Fumo negli occhi

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FUMO NEGLI OCCHI

FUMO NEGLI OCCHI

commedia brillante in due atti di

FAELE E ROMANO

(adattamento di R. Lussignoli)

Carlo Brandolini bancario

Teresa Brandolini sua moglie

Lello Brandolini loro figlio

Patrizia Brandolini loro figlia

nonno pap di Carlo

La signora De Marchi vicina di casa

Marietta domestica di casa Brandolini

ladro

voce fuori campo di un soldato

La vicenda si volge negli anni 60.

Fine Maggio 2002

ATTO PRIMO

(La scena, unica per tutti e tre gli atti, rappresenta un soggiorno. Nella parete di sinistra c' una portafinestra che d su un balcone. In fondo a destra la comune. Arredamento mediocre: i pezzi migliori sono sistemati stranamente nei pressi della portafinestra, come se la loro funzione fosse soprattutto quella di essere ammirati dai dirimpettai. Nella parete di destra altre porte che conducono in cucina e nelle altre stanze. Su un tavolo un telefono. All'estremit destra della scena c' un mobile con un giradischi e una pila di dischi. All'aprirsi del sipario Lello, su una scala a pioli, sostiene un quadro con una figura di cavaliere antico. La signora Teresa dirige le operazioni per attaccare il quadro al muro).

Teresa Un poco a sinistra....

Lello Ma no, mamma... cos va bene. Stai tranquilla.

Teresa Ma dalla casa dei De Marchi si vede?

Lello Certo che si vede ; se io da qui vedo la finestra dei De Marchi evidente che i De

Marchi vedono il quadro.

Teresa Se non lo vedono sarebbe stato perfettamente inutile spendere un sacco di soldi

per comprare l'antenato.

Lello Stai tranquilla.(comincia ad inchiodare il quadro al muro) Piuttosto mamm, come lo

battezzeremo questo antenato: Carlo, come pap?

Teresa Macch Carlo!... Carlo un nome comune, insignificante. Ci vuole un nome alti-

sonante.

Lello Potremmo chiamarlo Clodoveo. E' un nome medioevale.

Teresa Mi piace. Clodoveo!... Clodoveo Brandolini!... Suona bene.

Lello Chiss che bella sorpresa per pap quando sapr che gli nato un antenato!

Teresa Tuo padre queste cose non le pu capire. E' nato piccolo borghese, e piccolo

borghese morir!

Nonno (durante il dialogo entrato il nonno, un vecchietto un po rimbambito, che si ferma

incuriosito, sotto il quadro) Chi questo, Garibaldi? (i due lo ignorano) Stanotte ho

sentito un rumore. In questa casa ci sono gli spiriti!

Teresa (alza le spalle come se ci fosse una fastidiosa consuetudine. Il vecchio, vedendosi

ignorato, si avvicina al giradischi e lo fissa affascinato, poi comincia ad armeggiarlo)

Lello (sentendo il giradischi in funzione, caccia un urlo) Nonno! (si precipita dalla scala a

pioli e corre a fermare il giradischi) Nonno, ti ho detto un milione di volte che questo giradischi non si tocca!

Nonno Cammina da solo? Lello Non sono affari che ti riguardano. Tu questo non lo devi toccare!

Nonno (si allontana verso destra e si scontra con Patrizia che sta entrando. Indossa una

tenuta da cavallerizza, con frustino) Patrizia, in questa casa ci sono gli spiriti.

Patrizia (con sopportazione) Va bene nonno...Ciao mamma, ciao Lello. (il nonno, non

avendo avuto soddisfazione, esce).

Lello (ironico) Ben tornata, bella amazzone.

Patrizia Lello, finiscila con questi sfott. Mamma, io sono stufa!

Teresa E di che?...Ma se sei un amore in tenuta da cavallerizza.

Patrizia Ma se io devo indossare questa tenuta, voglio andare veramente a cavallo, come

fanno le mie amiche, e non vestirmi per andare in piazza e tornare solo per farmi

vedere da quelli del palazzo. E' una buffonata!

Teresa Ma che dici! Non una buffonata. Ricordati che nella vita non importante quello

che fai, ma quello che gli altri credono che tu faccia.

Lello Pirandello insegna.

Teresa (chiamando la domestica) Marietta!... (rivolgendosi alla figlia) E poi non detto che

domani tu non possa avere un cavallo.

Lello Campa cavallo!

Teresa Un cavallo, sissignore... ed anche di razza!

Lello Il cavallo di coppe!

Teresa (chiama ancora) Marietta!... Sei diventata sorda?

Marietta (entrando dalla destra) Comandi, sora...( una ragazzona veneta belloccia e

colorita)

Teresa Ma insomma, sono due ore che ti chiamo.

Marietta L'ho sentita solo adesso, sora.. la mi perdoni.

Teresa Dai una spazzatina per terra. (Marietta esce per prendere la scopa).Ti devi mettere

in testa figlia mia che chi disse che l'abito non fa il monaco, o era in mala fede o era

un cretino! L'abito fa il monaco, e come! Guarda la moglie di mio cugino, per

esempio. Nessuno l'ha mai guardata; ora, da quando ha vinto la pelliccia di visone

con il concorso del detersivo, tutti la salutano e la riveriscono.

Lello Dice bene la mamma: noi la pelliccia non l'abbiamo ancora, ma in compenso

abbiamo l'antenato. Sorella cara, ho l'onore e il piacere di presentarti il nostro avo, il

cavaliere Clodoveo Brandolini.

Marietta (entra con la scopa e comincia a spazzare per terra)

Patrizia (che andata davanti al quadro) Bello ! Autentico ?

Teresa Patrizia, non cercare il pelo nell'uovo! Non ha importanza che sia autentico. E'

vecchio, l'aspetto dell'antenato ce l'ha e quello che conta che quando la signora

De Marchi lo vedr scoppier d'invidia!

Marietta (che era vicino alla portafinestra) Si affacciata, siora. La signora De Marchi sta

guardando proprio qua.

Teresa (concitata) E tu stai scopando cos? Cretina, fai come ti ho insegnato!

Marietta (si affretta a capovolgere la scopa impugnandola dalla parte della spazzola; avanza

facendo vibrare le braccia come se il tutto fosse un aspirapolvere di straordinaria

potenza, imitando anche il rumore, ed in questo aiutata da Lello)

Teresa (corre ad affacciarsi al balcone per parlare con l'invisibile dirimpettaia; esagerato

sussiego) Buona sera signora De Marchi... come dice ? Mi scusi, ma ho l'aspira-polvere acceso e non si sente niente... fa un rumore... ultimo modello americano... s, potentissimo ! Come ? Come dice? (a Marietta) Marietta, spegni l'aspirapolvere!

Marietta (si china, fa il gesto di spegnere laspirapolvere ed esce dalla visuale della finestra)

Lello (si mette a tracolla una chitarra e prova i contorcimenti e le posizioni dei cantanti

rock)

Teresa (sempre parlando con la signora De Marchi) Come dice?... no, neanche mio marito

rincasato... certo, ha ragione di stare in pensiero. Come? Avete comprato la

macchina? Ah s? Congratulazioni... ma non si preoccupi, si sar trattenuto in

ufficio a fare straordinari. Vedr che tra poco arriva...come? No, mio marito

straordinari non ne fa: lui capo ufficio. Grazie, signora; arrivederla...porger,

grazie. (si allontana dalla finestra, arrabbiatissima) La macchina! Hanno comprato

la macchina! Quando sento queste cose mi viene una rabbia! Come fanno? Suo

marito un semplice impiegato mentre vostro padre capo ufficio da dieci anni. E

cosa succede? Che loro fanno la vita dei pasci mentre noi, superiori per grado,

non possiamo permetterci le comodit che hanno loro! Non solo, ma ci rinfacciano

continuamente i viaggi all'estero, i defil di moda, le serate alla Scala...

Patrizia Si vede che se lo possono permettere.

Teresa Ma a tutto c' un limite! Per fortuna ci sono io a salvaguardare la dignit e il decoro

della famiglia. Loro fanno cento? Io faccio mille.

Lello Fai credere di fare mille...

Teresa E' la stessa cosa. L'avesse avuta vostro padre questa abilit...

Lello (mette un disco nel giradischi e davanti allo specchio si agita, imitando i movimenti

dei cantanti rock. Entra dalla comune Carlo, con in mano una antenna televisiva).

Carlo Ecco il televisore! (le sue parole vengono coperte dalla musica assordante)

Silenzio! Lo vuoi spegnere quel giradischi? (Lello esegue) Ecco il televisore! Ho

girato mezza citt e sono tutti d'accordo; l'antenna si compra insieme al televisore!

Sissignore. Difatti, secondo i calcoli dell'istituto di statistica, noi siamo l'unica

famiglia italiana che possiede lantenna senza avere il televisore. Comunque,

eccola qua. Dove la sistemiamo? Io direi in camera da letto, cos prima d'addor-mentarci ci guardiamo un bel film.

Teresa Carlo, non fare lo spiritoso. L'antenna va messa sul balcone, cos tutti possono

vedere che abbiamo il televisore.

Carlo E pure la tributaria, cos ci d una multa e ci fa pagare il canone senza mai aver

visto niente!

Teresa Ti dico che va messa sul balcone.

Carlo Ma siamo al primo piano...bisogna sistemarla in terrazza, altrimenti non si ricevono

bene i programmi televisivi.

Teresa Tu non ha mai capito niente.

Carlo Hai ragione. Se avessi capito tutto sin dall'inizio forse oggi non avrei fatto una

figuraccia. Scusi, mi d unantenna senza televisore?

Teresa Per fortuna che in casa ci sono io. (prende l'antenna e va a sistemarla sul balcone)

Carlo (guardando Patrizia) E tu, come ti sei combinata ? Mi sembri l'amica degli animali.

Patrizia Non colpa mia, pap. Avete voluto darmi una educazione di lusso.

Carlo Alt. Rettifichiamo: tua madre ha voluto darti un'educazione di lusso.

Patrizia Come ti pare. Comunque, se volete che io continui a recitare la parte della ragazza

ricca, ho bisogno di soldi : devo comprarmi un cavallo.

Carlo In questo momento l'unica cosa che ti puoi comprare il manico di una scopa e ti ci

metti a cavallo, come fanno i bambini. I francesi, che di queste cose se ne

intendono, dicono che per recitare una parte ci vuole le fisique du role". Ora figlia

mia, in casa Brandolini il nostro fisico non ci permette di recitare nessun ruolo. Queste sono cose che capiscono tutte le persone intelligenti ma dato che tua madre, mia moglie, non appartiene a quella categoria, qui si continua ad agire in funzione della signora De Marchi, nostra esimia dirimpettaia. Vuoi un esempio? (forte, per farsi sentire dalla moglie che sul balcone) Teresa, Teresina che cosa

si mangia stasera a cena?

Teresa (Forte, per farsi sentire dalla signora De Marchi) Pollo arrosto, dentice alla maione-se, salmone e macedonia di frutta !

Carlo Questo ad uso e consumo della signora De Marchi, il che vuol dire che anche

questa sera mangeremo....

Carlo e Lello La solita carne in scatola! (Carlo siede sul divano, col giornale)

Teresa (rientrando in casa) Ecco fatto, l'antenna sistemata. (si avvicina al quadro

dellantenato e, rivolta al marito) Cip...cip...cip...

Carlo Che c' ?(guardando in giro) Hai comprato un canarino ? Ci mancava anche

l'uccellino in mezzo a questi altri animali domestici.

Teresa (c.s.) No no... non un uccellino (canticchiando) alza gli occhi al cielo...

Carlo Fai una riverenza... ma che c', vuoi dirmelo? (finalmente, seguendo i gesti della

moglie si accorge del quadro) Cos' questa novit?

Teresa Che te ne pare?

Carlo Bella faccia da scimunito!

Lello Pap, non offendere il capostipite della nostra stirpe!

Carlo E tu non fare il cretino fuori orario! Ma gi, da un capostipite con quella faccia da

deficiente era solo questione di tempo, ma prima o poi doveva nascere un

discendente rammollito come te .

Lello (continua a ballare e a dimenarsi come un forsennato)

Carlo Ma vuoi stare fermo? Ti ha morso una tarantola?

Lello Pap, io la musica la sento.

Carlo La disgrazia che la fai sentire anche agli altri.

Lello Tu certe cose non le puoi capire : noi giovani affoghiamo nel ritmo la nostra

disperazione! Ormai non c' pi speranza!

Carlo Al punto in cui sei, che speranza puoi avere tu? (si butta a sedere sul divano

alzando le mani al cielo e sospirando come per dire: sia fatta la volont di Dio. Di

questo atteggiamento ne approfitta la moglie per mettergli attorno alle mani una matassa di lana da raggomitolare. Carlo asseconda meccanicamente, con i movimenti delle braccia, il lavoro della moglie).

Lello (semiserio ed enfatico, come sempre) Pap, noi siamo i figli dei tempi. In noi

germoglia il seme della violenza; viviamo nella giungla d'asfalto, pap!

Carlo Ah.

Lello Noi siamo la giovent bruciata!

Teresa (annusa laria, poi si gira verso la cucina). Marietta, cos' questa puzza? Cosa sta

bruciando?

Carlo (prontamente) La giovent di tuo figlio!

Marietta (dalla cucina) Roba da poco conto, siora... s' versato un gocetto di latte sul forneo.

Carlo E quando successo?

Teresa Che cosa?

Carlo Che questa giovent si bruciata?

Lello A noi ci ha bruciati la guerra (Lello intanto ha acceso il giradischi)

Carlo Ma che dici? Tu, quando fin la guerra avevi sei mesi e mangiavi semolino che, al massimo, ti faceva venire un po' di riscaldamento, mica una bruciatura!!... Mannaggia a quando ti ho mandato a scuola .... E spegni quel giradischi, che mi sta rompendo i timpani... un giorno o l'altro te lo distruggo quell'affare ! (Lello a malincuore lo ferma)

Teresa Sei tornato con la luna storta? Lascia stare il bambino!

Carlo Si, difendilo pure! Il "bambino" lo chiama, quel carotone di 25 anni! Ora gli diamo il biberon al bambino. (pausa) Ma tu hai ragione. Io, in questa casa, ci sono solo per fare ombra o, per meglio dire, come l'asino legato alla macina.

Teresa Questo non lo puoi dire perch tutto quello che si fa, in fondo, lo facciamo per te.

Carlo Per me? Perch non dici piuttosto che tutto in funzione della signora De Marchi?

Teresa Sissignore ! Perch attraverso la signora De Marchi che io salvaguardo la tua dignit! Se non ci fossi io in questa casa, tu ti faresti calpestare dai tuoi subalterni!

Carlo Il De Marchi.

Teresa Proprio cos. Ma gi, figurati se mi potevo aspettare da te un po di riconoscenza! Tutti cos gli uomini! Solo perch portate a casa quattro soldi fate la voce grossa senza comprendere, ne tanto meno apprezzare, laiuto che vi danno le mogli. (melodrammatica) La nostra una missione oscura, ma eroica! La famiglia, caro mio, come un vulcano. Il marito il pennacchio appariscente, ma la moglie il fuoco che non si vede, ma brucia !

Carlo (si da una pacca sulla fronte) Ecco dove si bruciato il microcefalo! Comunque, ora il pennacchio appariscente chiede al fuoco nascosto di essere lasciato in pace! ( si libera dalla matassa e la butta sul tavolo)

Teresa (sta per esplodere, ma lo squillo del telefono la trattiene).

Patrizia (sollevando il ricevitore) Hall... hall... si, qui casa Brandolini... (cambiando tono)

oh, buongiorno signora... gliela chiamo subito...(copre il ricevitore con una mano, e

con voce eccitata e turbata) mamma, la signora De Marchi!

Teresa La signora De Marchi!?

Carlo (sarcastico) Ha chiamato la moglie del presidente della repubblica...

Teresa (agitata) Hai sentito? La signora De Marchi.

Carlo Ho sentito.

Teresa E che cosa pu volere?

Carlo (candido) Rispondi, e lo saprai.

Teresa (meccanicamente si liscia i capelli e si aggiusta il vestito, poi va al telefono; nello sforzo di apparire disinvolta fa risaltare maggiormente il suo imbarazzo) Pronto...ah, lei cara signora! Scusi se l'ho fatta aspettare...sa, ero di l a fare un po di manicure....dica dica...si, quando vuole...con vero piacere... va bene signora De Marchi, a pi tardi allora (riaggancia; poi guardandosi attorno smarrita e con aria disfatta) Sta venendo qui! (e si lascia cadere su una poltrona)

Patrizia Viene qui la signora De Marchi?

Teresa Si, dice che mi deve parlare... (resta soprappensiero qualche secondo poi scatta in piedi e con aria decisa prende in mano la situazione) Marietta! Forza, mettiamo a posto questa stanza. Bisogna abbellirla ...bisogna arricchirla ... bisogna...

Carlo Potenziarla!

Teresa Carlo fai silenzio! Non il momento di fare dello spirito. (a Patrizia) Tu, vai a prendere il tappeto in camera da letto. Tu, Carlo...

Carlo Ah no! Il pennacchio non collabora. Rivolgiti alla giovent bruciata.

Teresa (gridando) Marietta! (a Lello) vai a prendere la poltrona del nonno e portala qua.

Marietta La me ga ciam, siora?

Teresa Aiuta la signorina. Va con lei.

Marietta Si siora (sotto lo sguardo compassionevole di Carlo, Marietta e Patrizia vanno in camera da letto, mentre Lello esce da un altra parte)

Teresa (incomincia a spostare sedie e altri mobili poi si rivolge al marito che, tranquillo, sta ancora leggendo sul divano) E tu fai qualche cosa! Non stare l impalato!

Carlo Va bene. (si alza) Cosa devo fare?

Teresa Non lo so.... fai qualche cosa!

Carlo (per tutta risposta incomincia ad agitarsi senza fare nulla, andando da un punto all'altro della stanza, prendendo un oggetto e rimettendolo, dopo un breve e veloce giro per la stanza, allo stesso posto, oppure riportando al posto di prima il mobile che aveva spostato la moglie)

Teresa (guarda sbalordita i movimenti del marito)Ma che cosa stai facendo?

Carlo (fermandosi) Seguo la tua teoria. Tu dici sempre che non importante fare

qualcosa, ma far credere di farla! (rientrano Patrizia e Marietta col tappeto, che sistemano, e Lello con una poltrona, inseguito dal nonno)

Nonno Quella la mia poltrona ! C'ero seduto io e questo incosciente me l'ha tolta da sotto il sedere! (si accorge del trambusto e, meravigliato, chiede a Marietta) Che succede, si trasloca?

Marietta Cosa ga dito, sior?

Nonno Si cambia casa?

Marietta Mi non so, sior... non so niente. (fa per allontanarsi)

Nonno (fermandola) Senti, vieni qua.

Marietta Comandi sior.

Nonno Io questa notte ho sentito strani rumori...in questa casa ci sono i fantasmi!

Marietta Mi non so sior... mi son foresta (e si allontana).

Teresa (guardandosi attorno, compiaciuta) Mi pare che cos vada bene. (pausa) Mettetevi a posto. (al marito) Come sto? Sto bene cos?

Carlo Un bijoux.

Teresa Quanto sei spiritoso! E voi altri non state cos impalati. Sediamoci, altrimenti sembra che stiamo aspettando qualcuno.

Carlo No, quando mai ... non si nota.

Teresa (vede il nonno sulla poltrona) Nonno, via da l!

Nonno Io voglio la mia poltrona altrimenti non mi siedo.

Teresa Poltrona ce n' una sola ed per la signora De Marchi.

Carlo Pap, veni qua... siediti vicino a me. (il nonno esegue)

Teresa (dopo che tutti si sono seduti e dopo una lunga pausa) Avanti Patrizia, cosa fanno le ragazze di buona famiglia quando non hanno nulla da fare?

Patrizia Si annoiano, mamma.

Teresa Benissimo, annoiati, ma fallo con disinvoltura. Lello, tu suona i dischi americani.

Carlo No! Lello i dischi americani non li suona. Fino a quando io sono in casa, quella

fabbrica di rumori deve stare zitta!

Lello Lo vedi mamma? Per noi non c' pi speranza! Se non possiamo affogare nel rit-mo, dove dobbiamo affogare?

Carlo Nel lavandino.

Lello (indispettito, si siede per terra; le gambe accovacciate e le mani sulla testa)

Carlo (a Patrizia) Patrizia, che sta facendo tuo fratello?

Patrizia Yoga, pap...yoga.

Carlo Gioca ? Cos gioca quel deficiente?

Patrizia Ma no, pap... yoga, la ginnastica indiana.

Teresa Ma vuoi stai zitto? E voi altri, che nessuno si muova!

Nonno (dopo una lunga pausa, dove tutti sono rimasti immobili) E che, ci hanno messo in posa per farci un ritratto? (nessuno gli d retta)

Teresa (al marito) E tu, che fai ?

Carlo Se vuoi vado sul balcone e sparo quattro mortaretti in onore della signora de

Marchi!

Teresa Innanzi tutto mi farai il favore, dato che agli occhi della gente rappresenti il capofa-

miglia, di ricordarti che sei il diretto superiore del marito della signora De Marchi. (pausa) Anzi, con un discorso accademico, non sarebbe male che glielo facessi notare.

Carlo Magari attaccandomi due gradi sulla manica della giacca.

Teresa Non c' bisogno. Te lo dico io cosa puoi fare: per esempio, durante la conver-

sazione, per colpirla.....

Carlo Le d una martellata in testa.

Teresa Butti una frase cos : "domani alle undici ho un appuntamento con il sindaco, che

un carissimo amico mio."

Carlo Non possibile.

Teresa E perch ?

Carlo Perch il sindaco di solito non si alza prima di mezzogiorno.

Teresa Come sei sofisticato! C' bisogno di scendere nei dettagli ? Tu, domani alle undici

hai un appuntamento col sindaco e basta!

Patrizia Piuttosto, mamma, cosa potr volere la signora De Marchi?

Teresa Ma, proprio quello che vorrei sapere. (pausa) Carlo ci sono! Non si avvicina il

periodo delle promozioni?

Carlo S, e allora?

Teresa (trionfante) Ed allora la signora De Marchi sta brigando per la promozione del

marito, e viene da te che sei il suo diretto superiore. Carlo, sono a cavallo!

Carlo Povero cavallo!

Teresa Carlo mi raccomando. Non dire subito di s ; datti arie, fai vedere che sei impor- tante, fatti pregare.

Carlo Teresa, lo sai che ti dico? Forse meglio che me ne vada a prendere un po d 'aria

ai giardini.

Teresa Carlo, no. Ti prego... me la devi dare questa soddisfazione. Una volta che possiamo

far vedere la nostra superiorit! (squilla il campanello) Pronti! Tutti ai vostri posti!

Carlo Signors, signor capitano!

Teresa Marietta, vai ad aprire. (Marietta le passa davanti e lei, come presa da unidea

folgorante, la ferma al volo, prende dal tavolino un centrino di merletto e glielo mette

sulla testa, a mo' di crestina) Vai ora. (con una spinta la manda verso l'ingresso.

Marietta apre ed introduce la signora de Marchi : una bella donna, molto elegante,

che con passo sicuro precede la cameriera dirigendosi, con un sorriso, verso

Teresa.)

De Marchi Cara signora Teresa, come sta ? Cavaliere egregio !

Carlo (galante, sta per baciarle la mano ma la moglie gli sposta il braccio)

Teresa Signora, lei conosce i miei figlioli? Questi sono i miei gioielli!

Carlo (tra s) Ha parlato Cornelia Gracchi ... altro che gioielli, questa bigiotteria!

Teresa Questa Patrizia.

De Marchi Come carina, e com' elegante...

Teresa Sa, stata al maneggio. Come si dice si data all'ippica.

De Marchi Ma brava!

Teresa E questo Lello.

De Marchi Il minore?

Carlo (tra s) Diciamo il minorato !

Teresa (dando una gomitata al marito) No, il maggiore. La minore Patrizia.

De Marchi Bel ragazzo, complimenti ; somiglia tutto al pap.

Carlo ( visibilmente lusingato, si aggiusta la cravatta; contemporaneamente: )

Lello (si aggiusta i capelli)

Teresa ( indispettita per il complimento fatto indirettamente al marito) E quello il nonno, il

padre di mio marito. (il nonno gi sonnecchia)

Carlo E quello il capostipite. Vede?

Teresa Gi, il cavaliere Clodoveo Brandolini

De Marchi Bello! Cinquecento vero?

Carlo (che ha frainteso) Ma che dice signora. Di pi... molto di pi.

Teresa (con una gomitata e con un sorriso) La signora ha detto proprio bene. Il nostro

antenato vissuto nel cinquecento! Ma si accomodi signora, prego. (tutti siedono.

Un certo imbarazzo nei Brandolini, mentre la signora De Marchi sorride tranquilla-mente, ricambiata dai sorrisi goffi di Carlo e Teresa)

Carlo (rompendo il silenzio) Che bella giornata questa serata!

De Marchi Gi. (di nuovo un silenzio imbarazzante)

Carlo (c.s.) E suo marito signora? Il mio caro collega? (gomitata di Teresa)

De Marchi Non so, in giro. Aveva un appuntamento con non so chi; personalit .

Oggigiorno bisogna coltivare le amicizie importanti, bisogna frequentare.

Lello (nel frattempo, con indifferenza, si porta alle spalle della De Marchi)

Teresa (prontamente) Ah, certo. Anche mio marito la pensa cos. Domani, per esempio,

andr...(al marito) con chi hai detto di avere appuntamento?

Lello (vede la faccia meravigliata del padre ed accenna pi volte un gesto con il braccio,

lungo la diagonale del torace)

Carlo Ma ... col barbiere!

Teresa Ma no...(Lello fa segnali frenetici al padre, ripetendo il gesto di prima e aggiungen-done un altro, mano lungo la cintura; vuole fargli capire che si tratta di una fascia, del genere che indossano i sindaci).

Carlo (guarda il figlio senza capire) Non... (Lello insiste) Ah, si! Ora ricordo!(gesto plateale

di sollievo di Lello) Devo comprarmi una cintura! (espressioni disperate di tutti, Lello

in particolare)

Teresa Ma no ! L'appuntamento che hai per pranzo!

Patrizia Pap, non ti ricordi pi ? Ora ti porto l'agenda, l'agenda che abbiamo (accentuan- do il tono) in comune! Sa, signora, lui ha tanti appuntamenti!

Teresa (masticando amara) Ma poco fa l'hai detto ... col sindaco! (alla de Marchi) Domani

a pranzo in casa del sindaco.

De Marchi A casa di Gabriele ? Me lo saluti tanto! E' un carissimo amico nostro.

Teresa (tra i denti) Ah, si? Com' piccolo il mondo! Va a finire che a poco a poco ci si

conosce tutti. (pausa) Signora, prende qualcosa? Un caff ?

De Marchi No, grazie. Se prendo il caff adesso, resto sveglia tutta la notte. Io sono molto nervosa... uno dei miei difetti.

Carlo Beh, del resto, una giovane e bella donna come lei pu permettersi anche di essere

nervosa. (gomitata della moglie)

De Marchi Cavaliere, com' galante!

Teresa Allora, un liquorino?

De Marchi No, grazie signora, non si disturbi. Anche perch, purtroppo, non posso godere a

lungo della loro ospitalit. Devo scappare. Perci vengo subito motivo della mia

visita. (Teresa guarda il marito e gli altri con aria di trionfo, pregustando la rivincita)

Teresa Ma s, dica signora. Se possiamo essere utili in qualche cosa? Vero, Carlo ?! Di che

si tratta?

De Marchi Beh, ecco... non so da dove incominciare. Si tratta di una sciocchezzuola.

Insomma, io e mio marito avremmo bisogno che ci usaste una piccola cortesia.

Teresa (compiaciuta) Credo di aver capito, signora. Eh, noi donne che cosa non faremmo

per i nostri mariti... Lei vorrebbe che mio marito mettesse una buona parola per la

promozione del suo.

De Marchi Oh, no! Ma che cosa le salta in mente? Si tratta del gatto! (e scoppia in una fragoro-sa risata) Mio marito alla sua promozione non ci tiene affatto! Si pu dire che lui in

banca ci va cos, per passatempo ....

Carlo (rivolto alla moglie) Lo vedi? Te lo dicevo io che quel gattaccio nero avrebbe

combinato qualche guaio, prima o poi.

De Marchi Sto parlando del mio gatto, non del suo.

Teresa Del suo gatto?

De Marchi S. Noi andiamo a passare il week-end sulla costa azzurra e cos avevo pensato di

affidare a loro la bestiola per questi due giorni. Sa, siccome noi andiamo in aereo e

lui soffre tanto il mal daria, poverino... se a loro non dispiace, naturalmente.

Carlo Sar un vero piacere per noi!.

Teresa (intervenendo subito) Ed invece ci dispiace moltissimo signora, perch anche noi

andiamo a passare il week-end fuori.

Carlo (sbalordito) A s ? E dove ?

Teresa Non te l'avevo ancora detto, caro, perch volevo farti una sorpresa ; ho prenotato

per Capri!

De Marchi (con disinvoltura) Deliziosa Capri. (alzandosi) Bene signora, quand' cos non ne

parliamo pi; lo lascer al portiere. Vedo che anche loro sono del nostro stesso

parere. Gli americani insegnano! Il fine settimana bisogna trascorrerlo in campagna,

per rilassare i nervi. In citt non si vive pi : aria malsana, confusione, rumori ....

troppi rumori!

Nonno (a quest'ultima parola si sveglia) Rumori ? Lo dicevo io che in questa casa ci sono i

fantasmi!

Carlo (mettendolo a tacere) Buono pap, dormi.

De Marchi Io purtroppo devo andare, signora. Ho un cocktail party di beneficenza a cui non

posso mancare. Sono gi in ritardo. Allora, cara signora Teresa ci telefoneremo la

prossima settimana e ci racconteremo i nostri week-end.

Teresa (avviandosi con lei verso l'ingresso, seguita dal marito) Certo, signora... prego, le

faccio strada. (saluti e convenevoli a soggetto ; la signora De Marchi esce seguita

da Teresa e dal marito. Contemporaneamente Lello, compiaciuto, va a pavoneg-giarsi allo specchio, si dimena, poi mette un disco e balla con Patrizia).

Nonno (si avvicina al giradischi e rivolto a Lello) Cammina da solo?

Lello Si, nonno... si.

Nonno E questi che cantano chi sono, abissini? (Lello non gli d retta) Patrizia,questi che

cantano chi sono?

Patrizia Negri, nonno.

Nonno (trionfante) Lo dicevo che erano abissini!

Carlo (rientrando insieme alla moglie) Lo volete spegnere questo ordigno !? E tu, pap,

siediti.

Lello (insofferente esegue, mentre Teresa, ancora contratta dall'ira previene il nonno che

sta per sedersi, lo scosta e si siede lei in poltrona)

Carlo Dunque moglie, mi vuoi spiegare in poche parole che cosa significa questa storia

del week-end?

Teresa Significa che se la signora De Marchi se ne va sulla Costa Azzurra, noi non saremo

da meno.

Carlo E dove vorresti andare?

Teresa A Capri.

Carlo A Capri ?!?

Teresa Ma non ti rendi conto che quella donna venuta qui per insultarci ? Sei un uomo di

pezza, e fai anche il cascamorto!! (si alza e passeggia agitata) Il gatto! Si viene dai

Brandolini per lasciare il gatto! A noi questo affronto! A noi!

Carlo Senti, smettila di fare la tragica... fermati e spiegami come faremo ad andare a

Capri.

Teresa Tu pensa ai fatti tuoi, che a questo ci penso io. Questa soddisfazione non gliela

voglio dare, a costo di qualunque sacrificio.

Patrizia Benissimo mamma ; quando partiamo?

Carlo E con quali soldi andiamo a Capri ? Avanti, parla.

Teresa A costo di fare debiti, noi andremo a Capri ! Ho detto !! (esce, sbattendo la porta)

Carlo Augh ! Toro Seduto ha parlato. (chiamandola) Teresa, vieni qua! Ragioniamo!

Teresa (da fuori) Tu farai quello che dico io e basta!

Carlo Patrizia, l'hai sentita? A questo punto siamo arrivati!

Patrizia Pap, la mamma non ha torto. Lei lo fa per la dignit della famiglia.

Carlo Ma quale dignit? Quella pazza ed io la far rinchiudere! A Capri....

ma non ti sembra un'idea balzana?

Patrizia Scusami pap, io vado a cambiarmi d'abito (esce)

Carlo (a Lello) E tu ? che ne dici?

Lello Io devo andare a studiare. (ed esce)

Carlo A studiare ? Ma se non hai mai aperto un libro in vita tua! (lunga pausa)

Eccomi qui, solo. Ora io dico, un pover uomo con chi si pu sfogare?

Nonno (lo guarda con attenzione)

Carlo (guardandolo a sua volta e scuotendo il capo) E gi, l'unico che rimane sei tu, mio

padre. Ma tu sei un po' rimbambito.... cosa mai posso pretendere da te? Il tuo

cervello non funziona pi, un po' per l'et ed un po' perch vivi in questa casa, che

sembra un manicomio. (da questo momento lo sfogo di Carlo, apparentemente

diretto al padre ma in realt rivolto a se stesso, crescer man mano in un monologo

pieno di intensit, fino a credere di trovare nel padre un attento interlocutore per una forza di autosuggestione)

Con tanto entusiasmo si crea una famiglia, ci si sacrifica, si sgobba tutta una vita

per una miseria di stipendio e con quale risultato? Dei figli che mal ti sopportano, e

che appena possono ti danno torto. E la moglie? La compagna della tua vita, che

fa? Invece di impegnarsi nel creare armonia, tranquillit, serenit, si preoccupa

solo di gettare fumo negli occhi della gente! E non si accorge che, cos facendo,

per me una continua umiliazione! (pausa) E quello sguardo? Lei crede che non

me ne accorgo, ma io glielo leggo negli occhi quando pensa: "Carlo, sei un fallito.

Non sei stato capace di comprare l'aspirapolvere, il televisore, l'automobile!

(pausa) Pap, a Teresa le ha preso questa mania... pi forte di lei... invece di acquistare cose utili compra il costume da cavallerizza per la signorina, il giradischi ultimo modello per il microcefalo, l'antenna e l'antenato per la signora De Marchi! Pap, non ne posso pi ; io qua dentro non ci resisto pi!!

Nonno (esitante, sembra commosso) Carlo, figlio mio.. io ti vorrei dire una cosa...

Carlo (commosso) Pap, allora mi hai capito ?! Finalmente c' qualcuno che mi capisce !

Parla pap, parla... cosa mi vuoi dire?

Nonno Carlo... in questa casa ci sono i fantasmi.

Carlo (ha un gesto di disperazione, mentre si chiude il sipario)

FINE DEL PRIMO ATTO

ATTO SECONDO

(E domenica pomeriggio. Attraverso la finestra filtra un raggio di sole. Sfruttando questa unica fonte di luce si vedono : Lello che legge un libro; Patrizia che si depila le sopracciglia e Teresa, che lavora a maglia. Carlo, in vestaglia, sdraiato sul divano. Marietta seduta in un angolo con una lettera in mano. Si odono quattro colpi dell'orologio a pendolo. Il nonno, seduto su una seggiola, dorme)

Carlo (sbadiglia) Sono gi le quattro...ancora sei ore di reclusione muta!(altro sbadiglio)

Teresa (a bassa voce) Carlo!

Carlo Si?

Teresa Ti stai addormentando?

Carlo Perch, ci vuole il permesso del prefetto?

Teresa Se tu ti addormenti cominci a russare e tu russi cos forte che ti sente tutto il

palazzo. Domani i De Marchi sapranno che abbiamo passato il week-end chiusi in

casa.

Carlo Quando mai ho russato ?!

Teresa Sempre.

Lello Il tuo, pap, non russare. E' un bombardamento aereo.

Carlo Ha sparato la sua sentenza. Io non russo.

Patrizia Russi, pap.

Carlo Non russo!

Patrizia S pap; sembri una segheria.

Marietta (la sua voce sgorga dall'ombra) S che russa, sior. L'ho sentia anca mi.

Carlo Mi ha sentito anche Mim... l'accordo completo! Va bene, russo. Allora se non si

pu dormire accendo la luce e leggo.

Teresa (terrorizzata) No! Da fuori si vede.

Carlo Da dentro, invece, non si vede niente ed io voglio vedere.

Teresa E va bene. Aspetta almeno che chiuda bene la finestra. (va a chiudere la finestra; il

raggio di luce scompare e la scena resta completamente al buio) Ora puoi

accendere.

Carlo (si ode un colpo sordo e una imprecazione)

Teresa Carlo, parla sottovoce!...

Carlo Mi stavo rompendo l'osso del collo.

Teresa La prossima volta rompitelo in silenzio ! Ed ora stai zitto!.

Carlo Quando uno si rompe il collo, se lo rompe e basta.

Teresa Ma parli ancora ?!

Carlo E insegnamelo tu come si fa a rompersi il collo sottovoce!

Teresa Mettendosi la lingua in mezzo ai denti.

Carlo Mettitela tu la lingua fra i denti, e per sempre! (Carlo accende la luce. Tutti si alzano

e vanno a sistemarsi su sedie e poltrone, mentre Marietta resta accovacciata in un

angolo intenta a leggere una lettera) Marietta, ma che stavi facendo? Leggevi al

buio?

Marietta Mi non so leggere, sior... la so a memoria.

Carlo (fa un gesto di sconforto e va a sedersi per leggere il giornale; squilla il telefono. Il

nonno si sveglia, si alza e se ne va. Tutti guardano come ipnotizzati il telefono, che

continua a squillare).

Teresa Chi sar?

Lello (canticchiando)Che sar, che sar...che sar?

Teresa (come affascinata, fa circolo insieme agli altri attorno al telefono) Peccato non poter

rispondere, potrebbe essere mia madre che vuole venire a trovarci.

Carlo (soddisfatto, si frega le mani) Noi siamo a Capri... ci stiamo godendo il week-end !

Lello Poteva essere Jerry, che ha rimediato le ragazze per andare a ballare.

Carlo Questa sera ballo casalingo!

Patrizia Poteva essere il mio boy.

Carlo Il tuo bue stasera se ne va a pascolare da solo.

Teresa Sono sicura che era mia madre.

Carlo Questa l'unica consolazione: che era tua madre e non hai potuto risponderle.

Teresa Poteva passare la serata con noi.

Carlo Non possibile. Noi siamo a Capri a goderci il sole. Piuttosto Patrizia, cospargiti le

spalle di crema solare prima di prenderti una scottatura. E tu, Lello, ammira quella

bella svedese in due pezzi. Teresa, lo sai che questo posto veramente bello ?!

Senti il rumore della risacca, il profumo del mare! (pausa) Quando hai fatto le prenotazioni non ci volevo credere ma ora che siamo qui, mi piace davvero. Dobbiamo venirci anche lanno prossimo.

Teresa Quanto sei spiritoso!

Lello (si avvicina al giradischi e fa per azionarlo)

Teresa Mi spiace caro Lello, ma tu oggi quel coso non lo suoni.

Lello Ma lo tengo al minimo mamma.

Teresa (categorica) Oggi non si suona.

Carlo A pensarci bene, questa prigionia domestica ha i suoi lati piacevoli: una visita di

suocera scongiurata, una vitellina che resta senza il suo bue e un microcefalo

abbrustolito che non pu affogare nel ritmo! (Teresa, imitata dai figli, per la rabbia

batte il piede per terra) Siete impazziti? Vi sentono da fuori ! (Teresa e i figli smettono subito)

Patrizia (si avvicina alla porta d'ingresso, ma si ferma volgendosi di scatto) Ssss! Zitti,

qualcuno sta salendo le scale. Si fermato sul pianerottolo! (tutti si immobilizzano.

Si sente suonare il campanello)

Teresa Tutti zitti! Non aprite!

Lello (che si era avvicinato alla porta) Era il rumore di un passo maschile.

Teresa Silenzio ho detto! (Il campanello risuona)

Carlo Sembra uno impaziente.

Patrizia Sar il mio boy. Vado ad aprire.

Carlo Dove vai? (fermandola) Qui dentro oggi non entra nessuno.

Teresa Ma volete stare zitti? (si sente ancora il campanello)

Carlo Quanto insistente! Apriamo?

Teresa Carlo, vuoi scherzare? Noi non siamo in casa, quindi non apriamo a nessuno. (ora

si sente bussare)

Patrizia Ma mamma, se fosse veramente il mio boy?

Voce Marietta, apri!

Carlo (rivolgendosi a Patrizia) Vedi che non cercano te?

Voce Marietta, apri! Sono io, il tuo bell'Antonio!

Carlo Meno male che non Paolo il Caldo, altrimenti ci volevano i pompieri... (a Marietta)

Chi questo bell'Antonio che ti cerca?

Marietta Mi non so sior, mi son foresta.

Carlo Tu non sai mai niente. Mi non so sior, mi son foresta...Tu sei una foresta...vergine!

(si avvicina allo spioncino, guarda, poi si rivolge agli altri con voce soffocata) Un

soldato! La foresta... non pi vergine! (a Marietta) Non ti vergogni? Noi andiamo a

Capri e tu ricevi i militari in casa mia?

Marietta Mi non so sior!

Carl Vuoi vedere che il militare viene per me?

Voce Apri tesoro! Non ne posso pi.

Carlo Poverino, non ne pu pi. Apriamogli.

Teresa Vuoi scherzare? Cos ci scopriranno. Bisogna mandarlo via. (nessuno si muove)

Lello (guarda i genitori fermi, poi) Ci penso io, coppia di matusa! Rimirate l'esibizione del

vostro primogenito! (si avvicina alla porta e, imitando la voce di una donna) Chi sei?

Che vuoi? Perch non te ne vai?

Voce Aprimi Marietta, lo sai che muoio d'amore per te!

Lello (con la sua voce) Questo qui ci muore dietro la porta.

(in falsetto) Marietta non c' pi.

Voce Ma allora tu chi sei, se non sei Marietta?

Lello (con la sua voce, ai familiari) Gi, chi sono?

Teresa La nuova domestica.

Lello Si, va bene, ma come mi chiamo? Presto, ditemi un nome da cameriera.

Teresa Graziella.

Lello No, Graziella troppo antiquato.

Carlo Ermenegilda.

Lello Ma pap, che lampo di genio!

Voce Mi vuoi dire chi sei?

Patrizia Tosca.

Lello Si, Traviata.

Patrizia In un romanzo ho letto che c'era una cameriera che si chiamava Tosca. (si sente

bussare ancora)

Teresa Digliene uno qualunque, altrimenti ci butta gi la porta.

Marietta Sior, se la mi permette...mi go un'amica che la fa la cameriera e la se ciama

Giselda.

Lello Va bene, vada per Giselda (in falsetto) Mi son Giselda, la nuova cameriera. Marietta

stata licenziata.

Voce Ci voleva tanto a rispondere? Perch stata licenziata?

Lello (guardando Marietta, con intenzione) Perch riceveva i soldati in casa quando i

padroni erano fuori.

Voce Adesso i padroni ci sono?

Lello No, sono a Capri.

Voce E allora aprimi.

Lello Non ti conosco.

Voce Faremo conoscenza, vedrai.

Marietta (con un gesto di stizza) Vigliacco, traditor! Come se fa a piantar cos una brava

putea?

Carlo (a bassa voce) Allora lo conosci!

Marietta No, sior. Dicevo che l ' un traditor.

Voce Con chi stai parlando?

Lello Con l'altra domestica. Adesso i Brandolini hanno due domestiche.

Voce Chi ?? Quei morti di fame?

Teresa (inghiottendo amaro) Mandalo via, altrimenti grido!

Lello Vattene ora!

Voce Va bene, me ne vado. Ma torner! Ciao.

Lello Visto come si fa? Semplice no?

Carlo (dopo una lunga pausa, rivolto alla moglie) Ti rendi conto qual' la nostra reputa-zione presso le forze armate? Morti di fame ci ha chiamato.

Teresa (a Marietta) Vergognati! Bella pubblicit ci hai fatto!

Carlo Morti di fame; per, volendo considerare, quel militare non aveva tutti i torti.

Teresa Carlo, come sarebbe a dire!?

Carlo Sarebbe a dire che con lo spreco che si fa, in questa casa ci sono pi uscite che

entrate.

Teresa Io devo salvaguardare il decoro di questa casa perch, se dipendesse da te, noi

saremmo considerati delle nullit in societ!!

Carlo E per te decoro significa avere una cameriera a sessanta mila lire al mese, invece

di educare tua figlia, che non sa cucinare nemmeno un uovo sodo!

Teresa Mia figlia nata signora, e queste cose non le deve fare.

Carlo E gi, nata cavallerizza, senza cavallo e senza maneggio.

Teresa Per ora ha il costume; in seguito avr il cavallo.

Carlo Ma dico io, invece di spendere inutilmente tanti soldi per il costume da cavallerizza,

per il salario della cameriera, per il ritratto dell'antenato e per altre cose inutili, a

Capri non ci saremmo potuti andare veramente? E inoltre non avremmo avuto in

casa una serva che ci considera morti di fame!

Teresa Basta ora! Se non sei capace di mantenere il decoro in casa almeno stai zitto. Caro

mio, ci sono mariti capaci di guadagnare anche un milione al mese, e tu non sei

certamente uno di quelli.

Carlo Con quello che guadagno io tutti noi potremmo vivere da signori, se tu non fossi

cos ambiziosa! Ma lasciamo perdere, che forse meglio. (pausa) Per, pensando

a quanto ci sta accadendo mi vien da ridere. Il week-end a Capri! Mi viene in mente

quella vecchia canzone...te la ricordi ? (canticchia) La famiglia Brambilla in vacanza,

con la vecchia balilla s'avanza... il pap, la mamm...

Teresa Quanto sei spiritoso.

Carlo Questo week-end comincia a divertirmi. Si sta facendo movimentato ed avvincente. (continua a canticchiare) La famiglia Brambilla in vacanza, con la vecchia balilla

s'avanza...

Teresa (sottovoce) Ti venisse un dolore di panza ! (si odono dei rumori provenire dalla porta, come se qualcuno stesse forzando la serratura. Tutti ammutoliscono e si

volgono verso l'ingresso; la porta si scuote leggermente; tutti si guardano

spaventati)

Patrizia (con un grido represso) I ladri!

Lello I ladri di domenica?

Carlo Ma che credi, che i ladri osservino l'orario festivo?

Patrizia Ho paura. Telefoniamo alla polizia.

Teresa Mai ! Mi far portar via da sotto gli occhi anche i chiodi dai muri, ma questa soddi-sfazione ai De Marchi non gliela d. (ancora rumori; tutti guardano la porta)

Lello Mamma, i ladri stanno entrando in casa... bisogna fare qualcosa.

Teresa Per il decoro e la dignit della famiglia, dobbiamo farci derubare senza intervenire.

(pausa) Dobbiamo nasconderci, ma dove ?

Lello In cucina. I ladri in cucina non ci vanno.

Carlo Ma siete impazziti? Quelli svaligiano tutta la casa.

Teresa Arrangiati. Presto, tutti in cucina!

Carlo Io non mi nascondo, li affronto. (tutti entrano in cucina. Carlo, in punta di piedi, va in

camera da letto e dopo qualche attimo torna con la giacca, un berretto e un fazzo-letto che gli nasconde il viso; ha in mano una torcia elettrica. Spegne la luce e si

nasconde nei pressi della porta che, finalmente, si apre. Una sagoma scura entra e chiude la porta dietro di s; il ladro accende una torcia e avanza cautamente facen-do luce per terra. Ogni tanto la spegne e contemporaneamente si accende la torcia di Carlo, creando un po di sorpresa; finalmente i due accendono contemporanea-

mente e dirigono le luci sui loro volti, abbagliandosi a vicenda).

Ladro Chi l ?

Carlo Amici. (si sforza di sembrare disinvolto) Mi dispiace, ma sono arrivato prima di te.

Ladro Porca miseria ladra, questa non ci voleva! Ci stiamo facendo in troppi.

Carlo (accende la luce)

Ladro (si accorge dell'abbigliamento di Carlo) Ma come ti sei conciato? Mi sembri un ladro.

Carlo Sono un ladro.

Ladro Ma che ladro sei se sembri un ladro ?! Aggiornati amico, oggi un vero ladro non si

deve distinguere da un vero signore. (apre la borsa che ha con s ed estrae la pianta della casa)

Carlo Gi, effettivamente sempre pi difficile poter distinguere.

Ladro E poi, bisogna essere organizzati. (indicando la pianta) Vedi? Questa la pianta

dell'appartamento (la svolge e la orienta) e quella la camera da letto. (indica la

cucina)

Carlo Ti sbagli, la cucina.

Ladro E' la camera da letto.

Carlo E' la cucina.

Ladro Non pu essere. Nella pianta risulta che la camera da letto.

Carlo Lo vuoi sapere meglio di me? E' la cucina, ti dico.

Ladro E allora, caro collega, sai che ti dico? Prima di mettermi a lavorare vado a fare uno

spuntino. (si avvia verso la cucina)

Carlo (allarmato, lo blocca) E' inutile che tu ci vada; ci sono gi stato io.

Ladro Ci vado anch'io allora! Qualcosa ci sar rimasto!

Carlo Non c' neanche il sale per la saliera. Ti ho detto che ho gi guardato io prima che

tu arrivassi, ma non ho trovato proprio niente...l'unica cosa che c' da portar via in

questa casa quel giradischi con i dischi.

Ladro Quello te lo prendi tu; sei arrivato prima di me.

Carlo Si, ma tu mi sei simpatico; lo faccio portar via da te.

Ladro Quella schifezza non la voglio. Non voglio farmi insultare da mio figlio.

Carlo Hai un figlio?

Ladro Si, un maschio, e tre femmine.

Carlo Un maschio e tre femmine?! Per! (gli batte una mano sulla spalla, in un gesto di

comprensione) Hai proprio ragione a fare questo mestiere.

Ladro Caro collega, devo sgobbare da mattina a sera (ad uno sguardo di Carlo si correg-ge) volevo dire dalla sera alla mattina, per studiare le varie tecniche del furto: furto

semplice, furto con scasso... e se mi fermo un giorno, cio una notte, finita.

Carlo A chi lo dici! Ci tocca faticare tutto l'anno per dar da mangiare alla famiglia.

(sospira) Bisognerebbe mettersi a rubare.

Ladro Perch, scusa, adesso cosa stiamo facendo?

Carlo (riprendendosi) Volevo dire rubare all'ingrosso, in grande stile.

Ladro Gi. A noi tocca lavorare sempre : notte e giorno; Natale e Pasqua; carnevale e capodanno... Siamo la categoria pi disgraziata. Mai una soddisfazione, mai un

giorno di ferie, una vacanza od un giorno di festa!

Carlo Mentre gli altri se la spassano a Taormina, sulla Costa Azzurra, (con intenzione,

guardando la cucina) a Capri. Noi invece sempre chiusi in casa, a lavorare. (pausa)

Perch non ti riposi un po? Ti prendi qualche giorno di ferie...

Ladro E la mia famiglia cosa mangia? Allora non hai capito che la nostra la categoria pi

lavoratrice che ci sia ? Se non fosse per quelle ferie obbligate in galera, ogni tanto,

noi altri lavoreremmo 365 giorni all'anno.

Carlo Sacrosanto. (pausa) Tu ci sei mai stato in galera?

Ladro Certo! Anche il mio organismo deve riposarsi, ogni tanto. La mia vita sempre stata casa e...

Carlo Chiesa?

Ladro Chiesa...ma che mi fai dire! Casa e galera; non conosco altro.

Carlo Un ladro modello.

Ladro Un martire, devi dire. In galera le guardie carcerarie ed in casa...

Carlo La moglie, che a volte peggio.

Ladro Eh, abbiamo scelto un mestieraccio.

Carlo Certe volte mi chiedo se ne vale la pena. Potessimo cambiare mestiere...

Ladro Ma un giorno o l'altro...

Carlo (cogliendo la palla al balzo) Subito, ora. Perch non cominciamo adesso?

Lasciamoli perdere questi disgraziati dei Brandolini...

Ladro Non fare il sentimentale adesso; mettiamoci al lavoro piuttosto. Abbiamo perso fin

troppo tempo. Di quel che c' faremo a met. (comincia ad aprire sportelli e

cassetti, senza trovare nulla) Niente; e niente neanche qui. Che morti di fame!

Carlo Eh, perfino i militari lo sanno!

Ladro (va in camera da letto e ritorna con due valigie; le depone aperte per terra) Ecco

qua due valigie! Una per me e una per te! (e comincia a riempire la sua con le cose

di maggior valore che trova. Carlo le prende le trasferisce nella sua valigia mettendo

in quella del ladro delle cianfrusaglie).

Carlo (indicando il quadro dell'antenato) Ehi, collega, portiamoci via anche questo quadro.

E' antico, deve essere di valore.

Ladro Quella faccia da iettatore? No no.

Carlo Ma almeno prendiamoci il giradischi con i dischi !

Ladro Ancora?! Senti, il quadro ed il giradischi prendili tu! (si sente suonare il campanello,

poi dei colpi alla porta. Carlo ed il ladro si guardano, preoccupati)

Voce Cuore dell'anima mia, aprimi!

Ladro (sottovoce) Chi sar mai?!

Carlo (sottovoce) L'esercito. Siamo assediati.

Ladro Ma che dici?

Voce Testona, adesso devi aprirmi.

Ladro Ma che vuole? Con chi ce l'ha?

Carlo Con la famiglia Brandolini (si avvicina alla porta e con voce femminile) Vattene

subito! Non ho bisogno di un soldataccio come te! Sono gi fidanzata con un

corazziere! (si sente bussare ancora pi violentemente) Vattene ho detto, altrimenti

chiamo la polizia!

Ladro Ehi, non scherziamo con le cose serie!

Carlo (piano al ladro) Ma no, non preoccuparti. E' per lui... (nuovamente in falsetto)

Vattene, che stanno per tornare i miei padroni.

Voce E va bene, me ne vado.

Ladro (dopo una pausa) Se ne andato?

Carlo (guardando dallo spioncino) Si.

Ladro Andiamocene anche noi, che si fatto tardi (tenta di chiudere la valigia ma non ci

riesce) ci vorrebbe un pezzo di spago ; dove lo trovo?

Carlo (distrattamente) In cucina. (si accorge della gaffe troppo tardi; il ladro ha gi aperto

la porta della cucina e resta di stucco. Indietreggia; guarda Carlo che si stringe nelle

spalle, allargando le braccia con aria sconsolata. Lentamente, dalla cucina escono tutti, in fila indiana)

Ladro E questi, chi sono?

Carlo Mia moglie, i miei figli, mio padre e Marietta, la domestica, nonch la fidanzata del reggimento.

Ladro E tu quando vai a rubare, ti porti dietro tutta la famiglia, domestica compresa?

Carlo (come liberatosi da un peso) Amico mio, io non sono qua per rubare. Io sono il padrone di casa, (guardando la moglie) quasi.

Ladro (con grande stupore) Il padrone di casa?

Carlo Proprio cos. Nascosto in casa e costretto a farsi passare per ladro per non essere scoperto.

Ladro Sei ricercato anche tu?

Carlo Magari ! Mi prenderei le ferie obbligate, come te!

Ladro Ma allora perch tutta questa messa in scena?

Carlo Eh !! Tu non puoi capire. Per certa gente il decoro, la reputazione, l'onore della famiglia sono legati ad un week-end fuori citt !

Ladro A che cosa?

Patrizia Ad un fine settimana.

Lello Ad una gita di fine settimana.

Ladro (esplodendo indignato) E vi pare giusto ?!

Teresa Questi sono affari nostri

Ladro Un accidente! Questi sono affari miei! Quando uno dice a tutti che va a Capri, deve

andare a Capri! E che sono queste buffonate ?! Io ho preso le mie informazioni:

"I signori Brandolini sono andati a Capri ". Ma come, io rischio e voi altri fate i

buffoni restando a casa ? Signori miei, di questo passo dove andremo a finire !? Ognuno faccia onestamente il suo dovere! Io ho perso una giornata di lavoro per le

vostre meschine ipocrisie!

Lello Ha ragione !

Patrizia Mille volte ragione.

Teresa Ma chi poteva immaginarlo!

Ladro Signora, io ho perso un affare, senza contare la figura che sto facendo!

Carlo Ma se per questo non ti devi preoccupare. Nessuno sapr mai che oggi hai fatto

cilecca.

Ladro E a mia moglie che le racconto? Se non parlate voi, certo parler lei.

Carlo Potremmo fare cos: tu ti prendi il giradischi e il quadro, e a tua moglie dici che qui non c'era nient'altro di valore.

Teresa Carlo, il ritratto dell'antenato ?!

Lello Pap, il mio giradischi ?!

Carlo Vengono sacrificati al decoro della famiglia.

Ladro E il mio decoro? La mia reputazione? Mi dispiace, ma contro i miei principi rubare

oggetti che non sono di mio gusto. Io ho un'etica professionale!

Carlo E allora come si fa?

Ladro Mi dispiace; non contate su di me. Sar costretto a svelare tutto.

Teresa No, per carit, questo mai ! Piuttosto la morte che una simile vergogna. Signor

ladro, non svelate il nostro segreto, vi prego; piuttosto..uccideteci !

Ladro Signora, come si permette! Io non sono un assassino ... sono un galantuomo... sono un ladro, ha capito?! La gente, per farsi derubare da me fa la fila!

(ed esce; a soggetto fino alluscita di tutto il gruppo)....

Buio.

Luce. (la stessa scena. L'azione immediatamente successiva. Il ladro seduto in poltrona e gli altri gli stanno tutti attorno)

Patrizia Sia buono, la prego. Si convinca.

Lello Lo faccia per quella povera donna di mia madre.

Ladro A si? E a me chi mi ripaga questa giornata persa?

Teresa Noi. Dica quanto e mio marito ripagher; purch non si venga a sapere che noi

eravamo in casa.

Carlo Posso firmarle una cambiale.

Ladro Mi dispiace, ma non accetto cambiali.

Teresa Senta signor ladro, noi siamo gente onesta, come lei, e la pagheremo, non si

preoccupi. (pausa) Io ho sempre sostenuto che i veri ladri non sono quelli in prigione.

Carlo (alla moglie) Ma che dici! (al ladro) Mia moglie voleva dire che i veri ladri non vanno

mai in prigione. Deve scusarla.

Teresa Lui mi ha capita. E' un uomo intelligente, lui. Signor ladro, accetta un caff?

Carlo Un caff? No no ; lui ha bisogno di sostanza (al ladro) vero? Non hai detto che

avevi fame?

Ladro Veramente si.

Teresa Ed allora resti a cena con noi.

Ladro Ma no, signora...

Patrizia S, resti, la prego.

Lello Non pu rifiutare.

Teresa Se non resta lei, la faremo arrestare noi. (tutti la guardano; lei non capisce la gaffe)

Patrizia Su, resti, cos racconta qualche episodio della sua vita avventurosa.

Ladro Non vorrei disturbare.

Teresa Non lo dica nemmeno per scherzo. (rivolgendosi a Marietta) Mi raccomando,

prepara qualcosa di eccezionale.

Marietta Si, siora (e va in cucina)

Teresa Carlo, offri intanto un aperitivo al signor ladro. (e si dirige assieme al marito verso il mobile bar, mentre Lello e Patrizia conversano con il ladro)

Carlo Sei contenta? Oggi grande avvenimento mondano in casa nostra.

Teresa Peccato non poterlo raccontare alle mie amiche.

Carlo Perch no?

Teresa Perch verrebbero a sapere che non siamo andati a Capri.

Carlo E tu sacrifichi questo eccezionale avvenimento ad una gita a Capri? Cara mia, non

capita tutti i giorni di avere a cena un signor ladro (cos dicendo apre il mobile bar e

prende una bottiglia, vuota) Chi si scolato la bottiglia? (il nonno, con indifferenza,

si allontana verso la cucina; guardando il nonno) Chi ha bevuto l'aperitivo che ho

comprato l'altro giorno? In questa casa agli spiriti piace l'aperitivo!

Teresa (alla domestica, in cucina) Marietta, invece di preparare per sette, prepara per sei.

(al marito) Cos impara a farci fare brutte figure.

Carlo Vuoi farlo morire di fame, per quanto se lo meriti? (alla domestica) Marietta,prepara

per sette.

Ladro (continuando con Lello e Patrizia un discorso gi iniziato) Vedete, la nostra la categoria pi dimenticata dallo stato; non abbiamo uno stipendio fisso, n la mutua

e nemmeno la pensione!

Patrizia Non giusto!

Lello Devono finire queste ingiustizie sociali.

Ladro Ora, se mettessimo un nostro rappresentante al governo...

Carlo C', c'.

Marietta (entrando) Siora, non ghe s' pi nanca un gossetto de vin.

Teresa (avvicinandosi) Scusate se interrompo, ma la domestica mi sta dicendo che siamo

rimasti senza vino. Lei astemio ?

Ladro Signora, io posso restare anche a digiuno, ma quando mangio un bicchiere di vino me lo devo proprio bere, se no mi rimane tutto sullo stomaco.

Teresa E come si pu fare? Lei capisce che nessuno di noi pu uscire.

Ladro Giustissimo! Anzi, se permette, vorrei avere il piacere di offrirlo io. Siete stati

veramente gentili.

Teresa Grazie, ma non possiamo permetterlo.

Patrizia Ma oggi tutto chiuso. Ha dimenticato che domenica?

Ladro E tu hai dimenticato il mestiere che faccio io? Per me non c' porta o finestra che

pu restare chiusa!!

Lello Gi, vero.

Ladro Cinque minuti, anzi, per non far rumore lascio la porta socchiusa. Con permesso. (inchinandosi cerimoniosamente, il ladro esce lasciando la porta socchiusa; tutti,

con un sospiro di sollievo, si guardano)

Teresa E grazie a Dio anche questa e fatta. Nella vita basta un po' di savoir faire!

Carlo Quello che a te non manca mai. (si ode un leggero bussare alla porta d'ingresso)

Chi ?

De Marchi (da fuori) Sono io. La signora De Marchi. E' permesso? (tutti restano impietriti,

guardando verso la porta)

Teresa (terrorizzata, a bassa voce) La signora De Marchi? (immediatamente organizza la ritirata. Velocemente se li trascina tutti in cucina. Anche Carlo vorrebbe nascon-dersi, ma viene spinto fuori)

De Marchi (facendo capolino dalla porta d'ingresso) C' qualcuno in casa?

Carlo No, cio, s... ci sono io. Ma lei, come mai...?

De Marchi Ho sentito dei rumori , delle voci...

Carlo La televisione, di l...

De Marchi E siccome sapevo che eravate tutti fuori, son venuta a dare un'occhiata. Di questi

tempi non si sa mai....

Carlo Infatti, noi eravamo tutti fuori.

De Marchi Capri?

Carlo Gi, Capri... Ma io sono tornato prima perch... perch...(non gli viene un perch ;

poi, guardando il telefono) Ecco, aspettavo una telefonata urgente. Affari, sa? Ma

lei ...non doveva essere in riviera?

De Marchi Non sono pi andata. Ho lasciato partire mio marito e sono rimasta... Sa, anch'io

aspetto una telefonata urgente che ancora non arrivata. Piuttosto, se arriva

mentre sono qua? Ma tanto di qua si sente...

Carlo No, non si sente.

De Marchi Si sente, si sente... io sento il vostro telefono... (con intenzione) Non mi fa accomo-dare?

Carlo No... cio s ... si accomodi.

De Marchi Grazie.(siede sul divano; Carlo le si siede lontano) Segga vicino a me.

Carlo (avvicinandosi un poco) Qua?

De Marchi No, qua.(lo vuole pi vicino)

Carlo Qua, qua?

De Marchi S, qua... Capisco la sua situazione ed il suo imbarazzo. Io e lei soli...lei pensa all'occhio del mondo.

Carlo (guardando verso la cucina) Gi, diciamo all'occhio del mondo.

De Marchi E non ha tutti i torti. Si figuri cosa non direbbero se sapessero che io, sola, mi trovo

in casa di un uomo, solo...

Carlo (sempre pi imbarazzato) Gi...

De Marchi In fondo non avrebbero tutti i torti. Anch'io penserei male. E lei?

Carlo (cercando di essere indifferente) Io? No!

De Marchi Via, andiamo... Una donna giovane, non del tutto disprezzabile, ed un uomo inte-ressante soli nella stessa casa. Il marito di lei lontano, la moglie di lui lontana...

Carlo (guardando verso la cucina) Mica tanto...

De Marchi Lei, sapendo che una donna e un uomo si trovano in queste condizioni ideali, che

cosa penserebbe?

Carlo Niente. Che cosa dovrei pensare? Assolutamente niente (si asciuga il sudore dalla

fronte)

De Marchi Ma che cosa ha? Mi sembra cos strano.

Carlo No, sono normalissimo. Che cosa vuole che abbia?

De Marchi Non mi pare. E pensare che l'altro giorno stato cos gentile... cos galante... non

ricorda pi? "Una bella donna pu permettersi anche di essere nervosa". Ricorda?

Me l'ha detto lei !

Carlo (continuando a sudare) Ricorda ancora quella frase? Lo sa che lei ha una bella

memoria?

De Marchi Come dice?

Carlo Dicevo, ricorda ancora quella frase? Sono frasi che si dicono per cortesia. E'

naturale che i nervi di una bella donna siano pi sopportabili di quelli di una donna

brutta... E' come una bella giornata di sole, che preferibile ad un'uggiosa giornata

di pioggia...oppure come una mattina di primavera, che preferibile a... ma che

belle scoperte sto facendo!

De Marchi Anche se in parte si rimangiato quello che stava dicendo, la ringrazio.

Carlo (sorpreso) Di che?

De Marchi Di un'altra cortesia, come le chiama lei. Mi ha paragonata ad una giornata di sole.

Carlo (allarmato, guarda la cucina e a voce alta per farsi sentire dalla moglie)

Veramente non volevo dire questo.

De Marchi Suvvia, perch continua ad essere riservato? Siamo soli, nessuno pu sentirci.

Carlo Questo lo dice lei.

De Marchi I complimenti, le cortesie, fanno piacere alle donne...

Carlo (per cambiare discorso) Posso offrirle qualcosa?

De Marchi No grazie, Carlo... Oh, l'ho chiamata per nome; spero che non le spiaccia!

Carlo No, no.

De Marchi E lei mi chiami Laura.

Carlo Va bene, signora.

De Marchi Laura, solo Laura... Le viene cos difficile? (si sente un rumore di piatti rotti) Che

stato?

Carlo (annaspando) Il cane! No, non ce l'abbiamo il cane.. il gatto! No, il gatto a Capri....

un topo ! Sar stato un topo.

De Marchi (lancia un urlo e salta sul divano) Io ho paura dei topi!

Carlo Non si spaventi, forse non stato un topo... Il vento; si, stato il vento che ha fatto

sbattere le imposte. (e continua ad asciugarsi il sudore)

De Marchi (che ha capito l'imbarazzo di Carlo) Carlo, cos'ha? E' la mia presenza che la mette

a disagio? (abbassando gli occhi) Anch'io sono turbata, cosa crede?

Carlo Lei ...

De Marchi Si, Carlo. Le sembrer assurdo quello che sto per dirle, ma in questo momento mi

trovo ad una svolta decisiva della mia vita. (pausa) Carlo, io non ho mai tradito mio

marito...

Carlo Come mai? Cio, volevo dire... non ne dubito.

De Marchi Perch ho sempre pensato che il dovere di una moglie quello di stare vicino al

proprio marito, nella buona e nella cattiva sorte. Lei mi dir che mi stato facile,

che mio marito non mi ha mai fatto mancare niente anzi... bei vestiti, bei gioielli,

bella gente, viaggi... per, Carlo ... una donna come me ha bisogno (appassionata)

dell'amore travolgente. (gli mette dolcemente una mano sulla bocca) Non dica

niente... non finga... io so che anche lei infelice e so anche cosa le manca.

Carlo Il pavimento sotto i piedi.

De Marchi (con voce sempre pi appassionata) Io posso darle quello che le manca.

Carlo ( guardando la cucina) Un'altra volta, un altro giorno...sa, sto aspettando una tele-fonata....

De Marchi Carlo, ora o mai pi! (e gli butta le braccia al collo, stringendolo a s; si sente squil-lare un telefono esterno. La De Marchi sta in ascolto, poi) E' lui .

Carlo (spaventato) Lui chi? Suo marito?

De Marchi No, il mio telefono. Anch'io aspetto una telefonata, non ricordi? Corro a rispondere

(si avvia, veloce; sulla porta si gira) Ma torner subito Carlo. Aspettami. (esce)

Carlo (resta immobile, mentre il suo sguardo vaga dalla porta di ingresso a quella della

cucina. Questa finalmente si apre ed entra la domestica)

Marietta E' andata via la siora?

Carlo (quasi senza voce) S.

Marietta (verso la cucina) Siora, la siora De Marchi la xe andata via. (ed esce)

Teresa (entra con passo marziale e con aria sostenuta si dirige verso la camera da letto

passando davanti al marito, senza guardarlo in faccia) Porco! (ed esce)

Patrizia (come la madre) Mi meraviglio di te, pap! (ed esce)

Lello (entra a passo di danza, canticchiando) L'amante tua sar, se tu lo vuoi...(esce)

Nonno (come gli altri) Chiuso in cucina io non ci voglio restare! (e si siede)

Patrizia (da fuori) Nonno! (il nonno esce)

Teresa (dopo una pausa esce dalla camera da letto con un cuscino ed una coperta in mano

e si avvia verso la cucina, senza guardare il marito) Sporcaccione! (ed esce)

Patrizia (come la madre) Non ti vergogni? Alla tua et (ed esce)

Lello (canticchiando e ballando, anche lui con cuscino e coperta in mano)

Ba... ba... baciami piccina sulla bo...bo...bocca piccolina...

Carlo (si alza e lo insegue) Quando ti prendo ti faccio cantare io!

Nonno (anche lui con il cuscino) Questo cuscino a chi lo devo dare?

Carlo A mia sorella.

Nonno (fermandosi) Cosa centra la mortadella?

Teresa (dalla porta della cucina) Silenzio! Nonno, via !! (il nonno esce)

Carlo Ma dico, si pu sapere cos' questo via vai?

Teresa Ci prepariamo per la notte ( molto ironicamente) nel caso che la signora de Marchi

decidesse di trattenersi a lungo in dolce conversazione!

Carlo Vuoi vedere che adesso colpa mia!?

Teresa E allora di chi ? Mia? Ho sentito tutto di l (imitando grottescamente la De Marchi)

Permette che la chiami Carlo? Lei mi chiami Laura... una donna come me, per

essere felice, ha bisogno dell'amore travolgente! Carlo, ora o mai pi !! (e gli d

uno schiaffone)

Carlo Ahi ! Ma tu, invece di fare la gelosa, perch non sei venuta fuori?

Teresa Perch volevo vedere fino a che punto arrivava la tua spudoratezza !

Carlo Oh, insomma! Se credi che mi sia divertito ti sbagli! Anzi, lo sai cosa faccio?

Quando arriva la signora De Marchi mi chiudo in cucina con voi!

Teresa Nient'affatto! Quella capace di andare a cercarti in tutta la casa.

Carlo Ma poi, scusa...fino ad oggi in questa casa non si fatto altro che parlare della

signora De Marchi. Era considerata una specie di idolo. Dovresti essere orgogliosa

che l'idolo si degnato di posare gli occhi su questo misero mortale, che in fondo

tuo marito.

Teresa Non essere ridicolo! E' perfettamente inutile che ti ricordi che tutto quello che faccio,

lo faccio per te. In quanto alla De Marchi, non farti troppe illusioni. Chi ti dice che

non sia venuta qui solo per controllare se noi siamo o non siamo andati a Capri?

Chi ti dice che tutte quelle moine non fossero una manovra ben congegnata per

farmi uscire dalla cucina?

Carlo E allora perch fai la gelosa? Se sei convinta che venuta qui per controllare se

eravamo in casa, con tutto il rumore che hai fatto le hai tolto ogni dubbio.

Teresa Io il rumore l'ho fatto perch conosco i miei polli ! Ti pare che io abbia dimenticato

la studentessa del 27?

Carlo Ma che dici!? Io nel '27 avevo due anni !

Teresa Interno 27, pensione Miramare ! Non fare il cretino! (si sente suonare il campanello

della porta) La signora De Marchi! (e corre in cucina)

Carlo Senti, ricevila tu, cos ti passano le fantasie.

Teresa Ah no! Io mi sacrifico, ma la signora De Marchi deve continuare a credere che noi

siamo a Capri ! ( e sparisce. Carlo va ad aprire ed entra la De Marchi, affranta ed avvilita. I suoi occhi sono lucidi di pianto. Accosta la porta poi, con voce tremante)

De Marchi Signor Brandolini....

Carlo Non mi chiama pi Carlo?

De Marchi Se vuole. Signor Carlo, soltanto lei pu aiutarmi.

Carlo Mi dica, cosa posso fare per lei?

De Marchi Ho parlato con mio marito al telefono...

Carlo In Costa Azzurra?

De Marchi Ma che Costa Azzurra! Mio marito dall'avvocato. Hanno parlato, hanno discusso,

hanno rivoltato la faccenda da tutte le parti... (la porta si apre; entra il ladro con due

fiaschi di vino. Vedendo che Carlo non pi solo si mette all'ascolto, senza essere

visto;disperata) Mio Dio, sono disperata! Non c' pi niente da fare, lo arresteranno!

Carlo A me?

De Marchi No, mio marito!

Carlo Suo marito? E che cosa ha fatto?

De Marchi Pare che in banca, nei prossimi giorni, ci sar un controllo...scopriranno ogni cosa!

Carlo Cosa c' da scoprire?

De Marchi Pasticci vari, firme false, ammanchi... A mio marito piace la vita facile, il lusso... e

anche a me, del resto. Sa, in queste cose basta cominciare e...

Carlo Ah ! E dura da molto tempo quest'andazzo in banca?

De Marchi Da circa un anno.

Carlo Sicch lei sarebbe venuta da me per...

De Marchi (prontamente) Per essere aiutata..

Carlo (riflettendo) Quindi anche prima lei venuta da me per...ecco quello che cercava,

che le mancava... e che soltanto io le potevo dare... e gi...cos'altro avrei potuto

darle io? L'amore? Alla mia et?

De Marchi Signor Carlo !

Carlo Mi chiami Brandolini ! Signor Brandolini ! Ormai non c' pi bisogno di moine. Con i

cognomi si ristabiliscono le distanze e ognuno conserva la sua posizione. Io sono

Carlo Brandolini, capo ufficio, e suo marito Gaetano De Marchi, cassiere e mio

dipendente. Prima per mi tolga una curiosit. Perch fino a dieci minuti fa lei ha

recitato la commedia anzi, la farsa?

De Marchi Perch lei l'unica persona che ci pu aiutare. Io non me ne intendo di queste

cose, ma so che lei... se prima di marted facesse sparire certi documenti ... se

riconoscesse per sue certe firme...

Carlo Cosa ?? Ma come si permette ?! Lei pu anche farmi credere che io ho suscitato

passione in una giovane e bella donna come lei, ma non mi pu chiedere di aiutare

un truffatore e un delinquente!

De Marchi Ma Carlo...

Carlo Basta! Se ne vada! (la De Marchi si avvia) Anzi no, aspetti! (la De Marchi si arresta;

Carlo va verso la porta della cucina, la apre e) Potete uscire tutti! (dalla cucina esce

tutta la famiglia al completo, con l'aria imbambolata di chi non ha capito cosa sta

succedendo) Signori miei, la commedia terminata! Signora De Marchi, ho il

piacere di comunicarle che per una onorevolissima e decorosissima mancanza di

soldi, la famiglia Brandolini ha trascorso il fine settimana tappata in casa! E a voi,

componenti della famiglia Brandolini, comunico che i week-end, l'automobile fuori

serie e tutti i lussi della famiglia De Marchi, da voi tutti ammirata ed invidiata, sono

dovuti ad una serie di truffe continuate. (la De Marchi scoppia a piangere e si avvia

all'uscita ma si imbatte nel ladro che, uscito dall'ombra, avanza verso la stanza)

Ladro Scusate se sono di troppo.

Carlo No, non sei di troppo, anzi potrai essere d'aiuto a qualcuno. (alla De Marchi, indi-cando il ladro) Signora, questo l'uomo che potr aiutarla. Di queste cose se ne intende,

Ladro Gi. Arrivati a questo punto, non mi sembra pi il caso che io rimanga. Qui c' il

vino, arrivederci e grazie di tutto. (a Teresa) Signora, mi spiace non poter accettare

il suo invito a cena, ma altrove c' bisogno di me... sar per un'altra volta. (alla De

Marchi) Signora, non si preoccupi per suo marito; vedr che se sar ospitato nel

secondo o nel terzo braccio, si trover benissimo. L ho molti amici e gli far avere

una raccomandazione Vogliamo andare? (esce assieme alla De Marchi)

Teresa (dopo che i due sono usciti) Per, potevi fare a meno di dirle che non siamo andati

a Capri.

Carlo (esplodendo) Basta !! In questa casa abbiamo vissuto per troppo tempo secondo le

tue fisime e le tue fantasticherie. D'ora in poi si cambia! Tu mi hai sempre rimprove-rato di essere un piccolo borghese; si, vero, lo sono, e me ne vanto! E da oggi in questa casa si vivr da piccoli borghesi e tutti dovranno saperlo. Anzi, cominciamo subito! (va ad aprire la finestra) Ah, aria ! I fine settimana lasciamoli fare a chi se li pu permettere! (va al balcone, prende l'antenna e la butta) La televisione lascia-mola a chi se la pu comprare ! (va in camera da letto e ritorna con l'abbigliamento da cavallerizza, che butta dal balcone) I cavalli lasciamoli ai cavalieri ! (Afferra il quadro dell'antenato) E in quanto a questo, la mia famiglia deve essere orgogliosa

di non aver mai avuto antenati ! (e lo butta) Ed ora tutti a letto; la notte porta consi-glio, e da domani vita nuova! (senza fiatare tutti si ritirano nelle proprie stanze

seguiti da Carlo, soddisfatto)

Nonno (rimasto solo, si avvicina con aria felice al giradischi e lo armeggia sino a quando

non riesce a metterlo in moto. Le note di una musica moderna esplodono fortissime.

Egli, battendo le mani, comincia a ballare) Quanto bello! Cammina da solo!

Carlo (entra con fare minaccioso e, non visto dal nonno, prende il giradischi e lo scara-venta dal balcone. Poi esce soddisfatto).

Nonno (sorpreso dall'interruzione della musica, si volta e non vede pi il giradischi; scuote

la testa e) E' inutile, l'ho sempre detto io; in questa casa ci sono i fantasmi.

FINE

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