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GARIBALDI

GARIBALDI4

Di Angelo Rojo Mirisciotti

Personaggi :   

Garibaldi Vecchio Garibaldi Giovane Menotti Garibaldi,suo figlio Francesca Armosino,sua seconda moglie Il Dott. Albanese Giuseppe,suo medico curante Malvina, serva di casa a Caprera Giuseppe Mazzini, fondatore della Giovane Italia e Teorico della  rivoluzione Tolomelli, suo segretario Gallenga,rivoluzionario,di Parma Montano,rivoluzionario,napoletano Anita Ribeiro,prima moglie di G. Emiliano,rivoltoso brasiliano Carlo Alberto,Re d’Italia Colonnello Meroni, capo di Stato Maggiore Vittorio Emanuele II Camillo Benso Conte di Cavour Popolani,Donne, Rivoltosi Romani ( e P.E.: uno studente,un borghese etc) Un Prete Romano Nino Bixio Cesare Abba,Garibaldino e scrittore Liborio Romano, Ministro di Ferdinando di Borbone 1° Popolano Siciliano 2° popolano Siciliano Il Generale Pallavicini, Comandante italiano all’Aspromonte

Musiche e testi inseriti :

“Va Pensiero...”  dal Nabucco di G. Verdi

“L’inno di Garibaldi” di Luigi Mercantini

“L’Inno degli Italiani”  di Goffredo Mameli

“La Spigolatrice di Sapri” di Luigi Mercantini

GARIBALDI-Spettacolo Storico-- almeno  8 Uomini e  3 Donne -  durara 110 minuti La vita romanzata del Nizzardo visto più come Uomo che come Eroe. E’ Lui stesso a dettare le sue memorie dal letto di morte rammentando  sì le vittorie ma anche le  violenze che hanno comunque procurato alla povera gente del Sud lacrime e sangue. Premio speciale del Consolato Italiano di Maracaibo dove l’

Opera è stata più volte con successo rappresentata in lingua spagnola.

GARIBALDI

Di Angelo Rojo Mirisciotti

La scena rappresenta la camera da letto di G.Garibaldi...Al centro il letto rustico sul quale giace l’Eroe malato ed oramai agli ultimi giorni della sua vita.Alle pareti cimeli di una vita avventurosa: la vecchia camicia rossa,la sciabola col manico di madreperla e due pistole tamburo che egli ha adoperato in innumerevoli battaglie.

Narratore.:...guardate..questa è la stanza che vide gli ultimi istanti dell’Eroe dei due mondi...Siamo a Caprera .E’ il 25 Maggio del 1882....I personaggi che vegliano il Generale sono

a lato del letto  seduto a sin Menotti Garibaldi suo figlio,a sin.in piedi che gli tiene la mano sulla spalla la moglie Francesca Armosino (a proposito..costei ha il vezzo di chiamare il marito sempre Generale);...seduto accanto al letto a dx  c’è il suo medico personale il dottor Albanese..sul fondo sulla sinistra in piedi la vecchia serva Malvina.

Gari        :..coff....coff...( tossisce)...

Francesca  :..Generale......

Menotti  : (sorreggendolo).....padre...

Dott.    :  ( intervenendo)..è niente...è niente...( asciuga il sudore)...è la pleurite che gli provoca questi  accessi di tosse...( alla serva)..Gli avete somministrato lo sciroppo di laudano..?

Francesca  .....sissignore alle dieci.....come avevate ordinato...

Malvina  : ed io  ci feci pure le pezze scaldate con il  ferro a carbonella...

Dott.    : ....bene..ora però ne farete altre ...per la schiena...preparate la brace...

Malvina   : . vado subito..povero signore.povero signore mio...

Gari   :  Coff...(poi con una insospettabile vitalità)...Malvina ferma..torna qua...!!...non ho bisogno di pezze calde.. ci vuole altro...coff coff....

Francesca : ma Generale....lasciatela andare ci son io vicino a voi...

Gari    :....  vi voglio tutti quì...Torna..coff.....coff....

Menotti :  .....non voi agitate padre...nel vostro stato...

Gari  : ....il mio stato è quello che è ....sto morendo....lo so...

Dottore  : voi Cavaliere siete di ferro... ci vedrete tutti in immaginetta...

Malvina :... . ( facendosi la Croce)...Santa Maria di Bonaria....lontano sia..

Gari     : Menotti....prendi carta e stilo ..là...sullo scrittoio..e..scrivi..scrivi le mie parole...

Dott. : ma che..?....vuole fare Testamento..?....ma cè tempo..c’è tempo...

Gari          : no...no....

Francesca  :....il testamento lo fece e depositò in mani sicure....a chè vi stancate..marito mio..?

Menotti  : padre mio..state calmo.......riposate....

Gari..: zitto..non farmi sprecare questo ultimo fiato..scri..scrivi quello che detterò...che tutti sappiano..tutti devono sapere..coff...Scrivi...!!!

Malvina :.... Gesù del Cielo il Padrone delira....

Dottore :.. (accomodandogli bene un cuscino dietro le spalle)...Lasciamolo fare...meglio che si accontenti..un buon animo sereno aiuta anche la salute del corpo..Beh...io andrei...se son cose di famiglia...

Francesca : vi accompagno dottore...

Gari  : ..No..!!!!!Anche Voi rimarrete..quanto io dirò deve avere testimoni...affinchè nel tempo possiate confermare che quanto dissi fu detto in piena coscienza e senza costrizione..

Menotti : ..ma padre..

Gari     : zitto...e scrivi..queste mie parole che recano la verità..Troppe bugie hanno accompagnato la mia vita..troppi falsi proclami...troppi documenti contraffatti..hanno scritto la mia storia Adesso  è il momento che io ..che io dica tutta la verità...che l’Italia sappia la vera storia di un uomo..che molti chiamarono eroe..e troppi ..troppi....ebbero a chiame infame...Voi sarete i miei Testi,..voi farete in modo che la verità arrivi a chi dovrà raccontare la storia della nostra Patria..

Menotti : ....dettate padre mio .....son pronto...

Gari  : girate il letto..giratemi verso la Corsica..e ..poi dite a chi scrive i vostri nomi..e dove nasceste...

Tutti Eseguono

Dottore  : Dottore in medicina...Albanese Giuseppe nato ad Orbetello ...

Francesca : Armosino Francesca nata ad Asti.( calcando le parole)..moglie legittima..sposata col sacramento il 26.gennaio 1880...e da questa unione nacquero due figli Clelia e Manlio...

Menotti : ( infastidito)... va bene..va bene   (alla serva)..e tu...???

Malvina:...  Quartu Malvina... Sarda sono.... di Santa Teresa...e serva di casa da dodici anni....

Garibaldi si concentra sul panorama luminoso del mare che si vede dalla finestre e sulla Corsica la cui italianizzazione ha bramato per tutta la vita...

Gari  : ...coff..nacqui..a Nizza...a Nizza che allora era tenimento di Genova....

Francesca : Generale ma le memorie già le scriveste...e furono pure pubblicate...non vi affannate..

Gari  :....zitta..!...dicevo..nacqui a Nizza che allora era italiana seppur sotto l’occupazione di Bonaparte...era ..il 4 luglio del 1807....ricordo..ricordo il Porto..i velieri.alla rada....e la gente..tanta gente....

Il sipario si chiude ed al proscenio compaiono una serie di personaggi che rappresentano gli abitanti di Nizza nel 1807: pescatori ..marinai...venditori del porto...prostitute.....erbivendole...soldati Sabaudi...ciascuna dalla voce della sua mercanzia...Un soldato confabula con una mignotta poi se la prende sotto braccio ed escono...Una giovanetta mendicante canta una canzonetta dell’epoca con l’accompagnamento di un organetto suonato da un cieco.. Tutto deve dare l’idea della confusione e dell’allegria di un piccolo porto e della sua variopinta umanità...Quanto accade in proscenio deve dare il giusto tempo affinchè dietro il sipario si monti rapidamente la scena dello studio di Giuseppe Mazzini a Marsiglia

 SCENA SECONDA

LO STUDIO DI GIUSEPPE MAZZINI.

Marsiglia.Maggio 1831- sede della Giovane Italia

In scena Mazzini,il suo segretario Tolomelli e dopo Giuseppe Garibaldi giovane di circa 27 anni

Narratore :..Siamo a Marsiglia dove Giuseppe Mazzini professore universitario e carbonaro ha raccolto intorno a se un gruppo di patrioti chiamando la sua Associazione la Giovane Italia.Il programma politico prevede di unire l’Italia in una Repubblica Cristiana e Democratica, fedele agli ideali della Rivoluzione francese di uguaglianza. Fratellanza e Libertà... Giuseppe Garibaldi è stato tra i primi iscritti e tra i più disponibili a menare le mani...

Tolomelli  : Maestro....c’è qui il nostro bravo affiliato “Pane ”...al secolo...

Mazzini  :...Giuseppe Garibaldi....lo sconosco bene questo scavezzacollo...Ragazzo,le vostre imprese cominciano a essere note....mi hanno riferito che solo ieri giù al Molo scatenaste una rissa tra marinai ..ci furono almeno tre feriti...

Gari      :   obbedivo ai vostri comandamenti  e a quelli della Nostra Società...Che cada la Monarchia...che viva la Republica...

Mazzini  :..zitto.....!io vi  dissi di sobillare i marinai Savoiardi contro il loro Re ...parlando di soldo scarso.....di rancio scadente...di poca sicurezza dei vascelli...voi invece....

Tolomelli  :....e .invece..ne prese a pugni,calci  e randellate una decina perché fischiavano dietro ad una donnetta che lo accompagnava..

Mazzini  : già...una puttanella dei Vicoli di via Prè....ma come vi venne quest’idea gloriosa..?

Garibaldi : foste coi che mi insegnaste che il fine giustifica i mezzi..

Tolomelli : .....quello era Machiavelli....

Garibaldi : .... sarà..io comunque portai sottobraccio una sfacciata tutta dipinta per trappola .....e quando i marinai cominciarono a canzonala...come un innamorato geloso saltai al loro collo e furono botte da orbi....modestamnete ne diedi più di prenderne...

Tolomelli  :.. . siete un pazzo..voi rovinate tutto...un puttana non serve la Rivoluzione ...

Mazzini    :.( accigliato verso il Segretario)....tutto serve la Causa Repubblicana ...anche una puttana può essere utile..solo che vi è modo e vi è momento....e voi caro “Pane”...sbagliaste tutto..Siete,amico mio,troppo impulsivo..fate di testa vostra..con foga....mentre la Logica deve prevenire sempre la violenza..Imparate.... imparate che vi è un tempo per ogni cosa...e poi...poi..voi caro don Coso...

Gari       : .....Garibaldi Giuseppe....

Mazzini   :...Garibaldi...dovete accettare che gli ordini vengano da uno solo...ossia da me...

Tolomelli  : dal Fondatore della Giovane Italia...

Gari        : e allora datemeli..datemeli questi ordini...a me friggono le nocche delle dita..voglio menar le mani prendere a calci nel didietro quella mummia di Re Carlo Alberto.....

Tolomelli  :..... sccccccc!....zitto.!!!...Quì anche le mura hanno orecchi...

Mazzini  : avrete modo di dimostrare il vostro valore....Accostatevi....Dunque...tra una settimana il Generale Ramorino con duecento rivoltosi invaderà la Savoia..assalterà la Regia caserma di Mondovì ..Il vostro compito è quello di organizzare la presa del porto di Genova...

Gariba    :  . datelo per fatto....al vostro segnale...cento camalli e tutta la gentolina del Porto prenderà le armi e razzierà le navi...Dateci il segnale e sarà un massacro....Dei Realisti ne butteremo a mare un migliaio dopo averli  appiccati....

Mazzini :..andateci piano con le parole..quelli son ossi duri...voi però attaccherete di notte....col favore delle tenebre...incendierete le riserve di pece della banchina Sud..sarà il panico e voi ne approfitterete....Però non voglio sangue inutile anche perché i nemici di oggi devono essere gli alleati di domani..siate giusto e se possibile pietoso...

Garib      : non abbiate timore lo sarò..se si arrendono.......piuttosto per le armi..per la paga degli uomini...?

Mazzini  : Tolomelli date a quest’uomo una lettera di credito per cinquemila ducati...e la pergamena di nomina a capitano per riconoscersi con i nostri...

Tolomelli esegue...

Tolomelli  : fatene buon uso...

Gari         🙁 nascondendo su di se carte e danaro)... .......state tranquillo la Causa vincerà...!

Mazzini : Viva l’Italia Repubblicana..!

Tolomelli e Gari  : viva...!!!!!

Narratore  ( entrando da sinistra mente le luci di scena si abbassano nascondendo gli attori).

                   ...Ed invece le cose andarono molto diversamente.

                  Il tentativo di rivolta fallì miseramente..Ramorino fu ricacciato indietro dai Soldati della Guarnigione Sabauda,Le Guardie piemontesi del Porto di Genova ebbero facilmente ragione degli insorti guidati da Garibaldi...Molti cospiratori furono catturati e condannati a morte...Il Mazzini che si era subito rifugiato in Svizzera (e poi a Londra)..e Garibaldi furono condannati a morte in contumacia. Garibaldi sfuggito miracolosamente alla cattura, si rifugiò a Marsiglia dove venne raggiunto dalla notizia che il 3 giugno 1834 il Consiglio Divisionario di Guerra lo aveva condannato a morte ignominiosa per impiccagione come  “ bandito di primo catalogo”.

                  Essendo per lui divenuta terra bruciata anche Marsiglia G.G. si imbarcò per Tunisi per arruolarsi nelle flotta piratesca di Hussein Bey, Signore di Tunisi.

 SCENA TERZA

Tunisi. Aprile 1836: Basterà un telo dipinto che richiami un paesaggio Africano,o una bettola  di Tunisi : Sono in scena con G.G. due fuoriusciti affiliati alla Giovane Italia : Antonio Montano di Napoli ed Antonio Gallenga di Parma.

Montano  :...e così l’attentato a Carlo Alberto  è miseramente fallito..

Garib  : ...... per forza ..quei bastardi sapevano tutte le nostre mosse ...

Montano  : .e si capisce....hanno scoperto per tempo la stamperia di Torino del nostro giornale con il programma politico della Giovane Italia ..che potevano fare ?...Hanno arrestato tutti...

Gallenga  :  già... non c’era scampo...sentite gli articoli del Programma scritti  da Mazzini e stampati sul giornale .... ( leggendo da una copia del Giornale La Giovane Italia  )....

Tutti gli uomini di una Nazione sono chiamati per la legge di Dio, ad essere uguali e fratelli....!L’Istituzione repubblicana è la sola che assicuri questo avvenire” L’esistenza di un Re vizia l’uguaglianza dei cittadini”

    ..... ce n’è abbastanza per mandare tutti sulla forca...

Montano  : Caspita.....!.. L’esistenza di un Re vizia l’uguaglianza dei cittadini”

                   Il buon Carlo Alberto  si starà sentito friggere il trono sotto le chiappe....

Gallenga  : intanto adesso quei maledetti hanno in mano  la lista di tutti noi cospiratori...

Gari        : meglio..sapranno che hanno a che fare con parecchi ossi duri..

Montano  : Peppì,sei sempre il solito pazzo... hai più cuore che cervello.... le verità è che noi siamo perduti...

Gallenga  :.. che oramai ci conoscono  ed arriveranno anche qui per accopparci...I piemontesi hanno spie e sicari dappertutto...

Gari       : non ci beccheranno...come sentiamo l’odore..ci infiliamo nel deserto....e poi con azioni continue di guerriglia..

Gallenga : basta., Garibaldi..!....sei uno sciocco impulsivo......Carlo Alberto ha messo una taglia su di noi e c’è troppa gente che la vuole incassare...L’unica è sparire per sempre..

Montano  : ...già...Tunisi non è lontana abbastanza...io ho deciso..mi rifugerò nelle Americhe del Sud...in Brasile...è una fuga tattica...

Garib        : ....per me scappi come un sorcio...!

Montano :  (prendendolo per il bavero)..Bada…sono napoletano ma nelle mie vene scorre sangue di un hidalgo spagnolo….io le offese le..

Garib  :  ( bloccandogli i polsi)…le prendi per applausi…

Gallenga :….basta voi due.........Montano ha ragione,Peppino..Bisogna capire quando la battaglia è persa...quando è il momento di ritirarsi .... Giuseppe,ascoltami....se hai cervello vai con lui….ci sarà l’occasione per rifarsi…

Gari        : .... e tu Gallenga che farai ...?

Gallenga : ....io raggiungo Mazzini a Londra...dice che con me organizzerà lì la nuova colonia italiana della Giovane Italia....

Montano  : per quanto mi riguarda me c’e’ una nave il Nautonier che parte tra dieci giorni da Nantes per Rio de Janeiro..hanno bisogno di un buon secondo di bordo ...e tu Peppì sei l’uomo giusto...ho già parlato di te con il Capitano della nave....ti aspetta….

Gari      :…...d’accordo...facciamo questa fuga tattica...ma qua da noi che avverrà…?

Montano  : facciamo svaporare la rabbia del Re Tentenna..nel frattempo ci riorganizziamo…

Gallenga : giusto...!..la causa della nostra rivoluzione si può aiutare anche fuori dall’Italia....

Montano  :.....Poveracci, Realisti e canaglie stanno anche in Brasile,in Argentina ed in tutto il Sud America...vuol dire che lavoreremo anche laggiù per la libertà dei Popoli oppressi.....

Gari  ....  : ..ma io prima o poi tornerò in Italia..giuro che tornerò...!...e quando questo succederà guai a chi si metterò tra questa spada ed i mie ideali

               SI  ABBRACCIANO E SALUTANO CON CALORE......GARIBALDI e MONTANO DA UNA PARTE E GALLENGA DALL’ALTRA...

SCENA QUARTA.

Laguna ,nella Provincia di Rio De Janeiro. Brasile.1839

Narratore :  Garibaldi è in Sud America da un paio d’anni e da provetto soldato ha ricevuto una patente di corsa dal governo irredentista del Sud e si dedica alla guerriglia   ed alla razzia delle navi commerciali Imperiali...Siamo nel bel mezzo di una battaglia tra le forze Imperialiste Brasiliane ed il Governo Repubblicano del Rio Grande del Sul...

Emiliano  : General ....està  aquì esta  chica que quiere de ablar con ustèd....

Gari       : ( sparando verso gli aggressori imperiali)...Emiliano questo non è il momento di presentarmi ragazze....buttiamo prima a fiume questi porci...

Emiliano  : general..esta mujer dice che puede alludarnos ...conose el llugar donde los Imperiales tienen las muniziones...

Garibaldi    :.. . (ricaricando la pistola senza guardarla)..magari..ma chi mi dice che questa donna non sia una spia mandata da loro...

Anita      : ( imperiosa)...General...!.....a usted....General.. mirame..!

Garibaldi si volge incuriosito e resta ammaliato dalla bruna bellezza della ragazza...E’ Ana Maria una figliola incantevole dai lunghi capelli corvini raccolti sotto un panama bianco e gli occhi fiammeggianti...Poi si riprende..la battaglia infuria...

Garib   :   Togliti di torno ragazzina..!... Che cerchi ..?....torna a limpiar  le mutande dei tuoi figli......quà si spara e si muore...

Anita  : ....damme un fucil General  y te hago ver como dispara y como  muere una veradera mujer libra d’o Brasil...

Garib  : ......chi sei....?

Anita  :  ....Ana Maria de Jesus Ribeiro di Santa Catalina...pero todos me llaman Anita...en la otra parte del rio èstà mi marido che nos dispara a nosotros......ès sergento de los Realistes ...

Emiliano .:.... e’ una spia..e’ una spia ..!....General la mato..?

Anita    :   (prevenendolo con un coltello puntato alla pancia)..para ombre ...!...Mi marido aquel cabron...mi ha dejado da tre anos..sola..sin nada....para combattir con aquel bastardos..han ya destruido tre villas y masacrado centinares de inocentes..

Garib     : ....solo questo ti spinge contro di lui..?

Anita    :  ...que guacho tiene  una  otra mijer .....una gran puta...!!!

Garib  : ......bueno..Emiliano ..io le credo.....la ragione è sufficiente...una donna tradita puo’ fare una strage...duo o tre possono fare una rivoluzione..Dalle un fucile carico....

Anita  : gracias...

Emiliano ..(provvedendo)...toma..! General.....io ahora non son convensido....se esta chica dice la verdad...quenos muestre el  deposito de las  muniziones....

Gari.      :   giusto...!...( alla donna) .....e allora ..?

Anita  . : là..en una barca con la vela verde.....escondida en el bosque di magnolias alla vuelta del rio......de aca se ve el palo  maestro....

Gari      : ( girando e puntando nella direzione del barcone un cannoncino)...distanza circa settanta metri..alzo..1,8...bene..proviamo..(spara)BUM.... ......BUUUUUUU BUMMMMM

   La santabarbara imperialista esplode con grande  fragore facendo strage di soldati....Si odono gradi boati e si vedono bagliori di fiamme oltre ad urla di giubilo dei repubblicani e gemiti di morte dei feriti

Gari      : Tombola....!!...Questa ragazza è stata di parola.....Bene.....questo è il momento di farli a pezzi...Emiliano comanda l’assalto...

Emiliano : a la òrden...Avanti hombres.....Avanti......adelante....Viva la Repubblica...!!!!

Garibaldi sfodera la spada...

GARI ....Per il Brasile libero..a morte l’Imperatore..!!!!! ( fa per lanciarsi )

Anita : .....un momento,General...!..Espera.....!!!

Gari      :  .....che vuoi...?

Anita.   :..Como se llamas General.....????

Gari       : ....Garibaldi .....Garibaldi.Giuseppe....

Anita   :. (come assaporando il nome)....Giuseppe .....usted tiene los ojos claros General Giuseppe....... sono azules como l’agua del mar.......los mas bellos che vi...

Gari  :  anche tu non sei male...carigna....ma adesso non è il momento di farci i complimenti...andia...

Anita     :... General...espera!.......escuchame.General  :. General,….los mis hijos seran tus hijos...!!!

Gari       :...mah...???!!!

Anita      : (imbracciando il fucile lanciandosi verso il fiume).....Vamonos.... !!!!....

Garib       :.... ehi tu... aspetta...!!!

Anita       :. ( correndo avanti)...........Para al Brasil libre....!!!..muerte all’Imperador..!!!!!

Narratore  🙁 entrando)...così comincia la storia di Garibaldi con Anita,...da questo momento in pace soprattutto in guerra finchè lei ebbe via saranno inseparabili...e nel 1842 di sposeranno sul serio...A proposito...ebbero quatto figli.......

SCENA QUINTA

Il matrimonio dei Anita e Garibaldi

Narratore :..E’ il 1842 .Dopo tre anni  di convivenza e di amore Anita e Giuseppe finalmente si sposano…L’anno prima era nato il loro primo figlio Menotti, così chiamato in onore del Patriota italiano Ciro Menotti martire nella guerra contro l’Austria: Siamo nella modesta casa dei Garibaldi a Montevideo in Uruguay..La cerimonia è appena finita..: i novelli sposi felici ma stanchi stanno accompagnando alla porta i loro ospiti..

Dalle Quinte  : Voce amici in coro : Auguri!..Ancora Auguri ! ..Felicidad..tanta Felicidad..!…!! Voce di Anita  : Adios… e Gracias de todo…    Voce Garib  : A presto amici …vi aspettiamo ancora. Rientrano in scena Anita e  Giuseppe..Lei sorregge tra le braccia il piccolo Menotti avuto prima del matrimonio…

Anita    : (crollando su di una poltrona)..Ahhhh…..che stanchezza…!...Non pensavo di poter fare tanta fatica a casarme….

Garib      : (versandosi un goccio di vino)..In America o in Italia..i matrimoni sono una gran rogna…

Anita       : ( fintamente severa)..Como…?..Che dices..?...che significa esta palabra “rogna”..?....

Garib        :  ( scherzando)..la rogna è un guaio..un problema…. Che bisogna grattare  via..!!!

Anita      :…a si…?( imbronciata)..io sarei il guaio…?...( poi seria )…Sei pentito,Pepe..?

Garib    :   Un pochito,in verdad…(poi la abbraccia ridendo)…No mio Amor..scherzo..tu es mi vida….tu y esto ridicolo cucciolo mezzo italiano e mezzo brasileiro..(bacia il bimbo)…

Anita       :…Tienes el nino  (gli passa il bimbo col quale Garibaldi gioca teneramente facendogli delle moine - lei si toglie il velo bianco e le scarpe massaggiandosi..)..haia..las piernas…..che stanchezza…..è da stamattina alle cinque che trabajo…e dire che era la mia fiesta de casada....

Garib      : hai invitato troppa gente …tanta fatica e molte spese…!

Anita     :  ( ridendo)..amarrete…!....spilorcio...come tutti i genovesi….!!

Garib     : …io sono di Nizza..e comunque se possiamo  evitare di buttare il danaro..….lo vedi che per guadagnare qualche soldo mi sono dovuto inventare traduttore e preside di scuola per figli di italiani immigrati..…

Anita      : io envez sono contenta….finalmente un poquito de tranquillità e de paz…

Campanella alla porta  din don..din don…Entrano Emiliano e Antonio Montano….questi porta la divisa e la bandiera nera della Legione italiana..

Anita   : …ho parlato troppo presto….!

Garib  : …Venite avanti,muchachos……siete venuti a fare gli auguri agli sposi…?

Emiliano   : no..cioè ..si…insomma…hablas tu  Antonio…

Montano : Peppì,prima di tutto tanti,tanti auguri…un abbraccio a te e un bacio alla sposita.. Posso..?

Anita   : (imbronciata e falsamente severa)…va via..traditor…tu eres un peligro per la mi casa….che quieres aquì..?

Montano  :…. niente niente..magari…..un  bicchiere di vino e se c’è ….un pocorillo di torta…

Emiliano  :…anche para mi.. ( mangia ).. Hay che  torta bonita…..? Antonio ahora hablas…

Garib  :   …..allora è vero….. non siete qua per la torta e gli auguri..che altro c’è..?

Montano  :…niente..ti ho portato un regalino..Tiè (gli porge la bandiera nera)…

Emiliano  : ed ecco un regalo  anche da mi, General..(Gli porge una camicia rossa).

Garib.  : che significano questi “regali”…..? La bandiera l’ho creata io per la Legione Italiana…ma questa camicia rossa….?(ai due che si guardano senza aver il coraggio di parlare) Allora.?

Montano :....e niente..Peppì..sarebbe la nuova divisa,..ti piace..?..Rossa… è rossa perché ..così non si vedono le macchie di sangue….la usano al Mattatoio comunale.. .sono una comodità…!

Anita  : ….quali machas de sangre ..? che intiendi…?....e poi la divisa per far che..?

Garib.  :  Antonio…parla chiaro…. Che succede….?

Montano:..e niente..solo che il Dittatore Argentino Rosas..ha..ha..insomma…. parla tu Emiliano…

Emiliano :..ieri Rosas ha invaso i confines dell’Uruguay e la Gente chiere del Generale Garibaldi….Insomma,siete nominato chefe della flotta Uruguagia contra los Argentinos…

Anita  : no..brutti serpientes,…venieron ahora a portare la guerra en mi casa..Fuera da aquì..…!!

Garib  : aspetta Anita..hai sentito..? Mi hanno nominato Ammiraglio..Avrò un grosso stipendio e….e  poi dicono che hanno bisogno di me..Noi oramai siamo di qui….questo è anche il nostro Paese....non posso rifiutarmi…..

Montano :… la Legione Italiana ti aspetta al Passo di Montevideo…

Emiliano  :…siamo tutti pronti e ben armati…manca solo usted,General…( mettendosi sull’attenti)

                   La nostra bandiera e quella Italiana marciaran ancora unidas por la libertà…….

Anita    : ( è furente)…... maldidos….!!!..maldidos..!!!!!....Ahora  heste ombre è casado …tiene famiglia..tiene un hijo..basta de sangre…basta de muertos…..

Montano :….Donna Anì…comprendete…senza Garibaldi le truppe  dell’Uruguary sono spacciate.. saranno fatte a pezzi….ci saranno tante donne e tanti bambini morti …e dopo ve li portate voi sulla coscienza…( guarda intensamente il Generale)….E allora..Peppì…?

Garib     : ( è combattuto tra la famiglia e i suoi ideali di libertà)…Anita….?

Anita     : ès inutil…No tengo ninguna  esperanza.. Tiene  el poncho rojo… e Vajas….vajas via..!

SCENA SESTA

Narratore: E’ il 1848. Milano 1l 18 marzo  è insorta contro gli austriaci cacciandoli dopo 5 giornate di eroici combattimenti. Re Carlo Alberto abbandonata la consueta prudenza il 23 marzo 1848 dichiara la guerra all’Austria sta raccogliendo intorno a se un esercito di volontari per liberare la Lombardia.

Garibaldi accorre ed a Roverbella il 3 luglio offre la sua spada al Re per contribuire alla liberazione del Sacro Suolo  Italiano.Ci troviamo nella tenda da campo di C. Alberto.Al Re  l’attendente di campo Colonnello Meroni annunzia l’arrivo dell’Eroe e della diletta moglie Anita.

Meroni    :….Maestà è arrivato quello avventuriero Nizzardo…quel Garibaldi…se lo vedeste….sembra un bandito…indossa una camicia rosso sangue e porta i capelli lunghi come un giacobino....

C. Alberto : a volte il valore si nasconde sotto strane forme..fatelo entrare..( un po’ preoccupato data la sinistra fama dell’Eroe)….ma rimaneteci da presso .

Entrano Garibaldi come detto ed Anita vestita con pantaloni da cavallerizza ,capelli nascosti da un foulard ed un sombrero, bandoliera e pistola al fianco.

Meroni       :..Maestà…..il Generale Garibaldi e….e…..

Garibaldi  : ….mia moglie …dona Anita Ribeiro in Garibaldi…

C. Alberto : (stringe la mano all’uomo  e poi alla donna senza baciarla come dovrebbe) ..lietissimo..

                    Generale..Abbiamo avuto notizie delle vostre imprese coraggiose in Sud America  in   aiuto di quei popoli sofferenti…sappiamo che vi siete coperto di gloria..

Gari   :   Maestà…sono venuto  a mettere la mia spada e la mia vita a disposizione dell’Italia e dell’Eccellenza Vostra contro l’odiato invasore Austriaco…ho con me 63 compagni ecisi a tutto…

Meroni  :  (caustico)…caspita…un fiero manipolo ..ed anche la Signora ne fa parte….

Anita       :    jo..Segnor….sparo e combatto meglio di un uomo….e pregate il vostro  Iddio che nunca ci troviamo su  fronti avversi…

C.Alberto: (ridacchiando per stemperare la tensione)…Ah..Ah..Ah…Brava..!..Brava,bella e coraggiosa….Garibaldi avete accanto la donna giusta per voi…per le vostre imprese..

Gari       : si….più volte questa donna….mi ha salvato la vita e mille volte mi ha sorretto nei momenti di difficoltà…..senza di lei….

Anita       : ( tagliando corto)…Escuciame Senor ..non stiamo aquì per hablare di me….ma di guerra….habla Giuseppe…

Gari     : giusto…Dunque maestà….Il governo Provvisorio di Milano insorta  mi ha messo a disposizione 1500 uomini, due cannoni leggeri da campo e diversi carri di salmerie..se me l’ordinate Maestà..domani stesso questi uomini marceranno contro gli Austriaci e li ributteranno oltre il Ticino..

C. Alberto  :….Bravo…il vostro valore ci sarà prezioso in questa guerra tra risaie e boschi…

Meroni : già….( sarcastico)…..pare che il nostro Generale sia piuttosto esperto di guerriglia…un vero maestro dell’agguato e dell’ imboscata…

Garibal :  …..non si può fare diversamente quando il rapporto di forze in campo è di 10 a 1…

Anita   :...( con odio verso lo stupido militare)…. nella pampa e nella foresta pluviale  vince chi ha più corazon  non più cannoni…. E voi  Colonnello comandate di certo l’artiglieria…

Meroni  :  ( ferito)….signora…!!!!

C. Alberto: Basta..non è il momento di fare polemiche tra noi…per cacciare gli Austriaci e fare l’Italia una ed indipendente occorre che siamo ben uniti tra noi.... Generale…( spiegando una carta militare)…. Domani all’alba raggiungerete Milano e vi riunirete ai vostri 1500 volontari….

Gari       : …ho saputo che insieme a i Milanesi  la maggioranza sono Napoletani e Toscani…tutti giovani e valorosi…

C. Alberto  : magnifico,magnifico !!!…Italiani di diverse regioni che combattono insieme per un solo ideale! …Sta dunque nascendo uno spirito di Patria Comune …Allora…con il vostro corpo di spedizione raggiungerete Curtatone…nel frattempo il colonnello Meroni a capo delle truppe Piemontesi marcerà su Goito….Con la mia avanzata frontale e le vostre azioni di guerriglia il Nemico dovrà ripiegare verso il Quadrilatero....

Meroni  :…occorre disperderli prima che vi si barrichino…li nella quatto fortezze di  Mantova, Peschiera, Legnago e Verona sarebbero  imprendibili …

Gari        : non ci arriveranno…li assaliremo come tafani…sarà come nella Pampa…Le Alpi sono simili alle Ande…

C. Alberto : Bene …Tenetemi informato su tutto..E a voi Signora  il nostro grazie per combattere per un Paese che non è il vostro…

Anita      : …..el  Mio Pais ès el mio Hombre…!!!.....Viva l’Italia libre e Unida …!!!

Tutti    :  …..Viva  …!!!!!

Narratore   : Garibaldi ed i Suoi volontari si coprirono di gloria sul Lago Maggiore,a Luino, a Morazzone…Ma le Truppe di Radetzky erano troppo numerose ed organizzate: a Custoza in una memorabile battaglia i Piemontesi furono definitivamente debellati. L'esercito di Carlo Alberto indietreggiò precipitosamente e tentò un'ultima resistenza alle porte di Milano; ma alla fine il re sabaudo si vide costretto a offrire a Radetzky la capitolazione.Il 9 Agosto il generale Salasco firmò l'armistizio per conto del re sconfitto, al cui esercito si consentiva di ritirarsi al di là del Ticino, entro i confini del Regno di Sardegna.

SCENA SETTIMA

La Repubblica Romana.

Narratore : E’ il 30 Aprile 1849....Pio IX è fuggito da Roma a Gaeta  ed in città è stata proclamata la Repubblica romana guidata da tre intellettuali: Mazzini,Armellini e Saffi... Anche Il Popolo è insorto pigliandosela con i Preti ed i Clericali...In nome di una speranza di libertà e di Giustizia sociale molte violenze vengono commesse in città...( ESCE )

In scena irrompono popolani, donnette, studenti,borghesi,fautori della Repubblica...E’ un’allegra confusione..Molti sono armati...Tutti gioiscono perché il Papa Pio IX è fuggito da Roma ed è stata proclamata le Repubblica Romana. Un prete viene trascinato dalla folla e beffeggiato...

Popolano   : ......er papa s’è squagliato....!!! Se n’è ito scornato a Gaeta....

Studente  :..... Mazzini ha proclamato la Repubblica....!!!!!

Borghese  : .....ed in più ha confiscato tutti beni della Chiesa..!

Donna    :.( al Prete strattonandolo ) ..avete finito di fare i bojaccia sulla pelle della povera gente...!

Studente : .....Daje....!!.....è arrivata l’ora di buttare a fiume tutti questi baciapile...

Popolano  : ....si....forza........ tagliamogli la capoccia.....!

Prete    :....miserere me...abbiate pietà io non ho fatto niente..sono solo un povero prete...

Borghese  : povero prete...?...Voi  ci avete succhiato il sangue per secoli....

Donna   : ....e già.... magnavate fagiani e pollastri mentre  noi stavamo a zuppa  de cicoria....

Studente  : in ginocchio bastardo.......!! ( puntandogli una pistola alla testa)....Io..!!...Voglio essere io a mandarlo all’Altro Mondo...!!!!

Popolano  :  ( al Prete)...va avanti  e facce sapè se lassù ce sta er Paradiso..

Prete     : ( in ginocchio prega)..Padre nostro che sei nei Cieli...sia fatta la tua volontà...

Studente  :...( spara ma volutamente senza colpirlo)...Te la sei fatta sotto eh..pretaccio schifoso...

Ah..Ah...Ah.....Tutti gli insorti ridono di gusto...il Prete bianco come un cencio è terrorizzato ed ancora incredulo...sa che stanno giocando con la sua vita...

Prete     : ..er core....basta.....pieta’....lasciatemi andare....

Donna  : Ma si...lassatelo annà....però...gnudo....come er verme che è...

Tutti lo aggrediscono spogliandolo della tonaca e lasciandolo in mutandoni con i nastrini...

Borghese  :. Ah...Ah....Allora sotto la tonaca le tengono le mutande....!!!

Popolano  :.  . e puro de seta....guardate sembra una mignotta...ce manca solo er trucco..

Donna     : ( sporcandogli la faccia con del carbone) ....e ce lo faccio io...Tie....!!!!

Prete       :...lassateme perde....

Repubblicano : ( sopraggiungendo armato e con una bandiera francese)...è arrivato Garibaldi... è arrivato Garibaldi...!!! Sta al Pincio a sparà addosso ai Francesi   e ai Papalini....

Borghese : ....Viva Garibaldi..!

Tutti        : .....Viva la Repubblica Romana....!

Repubblicano  :..sta bandiera l’avemo pigliata ai Francesi del Generale Oudinot... e ne abbiano accoppati più di cinquecento... mo tocca  a Pio IX...!!!

Borghese  :..l’annamo a scovà dentro la fortezza de Gaeta protetto dai Borbone e l’appiccamo...!

Studente   : Si....!...Impiccheremo l’ultimo Papa con le budella dell’ultimo Re...!

Repubblicano  :..Mazzini ha chiamati tutto il Popolo alle armi...pare che dalla Toscana e da Napoli stiano accorrendo soldati per riportare il Papa dentro San Pietro......

Studente    :...piuttosto je bruciamo la Chiesa...

Popolano    :.ma prima se fregamo tutti  l’ori....

Prete      :...no....no. quelli so’ ex voto di miracoli....so’ grazie ricevute.... non lo fate sto Sacrilegio..!

Donna     : stavolta ci ha ragione er mignottone..( con le mani sui fianchi, aggressiva)....tu dalla Chiesa non te freghi un ciufolo..Quelli so’ ori che c’avemo portato noi mamme de Roma alla Madonna....

Borghese  :. Basta....non è il momento di litigare tra noi...Stamose auniti e facciamo vedere a questi ostrogoti. che semo sempre Romani....

Studente  :  Roma Caput Mundi....

Repubblicano   : All’armi....’Nnamo a pijà ll’ Armi...!!

Tutti        : All’armi...!!!! Per Roma libera e pe’ l’Italia...!!!!

Narratore  : Ma la Repubblica Romana ebbe vita molto breve...Il Popolo che in un primo momento sembrava appoggiare la rivolta poi di fronte ai sacrifici della guerra finisce presto con l’estraniarsi  dalla lotta..Il 2 luglio 1849 il Generale Oudinot sbaraglia i Repubblicani ed ed i Garibaldini ed entra in Roma restituendo  Pio IX al suo Ruolo di Papa. Inizia ovviamente una feroce Repressione. Mazzini si salva fuggendo di nuovo verso Londra....Giuseppe Garibaldi a capo di un manipolo di fedelissimi e con accanto Anita che è incinta e malata fugge verso San Marino...

SCENA OTTAVA.  La morte di Anita

Mentre il Narratore parlava nella scena precedente...... al buio o con sipario chiuso .....sono stati portai in scena degli alberi che dovranno simulare un bosco presso la Fattoria Guiccioli  nei dintorni di Ravenna....

Narratore  : Garibaldi con i suoi fedelissimi e la adorata Anita inseguito dai Francesi e Papalini ha viaggiato per giorni e notti in fuga da Roma diretto  a San Marino che è territorio neutrale...Purtroppo Anita incinta si è anche ammalata gravemente di malaria...gli stenti e la mancanza di medicine di riposo stanno  facendo il resto..E’ il 4 Agosto 1849.....

Anita è stata deposta su di una coperta sotto un albero. Ella è pallidissima ..ha la febbre alta...farnetica......Il Generale  inginocchiato accanto  lei le tiene la mano e le  asciuga la fronte con un fazzoletto...Un Garibaldino ( Abba) è di sentinella...un altro ( Nino Bixio) in piedi, compunto....

Garib        :..( alla donna).....come ti senti..?

Anita        :   ( con poca voce mentendo ).... bien...sto bien....

Garib       : coraggio amor mio...poche miglia e siamo in territorio sicuro....

Bixio      :....Giuseppe....sarebbe meglio riparare in quella fattoria....( tirando fuori minaccioso dal fodero una pistola a tamburo)...che vogliano o no ci presteranno aiuto...

C. Abba       : ( senza girarsi)..Bixio ha ragione ....Donna Anita ha bisogno di un letto e di medicine ...la porteremo a braccia....

Anita      :  (con un filo di voce)...no..non potete rischiare...se quella gente fossero spie dei francesi...

Garib      : a questo punto non mi importa più di niente...che mi prendano pure se questo vale a salvare la vita tua e del nostro  bambino...Bixio....ti prego....comanda agli uomini di disperdersi...che vadano con Dio ognuno per la sua strada ...

 

Bixio     :  ...non ci pensare ...noi ti abbiamo seguito perfino all’inferno..non ti lasciamo proprio  adesso...

Garib      : ....questa è una faccenda personale..io non ho il diritto di.....

C. Abba      :  con tutto il rispetto Generale....per la prima volta vi dovremmo disubbidire..Noi che lo vogliate o no....restiamo con voi..e con la Signora....fino alla fine...

Anita     : siete pazzi.... tutti pazzi,...eh...ma io ora sto un pochito meglio...adelante...mettetemi sul mio cavallo..e..e proseguiamo.......vamos Giuseppe... (ma contrariamente a quanto dice..ella è scossa da forti tremori e convulsioni,divorata dalla febbre)..coff.coff....

Garib      : ....Anita.....!!!!!!

Bixio   :  ( porgendole una borraccia ) dalle da bere....

C. Abba : .....è peggio..quella è acqua malsana  di palude ...meglio se succhia quest’arancia....(la  

                     porge ; G. la taglia a spicchi col coltello da campo e la pone alla labbra della donna)...

Anita  : (suggendo ma senza forza)...Giuseppe....coff...coff...Giu....se...ppe..ascoltami....io non resisto oltre ...ti sco..scongiuro....la...lasciami qua...e vai...vai.....salvati almeno tu…

Garib     : ma che dici Anita......che dici..?????!!!

Anita    : che io muoia.......è nulla.....tu per la causa dell’Italia unita...sei tutto......io ..lo vedi..oramai...non valgo più di una tua vecchia spada spezzata.....non devi..non devi rischiare che ti prendano ..tu sei toppo importante......Per me ..per me....non c’è più nulla da fare.....muoio....e se non avessi questa tua creatura nel ventre direi che non mi dispiace di andarmene via....Sono stanca....con tigo ho vissuto troppo....ma gracias......grazie di essere stato mio...... solo mio....tutt..to mio.....ahhhh....

Garib     :..(Piange disperato) no... resisti. amore.....resisti...... io giuro ..giuro che ti salverò...(Bixio gli mette la mano sulla spalla)....

Anita     :..es tardi.....Pepe...Pepito....ascoltami..a Genova..ci sono gli altri nostri tre figli...salvati e va da loro....che abbiano almeno ancora un padre....e per...perdonami.....perdonami..se ti a...abbandono....Gius..ep....ahhhhh.....( reclina la testa e dopo un ultimo singulto spira)...

Garib   : no...!!...no...!!! (la scuote lievemente)...Anita..Anita mia.....!!! (continua a scuoterla come volesse risvegliarla)...Anita..parlami...parlami.....

Bixio  : …Basta Giuseppe.... ....lasciala........è andata....

C. Abba  : ( facendosi la croce)…...povera signora...

Si odono colpi di fucile nella boscaglia...il manipolo dei Garibaldini è stato scoperto dai Francesi e Papalini che assaltano con veemenza.........

Bixio  : ......cani....!..quei canison già quà....

C. Abba   :.... Generale.....dobbiamo andare.....Generale...su....se ci fermiamo moriremo tutti...

Garibaldi. :...(Solleva Anita tra le braccia  come cullandone il corpo...)......Nino.... comanda tu il fuoco.. Resistete..solo per pochi minuti.....che io abbia almeno il tempo di seppellirla....( parlando al corpo inanimato)..Tornerò..mio Amor....tornerò a prenderti e staremo sempre insieme..per sempre....

C. Abba :  .....arrivano......!!!

Bixio     :   Fuoco......fuoco....!!!! Cacciamo indietro questi bastardi....Fuoco...!!!!

Narratore :..Questi furono gli ultimi istanti di vita di Anita Ribeiro Garibaldi. Il suo  corpo fu sepolto frettolosamente presso Ravenna....Da contadina brasiliana era diventata la compagna insostituibile e coraggiosa dell’Eroe dei due Mondi seguendolo dovunque nei rari momenti di pace e nei molti di guerra.......Il Generale alcuni anni dopo provvide a recuperarne i poveri resti ed a traslarli nel cimitero di Nizza....Oggi,per volere dello Stato Italiano sono tornati  riposano a Roma sotto in monumento che è stato appositamente costruito per lei sulla collina del Gianicolo....

SCENA NONA. L’Unità d’Italia

Narratore  :....E’ il 1858 Siamo nello studio del Re Vittorio Emanuele II°. Sono con lui il ministro Camillo Benso Conte di Cavour e poi Giuseppe Mazzini. E’ il momento più importante della storia a risorgimentale perché queste tre menti studiano le tattiche giuste per giungere all’Unità di Italia....( ESCE)

Cavour    : Maestà..Il professor Mazzini….

Mazzini : (inchinandosi)…Maestà…Vi reco l’augurio della Nazione per il gravoso incarico che la Provvidenza vi ha destinato…

Vittorio : la Provvidenza c’entra molto poco..E’ stato piuttosto mio padre Carlo Alberto che ha voluto abdicare in mio favore…non ha retto piu’ al peso della corona…

Cavour   : ( Al Re)..... le vostre spalle ed il vostro cuore sono grandi,Maestà…..l’animo di Re Carlo Alberto invece  era affaticato da troppe tribolazioni…troppi assilli....

Mazzini  : e poi c’è un momento per ogni cosa…Adesso Iddio ed il Paese mettono nelle vostre robuste mani….la responsabilità dell’Italia una è libera….

Vittorio : già..ma le mie mani ( mostrandole grosse e nodose) per quanto robuste non bastano Professore...Abbiamo bisogno di alleati, Mazzini..già di molti alleati.......determinati e coraggiosi.....

Cavour  :  ( guardando Mazzini fisso negli occhi)...e soprattutto leali ...questo è il momento di dimenticare le differenze di opinioni ....mi spiego..?

Mazzini  : ( sostenendo lo sguardo del conte)...perfettamente....

Vittorio  : insomma ..alle corte....Il Conte di Cavour è uomo di filosofia e parla difficile...io invece sono pratico come un contadino...Dunque Mmzzini...sia chiaro che questa strada va fatta insieme...altrimenti non si arriva da nessuna parte...Noi sappiamo delle vostre idee.....

Cavour   : e siamo disposti a dimenticare ogni dissapore.....ma in compenso la vostra gente dovrà marciare accanto ai nostri...

Mazzini : avete la mia parola..d’altra parte la Religione e l’Amor di Patria ci accomunano...

Cavour   ....esatto...di altre faccende magari discuteranno i nostri nipoti...Bene,..adesso occorre programmare la cosa...Ci serve un Uomo, Mazzini..un temerario che per le masse diventi il simbolo di questa impresa terribili e disperata..Tra i vostri amici vi è un tipo che parrebbe giusto...come si chiama ..? ah, si..Garibaldi..pare che abbia fegato e carisma...

Mazzini  :...è vero....costui ha rischiato la pelle molte volte per un’ Italia libera e....

Vittorio  : ..e...?

Mazzini  : e giusta...!..Mi basterà di chiamarlo...ed accorrerà con i suoi volontari...

Vittorio  : credete..Eppure mi dicono che rinunziò all’impresa di Pisacane...

Cavour   :....e fece bene....i tempi si sa..non erano maturi...trecento scavezzacollo contro tutto l’Esercito di Ferdinando di Borbone...e poi  senza l’appoggio delle masse....

Si ode in sottofondo una voce femminile che declama La spigolatrice di Sapri....

Cavour  : già...erano destinati a fallire e difatti....Comunque tutto questo dimostra che quel Garibaldi ha anche cervello....

Mazzini  : ...ed abilità...le sue vittorie nella prima guerra di Indipendenza lo dimostrano..

 

Vittorio  : ..sissignore....dunque Mazzini..l’idea è che questo tal Garibaldi si rechi nel Regno delle due Sicilie e con un buon gruppo di volontari...

Cavour  :..ne basteranno un migliaio...

Vittorio  : ....esatto...diciamo proprio mille di numero...I mille di Garibaldi..Suona bene...! Insomma costoro partono dalla Liguria ed arrivano in Sicilia..è chiaro per adesso senza le nostre bandiere..

Cavour  : capirete..per non comprometterci...in caso di disfatta noi non dobbiamo entrarci...

Mazzini  : capisco......

Vittorio  : .... insomma..arrivati in Sicilia..faranno sollevare le masse contadine che sappiamo gia belle e disperate di loro....

Cavour  :..noi nel frattempo avremo comperato con l’oro i Generali di Ferdinando II che dimenticheranno per benino la tecnica militare..e poi..sempre per benino lasceranno passare questi i Mille sino a Napoli.....Insomma, quasi senza colpo ferire ci prendiamo il Sud Italia..Col Papa poi  siamo già d’accordo....

Vittorio  : ed i Francesi una volta tanto  staranno a guardare....

Cavour   : senza contare che una mano ce la daranno pure gli Inglesi i quali con l’apertura del Canale di Suez sperano di farsi delle basi nel Mediterraneo...e noi non lo impediremo..anzi..E chiaro che con Palermo e Napoli annesse all’Italia le dogane le dovranno pagare a noi....!!!!!

Mazzini  : siete diabolico...Bene Cavour... contate su di me e sulla mia Organizzazione...piuttosto..

Vittorio  :...è tutto organizzato nei minimi dettagli...

Cavour  : ...il 5 Maggio da Quarto partiranno due vapori il Piemonte ed il Lombardo..Garibaldi avrà tutto il necessario : danaro, vettovaglie, armi.,alleati.!...Sbarcherà a Marsala e qui troverà l’appoggio dei Siciliani...

Mazzini :  ....che siccome ce l’hanno col Re Ferdinando....noi avremo fatto sollevare conto le guarnigioni borboniche di Palermo e di Catania...ci aiuteranno anche i separatisti...

Cavour  : separatisti...? Io sentii chiamarli con un altro nome...

Vittorio : Basta llà neh.....per L’Italia Unita...                           Tutti  : Viva....!!!!

SCENA DECIMA. La spedizione dei Mille....

Sul fondale si avranno delle proiezioni di scene di guerra con bagliori di fiamme....si udranno crepitii di fucileria e colpi di cannone...

Narratore  :.... il giorno 11 maggio del 1860 i due vapori  Piemonte e Lombardo entravano nel porto di Marsala in Sicilia. I mille con Garibaldi sbarcavano praticamente senza trovare la resistenza della scarsa guarnigione borbonica i cui comandanti sono stati comprati dalla Massoneria Siciliana... Nel frattempo la flotta inglese favorevole all’azione dei Garibaldini  blocca al largo l’intervento di due navi da guerra Borboniche..

1° Popolano  :.....iammuninni picciotti...!!...buttamo a mare tutti chisti Realisti  fetusi...!!

2° Popolano  :..Mora Ferdinando..! Viva la Trinacria libera....!!!!

Bixio           :.( con la spada sguainata)..Avanti....Sparate..sparate..e non lasciatene uno vivo..!!!!

C. Abba    :. ( sparando verso nemici asserragliati)....Colonnello Bixio ...i soldati  borbonici  si stanno ritirando verso le campagne...

2° Popolano   :....sissignore...fujono nella piana di Calatafimi...

1° Popolano  :.....a  Calatafimi......a Calatafimi....!!

Bixio    : .....inseguiamoli....e quelli che si arrendono fateli massacrare dalla gente... così che il Mondo sappia  che i Siciliani odiano a morte  i Borboni.....

C. Abba : ...Fuoco..Fuoco..!!! ..la Sicilia liberata  è con noi...Avanti....!

2° Popolano :.(sventolando una bandiera tricolore sabauda)...Jammu ‘nnanzi....!!!...Cu Garibaddo e pe’ Re Vittorio...Sempre Avante......!!!! Avante......!!!!

Narratore  : il 15 maggio I MILLE che nel frattempo sono diventati oltre 20.000 per le annessione dei Siciliani e di molti soldati Piemontesi non in divisa a Calatafimi disperdono  i 2000 regolari dell’eroica guarnigione DuoSiciliana....Il 30 maggio entrano in Palermo dove Garibaldi dichiara di assumere la Dittatura in nome di Re Vittorio Emanuele....Il 20 luglio si arrende Messina.. Ma non tutti i Siciliani appoggiano l’azione dei Mille ...I Paesi che resistono in nome di promesse tradite vengono messi a ferro e fuoco...E’la repressione dei contadini di Randazzo, Racalbuto e di  Bronte ....nel  il giugno 1860......

Bixio       : ( comandando il plotone di esecuzione)...al muro....al muro che non se ne salvi uno di questi animali...!!!

C. Abba   :  Colonnello….ma tra loro ci sono vecchi e donne….

Bixio       : sparate…! I morti di Bronte faranno da esempio a chi sei metterà contro di noi..Fuoco!

Garibaldi legge in proscenio mentre alla sinistra del palco si svolgono le fucilazioni

                

Garibaldi :   (che ha inforcato piccoli occhiali legge da un foglio)                                                

                                                     "Siciliani, Io vi ho guidato una schiera di prodi accorsi all'eroico grido della Sicilia, resto delle battaglie lombarde.
Noi siamo con voi! Non chiediamo altro che la liberazione della nostra terra. Tutti uniti, l'opera sarà facile e breve. All'armi dunque! Chi non impugna un'arma è un codardo e un traditore della Patria.
               Non vale il pretesto della mancanza d'armi. Noi avremo fucili; ma ora un'arma qualunque basta, impugnata dalla destra d'un valoroso.

                            I municipi provvederanno ai bimbi, alle donne, ai vecchi derelitti.
All'armi tutti. La Sicilia insegnerà ancora una volta, come si libera un paese dagli oppressori colla potente volontà d'un popolo unito". (ESCE)

In sottofondo a questo discorso verrà suonato l’Inno di Garibaldi (“ Si scopron tombe si levano i morti....”)

Narratore  : ( entrando) ...Le truppe garibaldine passano sul Continente e risalgono la penisola senza trovare grosse resistenze .. La strada  verso la capitale  del Regno delle due Sicilie è liberata..Il 7 settembre 1860  Garibaldi entra a Napoli mentre Re Francesco II di Borbone che nel frattempo per la morte di Ferdinando  ha assunto la corona, fugge a Gaeta...Liborio Romano già ministro voltagabbana di Ferdinando accoglie l’Eroe Dei Due Mondi a Palazzo Doria d’Angri...

Liborio      : ( cerimonioso )… Generale...a Nome di Napoli e dei Napoletani vi do il benvenuto  e vi  consegno le chiavi della città...

Garibaldi   : Grazie Eccellenza...Io ed i miei Uomini veniamo  a portarvi la libertà, la protezione  di Re Vittorio Emanuele e l’annessione al Regno d’Italia...

Liborio   :..troppo onore.......Guardate ..Guardate Generale questa nostra Città come fa festa nell’accogliervi....Oramai per i Napoletani siete come un Santo......ecco diciamo come San Gennaro...

Si odono dalle finestra aperta  le grida di acclamazione della folla...” Viva Garibaldi!”  ...“Viva l’Italia unita..!”…… “..Viva Re Vittorio Emanuele…..!”

Garibaldi  : .....andiamoci piano con i Santi....io sono solo un soldato...Piuttosto occorre che sia presto organizzato un Governo provvisorio che dia leggi giuste a questa gente..le feste fan presto a finire e tramutarsi in ribellioni...

Liborio       : non si preoccupi....la  città di Napoli è ai vostri piedi....e se qualcuno dovesse sollevare la testa ci penseranno gli Amici degli Amici a tener buono il popolino...

Garibaldi  :  “gli Amici degli Amici..?”.... e chi sono..?

Liborio     :......diciamo gente di rispetto... persone di nostra fiducia che al momento opportuno sapranno con le buone o con le cattive tenere l’ordine...mi spiego...?

Garibaldi  : ....faccia lei....Piuttosto occorrerà che il Regno delle  Due Sicilie venga unito all’Italia per volontà del popolo...

Liborio    :  nel mese di novembre  a Napoli si terrà il Plebiscito...la gente voterà e il risultato,mi creda, non potrà essere quello  che ci aspettiamo....

Garibaldi  : ..... bene...

Liborio : ...vada adesso generale..... vada a godere del suo Trionfo...( Garibaldi si affaccia concedendosi alla folla plaudente)

Bixio       :...( subentrando )...grande uomo..nèvvero...?

Liborio     :......eccezionale...un vero eroe....!

Bixio      : ..ma come tutti gli eroi ha poco senso pratico...ci voglio sempre io dietro a fare in modo che i conti tornino....Dunque..Eccellenza..vi rendete conto che la nostra spedizione ha comportato (accende il sigaro)...oltre alla perdita di tante vite umane..delle forti spese ...Ma cosa è il vile danaro a confronto della Libertà....nèvvero..?

Liborio   :..troppo giusto..

Bixio    :…. ecco perché..dovremo fare in città qualche piccola requisizione ..qualche modesto prelievo ..diciamo così.....per indennizzare Re Vittorio delle grosse somme investite...

Liborio    : ..fate il vostro dovere...                                 ( Restano immobili come statue)

Narratore  : ( entrando)...Il Palazzo Reale fu spogliato di tutto, gli oggetti più preziosi furono spediti a Torino, altri venduti al miglior offerente. L’11 settembre l’oro della Tesoreria dello Stato, patrimonio della Nazione Meridionale ( equivalente a 1670 milioni di euro) e anche i beni personali che il Re aveva lasciato nella Capitale "sdegnando di serbare per me una tavola, in mezzo al naufragio della patria” tutti depositati presso il Banco di Napoli furono requisiti e dichiarati "beni nazionali”.

Cesare Abba : in fondo questo è il destino degli sconfitti....Mah....Cosa successe dopo Napoli..? Politica…..Cose di Politica...Il Cavour,era consapevole che tra le file garibaldine i democratici ed i repubblicani erano decisi a realizzare riforme sociali molto ardite, come l’assegnazione di terre ai combattenti meridionali....... Prospettando lo spettro della formazione di una repubblica mazziniana e anticlericale nell’Italia centro meridionale, fece intervenire l’esercito regolare piemontese, che, al comando dei generali Fanti e Cialdini, penetrò nelle Marche e batté l’esercito papale, che tentava di sbarrargli il passaggio il 18 settembre 1860 a Castelfidardo. Nel frattempo, con la battaglia del Volturno, Garibaldi stroncava un estremo tentativo di riscossa dei borbonici, che erano costretti a rinchiudersi a Gaeta. L'incontro del 26 ottobre, a Teano, tra Garibaldi e Vittorio Emanuele poneva fine alla spedizione di Garibaldi e di fatto assicurava alla dinastia sabauda il Regno delle due Sicilie.

E le truppe garibaldine..? Non furono incorporate nell’esercito regolare, come era stato richiesto..... e il re si rifiutò perfino di passarle in rivista. In conseguenza di questo atteggiamento,Garibaldi, deluso e sdegnato, si ritirò a Caprera.

Buio)

Si ode in sottofondo l’Inno di Mameli

Il 17 marzo 1861 il nuovo Parlamento italiano riunito a Torino poteva ratificare l’avvenuta unificazione, attribuendo a Vittorio Emanuele II il titolo di "re d’Italia"; il 26 marzo il Parlamento approvava un voto solenne che auspicava Roma capitale d’Italia. Il processo risorgimentale e unitario era praticamente compiuto...( Esce-Buio)

SCENA UNDECIMA

L’Aspromonte

Narratore  :... il 27 marzo del 1861 Roma è stata dunque proclamata capitale del Regno d’Italia. Ma Roma rimaneva saldamente nelle mani del Papa Pio IX il quale godeva dell’appoggio Militare di Napoleone III Imperatore di Francia.Re Vittorio Emanuele II non poteva mettersi apertamente in contrasto con la Francia...ma i Liberali e soprattutto i Garibaldini premevano perché Roma fosse strappata al Papa ed annessa con tutto la Stato della Chiesa all’Italia. Garibaldi forma un corpo di spedizione e al grido di “ O Roma o Morte...!!! si muove alla conquista di Roma..Vittorio Emanuele II spaventato dalla possibilità di intervento della Francia e dell’Inghilterra contro il giovane Regno italiano ordina alle truppe regolari di fermare a tutti i costi i garibaldini. Il Generale Piemontese Pallavicini intercetta Garibaldi e i suoi uomini sulle pendici dell’Aspromonte in Calabria ed ordina il fuoco....è il 29 agosto 1863

Sono in scena una diecina di Garibaldini che aspettano nascosti tra gli alberi gli ordini di Garibaldi...Tutti imbracciano un fucile, molti guardano verso di lui...

Voce FC   : ( voce del Generale Pallavicini)Fuoco..Fuoco..!! Disperdete questa marmaglia.... !!!

Bixio        : Generale....hanno aperto un fuoco d’inferno..che facciamo...?...rispondiamo....

Garib        : aspetta Bixio..non possiamo versare il sangue dei nostri fratelli....

Bixio        : fratelli un corno....questi sono amici del Papa dei francesi...

C. Abba  : generale..hanno gia ammazzato cinque dei nostri....non possiamo stare a guardare....

Bixio        : deciditi Giuseppe..se non spariamo, questi vengono su e ci fanno a pezzi....

C. Abba :  .....stiamo facendo la figura delle pecore....

Voce F.C :. ( Pallavicini)..non hanno munizioni .. prendiamo questi Briganti...!!Avanti Savoia...!!!

Bixio       : vengono all’assalto...Giuseppe..dai l’ordine del fuoco..se no lo do io...presto....

Narratore  : quando tutto sembra perduto....dalla collina adiacente il Battaglione dei giovani guidato da Menotti Garibaldi risponde al fuoco...e gli Italiani di Pallavicini vengono ricacciati indietro...La battaglia fratricida infuria....( Esce )

C. Abba : Menotti.. !!!!!.....Menotti li sta sbattendo giù dalla collina....Viva Menotti Garibaldi..!!...Spariamo anche noi...Fuoco....!!

Bixio    : (sparando con la pistola)...ne ha di fegato quel ragazzo...Fuoco su questi Papalini traditori...!!

Garib    :....( sguainando al spada)...non volevo.....giuro davanti a Dio che non volevo versare sangue fraterno...ma le vite di questi ragazzi dipendono da me...non posso farli sterminare come agnelli....Resistete,ragazzi.....Resistete..(poi balzando in piedi)...avanti...O Roma o Morte....!! Ahhh....(cade colpito all’anca )..Avanti....per Roma Capitale..Ahhhh...( una seconda pallottola lo colpito al piede, rotola a terra).....

C.Abba  : ....il Generale è ferito.!!!...Chirurgo..Chirurgo....!!!

Bixio      : ...Giuseppe...( chinandosi su di lui) brutte ferite....Chirurgo...!!! Presto.....!!!

Voci di garibaldini: “Hanno sparato a Garibaldi!”..” Garibaldi è ferito!” “ Garibaldi è morto!”

I Garibaldini sbandano.Entra in scena il Generale Pallavicini in divisa nera da Ufficiale Sabaudo....

Pallavicini  :...arrendetevi Generale Garibaldi......Siete circondati..20.000 soldati di Re Vittorio Emanuele II vi tengono sotto tiro....evitiamo stragi inutili....voi siete ferito e ci sono già più di  trenta dei vostri morti  sul terreno..

Garibaldi :...(tamponandosi le ferite)..fosse dipeso da me,Pallavicini......avrei  evitato anche quelli...Italiani contro italiani....è orribile...assurdo...!

Pallavicini  :... ci sono ragioni di Stato che noi soldati facciamo fatica a comprendere ma a cui dobbiamo ubbidire...

Garib       :   già......Nino...dai l’ordine di resa...

C.Abba       : ....ma Generale..???.....No....!!!

Garibaldi  : .....basta...!...Bixio.....dai l’ordine della resa..!!!!

Pallavicini  :..coloro che getteranno le armi adesso saranno perdonati...per quanto riguarda  voi Generale : siete mio prigioniero.. ! Consegnatemi la  spada e la pistola......!!!

Bixio      : .....come osa....?....vigliacco.....!!

Pallavicini   : ed anche voi siete agli arresti....chiunque dovesse resistere..... sarà fucilato sul posto....

Garib    :   (consegnando la spada ed il cinturone).....ubbidite....Tutti.....!!!

Pallavicini  : ( gridando verso le quinte)....vi eviterò solo le vergogna dei ferri..per il resto sarete un comune prigioniero..

Bixio         :  ....di guerra....

Pallavicini :...no...ho detto un comune prigioniero..Siete irregolari....Briganti....Nessuno vi diede la patente e l’ordine per marciare verso Roma....

Garib  :.. . ( a Bixio mente si avvia sorretto da Abba)..come disse prima costui ?...che ragione era..?

Bixio  : .... Ragion di Stato.....

Garib   :.. ( sputa in terra)......puuuu......!!!!!                    ( Escono)

Narratore : Garibaldi ferito fu rinchiuso nel carcere di Varigliano e poi tradotto a Caprera dove rimase prigioniero per 4 anni....Da questo affronto il Generale non si riprenderà mai maturando il suo profondo disprezzo verso la politica ed i suoi tristi commerci.....

SCENA DODICESIMA

La morte di Garibaldi …è il 2 giugno 1882

La scena riproduce da stanza da letto del Generale già vista all’inizio dell’opera. I personaggi presenti sono i medesimi. Il loro atteggiamento è più compunto perché si avvicina la fine di Garibaldi...Dalla finestra il sole cala immergendosi nel mare turchino (il Generale morirà esattamente alle 18 del 2 giugno 1882)...

In sottofondo dolce dolce il  “ Va Pensiero ” di G.Verdi

Dott Albanese  : adesso basta generale....vi state stancando troppo....

Menotti  : (sollevando lo sguardo dalle memorie che ha scritto sotto dettatura)... il dottore ha ragione,padre ......non dovete affaticarvi oltre...vi fa male...

Garib   :  ( con un sorriso triste)..mi fa  male...? ...Oramai è finita....sto imbarcando per l’ultimo viaggio...coff....coff.... Dottore...dottore... le vedete quelle due capinere sulla finestra...? Quelle sono le anime delle mie bambine morte che vengono a prendermi...

Francesca : ( piangendo)...Generale....! Giuseppe mio..basta..che vi spezzate il cuore...

Garib      :  il cuore mio è già spezzato..Menotti...fammi firmare quel memoriale....

Menotti  :..( accostandogli il plico)...ecco padre....Malvina fa luce...

Malvina :  ( recando un lume)....il mio povero signore...come faremo senza di voi..come...?

Garib.   : ( firmando con fatica).....vedete coff. ..coff...Dottore...questa vecchiaccia...( facendo alla donna una carezza)..questa  vecchia serva sciancata  è di quelli che mi hanno amato veramente..

Francesca  :.. e perché io?....io no..? Tu marito sei stato per me tutto ..la luce..l’aria..la vita stessa...io ero solo una povera governante..e tu... per amore.....ti degnasti di portarmi con te ...di sollevarmi sull’ali della gloria...

Garib     : ....lo so..coff...e mi hai dato tre figli che sono la mia gioia...Questa Dottore è la mia gente.. i miei figli..mia moglie.... i servi fedeli ... i miei cari pastori di Caprera e se me lo consentite anche voi..anche voi che curate questo mio corpo ritorto da tanti anni...solo voi ...solo tutti voi oggi siete  la mia Patria...

Menotti  : ....ma che dite padre.?....voi avete speso una vita  di sangue e di dolore per fare l’Italia...quella è la vostra..quella è la nostra Patria...!!!!

Garib         :. La nostra patria...?!...l’Italia...Quante ferite avete contato sulle mie carni dottore..?

Albanese : beh...adesso..all’impronta...diciamo che ve ne sono abbastanza...forse quattro..no cinque... per  palla di fucile.....e almeno sei o sette di spada o di coltello ...

Garib       : e di queste ferite...la maggior parte me le hanno fatte I Piemontesi...gli Italiani..quelli per i quali ho dato la mia vita ed il mio  sangue... i politici...

Francesca .:. ...carogne senza riconoscenza..gli hanno avvelenato questi ultimi anni di vita...

Menotti   :..i Piemontesi gli spararono addosso persino all’Aspromonte per fermarlo...credevano che con le sue vittorie andasse a formare una Repubblica...

Garib.     : ( gemendo)....in..in..infami..! ...coff..cofff...Menotti...

Menotti  :…. padre....?????

Garib    : io no ho più fiato ....leg..gi...leggi le ultime parole del memoria..le...

Menotti  :..”Ho fatto un sogno                                               ( mente legge riparte il Va pensiero..!)

     Che i preti diventino uomini laboriosi ed onesti...

     Che tutte le cariatidi della monarchia consueti al dolce far niente, pieghino la schiena nel lavoro..

     Non più leggi scritte..Tutti i Dottori dell’Universo meneranno di gomito per vivere...

     Finalmente una trasformazione sociale e la civiltà per  tutti i poveri ...per tutti gli infelici...

     Per tutti la contentezza e la soddisfazione..

     Però...era un sogno...!Io mi svegliai beneficato certamente della visione..,

     ma amareggiato dalla nauseante realtà della Società odierna...

     E cercai quindi addolorato ...

                       ....di ripigliare la strada della isolata e deserta mia dimora.....

               Padre....! ( piange non può più continuare - Albanese gli prende il foglio e continua )

Albanese  : ..quando scriveranno che sono stato un Eroe non credeteci..sono stato solo un Uomo

                 …...un Uomo che ha combattuto per tutta la vita per un ideale...per la  libertà sua e delle Genti che amava...così come dovrebbe fare ogni padre di famiglia..

                  Io ..in piena coscienza ho fatto bene a molti ...ma ho fatto anche tanto male...

                  per ottenere furente i miei scopi.... tante lacrime feci versare..di uomini..di donne di vecchi …..di bambini......

                  Lascio ai miei figli questo rimorso,questo dolore e la mia onestà...che insieme a questa povera casa è tutto ciò che posseggo...

Malvina . :. (indicando il Generale che si solleva a stento) guardate...chiede di parlare..chiede di parlare..

Garib  :  ( con gli ultimi respiri).. …coff…..voglio es..essere..cre...mato ..che le mie carni siano cremate..e le ceneri deposte a Caprera accanto a quelle delle mie fi…figlie...(oramai delira)….A..avanti…Ga..Garibaldini….per l’Italia unita e libera….a..avanti….avanti…

Francesca : (abbracciando il corpo inerte)…Generale..Amore mio…

Menotti  :..Padre..!

Albanese  : ( chiudendogli gli occhi)…addio amico mio..nessuno..nessuno ti scorderà…

Malvina   : ( gli pone tra le mani fredde una rosa rossa)….

Mentre riparte la musica dell’Inno di Mameli sfilano sul palcoscenico tutti gli attori…molti indossano la camicia rossa….altri recano bandiere italiane…L’immagine sul fondale è quella di un mare luminoso e di gabbiani che volano verso la libertà…

        Napoli,21.3.2007                                                 FINE                                        

                                                                                                                                Angelo Rojo Mirisciotti

                 

GARIBALDI4

Di

Angelo Rojo Mirisciotti



           “Si scopron le tombe,

                  Si levano i morti
              i martiri nostri son     

                  tutti risorti!

            Le spade nel pugno,

          gli allori alle chiome,
          la fiamma ed il nome        

                d'Italia nel cor....:
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Napoli,21 marzo 2007

RR &CC