Finalmente lunedì!!

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FINALMENTE LUNEDI’ !!

Commedia in due atti di

Nunzia P. La Rosa

Personaggi in ordine di apparizione

Luigi Sgroi

Direttore di banca sui 45 anni, conformista e pantofolaio;

Gina

-

Moglie di Luigi dedita alla casa e alla famiglia,casalinga per passione

Serena

-

Madre di Gina, assolutamente anticonformista per vocazione;

Lilly

-

Figlia di Luigi e Gina, tipica adolescente di buona famiglia;

Pier

-

Figlio di Luigi e Gina, sui 25 anni, intransigente e serioso;

Alba

-

Collega universitaria di Pier, proviene da una città del nord Italia;

Leo

-   Amico di famiglia, avvocato, coetaneo e compagno di studi di Luigi;

Maresciallo

-

Tipico Maresciallo di paese “duro-tenero” (lo si può caratterizzare

con qualche difetto di balbuzie)

Finalmente Lunedì!! – Commedia in due atti di Nunzia P. La Rosa

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FINALMENTE LUNEDI’!!

ATTO PRIMO

Scena I

I dialoghi di questa commedia sono tutti in lingua italiana. E’ ovvio, e i nostri sapienti attori sanno, che nella comune conversazione inserire espressioni dialettali colorite rende un dialogo più “appetibile” allo spettatore

All’apertura del sipario apparirà il salotto di una casa medio-borghese. Indispensabile sarà il divano al centro della scena e un mobile dove sarà appoggiato un telefono anch’esso utile per la scena. Nella realizzazione della scenografia e per lo svolgimento della commedia dovrà essere inserita una scala interna che porterà alla “zona notte”, per il resto dell’arredamento ci si affida al buon gusto degli scenografi. Non ci sarà nulla di pacchiano o borioso siamo in una casa sobria della media borghesia in una città siciliana ai “Tempi Nostri” – dove appare in scena

LUIGI – (In giacca da camera e pantofole cerca la moglie e la chiama)Gina, Gina. Hai giàcomprato il giornale (nessuna risposta, ma scorge il giornale appoggiato sultavolinetto accanto al divano, e continua a scrutare) Gina, Gina! Hai per caso visto imiei occhiali? (ancora nessuna risposta c.s. scorge gli occhiali sul mobile, accanto altelefono. Spiega il giornale si siede sul divano sta per chiamare ancora la moglie, quando questa appare con un vassoio in mano con del caffè e biscottini per la colazione)

GINA -        E’ una donna piacente sui 45 anni, sempre indaffarata a mettere in ordine la casa e a soddisfare i desideri del marito e della famiglia in abiti da casa ma non sciattona, ben curata) – Eccomi, ti ho preparato il caffè e dei dolcini.

LUIGI –             (Compiaciuto) Ma come fai a sopportarmi, mi fai trovare il giornale mi porti i dolcinima cosa ho fatto io per meritarmi una donna come te.

GINA –           (In tono scherzoso) Me lo chiedo spesso anch’io e mi sa che un giorno o l’altro rivedo il mio stile di vita.

LUIGI –          (Sornione, mentre Gina esce dalla scena) Non riusciresti mai a fare a meno di me (rimasto solo) E lo so neanche io a volte riesco a sopportarmi, ma è tutta la settimanache aspetto il Sabato per rilassarmi fra le quattro mura domestiche. Tutta la settimana a parlare di soldi di debiti di tassi di budget di ferie di permessi di coperture di assegni. Non è facile fare il Direttore di Banca e tutta la settimana aspetto il Sabato per leggere giornali che parlano solo di sport e non di Borsa, di investimenti e di fallimenti. (Nelfrattempo sfoglia il giornale, commentando a soggetto le notizie di calcio)..... Sabato

tutto casa e poi ……. finalmente Domenica, calcio, sport, il prima, il durante e il dopo

partita…. (Nel frattempo squilla il telefono)  Gina, Gina! Lo prendi tu per favore il

telefono. Chissà chi rompe a quest’ora. Gina! Vai tu?

GINA – (Entrando asciugandosi le mani)Arrivo, arrivo! (Prendendo al volo il telefono)Si, pronto.Ah, sei tu. Ma no che dici. Dove? Ma che ci fai lì? Va bene, va bene. Si non ti preoccupare. Ci penso io. Si, si . Ti ho detto di si. Ciao (Abbassa la cornetta)

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LUIGI - Chi era?

GINA –    Indovina

LUIGI – Sicuramente un rompiscatole. Uno che telefona alle 8 di mattina di Sabato …

GINA -      Beh, veramente sono quasi le dieci!

LUIGI – Di già?

GINA -      Di già!

LUIGI -     E allora?

GINA   - E allora che?

LUIGI -     Chi era al telefono?

GINA -      (Quasi timorosa) Non ci arrivi?

LUIGI - Gina, per favore. Non farmi gli indovinelli.(Ad un tratto preoccupato)Pierluigi?! Cosa èsuccesso? Non nascondermi niente. Gina, per favore parla non tenermi sulle spine.

GINA -      Calma, calma, non era nostro figlio. Non ti preoccupare, (quasi sottovoce) era solo mia madre.

LUIGI -     (Saltando dal divano) Non ti preoccupare? Non ti preoccupare? (rifacendo il verso alla moglie) “Solo mia madre” (gridando) Ahhh! L’incubo della mia vita e dei mieisonni. Tua madre la personificazione della vipera, la peste bubbonica, le sette piaghe d'Egitto!!! Tua madre... Ahhh! Il mio Sabato distrutto. Verrà a pranzo vero?

GINA -       Ma dai, non esagerare, mia madre è solo divertente e ama prenderti in giro, è una che si vuole godere la vita. E comunque non verrà a pranzo..

LUIGI – E’ una che vorrebbe vedermi morto.(Calmandosi)Comunque il fatto che non viene apranzo già mi dà un certo sollievo. (Riprende il giornale e si siede) Come mai ha telefonato allora? Non doveva essere in crociera?

GINA -      E’ rientrata ieri sera.

LUIGI – E ti ha telefonato per dirti questo?

GINA -      Non solo.

LUIGI - Gina per favore mi fai venire le fibrillazioni. Cos’altro c’è che devo sapere?

GINA -    E’ rimasta a piedi con la macchina e dovresti andarla a prendere.

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LUIGI - Mai!! Mai! Può chiamare il carro attrezzi e farsi rottamare assieme alla macchina. E cosìci togliamo il pensiero. Gina ma come ti viene in mente di dirle che sarei andato. Se resto solo con lei rischi di venirmi a trovare in galera. Non so se mi spiego (mimando il gesto

di strangolare la suocera).

GINA -   Luigi per favore non fare il bambino. E’ rimasta a qualche chilometro da qui, cosa ledovevo dire. Non ti vengo a prendere perché mio marito ti odia! Luigi, è mia madre!

LUIGI -      E chi lo sa! Al tuo posto mi farei controllare il DNA, potrebbe esserci stato uno scambio di culla.

GINA -    Basta, Luigi, non posso lasciare mia madre da sola per strada. E’ sempre una personaanziana e poi per favore non urlare c’è Maria Luisa che sta ancora dormendo.

LUIGI -  Ah, la principessina sta ancora sognando. Gina scusa se te lo dico ma tu con Maria Luisasei troppo tenera. Santo cielo ha quasi 18 anni ed è ancora una irresponsabile.

GINA -      Vuoi dirmi che non so educare i miei figli?

LUIGI – Voglio dire che sei troppo permissiva!

GINA -      E con Pierluigi?

LUIGI –     (Parlando del figlio gli si illuminano gli occhi) Che c'entra Pierluigi, lui mi assomiglia

così tanto. Giudizioso, responsabile. 25 anni e già prossimo alla laurea in            ingegneria.

Il figlio che ogni padre vorrebbe avere.

GINA -      (Offesa) Già tutto merito tuo, contuofiglio. Invece conmiafiglia ho sbagliato tutto. Mafammi il piacere. Sono tutti e due dei bravi figlioli, hanno solo due caratteri diversi ……

LUIGI -(Interrompendola)Va bene, basta così, hai ragione sono un imbecille. Non roviniamoci lagiornata. Mi vesto e vado a prendere la pazza. (si avvia nell’altra stanza e continua aparlare da dietro le quinte) Comunque tornando a tua madre, cerca di tenerla lontana danostra figlia perché ho l’impressione che la influenzi negativamente (Gina resta in scenaseguendo con la mimica il discorso del marito) – Ti ricordi l’anno scorso quando siamodovuti andare dal maresciallo, un vero signore, che l’aveva sorpresa a fumare spinelli assieme ad un gruppo di pazzi come lei che si drogavano davanti alla Prefettura.

GINA –     Va bene, non esageriamo, si drogavano. Comunque lo ha fatto per solidarietà a dei ragazzi che erano stati arrestati. Mia mamma non ha mai fumato neanche le sigarette normali!

LUIGI –(Sempre da dietro le quinte)Sarà per solidarietà, ma le hanno trovato una canna così(Tirafuori il braccio da dietro le quinte). Ed essere arrestati per aver fumato erba a 80 anninon è normale, Gina. E comunque, non voglio che mia figlia la frequenti. Mi sono spiegato? (Rientrando in scena in abito informale) E’ chiaro?

GINA -      Luigi, ma è sempre la nonna!

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LUIGI –    Una nonna pazza, quindi pericolosa, quindi da evitare, quindi da eliminare (avviandosiverso l’uscita) E questa è l’ultima volta che mi muovo per salvarla la prossima voltachiamo direttamente il manicomio. (Luigi esce sbattendo la porta lasciando sola inscena Gina, la quale commenterà a soggetto. Dopo qualche secondo va a prendere l'aspirapolvere e comincia a passarlo sui tappeti, quando entra Pinuccia)

Scena II

PINUCCIA - (Entra sorniona, quatta quatta, chiamando Gina, la quale intenta a passarel'aspirapolvere non da cenno di risposta. Pinuccia continua l'avvicinamento fino ad arrivare alle spalle di Gina, chiamandola ancora una volta. Gina farà un sobbalzo di paura)

GINA -              Ma sei impazzita? Mi arrivi alle spalle, mi vuoi fare prendere un colpo?

PINUCCIA - (Per niente intimorita) Ma che è successo?

GINA                  - Ma sei scema? Come che è successo. Mi arrivi alle spalle in silenzio, mi urli all'orecchio e mi chiedi che è successo?

PINUCCIA - No, che è successo a te. Che è successo a Luigi.

GINA -      A Luigi? Ma che c'entra Luigi. Pinuccia, ma che hai nel cervello?(D'improvviso unpensiero di tragedia le attraversa la mente e comincia a scuotere Pinuccia)

Oh. Dio, no. Parla, dimmi cosa è successo a Luigi? E' in Ospedale? Parla adesso, parla!!!

PINUCCIA – (Visibilmente intronata)All'Ospedale? E come mai che è successo?

GINA   -            (Inebetita) Pinuccia, sei stata tu a chiedermi che è successo a Luigi!

PINUCCIA -  E tu mi hai risposto che è in Ospedale!


GINA


-


Ma sei cretina?! Tu mi hai detto che è successo?? Ed io … (si ferma di colpo e

guarda Pinuccia sconfortata)  Lasciamo perdere, dimmi che ti serve.


PINUCCIA – A me niente, ero venuta solo per sapere che è successo a Luigi?

GINA -               Ricominciamo, dimmelo tu che è successo a Luigi, perché io non lo so che è successo a Luigi e siccome tu sai tutto di tutti ti prego di dirmi che diavolo è successo a mio marito.

PINUCCIA – Mi sembri un po' nervosa, ma che ti è successo qualche cosa?

GINA -               No!! a me non è successo niente!!

PINUCCIA – Eppure qualche cosa è successa, ho visto allontanarsi da casa tuo marito sbattendo laporta e uscire come una furia dal garage, lui che è sempre così tranquillo. Gina, qualche cosa è successo!!

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GINA -               Ma tu passi la tua vita a vedere cosa fa la gente. Quindi hai visto uscire mio marito di corsa e hai subito immaginato chi sa che cosa. Ti tranquillizzo Pinuccia non è successo niente. Mi dispiace per te ma in questa casa non succede mai nulla che ti possa interessare. La mia casa è trasparente, qui non ci sono segreti. Qui è tutto a posto!!

PINUCCIA - Beh, non si sa mai e poi con tutto quello che si sente dire al giorno d'oggi. Aproposito tua figlia non c'è?

GINA  -             Ma a proposito di che? Pinuccia. Che ci devi fare con mia figlia?

PINUCCIA – Io, no niente, sai con tutto quello che si sente dire in giro.

GINA -               Ma si sente dire di chi? Di mia figlia?

PINUCCIA - No di tua figlia per ora no!

GINA -               Ma allora di chi? Che hai da dire, che ti hanno raccontato? Sfogati.

PINUCCIA – Mah, non so neanche se posso dirlo.

GINA -               Allora non lo dire.

PINUCCIA – Guarda, te lo dico giusto perchè sei tu, perchè dalla mia bocca non uscirà mai unaparola di quello che sto per raccontare a te. (Mimica di Gina, come per dire me loimmagino-Durante il racconto che seguirà, Gina intercalerà con monosillabi a commento di quanto starà per dire Pinuccia) Dunque, te la ricordi Maria Stella, lafiglia della maestra elementare. Suo figlio, Achille quando è nato aveva il cefalo quasi piatto.

GINA -               Ma che è sto' cefalo piatto.

PINUCCIA – I raggi del cefalo.

GINA -               Ma di quali raggi vai vaneggiando.

PINUCCIA- Madonna mia, ma tu di medicina non ci capisci nulla!!

GINA  -             Ah, perchè il cefalo riguarda la medicina?

PINUCCIA – Certamente, quando ti mettono tutti i fili elettrici per vedere se funziona il cervello tucome lo chiami?

GINA -               I fili elettrici nel cefalo, ma tu vuoi dire l'elettroencefalogramma?

PINUCCIA - Esattamente quello che ho detto, e lui ce l'aveva quasi piatto.

GINA -               Va bene andiamo avanti (fra se, ridendo) il cefalo piatto.

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PINUCCIA – Quindi, quando cresceva la mamma pensava che questo figlio gli veniva un po'menomato, con qualche problema fisico. A proposito tuo figlio come sta?

GINA -               Senti Pinuccia adesso mi sto arrabbiando veramente, lascia perdere i miei figli e pensa al tuo. Altrimenti ti puoi accomodare fuori.

PINUCCIA - Va bene non ti scaldare, era solo una curiosità. Quindi tornado ad Achille, certo unaltro nome potevano sceglierlo non ti pare? Comunque, questo ragazzo cresceva sano, bello, intelligente, bravo a scuola, ti dico una cosa che nessuna si aspettava.

GINA -               Bene, meno male.

PINUCCIA - Meno male, si ma aspetta. Il fatto è che gli era venuto un po'(mima gestieffemminati, Gina non accenna a capire) un po' , Gina, un po'. Mih. Ma proprio noncapisci: un po' ricchione.

GINA -               Eh beh, se era nato con il “cefalo quasi piatto” - Va bene, hai finito la storia?

PINUCCIA - Finita? Ancora deve venire il meglio. Dunque, la famiglia certo era un po'preoccupata. Non sai a quanti medici specialisti si sono rivolti. Fatto sta che finalmente si vede con una ragazza -. La figlia di Agata Ricceri. Te la ricordi quella che si diceva che aveva avuto una storia.... (Gina le fa cenno di continuare) Insomma

la cosa stava diventando seria. Fidanzamento ufficiale, preparativi di nozze, come fu e come non fu la ragazza da un giorno all'altro sparisce. Figurati la tragedia, ma non finisce qui. Passano quasi 7 mesi e la ragazza si ripresenta... indovina come ….

Incinta. Dicendo di essere rimasta incinta del.... (mima di nuovo come prima) – Dopo

un primo momento di sciock, figurati la contentezza. Tutto sommato la gravidanza toglieva ogni dubbio sul …. (c.s.) Tu dirai e allora? Dove sta il fattaccio?? Non te lo chiedi?

GINA -                No veramente mi sto chiedendo come fai a sapere tutte queste cose e soprattutto come mai sono rimasta qui ad ascoltarti.

PINUCCIA - Allora, non ti interessa scoprire la fine della storia? Te la racconto lo stesso, preparatial colpo di scena. Indovina cosa ha partorito la ragazza?

GINA -               Cosa ha partorito. Un bambino o una bambina.

PINUCCIA - Errore!!(Compiaciuta)

GINA -               (Ridendo di commiserazione) Un cefalo?

PINUCCIA – Si ridi, ridi. Due gemelli!

GINA -               E allora? Dove sta il dramma?

PINUCCIA - Dove sta? Indovina come sono nati i due gemelli.

GINA -                   Pinuccia, basta con gli indovinelli. Dimmi come sono nati sti gemelli e finiamo questa tortura.

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PINUCCIA - Sei pronta? Uno bianco e uno nero!

GINA -               Ma per favore. Ma chi te le racconta queste stupidaggini e io che sto a sentirti.

Pinuccia scusa, ma adesso ho proprio da fare.

PINUCCIA - Ma che pensi che ti ho raccontato delle balle?

GINA -               No Pinuccia, io credo che tu sia in buona fede. Ma sai qual'è il problema? Che nella

tua testolina ti giri troppi films, anzi troppe telenovela, troppe soap opera, troppi

talk show e la realtà ti sfugge. E dimmi un   po' come li hanno chiamato questi due

gemelli?

PINUCCIA - Nooo!! E che fa glielo chiedevo? Lo sai che non sono un tipo invadente!

GINA -               (La guarda incredula) Ma fammi il piacere. (Tentando di congedarla) Va bene,Pinuccia la tua storia me l'hai raccontata. Adesso riprendiamo i nostri lavori quotidiani, tu non ne hai?

PINUCCIA – Di che?

GINA -               Di che?! Di cose da fare a casa tua, Pinuccia!!

PINUCCIA – (Sviando il discorso)Ma che hai fatto caffè?

GINA -               (Esasperata, fra di se) Non se ne va più. (Poi rispondendole in modo sarcastico) Si ne vuoi un po'???

PINUCCIA – Giusto un po', non posso bere molti caffè.

GINA -               (Rivolta al pubblico mentre va a prendere il caffè per Pinuccia) A casa sua!! (poi rientra con la tazzina in mano e la porge a Pinuccia)

PINUCCIA – Non è che avresti un biscottino, sai il caffè a stomaco vuoto, mi porta un po' dibruciore qui (indica la bocca dello stomaco)

GINA -               (come prima rivolta al pubblico, mentre si avvia sbuffando a prendere il biscottino)

Lo so io dove glielo farei venire il bruciore! (Rientra con i biscottini e glieli porge)

PINUCCIA - (Sorseggiando il caffè e gustandosi i biscottini)Gina, ma che miscela usi, come fai ilcaffè tu, neanche al bar!

GINA -               Pinuccia, è una vita che uso la stessa miscela e che tu mi dici la stessa cosa. Ora te ne regalo un pacchetto e così risolviamo il problema (si avvia verso la cucina)

PINUCCIA – (Rivolgendosi a Gina che è fuori dalla scena)Grazie Gina, sei un tesoro. Ah seti trovi anche un po' di zucchero che il mio è quasi finito.

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GINA -               (Rientra in scena, visibilmente contrariata con un pacchetto di caffè e un pacchetto di zucchero) Va bene così?

PINUCCIA - Sei proprio un tesoro. Io l’ho sempre detto a mio cugino Luigi. Luigi hai sposato una

perla di donna. Brava, intelligente....

GINA -               (Interrompendola e spingendola verso l'uscita) Va beh, va beh, lascia stare

PINUCCIA – (Fermandosi di botto)Che cretina. Sai Gina se te lo dico non ci credi.

GINA -               (Esasperata) Oh, santa pazienza ma che c'è ancora.

PINUCCIA – (Ridendo come un'oca)l'altro ieri si è bruciata la guarnizione della caffettiera, comeme lo faccio il caffè senza guarnizione (continua a ridere mentre Gina si precipita in

cucina ed esce con una caffettiera moka)

GINA -               Ecco qui la caffettiera, te la regalo e spero che almeno l'acqua ce l'hai.

Scena III

(Luigi, Gina, poi Serena)

LUIGI -              (Entra in scena Luigi imbufalito e guarda Pinuccia con odio, quindi le si rivolge) Che ci fai tu a casa mia, che vuoi a quest'ora?

GINA -               (Interviene subito per impedire a Pinuccia di parlare e temendo la reazione del marito) Niente, stava andando via (e spinge Pinuccia fuori dalla porta)

PINUCCIA - Va bene, allora io me ne vado, se avete bisogno di qualche cosa....

GINA -               (Chiudendole la porta in faccia, si rivolge preoccupata al marito) Peggiora sempre

di più, non immagini che storia assurda mi ha raccontato...


LUIGI -


(Con tono irato) Evidentemente il nostro destino è avere a che fare con i pazzi, cometua madre per esempio.


GINA .


Ma dove l'hai lasciata, come mai non è con te?


LUIGI - nuovo


Dove l'ho lasciata? E' tre ore che giro in macchina ma di lei neanche l'ombra. Spero

che sia morta, perchè sarà solo per accompagnarla al cimitero che mi muoverò da

da casa …. (Luigi viene interrotto dall'entrata in scena della la nonna. Vestita da

punk con grossi occhiali da sole, Luigi fa un passo indietro inorridito)


SERENA – (Che ha colto l’ultima battuta)Pronto? Qui le pompe funebri(rivolgendosi a Luigi)Tipiacerebbe eh? Di la verità? Ma io resisterò alla faccia tua e di quella cretina di tua cugina Pinuccia, che ho beccato fuori dalla porta ad origliare (apre di scatto laporta) Giusto Pinuccia? (ridendo) Visto era ancora qui!

LUIGI    -          Ma come ti sei conciata? Guarda che il carnevale e’ finito da un pezzo!

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SERENA -     Sei sempre il solito ignorante, retrogrado e conformista. Gina quando di deciderai a mollare quest’imbecille.

GINA -        Mamma, ti prego. Stavolta Luigi non ha esagerato. Ma perché ti sei combinata così.

SERENA –(Fingendo un pianto disperato)Me l’hai rovinata, comincia a ragionare come l’uomodelle caverne (indicando il genero). Tu, che l’hai voluto sposare per forza. Un direttore di banca puah. Tu potevi avere di meglio. Ti ricordi Gilberto il figlio del Commendatore Pugliesi che aveva perso la testa per te? Me lo ricordo sai le rose che ti mandava e i bigliettini, ti mangiava letteralmente con gli occhi. Ebbene, l’ho visto fotografato su uno yacht che sembrava un Emiro con sua moglie, una cozza, tutta ingioiellata, tutta griffata, truccatissima e tu ti sei ridotta a fare la schiava per un ignorante presuntuoso…

GINA –     (Interrompendola) Mamma, finiscila. Io sono contenta della vita che faccio e poi Gilberto era uno sbruffone che non faceva altro che parlare di soldi.

SERENA – Almeno Gilberto parlava dei soldi suoi. Lui parla tutto il giorno dei soldi degli altri. Saiche piacere. Comunque tu potevi aspirare ad essere una first lady e non la Cenerentola di questo qui.

LUIGI –     Non ti permetto ti rivolgerti a me in questi termini. Anche io potevo avere una vita diversa, una carriera diversa. A quest’ora potrei essere Governatore della Banca d’Italia!

SERENA – Governatore?

LUIGI -         Della Banca d’Italia!

SERENA – Chi?

LUIGI –         Io!

SERENA –(Guardandolo dalla testa ai piedi e scoppiando in una risata isterica lo spingeviolentemente facendolo atterrare sul divano) Ma fammi il piacere! Stanno aspettando,te, Luigi Sgroi per salvare l’Italia.

LUIGI –         (Rivolgendosi alla moglie)Io qua dentro non ce la voglio     più cacciala fuori!

SERENA – Se ha ancora un po’ di buonsenso dovrebbe buttare te, fuori da questa casa. Una casadove lei dovrebbe essere regina e tu suddito. (Nel frattempo dalla balconata della zonanotte si affaccia la nipote Maria Luisa che si ferma ad ascoltare.) Già, Regina, io e tuopadre ti avevamo dato un nome regale: Regina, e tu la mortifichi chiamandola “Gina” – Quanto sei banale!

GINA –       Ora basta, a me va bene così nessuno mi costringe. Amo la mia vita, mio marito e i miei figli (dall’alto parte l’applauso di Maria Luisa)

Scena IV

LILLY. -(Continuando a battere le mani)Viva la mamma, che bella scena!

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SERENA - Lilly!

LUIGI –        Si Chiama Maria Luisa

SERENA –(Ignorandolo va incontro alla Nipote abbracciandola)Lilly, quanto mi sei mancata.La prossima volta ti porto in Crociera con me -

LUIGI -         Solo quando sarò morto io.

LILLY            (Continuando ad ignorare il commento del padre) Ah, magari nonna!

LUIGI –        Forse non mi sono spiegato. Tu uscirai con tua nonna, solo quando io sarò morto!

SERENA – E che gusto ci sarebbe, tu devi essere vivo e devi schiattare di bile!

GINA -          La volete smettere di fare i bambini e di litigare davanti a Maria Luisa?

LILLY –      Ma si dai, ha ragione la mamma. (Rivolgendosi alla nonna) Nonna, sei fantastica, ma dove hai recuperato questi abiti, e gli occhiali, uah nonna sei mitica!

LUIGI –       E i capelli non ti piacciono?

LILLY –      Hai ragione papà. Hai cambiato parrucchiere?

LUIGI –       Forse è meglio se cambiava anche la testa.

SERENA – Luigi non continuare a provocarmi, tu sai che mi chiamo Serena e voglio esserecoerente con il mio nome ….

LUIGI –            Ora pensa se ti chiamavi Selvaggia.

SERENA – Guarda ti considero così poco che non meriti neanche una risposta. (Rivolgendosi allanipote) Dai Lilly, preparati che andiamo –

LILLY –

Ci sto un attimo!

LUIGI –

Ma dove credi di andare con mia figlia?

SERENA -

Ad una festa per giovani, ci vuoi venire?

LUIGI –

Con te, ma neanche morto, e poi cosa ci fai tu ad una festa per giovani.

SERENA –

Giovani dentro, mio caro. Ma tu che cosa ne vuoi capire. Da quanti anni non porti

mia    figlia a una festa?  Poco fa hai detto che avrei potuto portarmi Lilly, solo te tu

fossi stato

morto. Allora lo posso fare, perché tu sei morto dentro caro mio!

(Annusandolo) sento  già il fetore! (Lilly entra in scena pronta per uscire in tema

con la festa) Pronta?

LILLY –

Pronta!

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SERENA –    Sei fantastica, piccola mia. Fuggiamo Luise il mondo ci aspetta!

LILLY –             Ok, Thelma fuggiamo a tutto gas! (Si allontanano intonando una canzone tipo “iopenso positivo” di Jovanotti e ancheggiando escono di scena)

LUIGI –            Ecco adesso le pazze sono due. Ma chi è sta Thelma?

GINA –

Ma dai Luigi non ti ricordi quel film di qualche anno fa: Thelma e Luise, dove due

donne vogliono evadere dalla vita quotidiana ne combinano di tutti i colori e poi

decidono di

suicidarsi volando nel canyon con la macchina (contemporaneamente

si sente una

sgommata una frenata e un frastuono da incidente evitato) Oh, Dio

mio! (Gina e Luigi si precipitano sull’uscio preoccupati, urlando)

Scena V

(Luigi, Gina poi Pierluigi)

LUIGI -

Ti prego, non dire niente. Non ne parliamo. Ignoriamo che esiste tua madre, ignoriamo

che questa giornata è stata funestata dalla presenza di “quella donna” che tu ti ostini a

chiamare mamma. Ricominciamo tutto daccapo. Io mi siedo sul divano riprendo il mio

giornale mi godo questo Sabato e riprendo a pensare che domani è finalmente Domenica.

(Luigi nel frattempo si accorge che Gina è rimasta turbata e cambia tono) Però, sai, mi

dispiace ammetterlo, ma in fondo in  una cosa tua madre ha ragione. (Gina la guarda

stupita) Si, hai capito bene tua madre ha ragione quando dice che ti trascuro e quando mi

ha chiesto quando è stata l’ultima volta che ti portato ad ad una festa. Ho fatto fatica a

ricordare. Vieni Gina siediti accanto a me, tu sei una persona veramente speciale e io non

ti  dimostro abbastanza quanto ti voglio bene. Quindi sai che ti dico, preparati che oggi si

va a pranzo fuori.

GINA –     Ma dai Luigi, ho già preparato per il pranzo, ti giuro che non mi pesa stare a casa. Tu hai bisogno di rilassarti.

LUIGI – Mi dispiace, ma stavolta insisto. Mi rilasserò domani. Oggi, anche noi andiamo a fare unpo’ di vita. Pranzo fuori, passeggiata in centro e stasera Cinema o Teatro. Anzi sai che ti dico, botta di vita completa: stasera Ballo! Largo ai giovani! (prende la moglie per ifianchi simulando un tango e l’accompagna in un caschè. Si trovano proprio vicino all’uscio, quando entra il figlio Pierluigi)

Scena VI

GINA E LUIGI -  All’unisono)Pier!! Pierluigi!!

PIERLUIGI -     (Con borse e valige in mano, in ritorno da una città del Nord dove ha

frequentato  l’Università, alla vista dei genitori avvinghiati, in tono sarcastico)

Avete organizzato una festa?

LUIGI –            (Mollando la moglie quasi a farla cadere) Ma quale festa, vieni figliolo abbracciami!

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PIER –              (Ignorando l’invito del padre si gira verso la madre e l’abbraccia)In effetti non tifarebbe male organizzare una festa che ne pensi?

GINA –              Pier, Pier, ma che bella sorpresa, ma perché non ci hai avvisati saremmo venuti a prenderti in aeroporto. Ti aspettavamo per il mese prossimo.

PIER –              Ho preso il treno stavolta e poi cos’è ti dispiace che ho anticipato?

GINA –             Ma che dici sai quanto ci manchi e … che così …. non ho preparato nulla di speciale,

ma rimedio subito. So io cosa prepararti.

PIER –              Ma no, mamma lascia perdere tanto devo uscire subito per sbrigare una faccenda. (Sigira attorno cercando la sorella) Ma Lilly non c’è?

LUIGI –             (Amaro) E’ uscito con la pazza di tua nonna. E a quanto pare sembra che non sial’unica in famiglia ad avere turbe mentali.

PIER –              Perché dici questo?

LUIGI – Come perché? Arrivi, dopo tre mesi che non ci vediamo, ti butto le braccia al collo e tumi ignori come se fossi l’uomo invisibile. Che devo pensare io?

PIER –     (Vago cercando di rimediare in qualche modo abbraccia il padre freddamente) Si, scusa,hai ragione, ma sai il viaggio, la stanchezza, la gioia di vedervi abbracciati (sarcastico)

LUIGI – (Tagliando corto sull’ultima frase)Va bè, lasciamo perdere. Ma come mai sei rientratoprima del previsto, non ti dovevi preparare la tesi di laurea? Noi aspettavamo la notizia della data per assistere alla tua Laurea. (Preoccupato) E’ successo qualcosa, (guardandolo negli occhi) Dimmelo, sono pronto a tutto. Ti hanno fatto saltare lasessione? Hai litigato con qualche docente? Ti prego non tacere Pierluigi. Lo sai che sono ansioso!

PIER -       Se mi lasciassi il tempo di rispondere. Comunque, niente di tutto questo.

LUIGI -     E allora Pierluigi. Cosa devo pensare!

PIER -     Mi sono già laureato.

LUIGI - Cosa ?!!

PIER -      Ti dispiace?

LUIGI - Certo che mi dispiace, cioè no, anzi si. Insomma mio figlio si laurea e suo padre non devecondividere questo momento. Pierluigi sai quanto ci tenevo! Che cos’è tutto questo mistero questo atteggiamento (cambiando tono) Aspetta, ho capito. Ti sei dovuto accontentare di una media inferiore e pensando che io ci rimanessi male non hai voluto che fossi presente. E’ così vero? Lo sapevo, ma non ti preoccupare (abbracciandolo). Cosa vuoi che sia un voto basso. Riuscirò lo stesso a trovarti un lavoro.

Finalmente Lunedì!! – Commedia in due atti di Nunzia P. La Rosa

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PIER -       Lo vedi come sei! Non fai altro che metterti al centro di tutto io, io, io! Tu ci tenevi, tu ci sei rimasto male, tu mi troverai un lavoro, tu hai capito tutto e invece non hai capito niente!

GINA -      (Intervenendo con tono di rimprovero ) Pier!! Ora basta! (amorevole, accarezzandolo) Ma cos’è tutto questo rancore? Pier!

PIER –     Oh, hai ragione mamma scusami. E che papà come al solito mette se stesso al centro di tutto dimenticandosi di quello che vogliono gli altri.

GINA –     Lasciamo perdere, adesso non roviniamo un momento di gioia in una discussione inutile. Tu sei qui e questo è l’importante. Giusto Luigi?

LUIGI - Giusto, giusto. Ma io non sono così come tu mi hai descritto, e se tu pensi questo di mevuol dire che non hai mai capito il bene che ti voglio (trattiene a stento le lacrime)

PIER          - (Vedendo il padre in quelle condizioni, vuole abbracciarlo, ma poi si trattiene e dicesolo) Scusa papà.

GINA –     (Piano al figlio) Ma che ti è preso, papà stravede per te, sei ingiusto.

PIER -       Mamma facciamo come dici tu: per oggi lasciamo perdere. Allora io esco vado a cercare Lilly e la nonna. Mamma le valige lasciale sotto, sono pesanti. Soprattutto quella più grande lasciala stare. La sistemo io stasera, mi raccomando. (fa per uscire poi rientra) Ah, a proposito, la laurea l’ho presa con 110 (esce e rientra) e lode!

Scena VII

(Luigi e Gina restano soli, si guardano stupiti, poi si siedono sul divano)

LUIGI – Ma tu ci hai capito niente di tutto questo atteggiamento?

GINA       - (Scuotendo la testa)Sinceramente no. E’ come se ce l’avesse con te, ma cosa gli haidetto?

LUIGI - Io? ma cosa gli ho detto! La cosa più terribile che gli ho detto durante tutta la sua vita èstata Gioia mio ‘o papà! Gina, lo sai anche tu che Pierluigi è stato sempre la luce dei miei occhi.

GINA –     Si certo, lo so ed è per questo che non capisco il suo atteggiamento.

LUIGI – Hai visto con quale tono di disprezzo è entrato dicendo(facendo il verso al figlio)Ah, aproposito la laurea l’ho presa con 110 e lode! Ma guarda che se non fosse mio figlio direi proprio che è uno stronzo eh!

GINA –    Non posso darti torto. Ma tutta questa faccenda è strana. (tentando di dare un po’ di brioalla discussione) Comunque prendiamo le tre cose positive di oggi una è che è tornatonostro figlio. La seconda che si è laureato (sottolineando) con 110 e lode! Pensa all’invidia di tua cugina Pinuccia (imitando il vezzo che la cugina ha nello stringere le

labbra)

Finalmente Lunedì!! – Commedia in due atti di Nunzia P. La Rosa

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LUIGI – E la terza?

GINA –    Che oggi è Sabato e domani….

LUIGI – Finalmente è Domenica!!!(Rabbuiandosi)Si ma con questi chiari di luna chissà cos’altrosuccederà oggi. Prima tua madre, poi questa scena con tuo figlio. Boh speriamo, bene. Gina, che faccio mi rimetto sul divano e chiudiamo la porta a chiave?

GINA –    Si, ma prima volevo sistemare le valige di Pierluigi.

LUIGI – Ma ti ha detto di lasciarle perdere, per favore non provochiamo altri scontri.

GINA -      Ma figurati le metto qui nel sottoscala poi se le sistema lui quando torna. (Nel frattempoGina sistema gli zainetti e si appresta a spostare la valigia più grossa) Ma cosa diavoloci ha messo dentro è pesantissima.

LUIGI – (Alzandosi per andarle a dare una mano)Aspetta la prendo io. Caspita se è pesante.

Sicuramente ci avrà messo tutti i libri.

GINA -      Aspetta da solo non ce la puoi fare, ma non ci dovrebbero essere le ruote in questa valigia (Nel frattempo che cercano di distribuire il peso, la valigia si apre all’improvviso e dallastessa non vengono fuori libri, ma sacchetti di polvere bianca. Ambedue urlano) Ahhh!!Luigi che cos’è questa roba?

LUIGI – (Con un fil di voce)Oh, mio dio oh, mio dio Una tragedia Gina. Una tragedia, la Fine!(Si accascia sul divano. Mentre Gina cerca di rianimarlo si chiude il sipario )

Finalmente Lunedì!! – Commedia in due atti di Nunzia P. La Rosa

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FINALMENTE DOMENICA

ATTO SECONDO

Scena I

(Si apre il sipario, stessa scena del primo atto. Al centro sul divano giacciono Luigi e Gina che emettono dei gemiti di dolore. Ambedue con una fascia bianca sulla testa)

GINA –    Luigi, sai cosa ho pensato e se fosse qualcos’altro, che ne so farina, no, non credo, borotalco, no Pierluigi non lo ha mai sopportato. Luigi, ci sarà una spiegazione. Non possiamo credere che nostro figlio è ….

LUIGI – (Tappandole la bocca)Zitta, zitta. Non dirlo(piano)che cosa stavi per dire. Nonpossiamo credere che nostro figlio è che cosa?

GINA - (A bassa voce anche lei, pronunciando la frase impaurita)Un drogato.

LUIGI – Quindi tu pensi che nostro figlio sia un drogato? Con una valigia che pesa almeno 50chili, pensi che nostro figlio possa essere un drogato? (ironico) Allora con la legge siamo a posto chiamiamo il maresciallo e gli diciamo sa nostro figlio ha portato un po’ di cocaina, giusto una modica quantità per uso personale. Gina! Ma tu credi che 50 chili di cocaina si possano giustificare per l’uso personale?

GINA –    Luigi ti prego non gridare, ho un gran mal di testa e poi ci può essere Pinuccia attaccata alla porta. Ma dove abbiamo sbagliato?

LUIGI – (Seguendo un suo ragionamento)Chi mio figlio Pierluigi? Oh perbacco lui è il figlio cheogni padre desidera avere! (e si schiaffeggia) Ah, mio figlio si mantiene da solo sa. Scuola, lavoro e studio tutto suo padre (si schiaffeggia ancora) Si questo stronzo di suo padre che non ha capito nulla (Continua a schiaffeggiarsi)

GINA - Basta, Luigi. Così non concludiamo niente. Dobbiamo pensare ad una soluzione.

LUIGI – Ma che soluzione vuoi trovare. E’ tutto finito!

GINA -    (Alzandosi di scatto) No! Non ci sto! Abbiamo il dovere di reagire, di pensare!

Finalmente Lunedì!! – Commedia in due atti di Nunzia P. La Rosa

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LUIGI – Ma cosa vuoi reagire, non ho neanche la forza di pensare. Adesso voglio solo l’oblio!

GINA -    Lo so io cosa bisogna fare, adesso chiamo Leonardo.

LUIGI - Ma sei matta. Non bisogna far sapere niente a nessuno.

GINA -      E cosa facciamo? Facciamo finta di niente, anzi apriamo un chiosco assieme a nostro figlio e vendiamo coca. Coca fresca! Coca di giornata!

LUIGI - Zitta! Zitta! Ci vuoi fare arrestare? Gina guardiamo in faccia la realtà. La quantità che c’èin quella valigia vale non so quante centinaia di migliaia di euro e non so quanti anni di galera. Non è che ce ne usciamo chiamando un amico avvocato che ci aiuti a cercare una soluzione. Non lo so, non so. Ho la testa che mi scoppia non riesco a pensare a mio figlio come un pericoloso spacciatore. Adesso ho solo voglia di dormire e svegliarmi sperando che sia stato tutto solo un incubo. Non è che abbiamo qualche sonnifero?

GINA - Qualcosa dovrebbe esserci(ammiccando verso la valigia)e se ne provassimo un po’?

LUIGI – Ma dico ti sei ammattita?

GINA -    Ma stavo scherzando, volevo solo sdrammatizzare!

LUIGI - Ma che cacchio vuoi sdrammatizzare! Gina! Siamo nella cacca fino a qui! A proposito levalige sono tutte nel sottoscala? Che sabato, che sabato. (Prende il Giornale sportivo cheaveva cominciato a leggere lo appallottola lo butta lontano e si avvia brontolando verso le scale seguito dalla moglie con un bicchiere di acqua e una boccetta. hai capito, coltreno è venuto, certo si è evitato i controlli. Che genio malefico. Genio, ma malefico. Ah, che bella giornata, Ah che bel Sabato! Nel frattempo si abbassano le luci creando unadissolvenza, è quasi notte. Trascorso qualche secondo dalla porta centrale entra il figlio Pier con una ragazza che si mostra poco convinta ad entrare.

Scena II

PIER –   (Parlando sottovoce) Dai entra, vuoi restare fuori?

ALBA - Ma Pier, è proprio necessario che entri?

PIER –   Alba tu qui sei la padrona, ti ci devi abituare, dai entra.

ALBA -    Pier, ho paura che tutta questa storia vada a finire male, siamo ancora in tempo per rivedere tutto il nostro piano.

PIER –    Ti prego, ormai non possiamo più tornare indietro (l’abbraccia tenero) bisogna andare fino in fondo.

ALBA – Anche se tutto questo farà soffrire i tuoi?

PIER –  A qualsiasi costo. (Nel frattempo si guarda intorno)ma dove hanno messo le valige gliavevo detto di non muoverle (stizzito) Figurati, fa sempre di testa sua a quest’ora mio

Finalmente Lunedì!! – Commedia in due atti di Nunzia P. La Rosa

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padre avrà costretto mia madre a sistemare tutto. Speriamo di no ti immagini la sorpresa? (Nel frattempo apre il ripostiglio nel sottoscala) Ecco meno male sono qua. Prendotutto?

ALBA - No per un paio di giorni basta quello che c’è negli zaini.

PIER – Va bene(prende i due zaini. Nel frattempo si sente un rumore di macchina)Saranno lanonna e Lilly.

ALBA - Andiamo, per favore, non voglio farmi sorprendere qui come una ladra.

PIER – Ma loro le conosci già.

ALBA – Si ma essere sorpresa qui di notte insieme a te. Per favore Pier.

PIER – Va bene, speriamo che tutto questo finisca presto, usciamo dalla porta della cucina. (escono

di scena)

Scena III

(Entrano in scena Lilly e Serena sempre ancheggiando e simulando un trenino, poi si lasciano andare sul divano.)

LILLY – Ah, Nonna, mi sono proprio divertita. Sei stata grande sei riuscita a fare ballare anche lepietre. Potresti aprire una scuola di animazione.

SERENA - Dai non esagerare, anche tu non scherzi. Però adesso è tempo di riposare.

LILLY – Vieni a dormire nella mia stanza?

SERENA – Due in un lettino? No grazie, non riusciremmo a dormire. Sai cosa faccio? Mi prendouna coperta e mi sdraio su questo divano. Così domattina appena tuo padre scende gli prende un colpo. (Ridono sottovoce) Dai su andiamo a letto. Domani ci attende un’altra giornata intensa. (Da un bacio affettuoso alla nipote) Buona notte, buona notte fiorellino…

LILLY – Buona notte.(Si avvia per le scale canticchiando “bruci la città...”)

SERENA –(Rimasta sola)Che fatica, fare l’adolescente. Cosa mi tocca fare per controllare mianipote. Ah, che tempi, che tempi. (Nel frattempo ha recuperato un plaid si sdraia suldivano) Non vedo l’ora di vedere la faccia di mio genero appena mi trova di nuovo qui.

Sarà uno spettacolo da non perdere (nel frattempo sente aprire una porta e si copre interamente conla coperta)

LUIGI – (Scendendo piano per le scale)Lo so io cosa fare. Devo fare sparire le prove. Non ci sonoalternative. A questo punto bisogna giocare il tutto per tutto. Non posso compromettere tutto quello che ho costruito c’è in gioco il futuro della mia famiglia. (Nel frattempo siavvia nel sottoscala e trascina fuori la valigia. Serena seguirà, non vista, tutta la scena accompagnandola a soggetto con la mimica) E no, non sarà una valigia a fregarmi. Nonc’è altra soluzione. (Continuando a parlottare fra se e trascinando la valigia si avviacircospetto verso l’uscita)

Finalmente Lunedì!! – Commedia in due atti di Nunzia P. La Rosa

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SERENA – Ma quali prove dovrà far sparire? Vuoi vedere che quello che tutti credevamo unimbecille è un delinquente? No, ho capito in quella valigia ha detto che si sono le prove. Mi ricorda un film….., io so che tu sai che io so. Ma si Alberto Sordi e

Monica Vitti. Adesso tutto mi è chiaro, in quella valigia ci sono le prove del suo tradimento. Maledetto! Ha tradito mia figlia. Ah, vendetta!! Ma non te la cavi così ti scoprirò vigliacco. Tu non sai con chi hai a che fare. (Uscendo di casa rivolta allacamera della figlia) Figlia mia, io ti salverò!

Scena IV

(Gina, Pinuccia, poi Leonardo ed infine Luigi)

La scena a poco a poco si illumina. E’ già mattina presto. Gina appare sulle scale in vestaglia e cerca il marito.)

GINA -

Luigi, Luigi. Ma dove sei? (guarda nel sottoscala) Ah, mio Dio, lo sapevo. Ha fatto di

testa sua. Lo sapevo mi ha fatto addormentare per agire di testa sua. Oh Signore aiutaci

tu.   Devo chiamare Leonardo. Solo lui può aiutarci (va al telefono e  nervosamente

compone  il  numero).  Niente non  c’è. Provo  a  chiamarlo  al  cellulare.  Leonardo?  Si

scusami se ti disturbo a quest’ora, ah sei già in giro,

bene.  Allora

ti  prego,

abbiamo

bisogno del tuo aiuto. Puoi venire? Si ti racconto tutto

appena arrivi.

Grazie,

grazie. Ti

aspetto. (prende a camminare nervosamente) Ma come può accadere

tutto ciò. Pierluigi

che diventa spacciatore anzi trafficante. No mi rifiuto di crederci. Forse è stato ricattato.

Magari lui non c’entra nulla. Oh Signore fa che tutto questo sia solo un incubo.

(Bussano alla porta, nervosamente) Sarà Leonardo ha fatto in  un

lampo,

arrivo

Leonardo, un attimo. Tu? Che ci fai qui?

PINUCCIA - Ma che è successo?

GINA

-

Per favore Pinuccia, non è giornata. Dimmi cosa vuoi?

PINUCCIA – Perchè sei nervosa aspetti (insinuando)Leonardo?

GINA -               Pinuccia, non dire stupidaggini. Dimmi che ti serve e facciamola finita.

PINUCCIA – Niente, ho visto una confusione stanotte a casa tua e mi sono preoccupata. Hopensato vuoi vedere che qualcuno si è sentito male? Poi ho visto uscire anche tuo marito con una grossa valigia...

GINA -               (Interrempondola)Ma che valigia, sarà stato il sacco della spazzatura.

PINUCCIA – Boh, eppure avrei giurato che fosse una valigia. Comunque. Non è che ti trovi unpo' di farina?

GINA -               (Allarmata) Che tipo di farina?

PINUCCIA – Vorrei fare una ciambella e mi mancava un po' di farina, te ne trovi?

GINA -               (Sollevata) Ah, si certo. (Si avvia verso la cucina)

Finalmente Lunedì!! – Commedia in due atti di Nunzia P. La Rosa

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PINUCCIA – Ah, giusto per sicurezza, se ti trovi anche una bustina di lievito (Gina rientra e leconsegna il tutto) Ah, Gina scusa, sembra che una vuole approfittare. Ma siccomeforse non mi bastano le uova … (senza parlare Gina esce di scena si avvia verso lacucina e rientra con una busta della spesa piena)

GINA -         Allora, qui dentro ci sono uova, cacao, latte burro e olio di semi. Spero che ti possabastare tutto per un anno. Adesso accomodati perchè ho troppe cose da fare (mentre

la spinge verso l'uscio entra come un fulmine Leonardo)

LEONARDO – Gina, Gina! (Incurante della presenza di Pinuccia, l'abbraccia)Che è successo?

PINUCCIA – E' da ieri che glielo chiedo anch'io?

LEONARDO –(Ricomponendosi)Oh, Pinuccia, anche tu qui?

GINA -                  Si ma adesso sta andando via, vero Pinuccia? (La spinge fuori mentre Pinucciatenta disperatamente di resistere, Gina si chiude la porta alle spalle, aspetta qualche secondo e la riapre), Sei ancora qui? Hai dimenticato qualche altra cosa?Aspetta fuori. (Rientra di corsa va in cucina ed esce con una tortiera e glielalancia) Addio!! (Poi guarda Leonardo gli butta le braccia al collo) Oh, Leonardo,Leonardo!

LEO –     Ma cosa è successo? Dov’è Luigi? Gina non piangere cosa sta succedendo?

GINA – Una tragedia Leo, una tragedia!

LEO - Gina, calmati. Come faccio ad aiutarti se non capisco cosa è successo?

GINA – Hai ragione, ma non so da dove cominciare. Sono così confusa. Leo ti prego aiutaci!

LEO – Gina, raccontami tutto, con calma(le prende le mani dolcemente, nel frattempo arrivatrafelato Luigi che vede il quadretto intimo fra i due)-

LUIGI – Disturbo?

GINA – Luigi, ma dove sei stato? Sei tutto bagnato!

LUIGI – E’ tutto a posto. (Rivolgendosi all’amico)Tu che ci fai qua? Sei venuto a consolare miamoglie? Ci manca solo che scopro di essere cornuto e così concludiamo la tragedia!

LEO E GINA – Luigi! Ma sei impazzito!

LUIGI – Scusa Gina, anche tu Leo. Ma sono stravolto, vado a farmi una doccia.

LEO –       Aspetta. Raccontami cosa è successo! Luigi io sono più che un amico per te. Gina mi ha chiamato sconvolta. Non puoi chiudere il discorso “facendoti la doccia” E allora?

LUIGI – E allora che cosa? Gina è sempre troppo esagerata. Stamattina non mi ha trovato e si saràsubito messa in allarme. Vero Gina?

Finalmente Lunedì!! – Commedia in due atti di Nunzia P. La Rosa

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GINA – No, basta! Non ce la faccio più. Luigi dobbiamo confidarci Leo è più di un fratello per noioltre ad essere un avvocato.

LUIGI – Gina, per favore, è tutto a posto! E Leo è un avvocato civilista cosa ne può capire dipenale!

LEO –    Penale? Dunque siamo al Penale. Luigi basta di tergiversare. Dimmi cosa sta succedendo?

LUIGI –(Rivolgendosi alla moglie)Parla tu!

GINA – Non ce la faccio, parla tu.

LEO – Volete farmi impazzire! Parla tu, parla tu. Se volete posso anche andarmene, ma se esco daquella porta non ci rientro più in questa casa!

LUIGI – Va bene, d’accordo, forse è meglio sfogarsi con un amico. (Luigi prende a raccontarecon l’aiuto della moglie che interviene con la frase “che tragedia” Leo ascolta con attenzione. Tutta la conversazione è coperta da un sottofondo musicale per evitare di fare ascoltare al pubblico il racconto della storia che hanno già visto.) Che ne pensi?

LEO – Porca p… questa è una tragedia!

GINA – E’ tre ore che te lo dico.

LUIGI – Vedi era meglio che non ne sapevi nulla.

LEO – No Luigi, a che servono altrimenti gli amici. E poi Pierluigi è come un figlio anche per me.E cosa ne hai fatto della valigia?

LUIGI – L’ho buttata.

LEO – Ma sei matto? Dove sei andata a buttarla?

LUIGI – Non ti preoccupare ho camminato più di due ore per trovare un posto buono. Non mi havisto nessuno. E a quest’ora è in fondo al fiume.

LEO –      Ma non è solo farla sparire. Ma cosa dirai a Pierluigi, quando la cercherà?

LUIGI – Un problema alla volta.

LEO –      Ma non era meglio parlarne prima con lui?

GINA –    Penso anch’io che era la cosa migliore da fare.

LUIGI – Quindi l’unico a non capire nulla sono io! Tutti contro di me!

LEO –       Luigi non è il momento di fare la vittima. Qui bisogna riflettere! Ma più ci rifletto e più mi sembra .. (tutti assieme) Una tragedia!!!!

Finalmente Lunedì!! – Commedia in due atti di Nunzia P. La Rosa

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Scena V

(Entrano  Pier  e  Alba che restano un attimo guardare i tre abbracciati)

PIER - Ma che succede? Zio Leo anche tu qui?

LEO – Pier, figliolo(si abbracciano)e la signorina?

PIER – Oh, si certo lei è Alba un… un’amica.

LUIGI –(alla moglie)Sarà drogata anche lei.

LEO -     Salve signorina, ha conosciuto già la mamma e il papà di Pier?

ALBA – (Imbarazzata)No, non ancora. Ma non vorrei disturbare, Pier, forse è meglio che io vadavia.

PIER – No! Alba, tu non vai via da questa casa!

GINA – Pier, ma che cos’è questo atteggiamento, se la signorina si sente a disagio …

PIER – Per favore mamma, smettiamola con questa farsa e con questa ipocrisia…

LUIGI – Proprio tu mi vieni a parlare di ipocrisia. Signorina se vuole andare, vada pure.

PIER – No! Lei non si muove da qui! Questa è anche casa sua!

LUIGI – Mi è diventato anche pazzo. (Al pubblico)Bugiardo, trafficante, spacciatore e pazzo.

GINA – Ma è la tua ragazza?

PIER – No, non lo è più.

LUIGI GINA LEO -Vi siete sposati?

PIER - Grazie a papà, no.

ALBA – Ti prego Pier, andiamo via.

LUIGI – Ecco adesso il pazzo divento io. Scusi, posso sapere cosa c’entro io?

PIER – Vedi papà stavolta tu ci entri per davvero.

LEO – Scusa Pier, ammetto che anch’io non ci sto capendo nulla.

GINA – Pier, forse è meglio dirsi tutto e smettere di girare attorno con frasi sibilline. Cominciamodalle valige, o dal fatto che per colpa di tuo padre tu non ti puoi sposare con la signorina qui presente.

PIER – Già, le valige. Le avete aperte vero?

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LUIGI – Una e ci è bastata.

ALBA – Mi scusi signor Luigi, era tutta roba mia.

LUIGI – Complimenti, si tratta bene!

PIER –   Ma come ti permetti!

LUIGI – Ora basta questa è ancora casa mia io sono tuo padre e tu mi devi rispettare. In questi anniho vissuto solo per te. Ogni cosa che ho fatto ogni risparmio ogni emozione è stata per te, il mio figlio prediletto. Ho trascurato non solo tua sorella ma anche tua madre e tu ti scagli contro di me come se fossi il tuo peggior nemico. Io che per te sto rischiando anche la galera! (Contemporaneamente si sente bussare alla porta ed entra)

Scena VI

MARESCIALLO – Permesso!

LUIGI – Ecco, appunto

GINA –    E’ finita!

MARESC. – Disturbo?

PIER –     No, prego si accomodi Maresciallo, come mai da queste parti?

MARESC –(Ignorandolo)Oh, avvocato. Anche lei qui di domenica mattina….presto?

LEO – Ah, Maresciallo lei lo sa che al Dottor Sgroi mi lega una lunga amicizia, quindi sono quinelle vesti di amico non di professionista.

LUIGI – E poi l’Avvocato si occupa solo di cause civili!

MARESC – E questo che c’entra?

LEO –       (Cercando di rimediare) Luigi, ha ragione il Maresciallo, questo che c’entra col fatto cheio sono qui.

GINA – E’ finita!

MARESC –(Fissando Alba)E la signorina?

LEO – E’ un’amica di Pier.

PIER – No non è una mia amica.

MARESC – No?

Finalmente Lunedì!! – Commedia in due atti di Nunzia P. La Rosa

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PIER – No.

LUIGI – Ah, ricominciamo, ma insomma si può sapere lei chi è e perché è qui.

PIER – Lo vuoi proprio sapere?

LUIGI – Si vorrei cominciare a capire che cosa ci fa lei qui.

PIER – Bene, te lo sei voluto tu. Visto che c’è anche il Maresciallo e lo zio Leo diamo un tocco diufficialità alla cosa…Mamma mi dispiace….

LILLY – (Che nel frattempo in pigiama si è affacciata alla balconata)Papà cosa sta succedendo, èsuccessa qualche disgrazia?

LUIGI –       No a papà, ancora no, scendi anche tu che ora tuo fratello ci racconta una bella storia. Vuole un pubblico (rivolgendosi alla platea) tutto questo ti basta?

PIER –       E adesso giù la maschera. Vuoi sapere perché io e Alba non potremmo mai avere una storia? Non lo immagini vero? (rivolgendosi a tutti) Non lo immaginate vero? (Tutti si

guardano interrogandosi)

LUIGI – Vuoi vedere che sei anche gay? E va bene, accetto anche questo, ma io che colpa ne ho?

PIER –     E’ l’unica cosa che ti viene in mente? Guardala bene.

GINA –    Beh, ha un’aria familiare.

MARESC – Senta Pierluigi andiamo al sodo che qui c’e’ ancora molto da discutere. Signorina cidica lei chi è. Allora le devo chiedere i documenti?

PIER –       La prego maresciallo, le rispondo io. (Guardando il padre negli occhi) Alba è mia sorella!! (Stupore e commenti a soggetto)

LILLY –(Correndo ad abbracciare Alba)Ho sempre sognato di avere una sorella!

GINA –    (Rivolta al figlio) Scusa vuoi ripetere?

PIER –     Mi dispiace mamma, questa è la verità. Non è vero papà?

LUIGI - Io? E che c’entro io?

PIER –     E come pensi che Alba possa essere mia sorella?

LUIGI – E che ne so io delle cavolate che fai e di quelle che dici. Sai cosa penso che tu ti sei fuso ilcervello con qualche dose pesante di ….

LEO –      (riprendendolo con decisione) Luigi!!! Non dire sciocchezze. (Si dirige verso il maresciallo) Maresciallo che fa lo gradisce un caffè?

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M.LLO – Un caffè? Non pensa che ci sia già abbastanza nervosismo in giro? Va bene continuatepure la vostra tranquilla discussione di famiglia, io faccio un giro qua intorno. Noi ci vediamo dopo.

LEO – Maresciallo se proprio lo ritiene necessario….

M.LLO – Necessario e urgente. Ci vediamo dopo!

LEO - Certamente Maresciallo, dopo (/Appena il Maresciallo lascia la scena)Allora Pierluigi,ma che storia vai raccontando, come può essere che la signorina sia tua sorella? Spiegati meglio!

PIER –     (rivolto al padre) Pensi che non possa essere possibile?

LUIGI – Senti, io me lo ricordo ancora come si fanno i bambini, quindi escludo categoricamente esottolineo categoricamente che io possa avere altri figli al di fuori di Maria Luisa, detta Lilly, e di te il mio adorato figlio Pierluigi detto Pier e qui si chiude la discussione!

PIER –     Troppo comodo, così tu pensi di chiudere la questione con questa affermazione. E tutti siamo tenuti a crederti, vero?

GINA –    Io credo a tuo padre!

LUIGI – Grazie Gina(l’abbraccia teneramente). Questo mi basta, ma a questo punto vorrei capiredalla signorina perché ha messo nella testa di mio figlio questa frottola. Se non voleva avere una storia con lui, bastava dirgli “non mi piaci, mi fai schifo”. Perché ha voluto coinvolgere me dicendogli di essere mia figlia e quindi sua sorella?

ALBA – No, guardi. Io non racconto frottole. Anch’io ho scoperto tutto troppo tardi. Io e Pier cisiamo conosciuti in facoltà, abbiamo subito trovato un feeling e poi… (scoppia inlacrime) Poi ho scoperto che lui era mio fratello.

LUIGI – Guardi signorina a me dispiace che lei sia convinta che io sia suo padre. Ma le giuro chenon ho mai tradito mia moglie. E poi come fa lei ad avere la certezza che io sia suo padre.

ALBA – Me l’ha confessato mia madre.

LUIGI – Si ma io non so chi sia sua madre.

PIER -                Papà, basta con le bugie. Tu non eri ancora sposato quando hai conosciuto la madre di Alba.

LUIGI – Pierluigi, dici le cose con una tale sicurezza, come se tu fossi stato lì.

PIER -   Quindi non lo neghi!

LUIGI – Ma che cosa, benedetto Dio. Sai chi mi ricordi? Bruto che pugnala Cesare. Vedetesignori, vedete, state assistendo ad un parricidio.

PIER – Non fare la vittima, sono anni che vivi nell’inganno!

Finalmente Lunedì!! – Commedia in due atti di Nunzia P. La Rosa

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LUIGI – Guarda chi parla di inganno. Parliamo dei tuoi inganni invece.

LEO -(Intervenendo con decisione)Allora vogliamo finirla con questi attacchi. Pier, sii più chiaroprima di accusare tuo padre dovresti avere delle prove.

PIER – Zio Leo, non giustificarlo. Anche tu dovresti sapere qualcosa.

LEO –    Io? E perché proprio io?

PIER – Perché tutto è accaduto quando studiavate assieme all’Università!

ALBA – Mia madre, mi ha raccontato che frequentavate la stessa Università.

LUIGI – Guardi signorina, io non voglio offendere sua madre, ma sa in quanti frequentavamol’università? Fra migliaia di matricole proprio io devo essere suo padre?

ALBA – Non permetto che lei offenda mia madre. Mi dica quanti Luigi provenienti da questopaese in quegli anni frequentavano la stessa Università che frequentava lei?

LUIGI –(Pensieroso)Che io sappia, di questo paese, a parte me e Leo, in quegli anni nessuno.Però le giuro, vi giuro, maresciallo anche lei, io sono innocente. Innocente! Mi prendevano in giro per quanto ero innamorato di Gina, eravamo già fidanzati e non vedevo l’ora di laurearmi per sposarla. Non uscivo la sera, ti ricordi Leo, come mi chiamavate, eh Leo ti ricordi? Perdio Leo anche tu bell’amico che sei. Non ti ricordi: il promesso sposo, il verginello, il colombaccio, il cuore infranto. Ci dev’essere un errore…

ALBA - E non ha idea del perché mia madre mi abbia chiamato Alba?

LUIGI – Ma cosa vuole che sappia, io …

LEO –      (come se fosse in trance declama) Ecco spunta l’alba. L’alba di un nuovo giorno, l’alba di una nuova vita! (tutti restano ammutoliti)

LUIGI –(Accasciandosi)Mio Dio un altro pazzo!

LEO –       (Muovendo verso Alba, l’abbraccia) Piccola mia, figlia mia, perdonami, perdonatemitutti. Pier, perdonami, anche tu. Gina, Lilly (fra lacrime di gioia) Perdonatemi…piccola mia…

LUIGI – …Ma che… ma cosa… Leo spiegati.

LEO –       Si hai ragione amico mio, (abbracciando ancora Alba) non so da dove cominciare. Oh, Signore non è possibile. Questo è un miracolo. Ma è giusto che vi spieghi. Sai che a volte all’Università, quando uscivamo con le ragazze, ci scambiavamo i nomi?

LUIGI – No non lo so. Io, non lo so io. Io non l’ho mai fatto, ma già io ero lo scemo, ilbacchettone del gruppo. Ma vai avanti sono molto ansioso di sapere …

LEO –   Luigi non ti arrabbiare, non immaginavo tutto quello che sarebbe successo, eravamo solodei ragazzi. Bene una sera mi incontro con Elisa, (guarda teneramente Alba) tua madre

Finalmente Lunedì!! – Commedia in due atti di Nunzia P. La Rosa

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non è vero? (Alba annuisce) Usciamo assieme ci conosciamo, io stupidamente le dissi di chiamarmi Luigi, ma credevo che tutto finisse quella sera. Capite? Non avrei mai immaginato che di Elisa mi sarei innamorato davvero. Ma fino a quando mi sono laureato e tornato a casa non era ancora successo nulla. Poi dopo essere rientrato a casa, mi sono reso conto di quanto Elisa fosse importante, le telefonai dicendole di quanto mi mancasse e anche lei mi confessò che non riusciva a dimenticarmi. Quindi, ti ricordi Luigi, quando ti dissi che dovevo andare in facoltà per ritirare dei documenti. Tu avevi già fissato la data delle nozze e io dovevo farvi da testimone. Fu così che ci rivedemmo con Elisa e ci giurammo eterno amore. La notte più bella della mia vita vedemmo sorgere assieme l’alba. Fu così che mi vennero sulle labbra quelle parole.

LUIGI – Era nato un nuovo poeta.

LILLY – Che bella storia zio Leo, sembra una soap opera.

LUIGI – Senti, poeta e come mai non le dicesti che il tuo nome non era Luigi, perché sei unvigliacco?

LEO -   No Luigi. Ti giuro, non è andata così. Non volevo rovinare quei momenti, tanto fra di noici chiamavano …. (con pudore) Pucci e Cicci. Neanche ci pensavo che per lei ero Luigi

Sgroi. (Rivolgendosi alla figlia) Ma perché non mi ha informato del suo stato. Io l’ho cercata tanto ma non sono più riuscito a trovarla. Sono più di vent’anni che non riesco a darmi una spiegazione. Alba, come mai tua madre non mi ha confessato che aspettava te.

ALBA – Lei mi ha raccontato che quando ha saputo di essere incinta ha telefonato, ma ha rispostouna donna dicendole che era tua moglie.

LEO –      Una donna? Mia moglie? Ma io non mi sono mai sposato!

ALBA – Non so cosa dirti. Solo che quando ha saputo che ti eri sposato. E’ andata via dalla nostracittà e si è trasferita, non voleva rimanere più nella città dove era stata ingannata!

LEO –     Ma che ingannata, io non ho mai smesso di amarla. Chissà a chi avrà chiamato!

GINA – A me!

TUTTI – A te?

LUIGI – Già, giustamente a chi doveva chiamare a Pucci o a Cicci. Se questo furbone ha detto dichiamarsi Luigi Sgroi, la poveretta ha cercato di Luigi Sgroi. Telefona e risponde mia moglie, la moglie di Luigi Sgroi. Giusto Pucci Pucci o Cicci, Cicci?

LILLY – Ma non poteva fargli un sms o una mail?(tutti la guardano stupiti).

LUIGI -     Poteva anche creare un gruppo su facebook: Chi ha visto Ciccy? Maria Luisa eravamo negli 70!!

LILLY -    Va bene ho detto una sciocchezza. Però vedi zio Leo, tu che ce l’hai così tanto con Internet, oggi non sarebbe accaduto….

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LEO –        Quanto sono stato stupido. Mi sono rovinato la vita e ho rovinato la vostra vita (rivoltoalla figlia) per una leggerezza. Che beffa!

GINA –      (Rivolta a Pier) E tu non hai niente da dire a tuo padre?

PIER –      Papà perdonami (lo abbraccia) come potevo immaginare!

LUIGI – Già tutto per colpa sua, maledetto imbecille(guardando Leo con odio gli si avvicina, maalla fine si abbracciano e in scena dapprima preoccupati tutti si sciolgono in un abbraccio collettivo. Il Maresciallo rientra in scena dando un colpo di tosse)

MARESC. – Scusate, scusate, non vorrei interrompere questo momento di felicità ma ci sono altrecose da chiarire.

PIER –      Già, maresciallo, come mai lei si trova qui?

LUIGI – (Intervenendo deciso)Per me!

MARESC. – Ne è proprio sicuro?

LUIGI – Si Maresciallo, mi dichiaro colpevole!

LILLY – Quante emozioni, mi sembra di stare in teatro, peccato che la nonna si sta perdendo tuttiquesti colpi di scena.

GINA –       Ma di cosa ti dichiari colpevole. Maresciallo lo lasci perdere è troppo sconvolto.

PIER –     Maresciallo, ma che cosa vuole da mio padre?

MAREC. – Da tuo padre?(guardando lentamente uno ad uno)Io ero venuto per te!

(Ognuno a soggetto interpreterà stupore e meraviglia) Mi dispiace, Pier ma devi seguirmi.

LUIGI – Maresciallo lei non può venire in casa mia senza mandato, Leo, ma che avvocato sei(glisi avvicina e gli sussurra) Ma possibile che non riesci a dire nulla. Inventa qualcosa,prendi tempo, pensa a una strategia.

LEO –        Non ti preoccupare ci penso io. (Assumendo un’aria da grande avvocato impostando lavoce, si avvicina al maresciallo) Maresciallo, il mio cliente, nonché fraterno amico è unapersona perbene. Or ora ne ha avuto la prova. Un uomo che ha due sole passioni la famiglia e il lavoro, un uomo che nella sua vita non ha mai preso una multa ed ora di che cosa lo vogliamo accusare di amare troppo suo figlio? Maresciallo! (cambiando tono inmaniera conciliante) Non potremmo chiudere un occhio?

MARESC. – Ma è impazzito?

LUIGI, GINA – E’ finita!

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MARESC. – Avvocato, un’indagine che dura da tre anni, finalmente riusciamo a trovare il bandolodella matassa e lei mi chiede di chiudere un occhio? Ma lei sa di che cosa stiamo parlando? Voi sapete di che cosa stiamo parlando vero?

LILLY – Papà ma di che cosa stiamo parlando?

LUIGI – Lilly, per favore non ti ci mettere anche tu!

PIER –     Papà ma cosa ….

GINA –    Per favore, Pier… proprio tu!

ALBA – Ma che cosa…

LUIGI – Anche tu, adesso, più vigliacca di tuo padre…

LEO –      Luigi, ma come ti permetti…

MARESC. – Basta! Facciamo un po’ d’ordine.Se collaborate, forse… riusciamo a uscirne fuori puliti tutti. Pierluigi, fuori le valige!

PIER –     Ma quali valige?

LUIGI – Maresciallo, facciamola finita e mi arresti.

MARESC. – Dottor Sgroi, basta difendere suo figlio, non c’è n’è bisogno.

PIER –      Ma da cosa dovrebbe difendermi?

LEO –        Pier, visto che il maresciallo si mostra comprensivo forse è meglio confessare.


ALBA


Ma papà


(rivolta a Leo) cosa deve confessare Pier?


LEO


(Raggiante e visibilmente commosso) Papà, mi ha chiamato papà, Maresciallo, Gina, Lilly, Luigi, avete sentito, mi ha chiamato papà!


LUIGI


Ma chi se ne frega, qui si parla di manette, di galera e adesso ci commuoviamo perché ti ha chiamato papà! Oh, ma sei proprio scemo eh! (Rivolto alla moglie, sarcastico) Certo ci sta dando na bella mano d'aiuto!


GINA – Pier, io sono tua madre e sai che una madre non può che volere il bene dei propri figli.Affrontiamo la verità. Tutti possiamo sbagliare, e noi ti saremo sempre vicini a qualsiasi costo.

PIER – Continuo a non capire. Lilly tu che ne sai di tutta questa faccenda?

LILLY – Ma che ti posso dire, ieri è stata una bella giornata, io sono uscita con la nonna, papà emamma erano normali, poi oggi ho scoperto di avere una sorella, che non era mia sorella ma che forse sarà mia cognata. Adesso papà si vuole fare arrestare dal maresciallo (piagnucolando) A me pare di vivere in una tragedia.

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GINA –    Io è da ieri che lo dico…

MARESC. – Va bene basta così. Forse è meglio parlare chiaramente. Anch’io credo che Pier siainnocente (guardando con simpatia Luigi che è come in attesa delle manette) E credo che anche lei sia innocente (Si sente un sospiro di sollievo collettivo). Calma, calma, ma ….per dimostrare la mia tesi, ho bisogno di vedere la valigia.

PIER –   Maresciallo, ma lei si è proprio fissato con questa benedetta valigia.

MARESC. – Si caro ragazzo, è da li che parte tutto e lì deve finire.

PIER. –   Mamma prendiamo questa valigia e facciamola finita!

LUIGI – Non c’è più.

MARESC. – Cosa??

LUIGI – Si maresciallo, ho avuto paura per Pierluigi e l’ho fatta sparire!

PIER –     Ma papà, perché hai fatto sparire la mia valigia?

ALBA –    C’era anche la mia roba!

GINA, LUIGI – L’abbiamo vista, l’abbiamo vista la tua roba.

ALBA – Ma vi siete messi a spiare dentro le nostre valige?

GINA – Ma figurati, volevamo sistemarle nel sottoscala, quando accidentalmente si è aperta eabbiamo visto….

LILLY – Ma cosa avete visto?

LUIGI – Lilly, forse è meglio che tu vada in camera tua.

PIER –   Ma perché cosa avete visto nelle valige… Mamma, papà?

MARESC. – Vedi, Pier, i tuoi hanno così paura di ferirti che hanno perfino il pudore di nonnominare cosa c’era dentro.

PIER – Maresciallo io non ci capisco nulla, me lo dica lei cosa c’era dentro questa benedettavaligia?

MARESC. – Droga!

PIER, ALBA, LILLY – Droga?

MARESC. – Si, Cocaina per l’esattezza. E tuo padre per coprire il tuo presunto reato ha pensatobene di fare sparire le prove.

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PIER – Maresciallo, ma di che cosa stiamo parlando. Io non ho mai fatto uso di droghe etantomeno di cocaina. Io non so come c’è finita dentro.

LEO –    Basta Pier non dire nient’altro.

MARESC. – Avvocato, per favore, non siamo al cinema. Il fatto vero è che avete commesso ununico reato che è quello di occultamento di prove. Perché Pierluigi e la sua ragazza,

sono stati vittima di un scambio di valige alla stazione, non sono né spacciatori né consumatori. Il vero proprietario della valigia, si accorto di essere inseguito e ha scambiato le due valige. Adesso è in stato di fermo in caserma.

LUIGI – Quindi mio figlio è innocente?( Il maresciallo annuisce)Gina, nostro figlio non è undelinquente (si abbracciano e abbracciano il figlio) –

PIER – Papà ma come hai potuto credere che io potessi essere un trafficante di droga?

LUIGI – Vedi cosa significa fidarsi delle apparenze? Tu mi stavi accusando di essere un mostro eio ho creduto di avere per figlio un pericoloso delinquente.

LEO –     Bene, tutto a posto, tutto è bene quel che finisce bene!

MARESC. – Avvocato, tutto a posto, non precipitiamo le conclusioni.  Possiamo dire che la storia

èfinita solo se riusciamo a recuperare la valigia con la droga. Altrimenti sono costretto a procedere con l’imputazione di occultamento di prove. Lei capisce vero, Dottor Sgroi?

LUIGI – Già, recuperare la valigia, e dove Maresciallo, l’ho buttata nel punto più alto del fiume,bisognerebbe scandagliare tutto il fiume. Diciamo che le uniche a fare festa per i prossimi dieci anni saranno le trote. Mi assumo le responsabilità è giusto che paghi. In effetti nascondere le prove di un reato così grave va punito.

GINA – Maresciallo, lo ha fatto per salvare suo figlio.

LUIGI – No Gina, non si tratta di cosa da poco, ho fatto sparire una valigia piena di cocaina.

LILLY – Ma non può finire così papà difenditi .

(All’improvviso appare sulla porta trafelata Serena con occhiali da sub in un primo momento non visibili al pubblico)

SERENA – Lilly, allontanati da quel mostro. Gina, ho trovato le prove di quello che tu pensi unSanto. Ecco signori vedrete le prove del tradimento di questo rifiuto del genere umano, Tu che avresti dovuto adorare mia figlia e baciare la terra dove cammina. Cosa fai? La tradisci!! Lo arresti maresciallo.

LUIGI – Adesso l’opera è completa! Signori in scena abbiamo anche la follia. Maresciallo, laprego mi arresti non ce la faccio più a sopportare questa giornata. Proprio una bella

domenica, non c’è che dire. Andiamo via, non sopporto la vista di questa pazza scatenata. Mi raccomando Gina, appena io vado via chiama il 118. Può diventare pericolosa.

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SERENA – E no caro mio. Devi bere fino in fondo il calice amaro. Voglio che i tuoi figli assistano:

Giù la maschera traditore!

GINA –      Mamma, ma stai male?

SERENA – Povera figlia, non sai ancora cosa ti tocca sentire!

LUIGI – Guarda per oggi, abbiamo fatto il pieno di notizie eclatanti. Magari aspettiamo laprossima Domenica!

SERENA – Ma quanto sei spiritoso… Allora non interessa a nessuno scoprire il vero volto diquest’uomo?

TUTTI – (Asoggetto stancamente)Ma dai, basta, per oggi abbiamo già avuto troppe emozioni.Nonna lascia perdere, poi ne parliamo…Signora lasci perdere (e così via)

SERENA –(Inferocita)Ma come, io affronto le acque impetuose del fiume, rischio di morireannegata, per smascherare questo delinquente e voi mi trattate in questa maniera!! Ma che vi è preso…

LUIGI – Cosa hai detto?

SERENA – Che sei un delinquente traditore.

LUIGI – No dopo.

SERENA – Ma sei scemo? Perché stai ridendo.

MARESC. –(Intuendo come Luigi)Signora lei parla di prove, ce le può mostrare?

SERENA – Finalmente uno che mi ascolta. Sa Maresciallo, quest’uomo qui, stamattina, di nascostoè uscito con una grossa valigia e io l’ho seguito.

LUIGI – Brava, brava!

SERENA – Ma è impazzito? Ma hai capito coso sto dicendo? Ti ho inseguito, imbecille, ti sonovenuta dietro, capisci?

LUIGI (Ridendo)Si continua, cosa hai fatto dopo?

SERENA – Cosa ho fatto? Mi sono nascosta e ho visto dove hai buttato la valigia.

LUIGI – Benissimo e poi?

TUTTI – E poi?

SERENA –(Che continua a non capire il perché di tanta euforia)Ma cosa vi succede, io vi storaccontando di aver trovato le prove del tradimento di quest’uomo e voi…

GINA – Ti prego mamma continua.

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SERENA – Mah, mi sembra di stare in manicomio. Quindi, mi sono nascosta, e appena lui, ilvigliacco, il traditore, la feccia umana, (indicando con sdegno Luigi) si è allontanato mi sono immersa nelle acque del fiume (tira fuori la maschera da sub) e ho recuperato la valigia!

TUTTI – Evviva! E dov’è prendila! L’ha aperta?

SERENA – No, voglio smascherarlo davanti a tutti!

LUIGI –  Brava! Io amo questa donna (e le schiocca un bacio)

SERENA –(Incredula)Maresciallo, ma cosa è successo, non riesco a capire tanto entusiasmo!

MARESC. – Capirà dopo signora. Sono successe tante cose. Per il momento è di importanza vitaleche lei abbia recuperato la valigia. Andiamo a prenderla.

SERENA – E’ proprio qui, dietro la porta,(si allontana e rientra con la valigia)

MARESC. –(Aiutandola)La lasci pure signora. Ci penso io (apre la valigia con circospezionecala un attimo di silenzio tutti attendono con ansia il responso. Il maresciallo tira un sospiro di sollievo, chiude la valigia. Guarda tutti lentamente) Tutto a posto.Signori il caso è chiuso. Buona domenica a tutti. (Esce di scena)

SERENA – E la valigia?

LUIGI – Ma lascia perdere(l’abbraccia)Grazie mamma!

(Tutti si avvicinano, chi l’abbraccia, Luigi la bacia c’è un’aria di festa Serena resta incredula cercando disperatamente di capire, mentre in scena entra di corsa anche Pinuccia,visibilmente in preda ad una curiosità morbosa, non ha avuto neanche il tempo di prepararsi, quindi si può presentare anche in vestaglia, bigodini, e comunque deve essere visibile che si è appena alzata dal letto che a voce alta chiede:)

PINUCCIA – Ma che è successo?

LUIGI –             Oh, Pinuccia mancavi solo tu, sai cosa è successo, che domani...

TUTTI –          FINALMENTE E' LUNEDI'!!!

(e su questa scena di gaudio cala il sipario)

FINE

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