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FIORI

FIORI

di Leonardo Franchini

Prima dell'apertura del sipario si accende un riflettore su un grande quadro (deve essere chiaramente visibile nei particolari da tutto il teatro), una natura morta con fiori, circondato da una cornice un po' elaborata. Nel quadro, a sinistra c'è un mazzo di fiori coricati, che sono: un tulipano (viene dall'estero...), un narciso, una peonia, una rosa, una petunia e due tagete, un iris (è un tipo da non fidarcisi, figuratevi che si fa chiamare anche giaggiolo...); i fiori riempiono più di metà dello spazio. Alla loro sinistra c'è una ceneriera di terracotta, con sopra poggiata una elegante pipa di foggia un po' vecchiotta. Lo sfondo è un indefinibile tessuto scuro, forse verde, forse blu. Vagamente si capisce che il tutto dovrebbe essere posato su un mobile, forse un trumeau, forse un tavolo. Oltre la pipa, indietro, una statuetta di Diana.

Il quadro deve essere sollevabile sopra il sipario, in modo da sparire dalla vista. All'inizio è appeso abbastanza basso perché una persona, al massimo con l'ausilio di uno sgabello, possa arrivare a spolverarlo.

Nel silenzio della sala, a luci spente, il riflettore allarga su tutto il sipario, e si vede venire verso il quadro una donna con un piumino da spolverare in mano (ed eventualmente lo sgabello). Arrivata al quadro, volgendo le spalle agli spettatori, comincia a spolverarlo.

Petunia      (dalla scena ancora chiusa) Et...ciii

Tulipano    (sempre dalla scena chiusa - ha un marcato accento straniero) Salute...

Tutti (dall'interno come sopra) Sssss, zitti, zitti, per amor del cielo...

La donna, che ha sentito il trepestio, si guarda attorno stupefatta, guarda anche verso il pubblico, in silenzio; ancora per qualche istante perplessa, poi scrolla le spalle e dà un ultimo tocco di spolverino, poi riprende lo sgabello e parte verso l'uscita. Le luci si spengono, il quadro viene sollevato, si apre il sipario e lentamente s'illumina la scena.

Una enorme cornice, ingrandimento di quella che si vedeva prima (ecco perché si deve avere una cornice un po' elaborata, perché sia immediatamente riconoscibile) prende la maggior parte del palcoscenico - la proporzione con il quadro deve essere rispettata. All'interno, i personaggi che hanno i costumi imitanti i fiori descritti prima. La pipa è, per ora, ancora di cartapesta oppure di polistirolo; in seguito diventerà anch'essa un personaggio. Lo stesso per la statua. Tutto il resto, come nel quadro che si era visto prima. 

Peonia        Se n'è andata?

Narciso      (burbero) Però anche lei, signora Petunia, poteva ben tenerlo...

Petunia      (bisbetica) Se le dico che a me la polvere produce un'allergia... Se le dico...

Tagete        (assieme) Allergia... (ridono come ochette) Si è mai sentito, si è mai sentito...

Tulipano    (sempre accento) Oh, tacete, voi due, certo che si è sentito... Nel paese dal quale vengo...

Tagete        Ancora! Ma sentitelo, il signore che viene da lontano! Ma cosa crede, lui...

Peonia        (timida) Ma lasciatelo dire, no, fate le brave, lasciate che dica, lui che ha esperienza...


Narciso      Fermi. Piantatela... Insomma, potrebbe tornare ogni momento...

Rosa E... A te spiacerebbe?

Narciso      Insomma, che pettegola. Non son cose da dire... E poi, sarei proprio contento, se ritornasse ancora, perché oggi il lavoro non l'ha fatto a puntino...

Tagete        (petulanti) Non ti ha spolverato abbastanza il bel musino?

Narciso      Musino! Muso ce l'han le bestie... E noi siam fiori! E poi... Non dico sol per me, ma un po' di cortesia... La polvere sui petali mi dà un fastidio...

Rosa (insinuante) Già... Se poi pulisse anche lo specchio là di fronte...

Narciso      Beh... Sì... Ecco, a me non pare che in una stanza di tono, una stanza come questa, sia bello lasciar gli specchi sporchi, o peggio, impolverati...

Petunia      (prosegue il gioco) E magari spostarlo un po' più al centro, di fronte a noi...

Narciso      Ecco, anche quello... (si muove come per riuscire a vedersi nello specchio, torcendo il collo e facendo smorfie per ammirarsi)

Rosa Attento al torcicollo. Anzi... Al torcigambo...

Narciso      (si gira appena verso la rosa, sdegnoso) Quanto a lei, signora Rosa...

Rosa (sussiegosa) Può tirar il suo collo, anzi, scusi, il suo gambo, fin che si strozza... Ma non arriverà alla bellezza della rosa, caro signor Narciso...

Narciso      (sbuffando) Bellezza sfiorita, vecchia bellezza...

Rosa (offesa) Bellezza che dura, senta che petali, niente è sfiorito, le spine sono a posto...

Petunia      (ironica) Lasciamo stare, per carità...

Tulipano    (sostenuto) A me pare che un po' di cortesia...

Tagete        (ridendo, assieme) Domandiamolo un poco al sor Giaggiolo...

Narciso      (insinuante E' meglio lasciar perdere, non impicciarlo... O... Impicciarla? Perché, sapete, a volte... lui si lascia chiamare "sora Iris".

Fino a questo momento il quadro è rimasto composto come nell'originale, con leggeri movimenti delle teste e dei petali, ma restando sostanzialmente nelle posizioni di partenza. Adesso il gruppo si scinde.

Tulipano    (seccato) Oh, che stufo, son proprio stomacato. Penso a tutti quegli anni che non ci siam parlati, che nemmeno l'avremmo immaginato, neppure per ischerzo, di poterci parlare... (si toglie dalla composizione floreale e va verso il fondo della pedana)

Petunia      Eh, via, per due parole in croce... Cosa saranno, poi?

Tulipano    (ancora più seccato) Due parole, lei dice? Fossero due!... E... Parole... Ma se non è per pungere, è sol pettegolezzo...

Peonia        (si allontana anche lei, andando vicina al Tulipano, timida) Quel che lei dice è vero... E' proprio vero. E pensare... E pensare che avevamo cominciato...

Rosa (sospirando, si sposta anche lei) Avevamo incominciato...

Tagete        (in coro, un po' tristi) Avevamo incominciato... (vanno dietro alla Rosa, formando un altro gruppetto)

Petunia      (concludendo) Con un grande starnuto... Così come stasera...

Giaggiolo   (parla e poi si avvia con movenze esagerate, verso il gruppo Tulipano/Peonia)... Con un grande starnuto e una promessa...

Tulipano    (virtuoso) Io dissi sol... "Salute!".

Rosa (A Tulipano, vezzosa) E' sempre stato un esempio di buon tono...

Narciso      Beh, a chi non ha l'aspetto, può far gioco...

Peonia        Finiamola, vi prego. Si parlava della sera...

Tagete        Che avevamo scoperto la parola...

QUI E’ INSERITA LA PRIMA CANZONE “LA PAROLA”

Petunia      Gran cosa, la parola. Anni ed anni qui insieme a fare un mazzo, tanti pensieri... Creder d'esser io sola, tu solo (al Narciso), voi sole (alle Tagete) a ragionar sul mondo, a farsi dei perché...

Tulipano    E poi, per un et...cì, scoprire invece che non era solo un mazzo, erba villana...

Narciso      (lirico) Ma anime... Pensieri... Sentimenti...

Peonia        Era brutto esser soli... Ma certo che anche adesso...

Narciso      (deciso) "Mazzo", non siamo più... Lo chiamerei "bouquet".

Tagete        (irridenti) Bucchettiincu...

Narciso      (seccato) Zitte voi, bisbetiche screanzate... Volevo dir "bouquet", come si fa nella buona società, per descrivere un insieme di colori, ma anche di profumi, ... Di bellezze (si guarda attorno impettito, cercando approvazione), per quanto, si capisce, se l'aspetto non soccorre...

Rosa (interrompendolo) Eh, sì, parlarsi... Raccontarsi una storia... A che punto eravamo?

(I movimenti fra un gruppo e l'altro avvengono ogni poco, con movenze di danza, leggere. Si compongono e scompongono mazzetti di colori, durante le battute, a volte anche coprendo la pipa e la statua, che ovviamente, nell'ingrandimento del palcoscenico, hanno dimensioni proporzionate a quelle dei fiori, e tali, comunque, da poter essere nel secondo atto, umanizzate)

Tulipano    (prende la direzione del gruppo) Basta, prendete posto, che andiamo a in­cominciare...

(Tutti si siedono in vari posti, ricomponendo altri mazzi. Giaggiolo si mette proprio vicino a Tulipano, guardandolo adorante)

Giaggiolo   Lei sì che è un uomo vero... Che sa quel che si deve...

Tulipano    (imbarazzato) Mmmm... Bene, va bene... Non perdiamoci in quisquilie... Io direi di ascoltare un'altra volta - domandando il permesso di ciascuno - la bella storia della nostra sora Rosa...

Peonia        Sìììì, è vero, non è più andata avanti...

Petunia      Che storia bella, lunga, avventurosa...

Tagete        (sempre in coro) Faceva piangere... Evviva sora Rosa...

Tulipano    Calma, calma. Allora: incominciamo?

Rosa (abbassando modestamente la testa) Come sono arrivata in questo quadro? Eh, la vita... Voi lo sapete già che io son nata... Nel parco del castello di Schönbrunn...

Tagete        Sì, è vero. Bello, che bello, le feste, le carrozze...

Narciso      Zitte, voi due. Imparate a tacere. Chiudete quelle bocche petulanti...

(alla Rosa) Lei vada avanti... signora Rosa, avanti ancor, la prego...

Rosa Che giornate, che feste, che profumi... E c'era chi diceva che "dentro" si vedevano cose ancor più belle, si potevan sentir musiche, suoni...

Tagete        Ohhhh, ohhhh

Rosa Io bruciavo, c'era qualcosa in me, un folle desiderio di fuggire... Mia madre e le mie sorelle, più sagge, mi dicevano:"Rosina, sii felice... Verrà anche il tuo momento... Se troveranno che la tua bellezza basti... Ma allora, allora finirà anche la tua vita... Due, tre giorni in un vaso, e poi sfiorire..."

Tutti (sospirando) Eh, sì...

Rosa Due giorni o tre? Due ore, io volevo! Due ore al centro della scena granducale... per un pranzo, una cena, una festa dei signori, vestiti di bellezza e di colori, da gareggiare con i più bei fiori...

Tulipano    Beh, adesso, poi...

Narciso      ... Si esagera, signora mia, mi creda...

Tagete        Zitti, zitti, voi siete presuntuosi!

Petunia      Ma ognun lo sa che proprio i fiori...

Rosa Son l'opera più bella del creato! Lo so, lo so, lasciate che continui... Ero giovane, allora, e sventatella... La rugiada che veniva ogni mattino... Mi mormorava ch'ero la più bella.

ROSA CANTA LA CANZONE “BELLEZZA ROSA”

Bella? Ero bella. ed ogni gocciolina, che si posava sulla mia corolla, luccicava e mandava gran bagliori, come se avesse imprigionato il sole... Il sole... Che mi scaldava e inturgidiva le mie forme, mi faceva persin cantare il cuore! (calmandosi) Perché il cuore, adesso lo sappiamo, lo possiede ogni fiore... Non è vero?

Narciso      Lo sappiamo... Sappiamo. Ma vada avanti.

Giaggiolo   Se non ci fosse il cuore... Se non ci fosse il cuor... (sospiroso)

Rosa Cambiamo posto? Son tutta intorpidita... E pensare che in tutti questi anni... Credevamo d'essere stati condannati a non poterci muovere dal posto che ci era stato dato dal pittore...

Tagete        (entusiaste) Cambiamo, sì, cambiamo... (al Giaggiolo) Vai via di lì, adesso tocca a noi... (il Giaggiolo fa l'offeso, gli altri fiori ridono, tranne il Narciso, che sembra un po' piccato)

Narciso      Tocca a noi, tocca a me... Ma che ci troveranno, smorfiose senza gusto... E d'altra parte... Che chiedere a dei fiori prataioli, che non han visto altro che gramigna, e forse qualche pianta di fagioli?

(Tutti ridono di nuovo, e danzano, cambiando posizioni. Una musichetta deve accompagnare questi movimenti)

Rosa (ha trovato una nuova posizione) Finalmente il momento era arrivato!

Tagete        Ohhh-Ohhh

Petunia      Il momento? Vorrà dire, il giardiniere...

Rosa Il momento, vi dico! Dal viale di ghiaietta chiara e fina, che stava fra le aiuole e tutto attorno, veniva camminando una mattina...

Tagete        Il duca!

Narciso      La duchessa!

Petunia      Un cortigiano!

Giaggiolo   Un Kaiserjäger!

Tulipano    Lasciatela finire, amici cari: se fosse stato mai... L'Imperatore?

Rosa (civetta, un po' triste) L'imperatore... C'era...

Tutti C'era?

Rosa Ma dietro, tre passi indietro, con l'aria pensierosa... Ma davanti...

Tutti Ma davanti?

Rosa Davanti camminava la sua sposa...

Petunia      L'imperatrice? Sissi?

Tulipano    Elisabetta, Lisbeth, si deve dire, per rispetto!

Tagete        Per noi è la Sissi! Che bella storia! Avanti!

Rosa L'imperatrice, coi bei capelli d'oro, e i denti che parevan tante perle, mi è venuta vicina: l'ho guardata - che occhi tristi...

Peonia        Tristi? Ma se era col suo Franz...

Tulipano    Era... E non era... Lui, assorto nelle cure dell'Impero... Si sa, se uno fa l'Imperatore, non resta molto tempo per l'ardore...

Peonia        Sor Tulipano, mai mi sarei aspettata! Da uno come lei, così educato...

Tulipano    Ma che cosa ha capito, sora cara: volevo dire non c'è tempo per l'amore...

Rosa Eh, già. E nessun diceva niente... Del resto non si può spettegolare, sui fatti che riguardan la Corona...

Narciso      Beh, fino a un certo punto... Io ero nel Tirolo, e ricordo che la mia padrona - che mi curava come un gioielletto...

Petunia      Portandole ogni giorno uno specchietto?

Narciso      Ma mi lasci finire, linguacciuta! Volevo dire, che l'ho intesa dire...

Tagete        (canzonatorie) Dire per dire...

Narciso      Zitte anche voi, pettegole intriganti! Volevo solo dire, lasciatemi finire, che un giorno la mia padrona, ch'era dama della dama di una dama...

Tagete        Giriamola, e giochiamo anche al filetto...

Narciso      (ignorandole) Che aveva confidenza, per contarvela corta, con gente che sapeva del Palazzo, raccontava ad una amica cara...

Tagete        La dama, della dama della dama, dama damaccia...

Tulipano    Buone bambine, lasciatelo finire!

Narciso      Come insomma, anche noi lo si sapeva, quel che il cuoco reale cucinava... E che sembrava, stando a quel che si diceva...

Petunia      Che la coppia reale non girava...

Giaggiolo   Girava?

Petunia      Sì, insomma, non c'era più l'accordo... Lui tutto preso dall'imperial dovere...

Narciso      Lei protesa alla ricerca del piacere...

Tulipano    Beh, a me pare che un poco di rispetto...

Tagete        Se lasciassimo finire sora Rosa?

Rosa Grazie, bambine, adesso andiamo avanti... La Sissi, vi dicevo, ha fatto cenno ad uno dei giardinieri...

Tutti Ohhhh

Rosa Si fece consegnare le cesoie...

Tutti Ahhiii!

Rosa Eh, sì... Un dolor, la gran doglianza... Lasciar radici, sorelle, amiche, prato... Lasciare il posto dove si era nate... Lasciare anche la vita, quella vera, per pochi dì in un vaso e poi...

Narciso      Nera!

Rosa Che dici?

Narciso      Niente, faceva rima...

(Tutti ridono)

Rosa Insomma, lei tagliò: ero in mano alla Sissi, sul suo cuore! E dietro a lei procedea l'Imperatore!

Peonia        (timida, arrossendo) E lei... T'offerse a lui?

Rosa No, proprio no. Lui si fermò un momento... (abbassando la testa) Se non ricordo male... Mi fece un complimento... Ma poi son proseguiti, son tornati a Palazzo, e appena dentro... Lui ha fatto un saluto un po' formale... E poi si è incamminato per le scale...

Peonia        E la Sissi?

Rosa E la Sissi, con me sempre sul cuore, è andata verso il Gartenpavillon, un altro grande palazzo, voi sapete...

Tulipano    (con un certo sussiego) Sappiamo, lo sappiamo... E' lì che poi ci siam trovati... Perché io piccolo, quasi appena nato, ero arrivato lì da Rotterdam...

Tagete        (gli rifanno il verso) Sappiamo, lo sappiamo... Tu l'hai già raccontato... Di tutti i tuoi trascorsi nobiliari, di tutti i tuoi parenti intorno al mondo...

Petunia      Del suo nascere nei Paesi Bassi...

Tulipano    Attenta, che ci sono le bambine...

Tagete        (canterellando, dispettose) Paesi Bassi, Paesi Bassi...

Rosa Insomma, dentro al Gartenpavillon... Dove già pronto il Mahler attendeva... E quanto più lei si avvicinava... Avvertivo il suo cuore che batteva...

Peonia        Il Mahler, il pittore... Era bello... E quel sorriso...

Rosa (sospirando) Lo può ben dire, Peonia cara, e quelle mani, che delicatezza, mi crede se le dico che con due carezzine, ha trasformato in piume le mie spine?

Petunia      E io, che dovrei dire io? Che quando mi ha guardata, ho cambiato sette volte i miei colori... schillern, ha detto, schillern, voleva dir "cangiante", e pensava alla maniera di dipingermi... Ed io, a come fare a non amarlo...

Giaggiolo   E quei baffetti? Ah, che baffetti malandrini...

Narciso      (imbarazzato ed acidulo) Non c'è bisogno di contare ogni dettaglio... Conoscevamo il tipo... L'abbiamo visto tutti... Bell'uomo, sì... Per quanto... Trascurato...

Tagete        Perché non si specchiava tutto il tempo?

Narciso      Signore!

Rosa Insomma, in due parole... Era lì per il ritratto... Ore ed ore a posare... Il ritratto più lungo e complicato della storia...

Tulipano    E la modella...

Rosa (sorridendo al Tulipano) Eh, sì, c'era anche lei, sor Tulipano...

Tulipano    Io lì, l'ho conosciuta, sora Rosa... (si inchina)

Rosa E la modella non parea mai stanca... Nono esauriva mai la sua pazienza...

Tulipano    Un sospiro ogni tanto, appena appena - ma anche lui...

Petunia      Lui... Il pittore, se intendo bene...

Tulipano    Ma certo, proprio lui, la mangiava con gli occhi, e sospirava, sospirava così profondamente...

Rosa Da toglier l'aria al Prater e dintorni. E forse fu perciò che, impietosita...

Tulipano    Per non toglier l'ossigeno al contado...

Rosa Gli disse arrivederci nel Tirolo, ma con un fil di voce, appena un mormorio...

Tulipano    Ma lui capì - e cambiò colore...

Tagete        Che bella storia... Questo sì ch'è amore!

Rosa E poi, per confermare l'intenzione, mi ha offerta a lui, accennando appena il gesto...

Tulipano    E lui la prese lesto...

Giaggiolo   A questo punto, ci fosse stato un bel giaggiolo onesto...

Tulipano    (offeso, sospettoso) Per farne cosa?

Giaggiolo   Se non altro la rima...

Tulipano    Non dica altro: io ero lì per questo... Sembravo fatto apposta: l'occasione, per confermarle la sua devozione... Mi colse dal mio vaso...

Rosa Strapazzandolo un po', per dire il vero...

Tulipano    Maltrattandomi, anche, son sincero... ma cosa vuole, in quei momenti... Non si possono pretender complimenti...

Rosa Ecco, davanti a lei, ginocchio a terra, con il bel fiore come una candela, offriva alla madonna la preghiera. Che momenti... Compagni...

Peonia        Mi vien la buccia di limone...

Petunia      Io piangerei...

Giaggiolo   Ah, che storia d'amore...

Narciso      Sono... Sono commosso anch'io...

Tagete        Cambiamo posto?

Petunia      Ancora? Ma non siete mai contente!

Tagete        (commosse) E' che non vorremmo pianger nella pipa...

(Musichetta e danza per cambiare la composizione. Si possono provare due o tre combinazioni, fino a trovarne una soddisfacente)

Rosa E siam partiti... Tutti e tre, per il Tirolo...

Tagete        Tutti e tre? E chi mai?

Rosa Il pittore... La sua rosa (abbassa la testa, modestamente)... E il Tulipano... Gli aveva detto di tenerlo, anch'esso come pegno, così come la rosa...

Narciso      E infatti, poco tempo dopo il viaggio, vidi cambiar l'aria attorno a me...

Petunia      A causa dei sospiri?

Narciso      Può essere... nel giardin della mia dama, che teneva, devo dire, una piccola e graziosa pensioncina, casa di lusso, per gente raffinata... C'era un laghetto di acqua cilestrina... Bello, e lontano... un poco fuori mano... Là non c'era nessuno, tranne me...

Tagete        Tutto intento a specchiarsi in acque chiare...

Narciso      (sussiegoso) Beh, sì... Per esser sempre a posto... Io non sopporto disordine e sporcizia... E se fosse venuto qualcheduno?

Tagete        Se ha appena detto che non c'era mai nessuno!

Narciso      Si fa per dire... A volte si vedeva... La mia padrona con qualche conoscenza...

Petunia      (maliziosa)... Enza o enzo...?

Narciso      Oh, lo sapete, io non m'impiccio... Era per dir che qualche volta, di visite ce n'era anche per me... E proprio in un bel giorno...

Tagete        E' arrivata la Sissi!

Tulipano    Che screanzate!

Narciso      No, lei è venuta dopo... Prima il pittore... Passava ore ed ore ad ammirare un quadro, sempre quello... Che si portava dietro... Ed ogni tanto lo ritoccava un po' coi suoi colori... Come per ravvivarne la memoria...

Petunia      Finché lei è arrivata...

Narciso      E' arrivata... E aveva una passione per i fiori...

Tagete        E' vero... E' vero...

Narciso      E io mi son trovato... Vicino ai suoi capelli, profumati... Giusto sopra la sua bocca... (sognante) Bocca di baci, se ne ho vista una... E a contendermi il sole... Vedevo un volto appassionato e caldo... Appena profumato d'acqua ragia...

Peonia        Che bello e delicato... E bravo il sor Narciso...

Narciso      Basta... Non merito... Mi creda, mia signora... Ero perduto anch'io... Non mi son quasi accorto... Quando la sua manina deliziosa, carezzandomi il gambo fino in fondo, mi prese dal mio prato, dal mio piccolo lago, per darmi come pegno del suo cuore...

Peonia        Giusto destin del fiore!

Tutti Brava! Brava!

Narciso      E mi son ritrovato all'improvviso, nel quieto buio di uno scatolino...

Giaggiolo   Dove c'era già un dolce gelsomino...

Narciso      Oh - per la rima... Ma no, c'eran la Rosa e il Tulipano... Ancor splendenti come appena colti...

Rosa e Tulipano Ci bagnavan le lacrime... Ci nutriva l'amore...

Giaggiolo   Giusto concime al fiore!

Tutti Ma piantala! Non vedi che disturbi?

Giaggiolo   Ma come, e la Peonia, poco fa...

Petunia      Facci la carità! C'è momento e momento... Ci son parole... E parole...

Narciso      E poi siamo partiti tutti quanti...

Tagete        Questa parte di storia, la sappiam meglio noi, e viene meglio a raccontarla in due, una alla volta, si capisce...

Tageta Prima     Noi stavamo sulla porta di un rifugio...

Tageta Seconda Si far per dir, rifugio... Sembrava un grand hotel...

Tageta Prima     Stai zitta, che adesso tocca a me... Beh, era un grande edificio...

Tageta Seconda Con due piani di pietra e uno di legno...

Tageta Prima     Vuoi tacere, pettegola? In una posizione... Insomma, un paradiso - nel  cuore del Trentino - da una parte la vista era sul Brenta...

Tageta Seconda ... E dall'altra c'era giù la val dei laghi...

Tageta Prima     Stai zitta, sciocca, che hai sbagliato la canzone...

Tageta Seconda Insomma, era il posto del nuovo appuntamento...

Tageta Prima     Rendez-vous, si dice, non sai neanche parlare? Non hai sentito quel che ha detto sora Rosa?

Tageta Seconda Era lì che si dovevano trovare, ed era lì che si sarebbero incontrati...

Tageta Prima     E passava le giornate fuor dell'uscio, a due passi da noi, guardando la valle...

Tageta Seconda Tu taci sapientona... io non saprò parlare... Ma per vederci... Vedo meglio di te... La valle la guardava appena appena... Piuttosto continuava col suo quadro...

Tageta Prima     Ti dico che guardava anche la valle... E le montagne intorno... Non ricordi che poi le ha anche dipinte, come sfondo ai capei della sua bella...

Tulipano    "La sua bella"... Siete proprio due screanzate...

Tagete        Sor Tulipano, voglia compatirci... Siam fiori di montagna, senza raffinerie... Ma siam convinte che quando c'è l'amore, non contan titoli, nascite e galloni... Ci son sol'occhi che cercano altri occhi... Che la gioia fa brillar di lucciconi. E anche la lingua rimane sempre quella: si parla di "suo bello" e di "sua bella"...

Peonia        Brave Tagete, avete detto il vero...

Tulipano    Mi associo, e lo dichiaro al mondo intero...

Tutti Bravi... Ma avanti, che potrebbe ritornare...

Narciso      Tornare, chi? Pensate alla padrona?

Petunia      Certo, e chi se no? Forza, tagete care...

Tageta Seconda Niente, non arrivava. Finché è venuto un messo... Un cavaliere con tanto di montura... Che consegnò al pittore un solo fiore...

Giaggiolo   Ero io! Quel cavalier, che bello!...

Narciso      (a Giaggiolo) Taccia un momento, sora Iris... Ops, mio dio, voglia scusarmi...

Giaggiolo   No, no... Di niente... Ognuno ha il suo destino...

Petunia      Oh povero Giaggiolo... Che in fondo è così bello... E' proprio necessario, nella vita... Aver sempre appesa al collo una targhetta: son uomo, son signora? E se uno non ha ancora deciso? E' proprio grave un po' di confusione?

Narciso      Sora Petunia ha detto cose giuste, e mi vergogno della mia perfidia... Allor mi scuso, Giaggiolo o Iris che sia: benvenuto nella nostra compagnia!

Tagete        Piantiamola, che dobbiamo andare avanti! Avete il puzzo al naso tutti quanti!

Tageta Prima     Beh, insomma, era giunto il Giaggiolo... Significava: sono qui vicina - e lui lo carezzava come un bimbo...

Giaggiolo   Ah, sì, ah, sì che dolce lisciatina...

Tageta Seconda Ma qualche tempo dopo, verso sera, è arrivato un drappello di dragoni... e dietro a loro una carrozza nera... E ne smontò un gran vecchio coi baffoni...

Tulipano    Un duca?

Rosa Un soldato? Noi non vedemmo niente...

Tageta Prima     Ambasciatore, direi, dalla montura... Non si degnò di entrare - parlottarono mezz'ora sulla porta.

Tageta Seconda La faccia del pittor sempre più smorta...

Tageta Prima     Alla fine si strinsero la mano... Il vecchio non sembrava poi cattivo... E' andato alla carrozza e ne è tornato - aveva in mano un grazioso scatolino...

Petunia e Peonia          C'eravam dentro noi, noi due vicine...

Tageta Seconda Come dir:"Ti saluto, amore mio - sia a me che a te, ora convien l'oblio"...

Tulipano    Anche poetessa: le faccio i complimenti... (con voce rotta) Ma una storia così, per l'accidenti...

Tageta Seconda Ma non era ancor finita: il vecchio chiese il quadro di ritorno... ma il pittore resistette e scongiurò, finché il vecchio, impietosito, lo lasciò...

Tageta Prima     E il pittore, per ricambiare il segno... Si girò intorno, cercando qualche fiore... noi eravamo lì, belle sbocciate... Bastò un soffio per trovarci staccate...

Tageta Seconda Andate!... ci sentivamo già a Palazzo... A portare un messaggio di speranza:"Oggi è finita, ma può ricominciare..."

Tageta Prima     Ma il vecchio continuò a parlare un poco, scotendo la sua testa appena appena. poi si avviò, senza di noi... E dicendo al pittore:"Aggiungile agli altri, son i tuoi fiori, i "vostri" fiori..."

Peonia        E lui vi aggiunse, la sera, all'imbrunire... Lui ci guardava e si capiva l'emozione: ci mutava sovente posizione...

Narciso      Ma restavamo freschi, meraviglia! Tutti pieni di vita e di colori...

Tagete        E' vero, l'abbiam visto pure noi... Senza capir perché, invece adesso...

Tulipano    Adesso è tutto chiaro, sappiam tutta la storia...

Peonia        Bella e triste e... Finita...

Petunia      Eh, sì - se non fosse per il fatto, d'esser vicini ad una pipa puzzolente...

Tulipano    Già, il quadro... come siam stati messi, tutti quanti lì fermi, tutti in posa... e lui che ci rubava i bei colori...

Rosa E le forme... E un poco anche il profumo...

Narciso      Lui così ci spostava a poco a poco dalla vita alla tela... Quasi senza sapere...

Peonia        L'unica cosa che io mi chiedo ancora... E' la pipa...

Petunia      La pipa puzzolente...

Peonia        La pipa... E quella strana statua... Sul tavolo non c'era...

Tulipano    Zitti, allarme, ognun vada al suo posto!

(cessa il brusio, e tutti di scatto cercano di riprendere le posizioni del quadro iniziale)

Narciso      (sottovoce) Arriva la padrona!

Tagete        (assieme, ma parlando piano) Che bella questa storia... Potremo ricordarcela a memoria...

Peonia        (sempre più piano, mentre si chiude il sipario e cala di nuovo il quadro) Ma la pipa...

Petunia      (pianissimo)... E la statua?...

(Sipario, mentre da destra verso sinistra - o viceversa, come viene meglio in teatro - sempre seguita da un riflettore, la donna dell'inizio traversa il proscenio, fermandosi davanti al quadro, a guardarlo un po'. Poi prosegue, mentre la musica si spegne)

                                                      FINE PRIMO ATTO


SECONDO ATTO

Scena come nel primo atto. Uniche modifiche, la pipa adesso è una persona, con un costume che imiti perfettamente la pipa di prima, e la statua, da manichino che era, è anch'essa personaggio: una ragazza, vestita di una corta tunichetta, che le lascia scoperte le gambe e si chiude sopra la spalla destra. Ha in mano un arco, come nel primo atto. E' completamente bianca, perché deve imitare il marmo di cui era (teoricamente) fatta la statua che si vedeva prima. E' su un piccolo piedistallo bianco quadrato oppure esagonale.

Tutto questo, all'inizio del secondo atto, non si vede perché di nuovo le prime battute vengono dette a sipario chiuso con il solito quadro pendente al centro (è rimasto lì per tutta la durata dell'intervallo, ben visibile, probabilmente qualche spettatore sarà andato ad esaminarlo più da vicino).

Giaggiolo   E' andata via?

Petunia      Così sembrerebbe...

Tagete        Finalmente si può ricominciare.

Si alza il quadro e si apre il sipario, la scena è come sopra descritta. Il Narciso è il primo che si muove, e allunga il collo spostandosi, come per ammirarsi in uno specchio che stia in fondo alla platea.

Tagete        (petulanti) Cosa cerca di vedere il sor Narciso?

Petunia      Per vedere... Quel che piace al sor Narciso... Si dovrebbe aver gli occhi da lumaca...

Giaggiolo   (ingenuo) Perché da lumaca?

Petunia      Perché si allungano, si allungano e si possono spostare...

Tagete        (irridenti) ... E poi girarli per mirare un po' se stessi!

Narciso      Ma finitela... Stavo guardando quel grande specchio in fondo...

Peonia        (perplessa) Ma quale?

Narciso      (indica il pubblico) E' quello, è proprio quello, insomma...

Tutti si muovono (tranne pipa e statua) e si dispongono in fila verso il pubblico, seduti sul bordo della pedana posta sopra il palcoscenico, e guardano giù.

Narciso      Ecco, vedete, è ancora polveroso, ma ugualmente si riesce a intravvedere quel che c'è da vedere... Siamo noi...

Tagete        Siamo anche noi...

Petunia      Anch'io...

Peonia        E io, ci sono io?

Tulipano    Temo proprio di sì... lo specchio, qui di fronte, è di una fabbrica un po' particolare... Nel quale ognuno sta sicuro di ammirarsi... Ma non basta... 

Rosa Eh, sì (sospirando)... Si vede anche... Quel che non si vorrebbe...

Narciso      (un po' fanè) Rughe, difetti, colori ormai sbiaditi...

Rosa Sentimenti e pensieri incattiviti...

Tulipano    Corruzione, invidie, vanità!

Narciso      Ogni tipo di perfidia e di viltà.

Tagete        (petulanti) Ma insomma, siamo fiori o esseri umani?

Narciso      (seccato) Siete capaci di chiuder la boccaccia?

Tulipano    Ecco vedete, stiamo già ricominciando...

Peonia        Io avrei un'idea, però non vorrei dire...

Tulipano    Ma dica, amica cara, che ascoltiamo...

Peonia        (confusa e timida) Beh, non saprei... Però, mi sembrerebbe, a volte, dico, però non son sicura...

Narciso      Lo dica subito, non deve aver paura...

Peonia        Io, ecco, vorrei dire... Che qualche volta, se mi capita di guardare in quello specchio... Ho l'impressione di esser io il riflesso... E quella la realtà...

Narciso      (perplesso) Ma dai... Ma cosa dice mai?

Rosa E perché no? Potrebbe proprio darsi... Anzi, lasciatemi guardare... Ecco, laggiù, proprio nell'angolino, ce n'è una che potrei esser io... fra vent'anni, o anche trent'anni fa... Tutta passione, orgoglio e prepotenza, con l'aria da regina del giardino...

Tagete        (sempre petulanti) Eccolo là, eccolo là...

Rosa Ma chi?

Tagete        Ma come? Sor Narciso, si capisce... Proprio là in mezzo, intento a rimirarsi... che sbircia attorno per vedere se lo ammirano...

Narciso      Che razza di pettegole! Però... Somiglia al vero... Non lo dico per me, sicuramente, che non ho certi crucci e certi modi... Ad essere sincero, tuttavia, è già un bel po' che osservo quel bel tipo... Non ha perso, si può dire, un sol minuto... Un colpettino al bavero, una bella lisciatina, una sciarpetta appoggiata sulla giacca... E un occhio a quel che gli succede attorno... Fuor che alla scena, si capisce... perché l'attore è lui...

Tulipano    Ma finitela insomma! Andiamo avanti... questo è il modo di cercare i pomodori...

Tagete        Ma no, ma no, è un gioco divertente... Proprio adesso lasciarlo sul più bello...

Tulipano    E vi par bello? Non avete più testa! Noi siamo un quadro... uno specchio della vita... Specchio di un altro specchio? Lasciamo stare...

Tagete        Ma adesso era il momento di Petunia... L'abbiamo già trovata: un po' snob, petulante, leggera di cervello...

Tulipano    Basta, vi dico...

Petunia      Non lo dico per me, come Narciso... Vorrei solo invitarvi a controllare, che quanto a peso...

Tulipano    Basta, vi prego... e' meglio tornar su... Rimetterci là dentro la cornice... Pensate un po' cosa succederebbe, portando avanti ancora questo gioco: a un certo punto, solo in forza dell'elenco, dovremmo anche cercare il sor Giaggiolo...

Petunia      Ah, sì che bello, pensate, l'ho già visto...

Tulipano    (le mette una mano sulla bocca) E' impazzita? Stordita? Scardinata? Vuole che sia bruciata la cornice? Basta, su, basta... Tornate al vostro posto!

Tagete        Lì vicino alla pipa puzzolente?

Tulipano    La pipa... Se il pittore l'ha messa, ci sarà un buon motivo...

Pipa           Può ben dirlo... Che c'era...

Tutti           Ahhh! Parla! Eppure non è un fiore!

Pipa           E allora? Dove è scritto? E' proprio vero, che ognuno crede d'essere il più buono, il più bello, il più grande, il più istruito... E' così in tutta quanta la natura...

Peonia        Sora Pipa... Ha ragione! Voglia scusarci... Se ciechi nella nostra presunzione...

Tulipano    (ancora meravigliato) Una pipa... Che parla?... S'è mai visto?

Tagete        (beccandolo) Nemmeno a casa sua... Là nei Paesi Bassi?...

Pipa           Eppure... Se mi sentite, significa che parlo... Dopo avervi ascoltati tanti anni...

Narciso      Ascoltati... Ma in tal caso...

Rosa           Allora ha già sentito la mia storia...

Pipa           La so a memoria... L'ho sentita e vista... E vissuta... Lasciate che lo dica...

Peonia        Vissuta?

Tagete        Vissuta?

Pipa           A ognuno la sua parte... Ognuno al proprio posto... Tutti siamo arrivati in questo quadro... Portandoci un sospiro della vita... Qualche lacrima... Barlumi, piccolezze... Fiocchi e scintille... Poco o niente in tutto.

Peonia        E' vero... Ognun di noi è ricordo di un momento...

Tagete        Un'altra storia? ma è vero? Che bellezza! Perché per dire il vero... Eravam stufe di quella della Rosa... Si principiava a trovarla un po' noiosa...

Rosa           (offesa) Ma se la chiedevate sempre voi!...

Petunia      Beh, sì, non stiamo a rimbeccarci... Devo dire che anch'io ne son contenta... Non mi riusciva più di star attenta... Cominciavo a pensar, per parte mia... Che c'era un poca di monotonia...

Tagete        (entusiaste) Ci dica, ci racconti, sora Pipa... Non stiam più nella pelle... Vogliam sapere... Del pittore, di come lo conobbe, di com'è capitata in mano sua... Un acquisto od un regalo?

Pipa           Regalo anch'io... Anch'io, pegno d'amore...

Petunia      La Sissi! che svelta bricconcella!

Tulipano    Ma non mi pare il modo!

Pipa           La Sissi... Non c'entra...

Narciso      Ma dai! Allora è lui... Quel farfallone, quel perfido e bugiardo Don Giovanni...

Pipa           (sorridendo) Beh, un poco, se volete... In gioventù... Son mali che si passan tutti quanti... Può darsi che anche lui...

Tagete        Ma il regalo... Ci dica... Da che parte?

Pipa           Da una donna... Venuta una mattina alla bottega sul Kärnter-Ring... Fuori dal centro, appena fuori mano... Dove c'era un bravissimo artigiano...

Narciso      Il suo padrone...

Pipa           Padrone? Non direi... Forse creatore, se il termine soddisfa, ma padrone... Lui ci trattava tutte come figlie...

Petunia      Lui "vi" trattava?...

Pipa           Sì, eravam più d'una... Forse dieci, oppur dodici, non so... Tutte in ordine dentro alla vetrina... Poggiate su un velluto dei più belli... Come si usa far per i gioielli...

Narciso      (piccato) Gioielli... Questa poi... Per una pipa...

Pipa           (dolce, non offesa) Ha ragione... Una pipa... (sorride) Eppure dovrei esser vanitosa, perché si dice che una pipa val la sposa: non si presta neppure ad un fratello...

Tulipano    (saccente) Oh, bella, questo anch'io l'ho già sentito. E' un proverbio famoso e riverito...

Tagete        (petulanti) Sor Tulipano la lasci parlare: noi siam tutte attente ad ascoltare...

Pipa           Tagete care! Fiori de montagna... Fresche di neve, nutrite di aria fina... Proprio come la bella signorina, che era venuta a prendermi...

Petunia      ... Una mattina!

Narciso      Ancor la rima! Ma è proprio una mania!

Rosa E' una storia che fa malinconia...

Pipa           Può ben dirlo... L'aveva conosciuto tempo prima... Lui bello, aitante, con l'aria da birbante! Facea girar la testa a tutte quante! Lei dolce, modesta ed educata... Con un sospiro s'era innamorata...

Giaggiolo   Ahh, l'amore... Quell'uomo... Cos'ha fatto!

Petunia      L'amore un uomo? ma non era un paggetto?

Giaggiolo   L'amore è uomo, è donna, è tutto quanto... E' ieri è domani, è ogni momento... E' il color di un ricordo, l'ombra di un sentimento, l'amore è tutto... Credetemi... E' la vita...

Tutti Bravo signor Giaggiolo! Ben detto! Ben cantato! Ah, che parole...

Rosa Beh, mi piace il suo modo di parlare... Ma mi capisca... Curiosità è signora... E vorrei saper da sora Pipa...

Tagete        Sì, avanti, avanti... Che siamo tutte orecchie... Tutte corolla, insomma!

Pipa           Lei era una giovane dabbene, cresciuta senza grilli, da genitori bravi e timorati...

Petunia      E che cosa facevano di bello??

Pipa           Avean la proprietà di un grand hotel! Anzi, era stata questa la cagione che diede inizio a tutta la questione... il pittore, cercando ispirazione, visitava le vallate e le montagne, cercando panorami e luci nuove. Ed avendo di suo qualche soldino, lui si trattava come un principino...

Rosa Me lo immagino, alberghi di gran lusso... Località alla moda... Vita da gran signore...

Pipa           Eh sì... Anche se lui fingeva, per far colpo sulle belle fanciulline, di fare ancora la vita del bohemien...

Peonia        Briccone... Però era simpatico...

Pipa           Eh sì... Devo ammetterlo anch'io... Ma bando a questo e andiamo avanti... Fu una bella sera, che lui arrivò con la corriera...

Tulipano    Ma sì, scherziamo! Sarà arrivato in tram! (ironico)

Pipa           La corriera, signore, mi può credere... Era una gran carrozza con le tende... Tirata da due splendide pariglie: cavalli belli, forti, di Lipizza, di quelli preferiti dai soldati...

Tulipano    Ma "corriera"... (incredulo)

Pipa           Corriera della posta, o anche "postale", se preferisce... Ma lasciamo da parte la questione... Era l'unico mezzo, di quei tempi, per quelli che non avendo di proprio carrozze né cavalli, dovean girare il mondo...

Peonia        Ma signora, prosegua con la storia...

Pipa           Devo dir che questa parte non l'ho vista... Io stavo ancor a Vienna, sul velluto... Ma l'ho sentita dire tante volte... Che alla fine avrei potuto esserci anch'io..

Rosa Dire... da chi?

Pipa           Prima di tutto dalla mia Margherita...

Tagete        Margherita? Chi sarebbe? Che bella novità!

Pipa           (sorridendo) No, no. Non pensate, bambine, che in questa storia trovi posto un altro fiore...

Tagete        Nostra cugina!

Rosa Non siamo già anche troppi?

Narciso      Direi anch'io!

Peonia        Non sarete razziste?

Tagete        La Margherita... E' proprio di famiglia!

Tulipano    Beh, calma adesso... Propongo un riposino...

Petunia      Riposare, messere, ... Ma se siam sempre fermi!

Tulipano    Appunto... riposare, ... Camminando...

Tagete        Camminando? E andar dove?

Tulipano    Qui attorno, si capisce! Sempre dentro la cornice.

Petunia      Bel movimento (delusa).

Giaggiolo   Se facessimo un ballo?

Tagete        Un ballo? Evviva, evviva!

Rosa Un ballo? Ne devo sentir altre? Però...

Petunia      Sembra una bella idea... E' libero per me sor Tulipano?

Rosa Ma sentitela, la dama del gran mondo... Salvi la creanza! Lei si ricordi della gerarchia! Per primo il Tulipano tocca a me! Per diritto di prima conoscenza! E poi... Se mi permette, anche in virtù dei miei natali: io vengo dal castello di Schönbrunn...

Petunia      Uffa che storia! Venga, sor Narciso!

(comincia una leggera musica di valzer, che viene ballato con grazia da tutti i fiori presenti, girando attorno sul supporto. La pipa si tira in parte, sorridendo, per non intralciare. Anche la statua sul fondo accenna qualche movimento appena appena, senza che i fiori né la pipa la notino)

(La musica è finita e i vari fiori prendono posto a caso, mentre la pipa ritorna in posizione preminente, perché ci si aspetta che continui la sua storia)

Rosa (da gran dama) Ah, un ballo! Una festa in decoltè! E al braccio un cavaliere comm'il faut...

Tulipano    (inchino cortese) Grazie, madame!

Rosa Non dico sol per lei, sor Tulipano... Mi rivedo Schön-Brunn, che bei ricordi... Che musiche, che luci e che colori... (guarda con commiserazione gli altri) Certo io parlo di cosa da signori...

Petunia      Ma sentila che tono! Che superbia! Come se fossimo gentucola da niente! Che dico, gente: fiori! Ma scherziamo! Ho parenti alla corte del gran Khan! Una mia zia, allevata in una serra, è nel giardin della regina d'Inghilterra!

Narciso      E io che devo dire? Son da meno?

Peonia        (meravigliata) Ma non era nel prato, accanto al lago?

Narciso      Sol perché io di arie non ne ho? E no, care compagne di pittura... C'era arte anche in mezzo alla natura! E i concerti che facevan sul mio prato? C'era musica di viole e di violini: toilettes di lusso e stupendi ballerini...

Tageta Prima     E noi allora? Perché siamo di montagna. Ma se bastava il Toni col clarino, Pietro all'armonica e Bepi alla chitarra...

Tageta Seconda Ecco, brava, volevo dirlo io. Ma chi crede di essere questa qui!

Tulipano    Buone, su, buone, calmatevi un momento... E poi stava parlando sora Pipa, con una storia mai sentita prima...

Giaggiolo   E che a me piacerebbe di ascoltare... Con il vostro permesso... Perché è una storia che riguarda i fiori...

Pipa           Ecco, in un certo senso... Si chiamava, vi ho già detto, Margherita...

Tageta Prima     (all'altra) Ascolta, ascolta, che adesso viene il bello...

Tutti Avanti, avanti... Vogliam sentire il resto!

Pipa           (visibilmente soddisfatta del suo successo) Ecco dunque di nuovo il gran pittore...

Peonia        Che accadde, sora Pipa? Non ci faccia smaniare!

Pipa           Per farla breve, lui le parlò d'amore!

Tutti L'amore! Che roba! Che tipo malandrino!

Pipa           Mentre lei era ancora un fiorelllino!

(pausa d' effetto)

Ma dopo qualche giorno

ognuno l'avea capita,

che per la Margherita

era amor di una vita!

Peonia        Che bei versi!

Petunia      E per lui, quel lazzarone?

Pipa           In fondo non era un mascalzone! Ci teneva anche lui, almeno credo... Mi hanno detto tutti che dopo quel momento, era la sola stella del suo firmamento...

Petunia      E la Sissi?

Narciso      Eh, già... Perché quella, l'ha vista!

Pipa           Accadde dopo... Finché erano in montagna, era amore ogni giorno, era passione... Erano baci e promesse per la vita...

Giaggiolo   E dipingere?

Pipa           Ecco, il punto sta qui: nella pittura. Faceva un quadro al giorno... Così mi han raccontato... Un dopo l'altro ed ogni dì più belli...

Narciso      (lezioso) Qualche volta dipende dai modelli...

Pipa           Proprio così. E' triste a dirsi, ma è la verità. Perché fu proprio a cagion della modella, che la storia finì come è finita...

Peonia        Ah, rio destino!

Pipa           Ecco, sull'onda di un così grande amore, non gli mancava mai l'ispirazione... Ed ogni quadro più bello di ogni altro: luce, forme colori... E quasi... Si avvertivano i profumi!

Rosa (incredula) Profumi?

Pipa           Eh sì, sembrava proprio di sentirli: quello di resina nei paesaggi di montagna, quello di frutta nelle nature morte... Si sentiva anche il profumo di aria fine, di ghiaccio e neve, frizzanti e penetranti, in certe tele dedicate alle alte cime, e dal bianco sbocciavan pietre rosa...

Petunia      Le Dolomiti!

Pipa           E il profumo della pelle nei ritratti! Pelle giovane e splendente, piena di luce, quasi trasparente, appena giunta al pieno della vita: la pelle della bella Margherita!

Rosa (dubitosa) Solo lei?

Pipa           Lei sola! Sola e assolata... Sola e fiorita... Sola e rosa nella luce del tramonto! La regina di tutte le pitture!

Rosa (falsa modestia, insinuante) Ogni genere vuol la sua sovrana...

Pipa           A un certo punto ne aveva fatti tanti, che non si trovava più dove appoggiarli! E quanta ammirazione! Gli ospiti a pensione - e c'eran tante teste nobiliari, baroni, conti, visconti e cavalieri, medici illustri, e grandi professori - non finivan di far le meraviglie, di domandargli il prezzo, di battergli le mani! A Vienna, c'era d'andare, così diceva il coro! Una mostra sul Ring! E la fama, la ricchezza, il grande onore!

Giaggiolo   (sospirando) Ma cosa conta al cospetto dell'amore?

Pipa           Giusto, è vero. Anche lui ne era certo. Ma dopo le insistenze lo convinsero...

Peonia        E' partito?

Pipa           E anche arrivato! Con i suoi quadri!

Tagete        E la nostra cugina Margherita?

Petunia      Già, e quella? Non disse proprio niente?

Pipa           Sì... Da dire... Sapete come vanno queste cose: all'inizio non voleva sentir niente... Ma poi: Vienna! Il Ring! Dopo tutto il suo uomo era un pittore... E forse poi, una parte della colpa, l'ha avuta anche un poco d'ambizione: a Vienna, nella mostra del suo amore, avrebbe avuto posto il suo ritratto. Lei, solo lei, in tutte le maniere... Non era tentazion di poco conto, per una fanciulla che della capitale, ne aveva letto solo sul giornale!

Rosa Così, si son lasciati, senza niente?

Pipa           Nemmen per sogno! Ore di giuramenti! Eternamente! Tornerò! Son tua! Dammi un pegno! Ecco qui! Mi brucia il cuore! Ah, dolce amore! Insomma, tutta quanta la minestra... E poi, dovevan esser sol tre mesi... Giusto il tempo di farsi un poco il giro... Di trovare i mercanti interessati... Stando alle voci degli ammiratori, era questione d'ore, non di mesi...

Tulipano    Insomma, siamo a Vienna!

Pipa           Eccoci lì, siamo arrivati. Passa un mese, poi due, un altro ancora... Il postino aveva un bel da fare... Al principio, sia andata che ritorno... Poi passa il tempo, si capisce... E per ogni tre lettere partite, ne arrivava una soltanto dal pittore...

Petunia      Che bestia!

Rosa Che briccone!

Tagete        Che brigante!

Narciso      Voi siete prevenute tutte quante! In fondo, era solo a Vienna, con un raggio di fama che gli splendeva in fronte: se tanto mi dà tanto, cosa volete, che diventasse santo?

Tageta Prima     Santo? Davvero no: ma almeno uomo d'onore!

Tageta Seconda Per noi la storia è ancora meno bella! La Margherita è quasi una sorella!

Rosa E poi, chi fa promesse, nell'amore, è come se le avesse incise in cuore! Ogni volta che manca al giuramento, che lui ha fatto in piena libertà, lui tradisce l'intiera umanità!

Narciso      Eh, via, che melodramma! Sembrate umane! Non dobbiamo scordare, damigelle e signori, che siam pur sempre nobiltà di fiori!

Tulipano    E poi, non è ancor detto, in un momento, che si fosse arrivati al tradimento!

Pipa           Non c'eravamo, è vero. Forse uno sguardo, una furtiva occhiata! L'ombra di una carezza. Ma il nostro pittore, fino a quel momento, non avea perpetrato il tradimento!

Peonia        Ma come parla bene sora Pipa!

Pipa           (modesta) Si fa quel che si può. Ma per tornare ancora alla mia storia, fino a che mi sorregge la memoria, diciamo che era più una distrazione, buon tempo e poi pigrizia, la ragione che provocava l'intiepidimento - non certo ancora il malvagio tradimento! Lui non scriveva, è vero... Ma in fondo che cos'è? Una lettera, due lettere, tre righe... Dopo un poco si è parlato di ogni cosa...

Giaggiolo   Lei lo difende, sora Pipa...

Pipa           Stia zitto e mi perdoni, vado avanti... Volevo dir che in fondo... Non era ancora grave, non fino a quel momento... Ma in cima all'altopiano, in mezzo ai prati, c'era una Margherita che piangeva... Aspettando e struggendosi... A tal punto e sì forte, che i suoi genitori, pur buoni e intelligenti, temevano di perdere i clienti...

Petunia      (curiosa) E allora?

Pipa           E allora hanno deciso. Per non costringere la gente a scappar via, meglio che la fanciulla vada a Vienna, con la zia! Che noi siam gente timorata e a posto, sempre legati ai preti ed alla chiesa: tenendo d'occhio anche la borsa della spesa!

Narciso      (sarcastico) Belle parole, dettate dall'amore! Si capisce che apprezzavano il pittore!

Rosa Ha ragione, sor Narciso, testa fina! Per salvare i clienti e il conto in banca... Mandavano la figlia alla rovina!

Pipa           Rovina? No, non direi. Non subito, per altro. Era appena arrivata nell'albergo, Adlerhof, Corte dell'Aquila, per dirla, vide correrle incontro il suo pittore, che sembrava il ritratto dell'amore...

Peonia        Ma allora...

Pipa           Allora, ve l'ho detto... Che l'amava. Non era poi cattivo, quel garzone. Un poco testa matta, questo sì, ma era artista... E si sa che l'arte è una padrona...

Tulipano    Non sempre generosa, questo è vero... se si hanno pregi, che non sono ordinari, si debbono pagare, si deve andare in pari...

Pipa           Proprio così. Comunque era arrivata. Per qualche dì tutto sembrava un sogno. "La mia regina" la presentava in giro. E tutti ad applaudire. Potete immaginare Margherita, trovarsi d'improvviso in questa vita? Con tutti che dicevano: "Che bella!", che la riconoscevan per la strada... E facevan complimenti alla modella?

Rosa (finta modestia)... Cosa vuol dire, non conoscer il gran mondo! Non aver esperienza di feste e vanità!

Pipa           Perché agli occhi di lei, il suo pittore, era più grande del più grande imperatore!

Tulipano    Mi raccomando! Rispetto e continenza! Con certe cose è bene non scherzare!

Pipa           Di lì a tre giorni, lei era conquistata. Era pronta a bruciare anche la vita... Ogni avere, ogni orgoglio o ritrosia... Non ricordava nemmen la gelosia... Cercava a bella posta ogni occorrenza, per dimostrargli la sua riconoscenza. Ogni giorno gli faceva un regalino... Ricambiato, ricambiato, siate certi... Ed una volta è capitata anche da me... Se io mi trovo qui... Ecco il perché...

Tagete        Ma lui, ma poi...

Pipa           Ma lui ma poi... Proprio così... Ma lui ma poi, si dice, nella vita... Ma poi, care tagete, lì vicino, c'era in agguato un tiro del destino!

Giaggiolo   La Sissi!

Rosa Eh, sì. Sì, sì!

Pipa           Era un giorno di acqua, tutto grigio... Io ero nelle mani del pittore... Mi stava caricando di tabacco... Buono, aspro, profumato, senza compromessi... Proprio dopo mangiato, mentre Margherita si era ritirata con la zia a fare un riposino... Forse di un'ora...

Peonia        (angustiata) Allora?

Pipa           Allora! Arrivò un messo, di corsa e senza fiato! Chiamava signor Mahler, signor Mahler, il pittore. Signor Mahler via di corsa, c'è un'urgenza. Urgenza? Ma perché? Una visita importante! Un annuncio da Palazzo: lo disse di persona l'Intendente! Prepararsi di corsa, non c'è tempo!

(Attimi di    pausa. La musica di un valzer, dopo qualche istante, riscuote tutti. Come se fossero comandati da una invisibile burattinaia, i fiori cominciano a danzare. Il valzer è lento e un po' triste. Dopo qualche minuto, mentre la musica si smorza, tutti si rimettono seduti, cambiando i posti. Adesso la pipa è in un angolo, vicino alla sua ceneriera, come se la tristezza del suo racconto le impedisse di prendere una posizione di prestigio, come prima)

Tagete        Anche la musica! E triste, per buon conto! Ma vada avanti, sora Pipa!

Tutti           Avanti! Avanti!

Pipa           Non c'è molto in più da dire... Il resto lo sapete... La Sissi a visitar la galleria: per lei giusto un capriccio, il passatempo di un giorno come tanti... Per lui il destino...

Peonia        Ma si era innamorato a prima vista?

Pipa           Forse no, non lo so... Ma poco dopo... Lei stava girellando fra le tele, mormorando a fil di labbro i suoi commenti: sehr schön, sehr schön, die Bergen, le montagne... Solo i ritratti non degnava di uno sguardo, come se lei ne fosse infastidita...

Tageta Prima     Dalla bellezza della Margherita?

Pipa           Può darsi... Ma subito gli disse, con la boccuccia a cuore, provocante, se di fanciulle poteva farne tante, o se i pennelli erano tutti di una sola...

Tageta Seconda (battagliera) E lui?

Pipa           E lui rosso, confuso, vergognoso... Dichiarò che il ritratto era il suo forte... Ma a condizione di avere una modella, che vincesse in bellezza anche una stella...

Tulipano    Così? Così sfrontato? E lei che disse?

Pipa           Detto fatto: l'ha invitato a palazzo. Con l'impegno formale del ritratto... Ma sotto sotto covava l'intenzione, di aggiungerlo alla propria collezione...

Tulipano    Che lei fosse così? Io non lo credo!

Rosa Nemmeno io... Non si può... Una sì bella...

Narciso      Lo escludo ma nel modo più assoluto! Posso giurare che gli voleva bene!

Tagete        Lui certamente! Ah, se lo ricordiamo!...

Petunia      Però, anche nell'alta nobiltà...!

Peonia        Che storia triste, vera o no che sia!

Giaggiolo   Che s'attacca e poi muore c'è sol l'edera... E forse qualche fiore... Ma non gli esseri umani. Grandi, grossi, pesanti, prepotenti... Ti danno l'impressione di dominare il mondo e la natura... Ma basta un venticello, che dico, un filo d'aria, che muove a malapena una corolla... Ed eccoli cadere, perdere e volar via... Come foglie d'autunno, un po' malate... Che cadano sull'acqua di un torrente, e del passato non rimane niente...

Pipa           E' giusto... Non posso contraddire...

Tageta Prima     (triste) E la nostra Margherita?

Tageta Seconda (triste) Nostra cugina?

Pipa           (con un singhiozzo) Morta... Di crepacuore!

Statua        NO! D'amore! (violentemente)

(Tutti sono atterriti, pipa compresa. La scena si scompone, disordinatamente, mentre i fiori cercano difesa da questa nuova, inattesa e spaventosa intrusione. Si formano gruppi di difesa, o almeno di protezione attorno alle personalità più forti. Musichetta tesa. La statua, si muove lentamente dal suo piedestallo, come se la lunga immobilità l'avesse intorpidita - cosa del resto abbastanza probabile, visto che siamo nel secondo atto da un bel po' - e si avvia verso il centro della scena, verso nessuno in particolare. i gruppi tuttavia, cercano di allontanarsi ancora di più dal suo passaggio. Alla fine però le tagete, meno impressionabili degli altri, da bravi fiori di montagna, si fanno forza e, da relativamente lontano, la interpellano)

Tageta Prima     Ma lei... Chi è lei?

Tageta Seconda Sì, che è? Sul tavolo non c'era!

Statua        (continua nei suoi movimenti lenti, per sgranchirsi. Ha una certa armonia, una bellezza strana e inquietante, il cui motivo è poco chiaro. Sembra non dare retta alle tagete, e d'altra parte non pare nemmeno che abbia intenzioni aggressive. Le tagete la incalzano un po' più da vicino)

Tageta Prima     E' un'intrusa, ti dico.

Tageta Seconda Una di gesso. E che di gesso doveva rimanere.

Rosa (prende coraggio anche lei) Restar di gesso. Non intromettersi in storie già narrate...

Tulipano    Attenta, sora Rosa, molto attenta! Perché anche prima parlando con la Pipa...

Petunia      E' vero... Ma la Pipa, se permette... L'avevam sempre vista tutti quanti... E sentita... (fa una smorfia, come turandosi il naso) Ma questa... Cosa, quest'anima sbiancata, questo pezzo di fango seccato al sole...

Narciso      Non è il caso di offendere... E' pur sempre una statua. Un'opera d'arte, proprio come un quadro... Lo dico perché in fondo al mio giardino...

Rosa Taccia... Non ha senso andare avanti... Se le dico che nel parco di Schönbrunn... Ma le statue, e ve n'erano tante e ancora tante, avevano il buon gusto di star ferme... Anzi, se ora la guardo, io direi...

Narciso      Che è quella di Diana, son sicuro!

Rosa (indispettita) E come fa a saperlo?

Narciso      Perché ce n'era una quasi uguale in fondo al mio giardino... Può credermi, signora!

Tageta Prima     Beh, Diana o no, a me non interessa. Cosa fa qui, e che vuole? Perché mai si è intromessa?

Tageta Seconda Brava sorella! Così vanno cantate! Ed io ripeto, davanti a tutti quanti, che la statua non c'era assieme a noi, sul tavolo, mentre il pittore ci faceva il ritratto!

Statua        C'ero. (senza guardare nessuno in particolare) C'ero anch'io. Fin dal primo momento.

(Tutti si tirano un po' indietro di nuovo, intimoriti. Ma poi ritornano alla carica, più aggressivi di prima. Peonia però, con la consueta gentilezza, precede tutti nella battuta)

Peonia        Signora statua ci voglia compatire. Noi non l'abbiamo vista.

Statua        Voi no. Lui sì. Io ero nei suoi occhi.

Giaggiolo   Negli occhi? Che razza di mistero!

Statua        (sorride triste) Mistero? No. Ognun vede come può...

Tulipano    (più gentile) Ma allora, se ci spiega, gentilmente...

(Tutti si avvicinano, incuriositi, e fanno corona attorno alla statua, contrastando la bianchezza di lei con i loro colori. La statua esita un poco, poi comincia a parlare con voce dolce)

Statua        Vi ricordate quando tornò dentro?

Rosa Dentro? Dove?

Statua        Nella sua camera. Poi che l'ambasciatore, quello dai gran mustacchi, fu partito...

Tagete        Ah, su al nostro rifugio, là, in montagna...

Statua        Sì, proprio là, davanti alle pinete... Lui prese tutti i fiori, e poi li mise in fila... E accanto anche la pipa...

Pipa           (triste) Vicini a me...

Statua        Su quel gran tavolo, davanti alla finestra...

Tutti           Sì, eravamo lì, tutti vicini, ignari del destino...

Statua        Ma l'han chiamato ancor, da sotto, dal concierge... Un messaggio era giunto...

Pipa           La Margherita...

Statua        Proprio la Margherita... La sua ultima lettera...

Pipa           M'ha afferrata... Mi teneva in bocca... Stringeva con i denti, troppo forte... ero senza tabacco... E mi lasciava il segno...

Statua        La lettera diceva: "Amore mio... Son due mesi che vengo tutti i giorni alla tua porta. Sempre ho trovato chiuso. T'ho scritto molte lettere, pregando una risposta. Ma da te, nessun cenno. Mi dicono che sei troppo occupato. Che sei impegnato con l'Imperatrice. Che Dio la conservi. Ma per me? Non c'è più posto dentro il core tuo? se amore è fuoco, è tutto già bruciato? Se amore è acqua, non hai più sete tu?

Amore mio, mio amor, mio tutto, vita mia... Senza di te la vita non è niente... Un consumarsi lento di ricordi, sempre più grigi, stinti e impolverati... Ma a me, ai miei anni... Non posso farmi questo... Io non posso lasciar scivolar via, un giorno dopo l'altro, senza neanche un lamento, il ricordo di tutte le tempeste, belle tempeste, splendide saette, che ho vissuto in quei dì, quei pochi giorni, assieme a te...

E allora muoio, amore mio... Io muoio... Io muoio amore, e senti le parole, come si amano e sembrano vicine... Amor... E morte... Non cambia quasi niente... Ma morire con la fiamma dell'amore che ancora brucia dentro, bella, gagliarda... E' quasi non morire... E' sparire nel cuor d'una saetta... E' restar vivi, in centro all'universo...

Ti amo ancor, per sempre, amore, amor..."

Pipa           Amor... Per sempre...

Tutti (piangono, sono commossi)

Rosa (fra le lacrime) Che vita...

Peonia        (con voce flebile e commossa) Che amore...

Rosa Ma lei, signora Statua... Allor lei è...

Tulipano    La MORTE!

Tutti Paura! Accidenti! Che colpo! Che affare!

Narciso      Ma la morte, non deve essere brutta?

Tageta Prima     E vecchia?

Petunia      E con la falce: non con l'arco!

Tageta Seconda (approvando un po' meravigliata) E' vero... Lo dice tante volte anche il cugin che abbiamo, il crisantemo... Lui ha esperienza di tutte queste cose...

Statua        (traversa, con passo quasi di danza il palcoscenico - è elegante e come trasognata, fra lo stupore degli altri fiori, ancora venato di paura. C'è una pausa di silenzio. Quindi, trovando una posizione che le consenta di essere vista da tutti)

Ognuno finge la fine come crede

per qualcuno è l'inizio

Ma è soltanto al confine che l'amore

è misurato nella sua grandezza

Così come anche il giorno si consuma

nella struggente fiamma del tramonto

(si muove attorno, tornando nella prima posizione, sempre nel silenzio attonito)

E libero non sei, finché non hai

la totale vittoria su te stesso...

Peonia        (stupita) Non lo dice... Non vuole rivelare...

Giaggiolo   La poesia... E noi che stiamo dentro la pittura...

Rosa (vivacemente) Ecco: e il nostro pittore?

Statua        Anche lui... lui capì la Margherita... Amor, più amor più amore ancora... La Margherita, lui e l'imperatrice... E chissà quanti in più... Allora si è deciso... Voleva lasciare un suo ricordo... Che contenesse tutta la sua vita...

Giaggiolo   Il quadro! Noi!

Tulipano    E' vero! Questo dipinto!

Statua        I fiori... La pipa... E io, che ero nei suoi occhi... Il suo modo di dire a tutti quanti... Quei che potean capire... La sua storia... Che è storia di tanti...

Peonia        Ma dopo il quadro non l'ha visto nessuno!

Pipa           No, l'han visto, l'han visto... Anche senza capirlo, poi che il nostro pittore ci ha lasciati...

Statua        Che è venuto da me, fra le mie braccia...

Pipa           Ecco... Sì... Dopo che l'han trovato seduto davanti a noi, al quadro, con il pennello ancor fermo nella mano... Sembrava riposare, disse ognuno. Aveva un'espressione... Quasi vivente... Come se avesse dentro un fuoco... Tutto il fuoco di un lampo...

Peonia        Come la Margherita...

Tulipano    Il quadro fu venduto poi all'asta...

Rosa Poi un'altra volta ancora...

Petunia      Poi venne ricevuto per eredità...

Statua        E così, di passaggio in passaggio... Si perdeva la storia... Svanivano i colori...

Narciso      (petulante e un po' cattivo) Per forza, non ci spolverano!

Tulipano    Attenti! Attenti! Si sente movimento!

Pipa           Tutti al loro posto! Forza, che non c'è tempo!

(Confusione, tutti cercano di riprendere posto, ma il disordine è tale che non riescono, anzi, sono sparpagliati per il quadro, con la statua in mezzo lontana dal piedistallo. Parte una musica dolce e insinuante, mentre la padrona di casa rientra sul proscenio. I fiori si sono immobilizzati nelle posizioni che sono riusciti a raggiungere. La padrona si porta la mano alla bocca come se fosse perplessa ed un po' spaventata. Si gira verso il pubblico, come a chiedere conferma del cambiamento. Intanto il sipario si chiude, mentre la musica rinforza leggermente. Dall'alto, intanto, scende il grande quadro iniziale. Ma la posizione dei fiori, ed in generale la composizione, adesso, è esattamente quella che risultava sulla scena nel momento in cui si è chiuso il sipario. La donna si gira di nuovo, guarda adesso il quadro. Scuote la testa, rassicurata, mentre la musica rinforza ancora. Poi prende un piumino, e, con mosse lente e precise, riprende a spolverare)

Nota dell’autore :

“sarebbe bello che pagaste i diritti d’autore, come previsto dalla legge; sono modesti e me ne arriva circa il 65%, fra tasse e trattenute. Ma se proprio non volete, almeno mandatemi un manifesto con le vostre firme ed un pensiero. Lo conserverò con piacere come ricordo. Grazie in anticipo, Leonardo”