Harvey

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primo atto di Harvey

Harvey

PERSONAGGI

ELWOOD P. DOWD, quarantasette anni.
VETA, sua sorella.
SANDERSON, medico.
CHUMLEY, psichiatra.
RUTH KELLY, infermiera.
MYRTLE, figlia di Veta.
WILSON, infermiere.
GAFFNEY, avvocato.
BETTY, moglie di Chumley.
MRS. CHAUVERNET, detta zia Ethel.
LOFGREN, tassista.
 

la traduzione è di Sergio Jacquier.

 PRIMO ATTO


SCENA PRIMA

Prepararsi: MYRTLE e VETA (salotto)

 (Metà pomeriggio di un giorno di primavera. La biblioteca della residenza della famiglia Dowd. Scaffali con libri lungo tutte le pareti. Arredata con  pesanti mobili antichi testimoni di una de-perita "grandeur". Il pezzo più  importante è un dipinto ad olio che sovrasta il caminetto vitto-riano in  marmo nero sulla sinistra. È il ritratto di un'anziana, scarna, arcigna signora. Sulla de-stra, porte a due battenti. Le porte, al momento spalancate, conducono nel corridoio e oltre nel salone che non si vede. A  sinistra, su un tavolino, il telefono.  Dall'ambiente, in questo pomeriggio, traspare un'aria di festa. Vasi  d'argento pieni di fiori. Dal salotto, a destra, giunge il suono della  discutibile voce sfiatata di una donna che canta una ro-manza. All'aprirsi del sipario, entra in scena MYRTLE MAE dalla porta a destra per andare a  rispondere al telefono che sta squillando)

Entra MYRTLE

 MYRTLE:            Pronto? La signora Simmons? Sì, è mia madre, ma in questo momento ha degli ospiti. Chi la desidera? (Dopo aver sentito "chi", risponde conmag-gior riguardo) Oh. attenda un momento. Attenda un minutino solo. (Va alla porta e chiama) Pssst. Mamma! (Allunga il collo) Pssst. Mam-ma! (Le fa insistentemente cenno di venire col dito. Il canto continua)

Entra VETA

VETA :       (Entra canticchiando lo stesso motivo della discutibile cantante) Sì, cara?

MYRTLE : Telefono?

 VETA :      (Facendo dietro front) Ah, no, cara. Con tutta la gente che ho di là. Dì che ho da fare.

 MYRTLE: Mamma! È la cronista mondana dell'"Evening News"

 VETA:       (Altro dietro front) Oh, la cronista mondana! Allora è importante! (Si sistema i capelli e va al telefono. Tono di voce dolcissimo. Petto in fuori e "noblesse" di atteggiamento) Miss Ellerbe. Sono io, Veta Simmons. Sì, un tè ricevimento per le socie del "Forum del mercoledì". Sì, diciamo pure. un tè programmatico. La mia illustre antenata, sa. (Agita la mano insegno di saluto) La compianta Marcella Pinney Dowd che, ancor bambina, giunse qui su un carro tirato dai buoi. Prima pioniera della cultura, fondò il "Forum del mercoledì". (MYRTLE sta guardando fuori dalla porta) Myrtle, cara, quanti diresti che sono?

MYRTLE:  (Sottovoce) Settantacinque. diciamo cento.

 VETA:       Diciamo cento. Con la partecipazione di Miss Tewksbury, cantante
solista accompagnata al pianoforte da Miss Wilda McCurdy.

MYRTLE : Presto! Miss Tewksbury sta quasi finendo la romanza!

 VETA:       Oh, farà il bis.

 MYRTLE :           E se non riceve abbastanza applausi?

 VETA :      La conosco da anni. Penserà che non l'abbiano sentita bene e farà il bis. (MYRTLE si appresta ad uscire) Diciamo pure che mi aiuta, per gli
onori di casa, mia figlia Myrtle Mae Simmons. (A MYRTLE, che torna al centro, in-dicando il vestito) Come chiameresti quel colore?

 MYRTLE: Mi hanno detto "Rosa Rancho".

 VETA :      (Al telefono, quasi dettando) Miss Myrtle Mae, deliziosa in un abitino mo-derno in crêpe rosa rancho, ravvivato in vita da una cintura cremisi con nuances color smeraldo. Magari potesse vederlo, miss Ellerbe!

MYRTLE:  (Va sulla destra, guarda attraverso la porta) Mamma, ti prego!
Sta finendo davvero. Dov'è l'addetta al buffet?

VETA:        (A MYRTLE) Sta' tranquilla, è tutto pronto. Nell'istante che finisce di can-tare, spalanchiamo le porte della sala da pranzo e scorreranno il tè e le be-vande. (Al telefono) Sale e corridoi sono decoratedi (pronuncia spagnola) zazaparilla. Sì, decorate. (Fa un gesto in aria col dito) Ah, è "zazaparilla" che non le è chiaro. Dio mio, nella nostra lingua ha un nome così volga-re. ! Pensi: "straccia-braghe"! Che orrore! Non lo scriva, eh? Ecco, bra-va. Esatto. Sì, miss Ellerbe, questa è la prima festa che diamo dopo tanti anni. Sì, c'è un motivo, sì. Ma neanche quello voglio sui giornali. Abbia-mo ognuno le proprie preoccupazioni. La lista degli ospiti?. Oh, sì.

MYRTLE:  Mamma, vieni!

VETA:        Vuole scusarmi, adesso, miss Ellerbe? La richiamo io più tardi. (Riappende)

MYRTLE:  Mamma, è arrivata la signora Chauvernet!

VETA:        (Sistemando i fiori sul tavolino del telefono) La signora Eugenia Chauver-net senior! Un suo antenato fu la guida di Buffalo Bill.

MYRTLE:  Ah, ecco dove ha preso quel cappello!

VETA:        (Mentre si avviano per uscire) Myrtle, devi essere carina con la signora Chauvernet. Lei ha un nipote della tua età.

MYRTLE:  Ma a che scopo? Tanto cosa cambia? Con zio Elwood.!

VETA:        Myrtle, ricorda! Eravamo d'accordo di non parlarne, per oggi. Lo scopo di tutta questa festa è introdurti, far leva sulle anziane per arrivare ai più giovani.

MYRTLE:  Tanto qui la sera non possiamo ricevere nessuno, ed è la sera che gli uomini frequentano, è la sera che vengono a trovarti. E non dimentichiamoci che se oggi abbiamo potuto dare questa festa è solo perché zio Elwood è andato a giocare a pinnacolo alla caserma dei pompieri. Dio benedica i pompieri!

VETA :       È vero. Ma dopo oggi, dovranno restituirti l'invito. E fuori casa starai tranquilla. Oh, Myrtle, tu hai tanto da offrire! Dicano pure quello che vogliono, ma in ogni ragazza c'è dolcezza. Poi arriva un uomo, prende quella dolcezza, (indica il quadro) e guarda che ne fa! Comunque tu devi conoscere gente. Questo è fuori discussione.

MYRTLE:  Anche se ne conosco diranno: "Ma quella è Myrtle Mae Simmons! Suo zio è Elwood P. Dowd, il pazzoide più pazzoide della città. Elwood P. Dowd e quel suo amico!"

VETA:        (Le mette una mano sulla bocca)Hai promesso.

MYRTLE:  (Passando davanti al tavolo, sospira) Va bene. Portiamoli in sala da pranzo.

VETA:        E quando i soci vengono qui e tu fai il tuo discorsetto di benvenuto per celebrare la nostra antenata, mi raccomando il gesto! (Gesto verso il ritratto sul caminetto)

MYRTLE:  (Sistema nervosamente i fiori) Dopodiché celebro mio zio Elwood e dico qualche parola sul suo amico Harvey. Maledetto Harvey! (Si accovaccia per terra davanti al tavolo)

VETA:        (Come colpita da una scarica elettrica, corre a chiudere le porte. Torna al centro, dietro il tavolo) E va bene, Myrtle Mae, che ti senta tutto il Forum del Mercoledì! Hai fatto quel nome. Avevi promesso di non farlo e l'hai fatto!

MYRTLE:  (Si alza e si avvia verso sinistra) Scusa, mamma. Però sei sicura che zio Elwood non arrivi e presenti Harvey a tutti? (Va al caminetto e ci mette dei fiori)

VETA:        Sei stata crudele. Elwood è la mia angoscia più grande, lo sai. Anche se la gente lo giudica strambo, è sempre mio fratello. Ma oggi sta' sicura, non lo vedrai qui.

MYRTLE:  Sicura?

VETA:        Sicurissima.

MYRTLE:  Mamma, perché non possiamo vivere come gli altri?

VETA:        Devo ricordartelo ancora? Non è Elwood che vive con noi. Siamo noi che viviamo con lui!

MYRTLE:  Viviamo con lui e con Harvey. Nonna sapeva di Harvey?

VETA:        Quante volte me lo sono chiesto. Se lo sapeva, non me lo ha mai scritto.

Prepararsi: ELWOOD (sinistra)

MYRTLE:  Ma perché doveva lasciare tutto a zio Elwood?

VETA:        Beh, forse perché è morta fra le sue braccia. La gente è molto sensibile a certe cose, sai.

MYRTLE:  Dici sempre così. Ma scusa, non ha senso. Mica può aver fatto il testamento dopo che è morta.

VETA:        Oh, non essere capziosa. Non sta bene in una ragazza, e gli uomini lo detestano. Allora, non dimenticarti il gesto.

MYRTLE:  Farò del mio meglio. (Apre la porta)

VETA:        Oh, Dio! La nostra miss Tewksbury sta perdendo la voce!

MYRTLE:  Mai troppo tardi! (Esce)

VETA:        (Esce battendo le mani) Stupenda, miss Tewksbury! Meravigliosa! Stupenda!

Entra ELWOOD

Prepararsi: VETA, MYRTLE e CHAUVERNET (salotto)

ELWOOD: (Entra dal fondo a sinistra. È un uomo sulla cinquantina dal portamento distinto e dagli occhi sognanti. Dà l'impressione di una persona buona e seria, persino solenne. Indossa un soprabito e un vecchio cappello malconcio, forse residuato degli anni del college. Lo tiene appena poggiato sulla testa. Ha sul braccio un altro soprabito e un altro cappello. Entrando, benché solo, sembra cedere il passo e fare un leggero inchino ad un'altra per-sona che è con lui. Scorta ad una poltrona l'invisibile personaggio. EL-WOOD ha il passo leggero, i movimenti calmi ed un tono di voce sempre sommesso. Mentre suona il telefono, si rivolge all'invisibile amico) Scusa un momento, devo rispondere al telefono. Resta pure comodo, Harvey. (Al telefono) Pronto?. Oh, no, ha sbagliato numero. Comunque, come sta? Permette? Sono Elwood P. Dowd. Le vado bene anch'io? Oh, grazie. E lei come si chiama, cara? Miss Elsie Greenwalt? (Alla poltrona) Harvey, è miss Elsie Greenwalt. Molto lieto, come sta, signorina?. Dio la conservi!. Sì, cara. Sarei felice di iscrivermi alla sua associazione. Io già appartengo a molte associazioni: a quella universitaria, a quella agricola, a quella del pinnacolo, a quella dei vigili del fuoco. Trascorro molto tempo là o al Charlie's bar, o anche all' Eddie's bar. E lei che fa di bello, miss Greenwalt? (Ascolta, poi si volta verso la poltrona) Harvey, mi offrono l'abbonamento biennale per "La vera signora", "Faccende ben fatte" e "Pre-maman" per sei dollari e venticinque. (Al telefono) Mi sembra conveniente. Mi sta benissimo (Alla poltrona) Tu che ne dici, Harvey? (Al telefono) Anche Harvey dice che è conveniente. Va bene anche per lui. Sì, due sottoscrizioni. Spe-dite tutto a questo indirizzo. Spero qualche volta di avere il piacere di co-noscerla. (Ad Harvey) Harvey, dice che avrebbe anche lei piacere di cono-scermi. Quando? Quando vorrebbe conoscermi, signorina? Perché non subito? Sembra che mia sorella stia ricevendo qualche amica e sarebbe una gioia per noi se volesse onorarci della sua presenza. Per mia sorella sa-rebbe una stupenda sorpresa. Temple Drive, 343. Allora, spero di vederla tra pochi minuti. A presto, mia cara. (Riappende) Viene subito. (Va al cen-tro accanto ad Harvey) Harvey, non sarà meglio darci una rinfrescata?. Ecco, anche io. (Prende cappelli e soprabito ed esce da sinistra)

Entrano VETA, MYRTLE e CHAUVERNET

VETA:        Entra da destra, dicendo tra sé) Dove avrò messo la lista degli ospiti?

MYRTLE   :(Entra da destra) Mamma, la signora Chauvernet chiede di te. (Si volta e parla con tono dolcissimo a qualcuno nel corridoio) Mamma è qui, signora Chauvernet. Eccola.

52. CHAUVERNET (Entra. È sui 65 anni, corpulenta, vestita con l'eleganza
strillante delle donne dell'alta società che vogliono apparire "casual". È
tutta ori e argento con una stola di visone, malgrado la primavera. Corre
verso VE-TA) Veta Louise Simmons! Ti credevo morta! (La abbraccia)
53. VETA (Andandole incontro) Zia Ethel! (VETA e CHAUVERNET si abbracciano.
VETA fa cenno a MYRTLE di venire avanti) Oh, no, sono viva e vegeta, grazie.
54. CHAUVERNET (Voltandosi verso MYRTLE) E questa bella ragazza è tua
figlia! Ma lo sai che io ti ho vista bambina?
55. MYRTLE Lo so.
56. CHAUVERNET Come ti chiami, cara?
57. VETA (Con orgoglio) Questa è Myrtle, zia Ethel. Myrtle Mae. I due nomi
delle so-relle di suo padre. È lui che è morto, non io. Hai fatto un po' di
confusio-ne.
58. CHAUVERNET Dov'è Elwood?
59. VETA (Con uno sguardo seccato a MYRTLE) Aveva un impegno, zia Ethel. Ora
lascia che ti dia una tazza di tè. (Va verso il tavolo, a destra)
60. CHAUVERNET Elwood non è in casa?
61. VETA No.
62. CHAUVERNET Ah, birbante! Ero venuta soprattutto per lui. (Si toglie la
stola, la posa sulla poltrona a sinistra del tavolo) Voglio parlare con
Elwood.
63. VETA Vieni, vieni. Non sai quante persone sono ansiose di parlare con
te.
64. CHAUVERNET Ti rendi conto, Veta? Sono anni che non vedo Elwood.
65. VETA Come vola il tempo!
66. CHAUVERNET Ma senti! Io non capisco. Giusto l'altra sera dicevo a mio
marito: "Ma che fine ha fatto Elwood Dowd?". Non è più venuto ai balli del
circo-lo, sono anni che non lo vedo a un concorso ippico. Ma almeno vede
qualcuno, Elwood? (VETA e MYRTLE si scambiano un'occhiata significati-va)
67. VETA Oh, sì, zia Ethel. Elwood vede qualcuno.
68. MYRTLE Oh, sì.
69. CHAUVERNET (A MYRTLE) Tuo zio Elwood, bambina mia, è una delle persone
che mi piacciono di più. (VETA si alza e gira intorno alla poltrona a
de-stra del tavolo) lo è sempre stato.
70. VETA Sì, sì, me lo ricordo.

Prepararsi: ELWOOD (sinistra)

71. CHAUVERNET È felice Elwood, Veta?
72. VETA Elwood è felicissimo, zia Ethel. Proprio non devi preoccuparti per
lui. (Guarda a destra verso la porta. È ansiosa di cambiare argomento) Oh, è
arrivata la signora Cummings! Non ci vuoi parlare?
73. CHAUVERNET (Guarda verso l'atrio attraverso la porta) Dio mio, che
impressio-ne! Che crollo, povera donna!
74. VETA Se pensi che sia crollata lei, il marito è sprofondato!
75. CHAUVERNET Ah, sì? Allora dovrò sbrigarmi ad invitarli prima che. (Segno
della croce col dito. Li guarda ancora) Lei fa spavento davvero! Credevo che
fosse morta.
76. VETA Ma dove vivi, alle pompe funebri?
77. CHAUVERNET Eh, se ne vanno. se ne vanno. Ma non volevi offrirmi un tè?
78. VETA Certamente. (Le fa strada) Scusa, sai, ti faccio strada. (Entra
ELWOOD)

Entra ELWOOD

79. CHAUVERNET (Voltandosi per prendere la stola dalla poltrona, vede ELWOOD
e gli corre incontro) Elwood! Elwood! Dio ti benedica!
80. ELWOOD (Facendosi avanti e inchinandosi mentre gli stringe la mano) Zia
Ethel! Che gioia tornare a casa e trovare una bella donna che mi aspetta!
81. CHAUVERNET (Guardandolo con affetto) Elwood, non sei cambiato.
82. VETA (Si fa avanti rapidamente e la prende per mano) Vieni, vieni, zia
Ethel, non devi perderti la festa.
83. MYRTLE Se non gradisce il tè, c'è un po' di punch.
84. CHAUVERNET Mi piace il tè. Smettete di tirarmi, voi due! Elwood, quando
puoi venire a cena da me, la settimana prossima?
85. ELWOOD Qualunque sera, quando vuoi tu, zia Ethel. Felicissimo!
86. VETA Elwood, c'era posta per te, oggi. L'ho messa in camera tua.
87. ELWOOD Ah sì? Sei stata molto gentile. Zia Ethel, voglio presentarti
Harvey. Come puoi vedere è un Puka. (Si volta verso di lui) Harvey, quante
volte ti ho parlato della signora Chauvernet, eh? L'abbiamo sempre chiamata
zia Et-hel. È una delle mie più care e vecchie amiche. (Si volta verso il
niente e fa) Hm? (Ascolta come se non avesse sentito bene alla prima, poi)
Sì, sì, precisamente. È proprio lei. Precisamente. (A CHAUVERNET) Ha detto
che lo avrebbe capito dovunque e comunque che eri tu. (CHAUVERNET ha
un'espressione confusa e spaventata mentre guarda a destra e a sinistra di
ELWOOD e allunga il collo per vedere dietro di lui. ELWOOD non vede la sua
espressione, le passa davanti andando verso VETA e MYRTLE MAE) Come siete
belle tutte e due! (Si volta verso l'invisibile) Vieni con me, Harvey. Vieni
a salutare tutti i nostri amici. (Leggero inchino a CHAU-VERNET) Permetti,
zia Ethel? Se vuoi scusarci un momento. (Poggia de-licatamente la mano sul
suo braccio, cercando di spostarla)
88. CHAUVERNET Ma cosa. ?
89. ELWOOD Zia Ethel. gli impedisci il passaggio. (CHAUVERNET spalanca gli
occhi sbalordita) Vieni, vieni, Harvey. (Guarda l'invisibile Harvey, poi lo
ferma sulla soglia) Ah-ah. (Fa il gesto di aggiustargli la cravatta e liscia
il pelo sulla testa dell'invisibile Harvey. Poi fa la stessa cosa con la sua
cravatta. Tutte lo guardano: CHAUVERNET affascinata e terrorizzata, VETA e
MYRTLE con la testa china, angosciate) Entra pure, Harvey. Fra un minuto ti
raggiungo. (Gli dà una pacca sulla spalla e lo fa entrare. Poi si volta e
torna da CHAUVERNET) Zia Ethel, mi accorgo che sei turbata per Harvey. Non
c'è motivo. Guarda tutti fisso così. È il suo modo di fare. Ma gli sei
piaciuta, credimi. Gli sei piaciuta moltissimo. (Le dà un colpetto
rassicurante sull'avambraccio, le sorride, poi con calma, con sicurezza,
esce a destra. Dopo che è uscito c'è una pausa silenziosa. È MYRTLE a
spezzare il silen-zio)
90. MYRTLE (Si schiarisce la gola, e, con tono rassegnato) Un po' di tè,
forse.
91. CHAUVERNET Oh, io. no, ora no. Io, beh. io. mi sa che vado via. (Passa
dietro il tavolo)
92. MYRTLE Ma.
93. VETA (Mettendo una mano sulla sua per calmarla) Sono mortificata!
94. CHAUVERNET Io. ti faccio una telefonata nei prossimi giorni.
Arrivederci, ciao. (Esce velocissima. VETA resta di sasso, paralizzata dalla
rabbia)
95. MYRTLE (Finalmente, in punta di piedi, va alla porta alla porta e chiude
un'anta. Sbircia fuori, tenendosi nascosta) Oh, Dio! (Si appresta ad uscire)
96. VETA Myrtle, dove vai?
97. MYRTLE Su, in camera mia. Sta presentando Harvey a tutti! Con che faccia
torno di là, adesso? Vorrei essere morta!
98. VETA Torna qui, resta con me. Lo portiamo via e mandiamo lui in camera
sua.
99. MYRTLE Io di là non. Non posso! Non posso! Non posso!
100. VETA Myrtle Mae! (MYRTLE si ferma. VETA va da lei e la riporta al
centro dove sono perfettamente allineate con la porta e possono essere
viste) Ora fin-giamo di sistemarti il vestito.
101. MYRTLE (Coprendosi la faccia con le mani per la vergogna) Oh, mamma!
102. VETA Insomma! Fingiamo di chiacchierare allegramente. Continua a
guardare. Appena incontri il suo sguardo, avvertimi. Viene sempre quando lo
chia-mo. Non lo vedi ancora?
103. MYRTLE No, ancora no. Come sta, signora Cummings?
104. VETA E sorridi! Non hai orgoglio? Sorridi insieme a me! (Fa cenni di
saluto verso destra e ride) Ed è mio fratello!
105. MYRTLE Oh, mamma, con tanta gente che resta sotto i camion.! Perché non
suc-cede a zio Elwood?
106. VETA Myrtle Mae, mi vergogno di te! Se è così non è colpa sua! (Squilla
il tele-fono)
107. MYRTLE Ahi! Mi hai punto con quella spilla!
108. VETA Questa è miss Ellerbe. Continua a guardare e sorridi. Sorridi. (Va
al te-lefono)
109. MYRTLE La signora Cummings se ne va. Zio Elwood le avrà detto di
Harvey. Oh, Dio!
110. VETA (Al telefono) Pronto? Sono la signora Simmons. Come, può venire
vestita così com'è?. Cos'ha indosso? Ma chi parla? Ma io non conosco nessuna
miss Greenwalt. Dovrebbe cosa? Scusi, se è lecito, chi l'ha invitata? Il
si-gnor Dowd. Grazie comunque, ma credo ci sia stato un errore. Buon-giorno.
(Chiude il telefono) Questa poi.!
111. MYRTLE Che è successo?
112. VETA Un'amica di tuo zio. M'ha chiesto se doveva portare una bottiglia
di vino qui al Forum del mercoledì.

Prepararsi: ELWOOD (salotto)

113. MYRTLE Eccolo, ora. Sta parlando con la signora Hasley.
114. VETA C'è Harvey con lui?
115. MYRTLE Ma che domande! Come faccio a dirlo? Chi può dirlo, a parte zio
Elwood?
116. VETA (Chiama) Oh, Elwood, caro, puoi venire un momento qui? (A MYRTLE)
Giuro, è l'ultima volta che tuo zio ci umilia in questa casa! Farò una cosa
che non ho mai fatto.
117. MYRTLE Che intendevi quando hai detto che non è colpa sua? Di chi è la
colpa?
118. VETA Lascia perdere. So io di chi è la colpa. Ora alza il mento e
sorridi come se niente fosse accaduto.
119. MYRTLE Tanto non la spunti con zio Elwood.
120. VETA Vedrai! (Arriva ELWOOD)

Entra ELWOOD

121. MYRTLE (Incrociandolo sulla porta) Mamma ti vuole. (Esce)
122. VETA Elwood, posso parlarti un istante, caro?
123. ELWOOD Sì, sorellina. Scusami, Harvey.
124. VETA (Velocemente va a serrare i battenti della porta) Elwood, ti
dispiace sederti qua dentro e aspettarmi finché la festa non è finita? Devo
parlarti. È molto importante.
125. ELWOOD (Venendo al centro) Ma certo, sorellina. Anzi, proprio adesso ho
un po' di tempo libero ed è tutto a tua disposizione. Può restare anche
Harvey?
126. VETA (Alla destra di ELWOOD, molto seriamente, con tono nient'affatto
indul-gente o scherzoso) Sì, Elwood. Certamente, anche lui. (Guardandolo,
mentre esce furtivamente dalla porta di destra. Dopo che è uscita, chiude da
fuori tutti e due i battenti della porta e si sente lo scatto della chiave
nella serratura. Li ha chiusi dentro)
127. ELWOOD (Va con calma ad uno scaffale, scruta attentamente, poi, quando
ha trovato il libro che vuole, lo estrae e da dietro prende una bottiglia
piena a metà di liquore. Guardando il libro che ancora tiene in una mano)
Ah, "Orgoglio e pregiudizio"! (Prende una poltrona e la spinge verso il
proscenio. Prende un'altra poltrona sulla sinistra e la spinge accanto
all'altra. Si siede e posa la bottiglia fra le due poltrone) Siediti,
Harvey. Veta vuole parlare con noi. Ha detto che è molto importante. Si
vorrà congratulare perché le abbiamo fatto fare una bella figura con le
invitate. (Legge. Si volta verso Harvey. Tende il collo e ascolta, poi
guarda nuovamente il libro come se Harvey gli avesse chiesto di che edizione
si tratta, chi l'ha pubblicata e di chi siano i nomi sul risvolto. Ad ogni
domanda ELWOOD si volta verso la poltrona vuota mentre parla) Hm? Jane
Austen. - Edizione De Luxe. - Copie nu-merate. - Grosset e Dunlop editori. -
I soliti riconoscimenti. Capitolo primo.

BUIO

SCENA SECONDA

In scena: KELLY, VETA

(L'ufficio della clinica per malattie mentali "Chumley". La parete sul fondo
è mezza in muratu-ra e mezza a vetri. Al centro c'è una porta a vetri,
attraverso la quale si vede il corridoio della clinica. Nella parete di
destra c'è una porta con su scritto "Professor Chumley". Sulla stessa parete
c'è una libreria bassa. Sul piano della stessa è poggiato uno schedario.
Sull'altro lato dell'ufficio, più verso il fondo, a sinistra, c'è un'altra
porta con su scritto "Dottor Sanderson". Verso il proscenio, a sinistra, c'è
la porta che conduce all'esterno. Una grande scrivania a sini-stra verso il
centro, sistemata ad angolo retto rispetto al boccascena. A destra c'è un
tavolo con sedie da ambo i lati. Al centro, sul fondoscena, una poltroncina.
Circa un'ora dopo la prima scena. All'aprirsi del sipario, RUTH KELLY, capo
infermiera della clinica, è seduta alla scriva-nia, prende appunti mentre
parla con VETA Simmons, che è in piedi al centro della scena. Miss KELLY è
una donna molto carina sulla trentina. Indossa un camice bianco con una
cuf-fietta inamidata. Mentre parla con VETA scrive su un foglio)

128. KELLY (Scrivendo) Signora. O. R. Simmons, Temple Drive, 343, esatto?
129. VETA (Annuisce prendendo un fazzoletto dalla borsa) Ci siamo nati e
cresciuti in-sieme. È una casa vecchia, ma ci siamo affezionati: è la nostra
casa. (Va alla scrivania e posa la borsa)
130. KELLY E desidera ricoverare suo fratello qui in clinica. Come si chiama
suo fra-tello?
131. VETA (Portando il fazzoletto agli occhi) Si chiama. Oh!
132. KELLY Signora Simmons, come si chiama suo fratello?
133. VETA È un dolore enorme. Ma così non è più vita! Non è più vita per
nessuno di noi! Devo stringere i denti, devo impormelo. Continuo a dirlo a
Myrtle, mia figlia, e Myrtle continua a dirlo a me. Ha il cuore a pezzi per
suo zio El-wood. Elwood P. Dowd si chiama. (Si siede sulla poltrona a destra
della scrivania)
134. KELLY (Scrivendo) Elwood P. Dowd. Età?
135. VETA Quarantasette. Compiuti il 24 aprile. È un Toro. (Precisando) Nel
senso del segno zodiacale, intendo. Io sono Leone e Myrtle è Vergine.
(Precisando) Non solo nel senso del segno zodiacale.

Prepararsi: WILSON (ingresso)

136. KELLY Quarantasette. È sposato?
137. VETA No, Elwood non si è mai sposato. È rimasto in casa con nostra
madre. È sempre stato tutto casa, adorava la casa!
138. KELLY E ora è con lei?
139. VETA Sì, è giù nel taxi, nel viale. (Suona un cicalino di KELLY) Ho
dato un dollaro all'autista perché lo sorvegli, ma non gli ho detto perché.
Certe co-se agli estranei non si possono dire. (Entra WILSON dall'ingresso.
È il for-zuto della clinica. È un infermiere, con sopracciglia enormi, sulla
quaranti-na. Passando davanti alla scrivania va verso la libreria)

Entra WILSON

140. KELLY Wilson, vada giù, per favore. Nel viale, dentro un taxi, c'è il
signor Dowd. Gli chieda se vuol essere così gentile da salire nella stanza
numero 24.
141. WILSON (Guardando a sinistra della scrivania) Come dice?
"Chiederglielo"? "Chiederglielo"?
142. KELLY (Ammiccando, non vista, verso VETA) La signora Simmons qui è la
sorella. (Va a destra allo schedario a prendere un cartoncino)
143. WILSON (Con un ghigno che vorrebbe essere un sorriso) Tanto piacè. Ma
certo. Anzi, l'accompagno io. (Esce dall'ingresso)
144. VETA Grazie.
145. KELLY (Tornando da VETA le porge il cartoncino) Qui troverà stampate le
condi-zioni di pagamento. Retta, terapie, eccetera.
146. VETA (Allontana il cartoncino con un gesto di noncuranza) Di questo si
occuperà chi amministra i beni lasciati da mia madre, la compianta Marcella
Pinney Dowd: la nostra legale e amica avvocato Gaffney.
147. KELLY Ora vedo se il dottor Sanderson può riceverla. (Si avvia verso
l'ufficio a si-nistra)
148. VETA Il dottor Sanderson? Io voglio parlare con il professore
personalmente.
149. KELLY (Tornando al centro) Oh, signora, ma è il dottor Sanderson che
provvede ai ricoveri. Il professor Chumley non può riceverla.
150. VETA Ma è pur sempre il primario di questa clinica, no? È sempre uno
psichiatra?
151. KELLY (Scioccata da questa eresia) Come, è sempre uno psichiatra? Il
professore è molto di più! Il primo pensiero di un malato di mente è:
"Professor Chumley"!
152. VETA Non depone granché.! (Indicando) È quello il suo studio, vero?
Beh, ci vada e gli dica che io voglio lui! Vedrà che appena saprà chi c'è
qui, verrà fuori.

Prepararsi: ELWOOD e WILSON (ingresso), SANDERSON (dal suo studio)

153. KELLY Non oserei mai disturbarlo, signora. Rischierei il licenziamento.
154. VETA E a me non piace trattare con i violini di spalla.
155. KELLY Il dottor Sanderson non fa niente alle spalle di nessuno! (Va
dietro la scri-vania, indispettita) Certo, è giovane e fresco di laurea, ma
il professore do-veva scegliere fra dodici medici e ha scelto il dottor
Sanderson. (Con trop-pa veemenza) È veramente meraviglioso! (Si riprende)
Con i pazienti.
156. VETA E va bene. Gli dica che sono qui.
157. KELLY (Si sistema la cuffietta. Inciampa entrando nello studio di
SANDERSON) Subito.
158. VETA (Si alza, si toglie il soprabito, lo mette sullo schienale della
poltrona e sospi-ra) Oh, Dio!. Oh, Dio! (Va verso il tavolo a destra. WILSON
ed EL-WOOD passano dall'ingresso)

Entrano ELWOOD, WILSON e SANDERSON

159. ELWOOD (Si stacca un po' da WILSON e vede VETA) Veta! Non è stupendo?
(WIL-SON lo spinge a forza verso il corridoio. VETA è ancora innervosita per
la sorpresa, e dà le spalle alle porte di sinistra. Entra SANDERSON: è un
bel ragazzo sulla trentina, con giacca bianca da medico. Ha seguito con lo
sguardo miss KELLY che lo ha preceduto ed è uscita dalla porta centrale
chiudendola. Poi vede VETA e si sistema la giacca assumendo un
compor-tamento professionale. VETA non l'ha sentito entrare, era occupata ad
in-cipriarsi il naso)
160. SANDERSON (Guardando il foglio che ha in mano, va al centro) Signora
Sim-mons?
161. VETA (Sobbalza) Oh. Oh, Cielo! Non l'ho sentita entrare, mi ha
spaventato! Lei è il dottor Sanderson?
162. SANDERSON (Annuisce) Sì. Vuol sedersi, prego?
163. VETA (Si siede sulla poltrona, a sinistra del tavolo) Grazie. Spero non
pensi che io sia sempre così. così agitata, ma io.
164. SANDERSON (Passando davanti al tavolo va verso la sedia di destra)
Certo che no. Miss Kelly mi dice che lei è preoccupata per suo fratello.
Dowd, vero? Elwood P. Dowd.
165. VETA Eh, sì, dottore. Non. non è facile per me, dottore.
166. SANDERSON (Con gentilezza) Ovviamente queste cose non sono mai facili
per le famiglie. Io capisco.
167. VETA (Torcendo il fazzoletto nervosamente) È quello che Elwood sta
facendo a se stesso, dottore. È quello! Myrtle Mae ha diritto ad avere amici
carini. È giovane, ha tutta la vita davanti a sé. È mia figlia.
168. SANDERSON (Si siede) Sua figlia. E da quando ha cominciato a notare
qual-che peculiarità nel comportamento di suo fratello?
169. VETA Lo notai subito quando morì mia madre e da Des Moines ci
trasferimmo nella casa di Elwood per vivere insieme. E ben presto mi accorsi
che lui. che lui. (Torce il fazzoletto. Guarda implorante SANDERSON)
170. SANDERSON Che lui cosa? Si calmi, ha tutto il tempo che vuole, signora.
Non forzi. deve venirle naturale. Non le faccio fretta.
171. VETA Dottore, quello che le dico resta strettamente confidenziale,
vero? Vero?
172. SANDERSON È sottinteso.
173. VETA Perché il comportamento di Elwood è un affronto, uno schiaffo per
tutti i sani principi della comunità.
174. SANDERSON Non sono un pettegolo, signora, sono uno psichiatra.
175. VETA Beh, prima di tutto, beve.
176. SANDERSON Eccessivamente?
177. VETA Eccessivamente? Beh, non passa giorno che non vada in bar di
infimo or-dine mescolandosi a sconosciuti di infima progenie. E gioca a
carte con lo-ro e li invita a casa e dà loro cibo e denaro. Ed io che sto
cercando di in-trodurre Myrtle nell'alta società! Se questo non è eccessivo,
allora ho perso il metro dell'eccesso.
178. SANDERSON Non metto in dubbio quello che lei mi dice, signora, ma le ho
solo chiesto se suo fratello beve.
179. VETA Ebbene, sì. Decisamente mio fratello beve e voglio ricoverarlo qui
sine die, perché non sopporterò un giorno di più quell'Harvey! Io e Myrtle
dobbia-mo mettere ogni giorno un posto a tavola per Harvey. Sul divano
dobbia-mo spostarci per fare posto ad Harvey. Dobbiamo rispondere al
telefono ogni volta che Elwood chiama da fuori per parlare con Harvey. Per
esem-pio oggi alla nostra festa: c'era la signora Chauvernet e. Noi non
sape-vamo niente di Harvey finché non ci siamo trasferite qua. Dottore, non
crede che mia madre potesse almeno usarmi la delicatezza di scrivere
in-formandomi di Harvey? Sia sincero, dottore!
180. SANDERSON Proprio non saprei risponderle, perché.
181. VETA Ma io sì. Altroché!
182. SANDERSON Questa persona. questo Harvey, chi è?
183. VETA È un coniglio!
184. SANDERSON Il coraggio non è dote di tutti, signora, ma chi è? Un
vecchio ami-co? qualcuno che suo fratello ha conosciuto in uno di quei bar
che disap-prova?
185. VETA (Pazientemente) Dottore, le sto dicendo che Harvey è un coniglio.
Un co-niglio enorme. È alto un metro e ottanta. o un metro e ottantacinque?
Comunque, siamo lì. È sempre in giro per casa, dottore!
186. SANDERSON (Guardandola stupito) Mi faccia capire, signora: lei dice.
187. VETA (Spazientita) Dottore, devo ripeterlo? Mio fratello continua a
dire che il suo più caro amico è questo coniglio di nome Harvey. E Harvey
vive a casa nostra. Ha capito adesso? Lui ed Elwood vanno insieme
dappertutto. El-wood compra i biglietti per il treno, per il teatro, per
tutti e due. Io lo dico sempre a Myrtle Mae: se tuo zio si sentiva tanto
solo da dover portare qualcuno a casa, perché non ci ha portato qualcosa di
umano? E poi ha me, no? Ha Myrtle Mae, no? (Si inchina in avanti) Dottore?
(Si avvicina con la testa a lui. SANDERSON si china a sua volta verso di
lei) Ora le dico una cosa che non ho detto mai a nessuno al mondo. (Gli
mette una mano sulla spalla) Ogni tanto lo vedo anch'io quel coniglio
bianco. È terribile, ve-ro? Questo non l'ho mai detto neanche a mia figlia.
188. SANDERSON (Ormai convinto, comincia ad alzarsi) Signora Simmons.
189. VETA (Ricomponendosi) E c'è di più: è al millimetro delle stesse
dimensioni che dice Elwood! Non lo dica mai a nessuno, dottore. Dio, come mi
vergogno! (Si alza e va alla poltrona a destra della scrivania)
190. SANDERSON (Le si avvicina) Capisco che recentemente lei è stata
sottoposta a forti tensioni nervose.
191. VETA Se ne rende conto!
192. SANDERSON Il dolore per la morte di sua madre l'ha considerevolmente
depres-sa?
193. VETA (Sedendosi) Nessuno immagina quanto!
194. SANDERSON Ha sofferto e soffre d'insonnia?
195. VETA Chi dormirebbe di fronte a certe cose?
196. SANDERSON (Va dietro la scrivania) Diventa irascibile per cose da
niente?
197. VETA Provi a vivere con quei due e vedrà lei che cose da niente!
198. SANDERSON (Premendo il pulsante del cicalino) Perdita di appetito?
199. VETA Lo perderebbe chiunque stando a tavola con mio fratello e quella.
quella mostruosità! Ah, io vendo la casa, avrò la tutela del patrimonio di
Elwood e potrò ricevere tranquillamente i nostri amici. È troppo, dottore!
Non ce la faccio più!

Prepararsi: KELLY e WILSON (corridoio)

200. SANDERSON (Ha suonato ripetutamente. Guarda contrariato verso la porta
del corridoio. Ora risponde dolcemente a VETA) Ma certo, signora Simmons. La
capisco, lei è stanca.
201. VETA (Annuisce) Oh, sì, taaaanto!
202. SANDERSON Dopo tante preoccupazioni.
203. VETA (Annuisce) Taaaaante! Ma come si fa, dottore?
204. SANDERSON Ora io la aiuterò.
205. VETA Oh, dottore!
206. SANDERSON (Va con cautela alla porta sempre tenendo d'occhio VETA) Stia
lì seduta, tranquilla. Torno subito. (Esce in corridoio)
207. VETA (Sospira sollevata, si alza e dice ad alta voce) Io vado giù al
taxi a prendere la roba di Elwood. (Esce dall'ingresso. Dalla porta centrale
arrivano KEL-LY, SANDERSON e WILSON)

Entrano KELLY e WILSON

208. SANDERSON Perché non ha risposto nessuno al cicalino?
209. KELLY Non l'ho sentito, dottore.
210. SANDERSON Ho suonato e risuonato. (Guarda nel suo studio. È vuoto)
Signora Simmons! (Guarda fuori dalla porta dell'ingresso. La chiude,
rientra) Wil-son, dia l'allarme! Quella povera donna non deve lasciare la
clinica!
211. WILSON Se l'è svignata, eh, dottore? (Preme un pulsante e si sente un
suono in-termittente, ma continuo)
212. SANDERSON È in gravi condizioni. Vada a cercarla! (WILSON esce)
213. KELLY Non riesco a crederci! (Si siede a destra della scrivania)
214. SANDERSON (Si siede alla scrivania e alza il ricevitore) Cancello
principale. Henry, sono il dottor Sanderson. Non fate uscire nessuno. Stiamo
cercan-do una paziente. (Riappende) Non dovevo lasciarla sola, ma al
cicalino non rispondeva nessuno.
215. KELLY Wilson era al terzo piano, dottore.
216. SANDERSON (Riempiendo un modulo) Che cosa abbiamo disponibile, miss
Kelly?
217. KELLY La numero 13 al secondo piano. È anche pronta, dottore.
218. SANDERSON Portarcela immediatamente. Le prescrivo subito il trattamento
pre-liminare. Devo parlare col fratello, si chiama Dowd. Elwood P. Dowd. Me
lo chiami al telefono interno, per favore.
219. KELLY Ma dottore, non mi risulta fosse la signora ad avere bisogno di
cure. Ha detto che era per suo fratello.
220. SANDERSON Naturalmente. Vecchio espediente dei più astuti psicopatici.
Subo-dorando che il fratello stava per ricoverarla, ha provato a giocare
d'anticipo screditandolo. Me lo chiami al telefono.
221. KELLY Ma dottore, io. io ho creduto che la signora stesse bene e ho
fatto portare il fratello al terzo piano nella 24 da Wilson. È già lì, ora.
222. SANDERSON (Guardandola terrorizzato) Ha fatto portare il fratello da
Wilson.? Per favore, non scherziamo, Kelly! Perché lei scherza, vero?
223. KELLY No. È vero, dottore. È vero! Oh, dottore, sono mortificatissima!
224. SANDERSON Ah, certo, se lei è mortificatissima, tutto a posto! (Solleva
il ricevi-tore del telefono interno e impreca tra i denti) Oh, no! (Si
prende la testa fra le mani)
225. KELLY Faccio io, dottore, faccio io. (Prende il ricevitore) Miss
Dunplay, per favore, apra la porta della 24, renda al signor Dowd i suoi
indumenti, e.? (Guar-da SANDERSON per avere istruzioni)
226. SANDERSON Lo preghi di venire subito qui.
227. KELLY (Al telefono) Lo preghi di venire subito qui in segreteria. C'è
stato un terri-bile errore e il dottor Sanderson vuole spiegargli.
228. SANDERSON (Alzandosi e andando verso il centro) Spiegargli? Chiedergli
scusa!
229. KELLY (Riappende) Grazie al cielo, non lo avevano ancora messo sotto la
doccia. Lo fa uscire subito.
230. SANDERSON (Fissandola) Bella. e sciocca. Che gaffe spaventosa! È
incredibile!
231. KELLY (Va verso di lui) Dottore, sono avvilita! Ma io credevo. Mi aveva
telefo-nato l'avvocato Gaffney, dicendomi che sarebbero venuti qui la
signora e il fratello, e quando lei è entrata qui. Per favore, non faccia il
sarcastico.
232. SANDERSON Ah no, eh? Ma non si preoccupi. In qualche modo salveremo la
faccia. (Riflette, poi si avvia verso destra)
233. KELLY Dove va? (Seguendolo)
234. SANDERSON A riferire al capo, cara. Può darsi che voglia risolverla di
persona.
235. KELLY Andrà su tutte le furie, sono sicura. Mi caccerà via!
236. SANDERSON (Afferrandola per le spalle al di sopra del tavolo) La
responsabilità è tutta mia, Kelly!
237. KELLY Oh, no, gli dica che è soltanto mia!
238. SANDERSON Non farò mai il suo nome. (Andando verso lo studio del
professo-re) In ogni caso lo farò nei sogni.

Prepararsi: WILSON (ingresso)

239. KELLY Ma quel Dowd. (Si mette in ginocchio sulla poltrona a destra)
240. SANDERSON Non lo lasci andar via. Io torno subito.
241. KELLY (Si alza e va verso di lui) Ma che cosa gli dico? Cosa faccio?
Sarà fuori di sé.
242. SANDERSON Senta, Kelly, sarà anche matto da legare, ma è sempre un
uomo, no?
243. KELLY Direi di sì. hanno detto "fratello".
244. SANDERSON (Allontanandosi da lei) Sfoderi le vecchie armi segrete. Sa,
lo sguardo, la gamba. Tutto il repertorio. Io sono immune, ma l'ho visto
funzionare con tanta gente. Con più di un paziente, qui. Lo trattenga,
Kelly, anche a costo di mostrarsi nuda. (Esce nello studio del professore)
245. KELLY (Arrabbiatissima, va verso la porta chiusa) Ah, questa, poi.! Lei
è meravi-glioso, dottor Sanderson! L'uomo più meraviglioso che io abbia
conosciuto in vita mia! (Torna indietro e dà un calcio alla sedia)

Entra WILSON
Prepararsi: ELWOOD (ingresso) con soprabito e cappello di Harvey

246. WILSON (È entrato dall'ingresso in tempo per sentirla) Sì, ma che ne
dice di darmi una mano?
247. KELLY Cosa?! Per fare.?
248. WILSON Con quella Simmons.
249. KELLY (Va da WILSON) L'ha presa?
250. WILSON Facile facile. Se ne andava per il viale cantando una
canzoncina. Io le sono saltato addosso da dietro un albero e le ho detto:
"Ehi, bellezza, c'è uno che vuole vederti". Avesse sentito come berciava!
Proprio da mani-comio!
251. KELLY La porti nella numero 13 al secondo. (Va alla scrivania passando
davanti a WILSON)
252. WILSON C'è già. Ce l'ho portata passando dalle cucine. Bercia e scalcia
come un mulo. Venga a spogliarla lei, io gliela reggo.
253. KELLY Un momento, Wilson. Il dottore mi ha detto di restare qui finché
non scen-de il fratello. (Gira intorno alla scrivania)
254. WILSON Sì, ma si sbrighi. (Esce dal corridoio, mentre dall'ingresso
entra ELWOOD)

Entra ELWOOD

255. KELLY Il signor Dowd?
256. ELWOOD (Ha sul braccio soprabito e cappello. Si inchina) Elwood P.
257. KELLY Piacere. Sono miss Kelly.
258. ELWOOD Mi permetta di darle il mio biglietto da visita. (Fruga nella
tasca della giacca e tira fuori un biglietto da visita) Se dovesse
chiamarmi, chiami a questo numero. Non mi chiami a questo, (indica) è il
vecchio.
259. KELLY Grazie.
260. ELWOOD Ci mancherebbe. E se dovesse perderlo, non si preoccupi, cara.
Ne ho tanti altri.
261. KELLY Si accomodi pure sulla poltrona, signor Dowd.
262. ELWOOD Grazie. Ne prendo due. Mi permetta. (Prende un'altra poltrona
dal fondo e la mette a sinistra della scrivania, accanto all'altra. Mette il
soprabito e il cappello di Harvey sulla scrivania, fa cenno ad Harvey di
sedersi sulla pol-trona di sinistra e attende in piedi)
263. KELLY Il dottor Sanderson aveva molta premura di parlarle. Sarà qui tra
un mi-nuto. La prego, si sieda.
264. ELWOOD (Indicando la sedia alla scrivania) Dopo di lei, cara.

Prepararsi: SANDERSON (studio Chumley)

265. KELLY Oh, per carità, grazie. Faccio avanti e indietro tutto il giorno.
Non si preoc-cupi per me. La prego, si sieda.
266. ELWOOD (Inchino) Dopo di lei. (KELLY si siede alla scrivania ed ELWOOD
si siede sulla poltrona accanto ad Harvey)
267. KELLY Posso darle un giornale, una rivista da guardare?
268. ELWOOD Preferirei guardare lei, signorina, se non le dispiace. È
veramente molto bella.
269. KELLY Oh, beh. Grazie. C'è chi pensa di no.
270. ELWOOD C'è chi è cieco. Quanti ciechi mi è dato d'incontrare! A
proposito, miss Kelly, desidererei farle conoscere. (SANDERSON entra da
destra. KELLY si alza. ELWOOD si alza contemporaneamente a lei e fa cenno a
Harvey di alzarsi anche lui)

Entra SANDERSON

271. SANDERSON (Andandogli incontro e tendendogli la mano) Il signor Dowd?
272. ELWOOD Elwood P. Mi permetta di darle il mio biglietto da visita, se
dovesse.
273. SANDERSON Signor Dowd, io sono il dottor Sanderson. Sono l'assistente
del professor Chumley.
274. ELWOOD Bene, mi compiaccio! Lieto di conoscerla. Come va, dottore?
275. SANDERSON Temo che questo dipenda da lei. Ma la prego, stia comodo. Ha
conosciuto miss Kelly?
276. ELWOOD Sì, ho avuto il piacere. E vorrei che conosceste entrambi il mio
carissimo amico.
277. SANDERSON Più tardi, ben volentieri. Ma, si sieda. Io vorrei dirle.
278. ELWOOD Dopo miss Kelly.
279. SANDERSON Si sieda, Kelly. (KELLY si siede. ELWOOD si siede a sua volta
e invita Harvey a sedersi) È abbastanza comoda quella poltrona, signor Dowd?
280. ELWOOD Sì, grazie.
281. SANDERSON Fa troppo caldo per lei qua dentro, signor Dowd? Vuole che
apra una finestra? (ELWOOD non l'ha sentito. Sta guardando KELLY)
282. KELLY (Si volta e gli sorride) Signor Dowd, il dottore vuol sapere se
deve aprirle una finestra.
283. ELWOOD A sua completa disposizione. Non mi sognerei mai di interferire
sui suoi desideri. (SANDERSON è vicino alla finestra. KELLY ricambia lo
sguardo di ELWOOD. Elwood sorride affettuosamente ad Harvey. KELLY si siede
alla scrivania)
284. SANDERSON Allora, signor Elwood, io capisco che lei non è il tipo a cui
basta qualche bella parola, o che si meni il can per l'aia. (Si siede
sull'angolo destro della scrivania)
285. ELWOOD (Educatamente) Lei dice, dottore?
286. SANDERSON Siamo dalla parte del torto e lei lo sa. E noi lo sappiamo.
Mettiamo le carte in tavola.
287. ELWOOD Mi pare una proposta molto interessante.
288. SANDERSON Tutto sommato è la migliore. Gli uomini sono uomini, non c'è
niente da fare.
289. ELWOOD Eh, sì, per lo più.
290. SANDERSON E come uomini, sono soggetti a commettere errori. Miss Kelly
ed io abbiamo commesso un errore qui, oggi, nel pomeriggio, signor Dowd, e
vorremmo spiegarle.
291. KELLY La colpa non è stata del dottore, signor Dowd. È stata mia.
292. SANDERSON "Errare humanum est", come abbiamo detto.
293. ELWOOD Interessante, a parte tutto. Lei e la signorina, qui. (KELLY e
SANDER-SON annuiscono) Nel pomeriggio, dite? (KELLY e SANDERSON annui-scono.
ELWOOD rivolge ad Harvey uno sguardo furbetto)
294. KELLY Noi speriamo tanto che lei possa capire.
295. ELWOOD Oh, sì, sì. Da certe cose nascono spesso caldi e duraturi
rapporti.
296. SANDERSON E naturalmente la responsabilità non è sua, è mia.
297. ELWOOD Forse a qualcuno il suo comportamento potrebbe apparire
superato, dotto-re: ma io lo apprezzo.
298. SANDERSON Ecco, se io avessi visto prima sua sorella. la faccenda
sarebbe stata completamente diversa.
299. ELWOOD Beh.. no, qui lei mi meraviglia. Io penso tutto il bene
possibile di Veta, ma. diciamolo, ha un po' fatto il suo tempo.
300. SANDERSON Ma non deve darle nessuna colpa. È una donna molto malata. È
venuta qui sostenendo che lei (indicandolo) aveva bisogno di cure.
Sem-plicemente ridicolo.
301. ELWOOD Veta è tanto gentile a preoccuparsi per me. Ma io godo di ottima
salute.
302. SANDERSON Precisamente. Ma sua sorella aveva già parlato con miss Kelly
e c'era stata una telefonata del vostro legale, l'avvocato Gaffney.
303. ELWOOD Oh, sì, la conosco. Conosco anche il marito. Simpatiche persone.
304. SANDERSON Sua sorella era terribilmente agitata, ed entrando è partita
subito con un'accesa filippica sul fatto che lei beve. (Si siede su un'altra
sedia a lato della scrivania)
305. ELWOOD La solita Veta!
306. SANDERSON Era in preda ad una crisi isterica.
307. ELWOOD Io lo dico sempre a Veta di non preoccuparsi. Io so regolarmi.
308. SANDERSON Appunto. Immagino che, ogni tanto, lei beva un bicchiere come
tutti noi.
309. ELWOOD Sì, infatti. Anzi, lo gradirei anche adesso.
310. SANDERSON Anche io, a dir la verità, ma la reazione di sua sorella alla
questio-ne del bere è stata di eccessiva veemenza. Sua sorella non beve mai,
si-gnor Dowd?
311. ELWOOD Oh, no, dottore. Non credo che Veta abbia mai toccato alcolici.
312. SANDERSON Beh, ora la stupirò. Credo che lo abbia fatto e che lo faccia
abi-tualmente.
313. ELWOOD Mi ha stupito.
314. SANDERSON Ma non sarà sull'alcolismo che baserò la mia diagnosi. È
qualcosa di molto più grave. Ha raggiunto un altissimo picco emotivo
parlando di un enorme coniglio bianco. Harvey, sì. Credo lo chiamasse
Harvey.
315. ELWOOD (Annuendo) Sì, infatti, Harvey.
316. SANDERSON Ha sostenuto che lei la sta perseguitando con questo Harvey.
317. ELWOOD Oh, no, io non l'ho perseguitata con Harvey. Veta non dovrebbe
prenderla così. E ora, dottore, prima di andare avanti, devo insistere per
presentar-le. (Comincia ad alzarsi)
318. SANDERSON Mi lasci prima finire, signor Dowd. la condizione patologica
della signora non è insorta nello spazio di una mattina. È stata provocata
da un trauma.
319. ELWOOD (Rimettendosi a sedere) Da un trauma?
320. SANDERSON Sì. Da un trauma. Da uno shock. Niente di insolito: "Trauma
na-talis". Si verifica all'atto della nascita.
321. ELWOOD (Annuisce) Cioè, quello di quando si esce e da cui non si esce
più.
322. SANDERSON Lei ha un bel senso dell'umorismo, signor Dowd. Vero, miss
Kelly?
323. KELLY Oh, sì, dottore.
324. ELWOOD Posso ricambiare il complimento a tutti e due?
325. SANDERSON Venendo al dunque, la condizione di sua sorella è grave, ma
posso aiutarla. Comunque, sia pure temporaneamente, sua sorella deve restare
qui.
326. ELWOOD Io ho sempre voluto che Veta avesse tutto ciò che le occorre.
327. SANDERSON Precisamente.
328. ELWOOD Ma non vorrei che restasse qui se non le piace o se non lo
desidera.
329. SANDERSON Naturalmente. (A KELLY) Wilson ha poi trovato quello che
cerca-va?
330. KELLY (Annuisce) Sì, dottore. (Si alza)
331. SANDERSON Qual è stata la reazione della signora Simmons?
332. KELLY (Va a destra verso lo schedario) Nella norma, dottore.
333. SANDERSON (Alzandosi) Signor Dowd, se si trattasse di una comune
fissazio-ne. che rientri nella sfera evocativa. Mi spiego: se sua sorella
vedesse qualcosa che ha già visto anche in un tempo remoto. Beh, saremmo
nella routine. Ma questo caso è più grave. È ovvio che nessuno ha mai vi-sto
un coniglio bianco alto un metro e ottanta.
334. ELWOOD (Sorride ad Harvey) Non molto spesso, dottore.
335. SANDERSON Lei mi piace, signor Dowd.
336. ELWOOD Mi piace anche lei, dottore. E anche miss Kelly. (Guarda KELLY
che sta passando davanti alla finestra. ELWOOD scatta in piedi. KELLY siede
ra-pidamente alla scrivania. ELWOOD fa cenno ad Harvey di sedersi e si
sie-de anche lui) Mi piace anche lei.
337. SANDERSON Perciò deve essere temporaneamente ricoverata qui. Mi creda,
in queste circostanze, farei lo stesso per mia nonna. (Va alla scrivania)
338. ELWOOD Anche sua nonna beve?
339. SANDERSON Facevo per dire. (Si china sulla scrivania) Ora, come parente
stretto, vuole firmare questo nulla osta per l'internamento temporaneo? È
solo una formalità.
340. ELWOOD (Si alza, va a destra della scrivania) Sarà meglio che lo chieda
a Veta. È lei che firma sempre tutto. Dirige lei il ménage. Ed è brava, sa?
(Accosta la se-dia di destra alla scrivania)
341. SANDERSON Ma non possiamo scomodarla adesso. (Si siede)
342. ELWOOD Non sarà meglio che ne parli con l'avvocato Gaffney?
343. SANDERSON Potrà farlo più tardi. Le dica che ha seguito il mio
consiglio. E lei potrà venire qui in qualsiasi momento per controllare com'è
curata la si-gnora. Anzi, per noi sarà un piacere. Le farò un "pass"
permanente. Quando desidera tornare? Diciamo mercoledì? Diciamo venerdì?
344. ELWOOD Lei e miss Kelly siete stati così gentili che. "Diciamo" subito
dopo cena? Diciamo fra un'oretta?
345. SANDERSON (Preso di sorpresa) Beh. abbiamo molto da fare qui, ma va
bene. D'accordo, va bene.
346. ELWOOD Oddio, non è che debba andarmene proprio ora. Non ho molta fame.
347. SANDERSON Si trattenga pure, ma io e miss Kelly dobbiamo andare di
sopra. Ma le dico io che cosa potrebbe fare per non annoiarsi.
348. ELWOOD Che cosa potrei fare per non annoiarmi?
349. SANDERSON Di solito non lo permettiamo, ma giusto per vedere quanto è
grande l'ambiente in cui si troverà sua sorella, perché non va in giro qua
dentro? Se uscendo da quella porta (Si alza, indica la porta centrale) gira
a destra, subito dopo la scala si troverà in fondo al corridoio la sala di
terapia occupazionale e poi la sala musica, la biblioteca e le cucine.
350. ELWOOD Lo farò per amore di Veta, dottore.
351. SANDERSON Benissimo, allora. (È ansioso di "chiudere", si alza, gli
stringe la mano) È stata piacevolissima questa chiacchierata con lei, signor
Dowd. (Gli cede il passo)
352. ELWOOD (Andando verso KELLY) Piacevolissimo anche per me, dottore,
conoscere lei e miss Kelly.
353. SANDERSON E le dirò che, per essere un profano, lei ha mostrato
un'acuta co-noscenza dei problemi psichiatrici.
354. ELWOOD Oh, davvero? Non ho mai pensato di capirci qualcosa. In fondo
sono po-chi a capirci.
355. SANDERSON Beh, i buoni psichiatri sono rari come le mosche bianche.
356. ELWOOD E come i conigli bianchi alti un metro e ottanta.
357. SANDERSON Ce ne libereremo, signor Elwood, ce ne libereremo.
358. ELWOOD Dice? Comunque siamo stati così bene insieme. Perché non
prolunghiamo questo piacere? Vi invito tutti e due al Charlie's bar a bere
qualcosa. Quando a me piace una persona, vorrei starci sempre insieme.
359. SANDERSON Mi dispiace. il dovere innanzitutto. Ben volentieri, ma. Ci
pre-notiamo per un'altra volta.
360. ELWOOD Quando?
361. SANDERSON Oh, non le so dire quando. Io e miss Kelly siamo di turno
fino alle dieci.
362. ELWOOD Andiamo da Charlie stasera dopo le dieci.
363. SANDERSON Beh.
364. ELWOOD Lei che ne dice, miss Kelly?
365. KELLY Io. (Occhiata a SANDERSON)
366. SANDERSON Il professore non approva che si socializzi con i clienti, ma
dato che lei è stato così comprensivo, forse si può fare.
367. ELWOOD Passo a prendervi in taxi alle dieci. Passeremo una bella serata
tutti e quattro insieme. Voglio che facciate amicizia con un mio carissimo
amico. Lei prima ha detto "più tardi", e più tardi sarà. Arrivederci. (Fa
cenno ad Harvey di salutare, si mette il cappello ed esce dal centro)
368. KELLY Sembrava non volesse più andar via.
369. SANDERSON Sì, meno male ci ha dato il tempo di tirare il fiato. Però mi
è parso una persona molto ragionevole. Quell'uomo è orgoglioso. Cosa abbia
da essere orgoglioso non lo so, ma io ho proprio puntato sull'orgoglio.
Volen-do, in ogni uomo c'è un varco di conquista. Ora devo vedere quella
Sim-mons. (Va verso il centro passando davanti alla scrivania)
370. KELLY Dottore. (SANDERSON si volta) Lei dice "Volendo, in ogni uomo c'è
un varco di conquista". Come si fa a trovarlo?
371. SANDERSON È una cosa che richiede studio, cara. Anni di
specializzazione. C'è una sola cosa che non mi piace in questa faccenda con
Dowd.
372. KELLY Quale?
373. SANDERSON Quella di doverci uscire insieme. Oddio, se n'è andato di qui
molto convinto e ben disposto. perciò dovrò accettare l'invito. Ma non
occorre che venga anche lei.
374. KELLY Oh! (Torna alla sedia)
375. SANDERSON Non c'è motivo. Bevo qualcosa con lui, una pacca sulle spalle
e vado. Fra l'altro stasera ho un appuntamento.
376. KELLY (Raggelata) Ah, sì? Certo, certo. Comunque non avevo intenzione
di ve-nirci. Sarebbe stata una noia mortale. Neanche se mi pagassero, si
figu-ri!

Prepararsi: CHUMLEY (nel suo studio) con libro

377. SANDERSON (Tornando verso di lei) Ma. Kelly. che cosa c'è? Perché si
ac-calora tanto?
378. KELLY Beh. potrà essere un tipo strano che veste un po' buffo, ma si
comporta da vero signore.
379. SANDERSON Sì, ho visto che gli lanciava delle occhiate "feline". Non mi
è sfuggito.
380. KELLY Ogni volta che mi alzavo, si alzava anche lui. Mi ha detto che
ero bella e mi chiamava "cara". Se non ci andasse lei, ci andrei io con lui
in quel bar.
381. SANDERSON Non ne dubito. È inaudito! La sua vita è un passare da un bar
all'altro. Non lavora. Tutti quegli inchini e quello scattare in piedi ogni
volta che si muove una donna! È più antiquato di un lume a petrolio! Ma lei
ci starebbe seduta insieme a farsi fare complimenti e moine. Lei è davvero
una ragazza meravigliosa, Kelly!
382. KELLY Ora lasci che le dica una cosa! Lei. (Entra dal suo studio il
professor CHUMLEY. È un bell'uomo sulla sessantina: capelli grigi, occhiali
a giorno che ogni tanto si toglie e batte sul palmo della mano per
enfatizzare ciò che dice. È vestito elegantemente. Le sue maniere sono di
estrema sicurezza. Altero e pomposo, è bravo e se ne rende perfettamente
conto. Ha un libro in mano)

Entra CHUMLEY

383. CHUMLEY Dottor Sanderson! Miss Kelly! (I due si allontanano l'uno
dall'altra e quasi si mettono sull'attenti)
384. KELLY e SANDERSON (Insieme) Sì, professore!
385. CHUMLEY Si dica al giardiniere di diradare con cautela le mie dalie
premiate lungo il viale d'accesso. Saranno nel pieno della fioritura tra una
settimana. (Diri-gendosi verso lo schedario) Sono state appianate le
difficoltà per la donna con il grande coniglio bianco?
386. SANDERSON Sì, professore. Ho parlato con il fratello ed è stato molto
ragione-vole.
387. CHUMLEY Ho avuto molti pazienti che vedevano animali, ma mai di
dimensioni così estese. (Prende un libro dallo scaffale) Harvey. Nome
insolito per qualsiasi animale di qualsiasi specie. Harvey è un nome da
uomo. Mai ho sentito di un Harvey coniglio. Il caso si presenta
interessante.
388. SANDERSON Sì, professore.
389. CHUMLEY Ora io salirò per visitare quella donna. Può darsi che si possa
usare per lei il mio farmaco 977. Le darò poi disposizioni per quanto
riguarda il dosag-gio.
390. SANDERSON Grazie, professore.

Prepararsi: WILSON (corridoio)

391. CHUMLEY (Va verso il centro, si ferma e si irrigidisce. Severo) Mi si
dica: che cosa fanno quel cappello e quel soprabito su quel tavolo? A chi
appartengono?
392. SANDERSON Non saprei. Lei lo sa, miss Kelly? Sono di Dowd?
393. KELLY (Prende dal tavolo cappello e soprabito) Il signor Dowd aveva il
cappello in testa, dottore. Forse è di un parente di qualche paziente,
394. CHUMLEY Mi si dia quel cappello. (KELLY glielo porge. CHUMLEY lo guarda
nell'interno) Potrebbe esserci qualche etichetta, cifre, qualche segno di
identificazione. Oh! E questi? (Passa due dita attraverso due fori nel
cap-pello) Due fori nel cocuzzolo. Si osservi.
395. KELLY È strano!
396. CHUMLEY Forse una nuova moda. Si ripongano. Si appendano, si tolgano di
qua. (KELLY prende cappello e soprabito e li porta nello studio di
SANDER-SON)

Entra WILSON
Prepararsi: BETTY (ingresso)

397. WILSON (Entra da fondo. È rispettosissimo nei riguardi del professore e
molto affe-zionato) Buonasera, signor professore.
398. CHUMLEY Oh, eccola qua.
399. WILSON Va tutto bene, professore? (CHUMLEY prende un notes dalla
scrivania e va verso il tavolo leggendo degli appunti. KELLY rientra)
400. CHUMLEY Discretamente, Wilson, discretamente.
401. WILSON Professore, qualcuno mi deve dare una mano con quella Simmons:
le or-dini la camicia di forza, o che so. è tremenda! (A KELLY) Se aspettavo
lei, eh? Sapesse che è stato levarle il busto da solo!
402. CHUMLEY Saliremo a vederla adesso, Wilson.
403. WILSON È sotto la doccia. Oddio! Mi sono dimenticato di chiudere
l'acqua! (Corre di sopra, seguito da KELLY e SANDERSON)

Entra BETTY
Prepararsi: ELWOOD (corridoio)

404. BETTY (Entra dall'ingresso. È la moglie del professore. È una donna
gentile, ener-gica, allegra, sulla cinquantina) Willy, ricordi, sì, che hai
promesso? Caro dottor Sanderson.! Willy, non avrai dimenticato il cocktail
del professor McLure, vero? Glielo abbiamo promesso. (Si siede alla
scrivania del tavo-lo)
405. CHUMLEY È vero. Ora devo salire per visitare una paziente. Torno
subito. (Esce al centro)
406. BETTY (Gli grida dietro mentre si sistema una scarpa) Una diagnosi
veloce veloce, Willy. Non voglio far tardi al cocktail. Muoio dalla voglia
di vedere dal di dentro la casa dei McLure!

Entra ELWOOD

(Entra ELWOOD dal corridoio. Lì per lì non vede BETTY, e si guarda
cautamente intorno) Buonasera.
407. ELWOOD (Togliendosi il cappello e inchinandosi) Buonasera. (Posa il
cappello sulla scrivania e si avvicina a BETTY)
408. BETTY Sono la signora Chumley, la moglie del professore.
409. ELWOOD Molto lieto. Io mi chiamo Dowd. Elwood P. Mi permetta di darle
il mio bi-glietto da visita. (Glielo porge) Se dovesse chiamarmi. mi chiami
a questo numero. Non mi chiami a quello. (Indica il biglietto) Quello è il
vecchio. (Fa un passo avanti, si guarda intorno)
410. BETTY Grazie. Posso fare qualcosa per lei?
411. ELWOOD (Voltandosi verso di lei) Aveva in mente qualcosa?
412. BETTY Mi è sembrato che cercasse qualcuno.
413. ELWOOD (Camminando) Sì, infatti. Sto cercando Harvey. Ero uscito senza
di lui.
414. BETTY Harvey? È ricoverato qui?
415. ELWOOD (Si volta) Oh, no. Niente del genere. (Va verso la porta dello
studio di CHUMLEY)
416. BETTY Lavora qui?
417. ELWOOD (Guardando dietro la porta dell'ufficio) Oh, no. È quello che
potrei chiama-re il mio migliore amico. Ed è un Puka. Era venuto qui oggi
con me e con Veta, mia sorella.
418. BETTY Quando lo ha visto l'ultima volta?
419. ELWOOD (Dietro la scrivania) Era su quella poltrona lì. Aveva posato
cappello e soprabito sul tavolo.
420. BETTY Non ci sono più. Forse se n'è andato.
421. ELWOOD A quanto pare. Non lo vedo da nessuna parte. (Fa capolino
nell'ufficio di SANDERSON)
422. BETTY Com'era quella parola che ha appena detto.? Puka?
423. ELWOOD (Va verso il centro scena guardando verso il corridoio) Sì,
esatto.
424. BETTY (Guarda anche lei verso il corridoio) Che cos'è? Un neologismo?
425. ELWOOD (Girandosi) Oh, no. Per quanto mi è dato sapere, è qualcosa di
molto anti-co.
426. BETTY Oh, davvero? Io non. È una parola che non avevo mai sentito.
427. ELWOOD Non mi sorprende. Neanche io, finché non ho conosciuto lui.
Spero pro-prio di avere occasione di presentarglielo. Sono sicuro che
sarebbe subito conquistato da lei, signora. (Si ferma all'altezza di BETTY)
428. BETTY Oh, davvero? Beh, lei è veramente molto gentile.
429. ELWOOD Ah, no, no. E se ad Harvey una persona ispira simpatia, non ne
fa mistero, gli si legge negli occhi. Mentre se una persona non gli piace,
se ne sta da una parte come una sedia vuota, come uno spazio vuoto nel
pavimento. È un modo per prendere tempo, per farsi un giudizio sulle
persone. È esi-gente, persino schizzinoso. (Va alla porta di destra passando
davanti al ta-volo)
430. BETTY D'altra parte, di questi tempi, è meglio essere così.
431. ELWOOD Harvey è attaccatissimo a me, e, di riflesso, è attaccatissimo a
mia sorella Veta. Lei penserà che questo sentimento sia reciproco, vero?
(Guarda nell'ufficio a destra. Torna accanto al tavolo) Ma Veta è di un
distacco, di una freddezza con Harvey! Non crede che sia un gran peccato,
signora?
432. BETTY Oh, non lo so, signor Dowd. Io mi sono arresa al fatto che i miei
amici non piacciano ai miei familiari. È inutile.
433. ELWOOD Ma lei non deve arrendersi. (Si siede a destra del tavolo)
434. BETTY Beh, senta, tentar non nuoce, vero?
435. ELWOOD È quello che dice sempre Harvey, e se Harvey dice una cosa, vale
per sempre. Harvey una volta mi disse: "Elwood, io farei qualunque cosa per
te". Beh, quelle parole è come fossero scolpite sulla roccia!
436. BETTY È molto bello.
437. ELWOOD Lei lo sa che Rose, la zia della signora McElhinney, stasera
arriverà ina-spettatamente da Cleveland?
438. BETTY Beh, no, io non.
439. ELWOOD E non lo sa neanche la signora McElhinney. Mal comune, mezzo
gaudio, no?
440. BETTY Ma io non conosco nessuna signora Mc.
441. ELWOOD Non conosce la signora McElhinney? Abita alla porta a fianco
alla nostra. È una donna meravigliosa. Me l'ha detto Harvey dell'arrivo di
sua zia Rose. È una notizia interessante, che lei è autorizzata a
diffondere.
442. BETTY Beh, io veramen.
443. ELWOOD Ed ora, vorrebbe scendere con me, mia cara? Sarei felice di
offrirle qualco-sa.
444. BETTY Grazie infinite, ma sto aspettando mio marito, e se scende e non
mi trova sarebbe capace di incaz. di irritarsi.
445. ELWOOD E noi questo non lo vogliamo. Allora, magari, sarà per un'altra
volta. (Si alza)
446. BETTY Comunque, le dico cosa facciamo.
447. ELWOOD Cosa facciamo "comunque"? Mi interessa.
448. BETTY Se il suo amico torna mentre sono ancora qui, se lei mi lascia un
messag-gio per lui, ben lieta.
449. ELWOOD (Grato) Lo farebbe davvero? Gliene sarei eternamente grato! (Va
a ripren-dersi il cappello sul tavolo)
450. BETTY Nessun disturbo. Guardi, me lo scrivo qua dietro. (Prende una
matita dalla borsa per scrivere sul biglietto da visita di ELWOOD) Che cosa
devo dirgli se viene mentre sono ancora qui?
451. ELWOOD Gli dica che ci vediamo al centro, sempre che lui non abbia
altri program-mi.
452. BETTY (Scrivendo) . "Vedersi al centro col signor Dowd". Non occorre
precisa-re dove, al centro?
453. ELWOOD Lui sa dove. Harvey conosce questa città come le sue orecchie.
454. BETTY (Scrivendo) Harvey. tu sai dove. Harvey, e poi?
455. ELWOOD Solo Harvey.
456. BETTY (Si alza. Va alla scrivania) Anche io e mio marito andiamo in
centro all'angolo della Dodicesima con Moneyview. Il professor McLure dà un
cocktail.
457. ELWOOD (Scrive su un notes che è sulla scrivania) Cocktail, angolo
Dodicesima con Moneyview.
458. BETTY Andiamo là in macchina fra pochi minuti. Potremmo dare un
passaggio al suo amico.
459. ELWOOD Non vorrei disturbare, ma. ve ne sarei eternamente grato.
460. BETTY Ma nessunissimo disturbo. Il professor McLure dà il cocktail per
sua sorella che è venuta da Wichita.
461. ELWOOD Non sapevo che il professor McLure avesse una sorella a Wichita.
462. BETTY Oh. Lei conosce il professor McLure?
463. ELWOOD No.
464. BETTY (Posa il biglietto di ELWOOD sulla scrivania) Ma. (Si siede sulla
poltrona a destra della scrivania)

Prepararsi: CHUMLEY, SANDERSON e KELLY (corridoio)

465. ELWOOD È proprio sicura di non avere il tempo per venire in città con
me a bere qualcosa?
466. BETTY Davvero non posso. ma grazie lo stesso.
467. ELWOOD Magari un'altra volta.
468. BETTY Grazie.
469. ELWOOD È stato piacevolissimo conoscerla. Spero di rivederla presto.
470. BETTY Grazie. Anche io.
471. ELWOOD Buonasera, mia cara. (Saluta facendo un largo gesto col cappello
in mano. Va alla porta, si volta) Harvey non può sfuggirle, è altissimo. (Fa
cenno con la mano) Così. (Esce dall'ingresso.

Entrano CHUMLEY, SANDERSON E KELLY

Dal fondo, entra CHUMLEY, seguito da SANDERSON e KELLY. CHUMLEY va alla
poltrona a sinistra della scrivania. KELLY passa davanti al tavolo diretta
verso l'ufficio, per prendere cappello e soprabito del pro-fessore.
SANDERSON si mette al lato della scrivania)

Prepararsi: KELLY (studio di Chumley) con cappello

472. CHUMLEY (Scrivendo con una penna sul notes) Quella Simmons non
collabora, San-derson. Con me ha rifiutato di ammettere che vede grossi
conigli. Insiste che ce l'ha il fratello. Le si diano due di queste alle
nove, e un'altra alle dieci. Se continua ad essere così agitata, trattamento
idrotermico. Docce calde e fredde alternate stasera alle venti e domattina
alle sette. Poi vedre-mo se domani non collabora! Va bene, Sanderson?
473. SANDERSON Va bene, professore.
474. CHUMLEY (Mettendo via la penna) Se si ha bisogno di me si sa dove
trovarmi. Pron-ta, cara?
475. BETTY Sì, Willy. Ah, oh, Willy.
476. CHUMLEY Sì?
477. BETTY C'è stato un signore qui. Si chiama. oh. fammi vedere. (Prende il
bi-glietto da visita dalla scrivania) Oh, ecco il suo biglietto: Dowd.
Elwood P. Dowd. (KELLY entra da destra, con il cappello del professore, e si
ferma al tavolo)

Entra KELLY

478. SANDERSON Ah, è il fratello della signora Simmons. L'ho autorizzato a
venire a trovare la sorella in qualsiasi momento.
479. CHUMLEY La signora non deve vedere nessuno stasera. Nessuno, nel modo
più as-soluto. Lo si comunichi al fratello.
480. SANDERSON Sì, professore.
481. BETTY Ma non ha chiesto di vedere lei. Stava cercando qualcuno. Un suo
ami-co.
482. CHUMLEY Chi potrebbe essere, Sanderson?
483. SANDERSON Non lo so, professore.
484. BETTY Ha detto che era venuto qui con lui nel pomeriggio.
485. SANDERSON C'era qualcuno con Dowd quando è arrivato, miss Kelly?
486. KELLY No, dottore, quando è arrivato, no.
487. BETTY Beh, lui ha detto di sì. Ha detto che l'ultima volta lo aveva
visto su quella poltrona con cappello e soprabito. Sembrava molto
contrariato.
488. KELLY (Con uno strano sguardo) Dottor Sanderson.
489. BETTY Io gli ho detto che se il suo amico si fosse fatto vivo, gli
avremmo dato un passaggio. Dovevano vedersi al centro. Ho fatto bene, Willy?
490. CHUMLEY Ma certo. certo.
491. BETTY Oh, eccolo qui. L'ho scritto dietro il suo biglietto da visita.
Si chiama Har-vey, il suo amico.
492. KELLY Harvey!
493. BETTY Non mi ha detto il cognome. Ah, ha detto un'altra cosa di lui:
che era un. un. non ho capito bene cosa volesse dire.
494. SANDERSON e CHUMLEY Harvey!
495. BETTY (Si alza) Ha detto che il suo amico è molto alto. Beh, perché
fate quella faccia? Era un signore molto carino e beneducato, e mi ha
soltanto chiesto di dare un passaggio al suo amico. Se siamo arrivati al
punto che non si può fare un favore a qualcuno, dove andremo a finire? (Va
verso destra)
496. SANDERSON (Col fiato corto) Do. dov'è andato quell'uomo, signora? Da
quanto se n'è andato?
497. CHUMLEY (Tuonando) Mi si dia quel cappello! Per tutti i santi, ne
verremo a capo! (KELLY corre a prendere il cappello di Harvey e quello del
professore che ha lasciato sul tavolo. BETTY va alla poltrona a destra del
tavolo. CHUMLEY e SANDERSON si siedono a destra della scrivania)
498. BETTY Non so dove sia andato. Era qui un minuto fa. (SANDERSON tirato
in volto alza il microfono del telefono interno. CHUMLEY con uno sguardo
truce ha cominciato a sfogliare l'elenco telefonico)
499. SANDERSON Cancello principale? Henry, sono il dottor Sanderson.
500. CHUMLEY (Sfogliando l'elenco) Gaffney. avvocato Gaffney.
501. SANDERSON Henry, un minuto fa è uscito di lì un signore con un
soprabito scu-ro? Ah, sì? Di già? (Riappende, visibilmente contrariato)

Prepararsi: WILSON (corridoio)

502. CHUMLEY (Al telefono) Avvocato Gaffney? Sono William Chumley, lo
psichiatra. Sto facendo un controllo di routine e prima di inserire un
nominativo nel no-stro schedario. avvocato, lei ha telefonato qui oggi
pomeriggio per rac-comandarci un suo cliente? Com'era il nome? Sì, sì,
certo, ma io dico per esteso. Elwood P. Dowd. Ci eravamo persi quella P.
Grazie, buonasera, avvocato. (Riappende. Si alza, spinge la sedia verso la
scrivania. Prende il cappello di Harvey da KELLY. Resta in piedi silenzioso
per un istante guardando SANDERSON. Poi, duro, con un'ombra di sarcasmo)
Dottor Sanderson. Lei si chiama Sanderson, vero?
503. SANDERSON Ma. ma sì, professore. Ma io.
504. CHUMLEY Ebbene, Sanderson. Lei ha studiato medicina. Si è laureato e ha
conse-guito la specializzazione in psichiatria. (Solleva il cappello e passa
due dita attraverso i fori) Forse si è trascurato di insegnarle che i
conigli hanno orecchie lunghe e grandi e che il cappello di un coniglio
dovrebbe essere forato per farle passare.
505. SANDERSON Dowd sembrava del tutto raziocinante oggi pomeriggio.
506. CHUMLEY Dottore: è compito dello psichiatra stabilire la differenza tra
chi è razioci-nante e chi meramente agisce e parla come tale. (Preme un
cicalino, lancia il cappello sulla scrivania) Ci si rende conto di ciò che
mi è stato fatto? Non mi si risponde? Lo dico io. Si è permesso ad uno
psicopatico di uscire da questa clinica ed andarsene in giro con un coniglio
bianco ipertrofico. E si è sottoposto uno. psichiatra all'umiliazione di
telefonare ad un avvocato per sapere chi era venuto qui per essere
internato, e chi era venuto qui per internare. (Entra WILSON)

Entra WILSON

507. SANDERSON Professore, io.
508. CHUMLEY Un momento. Wilson, Volevo lei. (Poi a SANDERSON) Ora io farò
una cosa che non faccio da quindici anni. Dovrò uscire per braccare un
pa-ziente, quell'Elwood P. Dowd, e dovrò riportarlo qui. In quel preciso
istan-te, dottor Sanderson, cesserà ogni suo rapporto di lavoro con questa
clini-ca. (Tutti restano impietriti. A WILSON) Wilson! La mia macchina! (A
BETTY) Tesoro, chiama i McLure e dì che non andiamo più da loro. Miss Kelly,
venga di sopra con me e si tiri fuori quella donna dalla doccia. (Si avvia
velocemente verso il corridoio)
509. KELLY (Lo segue nel corridoio) Sì, professore. (SANDERSON gira i tacchi
ed en-tra nel suo ufficio, WILSON si infila il soprabito nell'ingresso)
510. BETTY (Davanti alla libreria) Dovrò dire alla cuoca che saremo a casa
per cena. sarà furiosa! (Si volta) Wilson?
511. WILSON Sì, signora?
512. BETTY Che cos'è un "Puka"?
513. WILSON Un. cosa?
514. BETTY Un "Puka".
515. WILSON Mi venga un colpo se lo so!
516. BETTY Chissà se c'è nell'enciclopedia. (Prende un volume dalla
libreria) Qua c'è sempre tutto. Forse è un adepto di qualche setta. o
chissà. (Comincia a sfogliare il volume, poi ci rinuncia e lo posa sul
tavolo) Oh, non posso cer-carlo adesso, non voglio che mio marito mi trovi
qui quando scende. (Si avvia velocemente verso l'ingresso) Si incaz. cioè,
volevo dire. Oh, Dio! (Esce)
517. WILSON (Va al tavolo, prende il volume e legge, scorrendo le parole con
l'indice) "Puka: dall'antica mitologia celtica. Spirito burlone con
sembianze di ani-mali sempre imponenti, il Puka appare ora qua, ora là, ora
sì, ora no, ora a questo, ora a quello, a suo capriccio. Saggia se pur
maliziosa creatura, ama molto gli alcolici e gli squilibrati. E lei come
sta, signor Wilson?" (Guarda il libro scioccato. Guarda alla porta di destra
tremebondo, poi torna al libro, leggendo) "E lei come sta, signor Wilson?"
(Scuote il volume, come per sentire se c'è dentro qualcosa, lo guarda
allibito) E a chi frega di sapere come sto io dentro un'enciclopedia?!
(Guarda ancora il volume e lo lascia cadere su un tavolo) Oh, al diavolo!
(Esce rapidamente dall'ingresso)


S I P A R I O


FINE PRIMO ATTO




SECONDO ATTO

SCENA PRIMA

Prepararsi: MYRTLE e GAFFNEY (sinistra)

(Ancora la biblioteca dei Dowd, circa un’ora dopo la fine del primo atto. All’aprirsi del sipario suona il campanello e MYRTLE entra da sinistra)

Entra MYRTLE

518.MYRTLE (Ad alta voce verso le scale dell’ingresso) Va beeene! Faccia le scale fino al terzo piano. Salga, salga pure! Un minuto e arrivo! (Va alla poltrona, a sinistra del tavolo. Entra l’avvocato GAFFNEY. Appare contrariata, si guarda intorno)

Entra GAFFNEY

519.GAFFNEY Dov’è?

520.MYRTLE Avvocato Gaffney… buonasera. Dov’è chi? Si sieda, la prego.

521.GAFFNEY Dov’è tua madre? Dov’è Veta? (Va davanti alla poltrona)

522.MYRTLE Ma avvocato, lo sa benissimo dov’è. È andata a portare zio Elwood in clinica.

523.GAFFNEY Questo lo so. Ma perché tua madre mi ha telefonato al circolo in preda all’isterismo? Non riuscivo a capire di cosa parlasse. Era furibonda, ciclonica! (Si siede sulla poltrona, a destra del tavolo)

524.MYRTLE Mamma era ciclonica? E perché? (Va alla poltrona a sinistra del tavolo)

525.GAFFNEY Non lo so. Dava in escandescenze.

526.MYRTLE È strano. Ha portato zio in clinica, e non doveva fare altro che internarlo. (Torna a destra, apre la porta e guarda fuori. Poi, ad alta voce) L’ha trovata? Vengo subito. (Attende, si volta verso l’avvocato)

527.GAFFNEY Chi? Trovato cosa? Di che stai parlando?

528.MYRTLE Quando mamma è uscita di casa con zio Elwood, io sono andata in un’agenzia immobiliare per mettere in vendita la casa. E indovini chi ho incontrato lì! (Si siede)

529.GAFFNEY Non sono un’indovina.

530.MYRTLE Beh, ho incontrato un tizio che cercava una casa proprio come questa da dividere in miniappartamenti… Adesso sta vedendo il terzo piano.

531.GAFFNEY Senti, Myrtle Mae. Questa casa non è vostra. È di tuo zio Elwood.

532.MYRTLE Ma ora che zio Elwood è chiuso a catenaccio, sarà mamma ad amministrare il patrimonio, no?

533.GAFFNEY Dov’è tua madre? Dov’è Veta?

534.MYRTLE Gliel’ho detto. È andata alla clinica Chumley per dire ai medici di Harvey e fare internare zio.

535.GAFFNEY E perché mi ha telefonato in palestra mentre stavo facendo i massaggi, gridando che dovevo correre qui per una cosa importantissima?

536.MYRTLE Non lo so. Davvero non lo so. L’atto di questa casa ce l’ha lei?

537.GAFFNEY Certo, è nella mia cassaforte. Sono molto addolorata per il fatto che volete rinchiudere Elwood.

538.MYRTLE Io e mamma ora potremo finalmente fare un lungo viaggio… andare a Pasadena.

539.GAFFNEY Mi è sempre piaciuto quel ragazzo. Avrebbe potuto riuscire in qualsiasi campo, diventare qualcuno… farsi una posizione.

540.MYRTLE Ha saputo soltanto inventarsi quella mostruosità di coniglio!

541.GAFFNEY Aveva tutto, aveva: cervello, personalità, amici… Piaceva alle donne, era simpatico agli uomini. Piaceva persino a me, un tempo.

542.MYRTLE Vuol dirmi che una volta zio Elwood era un uomo normale, che piaceva veramente alle donne… dico, in quel senso?

543.GAFFNEY Ah, un tempo sì. Un tempo, prima del coniglio, la cassetta di tua nonna era sempre piena di letterine azzurre profumate indirizzate a Elwood.

544.MYRTLE Non ci posso credere!

Prepararsi: VETA (sinistra) sconvolta

545.GAFFNEY Oddio, c’è sempre stato qualcosa di particolare in Elwood.

546.MYRTLE Non ne dubito.

547.GAFFNEY Sì… non c’era nulla che potesse fargli perdere la calma… mai! Lo ammiravo per quello. Ma è ragionevole pensare che un uomo, vedendosi improvvisamente accanto un enorme coniglio bianco, abbia una reazione, no? Beh, Elwood no. Elwood prese con calma anche quello. Confesso che ne fui allarmata. E infatti… guarda com’è finito!

548.MYRTLE Fuori strada, è finito, e lei neanche immagina quanto!

549.GAFFNEY Eh, sì, lo so. Ha portato molte volte quel coniglio nel mio studio. (Rumore da sopra) Che cos’è questo rumore?

550.MYRTLE Il possibile acquirente al terzo piano. (Guarda in su.

Entra VETA

Da sinistra entra VETA, ridotta uno straccio. Scuote mestamente la testa, guarda dentro la stanza, sospira. Ha il cappello di sghimbescio. MYRTLE sobbalza) Mamma! Avvocato, guardi!

551.GAFFNEY (Alzandosi) Veta! Che ti è successo?

552.VETA (Scuotendo la testa) Pensavo di non rivedervi mai più, tutti e due.

553.MYRTLE (Accompagnando VETA ad una poltrona) Mi aiuti, avvocato. Sembra che stia per svenire. (GAFFNEY la prende da una parte, e lei e MYRTLE la sostengono mentre attraversa la stanza) Su, mamma… Passa subito, vedrai che passa subito tutto.

554.GAFFNEY Piano… Piano, ragazza mia, piano.

555.VETA Sì, ecco, sì, piano… Vi prego.

556.GAFFNEY Non trascinarla, Myrtle… piano.

557.VETA Fatemi sedere. Portatemi dove possa mettermi seduta.

558.GAFFNEY (Arrivando alla poltrona) Ecco qua, ragazza mia. Piano, Myrtle.

559.VETA (Si lascia cadere sulla poltrona, portandosi la mano alla testa) Oh… Oh, mio Dio!

560.GAFFNEY Portale un po’ di tè, Myrtle. Lo vuoi un po’ di tè, Veta?

561.MYRTLE Ti faccio un po’ di tè, mamma. Avvocato, le tolga il soprabito.

562.GAFFNEY Le tolgo il soprabito, Myrtle.

563.VETA Lasciatemi stare. Fatemi riprendere fiato.

564.MYRTLE Le faccia riprendere fiato, avvocato.

565.VETA Me ne sto seduta qui un momento, poi mi portate a letto, così mi posso distendere.

566.MYRTLE Che ti è successo, mamma?

567.VETA Sylvia, voglio che li denunci. Hanno internato me e lasciato uscire Elwood!

568.MYRTLE Mamma!

569.VETA (Togliendosi il cappello) Guardate la mia testa! Che disastro!

570.MYRTLE Ma perché? Che cosa hai detto? Che cosa hai fatto? (Si inginocchia ai suoi piedi) Qualcosa devi aver fatto!

571.VETA Ma niente, ho fatto! Ho semplicemente detto loro di Elwood e di Harvey.

572.GAFFNEY Allora cosa può averti ridotto… io non capisco. (Si siede sulla poltrona accanto)

573.VETA Ho detto loro di Elwood e sono andata giù al taxi a prendere la sua roba. Mentre camminavo per il viale è saltato fuori quell’uomo orrendo! Era un mercante di schiavi! Fa la tratta delle bianche, ne sono sicura. Era tutto vestito di bianco, come i pirati dei mari del sud!

574.MYRTLE Un uomo… Cosa ti ha fatto, mamma?

575.VETA Cosa mi ha fatto? Mi ha abbrancata e mi ha portata là dentro, e poi… e poi… (China la testa. MYRTLE e GAFFNEY si scambiano un’occhiata)

576.GAFFNEY (Con dolcezza) Continua, Veta… Continua, ragazza mia.

577.MYRTLE (Le prende la mano) Povera mammina! Era giovane?

578.GAFFNEY Myrtle, forse è meglio che tu esca un momento.

579.MYRTLE Proprio adesso? No davvero! Mamma, continua.

580.GAFFNEY (Avvicinandosi di più a VETA) Che cosa ti ha fatto, Veta?

581.VETA Mi ha portato di sopra e mi ha strappato i vestiti di dosso!

582.MYRTLE (Gridando) Oh! Ha sentito, avvocato? Continua, mamma. (È tutta orecchie)

583.GAFFNEY Perdio! Io li mando tutti in galera!

584.VETA E poi mi ha messo sotto una doccia di acqua gelata!

585.MYRTLE (Delusa) Oh! Ma che si deve sentire! (Si alza)

586.VETA Ho sempre pensato che la signorilità trasparisse dall’aspetto. Non è vero, avvocato! Non è vero, Myrtle! Quell’uomo mi ha agguantata come se fossi una qualsiasi proletaria, una donna da marciapiede, ma io ho lottato, sapete? Avevo sempre detto che se un uomo mi fosse saltato addosso avrei lottato. Non l’ho sempre detto, Myrtle?

587.MYRTLE Sì, avvocato, l’ha sempre detto.

588.VETA E dopo avermi sbattuta sotto la doccia, ha cominciato a trattarmi come se fossi una…!

589.MYRTLE Una… una che?

590.VETA Una pazza! Lo faceva a sfregio.

591.GAFFNEY Delinquente maledetto!

592.VETA E quei medici sono venuti su e mi hanno fatto non so quante domande, tutte sugli impulsi sessuali, su quelle sconcezze lì. Quel posto dovrebbe essere disinfestato, Sylvia! Ricorri alle autorità giudiziarie! Myrtle, tu non ti ci avvicinare, sai! Nemmeno nelle vicinanze!

593.GAFFNEY Questa cosa puzza di losco, Veta. Perdio, se puzza!

594.VETA Avvocato, devi fare qualcosa. Devi denunciarli!

595.GAFFNEY Lo farò, piccola. Ah, se lo farò! Se Chumley pensa di poter gestire un luogo di perversione come quello, alla periferia della città, sarà bollato pubblicamente. Lo trascinerò in tribunale!

596.VETA Ma dimmi, Sylvia, non pensano che a quello tutti i medici di quel tipo di cliniche? Dico, al… al sesso?

597.GAFFNEY Non lo so.

598.VETA Perché se è così dovrebbero vergognarsi! Ce l’hanno proprio fisso qui! (Si indica la testa) Perché non escono a farsi delle belle passeggiate all’aria aperta? Sapessi mia figlia, le passeggiate che si fa! È vero, Myrtle Mae? (MYRTLE mormora sommessamente: "Preferirei camminare di meno…")

599.GAFFNEY Lasciamo perdere. Allora, fammi prendere qualche appunto. (Va dietro al tavolo) Hai detto… che dei medici sono venuti a parlare con te. Ci sarà stato il professor Chumley.

600.VETA Certo.

601.GAFFNEY E gli altri medici chi erano?

602.VETA C’era solo il suo assistente.

603.GAFFNEY Il nome?

604.VETA Sanderson. (Si erge rigida sulla poltrona e li guarda fuggevolmente molto guardinga) Ma Sylvia, non ascoltarlo qualunque cosa ti dica! È un bugiardo. Ha gli occhi vicini tra loro. Quelli così sono sempre bugiardi. E poi io gli avevo detto una cosa strettamente confidenziale, e lui è andato subito a spifferarlo in giro.

605.MYRTLE Che cosa gli avevi detto, mamma?

606.VETA Che importanza ha? Lasciamo perdere, non ne voglio più nemmeno parlare. (Si alza, si mette dietro la poltrona) Non ci si può fidare di nessuno.

607.GAFFNEY Qualunque cosa tu abbia detto al dottor Sanderson la puoi dire anche a noi, Veta. Lei è tua figlia, ed io, oltre che tuo amico, sono anche il tuo legale.

608.VETA Lo so chi siete. Non voglio parlarne, voglio denunciarli e basta!… E voglio mettermi a letto, adesso. (GAFFNEY si alza)

609.MYRTLE Mamma, ma a parte questo… dov’è zio Elwood?

610.VETA (Quasi tra sé) Devo impormi di non prodigarmi più per lui. C’è qualcosa che lo protegge… Quell’orribile Puka!

611.MYRTLE Dov’è zio Elwood? Rispondimi!

612.VETA (Mostrandosi noncurante) Ma che ne so! L’hanno lasciato andare. (Va verso destra) Non si interessano agli uomini in posti del genere. Non fare l’ingenua, Myrtle. (Rumore da sopra) Che cos’è?

613.MYRTLE Ho trovato un acquirente per la casa.

614.VETA Cosa?!

615.MYRTLE Ascolta, mamma, dobbiamo trovare zio Elwood. A prescindere da chi ti è saltato addosso, resta il fatto che zio Elwood va rinchiuso.

616.VETA Non so dove sia. La prossima volta lo accompagni tu per internarlo, Sylvia. Quando Elwood sentirà quello che mi hanno fatto… ah, non la manderà giù! Sylvia, non scordarti di denunciarli. Myrtle, io spero solo che mai, mai nella vita un uomo ti strappi i vestiti di dosso e ti ficchi sotto una doccia gelata. (Esce da destra)

617.MYRTLE Ecco, avvocato, mamma ha scombinato tutto. A parte quello che è successo là, zio Elwood è ancora in giro… con Harvey.

618.GAFFNEY (Dopo aver meditato) Non mi resta che prendere altri appunti.

Prepararsi: WILSON (sinistra)

619.MYRTLE Per me zio ha capito le intenzioni di mamma e ha fatto rinchiudere lei. E poi è scappato.

620.GAFFNEY Oh, no… Non dire queste cose. (Si mette dietro la poltrona) Tuo zio vuole un bene dell’anima a tua madre. Fin da bambino ha sempre voluto dividere con lei tutto quello che aveva.

621.MYRTLE Poverino! Ah, ma io non mi arrendo! Pagheremo un detective, lo troveremo. E poi, se qui c’è qualcuno da compatire siamo io e mamma! Lei non ha idea di quello che dobbiamo sopportare! Ora le faccio vedere quello che ci aveva portato il casa qualche mese fa e che aveva nascosto in garage. Vedrà! Vedrà!

622.GAFFNEY Io salgo a parlare con Veta. Sento che non ci ha detto proprio tutto.

623.MYRTLE (Uscendo a sinistra) No, aspetti che le faccio vedere…

624.GAFFNEY Va bene, aspetto.

Entra WILSON

Prepararsi: CHUMLEY (sinistra)

625.WILSON (Entra da sinistra) Allora, dov’è?

626.GAFFNEY Chi? Che vuol dire?

627.WILSON Il mentecatto del coniglio. È qui?

628.GAFFNEY No! E si può sapere chi è lei?!

629.WILSON (Grida verso l’atrio) Qui non c’è, professore. Va bene. (A GAFFNEY) Tanto adesso viene il professor Chumley. E lei chi è?

630.GAFFNEY Chumley? Ah, bene, bene, bene… Ho proprio qualcosa da dirgli! (Si siede)

631.WILSON Come si chiama lei? Sentiamo.

632.GAFFNEY Ma che modi! Io sono l’avvocato Gaffney! Dov’è Chumley?

633.WILSON Il professore vuole sapere sempre con chi parla. (Entra CHUMLEY) Professore, questa dice che si chiama avvocato Gaffney.

Entra CHUMLEY

634.GAFFNEY Capita a proposito, Chumley.

635.CHUMLEY Buonasera, avvocato. Non perdiamo tempo: è stato qui? (Va al tavolo)

636.GAFFNEY Chi, Elwood? No, ma, senta, professore…

637.WILSON Sicuro che non c’è stato? Porco cane, quello ha mangiato la foglia e si è nascosto. Sarà un lavoraccio, dovremo mandare all’aria tutta la città!

638.CHUMLEY Ah, ma lo faremo! Quelli sono scaltri, sfuggenti, ma io li prendo. Sempre, li prendo! Mi si dia l’elenco dei luoghi in cui siamo già stati, Wilson.

639.WILSON (Tirando fuori un foglio dalla tasca) Eccolo, professore.

640.CHUMLEY (Si siede) Se ne dia lettura!

641.WILSON (Si avvicina a CHUMLEY) Siamo stati in sette posti: Eddie’s bar, Charlie’s bar, Bessie’s bar… quello con la pista da ballo. Caserma dei pompieri della Quarta Avenue, caserme dei pompieri della Dodicesima e della Quattordicesima… per essere più sicuri. Bar della stazione, Silos del grano… che ci farebbe uno al Silos, dico? Beh, noi siamo andati anche al Silos.

642.GAFFNEY Il guardiano del Silos è suo amico. Lui ha molti amici, dappertutto.

643.CHUMLEY Sono passato di qui per chiedere alla signora Simmons se abbia idea di dove possa essere.

Prepararsi: MYRTLE (sinistra) con quadro

644.GAFFNEY Professore, devo informarla che la signora mi ha incaricato di sporgere denuncia a suo carico.

645.CHUMLEY Cosa?!

646.GAFFNEY … Per quello che le è accaduto oggi nella sua clinica.

647.CHUMLEY Denuncia?!!

648.GAFFNEY E già che siamo in argomento…

649.WILSON (Mettendosi dietro al tavolo) Questa è bella davvero, eh, professore? Dopo che ci siamo fatti un… un… un… un "Silos" per tutta la città a cercare quel matto…!

650.CHUMLEY Gli accadimenti di quest’oggi sono stati conseguenza di un malaugurato errore. Ho licenziato il mio assistente che lo ha commesso. E sono disposto a seguire personalmente e gratuitamente il caso del signor Dowd. Mi interessa. Non c’è somma che basterebbe a pagare il mio interesse per un caso. Si chieda pure a chiunque.

651.GAFFNEY Ma gli "accadimenti" di oggi, professore?

652.CHUMLEY Acqua passata.

653.GAFFNEY Doccia passata!

654.CHUMLEY Errore dell’infermiere Wilson conseguente all’errore dell’assistente licenziato. Comunque, la cosa importante…

Entra MYRTLE

(MYRTLE è entrata con un grande pacco che chiaramente contiene un quadro. Lo poggia contro la parete e ascolta CHUMLEY) è che si prenda quell’uomo e lo si riporti in clinica, perché quello è il suo posto.

655.MYRTLE Giustissimo, professore. È quello che penso io.

656.GAFFNEY Le presento miss Myrtle Mae Simmons, nipote del signor Elwood e figlia della signora Simmons. (CHUMLEY si alza)

657.MYRTLE Molto lieta, professore.

658.CHUMLEY (Squadrandola attentamente come fa con tutte le donne) Molto lieto, miss Simmons.

659.WILSON Ehilà, Myrtle!

660.MYRTLE (Che si accorge solo adesso di lui, lo guarda con un misto di ripulsa e di intensa curiosità) Cosa? Oh…

661.CHUMLEY Ordunque, mi si faccia conferire con la signora Simmons.

662.MYRTLE Mamma non scenderà, professore. Ne sono sicura. (A GAFFNEY) Avvocato, provi lei a convincerla a parlare con il professore!

663.GAFFNEY Tua madre ha subito un abuso. Dio sa cosa le hanno… (Guarda WILSON) La condotta di quest’uomo non è stata professionale ma… vogliamo limitarci a dire "particolare"…

664.CHUMLEY Wilson, questa è un’accusa grave.

665.WILSON Professore, sono dieci anni che lavoro per lei. Lei crede a me o a questa… scusi, mi ridice il nome?

666.GAFFNEY Gaffney. Avvocato Gaffney.

667.WILSON Grazie. Professore, mica crederà alla parola di questo vecchia baldr…

668.CHUMLEY Wilson!

669.GAFFNEY Misuri i termini, sa!

670.WILSON Io? Io mi metto con una che vede i conigli?

671.GAFFNEY Non è la signora Simmons che vede un coniglio, è suo fratello.

672.MYRTLE Sì, è zio Elwood.

673.GAFFNEY Se vuole seguirmi, professore…

674.CHUMLEY Benissimo, avvocato. Wilson, qui si vuole andare fino in fondo. Mi si attenda. (Esce a destra insieme a GAFFNEY)

675.WILSON Noi non ci si muove, professore. (MYRTLE è affascinata da WILSON e gli gira intorno guardandolo. WILSON le si avvicina sogghignando) E così, tu sei Myrtle?

676.MYRTLE Cosa? Oh, sì. (Indietreggia)

677.WILSON (La segue) Se agguantiamo tuo zio, è probabile che verrai alla clinica nei giorni di visita?

678.MYRTLE Oh, non saprei.

679.WILSON Beh, se vieni, io sono lì.

680.MYRTLE Ah sì? Oh…

681.WILSON E se non mi vedi subito, non ti scoraggiare… aspetta, che prima o poi, da qualche parte sbuco.

Prepararsi: ELWOOD (sinistra)

682.MYRTLE Ah sì? Oh…

683.WILSON Sicuramente. (Continua a seguirla) Hai sentito il professore? M’ha detto di aspettare.

684.MYRTLE Sì.

685.WILSON Sai che ti dico? Mentre aspetto, su un caffè non ci sputerei sopra.

686.MYRTLE Ma certo… se vuole venire in cucina… (Cerca di avviarsi, ma lui la blocca)

687.WILSON Ragazzi! Sei ben messa, Myrtle!

688.MYRTLE Cosa?

689.WILSON Il professore se n’è accorto subito. Quello non se ne perde una. (Le si avvicina. Con un dito le dà un colpetto sul braccio) Ti dico un’altra cosa, Myrtle.

690.MYRTLE Cosa?

691.WILSON Non solo sei carrozzata bene, ma hai anche un’altra cosa, angelo.

692.MYRTLE Cosa?

693.WILSON Hai lo zio più squinternato che abbia mai messo piede nel nostro manicomio. (MYRTLE si avvia per uscire, stizzita. WILSON alza la mano per darle uno sculaccione, MYRTLE si volta e WILSON resta con la mano a mezz’aria e finge di lisciarsi i capelli. MYRTLE e WILSON escono per il salotto. La scena resta vuota per qualche secondo, e poi da sinistra entra ELWOOD che va al telefono e forma un numero)

Entra ELWOOD

694.ELWOOD Pronto? Clinica Chumley? C’è il professore? Oh, è lei, signora Chumley! Sono Elwood P. Dowd. Come sta? Mi dica, è poi riuscita a rintracciare Harvey? Non si preoccupi. Lo troverò io. Mi dispiace che non sia venuta al cocktail dei McLure. C’era tanta gente simpatica e sono riuscito a distribuire qualche biglietto da visita. Vi ho aspettati finché lei non ha telefonato per dire che non potevate venire perché era fuggito un paziente. No, io sono qui. Ma vado via subito, devo trovare Harvey. Bene, arrivederla, signora. I miei ossequi a lei e a chiunque altro le sia dato di incontrare. Addio. (Riappende, poi scorge il grande pacco contro la parete, lo prende e toglie la carta, e si vede qualcosa di molto strano. È un dipinto ad olio che raffigura ELWOOD seduto su una poltrona, e, dietro di lui, in piedi, un enorme coniglio bianco con un colletto azzurro a pallini bianchi e una cravatta rossa. ELWOOD lo allontana rimirandolo orgogliosamente. Poi lo mette sulla mensola del caminetto, coprendo quasi completamente il ritratto di Marcella Pinney Dowd. Raccoglie la carta da pacchi, ammira nuovamente il coniglio, solleva leggermente il cappello in segno di saluto ed esce. Squilla il telefono. Entra VETA, seguita da CHUMLEY)

Entrano VETA e CHUMLEY

695.VETA Professore, tanto vale che se ne vada! Io la cito per 50.000 dollari per danni fisici e morali. Chiuso! (Va al telefono e dà la schiena al caminetto. Non ha visto il quadro)

696.CHUMLEY (La segue fino al telefono) Signora Simmons…

697.VETA (Al telefono) Sì… Beh, va bene.

698.CHUMLEY Quel quadro sopra il camino…

699.VETA Quel ritratto è l’orgoglio di questa casa!

700.CHUMLEY (Guardandola) Chi l’ha dipinto?

701.VETA Un pittore… Non ricordo il nome. Si trattenne qui per diverse pose, poi terminò, fu pagato e se ne andò. Pronto… Sì… No… Questo è l’uno – cinque – sei – sette. (Riappende)

702.CHUMLEY Presumo che pagando si possa convincerli a dipingere qualsiasi cosa.

703.VETA Beh, professore… (Va a mettersi davanti a lui) Quando lei mi ha tolto da quella doccia, che cosa le ho detto?

704.CHUMLEY Si è espressa con chiarezza, anche se non ricordo esattamente ogni ingiuria.

705.VETA Le ho detto anche: "La sua cortesia è alquanto tardiva". Non ho detto così?

706.CHUMLEY Molto più pittorescamente.

707.VETA E restiamo nelle arti figurative. Sappia, professore, che io ho seguito un corso di storia dell’arte quest’inverno. E la differenza fra un’opera d’arte e un’oleografia è la stessa che passa fra un quadro e una foto. Una foto rappresenta soltanto la realtà. Un bel dipinto rappresenta non solo la realtà, ma il sogno dietro la realtà. E sono i sogni che ci aiutano a vivere. È questo che ci differenzia dagli animali. Io rifiuterei la vita se pensassi che consiste solo nel mangiare, dormire e spogliarmi… beh, e… e… rivestirmi, naturalmente… (Si volta, vede il quadro e grida. Barcolla e cade riversa) Oh… professore! Mi sorregga! Oh!

708.CHUMLEY (Sorreggendola) Calma, ora. Calma, non si agiti. È tutto a posto. (L’aiuta a sedersi sulla poltrona) Ora mi dica: cosa si sente?

709.VETA (Indicando il quadro) Professore… quella non è mia madre!

710.CHUMLEY Me ne rallegro.

711.VETA Oh, professore! Elwood è stato qui! È stato qui!

712.CHUMLEY Cerchi di calmarsi. (Squilla il telefono) Rispondo io. Pronto? Sì… Sì… Chi parla? (Mette la mano sul ricevitore) È lui, signora! È suo fratello!

713.VETA (Alzandosi. Ritrovando tutte le energie) Oh, dia qua! Ci parlo io!

714.CHUMLEY Non gli dica che sono qui. Faccia finta di niente.

715.VETA Pronto, Elwood! (Ride) Ma dove sei? Cosa? Oh… un momento. (Copre il ricevitore) Non vuol dirmi dov’è. Vuole sapere se Harvey è qui.

716.CHUMLEY Gli dica di sì!

717.VETA Ma non c’è!

718.CHUMLEY Glielo dica lo stesso! Così forse lui verrà qui. Lo assecondi! Bisogna sempre assecondarli!

719.VETA Sì, Elwood. Sì, caro. Harvey è qui. Perché non vieni a casa? Oh… Oh… Oh… Beh, va beh. (Si guarda intorno a disagio. Copre ancora il ricevitore) Non funziona. Dice di passargli Harvey.

720.CHUMLEY Gli dica che Harvey è qui ma non vuole venire al telefono. Gli dica… ehm, gli dica che è nella vasca da bagno.

721.VETA Nella vasca da bagno?

722.CHUMLEY Sì, nella vasca da bagno. Gli dica che appena finisce lo manda da lui. Così sapremo dov’è.

723.VETA Oh, professore!

724.CHUMLEY (Con tono e gesto autoritario) Si faccia quello che ho detto, signora!

725.VETA Pronto, Elwood? Sì, caro. Harvey non può venire al telefono, è nella vasca da bagno. Appena è asciutto te lo mando. Dove sei? Dove sei, Elwood? (Sbatte giù, contrariata)

726.CHUMLEY Ha chiuso la comunicazione?

727.VETA Harvey è arrivato lì in questo momento! Elwood mi ha detto di guardare dentro la vasca da bagno, che deve esserci un estraneo. Ma io lo so dov’è. È al Charlie’s bar, quello all’angolo tra la dodicesima e la strada principale.

728.CHUMLEY (Prendendo il cappello dal tavolo) Dodicesima – principale. Da qui è la seconda a sinistra, poi la prima a destra, vero?

729.VETA Professore, dove va?

730.CHUMLEY Vado a prendere suo fratello e lo riporto in clinica.

731.VETA Oh… professore, non vada lei! Mandi uno dei suoi infermieri, io l’ho avvisata!

732.CHUMLEY Ma signora, se devo aiutare suo fratello…

733.VETA Non è possibile! (Guarda il quadro) Non c’è aiuto che tenga per lui. Va preso e rinchiuso vita natural durante.

734.CHUMLEY Giudica suo fratello pericoloso?

735.VETA Pe-ri-co-lo-so!!

736.CHUMLEY Perché?

737.VETA Ma scusi, se non lo giudicassi pericoloso vi chiederei di internarlo a vita?

738.CHUMLEY Comunque, devo prima tenerlo in osservazione. Devo cogliere ogni sua espressione, ogni suo sguardo quando parla con il coniglio. Perché parla con il coniglio, vero?

739.VETA Quei due si dicono tutto!

740.CHUMLEY Per esempio?

741.VETA Quando dico "tutto"!… Ma non vada lei a prenderlo, professore. Se ne pentirebbe!

742.CHUMLEY Sciocchezze! (Si avvia per uscire) Lei mi sottovaluta, signora!

743.VETA Oh, no. È lei che sottovaluta mio fratello.

744.CHUMLEY Ma niente affatto. Ora, stia tranquilla, io so come prenderlo! (Esce a sinistra)

745.VETA (Dopo che CHUMLEY è uscito) Sa come prenderlo? Lo dice lei! (Chiama a voce alta) Myrtle!! Guarda un po’ chi c’è nella vasca da bagno! (Ripensandosi) Ooooh!!!

BUIO

SCENA SECONDA

In scena: KELLY, SANDERSON, WILSON

(Di nuovo la segreteria della clinica, quattro ore dopo la scena precedente. All’alzarsi del sipario, KELLY è al telefono, WILSON e SANDERSON portano scatoloni di libri dall’ufficio di SANDERSON a sinistra sul tavolo al centro)

746.KELLY Grazie. In caso richiamo. (Riappende)

747.WILSON (A SANDERSON) …E la roba su, in camera sua?

748.SANDERSON (Posando una cassa sul tavolo) È tutto già in valigia… Grazie, Wilson.

749.WILSON È brutto essere mandati a spasso. Io ci avrei scommesso la testa che lei passava professore.

750.SANDERSON Così è la vita.

751.WILSON Quando schioda da qui?

752.SANDERSON Appena torna il professore.

753.WILSON (A KELLY) Cosa le hanno detto alla polizia? L’hanno trovato?

754.KELLY Ancora no. Ho parlato anche con il pronto soccorso. Niente.

755.WILSON Per me questa cosa comincia a puzzare. Quattro ore che è sparito e niente… (Va verso SANDERSON con la mano tesa) Può darsi che non ci vediamo più, dottore, perciò le auguro buona fortuna, e mi dispiace tanto per questo calcio nel sedere che le hanno dato.

756.SANDERSON Grazie, Wilson… buona fortuna anche a lei.

757.WILSON (Si avvia per uscire, ma si ferma e si volta verso KELLY) Senta, miss Kelly, mi faccia sapere quando sa qualcosa dalla polizia. Perché se non si trova il professore, vado io a cercarlo in città. Vorrei sapere che gli è preso, rincorrere un matto senza di me!

758.SANDERSON Vorrei aiutarla a trovare il professore, Wilson.

759.WILSON Senta, lei è proprio buono. Dopo che l’ha sbattuta fuori…

760.SANDERSON Non ce l’ho con il professore. Ha avuto ragione a cacciarmi: ho sbagliato io. Chumley è il primo nel suo campo. Ci perdo io a non lavorare più con lui. (Va allo scaffale)

761.WILSON Nemmeno lei è una scamorza, dottore.

762.SANDERSON Grazie, Wilson.

763.WILSON Di niente… quello che è giusto, è giusto. (Esce dal corridoio)

764.KELLY (Facendo un bel respiro) Dottor Sanderson…

765.SANDERSON (Senza guardarla) Sì?

766.KELLY (Lanciandosi) Ecco, dottore… (Altro respiro profondo) Vorrei dirle che le faccio tanti auguri anch’io e mi dispiace tanto che se ne vada.

767.SANDERSON (Continuando a fare quello che sta facendo) È sicura di non poterseli risparmiare, questi auguri?

768.KELLY (Arrossisce) Ripensandoci, forse sì. Come non detto.

769.SANDERSON (Ora guardandola) Miss Kelly, un piccolo consiglio gratuito: se fossi in lei, starei un po’ più attenta a scegliere le compagnie.

770.KELLY Ha detto, scusi…?

771.SANDERSON (Portandosi al centro) Sabato sera l’ho vista che ballava con quell’individuo nella sala rosa dell’hotel Frontiera.

772.KELLY (Mettendo libri sulla scrivania) Oh, davvero? Io lei non l’ho vista.

773.SANDERSON Io starei più attenta con quello. A vederlo ballare, mi ha dato l’idea di uno schizofrenico.

774.KELLY Non doveva proprio preoccuparsene, dottore… Era con me, non con lei. (Tende un libro a SANDERSON)

775.SANDERSON Questo quanto al quadro mentale… Quanto a quello fisico, beh… (Mette il libro in una scatola sul tavolo)

776.KELLY Invece lei era bellissima.

777.SANDERSON Chi?

778.KELLY La ragazza che era con lei…

779.SANDERSON Ma se ha detto che non mi aveva visto…

780.KELLY Ci ha urtati due volte ballando… Potevo forse non vederla?

781.SANDERSON Anche se a lei poco importa, quella ragazza è incantevole. Ha un carattere dolce, e sa comportarsi, lei…

782.KELLY Allora è strano che così incantevole non abbia trovato di meglio per sabato sera.

783.SANDERSON Ha una grande intelligenza!

784.KELLY E perché non la usa?

Prepararsi: ELWOOD (ingresso) con mazzetto di dalie

785.SANDERSON (Avvicinandosi a KELLY) Oh, non mi sento di biasimarla perché si fa scudo con l’insolenza. Forse è un meccanismo di difesa, una compensazione…

786.KELLY No! E si risparmi la sua psichiatria, con me!

787.SANDERSON Oh… Oh… Se potessi provare qualcos’altro, con lei… per una volta! Solo per capire se in certe circostanze si scioglie.

788.KELLY Non lo saprà mai, dottore.

789.SANDERSON Perché lei mi interessa solo per un’anamnesi… vorrei tanto sapere come è arrivata a quel suo iperbolico egotismo. (Va dietro alla scrivania)

790.KELLY (Ora quasi alle lacrime) Se lei non è la persona più cattiva… "Iperbolico egotismo",… "Anamnesi"! (Si volta e si avvia per uscire)

791.SANDERSON Non scappi… finiamo questo discorso. (Telefono)

792.KELLY Oh, mi lasci in pace! (Va a rispondere)

793.SANDERSON Con piacere!

794.KELLY (A voce alta, rabbiosamente) Clinica Chumley! Sì, sergente… nessun incidente in città e dintorni? (SANDERSON entra nel suo studio) Senta, sergente, forse è meglio… (Guarda verso la porta dello studio di CHUMLEY. Entra ELWOOD. Ha in mano un mazzetto di dalie)

Entra ELWOOD

Prepararsi: SANDERSON (nel suo studio)

Oh, non importa, sergente. Eccoli! (Mette giù, va verso ELWOOD) Signor Dowd!

795.ELWOOD (Va verso di lei tendendole i fiori) Buonasera. Queste sono per lei.

796.KELLY Per me? Oh, grazie!

797.ELWOOD Sono freschissime. Le ho appena colte qua fuori.

798.KELLY Spero che non l’abbia vista il professore. Sono le sue "premiate" dalie. (Ammiccando) "Lui" è andato di sopra? (Indietreggiando)

799.ELWOOD Non mi pronuncio mai su quello che non so. I suoi capelli, le dalie… Che splendido contrasto cromatico!

800.KELLY Non ho mai portato l’arancione bruciato. È un colore così difficile!

801.ELWOOD A lei donerebbe qualsiasi colore, mia cara.

802.KELLY Grazie. Il professore è venuto a casa sua?

803.ELWOOD Non lo so. Dov’è il dottor Sanderson?

804.KELLY Là nel suo studio, credo. (Torna alla scrivania)

805.ELWOOD (Va alla porta e bussa) Grazie.

Entra SANDERSON

806.SANDERSON (Entra in scena) Dowd! Finalmente!

807.ELWOOD Ho quaggiù un taxi… se è possibile per lei e miss Kelly uscire adesso.

808.SANDERSON Dov’è il professore?

809.ELWOOD Viene anche lui con noi? Magnifico!

810.KELLY Non lo so, dottore.

811.ELWOOD Devo scusarmi per i pochi istanti di ritardo. Ho pensato che miss Kelly meritasse dei fiori. (Va al tavolo) Veramente, dopo quello che è accaduto qui nel pomeriggio, i fiori avrebbe dovuto portarglieli lei, dottore… Quando invecchierà, e le belle donne le passeranno accanto senza degnarla, ricorderà con profonda malinconia, con gratitudine (guardando KELLY) certe espansive creature dei suoi anni verdi. Andiamo adesso? (KELLY esce in corridoio a cercare WILSON)

Prepararsi: KELLY e WILSON (corridoio)

812.SANDERSON Un istante, Dowd… (Muove verso destra) Purtroppo, da oggi, la situazione è mutata. Ma la prego di non volergliene. Il professor Chumley è suo amico. Vuole solo aiutarla.

813.ELWOOD È molto gentile da parte sua. Piacerebbe anche a me aiutare lui.

814.SANDERSON Se lei entrerà nell’ordine di idee di collaborare, sarà già una mezza vittoria. Dobbiamo tutti affrontare la realtà, Dowd… prima o poi.

815.ELWOOD Dottore, io ho lottato tutta la vita contro la realtà, e sono felice di poter affermare che, alla fine, l’ho sconfitta. Lei e miss Kelly vengono con me al Charlie’s bar? (Rientrano KELLY e WILSON)

Entrano KELLY e WILSON

816.WILSON Eccolo qui! (Raggiunge ELWOOD) Di sopra, bello. Andiamo di sopra.

817.SANDERSON Il professore sta bene?

818.ELWOOD Ci deve essere un errore. Miss Kelly, il dottor Sanderson ed io andiamo in centro a bere qualcosa. Sarei lieto se anche lei fosse dei nostri, signor…

819.WILSON Wilson.

820.ELWOOD Wilson. Ci sono dei numeri di varietà eccezionali.

821.WILSON Ah sì? Vedrà che spettacolini facciamo noi! Di sopra!

822.SANDERSON Un momento, Wilson! (Ad ELWOOD) Dove ha detto che è andato il professore?

823.ELWOOD Ripeto che non mi ha messo a parte dei suoi programmi.

824.WILSON Come? Il professore non si è ancora visto?!

825.KELLY Ancora no.

826.WILSON E dov’è?

827.SANDERSON È quello che stiamo cercando di capire.

828.KELLY Il signor Dowd è venuto qui da solo.

829.WILSON Ah sì, eh? (A ELWOOD) Senti, tu! Parla subito o ti riduco in polpette! (Fa un gesto minaccioso)

830.ELWOOD Preferirei che non lo facesse e che nemmeno adombrasse certi proponimenti davanti a una bella signorina come miss Kelly.

831.SANDERSON Signor Dowd, il professore era venuto a prenderla in città… quattro ore fa.

832.ELWOOD Ma come passa il tempo!

833.WILSON Stammi a sentire! Ti credi furbo?

834.SANDERSON Un momento, Wilson. Ha visto il professore stasera, Dowd?

835.ELWOOD Sì, l’ho visto. È venuto al Charlie’s bar all’ora di cena. È un posticino molto riservato. Andiamo tutti là a discutere davanti a un bel bicchiere.

836.WILSON Tu non vai da nessuna parte! (Si mette fra ELWOOD e SANDERSON) E dicci dov’è il professore. Parla o te lo tiro fuori a forza!

837.ELWOOD (Scuote la testa scandalizzato) Ancora bassi proponimenti! Lo perdoni, miss Kelly. (A WILSON, col dito alzato, sedendosi sulla poltrona a sinistra del tavolo) "Perseverare diabolicum"!

838.WILSON Che fai adesso? Offendi in tedesco?

839.SANDERSON Per favore! Lasci fare a me, Wilson!

840.WILSON Beh, allora faccia lei. Ma scopra dov’è il professore! (Va dietro la scrivania)

841.SANDERSON Allora il professore è proprio venuto al Charlie’s bar?

842.ELWOOD Certo, e sono stato lietissimo di vederlo!

843.WILSON Vai avanti!

844.ELWOOD Ha chiesto di me e naturalmente il proprietario lo ha condotto al mio tavolo. Ci siamo scambiati i convenevoli d’uso: "Come sta, professore?". E lui: "Come sta, signor Dowd?". Mi pare che ce lo siamo detto, almeno una volta…

845.WILSON Sì, sì, vabbè!

846.ELWOOD Sto cercando di attenermi ai fatti. Poi l’ho presentato ad Harvey…

847.WILSON A chi?

848.KELLY Un coniglio bianco. Alto un metro e ottanta.

849.WILSON Un metro e ottanta?!

850.ELWOOD Uno e ottanta abbondanti.

851.WILSON Vabbè, perdiamo pure tempo con questo… e magari il professore è in qualche fosso a morire dissanguato!

852.ELWOOD Se quello era il suo programma per la serata, non me l’ha detto.

853.SANDERSON Vada avanti, Dowd…

854.ELWOOD Il professore si è seduto nel nostro tavolo. Io ero seduto verso l’esterno, così… (mostra) Harvey era vicino alla parete e il professore si era messo di fronte ad Harvey, dove potesse vederlo bene.

855.WILSON Certo! Adesso passerà tutta la notte a dirci dov’erano seduti!

856.ELWOOD Poi Harvey mi ha detto che avrebbe bevuto volentieri qualcosa e sapendo che non ama bere da solo, ho invitato il professore a bere con lui…

857.WILSON E allora?

858.ELWOOD Abbiamo bevuto con Harvey.

859.WILSON Avanti, avanti!

860.ELWOOD E abbiamo bevuto di nuovo.

861.WILSON E poi?

862.ELWOOD Abbiamo bevuto ancora…

863.WILSON Oh, basta col bere e ribere!

864.ELWOOD Bisognerebbe omettere gran parte della serata.

865.WILSON Dicci quello che è successo… forza! Per piacere!

866.ELWOOD Il professore e Harvey hanno conversato. Da principio con calma… poi si sono accalorati e il professore ha alzato la voce.

867.WILSON Sì? Perché?

868.ELWOOD Harvey era del parere che il professore dovesse assumersi in parte l’onere della consumazione, ma il professore sembrava non convenirne.

869.KELLY (Spontaneamente) Su questo non ci sono dubbi.

870.WILSON Lo lasci parlare, vediamo dove va a finire. Ha un bel coraggio, questo!

871.ELWOOD Ho risolto offrendo tutto io. Non volevo complicazioni. Io e Harvey andiamo spessissimo al Charlie’s bar, ed il proprietario è una brava persona che affronta la vita in modo degno di considerazione. Poi è sorta l’altra questione…

872.WILSON Piantala con le scemenze e vieni al sodo, porco mondo cane!

873.ELWOOD Signor Wilson… lei è una persona spontanea, autentica e primeva: ma la invito nuovamente a moderare il lessico in presenza di miss Kelly. (Fa un leggero inchino in direzione di KELLY)

874.SANDERSON Ha ragione, Dowd… lo scusi. Diceva che è sorta poi un’altra questione…

875.ELWOOD C’era una bella donna, bionda, una certa signora Smethills con il suo compagno. Erano seduti al tavolino accanto al nostro. Il professore è andato a sedersi accanto a lei, dicendole che si erano già conosciuti una volta a Chicago. Il compagno lo ha riaccompagnato al nostro tavolino puntualizzando che avrebbe giovato alla salute del professore "darsi da fare con qualcun’altra"… così si è espresso.

876.KELLY La prego, signor Dowd, faccia più in fretta… siamo tutti molto preoccupati.

877.ELWOOD Allora il professore ha proposto ad Harvey di andare alla "taverna della bionda". Harvey invece voleva andare all’Eddie’s bar. Mentre discutevano, io sono andato ad ordinare un altro whisky, ma quando sono tornato al tavolino se n’erano andati.

878.WILSON E dov’erano andati? Cioè… dov’era andato il professore?

879.ELWOOD Non lo so… Io avevo appuntamento qui con il dottore e con miss Kelly e sono venuto a prenderli… sperando più tardi di trovare Harvey e il professore e di chiudere in bellezza la serata tutti insieme.

880.WILSON Allora… soddisfatti? L’avete bevuta? (Va da ELWOOD mostrandogli i pugni) OK. Sono balle, e lo sappiamo.

881.ELWOOD Io non mento mai, signor Wilson.

882.WILSON Tu hai fatto qualcosa al professore, e vedrai che ora ce lo dici!

883.SANDERSON Wilson! Non lo tocchi!

884.WILSON (Rivoltandosi furente contro di loro) Quest’uomo è una montagna di balle! Mica crederete alla storia del professore che sta lì a chiacchierare con un coniglio bianco alto un metro e ottanta, no?

885.KELLY Magari il professore c’è andato, al Charlie’s bar.

886.WILSON E magari ha visto anche il coniglio!

887.ELWOOD E perché no? Harvey era lì. Da principio il professore si è un po’ spaventato di Harvey, ma poi, col passar delle ore, la paura si è tramutata in ammirazione… col passar delle ore… (Riflette) È bello: è quasi lirico! Col vostro permesso, lo ripeto: (Ispirato) "Col passar delle ore"…

888.WILSON (Agguantandolo) Col tuo permesso ora ti caccio i denti in gola!

889.ELWOOD (Senza battere ciglio) Signor Wilson… lei non ha qualche vecchio amico con cui andare a giocare? (SANDERSON ha afferrato WILSON e lotta con lui)

890.WILSON (Bloccato da SANDERSON, fulmina ELWOOD con lo sguardo) Che faccia di bronzo! Non poteva entrare qua con un foglio di ricovero per "delirium tremens"? No: doveva entrare con un metro e ottanta di coniglio!

891.ELWOOD Per quanto stimolante trovi questo dibattito, io debbo proprio andare in città.

892.KELLY (Al telefono) Il Charlie’s bar? Non è per caso da voi il professor Chumley? Era lì insieme al signor Dowd qualche ora fa… Come? Ma, senta… ma mi faccia il piacere!(Sbatte giù) Ma… roba da matti! Questo mi ha detto che il signor Dowd sarà sempre il benvenuto, ma il suo amico professore no.

893.ELWOOD Era il signor McNulty, il barista. Mi stima molto. Su, andiamo tutti a bere qualcosa, ora.

894.WILSON Un momento!

895.KELLY Signor Dowd… (Va verso di lui)

896.ELWOOD Sì, mia cara… posso prenderla per mano?

897.KELLY Sì… Se vuole… (ELWOOD esegue) La povera signora Chumley sta così in pena! Deve essere successo qualcosa al professore. La prego, cerchi di ricordare! Anche un minimo particolare che possa metterci sulla buona strada… la prego!

898.ELWOOD Per lei farei qualunque cosa. Quasi quasi, per lei, arriverei a rivivere tutta la mia vita. Quasi quasi… ma vi ho già detto tutto.

899.KELLY È sicuro?

900.ELWOOD Sicurissimo. Comunque, me lo chieda ancora. Mi è piaciuto quel tono caldo che c’era nella sua voce.

901.SANDERSON (Senza volere) Anche a me. (Guarda KELLY)

902.WILSON Baaaaah!

903.ELWOOD Oh! Io devo andare… ho da fare.

904.KELLY Cosa ha da fare, signor Dowd?

905.ELWOOD (Si siede. Si siede anche KELLY) Harvey ed io andiamo nei bar, beviamo uno o due bicchieri e ascoltiamo il juke-box. Non passa molto tempo che le altre persone si voltano verso di me sorridendo e le loro facce si illuminano. È come se volessero dire: "Senta, non sappiamo come si chiama, ma lei ci è tanto simpatico!". Io ed Harvey ci scaldiamo al tepore di quei momenti beati. Eravamo lì come estranei, adesso abbiamo già degli amici. E si avvicinano, si siedono con noi, bevono, parlano con noi. Ci raccontano le cose straordinarie che hanno fatto, o che sono convinti di aver fatto. Ci raccontano le cose meravigliose che faranno, o che sognano di fare. Speranze, rimpianti, amori, odi. Tutto ingigantito, naturalmente, perché nei racconti che si fanno al bar le piccole misure non sono contemplate. Poi io li presento ad Harvey. E lui è più gigantesco, più grandioso di ogni loro racconto. E quando escono, se ne vanno via stupefatti… Ed è raro che gli stessi tornino a sedersi accanto a noi, mia cara. Perché purtroppo un po’ d’invidia alberga anche nei migliori di noi. Peccato, vero?

906.SANDERSON (Facendosi avanti) Com’è che lo ha chiamato Harvey?

907.ELWOOD Si chiama Harvey.

908.SANDERSON E come fa a saperlo?

909.ELWOOD Una coincidenza piuttosto interessante. Una sera, diversi anni fa, all’imbrunire, passavo per la Fairfax, tra la diciottesima e la diciannovesima… Conosce quella traversa?

910.SANDERSON Sì, sì.

911.ELWOOD Avevo appena aiutato Ed Hickey a salire su un taxi. Aveva mischiato whisky e gin… Avevo appena ripreso a camminare da solo quando sentii una voce: "Buonasera, signor Dowd". Mi voltai e c’era un grande coniglio bianco appoggiato ad un lampione. Beh, sapete, non gli detti molta importanza… quando uno ha vissuto tanto in una città come questa, è normale che tutti ti conoscano di nome. Naturalmente facemmo due chiacchiere. Lui mi disse: "Ed Hickey era un po’ in cimbali stasera, o sbaglio?". Beh… non sbagliava. Ed ha tutta la mia considerazione, ma essere in cimbali, era proprio in cimbali! Beh, comunque, parlammo un po’, e alla fine io dissi: "Lei però ha un vantaggio su di me: lei sa già come mi chiamo, e io no". E lui, subito: "Qual è il nome che le piace di più?" Io non ci pensai nemmeno un secondo. Harvey è sempre stato il mio nome preferito, e glielo dissi: "Harvey"… e qui viene il bello. "Che coincidenza!", disse lui. "Ma lo sa che io mi chiamo proprio Harvey?"

912.SANDERSON (Mettendosi dietro la scrivania) Come si chiamava suo padre?

913.ELWOOD John. John Frederick.

914.SANDERSON Dowd, lei da bambino aveva certamente un compagno di giochi, vero? Gli avrà voluto molto bene, avrà passato con lui tante ore felici e spensierate…

915.ELWOOD Oh, sì, dottore. Lei no?

916.SANDERSON Come si chiamava?

917.ELWOOD Verne. Verne McElhinney. Lei conosce i McElhinney, dottore?

918.SANDERSON No.

Prepararsi: CHUMLEY (ingresso)

919.ELWOOD Peccato. Erano numerosissimi, sempre in circolazione. Gente magnifica!

920.SANDERSON Rifletta bene, Dowd. Non c’è stato nessuno che lei abbia conosciuto in qualche periodo, in qualche posto particolare, che si chiamasse Harvey?

921.ELWOOD No, dottore. Nessuno. Forse per questo avrò sempre sperato di conoscerlo.

922.SANDERSON Avanti, Wilson, ora portiamo su il signor Dowd.

923.WILSON Io non lo porto in nessun posto. Ha voluto lei le briglie in mano? Il cavallo è suo! Ve ne siete stati qui a bocca aperta a sentire lui e vi siete dimenticati del professore. Fatti suoi… se la sbrighi lei!

924.SANDERSON Andiamo, Dowd. (Pausa. Tende la mano) Andiamo, Elwood…

925.ELWOOD (Si alza) Benissimo, dottore… (SANDERSON e KELLY lo accompagnano al corridoio) Ma temo che non potrò trattenermi molto con voi. Ho promesso ad Harvey di portarlo al varietà. (I tre escono)

926.WILSON (Rimane solo. Si siede alla scrivania e guarda l’orologio) Ragazzi! (Mette la testa sulle braccia poggiate alla scrivania.

Entra CHUMLEY

Da sinistra entra CHUMLEY e non vede WILSON finché non arriva quasi al centro della scena. WILSON balza su e gli va incontro) Professore! Come sta? Sta bene, sì?

927.CHUMLEY Certo! Certo che sto bene! Mi si segue… si chiuda quella porta!

928.WILSON (Va alla porta. La chiude a chiave) Chi è che la segue?

929.CHUMLEY Non sono affari suoi! (Entra nel suo studio e si chiude a chiave. WILSON resta un momento in piedi perplesso, poi si stringe nelle spalle, spegne le luci ed esce dal fondo. La scena è appena illuminata. Poi, dallo studio di CHUMLEY giunge il rumore di una maniglia che gira. La porta si apre e si chiude e si sentono delle chiavi che girano nella serratura. Sulla scena vediamo la luce nel corridoio. È entrato l’invisibile Harvey. Passano otto secondi, il tempo per attraversare tutto il palcoscenico, poi la porta dello studio di CHUMLEY si apre e si chiude, sempre con rumore di chiavi nella serratura: Harvey vi è entrato…)

S I P A R I O

FINE SECONDO ATTO

Caro Giosuè,

non sono sicuro di averti inviato correttamente il terzo atto di "Harvey", così te lo invio nuovamente.

Ciao, Paolo

TERZO ATTO

Prepararsi: CHUMLEY (ingresso) e WILSON (corridoio)

(La clinica del professor CHUMLEY, pochi minuti dopo la fine del secondo atto. All’aprirsi del sipario, le luci sono ancora fioche. Si sente bussare violentemente a sinistra e…)

930.CHUMLEY Wilson! Wilson!

Entrano WILSON e CHUMLEY

Prepararsi: MYRTLE e GAFFNEY (ingresso)

(WILSON entra e va ad aprire la porta. CHUMLEY entra stravolto, pallidissimo)

931.WILSON Professore! Com’è che esce di qui? Io l’avevo vista entrare lì. (Indica il suo studio)

932.CHUMLEY Sono uscito dalla finestra… Wilson! Non mi lasci solo!

933.WILSON No, professore…

934.CHUMLEY Si butti fuori di qui quel Dowd!

935.WILSON Sì, professore. (Si avvia per uscire)

936.CHUMLEY No! Non mi lasci!

937.WILSON (Facendo dietro front, confuso) Ma lei mi ha detto…

938.CHUMLEY Lo dica a Dumphy… gli telefoni.

939.WILSON Sì, professore. (Va al telefono interno) Dumphy, dà subito a quel Dowd i suoi vestiti e portalo subito qui. (Bussano alla porta)

940.CHUMLEY Non mi lasci!

941.WILSON Un momento, professore. (Va ad accendere le luci. Apre la porta d’ingresso) Avvocato! (Entrano MYRTLE e GAFFNEY)

Entrano MYRTLE e GAFFNEY

942.GAFFNEY Voglio parlare con il professore.

943.WILSON Ciao, Myrtle.

944.MYRTLE Buongiorno.

945.GAFFNEY Chumley, dobbiamo parlarle… qui la cosa è grave!

946.MYRTLE Assolutamente sì.

947.GAFFNEY Più grave di quanto non si creda. Dove possiamo conferire con tranquillità? (Va verso lo studio del professore)

948.CHUMLEY (Mettendosi davanti alla porta) Qui no!

949.WILSON Il professore non vi vuole nel suo studio.

950.CHUMLEY Nossignori!

951.GAFFNEY Allora si sieda, professore. Siediti, Myrtle.

952.CHUMLEY (Meccanicamente ripete, rintronato) Si sieda, professore… siediti, Myrtle. (Poi) Wilson, non mi lasci!

953.GAFFNEY Ora, professore, ecco i miei appunti riguardanti i fatti… qualcuno può sentirmi?

954.WILSON Sì, noi. Va bene?

955.GAFFNEY (Occhiata di riprovazione a WILSON) Ora, Chumley, ha mai pensato alla possibilità che possa esistere questo coniglio, questo Harvey?

956.MYRTLE M no che non può esistere! E chiunque pensi di sì, è pazzo! (CHUMLEY la fissa) Beh, non mi guardi così. Non ho detto niente di strano.

957.GAFFNEY (Molto professionalmente) La querelante Veta Louise Simmons, mia cliente, giura che la mattina del 2 novembre mentre si trovava nella cucina della sua abitazione, sentendosi chiamare per nome, si voltò e vide un enorme coniglio bianco di nome Harvey che la stava fissando… risentita, la querelante stigmatizzò con severi commenti l’intrusione di quell’essere e lo espulse dalla cucina. Egli ne uscì di buon grado.

Prepararsi: KELLY (corridoio) e SANDERSON (nel suo studio)

958.CHUMLEY Che cosa gli disse?

959.GAFFNEY Fu energicamente persuasiva. Lo specifico dei commenti è ininfluente.

960.CHUMLEY Io voglio sapere con quali parole cacciò la creatura dalla cucina… Cioè, da casa sua…

961.MYRTLE La prego di non dirglielo, avvocato. Non è un frasario da mia madre.

962.WILSON Non giriamoci intorno… fuori le parole!

963.GAFFNEY Lo guardò fisso negli occhi ed accecata dall’ira esclamò: "Va a farti fo…!"

964.CHUMLEY (Guardando la porta) "Va a farti fo…"! e lui se n’è andato?

965.GAFFNEY Sì, se n’è andato, ma non è questo il punto. Il punto è: o la signora ha giurato il falso, o il problema Harvey esiste e può essere fronteggiato. Io chiedo la sua opinione. (KELLY entra dal fondo)

Entrano KELLY e SANDERSON

966.SANDERSON (Entra dal suo studio) Ruthie! Ti ho cercata dappertutto!

967.CHUMLEY Dottor Sanderson, si ignori quello che ho detto nel pomeriggio. Si consideri nuovamente parte del mio staff. Lei è un giovanotto molto avveduto.

968.KELLY Oh, dottore! Ha sentito?

969.SANDERSON Oh, piccola!

970.KELLY A più tardi. (Esce dal fondo, lanciandogli un bacio. SANDERSON rientra nel suo studio)

971.MYRTLE Deve tenere qui mio zio, professore. (GAFFNEY va alla scrivania)

972.CHUMLEY No! Io voglio che questa clinica ritorni come era prima dell’arrivo di quell’uomo.

973.MYRTLE Ah, la capisco!

974.CHUMLEY Davvero?

975.MYRTLE Beh, certo. Dà sui nervi a tutti il fatto che zio Elwood sappia le cose prima che accadano. Stamattina per esempio ci aveva detto di aver saputo da Harvey che da Cleveland sarebbe arrivata all’improvviso Rose, la zia della signora McElhinney.

Prepararsi: VETA (ingresso) con borsa

976.CHUMLEY Ed è accaduto?

977.MYRTLE Accaduto cosa?

978.CHUMLEY Questa zia Rose è arrivata come aveva detto Harvey?

979.MYRTLE Oh, sì. Le previsioni di zio Elwood sono sempre esatte… E vabbè, e allora? A noi che importa dei McElhinney?

980.CHUMLEY E queste… queste previsioni si verificano spesso?

981.MYRTLE Sì. Non è assurdo? Zio Elwood dice che Harvey gli dice tutto. Harvey sa tutto. Ma come può essere se Harvey non esiste?

982.CHUMLEY (Va ad ispezionare la porta di destra) Cagatine di mosca… Io ho passato la vita a studiare cagatine di mosca, mentre i miracoli stavano appoggiati al lampione fra la diciottesima e Fairfax.

Entra VETA

Prepararsi: SANDERSON (nel suo studio)

983.VETA (Entra cautamente dall’ingresso. Si guarda intorno, sospiro di sollievo) Bene! Non ci sono che esseri umani!

984.MYRTLE Mamma! Avevi promesso di non venire qui…

985.VETA Buonasera. Ho solo portato l’accappatoio di Elwood… Ma perché state tutti lì con le mani in mano? Vi credevo impegnati con lui.

986.GAFFNEY Siediti lì, ragazza mia. (Le indica la poltrona accanto a WILSON)

987.VETA Io lì non mi metto! (Si siede dall’altra parte)

988.WILSON Che ne diresti di andare a passeggio insieme sabato sera, Myrtle?

989.VETA No davvero! Myrtle, vieni qui.

990.MYRTLE Mi dispiace… (Va accanto a VETA)

991.VETA È tutto sistemato?

992.CHUMLEY Quanto prima…

Entra SANDERSON

993.SANDERSON (Esce dal suo studio) Professore… posso darle il mio parere?

994.CHUMLEY Sì, certo.

995.VETA (Tronfia) Il suo parere! (A GAFFNEY) Sylvia, questo è il dottore di cui ti ho parlato… quello con gli occhi vicini uno all’altro…

996.SANDERSON Il mio parere è che Elwood P. Dowd soffre di un’allucinazione di terzo grado e (indicando VETA alle sue spalle) la "compartecipe" è vittima dell’autosuggestione. Io consiglio il farmaco 977 per lui e la clinica per… (Indica ancora VETA)

997.CHUMLEY Ah sì?

998.SANDERSON Questo il mio parere, professore. (A VETA) Suo fratello non vedrà più il coniglio dopo l’iniezione del farmaco. Lo abbiamo usato con centinaia di psicopatici.

999.VETA Non chiami mio fratello psicopatico! Non ci sono mai stati matti nella nostra famiglia!

1000.MYRTLE Se pensi che zio Elwood non sia uno psicopatico perché lo hai portato qui?

1001.VETA E dove dovevo portarlo? Mica potevo portarlo in galera, no? E poi la colpa non è di tuo zio. Perché Harvey doveva socializzare proprio con lui? Con tutti gli abitanti di questa città, doveva andare a disturbare proprio Elwood?

1002.GAFFNEY Senti, non metterci più bocca. Tàppatela! Se questo farmaco riporta la gente alla realtà, dateglielo.

Prepararsi: ELWOOD (corridoio)

1003.CHUMLEY Non sono sicuro che agirebbe nel caso specifico, Sanderson.

1004.SANDERSON Ha sempre funzionato.

1005.VETA Harvey segue sempre Elwood a casa.

1006.CHUMLEY Ah sì?

1007.VETA Sì, ma se dopo quel farmaco Elwood non lo vedrà più, non lo farà più entrare in casa. E se il coniglio dovesse ripresentarsi alla porta, farà i conti con me!

1008.MYRTLE Mamma, vuoi smetterla di parlare di Harvey come se esistesse davvero?

1009.VETA Bimba mia, hai tante cose da imparare che spero non le impari mai. (Si sente canticchiare ELWOOD fuori scena)

1010.GAFFNEY Shh! Eccolo!

Entra ELWOOD

1011.ELWOOD (Entrando dal fondo) Buonasera a tutti! (TUTTI fanno un cenno col capo)

1012.VETA Buonasera, Elwood. Ti ho portato l’accappatoio.

1013.ELWOOD Grazie, Veta.

1014.GAFFNEY Beh? Chumley, che facciamo? Qualcosa dobbiamo fare.

1015.VETA Oh, sì. Dobbiamo.

1016.MYRTLE Direi.

1017.CHUMLEY (Guardando la porta) Si impone, sì.

1018.ELWOOD Bene, ma perché, mentre voi decidete, non andiamo tutti al Charlie’s bar?

1019.VETA Tu non vai in nessun posto, Elwood. Tu resti qui!

1020.MYRTLE Sì, zio Elwood.

1021.GAFFNEY Elwood, resta qui, figliolo.

1022.ELWOOD Io vorrei andarmene, voi mi dite di restare. Un elemento di conflitto giova ad ogni discussione. Comporta che partecipino tutti. Mi piace. Oh, vi siete intesi con Harvey, professore?

1023.CHUMLEY Shhh!

1024.GAFFNEY Stiamo aspettando la risposta, professore.

1025.CHUMLEY Cosa?

1026.GAFFNEY Qual è la sua decisione?

1027.CHUMLEY Mi si lasci solo con quest’uomo… Volete passare tutti nell’altra stanza? (MYRTLE esce dal fondo) Tempo un minuto, avrò deciso.

1028.VETA Faccia presto, professore!

1029.CHUMLEY Certo.

1030.VETA Tu resta qui, Elwood. (VETA e GAFFNEY escono in corridoio)

1031.CHUMLEY Wilson, Sanderson, anche loro, prego.

1032.SANDERSON (Meravigliato) Ma…

1033.CHUMLEY La prego.

1034.WILSON Ha detto che la prega, non ha sentito? Si muova! (WILSON e SANDERSON escono per il fondo)

1035.CHUMLEY Venga, signor Dowd… Si accomodi lì. (Indica la poltrona a sinistra del tavolo) Posso offrirle un cioccolatino? (Esegue) Posso offrirle qualcos’altro?

1036.ELWOOD (In poltrona. Alludendo all’alcool) Che cosa pensa lei?

1037.CHUMLEY Signor Dowd… (Abbassa la voce, guarda verso il suo studio) Che tipo d’uomo è lei? Da dove viene?

1038.ELWOOD (Tirando fuori un biglietto) Non le ho dato il mio biglietto da visita?

1039.CHUMLEY Dove, dove mai sulla faccia di questa vecchia terra, ha potuto conoscere un essere come… "lui"?

1040.ELWOOD Vuol dire Harvey il Puka?

1041.CHUMLEY (Siede su una sedia accanto a ELWOOD) È vero che ha dei poteri… Che lui…

1042.ELWOOD … Ha delle preveggenze? Ho il piacere di confermarlo. Harvey è versatile. Harvey può fermare il tempo.

1043.CHUMLEY Cosa?!

1044.ELWOOD Esiste un modo di dire: "Ha uno sguardo che ferma gli orologi". Ecco, lui è così.

1045.CHUMLEY Sì, ma perché?… A che scopo?

1046.ELWOOD Harvey dice che può guardare il suo orologio e fermarlo. Dopodiché lei può andarsene per quanto tempo vuole, con chiunque vuole, lontano quanto vuole, perché tanto, al suo ritorno, non sarà passato nemmeno un secondo.

1047.CHUMLEY Vuol dire che lui veramente… (Guarda verso il suo studio)

1048.ELWOOD Einstein ha superato il tempo e lo spazio. Harvey non ha superato solo il tempo e lo spazio, ma qualsiasi obiezione.

1049.CHUMLEY E questo lo farebbe espressamente per lei?

1050.ELWOOD Sì! È pronto a farlo in qualsiasi momento. Ma fino ad ora non ho mai desiderato altri posti. Io sto sempre magnificamente dove sono, con chiunque sono… Adesso, per esempio, sto benissimo qui con lei, professore.

1051.CHUMLEY Io lo so dove andrei.

1052.ELWOOD E dove?

1053.CHUMLEY Andrei ad Akron.

1054.ELWOOD Akron?

1055.CHUMLEY C’è un campeggio fuori Akron in un bosco di aceri… Fresco, verde, stupendo!

1056.ELWOOD L’acero… il mio albero preferito.

1057.CHUMLEY Vorrei andarci con una bella ragazza, una sconosciuta, silenziosa.

1058.ELWOOD Sotto gli aceri?

1059.CHUMLEY Non vorrei nemmeno sapere il suo nome. E io per lei sarei solamente… il signor Smith.

1060.ELWOOD Perché non vorrebbe sapere il suo nome? Potreste avere delle conoscenze in comune.

1061.CHUMLEY Manderei a prendere della birra ghiacciata. E a quella donna direi cose che non ho mai detto a nessuna… Cose che porto racchiuse qua dentro. (Si batte sul petto. ELWOOD guarda il suo petto con molto interesse) E poi manderei a prendere dell’altra birra ghiacciata.

1062.ELWOOD Whisky no?

1063.CHUMLEY Meglio la birra.

1064.ELWOOD Sotto un albero, forse... Ma la sconosciuta potrebbe preferire whisky e soda.

1065.CHUMLEY Ma io non le permetterei di parlare. E mentre parlo io, lei dovrebbe passare la sua bianca mano morbida sulla testa e dirmi: "Poverino! Oh, poverino! Poverino!"

1066.ELWOOD E quanto vorrebbe andare avanti così?

1067.CHUMLEY Due settimane.

1068.ELWOOD Non sarebbe un po’ monotono? Solo Akron, birra ghiacciata e "Poverino, poverino" per quindici giorni?

1069.CHUMLEY No… No, macché, sarebbe meraviglioso!

1070.ELWOOD Io devo dirglielo, secondo me farebbe un errore a non farla parlare, la ragazza. Per poco che avesse viaggiato, potrebbe avere qualcosa di interessante da raccontarle. E sono sicuro che sbaglia con tutta quella birra e niente whisky. Dico, sono due settimane!

1071.CHUMLEY (Sognante) Aceri… Birra ghiacciata e un’ultima pazza gioia ad Akron! Ragazzi!

1072.ELWOOD Ora non vuole distendersi un po’?

1073.CHUMLEY No, no. Mi dica, signor Dowd, lui… lui potrebbe far questo per me?

1074.ELWOOD Potrebbe, e lo farebbe. Non gli ho mai sentito dire niente contro Akron. A proposito, professore, dov’è Harvey?

1075.CHUMLEY (Alzandosi, poi con circospezione) Perché, lei non lo sa?

1076.ELWOOD L’ultima volta che l’ho visto eravate insieme.

1077.CHUMLEY Ah!

1078.ELWOOD Oh! Forse mi sta aspettando da Charlie.

1079.CHUMLEY (Con un occhiata furba verso il suo studio) Ma ceeerto! È giù da Charlie!

1080.ELWOOD Mi scusi, professore. (Si alza e va verso sinistra)

1081.CHUMLEY (Girando dietro il tavolo) No, no, signor Dowd, non entri lì.

1082.ELWOOD Non posso andarmene senza dare la buonanotte al mio amico, il dottor Sanderson.

1083.CHUMLEY Signor Dowd, il dottor Sanderson non è suo amico. Nessuna di quelle persone è sua amica. Io solo sono suo amico.

1084.ELWOOD Grazie, professore. Ed io suo.

Prepararsi: KELLY (corridoio) con dalia fra i capelli

1085.CHUMLEY E sua sorella… lei è la molla di questa cospirazione contro di lei. Sta cercando di convincermi a rinchiuderla. Oggi aveva già fatto tutti i documenti per l’internamento. Ha la procura e la chiave della sua cassaforte. È stata lei a condurla qui.

1086.ELWOOD Mia sorella ha fatto tutto questo in un pomeriggio? Veta è veramente un ciclone!

1087.CHUMLEY (Spostandosi lungo la scrivania) Santo Iddio! Non è legittimamente indignato nei suoi confronti?

1088.ELWOOD Professore, mia madre mi diceva sempre: "In questo mondo, Elwood" – lei mi chiamava sempre Elwood – "In questo mondo, Elwood, devi essere sveglio, ooooh, e taanto!". Oppure: "Amabile, e taaaaaanto!". Sono stato "sveglio" per anni. Beh, io consiglio l’"amabile". (Indicando se stesso) L’autorizzo a citare la fonte.

1089.CHUMLEY Comunque, io la proteggerò, anche a costo di internare sua sorella. Vuole?

1090.ELWOOD No, professore, non lo faccia se non per espresso desiderio di Veta. Oh, non che questa non sia una bella clinica, ma credo che lei sarà più felice a casa con me e con Harvey e Myrtle.

Entra KELLY

Prepararsi: WILSON (corridoio)

(KELLY entra dal centro con una dalia fra i capelli e va a posare delle riviste sul tavolino. ELWOOD si volta verso di lei) Miss Kelly… "Mai più divina grazia illuminò l’incantevole volto!" (A CHUMLEY) Ovidio, quinta elegia. (A KELLY) Mio Dio, non è mai stata così bella!

1091.KELLY E non sarò mai così felice, signor Dowd. Lo sento. (Lo bacia)

1092.CHUMLEY Bene!

1093.KELLY Sì, professore… (Esce dall’ingresso. WILSON è entrato dal corridoio in tempo per vedere il bacio)

Entra WILSON

1094.ELWOOD Chissà se riuscirò a ricordare altri distici di quell’elegia.

1095.WILSON Ehi, è buona la trovata del coniglio! A me Kelly non mi ha mai baciato.

1096.ELWOOD (Guardando WILSON) Ovidio è sempre stato il mio poeta preferito.

1097.WILSON OK, amico: sei dimesso dalla clinica. L’uscita è da questa parte. (Lo prende per un braccio)

1098.CHUMLEY Wilson! Giù le mani da quell’uomo!

1099.WILSON Cosa?!

Prepararsi: SANDERSON (corridoio)

1100.CHUMLEY Si chieda scusa al signor Dowd!

1101.WILSON Chiedere scusa a lui?! A questo col coniglio?! (È all’altezza della scrivania)

1102.CHUMLEY Si chieda scusa! Si chieda scusa, perdio!

1103.WILSON Scusi, scusi. Questa è la porta.

1104.ELWOOD Lo ricorderò nel momento che me ne andrò. (WILSON esce dall’ingresso)

1105.CHUMLEY Aspetti un momento, Dowd… Accade spesso che le donne vengano a baciarla come ha fatto ora miss Kelly?

1106.ELWOOD Ogni tanto…

1107.CHUMLEY Sì?

1108.ELWOOD Dio mi guardi dallo scoraggiarla!

1109.CHUMLEY (Fra sé) Al diavolo anche il perbenismo! Io voglio quel coniglio! (Programmaticamente) Senza esclusione di colpi! (Esce SANDERSON)

Entra SANDERSON

Prepararsi: VETA, GAFFNEY e MYRTLE (corridoio)

1110.ELWOOD (Si avvicina a SANDERSON) Dottore, non potevo andarmene senza…

1111.SANDERSON Un momento, Dowd… (A CHUMLEY) Professore, concorda con la terapia che ho proposto?

1112.CHUMLEY Sì, sì! Chiami tutti!

1113.SANDERSON Grazie, professore. Signora Simmons, avvocato Gaffney… volete venire un momento qui, per favore?

Entrano VETA, MYRTLE e GAFFNEY

1114.VETA (Entra, seguita da MYRTLE e GAFFNEY) Tutto a posto?

1115.CHUMLEY Concordo con la terapia proposta dal dottor Sanderson.

1116.SANDERSON Grazie, professore.

1117.MYRTLE Oh, che meraviglia! Che sollievo!

1118.GAFFNEY Bravo ragazzo!

1119.ELWOOD Bene, festeggiamo! (Tira fuori un libriccino da una tasca) Qui sulla copertina mi sono giusto segnato qualche nuovo bar.

1120.CHUMLEY (Parlando a voce bassa con gli altri) L’iniezione del farmaco provoca una reazione violenta. Non possiamo farla senza il suo consenso. Ce lo darà?

1121.VETA Ma certamente! Lo convinco io!

1122.CHUMLEY A rinunciare al coniglio? Ho i miei dubbi.

1123.MYRTLE Non chiedetegli niente, fategliela e basta!

1124.ELWOOD (Legge) Vediamo… "La capanna della zia Bessie"… il "Meglio tardi che mai"… "La taverna della Bionda"… "Lo sciacquabudella"…

1125.VETA Elwood!

1126.ELWOOD Andiamo dalla "Bionda"! Telefoniamo per prenotare il tavolo. Quanti saremo, Veta?

1127.VETA (Cominciando a contare, poi rendendosi conto) Oh… Elwood!

1128.CHUMLEY Signor Dowd, io ho un mio farmaco, il 977, che non potrà farle che bene. Lo vogliamo provare?

1129.GAFFNEY Elwood, non vedrai più il coniglio.

1130.SANDERSON Ma vedrà con chiarezza le sue responsabilità, i suoi doveri…

1131.ELWOOD Sono sicuro che se lo ha scoperto lei, professore, farà miracoli. Se mi capita qualcuno che ne abbia bisogno, sarò felice di consigliarglielo. Ma quanto a me… io che c’entro?

1132.VETA Sentito, avvocato? E lei, professore? Con questo dobbiamo combattere…!

1133.ELWOOD (Voltandosi verso di lei) Veta, tu vuoi che io lo faccia?

1134.VETA Elwood, lo dico solo per il tuo bene. Tu sei mio fratello. Non so quello che farei per te. Quell’Harvey non farebbe niente per te! Ti fa passare da scemo, Elwood. Da scemo!

1135.ELWOOD Oh, no, no…

1136.VETA Tu… Tu potresti essere qualcuno. Potresti essere nel consiglio della "Condotte Western" domani, se soltanto tu andassi là a proporti.

1137.ELWOOD Va bene, Veta, se è questo che vuoi, domani andrò là con Harvey a propormi.

1138.VETA Domani?! Non voglio arrivare a domani, se Myrtle ed io dobbiamo vivere ancora con quel coniglio in casa! Gli amici non vengono più a trovarci. Non abbiamo più vita di società! Siamo tanto infelici, Elwood, tanto vale morire! Ma a te forse non importa.

1139.ELWOOD (Lentamente) Io ho sempre voluto che Veta avesse quello che desidera… Veta, sei sicura? (VETA annuisce) Lo farò. Dove vado, professore?

1140.CHUMLEY Nello studio del dottor Sanderson.

1141.ELWOOD Dite addio per me al mio vecchio compagno di avventure, eh? (Esce nello studio di SANDERSON. CHUMLEY esce dal fondo)

1142.GAFFNEY Quanto ci vorrà, dottore?

1143.SANDERSON Pochi minuti. Perché non aspettate qui? (Esce)

Prepararsi: LOFGREN (ingresso)

1144.GAFFNEY Aspetteremo. (Si siede a sinistra della scrivania)

1145.VETA (Sospira) Il dottor Sanderson ha detto che non ci vorrà molto.

1146.MYRTLE Su, mamma, non agitarti.

1147.VETA Chissà come faccio?!

1148.MYRTLE Che meraviglia! Mamma, non vedo l’ora di invitare a casa tante persone simpatiche!

1149.VETA (La guarda, poi sospira ancora) Sì, cara, ma prima dovrai lasciarmi fare una bella notte di sonno. (Bussano forte alla porta)

1150.GAFFNEY Avanti! (Entra LOFGREN, il tassista) Che cosa vuole lei?

Entra LOFGREN

Prepararsi: CHUMLEY (corridoio)

1151.LOFGREN Sto cercando una signora. (Vedendo VETA) Oh, eccola qua. Signora, lei è scesa giù dal taxi senza pagarmi.

1152.VETA Oh, sì, dimenticavo! Quant’è?

1153.LOFGREN La corsa, più il tempo perso qui ad aspettare: due e settantacinque.

1154.VETA (Guardando nella borsa) Due e settantacinque! Avrei giurato di avere con me il portamonete. Dov’è? (Si alza, va al tavolo, rovescia la borsa in modo che il pubblico veda. Non viene fuori altro che un portacipria e un fazzoletto) Myrtle, hai qualcosa con te?

1155.MYRTLE Ho speso tutto quello che mi aveva dato zio Elwood per il parrucchiere prima della festa.

1156.VETA Sylvia, hai due dollari e settantacinque che possa dare a questa donna?

1157.GAFFNEY Mi dispiace. Ho solo assegni.

1158.LOFGREN Non si accettano assegni.

1159.GAFFNEY Capisco. (Entra CHUMLEY, indossando una giacca bianca da medico)

Entra CHUMLEY

1160.VETA Professore, ha per caso due dollari e settantacinque da prestarmi per pagare il tassista?

1161.CHUMLEY Non ho il portafoglio. Ora non ho proprio il tempo per andare a prenderlo. Devo procedere con la terapia. Scusate. (Esce nello studio di SANDERSON)

1162.VETA Bene, me li darà mio fratello, ma non subito subito. È là dentro per fare un’iniezione. Questione di poco. Dovrà aspettare.

1163.LOFGREN I miei soldi deve darglieli suo fratello che è là dentro per fare una di quelle iniezioni che fanno qui?

1164.VETA Sì. Questione di pochi minuti.

1165.LOFGREN No, senta, signora, quand’è così, io i miei soldi li voglio subito.

1166.VETA Ma le ho detto che è questione di pochi minuti. E poi, deve ancora riportarci in città.

Prepararsi: ELWOOD e CHUMLEY (studio di Sanderson)

1167.LOFGREN E io le dico che i soldi li voglio subito o giro il taxi e me ne vado… E lei aspetta l’autobus fino alle sei di domattina.

1168.VETA Oh, ne ho conosciuti di caparbi, testoni…

1169.MYRTLE Lo dico anch’io!

1170.GAFFNEY Ma insomma, che cosa vuole?

1171.LOFGREN Duuuuue dooollaaariii e settantacinqueeee! O giro il taxi e me ne vado! Prendere o lasciare!

1172.VETA (Alzandosi e andando verso lo studio di SANDERSON) Con certa gente è inutile, non si ragiona. (Bussa) Professore, può fare uscire Elwood un momento? Il tassista non vuole aspettare.

1173.CHUMLEY (Da fuori scena) Si faccia presto, però. (Entra ELWOOD e con lui CHUMLEY)

Entrano ELWOOD e CHUMLEY

1174.VETA Elwood, ho lasciato a casa il portamonete. Vuoi dare due dollari e settantacinque a questa donna? Ma non darle la mancia. È stata molto sgarbata.

1175.ELWOOD (Tendendo la mano al tassista) Molto lieto. Permette? Elwood P. Dowd.

1176.LOFGREN Piacere. Rickie Lofgren.

1177.ELWOOD Cara signora Lofgren, questa è mia sorella, la signora Simmons, e la mia deliziosa nipote Myrtle. L’avvocato Gaffney, il professor Chumley. (TUTTI fanno un freddo, appena accennato saluto col capo)

1178.LOFGREN Salve.

1179.ELWOOD Lei vive da molto tempo qua, signora Lofgren?

1180.LOFGREN Ah, da sempre: da quando sono nata.

1181.ELWOOD Le piace il suo lavoro? Non è molto comune per una donna…

1182.LOFGREN Ormai ci sono abituata. È da quindici anni che sto con i taxi Apex, e mio marito lavora per i taxi Brown da quasi dodici. Ci siamo conosciuti in un ingorgo stradale.

1183.ELWOOD Lei lavora per gli Apex e suo marito per i Brown? Signora Lofgren… mi permetta di darle un mio biglietto da visita. (Glielo porge)

1184.CHUMLEY Sarà meglio che si proceda, signor Dowd.

1185.ELWOOD Certamente. Un istante. Mia sorella e la mia deliziosa nipote vivono con me a quest’indirizzo. Verrà con suo marito a cena da noi qualche sera?

1186.LOFGREN Sicuro. Volentieri.

1187.ELWOOD Quando… quando sareste disponibili?

1188.LOFGREN Ah, solo il martedì sera. Per tutto il resto della settimana siamo in servizio.

1189.ELWOOD Allora venite martedì. Vi aspettiamo, e saremo felici di avervi da noi. Vero, Veta?

1190.VETA Oh, Elwood… questa donna avrà certamente le sue amicizie…

1191.ELWOOD Non si hanno mai abbastanza amici, Veta.

1192.VETA Elwood, non fare aspettare il professore. È scortese.

1193.ELWOOD Hai ragione. (Dà una banconota al tassista) Ecco, tenga il resto. Ben lieto di averla conosciuta, e l’aspettiamo martedì con suo marito. Ora, vuole scusarmi?

1194.LOFGREN Certo. (ELWOOD esce seguito da CHUMLEY) Che persona!

1195.VETA Ah, certo! Ma lei poteva anche aspettare.

1196.LOFGREN Oh, no. Senta, signora, sono quindici anni che faccio questa corsa. Li porto qui a fare queste iniezioni e poi li riporto a casa… e cambiano.

1197.VETA Ah, io me lo auguro di cuore!

1198.LOFGREN Per carità! All’andata, venendo qui, stanno dietro ed è un piacere! Chiacchierano con me, a volte mi fanno fermare per guardare il tramonto e gli uccellini. A volte mi fanno fermare per guardare gli uccellini, e non ci sono, o per guardare il tramonto e magari piove. Però si viaggia come angeli, e prendo sempre una bella mancia. Ma dopo, al ritorno… Mamma mia! (Si avvia per uscire)

1199.VETA Dopo al ritorno "mamma mia!"? Cosa vuol dire "mamma mia!"?

1200.LOFGREN Rompono, rompono, rompono! Mi dicono "Attenta al semaforo! Frena! Attenta all’incrocio!" Non si fidano più né di me né del mio taxi. E fanno battute sulle donne al volante. Eppure siamo sempre io, e lo stesso taxi, e la stessa strada. Non c’è più gusto. Né mance. (Si volta verso la porta)

Prepararsi: CHUMLEY (studio di Sanderson), WILSON (ingresso)

1201.VETA Mio fratello le avrebbe dato comunque la mancia. È generosissimo, lui. Lo è sempre stato.

1202.LOFGREN Non dopo l’iniezione. Signora, dopo sarà un uomo come tutti gli altri, e si sa che razza di bastardi siamo! Tanto piacere. Vi aspetto giù. (Esce dall’ingresso)

1203.VETA (Corre verso lo studio di SANDERSON) Oh, avvocato… Myrtle! Fermateli! Fermateli! Non fategliela più quell’iniezione! Elwood, vieni fuori di lì!

1204.GAFFNEY Ma non si può… il professore gliela sta già facendo.

1205.MYRTLE Mamma, finiscila!

1206.VETA (Tempestando la porta di pugni) Non voglio che gliela faccia! Non voglio Elwood così, non mi piace la gente così!

1207.MYRTLE Insomma, avvocato, faccia qualcosa! Mamma, smettila!

1208.VETA (Verso MYRTLE) Tu sta’ zitta! Ho vissuto più di te! Io ricordo mio padre, ricordo tuo padre, oh, se li ricordo!…

Entrano CHUMLEY e WILSON

Prepararsi: ELWOOD (studio di Sanderson)

1209.CHUMLEY (Apre la porta) Cosa c’è? Cos’è tutto questo baccano?

1210.WILSON (Entrando dall’ingresso) Che è successo, professore? È "partita" un’altra volta?

1211.GAFFNEY Vuole fermare l’iniezione.

1212.VETA Non gliel’ha… non gliel’ha ancora fatta, vero?

1213.CHUMLEY No, ma siamo pronti. Porti via la signora, Wilson.

1214.VETA Non mi tocchi, sa! Tenga giù quelle manacce, lurido mercante di schiavi!

1215.GAFFNEY Ma insomma, non sai più quello che vuoi… Non lo volevi più, quel coniglio!!

1216.VETA Cos’ha Harvey che non va? Se io, Elwood e Myrtle vogliamo vivere con Harvey, tu che c’entri? Non sei nemmeno tenuta a venire a trovarci! Sono fatti nostri! Elwood… Elwood!

Entra ELWOOD

(Entra ELWOOD. VETA si lancia fra le sue braccia piangendo)

1217.ELWOOD (Le dà affettuose pacche sulla spalla) Su, su, Veta! (Agli altri) Veta è stanca morta… Che cosa non ha fatto oggi!

1218.GAFFNEY Fate come volete. Io non rinuncerò mai più ai miei massaggi in palestra, nemmeno se vedeste un dinosauro in frac! (Esce dall’ingresso)

1219.VETA (Prendendo per mano ELWOOD) Vieni, Elwood, andiamo via di qui. Odio questo posto! Non lo avessi mai visto!

1220.CHUMLEY Ma senta… lei…

1221.ELWOOD Sempre quello che dice Veta, professore.

1222.VETA Oh, ma guarda! Che strano! (Trova il suo portamonete) Deve essere stato sempre qui. Potevo pagare io quel tassista. (Colpita) Harvey! Andiamo, Myrtle… andiamo, Elwood! Presto! (Esce e MYRTLE la segue)

1223.ELWOOD Buonanotte, professore. Buonanotte, signor Wilson…

1224.VETA (Fuori scena) Vieni via, Elwood!

1225.ELWOOD Professore, da anni so quello che pensa di Harvey la mia famiglia… Ma spesso mi chiedo che cosa penserà di me la famiglia di Harvey. (Guarda alle spalle di CHUMLEY la porta del suo studio. Si sente girare la chiave, lo scatto della serratura e la porta si spalanca) Oh, eccoti qua! Professore, le dispiace…? (Lo invita a farsi da parte: gli sbarra la strada. L’invisibile Harvey raggiunge ELWOOD ed escono insieme) Ma dove sei stato? Ti ho cercato dappertutto…

S I P A R I O