GIOVANNA, GIOVANNI E DON GIOVANNI
Scheda copione
Titolo Eventuale titolo |
GIOVANNA, GIOVANNI E DON GIOVANNI |
Autore ed aventi diritto |
Giuliano Angeletti poetangeletti@gmail.com tel. 3317115597 |
Data pubblicazione |
10 .03.2017 |
Anno di stesura |
2017 |
Genere |
Commedia Brillante |
Atti |
1 |
Durata (min) |
60 |
Lingua |
italiano |
Personaggi maschili |
2 |
Personaggi femminili |
3 |
Minimo attori maschili |
2 |
Minimo attrici femminili |
3 |
Premi e riconoscimenti |
|
Depositato S.i.a.e. |
Sezione DOR Numero Posizione SIAE 198563 Codice Opera 928658A |
Reparto proventi : concordato tra gli Aventi Diritto Da effettuarsi dalla SIAE |
100% 100% |
SINOSSI: Giovanni è un seminarista che ormai senza più vocazione decide di comunicare al suo padre spirituale Don Giovanni il suo desiderio di abbandonare gli studi clericali. Giovanna è invece una ragazza in procinto di entrare in un convento perchè sentita chiamata da dio: i due si trovano nel tinello della canonica di Don Giovanni entrambi per un consiglio per intraprendere strade differenti. Giovanna prima di intraprendere i voti , vorrebbe per la prima e l’ultima volta provare “ l’ebbrezza del sesso” e ne parla con il prete e il seminarista il finale sarà divertentissimo, travolgente e inaspettato … buon divertimento
Personaggi:
DON GIOVANNI: parroco di dubbia moralità ( di anni 50 )
GIOVANNI: giovane seminarista in crisi di vocazione (di anni 20)
GIOVANNA: giovane novizia in procinto di prendere i voti (di anni 20)
LETIZIA: parrocchiana e corista della parrocchia di Don Giovanni ( di anni 60)
MADDALENA: nuova corista della parrocchia di Don Giovanni ( di anni 40)
GIOVANNA, GIOVANNI
E DON GIOVANNI
Commedia brillante
di
Giuliano Angeletti
Sezione DOR
Numero Posizione SIAE 198563
Codice Opera 928658A
PERSONAGGI:
GIOVANNA (novizia)
GIOVANNI (seminarista)
DON GIOVANNI ( parroco)
LETIZIA ( responsabile coro parrocchiale)
MADDALENA ( corista )
SCENE: fondo neutro, un tavolo tre sedie, una divano, due uscite una a destra e una a
Sinistra
SCENA PRIMA
GIOVANNI , DON GIOVANNI, LETIZIA
( canonica di Don Giovanni )
( sottofondo musicale canto gregoriano )
( Suonano alla porta)
(Don Giovanni, entra in scena)
DON GIOVANNI: ma chi sarà, ? E poi a quest’ora del pomeriggio, io devo fare il mio riposino: adesso vado a vedere, speriamo solo non si senti male qualche parrocchiano ?
( il parroco va ad aprire )
( vede Giovanni ed è entusiasta)
DON GIOVANNI: sia lodato gesu cristo
GIOVANNI: sempre sia lodato
ad deum qui laetìficat juvetùtem mean ( a dio che alllieti la mia giovinezza)
DON GIOVANNI: caro il mio Giovanni che piacere ho di rivederi, cosa mi racconti di bello dal seminario
GIOVANNI: sono venuto a trovarvi proprio per questo
DON GIOVANNI: ma adesso siediti, tranquillo sul divano,mentre vado a prenderti un gocetto di un vino liquoroso eccezzionale, pensa che me lo ha portato un mio amico Don Felice Pecunia il parroco di Riomaggiore nelle cinque terre
GIOVANNI: allora deve essere proprio speciale
DON GIOVANNI: ma adesso, basta con le formalità: dammi del tu dopo tutto stai diventando un servo del signore anche tu.
GIOVANNI: io insomma
DON GIOVANNI: ne parliamo con calma , lasciami andare in cantina ..
GIOVANNI: vai pure con calma
( Don Giovanni esce di scena)
GIOVANNI: e adesso come faccio a dirli che non me la sento più di andare in seminario: proprio io non me la sento più: i giovani della mia età si divertono.
(pausa)
Io invece relegato qui dentro questa tonaca, anche se adesso l’ho lasciata a casa, ma simbolicamente mi si è incollata addosso
( il ragazzo vede una libreria, e senza nessun interesse guarda i libri esposti, vede una rivista,non proprio religioca“ la sbircia“ ma la rimmette ordinatamente al suo posto, poi da un’occhata allo studio e vede una cyclette )
(entra Don Giovanni con il vino fresco di cantina)
DON GIOVANNI: mio caro Giovanni, vedo che stai vedendo con interesse la cyclette, io tra la bicicicletta e la cycclette cerco sempre dimantenermi in forma ( si tocca la pancia)
GIOVANNI: se non sei in forma tu , ha sempre fatto tanto sport e in più hai un negozio di biciclette
DON GIOVANNI: lo ho ereditato da mio padre, mia sorella non ne ha voluto sapere: abbiamo provato a metterlo in vendita: ma non abbiamo trovato aquirenti o se li abbiamo trovati, ci offrivano una miseria, cosi : ho preferito prendermela a carico io: naturalmente ho dovuto comunicare la mia situazione al vescovo il quale non ha obiettato. ( sorride) così mi ritrovo anche il nomignolo di Don Bicicletta. Ma adesso Giovanni siediti, che parliamo un pochino. Intanto ho trovato anche questi cantuccini.
( i due si siedono e gustano il vino viquoroso e inzuppano nel rosolio i biscotti)
Caro Giovanni, quale buon vento ti ha portato a venirmi a trovare: sono anni che non passi, per non dire secoli: sei venuto a darmi per caso una buona novella
GIOVANNI: lo sai padre, che io per te ho sempre avuto una spiccata fiducia, e anche se noi due non ci frequentiamo più come un tempo, e tu per me sei sempre stato come un mio secondo padre: un padre unico, un padre spirituale a cui un tempo e anche in questo momento io ripongo la mia anima: ricordi Don Giovanni, proprio a te, ho confidato per la prima voltail mio desiderio di entrare in seminario, perchè la chiamata del signore era forte
DON GIOVANNI: si; in effetti tu mi avevi confidato“ la tua vocazione“ ed io per primo ho avuto l’accuratezza di capire che il signore dio onnipotente aveva messo gli occhi su di te e con il suo amore ti aveva guidato verso la santa madre chiesa
GIOVANNI: io sono venuto anche per ringraziarti di questo: il signore è vero che mi aveva chiamato alla sua mensa, ma se non ci fossi stato tu che ha riconosciuto la sua voce io sarei stato una pecorella smarrita
DON GIOVANNI: ( calmo) non mi ringraziare, io ho solo seguito le parole del Signore, è lui che ha scelto la sua strada, non io che sono un misero operaio delle sue messi
GIOVANNI: ed io per tutta la mia vita te ne sarò perennemente grato
DON GIOVANNI: figliolo sei venuto solo per ringraziarmi o per dirmi qualcosa: parla senza remore io sono il tuo padre “ confessore”
GIOVANNI: io sono venuto a trovarti per …
DON GIOVANNI: non dirmi niente, cerco di indovinare: ( pausa) hai superato brillantemente gli esami in seminario
GIOVANNI: ( calmo) gli esami li ho superati benissimo , ma non è proprio questa la causa della mia visita!
DON GIOVANNI: allora è perché presto ti ordinano sacerdote ed entri anche tu nella grande famiglia di dio
GIOVANNI: non proprio questo: il mio problema è !
DON GIOVANNI: lasciami indovinare: fai “ il Sermone “ alla festa della madonna !
GIOVANNI: non proprio
DON GIOVANNI: ( pacato) allora non so proprio che dire, mi arrendo: dimmi tu la buona uova
GIOVANNI: io Don Giovanni, malgrado i miei stuti teologici vadano bene: mi sento confuso, il diavolo tentatore tutti i giorni erode la mia fede verso il signore iddio onnipotente, ed io sono in preda di pensieri malsani. Il signore mi sta abbandonando : sto pensando di lasciare il seminario
DON GIOVANNI: ( si alza dal divano e si avvicina al seminarista che rimane seduto: don Giovanni mette le mani sulla fronte del giovane ) figliolo, quello che tu dici è successo anche a me: perché il demonio non vuole che i giovani diventino pastori d’anime: perché noi siamo eletti da dio
( toglie le mani dalla fronte di Giovanni e torna a sedersi sul divano per niente preoccupato)
GIOVANNI: don Giovanni, ti prego aiutami a scacciare le tentazioni
DON GIOVANNI: vedi figliolo, il signore prima di accoglierti, vuole metterti alla prova. Anch’io in gioventù ho passato i tuoi momenti fatti di dubbi e frustrazioni, anch’io stavo per cedere alle tentazioni del demone “ fattosi donna” ma sono riuscito a trattenermi ed ora sono un uomo “ in grazia di dio”
GIOVANNI: come hai fatto, dimmi ti prego io voglio che mi torni la vocazione
DON GIOVANNI: dimmi quali sono i tuoi sintomi e vedrò di aiutarti
GIOVANNI: ( provato) io Don Giovanni: penso continuamente alle donne , ogni giorno, ogni momento ogni minuto, ogni secondo penso a loro: e continuamente le immagino nude , e la mia voglia di fare l’amore con loro aumenta sempre di più …. Io non ho più vocazione …
DON GIOVANNI: figliolo, non preoccuparti sono cose che succedono: le tentazioni vanno combattute e vinte
GIOVANNI: padre, io devo confessarti una cosa!
DON GIOVANNI: dimmi figliolo
GIOVANNI: io non ho mai fatto l’amore con una donna
DON GIOVANNI: tu stai sposando la chiesa figliolo quella sarà la tua amante e la tua santa madre
GIOVANNI: ma tu Don Giovanni, hai mai fatto l’amore con una donna!
( nel sentire queste parole, il parroco si sente visibilmente a disagio e cerca di sviare il discorso)
DON GIOVANNI: insomma, sono cose che non si dicono ad un vecchio parroco: vuoi sapere come fo hatto per allontanare il demonio e le sue tentazioni
GIOVANNI: si!
( Don Giovanni cambia tono di voce e diventa uno spot pubblicitario)
DON GIOVANNI: parrochi e prelati di tutto il mondo, volete fuggire dal demonio e dal colesterolo e allontanare la pastiglia della pressione :
“ comprate una bicicletta o una cyclette da il premiato negozio “ la Bicicletta “ di Don Giovanni Corsetta negozio storico, per servivi dal 1902 … sconti speciali, per donne inferiori ad anni trenta, prelati, santi e santini …
GIOVANNI: come la bicicletta, contro il demonio!
DON GIOVANNI: si la bicicletta fa bene per il fisico, e come dicono i latini “mente sana in corpore sano” e poi la bicicletta ti stanca ma ti rende felice perché non ti fa pensare a certe cose:e quando non riesco ad andare perché il tempo è proibitivo o il miei doveri pastorali mi portano in altri luoghi allora pedalo con quella cyclette
GIOVANNI: chissà forse provando, riuscirei anch’io a cancellare i cattivi pensieri
DON GIOVANNI: il signore prima del grande passo ha voluto metterti alla prova sta solo a te resistere alle tentazioni del demonio e intraprendere la strada della luce o seguire la tragica strada della perdizione che ti porterà dritto all’inferno
GIOVANNI: allora padre seguirò il tuo consiglio, per allontanare il demonio mi darò al ciclismo
DON GIOVANNI: se vuoi domani fai un salto in negozio, ho dei buoni prodotti da proporti
GIOVANNI: ma il prezzo!
DON GIOVANNI: ho modelli di tutti i prezzi vedrai che ti faccio fare un affare
GIOVANNI: sono nelle tue mani, sei tu l’esperto di biciclette e di ciclismo in generale
DON GIOVANNI: Caro Giovanni, oggi sei arrivato proprio a proposito!
GIOVANNI: a proposito di che cosa!
DON GIOVANNI: oggi viene a trovarmi Giovanna
GIOVANNI:quale Giovanna, ne conosco tante con questo nome!
DON GIOVANNI: Giovanna Persichetti, ti ricordi di lei: era una ragazzina bellina con le treccine
GIOVANNI: si me la ricordo, da bambina però: ora chissà come sarà diventata
( Don Giiorgio, mentre parla mima)
DON GIOVANNI: ora è diventata una giovanottona alta bella cosciona e con due tette così
GIOVANNI: ma Don Giovanni, cosa dici
DON GIOVANNI: ma io lo dicevo così in modo spirituale: assolutamente non carnale.
GIOVANNI: ebbene, cosa vuoi dirmi di lei!
DON GIOVANNI: caro figliolo volevo dirti che la nostra cara Giovannea ha avuto anche lei la chiamata del signore e sta per entrare definitivamente in convento: e siccome siamo alla vigilia del suo diventare sposa del signore, è venuta a salutarmi, a confidarsi e confessarsi.
GIOVANNI: sono proprio contento di rivederla, sapessi che piacere che ho!
DON GIOVANNI: e sapessi che immenso piacere ho io: due vocazioni tra i miei parrocchiani, voi due siete l’orgoglio della parrocchia e del nostro amato vescovo che ogni giorno ed ogni ora ed ogni minuto prega per noi
GIOVANNI : ora pro nobis
( suonano alla porta )
DON GIOVANNI: ( eccitato ) vado subito ad aprire deve essere leì
( va ad aprire la porta ma invece di Suor Giovanna, trova una fedele )
LETIZIA: signor parroco, io sono venuta per parlarvi
DON GIOVANNI: e di cosa mi voleva parlare signora Letizia
LETIZIA: sa che io faccio parte del coro della parrocchia, e sa che con le altre vengo tutte le settimane a pulire la chiesa, perché io son una credente ed anche volontaria: ed io non ho mai mancato un giorno, un solo giorno sia dalle prove del coro che nella pulizia
DON GIOVANNI: si signora Letizia lei è una donna in grazia di dio
LETIZIA: sono contento che lei se ne sia accorto
DON GIOVANNI: io spiritualmente sono molto vicino alle mie pecorelle
LETIZIA: Don Giovanni, si è anche accorto che una giovane del coro viene alle prove in abiti succinti, ed a me questo non mi sembra corretto: perché non sembra un atteggiamento molto congruo nel venire nella casa del signore: lo sa che porta anche le mutandine con il filetto, come le ragazzine lei che tanto ragazzina non è
DON GIOVANNI: ( interessato) porta anche le mutandine con il filetto ? Letizia, ma sa che non so chi è ! dovrei venire a vedere più spesso le prove del coro
LETIZIA: si dovrebbe venire per dire qualche parolina in privato per questa nuova parrocchiana
DON GIOVANNI: una nuova parrocchiana, e io non so niente!
LETIZIA: lei dovrebbe guardarsi più attorno e vedere cosa succede in parrocchia piuttosto che pensare alle biciclette.
DON GIOVANNI: Letizia prenderò in considerazione il suo suggerimento, e immagino solerte come è che mi avrà portato anche il suo numero di telefono per fare in modo che io la redarguisca al più presto
( Letizia porge a Don Giovanni la foto della parrocchiana)
( il prete guarda la foto con aria interessata)
LETIZIA: ho scritto dietro il numero di telefono, la foto l’ho fatta con il cellulare
DON GIOVANNI: il potere della tecnologia
( il prete si mette in tasca la foto )
DON GIOVANNI: domani ci penso io, non si preoccupi Letizia
LETIZIA: ( ravvivandosi i capelli e mandando segnali equivoci) Don Giovanni, ormai è passato tanto tempo!
DON GIOVANNI: (ingenuo) non la capisco signora Letizia
LETIZIA: io , insomma vorrei che dopo tanto tempo, pur sempre rimanendo inalterato il rispetto mi piacerebbe che noi ci dessimo del tu
DON GIOVANNI: se è solo per questo: possiamo veramente darci del tu
LETIZIA: se è per questo, se vuoi Giovanni possiamo fare molto di più, e se mi fai entrare ….
DON GIOVANNI: purtroppo Letizia ora non posso, ho ospiti …
( apre la porta e Letizia vede il seminarista)
Cara Letizia, vede quel giovane, ha sentito la chiamata del signore e presto diventerà sacerdote)
GIOVANNI: ( nel vedere Letizia) buona sera!
LETIZIA: buona sera ( tra se e se) quanto ben di dio sprecato!
DON GIOVANNI: ma Letizia, non si dicono certe cose!
LETIZIA: volevo dire buona serata, e a presto Giuogio
( Letizia esce di scena)
DON GIOVANNI: Giovanni , cosa ne pensi di questa mia parrocchiana
GIOVANNI: a me sembrava molto interessata a te, molto più che alla parrocchiana dai facili costumi
DON GIOVANNI: caro Giovanni, noi abbiamo sposato la chiesa e i piaceri terreni lasciamoli agli uomini
GIOVANNI: caro padre , noi possiamo intensamente amare, ma solo in maniera spirituale
DON GIOVANNI: e in quanto alla parrocchiana, pensa che non ho neppure visto la fotografia, da tanto mi interessa
( tira fuori la foto )
Adesso la vediamo assieme:
( il parroco vede la foto della donna e con aria di falso moralismo la passa a Giovanni)
( Giovanni la guarda intensamente e quasi con adorazione che suscita un lampo di gelosia nei confronti di Don Giovanni)
( Don Giovanni, strappa la foto dalle mani di Giovanni e la nasconde dentro il breviario)
DON GIOVANNI: ( ammonendolo) Giovanni, se vuoi veramente diventare un sacerdote devi fuggire alle tentazioni e questa donna che io vedo come la personificazione della santa vergine tu la vedi come una creatura figlia del diavolo tentatore: e questo non va bene !
GIOVANNI: il mio problema è questo, don Giovanni io penso molto di più alle donne che alle preghiere
DON GIOVANNI: figliolo il signore ti sta mettendo alla prova prima di accoglierti tra i suoi figli prediletti , e il diavolo ne sta approfittando per carpirti l’anima
E allora preghiamo …
( prende il breviario e vede la fotografia)
DON GIOVANNI: ( la tira fuori) però a pensarci bene, questa donna non è poi tanto male …
GIOVANNI:vedo che interessano anche a te le donne
DON GIOVANNI: ma a me solo in maniera spirituale: infatti sto pensando di farle fare la madonna nel presepe vivente
( Giovanni prende la foto)
GIOVANNI: questa donna ha un culo meraviglioso
DON GIOVANNI: ( alterato) Giovanni, cosa dici : noi non dobbiamo neppure pensare a queste cose
GIOVANNI: volevo dire. Facciamo finta di essere due uomini normali
DON GIOVANNI: perché! Noi due non siamo uomini normali!
GIOVANNI: si siamo uomini normali ma abbiamo fatto voto di “ castità”
DON GIOVANNI: ( pacato) in un certo senso: si!
GIOVANNI: non in un certo senso; lo abbiamo fatto e basta
DON GIOVANNI: diciamo che in maniera teorica, lo abbiamo fatto
GIOVANNI: non si tratta né di teoria né di pratica se un uomo è chiamato a fare missione sacerdotale deve prima di tutto dedicarsi unicamente al signore, e quindi fare voto di castità
DON GIOVANNI: va bene facciamo finta di non aver fatto il voto di castità.
GIOVANNI : io non sono ancora sacerdote: quindi posso parlare, però invece della santa madre di dio io le farei fare Maddalena la prostituta
DON GIOVANNI: perché proprio Maddalena
GIOVANNI: ( mostra la foto ) perché si chiama Maddalena Rossi e non mi sembra tanto una donna timorata di dio, io la spoglierei e poi mi tufferei dentro di lei, perché è questo che vuole: almeno una che va in giro vestita così in maniera provocante
DON GIOVANNI: insomma io invece ci farei … ( si blocca ) no basta non si può, è peccato solo a pensare
GIOVANNI: ma si fa così per dire, tanto per passare il tempo!
DON GIOVANNI: allora, sempre facendo così per dire, io la prenderei, così …
GIOVANNI: io invece la prenderei cosi sul tavolo da cucina
( suonano alla porta)
DON GIOVANNI: ( con un sospiro di sollievo) e il signore che ha fatto suonare il campanello per non permetterci di peccare
GIOVANNI: ma proprio adesso : poteva aspettare un altro momento. Sembra che con tutti gli uomini del mondo pensi solo a noi
DON GIOVANNI: non si dice e neppure si deve pensare, dio e in ogni luogo, e sono convinto che adesso ci sta guardando
GIOVANNI: ma si fa così tanto per dire
( suonano alla porta)
SCENA SECONDA
GIOVANNI , GIOVANNA, DON GIOVANNI, LETIZIA
DON GIOVANNI: vengo, un attimo di pazienza Santa Filosofa Benedetta
( il parroco va ad aprire e vede Giovanna vestita da novizia)
DON GIOVANNI: ( molto compiaciuto alla vista della giovane suora) sorella Giovanna, ma quale piacere averla qui con noi , lei la donna più bella del paese, anzi della provincia, ma che dico del creato ora scelta da dio per farne sposa
GIOVANNA: caro Don Giovanni, perché dite queste cose non vere, il signore non vi perdonerà mai le vostre bugie
DON GIOVANNI: invece non solo mi perdonerà perché la mia è solo santa verità, ma se fosse al mio posto spiritualmente, non solo rimarrebbe abbagliato dalla vostra bellezza, ma vi porterebbe con lui in paradiso
GIOVANNA: in paradiso anche se luogo gaudioso, è meglio salirci il più tardi possibile
DON GIOVANNI: in paradiso, ci andremo solo il giorno che il buon dio ci chiamerà che potrebbe essere, oggi, domani o tra cento anni
( fa cenno alla giovane di entrare)
Ma cosa aspetta Sorella Giovanna, entri
GIOVANNA: sia lodato Gesù cristo
DON GIOVANNI: sempre sia lodato
( la ragazza entra ma rimane sorpresa alla vista del giovane seduto sul divano)
DON GIOVANNI: ( fa le presentazioni) Sorella Giovanna, le presento un giovane futuro chiamato dal signore Giovanni, che presto sarà Don Giovanni
GIOVANNI: ( si alza e porge la mano) piacere
( la ragazza stringe la mano al giovane )
GIOVANNA: piacere
DON GIOVANNI: prego si accomodi sorella, intanto le vado a prendere un bicchiere: perché deve assolutamente assaggiare questo biondo e soave passito
( si alza e va a prendere il bicchiere, i due giovani sono visibilmente in imbarazzo)
( il parroco torna con un’altra bottiglia di passito e con altri cantuccini)
GIOVANNA: ( euforica) i cantuccini con il vin santo: ( con un velo di malinconia) anche queste delizie quando sarò in convento diventeranno una rarità
DON GIOVANNI: ma i tuoi piaceri saranno superiori alle perdite: le preghiere ti eleveranno verso il signore
( Giovanna con avidità e freschezza giovanile si getta ridente verso i cantucci)
GIOVANNA : ( particolarmente interessata) Don Giovanni e questo bel giovane chi è?
DONGIOVANNI: ma Giovanna, dove ha la testa: ho fatto prima le presentazioni
GIOVANNI: il mio nome è Giovanni, forse futuro Don, ma per adesso, visto che lei signorina ed io non siamo ancora della nostra santa madre chiesa diamoci del tu
DON GIOVANNI: si diamoci del tu!
GIOVANNA: si per l’ultima volta cerchiamo di vivere in maniera libera e spensierata prima di prendere i voti
( i due giovani parlano tra loro)
GIOVANNI: sai che io mi ricordo di te!
GIOVANNA: di me, ma quando! Io non mi ricordo per niente di te, anzi sono convinta di non averti mai visto: e poi se si avessi visto io non mi dimenticherei certamente di un bel ragazzo come te
GIOVANNI: ( arrossisce timido) mi stai mettendo in imbarazzo
DON GIOVANNI: ( ammonisce) ehh! Ehh! Ehh che il signore vi perdoni
GIOVANNI: il signore adesso perdona, perché non abbiamo ancora preso i voti
( entrambi ridono)
GIOVANNI: ( a Giovanna) magari tra una settimana non perdona più
GIOVANNA: non mi dire niente, sapessi come sono eccitata: la prossima settimana prendo i voti e divento sposa del signore
( euforica)
Ed è una cosa che ho sempre desiderato, fin da piccola : sapessi come ero affascinato da quelle donne misteriose vestite di nero
Io le ammiravo ( pausa) ed ora finalmente diventerò una di loro
(pausa) sai Giovanni che mi cambiano anche il nome e addirittura me lo fanno anche scegliere
Io avrei pensato a Suor Lucia
O Suor Angelica
O Suor Veronica
Ma ci penserò
DON GIOVANNI: suor Angelica, per un angelo come te sarebbe l’ideale
E tu Giovanni, non hai un nome da suggerire
GIOVANNI: una donna così bella, farsi suora poi
GIOVANNA : ( prendendo sotto braccio Giovanni il quale è profondamente a disagio) e tu non sei sprecato a fare il prete
DON GIOVANNI: ( calmo ma fermo) il signore ha voluto cosi!
( suonano alla porta d’ingresso)
DON GIOVANNI: ma cosa vogliono: oggi è proprio la giornata, non ti lasciano in pace neppure un minuto: Santa filosofa benedetta per favore donami la tua calma e la tua pace.
( Don Giovanni va ad aprire)
( i due giovani gesticolano tra loro mimando )
( la signora Letizia è fuori dalla porta che aspetta)
DON GIOVANNI: ( quasi scocciato) in che cosa posso esserle utile signora Letizia
( la signora Letizia è appena stata dal parrucchiere ed ha una nuova acconciatura)
LETIZIA: io sono passata per vedere cosa ne pensava del nuovo repertorio dei canti per la processione del nostro santo protettore, e poi perché volevo confessarmi
DON GIOVANNI: non si preoccupi per i canti lo sa che di lei mi fido
LETIZIA: ma Don Giovanni non dovevamo darci del tu
DON GIOVANNI: è verissimo scusami; sto vivendo un momento particolare chiedo perdono
LETIZIA: ( ammiccante ) sei perdonato, ma adesso fammi entrare …
DON GIOVANNI: non posso, ho ospiti
( cerca di spingerla fuori )
LETIZIA: ( sotto voce e senza farsi notare) fammi entrare o lo dico a mio marito!
DON GIOVANNI: ( accondiscendente) cerchiamo di mantenere la calma e il povero Mario cerca di lasciarlo stare : in questo caso entra pure !
(Letizia entra) ( i giovani sono talmente presi tra loro che quasi la ignorano)
LETIZIA: ma che bella gioventù! ( rivolto verso Giovanni) Io quel bel giovane l’ho visto e conosciuto prima, sbaglio o sta entrando in seminario
GIOVANNI: signora io sono già in seminario.
DON GIOVANNI: si presto Giovanni diventerà Don Giovanni
LETIZIA: e questa bella ragazza
GIOVANNA: ( euforica) io la prossima settimana prendo i voti: entro in un convento di clausura: sapesse signora come sono eccitata : il buon dio mi ha chiamata, ed io ho deciso di seguirlo
LETIZIA: ( tra se e se ) sarebbe meglio che seguisse qualcosa di altro
GIO VANNA: forse signora voleva consigliarmi di fare le mie opere di bene in una sperduta missione africana, sa io ero tentato : ma il richiamo verso la clausura era troppo forte
LETIZIA: ( sarcastica ) forse era meglio che seguiva un altro richiamo
( Giovanni ride , Giovanna si copre il viso pudicamente)
DON GIOVANNI: le vie del signore sono infinite
LETIZIA: ( beffarda) ma tutte portano in un solito punto
DON GIOVANNI: ( ai due ospiti) signori non prestate troppo ascolto a questa signora, è una brava donna e di cuore ma ha un modo di esprimersi poco ortodosso
LETIZIA: ( alterata) come sarebbe a dire: e cosa vuole dire poco ortodosso, e in ogni caso io sono una donna vera e dico “ pane al pane e vino al vino” : a proposito, noi non ci siamo neppure presentati io sono Letizia
GIOVANNA : io Giovanna piacere
( le due si stringono la mano )
GIOVANNI: e io Giovanni
LETIZIA: noi due ci siamo conosciuti prima, ma come si fa a dimenticare un bel giovane come lei
( i due si stringono la mano)
LETIZIA: a fare le presentazioni, doveva pensarci Giovanni, ma il parroco chissà dove ha la testa
DON GIOVANNI: mia cara Letizia cerchiamo di moderare i termini e non alzi la voce noi siamo nella casa del signore
GIOVANNA: ad alzare la voce si fa peccato e la pena è bruciare per l’eternità tra i dannati nell’inferno.
LETIZIA: ( guarda Don Giovanni) se io vado all’inferno, sicuramente qualcuno di voi mi accompagnerà
( Giovanna e Giovanni ridono, Don Giovanni cerca di sviare in discorso)
DON GIOVANNI: ( calmo) signora Letizia, lei dunque era venuta a trovarmi per ?
LETIZIA: tu Giovanni sei di memoria corta, ma per vedere l’ordine dei canti per il coro della chiesa in occasione della processionedel santo.
( Il Parroco si tocca la testa con la mano destra )
DON GIOVANNI: si giusto, che sbadato , me ne ero quasi dimenticato, andiamo nel mio studio: mi dispiace ragazzi devo lasciarvi soli per un attimo,cercherò di fare il più presto possibile
LETIZIA: ( solerte ) si andiamo, ho un mare di impegni anch’io !
DON GIOVANNI: ( a Giovanni) vedi figliolo, quando tu diventerai un sacerdote, dovrai occuparti anche di queste cose e non solo della salvezza delle anime
GIOVANNI: ( annuisce ma con riserva) si Don Giovanni, sempre se un giorno diventerò un sacerdote
GIOVANNA: ( sorridente) Don Giovanni, mettici tutto il tempo che ti serve, noi ti aspettiamo con calma, io poi dovrei parlarti con calma
GIOVANNI: anch’io dovrei parlarti con calma, magari in privato
DON GIOVANNI: ( calmo) vi chiedo scusa, voi due siete venuti a trovarmi per uno scopo ben preciso ma ben diverso l’uno dall’altro: dopo vi prometto che ne parliamo con calme e se avete dei problemi sicuramente mi impegnerò nel’aiutare a risolverle e sarò prodigo nel dispensarvi con buoni consigli
LETIZIA: ( alterata) o Giovanni, andiamo o no : dai che è tardi
DON GIOVANNI: si un attimo, adesso andiamo non avere fretta
LETIZIA: allora Giovanni guardami, non noti niente di nuovo
( Letizia si mette davanti a Giovanni)
DON GIOVANNI: ( calmo) no, mi dispiace io non vedo niente
LETIZIA: sicuro, sicuro!
DON GIOVANNI: ( guarda attentamente ) Letizia mi dispiace io non vedo niente, tu mi sembri uguale a ieri e all’altro ieri
LETIZIA: hai proprio gli occhi foderati di prosciutto , ma non vedi i miei capelli: non sono più neri ma rossi
DON GIOVANNI: ( fa l’atto di scusarsi) verissimo: Letizia ti chiedo scusa: ma come ho fatto a non accorgermene hai i capelli rosso fuoco e stai benissimo, i miei complimenti
LETIZIA: ti ringrazio, sono contento che ti piacciono.
( ai due giovani) e voi cosa ne pensate della mia nuova acconciatura
GIOVANNA: bellissima
GIOVANNI: sublime, la rende ancora più giovane
LETIZIA: ( compiaciuta ) adulatore sono contenta che ti piaccia, ma sono convita che se aumentavo le striature ramate ero ancora più sensuale
GIOVANNA: meglio di così non poteva fare, signora è bellissima
LETIZIA: ma lo sai che io non sono più tanto giovincella
LETIZIA: quanti anni mi dai Giovanna
GIOVANNA: io sui quarantacinque
LETIZIA: ( beffarda ) mia bella ragazza,io ho quasi sessant’anni e non li dimostro, ho due gambe belle tornite, un bel sederone bello sodo e per non parlare delle “ tette “ ancora belle naturali: perché il chirurgo estetico non mi ha ancora toccato . ( verso il parroco) vero Giovanni
DON GIOVANNI: io non so, veramente però posso immaginare
LETIZIA: ( ha fretta ) andiamo che ho fretta ( piano e quasi sussurrando ) voglio anche farti vedere la depilazione che mi ha fatto la mia nuova estetista
( Don Giovanni allarga le mani e gesticola con falso timore e molto imbarazzato)
DON GIOVANNI: ( ai due ragazzi) vi prego di perdonare questa pecorella ormai è diventata con l’età come una bambina
GIOVANNI: ( sorridendo ) capisco, capisco
GIOVANNA: ( sorridendo) è una donna ancora piacente !
LETIZIA: (alterata) come ancora piacente , piacente e basta ! Ricordati o bella che io alla tua età avevo dei “ treni” di spasimanti, e poi io prima di sposarmi ho fatto ogni tipo di esperienze non come te che per paura di farle preferisci andare a rifugiarti in un convento
( Giovanna turbata si copre ilviso)
( Giovanni ride di gusto)
DON GIOVANNI: ( fa da paciere ) Letizia, per favore ! Scusatela per gentilezza … adesso andiamo a vedere la scaletta del coro
LETIZIA: ( non capisce ) ma cosa ho detto di male!
DON GIOVANNI: ( la prende sotto braccio) adesso andiamo
( la prende sotto braccio ed escono di scena )
SCENA TERZA
GIOVANNI , GIOVANNA, DON GIOVANNI
( i due giovani rimangono soli, entrambi sono a disagio)
GIOVANNI: ( timido) ciao !
GIOVANNA: (più spigliata) ciao!
GIOVANNI: anche tu hai avuto la chiamata dal signore
GIOVANNA: io ho avuto la vocazione, fin da quando ero bambina, sai che io alle elementari sapevo tutte le preghiere a memoria, io alle medie sapevo a memoria tutto il rosario, sia in latino che in italiano io sono stata chiamata subito da dio: tu
GIOVANNI: io ho avuto la vocazione solo dopo una grande delusione d’amore
GIOVANNA: io no, ho sempre allontanato con la preghiera ogni tentazione
GIOVANNI: io purtroppo ho sofferto molto
GIOVANNA: la amavi!
GIOVANNI: si tantissimo
GIOVANNA: l’hai amata tanto e poi lei ti ha lasciato:
dimmi perché ti ha lasciato, eri troppo appiccicoso?
GIOVANNI: no!
GIOVANNA: eri troppo geloso, perché sai a volte essere troppo gelosi
GIOVANNA: no !
GIOVANNA: non le davi le attenzioni necessarie: diciamo che la trascuravi!
GIOVANNI: no io l’amavo !
GIOVANNA: allora non so proprio che dirti ! anzi allora direi che tu facevi male l’amore con lei! O forse non lo facevi proprio
( Giovanni perde la flemma)
GIOVANNI: no, assolutamente, no per niente
GIOVANNA: ( calma) Giovanni non c’è bisogno di alterarsi così , per così poco: tu vuoi diventare sacerdote perché hai un problemino, li sotto nel “ pisello”
GIOVANNI: ( calmo ) no non è assolutamente vero ( soffocando il pianto) io quella ragazza l’amavo veramente con tutto il cuore
GIOVANNA: ( premurosa) dai racconta che ti fa bene!
( Giovanna tiene la mano a Giovanni che sentendosi protetto si apre fiducioso)
GIOVANNA: (premurosa) confidati qui sei tra amici
GIOVANNI: devi sapere Giovanna che io amavo con tutto il mio cuore e con tutta la mia anima Sophie, (pausa) ma lei non mi degnava neppure di uno sguardo, ed io soffrivo … soffrivo …
GIOVANNA: ma lei lo sapeva che tu l’amavi, spero tu ti sia almeno dichiarato
GIOVANNI: ( disperato) in maniera esplicita, no: però continuavo a farlo capire: (pausa) ma lei mi faceva soffrire: sentivo il mio cuore lacerarsi … andavo a casa e piangevo: infine non ho più cercato nessuna donna, anzi ho cominciato a stare bene solo incontrandomi con dio e Don Giovanni mi ha aiutato molto nel trovare il mio cammino: cammino che purtroppo ora si sta smarrendo …
GIOVANNA: ( calma) tu tesoro di dio sei ancora vergine, e il signore ti sta mettendo alla prova, perché il tuo verso Sophie è stato solo un amore platonico, un vero amore spirituale
GIOVANNI: tu mi stai dicendo la solita cosa che mi ripete sempre Don Giovanni
GIOVANNA: ( calma ) anch’io sono vergine e mi sono mantenuta vergine perché ho donato tutta la mia purezza al signore a a santa madre chiesa:
(pausa)
I nostri come vedi sono due casi differenti, io sono contenta di diventare suora , tu no, per cui puoi se vuoi fare un passo indietro ed essere magari un buon avvocato o un buon infermiere e farti una famiglia, sono sicuro che saresti un buon padre
GIOVANNI: ( calmo ) ti ringrazio, in effetti era quello che volevo sentirmi dire
( velocemente entra in scena Don Giovanni e di corsa si mette a pedalare con la cyclette )
GIOVANNA: ( curiosa) ma Don Giovanni cosa stai facendo?
DON GIOVANNI: ( ansante ) pedalo fino a stancarmi per allontanare e dimenticare le tentazioni
( fuori campo si sente la voce di Letizia )
LETIZIA: ( voce fuori campo) cosa aspetti, vieni Giovanni voglio farti vedere una “ cosina”
( Don Giovanni scende dalla cyclette )
DON GIOVANNI: signore perdonami ma adesso devo andare
( Don Giovanni esce di scena per raggiungere Letizia)
( Giovanni si alza dal divano dove era seduto con Giovanna e si avvicina alla Cyclette per andare a pedalare )
GIOVANNA: ( ammonendo) ma Giovanni cosa fai ?
GIOVANNI: ( perplesso) vado a pedalare per allontanare il diavolo e le sue tentazioni
GIOVANNA: ( calma) ma sei pazzo: vieni qui vicino a me
( Giovanni titubante si avvicina a Giovanna e si siede vicino a lei)
GIOVANNI: ( a disagio) tu mi turbi Giovanna !
GIOVANNA: ( calma ) ma non ti può turbare una sposa di Dio
GIOVANNI: ( eccitato ) sposa o non sposa sei tanto bella
GIOVANNA: ( compiaciuta ) bella si, ma impossibile, io appartengo a dio!
( entrambi sorridono)
( suonano alla porta )
GIOVANNA: ( sorpresa) e chi sarà mai?
( suonano alla porta)
GIOVANNI: qualcuno deve andare ad aprire
GIOVANNA: (grida) Don Giovanni suonano alla porta
DON GIOVANNI: ( fuori scena) non so, sono impegnato ( si sentono mugolii di piacere ) andate ad aprire voi, io sono impegnato ( si sente ansare)
GIOVANNA: ( ironica) certo che la signora Letizia è proprio un impegno
GIOVANNI: si un impegno molto gravoso
GIOVANNA: è un’anima molto tormentata
( si sentono mugolii di piacere)
GIOVANNI : è dura per Don Giovanni porre fine al suo tormento
( suonano alla porta)
DON GIOVANNI : ( voce fuori campo) cosa aspettate andate ad aprire, ma ricoirdatevi se qualcuno vende qualcosa non fatelo entrare, per il resto vedete voi !
GIOVANNI: ( si alza) allora io vado ad aprire
GIOVANNA: ( nervosa) e dai cosa aspetti!
( Giovanni va ad aprire )
( Giovanni apre la porta e vede Maddalena Rossi )
SCENA QUARTA
GIOVANNI , GIOVANNA, DON GIOVANNI, MADDALENA
( il seminarista vede una giovane donna bionda e molto provocante )
GIOVANNI: ( sorpreso) signora desidera !
MADDALENA: (meravigliata e a disagio) buona sera, io pensavo di trovare un’altra persona
GIOVANNI: immagino che lei cercava Don Giovanni
MADDALENA: ( rassicurata) si cercavo proprio Don Giovanni, io sono una sua devota parrocchiana ?
GIOVANNI: si, prego si accomodi
MADDALENA: ( provocante) allora posso entrare ?
GIOVANNI: ( gentile) si prego
MADDALENA: ( impaziente) io volevo parlare con lui, al limite se non è presente io posso aspettare
GIOVANNI: ( premuroso) cara signora , purtroppo in questo momento il parroco è impegnato , ma appena riesce a liberarsi immagino sarà impaziente di riceverla
( la giovane donna entra in scena)
GIOVANNA: ( fa gli onori di casa) la prego signora entri in pace nella casa del signore
MADDALENA: buona sera, piacere il mio nome è Maddalena
GIOVANNA: piacere Giovanna
GIOVANNI: piacere Giovanni
(beatamente si stringono le mani)
GIOVANNA: ( calma) signora si sieda e si prenda un cantuccino e un goccio di vin santo!
MADDALENA : ( ringrazia) con molto piacere
( Maddalena si china per prendere il biscottino mostrando il seno prosperoso , il giovane seminarista con lo sguardo lo segue mimando)
MADDALENA: ( se ne accorge e se ne compiace) le piacciono le belle cose ragazzo
GIOVANNA: non sono eccessive però, devo ammettere che amche viste da una donna devo ammettere che signora Maddalena lei è veramente una donna bellissima
MADDALENA: ( compiaciuta) il complimento fatto da una donna, e di una donna sincera come lei: mi fa immensamente piacere
GIOVANNA: della mia sincerità non ci sono dubbi: io la prossima settimana prenderò i voti e diventerò in convento una sposa del signore
MADDALENA: (perplessa) io non capisco, anche se non so se con giusta ragione , ma una donna coma lei, bellissima finire in un convento , io proprio
GIOVANNA: ( perplessa ma euforica ) io sono una dona fortunata, il signore mi ha chiamata!
MADDALENA: ( perplessa) ma così sui due piedi!
( pausa)
GIOVANNA: no! Il signore mi ha chiamato molto tempo fa, ed io ho ascoltato la sua voce
MADDALENA: ( perplessa) ma hai avuto, una delusione
GIOVANNA: ( decisa) no ho avuto la sua chiamata
GIOVANNI: è successo come a me, ma io comiuncio ad avere forti dubbi
MADDALENA: per forza un ragazzo bello cosi
GIOVANNI: signora mi mette in imbarazzo
MADDALENA: ( scusandosi) chiedo scusa a tutte e due
GIOVANNI: ( calmo ) lei è la signora Maddalena Rossi , immagino
( nel sentire il suo nome la donna diventa ancora più provocante)
MADDALENA: ( compiaciuta) bel giovane come fai a sapere anche il mio cognome
GIOVANNI: ( galante) non si può non dimenticare la donna più bella di tutta la parrocchia
MADDALENA: ( compiaciuta) ma cosa mi dici mai, io ho la mia età e in parrochia ci sono donne più belle , e sopratutto più giovani di me …
GIOVANNA: la bellezza e il fascino non hanno età
MADDALENA: ( si atteggia ) ma a volte la troppo“ bellezza“ , provoca gelosia e risentimento ed è per questo che nel coro stanno succedendo cose che non mi piacciono, e che ti toccano anche a livello personale
GIOVANNA: ma non è possibile, nel coro della chiesa! Io non ci posso credere
MADDALENA: ( delusa) non essere così ingenua , il mondo purtroppo va così
GIOVANNI: ( timido) io la capisco, la bellezza provoca turbamento e mette a disagio
MADDALENA: ( delusa) io non capisco, non ho fatto niente … io volevo solo cantare in chiesa, ma tanta gente non mi vuole.
(piange)
GIOVANNI: ( l’abbraccia) dai Maddalena non fare così, ci siamo noi: e noi vogliamo aiutarti
( si alza anche Giovanna che va ad abbracciare Maddalena)
GIOVANNA: (premurosa) non piangere: tu sei una donna nata per amare, e tanta gente non lo capisce e nè lo capirà mai
MADDALENA: ( a Giovanna) ma tu tesorino di suora hai mai provato l’amore carnale prima di donare tutta te stessa all’amore sacrale
( Giovanna, nel sentire tutto cio diventa paonazza in volto e facendosi il segno della croce si siede velocemente sul divano)
( Maddalena si libera dall’abbraccio di Giovanni ed è lei ad abbracciare Giovanna, che è come scossa da un tremito, entrambe si siedono sul divano)
( Giovanni , stupito ascolta e come inebetito si siede sulla poltrona rimanendo pur interessato ma estraneo al colloquio a due )
MADDALENA: ( premurosa) bambina mia, non tremare: non preoccuparti, essere vergine non è un reato, non vergognarti: adesso però ascoltami : ( premurosa) ti piacciono gli uomini: ( le accarezza il viso) si e questo l’ho capito da come guardavi Giovanni: lo guardavi negli occhi e in basso, sono convinto anch’io come te che ha un bel „ prodotto“ dentro quelle mutande e quello ti piace come piace a me, e come piace a tutte le donne. Perchè tu sei una donna molto bella che può è ha il diritto di dare e ricevere amore ( sorride) e sono convinto che con qualche ritocchino fai „ sballare „ un sacco di uomini ( ride e anche Giovanna ride) adesso segui il mio nconsiglio , fai del sesso perdi la veginità: e poi vedi, se ti piace non sei fatta per il convento, se non ti piace puoi sempre prendere i voti
GIOVANNA: ( sorridente) mi hai convinto: ma la promessa che ho fatto
MADDALENA: le promesse sono fatte per non essere mantenute
GIOVANNA: ma che figura mi fai fare con la madre superiora
MADDALENA: ma la madre superiora cosa ne sa, basta che non lo racconti
GIOVANNA: ( euforica) si ho capito, in confessione posso dire una mezza verità
MADDALENA: tanto , io sono più che sicura che non tutte le suore del convento sono come te
GIOVANNA: ( euforica) no, in tante lo hanno fatto e sono venute in convento dopo
MADDALENA: al limite vedi , provi e poi decidi
GIOVANNA: come se fosse una prova del signore, ma con chi lo devo fare
( Maddalena si guarda intorno vede Giovanni che distratto ascolta )
MADDALENA: brava ci siamo capiti al volo
(pausa)
( a Giovanni) Giovanni io e Giovanna usciamo un attimo: quando viene Don Giovanni dille in separata sede che è passato Maddalena, ma se fosse in compagnia non dire niente : di solo che Giovanna è uscita per fare compere e ritorna subito…
Mi raccomando … aspettatela …
GIOVANNI: ( calmo ma eccitato) si non preoccuparti, intanto io devo fare un „ discorsetto“ in privato con il mio padre spirituale e mio „ mentore“
(pausa)
Giovanna non preoccuparti, prenditi il tempo che ti serve, noi ti aspettiamo.
(pausa)
( Giovanna e Maddalena escono di scena)
SCENA QUINTA
GIOVANNI , DON GIOVANNI, LETIZIA
GIOVANNI: ( visibilmente eccitato) io no so, non ci resisto più, io non ho più la vocazione … appena arriva il mio „ mentore“ lo devo avvisare, perchè non voglio più diventare Don Giovanni, ma Giovanni. Intanto per togliermi i pensieri impuri mi faccio una pedalata
( Giovanni sale sulla cyclette e pedala a tutta forza)
Dai tentazione… vai via … vai via … vai via …
(pedala fino allo spasimo infine smette)
La tentazione non se ne è andata , e allora tentazione rimani …
( arriva Don Giovanni di corsa con un paio di mutandine da donna in testa e fa cenno a Giovanni di lasciargli il posto, il seminarista scende di corsa e il parroco sale sul mezzo e pedala velocemente)
DON GIOVANNI: ( pedalando sempre con le mutandine in testa) o signore perdonasmi, „ mia culpa, mia culpa, mia grandissima culpa“
GIOVANNI: (interessato si avvicina al parroco) don Giovanni è stata lunga la scelta die sacri inni per il coro, la confessione della signora Letizia
( don Giovanni, continuando a pedalare)
DON GIOVANNI: è stata una confessione, dura … molto dura e faticosa …
( entra in scena Letizia)
LETIZIA: si ma mi aspettavo che fosse più „ dura „ ma bisogna accontentarsi
( pausa)
( vede le mutandine sulla testa del parroco)
ecco le mie mutandine non le trovavo più … don Giovanni noi due ci vediamo domani un’ora prima della messa cantata e mi raccomando , la puntualità ! Buona searata Giovanni , mi raccomando seguite l’esempio del vostro „ mentore“ e sarete per sempre in grazia di dio
GIOVANNI: buona serata Letizia e che la pace sia con voi
LETIZIA: ( soddisfatta) adesso si che con don Giovanni ho finalmente raggiunto la pace ineriore
( Letizia esce di scena)
( don Giovanni scende dalla cyclette e si getta sul divano)
GIOVANNI: mio „ mentore“ Giovanna è uscita un attimo a fare compere vi ha pregato di aspettarla
DON GIOVANNI: si l’attesa è già di per se una pace
GIOVANNI: io nel frattempo vorrei parlarti della mia vocazione che a poco a poco sta scemando
DON GIOVANNI: ( esausto) so che vuoi abbandonare il seminario! Ma fai quello che ritieni giusto, il signore ti mette alla prova, poi sta a te decidere
GIOVANNI: (deluso) ma mi dici così , senza trovare un modo per aiutarmi
DON GIOVANNI: ( esausto) aiutarti: ma hai visto come sono ridotto!
GIOVANNI: si è stata una lunga confessione
DON GIOVANNI: ( ormai rassegnato) beato a te figliolo che andrai in paradiso ( tra se e se) ma come è imbranato questo ragazzo
( suonano alla porta)
GIOVANNI: vado ad aprire
DON GIOVANNI: ( calmo) ma cosa aspetti vai ad aprire
SCENA SESTA
GIOVANNI , GIOVANNA, DON GIOVANNI
( Giovanni va ad aprire)
( entra in scena Giovanna, canticchiando una canzone d’amore attuale , la ragazza entra con con un paio di borse di carta da „ boutique“ piene di sensualissima biancheria intima )
( la giovane donna non è più vestita da novizia ma ha un abbigliamento da ragazza emancipata consona alla sua età)
DON GIOVANNI: ( meravigliato) sorella, perchè questo nuovo abbigliamento non proprio adeguato al ruolo che dio ha scelto per te ?
GIOVANNI: ( sorride) e sì: Giovanna non sembri più una novizia
( Giovanna in questa situazione non è più timida ma spavalda anche a tratti falsamente disinibita)
( la ragazza, getta le borse sul divano e si „ spaparazza „ ridendo )
DON GIOVANNI: ( meravigliato) sono contento per te Giovanna, ma posso sapere sempre se vuoi, la causa di questa improvvisa felicità
GIOVANNA: sono felice perchè ormai mi mancano pochi giorni per diventare finalmente una sposa del signore
( ride)
DON GIOVANNI: sono contento di questa tua felicità
GIOVANNI: Giovanna è felice e presto diventerà sorella
GIOVANNA: si sorella e mi chiamerò suor Maddalena
DON GIOVANNI: come hai cambiato di nuovo nome
GIOVANNA: si però prima di diventare suora voglio provare una cosa nuova , perchè questa nuova esperienza devo farla prima o poi: ( pausa) allora è meglio che la faccio il più presto possibile e prima di prendere i voti : perchè se mi piace!
( tutti e due gli uomini in unisono ) perchè se ti piace ?
GIOVANNA: perchè se quello che farò, mi procurerà piacere io seguirò quella strada: se invece proverò disgusto invece seguirò la strada che mi ha tracciato nostro signore
DON GIOVANNI: ( curioso) Giovanna quale esperienza vorresti fare, prima di prendere i voti
GIOVANNI: (sorridente) se vuoi noi ti possiamo aiutare
GIOVANNA: ( sorridente e premurosa) si ho bisogno del vostro aiuto: perchè per poterla fare ho bisogno di persone , sane dal punto di vista fisico e sopratutto fidate, perchè deve essere un segreto ( a bassa voce) un segreto che deve rimanere tra me e voi due
DON GIOVANNI: io sono un parroco e la mia discrezione è più di una vocazione come il segreto della confessione
GIOVANNI: ed io sto per diventare sacerdote , per cui puoi avere il massimo della fiducia
GIOVANNA: ( raccoglie intorno a se i due uomini abbracciandoli) vedete, io prima di diventare sorella, ho deciso di vivere un’esperienza nuova ( euforica ) mai provata ,ma eccitante!
GIOVANNI: (eccitato a sua volta) eccitante, dai che sono curioso
DON GIOVANNI: io sono disponibile a darti una mano, ma adesso dimmi cosa vuoi e che cosa vuoi che facciamo
GIOVANNA : ( euforica e ad alta voce) io vorrei fare con voi … Sesso sfrenato!
( Don Giovanni rimane allibito )
DON GIOVANNI: ( cerca di calmarla) Giovanna, ti prego ragiona non si può ,tu stai per prendere i voti
GIOVANNI: ( calmo ) ma ragazza mia , non credo che sia etico quello che vuoi fare ( pausa) però io mi adeguo e una mano e un aiuto ad una amica non si può negare
GIOVANNA: ( sorridente ) io ho bisogno di altre cose oltre alla mano
DON GIOVANNI: no, io non posso… io non ci posso stare
GIOVANNI: ci sto io: ( a Don Giovanni) farò anche la tu aparte
( breve pausa)
DON GIOVANNI: ( ha un ripensamento) no io sono il parroco e non posso esimermi dalle mie responsabilità
GIOVANNA: aspettate un attimo che vado a cambiarmi
( Giovanna esce di scena)
DON GIOVANNI: ( prega) o signore, speriamo che si ravveda e ci ripensi
GIOVANNI: (prega) o signore speriamo che non si ravveda e si spogli
( musica sexy)
( Giovanna entra in scena vestita in modo sexy e a passo di danza prende Giovanni e lo porta fuori scena)
( musica sexy)
( Giovanni rientra in scena sconvolto e si getta sfinito sul divano, allora Giovanna prende Don Giovanni e lo porta fuori scena)
( musica sexy)
( Don Giovanni rientra in scena sfinito e si getta sul divano)
( musica sexy)
( Giovanna entra in scena vestita in modo sexy e a passo di danza prende Giovanni e lo porta fuori scena)
GIOVANNA: dai Giovanni animo, ci siamo dimenticati delle posizioni
GIOVANNI: no! basta
( musica sexy)
( Giovanni rientra in scena sconvolto e si getta sfinito sul divano, allora Giovanna prende Don Giovanni e lo porta fuori scena)
DON GIOVANNI: ancora, no !
GIOVANNA: dai voglio sperimentare posizioni nuoive
( musica sexy)
( Don Giovanni rientra in scena sfinito e si getta sul divano)
( musica sexy)
( Giovanna prepara due zabaioni per i suoi amanti)
( Giovanni e Don Giovanni, prendono lo zabaione)
GIOVANNA: ( perplessa) forse mi sa che non basta! Prendete anche doppia porzione di viagra
( la ragazza mette di forza le pastiglie in bocca ai due uomini)
GIOVANNI: ( sfinito) io non ce la faccio più: signore mi hai messo alla prova
GIOVANNA: ma che signore, avanti a fare il vostro dovere
DON GIOVANNI: ( a Giovanna) mia cara io ne ho conosciuto di donne calde ma come te nessuna
( Giovanna sensualmente vogliosa ed eccitata)
GIOVANNA: avanti, bei giovani: adesso andiamo a fare un giochetto a tre
( musica sexy)
( Giovanna prende per mano i due uomini e cerca di portarli fuori scena , quando …)
DON GIOVANNI: Giovanni, in questo momento ho preso la mia più grande decisione: ascoltate
GIOVANNA: ( eccitata) si parla che ho fretta
DON GIOVANNI: ( pausa) io avrei deciso di lasciare l’abito talare e di dedicarmi al negozio di biciclette e vivere una grande storia d’amore con Maddalena la nuova corista, che tra parentesi doveva venire oggi a trovarmi , ma purtroppo non si è vista
GIOVANNA: guarda che è venuta a cercarti ma tu stavi ( sorride ironica) confessando Letizia
GIOVANNI: ( deluso) ma come Don Giovanni, tu lasci la chiesa !
DON GIOVANNI: io si, è un po che non ho più la vocazione
GIOVANNI: tu Don Giovanni hai perso la vocazione, mentre a me che la stavo perdendo è tornata: perchè (pausa)
Non solo continuerò i miei studi in seminario, ma ho deciso di passsare le vacanze in un eremo a pregare , perchè non voglio più essere schiavo del peccato
GIOVANNA: ( perplessa ) e sarebbe?
GIOVANNI: insomma voglio diventare un prete integerrimo, un vero uomo di chiesa
DON GIOVANNI: bene bene,
GIOVANNA: e io ho deciso non diventerò più suora, ma d’ora in poi voglio solo godermi la vita, cominciando da oggi
( canticchiando esce di scena)
GIOVANNI : io allora torno in seminario
DON GIOVANNI: e la bicicletta
GIOVANNI: non mi serve più
DON GIOVANNI: allora buona fortuna Don Giovanni
GIOVANNI: anche a te : per me tu sarai sempre non Giovanni, ma Don Giovanni
DON GIOVANNI: si ma Don Giovanni il grande amatore
( ridendo escono di scena)
SIPARIO