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PIPPO SPAMPINATO

( LA CANZONETTISTA )

TRE ATTI

( liberamente ispirati a “La prèsidente” di M. Hennequin e P. Veber )


1

P E R S O N A G G I :

Fru-Fru, canzonettista

Carmelo Valenti, Ministro della Giustizia

Massimiliano Lo Turco, Presidente del Tribunale di Castrogiovanni

Margherita, sua moglie

Pinella, loro figlia

Carmela, serva di casa Lo Turco

Ovidio van Buren, Capo di Gabinetto

La Martina, giudice

Sanfilippo, giudice

De Maria, giudice

Giulietta, cantante lirica

Cav. Piscitello, copista

Severino, usciere capo

Concetto, usciere

Domenico, inserviente d’albergo

Epoca: primi anni del ‘900

Suggerimenti utili per la riduzione degli attori nella copertura dei personaggi.

I personaggi di Severino, usciere capo (2° atto), di Concetto, usciere (2° atto) e del Cav. Piscitello, copista (2° e 3° atto) potrebbero essere coperti dai tre giudici (1° atto); ilpersonaggio di Domenico, inserviente d’albergo (3° atto) potrebbe essere coperto da Severino o da Concetto, già giudici al 1° atto; il personaggio di Giulietta, cantante lirica (3° atto) potrebbe essere coperto da Carmela, serva di casa Lo Turco (1° atto).


2

ATTO PRIMO

La scena:

Un elegante salotto in casa Lo Turco.

Nella parete di fondo c’è un’ampia apertura da dove, per mezzo di un disimpegno, si entra nel salotto e si può andare sia a destra che a sinistra; l’ingresso di destra fa da comune; al centro della parete del disimpegno vi è una vetrata da dove si scorge il giardino sottostante. Nella parete di sinistra vi è una porta interna per entrare nella stanza da letto della signora Margherita; nella parete di destra c’è un’ altra porta interna che immette nelle altre stanze.

Sul lato sinistro c’è un divano con un tavolinetto con sopra poggiati dei fogli e degli incartamenti; accanto la porta interna di sinistra è collocata un’angoliera adatta a poggiare un candeliere.

Sul lato destro un tavolo da gioco e quattro sedie. Sul tavolo vi è poggiata una coppa d’ottone. Altri mobili a piacere.

*********

ALL’APERTURA DEL SIPARIO LA SCENA E’ VUOTA.

SUBITO DOPO ENTRANO DAL FONDO, VENENDO DALLA DESTRA,

IL PRESIDENTE SEGUITO DAI TRE GIUDICI.


LO TURCO SANFILIPPO LO TURCO SANFILIPPO DE MARIA LO TURCO DE MARIA


Accomodatevi signori, accomodatevi, prego! Mi congratulo per la vostra

puntualità. Bene! Dovreste, però, osservare anche la stessa puntualità

alle udienze. ( Cattedratico e severo ) La Giustizia non dovrebbe mai

ritardare! Ricordatelo, signori Giudici!

Signor presidente, per carità, siamo venuti a casa sua per fare la solita

partita a carte e perciò non parliamo né di udienze né di Tribunale. Ci

basta il lavoro che facciamo la mattina.

Giusto! Niente Tribunale! Però prima di iniziare a giocare vi voglio

leggere la Circolare N. 123/2, ultima del signor Ministro della Giustizia

Carmelo Valenti, nostro illustre conterraneo.

Non potrebbe dispensarci, signor Presidente? Almeno per questa sera...

La leggeremo meglio in ufficio...

Solo un minuto. La leggerò senza commento. ( Va via per la porta interna

di destra ).

( Mentre prende posto al tavolo da gioco assieme a Sanfilippo ) Auffa! Cchi

rumpimentu di scàtuli! Non solo ci costringe a venire a casa sua per

giocare a carte, ma macari ccà ci rumpi l’anima con la Circolare del

Ministro.


3

SANFILIPPO

Il più tranquillo è La Martina. Guarda, si sta sistemando per dormire.

( Difatti il giudice  La Martina, appena è entrato, si è sistemato sul divano,

cercando una posizione comoda per dormire ).

DE MARIA

Beato lui! Fotte e se ne fotte! Questo pomeriggio è andato a Catania.

SANFILIPPO

Ci va anche il giovedì?

DE MARIA

Prima ci andava solo il sabato, ma in questi ultimi tempi ci va due volte

la settimana: il giovedì e il sabato. Tutto il suo stipendio se lo spende a

donne. Dice che ha le chiavi di tutte le “casa chiuse” ( Scoppiano a ridere ).

LO TURCO

( Rientra con in mano la Circolare ) Ecco, signori. ( Legge ) “Ministero

della Giustizia del Regno d’Italia. Circolare N. 123 sbarra 2. Oggetto:

Moralità e comportamento dei signori Giudici. Facendo seguito alla

Circolare N. 123/1, il Giudice  è tenuto a tenere... (senza leggere) Bella

questa assonanza: “tenuto a tenete”...

DE MARIA

Presidente!... Ci aveva promesso...

LO TURCO

Giusto! Senza commento. Allora: ( Legge ) ...”Il Giudice è tenuto a tenere

un comportamento irreprensibile e castigato sia in tribunale che a casa...”

( S’interrompe perché si sente il forte russare del giudice  La Martina ) Ma

che fa il giudice La Martina?

SANFILIPPO

Dorme come alle udienze.

DE MARIA

E’ andato a Catania questo pomeriggio, come tutti i giovedì

LO TURCO

Per che fare?

SANFILIPPO

Eh!... L’amore!

LO TURCO

( Severo ) Giudice Sanfilippo, non dimentichi che si trova in casa del suo

Presidente!  La  prego,  quindi,  di  moderare  le  espressioni  e  il  suo

linguaggio. ( Si porta al divano, siede e scuote La Martina ) Sveglia, giudice

La Martina!

LA MARTINA

( Tra il sonno e il risveglio in faccia a Lo Turco ) Pussi-Pussi!... Passerotto

mio!... ( Si solleva per dare un bacio ).

LO TURCO

( Furioso ) Non sono il suo passerotto... Sono il suo Presidente!

LA MARTINA  ( Svegliandosi completamente ) Oh!

... Lei?!... Mi perdoni signor Presidente,

ho dormito poco... avevo delle pratiche da studiare...

LO TURCO

Lei, oggi, è stato a Catania! E non voglio conoscere la natura delle

pratiche che ha studiato in quel posto dove è stato. Lei, un Magistrato!

LA MARTINA

Ma signor Presidente, sono anche un uomo. Obbedisco alla voce della

natura, alle sue leggi...

LO TURCO

Lei è innanzi tutto un Giudice

e deve obbedire alle leggi del Regno

d’Italia. Lei deve fare tesoro, invece, delle nuove Circolari emanate dal

signor Ministro di Grazia e Giustizia Carmelo Valenti.

PINELLA

( Entra dalla porta di sinistra ) Oh, excuse me...

LO TURCO

Vi presento mia figlia, arrivata dall’Inghilterra. ( I giudici si alzano ) I

miei colleghi del Tribunale.

PINELLA

Very pleased to meet you, Sirs…

DE MARIA

Cchi dici?

LO TURCO

Non lo so. E’ stata tre anni in collegio a Londra, per imparare l’inglese...

ma nello stesso tempo ha dimenticato l’italiano. ( Alla figlia ) Cosa vuoi?

PINELLA

( Nervosa ) My mother sends me to take a piece of paper.

LA MARTINA

Cu cui cci l’havi?

LO TURCO

Non ti capisco.

PINELLA

( Ripete più nervosa ) My mother sends me to take a piece of paper, for

packing.

SANFILIPPO

( A La Martina ) Vidi cchi voli, non la fari ‘ncazzari.


4

LA MARTINA    Io ho studiato francese.

MARGHERITA ( Entra dalla porta di sinistra ) E allora, Pinella?

LA MARTINA

SANFILIPPO    }( Contemporaneamente )Signora Presidentessa!

DE MARIA

MARGHERITA Buona sera, signori. Vengo a vedere per quale motivo la mia bambina si connuce e non mi porta quanto le ho chiesto.

PINELLA               Peper... paper!

LO TURCO           Ma che vuole?

MARGHERITA Vuole della carta.

PINELLA               Yes! Paper!... ( Va via per la porta di sinistra ).

MARGHERITA Io, voglio della carta.

LO TURCO           Che carta vuoi?

MARGHERITA Dei fogli di giornale. Della carta da avvolgere. Sto terminando di

LO TURCO

preparare le valigie.

( Va via dalla porta di destra ).

SANF ILIPPO

La signora Presidentessa ci vuol, dunque, lasciare?

DE MARIA

Cchi fa, parte?

MARGHERITA Questa sera stessa, con la mia bambina. Andremo a Tivoli per fare una visita a mio zio Eduardo, che è il direttore dell’albergo “Belvedere”, mentre mio padre era capo-cuoco nello stesso albergo. E’ stato lui ad inventare il famoso piatto “gli involtini di cavolo”. Non lo conoscete? Ecco la ricetta: prendete le foglie più larghe del cavolo, lavatele con acqua salata, stendetele su un piano e riempitele con carne tritata, uova sode e prosciutto. Poi prendete una grande padella...

LO TURCO           ( Che era appena rientrato ) Ma cara... che cosa dici? Cosa vuoi che interessi a questi signori, le tue ricette del... “cavolo”.

MARGHERITA Una ricetta si fa sempre bene a saperla, specie quando è una buona ricetta. Io me ne intendo perché sono stata cuoca. Sì, cuoca! E non mi vergogno a dirlo. Io non arrossisco delle mie umili origini. ( Con vocevelata di pianto ) Il povero papà: cuoco; la povera mamma: domestica; il nonno: maggiordomo; la nonna:...

LO TURCO           Margherita, ti prego!

MARGHERITA Sì, sì! Umili origini. Ero una ragazzina ingenua, una giovane apprendista cuoca... e tu mi hai sedotta. Hai colto il fiore ancora in bocciolo. Poi mi hai sposata. Hai fatto il tuo dovere. Il tuo do-ve-re! Facisti chiddu che dovevi fare.

LO TUORCO       ( Dandole dei fogli di giornale ) Bene, bene! Eccoti i giornali per i tuoi pacchetti. Ora vai di là e lasciaci finire la partita.

MARGHERITA Sì, me ne vado! ( Si avvia asciugandosi una lacrima ) sedotta, ma non abbandonata!... ( Mentre va via si blocca e manda un grido ) Ihhh!

MARGHERITA ( Indicando la coppa di ottone che si trova sul tavolo ) Guardate! Se io avessi

avuto cura degli ottoni in questo modo, quando ero a servizio all’hotel

“Paradiso”, mi avrebbero licenziata subito. ( Tira fuori dalla tasca una pelle

e comincia a lustrare energicamente la coppa ) A proposito, dottor De Maria

si è divertito ieri sera al “Diana”?

DE MARIA            Io? Al “Diana”? Mi cunfunnìu con qualche altro...


5

MARGHERITA Non si cunfunnissi lei, inveci! L’ho visto benissimo mentri ca traseva. Lei era! Lei! ( Piccola pausa ) Che ci fa? E’ scapolo... ( Va a posare la coppa sultavolinetto, strizza l’occhio e gli dà un colpetto di gomito ) Ammuccamu! ( Si

congeda ) Signori! ( Va via per la porta di sinistra ).

LO TURCO           Mi congratulo con lei, giudice De Maria. Un Magistrato che frequenta la

sala “Diana”.

DE MARIA            Signor Presidente, lei non conosce l’attrice che canta in quella sala. Una

sirena, una donna stupenda, un’ammaliatrice...

DE MARTINA    Si chiama Fru-Fru.

LO TURCO           Ne sono a conoscenza. Quella donna, canzonettista da Caffé - Concerto

col nome d’arte di Fru-Fru, ieri sera, dopo lo spettacolo, è rientrata

all’albergo “Esperia” in compagnia di un tale degenerato individuo, non

ancora identificato, che si è lasciato andare, assieme alla suddetta, a

schiamazzi, baldoria ed oscenità da suscitare un vero scandalo in tutto il

quartiere.  I  vicini  hanno  esposto  denuncia  ed  io  ho  ordinato  al

proprietario dell’albergo di mandare via e fare sloggiare la nominata

signorina Fru-Fru. Nel mentre sono in corso accurati accertamenti per

individuare l’accompagnatore latitante.

CARMELA           ( Entra dal fondo venendo da destra ) Signor presidente, c’è u patruni

dell’albergu “Esperia” ca voli parrari cu vossìa.

LO TURCO           Oh, lupus in fabula!

CARMELA           No, non cci n’havi sciabula...

LO TURCO           Quali sciabola, cretina! Fabula... fabula!

CARMELA           Dici ca canuscìu u lattanti...

LO TURCO           Chi?

CARMELA           Accussì dissi: u lattanti.

LO TURCO           Il la-ti-tan-te! Cretina! ( Rivolto ai Giudici ) Signori, permettete. ( Va via

per il fondo a destra, seguito da Carmela ).

SANFILIPPO       ( Imprecando, appena uscito Lo Turco ) Cornuto, cornuto, cornuto!

DE MARIA            Sanfilippo, con chi ce l’hai?

SANFILIPPO     Con l’albergatore. Mi ha riconosciuto quel cornuto.

LA MARTINA    Che vuoi dire?

SANFILIPPO     Sono io il lattante... ( si corregge ) Voglio dire: l’attinnenti... Morti

subitanea! Il la-ti-tan-te! Insomma, ieri notte in albergo con Fru-Fru

c’ero io!

LA MARTINA e DE MARIA ( Contemporaneamente ) Tu???

SANFILIPPO

Sì, proprio io! Ah, che notte ragazzi! Che notte! E che donna! Abbiamo

bevuto champagne francese. Abbiamo cantato... gettato dalla finestra i

bicchieri, le bottiglie... Abbiamo fracassato il tavolo e le sedie... rotto i

DE MARIA

vetri... Mi sembrava di essere ritornato studente...

( Che si era entusiasmato e, assieme a La Martina aveva intercalato “bravo!”,

“bene!”, intona l’inno goliardico ) “Viva Torino città di belle donne. Noi

siamo le colonne...

LA MARTINA e SANFILIPPO ( Si uniscono al coro ) ...Noi siamo le colonne!... ( Poi, tutte e

tre insieme ) “Viva Torino città di belle donne. Noi siamo le colonne! Noi

siamo le colonne!” ( Ridono e fanno schiamazzi ).

SANFILIPPO       ( Dopo una pausa, riprende il racconto ) Poi abbiamo spento le candele...

LA MARTINA    Nella sua stanza?

SANFILIPPO     Ma certo! Con la finestra aperta al chiaro di luna, lei si è spogliata...

LA MARTINA    Si è spogliata?

SANFILIPPO     Sì, sì!


6

LA MARTINA

E iù mi nni vaiu a Catania...

DE MARIA

( In estasi ) Continua.

SANFILIPPO

( Imita alcuni movimenti di spogliarello, poi un forte e prolungato abbraccio )

Ah!... Che notte ragazzi! Che notte! ( Dopo una pausa ) All’alba mi hanno

buttato  fuori.  Non  ho  capito  chi  è  stato.  Forse  il  proprietario

dell’albergo... Cornuto! Mi avrà riconosciuto. Sono rovinato!

DE MARIA

Non ti preoccupare. Archivieremo ogni cosa.

LA MARTINA

Silenzio! Il Presidente!... ( I giudici prendono subito posto al tavolo da

LO TURCO

giuoco ).

( Rientra dal fondo e puntando l’indice verso Sanfilippo, con tono severo )

“Quoque tu Sanfilippe fili mi?!”

SANFILIPPO

( Dividendo le carte e volendo apparire calmo e indifferente ) Sono pronto,

signor Presidente. Mi s’assetta ca è di manu...

LO TURCO

( C. s. ) Signori giudici, voi avete dimenticato la Circolare del Ministro

Carmelo Valenti sulla dignità della Magistratura. Dei giudici che si

lasciano vincere dalle passioni... ( Breve pausa ) Guardate me, invece: vado

forse a Catania, io? Frequento la sala “Diana”, io? Faccio baldoria

all’albergo “Esperia”, io? Eppure sono un uomo come voi!

SANFILIPPO

Ma signor Presidente, noi non siamo sposati.

DE MARIA

Lei, invece, per sua fortuna è felicemente sposato. Ha una bella moglie...

LA MARTINA

( Piano ) Cala!

LO TURCO

Fate dell’ironia? Ebbene, io non ho mai tradito mia moglie. Ho commesso

uno sbaglio, è vero! Ma sono stato punito. Lo sposata!

MARGHERITA ( Rientra dalla sinistra con un foglio di giornale in mano ) Massimiliano! Hai

letto questo foglio di giornale che mi hai dato poco fa? LO TURCO Margherita, per favore, lasciaci giocare la partita.

MARGHERITA Non hai visto che si prepara un movimenti nei quadri della Magistratura?

LO TURCO           E allora?

MARGHERITA Come “allora”? Si sempri friscu come al solito! Neanche questa volta vuoi fare qualcosa per avere una promozione?

LO TURCO           Ti prego cara, di non immischiarti in quello che non ti riguarda. Alla mia carriera so io come pensarci!

MARGHERITA Certo! Facennu a muffa in questo luogo di provincia. Signori miei, sono venti anni che restiamo a Castrogiovanni, senza che lui abbia avuto un minimo di avanzamento, mentre i suoi colleghi si portano avanti. Sapete chi è stato nominato Consigliere di Corte d’Appello a Roma? Il giudice Cardillo.

LO TURCO           Un cretino.

MARGHERITA Un cretino che però, ha saputo farsi strada e ti ha scavalcato.

SANFILIPPO     Ha una moglie troppo bella...

LA MARTINA    E anche molto compiacente...

DE MARIA            Al Ministero è di casa. La chiamano “il sofà della Giustizia”.

LO TURCO           Signori!

MARGHERITA Intanto il Cardillo avanza e fa carriera, mentri tu non ti sai smòviri di

ccà. Caro mio, quando si ha un po’ di ambizione si presenta la propria

moglie al Ministro.

LO TURCO           Presentare te, al Ministro? Per fare cosa?

MARGHERITA In primis gli darei la ricetta degli “involtini di cavolo”...

LO TURCO           Al signor Ministro?

MARGHERITA Certo! A tutti i Ministri ci piaci mangiare. Gli direi: signor Ministro,

prendete le foglie più larghe del cavolo...


7

LA MARTINA

SANFILIPPO {( Contemporaneamente ) Lavatele con acqua salata...

DE MARIA

MARGHERITA ... stendetele su un piano e...

LA MARTINA


SANFILIPPO DE MARIA


{ ( C. s. )... riempitele con carne tritata, uova sode e prosciutto...


MARGHERITA ... prendete una grande padella...

LO TURCO           ( Quasi gridando ) Basta! La mia promozione la voglio ottenere solamente per i miei meriti personali.

MARGHERITA Campa cavallo! Intanto io vado a Tivoli e uno di questo giorni sarò a Roma!

LO TURCO           Cosa dici?

MARGHERITA Niente! Cosi mei!

PINELLA               ( Entra dalla porta di sinistra, vestita da viaggio ) Mami, the carriage is

ready! ( Traduzione: “Mamma, la carrozza è pronta” ).

MARGHERITA Cchi è ca voi?

PINELLA               Carriage... ready!...

MARGHERITA ‘N’autra sparata di me maritu! Mandare la figlia a Londra, pirchì ‘a

picciridda doveva imparare l’inglese.

LO TURCO           Però, io, non le ho detto di dimenticare l’italiano.

CARMELA           ( Venendo dalla sinistra, entra dal fondo portando le borse da viaggio ).

PINELLA               The carriage is ready!

CARMELA           ‘A signurina dici ca c’è ccà sutta u carruzzinu pronto ppi jri a stazioni.

LO TURCO           ( Stupito ) Come?

PINELLA               Carriage... ready!...

CARMELA           Ccà sutta c’è u carruzzinu! Dici ‘a signorina.

PINELLA               ( Acconsentendo ) Yes! Yes!... Car-ruz-zi-nu!...

MARGHERITA ( Va via per la porta di sinistra ).

LO TURCO           Ma cose dell’altro mondo! Carmela, una serva ignorante, capisce quello

che dice, ed io laureato... non posso capire?

CARMELA           Ma no, signor Presidente, iù nenti capii. Visti ca c’è ccà sutta u

carruzzinu...

MARGHERITA ( Rientra col mantello, cappello e borsetta ) Massimiliano sbrigati ca si fici

tardu.

LO TURCO           Perché?

MARGHERITA Comu perché. Ci deve accompagnare alla stazione, no?

SANFILIPPO     Signor Presidente, noi ce ne andiamo...

LO TURCO           Ma no! Aspettate! Vado e torno subito. ( Va via dal fondo a destra, seguito

da Carmela ).

MARGHERITA ( Saluta ) Signori!... ( Si accorge che il bottone d’ottone della giacca diSanfilippo non brilla e manda un grido come prima) Ihhh! ( Prende dalla borsetta la pelle e lucida il bottone ) Ora si che brilla! ( Saluta ancora )

Signori!

LA MARTINA

DE MARIA       { ( Ad una sola voce )Signora Presidentessa!

SANFILIPPO

PINELLA               ( Rivolta alla madre ) Come on ( Trad. “Vieni!” )

MARGHERITA Comu?


8


PINELLA


Come on!... Come on!... ( pronuncia: “Camon!... Camon!...” ) .


MARGHERITA ( Capendo male ) E va bene: ca manu!... Ca manu! ( La prende per mano e


la trascina via per il fondo a destra ).


I TRE GIUDICI SI SIEDONO CONTROVOGLIA PER CONTINUARE A GIOCARE. AD UN TRATTO LA MARTINA SCATTA ALL’IMPIEDI.


LA MARTINA DE MARIA SANFILIPPO LA MARTINA DE MARIA SANFILIPPO LA MARTINA


Io non resisto più e vado via!

Aspetta! Fai pazienza se vuoi fare carriera...

E dobbiamo anche sopportare, ogni giovedì sera, la partita a briscola...

Ma almeno sapissi jucari... Mi l’accullàti ogni vota ppi cunpagnu... E

chistu fussi nenti. Io non sopporto più le sue prediche sulla moralità. Oh,

chi rumpimentu di palle!

A chi lo dici?

L’hai sentita l’ultima Circolare che ha letto?

Mi nni futtu, iù, da Circolare!


DAL FONDO SI ODE LA VOCE DI FRU-FRU E DI CARMELA.


DE MARIA CARMELA FRU-FRU


Cchi succedi?

( Da dentro ) Ci haiu ditto ca u signor Presidente è nisciutu!

( Da dentro ) L’aspetterò! Lasciami passare... ( Entra dal fondo seguita da

Carmela ).


CARMELA SANFILIPPO FRU-FRU SANFILIPPO CARMELA SANFILIPPO CARMELA LA MARTINA SANFILIPPO


Aspettassi!... E comu s’inficca!?!

( Quasi gridando ) Fru-Fru!

Oh!... Mimì!... Mimì caro!... Tesoruccio mio! ( Gli si butta in braccio ).

( Sollevandola sulle braccia e facendola girare ) Fru-Fru!... Fru-Fru!...

Fru-Fru bellissima!

Signorina cci staiu prijannu ca ccà non cci po’ trasiri...

Lascia stare, Carmela. Piglio tutto su di me!

Ca lo staio vidennu! Di sti tempi si vidunu cosi... Scanzatini Signuri! ( Si

segna) Patri, Figghiu e Spiritu Santu! ( E va via per il fondo a destra ).

Sanfilippo presentaci

Certamente! ( Depone Fru-Fru e fa le presentazioni ) Il giudice La Martina;

il giudice De Maria. La signorina Fru-Fru.


BACIAMANO DEI GIUDICI E SCAMBIO DI SALUTI.


DE MARIA

LA MARTINA

FRU-FRU

LA MARTINA

SANFILIPPO

FRU-FRU


Signorina, ieri sera l’ho applaudita alla sala “Diana”. Era meravigliosa,

stupenda, divina!

Io mi riprometto di venirla ad ammirare...

Deve venire sino a Roma. Perché e lì che dovrò debuttare.

Ora che l’ho vista da vicino, andrò anche in capo al mondo per ammirarla

sulla scena.

Ma perché sei venuta qui?

Per venire a trovare quel farabutto del vostro Presidente. Lo sapete cosa

ha fatto? Mi ha fatto cacciare via dall’albergo. Ed eccomi sulla strada.


9

LA MARTINA

Signorina Fru-Fru, se permette la posso ospitare nella mia casa sul lago. Il

lago mitologico dove Proserpina fu rapita da Plutone. Per me sarebbe un

onore.

SANFILIPPO

La Martina, non ti scurdari ca fusti a Catania...

DE MARIA

E’ un’ingiustizia! Trattare così una donna come lei! Con una voce di

sirena ed un viso di angelo. Per non dire del corpo. Bellissimo! Zuccaratu!

(  Le manda un bacio ). Peccato che a teatro mi devo accontentare di

vederla da lontano.

FRU-FRU

Ma adesso può vedermi da vicino.

DE MARIA

Sì, però, a teatro è meno vestita...

FRU-FRU

Ha ragione. ( Si toglie qualche indumento ) Eccomi, allora, come a teatro!

(  Disinibita,  toglie  ancora  altri  indumenti  sino  a  rimanere  vestita  da

canzonettista ) E... voilà!

ESIBENDOSI NEL NUMERO DELLA CANZONE “NINÌ TIRABUSCIÒ”,

COMINCIA A CANTARE E BALLARE COME SE FOSSE A TEATRO.

I TRE GIUDICI LE FANNO DA CORO, L’APPLAUDONO,

E L’AIUTONO A SALIRE SUL TAVOLO DA GIOCO.

ALLA FINE, CON UN SALTO,

SI ABBANDONA SULLE BRACCIA DEI TRE GIUDICI

CHE LA PRENDONO A VOLO.

CARMELA

( Che era entrata poco prima, si segna in modo buffo ) Patri, Figghiu e

Spiritu Santu!...

SANFILIPPO

Magnifico! Ragazzi, ho avuto un’idea stupenda! Carmela, fai salire le

valige della signorina.

CARMELA

Ccà supra?

SANFILIPPO

Non preoccuparti, ne rispondo io personalmente. ( Dandole dei soldi ) Su,

CARMELA

su! Fai presto!

( Andando via per il fondo, si segna come prima ed esce ).

SANFILIPPO

Ecco la nostra vendetta! Fru-Fru, ti ho trovato l’alloggio. Tu dormirai

qui!

DE MARIA

Ma cchi si’ pazzu?

SANFILIPPO

E perché? La signora Margherita è partita, la sua camera è libera e...

Fru-Fru ci si istalla! E’ tanto semplice.

DE MARIA

Bene! Magnifica idea! E’ anche un atto di giustizia.

LA MARTINA

Approvo! Anzi... Signorina Fru-Fru, posso farvi una proposta?

DE MARIA

La Martina, oggi fusti a Catania...

LA MARTINA

Ma no! Voglio proporre alla signorina questo: Se questa notte, lei

signorina, riesce a sedurre il Presidente e fargli tradire sua moglie, ci sono

cento lire di ricompensa.

FRU-FRU

Accetto!

DE MARIA

Io l’avverto che il compito sarà difficile.

FRU-FRU

Non per me. Io in questo genere di cose sono un’esperta.

CARMELA

( Entra dal fondo con le valige ) Ccà cci sunu i biligi. Unni l’haiu a mettiri?

SANFILIPPO

( Indicando la porta di sinistra ) Mettile lì dentro, nella camera da letto della

signora.

CARMELA

Vossìa u dici ppi scherzu?!

SANFILIPPO

Sì! E’ uno scherzo che voglio fare al Presidente.

LA MARTINA

Ppi fari farsa.

CARMELA

‘U triatru?


10


DE MARIA CARMELA FRU-FRU DE MARIA LA MARTINA CARMELA SANFILIPPO CARMELA LA MARTINA FRU-FRU SANFILIPPO DE MARIA LA MARTINA SANFILIPPO CARMELA SANFILIPPO


Proprio! Come a teatro.

Ah, si è ppi arridiri mi piaci!... U triatru... u triatru.. Sì, sì! Mi piaci.... U

triatru... (       Ridendo, si avvia per la porta di sinistra a posare le valige, ed

esce).

Com’è questa signora Presidentessa?

E’ un’ex cuoca di provincia, sedotta e poi sposata.

Che dà a tutti la ricetta degli involtini di cavolo.

( Rientra sorridente ) Quannu cumincia u triatru? A mia mi veni già

d’arridiri...

Tra poco! Intanto vai di là e avvertici quando arriva il signor Presidente.

( Avviandosi per il fondo ) Matri!... Comu cci pensu... U triatru!... ( Va via

a destra, trattenendosi dal ridere ).

( Aprendo la porta di sinistra ) Ecco il talamo nuziale. Mi raccomando, deve

essere come la prima notte.

(Guardando  verso  l’interno  )  Vediamo!  Coperta  ricamata  e  lavorata

all’uncinetto... E’ eccitante! Già mi sento inebriata. E poi quel raggio di

luna che entra dalla finestra... Vi prometto, signori, di essere all’altezza

del compito. Lo giuro! ( Va via per la porta di sinistra ).

E se dopo questa notte, il signor Presidente ci rompe l’anima con la sua

moralità...

Mi pari ca sta vinennu...

Filiamo dalla parte del giardino

Ottima idea! Dal giardino...

( Entra dal fondo a destra e ridendo avverte sottovoce ) Arrivau u signor

Presidenti.

( Portandosi alla porta di sinistra ) Eccolo! Fru-Fru fatti onore ( le manda un

bacio e scappa per il fondo a sinistra, preceduto da La Martina e De Maria ).


SONO CALATE LE PRIME OMBRE DELLA SERA.

DALLA VETRATA IN FONDO SI VEDE IL CHIARORE DELLA LUNA.


LO TURCO CARMELA LO TURCO CARMELA LO TURCO CARMELA LO TURCO


( Entra dal fondo a destra e vedendo Carmela che ride ) Ma che hai da

ridere? ( Non trovando i Giudici ) Se ne sono andati i miei colleghi?

Scumparuti sunu!... Ma jù nenti sacciu! ( Si trattiene dal ridere ) Vossìa,

signor Presidenti, si va a curcari? ( Scoppia a ridere ) ... Dda banna?...

No! Ma che c’è da ridere? Cretina! Vai subito a pigliarmi la vestaglia e la

papalina.

Sì, sì!... ( Scoppia un’altra volta a ridere ) Comu cci pensu?!... ( Va via per la

porta di destra ).

( Solo ) Queste sono le belle idee di mia moglie: assumere la serva cretina.

E vuole anche che andiamo a Roma. Io a Roma, con a fianco una moglie

come la signora Margherita, ex cuoca ed inserviente d’albergo; che se ci

invitassero a qualche ricevimento ufficiale, sarebbe capace di lucidare i

candelabri...

( Ritorna portando la vestaglia e la papalina ) Vossìa teni! ( porta anche un

candelabro acceso che depone sul tavolo ).

Oh, finalmente! ( Indossa la vestaglia e la papalina, poi dalla tasca prende il

piegabaffi e se lo applica ).


11

CARMELA

( Non potendosi trattenere dal ridere ) Matri!... Non cci la fazzu!... Comu cci

pensu!... ( Scoppia a ridere ).

LO TURCO

Ma che hai da ridere? Non è la prima volta che mi vedi col piegabaffi. Vai

via!

CARMELA

Sì, sì! Mi sta macari scappannu!... ( Scappa via in fretta per il fondo ).

LO TURCO

( Rimasto solo, si porta al tavolinetto del divano, siede  e sfoglia delle

pratiche. Dopo un poco s’ode la voce di Fru-Fru che canta la stessa canzone di

FRU-FRU

prima ) Chi c’è di là?

( Si affaccia in desabillè dalla porta di sinistra, tenendo in mano un candeliere

con la candela spenta ) Chi mi dà un po’ di fuoco?

LO TURCO

Una donna?! ( Si alza ).

FRU-FRU

E al signor Presidente Massimiliano Lo Turco che ho l’onore di chiedere

il fuoco?

LO TURCO

In persona! E voi cosa fate qui? Chi siete?

FRU-FRU

Chi sono? ( Canticchiando il motivo di prima ) Sono Fru-Fru, stella del

Varietà! Scritturata alla sala “Diana”

LO TURCO

Chi vi ha dato il permesso di introdurvi a casa mia?

FRU-FRU

Ma voi, signor Presidente! ( Posa in candeliere sull’angoliera ).

LO TURCO

Io?

FRU-FRU

Siete stato voi a farmi cacciare dall’albergo “Esperia”. E siccome devo

pur riposare questa notte, ho pensato di venire qui.

LO TURCO

A casa mia?!

FRU-FRU

Proprio! La signora Presidentessa, vostra moglie, è partita... almeno così

ho saputo, ed allora io ho preso la sua camera.

LO TURCO

Questa è violazione di domicilio: passibile di codice penale.

FRU-FRU

E’ solo per una notte. Domani alle otto prenderò il treno per Roma. Ho un

appuntamento col mio impresario di Siviglia.

LO TURCO

Partirete subito, invece!

FRU-FRU

Impossibile! Non ci sono più treni.

LO TURCO

Tornerete, allora, all’albergo. Scriverò un biglietto per farvi ridare la

camera. ( Si siede per scrivere ).

FRU-FRU

La mia camera è già stata occupata ed è tutto esaurito.

LO TURCO

Andate, allora, dove volete, ma certamente non passerete la notte in casa

mia. In casa del Presidente del Tribunale.

FRU-FRU

Ed invece, sì! Passerò la notte qui da voi! ( Gli si avvicina maliziosa, dopo

essersi seduta accanto ).

LO TURCO

( Scostandosi ) Ma riflettete, signorina. Se si venisse a sapere che voi avete

passato la notte nella mia camera da letto, mentre mia moglie era assente,

ne nascerebbe uno scandalo. Dovrei dare per subito le mie dimissioni.

FRU-FRU

Non avreste dovuto farmi cacciare dall’albergo. Oramai sono qui.

LO TURCO

Penseranno che abbiamo passato, io e voi, la notte assieme.

FRU-FRU

Avranno indovinato, giacché noi, davvero passeremo insieme la notte: io e

tu!

LO TURCO

Come? ( Si alza ).

FRU-FRU

( Dopo averlo spinto e fatto risedere, l’afferra e, mettendosi in ginocchio sul

divano, gli va addosso e gli sussurra ) Io e tu!... Noi due soli! Conoscerai che

cos’è veramente l’amore. Ti farò passare la più bella notte d’amore della

tua vita. Ti inebrierò!... E non ti annoierai!...

LO TURCO

( Si svincola e si alza ) Lasciatemi! ( Allontanandosi verso destra, si porta al

tavolo da gioco ).


12


FRU-FRU LO TURCO FRU-FRU LO TURCO FRU-FRU LO TURCO FRU-FRU LO TURCO


( Gli corre dietro e si poggia sul tavolo sino a strisciarci sopra per avvicinarsi a

lui ) Vieni!... Accogli le mie carezze!... Oggi non ho ancora sacrificato a

Venere e ne sento la mancanza... Sono nata per amare, io! Vieni! Vieni!

Vieni!... Voglio dormire con te questa notte! Tu mi piaci!...

Signorina Fru-Fru, io ho già passato la cinquantina.

I frutti maturi sono i migliori!

( Si sposta verso il divano ) Io non sono un frutto. Sono un uomo di scienza.

( Lo segue e gli si avvicina ) Anch’io sono una donna di scienza e ti

insegnerò tutti i segreti della mia scienza.

Ma...

( Lo fa sedere sedendogli accanto ). Vieni “micione”... Baciami!...

( Prende delle carte dal tavolinetto e si porta all’estremità del divano )


FRU-FRU


Lasciatemi, devo lavorare.

( Con un balzo gli è addosso, gli strappa le carte buttandole in aria ) Domani!


LO TURCO FRU-FRU LO TURCO CARMELA


Lavorerai domani!

I miei processi!... ( Cerca di alzarsi e raccogliere i fogli, ma lei lo afferra e

con forza lo bacia. Lui dapprima resiste, poi preso dalla passione, cerca di

abbracciarla e sta per distenderla sul divano, ma lei si stacca , si alza e si avvia

per la porta di sinistra).

Vieni!... C’è la luna di là... che ci aspetta! ( Esce ).

( Disorientato, si alza e raccoglie alcuni fogli da terra, ma subito, li butta in

aria., deciso ad andare da Fru-Fru. Difatti si toglie il piegabaffi e la papalina e,

a passo di danza, accennando il motivo cantato prima da lei, si avvia verso la

porta di sinistra, facendo girare spavaldamente la papalina poggiata sull’indice

della mano ).

( Entra dal fondo venendo dalla comune ) Signor Presidente, c’è ‘n cristianu


LO TURCO CARMELO


ca voli a vossìa.

Non ci sono per nessuno! ( Si porta al candeliere lasciato da Fru-Fru, poco

prima, sopra l’angoliera e, dopo aver messo sul capo la papalina alla ventitre,

accende un fiammifero, voltando le spalle a Carmelo che entra in questo

momento dalla comune ).

( Tenendo in mano una valigetta ) Scusate se insisto di essere ricevuto,


LO TURCO CARMELO LO TURCO CARMELA CARMELO LO TURCO CARMELO CARMELO CARMELO LO TURCO


signor Presidente.

( C. s.) Io non ricevo a quest’ora. Passate domani, sul tardi, al Palazzo di

Giustizia. ( Accende la candela ).

La prego... Sono Carmelo Valenti, Ministro di Grazia e Giustizia.

( Si gira tenendo in mano il fiammifero ancora acceso ) Oddio! Signor

Ministro... Lei, eccellenza?!... ( Si brucia la mano ).

( Sbuffando a ridere, va via per la porta di destra ) ‘U triatru!...

Signor Presidente la prego di scusarmi. Ho avuto un guasto alla macchina

e mi sono ridotto a quest’ora. E, siccome domattina all’alba dovrò

ripartire per Roma, ho voluto venire ugualmente a renderle visita.

Ha fatto benissimo... Ha avuto una bellissima idea... Ma si accomodi.

Grazie! ( Si porta avanti e, dopo aver lasciato la valigetta, si siede sul divano

all’estremità sinistra ). Lei, Presidente avrà di sicuro ricevuto l’ultima

Circolare del Ministero riguardante la dignità della Magistratura?!

Certamente! ( Si siede anche lui voltando le spalle alla porta di sinistra ).

Vede: alcuni scandali avvenuti di recente, purtroppo, hanno indirizzato

l’attenzione    del   Governo    e    mia    personale    sull’argomento    che     la

Magistratura deve essere al di sopra di ogni sospetto.

Certamente!


13


CARMELO LO TURCO CARMELO LO TURCO CARMELO LO TURCO


E quindi ho deciso di rendermene conto io stesso. Vado a costatare

personalmente percorrendo tutte le province ed arrivando all’improvviso.

Fa bene, eccellenza! Bisogna arrivare senza essere annunziati... Anche a

tarda ora!

Ah, signor Presidente! E’ doloroso quello che ho visto! Quello che sto

vedendo... La donna!

Oddio!... ( Impaurito si gira agitato, credendo che dalla porta di sinistra fosse

uscita Fru-Fru. Ma, rassicurato, si ricompone ).

( Continuando il suo discorso ) Dovunque la donna, dicevo. Questa nemica

eterna dell’uomo. Questa tentatrice sin dai tempi di Adamo. Ma d’ora in

avanti sarò spietato per la più piccola storia di donna che scoprirò nella

Magistratura. Sarò senza pietà! Bisogna che il Giudice, anche al di fuori

dell’ufficio, conservi la sua austerità, la sua virtù, la sua casta moralità.

( Dopo una pausa ) In questa casa, per esempio, tutto traspira austerità.

( Prendendo la coppa di ottone ) Non ho mai visto un ottone così splendente,

pare oro. Lei è maritàtu, vero? Voglio dire è ammogliato?

( Parlando piano ) Sì.


CARMELO LO TURCO FRU-FRU LO TURCO CARMELO FRU-FRU CARMELO FRU-FRU CARMELO LO TURCO FRU-FRU LO TURCO CARMELO FRU-FRU CARMELO FRU-FRU CARMELO LO TURCO FRU-FRU CARMELO FRU-FRU CARMELA FRU-FRU CARMELA LO TURCO


Come?

( Forte ) Sì! Sono ammogliato.

( Appare dalla porta di sinistra in camicia da notte molto seducente ) Allora

caro, non vieni a letto?

( Non sa dove sprofondare ) Mamma mia!

( A sé ) La Presidentessa! ( Si alza ).

Oh, scusate signore.

Sono io che devo chiedere scusa, signora, se mi sono permesso di venire in

casa vostra a quest’ora. Ma mi trovo in giro d’ispezione e come stavo

spiegando a suo marito...

( Trattenendo il riso ) Come? Mio marito?...

Signor Presidente, vuole presentarmi alla signora Presidentessa?

Presentarvi?

( Dopo avergli aggiustato la papalina sul capo ) Ma certamente caro, cosa

aspetti?

( Presentando ) Sua eccellenza il Ministro della Giustizia Carmelo Valenti.

( Baciandole la mano ) Signora Presidentessa, capisco di essere un intruso.

Ma no! Il Re è a casa sua in qualunque luogo del suo regno!

Il Re? Lei mi lusinga, signora. Io sono solamente il Ministro della

Giustizia.

Lei rappresenta il Governo, quindi la Nazione, quindi anche il Re. ( Si

inchina ).

( Tra sé ) Bella, colta e intelligente! ( A Lo turco ) Complimenti Presidente

Lo Turco, la sua signora è deliziosa!

Le sembra?

Signor Ministro gradisce un bicchiere di Porto?

Grazie! Signora, lei unisce magnificamente alle qualità della donna di

casa, la grazia della donna di mondo. ( A sé ) E’ certamente una donna

dell’alta aristocrazia.

( Suona il campanello oppure portandosi alla porta di destra chiama Carmela ).

( Appare subito e trattenendosi dal ridere ) accuminciau?

( A Carmela ) Vai a prendere per il signor Ministro del Porto.

Quali potto? Chi semu a mari?

( Intervenendo ) Del vino! Abbiamo dell’ottimo vino d’annata.


14


CARMELA FRU-FRU


Ah, u vinu. No u pottu. Ora u pottu! ( Va via dalla porta di destra ).

Chiedo scusa per la mia serva, signor Ministro, purtroppo in provincia

dobbiamo contentarci di essere servite da queste ragazze di campagna.


SI SENTE PROVENIRE DALLA DESTRA RUMORE DI BICCHIERI ROTTI.

LO TURCO ACCORRE IN FRETTA

ANDANDO VIA DALLA PORTA DI DESTRA.


CARMELO FRU-FRU


Da ora in avanti io citerò lei, come esempio, per tutte le mogli dei

Magistrati. Le devo confessare, signora, che non immaginavo di trovare,

in questo sperduto angolo di provincia siciliana, tanta classe e tanta

distinzione. Lei, signora è continentale, vero?

( Con un  falso e marcato accento siciliano ) No, siciliana sono! E lei? Sono


CARMELO LO TURCO


certa che è di origine spagnola, vero?

No, siculo sono! Etneo! Figlio di Mongibello!

( Entra dalla porta di destra, seguito da Carmela e, dopo averle fatto posare sul

tavolo il vassoio con bicchieri e bottiglia traballanti, la invita  ad uscire ) Vai


CARMELA CARMELO FRU-FRU CARMELO FRU-FRU CARMELO FRU-FRU CARMELO LO TURCO CARMELA


via! Via!

Si u sapissi so muggheri di stu triatrinu... ( Va via uscendo per il fondo a

destra ).

( Prendendo il bicchiere col vino che gli offre Fru-Fru ) Lei, signora, si reca

spesso a Roma?

Mai, eccellenza. Mio marito è l’uomo delle pantofole.

Fate male, Presidente, dovreste venirci spesso, invece. Io sono a vostra

disposizione.

Hai sentito caro? Dovresti andarci qualche volta.

Anche lei, signora... Roma è la capitale e le belle donne come lei si

troverebbero a loro agio nel bel mondo.

( Abbassando gli occhi ) Mi fate arrossire.

Presidente Lo Turco, mi convinco sempre di più che la sua signora, sotto

tutti i punti di vista, anche di Grazia e Giustizia, è veramente un modello.

Unico!

( Appare dal fondo ) Signor Presidente, ‘n autri cci nn’è! E comu è

cumminatu curiusu... ( Prende una sedia e si accomoda sul fondo come

spettatrice ).


CARMELO LO TURCO CARMELA


Deve essere il mio Capo di Gabinetto.

( A Carmela ) Fallo accomodare, cretina !

( Restando seduta ed invitandolo con la mano ) Avanti! Po’ tràsiri! ( Ride )

Quantu è curiusu!... ( Batte le mani come a teatro ).


DAL FONDO, VENENDO DALLA DESTRA,

CON TEUTONICO PASSO DI MARCIA,

APPARE OVIDIO.

PORTA UN CAPPELLO BIACO CON VISIERA E

OCCHIALI DA GUIDATORE AUTOMOBILISTA D’EPOCA.

DOPO ESSERSI PORTATO IN AVANTI ,

TOGLIE IL CAPPELLO, BATTE I TACCHI IN SEGNO DI SALUTO E

RIMANENE SULL’ATTENTI.


OVIDIO


( Parlando con accento tedesco ) Signor Ministra... Signori...


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CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO FRU-FRU LO TURCO FRU-FRU CARMELO FRU-FRU CARMELA LO TURCO CARMELA CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO FRU-FRU CARMELO FRU-FRU LO TURCO CARMELA FRU-FRU


(   Richiamandolo    )    Ministro!    Ministro!    Ca   sugnu   màsculu.  (      Poi,

presentandolo ) Il barone Ovidio van Buren, discendente degli Asburgo

d’Austria, mio Capo di Gabinetto. Il Presidente Lo Turco e la sua distinta

signora. ( Inchini e colpi di tacco da parte di Ovidio ) Ebbene caro barone

siete riuscito a riparare la macchina?

Nain! Non sono riuscita a far partire quello maledetto macchiàna. Non

capisco cosa essere successa... Certamenta dovremo lasciare quello in

questa posto e noi partire senza macchiàna.

Bravu! E dire che io volevo viaggiare col treno, ma lei ha insistito: “No

treno! La macchiàna!” E ora siamo costretti a farannilla a pedi. Treni

non ce ne sono sino a domani. Siete andato, almeno, a prenotare in

albergo?

Certamenta! Ma sono spiacente eccellenza, in alberga non ci sono camera

libera.

Come? Ma vi siete fatto conoscere?

Certamenta! E difatti l’albergatore mette a disposiziona della Mini...

Ministro la biliarda verde e una materazza.

La biliarda? Il biliardo volete dire?

Ià! Precisamenta!

E dovrei dormire sul biliardo? Al verde?

Spero eccellenza, che vorrete degnarvi di passare la notte sotto il nostro

tetto.

Ma...

Sarete nostro graditissimo ospite.

Ma signora, non voglio arrecare disturbo...

Che disturbo? Ci farete un vero piacere accettando la nostra modesta

ospitalità. ( A Carmela ) Prepara la camera per il signor Ministro.

( Portandosi avanti ) Quali càmmira?

( Spingendola verso la porta di destra ) La mia! La mia, cretina! Vai!

( Avviandosi ) Ma chistu Ministru veru è? ( Va via ).

Quando è cosi, Ovidio... cedo a voi la biliarda e la materazza. E... andate a

dormire di sponda. Vada! Vada!

( Battendo i tacchi ) Signora!...

( Subito ) Lassa stari a signura.

No! Signora Ministro!... Signori... ( Col suo teutonico passo di marcia, va via

da dove è entrato ).

Che portamento distinto!

Si non fussi ca scangia i màsculi ppi fìmmini... ( Ricordando ) Oh! Mi

scurdai d’avvirtillu di venirmi a prendere domattina alle otto, per partire

col primo treno . Così tolgo il disturbo ( sta per avviarsi ).

( Trattenendolo ) Aspettate! L’avvertirà mio marito. Corri caro, avverti il

barone che sua eccellenza partirà alle otto di mattina.

( Avviandosi per il fondo a destra ) Come vorrei essere alle otto e un

minuto! ( Va via ).

( Entra dalla porta di destra portando un candeliere spento e i fiammiferi ) La

càmmira è pronta! ( Posa tutto sul tavolo e dice sottovoce a Fru-Fru ) Stu

triatrinu longu si fici. Iù mi vo’ cuccu... ( e sbadigliando si avvia per uscire

dal fondo, ma assonnata, va a sbattere nella parete ). Morti subitania!

Malidittu u triatru e cu è ca u spirimintau! ( Va via ).

( Prende i fiammiferi e cerca di accendere il candeliere ).


CARMELO


Signora, io resto estasiato... Il suo desabillé è un incanto!


16

FRU-FRU

Non mi faccia ancora arrossire... Vede eccellenza, mi tremano le mani e

questi fiammiferi che non si accendono.

CARMELO

Nelle  sue  mani,  signora?  Non  accendersi  a  contatto  con  lei?  E’

impossibile!

FRU-FRU

( Pudica ) Eccellenza... La prego!...

LO TURCO

( Ritorna ) Il barone Ovidio è stato avvertito, eccellenza. Domattina sarà

puntuale. ( A sé ) Speriamo!

CARMELO

Caro Presidente io la ringrazio! E’ stato veramente gentile, lei e la sua

adorabile signora...

FRU-FRU

( Ha acceso la candela ) Ecco il vostro candeliere, eccellenza.

CARMELO

( Prende il candeliere e si emoziona al contatto della mano di Fru-Fru )

Grazie!...

FRU-FRU

( Gli porge la mano piegandosi in un inchino ) Buona notte, eccellenza.

CARMELO

( Con gli occhi puntati sulla parte del seno scoperto di Fru-Fru, le bacia la

mano ) Buona... Bona!... Bununa!

LO TURCO

( Si era già portato alla porta di destra ) Buona notte, signor Ministro.

CARMELO

( Si ricompone e si avvia per la porta di destra ) Buona notte, Presidente. ( Si

gira, rimanendo per un po’ a guardare con occhi languidi Fru-Fru, poi si

decide ad andare e va via ).

LO TURCO

( Investendo Fru-Fru ) Ma cosa avete fatto? Come vi è venuto in mente? E

con quale faccia tosta...

FRU-FRU

Così mi ringrazi? Come? Io ti ho salvato da una situazione veramente

imbarazzante e tu mi ringrazi così?

LO TURCO

Io che non avevo mai mentito in vita mia! Io che ho trascorso sino ad ora

una vita integra di Magistrato illibato!... Ecco che in un solo attimo mi

trovo a dover mentire al mio più alto superiore: il Ministro della Giustizia

in persona!

FRU-FRU

Non temere. Il Ministro domattina se ne andrà e nessuno saprà niente.

Peccato! Mi è tanto simpatico. Ha gli stessi occhi di Ramon.

LO TURCO

Chi è Ramon?

FRU-FRU

Un torero spagnolo che ho conosciuto a Siviglia. Un torero caliente! Ha gli

stessi baffi, lo stesso portamento... ( Si esibisce nell’atteggiamento del torero

che affronta il toro nell’arena ) Acah toro!... ( Va a piazzarsi davanti la porta

di  sinistra  )  Vieni!...  Andiamo  a  letto!...  (  Come  prima,  assume

l’atteggiamento del torero ) Acah toro!... Su, vieni!...

LO TURCO

Cosa?

FRU-FRU

Dal momento che hai ceduto la tua camera, io ti offro la mia.

LO TURCO

( Prendendo il candelabro ) Io andrò a dormire nel ripostiglio.

FRU-FRU

Ma poco fa...

LO TURCO

Poco fa stavo per perdere la testa. E’ stato un momento di follia! Ma è

passato e sono salvo. Ora posso guardare in faccia e leggere senza rossore

la Circolare N° 123/2. ( Va via per il fondo, portandosi il candelabro ).

FRU-FRU

( Rimasta sola ) No! No! Non è giusto! Con due uomini in casa e uno che

dorme sul biliardo, io dovrei dormire da sola?! ( Si porta all’angoliera e

CARMELO

prende il candeliere acceso in precedenza da Lo Turco ).

( Tenendo in mano il suo candeliere con la candela accesa, appare dalla porta

di destra indossando un lunga e larga camicia da notte e un copricapo a rete

del tipo Andaluso ) Vogliate scusarmi, signora ma devo aver lasciata qui la

mia valigetta...

FRU-FRU

( La prende la valigetta e gliela dà ) Eccola!


17

CARMELO

( Dopo averla presa, rimane per un attimo a guardare negli occhi Fru-Fru, poi

si decide ad andare via e si avvia alla porta di destra ).

FRU-FRU

( A sé ) Oh Dio! Come somiglia a Ramon!

CARMELO

( Bloccandosi, si gira ) Il Presidente si è coricato?

FRU-FRU

Già dorme profondamente.

CARMELO

( Soffia di nascosto sulla candela e la spegne ) Ah!... Si è spenta!

FRU-FRU

( Con intenzione gli si avvicina ) E noi la riaccenderemo!... Vi do io il

fuoco!... Voi siete il Re!

CARMELO

Il Re?

FRU-FRU

( Seducente ) Sì, sì! Il Re!

CARMELO

Ma il Re, dovunque si trovava, era sempre a casa sua. L’avete detto voi.

FRU-FRU

E’ vero! Il Re è sempre a casa sua!

CARMELO

Se il Re fosse arrivato in provincia, in un piccolo paese come questo, e

avesse trovato una donna bellissima, anche se fosse stata la moglie di un

Presidente di Tribunale, e le avesse detto: “Ti amo”, lei cosa avrebbe

risposto?

FRU-FRU

( C. s. ) Sono vostra, Maestà!... ( Gli cade sulla braccia ) Eccomi!

CARMELO

Signora!...

FRU-FRU

Ramon!...

CARMELO

No! Car-me-lo!

S I P A R I O

( fine del primo atto )


18

ATTO SECONDO

La scena:

il gabinetto del Ministro della Giustizia a Roma.

( Si può usare lo stesso ambiente del primo atto con variazione dei mobili e di qualche elemento )

Le due porte laterali di destra e di sinistra conducono negli uffici, mentre l’ingresso sul fondo, conduce: a sinistra nella parte interna del palazzo e a destra nella parte esterna, che fa da comune.

Dalla vetrata in fondo a questo ingresso, si scorge un panorama della città di Roma. Sul lato sinistro ( dove al primo atto era collocato il divano ) vi è una scrivania e su questa sono visibili un tagliacarte, un posacenere e alcuni soprammobili tutti di ottone. Accanto alla scrivania vi è il cestino della carta.

Quasi al centro, postato un poco sulla destra, vi è un divano messo di fronte al pubblico; in prima, poggiata alla parete de destra, si trova una cassapanca.

Appese alle pareti ci sono: una carta geografica, uno stemma sabaudo e il ritratto del Re.

*********

ALL’APERTURA DEL SIPARIO

SEVERINO E’ DISTESO SUL DIVANO DORMENDO E RUSSANDO.

DOPO UN POCO ENTRA DAL FONDO CONCETTO CHE PORTA DEI GIORNALI.


CONCETTO SEVERINO CONCETTO SEVERINO CONCETTO SEVERINO CONCETTO SEVERINO CONCETTO SEVERINO CONCETTO


( Scoprendo Severino ) Oh, varda che beddu?! U figghiu!... Pari ‘n

angileddu ca dormi... E poi dicono che siamo noi meridionali a non

lavorare. Iù mi levu ‘a saluti... e iddu s’arrichìa a dòrmiri. ( Lo chiama ad

alta voce ) Severinooo!

(  Si  sveglia  di  soprassalto,  perde  l’equilibrio  e  cade  a  terra  )  Signor

Ministro... io...

Si jù fussi ppi daveru il Ministro, ti avrei fatto filare. Arrusbigghiamini ca

è tardu! Ho portato i giornali.

( Alzandosi e componendosi ) Senti, terrun della malora! Questi scherzi a

me non garbano mica! ( Prende i giornali e si siede comodo sul divano ) Che

ore sono?

I reci e menza.

Come?

Le dieci e trenta. ( Si porta alla scrivania e svuota il posacenere ) Ieri sera il

signor Ministro ha lavorato sino a tardi... Mancu mi pari veru!

( Sfogliando i giornali ) Da che cosa lo deduci?

Dal posacenere pieno di mozziconi si sigarette.

Questo prova, invece, che il signor Ministro ha fumato molto, no che ha

lavorato. ( Vedendo che Concetto ha preso il tagliacarte per lucidarlo ) Che

cosa fai, ora?

Levo lo sporco, dato che la donna delle pulizie stamattina non è venuta...

Ha parturìri e non potrà venire per qualche giorno.


19

SEVERINO

Tu non devi pulire! Se l’ufficio del Ministro della Giustizia rimane sporco

è una cosa normale! Quel meridionale, fatto Ministro per sbaglio, ci sta

bene nello sporco!

CONCETTO

Non lo puoi soffrire!

SEVERINO

Io non sopporto tutti i terroni come te, Ministro compreso, che avete

invaso il palazzo del Governo. Chi lo avrebbe mai detto: il Ministero della

Giustizia affidato ad uno del Sud. Ad uno che non sa fare altro che

riempire il Ministero di meridionali e spassarsela con le cantanti liriche di

terza categoria... Oh!... Finalmente ho trovato un giornale che lo attacca

di buona maniera. Parla anche di questa sua amante lirica che gli ha fatto

perdere la testa. ( Posa il giornale sulla scrivania ) Questo lo deve leggere

per primo!

PISCITELLO

( Entra dal fondo venendo da sinistra ) Sua eccellenza non è ancora

arrivatu?

SEVERINO

( Avviandosi per il fondo a sinistra ) Ecco un altro meridionale. E’ pieno il

Ministero!... E’ pieno!... Terrun!... ( Va via mormorando delle invettive ).

PISCITELLO

Cu cui cci l’havi?

CONCETTO

( Che si era seduto sul divano sfogliando un giornale ) Cavaleri Piscitello, il

signor Ministro non spunta prima di minzijornu.

PISCITELLO

( Esce dalla tasca l’orologio e guarda l’ora ) Comu fazzu? Devo andare alla

stazione a pigghiari a me muggheri... A cu ci lu dumannu il permesso?

CONCETTO

E può darisi ca oggi mancu veni. Chiddu travagghiu non nni mangia!

Turnassi versu l’una, ca forsi u trova... Sempri si veni! Ma mi pari

CARMELO

difficili... Non nni mangia travagghiu! No-nni-man-gia!

( Che già era entrato dal fondo a destra, senza essere visto da Concetto )

Paisaneddu...ccà sugnu! Sono presente caro Pappalardo! Sono pre-sen-te!

E senza sfottere, altrimenti ti rispedisco in Sicilia da dove ti ho prelevato.

Intra a sacristìa di l’Arcivescovado di Catania!

CONCETTO

( Scattando in piedi ) Signor Ministro... agli ordini!...

CARMELO

Cercami il barone Ovidio, il mio Capo di Gabinetto, e dicci di vèniri da

me subito.

CONCETTO

Subito!

CARMELO

Cchi fai u pappajaddu? Senza ripetere le mie parole.

CONCETTO

No, dicu “subito”, cci staiu jennu subito. Vah, mi precipitu! ( Esce in fretta

per il fondo a destra ).

PISCITELLO

( Facendosi avanti timoroso ) Eccellenza... Siccome arriva me muggheri...

CARMELO

( Non facendolo continuare ) Lei, cavaliere Piscitello, mi trovi la pratica che

riguarda il giudice  Massimiliano Lo Turco, Presidente del Tribunale di

Castrogiovanni.

PISCITELLO

Lo Turco? Non l’ho mai sentito nominare.

CARMELO

I Giudici di grande valore non fanno mai parlare di se stessi. Vada

Piscitello, mi porti subito la pratica Lo Turco e mi prepari un decreto di

trasferimento del medesimo da Castrogiovanni a Roma.

PISCITELLO

Del medesimo? Cu è stu “medesimo”?

CARMELO

Piscitello!... Del medesimo vuol dire dello stesso. Cioè del giudice Lo

Turco.

PISCITELLO

Ah, sì, certo!... Come comanda!... ( Si avvia per uscire dal fondo a sinistra )

Lo Turco... Lo Turco...?... ( Si ferma, si gira e chiede ) Forse è Lo Grande?!

CARMELO

No! Lo Turco! Tur-co! Come Otello!

PISCITELLO

Ma Otello era moro.


20


CARMELO PISCITELLO CARMELO SEVERINO CARMELO SEVERINO CARMELO SEVERINO CARMELO SEVERINO CARMELO SEVERINO CARMELO SEVERINO CARMELO SEVERINO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO


E chistu è turcu! Piscitello non mi facissi perdiri a pacienza! Il giudice Lo

Turco del Tribunale di Castrogiovanni!... Vada, vada!

Sissignore! Ho capito!... ( Riprende l’orologio, guarda l’ora e a sé ) Cci

arrivu!... ( Va via in fretta ).

( Rimasto solo, si porta alla scrivania e si siede ) I giornali!... Diamo

un’occhiata alla stampa... Mai, però, ca parrunu del mio Ministero! E diri

ca qualche circolaretta l’ho emanata... Oh, oh! Varda ca chistu parra di

mia! ( Legge ) “Il Ministro della Giustizia ama la lirica” ( Senza leggere )

Quali lirica? I soliti smàfiri di giornalisti. Quannu mai?! Io amo il varietà,

invece! Mi piace, macari, l’operetta, ma a lirica non l’haiu pututu

suppurtari! ( Legge ) “Il nuovo Ministro della Giustizia è Carmelo

Valenti, un meridionale nominato Guardasigilli del Regno, che sarebbe

adatto  invece  a  guardare  le  vacche,  mentre  la  sua  amante,  una

modestissima cantante lirica...” ( Senza leggere grida ) Usciereee!

( Appare subito dal fondo ) Eccomi, eccellenza!

Vulissi sapiri chi ha comprato questo giornale?

Che giornale è?

U cchiù bestia giurnali ca c’è! ( Legge il titolo ) “Il Trombone”. Non l’ho

mai sentito nominare.

E’ un giornale nuovo, eccellenza e ho pensato che avrebbe avuto il piacere

di leggerlo.

Iù mi cci stuju... ( Calmandosi ) Basta! Questi giornali cretini e di poco

conto, io non li voglio leggere. Intesi?

Va bene, eccellenza! ( Si avvia per uscire in fondo a destra ).

( Richiamandolo ) Severino! Avevo ordinato di far portare via quella

cassapanca. Non la voglio più in questa stanza!

Provvederò, eccellenza. ( Si avvia ).

( Richiamandolo ancora, mentre si pota davanti la scrivania ) Severino, questi

ottoni devono essere lucidati. Perchè non si e fatta la pulizia?

La donna addetta alle pulizie è in congedo per maternità. Sta per

partorire e non può fare le due cose contemporaneamente: o partorisce o

lucida gli ottoni.

Chiamate un’altra donna non gravida.

Sarà fatto, eccellenza! ( Va via ).

( Entra dalla porta di destra e saluta sbattendo i tacchi ).

( Ha un soprassalto non vedendolo entrare poichè gli voltava le spalle )

Matri!... ( Si gira e rassicurato alla vista di Ovidio, lo investe ) Morti

subitania! Barone Ovidio, che modi sunu chisti? Mi parsi na scupittàta.

Di sti tempi ca c’è un attentato dopo l’altro... Non ne avete bocca per

parlare?

Certamenta!... Buon giorno! ( Sta per sbattere i tacchi ).

( Subito ) Fermu! Senza scupittàti... Non c’è di bisognu di sta sbattuta di

tacchi cu mia.

Sono a sua disposiziona!

Caro barone, vi ho fatto chiamare perchè ho bisogno di voi. Dovete darmi

un consiglio.

Una consiglio?

Proprio! Si tratta di una questione delicata. Un affare di cuore... Ovidio,

questa notte non ho potuto dormire. Non ho chiuso occhio.

Parchè?

Ho pensato tutta la notte a lei.


21


OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO


Avete pensato a me?

Ma no! Cosa avete capito? A lei! A lei, fimmina! Iù mi nni staiu sbattennu

di vui! Ho pensato a lei, invece! Alla bella signora ammaliatrice che ho

avuto la fortuna di incontrare. Ovidio, sono innamorato!

Della signorina Giulietta?

Ma no! Quali Giulietta?! Non ci penso nemmeno. Niente più lirica!

Specialmente dopo chiddu ca scrìvunu i giurnali... La mia relazione con

quella cantante lirica è finita! Ormai ho trovato un’altra avventura. E che

avventura! La vera, la più imprevista, quella che ho desiderato per tutta

la vita! L’avventura con una donna di gran classe... E’ stato come un

colpo di fulmine. Ovidio, una donna fedelissima, che non aveva mai

tradito il marito... All’improvviso... appena mi visti... Pafte! Mi cade tra le

braccia e...

Sviene?

No! Anzi s’appiccica cu mia comu ‘n araciu di mari... Si incatena a me!

Merito del vostro fascino, eccellenza.

Modestamente!... Ah, che donna! O meglio: che donne! Sì, che donne!

Erano due?

Una! Sempri una! Ma come se fossero due! Ovidio, in lei ci sono due

donne. Due donne nello stesso corpo!

Sorelle siamesi?

U bestia ca si! Quali siamesi? Due donne in una. Metaforicamente! E sono

una diversa dell’altra. La prima: una donna dell’alta società... Colta...

elegante... fine... riservata... timida... Poi si scatena l’altra: una donna

sensuale... calda... avida... sarvaggia... tutta ca trema... Eh, caro Ovidio, io,

prima di conoscere questa donna, non sono stato altro che un bambino

inesperto; un collegiale!

Voi, una collegiale?

“Un” collegiale: sempri màsculu! Ma un màsculu non tanto esperto.

Invece lei espertissima. Mi ha insegnato tutto! Ho imparato certe cose... E

quannu pensu che una donna simile, anziché a Roma l’ho incontrata a

Castrogiovanni...

Ma allora si tratta della signora Lo Turco?!

Proprio! Oh, ma pipa!

( Dal taschino estrae la pipa e gliela porge ).

Dico: silenzio! Nessuno deve sapere!

Certamenta! ( Conserva la pipa ) Ho già dimenticato la confidenza che

avete fatto. Io sono una uomo!

Brava! ( Si corregge ) Voglio dire: bravo! Dimenticate! Tanto più che la

signora Lo Turco mi ha promesso che oggi verrà a Roma e questa mattina

stessa verrà qui al Ministero a trovarmi. Si è sobbarcata questo lungo

viaggio da Castrogiovanni sino a Roma per vedermi... Tutto ciò, però, non

può continuare.

Ha intenziona di lasciarla?

A cui? Cosa avete capito? Non può continuare a fare tutta questa strada

ogni vota per incontrarmi. Perciò ho deciso di trasferire il marito a Roma.

Ho già dato delle disposizioni.

A Roma? Da Castrogiovanni a Roma? E’ una promozione che farà una

scandalo. Ne parleranno i giornali.

“Il Trombone”?! Veru è! Ma allora datemi ... “una” consiglio.

Volete dire “un” consiglio?!


22


CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO


( A sé ) Si lu ‘nsignàu?!

Ecco: bisogna andarci con cautela... Con pieda di piombo...

Cu cchi?

Pieda... ( indica i piedi ) Pi-e-da di piombo!

( A sé ) N’autra vota! Cchi viziu! ( Forte ) Va bene: “piedi di piombo”. Ho


OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO OVIDIO CARMELO


capito!

Lo avviciniamo, ma non a Roma. A Reggio Calabria!

Troppo lontano. A Gaeta!

Gaeta è stata promessa al giudice Ingiulla.

E Civitavecchia?

Promessa al cugino dell’onorevole Ingrassia. Potrebbe essere mandato a

Rieti che è stato promesso al suocero del deputato Nicoletta, ma è

moribonda.

Chi il suocero o Nicoletta?

Il suocero.

E allura: “moribondo” màsculu! E va bene: Rieti! Spiramu ca chistu si


decidissi a mòriri prestu.

PISCITELLO   ( Venendo da sinistra, entra dal fondo, portando un foglio e una carpettamolto impolverata ) Ecco qui la pratica “Lo Turco” ( Soffia alla polvere ed

CARMELO

investe esageratamente Concetto ) E qui c’è il decreto di trasferimento...

( Allontanando la polvere facendo vento con le mani e dopo alcuni colpi di

tosse ) Bisogna rifare tutto! Il giudice Lo Turco è nominato Presidente a

Rieti.

PISCITELLO

A Rieti? Ma lei aveva detto Roma.

CARMELO

Ora ho deciso per Rieti. Andate a preparare il decreto di trasferimento da

Castrogiovanni a Rieti.

PISCITELLO

( Indicando il foglio ) Ma allora questo lo devo buttare? Dopu menzura ca

cci travagghiu...

OVIDIO

Ma Piscitella...

PISCITELLO

( Si gira ) Arrivau me muggheri?... Unn’è?

OVIDIO

Voi Piscitella!

PISCITELLO

“Lo”... Piscitello!

OVIDIO

Così ha deciso il Ministro! Andate!

PISCITELLO

( Guarda ancora una volta l’orologio ) Ci arrivu!... ( Va via in fretta per il

fondo a sinistra, borbottando ).

SEVERINO

( Entra dal fondo venendo dalla destra ) Eccellenza è venuta la signorina

Giulietta.

CARMELO

Trattenetela! Io non ci sono! Pensateci voi, Ovidio. Ditele che sono in

riunione al Consiglio dei Ministri e mandatela via. ( A Severino ) Io, per

quella lì non ci sono! Avete capito? Non-ci-so-no! Sto aspettando, invece,

la  signora  Lo  Turco,  moglie  del  Presidente  del  Tribunale  di

Castrogiovanni. Appena arriva fatela passare subito! Solo lei e nessuna

altra persona. ( Esce per la sinistra in fondo ).

OVIDIO

( A Severino ) Dite alla signorina Giulietta che il signor Ministro è

occupato nella riuniona. ( Esce per la porta di destra ).

SEVERINO

( Solo ) Io non dico bugie per un Ministro meridionale. ( Si porta in fondo e

rivolto verso destra ) Signorina, si accomodi.

GIULIETTA

( Entra dalla comune ) Sua eccellenza dov’è?

SEVERINO

Se il signor Ministro non fosse nato nel Sud, io vi avrei detto che è

occupato in una riunione al Consiglio dei Ministri, ma siccome è un

Terrun, io vi dico, signorina cara, che non vuole ricevervi.


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GIULIETTA SEVERINO GIULIETTA SEVERINO GIULIETTA SEVERINO GIULIETTA SEVERINO GIULIETTA SEVERINO


Vorrebbe forse lasciarmi? Mi vuole, dunque, scaricare?

Proprio! Ha trovato già la sostituta.

La sostituta? E chi sarebbe questa sgualdrina?

Avete detto bene: una sgualdrina! E’ la signora Lo Turco, moglie di un

giudice Presidente del Tribunale. Una moglie che vuole certamente far

promuovere il marito...

Un marito con tante corna quante sono le guglie del duomo della mia

città.

Parlate delle guglie del duomo di Milano? Ma allora voi siete milanese!

Precisamente! Nata e vissuta all’ombra della “Madunin”!

Magnifico! Anch’io son de Milan! E quel Terrun di Ministro vuole

disfarsi di una lombarda come voi?!

Ora vado a casa sua e farò lì, una tale scenata... Farò succedere uno

scandalo!

E’ qui che dovete far succedere lo scandalo. Qui al Ministero. Così impara

il Terrun. Io vi aiuterò! Fate cosi: vi appostate nella piazza, vicino alla

fontana e state all’erta. Io, appena arriva la signora Lo Turco e il

Ministro la riceve, vi faccio segnale col fazzoletto così, da quella vetrata.

( Fa l’atto di sventolare il fazzoletto e indica la vetrata in fondo) Voi venite e


GIULIETTA SEVERINO OVIDIO SEVERINO OVIDIO SEVERINO CONCETTO OVIDIO CONCETTO OVIDIO CONCETTO


fate la scenata. D’accordo?

D’accordo! Aspetto il vostro segnale. Grazie! ( Gli dà un bacio sulla guancia

e va via per il fondo a destra ).

( Solo ) Ora ti preparo un altro bel servizio, mio caro Terrun. ( Esce dalla

tasca un campanello e lo sistema sotto il cuscino del divano ) Ecco! appena tu

e la tua madama vi sedete, suonerà questo campanello e tutti gli uscieri

accorreranno per romperti le uova nel paniere, Terrun!

( Appare dalla porta di destra ) Ebbene, avete mandata via quella signorina

Giulietta?

La signorina è andata via proprio in questo momento e... non tornerà più!

Bene! Potete avvisare il signor Ministro.

( Avviandosi per uscire dal fondo a sinistra ) Gli dirò che è stato servito a

dovere! ( Va via ).

( Entra dal fondo venendo da destra, si porta avanti e annuncia ) C’è la

signora Lo Turco che chiede se il signor Ministro può riceverla.

Certamenta! Ià! Il Ministro aspettava signora! Fatela entrare subito! Sua

eccellenza verrà a momenta! ( Mentre Concetto si avvia ) Sentite:quando la

signora sarà qui, nessuno deve entrare in questa posto. Il Ministro vuole

rimanere solo con signora. Capìta?

Ho capito! Non fazzu tràsiri a nuddu!

Fate entrare la signora! ( Va via per il fondo a sinistra ).

( Solo ) Sarà la nuova favorita!... ( Si porta sul fondo e rivolto verso destra )

Si accomodi, signora.


MARGHERITA ( Appare sul fondo venendo da destra. Indossa un vestito nuovo ) Grazie!...


CONCETTO MARGHERITA CONCETTO


Sua eccellenza verrà subito. Aspettava già la signora.

( Portandosi avanti ) Sua eccellenza mi aspetta?

Proprio! Così ha detto. ( A sé, dopo averla osservata ) Non si può dire una


bellezza... Mah! Ognuno ha i suoi gusti.

MARGHERITA E come ha fatto il Ministro a sapere che mi trovavo a Roma? CONCETTO Non lo so, signora. ( Le gira attorno, poi a sé ) Forsi vidènnula spugghiata...


24

MARGHERITA Il Ministro avrà di sicuro un servizio efficiente di polizia, per essere informato della mia presenza a Roma. ( Dopo una pausa ) Giovanotto,

perchè mi osservate in quel modo? Vi piace questo vestito che ho comprato qui a Roma?! ( A sé ) Pari ca mi voli spugghiari cu l’occhi. Videmu si mi riesce di intrigare un poco, come ha fatto la signora Cardillo. ( Forte ) Giovanotto, ho sentito dire che al signor Ministro ci piacciono le gonnelle. E’ vero? ( Ora è lei che gli gira attorno ). CONCETTO Dipende da chi le porta le gonnelle.

MARGHERITA ( Gli dà un colpo di borsetta sul davanti ) Spiritoso! Tutte le donne portano le gonnelle. Ma ci sono quelle che le alzano e quelle che non le alzano. Pero finisce quasi sempre che quelle che non le alzano, se le abbassano e se le tolgono lo stesso.

CONCETTO         ( A sé ) A mia, macari spugghiata non mi dici nenti!... ( Forte ) Signora, mi deve chiedere altro?

MARGHERITA No. Vi potete ritirare! ( Sta per dargli un altro colpo di borsetta, ma Concetto

lo scansa portandosi indietro e coprendosi con le mani ).

CONCETTO         Permesso... ( Andando a ritroso si avvia per il fondo e a sé ) Mah,

degustibus!... ( Va via a sinistra).

MARGHERITA ( Rimane sola, scorge gli ottoni sulla scrivania e manda il solito grido ) Ihhh!

Che orrore! Varda come sono ridotti questi ottoni. E’ vergognoso fare ridurre accussì gli ottoni in un Ministero. ( Prende dalla borsetta la pelle ecomincia a lucidare ) Oro devono sembrare!... Oro!...

CARMELO           ( Venendo dalla sinistra, entra dal fondo. Scambia Margherita per la donna delle pulizie e dice a sé ) Propriu ora aveva a vèniri chista? ( Forte ) Ma no, signora, non è orario questo...

MARGHERITA ( Imbarazzata ) Mi sono permessa... L’uscire mi aveva detto che lei signor

Ministro mi aspettava... Nel frattempo...

CARMELO           Avete fatto bene a venire!... Però andate di là e lucidateli di là. ( Le caricagli ottoni e la spinge per entrare nella porta di sinistra ).

MARGHERITA Se vostra eccellenza me lo ordina... Li farò brillare! Oro devono sembrare! Oro!

CARMELO           Brava, signora! Oro! Oro!... Andate!

MARGHERITA Oro!... Oro!... ( Lasciando la borsetta sulla scrivania, esce con gli ottoni e la

pelle ).

NEL FRATTEMPO CHE CONCETTO CHIUDE LA PORTA,

SEVERINO, APPARE SUL FONDO VENENDO DA SINISTRA,

ATTRAVERSA E VA VIA DALLA DESTRA.


CARMELO SEVERINO CARMELO SEVERINO CARMELO SEVERINO CARMELO SEVERINO CARMELO SEVERINO CARMELO


( Rimasto solo ) Basta ca raccumannu di non fari tràsiri a nuddu.

( Riappare sul fondo venendo da destra ) Eccellenza...

( Interrompendolo ) Cosa vi avevo raccomandato? Eh?

Eccellenza...

(C. s. ) Perchè siete entrato? Cchi vuliti?

Eccellenza...

( C. s. ) Non dovete entrare per nessun motivo. Nessuno deve entrare qui

dentro! Io aspetto la signora Lo Turco...

E’ di là, eccellenza!

La signora?...

... Lo Turco! E’ di là che aspetta!

Perchè non lo avete detto prima? Fatela entrare subito! ( Poiché Severino

non si muove ) Ho detto: su-bi-to!


25

SEVERINO

( Con molta calma si avvia per il fondo a destra ed esce ).

CARMELO

( Osservandolo ) E quantu è friscu?! ( Rimasto solo si aggiusta il vestito

FRU-FRU

dandosi un contegno ).

( Appare dal fondo venendo da destra, si porta avanti e si sprofonda in un

inchino esagerato ) Eccellenza!...

CARMELO

Margherita!... ( Le va incontro ) Cara!... Ma che fate? Alzatevi!

FRU-FRU

Sono commossa, credetemi... Entrare in questo palazzo così importante...

Così severo...

CARMELO

Ma  voi  tremate?!...  Tu  tremi!  Diamoci  del  tu,  come  l’altra  notte.

Accomodati!...

FRU-FRU

No! Scappo subito! Non cercate di tentarmi ancora... Sono venuta

solamente per farmi promettere da voi una cosa.

CARMELO

Tutto quello che vuoi. Sarò ubbidiente ai tuoi comandi. Ma dammi del tu!

FRU-FRU

Devi promettermi di non andare più a Castrogiovanni.

CARMELO

Non ci andrò, lo prometto! Tanto più che ho trasferito tuo marito a Rieti.

FRU-FRU

Trasferito?... Per causa mia?

CARMELO

Per te! Tutto per te! Ho scelto quella sede, perchè da lì si può andare e

venire  a  Roma  nella  stessa  giornata.  Così  possiamo  ogni  giorno

incontrarci.

FRU-FRU

Promettimi, allora, di non andare mai a Rieti. Di non venire mai a... casa

mia. Mio marito è un bravo uomo e non merita una tale azione. Io mi

sentirei in colpa verso di lui. E’ un uomo onesto!

CARMELO

Tu possiedi una delicatezza di sentimenti, che poche signore sposate

hanno. Ebbene, sia! Prometto di non andare mai a Rieti e di non

incontrare più il Presidente Lo Turco, però ad una condizione: che tu

vieni qui a Roma.

FRU-FRU

Verrò!

CARMELO

Tutti i giorni?

FRU-FRU

Verrò quando sono libera da impegni di lavoro...

CARMELO

Che lavoro?

FRU-FRU

Lavoro di casa. Lo sai che sono casalinga... e anche se ho la serva...

scema...

CARMELO

( A sé ) L’altra donna che è in lei: timida, riservata, casalinga... ( Forte )

Quanto mi piaci, Margherita!

FRU-FRU

Chi è Margherita?

CARMELO

Come chi è? Il tuo nome...

FRU-FRU

( Subito ) Oh, già!... Certo!... Sono io!... Non ci pensavo.

CARMELO

( A sé ) Un’altra donna ancora che è in lei: smemorata... eterea...

anonima... ( Forte ) Margherita, io sono pazzo di te! Pazzo, pazzo, pazzo!

Da quando ti ho incontrata non riesco a lavorare... Neanche una piccola

Circolare... Una Circolarina... E se io non dovessi vederti diventerei

nervoso, di cattivo umore, triste... siddiusu... Da quando ci siamo lasciati,

non ho potuto dormire. Non ho chiuso occhi... E davanti a questi occhi

spalancati ho avuto sempre davanti il tuo corpo magnifico... quel tuo

piccolo neo che hai nella spalla... Ddu neu assassinu che non mi fa

dormire... che non riesco a dimenticare. Il neo che ha fermato la

Giustizia! Putissiru rubare ogni giorno, ammazzare ogni menz’ura... Non

si va più in galera! La Giustizia è ferma! Per un neo!... Un neo piccolo

piccolo... Fammelo vedere!... Fammelo baciare stu neittu! ( Le toglie la

giacchetta ).

FRU-FRU

Ma che fai?


26

CARMELO

Tolgo la copertina al capolavoro! ( Le sgancia anche il vestito che cade a

terra ) Ah! Ecco il mio neo! Duci!... Zuccaratu!... Nichittu!... ( Le bacia la

spalla ).

FRU-FRU

Come baci bene! ( A sé ) Somiglia proprio a Ramon!

CARMELO

( Facendola sedere con lui sul divano ) Vieni, amore mio!... ( Appena seduti

comincia a suonare il campanello ).

SEVERINO

( Entra dal fondo a destra ) Eccomi, eccellenza!

FRU-FRU

( Scappa via in corsetto e mutande dalla porta di destra ).

CARMELO

( Furioso ) Chi vi ha chiamato? Perchè siete entrato? Cchi schifìu vuliti?

SEVERINO

Sua eccellenza ha suonato.

CARMELO

Io non ho suonato.

SEVERINO

Continua a suonare.

CARMELO

Cu sta sunannu? Io non... ( si alza ed il suono cessa. Prova a sedersi e poi a

rialzarsi.  Così  scopre  il  campanello  ). Chi  è  stato a mettere questo

campanello sotto il cuscino? (Grida ) Chi è statooo?

SEVERINO

Sarà scivolato.

CARMELO

Di l’aria?!... Dal cielo, per virtù du Spiritu Santu?!

CONCETTO

( Si affaccia dal fondo a sinistra ) Eccellenza, lo desidera il Presidente del

Consiglio.

CARMELO

Mi nni futt... Cui?

CONCETTO

Il Presidente del Consiglio. Urgentissimamente! ( Rientra ).

CARMELO

Vengo subito! ( Si avvia, ma prima di uscire si blocca e va a raccattare il

vestito di Fru-Fru; non sa dove nasconderlo, alla fine si decide e lo nasconde

mettendolo dentro la cassapanca. Poi in fretta si avvia per il fondo a sinistra )

Ssà cchi successi?!... Appi a scuppiàri a guerra!... ( Esce ).

SEVERINO

( Si porta sul fondo e chiama ) Concetto!... Concetto!... Vieni qui un

momento!

CONCETTO

( Appare ) Che c’è?

SEVERINO

Aiutami a portare via quella cassapanca. ( Piano a sé ) Così il vestito di

madama farà un bel viaggio! ( Forte ) Bisogna farla portare subito in

Economato. Ordine del Ministro. ( Assieme a Concetto va via per il fondo a

destra portandosi la cassapanca con dentro il vestito ).

FRU-FRU

( Appena i due sono fuori, entra furtivamente dalla porta di destra ) Il mio

vestito?... ( Cerca dietro il divano salendoci sopra e mettendosi in ginocchio.

Poi, rimanendo sul divano, cerca sotto, mettendosi in modo di voltare il

OVIDIO

didietro ad Ovidio che entra dal fondo venendo da sinistra ).

( Turbato nel trovare Fru-Fru spogliata ed in quello strano atteggiamento,

manda alcuni colpetti di tosse ).

FRU-FRU

( Senza voltarsi, credendolo Carmelo ) Ebbene, hai mandato via l’usciere?

Ma non trovo il mio vestito. ( Si volta ) Oh!...

OVIDIO

( Col solito colpo di tacchi ) Signora!...

FRU-FRU

Il barone Ovidio?!... ( Cerca di coprirsi e va a ripararsi portandosi dietro il

divano ) Sua eccellenza dov’è?

OVIDIO

E’ occupato col Presidente del Consiglio.

FRU-FRU

Datemi il mio vestito... vi prego! Ho dovuto slacciarmi... Un malore... C’è

troppo caldo...

OVIDIO

Ma io non vedo vestita.

FRU-FRU

( Venendo avanti pudica ) Cercate meglio... Ma non mi guardate...

OVIDIO

Non guardo, ma vedo!

FRU-FRU

( A sé ) E’ galante il barone! Non me ne ero accorta. ( Forte ) Sapete

barone, che siete un bel giovanotto? ( Gli si avvicina ) Francese?


27


OVIDIO FRU-FRU OVIDIO FRU-FRU OVIDIO FRU-FRU OVIDIO FRU-FRU OVIDIO FRU-FRU OVIDIO FRU-FRU OVIDIO FRU-FRU OVIDIO FRU-FRU OVIDIO FRU-FRU OVIDIO FRU-FRU


Tedesco, signora!... ( Per sfuggire e non essere tentato ) Vado a cercare il

vostro vestita...

( Trattenendolo ) Dove andate? Il vestito può aspettare.

Ma...

( Lo afferra e lo spinge sul divano ) Venite! Vi leggo la mano. ( Gli si siede

accanto e gli prende la mano sinistra ) Quanto prima avrete un’avventura

con una donna che non conosce l’amore da ben ventiquattr’ore.

Un’avventura? E quando?

Presto!

Questa oggi?

Tra cinque minuti.

Quando?

Tra un minuto!... Ora! ( Gli salta addosso ).

( Si alza ) Ma... il signor Ministro?...

( Si alza anche lei e afferrandolo ancora, lo tiene stretto ) Non doveva

lasciarmi! Dov’è il tuo ufficio?

E’ di là! ( indica la porta di destra ).

( Trascinandolo ) Vieni!... Fammelo visitare!...

( Volendosi staccare ) Signora, non posso! Io sono innamorato! Voi siete

deliziosa...  ma  io  sono  innamorato!  Una  giovane  inglesina  che  ho

conosciuto a Tivoli... Io non conosco una parola di lingua inglese, lei non

conosce lingua tedesco. Io ho giurato! Ho giurato in lingua tedesco di

essere fedela. Per sempre fedela!... ( Fru-Fru lo bacia ) ... Assai fedela!...

( Fru-Fru lo bacia ancora ) ... Un poco fedela!... ( Fru-Fru insiste ) ... Quasi

fedela!...

Sciocco! Fedele c’è solo il cane.

Ià! Io fedela come cagnolino...

( Tirandolo verso la porta di destra ) Allora vieni!... Pastore... pastore mio!

Pastore?

Ià! Pastore tedesco! No cagnolino!( Escono dalla porta di destra ) .


MARGHERITA ( Entra dalla porta di sinistra, riportando gli ottoni lucidati ) Ecco fatto! Così vanno bene! Sembrano oro. ( Li sistema sulla scrivania ).

CARMELO           ( Entra dal fondo venendo da sinistra ) Ancora ccà è chista?!

MARGHERITA ( Scorgendo Carmelo ) Eccellenza, io ho finito! Sono a sua disposizione...

CARMELO

Mi comandi, eccellenza, ed io ubbidisco!

( Prende altri ottoni dal cassetto della scrivania e glieli dà, spingendola fuori

per la porta di sinistra ) Tenete! Andate di là e lucidateli bene.

MARGHERITA Ma io... ero...

CARMELO

Volete dire: oro. Certo! Oro devono sembrare! Andate!

MARGHERITA ( Suo malgrado va via ) Oro... oro...

CARMELO

( Solo ) Finalmente mi nni potti libiràri! ( Va alla porta di destra e la trova

chiusa. Allora, portandosi sul fondo chiama a gran voce ) Ovidio! Ovidio!

OVIDIO

Barone Ovidio!...

( Appare dalla porta di destra. E’ traballante, spettinato e col vestito in

disordine ) E...ccomi!...

CARMELO

Che cosa avete? Siete tutto spettinato, tutto...

OVIDIO

Di là fa molto calda... ( indica a destra ).

CARMELO

Avete visto la signora Lo Turco?

OVIDIO

Sì... di là!...

CARMELO

Come?

OVIDIO

Sì!... Fa molto calda... di là!


28

CARMELO

L’avete già detto! Dico: avete visto la signora Lo Turco?

OVIDIO

Calda!... Molto calda... di là!...

CARMELO

Ho capito! Ma avete visto la signora? Sì o no?

OVIDIO

No! E’ andata via certamenta!

CARMELO

Oh! Meno male! Avrà trovato il vestito. Che donna! Voi, Ovidio, non

potete farvene un’idea. E’ meravigliosa!

OVIDIO

Lo so!  ( Si corregge ) Lo... immagino. Voi, eccellenza, avete fatto una

buona descrizione...

CARMELO

Chiamatemi Piscitello, voglio firmare subito il decreto di trasferimento

del marito a Rieti. Cosa c’è Ovidio? Vi vedo frastornato.

OVIDIO

Ho riflettuto, eccellenza. Essere troppo strada da Rieti a Roma. Lei non

potrebbe venire ogni giorno a Roma per incontrare... ( sta per dire “me” )

voi. Troppo strada ci separa! Voi ne soffrireste certamenta!

CARMELO

Certamenta! Ne soffrirei! ( A sé ) Che bravo ragazzo... Affezionato!...

Altruista!... ( Forte ) Bravo Ovidio, mi commuovete. Allora a Ostia?!

OVIDIO

E perchè no a Roma?!

CARMELO

A Roma? Ma poco fa avete detto... Lo scandalo... I giornali...

OVIDIO

Ho riflettuto!

CARMELO

( A sé ) Ma varda quantu riflette bene?! ( Forte ) Avete ragione! Mi piace

questa riflessione. Sia per Roma!

PISCITELLO

( Entra in fretta dal fondo a sinistra ) Ecco eccellenza, il decreto di

trasferimento a Rieti. Lo può firmare.

CARMELO

E’ tutto cambiato! Cavaliere Piscitello, il giudice Lo Turco deve essere

trasferito a Roma!

OVIDIO

Alla Direzione del Personale!

PISCITELLO

( Dopo un attimo di silenzio ) Non pò essiri?!...

OVIDIO

Parchè?

CARMELO

( Con lo stesso tono ) Parchè?

PISCITELLO

Parchè... allora devo rifare il decreto.

OVIDIO

Certamenta!

CARMELO

( C. s. ) Certamenta! Il giudice Lo Turco viene nominato alla Direzione

Generale del Personale qui a Roma. Andate a rifare il decreto!

PISCITELLO

( Prende dalla tasca l’orologio, lo guarda e quasi piangendo ) Arrivau!...

( Poi, quasi rassicurato, mormora tra sé ) Però, può darisi ca u trenu fa

ritardu...

CARMELO

( Quasi gridando ) Cavaleri Piscitello, ancora ddocu siti?

OVIDIO

( Invitando Piscitello ad andare via ) An-da-te! Marsci!... Una, due!... Una,

PISCITELLO

due!... ( Continua pronunciando il lingua tedesca ).

( Impaurito, cerca di imitare il “passo dell’oca” e va via, suo malgrado, da

dove è entrato ).

CARMELO

( Si era avvicinato alla scrivania e trova la borsetta di Margherita ) Di chi è

questa borsetta? Forse di Margherita? ( L’apre, trova un biglietto da visita

e legge ) “Margherita Lo Turco”. Il suo biglietto da visita... E’ sua! L’avrà

dimenticata andando via in fretta. ( Trova un altro biglietto ) E questo è

intestato all’hotel “Vittoria”. Sarà certamente il suo albergo. E lì che

alloggia.  Ovidio,  bisogna  far  pervenire  questa  borsetta  all’hotel

“Vittoria”.

OVIDIO

Hotel “Vittoria”? Ma essere qui di fronte.

CARMELO

Sì, è proprio qui di fronte. Andate e consegnate questa borsetta alla

signora Lo Turco.


29


OVIDIO


(  Volge  lo  sguardo  alla  porta  di  destra  e  non  volendosi  allontanare)


CARMELO OVIDIO FRU-FRU OVIDIO FRU-FRU OVIDIO FRU-FRU SEVERINO LO TURCO SEVERINO LO TURCO SEVERINO LO TURCO SEVERINO LO TURCO SEVERINO LO TURCO SEVERINO LO TURCO SEVERINO LO TURCO CARMELO LO TURCO CARMELO LO TURCO SEVERINO CARMELO SEVERINO


Eccellenza, sarebbe meglio che portate voi questa borsetta. Io credo

sarebbe una gesto romantico...

Avete ragione! Gliela consegnerò personalmente. E’ romantico! Una gesta

romantica! Bravo Ovidio!... Ci vaiu di cursa! Staiu turnannu! ( Va via in

fretta per il fondo a destra, portandosi la borsetta ).

( Solo ) Finalmenta!... E’ andato via! Ora: alla carica!... ( Euforico si avvia

alla porta di destra, ma s’imbatte con Fru-Fru che entra ).

Hai trovato il mio vestito?

( Cercando di abbracciarla ) Dopo, tuo vestita!... Vieni nel mio ufficio,

prima che ritorni eccellenza...

Prima trovami il vestito.

Vedo se l’hanno portato di là! Aspettami! ( Va via dal fondo a sinistra ).

( Sola ) Si è fatto tardi e non vorrei mancare all’appuntamento col mio

impresario di Siviglia all’albergo “Vittoria”. ( Si sente venire qualcuno )

Oddio! Sta venendo qualcuno... E’ un viavai di gente questo Ministero!...

( Scappa via per la porta di destra ).

( Entra dal fondo venendo da destra e si porta avanti ) Ancora il terrun è in

riunione e quella poverina aspetta il mio segnale.

( Venendo da destra, appare sul fondo ) E’ permesso?... Scusate, mi hanno

detto di rivolgermi all’usciere...

( Sgarbatamente ) Cosa volete?

Devo parlare col signor Ministro.

( C. s. ) Oggi non riceve! Ripassate fra otto giorni. Forse vi riceverà.

Otto giorni? Ma io vengo dalla Sicilia...

Allora ripassate fra venticinque giorni. ( A sé ) Vengono tutti dal Sud!

Non posso trattenermi venticinque giorni a Roma. Ho i miei processi... Vi

prego di far sapere al signor Ministro che mi trovo a Roma. Ecco il mio

biglietto da visita. Ripasserò domani.

( Prende il biglietto controvoglia ) Il Ministro in questi giorni è occupato in

faccende di grandissima importanza...

Pazienza! aspetterò qualche giorno... ( Si avvia per uscire ).

( Legge il biglietto ) “ Massimiliano Lo Turco, presidente del Tribunale di

Castrogiovanni” ( A sé ) Il marito! ( Forte ) Aspettate! Il signor Ministro

vi riceverà subito!

Poco fa avete detto che era occupato in faccende...

... di poco conto! Per voi è sicuramente libero. Accomodatevi! Sua

eccellenza arriva a momenti. (  Lo  fa  accomodare  sul  divano  )  Sua

eccellenza il signor Ministro sarà lieto di vedervi.

(    A    sé    )     Sarà    rimasto    grato    dell’ospitalità     dell’altra     notte    a

Castrogiovanni.

( Entra dal fondo a destra ) Non era in albergo.

( Alzandosi ) Eccellenza!...

( Alquanto stupito ) Voi?!

Il vostro usciere, appena ha saputo il mio nome ha insistito per farmi

rimanere.

Ho creduto di fare un piacere al signor Ministro...

(   Sorridendo   suo    malgrado   )    Ma   certamente!    Avete   fatto    bene!...

Benissimo!... ( piano ) Pulintuni fitusu!... ( Forte ) Ritiratevi, ora! Marsci!

( Con un sorriso beffardo va via per il fondo a sinistra ).


30

CARMELO

Caro Presidente, sono veramente lieto di vedervi. Sedete, sedete! ( Siede

anche lui alla scrivania ) Oggi pensavo proprio a voi. Mi dicevo: ho

conosciuto in Sicilia un Magistrato di grande valore morale, nemico della

menzogna...

LO TURCO

Eccellenza, io...

CARMELO

Avete avuto una bella idea nel venire qui a Roma. Voi meritate una

promozione! La vostra austerità... la vostra moralità sarà premiata!

LO TURCO

No, eccellenza! Io invece merito il vostro disprezzo. Io ho mentito! Vi

prego di accettare le mie dimissioni.

CARMELO

Cosa???

LO TURCO

Mi ritirerò in campagna... Ho un piccolo podere in Sicilia, al Sud,

all’estremo Sud, e lì, lontano dal mondo, me ne starò tranquillo...

CARMELO

Da solo?

LO TURCO

Con mia moglie.

CARMELO

No! Non lo permetto! Voglio dire: la Magistratura non permette una tale

perdita!

LO TURCO

Ma io ho mentito!

CARMELO

Fa niente! Tutti mentiscono.

LO TURCO

Io ho mentito a lei! Ho mentito al Ministro della Giustizia!

CARMELO

Fa niente! Anch’io mento al Presidente del Consiglio... e il Presidente, a

sua volta, ci la ‘mpuppetta o’ Re. Fa niente, vi dico! Non ci pensate più!

LO TURCO

Io ho trasgredito alle direttive della Circolare, eccellenza. Io ho ricevuto

FRU-FRU

una donna in casa mia! Una sgualdrina!

( Entra dalla porta di destra e, trovando Lo Turco, subito si nasconde dietro il

divano ).

CARMELO

( Scorgendola ) Ah!

LO TURCO

E’ spaventoso, lo so! Lei ha ragione di trasecolare. Nella mia casa

onorata, io ho ospitato una “cocotte”... una meretrice... una...

CARMELO

... puttana?! Fa niente! Tutti, qualche volta, ospitiamo delle donne

equivoche. Chi può conoscere fino in fondo le persone?...

LO TURCO

Eccellenza, le confesserò tutto!

CARMELO

Non vogghiu sapiri niente!

LO TURCO

Ma...

CARMELO

Non aggiungete altro. E’ un ordine!

LO TURCO

Obbedisco! Però che cosa penserà lei di me?

CARMELO

Io penso che voi, giudice Lo Turco, siete una delle più belle figure della

Magistratura italiana. Perciò ho il piacere di nominarvi Direttore del

OVIDIO

Personale al Ministero di Grazia e Giustizia!

( Entra dal fondo venendo da sinistra e, trovando Lo Turco, saluta con il solito

colpo di tacchi ) Oh! Presidente!...

CARMELO

Non  più  Presidente.  Ora  Direttore  Generale!

Barone  Ovidio,

accompagnate il Direttore Lo Turco nei suoi nuovi uffici. ( Con intenzione)

Presto!

OVIDIO

Venite Direttore! Il personale è impazienta di conoscervi.

LO TURCO

( Avviandosi verso il divano dove è nascosta Fru-Fru ) Sono una delle più

belle figure...

CARMELO

( Lo blocca ) Alt! No da lì!... Per di là! Seguite il barone!

LO TURCO

( Avviandosi per il fondo, ripete in faccia ad Ovidio ) Sono una delle più

belle figure...

OVIDIO

( Interrompendolo ) Lo so!... Lo so! ( Fa passare Lo Turco e assieme vanno

via verso sinistra ).


31


FRU-FRU CARMELO FRU-FRU CARMELO FRU-FRU CARMELO FRU-FRU SEVERINO CARMELO SEVERINO CARMELO SEVERINO CARMELO SEVERINO CARMELO SEVERINO CARMELO


( Esce allo scoperto ) Finalmente!

Ma come, non eri andata via?

Senza vestito? Dove lo hai messo?

E’  dentro  la  cassapanca!  La...(  si  accorge  che  manca  ).  Dov’è  la

cassapanca? ( Chiama a gran voce ) Usciere!... Usciere!

Ma che fai l’adunata? Vuoi che mi veda nuda tutto il Ministero?

Vai di là, ti prego! Può entrare anche tuo marito...

( Va via in fretta dalla porta di destra ).

( Entra dal fondo a sinistra ) Eccellenza...

Dov’è la cassapanca?

All’Economato, come ha ordinato sua eccellenza.

Ma c’era dentro il vestito... Glielo messo davanti i vostri occhi.

Non ho visto! Io non vedo mai nulla! ( Fa mimica mettendo le mani davanti

gli occhi, le orecchie, la bocca ) Non vedo, non sento, non so!

Andate subito all’Economato e riportate il vestito.

L’Economato è già chiuso! Se ne parlerà lunedì.

( Gridando ) Uscite! Livàtivi davanti l’occhi mei, annunca v’affucu!

( Avviandosi per il fondo a sinistra ripete come prima ) Non vedo, non sento

non so!... ( Va via ).

( Solo ) E comu si fa? Riaprano ppi daveru lunedì! Comu si fa?... Comu...


MARGHERITA ( Entra dalla porta di sinistra riportando gli ottoni lucidati ) Ho finito,


CARMELO MARGHERITA CARMELO MARGHERITA CARMELO MARGHERITA CARMELO MARGHERITA CARMELO MARGHERITA CARMELO MARGHERITA CARMELO


eccellenza! ( Depone gli ottoni sulla scrivania e va a scuotere la pelle fuori

della vetrata in fondo ).

( Ha un’idea ) Signora, volete guadagnare cento lire? Spogliatevi!

Per del vile denaro, mai!

Cosa volete, allora?

Mio marito aspetta una promozione da venti anni...

L’avrà! Ma spogliatevi!

Ora?

Subito!

E se mi rifiuto?

Vostro marito sarà licenziato!

Allora non mi posso rifiutare. ( Comincia a togliere il cappello ).

( Impaziente ) Fate presto, signora!

Un po’ di pazienza...

( C. s. ) Il vestito... presto!


MARGHERITA ( Si spoglia esibendosi in uno spogliarello classico. Alla fine lancia il vestito aCarmelo, chiude gli occhi e si sdraia, seducente, sul divano ).

CARMELO           ( Dopo aver afferrato a volo il vestito, scappa via per la porta di destra ).

MARGHERITA Sono pronta, signor Ministro!... Tutta per voi!... ( Apre gli occhi ) Dov’è? Dove è andato? Scumparìu?! ( Si alza ).

FRU-FRU               ( Entra dal fondo a destra cercando Carmelo, vede Margherita e scappa per la porta di sinistra ).

MARGHERITA ( Intravede Fru -Fru, solamente di spalle ) Un’altra donne spogliata? ( Sisiede  )  Mah!  Aspettiamo!  Bisogna  rispettare  il  turno!...  Però  che


CARMELO MARGHERITA CARMELO


temperamento quel Ministro... Mi piace!... E’ brutale!...

( Cercando Fru-Fru, rientra dalla porta di destra col vestito) Ancora qui siete?

( Si alza ) Aspetto vostra eccellenza...

Aspettate me?


MARGHERITA Sì! per quella cosa...


32


CARMELO


Ma no qui! Andate di là ( indica la porta di destra ) nell’ufficio del mio Capo di Gabinetto. Ci penserà lui! ( Scorge Fru-Fru che, sporgendo unbraccio dalla porta di sinistra, lo chiama ) Ah, se lì?! ( La raggiunge in fretta ).


MARGHERITA ( Sola ) Prima il Capo di Gabinetto... e poi lui?... Mah! Saranno delle usanze del Ministero della Giustizia... ( Si avvia per uscire dalla porta di

destra ).

CONCETTO         ( Entra dal fondo venendo da destra ) Oh, scusate!...

MARGHERITA (  A  sé  )  No, l’usciere, no! ( Forte )  Aspetto sua eccellenza!... Con


SEVERINO CONCETTO SEVERINO CONCETTO FRU-FRU CARMELO FRU-FRU CARMELO FRU-FRU CARMELO FRU-FRU CARMELO FRU-FRU CARMELO SEVERINO CARMELO FRU-FRU LO TAURO CARMELO FRU-FRU LO TAURO CARMELO LO TAURO CARMELO LO TAURO


permesso!... ( Va via in fretta ).

( Appare dal fondo venendo da sinistra ) Con chi stavi parlando?

Con la signora Lo Turco. E’ mezza nuda di là.

Bene! Faccio venire suo marito. ( Mentre si avvia per il fondo a sinistra )

Però che bella donna! ( Esce ).

( Andandogli dietro ) Cui? Ma cchi si orvu? ( Esce ).

( Entra dalla porta di sinistra con addosso gli abiti di Margherita. Carmelo la

segue ) Ma dove hai preso simili orrori? Sembro vestita in maschera.

Da una donna che lucida gli ottoni. Ma tu sei sempre bella! Amore mio,

ora che ho fatto trasferite tuo marito a Roma, possiamo vederci ogni

giorno.

Impossibile invece! Venendo al Ministero potrei incontrarmi con lui.

E’ vero! Non ci avevo pensato. I “sparati” di Ovidio! ( Facendogli il verso )

“Ho riflettuto eccellenza... Ho riflettuto...” Bella riflessione! ( A Fru-Fru )

E allora come si fa? Io ho bisogno di vederti!...

Trasferiscilo nuovamente in Sicilia.

Non si può. Sarebbe una retrocessione. E poi noi come facciamo così

lontani? ( C. s. ) Io ho bisogno di...

... vedermi. Ho capito! Trasferiscilo in un ufficio lontano dal Ministero.

Sì! lo nominerò Presidente della Corte d’Appello. Certu ca n’ha fattu di

strata!

Lo merita, pover’uomo. ( A sé ) E dire che mi fece il “foglio di via”.

( Piano ) I curnuti avanzunu sempri!

( Appare dal fondo venendo da sinistra e annunzia ) Il Direttore Generale Lo

Turco! ( Va via subito per il fondo destra ).

Matri!... Ccà è!

( Repentinamente prende il cestino della carta, lo mette in testa e lo cala sul

volto ).

( Entra dal fondo venendo da sinistra ) Eccellenza, mi ha fatto chiamare?

( Piano a sé ) Iù a dd’ usceri l’affucu! ( Poi, forte e rassicurato per la trovata

del cestino ) Permettetemi un momento... Sarò subito da voi. ( Accompagna

Fru-Fru verso il fondo e fingendo ) Signorina esaminerò la vostra istanza

personalmente... La prego di porgere i miei ossequi al suo fidanzato... al

babbo... alla mamma... allo zio..

( Passa davanti a Lo Turco e va via accompagnata da Carmelo ).

( Solo ) Che strani cappellini si usano a Roma.

( Rientra e si porta dietro la scrivania ) Eccomi a voi, caro Lo Turco. Allora:

ho il piacere di annunziarvi che siete stato nominato Primo Presidente di

Corte d’Appello!

Primo... Presidente?

Della Corte di Appello.

Eccellenza... io...


33


CARMELO PISCITELLO


Non dovete ringraziarmi. Voi meritate di essere Primo Presidente; mi

dispiace che non c’è il posto di Primissimo. Come vedete, la Giustizia,

anche con un po’ di ritardo, arriva sempre!

( Appare sul fondo venendo da sinistra e in fretta si porta avanti ) Ecco qui il


CARMELO PISCITELLO CARMELO PISCITELLO CARMELO LO TURCO PISCITELLO LO TURCO GIULIETTA LO TURCO GIULIETTA LO TURCO GIULIETTA LO TURCO MARGHERITA LO TURCO MARGHERITA GIULIETTA


decreto di nomina a Direttore Generale...

Non va bene! Il Presidente Lo Turco è stato nominato, testè, Primo

Presidente di Corte d’Appello a Roma. Rifate il decreto!

‘U sta dicennu ppi daveru?

Piscitello non mi fate ‘ncazzari!... Rifate subito il decreto!

Lei scherza?!

( Alzando la voce ) Piscitello, io non scherzo! Su, andate e provvedete! Al

la-vo-ro! ( Si avvia per uscire dal fondo a sinistra ) Scusate Presidente, anzi

Primo Presidente, vi devo lasciare. La patria mi chiama! ( Va via ).

Andate, eccellenza, l’Italia prima di tutto!

( Trattenendo l’ira, strappa in tanti pezzi il decreto e li butta con disprezzo in

faccia a Lo Turco. Poi, imprecando, va via per il fondo a sinistra ).

( Solo ) I meriti vengono, prima o poi, riconosciuti. Io, Massimiliano Lo

Turco, sono Presidente di Corte d’Appello a Roma!... A Roma!...

( Entra con furia dal fondo a destra ) Dov’è?... Dov’è?... ( Si rivolge a Lo

Turco ) Chi siete voi?

( Dandosi delle arie ) Il giudice Massimiliano Lo Turco, Primo Presidente

di Corte d’Appello.

Ah! Il cornuto?!

Ma come vi permettete?

Sì, caro!... Vostra moglie è l’amante del Ministro e gira nuda per il

Ministero.

Mia moglie è a Tivoli.

( Appare dalla porta di destra ) Eccellenza, è un’ora che l’aspetto!

Margherita?! ( Si accascia sul divano ).

Oddio! ( Rimane impietrita e cerca di coprirsi con le mani ).

( Appena scorge Margherita, manda gorgheggi e parla cantando con qualche


acuto ) T’afferrerò e ti farò a pezzettiii!... A pezzettiii!...

MARGHERITA Cu mia l’havi? Forse appi a sautàri il turno! ( Inseguita da Giulietta scappaper la stanza, sino ad uscire con lei per il fondo a sinistra, ricomparendo subito dopo e scappare in fretta verso destra ).

LO TURCO           ( Con un filo di voce ) Ecco perchè facevo carriera!

S I P A R I O

( fine del secondo atto )


34

TERZO ATTO

La scena:

una sala dell’albergo “Vittoria” a Roma.

( Come per il secondo atto si può usare lo stesso ambiente, nascondendo la vetrata con un tendaggio ). In fondo ci sono due ingressi, quello a sinistra conduce all’interno e quello a destra all’esterno, facendo da “comune”.

Le due porte laterali conducono: quella di sinistra, alla camera della signora Lo Turco e della figlia, mentre quella di destra ad un’uscita secondaria.

Sul davanti, collocati a destra e a sinistra, ci sono due tavolinetti da bar con delle sedie; su quello di sinistra sono poggiati alcuni fogli di carta bianchi e su quello di destra un vassoio di ottone.

*********

ALL’APERTURA DEL SIPARIO SI TROVA IN SCENA DOMENICO,

CHE METTE ORDINE NELLA SALA.

PINELLA

( Si affaccia dalla porta di sinistra ) Excuse me sir. Didyou know y my

mother comeback to hotel? ( Traduzione: “Scusate signore, sapete se è

rientrata mia madre in albergo”? )

DOMENICO

No, signorina! Sua madre non è ancora rientrata. Poco fa, mi hanno detto

che era venuto a cercarla un signore. Dicono che ha portato la sua

borsetta perchè la signora Lo Turco l’aveva dimenticata al Ministero.

PINELLA

Where is the bag? Take it! ( “Dov’è la borsetta? Prendetela”! )

DOMENICO

La prendo subito! ( Va via per il fondo a sinistra ).

PINELLA

( Rientra nella sua camera ).

OVIDIO

( Entra dal fondo a destra e si porta avanti ) In questa albergo non essere

persona?! Usciere mi ha informato che hanno dato vestita a signora Lo

Turco e lei ritornata in questa albergo...

DOMENICO

( Ritorna con la borsetta ) Il signore desidera?

OVIDIO

Vorrei sapere se signora Lo Turco essere in questa albergo.

DOMENICO

Chi la desidera?

OVIDIO

(  Presentandosi  )  Barone Ovidio van Buren, Capo di Gabinetto del

Ministro di Grazia e Giustizia.

DOMENICO

Tanto piacere! Sì, la signora Lo Turco alloggia in questo albergo. Io non

ho il piacere di conoscerla...

OVIDIO

Bene! Chiamatela!

DOMENICO

Ma non è in camera sua. Questa mattina è andata al Ministero e ancora

non è rientrata. C’è solo la sua figliola...

OVIDIO

Sua figliola? Non sapevo che avesse uno bambina.

DOMENICO

Una bambina di venti anni.

OVIDIO

Como? Venti anni?


35


DOMENICO OVIDIO DOMENICO OVIDIO DOMENICO OVIDIO DOMENICO OVIDIO PINELLA DOMENICO OVIDIO PINELLA DOMENICO OVIDIO DOMENICO OVIDIO DOMENICO OVIDIO DOMENICO OVIDIO DOMENICO PINELLA DOMENICO OVIDIO DOMENICO OVIDIO DOMENICO OVIDIO DOMENICO OVIDIO PINELLA DOMENICO


Sissignore! La signorina Lo Turco, figlia della signora Lo Turco, avrà

circa venti anni. Una bella figliola. Volete conoscerla?

No! Meglio non vedere! Non volere io conoscere figlia di mia amante...

La madre... La signora Lo Turco è vostra amante?

Ià! Questa mattina nel mio ufficio... io e lei...

Dentro il Ministero? E... il Ministro?

Il Ministro è stato già suo amante.

Anche il Ministro? Deve essere una donna interessante. Mi piacerebbe

conoscerla.

Troppa interessante! Ma io non volere essere più suo amante. Io volere

essere fedela mia inglesina. Io dimenticare signora e cercare mia piccola

inglesina. ( Saluta col suo solito colpo di tacchi ) Addio!

( Si riaffaccia dalla porta di sinistra ) Did you bring the mothers’ bag? ( “Mi

avete portato la borsette di mamma”? ).

Eccola, signorina! ( Gliela dà ).

Oh! Essere in questa albergo mia inglesina?! ( Le va incontro ) Mio amore!

Grande mia gioia rivederti.

( Gli va incontro e l’abbraccia ) My dear, my love! I thought you ever. I love

you! ( “Caro, amore mio! Ho pensato sempre a te. Io ti amo”! )

Vi conoscete?

Ià! Ma non capire. Peccato, lei non parlare mia lingua tedesca e me,

peccato, non capire sua lingua inglesa.

Volete che traduco io? io capisco la lingua inglese, sebbene non la so

parlare. Ho lavorato tre anni a Londra. La signorina dice: “amore mio,

ho pensato tutti i giorni, festivi e feriali, a te. Ti amo!”

Anche ia!

Come? Io capisco l’inglese, ma non capisco il tedesco.

Anche ia... me... mi...

Ho capito! Anche voi! Ma si dice: “io”.

Ditele che io la voglio sposare ed essere fedela.

Aspettate: sposare, sì! Ma fedele, non promettete... potresti pentirvene. Le

dico solamente che la volete sposare. ( A Pinella ) Il signore dice che “ia”,

cioè lui, vi ama pure e che vi vuole sposare.

You must ask permission to my father. ( “Devi chiedere il permesso a mio

padre” ).

Dice: dovete prima parlare col papà.

Certamenta! Ia! Ma chi essere suo papà?

Come chi essere? Ma il giudice Lo Turco. ( Piano ) Il marito della vostra

amante.

Como? non capire...

Questa è la figlia della signora Lo Turco. La figlia ventenne di cui vi ho

informato poco fa.

No!?!? ( Si abbatte su una sedia ) Non possibile!... Come fare ia?... cioè io.

come fare io?

E’ semplice: sposate la figlia e tenetevi come amante la madre. Succede

così nella buon società.

Nain! Nain! No! essere meglio lasciarci... ( A Pinella ) Addio cara!...

Dovere partire!... Addio! ( Dà un bel colpo di tacchi e fa dietro front andando

via per il fondo a destra ).

( Gli manda un bacio, mentre si ritira nella sua stanza ) Good bye! ( Va via ).

( Solo ) Fine di un amore anglo-tedesco incompreso anche nella lingua!


36


OVIDIO DOMENICO OVIDIO DOMENICO OVIDIO DOMENICO OVIDIO LO TURCO DOMENICO LO TURCO DOMENICO LO TURCO DOMENICO LOVIDIO DOMENICO LO TURCO DOMENICO LO TURCO DOMENICO LO TURCO DOMENICO LO TURCO DOMENICO LO TURCO DOMENICO LO TURCO DOMENICO LO TURCO DOMENICO LO TURCO DOMENICO


( Ritorna in fretta ) Sta arrivando il giudice Lo Turco...

Il marito?

Ià! Meglio io non incontrare lua!

Ho capito. Volete dire: “meglio io non incontrare lui”

Ià! Sarebbe imbarazzante. Avete altro uscita?

Ià! Venite, potete uscire per di qua ( indica la porta a destra ). In fondo c’è

un’uscita secondaria.

( Va via in fretta dalla porta a destra ).

( Entra dal fondo a destra ) Che vergogna!... Sarà rientrata in albergo

svestita. Avrà attraversato la strada seminuda... Che figura!... Che

vergogna!...

Posso esservi utile signor giudice?

Mi conoscete?

Ma certo! Il giudice Lo Turco è conosciuto qui a Roma! Molto conosciuto.

( A sé ) Sono già diventato famoso!

Conosco anche la signorina vostra figlia. Non ho avuto il piacere di

conoscere la signora vostra moglie, ma spero di conoscerla appena

rientra.

Non è ancora rientrata?

No. questa mattina si è recata al Ministero di Grazia e Giustizia. Si è

soffermata un poco...

Sapete anche questo?

Io so tutto!

Sapete proprio tutto?

Tutto!... Tut-to!

Anche che sono becco?

Come? lo sapete anche voi?

Lo saputo mezzora fa.

Io da cinque minuti.

( Si siede affranto ) Come si sanno presto le notizie a Roma!

Però egli ne è pentito perchè ama vostra figlia.

Egli, chi?

L’amante  di  vostra  moglie,  il  barone  Ovidio  van  Buren,  Capo  di

Gabinetto del Ministro...

Anche?!... Non solo il Ministro?!...

Il barone... ha incontrato la signora, questa mattina, nel suo ufficio...

Al Ministero?! Ma allora tutto il palazzo del Governo?!... Sapete se è stata

anche l’amante dell’usciere?

Posso informarmi. Se vi fa piacere vi riferirò! ( Avviandosi ) Vado ad

informarmi. Permettete! ( Va via dalla porta di destra ) .


MARGHERITA (  Appare  sul  fondo  venendo  da  destra  con  passo  traballante.  Indossa

goffamente il vestito di Fru-Fru ) Oh, finalmenti arrivai! Chi jurnata!...

LO TURCO           ( Si alza ) Sei qui, finalmente!

MARGHERITA Non ho potuto ritrovare il mio vestito. Dopo menzura mi hanno portato


LO TURCO


questo che non è mio. Ho protestato, ma chiddu insisteva: “E’ il vestito

della signora Lo Turco” e mi l’accullàu a mia! E così ci appizzài u beddu

vestito nuovo! Ppi non diri ca non truvai mancu a borsa.

Pensi al vestito, non pensi invece alle tue nudità mostrate? Donna

indegna!... Dissoluta!... Messalina!...


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MARGHERITA Massimiliano perdonami. Sì, lo confesso: volevo anch’io un poco intrigare presso il Ministero, così come fanno l’autri muggheri... Ma tu non sai cosa mi ha fatto fare, sua eccellenza, appena mi visti?...

LO TURCO           Niente dettagli, ti prego!

MARGHERITA Te lo devo dire!

LO TURCO           Non lo voglio sapere!

MARGHERITA E iù ti lu dicu u stissu! Dapprima mi ha fatto lucidare gli ottoni...

LO TURCO           Uomo vizioso anche nei preliminari.

MARGHERITA Poi mi ha detto che, se non mi spogliavo, tu saresti stato licenziato.

LO TURCO           Vizioso, ricattatore e turpe!

MARGHERITA Allora io per amore tuo mi sono tolto il vestito... Poi lui mi ha detto di

entrare nell’ufficio del Capo di Gabinetto...

LO TURCO           Il barone van Buren? Più vizioso del Ministro.

MARGHERITA Come si chiama?

LO TURCO           Come? non lo sai?

MARGHERITA No.

LO TURCO           Non sai neanche il suo nome e ti ci butti tra le braccia?! Vergogna! Prima

il Ministro, poi il suo Capo di Gabinetto...

MARGHERITA Quali braccia? Quali prima e poi? Io mi sono solo spogliata. E l’ho fatto

perchè il Ministro me lo ha imposto.

LO TURCO           Basta, Margherita! Non aggiungere altro! Intanto scriverò al Ministro la

mia lettera di dimissioni; poi penserò a te! ( Chiama ) Cameriere!...

Cameriere!...

DOMENICO         ( Appare ritornando dalla porta a destra ) Spiacente Presidente, ma non ho

potuto appurare quanto mi avete chiesto. Sono quasi tutti meridionali e

regna la più completa omertà. Nessuno parla; nessuno ne sa niente.

LO TURCO           Non è necessario. Lei stessa, mia moglie, ( la indica ) or ora ha confessato...

MARGHERITA Che confessato? La verità non è come tu immagini.

DOMENICO         ( Stupito ) La signora Lo Turco è lei? Mi credevo...

MARGHERITA Pirchì, cchi cci voli diri? Macari ca indosso sta speci di vestito, sempre iù

sugnu!.

LO TURCO           Dove posso trovare l’occorrente per scrivere?

DOMENICO         ( Indica in fondo a sinistra ) Di là c’è la sala di lettura.

LO TURCO           Grazie! ( Va via per il fondo a sinistra ).

MARGHERITA ( Gli grida dietro )Unni vai? Veni ccà, aspetta! ( A sé ) Non mi cridi? Ma io lo dimostrerò! E tannu mi tegnu fino a quando rifulgerà la mia onestà. ( ADomenico ) Buon uomo, se mio marito mi cerca ditegli che sono ritornata

dal Ministro! ( Va via per la porta a destra ).

DOMENICO         ( Solo ) Che donna, però! Non è ancora sazia!

FRU-FRU               ( Entra dal fondo a destra. Indossa, il vestito di Margherita ) Spero di essere

arrivata in tempo per l’appuntamento... ( Scorge Domenico ) Scusate, ho

un appuntamento in questo albergo col signor De Martinez.

DOMENICO         L’impresario di Siviglia?

FRU-FRU               Precisamente! Io sono...

DOMENICO         ... Fru-Fru?! la signorina Fru-Fru?! il signor De Martinez è al primo

piano che vi aspetta.

FRU-FRU               Mi conoscete? Anche con questi abiti indecenti?

DOMENICO         Non ho avuto prima questo piacere, ma il signor De Martinez mi ha detto

che aspettava la signorina Fru-Fru, stella del Varietà.

FRU-FRU               Sono io!

DOMENICO         Tanto piacere di conoscervi. Vi annuncio subito, signorina Fru-Fru...


38

FRU-FRU               Aspettate!... Non posso presentarmi così vestita. Devo andare prima a

cambiarmi d’abito. Volete chiedere al signor De Martinez se ha la

pazienza di attendere?

DOMENICO         Vado subito a chiederglielo. ( Si avvia per il fondo a sinistra ed esce ).

FRU-FRU               Grazie! Attendo la risposta. ( Si siede ).

LO TURCO           ( Entra dal fondo a sinistra ).

FRU-FRU               ( Scorgendolo ) Oh! Ma guarda chi si rivede!...

LO TURCO           Signorina Fru-Fru, voi qui?

FRU-FRU               Te lo avevo detto che avevo un appuntamento a Roma con il mio

impresario di Siviglia. Ti trovo bene, vecchio mio!

LO TURCO           Signorina, vi prego di non darmi del tu.

FRU-FRU               Dopo tutto quello che ho fatto per te?! Anche oggi al Ministero...

LO TURCO           Cosa avete combinato ancora?

FRU-FRU               Sono andata a pregare il Ministro di dimenticare quella notte d’amore

passata a Castrogiovanni in casa tua.

LO TURCO           Ma io non ho passato nessuna notte d’amore.

FRU-FRU               Tu no, ma il Ministro sì!

LO TURCO           Il Ministro? Nella mia casa? Sul mio letto?...

FRU-FRU               Il Ministro, nella tua casa, sul tuo letto, ha passato una lunga notte

d’amore con me! Poi questa mattina, al Ministero, il Capo di Gabinetto

ha avuto il sopravvento ed è stato lui più fortunato del Ministro.

LO TURCO           Come?!

FRU-FRU               Proprio così! Dopo non ho più trovato il mio vestito ed il Ministro ha

dovuto fare spogliare la donna che stava lucidando gli ottoni...

LO TURCO           ( A sé ) Margherita!

FRU-FRU               Una brava donna che si è sacrificata a prestarmi i suoi vestiti.

LO TURCO           ( Con gioia ) Era lei! Ed io l’ho accusata ingiustamente! Ho giudicato

senza avere le prove della sua colpevolezza.

FRU-FRU               Nonostante tutto sono contenta che tu, per merito mio, sei stato promosso.

LO TURCO           Io non posso accettare di fare carriera per merito di donne. Ho scritto di

già le mie dimissioni.

FRU-FRU               Strappale! Io non sono tua moglie e nemmeno sono stata la tua amante.

LO TURCO           E’ vero! Ma ho già detto al cameriere di consegnarle al Ministro...

FRU-FRU               ( Spingendolo verso il fondo ) Corri! Fattele restituire!

LO TURCO           Hai ragione! Conviene attendere gli eventi. In fondo, signorina Fru-Fru,

voi... tu... mi piaci!... Siete in gamba! (           Contento si avvia per il fondo a

sinistra ) Viva il Varietà! ( Va via ).

MARGHERITA ( Ritorna entrando dalla porta di destra ) Sono di ritorno! (  Vede Fru-Fru )

Oh, ma quella donna ha il mio vestito!

FRU-FRU               ( A sé, scorgendo Margherita ) Mi sembra di conoscere quel vestito...

Sembrerebbe il mio! ( Forte ) Signora scusate... Voi indossate un abito non vostro.

MARGHERITA Chiddu ca stava dicennu iù! Signora, voi avete addosso il mio vestito

nuovo. Livativillu!

FRU-FRU               Piuttosto ridatemi voi il mio! Non permetto che lo rovinate ancora.

MARGHERITA Il mio stati ruvinannu, che era nuovo di confezione.

FRU-FRU               Il vostro corpo non si adatta al mio abito.

MARGHERITA (  Offesa  )  S’adatta  il  vostro  forse?  Vah, livativillu ca  mi  lu  stati

sdillabrànnu.

FRU-FRU               Spogliatevi, madama!

MARGHERITA A mia “madama”? pezzu di tappinàra!


39


FRU-FRU MARGHERITA FRU-FRU


Io vi denudo! ( Le si avvicina ).

E iù vi difettu! ( L’afferra ).

( Si svincola e scappa ).


MARGHERITA ( La insegue ).

LE DUE DONNE SI RINCORRONO PER LA SALA,

SI FERMANO AL CENTRO, SI AFFERRANO, SI STRATTONANO,

POI, ALZANDO LE MANI, MANDANO UN GRIDO

E SCAPPANO NUOVAMENTE RIPRENDO AD INSGUIRSI.

DOPO ALCUNI GIRI

SI TOLGONO I VESTITI E BISTICCIANDOSI SE LI SCAMBIANO.

AD UN TRATTO MARGHERITA SCORGE,

NEL POLSO DI FRU-FRU, IL BRACCIALE D’ORO E SI BLOCCA.

SUBITO, ALITANDO SOPRA RIPETUTAMENTE, LO LUCIDA.

FRU-FRU Ma allora siete voi la brava signora che lucidava gli ottoni al Ministero? MARGHERITA Sono io! E il vestito che indossavo mi è stato consegnato per sbaglio da un

usciere menzu scemunitu, dicendomi che era quello della signora Lo

Turco.

FRU-FRU               Difatti è mio! Sono io la signora Lo Turco, moglie del giudice Lo Turco.

MARGHERITA ( Mandando un grido ) No!?! Oddio!... Mio marito è bigamo!

LO TURCO           ( Entra dal fondo a sinistra, vede la moglie e fa dietrofront ).

MARGHERITA ( Scorgendolo ) Caro, dove vai? Vieni qua!

LO TURCO           Ho dimenticato di là...

MARGHERITA Avvicinati!

LO TURCO           ( Suo malgrado ubbidisce ).

MARGHERITA Ebbene, non saluti tua moglie?

LO TURCO           Ma ci siamo già visti poco fa. Anzi mi dispiace che ti ho accusata senza

avere le prove...

MARGHERITA Non voltiamo la frittata! Dico: saluta tua moglie. La seconda. Quella!

( Indica Fru-Fru ).

LO TURCO           Non ho l’onore di conoscere la signora.

FRU-FRU               Nemmeno io conosco il signore.

MARGHERITA Cchi facemu u jocu da badduzza? Poco fa voi mi avete detto di essere la

signora Lo Turco...

FRU-FRU               Sì, l’ho detto. Ma non è vero! Non sono la signora Lo Turco. ( Comincia ad

indossare il suo vestito ).

MARGHERITA Allora chi siete? ( Anche lei indossa il suo ).

FRU-FRU               Ecco!... E’ andata così: mi sono recata al Ministero per ottenere un

colloquio col Ministro e chiedere un favore, ma l’usciere mi disse che il

signor Ministro riceveva solo la signora Lo Turco. Allora per farmi

ricevere ho fatto credere di essere io la signora Lo Turco.

MARGHERITA Avete fatto male!

FRU-FRU               Lo so! E sono stata punita! Il signor Ministro ha preteso da me...

MARGHERITA Cosa?

FRU-FRU               Tutto ciò che può dare una donna in cambio di un favore... ( Abbassa gli

occhi ) Mi vergogno!... Non fatemelo dire...

MARGHERITA ( Fa mimica con le mani come per indicare sotto e sopra ).

FRU-FRU               Sì, sì! Avete indovinato! Quello!

MARGHERITA ( A sé ) Varda chi bella occasione perduta!... E’ stidda ca mi curri!

FRU-FRU               Ecco perchè mi sono spogliata.


40

MARGHERITA A questo punto è necessario chiarire l’equivoco. Non vi sembra?

FRU-FRU               E’ giusto! Andrò dal Ministro e confesserò tutto.

MARGHERITA Non occorre muovervi. Il signor Ministro sta per venire qui. Sarà al mio

cospetto, il don Giovanni!

LO TURCO           Sua eccellenza verrà qui?! Come mai?

MARGHERITA Sono tornata al Ministero poco fa. A lui non l’ho trovato e ho lasciato

detto che la signora Lo Turco lo attende in albergo. E siccome sugnu certa

ca al signor Ministro, la signora Lo Turco, ci fici simpatia... Fa cuntu ca

spunta!

FRU-FRU               Grazie per la “simpatia”.

LO TURCO           Come ti sei permessa? Scomodare il signor Ministro... ( A sé ) Bisogna

fare qualcosa!

MARGHERITA Voglio che si sappia la verità. Io illibata sono!

LO TURCO           Va bene! Ma non ti fare vedere dal Ministro. Rientra nella tua camera. Te

lo ordino!

MARGHERITA Mai! Da qui non mi muovo! ( Si siede al tavolinetto di destra ) Io aspetto il

Ministro!

LO TURCO           ( A sé ) Io no! Meglio non incontrarlo. ( Si avvia per il fondo a sinistra ).

MARGHERITA ( Si accorge del vassoio di ottone poggiato sul tavolinetto e manda il solito

grido ) Ihhh!

LO TURCO           ( Si blocca ) Che è stato?

FRU-FRU               Cosa c’è?

MARGHERITA In un albergo come questo, è una vergogna! La mia pelle... La mia pelle...

( Prende il vassoio e va via dalla porta di sinistra ).

FRU-FRU               Meno male! Ora ci penso io a non farti incontrare col Ministro. ( Va alla

porta di sinistra e la chiude con un giro di chiave, poi toglie la chiave e la

conserva ).

DOMENICO         ( Entra dal fondo a sinistra ) Signorina Fru-Fru, il signor De Martinez vi

riceverà a qualunque ora. Però è impaziente di vedere la bellissima Fru-

Fru, stella brillante del Varietà.

FRU-FRU               Vado a rimettermi in ordine e ritorno subito.

DOMENICO         Come volete! Uscite di qua ( indica la porta a di destra ). E’ l’ingresso

riservato.

FRU-FRU               A presto! ( Va via dalla porta di destra ).

CARMELO           ( Appare dal fondo venendo da destra ) Scusate, vorrei saper se la signora...

DOMENICO         ... Lo Turco è in albergo?

CARMELO           ( Portandosi avanti ) Proprio!Come avete capito che io cerco la signora

Lo Turco?

DOMENICO         Tutti la cercano. La signora Lo Turco ha diversi amanti.

CARMELO           Diversi? Cosa dite?

DOMENICO         Due amanti stanno qui di fronte al Ministero della Giustizia. Si tratta del

Ministro e del suo Capo do Gabinetto.

CARMELO           Come lo sapete?

DOMENICO         Mi ha informato, poco fa, lo stesso barone Ovidio van Buren, e mi ha

anche  confessato  che  proprio  questa  mattina,  nel  suo  ufficio,  ha

incontrato la signora e si sono amati proprio sotto gli occhi del Ministro.

CARMELO           O lu gran curnutu!

DOMENICO         Il Ministro, vero?

CARMELO           No, Ovidio! Quel farabutto che ha approfittato...


41

DOMENICO

Il vero cornuto però è il marito! Non vi pare?

CARMELO

Ca veramente... ‘a muggheri è da so! Il legittimo è lui!

DOMENICO

Per questo è furioso.

CARMELO

Furioso? Perchè?

DOMENICO

Perchè sa tutto!

CARMELO

Aora?!

DOMENICO

Conosce la tresca della moglie, sia col Ministro che col barone.

CARMELO

Possibile?! E quando l’ha saputo?

DOMENICO

Poco fa. Era terribile!

OVIDIO

( Entra dal fondo a destra, si fa avanti e saluta a suo solito ) Eccellenza!...

CARMELO

( Con ironia ) Oh, il mio fedele e affezionato Capo di Gabinetto?!

DOMENICO

Voi siete il Ministro?

CARMELO

Il persona! E vi ringrazio della notizia che mi avete dato.

DOMENICO

Forse avrò parlato troppo... Scusate, ma devo andare ad avvertire il

signor De Martinez che la signorina Fru-Fru sta per ritornare. ( Va via

per il fondo a destra ).

CARMELO

( C. s. ) Caro barone, vi ringrazio sentitamente! Grazie per il bellissimo

regalo.

OVIDIO

Quale regalo?

CARMELO

Ddu bellissimo para di corna che mi avete regalato questa mattina! Ora

capisco perchè vi premeva tanto che il marito venisse trasferito a Roma.

( Facendogli il verso ) “Ho riflettuto eccellenza. Essere troppo strada. Non

potrebbe venire ogni giorna. Voi ne soffrireste certamenta!...” Bella

riflessione! Bello soffrimento! Difatti, questa mattina, mentre voi, nel

vostro ufficio, riflettevate con la signora, io soffrivo restando in bianco.

PISCITELLO

Curnutu e vastuniatu!

( Ansante, appare sul fondo venendo da destra, si asciuga il sudore e si porta

avanti ) Eccellenza mi hanno detto che l’avrei trovato qui... Havi menzura

ca u cercu!... Jù ancora haiu a jri a stazioni... Dici ca vuleva firmari

d’urgenza... ( Dalla carpetta che ha con sé, tira fuori un foglio ) Ecco il

decreto!

CARMELO

Strappatelo!

PISCITELLO

Comu?

CARMELO

Si trova vicinu Milanu!

PISCITELLO

No, dico: “comu...” Comu mai? Perchè?

CARMELO

Perchè il giudice Lo Turco vuole rimanere in Sicilia; luntanu e all’interno.

A Castrogiovanni! Piscitello andate di là ( indica in fondo a sinistra ) che ci

deve essere la sala di lettura e rifate il decreto. Su, andate!

PISCITELLO

Lo devo rifare?

CARMELO

Chi parru turcu? Andate di là e rifate il decreto. Il giudice Lo Turco

rimane a Castrogiovanni!

PISCITELLO

Dopo di Roma... fa marcia indietro?!...

CARMELO

( Gridando ) Piscitello, senza commenti! Andate e correggete il decreto

subito! Avanti! Ca sugnu ‘ncazzatu!

PISCITELLO

Ci cancellu Roma e ci scrivu Castrogiovanni?!

CARMELO

Fate come volete ma niente Roma!

PISCITELLO

( Esce fuori l’orologio e guarda, poi ha un moto di disperazione e subito si

precipita andando via per il fondo a sinistra ).

OVIDIO

Eccellenza io non capire lingua inglesa, ma capire lingua siciliana. Io

capire: “incazzatu”. Ià, essere vero! Io avere fatta riflessione nel mio

ufficio, ma essere stata momento di debolezza.


42

CARMELO

Fami attrassata! Autru ca dibulizza!

OVIDIO

Ià! Ma prometto di non avere più “attrassata”. Nain fame!

CARMELO

Oramai putemu, tutti dui, digiunare ppi sempre!

OVIDIO

Parchè?

CARMELO

Parchè... il marito sa tutto ed è furioso!

OVIDIO

‘Ncazzatu?

CARMELO

Ià!

OVIDIO

Essere tutta colpa mia! Mia colpa, mia colpa e mia grande colpa!

CARMELO

Cchi  stamu  dicennu  l’Atto  di  Dolore?  Caro  barone,  qui  bisogna

affrontare la situazione... Bisogna essere coraggiosi... ( Vede venire Lo

Turco dal fondo a sinistra ) Ccà è!... Ccà è!... Sta vinennu il marito. Ci pensi

lei...

LO TURCO

( Entra calmo e si porta avanti ) Eccellenza! Barone!...

OVIDIO

Presidente, io sola essere colpevole! Ià! Io so-la!

LO TURCO

Non capisco. Di che suola parla?

CARMELO

Ma quali sola e tomaia di scarparu? Vuole dire: “solo”. Lui solo! Iddu

sulu fu!

LO TURCO

Cosa ha fatto? Non capisco... Io non so niente!

CARMELO

( A sé ) Non sapi nenti!?!

OVIDIO

Essere a disposiziona per duello ( si irrigidisce sull’attenti ).

LO TURCO

Ma... quale duello?

CARMELO

Mutu! Cosa va dicendo Ovidio? ( Piano ) Non sapi niente!

LO TURCO

E’ successo qualcosa?

OVIDIO

Ià! Io sola colpevole!...

CARMELO

E torna?! Non è successo niente! ( Spiegando a Lo Turco ) Il barone Ovidio

si scusa per il ritardo del decreto di nomina a Presidente della Corte

d’Appello a Roma. Avevo raccomandato di prepararlo con la massima

urgenza...

PISCITELLO

( Entra dal fondo a sinistra ) Ecco il decreto! ( Legge ) “Il giudice

Massimiliano Lo Turco rimane a Castrogiovanni”.

CARMELO

Ma no! Cosa avete scritto? A Roma. Trasferito a Roma! ( A Lo Turco )

Non  sa  quello  che  dice.  (  A  Piscitello  )  Chi  vi  ha  parlato  di

Castrogiovanni?

PISCITELLO

Poco fa... Antura... lei...

CARMELO

Non avete capito niente! Ritornate di là e rifate il decreto. ( Lo spinge ) Il

Presidente Lo Turco è trasferito a Rovigo!...

PISCITELLO

( Si blocca e si gira ) Unni???

LO TURCO

A Rovigo?

CARMELO

A Roma! Mi faciti cunfunniri. A Roma! Piscitello: a Ro-ma! Capito?

PISCITELLO

Sì, Roma... Roma... ( Va via in fretta per il fondo a sinistra ).

CARMELO

Caro Presidente, vede di quale personale sono circondato? Cosa da non

FRU-FRU

crederci! Non sapere fare neanche un decreto... Uno solo!

( Indossando un abito spagnoleggiante, entra dal fondo a destra e si meraviglia

di trovare Carmelo ) Ah!...

CARMELO

( Fingendo ) Che sorpresa! La signora Presidentessa a Roma?! ( Le bacia

la mano ) Non credevo di vederla così presto e neanche di vederla vestita...

diciamo così elegante...

FRU-FRU

Ho voluto seguire mio marito a Roma. Le donne del Sud sono attaccate al

proprio marito. ( Si sente bussare ripetutamente dall’interno della porta di

sinistra. Lo Turco non sa come comportarsi ) Oh!... Il barone Ovidio?! ( Gli

porge la mano ).


43

OVIDIO

( Non fa il baciamano, ma il solito colpo di tacchi e rimane sull’attenti ).

CARMELO

Barone, che fa lì impalato come un pagliolo? Vada di là e provveda per il

decreto. Alla signora ci penso io. I-o!

OVIDIO

( Va via per il fondo a sinistra ).

FRU-FRU

( A Lo Turco ) Caro, credo che qualcuno di là ( indica la porta di sinistra )

ha bisogno di te... Perchè non vai? Ecco la chiave! ( Gliela dà ).

LO TURCO

Sì!... Certo!... Permettetemi eccellenza, di là c’è la mia figliola...

CARMELO

Vada Presidente... Io faccio compagnia alla sua adorabile signora...

LO TURCO

Faccia... Faccia!... ( Apre con la chiave la porta di sinistra ed entrando, spinge

dentro Margherita che cerca di venire fuori ).

DOMENICO

( Appare dal fondo a sinistra ) Signorina Fru-Fru, l’impresario signor De

Martinez è impaziente di vederla.

CARMELO

Come???

DOMENICO

( Si porta avanti ) Eccellenza, forse voi non la conoscete; la signorina Fru-

Fru è una stella di prima grandezza del nostro Varietà.

CARMELO

Ma chi? Cosa state dicendo?

DOMENICO

Vi sto presentando la signorina Fru-Fru! ( La indica ).

CARMELO

Cosa???

FRU-FRU

( Dopo un attimo di silenzio ) Sì! Sono proprio Fru-Fru! Non sono la

signora Lo Turco.

CARMELO

Possibile?

FRU-FRU

E’ la verità! ( A Domenico ) Volete, per favore, avvertire il signor De

Martinez che tra qualche minuto sarò da lui? Grazie!

DOMENICO

Subito signorina Fru-Fru! ( Va via per il fondo a sinistra ).

CARMELO

Ma allora mi avete preso in giro?! Perchè?

FRU-FRU

Volevamo fare uno scherzo al Presidente Lo Turco... Poi sei arrivato tu...

e il povero Lo Turco...

CARMELO

Povero? Il Presidente Lo Turco sapeva e ha mentito anche lui?! Ha

mentito al suo Ministro!

PISCITELLO

( Entra esausto dal fondo a sinistra ) Ecco fatto! E’ pronto per la firma! Il

Presidente Lo Turco viene nominato a Roma.

CARMELO

No! Il giudice Lo Turco, invece, rimane in Sicilia a Castrogiovanni! Messo

PISCITELLO

sotto inchiesta e agli arresti domiciliari! Piscitello, rifate il decreto!

( Getta in aria il foglio, che viene preso a volo da Fru-Fru, e manda un lungo

grido ) Nooo!!!

CARMELO

( Si porta al tavolinetto di sinistra e prende un foglio ) Ecco un altro foglio.

( Lo porge a Piscitello e ordina ) Rifatelo!

PISCITELLO

( Afferra il nuovo foglio, l’arrotola, lo mette in bocca e lo mastica con rabbia ).

CARMELO

Ma cosa fate?

PISCITELLO

( Sempre masticando il foglio e parlando con la bocca piena ) Io mi dimetto!

CARMELO

Cosa?

PISCITELLO

( C. s. ) Mi dimetto!

CARMELO

Non vi capisco... Parlate chiaro! Non è educazione parlare con la bocca

PISCITELLO

piena... Sputate!

( Sputando con rabbia in faccia a Carmelo, si libera del foglio che sta

masticando e grida con chiarezza ) Mi di-met-tooo! ( Poi con una larga risata

che non si capisce se è di gioia o di follia, si allontana e va via per il fondo a

destra ).

CARMELO

( Dopo averlo seguito con lo sguardo ) E va bene! Lo scriverò io!

FRU-FRU

No!

CARMELO

Chi me lo impedisce?


44

FRU-FRU

Io!

CARMELO

Voi? E avete la faccia tosta...

FRU-FRU

Ingrato!... Hai dimenticato, così presto, la notte bellissima che abbiamo

passato in Sicilia a Castrogiovanni, in casa del povero Lo Turco?!

CARMELO

Quella notte... io sono stato ingannato!

FRU-FRU

Non è vero! Sei stato amato, invece! Deliziato!... E hai passato una notte

meravigliosa... con me!

CARMELO

E’ vero! La più bella notte d’amore...

FRU-FRU

Hai baciato il mio neo...

CARMELO

Il più bel neo che ho baciato in vita mia!

FRU-FRU

E tutto questo non lo dobbiamo, forse, a Lo Turco? ( Si avvicina ad un

tavolinetto e poggia sopra il foglio che ha in mano ) Vieni, non essere

ingrato. Firma il decreto di nomina. Questo! E’ già scritto e manca solo la

CARMELO

tua firma. Un piccolo segno qui sotto... Piccolo... piccolo come un neo!...

( Si porta al tavolinetto, si siede e firma; poi si alza e porge il foglio a Fru-Fru

accompagnando la mano con un gesto tipico di ballerino spagnolo ) Ooolè!

FRU-FRU

Oddio! Come somiglia a Ramon! ( Prende il foglio e si esibisce con alcuni

passi di flamenco attorno a Carmelo, che battendo le mani dà il ritmo al ballo

di Fru-Fru ).

DOPO UN POCO SI CHIUDE IL S I P A R I O

FINE

Pippo Spampinato

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