Stampa questo copione

Fotofinisc

Fotofinisc

di

Marco Giorcelli e Aldo Ottobrino

GENNAIO 2001

P E R S O N A G G I

LUCA: Uomo intorno ai trenta anni.

MARGHERITA: Donna intorno ai ventisette anni.

VECCHIO: Uomo intorno ai sessantacinque anni.

MADRE DI LUCA: Donna intorno ai cinquantacinque anni.

MADRE DI MARGHERITA: Donna intorno ai cinquantacinque anni.

LORIS: Fidanzato di Margherita. Uomo intorno ai trenta anni.

NINO: Amico di Luca. Uomo intorno ai trenta anni.

Nota:

I personaggi delle due madri devono essere interpretati dalla stessa attrice.

Scena

Interno di una cucina.: indispensabili un tavolo con sedie ed una credenza.

Tutte le scene in interno si svolgono in questo luogo. Tutte le altre si sviluppano davanti: tra la cucina ed il boccascena.

INTRODUZIONE

Al buio della sala partiranno una serie rapida di dieci diapositive accompagnate da una musica. La permanenza di ogni diapositiva non sarà per più di cinque secondi.

Margherita e Luca sono già in posizione sul filo del boccascena. Uno a destra l'altro a sinistra.

1) Foto di gruppo da un matrimonio. (bianco e nero, sfocata) Tipo quelle scattate

fuori dall'ingresso della chiesa: con gli sposi e tutti gli invitati.

2) Foto di un paesaggio tropicale, sfacciatamente da cartolina.(atollo con palme ed acqua azzurra).

3) Luca a cinque anni. (possibilmente in posa per il fotografo)

4) Margherita in prima o seconda elementare. (possibilmente seduta al banco di

scuola) con il grembiulino nero.

5) Interno salotto. Arredamento vissuto da una famiglia numerosa.)

6) Spiaggia affollatissima. (d'estate)

7) Paesaggio industriale (esterno. Con ciminiere e cielo plumbeo)

8) Margherita e Loris abbracciati felicemente (in vacanza. Non in posa per il

fotografo)

9) Lettera con calligrafia infantile (possibilmente con dieci paragrafi ben visibili.

Sfocata)

10) Photofinish di atletica leggera.

SCENA 1

Special su Luca che ha una lettera in mano.

Luca: Ci siamo. Finalmente è arrivata. La lettera che aspettavo da una vita. Fra tre giorni parto. Forse solo andata. Oggi è il giorno del mio compleanno. Trenta anni. Vivo ancora con mia madre…A trenta anni. Embeh?

Sabato sera. Tra poco arriveranno i miei amici: dobbiamo festeggiare…Nino e Gian Mario…I miei amici di sempre: ci conosciamo talmente che a volte non sappiamo cosa dirci.

Ma sono loro i miei amici: non saprei dove trovarne altri.

Sono pronto.

La fresca serata, speranzosa di sorrisi non mi dice nulla se non fosse per l'innata diffidenza che mi consuma da sempre. Se mi avessero viziato meno forse saprei come relazionarmi con il prossimo. Sorridi sempre. Ringrazia sempre. Saluta sempre. Ma quale disagio e disagio: io mi sento bene. Come tutti?

Mamma guarda la tv. Programmi nazional-popolari.

Gli amici stanno salendo. Vorrei bere ballare bere e non pensare stasera, aspettare che tutto succeda, rinvenire e svenire di nuovo.

Gian Mario e Nino vorrebbero scendere nella città bassa per confondersi con la corrente che sfreccia senza metà, bamboleggiare il giusto e poi decidere che fare. L'importante è partire bene.

Peccato che tre amici cari siano sempre vestiti uguali.

-"No mamma, d'accordo, a mezzogiorno va bene".

-"A presto".

Mio figlio si chiamerà Iago.

Romba la berlina sul dormitorio e non sgomma verso il centro. L'autoradio è anglofona ma sicuramente parla di noi. Nino ci racconta della settimana molto lavorativa che lo ha caricato e scaricato insieme, senza dargli le sicurezza dovute.

Nino lavora nell'ufficio personale di una azienda metalmeccanica abbastanza grossa ed è diplomato come me. Gian Mario è più giovane, ma sa che senza essere un genio è così carino che... I platani sfilano, via dei Platani sfila.

(Si ode un suono distorto simile ad un boato. Pausa)

La nostra macchina è un missile intelligente alla ricerca del calore. Non sappiamo ciò che vogliamo ma sappiamo come ottenerlo. La velocità è tale che i contorni si deformano. Mi sembra di essere un tutt'uno con la macchina.

Io sogno a periodi: ora per esempio non succede e me ne dispiace perché non mi sento mai più protagonista che a raccontare incubi agli amici, talvolta improvvisando come nelle pesche miracolose. Come può capitare di essere più fervidi in sonno che da svegli? La mia immaginazione non si rivela spesso. Penso in cuor mio che anche le visioni dei santi fossero niente più che incubi o sogni mal digeriti.

Puoi vagare tutta la notte senza meta con la convinzione di muoverti verso il luogo in cui aspettano solo te. Perché ho sempre aspettato nella vita? Tutto muove ed io attendo. Le decisioni ai comandanti.

Finiamo in una sagra di paese sorta per allietare chi non brucia della nostra febbre.

Tovaglioli di carta, bicchieri in plastica di vino rosso, piatti di plastica di ragù amaranto. E soprattutto danze a non finire: liscio sovrano.

Buio.

SCENA 2

Special su Margherita con una foto da tavolo in mano.

Marg: Quell'odore un poco pesante, vecchio, che ha attraversato il secolo.

Da piccola correvo in casa sua per proteggermi dagli sculaccioni di mamma. Grande gonna: affondare nell'odore della nonna.

Oggi è il suo compleanno ed io non ho mai voluto indossare la gonna. Tranne oggi. Me lo ha chiesto lei. Il sabato mi è sempre sembrato più adatto ad un funerale che ad un anniversario.

Mi sfugge lo spirito della festa, sembra che una musica beffarda faccia risolini sulle nostre smancerie. Occhi acquosi, animali, torbidi, che non conoscono più né il bene né il male. Chissà se anche io...

Le mani trasparenti mi sfiorano il viso, senza sorriso, mi chiamo come lei. Margherita.

Mamma le ha regalato uno scialle viola a maglie larghe : non le chiedo se lo gradirebbe al suo ottantunesimo compleanno. Il servizio buono tintinna. Questa è una serata importante: tutto il mondo dovrebbe festeggiare, alla finestra le macchine sfilano e papà è tutto rosso nel colletto stretto. Mi tornano alla mente filastrocche tanto spietate. Chissà se le ricordano anche le mie amiche?

Auguri nonna. Un, due, tre, chi non scappa c'è. I parenti rinfrescano i tempi andati. La loro infanzia, la mia, segni del mondo trascorso, cambiato, attimo dopo attimo, la storia di tutti. Nonna Margherita tace e mi guarda attraverso. Parla raramente. Penso non sappia nemmeno perché è qui. Lei.

Le pareti raccontano molte più storie che le voci...Volti sereni in bianco e nero aspettano ancora. Vorrei uscire con la nonna e farle sentire quanto è tiepido il giorno della sua festa.

Tre civette sul comò, che facevano l'amore con la figlia del dottore....

Più tardi dovrò farlo con lui: Loris, il mio fidanzato. Non ne ho molta voglia, ma non è colpa sua. Mi ci dovrò abituare...Veramente difficile immaginare che chiunque altro ti possa toccare dopo tanto tempo: incredibile che l'unione possa incominciare da lì, anche se in realtà non ci sfioriamo più da ottanta anni o forse più. Non rimarrà niente. Vengono dimenticate cose ben più importanti: gli amori immortali sono solo quelli studiati per vendere...Mhh...Questa frase non sembra proprio detta da me. Non sarò mica in crisi?

Buio.

SCENA 3

Festa di paese. Musica liscia. Luca è seduto su una seggiola di legno di quelle pieghevoli: giocherella con un bicchiere di plastica.

Vuoti di bottiglia ai suoi piedi. L'amico Nino gli arriva alle spalle alticcio ed adrenalinico.

Nino: Luca! Che cazzo fai qui da solo? Vieni a vedere! C'è Gian Mario che sta

ballando con "una" che sembra un boiler!…

Pausa

Luca lo guarda e sorride un po’ stupidamente (forse alticcio anche lui)

Nino: Non ti diverte! Guarda che ti stai perdendo uno spettacolo: è da

quando Don Mario l'ha beccato che la faceva nell'acquasantiera

che non mi faceva ridere così tanto.

(Urla) Vai Gianma! Non ci credo: le ha messo una mano sul culo. (Si

gira verso Luca) Tutto bene? (Gli passa una mano davanti al viso)

Luca: A me ha fatto più ridere quella volta che è andato in autostrada ingessato!!!

Ridono entrambi di gusto

Nino: E' vero… (pausa)

Non hai voglia di partire eh? Non vuoi lasciare gli amici? Beh ti

capisco…Ma un uomo…Arriva un momento nella vita in cui…

Deve prendere delle decisioni…Tirare dritto per la sua strada e non

guardare in faccia nessuno. Fanculo la malinconia. (pausa)

Anche tu mi mancherai…

Luca: Stavo pensando a mia madre: mi dispiace lasciarla sola…

Nino: La famiglia prima degli amici. Ma bravo! Dove era tua madre

quando a undici anni sei caduto dalla bici da cross? Dove era tua

madre quando abbiamo fatto l'incidente con la Renault quattro…Ed

io ti ho tirato fuori dalle lamiere contorte: rischiando la vita per te!…

Luca: (Esclamazione per l'esagerazione di Nino) Ohhh!!!……

Nino: Poteva esplodere da un momento all'altro!

Luca: Ma se avevamo tamponato un cinghiale. Mi era rimasto solo un piede

incastrato…

Nino: Che ingrato di merda! La prossima volta estraggo il cinghiale dalle

lamiere…

Guarda sono contento che vai in Nuova Zelanda. (inizia a scimmiottare una

Danza Maori)

Luca: Senti uomo di Neanderthal: perché non vai a prendere un'altra

bottiglia di vino?

Nino: Ci vado se prima mi dai una sigaretta…

Luca gliela porge, lo guarda mentre se la accende.

Luca: La bottiglia?

Nino: Prima fumo e poi vado! Si può?

Luca: Eh…Non c'è più la servitù di una volta…

Nino: Ma vaffanculo… (si siede accanto all'amico)

Che serata…Sembra di essere ad un addio al celibato.

Luca: Perché dici che Gian Mario si sta impegnando seriamente con "il boiler"?

Nino: Perché sei geloso? Potresti andare lì e portargliela via…Come hai fatto con

me.

Luca: Ancora con questa storia di quindici anni fa…Eravamo ragazzini…Mi ha

chiesto di uscire…Che dovevo fare? Non sapevo che Alessandra ti piacesse

così tanto!

Nino: Piaceva tanto anche a te. E secondo me ti piace ancora!…

Luca: Senti chi parla! È più di quindici che le sbavi dietro. Quando la vedi ti cambia

la faccia e quando le parli ti cambia la voce.

Nino: Ma smettila…

Luca: Passi pomeriggi interi al supermarket dove lavora. Fai la spesa un articolo per

volta. Comperi il pane, torni a casa, ti sei dimenticato il detersivo, torni là…

E poi ti sei dimenticato il burro….Ma la mamma non te la prepara una lista?

Nino: Intanto ci vai anche tu a fare la spesa lì!

Luca: Per forza è il negozio più vicino a casa…Ma io ci vado una volta la settimana e

con la lista! (pausa) Chissà perché ci si ricorda delle persone solo quando si è

ubriachi?

Nino: Perché, sei ubriaco?

Luca: No, sei tu l'ubriaco. Mi riferivo a te.

Nino: Ubriaco? Ma se non mi ricordo neanche come ti chiami!

Luca: Alessandra dovrebbe prendersi una "ciucca" colossale per ricordarsi di te.

Nino: Allora non ho chance, è completamente astemia! (ridono) E' proprio bella!

Luca: Chi?

Nino: Alessandra!

Luca: Si è molto carina.

Nino: Perché non le hai mai chiesto di uscire in tutti questi anni? Una volta sola

quindici anni fa e poi… basta? Eppure mi sembrava che ci fosse del feeling.

Luca: Ti sbagli…Una volta che mi ha conosciuto un po’ meglio…Poi comunque

sta con l'Orso da un po'…Anche volendo…

Nino: No, non sta più con l'Orso.

Luca: E da quando?

Nino: Sarà da un mese.

Luca: Ti vedo informato. (pausa) Adesso che è libera perché non ti fai avanti? (pausa)

Nino: Vado a prendere il vino!

Luca: Non rispondi eh? È sempre un tasto dolente…

Nino: Sei un amico di merda.

Luca: E' vero.

Pausa. Si guardano

Luca: Allora sta bottiglia?!

Nino: Ah si! Vado! (fa per andare, si ferma e si gira verso Luca)

Luca?

Luca: Si?

Nino: Vado a prenderla domani: alle dieci andiamo al cinema (esulta in un gesto che

ricorda quello dei goal ed esce)

Luca (tra sé): Mi mancherai anche tu.

Arriva un vecchio con un frac sgualcito. Dall'aspetto nobile ma trasandato. Una sorta di aristocratico decaduto. Si avvicina con un certo portamento a Luca e gli si ferma a pochi passi. Si appoggia al suo bastone e lo guarda. Luca si accorge di lui e a sua volta inizia ad osservarlo, dopo di che abbassa lo sguardo. Il vecchio non si muove e continua a fissarlo.

Luca: (rivolto verso il pubblico) E questo chi è? (pausa)

(rivolto al vecchio) Viene da una festa? (pausa) Vuole una sigaretta? (pausa)

Proprio un colpo di fulmine eh?

Vecc: è dura percorrere la propria strada… (pausa) Qualcosa si è costretti ad

abbandonare.

Luca: Meglio un uovo oggi che una gallina domani…Del diman non v'è

certezza…Guardi che ne ho un sacco anche io…

Vecc: Serataccia eh?

Luca: Per niente! Serata magnifica. È il mio compleanno, sono in compagnia dei

miei migliori amici: sono allegro. Tra tre giorni parto: vado lontanissimo.

La mia vita cambia da così a così. (con il gesto)

Vecc: Serataccia eh?

Luca: Un po’ sei muto, un po’ sei sordo… Che serataccia…

Si sorridono entrambi

Vecc: Sono un po’ stanco ti spiace farmi sedere cinque minuti?

Luca: (alzandosi) Prego!

Il vecchio si siede sulla seggiola. Pausa

Vecc: Cosa vuol dire cambiare la propria vita da così a così?

Luca: Provare a ricominciare da zero.

Vecc: è per quello che adesso ti senti uno zero?

Luca: (risentito) Senta, i cinque minuti stanno scadendo!…

Vecc: Non te la prendere, non ti volevo offendere. Anche io mi sento così…

Luca: Ma cosa ne sa lei di come mi sento io! Vuole che le faccia un ballo, così la

convinco che sono allegro?

Vecc: No, non ballare per me: piuttosto balla per una bella ragazza.

Luca : Non ce l'ho la ragazza! Me ne presenti una lei!

Il vecchio lo guarda. Pausa

Vecc: Incomincia a fare freddo. Mi presteresti il tuo giacchetto per cinque minuti?

Luca: Per carità! (Gli porge il suo giubbotto. Il vecchio lo tiene un po’ tra le mani

e se lo mette sulle spalle. Pausa)

Luca: (guardandolo) Ma lei è di qui?

Vecc: Perché ti sembro così fuori luogo?

Luca: Sinceramente no…Anzi ha un volto familiare. Ci siamo già conosciuti?

Vecc: Noi vecchi ci somigliamo tutti…Si sta bene qui.

Luca: Si, eccetto per la musica…A lei dovrebbe piacere: è più o meno dei suoi tempi

Vecc: Più o meno.

Luca: Ma non si annoia a stare qui? Se non fosse per il fatto che è una serata speciale

non ne potrei già più.

Vecc: A volte ci si annoia anche in paradiso!

Luca: In paradiso?

Vecc: Il paradiso del liscio. (canticchia)

Ridono. Pausa

Vecc: Oggi è l'ultimo giorno d'estate, lo sapevi?

Si sente urlare dal fondo scena: è Nino che sta arrivando ridendo e cantando. Cammina all'indietro mostrando il sedere scoperto.

Nino: Luca!!! (sale lentamente una versione strumentale di "l'estate sta finendo" dei

Righeira)

Luca ride insultando simpaticamente l'amico: durante questo ingresso il vecchio esce silenziosamente dalla quinta destra.

Luca: Ma che cazzo fai?!! Copriti! C'è anche una persona anzian…(si accorge che il

vecchio non c'è più) Dove è andato? Nino hai visto dove è andato il vecchio

che era qui?

Nino: (visibilmente alticcio) Ma quale vecchio?!! Che cazzo dici? Ma bevi!!!

(gli porge una bottiglia di whisky) Buon compleanno! È il regalo mio e di

Gianma. Tanti auguri pirlone! (lo abbraccia)

Luca: L'hai presa al tredicesimo viaggio al supermarket?

Nino: No…era il quinto.

Bevono. Si passano la bottiglia e tracannano con lunghi sorsi.

Nino: Un bel sorso mezza sega!!!

La musica sale: rimane uno spot concentrato su Luca che inizia a ballare in modo molto scoordinato (pogare). Si butta in un'immaginaria mischia dove urta delle persone. Incomincia a prendere spintoni e pugni fino a che non si accascia al suolo con un tonfo. Buio. Rimane la musica ad alto volume per tre secondi dopo di che sfuma velocemente.

SCENA 4

Casa di Margherita. Solito interno cucina. Nell'altra stanza risuona una festa: piano che suona, gente che canta, brindisi, risate e pianti di bambini.

Sale la luce sulla cucina. In scena c'è solo Margherita che contempla una foto (foto da tavolo, con cornice).

Entra Loris (fidanzato di Margherita) con un pasticcino in mano.

Lori: Micia! Cosa fai qui? È dieci minuti che sta chiedendo di te.

Marg: Chi…Ah si, arrivo subito.

Lori: Tutto bene? (silenzio) E' successo qualcosa?

Marg: No, no…Stavo solo guardando questa foto. È in questa cucina da quando sono

nata.

Lori: E proprio oggi ti metti a guardarla…Vieni di là: ti aspettano tutti. La nonna

ti cerca. Vuole che suoni al piano qualcosa per lei.

Marg: Come era bella da giovane!

Lori: Non per niente avete lo stesso nome. (la bacia sul collo)

Marg: (toccandosi il collo dove l'ha appena baciata) Ma che schifo! Cosa è?

Lori: Un cannolo alla ricotta…Ti è sempre piaciuta la ricotta.

Marg: Ma non sul collo!

Loris la guarda scettico ed inizia a canticchiare nove settimane e mezzo

cominciando goffamente ad ancheggiare.

Marg: Bravo! Finisci il tuo cannolo alla ricotta Mickey Rourke!

Lui continua a canticchiare sottovoce.

Marg: Guarda che luce negli occhi…Come era felice.

Lori: Per forza! Era il giorno del suo matrimonio!…Avresti anche tu quello

sguardo…

Marg: Ancora!?…Ne abbiamo già parlato. Andremo a vivere insieme. È uguale.

Lori: Beh…Non è proprio uguale…Io vorrei essere tuo marito e vorrei che tu fossi

mia moglie. Che male c'è?

Marg: Nessuno. Ma per chi lo faremmo? Per i miei? Per i tuoi? Per rispettare la

forma? Per essere in regola?

Lori: Ma non stiamo parlando di un lavoro stagionale: stiamo parlando di me e di

te. (pausa) E se il tuo ritardo è quello che pensiamo? Non è giusto che i

genitori questo bimbo siano sposati?…Per lui… (fa per accarezzarle la pancia ma lei si scosta bruscamente) Che c'è? Ultimamente sei strana…Sei

preoccupata per questa cosa? La casa è finita. La nostra casa! Stiamo insieme

da tanto tempo. Lavoriamo tutti e due. Non ci manca niente. Ci vogliamo

bene…Ci vogliamo bene? (pausa) Basta che tu dica si!

Marg: Ma si, si, si…

Lori: Ne bastava uno. Convinto ma uno.

Marg: Scusami Loris…è un periodo un po’ così…Forse sono solo stanca…

Il lavoro…E questo clima di festa non mi aiuta.

Lori: (ammiccante)Andiamo a prendere dell'altro spumante in cantina?

Margherita lo guarda male. Pausa

Lori: Allora è vero che non ti piaccio più!

Marg: Ti amo!…Sono solo un po’ a pezzi! Starò mica diventando pazza?

Lori: Se sei a pezzi starai diventando puzzle! (ridacchia) Pezzi…Puzzle!…

Marg: Dovevi fare il comico invece di vendere automobili.

Lori: Posso fare tutte e due! Come Jerry Lewis in quel film strano…Con Johnny

Deep…Come si intitolava Micia? (piccola pausa) Dai!.. Jerry Lewis vendeva

le auto!…Tutto in rosa…Eh Micia?! (piccola pausa)Dove avevano la mania di volare…Dai come si intitola Micia?!…

Marg: (urlando) Arizona Dream!!!

Nell'altra sala cala il silenzio. Solo un bambino che piange.

Marg: Scusa.

Lori: (serio ed offeso) Bella festa per tua nonna.

Marg: (mostrando la foto) Io non avrò mai questa luce negli occhi.

Pausa

Lori: Vado a prendere un'altra pasta. (esce)

(voce di Loris dall'altra camera) Allora cosa è questo mortorio?…No, no, era

il gioco dei film…E' avanzato un cannolo alla ricotta?

Riprende il vociare della festa. Entra la madre

Madr: Perché avete litigato?

Marg: Ma no mamma…Siamo solo tutti e due un po’ nervosi.

Madr: Non avrete mica problemi con la casa?

Marg: (cantilenante) No mamma, la casa va benissimo.

Madr: A proposito: ieri ho visto delle tende che starebbero benissimo nella vostra

cucina…

Marg: Poi mi dici dove le hai viste così magari ci vado a dare un'occhiata.

Madr: Le ho prese!

Marg: Cosa?

Madr: Le tende. Sono di lino, color malva. Vi arriveranno in settimana. Regalino!

(pausa) Potresti almeno ringraziare!

Marg: Grazie mamma, ma le tende sono l'ultimo dei problemi.

Madr: E quali sono i primi? Problemi con Loris?

Marg: No… Lui è carinissimo con me…Fin troppo.

È che certe volte è come se non ci conoscessimo.

Madr: A letto?

Marg: (sorridendo) Mamma ma…

Madr: Anche quello è importante. Anche io e papà ogni tanto abbiamo dei momenti

di stanca. Alle volte avrei voglia di cambiare…

Marg: Ma cosa stai dicendo? Hai esagerato con lo champagne?

Madr: Si un pochino… Ma non dirlo a papà.

(si sorridono) Stai tranquilla, anche io ero preoccupata prima di andare a

vivere con tuo padre.

È normale essere confusi e spaventati. Tu comunque non ti allontani molto.

Di qualunque cosa avrai bisogno, noi saremo sempre qui.

Tra l'altro, per come cucini, mi sa che vi vedremo a cena molto spesso.

Vieni qui. (allarga le braccia, Margherita gli va incontro: si abbracciano)

Io e papà siamo molto orgogliosi di te. E Loris è proprio la persona giusta.

(si scosta da Margherita: la ammira) Come ti sei fatta bella…Assomigli

proprio alla nonna da giovane…Adesso basta con questi sentimentalismi: se

non torniamo di là ci danno per disperse.

Marg: Mamma…Io forse aspetto…

Madr: La torta! Quella devi portarla tu! Eravamo d'accordo…Vado di là a preparare

l'atmosfera! Fra un minuto spengo le luci e tu entri. (esce)

Margherita prende la torta. Accende le candeline. Nell'altra sala la madre fa tacere gli invitati. Si spengono tutte le luci. Rimane la ragazza illuminata solo dalle candeline.

Da oltre la cucina parte il tipico "Tanti auguri a te". Margherita si avvia verso il salotto con la torta in mano. Si ferma. Il canto prosegue. Margherita torna indietro: posa la torta sul tavolo della cucina ed esce dalla quinta destra. Contemporaneamente il canto finisce. Buio.

SCENA 5

Luce fredda (luce televisore) che proviene da oltre la porta interna: aperta di tre quarti. Contemporaneamente si sentono le classiche risate registrate dei talk-show provenienti dalla stessa parte. Sale piano la luce anche nell'interno della cucina. Luca è in piedi davanti al tavolo: sta sfogliando un quotidiano (il giornale è disteso sul tavolo). Con la spalla tiene un telefono cellulare con cui sta comunicando con un amico. Rimane in sottofondo il brusio del televisore.

Nota: la madre di Luca sarà sempre una voce proveniente da oltre la porta.

Luca: Ora te lo dico. (vede la torta) Aspetta un momento! (spegne le candeline) No,ho spento le candeline. Si lo so che è domani…Mia madre in questo periodo è un po' cosi. Allora: all'Ambra Godzilla, all'Aurora Mission Impossible…No il due…Tanto Tom Cruise non muore mai! Vabbe'…Al Corallo ridanno Arizona Dream…Però!…Ma se non l'hai visto!…Come non fa ridere?!!…Ma se c'è Jerry Lewis!!?…Allora senti Popcorn e patatine facciamo così: adesso esci e ti compri il giornale: che male non ti fa e il film lo scegli tu. Fra dieci minuti mi richiami.

Spegne il telefonino. Dall'altra stanza arriva una voce. È sua madre che sta guardando la televisione.

Madr: Luca? In che isola è nato Napoleone?

Luca: Stai facendo le parole crociate mentre guardi la televisione?

Madr: Quattro possibilità: Ibiza, Sri Lanka, la Corsica o Ustica?

Luca: (vagamente inorridito) Ma che cosa stai guardando?

Madr: Un quiz. È nuovo, si chiama "In culo alla Balena".

Luca: Stai scherzando?

Madr: Dai!.. Dove è nato Napoleone? È una domanda da cento milioni!…

Luca: (sconsolato) In Corsica. (va verso la porta) Mamma ma perché passi tutte le

sere a guardare questa roba?..

Madr: Ti piacevano tanto i quiz da ragazzino: non riuscivo mai a mandarti a letto

prima che finissero.

Luca: Infatti ero un ragazzino…E poi in quei quiz i concorrenti sapevano almeno

la Divina Commedia a memoria, tutte le formazioni della Juventus…Queste

sembrano le domande dell'esame di quinta elementare.

Piccola pausa

Madr: Io a tante non so rispondere!

Luca: Mamma!…Poi io i quiz li guardavo per stare un po’ con te: per non andare

subito a dormire…Da solo.

Madr: Ma bravo Ciccio! Avresti vinto cento milioni: era proprio la Corsica!

Cosa ci avresti fatto con tutti quei soldi?

Luca: Ti avrei regalato un enorme televisore. Uno per ogni stanza.

Madr: Ma sei nervoso Ciccio? Vieni qui dalla mamma che ti passa tutto.

Luca: Vieni tu qui! Alzati da quella poltrona! Ti verranno le piaghe da decubito.

Madr: (seccamente) Senti: se stai attraversando un brutto periodo è inutile che te la

prendi con me! È da qualche giorno che mi tratti male…

Luca: (seriamente) E allora alzati e vienimi a dare uno schiaffo!

Madr: (seriamente) No! Vieni tu qui e te lo fai dare!

Pausa

Madr: Vuoi che parliamo un po’?

Luca: (rivolto al pubblico) Mi sembra di parlare con un citofono.

Madr: Allora cosa c'è?

Luca: Sono un po’ nervoso. Perché Luca è nervoso? Quattro possibilità:

problemi di lavoro.

Non ci sono più le mezze stagioni.

I panda non si accoppiano e rischiano l'estinzione.

Riuscirebbe ad avere un dialogo con sua madre solo se andasse in televisione.

Vola un cuscino dall'altra stanza

Luca: Miracolo si è mossa! Si è alzata. Da segni di vita!

Madr: Maleducato! Te ne approfitti perché ormai sono anziana.

Luca: Ma se non hai neanche sessant'anni.

Madr: Voglio vedere te alla mia età. Con la vita che ho fatto…

Luca: Stai cercando di dirmi che tirarmi su è stato un travaglio così difficile?

Madr: Figurati! Tirare su un figlio cretino è la cosa più semplice di questo mondo.

Luca: Ah-Ah-Ah-

Pausa

Madr: Stamattina è arrivata una lettera da tuo padre.

Luca: Cosa?

Madr: Eh si…Dopo anni che non si fa sentire…Si sarà ricordato del tuo

compleanno…Ci sarà un biglietto d'auguri e se va bene qualche soldo.

Che moneta usano in Nuova Zelanda? Dollari?

Luca: (stupefatto) Ma non l'hai aperta?

Madr: E' indirizzata a te!… No forse essendo stata una colonia inglese usano le

sterline…

Luca: (nervoso) Mamma! Dove è questa busta?

Madr: è sotto il giornale!…

Luca alza il giornale: prende la busta e la guarda. Sta per aprirla. Gli squilla il cellulare. Apre la busta e ne estrae una lettera. Incomincia a leggere ed il suo volto si altera progressivamente in paura mista a panico. Il cellulare continua a suonare per pochi secondi e si interrompe. Alza gli occhi al pubblico.

Buio.

SCENA 6

Esterno notte. Special su Margherita che cammina e pensa.

Marg: (tra sé) Tutto!…Avrei potuto risparmiarmi tutto…Lo sapevo che ci tenevano

così tanto…Anzi forse proprio per questo sono stata così accurata nel

rovinare ogni cosa! Ma se il disagio lo porto dentro sono solo io che devo

pagare, non la mia famiglia..Una cosa è certa: se gli volevo rendere

memorabile questo sabato sera ci sono riuscita senz'altro. (ride. Si ode un

suono distorto simile ad un boato. Pausa.)

Cosa ci fa qui tutta questa gente? Cosa sono tutte queste luci colorate? C'è

odore di carne bruciata…

Senza accorgersene arriva alla festa di paese. Musica liscia in sottofondo. Alle sue spalle appare il vecchio.

Vecc: Serataccia eh?

Marg: (voltandosi di scatto un po’ sorpresa e spaventata) Dove siamo?

Vecc: Alla sagra del cotechino.

Marg: (che sembra non capire) Alla sagra del cotechino?… D'estate?

Vecc: Ormai siamo alla fine.

Marg: …Alla fine?

Pausa. Si guardano: il vecchio imperturbabile, Margherita sorride imbarazzata.

Pausa

Vecc: Ti sembro tanto strano?

Marg: No…Beh…Un pochino…Forse…L'abbigliamento…

Il vecchio si guarda e le sorride.

Marg: Non volevo offenderla. Volevo soltanto dire che…

Vecc: (interrompendola) Perché ti sei persa? Eppure immagino che la strada davanti

a te fosse ben illuminata!

Marg: (facendo un passo indietro) Come?

Vecc: No, non ti spaventare, va tutto bene. Ce la puoi fare!

Marg: No guardi, ci deve essere un equivoco. Forse mi ha scambiata per qualcun

altro. Succede. Anche per me per esempio, lei ha un volto molto familiare…

Probabilmente abitiamo vicino… (Gli va incontro porgendogli la mano)

Mi chiamo Margherita.

Vecc: (stringendole la mano) Ogni tanto è necessario scappare: anche a costo di

Perdersi. Anche io mi sono perso… Margherita.

Marg: Ma lei chi è?

Vecc: Solo un vecchio rimbambito che parla troppo.

Si scioglie la stretta di mano. Pausa .

Marg: Si vede tanto che sto scappando?

Vecc: Un pochino.

Marg: Stasera mi sono proprio comportata male!

Vecc: Con chi?

Marg: Con le persone a cui voglio bene.

Vecc: Pensi che sia colpa tua?

Marg: Non lo so, ma dovrebbe essere colpa mia! Io devo tanto a queste persone.

Vecc: Dovere, dovere, dovere…Ma dove abiti in una caserma?

Marg: Può darsi. Se intende dormire e vivere con degli sconosciuti… Perché certi

sentimenti cambiano, si trasformano? Perché non riesco a mantenerli così

come erano? Potessi congelare i sentimenti!

Vecc: Potresti provare a trasferirti in un paese freddissimo.

Si sorridono.

Vecc: Sai ballare Margherita?

Marg: Questa musica?

Vecc: Si.

Marg: …No

Il vecchio si avvicina. Le prende la mano e se l'appoggia sulla spalla. (in pratica la compone per il ballo: le toglie lo scialle appoggiandoselo sul braccio. Lei è visibilmente divertita)

Vecc: Lasciati andare. Guido io. Ci sta venendo a prendere: senti…

Parte la musica di Heaven. Cominciano delicatamente a ballare.

Marg: Non pensavo fosse così semplice.

Vecc: Lasciarsi andare o ballare?

Marg: Perché c'è differenza?

Risale la musica. Continuano a ballare.

Marg: Mi sento leggera.

Vecc: Infatti, è la quarta volta che mi sali sui piedi e non me ne sono quasi accorto.

Marg: Pardon!

Ridono.

La musica pian piano cambia in un altro ballo popolare con la stessa scansione ritmica del precedente, in modo che non interrompano mai le danze…

Entra Luca, visibilmente ubriaco ballando come lo abbiamo visto alla fine della sua prima scena. Si avvicina ai due che non si avvedono di lui. Arriva ad urtarli, passa oltre ed esce. I due interrompono il ballo e lo seguono con lo sguardo.

Vecc: I giovani d'oggi non sanno più come divertirsi. Neanche fossero in

paradiso. E non gli manca nulla.

Marg: Qualcosa manca di sicuro a quel ragazzo: per ridursi così…

Magari lo ha lasciato la ragazza…(si gira in direzione della quinta di uscita di

Luca) Ma cosa succede!…Stanno litigando!… (ad alta voce) Lasciatelo stare: è

solo un po’ brillo!!!

Margherita si volta per chiedere aiuto al vecchio. Si accorge che è scomparso. Rimane un attimo stupita. Luca si lamenta dietro le quinte.

Margherita corre verso i gemiti. Buio.

SCENA 7

Si illumina un corridoio in avanscena. Il vecchio lo percorre, arrivato al centro sistema il giacchetto di Luca e lo scialle di Margherita come un cuscino e si mette a dormire in terra.

Sale uno special sulla destra del palco dove Luca nudo sta urlando.

Dopo pochi secondi l'immagine si dissolve.

Sale uno special sulla sinistra del palco dove Margherita nuda sta ballando e canticchiando. (Heaven)

Dopo pochi secondi l'immagine si dissolve.

Salita luminosa nella zona di Luca, che sempre nudo ed ora seduto di spalle, si sta masturbando e ripete : " Sto bene, ce la faccio…Sto bene, ce la faccio…Sto bene, ce la faccio."

Dopo pochi secondi l'immagine si dissolve.

Salita luminosa nella zona di Margherita che sempre nuda si copre i seni ed il pube con le mani, ripetendo: " Sto bene, ce la faccio…Sto bene ce la faccio…Sto bene ce la faccio."

Dopo pochi secondi l'immagine si dissolve.

Buio

SCENA 8

Special piuttosto largo che sale lentamente al centro. Illumina il vecchio coricato per terra. Sta dormendo.

Vecchio: Ho la bocca secca. Mi sono appena bruciato le dita con la

sigaretta. Mi è rimasta attaccata alle labbra. Non ti succede

mai? (pausa) Si, è una bella giornata. Ci voleva questa gita fuori

porta. Però è un po' stancante: credo che mi farò un pisolino sotto quell'albero. Che cos' è un melo? (pausa)

Come? No…Non può essere! Dove? (comincia ad ansimare come se corresse). No, non ti abbandonerò figlio mio.

Continua a nuotare! Ecco ci sono: cerca di afferrare la mia

Mano!…Lo so che la corrente è molto forte, ma devi resistere piccolo. Ecco ci sei! Tieniti forte a me, bravo! Non dovevo addormentarmi…No! Non scivolare! Non scivolare!!

Perché ti sei buttato? E' un sacrificio inutile! Gli uomini non capiranno! Non mollare! Non mollare!…

Tieniti forte a me.

Fidati. Certo che ce la faremo. Come sto? Io sto bene e ce la faccio.

Tu non mollare. (ansima)

Sta annegando! Cristo! Perché non cammini? Va bene, ti tengo per il giubbotto, non ti preoccupare. Sto bene ce la faccio, sto bene ce la faccio. Mi scivola… No, noooo!!!!!!

Nel frattempo è entrata in scena Margherita che vedendo il vecchio agitarsi nel sonno lo tocca.

Marg: Signore!… (il vecchio trasale svegliandosi) Si ricorda di me?…Ieri

sera…Abbiamo ballato insieme…Si ricorda?

Vecc: Ieri sera? Ma che giorno è?

Marg: Se ieri era sabato oggi è domenica.

Vecc: Ecco perché sono così stanco.

Marg: Mi spiace disturbarla, ma volevo sapere…Si ricorda quel ragazzo un

po' ubriaco, quello che ci è venuto addosso?…Vorrei sapere se ha

sue notizie…Come sta.

Vecc: Ti piace eh?

Pausa.

Marg: Come mai nessuno sta suonando? E' finita la festa?

Vecc: No. Hai tutto il tempo del mondo per ballare.

Marg: Il mio scialle! Meno male, pensavo di averlo perso…

Entra Luca

Luca: Ciao!

Buio

SCENA 9

Luca e Margherita sono seduti alle due estremità del tavolo. (Fronte al pubblico)

Luca si sta pulendo le scarpe. Margherita sta sbattendo delle uova in un grilletto.

Entra la madre di Margherita.

Madr: Cosa fai ancora in piedi? E' tardi. Poi domani mattina fai fatica ad alzarti.

Marg: Domani è Sabato mamma. Non vado a lavorare.

Madr: E' vero che stupida…Cosa stai facendo?

Marg: Una torta per la festa della nonna di domani.

Pausa

Madr: Sei uscita con Loris?

Marg: Si.

Madr: Dove siete andati?

Marg: Al cinema…Abbiamo visto Mission Impossible.

Madr: Come era?

Marg: Americano.

Pausa

Madr: Raggiungo tuo padre a letto…Siamo andati a mangiare al ristorante indiano, credo

gli abbia fatto un effetto afrodisiaco…Si sta facendo il bagno con i sali al

sandalo. Mi sa che stasera tocca anche a me una Mission Impossible! (ridono)

Marg: Vuoi dirmi qualcosa mamma?

Madr: No…E tu?

Marg: …No.

Madr: Buonanotte amore.

Marg: 'Notte 'ma.

Esce la madre. Entra Nino.

Nino: Devo andare Luca. Domani mattina mi alzo presto. Mission Impossible non mi ha

soddisfatto del tutto. Forse avevi ragione tu: dovevamo andare a vedere Arizona

Dream.

Luca: Non ti fidi mai.

Nino: Per forza: hai dei gusti terribili. Guarda che scarpe ti metti. E' inutile che continui a

Pulirle, non cambiano mica.

Luca: Non sono scarpe, sono lampade magiche: aspetto che esca il genio.

Nino: Dovresti strofinarti la testa allora.

Luca: Non dovevi andare a casa?

Nino: Ci vediamo domani Aladino. Passo alle otto e mezza con Gian Mario: fatti trovare

pronto. Domani è il tuo compleanno ragazzone: trenta anni. E' un traguardo

importante! Bisogna festeggiare alla grande. Ti voglio vedere ubriaco da buttare

via…

Luca: Buonanotte, Nino.

Nino: E' sempre un piacere parlare con te, simpaticone…Buona notte signora!

Voce della madre da dietro la porta

Madr: Buona notte Nino.

Nino: Ma tua madre non guarda troppa televisione?

Luca: Sei un assistente sociale?

Nino: Glielo hai già detto che vai in Nuova Zelanda?

Luca: Non ancora.

Nino: Pazzesca questa storia. Uno riceve una lettera dal padre e tac, parte per la Nuova

Zelanda. Ti dovrai licenziare se vai a lavorare lì.

Luca: Per forza.

Nino: E quanto starai?

Luca: Non lo so, dipende da molte cose.

Nino: Non deve essere facile per te…Dopo tanti anni …

Luca: Ti devi alzare presto Nino.

Nino: …A domani buonanotte. (esce)

Pausa

Luca: Mamma?

Madr: Si?

Luca: Non mi hai neanche chiesto cosa c'era scritto. (pausa) Magari è qualcosa che ti

riguarda.

Pausa

Madr: Buonanotte Ciccio…Che ore sono?

Luca: Mezzanotte e dieci.

Madr: Non restare in piedi fino a tardi…Luca?

Luca: Dimmi.

Madr: Auguri.

Luca: Grazie.

Buio.

SCENA 10

Interno cucina. Sale il piazzato. Si apre la porta che da verso l'esterno. Entra Margherita seguita da Luca.

Marg: Vieni entra…Non badare al disordine.

Luca: Permesso…

Marg: Vieni pure, non c'è nessuno. Mia nonna non si è sentita bene e sono andati

tutti all'ospedale.

Luca: Mi spiace…E tu?…

Marg: Tu perché non sei all'ospedale con loro?

Luca: …Si!

Marg: Non sono molto di compagnia.

Luca: Beh…Dovevi andare all'ospedale mica ad una festa.

Marg: Infatti ad una festa sono già tutti allegri: non ne serve un altro…All'ospedale

invece la gente allegra serve eccome.

Luca: Quindi la tua famiglia è andata all'ospedale armata di nasi da pagliaccio e

barzellette.

Pausa.

Marg: Metto un po’ di musica…Così ti rilassi.

Luca: Che non sia Reggae, altrimenti me ne vado!

Pausa. Margherita si avvicina alla porta e la apre mantenendosi sul fianco come ad invitarlo ad uscire. Quindi inizia ad intonare No woman no cry (B. Marley). Pausa.

Luca: E' che il Reggae non lo reggo. (sorride imbarazzato)

Marg: (chiudendo la porta) Un uomo tutto d'un pezzo!

Luca: Insomma…Dopo la sagra del cotechino di ieri è già tanto che sia riuscito a salvarne qualcuno…A proposito non ti ho ancora ringraziato per avermi salvato.

Marg: Figurati…Ho sempre sognato di aiutare un donzello in difficoltà. Ma fai

sempre così per attirare l'attenzione delle ragazze?

Luca: Scusa se non rido, ma devo avere quattro costole incrinate. (ridono)

Marg: A proposito: hai dei begli amici. Non solo non sono intervenuti, ma ridevano

anche! Dicevano che uno che parte è giusto che paghi pegno! (pausa) Se non

sono indiscreta, ti posso chiedere dove vai?

Luca: (che si sta muovendo per la stanza) Stavo dando un'occhiata in giro…

Marg: Ma no!…Dove vai…Il viaggio che devi fare, dove?

Luca: Nuova Zelanda.

Marg: Stai scherzando? Lo dici per far colpo.

Luca: No, vado a raggiungere mio padre.

Marg: è tanto che non lo vedi?

Luca: Che cosa è un terzo grado?

Marg: Semplice curiosità per chiacchierare.

Luca: Per entrare un po’ in confidenza?

Marg: Anche…

Luca: E allora fammi una confidenza. (pausa)

Marg: Io…Forse aspetto un bambino.

Pausa

Luca: Sentirei volentieri un po’ di Reggae.

Marg: Ho appesantito l'atmosfera eh?

Luca: No, figurati…

Marg: Tocca a te fare una confidenza.

Pausa

Luca: Anche io dieci anni fa potevo diventare papà. Poi abbiamo deciso di non

tenerlo. Tu che intenzioni hai?

Marg: Di sentire un po’ di Reggae.

Margherita si avvia nell'altra stanza dalla quale sale poi in sottofondo No woman no cry. Luca rimasto solo, sbuffa ed accenna due passi di danza sulla musica.

Marg: (rientrando sorprende Luca che balla e lo indica) Ah-ah!

Luca si blocca e finge indifferenza.

Marg: Non restare lì impalato: accomodati! Posso offrirti qualcosa?

Luca: (sedendosi su una delle sedie vicine al tavolo) No grazie. Magari più tardi.

Marg: Perché, hai intenzione di trattenerti a lungo?

Luca: Dipende da quanto tempo ci impieghiamo per arrivare al dunque.

Marg: Cosa intendi per "dunque"?

Luca: Fare l'amore. Non mi hai invitato per questo?

Pausa

Marg: Probabilmente si…Ma adesso mi hai fatto passare la voglia.

Luca: Che cosa ti aspettavi? Un mazzo di fiori e una serenata?

Marg: Non mi aspettavo nulla…Forse solo un po’ di ipocrisia. (pausa) Ma cosa

stiamo dicendo? Devo essere impazzita… Non so perché ti ho invitato…

Senti… Guarda, è meglio che tu te ne vada.

Pausa

Luca: Vorrei andarmene… Ma non ci riesco.

Marg: Ed io non ho la forza di mandarti via.

Si alzano e si avvicinano, ora sono molto vicini.

Marg: Vorrei farti conoscere i miei compagni di scuola delle elementari.

Luca: Vorrei cucinare per te un anno consecutivo.

Marg: Vorrei sposarti sott'acqua.

Luca: Vorrei averti dedicato un libro.

Marg: Vorrei strapparti gli occhi a morsi.

Luca: Vorrei che ti ammalassi.

Marg: Vorrei vederti mentre fai un goal nella partita scapoli - ammogliati.

Luca: Vorrei vederti avvolta nello zucchero filato.

Marg: Vorrei innamorarmi di te.

Luca: Anch'io.

Vengono interrotti dal disco che si incanta su "no cry". Loro continuano a guardarsi negli occhi. Lunga pausa. Il disco come si era incantato riparte. I due ragazzi si allontanano.

Luca: E' molto che conosci la persona con cui…Insomma sei fidanzata da tanto?

Marg: Dieci anni.

Luca: Una vita!

Marg: Di più! Prima di metterci insieme eravamo amici da almeno…Undici anni.

Luca: Vi siete conosciuti all'asilo giocando a nascondino?

Marg: No, giocando a nascondino ci siamo dati il primo bacio: me lo ha rubato

mentre facevo la conta.

Luca: Mentre facevi la conta? E dove te lo ha dato? Non si sta così? (mima il

contare contro un muro)

Marg: (divertita) E tu?

Luca: Io cosa?

Marg: Sei fidanzato?

Luca: No, purtroppo non sono mai andato all'asilo: mi teneva la nonna.

Marg: Dai!…A parte gli scherzi…Sei fidanzato?

Luca: Per fidanzato intendi se sto con una persona?…

Marg: Insomma stai con qualcuno?!

Luca: …No!

Marg: Per scelta o perché così va la vita?

Luca: Cosa vuoi che ti risponda? Che sono un single convinto? Che non riesco a

trovare l'anima gemella? Che ho difficoltà a restare legato a lungo con una

persona?… Che il mio io è più importante di quello di tutti gli altri? Chi è che

vuole rimanere solo per scelta? Cazzate tutte cazzate!

Marg: Bastava che mi dicessi: "Non sto con nessuno perché non sono innamorato."

Luca: Perché? Tu stai con qualcuno e sei innamorata?

Marg: Non stiamo parlando di me: stiamo parlando di te…Ma vedo che è un

argomento che ti brucia!

Luca: Ma cosa ne sai tu di quello che mi brucia? Tutti nati imparati!…Pronti a fare

domande immaginando già le risposte…Ti sono bastate quattro chiacchiere

per sapere chi sono. Ti sembra che siamo simili? Non riversarmi addosso

l'opinione che hai di te.

Marg: Dicendomi questo confermi l'opinione che mi sono fatta di te.

Luca: L'opinione…L'opinione…Fermati all'opinione! Ci hai messo vent'anni a

confermare l'opinione che ti eri fatta del tuo fidanzato? Rigiocate a

nascondino per avere delle conferme? Vuoi che giochiamo? Magari se non

mi trovi cambi l'opinione che ti sei fatta di me!…

Marg: Come ti permetti…Brutto stronzo, pezzo di merda frustrato!…Per forza sei

solo! Chi ha voglia di dividere tutta la pece presuntuosa che ti porti dentro?

Ti sei mai innamorato di qualcuno che non fosse te stesso?

Luca: Ah, perché tu mi hai invitato qui per amore? Rilassati…Tuo figlio è il

migliore contraccettivo per la serata!

Margherita gli tira uno schiaffo. Pausa.

Luca: Vorrei raccontarti un aneddoto…Ma sono stanco. (pausa) Perché penso che il

meglio ci sia già stato? Potrei tornare a casa a contemplare la mia collezione

di visi, parole, speranze, odori: i miei amuleti per difendermi dalla vita. Ho

paura di vivere. L'eterna promessa: come è accogliente essere una

promessa mancata.

Ma quante opportunità mi darà ancora la vita per esserlo? Perché è così

difficile fare la cosa giusta? Perché per giustificare la mia rinuncia aspetto

ogni giorno una sfiga, una disgrazia, un incidente? "Signori, cosa posso fare

di più dopo quello che mi è successo?" "Più passione?" "Sono appassionato

di me stesso!" (dalla tasca dei pantaloni tira fuori una busta con dentro una

lettera. La estrae e la porge a Margherita che lo guarda interrogativa)

Questa lettera me l'ha spedita mio padre dalla Nuova Zelanda. Ha la

calligrafia infantile perché l'ho scritta io tanti anni fa. Quel giorno papà si è

inventato un gioco. Mi ha fatto scrivere su un foglio le dieci cose più

importanti che avrei dovuto realizzare nella vita. Promettendo di darmelo

il giorno del mio trentesimo compleanno. Nonostante sia andato via di casa

da molti anni si è ricordato…Cazzo se si è ricordato…Non mi ha spedito

nient'altro. Neanche un biglietto d'auguri. E sai la cosa strana? Di queste dieci

cose non ne ho realizzata neanche una.

Marg: (che nel frattempo ha letto il foglio) Sai la cosa strana? Io invece le ho

realizzate quasi tutte… ma non sono felice lo stesso. (pausa) E cosa vai a fare

in Nuova Zelanda?

Luca: Vado a cercare mio padre per mettergli questo foglio davanti e dirgli che se

non ho realizzato nessuno di questi punti la colpa è anche un po’ sua.

Marg: E poi che farai?

Luca: Mi faccio una corsa!…Si è fatto tardi, forse è meglio che me ne vada. Magari

tornano i tuoi genitori e tu sei costretta a dare giustificazioni imbarazzanti

sulla mia presenza qui.

Marg: Sei proprio un ottuso. Pensi proprio che io sia una bambina in balia degli

eventi. Hai davvero una visione medievale della donna. Sono molto meno

indifesa di quanto pensi.

Luca: Vuoi vedere che ti do una "clavata" e ti trascino per i capelli dentro la mia

grotta?

Marg: Provaci.

Pausa. Luca voltandosi nota una targa sulla credenza: è il primo premio di una gara di nuoto. Senza distogliere lo sguardo dalla targa.

Luca: L'hai vinta tu?

Marg: Si. Tanti anni fa. Nei cento metri stile libero non ero niente male. Ma

l'agonistica mi portava via troppo tempo. Dovevo anche studiare.

Luca: Una promessa mancata.

Marg: Non direi…Mi sono laureata. Tu immagino che come tutti i maschietti

giocassi a pallone…

Luca: No. (posando la targa) Facevo atletica.

Marg: E poi?

Luca: E poi basta. (va verso di lei. La bacia)

Buio

SCENA 11

Luca è in mutande: entra in cucina. La stanza è poco illuminata: quasi penombra.(interno notte) Va verso la targa di nuoto di Margherita. La prende tra le mani e la guarda. Parte una radiocronaca registrata. La voce del cronista è quella di Luca.

Cron: Passiamo ora alla gara dei duecento metri. Si assegna la medaglia dei giochi

della gioventù in questa specialità. La competizione come sappiamo è

riservata ai bambini dai dieci ai tredici anni. Le tribune del palazzetto dello

sport sono gremite dai familiari ed amici dei piccoli atleti. Vediamo il piccolo

Luca nelle fasi di riscaldamento. Il suo faccino lascia trasparire una certa

tensione. Saluta suo padre con un cenno della mano. Il genitore infatti è in

tribuna e lo segue con lo sguardo, sorridendogli per rassicurarlo.

Tutto è pronto per l'inizio della corsa. È un giorno speciale per questi bimbi.

Probabilmente una giornata che ricorderanno per sempre.

Lo starter da il segnale: partiti! Il piccolo Luca si porta subito al comando.

Che bella gara! Siamo ai cento metri! Luca è sempre primo e sembra non aver

intenzione di mollare. Ma attenzione! Cosa succede? Incredibile! Il piccolo

è caduto all'altezza dei centocinquanta metri…Si tocca il ginocchio…Tutti gli

altri lo sorpassano: la gara continua. Che peccato, non ci voleva…Il ragazzino

sta piangendo…Arriva lo staff medico per soccorrerlo non sembra niente di

grave. Il volto di Luca è rigato dalle lacrime: credo più per la delusione che

per il dolore. Guarda sconsolato verso la tribuna dove c'è suo padre…Che

peccato…

Entra in scena Margherita in reggiseno e mutandine. Luca si volta verso di lei.

Luca: Dopo una settimana se ne è andato.

SCENA 12

Parte una musica a basso volume. Salgono due special sulla zona sinistra e destra del boccascena, dove rispettivamente Luca e Margherita si rivestono.

Marg: E' stato bello…Scoprire di provare ancora qualcosa. Piango tanto, ma sono

contenta che se ne sia andata con quella luce negli occhi.

Nonna Margherita se ne è andata. Spero non sia per colpa di sabato sera.

Luca: Mi dispiace, mi dispiace davvero…Ma non ce la faccio… Non parto.

Marg: Chissà se quel ragazzo avrà avuto il coraggio di partire? Io al posto suo non

ce l'avrei fatta.

Luca: Ci vuole del coraggio a portarsi dentro una vita. Almeno credo…La mia non

l'ho mai sentita.

Marg: Pensavo già di sentirlo…Ed invece era solo un ritardo.

Luca: Intanto che aspetto il prossimo treno cosa faccio? Spero che deragli anche

questo?

Marg: "No! Devi insistere" Me lo ripeto tutti i giorni: "Tieni stretto quello che hai".

Non è poco…Ma perché non mi basta l'amore delle persone che mi amano?

Luca: Forse mi sento come l'unico passeggero di un treno senza conducente.

E piuttosto che mettermi alla guida, salto giù ai duecento all'ora.

Marg: Basta, basta farsi del male! La prossima volta mi butto con un'armatura.

Luca: Sempre peggio…Mia madre dice che dovrei trovarmi una ragazza…

Si facesse un po’ i cazzi suoi?…Non avrei mai potuto abbandonarla: di

mamma ce ne è una sola.

Marg: Con mia madre ne ho parlato. È d'accordo con me. È meglio che non lo veda

più.

Luca: No, non avrebbe senso…Non la rivedrò più.

Marg: Domani inauguriamo la casa. Loris non sta nella pelle. Ha invitato un sacco

di persone… Peccato le tende color malva.

Luca: Peccato…Sarebbe stato un bel viaggio.

Su questo quadro parte una voce registrata con un taglio da radio giornale.

Radio: Nella serata di sabato un drammatico

incidente ha bloccato il traffico cittadino per oltre quattro ore.

In via dei Platani una ragazza è stata investita da un'auto con a bordo

tre giovani. Alcuni testimoni hanno riferito che stava attraversando

la strada senza guardare. L'auto che proveniva a forte velocità non ha fatto

in tempo ad evitarla.

L'impatto è stato terribile. La giovane è morta sul colpo. La vettura dopo diversi sbandamenti è finita contro un albero del viale. Due dei tre ragazzi rinvenuti nell'abitacolo erano ormai privi di vita. Il terzo versa in gravi

condizioni.

Da quanto appreso dai familiari delle vittime, i tre stavano andando a festeggiare il compleanno di uno di loro: trenta anni. Proprio una bella festa.

La musica sale, partono le diapositive dell'introduzione e contemporaneamente vanno al buio i due special di Luca e Margherita. Dopo l'ultima diapositiva (il photofinish che rimane qualche istante in più delle altre) buio.

Sul cambio musicale si illumina il palco di una luce fredda: tutti gli attori sono schierati in fila verso il pubblico.

Sul nuovo cambio musicale buio.