Franco Pietroberto (idraulico)

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Titolo

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FRANCO PIETROBERTO (idraulico)

Autore ed aventi diritto

Giuliano Angeletti  poetangeletti@gmail.com

tel. 3317115597

Data pubblicazione

01.11.2013

Anno di stesura

2013

Genere

Commedia brillante

Atti

1

Durata (minuti)

70

Lingua

italiano

Personaggi maschili

5

Personaggi femminili

7

Minimo attori maschili

5

Minimo attrici femminili

7

Premi e riconoscimenti

Depositato S.i.a.e.

Sezione DOR Numero Posizione SIAE 198563

Codice Opera 911704A

Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto

Da effettuarsi dalla SIAE

100%

100%

SINOSSI: le donne di un  paesino per evadere dalla routine si ritrovano in un circolo femminile dove si dilettano tra maglie, pettegolezzi e cucina … tutto in una banale quotidianità, ma un giorno accade un guasto al bagno e allora bisogna trovare un idraulico 

FRANCO PIETROBERTO (idraulico)

Commedia Brillante Cabarettistica

di Giuliano Angeletti

Numero Posizione SIAE 198563

Codice Opera 911704A

PERSONAGGI :

MARINA FURENTE (casalinga)

LAURA BANDONI ( casalinga )

MARZIA MARTELLINI (casalinga)

ALIDA CROSTA (casalinga miope)

ANTONELLA SALUTINI ( casalinga )

FRANCA MALERBA   (una donna che vuole iscriversi al circolo)

LUCIANA CORRENTE  ( dottoressa presidente club)

FRANCESCO  CHITARRA ( venditore ambulante)

ROBERTO VALENTINI detto Trivella ( playboy)

VLADIMIRO ANDREOLI ( ex marito di Antonella)

FRANCO  PIETROBERTO  (idraulico)

EGISTO BERTOPIETRO (apprendista idraulico)

SCENA 1

(MARINA FURENTE – LAURA BANDONI– MARZIA MARTELLINI– ALIDA CROSTA – ANTONELLA SALUTINI)

(circolo femminile – scena tavolino tutte portano il lavoro a maglia)

(entrano Laura Bandoni e Marzia Martellini e si siedono)

LAURA BANDONI: (tira fuori dalla borsa il gomitolo e i ferri per i lavori a maglia) Marzia sei riuscita ad andare avanti

MARZIA MARTELLINI: guarda Laura, per questo sono venuta in anticipo, i ferri non li ho più ripresi, e poi vedi mi sembra di aver perso qualche punto

(tira fuori la maglia ridotta malissimo con il gomitolo mezzo sfatto, scivola sul palco, lo raccoglie)

LAURA BANDONI: (prende il gomitolo) ma Marzia, cosa hai combinato !

MARZIA MARTELLINI: con questi ferri , non vado tanto d’accordo

(entra Marina Furente, altezzosa ispeziona la stanza)

MARZIA MARTELLINI: (alterata rivolta a Laura ma senza farsi notare da Marina) ecco, ci mancava anche lei, lo sapevi che veniva!

LAURA BANDONI: (rivolta a Marzia ma senza farsi sentire da Marina) eppure  mi aveva assicurato  che oggi non sarebbe venuta

(Marina Furente si siede, pulendo la sedia )

MARINA FURENTE: (sbotta) quanta polvere, sarei curiosa di sapere chi era di turno per le pulizie al circolo

(le due donne la ignorano) 

 buonasera Laura, buonasera Marzia

( le due donne si girano contemporaneamente dall’altro lato armeggiando con i ferri da maglia e non rispondono)

MARINA FURENTE:  (alza la voce) buonasera

(Laura e Marzia in unisono si girano verso Marina dopo si rivoltano)

LAURA BANDONI: (gesticolando ed ironica)buona sera ma che giornata!

MARZIA MARTELLINI: (ironica) buona sera…ma che bella giornata!

(si voltano verso il pubblico)

MARINA FURENTE: (alterata) come! Cos’ha questa giornata, c’è vento umido e l’umidità porta i cervicali, non può essere una bella giornata.

LAURA BANDONI: (mima)  i cervicali

MARZIA MARTELLINI: (mima) si i cervicali

LAURA BANDONI: tu Marina soffri di cervicali

MARZIA MARTELLINI:  mia cara se soffri di cervicali dovresti stare a casa al calduccio

MARINA FURENTE: (alterata) cara signora Bandoni,  io non soffro di cervicali … e poi finitela portate male

LAURA BANDONI: (si alza e gesticola)  tesoro se non ne soffri oggi … domani se soffrirai

MARINA FURENTE: (malinconica) il mio povero marito lui si che soffriva di cervicali, ed è per questo che mi diceva

(breve pausa)

LAURA BANDONI: cosa diceva!

MARZIA MARTELLINI: cosa diceva! (armeggia con i ferri da maglia)

MARINA FURENTE:  il mio povero marito, lui si che mi voleva tanto bene … e mi diceva sempre!

LAURA E MARZIA: (in unisono) cosa!

MARINA FURENTE: si mi diceva …

LAURA e MARZIA: (in unisono) ma cosa vuoi che ti diceva!

MARINA FURENTE:  (euforica)  mi chiamava sempre gioia!

MARZIA MARTELLINI: (ad alta voce) allora era proprio un povero marito!

MARINA FURENTE: era un tesoro di marito

LAURA BANDONI: (ironica) forse ti chiamava gioia perché eri cara…

MARINA FURENTE: (alterata) e no! io sono cara il giusto, e non me ne sono mai approfittato. (malinconica) Il mio povero marito lui si che era ricco d’animo.

LAURA BANDONI: (fa il gesto) anche di soldi.

MARZIA MARTELLINI: soprattutto di soldi

MARINA FURENTE: (alterata)  come siete venali … i soldi non sono tutto, e poi il mio povero marito non ci faceva caso

MARZIA MARTELLINI: (grida)  gli hai mangiato tutto

MARINA FURENTE: proprio tutto no!

LAURA BANDONI: (ironica)  quasi tutto

MARINA FURENTE:(alterata) queste allusioni non mi piacciono … (pausa) è stato luiche mi ha donato tutto, e lo ha fatto solo perché mi voleva bene

LAURA BANDONI: così bene che lo hai ridotto in miseria.

MARZIA MARTELLINI: povero marito

MARINA FURENTE: (euforica) ma guardate che io non ho fatto proprio niente e da lui non ho preteso niente … e poi lui sapeva …che le donne costano, ed io (si alza ) sono una donna di classe ( si risiede) ma a donne come voi non avrebbe donato niente (pausa) anche se il mio povero marito era una uomo generoso

MARZIA MARTELLINI: (armeggia con il maglione e i ferri) ma non è morto!

MARINA FURENTE: no non è morto ma un uomo che non può più darmi amore è come se fosse morto … (pausa) l’amore è come il vento va e viene…

LAURA BANDONI: e se il vento non porta soldi.

MARZIA MARTELLINI: e lui ne ha portati soldi

MARINA FURENTE: me li ha portati come un venticello leggero … ma ora

LAURA BANDONI: (ad alta voce) è precipitato come un sasso

MARINA FURENTE: ed io cosa ci posso fare… è la vita

LAURA BANDONI e MARZIA MARTELLINI:  (in unisono) è la vita

( Marzia si alza per accendere la radio)

(musica alta)

(Marina si alza e va a spegnere)

MARZIA MARTELLINI: (alterata) Perché!

MARINA FURENTE: non ho voglia di sentire la radio

LAURA BANDONI: ma Marzia

MARINA FURENTE: Marzia o non Marzia io voglio la radio spenta

MARZIA MARTELLINI: ma io volevo sentire

LAURA BANDONI: lei voleva !

MARINA FURENTE: (altezzosa) non mi interessa cosa voleva sentire, la radio deve rimanere spenta

MARZIA MARTELLINI: io ne parlo con il presidente

MARINA FURENTE: in mancanza del presidente sono io la socia più anziana, perché il mio povero marito!

LAURA e FRANCESCA: si il mio povero marito

MARINA FURENTE: (sorpresa) si il mio povero marito! Perché anche voi avete due poveri mariti ?

LAURA e FRANCESCA: si poveri e scemi!

(pausa)

MARZIA MARTELLINI: (armeggia con il gomitolo) non ci so proprio fare con questi ferri

MARINA FURENTE: (interessata) a tu Marzia  manca la pazienza … la pazienza è tutto e nel lavoro a maglia è importantissima

MARZIA MARTELLINI: non mi sembra tu sia brava con la lana (le passa i ferri da maglia)

MARINA FURENTE: (riconsegna i ferri a Marzia) no non è il caso … io in casa ho la donna di servizio e fa tutto lei

MARZIA MARTELLINI: (ironica) ho capito faceva tutto Maria!

MARINA FURENTE: ma io le davo le direttive!

LAURA BANDONI: si le direttive, se non obbediva la licenziavi

MARINA FURENTE: se penso, il mio povero marito mi diceva: cara Marina con pazienza fammi un maglione con le costine a collo alto, perché il collo alto protegge contro i cervicali e poi le costine (si alza e mima ) rendono più snelli, perché il mio povero marito ingrassava e snelliva  (mimica) ingrassava e snelliva

(tutte le donne mimano) ingrassava e snelliva e i maglioni a costine ci stavano così bene che la gente quando passava per Follo si girava e diceva

LAURA e FRANCESCA: (in unisono) ma che povero marito

MARINA FURENTE:certo che il mio marito era un gioiellino, non certo paragonabile a quei cialtroni di uomini che frequentate voi

LAURA BANDONI: mio marito pensa proprio solo a mangiare

MARINA FURENTE: anche al mio povero marito: gli piaceva mangiare, ma non mangiava tutto, mangiava solo quello che gli preparavo io … lui andava matto per le lasagne

(Marzia e Laura in unisono) le lasagne

MARINA FURENTE: si le lasagne … ma solo le mie (euforica)

LAURA BANDONI: lasagna tu

MARZIA MARTELLINI: lasagnone lui

MARINA FURENTE: le mie lasagne sono sempre state speciali

MARZIA MARTELLINI: e cos’hanno le tue lasagne di speciale

MARINA FURENTE: le mie lasagne piacevano al mio povero marito perché avevano uno strato di pasta tirata con le mie mani, (Marina mima le altre donne la scimmiottano) tagliate in maniera millimetrica (Marina mima le altre donne la scimmiottano dopo uno strato di ragù, (Marina mimale altre donne la scimmiottano ) dopo uno strato di besciamella (mimicale altre donne la scimmiottano) dopo uno strato di sugo (Marina mima le altre donne la scimmiottano dopo uno strato di pasta(Marina mima le altre donne la scimmiottano) dopo uno strato di ragù (Marina mima le altre donne la scimmiottano gli piacevano alte … e più alte erano e più gli piacevano

LAURA BANDONI:  erano alte come Follo alto

MARZIA MARTELLINI: no erano più alte

LAURA BANDONI: alte come Bolano

MARZIA MARTELLINI : anche a mio marito piacciono le lasagne

LAURA BANDONI: (ironica) a Gino non piacciono le lasagne

MARINA FURENTE: a Gino non piacciono le lasagne, e allora è un uomo da poco perché a tutti gli uomini piacciono le lasagne … e poi si vede! ha sposato una come te

MARZIA MARTELLINI: (ironica) certo che un uomo che non mangia lasagne!

LAURA BANDONI: (ironica si alza di scatto)  non è un lasagnone

MARINA FURENTE: (alterata) lasagnone, lasagnone voi avete sempre da ridire, voi due siete due mediocri che hanno sposato due mediocri che non hanno mai fatto carriera …

(entra Alida Crosta)

ALIDA CROSTA: (entra di corsa e con l’affanno, miope e sorda)  la corriera, la corriera … chi aspetta la corriera

(procede a tentoni)

MARINA FURENTE: che bisogno c’è di alzare la voce, non siamo al mercato!

ALIDA CROSTA: (a tentoni)  è cascato! È chi è cascato!

MARINA FURENTE: ci mancava anche questa, sorda e orba …

ALIDA CROSTA: cosa ve ne fate della corda, vado a cercarla …

(esce di scena)

LAURA BANDINI: ma Alida basta!Io me ne vado, non ne posso più (si alza)

(Marzia la ferma)

MARZIA MARTELLINI: ma dove vai

LAURA BANDONI: vado in bagno

MARZIA MANTONI: adesso

LAURA BANDONI: perché devo chiedere il permesso a te per andare in bagno

(esce di scena)

MARINA FURENTE: nervosetta la ragazza

MARZIA MANTONI: ha i suoi momenti

(pausa)

ALIDA CROSTA: (entra con gli occhiali) ma questi occhiali non mi vanno più bene (vaga per la stanza)

MARZIA MARTELLINI: Alida a Marco piacciono le lasagne …

ALIDA CROSTA: (vaga per la stanza, a tastoni ) Cosa!

MARZIA MARTELLINI: si vogliamo sapere se a Marco piacciono le lasagne (ad alta voce) lasagne

ALIDA CROSTA: (a tastoni) ho capito ma non gridare e poi  ? ma cosa ti interessa e poi che tipo di lasagne … le lasagnette e condite con il ragù o quelle con il sughetto in bianco magari con il sugo di coniglio

LAURA BANDONI: (torna)  il bagno non scarica più

MARINA FURENTE: e allora io cosa ci posso fare!

LAURA BANDONI: bisogna chiamare l’idraulico e bisogna fare presto! (esce di scena)

ALIDA CROSTA: ma cosa gridi,il pesto! a me le lasagne piacciono sia al sugo che al pesto

MARZIA MARTELLINI: (grida) al sugo o al pesto, sono migliori quelle al pesto … io faccio un pesto con i pinoli e basilico.

MARINA FURENTE:  tutto il mondo fa il pesto con pinoli e basilico

ALIDA CROSTA: (cambia argomento e cambia occhiali) con questi occhiali finalmente ci vedo bene, mi sembra di rinascere

MARINA FURENTE: come se non fossi mai nata … come il pesto

ALIDA CROSTA:  il cesto, e cosa c’è nel cesto

MARINA FURENTE: (ironica) sei fulminata

ALIDA CROSTA: ( gli cadono gli occhiali) chi è cascata?

MARINA FURENTE: basta!

ALIDA COSTA: la pasta! È ora di buttare la pasta …

(esce di scena)

LAURA BANDONI: (torna) Marzia il bagno non scarica più, bisogna chiamare l’idraulico

MARZIA MARTELLINI: anche il televisore fa le bizze

LAURA BANDONI: siamo proprio allo sfascio

MARINA FURENTE: per forza con della gente incompetente come voi tutto va in malora

LAURA BANDONI:  basta … adesso basta

MARINA FURENTE: ma che modi, si vede proprio che non sei una signora

LAURA BANDONI: signora o non signora cerca di stare zitta … altrimenti

MARZIA MARTELLINI: (armeggia sempre con la lana) finitela voi due mi sembrate più contorte che questo gomitolo

LAURA e MARINA: (in unisono) cosa saremmo noi!

(entra Antonella Salutini)

ANTONELLA SALUTINI: ma la volete finire, non siamo al mercato

(tutte indicano contemporaneamente la vicina e in unisono)

Colpa sua!

ANTONELLA SALUTINI: non mi interessa di chi sia la colpa adesso finitela

(silenzio)

MARZIA MARTELLINI:  ragazze vi saluto io devo andare a fare una commissione

(tutte in unisono ed ironiche) Ciaoooo!

(esce di scena)

(appena uscita Marina Furente raduna tutte le altre )

MARINA FURENTE: (parla di Francesca) chissà dove va quella deficiente è talmente brutta che non gli e la chiede nessuno (tutte ridono)

( tutte tornano al loro posto)

MARINA FURENTE: (alterata) Antonella adesso vorrei sapere a chi spettava delle socie la pulizia del locale

ANTONELLA SALUTINI:  ma cosa ti interessa a chi spettava la pulizia del locale

MARINA FURENTE: (alza la tovaglia) ma non vedete che è pieno di polvere, quella che di voi ha fatto le pulizie le ha fatte alla carlona

(tutte in unisono) io non sono stata

MARINA FURENTE: non mi interessa chi è stata (con l’indice sul pavimento tira su con ribrezzo della polvere) e questa cos’è

(tutte in unisono) io non sono stata

MARINA FURENTE: ah non è stata nessuna, ma io lo voglio sapere !(alterata) Antonella vai a prendere il calendario

ANTONELLA SALUTINI: (scocciata) va bene ci vado ma non alterarti, mi fai venire i nervi

(esce di scena)

MARINA FURENTE: vai a prendere il calendario, e adesso voglio ridere, ci sarà pure scritto il nome

(silenzio)

MARINA FURENTE: lo voglio proprio sapere chi è quella che nasconde la polvere sotto il tappeto … sarei curioso di vedere come pulisce casa sua questa soggetta.

(entra Antonella con il calendario)

ANTONELLA SALUTINI: ecco il calendario, contenta

MARINA FURENTE: ora leggi ad alta voce … tutto il mese di luglio

ANTONELLA SALUTINI: se vuoi io leggo

MARINA FURENTE: leggi senza nessun timore

ANTONELLA SALUTINI: ma qualcuna ci potrebbe rimanere male

LAURA BANDONI: mi sembrate due dementi: se vuoi,  leggere leggi altrimenti se ti fai degli scrupoli porta via quel calendario e la chiudiamo così!

MARINA FURENTE: la gallina che canta ha fatto l’uovo!

(entra Alida Crosta)

ALIDA CROSTA: la Caterina! E cosa ha combinato stamattina

MARINA FURENTE: gesto di disappunto) bona! leggi

ANTONELLA SALUTINI: io allora leggo

MARINA FURENTE: e cosa aspetti

LAURA BANDONI: leggi se vuoi leggere

ANTONELLA SALUTINI:  io vado

LAURA E MARINA: e vai

ALIDA COSTA: è proibito andare in bagno!

ANTONELLA SALUTINI:  (legge ad alta voce)basta Alida, basta!  la prima settimana Marzia Martellini. La seconda settimana Laura Bandoni, la terza settimana Antonella Salutini, la quarta settimana ovvero la settimana incriminata Marina Furente

LAURA CROSTA: hai visto sei stata tu che hai messo la polvere sotto il tappetto 

ANTONELLA SALUTINI: la gallina che canta ha fatto l’uovo!

ALIDA CROSTA: non andate in bagno

MARINA FURENTE: (a disagio) io non capisco, ma non mi sembra ci deve essere stato uno sbaglio, a me non mi risulta

ANTONELLA SALUTINI: si sei stata tu l’ultima che è venuta a pulire il circolo

LAURA BANDONI: carta canta, vorrei proprio vedere come è ridotta casa tua

ALIDA CROSTA: non andate in bagno

MARINA FURENTE: ma Alida cerca di fare silenzio, ti ci metti anche tu adesso

ALIDA CROSTA: al cesso! Ti ho detto che non si può andare al cesso

MARINA FURENTE: ( a disagio) non capisco … non capisco

LAURA BANDONI: e adesso giustificati

MARINA FURENTE: (a disagio) io non so che dire, so solo che adesso devo andare a fare una commissione!

ANTONELLA SALUTINI:  si vai … vai

LAURA BANDONI:  ciao Marina, a domani

MARINA FURENTE: a domani

ALIDA CROSTA: neppure domani si potrà andare al cesso, se avete bisogno io sono di là

(Marina e Alida escono di scena)

( Laura si accerta che Marina sia uscita veramente dopo si avvicina ad Antonella ed entrambe ridono a crepapelle)

LAURA BANDONI: certo che hai proprio avuto una bella idea

ANTONELLA SALUTINI: a mettere la polvere sotto il tappeto

LAURA BANDONI:  lo sapevi che ci cascava

ANTONELLA SALUTINI: conosco i miei polli

(entrambe escono di scena ridendo)

SCENA 2

MARZIA MARTELLINI – FRANCA MARTINELLI – ALIDA CROSTA -  FRANCESCO CHITARRA

(entra Marzia Martellini )

MARZIA MARTELLINI: ( chiama) Laura! Antonella! (pausa) Laura! Antonella!(pausa) non ci sono, poco male mi siedo e spero almeno che funzioni … la TV

(accende il televisore ma non funziona, controlla i cavi e prova a spegnere e a riaccendere, ma non funziona)

MARZIA MARTELLINI: non va, ma nessuno ci pensa … aspettano tutte che ci sia la scema a risolvere i problemi

(entra Alida)

ALIDA CROSTA: (agitata) il bagno non scarica, bisogna chiamare l’idraulico! Bisogna chiamare l’idraulico!

MARZIA MARTELLINI: Alida calmati adesso chiamo l’idraulico.

(entra Franca Malerba)

FRANCA MALERBA: possoentrare!

ALIDA CROSTA: si ma  in bagno non si può andare!

FRANCA MALERBA:  io non sono venuta per andare in bagno

MARZIA MARTELLINI: signora parli con me, Alida è sorda

FRANCA MALERBA: io vorrei iscrivermi al circolo

ALIDA CROSTA: cosa vuole un aperitivo

FRANCA MALERBA: no volevo solo

ALIDA CROSTA: corre da sola, beata a lei … io non corro da una vita sa che ho fatto anche gli studenteschi!

MARZIA MARTELLINI: Alida basta lasciami parlare con la signora

ALIDA CROSTA: niente bagno!

FRANCA MALERBA: non mi interessa andare in bagno!

MARZIA MARTELLINI: Alida fai silenzio un attimo, la signora deve parlare

ALIDA CROSTA: io vado a vedere il bagno!

MARZIA MARTELLINI: si Alida, vai dentro il water e tira lo sciacquone

ALIDA COSTA: no non ci sono calabroni in bagno!

(Alida esce di scena)

MARZIA MARTELLINI: perdonatela, Alida ha dei problemi sia di vista che di udito

FRANCA MALERBA: io dunque signora …

MARZIA MARTELLINI: Marzia Martellini, ma mi chiami pure Marzia e mi dia pure del tu: in che cosa posso servirti

FRANCA MALERBA:  io sono venuta perché mi hanno parlato così bene del  club e di tutto quello che organizzate che sono venuta per avere delucidazioni e per iscrivermi

MARZIA MARTELLINI: sono proprio contenta cara … cara …

FRANCA MALERBA:  Franca Malerba … Franca

MARZIA MARTELLINI:  si cara Franca, come volevo dire sono proprio contenta che tutto quello che facciamo sia propositivo ed incontri i favori della gente, abbiamo organizzato gare di burraco, corsi di cucina e corsi ti cucito e tutti hanno avuto il consenso della popolazione e di questo possiamo solo essere fieri.

FRANCA MALERBA: si Marzia ne hanno parlato tutti bene!

MARZIA MARTELLINI: posso sapere, sempre se vuoi dirlo chi ha fatto tanta feconda pubblicità!

FRANCA MALERBA: me ne ha parlato la professoressa Mirella Comandomè ed era entusiasta!

MARZIA MARTELLINI: anche lei è una delle nostre socie, solo frequenta poco per impegni di lavoro.

FRANCA MALERBA: si lei lavora a Sorbolo

MARZIA MARTELLINI: è una donna piena di iniziative

FRANCA MALERBA:  è stata lei a convincermi ad iscrivermi

MARZIA MARTELLINI: sono proprio contenta che tu sia venuta ad iscriverti

FRANCA MALERBA: la quota d’iscrizione è quella dell’anno scorso

MARZIA MARTELLINI: si sono 15 Euro

FRANCA MALERBA: va bene (fa l’atto di aprire la borsa)

MARZIA MARTELLINI: no Franca, non sono io che mi occupo delle nuove socie, la quota associativa devi pagarla alla Dottoressa Luciana Corrente, ma ti conviene passare domani

FRANCA MALERBA:  va bene passo domani

MARZIA MARTELLINI:  ok cosi ti farò conoscere le nuove socie

FRANCA MALERBA: va bene a domani ciao Marzia.

MARZIA MARTELLINI: ciao Franca

(Franca esce di scena)

MARZIA MARTELLINI: ( esce di scena ma rientra subito ) sono andata a vedere il bagno che disastro, aveva ragione Alida : adesso bisogna cercare un idraulico (prende le pagine gialle le sfoglia) ecco idraulico Carlinga, Balestrucci, Pietroberto, chi chiamo ? bo … forse questo Pietroberto mi ispira di più 

(compone il numero di telefono)

Pronto il mio nome è Marzia Martellini del circolo dritto e rovescio di Follo.

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

La Ditta Idraulica Pietroberto è al suo servizio prema il tasto *

MARZIA MARTELLINI: ecco il tasto *

( Marzia preme il tasto *)

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Gentile utente dica nome, cognome ed indirizzo premendo il tasto 1

( Marzia preme il tasto 1)

Marzia Martellini via Guerzana 2 a Follo

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Scandisca bene le parole

MARZIA MARTELLINI VIA GUERZANA 2 A FOLLO

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Marzia con la M

MARZIA MARTELLINI:  si M come Milano

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Ho capito signora Marzia Cantero

MARZIA MARTELLINI: non mi chiamo Cantero, il mio nome è MARTELLINI con M come MILANO chiaro

 (dall’altro capo del filo una voce metallica)

Com’è il tempo a Milano

MARZIA MARTELLINI: cosa ne so com’è il tempo a Milano io ho bisogno di un idraulico

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

il tempo a sua disposizione è scaduto

MARZIA MARTELLINI: non è possibile (rifà il numero)

La Ditta Idraulica Pietroberto è al suo servizio prema il tasto *

MARZIA MARTELLINI: riproviamo con il *

( Marzia preme il tasto *)

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Gentile utente dica nome, cognome ed indirizzo premendo il tasto 1

( Marzia preme il tasto 1)

Io sono Marzia Martellini via Guerzana 2 a Follo

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Follo è più vicino a Genova o a Firenze

MARZIA MARTELLINI: nooo!

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Non alzi la voce … mi manda in saturazione il microfono

MARZIA MARTELLINI: devo rimanere calma

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Follo è più vicino a Genova o a Firenze

Se è più vicino a Firenze prema 1

Se è più vicino a Genova prema 2

Non so prema 0

MARZIA MARTELLINI: Genova (preme2)

Se il guasto è in cantina digiti il tasto 1

Se il guasto è in cucina digiti il tasto 2

Se il guasto è nel bagno digiti il tasto 3

Se non c’è nessun guasto digiti il tasto 4

MARZIA MARTELLINI: devo digitare il tasto 3 (digita)

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Se il guasto è in cantina digiti il tasto 1

Se il guasto è in cucina digiti il tasto 2

Se il guasto è nel bagno digiti il tasto 3

Se non c’è nessun guasto digiti il tasto 4

MARZIA MARTELLINI: di nuovo ma io l’ho digitato

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Lo digiti con forza ma cosa ha paura di spaccare il telefono

MARZIA MARTELLINI: è questo quello che vuoi (da un colpo al telefono)

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

No così è troppo, stia attenta che se mi fa male io la denuncio

MARZIA MARTELLINI: no sono io che denuncio lei

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Cerchiamo di venirci incontro

Se il guasto è in alto prema il tasto 1

Se il guasto è in basso prema il tasto 2

Se il tasto è sul lato destro prema il tasto 3

Se il tasto è sul lato sinistro prema il tasto 4

MARZIA MARTELLINI: in basso tasto 2

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Quanto basso?

MARZIA MARTELLINI: e cosa ne so io!

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Non scherzi noi siamo qua per lavorare … ripeto

Se rispetto al pavimento il guasto è maggiore di venti centimetri prema il tasto 1

Se rispetto al pavimento il guasto è minore di venti centimetri prema il tasto 2

MARZIA MARTELLINI: vado di corsa a misurare

(Marzia velocissima entra ed esce di scena con il metro) digita 1

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Se dal tubo esce acqua minerale naturale con durezza 48 gradi francesi digiti 1

Se dal tubo esce acqua oligominerale con durezza 24 gradi francesi digiti 2

Se dal tubo esce acqua effervescente naturale con durezza 210 gradi francesi digiti 3

Se dal tubo non esce acqua digiti 4

MARZIA MARTELLINI: bastaaaa!

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Gentile utente la sua chiamata è stata rilevata con successo riepilogo dati.

Marzia Milano , via Guerzana 22 Firenze guasto in cantina, guasto in alto, maggiore di 20 centimetri dal tubo esce acqua effervescente naturale con durezza in gradi francesi superiore a 210 l’intervento verrà effettuato nel minor tempo possibile

MARZIA MARTELLINI:basta ( getta via il telefono) (lo raccoglie) adesso voglio proprio sfogarmi (prende il telefono)

(alterata compone il numero di telefono)

Pronto Pietroberto brutto deficiente  il mio nome è Marzia Martellini

(dall’altro capo del filo una voce metallica) deficiente sarà lei

La Ditta Idraulica Pietroberto è al suo servizio prema il tasto 1

MARZIA MARTELLINI: ecco il tasto 1

( Marzia preme il tasto 1)

Branco di farabutti piuttosto che chiamare la ditta Pietroberto mi faccio allagare la casa …

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Deve chiamarmi per forza le altre ditte sono in ferie …

MARZIA MARTELLINI: siete una ditta di delinquenti…

(dall’altro capo del filo una voce metallica)

Signora Martellini se lei si affaccia alla finestra del circolo vede il nostro furgoncino lo chiami e saliamo su da lei a lavorare.

Gentile utente dica nome, cognome ed indirizzo premendo il tasto 2

MARZIA MARTELLINI:  (stacca il telefono) con le buone maniere si ottiene tutto

(si affaccia alla finestra e vede il furgone e chiama)

Ditta Pietroberto potete venire su per un lavoro

BERTO PIETROBERTO: (fuori scena) tra dieci minuti signora

MARZIA MARTELLINI: grazie

BERTO PIETROBERTO: (fuori scena) al suo servizio

MARZIA MARTELLINI: meno male … adesso posso anche andare, Alida io esco devo andare a fare una commissione

(esce di scena)

SCENA 3

MARINA FURENTE - ALIDA CROSTA -  FRANCESCO CHITARRA

(Suonano alla porta)

(entra Marina Furente ancora perplessa per la brutta figura fatta gira e controlla la pulizia della stanza)

MARINA FURENTE: (controlla) mi sembra pulito tutto a puntino, è vero … ma non posso essere stata io a nascondere la polvere sotto il tappetino (pausa) non è mia abitudine …. (si siede)

(entra Alida)

ALIDA CROSTA: Marzia come mai l’idraulico non è ancora venuto

(si avvicina a Marina le tocca il viso) no tu non sei Marzia sei Marina

MARINA FURENTE: Alida, sarebbe ora che cambiassi gli occhiali

ALIDA CROSTA:  gli stivali … vai a comprarti gli stivali

MARINA FURENTE: (fa il gesto del sordo con le mani) e ci risiamo!

ALIDA  CROSTA: non ridiamo c’è da piangere il bagno non scarica

MARINA FURENTE: ho capito, non si può andare in bagno…

(suonano alla porta)

ALIDA CROSTA: io non ho sentito niente

MARINA FURENTE: ma ho sentito io (va ad aprire)

(entra Francesco Chitarra)

FRANCESCO CHITARRA: permette signora io sono Francesco Chitarra rappresentante di commercio

MARINA FURENTE: prego entri pure

FRANCESCO CHITARRA: (porta dentro una valigia) io sono Francesco Chitarra della ditta chitarra e mandolino

MARINA FURENTE: ma cosa vende, profumi … foulard … vestiti

ALIDA CROSTA: sanitari

MARINA FURENTE: finiscila Alida

FRANCESCO CHITARRA: cose più pregiate, più richieste sia da donne che da uomini

MARINA FURENTE: (euforica) gioielli

FRANCESCO CHITARRA: di più … di più

ALIDA CROSTA: bidet

FRANCESCO CHITARRA: cravatte

MARINA FURENTE: (delusa) ma cosa è venuto a fare, a vendere cravatte in un circolo femminile!

ALIDA CROSTA: cosa vende

FRANCESCO CHITARRA: (apre la valigia con il campionario e sparge le cravatte sul tavolo) vede questa,  questa che colori vivaci… un regalo ideale per suo marito

ALIDA CROSTA: il marito io devo ancora trovarlo!

FRANCESCO CHITARRA: con queste cravatte lo troverà di sicuro

MARINA FURENTE: le cravatte sono articoli che ormai non mi interessano più

(Francesco si contorce per l’esigenza di andare in bagno) ma cos’ha il ballo di San Vito

FRANCESCO CHITARRA: niente, mi compri piuttosto qualche cravatta e vedrà che gli uomini le cadranno a suoi piedi

MARINA FURENTE: non ho bisogno di cravatte per far cadere gli uomini ai miei piedi

( Francesco si contorce prende le cravatte e le mette addosso ad Alida)

FRANCESCO CHITARRA: prenda questa, e questa e questa

(Alida si ritrova sommersa di cravatte)

ALIDA CROSTA: ma io cosa ne faccio

FRANCESCO CHITARRA: le regali ad ogni uomo che le piace

ALIDA CROSTA: si ad ogni uomo che le piace … Piero … Roberto … Carlo …

(Francesco Chitarra si contorce)

MARINA FURENTE: Mario e Giuseppe … tutti

ALIDA CROSTA: non posso proprio dire niente

MARINA FURANTE: non ci faccia caso Alida è orba, sorda e tonta ma più che altro è tonta …ma cos’ha si sente male

FRANCESCO CHITARRA: (si contorce) vorrei andare in quel posto …

MARINA FURENTE: se continua io sarò la prima a mandarla in quel posto

ALIDA CROSTA: (capisce) non si può andare in bagno, ma devo parlare arabo

(Alida è tutta contornata di cravatte, cravatte in testa sulle spalle etc.) come sto con questi foulard

FRANCESCO CHITARRA: sta benissimo, io le comprerei tutte …

MARINA FURENTE: tu non compri niente

FRANCESCO CHITARRA: ma la lasci stare, non vede che questa signora è una donna che sa apprezzare il bello

ALIDA CROSTA: si compro tutti questi mini foulard.

FRANCESCO CHITARRA: sono un affare, tutte  con lo sconto solo 200 Euro

MARINA FURENTE: non ti fare fregare, non comprare niente e manda via questo cialtrone.

ALIDA CROSTA: no compro queste cose colorate, fammi un altro po’ di sconto

FRANCESCO CHITARRA: 150 Euro a buon patto parola di Chitarra

MARINA FURENTE: è proprio vero che con le sceme ci fanno la fiera

( Alida sbaglia borsa prende la borsa di Marina, apre il portamonete e paga)

FRANCESCO CHITARRA: (conta i soldi) bene … bene … bene … (li mette in tasca)

(Alida prende la sua roba ed esce di scena)

FRANCESCO CHITARRA: (si contorce) vorrei andare … in bagno

MARINA FURENTE: ma la smetta, con queste scusa con me non attacca non si vergogna

FRANCESCO CHITARRA: io non resisto

MARINA FURENTE: il mio povero marito si che aveva dignità, non era certamente uno come lei

FRANCESCO CHITARRA: io  conosco suo marito

MARINA FURENTE: ex marito, ora è povero in canna (pausa) cosa vuole, io ero la sua guida … una donna in gamba come me non si ritrova (pausa) mi hanno detto che ora vive sotto i ponti

FRANCESCO CHITARRA: (si contorce)

MARINA FURENTE: ma si trattenga

FRANCESCO CHITARRA: non ce la faccio più

MARINA FURENTE: ma è sicuro di conoscere quell’imbecille di mio marito

FRANCESCO CHITARRA:  si si chiama Roberto Valentini

MARINA FURENTE: adesso vado a prendere una foto

(Marina esce di scena, in quel momento Francesco urina dentro un vaso di fiori , rumore della pipì)

(entra Alida)

ALIDA CROSTA: ( vede tutto bagnato intorno al vaso) bisogna chiamare gli idraulici c’è una perdita anche qua … ma quanto ci mettono a venire

(Alida agitataesce di scena)

(rientra Marina Furente)

MARINA FURENTE:  (ha con se una foto di suo marito) ecco la foto del mio povero marito, se ci penso mi fa una pena

FRANCESCO CHITARRA:  (prende la foto) povero lo era poi si è imbarcato come cameriere sulla Costa crociere

MARINA FURENTE: (ironica) ora è cameriere! Povero diavolo

FRANCESCO CHITARRA: era cameriere ma poi ha sedotto una miliardaria, la miliardaria è morta ed ha ereditato tutto …

MARINA FURENTE: sedotto! ma sessualmente non valeva un granché!

FRANCESCO CHITARRA: ma con un flacone di viagra al giorno è resuscitato … ora lo chiamano Roberto il Trivella

MARINA FURENTE: allora, ma solo per gli alimenti cercherò di rintracciarlo

FRANCESCO CHITARRA:  è stato visto in giro

MARINA FURENTE: grazie Francesco, le comprerò una cravatta …

(la sceglie) prendo questa (apre la borsetta ma non trova più i soldi) eppure li avevo presi … ne sono sicura

FRANCESCO CHITARRA: signora non si preoccupi questa cravatta la regala la ditta … buona giornata

MARINA FURENTE: buona giornata anche a lei

(entrambi escono di scena da lati opposti)

SCENA 4

MARINA FURENTE - ALIDA CROSTA -  ROBERTO VALENTINI –ANTONELLA SALUTINI – VLADIMIRO ANDREOLI

(trova la porta aperta e entra)

ROBERTO VALENTINI:  ( vestito con tuba e mantello, camicia bianca e foulard) sono Roberto Valentini, fu conte ora conte rosso come il mio conto in banca (pausa) ma cosa mi interessa i soldi sono come gli amori che vanno e vengono come le donne (pausa) le donne sono la mia passione …ed io mi coltivo la passione (pausa) io … non per vantarmi, sono un macello (pausa) della notte sono il bello, della notte sono il sole (pausa) Le donne rimangono abbagliate e svengono appena le guardo (pausa) tutte mi cadono ai piedi,  sono così scandaloso che sono vietato ai minori di anni diciotto (pausa) io sono il terrore dei mariti, tanti mi pagano per non uscire di casa (pausa) sul mio petto vissuto ho tatuato (pausa) beccate questo povero cornuto (pausa) e poi al giorno d’oggi, rubare le mogli oggi non è tanto difficile (pausa) ierigirovagavo con la mia Porsche, a caccia di gonnelle, e quando sono a caccia devo andare piano, e mentre ero li che adocchiavo una modella un automobilista con una macchina da metalmeccanico mi ha tamponato rovinandomi la cromatura (pausa) e lui il meschino uscito dalla macchina urlava perché oltre ad avermi rovinato la cromatura voleva avere anche ragione (pausa) io lo ho lasciato sbraitare e poi con  la mia solita nobiliare flemma gli ho detto (pausa) plebeo se non la smetti ti spacco le corna (pausa) nel sentire questo sua maglie, una bella mora che lui non meritava è uscita dalla macchina e rivolgendosi al marito gli ha gridato (pausa) ed io le corna con il conte Roberto gli e le rimetto (pausa) cosa ci posso fare le donne mi cercano ed io mi faccio cercare (pausa) sono entrato in questo circolo perché , ho visto una donna niente male, l’aspetto (mima) la bracco, e poi le faccio provare il vero maschio latino.

(gira per la stanza)

Non c’è nessuno, eppure sento il suo profumo, Chanel numero 5 e se sento il suo profumo deve essere nei dintorni

(esce di scena)

(entra in scena Antonella Salutini)

ANTONELLA SALUTINI: (parla tra se e se) strano mi è sembrato di avere sentito qualcuno entrare (pausa) mi sarò sbagliata.

(esce di scena)

(entra in scena Roberto Valentini)

ROBERTO VALENTINI:  (annusa) sento il profumo di una donna (pausa) anzi di due, una ha mangiato aglio e cipolle (esce di scena)

(entra in scena Alida Crosta)

ALIDA CROSTA: (con un vassoio in mano) ho portato la CocaCola, non c’è nessuno (esce di scena)

(entra Roberto Valentini)

ROBERTO VALENTINI: ( euforico ) le ho viste, le ho viste (si sfrega le mani) mi faccio prima quella magretta, e poi anche quell’altra anche se  puzza troppo d’aglio e cipolla. ( grida) ma cosa volete quando tira.

( di corsa esce di scena)

(correndo torna in scena)

Sarà meglio che mi do un aiutino ( prende il flacone di viagra, prende una pastiglia) no abbondiamo facciamo due, no è meglio tutto il flacone (prende tutto il flacone)

( si batte il petto e urla come Tarzan, e euforico )

Ora si che mi sento un mandrillo, adesso mi nascondo e come un lupo aspetto la preda…

(esce di scena)

(entra in scena Antonella Salutini, armeggia intorno al televisore)

ANTONELLA SALUTINI: (prova ad accendere in televisore) non funziona proprio, aveva ragione quella suonata di Alida, bisogna chiamare il tecnico, o addirittura cambiarla.

(entra in scena imitando super man Roberto Valentini)

ROBERTO VALENTINI: (euforico) buon giorno bella signora

ANTONELLA SALUTINI: (sorpresa) ma lei chi è, chi l’ha fatto entrare!

ROBERTO VALENTINI: è la forza dell’amore che mi ha fatto entrare.

ANTONELLA SALUTINI: e allora! Vada via, le do due secondi per uscire!

ROBERTO VALENTINI: come uscire, io sono qui per entrare ma dentro di te

ANTONELLA SALUTINI: ma lei è suonato,  se ne vada a fare una doccia fredda

ROBERTO VALENTINI: si facciamo una doccia insieme.

ANTONELLA SALUTINI: non facciamo proprio niente, aria e alla svelta (si ripara con una sedia)

ROBERTO VALENTINI: no tesoro per una sveltina, io non mi muovo neppure.

ANTONELLA SALUTINI: ma io non so neppure chi è lei!

ROBERTO VALENTINI: io sono Roberto ( al pubblico) il Trivella di Follo,  il mandrillo di Tivegna, il toro di Bastremoli e lo stallone di Piana Battolla

ANTONELLA SALUTINI: (ride) ma finiscila

ROBERTO VALENTINI: (al pubblico) mi da del tu è rimasta affascinata la pollastrella.

ANTONELLA SALUTINI: affascinata un cavolo, adesso basta …

ROBERTO VALENTINI: ( mostra a pubblico in davanti) si vede il marsupio 

ANTONELLA SALUTINI: lasciami stare

ROBERTO VALENTINI:  lasciati prendere e ti farò provare il paradiso

(Antonella fugge per la scena inseguita da Roberto visibilmente eccitato)

ANTONELLA SALUTINI: (stanca si ferma ansimando) basta!

ROBERTO VALENTINI: (a raggiunge l’abbraccia) Antonella chiamami amore

ANTONELLA SALUTINI: (abbracciata da Roberto sente duro) e questo cos’è

ROBERTO VALENTINI: (si tira fuori un pacco di cotone da dentro i pantaloni) questo l’ho messo in più, anche l’occhio vuole la sua parte.

ANTONELLA SALUTINI: (si divincola e cerca la fuga) lasciami stare, vattene!

ROBERTO VALENTINI: anche senza cotone sono sempre in calore vieni ( cerca di abbracciarla)

(fuori scena si sente la voce di Vladimiro Andreoli )

VLADIMIRO ANDREOLI: posso entrare cara

(nel sentire la voce di Vladimiro i due entrano nel panico)

ANTONELLA SALUTINI: (panico) mio marito, mio marito lui è gelosissimo, se mi vede con un uomo è capace di fare una pazzia…

ROBERTO VALENTINI: (nel panico) devo nascondermi, devo nascondermi.

ANTONELLA SALUTINI: si nasconditi, nasconditi

VLADIMIRO ANDREOLI: cara chi c’è con te, sento la voce di un uomo

ANTONELLA SALUTINI: no c’è nessun uomo, ti sbagli ( fa segno a Roberto di nasconderti)

( Roberto si nasconde, prima sotto il tavolo, Antonella fa segno di no: dopo dietro il vaso, Antonella fa segno di no ed infine dentro la televisione, Antonella fa segno di si)

VLADIMIRO ANDREOLI: (alterato) aprimi non mi fare incazzare!

ANTONELLA SALUTINI: (va ad aprire) ecco ma quanta fretta

(dalla porta compare Vladimiro in tuta blu da operaio con una mazza in mano)

Vieni caro, vieni… cosa vuoi

VLADIMIRO ANDREOLI: mentre ero in officina, ho visto che qua è entrato un uomo e non è più riuscito, non sarà per caso un tuo amante.

ANTONELLA SALUTINI:  il mio amante, ma scherzi: io amo solo te ( e lo abbraccia)

VLADIMIRO ANDREOLI: smettila … io ho sentito la voice di un uomo

ANTONELLA SALUTINI: ma non c’è nessun uomo con me, ora apro

(Vladimiro entra e sospettoso cerca nella stanza ma non trova nessuno)

VLADIMIRO ANDREOLI: spero che dici la verità, perché se lo trovo io lo ammazzo, anzi prima ammazzo te e poi lui (paura armeggia con le dita) no anzi prima lui e poi te ( conta con le dita) no piuttosto tutti e due assieme (ride isterico) si tutti e due assieme

ANTONELLA SALUTINI: ma caro calmati

VLADIMIRO ANDREOLI: voglio sapere dov’è

(sigla del telegiornale Roberto dal televisore, annuncia)

ANTONELLA SALUTINI: visto la voce che sentivi era la voce della televisione

ROBERTO VALENTINI: (da dentro la televisione) si Vladimiro brutto tamburo era la voce della televisione

VLADIMIRO ANDREOLI: (sbigottito, guarda ma non capisce da dove viene la voce)

ROBERTO VALENTINI: (dentro il televisore) cosa ti volti tamburo dico proprio a te

VLADIMIRO ANDREOLI: (guarda la televisione) ma che programma è , e come fa a conoscermi!

ROBERTO VALENTINI: (guarda la televisione) è il telegiornale!

VLADIMIRO ANDREOLI:  in diretta!

ANTONELLA SALUTINI: si è proprio  in diretta!

ROBERTO VALENTINI: aggiornati tamburo

VLADIMIRO ANDREOLI: (alterato) tamburo a me, ma io ti spacco il muso

ROBERTO VALENTINI: con la mazza

VLADIMIRO ANDREOLI: si ma come fai a sapere che ho la mazza

ROBERTO VALENTINI: la TV sa tutto e vede tutto

VLADIMIRO ANDREOLI: allora sai anche che adesso ti do una mazzata sulla testa

(si avvicina al televisore brandeggiando la mazza)

ROBERTO VALENTINI: (vede la mazza brandeggiare e si spaventa)  ma cosa fai sei pazzo

ANTONELLA SALUTINI: (cerca di fermarlo) ma cosa fai sei pazzo.

VLADIMIRO ANDREOLI: (si divincola brandisce la mazza) lasciami stare io lo spacco in due questo deficiente.

ROBERTO VALENTINI: (si riprende) bravo furbo cosa mi spacchi in due e poi spaccheresti il televisore che oltretutto devi ancora finire di pagarlo

ANTONELLA SALUTINI: è vero caro calmati, calmati

ROBERTO VALENTINI: spacca pure… tanto… spacchi cose tue, e chi rompe paga! (ride)

VLADIMIRO ANDREOLI: (arrabbiato) e prendi anche in giro, guarda che io ti rottamo

ROBERTO VALENTINI:  e tutte le rate, chi le paga

VLADIMIRO ANDREOLI: adesso basta non ti voglio più vedere cambio programma

(cambia programma ma Roberto rimane sullo schermo)

VLADIMIRO ANDREOLI:  non è possibile, non è possibile

ROBERTO VALENTINI:  ti ho fregato, questo programma è unificato

VLADIMIRO ANDREOLI: in tutte le reti. (alterato) allora ti spengo (spegne ma il viso di Roberto rimane sullo schermo) ma non si spegne

ROBERTO VALENTINI: lo decido io quando spegnermi.

VLADIMIRO ANDREOLI: no quello lo devo decidere io pago il canone

ROBERTO VALENTINI: dopo controllo

VLADIMIRO ANDREOLI: ma cosa sei dell’Agenzia delle Entrate

ROBERTO VALENTINI: entrate e uscite (fa il gesto sessuale) io sono tutto e niente, e adesso lasciami lavorare

VLADIMIRO ANDREOLI:  quali sono le ultime notizie

ROBERTO VALENTINI: signore e signori, un grave incendio ha distrutto un capannone in Via Greti del Durasca

VLADIMIRO ANDREOLI: ma il mio capannone è li

ROBERTO VALENTINI: a che numero

VLADIMIRO ANDREOLI: (perplesso) 21

ROBERTO VALENTINI: appunto il tuo, è esploso … hai lasciato il gas aperto

VLADIMIRO ANDREOLI: ma io non ne ho di gas

ROBERTO VALENTINI: (gli fa vedere il foglio) qui c’è scritto che hai lasciato il gas aperto e se c’è scritto vuol dire che è vero! C’è anche la foto

VLADIMIRO ANDREOLI: (prende e legge il foglio e guarda la foto) ma non ne ho di gas

ROBERTO VALENTINI: è o non è il tuo capannone.

VLADIMIRO ANDREOLI:  ma è distrutto, non si riconosce

ROBERTO VALENTINI: si riconosce, si riconosce

VLADIMIRO ANDREOLI: ( disperato) no  … non è possibile

RIBERTO VALENTINI: si che è possibile, adesso vai tamburo e di corsa se vuoi salvare qualcosa

VLADIMIRO ANDREOLI: (disperato) vado … vado grazie telegiornale

ANTONELLA SALUTINI: vai caro … vai …

( Vladimiro Andreoli esce di scena, appena uscito esce Roberto euforico )

ROBERTO VALENTINI: (euforico) se n’è andato finalmente soli

ANTONELLA SALUTINI: soli un corno, adesso te ne devi andare prima che ritorni mio marito, perché appena scopre tutto, ritorna e ti spacca davvero la mazza in testa

ROBERTO VALENTINI: ma cara abbiamo tempo di fare tutto!

(si sente arrivare gente)

ANTONELLA SALUTINI: arriva gente nasconditi.

(Roberto si nasconde dentro il televisore, entra Marina Furente)

MARINA FURENTE: (alterata) ma si può sapere cosa sta succedendo, si sente urlare dalla strada

(vede la televisione accesa)

Ma allora funziona!

ROBERTO VALENTINI: si che funziona

ANTONELLA SALUTINI: io me ne vado

ROBERTO VALENTINI : non andartene io sono venuto apposta per te

ANTONELLA SALUTINI: arrangiati (esce di scena)

MARINA FURENTE: (guarda il televisore) e tu chi sei

ROBERTO VALENTINI: lo speaker, io  sono il nuovo speaker del tg2

MARINA FURENTE: ma tu mi sembri il mio povero marito

ROBERTO VALENTINI: ex marito ed ex povero

MARINA FURENTE: come sarebbe a dire

ROBERTO VALENTINI: ora sono ricchissimo ho sposato una miliardaria che fortunatamente è morta e ho ereditato tutto

MARINA FURENTE: se vuoi, possiamo tornare assieme…

ROBERTO VALENTINI: sei troppo vecchia

MARINA FURENTE: allora mi vengono due anni di alimenti

ROBERTO VALENTINI: non ti viene proprio un tubo

MARINA FURENTE: lasciami qualcosa e io non ti cerco più!

ROBERTO VALENTINI: non ci penso proprio

MARINA FURENTE: dai … dai ..

ROBERTO VALENTINI: però non mi cerchi proprio più!

MARINA FURENTE: promesso!

ROBERTO VALENTINI: va bene voglio fidarmi( tira fuori due carte di credito) te regalo una, scegli !

MARINA FURENTE: dammi quella di sinistra

(Roberto da, a Marina quella di sinistra) quanto c’è dentro?

ROBERTO VALENTINI: vai a vederci!

MARINA FURANTE: (euforica) vado … vado …

(esce di scena)

ROBERTO VALENTINI: (esce dalla TV) (euforico) la mia povera ex moglie si è preso la carta di credito vuota (si sfrega le mani) sono riuscito a fregarla un’altra volta

(esce di scena)

SCENA 4

MARINA FURENTE - ALIDA CROSTA -  MARZIA  MANTERO - LAURA BANDONI – FRANCA MALERBA – FRANCO PIETROBERTO – EGISTO BERTOPIETRO

( entra Franca )

FRANCA MALERBA:  signora Luciana, signora Luciana  ( non risponde nessuno ) c’è nessuno, c’è nessuno …  signora Luciana … signora Luciana …

(entra Alida)

ALIDA CROSTA: (a voce alta) la sottana, chi ha perso la sottana .,..

FRANCA MALERBA:  io cercavo la signora Luciana

ALIDA CROSTA: e la viene a cercare a da me la sua sottana! La finisca, io non la conosco, quindi la sua sottana non può averla persa qua!

FRANCA MALERBA: io cercavo la signora Luciana, perché io volevo prendere tesserarmi …

ALIDA CROSTA:  canzonarmi, ma come si permette, per chi mi ha preso ma non ne ha di pudore : lei viene da me senza sottana per canzonarmi.

FRANCA MALERBA:  signora ma lei ha frainteso!

ALIDA CROSTA: non mi interessa niente, le sue scuse non le accetto, ma adesso me ne vado per non bisticciare

(esce di scena)

(suonano alla porta d’ingresso)

FRANCA MALERBA: suonano! (non risponde nessuno) Suonano! (non risponde nessuno) (si sente suonare) vado ad aprire!

(Franca va ad aprire)

(entrano … Franco Pietroberto, ed Egisto Bertopietro il suo garzone)

FRANCA MALERBA: ma voi chi siete!

FRANCO PIETROBERTO: io sono Franco Pietroberto della ditta Pietroberto ed abbiamo avuto una chiamata

FRANCA MALERBA: io non so niente, non capisco

FRANCO PIETROBERTO: questo è il mio garzone Egisto Bertopietro, un gran lavoratore.

EGISTO BERTOPIETRO: (ripete) si padrone

FRANCO PIETROBERTO: noi siamo venuti perché siamo stati chiamati, anche se con il numero verde lei ha sbagliato indirizzo ed ha detto che l’intervento era da fare a Firenze.

FRANCA MALERBA: a me non interessa, io non so niente

FRANCO PIETROBERTO: voi dite sempre tutte così … non sapete niente, fate i danni e poi viene Pietroberto a rimediare, non siete capaci neppure di chiudere l’acqua … allora viene Pietroberto, ma Pietroberto non è mica fatto di ferro

EGISTO BERTOPIETRO: sipadrone

FRANCA MALERBA: signor Pietroberto ci deve essere un disguido, io

FRANCO PIETROBERTO: siete capaci solo di trovare scuse, cosa avete combinato!

FRANCA MALERBA: io niente

FRANCO PIETROBERTO: nessuno ha fatto niente, quando combinate qualcosa non si trova mai il colpevole

FRANCA MALERBA: allora io per non saper ne leggere ne scrivere me ne vado

(esce di scena) (entra Laura Bandoni)

FRANCO PIETROBERTO: ma guarda un po’, queste non sono buone neppure di fare una telefonata, ma cosa si può pretendere da questa gente

LAURA BANDONI: come non siamo capaci neppure di fare una telefonata, ma per chi ci ha preso

FRANCO PIETROBERTO: qualcuno ha telefonato o non ha telefonato nessuno, cosa me lo sono io inventato!

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

FRANCO PIETROBERTO: e tu fai silenzio, nessuno ti ha interpellato!

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

(entra Marzia Martellini)

MARZIA MARTELLINI: ma la volete finire di gridare, qua non siamo al mercato

LAURA BANDONI: la colpa è di questo signore che è entrato e si è messo a gridare

MARZIA MARTELLINI: ma lei chi è, e cosa vuole!

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

MARZIA MARTELLINI: e questo chi è!

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

MARZIA MARTELLINI: si padrone! Ma la smetta

FRANCO PIETROBERTO: ma cosa la smette, la smetta lei piuttosto, io come sono venuto … mene vadso

MARZIA MARTELLINI: ma lei chi è! Si identifichi!

LAURA BANDONI: si … si identifichi … bella parola

MARZIA MARTELLINI: l’ho sentita in un film

FRANCO PIETROBERTO: cosa dovrei fare io!

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

FRANCO PIETROBERTO: iden cosa! Parlate come mangiate, altrimenti me ne vado

LAURA BANDONI: finalmente, se ne vada

(in unisono) Se ne vada

FRANCO PIETROBERTO: si me ne vado, mas mi avete chiamato voi per lavorare

MARZIA MARTELLINI: ma lei chi è!

FRANCO PIETROBERTO: io sono Pietroberto della ditta Pietroberto e sono un idraulico! Io sono venuto per lavorare

MARZIA MARTELLINI: si per il bagno … ho telefonato io

FRANCO PIETROBERTO: ecco la causa di tutto, è stata lei la causa di tutto, con la sua telefonata ha disturbato un onesto lavoratore.

LAURA BANDONI: ma la crisi

FRANCO PIETROBERTO: si la crisi io l’ho vissuta ed è stata tragica, pensate che ho dovuto licenziarmi per poi riassumermi con una bustarella … ma ora è passata

MARZIA MARTELLINI: no che non è passata … rimane solo la speranza

LAURA BANDONI:  la speranza è l’ultima a morire

FRANCO PIETROBERTO: speriamo perché la Speranza e Speranzino mi devono ancora pagare

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

FRANCO PIETROBERTO: avete sentito mi da ragione anche lui

LAURA BANDONI: ma come lo tratta questo è essere umano

MARZIA MARTELLINI: ma io chiamo i sindacati, quest’uomo è ridotto in schiavitù

EGISTO PERTOPIETRO: si padrone

FRANCO PIETROBERTO: ma potete chiamare anche la protezione animale, questo è un mio dipendente e lo gestisco io, e quanto a voi io sono qua per lavorare e ogni minuto che passa io costo, per cui  sbrigatevi

LAURA BANDONI e MARZIA MARTELLINI: (in unisono) si è rotto il bagno

FRANCO PIETROBERTO: e allora!

LAURA BANDONI e MARZIA MARTELLINI: (in unisono) si è rotto

FRANCO PIETROBERTO: e chi lo ha rotto

LAURA BANDONI: il water perde acqua

MARZIA MARTELLINI: tanta acqua

FRANCO PIETROBERTO: e io cosa ci posso fare

MARZIA MARTELLINI: chi è l’idraulico

FRANCO PIETROBERTO: e chi è l’idraulico!

LAURA BANDONI: è lei l’idraulico

FRANCO PIETROBERTO: è lei l’idraulico ! (rivolgendosi a Francesca)

MARZIA MARTELLINI: (sorpresa) io!

FRANCO PIETROBERTO: si è lei , perché ha detto: è lei l’idraulico, ma cosa sono scemo! Dillo Bertopietro ! Dillo!

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

FRANCO PIETROBERTO: stai zitto altrimenti ti licenzio. E in quanto all’idraulico se non vi vado bene mi dovete pagare la chiamata!

MARZIA MARTELLINI: come pagare la chiamata noi l’abbiamo chiamata per lavorare

FRANCO PIETROBERTO: per lavorare! E qui ci siamo, allora cominci a lavorare … io me ne vado

MARZIA MARTELLINI: non se ne deve andare, lo abbiamo chiamato

FRANCO PIETROBERTO: avete chiamato due idraulici, uno è di troppo … io me ne vado

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

LAURA BANDONI: signor Egisto se vuole liberarsi di questo negriero io lo accompagno dai sindacati

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

FRANCO PIETROBERTO:  e tu finiscila sempre con questo “ si padrone” andiamo via!

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

MARZIA MARTELLINI: no, voi non andate da nessuna parte, io vi ho chiamato per il bagno

FRANCO PIETROBERTO: per il bagno …  signorina vuole fare il bagno nuda con me, Egisto tieni , vai a comprarti le caramelle e torna tra un’ora, l’idraulico Pietroberto ha da fare

EGISTO BERTOPIETRO: vai te, a comprarti le caramelle, brutto scemo.

FRANCO PIETROBERTO: guarda che ti licenzio

MARZIA MARTELLINI: smettetela e venite che vi faccio vedere il lavoro

FRANCO PIETROBERTO: si andiamo, dopo facciamo i conti

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

MARZIA MARTELLINI: andiamo che c’è da fare

FRANCO BERTOPIETRO: se vuole un tubo c’è anche per lei

(Egisto Bertopietro, Marzia Martellini e Franco Bertopietro escono di scena)

SCENA 5

LAURA BANDONI – ALIDA CROSTA – FRANCESCO CHITARRA -  MARINA FURENTE

(venditore di cravatte)

LAURA BANDONI:  meno male, è stata dura … finalmente mettono a posto il bagno

(entra Alida Crosta)

ALIDA CROSTA: mettono a posto il bagno, mettono a posto il bagno!

LAURA BANDONI: si mettono a posto il bagno

(bussano, Laura fa per andare ad aprire, ma la porta si apre ed entra Francesco Chitarra)

FRANCESCO CHITARRA: permette signora, la guardo da un’ora

LAURA BANDONI: ma lei chi è !

FRANCESCO CHITARRA: il mio nome è Francesco Chitarra, rappresentante di commercio, vuole una cravatta per suo marito (tira fuori il campionario)

LAURA BANDONI: mio marito non  porta  cravatte

ALIDA CROSTA: Signor Chitarra, signor Chitarra, bentornato … bentornato

FRANCESCO CHITARRA: signorina Crosta,  abbia pazienza sto lavorando (mostra il campionario a Laura) ecco vede questa le starebbe bene

LAURA BANDONI: non mi interessa

ALIDA CROSTA: signor Chitarra posso almeno offrirle da bere

FRANCESCO CHITARRA: va bene, ma mi lasci in pace

ALIDA CROSTA: vedo a prendere da bere

(esce di scena)

FRANCESCO CHITARRA:  signora Laura, se esce con me io le regalo questa cravatta

LAURA BANDONI: ma per chi mi ha preso, lei sta facendomi delle proposte!

FRANCESCO CHITARRA: io proposte … proposte per comprare questo (tira fuori le cravatte)

LAURA BANDONI: non mi interessano, se ne vada

(entra Alida Crosta con la tazza del bagno come vassoio e un pitale)

ALIDA CROSTA: (miope) non riesco più a trovare gli occhiali ma sono riuscita a trovare il vassoio e il vino lo assaggi signor Francesco, lo assaggi ( passa il pitale a Francesco) è vino bianco

FRANCESCO CHITARRA: che schifo,  me ne vado da questa gabbia di matti

LAURA BANDONI: ma Alida cosa hai combinato

ALIDA CROSTA: signor Chitarra … assaggi questo vino bianco

(Chitarra esce di scena correndo con il campionario inseguito da Alida)

LAURA BANDONI:  Alida ha bisogno di un oculista

(entrano in scena Franco Pietroberto e il suo garzone)

FRANCO PIETROBERTO: (a Laura) Signora Laura ho individuato il problema, ora cambiamo i sanitari perché se i sanitari sono da cambiare vanno cambiati e io sono pagato per cambiarli

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

LAURA BANDONI: fate pure

FRANCO PIETROBERTO: allora noi andiamo a prendere gli attrezzi e i sanitari nuovi

LAURA BANDONI: andate e fate presto

FRANCO PIETROBERTO: non state a lamentarvi … altrimenti me ne vado e non torno più e mi pagate le 50 Euro   ! PER LA CHIAMATA

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone …

FRANCO PIETROBERTO: ha sentito ha capito anche il mio collaboratore.

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone …

LAURA BANDONI: come non detto

(  Franco Pietroberto ed Egisto Bertopietro escono di scena)

(entra in scena Laura Bandoni )

LAURA BANDONI: meno male che me ne sono liberata, ci mancava anche il venditore di cravatte

(entra in scena Franca Malerba)

FRANCA MALERBA:  io vorrei iscrivermi al circolo

LAURA BANDONI: deve venire più tardi, la signora Luciana arriva tra un’oretta

FRANCA MALERBA: allora vado a fare una commissione

LAURA BANDONI: vada … vada

(Laura Bandoni esce di scena)

(entra in scena Marina Furente)

MARINA FURENTE: Laura sono arrivati gli idraulici

LAURA BANDONI: si sono andati a prendere gli attrezzi, pare che ci sia da cambiare i sanitari

MARINA FURENTE: ti sei fatta fare, un preventivo.

LAURA BANDONI: non so, doveva pensarci Marzia …

MARINA FURENTE: ma sono una ditta seria

(entrano Egisto Bertopietro e Franco Pietroberto, Egisto ha con se un water)

FRANCO PIETROBERTO: (con un metro) signore ho portato il water

MARINA FURENTE: sbrigatevi a finire

FRANCO PIETROBERTO: si fa presto a dire sbrigarsi, ci va il tempo che ci vuole (allunga il metro e misura la larghezza del water) cm 30 scrivi Egisto

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

FRANCO PIETROBERTO: ( prende la misura del sedere di Marina,  lei se ne accorge e si alterta)

MARINA FURENTE: ma cosa fa lei è pazzo

FRANCO PIETROBERTO: (rivolto alle signore) signore voltarsi

LAURA BANDONI: perché dovremmo voltarci

FRANCO PIETROBERTO: perché la mia ditta è una ditta seria, si volti

LAURA BANDONI: cosa avete intenzione di fare

FRANCO PIETROBERTO: io prendo le misure delle vostre rimesse, perché se non ci entrano … io cambio il pezzo. Il suo per esempio mi sembra fuori norma e allora devo cambiare Water

(si inginocchia e con il metro cerca di prendere il raggio  del sedere di Marina)

LAURA BANDONI: basta!

(Franco sempre in ginocchio continua ad inseguire Marina che divincolandosi prende un secchio e lo incappuccia sulla testa di Franco)

LAURA BANDONI: basta andate a lavorare, sono io che pago

FRANCO PIETROBERTO:(si alza) visto: che è lei che paga, io vado, ma lo facevo per voi (a voce alta) si a ben chiaro che io non voglio lamentele ( rivolto ad Egisto) andiamo Egisto

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

(Egisto con il water e Franco escono di scena)

LAURA BANDONI: io devo andare al supermercato, rimani tu

MARINA FURENTE: no vengo anch’io tanto ormai arriva Luciana e gli idraulici ne avranno ancora per molto

(escono di scena)

SCENA 4

LUCIANA  CORRENTE -  FRANCA MALERBA – FRANCO PIETROBERTO – EGISTO PIETROBERTO

(entra Luciana Corrente)

LUCIANA CORRENTE: ( stanca si siede su di una sedia)  che giornata, non ho avuto neppure il tempo di  respirare, tra la facoltà e poi arrivo a casa e cosa ti trovo il merlo è morto, pensate che è vissuto quindici anni, ormai era di famiglia io e mio marito c’eravamo cosi affezionati che per noi era come se ci fosse morto un parente, ed io ho preso l’uccello e l’ho messo in questa scatola … domani lo porto in facoltà a farlo vedere ai miei studenti, e dopo lo farò sezionare: povero fagottone, gli voglio bene … ed ora mi viene perfino da piangere ( piange)

(entra Franca Malerba e vede piangere Luciana)

FRANCA MALERBA: buongiorno signora io sono venuta per iscrivermi

(Luciana piange)

FRANCA MALERBA: ma signora cosa ho detto di male, perché piange

(Luciana piange)

FRANCA MALERBA: non se la stia a prendere, si calmi se la causa è la mia iscrizione, io non mi iscriverò … ma si calmi

LUCIANA CORRENTE: non è per questo … non è per questo

FRANCA MALERBA: allora signora cos’ha … si confidi … io le sono vicino

LUCIANA CORRENTE:  grazie ma nessuno può farci niente

FRANCA MALERBA:  si confidi, io vorrei aiutarla

LUCIANA CORRENTE: nessuno può farci niente, nessuno può farci niente

FRANCA MALERBA: almeno ne parli … ne parli

LUCIANA CORRENTE: (piangendo) è morto l’uccello di mio marito

FRANCA MALERBA: ma quanto ha suo marito

LUCIANA CORRENTE: ha superato i cinquant’anni

FRANCA MALERBA: allora è l’età, alcuni muoiono anche prima

LUCIANA CORRENTE:  ma quello di mio marito no

FRANCA MALERBA: (sdrammatizzando) signora non si stia a disperare per così poco, quello di mio marito è morto come minimo da quattro anni , ma io ne ho trovato subito un altro

LUCIANA CORRENTE: ma quello di mio marito era speciale

FRANCA MALERBA: sarà stato uguale a tutti gli altri

LUCIANA CORRENTE: no era così affettuoso, pensa che quando lo toccavo lui alzava la testolina

FRANCA MALERBA: quello lo fanno anche gli altri

LUCIANA CORRENTE: ma il mio era speciale, quando lo toccavo si alzava e mi saliva sul petto e sulla spalla

FRANCA MALERBA: quello lo fanno anche gli altri

LUCIANA CORRENTE: il mio quando mi saliva sopra voleva essere baciato

FRANCA MALERBA:  fino a qui non mi sembra tanto speciale

LUCIANA CORRENTE: un giorno invece (piange)

FRANCA MALERBA: non stia a piangere, non si disperi ce ne sono tati altri in giro

LUCIANA CORRENTE: ma io mi ci ero affezionata

FRANCA MALERBA:  si è vero ci si affeziona

LUCIANA CORRENTE: pensa che venivano tutte le mie amiche a vederlo

FRANCA MALERBA: a vederlo!

LUCIANA CORRENTE: si a vederlo, e sapesse mio marito come era contento

FRANCA MALERBA: sarà stato contento si

LUCIANA CORRENTE: erano felici tutti e due e le mie amiche se lo litigavano

FRANCA MALERBA: ma signora lei

LUCIANA CORRENTE: io ero contenta, perché tutti erano contenti

FRANCA MALERBA: ma io loro mariti

LUCIANA CORRENTE: quando lo hanno saputo hanno voluto venire anche loro

FRANCA MALERBA: me lo immagino saranno venuti per picchiarlo …

LUCIANA CORRENTE: no subito erano perplessi … ma dopo hanno voluto prenderlo in mano anche loro

FRANCA MALERBA: per tagliarlo

LUCIANA CORRENTE: ma signora scherza, si sono innamorati anche loro doveva vedere, come erano contenti quando si posava sulle loro spalle

FRANCA MALERBA: era così lungo

LUCIANA CORRENTE: quando si allunga poi ha dei colori meravigliosi

FRANCA MALERBA: i colori dei nostri sono tutti uguali

LUCIANA CORRENTE: no il mio era tutto nero e aveva il becco arancione

FRANCA MALERBA:  era di colore

LUCIANA CORRENTE: ci sono di vari colori ma il mio era nero quasi cenerino

LUCIANA CORRENTE:  un giorno lo ho trovato sdraiato sul divano, con mio marito che lo accarezzava

FRANCA MALERBA: lo fanno spesso

LUCIANA CORRENTE: ma quello di mio marito poverino non dava segni di vita, sembrava un fagottino inanimato

FRANCA MALERBA: succede

LUCIANA CORRENTE: allora io mi sono fatta forza e gli e lo strappato di mano

FRANCA MALERBA: e lui come l’ha presa

LUCIANA CORRENTE: poverino piangeva

FRANCA MALERBA: chissà che dolore!

LUCIANA CORRENTE:  quanto piangeva il mio Piero, c’era tanto affezionato, ma lo sbaglio è il mio perché quando ho visto che stava male dovevo cambiarglielo

FRANCA MALERBA:  perché adesso si cambiano anche

LUCIANA CORRENTE:  si io mi ero accorta che stava male, a pensare che potevo cambiarlo, ma non l’ho fatto perché mi sono lasciata prendere dal sentimento

FRANCA MALERBA: mi interesserebbe il fatto del cambio

LUCIANA CORRENTE:  Laura per esempio l’ha cambiato poco tempo fa ed ora Paolo ne ha uno sudamericano

FRANCA MALERBA:  uno sudamericano!

LUCIANA CORRENTE: si ma io se devo cambiare preferisco un abissino, sa sono più duri di comprendonio ma più resistenti

FRANCA MALERBA: si è vero,  gli africani sono più duri

LUCIANA CORRENTE: domani al mio povero Piero gli e ne porto uno nuovo, perché ormai si è abituato e non ne può più fare a meno…

FRANCA MALERBA: e di quello vecchio che cosa ne ha fatto

LUCIANA CORRENTE: quello vecchio l’ho messo in questa scatola (prende la scatola e la fa vedere a Miranda) lo vuole vedere il poverino, voglio farle anche l’autopsia

FRANCA MALERBA:  (alterata) ma cosa voglio vedere, ma lei è pazza, non solo li taglia agli uomini ma poi se lo porta via come souvenir … il vostro è un circolo di maniache, io me ne vado e vi va anche bene che non vi denuncio tutte … fare l’autopsia agli uccelli … disgraziata

(Franca esce di scena)

LUCIANA CORRENTE: ma cosa le è presa, ma cosa ha capito, io sono una veterinaria

(entra in scena Franco Pietroberto) e questi chi sono!

FRANCO PIETROBERTO: Egisto

(entra in scena Egisto)

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

FRANCO PIETROBERTO: vai a prendere il water

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

(Egisto esce di scena)

LUCIANA CORRENTE: mi scusi lei chi è!

FRANCO PIETROBERTO: sono io che dico:  lei chi è

LUCIANA CORRENTE: io sono io e lei chi è

FRANCO PIETROBERTO: no sono io che  sono io, lei chi è

LUCIANA CORRENTE: io sono la signora  corrente

FRANCO PIETROBERTO: ora la corrente non serve staccarla, magari prima…

LUCIANA CORRENTE:  prima o dopo io sono sempre corrente

FRANCO PIETROBERTO: senta io sono stato chiamato qua in questa gabbia di matte, per lavorare: se lei invece si vuole divertire si cerchi un altro idraulico, o meglio un elettricista così le da un po di corrente, magari una scossa di 380 Volts (ride)

LUCIANA CORRENTE: (alterata) ho capito voi due siete gli idraulici

FRANCO PIETROBERTO: quello che siamo noi a lei non interessa, noi siamo venuti per il bagno e poi non abbiamo preso contatti con lei, ma con una signora tutta altezzosa … ( imita) ti … ti … ti… to…

LUCIANA CORRENTE: ma io sono …

FRANCO PIETROBERTO: non mi interessa quello che è lei … si facci la barba piuttosto

LUCIANA CORRENTE: ma non è barba è solo una leggera peluria e poi donna baffuta sempre piaciuta

FRANCO PIETROBERTO: piaciuta! Ma se io non la toccherei neppure con una canna!

LUCIANA CORRENTE: (si atteggia) però non sono male ce ne sono di peggio in giro

FRANCO PIETROBERTO: forse due o tre

LUCIANA CORRENTE: però se mi rifaccio un poco

FRANCO PIETROBERTO: ma neppure una squadra di estetiste la metterebbe o posto, lei è  più brutta che una spinta all’improvviso

LUCIANA CORRENTE: ma che maleducazione!

FRANCO PIETROBERTO: maleducazione, ma lo sa che lei è un cesso … più cesso del cesso che porta Egisto, solo che quello che porta il mio operaio è almeno di marca.

LUCIANA CORRENTE: ma sono io che pago, io sono il Presidente.

FRANCO PIETROBERTO: Presidente o non Presidente, se non paga è lo stesso,  faccio scrivere da un legale…

LUCIANA CORRENTE:  allora telefono al tuo datore di lavoro e la faccio licenziare

FRANCO PIETROBERTO: sono io il titolare della ditta.

LUCIANA CORRENTE: (delusa) allora

FRANCO PIETROBERTO: allora mi lasci lavorare e se ne vada

LUCIANA CORRENTE: (delusa) io me ne vado ma la denunzio

FRANCO PIETROBERTO: ma denunzi sua sorella brutta befana

(entra Egisto con il water, esce Luciana alterata)

EGISTO BERTOPIETRO: ci lasci lavorare

FRANCO PIETROBERTO: andiamo Egisto

EGISTO BERTOPIETRO: si padrone

(escono di scena)

SCENA 5

ROBERTO VALENTINI -  ALIDA CROSTA – FRANCO PIETROBERTO – EGISTO BERTOPIETRO

(esce dal palco del fumo e si sente lo scoppio di mortaretti)

(entra Alida Crosta di corsa, si ferma al centro del palco)

ALIDA CROSTA: aiuto … aiuto !

( esce di corsa di scena)                                                                                        

(entrano in scena Franco Pietroberto e Egisto Bertopietro, Egisto con il Water)

FRANCO PIETROBERTO: (concitato quasi balbuziente) Signore del circolo il bagno per ora è inagibile, provvisoriamente vi metto qui i bagni chimici.

( mostra al pubblico un pappagallo e un pitale)

Egisto riporta via il bagno

(entra Egisto con il bagno ed entrambi escono di scena di corsa)

(escono di corsa di scena)

(continua il fumo, entra in scena Roberto Valentini)

ROBERTO VALENTINI: (attraversa il fumo e prendendosi una pastiglia di viagra) ho sentito una voce di donna, e quando sento una voce di donna, il trivella parte.

(esce di scena e rientra con una bambola gonfiabile e ballando con lei nel fumo )

ROBERTO VALENTINI: amore mio, vieni e andiamo, sono sicuro che tu mi amerai per sempre

(entra in scena Francesco Chitarra)

FRANCESCO CHITARRA: Roberto vuoi comprarmi una cravatta!

ROBERTO VALENTINI: levati di torno non vedi che sono in compagnia

(mostra a tutti la bambola gonfiabile esce di scena)

FRANCESCO CHITARRA: è proprio vero che tira più una bambola GONFIABILE che un carro di buoi

(esce di scena)

SIPARIO