Gli amici di Louis

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GLI AMICI DI LOUIS

GLI AMICI DI LOUIS

Atto unico di Eugenio Maria Bortolini

SIAE n° 850886

Ettore, Mario, Giorgio e Luca, sono grandi amici, o meglio, lo erano, perché la vita si sa, a volte, separa le strade senza una vera ragione. Finalmente, soprattutto grazie all’entusiasta Ettore, il più goffo e buono del gruppo, riescono, una sera, a ritrovarsi per ricordare e commemorare il grande musicista jazz Louis Armstrong, mito della loro giovinezza. Armstrong diventa così il catalizzatore, l’occasione per rincontrarsi e rispolverare vecchie storie, avventure piccanti di gioventù e ricordi del passato. Lo scherzo e la burla reciproca, la battuta ironica e piccante ed il senso di goliardica fratellanza che li ha sempre uniti è ancora presente, ma qualcosa, inevitabilmente, è cambiato…. Una delicata, divertente, ma anche amara riflessione sulla vita, le sue occasioni, i cambiamenti.

Personaggi in ordine di entrata

Ettore

Giorgio

Luca

Vedova Ridolfi

Mario

Luci accese in sala.

Sipario aperto.

Luci basse (una lampada su un tavolino laterale) illuminano una scena riproducente la living room di un appartamento arredato modestamente in stile anni ’60. E’ visibile, da una parte, una tavola da cucina in formica con 3 sedie ed angolo cottura, mentre dalla parte opposta è situato un divano a 2 posti frontale alla platea con tavolinetto centrale. Una porta centrale con una tenda in tela iuta a soffietto divide la zona giorno dalla zona notte. Su una parete è appeso un grande poster di Louis Armstrong e, dalla parte opposta, una foto di un gattino.

In sottofondo, alcuni pezzi musicali di Louis Armstrong.

Si spengono le luci in sala.

Inizia il pezzo ‘Mi va di cantare’ (Bertero/Buonassisi/Valleroni/Marini)

cantato da L. Armstrong.

Si ode il rumore di una serratura che si apre, le luci sul palco si accendono ed entra in scena Ettore, affannato, carico di borse della Coop, dalle quali spuntano i generi più vari ed una gabbietta da trasporto con un gatto al suo interno.

E :  (sistemando la gabbietta fuori scena, rivolto al gatto) … hai sentito, vero, Louis cosa ha detto il veterinario? Assolutamente mai più babà al rhum… io lo sapevo che non te li dovevo dare… golosone…

Indaffaratissimo, comincia a sistemare la spesa, nelle mensole, sulla tavola, ecc., mentre apparecchia, spolvera con un buffo piumino qua e là, spazza il pavimento, ecc., guardando l’orologio, preoccupato.

Entra ed esce dal palco lateralmente, mentre si sta cambiando d’abito e si pettina, accaldato.

Improvvisamente squilla il telefono (la musica sfuma), Ettore si blocca e getta in terra quello che aveva in mano, precipitandosi a rispondere.

Si butta sul divano ed afferra il telefono.

Mentre parla si alza e cammina nervosamente per il palco.

Un occhio di bue illumina Giorgio che, dal fondo del teatro avanza lentamente verso il palcoscenico, parlando con un telefono cellulare.

Il dialogo finirà con Giorgio praticamente vicino all’uscita laterale sx della platea.

E : (rispondendo con timore ed eccitazione)....Pronto ?

G : Sono io ?

E : (quasi urlando) Giorgio ? ! Grande ! !...Ti ho cercato tutt’oggi, ma dov’eri ?

G : No...sono uscito stamattina, l’udienza è finita solo ora…

E: …com’è andata?

G: ..lasciamo perdere, guarda… mia moglie riesce a far sempre la parte della vittima… comunque..

E : Oh ! Vengono tutti eh ! A parte Mario che vive in autostrada, ormai...aveva detto che mi confermava ma ancora niente . Oh, sai che ieri ho comprato una nuova raccolta “Satchmo” volume 1 e 2 . Il terzo arriva domani, mi hanno detto, comunque sono favolose. Oh ! a proposito se vuoi venire prima va bene eh !

G : Non so se ce la faccio. Volentieri se posso, altrimenti sono lì per le 8 e mezza.

E : Come le otto e mezza ? L’appuntamento è per le 8 e un quarto ? !

G : (innervosendosi leggermente) Va beh , Ettore, non ho detto le 11 e ¾, le 8 e mezza… non sarebbe neppure un ritardo tragico.

E : Per te, forse. Guarda che ci conto sulla vostra puntualità : Ho basato la cena proprio su questo ?

G : …Sulla puntualità ?

E : E’ certo ! Dovrò almeno sapere quando buttare la pasta ? Se mi arrivi mezz’ora dopo o la mangi scotta o se no (riflettendo) ...la butto quando arrivi?..

G : Appunto, scusa. La butti quando arrivo.

E (con tono deciso) : La butto quando arrivi!!  Ma quando arrivi ?

G : Arrivo, arrivo… ! No, devo chiudere un affare molto importante ma non dovrebbe occuparmi per molto. Oh ! Ho una cosa da farvi vedere. Riguarda LUI.

E : (indicando il poster di L. Armstrong)  …Lui ?!!!

G : (imitando la voce cavernosa di L. Armstrong) Oh ! Yeaa !

E : (eccitato)….A ‘sto punto mi dici cos’è ?

G : No, no. E’ una sorpresa.

E : No dai, dimmela, dai!…

G : Ma no, scusa, t’ho detto che è una sorpresa…

E : No dai, dimmela, dai, dimmela, dimmela!…

G : (infuocandosi) …Ettore, porca miseria!!! T’ho detto che è una sorpresa… se te la dico adesso che sorpresa è? …ma guarda che tu non cambi mai, eh?!!

E : Sì, però così mi fai stare in ansia fino a stasera, però !

G : Dai, va là, resisti che arrivo. Ciao.

E : Ciao...oh ! Aspetta un attimo (si precipita sul tavolo ed afferra un vasetto di vetro)  ..Eri tu quello al quale piaceva la mousse alla papaya ?

G : La papaya ! Non c’è dubbio. Sono allergico alla papaya. Non ti ricordi quella volta a Rimini... ?

E : Ah ! Già ! (ridacchiando) ..che ti erano uscite tutte quelle macchie verdoline intorno al naso...

G : ..sì, appunto ..va beh, ciao..a dopo (riaggancia).

(l’occhio di bue si spegne e Giorgio esce dalla sala)

E : (rimane pensieroso) Ma allora a chi piaceva la papaya ? Sta a vedere che era Luca… adesso lo chiamo!

Al centro del palcoscenico Ettore compone un numero al telefono cordless.

Si ode il segnale di linea libera.

Un occhio di bue illumina un palchetto laterale in alto a dx, dal quale spuntano, sporgenti al di là della balaustra, lunghe e sinuose, due gambe di donna, coperte parzialmente da un lenzuolo.

Rispondendo al telefono, spunta dal basso tra il lenzuolo e le gambe della donna, Luca, in camice, dando inizialmente le spalle al pubblico, voltandosi poi, dopo la prima battuta, quasi a voler creare una privacy alla telefonata.

Luca: (indossando guanti chirurgici ed un piccolo forcipe in mano – quasi a bassa voce)...pronto ?.....

Ettore : ..pronto, sono io... allora : attenzione, attenzione che ho una bomba, eh ?...

L : ....senti non è il momento...sono occupato... sto visitando ora ...poi, ..Ettore… è la terza volta!...

E : (interrompendolo)....no, veramente è la quarta, e comunque non riusciamo mai a parlare ...e poi ti rubo un attimo...solo un attimo...un attimino.....

L :...Ettore....

E :...rullo di tamburi!! ....ti ho trovato la mousse di papaya...la tua preferita....eh ?...

L :...sì, a parte che a me piaceva quella di kiwi... (con tono brusco)..e poi comunque adesso devo assolutamente riattaccare...ciao!..

E : ..pronti!.. allora ti compro quella di kiwi…ti richiamo se la trovo...

L :...no, guarda è lo stesso...

E : (interrompendo ed incalzandolo) ...oh, ma vieni eh ?....sicuro ?...

L : ...ti ho detto di sì.... (riaggancia e riprende il tono formale, rivolto alla cliente)...mi scusi, eh ?... (si riabbassa tra le gambe ed il lenzuolo, scomparendo alla vista del pubblico - il telefono squilla nuovamente).... (seccato) ..pronto!?..

E :... si lo so che posso risultare un po’ insistente, però ti rubo un attimo,  un attimo, guarda, solo un attimino....scusa ?....che ora fai tu ?.....

L : (sempre compunto, ma più teso e leggermente esasperato)...le 19, sono le 19...

E :...no perché ricordo chiaramente che tu eri contrario all’ora legale...quindi ho pensato che per te potevano essere le 18.....quindi saresti arrivato con un’ora di ritardo..

L :...sì, ciao...(riaggancia nervosamente, facendosi cadere il telefono tra le gambe della paziente)…scusi!…

(l’occhio di bue si spegne)

E :...(a se stesso, riagganciando)...no, dicevo...basta chiarirsi....

Buio in sala.

Ettore riprende freneticamente a riassettare casa. E comincia a preparare la cena. Improvvisamente squilla il campanello della porta; Ettore si blocca al centro del palcoscenico, interrogativo, guardando l’orologio.

E: (quasi sussurrato, timorosamente)… ma chi è?…

Suonano insistentemente

E: (a voce alta)… chi è?!…

Si ode una voce fuori scena

Ridolfi : (con tono cupo, minaccioso) …sono la Vedova Ridolfi!… La padrona di casa!…

E : (angosciato, si precipita a nascondere alcune scatolette di cibo per gatto) .. eccomi, eccomi, arrivo!!… (continuano a suonare insistentemente)

Ettore esce dalla porta centrale e, fuori scena, apre la porta d’ingresso

E : (timoroso) Buonasera signora….

Entrano in scena Ettore seguito da un’anziana signora

Vedova Ridolfi : (seccata) … dico.. ci vuol tanto ad aprire? (sarcastica) ..Era nell’altra ala del ‘Castello’ ?!… (incalzando Ettore con il bastone da passeggio) …ascolti, lei non avrà un gatto in casa, eh?!!

E : (imbarazzato) … un gatto?, No, nessun gatto, figuriamoci, perché?…

V.R. : … c’è puzza di gattaccio in amore giù per le scale… e la puzza viene dal suo zerbino!… (mentre parla, continua a muoversi per la stanza, guardardo sotto il tavolo, il divano e stanando con il bastone, l’ipotetico animale) 

E : …come dal mio zerbino… perché dal mio’??… (guardando il poster del gatto alla parete, approfitta di un momento nel quale la vecchina non vede, per rigirare il quadretto: dalla parte opposta dello stesso è visibile, ora, una fotografia/poster della Vedova Ridolfi)

V.R. : …ah, non lo so perché… c’avrà fatto un lavoretto sopra il suo gattaccio!

E : …ma signora, non ce l’ho un gatto, io…

V.R. : (si blocca frontalmente ad Ettore e lo punta col bastone) …lei lo sa, vero, cosa le succede se scopro che c’ha un gattaccio in casa?!…

E : (timoroso ed imbarazzato) …certo, certo, vuole che non lo sappia?…

V.R. : …non sarà per caso un criceto?!! … perché è un topo, lo sa, vero?? …lei lo sa che i criceti sono topi?… che in questo condominio, ci mancherebbero solo i topi!!…

E : …ma scherza, signora, a me fanno impressione i topi…

V.R. : sì, sì, io so solamente che voi inquilini c’avete sempre la risposta pronta… (si blocca frontalmente ad Ettore e lo punta col bastone) … non avrà un merlo?!…

E : (perplesso) … come, un merlo?…

V.R. : …no, perché, la mattina presto, sento gracchiare…

E : ma forse sono io che mi faccio la barba…

V.R. : ah, è lei? …allora, cambi lametta!…

E : …intendevo dire che di solito canticchio mentre mi sbarbo, allora, forse, si confonde..

V.R. : allora le do un consiglio: si faccia la barba in silenzio! Che mi va di traverso il caffè tutte le mattine quando la sento!… (si avvia verso l’uscita, poi si blocca e si rivolge minacciosa ad Ettore) … comunque si ricordi che se scopro che tiene un animalaccio in questo appartamento, il giorno dopo può cercarsi un posto in stazione per dormire! … La saluto, buona serata! (esce decisa).

E : (tergendosi la fronte) …arrivederci signora, grazie… (rigirando il quadretto e rivolgendosi al gatto fuori scena) … Louis? Devi imparare a miagolare sottovoce, sai?… che ci conviene a tutti e due!…

Ettore continua a riassettare e perfezionare la tavola, poi guarda l’orologio, afferra il telefono cordless e compone un numero.

Si avverte in sala lo squillo di un telefono cellulare. Il telefono squilla a lungo.

E: (ansioso)… daiii!!…

Un occhio di bue illumina dall’alto un posto in platea dal quale Mario risponde al telefono, chiedendo scusa al vicino. 

M : (quasi sussurrato) …sì, pronto?…

L :...sì, pronto, pronto?!!...sono io, Ettore...ciao!!!....ma dove sei ?... in Alaska....(ride)...oh, buona questa, oh..... in Alaska..... dove sei ?...stai arrivando ?....

M: ..a teatro… devo riuscire ad agganciare un attore per un mio show in TV… tra poco ho finito… ...ascolta ?...com’è l’indirizzo ?...via Tarelli ?....

E :...no, Barelli, Barelli...con la B di.....Bruno, di betumiera, di barbabietole, di barbagianni, diii......

M : ...di Barelli, sì....ho capito...

E : ..scusa ma tu da dove arrivi ?..

M : ..da Milano...

E :..ah, non hai preso la Verona-Brennero?...

M :..no, t’ho detto che vengo da Milano..

E :..no, perché lì è successo un grosso incidente all’altezza del 76° km, causa nebbia...ancora adesso il traffico è rallentato...si prevedono code per almeno 3 ore e si consiglia di uscire dall’Autostrada all’altezza del....

M : (interrompendolo) ....sì va bene...ascolta ‘Onda Verde’, io arrivo lì fra un’oretta .....senti mi hai trovato la mousse alla papaya che m’avevi promesso o no ?....

E :...Mo boia d’un Giuda infame!!! ...eri tu !....oh, son tre ore che ci penso...figurati che anche 1 mese fa, passando davanti al banco della frutta all’IPERCOOP, mi son messo lì a pensare mezz’ora : ma la papaya a chi piaceva ?...e allora per tagliare la testa al toro......

M : ......sì va bene adesso non capisco più...(comincia a soffiare nel cellulare)...non c’è più campo, a dopo, ciao... rattacca e sorride)

(L’occhio di bue si spegne)

Ettore apre alcune confezioni di salatini e le sistema in un piatto di portata. Riempie una pentola d’acqua e la pone sul fornello. Improvvisamente squilla il campanello della porta; Ettore si blocca al centro del palcoscenico, interrogativo, guardando l’orologio.

Ettore: (commentando quasi tra sé) …Giorgio (a voce alta).....Eccomi...eccomi !!! (indossa una bombetta di strass anni ’30 ed esce di scena per aprire la porta) …ciaoo!!!  (E’ Giorgio con una fotografia in mano) .... sei puntualiss.... (accorgendosi della foto, si prende la testa tra le mani )... non è possibile !...non ci voglio credere!!... una foto originale autografa di Satchmo in persona....

Giorgio :...eh ?....com’è ?....

E : .... ho le vertigini... vengo meno !...

G : .. (ridendo) ancora meno del solito ?.....

E : (si abbracciano)....Giorgio !.... non sei cambiato per niente...sempre in forma!!...

G : (togliendogli il cappellino dalla testa, lo indossa)...ma pensa te cos’hai ancora....

E : (rimirando ancora la foto)...guarda...c’ho la gola secca...

G : ..eh... anch’io...tira fuori qualcosa da bere dai.... (guardandosi intorno, sarcastico, mentre Ettore sta riempiendo un bicchiere) ..vedo che ti sei sistemato proprio bene eh ?... il gas ce l’hai o vai a carbonella ?... (mentre G. si allunga per afferrare il bicchiere, E. ritrae la mano e formula l’indovinello)

E : carbonella... carbonella... carbone!!!... cosa ti ricorda ?...avanti dai...5 secondi.... dai ?

G : (tentando di afferrare il bicchiere) …cosa mi ricorda cosa ?...

E : carbone..

G : la Befana...

E : ..macché Befana , dai ! (si mette sull’attenti, in tono didascalico da citazione) ....1918, Missisipi River, Louis sfodera per la prima volta sul battello la sua tromba con Fate Marable...dai !.... (da il bicchiere a G.)

G :...e va beh... ste’ cose precise le devi chiedere a Luca, lo sai ...lui ci batte tutti...sapeva anche l’età del cognato del cugino di 2° grado di Louis...

E :...ha  78 anni ... (G. guarda perplesso E. poi, capendo lo scherzo, scoppiano a ridere entrambi)

G : (ridendo) ...ma va a fa ‘n giro, va !.... (nuovamente sarcastico) …senti, il bagno c’è o devo scendere in cortile a cercarmi un albero?

Suona il campanello

E : (mentre si precipita verso la porta) … macché albero … è di là, dai!

Giorgio esce di scena lateralmente.

Ettore: .....Eccomi...eccomi ! ! ! (rindossa la bombetta di strass anni ’30 ed esce di scena per aprire la porta) ciaoo!!!  (E’ Luca con un ananas tra le mani) .... sei puntualiss.... (accorgendosi dell’ananas, si prende la testa tra le mani )... non è possibile !... l’ananasso!!...il frutto preferito da Louis!!!..

Luca :..sì certo, però mi sembrava di ricordare che anche noi lo gradissimo....ti ricordi quella volta al matrimonio di Giorgio?  Quasi ci ricoverano… (ridendo)

E : (si abbracciano)....Luca!.... non sei cambiato per niente...sempre in forma!!... vieni, vieni, vieni...è già arrivato anche Giorgio.... (mentre si avviano nel tinello)....figurati che Giorgio s’è proprio rincoglionito... figurati che non s’è ricordato di Louis e Fate sui battelli sul Missisipi nel ’18..

L : ..veramente era il 1919....comunque…

E : (pausa - rimanendo sorpreso) ...Mo Satchmo!!...sei sempre il migliore!!...

G : (rientrando in scena, a E.)...rincoglionito sei poi tu.... (a L.)... Luca !..

L : ..Giorgio !... (si abbracciano) Ascolta, è tuo quel macchinone parcheggiato qui sotto?

G : sì, un giocattolino..

L : bello, bello… peccato che sia in divieto di sosta…

G : come in divieto?!

E : … ma no che non è in divieto!…

L : …è sotto un cartello grande così…

G : (seccato ad Ettore) … mi avevi detto che si poteva parcheggiare…

E : …infatti si può…

L : … il divieto c’è… e grande…

E : non vale il divieto…

G : ma come ‘non vale’?!… Scusa, si vede da qui, da qualche finestra?

E : Sì, c’è il terrazzino di la’, ma non ti preoccupare…

L : …io mi preoccuperei…

G : (avviandosi sul terrazzino, esce di scena dalla porta centrale – a Luca) …ma smettila! …dai fammi vedere… (esce di scena, seguito da Luca che ridacchia)

Suona il campanello

Ettore: .....Eccomi...eccomi ! ! ! (al suono del campanello, si precipita alla porta, si rimette la bombetta)... ciaoo!!!  (E’ Mario con una bottiglia di Champagne tra le mani) .... sei puntualiss.... (accorgendosi dello champagne, si prende la testa tra le mani)... non è possibile !... lo champagne!!...beh, però, guarda che a Louis non piaceva mica, eh ?...

Mario : ...e chi se ne frega ? Satchmo stasera non c’è ...lo beviamo noi, no ?...

E : (si abbracciano)....Mario!.... non sei cambiato per niente...sempre in forma!! Dai, dammi un bacino (Mario lo bacia) …un altro, dai (M. esegue, riluttante) ... vieni, vieni, vieni (impedendo a Mario di sedersi) ...sono già arrivati anche Giorgio e Luca, sono sul terrazzino.... (mentre parla Ettore trattiene Mario che tenta di raggiungere gli altri)....figurati che Giorgio s’è proprio rincoglionito... pensa che non s’è ricordato di Louis e Fate sui battelli sul Missisipi nel ’18.. allora Luca mi fa ..veramente era il 1919....e io gli detto : ... Mo Satchmo! !...sei sempre il migliore!!...

M : (riuscendosi a sedere) … bene, bene…

E : …ma scusa, perché ti siedi? T’ho detto che gli altri sono in terrazzo?…

M : (scherzosamente sconsolato) …sì, ho provato a raggiungerlo…ma non ce l’ho fatta… (rientrano gli altri in scena) ... Ciao ragazzi!..

G. e L. (ridendo, si abbracciano calorosamente):..sei sempre l’ultimo, eh ?...come al solito....

M : ...ma come ?...10 minuti di ritardo...sono più che in media....poi, dopo quello che mi è successo oggi.

L : ...ecco, figuriamoci se lui non ha subito un aneddoto...

G : ...beh, come sempre...

E : (emozionato, guardando gli amici)...che bello, ragazzi...che emozione!!...

M : ...mentre venivo in auto, ho bucato.. ma non una gomma: 3!! Beh, ho pensato, io sono a posto per almeno 4 anni.. ho un bonus grande così…

G :..ma guarda che non è poi così raro eh ?...

L :...beh...insomma, 3 gomme bucate in un sol colpo, non è neanche così comune, eh ?...

G :...fidati, guarda...anche a me è successo ...non so, qualche tempo fa... avevo appena ritirato la Mercedes dal concessionario...

E : ...Mo Satchmo !...c’hai la Mercedes ?...che modello ?...

G : ...sì, cioè no, l’avevo...un 5000..

E : ...Mo Satchmo!!!.....

G : ....sì, poi l’ho venduta perché non mi convinceva il colore......

L : (ridendo)...sì, infatti mi sembra una ragione oltremodo concreta....

M : ...beh, scusami eh ?... proprio te, che vendesti la tua 500 perché non aveva i ribaltabili ?....

L : ....per me era vincolante, eh.... (ridono)

G :....ma io c’ho fatto le mie prime esperienze in una 500 senza i ribaltabili...non so come ho fatto...so solo che alla fine mi ero incrinato il 4° ed il 5° metatarso del piede (pensandoci) sinistro ...ma non mi accorsi di niente...durante... (ridono)

M: …beh allora, se vogliamo parlare di ‘incontri amorosi leggendari, vorrei senz’altro riportare la vostra memoria alla professoressa Martucci, età 35 anni, fisico da puledra illuminata docente di anatomia presso l’Università degli Studi di Ferrara…correva l’anno 1984…

L : …’85…

M : 85! …Vittima prima di un bieco raggiro colloquiale poi di copertura animale da parte di un giovane aspirante medico, la cui lussuria era pari solo alla prepotenza della sua libido, un uomo, un eroe, una bestia di incommensurabile valore: Luca Lambertini!! (ridono)

L : Ancora con la storia della Martucci …Era lei che mi faceva gli occhi dolci. Ho dovuto andarci a letto, e comunque è storia passata.

M: beh, comunque quel 30 e lode te lo sei proprio meritato…anzi ricordo che era luglio.. quindi, te lo sei proprio sudato!… (ridono)

G. (guardando Ettore): ..allora ?...’sti aperitivi ?...arrivano o no ?......

E :....gli aperitivi!!!... (dando le spalle al pubblico, prepara gli aperitivi nell’angolo cottura)

M : ...volete aprire lo champagne ?...

E : (fuori campo) ....no, no, no!!....lo apriamo nel momento top della serata !....

G : ....beh, ma questo è un momento top, no ?...

L :....certo, e chissà quanti ce ne saranno !...

M :....oh, io ne ho portato una bottiglia sola.... non una cassa…

E :...eccoli, eccoli ! !...

G :....ma cosa fai ?... stappi dei Beverly ?....

M : ... i Beverly ? !......

L : (sorridendo)....saranno 10 anni che non bevo un Beverly....

M : …ma Ettore, non sono neanche più in commercio… ma dove li hai scovati?!… (ridendo)

E : ....beh, perché ?.... avevano finito i Crodino...

M : ....vi ricordate ?...ce li aveva Sandrino....li teneva sotto il bancone...vicino al sacchetto dei bigattini per andare a pesce....

G : ..è vero...

M : ...arrivavamo noi...e ce ne facevamo fuori una cassetta.... tutte le volte! (ridono)

L : .... ma infatti non sono poi così male... hanno ancora un certo fascino…

G : (sarcastico)...ma sì,  se stai morendo di sete....

E : ...ci mettiamo un’olivetta?....però… (ride) …ce le ho solo sott’olio...

L : ...beh, allora forse sarebbe meglio una saracca da pucciare .... ce l’hai ?.... (ridono)

E : ....fai pur lo spiritoso....guarda che a momenti lo facevo, eh ?....

M : ....cosa ?....

E : ...il Multicolor !....

L : ....il ? !....

E : ....ma sì, dai....quello che ha sopra il blu, in mezzo il giallo.....

G : ....per l’amor di Dio!!!...no, eh!!.... sembra di bere del Metilan...

L : ...cos’è ?!!...

G : ...il Metilan !....la colla per la carta da parati....

E : .....no guarda che stava venendo meno denso, eh ?.... (ridono)

M :....Senti Someliér, dimmi piuttosto quello (indicando il poster di Armstrong) dove l’hai preso ?...

L :...lo guardavo anch’io prima ...qui era a New Orleans nel 1928....infatti era dimagrito più di 8 chili in quell’anno...lo sapete che durante quel concerto aveva l’influenza...una laringo-tracheite che lo uccideva ...eppure riuscì ad eseguire una sestina contrattempata.....

E :... Mo Satchmo!!!...

M :....cosa vuol dire ?...

L :...dopo ogni croma, c’è una pausa che ha il valore di un’ottavo...

M :...ah, ecco… adesso è molto più chiaro...

G :....io invece non ho capito...

L : …ma, come posso spiegarti …è tipo… (all’unisono con Ettore) …mpà, mpà, mpà, mpà...........

G :.....sì, mangiamo !?...

E :...c’ho l’acqua che bolle !..... (si alza e si mette a trafficare ai fornelli).... intanto spizzicate questi ! (mette in tavola un piatto con pezzi di crescente e salatini vari)

G. e L. : oh !.... finalmente !..... 8si mettono a bere e ad assaggiare i salatini)

M :... allora ragazzi ?....come andiamo ?....

L : .....ma guarda.....io sono strapieno di lavoro,..... anche stasera ho fatto i miracoli per essere qua ....poi tra l’altro, oggi mentre avevo una cliente, mi telefonava continuamente Ettore......

G :...era infoiato come una pantera anche con me...

L :...beh, d’altronde, se non c’era lui....chissà quando ci rivedevamo...

M : ....ma adesso tu hai un ambulatorio tuo, no ?

L :...sì da 4 anni...ma ne ho aperto un altro un anno e mezzo fa....

G :...dove ?...

M :...sempre con le donne tu, eh ?.....

L : (a G.)...in centro... (a M.) beh, ma cosa vuol dire ?...guarda che è lavoro...

G :...sì comunque sempre di donne si tratta.... io mi sono sempre chiesto come fa un ginecologo a concentrarsi tutto il giorno con delle donne che gli mostrano (si indica la zona pubica)..insomma.. ci siamo capiti, no?.....

L :..è questione di abitudine...

M : (sarcastico) ...beh, d'altronde tu sei sempre stato abituato, no ?....

E : (interrompendoli) ..Allora come ve li faccio gli spaghetti?

L : Bè perché abbiamo la possibilità di scegliere ?

E : Certo! Ho fatto sei condimenti ! Dunque , alle olive, al profumo di tartufo, che ho voluto chiamare ‘vento d’Alba’…

G : Ma pensa te...

E : ...poi alle cozze, alla puttanesca, classici al ragù, e......rullo di tamburi alla “Satchmo” !

M : Bè la scelta è d’obbligo...

Tutti : Alla Satchmo !

E : Lo sapevo che vi avrei sedotto !

M : ..e come sarebbero ?

E : ...dunque dopo aver comprato gli spaghetti n. 12 della De Cecco, li si butta in acqua bollente a mo’ di Shangai, dopo di che a parte fai imbiondire un po’ di cipolla con uno spicchio d’aglio...

L : ..si dai Ettore, vieni al dunque, però che abbiamo fame...

M : …ti metti a raccontarci la genesi dello spaghetto…

E : ...non mi interrompete che perdo il filo...dunque ero arrivato?...l’avevo già detto l’olio ?

G – L – M : sì, sì, l’avevi detto, l’avevi detto!!!

E : ..No, no che non l’avevo detto

G – L : …l’avevi detto, l’avevi detto!!!

E : …invece no!…

M : l’avevi detto… me l’ero segnato…

E : a questo punto si aggiunge olio “q.b.”

M : ...olio q.b. ??..... cubista??

E : Macchè cubista!... olio q.b.: quanto basta, è scritto così sulla confezione....poi. si aggiunge un barattolo intero della “Conserva della nonna” con una foglia di basilico, sale marino, un pugno, un po’ di pepe e poi per finire, a piacere, una bella grattatona di formaggio.... eh ?... com’è ?...

G : (dopo una breve pausa) ....Mi pare d’intuire che, alla lontana, assomiglino agli spaghetti al pomodoro !

M : (ironico) …molto alla lontana…

E : Ma questo è il bello, sono gli spaghetti al pomodoro! Ma per l’occasione, ribattezzati col soprannome del mitico Louis!

L : ... ah, beh....allora sì che vanno bene.... tu trovi sempre il modo di convincerci...

M :.....ma dove le scovi certe ricettine, Ettorino?!!.....

E : (a Mario) Oh, attento ....perché c’ho anche del risino in bianco eh ?.... occhio !.....

M :...quasi quasi ...un risino per me sarebbe meglio.... (massaggiandosi un fianco) … c’ho tutto il colon traverso compromesso…

L :....perché ? Che sintomatologie hai ?

M : (con voce e movenze femminili) ...ma sa com’è dottore .... certe volte c’ho tutto un bruciorino che mi parte tutto da qui...sono un po’ preoccupata... (sorridono)... no, è che ho una gastrite... è il lavoro che faccio che.... gli orari sballati... mangio dove capita, quello che capita....

G :... beh, questo è sinonimo di intensa attività...

M :... sì, anzi, va bene ....però c’è sempre da correre, da prendere contatti, da aggiornarsi....

G : ...ma , poi con la concorrenza che c’è nel tuo campo....

M : (cambia tono che diventa professionale)....sì, poi sai, tutta la campagna fatta per eliminare gli stacchi pubblicitari dai film.... cosa che per noi ovviamente è di vitale importanza...sai, hai un’entrata diretta, denaro veloce...impegno relativo...insomma...

E :.... oh, a proposito: l’altro giorno stavo guardando il tuo nuovo programma, quello condotto da Daniele Piombi...mica male eh ?...però avete ripreso un po’ troppo lo stile del Cruciverbone....

M :...ma sai ...è vero, però oggi l’interattività col pubblico è basilare ormai...ti da lo share.... (con accento inglese molto accentuato)

E : (con espressione interrogativa) …infatti… ti da lo…

M : ti da lo share, lo share, capisci?…

E : esatto… scusa cosa ti da?

M : l’ascolto, Ettore …ti da ascolto!

E :...ah, sì, sì hai ragione però, sai cosa c’è?... che se uno deve scegliere tra RAI 1 - ‘Domenica in...’ e Tele WORLD - ‘Centra il bersaglio’... anche solo per il 1° premio... là distribuiscono milioni come caramelle, da te si vince una multiproprietà a San Marino...

M : (all’unisono con E.) … multiproprietà a San Marino...  perché che c’è?

E : …no, dicevo… uno è portato...

L :....sì, anche perché sulla RAI vedi certe bocce… Daniele Piombi te le fa venire le bocce ... (ridono e Ettore si mette ai fornelli)

M : (seccato) Ah, ah, ah!! Ma che bella risatona grassa, ignorante!! ...voi parlate da profani, non state considerando le logiche televisive...

G :....che sarebbero ?....

M : ... lo stereotipo della bambola sensuale che arrapa presentando, che presenta arrapando... ha le ore contate ...in una nuova logica di qualità televisiva... non è tanto ‘cosa presenti ...ma ‘come lo presenti’ come lo porgi ....Lippi, per farvi un esempio, non è erotico...però qualifica, perché è un professionista...sa vendersi… in più aggiunge ironia al proprio personaggio.... infatti , noi della TeleWORLD che per primi abbiamo capito, sostenuto, e promosso questo punto di vista televisivo, per la prossima stagione,  stiamo già progettando un grande show, rinnovato nelle idee, nelle proposte, nei giochi, negli ospiti ...e poi soprattutto fresco, fresco, ragazzi, fresco, dai.....con Febo Conti.

L :.....ma non era morto ?....

G : …ma da anni!…

E : (interrompendo).... ragazzi...la pasta è cotta... sedetevi... (L. e G. si siedono a tavola, mentre M. rimane in piedi)...

M :....ma come morto !? Febo è vivissimo, in formissima! E’ che, intelligentemente,  aveva scelto di lavorare nell’ombra....dietro le telecamere dove si fa la televisione, la si forgia, la si crea… e non la si subisce... (tira fuori la bottiglia di MALOX)...

E :...allora 4 ‘Satchmo’ al tavolo 1 con abbondante parmigiano !....

G :....a me falli doppi, eh ?...

M :....ecco invece a me non tanti.... che sono già pieno… (afferra il suo piatto e va a sedersi sul divanetto) … io mi siedo qui… anche perché non ci sono 4 seggiole…

E : (imbarazzato) una s’è rotta ieri…

Ettore riempie i piatti e i 4 personaggi cominciano a mangiare

G :...beh, il profumo c’è....

E :...e poi devi sentire il gusto...

M :...beh, dai, sono spaghetti al pomodoro....

L :....ma guarda che gli spaghetti al pomodoro hanno una loro valenza...avete sentito di quella ricerca fatta da un gruppo di medici statunitensi ?

G : No, cosa sarebbe ? (a bocca piena)

L : Bè in breve ...hanno scoperto che la passata di pomodoro, non il pomodoro, la passata, la conserva insomma, inibirebbe le cellule cancerogene della prostata evitandone il processo invasivo.

M : (facendo un gesto scaramantico, con enfasi) ..Si ma io ho solo una leggera grastrite, oh!..

G : Sono un po’ durini, eh !

E : No, come durini ?

L : (degustando) Per me vanno bene ...sono insipidi, casomai.

M : (degustando) Per fortuna, il sale non lo sopporto...e poi non sono insipidi, casomai c’è troppo aglio, sono agliati...ti aggredisce l’aglio!…

G : Bè a me l’aglio piace, è la cipolla che è sgarbata.

E : Oh ! Non fate mica tanti fichi!! Sono poi spaghetti al pomodoro.

L : Ah ! Non sono alla Satchmo adesso, sono al pomodoro.

M : (a Ettore) …ipocrita! C’hai una coda di paglia che sembra un cipresso!!

G : Era mia moglie quella fissata con il pomodoro. Oh ! Lo metteva in tutte le ricette...anche negli spaghetti alla carbonara …diceva che ci stava.

L : Infatti ci vuole !

G : (imbestialendosi, quasi urlato) No !.. non ci vuole, e comunque se hai sté idee fatti invitare a cena da lei, così ti cavi la voglia.

L : A proposito… Sai che è venuta in ambulatorio da me ? !

G : Mia moglie ?

L : Sì aveva un disturbo, un disturbino, una sciocchezza...poi ad un certo punto, mi fa : l’idiota lo vedi ancora ?...Si riferiva a te, no? (ridendo con gli altri)

G : Sì, grazie davvero per la precisazione …e comunque sappiate che la causa principale sono stati i suoi parenti …e poi cosa ti ha detto ?

L : Ma niente ci siamo messi a parlare del mio nuovo ambulatorio...

G : No...no intendevo dire, di me.

L : ...di te niente...anche perché meno ne parla di te e meglio sta....e poi adesso m’ha detto che c’ha uno...

G : (stupito e interessatissimo)....uno ?...uno chi ?....

L : ...un commercialista ...uno importante.... non so chi sia...

G : ....Giorgetti !....

L :....boh ?...il nome non me l’ha detto....

G :....E’ Giorgetti....quel bastardo... si voleva sistemare a tutti i costi.....

M : Bè certo che anche tu lì avevi preso proprio un bel treno,...alta borghesia, veramente alta....

L : Beh, d’altronde dopo sei anni di corteggiamento appassionato ...

G : (quasi tra sé) ...Sì, un bel investimento....

M :...ma e con quell’altra ?...quella di Modena, la figlia di quell’industrialotto...anche lì non era mica un partito da buttar via....

G :....no quella era una stronza...non...

L :....e quella farmacista ?....l’ultima volta che ci vedemmo lavoravi su quella lì...

G :...negativo, assolutamente...poi, in confidenza… la farmacia non era neanche sua.... (ridono -  pausa nella quale c’è chi beve, c’è chi mangia un po’ di pane, ecc.)

L : (riflessivo)...certo che....ci conosciamo proprio da una vita, eh ?.. (si guardano) eppure, malgrado gli anni… devo riconoscere che, nonostante tutto, vi trovo… male! Ma male, male, male, eh!?…

G : Ha parlato il minorenne minorato!…

E : guardati bene, che hai tutti i capelli bianchi…

L : che centra! Uno è giovane dentro… il cuore non invecchia mai!

E : invecchia qualcos’altro però!!  (ridono) 

M : (si alza con il calice per un brindisi) Dai ragazzi … credo sia il momento per un bel brindisi, dai venite (gli altri si alzano da tavola e lo raggiungono al centro della scena – Ettore fa scendere la tenda a soffietto sulla porta al centro scena)

G : brindisi a chi?

M : ...a noi !...e naturalmente a Louis Daniel Armstrong.... New Orleans  - 1900...

G :....New York - 1971... (stanno per brindare)

L : (a Mario)... beh, guarda che tu sarebbe meglio non ingerissi alcolici ; hai appena preso del MALOX....

M : (con falsa preoccupazione) …accidenti è vero… va al diavolo! Alla tromba più travolgente del mondo che nonostante tutto è riuscita a farci ritrovare di nuovo...qui stasera ….tutti insieme!

TUTTI : A Satchmo !.. (brindano e si siedono nuovamente attorno al tavolo, continuando a mangiare e a scherzare a bassa voce)

Inizia una serie di immagini/diapositive proiettate sulla tenda a soffietto, che vede i 4 amici più giovani, in diverse situazioni e luoghi.

Le immagini vengono accompagnate e sottolineate da un commento musicale (“Mame” di J. Herman)

Al termine della musica, Ettore sta stappando una bottiglia di vino

E :...comunque sono 16.814...

L : Cosa ?

E : no dico a lui (indicando Mario)...i fagioli ...là nel bottiglione...sono 16.814...eh ! Ho indovinato, puoi dirmelo se ho indovinato !

M : Ma cosa vuoi che sappia, non lo presento io quel gioco…

E : Ma scusa tu sei il capo, dovresti essere informato di tutte le risposte…

G : …siete ancora al gioco dei fagioli !? Lo faceva la Carrà 15 anni fa !

M : ...sì, è vero...ma guarda che ha ancora un feed back più che dignitoso...la gente vuole indovinare, vuole interagire col mezzo....(pausa)...sì, è un gioco stronzo....ma ogni puntata riceviamo dalle 100 alle 200 telefonate ...questo significa che la gente segue, che risponde e che partecipa....attivamente...

G :...sì, ma è un gioco da idioti e queste sono cavolate !... Primo perché non è un nuovo, originale...poi tu parli di innovazione, di qualità...ma fai quello che gli altri network facevano 10 anni fa...dai !.... Io, quando li guardavo, quando mi capitava raramente di guardarli, pensavo : - guarda che bisogna essere proprio degli imbecilli per produrre delle puttanate così !...-

M :....no, no.....è facile parlare così, da facilone....però rifletti....la fascia di mercato-audience che vai a soddisfare...con queste puttanate, come dici tu... le cerca, le vuole....

E : (interrompendo, con convinzione – a Giorgio) …ma scherzi! Sono bellissime! Ma lo sai che non si prende mai la linea?!!

G : …perché, tu sei uno di quelli che telefona?!!

E: Certo!? Lo sai che ci vogliono 4 buchi nel naso per trovare libero!??

M : (con enfasi) …ci si rivolge chiaramente ad un pubblico modesto culturalmente, con delle deficienze sociali enormi, delle carenze intellettuali spaventose (guardando Ettore che assente con convinzione) e tu non fai altro che dar loro ciò che vogliono, soddisfare un loro bisogno...ed è qui la qualità!.... Capire ciò di cui il pubblico ha necessità… per esempio... adesso abbiamo capito che c’è il bisogno di qualcosa di nuovo.....di impegnato… (concitatamente) ..Domanda : da quanti anni è che non si vede più un bello sceneggiato ?...eh?…c’avete pensato ?....

G :...ma...se ne vedono continuamente...

M :...no !...non soap-opera, non  tele-novelas.....uno sceneggiato..puro!!

E :...Beh...’La Piovra’...era bello.... anche se non mi dispiaceva neanche ‘Pronto Soccorso’...

M : (zittendo con la mano E.) ...e infatti...la TELEWORLD, con una produzione Italo-spagnola, sta finanziando una serie di sceneggiati ispirati a eroi del piccolo schermo del passato...

L :...cioè ?..

M :....Tarzan, ad esempio...eh ?...chi è che non se lo ricorda ?... Ci siete cresciuti col Tarzan… eppure si sta perdendo...pur essendo un eroe....un evergreen....

E : (entusiasta) ....dai !...rifate Tarzan ? ! !....Oh, a che ora...a che ora ? !....

M :..ma sarà in prima serata, ovviamente....

L :...Beh, però...Tarzan...non è male come idea....poi richiede un certo impegno anche come luoghi… scenografie, intendo...

M :...., ma per le locations, si chiamano così in termini tecnici,  abbiamo già risolto qui....c’è tutta una zona di foresta, molto adatta, molto dedicata, molto …verso Monte Budello… adattissima....e comunque la serie si chiamerà ‘Tarzan back again’....

G : (scettico)...Tarzan ?!!....

M :...back again...’Il ritorno di Tarzan’...

E :....ma chi fa Tarzan ?...chi fa Tarzan ?!.....

M :...no, ma il punto non è chi interpreterà il Tarzan.... è che, intelligentemente, lo abbiamo inserito nel suo habitat naturale...

L :...a Monte Budello....

M : (seccato) ...beh, cosa c’è ?....Sergio Leone girava in Toscana.... un Tarzan introspettivo, un Tarzan che soffre per l’avanzare della civiltà, del cemento... dell’età... un Tarzan anziano...

G :....invece che alle liane si attacca alla zanetta!..

M : (quasi adirato) ..ma smitizziamo questa idea del superuomo, del Tarzan immortale!!! E’ visto solo come un uomo che fugge dal mondo e difende la sua fuga  e soffre, soffre come un cane!!!...è uno sceneggiato impegnato....

E : Scusa? Posso farti una domanda: Cita c’è ? C’è Cita ?....

M : (schifato) La scimmia parlante? Nel 2002? ....luoghi comuni superati....dai!!

L :...quanto dura la serie ?...

M : Perfetto! ...questo dipende dallo share (guarda Ettore)

E : l’ascolto!

M : Certo! Non appena lo share…

E : l’ascolto…

M : …cala.....noi ti cambiamo il personaggio! E’ qui l’ideona, capite?! Ed infatti abbiamo già previsto: (enfatico, rivolto ad Ettore)  ‘Furia back again’! ‘Zorro back again’! ‘Sandokan back again’!  ‘Mazinga back again’! ‘Provolino back again’! …per i più piccoli, e per la fascia notturna: ‘Moana back again’! (a Giorgio che si mostra colpito) …questa ti interessa… e così abbiamo soddisfatto tutto il nostro range di pubblico....

G :...ma chissà quanto ti costerà tutto sto’ back again?...

M : (cambia il tono – leggermente imbarazzato)...a me niente...cioè...ci sono dei finanziatori...e poi...fondi europei.....questo poi è il motivo per il quale sono sempre in viaggio, sempre su e giù dagli aerei, su e giù dai treni...

E :....a proposito, sai che ti ho visto in stazione un mese fa...stavi prendendo il 324 per Torino....ti ho chiamato, ti ho anche corso dietro, ma stavi parlando al cellulare… parlavi, non mi hai sentito....

M :....per Torino ?.....

E :...sì dai....il direttissimo delle 13.45...

L :....tu come vai in Ferrovia ?....

E :....beh, bene !... sono contento...adesso ho anche un ufficino tutto mio....

G :...nella parte nuova ?...

E :...no, vicino all’officina dove vengono riparate le motrici...infatti quando le provano, che le accendono tutte...mi salta sempre il computer e mi si stacca il Picoglass di Louis....

L:....anche in ufficio hai una foto di Louis ?!....

E :...vuoi scherzare ?!...il mitico Satchmo! !?...mi aiuta a fare i conti....

M :...ma io mi domando come tu faccia a star chiuso in un ufficio tutto il giorno ?... mi soffoca solo l’idea, mi da il soffoco…

E :....perché ?!...anzi ho tutte le mie cose da seguire...c’è tanto da fare, eh ?....

G : (scettico) ... in Ferrovia ?....

E :....beh, guarda che è una bella responsabilità mantenere tutte le carrozze efficienza, controllare tutti i rifornimenti, le forniture...

G :...di cosa ?...

E : a esempio: carta igienica, tovagliolini, bicchieri di carta, il lavaggio dei poggiatesta,

M : …carta igienica…

E : carta igienica, sì, l’avevo già detto… nel vagone ristorante c’è un sacco di roba da gestire...e poi c’è il vagone letto…

M : …carta igienica…

E : …ho capito: carta igienica!…

M : sì, ma visto che non c’è mai in treno, io ribadivo il concetto così magari… (ammicca agli altri)

E : .....poi è da poco che seguo tutta ‘sta roba, quindi sto imparando...sto crescendo insomma....

G :...ma quanto prendi ?....

E : (quasi orgoglioso)...ah, tutto compreso, coi buoni pasto e tutto....posso arrivare anche a uno e sei, uno e sette, eh ?...mica male, eh ?.....

G: (scettico)…beh, insomma…

M : (a Giorgio)..Ma no dai, in effetti...è un lavoro statale…(a Ettore) ma vi danno anche i bonus produzione?..

E : No,...quelli no, capisco che magari rispetto alle tue cifre, fa ridere, però per me è più che sufficiente, poi oh ! guarda Satchmo è partito che guadagnava pochi dollari al giorno, guarda dove è arrivato , è un mito!

G : Si però devi ammettere che come livello sociale è un po’ basso ...

E : Beh ! Basta poi tarare la propria vita in base alle proprie possibilità...anche se ammetto di desiderare di più però …sono giovane no ?...sai, poco per volta ho raggiungo un impiego anche di una certa responsabilità ! Sono contento ! Se penso che fino all’anno scorso ero in biglietteria...ho fatto un bel salto, noi?  Ho saputo aspettare e ho dimostrato di adattarmi alle esigenze e qualcuno ha notato questa mia costanza (pausa) ......allora io ho fatto una riflessione : non è tanto importante avere un obiettivo …ma una speranza......E poi ho un sacco di colleghi che ormai sono diventati amici, amici veri  …mi vogliono bene, pensate che per il mio compleanno mi hanno regalato l’abbonamento a Telepiù!

(pausa)

L :...ma sì...poi quel lavoro è adattissimo a te, al tuo carattere....tranquillo, sicuro, senza troppi stress...

G : (Riflettendo, interessato) …Sì, in effetti ...ma…ascolta, non è che hai sentito quando ci sono i concorsi ?...perché, considerato tutto, non è male inserirsi nell’ambiente...praticamente hai un vitalizio sicuro tutta la vita....e poi, noi siamo amici, ci potremmo vedere...tu potresti introdurmi.....

L: (a Giorgio – ironico) …ma scusa?..e lo stipendio?..e il livello sociale?….

M : (serio a Ettore) .....sai cosa notavo ?.... che mentre parlavi, prima....avevi un espressione veramente serena...tranquilla....rilassata insomma....e questo è molto bello...sai ? ....io, nel mio lavoro incontro un sacco di gente importante, gente che conta …o almeno che si vende come tale ...gente che ti promette mari e monti e poi, senza pensarci un attimo, ti getta nel fango quando non servi più ...che si credono padroni del mondo e che quando ti parlano sembra che tutto dipenda da loro....e ne conosco tanti, eh ?...però, malgrado questo....non sono come te...cioè, non sono così convincenti...così convinti....di qualcosa si lamentano sempre....è raro trovare uno come te....davvero....ed è bello…

Pausa di silenzio

G : (ad Ettore, che è rimasto palesemente imbarazzato)....e l’amore ?....Come va...hai delle novità o esci ancora (facendo un gesto allusivo) con …Manola!!?...... (ridono)

E :..sei proprio simpatico...ma adesso ti stendo....rullo di tamburi :.....

L :....che due palle con ‘sto rullo di tamburi, Ettore!.....

E :.....c’è un nuova impiegata nell’ufficio spedizioni che mi ha offerto il caffè....

G :...allora ?....

E :....è già il secondo che mi paga...

M :....ahh! Ma allora ti sta drogando prima di sedurti....la perversa!!

E :....secondo me ne vuole ?.....eh ? che dite ?...

L :....ma...quanti anni ha ?

E : (prontamente)...25 !

L : Altezza ? dammi da scrivere…

E : …perché da scrivere?

L : non fare domande, dai! Dammi da scrivere…(G. e M. ammiccano)

E : …scrivere cosa?…

M : Ma come cosa? Ettorino! Il Teorema Lambertini: la struttura fisica + il profilo psicologico, uniti all’approccio sessuale, danno il ‘risultato donna’ finale!! …dai!…

L :  (a Mario) …Bravo! Promosso! (ad Ettore) allora, dicevamo… altezza?

E : 1 e 73!

L : peso forma ?

E : 62 !

L : seno ?

M : (quasi sussurrato a Ettore) …occhio! …concentrati che questo è importante…

E : …ma …2^ …forse anche 3^ …abbondante!!

L : Castana vero?

E : chiara !

L: (sovrapponendosi a Ettore) ..chiara..

PAUSA

E: (ansioso) …allora ?....

L : (si fa pensoso, riflettendo e preparandosi alla diagnosi) …calma ....ma..

E: (ansioso)..daiii!…

L: …ma guarda… dalle informazione in mio possesso …

M : …dai dati pervenuti…

L : ...il soggetto presenta un chiaro inquadramento di tipo pre-coppia post-adolescenziale con accenni romantico metropolitani...

G :....metropolitani ?....

L :...il caffè......ma...

M :....c’è un ma! Ettorino, c’è un ma!...

L :....ma, nel contempo, ha di mostrato impegno e una certa dose di imprenditorialità copulativa...

E: (ansioso)..e allora?!…cosa vuol dire?!…

L: ..aspetta!! …direi ……6 -

E: ...come…6 - ?!…

L: (determinato) ...6 - !

E : (eccitato e preoccupato)... cioè, cosa vuol dire ?!!.....

L :...che puoi tranquillamente continuare ad uscire con la tua Manola!.... (ridono).. affidabile...puntuale…riposante…(ridono)

E :.....sì, sì, ridete pure....guardate che siete voi che mi avete sempre dipinto così, ma io ho avuto le mie storie....

G : ....ma lascia stare va la’, dai Ettore.....

E :.. ad esempio : vi ricordate quella volta a Calderino quando andammo a fare gli ‘Hot Four’  a Pasqua...??....

L :... gli ‘Hot Four’!......

G :... ma pensa te cosa ti ricordi.....

E :....che io trovai da far bene con quella guardarobiera....

G :....che hanno era ?...

L : ..il 1925...

G :...come il ’25 ? !....

L :..sì, Satchmo fondò il gruppo degli ‘Hot Five’ nel 1925....

G :... ma no.....dicevo quando noi facevamo gli ‘Hot Four’ in giro per le balere?....

L :...mah ?...un sacco di tempo.... più di 20 anni forse…

E :...mitici ‘Hot Four’!!...

G :....com’è che faceva il pezzo ?....oh, non me lo ricordo neanche...

M :... ma come no, dai..... non dire fesserie…

G : …ma figurati se mi ricordo…

M : (quasi alterandosi) …ma come non ti ricordi?! Queste sono cose che si scolpiscono graniticamente nella mente di un uomo!!!

G : …ah sì??…

M : Si intitolava ‘Let’s sing like a Dixieland Band’!!!

L : Esatto! Di Bergman. Cantato con il grande Bing Crosby…

M : …che imitavi tu…

G : …è passato tanto tempo…

M : (eccitato) allora visto che mi hai provocato …in posizione dai, facciamo un po’ di spazio… Ettore, Luca, dai, spostate il tavolo… (L. e E. eseguono sorridendo) …e tu Giorgio mettiti qui che hai più spazio…

G : (perplesso) …spazio? Per cosa?

M : …per il balletto, no?!

G : …il balletto?!!!

E : (eccitato) …allora ragazzi aspettate! Perché a questo punto, se facciamo sul serio, vado a prendere gli strumenti!!…(Esce di scena e rientra con 2 pagliette, due bastoni da tip tap ed una tromba)

L : …ma grande Ettore!!!

G : …ma come fai ad avere ancora ‘sta roba!… (Ettore indossa una paglietta e porge l’altra a Giorgio, insieme al bastone e a Mario che ha già indossato la bombetta, porge la tromba)

M : (a Luca, che gli si è posizionato al fianco) …allora dai… presentazione…

L : addirittura!?

M : …se lo facciamo, lo facciamo bene!

L : ok! Allora… (assume un tono professionale) ….Signore e signori …ecco a Voi: gli HOT FOUR!

BUIO

Due occhi di bue si accendono sulla coppia Mario (con tromba in mano e grande fazzoletto bianco nell’altra), Luca (che impugna un microfono) ed Ettore e Giorgio (in posizione statica con paglietta e bastone, pronti ad iniziare il balletto).

Entrambe le coppie sono frontali al pubblico, quasi nel proscenio.

Gli occhi di bue seguono i 4 amici che iniziano a cantare,

Mario imitando la voce di Louis Armstrong e Luca, quella di Bing Crosby,

e a ballare (Giorgio e Ettore) sulle note della canzone ‘Let’s sing like a Dixieland Band’

di Bergman, eseguita da Crosby e Armstrong.

Al termine del pezzo, gli occhi di bue si spengono e si riaccendono le luci nella casa.

I 4 si buttano a sedere sul divano, sfiniti dalla performance, ridendo e scherzando.

G: ..oh, mi ricordavo ancora le mosse!…

L: ..eravamo grandi!…

M : …imbattibili!

E :....beh, insomma…allora lei, alla fine del balletto, mi fa :......

M :....ma Lei, chi ?....

L : (sarcastico)...ma come chi ?....La guardarobiera !....

E :...eh, allora mi fa : - ma sai che balli proprio bene!… passandomi una mano tra i capelli...

L : (sarcastico)...allora folti e fluenti.....

E :... - ti offro qualcosa da bere - ..... poi, invece di andare al bar, mi imbosca in uno sgabuzzino dietro la cassa e lì, me lo ricordo come se fosse adesso, si toglie la gomma dalla bocca, la attacca alla maniglia...

G : (sarcastico)....una Contessa!....

E :...e comincia tutto un stocacciamento...tra il suo grembiulino, il frac....un sacco di cordine, un sacco di bottoni...beh, praticamente con lei nuda, non mi si va ad incastrare la lampo dei pantaloni?!! …che si blocca...in più il durone fisico formava proprio un ostacolo naturale..... beh, insomma per farla breve....

GLI ALTRI (in coro) : .....rullo di tamburi!!....

G :......non hai combinato un accidente !..... (ridono)

E :...sì…avrei voluto vedere voi.....

Le risate si smorzano e per alcuni istanti,

cala il silenzio e i 4 rimangono pensierosi e un po’ malinconici.

L : (in tono malinconico)....a me capita, qualche volta...

G :...cosa ?...

L :....di pensare a cosa facevamo, come eravamo..... alle stronzate che ......la vita non era un problema....era facile come un gioco...e noi sapevamo giocare....

PAUSA

E : (come a voler rompere il silenzio)...dai ragazzi, venite a tavola...chi è che vuole il dolce?... (si alzano e si siedono a tavola nuovamente)

G:....Cosa c’è ?....

M : ...no, io non mangio più niente...ho un male al fegato....

E : (rientrando con alcune ciotole)...la mousse alla papaya !

G :...ma mi fa schifo, dai !...Te lo avevo anche detto !....

E :...sì, ma a lui (indicando Mario) piace da matti...

L :....sì, ma è l’unico......e poi non la mangia neanche !...

E :....oh, ragazzi ?....E’ difficile metter d’accordo tutti, eh ?...

G :....va beh....dai ...fa assaggiare...già che l’hai comprata... ti voglio dare soddisfazione… (la assaggia)

L :....ma scusa...hai appena detto che non la sopporti?......

G :...sì, ma ti dirò :....questa non è neanche malaccio....  PAUSA (riflettendo)….anche la bestia era brava a fare i dolci...oh, era l’unica cosa che sapeva fare.....

M : (ironico)...cioè, tu del tuo matrimonio, salvi i dolci...

G : (sconsolato)...no, in effetti neanche quelli...non c’è proprio niente che si salva...niente!…

E :...ma va la’, dai, mandrillone ! Che hai capito tutto della vita, tu !....

G :...ma sta zitto, va....

E :...hai voluto a tutti i costi proliferare...come un riccio !....io te l’avevo detto..

G : (scattoso)...Ma cosa mi avevi detto !!...Cosa !...

E :...che i soldi non danno la felicità.

G : (alterandosi)....che bella stronzata originale che hai detto...

E : ....no, non è una stronzata...ad esempio, io...

G : (lo interrompe, urlandogli in faccia)...Ma tu, cosa ! ! Tu cosa ! ! Ma non ti rendi conto che sei un povero sfigato ! Che vivi in ‘sta casetta da trent’anni e che la tua vita è peggio di quella di un pensionato. Che cazzo dai i consigli, tu !

L : (cercando di calmarlo)...Dai, Giorgio !...Si fa per parlare....

G :....ma cosa parla?!!!...Non vedi che vuol fare il filosofo ?...il maestro di vita, con un milione e mezzo al mese.... (a Ettore) …cosa hai rischiato, tu nella tua vita, cosa ? ! !....Niente, mai niente ! ! E sai perché ? !...Perché non ti sei messo mai neanche in gioco !....E quello che mi fa ancora più incazzare e che vuol far credere che è felice, che è realizzato ! !...Ma sta zitto, va, che è meglio !....

PAUSA (Un silenzio imbarazzante ammutolisce la serata)

E : (quasi sottovoce, ma facendosi capire)....tu puoi anche incazzarti...però, guarda che io non ti ho giudicato.... sì, d’accordo, la mia può sembrare un vita semplice, senza tanti stimoli...però è tranquilla...e soprattutto l’ho scelta...non sarò importante, non sarò arrivato in alto....ma poi, scusami ?...... è proprio necessario essere qualcuno ?....

G : (quasi sussurrato)....no, infatti.... scusate.. (si alza ed esce di scena)

PAUSA

E : (a bassa voce)....oh, ma cosa ho detto ?...

L:... beh, quella del mandrillone, del riccio, la potevi evitare, eh ?...

E:...ma io stavo scherzando...facevo per sdrammatizzare...

M :..ma perché ?...E’ messo così male ?...

L :..beh, tanto bene non sta, da quello che ho potuto capire…

E: ..cioè? 

L: ..beh, scusate ..lo avete sentito anche voi, come va con sua moglie ...non vi ricordate cos’ha sempre detto?

M: ..cioè? ..che voleva sistemarsi a tutti i costi?…sposare una ricca?

L: ..Non si può dire che abbia raggiunto i suoi obiettivi...

M: ..ma che idiozia è, Luca?.. che obiettivo di vita è?…

L :...ma scusa, lui l’ha sempre detto...non te lo ricordi ?...Anche quando eravamo ragazzi... non so quante volte abbiamo litigato su ‘sta cosa.. non vi ricordate? ..ce lo ripeteva di continuo....

E....ma io credevo scherzasse...

L :...ma anche tu, Ettore?  …come scherzasse ?....E’ stato tutta la vita insieme a donne con una dote...poi ha trovato questa che c’è cascata.....è ovvio che non scherzava....come è altrettanto ovvio che un matrimonio così non può continuare....

PAUSA

M :....beh, però se diamo credito a tutto quello che dicevamo....

E :....ma tu intanto volevi fare il cinema...ci sei andato vicino, no ?....

M :....sì., pressappoco.....

L :...ma sai, dipende poi anche da cosa si cerca....perché anche se apparentemente uno si è realizzato.... poi ti chiedi se ne è valsa la pena, davvero...

M :....beh, tu non puoi proprio lamentarti.

L :....No, professionalmente non posso lamentarmi …non mi sto lamentando....però anche quando raggiungi un sogno, chiamiamolo così, non lo puoi più vivere come prima...perché non è più un sogno...e allora magari ti svegli, tardi.....e ti rendi conto che è difficile recuperare.....

PAUSA (rientra Giorgio)

G : (notando il silenzio)....beh, cos’è ‘sto mortorio ?.... Non si beve più in questa casa ?.....

E : (imbarazzato)....non so’..... (a Mario) apriamo il tuo champagne ?....

M :...macchè champagne.....piuttosto qualcosa di forte, di.....

E :.....io, in cantina, c’ho ancora una bottiglia del Brandy che mi portò Franco dalla Spagna...

L:...quello stravecchio !.... Ottimo !.... Se mi dai le chiavi vado io, che la tua cantina me la ricordo ancora....

E :...sì prendile...sono lì appese vicino alla porta...io intanto comincio a mettere un po’ a posto...

(Luca si alza)

M :...aspetta, Luca, ti accompagno.... (Luca e Mario escono)

PAUSA

Brevemente cala il silenzio in casa. Ettore lava i piatti, dando le spalle a Giorgio che, rivolto verso il pubblico, beve un po’ divino, seduto al tavolo).

Le luci si abbassano. Un occhio di bue illumina la parte dx del palco, dove rientrano in scena Luca seguito da Mario. Luca si mette a cercare la bottiglia di brandy, facendo qualche commento poi, accorgendosi del silenzio pensieroso di Mario, si volta verso di lui.

L: …beh?…(Mario, perso nei suoi pensieri, sembra non ascoltarlo)…oh! Mario?… Cosa c’è?…eh?…che c’è?… (l’occhio di bue si spegne)

BUIO

Le luci si riaccendono nella casa

G : (alzandosi ed avvicinandosi a Ettore che sta lavando i piatti)…oh!…

E: (trasalendo)…eh?..

G: ..non te la sarai mica presa?… (Ettore scuote il capo)… non volevo…cioè ..non ce l’avevo con te…oh!…(Ettore sorride)

PAUSA

 

G: ..sai ..ci sono aspetti del proprio carattere che è difficile controllare.. poi la vita ti mette alla prova .. e a volte ti costringe a cambiare ..

E: ..beh, tu sei sempre stato un po’ così, eh?…

G: .. sì, però speri sempre di cambiare, no?…ed invece ci sono certe cose che te le porti dietro ..e ti ritrovi a far sempre gli stessi sbagli, nello stesso modo ..guarda che è incredibile, oh… io, per esempio, mi sono sempre incazzato per delle stronzate, non ti ricordi?….su certi argomenti ho sempre perso le staffe…  (PAUSA) … anche con mia moglie facevo uguale…

E: …con lei come va?

G: …ma… come sempre… uno schifo… siamo in causa ormai da 6 anni… con tutti i soldi che abbiamo speso in avvocati, potevamo fare il giro del mondo 3 volte… e il bello è che non abbiamo concluso ancora niente… forse perché non c’è niente da concludere…

E: ..ma la colpa di chi è?..

(PAUSA)

G: ….beh, comunque adesso vorrei cambiare… vorrei trovare davvero qualcuna… un rapporto sincero… quello che forse non ho mai avuto… (PAUSA) … all’inizio sembra sempre tutto speciale, unico… c’è la voglia, la passione, il desiderio… poi si comincia a sfilacciare, a ridimensionare …d'altronde anche tra noi è successo così… da giovani eravamo pieni di entusiasmo, di…. di propositi comuni, di… passione, appunto… poi ci siamo allontanati, pian piano… ognuno ha preso la sua strada… ha seguito le sue idee… ci siamo un po’ persi… (cambiando tono) … però adesso è ora di cambiare.. possiamo ancora recuperare, no?… vederci più spesso…

E: .. sì, però bisogna che ci sia davvero la volontà…perché per me non è mica stato facile stasera organizzare… riunirvi insomma… è un mese e mezzo che lotto… e poi, malgrado tutto…

G: …cosa?..

E: ..ma… pensavo che sarebbe bastato rincontrarci… per ricreare la stessa atmosfera di allora… la stessa armonia…

G: (riflessivo)…ma, io un’idea ce l’ho…. m’è venuta in mente ora…

E: ….per rivederci più spesso?…

G: …no… per vederci tutti i giorni…almeno io e te, dico… il sistema io ce l’avrei…

E: ..e cioè?…

G: (prende a braccetto Ettore) …ma… pensavo… visto che io devo… cioè io vivo in quel monolocale di mia moglie da tre anni, no? …Il Tribunale adesso ha deciso che devo lasciarlo.. nel giro di un mese devo trovarmi un posto … allora.. io ho già individuato diverse soluzioni… però, all’inizio… fino a che non mi si sono concretizzati 2 o 3 affarucci… potrei stabilirmi qua, insomma… lo spazio c’è…noi siamo molto amici… andiamo anche molto d’accordo…, no?…

E: (un po’ stordito) …ma… sì… non mi sembra una cattiva idea… poi eventualmente, una sera alla settimana, potremmo invitare gli altri…

G: … poi pensavo (guardandosi intorno)… qui noi cambiamo un po’ tutto… io domani ti telefono e ti do il numero di un mio amico architetto… così lui ti dice se la parete tra il tinello e il cucinotto può esser abbattuta… per esempio…

E: (perplesso) …come abbattuta?!… e io dove vado in bagno?!

G: … Ma si può fare a turni, non ti preoccupare …sì, perché, se vuoi fare un  certo colpo… c’è bisogno anche dell’ambiente giusto, no?…

E: … quale colpo?!…

G: ..no è che… è da un po’ che frequento una tipa… la figlia di Gaspari…

E:  Ah… e chi è?…

G: Ma come chi è?! …l’industriale.. quello che 2 anni fa… ma dove vivi anche tu, Ettore?! …va beh, non importa… dico.. ha una sorella, che si porta sempre appresso…bella tipa!.. 25 anni, bionda, due occhi che sembrano due fanali, roba fine, insomma… mica come la tua……

E: … la mia, chi?..

G: …la tua collega… 6 -!…

E: …ma scusa, non l’hai neanche vista…

G:…ma Ettore, vuoi che non le sappia io ‘ste cose?.. ti fidi di me?…

E: …sì, sì… mi fido..

G: …io e te insieme ci divertiamo… e ci sistemiamo, anche… ti faccio passare delle nottate che tu, neanche a 18 anni…

E: (entusiasta ed eccitato)…sì?!… e dove si va?!…

G: .. come dove si va?… ma qui, no?… ristrutturiamo l’appartamento, gli diamo un’impronta ‘border line’, lo facciamo alternativo, ambiguo.. sfaccettature orientaleggianti.. cambiamo le luci, pitturiamo.. immagini erotiche, esotiche… incensi, candele…molte candele!… insomma, una base operativa… sessualmente operativa, intendo… intendi?!

E:  ..Mo Satchmo!!!! Intendo, intendo!…bello!! …dai, lo facciamo!.. 2 ore infuocate tutte le sere!…

G: …come, 2 ore?!..

E: …dalle 8 alle 10…10 e mezza…

G: …10 e mezza?!…

E: …è il regolamento del condominio… rigidissimo! Cito: ‘Qualsiasi rumore che alteri il silenzio e la tranquillità dello stabile sarà punito a norma di legge’… c’ho la padrona di casa a muro… E’ una vecchina di 73 anni… incazzatissima! Figurati che 2 anni fa ha cacciato via un condomino perché c’aveva un criceto, che è un topo, lo sai, vero che il criceto è un topo?!…

G: (sconsolato)…sì, sì lo so che è un topo… ascolta Ettore, facciamo così, allora…

E: …dimmi, dimmi!…

G: .. va a cagare! Te, il condomino, la vecchia e il criceto!.. che è un topo, lo sai, vero che il criceto è un topo?!… (si allontana ed esce di scena)

 E: (riflettendo) … Ma no, dai aspetta! beh, magari una deroga di mezz’oretta … se me la lavoro un po’…

Rientrano in scena Luca e Mario, molto seri.

Mario si ferma a sx della scena e prende un libro da uno scaffale, iniziando a sfogliarlo in piedi, mentre Luca va verso Ettore e si versa un bicchiere di Brandy, sedendosi al tavolo. Ettore ha ripreso a lavare le stoviglie

L : …chi ne vuole?

M : io, grazie… (Luca versa del brandy a Mario)

L :(pensieroso, sorseggiando il suo brandy - poi, si guarda intorno) … Ettore?

E: (continuando nelle sue faccende) ..eh?

L: ..ma dai, vieni qui.. siediti scusa!..

E: (obbedendo) …oh, non c’ho mica la lavastoviglie!…

L:...da quanti anni è che vivi qui ?..

Mentre inizia il dialogo tra LUCA ed ETTORE, Mario si avvicina la tavolo, si versa del Brandy ed esce di scena sorseggiandolo e leggendo

E: ..ah.. ormai una ventina d’anni...

L : ..ma non hai mai cercato nient’altro ?...non so...più grande...

E :..perché ? E’ brutto ?....

L :..no, ma ..però, ogni tanto si ha voglia di cambiare ...no ?...Ad esempio quel quadretto con il gattino là, l’ho sempre visto.....

E : beh, sì... però anche tu non sei mica cambiato molto...sei sempre in mezzo alle donne...in un modo o nell’altro insomma...come sempre...

L :..sì magari apparentemente, ma...alcune cose sono cambiate ..per forza...

E : ..senti Luca, io da quando ti conosco, cioè da una vita, hai sempre avuto delle donne...2 o 3 alla volta e sono sicuro che adesso sia ancora così...mi ricordo ad esempio quando ti eri messo con Sandra, che frequentavi anche Tiziana e quell’altra...quella con quel nome strano..

L :..Gisella...

E :..Gisella, esatto .. poi c’è stato il periodo, prima dei militari che avevi...

L : (interrompendolo)...hai saputo di lei ?...

E :..chi ?..

L : .. di Gisella..

E :..ah, sì,...che ..si era ammalata...

L :..sai che venne da me in ambulatorio a dirmi che aveva dei sospetti..
E : ..ma dai ?...Beh, d’altronde voi vi siete frequentati molto, no ?...

L : (sconsolato)...eh sì...abbiamo anche convissuto per un paio d’anni..

E :....ma....come ha fatto a ....

L : ...a contrarre il virus ?..... sembra incredibile... da un tatuaggio, fatto quando ancora non sterilizzavano gli aghi...pensa te...un piccolo delfino blu sulla caviglia.....

E : ...incredibile.. davvero...

L : ..sai cosa mi ha detto prima di morire ?....

E : (Attonito) …come ‘morire’?!…

 L : … mi ha sussurrato: - forse è meglio così ...che io viva nel tuo cuore, dove nessuno potrà vedermi.... e dove rimarrò sempre – (sconsolato) ...eh sì...abbiamo proprio condiviso tutto...forse anche come morire....

E : (incredulo) ..come ?...perché !?...

L : ....sono malato, Ettore.....eh già.....

E: (incredulo ed angosciato) ….come, malato?!!…

(PAUSA)

L: …all’inizio ho pensato al suicidio...credo come fanno tutti.... è come se la vita stesse cercando di fregarti… e tu voglia fregarla per prima.... poi.…..passi  tutta la notte a farti scoppiare la testa… a pensare... e vengono le sette ... e vai a lavorare...e questo da due anni.....e allora ti rimangono i ricordi...solo quelli..... (PAUSA) ….ecco perché sono qua.....stanotte ...anche per rivedere quel quadretto....

(PAUSA)

Le luci si abbassano, lasciando in penombra il tavolo

attorno al quale siedono Luca ed Ettore.

 Un taglio di luce diverso dalla parte opposta della scena illumina il divanetto

che viene occupato da Giorgio e Mario, che rientrano chiaccherando.

GIORGIO: (con un bicchiere di Brandy in mano)..ti dico che era il 1924…

MARIO :(leggendo il libro) ...ma no, scusa, c’è scritto qui:  ‘Armstrong fu chiamato a Chicago nel 22’...non nel ’24..da Oliver...c’è una bella differenza scusa....

(PAUSA)

Si siedono entrambi sul divanetto, Giorgio si fa pensieroso

M: (continuando a leggere) …e il primo locale in cui ha suonato, non era il ‘Blue Horn’…oh, non ti ricordi più niente, eh?…

G: (pensieroso, riflessivo) ...lo sai che...2 settimane fa...era notte...ho scavalcato il cancello...

M : (distraendosi dalla lettura, dopo una breve pausa) ..di chi ?...

G :..di casa mia....cioè di casa sua...di mia moglie insomma, dai....perché volevo vedere Federica e Giacomo mentre andavano a letto, no ?... allora pian piano ho attraversato il giardino nascondendomi tra un albero e un altro, sfruttando i cespugli... le ombre … ho strisciato anche...finché sono arrivato sotto la finestra della loro camera ...mi sono arrampicato sull’albero e ...ho guardato dentro....e li ho visti che stavano dicendo le preghiere in ginocchio...appoggiati al letto.....

M : (dopo una pausa di G.)...e allora ?....

G : ..e allora mi sono sentito proprio un imbecille...uno stronzo...appollaiato sull’albero per vedere i miei figli...ti rendi conto ?....

M: … beh… sono i tuoi figli…

G: …ma no… ormai loro si considerano figli suoi…e mi sono detto: … oh, ma questa è la mia famiglia!…

M : ah, ma allora non era solo un affare....

G : ..cosa ?....

M : ..la tua famiglia, dico.... non e stato solo un ‘investimento sbagliato’.... uno dei tuoi ‘affari’ … ti sei ricreduto o magari sei solo invecchiato ?....

M :...non lo so neanch’io...so solo che avrei voglia di qualche sicurezza... di poter dire almeno una volta nella vita :...ecco questa cosa me la sono guadagnata io, mi sono fatto un culo così, ma me la sono costruita io....capisci ?....un po’ come hai fatto tu....

M : ...io ?....

G : ..sì, vedi....io sono sempre stato un po’ invidioso di te , del tuo modo di fare, delle tue idee..... tu sei sempre stato un passo avanti a noi …perché mi sembrava che tu avessi sempre una marcia in più...che corressi con una macchina più veloce insomma....con una Ferrari...

M : (sorridendo amaramente) ..sì peccato che la benzina per quella macchina io non ce l’ho....non l’ho mai avuta.. io vado poco lontano con la mia Ferrari...

G :..sì ma vedi...io non ho lasciato nessun segno...niente che sia degno...

M :...ma scusa, Federica e Giacomo…..

G :..sì, ma loro mi considerano una nullità...un fallito, capisci....è molto doloroso rendersi conto che intorno tutto va avanti, tutto si sta organizzando anche senza di te...io m’aspettavo di più...

M :..da te ?...

G : (sorseggiando e fissando un bicchiere di brandy) ..dalla vita.....e questa sera è...è come questo brandy...pieno di sapori, pieno di ricordi....

M :...è un ottimo brandy...

G :..sì, è vero…. dei bei ricordi ce ne sono sempre...ma col tempo fanno come il vino imbottigliato, che ha un altro gusto, no? ....e proprio quei ricordi, vedi, li devi versare con precauzione, goccia a goccia : perché, malgrado tutto, il fondo ha un cattivo sapore...

M :...e perché non cominci adesso....

G :..a fare che ?...

M : ....a prepararti qualche bel ricordo per il futuro...

G :..non so se ne sono capace....vedi come sono ?..anche stasera rivedervi per me è stato come ….un investimento, ecco ...forse solo per cercare di ritrovare l’unico vero capitale che ho mai davvero avuto.... (guarda l’orologio, dopo una pausa) …accidenti com’è tardi, io domani ho l’avvocato!… bisogna che vada …

(le luci si riaccendono nella casa, illuminando tutta la scena)

L: ….in effetti anch’io domani apro presto l’ambulatorio… che ore sono?

M : …tardi …beh, a questo punto, andiamo tutti…

E: … ma no, dai!! Così presto?!…

G : …non è presto, Ettore…

E : No, aspettate ancora, c’era la sorpresina della serata…

L : …e cioè?…

E : avevo fatto i biscottini da inzuppare nel mascarpone…

M : …allora dillo che vuoi estinguermi!… se li mangio a quest’ora, puoi già chiamare l’ambulanza…

(Cominciano a rivestirsi)

E: Oh, va bene… se proprio dovete andare …Comunque, allora siamo d’accordo…. La prossima settimana ci vediamo da Luca?

L: Ma non so, sentiamoci magari.

E: Sì, sì ti telefono in ambulatorio!

L: No, in ambulatorio no! Abbi pietà! Ti chiamo io, va bene?…

E: Oh, mi raccomando ! Ciao ragazzi. (a Giorgio). Allora noi ci sentiamo domani, per quella storia dell’architetto?

G: Ma adesso vedo. Dipende da che ora finisce l’udienza.

E: Dai Oh! ragazzi, Saluto degli ‘Hot Four’.

M: …Sì, Ettore, quest’altra volta, eh?! Vai a letto che sei stanco… sei tanto stanco…

(LUCA, GIORGIO e MARIO scendono in platea dalla scaletta laterale,

seguiti da un occhio di bue ed escono di scena)

E: (affacciandosi dal palco) Oh, mi raccomando, fate poco schiamazzo giù per le scale, se no mi cacciano…

M: (che è l’ultimo della fila, ad Ettore) ..oh, c’è un benzinaio self service qui vicino, che sono a secco?…

E: …sì, appena esci svolti la seconda a sinistra.. oh, c’è anche il lavaggio automatico…

M: (uscendo di scena) …avevo proprio intenzione di lavare la macchina alle 3 di mattina… ciao!!

E: …ciao, ciao! Grazie!

 

Non appena i 3 personaggi sono usciti di scena, Ettore riassetta le sedie e si muove sul palco riordinando qua e là.

 Mentre continua a sbrigare le sue faccende, inizia a spegnere diversi punti luce, lasciando al buio la parte dx del palco, spostandosi poi nella parte sx del proscenio.

Improvvisamente, alcuni spari rompo il silenzio; Ettore trasale, si guarda attorno attonito ed interrogativo e poi riprende a riassettare la casa.

Mentre le luci si abbassano, fino a farlo rimanere in penombra,

si accende un occhio di bue che illumina la parte dx della scena

dove LUCA sta cercando la bottiglia di Brandy con MARIO alle sue spalle.

LUCA : ...Cosa c’è ?....

MARIO : (sconsolato tira su di spalle)...

LUCA : (gli si avvicina)...Cosa c’è, Mario ?...

M : C’è che va male, Luca...molto..

L : ...cosa ?...

M :...il lavoro,...sono messo malissimo...

L : ...ma come malissimo ?...Tutti i tuoi progetti, le tue idee...prima in casa...

M : (interrompendolo)...sono cazzate, Luca, tutte cazzate ...tutte cose irrealizzabili...non sta andando dritto niente...mi sto arrampicando sugli specchi....non so dove sbattere la testa...

L : ...intendi dire economicamente...

M : Non ho una lira, Luca ...e devo un sacco di soldi a un sacco di gente.....gente cattiva..

L :..e chi sono ?..

M : ..eh, chi sono ?....sciacalli, usurai, mafiosi …guarda, tu non hai idea di cosa significa avere a che fare con quella gente …e meno male ...meno male per te, guarda ...meglio non avere esperienza in quel campo...

L :..ma ..sei fuori di molto ?...cioè...quanto gli devi ?...

M :..tutto...gli devo tutto....infatti questo è il problema...che di mio...di veramente mio...non c’è niente...io ho solo dei ricordi....ecco quelli sì...

L :...beh,....il passato, a volte, può essere molto consolante...

M : ..ah, ma infatti io adoro il passato : ‘è più riposante del presente e più sicuro dell’avvenire’...

L : (sorridendo)..bella ‘sta frase..

M :...non è mia neanche questa...è una battuta da “La ronda” un film del ‘50.....e comunque a me deve bastare il presente ...probabilmente per me il futuro non comincerà mai..

L : ma dai non essere distruttivo....

M: .. non sono distruttivo …semmai realista…

L: …beh, insomma.. ‘il futuro non comincerà mai’…

M : (interrompendolo)...guarda che è un pezzo che mi hanno minacciato di morte...e una volta ci hanno anche già provato...

L : (basito)...ma cosa dici ?..

M : ci hanno già provato, ti dico ...ti sembra possibile che io debba vivere guardandomi in giro con angoscia?! .. con il timore di trovarmi qualcuno di fronte che …quando mi fermo ad un distributore, ogni volta che faccio carburante, controllo che non ci siano facce sospette in giro....ma che cazzo di vita è, Luca...... (PAUSA) ….sai, quando sei giovane hai tutti i tuoi sogni, fai i tuoi castelli,...poi... sai qual’è il problema ?...E’ che uno, a 40 anni… quasi..... fa una specie di rendiconto, comincia a tirare le prime somme, no ?..Non so te...

L : ..eccome...

M : ..e allora si fa una domanda, no?.. cioè, si guarda indietro e dice....cos’ho fatto, io,  fino ad oggi...cioè, cos’ho costruito?....

L :..beh...tu non hai fatto poco...

M :..sì, coi soldi degli altri però......e si accorge che per fare quel poco o niente, ha dovuto scendere continuamente a compromessi, inghiottire delle amarezze, venire a patti, accordarsi , trattare e ....mediare, mediare …anche i sogni, le aspirazioni… e recitare, Luca....tutti i giorni... solo che non è un film...magari...da giovani avevamo un sacco di progetti eclatanti, eravamo certi di avere grandi possibilità, futuri eccitanti....

L : (riflettendo)....tranne Ettore......

M : ...poi invece la vita prende delle pieghe strane... sembra quasi che si faccia da se’... e ti ritrovi a un certo punto con un passato che non c’entra niente con quello che avevi in testa....e sai qual è la cosa più buffa? ...che, malgrado tutto, ti ritrovi una sera ...magari a casa di amici …a fare il balletto... (parte in sottofondo ‘What a wonderful world’ di G. Weiss/B.Thiele) …e che ti rendi conto che forse...è l’unica cosa vera....e che in verità non hai raggiunto niente....

L :....tranne Ettore........

L’occhio di bue si spegne e le luci in fade in illuminano nuovamente la casa: Ettore entra in pigiama con lo spazzolino tra i denti e va a versarsi un bicchiere d’acqua al lavello, e lentamente inizia a spegnere i punti luce.

L’unica luce che rimane è un faretto puntato sul poster di Louis Armstrong.

Ettore, in penombra, esce di scena sulle ultime note della musica.

Sipario

SCHEDA TECNICA

GLI AMICI DI LOUIS di Eugenio Maria Bortolini
Pos. SIAE : n°850886
Genere    :  commedia
Atti           : 1

durata     : 90 min.

SINOSSI

Ettore, Mario, Giorgio e Luca, sono grandi amici, o meglio, lo erano, perché la vita si sa, a volte, separa le strade senza una vera ragione. Finalmente una sera, soprattutto grazie all’entusiasta Ettore, il più goffo e semplice del gruppo, riescono a ritrovarsi per ricordare e commemorare il grande musicista jazz Louis Armstrong, mito della loro giovinezza.

Armstrong diventa così il catalizzatore della serata e, soprattutto, l’occasione per rincontrarsi e rispolverare vecchie storie, avventure piccanti di gioventù e ricordi del passato.

Lo scherzo e la burla reciproca, la battuta ironica e piccante ed il senso di goliardica fratellanza che li ha sempre uniti è ancora presente…ma qualcosa, inevitabilmente, è cambiato.

Una delicata, divertente, ma anche amara riflessione sulla vita, le sue occasioni, i cambiamenti.

PERSONAGGI

Ettore

E’ il più ingenuo del piccolo gruppo ed ha mantenuto questa caratteristica nonostante il passare degli anni. Organizzatore entusiasta della serata di incontro con gli amici. Vive una vita molto semplice, in solitudine, in una casa modesta come le sue aspirazioni.

Giorgio

Ha vissuto sempre con l’obiettivo di sposare una ragazza abbiente e vivere di rendita. E’ riuscito nell’impresa, ma il suo matrimonio è chiaramente un fallimento. Vive di espedienti, affarucci e si divincola tra un udienza e l’altra in Tribunale, cercando di avere ragione sulla moglie che lo odia profondamente.

Luca

E’ uno stimato professionista, ginecologo più per passione (delle donne) che per vocazione. Non è sposato, solo tante avventure nella sua vita ma nessuna importante. Sembra essere il personaggio più realizzato, ma ha un dramma personale che rivelerà solamente ad Ettore: è sieropositivo. La serietà professionale ed il suo equilibrio, gli consentono comunque di vivere il suo stato con serena consapevolezza.

Mario

Sarebbe stato, probabilmente un buon attore, ma il suo carattere un po' volubile e un po’ irascibile, lo ha costretto ad occuparsi del mondo dello spettacolo “minore”. E’ infatti socio di una piccola emittente televisiva regionale della quale segue le pubbliche relazioni, rincorrendo attori e registi, conosciuti sommariamente nella sua breve carriera di attore. L’entusiasmo professionale che dimostra è solo una facciata; ha gravi problemi economici ed è assillato da usurai e creditori.

Vedova Ridolfi

Padrona di casa di Ettore. E’ un’anziana signora acida ed irascibile che assilla Ettore con rigidissime regole condominiali, convinta di trovare nell’appartamento un animale (gatto, criceto, merlo, ecc) che le darebbe la scusa per sfrattare lo sfortunato inquilino.

SCENOGRAFIA

La scena unica riproduce la living room di un appartamento arredato modestamente in stile anni ’60. E’ visibile, da una parte, una tavola da cucina in formica con 3 sedie ed angolo cottura, mentre dalla parte opposta è situato un divano a 2 posti frontale alla platea con tavolinetto centrale. Una porta centrale con una tenda in tela iuta a soffietto divide la zona giorno dalla zona notte. Su una parete è appeso un grande poster di Louis Armstrong e, dalla parte opposta, una foto di un gattino.