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Giovanni di Giuseppina Cattaneo

AUTRICE

GIUSEPPINA CATTANEO

     

 

POSIZIONE S.I.A.E. N° 193077

http://copioni.dnsalias.org

TITOLO

GIOVANNI

SKETCH

Personaggi

Teresina

Giovanni

Pinuccia

Dottore

Signora con il cagnolino

I SCENA

Teresina, Pinuccia, Giovanni e dottore

DOTTORE. (Entra in scena) eccomi arrivato. Buongiorno.

TERESINA. (Al dottore) mi scusi, ma cosa ci interessa se lui è arrivato. (A Giovanni) a te Giovanni ti interessa se lui è arrivato?

GIOVANNI. A me no.

PINUCCIA. (Guardando il dottore, affascinata) a me interessa se è arrivato.

TERESINA. Pinuccia, tu parla solo quando sei interrogata. Io ti ho interrogata? No! E allora cosa parli?

PINUCCIA. (Sempre attratta dal dottore) a me interessa sempre che lui sia arrivato.

TERESINA. Pinuccia, smetti di sognare, lo sai che gli uomini sono per tutte le donne del mondo tranne che per te.

DOTTORE. Scusate, posso disturbare chiedendovi … (viene interrotto).

TERESINA. No.

DOTTORE. No … cosa?

TERESINA. Non ci può disturbare! Non vede che stiamo chiacchierando fra di noi?

DOTTORE. (Guarda tutti e tre ma nemmeno una mosca vola). Vedo.

TERESINA. Senta lui, non ci prenda per i fornelli, se le dico che stiamo chiacchierando, vuol dire che stiamo chiacchierando. Non è vero Pinuccia?

PINUCCIA. (Senza dire nulla fa si con il capo).

TERESINA. Giovanni …

GIOVANNI. (Senza dire nulla fa si con il capo).

TERESINA. Ha visto che ci ho ragione? (Guardando il dottore con interesse e subito guarda il pubblico. Così per più volte).

DOTTORE. (Fa anche lui ciò che fa Teresa) ora che c’è?

TERESINA. (Al pubblico) ma è proprio un bell’uomo né?! Ha ragione la Pinuccia. L’unica cosa che ha detto giusta dieci anni a questa parte. Ah!!! Se non avessi il mio Giovanni! Giovanni, Giovanni!

PINUCCIA. (Ripete) Giovanni, Giovanni!

TERESINA. Pinuccia tu hai già parlato, ora puoi parlare solo fra un anno! (Al pubblico) Giovanni, Giovanni!

PINUCCIA. (Ripete di nuovo) Giovanni, Giovanni!

TERESINA. Guarda che se non la smetti, ti chiudo la bocca con una bella cerrniera. Giovanni, Giovanni!

GIOVANNI. Sono qui Teresina.

TERESINA. (Guardandolo) lo so anch’io purtroppo che ci sei. Ma tu Giovanni, pensi di morire quando? Ti sei dato una scadenza?

GIOVANNI. Morirò quando il signore vorrà.

TERESINA. (Guardando in alto) Signur, non potresti accelerare i tempi?

DOTTORE. Senta signora, io le volevo chiedere … (viene interrotto).

TERESINA. Non si interrompe quando si parla con … (guarda in alto).

DOTTORE. (Guarda in alto).

PINUCCIA. (Guarda in alto).

GIOVANNI. (Guarda in alto).

DOTTORE. (Guardando in alto) io non vedo nessuno.

TERESINA. Per forza che lui non vede nessuno, è atrio!

PINUCCIA. (Guardando in alto) anch’io non vedo nessuno!

TERESINA. Tu Pinuccia invece, sei cieca dalla nascita.

GIOVANNI. (Guardando in alto) io non vedo nulla.

TERESA. Tu non vedi mai niente Giovanni. E non riesco ancora a capire come hai potuto vedere me quel giorno maledetto! Maledetto quel giorno!

GIOVANNI. (Dice cose indistinguibili).

DOTTORE. (A Teresina) che cosa ha detto?

TERESINA. Cose nostre! Ma a lei cosa ci interessa delle nostre cose?

DOTTORE. Oh, nulla!

TERESINA. E allora! (Al pubblico) né che è un bell’uomo però? Un po’ troppo curioso, ma sempre un bell’uomo. (Con voce dolce) senta bell’uomo, lei sta cercando qualcuno di… piacevole? (Alludendo se stessa).

DOTTORE. Io sto cercando … (viene interrotto).

TERESINA. (Con tono dolce) era ora che si decidesse a parlare. (Al pubblico) è qui da due ore e non ha ancora aperto bocca! Ma che la apri quella bella boccuccia. (Lo guarda) bocca! Solo bocca!

DOTTORE. Infatti, le stavo appunto dicendo che … (viene interrotto).

TERESINA. (Con tono dolce) e ma si sbrighi! Ma sa che lui è proprio lento peggio di una lumaca?

GIOVANNI. Mi hai chiamato Teresina?

TERESINA. No. Tu sei un lumagotto, non una lumaca, Giovanni.

PINUCCIA. E io?

TERESINA. Tu sei … tu sei … meglio che non dica nulla. E’ molto meglio per te sai, Pinuccia?.

DOTTORE. (Intervenendo subito e parlando tutto d’un fiato) io sto cercando la signora che mi ha contattato telefonicamente e che abita al numero … (viene interrotto).  

TERESINA. (Capendo che non ha nessun interesse per lei, dura) ma che fretta che c’ha! Prenda un po’ di fiato!

PINUCCIA. (Con la mano cerca di afferrare qualcosa).

TERESINA. Ma sei scema Pinuccia? Che stai facendo?

PINUCCIA. Sto prendendo il fiato.

TERESINA. Ma io dico che tu non capisci niente! (Al pubblico) è tutta la vita che è così scemata.

GIOVANNI. (A Teresina) ha detto che sta prendendo cosa?

TERESINA. (A Pinuccia) Giovanni chiede che cosa stai prendendo.

PINUCCIA. (A Teresina) digli che sto prendendo il fiato.

TERESINA. (A Giovanni) ha detto che sta prendendo il fiato. (Rendendosi conto di ciò che sta facendo) ma … ma … ditevelo voi due! (Al dottore) lui, vede questi due?

DOTTORE. (Si mette un paio di occhiali).

TERESINA. Li vede bene?

DOTTORE. (Si mette un altro paio di occhiali).

TERESINA. Ecco, è meglio non guardarli perché non capiscono nulla.

DOTTORE. (Si toglie gli occhiali) senta signora … (viene interrotto).

TERESINA. Mi dica, mi dica bell’uomo. (Con voce dolce) lui, come mi trova?

DOTTORE. Prego?

TERESINA. Lui come mi trova?

DOTTORE. Non capisco, signora.

TERESINA. (Al pubblico) ma tutti i rimbambiti capitano a me? (Al dottore leggermente scocciata) le stavo chiedendo se lui mi trova … (dolce) interessante!

DOTTORE. (Meravigliato) lei … lei … lei …

TERESINA. (Contenta di questo cambiamento nel dottore) mi dica, mi dica.

DOTTORE. Lei … lei …

TERESINA. (Felice) si sbrighi però! Io …

DOTTORE. Lei … è in stato interessante?

TERESINA. (Al pubblico) rimbambito. Più rimbambito di così, chi c’è? (Indica Giovanni).

DOTTORE. Senta signora, non mi faccia perdere tempo e mi per favore … (si ferma perché Pinetta si muove).

PINUCCIA. (Si mette a guardare per terra in tutte le direzioni).

TERESINA. Pinuccia, che stai facendo ora?

PINUCCIA. Aiuto il signore.

GIOVANNI. Ti aiuto anch’io Pinuccia (imita Pinuccia).

DOTTORE. (Piano a Teresa) che stanno facendo?

TERESINA. Ah, non lo dica a me che io questi due li conosco appena.

DOTTORE. Come … appena?

TERESINA. Appena! A-p-p-e-n-a. Ma lei lo conosce l’itagliano?

DOTTORE. Si, certo.

TERESINA. Ecco, bravo. Io poco. (A Pinuccia e Giovanni) Pinuccina, Giovannino, che state facendo?

PINUCCIA. Cerco il “tempo” del signore. Quello che tu gli hai fatto perdere.

TERESINA. (Alza gli occhi al cielo) ti prego, prendili con te ora! Tutti e due! Faresti un favore enorme al mondo intero. (Al pubblico) e a me.

DOTTORE. Senta signora, per favore, io sto cercando … (viene interrotto).

TERESINA. (Con voce dolce) me … forse?

DOTTORE. Signora, io sono qui in veste di medico.

TERESINA. (Quasi urlando) Pinucciaa! Oh Pinuccia mia! Non lo sapevo!

PINUCCIA. Cosa, non sapevi?

TERESINA. Non sapevo che stessi così male. Che stessi per morire!

PINUCCIA. (Fa le corna) tiè!  Teresina, io non sto per morire.

TERESINA. (Quasi piangendo) ora come farò a vivere senza di te!

PINUCCIA. (Alzando la voce) Teresina io non sto per morire!

TERESINA. (Smettendo di piangere, seria) tu … non stai per morire! (Piange) ma Pinuccia, perché non devi morire! (Di nuovo seria, a pubblico) ma io dico, come può non morire una come la mia Pinuccia!

DOTTORE. Penso ci sia un equivoco, io non sono qui per la signora visto che … (viene interrotto).

TERESINA. Giovanni?!

PINUCCIA. Giovanni!?

GIOVANNI. Giovanni?!

TERESINA. (Felice, al pubblico) il mio Giovanni è malato!

GIOVANNI. Io … sono malato? Io non sono malato Teresina!

TERESINA. Giovanni! Se il dottore dice che sei malato, vuol dire che sei malato. (Al dottore) anche grave vero? (Subito a Giovanni senza aspettare risposta) anche grave Giovanni. 

GIOVANNI. Ma io … non sento nessun dolore!

TERESINA. È proprio quando non c’è dolore che si è malati gravemente, Giovanni. Come si fa a non sapere queste cose?!

GIOVANNI. Ma io questo dottore non lo … (viene interrotto).

TERESINA. (Alzando la voce) Giovanni, basta! (Al dottore) dottore, vede che la malattia gli sta prendendo la testa!?

DOTTORE. Signora, io non conosco lei e nemmeno loro due. Io sono stato chiamato per visitare Giovanni.

TERESINA. (Al pubblico) oh ma, più scemo di così non si può! (Al dottore) ma non vede che è qui?!

DOTTORE. (Guarda per terra) Giovanni … Giovanni … dove sei?

TERESINA. (Al pubblico) questo è molto più malato del mio Giovanni. Ma molto più malato!

PINUCCIA. (Imita il dottore) Giovanni … Giovanni … dove sei?

TERESINA. (Al pubblico) io qui, sono la più sana!

GIOVANNI. (Al dottore) dottore, io sono qui!

TERESINA. Che tu sia qui, Giovanni, è tutto da dimostrare. Dottore, guardi che il Giovanni è … (viene interrotta).

II SCENA

Teresina, Pinuccia, Giovanni, dottore e signora con cagnolino

SIGNORA. (ENTRANDO IN SCENA CON IN BRACCIO UN CAGNOLINO E PARLANDOGLI) Giovanni, hai la bua vero?

DOTTORE. Giovanni! (Gli va incontro).

TERESINA. Giovanni!?

PINUCCIA. Giovanni?!

GIOVANNI. Giovanni?!

TERESINA. (Al pubblico) Giovanni è … un cane? (Al pubblico cercando di convincerlo che lei sapeva tutto) io lo sapevo che il Giovanni che cercava era un cane. Non ci credete? Voi mi state dicendo che io non lo sapevo che il suo Giovanni era un cane? Io, con un cane di nome Giovanni, ci vivo da sempre! Sappiatelo! (A Giovanni trattandolo come se fosse un cane) andiamo Giovanni. Tacalà! A cuccia Giovanni!

SIPARIO