Giochi di morte

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GIOCHI DI MORTE

atto unico

di

Salvatore Macri

Autore Posizione SIAE 184727 - Codice Opera SIAE 904627A

mail: macrisa@libero.it - anno 2012

Personaggi:     (INDIFFERENTEMENTE MASCHILI O FEMMINILI)

·Andrea

·Ariele

·Barnaba

Scena:           Nessuna scenografia, solo una comune con le quinte e fondale di colore nero ed una roccia finta sul fondo scena.

Ariele                       (entra camminando piano; sussurra) Andrea… (si siede di fronte a lui, non troppo vicino)

Andrea                     (alzando piano la testa) Come hai fatto a tornare? Ma non ti hanno…? Com’è andata?

Ariele                       Bene, direi… hanno fatto quello che avevano detto… con una iniezione… non ti spaventare, sono sempre io… sono ancora qui, non so perché mi sia stato dato… e il mal di testa che avevo è passato, mi è rimasto solo una specie d’intontimento.

Andrea                     Allora… ma sei davvero reduce… dall’esecuzione? Dai, non è possibile… secondo me ti hanno dato qualcosa o ti hanno fatto bere! Se lo avessero fatto davvero, non saresti qui!

Ariele                       Non, è non così. E’ proprio tutto finito… ero cosciente, seguivo tutto molto bene, mentre lo facevano, io non pensavo a niente, non c’era il tempo perché le loro azioni erano tutte predisposte… ma neppure avevo voglia di pensare, mancavano le idee dentro di me, solo il vuoto assoluto… e la paura.

Andrea                     E’ sempre così. Dentro siamo sempre vuoti… io lo sono anche adesso. Solo la paura ci tiene compagnia… anzi… solo a me, ormai tu non sai più cosa sia.

Ariele                       Non hai bisogno di niente tu, adesso? Allora ti senti felice!

Andrea                     Vai piano… la felicità è un’altra cosa… sono come fuori di me, l’attesa… mi riempie tutta la testa, non mi fa pensare. Dimmi… fa molto male?

Ariele                       Non so se è uguale per tutti, io… ho forse scansato alcune cose… sentivo solo ondate nel cervello… come se avessi fumato… ondate sempre più intense, che mi sollevavamo e mi facevano oscillare… no, dondolare… e poi ho avvertito che prendevo il ritmo… sai, come quando si canta… è tutto dentro la testa… il corpo si muove da sé, sciogliendosi nella danza senza bisogno di comandi… era anche bello… solo che il mio corpo non danzava, forse… ecco, sentivo che era come… troppo pesante, come incollato sul letto… ma le ondate continuavano ad arrivare… costanti e intense, sempre più frequenti… il mio corpo sempre fermo… e le ondate sempre più forti, mi colpivano e trasportavano sempre più lontano… tanto lontano che a un certo punto sembrava che si stesse rompendo qualcosa… e poi le ondulazioni si sono smorzate e sono cessate. Non avevo più nulla, solo… la mia coscienza.

Andrea                     Hai visto qualcosa… lassù?

Ariele                       E’ un altro mondo, non si sente che trascorre il tempo… è tutto… immutabile. Ma cambia, mentre ti guardi intorno, mentre cerchi di afferrare qualcosa, di capire… senti nuove sensazioni, percepisci che si è piegato un filo d’erba in un lontano prato, oppure chissà dove nasce un bambino… e questo rende tutto completamente diverso, anche se tu diresti che è la stessa cosa… qualunque cosa debba accadere, sai che avrà il tempo per venire… cioè… non so spiegarmi… uniformità… eterna ma mutevole. Sicurezza… stasi assoluta.

Andrea                     Quindi non hai visto… nessuno?

Ariele                       Non come vedevo te… ed anche ora… non ti vedo come ti vedevo… vedo la paura che tu provi… mentre ti copre il busto e la testa… si è incollata a te come muschio su una roccia… e ti soffoca…

Andrea                     Allora non hai visto Dio? Niente giudizio, niente… diavoli?

Ariele                       Il giudizio c’è ed è ancora in corso… ma quel che si deve fare, sento che è solo compito mio… devo rivedere tutta la mia esistenza per capire, ed ho già cominciato, sai? Sono saltati fuori cose enormi… finalmente ho visto quello che prima era vietato, nascosto… non le azioni in sé, ma le conseguenze… ti dico solo questo… tanti fa anni ero molto giovane e giocavo con una lente, al sole… c’erano delle formiche, vicino a me… le puntai addosso il fascio di luce concentrato, per vedere cosa sarebbe successo… ne bruciai diverse, e poi me ne andai, quel gioco mi aveva stufato… lasciando dietro di me morte e desolazione.

Andrea                     Ma erano solo formiche!

Ariele                       La pensavo anch’io così, e avevo dimenticato quell’episodio… ma ora invece, rivedendolo come tanti altri… nella mia nuova veste… ho percepito il dolore, i gemiti delle ferite a morte… le lamentele delle formiche spazzine e… la disperazione delle formiche amiche, scampate per puro caso… che maledicevano la cosa mostruosa che aveva ucciso e che le avrebbe costrette a lavorare di più… per loro non è stato un gioco… ho portato dolore e infelicità a quegli animali. E’ un punto a mio sfavore, di fatto, anche se ero incosciente di quel che facevo. Ma ora i pretesti… non servono più. Non esistono scuse, quando la tua coscienza parla a se stessa… nella solitudine della morte. Dio e i diavoli, se ci sono, non si sono ancora mostrati… sento che devo prima finire il giudizio sul mio comportamento… ed emettere il verdetto finale… poi si daranno le condizioni… sarò completamente cosciente di quel che ho fatto sulla terra, e la mia… essenza sarà matura per accettare quello che decreterò.

Andrea                     Come hai fatto per riavere un corpo? E’ un corpo… vero? Se allungassi la mano… ti potrei toccare?

Ariele                       Io riesco a toccarmi, vedi? Puoi farlo anche tu, se vuoi. E’ uguale… anche se so che il mio vero corpo è ormai freddo… non so questa copia da dove venga, forse… non so, ma il mio desiderio di tornare qui, di rivederti, deve aver causato questo… fenomeno… anche in questo posto così misero. Se vuoi, puoi toccarmi… ma credo che abbracciare un… cadavere che si muove, ti faccia ribrezzo.

Andrea                     Tu ricorderai le cose abbiamo fatto insieme, non ci sono motivi di vergogna o ribrezzo… ma adesso c’è come un’aura attorno a te, ti sento diversamente… un confine indefinibile, creato dalla tua esperienza di morte… che io sento e devo rispettare…

Ariele                       Dopo la mia… esecuzione… ti hanno permesso di dormire o hanno…

Andrea                     No… forse si sono soddisfatti con te… ma tu… ti hanno fatto soffrire?

Ariele                       Mi hanno fatto spogliare e mentre salivo su quel tavolo, mi hanno iniettato di sorpresa quella roba… neppure c’è stato bisogno di legarmi… mi hanno anche fatto vedere la fiala vuota… ridevano di me… è piccola! L’ago è penetrato senza farmi male… poi subito ho sentito voglia di rilassarmi completamente… e sono cominciate le ondate… tutto qui, molto semplice.

Andrea                     E loro che facevano?

Ariele                       Li sentivo che parlottavano nella loro lingua… erano eccitati… spiavano il mio corpo nudo, disteso su quel tavolo… mi palpavano… sentivano la temperatura… uno armeggiava con quel coso che misura la pressione, un altro aveva un’altra siringa in mano… uno mi ha anche baciato a bocca aperta… ma sembrava solo un brutto sogno. Barnaba… dov’è?

Andrea                     Barnaba… poco fa, ha preso quella direzione… non ha aspettato la chiamata…

Ariele                       Ma non era previsto, questo… è cambiato qualcosa nei loro piani?

Andrea                     Qui non ti fanno sapere niente, come il solito. Aspettavo che prendessero me… invece… ma tu adesso… cosa farai?

Ariele                       (sorride e scuote il capo) Hai fretta di sbarazzarti del cadavere? Cinque minuti fa neppure pensavi di rivedermi… ora sembra che non sai cosa fartene di me… lo so, sono ingombrante, adesso… in qualche modo, abbandonerò questo corpo… e ritornerò da dove vengo… no, inutile che cerchi di dire, fare… anch’io avrei fatto questa domanda, se fosse capitato prima a te… non sono qui per fare di nuovo l’amore… volevo solo che tu sapessi… che non ho perso la mia coscienza… i miei ricordi sono intatti, anzi… ricordo molto meglio, adesso… come se fosse caduta una barriera… e non voglio davvero rimanere qui

Andrea                     Per favore, amore, aspetta… io lo dico per te… se venissero quelli, cosa succederebbe? Sarebbero capaci di… prenderti di nuovo… e…

Ariele                       Ma non verranno… ora stanno lavorando su Barnaba… si sentono dominatori… su una creatura che è sotto il loro assoluto dominio… e questo li appaga. E anche se venissero… non mi vedrebbero, avrebbero occhi solo per te. Basterà semplicemente che io mi tolga dalla luce.

Andrea                     Io non vorrei perderti di nuovo…

Ariele                       Ci è stato dato di rincontrarci, anche se c’è un muro tra di noi, ora. Tu devi infrangere quel muro, se mi vuoi… dopo ci incontreremo senza limiti… saremo uniti per sempre.

Andrea                     Quindi ti potrò avere di nuovo… dopo la mia morte?

Ariele                       Quella è l’unica strada.

Andrea                     E sia! Non ho altre speranze che te, pensiamo allo stesso modo, ci siamo amati, abbiamo vissuto dello stesso respiro… cos’è dunque l’ultimo muro? (tende la mano verso Ariele) Lasciati sfiorare la mano… voglio che questa parte di me cominci a rompere l’ultimo diaframma che ci separa… aprirò una breccia, l’allargherò con le unghie e i denti fino a quando passerò oltre con tutto il mio corpo… fonderemo di nuovo le nostre coscienze, potremo affrontare insieme questa nuova esistenza… io ti amo… voglio di nuovo avvertire l’energia dell’amore che mi fluisce dentro e che scorre verso di te, unica direzione possibile… voglio sentire le tue carezze, il tuo respiro che si lega col mio, la tua calda pelle… se prima la paura mi ricopriva… ora è il desiderio che tutto avvenga presto… lascerò le lacrime su questa terra, non voglio più piangere!

Ariele                       (tende la mano e le loro dita si toccano) Amore mio, io non potrò aiutarti… se non con tutto il mio cuore e la mia anima… dopo la mia morte, non ho avuto bisogno di niente, ho vissuto in un’atmosfera ovattata… ma adesso basta… tu hai dato l’addio alle tue lacrime… io negherò spazio al mio processo… per guardare te, per aiutarti… andrò in cerca di Dio, lo strapperò alle sue meditazioni e gli chiederò di agire… e se non lo troverò, cercherò il demonio… o qualcuno che ti prenda da dove sei e ti porti a me!

Andrea                     Non è detto che io debba aspettare che mi chiamino… che mi portino via loro per l’ultimo gioco… ricordi che c’è il recinto elettrificato?

Ariele                       Amore… ma quello… non è come l’iniezione… sarà doloroso… dovrai anche resistere al tuo istinto… possiamo aspettare!

Andrea                     Non voglio! Tu sei qui… e non abbiamo bisogno di Dio né di nessun diavolo, per ricongiungerci! Noi… bastiamo a noi stessi! Farò qualche passo qui fuori… basta andare diritti… un paio di metri… e poi buttarsi in avanti, senza pensare… oltre quella rete c’è un mare di dolcezze eterne, dove troverò te! Tu… non mi abbandonare, vieni con me, tesoro…

Ariele                       Come potrei abbandonarti, tu che sei la luce dei miei occhi, l’essenza del mio spirito… tu che hai preso in mano la mia vita?

Andrea                     Allora… seguimi! E prendi la mia mano… appena sarò oltre quella barriera! (si alza ed esce)

Ariele                       (si alza) Amore mio… sacrifichi te stesso… per me!

(oscillazioni della luce – breve pausa)

                                 Ecco fatto… abbiamo compiuto la missione! Barnaba? Dove sei, amore mio?

Barnaba                   Eccomi… (entra, camminando piano) ero qui dietro, nell’ombra…

Ariele                       Hai sentito tutto? Cosa ne pensi?

Barnaba                   Penso che Andrea sia felice, ora… ma perché non mi dai un bacio?

Ariele                       Allora hai capito… amore mio!(si stringono e si baciano) Finalmente!

Barnaba                   Sì… finalmente possiamo dire di essere indipendenti da tutto… anche se ancora in prigione…

Ariele                       Questa non è una prigione, se ci sei tu… (si scioglie dall’abbraccio e si siede) che bello, poterti baciare ancora, sentire il profumo di te… senza dover guardare prima intorno cento volte, senza doversi sorvegliare in ogni istante… poter dire apertamente che ti amo!

Barnaba                   Anch’io… amore!

Ariele                       Io… ti desidero, ti voglio… ti sento nel mio sangue che urla, che vuole te… non posso più vivere in questo modo… dobbiamo fuggire da qui!

Barnaba                   Ne abbiamo già parlato, tesoro… non si può… e anche se fossimo fuori, avremmo bisogno di tante cose… una casa, vestiti, cibo… in una parola, denaro! E non ne abbiamo… per ora dobbiamo rimanere qui… ma adesso… siamo senza vincoli… e anch’io ti desidero… (si abbracciano) non dovremo più soffocare i nostri gemiti… non dovremo rubare dei baci negli angoli bui… possiamo amarci qui… subito, se vuoi…

Ariele                       Lo voglio… e se quelli verranno… io non risponderò!

Barnaba                   Anch’io farò lo stesso… non ci muoveremo… ci dovranno credere morti entrambi… e anche se non lo credessero, faranno secondo il loro solito… non ci daranno più cibo… forse moriremo d’inedia… o loro se ne andranno, prima…

Ariele                       Morire… davvero… tra le braccia di chi amo… quando il cuore ritorna al suo stanco battito dopo aver volato in fretta sulle cime più alte… e il respiro che si fa quieto, che ritorna a riempire fino in fondo il petto… vorrei morire così… sarebbe come scivolare in un dolce sonno… e non lascerei le tue braccia…

Barnaba                   Questa è la nostra difesa, contro i nemici… non proveremo mai l’amaro della sconfitta, se ce ne andremo così… i perdenti saranno loro!

Ariele                       Che aspettiamo per combattere questa battaglia? (si prendono tra le mani e girano molto lentamente in una sorta di girotondo) Vivremo davvero insieme, lo sai? Continueremo l’esistenza in una dimensione diversa… dove l’unione non è solo esteriore… dove l’amore è contemplare insieme, dove non c’è inganno o solo passione… dove la finzione non esiste… il regno della morte e della verità eterna… mi vengono i brividi di piacere nel pensare che possa esistere una cosa… un mondo tanto bello e diverso… niente violenze, nessun urlo… solo felicità.

Barnaba                   E se invece ci fosse solo il nulla?

Ariele                       Se così fosse… non lo sapremmo mai. Le nostre coscienze si spegnerebbero, e non avremmo rimpianti… ma a me non importa… il nostro amore susciterà uno stato anche nel vuoto assoluto… è una forza che neanche la morte può distruggere… forse rimarremo in solitudine… ma è quel che cerchiamo…

Barnaba                   E allora… non ci rimane che cominciare l’ultimo gioco… lo inizieremo in due e poi si unirà il terzo a giocare con noi… la morte.

(si prendono per le mani e siedono entrambi)

Ariele                       Mi hanno davvero fatto vedere la fiala, sai? Ridevano… pensavano che io provassi terrore… poveri stupidi animali!

Barnaba                   Hanno ancora provato a farti firmare quel foglio?

Ariele                       No, oggi volevano solo divertirsi… erano contenti… avevano già bevuto, e gli ultimi bicchieri li hanno stesi… così nessuno ha potuto fermarmi, quando ho deciso di tornare qui… e risolvere la situazione. Credo che dormiranno ancora per parecchio… abbiamo lunghe ore davanti a noi… da soli…

Barnaba                   Un poco mi dispiace per Andrea… ma di fronte all’amore che provo per te… è niente… voglio usare bene questo tempo… voglio sfinire d’amore il mio corpo, sentire che l’ultima briciola d’energia è andata… vicino a te, soltanto con te.

Ariele                       Come sei dolce, tesoro mio… allora… cominciamo… non abbiamo fretta questa volta… cominciamo a guardarci negli occhi… e a parlare solo con essi…

(mentre i due si avvicinano tra loro, entra Andrea; nel tragitto posa due siringhe cariche sulla roccia)

Andrea                     Parlerete prima con me…

Ariele                       Ma… che cosa…

Barnaba                   Sei un fantasma… sei tornato…

Andrea                     Non sono un fantasma… il caso ha voluto che mentre stavo per raggiungere quella che credevo felicità… ho messo un piede su un ramo secco… si è spezzato, ed ha colpito la rete… causando una scarica… io… ho avuto paura, vedendo come si torceva… un pezzo di legno che sembrava vivo… lo spettacolo era affascinante e non potevo non guardarlo… mentre moriva… consumato dal fuoco… siamo morti insieme. Lui è stato ucciso dalla corrente… io, invece, da quel che ho sentito… tutte le vostre parole. Non cercate di dire che ho capito male… ciascuna di esse confermava la precedente… ho pensato che non era giusto… alla vendetta… alla giustizia divina… anche ai diavoli… se ci sono, nel loro mondo. Ho pensato di farvi morire, come… avevate scelto che morissi io… ma non avrei potuto trascinarvi insieme alla recinzione. Ho pensato di buttarmi lì… e risolvere, finire come quel ramo… ma ormai sarebbe stato solo un suicidio… il desiderio della morte era svanito.

Ariele                       Non volevo la tua infelicità… ti ho voluto bene… ma non ho avuto il coraggio di dirti la verità. Il mio amore adesso… non è più per te. Pensavo che almeno in questo modo… avresti raggiunto la pace.

Barnaba                   Che cosa vuoi fare, adesso? Ora che tutti abbiamo capito come stanno le cose… non si può continuare così!

Andrea                     (si siede vicino a loro) Sono d’accordo. In questo mondo non c’è spazio per tre. Qualcuno deve andare via… in qualche modo. Rimarranno solo due persone… ma c’è anche un’altra soluzione… rimane una persona sola!

Ariele                       E quella saresti tu… quindi il gioco è semplice… noi due contro di te. La morte al centro… indicherà lei chi dovrà morire.

Barnaba                   Come si farebbe a far scegliere alla morte?

Andrea                     Ecco il metodo… quando ho capito che non c’era più nulla da fare… volevo scappare dalla porta e ho controllato di là… con la massima cautela… dormono come ghiri ma c’è sempre quel lucchetto… e la chiave la portano solo quelli che stanno fuori, certo non potevo telefonare per farmi aprire… allora ho visto delle siringhe pronte, su due scatole diverse… volevo usarle per me… ma non sapevo quale fosse quella giusta… non conosco la loro lingua… non so neppure se sono tutte… di veleno o solo di stimolanti, siero… o cos’altro. Le ho messe su quella roccia, lì vicino, le vedete? Sono pronte all’uso, entrambe dello stesso colore… un bel blu…

Barnaba                   Ma io… voglio lottare; non posso accettare supinamente questo! Ariele… io ti amo, e non voglio perderti in un gioco del genere!

Ariele                       Ma non volevamo… andarcene insieme?

Barnaba                   Sì, ma era per scelta e non per imposizione del caso!

Andrea                     Ma tu hai scelto, Barnaba. Se Ariele morisse… per cause naturali o… imposte, tu cosa faresti?

Ariele                       Io… mi dispiacerebbe andare via… in solitudine…

Barnaba                   (si alza) Basta! Ma vi rendete conto di quello che dite? State giocando indegnamente con la morte! Con lei non si può agire in modo così… freddo, disumano! Io non ho paura di morire… per amore… ma non intendo spegnermi con una fiala, con qualcuno che sorveglia la mia agonia per verificare se è autentica!

Andrea                     Siediti, Barnaba… farò io la prima iniezione… in un modo o nell’altro, verificherete se la morte ha scelto me o no… nel primo caso… buona fortuna a voi… ma nel secondo… sarò io a conficcare nella carne di Ariele quell’ago… e lo spingerò con voluttuoso piacere… sei d’accordo, vero… dolcezza mia?

Ariele                       Non è detto che tu prenda la tua vendetta…

Andrea                     Ci proverò. Prima si vedrà se il gioco è a mio favore o no… e poi… se così non fosse… e tu resistessi, sappi che non potrai più dormire, né riposarti… la fiala è veramente piccola… se la morte avrà deciso così, basterà un tuo momento di sfinimento… ed io agirò!

Barnaba                   Ed io?

Andrea                     Non hai scelta… se muore Ariele… tu ti incontrerai con il reticolato… e se non ci volessi andare, ti trascinerò io fino lì… anche se dovessi morire anch’io per questo!

Ariele                       Io… ci sto.

Barnaba                   Io no! Non potete decidere così della mia vita, voi due!

Andrea                     Hai una soluzione migliore?

Barnaba                   Sì… ho capito… che entrambi state giocando con la mia vita… ma è qualcosa che non accetto… da parte tua, che non hai poteri su di me… (rivolgendosi prima ad Andrea poi ad Ariele) ed anche da te che… dicevi di amarmi! Giocate tra voi… io… mi ritiro! (esce correndo)

Ariele                       (si alza e la rincorre, ma quando è a metà strada, le luci si affievoliscono, con un frequenza prima veloce poi più lenta; Ariele si blocca e porta le mani al viso, urlando) No! Che hai fatto… perché… (singhiozza) perché… da dove viene tutto questo… odio…

Andrea                     Questo… ho sognato di rimanere solo con te… l’ho sognato tante volte… ho provato odio per un mio simile… e ciò che volevo mi è stato dato solo adesso… quando ormai sono morto di dentro anch’io…

Ariele                       Anch’io… (raccoglie le due siringhe e va a sedersi vicino ad Andrea) eccole… ti lascio la scelta.

Andrea                     Dammi quella che hai nella destra… la facciamo insieme?

Ariele                       (ridacchiando) In onore dei vecchi tempi? Sì, dai… è originale.

Andrea                     Io… (prende la siringa e la esamina, tenendola in alto) spero che sia quella giusta… se non lo fosse… ne ruberò un’altra… anzi… altre due, così non ci saranno errori.

Ariele                       Io lì dentro non ci vado… quelli mi fanno schifo… se sopravvivo… non mi ucciderò.

Andrea                     Davvero dici che non lo farai?

Ariele                       Se muori tu, la morte avrà scelto e il gioco sarà finito. Tutto finito.

Andrea                     E’ vero… ti sento veramente… razionale in questo momento… nessuno ti potrà costringere a ucciderti… solo loro potranno farti morire… quando e se vorranno… va bene… (le strappa la siringa dall’altra mano e velocemente se le inietta contemporaneamente entrambe) ecco, ora il gioco è finito… (mostra le siringhe ormai vuote)

Ariele                       (inorridisce) Che hai fatto? Non è giusto! Perché anche tu…

Andrea                     (distendendosi) Davvero avevi ragione… sai, viene voglia di distendersi… rilassarsi… te lo avevano detto loro…?

Ariele                       (si alza in piedi) Non è giusto… non è giusto… perché…

Andrea                     (flebilmente) Per amore, tesoro mio… per amore… ti ho voluto regalare la vita… perché il mio amore per te è eterno… amore… come ondeggia tutto… fa venire voglia di cantare… la gioia… lascio qui le mie lacrime… le ondate… amore, ti ho sempre amato…

Ariele                       (si accascia su Andrea, in silenzio)

Fine