Ho sposato una strega

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HO SPOSATO UNA STREGA

HO SPOSATO UNA STREGA

(Bell, Book and Candle)

di

John Van Druten

Traduzione di Mariella Minnozzi


PERSONAGGI

GILLIAN HOLROYD

ANTHONY HENDERSON

MISS HOLROYD, la zia di Gillian

NICHOLAS HOLROYD, il fratello di Gillian

SIDNEY REDLITCH

L’azione si svolge nel soggiorno dell’appartamento di Gillian Holroyd vicino a Knightsbridge, Londra.

ATTO I

Scena 1           Le 18:30 circa della vigilia di Natale

Scena 2           Circa tre ore dopo

ATTO II

Pomeriggio, due settimane dopo

ATTO III

Scena 1           La sera stessa, un po’ più tardi

Scena 2           Pomeriggio, due mesi dopo

L’azione si svolge ai giorni nostri.


ATTO I

Scena 1

Scena - Il soggiorno dell’appartamento di Gillian Holroyd, vicino Knightsbridge, a Londra. Sono le 18:30 circa della vigilia di Natale.

L’appartamento è a piano terra e siamo in una stanza interessante e accogliente. Non c’è niente che faccia pensare a un arredatore. E’ un po’ tetra, con le pareti rivestite di pannelli di legno. Ci sono tre porte nella stanza, tutte nella parete in fondo, di fronte al pubblico. C’è una porta a vento in fondo a destra che dà sulla cucina e una a sinistra che conduce alla camera da letto. La porta d’ingresso dell’appartamento è in una lieve rientranza, in fondo al centro. Si apre su un pianerottolo o un corridoio che conduce al portone della casa, a destra, fuori scena. Si possono intravedere le scale che girano a sinistra verso gli appartamenti al piano di sopra. In fondo a destra c’è una grande bay window - con un sedile in muratura - che dà sulla strada. Il camino è a sinistra. I mobili sono di buona qualità, ma né moderni né antichi: sono per la maggior parte mobili di famiglia, di quando Gillian era bambina. Ci sono scaffali a muro nella rientranza a sinistra della porta d’ingresso, su quelli in cima ci sono libri e soprammobili. Gli scaffali arrivano fin sopra la porta della cucina e continuano sulla parete a sinistra fino al camino. Sopra al camino, in una rientranza, c’è un radiogrammofono. Un armadietto “segreto” in muratura si trova a sinistra, accanto alla porta d’ingresso. Il pubblico non può vedere all’interno dell’armadietto perché quest’ultimo dà a destra. A destra, verso il proscenio, c’è un tavolino con un armadietto per le bibite. A destra, sul centro, c’è una poltrona con un tavolinetto a sinistra. Sempre al centro, ma spostato sulla sinistra, c’è un divano e sotto un lungo sgabello. Verso il proscenio, a sinistra, c’è una poltrona di quelle che stanno di solito vicino al camino. Una piccola panca sta in una rientranza a destra della porta d’ingresso. Sulle pareti ci sono quadri e disegni. Sulla parete in fondo, al centro, un po’ a sinistra, è messo in bella mostra un dipinto che raffigura una testa di donna ed appartiene alla scuola Epstein. Ci sono vestiti che fanno pensare alla stregoneria, vetri colorati e una o due sfere di cristallo. Su una mensola sopra il tavolo a destra verso il proscenio c’è un orologio. Di notte la stanza è illuminata da candele elettriche poste sopra al camino, supporti simili si possono vedere sopra e sotto la finestra, una lanterna è sospesa sotto la porta d’ingresso e ci sono lampade da tavolo sul tavolo al centro a destra e sul tavolo dietro al divano. Gli interruttori sono a destra della porta d’ingresso e altri interruttori a sinistra della porta della cucina servono ad accendere solo le lampade da tavolo, quando è richiesto. Il telefono è sul tavolo dietro al divano. Quando la porta della camera da letto è aperta, si intravede il letto, il comodino con una lampada, una toletta, fotografie e una candela elettrica posta su un braccio. L’ingresso è ammobiliato con un tavolo e illuminato da un candelabro. In cucina, quando la porta è aperta, si può vedere un lavandino con uno scolapiatti e altri oggetti adeguati. Dalla finestra a destra si vede un lampione della strada. (Vedere la piantina e la foto di scena.)

Quando si apre il sipario, le tende della finestra sono aperte e la scena è al buio. L’unica luce viene dal camino e dal lampione fuori della finestra. Un grosso albero di Natale è incassato nella rientranza della bay window e altre decorazioni natalizie adornano le cornici delle foto ecc. Gillian Holroyd è seduta sul divano alla luce del camino. Ha ventisette anni, è piccola, agile e molto attraente. Indossa un vestito da mezza sera semplice, forse un tantino “artistico”. Sta coccolando e accarezzando Pyewacket, un gatto siamese, e ci sta parlando.

GILLIAN  (Al gatto.) Oh, Pye - Pye - Pyewacket - che mi succede? Perché mi sento così? E’ tutto talmente noioso. E non c’è modo di scappare. In Africa era la stessa cosa. I gatti africani erano diversi da quelli che conosci a Londra? (Si alza, sempre con il gatto in braccio, e oltrepassa stancamente la poltrona al centro a destra.) Perché non mi fai un regalo per Natale? Cosa mi piacerebbe? Mi piacerebbe incontrare una persona diversa. Si. E va bene. Come l’uomo del piano di sopra. (Va verso la finestra, dà un’occhiata fuori, poi indietreggia di un passo, come per non essere vista.) Eccolo, sta rientrando in questo momento. Sei stato tu? Perché non incontro mai persone come lui? Che c’è? Vuoi uscire? (Apre la porta oscillante della cucina, mette fuori il gatto e chiude la porta.) Va bene, Pyewacket. Ecco. (Bussano alla porta in fondo al centro. Gillian risponde a voce alta) Chi è? (Accende le luci e apre la porta d’ingresso. Anthony Henderson è sulla soglia. E’ un uomo dai trentacinque anni in su, virile e attraente. Indossa abiti da giorno, un cappotto e ha in mano il cappello. Ha anche un paio di regali di Natale ben impacchettati.) Oh.

TONY  (Oltrepassando la soglia a destra di Gillian.) La signorina Holroyd?

GILLIAN   Si.

TONY  Io sono Anthony Henderson. Abito al piano di sopra. Credo che lei sia la mia padrona di casa.

GILLIAN  Si. Piacere.

TONY  La disturbo o posso parlare con lei un momento?

GILLIAN  Certo. Si accomodi.

TONY  Grazie. (Oltrepassa il tavolo al centro, a destra.)

GILLIAN  (Chiudendo la porta.) Si tolga il cappotto. (Si avvicina a Tony, a sinistra.)

TONY  Grazie. Non le ruberò molto tempo. Immagino che stia uscendo. Anch’io. (Posa i pacchi sul tavolo al centro a destra, si toglie il cappotto e se lo mette sul braccio.) Ho comprato qualche regalo dell’ultimo momento che avevo dimenticato. Dunque...

GILLIAN  (Interrompendolo.) Vuole qualcosa da bere?

TONY  Non credo che sia il caso di perdere tempo. E - non sono sicuro che questa possa chiamarsi una visita di cortesia.

GILLIAN  Oh? Non vuole sedersi? (Indica la poltrona.)

TONY  Grazie. (Si siede nella poltrona.) E’ stata sempre via da quando mi sono trasferito qui.

GILLIAN  C’è qualcosa che non va? Avrebbe dovuto chiamare l’agenzia.

TONY  L’ho chiamata. Ma - bah, temo che non abbia risolto un granché.

GILLIAN  (Sedendosi sul bracciolo destro del divano, di fronte a Tony.) qual è il problema?

TONY  La signora che abita nell’appartamento sopra al mio.  Penso che sia sua zia.

GILLIAN  Si?

TONY  Le ha mai dato le chiavi del mio appartamento?

GILLIAN  (Stupita.) No, certo. Perché?

TONY  Bah, è entrata un paio di volte. L’ho trovata in casa. E la cosa non mi rende molto felice, temo.

GILLIAN  No, naturalmente. Ma come è entrata?

TONY  Ha detto di aver trovato la porta aperta. Potrebbe essere vero per la prima volta, anche se non credo. So che non è vero per la seconda volta. E - anche se lo fosse... (Gillian rimane in silenzio; ha quasi un’aria colpevole, come se sapesse più di quanto non dica.)

GILLIAN  Oh, mi dispiace.

TONY  Si, bea, ho pensato che fosse meglio dirglielo, ora che è tornata. (Si alza.)

GILLIAN  (Preoccupata.) Si, certo. E’ tutto? (Si alza.)

TONY  Non basta?

GILLIAN  (Ridendo, ma a disagio.) Non volevo dire questo.

TONY  In effetti, non è proprio tutto. (Si risiede sulla poltrona.) Io - hm - penso che sua zia sia una signora piuttosto originale.

GILLIAN  (Sempre preoccupata, e senza mostrare niente.) Oh? (Si risiede sul bracciolo destro della poltrona.)

TONY  Non insegna per caso in una scuola di recitazione - o studia recitazione?

GILLIAN  Come, scusi?

TONY  Bah, la sera la sento dal soffitto e sembra che reciti - o qualcosa del genere.

GILLIAN  (Ovviamente sa di cosa Tony sta parlando ed è imbarazzata.) Oh.

TONY  Oh, lo sa? Che cos’è che fa - o non dovrei chiederlo?

GILLIAN  Bah, è qualcosa del genere. Riesce a sentire cosa dice?

TONY  No. E, mi dispiace, ma c’è un’altra cosa. La sua cucina. Almeno, immagino che sia quello. A meno che non sia un chimico dilettante. L’odore non mi fa pensare a niente che sarei disposto a mangiare.

GILLIAN  Non è odore di cucina. Lei - lei prepara delle cose. Profumi e - lozioni e altre cose.

TONY  Non è la mia idea di profumo. (Si alza e prende i pacchi.)

GILLIAN  (Sorridendo, ma ancora a disagio.) E adesso è tutto? (Si alza.)

TONY  (Raddrizzandosi e guardando Gillian; per metà è divertito.) Sembra che si aspettasse di peggio.

GILLIAN  (Poco convincente.) No. No.

TONY  (Rimettendo i pacchi sul tavolo.) Bah, mi dispiace, ma c’è un’altra cosa. Anche se non posso essere sicuro che sia stata lei.

GILLIAN  Di che si tratta?

TONY  Bah, da quando l’ho scoperta nel mio appartamento - e l’ho riferito all’agenzia - con un certo vigore, temo - immagino che poi ne abbiano parlato con lei - e da allora il mio telefono ha cominciato a suonare tutte le mattine alle otto - e anche a mezzanotte circa - e quando rispondo, non c’è nessuno. Ho chiamato il tecnico, ma non ha trovato nessun guasto.

GILLIAN  E lei pensa che sia zia Queenie?

TONY  Non ne ho le prove. Ma - bea... (Gillian fa un passo verso Tony e parla con decisione e franchezza.)

GILLIAN  Signor Henderson, mi dispiace terribilmente. Parlerò con zia Queenie. In effetti è un po’ - eccentrica, ma le prometto che niente di tutto questo succederà più.

TONY  E’ in grado di prometterlo?

GILLIAN  Si. Posso. Assolutamente.

TONY  Bah, allora grazie. (Prende i pacchi.) Non volevo essere antipatico.

GILLIAN  Mi dispiace solo che non ero qui.

TONY  Ho sentito che ha fatto un viaggio.

GILLIAN  Si, sono stata in Africa.

TONY  In Africa dove?

GILLIAN  In Kenya e un po’ dappertutto.

TONY  Non ha incontrato Redlitch, per caso? L’uomo che ha scritto quel libro sulla magia. La magia tribale.

GILLIAN  No, era partito quando sono arrivata io. (Curiosa.) Perché - le interessano queste cose?

TONY  Non è un interesse personale - ma professionale. Sono un editore.

GILLIAN  Ha pubblicato il suo libro?

TONY  No, ma mi piacerebbe essere stato io.

GILLIAN  Non riesco a capire il perché.

TONY  (Stringendosi nelle spalle.) E’ stato un evento.

GILLIAN  Ma completamente falso. Gli hanno propinato un mucchio di sciocchezze per turisti e lui se le è bevute tutte.

TONY  Bah, ho saputo che vorrebbe cambiare editore e mi piacerebbe essere il prossimo. Gli ho scritto diverse volte, ma non mi ha mai risposto.

GILLIAN  (Con grande zelo.) Se vuole conoscerlo...

TONY  Oh, lei lo conosce?

GILLIAN  No, ma conosco persone che lo conoscono. Posso organizzare un incontro.

TONY  Mi farebbe un grande piacere. Bah, vado. (Va verso la porta d’ingresso.)

GILLIAN  Non accetterebbe qualcosa da bere adesso?

TONY  Non posso. Sono in ritardo. Ma - se posso tornare un’altra volta...

GILLIAN  Si, certo. (Si avvia verso la porta d’ingresso.) Farò in modo che ci sia anche Redlitch, così potrà conoscerlo.

TONY  Sarebbe ottimo. Immagino che sia piuttosto eccentrico e... (Guarda il quadro sulla parete in fondo, al centro, spostato a sinistra.) Oh, interessante quel quadro. Chi l’ha fatto?

GILLIAN  Mio fratello.

TONY  E’ bravo. (Passa davanti a Gillian, si ferma vicino al tavolinetto del divano e guarda il quadro.) Dovrei conoscere i suoi quadri?

GILLIAN  Non penso proprio. Nicky è molto pigro.

TONY  E’ una strana faccia. Chi è, lo sa?

GILLIAN  (Dopo una pausa di un momento.) E’ una ragazza brasiliana che ballava in un locale qui. Un posto chiamato lo Zodiaco.

TONY  Non lo conosco.

GILLIAN  Non penso che potrebbe conoscerlo.

TONY  Perché no?

GILLIAN  Oh, perché - bea, è un posto abbastanza sordido.

TONY  (Sorridendo.) Ma lei lo conosce?

GILLIAN  Ci sono stata-

TONY  Bah... (Bussano alla porta.) Ha visite. Devo andare. (Gillian apre la porta e sulla soglia c’è la signorina Holroyd. E’ una donna dall’aspetto strano, vaga, agitata ed eccentrica. Indossa un vestito da sera leggero, con una sciarpa, bracciali e una lunga collana. Quando parla, lo fa con una voce alta e sottile, con una risata vibrante. Porta il cappotto e ha due pacchi regalo.)

GILLIAN  Oh, zia Queenie...

SIGNORINA HOLROYD  Ciao, tesoro. (Va alla destra di Gillian.) Buon... (Si interrompe vedendo Tony.) Oh, non sapevo che avessi compagnia. (Oltrepassa la poltrona.)

GILLIAN  Non c’è problema. E’ solo... (Con un sottinteso.) Oh, si - vi conoscete.

TONY  (Divertito e con fare amichevole.) Si, ci siamo già incontrati. Piacere, signorina Holroyd.

SIGNORINA HOLROYD  (Formale.) Piacere.

TONY  (Oltrepassando Gillian e andando verso la porta d’ingresso.) Bene...

SIGNORINA HOLROYD  Non se ne vada per me.

TONY  Devo andare. (Tende la mano a Gillian.) Bah, buona sera e - Buon Natale.

GILLIAN  (Stringendogli la mano.) Anche a lei.

TONY Grazie. (Con un cenno di saluto alla signorina Holroyd.) Buona sera, signorina...

(La signorina Holroyd china il capo senza rispondere. Tony esce. Gillian chiude la porta. La signorina Holroyd va alla finestra con esagerata nonchalance, ben consapevole della strigliata che sta per arrivare e cercando solo di rimandarla. Si toglie il cappotto e lo mette sul sedile sotto la finestra, dalla parte verso il fondo scena. Gillian rimane in piedi a guardarla, come un gatto che aspetta di balzare sulla preda.)

SIGNORINA HOLROYD  Così alla fine l’hai conosciuto. Pensi ancora che sia attraente?

GILLIAN  (Spostandosi verso il centro; piano.) Si, penso che sia attraente. Molto.

SIGNORINA HOLROYD  Lo hai - fatto venire tu qui? (Si sposta alla sinistra dell’albero di Natale, ci mette sotto i pacchi, poi si siede sul bracciolo destro della poltrona.)

GILLIAN  No. E’ venuto per parlarmi. (Pausa. Poi, decisa.) Di te.

SIGNORINA HOLROYD  (Ingenua.) Di me?

GILLIAN  Si, e non serve far l’innocentina. Sono arrabbiata. Veramente arrabbiata.

SIGNORINA HOLROYD  Perché? Che ho fatto?

GILLIAN  Lo sai. (Fa un passo verso la zia.) Sei entrata a casa sua - hai fatto trucchetti con il suo telefono...

SIGNORINA HOLROYD  Perché lui mi aveva denunciato all’agenzia. L’ho fatto per vendicarmi.

GILLIAN  Non m’importa il perché. Quando ti ho permesso di trasferirti qui mi avevi promesso...

SIGNORINA HOLROYD  Avevo promesso di stare attenta.

GILLIAN  E tu lo chiami stare attenta? Farsi sorprendere a casa sua? Due volte!

SIGNORINA HOLROYD  Che ho fatto di male? Non ho preso niente. Si, ho letto le sue lettere, ma non volevo usarle per qualcosa. Anche se adesso sono tentata di farlo - visto che è venuto a parlar male di me - a te.

GILLIAN  (Minacciosa e spaventandola.) Zia Queenie, se lo fai - bea, te ne pentirai. E lo sai che posso farti pentire.

SIGNORINA HOLROYD  (Sulla difensiva.) Non potrebbe mai sospettare niente, tesoro. Neanche tra mille anni. Qualunque cosa io faccia. Davvero, è incredibile come la gente non sospetti mai niente. Certo, non ci credono che esistono queste cose. Qualche volta sto seduta in metropolitana o in autobus e guardo chi è seduto vicino a me e penso, “Che diresti se ti dicessi che sono una strega?” E lo so che non ci crederebbe mai. Non ci crederebbe, tutto qui. E io rido da sola come una pazza.

GILLIAN  Bah, devi smetterla di ridere qui. E di fare intrugli in cucina e di recitare incantesimi per metà della notte. Devi giurarmelo, devi giurarmelo sul Manuale... (Va verso l’armadietto a sinistra della porta di casa e preme un pomello nascosto.)

SIGNORINA HOLROYD  Devo giurarti cosa?

GILLIAN  Che smetterai di praticare - in questa casa.

(Gillian fa un passo indietro mentre lo sportello dell’armadietto si apre.)

SIGNORINA HOLROYD  Tu pratichi qui.

GILLIAN  Io so essere discreta. Tu no.

SIGNORINA HOLROYD  (Molto offesa.) Vado in albergo.

GILLIAN  Benissimo. Ma se ti metti nei guai, non venire da me a chiedermi di tirartene fuori.

SIGNORINA HOLROYD  (Stizzita.) Ho altre persone a cui posso rivolgermi.

GILLIAN  (Con derisione.) La signora de Pass, immagino.

SIGNORINA HOLROYD  Si, ha fatto molto per me.

GILLIAN  Beh, non conterei sulla signora de Pass se io mi metto contro di te. Sono molto meglio di quella vecchia cornacchia. Ora... (Prende il manuale di stregoneria dall’armadietto. E’ un grosso libro nero con pesanti ornamenti. Va verso il centro.)

SIGNORINA HOLROYD  (Alzandosi e facendo un passo indietro; sinceramente spaventata.) Oh, per favore - sul Manuale no.

GILLIAN  (Implacabile.) Sul Manuale. Forza - mettici la mano sopra.

(La signorina Holroyd, terrorizzata, va con riluttanza a destra di Gillian e mette la mano sul manuale.) Giuro che non praticherò mai più la stregoneria in questa casa. Che Tagla, Salamandrae, Brazo e Vesturiel mi aiutino.

SIGNORINA HOLROYD  (Dopo un momento.) Giuro che non praticherò mai più la stregoneria in questa casa. Che Tagla, Salamadrae, Brazo e Venturiel mi aiutino.

GILLIAN  Bene. (Va a rimettere il libro nell’armadietto e chiude lo sportello.)

SIGNORINA HOLROYD  (Andando alla sinistra del divano.) Penso che tu sia molto crudele.

GILLIAN  (Raddolcita.) Oh, zia Queenie, se solo avessi un po’ di buon senso.

SIGNORINA HOLROYD  (Continuando.) E ipocrita. Qualche volta penso che ti vergogni di essere quello che sei.

GILLIAN  Mi vergogno? (Va a destra del tavolo dietro al divano, prende un pacco di decorazioni natalizie e lo apre.) Non mi vergogno per niente.

SIGNORINA HOLROYD  Si invece. Ti vergogni di Nicky, del tuo stesso fratello. Sennò perché non gli permetti di vivere qui?

GILLIAN  Perché non posso fidarmi neanche di lui. O del suo senso dell’umorismo. Del suo amore per gli scherzi. Non è questione di vergognarsi... (All’improvviso.) Zia Queenie, non desideri mai di non essere così?

SIGNORINA HOLROYD  (Stupita.) No.

GILLIAN  Di essere come quelle persone che ti stanno sedute accanto in autobus?

SIGNORINA HOLROYD  Ordinaria e banale? (Si siede sul divano, sulla parte sinistra.) No, lo sono stata. Per anni. Prima di cominciare.

GILLIAN  Beh, tu hai cominciato tardi. Lo sai quanti anni avevo io. Tre! E non muoio sempre dalla voglia di esserlo. Solo qualche volta.

SIGNORINA HOLROYD  Tesoro, sei depressa.

GILLIAN  Lo so. Immagino che sia il Natale. A molti di noi fa quest’effetto. Mi ha sempre turbato.

SIGNORINA HOLROYD  Aspetta di arrivare alla festa di Zoe e di rivedere tutti i tuoi vecchi amici.

(Gillian tira fuori i fili natalizi dalla scatola, mette la scatola sul divano e porta i fili sull’albero di Natale.)

GILLIAN  Non voglio rivedere tutti i miei vecchi amici. Voglio qualcosa di diverso.

SIGNORINA HOLROYD  Beh, allora vieni con me dalla signora de Pass. Ci sono persone veramente interessanti.

GILLIAN  (Muovendosi intorno all’albero e appendendo i fili sui rami.) No! Non era questo che intendevo dire con qualcosa di diverso. Penso che mi piacerebbe passare la serata con persone normali, tanto per cambiare, invece che con noi.

SIGNORINA HOLROYD  (Maliziosa.) Con il signor Henderson?

GILLIAN  Non mi dispiacerebbe.

SIGNORINA HOLROYD  (Alzandosi e andando verso il tavolo oltre il divano.) Peccato che stia per sposarsi. (Prende una scatola di palle colorate per l’albero di Natale.) Però, immagino che...

GILLIAN  Sta per sposarsi?

SIGNORINA HOLROYD  Si, presto. Lo annunceranno la sera di Capodanno. (Va verso l’albero con le palle di Natale.)

GILLIAN  Come lo sai? Oh, il telefono, immagino.

SIGNORINA HOLROYD  Si, cara.

GILLIAN  (Prendendo le palle una per una e appendendole all’albero.) Con chi si sposa? Lo sai?

SIGNORINA HOLROYD  Non so il cognome. Ma si chiama Merle.

GILLIAN  Merle? L’unica Merle che ho conosciuto era una ragazza che veniva a scuola con me. Merle Kittredge. Scriveva lettere velenose. Una volta l’ho scoperta che ne stava scrivendo una su di me. E’ per questo che abbiamo avuto tanti temporali quella primavera. La terrorizzavano. (Sorride al ricordo.) Per un mese c’è stato un temporale al giorno. Una cosa straordinaria.

SIGNORINA HOLROYD  Vuoi dire che sei stata tu? (Deliziata.) Oh, Gillian, che birbante.

GILLIAN  Alla fine del trimestre era diventata uno straccio.

SIGNORINA HOLROYD  E credi che possa trattarsi della stessa ragazza? Com’era?

GILLIAN  Piccola e bionda e impossibile.

SIGNORINA HOLROYD  Questa è bionda. Lui tiene la foto sulla scrivania.

GILLIAN  E attraente. E sotto sotto, una bugiarda, infida che rubava i ragazzi alle altre. (Prende la scatola dalle mani della signorina Holroyd e la mette nella parte destra del tavolo oltre il divano.)

SIGNORINA HOLROYD  Hai mai saputo che fine ha fatto?

GILLIAN  Penso che faccia l’arredatrice.

SIGNORINA HOLROYD  (Avanzando verso destra e girandosi.) Questa fa l’arredatrice.

GILLIAN  (Andando verso il centro; dopo un momento di pausa.) Beh, probabilmente c’è più di un’arredatrice a Londra che si chiama Merle. E se lui è fidanzato, è fuori gioco.

SIGNORINA HOLROYD  Non vedo il perché.

GILLIAN  Non rubo gli uomini alle altre. Anche se lo farei se si trattasse di Merle Kittredge.

SIGNORINA HOLROYD  Posso scoprirlo se vuoi.

GILLIAN  (Camminando avanti e indietro in cerchio, al centro.) Ma - la sera dell’ultimo dell’anno. Non ho molto tempo.

SIGNORINA HOLROYD  Non hai bisogno di tempo. Basta una pozioncina veloce. O - due parole a Pyewacket, mi hai detto una volta.

GILLIAN  Si, ma non lo vorrei così. (Si siede sul bracciolo destro del divano.) Non sarebbe più una sfida. Soprattutto con lei. Altre ragazze riescono a conquistare un uomo in una settimana senza bisogno di questo. Perché io non dovrei riuscirci?

SIGNORINA HOLROYD  (Spostandosi oltre la poltrona.) Ti è sembrato di essergli piaciuta oggi?

GILLIAN  (Con mesto umorismo.) Non  molto. No.

SIGNORINA HOLROYD  (Andando a destra di Gillian; con improvviso timore.) Gillian non - non ti stai innamorando di lui e perdendo i tuoi poteri, vero? Non è questo?

GILLIAN  (Ridendo.) No, certo.

SIGNORINA HOLROYD  Oh, Grazie al cielo. (Va alla poltrona e si siede.)

GILLIAN  Non crederai mica a questa vecchia superstizione?

SIGNORINA HOLROYD  Certo. E’ vero. Dicono che è vero.

GILLIAN  E’ il contrario. Noi non possiamo innamorarci. (Pausa.) Merle Kittredge. Non pensavo a lei da anni. (Pausa.) Pensi che - se fosse lei - potrei farcela in una settimana - senza trucchi?

SIGNORINA HOLROYD  Tesoro, è inutile chiederlo a me. Io non ci sono mai riuscita, in nessun modo. Ma se è lei, perché non provi con un incantesimo veloce, così non ci pensi più.

GILLIAN  No. Non dico che non sia tentata, ma ho una settimana, mi piacerebbe vedere quanto sono brava nell’altro modo.

(La porta si apre e vediamo sull’uscio Nicholas Holroyd, con le mani allacciate dietro la testa. E’ il fratello di Gillian, un po’ più giovane, con una personalità simpatica e impertinente a volte. Le entrate di Nicky sono tutte fatte per “magia”, cioè la porta si apre e si chiude senza il suo aiuto. Ha con sé due piccoli pacchi natalizi. Gillian si alza.) Nicky! (Nicky va a destra di Gillian. La porta si chiude da sola.) Tesoro, devi per forza entrare in questo modo, attraverso porte chiuse a chiave?

NICKY  Fa risparmiare un sacco di tempo. Non devi alzarti per aprire. Come stai?

GILLIAN  Bene. Ti preparo uno sherry.

(Gillian oltrepassa Nicky e va in cucina.)

NICKY  Ciao, zia Queenie. Buon Natale. (Comincia a togliersi il cappotto.)

SIGNORINA HOLROYD  Buon Natale, tesoro. Nicky, mi faresti un piacere?

NICKY  Certo. Che cosa?

SIGNORINA HOLROYD  Hai una matita e un pezzo di carta? (Vede il blocco per gli appunti vicino al telefono.) Oh, è tutto vicino al telefono.

(Nicky va al tavolo oltre il divano, prende il blocco e la matita e li porta alla signorina Holroyd. Poi mette i due pacchi sul tavolo dietro il divano. Nel frattempo la signorina Holroyd scrive sul blocco.) Nicky, ti scrivo un numero. Voglio che tu lo blocchi.

NICKY  Vuoi bloccarlo? (Si toglie il cappotto e lo butta sulla panca a destra della porta d’ingresso.)

SIGNORINA HOLROYD  Lo sai che voglio dire.

NICKY  Perché, chi è?

SIGNORINA HOLROYD  Una persona a cui - voglio farla pagare per una certa cosa.

NICKY  Puoi farlo da sola. (Va a sinistra della poltrona.) Te l’ho insegnato.

SIGNORINA HOLROYD  Si, ma ho appena dovuto promettere a Gillian di non fare più trucchi in questa casa. Me lo fai questo piacere? (Dà il blocco e la matita a Nicky.)

NICKY  Ogni tuo desiderio è un ordine. (Va verso il telefono, alza la cornetta, se la mette con la parte per ascoltare sulla fronte e parla.) Actatus, Catipta, Itapan, Marnutus. (Gillian entra dalla cucina con una bottiglia di sherry e si ferma al centro, un po’ a destra.) Sloane tre-nove-cinque-cinque. (Riattacca e mette il blocco e la matita sul tavolo.)

GILLIAN  Che state combinando voi due? (Si gira verso la signorina Holroyd. Avvertendola.) Zia Queenie...

SIGNORINA HOLROYD  Non ho fatto niente.

GILLIAN  Di chi era il numero che stavi bloccando?

NICKY  (Staccando il primo foglio del blocco e mettendoselo in tasca.) Nessuno che conosci, cara mia.

GILLIAN  Un regalino di Natale a un amico? Niente telefono per una settimana? (Oltrepassa la poltrona e va verso il tavolo sul davanti a destra, posa la bottiglia e toglie il tappo.) Oh, Nicky, quando crescerai? Versa lo sherry, per favore, poi apriremo i regali.

NICKY  (Prendendo i suoi pacchi e andando verso il centro.) Ho paura che il mio sia un po’ da spilorcio, tesoro - ma sono al verde come non mai. (Gillian va verso l’albero, accende le luci con l’interruttore che sta nel rivestimento sotto il sedile della finestra, poi chiude le tende.) L’altro giorno ho giocato alla roulette e sono riuscito a racimolare che venti sterline facendo un incantesimo alla ruota. (Va al tavolo sul davanti a destra e ci mette i suoi pacchi.) Ma di questi tempi non ci fai niente con venti sterline. (Versa tre bicchieri di sherry.) Quando ero piccolo mi chiedevo perché tutte le streghe e gli stregoni della storia sono sempre stati poveri, vivevano in tuguri quando uno pensa che potevano ottenere tutto quello che volevano. Poi ho capito il perché. (Dà un bicchiere di sherry alla signorina Holroyd. Gillian va a destra della poltrona.)

SIGNORINA HOLROYD  E’ solo perché non erano abbastanza bravi. Non più di noi.

NICKY  O perché avevano paura, come Gill. (Dà un bicchiere di sherry a Gillian.) Una volta ha ammesso che potrebbe stregare l’intera Borsa se volesse.

SIGNORINA HOLROYD  Oh, Gillian, davvero potresti? Davvero, tesoro? Perché non lo fai?

NICKY  Ha detto che aveva paura delle ripercussioni. (Prende il suo bicchiere di sherry.)

GILLIAN  (Alzando il bicchiere.) Buon Natale.

SIGNORINA HOLROYD E NICKY  (Insieme, alzando i bicchieri.) Buon Natale! (Bevono.)

GILLIAN  Bene. (Prende i suoi pacchi da sotto l’albero e ne dà uno a Nicky.) Nicky. (Dà l’altro alla signorina Holroyd.) Zia Queenie. (La signorina Holroyd si alza, prende i suoi pacchi e li dà a Nicky e Gillian.)

SIGNORINA HOLROYD  Per te, Nicky. E per te, tesoro.

(Nicky prende i suoi pacchi e li dà alla signorina Holroyd e a Gillian.)

NICKY  Zia Queenie. Gillian.

(La signorina Holroyd va al divano e apre i suoi regali. Gillian posa il bicchiere sul tavolo a sinistra della poltrona e apre i suoi regali. Nicky apre i suoi regali.)

SIGNORINA HOLROYD  E’ difficilissimo trovare un regalo per voi due. Vi ho fatto la stessa cosa. (Si siede sul divano, a sinistra.)

GILLIAN  (Guardando il regalo e oltrepassando la poltrona.) Un libro.

NICKY  (Guardando il suo regalo.) “Magia tribale” di Sidney Redlitch.

SIGNORINA HOLROYD  Sono autografati.

GILLIAN  Oh - lo conosci?

SIGNORINA HOLROYD  No, ma la signora de Pass si. Me li ha presi lei.

NICKY  (Sedendosi con le gambe incrociate sul pavimento vicino all’albero.) Grazie. Ne ho sentito parlare molto.

SIGNORINA HOLROYD  Spero che non l’abbiate già letto.

GILLIAN  Io si. Ma sono molto contenta di averlo. Grazie, zia. (Nicky scarta un altro regalo.) Attento con quelli, Nicky. (Si siede sulla poltrona.) Sono dischi.

NICKY  Oh, bene. Solo che - (mestamente.) Non ho più lo stereo.

GILLIAN  (Sorridendo.) Credo che quando tornerai a casa scoprirai che ce l’hai.

NICKY  Oh, cara - no. Non avresti dovuto.

GILLIAN  Perché no?

NICKY  E’ così stravagante. O l’hai - (Con un gesto.) “preso” per me? E’ stata una magia o l’hai pagato?

GILLIAN  (Sorridendo.) Non sono affari tuoi.

NICKY  Lo so. Ma dimmelo.

GILLIAN  (Sorridendo; prendendolo in giro.) No.

SIGNORINA HOLROYD  (Severa.) Non dovresti chiederlo, Nicky. E’ come chiedere quanto costa.

NICKY  Grazie lo stesso - comunque tu l’abbia preso. (Guarda i dischi.) Cosa sono questi?

GILLIAN  Un uomo a un party a Nairobi. Abbiamo registrato alcuni dei suoi incantesimi.

NICKY  Fantastico! A che servono?

GILLIAN  (Sorridendo.) Provali e vedrai. Ti sorprenderanno. Ti piacerebbe che la musica uscisse direttamente dalle tue orecchie?

NICKY  No?

GILLIAN  E quello è il più normale.

NICKY  Me li porto alla festa di Natalie. Pensi che mi aiuteranno a fare progressi con lei?

GILLIAN  (Divertita.) Beh, quest’uomo era molto particolare. Aveva un visone come spirito domestico.

NICKY  Oh, a proposito di spiriti domestici, dov’è Pyewacket? Gli ho portato un topo. (Cerca nella tasca della giacca.)

GILLIAN  Non un topo magico?

NICKY  No. Un semplice topo. (Tira fuori dalla tasca un topo di gomma e lo dà a Gillian.)

GILLIAN  E’ qui fuori. (La signorina Holroyd tira fuori dal suo pacco uno scialle di pizzo.)

SIGNORINA HOLROYD  Oh, è bellissimo. Assolutamente bellissimo. (Se lo mette.) Che fa?

GILLIAN  Ti rende affascinante.

SIGNORINA HOLROYD  (Speranzosa.) Vuoi dire...?

GILLIAN  (Sorridendo.) No, zia Queenie, non ha nessun potere, mi dispiace. Ho pensato solo che era carino.

SIGNORINA HOLROYD  (Molto delusa.) Oh, si. Molto carino. Mi piace.

NICKY  (A Gillian.) Perché non hai detto che aveva dei poteri, senza dirle quali? Così si sarebbe divertita a portarlo e a cercare di scoprire quali erano.

SIGNORINA HOLROYD  (Severa.) Gillian non dice bugie - mai. (Apre un altro pacco più piccolo.)

NICKY  No, ma riesce a nascondere le cose. (Si alza e va a destra del divano.) C’è qualcosa per te che ha poteri, zia Queenie. E’ un unguento. Ti fa sentire i colori. Una bella sensazione. (Gillian apre una piccola fiala. Nicky si gira e va alla sinistra di Gillian.) L’ho presa in un negozietto che ho scovato in un vicolo. E’ una specie di venire. Per far venire le persone. La stendi su una immagine - un disegno o una fotografia - di una persona e poi gli dai fuoco. E la persona deve venire. Spero che funzioni con te. Io non sono neanche riuscito a dargli fuoco. Provaci. Adesso.

GILLIAN  Va bene. Spegni le luci, Nicky. (Nicky va verso l’interruttore a destra della porta, esita e guarda la signorina Holroyd, che annuisce incoraggiante. Rimanendo al centro, cerca di spegnere la luce per magia. Non ci riesce e ci riprova.) Oh, smettila, Nicky, usa l’interruttore! (Nicky va a spegnere la luce con l’interruttore, lasciando la stanza illuminata dalle luci dell’albero e dal bagliore del fuoco. Gillian si alza e va al centro.) Allora, chi vogliamo far venire?

SIGNORINA HOLROYD  (Indicando il soffitto; maliziosa.) Lui!

GILLIAN  No, lo so io chi.

NICKY  (Andando a sinistra della poltrona.) Chi?

GILLIAN  (Alzando il libro di Redlitch.) Quest’uomo.

NICKY  Redlitch. E perché?

GILLIAN  Voglio conoscerlo. Ho promesso di presentarlo a una persona. Pensavo che avrei trovato qualcuno che lo conosce, ma così risparmio un sacco di tempo. (Gira il libro.) C’è la sua fotografia sul retro. Zia, non ti dispiace se la taglio? (Va a destra del tavolo sopra il divano, prende le forbici e taglia la foto.)

SIGNORINA HOLROYD  No, se posso rimanere a guardare.

GILLIAN  Quanto ci mette a fare effetto?

NICKY  Dipende da quanto sta lontana la persona. Comunque, entro ventiquattro ore, direi. Non devi restare a casa, se è questo che ti preoccupa. Ti troverà lui, dovunque tu sia. Probabilmente verrà alla festa di stasera.

GILLIAN  (Andando a destra del divano.) Zia, il portacenere grande.

(La signorina Holroyd prende un portacenere di vetro dal tavolo dietro il divano e lo mette sullo sgabello davanti al divano, di fronte a Gillian.)

NICKY  (Andando a sedersi sulla parte destra del divano.) C’è un pennellino sul tappo.

GILLIAN  (Aprendo la bottiglia.) L’ho trovato. (Spalma la vernice sulla fotografia.) Nessuna formula?

NICKY  Dicono di no.

GILLIAN  Va bene. Hai un fiammifero? (Nicky tira fuori una scatola di fiammiferi dalla tasca e la dà a Gillian.)

NICKY  Vai. (Gillian mette la foto nel portacenere, accende un fiammifero e lo avvicina alla foto che prende fuoco. La signorina Holroyd lancia un gridolino.) Sei una meraviglia. (Bussano alla porta. Tutti si girano e la guardano.) Di già? Gill, è geniale.

GILLIAN  (Ridendo.) No, certo che no. Vai a vedere chi è.

(Nicky si alza, va verso il centro, accende la luce e apre la porta, rivelando Tony sulla soglia. Si è cambiato, adesso indossa un smoking, un soprabito scuro e ha una borsa piena di regali di Natale.)

NICKY  Si?

TONY  La signorina Holroyd è in casa?

GILLIAN  (Alzandosi e andando verso il centro.) Oh - signor Henderson - si accomodi. (Tony entra e vede il fumo. Nicky chiude la porta, oltrepassa Tony e si ferma vicino alla poltrona.)

TONY  Mi dispiace disturbarla. State facendo i fuochi d’artificio in casa?

GILLIAN  Oh - no - no, è solo uno scherzo che mi ha regalato mio fratello. Questo è mio fratello. (Tony si gira verso Nicky e gli stringe la mano.) Il signor Henderson.

TONY E NICKY  (Insieme.) Piacere.

TONY  Per favore, continuate a fare quello che stavate facendo.

GILLIAN  Non si preoccupi. Avevamo finito. Davvero. Posso fare qualcosa per lei?

TONY  Non è che potrei usare il suo telefono? Il mio sta facendo i capricci. Adesso è completamente fuori uso.

GILLIAN  Certo. Faccia pure.

TONY  Grazie. (Va in fondo al centro, posa la borsa di regali vicino alla porta. Mentre Tony è girato di spalle, Gillian lancia uno sguardo accusatore prima alla signorina Holroyd, poi a Nicky. Tony va al telefono, alza la cornetta e fa il numero.) Ho usato il mio subito dopo essere uscito di qui e funzionava. Poi, nell’ultimo quarto d’ora tutto quello che sono riuscito a sentire sono dei singhiozzi. (Ascolta. Gillian si gira con sguardo accusatore verso la signorina Holroyd, che si alza e va verso il sedile della finestra per prendere il cappotto. Nicky lo prende e la aiuta a infilarselo.)

SIGNORINA HOLROYD  Adesso devo proprio andare.

TONY  (Riattaccando.) Occupato. Posso aspettare un momento?

GILLIAN  Certo. Vuole chiamare la società telefonica per denunciare il guasto?

TONY  (Alzando la cornetta.) Oh, grazie. (Fa il E-N-G.)

GILLIAN  (Andando a sinistra della poltrona.) Nicky, quel foglio che ti sei messo in tasca. Vorrei vederlo un attimo. (Tende la mano.)

TONY  (Al telefono.) Pronto, società dei telefoni?... (Nicky dà il pezzo di carta a Gillian, che confronta il numero che c’è scritto con quello che dice Tony.) Vorrei denunciare un guasto... Sloane tre-nove-cinque-cinque...

SIGNORINA HOLROYD  (A Gillian.) E’ stato Nicky.

GILLIAN  Lo so.

TONY  (Al telefono.) Non lo so - non c’è il segnale di libero... Se potete... Grazie. (Riattacca.)

SIGNORINA HOLROYD  (Evasiva.) Ma penso che abbia funzionato alla perfezione. Buona fortuna!

NICKY  Beh, arrivederci, signor Henderson. (Va a destra della poltrona e prende i suoi regali.)

TONY  Arrivederci.

NICKY  (A Gillian.) Ti dispiace se lascio qui i dischi? (Mette i regali sotto l’albero di Natale, verso il fondoscena.) Vado a una festa prima e non voglio che si rompano. Sai, sotto tutti i cappotti sul letto. Vengo a prenderli quando vado da Natalie.

GILLIAN  Non ci sarò.

NICKY  Posso entrare lo stesso.

GILLIAN  Oh - beh, allora va bene.

(Nicky va verso la panca in fondo, al centro, prende il cappotto e apre la porta.)

SIGNORINA HOLROYD  (Indignata.) Beh, senti, se Nicky può farlo...

GILLIAN  (Divertita.) Lo so, zia. Non è giusto. Non è per niente giusto. (Porta la signorina Holroyd a destra di Nicky.) Portala via, Nicky.

SIGNORINA HOLROYD  (Offesa.) Arrivederci, signor Henderson. Spero che le riparino presto il telefono. (La signorina Holroyd esce. Nicky la segue, chiudendosi dietro la porta. Tony torna al telefono.)

TONY  (Sollevando la cornetta.) Provo un’altra volta, poi me ne vado anch’io.

GILLIAN  (Andando a destra della poltrona e sedendosi sul bracciolo destro.) Non c’è fretta.

TONY  (Facendo il numero.) Deve uscire, no?

GILLIAN  Più tardi. Ma non è importante.

TONY  (Trovando il numero libero.) Ah - che fortuna. (Gillian si alza come se volesse andarsene.) Non c’è bisogno che vada via. (Gillian si risiede sul bracciolo della poltrona. Tony, al telefono.) Posso parlare con la signorina Kittredge, per favore...? (Gillian sente il nome.) Merle?... Sono io..- Ho fatto tardi. Ho provato a chiamarti, ma il telefono si è rotto un’altra volta... Tesoro, si sono stufati ormai delle mie lamentele. Prendo un taxi, faccio in un attimo, ma... Come?... Oh, tesoro, non ti dispiace?... Davvero?... Beh, è fantastico, grazie. Ci vediamo lì allora... Cosa?... Che idea?... Stasera?... Vuoi annunciarlo stasera?... (Gillian si alza e va verso la porta della cucina.) Beh, fantastico! Pensavo che fossi decisa per la sera di fine anno... Va bene. Allora diciamoglielo... (Gillian, che ha sentito, va in cucina.) Si, ho tutto. Tutti i regali. I tuoi, i loro, quelli di tutti... (Gillian entra dalla cucina con Pyewacket.  Va a sedersi nella poltrona con il gatto in grembo.) Si, tesoro, ho anche quello, anche se non capisco perché lo vuoi... Va bene... Bene. Un quarto d’ora. Posso aspettare. Ciao, tesoro... Tesoro! (Riattacca, si gira e vede Gillian.) Oh. Non l’ho sentita tornare. (Va alla destra di Gillian.) E’ il suo gatto? L’ho visto sulle scale che mi guardava entrare e uscire. Come si chiama?

GILLIAN  Pyewacket.

TONY  (Stringendo la zampa al gatto.) Piacere. Ahi!

GILLIAN  L’ha graffiata?

TONY  (Mettendosi il dito in bocca.) Solo un buco.

GILLIAN  (Dando una sculacciata lieve e scherzosa al gatto.) Gattaccio.

TONY  (Avvicinandosi alla porta d’ingresso.) Beh, l’ho disturbata abbastanza...

GILLIAN  Non vuole accettare quel drink adesso?

TONY  Grazie, mi dispiace tanto. Probabilmente le sembreranno delle scuse. Ma non lo sono - davvero - sono in ritardo e - questa è una serata importante. Quindi, se non le dispiace...

GILLIAN  No, certo.

TONY  Grazie lo stesso. Bene... (Le volta le spalle e prende la sua borsa di regali.)

GILLIAN  Pye - Pye - Pyewacket - questo è il signor Henderson. Il signor Tony Henderson. (Continua ad accarezzare il gatto e bisbiglia con calma, ritmicamente.) Reterrem, Salibat, Cratares, Hisaster. (Tony, che sta per aprire la porta, si ferma e si gira.)

TONY  Come scusi?

GILLIAN  Stavo parlando con Pyewacket. Penso che voglia uscire.

(Gillian si alza, evita lo sguardo di Tony e va in cucina con il gatto. Tony rimane fermo un momento, con la borsa dei regali in mano e lo sguardo fisso in direzione di Gillian. Gillian rientra senza il gatto e, guardando Tony, va verso il centro, a destra. Tony guarda Gillian e avanza al centro. Lascia la borsa dei regali, si toglie la sciarpa, poi il cappotto, li mette sopra la borsa. Va da Gillian e si abbracciano mentre

cala il SIPARIO

Scena 2

Stessa scena. Circa tre ore dopo.

Quando si apre il sipario, Gillian e Tony sono sul divano, Gillian verso il proscenio, i piedi verso il camino. La stanza è al buio, con l’eccezione del bagliore del fuoco nel camino e della luce che entra dalla porta parzialmente aperta della camera da letto, dove la luce è accesa. Tony è in maniche di camicia e senza la cravatta.

TONY  (Dopo un lungo momento.) Di’ qualcosa.

GILLIAN  Che cosa?

TONY  Quello che vuoi. Non importa. Voglio solo sentire di nuovo la tua voce.

GILLIAN  Ti piace la mia voce?

TONY  No. (Gillian alza lo sguardo, sorpresa.) Non mi piace tutto di te. Sono semplicemente - pazzo di te. Di tutto. Dovresti saperlo, ormai. No?

GILLIAN  Beh...

TONY  No?

GILLIAN  (Con un sorriso soddisfatto.) Beh, l’hai reso chiaro in modo fantastico. (Un lungo silenzio di completa soddisfazione cade su di loro.)

TONY  Sai, provo una meravigliosa sensazione in questo momento, con noi due qui, come se il tempo si fosse fermato, come se non esistesse più il tempo. Mi sento - stregato.

GILLIAN  (Piano.) Rimani così.

TONY  Non voglio muovermi mai più. (Pausa.) A cosa stai pensando?

GILLIAN  A niente. Assolutamente a niente. E tu?

TONY  Neanch’io. Non riesco a pensare. Certo, non quando sono così vicino a te. Ma dovrò cominciare e presto. Molto presto. (Fa per alzarsi. Gillian toglie i piedi dal divano per permettere a Tony di alzarsi. Quando lui si è alzato, lei rimette su i piedi.)

GILLIAN  A cosa?

TONY  (Risoluto.) A molte cose. (Va ad accendere le due lampade da tavolo con l’interruttore a sinistra della porta della cucina.) Penso che berrò qualcosa. (Va al tavolo sul davanti a destra.) Ti verso un drink?

GILLIAN  No, grazie. (Canticchia. Tony si prepara un whisky e soda. Mentre solleva il bicchiere per bere, vede l’orologio sulla parete a destra. Lo confronta con il suo orologio e rimane molto stupito.)

TONY  (Andando verso il centro.) Lo sai che ora è?

GILLIAN  No.

TONY  Sono le dieci. Sono passate tre ore da quando sono venuto qui. Da quando sono andato verso la porta per uscire.

GILLIAN  E allora?

TONY  Non ti sembra strano?

GILLIAN  No, non strano. E’ - successo. (Si gira sullo stomaco e lo guarda da sopra il bracciolo destro del divano.)

TONY  Non mi è mai successo niente del genere.

GILLIAN  Ti dispiace?

TONY  Dovrebbe dispiacermi.

GILLIAN  Perché?

TONY  Prima di tutto, stavo andando a una festa.

GILLIAN  E hai trovato una cosa migliore da fare.

TONY  Questo, ragazza mia, è un eufemismo. Ho trovato una cosa alla quale non ho potuto resistere. (Mette il bicchiere a destra, sul tavolo dietro il divano, poi si china vicino al bracciolo destro del divano, mettendosi di fronte a Gillian.)

GILLIAN  (Sorridendo.) Non c’è bisogno di spiegarmelo.

TONY  E’ fantastico. Gillian - senti - che cosa hanno significato per te?

GILLIAN  Cosa hanno significato?

TONY  Queste tre ore.

GILLIAN  Sono state - magiche.

TONY  Tutto qui?

GILLIAN  Cos’altro?

TONY  Non lo so. So che non ha senso - non abbiamo quasi parlato - ma da qualche parte ho l’idea - che devo essermi innamorato di te. Tu - sei per niente innamorata di me?

GILLIAN  Mi piaci più di quanto possa dire.

TONY  Non è quello che ti ho chiesto.

GILLIAN  Dobbiamo proprio parlarne? (Va sul lato sinistro del divano.)

TONY  Si. Devo saperlo.

GILLIAN  Perché?

TONY  Perché devo prendere alcune decisioni.

GILLIAN  Adesso?

TONY  Direi di si. Ci sono delle persone che mi stanno aspettando - che si stanno chiedendo dove diavolo sono finito. C’è tutto un futuro che può andare completamente a pezzi o - beh, devo parlare con certe persone. Una bella chiacchierata. E vorrei sapere come stanno le cose. Tra noi.

GILLIAN  Cosa vuoi sapere? (Si siede, al centro del divano, con i piedi raccolti sotto di sé.)

TONY  (Lentamente.) In questo momento, non voglio mai smettere di vederti. (La guarda negli occhi.) E’ possibile - che io possa - non smettere mai di vederti?

GILLIAN  Puoi vedermi quanto vuoi. (Si appoggia allo schienale.)

TONY  Non ti ha colpito con la stessa forza con cui ha colpito me.

GILLIAN  Ti voglio esattamente quanto mi vuoi tu.

TONY  Si?

GILLIAN  E sono felice. (Si stira come un gatto.) Molto felice.

TONY  Gillian, non te l’ho chiesto, ma - (Si alza e va in camera da letto mentre parla.) Immagino che tu sia libera e senza impegni.

GILLIAN  Si.

TONY  (Fuori scena.) Cos’hai detto?

GILLIAN  (Forte.) Si.

TONY  (Tornando nella stanza con la giacca sul braccio e allacciandosi la cravatta.) Beh, allora è diverso - per te. (Va a sinistra del divano.) Non devi farti domande. Io si. Io non sono libero. La cosa che devo decidere è - se devo rendermi libero.

GILLIAN  Lo vuoi?

TONY  Te l’ho detto cosa voglio. Ma - che futuro abbiamo noi due?

GILLIAN  Può continuare così.

TONY  Per sempre?

GILLIAN  C’è qualcosa che dura per sempre?

TONY  Ci piace pensare che alcune cose possano durare per sempre. (Si mette la giacca, va al tavolo a destra, si versa un whisky liscio, lo beve  e mette il bicchiere sul vassoio.) Non so se questa è una di quelle cose che bruciano in un momento - ma se è così, è un incendio incredibile, questo lo so. Forse questo è il tipo che si spegne più in fretta, non lo so. So che è folle parlare dell’amore - eppure - ma vorrei solo essere sicuro.

GILLIAN  Di cosa?

TONY  Se è amore. (Va a destra del divano.) Se non lo è, è un’ottima copia.

GILLIAN  E’ - la stessa cosa anche per me.

TONY  (Prendendole la mano e baciandola.) Mi va bene come risposta. E adesso vorrei usare il tuo telefono.

GILLIAN  Fai pure.

TONY  E stavolta - se non ti dispiace - vorrei essere lasciato solo.

GILLIAN  Certo. (Salta su e va a sinistra del divano verso la porta della camera da letto.)

TONY  (Andando svelto da Gillian e prendendola tra le braccia.) Sei incredibile! (La bacia appassionatamente e la abbraccia.) Più che incredibile. (La bacia.)

GILLIAN  (Tra le sue braccia.) Tony - mi ha colpito - molto forte.

(Rimangono insieme per un lungo momento. Gillian si scioglie dall’abbraccio e va in camera da letto, chiudendo la porta. Tony rimane dov’è per un momento, finisce il drink, che aveva messo sul tavolo dietro il divano, tutto d’un fiato per darsi coraggio, poi alza la cornetta e fa il numero.)

TONY  (Al telefono.) Casa Carlson?... Posso parlare con la signorina Kittredge, per favore?... E - c’è un posto dove possa sedersi - voglio dire, dove possa parlare senza essere disturbata?... Grazie. (Con il telefono ancora all’orecchio, va davanti al divano, si siede e mette il telefono sullo sgabello di fronte. Aspetta, poi prende il bicchiere. Trovandolo vuoto, guarda verso il tavolo sul davanti a destra. Il filo del telefono non è abbastanza lungo, così mette il telefono per terra e, sempre con la cornetta all’orecchio, allunga il braccio più che può. Ancora non arriva al tavolo, così posa la cornetta. Appena si allontana, sente la voce di Merle e grida verso il ricevitore.) Un momento. (Corre al tavolo sul davanti a destra, si versa da bere, manda giù d’un fiato, corre di nuovo al telefono, prende la cornetta e parla con voce alta e nervosa.) Merle?... Sono io... Sono in giro... No, sobrio... Lo so. (Guarda l’orologio.) E’ per questo che ti ho chiamato. Non posso venire... E, Merle - c’è un’altra cosa... Non gliel’hai detto ancora?... Bene, non farlo... Si, è proprio quello che voglio dire, temo... Beh, prima non lo sapevo... Non posso spiegarti. Non lo capisco nemmeno io... Va bene, Merle, fai pure - me lo merito. Di’ tutto quello che vuoi... Si, lo sono... Si, lo so che lo sono... Si, mi sento proprio così... No! No! Aspetta un momento, Merle. Questo no, non lo sono. Pronto! Pronto! (Clicca sul telefono, ma lei ha riagganciato. Riattacca anche lui.) Si, immagino che sono anche questo. (Rimette il telefono sul tavolo dietro il divano e chiama.) Puoi tornare adesso. (Gillian entra dalla camera da letto e va a sinistra del tavolo che sta oltre il divano.)

GILLIAN  Allora?

TONY  E’ fatta. Vuoi sentire come è andata?

GILLIAN  Tu vuoi dirmelo?

TONY  Preferirei di no.

GILLIAN  Non ce n’è bisogno. (Avanza a sinistra.)

TONY  Sei meravigliosa. A prenderla così.

GILLIAN  E sei infelice adesso? (Va verso lo sgabello del divano.)

TONY  No. Dovrei esserlo, immagino. Ma non lo sono. Per niente.

GILLIAN  Allora di cosa ci preoccupiamo?

TONY  Di niente. (Va da Gillian e la abbraccia. Lasciando perdere tutto.) Lo sai che non abbiamo mangiato?

GILLIAN  No.

TONY  Andiamo a cena fuori a mangiare caviale e champagne. Come ti sembra?

GILLIAN  Sembra fantastico. Possiamo essere di ritorno per mezzanotte.

TONY  Sei sentimentale riguardo al Natale?

GILLIAN  Una parte di me lo è. L’altra parte lo odia.

TONY  E’ ridicolo che io non sappia niente di te. (Sposta il portacenere sul lato destro dello sgabello del divano, si siede sullo sgabello e tira Gillian verso di sé.) Niente di niente.

GILLIAN  (Sedendosi alla sinistra di Tony sullo sgabello.) Cosa vuoi sapere?

TONY  Al momento niente, solo di noi. Dimmi, quando hai capito la prima volta - che ti piacevo?

GILLIAN  Il momento in cui ti ho visto. Scendevi le scale, tre giorni fa. Ho pensato, “E’ l’uomo per me.”

TONY  Oh, si, eh? E non hai fatto niente?

GILLIAN  (Sorridendo.) Cosa può fare una brava ragazza?

TONY  Avresti potuto invitarmi a venire da te per un drink.

GILLIAN  Ti ho offerto un drink stasera. Tre volte, in effetti. Non l’hai voluto.

TONY  Non è incredibile? Non ti avevo notato, sul serio. E’ orribile a dirsi.

GILLIAN  (Divertita.) Non sono offesa.

TONY  E’ per questo che ti sei offerta di presentarmi Redlitch? Come una specie di “approccio”?

GILLIAN  Immagino di si - in un certo senso.

TONY  Beh, adesso non ne hai più bisogno. Anche se mi piacerebbe ancora conoscerlo.

GILLIAN  Lo conoscerai.

TONY  Oh, hai già fatto qualcosa?

GILLIAN  Ho - cominciato a muovere le acque.

TONY  Quando lo vedi? (Bussano alla porta.)

GILLIAN  Presto.

TONY  Accidenti! Non rispondere.

GILLIAN  (Enigmatica.) Ti dispiace se vado ad aprire?

TONY  No, non mi dispiace, ma perché?

GILLIAN  (Alzandosi e andando verso il centro, passando davanti a Tony.) Oh - è solo un’idea che mi è venuta. Comunque stiamo uscendo. Ma chiudi la porta della camera.

TONY  (Alzandosi.) Oh, si. (Passa dalla sinistra del divano e chiude la porta della camera. Gillian accende le altre luci, poi apre la porta d’ingresso. Sidney Redlitch è appoggiato allo stipite. E’ piuttosto sbronzo e ha un aspetto grossolano. Porta il cappello e un bastone. Tony va verso il camino.)

REDLITCH  La signorina Holroyd?

GILLIAN  Si?

REDLITCH   Lei non mi conosce, ma io sono Sidney Redlitch. (Si raddrizza ed entra.)

GILLIAN  Si, certo. Ho visto la sua fotografia sul suo libro. Si accomodi. (Redlitch avanza al centro. Gillian chiude la porta.)

TONY  (Indicando Redlitch, ma parlando a Gillian.) Beh, questa si che è bella.

REDLITCH  Che cosa?

TONY  (Rendendosi conto della sua maleducazione e abbassando la mano.) Mi scusi! Stavamo proprio parlando di lei. (A Gillian.) Non lo aspettavi, vero?

GILLIAN  Non così. (Va a destra del divano.) Questo è il signor Henderson. Il signor Anthony Henderson.

REDLITCH  Mi ha scritto diverse volte.

TONY  E lei non ha mai risposto. (Va da Redlitch e gli tende la mano.) Piacere.

(Redlitch, invece di stringere la mano a Tony, gli dà il cappello e il bastone, poi il cappotto. Tony li deve prendere per forza, va verso il fondo al centro e li mette sulla panca a destra della porta d’ingresso.)

REDLITCH  (A Gillian.) Sono stato a Skegness nelle ultime due settimane. Sono tornato solo un paio d’ore fa. Lo so che la sera della vigilia di Natale non è il momento migliore per fare visite, ma me ne stavo seduto in un pub qui all’angolo e guardavo nella mia agenda e ho visto il suo indirizzo. (Tony avanza verso il centro destra.)

GILLIAN  Chi le ha dato il mio indirizzo?

REDLITCH  Delle persone in Africa. Gli ho scritto riguardo a una maschera che avevo visto e loro mi hanno risposto dicendo che l’aveva comprata lei. Una specie di lunga maschera nera, con gli occhi d’oro. Le dispiace se la fotografo per un articolo che sto facendo?

GILLIAN  Sta per arrivare con le cose che ho spedito per nave.

REDLITCH  Non sa per caso che cos’è quella maschera?

GILLIAN  (Facendo l’innocentina.) No, che cosa?

REDLITCH  Solo una delle più potenti maschere di stregoneria nelle quali mi sono imbattuto laggiù.

GILLIAN  Oh, me l’avevano detto, ma...

REDLITCH  Ma non ci ha creduto? No, non ci crede nessuno. (Fa un passo indietro, guarda oltre il tavolo sul davanti a destra, poi si gira verso Gillian.) Immagino che non se la senta di offrire a un povero scrittore un cicchetto, vero?

GILLIAN  Un che cosa?

REDLITCH  Un cicchetto. Un brindisi per Natale. Qualcosa da bere, per dirla semplicemente.

GILLIAN  Oh, si, certo. (Fa un cenno a Tony.)

TONY (Andando verso il tavolo sul davanti a destra.) Whisky o gin?

REDLITCH  (Andando alla sinistra di Tony.) Non fa nessunissima differenza.

TONY  E che ci vuole dentro?

REDLITCH  Niente. Da solo.

TONY  Ho capito. Gillian? (Versa due drink.)

GILLIAN  No, grazie.

(La porta si apre per “magia”. Nicky entra dall’ingresso, vede Redlitch, si gira svelto, afferra la porta e la chiude.)

NICKY  (Andando alla destra di Gillian.) Oh, scusatemi - non sapevo. (Vede Tony.) Oh, è ancora qui.

TONY  (Girandosi per un momento.) Hm - si.

GILLIAN  Nicky, questo è il signor Redlitch. Il signor Sidney Redlitch. Mio fratello.

NICKY  (A parte a Gillian.) Visto che roba!

GILLIAN  Devo mandare una lettera di referenze al negozio.

REDLITCH  (A Nicky; vago.) Grazie mille.

(Tony dà il drink a Redlitch.)

Grazie. (Alza il bicchiere.) Buon Natale! (Beve.)

GILLIAN, TONY E NICKY  (Insieme.) Buon Natale!

(Tony beve. Nicky va in fondo al centro, si toglie il cappotto, lo mette sulla panca a destra della porta d’ingresso, poi va a sinistra della poltrona.)

TONY  Sta scrivendo qualcos’altro sulla stregoneria, signor Redlitch?

REDLITCH  Mi sto preparando.

TONY  Beh, mi interessa molto.

REDLITCH  (Guardando Tony con sospetto.) Oh? (Si gira verso Gillian.) Ho appena ripreso la mia camera a Golders Green.

GILLIAN  Golders Green?

REDLITCH  Il mio lavoro migliore lo faccio lì. (Si siede sulla poltrona.) E questo sarà una bomba.

GILLIAN  (Sedendosi sul bracciolo destro del divano.) Ancora stregoneria? Dove, questa volta?

REDLITCH  Qui.

GILLIAN  Qui?

REDLITCH  A Londra. La stregoneria a casa. Come le pare come titolo?

TONY  E’ curioso. Che significa?

REDLITCH  Significa esattamente  quello che dice. La stregoneria a casa. A casa, qui.

NICKY  (Andando a destra della poltrona.) C’è?

REDLITCH  Certo, ragazzo. Probabilmente pensava che queste cose fossero confinate ai tropici e alla jungla - se mai ci ha pensato. E anch’io, fino a adesso.

GILLIAN  (Protendendosi.) Oh?

REDLITCH  Probabilmente non ci crederete, ma qui - tutto intorno a voi - c’è un’intera comunità che ci si dedica.

TONY  E’ un’idea molto nuova.

REDLITCH  Non è un’idea. E’ la verità.

GILLIAN  (Alzandosi e andando a sinistra di Relitch.) Come lo sa?

NICKY  (Accovacciandosi a gambe incrociate per terra, a destra della poltrona.) Ce lo dica.

REDLITCH  Beh, ho incontrato una coppia. Li ho conosciuti grazie all’altro libro. Mi hanno svelato alcune cose. Poi da lì - beh, è stato compito mio scoprire il resto. Voi due non avete idea. Hanno i loro ritrovi abituali - caffè, bar, ristoranti. Avete mai sentito parlare di un night club chiamato Lo Zodiaco?

NICKY  Si.

TONY  (Passando davanti a Redlitch e andando verso il dipinto in fondo al centro sinistra; A Gillian.) Non è quel posto di cui mi parlavi prima? Quel quadro...

REDLITCH  Quale quadro?

TONY  (Indicandolo.) Quello.

REDLITCH  (Alzandosi e andando alla destra di Tony.) E’ vero. Ballava allo Zodiaco. Chi l’ha fatto?

TONY  (Indicando Nicky.) Lui.

REDLITCH  (Girandosi a guardare Gillian e Nicky.) E immagino che non vi sia mai passato per la testa che lei era una di loro?

NICKY  (Recitando.) No.

REDLITCH  Avete mai guardato il proprietario? E’ un diavolo se ne ho mai visto uno.

NICKY  Non mi dica che anche lui è una strega.

REDLITCH  Beh, quando è un uomo si chiama stregone. (Guarda Tony sospettoso. Tony nota lo sguardo e va a sinistra del divano, verso il camino. Redlitch guarda il quadro.) Mi piacerebbe avere questo quadro nel libro.

NICKY  Sono sicuro che Gillian glielo presterà. Vada avanti. E’ affascinante. (Si alza, si tuffa nella poltrona e si siede sul bracciolo destro, con i piedi sul posto dove ci si siede.)

REDLITCH  (Girandosi.) Non mi prendete sul serio.

NICKY E GILLIAN  (Insieme.) Oh, si invece.

(Gillian si gira verso Nicky, ridono e intrecciano i mignoli, poi Gillian si siede sul bracciolo sinistro della poltrona.)

NICKY  Ci parli ancora di loro e di - quello che fanno. Fanno - orge?

REDLITCH  (Toccandosi il naso.) Non parliamo di questo, adesso. (Va verso il centro.) C’è anche un aspetto economico. Voi pensate che le streghe si incontrino in una landa deserta, vero?

TONY  (Secco.) Non credo di pensare affatto ai loro incontri.

GILLIAN  Dove si incontrano? Lo sa?

REDLITCH  Certo che lo so. Uno dei loro posti principali è vicino a Tottenham Court Road. E’ un vecchio Music Hall.  Ce n’è un altro a Islington. E’ una vecchia cappella metodista che hanno preso. E qualche volta si riuniscono nello scantinato al Caxton Hall. (Si scola il suo drink, poi va al tavolo sul davanti a destra, passando davanti alla poltrona, e si versa un altro drink.) Non credereste mai a quello che succede sotto il vostro naso. Si parla tanto di spie e malavita organizzata - non sono niente al confronto.

NICKY  Che aspetto hanno? Le streghe, voglio dire.

REDLITCH  Come tutti gli altri. (Si gira e va al centro.) Come lei - (Indica ognuno di loro a turno.) o lei - o lei. Voi non li riconoscereste, ma io si.

NICKY  Può riconoscerli?

REDLITCH  In un lampo.

GILLIAN  Come?

REDLITCH  Beh, è difficile dirlo. E’ un qualcosa. Un look. Una sensazione. Non lo so. Ma se ne entrasse una in questo momento, lo capirei. (Guarda Tony. Tony nota lo sguardo, poi si siede nella sedia vicino al camino, a sinistra.)

NICKY  Gill, chissà se ne conosciamo nessuno?

GILLIAN  Chissà.

REDLITCH  Scommetto di si. Sono sicuro che potrei dirvi nomi che...

NICKY  Oh, ce li dica.

REDLITCH  Oh, no, amico mio. Non posso. Sto attento. Devo stare attento. Non voglio trovarmi con la casa a fuoco o con la febbre da cavallo.

NICKY  Vuole dire che le farebbero questo - se parlasse?

REDLITCH  Farebbero anche di peggio. E’ per questo che non possono esserci nomi nel mio libro. Naturalmente ho delle protezioni fino a un certo punto.

GILLIAN  Protezioni?

REDLITCH  C’è una donna - molto in alto nel movimento. E’ considerata una delle migliori. Sta dalla mia parte.

GILLIAN  (Con un pizzico di gelosia.) Chi è?

REDLITCH  Una certa signora de... No, non devo fare il suo nome, anche se lei è molto aperta al riguardo. Se ne vanta, in un certo senso. Alcuni di loro lo fanno, sapete. Vanno in giro vestiti in modo che la gente li riconosca. Dovete aver visto questa donna. Va alle prime con vestiti pieni di simboli della Cabala.

GILLIAN  Una certa signora de Pass?

REDLITCH  Esatto. In effetti, vado a casa sua più tardi.

GILLIAN  Stasera?

REDLITCH  Si. Dà una festa. Vi dirò un altro paio di cosette su di loro. (Va alla sinistra di Gillian.) Le streghe non possono piangere. Versare lacrime, voglio dire. Né arrossire.

TONY  Oh, davvero?

REDLITCH  (A Tony.) E se le butti nell’acqua, galleggiano. (A Gillian.) E quasi tutte hanno animali domestici. (Nicky e Gillian si guardano intorno per assicurarsi che Pyewacket non sia nella stanza.) Li chiamano “spiriti domestici”. Sapete - spiriti familiari che devono eseguire le richieste del padrone.

GILLIAN  (Alzandosi all’improvviso.) Tony, penso che dobbiamo andare.

TONY  (Alzandosi.) Si.

REDLITCH  Oh, vi sto annoiando.

GILLIAN  Oh, no, affatto. Sono sicura che ce ne sono moltissimi in giro.

TONY  Come l’influenza?

REDLITCH  Va bene. Va bene. Scherzateci su. Ci sono abituato. (A Gillian.) E se può farmi sapere quando arriva la maschera... Le do il mio indirizzo. (Va al tavolo oltre il divano e scrive sul blocco per il telefono.)

TONY  Lo dia anche a me, per favore. (Va alla sinistra di Redlitch, tira fuori dalla tasca un’agendina e una matita, si mette dietro a Relitch e scrive l’indirizzo. Gillian va da Nicky, preoccupata, parlando a bassa voce.)

GILLIAN  Nicky, lo sai dove andrà stasera zia Queenie...

NICKY  No. Dove? Oh, si.

GILLIAN  (Facendo un cenno col capo verso Redlitch e Tony.) Non credo che sia una buona idea.

NICKY  (Con uno sguardo di intesa e un cenno di assenso.) Cosa vuoi che faccia?

GILLIAN  Fermala. Ci riesci?

NICKY  Tu che dici?

GILLIAN  (Andando al centro; a Redlitch.) Allora?

REDLITCH  (Indicando il blocco per appunti.) Ecco, signorina Holroyd. (Va a sinistra di Gillian.)

GILLIAN  Grazie mille. Mi dispiace doverla salutare, ma...

TONY  (Andando sul fondo al centro sinistra.) Stavamo uscendo. La chiamerò.

(Redlitch va in fondo al centro e prende il cappello, il cappotto e il bastone.)

NICKY  (Alzandosi e andando alla sinistra di Redlitch.) Sa, mi piacerebbe saperne di più su questo libro. Faccio un pezzo di strada con lei.

(Gillian oltrepassa la poltrona.)

REDLITCH  Ci fermiamo da qualche parte a bere qualcosa.

NICKY  Va bene. (Apre la porta d’ingresso.)

TONY  (A Redlitch.) Mi terrò in contatto con lei.

REDLITCH  Va bene. (A Gillian.) Le auguro un meraviglioso Natale. (Esce. Nicky prende il cappotto e segue Redlitch nell’ingresso. A Nicky.) C’è un posto a Fulham Road che si chiama Lo zoccolo fesso. Mi piacerebbe farglielo vedere. (Redlitch e Nicky escono, Nicky chiude la porta dietro di sé.)

TONY  (Andando al centro.) Che serata straordinaria. Sembrava pensare che io fossi uno stregone. (Gillian va da Tony. Si abbracciano, ridendo.) E adesso, se dobbiamo andare alla nostra prima cena insieme...

GILLIAN  (Passando davanti a Tony e andando in camera da letto.) Prendo le mie cose.

(Gillian va in camera. Tony passa davanti alla poltrona e sposta i suoi regali di Natale verso il proscenio. Poi prende la sciarpa dalla panca della finestra e se la mette. Dopo si mette il cappotto. Gillian rientra dalla camera con un cappotto da sera. Oltrepassa il divano da destra e si mette il mantello sul braccio destro.)

Che farai di tutti quei regali?

TONY  Li manderò domattina, immagino. Con le mie scuse. La maggior parte dei regali. (Guarda la borsa dei regali.) Tutti questi regali - e nessuno per te.

GILLIAN  Dammene uno. (Avanza al centro.)

TONY  Quale?

GILLIAN  Uno qualsiasi. Chiudi gli occhi e - pesca. Dai.

(Tony si china e pesca nella borsa, chiudendo gli occhi. Gillian fa uno o due incantesimi. Tony alla fine tira fuori un pacchetto, apre gli occhi e lo guarda.)

TONY  Incredibile! (Si alza.)

GILLIAN  Perché - cos’è?

TONY  (Dandole la scatolina.) E’ un medaglione. Pensavo di regalarlo a una persona.

GILLIAN  Vuoi ancora darglielo?

TONY  No.

(Gillian scarta il pacchetto. Dentro c’è la scatola di una gioielleria. La apre e tira fuori un medaglione vecchio stile.)

GILLIAN  E’ bellissimo. (Lo solleva.)

TONY  Pensi anche tu? Era di mia - accidenti, perché uno non può dire “mia madre” senza sembrare un sentimentale? (Gillian apre il medaglione.) Puoi immaginare che c’è dentro.

GILLIAN  Tu?

TONY  (Annuendo.) All’età di... (Fa otto con le dita.)

GILLIAN (Guardando dentro il medaglione.) Avrei dovuto conoscerti prima.

TONY  (Mezzo divertito.) Ero sicuramente più sano. Te lo allaccio?

GILLIAN  Sei proprio sicuro?

TONY  Si. (Allaccia il medaglione al collo di Gillian.)

GILLIAN  (Con un piccolo sorriso soddisfatto.) Bene, allora - grazie. Grazie tante. (Lo sfiora con un bacio.) Andiamo?

TONY  Andiamo.

(Tony va verso la porta d’ingresso, la apre, spegne le luci nella stanza. L’unica luce adesso viene dal pianerottolo e dal bagliore del fuoco. Tony si ferma, guarda nella stanza. Gillian prende il mantello, lo fa volare e se lo lascia cadere sulle spalle, poi esce. Tony la segue mentre -

cala il SIPARIO

ATTO II

Stessa scena. Un pomeriggio di due settimane dopo.

Quando si apre il sipario, la scena è vuota. Dalla finestra entra una luce che sta scivolando verso il buio. L’unica luce è quella che camino. L’albero di Natale e le decorazioni sono state tolte. La maschera africana è appesa bene in vista sulla parete di fondo, a sinistra della porta della cucina. Un tavolo da pranzo e due sedie sono nella rientranza della bay window. Gillian e Tony entrano dalla porta d’ingresso. Tony ha un mazzo di ramoscelli ben confezionati dal fioraio. Gillian ha l’edizione serale di un giornale. Va verso il tavolo oltre il divano, accende la lampada, poi va verso il camino e sfoglia il giornale.

TONY  A casa finalmente. (Prende la chiave dalla porta, se la mette in tasca, poi va a mettere i ramoscelli sul tavolo al centro destra.) Fantastico! E’ sempre fantastico. (Si gira di fronte a Gillian.) Tesoro, vieni qui. (Tace. Grida.) Vieni qui!

GILLIAN  (Alzando gli occhi; sussultando.) Si? (Va da Tony e lo bacia.)

TONY  Sono tre ore che voglio baciarti. Da prima di pranzo.

GILLIAN  (Sfregando il naso contro la guancia di lui.) E’ per questo che non hai voluto portarmi a prendere il tè?

TONY  Il naso ti rimane freddo per un sacco di tempo.

GILLIAN  Ho il sangue freddo.

TONY  Non direi proprio. (Va al centro, si toglie il cappotto e lo mette sulla panca. Gillian va oltre il divano e si toglie il cappotto.) Che meraviglioso sabato pomeriggio. Pranzo a Soho - visita a una Galleria d’Arte - una passeggiata nel parco. (Accende le luci, poi va alla finestra e chiude le tende.) E’ incredibile come cambino le cose con un po’ di magia.

GILLIAN  Magia? In che senso - magia?

TONY  Beh, non è così? Ci siamo conosciuto due settimane fa. E sono state due settimane magiche.

GILLIAN  Lo so. Sono state magiche. Proprio. (Tony passa davanti alla poltrona e si mette a destra di Gillian. Gillian mette avanti una mano per fermarlo.) No, Tony. Adesso prendiamo il tè. Sii gentile, metti su l’acqua, ti dispiace?

TONY  Prima! Bene. (Si avvia verso la porta della cucina, ma si ferma quando è all’altezza della poltrona e raccoglie uno spillo che stava per terra.)

GILLIAN  Tony, che ci fai con tutti quegli spilli che raccogli continuamente?

TONY  Niente. Pura superstizione. (Fa un passo verso il camino.) Lo butto nel fuoco.

GILLIAN  (Svelta.) No.

TONY  Perché no?

GILLIAN  Porta sfortuna. Si, sono superstiziosa anch’io. Dammelo.

TONY  (Dando lo spillo a Gillian.) E tu che ci fai?

GILLIAN  Oh, lo tengo. Può sempre tornare utile.

TONY  Per che cosa?

GILLIAN  Oh - per diverse cose.

(Gillian va in camera da letto, portandosi il cappotto, il giornale della sera e lo spillo. Tony si gira verso la porta della cucina, vede la maschera appesa al muro, si ferma e la guarda. Gillian rientra e passando davanti al divano va al centro.)

TONY  Coerente, eh? Sei superstiziosa - eppure tieni quest’aggeggio in casa, dopo quello che Redlitch ti ha detto. Che ti hanno detto, cosa sarebbe?

GILLIAN  Oh - una maschera rituale per punire le streghe. Quelle che non ubbidiscono.

TONY  Non ubbidiscono a cosa?

GILLIAN  Alle regole- (Svelta.) Immagino. Non lo so. Penso solo che sia cordiale.

TONY  Ben, non con me. (Guarda la maschera.) Buu!

(Tony va in cucina. Gillian guarda la maschera, poi passa davanti al divano verso lo stereo in fondo a sinistra, apre il coperchio, prende un disco e lo guarda. Suona il telefono. Gillian, con il disco in mano, va a rispondere al telefono.)

GILLIAN  (Al telefono.) Pronto... Zoe?... Lo so... Non ho visto nessuno - da Natale, in effetti... Non ti ho mai chiamato?... Mi dispiace, volevo farlo - è solo che ho avuto un contrattempo e non sono potuta venire... (Tony entra dalla cucina e si ferma al centro.) Come?... La festa di Natalie?... No. Mi piacerebbe, ma non posso...

TONY  (Andando a destra di Gillian.) Se è una cosa...

GILLIAN  (A Tony.) Ssh! (Al telefono.) Come?... (Tony guarda il disco.) No, non succede niente... No, non richiamare... (Tony passa davanti a Gillian, poi avanza a sinistra del divano.) No, non posso... No, non posso fare neanche questo adesso... Va bene, tu dillo e io ti correggo... Si... Si... No, il contrario... Esatto e conta fino a dieci tra gli ultimi due. (Tony si siede sul divano, a sinistra.) Zoe, se questo è il massimo che sai fare, dovresti lasciar perdere. (Riattacca.)

TONY  Era qualcuno che ti chiedeva di preparalo per una parte? Un attore amatoriale?

GILLIAN  Molto amatoriale. (Va allo stereo, mette su il disco e lo accende.)

TONY  Senti, tesoro, abbiamo passato insieme tutto il tempo, tutti i pasti, tutto. Mi è appena venuto in mente che devono esserci un sacco di persone che stai trascurando. (Dallo stereo viene una musica di flauto indigena.)

GILLIAN  Nessuno di cui mi importi. (Prende il vaso dallo stereo e va a metterlo sul tavolo al centro destra.)

TONY  Io ho trascurato tutto. C’è una pila di manoscritti sul mio comodino - solo che sembra che non riesco più a arrivarci a casa. Perché non vai alla tua festa stasera? Potrei raggiungerti più tardi.

GILLIAN  (Girandosi verso Tony; troppo veloce.) Oh, no.

TONY  Perché no?

GILLIAN  (Evasiva.) Non ti piacerebbe. (Si siede nella poltrona, prende il mazzo di ramoscelli e lo scarta.)

TONY  (Mettendo i piedi sul divano.) Lo sai che non ho conosciuto neanche uno dei tuoi amici?

GILLIAN  E non li conoscerai. Sono orribili.

TONY  (Ridendo.) Come sono?

GILLIAN  (Sorpresa.) Come? Sono - (Riflettendo.) - irresponsabili - e maligni - e senza principi - e divertenti.

TONY  Beh, è qualcosa.

GILLIAN  Non sono sicura che questa sia la parte peggiore.

TONY  (All’improvviso.) Gillian, quando ci sposiamo? (Gillian lo guarda stupefatta.) Che c’è?

GILLIAN  Devo essermi persa un capitolo a un certo punto.

TONY  Tesoro, dopo le ultime due settimane, non puoi dire, “E’ così improvviso.”

GILLIAN  No, ma non avevo pensato al matrimonio.

TONY  (Scherzoso.) Tesoro, questo lo dicono gli uomini - di solito.

GILLIAN  (Sorridendo, ma per metà seria.) Vuoi dire che ci hai pensato - per tutto questo tempo? (La musica sfuma e si mixa con tamburi indigeni.)

TONY  Beh, non per tutto il tempo, ma - adesso è abbastanza forte. (Si alza e va al centro.) Non sapevo che un uomo potesse sentirsi così. Ho lasciato perdere tutto. I miei affari sono a pezzi. La mia segretaria mi fissa in modo strano - (Passa davanti alla poltrona e va a destra di Gillian.) e il mio socio non mi parla più. Non posso stare in ufficio perché mi manca questa casa e te. Quando arrivo qui, non vedo l’ora di venirti vicino. (Si siede sul bracciolo destro della poltrona.) E poi non riesco mai a arrivare abbastanza vicino a te.

GILLIAN  (Continuando lo scherzo.) E come pensi che il matrimonio possa curarti?

TONY  Non lo so. Non m’importa. Ma non possiamo continuare così.

GILLIAN  Tesoro - questo lo dicono le donne - di solito.

TONY  Lo sai che sono innamorato di te. Il matrimonio è la logica conseguenza. Non ti sembra? (Gillian non risponde.) Gill, perché stai cercando di evitare la questione? (Gillian mette i ramoscelli nel vaso sul tavolo al centro destra, si alza, prende il vaso, lo mette sul tavolo dietro al divano, a destra e fa un passo indietro per controllare l’effetto.)

GILLIAN  Non credo di essere fatta per il matrimonio, tutto qui. (La musica cambia di nuovo e tornano i flauti indigeni.)

TONY  In che senso?

GILLIAN  Il modo in cui ho vissuto.

TONY  E come hai vissuto?

(A Gillian non piace il vaso sul tavolo dietro al divano e lo sposta sullo stereo.)

GILLIAN  Egoisticamente - disordinatamente - una cosa dopo l’altra. (Si avvicina al camino.)

TONY  Lo so. Anch’io ho vissuto egoisticamente. E so che effetto fa. (Si alza e va al centro.) Il prezzo che paghi per il divertimento e la libertà. Non è di questo che stai parlando?

GILLIAN  Immagino di si. Solo che non so se intendiamo la stessa cosa per divertimento e libertà.

TONY  Ma arriva il momento di fermarsi. Arriva il momento il cui abbiamo la possibilità di scegliere tra due strade, per sempre. (Va a destra del divano.) Il momento è questo, per me. Speravo che lo fosse anche per te. No?

GILLIAN  (Sedendosi sullo sgabello davanti al divano, a sinistra; combattuta da un conflitto interno.) Non lo so. Significherebbe lasciare tutto un modo di vivere e di pensare. A volte mi sono chiesta se potevo. E ho sperato di poterlo fare.

TONY  Lo so che è cominciata all’improvviso, ma - (Si siede a destra di Gillian sullo sgabello.) questo non significa che non può durare.

GILLIAN  (Con troppa energia.) Oh, lo so che può durare. Non è questo che mi preoccupa.

TONY  Allora cosa?

GILLIAN  Te l’ho detto. Me stessa.

TONY  Finché non si tratta di me.

GILLIAN  No.

TONY  Allora lascia che me preoccupi io. (Pausa.) Allora?

GILLIAN  Mi stai tentando.

TONY  Già va meglio.

GILLIAN  L’acqua starà bollendo ormai.

TONY  (Con un doppio senso.) Non bolle se la guardi - eh? (Tony si alza e va in cucina.)

GILLIAN  (Tra sé.) Chissà. Chissà se potrei. E se lo scoprisse, dopo? Sarebbe brutto. (Si alza, si avvicina alla maschera e la guarda. Con una risatina.) E che direbbero tutti gli altri? (Lo stereo si spegne da solo. Gillian va al centro destra, poi ha la sensazione di sentire un riso soffocato dalla maschera, si ferma e si gira a guardarla.) Non guardarmi così. Lo farò se mi va. (Tony entra dalla cucina con un vassoio con due tazze da tè, che  mette sullo sgabello davanti al divano. Gillian tiene lo sguardo fisso su Tony, misurando il suo futuro con lui. Tony si siede sul divano, a sinistra. Gillian va al divano, si siede a destra di Tony e versa il tè. Il silenzio tra loro è lungo e teso. Lei gli dà il tè e tutti e due bevono all’unisono. Poi, con la tazza ancora in mano, lei finalmente parla.) Tony, si.

TONY  (Posando la tazza.) Vorrei sentirlo ancora.

GILLIAN  Si. Voglio sposarti.

TONY  (Avvicinandosi per abbracciarla.) Penso che dovrai posare quella tazza. (Prende la tazza dalle mani di Gillian e la mette sul vassoio.) Oh, tesoro - tesoro. (La abbraccia.) Tesoro! (Trattenendo il respiro.) Che diciamo adesso? (Si appoggiano allo schienale.) Dove andremo a vivere? Compro questa casa da te? Poi possiamo buttare fuori gli altri inquilini e ristrutturarla.

GILLIAN  Ce l’ho solo in affitto. E, comunque, mi piacerebbe cominciare in una casa nuova.

TONY  Cosa? Ancora? Non riesco a star dietro a tutte le tue attività. Una galleria d’arte a Chelsea - un negozio di erboristeria - una libreria - l’Africa...

GILLIAN  Tony, non farmi domande sul mio passato. (Prende la tazza e sorseggia il tè.)

TONY  E’ così lurido?

GILLIAN  Non voglio dire questo. Ma - beh, la mia vita è stata anticonvenzionale in un certo senso - almeno, dal tuo punto di vista - e non voglio parlarne.

TONY  Tesoro, sono solo geloso delle cose che non conosco di te. Lo so che tu non sei minimamente gelosa, di niente. Sapevi che c’era un’altra donna - fino al momento stesso in cui ci siamo conosciuti - eppure non mi hai mai chiesto niente di lei. Chi era. Niente. Mi sembra incredibile.

GILLIAN  Si, ma quella storia - qualunque cosa fosse - è finita. Questo lo so.

TONY  Comunque, un pizzico di gelosia sarebbe lusinghiero.

GILLIAN  Mi sono chiesta se l’hai più vista da allora. (Posa la tazza.) L’hai rivista?

TONY  Una volta l’ho incontrata per caso.

GILLIAN  E che effetto ti ha fatto?

TONY  Molto strano.

GILLIAN  In che senso - strano? Mi interessa - davvero - solo per sapere come funziona una cosa.

TONY Che cosa?

GILLIAN  Una cosa come noi. Quello che è successo a noi. Quando l’hai rivista - non la desideravi più?

TONY  No.

GILLIAN  Cosa hai provato?

TONY  L’ho guardata e mi sono ricordato di tante cose - che una volta erano divertenti.

GILLIAN  E che adesso non lo sarebbero più?

TONY  No.

GILLIAN  Non potresti farle adesso?

TONY  Non ne ho idea. Non voglio farle.

GILLIAN  Ma potresti farle?

TONY  Tesoro, essere innamorati di una persona non rende impotenti. E’ solo che non ci si sente più portati verso le altre.

GILLIAN  E se lei ti seducesse?

TONY  Cioè se si distendesse sui divani con grappoli d’uva in bocca?

GILLIAN  Se io fossi partita - e lei te lo chiedesse. E non dirmi che le donne non lo chiedono. Perché lo chiedono.

TONY  L’hai mai chiesto a nessuno?

GILLIAN  Chiesto no - ma l’ho fatto capire, penso. L’ho fatto anche con te, no?

TONY  Non ho idea di cosa mi hai fatto.

GILLIAN  Ma potresti ancora - con questa altra donna?

TONY  Tesoro, tutti gli uomini potrebbero farlo.

GILLIAN  Immagino che ho ancora molto da imparare.

TONY  Sei gelosa.

GILLIAN  Non avrai pensato veramente che non potevo essere gelosa? (Si alza, va a destra del divano e si gira dall’altra parte.) E’ il mio peggior difetto - quasi. Questo e cercare di ottenere le cose per niente. La botte piena e la moglie ubriaca. Ma d’ora in poi sarò diversa. (Si siede sul bracciolo destro del divano dando la schiena a Tony.) Te lo prometto. Te lo giuro.

TONY  (Spostandosi sulla parte destra del divano.) Non ti voglio diversa.

GILLIAN  Ma io voglio essere diversa. Molto diversa.

TONY  (Tirando Gillian a sé, verso le sue ginocchia.) Non ci sto. (La abbraccia. Nicky entra silenziosamente dalla porta d’ingresso, che si apre senza il suo aiuto. Vede Tony e Gillian l’uno nelle braccia dell’altra e esce. La porta si chiude dietro di lui.) Chissà se qualcuno ha mai avuto una storia d’amore come la nostra?

GILLIAN  Pochi. Molto pochi.

TONY  Maledettamente pochi.

GILLIAN  Si, maledettamente pochi. (Bussano alla porta.)

TONY  Accidenti, la vita si intromette.

GILLIAN  Dille di andarsene.

TONY  Dobbiamo ricominciare a incontrarla prima o poi. E adesso abbiamo tutta la vita per noi.

GILLIAN  Va bene. (Si alza e va ad aprire.) La tratterò educatamente.

TONY  Forse è zia Queenie. A proposito, lo sa di noi?

GILLIAN  Certo. E’ andata in sollucchero.

TONY  Non è solo eccentrica, anche immorale. (Gillian apre la porta rivelando Nicky sulla soglia.)

GILLIAN  Nicky! (Nicky entra e va al centro. Gillian chiude la porta e si ferma vicino alla poltrona.)

NICKY  Salve. E - signor Henderson. Le ho telefonato diverse volte. Ho pensato che potevo travarla qui. (Si gira verso Gillian e vede la maschera alla parete.) Ehi, quella è nuova, vero? (Indica la maschera con l’ombrello.) E’ quella di cui parlava Redlitch? (Va in fondo al centro e mette l’ombrello sulla panca. Gillian va a destra della poltrona.) Assomiglia alla governate tedesca che avevamo da piccoli. (Tira fuori dalla tasca una grossa busta e avanza al centro.)

TONY  E’ molto tempo che non la vediamo.

NICKY  Si. Dalla vigilia di Natale.

TONY  Dove è stato?

NICKY  Ci crediate o no - a Golders Green.

GILLIAN  A fare che?

NICKY  Ho preso una stanza. E’ più facile per il lavoro.

GILLIAN  Lavoro? Tu?

NICKY  Ho una sorpresa per te. (A Tony.) E anche per lei. Il nuovo libro di Sid. Sidney Redlitch.

TONY  (Alzandosi e andando a sinistra di Nicky.) Cosa, di già?

NICKY  Oh, non tutto. Questa è solo una bozza e i primi due capitoli. Ma le darà un’idea.

TONY  (Sedendosi sul bracciolo destro del divano.) Ha fatto presto.

NICKY  Oh, ci abbiamo lavorato notte e giorno.

GILLIAN  Hai detto “abbiamo”?

NICKY  Si, cara. (Con un colpetto alla busta.) La stregoneria intorno a noi, di Sidney Redlitch e Nicholas Holroyd. Con illustrazioni di N. Holroyd. (Dà la busta a Tony.)

GILLIAN  Non vorrai dire che lo stai scrivendo con lui? (Nicky, raggiante, annuisce. Gillian fa una risatina.) Nicky - ma dai!

TONY  Ma - lei che ne sa di queste cose?

NICKY  Ne so quanto lui. (Allegro.) Si - impara.

TONY  Beh, questa si che è una sorpresa. (Si alza.) Vero, Gill?

GILLIAN  (Con occhi sfavillanti.) Si.

TONY  Anche noi abbiamo una sorpresa per lei. (Va a sinistra di Gillian, passando davanti a Nicky, e le mette un braccio intorno alle spalle.) Pensi che potresti sopportarmi come cognato? (Nicky ride, poi si riprende quando vede la faccia di Tony.)

NICKY  Beh, che mi venga...! Auguri! (Bacia Gillian.) Congratulazioni, tesoro. A tutti e due. (Stringe la mano a Tony.)

TONY  Grazie. (Nicky fa un passo indietro verso il centro e li guarda.)

NICKY  Dite sul serio?

TONY  Io si. (Si gira verso Gillian.) E tu? (Gillian annuisce.)

NICKY  Avete fatto in fretta, eh?

GILLIAN  (Svelta.) Tony, vorrei parlare con Nicky. Ti dispiace?

TONY  Vado a casa mia per un po’. Così mi cambio. (Va alla porta.)

NICKY  (Seguendo Tony verso la porta.) Perché non guardi il libro adesso?

TONY  Adesso?

NICKY  Perché no? Non ci metterai tanto. E’ buono.

TONY  Beh, posso dargli un’occhiata.

NICKY  Bene.

TONY  Ciao, Gill. (Tony esce e si chiude la porta dietro. C’è una lunga pausa in cui Nicky e Gillian si guardano, poi Gillian va davanti al divano. Intanto Nicky va verso la poltrona e si ferma a destra, dove adesso c’è Gillian.)

NICKY  Bene, bene, bene! Il matrimonio niente di meno.

(Nicky e Gillian adesso sono uno di fronte all’altra, davanti ai mobili.)

GILLIAN  Uh-huh.

NICKY  Divertente.

GILLIAN  Si - molto. (Si gira dall’altra parte.)

NICKY  Se la godrà un mondo con noi.

GILLIAN  Con noi?

NICKY  Beh, tu, io e il mio libro. Avrò bisogno del tuo aiuto. Lo sai che mi tengo aggiornato con tutti i manifesti.

GILLIAN  (Tranquilla.) Oh, inventati quello che ti pare. Che importanza ha?

NICKY  Oh, non posso. Sid è così pignolo sull’accuratezza.

GILLIAN  Cosa? (Si gira verso di lui.) Nicky, non gli starai dicendo la verità?

NICKY  Certo. (Va al centro destra.) Oh, era così stupido la prima sera. Mi ha portato in tutti i posti. Non faceva altro che indicarmi delle persone. Naturalmente, le conoscevo quasi tutte - ma gli ho fatto il cenno - “Umani in vista” - e loro hanno fatto finta di niente.  Ma lui continuava, voleva portarmi dalla signora de Pass, così alla fine...

GILLIAN  Gli hai detto di te.

NICKY  Era così eccitato. Non hai idea delle cose che gli ho fatto vedere e che gli ho detto.

GILLIAN  (Facendo un passo verso di lui.) Non avrai detto di me?

NICKY  No. Gli ho detto che ero stato io a farlo venire qui. Ma se vuoi prenderti il merito...

GILLIAN  (Interrompendolo; arrabbiata.) Non voglio prendermi il merito. (Va a sinistra di Nicky.) Oh, Nicky, perché - perché l’hai fatto? Non l’hai ancora imparato che dirlo agli esterni non paga?

NICKY  (Calmo.) Pagherà tantissimo. Se non sbaglio, Tony ha fatto a Sidney un’offerta generosissima.

GILLIAN  Vuoi dire che è questo che Tony sta leggendo in questo momento? (Nicky annuisce.) Non puoi pubblicare quel libro. Non te lo permetterò.

NICKY  Che male può farti? Non ci sono nomi.

GILLIAN  Ma ci sarà il tuo nome ed è troppo rischioso. Nicky, Tony non sa di me. E non lo saprà.

NICKY  (Prendendola in giro.) Oh, adesso mi dirai anche che vuoi rinunciare alla stregoneria.

GILLIAN  Ci ho già rinunciato.

NICKY  Da quando?

GILLIAN Beh, in realtà, da dieci minuti. Anche se non ho fatto niente per quindici giorni.

NICKY  Non vorrai dire che questo matrimonio è vero? Non ti sei innamorata di lui?

GILLIAN  No, certo che no. Ma voglio dare un taglio netto a tutto.

NICKY  (Avvicinandosi molto a lei.) Non puoi dare un taglio netto. (Le mette un braccio intorno alle spalle e si appoggia contro di lei.) Ci sei nata con questa cosa. E non ci puoi fare niente.

GILLIAN  Non devo praticare per forza. E non lo farò.

NICKY  Aspetta che arrivi la prima tentazione. La prima cosa che vuoi davvero. Allora dirai, “Solo stavolta.” E poi ce ne sarà un’altra. E un’altra.

GILLIAN  No. Ho deciso. E’ per questo che devi fermare il libro.

NICKY  (Con fermezza.) Mi dispiace, cara, ma no. E’ importante per me.

GILLIAN  E’ più importante per me.

NICKY  No, cara. Mi dispiace. Ma decisamente, no.

GILLIAN  Va bene, allora. (Spinge via Nicky.) Dovrò provvedere io.

NICKY  (Ridendo e andando verso destra.) Che ti avevo detto? Pensavo che ti fossi ritirata.

GILLIAN  Farò quest’ultima apparizione d’addio - per fermare quel libro.

NICKY  Abbiamo persone dalla nostra parte, ricordati.

GILLIAN  La signora de Pass? Beh, sono molto meglio di quella vecchia cornacchia.

NICKY  Può arrivare più in alto. Fino ai pezzi grossi. Si farà sostenere dall’intera organizzazione.

GILLIAN  Quell’accolita! Non ce n’è neanche uno che riesce a bucare una gomma senza doversi mettere a letto per una settimana.(Va da lui, gli mette un braccio intorno alle spalle e si appoggia a lui.) Adesso, vuoi portarmi ogni copia esistente o devo mettermi al lavoro? Lo sai che posso, vero? (Si gira, va allo sgabello del divano e prende il vassoio del tè.) Pensaci mentre porto questo di là. (Gillian va in cucina. Nicky rimane perplesso e arrabbiato.)

NICKY  Telefono alla signora de Pass. (Si precipita al telefono, alza la cornetta e chiama. Trova occupato.) Accidenti! (Riattacca, poi ha un’idea e alza di nuovo la cornetta.) Actatus, Catipta, Marnutus... (Gillian entra dalla cucina con il gatto.)

GILLIAN  (Insinuante.) Nicky, non lo farei, qualunque cosa sia, se fossi in te. (Si ferma a sinistra della poltrona. Nicky riattacca e torna a sinistra del tavolo dietro il divano.)  Allora, è si o no?

NICKY  No, neanche per tutto l’oro del mondo.

GILLIAN  Bene, allora. (Si siede sulla poltrona, coccolando e accarezzando il gatto. Nicky va verso il camino.) Pye - Pye - Pyewacket. Eloas, Bejulet, Phidibus. Non voglio che quel libro sia pubblicato. Mi senti? Da nessuno.

NICKY  (Un avvertimento.) Gill, attenta.

GILLIAN  Così impari a minacciarmi con l’organizzazione.

NICKY  Molto bene, l’hai voluto tu. La tua storia d’amore sta per fare una brutta fine. Tony saprà tutto di te. E prima che la giornata sia finita. (Tony entra con il manoscritto.)

TONY  (Avanzando al centro.) Oh, sei ancora qui, Nicky. Bene. Oh, è tornato Pyewacket. Non lo vedo da un sacco di tempo.

NICKY  (A Gillian.) Che farai con Pyewacket?

GILLIAN  (Alzandosi.) Lo porto fuori.

(Gillian esce in cucina con il gatto.)

NICKY  Volevo dire, adesso che vi sposate.

TONY  Oh, ti ha detto che non gli piaccio? Non sopporta che lo tocchi, non so perché. (Gillian entra dalla cucina e va a destra della poltrona.)

NICKY  (Con un passo verso Tony.) L’hai detto? Che te ne pare?

TONY  Non so se ti va che te ne parli davanti a Gillian?

NICKY  Si, perché no?

TONY  Gill, ho paura che Nicky abbia fatto il discolo. Non credo che zia Queenie sia il solo membro della famiglia che ama gli scherzi.

NICKY  Pensi che il libro sia uno scherzo?

TONY  E’ una follia. Avresti dovuto intitolarlo Quello che ogni giovane strega dovrebbe sapere. Come hai potuto pensare anche solo per un momento che ci avrei creduto! (A Gillian.) Ho appena parlato con Redlitch al telefono e mi ha detto che Nicky l’ha convinto che era uno di loro. Trovo che abbia esagerato un po’.

NICKY  Ti ha detto come è arrivato qui la prima volta?

TONY  Si, me l’ha detto. Vernice luminosa o roba del genere. E tutti i tuoi riferimenti, compresa la signora de Pass, che sembra essere una specie di strega capo. Ma adesso lo scherzo è finito. Perciò farai meglio a dire a Redlitch che è stata tutta una burla, o questo libro dovrà trovare un altro editore.

NICKY  (Andando alla porta; dopo una pausa.) No, non credo che un altro editore lo prenderebbe. Adesso. (Prende l’ombrello.) Vero, Gill?

GILLIAN  (Un po’ allarmata.) Nicky, che hai in mente?

NICKY  (Girandosi verso Gillian; allegro.) Assolutamente niente. (Va a sinistra di Tony.) Va bene, Tony. Immagino che sia stato uno stupido a pensare che ci avresti creduto - così. Beh, ci vediamo - e - senza rancore?

TONY  (Dando il manoscritto a Nicky.) Sei un somaro, Nicky.

NICKY  (Andando verso la porta e aprendola; sorridendo.) Ci vediamo, Gill. Avrai mie notizie. Più tardi. (Nicky esce. C’è una pausa, in cui Tony guarda Gillian.)

TONY  C’è qualcosa che non va?

GILLIAN  No.

TONY  Sei strana. Niente che non va tra te e Nicky? (Cerca un fazzoletto nel taschino della giacca, ma il fazzoletto non c’è.)

GILLIAN  No.

TONY  Quel somaro. (Va verso la porta della camera da letto.) Non credo che troverà facile spiegarlo a Redlitch.

(Tony va in camera. C’è una lunga pausa, poi Gillian va verso lo sgabello del divano e ci si siede, con le spalle al pubblico, alza la testa e parla a Tony che è in camera da letto, con una incredibile determinazione.)

GILLIAN  Tony, devo dirti una cosa.

TONY  (Fuori scena.) Che cosa?

(Gillian fa due sforzi, con decisione, ma non esce fuori niente. Poi, alla fine, parla con voce strozzata, stridula.)

GILLIAN  Tony - sono una di loro.

TONY  (Fuori scena.) Che hai detto?

GILLIAN  Ho detto - che sono una di loro. Ero una di loro.

(Tony entra dalla camera. Ha un fazzoletto e il giornale della sera.)

TONY  (Andando a sinistra del divano.) Una che?

GILLIAN  Una di quelle persone di cui parla il libro. Anche Nicky è uno di loro.

TONY  (Scoppiando a ridere.) Oh, ecco che c’è. E’ riuscito a coinvolgerti. Volete continuare lo scherzo? Scusa, tesoro, ma non funzionerà. (Si siede sul divano, a sinistra.)

GILLIAN  No, no, no! (Si alza e va a destra del divano.) Non hai capito niente. Devi ascoltarmi. Devo provare a spiegarti una cosa.

TONY  No, se è per provare che Nicky è una strega. No.

GILLIAN  (Irritata.) La parola è stregone.

TONY  Beh, non c’è bisogno di essere tecnici. (Guarda il giornale.)

GILLIAN  (Sedendosi sul bracciolo destro del divano.) Non credi che esistano queste cose - per niente?

TONY  No, tesoro, e non serve a niente cercare di convincermi.

GILLIAN  Qualunque cosa io dica?

TONY  Qualunque cosa tu dica.

GILLIAN  (Alzandosi e andando al centro destra.) Vorrei poterci credere.

TONY  (Sentendo che la sua preoccupazione è reale.) Senti, nessuno ti sta minacciando, vero? Nicky non ti sta minacciando?

GILLIAN  Penso di si - in un certo senso.

TONY  Beh, può andare al diavolo. (Posa il giornale.) Di che si tratta? Minaccia di raccontarmi qualcosa di te? (Si sporge in avanti.)

GILLIAN  Si.

TONY  (Alzandosi e andando alla sinistra di Gillian.) Beh, si fa presto a sistemare tutto.

GILLIAN  Come?

TONY  Dimmelo tu.

GILLIAN  (A voce alta e con rabbia.) E’ quello che sto cercando di fare.

TONY  Che cos’è? Qualcosa nel tuo passato su cui non vuoi che ti si facciano domande? (Gillian annuisce.) Che cosa? Dimmelo. (Tende le braccia.) Dimmelo così. Tra le mie braccia.

GILLIAN  No. Tony, vuoi starmi a sentire in silenzio per un momento? Senza interrompermi? (Rimette Tony seduto sul bracciolo destro del divano.)

TONY  Certo.

GILLIAN  Non credi in niente di sovrannaturale?

TONY  Oh, Dio - di nuovo!

GILLIAN  E le superstizioni? Ci credi nelle superstizioni?

TONY  Non significano niente.

GILLIAN  Allora perché le segui?

TONY  Forse per abitudine.

GILLIAN  O magari è solo per non correre il rischio - caso mai ci fossero regole che governano questo tipo di cose. Si?

TONY  Beh, tanto per fare un discorso accademico - forse.

GILLIAN  Tony, esistono regole. (Si china di fronte a lui.) Ed è solo questione di scegliere secondo quali regole vivere. La legge di gravità - o un gruppo di regole del tutto diverse che possono fare a meno delle altre.

TONY  Conosci un gruppo di regole del tutto diverse?

GILLIAN  Si. Regole e scorciatoie per avere quello che vuoi. E chi usa queste scorciatoie è chi - devo dirlo - vive con la magia.

TONY  (Totalmente incredulo.) Con la magia?

GILLIAN  Tony, la magia esiste. Lo so, posso fare magie.

TONY  (Totalmente incredulo.) Puoi?

GILLIAN  Si.

TONY  Beh, allora fai una magia. Fammi vedere.

GILLIAN  (Si alza come se stesse per fare una magia.) Va bene, allora. Dunque... (Dopo una pausa in cui è tentata.) Oh, no!

TONY  Oh, dai.

GILLIAN  No, non devo. Non smetterei più. E’ sempre così. Ho già fatto uno strappo alla regola oggi pomeriggio.

TONY  (Immensamente incuriosito.) Si, eh? Cos’hai fatto?

GILLIAN  Ho impedito che il libro fosse pubblicato.

TONY  (Alzandosi e andando a sinistra di Gillian.) Oh, no, non sei stata tu. Quello è stato compito mio. Mi dispiace rovinare la tua storia, ma sono stato io a decidere di non pubblicarlo dopo aver letto due pagine.

GILLIAN  (Arrabbiata.) Non ho detto che ho impedito a te di pubblicarlo. (Passa davanti a Tony e va verso il camino.) Ho impedito a tutti di pubblicarlo.

TONY  (Ancora divertito.) Oh, puoi farlo?

GILLIAN  Si.

TONY  Molto utile. Che hai fatto?

(C’è una pausa. Gillian si gira verso di lui come se stesse per dire qualcosa, poi si gira di nuovo verso il camino.)

GILLIAN  Non posso dirtelo. Ti sembrerebbe troppo stupido.

TONY  (Andando a destra dello sgabello del divano.) No. Dai. Che hai fatto?

GILLIAN  Ho usato Pyewacket.

TONY  (Continuando a prenderla in giro.) Vuoi dire - che ne hai parlato a lui? E lui che dovrebbe fare? Chiamare tutti gli editori? E convincerli a non pubblicarlo? Anche Pyewacket è una strega?

GILLIAN  E’ - uno spirito domestico.

TONY  E’ uno spirito domestico! (Ride e si siede sul bracciolo destro del divano.)

GILLIAN (Girandosi verso di lui.) Ti dirò anche un’altra cosa. La vernice luminosa - era vera. Solo che non è stato Nicky. Sono stata io. Mi hai anche visto mentre lo facevo. Pensavi che stessi facendo i fuochi d’artificio. E quando sei venuto qui. Ti ricordi com’è successo? Il tuo telefono si è rotto.

TONY  Quella è stata la provvidenza.

GILLIAN  No, è stato Nicky. L’ha causato lui il guasto.

TONY  Bene, so che ci sono persone che fanno riparazioni. Perché Nicky avrebbe dovuto farlo?

GILLIAN  Per dispetto. (Passa davanti allo sgabello del divano e si ferma a destra della poltrona.) Lui usa la magia soprattutto per questo. Per fare scherzi. Fa diventare verdi tutti i semafori di Piccadilly Circus nello stesso momento. Non l’ha mai presa sul serio. La maggior parte delle persone non la prende sul serio. Ma può essere - molto seria. (Si siede sulla poltrona.) Credi nel Dio con la lunga barba bianca?

TONY  No.

GILLIAN  Ma credi che se sei nei guai - in guai veri - in pericolo di morte o qualcosa del genere - c’è qualcosa a cui puoi rivolgerti - che può aiutarti?

TONY  Immagino di si.

GILLIAN  E anche se non pensi che sia un uomo - da qualche parte, c’è l’eco - c’è ancora l’immagine di quella lunga barba bianca? Beh, per me, l’eco - (Con un certo umorismo.) è quello di due corna e una coda.

TONY  Il diavolo a cui alcune persone vendono l’anima?

GILLIAN  Si.

TONY  Che fa il diavolo alla loro anima? Ho sempre voluto saperlo.

GILLIAN  Preoccupava anche me, una volta. Il massimo che sono riuscita a capire è che erano come - dei voti. Ha bisogno di voti. Di sostenitori.

TONY (Alzandosi e andando alla sinistra di Gillian.) Gill, sono tutte sciocchezze. Tutto quello di cui hai parlato - il trucco di Nicky con il telefono - sono coincidenze.

GILLIAN  Sembrano coincidenze. Devono sembrarlo. Non si può fare in nessun altro modo. Non posso trasformare questa casa nel Taj Mahal, non funziona così. Deve esserci una spiegazione razionale, se vuoi.

TONY  Allora accetto la spiegazione razionale.

GILLIAN  (Girandosi dall’altra parte.) Come hai accettato la spiegazione razionale su di noi.

TONY  Che vuoi dire?

GILLIAN  (Disperata.) Ecco - l’ho detto.

TONY  Vuoi dire che - è stato...?

GILLIAN  Si. E’ stato.

TONY  Ma dai...

GILLIAN  Perché? (Si alza.) E’ sembrato abbastanza strano anche a te quando è successo. Perfino oggi pomeriggio hai detto che era magico.

TONY  Non parlavo letteralmente.

GILLIAN  Beh, è stato razionale quello che è successo qui la vigilia di Natale?

TONY  E’ successo.

GILLIAN  Come? Ripensaci. Come è successo? Tu sei venuto per usare il telefono. Era occupato. Poi sei riuscito a prendere la linea. Ti ricordi che è successo dopo?

TONY  Mi ricordo ogni dettaglio. Ho fatto la mia telefonata. Tu sei andata in cucina. Sei tornata con il gatto...

GILLIAN  Continua.

TONY  Poi sono andato verso la porta - mi sono girato - e all’improvviso è stato come se ti vedessi per la prima volta - ed eri tra le mie braccia.

GILLIAN  Hai tralasciato qualcosa. Cosa ho fatto prima?

TONY  Non hai fatto niente. Ti sei seduta e hai parlato con il gatto... (Si interrompe e la guarda, poi va verso il camino, passando davanti allo sgabello del divano, poi va verso il divano.) Accidenti! No, non ci credo.

GILLIAN  Cos’è che ti ha spinto all’improvviso a prendermi tra le braccia?

TONY  (Ridendo.) Perché lo volevo. Più di quanto avessi mai voluto qualcosa in vita mia. E tu pensi che sei stata tu a farmelo fare? (Va a sinistra di Gillian.) Perché? A che scopo?

GILLIAN  Perché volevo che lo facessi. Così l’ho fatto.

TONY  Vuoi dire che io non c’entravo niente?

GILLIAN  Mi dispiace, Tony. E’ brutto. Tutta questa storia è brutta. E’ che ci si fa l’abitudine. E’ come abusare della propria influenza. E può distruggerti come persona. Bene, adesso te l’ho detto. E non devo più preoccuparmi che te lo dica qualcun altro.

TONY  (Avvicinandosi a lei.) Non devi preoccuparti di niente.

GILLIAN  Non credi a una parola, eh?

TONY  Certo. (La abbraccia.)

GILLIAN  (Speranzosa.) Davvero?

TONY  Credo che tu mi abbia stregato e mi piace tantissimo. (La bacia. Bussano alla porta.) Accidenti. Non aprire.

GILLIAN  (Sciogliendosi dall’abbraccio, con riluttanza.) Tesoro - (Va verso la porta.) adesso che abbiamo tutta la vita davanti... (Tony va al tavolo davanti a destra. Gillian apre la porta rivelando la signorina Holroyd sulla soglia.) Oh - zia Queenie.

SIGNORINA HOLROYD  (Entrando.) Salve, cara. (Gillian chiude la porta. La zia avanza al centro.) Oh, salve, Tony, c’è anche lei. (Gillian va a destra della signorina Holroyd e fa per aiutarla a togliersi il cappotto.) No, tesoro, non mi fermo. In effetti non so perché sono venuta, ma ho sentito un impulso - un impulso irresistibile.

GILLIAN  (Andando a sinistra della signorina Holroyd.) Hai incontrato Nicky, per caso?

SIGNORINA HOLROYD  Nicky? Si, l’ho incrociato per strada. Mi ha salutato con la mano - un saluto buffo. (Tony va al tavolo a destra per versarsi qualcosa da bere.)

GILLIAN  Ah! Caro Nicky.

SIGNORINA HOLROYD  Oh, forse sono venuta a dirti che non ci vedremo stasera. Ho promesso alla signora de Pass che avrei cenato con lei... (Tony, al nome della signora de Pass, lascia cadere il bicchiere sul vassoio, ma lo riafferra.) Che c’è, Tony?

TONY  (Spostandosi a destra della poltrona.) Ha detto la signora de Pass?

SIGNORINA HOLROYD  Perché - la conosce?

TONY  Gill - (Indica la signorina Holroyd.) non vorrai dirmi che ci crede anche lei? (Gillian annuisce. Tony va sul fondo a destra.) Oh, no!

SIGNORINA HOLROYD  Di che state parlando?

GILLIAN  Zia, sarà meglio che te lo dica. Tony lo sa. Gliel’ho detto.

SIGNORINA HOLROYD  Oh, che bello. E è - (Speranzosa.) - solidale?

TONY  Aspettate un momento. (Va a destra della poltrona.) Chiariamo le cose. Vuoi dire che anche lei pensa di essere una di loro?

SIGNORINA HOLROYD  (Orgogliosa.) Si, Tony. Sennò come pensa che sia entrata a casa sua con la porta chiusa a chiave?

TONY  Vuole dire che può entrare attraverso le porte chiuse a chiave?

SIGNORINA HOLROYD  Di solito.

TONY  (Indicando la porta d’ingresso.) Può entrare da quella porta se la chiudo a chiave?

SIGNORINA HOLROYD  Penso di si.

TONY  Bene. Forza, allora. (Va alla porta e la apre. Gillian sventola un dito davanti alla signorina Holroyd, proibendoglielo.)

SIGNORINA HOLROYD  (Guardando Gillian.) No, non devo farlo. Non posso.

TONY  No. (Chiude la porta e va a destra della poltrona.) Lo sospettavo.

SIGNORINA HOLROYD  (A Gillian.) Beh, allora fallo tu.

GILLIAN  No, zia. Ho smesso. Tony e io ci sposiamo.

SIGNORINA HOLROYD  Oh, che bello. Com’è eccitante. Ma, se lo sa...

GILLIAN  Non fa nessuna differenza. Ho smesso.

SIGNORINA HOLROYD  (Molto delusa.) Oh, beh. Mi dispiace, Tony, per la porta.

TONY  Dispiace anche a me.

SIGNORINA HOLROYD  Sarebbe stato così divertente.

TONY  Si, mi sarebbe piaciuto vederlo.

SIGNORINA HOLROYD  (A Gillian.) Tesoro, adesso che stai per sposarti, non pensi che ti abbandono se vado via di qui? Beh, oggi pomeriggio ho conosciuto una signora all’Odeon - nel bagno delle signore. Mi è caduta la borsa e si è aperta e sono usciti alcuni oggetti - degli opuscoli - e, beh, ci siamo messe a parlare e abbiamo scoperto di avere tante cose in comune. Mi ha parlato del club dove vive - un posto dove posso fare quello che voglio. Ha detto che c’è un posto libero proprio adesso, così ho pensato di farmi presentare da lei e... (Si sentono le grida del gatto fuori scena.) Che c’è adesso?

GILLIAN  Pyewacket! Deve essere ora di cena. (Guarda l’orologio.) Accidenti, è passata da un pezzo. Me ne sono completamente dimenticata. Scusatemi. (Gillian passa davanti alla signorina Holroyd e va in cucina.)

TONY  Ci mancherà.

SIGNORINA HOLROYD  Oh, molto gentile.

TONY  Cos’è questa casa in cui si trasferisce? Una specie di ostello per streghe?

SIGNORINA HOLROYD  Si, c’è una cucina in comune che possiamo usare per i nostri distillati.

TONY  (Passando davanti alla signorina Holroyd va al camino.) Oh, per l’amore di Dio...

SIGNORINA HOLROYD  (Andando a destra del divano.) Lo so che all’inizio è difficile da capire, Tony. Vede, Gillian è una strega fin da quando era piccola. E ha iniziato me. O l’ho scoperto io. Non so quanto le abbia raccontato. Dell’incantesimo che ha fatto a lei?

TONY  Si, questa me l’ha raccontata.

SIGNORINA HOLROYD  Forse dovrei prestarle qualche libro che le spieghi. Mi hanno aiutata molto.

TONY  Si?

SIGNORINA HOLROYD  Si. Certo, ho sempre saputo che c’era qualcosa in me, ma pensavo che fosse temperamento artistico. Non credo che sarei mai diventata una strega se i miei genitori mi avessero lasciato fare l’attrice.

TONY  Avrebbe potuto unire i suoi talenti. Andare al varierà a fare trucchi con le carte.

SIGNORINA HOLROYD  Oh, non ho mai avuto un vero talento in nessuna delle due cose. Solo cose piccole. Gillian è quella veramente dotata.

TONY  (Facendo un passo verso di lei.) Signorina Holroyd, non crederà sul serio che Gillian ha dei poteri?

SIGNORINA HOLROYD  So che ci li ha.

TONY  Mi dica almeno una cosa che ha fatto.

SIGNORINA HOLROYD  Ha fatto cose meravigliose. Quei temporali. Quando era a scuola e tutto per - (Confidenziale.) - lei-sa-chi.

TONY  (Irritato.) Non ne ho idea.

SIGNORINA HOLROYD  La sua amica. Merle Kittredge.

TONY  Che sciocchezza! Gillian non hai mai sentito nominare Merle Kittredge. (Va al camino.)

SIGNORINA HOLROYD  Ma certo che si. Gliel’ho detto io che stava per sposarsi. E’ per questo che le è venuta dietro con Pyewacket.

TONY  (Fissandola.) Come, scusi?

SIGNORINA HOLROYD  Oh, ma le garantisco che non avrebbe usato la magia se avesse avuto il tempo per i normali metodi femminili. Non importa quanto fossero nemiche lei e la signorina Kittredge.

TONY  Vuole dire - che mi è venuta dietro a causa di Merle?

SIGNORINA HOLROYD  Beh - la trovava già molto attraente. Non ha idea di quanto le piaccia. O forse ce l’ha.

TONY  Signorina Holroyd, cosa sta cercando di dire?

SIGNORINA HOLROYD  Beh, Tony - per noi è come per i Santi.

TONY  I Santi?

SIGNORINA HOLROYD  Si, solo al contrario. Almeno, è quello che dicono i libri. I Santi amano tutti. Chiunque. Senza pensare a se stessi. Per noi è esattamente il contrario.

TONY  (Andando sul davanti a destra.) Senta, forse è meglio se leggo qualcuno dei suoi libri.

SIGNORINA HOLROYD  Si, Tony, poi vedrà quanto l’amore è poco pratico - beh, impossibile, in effetti. Non il sesso. Il sesso è permesso. In realtà è quasi incoraggiato. Ma, naturalmente, lei deve saperlo.

TONY  (Arrabbiato.) Signorina Holroyd...

SIGNORINA HOLROYD  Oh, no, Tony. Non posso essere zia Queenie adesso?

TONY  Signorina Holroyd, credo che sia meglio che terminiamo questa conversazione.

SIGNORINA HOLROYD  Oh, caro, non sono stata troppo sfacciata, vero?

(Gillian entra dalla cucina e si ferma a sinistra della poltrona.)

GILLIAN  Pyewacket si sta comportando in modo molto strano. Ho dovuto chiamarlo e convincerlo.

SIGNORINA HOLROYD  Devo andare, tesoro. (Va alla porta e la apre. Gillian la segue a sinistra della porta e gliela tiene aperta.) Voglio trasferirmi al club e pagare la tassa d’ingresso subito. Ciao. Ciao, Tony - caro. (La signorina Holroyd esce. Gillian chiude la porta e avanza al centro.)

TONY  (Andando a destra della poltrona; dopo un momento.) Gillian, vorrei chiederti alcune cose. Mi hai detto la verità - su di te?

GILLIAN  Si.

TONY  E su di noi?

GILLIAN  Si, perché?

TONY  Non mi hai detto che conosci Merle Kittredge. La conoscevi, vero? Andavate a scuola insieme. Sapevi anche di lei e di me, vero? Lo sapevi fin dall’inizio? Ed è per questo che mi hai corteggiato, deliberatamente, per farle un dispetto?

GILLIAN  No, non per farle un dispetto.

TONY  Allora perché?

GILLIAN  Perché ti volevo.

TONY  Perché eri innamorata di me?

GILLIAN  Come potevo essere innamorata di te? (Va a destra dello sgabello del divano.) Non ti conoscevo.

TONY  E sei innamorata di me adesso? (C’è un silenzio.) Allora?

GILLIAN  (Dopo un momento; evasiva.) Sono innamorata di te più di quanto lo sia mai stata di chiunque altro.

TONY  Puoi innamorarti? (Va alla destra di Gillian.) Puoi?

GILLIAN  Non lo so. Non mi sono mai innamorata, ma - non ho mai neanche provato per nessuno quello che provo per te. (Si gira verso di lui.) Come si fa a capire se uno è innamorato?

TONY  Lo sai.

GILLIAN  Ma come?

TONY  (Lentamente.) Potresti vivere senza di me? Penso che questo sia il test migliore. Se io non ci fossi? Potresti?

GILLIAN  Beh - dovrei, no?

TONY  E questa è la risposta. (Va verso il fondo scena.)

GILLIAN  Ma non dovrei?

TONY  Forse. (Si gira verso di lei.) Ma non dovresti avere la sensazione che potresti. Perché pensi che sia così importante per me? Scoprire che è tutto senza senso - nessun senso - scoprire che non ci sei mai stata, per tutto il tempo?

GILLIAN  (Girandosi dall’altra parte; profondamente infelice.) Non lo sapevo, credo. (Si siede sullo sgabello del divano, a destra.)

TONY  Che cosa?

GILLIAN  Quello che facevo. Che sarebbe stato così. Mi dispiace. (Si mette una mano in testa.)

TONY  (Arrabbiato.) Bene! E non c’è bisogno che fai finta di piangere. Perché non puoi neanche piangere, se ben mi ricordo.

GILLIAN  (Arrabbiata.) Non sto piangendo. (Rendendosi conto.) Oh, allora adesso ci credi?

TONY  No, non credo a una parola. Neanche a una parola. (Si interrompe.) Puoi togliere l’incantesimo che mi hai fatto? Perché penso che sarebbe meglio.

GILLIAN  (Con ansia.) No, no, non lo farei. (Si alza e fa un passo indietro.) No, non lo farò! Non lo farò!

TONY  (Dopo una pausa.) Va bene. (Va verso il centro in fondo e prende il cappotto.)

GILLIAN  Dove vai?

TONY  Non lo so, ma via di qui, questo è sicuro.

GILLIAN  No, non puoi.

TONY  Oh, si che posso. Non so come ci si comporta con le streghe, ma non pensare che tornerò solo perché mi hai fatto un incantesimo. Perché non tornerò. (Apre la porta.) Mai. (Tony esce, sbattendo la porta dietro di sé.)

GILLIAN  (Correndo a guardare fuori dalla finestra, passando davanti alla poltrona; con ansia.) Tony! (Si interrompe.) L’incantesimo! Deve tornare. (Si sente il rumore del portone che si chiude fuori scena. Lei si gira a guardare la porta.) No? (All’improvviso la porta si apre di scatto ed entra Tony come una furia. E’ sconvolto e molto stupito.)

TONY  (A voce alta.) Taxi! (Rimane impietrito, fissando Gillian. Dopo un secondo, come se stesse lottando.) No! No! Dio mio, no! (Indietreggia lentamente, come se stesse lottando contro forze avverse e come se avesse i piedi incollati al suolo. Gillian gli fa cenno di avvicinarsi a lei per tutta la durata della lotta.) No! No! NO! (Tony riesce ad uscire e sbatte la porta dietro di sé mentre-)

CALA IL SIPARIO

ATTO III

Scena 1

La stessa scena. Quella sera stessa. Più tardi. Quando si apre il sipario, la stanza è al buio, tranne che per la luce del lampione che entra dalla finestra e il bagliore del fuoco. La maschera, che era alla parete, adesso giace rotta in due pezzi e sulla poltrona. Gillian è seduta sul sedile della bay window e fissa la strada fuori dalla finestra. Dopo un momento si apre la porta per “magia”. Entra Nicky silenziosamente e trovando la stanza buia e all’apparenza vuota, cerca di accendere la lampada sul tavolo al centro destra con trucchi di magia. La lampada lentamente si accende poi si spegne bruscamente. Nicky va all’interruttore in fondo al centro, accende le luci poi avanza al centro e vede Gillian.

NICKY  (Allegro.) Mai un momento di noia in questa casa. (Si toglie il cappotto e lo mette sulla panca.) Dov’è Tony?

GILLIAN  Fuori.

NICKY  Non avete litigato, vero?

GILLIAN  (Freddamente.) No, non abbiamo litigato. C’è solo stata una visita. Grazie, Nicky.

NICKY  (Raccogliendo i pezzi della maschera.) Che è successo? Qualcuno è stato poco attento.

GILLIAN  Nessuno è stato poco attento.

NICKY  Peccato che si è rotta. (Mette i pezzi della maschera sul tavolo al centro destra.) Farebbe così comodo adesso. Non dirmi che l’ha rotta Tony.

GILLIAN  Lo sai benissimo chi l’ha rotta.

NICKY  Si, tu. Ma perché ti sei riformata o perché eri arrabbiata? Non solo perché Tony se n’è andato? (Va verso il centro.)

GILLIAN  Nicky, tu lo hai visto. Dove?

NICKY  Nella stanza di Sid. (Gillian si alza e va verso il telefono, passando davanti a Nicky.) E’ andato direttamente lì. Oh, è inutile che gli telefoni. Non c’è adesso.

GILLIAN  E dov’è?

NICKY  Beh, ho paura di non potertelo dire.

GILLIAN  (Spostandosi al centro.) Non sta con Merle? Non sta pensando a Merle, vero?

NICKY  No, ma credo che lui pensi che dovrebbe. Dopo tutto, forse è ancora innamorato di lei, sotto sotto.

GILLIAN Non credere che non ci abbia pensato. (Va a destra della poltrona.) Me ne sono stata qui seduta a lottare contro la tentazione di sciogliere l’incantesimo. E’ stato allora che ho rotto la maschera. (Si siede sul bracciolo destro della poltrona.) Se lascio le cose come stanno, sarà ancora innamorato di me e mi odierà per questo.

NICKY  (Avanzando al centro.) Si, non credo che sia stata una mossa intelligente dirgli dell’incantesimo. Lo sai che sulle pozioni magiche c’è scritto sempre. “Agitare bene e non dire niente.”

GILLIAN  (Senza ascoltarlo.) Ecco come va a finire. Pensi di farla franca e perdi quasi tutto. Finisci in un piccolo mondo a parte, isolato da tutti. Questo è quello che ho scoperto. (Bussano alla porta.) Chi è? (Si alza, va verso destra e si ferma davanti alla porta. Anche Nicky va alla porta.) Non può essere Tony. Tony ha la chiave. (Nicky apre la porta rivelando Tony sulla soglia.) Tony!

TONY  (Mettendosi a destra di Tony sulla soglia.) Nicky, voglio parlare con Gillian. Da solo. Puoi andartene, per favore? Mi servono solo un paio di minuti.

NICKY  Certo. Vado a comprare le sigarette qui all’angolo. (Nicky esce. Tony entra e chiude la porta.)

GILLIAN  (Ansiosa.) Tony, per favore non...?

TONY  (Interrompendola con forza.) Ascoltami. (Va a sinistra della poltrona.) Devo dirti una cosa e voglio dirtela in fretta. Non voglio stare qui. E non ci starei, solo che mi hanno detto che dovevo venire, così eccomi qui. (Pausa.) Per tua informazione, sono andato dalla signora de Pass.

GILLIAN  (Sconcertata.) Oh, no! Perché?

TONY  Per farti passar la sbornia devi bere un altro cicchetto. Dopo aver sentito Redlitch e Nicky, mi hanno convito che poteva esserci un minimo di verità in questa storia, così ho pensato che tanto valeva entrarci fino al collo. Avevo sentito parlare tanto di questa signora de Pass da tutti voi, così mi ci sono fatto accompagnare da Redlitch.

GILLIAN  (Inorridita.) Non per chiederle di toglierti l’incantesimo che ti ho fatto io? Oh, no!

TONY  (Sgarbato.) Per cos’altro?

GILLIAN  E - te l’ha tolto? Tony, te l’ha tolto?

TONY  Per quello che serve.

GILLIAN  Come?

TONY  Con un mucchio di abracadabra e un vecchio pappagallo sporcaccione. Da quello che ho visto, è più complicato togliere un incantesimo che farlo.

GILLIAN  (Con amarezza.) Per lei si. (Pausa.) E adesso come ti senti?

TONY  (Spostandosi in fondo al centro.) Non sento niente, sono solo arrabbiatissimo.

GILLIAN  Con me?

TONY  Con tutta questa storia. (Avanza al centro.) Con me per essermi ficcato in questa situazione. Sono andato fino a Ealing in una catapecchia caotica chiamata “L’angolo del calderone” o come si chiama. Ho dovuto stare lì, con il cappello in mano - imparare a memoria una poesiola - camminare all’indietro intorno a un tavolo orientale - è rivoltante, e umiliante.

GILLIAN  (Vergognandosi.) Lo so. Non dirmelo.

TONY  (Ignorandola.) Per non parlare dei soldi che mi è costato.

GILLIAN  Perché, quanto si è fatta pagare?

TONY  Molto.

GILLIAN  Quanto?

TONY  Non voglio parlarne. Di niente. L’unico motivo per cui sono qui è che mi ha detto che la cosa non sarebbe stata completa finché non ti avessi visto e non te l’avessi detto.

GILLIAN  (Con amarezza.) Carino da parte sua. Metterla come condizione.

TONY  Beh, adesso l’ho fatto e posso andare. (Va in fondo al centro, si ferma, si gira e la guarda.) E, a proposito, ha fatto in modo che tu non possa sciogliere questo incantesimo.

GILLIAN  (Furibonda.) E come avrebbe fatto? (Va a destra della poltrona, verso il fondo.)

TONY  E che ne so. Ha detto che ha messo qualcosa dentro quella brodaglia disgustosa che mi ha fatto bere.

GILLIAN  Non ho mai sentito tante stronzate in vita mia. Come fa a pensare che può fermarmi in questo modo? (Si gira dall’altra parte.) Oh, va bene. Ti lascio andare.

TONY  Ha perfettamente ragione. Mi lascerai andare, questo è sicuro.

GILLIAN  (Girandosi verso di lui.) Ma non pensare che questa decisione sia dovuta a qualcosa che ha fatto lei.

TONY  Non voglio parlarne - di niente. Ho detto quello che dovevo dire. (Si gira verso la porta.)

GILLIAN  (Con uno sforzo.) E - Merle?

TONY  (Girandosi.) Merle cosa?

GILLIAN  Tornerai da lei - se ti riprende?

TONY  In questo momento l’unica cosa che voglio fare è bere fino a stordirmi, dimenticare tutta questa storia - se posso. Buona notte. (Si gira verso la porta.)

GILLIAN  (Piano.) Vuoi dire - addio?

TONY  (Girandosi.) Si, voglio dire addio.

GILLIAN  (Fissandolo.) Non ti vedrò più.

TONY  Non vedo perché dovresti. (Apre la porta. Nicky è seduto lì fuori e fuma. Tony spinge via Nicky e esce. Nicky si alza.)

NICKY  Tutto sistemato? (Entra. La porta si chiude dietro di lui. Allegro.) Beh? Che succede adesso?

GILLIAN  (Va da Nicky, lo afferra per il bavero della giacca e lo scuote.) Lo sapevi dove stava.

NICKY  Si, mia cara.

GILLIAN  E’ stata una tua brillante idea.

NICKY  No, tesoro, è stata sua. Tutta sua. Ha chiesto a Sid di accompagnarlo.

GILLIAN  (Con improvvisa ripulsione.) Oh, è rivoltante. (Lascia Nicky e va verso il tavolo al centro a destra.) Lui che si mischia con queste cose. Che va da lei. E’ troppo in gamba per questo genere di cose. (Si inginocchia a sinistra del tavolo al centro destra e lo colpisce con i pugni.)

NICKY  (Andando da Gillian; protestando.) Un momento...

GILLIAN  Si, è troppo in gamba. Lo svaluta. Rotolarsi nel fango del soprannaturale con la signora de Pass.

NICKY  (Chinandosi a sinistra di Gillian.) Gliela lascerai passare liscia alla signora de Pass? Torna da noi, dov’è il tuo posto. Guarda che ti è successo a mischiarti con gli esseri umani. Oh, usarli va bene. Avere storie con loro, se vuoi - ma nient’altro. Perciò torna da noi, Gill, vieni alla festa di Natalie con me. (Bussano alla porta. Nicky si alza e va ad aprire. La signorina Holroyd entra e va a sinistra di Gillian. Nicky chiude la porta e va a mettersi vicino alla poltrona.)

SIGNORINA HOLROYD  Gillian, fuori c’è il signor Redlitch.

GILLIAN  Come lo conosci?

SIGNORINA HOLROYD  Ci siamo conosciuti stasera dalla signora de Pass. Poi siamo usciti insieme quando Tony - è entrato. Lo farai entrare? Solo per un minuto. E’ importante.

GILLIAN  Non posso vedere nessuno adesso.

SIGNORINA HOLROYD  Si, ma vedi, è per via di Tony e della signora de Pass. Il signor Redlitch ha paura che tu ce l’abbia con lui.

GILLIAN  (Lasciandosi andare alla rabbia.) Oh, si - ha portato Tony a Ealing, no? Bene. Lo vedrò. (Si alza.)

SIGNORINA HOLROYD  Non credo che dovresti essere arrabbiata con lui, tesoro.

GILLIAN  (Fredda.) No? Fallo entrare. (La signora Holroyd esce sull’atrio, lasciando la porta aperta.)

NICKY  (Andando verso il tavolo sul davanti a destra.) E avrà bisogno di qualcosa da bere. (Versa da bere. Redlitch e la signorina Holroyd entrano. La signorina Holroyd chiude la porta, passa davanti alla poltrona e va a mettere la borsa, i guanti e la stola sul tavolo al centro destra.)

REDLITCH  (Andando a sinistra di Gillian; molto conciliante.) Buona sera, signorina Holroyd. E’ molto gentile da parte sua ricevermi.

GILLIAN  (Con le spalle a Redlitch.) E’ lei che devo ringraziare per aver portato Tony dalla signora de Pass, vero, signor Redlitch? A farsi curare da me.

REDLITCH  Oh, non è stato questo, signorina Holroyd.

GILLIAN  Che cosa allora?

REDLITCH  Beh ci è andato - per tornare al punto in cui era quando l’ha conosciuta. Sa, come in Shakespeare. “Sii qual esser solevi; vedi come prima vedevi.” Sogno di una notte di mezza estate, quando annullano il potere del fiore e...

GILLIAN  (Finendo la frase per lui.) E Titania smette di essere innamorata dell’asino. Grazie per il paragone.

REDLITCH  Oh... (Nicky va a destra di Gillian e dà il drink a Redlitch, passandole davanti. Poi salta sulla poltrona e si siede sul bracciolo destro, con i piedi sul sedile.) Ma - quello che voglio spiegarle è - che io non potevo farci niente. Avevo idea che la cosa poteva non piacerle, ma...

GILLIAN  Ce l’aveva? Beh, è stato perspicace.

REDLITCH  Poi quando sua zia mi ha detto che aveva sempre avuto una specie di odio per la vecchia Bianca...

GILLIAN  Bianca?

REDLITCH  La signora de Pass. Beh, quando l’ho saputo - che eravate rivali da sempre, per così dire...

GILLIAN  (Furiosa.) Non siamo mai state rivali. Quella fattucchiera di terza categoria, volgare, vanitosa...

NICKY  Calma adesso. E’ praticamente la migliore...

GILLIAN  (Interrompendolo.) Sono le persone come lei che mi fanno desiderare che torni l’Inquisizione. Lo sai che gli ha fatto fare? L’ha fatto venire qui a dirmelo. A dirmi quello che lei aveva fatto. E gli ha detto che faceva parte dell’incantesimo.

SIGNORINA HOLROYD  Beh, forse era vero.

GILLIAN  Non per chi sa quello che fa. Non può essere così incompetente. No, l’ha fatto solo per cantar vittoria.

REDLITCH  Senta, signorina Holroyd, io non so niente di questo. Ma so che anche lei non va tanto per il sottile quando si tratta di vendicarsi. Non voglio che se la prenda con me. E’ stata un’idea di Tony, tutto. Io l’ho solo accompagnato lì.

(Gillian si gira a guardare Redlitch, che si ritrae, spaventato.)

GILLIAN  E adesso ha paura delle conseguenze.

REDLITCH  (Indietreggiando oltre il divano.) Beh, solo di lei. Voglio dire...

GILLIAN  (Seguendo Redlitch oltre il divano, a destra.) Perché non chiede alla signora de Pass di proteggerla, se ha tanta stima di lei? Sono sicura che non considererebbe fuori dalla sua portata una piccola cosa come rendermi impotente. O potrebbe andare dal vicario e farmi esorcizzare - con campana, libro e candela.

REDLITCH  Signorina Holroyd, non si arrabbi. Ho fatto solo quello che mi è stato chiesto.

GILLIAN  E se le avessero chiesto di commettere un omicidio? O di presentare qualcuno a un assassino, lo farebbe per i soldi. (Si gira verso la signorina Holroyd. Redlitch  va verso il camino.) Si, quanto si fa pagare per un cosetta così?

SIGNORINA HOLROYD  Beh, il prezzo varia, tesoro. Secondo le possibilità della persona. Mi ha chiesto di Tony...

GILLIAN  E tu cosa le hai detto?

SIGNORINA HOLROYD  Le ho detto che pensavo che stesse abbastanza bene. Avevo visto il suo libretto di deposito e delle lettere del suo agente di cambio.

NICKY  E quanto si farà pagare?

SIGNORINA HOLROYD  Ha detto che gli avrebbe chiesto mille sterline.

GILLIAN  Cosa?

SIGNORINA HOLROYD  Beh, ho pensato che fosse un po’ alto, ma lei ha detto che - se voi due vi foste sposati, gli sarebbe costato molto di più ottenere il divorzio.

GILLIAN  Un altro bel paragone.

REDLITCH  (Passando davanti allo sgabello del divano e mettendosi a sinistra di Gillian.) Senta, signorina Holroyd, non voglio intromettermi nel suo - dolore, ma - si metta al mio posto.

GILLIAN  (Girandogli le spalle.) Preferirei di no, signor Redlitch. Ma non si preoccupi, non farò niente a lei.

REDLITCH  Oh, è meraviglioso da parte sua, signorina Holroyd. Grazie, grazie. E - solo un’altra cosa. Il libro. Nicky mi ha detto che lei lo ha - bloccato in qualche modo.

GILLIAN  Si.

REDLITCH  Beh, non pensa - voglio dire, adesso che Tony non è - non crede che potrebbe - insomma - beh, liberarlo? (Gillian si gira e fissa Redlitch. Lui, svelto.) Oh, non intendo dire adesso - naturalmente. (Indietreggia tra il divano e lo sgabello del divano, a sinistra.) Ma quando non avrà nient’altro in mente. Se potesse togliere...

GILLIAN  (Interrompendolo.) Signor Redlitch - (Va deliberatamente a destra del divano.) non pensa che d’ora in poi sia meglio star lontano da queste cose? Non credo che abbia il carattere giusto. O il coraggio, a quanto sembra.

REDLITCH  Immagino che abbia ragione. (Indietreggia fino al camino.) Volevo solo dire...

GILLIAN  (Appoggiandosi sul bracciolo destro del divano.) Signor Redlitch - se ne vada.

(Redlitch va verso la porta, senza distogliere lo sguardo da Gillian.)

REDLITCH  Beh, certo, certo. E grazie tante, eh. Addio. (Tende la mano alla signorina Holroyd.) Arrivederci, signorina Holroyd.

SIGNORINA HOLROYD  (Stringendo la mano a Redlitch.) Arrivederci. E’ stato un piacere conoscerla. E - (Confidenziale.) Proverò a convincere Gillian riguardo al libro.

REDLITCH  Si, ma - non la faccia arrabbiare. Non ne vale la pena. Arrivederci.

(Redlitch esce svelto e si chiude dietro la porta.)

NICKY  Beh, come ti senti adesso?

GILLIAN  (Non riesce a parlare dalla rabbia.) Come mi sento? (Si china in avanti sul bracciolo destro del divano, così che ha i gomiti appoggiati sul sedile e i piedi al centro.) Come mi sento?

NICKY  Te la senti di venire alla festa di Natalie con me?

GILLIAN  Forse. Ma prima ho un lavoretto da sbrigare qui.

NICKY  La vecchia Bianca?

(Gillian annuisce truce.)

SIGNORINA HOLROYD  Sai, ti sbagli su di lei, Gillian. (Avanza al centro e si ferma a destra dei piedi di Gillian.) E’ stata molto carina riguardo a te stasera. Lo è sempre stata.

GILLIAN  Oh, non ne dubito. “Cara Gillian, mi è così simpatica. Certo, è solo una dilettante, ma molto dotata a modo suo.” Non è andata così?

SIGNORINA HOLROYD  Beh, più o meno - si. Ma...

GILLIAN  Una dilettante. Glielo faccio vedere io.

NICKY  Questa si che è la mia sorellina.

GILLIAN  Lei e le sue mille sterline. Con le sue pozioni e... Mi chiedevo perché Tony avesse detto che aveva un sapore orribile. Avrà pensato che se non era cattiva, Tony avrebbe ritenuto che non valeva i soldi spesi. Doveva essere rivoltante per mille sterline.

NICKY  Probabilmente gli ha dato una cioccolata dopo.

GILLIAN  Le costerà molto più di mille sterline uscire da quello che le farò io. Una volta mi hai detto che ha molti tappeti cinesi di valore. Poi ci sono gli arazzi persiani - e la pelliccia di visone. (Si interrompe.) Tarme! (Si alza.) E a pensarci bene, c’è anche Merle. (Furiosa.) “Sii qual esser solevi.” E come era? Innamorato di Merle Kittredge. No. Non lo riavrà. Non se posso farci qualcosa. Dov’è Pyewacket? (Va alla porta della cucina, la apre e chiama.) Pye - Pye - Pyewacket. Pye, dove sei? (Va alla porta della camera, la apre e guarda dentro.)

SIGNORINA HOLROYD  (Andando a destra del divano e guardando Gillian.) Non l’ho mai vista così.

NICKY  (Felice.) Si, ma non fermarla.

GILLIAN  (Andando al centro.) Non c’è.

SIGNORINA HOLROYD  Beh, tesoro, perché non aspetti un po’ e ci pensi fino a domattina?

GILLIAN   Posso fare senza di lui. (Va verso l’armadietto a sinistra della porta d’ingresso e preme il pulsante. Lo sportello dell’armadietto si apre.) Vediamo che cosa ho. (Tira fuori diverse bottigliette e le guarda.)

SIGNORINA HOLROYD  (Andando a destra di Gillian.) Tesoro, non devi essere scortese con lei.

NICKY  Zia, come puoi, una strega rispettabile che dice una cosa del genere?

GILLIAN  (Borbottando mentre legge le etichette.) Dov’è quella roba che ho comprato a Tobago? (Senza girarsi, dà alla signorina Holroyd queste cose che prende dall’armadietto: una bottiglia di vetro blu, una bottiglia blu più grande, un gufo impagliato e una radice di madragora.)

SIGNORINA HOLROYD  E Merle - cosa le farai? Perché non la trasporti da qualche parte?

GILLIAN  (Sempre cercando nell’armadietto.) Così Tony le andrà dietro?

SIGNORINA HOLROYD  Allora falla innamorare di qualcun altro. Qualcuno molto inadatto. (Ridacchia.) Magari lo spazzino.

GILLIAN  Ecco. Eccola qui. (Trova quello che stava cercando e tira fuori una bottiglia tipo quelle del chianti, alta circa nove centimetri.) Aspettavo proprio l’occasione di provarla.

NICKY  Che cos’è?

GILLIAN  Una cosa molto particolare. (Va a destra del divano con la bottiglia sul palmo della mano.) Per le vendette. Allora, cos’abbiamo qui di suo? (Alla signorina Holroyd.) Hai niente che le appartenga?

SIGNORINA HOLROYD  (Rimettendo a posto le bottiglie, il gufo e la radice nell’armadietto e chiudendolo.) Alla signora de Pass? Ho la sua foto di sopra. Ma non credo che dovrei permetterti di usarla. (Gillian prende il blocchetto per i messaggi da sopra il tavolo dietro il divano e va a sedersi al centro del divano stesso.)

GILLIAN  Posso scrivere il suo nome e usare quello. Andrà bene. Andrà bene anche per la signorina Penna velenosa.

NICKY  E’ un rientro alla grande. (Si alza e va al centro.)

SIGNORINA HOLROYD  (Andando a sinistra del divano.) Gillian, per favore, tesoro...

GILLIAN  Zia, se non ti piace, puoi anche andartene.

NICKY  Oh, lascia che veda.

GILLIAN  Beh, allora deve stare zitta. (Scrive.) Bianca - eh? Ha un secondo nome?

SIGNORINA HOLROYD  (Sedendosi a sinistra di Gillian sul divano.) Credo che sia Flo.

GILLIAN  (Scrivendo.) Bianca Flo de Pass. Bene. (Gira pagina e scrive.) Merle Emily Kittredge. Strano che mi ricordi che il secondo nome è Emily.

NICKY  Le cose tornano in mente quando ci servono.

GILLIAN  Nicky, il portacenere grande. Poi spegni le luci.

(Nicky mette un portacenere di vetro sullo sgabello del divano e fa un incantesimo veloce per spegnere le luci. Non ci riesce e va a spegnere tutte le luci della stanza con l’interruttore al centro. Poi si siede sul bracciolo destro del divano.) Bene. (Accartoccia i due foglietti nel portacenere, apre la bottiglia e spruzza il contenuto nel portacenere dove ci sono i fogli. Borbottando.) Zaitux, Zorami, Elastot... (A Nicky.) Hai un fiammifero? (Nicky dà una scatola di fiammiferi a Gillian, che ne accende uno e cerca di dar fuoco al contenuto del portacenere. Il fiammifero si spegne.) Accidenti! (Accende un altro fiammifero con lo stesso risultato.) Non si vuole accendere.

NICKY  Devono essere vecchi.

GILLIAN  (Spaventata.) La carta non prende fuoco.

SIGNORINA HOLROYD  Forse il portacenere è umido.

GILLIAN  Non ha importanza. Ne uso due stavolta. (Accende due fiammiferi insieme. Di nuovo scoppiettano e si spengono.) E’ strano. (Si alza, capendo all’improvviso.) Oh! (Va al centro e accende le luci.)

NICKY  Che c’è?

GILLIAN  Basta così.

NICKY  Perché?

GILLIAN  Ho cambiato idea.

NICKY  Ma, Gill...

GILLIAN  (Più decisa.) Ho cambiato idea.

NICKY  (Sospettoso.) Non c’è niente che non va, vero?

GILLIAN  No, no, certo. (Va a destra della poltrona e si ferma con la schiena a Nicky.) Sarà meglio che vai alla festa, Nicky. Ti raggiungo dopo. Non succederà nient’altro qui stasera.

NICKY  Senti, c’è qualcosa che non va. (Si alza.) Non hai - perso i poteri, vero?

GILLIAN  No, certo che no.

NICKY  Fammi vedere. Dimostramelo.

GILLIAN  Non ci penso neanche. (Si siede nella poltrona.) Sono stanca.

NICKY  (Dopo una pausa.) Allora è vero? (Va a destra della poltrona.) Le vecchie superstizioni sono vere. Bene, bene, bene. Fatti viva qualche volta. (Va al centro passando davanti alla poltrona, poi va alla porta in modo che ha fatto un giro completo intorno a Gillian.) Magari quando ti sentirai meglio? (Prende il cappotto.) Buona notte, zia Queenie. (Nicky esce.)

SIGNORINA HOLROYD  Gill, che c’è?

GILLIAN  (Alzandosi e andando al centro.) Zia Queenie - è vero.

SIGNORINA HOLROYD  Vuoi dire - che hai perso i tuoi poteri? Ti sei innamorata?

GILLIAN  Si, credo di si. Credo che mi sia successo.

SIGNORINA HOLROYD  Vuoi dire di Tony?

GILLIAN  (Arrabbiata.) Di chi altro?

SIGNORINA HOLROYD  Oh, ma, tesoro - adesso - adesso...

GILLIAN  Si, è il proprio il momento giusto, no? (Si siede sul bracciolo destro del divano, di fronte al pubblico.) E’ tutta la sera che sento che sta succedendo qualcosa. Solo che non pensavo fosse questo. Beh, è questo. Sono finita. Come strega, almeno.

SIGNORINA HOLROYD  Gillian, com’è l’amore? Sai, non l’ho mai provato. E’ - meraviglioso?

GILLIAN  No - è orribile. (Scoppia a piangere.)

SIGNORINA HOLROYD  Oh, tesoro! Lacrime! Lacrime vere.

GILLIAN  (Piangendo.) Si, e pensare che ho sempre invidiato chi poteva piangere. E’ orribile. (Le lacrime diventano un fiume in piena.) Oh, zia Queenie, non voglio essere umana - adesso.

(Gillian piange mentre...)

SIPARIO

Scena 2

Stessa scena. Un pomeriggio di due mesi dopo.

Quando il sipario si apre, tutti gli oggetti che avevano un sapore di stregoneria sono stati tolti. Nicky è seduto nella poltrona, e legge il “Daily Telegraph”. Il suo cappotto è sullo schienale della sedia in fondo a destra. Dopo un momento, Nicky posa il giornale, guarda l’orologio, si guarda intorno, poi si alza, va al tavolo sul davanti a destra e si rende conto che non ci sono più le bottiglie. Prova ad aprire gli sportelli dell’armadietto, ma sono chiusi a chiave e si allontana. Dopo un momento, si mette di fronte all’armadietto, mette le mani dietro alla testa e borbotta un “incantesimo”. Gli sportelli dell’armadietto si aprono. Nicky tira fuori una bottiglia di whisky, si versa da bere, rimette a posto la bottiglia e fa un passo indietro per ripetere l’incantesimo per chiudere gli sportelli. Nel frattempo, bussano alla porta. Nicky fa un balzo in avanti, chiude violentemente gli sportelli, manda giù svelto il suo drink, va alla porta, la apre e si mette a destra. La signorina Holroyd entra agitata.)

SIGNORINA HOLROYD  Nicky, caro - che bello. (Lo bacia.) E’ un secolo che non ti vedo.  Oh, sono sfinita. (Va a destra del divano, si toglie il cappotto e lo mette sul bracciolo destro del divano.) Oh, che traffico. Mi devi insegnare come fare a governarlo.

NICKY  Si, ti ha fatto arrivare così tardi che non posso fermarmi. (Prende il suo drink e va al centro.)

SIGNORINA HOLROYD  (Sedendosi sul divano; facendo sentire che è una cosa importante.) Devi restare finché non torna Gillian. E’ per questo che ti ho chiesto di venire. Non potete continuare così voi due. Soprattutto adesso che è così infelice.

NICKY  E’ ancora innamorata di Tony?

SIGNORINA HOLROYD  Si, e lui non ha messo piede in questa casa da quella sera.

NICKY  Che fa Gill adesso?

SIGNORINA HOLROYD  Beh, ha un lavoro.

NICKY  Un lavoro?

SIGNORINA HOLROYD  Va al cinema. Prima ci andava solo perché era un buon posto per piangere. Poi un giorno ha conosciuto lì una signora che vedeva i film per lavoro e ha chiesto a Gillian se sarebbe piaciuto anche a lei. Gill vede due film al giorno, poi ne fa il resoconto. Scrive la sera.

NICKY  Non preferirebbe essere morta?

SIGNORINA HOLROYD  Nicky, non devi dire queste cose. E senti, caro. Non voglio sgridarti oggi, per niente, ma da quando il tuo libro è morto sei stato molto scortese con Sidney.

NICKY  Con Sidney?

SIGNORINA HOLROYD  (Civettuola.) Si, sai - il signor Redlitch.

NICKY  (Divertito.) Oh, e da quando?

SIGNORINA HOLROYD  (Con falsa modestia.) Oh, da un po’. Abbiamo cenato insieme ogni mercoledì.

NICKY  Non volevo essere scortese - con Sidney - (Finisce di bere, va a mettere il bicchiere sul tavolo davanti a destra.) ma è stata dura. (Gillian entra dalla porta. Ha il cappotto, il cappello e i guanti.)

GILLIAN  Zia Queenie. Nicky! (Va a sinistra di Nicky e lo bacia.) Oh, che bello. Non ti vedo da - beh, da allora. Come mai sei venuto?

NICKY  Ho pensato di fare una visitina per salutarti. O meglio, zia Queenie l’ha pensato.

GILLIAN  Oh, beh, sono contenta. (Prende la mano di Nicky e lo tira al centro.) Siediti.

NICKY  (Togliendo la mano.) Senti, oggi non posso.

GILLIAN  Oh, solo un momento. Eh? Per favore, Nicky, per favore, rimani.

NICKY  (Andando sul fondo a destra e prendendo il cappotto.) Sono già in ritardo. Ho un appuntamento con Natalie. (Va davanti a destra.) Torno un’altra volta. Davvero.

GILLIAN  Va bene. (Si gira e si sbottona il cappotto.)

NICKY  Come sta Pyewacket?

GILLIAN  E’ scappato.

NICKY  A causa...?

GILLIAN  Immagino. (Si toglie il cappotto, lo mette sul divano, a destra, poi va al centro.)

NICKY  Non c’era più niente da fare qui per lui? (Va a destra di Gillian e la guarda.) Sai, Gill, sei diversa. Non so come, esattamente, ma...

GILLIAN  In meglio o in peggio?

NICKY  Dipende dai gusti, direi. (Va alla porta, la apre e si mette a destra della porta aperta.) Ci sono degli americani che vanno da Natalie - padre e figlio. Penso che gli incantesimi avranno un accento divertente, no? Oh, ma a te non interessano più queste cose, vero? Ciao, Gill. Ciao, zia Queenie. (Nicky esce e si chiude la porta dietro.)

GILLIAN  (Con improvvisa passione.) Zia Queenie. Lui è di sopra. (Va a destra del divano.)

SIGNORINA HOLROYD  Oh, tesoro, come lo sai?

GILLIAN  L’ho visto alla sua finestra mentre tornavo. Solo un attimo.

SIGNORINA HOLROYD  Lui ti ha visto?

GILLIAN  Non lo so. Ho paura di si.

SIGNORINA HOLROYD  Hai paura!

GILLIAN  Ero così contenta che non ci fosse - che non dovevo incontrarlo. E adesso, sapere che è di sopra, non lo sopporto. (Prende il cappotto e i guanti della signorina Holroyd, poi la fa alzare.) Non ceniamo qui stasera. (Nel panico.) Usciamo. Usciamo adesso. (Passa davanti alla signorina Holroyd e va al centro.)

SIGNORINA HOLROYD  (Decisa.) Vorrei poterlo far venire qui.

GILLIAN  Far venire qui?

SIGNORINA HOLROYD  Così potremmo dirgli quello che ti è successo. Del tuo - incidente. E che cosa l’ha causato.

GILLIAN  Dirglielo? (Aiuta la signorina Holroyd a mettersi il cappotto.) Farei di tutto per impedirgli di scoprirlo.

SIGNORINA HOLROYD  Ma, tesoro, perché?

GILLIAN  Per orgoglio, immagino. O per vergogna. Sono emozioni nuove per me. O molto vecchie, al contrario. L’altra faccia della medaglia. (Bussano alla porta. Gillian sussulta e fa un passo indietro.)

SIGNORINA HOLROYD  Oh, è lui.

GILLIAN  (Confusa.) Non può essere lui. Aiutami. Apri la porta - (Spinge la signorina Holroyd verso la porta, poi va verso il camino, passando davanti al divano.) Ma non lasciarmi sola. Promettimelo. (La signorina Holroyd apre la porta. Sulla soglia c’è Tony. Ha il cappello e una valigia. La signorina Holroyd si mette a sinistra della porta aperta.)

TONY  Salve. (Fa uno o due passi nella stanza.)

SIGNORINA HOLROYD  Salve, Tony.

TONY  (Andando verso la poltrona; a Gillian.)  Hai da fare o posso parlarti un momento?

GILLIAN  C’è zia Queenie.

SIGNORINA HOLROYD  (A Gillian.) Tesoro, io vado. (Sguscia via dalla porta.) Ho un appuntamento per cena.

GILLIAN  Ma non dovevamo...

SIGNORINA HOLROYD  No, tesoro. Mi ero dimenticata di dirtelo. Ma ti telefonerò. Più tardi. Arrivederci, Tony. E’ stato molto carino a passare. (La signorina Holroyd esce, chiudendosi dietro la porta. Tony mette la valigia per terra, in fondo al centro, ci mette sopra il cappello, poi va verso il divano, a destra.)

TONY  Temo che la signorina Holroyd si sia fatta un’idea sbagliata sul motivo per cui sono qui. Non è una visita di cortesia.

GILLIAN  Non immaginavo che lo fosse.

TONY  Vado in America e sono venuto a prendere delle cose che mi servono. (Va a destra dello sgabello del divano. Indignato.) Ho appena scoperto che ho ancora una casa qui. Ho detto alla mia segretaria subito dopo - quella sera - di trasferire tutte le mie cose e di non nominare mai più questo maledetto posto. (Va a destra del tavolo dietro il divano. In ritardo.) Non volevo essere offensivo.

GILLIAN  Capisco.

TONY  (Andando a destra dello sgabello del divano.) Oggi ho scoperto che le mie cose non sono affatto in un deposito. Sono condannato a stare qui. Non è riuscita a subaffittarlo. Non ti aspetterai che creda che all’improvviso non ci sono più inquilini. Ci vedo il tuo zampino e non intendo tollerarlo.

GILLIAN  Che cosa ho fatto?

TONY  Lo sai benissimo quello che hai fatto. Hai fatto in modo che le cose andassero così.

GILLIAN  Cos’ha detto l’agenzia alla tua segretaria?

TONY  Non lo so. Non ce l’ho fatta arrivare a quel punto. Me ne voglio occupare io.

GILLIAN  (Andando a sinistra dello sgabello del divano.) Vuoi dire - con me? Io non posso farci niente.

TONY  Vuoi dire che non vuoi.

GILLIAN  Se metterà fine a questa conversazione, mi sta bene.

TONY  Ma io non lo accetto. Questo è puro desiderio di vendetta. Cercare di tenermi qui.

GILLIAN  (Scoppiando.) E io non accetto questo. L’affitto è a nome tuo, come avresti scoperto se avessi guardato o ascoltato invece di saltare a conclusioni idiote. Il proprietario non vuole il subaffitto. E se pensi che sia stata io a organizzare tutto, in un modo o nell’altro, devo toglierti anche questa illusione. Non ti ci voglio in questa casa. Preferirei di gran lunga che te ne andassi. E te lo dimostrerò annullando il tuo contratto d’affitto, se sei contento così.

TONY  Lo farai?

GILLIAN  Con gioia.

TONY  D’accordo.

GILLIAN  Bene.

TONY  Bene.

GILLIAN  Finito.

TONY  Grazie. (Si gira, poi si ferma e guarda l’orologio.) Oh.

GILLIAN  Che c’è?

TONY  (Girandosi verso di lei.) Chissà se la mia segretaria è ancora in ufficio.

GILLIAN  Vuoi telefonare?

TONY  (Guardando il telefono; per metà scherzando.) A quel telefono?

GILLIAN  Beh, se preferisci di no...

TONY  Non è il mio telefono preferito. Ma correrò il rischio. (Va al telefono, alza la cornetta e fa il numero. Gillian passa davanti al telefono e si ferma vicino alla poltrona.) Scusa, sono stato maleducato.

GILLIAN  Anch’io.

TONY  (Sforzandosi di comportarsi amichevolmente.) Come stai?

GILLIAN  (Sforzandosi di comportarsi amichevolmente.) Bene. E tu?

TONY  Bene. Come sta Pyewacket?

GILLIAN  E’ ... (Si trattiene.) Sta bene.

TONY  Molto da fare?

GILLIAN  Lui o io?

TONY  Tutti e due. (Al telefono.) Pronto... Signorina Bishop?... Mi scusi per aver perso le staffe. Sono a casa della signorina Holroyd. Abbiamo deciso di rescindere il contratto di affitto. Ci pensa lei?... Domattina non verrò in ufficio, quindi che ne dice se lascio le chiave qui? Dalla signorina Holroyd. Così può venire a prenderle... (A Gillian.) Va bene?

GILLIAN  Certo.

TONY  (Al telefono.) Bene, allora... Come?... Che affitto? Ma non ha...? ... Beh, perché no?... Va bene... Va bene. Ci penso io. Arrivederci. (Riattacca.) Ti devo l’affitto, sembra. Tre mesi, per l’esattezza.

GILLIAN  No, no, non mi devi niente.

TONY  Perché no?

GILLIAN  Io ti devo molto di più.

TONY  Che cosa mi devi?

GILLIAN  Beh - beh, mille sterline.

TONY  Come, scusa?

GILLIAN  Quello che ti ha fatto pagare la signora de Pass. E’ oltraggioso.

TONY  Pensavo anch’io che fosse un po’ eccessivo. Ma non avevo un termine di paragone.

GILLIAN  Vorrei poterti ripagare. Dovrei, lo so. Ma non posso.

TONY  Non è responsabilità tua. Ma grazie per averci pensato. Ti dispiace se lascio un biglietto alla mia segretaria? E’ terribilmente stupida. (Scrive sul blocco per i messaggi telefonici.)

GILLIAN  (Molto esitante.) Come - va? (Va in fondo a sinistra della poltrona.) Voglio dire - come sta Merle?

TONY  (Dopo una piccola pausa.) Sta bene - credo.

GILLIAN  Credi? Non - sei tornato da lei? O non c’era più niente da fare?

TONY  (Di malavoglia.) No, sono tornato da lei.

GILLIAN  Allora cos’è successo? Mi dispiace farti tutte queste domande, ma è come - non sapere la fine di un film.

TONY  Si, capisco. Beh, sono tornato da lei, ma - non ha funzionato.

GILLIAN  A causa mia? Che le hai detto di me?

TONY  Niente.

GILLIAN  Non voleva sapere? Perché l’avevi lasciata?

TONY  Si, ma io non ho voluto dirglielo. (Smette di scrivere e si raddrizza.) Oltre al fatto che ero stato - beh, “stregato” è la parola che ho usato. Non ho detto che intendevo in senso letterale. Poi - è successo qualcosa. Qualcosa che ha fatto. Non saprei dirti cosa, ma - ha fatto finire tutto.

GILLIAN  Non è stata - una lettera? Una lettera anonima?

TONY  (Sorpreso.) Perché me lo chiedi? Era una sua abitudine? (Gillian annuisce.) In effetti, è stata una lettera che aveva scritto al mio socio mentre stavo - con te. (Si china e firma il biglietto.)

GILLIAN  Oh si, avevi detto che si comportava in modo strano.

TONY  Questo era il motivo. (Strappa il biglietto dal blocco e si raddrizza.)

GILLIAN  (Andando a sinistra del tavolo al centro destra.) Mi dispiace. Tanto.

TONY  Sai, è male - per te.

GILLIAN  Che cosa?

TONY  Tutto questo - interesse. Questa curiosità. (Fa un passo verso di lei.) Anche tu sembri diversa.

GILLIAN  (Spaventata.) Diversa - come?

TONY  Non lo so. Ma c’è qualcosa in te. (Si guarda intorno nella stanza.) C’è qualcosa di diverso anche in questa casa.

GILLIAN  (Svelta.) Ho cambiato qualcosa qui in soggiorno. (Passa davanti al divano e va al camino.) La differenza è tutta qui. (Desiderando di mettere fine alla conversazione.) E - senti, per favore, non devi restare per educazione.

TONY  Si, ho molto da fare. (Si gira verso la porta, poi si ferma, ricordandosi di qualcosa.) Oh - le chiavi. (Tira fuori le chiavi dalla tasca della giacca, prende il biglietto e va a destra dello sgabello del divano.) Li daresti alla mia segretaria, per favore?

GILLIAN  Certo. (Si avvicina un po’, tende la mano e prende le chiavi e il biglietto. Poi torna al camino. Tony si gira per uscire, si ferma e tira fuori una seconda chiave.)

TONY  (A disagio.) E a proposito. C’è un’altra cosa. Mi chiedevo come fare a ridartela. (Pausa.) E’ la chiave - di questa casa.

GILLIAN  (Girandosi dall’altra parte.) Puoi scusarmi un momento? (Gillian va svelta in camera da letto. Tony la guarda, sorpreso dalla sua brusca uscita e va a destra del tavolo del divano. Gillian rientra con il medaglione e va a sinistra del tavolo del divano.)

TONY  (Tendendole la chiave.) Eccola.

GILLIAN  (Poco desiderosa di toccare la chiave.) Mettila lì, per favore. (Tony mette la chiave sul tavolo dietro al divano, a destra. C’è una piccola pausa. Gillian parla con altrettanto disagio.) Mi chiedevo come fare a ridare questo a te. (Gli porge il medaglione.)

TONY  Che cos’è?

GILLIAN  Il tuo medaglione.

TONY  Te l’ho regalato.

GILLIAN  Con un inganno. Il pensiero di avere questo è stato quello che mi ha fatto più male. Mi ha fatto sentire quasi come una ladra. Per favore, prendilo. (Gli porge il medaglione stendendo completamente il braccio.)

TONY  Non significa poi molto.

GILLIAN  Per me si. Per favore.

TONY  Va bene, allora. (Prende il medaglione, lo guarda e se lo infila in tasca.)

GILLIAN  Mi sento meglio. (Va verso il camino.) E adesso vorrei che te ne andassi.

TONY  (Lentamente.) Si - si... (Rimane fermo, guardandola.)

GILLIAN  (Andando oltre il divano, a sinistra della poltrona.) Non fissarmi. Per favore, vai.

TONY  (Continuando a fissarla.) E’ strano vederti così. (Oltrepassa la poltrona e si ferma davanti a destra.) Ti vedo come - in una doppia immagine. Una persona completamente nuova e sconosciuta - e una che ho conosciuto intimamente (Con un sottinteso.)  Molto intimamente. Sarà difficile dimenticarlo. Soprattutto qui.

GILLIAN  (Girandosi e dandogli la schiena.) Ti dispiace andartene? (Tony va a destra di Gillian e le fa fare un mezzo giro in modo che sia di fronte a lui. Gillian gira la faccia.)

TONY  Gill - sei arrossita!

GILLIAN  No, certo che no. (Cerca di tenere la testa girata.)

TONY  Stai anche piangendo.

GILLIAN  (Arrabbiata.) E va bene, allora. (Si libera, va davanti a sinistra e si ferma dandogli la schiena.) Sto piangendo.

TONY  Ma pensavo.

GILLIAN  Pensavi che non potessimo - no? Beh, ti sbagliavi.

TONY  (Oltrepassando lo sgabello del divano.) Sei sicura?

GILLIAN  Sicurissima.

TONY  Beh, io no. Sei diversa. Sei completamente diversa. Perché?

GILLIAN  Che importanza ha?

TONY  Ha importanza per me. Molta. Dimmi - non - sei più - una strega? E’ questo? Devo saperlo.

GILLIAN  (Girandosi; con violenza.) E va bene. Ho perso i miei poteri. Adesso lo sai. Immagino che hai il diritto di avere questa soddisfazione. (Passa davanti a lui e si ferma sul davanti a destra, con la schiena a Tony.) E adesso vuoi lasciarmi in pace, per favore?

TONY  Come li hai persi?

GILLIAN  Se ne sono - andati, semplicemente.

TONY  E’ una cosa che succede?

GILLIAN  (Tagliando corto.) In certe circostanze.

TONY  Quali circostanze?

GILLIAN  Ce ne sono di tanti tipi.

TONY  (Spostandosi a sinistra di Gillian; con forza.) No, c’è solo un modo. Era scritto nel libro di Redlitch.

GILLIAN  Redlitch non ne sa niente.

TONY  Ma Nicky si. (La prende per le spalle e la gira in modo che lo guardi in faccia.) E lui lo ha aiutato a scriverlo.

GILLIAN  (Disperata.) Tony, se hai mai avuto un po’ di riguardo per me, per favore, vattene. (Si libera e gli gira le spalle.) Perché mi torturi in questo modo?

TONY  (Lentamente.) Perché sta succedendo qualcosa da quando sono entrato in questa stanza. Voglio essere sicuro che è la cosa vera - stavolta. (Gillian si gira verso di lui, capendo quello che vuole dire. Il suo viso comincia a diventare raggiante e incredulo. Lui sorride, va in fondo al centro e prende la borsa e il cappello.) Adesso vado. (Gillian rimane a fissarlo, confusa e stordita. Lui avanza al centro, con la valigia nella mano sinistra e il cappello nella destra.) E forse non andrò in America - non ancora. Mi piacerebbe dare la possibilità a queste immagini di sovrapporsi. (Sorridendo.) Immagino che tu abbia una qualche idea di che cosa sto parlando?

GILLIAN  (Lentamente.) Io - credo di si. Sta succedendo anche a me - da - tanto tempo.

TONY  (Con gentilezza e sorridendo.) Si?

GILLIAN  (Con una vocina.) Sono solo un essere umano.

(Tony lascia cadere la valigia, ci mette sopra il cappello, poi va lentamente da Gillian e la prende tra le braccia. Si baciano mentre...)

SIPARIO