na maniate e fetiente…io aggio speso na vita p’à famiglia…soffrendo… umiliandomi…e mo??   Chi non me vò a ccà… chi me sbatte a llà… comme si fosse nu cane rognoso…comme a n’appestate.

                                                                              AMALIA E DETTI

AMALIA-(siabbassano le luci sul palcoscenico e dalla finestra si sente una voce) Michè! Michè!Sto cà Michè!

MICHELE-Amà, sì tu?? Addò stai?? Io te sento…addò stai??

AMALIA- Sto ccà!! Sto vicino a te…aggio sempe stato vicino a te,…. arape a finestra…

(Michele apre la finestra e vede l’ombra di Amalia proiettata su di essa. In effetti il tutto si ottiene mettendo un

telo bianco perfettamente teso su tutta l’area della finestra. Poi installare delle luci dietro  e fare in modo che l’attrice sia posizionata tra il telo bianco e le luci , in tal modo l’ombra viene proiettata sul telo rendendo molto

suggestivo l’incontro tra Michele e “l’anima” della moglie. Alla base della finestra applicare dei contenitori con

dell’acqua e un attimo prima dell’entrata in scena di Amalia versarci dentro del ghiaccio secco…si avrà un effetto di fumo paradisiaco. Se oltre alle luci bianche si installano anche luci blu o lampade al mercurio l’effetto sarà molto più professionale e d’impatto)

MICHELE- Amà…stai ccà?? Tu dice che si sempe stata ccà….hè visto e guaglione comme se sò

                comportate?? Amà, io aggio n’tiso tutte cose!! Steve trasenne ccà dint… me so fermate a sentì arrete a porta…hai n’tiso quanta cattiverie se so fidate e dicere…

AMALIA- ‘O saccio …o saccio…però tu con loro pure si stato troppo rigido e troppo severo…

MICHELE- Troppo severo?? Amà, io me lamentavo solo d’ò fatto che che venevano a casa nostra

                  sempre e solo pe’ cercà piaceri e denaro…

AMALIA- Michè, aggio capito, hai ragione, ma sono sempre figli nostri….

MICHELE- Si, ma so’ velenuse…Amà, so’ velenuse comme e serpenti a sonagli!! E io non e voglio

                 vede chiù!!

AMALIA –Non ‘o dicere…non ‘o dicere che fai peccato…e figli so’ parte e nuje, so’ ‘o sango e a

                carna nuosta!! Pensa a chelli coppie che pe tutta a vita e figli non l’hanno mai pututo avè!! Pensa a chill genitori che tenene tanti aspettative sui figli e chist diventano delinquenti, vanno facenne rapine a mano armate, commettono omicidi…pensa a chill genitori che tenene e figli che portano a chelli povere guaglione n’copp e vianove pe fa prostituì…pure l’loro so’ genitori, pure l’loro vogliono bene e figli…ma dimme a me…ne possono essere fieri?…. orgogliosi?? Ne possono parlare a testa alta?? E pensa a chill genitori che tenene e figli malati…chill n’copp e seggie a rotelle…e diversamente abili…e nonostante ciò e vonn nu bene e pazz…nu bene assoluto…nu bene incondizionato…nu’ bene fatto solo per essere dato senza ricevere niente. Pensa a chill genitori che tenene e figli che so’ ghiute a discoteca, po’ escono, stann m’briachi, fanno incidente e non tornano chiù…Michè…non tornano mai chiù…sai quanti compromessi e genitori facessero pure d’è vedè turnà vivi nata vota?? Sai quanta vote se sacrificassero e offressere a vita l’loropure d’è putè salvà!! Sai quanti e l’loro fossero disposti a se vennere tutti e beni materiali …case …terreni… gioielli… auto e lusso …pure d’e putè abbraccià nata vota?? E figli nuoste so’ egoisti, sò venali, io ‘o saccio troppo buono, ma che putimmo fa?? E’ ‘o benessere, è l’agiatezza, è ‘o lusso che l’avimme sempe abituate a fa!! Ma tutto sommato, Michè, perdonali pecchè non so’ malamente (amareggiata) non so’ malamente…

MICHELE- (incredulo) Amà, io non ce pozzo credere…tu e difendi ancora?? Ma l’ha sentuto a tutti

                quanti?? Chi diceve:<<’o porto sott a stazione m’miezze e barbune>>…chi diceva: << a chill 

                viecchie n’zallanuto nu ‘o voglio >> …chi diceva:<<purtammelo  dint ‘o spizio d’è poveri>> …a me Amà…dint ‘o spizio d’è poveri.

AMALIA- Michè, ricordati, dint a vita tutto è scritto, tutto ha uno scopo…saccio buono chelle che e

                guaglione hanno ditto…’o saccio …e m’ha fatte male…m’ha fatte male assai…però né io e né tu putimmo sapè‘o Signore che pecchè m’ha mandato chella lettera.

 

MICHELE- A lettera?? Ma dint a chella lettere che n’ce steve scritto?? E pecchè t’hè sentute male?

                Amà, dimmello …dimmello…..

(sfuma il fascio di luce da dietro la finestra che proietta l’ombra di Amalia sul telo…le luci si alzano)

MICHELE- (Chiamando) Amà, Amà….Amà….non te ne ì…rimani ccà!! Rimani ccà!!

PIPPO- (entrando con un giornale in mano)Ve vulite ì a cuccà? Gesù..e vuje mo’ ve site scetate ?? E po’

                 stanotte dormite??

MICHELE- (tra se) Mamma a comme ‘o schifo a chiste (ESCE verso la camera da letto)

PIPPO- (lo osseva e poi cantando) E se sose a miezzejuorne, e se cocche pure ‘o juorne…e mente gira e

                Vote po’ se cocche nata vote….(apre il giornale) Mo’ me leggo nu poco ‘o giurnale…(si siede al tavolo comincia a sfogliare il giornale e poi leggendo) …

-”MANICOMIO”  In una casa di cura per malati di mente a Giugliano un pazzo ha tagliato la testa ad un amico di stanza e l’ha nascosto sotto il letto…poi sembra che abbia esclamato:<<Sai che bell domani mattina quando se scete e non trova a capa>>!!

                -“ASPROMONTE” L’anonima sequestri colpisce ancora, in Calabria nell’Aspromonte è stato rapito un vecchio industriale di 97 anni ed è stato richiesto un riscatto di 8 milioni di euro….ovviamente i figli sono molto preoccupati…(commentando)… preoccupati?? E pecchè?? Se io fosso ‘o figlio, dicesse ai sequestratori:<<Guagliù vò putite tenè!! Pe chist solde a papà n’ciò accattammo nuovo!! Ah, ah, ah!!

                -“STATISTICHE” In un recente sondaggio dell’Abacus sul comportamento dell’uomo dopo aver fatto l’amore è risultato che:<< Il 2% mangia un chewinggum, il 3% accende una sigaretta, il 6% si gira dall’altra parte del letto, l’8% va a farsi una doccia e il restante…pari all’81%, si alza, si veste, si aggiusta i capelli….e torna dalla moglie!!

                “CIRCO ORFEI” Un famoso fachiro indiano del circo Orfei, per entrare nel guinness dei

                 primati, si è fatto rinchiudere in una cassa di legno insieme a 150 serpenti e vi rimarrà per ben 20 giorni in assoluto digiuno…alla chiusura della cassa ci sono state moltissime perplessità. (comment.) E pè forza, chill e serpient avrann pensate…20 juorne digiuno? Ohj neh! Ma stamme sicuro cu’ stu muorte e famme. (CAMPANELLO)(Prende il telefonino) cherè, ha suonato o telefonino?(lo guarda)No, non ce sta nessuna chiamata (CAMPANELLO) …Aspè, ma fosse ‘o campaniello?(ESCE e rientra subito)

               

ANTONIO, LEOPOLDO E DETTI

ANTONIO- (entrando) N’ce sta ca fore uno che vo’ parlà cu’ te!!

PIPPO-‘O thè?(guardando l’orologio) E chelle song e 5, vien dint a cucina che n’cio’ jammo a piglià.

ANTONIO-(tra se)  Ma chist non è surdo…. chist tene proprio e recchie appilate??

PIPPO- Sissignore, n’ce n’zuppamme pure e fette biscottate !!

ANTONIO-(pausa e poi tra se)….o’ cemento armato…e tene appilato co’ cemento armato…e pe n’ce

 spilà non ce vo’ a mazzola e ‘o scarpiello (mima) n’ce vo’ direttamente ‘o martello pneumatico.

PIPPO- E comme no!! Cà scorze e limone ‘o thè è chiù aromatico…

ANTONIO- Mò ‘o faccio trasì ( va sull’uscio e lo chiama) prego accomodatevi…dunque voi siete?

 

LEOPOLDO- (Ragazzo vestito di nero, con occhiali scuri. E’ il becchino che ha organizzato i funerali di

Amalia) Io sono Leopoldo Sfighetto, sono buono e perfetto, con gli amici ho affetto, ho solo un piccolissimo difetto….la sentite?...la sentite?? Una “zeppolina” nel dialetto.

ANTONIO- Veramente vuje state parlanne italiano, ma io a zeppola (lo imita)a sente ‘o stesso…mo’

scusate me n’aggia scennere. (ESCE Antonio)

LEOPOLDO-Ma veniamo a noi, sono un incaricato delle pompe funebri, voi siete il figlio del sig.

                Coppeta? (si danno la mano)

PIPPO- Volete la moneta? (tra se) Se, se, ha truvato proprio a persona adatta!! (A Leopoldo)  E perché

                volete la moneta?

LEOPOLDO- (con difetto di pronuncia tra se) Ma chist cà capite? (poi a Pippo)Non ho detto mo-ne-ta!!

PIPPO- Ah, la cometa?? E comme no …iesce nel periodo di natale!! Po’ n’ce stann pure e re Magi,

 Gaspare, Melchiorre e Baldassarre….a grotta, ‘o bue e l’asinello…

LEOPOLDO-(tra se) Eh? E pò n’ce sta chill piecure e patete che fa ‘o zampognaro!! (a Pippo)Io ho

                detto sono Coppeta, ….Coppeta!!

PIPPO-Tappet? Facite ‘o rappresentante?Ah, mi dispiace, mia moglie è allergica alla polvere.

LEOPOLDO- No tappeto…Coppeta…io songo l’incaricato delle “pompe funebri”…vice becchino…e

 il mio nome è (calcando) Leopoldo Sfighetto!!

PIPPO- Il  Folletto? E aggio capito, ma pure se passammo ‘o folletto…”l’acaro” rimane sempe!

LEOPOLDO- (c.s.) Ma qua Folletto e Folletto…io songo venuto pecchè stamme facenne a lapide e

 marmo dint ‘o camposanto…vuje n’copp a lapide n’ce vulite fa scrivere qualche cosa??

PIPPO- Aggio capito!! ‘O Folletto tene ‘o sacchetto che candelette profumate che sanne e “rosa”!!

LEOPOLDO- (adirato) Ma che me ne frega d’è candelette profumate che sanno e rosa?? Nuje

avimme scrivere na frase n’copp a tomba, ora ditemi, la defunta era, da tutti, molto amata?

PIPPO- Si, si, quando pigliava e crisi e asma, steve proprio mala combinata!!

LEOPOLDO-(c.s.)Mala combinata? Allora era malata?? Ah, questo è interessante…se stava malata

…avimme  mettere na frase che riguarda la malattia…

PIPPO- State a pere??

LEOPOLDO- Pecchè??

PIPPO- E vuje avite ditt che avite ì a ferrovia

LEOPOLDO- (c.s.) Nossignore, non stongo a pere, stongo a cavallo!!

PIPPO- Avite ì ‘o Portogallo??

LEOPOLDO- Eh, comme no!! Vaco ‘o  Portogallo a Svizzera e vaco pure ‘o Giappone!!

PIPPO- Ecco, bravo!! Purtativille nu giaccone!!

LEOPOLDO- (nervoso) Ma addò aggia ì??  A vulimme pensà ‘o no chesta frase?? Io avevo pensato na

cosa breve ma originale…che nisciuno a tene…nuje mettimme nu belle libro e marmo apierto e n’copp n’ce scrivimme na frase del tipo:<< …ormai vi ho lasciato…però ve l’avevo detto che mi sentivo poco bene>>…che ne pensate??

PIPPO- Eh, si, purtatev pure ‘o smanicate!!

LEOPOLDO-Mo’ a chist e donco na’ capata n’fronte (tira fuori un documento)…mettite na firma

                ccà n’copp (Pippo  esegue)…ecco qua, l’affare è concluso!!

PIPPO-, Ah ‘o sapite pure vuje ch’è mio suocero è puricchiuso!!

LEOPOLDO- (c.s. e tra se) Chist non sente manca na parola…addio…(mimando il gesto) Me ne vado!!

PIPPO- Ve ne andate?? E scusate, chi siete?? Perché siete venuto? Che aggio firmato??

LEOPOLDO- (a voce alta ed accentuando la “zeppola”) Io sono Leopoldo Sfighetto…faccio “l’estremo

                saluto”(mostra una foto) perchè sono un depositatore di salme nell’umida e viscida terra…

PIPPO-(che finalmente comprende)Uh, mamma e Pompei, Gesù Cristo mio, chist fa ‘o schiattamuorte?

LEOPOLDO- No!! Prego, io sono “vice becchino”!!

PIPPO- Ma tu qua facchino e facchino…e facchine pigliano e pacchi…tu pigli e cadaveri!! Becchino!

(si pulisce vistosamentela mano che in precedenza  gli aveva stretto)Azz, e io primm l’aggio stretto pure a mano,(fa gli scongiuri con entrambe le mani sciò llà, sciò llà! Fuori, fuori, sciò llà!!

LEOPOLDO- Ma che sciò llà, e sciò llà…’o scè, io primma ‘o poi sempe pure a te t’aggia venì a

                piglià… (ESCE

PIPPO- Va vicino al mobile dei farmaci, prende l’ alcool, se ne versa un po’ sulle mani perdisinfettarsi) Puozzo fa

schifo, e n’ce mancava pure ‘o schiattamuorto(CAMPANELLOsuona 2 volte)  

                           

ROSA, ARTURO E DETTI

MICHELE- (entrando dopo pochi secondi)…A porta…(a Pippo)….hanno sunato a porta (Pippo apre)

ROSA-(entrando) Uhè, papà, tu te sì scetate?? Ccà n’ce sta zì Arturo…io e mariteme n’ce ne jammo.

MICHELE-(facendo finta di ignorare tutto) Rosè, e allora? Te sì  incontrata che frati tuoje? Po’ fatt

mio…comme avite deciso?

ROSA- Papà, non ‘o saccio ancora, “forse”, te mettimme na’ badante…na’ guagliona che te sta vicino 

dà mattina a sera e se ti serve qualcosa essa sta a tua disposizione,…po’ se ce sta qualcosa e urgente, basta che faje nu colpo e telefono e nuje subito currimme…mò papà, non dicere niente, ma me ne voglio ì che s’è fatto tardi…ciao…buongiorno zì Artù!!(ESCEPippo e Rosa)

ARTURO- A badante?? Te mettene a badante??

 

MICHELE-  Artù, hè capito? Dopp na vita intera a faticà… e figli miei…chi pe me e chi pe te,

nessuno m’ha vuluto…chissà, o me portono ‘o spizio o  me mettere a badante.

ARTURO- Ma Rosetta ha ditto…. “forse”….

MICHELE – Ma che forse e forse, neh Artù?? Io primma, quando stevene ccà che se appiccicavano

l’aggio n’tiso a tutti quanti e credimi…t’ho dico comme si fossimo  duje frate…

ARTURO- (interrompendolo) Cioè, comme si fossimo duje cappuccini??

MICHELE- No, comme si fossimo duje aperitivi? Artù, duje frati …nel senso e duje fratelli, no duje

prievete…e  che n’ce vo’ pe te fa capì!!…Te dicevo…tu si’ fortunato a tenè ancora a

mugliereta viva…chill juorne che non ce avesse sta chiù…

ARTURO- (interrompendolo) Vaco m’miez a piazza e me mette a sparà e tricchi tracche…??

MICHELE-Eh, vai a sparà e botta gialle!! Artù….vide comme fai ‘o scemo?…po’ vedrai quando è

brutto a sta cà badante…

ARTURO- Michè, t’ò pozz d’à nu consiglio?? Sarà pure brutto a sta ca badante, ma almeno fattella

                a scegliere giovane, cu’ doje percoche tante (mima) accussì te vengo a truvà chiù spesso!!

MICHELE- Artù, ma a vuò fernì??

ARTURO- Michè, e sto pazziann! Io non me fido e te vedè accussì, è quasi nu mese che è morta

                Amalia e tu stai  sempe accussì triste…ma che vuò fa?? Te vuò arrecettà pure tu??

Tu tiene ancora figli e nepute a spusà…

MICHELE- E nepute… e nepute…ahò, so’ 25 juorne che Amalia è morta e so’ 25 juorne che pe a

                casa mia non ce passano…primma stavan sempe cca’ …dice buone ‘o ditt antico:<<Figli,

            jennere e nepute…chelle che faje è tutto perduto>>

ARTURO- Ma guarda che ‘o proverbio dice:<<jennere e nepute…chelle che faje è tutto perduto>> !!

MICHELE- <<jennere e nepute>>? Embè, io n’ce voglio mettere pure e figli….anzi, soprattutto e figli.                           

 ANTONIO, VALERIO E DETTI

ANTONIO-( entrando) C’è permesso, posso entrare?

 

MICHELE- Chi è??..., Antò, si tu??

ANTONIO- Fore n’ce sta Valerio ‘o parrucchiere, dice che vò parlà cu vuje…o faccio trasì?(ride) Don

                Artù, e ched’è, ma che ve site fatte a pipì sotte?

ARTURO-Io? Ma quando mai?(si guarda) Uh, è vero, sto tutto bagnato!(a Michele) A colpa e a toje!!

MICHELE- A mia? Ma comme?? Tu te fai sotte e cu’ me t’à pigli?

ARTURO-Sissignore! Chest me succede sempe quando me piglio ‘o viagra, che te pigli pure tu?

                Mezz’ora fa m’aggio pigliato?...uhè, comme mò piglio me vene‘o stimolo e fa a pipì.

MICHELE- (ironico)Hè capito Antò, l’hè venuto ‘o stimolo, è ghiuto dint ‘o bagno, s’è araputo a

                cerniera d’o’cazone pe fa ‘o pipì,….po’ l’ha guardato buono…ha visto che non era ‘o suoje

                e l’ha a pusato nata vota dint…Artù, ma tu si proprio nu n’zallanuto! Antò, fa trasì a Valerio.

ANTONIO- (scimmiottando ed imitando Valerio) Subito…Michè (va alla porta)…. prego…trasite…

VALERIO- (entrando e in modofrettoloso) Vi ho portato i soldi dell’affitto del negozio…

MICHELE- E miettele l’loco n’copp che dopp me piglio…

VALERIO-Don Michele, vostra moglie la apprezzerete molto di più ora che vi manca. Ora capirete

quando valeva donna Amalia in questa casa.

 ARTURO- (in via confidenziale) ‘O sape già, Valè, ‘o sape già!! ….e figli non l’hanno vuluto cu l’loro,

                mò ‘o portono o’ spizio, oppure e mettene a badante!!

MICHELE- (ad Arturo) Eh, bravo, vott ‘o bando!! Arape a finestra e dillo alluccanne a tutti quanti!!

ARTURO- Ma pecchè, non è overo?? Tu m’ha ditt stesse tu??

MICHELE- Sissignore!! Ma non t’aggio ditto :<<Dillo a cane e porci>>!!

VALERIO- Come cani e porci?? Don Michele state insinuando che io sarei un cane o un porco??

ARTURO-Cane no! Ma pe’ cose che sapimme, nu poco “purcelluccio” n’ce sì!! (calcando) Maialone!

VALERIO- Ecco qua!! I soliti impertinenti! Comunque state tranquillo , sarò muto come un pesce.

ARTURO- (sottovoce a Michele) Michè no’ da retta, …barbiere, parrucchiere e n’fermere…ò meglio

 e chist è na “capera”!!

VALERIO- (A Michele) E quindi vi metteranno la badante? E questa badante viena di mattina e va

                via di sera o resta sempre qui??

MICHELE- Dipende!!

VALERIO- Dipende da che??

ARTURO- (intervenendo) Dipende comm’è!! Si è tosta e sta bona piazzata a facimme sta notte e

                juorne….si è racchia …vene a matina e se ne va a sera…

MICHELE- Ma nossignore, quando  mai?? Nun è accussì….

ARTURO-Hai ragione Michè, scusami, m’aggio m’brugliate…sì è racchia e facimme fa massim

                mezza jurnata e adda essere necessariamente mussulmana…

MICHELE- Comme mussulmana??

ARTURO-Accussì, se mette ‘o panno annanz ‘a faccia e non ce fa votà ‘o stommaco..

MICHELE-Artù, ma vatte a cambià!!…(aValerio) Dipende d’è figlie mieje comme hanno deciso e

                fa…io a verità non ‘o saccio ancora.

ARTURO-Si, Michè, è vero che stanno decidendo e figli tuoje, ma dipende pure a te…si tu vedi che a

badante è bona…tu accommincia a dicere:<<io a notte aggio bisogno d’aiuto, a notte non pozzo sta sol’io, a notte n’ce vò na compagnia>> e chill t’à lasciano pure a notte!! Si, invece, è nu “coppo” è a dicere:<<a notte aggia dormì, non aggio bisogno e nisciuno…pozzo sta pure sul’io>>…ah capito, neh, guagliò??

VALERIO- Don Artù, siete davvero incorreggibile!!

ARTURO- Ma qua incorreggibile, io sono “incontenibile”!!

MICHELE- No, tu sì “incontinente”….vatte a cambià!!

VALERIO- Don Michè, i vostri figli  Rosa ed Ennio sono sposati e va bene, ma Diodato non poteva

ospitarvi??

MICHELE-Diodato? Diodato non è buono manco a capo ‘o fuoco…pensa sulo a fa ‘o nacchennello

che femmene senza concludere mai niente!!

ARTURO- Pataterno!! Pecchè dai ‘o pane a chi non tene e denti?? (CAMPANELLO)

VALERIO- Hanno suonato, don Michè, state comodo, apro io e me ne scendo …buongiorno (ESCE)

                                                                               ANTONIO E DETTI

ANTONIO- (Entrando) Michè, abbasso n’ce sta nata vota chella guagliona straniera…dice che adda

 parlà con te…a faccio saglì??

MICHELE- Na guagliona straniera che vò parlà con me?? Antò, e fall a saglì… famme vedè che vò!!

ANTONIO- E vabbuò mo a chiammo, ( ad Arturo )Don Artù, ì che femmenona…e coscie non so cosce,

                so’ pesche sciruppate! ‘O seno non è seno…è nu’ mulone e pane!! A vocca non è vocca…è na

fragola e giardino(brivido) 

ARTURO-(in estasi) Antò, ……..e puortammelle sta macedonia!! (ESCE  Antonio)

MICHELE-Artù, me vaco a sistemà nu’poco…sennò chest dice:<<azz, e chi è stu sciarmato>>?

(ESCE)

ARTURO- ( si ritira giù le brache,e mette i pantaloni di Michele che aveva portato Ant.)….famme vedè

                si stu cornuto ha chiuso a porta…ah, stavolta a porta sta chiusa…(…si tocca i muscoli delle

gambe per costatarne la massa) guarda ccà…chelle sti cosce so’ overo moscie  moscie(CAMPANELLO)

MICHELE- (da fuori) Artù, va arapì!!

ARTURO- Vabbuò, vac’io!! (ESCE ed entra con il pantalone di Michele)

PAKITA E DETTI

ARTURO- (entrando) Prego, da questa parte.

PAKITA- (Ragazza con accento straniero, bionda, appariscente e affascinante. Indossa un abitino bello

 e succinto) Permesso?? Io potere entrare??

ARTURO- Mamma e l’arco…”Santa Vergine d’à Consacrazione, SS cuore di Gesù… San Pasquale

Baylonne protettore delle donne, aiutami tu!!! Chest non è na cavalla…(nitrisce) Chest è tutto l’ippodromo!!

PAKITA- Tu essere Michele?

ARTURO- Gnernò!!

PAKITA- E allora chi tu essere?

ARTURO- (su di giri) Uno che non sape si sta dormente…o sta scetate!!

PAKITA- Ah, ma non possibile che tu dormire…tu essere in piedi…

ARTURO- Eh, ma fra nu minuto me vedi tisiche-tisiche n’terra!!

PAKITA- Cosa significare tisiche-tisiche??

ARTURO- Che significa?? Significa…rigido-rigido…(gli casca il pantalone)

PAKITA- Oh, tu non sentire bene??

ARTURO- Signurì, tengo nu’ poco e tachicardia!!

PAKITA- Cosa essere tachicardia??

ARTURO- A te piace ‘a musica??

PAKITA- Oh, si!! A Pakita piacere molto musica…

ARTURO- E io m’bietto a mmè tengo ‘o core che me pare “Tullio De Piscopo”

PAKITA- Tullio De Piscopo??

ARTURO- Eh, brava, sta sunanne a batteria!! (Gli ricasca il pantalone)

PAKITA- Tu volere che io chiamare medico??

ARTURO- No, signurì, chelle mò me passe!! (la riguarda) Anema e Dalila e Sansone  je tutti e

                Filistei…che “puledra purosangue”…ì che sciorta che tene ‘o fantino!! (a Pakita) Comme ti

                chiammi??

PAKITA- Mio nome essere Pakita!!

ARTURO- Pakita?? Spagnola?? E’ proprio bello!! Pakita è nu nomme da “bonita” (compiaciuto)

 Pakita…bonita…po’ ghì…me piace!!

PAKITA-Io non spagnola…io polacca (poi) ma dove essere Michele?

ARTURO- Sta ‘o lato a llà, se sta cambianne.

PAKITA- Ah, molto bene perché io dovere parlare con Michele o con figli di Michele…tu, nel

 frattempo, vuoi fare un servizio a Pakita??

ARTURO- ( su di giri) ‘O servizio??  Nennè, io te facesse nu servizio cusuto e ribattuto!!

PAKITA- Cosa essere “ribattuto”??

ARTURO-No, niente, è nu fatto d’ò mio!!

PAKITA- E allora tu fare a me questo servizio??

ARTURO -(annuendo vistosamente) T’ho faccio, t’ho faccio!!

PAKITA- (Va verso il tavolo, posa la borsa sulla sedia, la apre e si china in avanti per prendere una

 banconota…il tutto mentre Arturo è lì dietro sotto choc)

ARTURO- Pusillepe, Surriente, Positano…e che tenite ‘o panorama vuje? (indicando il fondoschiena

                di Pakita) chist è panorama ohj!!

 MICHELE E DETTI

MICHELE- (entrando nota Arturo con lo sguardo fisso sul deretano di Pakita e senza mezzi termini gli

                molla un ceffone dietro la nuca) Ahò, ma che stai guardann?? Tu me pare nu n’cantato!!

ARTURO- Aggie pazienza guagliò…steve ca’ capa dint e scoglie e Mergellina!!

PAKITA- (porge i soldi ad Arturo) Tu, bell’ometto, scendi e comprare per me Merit??

ARTURO-Bell’ometto??(gasato) Peccerè, e che “m’è...ditt”(a Michele mentre esce) Michè, comme me

            piacesse e essere na sigaretta mo’, ohj!!

MICHELE- Na sigaretta??

ARTURO- Eh, accussì me m’bruscinasse n’copp ‘o musso d’à signorina!

MICHELE- Ma addo’ a pigliate stu’ cazone? Mittete a cinta!! (presentandosi) Buongiorno signorì, io

 sono Michele Coppeta…

PAKITA- Piacere, io, invece, essere Pakita…(indicando Arturo) lui essere tuo fratello??

MICHELE- No, è un mio vecchio amico…tene 87 anni ma cu’è femmene è poco affidabile…

PAKITA- Ah, ma io questo avere già capito!! Lui molto arzillo e sfrontatello.

ARTURO- Sfrontatello?? E pe’ forza, signurì, io songo ancora nu’ fringuello!! Vado, le compro e

                torno. (ESCE)

PAKITA- Io …essere Pakita tua nuova badante... Tu essere contento di essere accudito da me??

MICHELE- ( cadendo su una sedia) Nientedimeno chilli “caini”d’è figlie mieje hanno già fatto??

PAKITA- Si, loro avere già firmato contratto …ma tu non sembrare molto contento?? Michele, se tu

essere disturbato da mia presenza… io andare via…io no volere restare contro tua volontà…

MICHELE-No, Pakì, non è pe te…è na cosa tra me e i figli miei…a proposito famm e telefonà…(va al

telefono compone il numero)… Rosè, Rosè, so’ papà…,ccà è venuta na signorina, dice che l’ha mannata n’agenzia e dice che è nuova badanta pe mmè, …eh, ‘o saccio che già me l’avive  ditt ….ma l’avite già pigliate??… Vabbuò…ma mò pecchè non te viene a fa na camminata??No!! …(pausa) vieni dint a sti juorne?...E quando l’aggia paga? V’ho vedite vuje cu l’agenzia? E vabbuò, mò chiammo ad Ennio…pecchè…non l’aggia chiammà? …ah, aggio capito, ha ditto che teneve che fa??...ciao…ciao!! (attaccail telefono e compone un altro numero) Diodà…so papà…siente ccà n’ce sta a signorina e l’agenzia che s’adda n’teressà e me…può venì nu mumento a casa…(pausa) mettevate d’accordo e te ne ive…no?? Non può venì (pausa) ….?? ...Tieni che fa??....e vabbuò…vabbuò. (Riagganciail telefono)

PAKITA- Tuoi figli, impegnati??

MICHELE-Già! I miei figli da oggi staranno sempre impegnati…solo quando ‘a mamma era viva e ‘a

l’loro ‘e servevene ‘e soldi…a chesta casa jevene e venevene ed erano sempe liberi e disponibili.

PAKITA- Forza, su con morale, vieni qua, siedi che Pakita posare sua valigia e fare a te la barba…

tu dove avere         occorrente per tagliare barba??

MICHELE- Dint ‘o mobile d’ò bagno.

PAKITA- Ok, io prendere subito. (prende la valigia ed esce).

MICHELE- (La guarda mentre esce) ‘O fatt e chest, a peccerella non c’è male…sta bona n’durzata…

                ahè mo’Arturo cu’ chest pe dint a casa, n’ce vogliono e cannonate pè n’ò fa ì!!

PAKITA- (entrando con set da barba ed asciugamano) Ora tu rilassare un po’ e sorridere…forza

sorridere…sorridere (gli dà 2 pizzicotti sulle gote) fammi vedere sorriso (Michelefa un sorrisetto) Ah, ecco , bravo!Così tu piacere me!! (CAMPANELLO) La porta , forse essere tuo amico con mie sigarette (ESCEper aprire)

 GIGETTO, SUSY BLACK E DETTI

PAKITA- (rientrando) Fuori tuo nipote, faccio entrare??

MICHELE-(contento) Ma chi è Gigetto?? Nientedimeno…e comme no!!

GIGETTO (entrando con la ragazza) Ciao ‘o no’….comme stai??

MICHELE- E comme aggia sta … sto nu poco giù…(si accorge di Susy) e chi è sta signorina??

GIGETTO-‘O no’,chest è a fidanzata mia, si chiama Teresa Capece, ma ‘o nomm d’arte è Susy

 Black

MICHELE- ‘O nomme d’arte?? Pecchè fa a cantante pur’essa??

SUSY –(ragazzacon abiti tipici dei rappers) Si, si!! Sono una cantante “rap” e in uno dei tanti locali

                dove canto ho conosciuto Gigetto e me ne sono innamorata (lo abbraccia)

MICHELE- Pakì, chist è mio nipote Gigetto!! E’ ‘o figlio di Ennio, ‘o primmo figlio mio…Gigè, cheste

                è a badante che oggi è venuta…

PAKITA-(a Gigetto)Ah, tu essere figlio di Ennio?(lo fissa intensamentee Gigetto ricambia lo sguardo)

                Piacere… (lo fissa ancora)…

GIGETTO- (che ha ricambiato lo sguardo per tutto il tempo, sottovoce al nonno) Azz, ‘o no’…t’ha

truvato“bona” a polacca eh??  (ESCE Pakita per disfare le valigie) (tatuaggio

Gigetto) ‘O no’, mò io e Susy partimmo pa tournèe , jamme giranne tutta l’Italia pe cantà!!

MICHELE- Gigè, ma a guagliona toje canta comme a te??

GIGETTO-No, Susy canta meglio e me!! Aspè, mò t’à faccio sentì…Susina…Susina…vieni a cantare.

MICHELE- Susina? Ma qua susina …chelle me pare na’  percoche!!

GIGETTO- Susina ma che c’è?? Perché ti sei allontanata da me? Susina…Susina…dai vieni

SUSY- (Con aria infastidita ) Con te non ci parlo più, visto che appena vedi un’altra ragazza subito fai

 il cascamorto …(col broncio)… del resto quella “polacca” non è affatto una miss…hai visto

 com’era truccata?Io vorrei vederla struccata e poi rispetto a me cos’ha di più?? Quando le hai tolto gli occhi, le hai tolto le gambe, le hai tolto il seno e le hai tolto il fondoschiena che rimane?

MICHELE- …’O nuzzolo d’à susina!!!

GIGETTO-(Che la coccola) Ma no, tesoro, io stavo scherzando, tu sei la mia vita …vieni qua…non

            voglio vedere questo musone…dai, facciamo sentire al nonno come siamo bravi …forza…

SUSY- E mi prometti che non fai più il “farfallone” con le ragazze??

GIGETTO- Ma io non te lo prometto…te lo giuro!! (Fanno un po di moine)

SUSY- (candando in stile rap)            

La storia d’amore tra me e Gigetto

                                                                              è stata fulminea e piena d’affetto.

                                                                              Ero seduta all’interno d’un night

                                                                              lui mi guardava e sorseggiava una sprite.

                                                                              Ho incrociato il suo sguardo...l’ho ammaliato,

                                                                              poi con “languidezza” l’ho salutato,

                                                                              mentre a via Caracciolo, sulla riva del mare

                                                                              vedevo le navi e la gente passare.

GIGETTO(stesso  stile ma più tresch)Steve a via marina …n’copp ‘o molo beverello,

                                                                              tra barche…motoscafi…e 3 o 4 peschelle.

                                                                              m’miez a tanta facchini…e 5 o 6 femmeniell…

                                                                              na tipa guardava e se fumava ‘o spiniello.

                                                                              A guardai dint a l’uocchio …e diciett:<<bellè…

                                                                              stai senza fa niente? Tengo na cosa pe te!!

                                                                              Tra turisti, marinai e venditori ambulanti,

                                                                              a peschelle rideva e s’accunciava a mutanta.

SUSY                                                                     Il problema è risolto, ora uso “pompea”

                                                                              lo slip non casca e mi sento una dea,

                                                                              e poi quello non era “spinello”, era un “toscano”

                                                                              ma tu eri distratto...mi tenevi la mano.

GIGETTO                                                               Dint a na’ panda scassata ‘a facett saglì…

                                                                              dicett:<< e mò spuogliete che te faccio impazzì>>.

               Mentre n’ce stemm baciann n’copp e siggiulin azzeccat,

                                                                              e dicett:<<sorè… e comm stai arraggiat>>.     

                                                                              Senza colpo ferire…il mio collo baciò,

                                                                              e poi senza pudore… la mano allungò.

SUSY                                                                     Ah, che bell’emozione…

                                                                               Com’è bello sentirlo vibrare!!

GIGETTO                                                               Nennè, puoso l’loco…

                                                                              Chist è ‘o telefono cellulare!! 

MICHELE- (tra se) I’ che bella coppia e “bucali”!!

GIGETTO- ‘O no’, se non era pe Susy, io non sarei mai riuscito a capire il mio genere musicale…

MICHELE- Gigè…primma faceva schifo??...mò non se po’ proprio sentì…. ma tu e a fidanzata toje,

‘o poste e ì a cantà, pecchè non ve arapite na bella puteca, nu bar, na chianca… Almeno cercate e v’assicurà ‘o pane p’à vecchiaia…

GIGETTO- A vecchiaia?? ‘O no’…..brutta bestia a vecchiaia…statte buone che nuje n’ce n’avimme

                ì!!

SUSY- (fa per uscire...rientra parlando praticamente a raffica) Comunque, solo per farvelo sapere, per

me voi siete solo un bifolco, un villano ed un rozzo...

GIGETTO- (Che intanto la tira per un braccio) Susy, lascia sta…jammuncenne…

SUSY-(stessa scena)..ed ancora un ignorante, un maleducato ed uno zoticone!!

GIGETTO- (C.S.) Susy, jammuncenne!!

SUSY- (c.s.)e per finire siete disgustoso, screanzato e cafone …ed io non posso sopportare

che voi possiate commentare un capolavoro così con una frase poco appropriata  come quella

espressa poco fa…(alzando la voce) siamo intesi?

MICHELE- Prugnetta, t’à pozz dicere na cosa? Ma vaffanc...!!

GIGETTO- Jammuncenne Susì!! Jammuncenne…

SUSY-Non ci metterò mai più piede in questa casa!! Neanche morta! (Escono Gigetto e Susy)

          

MICHELE- Degna nuora e sua suocera!!.....Sai che vedi dint a chella casa quando a vipera e a

                viparella  se vottono appriesse piatt, bicchieri e caccavelle!!

                                                                                              PAKITA E DETTI

PAKITA- (Entrando) Ecco fatto, io avere sistemato mia valigia, e tuoi nipoti??

MICHELE- Se ne so ghiuti…(saggio e solenne) dint a vita a sincerità non è mai apprezzata!! A gente è

amante e chi te piglia pe fesse e te dice chelle che te vuò sentere e dicere…

PAKITA- Uhè, basta questa tristezza, ora facciamo barba…va bene??

MICHELE- Pakì, ma tu a barba a saje fa…’o me taccarie sano sano??

PAKITA- (metteun asciugamano intorno al collo di Michele e comincia ad insaponarlo) Io fare bene

                barba…io avere mano ferma …io appoggiare mani sul tuo collo, poi tagliare…

MICHELE-Sobbazando Che vuo’ taglià?

PAKITA-Peli Michele, tagliare peli di barba. (insaponando) …Michele, quanti anni avere tuoi figli??

MICHELE- E figli mieje?? Ennio è ‘o primmo e mò tene 47 anni, Rosetta, a femmina, ne tene 42…e

                l’ultimo Diodato mò tene 35 anni…e tu , invece, quando anni tieni?

PAKITA-  Io avere 25 anni!!

MICHELE- E i tuoi genitori?

PAKITA- Io non avere padre!! Mio padre è andato via quando mia mamma essere incinta …io non

avere mai conosciuto mio padre.Mia mamma lavorava in un ristorante…faceva cameriera …poi quando mio padre lasciare, lei tornò in Polonia…infatti io nata a Varsavia…poi quando anno fa ha saputo di sua malattia, essere tornata in Italia…lei dire che medici italiani più bravi di quelli polacchi…non vero…lei comunque morta…ed ora io provvedere da sola per vivere!!

MICHELE-Pakì, scusami, p’à domanda indiscreta…ma l’agenzia quando te d’à ‘o juorne pe sta ccà?

PAKITA- Agenzia prendere dai tuoi figli 260 euro al giorno, a me, invece, dare solo 70 euro.

MICHELE- Nientedimeno? Accussì poco?

PAKITA- E cosa posso fare io?? Per guadagnare di più posso fare solo prostituta…

MICHELE- P’ ammore e Dio…non ‘o dicere manco pè pazzià….(pensa) siente e se facesseme na

cosa?...Vai all’agenzia e dice che ho rinunciato alla badante…tu pigli 70 euro ‘o juorne? …e 190 rimangono pè l’agenzia…se tu vieni ccà  ‘o contratto ‘o faccio cu’ te…a te donco 150 euro, e ‘o rieste ‘o risparmio io e accussì jammo buone tutte 2!!

PAKITA-(incredula)Michele, tu scherzare o dire vero? Io non credere che tu fare questo per me!!

MICHELE- No, io dico veramente…sì contenta??

PAKITA- (felicissima ed euforica abbraccia Michele) Grazie, Michele, grazie, io troppo contenta!! Tu

buono, tu troppo buono, tu avere fatto felice Pakita, grazie, grazie. (Finisce di fare la barba, lo asciuga con unasciugamano, gli spruzza un po’ di dopobarba) Ah, ecco, ora tu essere più bello senza quella barbaccia…ora io telefonare subito ad agenzia e dire loro come tu avere suggerito …mio telefonino essere nella borsa in altra stanza, io andare.(ESCE)

MICHELE- (seguendola con lo sguardo) Che brava peccerella, senza genitori … a 25 anni avesse

penzà a se ì a divertì…e invece…eccola qua, n’sieme a nu vecchio tutto ‘o juorne (scuotendo la testa) Quando mai e figli mieje m’hanno fatto a barba?? Se, se, si fosse pe l’loro hai voglia e fa e pili luongo  luongo che vanno pe sotte e piedi!!

PAKITA-(entrando) Michele, io avere telefonato all’agenzia e avere detto che tu non volere badante,

                ma loro molto arrabbiati, dire che tuoi figli avere firmato contratto e che tu dovere rispettare!

MICHELE- E non e penzà, mò veco io e i figli miei…’o contratto l’hanno firmato l’loro, mica io!!

PAKITA- Michele, io volere chiedere a te altro grosso piacere, io dovere andare fra 10 giorni a

matrimonio mia amica…io avere visto, in saldi, vestito e scarpe in negozio qua sotto…tu potere dare a me piccolo anticipo?

MICHELE- Quando ti serve??

PAKITA- Io non sapere…vedi tu quello che potere dare…

MICHELE- (si alza e prende dal mobile un libretto di assegni) 300 euro vanno bene??

PAKITA- (contentissima) Molto bene, grazie Michele!! Grazie!! (lo abbraccia e lo bacia sulla guancia)

MICHELE- Comm’è ‘o cugnomme tuoje?

PAKITA – Doriek…Pakita Doriek!!

MICHELE- (esegue) T’aggio fatto trasferibile (porge l’assegno a Pakita) Tiè, accussì può ghì pure a te

 comprà chelle che te serve. (posa il carnet sul tavolo)

PAKITA-Oh, grazie!  Allora io scendere, fare acquisto, e poi subito salire (apre la porta e incontra

                Arturo)Ah, mandrillaccio, tu qui? Grazie per Merit…bene, ora tu fare compagnia a Michele.

ARTURO E DETTI

ARTURO- Ma che te ne vai?? Azz, io ero venuto cu’ chella capa!!

MICHELE- Adda ì a fa nu’ servizio…

ARTURO- ‘O servizio?? (ride) Michè, altro che Valerio…cheste ‘o servizio ‘o fa overo. Guagliò,  ma

‘o sai che tu sì sempe stato fortunato dint a vita? Mò pure dint a nu mumento e disgrazia, comme a morte e muglierata,…cu’ tanta femmene  in giro che fanne e badante…chi è corta, chi è chiatta, chi è vecchia, chi è brutta…a te, invece, chi t’è capitato??....na badante che è a fine d’ò munno!!

MICHELE- Artù, Pakita è na bona peccerella…

ARTURO- So’ d’accordo ‘o 50%!!

MICHELE- Comme ‘o 50%??

ARTURO- Michè,  Pakita è bona, ma non è peccerella!!

MICHELE-Ahò, fai ‘o scemo sempe quando stai solo…po’ annanza a mugliereta…Amò, teso’, cara…

ARTURO-Statt zitto, io dico accussì pecchè non m’arricordo chiù manco comme “c….o” se chiamme!

(ride) (CAMPANELLO)

ENNIO, RITA E DETTI

MICHELE- Artù, hanno sunato ,  va a vedè chi è!!

ARTURO- Mò vaco (ESCE e rientra subito)

ENNIO- (entrando e con tono risoluto al padre) Ma cherè sta storia mò, famme capì??

MICHELE- ( Ad Arturo)  E’ trasuto dint a stalla!!  (al figlio) Innanzitutto, buonasera!!

ENNIO-Buonasera!Cherè sta storia che hai chiammat all’agenzia pe dicere che non vuò a badante?

MICHELE-(c.s)Uhè! Calmate nu poco e abbassa sta voce, hè capito?? Non ce sta niente da alluccà!!

ARTURO- Michè, mò stai cu figliate, io me scengo…n’ce vedimme..

MICHELE- E  vai, n’ce vedimme dopp!! (Arturo ESCE) (ad Ennio adirato) Guagliò, levate ‘o vizio

                e alluccà annanze a chi te truove…n’ce simme spiegati??

ENNIO- Eh, allucco!! allucco….guarda che sì non vuò a badante te stai a casa solo tu!!

MICHELE- ‘O saccio!! ‘O saccio!! Saccio buone che si fosse pe vuje facesse male finale…ma a

                badante non l’aggio mannata, a guaglione che è venuta m’ha ditt che l’agenzia ha chiesto 260

 euro ‘o juorne… vuje ‘o sapite a guagliona e quando e danne? E danne 70 euro ‘o juorne!!

RITA- 70 euro?? Ma site sicuro??

MICHELE- E certo che so’ sicuro, m’ha ditto a guagliona, allora io c’aggio pensate e fa…aggio ditt a

Pakita:<<Fa na cosa, chiamma a l’agenzia e dice che a badante non a voglio…tu comunque

rimani ccà…ed io te pago direttamente a te>>!!

ENNIO- (cambiando atteggiamento e visibilmente soddisfatto) Ritù, t’avevo ditt che non poteva essere

che papà faceva na fesserie del genere?? Bravo!! Accussì è pure meglio…’o posto e spendere 260euro ‘o juorne, ne spennimme solo 70…

MICHELE- No, aspè, ma che hai capito?? (tra se)‘o sapevo, comme al solito, ha pigliate e palle e

ciuccio pè lampadine fulminate…(poi ad Ennio) a guaglione e donco 150 euro…’o riesto ‘o risparmio io!!

ENNIO- Ma tu overo nun stai buono ca capa?? Ma comme tu hai sentuto che chelle piglia 70 euro ‘o

                juorne e tu le vaje a dicere che ne dai 150??

MICHELE- Ma pecchè, pè vuje che cambia??

ENNIO- (Nervoso) Comme che cambia?? (tra se) Chiste se n’zallanuto una botta (poi) Tu tiene a

                possibilità e risparmià …nossignore…l’avimme dà a badante!!

MICHELE-(pungente)E figli mieje si vulevano risparmià, putevano pure truvà na’ soluzione diversa!

RITA- Guardate che a decisione e mettere a badante l’avimme pigliate tutti quanti all’unanimità…

                figli …jennere e nepute!!

 MICHELE- Belli fetiente e merda tutti quanti!!

ENNIO-(che nel frattempo ha preso il carnet dal tavolo)E cherè st’assegno e 300 euro a Pakita Doniek?

MICHELE- Guè, e comme t’è permiette e piglià ‘o libretto e assegno a l’loco n’coppo??

ENNIO- Che mò mangio?? Piuttosto famme capì cherè st’assegno e 300 euro n’faccia a badante??

MICHELE- So fatte d’è mieje!!

RITA- E so fatte pure nuoste!!

MICHELE- L’aggio dato n’anticipo!!

ENNIO- …..e 300 euro?? ‘O primmo juorne e fatica?? E che fa a dirigente dint a Fiat??

MICHELE- Siente, io non aggia d’à cunto a nessuno…tanto meno a vuje duje!!

RITA- (ad Ennio) Ma tu hai capito a patete?? Quando mammeta era viva e venemme ccà, si chella

puverella n’ce dava na “spingula” …faceva e tragedie…mò ha dato 300 euro a polacca comme si fossero 30 centesimi….no, ma io aggia chiammà pure a soreta (prende un telefonino, si allontana in un angolo della stanza, e telefona a Rosa)

ENNIO- Papà, Rita ha ragione, Tu non connetti chiù, tu te stai scimunenno…(CAMPANELLO)

Ritù, va arapì…                           

 PAKITA E DETTI

PAKITA- (entrando) Buongiorno, signora!! Michele, io essere tornata!!

MICHELE- E ‘o vestito??

PAKITA- Lasciato a negozio perché dovere fare piega a gonna!!

MICHELE- Pakita, chist è mio figlio Ennio, e chest è Rita, a mugliera!!

PAKITA- Tu essere Ennio? ( lo fissa a lungo)

RITA- (notando la bellezza di Pakita) Ahh, mò aggio capito pecchè ‘o viecchio puricchiuso è diventato

una a botta …largo e mano!! (notando che Pakita continua a guardare Ennio che ricambia)…Uhè …ma che tiene a guardà a mariteme? Polacchììì…io te strascino cu’ sti zimmeri pe’ tutta a cà!

PAKITA- Ma io non avere fatto niente!!

RITA-Se, se, non ha fatto niente…non è manca arrivata, già t’ha fatte dà 300 euro!(CAMPANELLO)

PAKITA- Campanello, io andare ad aprire…

RITA- (urlando) Addò vai tu?? Assiettete l’loco …(al marito) Va arapì tu….io avevo ditto che a

                polacca aveva essere vecchia!!

ROSA, PIPPO, DIODATO E DETTI

MICHELE- ( a Rita) Uhè, uhè, ma non te pare che stai esageranno??

RITA- Vuje stateve zitte ….che facite chiù bella figura!!

ROSA- (entrando con Pippo) Eccoci qua, faciteme capì che è succieso!!

ENNIO- Rosè, papà ha telefonato all’agenzia e ha disdetto a badante pecchè dice che pagammo

260 euro‘o juorne e, invece, a guaglione n’è danne sulo 70!! Mò che vò fa…vò piglià 150  e sti solde e vò dà a badante!! In più, piglianno ‘o libretto che steve appoggiato n’copp a tavola, aggio scoperto che l’ha staccato n’assegno e 300 euro, e tutte cheste ‘o primme juorne e fatica…e chistu’  passo fra nu mese cheste se piglie pure e mutande a cuolle a patete…

MICHELE- Uhè, ma tu guarda ccà che avvoltoi!! Ma quando oggi pomeriggio v’aggio telefonato

comm’è che nisciuno poteva venì? Tutti occupati…mò pe cazzi vuoste state tutti quanti ccà?? No?? Basta!! Basta, io non supporto chiù a nisciuno e vuje…site na maniate e parassiti, site comme a chilli insette a tuorne a pianta che rosechene a scorza…mettiteve scuorne e chelle che facite. Ma che ve  pensate che e solde l’aggio scavato a terra? Guagliù, cheste è a primma vota che ve dico sta cosa, ma è giusto che a sapite! ‘O sottoscritto a 20 anni già teneva a primma impresa…me jeve già piglianne a fatica tuorne tuorne sol’io. Aggio avuto avè a che fa cu’ politici corrotti, cu’ camurristi che vulevano a tangente, cu’ concorrenti che te vulevene vedè sotto e n’coppe, e a me a 20 anni me cucevo ‘o già ‘o fronte! A matina, ‘o chioveva, ‘o n’ce steve ‘o sole che t’appicciava, nuje steveme sempe a faticà. A 30 anni, tenevo n’impresa con più e 150 operai. E quando e solde degli appalti pubblici nun arrivavano…ed io mese mese avevo pagà gli operai, e scadenze, e tasse, e contributi …jeve a banca e m’è faceve prestà… ma a banca vuleve ‘o n’teresse … sapite quant notte, a bon’anima e mammata me deve coraggio pecchè io me sentevo avvilito e non riuscevo a chiudere uocchie? Mò, doppo na vita e sacrifici, venite ccà, dint a casa mia, e me vulite dicere chelle c’aggia fa e chelle che non aggia fa?? Ma che ve pensate che non v’aggio sentuto a tutti quanti mentre m’avite chiammate viecchio, m’avite chiammato n’zallanut….e po’…chi me vuleva purtà ‘o spizio d’è poveri, chi me vuleva lascià sotte a stazione…chi me vuleva lascià m’miezze e barbune…(alzando la voce) jativenne, jativenne da dint a casa mia e non ve facite chiù vedè!! Jativenne!!

PAKITA- (andando verso Michele e mettendogli le braccia al collo) Calmati Michele, tu non agitare, tu  

così fare salire la pressione …

PiPPO- S’è schiattato ‘o tubo d’ò termosifone?

ROSA - Signorì, levate e mani, immediatament, a cuollo à nostro padre e non ve permettite mai chiù

                 abbracciarlo…nostra madre è morta da meno di un mese…abbiate un po’ di pudore!!

PAKITA- Ma io preoccupata solo per Michele!!

DIODATO-E da oggi non ve ne occuperete più, provvederemo diversamente con una nuova badante.

MICHELE- A parte ‘o fatte che Amalia io a rispetto già pe cunto mio… e po’ a te…( a Diodato)

 sarchiapone …chi sì tu pe decidere a chi me voglio tenè vicino??

 

DIODATO-Papà, sbagli! Sta polacca è sicuramente na’ poco ‘e buono che te vò tirà sul e solde a sotto!

MICHELE- Sta guaglione tene 25 anni, non tene a mamma, non ha mai conosciuto ‘o padre, e sì non

fatica…non tene che mangià!! Non è comme a vuje che v’è chiuvuto tutto cose a cielo, è chiaro?

RITA- Già s’è fatto abbabbià!! (indicando le gambe di Pakita)E’ bastato ch’è visto doje sprucculelle a

 fore, già non capisce niente chiù…(dispregiativa) pe me sta “polacca” è sulo na “puttana”!!

PIPPO- Si, si,  è vero!! Carletta p’à befana ha chiesto ‘a “cerbottana”!( ROSA lo caccia)

PAKITA- (insorgendo) Basta, ora basta!! Tu non sapere cosa dire…tu stai dicendo tante cattiverie

…io non avere voluto parlare fino ad ora perché volere conoscere meglio tutti voi…ma era buono come diceva mia povera mamma:<< non pensare loro…quella gente cattiva …essere gente con tanti soldi…loro non avere mai amore per te, loro avere amore solo per se stessi>>

RITA- Mò a sta stuppagliosa e faccio na faccia e schiaffi!!

PAKITA- Tu dare schiaffi a me?? Tu dare schiaffi a tuo marito…colpa è solo sua!!

ENNIO- A mia??

PAKITA- Si, tua!! Tu, ora volere fare rimprovero a tuo padre…ma pensa a tuo comportamento…

tu essere stato molto meschino,tu a 26 anni avere conosciuto mia mamma e non avere detto

lei che tu essere già sposato…dicesti di essere libero…e mia povera mamma avere creduto te… lei molto innamorata di te, più di ogni altra cosa al mondo…

RITA- (interrompendola e fuori di se) Ma tu che cacchio stai dicenne, nèh polacchì??

PAKITA- Verità!! Pakita dire sempre e solo verità!! Tuo marito, allora, essere sposato con te…ma,

stesso momento, essere fidanzato con mia madre…e quando tu esserti accorta che lui avere amante…lui lasciato mia mamma e non fatto mai più vivo…però lui non sapere che mia mamma essere incinta di lui. Mia mamma non avere avuto coraggio di abortire…lei avere cresciuto quel figlio con sacrifici e dolore ma anche con amore e cura…e quel figlio essere io!!

TUTTI- Tu??

PAKITA- Si, io…perciò, Michele non essere mio amante…io Michele volere bene perché Michele

                essere mio nonno!!

(sconvolgimento generale, Rita che cade seduta su una sedia, Ennio che si mette le mani in faccia, Rosa e

Diodato increduli)

RITA- Madonna e Muntevergine mia perdoname!! Ma io mò a cheste accide!! Chell sta cuntanne

 nu cuofane e fessarie…

PAKITA- Io non dire fesserie…io avere prove!! Io avere foto di mia madre e (indicando Ennio) lui!!

RITA- E voglio vedè….fammelle e vedè primme e mò!!

PAKITA- (prende la borsa e mostra diverse foto) Ecco, vedi, qui esserci mia mamma e tuo marito

                mentre si abbracciano e si baciano. (Rita guarda le foto con Rosa e Diodato)

ROSA- E pecchè fino a mò non te si fatte vive??

PAKITA- Mia madre non avere mai detto a me chi essere mio padre…lei diceva:<<tuo padre

                troppo vile per affrontare sua moglie, è inutile che tu conoscere tanto lui non ti accetta>>!

ROSA- ( a Pakita) Embè, e comme maje hai cambiato idea??

PAKITA- Mia mamma, come avere detto già anche a Michele, morta 6 mesi fa…lei prima di morire

avere detto a me nome di mio padre e avere consegnato a me queste foto. Io, messa a cercare lui…e avere saputo indirizzo di Michele un mese fa ed essere venuta per parlare…ma portinaio mi ha fatto aspettare giù tanto tempo…io andare a lavorare e allora lasciai lettera per famiglia Coppeta con tutte queste cose che io avere detto voi…ma nessuno ha risposto…

MICHELE- (illuminato) A lettera!! Guagliù…a lettera che Amalia leggette quando se sentette male

                primma e murì!!

PAKITA- Io volere ritornare per parlare con lui (indica Ennio) ma poi avere saputo di morte di

Amalia e allora io avere aspettato…poi avere saputo che voi cercavate badante e io, allora, pensato di andare all’agenzia e venire qua così conoscere tutti piano piano in segreto.

ROSA- E chi t’ha ditto che nuje cercavame a badante?

PAKITA- Portinaio giù!! Io lasciato mio nome giù….oggi lui telefonato e avvisato me!!

RITA- (piangendo) Non po’ essere, non po’ essere…mariteme non ha mai stato cu’ na polacca…(va

                VersoEnnio) è overo Enniù?? E’ overo?? Rispunne, rispunne Enniù….Enniù??

ENNIO- (abbassa la testa)

RITA- (realizza definitivamente) Tu sì n’omme e niente!! Sì nu farabutt!! Sì a feccia e l’uommene…

spuorco…vigliacco ….tiene na figlia bastarda…(strattonandolo)…sta faccia mia guardala pè l’ultima volta pecchè non me vederrai mai chiù…e mò che vieni a casa t’è faccio truvà e valigie fore a porte…pigliatelle e vattenne cu’ sta polacca chiù zuzzosa e te!!

ENNIO- Ritù, ma lasciati spiegare…lasciati spiegare (cerca di trattenerla)

RITA- Ma che vuò spiegà, (molla un violento schiaffo) statte zitto!!  (CAMPANELLO)(Rosa apre)

SUSY BLACK E DETTI

SUSY- (entra agitatissima e visibilmente scossa e con delle ferite sul viso e sulle braccia) Ah, state

qua?? Finalmente vi ho trovato( a Rita ed Ennio )…Un guaio….un guaio grosso assai…Gigetto, Gigetto… stavamo sulla motocicletta tutti e due, all’improvviso un’auto ci ha tagliato la strada e siamo caduti…Gigetto è finito violentemente con lo stomaco sul marciapiedi e sta male, sta molto male…(piange)

ENNIO- E addò sta? Sta in ospedale? (Ritacade sul divano sentendosi male mentreDiodato e Rosa la

soccorrono )

SUSY- No!! Noi stavamo di fronte alla clinica Mediterranea, ed è lì che lo hanno portato….dicono

che è grave…che ha  bisogno di una trasfusione urgente  ed è in serio pericolo di vita. C’è bisogno di operarlo urgentemente e bisogna pagare il chirurgo per l’emergenza.

MICHELE- (tempestivoprende il carnet e  firma un assegno lo dà ad Ennio) Tiè, chiste è n’assegno in

                bianco …paga ‘o miedeco…qualsiasi cifra dancella, ma fa salvà a nepoteme …curri, curri!

SUSY- Aspettate, c’è un’altra cosa!!  Il sangue  di Gigetto appartiene ad un gruppo rarissimo e al

momento nella banca ematica non vi è sangue a sufficienza per l’intera trasfusione…

ROSA-  Ma hanno fatto richiesta anche ad altri ospedali ??

SUSY- Si, ma dobbiamo sperare che ci sia e che lo mandino presto…ma con la burocrazia italiana è

                un guaio.

ENNIO- Io vaco ‘o spitale… (ESCE correndo)

ROSA- Aspè, venimme cù te!! ( ESCONO Rosa, Pippo, Diodato)

RITA- (che giace senza forze sul divano) Vengo pur’io…aspettate…aspettate…

PAKITA-No, signora, tu no!!…Tu non sentire bene, resta qua!! (le appoggia le mani sull spalle)

RITA- (In malo modo) Polacca e merda, lieveme sti mane a cuolle!!…Lasciami e non te permettere       mai chiù e me tucca!! (si alza ma si riaccascia dopo un metro sulla sedia)

PAKITA-Signora, tu stare già male, tuoi parenti pensare a tuo figlio o a te?Non dare altri problemi.

SUSY- E’ vero!! Restate qua!! Non servirebbe a nulla andare lì in queste condizioni…

RITA-(con occhi al cielo) Madunnè, madunnè fa che hanno truvato stu’ gruppo sanguigno…fa cà‘o

 figliariello mio se salva…non ‘o fa murì… …non ‘o fa murì…

MICHELE- Che gruppo sanguigno tene Gigetto??

RITA- Non ‘o saccio, non m’ò ricordo!!

SUSY- I medici hanno detto che è “O” rh negativo…(pausa, poi vede Susy sanguinare)

MICHELE-(vaverso il mobile prende il disinfettante e le bende)Vieni con me a là a disinfettà e ferite!!

Io‘o dicetto che servevene e cerotti,(poi) Pakì, pigliati e soldi, va abbasso  a sanitaria e vai

accattà …cerotti e… tintura e iodio.(escono Susy e Michele) (Pakita ESCE)

 AMALIA E DETTI

AMALIA- (si abbassano le luci) Ritù………Ritù…..

RITA- (guardandosi intorno) Chi è?? Chi è??

AMALIA- Ritù, so’ Amalia stò ccà!! Arape a finestra !!

RITA- (mettela mano destra al petto) Uh Dio!! A voce d’a’ gnore!! (apre la finestra)

AMALIA- Comm’è brutto a te vedè accussì…disperata…

RITA- Mammà, pecchè?’…Pecchè??  Avite visto oggi che succieso??

AMALIA- Niente!! Ritù, oggi non è succieso proprio niente!!

RITA- Ma comme niente?? Gigetto ha fatto n’incidente e sta tra vita e ‘a morte…mariteme c’à tene

                na’ figlia cu’ na polacca…e vuje dicite niente??

AMALIA- Ritù…è ‘o Signore che n’ce mette alla prova…è ‘o Signore che n’ce esamina tutti e

juorne…tu pienz solo a Gigetto e a Ennio…ma cu’ Michele ve site comportate buone? L’avite abbandonato tutti quanti…

RITA- L’avimme abbandonato?? Nuje n’ce avimme mise a badante!!

AMALIA- A badante?? Embè, tu non ‘o sapive che io ‘a badante non ‘a vulevo dint ‘a casa mia??

Mò tu chiagni pè Gigetto, te disperi pecchè ‘o vuò bene, è fatto ca’ carna tuoje, pensa pè

n’attimo se fra 20 anni quando te faje vecchia, se tu, che mò te stai disperando per lui, avisse

bisogno e isso, e chille te abbandona, te ripudia?? Comme te sentisse??

RITA- Ma vuje dicite fra 20 anni…io non saccio manco si campa ‘o more… dice che s’adda fa na

                trasfusione e sango e  non se trova ‘o gruppo suoje pecchè è nu’ gruppo raro….io che

pozzo fa ?? Pozzo pregà…Io a Gigetto ‘o voglio bene chiù d’a’ vita mia.

AMALIA- ‘O saccio, ‘o saccio…ma tu ha vulè bene a tutti quanti…Ritù, io so’ morte pè te…quando

leggiette‘a lettera ‘e Pakita, pensanne a comme sì gelosa dicette:<<e comme faccio mo’>>? Po’ ‘o Signore m’ha fatto capì che era un suo progetto divino e che Pakita non tene colpe, non ha fatto nisciuno peccato. Ha cercato solo ‘o padre!! Ma dimme tu, chi non l’avesse fatto? A povera guaglione non tene a mamma …sta sola…sta abbandonata e tu, che rispette e figlie mieje sì a chiù forte e sì pure a chiù n’ziste…stamme buone a sentì:<<da oggi convinci  tutta ‘a famiglia che Michele adda sta ch’è  3 figli a turno…e soprattutto accommincia a fa da mamma pure a Pakita!!

RITA- No!! Mai!!  ‘O marite vuoste si, ma a chella polacca schifosa non a voglio manco vedè!!

AMALIA-Ritù… a polacca  schifosa , comme dice tu, è a sore e Gigetto, …non è na cacciuttella! Tu

a Gigetto ‘o vuò salvà? E se salva…ma tu jè fa comme t’aggio ditto e non t’è preoccupà … ricuordati…:<<fa bene e scuordate…fa male e pensaci>>…poi vide che tutto se sistema…e mò, statt bona io me n’aggia ì….(sfuma l’immagine sul telo e si alzano le luci)

RITA- Aspettate!!…(urlando) Aspettate!! Non ve ne andate!!…Aspettate!! Nooo!!

SUSY- (entrando con Michele) Ma che è successo?? Con chi stavate urlando?? Vi sentite bene??

RITA- Non è succieso niente…stò bona…sto bona…so’ sulo nu’ poco agitata!!

MICHELE- Ti faccio un po’ e camomilla??

RITA- No, grazie!! (fa cenno  al suocero di avvicinarsi…poi ) Papà, perdonatemi!! Perdonatemi!!

(SQUILLA IL TELEFONO)

SUSY- Pronto?? (a Rita e Michele)E’ il sig. Ennio…sono Susy, comme sta Gigetto?? L’hanno

                appena finito di operare?.......... E i medici che hanno detto??...........Oh, Signore mio ti

                ringrazio!! (ai familiari) Gigetto è molto debole, ci vuole una lunga convalescenza perché hanno dovuto asportargli la milza, ma i medici dicono che è fuori pericolo!!....

TUTTI- Grazie Signore!! Grazie a Dio!!

RITA- E la trasfusione? Come hanno fatto con la trasfusione?

SUSY-(Mentre è sempre a telef. a Rita)…(pausa)…Avete capito? Pakita!! Lo ha donato Pakita!! La

                Polacca ha lo stesso gruppo sanguigno  e i medici hanno detto che se non fosse stato per lei

Gigetto non ce l’avrebbe fatta a  salvarsi!! Il sangue di Pakita è stato di vitale importanza!!

RITA- (si inginocchia vicino alla finestra dove era apparsa la suocera, con occhi al cielo)

                Grazie…grazie…grazie…mammà, vuje già ‘o sapevate!! Grazie!!

               

(si abbassano le luci completamente mentre una “strobo” o un sottofondo musicale crea un attimo di

                suspance, poi si rialzano  e………)

AMALIA, ENNIO, GIGETTO, DIODATO, ROSA, PIPPO, CARLETTA E DETTI

MICHELE- (Entra e vede tutti i suoi familiari a casa sua felici e spensierati, si stropiccia gli occhi

 vistosamente) Amà, ma tu…..? Ma tu …. stai ccà??

AMALIA- Eh, e ‘o papa sta a Roma!! Finalmente te sì scetate?? Ahò, hai tenuto ‘o curaggio e durmì

                d’è doje e  ½  oggi doppo mangiato, fine e l’otto stasera!! Mo voglio vedè comme duormi

                stanotte!!

MICHELE- (Vede Gigetto) Gigè, ‘o nonno comme te siente??

GIGETTO- ‘O no’ sto buono…ma ched’è ?? Te veco strano??

MICHELE- ( guarda incredulo Ennio, Rita,  Diodato, Pippo …poi si guarda intorno e) Che brutto

                suonno! Mamma mia che brutto suonno!!

PIPPO- (rassicurante) Non vi preoccupate è stato sulo n’incubo!!

MICHELE- Ma, allora,  tu n’ce siente??

PIPPO-  N’ce sente?? E che so’ surdo??

ROSA- Papà,  vide che aggio portato ‘a torta gelato, tu tè sì ghiuto a cuccà e non t’à mangiate a

                miezzojuorne …t’aggio conservato dint ‘o frigorifero.

ENNIO-E n’ce stà pure nata goccia e champagne, siccome io ed Rituccia  festeggiamm l’anniver-

sario l’avimme purtate…e po’…comme aggio ditt pure a mammà domenica ve porto a tutta ‘a famiglia a mangià ‘o ristorante!! N’ce penzate 21 anni e matrimonio (si abbracciano).

MICHELE- Carlè, ‘o nonno vieni ccà!! Damme nu’ pizzicotto!!(Carletta esegue) Ahi!! Allora ‘overo

sto’ scetate!! Pensate che dint ‘o suonno…n’ce steve ‘o diavolo che passave annanze e me, me sfotteva e me chiammava “curnuto”….(a Carletta) tu eri già grossa, scugnizzella, co’ pepe e pure rotondetta. Enniù, tu  teniv na figlia “bona bona” cu’ nata mugliera. Gigetto faceva ‘o cantante e aveva avuto nu’ bruttissimo incidente(Gigetto fa gli scongiuri). Rita era na n’fame esagerata (ridono). Pippo era surdo… Diodà, tu eri nu’ sciupafemmene che scriveva certi poesie sceme e che femmene  non quagliava mai niente…

CARLETTA- Nonno, questo nel sogno è l’unica cosa che hai azzeccato! (ridono)

MICHELE-…..e Amalia…Amalia era morta!!

AMALIA- (Platealmente con le corna all’aria) Tiè, te piacesse eh?? Guagliù, ha tenuto ‘o coraggio

dint ‘o suonno e sterminà na’ famiglia…(poi)venite dint a cucina che v’aggia d’à na cosa…   (si allontanano dal padre) (ESCONOtutti tranne Carletta).

MICHELE-Vieni ccà ‘o nonno, abbracciami nu’ poco…che sì a vita mia damme nu bacio…’o saje

che ‘o suonne che m’aggio fatto me so’ miso na’ paura…

CARLETTA- E perchè??

MICHELE- PPSSTT, vieni ccà e non dicere niente a nisciuno…m’aggio sunnato che nessuno me 

                vuleva e i figlie mieje me vulevano  purtà dint ‘o spizio!!

CARLETTA-(ride)E di che avevi paura?? Gli ospizi sono come la befana, Babbo Natale, i supereroi, 

mica  esistono veramente!!

MiCHELE- Esistene ‘o nonno…esistene!!

CARLETTA-Nonno ma che dici?? Può mai essere che una mamma ed un padre fanno tanto per

i loro figli…e poi quando si fanno vecchi, questi li abbandonano dentro un  ospizio??… Nonno io non ci posso credere…tu lo dici solo per finta e per mettermi paura…..e chi avrebbe questo coraggio infame…!!

MICHELE-(Abbraccia forte la nipote, la bacia sulla fronte ) ‘O Teneno, ‘o nonno…’o teneno!!

(Michele e Carletta siedono sul divano e si abbracciano mentre cala lo schermo bianco e viene proiettata una sequenza di foto di persone anziane in atteggiamenti tipici…il tutto sulle note di “’O vecchio cu’’o bastone” di Daniel Diletto)

FINE