Gladiatori di Capua
Commedia rievocativa in un atto
di
Salvatore Macri
Autore Posizione SIAE 184727 - Codice Opera SIAE 903395A
mail: macrisa@libero.it - anno 2012
Personaggi:
Luciano, giovane U
Tullio, giovane U
Terenzio, contadino U
Prisca, contadina D
Lentulo, candidato U
Cornelia, moglie di Lentulo D
Damaso, gladiatore U
Regolo, gladiatore U
Porcia D
Violentilla D
Fulvia, giovanetta D
Scena: fondale con foto dell’Anfiteatro Campano di S. Maria C.V.; sul palco alcune finte rocce ed arbusti.
SCENA PRIMA: Luciano, Tullio, Terenzio, Prisca
Luciano (entra da destra, con una ciotola, un pennello e una tavoletta sotto il braccio) Ecco, lo immaginavo… neppure questo lato è buono!
Tullio (entra da sinistra) Ave, Luciano… che fai con quella roba?
Luciano Ave, Tullio, anche tu qui? Devo scrivere quest’avviso… eppure non si trova un pezzo di parete liscia, da queste parti!
Tullio Ho visto nuove scritte dall’altro lato… forse sono le tue… quelle fatte finora non ti bastano?
Luciano Ne ho fatto solo viginti, quante ne ha chieste l’editor, ma se ne faccio di più, avrò il soprassoldo!
Tullio Eh, buon per te, sai scrivere, diventerai ricco… io invece per essere ricco dovrò fare il gladiatore! Hai visto Nestorius, ieri sera alla cena libera?
Luciano L’ho visto, l’ho visto… e ho visto anche gli altri e i loro muscoli… come speri di fare il gladiatore, tu? Nessuno ti prenderebbe!
Tullio Ma se io entrassi in una famiglia gladiatoria… mi allenassi…
Luciano Che Giove ti sia propizio, come protegga anche me… (poggia ciotola e pennello a terra)
Tullio Che cosa vuoi fare?
Luciano Non posso scrivere sul muro, non vi sono chiavelli per sostenerlo… lascerò la tavoletta su questa pietra… così! (esegue)
(entrano da sinistra Terenzio e Prisca, portando sacchi e vasi di coccio, e attraversano lentamente il palco)
Tullio E lasci tutto qui? Ma se qualcuno poi prendesse la ciotola… o anche la tavola?
Luciano Rimarrò qui per un poco, poi quando…
Terenzio (arrivato al centro del palco, davanti alla tavola) Ehi, cosa dice quella tavoletta?
Luciano E’ l’annuncio dei munera! Il Procuratore Livio offre gli incontri di lotta, e prima ci saranno aspersioni profumate e distribuzione di granaglie! Sarà steso anche il velarium sull’Anfiteatro, visto che fa caldo!
Tullio Ho visto degli animali nel serraglio, significa che faranno prima le venationes!
Terenzio Ci verrò!
Prisca Tu non andrai da nessuna parte! Il campo di Diana ha bisogno di acqua e dobbiamo portargliela! Vuoi forse che la dea si adiri e non ci mandi le patate?
Terenzio Sì, ma io dicevo dopo… tanto le aspersioni e le venationes non m’interessano… a me piace vedere i combattimenti…
Prisca (si pianta davanti a lui, posa i vasi e pone le mani sui fianchi) Hai forse sognato di essere diventato ricco stanotte? Dopo aver bagnato la terra, bisognerà raccogliere la frutta, altrimenti la perdiamo! E poi i conigli hanno bisogno di una gabbia nuova, Occhirosa ha figliato di nuovo… ha non so quanti cuccioli e bisogna darle più spazio!
Terenzio (alterato, poi più calmo) Donna, tu vedi solo lavoro con quegli occhi? La gabbia sarà fatta… quando ritornerò dai munera! E taci, per Giove!(a Luciano) Quali gladiatori ci saranno?
Luciano Nestorius! Poi ecco… sono scritti qui… (indica la tavoletta) Seduo il mirmillone, Viridio il reziario che si batte con Ameth lo scissor, poi quello nuovo, Scipio il trace, contro Marcus il secutore, poi Cipriano il provocator contro Fedele il reziario… insomma tutti!
Tullio A me piace molto Faustus… è il più veloce nella corsa! Scommetto che Caronte non riuscirà mai a prenderlo!
Terenzio Lascia che il tuo editor abbia recuperato il denaro speso, poi voglio vedere se anche lui non esce trascinato via da Caronte per la porta libitinaria… bah… li ho già visti tutti… (fa per andare)
Prisca (fermandolo) Ecco! Tu li hai già visti tutti, ed io nessuno! Ti sembra forse giusto, questo? Dimmi, ragazzo… io non so leggere… c’è anche Ursus?
Tullio Io lo ricordo quel vecchio reziario! Ma non combatte più da molto… era ridicolo… dopo che ha perso l’orecchio…
Prisca Peccato, era un pezzo d’uomo… (sospirando) eh… lui sì che sapeva lanciare sguardi di fuoco…
Terenzio (sarcastico) Tu farai bene a startene in casa, donna… il fuoco è pericoloso… dietro c’è sempre Vulcano, pronto a scottarti… se ti avvicini troppo!
Luciano C’è una novità! C’è anche la famosa Gladiatrix gallica, che combatte contro una nuova Macedone!
Terenzio Per Giove! E anche questo è scritto qui?
Luciano Sicuro! (indica) Eccolo… vedi?
Terenzio (Fa finta di leggere) Mah… forse… essendo una cosa nuova… potrei venire a vedere…
Prisca Andrai solo se vengo anch’io! Sono stufa di stare in casa a lavorare al tuo posto! E farò venire anche i miei parenti!
Terenzio Ah, tutti? Povero me, con tua madre e i fratelli… e Occhirosa?
Prisca Aspetterà che tu torni… e farai la gabbia per lei e i figli! Stavolta sarà di legno, testone, e non di canna, come facesti per Nerina… poveretta! Occhirosa non dovrà fare la stessa fine… maledetti cani!
(Terenzio e Prisca escono dialogando tra loro)
Terenzio Allora sbrighiamoci ad andare… così vedo di trovare un poco di legno… però tu mi aiuterai a cercare!
Prisca Sì… te lo puoi scordare! Devo macinare il grano per la cena!
Tullio Che tipi strani!
Luciano (si siede) Ma tu che sei venuto a fare, da solo, qui? I giochi cominciano solo tra qualche ora! Fulvia aveva da fare?
Tullio Fulvia… ah, ho capito… sai, ho tante ragazze che non mi ricordavo… quasi quasi passo per casa sua… mi sono appena incontrato con Felicia… ma volevo vedere se c’era qualcuno in giro… qualche gladiatore… vorrei conoscere il suo lanario…
Luciano Io non credo che tu ti sia dimenticato di Fulvia… ma dici davvero che vuoi entrare in una famiglia gladiatoria? Io non ti posso aiutare, non ho mai avuto rapporti con il lanario di Capua o gli altri… e non voglio averne!
Tullio Lo so che è gentaglia, ma se non si passa per quella porta, non si entra! Bene… io vado… tu che fai?
Luciano Resto ancora qui per mostrare la tavoletta a chi passa… forse se passa il mio editor, ne avrà piacere…
Tullio Beh, allora ci vedremo dopo… se le mie fidanzate mi lasceranno in pace… vale, Luciano! (esce)
Luciano Vale!
Luciano Che noia… qui non passa nessuno… me ne torno a casa! (si alza, prende ciotola, pennello e tavoletta e si avvia per uscire a destra)
SCENA SECONDA: Luciano, Lentulo, Cornelia, Damaso
Lentulo (entrando da sinistra alle spalle di Luciano) Ehi, tu! E’ così che fai il tuo lavoro?
Luciano (si gira lentamente) Maestro Lentulo… io ho finito, ho fatto quel che hai chiesto e volevo fare di più, ma non ho trovato altri posti dove scrivere…
Lentulo Per Marte, allora avresti dovuto scrivere sulle pietre della strada! Io ti pago e voglio che tutti sappiano… o devo pagare anche un apparitore che vada annunciando i miei munera?
Luciano Maestro Lentulo, anch’io ho fatto da apparitore, poco fa… qui molte persone non sanno leggere…
Lentulo Dove sono capitato! Roma è molto meglio… Capua pretende di essere seconda a Roma, ma non c’è paragone! Con chi hai parlato?
Luciano Erano contadini… ma di grossa famiglia… verranno tutti!
Lentulo I contadini non m’interessano! Ho speso un sacco di sesterzi e voglio che le persone giuste sappiano bene il mio nome… soprattutto patrizi e tribuni! Hai scritto sui muri della Seplasia? Sei stato al Mitreo? Chi abita presso il tempio della Tifatina, può leggere dei miei munera?
Luciano In verità, maestro Lentulo, io ho scritto l’avviso sui muri dell’Anfiteatro… passa molta gente di qui…
Lentulo Ma nessuno che mi possa eleggere! Idiota, riprendi il tuo stilo, e vai dove ti ho detto a copiare la tavoletta, altrimenti ti do in pasto ai miei cani!
Luciano Va bene, maestro, non ti adirare… vado… (esce mestamente).
Lentulo E’ incredibile quanto siano stupidi i giovani di oggi!
Cornelia (entra da destra) Di cosa ti lamenti, Lentulo?
Lentulo Ah, se non ci fossi tu, dolce Cornelia… circondato da ladri e incapaci… solo tu mi sostieni… ma dov’eri andata, poco fa?
Cornelia Mentre tu parlavi con il lanario, sono andata a dare uno sguardo ai gladiatori… si stanno scaldando i muscoli combattendo con il rudis… che uomini!
Lentulo Guarda che a me non fa piacere che tu…
Damaso (entra da destra) Puella Cornellia, perché sei andata via?
Lentulo (guardandolo arcigno) Cornelia… non Cornellia, puella non est, uxor mea est!
Damaso (ricambiando lo sguardo) Ma come sei brutto e come parli strano! Pensi forse di essere a Roma?
Cornelia Lentulo stava cercando di dirti che è mio marito…
Damaso E allora? (l’abbraccia, Lentulo rimane esterrefatto) Io non sono geloso del fatto che tu sia sposata… mi meraviglio solo che lo hai fatto con questo… questo…(gesto dispregiativo)
Lentulo (annaspando per la rabbia) Tu… animale! Io… io…
Damaso Poveretto, da dove vieni? Sei così ignorante che non riesci neppure a parlare bene… adesso t’insegno io! Ascoltami attentamente, io sono un gladiatore… hai capito? Ripeti con me…“g l a d i a t o r e”…
Lentulo Tu sei un animale! Pensi forse di essere ancora nella Numidia o da dove vieni? Per Vulcano, sciogliti da mia moglie, e tornatene nella tua gabbia!
Cornelia (si scioglie dall’abbraccio, senza fretta) Dai… facciamo contento mio marito, e non badare se ogni tanto parla latino…
Damaso (si picchietta sulla testa) Povero uomo… è da molto che è così?
Lentulo Io chiamo i tribuni e ti faccio sbattere in galera! Io… (ansima e tossisce) io sto benissimo… o quasi, e non sono folle!
Damaso Povera Cornelia… quanti ne ho conosciuti che negavano di essere matti… va bene, non contrastiamolo… però appena questo lo prende Caronte… t’impalmo io… tanto (squadrandolo) non ci vorrà molto!
Lentulo Povero me, Giove aiutami… mi sento male! (verso Damaso) Guarda che anche se non fanno pollice verso, io domani ti farò uccidere lo stesso nell’Anfiteatro!
Damaso (lo affronta) E chi mi ucciderà, topo, cervo che non sei altro? Tu non sai combattere! Io sono il famoso Damaso lo scissor, e potrei tagliarti in due anche con il ridis di legno, se volessi!
Cornelia Una volta l’ha fatto! L’ho visto io!
Lentulo (verso Cornelia) Con te facciamo i conti dopo! (si allontana da Damaso, manifestando timore) Tu… cerca di restare in piedi nell’arena… se solo fai di poggiare un ginocchio a terra, ti farò finire dal martello di Caronte! Ora devo andare a controllare cosa fa quell’altro animale… se scrive bene il mio nome… (si avvia per uscire) povero me, Giove aiutami tu… circondato da ladri e incapaci… (a metà strada, rivolto a Cornelia) e tu vai a casa! (esce)
SCENA TERZA: Cornelia, Damaso, Regolo, Porcia, Violentilla
Damaso Cornelia, ma quando lo hai sposato non era così, vero?
Cornelia No, è migliorato… adesso pensa solo alla sua candidatura!
(entrano Porcia e Violentilla che reggono Regolo ebbro; il terzetto si ferma sul limitare della scena)
Regolo (con voce da ubriaco) Ancora, forza!
Porcia E chi ce la fa?
Violentilla Lo sai che sei pesante?
Regolo Andiamo… in onore di Bacco! E voglio farvi vedere che non ho bisogno di voi per camminare! Hic! (Regolo si stacca dalle due e cammina con difficoltà verso il centro del palco; poi canticchia, stonato)
Io ti onoro, grande dio,
sempre giovane e contento,
il migliore amico mio,
e di questo mai mi pento!
Damaso (andandogli vicino) Povero amico mio! Hai bevuto troppo! Come farai nell’arena?
Regolo (lasciandosi cadere su di un masso) Io non ho paura di nessuno! Nessuno mi può fare niente! Io sono il figlio prediletto di Bacco e perciò sono immortale! Hic!
Cornelia Ragazze, salutate il vostro amico… è su una brutta strada!
Damaso Regolo, non stare lì seduto… devi camminare, per toglierti i fumi del vino dalla testa… (cerca di alzarlo tirandogli un braccio) Ma ti devi alzare da solo…
Regolo (lascia ricadere il braccio, come assente)
Damaso Io devo informare il lanario… costui se entra nell’arena è un uomo morto! (fa per avviarsi)
Cornelia Mi dispiacerebbe… aspetta, vengo con te… quel manigoldo ascolterà la moglie di chi lo paga! (esce insieme a Damaso)
(Regolo da seduto si lascia cadere all’indietro, lasciando scorgere solo le gambe tese in alto, che poi abbassa con lentezza)
Violentilla E’ morto, finalmente! Forza, andiamo a prenderne le spoglie!
Porcia Violentilla, i calzari sono per me!
(Regolo, mentre si avvicinano le donne, riassume faticosamente la posizione eretta e le sorprende, spaventandole)
Regolo Brutte fattucchiere! E’ questo l’amore che mi dicevate? Aspettavate che io morissi per dividervi i miei panni? Ma io vi ammazzo… (mentre cerca la spada che non ha, le due scappano gridando) ecco… il mio gladio è scomparso! Ladre, figlie di Proserpina, sorelle di Medusa… vi strozzerò con le mie mani… inutile, sono andate! (tra sé, sbadigliando) Forse un piccolo incontro con Morfeo potrebbe giovarmi… tra qualche ora dovrò combattere… meglio essere riposato… (si sdraia a terra, seminascosto tra le rocce)
SCENA QUARTA: Fulvia, Tullio, Regolo
Fulvia (entra guardinga) Vieni, qui non c’è nessuno! Adesso mi spiegherai perché mi hai voluto parlare a tutti i costi…
Tullio (entrando anche lui con prudenza) Finalmente un posto tranquillo… allora, ecco… ho una bella sorpresa per te… sono riuscito a entrare in una famiglia gladiatoria!
Fulvia Sono contenta per te! E’ una grande notizia… diventerai ricco e famoso… Ma… come hai fatto?
Tullio Stamattina aiutavo il mio amico Luciano, l’ho fatto salire sulle mie spalle… eh, eh… per fargli scrivere sul muro dell’anfiteatro… è passato il lanario Gallus, e ha visto i miei muscoli… ero quasi nudo!
Fulvia E allora?
Tullio Allora mi è venuto vicino, mi ha toccato le braccia… e mi ha detto di passare da lui!
Fulvia E tu ci sei andato subito?
Tullio Certo! La palestra è qui dietro… mi ha offerto cento sesterzi per il primo combattimento! Sai… adesso forse potresti… penso che forse potrei… io non ho nessuna compagna, sono sempre solo… potrei fidanzarmi con te, se tu volessi…
Fulvia Fidanzarmi… con te? Ma forse… col tempo… potrei pensarci… però ora dimmi una cosa… io non capisco… senza allenarti, senza una preparazione… e quando dovresti combattere? E contro chi?
Tullio Ecco… non lo so, non me lo ha detto… forse contro… una donna…
Fulvia Tullio… ma sei sicuro? Non è che mi stai dicendo una bugia? Le donne combattono con altre donne, al massimo contro i nani… e i nuovi gladiatori di solito lavorano con le bestie… com’è che questo lanario ti metterebbe contro una donna… e chi sarebbe questa donna? Forse la Gladiatrix celtica? Quella è volgare… sputa negli occhi delle avversarie e combatte scoperta… non mi fa piacere! Se questo fosse il tuo futuro, non sceglierò mai di tenerti al mio fianco!
Tullio Non è detto che sia lei…
Fulvia Allora andiamo dal lanario insieme, e chiediamoglielo!
Tullio No! (meno deciso) No… non posso andarci accompagnato… mi chiamerebbero femminuccia…
Fulvia Ma se tu dici che mi vuoi bene e vorresti addirittura fidanzarti con me! Andremo insieme e saprai dimostrare a chi ti prendesse in giro che non sei una femminuccia!
Tullio Io ho coraggio da vendere… per Giove, aggredirò chiunque osi dire qualcosa su di me… o sulla mia fidanzata… lo farò! Ma adesso non so se il lanario è ancora…
(Regolo russa rumorosamente)
Per Giove! Ci deve essere un cinghiale qui vicino… (fingendo di cercare si nasconde dietro Fulvia)
Fulvia Forse… andiamo a vedere…
Tullio No! (meno deciso) No… non posso esporti a questo pericolo…
Fulvia Tu sei un gladiatore! E non sapresti difendermi?
Tullio (sempre nascondendosi) Certamente… ma non ho una spada e neppure un bastone…
Fulvia E smettila di starmi dietro! Hai paura, forse?
(Regolo russa di nuovo)
Tullio (scappa) Fulvia aspettami qui… vado dal lanario!
Fulvia (sospira e va a scrutare dietro le rocce) Tullio mi ha mentito, ne sono sicura… e qui cosa c’è?
Regolo (ancora disteso) Via di qui, lasciami stare… anzi… dammi dell’altro vino!
Fulvia Ma io non sono una baccante… mi sono solo affacciata perché ho sentito un rumore… sembrava un grugnito di cinghiale!
Regolo Cinghiale? Quando mai? (alzandosi faticosamente e fissando Fulvia) E dove hai il vino?
Fulvia Non ne ho, ti ripeto, non sono una baccante, passavo di qui per caso con Tullio, il mio… amico gladiatore…
Regolo Tullio? Non conosco gladiatori con questo nome… dev’essere nuovo…
Fulvia Infatti è giovane, sta cominciando ora!
Tullio (rientra precipitosamente e fa per uscire dall’altra quinta) Fulvia, amore mio, scappa… scappiamo, arriva il cinghiale!
Regolo (lo ferma afferrandolo per un braccio) Ehi… tu sei il nuovo gladiatore… fammi vedere cosa sai fare… battiti con me!
Tullio Che cosa? No, no… non ho il gladio! (si divincola e scappa)
Regolo Mi piace, questo nuovo gladiatore… vediamo se sai correre più veloce di me… (esce di corsa, speditamente) Ehi, provocator, neppure io ho il gladio! Ci battiamo a pugni nudi!
Fulvia Mi auguro che Tullio non mi abbia mentito… altrimenti se la vedrà nera!
SCENA QUINTA: Fulvia, Damaso, Lentulo, Regolo, Luciano
Damaso Dov’è Regolo il gladiatore?
Fulvia Forse parli di quell’uomo che era qui? E’ impegnato in una gara di corsa con un nuovo giovane gladiatore…
Damaso Esculapio è con lui! Correndo e lottando con un giovane si riprenderà… ha fatto grande omaggio a Bacco!
Luciano (entra, senza attrezzi, visibilmente stanco) Non ne posso più… ave, Fulvia!
Fulvia Luciano, che hai fatto?
Damaso E’ lui il nuovo gladiatore?
Luciano No, no… io lavoro per Lentulo… mi ha fatto scrivere anche sotto gli archi… che male alla schiena…
Fulvia Povero amico mio! Stai tanto male? Ce la fai a camminare? Vieni, c’è la statua di Esculapio qui vicino, andiamo a fargli un’invocazione!
Damaso Fammi vedere, dove ti fa male? (si avvicina e lo tasta) Qui? O qui?
Luciano Ahia! Lì… ma ora basta!
Fulvia Ha qualcosa di rotto, dentro?
Damaso No, è solo cattivo umore… passerà presto!
Regolo (entra senza segni di ebbrezza) Oh, Damaso!
Damaso Amico mio! Vedo che Esculapio e Minerva ti hanno risanato…
Regolo Ah, sto benissimo… ho fatto una breve lotta (si rivolge a Fulvia) con quel tuo fidanzato che diceva di essere gladiatore…
Fulvia Non è il mio fidanzato! Io non ne ho!
Regolo Meglio così, perché non lo vedrai presto… non uscirà dalla scuola prima delle prossime calende!
Damaso Gallius lo ha preso?
Regolo Lo ha affidato al doctor, sta cominciando l’addestramento e gli allenamenti… (parlano tra di loro con dialogo non udibile e facendo ampi gesti per descrivere gli esercizi)
Lentulo (entra con la tavoletta sotto il braccio, rivolto a Luciano) Eccoti, finalmente! Non hai finito il tuo lavoro!
Luciano Mastro Lentulo, non ce la faccio più! Ho scritto dappertutto!
Lentulo Adesso bisogna scrivere sulla porta Tifatina! Muoviti!
Fulvia Ma non vedi che sta male? Ha bisogno di riposo… e di cure… vieni con me, Luciano… ti faccio stendere sul mio triclinio, ti do dell’uva… faccio per te le preghiere e le invocazioni… io non sapevo che tu sapessi usare lo stilo… mi piacciono i ragazzi sapienti! (lo fa alzare e lo fa appoggiare a lei, mentre escono) Tutti dovrebbero saper leggere e scrivere… sai anche dipingere e scolpire? (escono)
Lentulo Ecco! Giove aiutami tu… circondato da ladri e incapaci… adesso i munera stanno per iniziare, arrivano le persone importanti ed io non ho più chi scrive il mio nome…
Regolo (guardandosi intorno) Ma guarda chi si vede… il matto!
Lentulo Ancora qui, tu?
Damaso Come? L’Editor ha perduto il suo senno? (rivolto a Lentulo) E chi ti darà il suo voto, folle?
Lentulo Smettetela, grosse bestie! Il mio senno non è uscito da me! Voi mi screditate… andate a combattere, sapete fare solo quello!
Regolo E tu cosa sai fare, cervo? Hai almeno fatto un’invocazione e un sacrificio al tuo dio, per il tuo successo?
Lentulo Queste non sono cose per te, brutto… brutto… io… io…
Regolo (a Damaso) Ecco, vedi, amico mio, costui sembra un uomo normale, ma appena il suo sangue si scalda, non riesce più a parlare!
Damaso Allora facciamogli un salasso! (afferra Lentulo) Vieni qui, povero matto… non ti farò molto male… e dopo mi ringrazierai!
Lentulo (strilla) Aiuto! Cornelia dove sei? Tribuni, a me! Accorrete! Qui mi si vuole…
Regolo No, così non va… non devi muoverti! (estraendo un gladio e agitandolo davanti alla faccia di Lentulo terrorizzato) Se ti muovi troppo, la lama entra più del necessario… e addio Editor!
Leuntulo (flebilmente) Aiuto… soccorrimi, grande Giove, non permettere che mi uccidano…
Damaso Ricordati di come ti senti adesso, uomo folle, prima di fare pollice verso nell’arena! La morte si celebra anche con le lamentazioni, non solo col sangue!
SCENA SESTA: Cornelia, Lentulo, Regolo, Damaso, Tullio
Cornelia Lentulo… ma che fai? Ti sembra questo il momento di perdere tempo? Voi due, lasciatelo… presto, presto!
Lentulo (libero, si avvicina a Cornelia, con passo incerto e indica ripetutamente i due) Li vedi quelli? Sono due mostri! Mi volevano uccidere, squartare, dissanguare…
Regolo Quante storie per un piccolo salasso!
Damaso Era per il suo bene, per fargli recuperare senno… e poi non siamo mostri… ricordi… “g l a d i a t o r i…”! Hai capito? Ripeti!
Cornelia Lentulo, devi sbrigarti! Il corteo rituale si è avviato, c’è l’omaggio alle autorità e ai candidati… e tu manchi! Andiamo, presto, o quel che hai fatto svanirà!
Lentulo (con voce flebile) Se non ci fossi tu, adorata Cornelia… (esce al braccio di Cornelia)
Regolo Bene, mi sembra che abbia ripreso l’uso del suo cuore…
Damaso Non è la prima volta, non è raro che Minerva conceda il suo dono anche senza effusione di sangue…
Regolo Beh, allora andiamo anche noi… l’arena ci aspetta!
Damaso Mi raccomando, non colpirmi forte sul braccio destro… mi fa ancora male…
Regolo Scissor, tu invece cerca di ricordare cosa dice il doctor quando bisogna finire un avversario… se dovrai finire me, non farmi soffrire troppo… rapido e veloce… non voglio essere ucciso dal martello di Caronte!
Tullio (si affaccia dalle quinte) Pssst! Ehi!
Regolo Oh, il nuovo gladiatore… che ci fai qui?
Tullio Sono scappato! (entra) Non c’è Gallus, vero?
Damaso No, siamo soli… ma stiamo tornando all’arena…
Tullio Non lo fate! Solo ora ho capito quanto sia faticoso e pericoloso fare il gladiatore!
Regolo E cosa farai, dunque, per procacciarti da vivere? Zapperai la terra altrui per un pugno di grano? Pagherai con denari falsi un maestro che t’insegni? Andrai a vendere ciò che non hai?
Damaso Il nostro è un mestiere pericoloso e faticoso… non si vive a lungo se non ti riscattano le tue vittorie… ma conosciamo il valore dell’amicizia e non tradiamo mai nessuno, anche quando dobbiamo ucciderlo. Se ti senti uomo e non ladro, zappaterra o volgare mercante, vieni con noi!
Tullio Ma l’addestramento è pesante…
Regolo Però dura poco… il lanario non ti farà sfiancare, perché perderebbe sesterzi se tu morissi!
Tullio Ma io non so…
Damaso (mettendolo tra loro due) Ci sono molte cose che non sai… ma tu come ti chiami?
Tullio Io sono Tullio…
Damaso Basta così! Gens e Familia non interessano… ormai sei dei nostri! Regolo, cantiamo il nostro inno a Bacco, andiamo a bere del vino in suo onore e poi nell’Arena!
Regolo Subito, per Diana!
Io ti onoro, grande dio,
sempre giovane e contento,
il migliore amico mio,
e di questo mai mi pento!
Damaso Date gloria al gran dio Bacco,
e bevete tutti, gente!
Regolo Che può far la dea Giunone?
Pensa solo agli sponsali,
mentre invece il dio Esculapio
serve solo se stai male!
Damaso Date gloria al gran dio Bacco,
per le feste baccanali!
Forza, Tullio, unisciti al coro!
Regolo A che serve il dio d’amore?
Solo a farci sospirare!
E il buon vin perde l’odore
s’Elio il sole fa raggiare!
Damaso/Tullio Date gloria al gran dio Bacco,
che ci sa rasserenare!
Regolo Il gran fuoco di Vulcano
ti dà solo gran tormenti!
Che c’importa del dio Urano
quando gli astri sono assenti?
Damaso/Tullio Date gloria al gran dio Bacco,
o vi viene un accidente!
Regolo Non ci serve la dea Vesta,
non abbiamo il focolare!
Del dio Giove e le sue gesta
non ti fare impressionare!
Damaso/Tullio Date gloria al gran dio Bacco,
che si faccia rispettare!
Regolo Non vogliam guerra di Marte,
dopo Bacco ed il buon vino,
venga Venere con l’arte
dell’amore sopraffino!
Damaso/Tullio Date gloria al gran dio Bacco,
che ci sia sempre vicino!
(i tre escono abbracciati)
Regolo Lascia stare tutti gli altri,
sia di Grecia che di Roma;
è dio Bacco il re degli astri!
Viva il vino ed il suo aroma!
Fine