Fuga in do di petto

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Scena: camerini di un teatro

FUGA IN DO DI PETTO ♪ ♫ ♪

di

Laura Salvoro

Commedia in due atti

PERSONAGGI

Vittorino d’Orisi, ladro di gioielli evaso (la mente)

Ottone Cacio, ladro di gioielli evaso (il braccio)

Callisto Zagni, capo della polizia

Amelia, altera direttrice del teatro

Gaudenzio Fiorentini, maestro d’orchestra

Galdino, addetto alla manutenzione del teatro

Elvia d’Orisi, moglie esaurita di Vittorino

Amandine Binet, famosa cantante lirica

Claudette Binet, famosa cantante lirica, sorella di Amandine

Scena: camerini di un teatro di città; anno 2007.

Alla sinistra del pubblico la porta che conduce nel WC. Sul lato destro si intravedono le quinte e una porzione di sipario. Di fronte una finestra e a fianco l’uscita che dà su un ripostiglio/spogliatoio. In scena appendiabiti con diversi costumi, delle sedie con tavolini, specchi, due parrucche da donna, un piccolo mobiletto/scaffale munito di ruote, alto circa un metro.


ATTO PRIMO

Musica d’apertura molto vivace.

SCENA PRIMA: CALLISTO-OTTONE-VITTORINO-GALDINO-ELVIA

La scena si apre sul palco con Galdino che sistema i camerini in tutta tranquillità. Scopa, sposta i tavolini, pulisce.

Tra il pubblico, compaiono invece Vittorino e Ottone che in maniera concitata, vestiti da carcerati, scappano inseguiti da Callisto Zagni che agita la sua pistola d’ordinanza. La musica continua come sottofondo vivace sfumato.

CALLISTO: Fermatevi, in nome della legge, fermatevi!

OTTONE: (Correndo tra il pubblico) Aiuto, non ce la faremo mai!!

CALLISTO: (Fermo guardandosi in giro con la pistola pronta) Non potete scappare per sempre, venite fuori!

VITTORINO: (Correndo tra il pubblico) Corri Ottone, corri!

OTTONE: (Ansimando) Vittorino, non so quanto resisterò, ho una certa età!

CALLISTO: (Infuriato) Maledetti farabutti, se vi prendo vi faccio vedere io!

OTTONE: (Indicando il teatro) Là, cerchiamo di entrare là dentro, in quell’edificio… non ce la faccio proprio più…

VITTORINO: Va bene, ma cerca di fare un’ultima corsa Ottone, corri…

I due ladri riescono a sfuggire al poliziotto. Escono di scena correndo nel retropalco.

CALLISTO: (Fermandosi) Sono scomparsi. (Urlando arrabbiato) Vi acciufferò farabutti, dovesse essere l’ultima cosa che faccio!

Callisto si gira e se ne va incattivito.

Nel frattempo Galdino, ignaro di tutto, prende scopa e secchio ed esce dal sipario, diretto a pulire il palco. La scena rimane vuota. Arrivano goffi rumori. Si apre la finestra e compare la faccia di Ottone, intento ad arrampicarsi.

OTTONE: Issa, issa… (si guarda in giro) Vittorino, via libera!

VITTORINO: (Fuori scena, scocciato… sta reggendo Ottone) E allora sbrigati, che non sei propriamente un fuscello!

Ottone con abilità ginniche poco aggraziate riesce ad entrare. Dietro di lui Vittorino fa la stessa cosa. Si siedono esausti sotto la finestra.

OTTONE: Ce l’abbiamo fatta!

VITTORINO: Già… uh, che corsa! (Si guarda in giro) Ma dove siamo capitati?

OTTONE: Sembrerebbe una specie di magazzino…

VITTORINO: No, non proprio… (alzandosi in piedi) Costumi, sipario, tavolini, specchi… questi sono i camerini del teatro della città! (Fa un inchino).

OTTONE: (Ride) Siamo finiti in un teatro!

Vittorino ride con Ottone, si danno delle amichevoli pacche sulle spalle. Poi Vittorino si blocca di colpo. Ottone se ne accorge e piano piano smette di ridere anche lui. I due si guardano seri negli occhi.

VITTORINO: C’è poco da ridere, Ottone! Per il momento siamo salvi, ma dobbiamo trovare il modo di uscire di qui e di recuperare… (si guarda in giro con sospetto e abbassa la voce) quello che tu sai…

OTTONE: (Gasandosi, a voce alta) Oh, sì, il Gran Mogol!!

VITTORINO: (Dandogli uno scappellotto) Vuoi che ci trovino subito?

OTTONE: Scusami, ma l’entusiasmo ha preso il sopravvento… io e te siamo riusciti a trovare e rubare il famoso Gran Mogol (si avvicina al proscenio), un preziosissimo diamante indiano…

VITTORINO: (Continuando, in crescendo, dirigendosi a sua volta verso il pubblico) Bianco, taglio a rosa, 280 carati, un valore di 100 milioni di euro!!!

OTTONE: Trovato, rubato e nascosto… un lavoro da professionisti…

VITTORINO: (Smorzando l’entusiasmo) Peccato però che ci abbiano poi preso… e per colpa di chi? (Rivolto a Ottone).

OTTONE: Scusa Vittorino, ma siamo comunque riusciti a evadere, no? Ora recuperiamo il diamante e ce la squagliamo… per sempre!

VITTORINO: (Con fare staccato) Sì, sì, ma appena l’avremo venduto, io ti darò la tua parte e poi ognuno per la propria strada…

OTTONE: (Triste) Sì, lo so… ma dimmi, dove l’hai nascosto, eh?

VITTORINO: Nel posto più sicuro della terra…

OTTONE: (Sempre più interessato) … e cioè?

VITTORINO: L’ho nascosto nel…

Nel mentre arriva dal sipario la voce di Galdino che canta.

VITTORINO: Oh, no, presto, nascondiamoci! Arriva qualcuno!

I due, agitati, si guardano intorno.

OTTONE: (Indicando il ripostiglio) Di là!

Entrano nel ripostiglio e sbirciano.

Entrano in scena Galdino con secchio e scopa, accompagnato dalla signora Elvia, che avanza con passo incerto, stringendo la sua borsetta, con un cappellino in testa.

GALDINO: Ma cosa mi racconta signora! (Nel frattempo entra nel WC per riporre secchio e scopa e lascia la porta aperta).

ELVIA: (Rimanendo al centro della scena) Sì, mio marito è un delinquente, un bruto, un malvagio, un…

Mentre Elvia parla, Vittorino si alza improvvisamente dal suo nascondiglio.

VITTORINO: (Stupito) Mia moglie!!

Ottone lo zittisce e lo tira di nuovo giù, accucciato nel ripostiglio. Elvia ha un sussulto, perché le pare di aver udito la voce del marito.

ELVIA: … un demonio! (Arrabbiandosi e guardandosi in giro spiritata) Mi pare di sentire sempre la sua voce, di avvertire la sua presenza…

Rientra in scena Galdino, chiudendo la porta del WC.

ELVIA: Tre mesi che è in carcere. Mia madre, santa donna, mi aveva avvertito vent’anni fa… “Se sposi il Vittorino… farai la fine del topolino!” (Piagnucola).

GALDINO: Su, coraggio signora Elvia, coraggio! E così, s’è data al volontariato per cercare di superare questo dramma…

ELVIA: Sì, certo… la mia amica della pro-loco me l’ha consigliato… “Datti da fare in teatro, Elvia, c’è bisogno, chiedi a Galdino… vedrai che rimanendo occupata tra persone per bene e artisti professionisti, riacquisterai la serenità!” (Tirandosi un po’ su di morale) Ed eccomi qua! Pronta ed operativa!

GALDINO: E io la accolgo con tanto piacere, c’è sempre a fare qua… tant’è che questa sera c’è l’opera!

ELVIA: (Con stupore) Ah, l’opera!

GALDINO: Su, venga di là in teatro che mi dà una mano, dobbiamo sistemare la sala!

ELVIA: Ma che bello, (con aria sognante) l’opera!

I due escono dal sipario.

Vittorino e Ottone rientrano in scena dal ripostiglio. Vittorino ha una faccia sbalordita e inizia a ridere, ripiegato su se stesso, battendo una mano sulla gamba.

VITTORINO: Mia moglie… quella è mia moglie, come sono felice, mia moglie! (Continuando a ridere abbraccia felice Ottone).

OTTONE: (Serio, scostando Vittorino) Tre mesi di lontananza ti hanno fatto bene… altro che terapia di coppia!

VITTORINO: Ottone… quella è la pazza di mia moglie, capisci?

OTTONE: (Ironico, canzonandolo) Sì… e tu sei il pazzo di suo marito! Dio li fa e poi li accoppia! Ora contieni la tua gioia, mi sembra che ci siano questioni ben più importanti di un ricongiungimento coniugale…

VITTORINO: (Facendosi serio) Ottone, che cosa aveva in testa mia moglie?

OTTONE: Uhè, dico, e che ne so… un paio di corna?? (Ironico) O forse quelle le hai tu? (Gli tocca la testa sorridendo malignamente).

VITTORINO: (Scostandosi bruscamente) E smettila di dire idiozie! Ottone… io ho nascosto il Gran Mogol nel luogo più sicuro della terra…

OTTONE: (Preoccupato) E cioè?

VITTORINO: (Esaltato) Nel cappellino preferito di quella isterica di Elvia!

OTTONE: Che cosa? Tu hai messo un diamante da 100 milioni di euro nel cappellino di tua moglie?

VITTORINO: (Sempre più esaltato) Sì… gliel’ho cucito dentro… tu non hai idea di cosa voglia dire quel cappellino per Elvia… non se ne separa mai da vent’anni, è parte di lei… lo porta d’inverno, d’estate, al mare o in montagna… se lo porta anche quando va in bagno! Darebbe la vita per quel cappellino! E ora, caro Ottone… quel cappellino è qui!!

OTTONE: (Trattenendo a fatica la gioia) Che incredibile colpo di fortuna! Vittorino, tu sei un genio… ma che dico, il più incredibile genio dei geni…

VITTORINO: Ora non ci resta che prendere il cappellino e andarcene (si guarda)… cercando magari qualche vestito che non dia troppo nell’occhio… ormai la notizia della nostra fuga si sarà sparsa in giro…

OTTONE: Cerchiamo qui, siamo sommersi dai costumi!

I due si mettono a rovistare.

VITTORINO: Ma santo cielo, cos’è? Un teatro sessista? C’è solo roba da donna qui!

OTTONE: (Prendendo in mano una gonna) Roba da donna di qualità… guarda che bella questa gonna… tessuto lucido e liscio al tatto. Si tratta di certo di taftà con inserti in tulle! E come mi sta bene questo colore… (con fare indagatore) che sia più un verde mentuccia o un azzurro cereo? (Si illumina improvvisamente) Vittorino!

VITTORINO: Che vuoi?

OTTONE: La polizia sta cercando due uomini, giusto?

VITTORINO: Beh, uno lo è di certo, l’altro è d’identità dubbia (guardando Ottone con la gonna in mano).

OTTONE: Non prendermi in giro adesso, sto parlando seriamente. Loro stanno cercando due uomini, ma noi invece, saremo… due donne! (Prende una parrucca e la ficca in testa a Vittorino).

VITTORINO: (Serio e impassibile con la parrucca in testa) Sei un maledetto idiota con guizzi di assoluta intelligenza… ecco perché ti ho scelto come socio! Prendi i vestiti e camuffiamoci!!

I due prendono i vestiti e si nascondono nel ripostiglio.

SCENA SECONDA: AMELIA-GAUDENZIO-VITTORINO-OTTONE-GALDINO-ELVIA-CALLISTO

Entrano dal sipario Gaudenzio ed Amelia. Gaudenzio è preoccupato e sulle difensive. Amelia è molto scocciata.

AMELIA: Gaudenzio, mi aveva assicurato che le due (con enfasi) grandi cantanti liriche di fama internazionale, sarebbero state qui entro la mattinata… (isterica) e invece niente! È pomeriggio ormai e io non ho ancora visto nessuno!

GAUDENZIO: Ma non si preoccupi così…

AMELIA: Non si preoccupi? Non si preoccupi? Ma lei non ha idea di quel che dice! Io sono la direttrice del teatro, io sono la responsabile qui… e se quelle due non arrivano, e se questa sera l'opera non andrà in scena… io sarò derisa da tutta la città, capisce?

GAUDENZIO: (Impettito, per difesa) Capisco benissimo invece! Ma vorrei chiarire alcune cose; punto primo: io sono il maestro dell'orchestra e non, e ripeto, non un suo dipendente… (con orgoglio) io sono un artista! E punto secondo: quelle due francesi, le sorelle Binet, sono due grandi professioniste, e se non sono ancora arrivate avranno di certo una valida spiegazione... e saranno qui al più presto!

Arrivano soddisfatti dal ripostiglio i due ladri vestiti da donne, ridacchiando tra loro. Non si sono accorti della presenza della direttrice e del maestro. Alzano gli occhi e si rendono conto delle altre due presenze, si spaventano, tirano un urlo e alzano le mani in alto, rimanendo immobili.

AMELIA: (Gridando anche lei di gioia e alzando a sua volta le mani) Gaudenzio! Lei è proprio di parola… sono loro! Ed erano già qui!

Amelia si avvicina ai due e inizia a astringere loro la mano.

AMELIA: È un immenso piacere avervi qui, vi stavamo aspettando con ansia… io sono Amelia Ricci, direttrice del teatro… (le ammira spostandosi all'indietro) oh… due meraviglie, siete proprio come vi immaginavo!

I due ladri si guardano sbigottiti.

AMELIA: Ma forza, avanti, vi siete già sistemate?

I due annuiscono senza parole all'unisono.

AMELIA: Ottimo! Oh, ma eccovi il maestro Gaudenzio Fiorentini!

Gaudenzio quasi commosso si avvicina ad Ottone.

GAUDENZIO: (Facendo il baciamano) Molto lieto…

OTTONE: (Un po' schifato, con voce maschile) Piacere…

Vittorino gli dà una gomitata.

OTTONE: (Schiarendosi la voce e parlando in falsetto) Piacere.

Gaudenzio, senza prestare troppa attenzione al tutto, passa commosso a fare il baciamano a Vittorino.

VITTORINO: (Risatina, rivolta a Ottone, in falsetto) Lei è raffreddata…

AMELIA: (Perplessa) Ma Gaudenzio… non erano francesi queste due grandi artiste?

OTTONE: (Allarmato) Francesi?

VITTORINO: (Incalzando, sempre in falsetto) Francesi? (Cambiando improvvisamente accento, con risatina, in crescendo) Oui… Rien ne va plus, faites vos jeux! Viens ici, fais comme ça… et voilà les toilettes! (Indicando il WC).

Tutti lo guardano sbigottiti.

VITTORINO: (Sempre ridacchiando, in falsetto con accento francese)  Siamo francesi, ma ci stiamo anche allenando e studiare la pronuncia italiana...

GAUDENZIO: (In estasi) Ah, proprio due grandi artiste… le famose sorelle Binet… Amandine e Claudette Binet!

I due ladri annuiscono con sguardo ebete. Intanto Amelia prepara loro due bicchieri d'acqua.

OTTONE: (Sottovoce, a Vittorino) Io non lo so il francese!

VITTORINO: Non importa, fa quello che faccio io e improvvisa!

AMELIA: Prego, un paio di bicchieri d'acqua, per ora non ho di meglio, più tardi mi premurerò di farvi portare tutto ciò di cui avete bisogno (porge i bicchieri ai due).

VITTORINO: Merci.

OTTONE: (Imitando Vittorino, con più enfasi) Merci… (alzando il bicchiere) escargot!

GAUDENZIO: Scusate la mia impreparazione, ma chi di voi due è Amandine?

Sia Vittorino che Ottone, dopo qualche secondo di esitazione alzano la mano. Vittorino, accorgendosi della gaffe, finge di grattarsi la schiena, abbassando la mano di colpo.

GAUDENZIO: (Soddisfatto, rivolgendosi a Vittorino) Ah, così lei è Claudette.

VITTORINO: Oui.

I due ladri all'unisono bevono un sorso d'acqua, mentre Gaudenzio parla.

GAUDENZIO: Ah, le migliori cantanti liriche d'Europa!

I due ladri per lo stupore sputano fuori l'acqua che stavano bevendo. Nel mentre entrano in scena Galdino ed Elvia.

GALDINO: …e questo è tutto quello che c'è da fare… (si accorge degli ospiti) Oh, buon giorno!

Vittorino, agitato, prende velocemente un ventaglio che si trova appoggiato sopra un tavolino e se lo apre davanti alla faccia. Nel frattempo i due appoggiano su un tavolo anche i bicchieri.

AMELIA: Galdino, signora Elvia, sono lieta di presentarvi le due magnifiche sorelle Binet!

GAUDENZIO: (Ai due ladri) Loro sono Galdino, il nostro custode tuttofare a cui potrete rivolgervi per qualsiasi cosa, e la cara Elvia, nostra nuova collaboratrice volontaria…

VITTORINO: Uh la là…

I due ladri abbozzano un inchino. Galdino ed Elvia si avvicinano per dar loro la mano. Vanno prima da Ottone.

OTTONE: Je m'appelle… eh… Amandine!

Si avvicinano poi a Vittorino

VITTORINO: Claudette!

Mentre Galdino ed Elvia sono davanti a Vittorino, Ottone guarda il cappellino di Elvia e fa per prenderlo, ma lei si sposta guardando insospettita la faccia di Vittorino.

ELVIA: (A Galdino) Caro Galdino, ho bisogno di iniziare a lavorare subito… ho strane allucinazioni oggi… (guarda Vittorino sfregandosi gli occhi, poi si avvicina a Galdino sussurrando) Lo vedo ovunque!

GALDINO: Pronti allora! Venga che le dò subito il necessario. (Si dirige verso il WC).

ELVIA: (Seguendo Galdino) Sì, presto, presto!

I due entrano nel bagno.

GAUDENZIO: (Alle francesi) Oh, quasi dimenticavo! Ho un omaggio per voi, vado a prenderlo… scusatemi! (Esce verso il sipario).

AMELIA: Benissimo… abbiamo pensato alle cose in grande stile per voi due e ora che abbiamo fatto le dovute presentazioni, vado a vedere se è arrivata una persona… mi sono premurata di assicurarvi una adeguata protezione… siete artiste di fama internazionale! Arrivo subito!

Amelia esce verso il sipario.

OTTONE: (A Vittorino, ridacchiando) Non ci avrà mica procurato la guardia del corpo!

VITTORINO: (Chiudendo il ventaglio) Spero di no, ci siamo messi in un bel casino adesso… Elvia è di là nel bagno con quell'altro fesso… (Sottovoce) Ottone, questo è il momento giusto... entriamo, li frastorniamo, rubiamo il cappellino e ce la squagliamo!

OTTONE: (Titubante) Frastorniamo?

VITTORINO: Sì! Tu pensa a quel Galdino, un colpo secco a livello stomaco (mima la scena)… io penso ad Elvia… gran testata e personale soddisfazione, cappellino, e poi fshshshsh… via!

OTTONE: (Ripetendo e mimando a sua volta la scena) Colpo secco, gran testata e poi fshshsh via… Capito!

VITTORINO: Al mio tre, ci precipitiamo dentro… pronto?

OTTONE: Pronto.

I due si mettono in posa da corsa, puntando il bagno.

VITTORINO: Uno… due… e tre!

Al tre, alzandosi le gonne, iniziano a correre verso il bagno, con urlo da combattimento, ma nel mentre, Galdino ed Elvia entrano improvvisamente in scena. I due ladri, colti alla sprovvista si bloccano di colpo e trasformano il grido di attacco in una simulazione lirica. Fingendo di intonare note, con ampi movimenti delle braccia girano per la stanza.

VITTORINO: (Cantando in lirico) Là, là, là…

OTTONE: (Cantando in lirico) Qua, qua, qua…

VITTORINO: (Cantando in lirico) Dove, dove, dove…

OTTONE: (Cantando in lirico) Qua e là… qua e là…

Elvia li interrompe battendo le mani.

ELVIA: Ma che brave, due voci meravigliose…

GALDINO: (Perplesso) Forse un tantino fredde...

OTTONE: (Sempre in falsetto accento francese) Eh, dobbiamo scaldarle un po'… gargarismi con aceto e grappino dopo i pasti...

Vittorino riapre il ventaglio.

ELVIA: (A Ottone) Davvero?

VITTORINO: Eh, Amandine ama scherzare! Ça suffit comme ça Amandine!

OTTONE: (Cercando di imitare Vittorino, con risatina e mossa di anche) Eh… oui, merci, com si e com sa, trullallero trullallà!

Entra Gaudenzio con in mano due mazzi di fiori.

GAUDENZIO: Scusate se mi sono allontanato… (consegnando i fiori) questo è per lei Amandine, e questo per lei Claudette. Naturalmente, alla fine dell'opera vi farò portare dei mazzi ben più ricchi… questi sono solo due presenti, per il benvenuto...

Vittorino inizia a starnutire.

VITTORINO: (In falsetto) Etciù!

TUTTI: Salute!

VITTORINO: (In falsetto, di nuovo) Etciù!

TUTTI: Salute!

VITTORINO: (Con la sua voce normale) Etciù!

TUTTI: (Allibiti, con più vigore) Salute!

GAUDENZIO: Non si starà mica raffreddando vero? Forse c'è troppa umidità qui?

VITTORINO: (Di nuovo con la voce da donna francese) No, no, non si preoccupi…

OTTONE: (Sottovoce a Vittorino) Che c'è?

VITTORINO: (Sottovoce, a Ottone) Sono allergico a certi tipi di fiori...

ELVIA: (Osservando Vittorino) Che stranezza...

OTTONE: (Prendendo al volo i fiori) Un pensiero meraviglioso… meglio metterli in fresca… (si guarda intorno)… di là (corre verso il bagno e entra).

ELVIA: (A Vittorino) Non sarà mica allergica ai fiori?

VITTORINO: (Lunga risatina, tirando in su con il naso) Allergica ai fiori, che sciocchezza! Io amo i fiori, casa mia è piena di fiori…

Rientra Ottone.

OTTONE: E vualà, messi al fresco in acqua…

GALDINO: Ma non ci sono vasi di là…

OTTONE: (Facendo l'occhiolino)… Ma non c'è bisogno di vasi… li ho infilati dritti dritti nel… (facendo con le braccia la tazza del wc) cuvette!

GALDINO: Francesi!

Entrano in scena Amelia e il poliziotto Callisto Zagni.

AMELIA: Eccomi qui!

I due ladri per lo spavento tirano un urlo e si abbracciano.

CALLISTO: (In posa da fotomodello, rivolto al pubblico) È il fascino della divisa!

AMELIA: (Ai due ladri, con entusiasmo) Con grande onore vi presento il capo della polizia, Callisto Zagni, a cui ho chiesto come favore personale di occuparsi della vostra incolumità e della sicurezza della grande serata che ci aspetta!

CALLISTO: (Con voce impostata e fare da supereroe) In questo mondo malato, ove il crimine si nasconde nei luoghi e tra le persone più insospettabili, io Callisto Zagni, mi pregerò di mantenere la sicurezza di questo teatro e mi assicurerò di persona che non vi accada nulla di male! (Detto questo si avvicina ai due e dà loro la mano) Enchanté.

VITTORINO: (Con la voce smorzata) Che fortuna…

OTTONE: Che cucul…

SCENA TERZA: TUTTI

AMELIA: Beh, ma che ci facciamo tutti qui in piedi… accomodiamoci no? Galdino, potresti fare un salto al bar? Caffè per tutti o desiderate dell'altro?

OTTONE: Caffè? Ma cheri, noi siamo francesi, noi beviamo solo champagne!

Vittorino si dà una manata di sconforto sulla faccia.

AMELIA: (Perplessa) Champagne?  Ma sì, va bene… champagne per tutti allora… Galdino, fai mettere sul conto del teatro!

VITTORINO: (A Ottone) Lo sai che non reggi l'alcool!

OTTONE: (Con aria sognante) Lo so, ma è così francese… champagne!

GALDINO: (Non molto convinto) Champagne per tutti allora…

Galdino esce. Nel frattempo tutti si siedono, a semicerchio: a partire dalla destra del pubblico l'ispettore, Amelia, Gaudenzio, Vittorino, Ottone.

AMELIA: Coraggio, si sieda anche lei Elvia!

ELVIA: (Timidamente riconoscente) Oh, grazie! (Si accomoda vicino ad Ottone che osserva il cappellino con smania).

VITTORINO: (Rivolto ad Amelia) Non c'era bisogno di tutte queste premure, siamo donne indipendenti noi, sappiamo cavarcela da sole…

CALLISTO: (Alzandosi in piedi) Oh, non lo metto di certo in dubbio… ma la città è pericolosa di questi tempi… (si fa confidenziale) tant'è che giusto oggi ho dovuto vedermela con due terribili criminali…

ELVIA: (Avvicinandosi con la sedia) Oh santo cielo!

Ottone si ritrova il cappellino più vicino e lo guarda sempre più bramoso, tentando di sfiorarlo.

VITTORINO: Oh… davvero? (Distoglie Ottone dal cappellino strattonandolo)

GAUDENZIO: (Interessato) Orsù, ci racconti…

VITTORINO: Ma no, non vogliamo certo farla parlare di lavoro in questo momento di cordiale pausa…

CALLISTO: Signori… il mio lavoro è la mia vita, e sarò dunque ben felice di raccontare ciò che è successo, anche perché è giusto che sappiate… se mai doveste imbattervi nei due crudeli criminali…

OTTONE: (Impaurito) Speriamo di no!

Vittorino gli dà uno scappellotto in testa.

Callisto fa un profondo respiro prima di immergersi nel racconto.

CALLISTO: Mi trovavo da solo per le vie della città, quando d'un tratto (pausa per creare l'atmosfera, e poi a voce alta) driiiin!!

Tutti sobbalzano per lo spavento.

CALLISTO: Mi suona il cellulare. È il carcere… due criminali sono fuggiti… hanno bisogno del mio aiuto.

ELVIA: Oh mamma mia!

CALLISTO: (Alzando la voce e mettendosi a correre per il palco mimando la scena) Parte un inseguimento all'ultimo respiro…

OTTONE: (Sottovoce a Vittorino) Soprattutto per l'età!

CALLISTO: (Proseguendo il suo racconto) Sono due, sono armati, sono pericolosi…

I due ladri fanno facce poco convinte, guardandosi.

CALLISTO: E io posso contare solo sulle mie forze… impavido e temerario!

GAUDENZIO: Oh, che emozione!

CALLISTO: (In crescendo) Punto la pistola, intimo loro di fermarsi, li ho quasi in pugno quando…

ELVIA: (Emozionata) Quando?

AMELIA: (Col fiato sospeso) Sì, quando?

CALLISTO: (Guardando tutti dall'alto in basso con aria fiera e poi cambiando improvvisamente tono, a voce più alta) Driiiiiiin! Mi suona il cellulare e li perdo!

Tutti sospirano delusi.

ELVIA: E quindi?

GAUDENZIO: Sono riusciti a scappare?

CALLISTO: Sì, ma non mi sfuggiranno ancora per molto! Hanno i minuti contati. Con me alle loro calcagna non potranno fare sogni tranquilli… dovranno dormire con un occhio sempre aperto…

OTTONE: (Chiudendo un occhio solo, a Vittorino) Oh, ma è scomodissimo!

GAUDENZIO: Speriamo li prenda presto!

VITTORINO: (Alzandosi in piedi) Le facciamo i nostri migliori auguri…

OTTONE: Oui, certo (si alza) non vorrei trovarmeli davanti…

CALLISTO: Non temete… li acchiapperò… (si mette in mezzo ai due ladri) ho le loro immagini impresse bene nella mente… due uomini, alti più o meno così (posiziona le mani all'altezza dei due ladri, uno dei quali si abbassa un poco, l'altro tenta di alzarsi un po'), muscolosi, bruti, malvagi, tremendi...

I due ladri mimano in modo ridicolo, con espressioni del viso e del corpo, gli aggettivi detti da Callisto.

CALLISTO: Niente da spartire con tutti voi, persone meravigliose, amanti dell'arte, del bello e… (guardando Elvia) del sano volontariato!

I due ladri tirano un sospiro di sollievo.

ELVIA: Mi scusi signor Callisto, ma la sua descrizione mi ha incuriosito… due uomini ha detto?

CALLISTO: Ladri, per la precisione! Sono riusciti a rubare un prezioso diamante appartenente a una prestigiosa collezione privata. Eravamo riusciti ad arrestarli quasi subito dopo il furto, non sono dei gran professionisti…

Ottone sbuffa.

CALLISTO: … ma prima di essere arrestati sono riusciti a nascondere il diamante. E ora sono anche evasi dal carcere. Il tempo che abbiamo a disposizione è poco, sono convinto che non appena saranno riusciti a recuperare il prezioso gioiello spariranno per sempre...

VITTORINO: (Con accento francese) Arguto…

Con calma si alzano tutti e sistemano le sedie.

ELVIA: (Sentendosi mancare) Questa storia non mi è nuova…

GAUDENZIO: (Con tono rassegnato) Queste storie si somigliano un po' tutte signora Elvia...

ELVIA: No, no… questa storia non mi è proprio nuova…

VITTORINO: (A Ottone) Ahi… sento odore di crisi isterica…

Ottone si nasconde dietro a Vittorino.

ELVIA: (Prendendo coraggio) Signor Callisto… si possono conoscere i nomi di quei due ladri?

CALLISTO: Ovvio! Ottone Cacio e Vittorino d'Orisi…

ELVIA: (In preda a una crisi isterica) Ah, lo sapevo! Maledetto! Maledetto!

Entra Galdino con un vassoio, una bottiglia e sei calici di champagne.

GALDINO: Champagne!

Elvia si dirige furiosa verso Galdino, prende una coppa di champagne e la butta giù d'un fiato. Ne prende un'altra in mano e butta giù anche quella.

AMELIA: Signora Elvia, si sente bene?

ELVIA: (Un po' ubriaca) Un po' meglio, grazie… quel farabutto di mio marito è evaso dal carcere, capite?

CALLISTO: Oh santo cielo… ecco dove l'avevo vista… lei è la signora d'Orisi!

ELVIA: (Prendendo la terza coppa) Ancora per poco caro mio! Io qui a fare la brava mogliettina, nella speranza che Vittorino uscisse dal carcere presto… per ricominciare la nostra vita insieme…

VITTORINO: (Tra sé) Mamma se l'ho scampata bella…

ELVIA: … anche il volontariato mi sono messa a fare… (beve ancora e soffia nel bicchiere per fare le bollicine d'aria). Ma no, ora basta! Eh, eh, eh… voglio fare anch'io la prima donna… (si avvicina ai due ladri e li prende a braccetto; i due sono concentrati a guardare il cappellino di Elvia). Voglio essere anch'io chich... (si allontana dai due e guarda tutti alzando il bicchiere) Brindo alla mia nuova vita... che inizia adesso! Addio!

Se ne esce tremolante verso il sipario col bicchiere in mano. Tutti rimangono immobili a guardarla.

GALDINO: È impazzita…

AMELIA: Poveraccia…

VITTORINO: (Felice, salutando) Addio! (A Ottone) Me ne sono finalmente liberato!

Due secondi di pausa, poi Ottone e Vittorino realizzano, si guardano terrorizzati.

VITT/OTT: Il cappellino!!

VITTORINO: (Agli altri, agitato, con accento francese) Dobbiamo seguirla, non possiamo lasciarla andare in quelle condizioni!

OTTONE: (Con accento francese, a Vittorino) Presto, presto, non perdiamo altro tempo!

CALLISTO: Avete ragione! Può essere un pericolo per sé e per gli altri… Seguiamola!

Tutti con fare concitato escono verso il sipario, tranne Galdino che rimane da solo in scena con il vassoio, la bottiglia e tre coppe di champagne.

GALDINO: Sono tutti impazziti! Saranno le bollicine di champagne!

Sistema il vassoio su un tavolino, prende una coppa, la sorseggia e inizia a canticchiare una nota canzone, ballando da solo.

GALDINO: "Champagne, per brindare a un incontro, champagne…"

Con la coppa entra nel wc. Rientra in scena con la coppa e i fiori.

GALDINO: Fiori nel wc… ah, francesi!

Nel mentre entrano in scena le due vere cantanti, Claudette e Amandine, con le loro valigie che appoggiano a terra. Sono vestite esattamente come i due ladri. Le due scambiano Galdino per colui che le aspettava per il benvenuto, gli vanno incontro con mille moine, prendono i fiori.

CL/AM: Merci, merci…

Vedono poi lo champagne in mano a Galdino e le due coppe sul tavolo, le prendono, brindano con Galdino piene di gratitudine.

CL/AM: Champagne, oh, cin cin…

Bevono lo champagne, riposizionano le coppe sul vassoio, prendono di nuovo le loro valige e sempre ringraziando escono verso il ripostiglio.

GALDINO: (Allibito) E queste? Ma c'è l'invasione dei francesi qui!? Bah, saranno le assistenti o le truccatrici di quelle due sorelle Binet… io me la svigno, prima che si inventino di chiedermi aiuto per qualcosa con quel loro fare stucchevole… (imitando i francesi con ironico disprezzo) merci, oui qua, oui là, cin cin qua, cin cin là! Ah! I francesi sono strani!!

Galdino esce verso il sipario.

SCENA QUARTA: VITTORINO-OTTONE-AMANDINE-CLAUDETTE-ELVIA

Entrano in scena Vittorino e Ottone, affaticati dalla corsa.

VITTORINO: Persa… l'abbiamo persa. Per la prima volta in vita mia sono disperato per aver perso mia moglie!

OTTONE: Una moglie ubriaca e con una fortuna sulla testa… Ah ah..

VITTORINO: Ma da che parte sarà andata? Di sicuro si sarà diretta verso casa, ma non posso farmi vedere da quelle parti, sarà pieno di poliziotti!

OTTONE: E adesso cosa facciamo?

VITTORINO: (Rassegnato) Niente. Proprio niente. Per il momento qui siamo al sicuro e conoscendo Elvia, quando le sarà passata tornerà qui… per lo meno per chiedere scusa…

OTTONE: (Rianimandosi) E allora noi non perderemo tempo, le strapperemo da quella testina matta il bel cappellino e… fshshshsh… via di corsa! Niente potrà più impedirci di farlo!

Entrano in scena dal ripostiglio le due cantanti che parleranno sempre con accento francese. I due ladri nel vederle si spaventano e si abbracciano; a loro volta le cantanti si spaventano e si abbracciano pure loro. Lentamente si staccano dagli abbracci e iniziano ad osservarsi avvicinandosi e muovendosi lentamente. Ottone osserva Amandine e Vittorino Claudette. Ogni coppia esegue alcuni semplici gesti identici, come fossero allo specchio.

OTTONE: (Fermandosi stupito) Sono la nostra copia sputata!

Ottone meravigliato si avvicina al tavolo con lo champagne e si attacca alla bottiglia, guardando le due sfregandosi gli occhi

VITTORINO: (Più realista) Ah, andiamo Ottone!! (Si rivolge alle due) Bonjour!

AM/CL: Bonjour!

VITTORINO: (Senza voce femminile) Voi dovete essere le due grandi cantanti…

AMANDINE: (Facendo un inchino) Amandine.

CLAUDETTE: (Facendo un inchino) Claudette.

OTTONE: (Già mezzo ubriaco) Adesso sì che è proprio un rebus!

VITTORINO: (Accorgendosi che Ottone sta bevendo) Ottone! Metti giù quella bottiglia! Lo sai che non reggi neanche l'aranciata!

OTTONE: (Ridacchiando) Eh eh eh… troppo tardi! (Gira la bottiglia all'ingiù per far vedere che è vuota, poi si rivolge ubriaco alle due cantanti) Lo champagne è delizioso… le bollicine ti solleticano tutto il palato… cichecichecicheci…

AMANDINE/ CLAUDETTE: (Ridacchiando) Cichecichecichecì…

AMANDINE: Ma voi chi siete?

CLAUDETTE: Oh cosa siete?

Dalle quinte arrivano dei rumori.

VITTORINO: Oh no, arriva qualcuno, presto, nascondiamoci tutti dentro il ripostiglio!

OTTONE: (Ubriaco) Dentro il ripostiglio!

Vittorino spinge in tutta fretta i tre nel ripostiglio.

Dal sipario, entra a gattoni, lamentandosi, Elvia, ancora un po' ubriaca.

ELVIA: Ohi ohi… se ne sono già andati tutti… (Si alza in piedi, un po' ingobbita, tenendosi la schiena) Che dolore… eh eh eh… ma che esperienza! Appena uscita di qui, zacchete, devo essere caduta in un sonno improvviso… sotto il sipario… nascosta nascosta... certo però che il legno del palco non è il massimo della comodità per fare un pisolino! Ma adesso è tempo di svegliarsi... è arrivato il momento di far vedere a tutti chi è Elvia! (Dai costumi di scena recupera un provocante abito rosso) Ed ora darò inizio alla mia vita! (Sempre mezza ingobbita per il mal di schiena esce nel wc chiudendo la porta dietro di sè).

Dal ripostiglio esce di corsa Vittorino starnutendo come un pazzo.

VITTORINO: Maledetti fiori… etciù! Etciù! (Si guarda intorno) Non c'è nessuno… meno male!

Entra anche Ottone.

OTTONE: (Ridacchiando ubriaco) Hic, non c'è nessuno.

I due, sono uno di fianco all'altro.

VITTORINO: Etciù!

OTTONE: Hic!

VITTORINO: Etciù!

OTTONE: Hic!

VITTORINO: Che bella coppia! (Strattonando Ottone) Ottone, torna in te, dobbiamo trovare una soluzione! Quelle due francesi adesso sono di troppo… ci serve un piano!

Entrano anche le due francesi.

VITTORINO: (Sorridendo alle due) Uh la là… le famose sorelle Binet! Che piacere conoscervi, siamo due grandi vostri ammiratori!

OTTONE: Più che altro, c'è una certa affinità tra voi e noi… eh eh…

AMANDINE: Vi ringraziamo, ma scusate se sono inopportun, ma perché siete vestiti da donne?

CLAUDETTE: Perché voi siete uomini, n'est ce pas?

AMANDINE: E dove sono finiti il direttore d'orchestra, la direttrice e tutte le persone che ci dovevano accogliere?

CLAUDETTE: Forse dipende dal nostro ritardo, ci scusiamo, ma il nostro volo ha avuto dei problemi e non siamo riuscite ad avvisare...

VITTORINO: (Bloccandole) No no no no… non scusatevi… è stato meglio così, molto meglio…

Ottone annuisce.

CLAUDETTE: Perché meglio così?

VITTORINO: (Con fare confidenziale) C'è una spiegazione per tutte le vostre domande!

Ottone divertito e ancora ubriaco, prende una sedia e si siede attaccato a Vittorino, con sguardo ebete, per sentire meglio cosa si inventa il socio.

VITTORINO: Ehm… noi due, siamo vestiti da donna perché… siamo le vostre guardie del corpo in incognito!

AMANDINE: Guardie del corpo?

CLAUDETTE: Vestite da donna?

AMANDINE: Siamo famose, è certo, ma non così tanto da aver bisogno di guardie del corpo…

CLAUDETTE: E per di più vestite da donna…

VITTORINO: Ed è proprio qui che vi sbagliate… (guardandosi in giro con fare sospetto) c'è un maniaco in giro…

AM/CL: Un maniaco!?

OTTONE: Il famoso maniaco delle cantanti liriche!

AMANDINE: Oh mon dieu!

VITTORINO: Ehm… sì, per l'appunto… è evaso dal carcere giusto oggi pomeriggio… grazie all'aiuto del suo fedele aiutante…

OTTONE: (Balzando in piedi) Igor, gobbo e cattivo… (Si pronuncia “Aigor”)

VITTORINO: (Spingendo di nuovo Ottone sulla sua sedia) Già… per questo Amelia, la direttrice del teatro ha chiamato me e il mio socio per tutelare il vostro soggiorno qui!

CLAUDETTE: Oh… terrible… ma cosa fa questo maniaco alle sue vittime?

VITTORINO: (Serio) Cose indescrivibili…

OTTONE: (Balzando di nuovo in piedi) Le rapa a zero!

Le due cantanti si toccano i capelli urlando terrorizzate.

VITTORINO: Così, io e il mio socio abbiamo ideato un piano: ci saremmo vestiti da donna per fingerci voi…

OTTONE: Io sono Amandine Binet…

VITTORINO: E io Claudette… in questo modo il maniaco cercherà di colpire noi due, ma si ritroverà tra le mani solamente …

I due ladri simultaneamente alzano con una mano dalla testa le loro parrucche.

VIT/OTT: Due parrucche!!

Claudette e Amandine applaudono contente.

CLAUDETTE: È un piano geniale!

AMANDINE: Sì, ma noi due cosa dobbiamo fare nel frattempo?

OTTONE: (Ridacchiando furbescamente) Voi due sarete ciò che non siete, così come noi due siamo ciò che non siamo!

AM/CL: Eh cioè?

VITTORINO: Sarete… due assistenti al trucco!

CLAUDETTE: Idea grandiosa!

VITTORINO: Ma attenzione! Dovrete fingere con tutti e tenere bene la parte… anche con la direttrice del teatro e il maestro d'orchestra, anche se loro sanno chi siete in realtà… purtroppo il maniaco potrebbe essere nascosto ovunque…

OTTONE: (Ingobbendosi e facendo la voce cattiva) E anche Igor l'assistente… l'uomo che sa assumere mille volti e mille nomi… solo una cosa non può mai nascondere…

Le due si avvicinano per sentire meglio.

OTTONE: (Urlando improvvisamente) La gobba!

Le due si spaventano.

CLAUDETTE: (Spaventata) La gobba, chiaro…

AMANDINE: (Spaventata) Non c'è problema, fingeremo… d'ora in poi noi due saremo le assistenti al trucco!

CLAUDETTE: (Avvicinandosi a Vittorino) Solo un'ultima curiosità però…(sottovoce) questo maniaco, com'è?

VITTORINO: (Descrivendo Callisto) Beh, ecco… è all'apparenza un uomo distinto, bel portamento… alto, moro, un bell'uomo… (in tono confidenziale) ama vestirsi da poliziotto…

Ottone ridacchia per conto suo...

CLAUDETTE: Staremo con gli occhi bene aperti allora…

VITTORINO: Mi raccomando… da adesso in poi voi sarete per tutti due assistenti al trucco!

AMANDINE: Ottimo! Vieni Claudette, andiamo a concentrarci, dobbiamo immedesimarci nella parte!

CLAUDETTE: Certamente… ne va della nostra (toccandosi i capelli) chevelure (chioma)!

Le due entrano nel ripostiglio.

SCENA QUINTA: TUTTI

In scena Vittorino e Ottone.

VITTORINO: Forza, ora è meglio andare a cercare gli altri per avvertirli dell'arrivo delle nostre truccatrici…

OTTONE: (Tenendosi la testa) Oh sì, buona idea… così magari ci fermiamo per strada per bere un buon caffè espresso…

VITTORINO: (Prendendolo in giro) Ah, certo, e magari una brioche…

OTTONE: No grazie, per me solo un caffè…

VITTORINO: (Interrompendolo con uno scappellotto) Noi due non ci fermeremo in nessun bar… e ora muoviti, andiamo a cercare gli altri e se siamo fortunati magari troviamo anche Elvia…

OTTONE: (Abbattuto, con fare arrendevole) E va bene.

I due escono.

Entra in scena Elvia dal wc, vestita con un lungo abito rosso da diva… cammina però ancora curva tenendosi la schiena. Ha in mano un sacco della spazzatura.

ELVIA: Eccola qua la nuova Elvia… una donna chich… ah… anche se con qualche acciacco alla schiena… maledetto palco di legno!

Elvia si avvicina al sipario e spia fuori, dando le spalle alla scena. Nel mentre entrano dal ripostiglio le due cantanti che si accorgono di lei.

AMANDINE: (Sottovoce a Claudette) Chi è?

CLAUDETTE: (Sottovoce) Non so… nascondiamoci!

Le due rientrano nel ripostiglio, accucciate, ben visibili al pubblico. Elvia si gira verso il pubblico.

ELVIA: Non si vede ancora nessuno. Ma dove saranno andati?

Si gira e inizia a camminare gobba verso il proscenio.

AMANDINE: (Sottovoce a Claudette) Guarda Claudette!? È gobba!

CLAUDETTE: (Sottovoce) Oh mon dieu! Non sarà mica…

AMANDINE: (Con enfasi) Igor l'assistente… l'uomo che sa assumere mille volti e mille nomi… solo una cosa non può mai nascondere…

CLAUDETTE: (Con enfasi accentuata) La gobba!!

ELVIA: (Dando le spalle alle due cantanti, rivolta al pubblico, guardando il sacco della spazzatura che ha in mano) Ecco… qui dentro c'è la vecchia Elvia!

AMANDINE: (Urlando) Oh… ha ucciso una donna!! (Abbraccia Claudette)

CLAUDETTE: Oh no... il maniaco vestito da poliziotto ha ucciso la donna… mentre il suo assistente Igor si sta liberando del corpo...

AMANDINE: Dobbiamo fare qualcosa prima che prenda anche noi!

Le due si guardano intorno; Claudette prende la bottiglia di champagne vuota che c’è in scena, poi insieme si avvicinano da dietro a Elvia. Claudette la colpisce con un colpo secco alla testa, Elvia rigida cade all'indietro nelle braccia di Amandine, svenuta.

CLAUDETTE: (Guardando la bottiglia) Oh… ho ucciso una persona…

AMANDINE: (Reggendo Elvia svenuta) Oh no, tu hai ucciso (facendo la voce da cattivo) il terribile Igor!!

CLAUDETTE: (Guardando il sacco nelle mani di Elvia) Chissà chi c'è qua dentro… (Prende il sacco e gli parla) Signora, l'abbiamo vendicata…

Con poco coraggio apre un po' il sacco e sbircia dentro…

CLAUDETTE: È terribile Amandine...

Mette dentro la mano e pesca il cappellino di Elvia.

CLAUDETTE: (Con fare profetico, al pubblico) Prima di ucciderla, il maniaco l' ha rapata a zero!!

Le due urlano terrorizzate. Claudette richiude il sacchetto. Rientrano nel ripostiglio portando dentro a peso morto la povera Elvia.

Entra in scena Callisto.

CALLISTO: Ah, ancora nessuno… gli altri devono ancora tornare… che corse e che sudata… meglio andare a rinfrescarsi un attimo in bagno…

Entra nel wc.

Entrano in scena Amelia, Gaudenzio, Vittorino e Ottone che riprendono a parlare in francese.

AMELIA: Ci siamo persi Callisto per strada…

VITTORINO: Oh, non preoccupiamoci, sa badare a se stesso…

AMELIA:  Oh, ma che confusione qui… (A voce alta) Galdino, puoi venire a sistemare?

Entra Galdino brontolando con uno straccio e inizia a pulire.

OTTONE: Bene... volevamo avvisarvi che sono arrivate le nostre due truccatrici personali… non ci muoviamo mai senza… conoscono la nostra pelle, i nostri lati migliori, i punti di forza…

GALDINO: (Con fare polemico) I punti neri…

GAUDENZIO: (Lanciando un’occhiataccia a Galdino) Ma piuttosto… ora che vi siete sistemate e che anche le vostre truccatrici sono qui, mi sembra sia giunto il momento di fare qualche prova, per scaldare almeno un po' la voce… no?

VITTORINO: Ma che bella idea… Amandine, che ne dici di iniziare tu?

GAUDENZIO:(Estraendo la bacchetta d'orchestra) Coraggio, si può fare insieme… (Chiude gli occhi e muove la bacchetta nell'aria, ondeggiando come in una danza).

VITTORINO: (Ad Amelia) Cosa sta facendo?

AMELIA: Si sta concentrando… sta facendo gli esercizi per scaldarsi prima di iniziare a dirigere…

OTTONE: Poveraccio!

VITTORINO:(A Ottone) Poveracci noi se prima non ci inventiamo qualcosa!

Nel frattempo Galdino continua a pulire e a guardare con sospetto ciò che accade. Gaudenzio apre gli occhi e puntando impettito la bacchetta alle due, intona un la.

GAUDENZIO: (Intonando) La… la… la…

OTTONE: (In posa aggraziata, con voce roca) La la la…

GAUDENZIO: (Bloccandosi di colpo, guardando Ottone con rimprovero... poi riprovando) La la la…

VITTORINO: (Stonando) La la la…

GAUDENZIO: (Scocciato) Oh, ma insomma!

VITTORINO: Abbiamo la voce un tantinino fredda...

Entrano in scena agitate e terrorizzate Amandine e Claudette. Abbracciano i due ladri.

CLAUDETTE: Oh per fortuna che siete tornati!

GALDINO: Eccole, le altre due pazze francesi!

VITTORINO: (Scostandole, rivolto a Amelia e Gaudenzio) Sono affettuose…

GAUDENZIO: Vedo…

OTTONE: Vi presento il maestro d'orchestra Gaudenzio Fiorentini e la direttrice la signora Amelia Ricci…

Amelia va per dare la mano ma le due sembrano totalmente disinteressate.

AMANDINE: (Rivolta ai due ladri) È stato terribile…

OTTONE: Terribile che cosa?

Vittorino scosta le due da una parte, perché Amelia e Gaudenzio non sentano.

VITTORINO: Scusate… problemi col trucco… c'è il segreto professionale…

GALDINO: Dev'essere un gran brutto segreto… coi risultati che ottengono!

CLAUDETTE: È stato qui…

VITTORINO: Chi?

AMANDINE: Il maniaco!

OTTONE: (Stranito) Quale maniaco?

CLAUDETTE: Il terribile maniaco delle cantanti liriche… insieme al suo infido assistente…

OTTONE: Ah, Igor… il maligno!

AMANDINE: Già… ma ora non farà più male a nessuno!

VITTORINO: Che intendete dire?

CLAUDETTE: L'abbiamo ucciso!!

VIT/OTT: Che cosa??

AMANDINE: Abbiamo ucciso il malefico Igor!

VITTORINO: Come è possibile?

CLAUDETTE: Con un colpo qui, dritto sulla testa!

AMANDINE: Ed ora è di là nel ripostiglio… insieme all'altra povera signora…

OTTONE: Quale altra povera signora?

CLAUDETTE: Quella che il maniaco ha rapato prima di farla a pezzi, nasconderla in un sacco nero, e consegnarla a Igor perché ne trafugasse il corpo!

VITTORINO: (Prendendo in disparte Ottone) Ottone… qui c'è un problema grave di allucinazioni, di schizofrenia o peggio ancora...di droga… capisci? (Ritornando alle due) ora è tutto finito… forza, andate in bagno, avete bisogno di rinfrescarvi un po'… (Spinge le due nel bagno)

AMANDINE: Ma ci sono due cadaveri là dentro!

Vittorino riesce a chiudere le due nel bagno.

AMELIA: Che cosa? Ho sentito bene?

GAUDENZIO: Sbaglio o quella ragazza ha parlato di cadaveri?

GALDINO: Sì, ho sentito anch'io…

VITTORINO: Ma no… sono solo un po' stanche, non sanno ciò che dicono…

AMELIA: Qui è tutto molto strano…

Amelia infuriata si dirige alla porta del ripostiglio con Gaudenzio e Galdino. Vittorino e Ottone si avvicinano anche loro. Amelia non ha il coraggio di guardare dentro.

Improvvisamente dal bagno escono urlando Amandine e Claudette, seguite da Callisto che esce sconcertato con un asciugamano in mano…

AMANDINE: Il maniaco! Bella presenza, alto, moro, vestito da poliziotto!!

CLAUDETTE: Ci vuole rapare, nel bagno… ha già preparato tutto!! Lavandino, acqua, asciugamano!!

AM/CL: Come dal parrucchiere!

Dal ripostiglio esce improvvisamente tutta spettinata e storta Elvia.

Tutti si spaventano e urlano.

CLAUDETTE: Il crudele Igor è ancora vivo!!

Elvia barcollando come uno zombie insegue Amelia, Gaudenzio, Galdino, Vittorino e Ottone, spingendoli verso il centro della stanza. Dall'altra parte Callisto insegue Amandine e Claudette, spingendole a sua volta al centro della stanza. Il gruppo si trova ammucchiato, tutti abbracciati. Dalla parte destra del pubblico sta Elvia, alla sinistra Callisto.

CLAUDETTE: Adesso è la fine…è proprio la fine…

ELVIA/CALLISTO: (Con voce roca e crudele) Sì, ora è proprio la fine… (guardando il pubblico, cambiando tono) la fine del primo atto!

Musica conclusiva del primo atto

ATTO SECONDO

Musica d’apertura.

SCENA PRIMA: TUTTI

Si ripropone la scena conclusiva del primo atto: il gruppo dei personaggi, terrorizzato, al centro del palco; alla sinistra del pubblico Callisto avanza brandendo un asciugamano in mano, alla destra del pubblico Elvia barcollante.

CLAUDETTE: Adesso è la fine… è proprio la fine…

Terrore generale.

CALLISTO: (Asciugandosi la faccia un po’ stupito) La fine di cosa? Che succede qui?

AMELIA: (Prendendo coraggio e rompendo lo schema, arrabbiata) Adesso vorrei proprio saperlo anch’io! Che cos’è tutta questa agitazione?! Esigo una spiegazione subito!

GALDINO: Signora Amelia, qui succede semplicemente che ci sono troppe francesi… (si avvicina con fare confidenziale) sono straniere, è gente particolare, non ci si può fidare…

AMELIA: Straniere o no, qui si è parlato di cadaveri!

CALLISTO: Cadaveri?! Quali cadaveri?

AM/CLAU: (Indicando Elvia) Uno è lì!

ELVIA: Cadavere io?! Ammaccata forse sì, ho bevuto un po’ troppo prima e non ricordo più nulla… ma da questo a scambiarmi per un cadavere mi sembra un po’ azzardato… vi sembra il corpo di un cadavere questo? (In posizione sexy e con voce lasciva) Sono una donna sensuale adesso!

Vittorino prende in disparte Ottone strattonandolo.

VITTORINO: (Incredulo) Ma quella è mia moglie!!

OTTONE: (Imbambolato) Eh sì…

VITTORINO: Guarda com’è vestita!!

OTTONE: (Sempre imbambolato) Eh sì, gran pezzo di donna, il lungo le dona, non c’è che dire!

VITTORINO: Ma che dici imbecille!! Il cappellino… non ha più il cappellino!

OTTONE: (Ridestandosi improvvisamente) Oh mamma!!

VITTORINO: Guardati in giro, cerca… senza quel cappellino siamo fritti!

Ottone inizia a perlustrare la stanza e osservare Elvia e tutti i presenti da vicino.

AMELIA: (Isterica) Allora!! Esigo una spiegazione chiara ed esauriente subito!

GAUDENZIO: Calmati Amelia… respira con profondità…

AMELIA: (Fulminando Gaudenzio con lo sguardo) Io sono calmissima. Stasera c’è solo la prima dell’opera più importante della stagione, opera organizzata da me, persona che ha messo in piazza il suo nome e la sua reputazione per questa serata… e invece di godermi le ben pianificate prove musicali, sono qui nella confusione e nel caos più totali a chiedere delucidazioni su certi… cadaveri!! (Respirando profondamente) Primo: chi sono quelle due?! (Indicando Amandine e Claudette).

Le due si indispettiscono e brontolano in sottofondo per non essere state riconosciute.

OTTONE: (Rivolto alle due cantanti, sottovoce) Non vi preoccupate, sa benissimo chi siete, fa parte del piano, ricordate?

AM/CLAU: (Ridacchiando sollevate) Oui, oui…

AMELIA: Secondo: ci sono o non ci sono dei cadaveri? Terzo: chi è Igor e quarto: di che maniaco stavate parlando?!

CALLISTO: Signora Amelia, se continua così mi ruberà il lavoro, eh eh… lasci fare a me il poliziotto. (Schiarendosi la voce) Allora: primo: chi sono quelle due; secondo: ci sono o non ci sono dei cadaveri? Terzo: chi è Igor e quarto: di che maniaco stavate parlando?!

GALDINO: (Ironico) Oh, l’è… adesso sì che si nota la professionalità!

Si fa avanti Vittorino.

VITTORINO: (Con accento francese) Uh la là… ma c’è una spiegazione per ognuna di queste belle domandine… (Rivolto a Ottone) Tu continua a cercare!!

CALLISTO: Benissimo. Sentiamo allora.

Si crea uno strano siparietto: Amelia, al centro della scena, prende il mobiletto/scaffale con le ruote e lo gira al contrario, mettendolo davanti a sé, come fosse il banco di un giudice in un’aula di tribunale ed estrae un martelletto da processo. Dietro ad Amelia, si posiziona Callisto impettito, mentre alla sua destra, come fosse la giuria, si siedono Elvia, Galdino e Gaudenzio. Amandine e Claudette, alla sinistra di Amelia si siedono impazienti di veder fatta luce sulla vicenda. Ottone gira alla ricerca del cappellino, cercando di non farsi notare e Vittorino, in piedi, fa la sua arringa.

Si sentono alcuni secondi di una nota trasmissione televisiva sui casi processuali (esempio “Forum”).

AMELIA: Siamo tutti curiosi e impazienti!

OTTONE: (Dondolandosi sulle gambe e scuotendo la gonna imbarazzato, rivolto a Vittorino) Eh eh… sentiamo allora… (Ricomincia la ricerca del cappellino).

VITTORINO: (Si sistema capelli, gonna, petto e si schiarisce la voce) Dunque… premier, primo: chi sono quelle due? Eh eh… ma sono le nostre truccatrici!!

Amandine e Claudette sbuffano in disparte.

GALDINO: Mi sembrano… come dire… un tantin in agitation…

Amelia batte il martelletto sul mobiletto per ripristinare l’ordine.

VITTORINO: (Andando verso Amandine e Cloudette) Ma certainement… il loro è un grande compito, hanno molta responsabilità sulle loro spalle! (Rivolto alle due) State al gioco!

OTTONE: Enorme responsabilità, un’enormitè!! (Continuando a cercare in giro).

Le due cantanti annuiscono.

VITTORINO: Eh eh… second… cadaveri? Parbleu! Oh oh oh… vi sembra che qui intorno ci siano dei cadaveri? (Con enfasi accentuata e ironia crescente) No dico, vi sembra che qui intorno ci siano dei cadaveri? No, ripeto, vi sembra che qui ci siano cadaveri?

Tutti ammutoliti si protendono sempre di più verso Vittorino, attendono una risposta. Ottone si blocca nella ricerca e lo guarda schifato.

VITTORINO: (Ricomponendosi) Beh, (facendo spallucce) no…

Tutti compreso Ottone tirano un sospiro di sollievo.

VITTORINO: Probabilmente le nostre ansiose truccatrici si stavano riferendo al viso mio e della mia carissima collega Amandine… (si avvicina a Ottone e inizia a fargli fastidiosi buffetti sulle guance) guardate com’è pallida la mia Amandine, guardate com’è pallida…

Ottone infastidito, inizia la stessa procedura con Vittorino.

OTTONE: E avete visto com’è pallida Claudette? Pallida, pallidina, palliduccia… palot palot!

VITTORINO: Palot, palot…

I due si ricambiano buffetti, facendo versetti come ai bambini, dandosi scappellotti sempre più forti,  mentre gli altri li guardano allibiti.

AMELIA: (Spazientita, battendo il martelletto) E dunque?

I due improvvisamente si ridestano e Vittorino riprende il racconto.

VITTORINO: (Schiarendosi la voce, con enfasi) E dunque i due cadaveri siamo io e Amandine, nulla più! È stata una semplice mal interpretazione di un discorso…

GAUDENZIO: Mi sto appassionando… terzo e quarto punto?

VITTORINO: Oh, quanta impazienza… terzo punto: chi è Igor…

OTTONE: (Precisando soddisfatto) Il terribile Igor!

Vittorino lancia a Ottone un’occhiataccia.

VITTORINO: Già, il terribile Igor… è… è… ancora vivo!! Che gioia nel ricevere questa notizia, Amandine, che gioia! (Vittorino abbraccia Ottone allibito) Sono proprio felice per te!! (Rivolto agli altri, con gioia) Igor è l’amante di Amandine, il suo grande amore!!

TUTTI: Oh!!

Parte un sottofondo di musica romantica.

VITTORINO: E’ una storia lunga e dolorosa, storia di una immensa dolcezza… La bella Amandine… e il terribile Igor…

ELVIA: Sembra l’inizio di una favola, tipo la Bella e la Bestia… che romanticismo! Ma se posso impicciarmi, (rivolta a Ottone) perché terribile? (Si avvicina a Gaudenzio, e con fare sensuale gioca con i suoi capelli) Era forse un uomo possente e robusto, ma dal cuore di cioccolato? O forse era come la famosa crema catalana? Un uomo solido fuori e tenero dentro?

OTTONE: (Titubante) Ehm… no… era per via del suo… del suo… terribile alito… stomachevole fuori e putrido dentro!!

ELVIA: (Disgustata) Oh! (Si allontana da Gaudenzio che la guarda con fare inebetito e ammaliato).

VITTORINO: Ed ecco che arriviamo dritti dritti al quarto punto, strettamente connesso con il terzo… il maniaco!

TUTTI: Oh!

VITTORINO: All’apparenza distinto, un bell’uomo travestito da poliziotto, innamorato e ossessionato, l’uomo che ha impedito finora ai due amanti di stare insieme…

ELVIA: (Ad Ottone con invidia, riprendendo a giocare con i capelli di Gaudenzio) Cielo, il maniaco era innamorato di lei a tal punto?

OTTONE: (Disgustato) Certo che no!

VITTORINO: (Con fare profetico) Il maniaco era innamorato… di Igor!!

Stupore generale. Tutti si alzano in piedi. Nella confusione Gaudenzio, senza essere visto dagli altri,  prende Elvia e la trascina fuori sul palco, facendo intravedere al pubblico un caschè con bacio. Galdino sistema le tre sedie alla destra del pubblico, le francesi spostano le loro. Amelia ripone il mobiletto e il martelletto. Tutti si avvicinano velocemente a Vittorino.

VITTORINO: Igor ha tentato di tutto per liberarsene, finchè, un giorno, nel tentativo di seminare il maniaco moro, alto, bello e vestito da poliziotto, per sua sventura è inciampato in un tombino mal sistemato al bordo della strada, sbattendo violentemente la testa. Ma ora, ci è arrivata notizia che Igor è vivo e vivrà!! Dovrà solo ricorrere ad alcune operazioni di plastica facciale e poi sarà come nuovo e Amandine lo amerà più di prima.

Ottone annuisce imbarazzato.

AMELIA: (Scettica) E che fine avrebbe fatto questo maniaco?

VITTORINO: Non le sfugge nulla! Il maniaco… si dice in giro che sia scomparso, che si sia procurato un nuovo look tagliandosi i capelli in modo da essere pronto a colpire indisturbato non appena Igor si sarà ripreso. Ed ecco svelato l’ultimo mistero… le mie due assistenti al trucco hanno scambiato il signor Callisto per il maniaco… alto, moro, bello, vestito da poliziotto!

CALLISTO: (Rivolto ad Amandine e Claudette, ammiccando) Questo qui pro quo mi lusinga…

AMELIA: Mh, storia alquanto bizzarra e sospetta, ma ciò che mi interessa è che ora tutto sia a posto e che si possa riprendere con le prove dello spettacolo!

AMANDINE: Le prove, oui!

CLAUDETTE: Allora, non abbiamo capito nulla di quanto è accaduto, ma se dite che tutto è a posto ci fidiamo; siamo pronte… quando si comincia?

AMELIA: (Sconcertata) Veramente voi…

OTTONE: (Prendendo le due ragazze e spingendole verso il ripostiglio) Veramente voi inizierete subito, di là, con il trucco… c’è molto da preparare…

VITTORINO: (A sua volta spingendo le due nel ripostiglio) Già, io e Amandine siamo impegnative…

OTTONE. Molto impegnative…

CLAUDETTE: Ma noi…

OTTONE: Forza, forza!

I due chiudono nel ripostiglio le due cantanti.

SCENA SECONDA: TUTTI

OTTONE: (Rivolto a Vittorino,sottovoce, dando le spalle al ripostiglio, guardando verso il pubblico) Uh, che fatica…

VITTORINO: Ce la siamo cavata per poco… hai trovato il cappellino?

OTTONE: Del cappellino nessuna traccia!

AMELIA: E allora?

VITTORINO: Ah! Truccatrici!! Sempre troppo agitate, neanche dovessero cantare loro!

OTTONE: Già… ma le abbiamo messe subito all’opera! All’opera! Qualcuno ha capito il doppio senso?

AMELIA: L’unica cosa che capisco è che siamo in ritardo e dobbiamo riprendere le prove… ma dov’è Gaudenzio?!

VITTORINO: (Con falso dispiacere) Oh, non abbiamo più il maestro, che peccato…

OTTONE: (Allarmato) Cara Claudette… manca anche la preziosa Elvia!!

VITTORINO: (Lasciandosi sfuggire la sua voce normale e togliendosi dallo sdegno anche la parrucca e gettandola a terra senza rendersi conto) Oh, no!! Dove diavolo si sarà cacciata ora!

Tutti i restanti si girano straniti ad osservare Vittorino.

VITTORINO: (Imbarazzato, riprendendo l’accento francese) Raucedine!

OTTORINO: (Allarmato, con voce normale) Raucedine e improvvisa calvizie… scappiamo!!

CALLISTO: Ma quelli sono i due ladri evasi! Non mi posso sbagliare! Muscolosi, bruti, malvagi, tremendi...

I due ladri, come nel primo atto, mimano in modo ridicolo, con espressioni del viso e del corpo, gli aggettivi detti da Callisto, mentre si appropinquano però alla fuga.

AMELIA: Oh santo cielo!

GALDINO: I francesi fanno cose stranissime!

VITTORINO: Corri Ottone, corri!

OTTONE: Di nuovo! E con le gonne… sempre più difficile, via via!

I due ladri escono verso l’uscita che dà sul palco.

CALLISTO: Questa volta non riuscirete a sfuggirmi!!

Esce anche Callisto.

In scena sul palco rimangono esterrefatti Amelia e Galdino. Tra il pubblico Vittorino e Ottone scappano cercando di nascondersi. Arriva anche Callisto molto arrabbiato brandendo la pistola in aria.

CALLISTO: Dove siete, maledetti! Vi prenderò, ah se vi prenderò!

Callisto continua a cercare in modo teatrale tra il pubblico, mentre Ottone e Vittorino, sempre cercando di nascondersi rientrano dietro le quinte. Piano piano anche Callisto rientra. Mentre accade tutto questo, riprende la scena sul palco.

Amelia e Galdino si dirigono alla finestra, guardando fuori.

AMELIA: Eccoli là, ah, farabutti, imbroglioni!

GALDINO: (Rivolto al pubblico) Francesi… falsi! Il peggio del peggio!

Amelia chiude la finestra.

AMELIA: Non si vedono più, scomparsi tra le case. (Affranta) E adesso? Fra poche ore c’è l’opera… il tutto esaurito… il mio nome in tutte le locandine… come faccio?

GALDINO: Beh… potrebbe spiegare la situazione…

AMELIA: (Ironica) Certo, potrei salire sul palco e dire: “gentile pubblico, mi spiace comunicare che c’è stato un piccolo inconveniente… lo spettacolo non andrà in onda perché ho confuso le due cantanti liriche con due ladri evasi… perdonate la svista, grazie”.

GALDINO: Eh, non suona mica male…

AMELIA: (Isterica) Galdino! Possibile che qui io sia l’unica a capire la gravità della situazione? (Avvilita) Sola e abbandonata nel mio inesorabile declino…

GALDINO: (Cercando di consolarla) Coraggio, abbiamo ancora qualche ora, magari riusciamo a trovare una soluzione…

AMELIA: Sì certo, magari accade un miracolo!

Entrano in scena dal ripostiglio le due vere cantanti liriche con le loro valigie che appoggiano a terra.

AMELIA: (Furibonda, le vede e avanza verso di loro) E voi… voi… maledette! Eccole, le due complici! O forse anche voi siete degli uomini, eh? Fatemi vedere la vostra vera identità, via queste parrucche!

Amelia tenta con violenza di strappare i capelli alle due sfortunate, che iniziano a gridare disperate.

AM/CLAU: Ah, secours, aiuto…

GALDINO: (Divertito) Ah, che spasso, che spasso! Fate vedere anche a me, uomini o donne? (Divertendosi giocoso alza loro le gonne… poi si ferma di colpo). Amelia, si fermi, si calmi!

Amelia si blocca.

GALDINO: Nessun travestimento, non sono uomini!

AM/CLAU: (Lamentandosi e ricomponendosi impaurite) Ahi, ahi…

AMANDINE: Parola mia, non sono mai stata trattata così male in tutta la mia vita!

CLAUDETTE: Umiliata in tal maniera… ah, qui in Italia è proprio un vizio! Tutti i maniaci prendono di mira i capelli?!

AMANDINE: Claudette, prendiamo i nostri bagagli e andiamocene di qui. L’Italia è un Paese che non mi piace per nulla. (Urlando contro ai due) Tutti maniaci! Manderemo i nostri avvocati a farvi un salutino!

CLAUDETTE: Ben detto Amandine!

Le due prendono in mano le loro valigie e fanno per uscire.

AMELIA: No no, un momento… come? Cosa avete detto? Amandine? Claudette? (Quasi in svenimento) Non ditemi che siete voi le famose sorelle Binet?!

GALDINO: Francesi son francesi… donne di sicuro… mi sa che sono proprio loro!

AMANDINE: Oui, certo! Chi pensavate che fossimo?

AMELIA: (Sconvolta) Due truccatrici in primis… e poi due uomini, ladri, travestiti da donne…

CLAUDETTE: Oh cielo!? Uomo io? Mai sentita offesa più grande! Amandine, non perdiamo altro tempo con questa gentaglia!

AMANDINE: Certo cara.

Fanno per uscire.

AMELIA: (Disperata, trattenendole per un braccio) No, vi prego, non andate via… lo so che l’ho combinata grossa, ma non è stata del tutto colpa mia… se ve ne andate ora manderete all’aria tutta la mia carriera, tutti i miei sogni… e poi il pubblico che vi ha atteso con tanta ansia, rimarrà deluso… vi prego, si tratta solo di qualche ora ancora, vi supplico…

AMANDINE: Oh, Claudette… non so…

CLAUDETTE: Solo qualche ora…

GALDINO: E con compenso duplicato!

Amelia fulmina con lo sguardo Galdino.

AM/CLAU: Compenso duplicato?

CLAUDETTE: Affare fatto! Forza Amandine, riportiamo la nostra roba di là…

AMANDINE: Oui… e per cortesia, almeno una spiegazione di ciò che è accaduto ce la dovete!

AMELIA: Certo… grazie, grazie! Ora vi spiegherò tutto.

Le due sorelle entrano nel ripostiglio.

AMELIA: Vieni anche tu Galdino, e la prossima volta, prima di sparare offerte, consultami!

GALDINO: Ecco qua il ringraziamento per aver salvato la serata… io, che non ci guadagno nulla! I profitti saranno tutti del teatro, suoi e di Gaudenzio!

AMELIA: Ah, già! Gaudenzio! Dove sarà andato a finire? Diamo le spiegazioni alle due sorelle Binet, e poi corriamo a cercarlo, così magari facciamo ancora in tempo a fare qualche prova prima della messa in scena!

I due escono nel ripostiglio. Dall’uscita che dà sul sipario entrano Elvia e Gaudenzio, visibilmente accaldati e un po’ scomposti, sempre in posa da caschè baciandosi in maniera ridicola.

ELVIA: (Alzandosi in piedi, sembra ubriaca… d’amore) Wow… Gaudenzio…

GAUDENZIO: (Sempre con fare frastornato e imbranato) Wow Elvia…

I due si guardano negli occhi, ridacchiando per qualche secondo.

ELVIA: L’aveva detto la mia amica che il volontariato mi avrebbe fatto bene!

GAUDENZIO: Ma la tua amica non sapeva che il tuo volontariato avrebbe fatto bene anche a me!

ELVIA: È tutto merito del mio nuovo look… sensuale…

GAUDENZIO: Una melodia per miei occhi!

I due si guardano ancora negli occhi, ridacchiando per qualche secondo, poi sempre in maniera goffa e ridicola riprendono a baciarsi e fra caschè e divertenti performance si chiudono nel bagno.

Entra in scena Galdino con il sacco in cui è contenuto il cappellino di Elvia.

GALDINO: Storia bizzarra si erano inventati quei due ladri… chissà qual era il loro scopo. (Apre il sacco e tira su il cappellino e lo osserva) Toh, i vecchi abiti della signora Elvia… certo che sta meglio adesso, questo cappellino è orribile, eh eh… (se lo mette in testa e fa per uscire verso il sipario con il sacchetto in mano e con il cappellino in testa, imitando in falsetto la voce di Elvia) Salve, sono Elvia, come sono bella.... (ritornando in sé, sbuffando) Meglio fare un po’ d’ordine va… se non ci fossi io qua, andrebbe tutto a rotoli… e non ne guadagno mai nulla!! (Esce col cappello in testa e il sacco in mano).

Entra in scena Callisto, arrabbiatissimo, guardandosi in giro agitando la pistola.

CALLISTO:Dove saranno andati? Ah, ma non mi sfuggiranno ancora per molto… ragiona Callisto, ragiona! Sei un valido poliziotto, un uomo tutto d’un pezzo… un bell’uomo tutto d’un pezzo! (Ridendo compiaciuto) Uh, che bel tipo! Ma su, forza, non distrarti… i due ladri erano qui, perché? Forse perché questo è stato l’unico nascondiglio che hanno trovato… ma perché al momento giusto non sono fuggiti? Perché qui c’era qualcosa che interessava a loro! (Ridendo sempre compiaciuto). Come sono geniale eh, eh… sono sicuro di essere vicino alla soluzione, devo solo concentrarmi un altro po’… ho bisogno di sciacquarmi la faccia e poi avrò tutto chiaro!

Entra nel bagno. Pochi secondi di attesa. Esce urlando scuse, sconvolto. Lo seguono Elvia e Gaudenzio ricomponendosi imbarazzati.

CALLISTO: (Schiarendosi la voce) Scusate, scusate…

GAUDENZIO: No, ci scusi lei… noi stavamo, stavamo…

ELVIA: Facendo volontariato!

CALLISTO: (Divertito e sorpreso) Oh, si dice così adesso? E posso iscrivermi anch’io a questa associazione di volontari?

GAUDENZIO: Beh, ecco…

CALLISTO: (Arrabbiato) Non risponda! Era una domanda retorica, una battuta! Per dio, è proprio vero: le donne sono attratte sempre dagli uomini sbagliati! Quelli ricchi di verve, di fascino e di ingegno come il sottoscritto, li scartano!

I due osservano Callisto senza saper che dire.

CALLISTO: (Colpito da un’illuminazione) Ma certo! Lei non è la moglie di Vittorino d’Orisi?!

ELVIA: Da questo momento… ex moglie!

CALLISTO: Ora mi è tutto chiaro! (Mimando la scena) Il marito geloso, ferito nel suo onore di uomo, nella sua fuga verso la felicità e la ricchezza, aiutato dal complice, tal Ottone Cacio detto il Caciottone, si è intrufolato nel teatro e si è travestito da cantante lirica, con il solo obiettivo di eliminare lei, la moglie fedifraga e lui, l’amante focoso!

ELVIA: Cosa?! Ma che sta farfugliando?

GAUDENZIO: Mi trova focoso? (Rimanendo di stucco)

CALLISTO: Presto! Siete entrambi in pericolo di vita!

EL/GAU: Oh mamma mia!

CALLISTO: Da questo momento mi assumo l’incarico di vostra guardia del corpo, vi proteggerò a costo della mia stessa vita e voi, per compensarmi di ciò, diventerete le esche speciali per acciuffare i due ladri!!

ELVIA: (Terrorizzata) Esche?

GAUDENZIO: Focoso ha detto?

CALLISTO: Forza, tutti nel bagno!!

Callisto spinge a forza nel bagno i due amanti.

SCENA TERZA: TUTTI

Rientra in scena Amelia con Amandine e Claudette.

AMELIA: Benissimo, ora che tutto è chiarito, possiamo iniziare le prove dell’opera, siamo già molto in ritardo…

AMANDINE: Non si preoccupi, noi siamo due professioniste, andrà tutto a meraviglia…

AMELIA: (Tra sé) Lo spero bene, con tutto quello che mi costano!

Entra Galdino col sacco dei vestiti di Elvia ancora in mano, senza cappellino però.

AMELIA: Ah, Galdino… hai trovato Gaudenzio?

GALDINO: Galdino di qua, Galdino di là… no, in platea non c’è… magari è andato al bar a prendersi un caffé… (tra sé) non sono mica tutti sempre qua al suo servizio… tranne il sottoscritto!

AMELIA: (A Claudette e Amandine) Ehm, forza, raggiungiamo il palco, sono certa che il maestro arriverà a breve!

CLAUDETTE: En avant! Marche!

Le tre escono verso il sipario.

Rimane in scena Galdino col sacco.

GALDINO: Questi vestiti li sistemo di là… magari potrebbero tornare utili per qualche commedia d’epoca! (Galdino getta il sacco dei vestiti dentro al ripostiglio) Ecco fatto! E ora, si torna al lavoro… altro che volontariato, schiavitù!

Galdino esce dall’uscita che dà sul palco.

Dalla finestra, a fatica, compare la faccia di Ottone.

OTTONE: (Sottovoce, guardandosi intorno) Vittorino, Vittorino… via libera!

VITTORINO: (Fuori scena) E allora muoviti, che pesi un quintale!

OTTONE: Ecco, ha parlato il peso piuma! Issa, issa…

Ottone e Vittorino rientrano e si siedono sotto la finestra esausti. Sono di nuovo vestiti da galeotti.

OTTONE: Certo che due volte in un giorno è quasi da record: scappa, corri, scavalca… scappa, corri, scavalca… però io non mi travesto più da donna, chiaro?

VITTORINO: (Alzandosi in piedi) Certo che no!! Alzati… non avrei mai pensato di dire una cosa del genere, ma dobbiamo trovare Elvia e andarcene di qua al più presto! Quella pazza è l’unica che sa dov’è il mio prezioso diamante… il mio Gran Mogol!

OTTONE: (Alzandosi a sua volta) Il nostro Gran Mogol, vorrai dire!

VITTORINO: Sì, sì… dettagli.

Dal bagno esce come una furia Elvia, seguita da Callisto e Gaudenzio. Ottone e Vittorino si nascondono goffamente dietro alle tende della finestra, rimanendo chiaramente mezzi scoperti.

ELVIA: (Sbraitando come una pazza) E lei vuole convincermi che mio marito è geloso e vuole eliminarmi?

CALLISTO: Certo…

ELVIA: Beh, sa cosa le dico… magari!!

GAUDENZIO: (Confuso) Mi sfugge qualcosa…

CALLISTO: A lei sfuggono molte cose…

ELVIA: Non so cosa darei per sapere che Vittorino prova almeno un po’ di gelosia, che mi ama ancora almeno un tantinino… se poi avessi la conferma che per gelosia mi vuole addirittura fare fuori, diventerei la donna più felice del mondo…

GAUDENZIO: Sì, ma per poco però!

ELVIA: (Prendendo Callisto per il cravattino) Ha delle prove concrete? Insomma può affermare con certezza che mio marito mi ama a tal punto da eliminarmi?

Vittorino fa vedere la sua faccia da dietro le tende che annuisce vistosamente. Gaudenzio vede i due ladri ma non riesce ad avvisare Elvia e Callisto, perché troppo concentrati nella loro conversazione.

GAUDENZIO: (A Elvia e Callisto) Ehm, scusate…

ELVIA: Non mi interrompere! Solo perché ti ho baciato credi di avere il diritto di intrometterti nella mia vita? Uomini!

GAUDENZIO: Ma io…

Vittorino fa segno a Gaudenzio di stare zitto altrimenti gli taglierà la gola, e Ottone mima l’impiccato.

CALLISTO: Ecco, prove proprio tangibili non ne ho ma…

GAUDENZIO: Scusate, non vorrei disturbare oltre…addio!

Gaudenzio si guarda in torno e terrorizzato taglia la corda, uscendo dall’uscita che dà sul palco.

ELVIA: Come sarebbe che non ha prove tangibili? Mi ha illusa per nulla?

CALLISTO: Io ho intuito, io…

ELVIA: (Canzonatoria) Oh, lei ha intuito! (Affranta) Lei non ha idea di cosa sto passando io… se ora Vittorino tornasse da me, io gli perdonerei tutto, accetterei di andare in capo al mondo con lui…

Ottone fa segno a Vittorino di farsi vedere.

VITTORINO: (Con un’uscita trionfale) Elvia, eccomi qui, sono venuto solo per te!

Elvia e Callisto sobbalzano per lo spavento. Anche Ottone si fa vedere.

ELVIA: Ma questo è un sogno!

CALLISTO: L’effetto esca ha funzionato!

Callisto tira fuori la pistola e la punta verso i due ladri.

CALLISTO: Fermi lì, adesso finalmente vi ho in pugno!

I due si bloccano e alzano le mani in alto.

ELVIA: (Furibonda) Eh no eh! Adesso che si è avverato il mio più grande sogno, nessuno potrà impedirmi di viverlo!

Elvia colpisce con una ginocchiata nel basso ventre Callisto che con una smorfia dolorosa si piega a terra. Ottone ne approfitta per prendergli la pistola..

OTTONE: (Galvanizzato) Ehi, sono armato!

VITTORINO: Mai mettere i bastoni tra le ruote a una donna innamorata! Elvia, se ti ho sposato qualcosa di buono in te doveva pur esserci!

ELVIA: Oh, tesoro! (Elvia gli corre tra le braccia)

VITTORINO: (Scostandosi, rivolto al pubblico) Il problema è che poi me lo scordo in fretta!

ELVIA: E ora che si fa? Dove si fugge?

OTTONE: (Serio, puntando la pistola a Callisto) Calma, c’è prima un problema ingombrante da eliminare qui!

Callisto, già mezzo a terra dolorante, vedendo la pistola puntata addosso sviene del tutto.

ELVIA: Eccolo qua, l’uomo ricco di fascino e verve… ma non vorrete eliminarlo vero?

OTTONE: Ma neanche per sogno! Ne abbiamo già troppi di capi d’accusa sul groppone, pure un omicidio sarebbe eccessivo!

VITTORINO: (Prendendo Callisto per le gambe) Chiudiamolo di là, nel bagno!

Ottone prende Callisto per le braccia, Elvia apre la porta del bagno e lo chiudono dentro. Vittorino sistema poi una sedia davanti alla porta per impedire che esca.

VITTORINO: Problema numero uno risolto!

Elvia si mette in posa sexy davanti a Vittorino che la guarda allibito.

VITTORINO: Che c’è? Stai male?

ELVIA: (Ammiccando) Non vedi come sono cambiata?

VITTORINO: Eh, lo so, la vecchiaia che incombe… è dura farsene una ragione!

Ottone dà una gomitata a Vittorino.

VITTORINO: Cioè… questo non è il momento Elvia, abbiamo una vita davanti… piuttosto, dov’è il tuo vecchio vestito? E il tuo meraviglioso cappellino? Non te ne sei mai separata!

ELVIA: (Sorridente) Non c’è più!

VITTORINO: (Dandosi una manata sulla faccia e soffocando una parolaccia) Porc!! (Cercando di controllarsi) Che significa che non c’è più?

ELVIA: Più significa più. (Volteggiando felice) Più più più! Nuovo look!

VITTORINO: (Saltandole quasi addosso nel tentativo di strangolarla) Ma io l’ammazz…

Ottone interviene e lo blocca mettendosi davanti.

OTTONE: La mazz…urca! Balliamo la mazurca! (Fa due- tre giri di ballo con Vittorino, sorridendo e parlandogli sottovoce) Morta ci serve ancora meno! Eh, eh…

ELVIA: Eh, eh, che bello!

VITTORINO: Scusa… ehm… che delusione invece! E pensare che a me quel cappellino piaceva così tanto! L’ho sognato così spesso in quelle lunghe notti in carcere… sopra la tua bella testolina… (avvicina la mano per accarezzarle la testa, invece chiude il pugno in maniera aggressiva, senza che Elvia se ne accorga). È grazie a quel cappellino che ho trovato la forza di evadere per venire a prenderti, Elvia!

ELVIA: Oh, che cosa romantica…

OTTONE: (Avvicinandosi) Quindi, cara Elvia… quel cappellino… dove l’avresti buttato precisamente?

VITTORINO: (Avvicinandosi a sua volta) Sì, ecco, per curiosità, tanto per sapere se si può recuperare…

OTTONE: Tanto per sapere se il povero Vittorino potrà rivedere, almeno una volta, ciò che l’ha riportato qui da te…

ELVIA: Beh, ecco, io…

VITT/OTT: Allora?

ELVIA: Io… ho messo tutto in un sacco per la spazzatura…

VITTORINO: (Allarmato) Un sacco per la spazzatura, dove?

ELVIA: Beh…

Da fuori scena si sente la voce di Galdino che canticchia.

OTTONE: Oh, no, arriva qualcuno…

VITTORINO: Presto, nel ripostiglio!

I tre entrano nel ripostiglio; Ottone porta con sé la pistola. Entra in scena Galdino, che vedendo la porta del bagno chiusa da una sedia si blocca ad osservarla. Dal bagno Callisto inizia a bussare. Galdino sta in ascolto sul chi va là, avvicinandosi. Callisto bussa ancora.

GALDINO: È Occupato!

Callisto bussa di nuovo.

GALDINO: Ho detto che è occupato!

CALLISTO: (Da fuori scena) Apri, imbecille, sono Callisto, la polizia, e sono chiuso dentro!

GALDINO: Oh santo cielo! Subito, apro subito!

Galdino si affretta ad aprire la porta. Entra in scena Callisto tutto agitato e frastornato.

SCENA QUARTA: TUTTI

GALDINO: Ehmbeh? E che ci faceva là dentro? E come ha fatto a chiudersi da fuori con la sedia?

CALLISTO: (Affaticato ma altamente ironico) Sono un po’ stravagante a volte, mi piace fare cose difficili!

GALDINO: Contento lei!

CALLISTO: Ma le pare possibile? Sono tutti storditi qui?! Sono stati quei due, i due ladri?!

GALDINO: Oh mamma, sono tornati qui?

CALLISTO: Sì, sono tornati, mi hanno selvaggiamente picchiato, rubato la pistola, minacciato di morte e infine rinchiuso nel bagno… quei due, insieme alla loro complice!

GALDINO: Quale complice?

CALLISTO: La moglie di quel Vittorino… quella Elvia! Non è altro che la loro complice!

GALDINO: Toh! (Canzonando) Eccoli qua quelli che fanno il volontariato, che si mettono in mostra, che si fanno vedere… alla fine sono addirittura peggio dei francesi! (Inizia ad annuire con la testa).

CALLISTO: (Guardandosi intorno spaventato) Ma presto, usciamo di qui, quei tre sono armati e pericolosi! Potrebbero essere ancora nei dintorni, devo chiamare la centrale per chiedere i rinforzi, altrimenti non riuscirò più ad acciuffarli!

Tira Galdino per la manica e fa per uscire dall’uscita che dà sul palco.

GALDINO: Ho capito l’urgenza, ma perché devo venire anch’io con lei?

CALLISTO: (Trascinando fuori Galdino) Forza, forza, lei sarà il mio testimone, corra!

I due escono. Dal ripostiglio entrano Ottone e Vittorino titubanti, assicurandosi che non ci sia più nessuno. Ottone non ha più la pistola in mano. Li segue Elvia tutta allegra, con in mano il sacco con i suoi vestiti.

OTTONE: (Agitato) Callisto è riuscito a scappare… Vittorino, ce ne dobbiamo andare, ora abbiamo i minuti contati!

VITTORINO: Già, se quel Callisto ha un minimo di cervello chiamerà i rinforzi e ci troveremo alle calcagna decine di poliziotti…

OTTONE: (Indicando Elvia) E dobbiamo portarcela dietro…

ELVIA: Scusate… (alzando il sacco) Vittorino, indovina cosa ho qui?

Ottone e Vittorino si guardano pieni di speranza.

OTT/VITT: Un sacco per la spazzatura!

ELVIA: Esatto… amore, qui dentro ci sono i miei vecchi vestiti…

Ottone e Vittorino si guardano e iniziano a saltare abbracciandosi felici. Vittorino si gira verso Elvia, l’abbraccia felice e prende il sacchetto.

ELVIA: Ora è tutto perfetto, come nei tuoi sogni Vittorino, possiamo fuggire!

OTTONE: Certo… via! (Ottone apre la finestra e si mette a cavalcioni sul davanzale per scendere).

VITTORINO: Cara Elvia… sei una donna meravigliosa, ti ringrazio per questa bellissima sorpresa ma… devo dirti una cosa: ho cambiato idea, non ti amo più. Si sa, a volte le grandi passioni non durano in eterno, ma sono brevi e intensi abbagli… peccato! Addio!

OTTONE: Addio! (Scompare giù dalla finestra).

Vittorino scavalca il davanzale e sparisce anche lui. Elvia rimane di sasso guardandoli sparire.

ELVIA: Cosa? Come? Le grandi passioni non durano in eterno… non mi ama più… (realizzando e arrabbiandosi di brutto) Mi ha imbrogliata! Farabutto, maledetto!! Ah, uomo riprovevole e ripugnante, ma ti faccio vedere io!! (Esce di corsa nel ripostiglio, prende la pistola e rientra in scena, poi corre alla finestra, urlando fuori) Ah sì, ti faccio vedere io! Se ti vedo ti ammazzo, ti ammazzo! (Rigirandosi verso il pubblico). Sedotta e abbandonata…

Entrano di corsa Amelia, Callisto e Galdino. (Galdino ha infilato nella tasca dei pantaloni o nascosto comunque addosso, nel grembiule per le pulizie, il cappellino di Elvia.. Non si deve vedere).

AMELIA: Quei due ladri sono ancora qui!?

I tre si bloccano e osservano Elvia disperata, di fronte a loro con la pistola in mano, che non si rende conto di avere un’arma in pugno.

ELVIA: (Puntando inconsciamente l’arma, disperata) Mi ha imbrogliato…

I tre stanno immobili con le mani alzate.

ELVIA: È un ladro di gioielli, ma anche di cuori capite?!

I tre terrorizzati annuiscono, sempre con le mani alzate.

ELVIA: Ma ditemi, sono così disgustosa, così insopportabile da meritare tutto questo?

AM/GAL/CAL: (Sempre con le mani alzate) Ma certo che no, è una bella donna, si rifarà una vita…

ELVIA: (Abbassando la pistola) Parlate ben voi, che avete un bella vita, una carriera, un buon lavoro… io invece…

GALDINO: Lei invece ha una pistola in mano e ci sta terrorizzando…

ELVIA: (Realizzando) Oh… cielo! (Getta la pistola per terra) Non mi ricordavo più!

Callisto ne approfitta e si riprende la sua pistola.

CALLISTO: (A Elvia) E ora la dichiaro in arresto, cara signora, per percosse a pubblico ufficiale, complicità in evasione e minacce a mano armata!! (Prende Elvia per un braccio e le punta la pistola). Ah, almeno potrò dire di aver catturato la complice di quei due… un minimo di soddisfazione ogni tanto anche a me!

ELVIA: Che fine miserevole… da moglie sedotta e abbandonata, a galeotta infelice e col cuore spezzato!

Entrano in scena Amandine e Claudette, portandosi dietro con la forza Gaudenzio.

AMANDINE: Signora Amelia, abbiamo trovato il maestro!

CLAUDETTE: Oh… (Vedendo Callisto e Elvia) Tutto a posto?

CALLISTO: Quasi… starò ancora meglio quando metterò le mani anche su quei due ladri… e accadrà presto! Ho sguinzagliato i miei uomini per tutta la città!

AMELIA: Ottimo… allora tutto è bene ciò che finisce bene… visto che anche Gaudenzio si è degnato di tornare tra noi, possiamo riprendere con le prove, fra poco ci sarà lo spettacolo. E vi posso assicurare che non vedo l’ora che sia tutto finito! Da domani mi prenderò un mese di ferie! Gaudenzio, dov’era finito?

CLAUDETTE: Era nascosto sotto il palco!

AMELIA: Sotto il palco?

GAUDENZIO: (Riprendendo coraggio) Per l’appunto! Per colpa di quella donna (indicando Elvia), stavo per fare la fine del topo! Voleva farmi passare per il suo amante con il solo scopo di far ingelosire quel delinquente di suo marito! (Commosso) mai nessuna donna mi aveva ferito tanto…

GALDINO: (Tra sé) Poveraccio… era la sua prima esperienza!

AMELIA: Coraggio, ora è tutto finito e si riscatterà con il successo di questa serata!

GAUDENZIO: Giusto! È tempo che mi riappropri della mia dignità di uomo! (Alle due francesi) Signore, è tempo di dedicarci all’arte, il mio unico e vero amore… e parola mia, non sarò mai più calpestato da nessuna donna!

AM/CL: Oui, monsieur!

Amandine e Claudette escono verso il palco e calpestano, prima una e dopo l’altra, i piedi di Gaudenzio, che a sua volta esce lamentandosi e zoppicando.

AMELIA: Grazie al cielo la mia serata è salva!

ELVIA: Anche l’unico amante che ero riuscita a trovarmi mi ha voltato le spalle… mi sento così triste, così sola… e guardate come sono vestita, come mi sono conciata per rincorrere chissà che cosa! Non mi riconosco più, ho dato via anche i miei vecchi vestiti, ho perso la mia vera identità!

GALDINO: Beh, mi si stringe il cuore a sentirla così… (illuminandosi) ah, ma guardi un po’ il caso! (Tira fuori il cappellino di Elvia) guardi cosa mi è rimasto in tasca… il suo cappellino!

ELVIA: Oh… il mio cappellino?! Ma allora non era nel sacco dei miei vestiti!

Dalla finestra senza essere visti, compaiono le facce di Vittorino e Ottone che assistono alla scena sbigottiti e atterriti.

GALDINO: No, l’avevo, diciamo per sbaglio preso io in prestito! Tenga.

Galdino consegna il cappellino a Elvia. Callisto molla la presa, sempre tenendola sott’occhio.

ELVIA: Grazie, quanti ricordi legati al mio cappellino… e per quell’idiota me ne sono liberata! (Con entusiasmo sognante) Sapete, pur di poterlo portare sempre riuscivo ad abbinarlo a qualsiasi vestito, lo mettevo d’inverno, d’estate, in piscina o sulla neve. A volte lo tenevo anche di notte! Io e il mio cappellino, inseparabili… lo sapevano tutti: avrei fatto qualsiasi cosa per tenere con cura e con me questo cappellino… (realizzando) lo sapevano tutti… anche Vittorino… tenere con me… con cura… mi ha detto che l’aveva sognato, che lo voleva rivedere… (con le mani inizia a tastare il cappellino e poi improvvisamente si ferma e sorride soddisfatta). Già, ho sbagliato, ora pagherò la mia pena e poi riprenderò in mano la mia vita. (A voce sempre più alta e ferma, guardando verso la finestra Vittorino) E parola mia, non mi separerò mai più dal mio adorato cappellino!!

GALDINO: Ben detto!

CALLISTO: Mi compiaccio della sua lesta ripresa. Forza, andiamo!

Elvia si mette il cappellino in testa, Callisto la prende per un braccio ed escono, tutti e tre.

Pietrificati Vittorino e Ottone a fatica rientrano nella stanza. Nel sottofondo si sente l’opera che ha preso inizio.

OTTONE: Ci ha fregati… l’hai vista? Ha scoperto tutto e ci ha fregati?! E ora che si fa? La città è piena di poliziotti e noi siamo senza un soldo, senza un rifugio!?

VITTORINO: Il Gran Mogol… i miei 100 milioni di euro… se ne sono andati sulla testa della pazza… (Iniziando a correre verso l’uscita) Elvia, Callisto, aspettate, sono qui, arrestatemi, vengo anch’io! (A Ottone) Noi ci faremo arrestare di nuovo, riuscirò a mettere le mani su mia moglie, la convincerò… e non appena avremo di nuovo il gioiello con noi, ci daremo nuovamente alla fuga! Corri Ottone, corri!!

Vittorino esce seguendo gli altri.

OTTONE: (Risata ironica)Ah, no no! Questa volta proprio non ci sto! Vittorino non ha ancora capito di cosa è capace una moglie imbrogliata! (Ottone si dirige verso il davanzale per uscire dalla finestra, ridacchiando) Se c’è una cosa che ho imparato da tutta questa vicenda è proprio questa: (profetico) tra moglie e marito, meglio non metterci il dito! Addio e buona fortuna!

Ottone scompare dalla finestra.

Musica conclusiva

SIPARIO

Laura Salvoro- Posizione SIAE n.228715