Gli sposi della torre Eiffel

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(LES MARIÉS DE LA TOUR EIFFEL)

commedia in un atto

di Jean COCTEAU

Versione Italiana di Carlo Fruttero

da IL DRAMMA Nuova Serie n. 8

del 1° Marzo 1946

Questa commedia non può essere rap­presentata, ristampata, messa in onda alla radio, sceneggiata per il cinema­tografo. L'autore ne ha tutti i diritti. Schiarimenti in proposito può dare solo la direzione di  « Il Dramma ».


(Prima piattaforma della Torre Eiffel. Sul fondo è di­pinta Parigi a volo d'uccello. A destra, in secondo piano, una macchina fotografica dell'altezza d'un uomo. La ca­mera oscura forma un corridoio che va a raggiungere le quinte. La parte anteriore dell'apparecchio si apre come una porta, in modo da lasciare entrare ed uscire i personaggi. A destra e a sinistra della scena, in primo piano, si trovano due attori vestiti da fonografo, il corpo chiuso nella cassa e la bocca corrispondente alla tromba. Sono questi fonografi che dànno inizio alla commedia e reci­tano le parti dei personaggi. Essi parlano a voce altis­sima, molto in fretta, e pronunziano distintamente ogni sillaba. Le scene mutano di pari passo con la loro de­scrizione. Il velario si alza mentre i tamburi rullano ancora la fine dell'ouverture).

Fono Primo  Ci troviamo sulla prima piattaforma della Torre Eiffel.

Fono Secondo         Guarda! Uno struzzo. Attraversa la scena. Esce. Ecco il cacciatore. Egli sta cercando lo struzzo. Alza la testa. Vede qualcosa. Mira. Spara.

Fono Primo  Cielo! Una lettera.

(Una grande let­tera azzurra cade dai fili).

Fono Secondo       La detonazione ha svegliato il diret­tore della Torre Eiffel. Egli entra in scena.

Fono Primo  Diamine signore, credete forse di es­sere a caccia?

Fono Secondo         Stavo inseguendo ano struzzo. M'era parso che si fosse impigliato nelle maglie della Torre Eiffel.

Fono Primo  E intanto mi accoppate una lettera.

Fono Secondo         Non l'ho fatto apposta.

Fono Primo  Fine del dialogo.

Fono Secondo         Ecco il fotografo della Torre Eiffel. Egli parla. Che dice?

Fono Primo  Non avete visto per caso passare uno struzzo?

Fono Secondo         Sì, sì. Lo stavo cercando.

Fono Primo  Figuratevi che la mia macchina fo­tografica s'è guastata. In genere, quando dico: «At­tenti che sta per uscire un uccello » esce un uccellino. Stamattina dico a una signora: «Sta per uscire un uc­cellino » ed esce uno struzzo. Sto cercando lo struzzo per farlo rientrare nell'apparecchio.

Fono Secondo         Signore e signori, la scena s'interrompe perché il direttore della Torre Eiffel s'accorge improvvisamente che la lettera era indirizzata a lui.

Fono Primo  L'apre.

Fono  Secondo        « Direttore Torre Eiffel. Verremo pranzo  nozze.  Preghiamo riservare tavolo ».

Fono  Primo            Ma questa lettera è morta.

Fono Secondo       È appunto perché è morta che tutti la capiscono.

Fono Primo   Presto, presto! Abbiamo appena il tempo di preparare la tavola. Vi condono la vostra multa. Vi nomino cameriere della Torre Eiffel. Foto­grafo, al vostro posto.

Fono Secondo         Mettono la tovaglia.

Fono  Primo            Marcia nuziale.

Fono Secondo         Il corteo.

(Marcia nuziale. I fono­grafi annunciano i personaggi del corteo: essi entrano a due a due, camminando come i cani negli spettacoli di cani ammaestrati).

Fono Primo  La  sposa, dolce  come un agnello.

Fono Secondo         Il suocero, ricco come un creso.

Fono Primo  Lo sposo, caro come in cuore.

Fono Secondo         La suocera, falsa  come un gettone.

Fono  Primo            Il generale, stupido come un'oca.

Fono Secondo         Guardate, crede di essere sulla sua cavalla Mirabella.

Fono Primo              I paggi d'onore, forti come Turchi.

Fono Secondo        Le damigelle d'onore, fresche come rose.

Fono Primo   Il direttore della Torre Eiffel fa gli onori della Torre Eiffel. Egli mostra loro Parigi a volo  d'uccello.

Fono Secondo        Ho le vertigini!

(Il cacciatore e il direttore portano un tavolo sul quale mano dipinti i piatti.  La  tovaglia tocca  terra).

Fono Primo  Il generale grida: A tavola! A tavola! E tutti si   mettono  a  tavola.

Fono Secondo         Da una sola parte della tavola, per­ché  il pubblico li possa vedere.

Fono Primo  Il generale si alza in piedi.

Fono Secondo        Discorso  del generale. 

(Il discorso del generale lo esegue l'orchestra. Egli lo gesticola so­lamente).

Fono Primo  Tutti sono commossi.

Fono Secondo         Dopo   il discorso, il generale  rac­conta i fenomeni di miraggio di cui fu vittima in Africa.

Fono  Primo             Stavo   mangiando una torta con il duca d'Aumale.  Questa  torta  era coperta   di  vespe.  In­vano  noi  cercavamo  di  scacciarle. Ebbene, erano  tigri.

Fono Secondo        Cosa?

Fono   Primo            Tigri. Gironzavano a molte miglia da noi. Un fenomeno di miraggio le proiettava in miniatura sulla nostra torta e ce le faceva credere delle vespe.

Fono Secondo        Non si direbbe che ha già settanta-quattro  anni.

Fono Primo  Ma chi è quella graziosa ciclista in gonna-calzoni?

(Entra una ciclista. Ella scende dalla sua bicicletta).

Fono  Secondo      (voce  di ciclista)    Scusate, signori.

Fono Primo  In che cosa possiamo esservi utili, signora?

Fono Secondo        Si va bene a Chalon, per di qua?

Fono Primo  Sì, signora, non avete che da seguire le rotaie del tram.

Fono Secondo         È il generale che risponde alla ciclista perché l'ha riconosciuta per un miraggio.

(La ciclista rimonta in sella ed esce).

Fono Primo  Signore e signori, siamo appunto stati testimoni di un fenomeno di miraggio. Sono frequenti sulla Torre Eiffel. Questa ciclista pedala in realtà sulla strada di Chatou.

Fono Secondo         Dopo questo intermezzo istruttivo il fotografo s'avanza. Che dice?

Fono Primo  Io sono il fotografo della Torre Eiffel e vi farò  la  fotografia.

Fono Primo e

Secondo        Si! «sì! sì! sì!

Fono Primo  Formate un gruppo.

(Il corteo forma un gruppo dietro la tavola).

Fono Secondo         Voi vi domanderete dove si siano  cacciati il cacciatore di struzzi e il direttore della Torre Eiffel. Il cacciatore sta cercando lo struzzo a tutti i piani. Il direttore cerca il cacciatore e dirige la Torre Eiffel. Non è mica una sinecura. La Torre Eiffel è tutto un mondo, come Nôtre-Dame. È la Nôtre-Dame della riva  sinistra.

Fono Primo  È la regina  di Parigi.

Fono Secondo         Era la regina di Parigi. Ora è impie­gata  al  telegrafo.

Fono Primo  Bisogna pur vivere.

Fono Secondo         Fermi. Sorridete. Fissate l'obbiettivo. Sta per uscire un uccellino.

(Esce una bagnante di Trouville. È in costume da bagno e porta una reti­cella, contenente un cuore e un paniere, a bandoliera. Riflettori colorati. Tutti levano  le  braccia  al cielo).

Fono Primo  Oh, che bella cartolina!

(Danza della bagnante) 

Il fotografo non condivide l'entusiasmo degli altri. È la seconda volta da questa mattina che il suo apparecchio gli gioca dei brutti scherzi. Egli cerca di far rientrare la bagnante. (Pausa)  Finalmente la bagnan­te rientra nella macchina fotografica. Il fotografo le fa credere che è una cabina.

(Fine della danza. Il fotografo getta un asciugamano di spugna sulle spalle della bagnan­te. Ella rientra nell'apparecchio saltellando e mandando baci con la mano).

Fono Primo e

Secondo        Bravo! Bravo! Bis! Bis! Bis!

Fono Primo  Se almeno sapessi prima le sorprese che mi riserba la mia macchina potrei organizzare uno spettacolo. Accidenti! Tremo tutte le volte che pro­nuncio quelle maledette parole. Va'  a sapere che diavolo può saltar fuori. Ma visto che questi misteri mi sorpassano, fingiamo almeno di esserne l'organizzatore. (Saluta).

Fono Primo e

Secondo        Bravo!  Bravo!  Bravo! e Signore e signori, malgrado il mio più vivo desiderio di compiacervi, il tempo limitato non mi permette di presentarvi una seconda volta il numero: « Bagnante di Trouville ».

Fono Primo e

Secondo        Il fotografo mentisce per mettere le cose a posto e per avere successo. Egli guar­da il suo orologio. Già le due! e questo struzzo che non rientra.

Fono Secondo         Il corteo forma un altro gruppo. Signora, il vostro piede sinistro su di uno  sperone. Si­gnore, appendete lo strascico ai vostri baffi. Splendido. Fermi. Uno, due, tre. Fissate l'obbiettivo. Sta per uscire un uccellino. (Schiaccia la pera di gomma che rialza la mascherina  dell'obbiettivo). 

(Esce un bambino. Una corona di carta verde gli cinge la testa. Tiene sotto braccio dei libri di premio e un canestro).

Fono Primo  Buongiorno,  mamma.

Fono Secondo         Buongiorno,  papà.

Fono Primo               Ecco un altro pericolo della fotografia.

Fono Secondo        Questo bambino è il ritratto del corteo.

Fono Primo  Del resto, stateli a sentire.

Fono Secondo         È il ritratto di sua madre.

Fono  Primo            È il ritratto di suo padre.

Fono Secondo         È  il  ritratto di sua  nonna.

Fono Primo  È il ritratto di suo nonno.

Fono Secondo        Ha la bocca della nostra famiglia.

Fono Primo  Ha gli occhi della nostra.

Fono Secondo         Miei cari genitori,  in questo bel giorno accettate tutti i miei voti di rispetto e di amore.

Fono Primo  Lo stesso complimento visto sotto un altro  aspetto.

Fono Secondo        Accettate tutti i miei voli d'amore e di rispetto.

Fono Primo  Avrebbe anche potuto imparare un complimento meno corto.

Fono Secondo         Accettate tutti i miei voti di rispetto e d'amore.

Fono Primo  Diventerà capitano.

Fono  Secondo        Architetto,

Fono Primo  Pugilatore.

Fono Secondo        Poeta.

Fono  Primo            Presidente della repubblica.

Fono Secondo        È un bel morticino per la prossima guerra.

Fono Primo  Ma che cosa sta cercando nel paniere?

Fono Secondo         Delle bombe.

Fono Primo  Che vuol farsene? Si direbbe che stia preparando un brutto tiro.

Fono Secondo        Bombarda il corteo.     

Fono Primo              Bombarda  i  suoi  cari  per avere dei dolci.  

(Il  bambino  bombarda il corteo che si sparpaglia urlando).

Fono Secondo       Grazia!

Fono Primo  Quando penso a quel che ci è costato allevarlo.

Fono Secondo         A tutti i nostri sacrifici.

Fono Primo  Miserabile! Sono tuo padre.

Fono Secondo         Fermati! Sei ancora in tempo.

Fono Primo               Non avrai pietà neppure dei tuoi nonni?

Fono Secondo         Non avrai rispetto per il grado?

Fono Primo              Pan! Pan! Pan!

Fono Secondo         Ti perdono.

Fono Primo  Sii maledetto.

Fono Secondo         Non ci sono più bombe.

Fono Primo  Il corteo è massacrato.

Fono Secondo         Il fotografo corre dal bambino. Lo minaccia con la frusta. Gli ordina di rientrare nella macchina.

Fono Primo   Il bambino scappa, urla, strepita. Vuole « vivere  la  sua vita ».

Fono Secondo         Voglio vivere la mia vita! Voglio vivere la mia vita!

Fono Primo   Ma  cos'è quest'altro rumore?

Fono  Secondo        È il direttore della Torre Eiffel? Che dice?

Fono  Primo             Un po' di silenzio per favore. Non mi spaventate le lettere.

Fono Secondo       Papà! Papà! Delle lettere.

Fono Primo  Ce n'è di grosse.

Fono Secondo         Il corteo si rimette in piedi.

Fono Primo  SI

Fono Secondo         SENTIREBBE

Fono Primo                                                   VOLARE

Fono Secondo                                                       UNA

Fono Primo                                                                                    MOSCA

Fono Secondo        Le lettere prese cadono sulla scena dibattendosi. Tutto il corteo le insegue e si affanna a raccattarle.

Fono Primo  Là, là, ne ho acchiappata una. Anch'io. Aiuto! A me! Aiuto! Mi morde!

Fono Secondo         Le lettere si calmano e si mettono in riga. La  più bella s'avanza  e fa il saluto militare.

Fono Primo   (voce da attore di varietà) Ma voi, chi siete dunque?

Fono Secondo         Io sono la lettera senza fili, e come mia sorella la cicogna, arrivo da New York.

Fono Primo   (voce da attrice di varietà)   New York! Città  impossibile; chi  capirà  mai  nulla  di  New York?

Fono Secondo        Avanti la musica!  

(Danza delle lettere. Eseguita la danza, le lettere escono).

Fono Primo               Ringraziatemi, genero mio. Chi ha avuto l'idea di venire sulla Torre Eiffel?  Chi ha avuto l'idea di scegliere per le nozze un 14 Luglio?

Fono Secondo Il bambino strepita.

Fono Primo  Papà!  Papà!

Fono Secondo        Che dice?

Fono Primo  Voglio essere fotografato con il generale.

Fono Secondo         Caro generale, non vorrete rifiutare questo piacere al nostro piccolo   Giustino.

Fono Primo  Sia.

Fono Secondo        Povero fotografo. Con la morte nel cuore egli prepara il suo apparecchio.

Fono Primo  Il bambino, a cavallo della sciabola, finge di ascoltare il generale che finge di leggergli un libro di Giulio Verne.

Fono Secondo        Nessuno si muova. Così va bene. Sta per uscire un uccellino. (Esce un Icone).

Fono Primo  Gran Dio! Un leone. Il fotografo li nasconde dietro il suo apparecchio. Tutto il corteo ai arrampica su per le sbarre della Torre Eiffel. Il leone fissa il generale che, unico, non siè mosso. Egli parla. Che dice?

Fono Secondo         Non abbiate paura. Non ci possono essere leoni sulla Torre Eiffel. Si tratta dunque di un miraggio, di un semplice miraggio. I miraggi sono in certo modo le bugie del deserto. Questo leone è in Africa, come la ciclista era sulla strada di Chatou. Que­sto leone mi vede, io vedo lui, ma noi non siamo l'uno per l'altro che dei riflessi.

Fono Primo  Per confondere gl'increduli il generale si avvicina al leone. Il leone manda un ruggito. D ge­nerale se la dà a gambe inseguito dal leone.

Fono Secondo         Il generale scompare sotto la tavola. Il leone scompare dietro di lui.

Fono  Primo            Dopo un minuto che sembra  un  se­colo,  il  leone esce  di  sotto  la  tovaglia.

Fono Secondo        Orrore!  Orrore! Aaaaah!

Fono Primo  Che cosa stringe tra le fauci?

Fono Secondo        Uno stivale con  uno sperone.

Fono  Primo             Dopo aver mangiato il generale, il leone rientra nella  macchina  fotografica.  

(Marcia funebre).

Fono Primo e

Secondo        Aaaaah! Aaaaah!

Fono Primo              Povero generale.

Fono Secondo         Era sempre così allegro, così giova­nile. Nulla l'avrebbe divertito più di questa morte. Sarebbe stato il primo a riderne.

Fono Primo  Funerali del generale.

(Corteo funebre).

Fono Secondo        Lo suocero parla sulla tomba. Che dice?

Fono Primo  Addio, addio, vecchio amico. Fin dai primi anni della vostra carriera avete dato prova di un'intelligenza molto superiore al vostro grado. La vostra fine è degna di voi. Vi abbiamo visto affrontare la belva sprezzante del pericolo, non comprendendolo, e prendere la fuga soltanto dopo averlo compreso. An­cora una volta, addio, o piuttosto, arrivederci, perché il vostro tipo si perpetuerà fin che sulla terra vi sa­ranno degli uomini. È mai possibile che al mondo gli uomini rinuncino ad essere generali?

Fono Secondo         Già le tre! E questo struzzo che non  torna.

Fono Primo  Avrà voluto tornare a piedi.

Fono Secondo        Ma è stupido. Non c'è nulla di più delicato delle piume di struzzo.

Fono  Primo             Attenzione!

Fono Secondo         « Gli sposi della Torre Eiffel » qua­driglia eseguita dalla banda della Guardia Repubblicana.

Fono Primo e

Secondo        Bravo! Bravo! Viva la Guardia  Repubblicana!  

(Quadriglia).

Fono Secondo         (finita la quadriglia)   Auf! Che ballo!

Fono  Primo             Il vostro braccio,  signora.

Fono Secondo         Signor fotografo, non vorrete rifiutare  una coppa di champagne.

Fono Primo  Siete troppo gentile; mi confondete.

Fono Secondo        Alla vostra. (Piano)  Ma che diavolo vuole mio nipote?

Fono Primo  Voglio che mi comperi del pane per dare da mangiare alla Torre Eiffel.

Fono Secondo        Lo vendono di sotto. Non ho voglia di scendere, adesso.

Fono Primo  Voglio dar da mangiare alla Torre Eiffel.

Fono Secondo        Non si può dargliene che ad ore stabilite. Per questo  è  tutta  circondata  di   griglie.

Fono Primo  Voglio dar da mangiare alla Torre Eiffel.

Fono Secondo        No, no e no.

Fono Primo   Tutti si mettono agridare per l'improvvisa comparsa dello struzzo. S'era nascosto nell'ascensore e adesso cerca un altro nascondiglio. Il cacciatore è vicino. Il fotografo vorrebbe che approfittaste della  macchina  fotografica.

Fono Secondo         Egli si ricorda che basta nascondere la testa di uno struzzo per renderlo invisibile.

Fono Primo  E gli copre la testa con il suo cappello. (Lo struzzo, invisibile, passeggia con il cappello in testa. Entra il cacciatore).

Fono Secondo        Avete visto lo struzzo?

Fono Primo e

Secondo        No. Noi non abbiamo visto niente.

Fono Secondo        Strano. M'era sembrato di vederlo saltare sulla piattaforma.

Fono Primo  Forse era un'onda che voi avete scambiata per uno struzzo.

Fono Secondo        No. Il mare è calmo. Del resto, mi metterò in agguato dietro questo fonografo.

Fono Primo  Detto, fatto.

Fono Secondo         Il fotografo si avvicina allo struzzo sulla punta dei piedi.  Che gli  dice?  (Pausa)  Ora apre porta della macchina fotografica. Lo struzzo sparisce.

Fono Primo  Salvo, mio Dio!

Fono Secondo         Potete immaginare la gioia del fotografo. Egli manda  grida di esultanza.

Fono Primo  Tutti lo interrogano.

Fono Secondo         Signore e signori, ora potrò final-mente fotografarvi con tutta  tranquillità. Il mio apparecchio  era  guasto, adesso  funziona. Tutti  fermi.

Fono Primo  Ma chi sono quei  due tipi che vengono a disturbare il fotografo?

Fono Secondo         Guardate. Il corteo ed il fotografo si irrigidiscono. Il corteo è immobile. Non lo trovate un po'...

Fono Primo  Un po' focaccia.

Fono Secondo        Un po' mazzo di fiori.

Fono Primo              Un po' Gioconda.

Fono Secondo Un po' capolavoro.

Fono Primo  Il trafficante di quadri moderni ed il collezionista moderno si fermano davanti al corteo. Che dire il trafficante di quadri?

Fono Secondo        Vi ho condotto sulla Torre Eiffel per mostrarvi prima che a chiunque altro una cosa unica: il corteo nuziale.

Fono Primo   E il collezionista risponde:

Fono Secondo        Vi seguo ad occhi chiusi.

Fono Primo  Che ve ne pare?  Non è bello?  Si direbbe   un primitivo.

Fono Secondo        Di chi è?

Fono Primo  Come, di chi è? Ma è no» delle ulti­me  opere  di  Dio.

Fono Secondo        È firmata?

Fono Primo  Dio non firma. E che toni! Che pen­nellata! E guardatemi questo stile, questa nobiltà, que­sta gioia di vivere! Si direbbe una sepoltura.

Fono Secondo         Io vedo un corteo nuziale.

Fono Primo  Vedete  male. È più che un corteo nuziale. È tutti i cortei nuziali. Più che tutti i cortei nuziali. È una cattedrale.

Fono Secondo        A quanto lo vendete?

Fono Primo   Non è in vendita tranne che per il Louvre e per voi. Guardate, ve l'offro al prezzo di costo.

Fono Secondo        Il trafficante esibisce un grande cartello.  

(Il cartello reca  la  cifra   1.000.000.000.000).

Fono Primo  Si lascerà convincere il collezionista? Che  dice?

Fono Secondo        Lo prendo.

(Il trafficante volta il cartello. Si legge a lettere cubitali: VENDUTO. Egli lo posa contro il corteo).

Fono Primo  Il trafficante di quadri si rivolge al fotografo.

Fono Secondo         Fotografatemi questo corteo insieme al cartello. Vorrei farlo pubblicare sulle riviste ame­ricane.

Fono Primo  Il collezionista ed il trafficante la­sciano la Torre Eiffel.

Fono Secondo         Il fotografo si accinge a prendere la fotografia, quando, o miracolo!, il suo apparecchio gli parla.

Fono Primo  Che gli dice?

L'Apparecchio          (voce  lontana)  Vorrei... vorrei

Fono Secondo         Parla, anima mia.

L'Apparecchio        Vorrei restituire il generale.

Fono Secondo         Saprà bene cavarsela da sé.

Fono Primo               Il generale ricompare. È pallido e gli manca uno stivale. Dopo tutto, arriva di lontano. Racconterà che è di ritorno da una missione sulla quale deve mantenere il segreto. Il corteo non si muove. A capo chino egli attraversa la piattaforma e prende una posa modesta in mezzo agli altri.

Fono Secondo         Ecco una bella sorpresa per il col­lezionista di capolavori. In un vero capolavoro non si finisce mai di scoprire nuovi particolari.

Fono Primo              Il  fotografo si scosta. Egli trova il corteo un po' troppo duro.  Se si può rimproverare al generale di essere vivo, si può rimproverare agli altri di essersi lasciali vendere.

Fono Secondo        Il fotografo ha buon cuore.

Fono Primo  Egli parla. Che dice?

Fono Secondo         Pronti. Signore e signori, conterò fino a cinque. Fissate l'obbiettivo. Sta per uscire un uccellino.

Fono Primo  Una colomba!

Fono Secondo         L'apparecchio funziona.

Fono Primo  La pace è conclusa.

Fono Secondo         Uno.

(Lo sposo e la sposa si staccano dal gruppo, at­traversano la scena e spariscono nella macchina fotografica).

Due

(Idem per lo suocero e la suocera).

Tre

(Idem per i primi paggi e damigelle d'onore).

Quattro

(Idem per gli ultimi paggi e damigelle d'onore).

Cinque (Idem per il generale, solo; a capo chino, e per il bambino che lo trascina per mano).

Fono Primo  Entra il direttore della Torre Eiffel. Egli agita un portavoce.

Fono Secondo        Si chiude! Si chiude!

Fono Primo  Esco.

Fono Secondo         Entra il caccia­tore. Ho fretta. Corre fino all'appa­recchio. Che dice il fotografo?

Fono Primo  Dove andate?

 Fono Secondo       Voglio prendere l'ultimo treno.

Fono Primo  Non ce ne sono più.

Fono Secondo         È una vergogna. Farò reclamo alla direzione delle ferrovie.

Fono Primo  Non è colpa mia. Guardate, è laggiù che parte il vostro treno.

(La macchina fotogra­fica si mette in marcia verso sinistra, seguita dal suo soffietto come dai vagoni. Attraverso qualche apertura si vede il corteo che agita fazzoletti e, di sotto, i piedi che camminano).

F I N E

« Gli sposi della Torre Eiffel » è sta­ta rappresentata a Parigi, al Teatro « Champs Elysées » il 18 giugno 1921, dalla Compagnia dei Balletti Svedesi di M. Rolf de Maré. (Spettacolo di Jean Cocteau; musica di Germaine Tailleferre, Georges Auric, Arthur Honneger, Darius Milhaud e Francis Poulenc; coreografìa di Jean Cocteau e Jean Borlin; scene dì Irène Lagut; co­stumi e maschere di Jean Victor-Hugo).