Fra il diavolo e l’acqua santa

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FRA IL DIAVOLO E

FRA IL DIAVOLO E L’ACQUA SANTA

Commedia comica brillante i due atti

di

Raffaele Caianiello

Come vivere tranquilli se ci ritrova ‘Fra il diavolo e l’acqua santa?

Eppure la soluzione si trova e non solo condiziona le scelte di ogni giorno ma determina il posto in cui il credente si ritroverà ‘dopo’, quando le azioni che contrassegnano la vita terrena, vanno ad incidere sul giudizio di chi decide dove far trascorrere l’eternità a chi supera il confine del corpo.

Si prenda uno dei tanti Saverio Esposito, di Napoli. Napoletano non solo di residenza ma di fatto, ovvero pronto a trarre vantaggi da qualunque circostanza… Ebbene il nostro Saverio per errore viene portato al cospetto dell’Onnipotente e quando gli viene spiegato lo sbaglio e gli vengono presentate le alternative con cui si cerca di rimediare, lui è pronto a patteggiare con l’Ente supremo addirittura, pur di guadagnare il più possibile, in questo caso il diritto, a tempo debito, al Paradiso.

La vita di Saverio è scandita da privazioni necessarie e da espedienti anche poco usuali come prestazioni ‘fisiche’ su ricompensa. Ma si dichiara onesto perché ‘Je a mugliereme a voglie bbene cu llate o faceve pecchè me pavavene e accussì aiutave a famiglia’ e l’ilarità in questo scambio di battute non perde mai ritmo, fino alla richiesta di non farlo saper alla moglie “ca' poi chella nun me mettè neànch nu' sciure 'ncoppa tombà”.Insomma la napoletanità fatta persona, e siamo solo al prologo!

Torna in vita ma per riavere il posto in Paradiso dovrà cambiare vita ed attenersi ai principi ed ai valori dell’onestà, quella vera e non di comodo, e comincia a convivere con le voci della tentatrice da un lato e dell’angelo custode dall’altro. Una famiglia che ha investito tutto sugli studi della figlia, amata da un giovane benestante di cui lei è innamorata ma non lascia trasparire i suoi sentimenti perché non si sente all’altezza della posizione sociale del giovane che non demorde e che alla fine non solo riuscirà ad ottenere il si di Caterina ma sarà anche l’ago delle soluzioni che condurranno al lieto fine della commedia.

Non poteva mancare il congiunto ‘creativo’ con le mille idee che dovrebbero risollevare la cassa familiare e per questo si inventa una agenzia ‘Ex matrimoniale’: come sfruttare le coppie che non riescono a divorziare! L’idea nasce dal sapersi guardare intorno e dal cogliere con prontezza i particolari dei condomini ma l’assennatezza di Mariuccia, moglie di Saverio, dimostra che le apparenze possono ingannare e spesso dietro alle dichiarazioni di guerra c’è solo la disperazione di chi non riesce a fare a meno proprio della persona di cui si vorrebbe vendicare.

Il fallimento della prima ‘operazione’ dell’agenzia ‘Ex matrimoniale’ da cui escono illesi per caso, spinge il caro Geppino a cambiare nome e finalità all’agenzia che diventerà ‘Destinazione Paradiso’ ma nulla ha a che vedere con il posto in cui tutti i credenti sperano di approdare dopo la morte. Una agenzia di viaggio grazie alla quale potrà togliersi qualche sfizio..

La storia d’amore tra Caterina e Cesare si risolve grazie proprio all’insuccesso dell’operazione dell’agenzia ‘Ex matrimoniale’ e la condizione della famiglia Esposito prende una piega diversa anche per una serie di intuizioni dei componenti che, ognuno a suo modo, cercano di porre giustizia ad alcune situazioni che hanno determinato o in cui hanno avuto un ruolo non sempre onesto.

Così ci si ritrova, grazie a piccoli espedienti messi a segno a fin di bene, con la casa salvata, matrimoni rafforzati e, soprattutto, la confessione ed il perdono, da parte della moglie, per come Saverio per necessità ha portato in casa i soldi utilizzati dalla stessa per mandare avanti la famiglia. Una commedia che non presenta gag né doppi sensi, né allusioni; una commedia che ‘cammina’ con il ritmo incessante delle battute indovinate e puntuali per strappare la risata e che alla fine riserva non solo il finale dedicato ai principi che la  caratterizzano  (la famiglia, l’onestà, la forza degli affetti), ma che con le parole di Mariuccia lancia il messaggio sociale della stessa: ‘te capìsch commè capìsch a tantì femmìn chellè ca nun o fannè pe mestierè! Chellè ca o fannè po stessè motivè … o fannè pe campà e figliè’.

Una presa di coscienza della condizione in cui tante donne sono costrette a sottostare per poter offrire, a volte, il minimo indispensabile ai figli.

Il senso della precarietà che ha accompagnato Saverio dal suo ritorno dal Paradiso , la sua lotta quotidiana ‘Fra il diavolo e l’acqua santa’ è invece riassunto ancora una volta in una delle sue battute finali: ‘Nella vita Nun se po maje sapè! A vita è n’alternanza e  passione ca spesse nun dipendene a nuje! E’ tutta na questione di alti e bassi, n'alternanza continua di momenti belli e brutti, ansia ed eccitazione, felicità e dolore, spensieratezza e mali pensieri’.

Una commedia che si discosta dalle precedenti proprio per la mancanza di equivoci e cambi di scena velocissimi e con una nota forse anche introspettiva profonda in cui si percepisce la saggezza di chi ha vissuto e guarda avanti con rispetto la vita che è imprevedibile e che riserva a tutti, indistintamente, cambiamenti inattesi, tutto racchiuso nelle parole, ancora una volta, di Mariuccia:  ‘Na votè ncoppè e na votà sòtt! Pecchè ce stannè sempe duje forzè oppòst ca' si combattòn e ognunò e nujè reagìsc sicond o statè ca si trovè in chillu momentò! a ricchèzz e a povèrtà, l’amòr e l’odiò, a pacè e a uerra ,e allorà ognunò e nujè po addevèntà na vittìm o nu salvatore e si stessò o' degli altrì!’ 

Personaggi.

SAVERIO                 ESPOSITO       Padrone di casa

MARIUCCIA     sua moglie

CATERINA              figlia di Saverio

GEPPINO         cugino di Saverio

CORNETTI               messo comunale

CESARE FILIPPETTI corteggiatore di Caterina

LAURETTA      vedova allegra

COSIMO           Spatecchia      

ALIZEE’          moglie di Spatecchia

ARMANDO              Filippetti   padre di Cesare

RENATO           sindaco

CARMENELLA cliente

Nota: I personaggi del prologo possono essere gli stessi del primo atto convenientemente truccati.

PROLOGO

Il prologo si svolge in cielo nella sala del giudizio tutta adornata da veli  in celeste.Ai lati della sala due ingressi . Al centro della sala un  tavolo  dove,   vestito con vesti celestiali siede  Il Padreterno e ai lati  due  angeli  aventi  in mano, uno una spada e l’altro  un ramoscello di ulivo. Un angelo, gli è accanto e ogni tanto volta le pagine di un volume.

PADRETERNO: uhmm e già hanno sicuramente sbagliato! ( rivolgendosi all’angelo accanto) Atatron mi faccia un favore, mi chiami Pietro e digli che porta con se l’elenco delle chiamate.( L’angelo ,si inchina  ed esce a sinistra ) e mo? E va beh, sentiamo Pietro che dice e poi decido. ( entra Pietro) vieni Pietro dobbiamo risolvere  un problema

PIETRO: ( veste una tunica di colore bianco ) Signore e c’era bisogno di chiamarmi? Lei può tutto!

PADRETERNO: Questo è vero ma vorrei che controllassi l’elenco delle chiamate di oggi

PIETRO: ahe è na parola! Signore è da un pò di tempo che c’è un afflusso straordinario di gente e voi lo sapete in questo periodo ne arrivano a migliaia.

PADRETERNO: lo so, l’umanità  si fa  sempre più cattiva! Bisogna che mi decida una buona volta e…. così si ricomincia daccapo. Ma sapessi quanto mi dispiace!

PIETRO:   allora perché intanto non riducete gli ingressi?

PADRETERNO: eh.. ma quali? E’ difficile sai. La gente anziana ad una certa età deve essere chiamata sennò non vi è ricambio, quelli che fanno le guerre da che mondo è mondo ci sono sempre stati e non sono al di meno di quelli che con la faccia pulita, ammazzano e rubano il prossimo cristiano.

PIETRO: è vero signore! Quelli con il colletto bianco sono ormai diventati una piaga irrecuperabile della società . Ma non potete prevedere per loro chiamate speciali?

PADRETERNO: Ci penserò ma…. al momento sapessi  con che gaudio emetto giudizio quando me li trovo davanti. Sono quelli che implorano di più  nonostante al mio cospetto continuano a negare le loro nefandezze. Ma ora torniamo a noi , devi solo controllare se nell’elenco di oggi figura un certo Saverio  Esposito di Napoli

PIETRO: questo si può fare subito, sono tutti in ordine alfabetico, ( apre il libraccio e consulta) dunque …. Esposito….. Esposito.. ma quante ce ne stanne! Ah ecco qua

PADRETERNO:  fammi vedere ( Pietro gli si avvicina e gli porge il libraccio) eh si! c’è stato l’errore

PIETRO:  non doveva essere chiamato?

PADRETERNO:   e no! Non Lui, guarda qui…. L’indirizzo è esatto ma la data di nascita non coincide, Doveva essere chiamato quello che abita di fronte a Lui: e mo?

PIETRO:  e mo.. non lo so…. Io direi mo avimme fatte e…

PADRETERNO:   e no Pietro! Lo sai che almeno qui le cose devono essere fatte nel giusto.

PIETRO: Signore ma quello ormai sta qui. Come si fa a rimediare? Ora è già in fila per entrare per essere giudicato. Mica lo possiamo mandare indietro.

PADRETERNO:  a che ora è arrivato?

PIETRO: mezzora fa ed è nelle ultime file

PADRETERNO: ( verso l’angelo segretario )Atatron , vammi a chiamare   Azrael  e fa venire pure Gennaro  ( l’angelo esce) prima di chiamarlo voglio sentire  quei due cosa hanno da dirmi.

PIETRO: sicuramente ha sbagliato Gennaro, è Lui il responsabile della città di Napoli ( entra un angelo con la falce in mano insieme a Gennaro.)

PADRETERNO: oh venite. Chi di voi due oggi era con la testa fra le nuvole?  Oggi c’è stato un errore di chiamata ed è successo nella tua città caro Gennaro

GENNARO:  che è succiese Patatè,

PIETRO:  è successo che avete portato qui una persona per un’altra.

GENNARO: overe? E comme è state? E po chi è chisse?

PIETRO:  un certo Saverio Esposito

GENNARO:  embè? Era nell’elenco

PIETRO: si ma nun ere isse che doveva venire, era quello che abita di fronte a Lui

GENNARO: ah! ( si gira verso Azrael) e viste ? io to    diceve …nun Allà …  ma Là! Avitece pazienza Patatè … ma chille Azrael ogni vota ca Jamme a Napule si mpappina!

PATRETERNO:  e allora a te che ti mando a fare? Questi sono errori che non devono accadere!

GENNARO: (  verso Azrael) e capite? Patatè vuje avite ragione ma je cu chiste nun ce piglie spagliocche! Je parle napulitane chille aramaico e nun ce capimme!

PADRETERNO:   si ma l’indirizzo lo avevi preciso

  GENNARO :   è vero ma  a  Napule une nun se po distrarre nu poche ca… te fanne! Là ce stà sempe casine  e po chiste nun ma date manche o canze e verificà..appena ha lette ncoppe a  cassette da posta  Saverio Esposito, è trasute e subbete ..l’arricettat...( Il signore scuote la testa )e….  e avite ragione avimme sbagliate!

PADRETERNO:   e ti sei giocato lo scudetto del Napoli pure quest’anno!

GENNARO: maronna nata vota a Juventus! E mo a chi e sente a chille abbasce! Mo sai comme me zeffonnene e male parole!

PADRETERNO:  così impari! Fai na cosa portami qui, l’Esposito  e … vediamo che si può fare ! Azrael Tu puoi andare. ( escono Gennaro e l’angelo)

PIETRO:  che avete intenzioni di fare Signore?

PADRETERNO:  ora vediamo… dipende da Lui. Abbiamo sbagliato noi e a noi tocca rimediare ( entra Gennaro con Saverio Esposito )venite avanti

GENNARO: ( è accanto a Saverio il quale frastornato e confuso ,si guarda intorno ed ogni tanto si sofferma a guardare la scena)we we  jamm ca o Patatern nun po perdere tiempe

PADRETERNO: Gennà nun te preoccupà ….vieni Saverio vieni avanti

SAVERIO: ( va verso il centro e rivolgendosi al Signore ) voi… mi conoscete ,sapete chi sono?

PADRETERNO:   e certo che si! Dunque che te ne pare ..ti trovi bene qui?

SAVERIO: (si guarda intorno) veramente  so arrivate a poche e nun ancore agge capite  addò me trove  però…. Che  pace ..che tranquillità, na beatitudine mai pruvate!E comme se stesse mparavise!

PADRETERNO:  eh.. Lo hai detto! E ce si capitate pe sbaglie! Purtroppo c’è stato un errore. Il tuo paesano invece di prelevare il tuo omonimo dirimpettaio se sbagliate e a purtate a te!

SAVERIO:  quindi ( guaradandosi intorno) sto.. mparavise pe scagne!

PADRETERNO: esattamente! Il problema mo è uno solo! ….trovare una soluzione.

SAVERIO:  e quale sarebbe sta soluzione Patatè

PADRETERNO:  visto che abbiamo sbagliato noi  anche se non lo meriti puoi restare in paradiso altrimenti….

SAVERIO: altrimenti Patatè?

PADRETERNO: altrimenti ti faccio riaccompagnare sulla terra da Gennaro. Ma poi il paradiso te lo scordi! Al massimo….vai a finire in purgatorio e poi si vede.  Allora che vuoi fare?

SAVERIO: Patatè, je nun me muvesse chiù da cca! Però cu tutto o rispetto vuje m’avite arricate nu danne?

PADRETERNO: Un danno? Come sarebbe a dire?

SAVERIO: Patatè, je ncoppe a terra pure cu mille stiente  steve buone  ma mo che agge viste o Paravise cher’è  nun sacce chiù c’aggia fa!  So confuse assaie! Ncoppe a terrra tenche a famiglia mia e vuje o sapite comme a voglie bbene! Viste c’avite sbagliate vuje pecchè nun me date n’opportunità diversa?

PADRETERNO:  e sarebbe?

SAVERIO:  faciteme turnà ncoppe a terra , faciteme sistemà a famiglia e po quanne è o turne mie me facite turnà cca!

PADRETERNO:  ( Gennaro) ma tu vedi questo…. Beh.. stammi a sentire in primo luogo tu non meriti di stare qui  e in secondo luogo avresti bisogno prima di un periodo  di pentimento in purgatorio

SAVERIO: Patatè e pecchè je dinta a vita mia nun agge fatte niente e male

PADRETERNO: niente e male? Tu e mbrugliate nu mare e gente!

SAVERIO: ( mettendo le mani avanti ) è vero! Però..sempe onestamente Patatè

PADRETERNO:  onestamente?

SAVERIO: si Patatè,je l’agge fatte sempe pe fa campà a  famiglia mia e po  agge mbrugliate sempe a chille ca erano ricche! Patatè erene mbruoglie a fin di bene

PADRETERNO:  ah si! e i cattivi pensieri verso i tuoi paesani? e le formicazioni con la tua vicina  e le altre donne?

SAVERIO:  Patatè ,Je a mugliereme a voglie bbene cu llate o faceve pecchè me pavavene e accussì aiutave a famiglia

PADRETERNO: a fare il prostituto?

SAVERIO:( mettendo il dito al naso  come a raccomandare silenzio)  Shhh Patatè  nun sia maje ca o vene a sapè mugliereme ,  sapite po che me cumbine! Come minimo me scasse a cape

PADRETERNO:  e qual’ è il problema  ormai sta qui!

SAVERIO: si ma po chelle nu me mette manche nu  ciore  ncoppe a tomba

PADRETERNO: e farebbe bene!   Hai peccato contro di Lei e contro i miei comandamenti!

SAVERIO: Patatè e va pigliate pe niente…  je o faceve sule pe aiutà a famiglia e po Patatè  in fondo sono peccati di poco conto, e si conteggiate pure chisti ccà , oggi come oggi o paravise nun o vede chiù nisciune

PADRETERNO: ( a Gennaro) ma tu o siente a chiste?

GENNARO: veramente nun tene tutte e tuorte ?

PATRETERNO:  ah mo o difendi pure?  Saverio stammi a sentire , nisciune po venì a patte cu me! Tuttavia visto che l’errore è nostro, ti condono i peccati già fatti e ti consento di tornare sulla terra . Ti concedo inoltre  la possibilità di tornare qui quando è il momento a patto che  nella tua restante vita non farai più nulla di male. Cosi sia!

SAVERIO:( si prostra a terra)  amen Patatè! Grazie vuje site giuste e misericordioso ed io farò in modo e nun mo scurdà   ma o diavule è gruosse e vuje m’avesseve tutelà a si no è difficile ca torne ccà

PADRETERNO: uhmm….e va bene ma sappi che  di questo colloquio non ricorderai piu niente, non ricorderai di essere stato qui e di aver parlato con me. Ricorderai solo la promessa che mi hai fatto e a questo ci penserà Gennaro. Poi se sbagli so fatte de tuoje. Gennà  fagli il trattamento della memoria e accompagnalo e mi raccomando la prossima volta di non sbagliare. Portati Azrael e prelevi l’altro Esposito. Ah e scegli un nuovo angelo custode più capace  che lo sorvegli fino a  quando non sarà il suo turno

SAVERIO: sempe quann è u mumente però eh

GENNARO: è appena tornato Ciro voi che dite lo affidiamo a Lui?

PADRETERNO: si ,hai scelto bene.Affidalo a  Ciruzzo è un ragazzo sveglio saprà benissimo tenere a bada i discepoli di Belzebù

SAVERIO: azz pecchè ce sta pure o rischie e fernì all’inferno?

PADRETERNO: andate….

GENNARO :  andiamo che te jute bbone ..jamme

SAVERIO: ( si alza da terra ) grazie Signore..grazie!!!! ( escono)

FINE PROLOGO

PRIMO  ATTO

L’azione si svolge in un salotto di una casa modesta.  Due porte laterali e una centrale. Un orologio a pendolo e pochi quadri alla pareti, un tavolo, delle sedie e un divano. In scena  c’è Mariuccia  e Caterina, sedute accanto al tavolo. Una radio accesa è sintonizzata su radio Margherita  e si sente musicadegli anni sessanta in sottofondo  . Saverio è sdraiato sulla poltrona e dorme  ! Mariuccia è intenta a pulire delle patate mentre Caterina, Sbatte delle uova in una terrina.

CATERINA: ( sui vent’anni ,bella ragazza. Sbatte le uova nella terrina poi dopo uno sguardo di contemplazione, avvicina la terrina alla mamma) mammà ca dice va buone o l’agge sbattere ancora?

MARIUCCIA: ( da uno sguardo) quantu zucchere ce mise?

CATERINA: chelle ca teneve….treciente gramme!

MARIUCCIA: nun ne rimaste manche nu cucchiaino po cafè! E chi o sente mo a patete!

CATERINA:  e so piglie amare! Le fa chiù bene

MARIUCCIA:   eh si! nun le bastene tutte e buccune amare ca sta piglianne!

CATERINA:  e dimane se piglie o doce!

MARIUCCIA: si! lasse ca ce manche o piezze e pane a tavole ma dimane è o cumpleanne suoie e a torta pure adebbite ma ce l’agge fa! ( si avvicina, guarda di nuovo nella terrina) va buone accussi,mo va in cucina ce mitte a dinte nu litre e latte na bustina e vaniglie e na scorze e limone ca po venghe je ce mette a farina e a mette ncoppe o fuoche

CATERINA:   e nun pozze fa je?

MARIUCCIA: no ! primme e vede comme se fa! Si no invece da crema faje a farinata!  Scete a patete ovvì si no  fa fa notte!

 CATERINA: (  si avvicina al padre e lo scuote)  papà jamm ja,sveglia!

SAVERIO: (( sulla cinquantina, ha il difetto di strizzare un occhio come a fare un cenno dal di dentro .Come in trance,si alza e si guarda intorno come a rendersi conto  dove fosse. Poi..  ) Mariùcciaaa..dove sei?  è pronte o cafè’?

MARIUCCIA: ovilloche  ovvì! E addò aggia sta! Nun ancora, aspettave ca te sussive!

SAVERIO: ( alzandosi ) e falle alllora!

MARIUCCIA: Catarì,va..fa primme o cafè a patete e po se ne parle ( Caterina si alza e va con fare scocciato) va va… ( prende le patate, le sistema in un piatto e butta le buccie nel cestino. ) Ecco qua… e penzamme mo a paste e patane

SAVERIO: ( sedendosi accanto al tavolo) eh..ce simme salvate pure ogge! ( si tocca la schiena) ahia  me sente tutte ngruccate! Tutte confuse! Me pare ca me so scetate a nu suonne luonghe e misteriose .Scummette ca è cagnate o tiempe!nun è buone è overe?

MARIUCCIA: ( pelando le patate)  ma quanne maje ,ce sta nu sole ca spacche e prete! Catarì è pronte stu cafè jamme belle ja!

CATERINA ( dal di dentro ) nu mumente..sta saglienne

SAVERIO: chi sta saglienne? Si è frateme cugine  me ne fuje

MARIUCCIA: nossignore..sta saglienne o cafè! ( con ironia) Dinta a sta casa saglie sule ..o cafè!

SAVERIO: nun accuminciamme mo! O vide ( indicando la schiena ) tenche e rine ammusciate!

MARIUCCIA:  sule rine? Tu stai  tutte ammusciate! Eh si! a vicchiaie te date ncuolle!

SAVERIO:  ahhh… ma ca tiene  e fugure ? e calmate….

MARIUCCIA: je sto sempe  calma! (bussano alla porta , Mariuccia , guarda dallo spioncino .apre ed entra  Cesare Filippetto.) Oh baroncino Filippetto….prego trasite

SAVERIO: ah e meno male ,so arrivate pure vivere e cunforte!

CESARE: (tipo snob, sui venticinque anni , veste elegante e parla un po con la erre moscia , in mano una guantiera di cornetti)  buongionno,ho pottato due connetti per voi e per Caterina ( si guarda intorno ) dove sta ..dove sta

MARIUCCIA:  viene subbito ..assettatevi ( prende la guantierae la poggia sul tavolo) voi vi disturbate sempre

SAVERIO: e meno male!

CESARE: questo è niente ,io per Caterina farei tutto…gli darei tutte le mie proprietà … ma… assaggiate …assaggiate

SAVERIO: ( apre la confezione e comincia a mangiare ) ah buoni

MARIUCCIA:   e va bene ma voi tutte le mattine non vi dovete addisturbare sempre con i cornetti

SAVERIO: eh! purtate invece ..zucchere e cafè e magare  a pasta fatte in casa che Caterina le piace assaie

CESARE: veamente? Posso allora?

MARIUCCIA: ma certamente!

CESARE:  oh cosi mi fate felice ..mi fate sentire uno di casa!

SAVERIO: e stisse frische!(   entra Caterina con il caffe e lo poggia sul tavolo)

CATERINA:   oh baroncino Filippetto siete gia qui?

CESARE :   io starei sempre qui..se voi  voleste!

MARIUCCIA: e chille è o fatte!

CATERINA: ( guardando i cornetti) ancora?

CESARE: ah si ma non vi preoccupate la possima volta ….potterò alte cose

CATERINA: ah ! ma io intendevo dire che non dovete disturbavvi

SAVERIO: e no e pecchè…

CESARE. Eh perché ?

CATERINA: perché  non sta bene….io non vorrei appofittare della vostra gentilezza

CESARE: e invece si appofittate ! io per voi farei tutto! Che dite stamattina volete venire a fare una passeggiata con me?

CATERINA: ah volentieri ma …stamattina proprio ho un impegno di lavoro e..non posso: anzi mi devo sbrigare se no faccio tardi.Magari un’altra volta

CESARE: ( quasi deluso) un’altra volta? E va bene allora  posso sperare…

CATERINA:   e sperate …sperate

CESARE : e io spero…. E…allora vado….. a piu tardi  ( saluta ed esce)

CATERINA: mammà sta farse adda fernì! Vuje nun me putite obbligà a  da speranze al baroncino

SAVERIO:  e si se fernisce e vivere e cunforte chi ce porte?

MARIUCCIA: ( a Caterina) je nun te capische chiste è pazze pe te, è nobbile,tene nu puzze e sorde e tu te faje a mantenè!   Ma nu te piace proprie

CATERINA: mammà  nun è chiste o prubbleme, Je nun ma sente e da speranze a chi nun e po avè!Je preferische ca cu me nun perde tiempe e nun me va e illuderle . Je  si nu juorne m’avesse  fidanzà o facesse  sule p’ammore

MARIUCCIA. Ah .. pe l’ammore e tu faje a fine che agge fatte je cu patete!, te puzze e famme!

SAVERIO: ( rimane con il cornetto a mezza bocca)o sapeve che ferneve pe me ntussecà e cornette!

CATERINA:  me, mo fernimmele ,mammà se puoi venire di là in cucina, devi vedere una cosa se va bene

MARIUCCIA:  ah si mo me scurdave andiamo ( escono)

SAVERIO:e  chissà che stanne cumbinanne..basta ca se magne je  mo na fumatelle ma facessse proprie  ( si mette a cercare nei cassetti)

SAVERIO: ( tira fuori dal cassetto un pacchetto di sigarette ) ah ecco qua ovvì… hanne voglie e v’annasconnere ( fa per accendere la sigaretta quando bussano alla porta, si alza va ad aprire ed entra Alizè

ALIZE’: ( sulla quarantina, bella donna, vogliosa e provocante va verso Saverio ) o mon petit stallon pour dire a te che fra poco  Cosimo esce per nu paje d’ore eh..noi stare un po insieme a far l’amour

SAVERIO: ( mettendo il dito al naso in segno di silenzio) ssshh! Nun parlà ..vaje..   agge capite ..

ALIZE’.: allore t’aspette, tu faje spia quando Lui uscire  e poi ….vieni su ….( apre un borsello e caccia fuori cento euro ) tiè ( Saverio incassa)per le tue spesucce mon petit stallon

SAVERIO: ( parlando a voce bassa) si si grazie ma…shh shhh zitte stanne tutte quante a chillatte , ca nun ce venì chiù o me faje passà nu guaje

ALIZE’: si agge capito  ma po viene? ( comincia d accarezzarlo il mento ,poi si avvicina strusciandosi ) po viene? ..viene ?  ( da questo momento in poi due voci fuori campo si alterneranno a sussurargli consigli.  La voce femminile tentatrice all’orecchio sinistro e l’angelo custode all’orecchio destro e Saverio ad ogni intervento di una voce  farà movimenti  con fare comico)

SAVERIO: ( come ammaliato ) si vengo…. Vengo…. No .. no.. si.. si ( Alizè, lo lascia quasi in trance e va via)

 TENTATRICE( sussurra all’orecchio sinistro ) vai su che aspetti!( azione di Saverio a toccarsi l’orecchio  sinistro

ANGELO CUSTODE: ( gli sussurra all’orecchio destro)attento  nun te fa fregà si no fai  fine do puparuolo arrustute

SAVERIO:si ..vengo ….   Noo nn vengo ..( bussano alla porta ma lui non si muovee comincia a grattarsi la testa agendo sulle orecchia con una mano a mo si scimmia  mentre entra Mariuccia ) vengo..no..nooo, non vengo …. vengo

MARIUCCIA: ( toccandolo )   e quanne vaje !….

SAVERIO: (  come risvegliatosi ) addò ?..no no…. Nun vache …  e po addò vache?

MARIUCCIA:   ma comme addò.. hanno bussato e tu te si ncantate ma ca duorme all’erta  e meno male ca te si pigliate o cafè  ( va verso la porta, apre lo spioncino ,guarda Saverio e poi lo richiude) e mo? E chiste chi è ?

CORNETTI: ( dal di fuori, tartaglia e poi si corregge e ogni tanto muove la spalla destra verso l’alto.) si …si  signor  E..E..Espogne   Sa sarrapecchie!  Ahh Esposito sa Saverio .. arapite …lo so  so che ci siete

MARIUCCIA:  e voi chi siete? Che volete

SAVERIO: se siete dell’Equitalia, avite venì chi carabiniere… jatevenne!

CORNETTI: no no nossignore … so ni ni ..nimpiccate do comune …nimpiegate do comune ara arapite a sporte ca  ca vi vi devo mor mort mortificare . no...noticare un avviso

SAVERIO: ( apre la porta e si gratta la testa ) all’aneme e mammete! trasite…. Ca m’avite fa?

CORNETTI: (   sulla cinquantina , cacaglio . all’apparenza persona seria a cui però piaccione le donne e per un niente si infervora e comicia ad andare in ebolizzione in modo comico intercalando i suoi “ oh oh oh” ma appena vede pericoli scappa). Ha una borsa a tracollo da dove tira fuori una busta  e alzando la spalla destra ) vuje site  E.. Espogne e Saraghe

SAVERIO: no spogne  i baccalà comme a te! Ma  come ti permetti?

MARIUCCE: ( al marito )Calmate .. chisse è cacaglie!

CORNETTI: scu scusate è A lenga… E.. Esposito Saverio!

SAVERIO: sissignore

CORNETTI: pi pi ..pi pi

MARIUCCIA:  sta sunanne o clacson

SAVERIO: noo se sta facenne sotte!

CORNETTI: pi piacere io sono pri .. primo Cornuto.

SAVERIO:  viate a  vuje!

CORNETTI:.ehh Primo Cornetti  oh! fe fe fesso comunale!..

MARIUCCIA: : ce ne simm accorte!

CORNETTI:   me me ..messo comunale!

SAVERIO.: messo comunale cu sta lenghe?

MARIUCCIA:  e vulesse vede chi cia fatte .  e che ci dovete dare

CORNETTI: ( apre la busta ,tira fuori un foglioe lo porge a Saverio) le leggete e  fi fi ficcate  arente ..

MARIUCCIA :    E che adda ficcà chiù

SAVERIO: ( guarda moglie  e vide si se fa e fatt suoie!

CORNETTI: legg…  leggete e firmate   dentro! Oh!

SAVERIO: ( prende gli occhiali dal taschino, legge sottovoce e ogni tante come a fermarsi  guarda Mariuccia e poi Cornetti a cui strizza l’occhio  e poi riprende)   ma chiste so pazze!nooo e  ca successe n’accisione ( Cornetti ,si allontana spaventato)

MARIUCCIA:_  se po sapè e che se tratte?

SAVERIO: (si avvicina a Cornetti  minaccioso e mostrando il foglio ) vuje o sapevate che ce c’era scritte nun è o vere?

CORNETTI: no ..no je  nun o sacce!

MARIUCCIA: ( tira il foglio dalle mani di Saverio e legge) Maronna!  (da un grido e si accascia sul divano)

SAVERIO: ( va verso  la moglie mentre accorre Caterina  mentre Cornetti spaventato corre fuori )

CATERINA: mammà … mamma’ scetate che è state ( gli da piccoli schiaffetti sul viso )

SAVERIO: ( prende un po di acqua e gliela strizza in faccia) Mariù ..su arrepigliete ..

CATERINA : mammà ..su.. nun o fa stu piacere a papà…. Scetete

SAVERIO:   ( un altro buffettino )   siente a chesta mo !

MARIUCCIA: ( lentamente ) ah .. l’hanna accidere o sinneche e tutte l’amministrazione comunale! Ah e mo  e mo Savè comme facimme?

CATERINA:  ma che è succiese?

SAVERIO: è succiese ca o comune ce vo sfrattà!

CATERINA:  uh e pecchè?

MARIUCCIA:  pecchè? Pecchè  nun pavamme l’affitte a duje anne e mo hanne fatte le nuove assegnazione e a casa nostra a danne a nate!

SAVERIO: nuje a ccà nun ce muvimme manche si arrivene che carabiniere! ( rientra Cornetti che piano piano si avvicina ) state ancora cca vuje?

CORNETTI: e e io devo po potare ..portare il foglio fi ficcato al cu.. al .. cu ..al cumune! firmato al comune

SAVERIO: ( si avvicina minaccioso a Cornetti che gira intorno al divano) e se il foglio io non lo firmo?

CORNETTI:   se  rifiatate..rifiutate po  po ..arriva  il si sindaco e la legge! Voi  fa  fate così ..ficcate …firmate e po ave ….ave

SAVERIO:  ave maria piena di grazia

MARIUCCIA:  il signore è con te e o diavule cu isse

CORNETTI:  avete trenta giorni  di te tempo pe pe strozzare  il sindaco

SAVERIO: je o struzzasse mo proprie! (  comincia a grattarsi la testa al solito modo)

CORNETTI: pe pe stoppare il sindaco

MARIUCCIA: firme Savè.. dinta a trenta juorne ponne succedere tanti cose! Po essere ca truove lavore ..vince o bancolotte .. po essere ca Caterina se cunvince e se spose o baroncino, po essere  ca se ne cade o comune e schiatte o sinneche cu tutte e cunzigliere

CORNETTI: ( fa le corna)  je nun centre eh

SAVERIO: tu dice e firmà? ( Mariuccia fa cenno di assenso) e io firmo ( firma) ecco qua ..tenite

CORNETTI: (prende il foglio lo mette nella busta e poi nel borsone) oh avi avite fatte a cosa chiù se se sensuale..sensata

MARIUCCIA:  scusate  si v’avimme fatte spaventà …anze.. vo pigliate nu bicchierine e rosolio? Accussì ve ripigliate pure vuje nu poche (   Saverio gli fa cenno strizzando l’occhio )

CORNETTI: nu nun  fetesse ca ma fesse fa  male… ehh nun vuless ca mavess fa male! Oh! 

CATERINA : ma che male chille ve fa sta buone!

CORNETTI: e va bene uno  solo  però eh ( mette la borsa sul tavolo)

MARIUCCIA:  Caterì porta due bicchieri e a bottiglie e rosolio ( Caterina esce  poi rientra e poi riesce) oh ( versa il rosolio) prendete ..

CORNETTI. (beve ) Ah  è buo.. buono ci ci voleva

MARIUCCIA : è buone eh? L’ho fatto io ..  Caterina va  a prendere anche dei biscotti fatti con le mie mani

CORNETTI: ( bevendo) oh signò vuje site tro troppa bbona ..buona eh

MARIUCCIA : (gli gira intorno ,apre la borsa non vista, tira fuori la busta e la nasconde )

CATERINA : ( gli da dei biscotti ) ecco qua …assaggiate

CORNETTI. Ah ah buone buone! ( si alza) Ma mo … devo anda  andare scu scuscinateve…   scusateme .( prende la borsa )  Arri arri arrivederci  ( esce)

SAVERIO:   e mo? Mo comme se fa? Chi ci dà e sorde pe stuppà a situazione? Da oggi in poi avimme accumincià a cuntà!

MARIUCCIA:   intante e tre mise nun partene a ogge!

SAVERIO: comme a sarebbe a dicere?

MARIUCCIA : ( tira fuori il documento) o documente sta ccà e primme ca ne fanne n’ate penzamme a che fa

SAVERIO: te futtute o documente firmate?

MARIUCCIA:  eh si ! Mo tenimme nu poche chiù e tiempe pe penzà

SAVERIO: già…. Ma sempe llà jamme a fernì

CATERINA :  e no! Chesta è a vota bona che mette in pratica a prufessione!

MARIUCCIA: fosse a maronna! E’ n’anne ca te pigliate  a laura e avvucatessa e nun ancore e cumbinate niente!

CATERINA :  e  sto facenne praticandate

SAVERIO: e nuje invece stamme facemme a famme pe averte fatte sturià!

MARIUCCIA:  ce simme mpignate  e sorde pe l’affitte  e pure e mutande pe te 

CATERINA : si so chelle e papà e fatte buone!  primme o poi nu lavore  sempe o  trove

SAVERIO:  primme o poi…..  e chiille è o fatt! ( suonano alla porta) e mo?

MARIUCCIA: vuò vedè ca o cacaglie  è turnate?

CATERINA : noo! Nun po essere…..( va a vedere dallo spioncino) è zio Geppino

SAVERIO:  e sciruppatille tu a mio cugino   ..je nun ce sto..

MARIUCCIA:  addo vaje…è inutile chille o sape addò stai

CATERINA 🙁 apre la porta e fa entrare a Geppino) Zio Geppino buongiorno trasite

GEPPINO: (entra di corsa come spaventato .sulla quarantina  veste giovanile e di carattere estroverso e si da aria da don giovanni  va verso Saverio.) Oh Savè …si vive! Assa fa a maronne

SAVERIO: ma pecchè aveve essere muorte?

GEPPINO:  ma comme nun sapite niente?

MARIUCCIA:   e che avimme sapè?

GEPPINO: ma comme abitate   cca e nu sapite ca  è.. muorte ?

SAVERIO:  ma chi è  muorte?

GEPPINO: Saverio Esposito o dirimpettaio tuoje! J quanne agge sentute o nomme me so precipitate ,pensave ca tu eri morto e… stramorto e invece…( come rassegnato)  te trove buone e ca tazze e cafè mmane!

SAVERIO. E scummette ca te dispiace eh ? ( fa  le corna)

GEPPINO: ( accomodante ) ma dici ,io tuo cugino di primo grado maje penzasse na cose e cheste! Je me so preoccupate e subbete so venute!

SAVERIO: comme si nun o sapesse ca e sempe tenute o debbule pe Mariucce!

GEPPINO:ma che vaje a penzà  ..cose passate . Piuttosto ( va verso Mariuccia ) stamme ancora a zero?

MARIUCCIA: sottozero? È venute n’inpiegate do comune  e cia purtate o sfratte

SAVERIO:  tre mise e nun tenimme manche chiù a casa

CATERINA:  Zi Geppì … Mo ce buttano fuori e non sappiamo neanche dove andare a dormire

SAVERIO:  e je nun sacce chiù che fa…… meglie murì ca campà accussì!(  come a rispondere ad un interlocutore che non vede) A murì? Noo..quanne è u mumente!

GEPPINO:  a maritete  a forza e durmì le se so paralizzate e cerevelle!

MARIUCCIA: tu pazzie eh? E invece va a fernì ca accussì succede.e a quanne  a perze o lavore canun se repiglie chiù! A cercate a destra e a manche ma …niente!

GEPPINO:  ( va verso Mariuccia) e allora Geppino vostro che ci sta a fare?

MARIUCCIA: ( speranzosa) le truvate o lavore?

GEPPINO:   si o lavore nun o truove ..te le nventà! E je  iere l’agge penzate!

SAVERIO: nata geniale idea da soja! Fine a mo n’avisse ncarrata una! Fine a mo e fatte   sempe ‘o pirete dint a bocce

MARIUCCIA: ( guardando Geppino)   e chiste ne nate ovvì!

CATERINA :  o zi nun o da rette a Papà..parle….

GEPPINO: Caterì, tu si avvocato?

CATERINA :  insomma…e dicimme accussì

GEPPINO:   e quindi ..se po fa!

MARIUCCIA: ma che cosa se po fa

GEPPINO: aprire un’agenzia ex…matrimoniale

CATERINA :   agenzia ex..matrimoniale e che vo dicere?

GEPPINO:  vo dicere che nuje invece e aiutà a gente a se spusà l’aiutamme a se libberà do consorte o do fidanzate

SAVERIO: e accussì abbuscamm  nu mare e mazzate!

GEPPINO: nossignore..sarrà tutto regolare pecchè a nuje si rivolgeranne stesse chille ca vonne divorzià e chille ca nun supportene chiù e tene a catenelle nganne!

CATERINA:   e nuje comme ce levamme  ?

SAVERIO: e cheste vulesse sapè

GEPPINO: l’idea me venute pensanne o cavaliere  do terze piane! Ne chille so tre anne ca pense e divorzià e nun ce riesce pecchè a mugliere è accussì furba ca nun se fa mai quaglià ncoppe o piezze!

MARIUCCIA :ohe maronne! Chille o sape tutte o palazze che a signora  Spatecchia è na grandissima  zoccola! Ma quanne a divorzià o marite nun ce penze proprie

GEPPINO:    chelle tene o poste assicurate nun po scappà e cumpagne soje stanne tutte a casadiavule!

MARIUCCIA :  mo agge capite addo nascene tutte e  figlie e zoccole

GEPPINO: oh chelle è state capace e se fa tutto o condominio

SAVERIO:  quase tutte…. Parla pe te! Si tu o sciupafemmene do quartiere

GEPPINO:   Ecco bravo e ditte na cosa sensata e nuje proprie Ca  mugliere do cavaliere Spatecchia accuminciame  accussì ce serve pe farce pubblicità

SAVERIO: si po o marite se ncazze ce facimme mazzià!

MARIUCCIA:  je però st’agenzia nun ancora agge capite comme avesse funzionà… a primma cosa ce vulesse na casa ..nu studio e figurete nun tenimme e sorde pe l’affitte da nostra ..

GEPPINO:  o studio o facimme ccà dinte  salone

CATERINA: Dinte a chistu salone?

GEPPINO:   eh e che ce vo… o salone o trasfurmamme in studio  e pure in un luogo di appuntamento….

MARIUCCIA:  ah saje ca spasse! Accussì me diverte pur’je

SAVERIO: accussì è a vota bona ca ce se portene…

GEPPINO:  ma quanne maje ,sarà tutto legale ..o quase ! l’importante è ca  tutte nuje si ce damme da fà..po funziunà

SAVERIO: ma po scusa e a licenza  pe fa a prufessione  chi ce la da

GEPPINO: in due giorni e sta cca! Allore certe amicizia che tenche  a fa?

CATERINA :  e sorde pa licenza chi ce da?

GEPPINO:  ce penze je! Chilli poche ca guadagne facenne o purtiere  notte e mette a disposizione

SAVERIO:  si ma … commme funzione po

GEPPINO:   E’ semplice Caterina si intesta la licenza e quanne serve  esse e  Mariuccia se danne da fa e… ( guardando Mariuccia e Saverio)  e je pure

SAVERIO: se danne da fa a fa cosa?

GEPPINO:  je  essendo sciupafemmnine  pozze fa cadè in trappole e femmine e po  in quanto avvocato Caterina  po fa e cause e separazione na vota ca è fatte o fatte e viste ca è na bella guagliona po fa cadè in trappole i soggetti maschi

CATERINA:  ohe o zi ma pe chi me pigliate! Je so na guagliola onesta  mica na fru fru

GEPPINO: nossignore tu devi fare le stesse cose che facciamo noi, li devi solo circuire e attrarli  in questo studio e po al momento opportuno o  ncastramme insomme e fa l’attrice

CATERINA:  a beh si è accussì se po fà

MARIUCCIA :   e je?

GEPPINO:   e sora mia tu può fa a stessa cosa e Caterina

SAVERIO: e je?

GEPPINO: tu puoi fa sule o purtiere pecchè comme sciupafemmene staje proprie nguaiate!

SAVERIO: noo nun va buone! (grattandosi la testa , va verso la moglie) e tu  te prieste a fa a culumbrina pe fa cadè in trappule e cliente?

MARIUCCIA:  we weh je nun facce nisciuna columbrina facce chelle ca se po fa  nun chelle ca pienze tu e si no nun facimme niente  e  jamme a fernì mmieze a na via

SAVERIO: ma accusì se po ferni pure o spitale si o curnute e turne reagisce male!

GEPPINO:  tu nun te preoccupà nuje stamme tutte cca e quanne vedimmme ca e cose precipitano …interveniamo.

SAVERIO: doppe c’agge pigliate e mazzate!

GEPPINO: ma nossignore!!  Allora simme d’accorde? (Tutti annuiscono)allora  Caterina  Viene  con me a fare le carte per la licenza e dopo facimme a prova ca mugliere do Cavaliere  e te facce avvedè ca funzione na meraviglia!

SAVERIO:  e si nun funzione?

GEPPINO:  e pazienza e jamm nnanze!

SAVERIO.  No jamm ngalere! Ma sta prove..  proprie ca mugliere e Spatecchia l’avimme fa?

GEPPINO: cunusce a nata zoccola che sta nei paraggi  di cui o marite se vo libberà?

SAVERIO: e cheste non so sicure! je nun capische si o marite a vo lassà. Se così fosse pecchè nun nun le chiede o divorzie?

GEPPINO: e già! Accussì chelle senza motive  le se fotte tutte e sorde. Nun te preoccupà sta cosa …funzionerà!

SAVERIO:  e addie finanziamento? ( i sussurri e poi si tocca la testa )

MARIUCCE: ( scuotendo la testa ) quale finanziamente?

SAVERIO: ( mani alla testa e ripete il gesto scimmiesco nel grattarsi la testa ) no …no ! diceve ce vulesse nu finanziamente . E va buone ,però mo chi è nuje se..sacrifica e se fa truvà a liette ca signora?

MARIUCCIA:   tu sicuramente no!  ( guardando a Saverio) e manche tu!

GEPPINO: ahe !   e cheste è sicure  chi ce da a forza !  tocca a me!

MARIUCCIA: marraccumanne Geppì….. fa e cose perbene  e nun ce fa capì ca a mugliere già te le fatte si no se nfurie o cristiane e addio…

SAVERIO: pure tu ..te le fatt?

GEPPINO:  ( lo guarda con superiorità e con spacconeria) fra le tante c’è capitate pur’essa!

SAVERIO: all’anema da zoccule! E va buò…. Ma …mi raccomando

GEPPINO: nun te preoccupà sacce che agge fa, andiamo Caterina ( escono)

SAVERIO:  secondo me jamme a fernì dinto o mbruoglie!

MARIUCCIA: chi non risica non rosica….avimme tentà!

SAVERIO:  e tentamme ma ..accorte  a te

MARIUCCIA:  cher’è sta nuvità mo faje o geluse?

SAVERIO: no ma… a vuje femmene ce da aspettarsi di tutto!(  si gratta )

MARIUCCIA:  pecchè a vuje uommene no? Ma ca tiene ogni tante e te gratta ncape?

SAVERIO: ma ..non lo so… e a quanne me so scetate ca ogni tante me prorene e recchie comme penze a na cosa  è comme si me sentesse nu pizzeche  ncape e m’aggia rattà!

MARIUCCIA:  va ..va..famme je in cucina  a vede che aggia fa. A proposito tiene qualcosa di soldi? Tenche a fa nu è poche e spese pa casa

SAVERIO: eh .. proprio ieri sera me so fatte prestà ciente eure a frateme cucine Giggine, ( mette le mani in tasca , li tira fuori e li dà a Mariuccia) cagnele e lassame qualcosa e m’arraccumanne fattille abbastà 

MARIUCCIA: pecchè saje ca mi vache a sfizià? Va va   (esce)

 SAVERIO: e je mo che aggia fa ?

VOCE TENTATRICE :  comme che fa, va ca Alizèe te sta aspettanne!

SAVERIO:  azz   e vere!  E chelle  Alize’ me sta aspettanne! Ed io ( si sfrega le mani ) vado!

ANGELO CUSTODE:lassa stà! Nun da rette o diavule è gruosse e primme o poi te succede nu guaje   ( a turno cercano di convincerlo )

SAVERIO: ( improvvisamente porta le mani al capo e comincia a grattarsi) io---vado ? noo non vado….nu  sta bene … sente ca nun sta bene  …

TENTATRICE :   ma c’aspiette !  va ca chelle ca nun se fa è tutte perdute e po chelle te da pure e sorde

SAVERIO: si ..si e sorde agge bisogne de sorde!  ( fa per uscire ma come se inciampasse su qualcosa ,cade, si rialza con la schiena che gli fa male) mamma do Carmene e che botta!e mo …ah .. e mo chi cia fa a moverse …. No ..nooo..( si gratta con più forza) no …. No…  forse è meglie ca vache a da e condoglianze all’altra signora Esposito ! ( esce)

MARIUCCIA: ( entra e fa per prendere  il soprabito sulla sedia )  mo vedimme nu poche si se riesce a fa o pranze ( bussano alla porta, apre lo spioncino va apre  ed entra Alizè )  ah site vuje ? prego.. o zucchere però  l’avimme fernut

ALIZE’ : ah no io non venire per zucchero ..io bisogno di aiuto . mia tv essere caduta a terra! Non essere in casa  vostro  Saverio

MARIUCCIA:   ma io non so…  no è uscito

ALIZE’:   Oh e ora chi alzare da terra mia tv….. è pesante e Cosimo essere uscito ( bussano alla porta)

MARIUCCIA:  aspettate un momento ( guarda dallo spioncino) chiste nun me pare chille  de tasse(apre  ed entra Armando)

ARMANDO: (  bell’uomo, sui cinquanta , distinto e ben vestito), ha in mano un mazzetto di fiori)   buongiorno Signora, siete la signora Esposito?

MARIUCCIA: si ,prego ma forse avete sbagliato , il defunto è il mio dirimpettaio

ARMANDO: oh no no.. scusatemi i fiori sono per mia moglie defunta ..sa sono passato di qui con l’intenzione di parlare con voi e vostro marito

MARIUCCIA:   mi spiace ma mio marito al momento non c’è. Ma di che si tratta?

ARMANDO: permettete? Sono il commendatore Armando Filippetti ( Mariuccia stupisce) padre di  Cesare ,lo conoscete vero ( Alizè lo guarda incuriosita)

MARIUCCIA:  si ,certamente ..che bravo giovine!

ARMANDO:   per l’appunto! Troppo bravo e…. molto ingenuo, comunque , visto che non c’è suo marito, vuol dire che ripasserò..

MARIUCCIA:  come volete però potete dire a me

ARMANDO: non mi pare corretto ..    e poi ( guardando con interesse  Alizè ) avete ospiti tornerò-…. ( fa per andare quando Alizè, gli va vicino)

ALIZE’: scusate…potreste darmi una mano voi?

ARMANDO: in che cosa prego?

ALIZE’: ( con civetteria e sensualità ) abito su e  mi è caduta la tv a terra e non riesco a sollevarla da sola

ARMANDO: un aiuto ad una bella signora non si rifiuta mai

ALIZE’:  oh e allora venir avec moi…. Vedrete sarà….una cosa très facil…. Venite

arrivederci signora Esposito ( escono)

 MARIUCCIA: uhmm e chi sa quale televisione se fa avizà! ( entrano Geppino e Caterina ) ah.. site già turnate?

GEPPINO: e che ci voleva! Te l’agge ditte no? Tutto fatto, fra un paio di giorni la licenza è pronta ….mo però..avimme fa a prova pa pubblicità

MARIUCCIA:  e ma a licenza nun ancora a tenimme!

GEPPINO: a licenza no ma  i soggetti si…. Caterì allora d’accordo?

CATERINA : je so pronte a fa l’avvocate o don Giovanni le fa tu

GEPPINO:e che ce vò ..fossse a primma vota! Chelle Alizè è carta canusciute

MARIUCCIA:   e sta attiente sule a nun piglià mazzate

GEPPINO: e nun penze…. Nuje cu cavaliere Spatecchie ce mettimme d’accorde primme

MARIUCCE:  certe ma nun se po maje sapè…. Na cosa è quanne se penze e na cosa è quanne se vede. A gelusia fa brutte scherze

GEPPINO: si va buò ma … avimme pruvà

MARIUCCIA:   si ma mo nun se po'

GEPPINO :   e pecchè?

MARIUCIA:  pecche a signora Spatecchia  sta co pate  e Filippetto

GEPPINO: cu pate e Filippetto? E che ce fa addò a signora Spatecchia o pate e Filippetto

MARIUCCIA:   che ce fa o pozze immaginà chelle ca sacce è che Il barone Filippetto era venuto qui in cerca di suo figlio  e voleva parlare con Saverio

GEPPINO. Embè?

MARIUCCIA:   embè a signora Spatecchia la chieste aiute pecchè l’ere cadute a televione nterra e o barone  è sagliute ncoppe pe  ce l‘avizà!

GEPPINO: a televisione…! Adda essere pesante assaie pe nun scennere ancora!

MARIUCCIA: eh…..e mo è pure  ora ca s’arretire o marite

GEPPINO: Azz! E ca va a fernì ca perdimme o primme cliente!mo facce na cosa  , me    miette ncopp e scale e o facce  trasì  a pruposte ce la facimme o stesse e senza  ca nuje rischiàmme niente. Caterì tu tiene  d’occhio o piane e coppe (escono entrambi)

MARIUCCIA:   e chissà ca succede mo e intante Saverio nun ancore s’arretira 

MARIUCCIA:  eh e fra poco  accumince a guerra! Sta venenne  Spatecchia e mo succede sicuramente n’ ammuine  ( Bussano , va ad aprire ed entra  Lauretta e Caterina fa segno a Mariuccia che dopo se ne parla)

LAURETTA: (  Sulla cinquantina ,  bella donna  quando si innervosisce prima starnutisce e poi  comincia a grattarsi .Entra con affanno ,tenendo una mano sul cuore )  uh Mariù ..che spavente! Che corze ca m’agge fatt

MARIUCCIA: che ve succiese donna Lauretta

LAURETTA: uh maronna mia e me l’addimmandate pure? Je comme agge sentute ca ere muorte Saverio natu poche mureve

MARIUCCIA: nun ve preoccupate ca e sorde vuoste  nun l’avesseve perze

CATERINA: noi siamo poveri ma onesti

LAURETTA: e je lo so perciò ve l’agge prestate. Però..sapite comm’è  quanne succede na disgrazia nun se sape maje chelle ca succede ma ..pe furtuna Saverio vuoste sta buone e vere?

MARIUCCIA: ringrazianne a Dio

LAURETTA:   e pure a maronna! Je quanne agge viste apparate a muorte di fronte …

CATERINA: avite pigliate curagge e vere?

LAURETTA:   e certe je a Saverio o voglie bene comme a nu… frate …pe sorde pozze aspettà… natu poche.  ( entra Saverio) oh Saverio…. Agge sapute ..meno male!

SAVERIO: eh  meno male! ( con sconforto ma pungente  ) Mo vengo dal morto… una paralisi cardiaca….. fine a n’ora fa steve buone e po….

MARIUCCIA:  si dice buone .. chiovere e  murì nun ce vo niente. Oggi è toccato a lui e domani ( verso Lauretta) puo accadere a..voi  a …n’ate

LAURETTA: (  con spavento e facendo corna  starnutisce e poi comincia a grattarsi ) we we e che caspita donna Mariuccia! (inizia una serie di starnuti)

CATERINA : ahe.. e site venute a purtarce salute!

LAURETTA : scusate sarrà a primavera . piuttosto visto ca sto cca di quel prestito ne vogliamo parlare?

MARIUCCIA: ma ca tenite Signò a scabbia , e  del prestito si …. Ma nun putite aspettà natu poco

LAURETTA:  e va buone ne parlamme fra quindici giorni appena  torno da Chianciano

MARIUCCIA:  beate a vuje ca jate sempe  in vacanza!

LAURETTA: ma quale vacanza! Je vache a Chianciano  pe salute!

MARIUCCIA: a si? e che ve jate curà

LAURETTA: ( guardando Saverio) o fegate!  Ogni anno   agge bisogne e  me lubrificà!

SAVERIO: ( rivolto al pubblico) eh … se va a fa o tagliande!

LAURETTA: comunque … n’anne è passate e…. pure si ne parlamme fra quindici giorni e condizione so cagnate eh…

MARIUCCE:  je de condizione nun ne capiscche. Parlate cu isse ..je vache a chillatte ca tenche cheffà

CATERINA:   e pure je mammà… (Mariuccia va  in cucina e caterina esce fuori )

LAURETTA:( a Saverio con rimprovero) beh… allora?

SAVERIO: e.. allora … allora nun so putute venì…agge tenute nu sacche e cheffà..

LAURETTA: (  avvicinandosi con malizia) ah haje tenute cheffà ( gli tocca la cravatta ) l’uomo d’affari… o cheffà!

SAVERIO: e.. e.. si ..o cheffà  ( azione toccandosi una volta l’orecchio sinistro e una volta l’orecchio destro)

LAURETTA: (gli prende le braccia ) o cheffà le tenè cu mmè! So duje juorne ca  nun te faie avvedè eh?pecchè

SAVERIO:  pecchè m’aveve arrepusà e mo  ..calmate ca po trasì muglierene e succede o finimondo…

LAURETTA: t’avive arrepusà? E a che ..nun me risulta ca vaje a faticà….

SAVERIO: no ma … me sente stanche …. Forse è a primmavera

LAURETTA: a primmavera? Stamme a sentere si sacce ca tiene a n’ate a fore a muglierete primma te spacche a cape e po nun te do chhiù na lira! E mo statte buone  e… viene primme e stasera casettimane ca vene   parto!( esce)

SAVERIO:  e no! Nun se po je annanze accussì!   Chelle e coppe ..chelle e sotte ..chell’ate e late  e chiane chiane e chistu passe m’arricettene! Forse è meglie ca scenne abbasce a pigliarme nu cafè addirizzate ( esce)

MARIUCCIA: (entra seguita da Caterina ,si guarda intorno ) ma addò e jute mo Saverio! ( entra Geppino )

GEPPINO: Ohe  Mariù  Spatecchia, sta arrivanne je le vache ncontre e ce parle e Saverio addo stà?

MARIUCCIA : Uh maronne  chille è  asciute nata vota

GEPPINO:  beate a  isse ovvì!niente fa, niente sape fa e niente vo fa!  ( esce)

MARIUCCIA:   e chissà mo arò e jute!

CATERINA:   mammà je è meglie ca vado in cucina  si trase Spatecchie me chiamme .

MARIUCCIA . Eh e m’hanne lassate sule …speranne ca Geppino cunvince a Spatecchia e  che Saverio se rompe  e cosce e vene .( all’improvviso entra Armando correndo  con i vestiti in disordine e i fiori in mano)

ARMANDO : aiuto nascondetemi.. mi vuole ammazzare

MARIUCCIA ( spaventata . Gli apre una porta laterale( qui. .entrate qui )

ARMANDO , ( entra e si chiude dentro e Mariuccia  spaventata  va verso l’interno mentre entra Saverio ignaro della situazione)

SAVERIO: (si siede sullla poltrona) oh e mo vedimme e riposare un poco ( entra Spatecchia  seguito con una pistola in mano seguito da Geppino  e Saverio sobbalza dallo spavento e cerca di ripararsi dietro il tavolo )

SPATECCHIA:  ( in preda all’ira  e con Geppino che cerca di fermarlo) lagge sparà..lagge accidere e inutile ca t’annascunne!

SAVERIO:  no no … nun è overe ! so malignità!

SPATECCHIA: ( sempre agitando la pistola e trattenuto da Geppino )malignità? Quali malignità? Je l’accide ..  l’accide!

SAVERIO: ( con evidente paura )noo ferme… so cattiverie ca t’hanne ditte .. ( quasi piangendo) è tutte nu sbaglie ..

SPATECCHIA:  (  punta la pistola trattenuto da Geppino( sbaglie ? dinto o liette lagge truvate addo stà?

 SAVERIO: ( prende coraggio e da dietro la poltrona ) ma chi  ..chi addo stà? Chi avite truvate dintu  liette?

GEPPINO: Filippetti

SAVERIO:  Filippetti? ( si alza  da dietro la potrona ) All’anene da mamma ma fatte piglià na verminare! Ma come è possibile Filippetti?

SPATECCHIA: addo sta .. l’agge accidere! ( esce Mariuccia e Caterina )

MARIUCCIA:  ma ca succede.. ( vede Spatecchia con la pistola e senza paura gli va incontro) ohe cavaliè, levate  sta caccavella a mieze ma ca vulite  fa?

SPATECCHIA:  voglie accidere a chille piezze e fetente ca  steve dinta a casa mia

MARIUCCIA: e o vulite truvà dinta a casa mia? ca nun ce sta nisciune!

SPATECCHIA: je  pare ca lagge viste e trasì addo vuje

MARIUCCE: e avite viste male!  Vuje state troppe allarmate calmateve nu poche

SAVERIO:   e si, calmateve nu poche Mariucce dice o vere ca nun ce sta nisciune eh je steve ncoppe o divane a m’arrepusà e m’avite fatte piglià nu spaviente e morte, e figurateve si nun o vedeve  si traseve cca

SPATECCHIA:  chille a raggione ca agge perze tiempe a piglià a pistole si no a chestore  era futtute!

GEPPINO: su ma mo calmateve … je  sto cca pe testimone   mo quanne vulite a mugliere vosta na putite caccià!

SPATECCHIA: caccià? E pecchè? Chelle a puverelle nun ha fatte niente, è state vittime e nu maniache sessuale! Vuje forse … (agitando la pistola) o vulite  negà? Nun è accussì?

GEPPINO: no no  ..si si è accusì ..è accussi ere numaniache sessuale ..e si capisce ..è accussì

SPATECCHIA:  certo che è accussì….je mo me ne vache ma si o ncocce ( agita la pistola ) o stute! ( esce)

SAVERIO: all’aneme do curnute!

GEPPINO :    e dice buone!

MARIUCCE: je v’aveve avvisate! ‘ arricurdateve ca  o curnute nun se sente curnute fine a quante nun cio chiammene! E meno male  Geppì ca  ce jute pe sotte Filippett

SAVERIO: oh ma je diche che c’entra Filippett… chille è nu bravu guaglione

MARIUCCIA : isse si ma o pate  ce prorene e corne!

SAVERIO: o Pate?.o pate e Filippett? E che ce faceve cca ( entra Caterina) 

MARIUCCIA:   ere venute pe te parlà poi … a signora Spatecchia se le purtate ncoppe cu na scusa e o rieste..o saje!

SAVERIO. All’aneme da zoccule e mo chistate  Fiippett addo stà

 MARIUCCIA : ( indicando la porta laterale ) nascoste dinte o bagne

CATERINA  : mammà che dice o facimme ascì? ( bussano alla porta, Caterina  va ad aprire  ed entra Cesare)ahe   tombola!

CESARE:(   entra con in mano una guantiera) oh mia cara Caterina, ecco qua…pasta fresca e caffè

CATERINA: ma vi avevo detto che non dovevate disturbarvi( guarda la mamma come a dire che fare?

CESARE : oh ma quale disturbo, per me è un piacere grandissimo,(indicando le buste ) dove le appoggio?

MARIUCCIA:  ah e.. Caterina fa una cosa andate di là in cucina  e… fai compagnia al baroncino

CATERINA: ma mamma..io  

MARIUCCIA :  vai ..  ( gli fa cenni d  strani ) vai figlia mia..

CATERINA:   e va bene.. andiamo baroncino

CESARE: (Tutto contento e premuroso ,prende le buste )  si ..andiamo ma chiamami Cesare…anzi per te Cesarino  ( escono)

MARIUCCIA:  e sule chiste mo ce mancave!

SAVERIO: Geppì da n’occhiata fore e vide si Spatecchia se arritirate ca facimme asci a chillu pover’omme a dinte o bagne ( Geppino esce)

MARIUCCIA: eh Geppino se scanzate sta primere! Isse vuleve fa o don Giovanni ( esce Cesare seguito da Caterina)

CESARE :  scusate, ho bisogno del bagno…( stringendo le gambe) è impellente

MARIUCCIA:   ma… il bagno è occupato

CESARE: oh no no … non ce la faccio ( bussa al bagno ) fate presto ..mi scappa!

ARMANDO :  (dal di dentro) posso uscire  signora?

MARIUCCIA :  si… ma ..  no … ma baroncino…. Pazientate un po oppure andate a sulle scale…oppure…

CESARE : oppure troppo tardi …. ( indicando i pantaloni ) me so fatte sotte ( si apre la porta del bagno e compare Armando con i pantaloni bagnati al centro) Papà? Tu qui?  ( Lo guarda  e indicando i pantaloni bagnati ) … pure tu non c’è l’hai fatta?

 GEPPINO : se so pisciate sotte tutte e duje!

MARIUCCIA :nu filippett   pa paure e nat pa press!

SAVERIO:   e a me me venute o male e core! Caterì, chiudele tutte duje dinte o bagne  ca se lavane  e arape a finestra  e porte ca jesce a puzza

MARIUCCIA: marò, sta casa è addeventate nu cesse!

SAVERIO: no ..sta casa è addeventate nu manicomio!

FINE PRIMO ATTO

SECONDO ATTO

La scena è quella del primo atto salvo qualche modifica. In scena Mariuccia

MARIUCCIA: (intenta sistemare la stanzaquando entra Caterina con un mazzo di fiori)

CATERINA: mammà chiste addò e mette?

MARIUCCIA:   addo te pare meglie

CATERINA: però eh … pure i fiori. Che pensiero gentile ha tenute a signora Lauretta

MARIUCCIA:   e chissà a che scopo  i tene sti penziere gentile! L’agge viste comme fa l’uocchie e gatta morte cu patete

CATERINA: mamma che vai a penzà! Cu Papà po?  Chelle accussì è. Fa accussì forse pecchè si mette paure ca nun ce restituimme chiu e sorde ca ci ha prestato

MARIUCCIA: Sarrà ..ma a tenche e uocchie! A proposito e patete mo ddò e jute

CATERINA:  dal barbiere. Ha detto  che nel giorno del suo compleanno si doveva fare bello!

MARIUCCIA: eh si mo arriva ! ( bussano alla porta, va ad aprire ed entraCornetti) ahe! (con rassegnazione) e trasite

CATERINA:ahe  mammà e mo gire o dische da cape

CORNETTI: Sa..sa…salute! Signò…avitece pa..pa..pazienza! je agge pezze..pepe ncarte  e sale ncoppe ….! Ahh agge perze a carte e so sagliute ncoppe. A tenite vuje?

MARIUCCIA: Nooo nuje l’avimme firmate e ve l’avimme date! Si vede che l’avete persa

CORNETTI: eh ehh e forse è ..è meglie ahh ahh accussì

MARIUCCIA: Ah, nun ce caccene cchiù?

CORNETTI:  eh eh… a me e.. coscie storte  me fa fa fanne schife! E e.. cose storte me fanne schife je po nun pozze pa pa pazzià cu cu cu vuje..nun pozze parlà cu vuje

CATERINA, e vulite parlà cu mme?

MARIUCCIA: ma ..e po  pecchè nun putite parlà?

CORNETTI: e pe pe pecchè si si parle…pe perde amboste  oo … o poste

MARIUCCIA: Ah e allora è na cosa delicata ( gli si avvicina e con modi gentile comincia a circuirlo)ma vuje nun v’avite preoccupà je nun ve mette in difetto, venite sedetevi… e parlate …. ( prende la bottiglia con il liquore) prendete un po di questo e fatevi coraggio ,parlate. Je so na femmina e cuscienza e sacce comme m’agge cumpurtà!

CATERINA:   e je so comme a mammà…parlate

CORNETTI: je parle ma vuje ma mavite spre spremmere ..m’avite prumettere ca nun va vagge nfurnate ….. nun v’agge nfurmate!

MARIUCCIA:peccheste  state sicure! Dicite

CORNETTI: la cca ca casa ve ve la vuole le levare il si sindaco pe pe pe darla alla alla sua a.. amante!

MARIUCCIA: oh! Ma  ne siete sicure

CORNETTI: ecco …eccome no.  Qua..quando so so turnate in co comune e mi mi sono acco… accosciato ..mi sono accorto che che non ave avevo pù la la ca cacca in tasca..

CATERINA: marò saie che puzze!

CORNETTI: la .. la carta in tasca e allora so so sono andato in uff.. ufficio e me mentre stavo entrando ho se sentito con i miei occhi che  il si sindaco la  chiavava..che la  chiamava scusate e  a lenga… chiamava   Annarella

MARIUCCIA: Annarella ? e chi è ..?

CORNETTI: è …ma ssshhh je nun vagge di di ditte niente! è a ma.. mantenute do sinneche

CATERINA: ( con sicura affermazione) e se sape ..se sape

MARIUCCIA: E scusate ..a mugliere nun sape niente?

CORNETTI: e ve ve vene pasquale e o fa fesse!   e.. ve pare ca o si sapesse nu nu l’ave ave ..avesse spe spezzate  e corne..e coscie!

CATERINA:   e che gli ha detto

CORNETTI: che che…. ma massimo trenta juorne e ve ve sfracellave ..ve sfrattave e le deve a a casa a essa!

MARIUCCIA: ah accussì stanne e cose e nun ve preoccupate. Nun mavite ditte niente! Però mo sacce che aggia fa! Ah me lo date il numero di tel dell’ufficio del sindaco

CORNETTI: signò je vo do ma …nun me  facite a marmellata  nguacchiate ..ehh nun me facite truvà nguaiate- ecco qua scrivete..0883.125810 ( Mariuccia scrive)

MARIUCCE: grazie….

CORNETTI: ma marraccumanne! Je mo ..me  me ne vache e diche ca ca agge perdute  o ..foglie e po po se ne pazzeie  e po se ne parle…. Sta stateve bone 

MARIUCCIA:  stateve buone e grazie… site proprie nu bravomme! ( lo accompagna all’uscita, chiude la porta e rientra) e mo a noi due sinneco! Caterina fa na cosa Sali su e di alla signora Alizeè

CATERINA:mammà agge sentitio bene? Alla signora?

MARIUCCIA: si e sentute buone.   Tu mo chiammele signora  e dille di scendere un po che ci voglio parlare

CATERINA: mammà che intenzione tiene?

MARIUCCIA:   e usà a stesssa arma do sinneche! Isse ce vo sfrattà pe mezze e na zoccula e nuje o cumbattime cu nata zoccule! Nun te preoccupà vajea chiammà a..signora!

CATERINA:  me pare che agge capite … vado  ( esce)

MARIUCCIA:   a noi due signor sindaco!( bussano alla porta , va ad aprire ed entra Geppino)

GEPPINO: (  entrando ) eccomi qua! Sono riuscito a convertire la licenza! Ora tutto funzionerà a dovere!

MARIUCCIA: si fosse pe te stesseme frische! Facisse na culate e ascesse o sole!

GEPPINO: stavote esce! Questa nuova  agenzia funziona veramente e senza pericoli!

MARIUCCIA:   e tu che volevi aprire un’agenzia ex..matrimoniale!

GEPPINO:   e va bene, però l’idea non era male!

MARIUCCIA : già! Solo che solo a provarci ,è successo un putiferio!

GEPPINO: Marooo! Nun me ce fa penzà! A momenti succedeve na disgrazia!

MARIUCCIA: Per non parlare dello scandalo che ne è venuto fuori!

GEPPINO: SI ma ora si cambia!:  Modestamente le mie amicizie le faccio camminare! E poi il nome che ho ideato per l’agenzia è tutto un programma!

MARIUCCIA: a proposito di scandalo… n’avimme cumbinà une e buone

GEPPINO:  avimme cumbinà nu scandale?  ( entra Saverio e Mariuccia gli fa cenno di tacere )

SAVERIO: ( a Geppino) aah stai già cca

GEPPPINO: e mo sono tornato dalla camera di commercio

SAVERIO: embè che e fatte? ( entra Caterina)

GEPPINO:  tutto a posto!  La nostra  nuova agenzia  avrà un grande successo

SAVERIO. comme a chella e primme!

GEPPINO: noo che dici! Po vide! Sto gìa spargendo la voce e già in molti mi hanno promesso che vengono a trovarci,,la nostra  agenzia di viaggi farà furore!

CATERINA: Si questo è vero. Chi è che non si sente allettato da un nome così

 invitante: DESTINAZIONE PARADISO!

GEPPINO:  Ehhh so gruosse! Marooo’ mo me scurdave, oggi pomeriggio abbiamo un appuntamento   con  due operatori turistici importanti che sicuramente ci porteranno clienti

SAVERIO:   speriamo che portano clienti e non guai! Mah io vado un attimo nun agge capite pecchè appene me pigle o cafè do bar agge je dinto o bagne ( esce)

MARIUCCIA:   Caterì ca ditte Alizeè vene?

CATERINA: si ha ditte camo scenne

MARIUCCIA:   e allora fa na cosa pigliete a patete e ntrattienele fore cu na scusa ca isse sti cose nun è capisce   e nun l’approve

GEPPINO: ma insomme se po capì ca succede?

MARIUCCIA:  viene a lla in cucina ca to diche ..Caterì…. puortete a Patete e damme o tiempe e parla ca…signora Alizeè! Vieni Geppì ( escono)

CATERINA: eh.. sicuramente mammene sta penzanne  e sistemà o sinneche e no..però accussì  nun se po je annanze! Ahhh maledetta miseria! Si almene avesseme tenute nu poche e proprietà a  Filippetto nun l’avesse respinte : In fondo  o voglio bene  e po  è tante nu bravu guagliole!  ( bussano alla porta, va ad aprire ed entra  Cesare con una guantiera in mano e una bottiglia di spumante)

CESARE: oh ..buongionno  carissima Caterina.  Mi sono permesso di portare due dolcini e una bottiglia di Champagne per il festeggiato e..dov’è..  -dov’è…?

CATERINA: papà viene subito ma….  non dovevi …. Non è il caso

CESARE: Caterì  pe te .. è sempe o case! Io ti voglio un bene dell’anima e me piacesse ca almene na vota me dicisse na parole ..doce

CATERINA: Cesare, io  non posso… non posso accettare il tuo amore. Sarebbe una follia!

CESARE: una follia? E perché? Follia sarebbe non pensarti….   Sarebbe follia la mia immaginare solo per un istante di perderti…. Di non aver possibilità di vederti.. di  non amarti…

CATERINA: ( Caterina gli si avvicina e come a passargli una mano sulla bocca )Taci ti prego non torturarmi ulteriormente! Non cì puo essere futuro per noi!

CESARE:   e chi lo dice e poi perché?

CATERINA : sai perché tuo padre ieri era qui?

CESARE: beh mi ha detto che  era venuto per vedere chi frequentavo e…..

CATERINA:  e adesso ha visto! Ha visto la miseria di questa casa! E ti pare che approvi la nostra relazione? No Cesare. Farà di tutto per far finire in fumo i tuoi progetti.

CESARE: Questo non succederà! Tu dimmi solo se mi vuoi bene…dimmelo almeno questo desidero saperlo…  ( gli si avvicina e gli prende le mani) ti prego… dimmelo!

CATERINA: (  scoppia in pianto )    si ..ti voglio bene  ( scappa vi in cucina)

CESARE: (rimane un attimo   come incantato poi scoppia di gioia e grida e salta) vuole bene…mi vuole bene ( entra Saverio e lo guarda sorpreso)

SAVERIO: scusate…. È successo qualche cosa?

CESARE: mi vuole bene…. Mi vuole bene!

SAVERIO: ma chi?

CESARE: Caterina! Caterina mi vuole bene…… (esce correndo fuori )

SAVERIO: chiste è asciute pazz!( guarda la guantiera e la bottiglia sul tavolo ) oh… e cheste sicuramente ha portate Filippetto .Ma.. dove sono andati tutti quanti?  ( escono Mariuccia con in mano una teiera e delle tazze che depone sul tavolo. a seguire  Caterina e Geppino ) ah state cca! ( indicando la roba sul tavolo) Filippetto eh?

CATERINA: si…l’ha portato Cesare e….

SAVERIO: e agge  capite te si decise eh?

CATERINA: io… nun sacce che me succiese e me scappate

MARIUCCIA:  e te scappate buone!

SAVERIO: ma che te scappate?

CATERINA: ( con voce sommessa) nu … te voglie bene!

SAVERIO: a ecco pecche lagge truvate ca zumpave e rideve! Mah . Me ca avimme fa

CATERINA: Papà a festeggià se ne parle stasera. Mo tenimme cheffà cu l’agenzia. Anze famme o piacere accumpagneme a fa nu servizie

SAVERIO: je? E nun po venì Geppino?

GEPPINO:  je aggia je a nata parte a ognuno o compito suo

SAVERIO: e mammete?

MARIUCCIA: e si! invece e sistemà a casa mo vache perdenne tiempe

SAVERIO: ah ecco…je invece …tenche tiempe e perdere

MARIUCCIA:  come sempre …va va cu figliete

CATERINA: papà allore jamme?

SAVERIO: e jamme….( bussano alla porta . Mariuccia va ad aprire ed entra Alizeè)

MARIUCCIA :  ah trasite signora Alizeè..accomodatevi

SAVERIO: signora Alizeè? ( al pubblico ) l’ha chiammate sempe zoccule e mo? Uhmm qualcosa non quadra.   Jamme Caterina!( escono)

MARIUCCIA: (   si avvicina ad Alizeè) prendete un the caldo?

ALIZEE’: oh grazie molto volentieri

MARIUCCIA: ( versa il the ) ecco qua! Geppì a te non te lo do ca sacce  te fa male

GEPPINO: ma quante vo bene!

ALIZEE’: oh grazie.. ( sorseggia ) io veramente vi volevo ringraziare per quell’episodio spiacevole di ieri . Siete stati tutti gentili e ..comprensivi

MARIUCCIA: E  insomma! Per poco non succedeva una disgrazia

ALIZEE’:  merito vostro ca nun è succiese

MARIUCCIA: E si. Comunque je v’agge chiammate pecche me serve nu favore e sacce camo putite fa

ALIZEE’:  pe vuie qualunque cosa .Soprattutto pe Geppino  e  ..pe Saverio

MARIUCCIA: Pe Saverio? ( rimane perplessa) uhmmm . Comunque venite cu me in cucina ca mentre pripare pe stasera ve diche tutto ! Tu Geppì rimane qui nun se sa mai avesse venì qualche cliente  ( escono)

GEPPINO: uhmm si dice buone: E femmine ne sanne une cchiù do diavule! ( bussano alla porta. Va ad aprire ed entra Carmenella) prego accomodatevi

CARMENELLA: (  sulla quarantina. Ancora belloccia. Veste in modo pacchiano osteggiando eleganza  che non ha) buongiorno. Siete il titolato dell’agenzia?

GEPPINO: per servirvi

CARMENELLA: ah piacere ( tende la mano che Geppino fa finta di baciare)Carmenella Cacace vedova  Leggiero.

GEPPINO: piacere. Che posso fare per voi

CARMENELLA: mi ha mandato qui un vostro conoscente Sasà Cappella ..molto amico del mio compiaciuto marito

GEPPINO; ah ..siete vedova?

CARMENELLA:  purtroppo si! Il mio povero Fofò mi ha lasciato un anno fa!

GEPPINO:quanto mi dispiace..povero Fofò

CARMENELLA:  lo avete canosciuto?

GEPPINO: uhmm no ma ..mi dispiace o stesse

CARMENELLA : oh che persona gentile! Mio marito teneva una frabbica  di scarpe  assaie grande e io me lagge venduta e messo tutto in banca,  sapite Je nun a sapeve gestare e mo me ne voglie vede bbene!

GEPPINO: perché prima… nun ve n’avite viste

CARMENELLA: mai era accussì buone ma pure assaie tirchione!

GEPPINO: e quindi mo… ve vulite divertì

CARMENELLA:  assaie! Tenche nu milione e eure a banca! E me ne voglie sfizià

GEPPINO: oh ..oh… nu Milione! E cheste e na vallina  e ore! E dite e ci volete andare da sola in vacanza?

CARMENELLA: E e con chi altro je so na povera vedova….ma nun se po maje sapè canun canosche corcuno durante a cruciere e….

GEPPINO:   e se vi accompagnassi io?

CARMENELLA: vuje? ( lo guarda con interesse) eh eh nun me dispiacesse. Site simpatico e gentile… si..me piacesse

GEPPINO: e pure a me!  ( gli si avvicina fare da don Giovanni ) e dimme Carmené addo vulisse je?

CARMENELLA:   me piacesse e je a Praga  a mare !

GEPPINO: Praga a mare? Ma vire cheste! Ah a  Praia a Mare

CARMENELLA:   e si ma ca barca! E voglio dinta a cabina mia nu tabloit ca sadda vede o mare pure a dinta o liette!

GEPPINO:  o tabloit? Siente a chest - l’oblò ! a finestrella eh…e come no!

 CARMENELLA:  ma marracumanne … precisione e puntualizzazione e non facite comme l’agenzia che agge mannate o diaviule!

GEPPINO: uh e pecchè?

CARMENELLA: pecchè nun m’hanne servute bbone! Manne mannate a na parte a nate e quanne agge prutestate tutte hanne fatte a scarica barilla!

GEPPINO: ah.. sentite Carmenè, mo alla crociera ci penso io! Lassamme sta Praga a mare e venite cu me! ve porte mparavise ( toccandogli il mento a mo di carezza) fidatevi! Sarà una crociera indimenticabile!

CARMENELLA: si ..mi fido! Jamme partimme!

GEPPINO: Sii.. dateme na settimane e tiempe pe preparà e … sarà tutta felicità

CARMENELLA:   Si!! tutta felicità … allora jo vado.. ah  tira (fuori il libretto degli assegni) quando ve serve e l’anticipazione?

GEPPINO: facciamo metà ciascuno fate …cinquemila euro… po se vede

CARMENELLA : (   scrive e firma) mettete voi il benefattore.. io  vado

GEPPINO: (l’accompagna alla porta) si lasciate che vi accompagna mia dolce sirena ( moine varie poi Carmenella esce) o anime agge truvate a gallina dalle uova d’oro e chi sa fa scappà! Meno male che Sasà è femminiello si no… se l’avesse zucate isse! ( entrano Mariuccia e Alizeè)

MARIUCCIA: Tutto a posto Alizeè ce penze esse e tu pienze a fa o rieste. Mo chiamme o sinneche  e le diche ca lassamme a casa ma primme le diche che gli devo consegnare le chiavi a Lui direttamente

GEPPINO:  e tu dice ca vene?

MARIUCCIA: si  nun vene le diche canun me ne vache!

GEPPINO:  e prova, je so pronte tenche tutte a purtate e mane!

MARIUCCIA :   allora Alizeè simme d’accorde? ( Alizeè annuisce) appena ve chiamme vuje scennite

ALIZEE’:  va bene e state sicure  a mo cucine je a dovere a chillu   rattuse  do sinneche ..Ciao  ( esce)

GEPPINO: chell  quanne fa na cose ce mette a passione!

 MARIUCCE. Epure o rieste! ( prende il telefono ) mo sentimme ca succede!(compone il numero) ahe e chiste quanne risponne! ( rifà il numero dopo un po di pausa) pronto! Siete voi signor sindaco? Io sono Mariuccia Esposito..eh  si  è venuto il messo comunale ..si… lo sappiamo…. Putroppo ..ma non si può proprio fare niente? ho capito. Signor sindaco io la casa la libero però le chiavi le  consegno solo a lei.  Noo.. niente vigili ne carabinieri si no facce e barricate.Io le do solo a voi…  siii? Allora vi aspetto . Quando venite? ah fra una mezzora? Ah. mi telefonate prima? e si..vi aspetto allora. Arrivederci.( posa  il tel .Guarda Geppino) è fatta!

GEPPINO: a trappola è pronta e l’esca pure! Sule ca si sarretire Saverio succede o casine .Allora vado a prendere i strumenti e torno ( esce)

MARIUCCIA. Peccheste nun ce problema Caterina o tene mpignate fine a mieziuorne! ( bussano alla porta, va ad aprire ed entra Cesare ) oh carissimo! Entrate

CESARE:grazie. Caterina non c’è?

MARIUCCIA: è uscita con il padre e faranno un po tardi

CESARE: gli volevo dare la bella notizia!

MARIUCCIA:   ah si? e dite dite

CESARE: ve lo dico perché mi dovete fare poi un piacere

MARIUCCIA:   ma certamente e dite ..dicite

CESARE:   mio padre…. Ha ceduto!  Mio padre ha detto si! ha acconsentito che frequenti Caterina e che poi la sposi. E non è tutto mio padre , ha bisogno di un uomo di fiducia che sorvegli le sue proprietà e chi meglio di un consuocero? Voi mi capite vero?

MARIUCCIA:ma certo  ah che bella cosa!

CESARE: veamente desiderava voler venire Lui  a dirvi tutto ma… non può e voi sapete il perché

MARIUCCIA: beh veramente io …

CESARE: sapete mio padre mi ha detto tutto. Mi ha detto come mai era nascosto nel vostro bagno e della svista che ha preso il signor Spatecchia…..

MARIUCCIA: si si…propria una svista

CESARE: pensare che mio padre  se la intendesse con la moglie che assurdità! Scambiare una gentilezza per una avventura amorosa! Voi lo sapete Mio padre è anche medico…forse la signora si era sentita male e mio padre la stava assistendo…

MARIUCCIA: (con evidente falsa giustificazione)  E… si avete ragione! Quello il signor Spatecchia è assai geloso della moglie e quando ha trovato vostro padre  sul  letto … ha pensato male

CESARE: sicuro invece quello ci era salito per sistemare la televisione

MARIUCCIA:  e già ..sicuro per la televisione

CESARE: ora però visto che giocoforza dovrà pur venire qui, il piacere che vi chiedo è quello di spiegare al signor Spatecchia come stanno le cose e fare in modo che si chiarisca questo malinteso.

MARIUCCIA: ma sicuro..ci penso io

CESARE :  allora vado speranzoso! A dopo ( esce)

MARIUCCIA: oh ca bella cosa ! ca furtuna! ( squilla il telefono e va a rispondere) ah signor sindaco siete voi? Si si potete venire si vi firmo l’atto e vi do le chiavi…Noi? Noi abbiamo già trovato un’altra casa…. Vi aspetto.. (fa un numero di tel) Signora Alizèe potete scennere …. ( bussano ,va ad aprire ed entra Geppino)

GEPPINO: ( ha in mano uno smartphone piuttosto grande) ecco qua ovvi. .questo  fa foto a ripetizione.. ( bussano .Mariuccia va ad aprire ed entra Alizèe )

ALIZE’E: (  ha un’ampia scollatura  e una veste con l’apertura davanti) io sono pronta!

GEPPINO: ( avvicinandosi con desiderio )azz…. E so pronte pure io

MARIUCCIA:  ( indicando la stanza ) tu trase la dinte aspiette a me e nun te movere! ( Geppino esegue) oh…. E comme se nfochene ambresse .Vieni Alizèe. Allore d’accorde tu miettete cca e quanne  sone o campanielle .arape a porte e po to vide tu

ALIZEE: va bene io farò come dire tu.  Ma se Lui domandare di te io cosa dire?

MARIUCCIA:   gli dici mi ha chiamato mia figlia con urgenza e che se aspetta un po  dopo vengo. Tu lo seduci e quando sta sul più bello  capisce a me…dai un grido! Noi entriamo e lo cogliamo sul fatto!

ALIZEE: capito…

MARIUCCIA: mi raccomando non fartelo scappare

ALIZEE: a se per questo…. Io ci so fare

MARIUCCIA: e o sapimm. Io vado di là con Geppino..accorta…( esce)

ALIZEE: (  si siede sul divano mettendo in mostra un bel paio di gambe ) oh…. Io ora fare utile e dilettevole ( bussano alla si apre la camicetta si da un’aggiustata in forma comica, va ad aprire la   porta  ed entra Cornetti) Oh prego accomodatevi

CORNETTI: ( mentre Alizee mette in mostra tutta la sua sensualità rimane come imbambolato poi  esprime il suo desiderio in gesti comici  )ooh ooh ooh  scu..  scu..scummigliateve natu poche… scusate nu  poche! Do ..dove sta  a             puparole e case  a padrone e casa

ALIZEE: ( gli si avvicina con gesti provocatorii) ah … voi essere molto focoso ed io molto vogliosa( comincia a toccargli la camicia come a sbottonargliela mentre Cornetti si agita comicamete ) ah padrona di casa venire piu tardi ora noi …soli soli ..mon cher

CORNETTI: oh oh pi pi .. piano piano io sono già  spo spo..spompato  io sono gia sposato

ALIZEE-: ( comincia  togliergli la camicia ) oh che importa noi fare amore e nessuno poi sapere niente ( lo accarezza e comincia a baciarlo)oh mon cochon

CORNETTI:  ma così .. oh oh.oh..oh… je nun  nun  vulesse fa fetecchie ehmm io nun vulesse fa o fetente …je… je oh oh..oh ( comincia a crollare  sotto le carezze e le parole a tema  di Alizee)  si   ..si.. no..no..oh oh oh maronne  je me votte ( cadono sul divano avvinghiati e in quel momento Alizee Grida aiuto . la porta si apre ed entra Geppino che fa scatti a ripetizione con la macchina fotografica e Mariuccia che accortasi dell’errore ,tira Cornetti da dosso ad Alizee)

MARIUCCIA:   ohe signor Cornetti e comme state nfucate!e che caspite ,su avizateve ! (Cornetti tutto confuso comincia a vestirsi) ( a Geppino ) e tu ferniscele cu sta cazzarole! Nun o vide canun è o sinneche!

GEPPINO:  azz o cacaglie! Alizeèè ma tu nun le viste canun ere o sinneche?

ALIZEE’: non era? Ah io non conoscere sinneco? Ho visto lui e… subito passata all’azione

MARIUCCIA:   e certo a te baste poche! Signor Cornetti  ma come mai siete venuto voi   e non il sindaco

CORNETTI: oh signò m’avite sco sco.. scoperchiare ehmm scusare! Io non volevoma a  signora  ma a..a   azzupate o biscotte  ..ma zumpate ncuolle e la ca ..ca carne è debbole!

MARIUCCIA:  avite raggione… ma o sinneche?

CORNETTI:  o sinneche  ve vene fra poche je agge sule purtate o documente pe frenà  pe firmà! je vache…. Ma ( a Geppino) m’avite fo..fotogrammato  ca gnora… fotograto ca signora? P’ammore e Die ca cancellate ca si e ve  vede   a mucca carolina ehmmmia moglie Carolina so so ma mazzate e morte!

MARIUCCIA: nun ve preoccupate jate ..jate tranquille ca e cancelle je tutte quante

CORNETTI: grazie ( va verso Alizee) pe però me fosse piaciute!

ALIZEE’:   ah e non essere problema io abitare piano di sopra

MARIUCCIA:  we we! jamme ja!  ( spingendo  Cornetti fuori) andate si no a cere se stute a prucessione nun cammine! Alizee,mittete in posizione e ripetiamo il piano. Tu qui e aspetta o purpe. ( a Geppino )noi di là e stavolta lasciamo una fessura aperta per vedere chi entra! ( escono )

ALIZEE: ( si siede sul divano e comincia a ridere) ahh ahhh in fondo è divertente ahh ahhhh ( bussano , va ad aprire   e sulla porta  Cesare ..) oh che bel giovine voi venire… si? oh prego

CESARE: non c’è la signora?

ALIZEE’:  oh no ma cosa importa!

CESARE:   e neanche Caterina?

ALIZEE’: no ma viene…entrare.. ( gli prende la mano e lo porta dentro)Je te fais l'amour

CESARE: ( sorpreso) ma no ma che dite ( Alizee’ comincia a toccarlo e Cesare si ritrae) ma signora!

ALIZEE:  oh che bel giovine!io ora fare vedere a te paradiso ( entra Mariuccia )

MARIUCCIA: Alizee…leve e mane a quolle a chist! Nun è isse!

ALIZEE:  oh che peccato!

MARIUCCIA:  eh scusatela la signora ha bevuto un po…. Caterina è appena uscita è andata alla lavanderia…se fate presto la trovate là oppure dal parrucchiere jate jate

CESARE: si si vado vado..( esce)

MARIUCCIA:   Alizee non era Lui

ALIZEE: che peccato!

MARIUCCIA: eh te fat o pate e te vulive fa pure o figlie! Si ricomincia  E sperando che è a vota bbona!  siediti ( esce)

ALIZEE: ( si siede e ride) ahha hhha che scene sfiziose …( mentre ride si ferma di botto )eh ma io non fare ancora niente! ( bussano alla porta, va aprire ed entra Renato che vedendola mezza nuda si blocca e rimane la porta di entrata socchiusa)oh prego entrare

RENATO: buongiorno è la signora Mariuccia?

ALIZEE: ( con  apre di nuovo la camicetta ) oh no io essere sua  cara amica prego accomodatevi

RENATO: e la signora ?

ALIZEE: ah si viene fra poco…. È scesa giù per un servizio urgente! Voi essere sinneco?

RENATO: beh si….  ma farà tardi?

ALIZEE:  ( sedendosi vicino a Renato gonfia il petto  mostrando il seno) no non molto tardi….Lei avere detto me di farvi aspettare che veniva subito. ( gli si pianta davanti )Oh che bel sinneco che siete …

RENATO: beh … che volete… così mi ha fatto mammà

ALIZEE’:  ah voi piacere tanto a me!( comincia a toccarlo e apre un po la veste mostrando le gambe) io piacere a voi?

RENATO: beh si siete una bella donna! (  al pubblico -azz è quante è bona chesta!)

ALIZEE:  vero? Oh  voi avere gusto per femmina (  accarezzandolo,gli sbottona la camicia)io ora fare vedere a te paradiso

RENATO: ma..puo venire qualcuno…. Non è il caso… e poi qualcuno potrebbe sapere eh!

ALIZEE: oh no prima di mezzora non venire nessuno  e mai nessuno saprà niente oh ( gli si butta addosso)oh io fare amore con te si  si…

RENATO: ( ormai infocato)  e pure io con te si  siii ( dalla porta si vede un’ombra che guarda dalla porta socchiusa)

ALIZEE:    siiii io prima fare e poi…gridare!! Ohhhhh ( sul divano avvinghiati . all’improvviso si apre la porta ed entra Spatecchia)

SPATECCHIA:  ahhhh   vi ammazzo..vi ammazzo!!!( si apre la porta entrano Mariuccia e Geppino che fa foto a volonta’ mentre Renato mezzo spogliato e Alizee corrono intorno alla scrivania inseguiti da Spatecchia ) vi ammazzo….. zoccola traditrice e sindaco cornuto!! Vi ammazzo ..( mentre dice queste parole si ferma con affanno e si sente male. Cade sul divano e mentre  prestano le cure entra Saverio)

SAVERIO: (vede la scena  e si avvicina sorpreso) ma ca è succiese!   E che ce fa Spatecchia cca! ( si avvicina ) ma sta male?

ALIZEE: si ma no preoccupare Lui quando arrabbiato con me sempre così  poi passa e non ricordare piu niente!

SAVERIO: e che va in coma? ( vede il sindaco ) ah e voi che ci fare qui

RENATO: ero venuto per un documento ma…. forse è meglio che ….

MARIUCCIA: è  meglio che o stracciate ( prende il foglio di carta) stu documente e nun ve facite vede chiu cca a si no!  Vuje me capite no? ( Geppino mostra la macchina fotografica)

RENATO: si si  non vi preoccupate …tutto a posto ma…. come posso essere sicuro che non mi metterete nei guai?

MARIUCCIA:  vuje nun ce ncuitate e nuje ce facimme e fatte nuoste semprechè sta casa  ce vene assegnata di diritto pe ate cient’anne.

RENATO: ma certo …ora vado in comune e scrivo il documento ..ve lo firmo e e firmerete pure voi per accettazione ma dopo mi dovete dare tutte le foto. D’accordo? Io non posso subire uno  scandalo

 MARIUCCIA: ma certamente! Jate facite o documente e assegnazione e nuje ve damme tutte cose?

RENATO.: e sia signora parle? Si parle o marite?

ALIZEE: ah sicuro io non parlare e neanche Cosimo! Lui  appena sveglio tutto dimenticato …. Lui sempre così!

SAVERIO: azz perciò cheste se da da fa!

RENATO: allora vado..mi raccomando   ( esce)

MARIUCCIA : (tutta trionfante) e cheste pure e fatte! Savè o comune nun ce sfratt chiù!

SAVERIO :   ma almene me dicite pecchè?

MARIUCCIA :  po to diche! ( comincia a svegliarsi Cosimo)   ahe e  mo se scete pure cornefierre!

ALIZZEE: ah ma  lui non deve vedere me qui ..io salire su ….poi scendere ( Esce)

MARIUCCIA: weh Geppì va pure tu  ca mo ce penze je ( Geppino esce e Mariuccia, si avvicina a Spatecchia)  Signor Cosimo..come vi sentite ?

SPATECCHIA: ohh ohh che è successo dove sono ?  .. ah siete voi?  E ditemi come mai sono qui?

SAVERIO: azz chiste veramente nun sape manche addo stà

MARIUCCIA: non vi ricordate? Siete venuto  per  chiedere qualcosa a Saverio e  vi siete sentito male

 SAVERIO, e vide cheste si nun m’adda mettere sempe mmieze!

 SPATECCHIA:  ah si…. ma no ricordo niente..  mi sento ancora così debole

MARIUCCIA: e va bene non vi muovete, ora vi faccio un the. Saverio fa compagnia al signor Cosimo io vengo fra poco ( esce )

SPATECCHIA: (   la segue con uno sguardo. Poi a Saverio) se ne andata?

SAVERIO: ( guarda) si … ma perché

SPATECCHIA:  ( si alza molto nervoso agitandosi ) perché è venuto il momento di sfogarmi….con qualcuno ( si muove come volesse aggredire qualcuno)

SAVERIO: ( si alza pure Lui come a difendersi) we we …ca facite, calma ! mo vo vulesseve piglià cu me?

SPATECCHIA: no,pe carità! Vuje site nu brav’omme e cu vuje me voglie sule cunfidà!  Sedetevi e ascoltatemi

SAVERIO: ( si siede e con accondiscenza)e ditemi…

SPATECCHIA: ( si avvicina)  voi pensate che io sia malato?

SAVERIO. no non so? Voi che dite..

SPATECCHIA: io sono sano come un pesce! Ma….( si porta le mani alla fronte) devo fare il malato altrimenti perdo Alizee! O l’ammazzo o la devo cacciare! Ma non posso..non posso! Io l’amo da morire e senza di Lei sono un uomo finito!

SAVERIO: vi comprendo… cosa non si fa per amore!

SPATECCHIA: ( ancora agitato)  e anche questa volta  quando l’ho vista nelle  braccia di quell’uomo …mi è venuta la voglia di ammazzarli entrambi ma…. non ce la faccio …non voglio perderla e così … faccio finta di sentirmi male e poi .. il resto lo sapete mi sveglio e ..faccio finta di riprendermi e non ricordare più niente!

SAVERIO: capisco….però  se vi posso dare un consiglio ..

SPATECCHIA: dite …dite

SAVERIO: vedete ormai tutti qui nel condominio sanno che … vostra moglie vi mette le corna e allora…..

SPATECCHIA:  e allora….

SAVERIO: e allora io nu bellu spavente ce lo farei mettere   e può darsi che  le passene i bollenti spiriti e pure  a voglie e zumpà ncuolle a gente!

SPATECCHIA: si va bene ma io non riesco a fargli del male, non riesco a picchiarla!

SAVERIO: e chi vi ha detto che dovete menarla….la dovete solo spaventare!

SPATECCHIA: si ma come?

SAVERIO:  con la stessa arma che usa Lei! ( alza le mani e fa le corna)

VOCE TENTATRICE: si..si vai così!( Saverio si gratta l’orecchio sinistro)

ANGELO CUSTODE: e no! Non andiamo bene ( Saverio si gratta L’orecchio destro)

SPATECCHIA: oh no io non ne sono capace …. Non lo tradirei mai!

SAVERIO: e quello è il vostro problema! Ma non preoccupate voi lo farete per finta

VOCE TENTATRICE:  eh no! Non vale .lo deve fare per davvero! ( stessa mossa di Saverio)

ANGELO CUSTODE: ah mo va meglio!

SPATECCHIA:   e va bene se è per finta…. Ma con chi?

SAVERIO: voi non vi preoccupate … vi confeziono tutto io. Ma prima dovete promettermi che  dimenticherete quell’episodio dell’altro giorno. Vedete Il signor Armando oltre ad essere il mio futuro consuocero è anche un medico e sono certo che il fatto di averlo trovato a casa di vostra moglie sia stato solo un dispiacevole equivoco …  siete d’accordo?

SPATECCHIA: si .. infatti  Alizeè me lo ha confermato e appena lo vedrò gli chiederò scusa!

SAVERIO .: bene  ora però  andate su e quando sarà tutto pronto , vi chiamerò giù…al resto penso io.  Ah ..aspettate, (apre il diretto del tavolo e tira fuori due scatoline) Signor Cosimo…  le vedete queste scatoline? non potete sbagliare. Una è rossa e l’altra è nera. Prendete

SPATECCHIA: e  che devo farci? che c’è dentro?

SAVERIO: Nella nera c’è un farmaco calmante e nellla rossa un ‘eccitante. Voi la mattina quando uscite senza farvi vedere mettete una pillolina di calmante nella tazza di quel che beve la vostra signora e..andate tranquillo a lavorare che si mantiene calma per tutta la giornata. poi quand o volete fare all’ amore con Lei, gli date una pillola eccitante  e….. tutto cambia…. Avete capito? E tenetevi pronto per la commedia…..

SPATECCHIA:  Ho capito ma voi mi promettete che poi funziona ? (Saverio fa cenno di si con la testa perecchie volte ) e va bene io vado…. Aspetto vostre notizie  ( esce)

 SAVERIO:puverielle  è nu brav’omme! ( entra Mariuccia)

MARIUCCIA: ( entra con il vassoio con il thè ) e Spatecchia se ne andato?

SAVERIO: si…. ma…. spieghe chelle ca è succiese? ( entrano Caterina e Cesare)

CESARE: ciao ….

CATERINA: ciao  a tutti! Mammà tutto a posto

MARIUCCIA:   tutto come previsto…. A meraviglia

SAVERIO: ( a Mariuccia) ma me vuò spiegà?

MARIUCCIA:  viene ..jamme a chill’atte …lassamme i colombelli da soli… jamme ( escono)

CESARE: ma che fanno se ne vanno e non hai detto a tua madre di venire con noi?

CATERINA: non preoccuparti…. Mo la chiamo….il tempo di darmi una pettinata ….arrivo subito…  ( esce)

CESARE: oh finalmente ci siamo! Comprerò  a Caterina il più bello anello di fidanzamento( bussano alla porta , va d aprire ed entra Geppino) Salve…. Zio,,

GEPPINO: salve….…. Ehh pare che ce le fatte eh?

CESARE : oh si! Caterina mi vuole e anche mio padre..vuole! e Voi?

GEPPINO: (gli da una pacca sulle spalle) benvenuto nel clan..nipote! (Entra Caterina)

CATERINA: eccomi pronta! Ciao zio Geppì….

GEPPINO: auguri eh..ho saputo

CATERINA: grazie…. Sono felice!

GEPPINO: e te crere! ( di lato) sta sfunnate e sorde! E..papa e mamma?

CATERINA:   se stanne a cunfessà!

GEPPINo : seh… hanne voglie! ( entrano Saverio e Mariuccia)

SAVERIO: ( guarda Geppino con rassegnazione) e n’avite fatte nate eh? Mah meglie accussì!Tutto bene quel che finise bene!

CATERINA: mamma’ io e Cesare avimme bisogne e te per certi servizi a Napoli

MARIUCCIA: mo? In questo momento?

CESARE: e si? se volete eh! Mi ha detto Caterina che voi conoscete una gioielleria a   Napoli di fiducia  che ha delle cose buone e al miglior prezzo….

MARIUCCIA: gioielleria? Ah si  si…  ma adesso non mi pare il caso ….e che dovete fare?

CATERINA:  Cesare mi vuole  far scegliere l’anello di fidanzamento e qualcos’altro

MARIUCCIA: ah si ? ah ma allora si certo…. Andiamo …ma con che cosa andiamo a Napoli

CESARE:  ma con la mia… maserati!   Signor Saverio, volete venire anche voi

SAVERIO: p’ammore e Die!! Jate ..jate..

CESARE: E .. e voi …zio ..Geppino venite?

GEPPINO: beh ..ecco io….verrei se..( fa per andare Ma è trattenuto da Saverio)

 SAVERIO: addò vaje tu… e restà cumme! Jate vuje jate ..nuje ce pigliamme nu poche e the e facimme doje chiacchiere… jate … ( escono dicendo arrivederci ..a presto…) oh finalmente soli! Mo stamme a sentere!’Me da na mano a risolvere na situazione

GEPPINO:    che ate è succiese?

SAVERIO: aspè..famme fa sta telefonata…) Saverio telefona) pronto…si.. sono io,puoi venire a casa? Si  sono solo per un paio d’ore…bene.ti aspetto.

GEPPINO: a chi e telefonato?

SAVERIO:  mo to diche .Stamme a sentere. Mo che e cose se stanne mettenne bbone.me vulesse levà nu pese a coppe a cuscienza

GEPPINO: tu..e che pese tiene?

SAVERIO:  eh…paricche ma..na cosa a vote! Vedi je ogni tante jevea liette cu Alizee

GEPPINO: tu? Possibile?

SAVERIO: eh ma o faceve sule pe sorde ma mo….voglie rimediare o tuorte che agge fatte a Spatecchia

GEPPINO:  e mica si state o sule!

SAVERIO:  no cheste  o sacce! Però….si me riesce l’aiute pe sempe!Stamme a sentì: je agge telefonate   ad una mia amica e le  facce na proposta in cambio di una situazione che senz’altro le piacerà.  E se accetta….

GEPPINO. Se accetta::.

SAVERIO:Tu in anonimo quando tutto è pronto telefoni ad Alizee e gli dici che suo marito sta qui e la sta tradendo..poi  quando sei sicuro che lei verrà ti trucchi ..te mitte na parrucca e nu pare e baffe finte e faje o curnute geluse e con una pistola finta fingi di volerli ammazzare!

GEPPINO: e niente cchiù! Azz

SAVERIO:  niente cchiù! Po ce penze je e tu me daje corda! E capite?

GEPPINO:  agge capite! E chi  è st’amica ca avess fa l’amante e Spatecchia?

SAVERIO:    Lauretta!

GEPPINO: ah a vedovella ?,nun me dicere ca..te fatt pure a essa?

SAVERIO :  ( annuendo )si ma sempe pe sorde!Ma mova,procurete o trucche e viene cca!

GEPPINO: azz! All’anime do santarielle!

SAVERIO: va… va cammina e fa ambresse ( Geppino esce ridacchiando)  e mo speramme ca Lauretta  vene ambress e fa chelle ca le diche.  ( si tocca la pancia) marò sta colite nun me lassa mpace. ( va verso il diretto prende una scatoletta ,tira fuori una pilloletta e la versa in un bicchiere e  comicia a scioglierla mentre  bussano alla porta ,va ad aprire ed entra Lauretta) Oh vieni entra!

LAURETTA: (  Si guarda intorno ) veramente sei solo?

SAVERIO: si ..sto solo…ma… aspetta. Devo parlarti

LAURETTA:  e me chiammate pe cheste?( gli si butta addosso)  Su approffittiamone,,scalamme stu debbite!

SAVERIO: (  si libera ) agge ditte che t’aggia parlà..aspette!

LAURETTA: e allora parle e fa ambress ! ma po….

SAVERIO. stamme a sentere . Me da na mano ad aiutare nu povere disgraziate e in compenso te facce conoscere nu vedovo chine e sorde e proprietà! Tu e sempe ditte ca si o  ncuntrave te fusse sistemate . Embè je te lagge truvate

LAURETTA:   e chi sarebbe?

SAVERIO: Armando Filippetto

LAURETTA: oh… e come lo conosci?

SAVERIO.sta per diventare mio consuocero!

LAURETTA: o veramente? Oh ca bellezza si…si  ci sto  .. e che aggia fa? ( entra Geppino) chiste  sta sempe mmieze

GEPPINO: eccommi! A facimme sta cummedie?

SAVERIO: si… Lauretta viene a chill’atte ca te spiego o piane. Tu  Savè, avvierte a Spatecchia  capo scennere. ( escono )

GEPPINO: ( prende il telefono  e compone il numero ) pronto signor Spatecchia? Saverio ha detto che potete scendere…bene vi aspettiamo  .Mah… e chi sa comme fernisce sta storia… certo è ca  stavote si succede a casine nun è colpa mia! Entrano Lauretta  e Saverio

SAVERIO: tutto a posto.  ( a Geppino )E chiamate a Spatecchia?

GEPPINO: si ha ditte ca cinque minuti e steve cca

SAVERIO. bene mo  vatte a mettere ncoppe e scale e quanne o vide e scennere fai passa due minuti e avvierte ad Alizeè ..vai ( Geppino esce facendo segno di obbedienza) Tu Laurè aspettalo qui… e fa chelle che è fa! Io sto di là ed uscirò quando entra Alizeè) ( esce)

LAURETTA:   ah si va buone stu fatte mo cucine je o vedovello  e me sisteme pe tutta a vita! ( bussano va ad aprire ed entra Cornetti ) prego entrate.. vi aspettavo..ohhh

CORNETTI:  a me? ( a parte )… oh oh oh..qua quante è bbone chesta

LAURETTA: si ..su che aspettiamo… abbracciatemi( si avvicina e lo accarezza )

CORNETTI: (comincia ad andare in ebollizione) ahh ma che…  cheste fotte ncasa  a punte e liette.. ehh ma cheste fosse na casa e appuntamente?

LAURETTA:  su che importa … allore che fate ( lo accarezza)…. Su…. Che aspettate fatemi… vostra

CORNETTI:  si si.. oh oh oh…e chi sa fotte   a mucca carolina .. chi   chi .. se ne fotte e  Carolina…. Siiii ( gli si butta addosso )  sii  ( entra Saverio )

SAVERIO: fermi tutti!   ( Cornetti si alza spaventato ) e che ci fate voi qui?

CORNETTI: ( mezzo spogliato cerca di sistemarsi ) e ..e   ero venuto a po..portarvi la caucia.. fermentata …la carta firmata

SAVERIO . e  vi siete buttato su questa donna come un porco?

CORNETTI. Scu scusciate è stata essa ca ma ma nfrascate.. è state … essa!

LAURETTA: si tene ragione…(a Saverio)  ma nun è isse?

SAVERIO: no va buo … datene a carta jatevenne …  è c’è stato un equivoco non eravate voi quello che aspettava la signora

CORNETTI: agge agge capite ma ..ma sempe ncoppe o chiù belle me  me fanne a frenature ..a fregature! Stateve buuone!! ( esce)

SAVERIO:  e accuminciamme do cape speranne ca Spatecchia  se spezze e coscie e se move! ( Esce)

LAURETTA: (   comincia a ridere..ah ahh che divertimento!  ( bussano va ad aprire ed entra Spatecchia) prego entrate…

SPATECCHIA:  grazie… io.. ( passseggi nervosamente ..poi si ferma guarda il bicchiere ci vuole calma …calma… ( beve ) oh molto calma… io sono venuto per..

SAVERIO: (affaccciandosi) signor Sapecchia datevi da fare … che mo scende vostra moglie… ( rientra)

LAURETTA: su..venite ….. mettetemi vicino a me e abbracciatemi…. 

SPATECCHIA: ( timido in modo comico e curioso gli si siede accanto ) ma io ecco non vorrei che ( Lauretta, se lo tira addosso proprio mentre irrompe Alizee)

ALIZEE.( sull’uscio)  Ah Merde!Fils de puten  brutto coscion..sporcaccion! Brutto traditore!!( corre e gli salta addosso  come a menarlo ma in quel momento entra Geppino travestito con una pistola e un coltello in mano )

GEPPINO: ( va minaccioso contro i tre ) ah v’agge acchiappate ncoppe o peccate ! e mo v’accide a tutte quante!

LAURETTA:no..no perdoneme! È state isse … je ero venuto qui in agenzia per un viaggio!

SPATECCHIA: ( Spatecchia ancora addossoa  Lauretta non si muove )   pe carità fermateve è tutte un equivoco

GEPPINO: Zitte tu ! ma comme ,stai ncuolle a mugliereme  e o chiamme equivoco? E ..rimane accussi nun te movere ca te spare!

( ad Alizee) e tu chi si?

ALIZEE: ( terrorizzata non riesce neanche a parlare e con un filo di voce ) io ..io essere moglie di.. ( indicando Spatecchia)  di Lui

GEPPINO: ah! E je accide pure a te! ( entra Saverio)

SAVERIO: ( va verso tutti) ma chi siete..che succede in casa mia?

GEPPINO: ah vuje site o padrone e case e nun sapite niente? (qualcuno ogni tanto si muove) ferme o t’accide!

SAVERIO: io sono il titolare dell’agenzia e ora sto entrando! Si può sapere cosa succede?

GEPPINO:  e che deve succedere! O vedite a chillu curnute? Sta ncuolle a mugliereme! Embè je l’accide a tutte e duje!

SAVERIO: ma  fermatevI ..calmatevi..sicuramente è un equivoco

GEPPINO:  ah si? e mo vedimme! (si avvicina a Lauretta non visto gli fa un cenno e poi gli punta il coltello alla gola) dimme a verità o te scanne! ( indicando Spatecchia)Chi è chiste?..( minaccia Spatecchia e Lauretta con la pistola )nun te movere tu e manche tu! Allora? Chi è chiste?

LAURETTA: è un equivoco..nun o canosche..steve cca ..ma viste e me se vuttate ncuolle!

GEPPINO: ( a Spatecchia) è vero?

SPATECCHIA: io io sono confuso…. Non ricordo..si ho visto la signora e non so cosa mi sia successo…..mi sono lanciato addosso a lei ma non volevo..non volevo!

SAVERIO: avite viste’ …. È un equivoco!

GEPPINO: ahh niente equivoco je l’accide! ( ad Alizeè) e pure ate!

ALIZEE: ma io non avere fatto niente!

SAVERIO: ah non c’entrì? eh è facile dire così…( rivolto a Spatecchia) posso parlare? Posso dire le cose come stanno?

SPATECCHIA: dite tutto quello che volete basta ca fernisce buone!

SAVERIO: e allora dico tutta la verità ! ( Ad Alizee) la colpa di quello che è successo è solo vostra ! Voi a vostro marito lo avete sempre  cornificato! Sempre umiliato, sempre trascurato! Lui invece vi ama, vi ha sempre amato e sempre perdonata

ALIZEE: ( quasi piangendo ) si…. è vero…si… ( A Spatecchia) perdonami!  Perdonami!  Ma perché ..perchè lo hai fatto?

SAVERIO:perché  esiste una misura in tutte le cose! I vostri tradimenti e  i vostri rifiuti lo hanno condizionato e  quando ha visto questa bella signora non c’è l’ha fatta più ed è scattato nella sua mente qualcosa di cui già si pente!

SPATECCHIA: si  perdonatemi…. È così!

GEPPINO: ( a Spatecchia ) quanne è accussì a voi vi perdono ( a Lauretta) e pure a te! ( ad Alizee) a te invece no! A te t’accide!

ALIZEE:  no ..no e pecchè po?

GEPPINO:pecchè si agge capite buone a cause  e tutte chelle ca è succiese è pe colpa toje! (  gli punta il coltello alla gola)

ALIZEE: no voi no fare questo non ammazzare  io… non fare piu niente..io essere fedele…io amare mio Cosimo…io non piu tradire,,perdono..perdono

SAVERIO:  signor ..come vi chiamate…. Perdonatela ..è sola una donna ..una maddalena pentita e poi chi ve lo fa fare? Andare in prigione per un equivoco?

GEPPINO: ( guarda tutti in modo curioso) e va bene… avete ragione! La perdono ma ad una sola condizione! Che non tradisca più! Je so n’omme  e parole si amantene pur’esse va bene altrimenti se solo sgarra e lo vengo a sapere ..torno e l’ammazzo” ( Lauretta) tu andiamo torniamo a casa ( Lauretta si muove e vanno via)

SAVERIO: beh e voi che fate ..andate… e.mi raccomando Alizee… l’ha sentito?

ALIZEE’: (   ancora spaventata ) si..io sentita …io ( si avvicina a Spatecchia) io non più tradire te ,io sempre amare. Andiamo..andiamo a fare amore

SPATECCHIA: ( alzandosi) e chi a tene a forze ! je me semte tutte ammusciate…..

SAVERIO:   e pe forze te si bevute o bicchiere mie! Jate jate facite passà a nuttate ca dimane è nata jurnata..jate

SPATECCHIA:  grazie…grazie… m’avite salvate….

ALIZEE:    ci avite salvato…noi andare…. Grazie ..grazie ( escono)

SAVERIO: (  si siede quasi esausto e si passa una mano sulla fronte) mamma mia che ce vulute! ( comincia a sentire le due voci di contrastogirando la testa da dove proviene la voce)

ANGELO CUSTODE: brave e fatte n’opera bone!

TENTATRICE:  e fatte nu guaje ..e mo cu chi te sfizie? Alemene tienete e vedovella

ANGELO CUSTODE:  nun o dà rette a chisse… e prumesse so prumesse e se mantenene…

SAVERIO: si  ..si .. e prumesses e mantenene! ( entra Geppino)

GEPPINO: ( tutto euforico) Savè…  che te ne pare? So state brave  eh?

SAVERIO: si.. simme state brave…. E Lauretta?

GEPPINO:  L’agge accumpagnate a casa e ma ditte da prumesse che le fat?

SAVERIO: ah si? tu che dice ca na vote ca  l’agge fatte conoscere a Filippetto riesce  a so fa?

 GEPPINO: a chi a Filippetto? Chelle so gire e l’arravoglie ! Chelle è na grande….zoc…

SAVERIO: ah no! È na vedova di liberi costumi

GEPPINO. E dicimme accussì! We je me ne vache ..tenche cheffà … si tutte va buone ho trovato la gallina dalle uova d’oro!..po te conte ..( esce canticchiando) ah l’ammore ca fa fa…

SAVERIO: e chiste ne nate!  Je però nun agge fernute … aggia fa nate atto di dolore  ! ( entrano Mariuccia , Caterina e Cesare con diversi pacchetti in mano )

CATERINA: (   va verso  Saverio esibendo l’anello al dito ) Guarda papà..guarda cosa mi ha regalato Cesare per il nostro fidanzamento

SAVERIO: ( guarda l’anello ) bello… veramente bello

MARIUCCIA:  e sapisse quante le custate!

CESARE:  niente a confronto di cio che provo per Lei! Papà viene più tardi e voi sarete il suo consuocero e il suo uomo di fiducia

 CATERINA:   e viste Papà mo tiene pure nu lavore!vieni Cesare..andiamo nella mia stanza a sistemare questi pacchi  (escono)

 MARIUCCIA:  e stai solo?

SAVERIO: o maronna mia e cu chi agge sta? A famiglia nostra chest’è  Geppino se ne andato ..e…   Mariù..je t’aggia parlà

MARIUCCIA:  e nun stamme a parlà

 SAVERIO:  si stamme a parlà! Ma je tenche nu pese ncoppe a cuscienza e me l’agge levà!

MARIUCCIA:  nu pese? E cher’è che fatte ?

 SAVERIO: Mariù ...je … me so vennute!

MARIUCCE:   te se vennute?che cose te vennute?

SAVERIO: ( annuendo con la testa e  indicando con gesti se stesso ) je stess….. il mio corpo….

MARIUCCIA:  il tuo corpo..ma che vuo dicere ?

SAVERIO:  voglio dicere ca so state a liette  con Alizee’… e cu Lauretta!

MARIUCCIA:  tu.. tu me fatte cheste? Cheste a me?

 SAVERIO: ( con fare disperato)  sule pe sorde Mariù! Crireme! Sule pe sorde! Je nun tagge mai trarute E ciente  euro a settimana  e Alizee e duciente  e Lauretta nun me prestave nisciune..lagge fatte pe vuttà nnamze a famiglia! ( si volta di spalle e singhiozza)

MARIUCCE:  Tu .. tu e fatte il puttano o capisce che è fatte?

SAVERIO: ( senza voltarsi) si o capische ! Ma mo che è cose se so mise bbone nun me firave chiù e tene stu pese ncoppe a cuscienza! Me puteve sta zitte ..puteve …fa finte e niente ma ….  Dinte e  recchie mie  doje voce una sinistra e llate a destra  me turmentavene  e je agge a scelte  a voce e l’onestà. Agge sentute a chelle e destre chelle ca ma cunsigliate e fa o bene ! Perdoneme Mariù..perduoneme!

MARIUCCIA: (  gli si avvicina, gli prende le spalle e lo gira verso di se  e se lo stringe al petto) Savè…. Che t’aggia perdunà?  Je te capische comme capische a tanti femmine chelle ca nun o fanne pe mestiere! Chelle ca  o fanne po stesse motive … o fanne pe campà e figlie! ( lo abbracciano e singhiozzano insieme) (  entrano Cesare e Caterina)

CATERINA: ( li vede abbracciati e provati) ma papà..mamma ma perché piangete

MARIUCCIA: ( si girano e tiene per  mano  Saverio) pa felicità Caterì ..pa felicità!

CATERINA: papà me pare nu suonne! Dinta a tre juorne a vita nostra è cagnate! E je spere ca è pe sempea ccussì!

SAVERIO:( mentre Saverio comincia a parlare ad uno ad uno con passi di danza entrano tutti i personaggi della commedia e si dispongono a corona dietro i quattro )Nella vita Nun se po maje sapè! A vita è n’alternanza e passione ca spesse nun dipendene a nuje! E’tutta na questione di alti e bassi, n'alternanza continua di momenti belli e brutti, ansia ed eccitazione, felicità e dolore, spensieratezza e mali pensieri.

CATERINA:   se è così bisogna aspettarsi sempre che il "periodo sì" arrivi da un momento all'altro, come anche arrivianche  il ” periodo no”?

MARIUCCIA:  è accussì figlia mia ! Na vote ncoppe e na vota sott! Pecchè ce stanne   sempre due forze opposte che si combattono e ognuno e nuje reagisce  secondo o state ca se trove in quel momento!  a ricchezza  e a povertà, l’amore e l’odio,  a pace e a  guerra ,e allora ognuno e nuje po addeventà na vittima o nu salvatore e se stesso oppure degli  altri!

SAVERIO: e si… a vita è fatta accussì!

TENTATRICE. (  A saverio) e te se ravvidute e me fatte fesse!

ANGELO CUSTODE: ( A Saverio ) MO SI CA TE SI GUADAGNATE O Paravise!

SAVERIO:  (come in trance per un momento  guarda verso l’alto)  O PARAVISE!! e ..accussì è! ieri all’inferno e oggi mparavise!  Ma l’avimme sapè mantene? Pecchè …… ( tutti insieme ) Nun se po maje sapè!!!!