FRA’ DIAVOLO
commedia in tre atti di Paolo Starvaggi
liberamente tratta dall’omonima opera di Daniel Auber
personaggi
Fra’ Diavolo, il terribile bandito
Lord Rocburg
Lady Pamela, sua moglie
Teodora, l’ostessa
Zerlina, sua figlia
due “poveri diavoli”: Giacomo
Beppo
Lorenzo, capitano delle guardie
Ulderico, sottotenente
Francesco, promesso sposo di Zerlina
i
banditi di Fra’ Diavolo: Arturo
Rita
Tommasone
le serve della taverna: Fiammetta
Nuvolina
Ubaldo, il boscaiolo
Cencia, la mendicante
Egidio, valletto di Francesco
Orsola, servitrice di Lady Pamela
Domitilla, popolana e narratrice
Donne
del popolo: Eloisa
Jolanda
Susanna
PRIMO ATTO
La vicenda si svolge a Terracina, nel 1791 il giorno precedente la festività delle Palme per prolungarsi fino alla domenica stessa.
SCENA PRIMA: nella gran piazza di Terracina
Il sipario si apre sulla scena di una grande piazza, nella quale incrociano il loro cammino alcuni personaggi. Da una parte, intente a spettegolare, troviamo alcune popolane: Domitilla (che fungerà anche da narratrice nel corso dello spettacolo), Eloisa, Jolanda e Susanna,. Dall’altra, Uboldo il boscaiolo sta discutendo con la mendicante Cencia. Domitilla si stacca dal gruppo delle altre popolane e va in proscenio, rivolgendosi al pubblico.
Domitilla Nel
millesettecentonovantuno,
in questa grande piazza a Terracina,
ha inizio la seguente storiellina
che, mi auguro, divertirà qualcuno.
Qui si raccontano le imprese
di Fra’ Diavolo, implacabile bandito,
che molte casseforti ha alleggerito
e alle fanciulle molti cuori prese.
Spietato, sanguinario, giammai domo,
se solo va accennando una canzone
se la fa sotto tutta la regione,
compreso il più valente galantuomo.
Altre
cose adesso non sto a dirvi,
semmai più tardi: ché ora debbo andare
di nuovo con le amiche a ciacolare.
Ah, io son Domitilla, per servirvi!
(fa
un inchino al pubblico e si ricongiunge alle altre popolane)
Eloisa Allora, Domitilla! Non ci hai ancora detto che vestito metterai domani.
Jolanda Per il matrimonio della tua amica Zerlina, ci terrai ad essere elegante.
Domitilla Oh, ragazze, avrei tanta voglia di vestirmi a lutto, domani.
Susanna A lutto? E perché mai? Sarà il giorno più bello della sua vita!
Domitilla Sarà il più triste, vi dico. Ieri la futura sposa si è confidata con me. È tanto infelice, poveretta: non vuole sposare Francesco.
Eloisa Ma è pazza! Chi non lo vorrebbe? Bello, ricco, elegante, sempre con il valletto al seguito…
Jolanda Fossi io al posto suo, non me lo lascerei scappare.
Domitilla Zerlina la pensa diversa da te, cara Jolanda, e ti spiego il perché. È segretamente innamorata di un altro uomo!
Eloisa Un altro? E chi?
Domitilla Lorenzo!
Eloisa Il capitano delle guardie?
Jolanda Mica male neanche lui! Fossi io al posto di Zerlina, non me lo lascerei scappare…
Susanna Povera Zerlina! Così giovane e così infelice…
Domitilla Che destino… Sua madre l’ostessa, ormai l’ha promessa! (tra sé) Mannaggia a ‘sto vizio di parlare in rima!
Cencia Allora, Uboldo, oggi non hai proprio niente per me?
Uboldo Spiacente, cara Cencia, ma in questo momento sono in bolletta. Devono ancora pagarmi l’ultimo lavoretto che ho fatto.
Cencia Che lavoro?
Uboldo Millecinquecento stuzzicadenti, tutti rifiniti a mano dal sottoscritto.
Cencia Wow! Allora regalamene uno, lo accetto volentieri.
Uboldo Cencia mia, io te lo regalerei pure, ma che te ne fai? Non hai mai niente da mangiare, ma cosa vuoi stuzzicare? Ci vediamo. (e si allontana da Cencia per avvicinarsi al gruppo delle popolane)
Cencia Hai ragione, lo stuzzicadenti per me sarebbe un lusso inutile.
Uboldo (alle popolane) Salute, belle fanciulle!
Jolanda Salve Uboldo.
Susanna Sempre a tagliar legna, eh?
Uboldo Già! Ma domani mi metto in ghingheri per il matrimonio dell’anno.
Domitilla Sei invitato anche tu?
Uboldo Tutta la città è invitata! Francesco vuol fare le cose in grande! Non per niente ha voluto prendere moglie proprio il giorno della Domenica delle Palme. Ah, domani mi vedrete col vestito buono! E finalmente senza accetta. Buona giornata, care figliole! (esce)
Jolanda (aspettato che Uboldo si allontanasse) Chissà come deve star bene Uboldo vestito a festa… Domani lo vedrò e, se sarà di mio gradimento, non me lo lascio certo scappare!
Susanna Ma Jolanda, qualcuno lo vuoi lasciar scappare o no?
Domitilla Di questo passo, non ti basterebbero tutte le celle del carcere di Terracina!
Eloisa (guardando verso l’esterno) Guardate chi arriva!
Susanna Il promesso sposo!
Entra Francesco, elegantemente vestito, con il valletto Egidio al seguito.
Cencia (gli si para davanti) Messer Francesco! Messer Francesco!
Egidio (tenta di scacciarla)Via, via, stracciona… non importunare milord!
Francesco Ma Egidio, mi meraviglio di te! Non ti ci facevo, così snob. Dimmi pure, Cencia!
Cencia Ecco, messere, volevo solo sapere se conoscevate la profezia di Giacobbe.
Francesco Profezia di Giacobbe? Mai sentita.
Cencia Si tratta di un’antica profezia, secondo la quale grande fortuna avrà lo sposo che, il giorno prima delle nozze, farà la carità ad una mendicante (prosegue, in pratica, descrivendo se stessa) alta circa 1 metro e 62… sulla trentina… castana… con indosso un vestito di sacco… e con una voglia di mirtillo sul gluteo sinistro... e con…
Francesco (la interrompe, sorridendo)D’accordo, d’accordo, Cencia. Ho capito l’antifona. Egidio, spiccioli!
Egidio Meno male, messere: per un attimo ho temuto volesse controllare la voglia di mirtillo! (ed estrae dalla sua borsa un sacchetto, consegnandolo poi a Francesco)
Francesco La tua trovata mi ha proprio divertito. Tieni, te le meriti. (dal sacchetto versa una gran quantità di monete direttamente a Cencia, che le accoglie nel suo grembiule)
Cencia Grazie! Evviva lo sposo! Evviva lo sposo! (e corre via, tenendo tra le mani il grembiule infagottato, colmo di monete)
Eloisa (che ha naturalmente osservato la scena insieme alle altre ragazze) Avete visto che razza di elemosina le ha fatto?
Susanna Mi sa che Cencia ha fatto il record d’incasso!
Francesco Di’, Egidio. Il mio abito per la cerimonia è pronto?
Egidio Sono andati i servi a ritirarlo in sartoria proprio stamani.
Francesco Hai ordinato la giacca coi rubini al posto dei bottoni?
Egidio Certo, messere, come mi avevate ordinato.
Francesco Ti sei assicurato che il cravattino sia tempestato di diamanti?
Egidio Ma naturalmente.
Francesco E i pantaloni costellati di zaffiri?
Egidio Ho fatto ornare di smeraldi anche le mutande, messere.
Francesco (allibito)Non mi risulterà scomodo?
Egidio Ma si usa! È di gran moda, oggigiorno… Se lo gradite, però, li posso far togliere.
Francesco No, no, mi hai convinto! Mi piace l’idea che la gente possa dire: “Però, quel messer Francesco! Ha tanti di quei gioielli che gli escono perfino dalle mutande”.
Susanna, (ridacchiando per la battuta di Francesco assieme Eloisa e Jolanda sempre attentissime alla scena)Che spiritoso! Che bricconcello!
Domitilla Spiritoso dici, Susanna? Io piuttosto direi tronfio.
Jolanda Ma vogliamo parlare anche di quel bel biondino del suo valletto…?
Eloisa e Susanna (ad alta voce la rimproverano)Ma non è possibile! Sei esagerata! Perfino sul valletto hai messo gli occhi!
Francesco (si avvicina al gruppo, attratto dal vociare) Buongiorno!
Domitilla Ecco, si sta avvicinando! Ci dobbiamo sempre far riconoscere…
Francesco Ma che dolce, femminea compagnia!
Susanna Omaggi, messer Francesco.
Eloisa I miei rispetti.
Jolanda Ciao! (Susanna la rimprovera dandole di gomito)
Francesco Ah, ma c’è anche Donna Domitilla! Immagino abbiate avuto modo di parlare con Zerlina, in questi giorni. Allora, come sta la mia futura consorte?
Domitilla (imbarazzata)Come? Sì, sì, ho parlato con Zerlina. È un po’ tesa, poverina.
Francesco Un po’ tesa? Che mi dite…
Domitilla Ma messere, voi capite. Chi si appresta a un matrimonio ha nel cuore un pandemonio. (tra sé) Accidenti… più sono nervosa… più faccio rime…
Francesco Domitilla, farfugliate?
Domitilla No, messere, vi sbagliate!
Susanna Aridaje!
Francesco Scusate, Domitilla, se vi faccio queste domande, ma l’ultima volta che vidi Zerlina, non mi sembrò tanto felice di andare in sposa al sottoscritto.
Jolanda Ascoltatemi, non date peso a questi comportamenti. Sapete come sono capricciose e lunatiche le ragazze a quell’età.
Eloisa È l’età dello sviluppo.
Francesco Forse avete ragione, non mi dovrei agitare così tanto. Mi avete rincuorato, signorine, e per dimostrarvi la mia riconoscenza, permettetemi di invitarvi ufficialmente al ricevimento di domani.
Eloisa, Susanna e Jolanda si guardano l’una l’altra,elettrizzate dall’idea.
Francesco Presentatevi con l’abito di gran gala, mi raccomando.
Eloisa Non dubitate.
Egidio (si avvicina a Francesco) Messere, stranieri stanno per giungere qui in piazza. Si direbbero nobili…
Francesco Ah, benissimo! Accogliamoli con tutti gli onori e, se è il caso, invitiamoli al rinfresco di nozze.
Egidio Eh, già! A ‘sto punto, stomaco più, stomaco meno…
Entrano in scena Lord Rocburg, attempato nobile inglese, e la sua bella e giovane consorte Lady Pamela, accompagnati da Orsola, la servitrice di quest’ultima. Francesco, Egidio e le popolane si stringono attorno ai nuovi arrivati, per accoglierli.
Pamela (piangente) Quei mascalzoni… Ho ancora inl cuore in gola, Orsola cara.
Orsola Fatevi coraggio, Milady.
Rocburg Versi lacrime di coccodrillo, cara! Questo è il risultato della tua smania di venire a visitare l’Italia. Viaggio peggiore non potevamo avere, miseria lurida!
Francesco I miei omaggi, Milord. Qualcosa non va?
Rocburg Volete sapere cosa non va? Banditi! Ecco cosa non va.
Pamela Perdonate la collera di mio marito: comprenderete, siamo stati derubati durante il viaggio.
Francesco La cosa mi rattrista assai, lord… lord?
Rocburg Lord Rocburg. E questa è la mia graziosa moglie,
Pamela Lady Pamela (gli tende la mano, che
Francesco bacia) Onoratissimo.
Pamela Avete moglie anche voi, messere?
Francesco Al momento no, ma è questione di ore.
Orsola Felicitazioni, allora!
Francesco Grazie, fanciulla. Ma narratemi di queste peripezie.
Rocburg Ecco, stavamo attraversando in carrozza la strada che va a Mondragone, quando un nugolo di banditi armati di fucile ha ordinato al cocchiere di fermarsi. E tutti i bei gioielli che avevo regalato alla mia signora… puff… spariti!
Domitilla Ma questi banditi sono sbucati all’improvviso, dal nulla?
Pamela Pare proprio di sì. O almeno, io non me ne sono proprio accorta.
Rocburg Lo credo. Avete passato tutto il viaggio a cinguettare con quel marchese di San Marco.
Francesco Marchese di San Marco? Mai udito.
Pamela È un nobile molto affascinante, che abbiamo conosciuto durante il tragitto.
Rocburg (severo) E col quale Milady ha fatto subito amicizia.
Pamela Oh, cuoricino mio, ma tu vedi miei spasimanti dappertutto! A dire il vero, ho avuto così poco tempo per conoscerlo: è sceso dalla diligenza quasi subito. Se non ricordo male, ci salutò qualche miglio prima che subissimo quel vile assalto. (sospirosa) Chissà se avremo modo di incontrarlo nuovamente.
Rocburg (indispettito) Se siamo fortunati, no. (a Francesco) Messere, potete dirci se nei dintorni c’è un posto dove possiamo momentaneamente albergare? Naturalmente un alloggio di un certo prestigio, una sistemazione degna di me! (altezzoso) Non dimenticatevi che sono un rampollo dei Rocburg, sono un pari d’Inghilterra, sono un nobiluomo, sono un blasonato, sono un titolato, sono…
Egidio Il cucù!
Rocburg (ripete a pappagallo) Sono il cucù! (poi realizza) Ma quale cucù?
Francesco Già, il cucù!
Rocburg Ma messere, vi ci mettete anche voi? Vi sembro forse un cucù, io?
Francesco Non irritatevi, milord. Il mio valletto intendeva dire “la taverna del Cucù”. Ah, vedrete: è un alberghetto piccolo, ma pulito. E poi è gestito dalla madre della mia quasi moglie. Vi troverete a meraviglia, ve lo posso assicurare.
Pamela Splendido! Ed è distante da qui?
Francesco Niente affatto! (guardando Pamela, galante) Anzi, se lor signori mi concedono l’onore di accompagnarli…
Rocburg (gelosissimo, interviene a dividerlo dalla moglie) Bene, vada per questo alberghetto, allora. (prende Francesco sottobraccio) Abbiamo la carrozza parcheggiata proprio dietro l’angolo. Prego, faccio strada.
Francesco Troppo gentile, milord.
Egidio Messere, che faccio? Vengo anch’io appresso al Cucù?
Rocburg Lord Rocburg!
Francesco e Lord Rocburg escono, seguiti da Lady Pamela, Orsola ed Egidio.
Eloisa Peccato, se ne sono andati. Proprio ora che cominciavo a divertirmi. (le popolane si avviano per uscire)
Domitilla Che sfacciataggine, messer Francesco: fare il cascamorto, il giorno prima delle nozze, con quella lady appena conosciuta.
Susanna Via, Domitilla... voleva solo essere un po’ galante.
Domitilla Sarà. Eppure più lo conosco, più mi convinco che, sposandolo, Zerlina sarà misera e infelice per tutta la vita.
Jolanda Ragazze, ma l’avete visto bene Milord? Ecco, quello lo lascio scappare volentieri. (e ridacchia, assieme alle altre)
Eloisa Però, che figura… Un nobiluomo inglese viene in visita in Italia e i nostri briganti lo assaltano.
Susanna Già! È così che incentiviamo il turismo?
Jolanda Che ne dite di avviarci verso la taverna del Cucù e attendere che arrivino Francesco e gli inglesi?
Eloisa Ottima idea! Così avremo materiale fresco su cui spettegolare!
Domitilla Andate pure avanti, io devo sbrigare una faccenduola. Semmai vi raggiungo là..
Susanna, Eloisa, Jolanda Va bene! Ciao Domitilla! Ti aspettiamo! (escono)
Domitilla (rimasta sola in scena, si rivolge
nuovamente al pubblico. Durante questo suo monologo, viene effettuato il cambio
scena)
Adesso che si sono allontanate
le peggio malelingue del contado
a fare quattro passi me ne vado.
Voi che volete far? M’accompagnate?
Di qui c’incamminiamo fino a quando
saremo giunti fuori dalle mura.
Difatti, là si sposta l’avventura
che in qualche modo stiamo raccontando.
Anzi, proprio adesso viene il bello!
Toh! Siamo arrivati in men che non si dica.
Direi che non è stata una fatica…
Signori, ecco il bosco di Campello!
In mezzo a questi alberi appuntiti,
che di notte sembran pungere le stelle,
son certa ne vedremo delle belle.
Ma state in guardia! È zona di banditi!
SCENA SECONDA: nel bosco di Campello
Siamo in un bosco: la scena è occupata da alberi, cespugli, tronchi stesi a terra.
Cencia (che era entrata mentre Domitilla faceva il suo monologo, interviene non appena l’altra ha finito di parlare) Domitilla?
Domitilla (non s’era accorta dell’arrivo di Cencia, urla dallo spavento) Aaah! Cencia, la prossima volta che mi vuoi cogliere alle spalle nel bosco, ti prego di avvisarmi per lettera con almeno tre giorni di anticipo. Piuttosto che ci fai, qui?
Cencia Una passeggiatina, per smaltire.
Domitilla Smaltire?
Cencia Sì, col denaro avuto da messer Francesco, ho voluto subito fare una bella colazione. Non l’avevo mai fatta… È stata un’esperienza straordinaria, la dovrò rifare prima o poi. Pensa, ho anche usato lo stuzzicadenti, alla faccia di Uboldo! L’ho tenuto per ricordo, lo vuoi vedere? (fa per estrarlo di tasca, ma
Domitilla la blocca) No, per carità. Son cose personali…
Cencia Tu invece che ci fai qui?
Domitilla Niente, ho dovuto accompagnare degli amici… Ora torno in città.
Cencia Io mi trattengo ancora un pochino, finché non mi verrà di nuovo fame!
Domitilla D’accordo, ma sta’ in campana! Questo è territorio di Fra’ Diavolo! A presto, Cencia! (esce)
Cencia Arrivederci, Domitilla! (e si siede sul tronco di un albero steso a terra)
Entrano in scena due poveri diavoli, Beppo e Giacomo. Sono vestiti in maniera molto semplice, per nulla elegante. Beppo porta una grande borsa di telo a tracolla.
Beppo (affaticato) Ma quando finisce questo bosco?
Giacomo Dopo l’ultimo albero, suppongo.
Beppo Fermiamoci un attimo. Il gruzzoletto?
Giacomo (indica la tasca interna della sua giacca)
Beppo Bene, bene , bene! Se penso a tutti gli anni di lavoro, stenti e sacrifici per mettere da parte quel danaro…
Giacomo E tra poco saremo in città e potremo goderceli un po’. Vivremo come due nababbi!
Beppo Andiamo! (nell’uscire, incontrano
Cencia che ha ascoltato tuttio) Signori, vi prego fate la carità ad una povera mendica.
Beppo Volentieri la faremmo, ma non abbiamo denaro con noi.
Cencia Non vi credo, qualcosa mi dice che qualcosa l’avete. Sapete, io sono sensitiva.
Giacomo Beh, in effetti abbiam…
(Beppo lo zittisce con una gomitata)
Cencia Volete che vi preveda il futuro? Noi sensitive non sbagliamo mai.
Giacomo No, grazie. Non vogliamo rovinarci la sorpresa.
Cencia Beh, io vi dico solo una cosa. I soldi vanno e vengono.
Beppo Che vuoi dire?
Cencia Solo questo: non voglio rovinarvi la sorpresa.
Giacomo (a Beppo)Diamole una moneta, forse le farà sciogliere la lingua.
Beppo Buona ideaGiusto.
Giacomo (estrae il sacchetto delle monete dalla tasca della giacca e consegna una moneta a Cencia)
Cencia Visto? Avevo ragione: i soldi vanno e vengono. Questa vostra moneta, per esempio, è andata. (se la intasca e fa per andare)
Beppo D’accordo, abbiamo capito come fanno ad andare. Ma quando vengono, questi soldi?
Cencia Beh, da me sono venuti! (indica la tasca) I soldi vanno (indicando i due) e vengono (indicandosi) Addio! (ed esce)
Giacomo Addio! (la saluta, agitando la mano)
Beppo E smettila di salutare. Da’ a me il denaro, è più sicuro.
Giacomo (passa il sacchetto a
Beppo che si mette i soldi in tasca) E stiamo attenti a non farci più infinocchiare.
Giacomo Infinocchiare?
Beppo Già! Ti sei fatto gabbare come un pollastro. Ma adesso i nostri risparmiucci li ho in custodia io e non li tirerò fuori di tasca fino a quando non entreremo in città.
Rita, Tommasone ed Arturo (nel frattempo sono entrati spalle dei due, e hanno assistito alla scena. Sono tre scagnozzi della banda di Fra’ Diavolo. Hanno notato il sacchetto di monete e lo vogliono naturalmente rubare)
Rita (indica Giacomo e Beppo) Avete visto, ragazzi?
Tommasone (sgranocchiando una mela) Due gonzi freschi freschi, ripieni di soldi. Questi me li pappo io.
Arturo (estraendo )Lascia fare a me, Tommasone. Per quei due userò il buon vecchio metodo della “percussione della cervice”, detta volgarmente “bastonata sul coppino“.
Rita Che noia, Arturo, questi tuoi “vecchi metodi”!
Tommasone Rita ha ragione. Così non c’è gusto.
Rita Cerchiamo di divertirci un pochino, no?
Arturo Giusto! Allora voi li tenete e io li infilzo tutti e due insieme con un sol colpo di moschetto.
Tommasone Li fai allo spiedo, praticamente!
Rita Ragazzi, ma metteteci un po’ più di fantasia, no? Siamo la banda di Fra’ Diavolo, mica brigantucoli di paese.
Arturo Ma non ti va mai bene niente… Allora, sentiamo, tu cosa proponi?
Rita Lasciate fare a me. Voi andate a nascondervi dietro quell’albero.
Tommasone Finisco la mela e vado a nascondermi.
Rita (esasperata, gli strappa la mela di mano e la getta via) Ecco, adesso puoi andare a nasconderti.
Tommasone (andando a nascondersi con Arturo dietro uno degli alberi)Ma che maniere, ero ancora in pausa pranzo…
Rita A un dato segnale sbucherete fuori. Va bene?
Tommasone Bene!
Arturo (sbucando per un attimo da dietro l’albero)Rita?
Rita Che c’è?
Arturo Revolverata nella schiena?
Rita Zitto e nasconditi!
Arturo Uffa! (torna a non farsi vedere)
Rita (si sistema i capelli, comincia a camminare con leggiadria davanti a Giacomo e Beppo, per richiamarne l’attenzione)
Giacomo e Beppo (che stavano parlottando, s’interrompono di colpo e, incuriositi e affascinati dalla ragazza, la seguono con lo sguardo)
Rita (si siede su un tronco riverso a terra e sospira)
Giacomo e Beppo (che la seguono, sempre a distanza, con lo sguardo, ricambiano il sospiro, in coro)
Rita (sorride vezzosa ai due)
Giacomo e Beppo (ricambiano il sorriso con una risatina goffa)
Rita (estrae un fazzoletto di tasca e lo sventola per salutare Giacomo)Yuu-huu!
Giacomo (ricambia estraendo di tasca, a fatica, il fazzoletto e poi lo sventola impacciato, facendolo finire in faccia a Beppo)
Rita (ride per la scena appena vista, quindiora sventola il fazzoletto per salutare Beppo)Yuu-huu!
Beppo (vuol ricambiare, ma anziché estrarre di tasca il fazzoletto, tira fuori il sacchetto con le monete e, senza accorgersi di nulla, lo agita per salutare Rita) Yuu-huu!
Arturo e Tommasone, nel frattempo sono sbucati da dietro l’albero e con passo felpato si sono piazzati, senza farsi notare, dietro i due, ormai in balia delle malizie di Rita. Estraggono le loro pistole e le puntano verso i due malcapitati.
Rita (sempre sventolando il fazzoletto)Yuu-huu!
Beppo (sempre sventolando il sacchetto di monete)Yuu-huu!
Rita (c.s.)Yuu-huu!
Beppo (c.s.)Yuu-huu!
Arturo (alle spalle di Beppo)Yuu-huu!
Beppo (si volta)Yuu… (il saluto gli rimane in gola quando si accorge che ha ben due pistole puntate alla addosso)
Arturo Su, bene le mani in alto!
Giacomo e Beppo (eseguono, terrorizzati)
Tommasone (a Beppo) Getta le monete a terra, cretino.
Beppo (esegue)
Tommasone (lo raccoglie, sempre tenendo la pistola puntata sui due) Con questi ci salta fuori un bella mangiata all’osteria del Saraceno.
Tommasone Getta le monete a terra, cretino.
Beppo (esegue)
Tommasone (lo raccoglie, sempre tenendo la pistola puntata sui due) Con questi ci salta fuori un bella mangiata all’osteria del Saraceno.
Rita (si avvicina ai due malcapitati)Bene, gGrazie della collaborazione, bei giovanotti! (ad Arturo e Tommasone) E adesso filiamo, prima che arrivi qualcuno!
Arturo (abbassa la pistola e incrocia le braccia imbronciato)Ma come, già andiamo via? Non ho sparato neanche un colpo.
Rita Non siamo al tiro a segno! Andiamo! (e lo trascina fuori)
Arturo Ma almeno una rivoltellata mi spetta di diritto! È il minimo sindacale!
Rita Muoviti! (I tre escono. Arturo è menato via a viva forza da Rita. Tommasone invece indietreggia senza voltarsi, mentre tiene sempre la pistola puntata addosso a Giacomo e Beppo)
Beppo (dopo essersi accertato che i banditi si siano allontanati, abbassa le mani e si volta sconsolato verso Giacomo) Ecco! Dopo tutti i nostri sacrifici e la fame che abbiamo patito, guarda che fine hanno fatto i nostri soldi.
Giacomo che (che rimane con le mani alzate) Avevi detto che non ci saremmo più fatti gabbare.
Beppo Lo soE chi poteva immaginare che quella graziosa fanciulla era un bandito?!
Giacomo (c.s.) E che non avresti tirato fuoriAvevi anche detto che non avresti tirato fuori i soldi di tasca fino a che….
Beppo Lo so!
Giacomo (c.s.) I soldi vanno e vengono.
Beppo (nervoso) Lo soLa vuoi smettere di rinfacciarmi le cose! E abbassa quelle braccia!
Giacomo (esegue. Quindi, dopo un attimo di riflessione) sdgasg
Beppo
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Beppo Ora dobbiamo ricominciare tutto daccapo. E giù dal fondo!
Giacomo Non è mica detto: potremmo ricominciare dalla cima.
Beppo Che intendi dire?
Giacomo Perché non diventiamo banditi? Così non dovremo lavorare più. È la via più facile: derubiamo ai ricchi, regaliamo ai poveri, e in questo modo…
Beppo (lo interrompe) Sai una cosa? Per una volta hai avuto una buona idea.
Giacomo Se mi ascoltassi di più, le cose funzionerebbero meglio.
Beppo Hai proprio ragione. Raccontami di nuovo il tuo piano.
Giacomo (spiazzato, non lo ricorda già più) Tutto quanto?
Beppo Certo, tutto!
Giacomo (abbozza, confusionario) Dunque… se noi diventiamo ricchi… rubiamo i poveri e li regaliamo ai banditi… possiamo partire dalla cima e andare giù a fondo senza faticarefare troppa fatica più.
Beppo Sono perfettamente d’accordo con te!
Giacomo Una cosa mi preoccupa. Come si fa a diventare banditi?
Beppo Semplice, si decide di diventarlo e basta. Non ci vuole mica un genio.
Giacomo Ma non abbiamo armi.
Beppo Sì, che le abbiamo. Aspetta!(estrae dalla sua borsa un coltello) Il nostro coltello da cucina! È abbastanza affilato da far paura a chicchessia.
Si odono voci parlottare in lontananza.
Giacomo Adesso abbiamo proprio tutto e possiamo…
Beppo (lo interrompe) Sssh, sta arrivando qualcuno. Saranno i primi clienti della nostra nuova attività. Andiamo a nasconderci dietro quell’albero.(e vanno a nascondersi)
Uboldo (entra, ridacchiando assieme a due giovani serve,Fiammetta e Nuvolina)
Fiammetta Uboldo, sei una sagoma!
Nuvolina Perché non racconti queste storielle domani al matrimonio di Francesco e Zerlina? Faresti un figurone!
Beppo (insieme a Giacomo spunta da dietro l’albero.Consegna il coltello al compare e gli fa segnodi andare a derubare i tre malcapitati)
Giacomo (all’inizioè riottoso, poi accetta, anche se non con troppa convinzione)
Uboldo Troppo buone ragazze!
Nuvolina Ma no, non esageriamo affatto.
Fiammetta Altro che taglialegna, tu sei nato per fare il giullare!
Uboldo Ah, ve l’ho mai raccontata quella del capitano di vascello?
Nuvolina No!
Fiammetta Dai, racconta!
Uboldo Dunque, il capitano di un vascello sta scrutando l’orizzonte dal ponte della sua meravigliosa nave, quando…
Giacomo (batte sulle spalle di Uboldo per richiamare la sua attenzione)Ehi, voi!
Uboldo (senza neppure voltarsi)Un attimo, sto finendo di raccontare una storia.
Giacomo (non sa che fare, volge lo sguardo a Beppo come dire “e adesso?”)
Beppo (gli fa segno di riprovare)
Uboldo Dicevo, il capitano di questo vascello sta scrutando l’orizzonte dal ponte della sua nave, quando arriva il nostromo, che gli dice…
Giacomo (batte di nuovo sulle spalle di Uboldo)Ehi!
Uboldo Un attimo, vi ho detto!(e riprende a raccontare, spazientito, alle due serve) Dunque c’è questo caspita di capitano che scruta l’orizzonte dal pon… (si ferma, perché ode una voce che canta in lontananza. È visibilmente spaventato)
Giacomo (batte di nuovo sulle spalle di Uboldo) Raccontate! Come va avanti la storiella?
Uboldo Chi se ne frega della storiella! Pensiamo a salvarci, piuttosto. Presto, nascondiamoci!
Giacomo, Beppo, Fiammetta, Nuvolina e Uboldo,tutti agitatissimi, cercano riparo dietro agli alberi, i tronchi o i cespugli. Nell’affannosa ricerca di un nascondiglio, si scontrano e si urtano, fino a che tutti trovano riparo. In sottofondo udiamo la voce che intona la canzone che tanto ha terrorizzato Uboldo:
Guardate un fiocco rosso
ei porta sul cappello
e di velluto indosso
ricchissimo mantel.
Tremate!Fin dal sentier del tuono,
dell'eco viene il suono
"Diavolo, Diavolo, Diavolo."
Tremate!Fin dal sentier del tuono,
dell'eco viene il suono
"Diavolo, Diavolo, Diavolo."
Uboldo (terminata la canzone, spunta da dietro il tronco di un albero riverso a terra. Si guarda attorno, poi fa agli altri, che usciranno tutti dal loro nascondiglio)Via libera!
Fiammetta Mammina mia, che paura!
Nuvolina Anche stavolta l’abbiamo scampata bella!
Beppo Ma che è successo?
Uboldo Non lo conoscete? Quello era Fra’ Diavolo, il più forte e spietato bandito, il terrore di tutta la regione. A chi gli capita davanti fende la gola da un orecchio all’altro. In guardia, amici! In guardia! (a Fiammetta e Nuvolina) Andiamo ragazze, torniamo in città!
Fiammetta Si è fatto anche molto tardi, dobbiamo essere alla taverna prima del tramonto.
Nuvolina Altrimenti rischiamo di prenderci una bella strigliata dalla nostra padrona.
Uboldo Avete ancora voglia di sentire la mia storiellina?
Fiammetta e Nuvolina Sì! Certo!
Uboldo Dunque, c’è un ammiraglio di vascello…
Fiammetta Ma non era un capitano?
Uboldo Beh, si vede che nel frattempo l’hanno promosso…(ed esce con Fiammetta e Nuvolina, che ridacchiano di cuore)
Giacomo Forse non è una buona idea mettersi a fare i banditi.
Beppo Pensi forse che mi lasci spaventare da quel Fra’ Diavolo?
Giacomo Hai sentito quel che ha detto quell’uomo: fende la gola a tutti quelli che incontra.
Beppo E noi lo eviteremo. Non sono così stupido da non riconoscere un bandito, quando lo incontro.
Giacomo Ehi! (gli fa segno di avvicinarsi)
Beppo Che c’è?
Giacomo (gli bisbiglia qualcosa all’orecchio)
Beppo Vai a farla laggiù, dietro quelpioppo.(indica verso la quinta)
Giacomo (fa per uscire, quindi si ferma)Ho paura a star là da solo, mi accompagni?
Beppo (raggiunge l’amico, guardandolo con disprezzo)Guardatelo, ha paura a star là da solo… Che razza di bandito!(ed esce, con Giacomo)
Fra’ Diavolo (entra, dall’altra parte della scena, aitante e belloccio, veste camicia scura e pantaloni scuri, mantello, porta un cappello con un fiocco rosso. Si guarda attorno)Ecco, figuriamoci se quei tre stolti sono puntuali. Eppure avevamo appuntamento qui per la consegna del bottino.
Beppo (rientra con Giacomo, si accorge della presenza di Fra’ Diavolo, che ovviamente non ha mai visto in volto) Giacomo, la fortuna ci sorride. Ecco un altro fessacchiotto da rapinare.
Giacomo (estrae il coltello e fa per dirigersi verso Fra’ Diavolo, ma
Beppo lo blocca) Dammi qua, ci penso io stavolta. Tu hai combinato abbastanza pasticci. (si fa dare il coltello e va verso Fra’ Diavolo. Giacomo lo segue a ruota)
Beppo (a Fra’ Diavolo, puntandogli il coltello) O la borsa o la vita!
Fra’ DiavoloPrego? (e si mette con le mani in alto)
Giacomo (sottovoce, a Beppo) Digli chi sei! Così lo impaurisci un po’.
Beppo Io sono Fra’ Diavolo!
Giacomo Già! E se non stai attento ti fende la gola da qua a là. Per tutta la regione!
Fra’ DiavoloE così tu sei Fra’ Diavolo.
Beppo Lo so, non mi hai mai visto. Ma avrai certamente udito la mia voce:(prova a intonare la canzone ascoltata prima, ma non la ricorda bene) Guardate un fiocco rosso… rosso… Diavolo… ehm… (guarda Giacomo in cerca di un suggerimento)
Giacomo Non la so!
Fra’ Diavolo(intanto abbassa le mani)
Beppo (ci riprova) Guardate un fiocco rosso…
Fra’
Diavolo(finisce la canzone, con sguardo cupo verso gli
atterriti Giacomo e Beppo)
… ei porta sul cappello
e di velluto
indosso
ricchissimo
mantel.
Tremate!Fin dal
sentier del tuono,
dell'eco
viene il suono
”Diavolo! Diavolo! Diavolo!”
Nel frattempo, entrano Arturo, Rita e Tommasone, che si piazzano alle spalle di Giacomo e Beppo.
Giacomo (sottovoce, a Beppo) E’ lui…
Beppo (mette via il coltello e fa segno a Giacomo di andare) Con permesso. (I due salutano rispettosamente Fra’ Diavolo con un inchino, quindi come se nulla fosse fanno per andarsene, ma vengono subito bloccati da Arturo, Rita e Tommasone)
Tommasone Dove credete di andare?
Rita Ci rivediamo, eh?
Giacomo Chi non muore si rivede.
Arturo (con sguardo perfido)Chi non muore.
Fra’ Diavolo (ironico, ai suoi tre compari) Amici, siete arrivati giusto in tempo. Non vi ringrazierò mai abbastanza per avermi salvato da questi due “terribili banditi”.
Rita (ridendo grasso con Arturo e Tommasone)Conosciamo bene questi furfanti. Dei tipi scaltri, astuti… davvero pericolosi! (ridono nuovamente di gusto)
Fra’ DiavoloCosa dite di farne?
Arturo Io propongo: leghiamoli con una catena di ferro attaccata ad un masso e gettiamoli nel fiume oltre la collina.
Fra’ DiavoloNon ne abbiamo il tempo. Ci vuole qualcosa di più sbrigativo.
Tommasone Appendiamoli come due salsicce all’albero più alto.
Fra’ DiavoloE sia!
Giacomo (supplicante, a Fra’ Diavolo)Oh, signore… non ci uccidete. Non volevamo farvi del male. Abbiate pietà di noi!
Fra’ Diavolo Prima mi aggredite, poi quello stupido osa spacciarsi per me. Farvi fuori mi sembra il minimo. Arturo, portali via.
Arturo Avanti, andiamo! (estrae la pistola e la punta contro i due, cacciandoli fuori scena)
Beppo (disperato) Ecco, tu e le tue idee! Lo sapevo che sarebbe finita male…
Giacomo (piangente)Io non voglio far la fine del salsicciotto…
Arturo Su, forza! C’è un bel platano che aspetta solo voi. (esce con Giacomo e Beppo)
Fra’ Diavolo Allora, avete assalito la carrozza di Lord Rocburg?
Rita Sì , ecco i gioielli di Milady. (e lancia il sacchetto a
Fra’ Diavolo che controlla e intasca) Molto bene. Ma il danaro dov’è?
Tommasone Danaro? Non ne abbiamo trovato.
Fra’ Diavolo Non ne avete trovato?
Tommasone Nossignore.
Fra’ Diavolo Idioti! Ma sapete quanto c’era, in quella carrozza? Cinquecentomila scudi, balordi!
Rita Cinquecentomila scudi? Che mi prenda un colpo!
Fra’ Diavolo Che prenda un colpo a tutti e tre voi imbecilli! Avete rovinato i miei piani! Ora mi toccherà seguire Milord e la sua signora anche alla taverna del Cucù.
Rita Ci andrai da solo. Noi non ti possiamo accompagnare, ci riconoscerebbero di sicuro.
Tommasone È vero, c’è una taglia sulla nostra testa! Gli sbirri non aspettano altro.
Fra’ Diavolo (dopo qualche attimo di riflessione, ha un’idea) Rita, ferma Arturo prima che faccia la festa a quei due cretini.
Rita Va bene, capo (esce, urlando) Arturo, fermati! Ordine del capo!
Tommasone Che hai intenzione di fare?
Fra’ Diavolo Ciò che non siete riusciti a combinare voi, buoni a nulla!
Tommasone Abbiamo messo a soqquadro la diligenza, te l’assicuro, ma di danaro neanche l’ombra.
Fra’ Diavolo (tra sé)Quella Milady è più scaltra di quanto pensassi.
Entrano Giacomo e Beppo, accompagnati da Rita e Arturo.
Rita Ecco i prigionieri, capo!
Arturo Ma non è possibile! Appena mi posso divertire un pochetto, c’è sempre qualcosa che me lo impedisce. È un’ingiustizia!
Fra’ Diavolo Zitto, manigoldo! (a Giacomo e Beppo) E in quanto a voi, si dà il caso che questo sia il vostro giorno fortunato: vi offro salvezza.
Giacomo (a Beppo) Hai visto? L’ho impietosito.
Fra’ Diavolo D’ora in poi vi prendo a mio servizio. Ma mi conoscerete solo come Marchese di San Marco. Avete capito?
Beppo Marchese di San Marco, certo.
Fra’ Diavolo E tu mi hai inteso?
Giacomo Certo, messer Fra’ Diavolo!
Fra’ Diavolo (lo afferra per il bavero) Pronunzia ancora una volta questo nome o rivela chi sono e finirai sul serio in pasto ai pesci del fiume.
Arturo (sogghigna perfido alle spalle di Giacomo e Beppo, che si spaventano)
Fra’ Diavolo (a Rita, Tommasone ed Arturo) Portateli al rifugio, lavateli e poi mandateli da me. (esce)
Rita Su, bimbi, andiamo a fare il bagnetto.
Beppo Il bagnetto? Ma non è ancora Pasqua! Non ci farà male, farlo fuori stagione?
Arturo, Rita e Tommasone(ridacchiano per ciò che ha appena detto Beppo, quindi spingono fuori a viva forza lo stesso Beppo e Giacomo, mentre si chiude il sipario)
FINE PRIMO ATTO
SECONDO ATTO
SCENA PRIMA: alla taverna del Cucù
Siamo nel salone della taverna del Cucù: un bancone da osteria, tavoli, sedie. Le pareti sono decorate in maniera rustica ma elegante. Notiamo sulla destra l’entrata della taverna. L’uscita di sinistra, viceversa, porta alle camere dei piani superiori. C’è anche un’uscita centrale, che porta alla cantina e ai magazzini.
Ad un tavolo, troviamo sedute a chiacchierare e sorseggiare un tè Domitilla, Eloisa, Susanna, Jolanda e Zerlina;quest’ultima è una giovane fanciulla, vestita molto semplicemente (maglia, gonna lunga, cuffietta in testa). Dietro un bancone, intenta a pulire piatti e bicchieri, c’è invece la madre di Zerlina, Teodora: è una donna energica, anch’essa vestita molto semplicemente (camicia, gonna).
Domitilla (si volta verso il pubblico, mentre le amiche
continuano a chiacchierare tra loro)
Benritrovata a tutta la tribù!
Adesso dove siamo, mi chiedete?
Ma è chiara la risposta! Riflettete.
Esatto! Alla taverna del Cucù.
Sorseggio con le amiche una tazzina
di tè mentre si chiacchiera, è evidente.
Ma io mi trovo qui principalmente
per confortar la povera Zerlina.
Ancora non s’arrende al suo destino
poiché è convinta non sia affatto giusto
andar in sposa a un ricco bellimbusto
soltanto per pigliar qualche soldino.
Aver la madre avara, che disdetta!
Non resta che affidarsi con pazienza
alla Divina e Santa Provvidenza!
(smette di parlare col pubblico) Jolanda, mi
daresti una zolletta?
Jolanda Eccola. (e mette la zolletta di zucchero nel tè)
Domitilla Grazie cara! Testo,
Zerlina Avete avuto un pensiero molto gentile nel venirmi a trovare.
testo,
D
Eloisa Ma per carità, Zerlina!
Jolanda Se non ci si dà una mano tra amiche…
Domitilla Sai quanto tengo alla tua felicità!
Susanna E poi noi, dove c’è materiale fresco per i nostri pettegolezzi, ci fiondiamo subito!
vRagazze (popolane + Zerlina) intorno ad un tavolo, sorseggiano un tè. Domitilla si volta verso il pubblico, per la sua consueta presentazione.
vTeodora : Sketch con le due serve
Teodora Zerlina, vieni qui!
Zerlina (alle popolane)Con permesso.(si alza dal tavolo e si avvicina al bancone)Posso fare qualcosa per te, mamma?
Teodora Sì, una cosa: startene il più lontano possibile da quel pezzente del capitano Lorenzo, altrimenti i miei progetti per te andranno in fumo.
Zerlina Mammina cara, te l’ho già detto mille volte: io voglio bene al mio soldatino.
Teodora Soldatino pezzente!
Zerlina Oh, se vuoi proprio saperlo, la miseria non mi spaventa.
Teodora Ma spaventa me!
Zerlina Beh, forse facendo qualche risparmio, un po’ di sacrifici, con qualche investimento azzeccato, noi due potremmo…
Teodora Chiacchiere! Oramai son tutte chiacchiere! Se Dio vorrà, domani sposerai messer Francesco e la faremo finita con quel militare da quattro soldi. Ma che dico, quattro!? Tre soldi: è un pezzente!
Zerlina Ma mamma!
Teodora Non una parola di più!
Zerlina E invece lascia che te lo dica: sei una madre egoista e insensibile, che bada solo ad incrementare le sue ricchezze. Per la felicità di sua figlia non c’è spazio nei suoi pensieri, né tanto meno nel suo cuore. E per forza: sei tanto avida che il cuore ce l’hai a forma di salvadanaio.
Teodora Come osi parlare così a tua madre? Fila subitoin cucina a pulire!
Zerlina C’andrò dopo. Ora vado in camera mia a togliermi questi abiti lerci e a piangere un po’ dalla rabbia. (e se ne va, sdegnata, uscendo a sinistra)
Teodora (rivolta al tavolo delle popolane) E pensare che, quand’era piccolina, l’avrei mangiata di baci…
Susanna E adesso?
Teodora Son pentita di non averla mangiata.! Beh, sRagazzeignorine, io vado in cantina a controllare i vini per la cerimonia di domani. Se dovesse arrivare qualcuno, avvisatemiSe dovessero tornare quelle due scansafatiche di Fiammetta e Nuvolina, mandatele subito da me. (esce, al centro)
Eloisa Senz’altro, signora Teodora.
Domitilla (alle amiche)Ma si può essere più insensibili? Gli occhi di sua figlia luccicano d’amore e lei spezza il suo sogno per qualche scudo in più.
Susanna Questi matrimoni combinati sono una vera e propria piaga!
Jolanda Hai detto bene!Certo, se mia madre mi avesse detto: sposerai messere Francesco, soltanto perché è ricco,è di bella presenza, è ben inserito in società, fa una vita da signore…Certo che se mia madre m’avesse detto: sposerai messere Francesco… Certo che se mia madre me l’avesse detto… sposerai messere Francesco… (cambia tono)Me l’avesse mai detto una volta, porca miseria!
d
Lorenzo (è il capitano delle guardie. Entra, da destra, con il suo sottotenente un po’ svitato, Ulderico. Entrambi indossano la divisa. Cercano di attirare l’attenzione di Domitilla. Il capitano con cenni rapidi ed impercettibili, per non dare nell’occhio, bisbigliando con un filo di voce) Ehi, pss! Ehi, voi! Pss!
Ulderico (viceversa, ne richiama l’attenzione con gesti ampi e goffi, uniti a qualche fischio di richiamo)
Domitilla (ha notato i due militari, si alza dal tavolo) Torno subito.
Eloisa Guardate chi c’è,, il capitano Lorenzo.
Susanna E non è solo: c’è pure quel matto del suo sottotenente.
Jolanda Matto o no, un sottotenente così… (Susanna ed Eloisa si uniscono e le tre proseguono la battuta in coro) … non me lo lascerei certo scappare!
Domitilla (si avvicina a Lorenzo e a Ulderico) Buongiorno, capitano!
Lorenzo Domitilla, c’è Zerlina?
Domitilla C’è! Ma è triste, poverina!
Ulderico ridacchia) Forte! Mi piace quando fai le rime. Ma te le inventi tu o c’è qualcuno che te le scrive?
Lorenzo Sottotenente Ulderico, per cortesia! (a Domitilla) E ora dov’è?
Domitilla È in camera sua, si sta cambiando d’abito.
Ulderico Vado ad avvisarla del nostro arrivo. (e fa per dirigersi a lunghi passi verso, quando
Lorenzo lo blocca. Poi, a Fiammetta) Avvisa Zerlina che sono arrivato.
FiammettaDomitilla Bene, capitano. (ed esce, di corsa, a sinistra)
Lorenzo (a Ulderico)Zerlina è una ragazza splendida e si merita tutte le cose migliori di questo mondo. Anche se il destino sembra ormai inevitabile, nonpermetterò che sua madre le rovini l’esistenza decidendo per lei. Farò di tutto per ricondurla a me e alla sua felicità.
Eloisa (che con Jolanda e Susanna ha seguito, ovviamente, tutto)Come parla bene!
Susanna e Jolanda (la azzittiscono) Sssh!!
Teodora (entra,ha una brocca di metallo in mano)
Ulderico Capitano, guardate chi è arrivato!
Teodora (nota i due militari. Tra sé, infastidita)Rieccolo! Ma che vorrà ancora quel pezzente? E s’è portato pure dietro il suo degno compare…
Lorenzo Maledizione! Avrei gradito parlare a Zerlina in privato e questo…(nota che
Ulderico lo ha già lasciato e, con molto circospezione, si avvicina a Teodora)
Lorenzo Sottotenente, dove andate?
Ulderico (raggiunge Teodora)
Teodora E questo che vuole adesso?
Ulderico (sempre con circospezione, gira attorno a Teodora)
Teodora (turbata) Desidera?
Ulderico (come se riferisse un’informazione confidenziale)Il cavallo l’ho lasciato fuori.
Teodora Come, scusate?
Ulderico Dicevo: il cavallo l’ho lasciato fuori.
Teodora Il cavallo?
Ulderico Il cavallo!
Teodora Il cavallo???
Ulderico Sì, il cavallo! L’ho lasciato fuori.
Teodora E a me che importa?
Ulderico Ah, non ve ne importa.
Teodora No.
Ulderico Allora, se l’avessi saputo prima, l’avrei portato dentro.
Teodora E questo cosa c’entra?
Ulderico Come “cosa c’entra”? Pensavo non voleste cavalli all’interno della vostra taverna. Volete il cavallo? Eccovelo subito (e fa per uscire, a destra)
Teodora (lo blocca) Un momento! Cosa fate?
Ulderico Porto dentro il cavallo.
Teodora Ma voi siete pazzo! Non voglio assolutamente cavalli nella taverna!
Ulderico E allora perché prima avete detto che non ve ne importava niente quando vi ho specificato che il cavallo l’avevo lasciato fuori?
Teodora Ma cosa andate dicendo?
Ulderico Ah, ho capito! Voi appartenete a quella categoria di persone che cambia idea ogni cinque minuti. È così, vero? (nitrisce)
Teodora Sentite, ne ho sentite abbastanza di voi e del vostro cavallo. (esasperata, esce al centro)
Ulderico (la segue, trotterellando)
Zerlina (entra da sinistra, con Domitilla. S’è cambiata d’abito. Ora indossa un completo leggermente più elegante) Lorenzo!
Lorenzo Zerlina! (i due si abbracciano)
Zerlina Oh, Lorenzo! Sapessi quanto strazioho nel cuore…
Lorenzo Lo so, mia cara! Ora che finalmente siamo soli, posso dirti… (e si volta verso il tavolo dove Eloisa, Susanna e Jolanda stanno assistendo attentamente alla scena. Rivolto a loro)Dicevo:“ora che finalmente siamo soli”.
Eloisa, Susanna e Jolanda (non si muovono di un millimetro)
Lorenzo (sempre alle tre popolane) Ripeto: “ma ora che finalmente siamo soli”!
Eloisa, Susanna e Jolanda (non si schiodano)
Domitilla Amiche! Il capitano vi sta a invitar con cortesia. Su, prendete armi e bagagli e andiamo via.
Eloisa (si alza dal tavolo con Susanna e Jolanda, tutte visibilmente dispiaciute)Uh, scusateci tanto!
Susanna Che peccato, però!
Jolanda (a Zerlina) Non lasciartelo scappare, eh!
Domitilla Zerlina, mi raccomando, non perdere mai la speranza.
Zerlina Domitilla, grazie di tutto. Arrivederci!
Eloisa, Susanna e Jolanda(escono a destra, camminando all’indietro, per non staccare gli occhi da Lorenzo e Zerlina)
Domitilla (le allontana, sbrigativamente, uscendo anch’essa)E andiamo!
Zerlina Cosa volevi dirmi, Lorenzo?
Lorenzo Zerlina, tu sei la donna più importante della mia vita.
Zerlina Anche tu, Lorenzo!
Lorenzo Sono la donna più importante della tua vita???
Zerlina Sì, cioè… no! Perdonami, sono così confusa. Insomma, lo sai quello che provo per te.
Lorenzo Già, è quello che anch’io provo per te. E fino all’ultimo secondo farò il possibile e, se mi è possibile, anche l’impossibile per impedire questo matrimonio.
Zerlina Questo matrimonio è l’ultima cosa al mondo che vorrei fare, soldatino mio!
Lorenzo Oh, Zerlina cara!
Zerlina e Lorenzo rimangono qualche secondo a fissarsi intensamente negli occhi.
Teodora (nel frattempo, entra di gran carriera dal centro)
Ulderico (la rincorre) Signora, dove va? È violazione della privacy!
Teodora Disturbo?
Lorenzo (imbarazzato) Oh, buongiorno, signora Teodora.
Teodora (scostante) Buongiorno!
Lorenzo (prende tempo)Bella giornata oggi, eh?
Teodora Oh, già! E domani sarà una giornata ancora migliore.
Lorenzo Infatti, sono venuto a fare i miei auguri alla futura sposa.
Teodora Come no! E io sono il Re di Francia.
Ulderico (sugli attenti)Maestà!
Teodora Ma non avete ancora riposto in un cassetto i vostri sogni di gloria con la mia sciagurata bambina? Vi consiglio di farlo: non vorrei che la delusione vi facesse perdere l’appetito.
Lorenzo Il mio appetito non è affare che vi riguardi, signora.
Teodora E tu, Zerlina? Non ti avevo forse detto di star lontana da questo giovanotto?
Zerlina Ma io…
Teodora Ma io, ma io, ma io! “Ma io ti ho disobbedito”: stavi per dirmi questo, vero?
Zerlina (capo chino) Sì, madre.
Lorenzo Signora, non avete un briciolo di comprensione per i sentimenti di vostra figlia.
Teodora Questa locanda, che ho ereditato dal mio povero marito, naviga nei debiti. E i creditori, caro mio, si soffiano il naso coi “sentimenti di mia figlia”.
Ulderico Beh, effettivamente… (poi cambia tono di colpo) No, no, no, l’amore deve trionfare! (di nuovo titubante, a Lorenzo) Deve trionfare, vero?
Lorenzo Si spera!
Fiammetta e Nuvolina (entrano di soppiatto da destra, ma
Teodora le nota e le blocca) Disgraziate! Scansalavori! È l’ora di arrivare, secondo voi?
Fiammetta Chiediamo perdono e misericordia, signora Teodora.
Nuvolina Ci intrattenemmo nel bosco più del dovuto.
Teodora E certo, quando siete con quel gaudente boscaiolo perdete il senso del tempo!
Fiammetta Proprio così! Ci raccontò delle barzellette divertentissime, un vero spasso! Ve ne racconto una: c’è un capitano di vascello…
Teodora (la interrompe, spazientita) Ma che volete che me ne importi del capitano di vascello!
Nuvolina Stavolta però abbiamo una giustificazione: fummo bloccate dall’arrivo di quel terribile bandito, Fra’ Diavolo.
Teodora Spero per voi non si tratti della solita panzana per scusarvi dei vostri ritardi.
Nuvolina È la verità, ve lo giuro! Ci mancò poco che ci assalisse!
Lorenzo (interessato, si avvicina) Davvero avete visto Fra’ Diavolo?
Fiammetta Sì, ma da lontano. Fortunatamente ci siamo nascoste per tempo.
Lorenzo È comunque una notizia. Sono mesi che diamo la caccia a quel furfante.
Si ode una carrozza frenare e del vociare fuori scena.
Ulderico (tende l’orecchio) Sbaglio o è arrivata una carrozza?
Teodora Mi auguro siano clienti!
Francesco (entra da destra con Lady Pamela, Lord Rocburg, Egidio e Orsola) Buongiorno, Teodora.
Teodora Messer Francesco carissimo! Al solo vedervi mi si riempie…
Lorenzo … il portafogli!
Teodora (lo corregge, stizzita) Il cuore! (a Francesco) In che posso esservi utile?
Francesco Questi è Lord Rocburg. È qui con la sua graziosa moglie e la sua fantesca.
Teodora Onoratissima, Milord.
Rocburg Intendiamo fermarci in città ed eravamo in cerca di un alloggio.
Francesco Mi sono allora permesso di suggerire la vostra taverna.
Zerlina (sarcastica) Che pensiero squisito!
Francesco Ah, Zerlina! Siete qui anche voi? Non vi avevo notata.
Zerlina Bene! Fremete così tanto dalla bramosia di ammogliarvi con me da non accorgervi della mia presenza!
Egidio Capirete, il mio padrone in questi giorni ha la testa rivolta ai preparativi delle nozze: non può mica far caso a tutti quelli che incontra.
Francesco Sto facendo di tutto affinché domani sia il giorno più bello della vostra vita.
Zerlina Me ne compiaccio. Ah, se domani in chiesa non doveste trovarmi, sono quella vestita di bianco di fianco a voi.
Francesco (vede che tira una brutta aria)Beh, per me si è fatto tardi, vero Egidio?
Egidio Ma, veramente…
Francesco Signora Teodora! (baciamano) Milord! (riverenza) Lady Pamela (baciamano) Arrivederci a tutti! A domani, Zerlina! (tenta il baciamano ma Zerlina la ritrae) Egidio, andiamo. (esce a destra, con
Egidio che lo segue) A me non sembrava così tardi, comunque.
Teodora Non dubitate, Lord Rocburg, troverete un ricovero degno di voi.
Rocburg Vedremo.
Pamela Per favore, mostratemi al più presto la mia stanza. Ho molto bisogno di riposo.
Teodora Avete avuto un viaggio faticoso?
Rocburg Più che faticoso direi tragico, miseria lurida! Se ci ripenso, mi piglia la collera fin sopra i capelli!
Orsola La nostra vettura è stata assalita da un gruppo di banditi, che hanno rubato i gioielli di Milady.
Lorenzo (interessatissimo, si avvicina a Orsola) Banditi, avete detto?
Rocburg Proprio così! Ci hanno aspettato ad un varco e, sotto la minaccia delle armi, si sono fatti consegnare il sacchetto con i gioielli che avevo regalato alla mia signora.
Pamela Cosa non farei per riaverli! Anzi, signora, se non vi è di troppo disturbo, potete appendere un annuncio nella vostra locanda?
Teodora Senz’altro. Che ci debbo scrivere?
Pamela Scriveteci: “Ventimila scudi di ricompensa a chi riporta i gioielli di sua signoria. Firmato: Lord Rocburg”.
Rocburg Giusto, e poi… (realizza)Lord Rocburg? Ma sono io, Lord Rocburg! Cara, non ti sembra di esagerare? Addirittura ventimila scudi.
Teodora (ingolosita) In effetti sono una bella sommetta.
Pamela (civetta) Nessuna cifra è troppo alta per compensare chi mi darà la gioia di riavere i gioielli che mi avevi regalato tu, cuoricino mio.
Rocburg (poco convinto) Ah, beh, se si tratta del cuoricino tuo…
Lorenzo Grazie infinite per la vostra testimonianza. (torna accanto a Zerlina)
Teodora I vostri bagagli?
Orsola Sono nella carrozza.
Teodora Fiammetta, i bagagli dei signori.
Fiammetta Sono nella carrozza, l’ha detto lei. (e indica Orsola)
Teodora E valli a prendere, lazzarona!
Fiammetta (esce di corsa, spaventata dall’ira di Teodora)
Zerlina (a Lorenzo) Cosa intendi fare?
Lorenzo Non capisci? È il nostro momento! Catturando quel furfante di Diavolo, potrò presentarmi a tua madre coi ventimila scudi della ricompensa! E allora non potrà più negarmi la tua mano.
Zerlina Volesse il Cielo!
Lorenzo (a Ulderico) Sottotenente, andiamo a chiedere al cocchiere di dove vengono, poi aduneremo le truppe!
Ulderico (a bruciapelo) Le truppe? Quante?
Lorenzo Mah… non lo so… due, tre, quattro.
Ulderico Troppe truppe, troppe truppe!
Zerlina Sii prudente, mi raccomando.
Ulderico Giusto, la prudenza non è mai truppa… volevo dire, non è mai troppa!
Lorenzo Non mi scapperà, non può essere lontano. (ed esce a destra, con Ulderico)
Nel frattempo, sempre da destra, entra Fra’ Diavolo, travestito da marchese di San Marco, incrociando Ulderico e Lorenzo. È preceduto da Giacomo e Beppo, in tenuta da servitori.
Teodora Zerlina, ci sono clienti.
Zerlina (con la testa nei suoi pensieri, non si schioda)
Teodora Zerlina? Zerlina, ci sono clienti.
Giacomo Zerlina, ci sono clienti!
Beppo (lo zittisce) Sssh!
Zerlina (finalmente si “desta”) Uh, chiedo scusa. Mi occupo io dei signori. (a Fra’ Diavolo) Desiderate, Eccellenza?
Fra’ Diavolo Sono il marchese di San Marco e questi sono i miei due servitori.
Pamela (lo ha notato, e con gioia, fin dal suo ingresso) Ehilà Marchese! (agita il fazzoletto per richiamarlo) Yu-huu!
Beppo (d’istinto, risponde al gesto estraendo il fazzoletto) Yu-huu!
Fra’ Diavolo(gli lancia un’occhiataccia)
Beppo (tossicchia per ridarsi un contegno e rimette il fazzoletto in tasca, mortificato)
Fra’ Diavolo Ci incontriamo un’altra volta, bellissima Milady.
Rocburg (tra sé) Uff, una volta sola era più che sufficiente…
Fra’ Diavolo (a Zerlina)Se mi troverò bene qui, saprò ricompensarvi adeguatamente.
Zerlina Siamo qui per servirvi, marchese. Tutti gli appartamenti sono a vostra completa disposizione.
Rocburg Eccetto il nostro, oso sperare.
Fra’ Diavolo Milord, dormirei nella stalla pur di non disturbarvi.
Teodora Nuvolina, accompagna i signori nell’appartamento reale.
Nuvolina Subito, signora.
Pamela Sento che comincio ad innamorarmi di questo alberghetto romantico.
Rocburg (le lancia un’insospettita occhiataccia)
Nuvolina Da questa parte, faccio strada. (ed esce a sinistra, seguita da Lord Rocburg, Lady Pamela e Orsola)
Teodora Vi tratterrete molto, marchese?
Fra’Diavolo Giusto il tempo di sbrigare certi affari che ho in mente.
Teodora Vi riserverò l’appartamento grande al secondo piano. È arieggiato e ha un bellissimo panorama: affaccia sulla piazza grande.
Fra’Diavolo Sì, può andare.
Teodora Per i vostri due servitori mi è rimasta solo una stanzetta, quella che dà sulla stalla dei maiali.
Fra’Diavolo Sono certo che ci staranno benone.
Giacomo Benone un corno: io non voglio dormire vicino ai tre porcellini!
Beppo (lo zittisce) Sssh!
Teodora Zerlina, vuoi accompagnare il marchese nel suo appartamento?
Zerlina Subito, madre. Prego, marchese, mi segua.
Fra’Diavolo Con piacere, madamigella. (a Giacomo e Beppo) Voi due, andate a prendere i miei bagagli. (esce a sinistra, preceduto da Zerlina)
Beppo Subito, Eccellenza!
(sentiamo i rintocchi di un orologio a pendolo)
Teodora È quasi ora di cena e devo ancora preparare le lenzuola dei nuovi ospiti. (fa per uscire)
Giacomo Scusate, non potete indicarci dove si trova la nostra stanza?
Teodora Oh, non vi sarà difficile trovarla: vi basterà seguire il tanfo dei porci. (esce, al centro)
Beppo Andiamo a prendere i bagagli. (escono da destra, ma ricompaiono dopo due secondi visto che incrociano
Fiammetta che sta spingendo una grossa cassa di vestiti, impedendo loro di uscire. I due s’appoggiano alla cassa, ma finiscono per essere spinti via da Fiammetta insieme alla cassa stessa. Così facendo, Fiammetta, con la cassa, Giacomo e Beppo - a gambero – finiscono per uscire dall’uscita di sinistra)
Teodora (rientra, affiggendo ai muri della sua taverna l’affissione richiestale da Lady Pamela) Ecco pronto l’annuncio di Milady. (inizia a fantasticare) Eh, ventimila scudi sono una cifretta coi fiocchi! Giusto giusto quello che mi servirebbe per fare i controsoffitti a tutte le camere del secondo piano: quando arriva la stagione delle piogge, ci gocciola dentro così tanto che riesco ad affittare le camere soltanto ai rospi. Ma grazie al Cielo domani le nostre tribolazioni finiranno: sposeremo Francesco!! Ehm… volevo dire, Zerlina sposerà Francesco. Sono certo che sarà un genero meraviglioso! Ed io sarò una suocera ricchissima… di premure per lui. Beh, ora basta fantasticare, Teodora: hai ancora molto da fare e domani arriva in fretta. Per fortuna. (esce al centro, canticchiando la marcia nuziale)
Beppo (rientra con Giacomo. Nota il foglio appena affisso da Teodora e lo legge) Vieni un po’ qui. Guarda!
Giacomo (si mette a leggere mentalmente per un po’, poi fa a Beppo) Cosa c’è scritto?
Beppo Offrono una ricompensa di ventimila scudi per la cattura di Diavolo!
Giacomo (torna a leggere mentalmente per “verificare”, poi) Allora si tratta solo di acciuffare Diavolo! E potremo avere quella bella sommetta in pugno.
Beppo Esattamente! Vieni! (ed escono da destra, incrociando Domitilla)
Domitilla (al pubblico) No!
No! No! Resistere non posso e son tornata.
So che non potrete darmi torto,
il cuor mi disse: “torna a dar conforto
a quella ragazzetta sventurata.”
Intanto, con un balzo temporale,
spostiamo le lancette un poco avanti: (si abbassano le luci)
le undici già sono e tutti quanti
si attendono una notte un po’ speciale.
C’è chi il domani attende trepidante,
chi invece già lo teme con sospetto,
chi ha in mente un diabolico progetto,
chi spera in un incontro un po’ galante. (entrano Lady Pamela e Orsola)
Perciò io me ne vo in punta di piedi:
Zerlina sarà lieta d’incontrarmi
e tutte le sue angosce confidarmi.
Ritorno tra pochissimo! (riverenza)
Milady! (esce)
Orsola Oh Milady, quante belle cose avete voi. Voi avete tutto.
Pamela (sospirando) Tutto tranne una cosa, Orsola.
Orsola Se non avete nient’altro da comandare, andrei a riposarmi.
Pamela Hai ragione, è stata una giornata faticosa. Vai pure, cara. Buonanotte.
Orsola Notte, Milady! (fa la riverenza, ed esce a sinistra)
Fra’ Diavolo (entra, dopo qualche secondo, da destra)Servitore umilissimo, Milady!
Pamela (dapprima si spaventa, poi riconosce il “Marchese”) Oh, siete voi!
Fra’ Diavolo Non temete, desideravo solo vedervi. (si toglie mantello e cappello e li poggia ad una sedia)
Pamela (civettuola) Cattivaccio! Far sussultare così una nobildonna…
Fra’ Diavolo Ho saputo della disavventura capitatavi sulla carrozza.
Pamela Già, un’esperienza tremenda: tutti i miei gioielli andati in fumo in così poco tempo… Non potete immaginare quanto ricca fosse quella collezione di monili.
Fra’ Diavolo Con un notevole sforzo di immaginazione, potrei riuscirvi.
Pamela Comunque son riuscita a nascondere il denaro di mio marito.
Fra’ Diavolo Bene! Così siete riuscita a farla in barba a Fra’ Diavolo.
Pamela E dire che quei banditacci l’avrebbero scoperto guardando nel posto giusto.
Fra’ Diavolo E quel posto sarebbe…?
Pamela (ridacchiando) Non posso dirlo…
Fra’ Diavolo Sono forse stato troppo indiscreto?
Pamela Beh, direi! Siete davvero un curiosone! (dà un malizioso buffetto col ventaglio al “Marchese”, sempre ridacchiando ed esce, a destra)
Fra’ Diavolo Milady! (la segue)
Rocburg (entra, dopo qualche secondo)Pamela! Pamela! Pamela dove sei? Non bastava tutto quello che abbiamo passato quest’oggi, mi tocca pure rincorrere la mia giovane e vispa moglie. A me, a un rampollo dei Rocburg! E dire che l’ho presa in sposa per una passare una vecchiaia serena… (nota il mantello e il cappello del “Marchese”) Toh, quel gaglioffo d’un marchese ha lasciato qui i suoi abiti da conquistatore di mogli altrui. Cos’avrà poi, di tanto speciale, quel San Marco? Sì, è raffinato, elegante, non lo nego. Ma, a questa stregua, con questi abiti, anch’io mi posso trasformare in un perfetto rubacuori. Che mi manca? Al contrario, sarei ancora più chic di lui! Sono o no un pari d’Inghilterra? Anzi quasi quasi… (si guarda attorno, prende mantello e cappello, li indossa e si atteggia goffamente) Mica male, eh? Che figurino…
Giacomo (rientra con Beppo. Nota Lord Rocburg di spalle, scambiandolo naturalmente per Fra’ Diavolo, e dà di gomito al compare) Ehi, guarda!
Beppo (cade ovviamente anche lui nell’equivoco)Questo è il momento giusto! (si guarda intorno, nota una corda su un tavolo, la prende furtivamente. A bassa voce, a Giacomo) Prendiamolo alle spalle!
Rocburg Sì, sì, sto davvero b…
Giacomo e Beppo (si avvicinano e, senza farsi notare, sorprendono alle spalle Lord Rocburg, rovesciandogli il mantello sulla faccia in modo che non veda più nulla. Lo legano con la corda come un salame, quindi lo scaraventano a terra)
Rocburg (sentendosi preso, si dimena tentando invano di liberarsi) Aiuto! Aiuto! Che succede?
Beppo Giacomo, picchialo in testa per farlo star zitto!!
Giacomo (si guarda intorno, poi prende una padella dal bancone) Va bene questa?
Beppo Perfetto! Picchia forte! (Giacomo esegue)
Rocburg Ahi! Mascalzoni, lasciate che mi liberi e vi farò impiccare!
Giacomo Ma allora è una mania! (e si libera della padella)
Rocburg Malandrini, lasciatemi!
Beppo È inutile che ti arrabbi, signor Diavolo: è finita la cuccagna per te!
Rocburg Slegatemi immediatamente!
Giacomo Eh, no! Prima vogliamo la ricompensa.
Rocburg Quale ricompensa?
Fra’ Diavolo(entra da destra e assiste incuriosito alla scena)
Giacomo La ricompensa per la tua cattura, signor Diavolo.
Beppo A proposito: e così avresti voluto darci in pasto ai pesci, eh? (e sferra un calcione al povero Lord Rocburg)
Rocburg Ma io non sono Fra’ Diavolo!
Giacomo È inutile che camuffi la voce, sappiamo chi sei. (si volta e nota la presenza di Fra’ Diavolo. Si preoccupa)
Beppo Già! E così tu saresti lo spavento di tutta la regione, vero? (calcione)
Rocburg Ma che volete fare?
Giacomo (tocca Beppo sulla spalla per richiamare la sua attenzione)
Beppo E finiscila di toccarmi! (a Lord Rocburg) Se dipendesse da me, ti friggerei nell’olio. (altro calcione)
Giacomo (tocca di nuovo Beppo sulla spalla per richiamare la sua attenzione)
Beppo (a Giacomo) Ma che vuoi?
Giacomo (gli indica che c’è qualcuno)
Rocburg Me la pagherete, manigoldi!
Beppo Silenzio! (nuovo calcione a Rocburg. Poi, finalmente si volta. Nota Fra’ Diavolo)
Fra’ Diavolo(fa un bell’inchino a Beppo)
Beppo (ricambia sorridente l’inchino. Si volta verso il Lord. Dopo due secondi realizza, quindi si volta di nuovo verso Fra’ Diavolo, poi guarda Giacomo) Ohi! Ohi! Ohi! (e scappa a gambe levate ed esce da destra)
Giacomo Aiuto! Aspettami! (esce, a ruota del compare)
Fra’ Diavolo (li insegue, uscendo anch’egli di scena)
Rocburg (rimasto solo in scena, legato, si rotola a terra) Aiutatemi! Aiutatemi!
Fiammetta e Nuvolina (entrano, notano Milord)
Fiammetta Guarda!
Nuvolina Un sacco di patate che si lamenta!
Fiammetta Ma no, è una persona! Liberiamola!
Fiammetta e Nuvolina (si avvicinano e lo liberano)
Rocburg Aiutatemi!
Fiammetta Sta’ buono! Adesso ci pensiamo noi!
Rocburg (finalmente libero) Ah, grazie! Ma che trattamento riservate ai vostri clienti? E poi a me, a un nobiluomo d’antichissima origine!
Nuvolina Desolatissime, Milord! Ma noi siamo arrivate ora.
Fiammetta Già, non sappiamo cosa possa essere successo.
Rocburg È un’indecenza!
Nuvolina Avete ragione, Milord! Ora permettete che vi riaccompagniamo al vostro appartamento.
Rocburg Mi pare il minimo! (si avviano) Ah, che sconcio!
Fiammetta (per calmarlo) Sì, sì, davvero uno sconcio!
Nuvolina E poi, a un antichissimo come voi!
Rocburg (la fulmina con lo sguardo) È l’origine antica, mica io!! Ah, che tempi per i gentleman… (esce, con le due serve, da sinistra)
Giacomo e Beppo (entrano di corsa, affannati. Si fermano un attimo)
Giacomo L’abbiamo seminato?
Beppo Pare di sì. Andiamo a rinchiuderci nella nostra cameretta. (e si avvia a passo spedito seguito da Giacomo verso l’uscita di sinistra, ma proprio da lì spunta
Fra’ Diavolo che prende per il bavero Beppo) Volevi friggermi nell’olio bollente, eh?
Beppo (fa un sorrisino ruffiano)
Fra’ DiavoloVi va bene che mi servite. In altre circostanze, vi avrei fatto assaggiare il mio moschetto, cretini!
Teodora (entra dal centro. Riverenza al “Marchese”) Eccellenza!
Fra’ Diavolo (appena la vede, molla il bavero di Beppo) Andate!
Giacomo e Beppo (escono di gran carriera, a sinistra)
Teodora (nota la padella lasciata precedente) E questa che ci fa, qui? (la raccoglie e la rimette a posto) Perdonate il disordine, Eccellenza.
Fra’ Diavolo Ostessa!
Teodora Comandate, Eccellenza.
Fra’ Diavolo È per caso rimasto un po’ del vinello che avete portato in tavola stasera?
Teodora Vi è piaciuto, eh? Ve ne preparo subito un calice. (va al bancone, e versa da una brocca il vino in un calice)
Fra’ Diavolo Molto bene.
Teodora Spero abbiate gradito anche la cena, Eccellenza.
Fra’ Diavolo Anche troppo! Quello squisito formaggio che avete servito temo mi risulterà un po’ indigesto.
Teodora (portando il calice al “Marchese”, su di un vassoio) Vostra Eccellenza ha il sonno leggero?
Fra’ Diavolo Abitualmente non piglio mai sonno prima dell’alba. Ho la mente perturbata da certi affari di stato.
Teodora Capisco. Posso fare qualcosa per agevolarvi il riposo?
Fra’ Diavolo (fa roteare il vino nel bicchiere, ma non ne beve) Sì, credo di sì. Avete forse del sonnifero?
Teodora Ho ciò che vi occorre, Eccellenza. Me n’ero procurato un buon quantitativo per un cliente che soffriva di gotta e me n’è rimasto un po’. Stanotte dormirete di un sonno profondo. (esce, dal centro)
Fra’ Diavolo Grazie.
Teodora (da fuori)Era in questo cassetto, mi pare… ma dove s’è cacciato? L’acquistai presso la bottega di un farmacista amico di mio marito, Dio l’abbia in gloria. Mah… eppure sono certa che era qui… ah, eccolo! (entra con la scatola dei sonniferi) Servitevi, Eccellenza. Una busta è più che sufficiente: è molto forte!
Fra’ Diavolo Mandatemi qui i miei servi.
Teodora Subito, Eccellenza. (esce, a sinistra)
Fra’ Diavolo (rimasto solo in scena, prende una bustina dalla scatola dei sonniferi, la apre e ne versa il contenuto nel bicchiere di vino. La stessa cosa fa poi con una seconda bustina e quindi con una terza)
Beppo (entra con Giacomo, da sinistra) Ci avete fatto chiamare?
Fra’ Diavolo Portate questo vino a Milord con i miei omaggi. Vado a preparare il piano d’attacco.
Giacomo Che attacco?
Fra’ Diavolo Voi pensate a portare questo omaggio, il resto ve lo spiegherò dopo. (esce, a destra)
Beppo (fa per prendere il vassoio, ma
Giacomo lo blocca) Perché devi fare sempre tutto tu? Lo porto io il vassoio.
Beppo D’accordo. Allora io fungerò da maggiordomo. Avanti! (si avvia impettito, ma un po’ goffo, verso l’uscita di sinistra, seguito da Giacomo col vassoio. I due fanno per uscire, ma incontrano proprio
Rocburg che sta entrando) Avete visto per caso la mia signora? È un’oretta che la cerco.
Giacomo No, Milord, sono desolato. Ma stavamo cercando proprio voi.
Rocburg Me? E perché mai?
Beppo (indicando il calice) Omaggio del Marchese.
Rocburg Dite pure al Marchese che io non accetto da bere da chicchessia! (esce a destra, indignato)
Giacomo (guarda Milord uscire, quindi prende il calice e tracanna tutto il vino)
Beppo Perché l’hai bevuto?
Giacomo Beh, ho pensato: se falliamo anche questa missione, quello è la volta buona che c’impicca sul serio.
Beppo È una buona idea. (e va presso il tavolo, dove appoggia il vassoio col calice vuoto, ma senza sedersi)
Giacomo (invece si siede, comincia ad accusare i primi effetti del sonnifero nel vino)
Fra’ Diavolo(rientra) Hai visto Milord?
Beppo Sì, messere.
Fra’ Diavolo (guarda soddisfatto il calice vuoto) A gonfie vele. (ai due) Ascoltate bene: aspettate in cortile finché calerà il silenzio. Poi, ad un mio segnale, raggiungetemi sul balcone!
Beppo Il segnale sarà un fischio?
Fra’ Diavolo Bravo allocco, vorresti forse svegliare tutta la taverna? A un dato momento, accennerò questa canzone: (e la canticchia) “Quest’opra ascondi, notturno orror! Vendetta, infondi in noi valor!”. (a Beppo) La rammenterai?
Beppo Sì, Eccellenza
Fra’ Diavolo(si volta verso Giacomo) E tu… (si ferma perché nota che è imbambolato dal sonno)
Beppo (dà delle pacche sul braccio al compare per svegliarlo)
Fra’ Diavolo E tu la rammenti?
Giacomo (fa cenno di sì col capo)
Fra’ Diavolo Cantala!
Giacomo Eh?
Fra’ Diavolo Cantala!
Giacomo (a voce alta, con noncuranza) “Quell’uom dal fiero aspetto…”
Beppo (gli mette la mano sulla bocca per farlo smettere)
Fra’ Diavolo Zitto, scemo! Vuoi che ci arrestino? Cantane ancora una nota e ti taglio la lingua.
Beppo Non succederà, Eccellenza: baderò io a lui.
Fra’ Diavolo Allora, al mio segnale, montate sul balcone. Ora andate, presto! (ed esce, a sinistra)
Beppo (con fatica riesce a far alzare Giacomo dal tavolo e quasi a trascinarlo fuori, a destra. Mentre i due compari escono, Zerlina e Domitilla entrano da sinistra)
Domitilla Zerlina, amica mia adorata, tu non sai quanto mi allieti il vederti rinfrancata.
Zerlina Davvero, Domitilla, la visita di Lorenzo mi ha infuso nuova fiducia. Sento che accadrà qualcosa di eccezionalmente fantastico!
Domitilla Anch’io lo spero tanto! Buonanotte Zerlina! Fa’ tanti bei sogni, mi raccomando.
Zerlina Notte, Domitilla! E grazie di tutto. (la bacia sulla guancia ed esce, da sinistra)
Domitilla (rimasta sola in scena, si rivolge nuovamente al pubblico. Durante questo suo monologo, viene effettuato il cambio scena)
Zerlina
ho salutato con affetto,
ma voi la rivedrete tra un istante:
spostiamoci, perciò, seduta stante
lassù, nella sua camera da letto.
Difatti, per di là han da passare
Fra’ Diavolo e i suoi due indegni eredi,
se il ricco gruzzoletto di Milady
davvero hanno intenzione di rubare.
Chissà come proseguono le indagini
del nostro caro amico capitano!
Sapesse che quel Diavolo marrano
è più vicin di quanto lui s’immagini…
Bene! Prima ancor che l’alba giunga
assisteremo ad altre marachelle:
tra ladri, guardie, lord e damigelle
sarà una notte molto, molto lunga. (ed esce, da sinistra)
SCENA SECONDA: nella stanza di Zerlina
Siamo al secondo piano della taverna, nella stanza di Zerlina. L’ingresso della stanza è sulla destra, mentre sulla sinistra troviamo la porta che comunica con l’appartamento dei Rocburg. Al centro campeggia una finestra.
La camera è abbastanza semplice: vi troviamo un letto, un tavolino, un comodino, un paravento e uno specchio.
Zerlina (entra con Pamela. Ha in mano un reggimoccolo con una candela) Come vi dicevo, Milady, la mia camera è direttamente comunicante con il vostro appartamento. Quindi, se stanotte vi dovesse servire qualcosa, non avete che da chiedere.
Pamela Che pensiero gentile. Buonanotte. (esce, a sinistra)
Zerlina Buonanotte, Milady! (esce, a destra)
Fra’ Diavolo (sentiamo, fuori scena, la sua voce che accenna) “Quest’opra ascondi, notturno orror! Vendetta, infondi in noi valor! Quest’opra ascondi, notturno orror! Vendetta, infondi in noi valor!”. (dopo qualche secondo spunta dalla finestra, si affaccia, controlla che non ci sia nessuno, poi con balzo sicuro entra nella stanza. Si volta, e a bassa voce) Avanti, entrate!
Beppo (spunta dalla finestra, si affaccia, poi entra in maniera molto goffa, rischiando di finire per terra. Si volta, e bassa voce) Avanti, entra!
Giacomo (spunta dalla finestra, visibilmente assonnato. Si appoggia al davanzale, mano sulla guancia, e si appisola)
Beppo Avanti, sveglia!(e lo aiuta ad entrare)
Fra’ Diavolo Dobbiamo agire con cautela! I gioielli si trovano nella… (si odono dei passi) Sta arrivando qualcuno, nascondiamoci! (e va a nascondersi dietro il paravento, imitato da Beppo e dal sempre piùsonnacchioso Giacomo)
Zerlina (entra,
sempre con la candela in mano. Poggia sul tavolino il reggimoccolo, quindi si
prepara per andare a dormire. Si toglie l’abito, rimanendo in camicia da notte.
Davanti allo specchio si mette a cantare)
Grazie al ciel, per una serva
questa vita non c’è mal.
Non ne sono malcontenta.
No, davvero non c’è mal.
Davver, davver, no davver, non c’è mal!
Davver, davver, no davver, non c’è mal!
Andiam! Andiam! Or dormirò. (e, spenta la luce della candela, si corica a letto)
Fra’ Diavolo, Beppo
e Giacomo (sempre cantando, sulla stessa aria)
Meno mal!
Fra’ Diavolo (controllato che Zerlina è a letto)Non perdetela di vista. E se si sveglia e chiama aiuto, usa questo. (consegna a Giacomo un pugnale). Lascerò aperta la porta della camera degli inglesi. Tu invece terrai a bada Milord. (e consegna una pistola a
Beppo che la afferra, con mano tremula).
Fra’ Diavolo (esce e si dirige nella stanza dei Rocburg)
Beppo (rimane di guarda sulla soglia della stanza, sempre con la pistola puntata)
Giacomo (si siede sul comodino accanto al letto)
D’improvviso,
udiamo in sottofondo il coro dei soldati, che intona:
Vittoria! Vittoria! Allegri stiam!
Per noi qual gloria! Per noi qual gloria!
Zerlina (all’udire i soldati, si sveglia di soprassalto e si dirige di corsa alla finestra)
Giacomo (visto il letto libero, vi si infila e si mette a dormire)
Fra’ Diavolo (frattanto torna dalla stanza dei Rocburg, fa segno a Beppo di seguirlo ed esce dall’ingresso della stanza di Zerlina)
Beppo (cerca Giacomo, si guarda attorno, lo vede dormiente, alza gli occhi al cielo sconsolato, quindi si precipita a svegliare il compare. Il tutto in grande silenzio. I due escono.)
Frattanto termina il coro dei soldati. Sempre fuori scena, udiamo le voci di Lorenzo e Ulderico.
Lorenzo Rompete le righe!
Ulderico Rompete le righe!
Lorenzo (con tono minaccioso) L’ho detto io!
Ulderico (anch’egli con tono minaccioso) L’ha detto lui!
Lorenzo (ad alta voce) Zerlina, un attimo e sono da te.
Zerlina Va bene, caro. (e va allo specchio a pettinarsi)
Ulderico (a sorpresa, spunta dalla finestra) Tutto bene, signorina Zerlina?
Zerlina Ulderico, che si fate qui?
Ulderico (ridacchia, sicuro di se) “Ulderico, che ci fate qui”…. È una domanda che spesso mi pongono, sapete? Non vi nascondo che talvolta anch’io me lo chiedo e non senza una punta di… (cambia d’improvviso discorso) Dove avete comprato quella vestaglia?
Lorenzo (fuori scena, incavolato nero) Sottotenente Ulderico!
Ulderico (si volta) Ehilà, capitano! Anche voi su questa scala? No, che fate?? Non tiratemi i piedi: sono attaccati alle gambe! Fermo, capitano, altrimenti rischio di… (sparisce dalla visuale) …aaaaaaaaaaaaaaaaaaaah! (tonfo) …cadere.
Lorenzo (spunta dalla finestra) Zerlina mia adorata!
Zerlina Lorenzo, finalmente!
Lorenzo (con un balzo, entra nella stanza e abbraccia Zerlina)
Zerlina Che gioia saperti salvo!
Lorenzo E reco buone notizie.
Zerlina Avete catturato Fra’ Diavolo?
Lorenzo Fra’ Diavolo no, ma abbiamo scoperto il suo covo e ucciso uno dei suoi, un sanguinario da quattro soldi.
Rocburg (entra, plaudente) Bravi, bravissimi!! (si ricompone)
Zerlina (imbarazzata) Milord!
Rocburg Ops, perdonatemi signorina. Non sono solito entrare nelle camere delle fanciulle in piena notte, ma tale era l’entusiasmo… voi mi capirete.
Si ode, fuori scena, un urlo di Pamela.
Rocburg Ma è la voce stridula di Milady!
Pamela (entra, disperata) Al ladro! Al ladro!
Lorenzo Che è accaduto?
Pamela Hanno rubato il mio medaglione! (e piange tra le braccia di Lord Rocburg, mentre Lorenzo e Zerlina si guardano attoniti)
FINE SECONDO ATTO
TERZO ATTO
SCENA UNICA: alla taverna del Cucù
Siamo di nuovo nel salone della taverna del Cucù, addobbata a festa per il matrimonio di Zerlina. Troviamo tavole imbandite, sedie varie, poltrone.
Quando si apre il sipario, Fiammetta sta sistemando una delle tavole per il rinfresco (tovaglie, bicchieri, vassoi con tartine e leccornie assortite, ecc.), mentre Nuvolina sta addobbando il bancone.