Gli imbianchini non hanno ricordi

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GLI IMBIANCHINI NON HANNO RICORDI

di Dario Fo

Personaggi

 

Vedova

Imbianchino

Capo

Signore

Anna

Daina

Sonia

Manichino (Giorgio)

Un salotto di stile indefinito, stracarico di oggetti i piú disparati di gusto e di forma; tende e quadri, fotografie di familiari dall'aria spenta e anonima; da una parte, ben visibile, seduto in poltrona, un manichino di uomo in cera con baffi, occhiali, folte sopracciglia e aspetto imponente. Suonano alla porta, una donna sulla trentina, vestita in modo molto austero, un po' all'antica, esce da una porta laterale, si attarda un attimo ad osservare la stanza, mette in ordine qualche oggetto. Si avvicina al manichino, lo osserva con amore, lo accarezza, quindi va verso la porta di destra e la apre:

VEDOVA Vengo, vengo. Chi è? (Apre).

IMBIANCHINO (entrando ha sulle spalle una scala di cui non vediamo che alcuni pioli, il resto prosegue all'esterno) L'imbianchino, signora... è qui che dovevamo venire, no?

VEDOVA Io veramente non aspettavo imbianchini, ma tappezzieri.

IMBIANCHINO Per fare che?

VEDOVA Come per fare che? Ma scusate, voi siete anche tappezzieri, no?

IMBIANCHINO Ah io non lo so... Bisogna che lei lo chieda al mio capo.

VEDOVA E va bene... dov'è il vostro capo?

IMBIANCHINO Adesso viene subito... lo aspetti qui che arriva. Con permesso, con permesso. (Cosí dicendo avanza per l'appartamento tirandosi dietro la scala e scompare attraverso la porta opposta, finché appare abbrancato all'ultimo piolo della lunga scala un altro imbianchino).

VEDOVA Oh finalmente! Quel signore che... che sta dall'altro capo della scala mi ha detto che voi... Siete voi il capo?

CAPO Sí , sono io il capo.

VEDOVA Siete anche tappezzieri?

CAPO Scommetto che quel mascalzone vi ha detto di no.

VEDOVA No... mi ha detto che...

CAPO Ah si?

VEDOVA No, non mi ha detto... né sí né no...

CAPO E invece sí... tenga un momento la scala... che gli devo dire due paroline... (cosí dicendo obbliga la donna a mettersi al suo posto e facendo scorrere la scala la costringe ad uscire dalla porta d'ingresso, finché non riappare l'altro).

VEDOVA Ma che fate... ma vi prego, non ho mai portato una scala io.

CAPO Ma non è difficile. Naturalmente non bisogna pensare che sia una scala. Se no si dice subito: <<Accidenti come sono pesanti queste scale>>.

IMBIANCHINO (rientrando) Mi hai chiamato? ...

CAPO (afferrandolo duramente per il bavero) Che cosa sei andato a raccontare alla signora?

IMBIANCHINO Ma... ma io non ho raccontato niente... mi ha chiesto se eravamo anche tappezzieri... e io non sapevo proprio cosa rispondere...

CAPO Ah non sapevi... ma quante volte ti devo dire che qualsiasi lavoro che ti chiedano tu devi rispondere di sí... che siamo capaci di farlo...

IMBIANCHINO Ma il tappezziere... noi non siamo mica capaci...

CAPO Ah perché invece gli imbianchini... siamo capaci di farlo... Che faccia tosta! ... E poi, dico io, l'unica volta in una settimana che ci capita di trovare un'incosciente che ci chiama... lui va a fare il difficile: non so, chissà, vedremo, chi lo sa! ...

IMBIANCHINO E va bene ... va bene... non ti arrabbiare... gli dirò di sí ... dov'è la signora?

CAPO Dall'altra parte della scala.

IMBIANCHINO Ah... tieni, ci parlo subito. Stessa scena di prima a rovescio.

CAPO Si, ma sbrigati e non fare altre sciocchezze! ...

IMBIANCHINO (alla signora che sta entrando) Ben tornata... Ho parlato adesso col mio capo... ha detto di sí.

VEDOVA Mi fa piacere... ma non vi pare che sia meglio che la teniate voi? (Cosi dicendo passa la scala all'imbianchino).

IMBIANCHINO Ah... sí ... è meglio... scusate.

VEDOVA Allora visto che siete anche tappezzieri... ci sarebbe da smontare quelle due tende e sostituirle con delle altre che vi mostrerò... sono ancora in pezza ma... voi sapete tagliarle?

IMBIANCHINO Ma sicuro... sappiamo fare tutto noi... tutto...

VEDOVA Bene... ma piuttosto questa scala... mi sembra un po' troppo lunga... ci starà qui dentro?

IMBIANCHINO Be'... caso mai la seghiamo... ma credo che di traverso ci stia.

VEDOVA Certo... voi siete piú pratici di me in queste cose. Capirete, io sono una donna.

IMBIANCHINO Ah! Ah! Ah! (Ride). L'avevo capito subito... dalla collana.

VEDOVA Piuttosto... per il compenso... quanto mi farete spendere per due tende... vedete io sono una povera vedova e non posso disporre di molto...

IMBIANCHINO Siete vedova?

VEDOVA Si...

IMBIANCHINO Anch'io.

VEDOVA Anche voi siete vedova?

IMBIANCHINO ... No... io sono vedovo.

VEDOVA Ab già ... (sospira)... eh, gran brutta cosa quando si resta soli ... voi mi potete capire nevvero... spero che mi farete un prezzo onesto...

 IMBIANCHINO Si, ma per il prezzo dovrete parlare col mio capo.

VEDOVA ... È vedovo anche lui?

IMBIANCHINO No, lui no...

VEDOVA Peccato!

IMBIANCHINO Ma sua moglie sí ...

VEDOVA Sua moglie... ma quando è morto? Poco fa era qui e non mi sembrava...

IMBIANCHINO No... sua moglie è vedova, ma del primo marito... lui non c'entra ... ma vedrete che per il prezzo vi metterete d'accordo ... ci vediamo... con permesso... (L'imbianchino esce trascinandosi dietro la scala che sfila ancora lungo tutta la scena, ma quando riappare la cima, al posto del Capo appare un Signore.

VEDOVA Be', e allora? ...

SIGNORE Buon giorno, signora Lucia... come va?

VEDOVA Oh... signor Milvio... ma cosa fa con quella scala? ...

SIGNORE Non so... stavo scendendo le scale... e un tale mi ha pregato di tenergliela un minuto... mi ha chiesto dove fosse la toilette... (estrae il portafogli e le porge alcuni biglietti di banca) ed è andato su.

VEDOVA (afferrandoli con finta noncuranza) Oh... non era il caso... (cambiando tono) mancano ancora mille lire...

SIGNORE Ma come? Non sono sempre state? ...

VEDOVA Sí, ma... abbiamo dovuto aumentare... abbiamo avuto parecchie spese... perlomeno, le avremo... glielo dice questa scala... mi sono rivolta ad una delle migliori imprese della città. voglio che questa casa diventi un gioiello...

SIGNORE (consegna un altro biglietto da mille) Be'... è già bella anche così. anzi le dirò che se fossi in lei non ci farei molti cambiamenti... perderebbe quest'aria affettuosa... accogliente... non lo crederà, ma tutte le volte che vengo qui mi sembra di ritornare ragazzo, quando abitavo ancora in provincia... al tempo dei primi amori... ma lasciamo correre... i ricordi sono sempre penosi...

VEDOVA Oh... non dica cosí... non è vero... i ricordi sono le uniche gioie che ci legano alla vita... almeno per me... io posso proprio dire che vivo di ricordi... alle volte ho perfino paura di aprire le finestre... ho paura che qualcosa di quello che ancora vive in questa stanza se ne voli via... via per sempre... Perciò le apro il meno possibile.

SIGNORE (annusando l'aria) Eh si... si sente... (In quel preciso istante si accorge del Manichino) Oh... non me lo ricordavo piú... ma lo sa che sembra vivo?

VEDOVA ... sí ... gli assomiglia molto...

SIGNORE Non c'è che dire, per essere un manichino di cera è davvero impressionante come gli assomiglia!

VEDOVA Purtroppo è sempre un manichino... caro Giorgio... si ricorda? Stava sempre qui ... era il suo posto preferito... (Commossa alle lacrime)... Ed ora non c'è piú c'è solo nei miei ricordi... qualche volta mi illudo che sia ancora lui ... mi siedo sulle sue ginocchia (esegue) e ci discorro... per delle ore... e mi sembra di ritornare indietro nel tempo... mi sembra che mi stia a sentire e che mi risponda... lei non ha idea di quanto fosse felice questa casa... era la casa più allegra di tutta la città... (Si rialza).

SIGNORE, Be' in un certo qual modo lo è ancora adesso ... Entra il Capo imbianchino.

CAPO Accidenti che bel bagno avete di sopra... io in un bagno cosi ci state i anche in villeggiatura! Si, insomma, e proprio un bel bagno...

SIGNORE Signor pittore, mi scusi... (Indica la scala).

CAPO (riprendendosi la scala) Ah! grazie... e scusi. Allora, signora, mi dica che cosa c'è da fare, così incominciamo subito.

VEDOVA Attenda un attimo, accompagno il signore e sono subito da lei... prego signor Milvio... s'accomodi... grazie di essere venuto a trovarci:.. e mi raccomando, la vogliamo rivedere molto piú spesso! Escono dalla porta centrale.

CAPO (considerando la scala) E adesso questa dove la mettiamo ... Aldo... Aldo, vieni dentro... ehi... ecco, lo sapevo ... se n'è andato... (cosí dicendo fa scorrere la scala e facendo perno la raddrizza).

IMBIANCHINO (da fuori campo) Ehi... aspetta...

CAPO Si, aspetta... adesso arrivi tu... si può sapere dov'eri andato a cacciarti? Chi t'ha detto di piantar lí la scala?

IMBIANCHINO (sempre fuori campo) Ma io non l'ho mica piantata la scala...

CAPO (preoccupato sbugiardandosi intorno) Do ... dove sei? Aldo... dove sei?

IMBIANCHINO E dove vuoi che sia... qui sono ... sempre al mio posto... in cima alla scala ...

CAPO (guardando in alto) No ... ma è impossibile essere piú imbecilli... cosa ci stai a fare lí in cima... scendi...

IMBIANCHINO Eh no... se tu mi sgridi così ... io non scendo...

CAPO Eh va bene... non ti sgrido... scendi ...

IMBIANCHINO Si, non mi sgridi... ma però lo so già che dopo mi guardi cattivo...

CAPO Ma no... (perdendo la pazienza)... avanti sbrigati...

IMBIANCHINO Si ... Si... tu mi guardi cattivo... e poi mi viene il magone ... spegni la luce ... cosi non ti vedo! ...

CAPO La luce? ... ma sei matto? ... Su non fare il bambino... scendi!

IMBIANCHINO No, no... se non spegni la luce...

CAPO E va bene... la spengo. (Esegue all'interruttore vicino. La scena piomba nel buio). Ma non ti muovere così, disgraziato! (Si sente un gran baccano). Aspetta che accendo. (Il baccano aumenta). Ma che fai?

IMBIANCHINO Ahi... aiuto... ahh...

CAPO Ti sei fatto male? Aspetta che riaccendo. (Luce in scena. La scala è andata a cadere sulla testa del Manichino e l'Imbianchino si trova in braccio al Manichino stesso. Soltanto adesso i due si accorgono della sua presenza). Disgraziato... (Tenta di raddrizzare la scala) Chi è questo?

IMBIANCHINO Eh? '

CAPO Chi è questo? Era su con te?

IMBIANCHINO (che è rimasto terrorizzato) No. Oh, scusi signore... Si è fatto male? Dio, ci mancava anche questa... (schiaffeggiandolo)... Su... Su... non è niente... una botta... ma passa subito ... è più lo spavento che altro... Giovanni L'abbiamo ammazzato...

CAPO L'hai ammazzato... Fa' un po' vedere... ma anche lui che si va a mettere proprio sotto alle scale... con la iella che portano... (Arrivato vicino al Manichino, lo guarda e senza toccarlo scuote la testa)... Commozione cerebrale. non c'è piú niente da fare... non vedi... ha già il pallore di cera...

IMBIANCHINO (con le lacrime agli occhi) Ma adesso cosa facciamo? ... Giovanni... bisogna che scappiamo..

CAPO Già bravo... e che risolvi... sanno che eravamo qui... ci beccheranno subito... Piuttosto... Tu lo conosci? Mi sembra di averlo già visto...

IMBIANCHINO Già... se non fosse per i baffi e gli occhiali... direi che quasi... guarda un po'...

CAPO (afferrando la faccia del suo aiutante e obbligandolo ad accostarsi a quella del Manichino) Ecco a chi assomiglia... assomiglia a te... puoi proprio dire di essere fortunato

IMBIANCHINO Perché... che fortuna è ammazzare uno che mi assomiglia?

CAPO ... Te lo dico io che fortuna è. Tiragli giú la gamba. Sorreggilo. (Solleva il Manichino, lo mette in spalla all'altro) Adesso vai di la... sopra, al primo piano, c'è un bagno... lo spogli, e ti metti i suoi vestiti...

IMBIANCHINO Ma perché devo rubargli i vestiti? Che dopo, oltre a darmi l’ergastolo, mi mettono anche in prigione per furto...

CAPO Non aver paura, non ti potranno far niente dal momento che morto sarai tu...

IMBIANCHINO Cosa? Ma io non voglio morire...

CAPO Cerca di capire! ... Tu ti metterai i suoi vestiti e poi vestirai lui con i tuoi ... da imbianchino... poi fingeremo un incidente. Cosi tutti crederanno che sei tu il morto e non lui...

IMBIANCHINO (illuminandosi) Giusto... e per di piú mi beccherò anche la pensione per infortunio... cioè non io... perché io sarò morto... se la prenderanno i miei... che chissà come saranno contenti... Giovanni...

CAPO Eh?

IMBIANCHINO Giovanni, no, io questa soddisfazione non gliela do. Giovanni no, io non muoio. (Si libera del Manichino e lo lascia ricadere sulla poltrona).

CAPO E va bene, se preferisci l’ergastolo... avanti, muoviti, dammi una mano.

Il capo si mette di spalle, pronto a caricarsi il Manichino, l'Imbianchino gli offre una mano che il Capo afferra cosí che si trova a caricarsi sulle spalle il socio.

IMBIANCHINO Ecco la mano.

CAPO (non si è accorto dello scambio) Ah, un'altra cosa... su in bagno troverai anche una macchinetta per la barba... dovrai radergli i baffi... e tu invece...

IMBIANCHINO (sempre in spalla)... Me li farò crescere.

CAPO Aldo, dove sei?

IMBIANCHINO Qui sono.

CAPO Dove sei, Aldo?

IMBIANCHINO Sempre al mio posto.

CAPO Disgraziato! (Si rende conto dell'equivoco e lo molla per terra). IMBIANCHINO Ma mi hai detto dammi una mano.

CAPO Ma vieni qui, aiutami. No, non aiutarmi, faccio da solo. (Si carica il Manichino) Stavo dicendo una cosa: sopra, in bagno, troverai una macchinetta per radergli i baffi. Dovrai radergli i baffi, tu, invece ...

IMBIANCHINO Me li faccio crescere.

Escono.

CAPO (fuori scena) Ma no, te li farò io col pennello ... Avanti, monta su.

IMBIANCHINO Monto su.

CAPO E non fare altri pasticci, sono stanco di sopportare che ogni due minuti tu...

Rientrano in scena, Aldo sulle spalle di Giovanni.

IMBIANCHINO No, no, stai tranquillo, Giovanni, che non faccio altri pasticci.

CAPO Aldo, dove sei?

IMBIANCHINO Sempre al mio posto.

CAPO Disgraziato!

Il Capo esce sempre con Aldo sulle spalle, fuori scena si sente un gran tonfo seguito dal piagnucolio dell'imbianchino.

IMBIANCHINO (urla) Aia! Aia, mamma!

CAPO Disgraziato! (Rientra in scena e mette a posto la scala). Entra una ragazza piuttosto giovane in vestaglia con la sigaretta in bocca.

ANNA Salve... siete il tappezziere, vero?

CAPO (turbato) Si, sono il tappezziere...

ANNA Era ora che la signora si decidesse a far fare qualcosa in questo mausoleo ... (si accorge della mancanza del manichino)... oh bella ... e Giorgio... dov'è? ... Scusate, quando siete entrato non c'era qui un...?

CAPO (imbarazzato) Si... era qui... ma poi ... non so... sarà uscito un momento...

ANNA Uscito? ... Ma non dite sciocchezze ... sarà venuto qualcuno a prenderlo...

CAPO Ah, si, adesso mi ricordo... è venuto un suo amico... a prenderlo ...

ANNA Un amico? ... Ah, si, L'amico della signora... il restauratore... Ma guarda un po' dove va a buttare i soldi quella...

CAPO (senza capire, tanto per dire qualcosa)... E sí ... ognuno ha i suoi vizi... Ma, scusi, chi era quel signore ... che stava seduto dov'è seduta lei adesso?

ANNA Il padrone, il marito della signora...

CAPO (con gli occhi che gli schizzano dalla testa) Bell'uomo eh! ...

ANNA Già, e anche un bel mascalzone, nominandolo da vivo.

CAPO ... Come... da... vivo? ...

ANNA Dal momento che adesso è morto...

CAPO (Tra se')... Ah, quel disgraziato s’è fatto pescare...

ANNA Povera signora, come ci ha sofferto... Era quasi impazzita...

CAPO Immagino... ma sa... è stata una disgrazia...

ANNA Una liberazione può dire... ci sarebbe di che ringraziare il cielo. CAPO Prego, non è il caso... quando noi si può fare un piacere a qualcuno... se uno ha bisogno del morto in casa, noi glielo procuriamo volentieri...

ANNA Oh, non creda, anch'io ci soffro... gli volevo bene anch'io. Tutti gli volevamo bene a quel mascalzone. Ma fino ad arrivare al punto... di volerlo imbalsamare come voleva lei...

CAPO Lei voleva farlo imbalsamare? Oh!

ANNA Per fortuna siamo riuscite a convincerla a far fare una statua di cera...

CAPO Di cera... era di cera!! ... Oh!

ANNA Ma già, trovarsi sempre fra i piedi quel coso... fa un tale senso.

CAPO Ma scusi... quando è morto quel coso... che faceva senso di piedi?

ANNA Giorgio? Tre anni fa.

CAPO Tre anni fa è morto quel Giorgio di piedi? ...

VEDOVA (fuori campo) Anna ... Anna... ti vogliono ...

ANNA Vengo... con permesso ... (Esce). Dall'altra porta entra l'Imbianchino vestito con gli abiti del Manichino.

IMBIANCHINO Come sto... questa volta non avrai da dire spero... Sono stato bravo, no?

CAPO Macché bravo... sei stato stupido... Ma come hai fatto a non capire che quello non era vivo?

IMBIANCHINO Appunto... ho capito subito che era morto... no?

CAPO Ma che vivo o morto... quello era un manichino... una statua di cera...

IMBIANCHINO Cosa? ...

CAPO Ma sí... era il ritratto del marito della padrona di casa che è morto tre anni fa... di piedi!

IMBIANCHINO Va bene, ma tre anni fa noi non eravamo qui! Allora non siamo stati noi ad ammazzarlo... (Si siede sulla poltrona dove prima era il Manichino) Be' meno male...

CAPO Meno male un corno... bisogna che tu vada subito di sopra a riprenderlo... rimettergli il suo vestito ...

IMBIANCHINO Rifargli i baffi...

VEDOVA (fuori campo)... Scusate signor tappezziere ... ma c'era gente e allora...

CAPO Stai fermo, non ti muovere... prego, prego, signora... non è il caso di scusarsi. Entra la donna e si ferma

VEDOVA State osservando il mio Giorgio? ... Oh, che sbadata, mi sono dimenticata le tende... (Accingendosi ad uscire)... Ma ve le porterò subito... (Esce).

CAPO Presto... prima che quella ritorni... dove hai messo la latta dei colori?

IMBIANCHINO Lí... (la indica)... ma perché, cosa vuoi fare?

CAPO Truccarti da Giorgio... farti i baffi e il resto... (Raccatta la scatola dei pennelli, ne sceglie uno e lo intinge nella latta del nero).

 IMBIANCHINO Ma perché?

CAPO Non facciamo in tempo ad andare a prendere quello vero... perciò il manichino lo farai tu... guai se la padrona si accorge del sacrilegio che abbiamo combinato... ci butta fuori come due ramazze e addio lavoro... addio quattrini... ma stai fermo... (Si accinge a fare i baffi al povero Imbianchino che fa smorfie per il solletico).

IMBIANCHINO Ma mi fai il solletico ... eheece ... (si trattiene) eheeeeeecciii ...

Parte del colore che stava sul pennello va a finire in faccia al Capo

CAPO Disgraziato! (Prende un altro pennello lo intinge nel bianco e gli tinge le tempie. Quindi lo osserva con fare da maestro del colore) Mettiti gli occhiali... li hai portati, spero...

IMBIANCHINO Come no, eccoli.. (Li inforca). Come sto?

CAPO Stai benissimo... aspetta, Giorgio aveva una piega amara qui... così. (Esegue).

IMBIANCHINO Ma non sarà troppo amara?

CAPO No, non è ... E adesso mi raccomando, quando la signora viene, fingi di niente... E non respirare! Mi raccomando...

IMBIANCHINO Come non respirare! Nemmeno col naso?

CAPO Nemmeno col naso.

IMBIANCHINO Scusa, ma se non respiro né con la bocca né col naso...

CAPO Ma fammi il piacere! ... Che bisogno hai di respirare col naso? ... Ci sono palombari che vanno sotto dei chilometri... (Ripone i colori. Riprende un pennello e fa ancora un ultimo ritocco).

In quel momento entra la Vedova che vedendolo armeggiare intorno al suo Giorgio lo aggredisce.

VEDOVA Ma cosa state facendo... con quel pennello...

CAPO Col pennello? (Costringendo L'amico a stare fermo) Ah... stavo vedendo se... sa cosí... tanto per provare... ho visto che aveva un baffo storto e allora col pennello...

VEDOVA Ah siete anche restauratore? (Osserva il finto manichino che sta impalato cercando di assumere il piú possibile un aspetto irrigidito da mummia).

CAPO Be'... veramente quello del restauratore è il mio vero mestiere... ho notato che si era un po' sciupato... e allora... col pennello...

VEDOVA Ah... bene ... aspettavo un mio amico che lavora in roba di restauro ... ma visto che ci siete voi... Fate un po' vedere come ve la cavate. (Si avvicina al viso del finto manichino, estrae un paio di occhiali e osserva attentamente, ma non può fare a meno di lanciare un urlo e lasciarsi andare svenuta tra le braccia del Capo che a malapena riesce a sorreggerla. Ma perde l’equilibrio e si siede sulla propria bombetta che aveva posato poco prima sul tavolino) Ahhhaaa...

CAPO Disgraziato, aiutami. Non vedi che la signora è svenuta?

IMBIANCHINO Ma... tu mi hai detto di non muovermi.

CAPO Non ti muovere... la signora sta rinvenendo...

VEDOVA (rinvenendo e accorgendosi di essere seduta sulle ginocchia del Capo) Aahh! Pardon.

CAPO Il pardon è tutto mio.(Cosi dicendo riassetta il cappello schiacciato e lo ripone sul tavolino).

VEDOVA Oh mio Dio... ho avuto l'impressione che fosse vivo... siete stato bravissimo... siete il piú bravo restauratore ch'io abbia mai conosciuto...

CAPO (schermendosi) Be'... sa... nel mio piccolo...

VEDOVA (riosservando estasiata il finto manichino) No, no, siete proprio un artista, un grande artista. (Estrae da una tasca un pacco di biglietti da mille e ne consegna una parte al Capo) Tenete... li meritate proprio... mi avete fatto un regalo inimmaginabile...

CAPO (si schermisce) Ma no... sono troppi... in fondo non ho dato che tre o quattro pennellate col pennello per il restauro del baffo.

VEDOVA Vi prego, accettateli... mi fate un vero favore...

CAPO Ma no... sono troppi... mi vergogno...

VEDOVA E, va bene, non guardo... In quel mentre l'Imbianchino allunga la mano e afferra i soldi, rapidissimo il Capo glieli toglie di mano, con uno schiaffo lo fa rientrare nel suo personaggio e si frappone ai due in modo che la donna non possa vedere.

CAPO Be', se proprio insistete, grazie ... accetterò questi soldi per il restauro del baffo col pennello. È la prima volta che mi danno tanti soldi per il restauro dei baffi. L'Imbianchino non si dà per vinto e questa volta afferra il resto dei soldi che sono rimasti in mano alla donna facendoli scomparire con rapidità inaudita nel panciotto.

VEDOVA Accidenti... mi sono caduti i soldi che avevo in mano... (Si china a cercarli) Chissà dove saranno andati a finire.

CAPO (approfittando del fatto che la donna non può né vederlo né sentirlo, parla sottovoce) Mascalzone, ladro, tira subito fuori quei soldi. o ti spacco la faccia.

IMBIANCHINO Neanche per idea... perché non gli dai i tuoi?

CAPO (afferrandolo per il bavero) Fuori i soldi o ti spacco la faccia.

VEDOVA (alzandosi) Cosa è successo? Cosa state facendo?

CAPO (proprio in quel momento si trova con la mano alzata nell'atto di schiaffeggiare l'imbianchino) Col pennello? (Si rende conto che in mano non ha niente) Senza pennello? Ah, stavo litigando con un moscone sul naso del Giorgio. Dicevo: <<Vai via, brutta mosca! >> Adesso gliela prendo subito la mosca sul naso del Giorgio... Guardi come si fa a prendere le mosche... si mette la mano un po' a paletta e poi si dice... uno, due, tre... zac! Accidenti, mi è scappata!

VEDOVA Ma io non riesco a vederla... ah... Eccola! (Gli molla un gran ceffone).

CAPO Ahi...

VEDOVA Oh scusi... è un neo ... l'avevo preso per... Vedo che ha trovato i miei soldi ... grazie. (Gli toglie di mano quelli che gli aveva dato poc'anzi).

CAPO Ma veramente... be'... sí ... li ho trovati sotto alla poltrona... conti se sono tutti ...

VEDOVA Per carità. come non doversi fidare di una persona come voi... si vede subito che è un galantuomo ... io me ne intendo... anche Giorgio era un galantuomo ... e forse per questo non ha avuto molta fortuna... CAPO Be'... non direi... il fatto di essere il marito defunto di una vedova come lei non è forse un gran pennello... una gran fortuna?

VEDOVA Troppo galante... ad ogni modo posso proprio dire di non avergli dato mai la piú piccola delusione ... il piú piccolo dispiacere... mai mai... ma se lo meritava ... sa... era un uomo meraviglioso... intelligente. (L'Imbianchino prende via via un atteggiamento sempre piú tronfio e imponente). Lo guardi, si vede subito che doveva essere un uomo fuori dal comune. (Gli gira la testa).

CAPO Lo volti dall'altra parte, mi fa impressione.

VEDOVA Era un pensatore... stava pensando di scrivere un grosso libro sugli usi e costumi delle civiltà orientali... ma non ha fatto in tempo... (Lo accarezza amorevolmente... poi gli slaccia la giacca) Guardate se non viene nessuno! (Fruga alla ricerca della tasca interna provocando solletico all'Imbianchino che resiste a malapena).

CAPO Da dove signora? ... Ma cosa state facendo? ...

VEDOVA Metto via questi soldi prima che... vedete, quando era vivo... i soldi di casa li teneva sempre lui... e anche adesso non posso fare a meno di consegnarglieli... a parte che è più sicuro... a nessuno può saltare in mente di venire a cercarli proprio qui... L'Imbianchino osserva con la coda dell'occhio l'armeggiare della donna e sogghigna di soddisfazione.

CAPO Ah sí, sono proprio al sicuro... è come metterli in banca ...

VEDOVA (guardando l'orologio che il finto manichino porta al panciotto) Accidenti, sono già le sei e un quarto ... bisogna che gli faccia subito l'iniezione ...

CAPO L'iniezione? L'iniezione di che? L'Imbianchino ascolta terrorizzato.

VEDOVA Come saprete ci sono moltissimi insetti avidi di cera... tarme, ditteri, ecc. ecc... ora se non si intervenisse giornalmente con uno speciale insetticida, in meno di una settimana il mio povero Giorgio andrebbe distrutto...

CAPO E già perché Giorgio è di cera... (Ride sarcastico) Ah, ah... e sí , allora bisogna fargli l'iniezione insetticida... bene, bene ...

VEDOVA Appunto ... con permesso vado a prendere la siringa... (Esce). CAPO (ride) Siccome lui è di cera bisogna fargli l'insetticida... Al Giorgio di cera... Questa non l'avevo mai sentita... ah... ah!

IMBIANCHINO Ma siccome io non sono di cera l'iniezione te la fai fare tu, perché io me la batto come un razzo!

CAPO Aspetta... ragiona un attimo... cosa vuoi che sia... per un'iniezioncina, ti vuoi perdere tutta questa grazia di Dio! (Indica i soldi nella giacca) Ma pensa che fortuna abbiamo ... in mano ... IMBIANCHINO Prima di tutto sono io che ce l'ho la fortuna ... ma solo per questo non voglio aver qualcos'altro in qualche altro posto... ti saluto ... In quel mentre ecco entrare Anna con altre due ragazze anche loro in vestaglia.

CAPO Zitto, non muoverti...

ANNA Senta un po'. Ma dov'è il suo amico?

CAPO Quale amico?

ANNA Ma si, l'altro tappezziere...

SONIA è un'ora che sta nel bagno... non si sarà sentito male?

CAPO Chi? ... Quello si sente male? ... Si sente male all'idea di lavorare... questo sí... tutte le volte che c'è da fare, lui si chiude in un bagno e chi s'è visto s'è visto...

DAINA Oh, ma guarda com’è bello oggi il nostro Giorgio... (gli si siede sulle ginocchia e comincia ad accarezzarlo)... ma che gli è successo?

CAPO Gli ho fatto io qualche ritocco col pennello.

SONIA Accidenti ... ma se è così bravo me lo faccio fare anch'io il ritocco ... (Osservando piú attentamente il manichino) Santo cielo... mi sembra vivo ... fatti in là che me lo voglio spupazzare un po' anch'io ...

DAINA Ma neanche per sogno... e non spingere, c'ero prima io...

SONIA Appunto... e adesso tocca a me ... e non trattarlo in quel modo che lo rompi... .

ANNA Almeno andasse davvero in pezzi ... quel pupazzo...

SONIA Già... senti chi parla... sei ancora gelosa... (Rivolgendosi a Daina che si è letteralmente aggrappata al finto manichino) Disgraziata! Mi fai cadere! (Infatti la donna perde l’equilibrio e va a finire per terra trascinandosi dietro l'altra e il povero Imbianchino che non cessa di recitare la parte di manichino).

DAINA A chi disgraziata? ... Ritira quello che hai detto se no... (Fa il gesto di prenderla a schiaffi).

ANNA E piantatela... ma guarda se dovete conciarvi a quel modo per 'sto coso... (Molla un gran calcio al poveretto che a malapena trattiene un urto di dolore).

In quel mentre entra la Vedova che si pianta le mani nei fianchi e con voce decisa invita le donne a comportarsi in modo piú corretto.

VEDOVA Ci risiamo? Svergognate... quante volte vi ho detto che... Avanti, tornate nelle vostre stanze... siete tutte in multa... (Le donne escono dalla stanza, seguite dal Capo; la Vedova si avvicina al finto manichino e si appresta a solleticarlo) Ma guarda se è il modo... Be', e dov'è adesso? (Rientra il Capo). Dove siete andato?

CAPO Credevo di essere in multa anch'io.

VEDOVA Datemi una mano, presto!

CAPO Diamogli una mano. (Si dà da fare a sorreggere il manichino che compie strane evoluzioni, soprattutto quando la Vedova parla di iniezioni).

VEDOVA Dobbiamo far presto, altrimenti scade l'ora dell'iniezione e sarebbe un bel guaio... Ma che fate? Sorreggetelo! (Il manichino ricade per terra). Accidenti... e va bene, gliela faremo qui. (Estrae una siringa e si volta un attimo per spruzzare il liquido, del che approfitta l'Imbianchino per voltarsi). Ma perché l'avete rivoltato?

CAPO Tanto era dell'anno scorso!

VEDOVA Su, presto, mettiamolo come era prima, giratelo...

CAPO (a malapena riesce a metterlo in una strana posizione, con le gambe in aria e la testa in giú) Ecco, così non si muove piú... Volevo chiederle una cosa, signora, chi so no quelle ragazze che erano qui poco fa in multa... vostre parenti in multa?

VEDOVA In un certo qual modo sí ... sono le mie convedove...

CAPO Le vostre convedove in multa?

VEDOVA (rimanendo con la siringa a mezz'aria nelle vicinanze del sedere dell'Imbianchino che suda freddo) Si, le mie convedove... che prima della morte di Giorgio erano le mie conmogli... Insomma erano le altre mogli di Giorgio...

CAPO Le altre mogli?

VEDOVA (estrae dalla scatola un'altra siringa enorme e come ripensandoci ripone la piú piccola) Sí, lo so che le sembrerà un po' strano... Ma le avevo detto poco fa che mio marito si interessava di studi sulle civiltà orientali... Purtroppo Giorgio non aveva i mezzi per potersi recare in Asia per seguire da vicino le abitudini e le tradizioni di quei popoli. Cosí ho dovuto ricostruirgli alla bell'e meglio un ambiente che gli desse se non altro l'illusione di trovarsi fra i musulmani, che, come sapete, sono poligami.

CAPO (si rende conto solo adesso dell'enorme siringa) Sono poligami i musulmani... Oh, che esagerati, quei musulmani... come sono poligami... che poligamoni!!!

VEDOVA Ho dovuto faticare non poco per trovare donne disposte a dividere il desco... e il resto con altre donne...

CAPO E immagino...

VEDOVA Ma alla fine ci sono riuscita...

CAPO E come?

VEDOVA Ho comprato in blocco una casa di piacere.

CAPO Una casa di... allora quelle signore sarebbero delle...

VEDOVA Delle signorine... proprio così. lo so che è riprovevole e anche un po' inusitato ... Ma il mio Giorgio doveva pur continuare i suoi studi ...

CAPO Pero che cosa non si fa per la cultura...

VEDOVA Già... e poi dicono che gli intellettuali sono marci e rammolliti.

CAPO Con tutte quelle... ma mi facciano il piacere...

VEDOVA Adesso tenga bene che inietto... Ma con molta abilità il finto manichino rotola via dalle braccia del Capo che per sorreggerlo è costretto a porsi in una strana posizione in modo che la signora scambia il suo posteriore per quello del manichino e inietta aiutata in questa operazione dall'Imbianchino stesso che dal di sotto conduce con la propria mano la siringa al punto giusto... Il Capo lancia un urlo soffocato e rimane stranamente irrigidito.

CAPO No ... no ... vigliacchi!

VEDOVA Proprio cosi ... per fortuna col fatto della nuova legge c'è in giro un'aria di liquidazione a prezzi familiari che non vi dico, e così ho trovato da comprarla anche a rate ... (Intanto ripone la siringa e rimette a sedere il finto manichino) L'unico guaio è che quelle sciagurate hanno finito per innamorarsi tutte quante del mio Giorgio ... e allora addio tranquillità ... domestica ... c'è voluto proprio che morisse perché tornassero a fare giudizio... e rimettersi a lavorare come si deve...

CAPO (è rimasto come imbalsamato e ora ba avuto uno strano movimento di assestamento) Eheche... mamma.

VEDOVA Eh, si, a lavorare come facevano prima... mica posso mantenerle gratis... se vogliono rimanere, perché, come dicono...

CAPO (Con un gemito, come se fosse una bambola) Eha chee... papa!

VEDOVA Ma io vi sto annoiando con i miei discorsi... Scusatemi, vi lascio subito al vostro lavoro... a presto ... (Esce).

IMBIANCHINO Ma guarda un po' dove siamo capitati ... Eh... ma perché mi guardi a quel modo... fai l'arrabbiato adesso... cos'è dopotutto... l'hai detto anche tu per una iniezioncina... Fai il muso... e va bene... scusami... non lo faccio piú ... (gli dà una manata sulla spalla, il Capo oscilla paurosamente e a malapena l'Imbianchino riesce a sorreggerlo) Giovanni ma ti senti male... Non sarà mica stata l'iniezione... oh Dio... ma sei gelato... sveglia... non fare così. Giovanni... non fare quella faccia... (In quel mentre dal fondo appare il Manichino vestito da imbianchino che cammina come un automa e si avvicina ai due). Ma cosa diavolo c'era in quella siringa che t'ha fatto la vedova...

MANICHINO (parlando con voce profonda da mummia risorta) Ve lo dico io che cosa c'era in quella siringa...

IMBIANCHINO (si sente mancare) Ohoh... Dio... il manichino risorto... (Fa gli scongiuri).

MANICHINO (continuando imperterrito) Quell’iniezione era destinata a me...

IMBIANCHINO Sí , sí , lo so... e per poco non me la beccavo io...

MANICHINO E siete stato voi a portarmi nel bagno... a mettermi questi stracci, a radermi i baffi? ...

IMBIANCHINO (sempre piú terrorizzato) Si, si, sono stato io perché in un primo tempo credevo...

MANICHINO Non ha importanza... vi devo la vita, signore... infatti se non fosse stato per voi, io a quest'ora sa rei... ancora lí su quella poltrona, imbalsamato...

IMBIANCHINO Imbalsamato? Ah, ma allora voi non siete il manichino del morto?

MANICHINO No... io non sono mai morto... sono stato la vittima della gelosia di mia moglie che mi ha imbalsamato... appunto per non lasciarmi andare in Marocco.

IMBIANCHINO In Marocco? Imbalsamato per il Marocco?

MANICHINO Proprio cosí. E poi quella cattiva ha simulato un incidente per farmi credere morto... così poteva avermi tutto quanto per sé...

IMBIANCHINO E che se ne faceva di un uomo imbalsamato?

MANICHINO Voi non conoscete le donne... sono gli uomini piú egoisti che vivano sulla terra... mia moglie poi è addirittura un mostro! Pensate. mi ha tenuto imbalsamato per tre anni! ...

IMBIANCHINO Tre anni? Cosi adesso il mio capo è imbalsamato per tre anni anche lui?

MANICHINO Non abbiate paura... queste iniezioni fanno effetto quarantott’ore al massimo... se non gliene fanno un'altra... come faceva appunto mia moglie... Tutti i giorni...

IMBIANCHINO E adesso Come si fa? Se quella arriva e gli fa un'altra iniezione siamo rovinati... Giovanni... tre anni cosí... non si mangia piú.

MANICHINO È del vostro capo questo cappello> (Indica la bombetta rimasta sul tavolino).

IMBIANCHINO Si, ma che cosa volete farne?

MANICHINO Benone, metteteglielo. (Gli porge la bombetta ed esce).

IMBIANCHINO (eseguendo) Ah, ho capito... facciamo un altro manichino... ah, ah... (Prende il pennello intinto nel nero e comincia a spennellare con gran gioia) Giovanni, adesso mi diverto io... Adesso ti faccio i baffi alla Giorgio... la piega amara... Ah, ah, come sei carino... MANICHINO (rientrando) Siamo fortunate, nel mio guardaroba ho trovato questa giacca. (Tenta di infilarsi la giacca) Ed ora se non vi spiace fate anche a me lo stesso servizio. (Si siede sulla poltrona accanto). IMBIANCHINO (gongolante) Barba e capelli anche al signore... il signore è servito! (Esegue spennellando qua e là quasi danzando, ora su l'uno ora sull'altro; ad un certo punto l’ex Manichino non può fare a meno di starnutire e quasi all'unisono ecco che starnuta anche il Capo). Salute!

MANICHINO Salute.

IMBIANCHINO Grazie... ma non sono stato io... è stato lui...

MANICHINO Impossibile... è imbalsamato...

IMBIANCHINO Sara imbalsamato, ma è stato lui... Guardi... (Comincia a sfregare il pennello sotto il naso del Capo imbalsamato che subito comincia a starnutire). Ha visto?

MANICHINO Continui... continui... è incredibile... senza volerlo voi avete trovato l'unico reagente al sonno ipnotico...

CAPO EtCCCiii...

IMBIANCHINO Si, Si, continuo... salute...

CAPO Grazie ... prego... etciii... (Innaffia i due con una serie variata di starnuti).

IMBIANCHINO Si sveglia... forza, capo, che ci siamo ...

CAPO Eh... cosa è successo? Non riesco a muovermi ...

IMBIANCHINO Niente paura, capo... è soltanto un po' di paralisi...

MANICHINO Presto, mi aiuti ad alzarlo. bisogna costringerlo a camminare... (Fa leva sulle braccia del Capo, come fossero stantuffi).

IMBIANCHINO Si, Si... forza, capo ... andiamo a fare una passeggiata...

MANICHINO No. Voi rimanete qui ... non muovetevi...

IMBIANCHINO ancora! (I due escono imitando lo stantuffo di una locomotiva). Se quella rientra e magari le salta in mente di imbalsamare anche me... (Proprio in quel mentre la Vedova entra e rimane sorpresa nel vedere il manichino che si muove e parla). Va bene che poi uno starnuta e allora...

VEDOVA Oh, mio Dio... Si sta risvegliando... Bisogna fargli un'altra iniezione... prima che si svegli del tutto. (Esce).

IMBIANCHINO (ha sentito le ultime parole della Vedova) Eh, no... questa volta me la batto... Accidenti, la porta è chiusa... e dove scappo adesso? ... Giovanni, sono rovinato (Si nasconde dietro a una tenda) Mi nascondo qui dietro... speriamo non mi veda...

CAPO (entrando sorretto dall'ex Manichino) Grazie, adesso va molto meglio... se non altro riesco a muovermi... Ma sa, in un primo tempo ho avuto l'impressione... quasi di essere imbalsamato... Piuttosto, il mio socio era qui poco fa... non lo vedo piú... Dov'è?

MANICHINO Non so ... L'avevo pregato di non muoversi ... aspettate, vado a vedere se delle volte fosse andato da quella parte. (Esce).

CAPO Sí, sí , andate dove volete ... io per me di qui non mi muovo ... ohohi... (Si siede sulla poltrona all'altro lato della stanza).

In quel momento entra la Vedova con la siringa in mano e si accorge che la poltrona del Manichino è vuota.

VEDOVA Accidenti, sono arrivata tardi... Dove sarà andato? (Accorgendosi del Capo) Ah meno male... siete qua. (Va verso il malcapitato che si era riappisolato).

IMBIANCHINO (da dietro la tenda) No, no, sono qua...

VEDOVA (voltandosi di scatto mentre il Capo scivola veloce dietro la poltrona) Come? ... chi siete? ... (Si volta e non trova piú il Capo) è sparito ... Dove siete...

IMBIANCHINO (uscendo da dietro la tenda) Sono qua... Ma vi avverto che non ho nessuna voglia di farmi fare l'iniezione...

VEDOVA Ma Giorgio caro... lo faccio per il vostro bene...

MANICHINO (rientrando in quel momento) Ah, lo credo proprio per il mio bene!

VEDOVA (voltandosi di scatto e rimanendo piuttosto sbalordita) Ma da dove siete passato?

MANICHINO Non ve lo dico.

VEDOVA (si rigira e non trova l'Imbianchino che nel frattempo si è nascosto sotto il tavolo) Ma... ma... cosa succede? (Anche il marito si è nascosto). Giorgio, vi prego... ascoltatemi...

CAPO (attraversando rapidissimo la scena) Vi ascolto, mia cara... ecco, vi ascolto... guardate come vi ascolto.

VEDOVA Oh, smettetela di scomparire a quel modo... mi fate impazzire...

MANICHINO (ricomparendo seduto stilla poltrona)È tutta colpa vostra, mia cara, le iniezioni che mi avete somministrato, a lungo andare mi hanno ucciso... ed ora quel lo che vedete di fronte a voi non è piú il vostro Giorgio... ma la sua immagine celeste...

VEDOVA (lasciando cadere la siringa sulla poltrona) Oh no, Giorgio... non è possibile...

IMBIANCHINO (ricomparendo sdraiato sul tavolo) Eh sí , mia cara, è proprio cosí... (Gli altri tre intanto si sono nascosti e ricompariranno di volta in volta nelle pose piú assurde, nei posti piú impensati). Questa volta potrai veramente dire di essere vedova... ahah!

CAPO Ah ah, dovrai vivere di ricordi... tristi ricordi che non ti lasceranno dormir...

MANICHINO Perché le tue notti saranno popolate di incubi...

VEDOVA No, Giorgio, basta... perdonami...

TUTTI E TRE, (all'unisono) È troppo tardi ormai

VEDOVA (non può resistere a quest'ultima triplice apparizione e sviene) Tre Giorgi... noo, è troppo... (Si lascia cadere sulla poltrona).

CAPO è svenuta

IMBIANCHINO (tastandole il polso) È morta... senti com'è gelata...

MANICHINO Oh no... sarebbe un bel guaio... (Il Capo fruga sotto la schiena della donna). Ma che fa, andiamo, un po' di rispetto, dopo tutto è sempre mia moglie.

CAPO (estraendo la siringa) Ecco di che si tratta, s'è auto siringata... IMBIANCHINO beh, una volta per uno a essere imbalsamati...

MANICHINO Bene... adesso sarò io a spassarmela...

IMBIANCHINO Quasi quasi le faccio i baffi anche a lei...

CAPO Per carità... se dovesse starnutire sarebbe un bel guaio...

MANICHINO Come posso ringraziarvi?

CAPO Be', forse un modo ci sarebbe ...

IMBIANCHINO Quale?

CAPO Visto che noi siamo tre Giorgi ... e che Giorgio ha altre tre mogli...

IMBIANCHINO Una per uno non fa male a nessuno...

MANICHINO Già... si potrebbe... Le tre donne entrano.

TUTTI E TRE (all'unisono) Giorgio ... (Guardano i tre,) Uno, due, tre? ... (Si buttano ognuna nelle braccia di un altro).

SONIA Ma come... prima eri morto e adesso sei in tre ...

ALTRE DUE tre Giorgio?

MANICHINO Non fateci caso, mie care ... le vie della provvidenza sono infinite ...

TUTTE E TRE Oh, Giorgio! ... (Saltano letteralmente con le braccia ripiegate tra le braccia dei loro uomini).

L'Imbianchino invece è lui a saltare in braccio alla sua dama ... Quindi, in fila, al suono di una marcetta escono di scena col passo dei vecchi finali di varietà.