Ho una figlia bellissima!

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ho una figlia bellissima!

Due atti brillanti

di

Valerio Di Piramo

PERSONAGGI

Felice Vintèrro                                 Capofamiglia titolare della ditta omonima;

Ofelia                                                 Sua moglie;

Selvaggia                                           Loro figlia;

Sempronio                                        Pretendente;

Tristano                                            “Spingitore”;

Santuzza                                            Prima Piangiòna;

Rosalia                                              Seconda Piangiòna;

Adelina                                              Futura cliente;

Bruce                                                 Cliente futuro sposo.

L’azione si svolge in casa Vintèrro, un appartamento situato al piano superiore del negozio espositivo di Pompe funebri della famiglia; l’appartamento ha una stanza dove vengono ricevuti i clienti e stipulati i contratti, ma l’arredamento è in netto contrasto con quanto avviene in questo luogo. Quindi vasi di fiori, tende colorate, allegria in tutte le sue forme; su un lato, appunto, una scrivania con telefono, sull’altro lato un divanetto a fiori; il resto a discrezione del regista. Niente dell’arredamento dovrà far supporre l’attività svolta. Una comune di fondo, a sinistra la cucina, a destra le camere.

ATTO PRIMO

Scena I

I fiori

Sempronio, Ofelia

Sempronio     Entra dal fondo con un piccolo mazzo di margherite; è un tipo sulla trentacinquina, con grossi occhiali da vista; zoppica vistosamente; ha la voce un po’ nasale, ma nel complesso è un bel ragazzo. Permesso? E’ permesso? C’è nessuno? Passeggia guardando ripetutamente l’orologio C’è nessuno? Signorina Selvaggia? Signorina Selvaggia, è in casa?

Ofelia              Entra da destra; è una donna vestita bene, con colori sgargianti. Chi è? Oh, salve…guardi, però, se lo faccia dire, quei fiori sono sbagliati…sarebbero più indicati dei gigli bianchi…i crisantemi no, perché non vanno molto di moda quest’anno…per quanto anche le gerbere…non capisco cosa c’entrino le margherite…come si chiama lei?

Sempronio     Sempronio.

Ofelia              Sempronio? Santo cielo, che nome improbabile…e invece il destinatario dei fiori come si chiama? Sa, a volte anche il nome aiuta nella scelta del mazzo.

Sempronio     Se…Selvaggia…

Ofelia              SELVAGGIA? Che coincidenza! Proprio come mia figlia…cos’era, sua zia? Sua madre? Sua nonna?

Sempronio     Signora, ci deve essere un equivoco…io sono qui proprio per Selvaggia…

Ofelia              Ho capito, ho capito…e quanti anni aveva quando ci ha lasciato?

Sempronio     Quando ci ha lasciato? Ma non è mica morta!

Ofelia              SANTO CIELO! LA VUOLE SOTTERRARE VIVA?

Sempronio     Signora, ma cos’ha capito? Io sono qui per sua figlia!

Ofelia              Per…mia figlia?!? SANTO CIELO! E PERCHE’ VUOLE SOTTERRARE MIA FIGLIA?

Sempronio     Ma non voglio sotterrare nessuno, io! Me la potrebbe chiamare?

Ofelia              NEANCHE PER SOGNO!

Sempronio     No? E perché?

Ofelia              Per due ragioni: la prima è che penso di sapere cosa voglia da lei, e il fatto che stia arrossendo come un gambero in padella mi fa capire che ho ragione.

Sempronio     SIGNORA! Lei mi offende!

Ofelia              Non la sto offendendo. Se la volessi offendere direi che è un babbeo. O uno stupido. Ma siccome non l’ho detto non la sto offendendo.

Sempronio     E la seconda ragione?

Ofelia              E’ che mi sembra un po’ in la’ con gli anni per essere un pretendente…ed è altresì troppo giovane per essere un professore della scuola di mia figlia: e se anche lo fosse, mi chiederei a cosa servono le margherite…insegna botanica?

Sempronio     Ma no, sono solamente un piccolo omaggio alla bellezza di Selvaggia…

Ofelia              Guardando il misero mazzo Sì, su questo non c’è alcun dubbio: per essere piccolo è piccolo davvero…

Sempronio     Guardando anche lui in mazzo Dice che è troppo piccolo?

Ofelia              Bhe’, non è certo una serra.

Sempronio     E’ che mi pareva…giusto, ecco. Non troppo grande ne’ troppo piccolo…

Ofelia              Santo cielo! Se lo lasci dire: è piccolo. Io di mazzi me ne intendo. Sapesse quanti ne ho visti in vita mia…grossi, piccoli, giusti…

Sempronio     Che posso fare per rimediare?

Ofelia              Lasci che le dia un consiglio. Faccia conto che io sia sua madre…per quanto il solo pensiero di avere un figlio come lei mi turba alquanto…tra poco sarà qui mio marito. Quindi se ne vada di corsa, finchè è ancora in tempo.

Sempronio     Non posso correre. Ho una gamba più corta dell’altra.

Ofelia              Ah, ecco! Mi chiedevo perché zoppicasse…Comunque non si preoccupi, se

mio marito la trova qui può anche darsi che le gambe gliele faccia tornare uguali. Quando era giovane ha fatto anche del pugilato, sa? E con ottimi risultati. Le piacciono i fiori?

Sempronio     Frastornato Mi…mi piacciono i fiori?

Ofelia              Beh, spero proprio di sì, perché probabilmente Felice le farà mangiare                               tutte quelle margherite, gambi compresi. Meno male che è un mazzo piccolo.                   Ma mi             tolga una curiosità: dove ha conosciuto mia figlia Selvaggia?

Sempronio     Veramente non l’ho conosciuta…ci dovevamo appunto conoscere oggi…

Ofelia              Non capisco. ma se non l’ha conosciuta, come ha fatto a darle appuntamento?

Sempronio     Ecco…ci siamo conosciuti via internet, con facebook…

Ofelia              Ah, il mondo virtuale! Quindi non l’ha mai vista?

Sempronio     Ho visto la sua fotografia…il suo profilo…

Ofelia              Le assicuro che è molto più bella di fronte che di profilo…e le piace?

Sempronio     E’ uno splendore. Le confesso che appena l’ho vista…insomma, eccomi qua.

Ofelia              Già. Eccola qua. Ma ora verrà qua anche Felice…

Sempronio     Suo marito è Felice?

Ofelia              Dipende dai giorni. A volte si alza con la luna storta, come stamani, e allora diventa indisponente e scorbutico come un mulo. Perché me lo chiede?

Sempronio     No, intendevo dire se Felice è il nome di suo marito.

Ofelia              Ah, quello! Sì sì, Felice Vintèrro, titolare della omonima ditta di Pompe funebri.

Sempronio     Questa…questa è una ditta di pompe funebri?

Ofelia              Sì. Non sembrerebbe, vero?

Sempronio     Infatti…tutti questi colori…

Ofelia              Ha visto che allegria? Sa, noi tendiamo a minimizzare il tragico evento…la gente deve capire che la cosa è inevitabile e che la vita continua…

Felice              Da fuori, con voce stentorea  OFELIA! OFELIA, C’E’ QUALCUNO? CON CHI STAI PARLANDO?

Ofelia              Ecco fatto. Ci ha sentiti. Ormai è troppo tardi per fuggire.

Sempronio     O mamma mia…

Ofelia              Vedo che ha afferrato…a voce alta SI’ FELICE, C’E’ UN SIGNORE, TI STA ASPETTANDO!

Felice              Da fuori ARRIVO SUBITO! FINISCO DI PULIRE IL FUCILE E VENGO!

Sempronio     O mamma mia! E adesso? Che faccio?

Ofelia              Improvvisi, ma stia bene attento a quello che dice…mio marito è gelosissimo di nostra figlia Selvaggia…si figuri che tiene il suo ritratto appeso accanto alla rastrelliera dei fucili...

Sempronio     Alla rastrelliera… dei fucili? O MAMMA MIA!

Ofelia              Sì, è un appassionato di caccia grossa…tutti gli anni va un mese in Africa.

Sempronio     O MAMMA MIA!

Ofelia              Le deve volere molto bene.

Sempronio     A chi?

Ofelia              A mamma sua. La rammenta continuamente. Vuole lasciare detto qualcosa, nel caso in cui…lei mi capisce…

Scena II

La paura

Sempronio, Ofelia, Felice

Felice              Entra da destra; è un uomo energico e deciso Buongiorno. Vede i fiori Ah, lei è qui per i fiori? Lo guarda E’ la prima volta che viene da noi?

Sempronio     Sì, sì…

Ofelia              Io vi lascio. Vado a fare un po’ di caffè… a Sempronio Ne vuole una tazzina anche lei? Magari con po’ di latte?

Sempronio     Magari…

Ofelia              Magari sì o magari no?

Felice              Le consiglio di prendere il caffè, mia moglie Ofelia lo fa in modo eccezionale.

Ofelia              Facciamo così: porto il caffè, un po’ di latte e quanche biscotto…speriamo che  sia in grado di masticarli…”dopo”…

Felice              Che stai dicendo Ofelia? Venga, venga, si accomodi…si siede alla scrivania, e Sempronio davanti a lui. Ofelia esce da destra. Allora, lei mi diceva che è qui per i fiori? Se lo lasci dire, però…le margherite…e poi il mazzo è troppo piccolo…strano che mia moglie Ofelia non glielo abbia fatto notare…lei di mazzi se ne intende sicuramente più di me.

Sempronio     Sì, me lo ha fatto notare…

Felice              Allora concorda?

Sempronio     Concordo.

Felice              Bene. Scrivendo su un pezzo di carta Ecco, tenga…questo è l’indirizzo del nostro fioraio di fiducia…ci vada a mio nome… vedrà che bel mazzo le farà! Oppure può prendere i fiori sciolti…nel qual caso il mazzo glielo farò io… “insomma, di qua’ o di la’ sempre il mazzo arriverà”…ridendo eh? Le è piaciuta questa? Ha sentito che rima?

Sempronio     Sforzandosi a sua volta di ridere Sì, sì…

Felice              Allora, vuole che glieli ordini personalmente?

Sempronio     Che cosa?

Felice              Ma i fiori, naturalmente!

Sempronio     No, no, faccio da solo…anzi ci vado subito…Alzandosi allora arrivederci…

Felice              Ma dove va? Mi deve ancora dire su quale tumulo dobbiamo portare i fiori…e se il destinatario è in attesa o è già a posto… si sieda, si sieda…

Sempronio     Sedendosi O mamma mia!

Felice              Allora, mi dica: è in attesa o è già a posto?

Sempronio     Chi?

Felice              Il destinatario.

Sempronio     In attesa? Già a posto? Ma che…che vuol dire?

Felice              Che cretino che sono! Mi scusi sa, a volte mi dimentico di parlare con i clienti…questo è il nostro gergo, quello degli addetti ai lavori…volevo sapere se la salma è già stata tumulata e lei è qui solo per farle recapitare i fiori, o se il funerale deve ancora avvenire.

Sempronio     Ma, veramente io…non saprei…

Felice              Come sarebbe a dire non saprei? O Perbacco! Ma lei non ha un morto?

Sempronio     No…veramente….ho una zia che si sente poco bene, ma non so…

Felice              Ah ah! Ride Che burlone…una zia che si sente poco bene…ah, ah! Suvvia, tiri fuori il morto!

Sempronio     Cosa devo tirare fuori?

Felice              Il morto, il defunto! O devo pensare che quei fiori sono per mia moglie Ofelia? O magari per mia figlia Selvaggia?

Sempronio     NO! PER SUA FIGLIA NO!

Felice              O Perbacco! Ma perché urla?

Sempronio     Mi scusi…sì, i fiori sono per mia nonna.

Felice              Oh, finalmente! Prendendo nota E’ già stata seppellita?

Sempronio     Spero di sì. E’ morta sette anni fa.

Felice              Ridendo Ah ah! Ma lei è un vero spasso! Ah, ah! E dove è sepolta?

Sempronio     Nel cimitero della città.

Felice              Mi tolga una curiosità: perché vuole che i fiori li recapitiamo noi? Non avrebbe potuto portarli lei al cimitero?

Sempronio     Già. Perché non ce li ho portati io?

Felice              Sono io che lo chiedo a lei: perché?

Sempronio     Perché…perché…perché mi fa effetto entrare nei cimiteri, ecco!

Felice              Capisco…ma tanto, prima o poi…

Sempronio     O MAMMA MIA!

Felice              Declamando “La vita non è che un sogno….e quando finisce il sogno, noi siam qui…nel momento del bisogno!” Bella vero? E’ lo slogan della nostra premiata ditta…le è piaciuta?

Sempronio     Sì, sì…

Felice              Mettendogli un modulo davanti Ecco, firmi qui e metta il suo indirizzo e il nome della nonna defunta…immagino che non si ricordi il lotto dove è stata sepolta, vero? Non si preoccupi, provvederemo noi…

Ofelia              Rientra da destra con un vassoio e l’occorrente per il caffè Eccomi qua…ah, è ancora vivo lei?

Felice              Ofelia! Ma che stai dicendo? Sai che sei strana stamani? Io invece mi ero alzato un po’ cupo, ma l’allegria di questo signore mi ha rimesso in carreggiata…sapessi com’è simpatico! E poi apprezza le mie rime!

Ofelia              Signor Sempronio, non ci faccia caso…a mio marito piace fare il poeta… e lo fa sempre nei momenti meno adatti!

Sempronio     Finendo di riempire il foglio Ecco fatto. Ah, devo mettere anche il codice fiscale? Un attimo che lo cerco…

Felice              “E se il codice fiscale ti sorride…scomparirà in un attimo la bile!” Hai sentito  Ofelia? Questa mi è venuta proprio bene!

Sempronio     O mamma mia…Tira fuori il portafogli e prende  la tesserina Dunque… scrive Finito. Qui sopra c’è tutto quello che mi ha chiesto…quanto le devo?

Felice              Niente, niente…il primo servizio lo facciamo gratis…sa, per noi è una buona pubblicità…mi ero dimenticato di dirglielo, ma sul foglio che ha firmato c’è anche l’impegnativa di un’esclusiva con la nostra ditta, una volta che lei…come dire…sarà trapassato…

Sempronio     Trapassato?

Felice              Certo!

Sempronio     Ma che cos’ho firmato?

Felice              O Perbacco! Ha firmato l’esclusiva con la nostra ditta. Oh, naturalmente questo avverrà tra molti, moltissimi anni…lei è ancora così giovane! Comunque ci faremo trovare pronti, nel malaugurato caso in cui la cosa si dovesse risolvere prima. Il nostro motto è: “C’è di mogano e di noce, è d’ottone la sua croce, quando è chiusa bene bene son finite le tue pene!”

Sempronio     O MAMMA MIA! Ma il motto non era quello di prima?

Felice              A dir la verità ce ne sono parecchi…ne vuol sentire un altro?

Sempronio     No, no…

Ofelia              Come le ho già detto, a mio marito piace fare il poeta…versando il caffè Ci vuole del latte signor Sempronio?

Sempronio     No… prende la tazzina del caffè e beve tutto d’un fiato, facendo qualche verso perché è bollente Scusatemi, ma ora devo proprio andare…arrivederci! Esce velocemente dal fondo, lasciando il portafogli sulla scrivania.

Felice              CI TORNI A TROVARE!

Scena III

La firma

 Ofelia, Felice, Adelina

Adelina           Entra non appena è uscito Sempronio, e gli urla dietro E STIA ATTENTO A DOVE METTE I PIEDI! A Ofelia Ma chi è quel matto che è uscito zoppicando a rotta di collo giù per le scale?

Ofelia              Non saprei…caro, era un cliente quello?

Felice              Certo che era un cliente! Un tipo scherzoso, allegro…

Adelina           Signor Felice, cercavo proprio lei.

Felice              E’ evidente, dal momento che è in casa mia…dica, signora Adelina, dica pure…

Adelina           Mi sono decisa a firmare quel famoso foglio.

Felice              O Perbacco! Ormai non ci speravo più…

Ofelia              Vuole un po’ di caffè, Adelina?

Adelina           No, no, grazie…stamani ne ho già presi due…

Felice              Cercando un foglio sulla scrivania Accidenti, di chi è questo portafogli? deve essere di quel Sempronio…mettiamo qua, lo mette in un cassetto lo tornerà a prendere…Trova il foglio che stava cercando Ecco qua signora Adelina…vede? Avevo già preparato il contratto…ero sicuro che prima o poi si sarebbe decisa.

Ofelia              Come mai signora Adelina?

Adelina           Come mai cosa?

Ofelia              Come mai si è decisa.

Adelina           Perché stamani mi è successa una cosa brutta…ho rischiato di morire…e allora ho cominciato a pensare…

Ofelia              Che mi dice!

Felice              Che cos’è successo?

Adelina           E’ successo che stavo aspettando che il semaforo diventasse verde per attraversare la strada…e proprio mentre stava arrivando un camion ho sentito una spinta, e per poco non cadevo in mezzo alla strada…

Ofelia              Che mi dice!

Felice              O Perbacco!

Adelina           Sono viva per miracolo…

Ofelia              Che mi dice!

Felice              Come ha fatto a non cadere?

Adelina           Mi sono aggrappata al palo del semaforo…

Ofelia              Che mi dice!

Felice              O Perbacco!

Adelina           Meno male che sono ancora abbastanza agile…

Ofelia              Che mi dice!

Felice              Ma chi l’ha spinta?

Adelina           Non lo so…c’era tanta gente intorno…

Felice              Sarà stata un urto involontario…

Adelina           No no, di quello ne sono sicura. Ho sentito proprio due mani appoggiate alla mia schiena che mi spingevano!

Ofelia              Che mi dice!

Felice              O Perbacco!

Adelina           Quando mi sono aggrappata al palo ho fatto un mezzo giro su me stessa…e mi è parso di vedere una figura con un impermeabile che si allontanava in fretta.

Felice              Un impermeabile? Un impermeabile di che colore?

Adelina           Non ricordo…beige, mi pare…un impermeabile normale…perché, è importante?

Felice              No, no, era solo così, per curiosità…

Adelina           Insomma, dopo la paura di stamani mi sono decisa a firmare…ma fate tutto voi?

Felice              Certamente. Provvediamo noi a tutto. Firmi qui, signora Adelina Le mette un foglio davanti Ecco…brava…per i particolari la contatteremo in seguito…solo una cosa…lei vive sola, vero?

Adelina           Sì, sì…

Felice              E non ha parenti, vero?

Adelina           No. Da quando se n’è andata mia sorella sono rimasta davvero sola...io e mia sorella non ci siamo mai volute sposare, quindi niente figli o nipoti.

Felice              Allora, in questo caso…mi servirebbe una caparra…così, per sicurezza, sa? Una cifra simbolica, per suggellare il nostro contratto…lei mi capisce…

Adelina           Ma certamente, capisco benissimo…

Felice              Bene, le preparo il conticino…se vuole può venire anche oggi pomeriggio.

Adelina           Va bene, verrò senz’altro…si alza e si avvia verso il fondo Arrivederci signor Felice…signora Ofelia, mi saluti sua figlia Selvaggia.

Ofelia              Se ne va già, signora Adelina?

Adelina           Sì, devo passare a prendere il pane e un po’ di verdura…di nuovo…

Ofelia              Addio, signora Adelina…

Adelina           Per piacere, non mi dica addio, che mi torna in mente la spinta di poco fa…Esce dal fondo.

Scena IV

Selvaggia

 Ofelia, Felice, Selvaggia

Felice              OFELIA! Ma perché hai detto addio?

Ofelia              Tanto ormai ha firmato, no?

Felice              Ma che c’entra! E poi non ha ancora dato la caparra. E tu lo sai. Finchè non hanno versato una caparra e non hanno una ricevuta in mano non siamo sicuri di ciò che potrà succedere…che ne pensi di quella spinta? E’ stato bravo?

Ofelia              Sembra di sì. Ha ottenuto l’effetto voluto.

Felice              Però non doveva farsi vedere… se riconosce l’impermeabile siamo fritti…

Ofelia              Ma no, stai tranquillo… in fondo ha visto solo una figura allontanarsi…

Selvaggia        Entra da destra; trasandata, in pigiama, si è alzata da poco, spettinata, è la bruttezza in persona.  Buongiorno papi, buongiorno mami.

Ofelia              Buongiorno Selvaggia…hai preso il caffè?

Selvaggia        Non lo voglio il caffè.

Ofelia              Allora ti vado a fare una tazza di te?

Selvaggia        Non lo voglio il te.

Ofelia              Santo cielo, ma colazione la dovrai pur fare!

Selvaggia        E’ avanzata la trippa di ieri sera?

Felice              O Perbacco! La trippa alle nove e mezzo del mattino?

Selvaggia        Va bene, la mangerò alle dieci. E’ venuto quel tizio?

Ofelia              Che tizio?

Selvaggia        Sempronio.

Felice              Ecco. Ora manca Caio e siamo al completo.

Ofelia              E’ stato qui poco fa…

Selvaggia        E com’è?

Ofelia              Zoppo.

Selvaggia        Zoppo?

Ofelia              E ci vede pochissimo.

Selvaggia        Cieco?

Felice              Quasi. Però è simpaticissimo. E ormai è nostro. Ha firmato.

Selvaggia        Mami, posso togliere la foto della Bellucci dal mio profilo Facebook?

Ofelia              Ma certo piccola mia! Ci metterai la Arcuri?

Selvaggia        No, vorrei usare la mia foto…

Felice              O Perbacco! Selvaggia, non dire fesserie! Chi vuoi che ti voglia incontrare se metti la tua foto?

Selvaggia        Ma io non voglio incontrare nessuno!

Felice              Come sarebbe non vuoi incontrare nessuno?

Selvaggia        Sarebbe a dire che non ne ho più voglia, uffa!

Ofelia              SELVAGGIA! Non soffiare così a tuo padre!

Selvaggia        Non sto soffiando!

Felice              Ma non lo capisci che si tratta del tuo futuro?

Selvaggia        Mami, in tutte le famiglie normali quando due si danno un appuntamento è per mettersi insieme, fidanzarsi, magari mettere su famiglia…invece gli appuntamenti con me servono solo a far firmare dei contratti!

Felice              Selvaggia, ma ti sei vista?

Ofelia              FELICE!

Selvaggia        Hai sentito, mamma? UFFA!

Ofelia              Su, su piccola mia…però papà ha ragione…non ti curi minimamente del tuo aspetto…sono anni che sei così trasandata…

Selvaggia        Mi farò bella quando incontrerò l’uomo della mia vita…prima che senso avrebbe?

Ofelia              Ma quale uomo ti vorrebbe così…così…racchia?

Selvaggia        Quello che mi amerà per quella che sono.

Felice              Campa cavallo… ma non lo capisci o no che ti stiamo garantendo un futuro?

Ofelia              Tuo padre ha ragione. Atteniamoci al piano originale…

Felice              Certo. Tu li attiri qui con qualche moina virtuale e la foto della Bellucci…

Ofelia              E papà gli fa firmare il foglio in cui si indica noi come incaricati di svolgere le pratiche necessarie al trapasso…

Felice              Così avremo il lavoro assicurato per parecchi anni…

Ofelia              E tu potrai continuare l’attività. E quando avrai i soldi vedrai che troverai anche il marito.

Felice              Già, basterà pagarlo…

Ofelia              FELICE!

Felice              Ho capito, ho capito…piuttosto, oggi deve venire nessun altro?

Selvaggia        Eh?

Ofelia              Hai preso altri appuntamenti via internet?

Selvaggia        Ah…no, no…si gira e si avvia verso l’uscita di sinistra

Ofelia              Selvaggia! Dove vai?

Selvaggia        A riscaldare la trippa. Quando sono triste mi viene fame. Esce da sinistra.

Scena V

Le piangiòne

 Ofelia, Felice, Rosalia, Santuzza.

Ofelia              Povera figliola…come la capisco!

Felice              Ora non farti prendere la mano dai sentimentalismi. Tutto quello che stiamo facendo lo facciamo per lei…

Ofelia              Già. Ma mettiti nei suoi panni…non vorrei che facesse la fine delle sorelle Spatola…

Felice              O PERBACCO! Ofelia, quando avevano detto che venivano le sorelle Spatola? Mica stamani, vero?

Ofelia              A me lo chiedi? Ma non segni tutto sull’agenda?

Felice              Ah sì, vediamo…guarda l’agenda sulla scrivania O Perbacco!

Ofelia              Che c’è?

Felice              Stamani alle nove e quaranta! Che ore sono?

Ofelia              Le nove e quaranta.

Ro e Sa           Da fuori E’ permesso?

Ofelia              Santo cielo! Eccole qua. A volte penso che lavorino alla Bulova. Spaccano il secondo…io vado, ho da fare in cucina…

Felice              Vigliacca! Fuggi?

Ro e Sa           Entrano dal fondo; le due sono completamente vestite di nero; se avranno un accento siciliano saranno perfette. Buongiorno signora Ofelia Mantone, buongiorno signor Felice Vintèrro e C.

Ofelia              Buongiorno Santuzza, buongiorno Rosalia.

Felice              Buongiorno…ma dovete chiamare sempre tutti nome e cognome?

Santuzza        Sì. E se ci fosse un’altra persona con lo stesso nome?

Rosalia           …con lo stesso nome?

Felice              Ma non c’è!

Santuzza        Però ci potrebbe essere.

Rosalia           Eh sì, ci potrebbe essere.

Felice              Ma perché dite Felice Vintèrro “e C?”

Santuzza        Perché siamo venute a parlare con la ditta.

Rosalia           Con la ditta venimmo a parlare.

Ofelia              Giusto. Meglio essere chiari. Scusatemi, vado in cucina a cominciare a preparare il pranzo. Esce da sinistra.

Santuzza        Veniamo a noi, signor Felice Vintèrro e C.

Rosalia           Appunto, veniamo a noi.

Felice              Sì. Prende una busta da un cassetto della scrivania Ecco qua…Duecento euro…avevo già preparato i soldi.

Santuzza        Non va bene.

Rosalia           Eh no.

Felice              O Perbacco! E perché? Non avevamo concordato cento euro a testa?

Santuzza        A prestazione.

Rosalia           Giusto.

Felice              E non è stata una prestazione?

Santuzza        E’ stato il doppio.

Rosalia           Il doppio fu.

Felice              Perché, quanto dura una prestazione?

Santuzza        Un’ora. E noi abbiamo lavorato due ore.

Rosalia           Due ore lavorammo.

Felice              O Perbacco! E perché?

Santuzza        Perché i parenti non se ne vollero andare.

Rosalia           Nessuno si mosse.

Felice              E che c’entra? Avevamo fissato 100 euro a prestazione…e che duri un’ora o due, sempre una prestazione è.

Santuzza        Eh no. Un’ora è un’ora, e due sono due.

Rosalia           Eh già. Due sono.

Santuzza        E la seconda ora è da considerarsi lavoro straordinario.

Rosalia           Straordinario!

Felice              E questa baggianata che la prestazione dura un’ora chi ve l’ ha detta?

Santuzza        I sindacati.

Rosalia           I sindacati ce lo dissero.

Felice              I SINDACATI?

Rosalia           Proprio loro.

Felice              Ma questo lavoro non è contemplato dai sindacati!

Santuzza        Appunto. Hanno detto anche che abbiamo diritto allo straordinario, e che se facciamo una denuncia all’ispettorato del lavoro la ditta chiude.

Rosalia           Eh sì, chiusero i poveretti….

Felice              ALL’ISPETTORATO DEL LAVORO? O Perbacco, non facciamo scherzi…allora, avete lavorato un’ora di più? Bene, e quanto devo darvi?

Santuzza        Lo stesso. Altri cento a testa.

Rosalia           Che fanno duecento. A testa.

Felice              Tira fuori il portafoglio e porge due banconote da cento alle donne Ecco qua…c’è altro?

Santuzza        Sì. Abbiamo trovato un nuovo modo di lavorare, e vogliamo un suo parere.

Rosalia           Un parere vogliamo.

Felice              Adesso?

Santuzza        E quando, sennò?

Rosalia           Già, quando?

Felice              Va bene, va bene, purchè facciamo in fretta… Santuzza e Rosalia prendono una sedia per uno e si siedono, e si mettono un velo nero in testa.

Santuzza        Allora, signor Felice Vintèrro E C, fino ad ora avevamo solo due modi di lavorare: a singhiozzo e allungato.

Rosalia           Appunto, singhiozzo e allungato.

Santuzza        Adesso le facciamo un ripasso, così sentirà la differenza con quello nuovo…Sei pronta Rosalia?

Rosalia           Pronta fui.

Santuzza        Singhiozzo. Le due cominciano a piangere, intervallando un pianto e l’altro con dei ridicoli singhiozzi.

Santuzza        Allungato… Ora il pianto è un continuo lamento, senza interruzioni, tipo sirena d’ambulanza.

Felice              Bene. E qual è la novità?

Santuzza        Quello che faremo ora.

Rosalia           Ora lo facemmo.

Felice              E cioè?

Santuzza        L’ondulato.

Rosalia           Ondulato.

Felice              E com’è l’ondulato?

Santuzza        Sei pronta Rosalia?

Rosalia           Pronta fui.

Santuzza        Ondulato. Il pianto è un continuo e ridicolo susseguirsi di alti e bassi.

Felice              Ma mi sembra un po’…un po’…falso, ecco!

Santuzza        FALSO? Ma quale falso! L’abbiamo provato ieri, e la gente è rimasta a bocca aperta!

Rosalia           A bocca aperta rimase!

Felice              Mah, se lo dite voi…c’è altro?

Santuzza        Oggi pomeriggio è confermato?

Rosalia           Confermato fu?

Felice              Certo, dalla vedova Quagliozzi, alle quattordici in punto.

Santuzza        E’ dall’altra parte della città. Dobbiamo prendere la circolare, perciò dobbiamo tenere presente che è da considerarsi una trasferta.

Rosalia           Già, una trasferta.

Felice              O Perbacco! Una trasferta? Adesso volete anche le trasferte? Anche questo ve lo hanno detto i sindacati?

Santuzza        Proprio loro. 

Rosalia           I sindacati.

Santuzza        Hanno detto che altrimenti basta andare all’ispettorato…

Felice              Va bene, va bene, ne parleremo con calma…

Santuzza        Ah, signor Felice Vintèrro e C, un’altra cosa…

Felice              Che c’è ancora?

Santuzza        Abbiamo saputo come ci chiama la gente e non ci piace.

Rosalia           Non ci piace proprio per niente…

Felice              Ah sì? E come vi chiamano?

Santuzza        Ci chiamano “Le piangiòne”.

Rosalia           Le piangiòne, ci chiamassero.

Felice              Ah…non lo sapevo…

Santuzza        Bene. Spero che anche voi non ci chiamate così. Ricordatevi l’ispettorato…

Felice              Io? Ma figuriamoci! Anzi, la trovo anche una cosa offensiva…

Santuzza        Allora noi andiamo…

San e Ros       Arrivederci signor Felice Vintèrro e C.

Felice              Spingendole fuori Arrivederci, arrivederci… mamma mia che mattinata! Che mattinata!

Ofelia              Entra da sinistra Allora? Sono andate via le piangiòne?

Felice              SSTTTT!!!!! Zitta! Non le chiamare così, altrimenti ci rovinano!

Ofelia              Ma che è successo?

Felice              Te lo spiego dopo…ma che cos’è questo puzzo?

Ofelia              Sto cuocendo il cavolo.

Felice              O Perbacco! Ancora cavolo!

Ofelia              Lo sai che ti fa bene.

Felice              Io vado in magazzino a tingere le viti arrivate ieri…

Ofelia              Ti accompagno.

Felice              E il cavolo?

Ofelia              Ci pensa Selvaggia. E’ di là in cucina che sta facendo colazione…

Felice              …con la trippa!

Ofelia              Con la trippa. Che ci vuoi fare, lei è fatta così…si avviano verso l’uscita di fondo

Scena VI

L’incontro

Selvaggia, Sempronio.

Selvaggia        Entra da sinistra e si accerta che nella stanza non ci sia nessuno; poi esce ancora da sinistra e rientra quasi subito con un piatto di trippa, il cestino del pane, un bicchier di vino, la forchetta, portando tutto in modo ridicolo; dispone tutto sul tavolo, brontolando Ma guardate se si può fare colazione con questo puzzo di cavolo che appesta tutta la cucina! Sa di cavolo anche la trippa… comincia a mangiare; dopo una decina di secondi entra Sempronio.

Sempronio     Entra dal fondo, ma stavolta ha un enorme mazzo di gigli bianchi; Permesso? Signor Felice? Signora Ofelia? Permesso?

Selvaggia        E lei chi è?

Sempronio     Buongiorno…cercavo il signor Felice…

Selvaggia        Continuando a mangiare Non c’è. Deve essere andato giù in magazzino a tingere le viti che sono arrivate ieri pomeriggio.

Sempronio     Tingere le viti?

Selvaggia        Sì, le compra di ferro e le vende d’ottone…dice che è un’affare…

Sempronio     E la signora Ofelia?

Selvaggia        Non lo so. Sarà in camera, o forse è andata in magazzino anche lei.

Sempronio     Ma che cos’è questo odore di cavolo?

Selvaggia        Cavolo.

Sempronio     Sì, certo…mi scusi…ma cosa sta mangiando, se non sono indiscreto?

Selvaggia        Trippa.

Sempronio     Alle dieci la mattina?

Selvaggia        Sì, alle nove e mezzo è troppo presto. Ma insomma, cosa vuole? E per chi sono quei fiori?

Sempronio     Per mia nonna. E’ morta da sette anni.

Selvaggia        Da sette anni? Accidenti, le doveva volere un gran bene! Ma perché tutti quei gigli? Non sarebbe stato meglio un mazzetto di margherite?

Sempronio     Lo pensavo anch’io, ma la signora Ofelia s’è tanto arrabbiata, perché dice che lei di mazzi se ne intende, e che ci vogliono i gigli bianchi. Allora sono andato a comprarli, ma quando sono arrivato a pagare mi sono accorto che non avevo il portafogli…meno male avevo il libretto degli assegni in tasca…il portafogli lo devo aver lasciato qui poco fa, quando ho firmato il modulo per il trapasso.

Selvaggia        Ha intenzione di trapassare?

Sempronio     Più tardi possibile. Ma lei chi è?

Selvaggia        Sono la figlia di Felice.

Sempronio     Non sapevo che avesse due figlie.

Selvaggia        Infatti sono figlia unica.

Sempronio     E quindi lei sarebbe…SELVAGGIA? Impossibile.

Selvaggia        Come sa il mio nome? E perché è impossibile?

Sempronio     Perché ho visto la foto su internet. Non le somiglia per niente.

Selvaggia        Ma allora…lei è…tu sei…

Sempronio     Sempronio, sì…sono proprio Sempronio…ma sei sicura di essere tu? Sei così diversa dalla foto su internet! Hai avuto un incidente?

Selvaggia        No, no, è che in foto vengo meglio di come sono dal vero…e devo dire che neanche tu somigli molto alla foto che hai messo sul profilo…

Sempronio     Ero pettinato diversamente.

Selvaggia        Sei venuto anche prima?

Sempronio     Sì…mamma mia che paura! Tuo padre sembrava un tipo tranquillo, ma poi tua madre mi ha raccontato che ha fatto anche il pugile…e che un mese all’anno va in Africa a caccia…

Selvaggia        Ride Ma chi? Papà? Ma se da piccolo avrebbe voluto fare il poeta! Ce lo vedi un poeta col fucile in mano che ammazza i leoni?

Sempronio     No, però tua madre ha detto…

Selvaggia        Uffa! Ti dico di stare tranquillo…è tutto un piano per accaparrarsi i clienti… non mi hai detto poco fa che hai firmato un foglio?

Sempronio     Sì.

Selvaggia        Appunto. Almeno sai che cos’hai firmato?

Sempronio     Il trapasso.

Selvaggia        Bravo. Il trapasso. Ed è proprio quella firma lo scopo di tutto. Ma ora basta, io non ce la faccio più! Voglio avere una vita come tutte le mie amiche…non voglio passare i miei anni migliori rinchiusa in una ditta di pompe funebri!

Sempronio     Ah, perché tu aiuti i tuoi?

Selvaggia        Certo che li aiuto…cos’altro potrei fare? Senti, potremmo continuare la conversazione in un altro posto? Se tornano i miei e ci trovano insieme…

Sempronio     Sì, va bene, ma dove andiamo?

Selvaggia        Vieni in camera mia, non ci disturberà nessuno.

Sempronio     In camera tua? La squadra da capo a piedi Un altro posto non c’è?

Selvaggia        Dai, vieni che non ho tante occasioni di scambiare due chiacchiere…Porgendogli il bicchiere e prendendo l’altra roba Tieni aiutami…andiamo…esce da destra seguita da Sempronio.

Scena VII

 Lo Spingitore

Tristano, Ofelia, Adelina.

Tristano         Entra dal fondo, furtivamente. L’abbigliamento richiama quello dell’ispettor Clouseaud della Pantera Rosa; si muove a scatti, mani quasi sempre in tasca; chiama sottovoce Signor Vintèrro! Signor Vintèrro! Non risponde nessuno; va alla scrivania e rovista tra le carte; entra Ofelia dal fondo.

Ofelia              SIGNOR TRISTANO! STA CERCANDO QUALCOSA?

Tristano         AHHHH!!!!!! Buongiorno signora Ofelia, mi ha messo paura!

Ofelia              Perché stava rovistando tra le carte di mio marito?

Tristano         Rovistare?!? Macchè rovistare! Stavo guardando se per caso trovavo una penna ed un foglio per lasciare un messaggio…non mi rispondeva nessuno…

Ofelia              Ah no? Strano, Selvaggia è in cucina. Forse non ha sentito…ha chiamato forte?

Tristano         Non posso chiamare forte. Sono in mission segreta … ma che cos’è questo tremendo puzzo di cavolo?

Ofelia              Indovini un po’?

Tristano         Cavolo?

Ofelia              Bravo! Cercava Felice?

Tristano         Sì, proprio lui. Non è in casa?

Ofelia              E’ in magazzino che sta finendo un lavoro…se va giù lo trova, tanto la strada la conosce.

Tristano         Va bene, vado…

Ofelia              E’ venuto a riferire della sua ultima missione?

Tristano         Sì. Mi sembra sia andata bene, perché poi ho seguito la vittima, e dopo la spinta l’ho vista entrare qua da voi…

Ofelia              Tutto perfetto, bravo. la vittima ha firmato dieci minuti fa. Ha avuto davvero una gran paura…tremava come una foglia…

Tristano         Bene. Non dubiti, signora Ofelia, il mio mestiere lo so fare…nessuno è più bravo di me a convincere gli indecisi!

Ofelia              Sì, però la prossima volta stia più attento…Adelina l’ha vista mentre si stava allontanando, e potrebbe riconoscere l’impermeabile.

Tristano         Mi ha visto in faccia?!?!

Ofelia              Non credo…a me ha detto che l’ha vista solo di spalle, mentre si allontanava…

Tristano         Meno male…altrimenti mi sarei bruciata la carriera…

Adelina           Da fuori SIGNOR FELICE? SIGNORA OFELIA?

Ofelia              Santo cielo! Questa è Adelina! Ma che cos’è venuta a fare? Presto, lei, si nasconda! Se la trova qui riconoscerà sicuramente l’impermeabile! Tristano si muove a scatti, in modo ridicolo, cercando un posto dove andare. Presto! Vada in cucina!

Tristano         In cucina no!

Ofelia              Perché no?

Tristano         ODIO IL CAVOLO!

Ofelia              E allora vada in camera, presto! Tristano esce da destra ed entra Adelina dal fondo, con una borsa con la spesa piena di ortaggi: porri, carote,etc.

Adelina           Ah, lei è qui signora Ofelia…ma…ma stava parlando con qualcuno? Mi era parso di sentire delle voci…

Ofelia              Sì…cioè, no…volevo dire che a volte parlo con me stessa…mi dico le cose da fare tre o quattro volte, così mi restano in mente…

Adelina           Ah, ecco…ma lo sa che faceva così anche la mia povera sorella? Siccome aveva poca memoria, le ricordava continuamente a voce alta…

Ofelia              Ah, ecco…come mai qua, signora Adelina? Ah, vedo che ha fatto spesa…

Adelina           Sì, sì, voglio preparare un minestrone…

Ofelia              Se sapesse quanto mi piace! Ma…è venuta per la caparra? Non avevamo detto nel pomeriggio?

Adelina           Ecco, proprio di questo volevo parlarle…

Ofelia              Dica, dica pure.

Adelina           Io ci avrei ripensato…

Ofelia              Ripensato? Al contratto?

Adelina           Sì, proprio a quello…

Ofelia              E perché?

Adelina           Perché ho paura che porti jella. Sa, io sono molto superstiziosa, e il fatto di aver firmato un contratto con un’impresa di pompe funebri mi da fastidio, e  tutte le volte che ci penso mi prende come un crampo allo stomaco…no, no, meglio di no…

Ofelia              E quella spinta? E la paura?

Adelina           Ho pensato anche a quello. Dev’essere stata la mia immaginazione…ma chi vuole che spinga una vecchia come me? Che ragione ci sarebbe?

Ofelia              Ma ormai ha firmato…

Adelina           Sì, ma ho firmato solo un quarto d’ora fa…credo che il contratto si possa invalidare…tanto più che non ho ancora dato la caparra.

Ofelia              Giusto, non ha ancora dato la caparra…

Adelina           Allora straccia il contratto?

Ofelia              Ora mio marito non c’è…è impegnato in un altro lavoro…alle quattordici abbiamo il funerale Quagliozzi…senta, perché non torna oggi dopo le diciotto? A quell’ora saremo sicuramente rientrati, e mio marito le renderà il contratto, così ne potrà fare ciò che vuole.

Adelina           Va bene, farò così…mi scusi di averle arrecato tanto disturbo…arrivederci, ci vediamo oggi pomeriggio…esce dal fondo

Ofelia              Ecco fatto. Ci mancava solo questa. Tristano rientra da destra Ha sentito signor Tristano?

Tristano         Ho sentito, ho sentito…ero dietro la porta…

Ofelia              E allora cosa aspetta ad agire? Il suo compito è quello di convincere gli indecisi, no? E allora faccia ciò per cui è pagato, forza!

Tristano         Sì, vado, vado…

Ofelia              Ma mi raccomando: mano lieve e vellutata, perché se le succede qualcosa si perde la cliente…però nello stesso tempo decisa…

Tristano         Adotterò la tecnica “SCREU”. Scandisce le lettere

Ofelia              SCREU?

Tristano         Vuol dire “Spinta con rincorsa e urlo”. E’ efficacissima.

Ofelia              Mi raccomando…

Tristano         Non dubiti, signora, non dubiti…so fare il mio mestiere! esce dal fondo

Ofelia              Via, andiamo a vedere se Selvaggia ha spento il gas… esce da sinistra

Scena VIII

L’appuntamento

Selvaggia, Sempronio, Ofelia, Felice

Selvaggia        Entra da destra con il piatto e il bicchiere in mano Vieni, vieni…entra Sempronio non c’è nessuno…

Sempronio     Allora deciso? Si va al cinema?

Selvaggia        Sì, sì…sono anni che non vado a vedere un film…

Sempronio     Via, allora io vado…ti vengo a prendere alle sei e mezzo…andiamo a mangiare una pizza e poi al cinema…ci saranno i tuoi?

Selvaggia        Mah, non credo. Papà ha il funerale del Commendator… Quaglietta… Quagliozza… insomma, non ricordo, e mamma alle due e mezzo ha l’appuntamento dalla parrucchiera. Non credo che siano qui prima delle sette.

Sempronio     Ciao Si avvia verso l’uscita Accidenti! Mi stavo dimenticando il portafogli!

Selvaggia        Ah già…lo cerco subito…va alla scrivania e guarda tra le carte Vediamo…qui non c’è…qui neanche…

Ofelia              Entra da sinistra Signor Sempronio! Ancora qui, lei? Selvaggia! Cosa stai cercando?

Selvaggia        Il portafogli che Sempronio aveva lasciato…non riesco a trovarlo…

Ofelia              Vedo che ha seguito il mio consiglio e ha preso un mazzo di gigli bianchi…però se lo lasci dire…mi sembra un po’ grande…

Sempronio     Insomma, quello era piccolo, questo è grande…ma si può sapere di che dimensioni deve essere il mazzo giusto?

Ofelia              L’ha detto lei. Giusto. Deve essere “giusto”. Lei non ha il senso della misura.

Felice              Entrando dal fondo Ho finito la partita delle viti arr… OFELIA! Lui cosa ci fa ancora qui?

Ofelia              E’ tornato a prendere il portafogli.

Felice              O Perbacco! E tutti quei fiori per chi sono? Per sua nonna?

Sempronio     Sì…pensa che possa bastare?

Felice              Certo, certo…anche troppo, considerando che è morta da sette anni!

Selvaggia        Papi, hai visto il portafogli di Sempri?

Ofelia              Sempri? E chi è Sempri?

Selvaggia        Mami! E’ l’abbreviazione di Sempronio!

Ofelia              Già. Come ho fatto a non capirlo subito?

Felice              Il portafogli è nel primo cassetto a sinistra della scrivania…sapevo che lo sarebbe tornato a prendere.

Selvaggia        Che intanto ha trovato il portafogli Eccolo! Tieni Sempri… glielo porge.

Sempronio     Grazie. Se lo mette in tasca Allora io vado…per i fiori come facciamo?

Ofelia              Li dia pure a me…provvederemo a disporli con cura.

Sempronio     Bene, arrivederci signor Felice, arrivederci signora Ofelia…ciao Selvaggia…a presto…

Selvaggia        A presto Sempri…Sempronio esce dal fondo

Felice              “A presto?” Selvaggia, che vuol dire “a presto?” Ormai ha firmato!

Ofelia              SELVAGGIA! NON GLI AVRAI MICA DATO UN APPUNTAMENTO?!?

Selvaggia        Sì, andiamo a mangiare una pizza, e dopo al cinema… si avvia verso la cucina ed esce da sinistra.

Felice              AL CINEMA? O PERBACCO! Hai sentito Ofelia?

Ofelia              Ho sentito, Felice.

Felice              E non dici nulla, Ofelia?

Ofelia              E cosa dovrei dire, Felice?

Felice              Chissà perché la porta in pizzeria…

Ofelia              Ma per mangiare una pizza, Felice!

Felice              E poi chissà perché la porta proprio al cinema…

Ofelia              Ma per vedere un film, Felice!

Felice              No, non credo…

Ofelia              Non credi? E allora cosa credi?

Felice              Credo che quel Sempronio aspetti che si spengono le luci…

Ofelia              SANTO CIELO! PER VIOLENTARLA?!?

Felice              NO, PERCHE’ COSI’ STARA’ ALMENO DUE ORE SENZA VEDERLA!

Ofelia              FELICE!

FINE PRIMO ATTO

ATTO SECONDO

Scena I

L’incidente

Adelina, Ofelia, Felice.

Adelina           Entra dal fondo, sempre con una borsa della spesa da cui fuoriescono porri,                            sedano, etc SIGNOR FELICE? SIGNOR FELICE, E’ IN CASA? Mah, qui non c’è                          nessuno…ma perché c’era la porta aperta? Mah…. guarda l’orologio eppure                                    sono le sei e un quarto…la signora Ofelia mi aveva detto che alle sei sarebbe                               tornata… Mah…aspetterò… Posa la borse a si siede; entra Ofelia da destra,                                  con una “cofana” di capelli impressionante.

Ofelia              Chi è? Ah, è lei signora Adelina…sono appena rientrata, sa, ero dalla                                                parrucchiera…

Adelina           Si vede…

Ofelia              Ha visto che spettacolo? E’ la moda di quest’anno…vanno molto i capelli alti,                      gonfi, voluminosi…un po’ come negli anni settanta…lei se la ricorda Mina                          degli anni settanta?

Adelina           Sì, sì…la ricordo Mina…

Ofelia              Non vedo l’ora che torni Felice per mostrargliela…sarà contentissimo, ama le                    novità…oh, ma che stupida! Sono le sei! E lei è venuta qui per mio marito!                          Vuole ancora            stracciare il contratto?

Adelina           Certamente…gliel’ho detto, ho paura che porti jella!

Ofelia              Ah sì? Non è successo nulla che le abbia fatto cambiare idea?

Adelina           No, perché, cosa mi doveva succedere?

Ofelia              Nulla, nulla…ma sa…a volte nella vita…accadono cose strane…cose                                       insolite…che finiscono inevitabilmente per tracciare una strada, un                                      percorso…vede la borsa Signora Adelina! Ma la spesa non l’aveva fatta                                 questa mattina?

Adelina           Sì, ma ho dovuto ricomprare tutto…sa, stamani quando sono uscita di qua è                                   successa una cosa brutta assai.

Ofelia              Ah sì? Allora vede che avevo ragione? Che cosa le è accaduto?

Adelina           No…mica a me, signora Ofelia!

Ofelia              Ah no?

Adelina           Beh, un po’ sì…qualcuno ha tentato di rubarmi la borsa con la spesa!

Ofelia              Che mi dice!

Adelina           E poi ho assistito con i miei occhi ad un incidente orribile…

Ofelia              Che mi dice! Un incidente? E che c’entra l’incidente con la sua spesa?

Adelina           Ora le racconto tutto dal principio. Allora, uscita di qui mi sono avviata verso                     casa; ho preso il 27 rosso e sono scesa in piazza Tre Marie…lì c’è un passaggio               pedonale ed un semaforo, e mi sono fermata aspettando il verde...                                      accanto al palo del semaforo, ho visto un centesimino in terra, e naturalmente                    mi sono chinata per raccoglierlo, perché porta fortuna…proprio in quel                            momento ho sentito una ventata sopra di me, e qualcuno mi ha strappato                               la borsa di mano, urlando qualcosa come “STIA FERMAAAAA”!!! Ho alzata la                         testa ed ho visto un uomo con la mia borsa che volava in mezzo alla                                                strada…poveretto!

Ofelia              Poveretto? Perché poveretto?

Adelina           Perché proprio in quel momento soppraggiungeva il 64 giallo che l’ha preso                                 in pieno…e tutta la mia spesa era sparsa in mezzo alla strada, con le                                                automobili che ci passavano sopra! L’hanno fatto loro, il minestrone!

Ofelia              Che mi dice! Ma quell’uomo? E’ morto?

Adelina           No, non credo…la botta è stata forte, ma era vivo, perché si lamentava…però                     ha avuto fortuna, perché proprio in quel momento stava passando                                           un’ambulanza che l’ha portato subito all’ospedale…

Ofelia              Poveretto…

Adelina           Poveretto? Signora Ofelia, sa che le dico? Gli sta bene, così impara a rubare la                    spesa a una povera vecchia indifesa!

Felice              Entrando dal fondo Buona sera signora Adelina, non credevo di trovarla già                                   qui…vede la pettinatura di Ofelia O PERBACCO! CHE COS’E’ SUCCESSO AI                              TUOI CAPELLI?

Ofelia              Visto? Ti piace? Ti ricordano Mina?

Felice              Veramente mi ricordano uno di quegli autobus inglesi a due piani…l’hai già                                    pagata la parrucchiera?

Ofelia              Perché?

Felice              Perché credo ci siano gli estremi per una denuncia…

Ofelia              FELICE! TU DI MODA NON CAPISCI DAVVERO NULLA!

Felice              Questo è vero…signora Adelina, Ofelia mi da detto che vuole invalidare il                            contratto…

Adelina           Sì…

Felice              O Perbacco! Spero che abbia cambiato idea.

Adelina           Lei mi deve scusare, signor Felice, ma vorrei davvero stracciare quel                                               foglio…come ho già detto a sua moglie sono molto superstiziosa, e il solo fatto                   di aver fatto quello che ho fatto mi fa stare male…mi prendono come dei                           crampi allo stomaco…

Felice              Attenta signora Adelina, lei lo sa…da un momento all’altro… “ Fino a che s’han                   denti in bocca, non si sa quel che ci tocca…”

Adelina           Meno male questo non mi riguarda…ho la dentiera…

Felice              Ma che c’entra! E’ per dire che le disgrazie sono sempre dietro l’angolo…

Adelina           Per carità, signor Felice, per carità…non mi ci faccia pensare…

Felice              Perché sa, a volte accadono cose…

Adelina           Sì sì, ne parlavo appunto poco fa con sua moglie…

Ofelia              Insomma, Felice, se la signora Adelina vuol stracciare il contratto sarà libera                      di farlo, no?

Felice              Va bene, va bene, lo prendo subito…va alla scrivania e lo trova quasi subito                          Eccolo qua, l’avevo lasciato sulla scrivania per via della caparra…tenga,                               signora Adelina, lo do a lei, ne faccia ciò che vuole. Glielo porge Però le                                   consiglio di non strapparlo subito…non si sa mai…

Adelina           Per l’amor del cielo! Lo strappa Ecco fatto…mi scusi ancora per il disturbo, e                                  di nuovo arrivederci…si avvia verlo l’uscita di fondo

Felice              E si ricordi “ Anche se il contratto è perso, vi s’aspetta: non c’è verso!”

Adelina           Sì, sì…Esce

Ofelia              FELICE! Tu e le tue stupide rime!

Felice              Uffa, come sei noiosa! Sei rimasta sotto il casco troppo a lungo? Si può sapere                   che cos’hai?

Ofelia              Che cos’ho? Ho che sarebbe bene che i tuoi collaboratori te gli scegliessi                             meglio! Ecco che cos’ho! Vieni in camera che ho da finire di cambiarmi, così ti                    racconto che ha combinato quel cretino di Tristano! Lui e le sue rincorse!                          Vieni! Lo trascina verso l’uscita di destra

Felice              Aspetta, devo chiudere la porta…

Ofelia              Vieni, andiamo! Chi vuoi che venga a quest’ora! Chiuderai dopo…escono.    

Scena II

Il cliente

Bruce, Felice

Bruce             Entra dal fondo; ha l’accento spiccatamente americano; Oh my God! Troppe                                     scale, troppe! Noi in Montana tutti lift! Ascensori…niente scale…ESSERE                              NESSUNO HERE? Non essere…come dire…impiegata? Oh my God! Io cerca                               Wedding Planner…Io non sapere come dire in italiano…io sposo tra poco, e                                 voglio…come potere dire…Wedding Planner, ditta che organizza mia                                       cerimonia! Mia e di Donna, mia futura moglie, che volere sposare qui, in                                 Italia…NESSUNO HERE?

Felice              Rientra da destra Buongiorno, buongiorno, eccomi qua…in cosa posso essere                    utile?

Bruce             Good morning, mister…you essere impiegato di Wedding Planner?

Felice              Impiegato di che?

Bruce             Tu non parla lingua inglese?

Felice              No, mi dispiace…

Bruce             Oh my God! Che impiegato tu essere che non sapere inglese? In Montana tutti                    impiegati parlare lingua inglese!

Felice              O Perbacco! Grazie! Anche in Italia tutti gli impiegati parlano l’italiano!

Bruce             Ok, ok…allora tu non essere quello che organizzare cerimonia…

Felice              CERIMONIA? Certo! Proprio io! Non ha visto la scritta qua fuori? Premiata                         Ditta Felice Vintèrro e C…siamo qui a sua completa disposizione…io sono                                    Felice…gli tende la mano

Bruce             Dandogli a sua volta la mano Felice? Tu Felice? Anche io molto felice di                                conoscere, ma tu come chiamare?

Felice              No, no…il mio nome. Felice. Mi chiamo Felice Vintèrro.

Bruce             Ah, your name! Tuo nome Felice! Capito! My name is Bruce.

Felice              Bruce? Come Bruce Willis?

Bruce             Oh my God! Tu conosce Bruce Willis? Voi avere cinema in Italia?

Felice              O PERBACCO! Certo che abbiamo il cinema! Non siamo mica nel terzo                                  mondo!

Bruce             Ah no?

Felice              Insomma, in cosa posso esserle utile?

Bruce             Io cercare Wedding Planner che organizza nostra cerimonia…

Felice              Io questo signor Planner non lo conosco, ma noi siamo qua, a sua completa                                   disposizione! Venga, venga, si sieda… Si siede alla scrivania e Bruce si siede                           nella sedia davanti. Eccoci qua. Mi dica…quando dovrebbe svolgersi la                            cerimonia?

Bruce             Cerimonia dovrà essere fatta tra ventidue days…esatti.

Felice              Ventidue…days?

Bruce             Sì, yes, come dire voi…giorni, ecco, ventidue giorni.

Felice              O PERBACCO! COME VENTIDUE GIORNI?

Bruce             Perché? Poco tempo per organizzare tutto? In Montana tempo minimo essere                   ten days! Dieci giorni!

Felice              Vedi? Paese che vai usanza che trovi…noi qui in Italia in tre giorni si sistema                      tutto, e chi s’è visto s’è visto.

Bruce             Tre giorni? OH MY GOD! E come fanno a sapere i parenti e gli amici?

Felice              Facile: si attaccano i manifesti al muro.

Bruce             I manifesti…al muro? OH MY GOD CHE BELLA IDEA! E attaccare manifesti                          anche per mia cerimonia?

Felice              Certo, certo, è il nostro mestiere…li vuole con la fotografia?

Bruce             OH MY GOD! anche LA FOTOGRAFIA? BELLO!

Felice              Bene, c’è tutto il tempo…ma dov’è…l’interessato?

Bruce             Interessato? Io non capire!

Felice              Sì…voglio dire…la persona per cui lei è qui…

Bruce             Ah, adesso capire! Donna!

Felice              Ah, è una donna? Comincia a scrivere

Bruce             No, no, lei chiamare Donna! Come tu Felice!

Felice              Ah, ecco…e invece lei sarebbe…

Bruce             Bruce, ma avere già detto!

Felice              Non lei-lei…lei-Donna…sarebbe…sarebbe…sua….

Bruce             Ma mia moglie, si capisce! E’ del Montana come me! Siete strani, voi italioti!

Felice              Italiani, signor Bruce, italiani…altrimenti, visto che è del Montana, sarò                                costretto a chiamarlo Montanaro…dunque, vediamo….di anni?

Bruce             Trentacinque…

Felice              Trentacinque?!? O perbacco…mi dispiace moltissimo…e com’è andata?

Bruce             E’ stato un…come dire voi in Italia? UN COLPO DI FULMINE!

Felice              O PERBACCO! POVERINA!

Bruce             Poverina? Perché poverina? Non avere mica sofferto!

Felice              Sì…No, volevo dire…così, all’improvviso…proprio per un colpo di fulmine…

Bruce             Oh sì, accaduto tutto all’improvviso…

Felice              C’era un temporale?

Bruce             Sì, quel giorno pioveva…ma tu come fare a saperlo?

Felice              Immaginavo che il tempo fosse brutto…Mi deve perdonare, ma è la prima                           volta…lei mi capisce…succede una volta ogni cento anni…e…e lei…intendo                          dire… Donna             com’è?

Bruce             Nera.

Felice              Eh, immagino…completamente?

Bruce             Oh sì, tutta nera, dalla testa ai piedi…come galleria di treno con luci spente.

Felice              Certo, certo, e dov’è adesso?

Bruce             Stradiata sul letto…lei non stare troppo bene…

Felice              Ci credo! Senta…il fatto è accaduto in Italia?

Bruce             Sì, è per questo che Donna vuole che sia fatto tutto qui…

Felice              Poveretta, quasi una premonizione…

Bruce             Premo…premo…

Felice              Niente, niente…immagino che non vogliate una cerimonia religiosa…

Bruce             Oh MY GOD! MA CERTO CHE VOLERE CERIMONIA RELIGIOSA! IO AVERE GIA’                    AVVERTITO PRETE DELLA CHURCH…DELLA CHIESA DI SANTA MARIA!

Felice              Chiesa di Santa Maria? Avete già avvertito Don Mario?!?!

Bruce             Sì, sì, Don Mario suo nome…lui molto felice…tua ditta dovere fare tutto il                            resto…pensare ai parenti, the flowers…ai fiori…

Felice              Tranquillo Bruce, tranquillo…noi siamo specializzati in fiori…modestamente                      il nostro fioraio è bravissimo…avete già pensato a che tipo di fiori?

Bruce             Donna mi diceva sempre che essere innamorata di tulipani e margherite…

Felice              O Perbacco! Tulipani e Margherite? E’ una richiesta piuttosto insolita…

Bruce             Non possibile?

Felice              Sì, sì…eppoi bisogna rispettare le volontà di Donna…

Bruce             E magari qualche rosa rossa…

Felice              Anche le rose non sono molto indicate, ma considerata la giovane età di                              Donna…sarà una cosa commovente…

Bruce             E il rinfresco?

Felice              Il rinfresco? Ah già, sì, ho letto che in America usa fare dei rinfreschi, “dopo”…

Bruce             Mi raccomando, perché ci saranno molta genti…venire un centinaio di people                    anche da Montana…noi ospitare in albergo…

Felice              O PERBACCO! Non per farmi i fatti degli altri, ma non risparmiava a fare tutto                    in America?

Bruce             Soldi non essere problem. Io volere rispettare volontà di Donna, my love.                           Dovrà essere tutto perfetto.

Felice              Tra se’ Perbacco, come la doveva amare…a Bruce E la cerimonia a che ora                          avverà?

Bruce             Alle five…cinque del pomeriggio. Gli suona il cellulare, naturalmente l’inno                           americano Tu scusa me… Hallo? Oh, Donna, my love! Yes, yes, a Wenning                            Planner…Now? Ok, ok, I'll be right…now, now…by, my love…by… chiude il                            cellulare Tu scusa me, ma devo andare…io tornare tra poco, ok?

Felice              Va bene, va bene…non è mica successo nulla di grave?

Bruce             No, no, Donna che ha forte male al capo…devo passare da farmacia…

Felice              O Perbacco? Donna?!?

Bruce             O yes, mia moglie! Lei soffrire di grosse micranie…

Felice              Tra se e se Poveretto…pensa che sia ancora viva…Consolandolo Su, su, non                          faccia così…lo so che è difficile da accettare, ma prima o poi se ne dovrà pur                                 fare una ragione…vedrà che quando sarà tutto fatto la sua mente sconvolta                           accetterà l’idea…

Bruce             Io non capire…ora vado…tornerò tra circa…vediamo…una mezza ora, per                          finire di organizzare mia cerimonia…io portare foto per manifesto…byby. Va                    verso il fondo ed esce, mentre Felice gli urla dietro.

Felice              Ah, e si ricordi: “ La richiesta non è vana, se tu vieni dal Montana!”E chi ce lo                                  faceva un cliente a quest’ora? E deve avere anche un pozzo di soldi…che                            fortuna! Esce da sinistra     

Scena III

L’ingessato

Sempronio, Tristano

Sempronio     Entra dal fondo, con un mazzo “medio”, mezzo di margherite e mezzo di gigli;                                    è vestito bene, come si addice ad un appuntamento galante. Permesso?                                   Selvaggia? Va beh, sono in anticipo…aspettiamo…Si siede sul divanetto, in                                   attesa. Dopo pochi secondi dal fondo entra Tristano. Un braccio e una gamba                                  ingessati, bende sulla testa, collare, insomma, completamente devastato; più                           bende ci saranno maggiore sarà l’effetto comico; scontroso e cupo; si guarda                         intorno e vede Sempronio.

Sempronio     Buongiorno.

Tristano         Forse per lei. E poi casomai buona sera. Le faccio notare che sono le sei del                                   pomeriggio.

Sempronio     O mamma mia! Mi scusi…non volevo…dicevo così, per cortesia…

Tristano         Se la risparmi la sua cortesia. Ha visto il signor Felice?

Sempronio     No. Ma credo che rientri verso le sette.

Tristano         E adesso che ore sono?

Sempronio     Guardando l’orologio Le sei e venti.

Tristano         Bene, aspetterò. Si siede sulla sedia sul lato opposto della stanza. Pausa. Per chi                     sono quei fiori?

Sempronio     Sono…sono…per mia nonna… Pausa.

Tristano         Morta?

Sempronio     Da sette anni.

Tristano         BENE! Una di meno!

Sempronio     Come sarebbe a dire?

Tristano         Sarebbe a dire che ormai è a posto. Sistemata.

Sempronio     Ma cosa le ha fatto mia nonna?

Tristano         Lei non sa come possono essere pericolose…quanti anni aveva quando è                           morta?

Sempronio     Novantasei, una vecchietta innocua, tranquilla…

Tristano         NON LO DICA! NON LO DICA! Sembramo innocue…sembrano tranquille…                           stanno lì, ferme ad un semaforo…e quando decidi di adottare la tecnica più                                    sofisticata, quella con l’urlo intimidatorio e la spinta a mezza forza, ecco che                                   candidamente si chinano a raccogliere un centesimo …e PATATRAC! Hai solo                    il tempo di vedere le verdure che ruzzolano sull’asfalto e sentire il rumore del              64 giallo che ti frantuma le ossa…gli occhi ti si chiudono…e quando li riapri ti                     sembra di essere in un’enorme pentolone insieme a un trito di cavolo, carote,                      finocchi e porri!

Sempronio     Senta, non si offenda, ma non ci ho capito nulla…che cos’è il 64 giallo? Un                           frullatore?

Tristano         E’ inutile che parli con lei. Tanto non capirebbe. Vado in cucina a vedere se                                    trovo il signor Felice. Via da sinistra.

Scena IV

L’attesa

Sempronio, Ofelia, Santuzza, Rosalia

Ofelia              Entra da destra, e vede Sempronio con i fiori. Santo cielo! E’ lei! Lo sa che mi ha                   messo paura?

Sempronio     Mi scusi, signora Ofelia, non volevo…che bella pettinatura! Sa che le dona                           molto? Somiglia un po’ a Mina degli anni settanta!

Ofelia              Santo cielo! Finalmente qualcuno che sa apprezzare le cose belle!

Sempronio     Permette una domanda?

Ofelia              Dica, dica pure…

Sempronio     Ma la notte, per non rovinare questa splendida scultura, come dorme?

Ofelia              Non dormo.

Sempronio     Non dorme? E cosa fa tutta la notte?

Ofelia              Santo cielo, non ha idea delle cose che ha da fare una donna in casa…faccio le                    lavatrici, stiro, riassetto la cucina…almeno un paio di notti le passo in                                  bianco…con quello che mi costa questa pettinatura…

Sempronio     Ah, ecco…

Ofelia              Vedo che finalmente ha aggiustato la mira…

Sempronio     Aggiustato la mira?

Ofelia              Sì, con i fiori: questo è il mazzo giusto. Ne’ troppo grande, ne’ troppo                                               piccolo…e poi ha mischiato gigli e margherite…bravissimo, così non corre il                                   rischio di sbagliare.

Sempronio     Sua figlia si sta preparando?

Ofelia              Suppongo di sì. Non l’ho ancora vista, ma credo….a che ora avevate                                     appuntamento?

Sempronio     Alle sei e trenta.

Ofelia              Beh, allora non tarderà molto…

Sempronio     C’era uno strano signore qui, poco fa…cercava suo marito…

Ofelia              Le ha detto il suo nome?

Sempronio     No, ma era ingessato dalla testa ai piedi.

Ofelia              Santo cielo! Credo d’aver capito…e dov’è adesso?

Sempronio     E’ andato da quella parte…

Ofelia              In cucina? Vado a vedere…lei continui ad aspettare, vedrà che tra poco                               Selvaggia arriverà. Esce da sinistra

Santuzza        Entra dal fondo seguita da Rosalia, vede Sempronio, e senza aprire bocca si                             siedono sul divanetto accanto a lui, incastrate a forza.

Sempronio     Ehi! Che modi! Almeno chiedere permesso! Silenzio Allora? Non parlate? Chi                     siete? Silenzio Lo sapete l’italiano? Insomma, vi decidete a dire qualcosa?                           Silenzio Mamma mia! Sentite, io sono Sempronio Broccoloni, e voi chi siete?

Santuzza        Buonasera, scusasse signor Sempronio Broccoloni, avete veduto il signor                           Vintèrro Felice?

Rosalia           Il signor Vintèrro vedeste?

Sempronio     Ci voleva tanto? Ma perché prima non parlavate?

Santuzza        Perché noi non parliamo con gli sconosciuti.

Rosalia           Non parlammo mai con gli sconosciuti.

Santuzza        Ma poi lei si è presentato, signor Sempronio Broccoloni, e allora abbiamo                           parlato.

Sempronio     Oh mamma mia! E perché avete così paura degli scosciuti?

Santuzza        Perché viviamo in un mondo brutto assai…

Rosalia           Brutto brutto…

Santuzza        E non si può mai sapere chi hai davanti…

Rosalia           Mai, si può sapere…

Santuzza        E se qualcuno ci violenta?

Rosalia           MAGARI!

Santuzza        ROSALIA! SVERGOGNATA FOSTI!

Rosalia           Scusa Santuzza…mi scappò…

Santuzza        Insomma, l’avete visto il signor Felice Vintèrro?

Rosalia           Lo vedeste?

Sempronio     No, no. Però la signora Ofelia è andata ora in cucina…forse è lì anche lui…

Santuzza        In cucina? Allora andiamo anche noi…vieni Rosalia… Si alza seguita da                                 Rosalia e si avvia verso sinistra

Rosalia           Arrivo Santuzza… escono da sinistra.

           

Scena V

Bellissima

Sempronio, Selvaggia, Felice, Ofelia.

Selvaggia        Entra da destra; è bellissima, truccata, molto sexy; a Sempronio cadono i fiori                                    di mano, e resta a bocca aperta, completamente scioccato. Ciao Sempri…sei                           già qui?

Sempronio     Sì…sì…

Selvaggia        E papi e mami li hai visti?

Sempronio     No…sì…

Selvaggia        Ma sono già tornati?

Sempronio     Sì…no…

Selvaggia        Sempri, ma cos’hai? Sembra che tu abbia visto un fantasma!

Sempronio     No, è che…non mi aspettavo…ma sei proprio tu?

Selvaggia        Certo che sono io…o forse aspettavi un'altra persona?

Sempronio     No no…cioè sì…insomma, non credevo che tu…che tu…

Selvaggia        Che io?

Sempronio     Che tu fossi così, ecco!

Selvaggia        Sempri, tutte le donne appena si alzano sono come mi hai visto stamani…poi                      si sistemano un po’ e si rendono piacevoli…la metamorfosi…

Sempronio     Questa non è una metamorfosi, questo è un miracolo!

Selvaggia        Esagerato!

Felice              Entra da sinistra Di nuovo qua, lei? Ah, è venuto a prendere mia figlia? E chi è                    questa signorina?

Selvaggia        PAPI!

Felice              SELVAGGIA?!?! MA NON E’ POSSIBILE…OFELIA! OFELIA, VIENI PRESTO CHE                     GLI ALIENI C’HANNO LASCIATO LA VOCE DELLA NOSTRA FIGLIOLA E                           C’HANNO CAMBIATO TUTTO IL RESTO!

Selvaggia        Ma che dici, papi? Sono io, stai tranquillo! Ecco mami, meno male!

Ofelia              Entra velocemente da sinistra Ma perché urli così? Sei ammattito? E chi è                             questa donna?

Selvaggia        MAMI! ANCHE TU!

Ofelia              SELVAGGIA? MA NON E’ POSSIBILE! CHE TI HANNO FATTO?

Selvaggia        Se vi devo fare questo effetto mi vado a ricambiare…

Tutti               NO!

Ofelia              No, no, stai benissimo…Felice, ti ricordo che di là in cucina c’è gente che                              aspetta di essere pagata…

Felice              Ero venuto appunto a prendere le ricevute…fai una cosa, Ofelia, falli venire                                    qua, che facciamo prima.

Selvaggia        Andiamo, Sempri? Altrimenti in pizzeria troviamo pieno!

Sempronio     Sì, andiamo, andiamo… arrivederci…

Selvaggia        Ciao papi, ciao mami, torniamo dopo il cinema…Esce dal fondo seguita da                             Sempronio, mentre Ofelia esce da sinistra.

Scena VI

Il pagamento

Felice, Ofelia Tristano, Santuzza, Rosalia, Adelina.

Felice              Va alla scrivania e comincia a rovistare tra le carte; dopo una decina di                                   secondi arriva Tristano, seguito da Santuzza, Rosalia e Ofelia. Venite, venite…                        accomodatevi…

Santuzza        Grazie, signor Felice Vintèrro e C., ma preferiamo stare in piedi.

Rosalia           In piedi stiamo.

Tristano         Io invece mi siedo…comincio a essere stanco…si siede sulla sedia

Ofelia              Ci credo, con tutto quel gesso…ma non poteva fare più attenzione?

Tristano         Gliel’ho già detto: è stata quella malefica vecchia che si è accucciata proprio                                   quando arrivavo a corsa…ho annaspato un po’, e mi sono ritrovato la borsa                                  della spesa in mano…il resto lo sapete.

Ofelia              Felice, vado a preparare qualcosa da cena…esce da sinistra

Santuzza        Dobbiamo aspettare ancora molto? Perderemo la messa delle otto.

Rosalia           La messa perdemmo.

Felice              No, no, vi sistemo subito…ecco qua Tira fuori duecento euro cento e duecento.

Santuzza        Non va bene. Manca la trasferta.

Rosalia           La trasferta mancasse…

Felice              Trasferta? Vorrete dire il biglietto della circolare!

Santuzza        Niente circolare. In tassì dovemmo andare.

Rosalia           Sì, in tassì andammo.

Felice              In tassì? E perché in tassì?

Santuzza        Perché il sessantaquattro giallo non passò. Dissero che la linea era ferma                           perché ebbe un incidente, pare che mise sotto uno.

Rosalia           Pare che morì.

Tristano         Facendogli il gesto dell’ombrello come può TIE’!

Santuzza        Insomma, il tassista ha voluto cinquanta euro.

Rosalia           Cinquanta euro volle…

Felice              Va bene, va bene…tenete…porge 50 euro Ricordatevi venerdì alle tre…vi farò                     avere l’indirizzo…

Santuzza        Baciamo le mani, signor Felice Vintèrro e C.

Rosalia           Le mani baciammo… escono ambedue dal fondo.

Felice              Bene. A noi, Tristano. Cosa mi stava dicendo di là in cucina?

Tristano         Che do’ le mie dimissioni. E’ un mestiere troppo pericoloso, l’età avanza, e io                     non ho più l’agilità di una volta…

Felice              Ma via, via! Non si demoralizzi così! In fondo è stato solo un incidente…

Tristano         E per poco non ci lasciavo la buccia…no no, tengo famiglia, sa? E se per                               portare a casa la pagnotta devo rischiare la vita, preferisco trovarmi un altro                    lavoro, più tranquillo…che so, magari proprio l’autista di Bus, così la                                           prossima volta sarò dall’altra parte…

Felice              Mi dispiace…

Tristano         Anche a me, mi creda signor Felice…ma poi…poi c’è anche un’altra cosa…

Felice              Ah sì? Che cosa?

Tristano         E’ che questo mestiere non lo potrei fare più…perché ormai odio le                                     vecchie…quando ne vedo una mi viene il desiderio irrefrenabile di                                       ammazzarla…farla morire di morte lenta…capisce bene che non potrei più                         solo impaurirle…no, no, è meglio che smetta ora, prima di diventare un serial                 Killer a tutti gli effetti.

Felice              Va bene, come vuole lei…le farò il bonifico, come sempre…stia bene, signor                                    Tristano…

Tristano         Tra sessanta giorni, quando mi toglieranno tutti i gessi, starò ancora                                               meglio…stia bene anche lei, signor Felice…addio! Esce dal fondo; Felice si                             siede sul divano; dopo sei o sette secondi si sentono forti di urla di Tristano                                provenire da fuori, seguite da colpi, come un corpo che ruzzola le scale;

Adelina           Entra dal fondo, impaurita SIGNOR FELICE, SIGNOR FELICE!

Felice              Adelina! Che succede ancora?

Adelina           Una disgrazia, signor Felice!

Ofelia              Rientra dalla cucina Che succede? Chi era che urlava?

Adelina           Una disgrazia, signora Ofelia!

Ofelia              Che mi dice! Una disgrazia?

Adelina           Sì, appena sono arrivata sul pianerottolo un signore tutto bendato ha                                  cominciato a correre verso di me…forse per aiutarmi…insomma, è scivolato,                      si è aggrappato alla mia borsa della spesa ed ha cominciato a ruzzolare tutte e             tre le rampe di scale…vedesse come rimbalzava…poveretto! Presto, bisogna                         chiamare un ambulanza!

Ofelia              Che mi dice!

Felice              O PERBACCO! Vado a vedere…via dal fondo

Ofelia              Ora ci penserà Felice…ma lei perché è ancora qui?

Adelina           Signora Ofelia, mi deve scusare…ci ho ripensato ancora…e mi sono detta…e se                  poi viene la mia ora? Chi penserà a me? Sono sola come un cane…niente                                   figlioli, niente nipoti…E allora mi sono decisa a firmare il contratto…mi                                dispiace per quello vecchio…

Ofelia              Non si proccupi, era solo un pezzo di carta…

Felice              Rientra dal fondo Tutto a posto…ha avuto fortuna, perché proprio fuori dal                                    portone c’era un ambulanza ferma al semaforo…lui è rimasto incastrato nel                                  portone, ma ho visto di quassù che lo stavano soccorrendo.

Adelina           Anche quel signore di stamani investito dal sessantaquattro giallo ha avuto                                    fortuna…in quel momento stava passando un’ambulanza…

Ofelia              Eh sì, proprio una bella fortuna…

Felice              Signora Adelina, ci sono tutte le verdure sparse giù per le scale…

Adelina           Sì, sì, vado subito a raccogliere quello che posso…Signor Felice, sono tornata                     per rifare il contratto…senta, verrò domattina, lei lo prepari…porto anche il                              libretto degli assegni, così le lascio la caparra…arrivederci…

Ofelia              Aspetti signora Adelina, la vengo ad aiutare. Escono dal fondo. Felice Si mette                      a scartabellare un po’ sulla scrivania, poi si avvia verso destra ed esce;

Scena VII

L’epilogo

Felice, Bruce, Ofelia, Selvaggia, Sempronio.

Bruce             Entra dal fondo Mister? Mister Felice? Oh my god…ma non essere mai                                 nessuno in agenzia? In Montana sempre qualcuno! MISTER FELICE? IO                               AVERE PORTATA FOTOGRAFIA! MISTER FELICE, DOVE ESSERE TU?

Felice              Rientra da destra Ah, signor Bruce, che piacere vederla di nuovo!

Bruce             Piacere anche mio…però voglio sapere una cosa…

Felice              Dica, dica pure…sono qui per servirla…

Bruce             Perché scala tua casa essere piena di zucchine e cavoli?

Felice              Ah, quello! Si è rovesciata la borsa della spesa ad una signora…

Bruce             Quella con strano nido per cicogne sulla testa?

Felice              No, no, quella è mia moglie…

Bruce             Tua moglie? Ma perché si è fatta quella…quella cosa?

Felice              Me lo chiedo anch’io…e sapesse quanto mi costa…

Bruce             In Montana solo donne pazze vanno fuori così.

Felice              Anche in Italia, Bruce, anche in Italia…

Bruce             E un’altra cosa io non capiscere.

Felice              Dica, dica…

Bruce             L’ambulanza ha portato via un uomo, giù nella strada.

Felice              Sì, sì…

Bruce             Ecco, noi in Montana ingessare persone dopo avere portato loro in ospedale,                    e non prima…

Felice              Spazientito E invece in Italia si fa così: ci si ingessa prima, così quando si                             casca siamo già a posto! Le va bene, Bruce?

Ofelia              Rientra dal fondo Ecco fatto…ah, ma lei stava venendo da noi? Se lo avessi                           saputo l’avrei accompagnata.

Bruce             Hallo…lei essere moglie di Felice?

Ofelia              Sì, sì…ah, ho capito! Lei deve essere quell’americano di cui mi ha parlato poco                   fa mio marito…se non sbaglio sua moglie si chiamava Donna.

Bruce             Perché “Chiamava”? Lei chiama ancora!

Felice              Dando una gomitata a Ofelia Ma certo! Si chiama Donna! E Adelina?

Ofelia              E’ andata a casa…ha recuperato quasi tutto…tornerà domani mattina, tu                             prepara il contratto…

Bruce             Adelina essere signora anziana sulle scale? Anche lei fare cerimonia?

Felice              Sì, con la nostra ditta, naturalmente, ma non ora…quando sarà il momento…

Bruce             OH MY GOD! MA PER LEI ESSERE GIA’ PASSATO IL SUO MOMENTO!

Ofelia              Sì, effettivamente…

Bruce             Che strane usanze avere voi qui in Italia…

Selvaggia        Rientra mano nella mano con Sempronio Ciao papi, ciao mami, buonasera                            signore.

Felice              Selvaggia, che ci fai qui?

Ofelia              Non dovevate essere in pizzeria?

Selvaggia        Non c’era posto, e così abbiamo ordinata la pizza da asporto…tra un’oretta la                    andiamo a prendere.

Felice              E PERCHE’ SEI MANO NELLA MANO CON…CON…

Sempronio     Sempronio, mi chiamo Sempronio.

Bruce             Oh my god, che bella coppia!

Felice              COPPIA? MACCHE’ COPPIA!

Bruce             Yes, Proprio come me e Donna, solo che Donna essere più scura…

Felice              O PERBACCO! Lei non si intrometta che queste sono cose di famiglia.

Ofelia              Appunto, non si intrometta.

Selvaggia        Papi, mami, io e Sempri ci siamo innamorati.

Ofelia              CHE COSA AVETE FATTO VOI?

Felice              MA E’ IMPOSSIBILE!

Ofelia              VI CONOSCETE SOLO DA STAMANI!

Selvaggia        Non è vero. Virtualmente è già qualche giorno.

Felice              MA CHE C’ENTRA! COM’E’ SUCCESSO?

Selvaggia        Che vi devo dire…è stato un vero e proprio colpo di fulmine…

Bruce             OH MY GOD! PROPRIO COME ME E DONNA! COLPO DI FULMINE!

Felice              ASCOLTI MONTANARO, LE HO GIA’ DETTO CHE QUESTE SONO COSE DI                              FAMIGLIA!

Ofelia              Montanaro?

Felice              Sì, viene dal Montana.

Bruce             LEI MOLTO SCORTESE! VORRA’ DIRE CHE IO ANDARE A FARE CERIMONIA                                    IN ALTRO WEDDING PLANNER!

Sempronio     Wedding Planner? Ma questo non è un Wedding Planner!

Bruce             NO?!?

Felice              Selvaggia, cosa vuol dire quella parola?

Selvaggia        Wedding Planner, e cioè agenzie che organizzano i matrimoni!

Felice              ORGANIZZANO…COSA?

Sempronio     Matrimoni, signor Felice, matrimoni…la posso chiamare papi?

Felice              O PERBACCO! NON TI AZZARDARE, SAI?

Sempronio     Come non detto.

Felice              Come sarebbe a dire che organizzano matrimoni?!?

Selvaggia        Sarebbe a dire che se due vogliono sposarsi queste agenzie pensano a tutto,                                  dagli invitati al viaggio di nozze!

Ofelia              FELICE! MA COME HAI FATTO A PRENDERE UN GRANCHIO COSI’ GROSSO?

Bruce             Ma se questo non essere Wedding Planner, allora cosa essere?

Sempronio     Un’agenzia di pompe funebri.

Bruce             Pompe funebri? Quelli che seppelliscono i morti?!?! E tu volere sotterrare mia                   Donna?!? OH MY GOD!

Selvaggia        Papi, ma come hai fatto a non capirlo?

Felice              Non lo so, non lo so…ho la testa che mi scoppia…mi ha detto che è                                       successo tutto per un colpo di fulmine…e che lei è tutta nera…credevo fosse                                  una saetta…e poi quel giorno pioveva anche!

Bruce             Felice, tu non capire proprio niente! Colpo di fulmine era amore, e Donna                          nera perché essere di colore! Capito? Oh my god, che disgrazia! Ora io dove                               trovare altra agenzia per mio matrimonio? Io dovere girare tutta città!

Sempronio     Non credo che sia necessario…

Bruce             Ma yes, yes! Noi volere sposare tra ventidue giorni! Avere già fissato anche il                    prete!

Sempronio     Volevo dire che se volete ci penso io…sono titolare di un’agenzia di                                     matrimoni…proprio una Wedding Planner…

Felice              O Perbacco! Davvero?

Ofelia              Che mi dice!

Sempronio     Dal millenovecentonovanta…

Ofelia              Che mi dice!

Felice              O Perbacco!

Sempronio     Insieme ai miei genitori.

Ofelia              Che mi dice!

Felice              O Perbacco!

Ofelia              E dov’è?

Selvaggia        Vicino alla stazione…

Sempronio     La mia agenzia si chiama “Regalo di Nozze…”

Felice              Ah, ho capito! Quella vicino alla stazione!

Selvaggia        Papi, te l’ho detto ora!

Bruce             E tu potere organizzare mia cerimonia?

Felice              Ecco dove è nato l’equivoco! Cerimonia, cerimonia…mai una volta che abbia                                  detto matrimonio! Sempre cerimonia!

Sempronio     Non ci siamo presentati. Lei è il signor…signor…

Bruce             Bruce.

Sempronio     Ed io mi chiamo Sempronio, titolare dell’Agenzia Regalo di nozze…Si danno la                    mano Certo che organizzerò tutto, signor Bruce…è il mio mestiere. Venga in                                 agenzia domani mattina verso le dieci, le assicuro che resterà soddisfatto.

Bruce             Bene, allora io venire domani mattina…quale indirizzo?

Sempronio     Via dell’Officina 32. Non può sbagliare, è vicino al ristorante “Il Basilico”,                             proprio davanti alla stazione.

Bruce             Allora arrivederci a tutti…esce dal fondo.

Ofelia              Felice, non ci credo! Gli volevi sotterrare la moglie!

Selvaggia        VIVA!

Felice              Ma che c’entra! E’ stato tutto un equivoco! Però voi due…sentite, questa storia                  non mi va giù…

Selvaggia        E perché papi? Pensa, Sempri mi ha chiesto se voglio andare a lavorare con                                   lui…nella sua Agenzia matrimoniale…

Ofelia              Che mi dici!

Felice              O Perbacco!

Ofelia              E ci andrai?

Selvaggia        Ma naturalmente, mami! E’ sempre il lavoro che ho sognato…vestiti                                     bianchi…fiori…

Felice              O Perbacco! se è solo per i fiori anche qui da noi ce ne sono quanti ne vuoi…

Selvaggia        Ma papi! Non è la stessa cosa!

Felice              Insomma, senti, bisogna che te lo dica…mi sento frastornato…

Ofelia              Anch’io Felice, anch’io…questa è l’unica figliola che abbiamo…però, caro il                          mio Felice, stavolta dobbiamo rassegnarci. Che ci vuoi fare…è la gioventù… è                 l’amore, che ha trasformato Selvaggia da brutto anattroccolo in una figlia                               bellissima…e poi non è forse vero che tutto quello che facciamo lo facciamo                          per lei? Per darle un futuro? E quale futuro migliore di questo?

Selvaggia        Mami, ti voglio bene! L’abbraccia. Parte una leggera musica di sottofondo.

Felice              Hai ragione, Ofelia. Abbiamo una figlia bellissima…e poi non ci possiamo fare                     niente…è la vita che corre, inseguita dal tempo…e guai a lasciarsi                                          raggiungere! Va bene, Selvaggia, segui pure la via del cuore…e tu Sempronio,                    fai il bravo…ora puoi anche chiamarmi papi…I quattro si abbracciano; Felice si                     stacca dal gruppo, va in proscenio e si rivolge al pubblico

                       

                        Ora io vi darò l’ arrivederci, e lo farò con una frase in rima, al termine della                                   quale vorrei vedervi fare un significativo ed energico gesto dell’ombrello,                          così… fa il gesto dell’ombrello e se avrete la bontà di ascoltare capirete                            perché: “Com’e’ bella giovinezza che ci sfugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia,                  nel doman non v’e’ certezza…NOI SIAM QUI CHE VI S’ASPETTA!”

SIPARIO