Guglielma e Maifreda

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Atto unico -Dramma storico

Atto unico -Dramma storico

Attori  8

Attrici 4

GUGLIELMA e MAIFREDA

DI

OMBRETTA DE BIASE

In questo dramma storico[1] ho inteso rievocare la storia e il pensiero di Guglielma la boema e anche la drammatica vicenda di Maifreda, la sua principale discepola. Inoltre ho inserito nell’opera alcuni riferimenti al movimento delle beghine che, anche se non direttamente connesso alla storia di Guglielma e Maifreda, era già influente e diffuso  in quasi tutte le città europee, compresa Milano.

Milano e Guglielma la boema                                                                                                                                                                                                             

Nel 1200 Milano era una delle città più ricche e popolose d’Europa. Vivace, aggressiva e aperta al nuovo, pullulava di eretici. Era governata dai Torriani, in lotta per il potere con l’altra potente famiglia milanese, quella dei Visconti ma sempre in duro contrasto con il Papa di Romaper cuiera stata più volte ammonita e scomunicata.

Intorno al 1262 arrivain cittàuna donna già anziana e con un figlio e viene chiamata: Guglielma la boema. Si dice che sia la figlia del re Premislao I di Boemia e di Costanza d’Ungheria, ma lei non sembra dar peso alla cosa. Tutto ciò che sappiamo di lei deriva dal verbale di un processo dell’Inquisizione contro i suoi seguaci chiamati Guglielmiti, ritrovato nel 1500 in circostanze incredibili, nella bottega di un droghiere e oggi conservato nella Biblioteca Ambrosiana. Guglielma va ad abitare in una piccola casa in san Pietro all’orto, concessale in uso dai monaci cistercensi dell’abbazia di Chiaravalle. Ci vive sola ma non isolata perché la sua porta è aperta a tutti. Da lei  ci vanno  i nobili e la gente del popolo per ascoltare le sue parole semplici e pacate. Non è una predicatrice ma piuttosto una dotta pensatrice che non teme di esprimere pubblicamente le sue ardite convinzioni in fatto di fede religiosa a chiunque voglia ascoltarle. Convinzioni che, forse, espresse in altre città meno tolleranti di Milano, probabilmente l’avrebbero condotta davanti al tribunale dell’Inquisizione con l’accusa di eresia.  In pratica Guglielma afferma che i riti non sono necessari alla salvezza dell’anima, che anche i non cristiani possono salvarsi e che Dio potrebbe reincarnarsi nel corpo femminile. Affermazioni che, ancora oggi, creerebbero un qualche disagio in chiunque pratichi l’ortodossia cattolica. Da lei ci si  incontra e ci si siede insieme alla sua tavola alla pari, cosa non concepibile in quei tempi. Fra i milanesi c’è chi considera Guglielma una santa, chi lo Spirito Santo incarnato, chi va da lei per chiederle guarigioni miracolose, chi le vede le stimmate… e lei lascia dire anche se a volte si arrabbia. I suoi primi e più fedeli seguaci sono Andrea Saramita e Maifreda da Pirovano. Il Saramita è un  sarto, sposato e con figli, e crede che Guglielma sia lo Spirito Santo incarnato della profezia, benché lei continui a negarlo. Maifreda da Pirovano, invece, è una nobile della famiglia dei  Visconti ed è monaca nel convento delle Umiliate di Biassono. E’ una donna energica e orgogliosa e forse si è fatta monaca per sfuggire ad un matrimonio forzato. Guglielma muore serenamente il 24 agosto del 1281, a ottant’anni, circondata dai suoi amici più fedeli. Dopo la sua morte, ogni anno, il popolo va in pellegrinaggio alla sua tomba, situata nel cimitero dell’abbazia di Chiaravalle.

Maifreda e i Guglielmiti

Maifreda da Pirovano e Andrea Saramita con le donne e gli uomini che appartenevano alla cerchia di Guglielma continuano a coltivarne il culto. I pranzi dei Guglielmiti sono una sorta di rito che si ispira all’ultima cena di Gesù Cristo.  Durante questi convivii, Maifreda compone musiche religiose in onore dello Spirito santo, cioè di Guglielma.  Andrea Saramita va ripetendo che Guglielma, Spirito santo incarnato, risorgerà il giorno della Pentecoste del 1300 e, per l’occasione, ha persino fatto confezionare un ricco abito con cui la rivestirà una volta risorta. In pratica Maifreda e i Guglielmiti creano di fatto una sorta di Chiesa parallela in tutto simile alla Chiesa ufficiale ma con l’unica differenza che la sua gerarchia è composta soprattutto di donne. Maifreda, quindi, come principale discepola di Guglielma, è considerata la sua vicaria in terra, come san Pietro lo era di Cristo, ed è ritenuta il vero Papa. E in effetti Maifreda nomina i cardinali, fra cui la sarta Taria, e concede ai discepoli il bacio del piede, omaggio rigorosamente riservato solo al Papa. Sembra che la carta della papessa nei tarocchi dei Visconti fu creata proprio in memoria di  Maifreda, loro parente.L’Inquisizione, che ai tempi ha sede nella antichissima e maestosa basilica di S. Eustorgio, comincia a interessarsi dei Guglielmiti solo nel 1296, cioè quindici anni dopo la morte di Guglielma. Infatti proprio in quell’anno  Bonifacio VIII, con la bolla Sepe sanctam Ecclesiam,  ordina di ricercare una setta eretica lombarda in cui le donne hanno il potere di legare e sciogliere  (di amministrare i sacramenti), pregano nude e si congiungono carnalmente con gli uomini. Non si sa se Bonifacio VIII si riferisse ai Guglielmiti, di certo si sa che proprio nello stesso anno l’Inquisizione interroga alcuni di loro. Nonostante il grave pericolo, Maifreda e il Saramita non si cautelano più di tanto, anzi intensificano la loro attività e il giorno di Pasqua del 1300, Maifreda veste i paramenti sacri, celebra davanti a un gruppo ristretto di fedeli la messa solenne e benedice i presenti con l’acqua del lavacro di Guglielma. Dopo qualche tempo, il 20 luglio del 1300, il Grande Inquisitore  di Lombardia, Guido da Cocconato, inizia formalmente il processo contro i guglielmiti.  Con il processo, Guido da Cocconato, più che condannare i Guglielmiti, vuole eliminare per sempre dalla città il culto di Guglielma.  Dopo lunghi e drammatici interrogatori, dichiara eretica Guglielmae dà ordine di disseppellire il suo cadavere e bruciarlo insieme ai corpi vivi di alcuni guglielmiti. Da allora la storia di Guglielma e Maifreda scompare dai libri e, man mano, dalla memoria dei Milanesi.

Milano e il processo dell’Inquisizione

Nel 1184 il papa Lucio III ordina ai vescovi, con la bolla ad abolendam, di visitare le loro diocesi per ricercare (inquisitio), gli eretici e processarli pubblicamente allo scopo di ottenerne il pentimento, l’abiura e la denuncia dei complici. Se ciò non avveniva, nemmeno con la tortura, erano consegnati all’autorità civile che li bruciava sul rogo. Ciò provocò la reazione ostile delle popolazioni e spesso questi vescovi inquisitori venivano assassinati per paura o vendetta. Il 6 aprile del 1252, nella brughiera di Barga, fra Como e Milano, viene assassinato con una roncola, il grande Inquisitore di Milano e Como, il domenicano Pietro da Verona, l’Inquisitore preferito del Papa Innocenzo IV che, subito dopo, lo fa santo. Questo ennesimo assassinio eccellente provoca la reazione di Innocenzo IV che emana la bolla ad extirpandam  in cui si creava una milizia armata solo alle dipendenze dell’Inquisitore, in genere un domenicano o un francescano, che assumeva poteri assoluti compreso l’uso ufficiale della tortura e  si codificavano i regolamenti di un tipo di  processo su cui si modellerà il moderno processo occidentale. Gli atti processuali, accuratamente verbalizzati, dovevano riportare, parola per parola, gli interrogatori. Come abbiamo detto, il nostro processo occidentale si modellerà più o meno su quello.

 Oggi la sua statua di san Pietro da Verona, con la roncola piantata in testa, è visibile sul sagrato della basilica di S. Eustorgio mentre la sua testa è custodita in una teca nella cappella Portinari, costruita nel 1462 in suo onore.

PERSONAGGI

inquisitore

Guglielma

Maifreda

Guglielmiti: Andrea Saramita, Stefano, Giacomo, Adelina e Carabella

Fra’ Tommaso

Il Papa

Giacomo di Vitry

Alto prelato

Un rappresentante delle Corporazioni dei tessitori del nord Europa

Un rappresentante dei parroci del nord Europa

Nota di regia

La scena è divisa in due parti. Al centro una tavola che funge da altare e anche da pranzo secondo la rappresentazione iconografica dell’ultima cena, mentre a destra e in proscenio c’è un alto scranno su cui siederà l’inquisitore o il papa  che indossano, nella prima parte, abiti sbrindellati a simboleggiare la condizione di difficoltà della Chiesa a causa del dilagare delle eresie (vd: Il degrado della Chiesa), mentre nell’ultima parte gli abiti integri simboleggiano la vittoria sull’eresia.

PROLOGO

Canti gregoriani. Al centro della scena c’è un tavolo addobbato come un altare. Tutto avviene secondo la prassi canonica, con l’unica differenza che l’officiante e i prelati presenti sono donne e indossano i paramenti sacri. I fedeli sono un gruppetto di uomini e donne vestiti in modo da denotare una diversa classe sociale. L’ officiante-donna sta celebrando la messa.

Officiante-donna (Maifreda da Pirovano)Prendete e mangiatene tutti,questo è il mio corpo offerto in sacrificio per voi e per tutti in remissione dei peccati. Prendete e bevetene tutti, questo è il calice del mio sangue versato per voi e per tutti in remissione dei peccati…

I presenti si inginocchiano per ricevere la benedizione. Terminata la benedizione, l’officiante va a sedersi su uno scranno e tutti vanno a baciare il suo piede, omaggio che ai tempi era riservato solo al papa

Musica sacra

SCENA I

La  tavola che nel prologo fungeva da altare ora è  imbandita con pane, vino, frutta e ci sono gli stessi uomini e donne del prologo. Al centro della tavola c’è una donna dai lunghi capelli grigi e dal volto sereno, vestita di tela marrone. Accanto a lei è seduta la donna del prologo e in abiti monacali. I commensali stanno discutendo animatamente fra loro.  La donna dai lunghi capelli grigi offre a ognuno un pezzo di  pane, mentre uno dei commensali versa il vino nei bicchieri

GuglielmaVi capisco, amici, siete angustiati per la scomunica del papa

Andrea SaramitaE questo solo perché noi milanesi abbiamo rifiutato il suo vescovo, è un’ingiustizia

Stefano Andrea ha ragione!,non è scritto mica nel vangelo che si commette peccato se si rimanda un vescovo a casa sua

Carabella Guglielma, io so di essere una buona cristiana. Ho sempre obbedito alle leggi della nostra santa madre Chiesa, ho fatto le penitenze e i digiuni, non ho mai mancato alle sante messe e adesso mi viene impedito tutto ciò. Come farò, come faremo noi tutti a salvarci l’anima?

Il gruppo concorda con le parole preoccupate della donna

Maifreda Dici bene Carabella, i riti debbono essere compiuti perché sono la porta per la salvezza

Guglielma Maifreda e voi tutti, certo è un bene celebrare i riti, ma questo non vuol dire che basti praticarli per essere salvi. Dio ci chiede ben altro!

Stefano Non riesco nemmeno a immaginare la mia vita senza poter partecipare alla messa, ricevere i sacramenti..

Guglielma Perché Stefano? Amici, a me non interessa partecipare alla messa per ricordare il sacrificio di Cristo, a me basta guardare me stessa e il mio corpo

Adelina Perché tu sei santa, Guglielma. Ma noi come faremo? Chi ci darà l’assoluzione dai peccati? 

Carabella Saremo tutti condannati alle fiamme eterne

Guglielma Ma no, state sereni!  Solo Dio può concedere il perdono dei peccati e quindi basta pentirci sinceramente dei nostri peccati e non dubitate che saremo salvi. A Dio importa solo la verità del pentimento

Giacomo Basta essere dei buoni cristiani. Non è così, Guglielma?

Guglielma No no, Giacomo, io ho detto che tutti noi ‘esseri umani’ possiamo salvarci, non solo noi cristiani ma anche i saraceni, gli ebrei e persino chi non ha mai sentito nominare Cristo

Mormorio di sorpresa e incredulità

Maifreda(preoccupata) Ma, Guglielma, i saraceni sono gli infedeli contro cui i nostri valorosi crociati combattono in terra santa e gli ebrei hanno crocifisso Gesù! Come puoi dire certe cose?

Guglielma Gli esseri umanisono staticreati tutti dallo stesso Dio e quindi nessuno può credere che egli  voglia salvare alcuni e perdere altri

Mormorio di stupore e incredulità

SCENA II

In proscenio, l’inquisitore, seduto sullo scranno, con il tipico abito nero e bianco dei domenicani  ma con la tonaca nera tutta sbrindellata riceve un monaco, anch’esso con gli abiti malridotti.

inquisitoreChe notizie Tommaso?

Fra’ Tommaso  Eminenza, i milanesi sono in fermento perché il papa li ha scomunicati. Le chiese sono deserte, sugli altari cresce l’erba

inquisitore Lo so ma è colpa loro. Hanno voluto cacciare il vescovo mandato dal Papa

Fra’ Tommaso Intanto le sette saltano fuori come funghi, sono diventate le padrone della città, e  la Signoria le tollera, anzi, pare quasi che gli faccia piacere

inquisitore (sospira) E’ chiaro e noi non possiamo agire come dovremmo. Buon dio, sempre cattivenotizie..

Fra’ Tommaso Be’, una buona ce ne sarebbe, eminenza

inquisitore Che aspetti a dirmela?

Fra’ Tommaso  Le bizzocche, eminenza

Vescovo inquisitore (deluso)Ma sì, vuoi dire le beghine?, sono al corrente

Fra’ Tommaso Brave donne. Meno male che ci sono loro a darci una mano nei lazzaretti, non chiedono nemmeno di essere pagate, lavorano e se la sbrigano da sole

Vescovo inquisitore (improvvisamente sospettoso)  Sai se queste bizzocche hanno a che fare con qualche  setta?

Fra’ Tommaso  Finora non risulta, eminenza

Vescovo inquisitore  Bene, se non c’è altro…

Fra’ Tommaso Eminenza..

Vescovo inquisitore Che altro c’è ancora?

Fra’ Tommaso Una donna.E’ arrivata da poco in città e il popolo la chiama Guglielma la boema. Corre voce che sia figlia del re di Boemia

Vescovo inquisitore Impossibile, lo avremmo saputo

Fra’ Tommaso Che sia una figliadel relo dicono in moltima sembra che lei non ci dia peso

Vescovo inquisitore Ah, sì? Bene, vorrà dire che neanche noi vi daremo peso. Che altro sai di questa donna?

Fra’ Tommaso Avrà circa cinquant’anni ed è andata ad abitare in san Pietro all’orto, in una casa dei cistercensi dell’abbazia  di Chiaravalle

Vescovo inquisitore  Ah, e come vive? Ha mezzi propri?

Fra’ Tommaso Non sembra.Sono loro, i monaci di Chiaravalle che l’aiutano. Pare che l’abbiano in grande considerazione, la considerano una specie di santa

Vescovo inquisitore (con disappunto) Addirittura!, quei cistercensi!, sempre loro! Bravi monaci, ma si lasciano attrarre  troppo dalle novità. E dunque? Che succede con questa donna? 

Fra’ Tommaso Niente di particolare. Questa Guglielma, eminenza, abita da sola ma sono in tanti che vanno da lei. E’ gente del popolo ma (allusivo) anche molto, molto in alto

Vescovo inquisitore  Ah, si? Chi per esempio?

Fra’ Tommaso Persino alcuni della famiglia dei Torriani e dei Visconti. E c’è chi giura di averli visti persino parlare insieme, in casa di questa Guglielma

Vescovo inquisitore Impossibile, si odiano da anni!

Fra’ Tommaso Eppure, eminenza…

Vescovo inquisitoreMmmm...è incredibile! Sei davvero sicuro?

Fra’ Tommaso Come del fatto che sono qui davanti a voi

Vescovo inquisitore E perché tutta questa gente andrebbe a trovare  questa donna?

Fra’ Tommaso Pare che dia conforto e consigli a chi va a parlare con lei

Vescovo inquisitore (sospettoso) Mmm, conforto..consigli.. mmm…. hai ascoltato ciò che dice, personalmente?

Fra’ Tommaso No, ho preferito non destare sospetti facendomi vedere troppo dalle sue parti, ma se me lo comandate, eminenza, ci andrò

Vescovo inquisitore No. Per ora è meglio non irritare i Visconti che già ci sono ostili.E poi che altro sai di questa Guglielma?

Fra’ Tommaso Niente di particolare, tranne che a volte cura anche i malati,  più o meno come fanno le bizzocche

Vescovo inquisitoreAh! Niente di più?

Fra’ TommasoBe’, un’altra stranezza ci sarebbe. A casa sua nobili e plebei siedono alla stessa tavola, alla pari

Vescovo inquisitore Impossibile. Come può accadere un fatto del genere?

Fra’ Tommaso Eminenza, non lo so, eppure è ciò che accade, è stato visto

Vescovo inquisitore Uhmm..c’è qualcosa che non mi convince in tutta questa faccenda. Non hai altro da dirmi?

Fra’ TommasoNo. Su questa Guglielma la boema non so altro, per il momento

Vescovo inquisitore Be’, se non c’è altro, continua però a tenerla d’occhio

Fra’ TommasoSarà fatto, eminenza

SCENA III

Siamo  all’aperto. Guglielma è seduta su una specie di masso e attorno a lei anche i suoi soliti amici, tranne Carabella. Andrea Saramita è come al solito enfatico nelle sue lodi a Guglielma

Guglielma Mi chiedete di parlarvi di quest’ antica profezia ma io non ne so molto

Andrea Saramita Guglielma, il santo monaco Gioacchino da Fiore disse che lo Spirito santo verrà in terra nel corpo di una donna per salvare il mondo dalla distruzione

Guglielma sorride ma non risponde, preferisce ascoltare gli altri

Stefano Una donna come Gesù Cristo? Stai dicendo sciocchezze Andrea Saramita

Andrea Saramita Non è vero. Lo dici perché non conosci la profezia

Giacomo Stai solo inventando, nemmeno tu la conosci

Andrea Saramita La conosco benissimo invece. Il santo monaco Gioacchino disse (recita con enfasi le parole del profeta): lo Spirito santo tornerà sulla terra nell’anno del signore milletrecento nel corpo di una donna per salvare il mondo dalla distruzione!

Stefano No, no. Fai confusione, Andrea. Io ho sentito parlare di questa profezia e so che non dice proprio così. La profezia dice che lo Spirito santo si incarnerà  e basta, non dice che lo farà in un corpo di donna

Maifreda (piccata)Ma nemmeno in quello di uomo, però

Giacomo Ma è ovvio, è sottinteso

Maifreda Lo dici solo perché sei un uomo

Stefano Però è vero che  i nostri preti dicono che il corpo della donna è impuro

Giacomo (incalza)Lo dice anche l’eccelso padre Tommaso d’Aquino. (tira fuori un libretto da bisaccia) Ascoltate  “Lo stato femminile non ha in sé potere di trasmutazione in essenza divina e nemmeno di significanza. Fra le donne la beata Vergine Maria, come madre di  Cristo, rappresenta l’unico esempio voluto da Dio di  unione, sebbene temporanea, della natura femminile con  il sacro”.  Mi pare chiaro, no?

Guglielma non vorrebbe intervenire nella disputa ma si sente  trascinata nella discussione

MaifredaGuglielma, puoi dirci se credi che sia possibile che Dio, quando tornerà sulla terra, si incarnerà nel corpo di una donna?

Guglielma Io so che nella Bibbiaè scritto che, al principio, Dio creò la creatura umana e la creò maschio e femmina, quindi perché non dovrebbe servirsi anche del corpo della donna quando vorrà, e se mai vorrà, tornare sulla terra?

Giacomo (rassegnato)Va bene, ma spiegaci per quale motivo dovrebbe servirsi del corpo della donna al posto di quello dell’uomo

GuglielmaBe’, intanto nel corpo dell’uomo è già venuto e sappiamo tutti com’è andata a finire

Andrea Saramita (con convinzione) Guglielma, io so che lo Spirito Santo tornerà sulla terra e si incarnerà nel corpo femminile

AdelinaAnch’io ci credo

Maifreda Anch’io

Guglielma Credetelo pure se volete e comunque speriamo che la profezia di Gioacchino si avveri perché è necessario che il mondo sia salvato da se stesso, intanto noi esseri umani non possiamo far altro che  sforzarci costantemente di operare il bene e, quanto a voi, amici cari,  vi esorto a star uniti, amarvi e a rispettarvi gli uni con gli altri

SCENA IV

In proscenio compare  il Papa,con una tiara sul capo ma con abiti sbrindellati e un alto prelato che pure veste una  tonaca di  stracci,  e che gli annuncia una visita

Il prelato Santità, è giunto sua eminenza Giacomo di Vitry  dalla terra santa

Il Papa  Che venga pure e speriamo che ci porti buone notizie

Entra un prelato dal viso bonario e gli bacia l’anello

Giacomo di VitrySantità, abbiamo sconfitto i mussulmani e riconquistato Acri

Il Papa E speriamo che almeno questa sia una vittoria duratura. Purtroppo non passa giorno senza che mi arrivino cattive notizie. Il morbo dell’eresia contagia l’Europa intera

Giacomo di Vitry E’ così.Ero di passaggio a Milano e l’ho vista infestata da decine di sette di ogni razza. Fortunatamente ho incontrato anche molte sante donne che i milanesi chiamano bizzoche e che aiutano gratuitamente vecchi, poveri, malati e si mantengono con il loro lavoro senza nemmeno chiedere la carità

Il Papa (non sembra molto interessato all’argomento) Ah, sì, sì, le mulieres religiosae!, sappiamo delle beghine e sappiamo anche  della vostra predilezione per loro. D’altronde ne abbiamo pure  riconosciuto lo status!

Il vescovo Sì, santità, e sapete che mi adoperai molto perché ciò avvenisse. Io le conosco da tempo e penso che, con il loro esempio, le beghine ci insegnano perché e per cosa siamo nati. Il loro nome dovrebbe essere ricordato per sempre

Il Papa (sospira di noia) E questo sarà se è la volontà di nostro Signore!, mavisto che le ammirate  a tal punto, spiegateci perché si rifiutano ostinatamente di entrare in uno dei nostri ordini religiosi

Il vescovo (familiarmente)E’ vero, santità, ma perché condannarle solo per questo? Sono buone cristiane,portanola parola di Gesù Cristo al popolo

Il Papa(irritato) Appunto, e non ne hanno il permesso, anzi in proposito corre voce che qualcuna di loroabbia osato addiritturatradurre la bibbia in volgare

Il vescovo Calunnie, santità, dicerìe ingiuriose per screditarle. Come potrebbero? Sono tutte donne semplici, alla mano, non sanno certo leggere, figuriamoci scrivere e addirittura tradurre il latino..

Il Papa(non è convinto) Mmmm..sarà come dite ma la notizia ci è giunta da fonte attendibile

Entra in scena l’alto prelato che, chinandosi verso il Papa, gli ricorda un’udienza già fissata

Alto prelato Santità, un delegato delle corporazioni dei tessitori di Milano e un delegato dei parroci di Parigi attendono di essere ricevuti

Il papa (congeda Giacomo di Vitry)Eh, caro Giacomo, altri problemi, temo. Riparleremo ancora delle vostre beghine

Giacomo di Vitry si inchina, bacia l’anello, ed esce. Entra il rappresentante delle corporazioni dei tessitori in abito da cerimonia con i fregi della sua Corporazione e un rappresentante dei  parroci. Sono molto intimiditi,  prima di parlare baciano il piede del papa, secondo l’usanza

Maestro tessitoreSantità, vengo a nome della nostra corporazione di Milano per implorarvi di mettere fine a uno scandalo 

Il papa Siamo dunque sommersi dagli scandali. E ora di che si tratta?

Maestro tessitore Le beghine, santità

Il parroco (incalza) Sono insopportabili!, passano per brave e buone ma in realtà non lo sono e poi fanno solo finta di esserci amiche ma, sotto sotto, ci disprezzano. Ce ne sono alcune che si mettono persino a spiegare la bibbia al popolo al posto nostro

Maestro tessitore Quelle non rispettano niente, santità. Esistono le regole nei commerci ma loro vendono le tele a prezzi troppo bassi rispetto ai nostri, regalano persino il pane ai poveri. Così non si va avanti, quelle ci mandano in rovina

Il parroco(farfuglia per l’emozione) E’ uno scandalo, bisogna fermarle. I fedeli si fidano più di loro che di noi, persino le offerte sono diminuite..

Il Papa (lo interrompe) Sono accuse molto gravi. Voi (al maestro tessitore) vi preoccupate per i vostri commerci e voi (il parroco) per le offerte. Ma ho appena ascoltato il nostro caro e stimatissimo vescovo d’Acri che me ne ha parlato molto favorevolmente

I due messaggeri si ritraggono intimiditi

Il parrocoSantità, noi non vogliamo dire che queste donne non abbiano meriti. E’ vero che curano i malati nei lazzaretti, assistono i poveri, i vecchi, i bisognosi, però 

Maestro tessitoreIl fatto è semplice: non vogliono obbedire alle leggi. Pensano di poter fare tutto di testa loro. So che nei loro beghinaggi del nord non fanno entrare nemmeno il sindaco della città. Dicono che non hanno bisogno del suo aiuto per mantenere l’ordine, per far rispettare le leggi, leggi che poi si sono date da sole. Vi pare possibile, santità? Le leggi debbono essere uguali per tutti i cittadini, o no?

 Il Papa Certamente, ma crediamo che si tratti di regole interne ai beghinaggi, più che di leggi

Il parroco(incalza) Ma non ne hanno, santità! In pratica sono libere di fare quello che vogliono, alcune di loro hanno persino dei figli e un marito! Mi hanno raccontato che non sarebbero nemmeno obbligate a celebrare i nostri riti. Vi pare possibile un’enormità del genere?

Maestro tessitore Noi chiediamo umilmente, santità, di ricondurre queste donne all’obbedienza.

Il parrocoDebbono capire che siamo noi preti i custodi del verbo di Cristo. Per il resto, che continuino pure a prestare  assistenza  negli ospedali e a compiere le loro opere di carità

Il Papa  Opere che prestano gratuitamente, mi pare

Il parroco Ehm, sì, ma

Il Papa (sbrigativo)Sì, sì, abbiamo inteso.Riferite che daremo ordine di controllare l’operato di queste donne e, se troveremo qualcosa di male, allora prenderemo provvedimenti.  Ora andate

I due escono rinculando all’indietro.

SCENA V

In proscenio compaiono  il Saramita e uno dei discepoli presenti alla tavola di Guglielma parlano fra loro

Andrea Saramita Lei è apparsa a Maifreda come una colomba bianca!

Stefano (cauto)L’ho sentito dire anch’io ma sta attento a dire queste cose ai quattro venti

Andrea Saramita (incurante)Lei ha guarito da un brutto male la ricamatrice di porta vicentina e tanti altri ancora. Guglielma era Spirito santo incarnato come Gesù Cristo, e noi siamo i suoi primi discepoli e dobbiamo portare la sua paro

Stefano (lo interrompe bruscamente) Vuoi farla finita con questa storia! Quand’era viva, mia moglie glielo chiese ma lei le si rivoltò contro, le rispose che lei era un semplice donna, un verme della terra, proprio così disse

Andrea SaramitaSo bene che lo negava ma che fosse davvero lei lo Spirito santo incarnato lo abbiamo sempre creduto in  molti e adesso, come dice la profezia di Gioacchino, stiamo per assistere a un grande miracolo, lei risorgerà fra poco, alla pentecoste! Ho fatto tessere un abito in oro e porpora per lei e

Stefano (sulla battuta, spaventato)Smettila.Tu sei fissato con la profezia di Gioacchino e adesso vuoi farci finire tutti in sant’Eustorgio. Non raccontare  più in giro certe cose e comunque io non voglio più ascoltarti

SCENA VI

In proscenio l’inquisitore cammina su è giù, sembra molto preoccupato perché sta leggendo una pergamena. Entra in scena fra’ Tommaso

Fra’ Tommaso Eminenza, mi avete fatto chiamare?

Vescovo inquisitore (lo investe sventolandogli davanti agli occhi la pergamena) Ho appena ricevuto questa lettera dal papa e mi chiedo a che cosa mi servi se non sei capace di scoprire che cosa succede in città

Fra’ Tommaso Non capisco, eminenza

Vescovo inquisitoreQualcuno ha informato il papa che da noi agisce una setta con a capo una donna che celebra messe sacrileghe e che, dopo, donne e uomini si spogliano e si congiungono carnalmente fra loro. Perché non me ne hai detto niente?

Fra’ Tommaso Perché non mi risulta, eminenza. E voi sapete bene che, con tutte le sette che circolano in città, una notizia come questa non poteva essermi sfuggita. Roma è lontana e si sa come corrono le false voci

Vescovo inquisitore Però qualcosa di vero dev’esserci, altrimenti il papa non si sarebbe scomodato a scrivermi e a sollecitare il mio intervento. Già ci accusa di essere troppo tolleranti con gli eretici. Possibile che questa setta con a capo addirittura una donna  non esista?

Fra’ Tommaso Be’, l’unica cosa che posso immaginare è che il papa si riferisca a quella Guglielma boema

Vescovo inquisitore(infastidito)Guglielma boema? Ma se è morta da anni! Ricordo che me ne accennò il mio predecessore

Fra’ Tommaso E’ vero, eminenza.Guglielma è morta da circa venti anni ed è stata sepolta a Chiaravalle. Quand’era in vita i cistercensi dell’abbazia la proteggevano perché la consideravano una santa e, dopo la sua morte, le dedicarono  persino una cappella e la fecero seppellire nel loro cimitero

Vescovo inquisitore Ma sì, ne sono al corrente, ma questo cosa c’entra  con la lettera del papa che ci sollecita a intervenire contro una setta misteriosa con a capo una donna, ‘viva’,  e che agirebbe dalle nostre parti?

Fra’ Tommaso Be’, posso solo pensare che forse c’entra con i seguaci di questa Guglielma boema che si fanno chiamare Guglielmiti. Quelli si incontrano a casa dell’uno o dell’altro e organizzano processioni a Chiaravalle alla sua tomba a cui partecipano moltissimi milanesi oltre che, naturalmente, i monaci dell’abbazia. Da qualche tempo circola persino la voce che questa loro Guglielma faccia i miracoli, si  parla di apparizioni...ma per il resto non c’è altro, sono le solite fantasie popolari

Vescovo inquisitoreLe solite fantasie? Mi parli addirittura di processioni a Chiaravalle! Lo vedi che non sei preciso quando mi riferisci ciò che accade?Ho capito, cistercensi o non cistercensi, questa storia delle processionideve finire. Chiaro? Adesso però occupiamoci della lettera del papa, della  setta con a capo una donna, ‘viva’, che celebra le messe blasfeme…

Fra’ Tommaso Appunto, eminenza!,  ho pensato ai Guglielmiti perché a capo c’è proprio una donna, si chiama Maifreda da Pirovano. Il problema è che..

Vescovo inquisitore Il problema è che?, parla!..

Fra’ Tommaso (abbassa la voce)  E’una lontana parente dei Visconti

Vescovo inquisitoreUhmm,  ma ne sei certo?

Fra’ Tommaso Certissimo. Ho sentito dire anche che questa Maifreda e il suo aiutante, un sarto che si chiama Andrea saramita, dicono che Guglielma era lo Spirito Santo incarnato e che risorgerà proprio in quest’anno, il giorno della pentecoste

Vescovo inquisitoreAbbiamo prove di ciò?

Fra’ Tommaso No. Stanno attenti a non lasciarsi scoprire. Bisognerebbe convocarli qui da noi per interrogarli. Sempre secondo queste voci,i Guglielmiti  si considerano gli apostoli di quella Guglielma  e sembra che Maifreda abbia detto a qualcuno di loro di considerarsi come san Pietro perché lei era stata la prima discepola di Guglielma che era Spirito santo incarnato e di conseguenza..

Vescovo inquisitoreQuesta poi! E dunque sarebbe lei il vero papa, mentre il papa di Roma sarebbe un usurpatore. Ora salta fuori pure una donna che dice di essere il papa!, non c’è limite alla fantasia umana. E’ chiaro che occorrerà convocare questi Guglielmiti al più presto, sia che la lettera del papa si riferisca a loro sia che si riferisca a un’altra setta che ‘tu’ non conosci

Fra’ Tommaso (risentito)Eminenza, con tutto il rispetto, finora non mi è mai sfuggito nulla e comunque adesso sono certo che si tratta dei guglielmiti perché questa Maifreda non solo dice di predicare la parola di quella Guglielma spirito santo incarnato, ma corre voce che abbia anche nominato una sarta cardinale, che celebri la messa e  somministri persino i sacramenti

Vescovo inquisitore Uhmm, adesso comincia ad essere tutto chiaro. In teoria, visto che ci sono i Visconti di mezzo e quei piantagrane dei cistercensi, potrei anche lasciar perdere questa Maifreda e i suoi quattro seguaci, una setta in più o in meno in una città come questa non farebbe gran differenza,  ma il vero problema riguarda la faccenda del culto di quella Guglielma con le processioni all’abbazia di Chiaravalle, le apparizioni e quant’altro. Non ci resta da fare altro checonvocarli al più presto e vedere di sradicare questo culto molto pericoloso dal cuore e dalla testa dell’ingenuo popolo milanese.

SCENA VII

Stefano e Giacomo sono seduti ad un tavolino all’aperto. Stanno mangiando del pane e discorrendo fra loro.Irrompono in scena Maifreda, Adelina e Carabella.

Maifreda, rovescia il tavolino con il cibo sopra

Giacomo ( caduto a terra per la violenza del colpo)Maifreda, sei impazzita?  Che è successo?

Maifreda  E me lo chiedi anche? Siete dei miscredenti, dei traditori

Stefano  Perché dici queste parole, Maifreda?Di che ci accusi?

Maifreda (più calma) Noi preghiamo insieme, mangiamo lo stesso pane e beviamo lo stesso vino, ma c’è qualcuno fra noi che non ha la stessa fede, non crede che Guglielma era Spirito Santo incarnato e che risorgerà il giorno della pentecoste

Gli uomini abbassano lo sguardo

Maifreda Io non avrei voluto nemmeno dirvelo ma  è lei che me lo a comandato

Giacomo  Lei?

Maifreda (ispirata)Guglielma mi è apparsa come una bianca colomba e mi ha ordinato di riferirvi che chi fra noi dubita, non avrà alcuna scusa quando comparirà dinanzi  a lei

I due uomini sono stupiti ma anche impauriti per l’audacia delle parole di Maifreda e per le terribili conseguenze che possono comportare

Stefano  Maifreda, non alzare la voce!, stai attenta a ciò che vai dicendo

Interviene Adelina che ora sembra più arrabbiata di Maifreda

Adelina (a Stefano) Stefano, tu sei mio marito e ti devo obbedienza, ma io ti dico, qui davanti a tutti, che personalmente credo che Guglielma fosse fatta della stessa carne di nostro Signore Gesù Cristo

Stefano Sei solo una sciocca donna!, non osare più ripetere in mia presenza certe parole. Non ti rendi conto del pericolo che corri e ci fai correre?

Carabella No, Stefano. Sei tu che non ti rendi conto di ciò che dici. Tu e quelli che dubitano come te, anche se non hanno il coraggio di confessarlo  apertamente

Maifreda (freddamente) Basta. Vi avverto. Domenica sarà il giorno di  Pasqua e io celebrerò la messa solenne. Chi di voi teme per la sua vita, se ne stia a casa

Giacomo (si guarda intorno spaventato)Maifreda, non doveva essere un segreto? Se qualcuno ora ti ha sentito...

Carabella (si guarda intorno)Giacomo, non vedi che siamo soli?, smettila di tremare come un coniglio

Stefano Voi donne siete fuori di senno, volete farci finire tutti in sant’ Eustorgio

Adelina E voi uomini siete dei conigli

Maifreda Stefano, Giacomo, riferite agli altri che io farò esattamente ciò che vi ho detto e che non temo nulla. Di me sia pure ciò che dovrà essere

Le tre donne escono di scena.

Buio

SCENA VIII

E’ passato del tempo. Il papa è a colloquio con l’alto prelato ma adesso i loro abiti sono integri

Alto prelatoSantità, buone notizie da Milano (srotola una pergamena)

Il papa Finalmente, quella città è sempre stata una delle nostre spine nel fianco più dolorose

Alto prelato Guido da Cocconatoci scrive che è stata individuata la setta  eretica che voi avevate dato ordine di ricercare e che stanno procedendo con gli interrogatorii

Il papa Bene, bene. Rispondetegli di tenerci informati. C’è altro?

Alto prelato Sì, devo riferirvi recenti voci dalle terre del nord e anche dall’Italia e dalla Spagna

Il papa Dall’Europa tutta, in pratica

Alto prelato Esattamente, santità

Il papa (sospira)Cattive immagino, ormai non ci aspettiamo altro

Alto prelato Purtroppo è così ma più che cattive, sono preoccupanti

Il papaPreoccupanti? Parlate pure liberamente

Alto prelato Noi riteniamo, con tutto il rispetto, santità, che sia in grave pericolo la disciplina del gregge dei fedeli. La situazione si fa sempre più insostenibile

Il papa  Vorresti dire che il popolo non è più ubbidiente alle nostre leggi? Se fosse vero, sarebbe gravissimo. Che cosa sta accadendo dunque che noi non sappiamo ancora?

Alto prelatoSi tratta delle beghine, santità

Il papa  Ah, ancora le solite beghine! Mi chiedo perché c’è sempre qualcuno che se la prende con loro.E dunque adesso immaginiamo che siano le consuete esagerazioni di qualche vescovo troppo apprensivo. Ma, in sostanza, che cosa si teme da quelle sante donne?

Alto prelato Permettetemi, santità, non sono esagerazioni e non è solo qualche vescovo apprensivo a  dare l’allarme ma siamo ormai in molti a preoccuparci. Certo,  alcuni di noi e anche illustri teologi come maestro Eckart, continuano a difenderle contro ogni evidenza

Il papa (con pazienza)Sì, sì, abbiamo capito, siete in molti, ma andiamo al nòcciolo della questione, che cosa fanno esattamente queste beghine?

Alto prelato Sono indisciplinate, santità! Pretendono di spiegare la bibbia al popolo, qualcuna di loro dice persino pubblicamente di ‘non essere contro la legge, ma oltre’. Ma la  legge siamo noi e questo è un affronto alla nostra santa madre Chiesa, non credete, santità?. Addirittura una donna, eccezionalmente istruita, ha scritto un libro in cui ci definisce la ‘chiesa piccola’, mentre esisterebbe una ‘chiesa grande’ che però sarebbe fuori dalle nostre basiliche.. Se non è preoccupante questo!..

Il papa  Sì, sì, ci è giunta notizia di questo strano libro che però pare abbia alcune buone qualità, almeno a detta di Goffredo da Fontaines che l’ha letto, ma sappiamo anche che è stato già condannato da Guglielmo di Parigi come eretico e pure la sua autrice che però, non ci risulta che fosse una beghina. Quel problema è stato già risoltodal nostro tribunale dell’Inquisizione di Parigi e non capisco ora che cosa c’entri  con quello che mi state dicendo

Alto prelato E’ vero, pare che quella donna non fosse una beghina, pure ne aveva tutte le caratteristiche. In sostanza vorrei dirvi che se continuiamo a tollerare le beghine, la Chiesa ne avrà un danno incalcolabile e, temo, irrimediabile

Il papa  Irrimediabile, incalcolabile! Non vi sembra di esagerare?

Alto prelatoNon esagero perché queste donne sono ovunque e diventano sempre più numerose. Non possiamo controllarle tutte! Certo, apparentemente non fanno nulla di male o così sembra

Il papa  Anzi! Vi dimenticate che le beghine ci aiutano a risolvere molti gravi problemi e senza chiederci nulla. Pensate solo all’assistenza dei malati negli ospedali o a tutte quelle donne sole e senza mezzi che noi non sapremmo dove mettere, mentre loro le accolgono nei beghinaggi! Saremmo in grandi difficoltà senza il loro aiuto

Alto prelatoIn compenso però pretendono di agire come pare e piace a loro! Non possiamo permetterlo, santità. Dobbiamo intervenire prima che sia troppo tardi, prima che il popolo ci abbandoni del tutto per seguire queste donne!, coraggiose, lo ammetto, ma

Il papaAmmesso che abbiate ragione, non vedo cosa potremmo fare. Di che cosa possiamo accusarle, visto che, come avete detto, non fanno nulla di male e quindi non abbiamo alcuna colpa specifica da imputare loro

Alto prelato Ci sarebbe la setta dei fratelli e delle sorelle del libero spirito

Il papa (allarmato e indignato) Che cosa c’entrano le beghine con i seguaci di quella dannata setta?Non riusciamo ancora ad averne ragione nonostante abbia dato ordine a tutte gli inquisitori d’Europa di dar loro la caccia

Alto prelato Si dice che alcune ne facciano parte o ne abbiano fatto parte

Il papa Alcune? Quante e chi?

Alto prelato Non lo sappiamo con certezza, però ci sono

Il papa E sarebbe questa la prova che voi addurreste per, per fare cosa? Come dite, le beghine sono sempre più numerose

Alto prelato Molte decine di migliaia, santità

Il papa ( si calma) Ascoltatemi. Riteniamo che le vostre preoccupazioni riguardo alle beghine siano eccessive, comunque non diciamo che avete torto a preoccuparvi, però occorre pensarci bene prima di agire contro di loro, anche perché mi risulta che siano amate e apprezzate dal popolo

Alto prelato (allusivo) Appunto, santità, proprio come vi sto dicendo. Molto amate e apprezzate, troppo aggiungerei..

Il papa Già, è vero.Studieremo il da farsi perché il problema c’è e va risolto nel modo migliore, speriamo

Alto prelatoCerto che sarebbe stato meglio che il vostro predecessore non avesse emanato la bolla con cui approvava lo status beguinarum

Il papa Esattamente e noi non possiamo abolirla, però possiamo emanarne un’altra, se proprio ciò si renderà  necessario,  in cui minacceremo di scomunica ogni donna che si volesse unire a loro e intanto mettere sotto stretta sorveglianza  le beghine, sia quelle che vivono dentro sia quelle che vivono fuori dei beghinaggi

 Alto prelato E’ esattamente ciò che noi auspichiamo che accada, santità

Il prelato esce di scena, il papa resta pensoso

SCENA IX

In proscenio, oltre al vescovo inquisitore, c’è un notaio che, seduto ad un piccolo tavolo, scrive gli atti del processo.  Durante gli interrogatori è chiaro che il vescovo inquisitore è più interessato a dichiarare eretica la defunta Guglielma, che a condannare i suoi seguaci. Davanti a lui si presenteranno in successione, separatamente l’uno dall’altro: Fra’ Girardo, una specie di delatore-accusatore, Andrea Saramita, Maifreda da Pirovano e Carabella

Vescovo Inquisitore  Fra Girardo, avete fatto parte di questa setta?

Fra’ Girardo Mai, eminenza! Li conosco e so che loro si considerano figli dello Spirito Santo, cioè della defunta Guglielma la boema. So anche che il Saramita va dicendo che lei sarebbe risorta come Gesù Cristo nel giorno della pentecoste di quest’anno, per salvare il mondo dalla distruzione, ma io non ci ho mai creduto

Vescovo Inquisitore Fra’ Girardo, come fate ad essere certo di tutto ciò?

Fra’ Girardo  Ho udito personalmente più volte il saramita che lo diceva  e anche che Maifreda avrebbe dovuto essere il vero papa perché, come san Pietro, era stata la prima discepola di Guglielma, che era  Spirito santo  incarnato

Fra Girardo esce mentre viene introdotta  Carabella

Vescovo Inquisitore E a voi, Guglielma disse mai di essere Spirito santo incarnato?

Carabella No, era il Saramita che lo diceva. Una volta andai da lei e glielo chiesi ma lei se ne ebbe a male, mi rispose che non era Dio, che era solo una povera donna, un semplice verme della terra, nata da donna e da uomo e che aveva pure generato un figlio 

Carabella viene congedata mentre viene introdotto, tenuto per le braccia da una guardia, Andrea Saramita che  non si regge in piedi, forse  è stato torturato

Vescovo Inquisitore Andrea Saramita, personalmente avete mai udito Guglielma dichiarare di essere lo spirito santo incarnato?

Andrea Saramita No, ma l’aveva udita mia madre, Riccadonna, e anche mia sorella, Meliore e poi lei stessa un giorno mi disse (ispirato) “Sono scesa dal cielo e dal fuoco sopra un marmoreo sasso!”

Andrea viene portato via a braccia mentre viene introdotta  Maifreda

Inquisitore Maifreda, credete voi che Guglielma sia uguale  a Maria Vergine?

MaifredaGuglielma è superiore perché Guglielma era Spirito santo incarnato,  di conseguenza è più perfetta di Maria Vergine

Davanti all’inquisitore vengono condotti tutti i Guglielmiti

Vescovo InquisitoreNoi giudici del tribunale della santa inquisizione di Milano, concordemente e secondo la forma stabilita dal santissimo padre, signore Bonifacio ottavo papa, giudichiamo eretici relapsi i guglielmiti, li affidiamo al giudizio secolare  e ordiniamo che il corpo dell’eretica Guglielma, detta la boema, sia tolto dal suo sepolcro nel cimitero dell’Abbazia di Chiaravalle, sia bruciato e le sue ceneri disperse al vento.

SCENA del Prologo

Maifreda, vestita con la pianeta e la veste papale  sta celebrando la messa pasquale solenne. Legge un passo del Vangelo secondo Giovanni

Maifreda …In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: verrà il tempo che il paracleto renderà testimonianza di me e anche voi mi renderete testimonianza perché siete stati con me fin da principio. Vi scacceranno dalle sinagoghe, anzi verrà tempo che chi vi ucciderà crederà di far omaggio a Dio…

canti gregoriani. buio

FINE


[1] fonte storica: Luisa Muraro, Guglielma e Maifreda, storia di un’eresia femminista (Baldini&Castoldi, 2003).