Ho venduto l’anima al diavolo

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Titolo: Ho fregato langelo custode

Teatro Comico Italiano

HO VENDUTO LANIMA AL DIAVOLO

COMMEDIA IN DUE ATTI

Autore:

Camillo Vittici

Iscrizione S.I.A.E. N.118123

(In caso di traduzione dialettale si prega di specificare alla SIAE il titolo originale dell'opera)

PERSONAGGI

Pasquale

Il capofamiglia

Evelina

La moglie

Giulietta

Amica di famiglia

Giuditta

Amica di famiglia

Marco

Il figlio

Geremia

Amico-Pescatore

Angelo

LAngelo custode

Giuseppe

Anima in partenza

La scena

Il soggiorno di una casa comune

La storia

Pasquale ha appena esalato lultimo respiro e la sua anima non pu partire perch, a suo tempo, laveva venduta al diavolo per ottenere lamore della sua Evelina. LAngelo custode, non sapendo che fare e dopo consultazioni con lAldil, gli impone di rientrare nel proprio corpo e continuare a vivere finch lanima non sar ritrovata. Sar lamico Geremia fortunosamente a riportargliela

PRIMO ATTO

(Le donne parlano fra loro mentre Pasquale vestito con candida tunica, se ne sta a lato del palcoscenico seduto su una sedia. A volte si pu alzare. Evelina racconta a Giuditta)

EVELINA: Poveretto; andato a letto per il solito riposino del pomeriggio Perch, devi sapere, da quando in pensione e non fa niente in tutto il giorno, ha bisogno di riposare anche al pomeriggio; lui, il baby pensionato Lavora ancora qualche annetto Pasquale, gli dicevo, che la pensione sar meno da fame. Ma lui niente! Irremovibile e zuccone come sempre! Per aveva ragione quando diceva che per i pensionati i giorni pi difficili da campare sono gli ultimi trenta giorni del mese. Per fortuna c il mio Marco che uno straccio di stipendio se lo porta a casa e poi laffitto non lo paghiamo perch lappartamento labbiamo comperato col mutuo

GIUDITTA: Allora continua

EVELINA: Che cosa?

GIUDITTA: Hai detto: andato a letto per il solito riposino del pomeriggio E poi?

EVELINA: Ah gi! E andato a letto per il solito riposino del pomeriggio e alle cinque, quando sono andata per svegliarlo, si svegliato morto

GIUDITTA: Chiss che spavento ti sei presa

EVELINA: Spavento s, ma fino ad un certo punto Ormai mi ero abituata a quel suo muso di cadavere Pensa che si faceva la barba solo due volte per settimana Con i peli duri del suo muso ci potevi grattare il formaggio

GIUDITTA: Chiss come ti pungeva la sua barba quando ti si avvicinava

EVELINA: Quello si avvicinava solo quando era ora di pranzo e di cena. Lo sai bene come sono gli uomini quando sono in pensione Quando si alzano la prima cosa che ti chiedono cosa farai di pranzo e, nel primo pomeriggio, cosa c di cena. Tutti l i loro problemi! E s che non era anziano Si era messo in prepensionamento perch il lavoro non mai stata la sua passione; ha passato pi giorni in malattia che in fabbrica; era affetto da stanchite acuta progressiva

GIUDITTA: Chiss come c rimasto male quando s accorto di essersi svegliato morto

EVELINA: Questo non lo so; so solo che era l steso, muto e immobile come un cadavere, ma il muso era quello di sempre, triste e incazzato

GIUDITTA: Speriamo se ne sia andato in grazia di Dio. Chiss dove sar adesso la sua anima

PASQUALE: Vorrei saperlo anchio Pensavo che dopo la morte uno se ne volasse dritto in cielo e invece sono qua. In attesa di cosa poi Ma non solo; me ne sto qua a sentire il cicaleccio delle donne, o almeno della mia Evelina, che invece di piangere disperata per la scomparsa del suo uomo, se ne sta l a cianciare come se narrasse di un fatto che non la riguarda nemmeno. In quanto a chiacchiere, poi, una maestra insuperabile. E s che lho sposata per amore. Era la pi bella ragazza del paese; tutti la desideravano, ma io solo sono riuscito a conquistarla. Evelina, Evelina; macch, troppo presa dalle chiacchiere. Evelina! E vero, non mi pu sentire! Speravo di essere in un sogno, mass, in un incubo, ma devo essere morto davvero. Se lo dice lei poi

GIUDITTA: Chiss come ti sentirai sola in momenti come questo

EVELINA: Se devo essere sincera ti dir che sola sono sempre stata; faceva fatica a rivolgermi la parola; quando aveva fame si limitava a fare cos (gesto), quando aveva sete cos (gesto), quando voleva la sigaretta (gesto)

GIUDITTA: Ma qualche volta, che ne so, dallaltra stanza ti voleva chiamare

EVELINA: Faceva un fischio

GIUDITTA: Come ai cani?

EVELINA: Brava, come ai cani!

GIUDITTA: Ma a letto, qualche parola dolce?

EVELINA: Spegni la luce che gira il contatore!

GIUDITTA: Hai pensato di avvisare tuo figlio?

EVELINA: Lo sai bene che lavora in citt.. Marco in ufficio. Ho gi telefonato ad Andrea di avvisarlo in qualche modo dato che impiegato nel suo studio

GIUDITTA: Andrea? Quale Andrea?

EVELINA: Mass, lAndrea, il geometra; quello con quel neo sulla guancia destra

GIUDITTA: Che centra Andrea?

EVELINA: Centra, centra

PASQUALE: Cosa centra Andrea? Cosha a che fare Evelina con Andrea? E un buon amico di famiglia, sempre premuroso, sempre presente, magari anche troppo presente! Unamico dinfanzia dopo tutto; abbiamo fatto il militare assieme, siamo andati a donne assieme. Mi ricordo che anche lui, come del resto anche tutti gli altri era invaghito della Velina perch lei, quella femmina bellissima e procace, con la sola forza dello sguardo li sapeva accalappiare tutti Ma poi s sposata con me e tutto finito l. O almeno avrebbe dovuto finire tutto l. Vuoi vedere che

GIUDITTA: Povera Evelina; ti lascio, ma non star via molto, non voglio lasciar sola unamica

EVELINA: Mi auguro solo di non rimanere sola in questa tragica circostanza. Vai tranquilla Adele; magari fra poco arriver Andrea

GIUDITTA: Ma perch proprio lui?

EVELINA: In questo momento ho bisogno di qualcuno che mi possa consolare. Sai, ne ho tanto bisogno; devo pure condividere la mia solitudine e il mio dolore con qualcuno (Si abbracciano ed escono)

PASQUALE: Questa poi Ma come? Con tutta la gente che c in paese che la potrebbe consolare Proprio di quel tipo l Fosse almeno bello, poi; con quel neo che ha sul muso mi sembra la caricatura (Entra lAngelo accompagnato da unaltra anima)

ANGELO: Pronto per il viaggio?

PASQUALE: Finalmente qualcuno si ricordato di me! Posso almeno sapere quello che succede adesso?

ANGELO: Adesso si va al giudizio. Oggi non me ne va bene una Hanno deciso di farmi fare gli straordinari. Non solo; in qualit di suo Angelo custode, devo accompagnare lanima del qui presente

GIUSEPPE: Giuseppe Brambilla

PASQUALE: Ma come? Sei il suo Angelo custode da quando nato e non ti ricordi come si chiama?

ANGELO: Ti faccio rispettosamente notare che, stando sempre appollaiato sulla spalla destra del mio protetto, ogni tanto, come fa lui, anchio mi faccio un goccetto e, dopo un paio di bicchierini, la testa non pi in forma. E poi ho la mia et io. Dovrei gi essere in pensione, ma il mio Capo non ne vuole sapere di sindacati lass. Allora Stavamo dicendo Ah, s; devo accompagnare lanima del qui presente

GIUSEPPE: Giuseppe Brambilla

PASQUALE: Ma ma io ti conosco; ma tu non sei

GIUSEPPE: S, sono io Pasquale, sono il tuo amico Beppe

PASQUALE: Ma non mi dirai che sei morto anche tu!

GIUSEPPE: Morto, secco, stecchito!

ANGELO: Allora tu sei il Giuseppe Brambilla, ma mi hanno detto che ho un altro carico

PASQUALE: Laltro carico dovrei essere io?

ANGELO: Certo. Vediamo (Legge) Passare a prendere il signor signor? Qualcuno non ha per caso un paio di occhiali? Alla mia et la vista se ne va un po in trasferta. (Giuseppe gli passa i suoi) Pensate che sono al lavoro da quel famoso giorno in cui lArcangelo Gabriele si messo a fare tutto quel casino. Dunque Allora Devo passare a prelevare

PASQUALE: Pasquale

ANGELO: A parte il fatto che lo doveva fare il tuo Angelo custode, ma, cerca e ricerca, non s visto da nessuna parte. Aspetta C una postilla No! Non pu essere! Tu non hai lanima! Non hai lanima? Ecco spiegato larcano mistero! Non hai lanima e quindi non hai nemmeno il diritto di possedere un angelo custode. Capito cos capitato a questo qui Giuseppe? Non ha lanima!

GIUSEPPE: Veramente io di queste cose non ci capisco molto. Sar per il mal di pancia che mi ritrovo

ANGELO: Poveretto; si avvelenato

PASQUALE: E tu doveri in quel momento?

ANGELO: Appunto; a farmi un goccetto allosteria l di fronte. Non ti si pu lasciare solo un momento! Non magari che ti sei avvelenato volontariamente?

GIUSEPPE: Ma no, ma no Anche se nella mia vita sono sempre stato depresso e sfortunato. Mia moglie mi ha lasciato per andare con un rappresentante di commercio e mi ha vuotato il conto in banca e mi ha lasciato praticamente in mutande

ANGELO: Ma dai In fin dei conti ti rimanevano i tuoi figli

GIUSEPPE: I figli ? Mia figlia fa la squillo e non la vedo da tre anni... mio figlio e' gay

PASQUALE: Allora sei a casa da solo?

Casa? Quale casa! Mi hanno sfrattato perch ero rimasto senza soldi e non pagavo laffitto...

PASQUALE: Beh, direi che hai ragione ad essere incazzato

GIUSEPPE: Incazzato... certo che lo sono... pensa che oggi un gatto nero mi stava tagliando la strada... mi ha visto ... si e' fermato... e si e' toccato in quel posto! Ma non era tanto incazzato per arrivare a prendere del veleno. Anche perch io ho avuto la forza di capovolgere la mia vita; prima ero triste e depresso ora sono depresso e triste

PASQUALE: Ma si pu almeno sapere perch sei morto avvelenato?

GIUSEPPE: Per la mia sfortuna cronica e per un madornale errore

PASQUALE: Un errore?

GIUSEPPE: S, un errore. Entro al mio solito bar

ANGELO: E l in parte ero seduto io a farmi il solito wiskino

GIUSEPPE: E vedo gi l pronto sul bancone il bicchierino che mi facevo ogni sera dopo il lavoro. Lo trangugio in un fiato. In parte a me c il mio amico Giovanni, lo chiamano il Gianni Sfigato, che si mette improvvisamente a piangere. Mi sono reso conto che, per errore, gli ho bevuto il suo liquorino. Ma dai- gli dico- non prendertela cos. Te ne pago un altro di quello che bevevi. Non posso vedere un uomo piangere. Ma no- fa lui- non e' per questo che piango. E' che oggi e' il peggior giorno della mia vita. Mi sono svegliato tardi e sono arrivato in ritardo ad un importante impegno di lavoro. Il mio capo si incazzato e mi ha licenziato. Quando sono tornato alla macchina ho scoperto che me l'avevano rubata e la polizia mi ha detto che non poteva farci nulla. Cos ho preso un taxi per tornare a casa e, dopo averlo pagato e dopo che il taxi se ne e' andato, mi sono accorto di aver dimenticato il portafoglio sul mezzo. Sono cos entrato in casa e ho trovato mia moglie che si faceva lidraulico. Ho lasciato la casa depresso per venire a questo bar. E ora che pensavo di suicidarmi, tu hai bevuto il mio veleno...". Capito gente? Per errore ho bevuto il suo veleno. E poi diceva di essere lui lo sfigato

PASQUALE: Ma se eri l vicino non potevi intervenire?

ANGELO: E chi lo sapeva che nel bicchiere cera il veleno? Sentite, non perdiamo altro tempo. Piuttosto, come la mettiamo se non hai lanima? Decisamente non so cosa fare a questo punto

GIUSEPPE: Ma si pu sapere coshai combinato per non avere lanima?

PASQUALE: E una storia lunga, ma non volevo che si sapesse in giro

ANGELO: E invece lo devo sapere perch almeno so come regolarmi con te

PASQUALE: Stavo facendo una corte spietata alla mia Evelina, ma lei non voleva proprio saperne di me. Sembrava che avesse gli occhi solo per gli altri e non mi degnava di uno sguardo. Era la pi bella donna del paese e tutti, dico tutti, erano pazzi di lei. Non so cosavrei fatto per conquistarla. Sarei anche stato disposto a vendere lanima al diavolo

ANGELO: Al diavolo?

PASQUALE: S, al diavolo. Sapete, sempre stato un modo di dire, ma per me tutto tragicamente vero. Una sera, durante un temporalone destate, con una marea tempestosa di fulmini e tuoni, mi si presenta davanti un tipo tutto nero, elegantissimo, con una parlata fluente e intrigante. Dapprima ero spaventato, ma poi, con titubanza. Gli dissi: Chi sei?. E lui: Sono il diavolo. Ma non contare stronzate dissi io- il diavolo non esiste. Che io esista o no non questo il problema. La vuoi per te lEvelina?. Io ho sgranato tanto docchi sapendo che lui conosceva la fonte delle mie pene. Se vuoi lEvelina sar solo per te. Io, pensando ad uno scherzo, tanto pi che eravamo sotto carnevale, gli dissi che avrei certamente accettato e gli ho anche chiesto cosa potevo fare per sdebitarmi di tal favore. Mi devi vendere la tua anima. In men che non si dica quello tira fuori da una tasca un foglio. Questo il contratto. Firma. E io, quel cretino che non sono stato altro, ho firmato. Cos com venuto se n andato. Inutile dirvi che da quel giorno lEvelina non ha avuto occhi che per me. Ci siamo sposati dopo due mesi in Municipio perch in Chiesa non riuscivo ad entrare. Sentivo qualcosa che mi respingeva, che mi faceva star male, che mi nauseava Evelina era una femmina fantastica, tant vero che dopo sette mesi nato il nostro Marco

GIUSEPPE: Nove mesi vorrai dire

PASQUALE: No, lostetrica mi ha detto che nato prematuro

ANGELO: Ecco scoperto larcano segreto! Ecco perch lanima non si trova! Ergo non possiamo portarti con noi No anima, no party! Andiamo Giuseppe; ora di partire

PASQUALE: E io? Mi lascereste qui solo? Ma cosa faccio qui?

ANGELO: Prendo doverosa nota del caso, vado, riferisco e torner quando avr una risposta sicura. Giuseppe

GIUSEPPE: Angelo custode

ANGELO: Partiamo. Ti saluto Pasquale. (Se ne vanno)

ANDREA: (Entrando. Ha un neo sulla guancia destra) Evelina, dove sei Evelina?

EVELINA: Eccomi Andrea. Quanto ho bisogno di te in questo tragico momento!

ANDREA: Certo, ti capisco, ma ora non ci saranno pi limiti alla nostra felicit. Da quanti anni attendevamo questo evento?

EVELINA: Piano, Andrea, non precipitiamo le cose C di l Pasquale ancora caldo

PASQUALE: Ancora caldo? Infiammato! Incazzato! Inviperito! Ma guarda un po cosa mi tocca sentire. La mia donna, quella che ho sempre considerato una santa donna Puttana! Zoccola! Infedele! Ma perch, perch non riesco a farmi sentire?! Perch anchio non ho un Angelo che mi assista? Ah, gia! Quel maledetto che mi ha comperato lanima Ma mi ha imbrogliato; accidenti se mi ha imbrogliato! Mi aveva promesso una moglie fedele e invece eccola l quella figlia di buona donna. Non precipitiamo le cose C di l Pasquale ancora caldo. Puttana! Zoccola! Infedele!

MARCO: (Entrando. Porta ben visibile un neo sulla guancia destra) Mamma, ma cos successo? E vero quello che mi ha telefonato Andrea?

EVELINA: S, Marco, tutto vero. Tuo padre stato stroncato da un malore improvviso. Va di l, va di l a vederlo. Poveretto, ci ha sempre voluto tanto bene (Marco esce)

ANDREA: Ma lo lasci entrare solo?

EVELINA: Cos potr piangere senza vergognarsi

PASQUALE: Vergognarsi? Certo che si dovrebbe vergognare, ma di sua madre! Suo padre sempre stato un uomo onesto, probo, fedele!

EVELINA: Lascialo sfogare da solo Chiss quanto gli mancher suo padre Pasquale sempre stato un uomo onesto, probo, fedele

PASQUALE: Che mi abbia sentito? Io non ho mai fatto le corna a nessuno

EVELINA: Non deve avermi mai fatto le corna

PASQUALE: Mi sente, mi sente! Non come te che mi hai tradito infinite volte

EVELINA: Non come te che mi hai tradito infinite volte

ANDREA: Ti giuro Evelina che si trattato di qualche piccolo tradimento Una momentanea debolezza dei sensi

PASQUALE: Veramente io lho detto a lei, non a lui!

EVELINA: E con la mia amica Giulietta coshai fatto? Eh? Coshai fatto con la mia amica Giulietta?

ANDREA: Un semplice sbandamento Evelina, senza malizia

PASQUALE: Con chi? Con la Giulietta? Disgraziato! E disgraziata lei! Hai capito quella madonnina infilzata? Mi ha messo le corna la Giulietta! Giuro! Giuro che prima o poi le compaio davanti con questa tunica bianca e la faccio crepare dallo spavento. Tutte uguali le donne, tutte uguali!

EVELINA: Senza malizia? Ma se lhai accompagnata al mare 20 giorni! Dicasi 20 giorni tu e lei!

PASQUALE: Ma se a me la Giulietta aveva detto che era andata con una sua amica? Puttana! Zoccola! Infedele! Anche lei come lEvelina, anzi, peggio perch alla Giulietta facevo anche dei regali. Ne ho fatte di ore straordinarie per potermelo permettere!

EVELINA: Adesso capisco da dove veniva quellorologetto doro che sfoggiava la Giulietta

PASQUALE: Quello era mio!

EVELINA: Quellanellino con piccolo diamante incorporato di cui si vantava tanto

PASQUALE: Anche quello era mio, anche quello E so solo io quello che mi costato

EVELINA: E a me? Tu coshai regalato? Una giacchetta di visone

PASQUALE: Stronza! Non avevi detto che lavevi vinta allo lotteria delloratorio?

EVELINA: Una catenina di perle

PASQUALE: Zoccola! Non te laveva regalata tua sorella?

EVELINA: La borsetta di Fendi

PASQUALE: Disgraziata! Mi avevi detto che lavevi presa in saldo per venti euro!

ANDREA: Non dimenticarti, tuttavia, che ho anche mantenuto Marco agli studi di ragioneria

PASQUALE: Ma allora i soldi che ogni mese le consegnavo per Marco

EVELINA: Cos potevo usare i soldi che mi dava Pasquale per permettermi le sedute dallestetista e qualche piccolo ritocco al seno e alle labbra

PASQUALE: Lo saprei io dove farti un altro ritocco. Nel sedere! Ma con un calcione!

MARCO: (Rientra e si va a sedere accanto ad Andrea) E adesso come faremo mamma?

EVELINA: Quello che abbiamo sempre fatto. Continueremo la vita di sempre anche senza tuo padre. Vorr dire che il qui presente geometra Andrea lo sapr sostituire degnamente

MARCO: Sostituire Come?

EVELINA: Moralmente ovviamente! Vero che ci starai sempre vicino Andrea?

ANDREA: Puoi starne sicura Evelina

PASQUALE: Falsa! Bugiarda! Ipocrita! Ma se non ha mai smesso di starti vicino! E, pi che moralmente, fi-si-ca-men-te! Adesso capisco tante cose Mi sono sempre chiesto perch Marco avesse quel neo sulla guancia destra Ecco svelato larcano Guardali come si assomigliano! Eccolo il figlio del peccato! E mi puzza anche che sia nato due mesi prima! Magari quei dueMa se rincontro quel tizio che mi aveva promesso una moglie bella e fedele in cambio dellanima

GEREMIA: (Entrando. E un bonaccione. Tenuta da pescatore). Buon giorno Evelina; permesso?

EVELINA: Certo, prima buongiorno e poi permesso. Che vuoi Geremia?

GEREMIA: Ero daccorso con Pasquale di andare a pesca nel fiume qui sotto, ma non s ancora visto. Si pu sapere che fine ha fatto?

EVELINA: La fine lha fatta e anche brutta

GEREMIA: Cosha fatto di brutto?

EVELINA: Che mi ha lasciato solo con la reversibilit della sua pensione. Gi non era un granch, ma adesso mi sar difficile tirare avanti. Speriamo che qualcuno di buon cuore mi dia una mano. Insomma, il Pasquale mi ha lasciata

GEREMIA: Separati? Divorziati? Il Pasquale se n andato?

EVELINA: Ecco, proprio cos; se n andato?

GEREMIA: Se n andato? Ma dove?

EVELINA: Allaltro mondo

GEREMIA: Allaltro Ma dove; in America? Ha preso laereo

EVELINA: No, non ha preso laereo, ma volato ancora pi in alto

PASQUALE: Dove pi in alto! Ma se sono ancora qui

EVELINA: Per ancora qui

GEREMIA: Qui dove?

EVELINA: Di l, in camera. a riposo, anzi, in eterno riposo

GEREMIA: Riposa prima di partire?

EVELINA: No, gi partito; insomma E morto

GEREMIA: Il Pasquale morto?

EVELINA: Morto, defunto, stecchito e cadaverico. Va bene cos?

GEREMIA: Poverino Era cos buono, era cos bravo

PASQUALE: Ecco, diglielo tu Geremia comera il Pasquale

GEREMIA: Era cos buono, era cos bravo

EVELINA: Buono a far niente e bravo a fare altrettanto! Dai Geremia, sar meglio che vada a pescare da solo; tanto di strada non ne devi fare perch il fiume qui in parte alla casa

GEREMIA: Le mie pi sentite convenienze Evelina, volevo dire con con insomma quelle cose l che si dicono quando uno rimane secco. (Esce)

GIULIETTA: (Entrando) Evelina! Ma vero quello che ho saputo?

EVELINA: E vero Giulietta; pi vero di cos si muore

PASQUALE: Giulietta Giulietta Attenta a quel che dici se non salta fuori il patatrac!

GIULIETTA: Povero Pasquale; cos buono, cos generoso

EVELINA: Cosa vorresti dire con quel generoso?

GIULIETTA: Aveva unanima candida, non era tutta sua

PASQUALE: Infatti, non pi mia. Certo che lavevo lanima accidenti! E ora chiss dov andata a finire

GIULIETTA: Gli volevamo tutti bene

EVELINA: Magari tu, a quanto si diceva in giro, un po pi degli altri

GIULIETTA: Lo sai anche tu Evelina che, quando lui ti guardava con quei due occhi profondi e inquisitori, nessuno gli poteva resistere

EVELINA: E tu, in quanto a resistenza, mi sa che abbia alzato subito bandiera bianca

GIULIETTA: Ma Evelyn

EVELINA: Io sono Evelyn solo per gli amici. Per te Evelina, anzi, la signora Evelina, legalmente coniugata con il defunto, fresco fresco, signor Pasquale

PASQUALE: Lho detto io che sarebbe saltato fuori il patatrac! Ma non poteva il Padreterno creare la donna senza la lingua? Le ha messo in bocca quella cosa l che si muove, si muove, si muove in continuazione e che serve solo ad inguaiare gli uomini

GIULIETTA: Per, anche tu Evelina, non mi dirai di essere stata una santarellina vero

EVELINA: Sono stata soltanto un esempio di virt!

GIULIETTA: Certo; se lamore per il prossimo pu essere una virt decisamente puoi reputarti una persona virtuosa Non dirmi che con il geometra Andrea qui presente, s, proprio quel signore l in poltrona che fa finta di leggere il giornale

ANDREA: Solo un amico, un amico di famiglia

EVELINA: E tu allora? Non dirmi che quella vacanzella al mare con lui sia stato un pellegrinaggio religioso Quellorologetto doro di cui ti vantavi tanto

GIULIETTA: Lorologetto doro non era di Andrea, me lha regalato

EVELINA: Te lha regalato?...

PASQUALE: Zitta perdio! Zitta! Altro che patatrac; qui succede il terremoto! Santi del paradiso; fate che succeda qualcosa prima che glielo dica

GIUDITTA: (Entrando) Un signore l fuori mi ha incaricato di consegnarti questo Evelina (Le consegna un cofanetto)

EVELINA: Cos questo coso?

GIUDITTA: Non so; mica lo potevo aprire se era tuo

EVELINA: E chi te lha consegnato?

GIUDITTA: Un tizio tutto elegantemente vestito di nero. Giacca nera, pantaloni neri, camicia nera

EVELINA: Giuditta; se era vestito di nero non poteva avere giacca gialla e pantaloni rossi

GIUDITTA: Per ho notato un particolare strano Al posto delle scarpe aveva dei piedi

GIULIETTA: Per forza, mica poteva avere le mani al posto dei piedi

GIUDITTA: No, al posto dei piedi aveva due zampe di capra e puzzava di bruciato

EVELINA: Vuoi un consiglio Giuditta? Vai da un oculista; mi sa che ne hai davvero bisogno

ANDREA: Guarda, c un biglietto attaccato; lo vedo io da qui

EVELINA: (Lo apre e legge) Involucro dellanimale Pasquale Dellanimale? Ah beh, certo, sicuramente si riferisce a Pasquale: pi animale di lui Ormai lo sanno tutti

GIULIETTA: Scusa Evelina; mi sono permessa di allungare lo sguardo a me sembrato di aver letto dellanima e non dellanimale

GIUDITTA: Vediamo E vero.. Involucro dellanima. Involucro dellanima di Pasquale. Ma cosa vuol dire?

PASQUALE: Noooo! Vuoi vedere che quella bestiaccia immonda mi ha restituito lanima? Nella disgrazia qualcosa incomincia ad andare per il verso giusto. Lo devo dire a quellangelo ubriacone che ora sono legalmente autorizzato a partire per laldil

GIULIETTA: Guarda Evelina che c scritto dellaltro

EVELINA: E vero, c scritto dellaltro Ma scritto cos piccolo Leggi tu Giuditta

GIUDITTA: Propriet dellanima di Pasquale. Trattasi di soggetto infido, traditore, fedifrago, ingannatore

EVELINA: Ma pensa, pensa come lo conosceva bene quel tizio

PASQUALE: Manca solo che abbia scritto che sono un ladro

GIUDITTA: Ladro si sentimenti

PASQUALE: Appunto, come stavo dicendo. E magari che sono un assassino

GIUDITTA: Assassino dellamore di una moglie fedele e devota

PASQUALE: S, devota allalbo dei Geometri e infedele nei legami coniugali

GIUDITTA: Viscido e ipocrita

PASQUALE: Finito?

EVELINA: Finito?

GIUDITTA: Finito. Anzi no c dellaltro Questo cofanetto contiene lanima del defunto Pasquale, e, considerato quale stima la di lui moglie aveva quandegli era in vita, si reputa che ancor maggiore punizione sia quella di affidarla a lei stessa per farne quello che vorr. Si sappia comunque che, se questo involucro verr posto nella sua bara, fra 500 anni trover finalmente pace. Se al contrario verr nascosta in luogo sicuro e inaccessibile sar costretto a vagare per luniverso per leternit per espiare le malefatte terrene piangendo sino a consumare gli occhi nel tenebroso e doloroso ricordo delle sue colpe

ANDREA: Ma Ma non mi direte che credete a queste cose A me sembra uno scherzo di carnevale

EVELINA: Ammettiamo invece di essere davvero a carnevale; lo scherzo atroce glielo combino io a quellinfame. Nascosto in modo sicuro? Lo so io che ne faccio! Lo nascondo io in un luogo sicuro! Macch 500 anni! Per leternit ti faccio vagare! (Fa per gettare il barattolo dalla finestra; si ferma, gli lega con uno spago un mattone e lo getta.). Fatto! E ora che lanima finita in fondo al fiume, vaga pure per leternit, infedele traditore!

PASQUALE: Noooo! Mi ha fregato quella stronza! Cos non vale! Vagare per leternit? Ma quanto dura leternit? Sar sbattuto da un pianeta allaltro, da una costellazione allaltra. Magari al freddo e al gelo vestito solo da questa sottana cos leggera. Io, che ho sempre odiato il freddo, che per questo ho sempre cercato calore umano E adesso cosa succeder di me?

EVELINA: E adesso cosa succeder di me?

PASQUALE: Di lei? Proprio nulla rispetto a quello che succeder a me visto che a consolarla c quel disgraziato di Andrea

MARCO: Senti mamma, non mi sembra il caso che tu ti comporti cos. Prima parli in modo non proprio gentile di pap e poi caschi come un salame nello scherzo cretino che qualcuno ti ha fatto mandandoti quel biglietto

PASQUALE: Scherzo cretino? Mica tanto cretino. Tragico direi! Qui ne va della mia vita, anzi, della mia vita eterna!

ANDREA: Che sia stata la Giulietta a combinare questo casino?

GIUDITTA: Quale casino geometra?

MARCO: La trovata del biglietto; no?

EVELINA: E perch dovrebbe essere stata lei?

GIUDITTA: Ma siete matti? Per, da quello che so io e da quello che si racconta in giro Insomma, solo delle voci magari

GIULIETTA: Ma bravi! Belle cose dare retta a voci maligne

PASQUALE: Giuditta sta zitta!

GIUDITTA: Oddio gi mezzogiorno! Vado, scappo, mi precipito! Ci vediamo al funerale Evelina e porter un bel mazzo di fiori. Esci anche tu Giulietta?

GIULIETTA: Ma certo che esco anchio

EVELINA: Giuditta non mi hai detto di quelle voci

GIULIETTA: Solo voci, voci di paese, ma non c niente di vero. Te lo giuro sullanima di Pasquale (Escono Giulietta e Giuditta)

PASQUALE: Brava, giura pure sulla mia anima, tanto, visto il posto dov finita

EVELINA: Andrea, non che durante la vostra vacanzella

ANDREA: Con Giulietta?

EVELINA: E con chi se no? Con la Regina dInghilterra?

ANDREA: Beh, qualcosa mi ha raccontato

PASQUALE: Fermati Andrea, figlio di buona donna! Fermati!

EVELINA: Fermati Andrea, fermati!

PASQUALE: Per me quella mi sente, eccome!

ANDREA: Perch dovrei fermarmi?

PASQUALE: Lo so io perch dovrebbe fermarsi!

EVELINA: Perch certe cose riservate non si dicono in presenza di minori

MARCO: Mamma, ti faccio notare che la minore et lho superata da un bel po e pertanto sono in grado di sentire e capire

ANDREA: Si va dicendo in giro

PASQUALE: Chiudi quella boccaccia disgraziato!

EVELINA: Chiudi quella boccaccia disgraziato!

PASQUALE: Mi sente, mi sente!

EVELINA: Non vorrei che mi confermassi quello che da tempo avevo dubitato Quella buona donna di Giulietta

MARCO: Buona donna nel senso di donna virtuosa, integerrima

EVELINA: Ma certo casta, pura e illibata, come lacqua del depuratore qui vicino, ma quando entra, non quando esce. Marco; penso che avresti bisogno di svagarti un po in un momento come questo, va, va a fare un giretto dai tuoi amici

MARCO: Mi sembra una buona idea. Ma, scusa mamma Il pap lo lasciamo l cos?

EVELINA: Perch? Hai paura che scappi?

MARCO: Che scappi no, ma di l ancora in pigiama Non pensi che dovremmo cambiarlo?

EVELINA: Dio solo sa quante volte avrei voluto cambiarlo con qualcuno di meglio Per s, hai ragione; dovremmo mettergli addosso un vestito. Mia aiuti tu Andrea a scegliere un vestito?

ANDREA: Con gran piacere Evelina. Ogni tuo ordine un mio desiderio!

EVELINA: (Apre larmadio). Che ne dici di questo?

ANDREA: Mah, se devo essere sincero direi che sarebbe sprecato sapendo poi dove andr a finire

EVELINA: Vero! Che ne pensi di questa giacca?

MARCO: Ma non vedi che ha uno strappo sul di dietro

EVELINA: Tanto i morti non stanno col sedere per aria; chi lo vede lo strappo? Per me va bene questo

ANDREA: E quello nuovo lo puoi regalare a me, no?

PASQUALE: Guarda come mi tratta la rospa! A me la giacca strappata e il vestito buono a quel malnato di geometra

EVELINA: E per i pantaloni questo potrebbe andar bene

MARCO: Ma sono corti, non vedi? Li usava quando andava in fabbrica destate

EVELINA: Guarda che la nostra casa non fredda, per cui li pu indossare anche adesso

ANDREA: E le scarpe?

MARCO: Queste potrebbero andar bene; non le ha quasi mai messe

ANGELO: Le scarpe? Cos belle? Ma quelle andrebbero bene a me

PASQUALE: Anche le scarpe adesso! E proprio a lui quel disgraziato!

ANDREA: Io non so se ai morti si mettono le scarpe, ma, dato che non pu aver freddo ai piedi, pu stare coi calzini. Ecco, questi

MARCO: Ma sono bucati mamma

ANDREA: S, ma solo sui talloni e nessuno li vedr. Sentite voi due, a me il Pasquale ha fatto sempre senso a vederlo da vivo, immaginatevi da morto. Andate voi a vestirlo; anzi, mettetegli queste due candele una per parte cos si sentir meno solo

ANDREA: Ma io

EVELINA: March! Se no niente vestito e niente scarpe! (I due escono)

PASQUALE: Evelina, brutta bestia; ma non potevi chiamare almeno le pompe funebri che mi avrebbero sistemato un po pi da cristiano?

EVELINA: Veramente avrei dovuto chiamare le pompe funebri, ma hanno di quei prezzi Non sarebbero bastate nemmeno tre pensioni del buonanima se le avessi chiamate. E per la cassa sul solaio c ancora qualche asse avanzata di quando abbiamo costruito il pollaio. No, si fa tutto in famiglia.

PASQUALE: Bella famiglia; famiglia allargata. LEvelina, il Marco e il geometra. Chi muore giace e chi vive si da pace. Senza pompe funebri e con le assi del pollaio. Se da vivo ero conciato male, da morto faccio davvero schifo

EVELINA: E spero che da ora in avanti in questa casa ci sia un po di pace senza quel malnato di l che mi rompeva le scatole ogni giorno

PASQUALE: Ah, ero io a rompere le scatole a quella santa donna! Pasquale, usa le pattine quando entri in casa; Pasquale, lascia perdere le partite che io devo vedere Beautiful; Pasquale, adesso che sei in pensione datti da fare per trovare un lavoro; Pasquale

EVELINA: Pasquale, ti prego, cerca di volare presto in paradiso perch non mi va di farti dire le messe di suffragio. Ma, tanto, non ne ha proprio bisogno perch la sua anima gi che giace sul fondo del fiume e che marcisca per tutta leternit! (Rientrano Andrea e Marco)

MARCO: Tutto fatto mamma, l che sembra un figurino

ANDREA: Mai stato cos elegante da quando lo conosco

MARCO: Mamma, stasera vorrei uscire un momento per comunicare la disgrazia ad una persona. Si ferma lei geometra con la mamma?

ANDREA: Esci pure stasera Marco; penser io a farle compagnia

MARCO: Le sono tanto grato. Sai mamma Lo so che non questo il momento migliore per dirtelo, ma ho una ragazza che mi aspetta e vorrei correre da lei per dirle quello che successo a pap

EVELINA: Ma questa una notizia! Ti sei fatto la morosa Marco?

MARCO: Proprio cos mamma

EVELINA: E potrei di grazia sapere di chi si tratta se di queste parti?

MARCO: Certo mamma; Martina, la figlia della Giulietta

EVELINA: Bella amica; viene in casa mia e non mi ha detto niente

MARCO: Volevo essere io a parlartene per primo

ANDREA: E allora tanti auguri Marco; meglio cos; riuscirai a sopportare meglio il tuo dolore

PASQUALE: Meglio cos un bel corno! Fermati Marco se mi senti! Non farlo! Non puoi! Ma come faccio a comunicare con lui?

EVELINA: Vieni Andrea; andiamo a far compagnia al povero Pasquale; un Requiem aeternam non gli far male con tutti i peccati che ha fatto nella sua miserevole vita (Escono. Rimane Marco sulla poltrona)

PASQUALE: Ma chi si aspettava tutto questo casino? Marco! Eh gi, e chi mi sente? Adesso s che ci vorrebbe il mio Angelo Custode o almeno il suo vice Angelo! Angelo!

ANGELO: (Riapparendo). Ma si pu sapere coshai ancora da disturbare? Non c un momento di pace nel mio mestiere!

PASQUALE: Per favore Angelo; un favore solo e poi far tutto quello che vuoi

ANGELO: Su, dimmi

PASQUALE: Dovrei far sapere a Marco una cosa dellestrema importanza. Pensaci tu per lamor di Dio

ANGELO: Veramente, vista la tua posizione, dovresti dire per amor del Diavolo Che devo fare?

PASQUALE: Avvicinati. (Gli sussurra qualcosa allorecchio)

ANGELO: Nooo! Davvero? Ma guarda guarda che anima candida

PASQUALE: E allora?

ANGELO: Va bene; lo far, ma solo per lamor di Dio (Si toglie la veste e si avvicina a Marco che mentre i due parlano si aggiusta la cravatta o cose del genere e sta uscendo)

ANGELO: Marco?

MARCO: S, sono io Marco. Ma lei

ANGELO: Lo so, non mi conosci, ma ero intimo amico di tuo padre. Ero alla porta e ho sentito quel che hai detto

MARCO: A proposito di?

ANGELO: A proposito di Martina

MARCO: Martina? La mia

ANGELO: S, proprio di Martina; la tua fidanzata

MARCO: Sinceramente non riesco a capire

ANGELO: Prima lasciami parlare e poi capirai. Non devi assolutamente sposare Martina. Insomma questo matrimonio non sha da fare

MARCO: (Sorridendo). Cos; una riedizione dei Promessi Sposi? E lei cos; un moderno Bravo?

ANGELO: Senti Marco; io non sono n bello n bravo, ma so cose che mi ha confidato il Pasquale. Insomma come faccio a dirtelo?

MARCO: Apri la bocca e parla

ANGELO: Non puoi sposare Martina perch perch tua sorella

MARCO: Mia mia

ANGELO: Tuo padre ha avuto degli incontri ravvicinati con la Giulietta e, in seguito ad uno di questi incontri, nata lei, capisci? Ecco perch Martina tua sorella

MARCO: Ma non ho parole E adesso che faccio?

ANGELO: Prendi una scusa qualsiasi e lasciala. Limportante che tu non ne faccia parola con nessuno

MARCO: Ma nemmeno con mia madre?

ANGELO: Sei matto? Non vorrai lasciarle un cattivo ricordo di tuo padre. A proposito, dov tua madre?

MARCO: Devessere di l (Si avvicina alla porta per verificare. Nel frattempo lAngelo si rimette la veste e rimane accanto a Pasquale). S, di l Ma dove s cacciato? Bella tegola che mi arrivata in testa. Povera Martina, che scusa prender per lasciarti? Mica ti potr dire la verit Che tegola! Che tegola! (Esce)

PASQUALE: Dopo aver fatto questa buona azione scommetto che mi infileranno fra la schiera degli angeli; ma che dico angeli degli arcangeli, anzi, dei santi! Ah, come mi sento pi leggero

ANGELO: Per forza, pi leggero di cos ora sei un puro spirito; anzi, uno spirito e basta, senza il puro

PASQUALE: Adesso sono pi sereno e posso anche partire

ANGELO: Per dove?

PASQUALE: Mica vorrete lasciarmi qui ad ammuffire per tutta leternit!

ANGELO: Non dimenticare, caro mio, che la tua pratica ancora aperta e, finch non si trova la tua anima da qualche parte, non sappiamo proprio dove sbatterti

PASQUALE: Se aspettiamo di trovare la mia anima stiamo freschi; lo so io in quale posto andata a finire e con la corrente del fiume chiss dov ora. Tutta colpa di quella stronza!

ANGELO: Quella stronza? Mica ti riferisci a

PASQUALE: S, proprio a lei, quella strega senza scopa, ma con uno scopo ben preciso

ANGELO: Se non hai altri compiti da farmi fare io me ne andrei

PASQUALE: Dove vai?

ANGELO: Mi faccio un goccetto qui al Bar dello Scopone e poi risalgo

PASQUALE: Ma, invece di bere il tuo goccetto, non potresti dedicarti a me

ANGELO: Mi serve per schiarirmi le idee. In confidenza ti dir che non ricordo dove ho momentaneamente depositato lanima di quel tuo amico A proposito, come si chiama?

PASQUALE: Giuseppe

ANGELO: Ecco, s, Giuseppe; chiss dove lho lasciato

PASQUALE: E io? Che faccio io intanto?

ANGELO: Tu stai qui sino a ordini superiori. Buono e a cuccia! (Langelo esce)

PASQUALE: E, come disse Giulio Cesare dopo la battaglia di Caporetto, obbedisco!

SECONDO ATTO

(LAngelo, Pasquale e Antonio camminano nervosi da una parte allaltra del palcoscenico)

ANGELO: E inutile che continuiamo ad andare avanti e indietro. Al di l del fatto che mi gira la testa, si da il caso che a nessuno dei tre viene unidea

GIUSEPPE: A me non importa un bel niente delle vostre idee; io voglio solo partire perch qui solo una noia tremenda

PASQUALE: Se vuoi partire parti pure; io voglio starmene qui e vedere cosa succede nella mia casa

GIUSEPPE: (Ripetendo). Se vuoi partire parti pure Ma come faccio a partire se quel tipo qua non vuol decidersi a portarmi via?

ANGELO: Ma come faccio a portarti via se il Pasquale non pu venire? Senza anima non si va in nessun posto! Mi sa che questo sia destinato a vagare da queste parti per tutta leternit visto che lhanno gettata in fondo al fiume. E chi la va a recuperare?

PASQUALE: Se chiamassimo i sommozzatori dei carabinieri?

GIUSEPPE: Voglio vedere la faccia che fanno quando chiediamo loro di cercare unanima in fondo al fiume

ANGELO: Anche se la ritrovassero a chi la consegnerebbero? AllEvelina? Quella la ributterebbe subito a fiume

GIUSEPPE: E quindi, siccome lui non pu partire, io, per colpa sua, dovrei rimanere inchiodato qui

ANGELO: Ma, dico io, dovevi proprio vendere lanima al diavolo? Bella cazzata hai fatto

PASQUALE: E vero, sante parole

ANGELO: Angeliche se mai Mica sono un santo io

PASQUALE: Ok, angeliche parole. E il tutto per conquistare quella disgraziata dellEvelina. E vero, ho fatto una gran cazzata, ma ormai fatta

GIUSEPPE: La mia Gelsomina, che ormai ho lasciato sola poverina, un angelo

PASQUALE: Beato tu, la mia Evelina invece ancora viva; viva, vipera, vegeta e fedifraga

GIUSEPPE: La mia Gelsomina invece pura, fedele, senza la minima macchia

PASQUALE: Beh, senza una minima macchia non so

GIUSEPPE: Cosa vuoi dire con quel senza una minima macchia non so?

PASQUALE: Che una macchia ce lha, e mica tanto piccola rosso scuro a forma di fragola sulla chiappa destra

GIUSEPPE: Rosso scuro a forma di Non dirmi che

PASQUALE: Invece te lo dico, anzi, aggiungo anche una bella cicatrice di dieci centimetri dove le hanno tolto lappendice

GIUSEPPE: E tu come fai a

PASQUALE: Come faccio? Come ho fatto, vorrai dire. Mai essere sicuri delle donne

GIUSEPPE: Disgraziato, porco, depravato; ma io ti ammazzo

ANGELO: Ma cosa vuoi ammazzare tu? Uno che gi morto? Grazie Dio di avermi fatto un Angelo, senza aver mai avuto accanto una donna

PASQUALE: Per forza, dicono che gli angeli non hanno sesso vuoi vedere che siete tutti trans

ANGELO: Guarda caro mio che tutti gli angeli hanno un nome maschile, per cui

PASQUALE: Capito? Mica stupido il padre eterno; solo maschi ha voluto con s

ANGELO: Per forza, se no, se ci fossero state tante donne in paradiso, sarebbe stato un inferno

GIUSEPPE: Lui, quel disgraziato qui, dovrebbe andare allinferno! Anzi, appena arrivo su, mi dar da fare perch

ANGELO: Gi, se ce la farai ad arrivare su se questo non pu partire con noi. Bel casino

GIUSEPPE: Bel casino? Un gran casino vorrai dire

PASQUALE: E allora che si fa?

ANGELO: Sentite, io mi faccio un goccetto (Toglie dalla tasca una bottiglietta e trangugia. Lo pu fare pi volte quando in scena) cos potr venirmi unidea pi facilmente. Per continuate a pensare anche voi; forza, diamoci da fare (Ricominciano a passeggiare da una parte allaltra). Eccola!

PASQUALE: Cosa?

ANGELO: Lidea!

PASQUALE: A questo le idee vengono solo quando sbronzo

GIUSEPPE: Dai, allora, tirala fuori questa idea

ANGELO: (Toglie dalla tasca il cellulare. Compone il numero). Accidenti, sempre la solita musichetta in attesa della comunicazione

PASQUALE: Quale musichetta?

ANGELO: La solita; Noi vogliam Dio che nostro Padre. Zitti che ci siamo Per la sala del trono premere uno no, luno no Per il reparto Santi premere due Neanche questo Reparto Beati tre No, neanche il tre Per reparto arrivi e partenze premere quattro. Quattro! Oh no, anche la pubblicit! Dice che per avere la precedenza di entrata consigliabile avere una veste di Valentino o di Dolce e Gabbana

GIUSEPPE: E la nostra com?

PASQUALE: Viste le nostre entrate sar sicuramente di seconda mano

ANGELO: Pronto; finalmente! Senta Pietro, qui c un caso piuttosto insolito Come sapete gi tutto! Ah, dimenticavo che Lui sa sempre tutto. E allora che faccio? Ah, bene, bene bene, capisco, bene, bene bene, male, male male

PASQUALE: Bene bene

GIUSEPPE: O male male?

ANGELO: Grazie; capito tutto; far come mi avete detto. Celestiali saluti

PASQUALE: Allora?

ANGELO: Allora Tutto apposto; possiamo partire

PASQUALE: Bene; finalmente!

ANGELO: Bene e finalmente un bel corno! Chi parte con me solo Giuseppe; tu rimani qua

GIUSEPPE: Ottimo, cos non potr pi vedere quel brutto muso l

PASQUALE: Io Cosa? Io dovrei

ANGELO: Sta calmo Pasquale che ti spiego tutto. Siccome non si sa dove andata a finire la tua anima, da l sopra mi hanno dato precise istruzioni. Dovrai di nuovo rientrare nel tuo corpo, aggiungere ancora un po di tempo alla tua vita e lascerai questo mondo solo quando lavrai ripresa fra le tue mani

PASQUALE: Solo quando

ANGELO: Solo quando avrai ripreso la tua anima fra le mani chiaro?

PASQUALE: Chiaro un bel corno! Vuoi dire che io dovrei passare ancora chiss quanto tempo accanto allEvelina e al suo geometra con questa sottana bianca e senza essere visto n sentito? Proprio adesso che mi ero abituato ad essere cos leggero? Ma neanche morto!

ANGELO: Da morto no, ma da vivo s. Lo sai bene; non potrai lasciare questa terra fino a quando ti sarai riappropriato della tua anima; insomma, quando finalmente la riavrai fra le mani potrai finalmente partire

PASQUALE: Ma mi dite come far se quella sul fondo del fiume legata ad un mattone?

ANGELO: Quello un tuo problema, non nostro

GIUSEPPE: Cos impari a venderti lanima! Bellaffare hai fatto

PASQUALE: Tu pensa alla tua che io penso alla mia! Lanima mia e la gestisco io!

GIUSEPPE: Ah, lhai gestita bene, s visto. Almeno avessi avuto in cambio i numeri del Superenalotto No, il signore se l venduta per una donna, lEvelina!

PASQUALE: Certo, per lEvelina. Piaceva anche a te, vero, lEvelina? Piaceva a tutti lEvelina

GIUSEPPE: E lEvelina te la sei cuccata. Ma, dimmi un po, ne valeva la pena?

PASQUALE: Certo, lEvelina una santa donna, fedele, premurosa, riservata, tutta casa e

GIUSEPPE: Geometri

PASQUALE: E Come geometri? Pensavo di averlo scoperto solo io

GIUSEPPE: Ma se lo sa tutto il paese che se la faceva con

ANGELO: La volete finire voi due? Vi avverto che lira un peccato e vi coster non so quanti anni in pi in purgatorio

GIUSEPPE: Per non giusto che lui rimanga qua a godersi chiss quanti anni ancora di vita

ANGELO: Godersi? Ci penser lEvelina a rovinargliela, stanne certo. Chiss che reazione di felicit avr quando si accorger che il Pasquale non morto. (Ripetendo) LEvelina una santa donna, fedele, premurosa, riservata Mi spiace di non essere qui a godermi la scena. Adesso so come siamo fortunati noi angeli a non avere una moglie! Ti salutiamo Pasquale, noi ce ne andiamo

PASQUALE: E mi lasciate solo?

GIUSEPPE: Penser lEvelina farti compagnia e se ti azzardi ancora una volta ad andare a curiosare cosa c sulla chiappa destra della mia Gelsomina ti giuro che ogni notte verr a grattarti i piedi! Sporcaccione! (Escono)

PASQUALE: (Gridando verso i due). Ma non finisce qui! Adesso per non mi rimane che obbedire come disse Garibaldi quando ha fatto la campagna di Russia in Brasile. Ritorno in camera, rientro nel mio corpo e Non che magari sto sognando? (Si pizzica una gamba). Ahia! No, purtroppo sono sveglio. Per che strano sono morto e sono sveglio Bah, chi ci capisce qualcosa (Esce. Entra Giuditta. Porta dei fiori)

GIULIETTA: Ma come? Non c nessuno? Evelina! Marco!

EVELINA: (Entrando). Chi disturba la quiete di questa casa?

GIULIETTA: Disturba? Ma come, in un occasione come questa pretendi che nessuno venga a far visita al defunto?

EVELINA: Eh, gi Dopo tante volte che il defunto ha fatto visita a te, stavolta il tuo turno. Sono appena tornata dal prete per stabilire il giorno del funerale. Lo faremo domani mattina

GIULIETTA: Ma di l ancora caldo, mi sembra troppo presto

EVELINA: E sempre troppo tardi! Aria, aria nuova in questa casa. Si cambia finalmente!

GIULIETTA: Ma cos non sar nemmeno pronta la lapide per la tomba

EVELINA: Gi ordinata. Qui giace mio marito, morto sempre troppo tardi

GIULIETTA: E la foto?

EVELINA: Niente foto; i bambini si spaventerebbero! E poi ne aveva solo una, quella della sua Prima Comunione e non era il caso

GIUDITTA: (Entrando). Che ne dite?

GIULIETTA: Di cosa?

GIUDITTA: Del vestito no? Pensi che sia intonato per un funerale?

EVELINA: Ma hai preso un funerale per una sfilata di moda?

GIUDITTA: A me sembra un fantastico abito da mezza sera

GIULIETTA: Fregata! Il funerale di mattina

GIUDITTA: Nessun problema, aggiunger una sciarpetta bianca. Chiss come mi guarderebbe Pasquale se fosse ancora vivo

EVELINA: Tranquilla, quello non ti pu pi vedere. Morto, stecchito, defunto!

PASQUALE: (Compare sulla porta. Giacca strappata, calzoni a met polpaccio, le due candele in mano). Ma si pu sapere chi mi ha conciato cos? (Urla delle presenti non appena lo vedono. Giuditta e Giulietta fuggono. Evelina si accascia su una sedia). Cos questo caos? Non avete mai visto il Pasquale appena sveglio? Velina com che sei cos bianca? Hai visto il diavolo?

EVELINA: Il dia Il dia Il diavolo no, ma ho visto te

PASQUALE: Hai visto me? Ma se da una vita che mi vedi

EVELINA: Ma io ti ho sempre visto da vivo, non da morto

PASQUALE: Da da morto? Cos questa storia? Non che hai bevuto?

EVELINA: Ecco, forse davvero meglio che beva (Toglie una bottiglia da un mobile e beve abbondantemente a canna). Siediti Pasquale; sta lontano da me

PASQUALE: Ma quando mai sono riuscito a starti vicino? Tutte le volte che ho tentato di avvicinarti una volta avevi il mal di testa, laltra volta avevi appena fatto la messa in piega, unaltra che il Marco dalla sua stanza poteva sentirci Ma quando mai sono riuscito a starti vicino?

EVELINA: Ma stai bene Pasquale?

PASQUALE: Mai stato meglio! Ho un po fame per. Perch non dovrei star bene?

EVELINA: Ma se fino a poco fa eri l bianco, freddo e congelato

PASQUALE: Mi hai preso per un ghiacciolo Velina?

EVELINA: Ecco, giusto; eri un ghiacciolo, magari senza il bastoncino

PASQUALE: Il bastone te lo do io sulla testa se non mi spieghi cosa sta succedendo

EVELINA: Vorrei sapere da te cosa sta succedendo. Ma non eri morto?

PASQUALE: Mi sa che quello che hai bevuto ti sta gi facendo effetto Io sarei morto? Annusa Dai, dai, annusa; prova se senti odore di cadavere

EVELINA: No, di cadavere no, solo puzza del tuo solito schifoso sigaro toscano

PASQUALE: Ma cosa ci facevano due candele in parte al letto? Vuoi risparmiare sul contatore? Morto, io morto; eppure, adesso che mi fai pensare lo sai che mi sono sognato di essere morto davvero? Mi sfugge qualche particolare, ma se mi concentro

EVELINA: Non concentrarti Pasquale che potrebbe fumarti il cervello

PASQUALE: Aspetta aspetta che qualcosa mi torna in mente

EVELINA: Lascia perdere Pasquale, non fare sforzi inutili altrimenti, pi che in fumo il cervello ti va in fiamme e potresti incendiare la baracca. Dai, va di l e cambiati perch cos fai un po schifo

PASQUALE: Vado, mi cambio, ma torno presto (Esce)

EVELINA: Se per lui stato un sogno, per me un incubo. Pensavo di essermi sistemata per la vita con Andrea e adesso me lo ritrovo di nuovo fra i piedi.

MARCO: (Entrando). Ciao mamma

EVELINA: Eh, che muso triste che hai. Capisco che la scomparsa del pap ti ha abbattuto, ma ti voglio dire cos successo

MARCO: No, te lo dico io cos successo oltre la morte di pap..

EVELINA: Un altro morto?

MARCO: S, morto il mio amore

EVELINA: Cosa? morta la Martina?

MARCO: Non posso sposarla

EVELINA: Come non puoi sposarla? Ti ha lasciato?

MARCO: Lho dovuta lasciare io. Avessi sentito che pianti

EVELINA: Ma non ti piace pi?

MARCO: No mamma, io sono innamorato di lei

EVELINA: E allora?

MARCO: Allora C stato un signore che mi ha detto che Non so se te lo posso dire

EVELINA: Dimmi Marco, dai, sono pronta a tutto dopo quello che successo oggi

MARCO: Insomma Ho saputo che Martina figlia di Giulietta

EVELINA: Questo lo sappiamo tutti

MARCO: Ma il padre

EVELINA: Forza; animo

MARCO: Ma il padre mio pap

EVELINA: Il Pasquale?

MARCO: Ma mamma, mio pap Pasquale, no?

EVELINA: Che porco! Che animale! Che depravato! Siediti Marco e stammi a sentire. Prima cosa Martina la puoi sposare tranquillamente

MARCO: Ma mamma, nascerebbero dei figli scemi!

EVELINA: Invece no, nascerebbero dei figli intelligenti come tua madre

MARCO: Cerca di essere chiara per favore

EVELINA: Tu hai iniziato la nostra chiacchierata col dirmi Non so se te lo posso dire; ebbene, anchio dovrei dirti Non so se te lo posso dire, ma a questo punto meglio che te lo dica. Tuo padre non il Pasquale

MARCO: Ma Oh madonna mia che confusione! Vuoi dire che

EVELINA: La Martina la puoi sposare poich non siete nemmeno lontani parenti

MARCO: Vuoi dire che io non sono non sono Ma allora chi mio padre?

PASQUALE: (Entrando vestito in modo solito). Eccolo qui il mio Marco

MARCO: Ma pap Non eri

PASQUALE: Non ero cosa?

MARCO: Non eri morto?

PASQUALE: Ma cos questa fissa che avete tutti oggi? Morto io? Ma guarda che sto benone

MARCO: Questo giorno non me lo dimenticher per tutta la vita! Ma mamma, lo posso ancora chiamare pap?

PASQUALE: Chiamami zio se ti fa piacere. Per me in casa mia oggi c stata unepidemia di pazzia generalizzata con qualche pizzico di Altzeimer

EVELINA: Ma no Pasquale E solo un po sconvolto; ha litigato con Martina

PASQUALE: E chi sarebbe questa Martina?

EVELINA: La figlia di Giulietta; si sono fidanzati

PASQUALE: Fi Fidanzati? Ma no, con tutte le belle ragazze che ci sono in paese proprio la Martina dovevi scegliere?

MARCO: Perch non avrei dovuto scegliere Martina? (Entra Andrea col vestito di Pasquale)

ANDREA: Sogno o son desto? Ma Sei tu Pasquale?

PASQUALE: No, sono il re dInghilterra, magari il Lazzaro risorto. E poi non ti stai sognando. Il Pasquale qui vivo e vegeto. Ma tu che ci fai da queste parti? Andate di l voi due per favore che devo scambiare due paroline col qui presente geometra (I due escono), Aspetta un po, adesso ricordo il mio sogno Che ci fai tu con il mio vestito della festa?

ANDREA: Sai

PASQUALE: Certo che so! Toglitelo subito!

ANDREA: Come Toglitelo subito?

PASQUALE: E mio e lo voglio, altrimenti ti denuncio per furto e ti riempio di sante legnate

ANDREA: Ma dai Pasquale, non vorrai Non puoi

PASQUALE: Voglio, comando e posso! Gi subito le braghe e spoglia subito quella giacca! (Andrea si spoglia e rimane in canottiera e mutande). E adesso le scarpe!

ANDREA: Se proprio insisti Cedo alla violenza

PASQUALE: Insisto! (Andrea si toglie le scarpe). E le mutande di chi sono?

ANDREA: Quelle sono mie! Giuro!

PASQUALE: Sar buono; quelle te le lascio. (Entra Evelina)

EVELINA: Andrea? Cos sta roba? Stai tentando di provocare il Pasquale? Hai cambiato sponda? Vergognati! Pervertito! Fuori da questa casa, lombrico che non sei altro!

ANDREA: Ma Uscire cos?

EVELINA: In mutande sei e in mutande uscirai. (Entra Geremia con una vistosa fasciatura in testa. Ha in mano il mattone e cofanetto)

PASQUALE: Che ci fai qui Geremia? Ah, gi che dovevamo pescare. Vengo subito

GEREMIA: Ma lEvelina mi ha detto che eri morto

PASQUALE: Da retta alle donne tu che ne farai di strada

EVELINA: (Ad Andrea) E tu che fai ancora qui? Vergognati! Rubare i vestiti di Pasquale!

ANDREA: Ma che dici Evelina

PASQUALE: Ma non lhai sempre chiamata signora Evelina? Cos questa confidenza?

ANDREA: Non ricordi Non ricorda che il vestito me lha regalato lei? E anche le scarpe

PASQUALE: In compenso di giacchetta di visone, catenina di perle, borsetta di Fendi

EVELINA: Non capisco di cosa parli

ANDREA: Anzi, adesso che ricordo, in una delle tasche ho trovato questo. (Toglie un biglietto dai calzoni a terra)

EVELINA: Vedere (Legge). Pensa pensa Cosa aspetti a lasciare la tua befana? Affrettati perch chi dorme non piglia pesci. Pasquale, di chi questo biglietto?

PASQUALE: Se parla della Befana lavr scritto Babbo Natale

EVELINA: E c anche la firma. G. chi questa G? Magari Giuditta, magari Giulietta

PASQUALE: Geremia! stato Geremia. Diceva sempre che passavo troppo tempo con te in casa invece di stare pi tempo a pescare e cos i pesci non si pescano

EVELINA: Questo mi puzza dimbroglio

PASQUALE: No, solo del solito sigaro toscano. Lhai detto tu

EVELINA: E quel catorcio di uomo qui mi avrebbe chiamato Befana

PASQUALE: Dopo tutto sei tu che fai i regali; la giacca, i pantaloni e le scarpe al geometra

ANDREA: Scusate, posso andare io?

PASQUALE: Via, fuori dalle palle!

ANDREA: Cos, in mutande?

PASQUALE: Preferisci in mutande o con un sacco di legnate?

ANDREA: Ve b, meglio in mutande che con le legnate. (Fugge fuori)

EVELINA: E dimmi Geremia, chi sarebbe la befana?

GEREMIA: La befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, viene e bussa alla tua porta, sai tu dirmi che ti porta?

EVELINA: Ti porta un sacco di legnate in testa se continui ancora un po!

PASQUALE: A proposito di testa, ma che ti sei fatto alla testa?

GEREMIA: Stavo pescando sulla riva qui sotto la tua finestra e qualcuno ha gettato questa cosa. Che male! Siccome lunica finestra che c sopra la vostra sono salito per capire perch mi avete lanciato in testa un mattone

PASQUALE: Un mattone? Ma allora Il sogno Eccolo riapparire il sogno Ma quella la mia

EVELINA: Quello solo un mattone!

PASQUALE: Eh no, calma; al mattone attaccata la mia anima

GEREMIA: La tua anima? Daccordo che ho preso un colpo in testa, ma per me questo un mattone e ti assicuro che bel duro Sette punti di sutura al Pronto Soccorso e anche lantitetanica nel sedere. Al mattone, per, c attaccato qualcosa

PASQUALE: Metti subito sul tavolo quel mattone

EVELINA: Che ne fai di un mattone? Rigettalo subito nel fiume

GEREMIA: Per prima guardo se c sotto qualcuno

PASQUALE: Per amor di Dio; non gettare niente!

GEREMIA: Lo do a te Pasquale?

PASQUALE: Ma neanche per sogno! Me ne guardo bene dal prenderlo. Aspetta aspetta che mi viene in mente una cosa

GEREMIA: E allora posso sapere a chi lo do?

PASQUALE: Adesso mi ricordo Cos che mi ha detto langelo? Lascerai questo mondo solo quando avrai ripreso la tua anima fra le tue mani. Col cavolo che la prendo fra le mani! Tih! (Gesto dellombrello). Fammi un favore Geremia. Slega il mattone Bravo Metti quel cofanetto in questo cassetto Piano Delicato Bravo cos Ora chiudilo con la chiave. Bravo Girala due volte Adesso lega la chiave al mattone. Cos e adesso getta tutto nel fiume

GEREMIA: Sicuro?

PASQUALE: Certo che sono sicuro. Forza, buttala

GEREMIA: (Si avvicina alla finestra. Urla). C qualcuno? Non c nessuno. Butto?

PASQUALE: Butta (Geremia la getta). Ed ora, carissima signora Evelina detta Velina, che non ha niente a vedere con quelle della televisione che hanno un altro muso e altre gambe, dovrai godermi finch il Pasquale si decider a lasciare questo mondo, e cio mai! Il Pasquale sar lunico uomo a vivere in eterno! Ti ho fregato Evelina. Ma la soddisfazione pi grande quella di averli fregati tutti due, il diavolo e langelo custode! Avanti Geremia, la vita continua; forza, a pescare!

GEREMIA: S, s, a pescare. Oggi il fiume promette bene. Venderei lanima al diavolo per prendere una trota di due chili

PASQUALE: No, Geremia! Tienila; accontentati di una di mezzo etto! Ma, se proprio la vuoi dar via, mettila in banca e fatti pagare gli interessi

GEREMIA: Non vorrei poi che, come interesse, dovessero dare unEvelina anche a me

PASQUALE: No, di Evelina ce n una sola, unica, irripetibile. Ma sta tranquillo; penser Pasquale a tenerla sotto stretta sorveglianza e, visto che sicuramente raggiunger il mio amico Giuseppe prima di me, dopo il felice giorno dei suoi funerali, le metter una grande lapide sulla sua tomba

GEREMIA: E cosa ci scriverai?

PASQUALE: Qui giace lEvelina. Per il suo riposo e... per il mio

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