Giuseppe Barezzani
Fuori come va?
recita in quattro scene e cinque monologhi
PERSONAGGI
ANTARES
ALKES
NASHIRA
NEKKAR e MIZAR (fratelli)
MAIA, SYRMA e NUNKI (sorelle)
TABIT
ZUBEN
DENEB
ALYA
RASTABAN
CLANDESTINO
LA VITA
LE OMBRE
VOCI FUORI CAMPO (13)
Introduzione (monologo)
entra in scena un personaggio (Antares), si mette al centro della scena e comincia a parlare.
Buona sera. Tutto a posto? Siete comodi? Siete pronti per il viaggio? Naturalmente non siete voi i viaggiatori, ma lo sono i protagonisti di questa storia. Vi anticipo che è una storia un po’ surreale, quindi potreste trovare delle imprecisioni.
Il fatto è che volevamo chiarire dei concetti che purtroppo al giorno d’oggi, in questo mondo capovolto, sembrano essere passati di moda, così abbiamo capovolto noi la situazione per farvi capire le cose dal nostro punto di vista. Quando dico “nostro” punto di vista, non intendo esprimere l’appartenenza a questo o quello schieramento politico e/o religioso, nemmeno la militanza ad un gruppo ideologico.
Quando dico “nostro” punto di vista intendo il punto di vista di chi non ha ancora ottenuto il diritto non dico alla parola, o al pensiero, la libertà, ma “il” diritto fondamentale: la vita.
Sì, lo so che voi avete già un sacco di problemi: e la famiglia, e i soldi (I SOLDI!!) che non bastano mai, e i figli che fanno tribolare, e il lavoro, e un sacco di cose, e pensate:”Manca appena che questo tiri fuori qualche altro problema da aggiungere alla lista”. Ma io vi dico che questo deve essere il vostro problema principale. Siete talmente affannati sulle piccole cose che non avete tempo di prestare attenzione alle cose che sono veramente importanti. Mi sembrate quegli animaletti che stanno nascosti nell’erba a guardare il terreno e non si accorgono dell’ombra dell’aquila che si avvicina. E GIRATEVI VERSO IL CIELO, CHE CAVOLO!!
Ecco, ma io adesso mi sto perdendo nei miei ragionamenti e ancora non vi ho detto di cosa parla la recita. Cioè, ve l’ho detto, ma voi non siete attenti, e allora ve lo dico chiaro e tondo: qui si parla dell’aborto. So che sarebbe politically correct dire “Interruzione Volontaria di Gravidanza”, ma io sono politically s-correct e lo chiamo come voglio io. Anzi, ripensandoci penso che lo chiamerò “Omicidio Prenatale”. Vi piace? No? Neanche a me, ma è la verità, che ci piaccia o no.
Vedete, le parole hanno un’importanza fondamentale. Le parole sono pietre. Ma per farvi capire bene il concetto ho bisogno di due cose: dei nazisti e di una rana. Voi penserete: che c’azzecca una rana con i nazisti? C’azzecca, c’azzecca, non preoccupatevi.
Intanto chiarisco la faccenda della rana. Se prendete una rana e la buttate in una padella di acqua bollente, questa salta fuori e ciao. Ma se prendete la stessa rana e la mettete in una padella piena di acqua fredda e poi sotto accendete un fuoco lento, l’acqua si scalderà leeeentamente, e la rana si abituerà man mano, fino a cuocere viva. Vi sembra una stronzata? Allora chiedetevi: “ Come hanno fatto a convincermi a pagare la benzina quasi tremila lire al litro?” “Come hanno fatto a permettere ai politici italiani di avere più poteri e privilegi dei senatori dell’antica Roma?” oppure: ” Perché sono riusciti a conivincermi che è giusto pagare per servizi fondamentali come la sanità o l’istruzione, quando la costituzione dice esattamente il contrario?”. Hanno usato la tecnica della rana. Poco a poco. Un passettino, piccolo piccolo, alla volta.
Con lo stesso sistema hanno convinto miliardi di persone che è giusto che una donna uccida il proprio figlio, se lo ritiene opportuno, e che nessuno abbia il diritto di interferire con questa decisione, NEMMENO IL PADRE!
Scenderemo in dettaglio su questo sistema, e con i nazisti. Ma mi sto dilungando un po’ troppo. Adesso lasciamo partire il treno, e noi ci vediamo alla prossima stazione.
Scena I
(Buio, rumori di stazione: viaggiatori, fischi del treno, altoparlanti con orari, ecc)
La scena si illumina e si vede una porta con intorno alcuni posti a sedere, messi su due file che si trovano una di fronte all’altra. Su ogni posto ci sono uno o più foglietti di carta. La porta si apre e cominciano ad entrare alcuni ragazzi.
ALK (aprendo la porta e rivolgendosi a Nekkar che entra dopo di lei) …e quando ho visto questo posto ho capito che dovevo salire. Ma tu hai capito che roba è?
NEK Macchè. Fa un sacco di rumore e sembra enorme. Però è strano: anch’io sapevo, ero sicuro di dover salire qui.
Nel frattempo sono entrati anche tutti gli altri.
MIZ A-nnncch’io s-salirre. Coo tte!! (indica convulsamente e ripetutamente Nekkar)
ZUB Ehi, ma secondo me quello lì (indica Mizar) ha dei problemi!
NEK Vedi di piantarla, altrimenti i problemi li avrai tu!! Chiaro? Lui viaggia con me! (Mizar fa una smorfia e il gesto di fare a pugni con Zuben)
ALY (prende un foglietto e lo legge) Ehi, ma qui c’è scritto il mio nome! Qui ci sto io!
(si siede soddisfatta)
NEK (Prende due biglietti dallo stesso posto e li mostra a Mizar) Ecco qua: Nekkar e Mizar.
MIZ Nn-nekkar e Miz-zar: F-forti f-ortissimi!
NEK Forti fortissimi! (prende Mizar sotto braccio)
Intanto gli altri trovano ognuno il proprio biglietto, li leggono e prendono posto, tranne il Clandestino che continua a cercare il proprio biglietto, e Rastaban, che trova il biglietto e non riesce a sedersi.
MAI Ehi! Ma qui i biglietti sono tre!
SYR Ma va?
MAI Si, guarda qua: (legge) Maia, Syrma e Nunki!
NUN Ma ci staremo tutti e tre?
MAI Certo, guarda quanto spazio!
DEN (al Clandestino) Si può sapere che stai facendo?
Clan Eh, non trovo il mio biglietto!
DEN Guarda, lì c’è un posto vuoto, per ora siediti lì e fai finta di niente. E tu, invece (a Rastaban) che hai?
RAS (ha il biglietto in mano e continua a cercare di sedersi, ma ogni volta si rialza di scatto) E che ne so? Qui c’è il mio nome, e quello è il mio posto! Ma non riesco a…. (riprova senza successo). Ecco, vedi?
Entra, non dalla porta, una giovane donna vestita di bianco: la Vita. Si rivolge a Rastaban.
Vit Ma devi riuscirci, se vorrai stare con me. Forza, riprova!
RAS Non ci riesco!
Si abbassano le luci e rimane un faro puntato su Rastaban che continua a provare a sedersi senza però mai riuscirci
Vit Devi farcela! Avanti, prova ancora! Il viaggio deve cominciare! (si sente il rumore del treno che parte)
RAS Non ce la faccio più…. Sono troppo stanco. (si accascia al suolo vicino al suo posto)
(con voce sempre più flebile) Aiuto….aiuto…..aiu……… (tace e resta immobile. La vita si allontana da lui. Entrano due Ombre e trascinano fuori il corpo)
Luce
Clan Ma cosa gli è successo? E tu chi sei?
Vit Non ha importanza chi sono. Ha importanza chi siete voi. Non dimenticatelo mai. E non permettete a nessuno di allontanarvi da me, altrimenti vi succederà quello che è successo a lui.
NAS Va bene, ma dove siamo diretti? Ce lo puoi dire?
Vit Vi piaccio?
ZUB Certo che ci piaci! Che domande!
Vit Allora dovete proseguire fino alla fine del viaggio, dove ci saranno dolore e luce, e io diventerò per voi più bella che mai. (esce)
ALK Dice delle cose strane, ma sento che ha ragione: vale la pena andare fino in fondo.
NUN Sarà, ma quello che è successo a Rastaban non mi lascia granchè tranquilla…
ALY Mah, staremo a vedere. intanto siamo partiti, che è già un bel prendere!
TAB (si guarda dove gli manca un braccio) Ehi, ma qui si sono dimenticati di mettermi un pezzo!
DEN E che ti frega, scusa?
TAB Non è giusto! E se poi non me lo attaccano più, cosa faccio?
DEN Prova alza l’altro… (Tabit esegue e lui gli batte un cinque alto) evvai!!
NAS Quanto sei cretino!
DEN Ma dai! Credi che per lui sarà un problema? Guarda che secondo me va benissimo anche così!
ALK Magari farà un po’ più fatica in certe situazioni, ma per il resto…
DEN Per il resto ci pensi tu?
ALY Sei proprio cretino!
NEK (a Deneb) Certo che sei proprio forte! Siamo appena partiti e ti sei già beccato del cretino due volte da due persone diverse! Grande!
MIZ Gr-rande!
ALK Zittizittizitti! Mi sembra di sentire qualcosa…..
Si abbassano le luci rimane solo in faro puntato su Alkes. Si sentono voci fuori campo.
Vo2 Ma sei sicura? Hai fatto il test?
Vo1 (di ragazza giovane) Sì, due volte, e non ci sono dubbi.
Vo2 Ma come sei potuta essere così stupida? non avete usato nessuna precauzione?
Vo1 Beh, sì, no, un po’ sì e un po’ no… a volte…insomma… non c’era il tempo, sai…
Vo2 Ma quanto sei cretina! E adesso? Cosa conti di fare? Come farai con la scuola? Dovrai mollare tutto, e addio università… passerai la vita a spaccarti la schiena tra la casa e qualche stupido lavoro del cavolo!
Vo 1 E allora cosa faccio? Non sono sicura che ci riuscirei…
Vo2 Come al solito devo sistemare sempre tutto io. Domani telefono e ti prendo l’appuntamento. Ma guarda che non ci sarò sempre io a….(la voce sfuma e si
riaccendono le luci)
tutti i ragazzi si fanno intorno a Alkes e la coprono di domande
Vari Allora, che hai sentito? Cosa si sente? Ci sono voci? Che cosa dicono?
MAI Piano, piano, lasciatela parlare!
ALK Mah, non lo so, c’era una che diceva che la mia mamma era stupida perchè aveva un test non so cosa per l’università e poi c’era il telefono di domani che doveva mollare tutto e la mia mamma era un po’ agitata per via che non voleva…
Clan Vabbè, non ci hai capito niente!
NAS Perché tu avresti capito, vero?
Clan E che posso capire io? Non so neanche come mi chiamo!
DEN Ma avrai pur un nome, no? Bisogna trovarlo, a tutti i costi: altrimenti te lo troviamo noi. Anzi, fammi pensare… (ci pensa un attimo) ecco: Deneb 2!
Clan ‘scolta: vuoi fare quello più insultato di tutto il viaggio?
DEN No, voglio fare quello che… zitti, zitti! (si fa buio con faro su di lui, mentre lui ascolta)
Vo3 (uomo) Allora è sicuro?
Vo4 (donna) Certo! Guarda qui le analisi!
Vo3 Grande! Grande!
Vo4 Piano, piano! Non agitarlo troppo!
Vo3 E quando arriverà?
Vo4 Mah, per sapere la data esatta saranno necessari (sfumano le voci)
Luce
Stessa scena che con Alkes
Vari Allora? Dai, racconta!! Che dicevano?
DEN (orgoglioso) Credo proprio che la mia mamma si sia accorta di me! C’era qualcuno con lei, che ha detto che sono grande!
MIZ Ha sbag-gliato! Dov-veva dirre cr-retino!
DEN Ma io ti…
NEK Tu cosa?
DEN Niente, niente, amico!
NEK Mizar, non si deve dire cretino agli amici: dai, chiedigli scusa.
DEN Fa niente, dai, voleva solo fare una battuta. Vero, Mizar?
MIZ Bat-tuta: ridiamo noi!
NEK Perché siamo…
MIZ F-orti fortissimi! (si ferma e ascolta) Sento voci.
NEK E’ vero! (buio con faro su di loro)
Vo5 (donna) Non capisco, dottore. Cosa c’è che non va?
Vo6 (uomo) E’ un caso abbastanza raro ma non impossibile: uno dei due feti non presenta alcun problema, mentre nell’altro abbiamo riscontrato alcune anomalie.
Vo7 (uomo) Che tipo di anomalie?
Vo6 Il feto in questione potrebbe, anzi molto probabilmente presenterà un ritardo nello sviluppo psicofisico, con particolare accento per quanto riguarda l’aspetto mentale.
Vo7 Ritardato?
Vo6 Sì, con una probabilità dell’80 per cento.
Vo5 Oh, no! Un figlio ritardato! Non può essere! Cosa faremo? Io non me la sento!
Vo7 Lei cosa propone?
Vo6 L’intervento in sé non presenta particolari probemi: si può asportare il feto malato senza compromettere in alcun modo l’integrità di quello sano. Le probabilità di successo sono abbastanza elevate. Non è una prassi comune ma capita comunque di eseguire interventi di questo genere.
Vo7 Te la senti?
Vo5 Sì. Voglio un figlio sano, non posso pensare di poter allevare un bambino ritardato. Non me la sento proprio.
Vo7 Allora, quando si potrà eseguire l’intervento?
Vo6 Mah, una volta fatte le analisi…(sfuma)
Luce
Stessa scena come sopra. Si capisce che Nekkar ha capito tutto.
Vari Allora? Dai, diteci.
MIZ Siam-mo f-eti. I-interv-vento.
NAS Dai, Nekkar, cosa c’è?
NEK Niente, niente. Non si è capito molto, c’era solo rumore.
SYR Ma Mizar ha detto inter
NEK (Lo interrompe) Lascia perdere, va bene?
NUN Ehi, Nekkar,(lo prende da parte) che succede?
NEK Vogliono ucciderlo. Come han fatto a Rastaban. Ti ricordi?
NUN Chi? Lui? (indica Mizar) E perché?
NEK Perché è quello che è. Perché a loro non va bene.
NUN Ma non è giusto!
NEK No che non lo è.
MIZ Nek-kar. Cosa succede?
NEK (sorride) Come siamo noi?
MIZ For-rti f-fortissimi!
NEK Ripetilo!
MIZ FOR-TI FORTISSIMI!
NEK Non dimenticarlo mai.
Buio.
Fine della scena.
Intervallo I – II Scena
Oh, eccomi qua. Ci siete ancora? Incredibile. Che dite? Vi spiace per Rastaban? Vabbè, dai, ma si è arreso subito. Era una mezza calzetta, dove volete che arrivasse? E poi, a vederlo così, mi stava anche un po’ sul cazzo. Non è stata ‘ste grande perdita.
Oh-oh… qualcuno si sta scandalizzando: “E’ morto un ragazzo e tu ci fai sopra del sarcasmo”. E allora? Milioni di donne usano la spirale oppure prendono la pillola del giorno dopo e nessuno batte ciglio. Anzi, in alcuni stati le distribuiscono nelle scuole. Ma è QUESTO quello che fanno spirale e pillola del giorno dopo: impediscono all’embrione di annidarsi nell’utero della madre. Impediscono a Rastaban di sedersi al suo posto.
Era questa la metafora, per chi non avesse capito. Ah, non penserete che io stia a spiegarvi ogni cosa in ogni scena in questo modo, vero? Noi abbiamo altro di cui parlare. Staccate il neurone dal campionato di calcio e dalle telenovele e sintonizzatevi su questo momento.
Allora, vi avevo lasciato con la promessa di chiarire la faccenda dei nazisti. A proposito, quella della rana vi è chiara? Afferrato il concetto? Se qualcuno ne avesse bisogno, posso fargli uno schemino.
Adesso passiamo alla faccenda dei nazisti. Io farò un parallelo tra la storia dell’olocausto e lo sviluppo della teoria dell’Omicidio Prenatale. Perché ho scelto proprio i nazisti? Di certo il numero delle loro vittime ( 6 milioni) non è il più elevato. Per esempio le purghe staliniste hanno causato 20 milioni di morti. Ma nelle nostre coscienze quando sentiamo parlare di olocausto si accende la spia “CRIMINE DEL SECOLO” . Ma di fronte a quanto sta accadendo oggi, quelle cifre passano in secondo piano. Esagero, dite? In Italia, da quando c’è la legge sull’Omicidio Prenatale -…oops, nel testo della legge si dice “Interruzione Volontaria di Gravidanza” - ci sono stati circa 5 milioni di omicidi. Li abbiamo, anzi, li avete quasi raggiunti.
Negli Stati Uniti, certi intellettuali si vantano della legge che ha permesso alle donne di accedere al diritto di uccidere il proprio figlio. Sono loro stessi che parlano di 40 milioni di casi dall’entrata in vigore della legge. 40 milioni. I Nazisti sono parecchio dietro, non vi pare? Ma tenetevi forte, che il meglio deve ancora arrivare.
Fatti i debiti calcoli, che sono per forza approssimativi, la stima raggiunge, a livello mondiale, la cifra di… la cifra di… qualcuno vuole tentare di indovinare? Quanto? Cento, duecento milioni? Chi offre di più? Trecento? Trecento e uno, trecento e due… cinquecento! Cinquecento per il signore là in fondo! Coraggio signori, non abbiate paura! Ecco, là seicentocinquanta! Di più! Ottocento! Novecento! Un Miliardo!! Signori, abbiamo raggiunto il miliardo! Chi vuol essere miliardario?
Un miliardo di persone uccise prima di poter nascere. Un miliardo. Al confronto i nazisti sono dei bulletti da liceo. Un miliardo. Ma vi rendete conto di quanta cazzo di gente è, un miliardo?
E noi, anzi voi, lavorate, mangiate, ridete, fate l’amore, viaggiate, insomma vivete come niente fosse. Proprio come negli anni ‘40 gli abitanti di Dachau o Auschwitz. Bravi, bravi.
Ah, per dovere di precisione, prima vi ho detto che i calcoli erano approssimativi. In effetti i calcoli non possono tener conto dei contraccettivi abortivi, degli aborti clandestini, e di tutti quei casi che sfuggono alle statistiche. Insomma, è una stima per difetto. Avete capito o vi serve un altro schemino?
Adesso vi lascio al nostro viaggio. Noi ci troviamo alla prossima stazione.
Scena II
La scena si apre con i ragazzi seduti ai loro posti che parlano tra di loro. Chi parla, e l’eventuale interlocutore/i, si alza e si porta verso il centro della scena)
ZUB Ehi, Syrma, guarda qui (gli mostra la mano)
SYR Cosa c’è?
ZUB (apre e chiude la mano) Va’ che roba! Forte!
SYR Ehi! Ci riesco anch’io! (lo fa anche lei)
TAB Anch’io! Anche se ne ho solo una…
SYR Va beh, ma mi sembra che tu ne stia facendo un problema troppo grande, dai…
DEN E non è tutto!
Clan Figurati se lui non era più bravo degli altri…
DEN Davvero: guarda (lo prende sotto braccio e gli indica Alkes) noi siamo un po’ diversi, ma lei è molto più diversa, non trovi?
Clan In effetti…
DEN (Indica man mano le altre ragazze) Lei… lei… lei… sono …come dire… diverse da lui…lui..lui (indica i ragazzi)
Clan Potremmo dire che…
MAI Noi siamo femmine e voi siete maschi
NEK E cosa vuol dire?
TAB Che, per esempio, loro sono più belle.
DEN (indica Nashira) Specialmente lei (la guarda insistentemente)
NAS La smetti di fare lo scemo?
DEN Davvero, non ti sto prendendo in giro! Sei la ragazza più bella che abbia visto in vita mia!
Clan Si, va beh, ma non è che c’hai cento anni…
DEN Potrei viverne duecento, ma sarebbe lo stesso: non ne vedrò mai una più carina.
NAS Sei proprio scemo (sorride)
ALK Sento qualcosa…
Si fa buio sulla scena, con un faro puntato su di lei, al centro della scena. Gli altri ragazzi si siedono ai loro posti e si accovacciano con la testa sulle gambe, entra la Vita e le prende una mano. Si sentono rumori brutti e una strana musica.
ALK Mamma?
Dalla porta entrano le ombre.
ALK Mamma, no…
Le ombre si avvicinano
ALK (piange) Mamma, ti prego, no…
Le ombre la afferrano
ALK (urla) MAMMAAAA!!!!! (Piega indietro la testa)
Le ombre le mettono un cappuccio nero, lei si accascia e scuote solo la testa continuando a chiamare la mamma. Le ombre la strappano dalle mani della Vita e la trascinano fuori. Come escono dalla porta non si sente più niente. Il faro rimane puntato sulla Vita che si accovaccia.
Buio
Luce, la Vita è allo stesso posto, sempre seduta in terra.
MAI Cos’è successo?
NEK Non vedi? Manca Alkes.
MIZ Dov-v’è?
Vita Non sono più con lei. ci hanno strappate.
NEK E non hai fatto niente?
Vita No. Non posso fare altro che stare con voi, finchè mi è permesso. Non decido io.
Quando arrivano le ombre io devo andarmene.
ALY E chi manda le ombre?
NEK E’ meglio che tu non lo sappia.
Vita Già. Purtroppo a volte sapere non cambia le cose (esce)
NEK Ma altre volte sapere cambia le cose, eccome!
ZUB Stavi dicendo?
NEK Niente di importante. Rilassati.
MIZ S-stai sciallo!
DEN (lo prende sotto braccio) Certo che sei forte tu, eh?
Clan Però non è giusto!
TAB Cosa? Che lui sia forte?
Clan No, che non ci sia più Alkes. Voglio dire: che senso ha? Perché non le hanno concesso di vedere la luce? Perché la sua mamma non l’ha difesa?
NEK Ho paura che fuori non sia tutta quella bellezza che crediamo.
SYR Non mi pare un buon motivo per impedirci di provare. Non abbiamo diritti, noi?
NEK A quanto pare, no
MAI Ma si può sapere che cos’hai? Sei diventato… serio.
NEK Perché io so.
MAI Cosa?
NEK Sssssst…(guarda in alto) è ora.
Si fa buio sulla scena, con un faro puntato su di loro, al centro della scena. Gli altri ragazzi si siedono ai loro posti e si accovacciano con la testa sulle gambe, entra la Vita e prende loro una mano. Si sentono rumori brutti e una strana musica.
MIZ Nekkar. Pau-ra! Ho paura!
NEK Ricordati: forti fortissimi!
Dalla porta entrano le ombre.
MIZ Nekkar, ho paur-ra!
NEK Mamma …
Le ombre si avvicinano
MIZ (piange) Mamma, ti prego, no… Nekkar!
NEK (abbraccia Mizar) Non aver paura!
Le ombre si avvicinano a Mizar, Nekkar spinge il fratello tra le braccia della Vita e poi si getta verso le ombre che lo afferrano, mentre Mizar urla il suo nome.
NEK (urla) MAMMAAAA!!!!! (Piega indietro la testa)
Le ombre gli mettono un cappuccio nero, lui si accascia e scuote solo la testa continuando a chiamare la mamma. Le ombre lo trascianno fuori. Mizar si rannicchia a terra, scosso dai singhiozzi. Come escono dalla porta non si sente più niente. Il faro rimane puntato sulla Vita che si accovaccia accanto a Mizar e gli carezza la testa.
Buio
Luce, la Vita e Mizar nella stessa posizione.
MAI Cos’è successo?
Vita Nekkar ha rinunciato a me, perché io stessi con suo fratello. Le ombre lo hanno preso. (si alza ed esce)
NAS Oh, no! (mette le testa sulla spalla di Deneb)
DEN Dai, non fare così.
Clan Fai presto a parlare, tu, perché sai che fuori tutti non fanno altro che aspettarti. Ma per qualcuno non sarà così. Te ne rendi conto?
SYR Hai paura?
Clan Certo che ho paura! Non ho un nome, non ho il biglietto e qui le ombre vanno e vengono e si portano via i miei amici! Che cavolo! Chi non avrebbe paura?
MIZ Io.
Clan Cosa?
MIZ I-io. No p-paurra. Io f-forte for-tissimo come Nekkar. Mio fr-ratello for-rte for-tissimo e io a-anche. N-no paura.
SYR Mizar, come sono le ombre?
MIZ Br-rutte. Portano via N-nek-kar. (Nasconde la faccia tra le mani).
NUN Dai, lasciatelo in pace!
ZUB Giusto. Bisogna guardare avanti. Alla fine del viaggio c’è qualcosa di meraviglioso che ci aspetta. Dobbiamo pensare a quando saremo finalmente là.
ALY Potremmo essere amici anche fuori, no?
DEN (a Nashira) A me basterebbe trovare te.
NAS La smetti?
DEN No, sul serio. Ti farai trovare, là fuori?
NAS dà un bacio a Deneb
DEN Siii!!!! Grandee!!!
Clan Bene. E adesso che si fa?
ZUB Si aspetta.
TAB E si incrociano le dita.
ZUB Zitti! Sento qualcosa…
Buio, faro su di lui
Vo8 (donna) Allora, che facciamo?
Vo9 (uomo) Riguardo a cosa?
Vo8 A lui, o lei…
Vo9 Mah, non saprei, in fondo ne abbiamo già due. E questo dove lo metteremmo? E poi vedi anche tu la fatica che si fa a mettere qualcosa da parte per il nostro futuro.
Vo8 Non credo ci sia futuro migliore di quello che ci darebbe il suo arrivo in famiglia.
Vo9 Allora hai già deciso. Perché chiedi il mio parere?
Vo8 Perché voglio sapere quello che pensi. E adesso che lo so non mi piace.
Vo9 Non fare così, dai. Se ci tieni così tanto, faremo qualche sforzo.
Vo8 Non voglio che sia uno sforzo, e mi piacerebbe che anche tu ci tenessi, visto che
(sfuma)
luce
Vari Allora, dai, racconta!
ZUB Mah, per un attimo ho avuto paura, sembrava parlassero non di me ma di qualche oggetto: lo teniamo, non lo teniamo, dove lo mettiamo, ne abbiamo già due… poi ho capito che per fortuna la mia mamma è una che ha le idee chiare. Oh, raga! Ho fuori due fratelli che mi aspettano. Sai che storia?
MIZ Bel-lo aveere frat-ello, ssi!
SYR Dai, Mizar, coraggio!
MAI Coraggio. Quando saremo fuori ti troveremo noi un fratello.
NUN Magari potremmo farlo noi.
SYR Già: noi siamo in tre. Un quarto che differenza fa?
MIZ Gra-zie. Sento voci, adesso.
Buio, occhio di bue
Vo7 Insomma, dottore. Lei deve spiegarci cosa è successo!
Vo6 Calmatevi, calmatevi.
Vo5 Calmarci? Come osa? Si rende conto che lei per sbaglio invece di eliminare il feto malato ha ucciso il nostro figlio sano?
Vo6 Vi confesso che non capisco come ciò possa essere successo. In tanti anni di professione è la prima volta che mi capita.
Vo7 E sarà anche l’ultima , dopo l’intervento dei nostri avvocati!
Vo5 E poi, che me ne faccio, ora, di un feto ritardato?
Vo6 Beh, si potrebbe ripetere l’operazione.
Vo7 Questo è poco ma sicuro. Ma comunque di certo non in questa clinica. Qui siete capaci solo (sfuma)
Luce
Vari Allora, Mizar, dicci!
MIZ Tu-tto a pos-to. Io forte fort-tissimo. No paura!
ZUB Sicuro che sia tutto a posto?
MIZ mmmm (annuisce)
SYR Ehi, (a Maia e Nunki) non sentite qualcosa?
MAI e NUN Sì, davvero senti…
Buio, occhio di bue su di loro
Vo10 (donna) Allora, dottore?
Vo11 Ottime notizie, signora: hanno attecchito tutti e tre!
Vo10 E, voglio dire, non ci saranno problemi?
Vo11 In effetti le gravidanze plurigemellari possono presentare qualche rischio in più rispetto ad un normale percorso gestatorio, ma ritengo che possiamo ritenerci ragionevolmente tranquilli.
Vo10 A parte che non mi sento tranquilla, non si tratta solo di questo.
Vo11 Cioè?
Vo10 Già un solo bambino è un impegno enorme, figuriamoci tre tutti insieme! Io voglio averne uno solo, di più proprio non posso!
Vo11 Signora, quello che ha in mente è un passo definitivo, le consiglio di pensarci a lungo prima di decidere.
Vo10 Non ho bisogno di pensarci e poi ho già deciso: si figuri se io…(sfuma)
Luce
Vari Allora?
SYR Cattive notizie
Clan Ancora?
MAI Già. Siamo troppe, pare…
NUN Così due di noi se ne devono andare con le ombre.
ALY Oh, no! E chi… voglio dire, tra voi…
MAI Chi verrà risparmiato?
SYR Non lo sappiamo, non l’hanno detto, e forse non lo sanno nemmeno loro
NUN A loro non interessa “chi”, interessa “quanti”
ZUB Come se parlassero di oggetti, vero?
SYR Già, per loro non siamo vive, siamo “attecchiti”.
TAB La vedo male anche per me…
NAS Non essere così pessimista, dai…
Clan Non mi pare ci sia da essere tanto ottimisti.
NUN Per noi ,poi…
DEN E cosa farete? Cioè qualcuno di voi…
MAI Vuoi sapere se una, anzi due di noi faranno come Nekkar?
NUN O se una di noi ruberà il posto agli altri due?
SYR Credo che lasceremo decidere a loro. Tanto, non sanno quello che fanno, quindi…
ZUB Mi dispiace…
SYR Figurati a noi.
Clan Ma se non ci vogliono, perché siamo in viaggio?
DEN E che ne possiamo sapere? E voi (alle tre sorelle) siete sicure di avere capito bene?
SYR Non erano solo le parole. Abbiamo capito i sentimenti. Per due di noi, niente luce. Solo le ombre.
Clan Merda.
NAS Ehi, sento anch’io le voci!
Buio, occhio di bue
Vo12 …dopo tutto quello che ti è successo, mancava solo questa!
Vo13 (donna) Guarda, ogni volta che ho le nausee e penso al bambino dentro di me, rivivo quel momento.
Vo12 Non saprei cosa dirti, sai, in questi casi…
Vo13 Non c’è niente da dire. Credo che solo una donna che ha subìto quello che ho subìto io possa capire cosa provo.
Vo12 E riguardo al…
Vo13 Al bambino? Voglio girare pagina. Voglio liberarmi di questo peso e lasciarmi tutto alle spalle.
Vo12 E fai bene. Nessuno può costringerti a…(sfuma)
Luce
DEN Allora, dai dimmi!
NAS Tutto regolare.
DEN Sei sicura?
NAS Sì, sono sicurissima. Ma tu…
DEN Dimmi
NAS Quando saremo fuori, verrai a cercarmi?
DEN In capo al mondo.
NAS E per quanto tempo mi cercheresti?
DEN Se servisse, per tutta la vita.
Nashira abbraccia Deneb
Buio
Fine della scena.
II-III Scena.
Visto? Tutto regolare. Tutto procede per il peggio. A Alkes diciamo “ciao-ciaoo…” , a Nekkar pure, e per altri due o tre non è proprio un gran momento, vero? Se vi da fastidio che io parli cosi, ditemelo pure, che vado avanti lo stesso.
Avrei un sacco di cose da dirvi, da spiegarvi, ma sono talmente tante che non so da che parte cominciare. Allora farò così: comincerò dall’inizio. Cioè, il mio scopo è dimostrarvi che noi siamo persone: è una verità talmente limpida, talmente lampante che spiegarla è difficilissimo. Come se uno cercasse di spiegare che l’acqua è bagnata, o che il cielo è blu, o che il fuoco scotta. Allora parto dall’inizio, che è il concepimento. Già lì, si dovrebbe capire tutto, no? Cioè, lo spermatozoo feconda l’ovulo, ed ecco un nuovo DNA (adesso non fatemi spiegare ANCHE il DNA, per piacere!) che non è del padre, non è della madre, ma ha caratteristiche tutte sue. Ricapitolando: abbiamo una cellula, vivente, umana, appartenente solo a sé stessa, ma noi ancora nutriamo dei dubbi sul fatto di ritenerla una persona. Nutriamo dei dubbi. Sì, perché ci sono scienziati, medici, professori e via discorrendo fino al gradino più basso dell’intelligenza umana, dove ci sono i politici, per intenderci, che asseriscono che quella NON sia una persona. Di fronte abbiamo una situazione speculare di scienziati, medici eccetera eccetera che invece asseriscono il contrario, cioè che quella E’ una persona. E nel dubbio che si fa? Se ho in mano una pistola e te la punto contro, e ho il dubbio che sia carica cosa sarebbe più saggio fare? Se premessi il grilletto sarei un criminale, no? E invece noi, anzi voi, lo premete ‘sto cazzo di grilletto, eccome: nel dubbio lo avete già premuto un miliardo di volte. Ma cosa vi ha spinto a farlo, anzi CHI vi ha spinto a farlo?
E qui entra in ballo la faccenda della rana. Vedete, il trucco è stato deviare l’attenzione dal centro del problema (cioè il bambino), che è invisibile, su un centro molto più visibile, cioè la madre. E allora si parte dai casi eclatanti. In Inghilterra prima, e in America poi, la legalizzazione dell’aborto è stata veicolata da due casi, uno reale e l’altro montato ad arte, di stupro. Ora, siamo sinceri, tutti voi rimarreste interdetti di fronte ad una donna vittima di una atrocità simile. Ma quanti di voi vedrebbero il problema dalla prospettiva del bambino? Di fronte ad un simile impatto emotivo, risulta più facile non pensarlo come a un bambino, ma come a un grumo di cellule frutto di una violenza, e quindi legittimamente estirpabile. Puf. Acceso il fuoco sotto la pentola della rana. Ecco fatto il primo passettino. Coraggio, ce ne sono ancora pochi altri.
In Italia, per esempio, si è passati attraverso la salute del bambino stesso. Paradossale, no? Per evitarti danni alla salute ti uccido. Una logica ineccepibile. Eppure è così. Quando nel 1976 a Seveso ci fu la nube di diossina, la legge 194 sull’aborto non era ancora in vigore, ma si permise alle donne che avevano respirato la diossina di optare per l’aborto, anche sull’onda di un gran can-can mediatico (“Donne di Seveso! Se non abortirete partorirete figli deformi!”). Qualcuna lo fece, altre no. Risultato? Andatevelo a cercare, se riuscite a trovare notizie. Quelle che trovereste potrebbero forse stupirvi. Ma quello che è importante è che nella coscienza della gente (vabbè quel poco di coscienza…) associare l’idea del figlio deforme all’aborto divenne naturale. L’acqua della rana comincia a scaldarsi. Abbiamo fatto un altro passetto.
Adesso vado, che vi aspetta un’altra scena.
Ah, prima di andarmene vi ricordo come si curavano nei Lager le persone troppo deboli o troppo malate per poter lavorare.
Col forno crematorio.
Scena III
La scena inizia al buio. Si sentono rumori soffocati di colluttazione. Si intuisce che le Ombre si stanno portando via Nashira.
Luce
DEN (si stiracchia come al risveglio) Aaahh, che bella giornata! Dove sei, ragazza più bella del mo…(si interrompe vedendo il posto vuoto di Nashira)
DEN Oh, no…
ZUB Cosa c’è?
DEN No, no, non è vero… (indica il posto vuoto di Nashira)
SYR Si sono prese anche lei?
DEN NOOO! Che cosa dici? Non è possibile! Cerchiamola! Sicuramente è qui in giro! DEVE esserci ancora!!
Clan Dai, non fare così…
DEN Così come? Cosi come? Eh? Si siede al suo posto e si copre la faccia con le mani. Si capisce che sta piangendo.
ZUB Certo che qui la faccenda sta prendendo davvero una brutta piega.
NUN A chi lo dici…
ZUB Scusatemi. A volte dovrei accendere il cervello, prima di parlare.
MAI E qualcuno, là fuori, dovrebbe accendere il cervello punto e basta.
NUN Che mi fa incazzare, è che nessuno ci conoscerà mai per quello che siamo. Non per ciò che saremmo diventati, ma per chi già siamo.
Clan Credi che a qualcuno interesserebbe? A quanto ho capito da quello che m’avete raccontato, per quelli là fuori siamo poco più che oggetti.
ALY O poco meno.
Clan Io, poi, non so nemmeno cosa ci faccio qui, figuriamoci là fuori…
ZUB Non so che dirti, magari alla fine ce la farai anche tu…
DEN “Anche”? “Anche”? Non so se te ne sei accorto, ma fino ad ora qui non ce l’ha ancora fatta nessuno!
MIZ Non rrab-biarti. Tu ci la fai sicuro.
DEN sorride a Mizar. Grazie, ma ora come ora questo non mi consola affatto.
MAI Ma ti deve consolare. Almeno la tua vita non costerà quella dei tuoi fratelli.
DEN Mi è già costata quella della persona che amavo.
TAB Ehi, sento qualcosa…
Buio
Fascio di luce che attraversa il palco, indugia su Tabit, in particolare sul punto dove manca il braccio.
Luce
Silenzio
NUN Ho quasi paura di chiederti cosa hai sentito.
TAB Niente. Non c’era nessun rumore, nessuna voce. Mi hanno solo guardato. C’era questa luce che controllava che fosse tutto a posto. Però non è tutto a posto.indica il punto dove gli manca il braccio.
ZUB Dai, non essere pessimista, magari ti accettano come sei…
TAB Non lo so, ma non ho un bel presentimento. Già mi pare di sentirla, mia mamma, che dice che vuole un bambino integro, che vuole riprovare un’altra volta. Ma un’altra volta non ci sarò più io, ci sarà mio fratello.
ALY O tua sorella.
TAB O mia sorella. Ma come fanno a non capire? Io non vivrò, per fare posto a lui, il perfettino, con tutte le sue cose al loro posto. Ma come si fa a spingermi a ragionare così? Io non nascerò, mio fratello ancora non esiste, e già non lo sopporto…
MAI Ma credete che quello che sta succedendo a noi succeda spesso? Voglio dire, saranno in molti, nelle nostre condizioni?
ZUB Ma noo…là fuori non possono essere così stupidi, dai…
SYR Fai presto, tu, a parlare…
MIZ Adesso toc-ca me
DEN Cosa?
MIZ Adesso toc-ca me
Clan Vuoi dire che…
Buio
Occhio di bue su Mizar. La Vita lo prende per mano. Si sente la musica delle ombre, che entrano e si avvicinano, mentre Mizar continua a ripetere
MIZ Io no paura, io forte come Nekkar. Io fratello di Nekkar, noi forti fortissimi, paura di niente, noi…
Le ombre lo afferrano e gli infilano il cappuccio nero, mentre lui grida
MIZ MAMMAAAA!!!!
Le ombre lo strappano dalla Vita e lo portano fuori, e la Vita si siede in terra. Con occhio di bue su di lei.
Buio
Luce
ALY Dov’è Mizar?
Vit Se n’è andato. Da suo fratello.
ZUB Anche lui!
Clan Ma lo sapeva, vero? Lo sapeva ma non ha detto niente.
Vit Sì, lo sapeva. Le voci che aveva sentito avevano parlato chiaro, riguardo al suo destino.
ZUB E non s’è mai lamentato, non una parola, niente! E a vederlo, pareva non valesse niente!
Vit Non fate come quelli là fuori. Non giudicate le persone con il vostro metro. Altrimenti, una volta fuori, rischiate di comportarvi esattamente come loro.
NUN Come loro in che senso?
Vit Mi disprezzano. Pensano che io sia un giocattolo nelle loro mani, e di poter far di me ciò che vogliono. Ma io non sono di nessuno, io sono, e basta.
ZUB Ecco che ricomincia a parlare difficile.
Vit Già (si alza e se ne va)
TAB Caspita, però. Vorrei averlo io, il coraggio che avevano Nekkar e Mizar.
SYR Anche a noi farebbe comodo.
ZUB E a chi non lo farebbe?
MAI Ma voi credete che una volta là fuori anche noi diventeremo come loro?
NUN Non tutti. Solo quelli che sopravvivranno.
SYR Il che esclude parecchi di noi.
Clan Io continuo a chiedermi se davvero sono qui o sono magari da un’altra parte.
ZUB Che cavolo dici?
Clan Ma sì, pensaci: non ho il biglietto eppure viaggio con voi. Non sento voci, non vedo luci che mi controllano, vedo voi diminuire man mano senza che io possa farci nulla, eppure continuo a essere qui. Forse sto sognando, o magari sono il sogno di qualcuno.
DEN Guarda, per quanto ne so, non sei per niente un sogno. Ma sei nella realtà, come ci siamo tutti, te lo assicuro. E non mi pare ‘sta gran bella realtà.
ALY A me non sembra tanto male.
DEN Ma smettila! Non vedi cosa ti sta succedendo attorno?
ZUB A Deneb Dai, stai calmo, così non risolviamo niente. A Alya E tu scusalo, lo sai cosa sta passando.
SYR E a quello che stiamo per passare noi, non ci pensa nessuno?
MAI Alle sorelle Sentite anche voi quello che sento io?
NUN Sì.
MAI Credo sia ora.
Buio
Occhio di bue puntato sulle tre sorelle. Con loro c’è la Vita. Le tre ragazze si stringono tra di loro, vicino alla Vita. Si sente la musica
NUN
SYR
MAI Mamma, no…
Entrano le ombre
MAI
NUN
SYR Mamma, per piacere…
Le ombre si avvicinano e le sorelle cominciano a piangere e agitarsi. Le ombre prendono Syrma e Maia, che cercano di stare aggrappate a Nunki. Poi mettono loro il cappuccio e le trascinano via, mentre gridano
SYR
MAI MAMMAAAA!!!
Le ombre escono trascinando due sorelle , mentre la terza rimane con la Vita. Occhio di bue su di loro.
Buio
Luce
Nunki e la Vita nella stessa posizione.
Clan (alla Vita) Andati anche loro, vero?
Vit Andati, già
ZUB E dove?
Vit Con le ombre. Di più non posso dirvi.
DEN Non puoi, o non vuoi?
Vit Non posso e non voglio.
ALY Ma vuoi smetterla di prenderci in giro?
Vit Io non prendo in giro nessuno. Mai. Anche se ammetto che alle volte sembra proprio il contrario.
ZUB Allora vuoi farci credere che c’è un sempre un senso?
DEN Un senso, dici? Ti sembra che in tutto questo ci possa essere un senso?
Vit Si alza e e si avvia verso l’uscita. Quando è quasi fuori si volta e si rivolge ai ragazzi rimasti. Non cercate un senso, né qui né là fuori. Rischiereste di impazzire. Esce.
Clan Io fra poco impazzisco per davvero! Non ci capisco più niente! Non so più cosa credere, non so più se posso sperare.
TAB Cosa senti?
Clan Come, “cosa senti?”
TAB Dentro, cosa senti?
Clan Mah, niente, credo.
TAB Allora è un buon segno. Sai, quando tua mamma prende la decisione, quella decisione, allora ti senti il buio dentro.
NUN È vero. C’era quella brutta sensazione, prima. Non ci avevo fatto caso. Adesso non la sento più.
TAB Perché adesso tua mamma pensa di essere a posto. Pensa di aver fatto una cosa giusta. Ma non sa, o non vuol sapere la verità.
DEN Come non la vorranno mai sapere i genitori di quelli che le ombre si sono portati via.
TAB Come non vorrà mai saperlo la mia. E sinceramente, non so se augurarle di comprendere, un giorno, l’enormità del gesto che sta per compiere.
Clan Allora, sei sicuro di quello che sta per succedere?
TAB Il buio si fa sempre più pesante.
Buio
Occhio di bue su Tabit, con accanto la Vita. Comincia la musica delle ombre.
TAB Mamma, no…
Entrano le ombre e si avvicinano a Tabit
TAB piange Mamma, ti prego, no!
Le ombre afferrano Tabit e gli mettono un cappuccio nero. Tabit volta indietro la testa.
TAB MAMMMAAAAA!!!
Le ombre strappano Tabit dalla Vita e lo trascinano fuori.
Buio
Luce.
ALY alla Vita L’hanno portato via?
Vit Sì.
Clan Ma quando finirà?
Vit Non sono io a decidere.
ZUB E chi decide? Chi si permette di decidere per noi?
Vit Chi crede di averne diritto
DEN Ma non c’e modo di costringerli a rendersi conto di quello che stanno facendo?
Vit Non sanno quello che fanno, e a loro va bene così. Scelgono sempre la via più facile, senza badare a chi ne paga le spese. Di solito tocca al più debole. In questo caso, voi. O meglio, i vostri amici. Si alza e se ne va.
Clan Certo che siamo inguaiati per bene!
NUN Magari il peggio è passato…
ALY E ci mancherebbe!
ZUB Qualcuno di voi sente qualcosa?
DEN Io no.
ALY Io nemmeno.
NUN Niente.
Clan Niente di niente.
ZUB Allora forse il peggio è passato davvero. Forse almeno noi riusciremo a vedere la luce.
DEN Dobbiamo riuscirci. A tutti i costi. Lo dobbiamo a loro. Indica i posti vuoti dietro di sé.
Buio
III – IV Scena
Ecco fatto.
Il grande fiume è passato. Il vomere ha divelto il solco. La grande lama ha diviso i sommersi dai salvati. Mi sento poetico. E ancora tuttavia incazzato.
Ormai i superstiti (posso chiamarli così vero? No? Non posso? Peccato.).I superstiti, dicevo, sono ormai lanciati verso la vita. Ma quale vita? Ma la loro, poi, sarà una vita degna di essere vissuta? E perché? E chi lo stabilisce? Ma mi sto perdendo in questioni inutili.
Pensiamo piuttosto al parallelo che vi avevo promesso. Sapete come lo chiamavano, i nazisti, lo sterminio degli ebrei? “La Soluzione Finale”. Wow! Per i singoli casi si parlava di “Trattamento Speciale”. A ri-wow! Non “genocidio programmato”, non “ internamento in campo di sterminio”, ma “soluzione finale” e “trattamento speciale” : sarebbe venuta quasi voglia di provarli, se non si fosse saputo cos’erano in realtà. Le parole. Le parole dovrebbero comunicare. Invece ingannano. E noi?
“INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA” : manca solo “INDESIDERATA”, poi sarebbe perfetto. Non “UCCISIONE DELIBERATA DEL PROPRIO FIGLIO”, ma “Interruzione volontaria di gravidanza”. Per gli amici, Ivugì. Ciao, Ivugì, come butta? Ah, anch’io grazie, salutami i tuoi…
“Interruzione”: non elimino, non uccido, interrompo. Più delicato, più consono, più “politically correct”.
“Volontaria”: agisco di mia volontà, non devo obbedire a nessuno, nessuno mi deve dire cosa devo o cosa non devo fare , la mia è una volontà, una libertà, una scelta. D’altronde, se i gruppi antiabortisti si chiamano “Pro Life” (“Per la Vita”), non è che gli altri si chiamino “Pro Death” (“Per la Morte”), ma “Pro Choice” , “Per la Scelta” . Eh, già: tutto il mondo è paese.
“Gravidanza”: ancora una volta si distoglie il problema dalla vita nascente per spostarlo sul soggetto (diciamocelo, il più delle volte è oggetto) della disputa, la donna, che è visibile, che interagisce con noi, che vota, che compra. Tutte cose che noialtri non possiamo ancora fare.
Cosa manca, ancora, perché le vostre coscienze narcotizzate accolgano senza remore questa atrocità strisciante? Niente. C’è il plauso del mondo politico ( l’avevano avuto anche Hitler e Mussolini, a loro tempo). C’è l’appoggio di parte della comunità scientifica (come l’ebbe anche l’antisemitismo nazista). C’è il tacito, neanche troppo, assenso dei media ( devo dirvi chi si impose anche grazie alla propaganda?) .
Gli ingredienti ci sono tutti, l’acqua bolle e la rana è bell’ e cotta.
Buon appetito.
Scena IV
Buio. Si sente il fischio del treno
Luce. I passeggeri sono seduti al loro posto, in silenzio.
ZUB Oh, ma qui non si arriva mai…
ALY Porta pazienza, dai, che fra non molto si arriva.
Clan Chissà com’è, là fuori…
NUN Ho paura che io mi sentirò un po’ sola.
ZUB Ma noo! Secondo me fuori c’è un sacco di gente. Come farai a sentirti sola?
NUN Sai, ero abituata a stare con le mie sorelle, credo che comunque un po’ mi mancheranno.
DEN E a me mancherà Nashira.
NUN Coraggio, magari ne trovi un’altra, come lei.
DEN E che cavolo, non sei ancora uscita e già ragioni come loro: NON C’E’ un’altra come lei! Non c’è un altro come Nekkar, non c’è un altro come Mizar! Ognuno di noi è unico. Una volta andato, puff e ciao, non ritorna più! Ma è così difficile da capire?
Clan Là fuori pensano che finchè siamo qui dentro siamo tutti uguali, uno vale l’altro!
DEN Pensano così finchè fa comodo a loro: dove vogliono vedere le differenze le vedono, eccome!
ALY Che vuoi dire?
DEN Voglio dire che a Tabit e Mizar, siccome non erano come loro volevano, hanno fatto la pelle!
ZUB Ma che brutto modo di dirlo!
Clan Oh, al signorino dà fastidio? Ci scusi, allora ci esprimeremo in modo appropriato: a Tabit e Mizar hanno risparmiato una vita infelice. Così va meglio?
ALY Ma chi l’ha detto, poi, che loro sarebbero stati infelici?
ZUB Se lo raccontano da soli, per convincersi d’aver fatto una cosa giusta e poter dormire la notte.
NUN Ma avranno voluto risparmiare una vita infelice anche a Maia e Syrma?
ZUB Il tuo caso è diverso: probabilmente qualcuno tra voi tre non ce l’avrebbe potuta fare comunque.
NUN E così, per togliersi il pensiero, ci hanno pensato loro, prima! Bella mossa davvero!
DEN E’ il loro schema di pensiero: se devo appendere un quadro, mi do subito due belle martellate sulle dita, così non ci penso più! Intelligente, no?
ZUB Non vi sembra di essere un po’ troppo severi?
Clan Un po’ troppo severi? Quelli là hanno le nostre vite nelle loro mani: essere severi è il minimo che possiamo fare!
Vit entra Beh, che è tutto ‘sto casino? E tu (a Alya) che ci fai ancora qui?
ALY Come, che ci faccio ancora qui? Questo è il mio posto. È qui che devo stare.
Vit Non più. È ora, vai.
ALY Adesso?
Vit Sì, adesso. Devi andare!
ALY Ma farà male?
Vit Abbastanza, ma non preoccuparti.
ALY Allora, vado, eh? Adesso…
Clan Ooo-ooh! Vaiii! Ti ha detto di andare!
ALY (si incammina incerta verso la porta) Mamma?
Si ferma davanti alla porta Mamma?
Apre la porta ed entra un fascio di luce, dalle ombre si capisce che fuori c’è qualcuno MAMMMMAAAA!!!!!!!
Attraversa la porta urlando e il suo urlo sfuma in un vagito di bimbo neonato.
Gli altri stanno un momento in silenzio, poi esultano tutti insieme
Tutti Evviva! EVVAI!!!!
ZUB (alla Vita) Che cosa fai, adesso, ti commuovi anche?
Vit Beh, quando qualcuno nasce, sono sempre felice.
NUN Allora Alya è nata? Ce l’ha fatta?
Vit Certo, ma ha davanti a sé molta strada da fare, e i pericoli saranno comunque tanti, ancora.
Clan Ma allora, là fuori è lo stesso, mi spieghi che senso ha?
Vit Eh, no, altrimenti è troppo facile… (esce)
DEN Beh, ragazzi, s’è fatto tardi, io adesso vado.
ZUB E… che dici, ci vediamo fuori?
DEN Se sarà destino…
ZUB E come faremo a riconoscerti?
DEN Sarà facile: non riderò mai.
NUN Pensi ancora a Nashira?
DEN Ci penserò, sempre, come a qualcosa che ho perso senza aver mai potuto conoscere.
NUN Mi piacerebbe comunque che ci trovassimo. Un amico aiuta sempre, specie se ti hanno rubato i fratelli.
DEN si avvicina e stringe la mano a Nunki. Allora quando saremo fuori riusciremo a incontrarci, prima o poi.
NUN Due amici si incontrano sempre. Ciao.
DEN Ciao (si incammina verso la porta) Mamma?
Si ferma davanti alla porta Mamma?
Apre la porta ed entra un fascio di luce, dalle ombre si capisce che fuori c’è qualcuno MAMMMMAAAA!!!!!!!
Attraversa la porta urlando e il suo urlo sfuma in un vagito di bimbo neonato.
Clan Bene, a chi tocca adesso?
NUN Credo tocchi a me.
ZUB Così presto?
NUN Visto che devo andare a cercare Deneb, tanto vale che mi sbrighi.
ZUB Ci tieni davvero così tanto alla sua amicizia?
Clan Già, non ti sembra di esagerare? Quanto credi che valga, un amico?
NUN sorride almeno il doppio…(si incammina verso la porta) Mamma?
Si ferma davanti alla porta Mamma?
Apre la porta ed entra un fascio di luce, dalle ombre si capisce che fuori c’è qualcuno MAMMMMAAAA!!!!!!!
Attraversa la porta urlando e il suo urlo sfuma in un vagito di bimbo neonato.
Clan Allora, siamo rimasti io e te… non ci resta che aspettare.
ZUB Non dovrebbe mancare molto.
Clan Sempre se il mio destino sarà come il vostro.
ZUB Credo che ormai ti manchi poco, per scoprirlo.
Clan Se mai dovessi vedere quello che mi succederà, lo racconterai, agli altri?
ZUB Se mai dovessi incontrarli, sicuramente. Ma perché?
Clan Non lo so. Non ho avuto un nome, non ho mai sentito nulla dall’esterno, se dovesse succedermi di non essere accettato, là fuori, vorrei che qualcuno mi ricordasse, ecco tutto. Allora, racconterai quello che mi succederà?
ZUB Temo di no.
Clan Come scusa?
ZUB Tutto quello che potrò fare sarà raccontare fino a questo momento. Adesso devo andare. Ciao (si incammina verso la porta) Mamma?
Si ferma davanti alla porta Mamma?
Apre la porta ed entra un fascio di luce, dalle ombre si capisce che fuori c’è qualcuno MAMMMMAAAA!!!!!!!
Attraversa la porta urlando e il suo urlo sfuma in un vagito di bimbo neonato.
Clan Ecco, adesso se ne sono davvero andati tutti. Il mondo ne conoscerà solo alcuni, perché ha avuto paura di accettare gli altri. Forse aveva ragione Saul: là fuori non è tutto poi così facile. Ma mi piacerebbe comunque poter vedere, prima che qualcuno scelga per me. Non mi piacerebbe, che le ombre mi prendessero mentre sono qui, tutto da solo.
Buio.
Slide con diapo di bambini che giocano. Canzone.
Luce.
Il Clandestino è seduto a terra, entra la Vita e gli si siede davanti.
Vit Ancora qui?
Clan E dove dovrei essere?
Vit Fuori, per esempio.
Clan Senza neanche un nome?
Vit Ah, a proposito: ho qui qualcosa per te. Prende dalla tasca un foglio piegato e glielo porge. Su, coraggio, leggilo.
Clan prende il foglio e lo legge E questo sarebbe il mio nome?
Vit Proprio così.
Clan E tu lo hai sempre saputo? Voglio dire, il mio biglietto ce l’avevi tu?
Vit Sin dall’inizio.
Clan Ma perché? Perché non mi hai trattato come gli altri?
Vit Perché ti ho scelto. Ho un lavoro da farti fare, là fuori.
Clan Allora tu lo sapevi! Sapevi che ce l’avrei fatta!
Vit Assolutamente no. Non sono io a decidere, te l’ho già detto. Sapessi quanti ne ho persi, di quanti avevo scelto!
Clan Ma di che lavoro si tratta?
Vit gli porge le mani Vieni, che ti faccio vedere.
La Vita e il Clandestino si prendono le mani e vanno verso la porta. Sulla soglia il Clandestino si ferma.
Clan Ma… e se poi non fossi capace, di fare quello che mi chiedi?
Vit Non ti avrei scelto, non ti pare? Allora, hai finito con le domande? Possiamo andare?
Clan Solo una, poi andiamo.
Vit Va bene, ma solo una.
Clan Quanti sono, quelli che non arrivano alla fine del viaggio?
Vit Troppi. Veramente troppi. E aumentano ogni giorno. Quello a cui hai preso parte è stato uno dei più fortunati… adesso andiamo, perché si sta facendo davvero tardi, e il tuo lavoro ti aspetta.
Escono insieme verso la luce, poi si fa buio.
Fine IV Scena.
Se ne sono andati tutti.
Sono rimasto solo io.
È buio, qui, e la luce non è che un sogno lontano.
A dire il vero, non ho viaggiato con loro. Ho fatto un altro viaggio, o forse sono ancora in viaggio, non so.
Magari tutto questo è frutto della mia mente, anche questo palco, anche voi che mi state guardando. Siete il delirio di un povero pazzo che vuole urlare il suo diritto alla vita, ma non ha l’aria, né i polmoni per farlo.
Mi sono inventato tutto. Ma la mia vita, quella no, non me la sono inventata. Quella vita è mia, e io ne reclamo il diritto. Lo esigo, come un tiranno esige i suoi tributi. Lo esigo , come un operaio esige il suo salario.
Vedete, io non ce l’ho con chi appoggia e approva l’aborto. Non ho nulla, per loro. Io ce l’ho con chi dice di essere dalla mia parte. A questi, a voi che dite di voler proteggere la mia vita, io chiedo: ” E tu, cosa hai fatto per me?”. Ve lo chiederò di nuovo, quando ci incontreremo dietro quella porta.
Io sono là, e vi aspetto.
Estrae un biglietto e lo legge
Il mio nome è Antares, e sono stato abortito il 23 gennaio 2009, alle 8 e 27 del mattino.
Straccia il biglietto e fa cadere a terra i brandelli
Esce, mentre l’occhio di bue rimane puntato sui pezzi di carta
Buio
Musica
Diapo con slide dei singoli personaggi in sequenza. Quelli abortiti svaniscono, e rimane un paesaggio vuoto. Per Deneb e Nashira foto di coppia, svanisce solo Nashira. Idem per Nunki ,con Syrma e Maya che svaniscono. Idem per Nekkar e Mizar, che svaniscono in due tempi.
Fine