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FOOLS

Follemente – Laboratorio di Espressioni Artistiche

del

Liceo Scientifico Galileo Galilei

di Santa Marinella

 


Presenta

una  fiaba comica di   Neil Simon

       Adattamento e Regia di Iolanda Zanfrisco

 

Fools – di Neil Simos    Adattamento e regia di Iolanda Zanfrisco  tel. 339 7642424

 
 

PERSONAGGI  

1.TIMOTEO CERVELLONI  , insegnante

2.GAVINA PASTORE, pastore      

3.BATTISTINA pastore                  

4.SINDACO

5.POLIZIOTTO

6.PASQUALINA, postina

7.PASQUALINO, postino

8.PAOLINA, commerciante

9.DR. MALACURA, medico

10.OLGA MALACURA, moglie del medico

11.SOPHIA MALACURA, figlia del medico

13.VLADIMIR DI MARINELLA, conte

ORARIO PROVE :

OGNI LUNEDÌ DALLE ORE 15.00

IN PROSSIMITÀ DELLO SPETTACOLO ANCHE IL MERCOLEDÌ E VENERDÌ

 


SCENA I

Villaggio di Marinella, un remoto villaggio in una terra che non so, in un anno che non so, , Timoteo    Cervelloni  circa trenta anni, entra in scena portando con sé una vecchia e sbattuta valigia e qualche libro rilegato insieme, arriva   sulla piazza del paese, si guarda intorno, sembra compiaciuto, si gira verso il pubblico.

MUSICA ( C’era una volta   1:15)

VOCE                         C’era una volta il villaggio di…..

TIMOTEO           - (sorridendo) Mi scusi,  Marinella? Grazie

    Mi piace! È esattamente come la immaginavo: un   piacevole villaggio…piccoli ma perfetto, …   il luogo ideale dove un nuovo insegnante può iniziare la sua carriera… beh, per la verità , dopo anni di precariato questa è la mia prima nomina   come insegnante di ruolo.   e   non nego di essere molto eccitato e sono sicuro  che questo sarà il giorno più bello della mia vita   (si sente il suono di un corno di ariete da fuori scena)   (entrano in scena Gavina e Battistina Pastore  le  pastore, portando il corno di ariete ed un bastone e si guardano intorno)

BATTISTINA PASTORE       -Pasqualina! Caterina! Carmelina!

GAVINA PASTORE Giovannina? ‘Ndo state??

TIMOTEO           - Scusate, signore.

GAVINA PASTORE  - Perché? ‘ca fatto?

TIMOTEO  Io?  niente! Volevo solo dirvi buon giorno!

GAVINA PASTORE  E si! Bongiorno! Sendi ‘um po’! ‘Ha visto ‘e pecore mie?

BATTISTINA PASTORE   E si,  na   dozzina de pecure?

TIMOTEO           -Una dozzina di pecore?

BATTISTINA PASTORE       E si, quattordici! Allora? Nun  le si viste?

TIMOTEO           - (preoccupato) No, mi spiace.

GAVINA PASTORE  - No, perché noi c’avemo nu messaggio pe loro.

TIMOTEO           - Un messaggio per le pecore?

BATTISTINA PASTORE       - Sì, si le vedete glie avete da di  che le pastore le stanno a cercà,

GAVINA PASTORE e che dovrebbero da  divve  ‘ndò stanno ,   così che noi le annamo a riacchiappalle (incamminandosi)

TIMOTEO           - Aspettate, aspettate.  , qual è il vostro nome?

GAVINA PASTORE            - (si ferma) Gavina Pastore!Qualcosa

BATTISTINA PASTORE(si ferma) Battistina Pastore! Qualcosa

TIMOTEO           - E’ il vostro nome di battesimo?

BATTISTINA PASTORE       - (con fare pensoso) Quanto tempo c’avemo  per risponnevve?

GAVINA PASTORE  Oh! Nun cominciamo sa! Che tutte  ste  domande ce mettino anzia e poi ce ariscappino le pecure!

TIMOTEO           - Non importa. Dimenticate il vostro nome di battesimo.

BATTISTINA PASTORE  - Me possino cecamme E’ quello che ho fatto!

TIMOTEO           -Bene, Io sono Timoteo Cervelloni, sarò il nuovo insegnante e Marinella sarà la mia nuova casa. ( girando su se stesso) E sprizzo felicità da tutti i pori, non si vede? ( gesto di felicità che le pastore ripetono)

GAVINA PASTORE  ( saltelli di felicità) Se vede, se vede! Oh, dicheno tutti cossì, dicheno . Ne arriveno a mij iaia, ma nissuno  dura più di un giorno ar Villaggio de Marinella!. (soffia forte nel corno) Oh, ma è così difficile da sonà sto corno?,

BATTISTINA PASTORE non capisco come le pecore je la fanno

GAVINA PASTORE  - E si! Si! Tutti così dite!  Po appena che passa la notte scccc ( fa un gesto come per andar via) scappate tutti, scappate!

 TIMOTEO          Come come? Avete avuto migliaia di insegnanti?!

GAVINA PASTORE  - Eh!!! Di più, quaranta!

 BATTISTINA PASTORE      Ma perché nun sapente gnente? Nun sapete?

GAVINA PASTORE  - Nun sapete de la maledizione?

MUSICA FULMINI E SAETTE

TIMOTEO            ( indietreggia preoccupato) La maledizione? Che maledizione?

GAVINA PASTORE  - Che a sto Villaggio de Marinella ce sta ‘na maledizione: semo tutti incapaci de penzà!Peccarità tutta brava gente sa! Ma tutti scemi!

.                            . Semo tutti stupidi a Villaggio dei Marinella. Pure noiartri!

BATTISTINA PASTORE Che nun se vede?  Non ce sta  paese o villaggio più stupido in tutta la  …Danimarca !

TIMOTEO           - Danimarca?

BATTISTINA PASTORE       - Quello che è! . Tutta brava gente sa !,che te credi!  ma manco  un tantinello de cervello dentro c’avemo! (suona il corno con difficoltà)

GAVINA PASTORE Nun famo male a nisciuno  che ve credete ma  come cervello  Gniente  da fa!(ride) !

TIMOTEO           - Mi state forse dicendo che ogni uomo, donna e bambino…

GAVINA PASTORE  - Tutti stupidi. Come me. (ride)  Se  parlamo altri dieci minuti lo vedi pure te

BATTISTINA PASTORE       Si, si, vedi tu come te ne accorgi

TIMOTEO           - Ehm! (ignorandolo) Sono stato assunto dal dottor Malacura per insegnare alla sua giovane figlia.

GAVINA PASTORE  - (ridendo) Insegnà  a la  fija? ‘Mpossibile. La fija è un caso disperato …  disperato!.

 BATTISTINA PASTORE Diciannove anni e ha imparato   a sedesse mo

GAVINA PASTORE Non sa nemmanco  la differenza tra ‘na vacca e ‘na pecura!.

BATTISTINA PASTORE Certo nun è che è  argomento facile,  se sa!

TIMOTEO           - (al pubblico, tira fuori dalla tasca il ritaglio dell’inserzione) Deve esserci   qualcosa di strano qui! Certo  quando   lessi per la prima volta…il bando per l’insegnamento notai che ogni parola era piena di errori di ortografia…ma  certamente il dottor Malacura mi spiegherà tutto… (si volta e torna da Gavina Pastore ) Beh! Mi siete state molto d’aiuto Gavina Pastore e Battistina Pastore. È stata veramente un’interessante conversazione.

GAVINA PASTORE  - Pure pe me maestro Timoteo (rivolgendo al pubblico) Non solo lui può riflettere, pur’io   posso da riflette come a lui . (cerca di pensare)

BATTISTINA PASTORE  Ed  io puro posso riflettere? Semo sicuri? Semo?

GAVINA PASTORE Il fatto  è che quando riflettemo , poi non riuscimo mai a trovà gmente su cui riflette.

BATTISTINA PASTORE Oh, mo dobbiamo proprio di andare. (rivolgendosi a Timoteo) Buongiorno, maestro Timoteo Cervelletto

TIMOTEO           -Cervelloni, Cervelloni! Sono sicuro che ci rincontreremo.

GAVINA PASTORE  - Oh, certo, certo. Ce conoscono tutti al Villaggio . Gavina Pastore e Battistina Pastore le perdi-pecure. (ridono)

BATTISTINA PASTORE  Oh! Oh! Senti ‘mpò!  C’è na pecura che ce sta a  chiamà!  Pasqualina! Caterina! Carmelina!

GAVINA PASTORE Giovannina? ‘Ndo state??

(escono ridendo  , entra in scena  il Poliziotto suonando una campana, Timoteo   cerca di fermarlo, ma ne è ignorato)

POLIZIOTTO      - Sono le otto  e tutto va bene. Sono le otto nel  di Villaggio di Marinella e tutto va bene. Sono le otto e tutto va bene. (esce)

TIMOTEO           - (al pubblico) Signore, mi scusi, Signore? Buon uomo?  Non sono più sicuro che questo sia il giorno più fausto della mia vita!. (Timoteo   esce di scena mentre il macellaio Spartaco esce dal suo negozio  con  in mano la scopa, spazza lo sporco davanti alla sua bottega, l’ ammucchia e lo ramazza dentro il negozio; entrano i postini con un monopattino  Pasqualino e Pasqualina , vanno dietro la scena e si sente un rumore di vetri rotti,  poi si dirigono verso il proscenio  

SCENA SECONDA

Paolina sta spazzando fuori il negozio e canta” Nella vecchia fattoria ia ia oh!

PAOLINA            - (grembiule e coltellone da macellaio in mano) Buongiorno postini!

PASQUALINO    - Buongiorno Paolina!

PASQUALINA    Già al lavoro?

PAOLINA            4 pecore che erano una tenerezza! Già belle e trasformate in spezzatino!Splendida giornata, vero?

PASQUALINA    - Lo è? Non ci ho ancora guardato (alza lo sguardo)  o si, soleggiata, molto bella

PASQUALINO    Oh, sì, c’è il sole,

PASQUALINA    molto bella.

SPARTACO        - Ho della posta?

PASQUALINA    - Oddio, io sono la postina! Io c’ho la posta!.

PASQUALINO     il postino sono io e . Io ho tutta la posta.

PASQUALINA    ( litigando) No il postino sono io e la posta è mia( inseme a Pasqualino  cominciano a guardare nelle borse in modo disordinato gettando tutto a terra)

SPARTACO        - ( cercando di calmarli) No, perché…Mia sorella che vive nel Villaggio di Severina   sta molto bene. Speriamo di sentire sue notizie.

PASQUALINA    - Beh, è molto difficile sentire da qui al Villaggio di Severina  

PASQUALINO    Forse ha scritto una lettera. Ci guardo. (entra in scena Paolina, la venditrice, con un carretto pieno di fiori urla “Pesce” da fuori scena prima di apparire)

PAOLINA            - (mostrando la sua merce) Pesce! Pesce fresco! Bel merluzzo fresco per il vostro pranzo! (non ha pesci, ma mazzi di fiori)seppie, sardinedelfini, ba-le-ne! Forza donne accorrete!!!!

SPARTACO        - Buongiorno Paolina

PAOLINA            - (rientra e prende il carretto con i fiori) Volete un po’ di merluzzo? Non è un pesce stupendo?un merluzzo a tre lire, una carpa a 4 lire!

SPARTACO        - In che senso pesce? Questi sono fiori.

PAOLINA            - Non hanno preso niente oggi. Perché dovrei soffrire io per il fatto che il pescatore ha avuto una brutta giornata eh??

PASQUALINO    Giusto! Moglie cara, Oggi cucinerò una bella carpa, ha un aroma così delicato

PAOLINA            . Una carpa a 4 lire! Senti che profumo di mare!

PASQUALINA    - Zitto tu! Che ne vuoi sapere di carpe che non sai cucinare neanche un uovo! Eh!!!!  Non ci sono lettere di sua sorella, Spartaco. Però ho una bella lettera del cugino del calzolaio.

PASQUALINO     La gradireste? Non fate complimenti,  È tutta gialla!

PAOLINA            - E’ malata?? Odio leggere cattive notizie.

PASQUALINA    - No, no. È in perfetta salute.

PASQUALINO    Prendetela, non ve ne pentirete.

PAOLINA            - Lo sapete che mia figlia non mi scrive da più di un anno?

PASQUALINA    - Ma non vive con voi vostra figlia?

PAOLINA            - Fortunatamente sì. Altrimenti non avrei mai sue notizie. (entra Timoteo  )

TIMOTEO           - Buongiorno gente. Il mio nome è Timoteo   Cervelloni sono il nuovo insegnante.

PASQUALINO    - (inchinandosi) Pasqualino il postino.

 PASQUALINA   - (inchinandosi) Pasqualina la moglie del postino 

PAOLINA PAOLINA - (inchinandosi) Paolina …Pesce! Pesce fresco!  seppie, sardinedelfini, ba-le-ne! Forza donne accorrete!!!!

POLIZIOTTO     (entrando) Cos’è tutto questo assembramento???   C’è un comizio? C’è un comizio? Nessuno mi ha detto nulla!  Io sono il Poliziotto

TIMOTEO  - Felice di conoscervi. Il mio nome è Timoteo   Cervelloni sono il nuovo insegnante. (stringe la mano vigorosamente)Stavo giusto parlando con due pastori di nome Gavina Pastore e Battistina Pastore…Qualcosa,

PASQUALINA  - Oh, sì. Qualcosa, qualcosa ….Gavina Pastore e Battistina Pastore

 PASQUALINO   -  Le conosciamo bene.

TIMOTEO           - Erano piuttosto cordiali sebbene, e spero di non apparire indelicato, la loro prontezza mentale poteva apparire in qualche modo… deficiente.

PAOLINA            - Certo,sono  , Gavina Pastore e Battistina Pastore

POLIZIOTTO      sono proprio loro (si batte la testa) Sono state colpite  alla testa dal calcio ( da un calcio al maestro che cade a terra) di un cavallo. (ride)

TIMOTEO           - Oh, mi dispiace, e quando è successo? ( il maestro fa per alzarsi  ma Paolina lo ferma, il maestro resta carponi e il poliziotto e Paolina ci si siedono come se fosse una panchina)

PAOLINA            - Martedì, mercoledì, due volte venerdì e sabato per tutto il giorno. (si alzano)

TIMOTEO           - (guarda i fiori di Paolina ) Che merce fragrante vendete, signora. Potrei comprarla per il mio datore di lavoro. Quanto costano?

PAOLINA            - Il merluzzo due monete e le carpe tre.

TIMOTEO           - Prego? (interdetto)

PAOLINA                   - (Tira su dal cesto un fiore bianco) Se è troppo, posso darle un pesce bianco ad una moneta solamente. (Timoteo   fa cenno di acconsentire, Paolina  avvolge il fiore nella carta, Timoteo   paga)

TIMOTEO           - (al pubblico) Può darsi che il dialetto sia leggermente diverso in questa zona  . (ritornando a rivolgersi ai tre) Sono impaziente  di cominciare il mio nuovo lavoro. Potreste essere così gentili da indicarmi la direzione per la casa del Dottor Malacura? (tutti   indicano in direzione opposta) Grazie! Prenderò una di queste direzioni. È stato un piacere conoscervi. (entrano Gavina e Battistina ) Oh, siete di nuovo voi. Salve. Avete trovato le pecore?

POLIZIOTTO      Prima o poi dovrò aprire una agenzia investigativa! (uscendo)    Sono le nove e tutto va bene. Sono le nove nel   Villaggio di Marinella e tutto va bene. Sono le nove e tutto va bene. (esce)

                            Sono le nove  e tutto va bene! Sono le nove e tutto va bene!

BATTISTINA PASTORE       - Eh!!! Non ancora. (Timoteo   esce, Gavina Pastore rivolgendosi ai tre) Chi era quello?

PASQUALINA    - Il nuovo insegnante.(ride)

GAVINA PASTORE  - ‘N altro? Ne abbiamo ‘ncontrato uno che saranno giusto giusto  5 minuti fa.

BATTISTINA PASTORE Ce deve da esse    un congresso di insegnanti.

PAOLINA            -Ma…lassù sulla collina     Il Conte Vladimiro,  , non sarà felice a questo proposito.

SPARTACO        - E’ vero. Al Conte Vladimiro non piacciono i nuovi insegnanti.

GAVINA PASTORE  - Perché?

BATTISTINA PASTORE       - Perché?

PASQUALINA    - Ha paura che spezzeranno la male-dizione.

RUMORE DI TUONI, FULMINI E SAETTE

GAVINA PASTORE  - Quale male-dizione?

BATTISTINA PASTORE       - Quale male-dizione?

SPARTACO        - Ma quella che ci ha resi stupidi fin dalla nascita.

GAVINA PASTORE  - Ah, quella maledizione!

BATTISTINA PASTORE       -   Maledizione!

PASQUALINA    - Sì. Sono stupida da 21 anni e tu Gavina Pastore?

GAVINA PASTORE  - Io sono fessa da 26 il prossimo luglio.

BATTISTINA PASTORE: Anche io! Nostra madre, per non faticare troppo ci ha fatto nascere lo stesso giorno! AhAh

PASQUALINA    - E tu, Paolina?

PAOLINA            - Ho appena svoltato l’angolo dei 26. e tu Pasqualino?

PASQUALINO    E Io invece ho appena svoltato l’angolo dei 26

PAOLINA            - mmmh… quell’angolo deve essere a   40 Km da qua. (escono tutti)

SCENA III

Musica, escono tutti, potrebbe esserci un cambio scena

MUSICA DI SBALLO

Sciocchi, siamo tutti sciocchi

Una maledizione

C’è stata qui da noi

Sciocchi senza neuroni in testa

Fuori di senno è bello, basta

Che sia da sciocchi!

                                    La casa del dottor Malacura. Il dottore sta visitando il  Poliziotto

POLIZIOTTO      - (coprendosi un occhio) K… E… 5… L… S… A….  è giusto?

DOTTORE          - Non lo so, ma pulsa bene. (ascoltando il cuore del poliziotto) Sì, sì…. Ha un suono interessante.

POLIZIOTTO      - Beh, ho una buona salute?

DOTTORE          - Ottima, perfetta salute! Vivrete fino a 80 anni.

POLIZIOTTO      - Ma ne ho 79 ora…

DOTTORE          - Beh, avete un anno meraviglioso di fronte a voi.

POLIZIOTTO      - (rivestendosi) Bene. Devo essere in forma. Sono un Poliziotto. La legge e l’ordine devono essere custoditi.

DOTTORE          - Volete la ricetta?

POLIZIOTTO      - Per cosa?

DOTTORE          - Non so. A certa gente piace. Tenete, andate in farmacia.  Ritirate qualcosa che vi piace e prendetelo tre volte al giorno con un po’ d’acqua. Arrivederci, signore.

POLIZIOTTO      - Quanto vi devo, dottore?

DOTTORE          - Oh, niente, lasciate perdere. Anzi no,  vedete voi se riuscite sbucciare  questo barattolo di te!!

POLIZIOTTO      - Oh! Ma io non so sbucciare i barattoli! Mi dispiace  Arrivederci.  ( prende la campana)  Sono le dieci  e tutto va bene. Sono le dieci nel Villaggio di Marinella e tutto va bene. Sono le dieci e tutto va bene. (esce)

 (entra Olga esuberante ed emozionata)

OLGA                  - Nicolino! Nicolino  ! È qui! Due minuti fa! È giovane. Sembra forte, determinato. Forse sarà lui, Oh! Nicola, marito caro! Forse sarà lui la nostra salvezza, finalmente.

DOTTORE          - Calmati, Olga. Chi è arrivato? Chi sarà la nostra salvezza?

OLGA                  - Il più nuovo… il nuovo… come si chiama? Loro vengono e loro… essi… quello che… avevano una volta ma ora non più.

DOTTORE          - Oh, Dio! Lo so. So cosa vuoi dire.

OLGA                  - Loro hanno un posto, e poi tu vai in quel posto.

DOTTORE          - E loro ti indicano e dicono… e ti chiedono se tu… egli.

OLGA                  - E se tu non rispondi dicono  “Perché non rispondi?”

DOTTORE          - Ed egli è fuori?

OLGA                  - Sì, è giù in strada.

DOTTORE          - Beh, mostramelo, Olga. Mostramelo. E prego Dio che sia quello che libererà noi e tutta Marinella da questa atroce, da questa atroce… eh Dio!, cos’è che ci hanno fatto?

OLGA                         - Lo so, lo so. So cosa vuoi dire. È qualcosa tipo male di iniezione.

DOTTORE          - Male di iniezione. ( si tocca la natica)

OLGA                  - O frizione.

DOTTORE          - … frizione.

OLGA                  - Qualcosa del genere.

DOTTORE          - Oppure qualcosa del genere. (bussano alla porta) Bussano alla porta.

OLGA                  - Abbiamo una porta?

DOTTORE          - Sì, sì. Apri la porta. (Olga resta ferma  ) Devi dire avanti. (Olga apre. Timoteo   resta sulla soglia)

OLGA                  - Avanti

DOTTORE          Più forte!

OLGA                  Avanti

TIMOTEO           - Dottor Nicola Malacura? Signora Malacura? Sono felice di essere giunto al  Villaggio di Marinella. Io sono Timoteo  Cervelloni.

DOTTORE          - Così lei è il nuovo, il nuovo, il nuovo…

TIMOTEO           - Sì, (colmo di felicità) lo sono.

DOTTORE          - E’ lui, Olga, il nuovo, il nuovo…

OLGA                  - Ma  è così giovane per essere il nuovo … per essere il…

TIMOTEO           - Beh, penso che scoprirete presto che io sono, modestia a parte  uno dei migliori giovani… beh, non voglio apparire immodesto.

DOTTORE          - No, prego. Sia immodesto. Noi amiamo l’immodestia.

OLGA                  - Sia immodesto. Il migliore giovane che? Che?

TIMOTEO           - Il miglior insegnante di tutta la regione!

DOTTORE          - (emozionato) Un’insegnante! E’ un’insegnante! Il nuovo insegnante è qui.(allarga le braccia)

OLGA                  - Grazie al cielo il nuovo insegnante è qui. .(allarga le braccia)

MUSICA

TIMOTEO           - (imbarazzato) Grazie. Grazie. Sono commosso di questa calda ed esagerata accoglienza.

DOTTORE          - Faccia pure come se fosse a casa sua, insegnante. Si levi la giacca, insegnante. Olga porta un tazza di tè all’insegnante. Si segga , insegnante   (sposta la sedia ma si siede il dottore)

OLGA                  - Gradisce del tè, insegnante?( toglie dalle mani il barattolo del te e lo da a Timoteo, il dottore glie lo leva dalle mani e cerca disperatamente di svitarlo) Oppure carta e penna, insegnante? Forse vorrebbe iniziare subito a insegnare, insegnante?

TIMOTEO           - Nessuno è più impaziente di me. Signora Olga, questi sono per lei.  In ginocchio, le porge i fiori)

OLGA                  - Oh, pesce bianco! L’ho visto in vendita oggi. Grazie. (Olga prende i fiori mentre Timoteo   guarda sconcertato il pubblico)

DOTTORE          - In che modo posso esserle d’aiuto? ( da il barattolo del te e Timoteo l’apre e glie lo riconsegna)

TIMOTEO           - Beh, ci sono alcune domande che vorrei porvi subito.

DOTTORE          - (osserva il barattolo aperto e lo richiude) Domande! Ecco cosa chiedono! Quando ti chiamano e tu non sai. Lui lo sa. Lui sa che domande sono. Posso dire con certezza che diventerà un ottimo insegnante.

OLGA                  - Vorrebbe essere così gentile maestro Cervelloni   di farmi domande. Una qualsiasi domanda.

DOTTORE          - Significa così tanto per noi è da tempo che nessuno ci fa una buona domanda scolastica… prego! (si siedono tutti)

TIMOTEO           - Beh, ci sono domande e domande, preferite una domanda matematica o una domanda inerente alla scienza o forse una domanda filosofica!?

DOTTORE          - La prima suona bene, la domanda filosofica. Chiedeteci quella.

TIMOTEO           - Bene, cosa volete… Qual è lo scopo dell’esistenza umana?

DOTTORE          - Che domanda… Olga, hai mai sentito una simile e così stupenda domanda?

OLGA                  - Sono senza parole… pensare che qualcuno avrebbe fatto a noi una domanda come questa.

TIMOTEO           - Vi interessa la risposta?

DOTTORE          - Non oggi, grazie! Una domanda come questa, una domanda come questa nell’arco della vita è più di quanto mi sia aspettato. La risposta dovrebbe darla qualcuno molto più valido di noi.

TIMOTEO           - Ma come?  , la conoscenza è ..è un vostro diritto, il diritto di qualsiasi essere umano.

DOTTORE          - Qualsiasi essere umano  che non è nato nel  Villaggio di Marinella.

TIMOTEO           - Non capisco.

OLGA                  - Capirebbe se sapesse del male di iniezione.

TIMOTEO           - Male di iniezione?

DOTTORE          - Non di iniezione, di frizione.

TIMOTEO           - Frizione!?

OLGA                  - Vuole dire di azione?

TIMOTEO           - Che tipo di azione?

MUSICA ------luci abbassate

DOTTORE          - Quel tipo che ha inflitto l’ira di Dio su tutte le nostre povere anime che hanno avuto la sfortuna di nascere in questo villaggio miserando.

TIMOTEO           - Ah! Ho capito, Forse voleva d dire una maledizione.

MUSICA TUONI _ FULMINI E SAETTE

DOTTORE          - Maledizione! Ecco cos’è! Sapevo che era qualcosa del genere.

OLGA                  - C’eravamo così vicini.

TIMOTEO           - Di che maledizione sta parlando Dottore ?

DOTTORE          - OLGA, chiudi la porta, tira le tende.

OLGA                  - Non posso tirare le tende. Posso tirare un gatto o un pesce.

DOTTORE          - Non importa. Abbassa la voce.

OLGA                  - (inclina le ginocchia e si piega) Va bene così abbassata.

DOTTORE          - Così va bene.  Prendi il libro, è sullo scaffale.

OLGA                  - (va verso lo scaffale camminando con le ginocchia piegate, a Timoteo  ) Giovanotto, avete mai sentito parlare della maledizione del Villaggio di Marinella?

TIMOTEO           - Mi dispiace, non posso dirlo.

DOTTORE          - Non potete dirlo? Non è difficile, perfino Olga può dirlo.

OLGA                  - La maledizione del Villaggio di Marinella.

MUSICA TUONI _ FULMINI E SAETTE

TIMOTEO           - Cos’è questa maledizione dottore?

DOTTORE          - Duecento anni fa, il villaggio fu colpito da una maledizione che investì ogni uomo, donna, bambino e animali domestico, e che avrebbe incluso tutte le generazioni a venire, lasciando ognuno di loro, e questo potrà sembrarvi incredibile, con un’intelligenza non superiore a quella di un bitorzolo d’albero nano!

TIMOTEO           - Non posso credere alle maledizioni. E poi chi avrebbe inflitto una punizione così crudele su di un villaggio così semplice e pacifico? (OLGA è tornata con il libro)

DOTTORE          - Chi è stato? È tutto scritto qui  sul libro delle maledizioni. (soffia dalla copertina la polvere che finisce negli occhi di Timoteo  , poi rivolgendosi a Olga) Non avevi detto che avevi spolverato il libro?

OLGA                  - Lo feci. L’ho spolverato di polvere proprio ieri.

DOTTORE          - (a Timoteo  ) Qui. Legga lei. La pagina è contrassegnata.

TIMOTEO           - (apre il libro, la pagina è accartocciata e appiccicosa) E’ tutta appiccicata.

DOTTORE          - L’abbiamo contrassegnata con il miele  di acero. Leggetela. (si siedono tutti)

MUSICA

TIMOTEO           - (legge) “La mattina del 3 giugno 1710, nel   di Villaggio di Marinella, due giovani si innamorano perdutamente”.

OLGA                  - Lo sapevo. Quando i giovani si innamorano, puoi stare certo che c’è una maledizione in arrivo.

TIMOTEO           - Ma davvero avete già sentito questa storia?

DOTTORE          - Molte volte. Ma non l’abbiamo mai capita.

OLGA                  - E Che succede poi?

TIMOTEO           - “Il ragazzo era un giovane molto bello, ma era un contadino ignorante di nome Vladimiro   La ragazza era la figlia del cittadino più colto, Nicola Malacura”

OLGA                  - Malacura! Ho già sentito questo nome!

DOTTORE          - Io l’ho visto! Io l’ho visto! Su una porta d’ingresso da qualche parte in questo vicinato.

TIMOTEO           - Ma è’ la vostra porta d’ingresso. Il vostro cognome è Malacura.

DOTTORE          - Aspetti un attimo! Questo vuol dire che il giovane della maledizione può avere una relazione… con la nostra porta d’ingresso? (lui e OLGA vanno verso la porta, la aprono e guardano)

TIMOTEO           - (al pubblico) Oh Signore, questo è quasi il massimo!

DOTTORE          Leggete, leggete

TIMOTEO             “Il nome della ragazza era Sophia Malacura” (al dottore) Dottore? Posso sapere il nome di sua  figlia?

DOTTORE          - Sophia. (il dottore e OLGA sono tornati e siedono su due sedie)

MUSICA

TIMOTEO           - Sophia? Sophia! Sophia Malacura! Lo stesso nome della ragazza della maledizione di 200 anni fa.

DOTTORE          - Non ci posso credere. A meno che nostra figlia non ci stia mentendo circa la sua vera età.

TIMOTEO           - “La tragedia iniziò presto. Quando il colto padre di Sophia scoprì che il giovane Casimiro era ignorante, proibì a Sophia di rivederlo. Sei mesi più tardi Sophia sposò uno studente, e in quello stesso inverno Casimiro, turbato e disperato, si tolse la vita. Quando ebbe la notizia della morte del figlio, il padre di Casimiro, Vladimiro Di Marinella

I MALACURA     - (scuotendo le sedie) Trema, trema, trema. (scuotendo le sedie)

TIMOTEO           - “Il padre di Casimiro, Vladimiro Di Marinella

I MALACURA     - Trema, trema, trema.

TIMOTEO           - “Che solo faceva tremare le gente se solo udiva menzionare il suo nome…”

OLGA                  - La prossima volta non lo nomini.

TIMOTEO           - “Il padre di Casimiro, Vla…”

OLGA e il DOTTORE            - (scuotendo leggermente le sedie) Trem…

TIMOTEO           - Be’, voi sapete chi, anche conosciuto come lo stregone per la sua abilità di conoscere i poteri del demonio stesso, mandò tutta la sua rabbia e la sua furia sul villaggio di Marinella

DOTTORE          - Ci siamo, ci siamo ( come se stessero aspettando la parola, e vanno a nascondersi sotto le sedie)!

TIMOTEO           - (con voce altisonante)  “Una maledizione!

MUSICA TUONI FULMINI E SAETTE

MUSICA DA MALEDIZIONE

                             Una maledizione su tutti gli abitanti del Villaggio di Marinella  – urlò – Possa la figlia del dottor…., assassina del mio unico figlio, essere colpita dall’ignoranza che fu la causa della sua morte! Possa la stupidità inghiottire il suo cervello!   Possa la ragione diventare irragionevole! Possano i suoi figli essere anche loro maledetti! E possano tutti gli abitanti del Villaggio di Marinella nascere e morire nell’ignoranza, incapaci di lasciare il villaggio maledetto finché la mia vendetta non sarà finalmente soddisfatta”

FINE MUSICA

OLGA                  - Questo spiegherebbe perché il treno non ferma qui.

POLIZIOTTO      - (entrando )  Sono le dodici  e tutto va bene. Sono le dodici  nel  di Villaggio di Marinella e tutto va bene. Sono le dodici  e tutto va bene. (esce)

TIMOTEO           - (al pubblico) Il mio impulso iniziale era il panico, anche il mio secondo impulso era il panico… educare è una cosa, spezzare una male….onei un’altra.

DOTTORE          - Scusate, va tutto bene maestro Cervelloni?

TIMOTEO           - Sì. Bene. Stavo solo pensando…

DOTTORE          - Olga… stava pensando…

OLGA                  - Stava pensando.

DOTTORE          - Cosa vuole dire esattamente?

TIMOTEO           - Non sapete che cosa è il pensare?

DOTTORE          - No, e senz’altro neanche Olga lo sa.

TIMOTEO           - Pensare? Sono i pensieri che provengono dalla mente. È il processo che ci permette di prendere delle decisioni.

DOTTORE          - Decisioni? No. Non credo si esserne capace.

TIMOTEO           - Ma almeno saprete ciò che volete.

OLGA                  - Oh, Dio, sì. Vogliamo disperatamente che qualcuno ci aiuti. Non tanto per noi che abbiamo già vissuto le nostre vite, ma per nostra figlia, la dolce Sophia.

TIMOTEO           - Avete sentito ciò che avete appena detto?!

OLGA                  - No, non stavo ascoltando.

TIMOTEO           - Era una decisione!. Avete deciso di aiutare vostra figlia perché ci stavate pensando. Siete capaci di pensare. Voi pensate.

OLGA                  -Ma no,  No, non credo. È venuto fuori così.

TIMOTEO           - Certamente. È venuto fuori dal vostro cervello, dal centro dei pensieri. E se è possibile avere anche solo un minimo, infinitesimale, insignificante pensiero, è possibile poi trasformare questi pensieri in idee, e le idee in conoscenza   e, finalmente, l’intelligenza suprema!

DOTTORE          - Sarei capace di aprire i barattoli? Ho dei grossi problemi ad aprire barattoli.

TIMOTEO           - (fra sé) Stai calmo, Timoteo  , stai calmo… (al dottore) Pazienza! Spezzeremo la maledizione, ve lo prometto! Col semplice, quotidiano lavoro dell’educazione. Dobbiamo iniziare subito. Vorrei cominciare vedendo vostra figlia, Sophia.

DOTTORE          - Sophia?

TIMOTEO           - Certo, se la maledizione è iniziata 200 anni fa con la giovane Sophia, forse la chiave per la risoluzione si trova proprio in sua figlia.

TIMOTEO           - Non è qui. È su, nella sua camera. Dovremmo chiamarla.

DOTTORE          - Fai ciò che ti chiede l’insegnante.

OLGA                  - Forse è a lezione di canto ora.

TIMOTEO           - Prende lezioni di canto? Da chi?

OLGA                  - Da un canarino. Fa il meglio che può.

DOTTORE          - Non insegna le parole, intendiamoci. Solo i motivi.

TIMOTEO           - Capisco. La ragazza, signora. Per piacere.

DOTTORE          - (a OLGA) Ricordati, dolcezza, su per le scale e poi a sinistra. (OLGA esce. Il dottore rivolgendosi a Timoteo  ) Troverete che è una ragazza delicata e sensibile. Non come gli altri nel villaggio. Lei ha un sacco di interessi, è sempre occupata.

TIMOTEO           -Ho paura a chiederli!.... Occupata in cosa?

DOTTORE          - Oh, le piace interessarsi di  cose interessanti… come toccare le cose, il legno, la carta, il metallo. Le piace bere l’acqua. (OLGA ritornando)

OLGA                  - Insegnante Cervelloni. Posso presentare nostra figlia (guarda su un pezzo di carta per ricordarsi il nome della figlia) Sophia  Malacura. (Sophia entra) Sophia questo è in nuovo insegnante, Timoteo   Cervelloni,

MUSICA DI IMMAMORAMENTO

TIMOTEO           - Signorina Malacura! (fermo immagine - si volta stupito verso il pubblico) E’ il mio respiro che è appena mancato? È una visione umana o sono io così attratto dal suo fascino?( si da dei pizzicotti in faccia)  Non ho mai provato in cuor mio un simile eccitamento… controllati, Timoteo  ! Lei è la tua allieva, non l’oggetto dei tuoi sospinti sentimenti di passione (si rivolta verso di loro) Scusatemi.

DOTTORE          - Sai cosa stava facendo, Sophia? Pensava! Non è stupendo?

SOPHIA              - Sì, mamma.

DOTTORE          - Papà! Lei è la mamma e io sono il papà!

TIMOTEO           - Si vuole sedere, Signorina Malacura?

SOPHIA              si siede, tutti la guardano

DOTTORE          L’ha fatto, l’ha fatto!  (il dottore abbraccia  OLGA   poi si gira verso Timoteo 

DOTTORE          - Non si è seduta magnificamente?

TIMOTEO           - Sì, molto brava. Adorabile. (verso Sophia) Signorina Malacura, posso chiamarla Sophia?

SOPHIA              - Sophia?

DOTTORE          - Dì  di sì, cara. Dì, “sì, potete chiamarmi Sophia”

TIMOTEO           - Per piacere, signora. Dobbiamo permettere alla ragazza di parlare da sola. (verso Sophia) Vorrei proprio essere tuo amico. Ti piacerebbe se ti chiamassi Sophia? (Sophia è sorpresa)

DOTTORE          - E’ molto tempo che non è sotto esame.

TIMOTEO           - Penso che voglia dire qualcosa.

SOPHIA              - Sarei molto onorata se lei mi chiamasse Sophia.

DOTTORE          - Ci siamo!

OLGA                  - Sono così orgogliosa. Così orgogliosa! (batte le mani)

TIMOTEO           - Prego. Le  fate perdere la concentrazione. (verso Sophia con voce da immamorato) Sono qui per aiutarti nella tua educazione. Ritengo che in circostanze normali  saresti una   donna con una intelligenza estremamente brillante. Ma qualcuno ha annebbiato le tue facoltà, ed è mia intenzione rimuovere questa nebbia “in modo che la luce che una vola brillava in questi incredibili occhi verdi splenda nuovamente…”  Ma ho bisogno del tuo aiuto, Sophia. Vuoi darmelo?

SOPHIA              - Sì, potete chiamarmi Sophia.

DOTTORE          - L’ha detto di nuovo. L’ha detto due volte di fila!

TIMOTEO           -  (tra sé) Rilassati. Niente è facile nella vita. (verso Sophia) Volevo farti qualche domanda, dovendo iniziare la tua educazione, devo capire da che livello partire. Non ti esamino, sta tranquilla. Non vorrei che il tuo viso apparisse accigliato… beh, qual è il tuo colore preferito?

SOPHIA              - Il mio colore preferito?

TIMOTEO           - Certo, è il rosso, o il blu o il verde? Qualsiasi colore. Qual è il tuo colore preferito?

SOPHIA              - Lo sapevo una volta.

TIMOTEO           - Te lo chiederò per l’ultima una volta, Sophia. QUAL’E’ IL TUO COLORE PREFERITO?

OLGA                  - Perché è così duro con lei? Questa non è mica l’università!

SOPHIA              - Il mio colore preferito…

TIMOTEO           - Sì.

SOPHIA              - E’ il giallo.

OLGA                  giallo, giallo giallo!

TIMOTEO           - Giallo! Il colore preferito è il giallo! Perché, Sophia? Perché il tuo colore preferito è il giallo?

SOPHIA              - Perché non  si incolla alle dita.

OLGA                  -  (al dottore) Credo che si sbagli. Credo che sia il verde che non si incolla alle dita.

TIMOTEO           - Questa è una risposta molto interessante, Sophia. (tra sé) C’è una certa logica, in questa risposta. Il fatto che questa logica mi sfugga completamente non cambia il fatto che lei ha qualcosa nella mente. Sophia, ti farò una domanda semplice ora. Ti chiederò di esprimere un desiderio. Sai cos’è un desiderio?

SOPHIA              - Sì. Un desiderio è qualcosa che desideri che non si avveri.

TIMOTEO           - Beh, forse possiamo cambiare tutto ciò. Se potessi esprimere un desiderio che si avverasse, qualsiasi cosa, cosa vorresti che fosse?

SOPHIA              - Cosa desidero?…

MUSICA

                            desidero poter volare come un uccello… sorvolare palazzi e alberi…,   incontrare la gente degli altri villaggi… per vedere come è il mondo…. Per conoscere ciò che non potrò mai sapere perché dovrò restare per sempre in questo posto. (si inginocchia)

TIMOTEO           - Sophia, è il più bel desiderio che abbia mai udito. (ai Malacura)  Non capite cosa significa il suo desiderio? Volare come un uccello significa staccarsi dai legami che l’incatenano all’ignoranza. Lei vuole crescere, lei vuole la conoscenza! Ed io …( prende Sophia  e la fa alzare)  Io Timoteo     Cervelloni, avvererò i tuoi desideri

SOPHIA              - Se puoi fare questo, insegnante, ti sarò debitrice… per sempre.

TIMOTEO           - Mi commuove. Vostra figlia possiede un animo così dolce e un cuore così puro. Dobbiamo iniziare il più presto possibile. Non dobbiamo sprecare un altro istante. (a Sophia) Con che argomento iniziano gli studi, Sophia?

SOPHIA              - Vorrei cominciare con… le lingue?

TIMOTEO           - Le lingue! Dovevo pensarci anch’io. E lingue saranno! Mia cara, dolce Sophia… e con quale lingua vorresti iniziare?

SOPHIA              - (pensa) Coniglio, credo.

TIMOTEO           - Coniglio?

DOTTORE          - E’ un linguaggio difficile, quello del coniglio. È difficile per tutti parlarlo.

OLGA                  - Sarebbe sufficiente imparare qualche frase, per iniziare.

SOPHIA              - Ho finito per oggi?

TIMOTEO           - Sì.

SOPHIA              - Allora tornerò nella mia camera.

OLGA                  - Guardate come sale le scale! Guardate! Da non credere! Sophia, fallo ancora.

TIMOTEO           - Non è necessario. Si è già alzata dalla sedia.

SOPHIA              - A domani, insegnante.

TIMOTEO           - In vita mia non ho mai tanto atteso una mattina come domani mattina.

SOPHIA              - Sei il più stupendo insegnante che io abbia mia incontrato. Spero che il Villaggio di Marinella non ti porti alla disperazione… e che resterai per sempre qui, ( tutti e tre salutano con la mano) .a domani insegnante  (manda 3 baci che Timoteo raccoglie ed esce)

OLGA                  - Ha trovato la porta! Ha trovato la porta!

DOTTORE          - Non ho mai visto Sophia così radiosa… Olga, stai pensando anche tu quello che sto pensando io?

OLGA                  - Non sto pensando a cosa sto pensando. Di che parli?

DOTTORE          - Credo che ….Sophia si sia presa una cotta per il nuovo insegnante.

TIMOTEO           - Se ciò è vero, Dr. Malacura, quello che vedete è l’uomo più felice del pianeta, più felice dell’universo. Ditemi, ha qualche pretendente?

DOTTORE          - No, non parliamo di certe cose.

TIMOTEO           - Perché no?

DOTTORE          - Non esiste. Non esiste nessuno, nemmeno lui.

TIMOTEO           - Esiste qualcuno. Chi è? Devo saperlo. È d’importanza vitale.

DOTTORE          - Se le dico chi era lui, mi deve promettere di non dire mai che fui io a dirle chi era lui.

TIMOTEO           - Prometto.

DOTTORE          - Avete mai sentito nominare …. Il Conte Vladimiro di Marinella?

TIMOTEO           - Non posso dirlo…

DOTTORE          - Non potete dirlo? Non è così difficile. Persino Olga può dirlo.

OLGA                  - Conte Vladimir di…

TIMOTEO           -  (seccato) Sì! Sì! lo posso dire! Chi è?

DOTTORE          - E’ uno di loro. Uno di quelli che ci ha maledetto.

TIMOTEO           - Cioè… un Vladimir?

DOTTORE          - L’ultimo della stirpe.

TIMOTEO           - Ditemi di lui e di Sophia.

DOTTORE          - Il conte le chiede due volte al giorno di sposarlo.

TIMOTEO           - Due volte al giorno?

OLGA                  - Alle 6 e ¼ al mattino e alle 7 e 20 alla sera.

DOTTORE          - A lui interessa solo la vendetta dei suoi antenati. Se una Malacura sposa un Vladimir, loro saranno soddisfatti e la sua maledizione sarà finita.

TIMOTEO           - A Sophia interessa il conte?

DOTTORE          - Sophia lo ha rifiutato per molti anni, ma non può resistere ancora a lungo. La povera ragazza vuole dormire fino a tardi almeno una mattina.

TIMOTEO           - Capisco. Il fatto di avere un rivale mi rende più determinato che mai a rompere la maledizione. Dio vi benedica per la fiducia che avete in me. Domani inizia l’educazione di Sophia Malacura. Nell’eccitazione ho dimenticato di chiedervi dove potrò esercitare.

DOTTORE          - Non vi preoccupate. Qui sarete comodi.

TIMOTEO           - Certamente. A domani mattina. (fa per andare)

OLGA                  - Maestro Cervelloni! Per piacere! Chiedetecelo ancora! Ancora una volta!Fateci una domanda. Ci fa sentire… importanti.

TIMOTEO           - Sì, certamente. Qual è lo scopo dell’esistenza umana?

OLGA                  - (sviene e Timoteo la sorregge) Mi sento soffocare. Non avrei dovuto chiederglielo.

DOTTORE          - Un momento! Credo… credo di saperlo. Credo di conoscere la risposta.

TIMOTEO           - ( lascia Olga che cade a terra) Lo scopo dell’esistenza umana?

OLGA                  - Di che stai parlando?

DOTTORE          - Veramente. La prima volta che ho sentito la domanda non avevo capito bene. Ma ora ho sentito improvvisamente, qualcosa dentro. Conosco i miei limiti, certo, ma credo proprio di sapere la risposta… Oh mio Dio, e se non fosse giusto?

TIMOTEO           - (eccitato) Ditemi, Dr. Malacura, ditemi quale pensate che sia la risposta.

DOTTORE          - Credo… dodici!

TIMOTEO           - DODICI?

DOTTORE          - E’ sbagliato; lo capisco dal vostro viso. Quattordici?

TIMOTEO           - Credo di non aver centrato il bersaglio.

DOTTORE                 - E’ meno di cento, questo lo so. Non sono così stupido. Ottantatrè… quarantasei..trentaquattro…

TIMOTEO           - (andando via) Ne parleremo quando tratteremo la filosofia. Non pensateci. Andate a dormire. Buona notte. A domani. (esce in strada e urla: “dodici??”)

OLGA                  - Perché devi avere le risposte? Le domande non sono belle abbastanza?

TIMOTEO           - (dalla strada) DODICI!

DOTTORE          - E se ne avessi avuto ragione? Potevo vendere la risposta. Avremmo potuto farci una fortuna.

CAMBIO SCENA

(escono entrambi, riappare Timoteo  )

TIMOTEO           - (al pubblico) Eccomi qua. Sto partendo, così ho pensato di salutarvi. Volevo restare qui per cercare di spezzare la maledizione, ma quando lui ha detto “dodici”, mi sono reso conto che era tempo di partire… Ora devo solo cercare di dimenticare Sophia. Devo dimenticarla!

VOCE DI SOPHIA – Insegnante?

TIMOTEO           - Sophia? Dove sei? (Sophia appare al balcone)

SOPHIA              - Qui giù. Devo vederti ancora una volta.

TIMOTEO           - Senza una sciarpa? L’aria è fredda di notte, prenderai un raffreddore.

SOPHIA              - No, non prendo mai raffreddori.

TIMOTEO           - No?

SOPHIA              - Ci ho provato. Non ho mai imparato come fare.

TIMOTEO           - Meglio così… certe cose sono inutili da imparare.

SOPHIA              - So che qualcosa che è successo molto tempo fa mi impedisce di sapere ciò che è successo molto tempo fa. Se solo tu mi conoscessi nel modo in cui potrei essere invece che nel modo in cui sono!

TIMOTEO           - Ma se tu non fossi nel modo in cui sei, io non sarei venuto qui per aiutarti a diventare nel modo in cui potresti essere. (fra sé, rapidamente) Attento! Stai iniziando a pensare come lei!

SOPHIA              - Potresti… potresti mai amare qualcuno che non diventerà mai come potrebbe essere?

TIMOTEO           - Potrei mai amare qualcuno che non diventerà mai… Ho capito cosa vuoi dire. Ho capito dove vuoi arrivare. Sì. Sì, potrei. Vorrei. Lo farò. Lo vorrò. Lo dovrò. Lo faccio. Lo so.

SOPHIA              - Stai parlando con il linguaggio del coniglio? È difficile da seguire?

TIMOTEO           - Se ti sembra che io emetta suoni strani è perché tu mi emozioni, Sophia. Quando i pensieri provengono dal cuore, a volte camminano in mezzo alla lingua.

SOPHIA              - Allora starò attenta a dove cammino… Devo andare. Tutto dipende da domani.

TIMOTEO           - E se non sarà domani, sarà dopo domani. E tutti i domani della mia vita, se sarà necessario.

SOPHIA              - No, dipende da domani. Se falliamo, non ci rivedremo mai più.

TIMOTEO           - Non ci rivedremo più! Cosa vuoi dire?

SOPHIA              - Non so mai cosa voglio dire. Ho dei pensieri ma sembrano scomparire quando raggiungono le labbra.

TIMOTEO           - Se raggiungessi le tue labbra non potrei mai scomparire.

SOPHIA              - Ti piacerebbe baciarmi?

TIMOTEO           - Con tutto il mio cuore.

SOPHIA              - No, intendevo con le tue labbra.

TIMOTEO           - Sì, è un’ottima proposta.

SOPHIA              - Salta su, presto! (Timoteo   salta sul balcone)

TIMOTEO           - Salto più veloce che posso. (Sophia scompare) Dove sei?

SOPHIA              - (appare di sotto) Quassù!

TIMOTEO           - (al pubblico) Dopo un po’ di tempo scopri il trucco.

SOPHIA              - (riappare dal balcone) Sono qui.

TIMOTEO           - Baciami, dolce Sophia. (si baciano)

SOPHIA              - Mentre ci baciamo sento una strana eccitazione nel mio cuore.

TIMOTEO           - Anche io.

SOPHIA              - Anche tu senti una strana  eccitazione nel mio cuore? Come siamo simili… Eppure i tuoi capelli sono molto più corti…Oh! Devo andare… Sto per addormentarmi e voglio raggiungere in tempo il mio letto. (Cade addormentata)

TIMOTEO           - (al pubblico)  Conosco i rischi che corro ad amare un’anima così semplice ed un cuore così semplice. Significherebbe una vita di dolce, beata passione… e conversazioni molto brevi a colazione.

MUSICA TUONO

(si ode un tuono) Devo trovare un posto per la notte… (scende; secondo tuono)

SCENA QUATTRO

GAVINA PASTORE  - (entra in scena correndo) Chi è stato? Si stato tu?

POLIZIOTTO      . Cos’è stato, cos’è successo? Una rivolta?

TIMOTEO           - Scusi?

GAVINA PASTORE  - Si stato tu a fa chilo  rumore ‘nfernale?

TIMOTEO           - Certo che no. Era solo un tuono. È causato da una pressione atmosferica nel cielo.

POLIZIOTTO      - Chiunque sia, renderà cattivo verso di noi il Conte Vladimiro.

TIMOTEO           - Il Conte Vladimiro?

BATTISTINA PASTORE       - Vive da solo nella casa sopra alla collina.

GAVINA PASTORE Ogni volta che sente qualcuno fa  quel rumore, ce butta  addosso l’acqua.

TIMOTEO           - No, no,   Pastori. Quella è pioggia. Pioggia! Semplicemente pioggia  (entra PAOLINA. Ha dei fiori)

PAOLINA            - Ombrelli! Ombrelli, ombrellini  in vendita! Comprateli prima che lui ci getti l’acqua.

TIMOTEO           - Paolina , nessuno vi getta l’acqua. Si tratta di pioggia che  scende dal cielo a causa della formazione di vapore condensato.

PAOLINA            - Forse potete raccontarlo a questi stupidi, ma io anni fa ero la supplente… ombrelli!… Ombrelli!

TIMOTEO           - Qualcuno sa indicarmi un posto dove poter dormire? (entrano   Pasqualina e Pasqualino)

PASQUALINO    - Che succede? Cosa è questo fracasso?

PASQUALINA    - Lo sapevo. Lo sapevo che oggi ci avrebbe gettato l’acqua.

PASQUALINO    Ogni volta che lavo la mucca, stai tranquillo che lui ci getta l’acqua.

TIMOTEO           - Pasqualina, per caso sapete indicarmi…

MUSICA (rintocchi di campane)

PAOLINA            - Oh, oh. È l’ora in cui il Conte Vladimiro fa la sua proposta di matrimonio.

PASQUALINO    - Questa potrebbe essere la volta buona.

PASQUALINA    Un suo “sì” e potremmo ritornare tutti intelligenti.

TIMOTEO           - E tu vorresti che Sophia lo sposasse?

GAVINA PASTORE  - Non finché lei non lo voglia, intendiamoci.

BATTISTINA PASTORE Ma , a me mi, piacerebbe de sapè  finalmente il nome mio 

TIMOTEO           - Ma questo è un terribile sacrificio da chiedere a Sophia!

PAOLINA            - Che genere di sacrificio? Vivere in una bella casa in collina, mangiare gli amaretti ogni volta che ne ha voglia, lavarsi i denti con lo spazzolino tutte le mattine…

TIMOTEO           - Ma lei lo ama?

GAVINA PASTORE  - Prego?

TIMOTEO           - Lei ama il Conte?

SPARTACO        - Noi non ne abbiamo.

TIMOTEO           - Non ne avete cosa?

SPARTACO        - Amore. Fa parte della maledizione.

MUSICA TUONI FULMINI E SAETTE

TIMOTEO           - Non capisco.

PASQUALINA    - Lo sento arrivare. Fareste meglio ad andarvene, insegnante.

PASQUALINO    Lui non vuol gente intorno, Via, via, via! ( Pasqualina ,Gavina e Battistina Pastore scappando escono)

POLIZIOTTO      - Sono le undici  e tutto va bene. Sono le undici nel   di Villaggio di Marinella e tutto va bene. Sono le undici e tutto va bene. (esce)

TIMOTEO           - Paolina! È vero che non esiste amore a Villaggio di Marinella?

PAOLINA            - Non saprei. Mio marito è andato via da quasi 14 anni.

TIMOTEO           - Mi dispiace.

PAOLINA            - Già. È troppo tempo per essere un semplice ritardo. Ombrelli!!! Ombrelli!!!(esce)

TIMOTEO           - Sto sudando freddo. L’idea di perdere Sophia mi atterrisce… cercherò di origliare. (si nasconde dietro ad un albero)

VLADIMIR           - (entra in scena portando una balalaika e cantando ) Sophia! Dolce Sophia! Alzati, mia cara.. è l’ora della proposta di matrimonio!… Dorme! Forse un sassolino la sveglierà. (raccoglie e getta un sassolino sul balcone; si sente un rumore di vetri infranti. Esce il dottor Malacura in camicia da notte reggendo una candela)

DOTTORE          - Chi è stato?

VLADIMIR           - Sono io, il Conte Vladimir Di Marinella.

DOTTORE          - Buonasera. Signore. (s’inchina e batte la testa sulla ringhiera)

VLADIMIR           - Sono venuto per fare la proposta di matrimonio.

DOTTORE          - Beh, siete in ritardo. Sono già sposato da 26 anni.

OLGA                  - Nicola! Nicola! (voce fuori scena)

DOTTORE          - Sono qui fuori, OLGA. Cosa vuoi? (entra OLGA con una candela)

OLGA                  - Delle bende. I miei piedi sanguinano… con chi stai parlando?

VLADIMIR                  - Sono io, Signora Malacura. Il Conte Vladimiro  Sono venuto per chiedere la mano di Sophia.

OLGA                  - A che le serve la mano di Sophia? Le sue non sono sufficienti? Ora sto        Spegnendo la coperta. È in fiamme.

DOTTORE          - … non trovavo la candela. Dovevo pur accendere qualcosa (appare Sophia)

SOPHIA              - Che succede, papà?

DOTTORE         - Ti abbiamo svegliato, cara?

SOPHIA              - No, leggevo alla luce della coperta.

VLADIMIR           - Devo essere pazzo a sposare una di questa famiglia.

DOTTORE          - Il Conte Vladimir vuole proporti di sposarlo, cara. Vada avanti, Conte.

VLADIMIR           - Potremmo restare soli?

DOTTORE          - No, no. Credo che anche Sophia dovrebbe ascoltare ciò che devo dire.

VLADIMIR           - Molto bene, vuoi sposarmi, Sophia?

OLGA                  - Mio Dio, che romantico!

SOPHIA              - Mi dispiace, Conte Vladimiro ma il matrimonio è un enorme passo da intraprendere e non voglio farlo finchè non ho l’intelligenza per rendermi conto di che tipo di passo sia. Buonanotte signore. Buonanotte mamma. Buonanotte papà.

OLGA                  - Buonanotte. Quando sei stanca di leggere spegni la coperta.

VLADIMIR           - Non rinuncio facilmente. Sarò di ritorno domattina.

DOTTORE          - Buonanotte, vostra grazia ( ad Olga).

OLGA                  - Buonanotte, grazie. (si inchinano entrambi)

DOTTORE          - Attenta a ciò che fai!!!! Mi bruci con la candela!

VLADIMIR           - (tra sé) Averli come suoceri in una maledizione

MUSICA FULMINI E SAETTE

VLADIMIR           è peggio che la mal… one stessa.

TIMOTEO           - Prego Dio che non  accada mai!

VLADIMIR           - Chi è là, chi è qui, vieni fuori!

TIMOTEO           - Mi perdoni, signore, ero solo di passaggio. Mi posso presentare… io sono…

VLADIMIR           - So chi siete. Il nuovo insegnante che tenta in modo patetico di spezzare la nostra maledizione  

MUSICA FULMINI E SAETTE

TIMOTEO           - Io invece sono appena stato testimone del vostro patetico tentativo di avere Sophia.

VLADIMIR           - Vedete, la maledizione si spezzerà se solo voi potrete educarla, e voi non potete…dunque,  l’alternativa è che lei sposi me.

TIMOTEO           - Apparentemente lei non vuole sposarvi. Perché non vi cercate un’altra ragazza?

VLADIMIR           - Perché Sophia è stupenda. Avete mai visto le altre ragazze in paese? Assomigliano a me!

TIMOTEO           - Per essere un uomo così potente, possente,  avete un’insolita mancanza di auto-fiducia, mi dispiace per voi, signore. Buongiorno.

VLADIMIR           - Non buongiorno. Un giorno.

TIMOTEO           - Prego?

VLADIMIR           - Non sapete che se allo scadere di un breve giorno non siete riuscito a farle ritrovare l’intelligenza dovete andare via dal nostro villaggio? Se rimarrete ancora un secondo oltre il tempo permesso sarete voi vittima della maledizione. (al pubblico) Si! Adoro questa parte.

TIMOTEO           - Non posso credere ad una simile assurdità. Minacciatemi pure,  non me ne andrò. Io amo Sophia Malacura!

VLADIMIR           - Amore? Non esiste amore qui. Fa parte della maledizione.

MUSICA FULMINI E SAETTE

VLADIMIR           - (con ghigno malefico, Indica la maledizione)

TIMOTEO           - Intende dire che Sophia non può amarmi?

VLADIMIR           - Avete solo un giorno signore, per trovare la soluzione. Un solo giorno. Ventotto misere ore.

TIMOTEO           - 24.

VLADIMIR           - Cosa?

TIMOTEO           - Ci sono 24 ore in un giorno.

VLADIMIR           - Probabilmente si riferisce a febbraio. Vi confondete, buonanotte. (esce Vladimir suonando il bangio)

TIMOTEO           - Sarà vero? Se non posso insegnare a Sophia a pensare in 24 ore, lei non potrà mai amarmi? (Sophia appare al balcone)

SOPHIA              - Timoteo  !

TIMOTEO           - Sophia! Sai bene?

SOPHIA              - Ti devo parlare. In qualche posto dove non ci vedano.

TIMOTEO           - Dove vuoi tu.

SOPHIA              - Ci possiamo incontrare qui?

TIMOTEO           - Sì, quando?

SOPHIA              - Ora!

TIMOTEO           - Ora? Certo. Sono qui.

SOPHIA              - Vieni su, presto. Ho ascoltato la conversazione del Conte. (Timoteo   salta sul balcone) Timoteo  , io sono incapace d’imparare. Tu devi lasciare subito il Villaggio di Marinella

TIMOTEO           - Mai senza di te.

SOPHIA              - Allora portami con te. Stanotte, (   salta in braccio a Timoteo)

TIMOTEO           - Ma la maledizione…

MUSICA FULMINI E SAETTE

SOPHIA              - Non può essere spezzata. Però possiamo vivere nella palude mangiando bacche e radici ed io diventerò vecchia e brutta e più stupida ed ignorante e non potrò amarti mai… ma almeno saremo insieme.

TIMOTEO           - Non è ciò che avevo in mente.

SOPHIA              - Allora siamo perduti.

TIMOTEO           - No, no Sophia. Ti insegnerò. Spezzerò la mal….ione. Domani, lo prometto.

SOPHIA              - Oh, Timoteo  , vorrei amarti.

TIMOTEO           - L o farai. Domani. Lo prometto.

SOPHIA              - Aspetta, ho paura.

TIMOTEO           - Non avere paura, Sophia.

SOPHIA              - Se potessi conoscere il sentimento di amarti solo per un giorno sopporterei centinaia di anni di maledizione… Buonanotte, Timoteo  . Dio ti benedica. (Sophia esce)

TIMOTEO           -  (rivolto al pubblico) Lei non mi chiede di essere amata, ma di conoscere cosa significa dare il proprio amore ad una persona. Sono capitato in un posto speciale. Amo PAOLINA, amo GAVINA PASTORE, PASQUALINA e sì, persino il Conte Vladimiro. Tutti loro. Che Dio mi mandi la forza di spezzare la maledizone…

MUSICA FULMINI E SAETTE

 e di saltare su e giù da questo balcone. (scendono dal balcone) Beh, speriamo che vada tutto per il meglio… (inizia ad uscire)

SOPHIA              - (riappare al balcone) Timoteo  ! Dimenticavo di dirti una cosa!

TIMOTEO           - (affannato) Domani, Sophia! Non sopporterei altre notizie stasera. (esce tenendosi il petto)

POLIZIOTTO      - Sono le dodici  e tutto va bene. Sono le dodici  nel villaggio di   Marinella e tutto va bene. Sono le dodici  e tutto va bene. (esce)

FINE PRIMO ATTO


SECONDO ATTO

SCENA I

                             La piazza del paese al mattino presto, appare Gavina e Battistina    sbadigliando, Spartaco.

GAVINA PASTORE  - Paolina, nissciuna novità?

PASQUALINA    - A che proposito, io le pecore non l’ho viste!  

PASQUALINO    - e certo, Paolina l’ha ridotte e spezzatino!

BATTISTINA PASTORE A proposito della maledizione, maledizione!

MUSICA FULMINI E SAETTE

GAVINA PASTORE  - Guardiamo si c’è qualche cosa sul giornale.

BATTISTINA PASTORE       Quale giornale? Giornale ( cade un giornale dall’alto)

GAVINA PASTORE  - Questo  sul giornale!

PASQUALINO    - Buona idea. È piovuto stanotte.

GAVINA PASTORE  - Indove c’è scritto?

PASQUALINO    - Lo sento. La carta è ancora umida.

GAVINA PASTORE  - Forse è stato lu cane tuo   

(entra PAOLINA con  il carrello  trascinato a fatica)

PASQUALINA    - Cosa è successo al carrello?

PAOLINA            - E’ stanco. E’ tutt’oggi che camminiamo.

PASQUALINO    - E dove siete stati

PAOLINA            - A fare il tour della Danimarca, comodo, veloce ed ecologico, si accettano prenotazioni: 5 soldi un giro 3 soldi 2 giri . (esce, casa del Dottore. Appaiono lui e Olga portando la candela)

DOTTORE          - Vieni. Preghiamo, Olga. Prega per la liberazione.( segno della croce al contrario) Nostro Signore, che sei nei cieli. Noi siamo al Villaggio di Marinella, e siamo nei casini. (sono inginocchiati di fronte al divano)

OLGA                  - Noi siamo gente semplice, caro Signore.

DOTTORE          - Ma non siamo così semplici che non crediamo in te.

OLGA                  - Perdona i nostri peccati, Signore care .

DOTTORE          - Non sappiamo cosa facciamo perché non sappiamo cosa facciaaaaamo.

ENTRAMBI         - Dio ci benedica se stesso. Chiunque sia.

INSIEME             AAAAmen. (bussano alla porta)

DOTTORE          - Era la porta?

OLGA                  - No, credo che era qualcuno che bussava.

DOTTORE          - Allora aprila. Aprila! Deve essere l’insegnante. Sophia! È l’ora! Sveglia datti una mossa! (a Olga, poiché Olga spinge la porta) Nell’altro mondo! Nell’altro mondo! (entra Timoteo   affannosamente)

TIMOTEO           - Sapete che ora è?

DOTTORE          - 6 meno 10?

OLGA                  - 8 meno ¼.?

DOTTORE          - 9 meno ¼?

OLGA                  - Non abbiamo l’orologio.

DOTTORE          - Scegliete un ora che vi piace. 10 e 20. 11 e 40. Quello che preferite.

POLIZIOTTO      - (tutto assonnato) Sono le otto  e tutto va bene. Sono le otto nel Villaggio  di Villaggio di Marinella e tutto va bene. Sono le otto e tutto va bene. (esce)

TIMOTEO           - Oddio, sono nei guai! Non capite. Il Conte mi ha detto che ho a disposizione solo 24 ore dal mio arrivo a Villaggio di Marinella per spezzare la maledizione. Sono arrivato ieri mattina alle 8 precise. Ora sono le 8. Quindi mi resta un’ora sola. Anche meno di un’ora! Ho appena sprecato un intero minuto per…….

DOTTORE          - Che peccato. Lo avete perso. Abbiamo finito le preghiere 2 minuti fa.

TIMOTEO            - Chiami Sophia! Non possiamo perdere altro tempo. Presto, vi prego. (si odono dei passi)

DOTTORE          - Ascolti! Sento dei passi sulle scale. (entra Sophia)

SOPHIA              - Buongiorno, mammà. Buogiorno, papà. Buongiorno, insegnante.

DOTTORE          - Tutti e tre giusti!… Sarà un gran giorno oggi, lo sento!

TIMOTEO           - E sei più bella che mai.

OLGA                  - Dove ci sediamo?

TIMOTEO           - Dottore, con tutto il dovuto rispetto, ho bisogno della massima concentrazione di Sophia questa mattina. Devo chiedervi di lasciare la stanza.

DOTTORE          - Faremo in modo che nessuno vi disturbi. (OLGA e il dottore si avviano verso la porta)

OLGA                  - Arrivederci, mio angioletto.

DOTTORE          - Fai ciò che ti dice l’insegnante. insegnante Se avrà successo, , ci avvisi con un segnale, vada alla finestra e fischi tre volte a lungo poi faccia un fischio breve…

OLGA                  - Seguito da sei fischi lunghi.

DOTTORE          - Se fallisce, faccia fischi 7 volte con suoni brevi.

OLGA                  - Seguiti da tre lunghi.

DOTTORE          - Se invece volete la colazione…

TIMOTEO           - Volete per piacere uscire!! (li spinge con veemenza  fuori) Sophia, la scorsa notte credevo che il compito fosse impossibile da realizzare.   ma oggi, guardandoti negli occhi, capisco che non esiste più una vita senza di te. Perciò non dobbiamo permetterci di disperare  Solo un miracolo ci può salvare e noi   dobbiamo far accadere questo miracolo.

SOPHIA              - Che Cos’è il miracolo?

TIMOTEO           - Un miracolo è un desiderio di Dio. Tu sei un miracolo, Sophia.

SOPHIA              - Vuoi dire che Dio mi ha desiderato?

TIMOTEO           - In uno dei suoi momenti più sublimi…Presto Dobbiamo affrettarci, Sophia. (prende un libro) Questo è un libro di elementari nozioni matematiche. È usato per insegnare i principi aritmetici ai bambini molto piccoli.

SOPHIA              - Non credi che sia uno studio troppo avanzato per me?

TIMOTEO           - Non credo, Sophia. Visto che non possiamo andare ulteriormente indietro nel programma. Beh, iniziamo. (apre il libro alla prima pagina; un grande numero uno la riempie) L’Uno è la figura, il simbolo per una singola unità. Un dito, una Sophia, un Timoteo  , un libro…una Sophia.. Ora alzo un dito, Sophia. Poi ne alzo un secondo. Uno più uno fa due. Le dovresti ripetere per me, Sophia?

SOPHIA              - Quale parte?

TIMOTEO           - Uno…

SOPHIA              - Uno…

TIMOTEO           - Più uno…

SOPHIA              - Più uno.

TIMOTEO           - Fa due!

SOPHIA              - Fa due!

TIMOTEO           - Sì! Sì! Sì! Magnifico! Facciamo progressi. Lenti progressi, invisibili, progressi… sono molto, molto orgoglioso di te! Sei pronta per andare avanti?

SOPHIA              - Sì. Con la storia. Spero di impararla bene come la matematica.

TIMOTEO           - Beh, a dire il vero non credo che   l’abbiamo imparata. Potrebbero ancora esserci problemi? Continuiamo. Uno più due fa tre.

SOPHIA              - Non avevo finito con uno più uno?

TIMOTEO           - Sì, se ricordi la risposta.

SOPHIA              - La ricordavo prima. È necessario ricordarla di nuovo?

TIMOTEO           -  Certamente è necessario ricordarla di nuovo. È necessario ricordarla per sempre.

SOPHIA              - Vuoi dire che mi chiederai per sempre quanto fa uno più uno?

TIMOTEO           - No! Quando me lo dirai potremo andare avanti col programma.  

SOPHIA              - Tu lo sai quanto fa uno più uno?

TIMOTEO           - Certamente.

SOPHIA              - E allora perché devo saperlo io? Se tu provi affetto per me, mi dirai la risposta ogni qualvolta te lo chiederò.

TIMOTEO           - Ma io non potrò essere sempre al tuo fianco. Tu devi sapere la risposta. Nel caso che altre persone te lo chiedano.

SOPHIA              - Nessuno qui ha mai fatto domande del genere. Anche se io gli dessi la risposta, non sarebbero in grado di sapere se è giusta o no.

TIMOTEO           - Perché sono tutti ignoranti a causa della maledizione.

MUSICA TUONI FULMINI E SAETTE

SOPHIA              - Ti stai arrabbiando con me. Quando non mi fai simili domande, mi dici sempre delle cose adorabili. Allora è questo essere intelligenti?

TIMOTEO           - No, Sophia. È la frustrazione e l’impotenza che mi fa comportare in modo così duro. Perdonami. Ripartiamo dall’inizio. Uno più uno fa due. (indica un oggetto alla volta che è presente nella stanza) Ripeti.

SOPHIA              - Uno più uno fa due. Ripeti.

TIMOTEO           - No! Non ripetere la parola “ripeti”. Ripeti solo la parola precedente a quando dico “ripeti”… ora osservami: uno più uno fa due. Ripeti!!

SOPHIA              - Come eri da bambino?

TIMOTEO           - (arrabbiandosi) Come ero da bambino?

SOPHIA              - Stai urlando di nuovo.

TIMOTEO           - Perdonami Sophia, mi stavo solo chiedendo perché mai ci hanno messo su questa terra e qual è lo scopo dell’esistenza umana.

SOPHIA              - Lo scopo dell’esistenza umana…

TIMOTEO           - (urlando) Ne ho abbastanza! Sophia, devi smettere  di farmi domande. Il tempo a disposizione sta scadendo.

SOPHIA              - Beh, sto imparando bene?

TIMOTEO           - Sophia, devi rispondere alle mie domande, non pensare a cosa vuoi che io ti risponda.

SOPHIA              - Allora imparerò solo quello che tu vuoi che io impari. Perché non posso imparare quello che voglio sapere?

TIMOTEO           - Perché ciò che tu vuoi sapere non ha un valore pratico. Ciò che voglio insegnarti è un livello accettabile di conoscenza.

SOPHIA              - Sapere come eri da bambino non è un livello accettabile di conoscenza?

TIMOTEO           - Certo che no. Non ha nessun significato.

SOPHIA              - Ma è più interessante di ciò che è significante.

TIMOTEO           - Ma io non sto cercando di interessarti, sto cercando di educarti.

SOPHIA              - Ma se non riesci ad interessarmii, non riuscirai mai ad educarmi. Lo trovo molto significativo.

TIMOTEO           - Non esiste nulla come la logica di una mente illogica. Riproviamo ancora una volta. (mimano una lezione, lui si arrabbia, lei non capisce, ecc)

MUSICA

 (OLGA e il Dottore appaiono fuori della casa. OLGA sbircia dentro)

DOTTORE          - Credo che stiano parlando la lingua del coniglio, ora. (Paolinao esce dal negozio)

PAOLINA            - Quanto tempo ci mettono? Non ho venduto una salsiccia in tutta la mattinata. (arriva PASQUALINA)

PASQUALINA    - Buongiorno, dr. Malacura.

PASQUALINO    - Buongiorno, dr. Malacura.

DOTTORE          - (a OLGA) Che succede? (Timoteo   sta sbattendo la testa sul pavimento disperatamente)

OLGA                  - Credo che le stia insegnando la ginnastica.

PASQUALINA    - Dr. Malacura, ho una lettera urgente per l’insegnante.

DOTTORE          - Silenzio, prego. Questa è una zona scolastica. (arrivano Paolina E Gavina Pastore)

PASQUALINO    - Mia moglie ha  un’importante lettera per l’insegnante. C’è scritto urgente,

 PASQUALINA   così abbiamo sbagliato casa solo tre volte prima di arrivare qui.

DOTTORE          - Non vede che è occupato? Portategliela più tardi.

OLGA                  - Non mi piace come sta andando, proprio non mi piace come sta andando.

DOTTORE          - ( con voce da salmo in chiesa)Preghiamo. Preghiamo Dio che questo giovane ci liberi dal sortilegio… (Timoteo   esce) Zitti! Zitti tutti! L’insegnante vuole parlare… Oh Dio, fa che sia la risposta alle nostre preghiere.

GAVINA PASTORE  - A-mmen!

BATTISTNO PASTORE       Ammen

OLGA e PAOLINA – A …noi!

DOTTORE          - Mia figlia… è vuota oppure è…

TIMOTEO           - E’ sempre la stessa… Mi rimangono pochi istanti e devo fare in fretta, perché più tardi potrei non avere più l’intelligenza per chiederlo. Vorrei la mano di sua figlia Sophia. La chiedo ora che la amo ancora. Nel giro di pochi minuti potrei non conoscere più il significato di questa parola. Quando il poliziotto   suonerà le nove, spero che avrete una risposta per me. (torna indietro)

DOTTORE          - E’ un bravo giovane, educato. Molto ambizioso. OLGA, che ne pensi?

OLGA                  - Se un uomo non riesce a spezzare una semplice maledizione, come potrà portare a casa la pagnotta?

PASQUALINA    - E che ne dirà Trema?

DOTTORE          - Chi?

PASQUALINO    - Trema, Trema.

PASQUALINA    Sapete, là sulla collina. Quello che ci getta l’acqua.

GAVINA PASTORE  - I postini  c’ hanno ragione. È la  maledizione! “Questo matrimonio non s’ha da fare!”…

BATTISTINA PASTORE       Ammaza quanto te si fatta brava! pare che sei ita a scola!

PASQUALINA           - Aspettate! C’è una possibilità, non ve lo ricordate?.

PASQUALINO    E’  vero! Se uno straniero, prima che diventi scemo come noi,sposa una del Villaggio di Marinella è poi libero di portarla via di qua.

PASQUALINA    Si, si, può portarla via di qua

DOTTORE          - Non lo sapevo.

PASQUALINO    - Fu aggiunto alla maledizione anni fa…

PASQUALINA    si, si , per renderla più..(sguardo eccitato)  eccitante.

PAOLINA            - Non rivedrete mai più vostra figlia, ma saprete che è felice e che diventerà ogni giorno più intelligente.

GAVINA PASTORE  - Ma quanto me piace sta storia! Dottore e datijelo!.

BATTISTINA PASTORE       Date a Sophia il vostro permesso.

PASQUALINO    - Se non lo date a lei, datelo a me.

PASQUALINA    Nu te permette, che io so scema ma mica cornuta!

DOTTORE          - Ma questa . È una decisione, e io non posso prendere una decisione.

OLGA                  Lasciamo fare a Dio. Lasciamo decidere a Dio. (si inginocchiano e pregano)

SOPHIA              - ( in piedi , si avvicina a Timoteo) Che stai facendo, Timoteo  ? (Timoteo   è seduto e pensa)

TIMOTEO           - I miei ultimi pensieri. Gli ultimi momenti di ragione… Mi dispiace. Non posso aiutarti a volare oltre le montagne e i laghi, Sophia. Ma non ti lascerò. Rimarrò qui per sempre, non illuminato dalla luce della tua bellezza, ma coperto dall’oscurità della mia ignoranza… questa è la dimostrazione del mio amore per te.

SOPHIA              -Oh Timoteo Farei qualsiasi cosa per salvarti da questa calamità… qualsiasi cosa! (preludio di campane) Oh, scappa, Timoteo  . Fuggi per la tua vita. Ci sono molte ragazze che tu potrai incontrare, in altri villaggi.

GAVINA PASTORE  A Furbacchia (alzandosi)

BATTISTINA PASTORE       A Civitabestia (alzandosi)

SPARTACO        a Severina (alzandosi)

TIMOTEO           - Ascoltami attentamente e ricordatelo per sempre. Ti amo, ti amo con tutto il mio cuore. (le campane iniziano a suonare)

GAVINA PASTORE  - Ascoltate! La campana della chiesa! (campana)

BATTISTINA PASTORE       la maledizione|

SPARTACO        - Il tempo è scaduto.

TIMOTEO           - Salvalo, Sophia. Conserva nella memoria ciò che ho detto. (campana)

PAOLINA            - La sua ultima possibilità di sposarsi. Conosco quei momenti. (campana)

OLGA                  - Dillo, marito. Dài loro il permesso di sposarsi. (campana)

TIMOTEO           - Tutto l’amore che ti avrei dato nell’arco di una vita deve essere compreso in un istante finale. (campana) ( Mima un sopraggiunto malore, cade a terra in ginocchio e poi si rialza)

SOPHIA              ( Si siede e resta pensosa e triste)

       - Arrivederci, dolce Sophia. Non ti ho amato a lungo, ma ti ho amato molto. (campana)

DOTTORE          - Aspetterò per vedere che ora è. (campana)

TIMOTEO           - Dite a tutti gli abitanti di Marinella che  io… (campana, Timoteo   si blocca con uno sguardo ebete)

 POLIZIOTTO     - (dal balcone)   Sono le nove   e tutto va bene. Sono le nove  nel  di Villaggio di Marinella e tutto va bene. Sono le nove  e tutto va bene. (esce)  Sono le nove e tutto va bene! (entrano tutti in casa)

DOTTORE          - Splendide notizie, insegnante Cervelloni!

SOPHIA              - Mamma! Papà! Tutti! l’insegnante  deve dire qualcosa. Ascoltiamolo… Timoteo  , non volevi dire qualcosa?

TIMOTEO           - (stordito e confuso) Sì, ma tu hai detto a tutti di ascoltare. (il Poliziotto si unisce a loro)

PAOLINA            - Oh, oh!

GAVINA PASTORE  - Ha uno sguardo sul viso che mi è familiare.

BATTISTINA PASTORE, è vero lo riconosco

SPARTACO        - E’ lo stesso che è sul tuo viso.

SOPHIA              - (a Timoteo  ) No, volevo dire che noi tutti avremmo ascoltato le cose che avevi da dire.

TIMOTEO           - Oh, capisco… Grazie… ora come ora, non ho molto da dire.

BATTISTINA PASTORE       - Ciao core! Nun c’è ‘no  stupido, più stupido de isso!

GAVINA PASTORE nun ce bastavamo noiartri!.

DOTTORE          - Giovanotto, volete sposare ancora mia figlia?

TIMOTEO           - Sposare vostra figlia! Oh, no, signore, mi rendete un grande onore!

PAOLINA            - Sapevo che non l’avrebbe fatto da quando comprò il pesce bianco da me.

POLIZIOTTO      - Va bene, va bene, finiamola. Circolare, circolare. (Paolina, Gavina , Battistina Pastore  e il poliziotto escono)

PASQUALINA    - Se volete la vostra lettera urgente, fatemelo sapere.

PASQUALINO     Ora nulla è più urgente nella vostra vita. (rimette la lettera nella sacca ed esce)

OLGA                  - Sophia, cara, va in giardino a piantare della verdura. Stasera mangiamo insalata. (esce) (Sophia resta accasciata sul tavolino)

DOTTORE          - Allora, giovanotto… quali sono i tuoi piani ora che tutti i piani sono andati in fumo?

TIMOTEO           - Non ne sono sicuro. Questa assenza di pensieri non so dove mi condurrà.

DOTTORE          - Beh, allora potete tentare con la politica. Mi sembrate molto tagliato.

TIMOTEO           - Oh, forse mi sono tagliato radendomi. Se mi darò alla politica dovrò stare più attento.

DOTTORE          - Il mio è solo un parere da dottore, ma quando sei sotto una maledizione, sei veramente sotto una maledizione. (a Sophia) Sophia, vorrei che prima di andare a letto, andassi   a far fare una passeggiata al canarino. (esce)

TIMOTEO           - Mi spiace, Sophia. Non stavamo facendo una lezione quando DIN stavano suonando le nove? Cosa stavamo facendo?

SOPHIA              - Stavi dicendo che mi amavi e che dovevo conservarlo nei miei ricordi perché presto non mi avresti più amato. Non mi ami, adesso, Timoteo  ?

TIMOTEO           - Amarti? Non sono più tanto sicuro di cosa significhi questa parola. Forse se mi baci. Vorresti baciarmi?

SOPHIA              - Con tutto il mio cuore.

TIMOTEO           - No. Io intendevo con…

SOPHIA              - So cosa volevi dire. (si baciano ardentemente) Oh, Timoteo  ! Più sei ignorante e meglio mi baci!

TIMOTEO           - E meglio bacio e più divento brillante! Oh, mia dolce, cara Sophia guardami! Guardami e dimmi  cosa vedi! (salta sulla sedia del dottore)

SOPHIA              - Vedo un grande amatore che sta sporcando la sedia del mio babbo!

TIMOTEO           - No, Sophia. Stavi vedendo un uomo intelligente ispirato dall’amore. Non sono sotto la maledizione, Sophia. Sono ancora intelligente. Ho solo finito di essere stupido.

SOPHIA              - Hai finito di essere stupido?

TIMOTEO           - Sì.

SOPHIA              - Non mi sembra una cosa molto intelligente.

TIMOTEO           - Lo sarà; te lo prometto.

SOPHIA              - Ma la maledizione…

TIMOTEO           - Non ha avuto effetto su di me. Eh, ammetto che ero un po’ preoccupato. Specialmente quando sono scoccate le nove. Ma quando ho visto che non era successo niente, mi sono improvvisamente reso conto… Puoi essere maledetto solo se permetti a te stesso di esserlo. La mancanza di intelligenza del Villaggio di Marinella è auto-inflitta, è una rinuncia al proprio essere, è una paura, un senso di colpa causato da un tirannico potere. Capisci?

SOPHIA              - Tutto, tranne la spiegazione.

TIMOTEO           - Se un genitore ti dice fin dal giorno della tua nascita che sei una bambina brutta, crescerai credendo di esserlo, sentendosi così una persona senza scopo. Dal giorno della tua nascita ti è stato detto che eravate tutti stupidi… Ora capisci?

SOPHIA              - Non bene come prima.

TIMOTEO           - So che non serve a niente dirtelo. Devo mostrartelo. Quando mi sono reso conto di ciò, mi sono sentito ispirato. Ho ideato un piano che spezzerà questa maledizione…

SOPHIA              - In che cosa consiste?

TIMOTEO           - Tu sposerai  il Conte di  Marinella.

SOPHIA              - Stai ancora fingendo di essere stupido?

TIMOTEO           - No, Sophia. Non intendo dire che devi sposare il Conte Vladimir.

SOPHIA              - Oh, grazie al cielo. Mi  hai spaventato a morte.

TIMOTEO           - Tu   sposerai me, Sophia. Diventerò io il Conte di Marinella. Capisci?

SOPHIA              - Non farmi più quella domanda.

TIMOTEO           - Abbi fiducia in me, Sophia. (in ginocchio) Domani tu sposerai me ed io  domani spezzerò  la maledizione  . Domani sarai intelligente, Sophia.

SOPHIA              - Per il momento potrei avere un altro bacio?

TIMOTEO           - Certamente, mia cara. Ora devo realizzare il mio piano.

SOPHIA              - Sono così emozionata, Timoteo  . Stanotte schiarirò la mia mente, da tutto il non senso per prepararmi alla nuova conoscenza che sta per arrivare.

TIMOTEO           - (al pubblico) Il piano ha inizio. Devo solo trovare il Conte Vladimiro. (Timoteo   esce)

MUSICA _ CAMBIO SCENA

(entra il Conte Vladimiro e rivolgendosi al pubblico)

VLADIMIR           - Stava parlando di me? A voi piace l’insegnante, vero? Lui è meglio di me, non è così? Ammettiamolo… rinuncerei a tutta la mia ricchezza e al mio potere se solo potessi essere un eroe. Non dovrei indossare questo ridicolo costume… il pubblico applaudirebbe le mie entrate. Voi non mi state neanche ad ascoltare, non è così? A voi importa solo che quei due ragazzi stiano insieme…. Spero che piova quando uscirete da questo teatro. (fa per uscire, Timoteo   arriva di corsa)

TIMOTEO           - ( con voce da ritardato mentale) Oh, buongiorno, Conte Vladimiro. Vi ricordate di me? Qualcosa. ….Qualcosa Timoteo.

VLADIMIR           - (al pubblico) Ascoltate questo discorso. Cosa vuol dire, qualcosa?

TIMOTEO           - Non ho potuto fare a meno di origliare la vostra conversazione. Vorrei farvi sapere che anche se ho perso la maggior parte della mia intelligenza…

VLADIMIR           - Tutta l’intelligenza.

TIMOTEO           -…. Tutta l’intelligenza… possiedo ancora dei sentimenti. Mi addolora sapere che il fatto che voi non piacete a nessuno vi renda così infelice.

VLADIMIR           - E’ facile per te dire questo. Neanche a te piaccio,  vero?

TIMOTEO           - Beh, non mi dispiacete.

VLADIMIR           - Ma vi piaccio?

TIMOTEO           - No, non molto.

VLADIMIR           - Vedi!

TIMOTEO           - Sapete perché? Non fate nulla per redimervi. Perché non lo fate?

VLADIMIR           - Non saprei. Suppongo perché ero predestinato così. Mio padre mi insegato fin da bambino che se volevo mantenere il potere su questa gente, non avrei mai dovuto essere gentile con loro. Avrei dovuto solo spaventarli e farli tremare.

TIMOTEO           - Le piaceva suo padre?

VLADIMIR           - Beh, era a posto, suppongo.

TIMOTEO           - In realtà non vi piaceva, giusto?

VLADIMIR           - Non lo dite a nessuno. Quando avevo nove mesi cercai di scappare da casa.

TIMOTEO           - Lo immaginavo! Beh, l’unico modo per farsi amare è compiere un gesto di redenzione. Non c’è qualcosa di buono che potreste fare per il villaggio?

VLADIMIR           - Tipo un barbecue?

TIMOTEO                  - Beh, potrebbe essere un inizio. Però stavo pensando a qualcosa più in grande stile. Come spezzare la maledizione.

VLADIMIR           - Come posso farlo? Non sarà spezzata finché Sophia non mi sposa.

TIMOTEO           - O sposa un altro Conte dii Marinella.

VLADIMIR           - Non esistono. Sono l’ultimo della stirpe.

TIMOTEO           - Potreste però avere un figlio…

VLADIMIR           - Ma se non sono neanche sposato. Sarò un villico, ma non vado certo in giro  a spassarmela… (al pubblico) e forse questo è il vero  motivo della mia infelicità.

TIMOTEO           - Non è necessario essere sposati. Potete adottare un figlio.

VLADIMIR           - Adottare un figlio? Ma chi?

TIMOTEO           - Io!

VLADIMIR           - Tu!

TIMOTEO           - Sono scapolo, disponibile e pronto, non sono molto intelligente, ma lo sarò appena finirà la maledizione.

VLADIMIR           - Ho sempre desiderato un figlio. Qualcuno da portare a pesca (mima una canna da pesca) con me.

TIMOTEO           - Non ho mai avuto un vero papà.

VLADIMIR           - Ragazzo mio, Timoteo  . Ora ci sono io.

TIMOTEO             Papà!.

VLADIMIR           - E poi la gente mi amerebbe, non credi?

TIMOTEO           - Ti amano di già. Guarda i loro visi. Ti stanno sorridendo. Guarda. (indica il pubblico, Vladimir guarda compiaciuto)

VLADIMIR           - (al pubblico) Sì, lo vedo! Oh, che Dio ti benedica. Non sai cosa significhi questo per me.

TIMOTEO           - Be’, ora andiamo a firmare i moduli di adozione e poi avvisiamo la famiglia di Sophia. Sei pronto, papà? (lo prende per mano e fa per uscire)

VLADIMIR           - Lasciami osservarli ancora un po’ mentre mi sorridono. (al pubblico) grazie, grazie a tutti. Magari la settimana prossima possiamo cenare insieme… Nel frattempo, siete tutti invitati al matrimonio di mio figlio! (a Timoteo   uscendo) Per  prima cosa ti farò lucidare le scarpe.

MUSICA _ BALLO ( genere matrimonio tirolese)

                                    (    si sente una musica allegra e “luminosa”. Gavina e Battistina  Pastore, Spartaco, Pasqualina e Paolina entrano ballando, i vestiti “tirati a lucido” in alto sul balcone c’è il Sindaco, balla a ritmo della musica))

SCENA II

(loro si fermano  e il Sindaco continua a ballare senza musica)

GAVINA PASTORE  - Come me sento felice!

PASQUALINO E si! dopo 200 anni la maledizione sarà spezzata.

SPARTACO        - Ho appena avuto un pensiero atroce.

PASQUALINA    - Quale?

BATTISTINA PASTORE       Oh! No, nun ce fa pijà paure  che ci scappino le pecure!

SPARTACO        - Fate   conto che si   rompe  la maledizione, e fate conto   che io scopro che sono veramente così…!

SINDACO                  - Silenzio! Oooohhh!!!!
POLIZIOTTO     Silenzio! Sta parlando il signor sindaco…e quando il Sindaco parla..Ssssssssssss|
SINDACO          Entri lo sposo!
MUSICA MARCIA NUNZIALE
( Entra lo sposo con Olga e Vladimiro, gli altri si posizionano ai lati della scena)

PASQUALINA         sono proprio elegantissimissimi

PAOLINA           - Non è di cattivo augurio per la madre della sposa vedere il postino prima del matrimonio? (Pasqualina  si nasconde dietro Paolina

TIMOTEO           - (al pubblico al centro) Ricordate, se sembro ancora stupido è perché faccio finta. Fa tutto parte del piano.

OLGA                  - (a Vladimir) Dovete essere orgoglioso di lui.

VLADIMIR           - E’ mio figlio da dieci minuti e non mi ha mai dato un dispiacere. (entrano il dottore e Sophia in abito da sposa)

PASQUALINA    - Spero che si ricordi di darmi il suo nuovo indirizzo. (entra il Sindaco con il poliziotto)

PASQUALINO  E se non ce lo da?

SINDACO          Entri la sposa!

POLIZIOTTO      Zitti tutti,    il Sindaco parla!

SINDACO           - ( Parla facendo eco con la voce)Siamo qui riunitititi in questo giorno, cari amicicici, per essere testimoni dell’unione di due anime nel sacro vincolo del matrimonionionio. Ed è solo grazie alla volontà ed alla benevolenza del nostro caro amico Conteonteonte che questa benedetta unione si può realizzareareare.

TUTTI                  - Grazie, Conte.

SINDACO           - Che lo sposo faccia un passo avanti.

VLADIMIR           - Sei tu mio caro. (Timoteo   si avvicina facendo un passo indietro)

SINDACO           - E che la sposa faccia un passo avanti. (Sophia fa dei passi indietro e va verso Timoteo)

SOPHIA              -(sottovoce) Timoteo  , il tuo piano è stato geniale.

TIMOTEO           - Grazie, Sophia.

SINDACO           - Vuoi tu Timoteo  , figlio del Conte Vladimir di Marinella   fu Casimiro  Conte di Marinella(scuotendosi) Trema, Trema, Trema…

TUTTI                  (scuotendosi) Trema, Trema, Trema…

VLADIMIR           - No, no. Non oggi. Non dovete farlo oggi. È vacanza.

PASQUALINA    - Eh, grazie…

SPARTACO        molto gentile…

POLIZIOTTO      che pensiero…

SINDACO           - Vuoi tu, Timoteo  , prendere Sophia, per amarla e tenerla per l’eternità?

TIMOTEO           - Lo faccio.

SINDACO           - No, lo voglio.

TIMOTEO           - Voi lo volete?

SINDACO           - No, voi lo volete?

POLIZIOTTO      - Voi lo volete?

DOTTORE          - Lui vuole. Lo fa. Dillo.

TIMOTEO           - Lui vuole, lo fa. L’ho detto.

DOTTORE          - Non dire quello che dico. Devi dire quello che dice lui.

TIMOTEO           - Cosa ha detto lui?

VLADIMIR           - “Lo voglio”. Devi solo dire “lo voglio”.

TIMOTEO           - Mio padre dice che lo voglio.

VLADIMIR           - Inizio ad odiare questa maledizione, lo giuro.

SINDACO           - E vuoi tu Sophia, prendere Timoteo  , in salute e in malattia, nel bene e nel male, finché morte non ti separi?

SOPHIA              - Lo voglio.

OLGA                  - Con un cervello così avrebbe potuto sposare chiunque.

SINDACO           - Prima che dichiari questa sacra unione, c’è qualcuno fra di voi che abbia dei validi motivi per cui Timoteo   e Sophia non debbano unirsi nell’eterno vincolo del matrimonio?…. Allora con il potere investitore in qualità di Primo SINDACO del villaggio di Santa Marion  vi dichiaro…

VLADIMIR           - (facendo un passo avanti) Beh, forse ci sarebbe un piccolo particolare.

SINDACO           - Avete da obiettare a questo matrimonio? ( comincia a sfogliare il libro dei matrimoni, come per cercare una soluzione).

VLADIMIR           - Potete scommetterci! Questo ragazzo non è mio figlio… Questo figlio non è il mio ragazzo!

POLIZIOTTO      Allora lo arresto, lo arresto, lo arresto! (Risata malefica) Finalmente posso cominciare a compiere il mio dovere di rappresentante delle forze dell’ordine, non è vero signor Sindaco?

TIMOTEO           - Che stai dicendo, Papà!

SINDACO           Silenzio tutti e fatemi capire! Cos’è questa storia sig Conte? Siate chiaro

VLADIMIR           - Credi veramente ch’io sia pazzo? Perché dovrei rinunciare ad una ragazza attraente come lei?

TIMOTEO           - Ma il certificato di adozione…

VLADIMIR           - E’ falso.

POLIZIOTTO      Allora lo arresto, lo arresto, lo arresto! (Risata malefica)

VLADIMIR           Ti sei così tanto fidato di me che non l’hai neanche letto. Questi documenti parlano chiaro  . Non ti ho mai adottato, ho divorziato da te! Come dicono questi documenti, non siamo padre e figlio, non siamo più moglie e marito.

OLGA                  - Dio mio! Mia figlia quasi sposata ad un uomo divorziato. (sviene nelle braccia di Vladimiro)

SOPHIA              - Timoteo  , fa parte del piano?

TIMOTEO           - No, Sophia. Mi dispiace.

VLADIMIR           - Non abbiate paura, ( fa cadere a terra Olga). Posso anche essere un serpente velenoso e traditore, ma ho sempre un’etica. Il matrimonio si farà.

DOTTORE          - Mia figlia non sposerà un impostore.

VLADIMIR           - Un impostore, no. Ma uno Di Marinella sì! Avete promesso la mano di vostra figlia ad uno Di Marinella, caro dottore. E una promessa deve essere mantenuta.

SINDACO           - Questa è la legge. Io stesso l’ho scritta.

POLIZIOTTO      E io la farò rispettare!

DOTTORE          - E’ vero. E l’ho perfino votata.

VLADIMIR           - Ed io sono l’unico vero Conte dii Marinella che esista! (sposta violentemente Timoteo e si mette al suo posto)

SOPHIA              - Timoteo  , non ti opponi a questo matrimonio?

TIMOTEO           - Che posso fare, Sophia? Non ho speranze.

SINDACO           - Andiamo, coraggio! Non posso stare tutto il giorno qui.

POLIZIOTTO      Circolare! Circolare, lo spettacolo è finito, tutti a casa!

VLADIMIR           -No, lo spettacolo  non è ancora finito! Pronunci il matrimonio e la facciamo finita. C’è una camera d’albergo prenotata da 200 anni che ci aspetta  per questa luna di miele.

DOTTORE          - Mi dispiace, figlia mia. Con tutto il mio cuore, mi dispiace.  

SINDACO           - Siamo qui riuniti…

VLADIMIR           - Abbiamo già fatto quella parte. L’abbiamo sentita. Io voglio. Chiedetelo a lei.

SINDACO           - E vuoi tu Sophia, prendere il Conte Vladimir, finché morte non vi separi?

OLGA                  - Dillo, cara. Sarai ricca e intelligente. È meglio che essere felici.

SOPHIA              - Addio, Timoteo  … addio. Lo voglio.

SINDACO           - Allora con il potere investitomi in qualità di   sindaco del     Villaggio di Marinella…

TIMOTEO           - Non avete detto l’altra parte.

POLIZIOTTO      Chi osa contraddire il nostro signor Sindaco?

SINDACO           - Quale altra parte?

TIMOTEO           - La parte se… esiste qualcuno che obietta, e io obietto.

VLADIMIR           - Come, come?

SINDACO           - E per quale motivo?

POLIZIOTTO      - E per quale motivo?

TIMOTEO           - Perché non ho ancora ricevuto la mia lettera urgente.

VLADIMIR           - Che razza di motivo è?

PASQUALINA    - E’ una lettera urgente per l’insegnante.

PASQUALINO    Si ce l’ho ancora io!

TIMOTEO           - Per me? E chi mai sarà?

VLADIMIR           - Vada avanti con  la cerimonia, mentre lui legge la lettera.

SINDACO           - Non posso. È contro la legge.

POLIZIOTTO      E nessuno andrà contro la legge finché ci sono io!

DOTTORE          - E’ vero. Io l’ho perfino firmato. (Timoteo   prende la lettera, si siede e la legge. Tutti tranne Vladimir si mettono intorno a lui e ascoltano)

TIMOTEO           -Oh! Oh!  Ho paura che siano cattive notizie. Mio zio, il mio unico parente rimasto, è appena morto a Mosca lasciandomi solo i suoi debiti. Prima di morire ha detto che la colpa delle sue disgrazie era dei suoi parenti lontani, egoisti e vendicativi; e che neanche cambiando il suo cognome in Cervelloni gli era servito a sfuggire alla infausta mano del destino.

DOTTORE          - Quale era il suo nome prima di cambiarlo in Cervelloni?

TIMOTEO           -Conte di Marinella!

PAOLINA            - Oh, oh!

VLADIMIR           - I parenti lontani ti perseguitano  sempre e comunque!

SOPHIA              - Timoteo  ! Ti rendi conto di che cosa significa?

TIMOTEO           - No, cosa?

DOTTORE          - Se ne renderà conto tra pochi minuti. Insegnante, riprendete il vostro posto accanto a mia figlia. Questa volta sposerà la persona giusta!

TIMOTEO           - (al publico) Mi sono inventato tutto. Questa lettera è un conto della mia Università che dice che devo ancora pagare la retta dell’ultimo anno.

GAVINA PASTORE  - Presto, Timoteo  , presto.

BATTISTINA PASTORE Vieni, smettila di perderti in chiacchiere

TIMOTEO           - (al pubblico) Ho innestato una bomba nelle loro menti. Ora prego Dio… per l’esplosione! (corre di fianco a Sophia)

SINDACO           - Si sbrighi. Tutti al loro posto. Non voglio passare il resto della mia vita sposando questa ragazza… Siamo tutti pronti?

TUTTI                  - Pronti!

SINDACO           - Vuoi, tu, Timoteo  …

TIMOTEO           - Lo voglio.

SINDACO           - E tu, Sophia…

SOPHIA              - Lo voglio.

SINDACO           - Se esiste qualcuno che obbietta…

TUTTI                  - Nessuna obiezione!

SINDACO           - E uno… e due… e tre… Aggiudicato! Vi dichiaro marito e moglie!

MUSICA TUONI E FULMINI

(tuono. Il palcoscenico diventa prima buio poi si illumina. Tutti cadono a terra tranne Timoteo   che li osserva)

MUSICA

(lentamente tutti si rialzano come risvegliati da un brutto sogno ed iniziano a parlare con fare forbito. Timoteo osserva)

BATTISTINA PASTORE Cos’è|

GAVINA PASTORE  - Non ho mai sentito un simile rumore in vita mia!

SPARTACO        - Mi sento come se mi avessero aperto il cranio in due. (lui , Gavina  e Battistina Pastore si guardano) Ho paura di chiederlo.

GAVINA PASTORE  - Vai avanti. Chiedilo.

BATTISTINA PASTORE e che aspetti?

SPARTACO        - Ma… e se sbagliassi?

GAVINA PASTORE  - E se invece avessi ragione?

BATTISTINA PASTORE … Chiedilo!…Chiedilo!…

SPARTACO        - Gatto?

GAVINA PASTORE  - Gatto. G-A-T-T-O!

SPARTACO        - Oh mio Dio, è un miracolo!

GAVINA PASTORE  - Miracolo. M-I-R-A-C-O-L-O.!

BATTISTINA PASTORE       Miracolo!

PASQUALINA    - Paolina ?Quanto fa 7+5?

PAOLINA            - Dodici.

PASQUALINA    - Più dodici?

PASQUALINO    - 24.

POLIZIOTTO      - Più 48?

PAOLINA            - 72!… Dimmi il nome di 5 capitali.

PASQUALINA    - Atene, Cairo, Londra, Roma e… (si blocca)

TIMOTEO           -Coraggi che  Lo sai! Coraggio!

PASQUALINO    - Paaa!

PASQUALINA           Parigi (tutti ridono)

  SINDACO           - La misericordia è salva. È scesa dal cielo come la pioggia gentile. (Spartaco e Gavina e  Battistina Pastore si rialzano)

SPARTACO        - E’ stupendo! Le avete dette voi queste parole?

SINDACO           - Penso di sì. Chi altro avrebbe potuto dirle?

POLIZIOTTO      Grande il nostro Sindaco!

OLGA                  Marito caro! Mi sento strana. Ho le ginocchia deboli. Mi gira la testa. (il dottore la aiuta ad alzarsi)

  DOTTORE          - Non ti preoccupare, cara. È solo il sangue che pulsa per l’emozione. A volte un improvviso afflusso di sangue al cervello può causare  delle ipersecrezioni di adrenalina .

  OLGA                  - Io… io non sapevo che eri un dottore così brillante.

  DOTTORE          - Sono solo un dottore di medio livello. Mi preoccupo per te perché… Ti amo, cara.

  OLGA                  - Ed io amo te, amore mio Anche quando non potevo dirlo, in cuor mio sapevo di amarti.

TIMOTEO             ( Si avvicina a Sophia e l’aiuta ad  alzarsi)

  SOPHIA              - Timoteo  , sei ancora come eri prima che io diventassi come sono?

  TIMOTEO           - Sono più di quanto sia mai stato e di quanto abbia mai sognato di poter essere.

  SOPHIA              - Ti amo, Timoteo  .

  TIMOTEO           - Ti amo, Sophia. ( si abbracciano)

  VLADIMIR           -( divide i due innamorati e si mette in mezzo ) E’ quindi finita? Volete dire che la maledizione ( al pubblico) è finita?

  DOTTORE          - Si guardi,  Conte Vladimir.

VLADIMIR             ( si osserva miseramente sentendosi ormai un fallito)

  PAOLINA            - Terre! Avrei dovuto investire il mio denaro in terre! Non puoi mai andare a bagno se hai un patrimonio in tenute e proprietà! (GAVINA PASTORE e Spartaco e escono)

  PASQUALINO    - Naturalmente dipende dalla situazione politica.

  PASQUALINA     Con l’attuale governo   la riforma sulle proprietà terriere è difficilmente attuabile. ( escono)

  VLADIMIR           - Che conversazione brillante. Tutto il mio potere su di loro è svanito.

  DOTTORE          - Il potere è un’arma inutile contro menti illuminate, Conte Vladimir. Qui , al Villaggio di Marinella siamo cittadini tutti uguali.

  OLGA                  - Forse gli uomini sono cittadini tutti uguali. Le donne sono state sottomesse a lungo prima che esistesse qualsiasi maledizione.

  DOTTORE          -( con tono litigioso) Olga, sai che ti amo, ma credo che il tuo sia un punto di vista estremamente radicale. ( Sbuffando, Olga e il dottore escono. Restano solo Sophia, Timoteo e Vladimiro che li osserva )

  SOPHIA              - E’ stata la tua fede, il tuo coraggio a sconfiggere l’ignoranza.

  TIMOTEO           - No, è stato il tuo cuore puro e la tua anima fiduciosa che mi ha dato fede e coraggio. L’amore ha distrutto la maledizione, non sono stato i miei piccoli sforzi.

  SOPHIA              - ( con atteggiamento  supponente) Non voglio discutere la questione. Credo solo che dovresti lasciarmi lo spazio per esprimere i miei punti di vista.

  TIMOTEO           - ( con atteggiamento  accomodante) I tuoi pareri sono i benvenuti, Sophia, ma penso che dovresti conoscere bene tutti i fatti prima di essere così sicura. (Sophia sbuffando esce)

  VLADIMIR           - Beh, il tuo desiderio si è avverato, insegnante.

  TIMOTEO           - Proprio così… e tu caro cugino, quali sono i tuoii progetti, ora che sei intelligente?

  VLADIMIR           - Grazie a te, probabilmente ora dovrò lavorare per vivere. Beh, caro cugino,   Ti auguro un matrimonio lungo e felice.

  TIMOTEO           - Grazie!… e spero di augurare  a te la stessa fortuna!

  VLADIMIR           - No, Grazie! Sono già stato maledetto una volta nella mia vita, e penso che possa bastare! Maledizione! (esce)

MUSICA _ BUIO

  TIMOTEO           - (al pubblico. Durante il discorso appaiono i vari attori quando sono nominati) Se ci pensate, dopo tutto non è una storia così bizzarra. Dite la verità: non avete mai incontrato in vita vostra qualcuno così? Una zia, un vicino, un insegnante… il vostro preside!… naturalmente, una volta spezzata la maledizione, il nostro diventò un villaggio simile a tanti altri sparsi nel mondo !... il Sindaco, per esempio. (entra il Sindaco) sopraffatta dall’avidità , accettò varie bustarelle in cambio di favori politici. Andò in prigione e vendette le sue memorie guadagnando una fortuna. (entra Pasqualina e Pasqualino) Pasqualina e Pasqualino   lasciarono l’ufficio postale e diventarono due scrittori   Scrissero un romanzo di 600 pagine a quattro mani, sulla maledizione di Villaggio di Marinella per  mandarlo  ad un editore. Sfortunatamente le poste persero il manoscritto (entra Paolina e il Poliziotto ) Paolina diventò una donna d’affari investendo in terreni; ora possiede 18 case nel Villaggio di Marinella, compresa quella del Conte Vladimiro. Per ingrandirsi, comprò terreni in altre sei città che erano sotto una maledizione, E sposò il poliziotto ,  che aprì un negozio di orologi a cucù in ogni villaggio .  . (entra Gavina e Battistina Pastore) Gavina  , acquisita la sua nuova intelligenza trovò tutte  le sue pecore, insomma…non proprio tutte ed insieme a Battistina aprirono 4 lanifici in un villaggio dove ne bastava uno solo e fecero bancarotta nel giro di un mese .   confermando i miei timori che con o senza maledizione non avevano molto cervello..  (entra Vladimir vestito da prete) Il Conte Vladimiro diventò più buono, studiò teologia, e ora è il parroco del paese. Durante la siccità salì sulla collina e pregò Dio di gettare l’acqua su di noi. (entra Olga) La mia cara suocera diventò la prima cittadina di Villaggio di Marinella e consulente del Governo  . Suo marito la può vedere solo per appuntamento. (entra il dottore) Il dottor Malacura diventò uno dei migliori medici della nostra amata terra. Fu assunto dalla Famiglia Reale come medico personale e fu premiato alla Accademia delle Scienze. Purtroppo, ha ancora  difficoltà nell’aprire i barattoli. (entra Sophia con un neonato in braccio) E Sophia…era, ed è, un miracolo. Abbiamo anche noi le nostre divergenze ma lei possiede una saggezza che non si trova neanche nei libri.  ed io ho imparato che niente al mondo può distruggere un cuore puro e pieno di amore   In quanto a me sono sempre un insegnante, e ho dedicato la mia vita all’educazione dei non–intelligenti e degli ignoranti…. Dopo tutto, esistono così tanti Villaggi di Marinella in questo mondo.

SIPARIO

FINE