Giulietta e Romeo 2014

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GIULIETTA E ROMEO 2014

Testo in parte tratto da ÒRomeo e GiuliettaÓdi W. Shakespeare

Personaggi

PRIMO ATTORE 

SECONDO ATTORE 

TERZO ATTORE 

QUARTO ATTORE

NARRATRICE

GREGORIO

ABRAHAM

SANSONE 

BENVOLIO

TEBALDO  

PRINCIPESSA

BALIA 

MADONNA CAPULETI

GIULIETTA

SERVA

PARIDE                                          

ROMEO 

ROMEO MODERNO

GIULIETTA  MODERNA 

FRATE LORENZO

MERCUZIO

SCENA I

 Fondale: strade di Verona

(Un attore seduto.  Altri tre personaggi arrivano :ognuno di loro cerca intorno, come se avesse perso qualcosa.  LÕattore  si alza e va incontro ai tre.)

PRIMO ATTORE Ð (Li guarda, gira loro intorno) Cosa cercate, non cÕ� niente qui. Prati, boschi, fossi e quella capanna di paglia, la mia casa. Mi fanno compagnia gli uccelli del cielo, una volpe e di notte il gracidare delle rane.

SECONDO ATTORE Ð Stavamo inseguendo una storia, ma abbiamo smarrito la strada.

PRIMO ATTORE Ð Una storia, una storia che scappa, questa non lÕho mai sentita!

TERZO ATTORE Ð S“, invece, proprio una storiaÉ una di quelle che mi raccontava mia nonna prima di dormire.

SECONDO ATTORE Ð Mia nonna mi diceva che le storie sono nellÕaria e la fantasia, con una rete invisibile, le cattura e le porta ai bambini e ai grandi.

TERZO ATTORE Ð E a noi che non siamo pi� bambini e non siamo ancora grandi, nessuno regala niente e allora noi una storia la cerchiamo nei campi e sugli alberi.

QUARTO ATTORE Ð ComÕ era bella quella del burattino di legno, Pinocchio!

PRIMO  ATTORE ÐPinocchio É Geppetto É il Grillo Parlante É la Fata Turchina Éma qui siamo proprio allÕasilo. Ve la racconto io una bella storia: tre dei arrivano sulla terra alla ricerca di unÕanima buona É.

QUARTO ATTORE - É incontrano Wang che vende lÕacqua quando piove, pensa che furbiziaÉ e la brava ragazza É come si chiama ?

TERZO ATTORE Р EÕun fiaba cinese: Wang, si chiama lÕacquaiolo e Shen Te la ragazza brava e forse anche bellaÉ

SECONDO ATTORE Ð E poi cÕ� un cugino cattivo e tutti vogliono i soldi É. é vecchia questa storia!

TRE ATTORI IN CORO Ð Sapientona !

TERZO ATTORE Ð LÕ hanno messa in scena proprio qui, prima della guerra, i ragazzi della scuola.

Dai sono stati proprio bravi: alla fine li hanno anche applauditi.

SCENA II

Musica Ò20th century foxÓ

Ancora fondale strade di Verona

NARRATORE ÐDue casate, di pari nobiltˆ, in questa bella Verona Ð dove noi collochiamo la nostra scena Ð per antichi rancori ora prorompono a nuove risse, da cui mani fraterne escono sporche di sangue fraterno.

Una coppia di amanti nati a cattiva stella, tra molte disavventure e casi miserandi, si porteranno con s� Ð venuti a morte Ð lÕodio funesto delle loro famiglie.

La vicenda terribile di questo amore  e il tenace rancore dei loro parenti, che nulla potrˆ estinguere se non la morte di questi figli, sarˆ lÕoggetto del nostro raccontare, oggi, su questa scena: e se vorrete voi  prestare attento orecchio, noi potremo ingegnarci di rimediare, con il nostro impegno, alle manchevolezze del nostro recitare (fa un inchino ed esce).

Musica Ò20th century foxÓ

(Gli attori commentano)

TERZO ATTORE Ð Che storia! Che storia! Risse, sangue, odio, amanti, sfortunati amanti.

PRIMO ATTORE Ð Va bene questa? Sentiamo...

(Entrano Sansone e Gregorio, servi dei Capuleti e Abraham servo dei Montecchi)

SANSONE Ð Pronti, spada alla mano. Attacca; io ti guardo le spalle.

GREGORIO Ð Giˆ, per voltare le tue e tagliar la corda.

(Si rivolgono verso Abraham che in quel momento sta passando)

GREGORIO Ð Io gli do unÕocchiata traversa e la prenda come vuole. (Abraham  se ne accorge)

ABRAHAM Ð Ce lÕavete con me?

GREGORIO Ð Abbiamo sentito il volo di un gufo e lo stavamo cercando.

ABRAHAM Ð Mentite, nessun gufo lascia il suo nido di giorno.

SANSONE Ð Eppure io lÕho visto, aveva gli occhiacci spaventatiÉ non volava, saltellava e sbatteva le ali per la paura.

(Abraham mette mano alla spada)

ABRAHAM Ð Tu menti.

SANSONE Ð Il mio padrone vale quanto il vostro signore.

ABRAHAM -  Ah, credevo di pi�.

GREGORIO Ð La ginocchia ti stanno tremando. Mano alla spada chi � uomo.

(Abraham estrae la spada. Lo stesso fanno Gregorio e Sansone. Si battono.

Entra Benvolio, nipote dei Montecchi, amico di Romeo)

BENVOLIO Ð Fermi lˆ, siete impazziti! Gi� le spade. (Li costringe ad abbassare le spade). Non sapete quello che fate!

(Entra Tebaldo, nipote di Madonna Capuleti)

TEBALDO Ð E che? Snudi la spada contro questi pavidi servi? Voltati, Benvolio, e guarda in faccia la tua morte.

BENVOLIO Ð Io ero qui solo a mettere pace. Rinfodera la tua spada e dammi una mano a spartire questa gente.

TEBALDO Ð Oh, a  mano armata parli tu di pace? Odio questa parola come lÕinferno e i Montecchi, e te. In  guardia, vigliacco!

(Si battono)

Squillo di trombe

(Entra la principessa, tutti i presenti si inchinano)

PRINCIPESSA ÐSudditi ribelli, nemici della pace. Via le spade e ascoltate lÕeditto che lo sdegno detta alla vostra principessa. Giˆ tre risse, tra voi cittadini, per parole al vento di voi, Montecchi e di voi Capuleti, hanno turbato la pace.

Se mai vi accada di turbare ancora  la quiete delle nostre contrade, pagherete con la vostra vita questi attentati alla pace. Per questa volta tornino a casa tutti gli altri; e voi, Capuleti, venite con me. Voi, Montecchi, questo pomeriggio comparirete davanti alla nostra corte nel vecchio castello di Villafranca, per conoscere i nostri provvedimenti. Ora via, tutti a casa Ð ho detto Ð pena la morte.

Squillo di trombe(Escono  tutti)

SCENA III

Cambio fondale a luci accese: casa di Giulietta

(Gli attori commentano)

QUARTO ATTORE Ð Mi piace questa vicenda,  ma erano a Verona e poi ?

TERZO ATTORE ÐMontecchi e Capuleti sono le famiglie in lotta.

SECONDO ATTORE Ð Ma gli amanti dove sono?

(Entrano Madonna Capuleti e la balia)

MADONNA CAPULETI Ð Balia, dovÕ � la mia figliola? Cercala, e dille di venire qui.

BALIA Ð BeÕ, io di venire qui glielÕho giˆ detto. Ehi, agnellina! Ehi, coccinella mia! E dovÕ�, Dio ne guardi, questa bambina? Ehi Giulietta!

(Entra Giulietta)

GIULIETTA Ð Che cÕ�? Chi mi chiama?

BALIA Ð Tua madre.

MADONNA CAPULETI Ð Ecco: si trattaÉ balia, lasciaci sole, ch� dobbiamo parlarci a quattrÕ occhi. Anzi no, torna qui, balia, senti, a pensarci meglio � bene che anche tu sia presente. Tu sai che questa mia figliola � ormai nel fiore dellÕetˆ .

BALIA Ð In coscienza, posso dirvela fino al minuto la sua etˆ.

MADONNA CAPULETI Ð Quattordici anni non li ha ancora.

BALIA Ð Di qui a San Pietro quanto ci corre?

MADONNA CAPULETI Ð Una quindicina di giorni.

BALIA Ð Poco pi�, poco meno, quandÕ � San Pietro, quella notte avrˆ quattordici anni, lo ricordo beneÉ. Era il pi� bel batuffoletto di quanti ne avevo allattato. Potessi vivere tanto da vederla un giorno maritata e morirei contenta!

MADONNA CAPULETI ÐMaritarla: appunto a questo volevo venire. Dimmi, Giulietta mia, sei disposta a maritarti?

GIULIETTA Ð EÕ un onore che non oso nemmeno sognare.

BALIA Ð Un onore. Brava. Se non fossi stata io la tua balia Ð e io sola Ð direi che hai succhiato latte e  giudizio.

MADONNA CAPULETI Ð Bene. E allora pensiamo a queste nozze. Ragazze qui in Verona, pi� giovani di te, degne persone, sono giˆ spose e madri. Il nobile Paride ti ha chiesta in moglie.

BALIA Ð Un uomo quello, bambina mia, che tutto il mondo É insomma un uomo bello come un dio greco.

MADONNA CAPULETI Ð Che ne dici? Potrai amarlo? Lo vedrai questa sera alla festa. Leggerai sul libro aperto del suo viso la simpatia scritta dalla penna della bellezza. Cos“ tu, sposando lui, avrai tutto ci˜ che egli possiede, senza diminuire te stessa.

BALIA Ð Diminuire? Anzi, diventerˆ pi� grossa: le donne ingrassano per colpa degli uomini.

MADONNA CAPULETI Ð Dillo franco, potrai amare Paride?

GIULIETTA Ð Lo guarder˜ con attenzione , per capire se potr˜ amarlo.

(Entra una serva)

SERVA Ð Padrona, gli invitati sono arrivati, la cena � giˆ servita. Tutti chiedono di voi e di vostra figlia. Vi prego: seguitemi subito.

BALIA Ð Il conte Paride ti aspetta, vaÕ figliola e procurati notti felici se vuoi felici giorni.

(Escono)

TERZO  ATTORE Ð Tutto qui, una ragazza che si sposa con un ragazzoÉ il mondo � pieno di queste storie!

PRIMO ATTORE Ð Eh, no É pazienza! (ironico) Non ci sarebbe stato bisogno di fare tanta strada  per una storia cos“, non ci vuole un filo di fantasia.

SECONDO ATTORE Ð E allora lasciate che prosegua....

SCENA IV

Ancora casa di Giulietta

Musica per il ballo mascherato: ÒMinuettoÓBoccherini

(Entrano Romeo e Benvolio. Varie coppie ballano, anche Giulietta e Paride)

ROMEO (guarda incantato  Giulietta) Ð Ella insegna alle fiaccole a brillare. Ha mai amato il mio cuore fino ad ora ? Negatelo, occhi miei, perchŽ non ho mai visto prima tanta bellezza!   

(si avvicina a Giulietta e le prende la mano) Se con un tocco del tutto indegno  ho osato sfiorare questa mano, le mie labbra sono qui pronte a raddolcire il ruvido contatto con un tenero bacio.

GIULIETTA Ð Giovane ospite, voi trattate con troppo severitˆ  la vostra mano. Anche i santi hanno due mani e i pellegrini possono toccarle, palma a palma É � il loro bacio.

ROMEO Ð Non hanno labbra i santi?

GIULIETTA Ð S“, ospite: labbra destinate alla preghiera.

ROMEO Ð E allora facciano le labbra quello che fanno le mani, non ti muovere finchŽ con le mie labbra io abbia tolto il mio peccato. (Le bacia la mano, si guardano a lungo)

 (Entra la balia)

BALIA Ð Vostra madre ha da dirvi una parola, padroncina.

ROMEO Ð Chi � sua madre?

BALIA Ð Diavolo, giovanotto, sua madre � la padrona di casa, qui: una buona e savia e virtuosa signora.

ROMEO Ð EÕ una Capuleti. (Tra sŽ). Ho venduta la mia vita a una nemica.

BENVOLIO Ð Via usciamo. Il meglio della festa lÕabbiamo visto.

ROMEO Ð Ho paura anchÕio. Pi� stiamo e peggio sarˆ per la mia pace.

(Escono)

GIULIETTA Ð Vieni qui, balia. Chi � quel signore?

BALIA Ð Il suo nome � Romeo, ed � un Montecchi. LÕunico figlio del vostro fiero nemico.

GIULIETTA Ð Il mio unico amore sbocciato dal mio unico odio.

                        O ignoto, troppo presto veduto e troppo tardi conosciuto.

                        O prodigiosa alba dÕamore, questa per me, costretta ad amare un odiato nemico.

BALIA Ð Ecco! Ecco! Su, a nanna, a nanna, se ne sono andati tutti.(Escono)

Musica antica: ÒAirÓ Lully

SCENA  V

Cambio scena a luci accese: strade di Verona

QUARTO ATTORE Ð Alt,  un momento, ho capito tutto.

ALTRI ATTORI  - (ridono) Ma vaÉ

QUARTO ATTORE Ð (riepiloga  e, mentre nomina i vari personaggi, questi ritornano in scena , mettendosi in posa e mantenendola) Siamo a Verona ..

Ci sono due famiglie che si odiano: i CAPULETI  e i MONTECCHI. .

GIULIETTA � della famiglia dei CAPULETI e deve sposare PARIDE.

ROMEO � della famiglia dei MONTECCHI e si innamora di GIULIETTA.

GIULIETTA si innamora di ROMEO.

Semplice: GIULIETTA lascia PARIDE (quante volte � successo senza farne una tragedia) e

sposa ROMEO. PARIDE ne trova unÕaltra (con tutte le ragazze che ci sono !). Fine della storia. E

cos“ vissero tutti felici e contenti.

TERZO ATTORE Ð Quante parole per niente.

PRIMO ATTORE Ð Sarebbe come dire che uno della Curva dellÕAtalanta, un terribile ultras..

SECONDO ATTORE Ð ...si mette con una della curva del Brescia..

TERZO ATTORE Ð.. o un Padano di quelli celtici che vanno ai raduni con lÕelmo e con le corna  e  che cresce con la polenta taragna....

QUARTO ATTORE Ð..si fidanza con una del Sud tutta pizza e mozzarellaÉ

SECONDO ATTORE Ð Le due famiglie si vogliono male, proprio male , ma i due figli si innamorano e sboccia un amore senza confini.

QUARTO ATTORE -  Ascoltate, vediamo come � andata.

SCENA  VI

Musica romantica: ÒLove themeÓ Rota

Buio per il cambio di scena: giardino dei Capuleti, una panchina

Luce azzurra per simulare la notte

(Entra Romeo)

ROMEO ÐChe luce irrompe da quella finestra lass�? L“ � lÕoriente.  E Giulietta � il sole. (entra Giulietta) EÕ la mia donna, oh! Il mio amore. Vedi come appoggia la guancia sulla mano? Oh, fossi io il guanto su quella mano e sentire la sua guancia! Ecco: parlaÉ 

GIULIETTA ÐO Romeo, Romeo, perchŽ sei tu Romeo? Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome. EÕ solo il tuo nome che mi � nemico. Tu sei tu, anche senza essere un Montecchi. Cosa � un Montecchi? Non � nŽ una mano, nŽ un piede, nŽ una faccia, nŽ un braccio: nessuna parte di un uomo. E che cosa � un nome? Quella che noi chiamiamo rosa, anche con un altro nome avrebbe il suo soave profumo.

Rinuncia al tuo nome, Romeo, e prendi in cambio tutta me stessa.

ROMEO Ð Ti prendo in parola. Chiamami soltanto amore; e cos“ ribattezzato dÕora innanzi non sar˜ pi� Romeo.

GIULIETTA Ð Ma chi sei tu che protetto dalla notte inciampi nel mio segreto pensiero?

ROMEO Ð Con un nome non so dirti chi sono: odio il nome che ti � nemico.

 GIULIETTA Ð Come, dimmi, e perchŽ sei entrato qui dentro? Sono erti da scalare i muri del giardino. Se qualcuno di casa mia ti scopre, ti uccideranno.

ROMEO Ð Sulle ali leggere dellÕAmore ho scavalcato questi muri. Amore  non teme ostacoli di pietra. Mi nasconde il mantello della notte.

GIULIETTA Ð So bene che una maschera di buio mi copre la faccia altrimenti mi vedresti ora con le guance arrossire per le parole che mi hai sentito dire questa notte... Tu mi ami ? So che mi risponderai di s“ ed io ti prender˜ sulla parola.

ROMEO ÐPiccola, per quella sacra luna lass� che veste dÕargento  le cime degli alberi di questo giardino ti giuroÉ

GIULIETTA Ð Ah, Romeo, non giurare sulla luna, che incostante muta faccia ogni mese! LÕamore tuo potrebbe, come lei, mostrarsi volubile e mutevole.

ROMEO Ð Su cosa vuoi che io giuri ?

GIULIETTA Ð Non giurare!

BALIA Ð (dallÕinterno) Giulietta !

GIULIETTA Ð Due parole, Romeo, e poi davvero buonanotte. Se la tua offerta dÕamore � onesta e la tua intenzione � di sposarmi, tu fammi sapere dove e quando ci sposeremo. Io deporr˜ il mio destino ai tuoi piedi: sarai il mio signore e padrone, e io ti seguir˜ fino in capo al mondo.

BALIA Ð (dallÕinterno) Giulietta !

GIULIETTA Ð Vengo! Ancora buona notte. Lasciarti � un dolore cos“ dolce che direi buonanotte fino a domattina.. (entra nella stanza.)

ROMEO Ð Scenda sui tuoi occhi il sonno, e la quiete nel tuo cuore. Ora andr˜ dal mio padre spirituale, a chiedere il suo aiuto.(Romeo se ne va)  

SCENA VII

Ancora giardino dei Capuleti; una panchina

Ancora luce azzurra per simulare la notte

SECONDO ATTORE Ð Come sono romantici ! Le loro parole sembrano poesie....

TERZO ATTORE Ð Appunto : chi di noi parlerebbe cos“ ? Nessuno ! Ora vi faccio vedere io come sono andate le cose .....

 (grilli)

(Romeo Moderno  entra guardingo e si nasconde dietro la panchina)

GIULIETTA MODERNA Ð (entra parlando con una amica al cellulare) Hai presente la festa che hanno fatto i miei ?............. Lascia perdere che non ti ho invitata..................... Ho incontrato Romeo.................. Come chi � Romeo ? Non lo conosci ? Quel figo del Montecchi! ..........No, per ora abbiamo soltanto parlato..... Eh, qualcosina  in pi�........................... (Romeo di nascosto scrive un messaggio sul cellulare)

Ho capito che � un Montecchi, stai trank !! EÕ che mi piace un botto.......... Ma s“, ma stai scialla.............Mi � arrivato un messaggio, ciao. S“, ciao ciao ciao. (legge ad alta voce il messaggio)   Davvero sono un figo ? Zia, girati.

GIULIETTA M - (si gira e vede Romeo che si � alzato in piedi) WTF ?... Ma da quanto sei qua ? Cosa hai sentito ?

ROMEO M Ð Quello che mi serviva sapere.

GIULIETTA M Ð Hai scavalcato il cancello... abile il ragazzo !

ROMEO M Ð Non � stato bello, diciamocelo.

GIULIETTA M - ....E cosa vuoi ?

ROMEO M Ð Volevo questo ( la bacia )

GIULIETTA  M Ð EÕ tutta la sera.. (viene interrotta)

BALIA Ð (dallÕinterno) Giulietta !

GIULIETTA  M Ð EÕ tutta la sera.. (viene interrotta)

BALIA Ð (dallÕinterno) Giulietta !

GIULIETTA  M Ð EÕ tutta la sera che aspettavo questo momento !

ROMEO M Ð AnchÕio !

GIULIETTA M Ð  Vengo! (esce)

(Romeo la guarda andare via, incantato)

 GIULIETTA M Р (torna) Sposiamoci ! Cos“ i nostri genitori non potranno pi� separarci ! (esce subito)  

 ROMEO M Ð (cade svenuto)

SCENA VIII

Musica antica: ÒAirÓ Lully

Cambio scena al buio: interno di una chiesa

Luce normale

(Romeo segue  frate Lorenzo e gli parla insistentemente)

ROMEO- Te lo dir˜ prima che me lo domandi un'altra volta. Sono stato a una festa in casa del mio nemico, e lˆ sono stato ferito allÕimprovviso da una che io stesso ho ferito. Il rimedio che pu˜ guarire entrambi � il tuo aiuto e la tua sacra medicina.

FRATE LORENZO - Sii chiaro, figliolo mio,una confessione ambigua non pu˜ che avere un ambigua assoluzione..

ROMEO - Allora ti dir˜ chiaramente che il mio cuore ha posto il suo amore nella bella figlia del ricco Capuleti; cos“ come il suo cuore ha posto il suo amore in me.  Ed � tutto combinato fra noi: resta solo da fare ci˜ che spetta a te: celebrare il santo matrimonio.

FRATE LORENZO - Va bene, vieni con me. Per una sola ragione voglio aiutarti: perchŽ questo matrimonio potrebbe far mutare in sincero amore l'odio delle vostre famiglie.

Musica antica: ÒAirÓ Lully

SCENA IX

Cambio scena a luci accese: strada di Verona.

(Mercuzio e Benvolio)

MERCUZIO - Dove diavolo sarˆ questo Romeo?

BENVOLIO - Tebaldo, parente del vecchio Capuleti, ha mandato una lettera a casa di suo padre.

MERCUZIO - Sarˆ una sfida, di certo. (entra la balia)

BALIA - Signori, qualcuno di voi sa dirmi dove posso trovare il giovane Romeo ? (Romeo compare in questo momento)

ROMEO - Posso dirvelo io.

BALIA - Se siete voi Romeo, signore, la mia giovane padrona mi ha mandato a cercarvi. Ma se credete di prenderla in giro, sareste veramente meschino.

ROMEO - Dite alla vostra padrona che trovi, nel pomeriggio,un pretesto per andare da frate Lorenzo a confessarsi. E nella sua Chiesa, sarˆ confessata e maritata.

BALIA - Oggi nel pomeriggio, signore?  Va bene: sarˆ lˆ.

Musica antica: ÒAirÓ Lully

SCENA X

Cambio a luci accese: casa di Giulietta

(La balia ritorna da Giulietta)

GIULIETTA - Dunque, mia buona e dolce balia, che dice il mio amore ?

BALIA - Avete avuto il permesso di andare oggi a confessarvi?

GIULIETTA Ð S“

BALIA - Allora, andate presto da frate Lorenzo. Lˆ c'� un marito che vuole farvi sua sposa. Correte in chiesa! Io vado cenare, e voi correte da frate Lorenzo.

SCENA XI

Musica nuziale: Mendelssohn (continua in sottofondo)

Cambio a luci accese: interno della chiesa

(Frate Lorenzo , Romeo e Giulietta)

FRATE LORENZO - Il cielo sorrida felicemente a questo sacro rito.

ROMEO - E cos“ sia!

FRATE LORENZO  -  Venite, venite con me; faremo in fretta; col vostro permesso, non posso lasciarvi soli, finchŽ la Santa Chiesa non vi abbia uniti in una sola persona.

Musica nuziale(riprende a pieno volume)

SCENA XII 

Cambio a luci accese: strada di Verona

( Benvolio e Mercuzio)

BENVOLIO - Ti prego, caro Mercuzio, con questo caldo � meglio andare a casa; poi,  i Capuleti sono in giro e se dovessimo incontrarli, non potremmo evitare una lite; in queste giornate torride, il sangue s'infuria e ribolle.

MERCUZIO Ð E proprio tu vieni a farmi una predica contro le liti? (entra Tebaldo)

BENVOLIO - Cosa ti avevo detto? Ecco un Capuleti!

TEBALDO - Buongiorno signori; una parola a uno di voi.

MERCUZIO - Soltanto una parola? E con uno solo di noi? Aggiungetevi qualcosa: facciamo una parola e un colpo di spade. (entra Romeo)

TEBALDO - Fatevi da parte, ecco il mio uomo. Romeo, la considerazione che ho per te non trova un modo migliore di esprimersi: tu sei un vigliacco!

ROMEO - Tebaldo, la ragione per la quale ti voglio bene, mi permette di scusare l'offesa violenta del tuo saluto. Non sono un vile, ma lascia perdere.

TEBALDO - Voltati, e mano alla spada.

ROMEO - Ti assicuro che non ti ho mai offeso; e ripeto che ti voglio bene, pi� di quanto tu possa immaginare, anche se ora non ne conosci ancora la ragione. Ma questo ti deve bastare.

MERCUZIO Ð Ah, questa calma disonorevole e ignobile sottomissione! (Sguaina la spada) Tebaldo, acchiappa topi,vuoi fare due salti?

TEBALDO Ð A tua disposizione !(sguaina la spada e duella)

ROMEO - Signori, vergogna: smettete questa rissa. Tebaldo! Mercuzio! Il principe ha severamente proibito le risse nelle vie di Verona. Fermati, Tebaldo! Fermati, caro Mercuzio! (Romeo, per tentare di dividerli, abbraccia Mercuzio, ma Tebaldo passa sotto il braccio di Romeo con la spada e ferisce a morte Mercuzio; Tebaldo fugge)

ROMEO - Sei ferito?

MERCUZIO - Sono ferito! PerchŽ ti sei messo fra noi due? Sono stato colpito sotto il tuo braccio. Maledette le vostre due famiglie! Diventer˜ carne per i vermi.

BENVOLIO - Mercuzio � morto! (Rientra Tebaldo) Ecco di ritorno il maledetto Tebaldo.

ROMEO  - Mercuzio � stato ucciso: a noi Tebaldo! (Si battono, Tebaldo cade ferito a morte)

BENVOLIO - Vattene, Romeo, fuggi! Il principe ti condannerˆ morte, ti prenderanno; vattene, fuggi!

ROMEO Ð Oh, io sono lo zimbello della fortuna! (Fugge)

SCENA XIII 

Musica tragica: ÒRomeo e GiuliettaÓProkoviev

Cambio scena al buio: chiesa

(Romeo ; arriva frate Lorenzo)

ROMEO - Che notizie, padre ? E la sentenza del principe?

FRATE LORENZO - Una sentenza mite � uscita dalle sue labbra: non la tua morte, ma l'esilio.

ROMEO - Ah, l'esilio! Abbi misericordia: preferivo la morte. Ho pi� paura dell'esilio, molto di pi� che della morte.

FRATE LORENZO - Tu sei bandito solo da Verona. Abbi pazienza, il mondo � grande.

ROMEO Ð EÕ una tortura, non una grazia. Il paradiso � qui, dove vive Giulietta. Ogni gatto, ogni cane, ogni piccolo topo, anche lÕessere pi� insignificante pu˜ vivere qui in paradiso, e guardare Giulietta; solo Romeo non pu˜. (si accascia a terra)

 (bussano)

FRATE LORENZO - Chi � che bussa?

BALIA Ð (entra di corsa) O padre santo, ditemi, padre santo, dov'� lo sposo della mia padrona, dov'� Romeo?

FRATE LORENZO Ð EÕ lˆ per terra, ubriaco di lacrime.

BALIA - Oh, � proprio nelle condizioni della mia signora, proprio nell'identico stato! Su, su, soltanto la morte � la fine di ogni cosa.

ROMEO - Parlavi di Giulietta? Che cosa dice?  Non mi ritiene un incallito assassino, ora che ho macchiato l'infanzia della nostra gioia con un sangue che � quasi il suo? E come sta? Cosa dice?

BALIA - Oh, non dice nulla, signore, ma piange e piange. E chiama Tebaldo, e poi invoca il nome di Romeo.

FRATE LORENZO - Su, alzati, ragazzo! La tua Giulietta, per amore della quale tu volevi morire, ora � viva: per questo devi essere felice.

Tebaldo voleva uccidere te, e tu hai ucciso Tebaldo; anche per questo devi essere felice.

La legge che minacciava la morte, ti diventa amica e muta la morte in esilio. Devi essere felice.

Dunque, va' dal tuo amore, come era deciso, vai da lei e confortala; ma non stare lˆ fino allÕalba, perchŽ non potresti pi� allontanarti per fuggire a Mantova. (Romeo si alza)

A Mantova dovrai vivere finchŽ non avremo trovato il momento favorevole per rendere noto il vostro matrimonio e mettere pace tra le vostre famiglie.

SCENA XIV 

Musica romantica: ÒLove themeÓ Rota

Cambio scena al buio: giardino dei Capuleti

Luce azzurra per simulare la notte

(Giulietta e Romeo)

GIULIETTA - Vuoi giˆ andare via? Ancora lontano � il giorno: quello che hai sentito non era l'allodola, era l'usignolo.

ROMEO - Era l'allodola, messaggera dell'alba. Devo andare, per vivere, o restare e morire.

GIULIETTA - Quel chiarore laggi� non � la luce del giorno, dunque rimani ancora.

La luce da azzurra diventa normale

ROMEO - Mi prendano pure, sarˆ certo la morte, ma sono felice, se tu vuoi cos“.

GIULIETTA - Oh no, � giorno, � giorno: dunque, presto, va via! é l'allodola che canta, anche se fuori tono.

BALIA Ð (arriva trafelata) Giulietta! Vostra madre viene qui. Il giorno � spuntato; siate prudente! (esce)

ROMEO - Addio, addio amore mio.

GIULIETTA - Te ne vai dunque cos“, amore mio, mio sposo, mio amico?  Voglio avere tue notizie ogni giorno, ogni ora.

ROMEO Ð Addio! Non perder˜ un'occasione per mandarti i miei saluti, amore.( fugge)

MADONNA CAPULETI ÐTu hai un padre molto affettuoso, bambina mia,  un padre che, per liberarti dal dolore della morte di tuo cugino, ha deciso improvvisamente di regalarti un giorno di felicitˆ, per te  inatteso e da me neppure immaginato.

GIULIETTA - Di che giorno si tratta?

MADONNA CAPULETI - Ecco, bambina mia: la mattina di gioved“ prossimo, il valoroso e nobile gentiluomo conte Paride avrˆ la fortuna di farti sua sposa, nella chiesa di San Pietro.

GIULIETTA - Per la Chiesa di San Pietro, egli non farˆ di me la sua sposa felice!

MADONNA CAPULETI Ð Tieni pronte per gioved“ le tue gambette per andare con Paride alla chiesa di San Pietro, se no ti ci trasciner˜ sopra un carretto!

GIULIETTA Ð Buona madre, vi supplico in ginocchio: non fatelo!

MADONNA CAPULETI Ð Ribelle sciagurata! Sai cosa ti dico: o gioved“ andrai in chiesa, o non guardarmi mai pi� in faccia. Non parlare, non replicare, non rispondere !

GIULIETTA Ð (scoppia in un pianto fragoroso)

SCENA XV 

Cambio a luci accese: chiesa

(Frate Lorenzo consola Giulietta)

FRATE LORENZO Ð Ah Giulietta! Sono giˆ informato della tua angoscia: ed � un tormento che mi strugge lÕanima.  So che gioved“ prossimo dovrai sposare il conte Paride.

GIULIETTA Ð Dio ha congiunto il mio cuore con il cuore di Romeo e tu le nostre mani. Se con la tua  esperienza non troverai rimedio per me, sono pronta a  morire.

FRATE LORENZO Ð Calma, figliuola, intravedo un barlume di speranza. Se hai coraggio ti dar˜ io il rimedio.

GIULIETTA Ð Ah, dimmi di gettarmi dai merli di quella torre laggi�, piuttosto che sposare il conte Paride; o di chiudermi in una tana di serpenti É io lo far˜, senza paura nŽ esitazione, per conservarmi sposa senza macchia del mio dolce amore.

FRATE LORENZO Ð Allora ascolta: vaÕ a casa, mostrati allegra, e accetta di sposare il conte. Domani notte procura di essere sola. Eccoti questa fiala: quando ti sarai messa a letto, bevine il liquore:  sentirai subito il sangue scorrere freddo nelle tue vene, il polso arresterˆ il suo battito e non ci sarˆ pi� calore nŽ respiro a rivelare la vita in te.

Resterai in questo stato simile alla morte per quarantadue ore e dopo ti sveglierai come da un sonno tranquillo.

Dunque, quando lo sposo verrˆ al mattino per farti alzare dal letto, ti crederˆ morta. Secondo l'usanza del nostro paese, ti metteranno in una bara scoperta, vestita con gli abiti pi� belli; sarai portata nell'antica cripta dove sono sepolti tutti  i Capuleti.

Intanto, mander˜ Frate Giovanni con una lettera ad avvisare Romeo del nostro progetto.

GIULIETTA - Dammi, io non ho paura. Addio, padre.

SCENA XVI 

Galoppo di cavallo

Cambio a luci accese: una strada (di Mantova)

(Benvolio raggiunge Romeo)

ROMEO Ð Notizie da Verona ! Come sta la mia Giulietta? Rispondi subito, perchŽ nulla va male se Giulietta sta bene.

BENVOLIO Ð Allora Giulietta sta bene, e nulla pu˜ andare male..... (indugia) Il suo corpo riposa nella tomba dei Capuleti e la sua anima � con gli angeli. Perdonami, Romeo, tu mi hai chiesto di portarti notizie.

ROMEO Ð Oh, sciagura! E allora vi sfido, o stelle !Partir˜ stanotte. Vai, prendi i cavalli (Benvolio esce) Giulietta, stanotte dormir˜ con te. Sarˆ facile procurarmi del veleno con il denaro...

SCENA XVII 

Campane che suonano a morto

Cambio al buio:interno della chiesa; Giulietta stesa sul sepolcro.

ROMEO - O mio amore, mia sposa! La morte, che ha giˆ succhiato il miele del tuo respiro, nulla ha potuto sulla tua bellezza. Ancora non lÕha sconfitta. Occhi, guardatela un'ultima volta, braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio, labbra, porta del respiro, con un puro bacio suggellate un patto senza tempo con la morte. Bevo allÕamor mio! (beve il veleno e muore)

(arriva di corsa frate Lorenzo e nello stesso tempo Giulietta apre gli occhi)

GIULIETTA - O frate consolatore, dov'� il mio Romeo? Ricordo bene che avrei dovuto svegliarmi qui. Dov'� il mio Romeo ?

FRATE LORENZO - Vieni, vieni via! Il tuo sposo morto si trova al tuo fianco...

GIULIETTA Ð (abbraccia Romeo) Vattene, io non ti seguir˜. (frate Lorenzo esce)

GIULIETTA - Oh, egoista! Hai bevuto tutto il veleno e non ne hai lasciato una goccia per me. Ora ti bacer˜: forse un po' di veleno � rimasto sulle tue labbra (si sente rumore all'esterno: arriva gente) Arriva gente.. Devo fare presto. Ecco, caro pugnale, arrugginisci nel mio cuore e fammi morire. (si uccide; entrano di corsa i Capuleti, i Montecchi e la  Principessa;  guardano allibiti )

PRINCIPESSA Ð Capuleti ! Montecchi ! Ecco quale punizione � scesa sul vostro odio: il Cielo ha ucciso i vostri figli con lÕamore ! Siamo tutti puniti !

Questo giorno porta con sŽ una grigia pace: non vi fu storia pi� pietosa di quella di Giulietta e del suo Romeo.

TERZO ATTORE Ð No, fermi! Non pu˜ finire cos“!

(fermo immagine sulla scena)

SECONDO ATTORE ÐMa perchŽ le grandi storie dÕamore finiscono sempre tragicamente ?

QUARTO ATTORE Ð Io lÕavevo detto subito che le cose potevano andare in un altro modo, ma voi no, che non mi avete ascoltato!

PRIMO ATTORE Ð Tanto si sa che non esistono grandi storie dÕamore.

QUARTO ATTORE Ð Non � vero, esistono! Ma sono brevi.

TERZO ATTORE Ð Ragazzi, qui bisogna fare qualcosa... (si mettono a parlare fra loro)

Rumore di riavvolgimento di pellicola.

 ( gli attori del testo classico escono tutti camminando allÕindietro;poi i quattro attori si fanno dei cenni dÕintesa ed effettuano il cambio scena)

SCENA XVIII

Cambio a luci accese: giardino dei Capuleti e panchina.

Musica scatenata: ÒStereo love italianaÓ

(entra Giulietta M, poi si mette le cuffie e la musica smette ;sta  di spalle al pubblico , tenendo per˜ il ritmo con piccoli gesti)

Musica scatenata: Flo-rida  ( entra Romeo M., con circospezione)

ROMEO M Ð (le parla, lei non lo sente e non lo vede) Giulietta, amore mio, Lorenzo mi ha scritto che mi hai dato appuntamento qui per poterci vedere di nascosto dai nostri genitori... (si accorge che lei ha le cuffie e non pu˜ sentirlo, allora voltato verso il pubblico le fa la sua dichiarazione dÕamore) 

Ogni tanto sento il tuo profumo per strada divento matto, inizio a guardarmi in giro e quando realizzo che non ci sei, mi sento triste, perchŽ mi manca la mia piccola!

Piccola, mi fai sentire vivo!

Da quando ti ho incontrato la mia vita � cambiata, perchŽ mi sono innamorato....... sei l'unica ragazza a cui riesco a raccontare tutto, senza avere vergogna!

Mi hai fatto provare delle emozioni che non avevo provato mai e mai riprover˜ senza di te! Quando vado in giro mi sento fiero della mia ragazza: perchŽ sei bellissima e non solo hai un carattere difficile, (pausa, controlla che lei non lo abbia sentito) ma stupendo!

Io sono molto diffidente con tutti, ma con te prometto di fidarmi ciecamente e di non mettere mai in dubbio ci˜ che dici, anche perchŽ: la mia Giulietta ha sempre ragione! (Intanto Giulietta si � girata e si � tolta le cuffie, ascoltando in silenzio)

Senza di te non vivo. Piccola,sei entrata nel mio cuore e d'ora in poi non ti lascer˜ pi� scappare!

GIULIETTA M Ð Romeo!

(squilla il cell di Romeo, lui corre vicino a Giulietta ed intanto risponde)

ROMEO M Ð S“, mamma, ho giˆ finito tutti i compiti....

(squilla il cell di Giulietta)

S“, sono al campo, torno tardi...ciao (chiude )

GIULIETTA M Ð (risponde al cell) Ciao,bella,  ce lÕho fatta! Sono da sola con Romeo......

(squilla il cell di Romeo)...guarda che ho detto a mia mamma che sono da te, coprimi!

ROMEO M Ð (risponde al cell) Ehi, ciao....

GIULIETTA M Ð ....e se mia mamma chiama, dille che sono in bagno...

ROMEO M Ð ...s“, lo so che mi hai cercato, ma non ho avuto tempo (si allontana)....

GIULIETTA M Ð ...e dille che rimango da te fino a tardi..

ROMEO M Ð .... (imbarazzato) s“, magari un altro giorno...

GIULIETTA M Ð .... dille che  abbiamo da studiare per  la verifica di storia...

ROMEO M Ð ... certo che mi sei simpatica...

GIULIETTA M Ð (guarda Romeo sospettosa)..adesso ti devo lasciare, ciao ciao ciao. (chiude e compone subito un altro numero)

ROMEO M Ð ... anchÕio....ti richiamo io....s“, domani ci sono ...... ciao. (chiude e subito squilla di nuovo)

GIULIETTA M Ð (gli parla al cell) Con chi parlavi ?

ROMEO M Ð (risponde al cell) Nessuno di importante.

GIULIETTA M Ð Come nessuno di importante ?? Hai detto che la richiami !!

ROMEO M Ð S“, un mio amico... ma ora sono qua con te...

GIULIETTA M Ð Non � vero, era una ragazza!

ROMEO M Ð Solo perchŽ mi fa copiare i compiti... ma io amo te!

GIULIETTA M Ð Guarda che se scopro che mi stai prendendo in giro...

ROMEO M Ð No, lo giuro! (escono)

I QUATTRO ATTORI - .... E vissero felici e contenti !

Musica finale: ÒAll you need is loveÓ

FINE