(LES MARIÉS DE LA TOUR EIFFEL)
commedia in un atto
di Jean COCTEAU
Versione Italiana di Carlo Fruttero
da IL DRAMMA Nuova Serie n. 8
del 1° Marzo 1946
Questa commedia non può essere rappresentata, ristampata, messa in onda alla radio, sceneggiata per il cinematografo. L'autore ne ha tutti i diritti. Schiarimenti in proposito può dare solo la direzione di « Il Dramma ».
(Prima piattaforma della Torre Eiffel. Sul fondo è dipinta Parigi a volo d'uccello. A destra, in secondo piano, una macchina fotografica dell'altezza d'un uomo. La camera oscura forma un corridoio che va a raggiungere le quinte. La parte anteriore dell'apparecchio si apre come una porta, in modo da lasciare entrare ed uscire i personaggi. A destra e a sinistra della scena, in primo piano, si trovano due attori vestiti da fonografo, il corpo chiuso nella cassa e la bocca corrispondente alla tromba. Sono questi fonografi che dànno inizio alla commedia e recitano le parti dei personaggi. Essi parlano a voce altissima, molto in fretta, e pronunziano distintamente ogni sillaba. Le scene mutano di pari passo con la loro descrizione. Il velario si alza mentre i tamburi rullano ancora la fine dell'ouverture).
Fono Primo Ci troviamo sulla prima piattaforma della Torre Eiffel.
Fono Secondo Guarda! Uno struzzo. Attraversa la scena. Esce. Ecco il cacciatore. Egli sta cercando lo struzzo. Alza la testa. Vede qualcosa. Mira. Spara.
Fono Primo Cielo! Una lettera.
(Una grande lettera azzurra cade dai fili).
Fono Secondo La detonazione ha svegliato il direttore della Torre Eiffel. Egli entra in scena.
Fono Primo Diamine signore, credete forse di essere a caccia?
Fono Secondo Stavo inseguendo ano struzzo. M'era parso che si fosse impigliato nelle maglie della Torre Eiffel.
Fono Primo E intanto mi accoppate una lettera.
Fono Secondo Non l'ho fatto apposta.
Fono Primo Fine del dialogo.
Fono Secondo Ecco il fotografo della Torre Eiffel. Egli parla. Che dice?
Fono Primo Non avete visto per caso passare uno struzzo?
Fono Secondo Sì, sì. Lo stavo cercando.
Fono Primo Figuratevi che la mia macchina fotografica s'è guastata. In genere, quando dico: «Attenti che sta per uscire un uccello » esce un uccellino. Stamattina dico a una signora: «Sta per uscire un uccellino » ed esce uno struzzo. Sto cercando lo struzzo per farlo rientrare nell'apparecchio.
Fono Secondo Signore e signori, la scena s'interrompe perché il direttore della Torre Eiffel s'accorge improvvisamente che la lettera era indirizzata a lui.
Fono Primo L'apre.
Fono Secondo « Direttore Torre Eiffel. Verremo pranzo nozze. Preghiamo riservare tavolo ».
Fono Primo Ma questa lettera è morta.
Fono Secondo È appunto perché è morta che tutti la capiscono.
Fono Primo Presto, presto! Abbiamo appena il tempo di preparare la tavola. Vi condono la vostra multa. Vi nomino cameriere della Torre Eiffel. Fotografo, al vostro posto.
Fono Secondo Mettono la tovaglia.
Fono Primo Marcia nuziale.
Fono Secondo Il corteo.
(Marcia nuziale. I fonografi annunciano i personaggi del corteo: essi entrano a due a due, camminando come i cani negli spettacoli di cani ammaestrati).
Fono Primo La sposa, dolce come un agnello.
Fono Secondo Il suocero, ricco come un creso.
Fono Primo Lo sposo, caro come in cuore.
Fono Secondo La suocera, falsa come un gettone.
Fono Primo Il generale, stupido come un'oca.
Fono Secondo Guardate, crede di essere sulla sua cavalla Mirabella.
Fono Primo I paggi d'onore, forti come Turchi.
Fono Secondo Le damigelle d'onore, fresche come rose.
Fono Primo Il direttore della Torre Eiffel fa gli onori della Torre Eiffel. Egli mostra loro Parigi a volo d'uccello.
Fono Secondo Ho le vertigini!
(Il cacciatore e il direttore portano un tavolo sul quale mano dipinti i piatti. La tovaglia tocca terra).
Fono Primo Il generale grida: A tavola! A tavola! E tutti si mettono a tavola.
Fono Secondo Da una sola parte della tavola, perché il pubblico li possa vedere.
Fono Primo Il generale si alza in piedi.
Fono Secondo Discorso del generale.
(Il discorso del generale lo esegue l'orchestra. Egli lo gesticola solamente).
Fono Primo Tutti sono commossi.
Fono Secondo Dopo il discorso, il generale racconta i fenomeni di miraggio di cui fu vittima in Africa.
Fono Primo Stavo mangiando una torta con il duca d'Aumale. Questa torta era coperta di vespe. Invano noi cercavamo di scacciarle. Ebbene, erano tigri.
Fono Secondo Cosa?
Fono Primo Tigri. Gironzavano a molte miglia da noi. Un fenomeno di miraggio le proiettava in miniatura sulla nostra torta e ce le faceva credere delle vespe.
Fono Secondo Non si direbbe che ha già settanta-quattro anni.
Fono Primo Ma chi è quella graziosa ciclista in gonna-calzoni?
(Entra una ciclista. Ella scende dalla sua bicicletta).
Fono Secondo (voce di ciclista) Scusate, signori.
Fono Primo In che cosa possiamo esservi utili, signora?
Fono Secondo Si va bene a Chalon, per di qua?
Fono Primo Sì, signora, non avete che da seguire le rotaie del tram.
Fono Secondo È il generale che risponde alla ciclista perché l'ha riconosciuta per un miraggio.
(La ciclista rimonta in sella ed esce).
Fono Primo Signore e signori, siamo appunto stati testimoni di un fenomeno di miraggio. Sono frequenti sulla Torre Eiffel. Questa ciclista pedala in realtà sulla strada di Chatou.
Fono Secondo Dopo questo intermezzo istruttivo il fotografo s'avanza. Che dice?
Fono Primo Io sono il fotografo della Torre Eiffel e vi farò la fotografia.
Fono Primo e
Secondo Si! «sì! sì! sì!
Fono Primo Formate un gruppo.
(Il corteo forma un gruppo dietro la tavola).
Fono Secondo Voi vi domanderete dove si siano cacciati il cacciatore di struzzi e il direttore della Torre Eiffel. Il cacciatore sta cercando lo struzzo a tutti i piani. Il direttore cerca il cacciatore e dirige la Torre Eiffel. Non è mica una sinecura. La Torre Eiffel è tutto un mondo, come Nôtre-Dame. È la Nôtre-Dame della riva sinistra.
Fono Primo È la regina di Parigi.
Fono Secondo Era la regina di Parigi. Ora è impiegata al telegrafo.
Fono Primo Bisogna pur vivere.
Fono Secondo Fermi. Sorridete. Fissate l'obbiettivo. Sta per uscire un uccellino.
(Esce una bagnante di Trouville. È in costume da bagno e porta una reticella, contenente un cuore e un paniere, a bandoliera. Riflettori colorati. Tutti levano le braccia al cielo).
Fono Primo Oh, che bella cartolina!
(Danza della bagnante)
Il fotografo non condivide l'entusiasmo degli altri. È la seconda volta da questa mattina che il suo apparecchio gli gioca dei brutti scherzi. Egli cerca di far rientrare la bagnante. (Pausa) Finalmente la bagnante rientra nella macchina fotografica. Il fotografo le fa credere che è una cabina.
(Fine della danza. Il fotografo getta un asciugamano di spugna sulle spalle della bagnante. Ella rientra nell'apparecchio saltellando e mandando baci con la mano).
Fono Primo e
Secondo Bravo! Bravo! Bis! Bis! Bis!
Fono Primo Se almeno sapessi prima le sorprese che mi riserba la mia macchina potrei organizzare uno spettacolo. Accidenti! Tremo tutte le volte che pronuncio quelle maledette parole. Va' a sapere che diavolo può saltar fuori. Ma visto che questi misteri mi sorpassano, fingiamo almeno di esserne l'organizzatore. (Saluta).
Fono Primo e
Secondo Bravo! Bravo! Bravo! e Signore e signori, malgrado il mio più vivo desiderio di compiacervi, il tempo limitato non mi permette di presentarvi una seconda volta il numero: « Bagnante di Trouville ».
Fono Primo e
Secondo Il fotografo mentisce per mettere le cose a posto e per avere successo. Egli guarda il suo orologio. Già le due! e questo struzzo che non rientra.
Fono Secondo Il corteo forma un altro gruppo. Signora, il vostro piede sinistro su di uno sperone. Signore, appendete lo strascico ai vostri baffi. Splendido. Fermi. Uno, due, tre. Fissate l'obbiettivo. Sta per uscire un uccellino. (Schiaccia la pera di gomma che rialza la mascherina dell'obbiettivo).
(Esce un bambino. Una corona di carta verde gli cinge la testa. Tiene sotto braccio dei libri di premio e un canestro).
Fono Primo Buongiorno, mamma.
Fono Secondo Buongiorno, papà.
Fono Primo Ecco un altro pericolo della fotografia.
Fono Secondo Questo bambino è il ritratto del corteo.
Fono Primo Del resto, stateli a sentire.
Fono Secondo È il ritratto di sua madre.
Fono Primo È il ritratto di suo padre.
Fono Secondo È il ritratto di sua nonna.
Fono Primo È il ritratto di suo nonno.
Fono Secondo Ha la bocca della nostra famiglia.
Fono Primo Ha gli occhi della nostra.
Fono Secondo Miei cari genitori, in questo bel giorno accettate tutti i miei voti di rispetto e di amore.
Fono Primo Lo stesso complimento visto sotto un altro aspetto.
Fono Secondo Accettate tutti i miei voli d'amore e di rispetto.
Fono Primo Avrebbe anche potuto imparare un complimento meno corto.
Fono Secondo Accettate tutti i miei voti di rispetto e d'amore.
Fono Primo Diventerà capitano.
Fono Secondo Architetto,
Fono Primo Pugilatore.
Fono Secondo Poeta.
Fono Primo Presidente della repubblica.
Fono Secondo È un bel morticino per la prossima guerra.
Fono Primo Ma che cosa sta cercando nel paniere?
Fono Secondo Delle bombe.
Fono Primo Che vuol farsene? Si direbbe che stia preparando un brutto tiro.
Fono Secondo Bombarda il corteo.
Fono Primo Bombarda i suoi cari per avere dei dolci.
(Il bambino bombarda il corteo che si sparpaglia urlando).
Fono Secondo Grazia!
Fono Primo Quando penso a quel che ci è costato allevarlo.
Fono Secondo A tutti i nostri sacrifici.
Fono Primo Miserabile! Sono tuo padre.
Fono Secondo Fermati! Sei ancora in tempo.
Fono Primo Non avrai pietà neppure dei tuoi nonni?
Fono Secondo Non avrai rispetto per il grado?
Fono Primo Pan! Pan! Pan!
Fono Secondo Ti perdono.
Fono Primo Sii maledetto.
Fono Secondo Non ci sono più bombe.
Fono Primo Il corteo è massacrato.
Fono Secondo Il fotografo corre dal bambino. Lo minaccia con la frusta. Gli ordina di rientrare nella macchina.
Fono Primo Il bambino scappa, urla, strepita. Vuole « vivere la sua vita ».
Fono Secondo Voglio vivere la mia vita! Voglio vivere la mia vita!
Fono Primo Ma cos'è quest'altro rumore?
Fono Secondo È il direttore della Torre Eiffel? Che dice?
Fono Primo Un po' di silenzio per favore. Non mi spaventate le lettere.
Fono Secondo Papà! Papà! Delle lettere.
Fono Primo Ce n'è di grosse.
Fono Secondo Il corteo si rimette in piedi.
Fono Primo SI
Fono Secondo SENTIREBBE
Fono Primo VOLARE
Fono Secondo UNA
Fono Primo MOSCA
Fono Secondo Le lettere prese cadono sulla scena dibattendosi. Tutto il corteo le insegue e si affanna a raccattarle.
Fono Primo Là, là, ne ho acchiappata una. Anch'io. Aiuto! A me! Aiuto! Mi morde!
Fono Secondo Le lettere si calmano e si mettono in riga. La più bella s'avanza e fa il saluto militare.
Fono Primo (voce da attore di varietà) Ma voi, chi siete dunque?
Fono Secondo Io sono la lettera senza fili, e come mia sorella la cicogna, arrivo da New York.
Fono Primo (voce da attrice di varietà) New York! Città impossibile; chi capirà mai nulla di New York?
Fono Secondo Avanti la musica!
(Danza delle lettere. Eseguita la danza, le lettere escono).
Fono Primo Ringraziatemi, genero mio. Chi ha avuto l'idea di venire sulla Torre Eiffel? Chi ha avuto l'idea di scegliere per le nozze un 14 Luglio?
Fono Secondo Il bambino strepita.
Fono Primo Papà! Papà!
Fono Secondo Che dice?
Fono Primo Voglio essere fotografato con il generale.
Fono Secondo Caro generale, non vorrete rifiutare questo piacere al nostro piccolo Giustino.
Fono Primo Sia.
Fono Secondo Povero fotografo. Con la morte nel cuore egli prepara il suo apparecchio.
Fono Primo Il bambino, a cavallo della sciabola, finge di ascoltare il generale che finge di leggergli un libro di Giulio Verne.
Fono Secondo Nessuno si muova. Così va bene. Sta per uscire un uccellino. (Esce un Icone).
Fono Primo Gran Dio! Un leone. Il fotografo li nasconde dietro il suo apparecchio. Tutto il corteo ai arrampica su per le sbarre della Torre Eiffel. Il leone fissa il generale che, unico, non siè mosso. Egli parla. Che dice?
Fono Secondo Non abbiate paura. Non ci possono essere leoni sulla Torre Eiffel. Si tratta dunque di un miraggio, di un semplice miraggio. I miraggi sono in certo modo le bugie del deserto. Questo leone è in Africa, come la ciclista era sulla strada di Chatou. Questo leone mi vede, io vedo lui, ma noi non siamo l'uno per l'altro che dei riflessi.
Fono Primo Per confondere gl'increduli il generale si avvicina al leone. Il leone manda un ruggito. D generale se la dà a gambe inseguito dal leone.
Fono Secondo Il generale scompare sotto la tavola. Il leone scompare dietro di lui.
Fono Primo Dopo un minuto che sembra un secolo, il leone esce di sotto la tovaglia.
Fono Secondo Orrore! Orrore! Aaaaah!
Fono Primo Che cosa stringe tra le fauci?
Fono Secondo Uno stivale con uno sperone.
Fono Primo Dopo aver mangiato il generale, il leone rientra nella macchina fotografica.
(Marcia funebre).
Fono Primo e
Secondo Aaaaah! Aaaaah!
Fono Primo Povero generale.
Fono Secondo Era sempre così allegro, così giovanile. Nulla l'avrebbe divertito più di questa morte. Sarebbe stato il primo a riderne.
Fono Primo Funerali del generale.
(Corteo funebre).
Fono Secondo Lo suocero parla sulla tomba. Che dice?
Fono Primo Addio, addio, vecchio amico. Fin dai primi anni della vostra carriera avete dato prova di un'intelligenza molto superiore al vostro grado. La vostra fine è degna di voi. Vi abbiamo visto affrontare la belva sprezzante del pericolo, non comprendendolo, e prendere la fuga soltanto dopo averlo compreso. Ancora una volta, addio, o piuttosto, arrivederci, perché il vostro tipo si perpetuerà fin che sulla terra vi saranno degli uomini. È mai possibile che al mondo gli uomini rinuncino ad essere generali?
Fono Secondo Già le tre! E questo struzzo che non torna.
Fono Primo Avrà voluto tornare a piedi.
Fono Secondo Ma è stupido. Non c'è nulla di più delicato delle piume di struzzo.
Fono Primo Attenzione!
Fono Secondo « Gli sposi della Torre Eiffel » quadriglia eseguita dalla banda della Guardia Repubblicana.
Fono Primo e
Secondo Bravo! Bravo! Viva la Guardia Repubblicana!
(Quadriglia).
Fono Secondo (finita la quadriglia) Auf! Che ballo!
Fono Primo Il vostro braccio, signora.
Fono Secondo Signor fotografo, non vorrete rifiutare una coppa di champagne.
Fono Primo Siete troppo gentile; mi confondete.
Fono Secondo Alla vostra. (Piano) Ma che diavolo vuole mio nipote?
Fono Primo Voglio che mi comperi del pane per dare da mangiare alla Torre Eiffel.
Fono Secondo Lo vendono di sotto. Non ho voglia di scendere, adesso.
Fono Primo Voglio dar da mangiare alla Torre Eiffel.
Fono Secondo Non si può dargliene che ad ore stabilite. Per questo è tutta circondata di griglie.
Fono Primo Voglio dar da mangiare alla Torre Eiffel.
Fono Secondo No, no e no.
Fono Primo Tutti si mettono agridare per l'improvvisa comparsa dello struzzo. S'era nascosto nell'ascensore e adesso cerca un altro nascondiglio. Il cacciatore è vicino. Il fotografo vorrebbe che approfittaste della macchina fotografica.
Fono Secondo Egli si ricorda che basta nascondere la testa di uno struzzo per renderlo invisibile.
Fono Primo E gli copre la testa con il suo cappello. (Lo struzzo, invisibile, passeggia con il cappello in testa. Entra il cacciatore).
Fono Secondo Avete visto lo struzzo?
Fono Primo e
Secondo No. Noi non abbiamo visto niente.
Fono Secondo Strano. M'era sembrato di vederlo saltare sulla piattaforma.
Fono Primo Forse era un'onda che voi avete scambiata per uno struzzo.
Fono Secondo No. Il mare è calmo. Del resto, mi metterò in agguato dietro questo fonografo.
Fono Primo Detto, fatto.
Fono Secondo Il fotografo si avvicina allo struzzo sulla punta dei piedi. Che gli dice? (Pausa) Ora apre porta della macchina fotografica. Lo struzzo sparisce.
Fono Primo Salvo, mio Dio!
Fono Secondo Potete immaginare la gioia del fotografo. Egli manda grida di esultanza.
Fono Primo Tutti lo interrogano.
Fono Secondo Signore e signori, ora potrò final-mente fotografarvi con tutta tranquillità. Il mio apparecchio era guasto, adesso funziona. Tutti fermi.
Fono Primo Ma chi sono quei due tipi che vengono a disturbare il fotografo?
Fono Secondo Guardate. Il corteo ed il fotografo si irrigidiscono. Il corteo è immobile. Non lo trovate un po'...
Fono Primo Un po' focaccia.
Fono Secondo Un po' mazzo di fiori.
Fono Primo Un po' Gioconda.
Fono Secondo Un po' capolavoro.
Fono Primo Il trafficante di quadri moderni ed il collezionista moderno si fermano davanti al corteo. Che dire il trafficante di quadri?
Fono Secondo Vi ho condotto sulla Torre Eiffel per mostrarvi prima che a chiunque altro una cosa unica: il corteo nuziale.
Fono Primo E il collezionista risponde:
Fono Secondo Vi seguo ad occhi chiusi.
Fono Primo Che ve ne pare? Non è bello? Si direbbe un primitivo.
Fono Secondo Di chi è?
Fono Primo Come, di chi è? Ma è no» delle ultime opere di Dio.
Fono Secondo È firmata?
Fono Primo Dio non firma. E che toni! Che pennellata! E guardatemi questo stile, questa nobiltà, questa gioia di vivere! Si direbbe una sepoltura.
Fono Secondo Io vedo un corteo nuziale.
Fono Primo Vedete male. È più che un corteo nuziale. È tutti i cortei nuziali. Più che tutti i cortei nuziali. È una cattedrale.
Fono Secondo A quanto lo vendete?
Fono Primo Non è in vendita tranne che per il Louvre e per voi. Guardate, ve l'offro al prezzo di costo.
Fono Secondo Il trafficante esibisce un grande cartello.
(Il cartello reca la cifra 1.000.000.000.000).
Fono Primo Si lascerà convincere il collezionista? Che dice?
Fono Secondo Lo prendo.
(Il trafficante volta il cartello. Si legge a lettere cubitali: VENDUTO. Egli lo posa contro il corteo).
Fono Primo Il trafficante di quadri si rivolge al fotografo.
Fono Secondo Fotografatemi questo corteo insieme al cartello. Vorrei farlo pubblicare sulle riviste americane.
Fono Primo Il collezionista ed il trafficante lasciano la Torre Eiffel.
Fono Secondo Il fotografo si accinge a prendere la fotografia, quando, o miracolo!, il suo apparecchio gli parla.
Fono Primo Che gli dice?
L'Apparecchio (voce lontana) Vorrei... vorrei
Fono Secondo Parla, anima mia.
L'Apparecchio Vorrei restituire il generale.
Fono Secondo Saprà bene cavarsela da sé.
Fono Primo Il generale ricompare. È pallido e gli manca uno stivale. Dopo tutto, arriva di lontano. Racconterà che è di ritorno da una missione sulla quale deve mantenere il segreto. Il corteo non si muove. A capo chino egli attraversa la piattaforma e prende una posa modesta in mezzo agli altri.
Fono Secondo Ecco una bella sorpresa per il collezionista di capolavori. In un vero capolavoro non si finisce mai di scoprire nuovi particolari.
Fono Primo Il fotografo si scosta. Egli trova il corteo un po' troppo duro. Se si può rimproverare al generale di essere vivo, si può rimproverare agli altri di essersi lasciali vendere.
Fono Secondo Il fotografo ha buon cuore.
Fono Primo Egli parla. Che dice?
Fono Secondo Pronti. Signore e signori, conterò fino a cinque. Fissate l'obbiettivo. Sta per uscire un uccellino.
Fono Primo Una colomba!
Fono Secondo L'apparecchio funziona.
Fono Primo La pace è conclusa.
Fono Secondo Uno.
(Lo sposo e la sposa si staccano dal gruppo, attraversano la scena e spariscono nella macchina fotografica).
Due
(Idem per lo suocero e la suocera).
Tre
(Idem per i primi paggi e damigelle d'onore).
Quattro
(Idem per gli ultimi paggi e damigelle d'onore).
Cinque (Idem per il generale, solo; a capo chino, e per il bambino che lo trascina per mano).
Fono Primo Entra il direttore della Torre Eiffel. Egli agita un portavoce.
Fono Secondo Si chiude! Si chiude!
Fono Primo Esco.
Fono Secondo Entra il cacciatore. Ho fretta. Corre fino all'apparecchio. Che dice il fotografo?
Fono Primo Dove andate?
Fono Secondo Voglio prendere l'ultimo treno.
Fono Primo Non ce ne sono più.
Fono Secondo È una vergogna. Farò reclamo alla direzione delle ferrovie.
Fono Primo Non è colpa mia. Guardate, è laggiù che parte il vostro treno.
(La macchina fotografica si mette in marcia verso sinistra, seguita dal suo soffietto come dai vagoni. Attraverso qualche apertura si vede il corteo che agita fazzoletti e, di sotto, i piedi che camminano).
F I N E
« Gli sposi della Torre Eiffel » è stata rappresentata a Parigi, al Teatro « Champs Elysées » il 18 giugno 1921, dalla Compagnia dei Balletti Svedesi di M. Rolf de Maré. (Spettacolo di Jean Cocteau; musica di Germaine Tailleferre, Georges Auric, Arthur Honneger, Darius Milhaud e Francis Poulenc; coreografìa di Jean Cocteau e Jean Borlin; scene dì Irène Lagut; costumi e maschere di Jean Victor-Hugo).